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una storia parziale degli ARTIST-RUN SPACES dal 1858 insino a’ tempi nostri Francesco Fossati ARTIST-RUN SPACES una storia parziale degli spazi espositivi gestiti da artisti dal 1858 insino a’ tempi nostri Questo libro è un progetto di Francesco Fossati, realizzato tra Febbraio 2009 e Aprile 2010. Si ringraziano tutti gli artisti che hanno collaborato alla realizzazione di questa guida attraverso i loro racconti e consigli. Si ringraziano inoltre Giacinto Di Pietrantonio, Bruno Muzzolini, Francesca Alfano Miglietti, Gabriele Di Matteo, Nicola Cecchelli e Eloisa Perego senza i quali questo progetto non avrebbe preso forma. INDICE Prefazione Introduzione Capitolo 01. La nascita degli artist-run spaces, l’Hogarth Club 01.1 Le secessioni 01.2 Kunsthalle Bern 01.3 Premio Lissone, 1946 – 1967 01.4 Tenth Street galleries, 1952 – 1962, New York 01.5 Azimuth e Azimut , Milano 01.6 Park Place Gallery, SoHo anni 1960, New York 01.7 Indica Gallery, 1965, Londra 01.8 White Columns, New York 01.9 Il P.S.1 e gli spazi espositivi indipendenti Capitolo 02. Gli spazi espositivi gestiti da artisti tra gli anni ‘70 e gli anni ’90 02.1 La situazione negli Stati Uniti d’America 02.2 Il Canada 02.3 La situazione in Europa 02.4 The Glasgow Miracle 02.5 La situazione in Italia Capitolo 03. Gli Artist-run Spaces dal 2000 ad oggi 03.1 Gli stati uniti 03.2 Sud America 03.3 L’Europa 03.4 La situazione in Italia Conclusione Indirizzi PREFAZIONE Questo testo è volto a creare una storia cronologica e geografi ca degli spazi espositivi e delle iniziative nate ad opera di artisti. Tale storia sarà parziale, in quanto non esistono testi precedenti o racco- lte d’informazioni su scala globale, inoltre la natura stessa di questi spazi non si presta ad essere documentata in maniera completa a cau- sa della loro enorme quantità e della natura effi mera della maggior parte degli eventi proposti, inoltre sono gli artisti stessi che dirigono questi spazi i primi a non documentare il loro operato in maniera completa. La ricostruzione storica che è stata effettuata è il frutto di una ricerca di materiali prevalentemente tramite articoli pubblicati su riviste specializzate, siti internet che offrono delle informazioni attendibili, piccole parti dedicate all’argomento all’interno di libri e cataloghi d’arte e da una serie di interviste realizzate dall’autore del libro ad alcuni artisti che gestiscono questi spazi. Successivamente questo materiale è stato ordinato prima per aree geografi che poi per data e suddiviso in tre macrogruppi, spazi es- positivi nati prima del 1970, spazi espositivi nati dal 1970 al 1999 e spazi espositivi nati dal 2000 ai giorni nostri. Questa suddivisione serve per cogliere dei sostanziali cambiamenti che sono avvenuti nella concezione che gli artisti hanno di queste iniziative e il loro scopo. Anche la divisione in aree geografi che è funzionale a com- prendere le diversità insite ad esempio tra gli artist-run spaces sorti in Europa e quelli nati negli Stati Uniti d’America. Quello che ne è uscito è un percorso che parte dal 1858 ed arriva fi no ai giorni nostri, con una crescita esponenziale del numero di questi spazi, tracciando un interessante percorso che racconta aspetti della pratica artistica recente che spesso vengono omessi. Quelli che ver- ranno analizzati sono luoghi che favoriscono la sperimentazione nel tentativo di realizzare progetti espositivi innovativi nelle forme e nel linguaggio, sono quindi i luoghi dove innumerevoli artisti hanno iniziato ad esporre, trovando un ambiente ricettivo, aperto e dedito al confronto e al dibattito. E’ interessante notare quanti siano gli artisti, che oggi ricoprono un ruolo essenziale nel dibattito artistico internazione, che sono stati coinvolti in progetti di questo tipo all’inizio della loro carriera, sia come artisti che vi hanno esposto sia come membri fondatori, questi progetti non sono svolti solo da giovani artisti ma vi sono diversi ar- tisti a metà carriera o affermati che decidono di aprire o di sostenere queste iniziative. Questo progetto partirà con una introduzione che serve a presentare alcuni artisti che hanno introdotto nella loro pratica il sostegno ad altri artisti, senza però aprire degli spazi espositivi, ma con altre metodologie che verranno presentate di volta in volta. Successiva- mente vengono presentati tutti gli spazi gestiti da artisti nati prima del 1970, si tratta sempre di iniziative uniche, nate in maniera sparsa e con una forte connessione alla città dove sono sorte. Nel capitolo due saranno presi in considerazione tutti gli artist-run space nati tra il 1970 e il 1999, si tratta di iniziative che hanno preso piede soprat- tutto nelle città di New York e di Londra aiutando ad aumentare e diversifi care la proposta espositiva di questi poli dell’arte con- temporanea. All’interno del terzo e ultimo capitolo sono introdotti i più interessanti spazi espositivi nati dal 2000 fi no ai giorni nostri, cercando di inserire tutti i progetti che hanno un interesse partico- lare nella ricerca contemporanea, o che hanno molta importanza nel contesto dove sono sorti. Volendosi porre anche come una guida pratica, questo libro riporta nella parte fi nale gli indirizzi fi sici e virtuali degli artist-run spaces presi in considerazione all’interno del testo. INTRODUZIONE Nell’anno 1550 Giorgio Vasari (Arezzo, 30 luglio 1511 – Firenze, 27 giugno 1574) pubblica la prima edizione del suo trattato più fa- moso ”Le Vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori ital- iani, da Cimabue insino à tempi nostri”, testo universalmente noto e di primaria importanza per la storia dell’arte e per la divulgazi- one del Rinascimento italiano nel mondo. Questo testo è composto dalle biografi e di quelli che il Vasari considerava, in maniera molto personale, i più importanti artisti che hanno lavorato in Italia dal XIV secolo fi no alla prima metà del XVI secolo. Le informazioni contenute nel trattato non sempre sono autentiche o documentate, spesso i racconti delle vite vengono romanzati, col tentativo di indi- care un ciclo, da lui individuato, che partendo da Giotto e afferman- dosi con Masaccio, Donatello e Brunelleschi si liberava dalle forme greco-bizantine per tornare a quelle romano-latine, culminando nella fi gura di Michelangelo, capace di superare gli antichi stessi. Nonostante l’arbitrarietà delle informazioni l’autore ha lavorato con estrema lucidità, facendo emergere gli elementi più importanti del rinnovamento linguistico attuato dagli artisti e dagli intellettuali ed è stato il primo ad utilizzare il termine Rinascita per riferirsi al suo presente, si tratta quindi di una delle poche etichette storiografi che nate in concomitanza con l’epoca che le ha prodotte, sebbene mi- rasse a enfatizzare piuttosto forzatamente la “novità” del proprio modo di essere rispetto al passato. Estremamente importante al fi ne della nostra ricerca è che questo trattato rappresenti il primo esempio di un artista che ha dedicato il suo tempo e il suo lavoro alla valorizzazione del lavoro di altri artisti, Vasari partendo dal racconto della vita, dei suoi contempora- nei e di alcuni artisti già scomparsi, ha spiegato anche il loro modo di operare, sia tecnicamente, sia in relazione al contesto culturale, dandone una chiave di lettura critica che non ha precedenti nella storia. Questo processo ha avuto un riscontro su scala globale, il suo testo è stato tradotto in molteplici lingue ed è ancora reperibile nelle librerie a quasi cinque secoli di distanza dalla pubblicazione. Il processo di diffusione delle informazioni riguardo al Rinascimento Italiano attuato grazie a questo trattato ha catalizzato l’attenzione mondiale e ha generato un fl usso migratorio senza precedenti ver- so l’Italia e in particolare verso Roma e Firenze (le due città che Vasari ha maggiormente preso in considerazione nel suo testo) da prima con il Grand Tour, viaggio fatto dai giovani della borghesia europea alla scoperta della politica, della cultura e principalmente dell’Arte, e successivamente, in tempi più moderni, il fl usso si è trasformato in una quantità enorme di turisti che affollano le città e i musei italiani (ma anche quelli stranieri dove sono conservate opere degli artisti del Rinascimento, come ad esempio al Louvre di Parigi). E’ inimmaginabile che tutto questo sarebbe successo senza il testo “Le Vite”, non possiamo ritenere le opere degli artisti Fiam- minghi o Tedeschi, contemporanei al Rinascimento italiano, di mi- nore importanza o qualitativamente inferiori rispetto a quelle degli artisti italiani, altresì possiamo pensare che Vasari è stato il primo artista che ha intuito l’importanza della diffusione dei lavori, della conoscenza e che è necessaria una chiave critica e metodologica per riuscire a cogliere un lavoro artistico come un processo mentale e culturale. L’insieme di questi elementi e il desiderio di dare senso e continuità alla strada presa da Signori e Duchi delle corti italiane, assieme agli intellettuali, ha fatto nascere dal Vasari un lavoro al servizio degli altri artisti, un testo che ha valorizzato la produzione artistica di 150 anni di storia, che raccontando la vita degli artisti ha reso più chiara l’idea di un’attenzione all’uomo come individuo, sia nella fi sionomia e anatomia sia nella rappresentazione delle emozi- oni, di un desiderio di spogliare le immagini dalle decorazioni per ritornare ad una essenzialità, l’importanza delle nuove scoperte tec- niche e quindi di un desiderio di modernità che ha portato ad un allontanamento dai riferimenti classici greci porgendo lo sguardo verso Roma antica. Facciamo ora un salto temporale fi no alla seconda metà del 1800, quando una nuova rivoluzione culturale sul piano artistico si sta svi- luppando prevalentemente in Francia, un gruppo di artisti, musi- cisti, letterati e intellettuali avverte la sensazione che tutte le regole tecniche riguardanti le varie arti stiano diventando obsolete, per via di una modernizzazione che ha cambiato il modo di vivere delle per- sone, attraverso una serie di scoperte e invenzioni che fanno intuire grossi cambiamenti.