HYDROKARST L’Acquifero Del Carso Quale Risorsa Idrica Strategica Transfrontaliera
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Progetto HYDROKARST L’acquifero del Carso quale risorsa idrica strategica transfrontaliera Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione centrale ambiente ed energia Servizio disciplina servizio idrico integrato, gestione risorse idriche, tutela acque da inquinamento Progetto HYDROKARST/L’acquifero del Carso quale risorsa idrica strategica transfrontaliera finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali. Ministero dell’economia e delle Finanze SOMMARIO 1 Il Progetto HYDROKARST 2 Apro il rubinetto 3 Gli acquiferi: che cosa sono e come si studiano 4 Le acque del Carso Classico 8 La vita nelle acque sotterranee del Carso Classico 10 Caratteristiche delle acque carsiche 12 Le regole della potabilità 13 Analisi e controlli 14 Acqua una risorsa vulnerabile 15 Cosa sono gli acquedotti e come funzionano 16 Dagli acquedotti romani al Randaccio 18 La moderna rete di distribuzione 20 La tutela dell’acqua: ridurre gli sprechi 21 I distretti idrici 22 Acqua in bottiglia: una scelta poco sostenibile 24 Acqua e sicurezza Fotografie archivi storici AcegasApsAmga e D.M.G.-UNITS Testi a cura di Chiara Calligaris, Chiara Crestani, Natasa Mori, Stefano Piselli Stampato da: Tipografia Grafiche Gemma, Via Tomas Edison, 16 Camposampiero, Padova Edizione e tiratura: 208.100 copie Luogo e data di stampa: Camposampiero, Padova, giugno 2014 La presente pubblicazione è reperibile all’indirizzo: www.hydrokarst-project.eu Pubblicazione finanziata nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali. Il contenuto della presente pubblicazione non rispecchia necessariamente le posizioni ufficiali dell’Unione europea. La responsabilità del contenuto della presente pubblicazione appartiene all’autore IL PROGETTO HYDROKARST A quasi 200 anni di di- verifica dell’uso del suolo e stanza dai primi studi sul Timavo, delle future tendenze per in- nasce il Progetto HYDROKARST centivare il decremento delle che ha come obiettivo la gestione aree cementate e del degrado coordinata e la tutela dell’acqui- ambientale; fero del Reka-Timavo attraverso il monitoraggio della rete ac- monitoraggio quantitativo e qua- quedottistica di distribuzione litativo delle acque ipogee e del per eliminare le perdite ed ot- territorio del Carso Classico. timizzare i tratti poco efficienti Il progetto intende garantire la della rete; gestione sostenibile della risorsa analisi degli scenari futuri di acqua rafforzando la coesione urbanizzazione e sviluppo del- territoriale transfrontaliera. A tal le attività per pianificare le ne- scopo si stanno elaborando pro- cessità di approvvigionamen- tocolli congiunti per uniformare le to, incentivando nel contempo metodologie di raccolta dati, di il risparmio idrico, l’efficienza rappresentazione e di codifica, nella gestione della rete e la al fine di definire le aree di salva- conservazione della qualità guardia delle sorgenti e dei pozzi dell’acqua potabile. captati a scopo idropotabile. Panoramica delle La fase di condivisione dati ha falesie di Duino. portato alla: realizzazione di una base car- tografica unificata e di una banca dati georeferenziata (G.I.S. su ArcGIS) di tutto il bacino del Carso Classico; definizione di un modello concettuale dell’acquifero del Scopo ultimo del progetto è l’elaborazione Reka-Timavo tramite l’elabo- di azioni condivise per la gestione e la tute- razione dei dati idrodinamici, la dell’acquifero fino a giungere all’elabora- idrochimici e biologici; zione di protocolli per promuovere ed attua- raccolta, analisi critica e omo- re sistemi per la riduzione delle emissioni geneizzazione delle metodolo- inquinanti con particolare riferimento all’acqua gie di elaborazione delle carte potabile. Si proporranno sistemi di interven- di vulnerabilità degli acquiferi to congiunti nelle situazioni di emergenza per carsici; prevenire e ridurre i rischi di inquinamento. 1 APRO IL RUBINETTO QUANDO APRIAMO IL RUBINETTO DI CASA FACCIA- MO USCIRE ACQUE CHE HANNO STORIE E ORIGINI DIVERSE. Buona parte di esse proviene dalle fal- de profonde della Pianura Isontina ma è anche importante il contributo delle acque ipogee del Carso Classico. Il Carso Classico quale area di studio del progetto Hydrokarst. 2 GLI ACQUIFERI che cosa sono e come si studiano L’acQUA CHE ESCE DAL RUBINETTO DI CASA era contenuta nelle porosità fra i granuli ghiaiosi e sabbiosi della Pianura o nelle fratture allar- gate dal carsismo nei calcari del Carso. Esistono infatti due tipi di acqui- Solo una buona conoscenza del- feri, cioè di corpi geologici che le caratteristiche geologiche degli contengono dell’acqua: gli ac- acquiferi e dell’idrodinamica delle quiferi porosi e quelli fratturati. acque consente di definire l’entità Negli acquiferi porosi costituiti delle risorse, la loro qualità e la loro da ghiaie e sabbie quando l’ac- vulnerabilità. Noti questi tre para- qua è libera di muoversi in tutte le metri è più facile stabilire, di comu- I numerI direzioni forma gli acquiferi liberi ne accordo, l’entità dei prelievi e le dell’acquedotto o freatici, quando è intrappolata iniziative per preservarne la quali- trIestIno da livelli impermeabili dà origine tà. Le caratteristiche geologiche ad acquiferi confinati o artesia- vengono definite mediante rilievi di ni. Negli acquiferi porosi l’acqua campagna, perforazioni, indagini 10 si muove lentamente, da pochi geofisiche e correlazioni litostra- stazioni di sollevamento metri ad alcuni centimetri all’ora tigrafiche. Quelle idrodinamiche o anche meno. mediante monitoraggi in continuo Negli acquiferi fratturati, l’acqua dei parametri fisici e geochimici, 55 serbatoi circola fra i meati (vuoti) della roc- prelievo di campioni per le analisi di stoccaggio cia. Se la roccia è carbonatica microbiologiche e batteriologiche, (cioè ricca in carbonato di calcio), tracciamenti e prove in pozzo. 1.10 0 km la dissoluzione carsica allarga i di lunghezza meati e genera all’interno dell’ac- Il progetto Hydrokarst prevede della rete quifero un reticolo di condotti nei proprio la ricostruzione geologica quali le acque si muovono anche tridimensionale dell’idrostruttura 233.575 molto velocemente e vortico- del Carso Classico (triestino e abitanti serviti samente. Negli acquiferi molto sloveno) ed il monitoraggio della carsificati come è il Carso Clas- qualità tramite il campionamento 52 milioni sico, le acque possono muoversi congiunto delle acque nelle sor- di metri cubi anche alla velocità di quasi 1000 genti e nelle cavità che intercetta- d’acqua addotta metri all’ora. no la falda carsica profonda. 3 LE ACQUE DEL CARSO CLASSICO IL CARSO CLASSICO È SEDE DI QUELLO CHE GENERICAMENTE VIENE DEFINITO IL RETICOLO DEL TIMAVO IPOGEO, un insieme di vie di deflusso sotterraneo sviluppate anche ben al di sotto del livello del mare. Le acque fluiscono sia in grandi condotti che nelle minute fratture che caratterizzano la massa rocciosa. L’acqua è il motore che ha cre- sono almeno 3100, delle quali più ato tutte queste vie di drenaggio di 150 hanno uno sviluppo supe- Il percorso del ipogee e le forme carsiche di su- riore al centinaio di metri e mezza Reka/Timavo in perficie con processi chimici (dis- dozzina si sviluppa per chilometri. sezione: dalle soluzione) e fisici (erosione) attivi La superficie è costellata da mi- Grotte di San da almeno 8 milioni di anni. Canziano alle gliaia di doline delle quali, in terri- Sorgenti del Basti pensare che in tutto il Car- torio italiano, più di un’ottantina ha Timavo presso so Classico sono state esplorate un diametro superiore ai 100 me- San Giovanni più di 5000 grotte. Nel solo set- tri e decine di chilometri quadrati di Duino. tore italiano (circa 200 km2) ce ne sono coperte da campi solcati. Kacna jama 500 Skocjianske jame Kanjaducah jama Grotta Claudio Skilan 400 Grotta Strsinkni doline Abisso di TrebicianoGrotta Lazzaro Jerko 300 200 100 0 m.s.l.m. -100 4 IL TIMAVO misurate nel periodo dal 1961 al Il fiume Reka (Timavo Superiore) 1990, hanno valori medi pari a nasce alle pendici del monte Dlet- 8.23 m3/s, con un minimo di 0.18 vo, al confine tra Slovenia e Cro- m3/s (il 18/08/1988) e un massi- azia. Il fiume, dopo un percorso mo di 305 m3/s (il 16/05/1972). Le acque profonde superficiale di circa 40 km, nelle della Pianura vicinanze dell’abitato di Škocjian L’inghiottitoio sono alimentate (San Canziano) si inabissa nel DI SAN CANZIANO dai fiumi Isonzo complesso di gallerie sotterranee (Skocjianske Jame) e Torre, mentre quelle del Carso delle Škocjianske Jame (Grotte Il Timavo-Reka entra nella cavi- Classico dalle di San Canziano) che dal 1986 tà, lunga complessivamente più di piogge, dal fiume sono patrimonio Mondiale Natu- 6 chilometri, alla quota di 317 m Reka o Timavo rale dell’UNESCO. s.l.m. Attraversa alcune doline di Superiore e dalle L’acqua del fiume entra nell’idro- crollo molto profonde: la Mala doli- acque dell’Isonzo, soprattutto struttura carsica non solo attra- na ha 120 metri di profondità, la Ve- durante i periodi verso le spettacolari grotte, ma lika dolina ne ha più di 165. Il fiume, di magra. anche dalle perdite di subalveo dopo aver percorso circa 3 chilo- Ecco il perché che si manifestano non appena metri di una gigantesca forra con del Progetto il corso d’acqua incontra i calcari 26 cascate, scompare in un sifo- Hydrokarst: del Carso. Numerosi sono i piccoli sia noi italiani ne del lago Morto a 212 m s.l.m. che gli sloveni inghiottitoi che si aprono all’im- La temperatura delle acque varia preleviamo le provviso catturando tutte o parte da 0.1°C a 30.0°C a seconda delle acque dallo stesso delle acque. Nei secoli passati, stagioni, la conducibilità è compre- acquifero carsico questi venivano immediatamen- sa tra i 118 e i 479 μS/cm in funzio- che quindi non te “tappati” per non interrompere ne del regime delle precipitazioni. ha confini. Le acque transitano l’attività dei mulini: attualmente liberamente dalla è lo stesso fiume a riempirli con LE FINESTRE Slovenia all’Italia le sue alluvioni.