11. VIII. 2017 Lo Sport in Azione Per La Rinascita
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Diretto da Giors Oneto SPECIALE /359 [email protected] 11. VIII. 2017 lo sport in azione per la Rinascita di Vanni Lòriga Il 20 agosto, alle ore 16.00, prenderà il via la Quarantesima Edizione della corsa podistica internazionale su strada Amatrice- Configno. E’stata definita Edizione della Rinascita ed in realtà la martoriata città della Sabina trova proprio nello sport una delle chiavi per ricercare il ritorno ad una vita normale. E’ gratificante sottolineare come, nel corso della presentazione ufficiale della gara, si sia parlato anche del Liceo Scientifico ad indirizzo Sportivo ed Internazionale “Roberto Capranica”. La preside Maria Rita Pitoni annuncia che le lezioni del primo dei cinque anni di corso avranno inizio ad ottobre. I trentadue iscritti (provengono da tutta Italia, da Brescia alla Sicilia) saranno ospitati in un Convitto e seguiti, oltre che da un nutrito corpo docente, da appositi tutor. Non sarà compito facile perché si tratta di gestire ragazzi di quattordici anni alle prime esperienze lontano dalle famiglie. Ma la volontà di andare avanti è forte. Come fortissimo, ed oneroso, l’impegno per organizzare la corsa. Sarà nobilitata dalla presenza di circa 2000 partecipanti e di ospiti d’onore, fra cui spiccano campioni olimpici e mondiali che della corsa sono stati interpreti. Avremo al nastro di partenza, fra gli altri, Gabriella Dorio, Gelindo Bordin, Alberto Cova, Stefano Baldini, Francesco Panetta. Ed insieme a loro i vincitori della scorsa edizione Soufyane e Chemitnal e due Atleti Simbolo della gara, Andreucci e Fava. Sarà anche l’ultima galoppata di Ezekiel Kemboi. L’ Uomo degli altipiani, che si fregia di un medagliere invidiabile (sul suo petto spiccano due ori olimpici e quattro iridati) ha indirizzato agli organizzatori una commovente lettera. Rievoca il tragico 24 agosto dello scorso anno, lo scambio di messaggi fra gli Amatriciani e lui, Amatriciano nell’intimo del cuore. E conclude ricordando che “lo sport e gli sportivi debbono essere parte integrante della rinascita”. L’impresa, sotto il profilo organizzativo, sarò molto impegnativa. I veri eroi silenziosi di questa impresa, firmata Speranza e Volontà, sono i componenti del comitato organizzatore. E’doveroso ricordarli uno per uno. Luigi Salvi (Presidente Ass. Configno): Francesco Di Marco (Vice) e tutti i consiglieri dell’Associazione: Bruno D’Alessio, Andrea Salvi, Sandra Salvi, Valentino Salvi, Fausto D’Angelo, Silvia Cori, Antonio Di Cintro, Eleonora Di Cintro, Paolo Catena, Antonella Bizzarri, Carlotta Fidanza, Alessandra Salvi, Alessandro Catena, Mario Patrizi. Inoltre Adelio Di Marco, capo servizi generali in cui agiscono Emilio Cosi, Ezio Salvi, Renzo e Vito Pantalone ed il medico della gara Umberto Salvi. Emilio Di Ianni è addetto ai rapporti con le autorità; Renzo Mozzetti e Gian Luigi Catena ai servizi informatici. Capo Ufficio Stampa è Andrea Salvi con Nila e Flaminia D’Alessio e con Gianfranco Grazioli fotografo ufficiale. Gli speaker sono Pino Gianfreda e Michele Marescalchi. Alessia D’Alessio la consulente legale. E non si può chiudere senza ricordare che il primo motore (tutt’altro che immobile) di tutta la complessa impresa è il Direttore Generale Bruno D’Alessio, affiancato dal Direttore di Corsa Giorgio Lo Giudice. A loro buon lavoro ed appuntamento per tutti sul traguardo con la immancabile amatriciana.Quella vera, garantita dal Presidente Luigi Salvi a cura di Carlo Santi Il 2 agosto 1948 Adolfo Consolini vinse a Londra il titolo olimpico superando - sotto la pioggia battente - Giuseppe Tosi e Fortune Gordien. Una delle pagine storiche dello sport italiano. Il favorito della gara era però Tosi - il quale nei mesi precedenti aveva battuto il connazionale sei volte di seguito e stabilito due primati europei, un 54.80 che distava 13 cm dal mondiale -, ma per il corazziere piemontese la pedana gonfia di pioggia risultò avversaria insuperabile. Col 52.78 realizzato al secondo turno, Consolini si prese la rivincita ed entrò nella Storia dello sport. Ora un bel libro di 240 pagine, ricco di testi e foto originali, realizzato - con la consueta passione e competenza - da Carlo Santi in occasione della nascita del "gigante di Costermano", rievoca quel giorno memorabile e molto altro. Un libro per Adolfo Consolini, il più grande atleta italiano di sempre, un libro per far conoscere le sue imprese che sono state anche le imprese dell’atletica italiana negli anni Quaranta e Cinquanta. Ricordarlo nell’anno del centenario della nascita avvenuta a Costermano il 5 gennaio 1917 era impresa non certo facile. Non era certo difficile, sia chiaro, confezionare un bel racconto della sua carriera ma poche sarebbero state le fon diree, a parte quelle stasche (non sempre precise, a dire il vero) che però non offrono la grandezza dell’uomo. Scrivere di lui, della sua carriera, ripercorrerla gara dopo gara poteva essere un bell’esercizio ma difficilmente avremmo toccato le corde dell’emozione. Abbiamo preferito, per ricordare Dolfo e le sue imprese, intraprendere un viaggio di- verso, un viaggio nel tempo rileggendo gli arti- coli scritti dagli inviati dell’epoca che lo hanno seguito. Nelle oltre 250 pagine del volume voluto dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera ci sono, con una piccola raccolta fotografica, i pezzi di giornalisti che hanno vissuto le sue imprese in diretta. Gianni Brera ha percorso un lungo trao della sua carriera, lo ha accompagnato nella tournée in Scandinavia nei primi anni Quaranta diventando consigliere, amico, procuratore, un po’ anche allenatore. Altri tempi. Con Brera, testimoni del tempo, ci sono “campioni” della carta stampata come Alfredo Berra, Gian Maria Dossena, Luigi Ferrario, Antonio Ghirelli, Salvatore Massara, Giuseppe Melillo, Carlo Monti, Re- nato Morino, Roberto Luigi Quercetani, Bruno Roghi, Giulio Signori, Gualtiero Zanetti. La scelta, per ricordare Adolfo Consolini, è stata quella di pubblicare gli arcoli delle sue imprese più belle. Non abbiamo voluto “tagliare” nessun pezzo proponendolo, invece, nella versione integrale per far comprendere anche l’atmosfera della gara. Abbiamo, di ciascun articolo, proposto il titolo “originale”. In taluni casi, rispetto al giornalismo strilla di oggi, viene da sorridere, ma l’efficacia di quei servizi rimane ineccepibile e un esempio da imitare. __________ ADOLFO CONSOLINI – a cura di Carlo Santi, Ed. Federazione Italiana Atletica Leggere pag .240. s.i.p.formato 20x26, può essere richiesto alla FIDAL scrivendo all’Ufficio Stampa (FIDAL, via Flaminia Nuova 830, 00191 Roma). Fra di loro ben 9 italiani : Franco Fava, Giuliano Bevilacqua, Gianni Merlo (presenti a tutte le edizioni), Giancarlo Colombo, Carlo Santi, Giorgio Cimbrico , Franco Bragagna, Marco Sicari ed Emanuela Audisio. Nel gruppo dei 59 c’è pure, e ci piace giusto ricordarlo, Manfred Steffny fondatore e direttore della nostra testata in lingua tedesca. Il data 4 agosto sul sito della FIDAL abbiamo letto: «MAGNANI: "BASTA 1500, AL LAVORO SUI 5000" - Margherita Magnani a questi Mondiali ha voluto esserci. Dopo l'operazione al piede di novembre e la successiva riabilitazione ha cercato ostinatamente la migliore condizione gara dopo gara fino al 4:06.30 che il 22 luglio a Heusden le ha permesso di staccare il pass per Londra. Oggi l'attendeva un compito non semplice. Prima italiana in pista alla rassegna iridata in una batteria con avversarie subito al top come la campionessa olimpica Faith Kipyegon. L'azzurra nella prima parte della gara (1:06.27 il passaggio ai 400m della colombiana Coneo) cerca di restare a ridosso delle prime sei posizioni che valgono la promozione diretta in semifinale. Al comando poi decide di avventurarsi la giovane tedesca Konstanze Klosterhalfen (2:12.78/800m e 3:15.96/1200m) che però soffre nel finale e sull'ultimo rettilineo deve stringere i denti per accaparrarsi il sesto posto (4:03.60). La migliore di questo round è proprio la Kipyegon che in 4:03.09 precede la svedese Meraf Bahta (4:03.23) e la polacca Sofia Ennaoui (4:03.35). La Magnani chiude dodicesima in 4:09.15, un crono che purtroppo non le permette nemmeno di sperare nel ripescaggio. L'ultimo tempo utile è infatti il 4:05.48 della britannica Sarah McDonald; la cesenate delle Fiamme Gialle per ambire alla promozione avrebbe dovuto mettere mano al personale di 4:06.05. Nella prima batteria si scontrano subito due teste di serie: Genzebe Dibaba e Caster Semenya. La spunta l'etiope in 4:02.67, ma la sudafricana dimostra una sicurezza dirompente e chiude subito dietro in 4:02.84. Più tattica la seconda batteria dove piomba sul traguardo un manipolo di atlete guidate dall'olandese Sifan Hassan (4:08.89) sulla statunitense Jennifer Simpson (4:08.92). “Più di così non avrei potuto”. Non è felice la Magnani quando esce dallo stadio Olimpico di Londra. “Sono rammaricata ma non ho niente da rimproverarmi. Oggi per passare il turno avrei dovuto migliorare il mio record personale. Sono arrivata a questi Mondiali con l'obiettivo di andare in finale, ma a posteriori capisco che sarebbe stata davvero un’impresa. Le mie avversarie sono andate molto forte, sia nella mia batteria che nella prima, che però è stata più regolare, senza il brusco cambio di ritmo che ha caratterizzato la mia. Un cambio che, ormai è evidente, io soffro troppo: non riesco a trovare le brusche accelerazioni che sono necessarie per emergere in questi finali di gara. Anche per questo Londra è la mia ultima grande manifestazione nei 1500. Il capitolo è chiuso, nel mio futuro ci sono gare più lunghe, a partire dai 5000”»… Forse son meglio le scarpinate, almeno da quanto abbiamo letto sull’ “Eco di Bergamo” del 7 agosto, e cioè : « Zogno, la 20ma edizione della "Corrida di San Lorenzo" E' stata Margherita Magnani la ciliegina sulla torta dell'edizione della doppia stella della Corrida di San Lorenzo: dopo aver corso i 1500 metri venerdì scorso ai Mondiali di Londra, la trentenne emiliana ha alzato il trofeo alla memoria di Mimmo Tambone vincendo nei 4 chilometri con il nuovo record di 13 minuti e 20 secondi.