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Dai seguenti brani estrapolati dal libro ‘A che la propria statura sia comunque ade- sa, con la devozione dello scolaro. E, da Pavarotti. Un maestro per tutti. Un ricor- guata all’interlocutore. Cosa che non cre- quanto ho inteso, mi sono convinto che do personale’ di Andrea Bocelli, edito nel do. Eppure, amico è chi si mostra gene- fosse probabilmente l’unico a potersi 2013 da ‘Arnoldo Mondadori Editore’ si roso senza fini nascosti, che ti dice le permettere di impartire ammaestramenti evince, fra l’altro, il rispetto, la stima e cose – belle o brutte, senza sconti acco- con piena cognizione di causa. Luciano l’ammirazione che il cantante toscano ha modanti – che ti rende partecipe delle Pavarotti resta un esempio rarissimo di avuto per l’amico, il ‘collega’ e il mentore sue confidenze, chi è presente quando tenore che, dotato di una grande natura, Luciano Pavarotti. fin dalla gioventù ha cantato “La sua stretta di mano, il utilizzando una tecnica che suo cuore, la sua voce; Pa- non esito a definire perfetta. varotti era un gigante, nella Solitamente, chi possiede il musica e nella vita. Provo dono di una facilità d’emissio- tutt’oggi un certo imbaraz- ne è portato a strafare, fidan- zo, nel definirmi suo amico dosi del talento e compiacen- … Eppure la stampa insi- do la prestanza che la sua ste, pretende aneddoti, verde età consente; è incline, propone parallelismi che fatalmente, a spingere sull’ac- fanno arrossire, accampa celeratore della propria voce. approssimativi passaggi di Voce che, nei primi anni di testimone. Ma un mito non carriera, comunque porta alla si può replicare, un sole meta, e produce risultati, pur non si emula con una fiac- logorandosi. È il mio caso, è il cola … Una voce d’oro caso di tanti: cantanti che, se zecchino, una voce morbi- non hanno poi quello scatto di da eppure volitiva, ricono- umiltà per capire che devono scibile come una firma, una riscrivere (talora ex novo) la voce come una melagrana propria tavolozza, va a finire appena spaccata, che che a trentacinque anni la- sembra sangue e sa di sciano i teatri. Perché da gio- zucchero. E dietro la voce, vani si canta con ciò che Dio dietro una dizione nitida e ci ha dato, ma dopo, a canta- perfetta, che non appanna- re bisogna imparare. Pavarotti va neppure una sillaba, a ha avuto l’intelligenza e la for- muovere i fili c’era una sen- tuna di imboccare da subito la sibilità che non aveva rivali, strada corretta, padroneg- poiché – pur non tradendo giando il proprio strumento, lo spartito – imprimeva a come testimoniano certe ma- fuoco una personalità di- gistrali incisioni, fin dai primi rompente. Così, basta anni Sessanta. Questa emis- ascoltare una semifrase o, sione virtuosa e ‘cosciente’ gli anzi, una sola nota, e puoi esclamare con hai davvero bisogno, chi desidera offrirti ha permesso di cantare fino alla fine … certezza: ‘È Pavarotti’. Mio amico, credo ciò che sa, insegnarti ciò che prima di te Quarantacinque anni di carriera, che sa- lo sia stato davvero. Anche se, ripeto, a ha imparato … Non ero suo allievo. Non rebbero proseguiti senz’altro, se il tumore dirlo sento tuttora qualcosa che stona, lo sono mai stato, poiché mi considerava non gli avesse chiuso il sipario … Il suo perché esserlo, di un gigante, contempla un collega. Però le ho ascoltate, le sue più grande insegnamento è stato questo:

© Concept & design: GianAngelo Pistoia • Photos: UN Photo (Evan Schneider - Greg Kinch) - Enrico Ferorelli/Time Magazine - Getty Images Stefano Marinari/Dreamstime.com Eddy Galeotti Pat Hastings LaPresse/Kipa Russ London Katatonia82 © Concept & design: GianAngelo Pistoia • Photos: UN Photo (Evan Schneider - Greg Kinch) Enrico Ferorelli/Time Petit Group - Boggy Goldenwheels Sean Pavone Sachkov Zhudifeng GianAngelo Pistoia/A.P. implicitamente (non senza presunzione) lunghe lezioni, con l’attenzione minuzio- cantare senza sforzo, così da poter utiliz- 8 9 news

scuola. Ma non lo definirei affatto un Harwood Panerai, Ghiaurov, …), sotto la uomo presuntuoso. Sono certo che an- direzione di Herbert von Karajan. È attra- che lui valutasse il ‘montarsi la testa’ verso quell’interpretazione che mi sono come un incidente intellettuale. La sua innamorato del suo timbro, del suo modo

ph. Getty Images capacità autocritica era, in tal senso, un di porgere, di come cantava. Ascoltando ottimo antidoto. Parlando dei suoi fan, un Pavarotti, nell’opera che poi sarà l’opera giorno mi disse che il messaggio che gli della sua vita, ho capito perché quest’uo- premeva giungesse loro era che lui non si mo accendesse in tutti melomani un così sentiva certo migliore, solo perché era fa- grane entusiasmo. L’ascolto devo dire, fu moso e loro no … Prima di conoscerlo di scioccante anche perché proponeva persona, consideravo Pavarotti un piane- qualcosa di diverso rispetto a ciò che ero ta inarrivabile. Prima che le nostre vite si abituato a sentire. Era un altro mondo, incrociassero era per me un personaggio una lettura non saprei dire se più o meno mitico, una stella che presumibilmente efficace, ma più vicina alla sensibilità con- viveva lontano, magari negli Stati Uniti. temporanea … Una sensazione, questa, Né, studente di canto, mi ero mai azzar- stimolata anche dalla qualità di registra- dato a cercare un’audizione con lui … Ad zione, perché in quegli anni le tecniche avvicinarlo non ci pensavo neppure: io, d’incisione stavano facendo significativi ragazzo di campagna, lui, il tenore passi avanti. Dopo la sua ‘Bohème’, zare la voce come uno strumento in gra- inossidabile. Oltre a rappresentare l’italia- dell’oggi per antonomasia, l’ugola che comprai molti altri dischi. Compreso, al- si erano cimentati con la romanza popo- morbida, vellutata, vibrante, un’emissio- do di dare il meglio di sé, senza incontra- nità più nobile e solare, oltre ad assurgere detta lo stile della contemporaneità … cuni anni più tardi, ‘Mamma’, quel cele- lare. Sentivo che la sua era una scelta ne libera, priva di qualsiasi traccia di sfor- re asperità … Un dato fondamentale, perfino ad allegoria del bel canto e dell’o- Impossibile! Ho scoperto la sua voce bre album, frutto della collaborazione tra intelligente, una scelta che non faceva zo o di artificio. Un’estensione ampia, perché se non si acquisisce, alla mia età pera lirica, ha titolato un show ippico im- quand’ero adolescente. Tardi dunque, ri- il ‘Maestro’ ed Henry Mancini. Anche senz’altro male alla lirica, repertorio che con grande agio nelle note basse. Che non si canta più! Per Luciano Pavarotti portante, un concorso canoro importan- spetto alle mie frequentazioni discografi- quel progetto m’impressionò non poco, entrambi amavamo e prediligevamo so- erano sempre molto sonore, molto tim- l’acuto era un suono animale: così lo de- te, un evento concertistico importante. Il che, che fin da bimbetto mi legavano al poiché proponeva una tipologia di tenore pra ogni altro. Lo strumento vocale di Pa- brate, e con estrema facilità negli acuti. finiva. L’acuto era l’espressione più per- ‘Pavarotti & Friends’ o ‘Pavarotti Interna- altri nomi della ‘vecchia scuola’ … Il mio in linea con i grandi interpreti del passato, varotti mi colpì e mi colpisce tutt’oggi per Vocalmente, il grande ‘amore dichiarato’ fetta del dominio della tecnica, era un tional Charity Gala Concert’ è il celeberri- primo ‘eroe’ fu il tenore Beniamino Gigli, da Caruso a Schipa, a Gigli, artisti che già la sua perfezione. Una voce rotonda, del ‘Maestro’, il suo ideale da emulare, è automatismo, esito dell’applicazione di mo appuntamento che per oltre dieci oggetto dei racconti entusiasti di un mio noto sia stato l’indimenticato Giuseppe di una serie di regole. Il tenore? “È una be- anni ha scandito la tarda primavera o la anziano zio, il quale ne tesseva le lodi. Stefano. Lo stesso Pavarotti mi raccontò stia selvaggia” diceva, “che deve mante- tarda estate modenese, adunando colle- Presto m’interessai, con trasporto, an- come, accingendosi a incidere ‘ nere il pieno controllo della propria voce: ghi artisti di fama mondiale, da Liza Min- che delle voci di Mario del Monaco, Enri- Lescaut’ di , volle incon- strumento delicato, soggetto a qualsiasi nelli a Céline Dion, da Elton John a Eric co Caruso, Giuseppe Di Stefano, Aurelia- trare il tenore siciliano per comunicargli malumore. Si canta con il cervello non Clapton, da George Michael a Sting … no Pertile, Ferruccio Tagliavini e che aveva studiato proprio sulla sua regi- con la gola … Tant’è vero che io sento le Non sono d’accordo con chi lo descrive naturalmente Franco Corelli … Con la strazione, e che mai nessun tenore note nel mio pensiero, prima di cantarle, come un individuo che, soprattutto dopo voce di Pavarotti andò diversamente. Ini- avrebbe cantato quel ruolo come lui … Il e dunque so in anticipo se saranno buo- il clamoroso successo americano, si ‘era ziai a sentirlo nominare sempre più spes- ‘belcanto’ è il repertorio in cui il ‘Maestro’ ne o meno buone, intonate o meno into- montato la testa’. È già il senso dell’e- so attraverso le cronache dei suoi suc- ha espresso il meglio di sé, restituendo nate, giuste o meno giuste” … Se negli spressione che trovo fuori luogo … Con cessi (ricordo che mi fu raccontato come letture immortali, imprescindibili per chi ultimi anni ho via via acquisto una sempre la notorietà e i raggiungimento di una co- il ‘New York Times’ gli avesse dedicato voglia avvicinarsi alle opere di autori qua- maggiore facilità, proprio nella zona che spicua ricchezza, è inevitabile subentri un addirittura una copertina, che lo ritraeva a li Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti … di solito è considerata la più perigliosa, cambiamento talvolta radicale, non tanto cavallo …). Fino a quando decisi, incurio- Sue interpretazione sublimi hanno se- quella degli acuti appunto, probabilmen- nel giudizio che si dà di sé, ma nel metro sito, di acquistare quello che fu il primo gnato anche un certo repertorio verdiano te lo devo a quel suo mantra: poche pa- di misura delle cose … Con ogni proba- disco, con la sua voce incisa, a entrare (per esempio ‘’, ‘Ernani’, ‘Un role, ripetute e ripetute, fino a quando bilità sarà cambiato anche Pavarotti, da nella nostra casa di La Sterza: la straordi- ballo in maschera’) e la ‘Messa da Re- non le ho introiettate e capite davvero … quando era un giovane tenore che per naria, storica interpretazione de ‘La quiem’ fulgido modello dell’equilibrio tra Il cognome del ‘Maestro’ è un marchio sbarcare il lunario faceva il maestro di Bohème’ di Puccini con Mirella Freni (e precisione, tecnica del canto e stile, ed 10 11 news

Opèra di Parigi eleganza … Questo era Pavarotti. Un scenico e di vita pubblica. Un gigante, ri- inquietudini legate alla risonanza dei me- nando, cantante per passione e fornaio uomo solare, brillante conversatore, badisco, un artista che mi ha appoggiato dia. Non dava peso a quanto veniva det- per mestiere. Quel babbo venerato da buon commensale, una persona che sta- nei fatti, con prodigalità e del tutto disin- to e scritto su di lui, né quando lo incen- Luciano. Senz’altro, l’impianto tecnico va volentieri in compagnia. Un artista che teressatamente. Un personaggio senz’al- savano né quando era oggetto di critiche che dapprima Arrigo Pola, poi Ettore amava molto il proprio lavoro e che non tro troppo intelligente per non compren- anche feroci, sia che riguardassero le sue Campogalliani, avevano fornito al giova- ho mai sentito, neppure una volta, la- dere che ogni generazione ha i suoi esibizioni che le questioni di gossip. An- ne Pavarotti, è stato elaborato dall’allievo gnarsi o compiangersi per il sovraccarico campioni e i suoi eroi, e allo stesso tem- che sotto questo profilo, il suo esempio e con eccezionale intelligenza, al punto di d’impegni o per qualunque motivo legato po che nessuna generazione a venire lo qualche consiglio amichevole mi hanno costruire uno strumento in grado di rea- alla propria professione. Fuori dal teatro, avrebbe dimenticato. Sapeva ascoltare, certo aiutato … “I critici musicali” diceva lizzare abbaglianti acrobazie, anche lad- al contrario di molti suoi colleghi, gli argo- sapeva non cedere all’impulsività e, ten- “sono meno importanti di quanto si vuol dove il corpo, negli ultimi anni, esprimeva menti di cui amava discutere non erano denzialmente, parlava bene di tutti … A far credere … È il pubblico il nostro con forza il proprio malessere. Senza legati invariabilmente al palcoscenico e volte in modo credibile, a volte un po’ interlocutore, con il pubblico bisogna fare sconfinare troppo in argomentazioni tec- all’Opera: era interessato anche al resto meno. Ma non si trattava d’ipocrisia: era, i conti, è il pubblico che può portarti in niche per addetti ai lavori, vorrei sottoline- del mondo! … Ho goduto della sua com- piuttosto, una linea di condotta maturata paradiso oppure decretare la fine d’una are come la grande capacità di Pavarotti pagnia, ho condiviso la ribalta di alcuni negli anni … Cortese e disponibile con i carriera” … Talento e sacrificio, coniugati fosse quella di legare in modo assoluta- concerti, ho vissuto la sua dimensione suoi ammiratori, Pavarotti aveva una pro- insieme: questa, probabilmente, la ricetta mente perfetto i due registri della voce, familiare (a , a Pesaro, negli Stat- pria linea di condotta molto corretta, pa- vincente della stella di Pavarotti. Una quello ‘di petto’ e quello ‘di testa’ … La ti Uniti …), ho fatto tesoro del suo ottimi- ziente e intelligente, anche nei confronti voce dalla natura generosa, non v’è dub- sua voce non assomiglia a quella di nes- smo, della sua ironia e della saggezza della stampa: conscio della propria posi- bio. Proprio come, fornito di base d’un suno. O meglio nessuno è riuscito, fino a che aveva affinato in tanti anni di palco- zione e del proprio valore, non mostrava talento canoro innato, era suo padre Fer- oggi, ad approssimare quel timbro che

ha regalato gioia ed emozioni al mondo Teatro Municipale “Romolo Valli” di Reggio Emilia Royal Opera House a Londra intero, quel modo di approcciare le parti- ture e di proporre la linea di canto. Come tutti gli innovatori autentici, si è mosso nell’alveo della tradizione, perché non si può rivoluzionare alcunché se non si tie- ne conto del passato. Pavarotti ha espresso una tradizione belcantistica, la- sciando al contempo una propria traccia riformatrice importante. Nonostante la carriera lunghissima, non ritengo sia in- corso in particolari inciampi. Mi sembra abbia sempre gestito bene i propri mezzi vocali. Anche il repertorio ‘sulla carta’ più lontano dalla sua natura (il Verismo), ha saputo affrontarlo con la propria voce, senza allargarne forzatamente la grana, senza sforzarla … In tal modo, anche questo repertorio non gli ha sicuramente recato nocumento, dal punto di vista del- la vocalità. C’è chi sostiene come, dalla fine degli anni Ottanta, Pavarotti abbia iniziato a porgere il fianco a interpretazio- ni meno interessanti, talora perfino tra- sandate. Personalmente non do peso a 12 13 news

simili critiche e, basandomi sui fatti, su come certe riflessioni del ‘Maestro’, ri- tri assai prima di quella serie di eventi. ciò che ho ascoltato, trovo sia un inter- portate nelle interviste e nei volumi che gli Anche in questo versante, mi lascia sen- prete che, anche in anni recenti, ha sem- sono stati dedicati, siano da parte mia za parole, il riflettere – adesso che lui ci pre offerto fulgide lezioni di stile e di mu- non solo sottoscrivibili, ma corrisponda- guarda dal cielo – sulla forte sintonia d’in- sicalità. Arrivo semmai a comprendere no a ciò che io pure ho detto e scritto in tenti e sulle esperienze che hanno acco- come, con il passare del tempo, possa passato. Un’armonia di sentire che forse munato il nostro cammino. Non è sempli- essere venuto parzialmente ad affievolir- non mi era così chiara, negli anni in cui ce affrontare un argomento intimo, si, a logorarsi, l’entusiasmo. Ciò accade, potevo frequentarlo, anche perché para- privato, quale è appunto il far del bene. suppongo, nelle carriere particolarmente gonarmi a lui non ci pensavo proprio. Aiutare il prossimo è un privilegio che cia- longeve … Ci s’illude, da giovani, di la- Però quella consonanza si rifletteva scuno dovrebbe esercitare con discre- sciare una traccia indelebile, ma più si nell’empatia che ha scandito i nostri in- zione e pudore, secondo le proprie pos- Metropolitan Opera House di New York procede nella vita, più ci si rende conto contri, le nostre lunghissime telefonate, sibilità. Così ha fatto Pavarotti, per un che il nostro transito sulla terra e un pic- spesso intercontinentali … delle dieci lungo periodo della sua vita, così ho fatto colo e fugace segmento: alla fine recitia- edizioni del ‘Pavarotti & Friends’, ben tre io stesso … “Ho coscienza di aver rice- vanno i proventi dei miei concerti di be- più bella se ci si sofferma a coglierne il colgo i lati migliori. La bontà è vincente, è mo una parte destinata a scomparire nel mi hanno visto sul palcoscenico mode- vuto da Dio un dono” diceva Pavarotti “e neficenza, ai figli della guerra nel mondo. senso profondo), viene nientemeno che più potente del male, e mi permette di corso del tempo … Così diversi, eppure nese, accanto al ‘Maestro’: il 13 settem- questo dono mi ha permesso di avere un So che questo aiuto è una goccia, ma da Kofi Annan, già segretario generale essere ottimista, pensando al futuro così simili, così vicini in tante vicende del- bre 1994, il 28 maggio 2002, il 27 mag- benessere finanziario. Quindi sento la ne- tante gocce fanno un oceano”. È com- delle Nazioni Unite, ammiratore e amico dell’umanità” … Pavarotti è nato ai mar- la vita, in tante predilezioni ed esperienze: gio 2003. Ma la solidarietà, per Pavarotti, cessità umana di fare qualcosa per i più movente constatare come anche il gran- del ‘Nostro’. “So che molti aspetti dell’u- gini della città accanto ai campi. E ha talora mi fa quasi arrossire, verificare oggi è stata un’urgenza che ha trovato riscon- deboli, per i figli della guerra. È a loro che de Luciano abbia preso a prestito questa manità non sono positivi” diceva il ‘Mae- mantenuto nell’età adulta quelle caratte- metafora, questa grande lezione di Ma- stro’, “ma io lavoro con la musica, e la ristiche di schiettezza, di pragmatismo, di dre Teresa di Calcutta: riflettendo proprio musica rende felici le persone, così io ne esuberanza, proprie del mondo contadi- Teatro Bolshoi a Mosca su questa e altre frasi di persone ‘illumi- no che l’ha cresciuto. Anche le sue bat- nate’, io stesso ho maturato negli anni la tute argute, la semplicità vincente del suo decisione di mettermi in gioco rinuncian- porsi al cospetto dei grandi della terra, do a quel pudore che la beneficenza erano figlie di questa cultura contadina usualmente richiede, e realizzando una che lo ha nutrito … Unico maschio in Fondazione (Andrea Bocelli Foundation) mezzo a una grande famiglia costellata di che porta il mio nome. Unire le forze è figure femminili, è capitato più d’una volta stato ed è lo slogan vincente di un ap- che il ‘Maestro’ esprimesse il suo solare, passionante progetto che assorbe pa- incontenibile amore per l’universo-don- recchie delle mie energie: poter aiutare na, per l’altra metà del cielo … “Devo tut- concretamente il prossimo, essere utili, to alle donne” diceva, scherzando solo a nella certezza della qualità degli interventi metà, gloriandone la sensibilità, ricordan- … Anche Pavarotti ha unito le forze, con do l’intera parentela femminile, comprese il suo grandioso appuntamento annuale naturalmente le amatissime figlie, per poi dedicato alla solidarietà, che ha chiamato passare alle colleghe e amiche, da Mirella a rapporto molte tra le più grandi star del- Freni a Joan Sutherland … Con l’Ameri- la musica a livello planetario … Destina- ca, Pavarotti amava dire d’aver intessuto tari, i bambini del luoghi martoriati da una lunga ‘storia d’amore’. Un rapporto guerre e carestie, dalla Bosnia alla Libe- d’affetto inaugurato nel 1965 a Miami, ria, dal Guatemala al Kosovo, dalla Cam- città della Florida che è rimasta un luogo bogia al Tibet, dall’Afghanistan all’Angola particolarmente amato dal ‘Maestro’. e all’Iraq … Tutti lo ricordano come il più Quanto a New York, ha sempre rimarca- grande tenore della sua epoca, d’accor- to il fascino infinito che esercitava su di do. Ma Pavarotti è stato anche un ‘mes- lui, e un senso di gioiosa esaltazione, saggero di pace’. La definizione (ancor ogni volta che vi tornava … l’America ha 14 15 news

sete di cultura italiana. Il popolo america- parte di un’artista giunto alla sua maturità newyorkese del Columbus Day … In abi- no tendenzialmente non ha pregiudizi ed … Nutro un grande rispetto per l’uomo e to non operistico, prediligo Pavarotti in- è sincero nei suoi amori e disamori. Ha per l’artista, dunque non mi permetto di terprete di grandi canzoni napoletane: un amato e amerà sempre Pavarotti, come valutare o soppesare le scelte di Pavarot- repertorio che riusciva a percorrere con ha amato e ama, riamato, me. L’italianità ti. Per certo, il suo carisma gli permetteva prepotente intensità, con un fraseggio che l’America percepiva, rapita ai suoi di essere ‘anche’ una popstar, la sua mu- dolce e catturante. “Voglio essere ricor- concerti, era fatta anche del saper por- sicalità era a tal punto travolgente da au- dato come un cantante lirico”: così ha gere una frase musicale mettendoci den- torizzare ogni avventura, anche la più ar- detto, poco prima di morire, Luciano Pa- tro valori che tengono in piedi una vita. rischiata. E vale rilevare che anche varotti. Penso che una simile raccoman- Un’italianità fatta di buon senso, dell’arte attraverso l’attività dei ‘Tre tenori’ e dei dazione, da un gigante del suo calibro dell’amicizia, della quantità d’amore che tanti duetti pop e rock, Pavarotti in fondo (nell’arte e nella vita), sia da raccogliere s’investe in ciò che si vuole comunicare ha riportato all’attenzione popolare e uni- con debita attenzione. La dolcezza pro- … l’Opera lirica (e il repertorio classico, in versale la lirica, rivalutando il profilo del digiosa e argentina della sua voce, la generale) propone una musica comples- tenore agli occhi del grande pubblico. morbidezza dei suoi mezzoforte, l’omo- sa, che ha conosciuto uno sviluppo se- Cercava (quasi sempre, riuscendovi) di geneità lungo l’intera sua estensione vo- colare. Ogni grande compositore l’ha cale, lo squillo adamantino del suo regi- rinnovata e l’ha fatta crescere. A chi la stro acuto, l’intelligenza superba esegue e anche a chi l’ascolta, chiede nel­l’u­tilizzare la colonna del fiato senza più pazienza e forsanche più spirito di sa- mai forzare, la raffinatezza istintiva d’una crificio. Il tutto però è ampiamente ripa- musicalità portentosa, fanno di Luciano gato, per l’interprete e per il pubblico, Pavarotti uno dei tenori più importanti perché l’Opera offre sensazioni così pro- della lirica di tutti i tempi …”. fonde, da restare nel cuore per la vita. Ma chi è stato davvero Luciano Pavarotti, Cantare una canzone, invece, è come che ha lasciato un segno indelebile nella sussurrare all’orecchio di un bambino, è musica lirica della seconda metà del se- la proposta di un’esperienza ludica. La colo scorso? In molti, soprattutto giorna- musica leggera nasce più dall’istinto, è listi, scrittori e critici musicali, hanno cer- un’arte che si basa molto sull’im­ ­ cato di studiare ed analizzare il suo modo provvisazione … Mescolare il timbro di di cantare, di comportarsi, di proporsi al due voci, farne intrecciare le vibrazioni, è pubblico, dedicandogli articoli e libri, non una scommessa, un’esperienza emozio- sempre benevoli. Un ritratto attendibile nante. Comprendo dunque perfettamen- del ‘Maestro’ o ‘Big Luciano’ – così ve- te il desiderio di Luciano di misurarsi in niva spesso chiamato Luciano Pavarotti questa forma, come ha fatto, a partire realizzare al meglio ciò che era in grado di – lo tratteggia anche l’enciclopedia libera dagli anni Novanta, con un numero va- donare agli altri, esprimendo la propria web ‘Wikipedia’; ritratto che di seguito stissimo di artisti pop e rock, da Eros Ra- personalità e il proprio insaziabile appeti- ripropongo per stralci. mazzotti a Gianni Morandi, da Ligabue a to per le cose belle e nuove che la vita Luciano Pavarotti è stato un tenore ita- Laura Pausini, da Piero Pelù a Biagio An- poteva offrirgli. È stato il primo a tenere liano tra i più apprezzati al mondo gra- tonacci. E quanto agli stranieri, l’elenco è concerti, sempre gremiti, negli stadi o in zie alla sua voce, intensa e squillante e impressionante … Citando a memoria, grandi parchi, svincolando la musica lirica anche per la sua particolare simpatia e ricordo Bono, Anita Beker, Sting, Grace dai teatri e dalle sale concertistiche … comunicatività. La perfetta gestione della Jones, Tracy Chapman, Barry White, El- Proprio come un divo del cinema, come propria immagine mediatica è stata tale ton John, Eric Clapton, Liza Minnelli, Céli- una rockstar, il ‘re del do di petto’ è stato da influire sul consenso popolare verso la ne Dion, James Brown e molti altri. Non ospite in programmi televisivi in tutto il musica operistica in generale, che Pava- credo si sia trattato di un’operazione a mondo e negli Stati Uniti ha avuto l’onore rotti ha tentato di rilanciare nella moderni- tavolino, di astuzie legate al marketing da di guidare, in sella a un cavallo, la sfilata tà, anche se il suo operato è stato talvol- 16 17 news

ta motivo di pesanti contestazioni. Con il tava a cantare a livello amatoriale in una re Campogalliani, con il quale perfezionò ciniano ‘La Bohème’ è rimasto quello più ‘Pavarotti & Friends’ e le sue numerose piccola associazione di coristi non pro- la tecnica del fraseggio e della concen- rappresentativo del suo repertorio, tanto collaborazioni (fra le quali è da ricordare fessionisti, la ‘Corale Gioacchino Rossini’ trazione. Per sua stessa ammissione, i che Rodolfo sarebbe divenuto nel corso in particolare la costituzione del gruppo di Modena e trasmise al figlio la passione due sono restati per sempre i suoi unici e della sua carriera una sorta di suo alter- dei ‘Tre Tenori’, con Plácido Domingo e per la musica operistica. Il giovane Pava- onorati maestri. Entrato a pieno titolo nel ego sul palco. José Carreras), ha consolidato una po- rotti decise però di non intraprendere su- mondo della lirica e sempre continuan- Da allora la sua carriera non ha più cono- polarità che gli ha dato fama mondiale bito una carriera musicale vera e propria, do i suoi studi canori, il giovane tenore sciuto soste. Ha cantato in celeberrime anche al di fuori dell’ambito musicale, per cui non frequentò il conservatorio. Ot- nel 1961 ottenne il primo riconoscimento opere quali la ‘Lucia di Lammermoor’, ‘Il tanto da essere considerato uno dei più tenne invece il diploma di maestro presso personale, nel Concorso Internazionale Rigoletto’, La sonnambula’, ‘La figlia del grandi tenori italiani di tutti i tempi assie- l’istituto magistrale di Modena ed iniziò Achille Peri. La vittoria di questo concor- reggimento’, ‘I puritani’, ‘Un Ballo in Ma- me a Enrico Caruso, Giuseppe Di Stefa- ad insegnare ginnastica nelle scuole ele- so consentì al giovane Pavarotti di esibir- schera’, ‘L’Elisir d’Amore’, ‘La Traviata’, no, Beniamino Gigli e Tito Schipa. mentari. Pur proseguendo la sua attività si davanti al grande pubblico. Il 29 aprile ‘’, ‘’, ‘Der Rosenkava- ‘Quando Pavarotti nacque, Dio gli baciò didattica, Luciano Pavarotti si dedicò an- 1961 ottenne la sua consacrazione arti- lier’, ‘Luisa Miller’, ‘Idomeneo’, ‘Ernani’, le corde vocali’, scrisse Daniel Hicks sul che ad un meticoloso apprendistato mu- stica salendo sul palcoscenico del Teatro ‘Aida’, ‘I Lombardi alla Prima Crocia- ‘New York Times’. Luciano Pavarotti, fi- sicale dapprima con il tenore Arrigo Pola Municipale di Reggio Emilia per interpre- ta’, ‘Messa da Requiem’, ‘La Favorita’, glio di Fernando Pavarotti e di Adele Ven- (di cui manterrà canoni e principi nella sua tare il ruolo di Rodolfo ne ‘La Bohème’ ‘Andrea Chénier’, ‘La Turandot’, ‘Maria turi nasce a Modena il 12 ottobre 1935, futura carriera) e alla partenza di questi di Puccini, diretta da Francesco Molinari Stuarda’, ‘’, ‘Cavalleria esattamente ottant’anni fa. Il padre, un per il Giappone, tre anni dopo, proseguì Pradelli. Per ammissione dello stesso Pa- rusticana’, ‘Guglielmo Tell’, ‘La Giocon- fornaio dell’arma dei carabinieri, si dilet- la sua preparazione con il maestro Etto- varotti, il ruolo di Rodolfo nel lavoro puc- da’, ‘Mefistofele’, ‘Norma’, ‘I ’, ‘Manon Lescaut’, … accompagnato da soprani del calibro di Joan Sutherland, Teatro alla Scala di Milano Mirella Freni, , Montserrat in splendide cornici naturali: dalle Terme secolo che pure ha dato numerosi gran- Caballé, Sherrill Milnes, Fiorenza Cos- di Caracalla di Roma, al Central Park di di protagonisti al mondo dell’opera lirica, sotto, Margaret Price, Lucia Popp, Edita New York, all’Hyde Park di Londra, … alcuni dei quali, suoi coetanei o quasi Gruberova, Cristina Deutekom, Marilyn fino all’ombra della Torre Eiffel a Parigi. (Plácido Domingo e José Carreras) sono Horne, Cynthia Lawrence, Katia Riccia- L’ultima esibizione di Luciano Pavarotti ri- ancora in attività. Questo riconoscimento relli solo per citarne alcune. È stato di- sale al 10 febbraio del 2006. Ha cantato gli è venuto non soltanto per la particola- retto da ‘maestri’ d’orchestra importanti, in ‘playback’ il ‘Nessun Dorma’, aria trat- re estensione vocale e padronanza tecni- come Herbert von Karajan, Claudio Ab- ta dalla ‘Turandot’ di Giacomo Puccini, ca dello strumento voce, uniti a una ca- bado, Richard Bonynge, Gianandrea Ga- durante la cerimonia di inaugurazione dei pacità di interpretazione in grado di porlo vazzeni, Carlo Maria Giulini, Peter Maag, XX Giochi olimpici invernali di Torino. Nel nella condizione di andare in profondità Lorin Maazel, Riccardo Chailly, Riccardo luglio dello stesso anno è stato operato nella lettura dei personaggi che andava a Muti, Georg Solti, Zubin Mehta, Giusep- d’urgenza in un ospedale di New York interpretare sul palcoscenico e nei solchi pe Patanè, Francesco Molinari Pradelli, per l’asportazione di un tumore maligno delle incisioni discografiche, ma anche John Pritchard, Lorin Maazel, James al pancreas. Malattia che ne ha causato in virtù di quello che il suo collega José Levine, … Luciano Pavarotti ha ‘calca- la morte il 6 settembre 2007 a Modena. Carreras ha definito naturale carisma, di to’ i palcoscenici di tutti i più prestigiosi Artista a tratti informale e abile comunica- cui Pavarotti era evidentemente dotato. teatri mondiali: dalla Scala di Milano, alla tore (nel senso moderno del termine), e Tenace come il ‘Calaf’ che doma la puc- Fenice di Venezia, all’Arena di , al soprattutto personaggio comunque uni- ciniana principessa ‘Turandot’ ed esorta Wiener Staatsoper di Vienna, all’Opèra co all’interno del mondo dello spettaco- le stelle a un tramonto senza indugio in di Parigi, al Royal Opera House di Lon- lo, ambasciatore nel mondo del ‘belcan- vista di un’alba che lo vedrà vincitore, e dra, al Bolshoi di Mosca, al Teatro delle to’ all’italiana, amante della buona tavola capace al tempo stesso di una tenerezza Esposizioni di Pechino, al Sydney Opera come Rossini e impegnato nella solida- degna dell’ingenuo e affabile ‘Nemorino’ House di Sydney, al Metropolitan Opera rietà, Pavarotti è stato riconosciuto da al- donizettiano dell’‘Elisir d’amore’ (‘una di New York, al Metropolitan Art Space di cuni critici come uno fra i migliori cantanti furtiva lacrima’ è una delle sue arie d’o- Tokyo … Ha tenuto anche dei concerti nel registro di tenore del XX secolo, un pera più conosciute), Pavarotti è stato al 18 19 news

contempo il testimone di un’epoca e di estesa all’acuto in modo rilevante, fino rica, e senza voler esprimere i caratteri anni Novanta. In quest’epoca, tuttavia, una professione, quella di cantante, per al pieno possesso del ‘do4’ e del ‘re4’, del cantante ‘virtuoso’, il Pavarotti degli la tendenza a esibirsi in stadi, palasport la quale – secondo le sue stesse parole nonostante la sua nota più acuta fos- anni giovanili, spesso a fianco del sopra- e parchi, dove poteva fare sistematico ri- – non è sufficiente il solo talento se esso se il ‘mi bemolle’, che non lo incise mai no australiano Joan Sutherland, esegui- corso all’amplificazione artificiale e curare non è supportato da un’adeguata e tal- perché non affrontò melodrammi che lo va ‘Lucia di Lammermoor’, ‘L’elisir d’a- meno gli aspetti musicali delle esecuzio- volta faticosa opera di studio. avessero, per cui la nota più acuta into- more’, ‘La sonnambula’, ‘La Favorita’, ni, rivolte per lo più a profani, portava l’ar- Il modo di cantare di Luciano Pavarotti è nata è il ‘re4’. Luciano Pavarotti si avvi- e perfino gli ostici ‘I puritani’, in modo tista a semplificare la sua tecnica almeno stato analizzato da molti critici musicali, cinò al grande repertorio protoromantico gagliardo e personale, riportando queste nell’uso della mezzavoce, ad acuire le che talvolta hanno espresso anche dei (Donizetti e Bellini), proponendone ese- opere nell’alveo, loro deputato, del ‘bel- imprecisioni nel solfeggio e ad appiattire giudizi divergenti. Tutti però concordano cuzioni di rilevanza per certi versi storica. canto’, a una ritrovata qualità spettaco- l’interprete su prove di routine. Nel cor- che Pavarotti era dotato di voce auten- A fronte di una non eccelsa precisione lare e al gradimento del vasto pubblico. so di simili eventi, anche nel celeberrimo ticamente tenorile, assai chiara e, so- nei confronti dei valori musicali, a causa Significativo l’esito ottenuto ne ‘La figlia ‘Nessun dorma’ dalla ‘Turandot’ di Puc- prattutto nella prima parte della carriera, dei risaputi limiti nella preparazione teo- del reggimento’: l’opera, da anni uscita cini, un’opera affrontata in teatro in due dal repertorio corrente, fu nuovamente sole occasioni e in realtà poco adatta ai ‘imposta’ da Pavarotti ai teatri di mez- suoi mezzi, il nitore degli acuti spesso zo mondo alla fine degli anni Sessanta, non riscattava l’insieme della prova. Non dopo l’exploit vocale con cui la ‘cabalet- fanno eccezione i concerti dei ‘Tre Teno- ta’ del primo atto fu eseguita in tono a ri’, nei quali, accanto a Plácido Domingo voce piena, con l’emissione di nove cri- e José Carreras, Pavarotti, fondandosi stallini do acuti. Sempre nella prima parte sulle proprie straordinarie qualità di bel- della carriera, Pavarotti si distinse anche lezza di suono e comunicativa, si esibì in nella ‘La Bohème’ e ‘Madama Butterfly’ prove di sicuro effetto, ma di esito artisti- di Giacomo Puccini e si accostò in modo co non assoluto. Secondo alcuni critici, il intelligente a Verdi, privilegiando le ope- tenore modenese, accostandosi sempre re più congeniali ai suoi mezzi di allora più disinvoltamente alla musica leggera (‘Rigoletto’, ‘La traviata’, ‘Luisa Miller’). in occasione dei ‘Pavarotti & Friends’, ha A differenza di quanto avvenuto per molti posto ‘una pietra tombale’ sulla propria colleghi anche celebri, inoltre, lo scontato carriera operistica, condividendo la re- passaggio a un repertorio più popolare sponsabilità di aver diffuso nel pubblico ma più oneroso (‘Tosca’, ‘Un ballo in ma- un gusto ibrido per il cosiddetto ‘crosso- schera’, ‘Il trovatore’, poi anche ‘Aida’ e ver’, ossia la pratica, portata poi alla de- il ‘Verismo’) avvenne solo a seguito della finitiva celebrazione da personaggi come spontanea maturazione dell’organo vo- Sarah Brightman, per cui un cantante cale, divenuto negli anni più potente e lirico si cimenta con il repertorio pop, fi- risonante nei centri (forse anche, si è ma- nendo spesso per trasferirne i malvezzi lignato, grazie a una intelligente forma di vocali (approssimazione musicale, suoni amplificazione ambientale che lo accom- spoggiati, …) nell’ambito di provenienza. pagnava nei maggiori teatri del mondo, Altri invece sottolineano la grande impor- soprattutto negli ultimi anni di carriera) tanza del lavoro ‘broadcast’ di Pavarotti, Il giudizio complessivo sul cantante deve garantirgli un registro acuto saldo e lumi- ma, conseguentemente, meno esteso in che ha riportato all’attenzione popolare restare di particolare positività: la naturale noso, e perfino, a onta delle dimensioni alto. Se supportato da periodi di prepa- e universale la lirica. La dimensione del morbidezza di alcuni suoni in mezzoforte fisiche, una certa scioltezza sul palcosce- razione adeguati e da una direzione com- personaggio non ha offuscato il valore (splendidi ancora in tarda età, ad esem- nico, ne hanno fatto uno dei tenori più plessivamente condiscendente, Pavarotti professionale dell’artista; inoltre la sua pio nei duetti de ‘La Bohème’ del Cente- importanti del Ventesimo Secolo. è stato un grande tenore d’opera almeno particolare capacità di attrarre l’interes- nario al di Torino), la tecnica sino alla fine degli anni Ottanta, con buo- se del più vasto pubblico ha contribuito vocale in origine solida e più raffinata che ne performance ancora nei primissimi a mediare verso l’alto il gusto musicale. nella media dei tenori di cartello, tale da GianAngelo Pistoia 20 21