Ga.Pi. News Ga.Pi. News Tania Cagnotto

di Stefano Bizzotto Alla fine la ragazza bolzanina le quali gareggiano due atleti ha accettato di affrontare l’ul- per nazione, anche l’argento. tima sfida di una carriera co- Oddio, ci sono le eccezioni, le E se a Londra fosse arrivata munque straordinaria. Perché gare nelle quali un cinese – o una medaglietta? Anche solo non è facile farsi largo a livello una cinese – sbagliano. Ma un bronzo, fra domenica 29 mondiale in uno sport come i capita raramente. Un po’ come luglio e domenica 5 agosto tuffi. Con tutto il rispetto per la neve ad agosto. Perché in 2012. Magari Tania Cagnotto chi gareggiava e vinceva cin- avrebbe smesso, appaga- Cina sono in centinaia di mi- ta per aver completato la gliaia a praticare i tuffi. propria collezione di podi Perché li prendono da con quello più prestigioso. bambini e li sottopongo- Il podio olimpico. Invece no ad allenamenti duris- Londra è stata solo sino- simi, roba che ti verreb- nimo di delusione, di la- be da chiamare Telefono crime, di imprecazioni alla Azzurro. Perché esistono malasorte. Quarta nel sin- piscine e palestre che in cro, assieme a Francesca Italia (e non solo) ce le Dallapè, per poco più di sogniamo. due punti, quarta nell’in- Insomma, è come anda- dividuale per la miseria re alla guerra nucleare di venti centesimi. Cosa armati di elmetto e baio- sono venti centesimi in netta. Eppure, Tania Ca- una gara in cui le migliori gnotto non si è mai data avvicinano quota quattro- per vinta. Ha ammirato le cento punti? E’ come per- cinesi, le ha studiate, ha dere una Milano-Sanremo provato nel limite del pos- al fotofinish, oppure una sibile a copiarle. E qual- Champions League al di- cosa alla fine ha portato ciottesimo rigore… a casa… E adesso cosa faccio? Ma torniamo al 2012, Smetto con due meda- alla delusione londine- glie di legno oppure ci ri- se. Qualche settimana provo? Ha passato giorni di stacco, mentale e fisi- durissimi, Tania, in quel 2012. quant’anni fa (vero Klaus, vero co, poi la decisione. Ok, vado La prospettiva era quella di Giorgio?) oggi ci sono i cinesi. avanti. Almeno per un anno, affrontare altri quattro anni di E le cinesi. Non esiste un altro poi si vedrà. Il 2013 è stato sacrifici senza la minima ga- sport così “cannibalizzato” da l’anno del Mondiale di Barcel- ranzia di coronare il sogno di una singola nazione. Puoi vin- lona. La Cagnotto c’è arrivata una vita. Anzi, con la certezza cere tanto a livello nazionale con pochi allenamenti nelle che a 31 anni sarebbe stato ed europeo, ma quando arri- gambe ma mentalmente “leg- tutto più difficile. Un viaggio vano i Mondiali e le Olimpiadi gera”. Non chiedeva niente a nell’ignoto. E qui è venuta devi metterti il cuore in pace. se stessa se non di ritrovare fuori la grandezza dell’atleta L’oro è assegnato in partenza. la gioia per i tuffi, di riscoprire - Dk_Photo Michele Pasqualotto a - Maja Hitu/EPA - Gustau Nacarino/Reuters - Michael Sohn/A.P. - Gustau Nacarino/Reuters Michael Sohn/A.P. Concept & design: GianAngelo Pistoia • Photos: Mourad Balti/Ans a - Maja Hitu/EPA

© e, soprattutto, della persona. E nelle prove individuali, nel- antiche e mai del tutto sopite

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sensazioni. Morale: argento hanno catturato la trepidazio- cautela. E’ stata brava, Tania, nel sincro (con l’inseparabile ne prima, lo stupore e la gioia a non farsi schiacciare dalle Francesca Dallapè), argento dopo, al momento dell’ufficia- responsabilità. Lei e anche dal metro, quarta dai tre me- lizzazione della medaglia d’o- Francesca, perché era chiaro tri. E se fosse arrivata in Spa- ro: immagini che è impossibi- fin dall’inizio che la gara con gna perfettamente allenata, le dimenticare. più possibilità di medaglia con qualche centinaia di tuffi Kazan, alla fine, è stata ben- sarebbe stata il sincro. Que- in più nelle gambe? Oltretutto zina preziosa sulla strada di stione di numeri: con una sola l’oro dal metro è svanito per Rio. A quel punto, con l’oro coppia per nazione, i posti a dieci centesimi. Ancora peg- mondiale al collo, non avreb- disposizione sul podio sareb- gio dei famosi venti centesi- be avuto senso mollare. Il bero stati due anziché uno… mi di Londra. Stavolta, Rio come Londra. La però, niente lacrime. caccia alle medaglie Semmai, la consapevo- sempre di domenica. Il lezza che sarebbe valsa 7 agosto il sincro, una la pena tenere duro altri settimana dopo la fina- tre anni, fino alla prossi- le individuale. Nel 2012 ma Olimpiade. Tania e Francesca era- Alla fine, il quadriennio no state sorteggiate 2012-2016 è stato il come prime. Quattro più intenso, il più emo- anni dopo è cambiato zionante, il più ricco pochissimo: seconde di soddisfazioni. Una, su otto coppie parte- in particolare. Kazan, cipanti. Ci sono i pro e Mondiale 2015, gara contro: ogni volta sali dal metro. Specialità sul trampolino senza non olimpica, ma im- riferimenti di punteggio, porta poco. La Cina, quasi un salto nel buio, per dire, ha schierato ma è anche vero che se e , le fai bene metti pressione trampoliniste più forti. alle tue avversarie. E Se vogliamo, un segno così è stato. La coppia di rispetto nei confronti italiana non ha sbaglia- dell’avversaria numero to nulla. O quasi, perché uno. Nel trampolino da una piccola sbavatura un metro conta più l’e- nel triplo salto mortale e leganza della potenza, mezzo in avanti avreb- più il gesto tecnico della be potuto rimettere in rapidità di esecuzione. gioco australiane e ca- Terreno ideale per un’e- nadesi. Ma un errorino steta dei tuffi come Tania. Ha problema, semmai, erano le ci poteva stare, tenuto conto vinto lei, con pieno merito. In aspettative createsi dopo la che si gareggiava all’aperto, testa dal primo all’ultimo tuffo, campagna di Russia. Non in condizioni meteo tutt’altro troppo forte anche per le alie- solo il titolo iridato dal metro, che ideali. In compenso, gli ne del pianeta Cina. L’italiana anche il bronzo da tre, battuta altri quattro tuffi hanno ra- saltava prima di Shi Tingmao, solo dalle cinesi che non ve- sentato la perfezione. Meda- la più vicina a lei in classifica. devano l’ora di prendersi la glia d’argento. Le prime fra le Dopo il tuffo conclusivo della rivincita. Un bel biglietto da vi- “terrestri” dietro le inarrivabili cinese, in attesa del punteg- sita ad un anno dai Giochi ma cinesi. Il sogno che si avvera, gio, le telecamere sono rima- anche tanta, tanta pressione l’incubo di Londra scacciato ste fisse sulla Cagnotto. Ne da gestire con la massima per sempre.

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Bene, si dia inizio alle feste. Anzi no, perché Tania è solo a metà dell’opera. C’è l’individuale che l’aspetta. Gara completamente diversa dal sincro. Si svolge in tre giorni: eliminatoria, semifina- le, finale. “Me la godrò fino all’ul- timo tuffo”, si lascia scappare la Cagnotto. Frase che si presta alle più svariate interpretazio- ni. Che si senta appagata dopo l’argento conquistato assieme a Francesca? No, non sarebbe da lei. Piuttosto, salirà sul trampo- lino leggera, senza la respon- sabilità che avvertiva a Londra dopo il (mezzo) fallimento nel sincro. La Cagnotto disputa un’elimi- natoria “normale”: non avrebbe senso forzare quando passano il turno le prime diciotto e poi si ricomincia da zero. Il proble- ma, semmai, è la semifinale. Tania sbaglia un po’ troppo, è

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solo settima. Che sia finita la benzina? Mah, inutile chieder- selo. Meglio dormirci sopra. Quel che sarà, sarà. E’ una domenica di sole, il 14 agosto. L’azzurro del cielo di Rio con- trasta con il verde dell’acqua. Gli addetti alla piscina hanno pasticciato con il filtraggio, per gli atleti è una situazione ine- dita. Tania è serena, risponde con un sorriso all’applauso dei molti tifosi in tribuna. E’ la sua ultima gara, almeno a questi livelli. Che bello sarebbe chiu- dere con un grande risultato. Magari con il record di punti e con un’altra medaglia. Suc- cede proprio così. Ma non è un’autostrada a quattro corsie, quella che imbocca la Cagnot- to. Anzi. Non riesce a scrollarsi di dosso la canadese Jennifer Abel, più giovane di lei e con un tuffo a più alto coefficiente di difficoltà. Tania è davanti per senta la perfezione, sorpasso una storia bellissima. Una sto- tre tuffi, poi la Abel la scavalca. e medaglia. Bronzo, perché le ria che parte da lontano, dagli Ne resta uno: per la bolzanina due cinesi (Shi Tingmao e He anni Trenta del secolo scorso. è il doppio e mezzo rovesciato. Zi, le stesse sconfitte a Kazan) Gli anni di Otto Casteiner, pio- Il margine da recuperare è di niere dei tuffi bolzanini assieme hanno fatto gara a sé. sei punti: erano dodici un anno a Karl Dibiasi, papà di Klaus. Si prima a Kazan, e la canadese Due podi in una settimana. tuffavano nel torrente Talvera, non aveva retto la pressione. Degno epilogo di una carriera saltando da trampolini messi Stessa cosa a Rio. Tania ra- straordinaria. La parola fine di in piedi chissà come. Casteiner passerà il testimone alla figlia Carmen, cinque titoli italiani e la soddisfazione di prendere parte ad un’Olimpiade, quella di Mon- treal. Carmen che un giorno del 1984 convolerà a nozze con Giorgio Cagnotto, torinese tra- piantato a Bolzano per amore. Il resto della storia, l’ha scritto Tania. Cinque Olimpiadi, come il padre. E alla fine, anche le medaglie. Chiude qui, com’è giusto che sia. Si sposa, ha vo- glia di maternità. E chissà che un giorno, fra vent’anni o più, non si debba riaprire questo li- bro bellissimo.

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