L'arte Del Quattrocento E Del Cinquecento
FIORELLA FRISONI L’arte del Quattrocento e del Cinquecento Render conto della bibliografia storico artistica sull’arte del Quattro- cento e del Cinquecento, e in particolare sulla pittura, nei quarant’anni successivi alla pubblicazione della Storia di Brescia, che resta pur sempre tappa fondamentale per gli studi, è impresa tale da far tremare le vene ai polsi e resta davvero difficile darne conto in maniera esaustiva. Nella monumentale impresa voluta da Giovanni Treccani degli Alfieri si susse- guivano nel secondo tomo del libro, con un’appendice nel terzo, ad opera di Pier Virgilio Begni Redona, su La pittura manierista, dopo i contributi di Adriano Peroni sull’architettura e la scultura nei secoli XV e XVI, quelli di Gaetano Panazza sulla pittura del Quattrocento, prima e seconda metà, intervallati dal capitolo su Foppa che Edoardo Arslan aveva voluto per sé, e quello di Renata Bossaglia sulla pittura del Cinquecento attraverso i “maggiori” (vale a dire Romanino, Moretto e Savoldo) e i loro seguaci1. Il largo spazio dedicato nell’opera ai problemi storico-artistici è se- gno dell’interesse della città e delle sue istituzioni, ma anche del mondo scientifico, per quei problemi, interesse che sfocerà negli anni successivi in lodevoli e apprezzate iniziative, per cui il bilancio degli studi nei qua- rant’anni successivi alla pubblicazione può considerarsi assolutamente positivo. Meritano una prima segnalazione le mostre organizzate, dopo le date di uscita dei corposi volumi, dai Civici Musei di arte e storia di Brescia e dedicate alle figure principali dell’arte bresciana: la prima, del 1965, dedicata a Gerolamo Romanino2; le successive dedicate rispetti- vamente al Moretto, nel 19883; a Giovan Girolamo Savoldo, nel 19904; 1 Storia di Brescia, II, La dominazione veneta (1426-1575), Brescia 1963: Adriano Peroni, L’architettura e la scultura nei secoli XV e XVI, pp.
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