20 dicembre 2017 MAESTRI E DISCEPOLI: Scoprendo Forrester(2000) regia di

(ri)SCRIVIAMO IL FILM

(IVBL) a cura di RIM BEL-YAMANI

(VBL) foto di SARA DI STASIO

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(IVBL) MARTA CLINCA BIOFILMOGRAFIA DI GUS VAN SANT

Gus Green Van Sant Jr. è un regista, sceneggiatore, montatore, fotografo, musicista e scrittore statunitense nato a Louisville il 24 luglio 1952. Ha esordito come artista visivo e cineasta indipendente, e in seguito, grazie al suo peculiare modo di raccontare i disagi dell'adolescenza, ha saputo affermarsi anche ad Hollywood.

Il debutto cinematografico Figlio di un commesso viaggiatore, Van Sant trascorre un'infanzia movimentata, spesso in giro per il mondo. La mancanza di una residenza fissa lo induce a conoscere realtà diverse fin da piccolo e a maturare un'educazione aperta che ha

2 | P a g . sicuramente influenzato l'avvenire dell'artista. Durante il college si appassiona alla pittura e al cinema. Gira alcuni cortometraggi a basso costo, in Super 8, poi decide di trasformare la sua vocazione in professione e si iscrive alla Rhode Island School of Design, prestigioso istituto d'arte sperimentale. Dopo il diploma si trasferisce a Los Angeles, dove conosce il regista Ken Shapiro e molti aspiranti attori di Hollywood, un ambiente stimolante che lo ispira a scrivere e dirigere il mediometraggio in 16 mm Alice in Hollywood (1981), film d'avanguardia che lo fa conoscere come artista indipendente, libero dalle tendenze stilistiche del momento. Qualche anno più tardi debutta alla regia del lungometraggio con (1987), storia di un amore folle tra Walt Curtis, gestore bianco di un grocery store e un immigrato messicano.

La sperimentazione dei cortometraggi Continua a mettersi alla prova dietro la macchina da presa con una serie di cortometraggi brillanti incentrati sulla rappresentazione della vita di persone che vivono ai margini della società: l'esperienza in carcere di un giovane americano in Ken Death Gets Out of Jail (1987), l'incontro travolgente tra un ragazzo e un vecchio signore in My New Friend (1987), Five Ways to Kill Yourself (1987) e il pungente Thanksgiving Prayer, malinconica ballata musicale sui miti del sogno americano, realizzata assieme allo scrittore W.S. Burroughs. I due film successivi, Drugstore

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Cowboy (1989) e Belli e dannati (1991), entrambi a sfondo omosessuale, lo impongono definitivamente nel circuito indipendente. Van Sant, dichiaratamente gay, rappresenta nelle sue pellicole la discriminazione sessuale senza fare del moralismo spiccio. In prende ad esempio un gruppo di tossici svagati a zonzo per gli States, mentre in Belli e dannati pone l'attenzione sulla storia di due adolescenti, River Phoenix e Keanu Reeves, che si prostituiscono sui marciapiedi del Nord-Ovest.

Una cowgirl, un'ambiziosa giornalista televisiva e un genio ribelle La lucidità narrativa che lo ha contraddistinto fino a questo momento, viene meno in Cowgirl - Il nuovo sesso (1993), tratto dall'omonimo romanzo di Tom Robbins, un viaggio nel mondo della trasgressione, film cult della controcultura hippy ma un po' confuso e provocatorio, malgrado le eccellenti interpretazioni di Uma Thurman e di John Hurt. Le cose migliorano con il successivo Da morire (1995), con Nicole Kidman (premiata con il Golden Globe) e Matt Dillon, commedia grottesca sul potere malsano della tv. Nello stesso anno collabora con Allen Ginsberg e realizza il cortometraggio Ballad of the Skeletons, poi si dedica al progetto di Will Hunting - Genio ribelle (1997). Il film, scritto e interpretato dai giovani interpreti e Ben Affleck, sulle note della canzone "Miss Misery" di Elliott Smith,

4 | P a g . racconta le tribolazioni di un "diverso" alla conquista di un posto nel mondo, un genio della matematica diviso tra la passione nascosta per la scienza dei numeri e l'amore per una ragazza.

Psycho e la trilogia sulla giovinezza Segue Psycho (1998) – remake fedelissimo del capolavoro hitchcockiano per il quale vince il Razzie Award come peggior regista dell'anno (malgrado la critica ne avesse apprezzato la riflessione estetica sulle immagini clonate) – e Scoprendo Forrester (2000), emozionante rilettura del mito dello scrittore J.D. Salinger, occasione per continuare a riflettere sull'adolescenza di un ragazzo del Bronx che diventa amico di un cupo e affascinante mentore (). Con Gerry (2002), viaggio nel deserto di due ragazzi che hanno lo stesso nome (la continuità autoriale viene confermata dalla presenza di Matt Damon e ), inaugura la trilogia dedicata alla giovinezza, indissolubilmente legata alla morte. I capitoli successivi, Elephant (Palma d'Oro al Festival di Cannes 2003) e Last Days (2005), sono i ritratti malinconici (il primo ispirato alla tragica sparatoria avvenuta alla Columbine Hight School nel 1999; il secondo agli ultimi giorni del cantante Kurt Cobain, trovato morto nella casa di Seattle il 5 aprile 1994) di una generazione di disorientati tipi umani, sbandati e smarriti in una realtà che non sentono propria.

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Gli skaters di Portland Grande cultore musicale, alla carriera cinematografica accosta la realizzazione di videoclip d'autore per i Red Hot Chili Peppers, David Bowie ed Elton John. Il primo amore rimane però il cinema e su questa strada mostra il suo più autentico talento espressivo. Torna al tema dell'omosessualità taciuta nel cortometraggio che fa parte del collettivo Paris, je t'aime (2006), partecipa al mosaico d'autore A ciascuno il suo cinema (2007), prima di ritornare al lungometraggio con Paranoid Park (2007), sguardo lucido sulla vita di un gruppo di adolescenti che viene interrotta da un omicidio senza un apparente assassino. Ancora una volta la giovinezza va di pari passo con la morte, così come nel successivo contributo Mansion of the Hill, cortometraggio dell'opera collettiva intitolata 8 (2008), in cui parla di mortalità infantile contrapposta alle immagini spensierate di un gruppo di skaters.

La vita di Harvey Milk Già amico di Sean Penn da molti anni, lo chiama per interpretare Harvey Milk (primo consigliere comunale gay assassinato nel 1978 nel film Milk (2008), bio-pic di uno dei militanti più importanti d'America: sostenitore dei diritti civili degli omosessuali, è riuscito a dare una svolta al sistema politico statunitense degli anni Settanta. Nel 2009 Van Sant volge lo sguardo al passato hippy degli USA e, sulla base di un romanzo di Tom

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Wolfe, dirige The Electric Kool-aid Acid Test, viaggio coast to coast da Los Angeles a New York a bordo di un pulmino colorato. Nel 2011 dirige il delicato e commovente L'amore che resta, con le giovani star Henry Hopper e Mia Wasikowska; mentre nel 2013 presenta alla Berlinale il film Promised Land, con l'amico Matt Damon come protagonista. Due anni dopo sarà invece a Cannes con La foresta dei sogni, interpretato da Matthew McConaughey e Naomi Watts.

Finding Forrester Produzione-Riprese Scoprendo Forrester è stato girato a , nel Bronx e a , con alcune scene e scatti realizzati nella periferia di . Parti del film sono state girate ad Hamilton e in nell'aprile 2000. Le riprese all'interno della scuola sono state girate alla Regis High School di New York. Alcune riprese sono state effettuate allo , poi demolito nel 2008.

Distribuzione Il film è uscito nelle sale in gran parte del mondo a marzo 2001. La pellicola venne presentata in USA il 19 dicembre 2000, al Festival internazionale del cinema di Berlino il 15 febbraio 2001, e in anteprima il 23 febbraio 2001 in Israele.

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Incassi Il film ha incassato in tutto il mondo la cifra di 80.049.764 dollari, di cui oltre 28 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Canada. Il film è stato distribuito in versione limitata il 22 dicembre 2000 in 200 sale, incassando 701.207 dollari nel weekend d'apertura. In seguito, il 12 gennaio 2001, ha ricevuto un notevole riscontro commerciale collocandosi al primo posto in 2002 sale, incassando 11.112.139 dollari nel weekend di apertura.

Cast Sean Connery - William Forrester Rob Brown - Jamal Wallace, F. Murray Abraham - Professor Crawford, Matt Damon - Steven Sanderson Anna Paquin - Claire Spence, April Grace - Sig.rina Joyce, - Terrel Wallace - John Coleridge - Dr. Spence, Richard Easton - Prof. Matthews Stephanie Berry - Janice Wallace Fly Williams III - Fly, Glenn Fitzgerald - Massie, l'uomo che fa le consegne a Forrester Damany Mathis - Kenzo.

Sean Connery e F. Murray Abraham tornano a recitare insieme (ancora una volta in ruoli

8 | P a g . contrapposti) quattordici anni dopo Il nome della rosa (1986) di Jean-Jacques Annaud.

(IVBL) ILARIA LIGUORI RACCONTARE IL FILM DI GUS VAN SANT

Credo che l’inizio del film Scoprendo Forrester sia davvero molto particolare. Infatti, nella sequenza di apertura vediamo il ciak del film stesso (Finding Forrester – director Gus Van Sant) che si apre come un documentario di pochi minuti che

9 | P a g . precede la storia vera e propria. Il film è ambientato nel Bronx: vediamo alcuni sprazzi della vita che la gente di questo difficile distretto popolare di New York conduce quotidianamente.

Il protagonista, Jamal Wallace, è un ragazzo afroamericano di sedici anni che, abbandonato dal padre quando era piccolo, vive con sua madre in un modesto appartamento del Bronx, ma vede comunque spesso suo fratello maggiore, Terrell, che è indipendente e vive da solo. Le sue passioni sono principalmente due: la scrittura (ha cominciato a scrivere quando il padre ha lasciato lui e sua madre) e la pallacanestro. Ma Jamal tiene nascosta la sua passione per la scrittura perché sa che i suoi compagni di scuola lo reputerebbero “strano”, e infatti finisce per accontentarsi di voti appena sufficienti. La pallacanestro (sport in cui eccelle), invece, è proprio il mezzo utilizzato da Jamal per farsi accettare dalla società ma, paradossalmente, è proprio questo sport che lo porta a conoscere la persona che gli cambia completamente la vita.

Infatti, il ragazzo va spesso a giocare in un playground che si trova sotto l’appartamento di un signore, sconosciuto ma allo stesso tempo temuto da tutti, che passa il suo tempo a osservare col binocolo ciò che succede per la strada da una finestra (per questo motivo gli amici di Jamal lo chiamano “Finestra”). Dopo una scommessa con i suoi amici, Jamal è costretto ad introdursi in casa di

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“Finestra” e rimane sbalordito dall’enorme quantità di libri che invade letteralmente tutto l’appartamento. Poi vede un tagliacarte posato su una scrivania, lo prende e lo infila nel suo zaino. Lo stesso zaino che finisce per dimenticare quando scappa via spaventato dall’uomo che compare improvvisamente dal buio, infuriato.

Il giorno dopo Jamal recupera il suo zaino perché l’uomo misterioso glielo lancia dalla solita finestra. Una volta a casa, con molto stupore, il protagonista si rende addirittura conto che “Finestra” ha letto e corretto tutti i suoi appunti, aggiungendo anche dei commenti, alcuni di elogio altri negativi. Proprio per questo Jamal torna ancora una volta a casa dell’uomo misterioso, stavolta però bussando civilmente alla porta, per scusarsi e chiedergli di leggere altre sue composizioni. Ma è costretto a rinunciare, perché “Finestra” lo manda via arrabbiato, urlandogli beffardamente di scrivere cinquemila parole su come Jamal non deve più disturbarlo. Richiesta che il ragazzo prende alla lettera, tanto da ripresentarsi qualche giorno dopo col suo manoscritto, gesto con cui riesce ad ottenere finalmente il permesso di entrare. “Finestra”gli dice anche di non essere particolarmente stupito della sua visita perché era sicuro che Jamal sarebbe ritornato.

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Da questo momento in poi, i due cominciano ad incontrarsi praticamente ogni giorno e fra di loro nasce una grande amicizia. A seguito di alcuni esami fatti a scuola, superati con risultati eccellenti, Jamal riceve una borsa di studio e un invito a studiare alla Mailor-Callow School, una prestigiosa scuola di New York. Qui conosce Claire Spence, una ragazza che si dimostra subito amichevole con lui, John Coleridge, un compagno di classe molto tranquillo, il professor Crawford, il professore di letteratura che in passato ha lavorato anche come scrittore, e incomincia a giocare nei Pilgrims, la squadra della sua scuola, dove incontra John Hartwell, un ragazzo molto determinato a diventare il migliore nella pallacanestro.

Intanto Jamal scopre (riconoscendolo in una foto mostratagli da Claire) che “Finestra”, il suo “amico-mentore” è in realtà William Forrester, uno scrittore che aveva raggiunto il successo in giovane età, arrivando addirittura a vincere il premio Pulitzer, grazie al suo unico romanzo pubblicato (Avalon Landing, che Jamal deve studiare a scuola) e che poi aveva deciso di ritirarsi a vita privata, apparentemente senza motivo. Quando finalmente Jamal convince Forrester ad uscire di casa e lo porta (in una delle scene più belle e commoventi dell’intero film) prima a vedere una partita dei New York Knicks e poi allo Yankee Stadium, William gli confessa di aver smesso di

12 | P a g . pubblicare romanzi in seguito alla morte del fratello e più precisamente quando in ospedale un’infermiera, in modo inopportuno, gli aveva chiesto cosa pensasse del successo che il suo libro aveva ottenuto.

Lo scrittore acconsente a diventare il maestro del protagonista a condizione che nulla di quello che scrivono nell’appartamento venga pubblicato. Ma Jamal, all’oscuro di Forrester, consegna a scuola per un concorso di composizione uno scritto con lo stesso titolo (A Season of Faith’s Perfection) di un articolo pubblicato dallo scrittore tempo prima e viene per questo accusato di plagio da Crawford. Jamal può comunque rimediare al suo errore vincendo la finale del campionato di basket che si tiene al . Ma alla fine della partita, per orgoglio, decide di sbagliare i due tiri liberi concessi dall’arbitro alla sua squadra perché non vuole che il suo futuro sia deciso da una partita di basket.

Nel momento in cui si trova quasi ad essere espulso dalla scuola, Jamal chiede aiuto a Forrester che in un primo momento ignora la sua richiesta, ma poi si presenta ad una lezione di letteratura di Crawford ed incomincia a leggere una lettera per cui viene acclamato dal pubblico e dallo stesso professore. Solo successivamente William confessa che la lettera in realtà è opera di Jamal e che era stato suo fratello Terrell a consegnargliela il giorno

13 | P a g . prima. Quindi il consiglio dei professori, entusiasta, riammette il ragazzo.

Verso la fine del film, Forrester decide di ritornare in Scozia, il luogo in cui è nato. A questo punto abbiamo un salto temporale di alcuni anni, quando Jamal, ormai al suo ultimo anno di liceo, apprende la notizia della morte di Forrester dal signor Steven Sanderson, l’avvocato del suo mentore. Il signor Sanderson consegna inoltre a Jamal le chiavi dell’appartamento di Forrester, nonché il manoscritto del suo ultimo romanzo (non ancora pubblicato), intitolato Sunset, e una lettera in cui lo scrittore chiede al protagonista di scrivere la prefazione del libro.

Il film termina con Jamal che, dopo essersi trasferito con la madre e il fratello nel nuovo appartamento, va a giocare con i vecchi amici nel campetto dove tutto era iniziato, mentre sentiamo le note di Over The Rainbow.

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(IVBL) MARIA DI DOMENICO I LIBRI DI JAMAL

La scena iniziale del film si apre con una Panoramica verticale su una pila di libri che Jamal si presume abbia letto o abbia intenzione di leggere. Questi libri sono molto importanti poiché innanzitutto rappresentano il mondo culturale di Jamal, e dunque anche i suoi pensieri e le sue idee. Inoltre, alcuni di essi li vediamo in una scena successiva anche nella libreria di Forrester, quando il ragazzo si intrufola di nascosto in casa dello scrittore. I libri rappresentano dunque un primo collegamento fra i due personaggi, che apparentemente non hanno nulla in comune. La lettura si presenta quindi come un ponte universale capace di mettere in comunicazione persone

15 | P a g . all’apparenza distanti. I libri che vediamo sono sedici, gli autori invece dieci, poiché sono presenti più libri degli stessi autori. Il primo a comparire è Yukio Mishima, del quale sono presenti ben quattro libri: After the banquet, The sound of waves, The temple of down e The sailor who fell from grace with the sea. Il primo libro, After the banquet (Dopo il banchetto), racconta la storia di Kazu, una donna che, pur di affermare la propria libertà, non esita a rifiutare la vita sedentaria e monotona che suo marito, l’anziano ambasciatore Noguchi, le impone e preferisce la scelta definitiva del divorzio. L’idea di indipendenza e libertà che caratterizza il personaggio di Kazu la ritroviamo nel film, sia nella scena in cui Jamal sfida il professore a suon di famose citazioni letterarie, sia quando volontariamente sbaglia i due tiri liberi causando la perdita della squadra di basket della Mailor- Callow School, poiché quella del bravo giocatore di basket è l’unica identità che i professori gli riconoscono e al tempo stesso gli impongono. Il secondo libro, The sound of waves, ovvero La voce delle onde, ha come leitmotiv il suono delle onde e il mare, ora tempestoso ora sommesso. A fare da sfondo al romanzo è l'”Isola del canto”, un piccolo villaggio di pescatori. I protagonisti sono due giovani, Shinji e Hatsue, che si giurano eterno amore in una notte tempestosa in un rifugio in cima ad una montagna, ma la cui relazione è contrastata dalla maldicenza alimentata dalla

16 | P a g . figlia dei guardiani del faro e da Yasuo, ricco coetaneo del protagonista interessato a screditare Shinji ed ottenere la mano di Hatsue. Il padre di Hatsue decide di recluderla allora in casa e al tempo stesso di mettere alla prova i due giovani pretendenti per stabilire chi è più adatto ad avere in sposa la propria figlia. Appare subito evidente che Shinji ha delle qualità caratteriali decisamente superiori rispetto al rivale. Il padre di Hatsue acconsente così al fidanzamento di sua figlia con Shinji. Nel film troviamo una situazione simile nella relazione fra Jamal e Claire, ostacolata non tanto dal padre della ragazza, quanto da Jamal stesso, che pone dei limiti perchè non pensa di poter intraprendere e meritare una relazione con la giovane a causa delle differenze sociali e razziali. Tuttavia nella scena conclusiva assistiamo ad un riavvicinamento fra i due: Jamal prende la mano di Claire, ormai convinto di voler stare al suo fianco, contro le difficoltà e i pregiudizi che ha dovuto affrontare. Non a caso alla fine del film sentiamo una musica in stile hawaiano, forse un richiamo alle onde del mare del libro di Mishima. Il terzo libro, The temple of down (Il tempio dell’alba) costituisce l'opera più matura e ambiziosa del celebre scrittore giapponese. Il tempio richiamato dal titolo dell'opera è il Wat Arun, un importante tempio buddista di Bangkok che il protagonista visita all'inizio della storia. Il

17 | P a g . romanzo fornisce un'accurata rappresentazione degli stati d'animo di un uomo ormai anziano e combattuto tra un amore impossibile e la ricerca della propria liberazione spirituale, individuabile nel film nel personaggio di Forrester. In tutto il libro, la storia viene elaborata attraverso la reminiscenza degli avvenimenti di Bangkok, del clima afoso della città che manda in deliquio la coscienza del protagonista. Tutto il suo essere viene travolto e si abbandona, proprio come una persona in preda a una perdita dei sensi, a quel turbinio di calore che offusca l'animo. La stessa cosa avviene a Forrester quando esce di casa per la prima volta dopo tanto tempo per andare con Jamal allo stadio a vedere una partita di baseball. La confusione creata dalla folla lo porta allo sfinimento. Il quarto ed ultimo libro di Mishima è The sailor who fell from grace with the sea, tradotto in italiano con il titolo Il sapore della gloria. La storia racconta di Ryuji, ufficiale della marina mercantile, che incontra un giorno una vedova di nome Fusako e di cui immediatamente s'innamora; presto si sposano. Ryuji decide di abbandonare la vita di mare e tutte le aspirazioni che lo hanno sostenuto fino a quel momento. Il figlio di Fusako, che inizialmente ha idealizzato l'uomo proiettando su di lui l'immagine di un supereroe, non appena viene a sapere che ha perduto ogni stimolo di avventura, resta profondamente deluso, comincia ad odiarlo e medita vendetta. Noboru vive un legame particolarmente morboso con la madre, che si trova

18 | P a g . anche in certe occasioni a spiare attraverso un buco nel muro dalla propria stanza. Da questo libro è stato probabilmente tratto uno degli aspetti più significativi di Forrester, ovvero quello di spiare dalla finestra i passanti, motivo per cui viene soprannominato “Finestra” dagli amici di Jamal. Un altro scrittore di cui sono presenti più libri è Soren Kierkegaard, filosofo, teologo e scrittore danese, il cui pensiero è da alcuni studiosi considerato il punto di avvio dell'Esistenzialismo, una variegata e non omogenea corrente di pensiero che si è espressa affermando, nell'accezione più comune del termine, il valore intrinseco dell'esistenza umana individuale. Questo pensiero filosofico lo si ritrova nel film nel momento in cui Jamal deve combattere contro i pregiudizi sul suo colore della pelle per affermare le proprie conoscenze e la propria libertà come singolo individuo. I libri di Kierkegaard che vediamo nel corso della Panoramica iniziale sono Philosophical fragments (Frammenti filosofici), Fear and Trembling (Timore e tremore) e The sickness unto death (La malattia mortale). L’ultimo autore di cui sono presenti più libri è James Joyce, scrittore, poeta e drammaturgo irlandese. Uno è A portrait of artist as a young man (Ritratto dell’artista da giovane). Il protagonista Stephen Dedalus è un bambino curioso a cui piace ascoltare le storie del padre Simon. In questo libro possiamo ritrovare il rapporto fra

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Jamal e Forrester: Jamal, affascinato dalla figura di Forrester, si affida a lui nel suo cammino di crescita, proprio come Dedalus fa con suo padre. L’altro libro è Finnegans Wake, tradotto in italiano con il titolo La veglia di Finnegan. E’ concepito come una sorta di "storia universale", la suprema sintesi del creato. L'inglese wake significa "veglia funebre", ma anche "risveglio". Nel titolo del romanzo Joyce rimosse l'apostrofo del genitivo sassone, facendolo diventare un sostantivo plurale, che suggerisce la molteplicità di "Finnegan", che simboleggia l'umanità che cade, che veglia e risorge. In questo libro possiamo ritrovare la rinascita di Jamal il quale inizialmente sembra essere sconfitto dai pregiudizi e dal volere altrui. Proprio in quel momento Forrester risolleva la situazione, favorendo la crescita individuale di Jamal. Un altro libro presente nella raccolta di Jamal è Journey to the centre of the earth di Jules Verne che narra di un viaggio fantastico nelle profondità del mondo. Metaforicamente potrebbe significare il percorso intrapreso da Jamal nel mondo della scrittura guidato da Forrester, il suo mentore. Questo libro non è presente nella casa di Forrester, tuttavia troviamo la Divina Commedia di Dante, la quale racconta comunque il viaggio del poeta nell’aldilà, accompagnato da varie guide. Un itinerario che, dopo lo “smarrimento” iniziale, lo conduce verso una visione sempre più chiara delle cose, come avviene a Jamal.

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Tra gli autori letti da Jamal c’è anche Anton Cechov, scrittore, drammaturgo e medico russo. Scrisse circa seicentocinquanta racconti pubblicati su varie riviste russe, soprattutto fra il 1883 e il 1887. Nel 1899 ne tentò la sistemazione definitiva in occasione della pubblicazione della sua opera completa. Jamal legge proprio la raccolta di tutti i racconti dello scrittore. Altro autore presente nella libreria di Jamal è il Marchese de Sade. Il suo nome è all'origine del termine “sadismo”, atteggiamento che emerge dai suoi romanzi, incentrati sulla descrizione di comportamenti sessuali trasgressivi e perversi, quelli che saranno chiamati appunto "sadici". Jamal legge una selezione di suoi racconti. Probabilmente la presenza di questo libro tra le letture di Jamal allude all’ambiente violento e caotico del Bronx, nel quale il ragazzo vive la sua quotidianità. Jamal legge Sometimes a great notions (Sfida senza paura) di Ken Kesey, uno dei massimi esponenti della “controcultura” statunitense degli anni ‘60. In questo libro ritroviamo il tema del ricatto come avviene nella scena in cui a Jamal viene detto di portare la scuola alla vittoria in cambio di un futuro agiato. Altro autore citato è Ray Bradbury, uno scrittore statunitense, innovatore del genere fantascientifico e maggiormente ricordato per il libro Fahrenheit 451, una sorta di elogio della lettura ambientato in una società distopica. Jamal dello scrittore possiede The illustrated man, pubblicato in Italia

21 | P a g . con vari titoli: Il gioco dei pianeti o L’uomo illustrato. I racconti sono legati tra loro da una cornice dove il narratore ci racconta del suo incontro con l'uomo illustrato, un uomo cha ha il corpo coperto di tatuaggi, i quali possiedono la particolarità di potersi animare e raccontare delle storie future particolarmente tragiche; in particolare, in un punto della sua schiena si forma la visione della morte dell'eventuale spettatore delle storie narrate dai tatuaggi. L’uomo illustrato potrebbe essere Forrester il quale come scrittore ha dato vita a delle storie e con il suo talento diletta e aiuta Jamal, anche se è consapevole della sua morte prossima. Tra i libri di Jamal troviamo anche Fool for love (Pazzo per amore) di Sam Shepard, commediografo, scrittore e attore statunitense morto nel luglio di quest’anno. L’ultimo libro presente nella raccolta di Jamal è Discourse on method e The meditation, di René Descartes, a noi meglio conosciuto con il nome di Cartesio, un filosofo, matematico e scienziato francese. Nel film troviamo la sua idea dell’inventum mirabile ovvero della scoperta meravigliosa, intesa come la scoperta di valori fondamentali quali l’amicizia, la lealtà o il talento, che si possono trovare anche in un ambiente degradato come il Bronx.

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(IVBL) ROSSELLA LOCURCIO I LIBRI IMMAGINARI DI WILLIAM FORRESTER Jamal – dopo aver conosciuto un tipo strano e burbero che i suoi amici chiamano “Finestra” – scopre che è il celeberrimo William Forrester, autore del romanzo Avalon Landing, pubblicato nel 1953 all’età di 23 anni. “Un romanzo che offre praticamente tutto di un autore che avrebbe potuto offrire ancora di più”, dice il professor Crawford mentre ne assegna la lettura ai suoi studenti. Subito dopo aver raggiunto la notorietà da giovane, Forrester ha deciso di ritirarsi a vita privata: non pubblicare più romanzi e confinarsi fra le mura di casa. Nel libro Le nebbie di Avalon Marion Zimmer Bradley, scrittrice americana, rivisita la leggenda di Re Artù e dei cavalieri della Tavola rotonda.

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Così l’autrice ci presenta Avalon: una terra eternamente avvolta dalla nebbia. Nel libro, Merlino racconta che secoli prima i Druidi e i Cristiani vivevano ad Avalon pacificamente, ma con l’arrivo dei Romani i due popoli entrarono in conflitto, così i Druidi decisero di rendere invisibile, grazie alla nebbia, la loro terra. Ad Avalon sarebbe stato sepolto Re Artù dopo essere stato ferito nella battaglia di Camlann. Sempre ad Avalon sarebbe poi arrivato Giuseppe D’Arimatea, in fuga dalla Palestina insieme ad alcuni compagni, portando con sé il Sacro Graal. Il luogo probabilmente esiste davvero, si troverebbe nell’Inghilterra meridionale, nel Somerset, dove vi è un colle che è spesso coperto da nebbie e circondato da paludi. Forrester allude dunque ad un atterraggio su questa terra che fa pensare molto alla sua casa nel Bronx, buia e disordinata, frequentata da Jamal e che riproduce ciò che Avalon è secondo la leggenda. Jamal ricorda il fratello di William Forrester, scomparso una sera come un cavaliere della Tavola rotonda che ha lasciato Re Artù solo nella Terra di Avalon. Andando avanti con la visione del film scopriamo che Avalon Landing non è l’unico scritto pubblicato da William Forrester; infatti nel 1960 ha pubblicato uno dei suoi racconti intitolato Una stagione di fede assoluta, racconto che segna l’inizio dell’amicizia fra Forrester e Jamal. Sunset è il libro con cui termina il film. Ci indica la fine della vita dello scrittore, il suo “tramonto” nella vita, ma allo stesso tempo lascia spazio per un nuovo giorno, personificato da Jamal,

24 | P a g . suo allievo, amico e fratello che scriverà la prefazione. Vedendo questo film ho trovato delle analogie con il romanzo che ho letto la scorsa estate, Anima di Natsume Soseki. Anima si apre con l’incontro dell’Io narrante con l’uomo che chiamerà per tutto il libro “Maestro”, di cui non sapremo mai il vero nome. Il Maestro è come Forrester, un uomo molto riservato; ed è proprio questa riservatezza che conduce Jamal nel film, e l’Io narrante nel libro, ad avvicinarsi a questi personaggi. Entrambi trovano nei loro maestri un padre: Jamal lo dice nella sua lettera; nel libro invece l’ Io narrante, nel periodo più critico della sua vita, abbandona suo padre sul letto di morte e si dirige a Tokyo dal suo maestro. L’ultima analogia la vedo nello scambio di lettere che avviene nel film come nel libro: anche se non raccontano la medesima storia, la lettera di Jamal e la lettera del maestro nel libro sono due elementi fondamentali per l’amicizia che si viene a creare in entrambe le opere. Oltre al rapporto allievo-maestro, un tema che mi ha profondamente colpito è quello del talento, talento che Jamal mostra nello scrivere come nel basket. Lo stesso Jamal sa quali sono i suoi talenti, quello nel basket che lo porta a sfidare gli altri ragazzi, quello nella scrittura che lo porta a presentarsi con costanza, anche quando viene cacciato, a casa di William Forrester. Sono proprio questi talenti che lo conducono a puntare sempre più in alto e a non arrendersi mai. Credo che,

25 | P a g . indipendentemente dal valore del film, questa sia una grande lezione di vita.

| racconti, script |

(IVBL) SARA DI STASIO LA PRIMA STESURA Siamo nella spettrale casa di William Forrester che sta insegnando a Jamal, un ragazzo nero del Bronx, a scrivere veramente, con cuore e maestria. Questo è il momento di mostrare a Jamal il lavoro della prima stesura. Si alternano primi piani larghi di Forrester e di Jamal che dialogano fra loro. Forrester pigia freneticamente i tasti della

26 | P a g . macchina da scrivere; si sente il rumore fuori campo dei tasti. Forrester rompe il silenzio: “Attacca”. L’inquadratura si sposta sul ragazzo, che chiede: “A fare cosa?”. “A scrivere”, dichiara Forrester. Pochi concetti, risposte brevi. È ciò che mi colpisce della scena. Non sono necessarie lunghe proposizioni per trasportarmi in un film. Bastano le piccole frasi sospese tra una pausa e l’altra. L’espressione di Jamal è confusa, non sa bene come comportarsi. Forrester è più sicuro di sé, il suo sguardo oscilla tra la macchina da scrivere e il ragazzo. Gli dice che sta facendo quello che farà anche Jamal quando comincerà a pestare sui tasti. Lo sguardo sbalordito di Jamal passa dalla macchina da scrivere a Forrester. William, con le folte sopracciglia inarcate, ha un’espressione piuttosto rilassata, sta insegnando ciò che sa fare meglio. Ogni tanto sul suo volto compare un sorriso di compiacimento e soddisfazione. Il rumore delle dita sulla tastiera cessa. William si inclina leggermente verso Jamal e chiede: “Qualche problema?”. E quasi lo inchioda con lo sguardo. A quella domanda dal tono interrogatorio, Jamal risponde: “Stavo solo pensando.”

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Forrester ricomincia a scrivere: “No. Bisogna pensare dopo, non in questo momento.” D’un tratto inizia una musica jazz, gradevole ed incalzante, che accompagna la spiegazione di Forrester. La musica mi sorprende e mi trascina nelle immagini del film. Ho l’impressione di essere travolta dalle parole di William. È come se le sue frasi stiano fluttuando intorno a me e io non possa fare a meno che assorbire quei contenuti. La macchina da presa inquadra in dettaglio prima le dita dello scrittore, che pestano sui tasti, e poi il foglio bianco sul quale compaiono man mano le parole. Nel frattempo William chiarisce a Jamal: “La prima stesura deve essere scritta con il cuore, e poi la riscrivi con la testa. Il concetto chiave dello scrivere è… scrivere! Non è pensare.” L’inquadratura si sposta sul piano medio di Forrester che termina la sua stesura e porge il foglio a Jamal, il quale è molto sorpreso. In quello stesso istante, termina la musica e Forrester cammina a testa bassa allontanandosi dalla stanza per lasciare spazio a Jamal, che ora comincia a scrivere: è il suo turno.

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(IVBL) ENRICA CERESA PRIMO DIALOGO CON FORRESTER Sta per succedere qualcosa di importante. Viene inquadrato Jamal frontalmente, in Primo Piano, mentre cammina; la Macchina da Presa (MdP) si muove verso l’alto mentre sentiamo una musica in sottofondo, in modo crescente, come ad isolare Jamal dal tutto il resto. Il suo sguardo si alza e capiamo che sta guardando qualcosa di fronte a lui. L’inquadratura si sposta e riprende Jamal da dietro, in Piano Medio, che cammina verso l’edificio davanti a sé: è la casa di Forrester dove Jamal si era introdotto qualche giorno prima. La MdP segue Jamal mentre sale lentamente le scale,

29 | P a g . arriva al piano dove si trova l’appartamento di Forrester, fissa la porta, sta per bussare ma subito rinuncia. Si siede sulle scale di fronte, prende un quadernetto e una penna e comincia a scrivere. Lo spioncino della porta si apre e vediamo l’occhio del signor Forrester. Jamal: ‘’Questa volta non ho bussato.’’ Forrester: ‘’Con chi stavi parlando?’’ Jamal: ‘’Glielo dirò quando mi restituirà le mie cinquemila parole.’’ Forrester chiude lo spioncino e Jamal ritorna a scrivere. L’inquadratura rimane su Jamal, ma si sente un rumore fuori campo: Forrester sta aprendo la porta. Jamal si alza ed entra nell’appartamento colmo di libri. L’attenzione si sposta per un momento sul particolare delle mani di Forrester, che sta temperando una matita con un tagliacarte affilato, lo stesso che Jamal aveva tentato di rubare la volta prima. Subito dopo vediamo un Primissimo Piano del viso di Forrester.

Forrester: ‘’Metti il catenaccio, se pensi di entrare.’’

Jamal chiude la porta. Vediamo Forrester e Jamal nella stessa inquadratura: il primo sullo sfondo in Piano Americano mentre il ragazzo è in Primo Piano di spalle.

Forrester. ‘’L’uomo della macchina?’’

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Forrester comincia sfogliare il manoscritto di Jamal e ad annotare qualcosa con una matita.

Jamal: ‘’E’ un tizio di una scuola privata. Mi vogliono a studiare da loro.’’

Jamal si guarda intorno e comincia a girare per la stanza.

Jamal: ‘’Noi non dobbiamo pagare niente, però. Abitiamo a un paio di isolati da qui, io e mia madre. Beh, pure un fratello fino a due anni fa, ma se ne andò quando mio padre sparì.’’

Jamal palleggia per terra con la palla da basket che si porta sempre dietro. Forrester si gira verso di lui immediatamente e lo fissa con uno sguardo di rimprovero. L’inquadratura passa rapidamente da un Primo Piano su Jamal a un Piano Americano laterale su Forrester e poi da un Primo Piano su Jamal alla Figura Intera di Forrester. C’è un attimo di silenzio. Jamal smette di palleggiare e ricomincia a parlare. Si torna al Primo Piano di Jamal che guarda fuori dalla finestra.

Jamal: ‘’Beh, mia madre si stancò di aspettare che mio padre rigasse dritto e mio padre si stancò di provarci. Fu allora che cominciai a scrivere.’’

Forrester: ‘’Come ti chiami?’’

Jamal: ‘’Jamal Wallace.’’

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Forrester: ‘’Sembra il nome di un piatto beduino. Quanti anni hai?’’

Jamal: ‘’Ho sedici anni’’

Forrester: ‘’Sedici anni. E hai la pelle nera.’’

Jamal si gira verso Forrester e alza il sopracciglio.

Forrester: ‘’E’ notevole’’.

Jamal: ‘’Che cosa è notevole? Che ho la pelle nera? Ma dico, il fatto che ho la pelle nera che c’entra scusi?’’

Il fastidio è evidente sul volto di Jamal, ripreso in Primo Piano frontale. Forrester prende il coltello con cui prima stava appuntendo una matita e si avvicina a Jamal.

Forrester: ‘’Tu adesso non sai cosa fare, vero? Se mi dici quello che veramente vuoi dirmi magari mi evito di leggere questa roba, ma se mi permetti di buttarti giù con queste stronzate razziste che fine fai tu?’’

Jamal: ‘’Io non voglio giocare a questo gioco.’’

Forrester: ‘’E invece ci stai giocando eccome. Un’espressione vale quanto mille parole, ma quelle

32 | P a g . che ti leggo in faccia sono pesanti, hm?’’

Forrester punta il coltello addosso a Jamal per spaventarlo. Gli ridà il testo e va via. Anche Jamal si gira, prende la sua palla da basket, il suo zaino, si gira a guardare Forrester un’ultima volta.

Jamal: ‘’Ma guarda che rincoglionito!’’

Forrester sospira e si versa del liquore in un bicchiere.

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(IVBL) DALILA DI PAOLO MAILOR CALLOW SCHOOL - AULA DEL PROFESSOR CRAWFORD - INTERNO GIORNO

L’aula del professor Robert Crawford è arredata con delle librerie incassate in tre delle quattro pareti; la parete libera è affrescata con volti di scrittori celebri, tra cui riconosciamo William Forrester. Dunque, il professore scrive sulla lavagna i versi di una poesia:

"Ere sin could blight or sorrow fade, Death came with friendlycare; The opening bud to heaven conveyed, And bade it blossom there".

Finito di scrivere, chiede alla classe, in particolare ad uno studente che si chiama John Coleridge, chi sia l'autore. John, pur essendo omonimo dello scrittore, non sa rispondere. I primi piani sottolineano il suo sguardo perso nel cercare una possibile risposta. Jamal Wallace allora cerca di aiutarlo suggerendogli di dire il proprio nome, ma, sfortunatamente, il professore sente le sue parole e gli chiede spiegazioni. “Coleridge dovrebbe dire il suo nome perché è lo stesso dello scrittore” dice Jamal. “Molto bene, signor Wallace” si congratula il professore, e poi aggiunge con sarcasmo: "Forse i

34 | P a g . suoi talenti vanno anche un po' più in là della pallacanestro." Jamal è irritato dal tono del professor Crawford e lo corregge: "Lei ha detto che i miei talenti vanno più in là della pallacanestro. ‘Più in là’ denota una distanza, ‘oltre’ è una definizione di grado. Lei doveva dire ‘oltre’". Crawford si sente sfidato, non comprende che il ragazzo prende solo le difese del suo compagno, Coleridge. Il professore inizia allora a citare grandi autori con sguardo fiero, come se sapesse di aver già vinto la battaglia, ma viene puntualmente troncato da Jamal che, con molta semplicità, completa le frasi e rivela il nome di ogni scrittore citato. "È una triste verità che perfino i gran..." " Grandi uomini hanno parenti poveri... Dickens." "Udrai il battito degli zoccoli..." "Kipling." "Tutte le grandi verità cominciano..." " Shaw." "L'uomo è l'unico animale..." "Che arrossisce... o dovrebbe arrossire... è Mark Twain." Lo scambio di battute avviene in campo-controcampo: in rapida successione si alternano i primi piani del professore e di Jamal. Entrambe le immagini hanno il background sfocato: nel primo caso si può notare che l’inquadratura è ripresa direttamente dalla fila di sedie che si trova subito davanti al professor Crawford ed è fissa, con un’angolazione

35 | P a g . dall'alto verso il basso. Invece nel secondo caso, l'inquadratura è una "pseudo - soggettiva", girata con un’angolazione dal basso verso l’alto, il punto di vista di Jamal, all'altezza dei suoi occhi. Il Prof. Crawford – risentito per essere stato battuto da un sedicenne – ordina a Jamal: "Esca di qui. Esca... di qui.".

(IVBL) ALESSIA CAVALLO APPARTAMENTO DI WILLIAM – INTERNO SERA

Dopo aver finito di scrivere, Jamal decide di ritornare a casa sua. Prima che esca, vediamo dalla scrivania dove è seduto ciò che in realtà egli sta guardando. Si passa infatti dall’inquadratura in Primo Piano di Jamal a quella in Campo Medio del

36 | P a g . salone, dove c’è William che dorme sulla poltrona. Da quest’angolazione sono inquadrate solo le gambe del ragazzo e la giacca che porta in mano. Così seguiamo i movimenti di Jamal verso Forrester. Non appena arriva nel salone, notiamo un movimento di macchina: una brevissima panoramica sul Primo Piano di Jamal che si avvicina a William, il quale, dopo uno stacco, compare in Primissimo Piano col volto illuminato, in contrasto con l’atmosfera cupa circostante. Il ragazzo decide di svegliarlo, toccandogli il braccio, ma William dorme profondamente e non si sveglia. Jamal è dispiaciuto (in Primissimo Piano), accende la luce, riprende il suo pullover appoggiato sulla poltrona e si avvia verso la porta di uscita. Ma c’è qualcosa che attira la sua attenzione. È incuriosito e si ferma. Sulla sua destra, grazie a un Primo Piano, notiamo insieme al ragazzo un angolino illuminato che contrasta con la penombra di tutta la casa. Si tratta di una cassettiera bianca sulla quale spicca un grande album marrone. Da un Primo Piano molto suggestivo capisco che Jamal non uscirà se prima non avrà sfogliato l’intero album. Jamal si avvicina, apre l’album e lo sfoglia: scorrono i particolari delle foto, molto emozionanti. Già a partire dal primo tocco della prima pagina e, soprattutto, grazie alla canzone (“Over the rainbow”, arrangiata con la chitarra elettrica) di sottofondo, sento che in quell’album è nascosto qualcosa di speciale. É una scena commovente. Non so perché, ma mi scioglie il cuore.

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Sono fotografie in bianco e nero, attraverso le quali scopriamo insieme a Jamal i segreti della vita di Forrester. Nelle prime ci sono i genitori, con i volti sorridenti, e subito dopo i suoi fratelli e gli altri parenti. Un’altra foto molto importante riguarda la sua missione del ’62 con i suoi compagni. Una foto mi colpisce in modo particolare: quella in cui Forrester è in piedi su una roccia. Appare imponente e sembra non aver nessuna paura di mettersi in gioco. Tutte le foto che vediamo attraverso gli occhi di Jamal descrivono il Forrester di una volta, totalmente diverso da quello che oggi Jamal conosce. Un uomo spensierato e felice che ama la natura, lo spirito avventuriero, che vuole godersi appieno la vita. Un altro uomo che avrebbe tanto voluto far rinascere perché lo vede molto simile a lui. Dai Primissimi Piani dubbiosi e incerti del suo volto, si vede che Jamal difficilmente accetta il cambiamento radicale di William. Tra le varie foto ce n’è anche una che ritrae lo Yankee Stadium, dove un tempo William andava spesso con suo fratello a vedere le partite di baseball. E poi...ancora tante altre foto che riaccendono i ricordi. La scena mi fa pensare al Narratore della Recherche du temps perdu che, un giorno, inzuppando la madeleine nel tè, ricorda le remote abitudini dell’infanzia e la zia Leonie. Il tempo conservato nelle foto è un tempo che anche Jamal rivive e rimpiange. Ci sono diversi Primissimi

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Piani che ci mostrano il suo viso un po’ triste; le inquadrature mi suggeriscono che lui, ora, si sente solo e abbandonato come Forrester. Sfogliando quell’album si identifica con William, il quale, d’ora in poi, immagino che sarà per lui come un padre. Non solo gli insegnerà a scrivere, ma lo aiuterà, grazie ai suoi consigli e alle lezioni di vita, ad affrontare i vari ostacoli che si presenteranno. Ecco perché, prima di andar via, Jamal prende un plaid e lo copre con tanto amore.

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(IVBL) ANTONELLA BONNI MAILOR-CALLOW SCHOOL- AULA DEL PROF. CRAWFORD - INTERNO GIORNO. Uno studente ha appena finito di leggere il suo manoscritto. Nel silenzio totale compare lo scrittore William Forrester. Il professor Crawford è sbalordito. William chiede se gli è possibile leggere poche parole e ovviamente il professore accetta molto volentieri. William si presenta, in sottofondo si sente un brusio generale. Prima di iniziare, William beve un bicchiere d'acqua. Inizia a leggere. Perdere la famiglia. Perdere la famiglia ci obbliga a trovare una nostra famiglia, non sempre la famiglia che è del nostro sangue, ma la famiglia che può divenire del nostro sangue, e se fossimo tanto saggi da aprire la nostra porta a questa nuova famiglia scopriremmo che le nostre aspettative di un tempo nei riguardi del padre, quelle che un tempo ci orientavano verso il fratello, quelle che un tempo ci ispiravano le stesse aspettative, saranno di nuovo... Le parole di Forrester vengono coperte dalla musica, ma poi essa diminuisce e Forrester continua.

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L'unica cosa che ci resterà ancora da dire sarà: vorrei aver visto questo, vorrei aver fatto quello, oppure vorrei... Be'... Uhm... La maggior parte di voi è troppo giovane per sapere quali siano le proprio aspettative, ma quando io ho letto queste parole, parole di speranza, di sogni, mi sono reso conto che l'unica aspettativa che ho potuto realizzare così avanti nella vita è stata quella dell’amicizia. E mentre lo dice si allontana. Il professor Crawford ringrazia per questa inattesa visita e per la qualità delle parole di William: è qualcosa che tutti dovrebbero ambire di raggiungere. Tutti applaudono e il professore chiede come mai questa visita inaspettata. William risponde che ha voluto parlare qui oggi, perché a un suo amico non è stato concesso di farlo, un amico che ha avuto la lealtà di proteggerlo. Il suo amico si chiama Jamal Wallace. Il professor Crawford rimane stupefatto e chiede se Jamal Wallace è davvero suo amico. Lo scrittore risponde di sì, e dice che lui l’ha aiuto a trovare le sue parole cominciando con alcune delle sue e in cambio Jamal gli aveva promesso di non dire mai niente a nessuno su di lui. Ed è una promessa che ha onorato. Il professore allora dice severamente che

41 | P a g . anche se il gesto di Forrester è stato dettato dal cuore, si deve rendere conto che niente cambierà né influenzerà la commissione disciplinare della scuola nel raggiungere una giusta e appropriata decisione sul caso. Forrester aggiunge che c’è un’altra questione: le parole che lui ha letto non sono sue, ma di Jamal Wallace. Dopo un profondo silenzio, tutti applaudono Jamal. Il professor Crawford cerca di imporsi, urla di fare silenzio, ma viene bloccato dal professor Matthews che lo invita a tacere. Il professore Crawford dice che lui è il direttore della competizione letteraria e ha lui l’ultima parola, ma ancora una volta il professor Matthews lo blocca e dice: Robert, siediti. Io faccio l'insegnante da più di trent'anni, cioè abbastanza a lungo da sapere che la lealtà è una cosa che conta molto... direi che il signor Forrester ha chiarito bene la questione per noi tutti e, come presidente del consiglio dei professori, ho io... l'ultima parola sull'argomento. Signor Wallace, lei è esentato dal presentarsi di fronte al consiglio. Signor Forrester, se un giorno lei fosse interessato a un incarico accademico… Forrester risponde un secco no. Il professor Matthews chiede a Jamal se le parole che hanno sentito sono sue, e il ragazzo fa cenno di sì. Il professore è stupefatto.

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MAILOR- CALLOW SCHOOL- ESTERNO GIORNO Jamal e William Forrester escono in strada. Forrester chiede a Jamal se quei due tiri fatti alla fine della partita di basket durante il campionato scolastico li ha sbagliati o “li ha sbagliati”. Jamal risponde che questa non è una “domanda da minestra”. Lo scrittore allora domanda se la loro sceneggiata finirà sul New York Scandal e Jamal risponde di sì. Ascoltiamo l’ultimo dialogo tra i due amici. Forrester: “Be', comunque vada, io schiodo. Ah... ehm... tu e i tuoi amici che parola usereste per chiarire il concetto?” Jamal: “Partire?” Forrester: “Oddio!” Jamal: “E dove te ne vai?” Forrester: “Be', ho una patria che non visito da troppo tempo...” Jamal: “Ah, vuoi dire l'Irlanda.” Forrester: “La Scozia, per la miseria!” Jamal [ride]: “Ti sto prendendo in giro... Però vedi di scrivere.” Forrester annuisce. E se ne va in bicicletta.

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(IVBL) ANNA SALVATORE ESTERNO SERA Jamal porta Forrester (in occasione del suo compleanno) ad assistere a una partita di baseball. Tutto bene finché non si distrae per andare a prendere il programma, perdendo di vista Forrester che, disorientato e impaurito perché sempre e solo circondato dalle mura di casa, viene trascinato dalla folla. A quel punto Jamal se ne accorge e preoccupato comincia a cercarlo, a chiamarlo… Forrester è travolto da quella moltitudine di persone e, sconfitto, si accascia affaticato in un angolo ansimando in un tentativo di riprendere fiato. Quando Jamal lo trova, rincuorato gli offre il suo aiuto per riportarlo a casa. Forrester

44 | P a g . ancora scosso poggia una mano sulla spalla del giovane e i due si incamminano. Poco dopo essersi scusato, Jamal chiede un favore a suo fratello (Terrell) che permette loro l’accesso allo Yankee Stadium, un regalo da parte del giovane Jamal. Forrester è commosso, inizia ad aprirsi col ragazzo e a parlare della sua famiglia, in particolare del fratello, che morì dopo essere tornato dalla guerra. Ad un certo punto Jamal cita una frase tratta dal libro di Forrester, Avalon Landing: ”La quiete di coloro che ci hanno preceduto non può alleviare l’inquietudine di coloro che seguono.” Forrester è stupito, resta senza parole. In tutta la scena prevalgono i primi piani, che scrutano i volti dei due personaggi. Questa scena è piena di emozioni per entrambi i personaggi. Forrester che si perde tra la folla cercando con sguardo confuso e impaurito il ragazzo, Jamal che sorpreso non trova più l’amico, il ritrovo di entrambi e il sollievo di rivedersi, la felicità e la nostalgia di Forrester nel ricordare e confessare ad un’altra persona ciò che lo ha portato ad essere la persona che è. Sono emozioni che ho provato assieme a loro, essendomi immedesimata forse un po’ troppo: speranza, gioia, felicità, sollievo, paura e tristezza… Il momento migliore è sicuramente quando entrambi sono al centro dello stadio e attendono che vengano

45 | P a g . accese le luci. Un’immagine che mi ha profondamente colpita.

(IVBL) MARIA DI DOMENICO SCUOLA DI JAMAL - AULA DI LETTERATURA– INTERNO GIORNO La scena si apre con un’inquadratura della professoressa di letteratura ripresa in Piano Medio. La donna è giovane, di pelle scura, alta e con i capelli ricci. In piedi, dà le spalle alla lavagna e, con un tono di voce chiaro ma non autoritario, sta parlando alla classe della poesia Il Corvo di Edgar Allan Poe. Stacco. L’inquadratura passa dalla sola figura della professoressa al Totale di tutta la classe: gli studenti sono seduti nei banchi, ripresi di spalle. L’insegnante dice ai

46 | P a g . ragazzi che la poesia fu scritta nel 1845, mentre Poe era “strafatto di coca e tormentato dalla morte”. Stacco. Uno degli studenti, ripreso in Primo Piano, commenta la poesia facendo notare che il titolo è anche il nome di una squadra di football. Interviene lo studente seduto dietro di lui: dice con sarcasmo che anche i giocatori di quella squadra sono ossessionati dalla morte come lo scrittore, poiché sono poche le volte che la squadra vince. Mentre i due ragazzi parlano l’inquadratura non cambia, poiché il Primo Piano riesce a riprendere entrambi. Tutti ridono fuori campo. La Macchina da Presa stacca su Jamal che, inquadrato di spalle in Primo Piano, si gira verso i due compagni per ridere. Vediamo l’immagine di Jamal dal fondo dell’aula, ripresa tra le sagome sfocate delle spalle dei suoi due compagni seduti dietro di lui. Successivamente Jamal si gira a guardare la professoressa. La Macchina da Presa ritorna sul Piano Medio laterale della professoressa, che si muove dietro la cattedra, seguita da una lenta panoramica. Informa gli alunni che non a caso i Corvi di Baltimora sono l’unica squadra con il nome di una poesia classica e poi chiede se qualcuno di loro l’abbia mai letta. Non ricevendo risposta, comincia a dirne i primi versi: “In una notte tetra e senza lumi, meditavo stanco su strani volumi”. Si ferma e chiede un parere a Jamal. Stacco sul Mezzo Primo Piano di Jamal – inquadrato lateralmente e circondato dagli sguardi di scherno dei compagni – che risponde di non aver mai letto la poesia. La

47 | P a g . professoressa è delusa dalla risposta di Jamal, abbassa lo sguardo e resta pensierosa. Nel frattempo gli studenti hanno cominciato a lasciare i banchi poiché la campanella del cambio dell’ora è suonata. La professoressa solleva lo sguardo e con un tono più severo, dice: “Ragazzi, voglio quei temi per martedì prossimo.” Si tratta di una delle scene chiave del film poiché ci permette di ricostruire il percorso di crescita di Jamal. Il ragazzo probabilmente conosceva la poesia di Poe e la professoressa, sapendolo, gli ha chiesto un parere. Il suo intento è quello di incoraggiare Jamal a non sprecare la sua passione per la letteratura e soprattutto a non vergognarsene, visti anche i suoi brillanti risultati alle prove mandate dal ministero. Il giovane studente è sicuramente influenzato dai commenti che i suoi compagni potrebbero fare su di lui, quindi preferisce fingere di non sapere piuttosto che dare un esempio positivo a tutti gli altri. Loro non apprezzano la poesia e la giudicano sicuramente vuota, inutile e incapace di aiutarli ad uscire dalla situazione di degrado che caratterizza le loro vite ed il Bronx in generale. Lo stesso Jamal forse ha programmato di fare carriera attraverso il basket, senza fare troppo affidamento sul suo amore per i libri e la scrittura. Tuttavia un primo passo verso il cambiamento lo percepiamo nel momento in cui decide di rimanere a studiare nella Mailor-Callow

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School, la quale può offrirgli maggiori opportunità di studio e sbocchi per il futuro. Qui, lontano dagli sguardi di scherno dei suoi vecchi compagni, osa perfino sfidare a “suon” di citazioni celebri il nuovo insegnante di letteratura, cosa che probabilmente non avrebbe mai pensato di fare nella sua vecchia scuola del Bronx.

(IVBL) ROSANNA TELLA L'ULTIMO INCONTRO

E' mattina inoltrata. Jamal e Forrester escono dalla Mailor-Callow School tra gli sguardi curiosi dei presenti. Si apre la porta a vetri della scuola, un palazzo bianco delimitato da una cancellata e bianche colonne, e i due scendono in strada tra la

49 | P a g . folla che cammina lungo il marciapiede dove spiccano eleganti lampioni e alberi dalle fluenti chiome. Alcuni ragazzi sono fermi a chiacchierare dinanzi all'ingresso. I due protagonisti sono inquadrati in Figura Intera: Forrester indossa un elegante completo grigio, mentre Jamal porta la divisa del college e il suo zaino a tracolla. Quest'ultimo è rilassato e sereno, come se fosse stato sempre sicuro che l'amico non l'avrebbe abbandonato. (Forrester, infatti, superando le sue paure e i suoi fantasmi, si è presentato al college per leggere un scritto, rivelando poi che si trattava di un'opera del suo amico Jamal, dissipando così i dubbi avanzati dal professor Crawford sulla correttezza del ragazzo e rivelando le sue grandi doti di scrittore). Forrester riprende la sua bicicletta, i due si incamminano lungo il marciapiede senza guardarsi, ansiosi di lasciare la scuola. Un alternarsi di Primi Piani dei due personaggi ci permette di cogliere sui loro visi, ad ogni frase, le sfumature delle loro reazioni. Forrester dice a Jamal senza guardarlo negli occhi: “Oh... Basta lezioni... Però, avrei una domanda. Quei due tiri che hai fatto alla fine della partita, li hai sbagliati o “li hai sbagliati”? Jamal risponde aggrottando la fronte: “Non è una domanda da minestra, direi.” (Jamal ripete con ironia la stessa battuta fatta da Forrester, in una scena precedente, mangiando una minestra, per

50 | P a g . rispondere alla domanda di Jamal: “Sei mai stato sposato?”). Forrester: “Oh… andiamo.” Attraversano una strada delimitata da siepi, lungo il marciapiede vi sono alberi e giardini fioriti con splendidi tulipani rosa. Le macchine, tra cui numerosi taxi, sono ferme in attesa del passaggio dei pedoni, si sentono i rumori del traffico cittadino e in lontananza si vedono i grattacieli. Forrester spinge la bici con una sola mano, chiede: “Secondo te, la nostra sceneggiata di oggi avrà gli onori del New York Scandal?” (Un giornale di gossip di New York che Forrester, durante la scena della minestra, dice di leggere sempre a colazione). Jamal: “Oh, sì decisamente.” Forrester: “Be', comunque vada, io schiodo. Tu e i tuoi amici che parola usereste per chiarire il concetto?” Jamal : “Partire?” Forrester: “Oddio!” I due amici si fermano. Alle loro spalle si intravedono i giardini e il movimento delle persone. Lo scambio di battute successivo è sottolineato da un alternarsi di Primi Piani. Jamal: “E dove te ne vai?” Forrester: “Be', ho una patria che non visito da troppo tempo …” Jamal: “Ah, vuoi dire l'Irlanda?” (Primo Piano di Jamal con un’espressione divertita: l'immagine della

51 | P a g . nuca di Forrester risulta sfocata per dare risulto alle parole del giovane). Forrester risponde in tono stizzito: “La Scozia, per la miseria!” Jamal sorride e risponde: “Ti sto prendendo in giro. Però vedi di scrivere.” Forrester fa cenno di sì con la testa. Alle spalle dei protagonisti intanto scorre il traffico cittadino. Il rumore del traffico che faceva da sottofondo ai primi scambi di battute viene lentamente sostituito da una musica briosa, dapprima lieve poi sempre più marcata (Orff Schulwerk, Gassenhauer from Musica Poetica). Mentre la camera si sofferma sul volto di Jamal visibilmente commosso, l'uomo si allontana in bicicletta. Vediamo ancora un Primo Piano di Jamal, mentre lo sfondo è completamente sfocato che accentua il distacco avvenuto. La Camera stacca ancora sul Totale della strada, dove ormai la figura di Forrester si perde in lontananza in una corsa liberatoria in mezzo al brulicare del traffico.

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(VBL) SARA MOREO JAMAL INSEGNA A CLAIRE LE BASI DEL BASKET

La scena inizia mentre i due sono in veranda e si trovano uno di fronte all’altra. A dividerli è solo il pallone da basket di Jamal. La Macchina da Presa si trova dietro Claire, verso il lato sinistro, quindi riusciamo a vedere Claire di spalle, mentre Jamal è rivolto verso la Macchina da Presa. Il ragazzo dice a Claire di non farlo passare, altrimenti farebbe canestro. Dunque inizia a palleggiare, ma la ragazza non riesce a marcarlo e quindi Jamal passa. Claire si giustifica dicendo che Jamal è molto più grande di lei, dunque è normale che lui sia riuscito a passare senza alcuna

53 | P a g . difficoltà. Ancora una volta, la ragazza è di spalle rispetto alla Macchina da Presa. Dopo le giustificazioni di Claire, Jamal le risponde che non è importante che lui sia più alto di lei, l’importante è giocare comunque in difesa. La ragazza gli chiede come si giochi in difesa e Jamal cerca di spiegarglielo. Le dà il pallone e le dice di girarsi. Ora lo spettatore riesce a vedere anche il volto della ragazza. I due giovani sono in Primo Piano per un breve periodo, giusto il tempo di una battuta. Subito dopo, la Macchina riprende il Particolare della mano di Jamal sul fianco di Claire. Mentre la Macchina da Presa è fissa sulla mano, Jamal dice a Claire di sapere in che direzione va o ha intenzione di andare poiché lo sente da come si muove la ragazza. Ora la Macchina riprende prevalentemente il volto di Claire, che cerca di muoversi senza far capire a Jamal la direzione. Va verso sinistra, ma Jamal la blocca. Allora cerca di andare a destra e la Macchina riprende nuovamente la mano del ragazzo sul fianco di Claire. Successivamente la ragazza si gira verso Jamal, il quale le dice di “driblare”, termine che nel gioco del basket indica l’azione di schivare e superare l'avversario mantenendo il possesso della palla. Claire prova a palleggiare, ma i due sono interrotti dal padre della ragazza che sopraggiunge per chiedere alla figlia di tornare dentro per salutare alcuni ospiti che sono in procinto di andar via. Il papà è inquadrato in

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Piano Medio e ha in mano il pallone con il quale i due ragazzi stavano giocando. L’imbarazzo dei ragazzi, colti in un momento in cui sono piuttosto vicini, è evidente. Claire saluta Jamal e si avvicina al padre, il quale lancia il pallone a Jamal. Claire e suo padre si avviano, ma Jamal li interrompe svelando a Claire uno dei dettagli di un libro di Arthur Conan Doyle che la ragazza deve leggere e studiare. Egli dice a Claire che è stato Stamford a presentare Watson a Holmes in un bar di Londra. Il suo obiettivo è di far risparmiare un po’ di tempo a Claire durante l’analisi del libro assegnatole a scuola. Detto ciò, il padre di Claire prende per mano sua figlia e la porta con sé all’interno dell’appartamento. La scena si conclude con Jamal che palleggia pensieroso in veranda. Mentre vedevo questa scena, ho provato una serenità molto particolare. Vedere i due ragazzi giocare insieme mi ha fatto capire che le differenze sociali possono essere tranquillamente superate. Finalmente due persone appartenenti a due realtà diverse, riescono a interagire senza alcun problema. La scena mi ha trasmesso anche molta dolcezza, perché ho visto nei loro gesti innocenza e purezza, valori che al giorno d’oggi sono difficili da trovare.

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(IVBL) MARCO ANTONINO VINCI LA SEQUENZA DI CHIUSURA DEL FILM

E’ giorno, si apre la porta d’ingresso di una casa, non una casa qualunque, è quella di William Forrester ormai deceduto a causa di un tumore. Entra Jamal, ora proprietario incredulo di quel lascito, vi entra con sua madre e suo fratello. La scena è piuttosto silenziosa. La mamma e il fratello escono subito di scena, ma si avverte la loro gioia nell’avere una nuova dimora bella e situata all’ultimo piano di un palazzo elegante. L’inquadratura è su Jamal: è sommerso dai ricordi, si avvicina alla finestra, stringendo a sé un manoscritto e una lettera che poggia su un tavolino

56 | P a g . sotto la finestra. È la stessa finestra da cui la sagoma misteriosa di Forrester osservava i ragazzini giocare a basket (per questo motivo lo chiamavano “finestra”). Jamal pulisce il vetro con il suo polso, sposta la tenda, apre la finestra e si affaccia, si sentono i rumori della caotica città, sirene, traffico, voci e i suoi ricordi. Una musica strumentale ricca di malinconia accompagna il silenzio della scena e continua poi ad accompagnare la scena successiva. Jamal è seduto in strada sotto la sua nuova casa, ha in mano un altro dono di Forrester, una lettera (vista già in due scene precedenti, ma chiusa) la apre e la legge. Si ode la voce di Forrester:

Caro Jamal,

un tizio che conoscevo una volta scrisse che noi abbandoniamo i nostri sogni per paura di fallire o peggio ancora per paura di avere successo. Devi sapere che ero sicuro sin dal principio che tu avresti realizzato i tuoi sogni, ma non immaginavo che anch’io avrei realizzato i miei. I tempi cambiano giovanotto, e anche se ho dovuto attendere l’inverno della vita per vedere le cose che ho visto in quest’ultimo

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anno, non ho dubbio alcuno che avrei aspettato a lungo e inutilmente se non fosse stato per te.

Mentre Jamal legge, gli arriva alle spalle l’amico che si siede sulla palla da basket che li accompagna da sempre. Lo invita ad alzarsi e a fare due tiri al canestro, incoraggiandolo a guardare avanti. La musica ora cambia, è più spensierata, guarda alla vita, è Somewhere over the rainbow.

Stacco. La finestra inquadrata dall’interno dell’appartamento di Forrester. È aperta, soffia un vento leggero che scosta le tende. La Macchina da Presa avanza verso la finestra e scopre sul tavolino un manoscritto su cui si legge:

TRAMONTO

Una storia di William Forrester

La Prefazione deve essere scritta da Jamal Wallace

L’inquadratura torna alla finestra. Vediamo giù nel playground Jamal Wallace e i suoi amici che giocano a basket. Il film finisce com’è cominciato, con l’immagine spensierata e gioiosa dei giocatori di basket, ma qualcosa è cambiato nel cuore e nei pensieri di uno di loro: ha scoperto la bellezza della scrittura e dell’amicizia.

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(VBL) ALESSIA SANTORO CAMPO DI BASKET – ESTERNO GIORNO

Con il tagliacarte lasciatogli da Forrester, Jamal apre la busta della lettera che il maestro gli ha scritto. Un taglio netto e rapido che ci permette di intuire il desiderio del ragazzo di leggere le ultime parole scritte dal maestro prima della sua morte. Quando Jamal inizia a leggere è seduto sull’estremità del campo di basket, circondato dal vuoto del campo e da alti palazzi che si intravedono sullo sfondo. Assistiamo alla scena tramite la Macchina da Presa che inquadra il ragazzo dal basso, in modo tale da permetterci di osservare non solo il volto del giovane Jamal, ma anche le sue mani che serrano la lettera. Come la

59 | P a g . camicia del ragazzo, anche la lettera è mossa dal vento, ma le mani di Jamal la tengono molto stretta; incurante del movimento del foglio, resta immerso nella lettura. Le dolci parole di Forrester provocano in Jamal forti emozioni, felicità e rabbia allo stesso tempo, e fanno riaffiorare in lui numerosi ricordi del tempo passato con il suo mentore, come appare evidente dalle espressioni sul suo volto. Come sottofondo alla voce narrante di Forrester, che legge le sue stesse parole al giovane Jamal, c’è il silenzio del quartiere, accompagnato dal fruscio del vento e interrotto di tanto in tanto dal cinguettio di qualche uccellino. Nella lettera, Forrester spiega al ragazzo come sia stato fondamentale il loro incontro per la realizzazione dei propri sogni, poiché sostiene che se non fosse stato per lui non sarebbe mai riuscito a vedere la vita con occhi diversi e a realizzarsi, anche se questo è accaduto solamente nell’“inverno della vita”. Appena dopo la lettura, la meditazione di Jamal viene interrotta da un suo amico, che si siede alle sue spalle su un pallone da basket e che, dopo averlo salutato, gli chiede: “Ti fermi un po’ da queste parti?” Jamal, senza voltarsi, risponde con voce tremante: “Non mi puoi guardare negli occhi questa volta”. Così l’amico lo incita ad andare via da lì. Jamal inserisce il tagliacarte nel fodero e lo posa sull’asfalto assieme alla lettera. Il compagno lo invita a giocare passandogli il pallone, così osserviamo i ragazzi allontanarsi mentre si scambiano qualche palleggio, in procinto di iniziare una partita di basket.

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(IVBL) ALESSIA CELENTANO CAMPO DI BASKET – ESTERNO – POMERIGGIO INOLTRATO

Jamal si siede a terra e apre la lettera di Forrester. È ripreso in Piano Americano; dietro di lui vi sono i palazzi del Bronx. Sentiamo la voce fuori campo dello scrittore: “Caro Jamal, un tizio che conoscevo una volta scrisse che noi abbandoniamo i nostri sogni per paura di fallire o, ancora peggio, per paura di aver successo. Devi sapere che io ero sicuro fin dal principio del fatto che tu avresti realizzato i tuoi sogni, ma non immaginavo che anch’io avrei di nuovo realizzato i miei. I tempi cambiano, giovanotto, e anche se ho dovuto attendere l’inverno della vita per vedere le cose che ho visto in quest’ultimo anno, non esiste dubbio alcuno che avrei aspettato a lungo e inutilmente se non fosse stato per te.” Un suo amico (Fly) gli si avvicina e si siede sul pallone da basket. Gli mette una mano sulla spalla, ma Jamal gli dice che non può guardarlo negli occhi questa volta. L’amico lo invita a giocare, riesce a convincerlo. Jamal ripone il tagliacarte che aveva tenuto mentre leggeva la lettera. Fly gli porge il pallone e iniziano a giocare a basket. Scorrono i titoli di coda.

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(VBL) ANNA BARBARA BALDUCCI FINALE

La scena inizia con Jamal che entra nello studio legale di Steve Anderson. Durante la scena si sentono spesso rumori fuori campo: l’apertura della valigetta, il suono delle chiavi, lo spostamento della scatola. Jamal è inquadrato in Primo Piano, in cui è compreso anche l’avvocato, sullo sfondo. In un primo momento Jamal fissa la lettera, le chiavi e la scatola che Forrester gli ha lasciato. Afferra le chiavi e le stringe in una mano. Steve lo informa che Forrester è morto: aveva un tumore da due anni. Jamal resta in silenzio. Stacco.

Il regista apre la scena successiva con un Campo Medio in cui Jamal, sua madre e suo fratello

63 | P a g . entrano in casa di Forrester: si percepisce un vuoto, l’assenza di Forrester. L’ambiente evoca una certa nostalgia. Ci sono pile di libri sparse ovunque. Anche la reazione di Jamal mentre fissa la macchina da scrivere e fa scorrere il carrello è nostalgica (forse ricorda le serate trascorse a scrivere in compagnia di William. Jamal si affaccia alla finestra. Per la prima volta nel film, si vedono i vetri sporchi: Forrester passava ore a pulirli meticolosamente. Jamal viene inquadrato in Primissimo Piano. Stacco.

Jamal viene ripreso con un’inquadratura Falsa Soggettiva: è di spalle con in una mano la lettera di Forrester e nell’altra il tagliacarte con cui ha aperto la busta. “Caro Jamal…” Sentiamo la voce off di Forrester: sono le sue ultime parole scritte per Jamal, il suo giovane allievo, il suo ultimo amico.

| voci, silenzi |

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