ANNO XXVIII LUGLIO AGOSTO 2014

MENSILE DI INFORMAZIONE E AZIONE MISSIONARIA 7 ERITREA VociVoci coraggiosecoraggiose In caso di mancato recapito, restituire all’ufficio di P.T. ROMA ROMANINA previo addebito In caso di mancato recapito, restituire all’ufficio P.T.

ATTUALITÀ L’INCHIESTA DOSSIER Uruguay Suore e frati in tv Fundraising Mujica paladino della libertà Ugole di Dio Denaro e solidarietà

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Don Michele Autuoro, Direttore Dr. Tommaso Galizia, Vice Direttore Don Valerio Bersano, Segretario Nazionale dell’Opera per la Propagazione MENSILE DI INFORMAZIONE E AZIONE MISSIONARIA della Fede (C.C.P. 63062723) Trib. Roma n. 302 del 17-6-86. Con approvazione ecclesiastica. Don Alfonso Raimo, Segretario Nazionale dell’Opera di S. Pietro Apostolo (C.C.P. 63062772) e della Pontificia Unione Missionaria (C.C.P. 63062525) Editore: Associazione Amici della Propaganda Missionaria (APM) Segretario Nazionale dell’Opera dell’Infanzia Missionaria (C.C.P. 63062632) Presidente (APM): MICHELE AUTUORO Alessandro Zappalà, Segretario Nazionale Missio Giovani (C.C.P. 63062855) La rivista è promossa dalla Fondazione Missio, organismo pastorale della CEI. Direttore responsabile: GIULIO ALBANESE Numeri telefonici PP.OO.MM. Redazione: Miela Fagiolo D’Attilia, Chiara Pellicci, Ilaria De Bonis. Segreteria di Direzione 06 6650261 Segreteria: Emanuela Picchierini. Amministrazione 06 66502628/9 Redazione e Amministrazione: Via Aurelia, 796 - 00165 Roma. P. Opera Propagazione della Fede 06 66502626/7 Abbonamenti: 06 66502632. P. Opera S. Pietro Apostolo 06 66502621/2 P. Opera Infanzia Missionaria 06 66502644/6 Hanno collaborato a questo numero: Chiara Anguissola, Mario Bandera, P. Unione Missionaria 06 66502674 Alberto Brignoli, Lucio Caracciolo, Francesco Ceriotti, Azia Ciairano, Missio Giovani 06 66502645/0 Franz Coriasco, Ilaria Iadeluca, Francesca Lancini, Luciana Maci, Opera Apostolica 06 66502641 Enzo Nucci, Sergio Taccone, Alfonso Raimo, Alex Zappalà. Fax 06 66410314 Progetto grafico e impaginazione: Alberto Sottile. “Popoli e Missione” Foto di copertina: Afp photo. Foto: Afp Photo / Daniel Caselli, Afp Photo / Mario Goldman, Afp Photo / Centralino 06 6650261 Joe Klamar, Afp Photo / Steve Jordan, Afp Photo / Joe Klamar, Afp Photo Direzione e Redazione 06 66502623/4 / Str, Afp Photo / Mahmud Turkia, Afp Photo / Marco Bertorello, Segreteria 06 66502678 Afp Photo / Roberto Schmidt, Afp Photo / Tony Karumba, Afp Photo / Settore abbonamenti 06 66502632 Fax 06 66410314 Orlando Sierra, Afp Photo / Louai Beshara, Afp Photo / Yasuyoshi Chiba, Afp Photo / Prakash Mathema, Afp Photo / Marcello Paternostro, Indirizzi e-mail Afp Photo/Ashraf Shazly, Jupiterimages, Archivio Missio, Alfonso Raimo, Alex Zappalà. Presidente Missio [email protected] € € Direttore Missio [email protected] Abbonamento annuale: Individuale 25,00; Collettivo 20,00; Tesoriere Missio [email protected] Benemerito € 30,00; Estero € 40,00. Segreteria Missio [email protected] Modalità di abbonamento: versamento su C.C.P. 70031968 intestato a Propagaz. della Fede [email protected] Popoli e Missione oppure bonifico bancario intestato a Popoli e Missione S. Pietro Apostolo [email protected] Cod. IBAN IT 57 K 07601 03200 000070031968 Infanzia Missionaria [email protected] Stampa: Graffietti S tampati - S.S. Umbro Casentinese km 4,5 - Montefiascone (VT) Unione Missionaria Clero [email protected] Opera Apostolica [email protected] Manoscritti e fotografie anche se non pubblicati non si restituiscono. Missio Giovani [email protected] Popoli e Missione (Redazione) [email protected] Mensile associato alla FeSMI e all’USPI, Unione Stampa Periodica Italiana. Popoli e Missione (Direttore) [email protected] Chiuso in tipografia il 02-07-2014 Abbonamenti [email protected] Supplementi elettronici di Popoli e Missione: Amministrazione [email protected] MissioNews (www.missioitalia.it) La Strada (www.giovani.missioitalia.it)

INTENZIONI SS. MESSE l Missionari e i Sacerdoti delle giovani Chiese ringraziano per l’invio di offerte per la celebrazione di Sante Messe, anche Gregoriane. La Direzione delle Pontificie Opere Missionarie raccomanda questo gesto di carità e di comunione con chi serve la Chiesa nei luoghi di prima evangelizzazione. Sul ccp n. 63062855 specificare: SS. MESSE PER I MISSIONARI · BANCA ETICA - CONTO FONDAZIONE DI RELIGIONE MISSIO - CIN I - ABI 05018 - CAB 03200 - c/c115511 - Cod. IBAN IT 55 I 05018 03200 000000115511

PER AIUTARE I MISSIONARI E LE GIOVANI CHIESE La Fondazione MISSIO, costituita il 31 gennaio 2005 dalla Conferenza Episcopale Italiana, ente ecclesiastico civilmente riconosciuto (Gazzetta Ufficiale n. 44 del 22 febbraio 2006, è abilitata a ricevere Eredità e Legati anche a nome e per conto delle Pontificie Opere Missionarie. Queste le formule da usare: PER UN LEGATO PER UNA EREDITÀ · di beni mobili «... nomino mio erede universale la Fondazione di Religione MISSIO, con sede «... lascio alla Fondazione di Religione MISSIO, con sede a Roma in Via Aurelia a Roma in Via Aurelia 796, lasciando ad essa tutti i miei beni (oppure specifi- 796, a titolo di Legato la somma di €... (o titoli, polizze, ecc.) per i fini istituzio- care quali) per i fini istituzionali dell'Ente. Così dispongo annullando ogni mia nali dell'Ente». precedente disposizione testamentaria». È possibile ricorrere al testamento semplice nello forma di scrittura privata o condizione che · di beni immobili sia interamente scritto a mano dal testatore, in maniera chiara e leggibile. È necessario inol- «... lascio alla Fondazione di Religione MISSIO, con sede a Roma in Via Aurelia tre che la sottoscrizione autografo posto allo fine delle disposizioni contenga nome e cogno- 796, l'immobile sito in ... per i fini istituzionali dell'Ente». me del testatore oltre alla indicazione del luogo, del giorno, mese e anno in cui il testamento viene scritto. Per ogni chiarimento si può consultare un notaio di fiducia o l'Amministrazione di MISSIO (tel. 06 66502629; e-mail: [email protected]) EDITORIALE Mercati d’armi e VangeloVangelo

di GIULIO ALBANESE i sono delle pubblicazioni che caso, è impressionante il dato comples- [email protected] un po’ tutti dovremmo fare lo sivo della spesa, così come è stato va- C sforzo di leggere. È il caso del lutato dai ricercatori dell’Istituto sve- rapporto dello Stockholm International dese di ricerca sulla pace: si attesta per Peace Research Institute (Sipri) sulle il 2013 sui 1.747 miliardi di dollari. Seb- spese militari mondiali 2013. I dati sono bene, rispetto all’anno precedente eloquenti ed evidenziano le caratteri- (2012), vi sia un minuscolo calo (-6 mi- stiche di un business fiorente su scala liardi di dollari) la cifra totale è pur planetaria, anche se, rispetto al passato, sempre stellare. Anzitutto perché si vi sono delle variazioni sulle quali oc- tratta di un livello oltre ogni ragione- corre riflettere. Anzitutto, in questo do- volezza che, peraltro, rimane abbon- cumento le percentuali e i numeri in dantemente oltre la soglia di spesa della generale indicano una diminuzione fase terminale della “Guerra Fredda” delle spese da parte dei Paesi occiden- (fine anni Ottanta). Ma anche perché è tali (Stati Uniti in primis con -7,8%) i evidente che, a livello mondiale, si quali, comunque, rimangono quelli con stanno ampliando a dismisura i mercati il più alto budget per la difesa, spen- delle armi, sia per quanto concerne la dendo sette volte più della Russia e il difesa dei regimi totalitari, come anche triplo della Cina. E a proposito di questi nelle aree dove vi sono evidenti interessi due ultimi Paesi emergenti, leader nel legati al controllo delle commodities cartello dei Brics, essi hanno registrato (in particolare le fonti energetiche). Una nel 2013 un significativo aumento della cosa è certa: l’antica locuzione romana spesa: Russia (+4,7) e Cina (+7,4%). E “Si vis pacem para bellum” è purtroppo cosa dire dell’Arabia Saudita (+14%), ancora oggi professata da molti governi seguita nel trend, in crescita esponen- con grande spregiudicatezza. Occorre, ziale, dall’Africa (+8,3%)? È vero che i comunque, alla luce anche delle corag- Paesi occidentali, in considerazione giose provocazioni del magistero di della crisi sistemica dei mercati, hanno papa Francesco, affrontare questo pensato bene di rallentare la loro corsa tema, giocando la carta della consape- agli armamenti, ma al contempo è evi- volezza. Progettando, ad esempio, iti- dente l’aumento generalizzato delle nerari specifici di formazione alla pace spese militari in diversi settori sensibili teologica, morale, spirituale che accom- del pianeta: in particolare il versante pagnino adeguate scelte di denuncia, mediorientale e quello africano. In ogni di rinuncia e annuncio per una nuova »

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POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 1 Indice

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civiltà dell’amore. Agli scettici sembrerà pure un’utopia, ma questo è un terreno dove s’im- pone la profezia evangelica. È scandaloso che, ancora oggi, vi sia un numero indicibile di uo- mini e di donne che muoiono per inedia e pandemie, quando 4 8 in certi Paesi si spendono con disinvoltura miliardi di dollari per foraggiare i fabbricanti di armi. Ecco perché non ci stan- EDITORIALE SCATTI DAL MONDO cheremo mai di ripetere: “Si vis 1 _ Mercati d’armi e Vangelo 22 _ Eritrea: pacem para pacem”. lettera pastorale Per il cristiano non è lecito disto- di Giulio Albanese gliere lo sguardo dalle brutalità PRIMO PIANO Dov’è tuo fratello? e dalle angherie perpetrate nel 4 _ Paesi emergenti e A cura di Emanuela Picchierini mondo, ma nemmeno può farsi Testo di Giulio Albanese trascinare dalle provocazioni di crisi economiche chi lo vuole “nemico” a tutti i co- Le alterne fortune dei Brics PANORAMA sti. Ed è proprio l’esperienza dei di Lucio Caracciolo Macchina dell’informazione nostri missionari, in quei Paesi 26 _ ATTUALITÀ dove vi sono alti indici di conflit- e vere notizie tualità, ad insegnarci che la pas- 8 _ Progressi dell’Uruguay Corto circuito sione per la verità e i concreti ge- Pepe Mujica, di Giulio Albanese sti di amore possono trasforma- guerrigliero della libertà re la vita, secondo l’insegna- DOSSIER mento di Gesù di Nazareth. di Mario Bandera 29 Come cambia il Fundraising 11 _ Cittadinanza onoraria _ ai minori stranieri Denaro e solidarietà Sono italiani di Ilaria De Bonis di Chiara Pellicci 37 _ Filo diretto con l’economia FOCUS Africa Un affare per pochi 14 _ Da Lampedusa ad Amburgo Rifugiati in squadra di Ilaria De Bonis di Sergio Taccone MISSIONE, CHIESA, SOCIETÀ L’INCHIESTA 38 _ L’assassinio di monsignor 18 _ Suore e frati in testa Colombo, 25 anni fa alle classifiche musicali L’ultimo vescovo 29 Ugole di Dio di Mogadiscio di Miela Fagiolo D’Attilia di Miela Fagiolo D’Attilia

2 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 OSSERVATORI MEDIO ORIENTE PAG. 6 11 Egitto gran resort di Ilaria De Bonis GOOD NEWS PAG. 7 Padre Anton, eroe dell’informazione di Chiara Pellicci ASIA PAG. 12 Poliziotti in nome di Buddha di Francesca Lancini DONNE PAG. 15 Martiri della notizia 8 di Miela Fagiolo D’Attilia AFRICA PAG. 17 52 _ Ciak dal mondo Gli “sgommati” del Kenya Era meglio domani di Enzo Nucci L’altra faccia della rivoluzione tunisina 40 Il missionario che _ di Miela Fagiolo D’Attilia fabbricava mattoni 54 _ Libri di Ilaria De Bonis Da Macerata a Buenos Aires 42 _ Mutamenti di M.F.D’A. Nuovi e vecchi virus 54 _ Migrazione permanente Dalla malaria all’Ebola di Ilaria De Bonis di Luciana Maci 55 _ Professionisti della spesa di Chiara Anguissola 18 44 _ L’altra edicola Intrigo libico 55 _ Le migliori pagine del Vangelo L’ex generale, gli islamici di Ilaria De Bonis e la Cia VITA DI MISSIO MISSIONARIAMENTE di Ilaria De Bonis 61 _ Intenzioni missionarie 56 _ Verso il Convegno 47 _ Effetto Franciscus missionario nazionale Il soffio dello Spirito Sobrietà style Non solo dare non ha confini di Chiara Pellicci di Alberto Brignoli di Francesco Ceriotti 48 _ Posta dei missionari 59 _ Spazio giovani 62 _ Osservatorio Sedos Salute, diritto di pochi Portatori di gioia Suor Rosalinda e la a cura di Chiara Pellicci di Nichy Caruso maternità globale RUBRICHE di Ilaria Iadeluca 60 _ Solidarietà delle Pontificie 51 _ Musica Opere Missionarie 63 _ Inserto PUM 2014 I ragazzi di strada Dall’apatia alla La musica nel pallone di Cagayan de Oro liberazione di Franz Coriasco di Miela Fagiolo D’Attilia di Alfonso Raimo

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 3 PRIMO PIANO Paesi emergenti e crisi economiche

LeLe alternealterne fortunefortune deidei BricsBrics

di LUCIO CARACCIOLO genea sotto i profili culturale, storico e spettive parabole geopolitiche ed eco- [email protected] geopolitico. Eppure una cosa i Brics nomiche, spesso capita che i Brics condividono: la volontà di partecipare parlino con una sola voce nelle orga- rasile, Russia, India, Cina e Su- a un nuovo ordine mondiale su una nizzazioni internazionali e facciano sen- dafrica. Strano quintetto, bat- base di pari dignità con gli Stati Uniti tire insieme il loro peso nelle grandi B tezzato Brics da un fantasioso d’America e con le residuali potenze crisi della nostra epoca. Eppure restano analista di Goldman Sachs. Non si po- europee. Per questo, anche se condi- potenze fondamentalmente diverse. trebbe immaginare famiglia meno omo- zionati dalle mille diversità delle ri- In ordine di acronimo, proviamo a sin-

4 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 Baraccopoli diosi gusti di Brasilia), quanto come at- a Manaus, Brasile. tore globale in rappresentanza dell’intero subcontinente. I notevoli progressi com- piuti sotto la presidenza Lula e solo parzialmente proseguiti con il suo suc- cessore, Dilma Rousseff, non sono però sufficienti a dotare il Brasile delle basi strutturali, economiche e geopolitiche, per farne davvero un partner/competi- tore credibile degli Stati Uniti e di ciò che resta dell’Occidente. Paradossal- mente, la crescita di una piccola bor- ghesia consumerista ha semmai accen- tuato le tensioni sociali in un Paese in cui ancora oggi il censo dipende dal colore della pelle. Per la Russia, invece, l’imperativo è tor- nare ad essere considerata quello che fu negli ultimi due secoli: un protago- nista della geopolitica mondiale. Per questo Putin ha prima cercato, con re- lativo successo, di bloccare la tendenza C’è una parte del mondo, la più alla disgregazione che marcava lo spazio importante per vastità di territori e imperiale della Federazione Russa dopo popolazione, che non ne può più di essere la fine dell’Unione Sovietica. Poi ha cercato, senza successo, di essere con- trattata dall’Occidente come periferia. siderato dagli americani allo stesso Una volta lo chiamavamo Terzo Mondo, tempo un partner e un competitore con annesso un Quarto Mondo così autonomo. Infine, resosi conto che que- piccolo, disperato e irredimibile da non sta ambigua prospettiva finiva per fargli dovere nemmeno esser preso in perdere, nemmeno troppo gradualmente, buona parte dell’influenza un tempo considerazione. In questo articolo Lucio esercitata sullo spazio già sovietico, è Caracciolo, direttore della rivista di partito alla controffensiva. La guerra di geopolitica Limes, spiega come da un Georgia (agosto 2008) e l’annessione buon decennio sono emersi o riemersi della Crimea (marzo 2014) sono due punti segnati dalla leadership russa in degli attori protagonisti: Brasile, Russia, questa partita che la vede finora per- India, Cina e Sudafrica (Brics). dente. Giacché il ritorno a Sebastopoli non può certo essere paragonato con la perdita di Kiev, culla storica dell’impero. E tuttavia la recente postura anti-occi- tetizzarne le caratteristiche. Il Brasile derate subumane. Viste da Washington, dentale ha portato Mosca ad avvicinarsi è un Paese semi-continentale che do- poi, quelle terre appartengono alla pe- sempre più agli altri Brics, considerati mina una porzione di Americhe, quella riferia imperiale, secondo la codifica un moltiplicatore della propria potenza meridionale, da sempre ai margini della affermata quasi due secoli fa dalla dot- nel rapporto con gli Stati Uniti. grande storia. Terre che hanno subito trina Monroe. È in questo contesto che L’India, malgrado le enormi dimensioni per secoli le ferite di colonialismi par- negli ultimi 20 anni il Brasile cerca di demografiche, è probabilmente la meno ticolarmente violenti e insensibili alle affermarsi non tanto come egemone attrezzata fra le potenze asiatiche per culture e alle popolazioni locali, consi- sudamericano (troppo poco per i gran- essere considerata davvero un attore »

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 5 PRIMO PIANO

OSSERVATORIO globale. Anzitutto, a causa delle indicibili pegnata in un vero e proprio rinasci- MEDIO ORIENTE condizioni economiche e sociali di gran mento: tornare a essere la prima eco- parte della propria popolazione. Ciò nomia al mondo, quale fu per secoli di Ilaria De Bonis che inchioda i governi di Delhi alla fino ai primi decenni dell’Ottocento, e priorità del fronte interno. Nella geo- allo stesso tempo recuperare quel ri- politica indiana Delhi si considera tut- spetto che la sua plurimillenaria civiltà EGITTO tavia l’attore decisivo in Asia meridionale, dovrebbe meritare nella famiglia umana. in permanente competizione con Cina L’impressionante galoppata del Pil cinese GRAN RESORT e Pakistan. All’interno del quintetto da 30 anni a questa parte non ha però Egitto è un Paese sicuro? Il ministro Brics, la fondamentale tensione fra sanato le fragilità e le fratture interne: L’del Turismo egiziano, Hisham Zaazou, Cina e India – due civiltà, prima ancora esistono molte Cine, anzitutto sotto il è convinto di sì. E cerca di persuadere il che due Stati – è un tratto unico, che profilo economico. Ne esistono diverse resto del mondo che andare in vacanza ci ricorda quanto profonde restino le anche in punto di geopolitica: Hong nella terra dei faraoni e delle piramidi è fratture all’interno degli “emergenti”. Kong, Taiwan, Tibet e Xinjiang sono ancora una buona scelta. Al neo-governo del Cairo e al ministro Zaazou sta a L’avvento al governo dell’ultranazio- nomi di territori e di contese geopolitiche cuore sopratutto il contributo degli italiani. nalista Modi accentuerà, peraltro, l’in- che impensieriscono quotidianamente Lo dimostra United for Egypt, mega-con- clinazione indiana a fare da sé, pur la leadership di Pechino. Inoltre, la Cina vention organizzata dall’Associazione Ita- non avendo probabilmente mezzi con- è oggetto di una politica di conteni- liana Network turistici dal 10 al 12 giugno grui alle proprie ambizioni. mento nei suoi confronti da parte degli scorso a Port Ghalib. Tra palme, spiagge bianchissime e hotel grattacielo, a pochi La Cina è sicuramente il numero uno Stati Uniti d’America, impegnati a con- chilometri da Marsa Alam si sono incon- dei Brics e il numero due al mondo. servare, malgrado tutto, il primato trati operatori e ministri. L’idea di fondo Già questo disegna per Pechino un mondiale anche in questo secolo. è quella di riportare i bagnanti nei ricchi ruolo molto speciale, non riducibile Infine, il Sudafrica. Ultimo non solo resort del Mar Rosso. Così da poter ri- alla compartecipazione all’insieme dei nell’acronimo, ma anche nei fatti. Tanto tornare alle vette del 2010, quando gli “cinque emergenti”. Pur curando di è vero che molto spesso si dimentica di arrivi italiani in Egitto superavano quota un milione. non esibire un profilo troppo alto - ma citarlo, riducendo i Brics ai Bric. Pro- La Primavera araba, gli scontri tra non sempre riuscendoci – la Cina è im- babilmente, se non fosse per l’oppor- Fratelli Musulmani ed esercito, l’instabi- lità politica e sociale hanno spaventato l’opinione pubblica tanto da congelare il Monaci tibetani arrestati dalla turismo: l’anno nero è stato il 2011, quando il flusso si è dimezzato scenden- polizia durante una do a quota 500mila. Adesso però il manifestazione anti-cinese. ministro assicura che è finito il tempo La questione tibetana è uno dei della diffidenza e del terrore. L’obiettivo nodi più difficili per Pechino. è raggiungere 30 milioni di turisti nel 2022, con 25 miliardi di dollari di entra- te. «La situazione – dice - è sotto con- trollo: ora dobbiamo cambiare la perce- zione internazionale della destinazione, lavorando sulla comunicazione». E pro- babilmente ha ragione lui: gli echi e gli strascichi della Primavera araba non sono mai arrivati entro le mura dei vil- laggi turistici incontaminati. Eppure quella di Zaazou non è un’impresa sem- plice: la Farnesina non ha ancora rimos- so “lo sconsiglio” a raggiungere la terra egiziana; d’altro canto i frequentatori di Marsa Alam non sono mai stati partico- larmente interessati al futuro del Paese dell’ex Rais Mubarak. Per gli avventori del Four Seasons Resort a Sharm El Sheikh un hotel vale l’altro.

6 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 Paesi emergenti e crisi economiche

OSSERVATORIO GOOD NEWS di Chiara Pellicci PADRE ANTON, EROE DELL’INFORMAZIONE eve averla ben stampata nella mente Dquella frase del Vangelo di Giovanni: «La verità vi farà liberi». E deve essersela ripetuta tra sé e sé, padre Anton Le Ngoc Thanh, sa- cerdote vietnamita, quando è stato arrestato più volte per il suo impegno nella difesa dei diritti umani, attività per niente gradita alle autorità locali. Sì, perché in questi anni padre L’India, malgrado le enormi tunità geopoliticamente corretta di in- Anton non si è fermato di fronte a niente e a nessuno, nonostante tutto, perseverando nel dimensioni demografiche, è cludere un partner africano nella pat- tuglia “emergente”, Pretoria non sarebbe compito di informare su quanto accade nel probabilmente la meno suo Paese a proposito di soprusi contro stata presa in considerazione. Non c’è uomini e donne colpevoli solo di esprimere attrezzata fra le potenze dubbio che negli ultimi 20 anni il Su- le proprie idee. Tanto che Reporters sans asiatiche per essere considerata dafrica sia diventato un protagonista frontières (RSF) ha inserito il nome del sacer- della scena africana e abbia disegnato dote vietnamita, insieme a quello di altri 99 davvero un attore globale. una sua sfera di influenza nelle regioni “eroi dell’informazione”, nel rapporto uscito in occasione della Giornata mondiale per la australi del continente nero. Il miracoloso libertà di stampa. Cento “eroi”, tra cui – ina- carisma di Mandela, con la sua utopia spettatamente – un sacerdote. della “nazione arcobaleno”, ha elevato Appartenente alla famiglia religiosa dei Re- il Sudafrica a icona globale. Peccato dentoristi, padre Anton lavora sin dal 1990 che il Paese reale assomigli ancora poco per il Vietnamese Redemptorists’ News, un’or- a quello ideale sognato fino all’ultimo ganizzazione per l’informazione cattolica la cui voce arriva in tutto il mondo attraverso il da Madiba. E ancora una volta, la que- blog www.vrnews.org. stione della razza che si pensava otti- Il sacerdote redentorista è sotto costante sor- misticamente in via di soluzione, segna veglianza della polizia per la sua sistematica il panorama politico ed economico su- attività di denuncia delle violazione dei diritti dafricano. umani, che in Vietnam sono all’ordine del giorno. Inoltre è stato arrestato per aver rac- In conclusione, è evidente che a tenere contato episodi disperati, come quello di una insieme questa eteroclita famiglia non donna che nel Sud del Paese si è data fuoco è affatto una comunione di spiriti e di per protesta a favore di sua figlia, la blogger destini, ma la manipolazione reciproca. Ta Phon Tan, sottoposta a processo; o per Ci si utilizza a vicenda per salire di aver pubblicizzato una dimostrazione in favore qualche gradino la scala dell’influenza dell’attivista Dinh Nhat Uy, condannato per aver organizzato una protesta per il rilascio mondiale. Soprattutto si cerca di trovare di suo fratello, imprigionato senza motivi. voce e ascolto presso gli Stati Uniti Sapere che tra 100 eroi dell’informazione c’è d’America, nella convinzione di poter un sacerdote cattolico ricorda che la libertà, partecipare alla riscrittura delle regole troppe volte bistrattata in moltissimi Paesi, è del gioco economico e geopolitico. Il frutto anche di quella verità che tanti cristiani nel Terzo millennio continuano a considerare Washington consensus è forse morto la cosa più importante. E la difendono a qual- ma il Brics consensus probabilmente siasi costo. non nascerà mai.

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 7 ATTUALITÀ Progressi dell’Uruguay Pepe Mujica, guerrigliero della libertà

di MARIO BANDERA [email protected] i sono persone che pur vivendo Da guerrigliero Tupamaros a presidente in Paesi poveri, geograficamente democraticamente eletto in Uruguay: Josè C lontani da noi, quando assumono un ruolo di guida dei loro popoli e rag- Mujica è già un’icona in tutto il Sud America. giungono posti di responsabilità all’in- Chi è, e cosa ha realizzato negli ultimi 20 anni terno dei loro Paesi per gli ideali che quest’uomo sobrio, di origini italiane, che incarnano, riescono a diventare figure di riferimento a livello internazionale. dell’onestà intellettuale e materiale ha fatto È accaduto in passato per Gandhi, Lu- uno stile di vita da emulare? mumba, Nyerere e tantissimi altri e ai

8 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 giorni nostri, con le figure di Nelson bertà politiche e sindacali. Tolto l’Habeas Mandela e di José Mujica, detto Pepe. Il Corpus e le garanzie democratiche, primo è diventato l’icona della lotta l’unica risposta a disposizione di chi contro la discriminazione razziale, l’uomo non accetta una situazione di questo che ha pagato un prezzo altissimo per genere resta la lotta armata. Di fronte la lunga detenzione nelle carceri suda- alla perdita della libertà di stampa e di fricane dovuta al suo impegno contro parola, ai numerosi innocenti incarcerati l’apartheid. Il secondo, da guerrigliero ed esiliati, un numero crescente di per- Tupamaros a presidente democratica- sone si ribellarono a un governo tota- mente eletto nel suo Paese, l’Uruguay, litario con quelle poche armi che riu- anch’egli segnato da una lunga deten- scirono ad avere. Se analogia ci deve zione nelle terribili carceri uruguayane essere, questa va fatta con la Resistenza al tempo della brutale dittatura che e con i partigiani che si opponevano al calpestò il piccolo Paese sudamericano. nazifascismo. Proprio di Pepe Mujica vogliamo parlare, Nel 1969 Mujica partecipò a quello del suo impegno costante a fianco dei che si ritiene essere stato il capolavoro rimasti in libertà avessero avviato più bisognosi e per la sua lotta incessante dei Tupamaros: l’occupazione di Pando, un’azione di fuoco, attaccato una ca- per la libertà. una città vicina a Montevideo dove né serma, ucciso un militare, uno dei capi José Mujica nasce a Montevideo il 20 la polizia né l’esercito per 24 ore riu- Tupamaros sarebbe stato a sua volta maggio 1935. Il padre Demetrio discende scirono ad entrare: fu una dimostrazione eliminato in carcere. Questa terribile da antenati baschi, mentre la mamma di alta efficienza militare che convinse ma semplice misura ebbe sull’intero i generali golpisti ad alzare movimento l’effetto di una il livello della ferocia con Pur nelle terribili doccia gelata, più nessuno cui stroncare l’opposizione voleva infatti assumersi la armata. Infatti, in poco condizioni della responsabilità di imbrac- tempo, grazie a massicci prigionia, Mujica e ciare le armi contro i gol- rastrellamenti effettuati altri dirigenti dei pisti per non causare la nel Paese, catturarono tut- morte di uno o più ostaggi to il vertice dei Tupamaros. Tupamaros non in mano loro. Mujica, che era già stato smisero di riflettere Pur nelle terribili condi- arrestato in altre occasioni, e progettare il futuro zioni della prigionia, Mu- venne portato nel peni- jica e altri dirigenti dei tenziario di Punta Carretas del loro Paese. Tupamaros non smisero di da dove evase nel 1971 riflettere su come proget- insieme ad altri prigionieri tare il futuro del loro Paese. politici. Fu ripreso l’anno seguente e Le torture, le angherie, i soprusi subìti trasferito in un carcere militare, dove nei lunghi anni di detenzione, purifi- Lucia Cordano appartiene ad una famiglia rimase rinchiuso per 14 anni nei fami- carono lo spirito di questi guerriglieri e emigrata in Uruguay dalla Liguria. Fin gerati calabozos, ovvero celle sotterranee dalle viscere della terra nacque l’idea da giovane aderì al movimento dei Tu- ove non entra mai la luce del sole. Di di una nuova politica di cambiamento pamaros, un gruppo armato che si ispi- questi 14 lunghi anni Mujica ne passò dello Stato non più basato sulla violenza rava alla rivoluzione cubana. due in completo isolamento. Mujica, ma sul cammino della democrazia. La Occorre dire che di fronte ai movimenti insieme a Raul Sendic fondatore del quale ritornò in Uruguay non per gentile di guerriglia sudamericana, il lettore movimento, Eleuterio Fernandez Hui- concessione dei militari golpisti, ma italiano cade in un errore di valutazione: dobro, Mauricio Rosencof, Adolfo Wa- perché essi al potere si resero conto di spesso e volentieri tali gruppi sono as- sem, Julio Marenales, Henry Engler, non avere né le conoscenze, né la per- sociati ai nostri gruppi eversivi tipo le Jorge Manera e Jorge Zabalza, che for- spicacia per governare un Paese: l’unica Brigate Rosse, nulla di più sbagliato! mavano il gruppo dirigente dei Tupa- cosa che seppero fare fu di chiedere Perché quando in un Paese viene sciolto maros, furono dichiarati rehenes (cioè ingenti prestiti agli organismi interna- il parlamento e i partiti, annullate le li- ostaggi), nel senso che se i compagni zionali i quali li concessero di buon »

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 9 ATTUALITÀ Progressi dell’Uruguay

più povere del Paese. Il suo pensiero politico si può riassumere in queste parole: «Se vuoi essere libero, devi essere sobrio nei consumi». Che è poi il principio della sobrietà. Mujica, da presidente, ha firmato alcune leggi discutibili: la depenalizzazione dell’aborto votata dal parlamento uru- guayano, così come la legge che ha le- galizzato la produzione, la vendita e il consumo di marijuana per uso personale. L’Uruguay nel 2013 ha legalizzato i matrimoni tra le persone dello stesso sesso, mettendosi sullo stesso piano di Argentina e Messico. Anche in questo grado mettendo così le mani nei capienti ministro più popolare proprio per il suo caso Mujica ha firmato una legge ap- forzieri del piccolo Stato del Rio della carisma e per la sua vicinanza alla provata dalla maggioranza del parla- Plata, svuotandoli completamente. Di gente. Nel 2009 come candidato unico mento, confermando in tal modo il ri- fronte ad un’inflazione altissima, al del Frente Amplio alla Presidenza della spetto delle prerogative democratiche. crollo dell’esportazione, alla bancarotta Repubblica, ottenne il 48% dei voti al Dal punto di vista religioso dichiara di dello Stato ormai consumata, ai golpisti primo turno accedendo al ballottaggio essere non credente, però nel laicissimo non restò altro che ritirarsi nelle caserme, con Luis Alberto Lacalle del Partido Uruguay ha voluto che si celebrasse liberando i prigionieri politici e affidando Nacional: nel confronto elettorale fra i una messa nei giorni in cui Hugo Chavez, loro il compito di mettere ordine nello due vinse Mujica. presidente del Venezuela, lottava contro sconquasso che essi stessi avevano pro- Il suo stile di vita semplice e spartano il cancro. Tutte queste notizie sono vocato. non venne cancellato in seguito alla state ampiamente riportate dai media Dopo qualche anno di vita democratica, sua carica istituzionale, anzi: continuò di casa nostra. Difficilmente invece sa- Mujica ed altri dirigenti Tupamaros a vivere nella sua chacra (una modesta premo che Mujica, continuando quanto crearono il Movimento di Partecipazione casa di campagna) alla periferia di aveva iniziato il suo predecessore Tabaré Popolare (MPP) che confluì nella coali- Montevideo e a servirsi della sua auto, Vázquez, ha dato la possibilità a tutti i zione del Frente Amplio che vinse le un Maggiolino Volkswagen anni Settanta ragazzi uruguayani di avere a disposi- elezioni e permise così a Mujica di al posto dell’auto blu presidenziale che zione un computer fin dalle elementari, essere eletto senatore. Nel 2005 il pre- gli spettava. Pur avendo a disposizione dato gratuitamente dal Ministero del- sidente Tabaré Vàsquez lo nominò mi- 250mila pesos mensili (circa 10mila l’Istruzione. Con la sua politica econo- nistro dell’Agricoltura. Molti pensavano euro) come stipendio da Capo di Stato, mica ha attirato capitali da tutto il che un floricultore che diventava mi- Mujica trattiene per sé soltanto 800 mondo riducendo drasticamente la di- nistro non fosse all’altezza di un compito euro, e devolve il resto ad un Fondo soccupazione e la povertà del suo Paese. così gravoso, tuttavia Mujica è stato il che promuove lo sviluppo delle zone Da quando è presidente, la lotta contro la povertà e l’indigenza si è susseguita LA RESIDENZA PRESIDENZIALE APRE LE PORTE AI BIMBI SIRIANI senza tregua creando un clima positivo e di fiducia che non si riscontra in Un centinaio di bambini sfollati che sotto le macerie di Aleppo, Damasco, Homs nessun altro Paese dell’America Latina. e Idlib, hanno perso i loro genitori, sono stati ospiti di Pepe Mujica che ha offerto In tutto questo Pepe Mujica è sostenuto “provvisoriamente” la propria residenza presidenziale. La proposta presentata dalla moglie Lucia Topolansky, anch’essa alla commissione Onu per i rifugiati è stata accolta dalla responsabile per la senatrice del Frente Amplio, che fin Siria, Michelle Alfaro: «Una goccia nell’oceano, ma ogni sforzo compiuto da dagli anni giovanili lo segue passo passo qualsiasi Paese è molto importante ed è il benvenuto». Il trasferimento fa parte nella sua vicenda umana e politica, più di un programma con cui l’Unhcr vuole spostare 30mila sfollati dai campi pro- unica che rara. Un esempio di onestà fughi di Libano, Turchia e Giordania verso altri Paesi ospitanti. personale e intellettuale per i politici di ogni latitudine.

10 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 Cittadinanza onoraria ai minori stranieri

conseguenza pratica nell’acquisizione di particolari diritti. Ma che un così alto numero di amministrazioni comunali de- cida di compiere questo atto formale è Sono segno che ormai l’Italia è pronta ad ac- Sono cogliere gli “immigrati di seconda gene- razione” nel proprio tessuto sociale. Il 60% dei minori stranieri residenti in Italia è nato nei nostri ospedali (quindi è improprio parlare di “immigrato”, in quanto è sempre stato nel nostro Paese) e spesso non ha neanche visitato la na- italianiitaliani zione di origine dei propri genitori. Però, Si diffonde a macchia d’olio in tanti Comuni italiani l’usanza nonostante questo, non ha la cittadinanza di concedere la cittadinanza onoraria ai minori stranieri nati italiana. Non solo: la totalità dei bambini nel nostro Paese e residenti in Italia. Un gesto che non ha venuti alla luce nei nosocomi italiani e cresciuti nelle nostre regioni, siede nel nessuna conseguenza pratica nell’acquisizione di particolari banco di scuola accanto ai nostri figli, diritti da parte dei protagonisti della cerimonia, ma si riveste frequenta lo stesso corso sportivo po- di un valore simbolico che – piano piano – contribuisce a meridiano, gioca negli stessi giardini pubblici, esulta per i goal della nazionale cambiare l’ottica con cui si guarda agli stranieri. italiana ai Mondiali… Però, quando il minore compie 18 anni, se entro 12 mesi di CHIARA PELLICCI che oltre 246 amministrazioni comunali non chiede la cittadinanza italiana, [email protected] di tutta Italia consegnano la cittadinanza diventa irregolare. Per ottenerla – secondo onoraria ai figli dei migranti venuti alla la Legge 91/1992, tuttora in vigore – il e a muoversi non è il Parlamento, luce su territorio italiano. E il fenomeno cittadino deve dimostrare di aver vissuto ecco che ci pensano i Comuni. E sembra contagiare di mese in mese cen- in Italia sin dalla nascita e di aver goduto S così - nell’attesa che Camera e tinaia di Comuni, fanno notare dall’As- del permesso di soggiorno nei 18 anni di Senato prendano in esame la proposta sociazione nazionale Comuni italiani vita: indispensabile, dunque, che i genitori di legge di iniziativa popolare sulle nuove (Anci). C’è subito da precisare che il con- abbiano iscritto sin da subito il figlio norme per l’ottenimento della cittadinanza ferimento della cittadinanza onoraria è nato in Italia all’ufficio anagrafe del Co- italiana da parte degli stranieri – ecco solo un gesto simbolico e non ha nessuna mune di residenza e che il maggiorenne non si faccia scappare l’opportunità di richiedere la cittadinanza italiana entro il compimento del 19esimo anno di età. Altrimenti diventa irregolare. Solo negli ultimi mesi la burocrazia sembra essere un po’ meno rigida relati- vamente alla documentazione che lo straniero maggiorenne nato nel nostro Paese deve presentare per l’ottenimento della cittadinanza italiana: la Legge 98/2013 ha introdotto misure di sempli- ficazione degli adempimenti procedurali, tanto che, per esempio, per dimostrare di aver vissuto in Italia sin dalla nascita, vengono accettati anche documenti come certificazioni scolastiche o mediche. «Ciao, sono Anna! Sono nata a Mi- »

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 11 ATTUALITÀ

OSSERVATORIO lano» recitano le prime battute di uno ASIA spot realizzato dalla Campagna per i diritti di cittadinanza “L’Italia sono an- di Francesca Lancini ch’io”, che ha promosso le due proposte di legge di iniziativa po- polare sulla ri- POLIZIOTTI IN forma della cit- tadinanza e il di- NOME DI BUDDHA ritto di voto am- on ha pace lo Sri Lanka. Dopo 26 anni ministrativo agli Ndi guerra, terminata nel 2009, il gover- no ha creato nell’aprile scorso una polizia immigrati (tra i pro- religiosa buddista. Eppure, a essere attac- motori anche Caritas cati, finora sono stati negozi gestititi da Italiana e Fondazione musulmani, moschee e chiese, mentre le Migrantes). E, dopo le minoranze indù del Nord e dell’Est vivono presentazioni, il video ancora in uno stato di assedio militare. prosegue: «Avevo un tri- Nessuno crede alle promesse di riconcilia- zione del presidente Mahinda Rajapaksa, ciclo rosso: chissà che che sta favorendo l’espandersi del fonda- fine ha fatto? Alle ele- mentalismo fra i cingalesi buddisti, maggio- mentari a Lambrate, come ranza nel Paese. Nel conflitto trentennale si pesava lo zaino! Sembrava sono scontrate le autorità centrali e i ribelli più grosso di me! Volevo separatisti dell’etnia Tamil, prevalentemen- te indù. Nel 2011 un rapporto Onu ha accu- fare la ballerina, ma ho fatto sato entrambe le parti di gravi abusi, con solo un saggio di danza. Nel un eccesso di uso della forza contro i civili, 2006 ho festeggiato anch’io soprattutto da parte dell’esercito governati- con i miei fratelli la vittoria dei vo. Si dice che i morti dal 1983 al 2009 siano stati almeno 100mila, di cui decine di migliaia negli ultimi cinque mesi di guerra. Ovvero, quando la stessa Onu prese la con- Mondiali di Calcio. Poi, però, espulsa dai troversa decisione di abbandonare le zone diritti: dopo 18 anni ho solo 12 mesi dei combattimenti, lasciando di fatto campo libero all’offensiva finale del gover- per dimostrare di essere italiana». E lo no contro i separatisti del Nord-est. Il com- spot conclude: «Per noi Anna è già missario Onu ai diritti umani, Navi Pillay, un’italiana». Stando al numero delle sta cercando di recuperare. Ha denunciato firme raccolte dalla Campagna, Anna è che il Paese sta subendo una svolta autori- già un’italiana almeno per 110mila fir- taria, ma anche le sparizioni, gli attacchi a matari, ma anche di più. Certamente lo minoranze religiose e giornalisti, e la milita- rizzazione del Nord. Ha inoltre chiesto alle è per tutti quei Consigli comunali (e autorità di permettere l’intervento di una immaginiamo di poter dire anche per la commissione internazionale che indaghi maggioranza dei cittadini che da tali sui crimini di guerra e sulle violazioni dei Consigli è rappresentata) che da anni si diritti umani, come l’uso di fosse comuni. prodigano per conferire ai tanti bambini Intanto, decine di migliaia di individui Tamil restano sfollati nel Nord e vivono in campi nati su territorio italiano da genitori di raccolta indecenti. I militari hanno occu- stranieri una cittadinanza “simbolica”, pato le loro terre e le loro case, colonizzan- visto che per legge non possono averne do la regione finora “ribelle”. Un editoriali- una diversa da mamma o papà (la legge sta dello Sri Lanka Guardian ha scritto: attualmente in vigore resta ancorata «L’Arabia Saudita è l’esempio perfetto di allo ius sanguinis - la cittadi- ciò che può accadere a un Paese dove un clan al potere unisce religione e politica per nanza si acquista dai geni- restare in cima allo Stato. Qui, in Sri Lanka, tori - e non prevede lo può succedere la stessa cosa». ius soli, cioè il diritto di

12 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 Cittadinanza onoraria ai minori stranieri

acquisire la cittadinanza del luogo in Un grande impegno perché sia lo ius Italia una priorità non rinviabile». cui si nasce). soli, anziché lo ius sanguinis, a fare la Notizia di un mese fa: la Commissione Che questo sia un problema più che differenza nella giurisprudenza sulla cit- Affari Costituzionali della Camera ha ri- attuale lo ricorda anche un intervento tadinanza italiana, viene profuso anche preso in mano l’esame delle tante pro- del cardinale Angelo Bagnasco, che ha da Unicef, che si continua a spendere poste di legge di riforma della 91/1992, recentemente parlato «dello status dei perché gli 8.100 Comuni del Bel Paese tra cui le due di iniziativa popolare (l’ar- bambini di immigrati che vedono la luce concedano la cittadinanza onoraria ai gomento non era più calendarizzato nei nel nostro Paese, e che frequentano la minori di origine straniera residenti nel lavori del Parlamento dal luglio dello scuola fianco a fianco dei nostri bambini, proprio territorio. Il diritto alla cittadi- scorso anno). Se in un momento storico avviati insieme nell’unico sentiero della nanza di tutti i minorenni è «approvato di crisi globale (economica, sociale, di vita». Ma è anche il Presidente della Re- dall’Italia con la ratifica della Convenzione valori, ecc.) il Parlamento italiano avrà il pubblica, Giorgio Napolitano, ad esprimersi dei Diritti del Fanciullo nel 1991 ma an- coraggio di rimettere mano alla legge positivamente su questa pratica ormai cora non applicato», spiega Giacomo sulla cittadinanza, vorrà dire che stiamo molto diffusa tra i Comuni italiani: «L’at- Guerrera, presidente dell’Unicef. Con la superando nell’opinione pubblica quella tribuzione della cittadinanza onoraria - campagna dal titolo “Io come tu”, che il diffusa e penetrante paura per la quale scriveva Napolitano in una lettera inviata Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia l’avanzamento dei diritti dei più deboli al sindaco di Nichelino, primo Comune sta portando avanti da mesi per far porta all’arretramento dei propri. Allora piemontese ad aver conferito la cittadi- capire che se i bambini sono tutti uguali, l’onore di essere italiani non sarà più nanza onoraria a 450 minori, ormai oltre non ha senso che i loro diritti siano solo degli stranieri che ricevono una due anni fa - può rappresentare un pre- diversi, «l’obiettivo è svegliare gli Italiani», tanto agognata cittadinanza. Ma anche, zioso contributo per un’opera di sensibi- dice Guerrera. E conclude: «La cittadinanza e soprattutto, degli italiani che l’hanno lizzazione dell’opinione pubblica sul tema». a chi nasce e vive in Italia è per Unicef finalmente concessa.

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 13 FOCUS Da Lampedusa ad Amburgo

RifugiatiRifugiati di SERGIO TACCONE [email protected]

rrivano da diversi Paesi africani: Ghana, Niger, Mali e Nigeria so- in squadra A prattutto. Hanno superato il de- serto per arrivare in Libia. Alcuni di loro mentre i carcerieri ridevano compiaciuti. Affo, Anant e Asuro, Benkofi, Mussah, sono stati scaricati prima di giungere a Capitava spesso, nei centri di detenzione Bright e Sopesi, Amadou e Kabore: tutti destinazione, sotto la minaccia di sgherri libici, di imbatterti in gruppi intenti a accomunati dalla passione per il calcio. armati di kalashnikov. Hanno affrontato commettere stupri e ogni tipo di nefan- Quando il governo italiano, l’anno scorso, a piedi centinaia di chilometri di sabbia. dezza. Donne violentate davanti ai mariti, diede loro 500 euro, con quella somma Nel centro di smistamento la prima regola costretti a guardare dall’interno di celle sono arrivati in Germania. Alcuni in treno, era tenere lo sguardo basso per non di quattro metri quadrati. Poi, la traversata passando da Monaco, altri in aereo fino correre il rischio di essere riempiti di in mare, pregna di pericoli, a bordo di a Norimberga per poi raggiungere Am- botte. Il rancio quotidiano? Roba da Ko- un’imbarcazione in grado, a malapena, di burgo in autobus. Dopo aver affidato la lyma siberiana: 20 grammi di riso in galleggiare. L’approdo, superata la spesso loro vita allo spietato Mar Mediterraneo, bianco, con supplemento, a pagamento, inospitale Malta, è stata l’isola di Lampe- hanno trovato accoglienza nella chiesa di poco più di 50 grammi di pane. dusa, il centro abitato più meridionale di San Paolo e la solidarietà di molti Gli aguzzini servivano anche del riso d’Italia, più vicina alle coste tunisine che abitanti del quartiere popolare del distretto molto caldo per far scottare le mani a quelle siciliane. Gibri e Bright, Takyi e di Hamburg-Mitte.

14 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 OSSERVATORIO DONNE IN La parrocchia è diventato un campo di speranza. Qui sono arrivati vestiario, FRONTIERA viveri, oggetti di ogni genere e, soprat- di Miela Fagiolo D’Attilia tutto, persone di buona volontà che si sono messe a disposizione per organizzare MARTIRI DELLA al meglio la vita dei rifugiati. Un notevole e prezioso supporto lo ha dato anche NOTIZIA yada, Camille, Mika, Anya: quattro corag- l’Fc Saint Pauli, squadra di calcio del A giose giornaliste uccise nel servizio all’in- quartiere, militante nella serie B tedesca, formazione sul fronte di guerra. che ha donato magliette, palloni e co- Camille Lepage aveva 26 anni ed era una perte, sancendo un’amicizia che ha por- giovane promessa del giornalismo francese. È tato alla nascita della squadra dei rifugiati: stata uccisa a Gallo, il 13 maggio scorso, nell’ovest della Repubblica Centrafricana, in il Lampedusa Amburgo Fussball Club. uno scontro a fuoco tra miliziani anti-balaka La mezzala Gibri, 22 anni, è il giocatore ed ex ribelli Séléka. Da diversi mesi la freelance tecnicamente più preparato. Benkofi, si trovava nel Paese africano per documentare 24enne, in difesa è un ostacolo difficile gli scontri nella zona al confine con il Camerun. da superare per gli attaccanti avversari. Camille era stata avvertita dai militari della Bright si adatta bene a centrocampo ed forza di pace francese Sangaris di non addentrarsi nella zona ma, dice la madre, «il suo più in attacco. Il mister è Stephen Takyi, grande desiderio era quello di raccontare cosa personalità e carisma, capace di farsi succedeva alle popolazioni di cui nessuno par- ascoltare da tutti i suoi giocatori. Il lava. Per questo si era trasferita a Juba, in Sud quartiere di Saint Pauli si estende su Sudan, e da qualche mese si era spostata nella una superficie di poco meno di tre chi- Repubblica Centrafricana. Non aveva paura. Aveva un grande gusto per la vita, era appas- lometri quadrati, con una popolazione sionata di quello che faceva». di circa 30mila abitanti. Si trova nell’area Ayada Ashraf, egiziana, aveva 22 anni ed è ovest del centro cittadino, affacciato stata uccisa il 27 marzo scorso durante le ma- sull’Elba, in prossimità del porto di Am- nifestazioni a favore del generale el-Sissi, al burgo. La strada più famosa del quartiere Cairo. Ayada lavorava per il giornale indipen- è la Reeperbahn, la “via dei Cordai”. dente Al-Dustour ed era un personaggio sco- modo, già da tempo nel mirino dei Fratelli Mu- I tifosi della squadra di calcio che richiama sulmani. nel nome “l’apostolo delle Genti”, sono L’organizzazione Committee to project Jour- Si chiama Lampedusa definiti “i ribelli del football tedesco”. nalism informa che lo scorso anno sono stati Amburgo Fussbal Club Una lunga storia cominciata nel 1899 uccisi 30 giornalisti nella sola Siria. Paese anche se la fondazione ufficiale del club dilaniato in cui è morta anche la giapponese Mika Yamamoto, 45 anni, in uno scontro tra ri- ed è la squadra dei risale al maggio 1910. L’albo d’oro vede belli ad Aleppo il 21 agosto 2012. L’inviata della rifugiati giunti nella solo promozioni nella massima divisione Japan Press, vincitrice di prestigiosi premi per i germanica ed alcune vittorie storiche, servizi in Afghanistan e in Iran, era una pioniera città tedesca posta tra cui quella del febbraio 2011, nel del videoreporting. derby contro l’Amburgo, davanti a 60mila Anche Anja Niedringhaus era un nome noto sull’estuario dell’Elba. persone. In un recente torneo svoltosi del fotogiornalismo internazionale per i servizi realizzati per l’Agenzia Reuters dalla ex Jugoslavia I giocatori di questo ad Amburgo, il Lampedusa Amburgo Fc all’Iraq, che le sono valsi il premio Pulitzer nel ha conquistato il terzo posto su 48 2006. È stata uccisa a 48 anni da un talebano “team speciale” scappano squadre partecipanti. Il fanclub del Saint infiltrato nella polizia afghana, il 4 aprile scorso, Pauli ha definito la squadra dei rifugiati durante la preparazione delle elezioni afghane, da persecuzioni etniche, “parte di noi”. Nel quartiere che ha dato caratterizzate dall’aumento del 35% del voto alle donne. L’ultima foto che ci resta di Anja è ospitalità agli africani si terrà anche un politiche e religiose, una sua istantanea sorridente. Malgrado tutto torneo antirazzista, con workshop in- il dolore di cui nella sua vita ha fatto memoria. nella speranza di formativi sulla situazione dei rifugiati Perché il mondo potesse vedere la storia con un futuro migliore. in Europa. Ma il Saint Pauli ha, soprat- gli occhi del suo obiettivo. tutto, un grande merito: avere allon- »

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 15 FOCUS

burghese è stata la prima società calcistica a promuovere campagne sociali, ospi- tando il mondiale per nazioni non rico- nosciute e mettendo in piedi un torneo per rifugiati politici. Iniziative che hanno fatto lievitare il numero di fans a livello mondiale che ammonta a circa 11 milioni. I rifugiati africani provenienti da Lam- pedusa non potevano trovare di meglio. All’impegno della parrocchia e dei cit- tadini del quartiere ha fatto da contraltare l’ignavia del borgomastro, il socialde- mocratico Olaf Scholz. Il Bundestag te- desco avrebbe voluto rispedirli in Italia. Scaduti parte dei visti turistici temporanei italiani, alcuni dei rifugiati sono divenuti “illegali”. Essere fermati fuori dalla chiesa poteva determinare il fermo di polizia. Il pastore Sieghard Wilm, dopo aver dato loro accoglienza, ha distribuito ai rifugiati il “pass della parrocchia”: una scheda con un timbro rosso dove viene riportato il nome e il numero di “ospite” della chiesa. Un modo per dichiararsi appartenenti alla comunità degli africani alloggiati nella struttura religiosa di Saint Pauli. Una copertura garantita solo ad una ottantina di uomini sui 300 arrivati in città. Chi non ha trovato spazio in chiesa è stato registrato in altre comunità o presso alcune moschee. La disponibilità del pa- store Wilm ha risparmiato ai rifugiati, nell’immediatezza, di restare al gelo. Prima di ogni funzione, gli ospiti tolgono i sacchi a pelo da sotto la navata e dal- l’altare. Scompaiono anche le ceste di biancheria e i panni stesi ad asciugare. Il borgomastro ha messo il veto sui container da posizionare nel giardino della chiesa. L’approdo, superata tanato dallo stadio il tifo xenofobo, fa- cendo della lotta contro il razzismo e Le legge vieta a tutti gli ospiti di cercare la spesso inospitale Malta, tutte le forme di discriminazione la un lavoro ed avere assicurazione sanitaria è stata l’isola di Lampedusa, propria bandiera. Un club dove contano o pensionistica e il diritto alla scuola per i figli. Il calcio, pertanto, è stato una via il centro abitato più i principi e dove il business passa in se- condo piano. efficace per reagire a questa situazione. meridionale d’Italia, più Per trovare la sede sociale del Saint Gli allenamenti quotidiani del Lampedusa vicina alle coste tunisine Pauli bisogna infilarsi nel quartiere più Amburgo Fc si svolgono nel campo del malfamato di Amburgo, segnalato in Saint Pauli o nel giardino della parrocchia. che a quelle siciliane. tutte le guide europee come il posto da Giocare a pallone serve a scaldare il non visitare mai. Il secondo club am- cuore di questi ragazzi.

16 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 Da Lampedusa ad Amburgo

Il football diventa il sentiero per rinascere valido supporto a livello organizzativo dentro, allontanando la paura di diventare in un coach tedesco di nome Georgie. abulici e passivi. Gibri, fuggito dal Ghana, La lingua inglese è il tramite per comu- OSSERVATORIO è stato scelto dagli amici della squadra nicare ed agevolare l’integrazione. del Saint Pauli anche per addestrare la Dopo le prime esibizioni, i tifosi del Lam- AFRICA loro formazione. L’esordio è stato da in- pedusa Amburgo Fc sono arrivati da di Enzo Nucci corniciare: vittoria, 5-4, contro una for- varie parti della Germania per seguire le mazione di casa, al termine di gesta sportive del team di mi- una partita ricca di gol e spet- Per trovare ster Takyi. Ed il numero di GLI “SGOMMATI” tacolo, davanti ad uno stadio la sede sociale supporter è in costante cre- pieno di spettatori. I massacri scita. Un prodigio legato al DEL KENYA religiosi della Nigeria o gli del Saint Pauli calcio, come lo fu, negli anni a cinque anni ogni domenica sera le scontri in Togo: i giocatori ri- bisogna infilarsi della Seconda guerra mondiale, D strade delle città del Kenya si svuotano fugiati della parrocchia di Saint la formazione italiana deno- perché tutti corrono a casa per assistere nel quartiere alla puntata settimanale di “The XYZ Show”, Pauli, prima esuli e poi super- minata “Quelli di Cernauti”, più malfamato spettacolo televisivo di satira politica, dove i stiti, allontanano con il calcio capitanata da Rino Pagotto. personaggi sono pupazzi con le sembianze gli incubi vissuti sin dal giorno di Amburgo. Per il grande scrittore argen- dei principali leader del Paese. Insomma, la della fuga dai loro Paesi. tino Osvaldo Soriano, esule versione in salsa africana de “Gli Sgommati” Dalla tragedia di Lampedusa dall’Argentina governata dalla italiani e di analoghi programmi inglesi e francesi. È uno spazio di libera critica e dell’ottobre 2013, prima di ogni partita dittatura militare di Jorge Rafael Videla, pensiero dove ai politici non vengono fatti del Lampedusa Amburgo Fc viene os- «il football che vale davvero è quello sconti: ogni settimana le loro dichiarazioni servato un minuto di silenzio. La nazione degli scarpini rattoppati, della passione, sono passate al setaccio dagli autori, tic e più rappresentata è il Ghana, seguita da della poesia e dei sogni. Storie di calcio, manie esasperate dalla lente di ingrandimento Mali e Niger. Il tecnico Takyi, che ha im- così come la vita, piene di risate e di del sarcasmo, tanto che alcune battute dei postato la tattica prediligendo un gioco pianti, ricordi e speranze, pene ed esal- pupazzi sono diventati tormentoni popolari. Tra gli autori del programma c’è il disegnatore tutto pressing e velocità, ha trovato un tazioni, solidarietà e speranza». satirico Gado (conosciuto per le sue vignette anche in Italia) che fu il primo a lanciare l’idea sei anni fa quando il Kenya fu scosso dalle violente proteste post-elettorali. Pochi credevano nel suo progetto perché convinti che un programma satirico in tv avrebbe avuto vita breve per l’opposizione dei politici. Ed invece oggi almeno tre milioni di spettatori seguono il programma, riproposto anche su You Tube ed in radio. Del resto la tv ke- nyana ha svolto anche indirettamente una opera di critica del potere. Tutto il mondo ricorda ad esempio l’irruzione notturna che fece la first lady Lucy Kibaki (moglie del presidente Mwai Kibaki) nella redazione del principale quotidiano del Paese per protestare contro una serie di articoli da lei ritenuti of- fensivi. La signora (accompagnata dalle guardie del corpo) si presentò con i bigodini nei capelli e vestita sommariamente davanti ai responsabili del giornale urlando ed in- veendo. La scena (non priva di una intrinseca vis comica) fu trasmessa in diretta dal canale televisivo dello stesso quotidiano. La Cnn non perse la ghiotta occasione e rimandò le immagini in tutto il mondo. Insomma l’Africa ci ricorda che una risata può seppellire la cattiva politica.

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 17 L’INCHIESTA Suore e frati in testa alle classifiche musicali

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di MIELA FAGIOLO click dei suoi video in rete. Dopo aver de- al clamore mediatico con semplicità: «Ho D’ATTILIA positato il trofeo, la singing nun ha chie- un dono e ve lo dono». Una frase che ha ripetuto nell’esordio televisivo nella squa- [email protected] sto alla sala di recitare con lei un Padre Nostro, circondata dalle consorelle che, dra del tatuato rapper J-Ax, il più tra- uor Cristina vince e ringrazia puntata dopo puntata, non hanno mai sgressivo giudice della trasmissione. Il Gesù». Così uno dei tanti ti- smesso di accompagnarla, facendo un dono è quello di una voce potente che le «S toli che hanno celebrato la tifo scatenato. Scene che richiamano alla permette di dare testimonianza nell’agorà notizia, subito rimbalzata nei quotidiani mente il film Sister Act, in cui una indi- dei media di quella fede in Cristo che di tutto il mondo, all’indomani della vit- menticabile Woopi Goldberg (che si è l’ha portata a vestire l’abito religioso delle toria della suora siciliana al talent scout complimentata con suor Cristina) passava suore Orsoline della Sacra Famiglia. Die- di RaiDue “ of ”. La trasmis- dalla direzione del coro liturgico alla di- tro un successo tanto clamoroso non sione che ha scatenato su di lei l’atten- rezione di una band musicale di suore. sono mancati dubbi e perplessità nel ve- zione mediatica, si è conclusa con una Ma suor Cristina Scuccia, 25 anni, nata a dere una religiosa esibirsi in un reperto- vittoria annunciata da oltre 50 milioni di Comiso in provincia di Ragusa, risponde rio rock, con tanta (istintiva) padronanza

18 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 del palcoscenico. Una novità del tutto scuno, secondo il dono ricevuto, lo met- rilli, che in quell’occasione ha commen- inedita che ha funzionato per “fare spet- ta a servizio degli altri» (1 Pietro, 4,10)), tato: «È bello cantare la fede e farlo in tacolo” e ascolti. «Sorella, come ti è ve- bisogna rileggere la storia di questa gio- modo professionale, non improvvisato, re- nuto in mente di venire a “The voice”? Ma vane minuta dalla faccia pulita, che da ra- stituendo dignità a talenti straordinari ma tu canti la domenica in chiesa?» le ha gazzina sognava di fare la cantante. anche ad un genere musicale. Tutti i chiesto il giudice di gara, Raffaella Carrà, Ogni occasione era buona per fare musi- partecipanti hanno desiderio di cantare la e lei ha risposto: «Dio ci invita ad uscire, ca: dall’animazione della messa alle sera- fede, senza timore, senza vergogna». ad andare per le strade ad evangelizzare. te con la piccola band di amici, anche se, Sono qui per questo». ha detto in una intervista a Tv2000 UNA VOCAZIONE NATA Sappiamo che l’inesorabile macchina del- «quando tornavo a casa la sera avevo una SUL PALCOSCENICO lo spettacolo trasforma le persone in sensazione di vuoto dentro. Mettevo in Ma torniamo a Cristina. L’occasione che personaggi, e per capire chi è questa nuo- mostra solo me stessa e non mi restava aspettava da tanto arriva nel 2008, con il va icona musicale che tra i suoi fans an- niente». L’anno scorso ha vinto il “Good musical “Il coraggio di amare”, la storia di novera, oltre ai divi dello show business, News Festival” 2013, la rassegna di mu- fondazione delle suore Orsoline della Sa- il cardinale Gianfranco Ravasi (che duran- sica di ispirazione cristiana organizzata dal cra Famiglia. Racconta la suora siciliana: te la finale, seguita in diretta Twitter an- servizio della Pastorale giovanile della dio- «Mi sono ritrovata a fare il ruolo di suor che da “Avvenire”, ha commentato: «Cia- cesi di Roma, diretta da don Maurizio Mi- Rosa Roccuzzo, la fondatrice. Un perso- naggio che ha sconvolto la mia vita per- ché era una donna coraggiosa che ripe- Record di ascolti e contratti discografici. Grandi teva alle amiche: “Ma tu avresti il corag- talenti vestiti dall’abito religioso sono al centro gio di donare la tua vita?”. La domanda tor- dell’attenzione mediatica, incuriosita dalla novità nava sempre dentro di me che fino a quel momento avevo sempre pensato solo a che si presenta sotto i riflettori della ribalta. cantare e a mettermi in mostra. Una sera, Si tratta però anche di talenti che parlano di Dio al prima di cominciare, una suora dietro le grande pubblico. Forse con un linguaggio e uno stile quinte mi disse : “Non è strano che fai la parte di Rosa così bene?”. In quel periodo nuovo di annuncio che piace a molti spettatori del ero arrabbiata, lontana dalla Chiesa, ma palcoscenico mediatico globalizzato. Mentre altri da quel momento è cominciato il proces- so di conversione, riempiendo quel vuo- parlano di fenomeni passeggeri… to che avevo prima. Mi ha trasformata. Quando Lui ti scopre non puoi più sfuggirgli. O ti doni completamente o non trove- rai pace». A 22 anni pronuncia i voti, dopo il noviziato in Brasile tra i bambini di strada, dove canto e musica sono il lin- guaggio della giovane missio- naria in frontiera. «L’espe- rienza della missione è stata una conversione nella conver- sione. Animavo la messa e or- ganizzavo spettacolini coi »

A fianco: Flash mob di animazione di suore e frati in piazza Yenne a Cagliari.

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 19 L’INCHIESTA

bambini della favela. Dal Brasile ho por- tato l’esperienza di una grande gioia. No- nostante povertà e fatiche, la gente ha una grande disponibilità e ti invita a con- dividere anche un pezzo di pane, un caf- fè, anche se ha solo quel- lo». Dal rientro in Italia si è È bello cantare sempre occupata dell’ani- la fede e farlo mazione giovanile, come racconta Alex Zappalà, Se- in modo gretario di Missio Giovani: professionale, «Al di là delle esibizioni non improvvisato. televisive che l’hanno resa celebre, da molti anni suor Cristina mette il suo talento musicale al servizio della comunità. L’ho seguita spesso negli incontri nelle parrocchie, dove ripeteva sempre che voleva condividere il suo talento, metterlo a servizio della co- munità. Non credo pensi che cantare da- vanti a poche persone sia qualcosa di “meno” rispetto alla televisione dove fa ascolti record. Non credo sia finita in te- levisione per questo, ma perché sa che dal teleschermo può comunicare il suo mes- saggio a tante persone, le più diverse. In questo caso usando il mezzo per amplificare il messaggio». tuali è quello che lui sta predicando”. Rap- OPINIONI presenta una Chiesa che sta trovando nuo- CONTRASTANTI vi areopaghi: perché demonizzare quel- Sta di fatto che lo della televisione? Possiamo dire che è suor Cristina, una frontiera... in un certo senso è anche come altri reli- A fianco: Alessandro un modo di andare in missione. Speriamo giosi che emer- Bustenghi, che suor Cristina non sia toccata dalle tan- gono nei palco- dei Frati Minori te cose che restano dietro le quinte e fan- scenici mediati- del protoconvento no parte dello show business». ci, spacca le opi- della Porziuncola Se è vero che il canto e la fede possono nioni. Molti ve- di Assisi, chiamato vantare uno straordinario, bimillenario so- il “tenore di Dio”. dono in lei una dalizio, costellato di geni e illustri inter- Chiesa che esce preti, oggi c’è un terzo incomodo che si dalle sagrestie, altri sono scettici sul suo ni al contrario… oppure che la Chiesa stia mette a scompigliare le carte: è il merca- futuro (il premio vinto a “The voice” è un davvero cambiando modalità di annun- to musicale alimentato sinergicamente contratto discografico di tutto rispetto) cio. È così? dalla risonanza del web e dei video su you e non manca chi dice: «…Io non avrei in- Risponde Zappalà: «Hanno chiesto a suor tube. Dove non mancano flash mob co- dossato l’abito religioso per andare a can- Cristina: “Ma papa Francesco cosa ti reografici di suore e frati, waka waka a tare in tv». Può darsi che in televisione il dirà?”. Lei ha detto: “Niente perché que- margine di marce francescane, sit in o fe- detto «l’abito non fa il monaco» funzio- sto stile di Chiesa che esce dai confini abi- ste religiose locali che, malgrado l’impe-

20 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 Suore e frati in testa alle classifiche musicali

Sopra: Woopi Goldberg, protagonista del film Sister Act.

trasto con la vocazione religiosa. Poi dopo un lungo discernimento, ho capito che la musica è la voce di Dio e dell’armonia del Creato». Il timido frate Alessandro quan- do canta si trasforma e il suo repertorio classico – da Panis Angelicum a Adeste fideles, da Tu scendi dalle stelle a Fratel- lo Sole, Sorella Luna – è raccolto in due dvd, prodotti dalla casa discografica londinese Decca (l’etichetta di Pavarot- ti e degli U2) che lo hanno reso popola- re in tutto il mondo. Quando torna a casa, nel cuore della verde Umbria, trascorre le sue giornate accogliendo i fedeli alla Por- ziuncola e restaurando mobili vecchi. Ma gno degli interpreti, non perdono l’im- legati e, comunque, si tratta di brevi mo- la sua passione è un’altra e non ne fa mi- pronta oriatoriana. Momenti di animazio- menti di ballo, non di concerti di due ore stero: immergersi nella natura e sentir- ne giovanile e popolare che esistono da dove i giovani sono spettatori passivi. Sono si una particella del Creato. Disteso su un tempo e che finiscono in rete per diffon- occasioni per incuriosire e un modo per prato, in un momento di grande preghie- dere nuovi stili di evangelizzazione. Fran- dimostrare che seguire ra, Alessandro Bustenghi ha ca Cicchella, che ha fatto un cammino con Gesù Cristo radicalmente dà Suor Cristina, capito che la chiamata di Dio i francescani, spiega: «Sono momenti di gioia». come altri religiosi lo portava a seguire le orme di animazione che esistono da tempo. Per che emergono san Francesco. E così l’anti star andare incontro ai giovani, bisogna par- FRATE ALESSANDRO del music business, mantiene lare il loro linguaggio, incontrarli lì dove Anche Alessandro Busten- sui palcoscenici fede al voto di povertà, desti- sono. Ecco perché i frati vanno in piazza ghi, 34 anni, dei Frati Mi- mediatici, spacca nando all’Ordine i proventi o nelle discoteche con il loro abito. Si met- nori del protoconvento le opinioni. della sua attività. Racconta di- tono in gioco anche con imbarazzo per- della Porziuncola di Assisi, vertito: «La comunità mi è ché conosco frati che non sanno ballare è una voce nota. Lo chia- sempre stata vicina. A noi ma si prestano a farlo per entrare in co- mano il “tenore di Dio” per la potenza frati piace scherzare e mi hanno preso in municazione con contesti nuovi. Per av- della voce, e per lui la musica è il mez- giro, qualcuno guardava con sospetto vicinare giovani che non vanno in chie- zo per comunicare al mondo la gioia del- questa cosa strana, nuova, qualcuno fa- sa e che in queste occasioni particolari la fede. Dice che «cantare e pregare sono ceva vignette. È stato il nostro modo di possono parlare con i sacerdoti. Il ballo e due facce della stessa medaglia. All’ini- condividere, smorzando le mie tensioni il canto e l’annuncio sono strettamente zio pensavo che la musica fosse in con- con il loro sano umorismo».

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 21 SCATTI DAL MONDO

DOV’È TUO FRATELLO? le coste italiane, a partire proprio da Lampedusa, come anche più in generale, la fuga in massa dal Paese africano di un Un anno fa papa Francesco visitò Lampedusa. Durante la numero indicibile di connazionali, hanno delle ragioni rispetto messa – era l’8 luglio 2013 - pronunciò una citazione tratta dal alle quali è opportuno che il governo di Asmara, la comunità libro della Genesi, la domanda di Dio a Caino: «Dov’è tuo fra- internazionale e in particolare l’Europa, si interroghino seriamente. tello?». Queste parole, davvero profetiche e sempre attuali, Non si tratta di una fatalità del destino o di un fenomeno costituiscono il titolo della recente lettera pastorale che l’epi- migratorio dettato dalla convenienza di chi è in cerca di scopato eritreo ha inviato ai propri fedeli, invitandoli al discer- avventure. «Chi riveste ruoli di responsabilità», scrivono i nimento. In effetti, i quattro eparchi cattolici di Asmara, Barentu, vescovi, ha l’obbligo di porsi un quesito pungente dettato dalla Keren e Segeneiti rivolgono la domanda «Dov’è tuo fratello?» lungimiranza e dal buon senso. «Piuttosto che condannare i costantemente, nelle 38 pagine del documento che porta la nostri giovani al gioco degli sfruttatori e dei trafficanti di esseri data del 25 maggio 2014, 21esimo anniversario dell’indipendenza umani, non è meglio individuare vie e strategie per uscire da del Paese. Le tragedie del mare, che interessano particolarmente questa assurda situazione di “non pace e di non guerra” in »

22 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 ERITREA: LETTERA PASTORALE

A cura di EMANUELA PICCHIERINI [email protected] Testo di GIULIO ALBANESE [email protected]

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 23 SCATTI DAL MONDO

24 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 ERITREA: LETTERA PASTORALE

cui versa il Paese?». In sostanza, non è lecito stare alla finestra a guardare tanta umanità dolente, risucchiata dalle tempeste di sabbia nel deserto o affogata nel cimitero liquido del Mediterraneo. A questo proposito, i vescovi offrono, nella loro missiva, un quadro agghiacciante del loro Paese: povertà, malattie endemiche come l’Aids, ma soprattutto un deficit di partecipazione per cui l’esclusione sociale sta determinando una vera e propria implosione del sistema-Paese. Non solo: «Un potere pubblico non più al servizio del bene comune, ma strumento di accaparra- mento di interessi privati o di parte, l’indivi- dualismo, il favoritismo, la corruzione… sono segni di un’incipiente, o forse avanzata, emer- genza morale». Per non parlare della «man- canza del dialogo, dell’ascolto reciproco, del- l’interessamento vicendevole», atteggiamenti che stanno acuendo «le differenze e restrin- gendo gli spazi per una duratura soluzione dei problemi». Mai, prima d’ora, in Eritrea, qualcuno aveva avuto l’ardire di parlare con franchezza, stigmatizzando le manchevolezze del regime. D’altronde l’Eritrea è la nazione africana con la peggiore performance per quanto concerne il rispetto dell’agenda dei diritti umani. L’attuale governo, sotto la guida del presidente Isaias Afewerki, ha trasformato il Paese in una sorta di Sparta africana in cui la famiglia tradizionale è stata disgregata, imponendo «un servizio militare senza limiti di tempo e senza retribuzione», o la reclusione forzata «di molti giovani nelle prigioni e nei centri di rieducazione». Di fronte a questo scenario a dir poco inquietante, i vescovi sono sinceramente preoccupati per «le ferite morali e spirituali che affliggono la società eritrea». Una cosa è certa: la lettera pastorale del- l’episcopato eritreo è una lucida e coraggiosa analisi della crisi che attaglia ormai da diversi anni il loro Paese ed esprime, nella carità, la determinazione dei pastori nel voler difendere i diritti di una nazione oppressa, relegata nei bassifondi della Storia contemporanea.

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 25 MACCHINA DELL’INFORMAZIONE E VERE NOTIZIE PANORAMA GIULIO ALBANESE [email protected] DI

La cultura della CortoCorto circir globalizzazione ha molte ripetuti interventi di papa Francesco a favore della pace planetaria, dando periferie geografiche, I voce alle moltitudini dei senza voce, hanno disegnato una periferia esisten- ziale sulla quale dovremmo riflettere: quella dell’informazione. Pur vivendo culturali ed esistenziali. immersi in una cultura globalizzata, paradossalmente, sappiamo poco o nien- Una di queste è te di quello che succede nel mondo. Purtroppo, la mercificazione a cui è sot- toposto l’intero comparto massmediale, il clientelismo imposto da alcuni po- l’informazione che, con il tentati del sistema informativo, nonché l’emissione affannosa di notizie resa necessaria dalle regole della comunicazione in tempo reale, rappresentano suo getto continuo di un forte limite nel raccontare i fatti e gli accadimenti su scala planetaria, in notizie, lascia nell’ombra particolare quelli che si verificano nelle tante frontiere del pianeta. Emblema- tici sono i casi della guerra civile in atto nella Repubblica Centrafricana o del- tante drammatiche realtà in la feroce tirannia che da anni, ormai, insanguina l’Eritrea, per non parlare del- cui si sta costruendo la la crisi somala. Fenomeni, questi, che generano l’esodo di milioni di perso- ne, ma quasi mai raccontati dalla grande stampa. Col risultato che quando Storia di intere popolazioni. si verificano gli sbarchi di profughi sulle coste del Bel Paese ci si sofferma

26 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 troproducente ai fini delle trattative per la sua liberazione. Sul palcoscenico televisivo, tut- to sembra ridursi a una sorta di rotocalco infarcito di cronaca rosa, pettegolezzi, for- nelli e beauty-farm. Si intervistano i paren- ti delle vittime chiedendo loro come si sen- tono; domande che meriterebbero la radia- zione dall’ordine dei giornalisti. Per non par- lare di quando qualche mente, certo non il- luminata, ha l’ardire di aprire il notiziario con le previsioni del tempo e il calciomercato. Se poi, per causa di forza maggiore, i temi sono di respiro internazionale, i casi sono due: o vengono radicalmente ignorati o, nel- la migliore delle ipotesi, ridotti ai soliti ste- reotipi stile Western dove fin dalle prime bat- tute si sa chi sono i buoni (i cow boy) Sul palcoscenico e i cattivi (gli indiani). Nel frattempo, televisivo tutto i vari conduttori di turno sopravvivo- no con i quattrini elargiti nei quiz te- sembra ridursi levisivi a raffiche di domande da a una sorta di scuola guida. Poco importa che si rotocalco infarcito tratti del Grande Fratello, delle fiction a prova di congiuntivo o del concor- di cronaca rosa. so di Miss Italia… Tutto è omologa- to secondo logiche commerciali che fanno moda e tendenza. Lungi da ogni forma di disfattismo, sappiamo che in molte redazioni vi sono bravissimi col- leghi che credono nella libertà di stampa, dimostrando una passione smisurata per questo mestiere, anche se poi devono sempre e comunque fare i conti con edito- ri che vantano proprietà immobiliari o commerciano surgelati. Sbaglia, però, chi rcuitorcuito vede nei piani editoriali una scelta dichia- rata del provvisorio o del contingente. solo sulla cronaca immediata, senza spie- ra in una sorta di banalizzazione estrema. Anzi, questo modo di comunicare è fatto ap- gare le vere ragioni della mobilità umana. Ecco che allora certi telegiornali diventano posta per essere durevole: ciò che conta è In effetti, il giornalismo, particolarmente in a prova di conoscenza e assistiamo a in- narcotizzare il cervello della gente perché Italia, è malato e la prognosi riservata: sia- cessanti messe in scena di situazioni pro- risponda al diktat dell’interesse. Si preferi- mo al capezzale di un paziente che versa in ditorie, senza capo né coda: tanto ciò che sce, allora, il varietà soporifero e obnubilan- gravi condizioni, per così dire, in sala di ria- conta è fare audience. Emblematico è il caso te ad ogni iniziativa giornalistica autentica. nimazione. Di tutte le mistificazioni sul del gesuita padre Paolo Dall’Oglio, seque- Sta di fatto che le guerre del Sud del mon- suo stato di salute, indubbiamente la più strato in Siria lo scorso anno. Ogni tanto do rimangono dimenticate, per non dire cen- eclatante è quella di presentarsi spesso con qualcuno dice la sua, scrivendo che è an- surate come tanti altri fatti di attualità che la maschera dell’innovazione, e talvolta del cora vivo, altri l’esatto contrario, citando im- potrebbero aiutarci ad essere meno provin- progressismo, ma ispirandosi il più delle vol- probabili fonti internettiane del mondo ara- ciali e creduloni. Informare è un dovere, es- te a una sorta di populismo oscurantista. bo. Così facendo, non solo si acuisce la sere informati un diritto. La loro negazione, Troppe volte capita allo sventurato utente confusione e il patimento dei familiari che lo si voglia o no, è dittatura. Una respon- massmediale di assistere a una semplifica- sperano sempre, prima o poi, di riabbrac- sabilità, questa, assunta coraggiosamen- zione casereccia delle notizie, che degene- ciarlo, ma si genera un flusso di notizie con- te in questi anni nel nostro Paese dalla »

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 27 stampa missionaria, che si è strenua- come oggi s’impone un serio esame di co- e non attardata. Solo a queste condizioni mente impegnata nel colmare un vuoto cul- scienza. Gli operatori dell’informazione è possibile tornare a fare davvero informa- turale. Un po’ tutti, d’altronde, abbiamo bi- hanno l’obbligo morale di rispettare i va- zione, valorizzando, per esempio, le reda- sogno di soddisfare la necessità istintiva di lori e di dare voce al mondo. Il loro silen- zioni estere della Rai (che purtroppo, in par- scoprire qualcosa che sia più aderente alla zio non solo è un grave peccato d’omis- te, sono state chiuse nel segno dell’auste- nostra quotidianità di cittadini del mondo, sione, ma rappresenta una flagrante vio- rity, continuando però a elargire cachet eso- qualcosa di realisticamente vero: il “villag- lazione del diritto d’informazione. Occor- si alle cosiddette celebrities che, spesso, gio globale” che è molto più grande dello re, insomma, cambiare rotta, nella consa- celebrità non sono), o di qualsiasi altro gior- Stivale o della stessa Europa. Conosciamo pevolezza che le questioni del Sud del mon- nale; cercando, poi, di non lasciarsi stor-

PANORAMA già la risposta degli “addetti ai lavori” che do, ovvero delle periferie planetarie, han- dire nel frastuono del gossip o delle junk- sostengono a spada tratta le esigenze di un no decisamente a che fare col destino co- news, cioè ciarpame. Un indirizzo incom- presunto pubblico (secondo loro) che, mune dei popoli. A significare che la vera prensibile per coloro che considerano sentendosi assorbito, per così dire, da una sfida, nel villaggio globale, sta proprio nel l’editoria null’altro che un supermercato del- quotidianità assillante e frenetica, è divenu- coniugare la sfera dei valori con le legitti- l’informazione, ma pur sempre indispen- to allergico alla complessità, alle sfumatu- me istanze del mercato, evitando dunque sabile, come ci insegnano i nostri missio- re, alle riflessioni sui grandi temi contem- gli sprechi e adeguando le scelte editoria- nari, nel laborioso processo di compren- poranei, desiderando invece un modello li ai sani principi di una società avanzata sione e dialogo tra le culture. semplice, ben definito, ricono- scibile come i personaggi e le Gli operatori scene delle migliori fiction. È una vecchia querelle ali- dell’informazione mentata dal pressappochismo hanno l’obbligo imperante in certi ambienti morale di rispettare editoriali. Emblematico è il caso di C’era una volta, un pro- i valori e di dare gramma documentaristico sul voce al mondo. Sud del Mondo, che venne lan- ciato nel 1999 con successo di critica e di pubblico su Rai3, vincendo addirittura il 15% dei premi internazionali della Rai, ma che poi, chissà perché, è sta- to negli anni relegato in orari proibitivi, at- torno alla mezzanotte. E poi ho incontra- to Madid fu la prima puntata di questa se- rie televisiva che bucò il piccolo schermo: un reportage sul Sud Sudan, realizzato da Silvestro Montanaro (autore di C’era una volta), in collaborazione con i missionari comboniani, che ottenne il 15% di share in prima visione, andando in onda in se- conda serata. E addirittura, su richiesta del pubblico, tornò di nuovo sul piccolo scher- mo qualche giorno dopo in prima serata (seconda visione) facendo addirittura il 10%. Quanto costò realizzarlo? Sessanta milioni di vecchie lire. Una cosa è certa: mai

Nella foto: Padre Paolo Dall’Oglio, gesuita, sequestrato in Siria lo scorso anno. Gli organi di informazione seguono la vicenda fornendo di volta in volta versioni contrastanti sulla sua sorte.

28 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 A cura dellaRedazione COME CAMBIA IL solidarietà Denaro e INTERATTIVI AGLI SMS SOLIDALI, ALLEASTE SOLIDALI, SMS AGLI INTERATTIVI EFANTASIA: INNOVAZIONE USARE DAI DEVONO GIOCHI SI DISVILUPPO PROGETTI REALIZZARE PER VUOLESOPRAVVIVERE SI MASE INTERNAZIONALE. COOPERAZIONE ALLA NECESSARIO PIÙ PRIVATI DEI ÈSEMPRE CITTADINI DONAZIONI PUNTARE SULLE MOMENTO DI UNIRE LE FORZE PER UN OBIETT solidarietà Denaro e FUNDRAISING ON LINE VISION VISION EUNA IVO COMUNE . ÈARRIVATO IL ANCHE PERÒ POPOLI EMISSIONE PIÙ GRANDE. PIÙ - LUGLIO-AGOSTO 2014

29 DossierDossier iutare i Paesi poveri costa. E trovare i fondi per rea- SOPRA: lizzare progetti di cooperazione – esauriti quelli Dikembe Mutombo, ex giocatore NBA, ha creato una Fondazione che porta A il suo nome, con lo scopo di migliorare la qualità di vita nella Repubblica pubblici - è sempre più difficile. In Italia rimane prioritaria Popolare del Congo, suo Paese d’origine. la donazione face to face e non tramonta la raccolta fondi “cartacea”. Tiene ancora banco quella basata sugli eventi, le brochure, le campagne di solidarietà, piuttosto tamente. La strategia migliore è dunque quella di coin- che su piattaforme virtuali. Eppure si aprono nuovi spazi volgere il più possibile l’ipotetico benefattore: «Per so- per un fundraising più innovativo e tecnologico. Giochi pravvivere bisogna avere una grande inventiva», spiega interattivi e di ruolo, virtuali e social, sono parte integrante Thomas Simmons, direttore generale di Amref Italia. «La delle strategie di solidarietà: il primo a circolare nel difficoltà più grande – dice ancora Simmons - è far 2005 fu Food force del Programma Alimentare Mondiale, capire ad un’opinione pubblica sensibile ma poco infor- seguì Darfur is dying (il Darfur sta morendo), videogame mata, cosa succede nel mondo e avere gli strumenti che catapultava il giocatore direttamente in un campo per una raccolta sensata e una corretta rendicontazione». profughi, facendogli vivere in prima persona i rischi e i I progressi ci sono, anche se la necessità di spartirsi una disagi dei rifugiati veri. Per poi chiedergli di agire concre- torta che non cresce, anzi si assottiglia, inasprisce la

30 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 In un momento di crisi il privato si sente chiamato in causa». Gli ultimi dati diffusi dall’IID, riferiti al periodo natalizio del 2013 con previsioni per il 2014, sembrano infondere un cauto ottimismo. Disaggregando i dati si ottengono alcuni risultati molto interessanti proprio sulle Ong e sulla cooperazione: il 42% di esse a Natale dello scorso anno ha migliorato la propria raccolta fondi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e la previsione del 53% del totale è quella di migliorare ancora per l’anno in corso. Ma cosa pensano i diretti interessati delle nuove strategie per Dossier fare cassa? «Il problema all’origine è che il settore del Dossier sociale in Italia è da tempo nella morsa dei tagli pubblici da una parte, e limitato dalle tasse, dall’altra. È una grandissima sfida la nostra», risponde Simmons. Oltre a tagliare i fondi «lo Stato non fornisce agevolazioni alla società civile che potrebbe fare molto a costi contenuti – dice ancora il direttore generale di Amref Italia - Al contrario, la tartassa tramite un sistema fiscale spietato: si paga l’irap e l’iva non la si può recuperare in FUNDRAISING nessuna maniera, per cui rispetto ad un’azienda, le Ong pagano il 22% in più. Inoltre il regime di detrazione fiscale per chi vuole donare è molto limitato». Ecco allora che raccogliere soldi con ogni possibile » COME CAMBIA IL IL CAMBIA COME

competizione tra Ong, onlus, fondazioni e missioni. La quantità di Ong presenti in Italia, inoltre, lievita di anno in anno: il portale della Cooperazione italiana allo Sviluppo ne conta oggi oltre 230.

Marketing: necessario e contestato Qualcosa inizia a cambiare dopo la fase critica che ha fatto precipitare la performance della raccolta fondi dei privati nel 2012. Ma ancora non è abbastanza. «Que- st’anno abbiamo ottenuto i primi dati positivi dopo se- mestri di down - ci spiega Ornella Ponzoni, della co- municazione dell’Istituto Italiano della Donazione (IID) - c’è un segnale di speranza: a donare di più sono i privati cittadini e tra questi rientrano anche le imprese. In termini relativi donano certamente più delle istituzioni.

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 31 strategia di marketing appare a tutti una necessità in- tutto: soldi mai arrivati a destinazione, progetti fermi, derogabile. Con alcune precisazioni, però. Anche qui rendiconti spariti, responsabili di progetti fantasma, irre- infatti il dibattito è animato: «le Ong, soprattutto le più golarità varie». La contesta Gianni Rufini, esperto di grandi e strutturate, spendono in marketing cifre emergenze umanitarie, che precisa come i fondi esorbitanti e quando si va a fare un’offerta o una dona- pubblici erogati dal Mae siano sempre rendicontati al zione, dobbiamo sapere che dentro è compreso anche centesimo, mentre per quelli privati «ci siamo dovuti il prezzo dello spot», interviene Luca Rastello, giornali- dotare di uno strumento autonomo di controllo e sta-attivista, autore tra l’altro del romanzo “La mia verità verifica dei bilanci – spiega - per rendere trasparente sui Buoni”. Molto critica anche Valentina Furlanetto, l’afflusso di risorse che arriva dai donatori privati: cioè giornalista del Sole 24 Ore, che ha scatenato tra le l’Istituto Italiano Donazioni, appunto». L’onestà e la tra- Ong un vero putiferio dopo la pubblicazione del con- sparenza sono una questione di fiducia lasciata alla ge- troverso libro “L’industria della carità - da storie e testi- stione interna delle Ong. monianze inedite il volto nascosto della beneficenza”, con una prefazione di Alex Zanotelli. La Furlanetto Vip, aste e carità avvia la sua inchiesta a partire da un resoconto della Lo sa bene CharityStars che nasce esattamente con lo Corte dei Conti del luglio 2012 nel quale, sostiene lei scopo di raccogliere fondi: tre giovani intraprendenti, in un dibattito pubblico, «sono stati passati al setaccio attorno ai 30 anni, mettono a punto un sistema che si 84 progetti, dal 2008 al 2010, in 23 Paesi. È emerso di basa sul criterio delle aste pubbliche al servizio delle

32 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 Quella che manca è una visione unica, coordinata e Se lo Stato non c’è, arriva il testimonial condivisa della cooperazione, Ma la necessità di ricorrere alle più comuni o alle più affermano diversi interlocutori, innovative strategie di marketing si intensifica proprio perché l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (Aps) è in for- lamentando una carenza di tissimo calo, come del resto tutta la spesa pubblica strategie comuni. destinata al welfare. «Quando il modello dei fondi erogati dal Ministero degli Esteri e dall’Unione Europea entra in crisi – ci onlus. Francesco Fusetti, classe 1987, studia racconta Gianluca Antonelli, direttore generale del nella Sylicon Valley i meccanismi del fundraising Vis – si rende necessario accrescere un’attività intensa Dossier più innovativi. Al termine degli studi crea assieme di comunicazione e visibilità». Dossier ad altri due amici una piattaforma capace di Il Vis avvia la sua raccolta fondi privata anche grazie coinvolgere nella donazione testimonial e vip ai testimonial, nel 2002-2003. «In quegli anni – famosi. Soprattutto i protagonisti del mondo ricorda ancora Antonelli - non c’erano molte Ong dello sport. Nasce questo portale: CharityStars, pronte a fare il salto: Claudia Koll sposò la nostra che mette all’asta oggetti, dalle magliette dei causa e la sua immagine come testimonial ci diede vip ai corsi di cucina con chef di fama, agli molta visibilità. Inoltre la presenza delle Ong nei oggetti di design. Ogni acquisto è legato ad un media non era così pervasiva. Fino al 2009 c’era

progetto di sviluppo: aggiudicandosi ad esempio, una facilità d’accesso anche in tv. Il picco di massima FUNDRAISING per una base di partenza di 700 euro, la maglia visibilità mediatica come Vis lo abbiamo avuto fino al dell’Inter indossata da Esteban Cambiasso, si 2006-2007», poi tutto è cambiato. La concorrenza si aiuta Emergency a realizzare il Centro di maternità è fatta spietata. «Abbiamo un po’ patito in questi di Anabah, nella Valle del Panshir, nel Nord del- ultimi anni – spiega – piuttosto che privilegiare la l’Afghanistan. Il pallone dell’Argentina autografato da raccolta fondi estesa abbiamo preferito puntare su Diego Armando Maradona – base d’asta 900 euro – donatori specifici». serve a finanziare la onlus A.N.G.E.L.S. Il Vis è una Ong legata ad una grande congregazione, COME CAMBIA IL IL CAMBIA COME «La piattaforma combina i valori del charity con la che è quella dei salesiani, presente in tutto il mondo. flessibilità di una start-up improntata sulle nuove tec- E ha sempre puntato sulla divulgazione di progetti nologie. Gli italiani sono un popolo generoso che non per lo più legati all’istruzione. si tira indietro – ci spiega Federico Palazzotto dell’ufficio Per la maggior parte delle Ong – da Acs ad Amref ad stampa - certamente, un sistema del genere restringe Intersos – sono vitali le nuove frontiere del marketing: la fascia dei donatori ai più facoltosi ma non esclude quelle più estemporanee puntano agli sms solidali o affatto la leva sociale». CharityStars trattiene un 15% alle donazioni random con un clic; quelle più strutturate sulla chiusura dell’asta e una percentuale del 5% sulle fidelizzano i donatori e aiutano a formarsi un’identità donazioni. D’altra parte il tema del dono è diventato critica. Le adozioni a distanza sono un esempio di “topico” anche nel dibattito culturale e addirittura è come si possa fidelizzare un donatore, sensibilizzandolo entrato agli esami di maturità: quest’anno tra le tracce e vincolandolo alla crescita di un bambino. Ma sottoposte ai maturandi c’era anche quella relativa al esistono delle varianti. La Fondazione Missio da anni donare. «Molti gli aspetti che ci fanno sperare che sostiene il progetto “Adotta un seminarista” che aiuta davvero il 2014 sarà l’anno del dono», ha commentato il donatore ad immedesimarsi nei bisogni delle Chiese il presidente dell’IID, Edoardo Patriarca. locali, facendo sentire il benefattore parte integrante »

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 33 della crescita delle giovani Chiese – in Africa come in Asia e America Latina – e dunque della formazione di nuovi sacerdoti. Tutto il settore della cooperazione – dalle Ong alle congregazioni dei missionari – sente la necessità di una riorganizzazione strutturale del modello. Quella che manca è una visione unica, coordinata e condivisa della cooperazione, affermano diversi inter- locutori, lamentando una carenza di strategie comuni. Ecco il vero nodo della questione: l’estremo individua- lismo e la vacillante visione d’insieme, anche nel mondo della solidarietà. «Mentre gli altri, non italiani, come Save The Children che è una sorta di multina- zionale della cooperazione, anziché frammentarsi si sono uniti e hanno centralizzato il loro modello orga- nizzativo con un’unica voce e un’unica procedura, noi Ong italiane ci siamo come polverizzate», spiega ancora Gianluca Antonelli. Il grosso limite dell’Italia, in ogni campo, da quello sociale, politico, di cooperazione, ecclesiastico, e in generale di sistema Paese, sembra essere l’estrema frammentazione. Come se si fosse in balia di un ritorno alla Storia pre-unitaria e si soffrisse di una patologia legata all’emergere delle singole per- sonalità. Un disagio culturale che ancora non consente al no-profit e alla cooperazione di compiere il salto de- cisivo verso un coinvolgimento dei donatori a tutto campo. Inoltre guardare di più all’urgenza dei progetti, spesso vitali per le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo, aiuterebbe a ridimensionare il protagonismo degli altri, primi fra tutti noi benefattori. Ilaria De Bonis La solidarietà non è una fiction

egli ultimi anni, come abbiamo già visto in questo RACCOLTE FONDI CON PROGRAMMI E SPOT Ndossier, vi è stato uno sforzo significativo, a livello TELEVISIVI: INIZIATIVE CHE HANNO di comunicazione, da parte sia del mondo missionario, SOLLEVATO PERPLESSITÀ E APERTO DIBATTITI come anche sul versante della cooperazione allo sviluppo, nell’adottare delle strategie che potessero SU QUALE SIA IL MODO GIUSTO PER consentire la raccolta di fondi per iniziative solidaristiche. CONCILIARE LA TELEVISIONE CON LA Gli sforzi si sono concentrati in particolare sul piccolo SOLIDARIETÀ VERSO I PIÙ BISOGNOSI. schermo, con spot televisivi, a volte sotto l’egida dei CI HANNO PROVATO (CON RISULTATI DIVERSI) segretariati sociali delle varie reti, addirittura in alcuni IN MOLTI, DA RAFFAELLA CARRÀ A GIOBBE casi a pagamento, o addirittura confezionando dei pro- grammi, perfino in prima serata, per sostenere progetti COVATTA, DAL CANTANTE BONO ALL’ATTRICE di sviluppo nel Sud del mondo. Queste iniziative hanno ANGELINA JOLIE E TANTI ALTRI DAI NOMI sollevato un quesito sul quale si sta dibattendo molto: SCONOSCIUTI, PRIMI TRA TUTTI I MISSIONARI. è davvero possibile riconciliare il cosiddetto intrattenimento televisivo con la solidarietà verso i più bisognosi? La

34 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 È davvero possibile riconciliare il cosiddetto intrattenimento televisivo con la solidarietà verso i più bisognosi? Dossier Dossier Stili di vita a confronto Per comprendere il significato ideale di queste raccolte fondi, è utile riflettere sul senso e il significato delle raccolte che, almeno idealmente, non dovrebbe consistere semplicemente nel distribuire fondi a chi ne ha bisogno per risolvere nell’immediato i problemi più urgenti. Si tratta piuttosto di individuare un’area di intervento specifica e pianificare, insieme ai benefattori, FUNDRAISING un programma per affrontare a lungo termine le cause che determinano la condizione di povertà. La solidarietà, in questa prospettiva, deve essere sempre e comunque preceduta dal discernimento, per evitare che si cada nel paternalismo. Non a caso, in Italia, le adozioni a distanza che hanno riscosso un notevole successo,

furono promosse per la prima volta negli anni Ottanta, IL CAMBIA COME nell’ambito di un’illuminata iniziativa ecclesiale denominata “Contro la fame cambia la vita”, in cui era stigmatizzata la relazione intrinseca tra l’azione caritatevole e l’assunzione da parte dell’offerente di stili di vita più questione è legittima e riguarda, soprattutto, un certo consoni al Vangelo. Detto questo, è chiaro che la proli- modo di comunicare le necessità, soprattutto materiali, ferazione di iniziative a favore delle adozioni a distanza ma anche spirituali - usando il gergo di papa Francesco caldeggiate in Italia, non sempre risponde a questi - nelle numerosissime “periferie del mondo”. Ad criteri, quanto piuttosto alla trita e ritrita beneficenza. La esempio, Raffaella Carrà, nella primavera del 2006, sensazione è che – sebbene, idealmente, l’obiettivo lanciò un programma in piena regola, con orchestra, sia stato la promozione del servizio di coloro che sono ballerini e ospiti illustri, con l’obiettivo di raccogliere tra impegnati nell’ambito della solidarietà internazionale - i telespettatori promesse di sostegno a distanza per di fatto il messaggio televisivo finisca troppo spesso a l’infanzia abbandonata dei Paesi più poveri, da realizzare ridursi in stereotipi fatti apposta per commuovere e, attraverso un manipolo di 15 associazioni selezionate dunque, battere cassa. Sono anni che gli operatori dal segretariato sociale Rai. Una sorta di televendita della solidarietà internazionale, poco importa se missionari, benefica nel nome di un Amore – questo era il titolo volontari o cooperanti, insistono sull’esigenza di coniugare della trasmissione – fondato sul desiderio di alleviare le azioni solidali all’informazione, proprio per evitare la sofferenza dei tanti bambini e tante bambine quella carità pelosa che spinge l’offerente a metter disseminati nelle periferie del villaggio globale. In tempi mano al portafoglio per evitare ulteriori crisi di coscienza. più recenti si è arrivati addirittura a confezionare un La solidarietà, considerata come valore fondante della reality, dal titolo Mission, sulla solidarietà, che ha fraternità universale, degli stili di vita, dei comportamenti scatenato il disappunto di molti missionari e volontari affettivi, delle avventure dell’intelletto aperto al prossimo, che hanno ritenuto, quasi, sacrilego utilizzare dei vip non è riducibile a un patrimonio di conoscenze riservate come testimonial di questo controverso format. a una ristretta cerchia di mandarini. »

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 35 Ragione e sentimento “umanitarismo sexy” delle star della pop music o del Vi è probabilmente più denuncia, altruismo e sentimento cinema, ma anche del pericolo di neocolonialismo che nella satira televisiva di Giobbe Covatta che in certi re- si cela dietro tante altre iniziative umanitarie. Iweala portage sulle guerre dimenticate. Ecco perché non è afferma, tra l’altro: «Non c’è un solo africano che come certamente da escludere a priori il contributo della te- me non apprezzi gli aiuti provenienti dal resto del levisione generalista per scopi solidali o, più in generale, mondo. Ma ci chiediamo fino a che punto quest’aiuto culturali. Ma programmazioni televisive come quella sia genuino, o se non venga dato nello spirito dell’af- della Carrà o lo stesso Mission, sebbene abbiano avuto fermazione di una superiorità culturale». E aggiunge: un loro bacino di audience, hanno fatto decisamente «Come mai l’impegno per l’Africa di Bono o di Angelina fatica a coniugare il sentimento alla conoscenza, perché Jolie è oggetto di smisurate attenzioni, mentre l’opera più o meno volutamente hanno omesso di raccontare di africani come Nwankwo Kanu o Dikembe Mutombo Dossier Dossier le ragioni dell’immiserimento di tante periferie del è praticamente ignorata? E come si spiega che in mondo, dove si consumano quotidianamente tragedie Sudan le esibizioni da cow boy di un diplomatico Usa inimmaginabili. Lungi dal voler essere disfattisti, sarebbe di medio livello ricevano più attenzione degli sforzi di ingiusto buttare il bambino con l’acqua sporca. Soprattutto numerosi Paesi dell’Unione africana, che hanno inviato nel caso di Mission, alcune testimonianze hanno aiuti alimentari e truppe, e si sono impegnati in negoziati informato l’utenza televisiva, anche se poi molto di più estenuanti nel tentativo di raggiungere un accordo tra si sarebbe potuto fare. Una cosa è certa: ciò che biso- le parti coinvolte in questa crisi? Due anni fa ho lavorato gnerebbe davvero scongiurare è che, mentre la casalinga in Nigeria in un campo di accoglienza per profughi FUNDRAISING sensibile, guardando un programma del genere, adotta interni, sopravvissuti a una rivolta che causò un migliaio un bimbo in diretta, nessuno le raccontasse che il di morti e circa 200mila sfollati. I media occidentali, governo di turno ha praticamente spazzato via, per fedeli alla solita formula, riportarono le notizie delle vio- ragioni più o meno condivisibili, gli ultimi fondi per la lenze, ignorando però gli interventi umanitari in favore cooperazione internazionale. Eppure, a pensarci bene, dei superstiti da parte dello Stato e dei governi locali, basterebbe che l’informazione dei notiziari radiofonici che non hanno potuto contare su molti aiuti internazionali. o televisivi fosse meno provinciale e aperta al mondo. In molti casi gli assistenti sociali hanno speso, oltre al

COME CAMBIA IL IL CAMBIA COME loro tempo, anche una parte del loro salario per Generosità umorale soccorrere i connazionali in difficoltà. Questa è la gente Da questo punto di vista è sicuramente illuminante la che lavora per la salvezza dell’Africa, come tanti altri in provocazione lanciata su La Repubblica del 31 luglio tutto il continente, senza alcun riconoscimento per il 2013 da Uzodinma Iweala, un giovane scrittore statu- loro impegno». Quanto emerge, al netto delle critiche, nitense di origini nigeriane, che in un articolo dal titolo delle polemiche e dei fuochi incrociati, è la profonda Caro Occidente smetti di salvare l’Africa, parla dell’ stanchezza di questi africani come Iweala di fronte al modo prevalente in cui i loro popoli sono da decenni ritratti e raccontati, soprattutto quando la finalità è quella della raccolta fondi: stupire, emozionare per suscitare una generosità che diventa sempre più vo- lubile, umorale e, in prospettiva, sempre meno motivata e duratura. Una cosa è certa: l’informazione rappresenta la conditio sine qua non per ogni genere di campagna essendo, alla prova dei fatti, la prima forma di solidarietà. G.A.

NELLA FOTO: La Fondazione Missio è da anni impegnata nel sostegno alla formazione di nuovi sacerdoti in Africa, in Asia e America Latina mediante il progetto “Adotta un seminarista”.

36 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 Filo diretto L’INTERVISTA: EMANUELE SANTI CON L’ECONOMIA AFRICA UN AFFARE PER POCHI

l continente africano vive Esiste un legame diretto tra corruzione e povertà? una fase di espansione eco- Sì, nella misura in cui la corruzione diffusa ha un impatto ancora più for- I nomica senza precedenti e te sulle popolazioni più vulnerabili che sono costrette a spendere in “maz- corre a tassi di crescita rapidis- zette” (per ottenere servizi che in teoria gli spetterebbero) somme di de- simi, secondo solo all’Asia. L’in- naro anche tre o quattro volte superiori rispetto al proprio salario. La cor- cremento medio del Pil in Africa ruzione nelle scuole e negli ospedali è responsabile dei bassi livelli di istru- nel 2014 sfiorerà i livelli del 5%, zione e di assistenza sanitaria nel continente. Anche se vi sono casi di Emanuele Santi secondo le previsioni. Ma rima- successo, come il Botswana o il Ruanda, combattere la corruzione rima- ne un grosso limite: non c’è di- ne una priorità per tutto il continente. «L’AFRICA È IN PIENO BOOM versificazione dell’economia e la corruzione e il malgoverno anco- La classe media è in ascesa? ECONOMICO. IL MAGGIOR ra impazzano. Il boom economi- Assolutamente sì. La classe media ha avuto un’importante evoluzione PROBLEMA RIMANE TUTTAVIA LA co è concentrato prevalentemen- in Africa negli ultimi 30 anni, e rappresenta oggi circa il 35% della po- CATTIVA DISTRIBUZIONE DELLA te sui prodotti primari, come il pe- polazione. Si tratta di una fascia molto poco uniforme, che va dai micro- trolio. La crescita rischia però di imprenditori alla borghesia urbana, con un’influenza crescente sui circui- NUOVA RICCHEZZA E L’UTILIZZO non avere ricadute dirette sulla ri- ti della politica. Ma la grande differenza è che questa classe media, come DEI PROVENTI PETROLIFERI E duzione della povertà e il benes- il resto della popolazione africana, è giovane e dinamica rispetto al re- sere materiale delle persone. Ne sto del mondo. I giovani rappresentano infatti la stragrande maggioran- MINERARI: UNA GRAN PARTE DI parliamo con Emanuele Santi, za della popolazione. Metà degli africani ha meno di 20 anni. È la gran- QUESTA RICCHEZZA ACCUMULATA capo-economista presso l’African de forza del continente: una forza però “frenata” dallo scarso accesso NON VIENE REINVESTITA NELLO Development Bank. alla finanza. SVILUPPO», SPIEGA EMANUELE Quali sono i principali ostacoli Qual è il progresso più evidente di questi ultimi anni? SANTI, UNO DEI DIRIGENTI posti allo sviluppo umano in La buona notizia è che l’interesse per il continente è cresciuto, e i Paesi Africa? africani oggi escono da una situazione di “dipendenza” da altri Paesi o or- DELL’AFRICAN DEVELOPMENT Si parla ormai da tempo della ne- ganizzazioni e possono giocare al “rialzo”. Finché ci sono organizzazioni BANK IN COSTA D’AVORIO. cessità di una crescita inclusiva, come la Banca africana di sviluppo o la Banca Mondiale, che supervisio- che passi attraverso una maggio- nano sui crediti, c’è una certa garanzia che le regole di salvaguardia am- re diversificazione dell’economia. Ma questa in Africa è frenata da impe- bientale e sociale siano rispettate. dimenti strutturali: banalmente non ci sono infrastrutture, soprattutto ener- getiche. Tuttavia credo che il problema più grosso sia il cattivo utilizzo dei La Cina in Africa: un’occasione da cogliere o l’ennesimo predatore? proventi della ricchezza petrolifera e mineraria in genere. Un recente rap- L’arrivo della Cina è un’importante novità che offre diverse opportunità, porto dell’Africa Progress Panel ha mostrato come l’Africa subsahariana ma non è priva di rischi. Il boom economico cinese e la fame d’energia perda in fughe di capitale illecito più di quanto riceve in aiuti allo svilup- hanno portato la Cina ad affacciarsi sempre di più sul Continente nero. po e in investimenti esteri diretti messi assieme! A questo si aggiunga la L’agenzia energetica internazionale stima che la Cina diventerà nel 2020 cattiva gestione delle finanze pubbliche, che sta portando alcuni Paesi ad il più grande importatore di petrolio al mondo. Un terzo dell’approvvigio- una nuova spirale di debito. namento petrolifero della Cina viene dall’Africa. Tuttavia ha un approccio all’Africa assai diverso da quello europeo: piuttosto che fornire aiuti a fon- In quali Paesi questa spirale è più evidente? do perduto o prestiti sussidiati, la Cina è concentrata sul commercio e In Ghana per esempio. Qui l’euforia della recente scoperta di petrolio ha sugli investimenti. Al contempo la sua non ingerenza negli affari interni portato il Paese ad accelerare la propria spesa pubblica, attraverso aumen- permette al Paese di avere relazioni commerciali “esenti” da considera- ti generalizzati di salario dei funzionari pubblici. Il mantenimento di lavo- zioni di politica interna e di diritti umani. È però ancora presto per giudi- ratori fantasma e strutture para-statali inefficaci hanno portato il Paese a care se la strategia cinese in Africa possa trasformarsi in una nuova for- triplicare il proprio tasso di indebitamento dal 2006 ad oggi. L’inefficien- ma di colonizzazione velata o se invece le permetta di riuscire dove le co- za di molte amministrazioni pubbliche africane e la corruzione rimangono lonie hanno fallito. un vero freno all’espansione economica e ad una reale distribuzione del- Ilaria De Bonis la ricchezza. [email protected]

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 37 L’assassinio di monsignor MISSIONE, CHIESA, SOCIETÀ Colombo, 25 anni fa

L’assassinio di monsignor Colombo nel 1989 segna l’inizio dell’interminabile disfacimento della Somalia, fino a quel momento sotto il regime del dittatore Siad Barre. Dopo la sua caduta nel 1991, la Somalia diventa terra di nessuno, in preda ai conflitti interclanici, ai traffici internazionali di ogni tipo e provenienza. L’ultimoL’ultimo vescovovescovo d

di MIELA FAGIOLO avevano sparato al cuore a bruciapelo. regime iniziato con un colpo di Stato D’ATTILIA Restò quasi due ore in agonia, sempre nel 1969. A Mogadiscio la cattedrale [email protected] cosciente. Bisbigliò qualche parola di viene razziata, depredata e incendiata, perdono, si confessò e offrì la propria le tombe violate e i resti dei corpi n colpo al cuore, in una calda vita per la Somalia». Alle dispersi, come racconta serata domenicale, davanti alla 21 Colombo muore in am- Mentre in chiesa monsignor Giorgio Bertin, Ucattedrale di Mogadiscio. Men- bulanza. Il funerale viene poi nominato amministra- tre in chiesa un sacerdote intona celebrato alla presenza dei un sacerdote tore apostolico di Moga- l’Agnus Dei, il vescovo Pietro Salvatore frati della missione e il suo intona l’Agnus discio. Una delle ultime Colombo si accascia in terra, senza un corpo sepolto nel cimitero ambasciate a chiudere è gemito. Sulla sua tonaca bianca si al- della cattedrale accanto Dei, il vescovo quella italiana, il 12 gen- larga una macchia rossa di sangue. È il alle salme dei vescovi suoi Pietro Colombo si naio 1991, poi il caos. Un 9 luglio 1989, esattamente 25 anni fa. predecessori, tutti appar- anno dopo arrivano i Ca- Ricorda il confratello francescano, fra tenenti all’ordine dei Frati accascia in terra, schi Blu dell’Onu e i mari- Massimiliano Taroni, in quegli anni Minori. senza un gemito. nes dell’operazione Restore molto vicino a monsignor Colombo: Hope, 30mila uomini per «Erano le 19 passate quando in catte- LA CATTEDRALE la distribuzione degli aiuti drale si sentì il colpo di pistola. Mi pre- DEMOLITA umanitari. La Somalia resta abbandonata cipitai fuori nella direzione dello sparo, Pochi giorni dopo, il 14 luglio, nella a se stessa. Malgrado l’omogeneità cul- proveniente dall’ingresso secondario capitale si scatena la guerriglia contro turale, linguistica e religiosa (il 99% della chiesa e vidi nel buio un corpo il dittatore Siad Barre, che fugge dal della popolazione è musulmano) del accasciato a terra. Era il vescovo, gli Paese nel 1991, ponendo così fine al Paese, il Somaliland reclama subito la

38 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 La gente somala lo conosceva e lo ri- spettava: grazie ai suoi contatti con la società civile operava da tempo per scongiurare il pericolo di una guerra civile, che andava emergendo dietro l’indebolimento del regime di Barre. Più che ad un omicidio di matrice an- ticristiana, a distanza di tanti anni sembra più giusto pensare ad un “delitto di Stato” organizzato dall’entourage di Siad Barre per agitare davanti agli occhi dell’Occidente il pericolo di un islam fuori controllo. Di questo parere è anche monsignor Giorgio Bertin, ve- scovo di Gibuti, per molti anni vicino a monsignor Colombo, di cui in qualche modo ha preso il posto. Racconta mon- signor Bertin: «Oggi la Chiesa in Somalia è composta da poche decine di persone, soprattutto straniere». Una Chiesa sot- terranea, silenziosa, dopo tanti lutti. Ma che non ha perso la speranza, perché – conclude - «restiamo vicini a questo popolo, secondo le modalità o didi MogadiscioMogadiscio che ci sono consentite, ma anche in questa difficile situazione la nostra fede è salda». sua autonomia, seguito nel 1998 dalla Brianza nel 1922, era stato più volte regione nord-orientale del Puntland. bersaglio dei ricatti del clan dei Barre Si moltiplicano i conflitti e i saccheggi, e testimone scomodo di una situazione prime avvisaglie dell’instaurarsi della che stava precipitando davanti ai suoi guerra civile. I clan più forti si sparti- occhi. Ma il vescovo conosceva bene scono tutto: droga, armi, rifiuti tossici, la Somalia, in cui era stato inviato nel aiuti internazionali, mentre sale l’odio marzo 1947 e dove ha vissuto per 42 contro gli stranieri. Vengono uccisi il anni fino alla sua uccisione. Nominato missionario Pietro Turati (1991), la cro- vicario apostolico di Mogadiscio nel cerossina Maria Cristina Luinetti (1993), 1954, e poi vescovo nel 1975, monsignor i giornalisti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin Colombo fu sempre stimato e rispettato (1994), la dottoressa Graziella Fumagalli dai musulmani per il sostegno a progetti (1995), la missionaria laica Annalena di sviluppo locale realizzati da orga- Tonelli (2003), suor Leonella Sgorbati nizzazioni umanitarie internazionali. (2006). Aveva fatto nascere scuole, laboratori artigianali, fabbriche, persino acquedotti. AMATO DAI SOMALI Sempre con quello stile low profile, di Ma è a quella prima vittima eccellente chi bada soprattutto agli altri. Negli che si deve tornare per comprendere ultimi tempi prima della morte, come la spirale di violenza che ha stravolto responsabile Caritas si era occupato la terra somala negli ultimi 25 anni. dei rifugiati provenienti dall’Ogaden, Monsignor Colombo, nato a Carate regione contesa tra Etiopia e Somalia.

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 39 MISSIONE, CHIESA, SOCIETÀ

di ILARIA DE BONIS tangoli. «Il nostro è un progetto sociale [email protected] della Chiesa cattolica di Bujumbura. Si Al Centre Jeunes Kamenge di tratta di un campo estivo nel quale Bujumbura in Burundi i on saranno tutti fortunati o ta- gruppi di adolescenti armati di pale e lentuosi come Elie che, nato carriole partono per le periferie della giovani imparano a Nnelle baraccopoli di Bujumbura, città ad impastare mattoni per i poveri convivere: non importa che ora frequenta l’Università della leader- che non hanno casa», spiega padre Clau- siano Hutu, Tutsi, cattolici o ship in Burundi e a 22 anni è già un dio. Il progetto estivo è in realtà l’apice promettente video-maker. Ma molti di un’esperienza di convivenza che inizia protestanti, ruandesi o adolescenti della capitale piovosa del durante l’anno a Kamenge e che in ago- burundesi. Il miracolo Burundi hanno una grande opportunità: sto assume la dimensione di una va- grazie ai missionari Saveriani e a padre canza-lavoro. «Venendo qui i ragazzi avviene grazie ai Saveriani. Claudio Marano, direttore del Centre imparano che non serve appartenere E alla fabbrica dei mattoni. Jeunes Kamenge, imparano a convivere. necessariamente alla stessa etnia o alla Il che non è cosa da poco nel Paese dei Grandi Laghi, protagonista di una guerra etnica spietata tra Hutu e Tutsi negli anni Novanta. E la convivenza è una strategia che inizia con la costruzione Il missionario dei mattoni. Esatto, proprio mattoni. Quelli che servono per tirar su i muri delle case: fango e acqua impastati in- sieme e messi a seccare al sole dopo aver preso la forma squadrata dei ret- che fabbricava mattonimattoni

40 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 Padre Claudio Marano, missionario saveriano, direttore del Centre Jeunes Kamenge a Bujumbura in Burundi. stessa religione per essere amici e fra- secutive scoprendo la bellezza della re- di attività da oratorio? C’è che siamo in telli», spiega padre Claudio. Tutsi, Hutu, ciprocità. «Proponiamo di stare insieme Burundi. cattolici, islamici, protestanti, maschi e dalle 8.30 del mattino fino alle 16.30. O meglio, quello che fu il Burundi du- femmine, ricchi e poveri si ritrovano Appena arrivati facciamo un canto di rante la guerra civile che spaccò in due tutti nei locali della parrocchia e gio- fraternità, poi alziamo le bandiere della la società. Questo, tanto per rinfrescare cano, dialogano, si innamorano. «Non pace» e la giornata ha inizio con un la memoria, è anche lo stesso Paese afri- avete altro da fare? - li incalza il mis- ideale training di peacekeeping. cano dove nel 1997 avvenne uno degli sionario - Venite qui invece di andare a «Sono cinque gruppi per un totale di episodi più tristi per la Chiesa locale: bere una birra fuori: venite e potrete 500 ragazzi, 12 giorni per ogni gruppo 40 giovanissimi allievi del Seminario di usare la sala da ginnastica, la sala del che lavora assieme ai missionari e a 40- Buta (diocesi di Bururi), Hutu e Tutsi, computer, la biblioteca, la palestra, 50 volontari che vengono dall’Italia e vennero massacrati per essersi rifiutati tutto completamente gratis». da altre parrocchie del Burundi». I ra- di obbedire all’ordine di dichiarare la Un escamotage che funziona: e che, gazzi al mattino bevono il the col pane propria etnia. «Ci ordinavano di divi- dice padre Claudio, li fa entrare in con- e poi partono con carriole e pale. Vanno derci, Hutu da una parte e Tutsi dall’al- tatto gli uni con gli altri senza pregiu- a lavorare nei quartieri più poveri: par- tra – racconta un ex seminarista scam- dizi. «Una volta entrati nel giro riman- lano con le famiglie che vogliono co- pato all’eccidio - Erano armati fino ai gono fregati! – ride, mentre parliamo struirsi una casetta: 2.500 mattoni per denti: mitra, fucili, coltellacci... Ma noi al telefono e mi racconta di come sboc- ogni casa. «Il futuro proprietario – dice restavamo raggruppati! Allora il loro ciano amicizie e amori estivi – E sco- il missionario - deve procurarsi solo ac- capo si è spazientito e ha dato l’ordine prono che non ha alcun senso la divi- qua e terra e i ragazzi con questo fango di sparare». Ecco allora che appare più sione settaria». preparano le formine. Ma non lasciatevi chiaro il senso di un progetto come In estate, poi, tutto si intensifica e ingannare dalle apparenze: per loro questo per sanare una ferita vecchia di l’esperienza si fa ancora più forte e queste sono delle vere e proprie vacanze 20 anni ma che a tratti ancora san- strutturata: nasce il campus di svago e fatte di gioco, svago, pranzo a base di guina: lavorare con i giovani nelle pe- lavoro, sostenuto anche dal Fondo delle fagioli, riso, uova, pane». riferie più misere è una scelta fatta ai Nazioni Unite per le Popolazioni (Un- Che c’è di tanto rivoluzionario in una tempi della guerra perché potessero fpa): 12 giorni durante i quali i giovani missione di Saveriani che offre cibo, reinventare una nuova società. E il so- vivono insieme quasi per otto ore con- svago e riposo a dei giovani in cambio gno continua…

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 41 MUTAMENTI Nuove e vecchie infezioni

Dalla malaria all’Ebola

di LUCIANA MACI ni Paesi in cui la malaria era considera- l’Oms, insieme al resto dell’Europa Occi- ta endemica, a prendere in considerazio- dentale. [email protected] ne per la prima volta la possibilità di una Alcune infezioni sono state domate con nche le malattie mutano con il sua quasi totale eliminazione. sistemi molto più modesti. Quelle che si mutare dei tempi. Un esempio Altre malattie, un tempo considerate ine- trasmettono con l’acqua, come il cole- A è la malaria: come rileva l’Orga- vitabili flagelli, sono praticamente scom- ra, raramente rappresentano un proble- nizzazione mondiale della sanità (Oms) parse. Le massicce campagne mondiali di ma laddove i servizi igienici sono adegua- dal 2000 ad oggi si è verificata una ri- vaccinazioni hanno salvato milioni di vite, ti e la gente può procurarsi acqua pota- duzione del 42% della mortalità a livel- contribuendo ad eradicare il vaiolo, di- bile. In molti Paesi, grazie alla maggio- lo internazionale. Nella regione africa- chiarato ufficialmente sconfitto il 9 di- re disponibilità di medici e ospedali, la na il calo è stato ancora più significa- cembre 1979, dopo aver mietuto milio- gran parte delle malattie può essere dia- tivo, attestandosi al 49%. L’agenzia del- ni di vittime in tutto il mondo nel cor- gnosticata e curata prima che diventi le- le Nazioni Unite sottolinea che il pro- so di quasi 3mila anni. Sempre i vaccini tale. Anche i miglioramenti nell’alimen- gresso nella cura di questo tipo di pa- hanno portato a debellare praticamen- tazione e nelle condizioni di vita, oltre rassitosi, provocata da protozoi del te del tutto la poliomielite: nel 2002 l’Ita- alle leggi che regolamentano il modo in genere Plasmodium, ha portato alcu- lia è stata dichiarata polio-free dal- cui si maneggiano e conservano gli ali-

42 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 H1N1 era stata confermata attraverso esami di laboratorio. Di sicuro rimane alta l’allerta sull’epide- mia di Hiv/Aids, soprattutto in Africa e in altre regioni a rischio, anche se dati più recenti testimoniano una significa- tiva diminuzione dei contagi. Lo Unaids Global Report 2013 - Getting to Zero sot- tolinea come la percentuale globale delle infezioni e dei decessi per Hiv sia diminuita per la maggiore disponibilità di accesso alle cure: le morti relative al- l’Aids sono passate da 1,7 milioni nel 2011 A fronte di vecchie a 1,6 nel 2012 (nel 2005 erano addirit- tura 2,3 milioni). Nel 2011 le persone con malattie infettive ormai in Aids erano cinque milioni, nel 2012 declino, se ne presentano sono divenuti 2,3 milioni. Dalla fine del 2012 nei Paesi poveri e in quelli a bas- di nuove, soprattutto nei so reddito quasi 10 milioni di persone Paesi in via di sviluppo hanno avuto accesso ai farmaci antire- trovirali, un aumento del 20% in un dove è più difficile tenere anno. sotto controllo il contagio. Se l’Aids è ormai un fenomeno epidemio- logico con cui si cerca di venire a patti, Dall’influenza aviaria ad suscita sempre grandi timori il periodi- co emergere di focolai di Ebola, virus Ebola: ecco come cambia molto aggressivo che causa una febbre il panorama infettivo e emorragica. Il primo ceppo fu scoperto nel 1976 nell’ex Zaire. La malattia si tra- come le Nazioni Unite smette tra soggetti infetti attraverso il affrontano la cura. sangue e i fluidi corporei e provoca una morte orribile. Molte delle vittime sono operatori sanitari, deceduti nel tentati- vo di salvare i propri pazienti, e tra que- sti ci sono diversi martiri religiosi. A gen- menti, hanno contribuito a migliorare la ne. A dicembre 2013 è però arrivata la naio 2014 si è chiusa la fase diocesana salute pubblica. “replica”: sarebbero state 203mila, una per la beatificazione di sei suore dell’Isti- A fronte di vecchi virus e infezioni or- cifra dieci volte superiore a quanto co- tuto Palazzolo, missionarie a Kikwit, mai in declino, se ne svi- municato ufficialmente, le nella Repubblica democratica del Con- luppano però di nuovi. Al- Rimane alta l’allerta morti causate a livello glo- go, che nella primavera del 2005 furo- cuni hanno sollevato allar- bale dall’influenza H1N1 no stroncate dall’Ebola. Le suore aveva- mismo, come l’influenza sull’epidemia di nel 2009 secondo un am- no contratto il male nelle corsie dell’ospe- aviaria. Nel 2010 il Comi- Hiv/Aids, soprattutto pio studio commissionato dale. Le quattro bergamasche e due bre- tato per la salute dell’as- in Africa e in altre proprio dall’Oms e pub- sciane, Floralba Rondi, Clarangela Ghi- semblea parlamentare del blicato sul web dalla rivista lardi, Danielangela Sorti, Dinarosa Bel- Consiglio d’Europa ha ac- regioni a rischio. PLoS Medicine. I dati uffi- leri, Annelvira Ossoli e Vitarosa Zorza, era- cusato l’Oms di spreco di ciali dell’Organizzazione no a conoscenza dei pericoli che corre- denaro pubblico e procu- segnalavano “appena” vano perché erano tutte infermiere spe- rato allarme. Le accuse riguardavano pro- 18.449 decessi, ma, a detta dello studio, cializzate, eppure non se ne andarono. prio la gestione della pandemia per il vi- la cifra registrava solamente i casi di in- È donando la loro vita che hanno com- rus H1N1 e dei programmi di vaccinazio- fluenza in cui la presenza del virus battuto l’Ebola.

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 43 L’altra

edicola Manifestazione a sostegno dell’ex generale Khalifa Haftar per le strade di Tripoli, Libia.

L’EXL’EX GENERAGENERA LA NOTIZIA

LA LIBIA, SEMPRE PIÙ NEL CAOS, APPARE IN BALIA DI FORZE CONTRAPPOSTE CHE PER ORA GLIGLI ISLAMIC ISLAMIC VEDONO PREVALERE L’EX GENERALE KHALIFA HAFTAR E IL SUO “ESERCITO di ILARIA DE BONIS NAZIONALE”, FORMAZIONE [email protected] PARAMILITARE. HAFTAR HA nodi libici mai sciolti tornano al pettine del Paese senza pace. LANCIATO UN’OFFENSIVA CONTRO Milizie islamiche rivali, ex ribelli e militari venuti da lon- LE MILIZIE ISLAMICHE. LA SUA Itano si contendono il vuoto politico lasciato aperto da un impotente governo centrale. E confermano che la Libia è an- FIGURA RIMANE, PERÒ, AMBIGUA E cora affogata nel pantano in cui la lasciarono tre anni fa la AVVOLTA NEL MISTERO. Nato e le potenze straniere (sparite molto celermente), soste- nitrici dell’urgenza di una guerra contro Gheddafi.

44 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 Intrigo libico

Il periodico Foreign Poli- cy spiega come il genera- le Haftar – che prima di tornare in Libia nel 2011 da ri- belle, viveva esiliato in Virginia - il 16 maggio scorso abbia guidato con determinazione le forze paramilitari da lui chiamate “Esercito Nazionale” in un attacco ar- mato contro il governo di Bengasi, che ha ucci- so 70 persone e ne ha ferite oltre cento. Una sor- ta di colpo di Stato, il suo, che ha avuto come con- seguenza la deposizione del primo ministro e lo scioglimento del parlamento. Fanno seguito il co- prifuoco di Bengasi e il terrore della popolazione. Infine il ter- ribile omicidio della signora Salwa Bugaighis, avvocato dei di- ritti umani, uccisa il giorno del voto per il rinnovo del Parla- mento libico, lo scorso 25 giugno. Colpisce tuttavia la scarsità di notizie sull’evolversi della situa- zione libica da parte degli organi di stampa italiani ed euro- pei in generale, se non da parte dei media specializzati in geo- politica. Sembra che la questione, morto Gheddafi, interessi solo marginalmente l’Europa. Come sempre sono i media arabi a te- nere banco sugli argomenti scottanti del Medio Oriente: l’emit- tente Al Jazeera ci aggiorna frequentemente, così come fa Al Arabya, sull’evoluzione libica, comprese le nuove elezioni per il rinnovo del parlamento. Lo schema adottato da Benga- si sembra ricalcare quello egiziano, dove, mesi fa in nome del- la sicurezza e della libertà, l’esercito ha sottratto il potere ai Fratelli Musulmani, reprimendo nel sangue la rivolta dei suoi sostenitori e adesso tramite i suoi rappresentanti, vince le ele- zioni. In Libia le cose sono un po’ diverse ma gli obiettivi si so- RALE,RALE, migliano: gli estremisti islamici non sono al potere, ma minac- ciano di prenderselo e chi promette di combatterli vince. In que- sto caso un oscuro ex generale. A complicare il tutto c’è il dato di fatto che in Libia il panorama è ancora meno netto che ne- gli altri Paesi arabi. Qui la “Primavera” è stata in realtà una guer- ICICI EE LALA CIACIA ra civile pilotata da forze esterne. »

La prova di forza per il momento è vinta dall’ex generale Kha- lifa Haftar - un tempo fedelissimo del rais e poi suo nemico giurato - che dipinge se stesso come un vessillo nazionalista Khalifa Haftar, deciso a combattere le milizie islamiche (principalmente An- ex generale un sar al Sharia). tempo fedelissimo Di lui tutti parlano come di un personaggio ambiguo e vici- a Gheddafi e poi suo nemico. no alla Cia: «Elevato a rango di colonnello negli anni Ottan- Attualmente al ta - scrive Lettera 43 - guidò le truppe libiche nella sangui- comando dell’esercito nosissima guerra contro il Ciad. (…) Poi Gheddafi decise di ab- nazionale libico. bandonarlo, disconoscendolo. Ma a salvarlo furono gli Usa».

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 45 L’altra Intrigo libico edicola

«L’insurrezione libica venne fin dall’inizio mostrata all’opinio- piuttosto perché aveva portato avanti una politica nazionali- ne pubblica come una semplice lotta tra il bene e il male – scri- sta sostenuta da grandi quantità di denaro, che era entrata in ve l’Independent -: Gheddafi e il suo regime vennero demo- conflitto con le politiche occidentali in Medio Oriente», scri- nizzati e i suoi oppositori trattati in modo naif, senza la ben- ve Cockburn. ché minima dose di scetticismo». Inoltre la Libia, strutturata in Del parlamento e del governo libico successivo alla guerra ci- gruppi clanici, ha sempre subito l’estrema fram- vile parla anche l’agenzia di stampa Reuters: «Il mentazione delle famiglie rivali, che la dittatu- La fragilità del parlamento della Libia è paralizzato dalle divisio- ra dei Gheddafi riusciva a malapena a tenere sot- ni tra partiti islamici e rivali nazionalisti, lascian- to controllo. Oggi la Libia è tornata quella che governo di transizione do molti libici frustrati dalla mancanza di progres- non aveva mai smesso di essere, con l’aggravan- ha lasciato spazio so verso una vera transizione democratica». te che la guerra civile del 2011 e l’interregno post- ad un pulviscolo La fragile democrazia è passata da una crisi al- gheddafiano, mal gestito e debolissimo, hanno l’altra in un Paese che a marzo scorso aveva già acuito le rivalità ed esacerbato le posizioni in- di aspiranti al potere, cambiato tre primi ministri e non aveva ancora terne. milizie armate, gruppi una costituzione scritta. La fragilità del governo di transizione ha lascia- estremisti islamici «Le milizie sono l’eredità più problematica della to spazio ad un pulviscolo di aspiranti al pote- guerra - scriveva il mensile Popoli - Già nei pri- re, milizie armate, gruppi estremisti islamici ed ed ex militari. mi giorni del conflitto sono nati gruppi combat- ex militari. «Tre anni dopo Gheddafi, la Libia sta tenti. Ognuno di essi si è costituito attorno ad un implodendo nel caos e nella violenza», scrive an- clan o ad una cittadina. Oggi i miliziani sarebbe- cora Patrick Cockburn dell’Independent, in un lucido pezzo ro 150mila, divisi in centinaia di gruppi. (…) Il governo di Tri- d’analisi in cui spiega tra l’altro per quale motivo, secondo lui, poli non controlla il Paese. Le coste sono in mano alle milizie la Nato avrebbe sostenuto con grande enfasi la fine del rais. in combutta con i trafficanti di uomini». Una situazione al mo- «Gheddafi era un dittatore spietato che inflisse al popolo il cul- mento esplosiva, rispetto alla quale la comunità internaziona- to della sua puerile personalità (…). Ma le forze della Nato che le appare disarmata e impotente perché incapace di tener te- lo deposero - e che in un certo senso diedero ordine di ucci- sta all’intreccio delle fazioni e all’eterogeneità dei protagoni- derlo – non lo fecero perché era un governatore tirannico, ma sti in campo.

46 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 SOBRIETÀ STYLE di Chiara Pellicci [email protected]

uando papa Francesco, a due giorni dalla sua Q elezione, tolse i sigilli all’appartamento pontificio e vi entrò, esclamò sorpreso: «Qui c’è posto per 300 persone!». E poi, alla domanda se scorgesse la necessità di eventuali lavori di ristrutturazione, ri- spose: «È bellissimo e va bene così!», salvo poi sce- gliere come sua residenza un piccolo appartamento nella Domus Sanctae Marthae. A distanza di oltre un anno, queste parole devono essersi trasformate in una goccia che giorno dopo giorno scava la roccia delle granitiche abitudini di alcuni prelati che hanno sempre visto negli ampi spazi e nello La costosa residenza di monsignor Wilton Gregory, splendore delle residenze un se- arcivescovo di Atlanta. gno di grandezza e solidità. A dare testimonianza di questa ri- voluzione in nome della sobrietà vissuta quotidianamente da papa Francesco, sono stati due ve- scovi, quello della diocesi di Limburg (Germania) e quello di Atlanta (Usa). Il primo, monsignor Franz- Peter Tebartz van Elst, per una vicenda legata alla costruzione del Centro diocesano St. Nikolaus, costato 31 milioni di euro, ha rassegnato le dimissio- Effetto ni: rispetto a quanto previsto prima dell’inizio dei lavori di ampliamento della sede vesco- vile, i costi sono quasi sestuplicati e «nella diocesi 600 metri quadrati, ereditata da un lascito milio- di Limburg – si legge nel comunicato della Sala nario. Nonostante questo progetto fosse condiviso Stampa Vaticana con il quale la Santa Sede affer- e approvato dal resto della curia, «non ho conside- ma di accettare le dimissioni del vescovo - si è rato l’impatto sulle famiglie della diocesi che, venuta a determinare una situazione che impedi- anche se hanno difficoltà a pagare i loro debiti, le sce un esercizio fecondo del ministero da parte di bollette, le rette e altri conti, rispondono con S.E. Mons. Franz-Peter Tebartz-van Elst». fedeltà ogni anno alle mie preghiere di aiutare i Ma lo stile di grande sobrietà, inaugurato con il nostri ministeri e servizi con generosità» ha scritto pontificato di papa Francesco, diventa contagioso monsignor Gregory sul giornale diocesano. anche oltre Oceano: ad Atlanta, infatti, l’arcive- Come andrà a finire la vendita della villa in que- scovo monsignor Wilton Gregory fa mea culpa per stione si vedrà. Ma una cosa è certa: da quando i due milioni di dollari spesi per la sua nuova abi- papa Bergoglio ha dimostrato a tutto il mondo che tazione, e sulle pagine del giornale diocesano The si può vivere nella sobrietà, i fedeli sono i primi ad Georgia Bulletin, chiede scusa ai fedeli dichiaran- aspettarsi che l’effetto Francesco si estenda a tutti dosi disposto a vendere la nuova residenza di circa i rappresentanti della Chiesa.

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 47 MISSIONE, CHIESA, SOCIETÀ Posta dei missionari

Salute,Salute,

Recentemente continui atti di violenza hanno segnato la vita quotidiana della gente. A Eastleigh, quartiere a maggio- diritto di pochi ranza etnica somala, sono esplose nu- merose granate. Sulla via principale, da- a cura di Megalopoli simbolo e modello di dove vanti ad un supermercato, tra le banca- CHIARA PELLICCI stanno andando le città degli uomini in relle. Morti e feriti. A Mombasa sono [email protected] questo inizio di millennio. Tra ricchezze stati uccisi due famosi imam della mo- smisurate, povertà profonde ed assenza schea principale. Ancora a Nairobi rin- Cari Amici, di diritti. venute bombe inesplose sotto l’altare di queste righe vogliono essere un modo Qui si uccidono uomini per 10mila scel- una chiesa pentecostale. Minacce con- per comunicare sentimenti, storie, si- lini, meno di 100 euro. La paga di un tinue di assalti ed attentati a centri tuazioni e notizie di questa parte d’Africa, killer. Di un kamikaze. Poveri contro commerciali, edifici pubblici e chiese in particolare del Kenya. E di Nairobi. altri poveri. costellano la nostra vita a Nairobi. Il

48 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 forte!». La visitano le nostre ostetriche. diatria ed una sala operatoria dedicata È in travaglio. Il bacino è troppo piccolo. è nata ancora una volta dall’estremo bi- Deve andare in sala operatoria per il ce- sogno di chi viene escluso dall’assistenza sareo. Nasce un bimbo di due chili, in sanitaria solo per motivi economici, salute. La maternità del Neema Hospital perché non si può permettere le cure. I è un centro di riferimento per tutte le lavori dei nuovi edifici sono cominciati pazienti che non avrebbero altra possi- a metà del febbraio scorso e sono ora bilità che partorire in baracca o sulla alle fondamenta. strada. Spesso i bambini che nascono Ci confortano segni di speranza impor- nella povertà, da madri cronicamente tanti. Le lunghe file di ogni mattina in malnutrite, sono prematuri e sottopeso. attesa agli ambulatori del Neema Hospital. La nuova ambulanza fa servizio nelle Il mare di pazienti nei medical camp al- varie baraccopoli in collaborazione con l’interno degli slum. L’incontro di tante le piccole maternità che riferiscono le persone senza diritti. I bambini che na- pazienti al Neema Hospital. Oltre ai pro- scono finalmente in sicurezza in una blemi della gravidanza, ci sono i tanti maternità accogliente. La motivazione bambini malati che necessitano di ricovero dei giovani operatori sanitari che parte- e cure. cipano ai corsi di educazione medica Il padre di Sofia, fatto di acidi e disperato, continua, che riescono a distinguersi di è scappato in un altro slum dopo avere fronte alla generale tendenza alla me- bruciato la baracca con la sua famiglia dicina commerciale e alla mera ricerca all’interno. Sofia, che ha sei mesi, è del denaro. l’unica superstite, salvata dalla nonna. Insieme, non lasciando soli gli altri, si è Ha ustioni su metà del corpo. Dovrebbe meno soli. Sono indispensabili la vicinanza, essere trasferita in un altro ospedale per la forza dell’amicizia, l’aiuto concreto. il ricovero. Troppo costoso. L’anziana Continuando a lavorare con rinnovato donna non può permetterselo. Troviamo impegno. Insieme possiamo andare oltre, un lettino e una poltrona in una stanzetta verso la Pasqua di Risurrezione. della maternità per Sofia e la nonna. Le Gianfranco Morino infermiere se ne prendono subito cura e Amici del Mondo World Friends Onlus la bambina migliora. www.world-friends.it La necessità di avere un reparto di pe- [email protected]

culmine era stato raggiunto nel settembre 2013 con la tragedia dell’assalto al We- stgate. Il rischio, dopo tanti anni, è di perdere la speranza, di non trovare ogni giorno il senso, aldilà della pura luce del mattino e di stelle sparse che illuminano le notti. Di sentirsi troppo soli. Di fermarsi alla sera del Venerdì Santo. Miriam ha 12 anni. Vive sulla strada. Soccorsa da volontari, è stata portata alla maternità del Neema Hospital. La bambina aspetta un bambino. «Ho male alla pancia da stamattina. Sempre più

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 49 MISSIONE, CHIESA, SOCIETÀ Posta dei missionari

vero e proprio movimento strutturato, come nella vicina Tunisia, dove le donne hanno conquistato dignità e uguaglianza con gli uomini. È in questa atmosfera che l’équipe della basilica ha organizzato un concerto per organo e violino, con musiciste donne e in onore delle donne. L’ambasciata di Russia si è gentilmente prestata a so- stenere le spese di viaggio e di acco- glienza come pure l’onorario delle due artiste, cosa fuori dalle nostre possibilità. La basilica era piena, molte le presenze femminili. Nelle parole di benvenuto, all’inizio, ho sottolineato l’importanza della Giornata mondiale della Donna: «È un’occasione per fare un bilancio dei progressi realizzati, delle mete ancora da raggiungere e un’occasione per ce- lebrare gli atti di coraggio, compiuti da Donne eroiche donne ordinarie che hanno svolto un ruolo straordinario nella storia del loro Paese e nella loro comunità». nel nascondimento La situazione algerina della donna, a cui ho solo potuto accennare, ci faccia a donna algerina ha ancora un fermato. Questa situazione è quasi ge- guardare con occhi partecipi alla “pas- lungo cammino da percorrere e nerale, tanto nei sindacati, quanto nelle sione” di tante donne nel mondo, spe- L tutto in salita, per arrivare a gioire assemblee elette. Mi limito solo a rico- cialmente negli ambienti dell’immigra- dei diritti di cui gioisce l’uomo o, almeno, piare tre titoli di giornali più sensibili ai zione. Nessuna delle loro sofferenze ci avvicinarvisi. Nel 2013 la basilica di No- problemi femminili: “Le donne nello lasci indifferenti. stra Signora d’Africa, qui ad Algeri, ha spazio pubblico: essere discrete, farsi Padre Aldo Giannasi registrato la presenza di oltre 70mila ignorare”; “Le donne Algeri (Algeria) persone: di esse, una buona metà sono subiscono l’ostilità e a donne. Molte vengono per la prima volte l’aggressività del- volta in visita, altre sono delle habituées l’ambiente appena met- che si trattengono più lungamente e tono il piede fuori”; “La che conversano volentieri con noi Padri legge consacra la di- Bianchi. È una sorpresa costatare la ric- suguaglianza uomo- chezza interiore delle mamme, come donna e purtroppo la anche delle più giovani. Hanno coscienza violenza verso le donne della loro responsabilità e fanno prova trova di che giustificarsi di un’abnegazione a volte eroica. Acce- nei testi giuridici”. dono sempre più all’istruzione superiore Ci sono donne corag- e universitaria. Un’avvocata mi diceva giose che insorgono che il 40% delle persone che esercitano contro questa situazio- la sua professione è costituito oggi da ne, come Louisa Hait donne. «Ci considerano competenti e Hamou, politica, o Feriel integre, ma non abbiamo accesso a Lalami, sociologa, ma ruoli di dirigenza o decisionali», ha af- non esiste ancora un

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 50 One Love, One Rhythm, fresco di stampa per la multinazionale Sony. Già in bella mostra nell’edizione sudafricana, riecco Shakira questa volta a duettare con uno MUSICA dei grandi del pop bahiano, Carlinhos Brown, ed ecco l’accoppiata statuniten- se-caraibica composta da Jennifer Lopez e il rapper Pitbull a firmare l’inno ufficiale We are one (ola ola), accompagnati da una graziosa biondina di Rio, Claudia Leitte. Ad aggiungere appeal, una lunga infilata di big più o meno stagionati o emergenti, da Santana a Wycleff Jean, BrazilBrazil 20142014 da ad Avicii, fino ai giova- nissimi Magic! E, a completare il cast, un bel manipolo d’altri artisti locali, dal vecchio caposcuola dei tropicalisti Sérgio Mendes alle figlie d’arte Bebel Gilberto e Petra Gil, e ancora Arlindo Cruz, Alexandre LaLa musicamusica Pires, Rodrigo Alexey, gli spumeggianti Psirico, e via gorgheggiando, tra esotismi sinuosi e ballabili modernisti. Nel com- plesso un disco funzionale all’evento, do- nelnel pallonepallone minato da implacabili 4/4 sintetici della dance contemporanea. Diciassette episodi ovviamente spumeggianti ed estroversi vento topico dell’annata in corso, i consueta valanga di corollari mediatici. come ha da essere il corredo di un evento E Mondiali di calcio non sono solo la In qualche edizione s’era scelto di rap- auspicabilmente festoso. E tuttavia un po’ massima vetrina dello sport più amato presentare ciascuna squadra finalista con di rammarico resta. Per l’occasione man- del mondo e un lucrosissimo business, un artista o un gruppo particolarmente cata d’infilare nelle orecchie del mondo ma anche un potenziale momento d’in- significativo, ma ultimamente s’è preferito anche il vero Brasile e le sue voci più in- contro tra generazioni, popoli e culture pescare tra le grandi stelle del pop pla- tense: tutta gente, del resto, più abituata diverse. Un’occasione per scoprire costumi netario, accoppiandole o incrociandole a alle bancarelle che ai supermercati… e società ignorate dallo snobismo occi- qualche artista locale scelto fra i più degni dentale – tra i finalisti di quest’edizione di una ribalta tanto eccezionale. Così è Franz Coriasco ci sono Paesi come l’Ecuador, l’Honduras accaduto anche questa volta, nel rutilante [email protected] o la Costa d’Avorio che molti non sapreb- bero neanche collocare su una carta geo- grafica – e per gli appassionati di cose musicali, anche un buon pretesto per av- vicinarsi a un’infinità di tesori musicali. In occasione di ogni Campionato la po- tentissima Fifa pubblica una compilation ufficiale: una consuetudine per incremen- tare i bilanci – propri e del Paese orga- nizzatore – studiata ed assemblata in modo da poter anche fare da colonna so- nora alle lunghe attese del pubblico prima dell’inizio delle partite o da sostegno alla

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 51 52 CIAK DAL MONDO POPOLI EMISSIONE TUNISINA DELLA L’ALTRA FACCIA S aprotagonista di “Eramegliodomani” La Festival Days di Dubai(GoldMuhr nezia (2012),all’InternationalFilmFestival delCinemadiVe-Mostra internazionale realizzato ilsuoprimofilmpremiatoalla in ItaliadaCineclubInternazionale dotto daEuromedAudiovisuel “Era megliodomani”(Ya manAach,pro- giovane registabelgo-tunisinache,con ai marginidellasocietà,eHindeBoujemaa, una storia.QuelladiAida,homeless divolercondividere folla, hannoscoperto tra loroche,inmezzoaltumultodella regime.Duedonnemolto diverse e corrotto Ben Alì,“ilfaraone”capodiunlunghissimo i tunisinieranoinpiazzaagridarecontro all’inizio dellaPrimavera araba,quando i sonoincontratepercaso,proprio di Tunisia (2012) ealSarajevoFilm (2013). 2012), alDouzDoc - LUGLIO-AGOSTO 2014 e distribuito ERA MEGLIODOMANI ), ha RIVOLUZIONE l’occasione divivere unarivoluzione.Ma avere mille espressioni:«Èunafortuna in ad altavoceeilsuovisositrasforma manifestanti chegridano sangue, illanciodifumogeni, igiovani iferiti macchiatidi davanti, icartelloni, sommossa. GuardalaStoriachelescorre manifestanti eipoliziottiinassettoanti- del centrodiTunisi dovesiaggiratrai vaga daunastradadiperiferiaallepiazze assistenziale.Tuttouna struttura ilgiorno dare riparoaifiglipiùpiccoliospitatida mia madre».Aidanonhauntettoper sione «abituatoaviverenellamiseriacon sua stessaammis- cleptomane eper tore dihandicap padre perchéporta- di Aida,rifiutatodal Fuad, ilprimogenito protagonisti, come retta sullavitadei solo diunapresadi- avvale diattorima gometraggio nonsi questolun- guerra, del secondodopo- neorealismo italiano grande cinemadel sconfitte. Comenel una vitapienadi con quattrofiglie donna di40anni, che sestessa:una non ènientealtro , slogan. Pensa rivoluzione…» dice lamadrediAida.Due stranieri chesonoscappatiper viadella a in periferia.«Diconocheappartenga vuoto sta occupandounappartamento sone, mentreAidacolsuocarico dibuste Fuori!» gridanoall’unisonomigliaiadiper- toritario eclientelarediBenAlì:«Fuori! nerazioni piùgiovanicontroilregimeau- l’esplosione dell’insoddisfazionedellege- Tutto comincianelfebbraio2011con E ognunosognalaTunisia chevuole». momento sipensadiaveredirittoatutto. Dopolarivoluzioneaduncerto struire. dopo èpiùduro,quandositrattadirico- La regista del film, Hilde Boujemaa. CIAK DAL MONDO CIAK DAL

giorni dopo ricomincia l’odissea: la fila una stanza dove abita con la madre. La- nente più fragile dei cambiamenti tunisini, al Centro dei servizi sociali saccheggiato; vora in un bar e potrebbe stare tranquilla dice la regista Boujemaa: «Quando ho edifici pubblici con le porte murate di fre- se Fuad non fosse stato arrestato per il conosciuto Aida, nel gennaio 2011, se- sco per impedire l’ingresso ai cittadini; furto di un cellulare. Succede a chi abita guivo l’impulso di raccontare la storia promesse di raccomandazioni impossibili negli ultimi gironi della povertà di essere della mia Tunisia. Una rivoluzione è un con un prefetto nemmeno più in carica. esposti alle denunce dei vicini, a risse e momento unico, quando accade che il Lo Stato è al collasso, Aida si arma di quant’altro. Anche Aida finisce dentro, Paese che conoscevi cambia faccia da martello per rompere una porta di mattoni ingiustamente accusata di furto «perché un giorno all’altro. L’ho avvicinata in stra- ed entrare negli uffici abbandonati di un bisognava trovare un capro espiatorio e da: sembrava distaccata, insolente e com- centro culturale tunisino. «Non ho niente chi meglio di me si poteva trovare, visto battiva, decisa ad approfittare del caos da perdere, arrestatemi, sono disperata che non ho un uomo che mi difende e sociale generalizzato per sfondare porte e in più sono donna!» grida agli uomini mi porta i soldi a casa?». E mentre spegne e occupare un alloggio. Nella rivoluzione che cercano di farla desistere. La sua l’ennesima sigaretta, si chiede con quali ha trovato l’occasione su cui non contava unica gioia è una giornata al mare con i energie potrà affrontare il futuro, visto più per cambiare la sua vita: avere un quattro figli riuniti: vestiti bagnati, sabbia che nemmeno la rivoluzione è riuscita a tetto e riprendersi i figli con sé. L’ho se- e tanti abbracci, malgrado al tramonto i cambiare la condizione di vita dei più po- guita per un anno e mezzo…». piccoli debbano tornare al centro che li veri e la mentalità clientelare premia sem- ospita. Dopo la caduta del governo prov- pre i più forti. Miela Fagiolo D’Attilia visorio di Ghannouchi, ritroviamo Aida in Di questa donna, emblema della compo- [email protected]

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 53 Da Macerata a Buenos Aires uando giunse in Argentina l’ondata post-conciliare di fidei molte migliaia di desapareci- LIBRI Qdonum dalla diocesi di Macerata, il Paese latinoamericano dos, mentre nelle parrocchie si era ormai lasciato alle spalle i floridi anni Quaranta e il sogno di Buenos Aires don Silvano della coppia Juan ed Evita Peron. In una Argentina depressa e Attilio e don Quinto Lombi attanagliata dal subdesarrollo (sottosviluppo, ndr), 13 sacerdoti spendevano le loro giovinezze in spirito di comunione tra loro, si fanno espressione della annunciando il Vangelo ai po- missione che collega le Chiese sorelle in un unico progetto di veri. evangelizzazione. La prima fase di questi due bienni di attività La missione cresce con l’av- si è svolta nella diocesi di Moròn, nella grande e popolosa vicendarsi delle generazioni di AA.VV. periferia di Buenos Aires; la seconda nella desolata regione del fidei donum e le testimonianze 40 ANNI IN ARGENTINA Chubut in Patagonia. Le due destinazioni, in quello che allora raccolte nel libro di don Mario Diocesi di Macerata-Tolentino- era chiamato il “continente della speranza”, erano state scelte Moriconi, di don Frediano Sal- vucci, di don Alberico Capitani Recanati-Cingoli-Treia dal vescovo per «accompagnare i numerosi migranti della nostra e altri, raccontano la fitta trama patria e della nostra provincia, che nel tempo dell’espatrio non dell’ordito quotidiano della pastorale giovanile, della vita in par- erano stati seguiti da nessun sacerdote della terra natale». Da rocchia, della vicinanza agli emigrati italiani, delle scuole e delle un ordine di idee legato all’esigenza di una cappellania, i missionari guarderìas, centri diurni in cui si ospitavano i figli delle famiglie sono passati ad una più larga visione pastorale del territorio e numerose. A sostenere la mole di impegni sono stati in buona del contesto socio-culturale argentino di quegli anni, segnati parte e per tanti anni, gli amici italiani che, dalle generose dal governo del generale Jorge Rafael Videla. La feroce repressione Marche, hanno aiutato la Chiesa argentina ad investire per il di ogni richiesta di libertà civile produsse un regime segnato da suo futuro. M.F.D’A. Migrazione permanente

all’Otto- zioni”, che è allo stesso tempo un libro corso del Novecento e vederli rientrare Dcento pre- solidamente scientifico e piacevolmente nella fase della seconda globalizzazione. unitario alla sociologico. Attraverso i dettagli di una Fino a divenire nuovamente terra d’approdo seconda glo- storia fatta di statistiche, numeri e censi- per migranti stranieri ai giorni nostri. balizzazione menti, Bonifazi ci spiega altri fenomeni. Quello che oggi intendiamo generalmente (la prima ter- Saper “leggere” i dati ci illumina sull’eco- per migrazione (dai Paesi in via di sviluppo minò con la nomia, la società e l’evoluzione culturale alle mete occidentali), in sostanza, non è Grande Guerra del Paese. La fusione tra la statistica e la che un pezzetto infinitesimale della grande nel 1914), storia dà luogo ad un racconto fluido di catena migratoria che di epoca in epoca Corrado Bonifazi l’Italia affronta un fenomeno ancora in evoluzione. Inoltre ha cambiato fattezze e destinazioni. Un L’ITALIA DELLE MIGRAZIONI il fenomeno la migrazione italiana non è avulsa da libro come questo, completo e lungimi- Edizioni Il Mulino migratorio da quelle degli altri Paesi. E per comprendere rante, ci è utile nella misura in cui fornisce € 25,00 protagonista, le nostre rotte migratorie l’autore inquadra un orizzonte largo e ridimensiona il nostro ora alimentan- il fenomeno a livello mondiale: le grandi presente. Quanto e come si evolverà an- do il flusso migratorio, ora accogliendo trasformazioni economiche e geografiche, cora il disegno geografico dei migranti? migranti. È un rapporto importante quello le carestie e le povertà, le guerre, i boom E quanto le rotte fanno parte di un grande che il nostro Paese ha instaurato con i economici, la demografia. È l’Europa stes- diagramma che si snoda attraverso i secoli propri migranti nel corso dei secoli: ce lo sa ad offrire rifugio agli europei nel corso secondo logiche che è impossibile tenere racconta in modo impeccabile il saggio del 1800, per poi lasciar partire i suoi sotto controllo? di Corrado Bonifazi, “L’Italia delle migra- concittadini alla volta delle Americhe nel Ilaria De Bonis

54 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 del Vangelo Le miglioripagine Professionisti dellaspesa «L’ dice donMistò di «questoincredibilepadre»:«Chi hasperperato padre. Edèluiadessereprodigo. Dimisericordia.Eccocosa Qui laprospettivaèribaltata:il protagonistanonèilfiglioma colloca laparaboladelfigliolprodigo dalVangelo secondoLuca. personale listadellemigliori pagine delVangelo, LuigiMistò comunicare agliuominidiogni tempo.Alnumerounodellasua facendoci immergerenell’essenzadiquellocheGesùhavoluto nostri, aigiorni calandola nellospiritodeltempoepoiriportandola acuore,donLuigiMistòcispiegalaParola,colarmente prima Gesù. SelezionandodiecipassidelVangelo cheglistannoparti- mente teologiche-èunattod’amoreneiconfrontidellaParola di volume -325paginescritteinmodochiaroesemplice,maalta- forse tuGesù?I‘ diLazzaro)delbellibroLuigiMistò “Sei tre (laresurrezione dellapreghieracheritroviamoaconclusionedelcapitolo parte saggio, ilsuodoloreèsoltantountravaglio».Recita cosìuna soltantounmessaggio, ilsuobuiosoltantounpas- la suaforza Edizioni EMI- dal supermercato Guida perusciresani NON DICONO QUELLO CHELEETICHETTE Pierpaolo Corradini soltanto unmiraggio,lasuarealtàaggancio, enigma della morte èprestosvelato:lasuaevidenza enigma dellamorte top ten €

13,90 ’ delVangelo”. Questopreziosissimo U modo moltochiarocosadeveessereri- più zuccherochefarina.L’autorespiegain lo zuccheroeilsecondolafarina,cisarà scatola dimerendineilprimoingredienteè quantità: questosignificachesesuuna gli ingredientisonoindicatiinordinedi leggendo l’etichettasivieneasapereche è notosoloagliaddettiailavori.Adesempio, dietro inumerieleparoleilcuisignificato (Edizioni EMI)ciinsegnacosasinasconde etichette nondicono”diPierpaoloCorradini “Quellochele di leggerle,acheservono? di unprodottomasenonsiamoingrado d’identità” darsi? Leetichettesonola“carta prodotti freschieinscatola.Mac’èdafi- dura, uovaelatticini,panegastronomia, ever- spesa”, passiamoinrassegnafrutta del signorNo,attento“professionistadella Incompagnia gli scaffalideisupermercati. e prodottivari,dispostiinbellamostratra nella letturadelleetichettedialimenti na guidaperimparareadistricarsi dell’angelo aMariaelenozze di Cana. sul marediTiberiade,l’annunciazione cui lacomparsadiGesùaidiscepoli sieme glialtrinovepassiselezionati, tra versione pastorale”èciòche lega as- necessario perrimanerevivi.La“con- un’urgenza echeilnostroamoreciè siamo imparare:chel’amorediDioè Eccocosapos- di luisarebbemorto. senza ilfiglio»,perciòloperdona.Senza il suo.Ilpadrenonpotevapiùvivere di donLuigi,«èunamoresussistenza Coccopalmerio, presentandoilvolume ben hanotatoilcardinaleFrancesco delfiglioesaaspettare.Come la libertà quel tempo».Sostanzialmenterispetta nella societàenelcontestoculturaledi assoluto: questopadreagiscecomemainessunoavrebbeosato nelmodopiù come Gesùancoraunavoltavadacontrocorrente delpadre,notiamo Se indaghiamodavicinoilcomportamento suo amoreconunatteggiamentoassolutamentesconvolgente. non èstatotantoilfiglio,mapadre.Ilpadrehasperperato POPOLI EMISSIONE ipotesi everificareifatti. le medici edeconomistiperconfermare si èavvalsodicompetentichimici,biologi, che attentanoallanostrasalute.L’autore a tutt’oggiesistonoancorainsidienascoste dilegislatori,medici eassociazioni, gli sforzi nonostante nove chiliapersona.Purtroppo, in AmericaeGranBretagnasiattestasui additivi ha evidenziatocheilconsumoannuodi alimentari: unostudiodiqualcheannofa la salute.Interessanteilcapitolosugliadditivi pernonrischiare nella quantitàgiornaliera, suggeriscel’autore,nonesagerare portante, presenti soprattuttonegliinsaccati.Èim- nitrito dipotassio,E250sodio, tenzialmente cancerogenitraiqualiE249 po- prodotti, conl’elencodeiconservanti per imparareacontrollarelescadenzedei ecc).Tantelotto diappartenenza, letabelle duttore, sededellostabilimentodiproduzione, schedadelpro- minimo diconservazione, dita, elencodegliingredienti,peso,termine inetichetta(denominazionediven- portato Ilaria DeBonis pro capite - LUGLIO-AGOSTO 2014 in Italiaèdicinquechili, Monti Editore-€ I TOPTENDELVANGELO SEI FORSE TU GESÙ? Luigi Mistò Chiara Anguissola 16,00

55 LIBRI VITA DI MISSIO

di ALBERTO BRIGNOLI* [email protected]

a ciò che posso osservare, una vi- sione colonialista, espansionista Non solo De trionfalistica della missione è ancora lungi dall’essere superata, all’in- terno delle nostre chiese di antica tra- dizione. Frasi del tipo: «Il missionario por- ta in tutto il mondo l’annuncio del Van- gelo». Oppure: «I missionari annunciano la salvezza fino agli estremi confini della terra» o ancora: «I missionari sal- dare vano molte persone dalla povertà e dal-

56 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 Verso il ConvegnoVademecum missionario del Centro nazionale missionario diocesano

gli occhi sulla nostra realtà e ci rendes- simo conto che così “ricchi” come incon- sciamente pensiamo di essere, oramai non lo siamo più, né economicamente, né spiritualmente, né tantomeno dal punto di vista del personale a disposizio- ne. La presa di coscienza del nostro impo- verimento, lungi dal generare un senso di sconfitta, ci deve provvidenzialmen- te aiutare a capire che dalla nostra po- vertà possiamo e dobbiamo continuare a donare, nella misura in cui, tuttavia, questa povertà è disposta ad arricchir- si con i doni che da altri possiamo rice- vere. Comunione e cooperazione missionaria, allora, oggi sono chiamate a concretiz- zarsi in almeno tre aspet- Riuscire a sradicare ti, sui quali anche il Conve- un’idea di missione gno Missionario Naziona- le di novembre dovrà – con di tipo trionfalistico è una decisione e una con- uno sforzo grande, cretezza che tutti quanti la miseria», non solo vengono regolar- to. Al mantenimento di lontano dall’essere auspichiamo - porre la mente pronunciate e ascoltate all’inter- questa idea di missione propria attenzione. no delle nostre assemblee, ma tradisco- contribuiscono molti fat- ancora realizzato. no certamente un’idea per la quale an- tori, non ultima la ric- 1. UN RECIPROCO dare in missione significa andare a por- chezza, in tutte le sue SCAMBIO DI DONI tare la salvezza (soprattutto quella del- sfaccettature: ricchezza di beni econo- Partiamo innanzitutto dalla convinzio- l’anima) a chi ancora non la possiede. mici, di strutture, di materiale umano, di ne che non è per il fatto di avere una pa- Senza necessariamente avvertire il biso- tradizione e di cultura. Ma dove c’è ric- storale più organizzata e una Chiesa più gno di ricevere, a sua volta, un annun- chezza, in genere, c’è anche corruzione, strutturata che le nostre comunità cri- cio di salvezza da chi l’annuncio lo sta intesa come “corrosione”, come imba- stiane di antica tradizione possono dire accogliendo. stardimento della purezza originaria, di avere più fede: non è assolutamente Riuscire a sradicare un’idea di missione come appesantimento del cammino di così. Altre Chiese sorelle, di altre parti del di tipo trionfalistico è uno sforzo gran- fede; tutte cose dalle quali ci potrem- mondo, pur nella povertà dei loro mez- de, lontano dall’essere ancora realizza- mo liberare se solo aprissimo un attimo zi, hanno veramente molto da inse- »

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 57 Verso il Convegno missionario nazionale VITA DI MISSIO

ti di comunione se ci si libera da ogni sorta di giudizio, di pregiudizio e d’in- tenzionalità proselitista. Non si dialoga per convincere l’altro a venire dalla no- stra parte; si dialoga per mettere sul ta- volo le ragioni delle nostre convinzio- ni e del nostro vissuto, e per individua- re, nel variegato puzzle della pluralità, i tasselli che ci permettano di creare un mosaico armonico, rispettoso e biuni- vocamente rispettato e apprezzato.

3. UNA MISSIONE COLMA DI GRATUITÀ E DI SERVIZIO Il Convegno di Sacrofano punterà anche a un rilancio della missione ad gentes ad ogni livello? Sì, certamente: l’ad gentes rimane il paradigma di ogni stile missio- nario, lo sfondo sul quale proiettare le vicende di dialogo e di cooperazione che viviamo nel quotidiano delle nostre co- munità. Se più nessuno, dalle nostre co- gnarci sul vissuto cristiano. Questo, ve- 2. UNA “COMUNICAZIONE TRA munità, partirà per la missione, le nostre diamolo come il “ritorno” di un’azione DIVERSI” SENZA PROSELITISMI comunità soffocheranno nell’autore- missionaria svolta con zelo e fervore dal- Non tutti gli immigrati sono cristiani, e ferenzialità. Ma ancor prima che di le nostre Chiese nei secoli che ci hanno lo sappiamo bene. Sforziamoci quindi di uno slancio missionario, abbiamo biso- preceduto. Franciscus docet, ci viene vivere uno stile di comunione e coope- gno di un coraggioso input di genero- spontaneo dire: se siamo razione anche con chi sità e di spirito di servizio, perché non è entusiasti per la ventata di Non è per il fatto professa altre fedi, sen- certo tirando i remi in barca che la bar- novità che la figura di ca può prendere il largo. Esempi edifi- di avere una pastorale za la preoccupazione di papa Francesco sta por- convertire nessuno, né canti ce ne sono, eccome! Ci sono Chie- tando nella Chiesa univer- più organizzata e una tantomeno con l’inten- se del Sud del mondo che hanno neces- sale provenendo da una Chiesa più strutturata zione di lasciarci con- sità di clero, eppure inviano clero ad al- Chiesa “della fine del vertire; puntando alla tre Chiese sorelle; ci sono diocesi in Ita- mondo”, consideriamolo che le nostre comunità comunione nella diver- lia che faticano a coprire i bisogni inter- come un meraviglioso ri- cristiane di antica sità, apriamoci in ma- ni delle parrocchie, eppure non chiudo- sultato dell’azione evan- tradizione possono niera decisa a uno sti- no le loro esperienze missionarie fidei do- gelizzatrice della Chiesa le di dialogo, che è per num; ci sono laici che invece di pensa- europea nel Nuovo Mon- dire di avere più fede. sua natura profonda- re a conservare il lavoro in una situazio- do iniziata oltre cinque se- mente missionario. Un ne di crisi lasciano tutto per andare in coli fa. E continuiamo a dialogo e una comuni- missione; ci sono istituti religiosi e mis- viverla così, accettando che anche gli im- cazione con la diversità devono poter sionari che premettono il servizio ai più migrati cristiani siano accolti nelle no- avvenire su tutti i piani, non solo su poveri alla sussistenza vocazionale del- stre comunità non con occhiate di timo- quello religioso: molti passi devono l’istituto. Partiamo da questi esempi e ri- re e sospetto, ma come una ventata di essere ancora fatti sul piano della diver- diamo aria al fuoco della missione... ma novità nel vivere il Vangelo. Nella misu- sità culturale e antropologica, della stavolta, per davvero! ra in cui, ovviamente, diamo loro moti- diversità sociopolitica, della diversità af- vazioni e spazi adeguati per inserirsi nel fettiva. I piccoli tentativi già messi in * Ufficio Cooperazione Missionaria tra le nostro cammino di Chiesa. atto possono portare frutti abbondan- Chiese - CEI

58 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 IGIOIA DI PORTATORI cemente perevangelizzare, ni dituttaItaliafosserolìsempli- colpiti dalfattochetantigiova- travano rimanevanofortemente giovani, lefamigliecheciincon- paura nériserve.Glianziani,i sionari intuttoilmondo,senza fondo desideriodiesseremis- suscitavano intuttinoiunpro- ogni animazioneinspiaggia: le catechesivissuteprimadi Ricordo sempreconemozione esperienza dievangelizzazione. sul lungomare,abbiamofatto eucaristica notturnaintenda rie tivi, video-esperienzemissiona- ne inspiaggia,spettacoliinterat- Capo, dovemedianteanimazio- Alcamo MarinaeSanVitolo per CastellammaredelGolfo, la diocesidiTrapani, passando Missio Tour Lo scorsoannohopresoparteal le fargermogliaresemidisperanza,amoreefraternità. giorno possiamodiventareprossimidiunaltronelqua- famiglia, inparrocchia,sulpropriopostodilavoro.Ogni re lontane.Missionarisièovunque,anchesottocasa,in ché lamissionenonsirealizzasoloviaggiandoversoter- ra, neipostidoveognigiornosiviveecirelaziona.Per- sibilizzare iragazziall’incontroconl’altronellapropriater- dalla ConsultanazionalediMissioGiovani,alfinesen- lità. Sitrattadiuneventofortementevolutoedesiderato ti sichiederannocos’èil stato ilMissioTour T IGIOIA DI PORTATORI ad gentes certamente piùmihacoinvoltoedentusiasmatoè quali hopartecipatonelcorsodeglianni,quellache ra tutteleesperienzesvolteconMissioGiovanialle che sièsvoltonel- e l’adorazione vissuto inSicilialascorsaestate.Mol- Missio Tour e qualèlasuafina- Missio GiovaniCatania sti eaquellicheverranno. cesco eilmioGraziequotidianovaamomenticomeque- do chefossequestala“PerfettaLetizia”intesadaSanFran- lo SpiritoSantoeratangibilecomelabrezzadelmare.Cre- senti èstataunabellezzaindescrivibile.Lapresenzadel- tarsi econdividerelavitaconisacerdotilesuorepre- l’Eucaristia espostainunatendasullaspiaggia,confron- tualità, trasformarsiinportatoridigioia.Vederli davantial- te, cheforsedatempononvivevapiùmomentidispiri- grande chehoricevutoèstatopropriovederequestagen- ch’essi parteintegrantedelnostropercorso.Ildonopiù nendone contagiati,siaccostavanoanoidivenendoan- mostrare illoroesseremissionariperamoree,quasirima- SPAZIO GIOVANI POPOLI EMISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014

59 DI NICHY CARUSO VITA DI MISSIO GRAZIE AMICI Solidarietà delle CHI FA UN’OFFERTA PER LA MISSIONE UNIVERSALE ATTRAVERSO LE Pontificie Opere PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE ITALIANE CONTRIBUISCE ALLA Missionarie SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE CHE ARRIVA FINO AGLI ESTREMI CONFINI DELLA TERRA. GRAZIE ALLA GENEROSITÀ DI CHI DONA, OGNI ANNO VENGONO REALIZZATI PROGETTI DI DISPENSARI, ASILI, SCUOLE, SEMINARI, CHIESE IN TUTTI I PAESI DEL SUD DEL MONDO. BASTA APRIRE L’ATLANTE DELLA MISSIONE PER SCOPRIRE DOVE UOMINI, DONNE E BAMBINI DI TUTTE LE RAZZE E LE CULTURE RICEVONO L’AIUTO CHE PARTE DALL’ITALIA.

FILIPPINE Canossa Street School la- vorano nel Drop Center I ragazzi di strada per l’assistenza e la scola- rizzazione di 130 bambi- di Cagayan de Oro ni di strada, anche grazie al contributo di 5.500 esposta al turbinio delle corren- dollari ricevuto dalla Pontificia Opera ti aeree e marine la città indipen- dell’Infanzia Missionaria. Il progetto di ciali avvicinano e monitorano i ragazzi È dente di Cagayan de Oro nella “Apostolato per i bambini di strada” con- per offrire loro una importante oppor- provincia del Misamis orientale, nell’iso- tribuisce alle spese per il cibo e la for- tunità per cambiare completamente la filippina di Mindanao. Nel dicembre mazione scolastica per i cosiddetti “fi- vita. Alcuni tentano, ma non ce la fan- 2011 il passaggio del tifone Washi ha gli del mercato”, ragazzi, cioè, che vivo- no, altri scoprono il calore di una comu- prodotto distruzione e morti in tutta la no di espedienti nelle aree dei grandi nità educante in grado di essere un pun- regione. Gli abitanti hanno appena fat- centri commerciali di cui la città di Ca- to di riferimento sicuro. Scoprono così to in tempo a ricostruire una parte dei gayan de Oro è punteggiata. Bambini an- il piacere di fare una doccia calda al mat- danni prodotti, che l’8 novembre dello che piccoli, abbandonati dalle famiglie, tino, prima di iniziare una giornata di scorso anno è arrivato il terribile uraga- sopravvivono guadagnando qualche studio, sport, con pranzi caldi e perso- no Haiyan che ha lasciato dietro di sé spicciolo facendo i mendicanti, i facchi- nale adeguato alla loro formazione una lunga scia di cadaveri e rovine, sfol- ni, vendendo materie prime raccolte tra umana, culturale e religiosa. Con paro- lati, orfani e senza tetto. Cagayan de Oro, i rifiuti, se capita rubando, prostituen- le semplici suor Elsie Nini scrive da Ca- meta turistica internazionale per le sue dosi, drogandosi. Per loro le suore Canos- gayan de Oro: «Grazie da parte dei no- meravigliose bellezze naturali, ha fati- siane hanno organizzato un programma stri bambini per la vostra generosità». Un cato molto in questi mesi a rialzarsi dal- di recupero scolastico che cerca di arri- grazie che attraversa rapidamente gli l’ultimo, terribile disastro naturale. In vare ai genitori e di coinvolgere tutta la oceani per arrivare a tutti i generosi ami- questo difficile quadro sociale ed eco- famiglia. Il punto di partenza è ovvia- ci della Fondazione Missio. nomico, le suore Canossiane del Balay mente la strada in cui gli assistenti so- Miela Fagiolo D’Attilia

PER AIUTARE I MISSIONARI E LE CHIESE PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE DEL SUD DEL MONDO ATTRAVERSO Sono l’organismo ufficiale della Chiesa cattolica per aiutare le missioni e le Chiese del Sud del LE PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE: mondo nell’annuncio del Vangelo e nella testimonianza di carità. Approvate e fatte proprie dalla - Bonifico bancario sul c/c n. 115511 Santa Sede nel 1922, sono presenti in 132 Paesi. In Italia operano nell’ambito della Fondazione intestato alla Fondazione Missio presso Missio, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana. Banca Etica Attraverso un fondo di solidarietà costituito dalle offerte dei fedeli di tutto il mondo provvedono a: (IBAN: IT 55 I 05018 03200 000000115511) • finanziare gli studi e la formazione di seminaristi, novizi, novizie e catechisti; • costruire e mantenere luoghi di culto, seminari, monasteri e strutture parrocchiali per le attività - Conto Corrente Postale n. 63062855 pastorali; intestato a Missio - Pontificie Opere • promuovere l’assistenza sanitaria, l’educazione scolastica e la formazione cristiana di bambini e Missionarie, via Aurelia 796 – 00165 Roma ragazzi; (informazioni: [email protected] – • sostenere i mass-media cattolici locali (tv, radio, stampa, ecc.); 06/66502620) • fornire mezzi di trasporto ai missionari (vetture, moto, biciclette, barche).

60 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 INTENZIONI MISSIONARIE LUGLIO-AGOSTO 2014 Il soffio dello Spirito

non ha confini LUGLIO

PERCHÉ LO SPIRITO di FRANCESCO CERIOTTI SOSTENGA L’OPERA [email protected] Spirito Santo scende sugli apostoli DEI LAICI CHE che avevano seguito Gesù, e li tra- ANNUNZIANO e intenzioni missionarie di sforma perché siano l’anima della IL VANGELO NEI “ questi mesi estivi, invitando Chiesa. E quanti, nella loro vita, PAESI PIÙ POVERI. L a rivolgere la preghiera allo seguono Gesù Cristo, i cristiani, Spirito Santo, sono una provviden- sono guidati dallo Spirito Santo. AGOSTO ziale occasione per riflettere su que- La presenza dello Spirito Santo nel “PERCHÉ I CRISTIANI sta Persona della Santissima Trinità cristianesimo è sottolineata da San che ha un’importante funzione Paolo nella lettera ai Galati. Inoltre, IN OCEANIA nella storia della Chiesa. Lo Spirito il grande apostolo annota che la ANNUNCINO CON Santo è un dono di Gesù Cristo ri- presenza dello Spirito Santo ha GIOIA LA FEDE sorto; con la sua effusione inizia un come frutto «amore, gioia, pace, A TUTTE LE tempo nuovo che tocca tutti i cri- pazienza, benevolenza, bontà, fe- stiani fino agli estremi confini della deltà, mitezza, domino di sé», atteg- POPOLAZIONI terra, fino all’Oceania. giamenti che cambiano la vita pro- DEL CONTINENTE. È dagli inizi del cristianesimo che lo fondamente. È dunque la presenza, non ostaco- mente lata, dello Spirito Santo che, ope- rando interiormente, trasforma il cuore del credente, ne diventa prin- cipio dell’agire, e lo aiuta a vivere in sintonia con il battesimo, che lo ha reso figlio di Dio. La vita del cri- stiano e la realtà della Chiesa, sono, quindi, tutte nello Spirito Santo; ed anche i sacramenti acquistano vali- dità nello Spirito. Anche la preghiera a cui invita l’intenzione missionaria del mese di luglio, indirizzata allo Spirito, è un valido aiuto all’opera dei laici che annunziano il Vangelo nei Paesi più poveri. Con un ricordo speciale per l’Oceania, come sug-

gerisce l’intenzione di agosto. MISSIONARIA

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 61 OSSERVATORIO SEDOS COMUNICAZIONE E MISSIONE Suor Rosalinda e la maternità globale di ILARIA IADELUCA [email protected] onosco suor Rosalinda Sal- mi pesava – dice - era quella di non po- maso, francescana missio- tere avere una famiglia tutta mia, ma C naria di Assisi, da molti ben presto capii che potevo “essere ma- anni. Persona sensibile e attenta alle dre di mille”». Oggi, prosegue suor Ro- problematiche sociali, incarna perfet- salinda, è di moda parlare di emozio- nera nello spirito”, e ti fa sperimenta- tamente lo spirito missionario della de- ni, «ma ciò che donano il povero, re tutta la bellezza di essere donna-con- dizione al prossimo. In occasione di un l’emarginato, il sofferente, è qualcosa sacrata». Racconta alcuni esempi di recente seminario residenziale del Se- di molto più profondo, è un sentimen- vita quotidiana: «Ripenso a Guido, dos a Nemi, le ho chiesto di raccon- to che ti apre all’accoglienza, all’abbrac- con due figli disoccupati, che non rie- tarmi cosa l’abbia spinta ad abbraccia- cio, al dono di sé. Senti che generi, ac- sce a pagare il mutuo e la banca vuo- re la vita religiosa e a vivere per gli al- cogli, sostieni, in un cammino progres- le mettere all’asta la sua casa; lui è di- tri. «“Non voi avete scelto me, ma io sivo di gratuità sempre più purificata sperato, ma la sua disperazione è an- ho scelto voi”, dice Gesù, ed è vero. e totale, che fa spazio all’incontro vero che la mia preoccupazione. Mi preoc- Avevo 16 anni, quando durante un con Cristo, l’Innamorato dell’uomo, cupa Alma, che non ha dove vivere e corso di orientamento vocazionale con dello “scarto” che la società produce non può ritornare in Albania perché padre Amorth e la proiezione di un e che Dio recupera». Questa donna i suoi due bambini hanno bisogno di film sulla passione di Gesù, io mi sono con serenità e gratitudine profonda cure particolari. Mi fa soffrire Jane, gi-

mente sentita cambiare dentro e, con le lacri- ringrazia il Signore «per il dono del- necologa, fuggita dal suo Paese in guer- me agli occhi, ho detto a voce alta: la vita missionaria, che mi ha fatto spe- ra, che con difficoltà si china sui pa- «Sarò suora, per aiutare le giovani rimentare la ricchezza di altre cultu- vimenti sporchi, per potere guadagna- come me». Suor Rosalinda mi confes- re, di Chiese giovani ed esuberanti, re qualche cosa per mantenere i suoi sa che in realtà, all’inizio rimase diso- dove la vita viene celebrata in sinto- due figli. Penso con dolore a Giaco- rientata perché non trovava spazio per nia con il cielo, in un canto di gloria mo, che rientrando dalla scuola, chie- l’esplosione di vita che sentiva dentro, a colui che viene accolto, riconosciu- de alla madre un po’ di pane perché aveva un rifiuto verso la “religione dei to, adorato, senza troppe filosofie e sen- è stanco di mangiare la pasta del no” ed una profonda antipatia per il za tante domande. Ringrazio il Signo- banco alimentare, ma la mamma mondo delle suore, «ma quelle paro- re per la missione che mi concede di non può permettersi di comperare il le di Gesù, quel volto sfigurato, ave- vivere qui in Italia, dove le nuove po- pane. Sono preoccupata per Elena, che vano acceso un fuoco che cambiava i vertà ci portano a una rilettura della tra qualche giorno partirà per l’Austra- miei sentimenti, la mia vita, e per sem- nostra missione evangelizzatrice che lia, in cerca di un futuro migliore per pre». Racconta che non poteva resiste- oggi non è più separata dalla carità». i suoi tre bimbi, lasciando con dispia- re ad un amore che l’aveva attratta e Papa Francesco ci richiama a “essere cere un marito vittima del gioco». sedotta, colmando i vuoti del suo cuo- madri e non zitelle”, e «io voglio – dice Sono questi i suoi “figli”, tanti, mol- re, donando significato nuovo e bel- lei - sperare di essere nel numero di co- ti più di quanti avrebbe mai creduto

MISSIONARIA lo alla sua vita. «L’unica rinuncia che loro che vivono la maternità che “ge- di avere…

62 POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 PONTIFICIA UNIONE MISSIONARIA INSERTO PUM Dall’apatia alla liberazione

di ALFONSO RAIMO [email protected] uomo è la via che la Chiesa la creazione da quello della Reden- deve percorrere, è la ragione zione che arriva fino alle situazioni L’ della sua missione e quoti- molto concrete dell’ingiustizia da diana fatica. La Chiesa, dunque, non combattere e della giustizia da restau- può ignorare la sua reale “situazione” rare. Legami dell’ordine eminente- profondo che intercorre tra evange- e le tante minacce che ne impedisco- mente evangelico, quale è quello del- lizzazione e promozione umana, tra no la crescita armoniosa. Paolo VI la carità: come infatti proclamare il evangelizzazione e liberazione inte- nella Evangelii Nuntiandi affermava comandamento nuovo senza pro- grale dell’uomo, la Chiesa soffre che «è impossibile accettare che nel- muovere nella giustizia e nella pace nel vedere insoddisfatte le migliori l’evangelizzazione si possa o si deb- la vera, l’autentica crescita dell’uo- aspirazioni degli uomini e «deside- ba trascurare l’importanza dei pro- mo?» (Evangelii Nuntiandi). ra aiutarli a raggiungere la loro pie- blemi, oggi così dibattuti, che riguar- L’espressione “promozione umana” na fioritura, e a questo fine dare loro apparve per la prima

dano la giustizia, la ciò che possiede di proprio: una vi- mente liberazione, lo svi- LA CHIESA «NON PUÒ volta nella Gaudium sione globale dell’uomo e dell’uma- luppo e la pace nel RIMANERE et Spes, allorché si nità» (Populorum Progressio). mondo». Ricono- INSENSIBILE A riconobbe che i pro- Per riguardo a Cristo ed in ragione sceva che i profon- TUTTO CIÒ CHE gressi in campo tec- del mistero che costituisce la sua stes- nico possono fornire di legami tra evan- SERVE AL VERO BENE sa vita, la Chiesa «non può rimane- gelizzazione e pro- la «materia alla pro- re insensibile a tutto ciò che serve al mozione umana DELL'UOMO, COSÌ mozione umana, ma vero bene dell’uomo, così come sono di ordine evan- COME NON PUÒ da soli non valgono non può rimanere indifferente a gelico, teologico e RIMANERE in nessun modo ad ciò che lo minaccia» (Redemptor antropologico: «Le- INDIFFERENTE A CIÒ effettuarla». Da allo- Hominis). Paolo VI non ignorava il gami di ordine an- CHE LO MINACCIA». ra l’espressione ven- rischio di un’interpretazione morti- tropologico, perché ne comunemente ficata della evangelizzazione che pri- l’uomo da evangelizzare non è un es- usata ed associata alla missione del- vilegi la sola dimensione antropolo- sere astratto, ma è condizionato la Chiesa perché, come abbiamo vi- gica, riducendo la missione della dalle questioni sociali ed economi- sto, l’evangelizzazione cerca e pro- Chiesa alle «dimensioni di un pro- che. Legami di ordine teologico, poi- muove il bene di tutto l’uomo e di getto semplicemente temporale».

ché non si può dissociare il piano del- ogni uomo. Consapevole del legame Essa ha una modalità propria e » MISSIONARIA

POPOLI E MISSIONE - LUGLIO-AGOSTO 2014 63 PONTIFICIA UNIONE MISSIONARIA RELIGIOSE APPUNTAMENTO A SACROFANO

n questi mesi nelle nostre Chiese locali I sono stati promossi itinerari e iniziative in preparazione del IV Convegno Missiona- rio Nazionale che si svolgerà dal 20 al 23 novembre prossimo a Roma. Abbiamo raggiunto i nostri Istituti con l’invio a tutte le Superiore maggiori del kit del Convegno, accompagnato da una lettera del direttore di Missio, don Michele Autuoro, cui ho ag- giunto le indicazioni per la partecipazione del- le religiose al Convegno (vedi www.usmi- nazionale.it). Mi sembra una “bella notizia” che a una delegazione dell’Usmi siano sta- ti riservati dei posti; anzi, invitiamo a far gi- rare la notizia perché tutti i posti siano pre- sto occupati e possiamo prepararci a vive- re il Convegno in modo responsabile e con spirito di comunione. La missione – ben lo sappiamo – «non è opera di navigatori solitari perché la comu- nione è la prima forma di missione» (Comu- invito a incontrarci tra noi prima del Conve- mazione e formazione missionaria delle Chie- nione e comunità missionaria 2,15): vorrem- gno per prendere insieme visione del ma- se locali. mo, allora, che la scelta di formare una de- teriale, per condividere esperienze, interro- Arriveremo, dunque, al Convegno con una legazione non fosse intesa soltanto come un gativi, attese e sogni sulla Chiesa missio- riflessione comune e una nostra proposta, aspetto organizzativo, ma piuttosto come un naria e sulla nostra collaborazione nell’ani- frutto di uno scambio e di un confronto tra

originale per collaborare alla libera- re il tentativo in atto da più parti di mento di rottura» all’interno di una zione degli uomini che le proviene coniugare la fede con teorie politiche rilettura della vita cristiana che «ha da quella verità che è luce proietta- e di identificare il Vangelo con un una dimensione politica alla quale ta su Dio e sull’uomo e che le con- programma di sviluppo socio-econo- non si può sfuggire». Il teologo lati- mente ferisce la sua indi- mico. La promozio- noamericano, pur riconoscendo le spensabile e prezio- LA PROMOZIONE ne umana comporta aperture conciliari a riguardo, accu- sa libertà. La libera- UMANA COMPORTA un complesso e arti- sava i redattori della Gaudium et Spes zione che l’evangeliz- UN COMPLESSO colato dinamismo di aver trattato l’argomento con zazione persegue E ARTICOLATO che preveda la realiz- «mano leggera» limitandosi ad una «non può limitarsi DINAMISMO CHE zazione di due mo- «descrizione troppo ironica della si- alla semplice e ri- PREVEDA LA menti promozionali, tuazione dell’umanità». Considera- stretta dimensione la liberazione e lo va, inoltre, la Populorum Progressio un economica, politi- REALIZZAZIONE DI sviluppo. La prima è testo di transizione a cui era manca- ca, sociale o cultura- DUE MOMENTI condizione necessaria to il coraggio di prendere posizione, le, ma deve mirare PROMOZIONALI, perché si possa attiva- spingendo gli oppressi a diventare all’uomo intero, in LA LIBERAZIONE re il secondo. Per «artefici del loro destino». Non si fe- ogni sua dimensio- E LO SVILUPPO. Gutierréz (Teologia cero attendere gli interventi autori- ne, compresa la sua della Liberazione) tativi da parte dei pontefici e della apertura verso l’Assoluto di Dio» tutto questo è possibile solo attraver- congregazione competente, volti a (Evangelii Nuntiandi). so un processo conflittuale che veda condannare e a correggere quelle che

MISSIONARIA Questo si affermava per stigmatizza- nella liberazione il «necessario mo- vennero considerate derive inter-

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pretative di natura teologica e pasto- senza un velo di tristezza, un ritor- sorelle che nell’unica missione della Chie- rale. no all’intimismo e la riproposizio- sa portano i diversi colori dei loro carismi La Congregazione per la Dottrina ne di un devozionismo che privile- che diventano una ricchezza da regalare alle della Fede è pesantemente interve- gia atteggiamenti personali e comu- Chiese in Italia e nel mondo, favorendo, so- prattutto «con l’eloquenza dei gesti» - nuta per evidenziare le deviazioni nitari pericolosamente autorefe- come il papa esortava i vescovi nella pro- ideologiche della Teologia della Li- renziali, un «ripiegamento che va a lusione all’Assemblea della CEI (19 maggio berazione e sottrarsi alla tentazione cercare nelle forme del passato le si- scorso) - quel passaggio nodale «da una pa- di ridurre il Vangelo della salvezza ad curezze perdute». Nella Evangelli storale di conservazione ad una pastorale un Vangelo terrestre (Libertatis Nun- Gaudium papa Francesco ribadisce missionaria». tius, 1984). Riconosciamo che il cli- che l’evangelizzazione «implica ed Nella stessa prolusione, papa Francesco ha ma in questi ultimi anni è notevol- esige una promozione integrale di ancora una volta esortato a fuggire «il ripie- mente cambiato e che le tensioni si ogni essere umano». Dalla natura gamento che va a cercare nelle forme del sono placate. missionaria della Chiesa scaturisce passato le sicurezze perdute… l’attesa ste- Dobbiamo rallegrarcene? Franca- spontaneamente ed inevitabilmen- rile di chi non esce dal proprio recinto e non mente non so. Non so se la calma te «la carità effettiva per il prossimo, attraversa la piazza, ma rimane a sedere ai piatta che caratterizza il tempo la compassione che comprende, piedi del campanile, lasciando che il mon- presente è il risultato di un fatico- assiste e promuove». La Chiesa ha do vada per la sua strada». Una parola for- te e interpellante anche per noi. La parteci- so equilibrio che ha stemperato po- il diritto-dovere di intervenire per- pazione al Convegno Missionario, opportu- sizioni estremistiche e allontanato ché il suo «mandato della carità ab- nità preziosa per inserirci nel dinamismo del- pregiudiziali arroccamenti, o il sin- braccia tutti gli ambienti della con- la “Chiesa in uscita missionaria”, è aperta: tomo di una generale apatia e di un vivenza e tutti i popoli» e «nulla di avanti, c’è posto! disinteresse cronico per le proble- quanto è umano può risultarle Suor Azia Ciairano matiche sociali. Registriamo, non estraneo». Responsabile animazione missionaria USMI mente MISSIONARIA

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