Continua a Leggere Qui L'inchiesta Di Alberto Roccatano

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Continua a Leggere Qui L'inchiesta Di Alberto Roccatano Alberto Roccatano IL GOVERNO DEI CONGIURATI E LA FRECCIA DI APOLLO www.nexusedizioni.it Alberto Roccatano – novembre 2013 Scritto per: www.nexusedizioni.it © Riproduzione riservata Il governo dei congiurati e la freccia di Apollo Non esistono le pillole della libertà. La libertà si costruisce tutti i giorni, appena svegliati. La libertà è fatica giornaliera, non fatevi imbrogliare da chi vi dice che è un diritto. Se un governo imprigiona il suo popolo, lo fa usando il diritto contro di lui. Se un governo imprigiona il suo popolo, il popolo ha una sola strada percorribile: la ribellione. E dopo la ribellione, la libertà è ancora fatica giornaliera. Ruba quello che altrimenti si ruberebbero gli altri, vieni con me, se vuoi diventare ricco. Lasciati alle spalle i poco furbi, vieni nel mondo del progresso, guarda come si vola liberi nell’aria, ti dice Padron Mercato. Non credergli, quando, dopo averlo seguito nei latrocini e negli assassinii arricchenti, ti dirà: vieni con me, impara a volare, e lo seguirai oltre il precipizio. Per un attimo penserai, soddisfatto, “sto volando”. Poi, per quanto tu muoverai le braccia, come se fossero ali, vedrai il sorriso beffardo di Padron Mercato, ti vedrai precipitare nell’abisso, e sarà troppo tardi per tornare indietro. Come è organizzato questo scritto. 2 Preambolo 3 Premesse Funzionali 3 La prima. I congiurati 7 La seconda. Il troiano Alastoride 15 La terza. Cattolici e siriani 21 La quarta. Un pinguino 22 La quinta. Il cibo 25 I catilinari partitici governanti 39 Il Monti mascherato 45 Studenti: in Carrozza 49 Cara Italia, ti cambio i connotati 79 Danarite: la sciolina dei discesisti congiurati 81 La tanica di veDrò 89 I lunghi giorni di Catilina 101 Manovre di palazzo 123 La costituzione peggiorabile 139 Tre “V”, il Vajont, il Vietnam, il Vuoto della “Sinistra” 159 L’angelo del musicante Indice 1 Preambolo Questo scritto ha una funzione di affiancamento e supporto al mio libro Dalle stragi del 1992 a Mario Monti, e ne conferma la preoccupante struttura orientativa, basata su un gran numero di documenti che gli eventi del dopo-pubblicazione, purtroppo, per- ché non è un piacere per me constatarlo, confermano e aggravano. Il titolo del libro, da poco pubblicato da Nexus edizioni, per il cui sito scrivo da anni su temi di geopolitica ed economia, è, quindi, da memorizzare. Tenetene conto quando, nelle pagine prossime, troverete dei riportati provenienti, appunto, “dal mio libro”. Va sottolineato che in Italia, il regime che nel dopo guerra ha preso il posto del pre- cedente, la libertà di stampa è raro che la metta in discussione; tanto manovra con il controllo ferreo della distribuzione di tutto ciò che è stampato. Come spesso dico ad amici e colleghi giornalisti, la vera questione di cui ci si dovrebbe occupare, oltre che della libertà di stampa, è della libertà di distribuzione. È davvero possibile che un gran numero di “cartacei scomodi” di scrittori scomodi, dopo prolungati blocchi nei depositi dei distributori, vadano a finire al macero, senza essere mai passati da edicole e librerie? Cercando comprove, provate intanto a chiedervi perché non trovate il motivo funzio- nale di questo scritto nelle edicole e nelle librerie. Chi manovra da tempo in Italia è servo dei servi del, da sempre, globale Padron Mer- cato. Ecco perché non è un caso che la terribile realtà del cosiddetto “dopo Monti”, sia comprensiva dell’aggravarsi dei rapporti internazionali, derivanti dalle interferenze sempre più marcate sulla nazione siriana. Sta accadendo in Siria quanto è accaduto alla Libia, gli attori visibili sono ancora gli stessi: Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna. Basti pensare alla creazione artificiosa ed al foraggiamento dei cosiddetti ribelli, fra i quali c’è un numero gigantesco di mercenari provenienti da più di ottanta paesi del mondo, moltissimi dei quali neanche parlano l’arabo. A questo grave scenario in grado di provocare un conflitto mondiale, va aggiunto l’ef- fetto disastroso ed esplosivo dei titoli tossici che sta per scatenarsi dalle banche europee, soprattutto da quelle italiane, al mondo intero, come ho scritto nell’articolo Il tizzone MPS riaccende il fuoco della crisi mondiale. Chiedetevi perché, per esempio, la Unicredit sta cercando denaro “fresco” con l’emissione di un prestito di un miliardo di euro. Ci serve un luogo alto da cui osservare gli eventi nazionali ed internazionali. Questo luogo alto deve essere sostenuto da punti fermi, punti solidi, non esattamente usuali, in grado di sostenere la stessa impalcatura di supporto e accompagnamento del mio libro. Immaginate questi punti fermi come dei piloni immersi profondamente in una area paludosa (che ben rappresenta la società attuale), perché debbono reggere una struttura particolare che in altri luoghi (in altra società) sarebbe costruita su solida roccia. Molti palazzi nella bassa milanese, per esempio, sono stati costruiti tenendo conto della terra paludosa che la contraddistingue. 2 Il governo dei congiurati e la freccia di Apollo Premesse Funzionali Ecco dunque i cinque piloni, che chiameremo “premesse funzionali”; sono quelli che reggeranno l’impalcatura di questo scritto; immaginate questa impalcatura come una piramide; considerate il quinto pilone fatto di energia; questo fascio sottilissimo di energia immaginatela proiettata verso il punto aereo in cui si incontrano gli angoli delle facce triangolari, sostenute dai quattro piloni posti a quadrato. Il primo pilone vi mostra il governo dei congiurati, come qui viene denominato il go- verno Letta. Il secondo pilone, dipartendosi dall’Iliade omerica, spiega la frase la freccia di Apollo presente nel titolo di questo scritto. Il terzo pilone, dipartendosi dalla Siria e dalle aggressioni subite dalle realtà locali catto- liche e ortodosse, cerca di mostrare come, dall’esterno, si cerchi di costruire le premesse di uno scontro mortale fra cristianesimo e islam; uno scontro che, nei progetti di questo gruppo criminale, porterà all’implosione dell’Europa, utilizzando le genti di religione islamica che da più di quaranta anni si vanno ramificando nel territorio europeo. (Vedi anche il mio saggio Ma cos’è questa crisi.) Il quarto pilone vi mostra l’immagine di un pinguino e ve ne spiega il perché. Il quinto pilone, che è quello fatto di energia ed è posto al centro fra i quattro, vi parla del cibo, cui ho accennato durante la presentazione del mio libro (trasmessa in strea- ming) il 19 maggio 2013 a Battaglia Terme. Eccovi le premesse funzionali. La prima. I congiurati Era appena iniziato il 2008 e nella calza della befana, che verrà aperta verso la fine del mese, invece dei cioccolatini fanno bella mostra le dimissioni del segretario dell’Udeur, Clemente Mastella, ministro della Giustizia nel secondo governo di Romano Prodi. L’appoggio esterno prima e poi l’uscita dell’Udeur dalla coalizione governativa sono di- retta conseguenza dell’apertura di un’inchiesta da parte della magistratura, sui familiari prima, e poi sullo stesso Mastella. Il Capo dello Stato non scioglie le camere. Il 30 gennaio affida l’incarico di formare il governo, finalizzato al compimento delle riforme, al presidente del Senato Franco Premesse funzionali 3 Marini. Proprio in quelle ore a casa del Presidente emerito, Francesco Cossiga, si trova il gior- nalista Andrea Cangini. Insieme stanno preparando un libro, frutto di una serie di in- contri, in cui si parla praticamente a ruota libera. Il libro, pubblicato nel 2010 da Aliberti Editore, ha un titolo particolare: Fotti il potere. È qui che troviamo questa annotazione. (Provate ad analizzare e a valutare la frase qui sotto in grassetto. Da queste parole, sia pure riportate, provate a valutare il carattere di chi spinge un Presidente emerito a for- zare gli eventi per ottenere lo scopo che ha in mente. Vedete forse un carattere accomo- dante, remissivo o piuttosto un carattere con visibili vene autoritarie?) Il capo dello stato ha appena conferito l’incarico al presidente del senato Franco Marini e nello studio del presidente si nota un’insolita frenesia. Gente che va gente che viene in un’incessante svolazzare di agenzie di stampa che passano di mano in mano e a ogni passaggio ispirano un commento. I telefoni non fanno altro che squillare. Politici, manager, uomini di chiesa, tutti alla ricerca di elementi utili per capire l’aria che tira, tutti a chiedere piccole o grandi intercessioni. Ha chiamato anche Giorgio Napolitano. “Mi ha chiesto di presentarmi a casa di Berlusconi, senza preavviso, e fare di tutto per convincerlo a sostenere un governo di larghe intese”, con- fida Cossiga. Il quale eseguirà senza successo la missione. Quando non si vuole che si concretizzi un evento, che si considera sfavorevole e im- peditivo al raggiungimento degli scopi di parte che ci si è (spesso non pubblicamente) prefissi, allora si da il via al bizantinismo dilatorio e deviatorio. È una metodologia ben radicata nel partitismo italiano. Con questi tre termini congiunti intendo la messa in opera di iniziative basate su sottigliezze inutilmente complicanti, allo scopo solo di prendere tempo, mentre si cerca di sviare l’avversario, che per il partitico è sempre un nemico, per metterlo in condizioni di non nuocere, mentre si raggiungono gli obiettivi di parte. Come si vede un discorso lungo per sostenere la significanza dei tre termini appena nelle righe sopra (e sotto) congiunti. E Berlusconi, non essendo un partitico di razza non sa neanche cosa sia il bizantinismo dilatorio e deviatorio, non ne vuole sapere di un governo di larghe intese; punta invece alle elezioni anticipate pensando di vincerle. E infatti le vincerà. Ma non sa che anche fra i suoi ci sono quelli che prima contribuiranno ad imporre il governo Monti al Paese e poi “si faranno convincere” a sostenere un governo di larghe intese. Aiutino per il lettore. Le larghe intese sono come i mutandoni aderenti dei nostri non- ni, che li coprivano dal collo alle gambe.
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