Atti Parlamentari
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Repubblica – 129 – Camen' l '''l!'éLATURA - DISEGNl rn.icUMENTI - DOC. Il RELAZIONE SEMESTRALE AL PARLAMENTO La provincia beneventana non presenta, rispetto ai semestri precedenti, significative variazioni negli assetti delle organiz zazioni criminali attive sul territorio. A Benevento permane l'egemonia del clan SPARANDEO, che estende il proprio operato criminale su gran parte della pro vincia sannita, attraverso gruppi criminali satellite. Il sodalizio è attivo nelle estorsioni 245, nel traffico di stupefacenti, nel l'usura e nel riciclaggio. Un altro sodalizio che opera nella Valle Caudina e che estende la propria influenza criminale anche sul versante sannita e nell'area telesina attraverso gruppi satellite è il clan PAGNOZZl, con importanti proiezioni nella Capitale246 . 145 In esecuzione dell'ordinanza nr. 33778/12 RGNR, nr. 26639113 RG IP. nr. 474115 OCC, del GIP del Tribunale di Napoli datata 28 ottobre 2015, è stato arrestato il reggente del clan. Il prowedimento ha riguardato alcune estorsioni praticate attraverso fittizie sponsorizzazioni a squadre d1cal- cìo. Il 13 agosto 2015, a Benevento, 1n esecuzione dell'ordinanza nr. 62966/1 O RGNR, nr 15678/14 GIP, nr 486/14 OCC, GIP del Tribunale di Napoli, sono state arrestate 3 persone per assooa21one mafiosa. coinvolte in un'indagine che ha fatto luce su presunti collegamenti tra il sodalizio PAGNOZZI ed altri personaggi che operavano a Roma. Per gli stessi fatti il 17 luglio 2015 già è stato arrestato un affiliato dì spicco del clan, da tempo domiciliato a Roma. 2° semestre 2 o 1 5 Repubblica – 130 – Camen' l '''l!'éLATURA - DISEGNl rn.icUMENTI - DOC. 4. CRIM INALITÀ ORGANIZZATA CAMPANA Avellino Provincia di Avellino Cerreto Sannita . .,San bor io la Molara ._ \ ; SS87 SS212 ·p agof 1-· Ve1ano -" PAGNOZZJ Valle Caudlllll Casettanoe Vallo di Lauro Comuni Nolam (San Vttal1ano Scrsetano / Ciccrano Roccaro1nola) Relazione del Ministro dell 'interno al Parlamento sull'dtt vità wolta e J ris 1ltat1 consPgu1t1 dalla Direzione Investigativa Antimafia Repubblica – 131 – Camen' l '''l!'éLATURA - DISEGNl rn.icUMENTI - DOC. • RELAZIONE SEMESTRALE AL PARLAMENTO Il contesto territoriale avellinese continua ad essere caratterizzato da una sostanzia le stabilità degli equilibri crim inali tra i clan CAVA e GRAZIANO di Quindici e PAGNOZZI, che insistono sul la Valle Caudina. I CAVA, privi delle figure apicali e degli esponenti di maggior rilievo, in stato di detenzione, eserciterebbero il controllo su lle attività criminali nella città di Avellino e nei comuni limitrofi, con una consolidata presenza nel nolano e nella 247 zona vesuviana (comuni di San Vital iano, Scisciano, Cicciano, Roccarainola, Cimitile, Carbonara di Nola, Sav1ano ) . Il contrapposto clan GRAZIANO risulta, invece, operativo nel Vallo di Lauro, nell'agro nocerino-sarnese e in altre zone della provincia di Salerno. (2) Territorio nazionale L'analisi sin qui condotta sul le singole realtà territoriali campane, se da un lato evidenzia una estrema polverizzazione della presenza crimina le, dall'altro delinea un comportamento certamente più strutturato sul piano extra regiona le, dove prevale l'interesse comune delle varie consorterie a pianificare investimenti strategici e a condizionare interi set tori dell'economia, come ben evidenziato da ll'operazione "Gea" della D.1. A.. Le figure di riferimento dei clan fuori Regione sono, in alcuni casi, imprenditori ben inseriti nel tessuto economico che si prestano ad operare per più sodalizi, anche originari di aree diverse, riproponendo in loco un modello compor tamentale illecito sperimentato nelle zone d'origine. La loro funzione si sostanzia nell'individuare imprese disponibili a partecipare a ga re per l'esecuzione di lavori per conto del sodalizio, ricevendo in cambio interventi tesi ad ottenere il recupero dei crediti, intimidazioni presso ditte concorrenti e protezioni da altre organizzazioni criminali. Inoltre, proprio queste figure "di mezzo" si prestano ad offrire, oltre che prestiti ad usu ra, prestazioni e certificazioni sanitarie fittizie, spesso funzionali alla concessione di benefici processuali, se non, in alcuni casi, diretta assistenza ai latitanti. - Lombardia La Lombardia è risultata un'area d'interesse anche per le organizzazioni criminali campane, che attingono alle risorse imprenditoriali del territorio per investire ulteriori capitali e per riciclare i proventi delle attività illecite. Tra le operazioni di contrasto maggiormente significative condotte nel semestre e che hanno disvelato gli interessi di importanti clan napoletani sul territorio lombardo, vale la pena di richiamare l'operazione "Risorgimento", condotta " In questi comuni opera 11 gruppo SANGERMANO. aggregazione del clan CAVA, cui e legato da vincoli familiari. 2° semestre 2 o 1 5 Repubblica – 132 – Camen' l '''l!'éLATURA - DISEGNl rn.icUMENTI - DOC. 4 CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CAMPANA • 48 dalla D.D.A. di Milano, che ha interessato un gruppo criminale campano, partecipato da camorristi2 • Le investigazioni hanno portato all'arresto di 4 soggetti - accusati, a vario titolo, di riciclaggio internazionale, usura e reimpiego di ca pitali illeciti, tutti aggravati dal metodo mafioso - i quali avevano preso di mira diversi operatori economici e liberi professionisti lombardi in difficoltà economiche. L'att1v1tà usuraria s1 svolgeva, infatti - da qui Il nome dell'operazione- 1n piazza Risorgimento ed in alcuni bar e locali del centro d1 Milano, e prevedeva l'applicazione d1 tassi variabili tra 1130 e il 40% Le somme riscosse venivano poi accreditate su conti correnti svizzeri e ungheresi. dove prestanome del posto prowedevano al ritiro ed al ricolloca mento sul territorio nazionale. - Emilia Romagna Le indagini che hanno riguardato organizzazioni camorristiche operanti in Emilia confermano 11cambio di strategia dei sodalizi criminali, che sembrano prediligere un approwo non più ancorato al predominio militare del territorio, ma volto alla corruttela e alla ricerca di connivenze. Le conflittualità che, come descritto in precedenza. caratterizzano notevol mente il territorio campano, vengono qui superate 1n una logica di cond1v1s1one degli interessi, specie d1 quelli collegati alla ricostruzione post terremoto del 2012, che ha riguardato le province d1 Bologna. Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Indicativo di questa evoluzione dei clan è quanto emerso dalle indagini che hanno condotto all'emissione di prowe 11 dimenti interditt1v1 " a carico di una sooetà operante nel settore edilizio - che aveva richiesto l'iscrizione nelle white list post sisma 2012, istituite presso le Prefetture di Modena, Ferrara e Bologna - risultata riconduobile ad un impren ditore di riferimento del clan dei CASALESI, gruppo ZAGARIA, già colpito da una misura restrittiva nell'ambito del l'operazione "Medea", richiamata nel paragrafo dedicato alla provincia d1 Caserta z;o_ In particolare. i prowediment1 interditt1vi, nel recuperare, tra l'altro, evidenze investigative raccolte in precedenti attività di polizia g1ud1ziaria, tra cui la stessa operazione " Medea" . hanno evidenziato come il sodalizio casertano. per mascherare il legame con alcune ditte e far loro superare i vincoli 1mpost1 della normativa antimafia, avesse indotto queste stesse imprese a simulare d1 aver subito int1m1dazioni ed estorsioni da parte dei CASALESI ed a costituire un'as sociazione antiracket, per accreditarsi di fronte all'opinione pubblica ed alle Istituzioni. Da segnalare, inoltre, come a Ghibullo (RA) sia stato tratto in arresto un autotrasportatore legato al gruppo MAL 51 LARDO di Giugliano in Campania (NA), indagato nell'ambito della già citata operazione "Gea" > , conclusa dalla 148 Decreto d1 fermo di ind1z1ato d1 dehtto nr 5054512014 RGNR P nr 107731201 4 RGIP emesso 13 novembre 2015 da!la DDA d1 M 1ano Prowed1ment1 nr.1287/2013023177, del 27 ottobre 2015, de a Pre1ettura d1 Milano. nr 66104-2015/Area l/Antimafia/1Nh1te de 28 ottobre 2015. della Prefettura d1 M odenc1. nr 3241912015/Area I, del 5 novembre 2015, della Prefettura d1 r errara OCCC nr. 33112015 OCC (proc pen nr 15858/2014 RGNR), del 7 lugho 2015, GIP del Tribunale d1 Napoh. r. CCC nr. 340/15 OCC (proc pen nr 44879/08 RGPM) del 13 luglio 2015, GIP del Tribunale d1 Napoh Relazione del M1'11stro dell'interno al Parlarner'to ">L1ll'att.v·tà svolta e su r s...iltat1 consegu1t1 ddl a Direzione Investigativa Antimafia Repubblica – 133 – Camen' l '''l!'éLATURA - DISEGNl rn.icUMENTI - DOC. • RELAZIONE SE MESTRALE AL PARLAMENTO O.I.A nel mese di luglio, ere ha fatto luce sulla gestione monopohst1Ca e sul controllo del trasoorto su gomma da e per 1mercati ortofrutticoli del centro e sud Italia, da parte d1 alcuni clan campani e di cosa nostra catanese. Più in generale, le investigazioni condotte negli ultimi anni sulla Regione testimoniano una presenza maggiore della camorra, in part1Colare d1 soggetti legati al clan dei CASALESI, con nfenmento alle province di Ferrara, Modena , Ravenna, Reggio Emilia, Rimini e Parma. A Parma s1 segnalano, inoltre, elementi riferibili al clan SARNO di Napoli, mentre a Forlì-Cesena sarebbero presenti soggetti legati ai clan NUVOLETIA di Napoli e ACERRA d1 Pomigliano d'Arco (NA); a Rimini, oltre ad esponenti dei CASALESI, sarebbero presenti elementi legati a1 clan VALLEFUOCO di Acerra (NA), STOLDER e D'ALESSANDRO di Ca stellammare di Stabia (NA). -Toscana Insediamenti significativi d1gruppi campani si segnalano in Versilia (soprattutto di propaggini del cartello dei CASA LESF' , famiglie SCHIAVONE, !OVINE) e nella provincia di Prato (gruppo