Tuttobici Marzo 2017 Parte4.Pdf
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Come molti sanno, ho rischiato di ne, ma una sensazione. Una sensazione morire. Da ragazzino mi hanno diagno- pro fonda di forza e di convinzione. Io sticato una sarcoidosi pol monare, una ho corso diciassette volte la Sanremo, e malattia che porta al rinsecchimento sono sempre partito da Milano per vin- dei polmoni. Grazie al dottor Quilici cere, ma quell’anno ero consapevole guarisco e mio padre, mi carica sulla che a Sanremo avrei battuto tutti». sua 128 e mi porta a Ca stellania, sulla Di tutte le linee che hai superato, quella è tomba di Coppi, come a dire: “Guarda stata ben più di un traguardo. da lassù il mio ragazzo. Ha le doti per «È stata la sublimazione di un sogno. Il diventare campione, ma lo diventerà compimento di un cammino incomin- se tu ci butti un occhio”». ciato molti anni prima. Un sogno matu- Della vittoria alla Sanremo, quale è rato tra la nebbia e il gelo del Turchino l’immagine che ti resta? con mio papà Vivaldo. È stato quasi «Non è propriamente un’immagi- come un giuramento, un patto di san- gue. Vinta la Sanremo mi sono pacifi- cato, mi sono sentito a posto con me stesso e con gli altri. Da quel momento in poi sono davvero entrato in una nuova dimensione». Tu sei sempre stato Cipollini, con le tue vittorie e anche le tue spacconate. Quel giorno non ti è però servito fare il gusco- ne. Non sono servite le Cipollinate: la scena te la sei presa solo con la tua volata imperiosa. «Io ho sempre cercato di divertirmi e divertire. Lo sport l’ho sempre inteso come uno spettacolo, anche se nel mondo del ciclismo questo concetto non era tanto gradito. In ogni caso, come ti ho detto, sono sempre stato uno che andava per la propria strada e penso anche di averne percorsa un bel po’. Sai anche che io ho frequentato e frequento ancora oggi gli ambienti del - la moda. Ecco, chi frequenta certi am - bienti sa sempre qual è l’abito giusto da mettersi nelle occasioni che conta- no. Quel giorno, a Sanremo, era suffi- ciente sfoggiare la maglia del vincitore. Non c’era bisogno di nient’altro». ¢ TUTTOBICI MARZO • 3 / 2017 99 Mario Cipollini in trionfo a Sanremo nel 2002. Sotto, una sua foto in costume adami- tico e con un body tigra- to davvero inusuale. L’intervista - La Sanremo di Re Leone L’intervista Tu sei uno che la linea l’ha superata tante Laura Biagiotti, ma anche quello che al volte, ma non l’hai però mai oltrepassa- Giro, dopo una vittoria, sfila sul palco ta… con la maglia di Ronaldo. Sono io, con «Dici bene e dici giusto, per questo i miei riti e le mie contraddizioni. Con i penso di poter essere anche uno adatto miei pregi e i miei difetti: non per nien- ad insegnare e dire qualcosa, ma non te sono Mario Cipollini. Uno che non è tutti la pensano così. Pazienza». mai passato di moda né tantomeno Sei un paradosso: guascone e rigoroso inosservato». come pochi. Sei anche quello che in una conferenza «Quando c’era da fare il corridore - stampa hai confessato di essere ermafrodi- chiedere ai miei compagni di squadra - ta. lo facevo come pochi altri. Maniaco dei «Ah, te lo ricordi? Dissi che ho l’orga- dettagli e del particolare fino allo sfini- no maschile in mezzo alle gambe e mento: Fabio Sacchi. Mario Scirea, quello femminile in testa: cosa si fa per Gian Matteo Fagnini ne sanno qualco- divertire un po’ gli astanti. Però mi sa. Poi però ero anche quello che si sono divertito un sacco anch’io e penso prendeva spazi e libertà: come è giusto anche voi…». che sia. Io sono quello che si mette Chi vincerà il 18 marzo la Sanremo? l’immagine di Pamela Anderson sulla «Che domande, non sono mica il mago pipa del manubrio e corre con la meda- Otelma. In ogni caso se devo proprio glietta di padre Pio sotto la canottiera. fare un nome ti dico Peter Sagan: ha Sono quello che va in passerella per tutto per poter sbancare in via Roma, 100 MARZO • 3 / 2017 TUTTOBICI con la maglia iridata sulle spalle sareb- be una cosa davvero bella». Ma il ciclismo di oggi ti piace? «Mi vuoi far apparire nostalgico e pia- gnucoloso? Grazie di cuore, ma non eludo la tua domanda e ti rispondo con assoluta franchezza: no, non mi piace. Mi sembra un ciclismo povero, dove c’è davvero solo Peter Sagan che si di - stingue per forza e creatività. È l’unico che ha la statura da vero campione. Sul resto, lasciamo perdere. Dico solo una cosa alle squadre e ai corridori: atten- zione, ragazzi, gli appassionati il cicli- smo lo praticano, le emozioni se le re - galano da soli. Se non tornare a recita- re la parte da grandi protagonisti non vi verrà più a veder nessuno. E la San - re mo se la correranno loro. Un tempo il ciclismo era un ristorante stellato, dove potevi fermarti e mangiare anche un semplice piatto di spaghetti alla car- bonara, ma quel piatto era la Sanremo: dal sapore incredibile. Oggi mangia- mo sempre gli spaghetti alla car- bonara, ma non ci fermiamo più in un ristorante stellato di Can - navacciuolo, ma in autogrill». TUTTOBICI MARZO • 3 / 2017 101 Ale-Jet «SANREMO, LA PIÙ BELLA» ome è stato il mio risve- L’intervista to questo: basta un niente e hai perso. glio dopo la Sanremo? Per velocisti? Anche qui c’è da discute- Sveglia alle 11, di corsa «Per me è sempre re: devi essere sì veloce, ma dopo quasi «C a comprare i giornali, 300 chilometri di corsa, tutt’altro che poi colazione a letto e lettura con Anna semplici, non è così scontato avere le Chiara. Me la sono goduta da pazzi. stata la gara dei energie per fare una bella volata. Le Quella era la corsa dei miei sogni e la infinite insidie della Sanremo sono una considero ancora oggi la vittoria più sogni, me ne sono prova del fuoco. L’anno prima ho lette- bella, più desiderata e splendente che ralmente gettato al vento forse l’occa- io abbia mai ottenuto». innamorato subito, sione più bella. Arriviamo allo sprint Alessandro Petacchi è il quarto uomo con Zabel che sembra ormai aver vinto. del ciclismo italiano: dopo Moser ci sono andato Il tedesco alza le mani dal manubrio e (273), Saronni (193) e Cipollini (189) viene passato e sconfitto da quella vec- con le sue 179 vittorie è il corridore ita- chia volpe di Oscar Freire. Io faccio la liano più vincente della storia del cicli- vicino più volte e volata più corta di sempre, la ritardo il smo: «a livello di vittorie sì, ma se le più possibile, perché non ho energie, pesiamo i valori cambiano, e non certo poi nel 2005 l’ho non ho forza, sono praticamente finito a mio favore…», dice lo spezzino con e finisco appena giù dal podio, alle quella sua gnagnera da eterno insoddi- conquistata. spalle anche di O’Grady: quarto. Ma sfatto. capisco una volta di più che per vincere «Eppure solo il giorno dopo, tra le mu - Favoriti? Sagan, la Sanremo non devi solo essere veloce, ra domestiche, mi sono detto: “cavolo, ma anche leggero e resistente. Devi es - ho davvero vinto la Sanre mo!». ma attenti sere performante in salita. Devi essere Avevi già vinto tanto, in ogni angolo del talmente in forma da sprecare il mini- mondo e in mille modi, ma quella San - a Gaviria» mo delle energie. In quel fantastico remo ti ha consacrato davvero campione 2005 arrivo alla Sanremo con 11 vitto- senza “se” e senza “ma”. di Pier Augusto Stagi rie già in carniere, di cui tre alla Tir - «È proprio così, la Classicissima, come reno-Adriatico e il secondo posto nella viene chiamata è una corsa pazzesca. foto di Roberto Bettini generale alle spalle di Freire. Insomma, Dicono sia troppo facile? Niente di tut - sto bene, sono maturo. Ho consa- ¢ 102 MARZO • 3 / 2017 TUTTOBICI Alessandro Petacchi, classe 1974, oggi è consulente tecni- co della Northwave. TUTTOBICI MARZO • 3 / 2017 103 L’intervista - La Sanremo di Petacchi L’intervista L’urlo di vittoria di Alessandro Petacchi sul traguardo della Milano-Sanremo 2005. 104 MARZO • 3 / 2017 TUTTOBICI pevolezza nei miei mezzi e ho voglia Quick Step Floors secondo me è il di sfatare questo tabù». nuovo Peter Sagan. Certo, il parago- Una corsa che per te è anche una dolce ne è parecchio ardito, ma questo ra - ossessione… gazzo, ancora molto giovane, si muo - «Proprio così. La Sanremo è un tra- ve in mezzo al gruppo in maniera guardo che inseguo da qualche anno. pazzesca. Ha colpo d’occhio e doti di Da quando l’ho disputata la prima equilibrio incredibili. E poi dispone volta, nel 1998, me ne sono innamo- di una volata micidiale». rato. Forse perché sono ligure e la Parli così perché l’hai accolto in uno dei sento un po’ come la classica di casa. tuoi appartamenti di Lido di Camaio - È la corsa delle corse, bella a tal pun - re? to da toglierti il fiato. Difatti, nel «Ma no, cosa dici. Fernando è dav- finale, ti trovi a pedalare quasi in vero un uomo tutto da scoprire. Poi apnea». che io sia anche un grande amico del Il primo ricordo che ti viene in mente e suo compagno di squadra Fabio Sa - che ti richiama alla Classicissima… batini, e quando mi è stato chiesto se «Ho fatto il Poggio la prima volta da casa mia era disponibile, ho parlato junior: era una corsa nei dintorni di con il suo agente Giovanni Lombardi Sanremo, pioveva, andai in fuga tutto e l’ho accolto a Lido di Camaiore, il giorno.