Maxi Sequestro Di Maschere E Giocattoli Cinesi Per

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Maxi Sequestro Di Maschere E Giocattoli Cinesi Per ROMA: MAXI SEQUESTRO DI MASCHERE E GIOCATTOLI CINESI PER 35MLN DI EURO di Matteo La Stella Roma – il maxi sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza a Roma ha investito il mercato della merce contraffatta, scongiurando l'inserimento sul mercato di 7.762.920 tabella fuorilegge tra giocattoli, maschere e trucchi “made in china” che in vista del Carnevale avrebbero fruttato 35 milioni di Euro. I responsabili, cinque cinesi ed un italiano sono stati segnalati all'autorità giudiziaria ed alla camera di commercio. La merce, destinata alla vendita sui banchi dei mercatini capitolini, è stata rinvenuta nel quadrante est della città tra Via dell'Omo, Via Muraccio di Rischiaro, Via Prenestina e Via della Cisternola, stoccata in diversi depositi. Su molti tabella neanche l'ombra del marchio “CE”, su tutti gli altri il marchio è stato individuato e subito riconosciuto dai finanzieri come non conforme, dunque solo una brutta copia dell'originale. Altri 15.000 costumi di Carnevale “Disney” contraffatti sono stati scoperti dai militari del Gruppo di Fiumicino che, con l'appoggio della Procura di Civitavecchia, insospettiti dall'esito di un controllo, hanno deciso di ripercorrere tutta la filiera produttiva dei “falsi”, arrivando ad individuare i depositi di stoccaggio nell'hinterland napoletano. Sulla merce sequestrata sono ora in corso studi di laboratorio per verificare la presenza di agenti tossici o nocivi per la salute. ROMA: AL CASILINO SPARATORIA TRA ROM E CALABRESI di Matteo La Stella Roma– Ieri mattina il quartiere casilino si è trasformato in un poligono di tiro a causa di un litigio tra due famiglie che vi abitano. Da una parte una famiglia rom e dall'altra una famiglia di origini calabresi. Tutto sarebbe nato alcune ore prima della sparatoria: 3 uomini si presentano davanti all'abitazione dei Rom. Si accendono gli animi nel diverbio ingaggiato dalle due fazioni opposte, tanto che la capo famiglia rom prende a schiaffi uno dei 3 individui di origine calabrese. Dopo aver incassato il colpo i tre si allontanano dall'abitazione, dando l'impressione per qualche ora di aver messo un punto a chiudere la faccenda. E invece il punto si trasforma in virgola e, a distanza di poche ore, i 3 raggiungono nuovamente l'abitazione dei nomadi armati di pistole. L'obiettivo è proprio la casa di questi ultimi, nelle cui mura gli agenti di Polizia rinverranno poi diversi colpi di arma da fuoco, trovati anche piantati in un veicolo poco distante, in cui vi erano presenti alcune persone al momento del blitz omicida. Conclusa l' ”esecuzione”, i 3 cercano di fuggire a bordo dell'utilitaria con cui avevano raggiunto il luogo dell'aggressione. I risultati sono però scarsi poiché provoano un incidente frontale con un'altra auto in sosta. L'uomo alla guida, nonostante il trauma riportato, impugna nuovamente la pistola, blocca un'auto in transito e minaccia il guidatore per farsela consegnare, così da poter continuare la sua fuga. Gli agenti del reparto Volanti e del commissariato Casilino, dopo una veloce ricostruzione supportata dalle testimonianze delle persone presenti, hanno individuato i responsabili: un quarantunenne di origini calabresi con precedenti penali ed un romano ventitreenne, tratti subito in arresto ed accusati di porto abusivo d'armi, rapina aggravata e minaccia aggravata. Il terzo sarebbe ancora ricercato dalle Forze dell'Ordine. ROMA: 5 BANDITI IRROMPONO IN UNA VILLA PER RAPINARLA di M.L.S. Roma – La scorsa notte nella zona di Ottavia, precisamente in Via Esperia Sperani, 5 uomini hanno fatto irruzione in una villa intorno alle 2:30. Volti coperti, armi alla mano e accento straniero; sono queste le caratteristiche della banda. In casa un quarantanovenne romano, titolare di un ristorante, la moglie e la figlia. L'uomo viene ferito da un colpo alla testa inferto con il calcio di una pistola, poi i banditi mettono insieme un corposo bottino prima di fuggire esplodendo un colpo di avvertimento su una poltrona presente in casa. Spariti i ricavi dei tre giorni precedenti la rapina frutto, dell' attività gestita dal quarantanovenne, 3 rolex e dei gioielli. Sulle loro tracce gli agenti del Commissariato di Polizia Primavalle. ROMA: PRESA LA BANDA DEL BUCO di Matteo La Stella Roma – Sono finalmente giunti fra le braccia della giustizia i rapinatori di banche che operavano nella zona della Balduina, attigua alla città del Vaticano. La banda, filmata all'opera durante un tentativo di rapina in Piazza Risorgimento, usava aprirsi la strada verso la banca prescelta insediandosi negli edifici adiacenti per poi passare all'obiettivo grazie a buchi nel muro. I rapinatori, durante le festività natalizie del 2012 avevano preso d'assalto un istituto bancario della Balduina, in Piazzale delle Medaglie D'Oro, travestiti da Babbo Natale. Con la regia di una scaltra dipendente bancaria erano riusciti a sottrarre all'istituto una cassetta di sicurezza contenente un ingente quantitativo d' oro , assicurandosi un bottino complessivo di 160.000.00 Euro. Anche la complice è stata arrestata insieme agli altri componenti della banda, tutti pregiudicati per reati contro il patrimonio. Dunque, le manette sono scattate per un totale di 8 persone, riconducibili anche ad altri colpi compiuti tra il 2012 e il 2014, in alcuni casi mediante utilizzo di arma da fuoco. ROMA: RISSA IN UN BAR, GLI PIANTANO UNA CHIAVE IN TESTA di Matteo La Stella Roma– La rissa è scoppiata questa mattina intorno alle 5 e 30, nel Bar di via Tor Cervara, in zona San Basilio. A darsele di santa ragione sono stati 4 uomini: 2 di nazionalità albanese di 32 e 33 anni, un romeno di 36 ed un romano di 19. I quattro, sebbene siano ancora in corso accertamenti per capire l'entità della goccia che ha fatto traboccare il vaso, hanno dato vita ad una violentissima rissa, sedata poi con molta difficoltà dagli agenti di Polizia del commissariato San Basilio supportati da colleghi intervenuti a bordo di altre volanti. A riportare danni fisici più gravi è stato il diciannovenne romano, che colpito all'altezza del sopracciglio con violenza, si è ritrovato al termine della faida con la chiave di accensione di un veicolo piantata poco sopra l'occhio. Il giovane, è stato portato in pronto soccorso a bordo di un'ambulanza, per ricevere le medicazioni prima di essere arrestato. Stessa sorte per gli altri tre. Sono stati tutti denunciati per: rissa aggravata, lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale. Solo per l'albanese trentatreenne, a cui è attribuita la paternità del colpo di chiave, l'accusa si amplierebbe a tentato omicidio. Un'altra persona è coinvolta nella rissa ma sarebbe riuscita a scappare prima dell'intervento degli agenti. I quattro, tutti pregiudicati, durante la rissa hanno ferito lievemente due dei poliziotti accorsi che sono stati poi successivamente medicati. ROMA, OPERAZIONE SALE D'ORIENTE: SEQUESTRATI 7 ETTI DI SHABOO, 4 IN MANETTE. di Mat. LaS. Roma – Nell'operazione diretta dalla Polizia di Stato, denominata “Sale d'Oriente” , volta a annientare lo spaccio di una sostanza stupefacente denominata Shaboo, che trova i suoi natali nei paesi asiatici, sono stati prodotti fino ad ora 10 arresti. Le ultime persone ad essere arrestate sono due uomini italiani di 35 e 37 anni. Altre due donne, una filippina ed una italiana, entrambe di 47 anni, sono state condannate all'obbligo di frequentazione presso la Polizia Giudiziaria. Al gruppo sono stati sequestrati 7 etti di sostanza stupefacente il cui valore, sul mercato della droga si aggira attorno ai 200.000.00 Euro. L'indagine retta principalmente dal Commissariato San Lorenzo, tutore della stessa, ha prodotto un' ennesima vittoria a discapito dell'illegalità. ROMA: L’INCHIESTA SHOCK SULLA SANITA’ (2 PUNTATA) Garze di sangue e rifiuti in mezzo ai malati doloranti.LEGGI ANCHE: ROMA: L’INCHIESTA SHOCK SULLA SANITA’ (1 PUNTATA) di Matteo La Stella Roma – Il pronto soccorso all'interno del Policlinico Umberto I , DEA (Diagnosi Emergenza Accettazione) di secondo livello dovrebbe, data la macroarea che serve, essere il fiore all'occhiello dei pronto soccorso romani, offrendo il massimo. La struttura è risultata invece inavvicinabile ile trattamento riservato ai pazienti somiglia ad un forte pugno in faccia per chi ha bisogno invece di cure. I malati sono tutti stipati nella sala d'attesa, piccola e piena di barelle, che da' la sensazione, morale e fisica, di come tutte quelle persone con vite e problemi diversi siano costrette a farsi forza tra loro poichè imprigionate tra dolore ed attesa. Gran parte del personale è assente, urla e gemiti di anziani soli al mondo, che in molti casi “scaricano” le ambulanze, vengono ignorati e sostituiti da lunghe riunioni a base di chiacchiere e sigarette. Questo purtroppo è solo un assaggio. Entrati nel cuore pulsante del DEA si ammirano le prime lettighe già nel grande corridoio. Gli androni più piccoli, che portano alle stanze di visita, sono invece costeggiati da una fila indiana di barelle dove regna la sporcizia. Garze piene di sangue e bottiglie vuote, giacciono in gran numero sul pavimento di locali che, per il loro utilizzo, dovrebbero splendere garantendo a chi è in osservazione, di vivere un luogo pulito, e non appestato. La prima delle stanze, adatta a contenere 4 persone ne accoglie invece 15, ammassate una sopra l'altra, aggrovigliate in un tappeto di barelle, sdraio e sedie destinate agli gli ultimi arrivati, un tutti contro tutti che sa di favelas. Invece, la seconda stanza piena anch'essa, presenta le barelle schierate in formazione: ai lati, sono disposte orizzontalmente su due file, con lo spazio al centro della stanza, che dovrebbe garantire il passaggio nei casi in cui le condizioni di qualcuno peggiorino, stipato ugualmente di barelle. Qualora in fondo alla stanza, le condizioni di un paziente precipitassero e fosse necessario l'immediato utilizzo di un defibrillatore, piuttosto che di un trasporto urgente, l'epilogo non potrebbe che essere a sfavore del ricoverato.
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