DAVID YALLOP in NOME DI DIO La Morte Di Papa Luciani
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
DAVID YALLOP IN NOME DI DIO La morte di Papa Luciani Titolo originale: In God's name. copyright 1984 by jonathan Cape LTD, London. copyright 1985 by Tullio Pironti Editore, Napoli. Traduzione italiana: Carmen Micillo e Enzo Micillo. DEDICA. Alla memoria di mia madre Una Norak Stanton, per gli anni che sono trascorsi; e a Fletcher e Lucy, cari ragazzi. D.A.Y. Prefazione. Questo libro, risultato di circa tre anni di intensa ricerca, non esisterebbe senza il prezioso aiuto e la collaborazione di molte persone e organizzazioni. Moltissimi hanno acconsentito ad aiutarmi solo a condizione di non essere identificati pubblicamente. Come per i precedenti libri da me scritti in simili condizioni, rispetto i desideri delle mie fonti. In quest'occasione c'è maggiore necessità di proteggere la loro identità. Come diventerà chiaro al lettore, l'assassinio si accompagna frequentemente agli avvenimenti ricordati in questo libro. Una parte considerevole di quei delitti rimane ufficialmente insoluta e nessuno dubita che i responsabili di quelle morti abbiano la capacità di uccidere ancora. Rivelare i nomi degli uomini e delle donne che mi hanno fornito un notevole aiuto e che ora sono in pericolo sarebbe un atto di criminale irresponsabilità. Verso di loro ho un debito particolare. Avevano diverse e numerose ragioni per divulgare un'ampia serie di informazioni, e comunque ho sempre sentito dire che "La verità deve essere rivelata Se siamo preparati a raccontarla, allora così sia". Sono profondamente grato a tutti loro e a quelli che seguono, che con il più grande rispetto considero la punta di un iceberg: Professor Amedeo Alexandre, Professor Leonardo Ancona, William Aronwald, Linda Attwell, Josephine Ayres, Alan Bailey, Dr. Seamus Banim, Dr. Derek Barrowcliff, Pia Basso, Padre Aldo Belli, Cardinale Giovanni Benelli, Marco Borsa, Vittore Branca, David Buckley, Padre Roberto Busa, Dr. Renato Buzzonetti, Roberto Calvi, Emilio Cavaterra, Cardinale Mario Ciappi, Fra Clemente, Joseph Coffey, Annaloa Copps, Rupert Cornwall, Monsignor Ausilio Da Rif, Dr. Giuseppe Da Ros, Maurizio De Luca, Danielli Doglio, Monsignor Mafeo Ducoli, Padre Fran,cois Evain, Cardinale Pericle Felici, Padre Mario Ferrarese, Professor Luigi Fontana, Mario di Francesco, Dr. Carlo Frizziero, Professor Piero Fucci, Padre Giovanni Gennari, Monsignor Mario Ghizzo, Padre Carlo Gonzalez, Padre Andrew Greeley, Diane Hall, Dr. John Henry, Padre Thomas Hunt, William Jackson, John J. Kenney, Peter Lemos, Dr. David Levison, Padre Diego Lorenzi, Edoardo Luciani, William Lynch, Ann McDiarmid, Padre John Magee, Sandro Magister. Alexander Manson, professor Vincenzo MasinMasini, padre Francis Murphy, Monsignor Giulio Nicolini, Anna Nogara, Padre Gerryo'Collins, Padre Romeo Panciroli, Padre Gianni Pastro, Lena Petri, Nina Petri, Professor Pier Luigi Prati, Professor Giovanni Rama, Ro!certo Rosone, Professor Fausto Rovelli, Professor Vincenzo Rulli, Ann Ellen Ritherford, Monsignor Tiziano Scalzotto, Monsignor Mario Senigaglia, Arnaldo Signoracci, Ernesto Signoracci, Padre Bartolomeo Sorge, Lorana Sullivan, Padre Francesco Taffarel, Suor Vincenza, Professor Thomas Whitehead, Phillip Willan. Ringrazio anche le seguenti organizzazioni: Collegio degli Agostiniani di Roma, Banco San Marco, Banca d'Inghilterra, Bank of International Settlement - Basilea, Banca d'Italia, Biblioteca Cattolica Centrale, Catholic Truth Society, Polizia di Londra, Department of Trade, Statistic and Market Intelligence Library, Collegio Inglese di Roma, F.B.I., Università Gregoriana - Roma, New Cross Hospital Poisons Unit, opus Dèi, Pharmaceutical Society della Gran Bretagna, Tribunal of the Ward del Lussemburgo, Dipartimento di Stato degli U.S.A., U.S. District Court Southern District di New York, Ufficio Stampa del Vaticano e la Radio Vaticana. Fra quelli che non posso ringraziare pubblicamente ci sono le persone residenti nella Città del Vaticano che si sono messe in contatto con me ed hanno dato origine alla mia indagine sugli eventi che circondano la morte di Papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani. Il fatto che uomini e donne che vivono nel cuore della Chiesa Cattolica Romana non possono essere identificati e parlare apertamente è un commento eloquente sullo stato degli affari nel Vaticano. Senza dubbio questo libro sarà attaccato da alcuni e respinto da altri. Sarà considerato da alcuni un attacco alla fede cattolica romana in particolare ed al Cristianesimo in generale. Non è niente di tutto ciò. E' piuttosto un'accusa contro uomini chiaramente identificati che sono nati cattolici romani ma che non sono mai diventati cristiani. Così questo libro non è un attacco alla fede di milioni di devoti seguàci della Chiesa. Ciò che essi ritengono sacro è troppo importante per essere lasciato nelle mani di uomini che hanno contribuito a trascinare il messaggio di Cristo nel fango di un mercato, in una cospirazione che ha avuto uno spaventoso successo. Come ho già detto, ho incontrato difficoltà insormontabili quando è giunto il momento di nominare nel testo specifiche fonti, poiché molte di esse devono rimanere segrete. Posso assicurare il lettore che tutte le informazioni, tutti i dettagli, tutti i fatti sono stati controllati e ricontrollati per verificare la credibilità delle diverse fonti. Assumo la responsabilità delle prove raccolte e delle conclusioni che ne ho tratto. Sono sicuro che il riferire conversazioni tra uomini morti prima che la mia indagine cominciasse sarà causa di commenti. Come, per esempio, potrei sapere ciò che è successo tra Papa Giovanni Paolo I e il Cardinale Villot il giorno in cui discussero il problema del controllo artificiale delle nascite? Nel Vaticano nulla resta più privato di un'udienza privata. Semplicemente, entrambi avevano successivamente parlato con altri di ciò che era accaduto. Queste fonti secondarie, a volte con opinioni personali profondamente diverse sul problema discusso dal Papa e dal suo Segretario di Stato, hanno fornito le parole attribuite. Perciò, sebbene il dialogo in questo libro sia ricostruito, esso non è inventato. Aprile 1984. DAVID YALllop. PREFAZIoNE ALL'EDIZIoNE ITALIANA. Questo libro è stato pubblicato per la prima volta nel giugno del 1984 ed è apparso contemporaneamente in molti Paesi. Fino ad oggi le varie edizioni hanno venduto più di un milione e mezzo di copie. Ho ricevuto molte migliaia di lettere; alcune sono state critiche, altre hanno elogiato il libro e, cosa più importante, hanno mostrato di condividere la mia tesi secondo cui Albino Luciani fu assassinato. La reazione del Vaticano è stata fulminea. Dopo pochi giorni dalla pubblicazione e prima ancora che qualcuno di questi portavoce avesse letto il libro, si è verificata la reazione che avevo previsto nella prima edizione. "Hanno elevato delle fantasiose congetture a nuovi livelli di assurdità". "Fonti vaticane fanno rilevare che un articolo della Costituzione Apostolica escludeva in modo specifico autopsie sui Papi". Questa particolare ed insistente menzogna è stata praticamente del tutto incontestata da parte degli organi di informazione mondiali. "Scandalose menzogne" e "Assurde fantasie", sono queste due delle tante espressioni usate dal Vaticano nei suoi commenti. Malgrado le insistenti critiche a cui sono stato sottoposto da diversi esponenti della gerarchia cattolica romana, e che comprendevano affermazioni da parte di molte persone che vorrebbero dimostrare il mio errore, un anno dopo è emerso un fatto incontestabile e di grande significato. Non sono riusciti a dimostrare che le affermazioni, i fatti e le opinioni contenute in questo libro fossero false. In effetti tutte le informazioni pervenutemi fin dalla prima pubblicazione hanno dimostrato a più riprese l'irreprensibilità delle conclusioni a cui sono giunto. A questo punto vorrei rendere molto più agevole il compito del Vaticano. Tenendo conto delle dichiarazioni vaticane sopra riportate, coloro che mi reputano in errore dovrebbero essere in grado di dimostrarlo dopo aver letto questo provocatorio libro. Se il Vaticano potrà provare che sono in errore su almeno due semplici questioni di fatto, se saprà dimostrare l'infondatezza del mio resoconto relativo alla scoperta del cadavere di Albino Luciani, e proverà che la mia versione delle carte che teneva tra le mani è errata, allora devolverò ogni penny delle mie percentuali sulle vendite di questo libro a favore della ricerca sul cancro. PoSCRITTo. Sebbene fin dalla prima pubblicazione la gerarchia cattolica romana non sia minimamente riuscita a confutare o scalfire le prove contenute in questo libro, gli avvenimenti del mondo reale hanno efficacemente avvalorato le mie conclusioni. Michele Sindona. Tre mesi dopo la prima pubblicazione Sindona è stato estradato dagli U.S.A. in Italia. Malgrado il fatto che stia ancora scontando una condanna a venticinque anni di prigione negli Stati Uniti, il Dipartimento di Giustizia si è visto costretto a restituire Sindona all'Italia dove tra poco sarà processato in quanto accusato di bancarotta fraudolenta e dell'assassinio di Giorgio Ambrosòli. Tenendo conto della mia principale ipotesi secondo cui Papa Giovanni Paolo I fu avvelenato, la prima reazione di Sindona nell'apprendere la notizia dell'estradizione è interessante. "Se finalmente raggiungerò l'Italia, se nessuno mi ucciderà prima, ed ho già sentito che vogliono darmi una tazza di caffé avvelenato, il mio processo sarà sensazionale. Dirò tutto". Fin dal suo arrivo in Italia Sindona è stato contattato da altri membri della P2. Successivamente ha cambiato idea circa la possibilità di dire