Pubblicità D'epoca Dell'industria Varesina
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VARESEFOCUSVA R E S E F O C UGENNAIO S 2012 ANNO XIII - N.1 Pubblicità d’epoca dell’industria varesina Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB (VARESE) Sosteniamo le Imprese Unione degli Industriali partendo dalle più piccole. della Provincia di Varese teamwork-eu.it Concentrata sull’attenzione al cliente SPI, la società di servizi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, offre servizi di consulenza su formazione, qualità, ambiente, sicurezza, fi nanza e modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01 SPI - Servizi & Promozioni Industriali s.r.l. - Società Unipersonale www.percorsi-spi.it I - 21013 Gallarate VA - Via Vittorio Veneto 8/D t. +39 0331 774345 fax +39 0331 771701 - [email protected] Editoriale Ritrovata sobrietà inizio d’anno è tradizionalmente il momento nel quale si fanno le previsioni su come L’dovrebbe dipanarsi l’economia. Le proiezioni si sprecano, al punto da generare a volte confusione per la contradditorietà delle stesse. La Germania si indebolirà? Allora l’Italia ha da temere per la diminuzione delle proprie esportazioni. Negli USA torna a crescere l’occupazione? Allora si può sperare di esportare di più in quel mercato. E così via. Il fatto è che questo tipo di previsioni rischia di essere un approccio vecchio alla novità di un mercato globale che si muove con rapidità tale da essere sfuggente. Chi avrebbe immaginato, ad esempio, conseguenze così pesanti sui sistemi economici in dipendenza della speculazione finanziaria che il forte indebitamento degli Stati ha portato con sé negli ultimi tempi? Tra le luci e le ombre delle previsioni tradizionali, per l’Italia sembra potersi cogliere un Giovanni Brugnoli segnale incoraggiante nella ragionevole possibilità che si affaccino finalmente quelle riforme, da lungo tempo invocate, finalizzate ad avviare il paese verso un risanamento non effimero del debito pubblico e ad imprimere nuovo impulso alla crescita economica. Riforme non più episodiche, ma strutturali. Le riforme che l’Italia sta intraprendendo sono epocali. Da quella delle pensioni e del mercato del lavoro, entrambe finalizzate a superare l’attuale contrapposizione tra sicurezza delle generazioni più anziane e incertezza delle più giovani, a quella della distribuzione commerciale, delle professioni e dei servizi pubblici locali, dalle quali ci si attende una iniezione di concorrenzialità a beneficio dei consumatori. Si tratta di riforme destinate ad allineare il nostro paese alle regole già vigenti in altri paesi industrializzati, specialmente quelli dell’Unione Europea. A creare in altri termini condizioni di maggiore parità che rendano l’Italia più moderna e competitiva. In un contesto continentale nel quale poter esercitare un ruolo più attivo sia sotto il profilo istituzionale, sia sotto quello del partenariato economico. Quando si affrontano riforme di grande portata, è normale che si affaccino criticità e resistenze. Che vi siano soddisfatti e scontenti. E’ anche da mettere i conto il fatto che, trattandosi di riforme che incidono su uno status quo molto cristallizzato, non possiedano da subito il valore della perfezione e che richiedano quindi aggiustamenti. Si tratta in ogni caso di riforme dai più riconosciute come necessarie per modificare proprio uno status quo che assegna al nostro paese una posizione molto defilata nella classifica internazionale della cosiddetta “libertà economica”, la quale misura il grado di appetibilità dei diversi paesi nella scelta riguardante l’allocazione degli investimenti produttivi. Le aspettative di cambiamento sono elevate. L’auspicio è che le riforme vengano fatte rapidamente, ancorché con tappe successive ma ravvicinate e che si facciano in tutti i campi, nessuno escluso. Quella che abbiamo davanti non può che essere una stagione di ritrovata sobrietà, nella quale investire di più sul futuro risparmiando sulla spesa corrente. Come fa il buon padre di famiglia. La ricetta è ancora quella. Anno XIII - n.1/2012 - VARESEFOCUS 1 SOM VA R E S E FO C US Periodico di economia, politica, società, costume, arte e natura in provincia di Varese. Presidente Giovanni Brugnoli Direttore editoriale Vittorio Gandini Direttore responsabile Mauro Luoni Direzione, redazione, amministrazione Piazza Monte Grappa, 5 - 21100 Varese Tel. 0332 251000 - Fax 0332 285565 [email protected] Reg. n. 618 del 16/11/1991 - Trib. Varese 4 Richiedi il tuo abbonamento gratuito online collegandoti al sito Focus www.varesefocus.it 4 Neet Generation - Non ho tempo! Impaginazione Olga Moia - Gavirate (Va) Tel. 0332 742552 Economia Fotolito e stampa Litografica S.r.l. Via L. Da Vinci, 9 - 20012 Cuggiono (Mi) 13 La posta in gioco in una UE che Tel. 0331 889601 cambia vestito Gestione editoriale 15 Acqua, la gestione resta Servizi & Promozioni Industriali Srl pubblica Via Vittorio Veneto, 8/E 21013 Gallarate (Va) - Tel. 0331 774345 Pubblicità Servizi & Promozioni Industriali Srl Interventi e contributi di: Luigi Bignami, Giornalista; Andrea Della Bella, Giornalista; Maria Grazia Gasparini, Giornalista; [email protected] Margherita Giromini, Pedagogista; Luisa Negri, Giornalista; Paola Negrin; Riccardo Prando, Giornalista; Paola Provenzano, Tel. 0331 774345 - Fax 0331 771701 Giornalista; Stefania Radman, Giornalista; Sergio Redaelli, Giornalista; Alessandra Toni, Giornalista; Verena Vanetti. In redazione: Laura Bardelli, Cristina Cannarozzo, Davide Cionfrini, Silvia Giovannini, Mauro Luoni. Questo numero di “Varesefocus” è stato chiuso il giorno 20 gennaio 2012. Il prossimo numero di “Varesefocus” sarà in Fotografi: Archivi aziendali vari, Archivio Imaginor, Archivio Reuters, Davide Cionfrini, Mauro Luoni, Milena Maesani, Mauro edicola con “Il Sole 24 Ore” di lunedì 12 marzo 2012. Martignoni, Olga Moia. “Varesefocus” ospita articoli e opinioni che possono anche non coincidere con le posizioni Viviana Maccecchini, Maria Postiglione. ufficiali dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Valore di abbonamento annuo Segreteria di redazione: Euro 20,00 (nell’ambito dei servizi istituzionali dell’editore) Si ringrazia Parlamondo Srl di Gallarate per le traduzioni in inglese. MARIO Scienza Gourmet 17 Artico, continua lo scioglimento 63 Il miele d’acacia Dop sfida il dei ghiacci tartufo d’Alba 19 Staminali per ossa e cartilagine Costume 38 66 I perchè dei nomi 17 Arte 47 Nuova strada tra Uboldo e 70 Un restauro “varesino” per il Origgio salotto di Milano 48 Nel 2018 unificate le stazioni 73 Se questo è un uomo ferroviarie a Varese 76 A Federico Palerma il Premio 50 50 anni dell’Ordine Architetti Maccagno 77 Mostre e appuntamenti High Tech 23 Il cellulare per pagare il caffè Storia 81 I Borghi di Varano, patrioti e Università imprenditori del cotone 26 Università Cattaneo Osservatorio India Di moda 52 85 Necessari Accessori Formazione Sport 29 In classe parlo inglese Foto dal mondo 88 Pallamano Cassano: vincere per 52 Un drago a forma di lanterna 32 La scuola degli slogan concreti amore della maglia illuminato in un lago a una fiera Vita associativa del tempio a Kunming (Cina) 90 L’indomito agonismo del 34 Un progetto dell’Unione Stringer Shanghai/Reuters volovelista Industriali per promuovere l’internazionalizzazione Provincia da scoprire Motori 54 L’industria varesina nei 93 Lancia Voyager: monovolume Territorio manifesti d’epoca extra large 38 Era una notte buia e In libreria tempestosa... Gita a... 58 Remeron, nel cuore misterioso 94 Varese in... lake 43 Gavirate-Besozzo: partiti i della montagna lavori del primo lotto 45 30 kmh a Saronno. Un bilancio Anno XIII - n.1/2012 - VARESEFOCUS 3 Focus FOCUS Neet Generation In inglese “Not in Employment, Education or Training”. Tradotto in italiano: giovani tra i 15 e i 29 anni che né studiano, né lavorano. Un fenomeno in espansione a Varese dove i ragazzi Neet sono 22mila, il 17%. Uno dei peggiori dati in Lombardia. ietro una statistica ci sono nomi, e, cuffie dell’iPod nelle orecchie, cerca di D volti e storie. Così quando la Il 65% dei Neet varesini, capire cosa vuol fare da grande sdraiato Camera di Commercio di Varese, non solo è disoccupato e sul letto: apatico. Luca (22 anni) che a basandosi su dati di Italia Lavoro, ci non studia, ma non cerca testa bassa torna a casa a piedi dice che in provincia il 17% dei giovani nemmeno un lavoro. dall’ennesimo incontro infruttuoso in né lavora, né studia, ognuno si può un’agenzia di lavoro, dove avrebbe immaginare le scene un po’ come vuole. accettato qualsiasi occupazione, e forse Le istantanee verosimili possono essere varie. Per proprio per questo, non l’ha trovata: deluso. Anna (19 esempio Marco (27 anni) che si è laureato da un anno anni) che bacia il suo fidanzato (20 anni) su una 4 VARESEFOCUS - Anno XIII - n.1/2012 Focus Il record negativo svelare quale essa sia) lombardo del territorio oppure accontentarsi e, varesino sui Neet in quantomeno, cominciare ad adattarsi alle richieste possesso di laurea: FOCUS sono il 18,6%. di quello che chiamano mercato occupazionale: disillusa. Esempi immaginari, ma forse neanche tanto, tutti riassumibili con una sigla Neet: Not in Employment, Education or Training. In pratica, giovani tra i 15 e i 29 anni, che né studiano, né lavorano. Che nel Varesotto sono 22.000. Un dato che pesa come un macigno sul futuro di un territorio. Tanto più se quest’ultimo ospita due università, a dimostrazione delle risorse investite sul domani delle nuove generazioni. 22.000 giovani che non fanno nulla è come una città grande come Cassano Magnago completamente ferma e arresa. Molto più che un campanello d’allarme perché, al di là dei paragoni con altre province, quello varesino è un dato che di per sé esprime sfiducia, rassegnazione, magari in certi casi pigrizia, ma anche mancanza di una bussola o di punti di riferimento condivisi e accettati. Per chi ha ancora tutta una vita da costruire la mancanza di prospettive trasforma la difficoltà personale in problema collettivo. “Il dato forse più preoccupante - spiega a Varesefocus Manuela Samek Lodovici, dell’Istituto Ricerche Sociali di Milano e docente dell’Università Carlo Cattaneo-LIUC - è che tra i Neet varesini il 65% non solo non studia né lavora, ma nemmeno è alla ricerca di un’occupazione”.