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SCHEDA AZIENDA

Stogit SpA – Stabilimento di Fiume Treste

INDICE

1 DATI ANAGRAFICI ...... 2 2 CLASSIFICAZIONE DI PERICOLOSITA’ E DATI IDENTIFICATIVI DELLE LAVORAZIONI ...... 2 3 CLASSIFICAZIONE E CARATTERISTICHE DELLO STABILIMENTO ...... 3 3.1 UBICAZIONE DEGLI IMPIANTI ...... 4 4 GESTIONE DELLE EMERGENZE ...... 8 5 DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ ...... 14 6 SOSTANZE PERICOLOSE PER MACROCATEGORIE ...... 15 7 EVENTI INCIDENTALI DI RIFERIMENTO ...... 16 7.1 Dispersione di tossici ...... 16 7.2 Irraggiamento da incendi ...... 17 7.3 Flash fire ...... 18 8 IDENTIFICAZIONE DI POSSIBILI EFFETTI DOMINO ...... 20 8.1 SCENARI INCIDENTALI CONCORRENTI ALLA DEFINIZIONE DEGLI INVILUPPI ...... 21 9 SCENARI INCIDENTALI TERRITORIALI DI RIFERIMENTO – effetti sulla popolazione e misure di protezione individuale e collettiva ...... 22 9.1 Dispersione tossica ...... 22 9.2 Irraggiamento da incendi ...... 23 9.3 Flash fire ...... 25 10 ELENCO COMUNI COINVOLTI ...... 29 11 EVENTI INCIDENTALI AMBIENTALI DI RIFERIMENTO: DESCRIZIONE ...... 29 12 SOSTANZE PERICOLOSE ...... 30 ALLEGATI

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AZIENDA

1 DATI ANAGRAFICI

Nome e ragione sociale Stogit SpA Sede legale Piazza S. Barbara 7, 20097 S. Donato Milanese (MI) Sede Operativa Sede Operativa: Via Libero 5, 26013 Crema (CR) Sede stabilimento: Strada da Bufalara, 66051 (CH) Gestore Ing. Cesare Giulio Vecchietti, Direttore Operations di Stogit Orario di lavoro Dalle ore 8,10 alle 17,10 dal Lunedì al Giovedì Dalle ore 8,10 alle 13,10 il Venerdì. Telecontrollo h24 tramite il Dispacciamento della sede operativa di Crema Numero verde Stogit 800905058 Numero di dipendenti totali 22 Numero di dipendenti per turno --

2 CLASSIFICAZIONE DI PERICOLOSITA’ E DATI IDENTIFICATIVI DELLE LAVORAZIONI

Classe ai sensi del D.Lgs. 105/2015 Soglia Superiore X Soglia Inferiore Data conclusione procedura di In data 20 gennaio 2015 è stato inoltrato l’aggiornamento del rapporto di sicurezza ai sensi del D.Lgs. 334/99 così come modificato valutazione del Rapporto di sicurezza dal D.Lgs. 238/05, relativo allo Stabilimento “Centrale Stoccaggio Gas” di Fiume Treste ubicato nel Comune di Cupello (CH). Il CTR, ai sensi dell’art. 21, D.Lgs. 334/99 (ove nel corso della riunione del giorno 28 luglio 2016, ha ritenuto di poter accettare il rapporto di sicurezza edizione 2015 con richiesta di previsto) attuazione delle misure proposte dal GdL, significando che il procedimento di istruttoria del RdS non si conclude fino a quando il CTR non abbia verificato l’adempimento delle prescrizioni e, in caso di esito favorevole, abbia fatto le necessarie comunicazioni al Comando Provinciale VVF per il rilascio del CPI. Elaborato Tecnico n°

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3 CLASSIFICAZIONE E CARATTERISTICHE DELLO STABILIMENTO

Codice ISTAT dell’attività Codice 49.50.10 (Classificazione ATECO) – “Trasporto mediante condotte di gas” Tipologia delle lavorazioni L’attività svolta nello stabilimento consiste essenzialmente in impianti di:  Compressione del gas naturale proveniente dalla rete di Snam Rete Gas ai fini dell’iniezione del gas naturale attraverso i pozzi in giacimento;  Trattamento per la disidratazione del gas naturale, atto a rendere il gas naturale, proveniente dal giacimento ed erogato dai pozzi conforme per poterne garantire i parametri contrattuali di fornitura per l’immissione nella rete di Snam Rete Gas del gas naturale. 2 Estensione areale Centrale Compressione 111.634 m Centrale Trattamento 104.150 m2 Cluster A 20.015 m2 Cluster B 29.891 m2 Cluster C 18.452 m2 Cluster D 17.977 m2 Cluster E 18.064 m2 Cluster F 22.367 m2 Accessi allo stabilimento Sul lato est della recinzione della Centrale di Trattamento sono presenti due accessi carrai ed un accesso pedonale Sul lato nord della recinzione è presente un’Uscita di Sicurezza, un accesso carraio ed un accesso pedonale.

Sul lato nord della recinzione Centrale di Compressione sono presenti n. 2 accessi carrai e un’uscita di emergenza verso la Centrale di Trattamento. Sul lato est è presente un accesso carraio e un accesso pedonale. Sul lato sud sono presenti n. 2 uscite di emergenza. Sul lato ovest sono presenti un accesso carraio ed uno pedonale.

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3.1 UBICAZIONE DEGLI IMPIANTI

COORDINATE AREA UBICAZIONE Latitudine Longitudine Comune di Cupello (CH) Centrale Compressione 42,025038 14,701943 S.da Bufalara C.da Montalfano

Comune di Cupello (CH) Centrale Trattamento S.da Bufalara C.da Montalfano 42,022744 14,699291

Comune di Cupello (CH) Cluster A Pozzi dal 24 al 29 C.da Montalfano 42,003118 14,711034

Comune di Cupello (CH) Cluster B Pozzi dal 30 al 39 C.da Bufalara 42,004531 14,721396

Comune di Cupello (CH) Cluster C Pozzi dal 40 al 49 C.da Bufalara 42,005219 14,731091

Comune di Cupello (CH) Cluster D Pozzi dal 51 al 59 e il 79 C.da Treste 42,020785 14,655606

Comune di Cupello (CH) Cluster E Pozzi dal 60 al 67 + 22 e 23 C.da Treste 42,014050 14,675570

Comune di Cupello (CH) Cluster F Pozzi dal 68 al 77 C.da Treste 42,011672 14,687660

Comune di Cupello (CH) Pozzo Cupello 2 Pozzi 31-32-33 C.da Montalfano 42,040990 14,662826

Comune di Cupello (CH) Pozzo Cupello 6 Pozzi S.Salvo 84-85 C.da Treste 42,018161 14,666432

Comune di Cupello (CH) Pozzo Cupello 7/24d. Pozzo S.Salvo 86 C.da Treste 42,008595 14,694373

Comune di Cupello (CH) Pozzo Cupello 14 Pozzo 16-17 C.da Ramignano 42,048126 14,651288 Elaborato Tecnico n°

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COORDINATE AREA UBICAZIONE Latitudine Longitudine Comune di Cupello (CH) Pozzi Cupello 28-29-30 C.da Reale 42,023837 14,677420

Comune di Cupello (CH) Pozzi S.salvo 5-23 C.da Bufalara 42,006245 14,721004

Comune di Cupello (CH) Pozzi S.salvo 12-80/81 C.da Montalfano 42,005766 14,711439

Comune di Cupello(CH) Pozzo S.Salvo 13 Pozzi Cupello 34-35 C.da Reale 42,031309 14,682915

Comune di Cupello (CH) Pozzi S.salvo 19-20d-21d-22d C.da Bufalara 42,005584 14,732466

Comune di Cupello (CH) Pozzi Furci 5-12-13 C.da Valle Cena 42,054634 14,631460

Comune di Cupello (CH) Pozzi Furci 6-10-11 C.da Piano della Zingaria (CH) 42,075435 14,607017

Comune di (CH) Pozzo Coccetta 1-5-6 Pozzi S.Salvo 83-87-88 C.da La Coccetta 41,997142 14,718809 Comune di Montenero di Pozzo Coccetta 8 Pozzi S.Salvo 92-93-94 Bisaccia (CB) 41,995685 14,725791 C.da Monte Peloso Comune di Cupello (CH) Pozzi Coccetta 9-10-11 C.da Bufalara 42,002891 14,723135 Comune di Montenero di Pozzi Trigno 1-11 Pozzi S.Salvo 82-95 Bisaccia (CB) 41,997207 14,742640 C.da Centurelle Comune di Montenero di Pozzi Trigno 6 Pozzi S.Salvo 89-90-91 Bisaccia (CB) 41,992834 14,729961 C.da Monte Peloso Comune di (CH) Pozzi 14-15 C.da S.Pietro D’Aram 42,066931 14,614895 Elaborato Tecnico n°

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COORDINATE AREA UBICAZIONE Latitudine Longitudine

Pozzo Furci 8 Comune di (CH) 42,066730 14,614487

Comune di Cupello (CH) Pozzo Coccetta 3 C.da Montalfano 42,000823 14,711718

Comune di (CH) Pozzo Scerni 3 C.da Annunziata 42,077601 14,592493

Comune di Cupello (CH) Pozzo Cupello 3 C.da Treste 42,031600 14,662906

Comune di Cupello (CH) Pozzo Cupello 4 C.da Pagliarelli 42,039996 14,652016

Comune di Cupello (CH) Pozzo Cupello 9 C.da Treste 42,024726 14,656131

Comune di Cupello (CH) Pozzo Cupello 15 C.da Treste 42,025337 14,668320

Comune di Cupello (CH) Pozzo Cupello 21 C.da Treste 42,019315 14,659380

Comune di Cupello (CH) Pozzo Cupello 25-26-27 C.da Treste 42,010535 14,688819

Comune di Furci (CH) Pozzo Cupello 12 42,032020 14,649200 C.da Morge

Comune di Cupello (CH) Pozzo Furci 2 C.da Colle Mincucci 42,050208 14,640532

Comune di Cupello (CH) Pozzo Furci 4 C.da Valle Cena 42,061899 14,629445

Comune di Lentella (CH) Pozzo Lentella 2 C.da Monaci 42,002206 14,696146 Elaborato Tecnico n°

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COORDINATE AREA UBICAZIONE Latitudine Longitudine Comune di Cupello (CH) Pozzo S.Salvo 2 C.da Bufalara 42,012121 14,743986

Comune di (CH) Pozzo S.Salvo 3 C.da Rotella 42,016412 14,729562

Comune di Cupello (CH) Pozzo S.Salvo 4 C.da Bufalara 42,024445 14,698120

Comune di Cupello (CH) Pozzo S.Salvo 6 C.da Reale 42,025539 14,688034

Comune di Cupello (CH) Pozzo S.Salvo 7 C.da Bufalara 42,010893 14,735251

Comune di Cupello (CH) Pozzo S.Salvo 14 C.da Montalfano 42,018296 14,693520

Comune di Cupello (CH) Pozzo S.Salvo 15 C.da Montalfano 42.012465 14,704916

Comune di Cupello (CH) Pozzo S.Salvo 17 C.da Montalfano 42,019190 14,704015

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4 GESTIONE DELLE EMERGENZE

Portavoce della società Ing. Cesare Giulio Vecchietti, Direttore Operations di Stogit

Numero verde Stogit 800905058 Recapiti e-mail [email protected]

I sistemi di comunicazione presenti in Stabilimento per la comunicazione all’interno sono:  Rete telefonica fissa interna con postazioni fisse in impianto di Trattamento e Compressione;  Telefoni portatili antideflagranti in dotazione al Responsabile di Polo e tre reperibili in turno per la compressione e trattamento;  Interfono per comunicazioni verbali all’interno dell’impianto di Compressione;  Sistema di allertamento acustico e visivo per situazioni di emergenza in specifici locali dedicati;  Sistema di allertamento a mezzo sirene per emergenze interne (trattamento); Sistemi di allertamento aziendali interni  Megafono. L’alimentazione elettrica a questi sistemi è assicurata da fonti energetiche che, per configurazione propria di sistema e per collocazione, è assicurata da fonti indipendenti quali: normale alimentazione elettrica, gruppo elettrogeno e gruppi di continuità/batterie tampone. Comunicazione esterna I sistemi di comunicazione presenti in Stabilimento per la comunicazione all’esterno sono:  Telefoni: n. 3 linee telefoniche  Cellulari: Responsabile di Polo e n. 5 telefoni cellulari per reperibili in turno per la compressione/ trattamento.

Durante l’orario di lavoro (Lunedì - Giovedì 08.10 - 12.10 13.10 - 17.10 e Venerdì 08.10 - 13.10) Squadra emergenza interna (n° componenti) n. 3 (tre) risorse. Al di fuori dell’orario di lavoro: n. 3 (tre) risorse reperibili.

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Rete idrica antincendio asservita all’impianto Lo Stabilimento, inteso come impianto di Compressione e Trattamento, è dotato di una rete antincendio interrata che copre l’installazione. La rete è di tipo a maglie chiuse intercettabili a mezzo di valvole manuali interrate in modo da assicurare la disponibilità di acqua nelle sezioni impiantistiche indipendentemente dall’indisponibilità di un tratto della rete. Il criterio generale è quello di prevedere un idrante sopra suolo dotato di attacco UNI 70 posizionati ogni 40 m circa completo di cassetta antincendio contenente:  1 manichetta UNI 70;  1 lancia UNI 70;  Chiave per apertura/serraggio idrante.

Gruppo antincendio trattamento La rete antincendio è mantenuta costantemente in pressione (circa 5 bar) tramite un sistema di pompe di pressurizzazione elettriche “jockey” denominate 0730SQ001A e 1B (una di riserva all’altra) che hanno le seguenti caratteristiche: pompa elettrica jockey di pressurizzazione 0730SQ001A Risorse aziendali disponibili per la 3 gestione delle emergenze  Portata: 30m /h;  Pressione mandata: 5 bar. pompa elettrica jockey di pressurizzazione di riserva 0730SQ001B  Portata: 30 m3/h;  Pressione mandata: 5 bar.

Il sistema di pompaggio acqua antincendio è costituito da pompe elettriche e motore diesel con le seguenti caratteristiche Pompa elettrica 730-SN-002  Portata: 140 m3/h;  Pressione mandata: 9 bar.

Pompa diesel 0730-SN-001  Portata: 140 m3/h;  Pressione mandata: 9 bar.

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Gruppo antincendio Compressione La rete antincendio è mantenuta costantemente in pressione (circa 5 bar) tramite un sistema di pompe di pressurizzazione elettriche “jockey” denominate 0730PH100A e 100B (una di riserva all’altra) che hanno le seguenti caratteristiche: pompa elettrica jockey di pressurizzazione 0730PH100A  Portata: 5m3/h;  Pressione mandata: 6 bar. pompa elettrica jockey di pressurizzazione di riserva 0730PH100B  Portata: 5 m3/h;  Pressione mandata: 6 bar.

Il sistema di pompaggio acqua antincendio è costituito da pompe elettriche e motore diesel con le seguenti caratteristiche Pompa elettrica 0730-PH-200  Portata: 170 m3/h;  Pressione mandata: 9 bar. Pompa diesel 0730-PH-300  Portata: 170 m3/h;  Pressione mandata: 9 bar.

La logica di partenza delle pompe antincendio (elettrica e diesel) è la seguente:  in automatico per bassa pressione acqua di rete (rilevamento a mezzo pressostato) con partenza prioritaria dell’elettrica, e in caso di necessità, partenza della pompa diesel;  attivazione manuale della pompa elettrica e/o diesel. La fermata delle pompe antincendio è esclusivamente in manuale.

Riserva idrica antincendio La riserva idrica è costituita da:  Impianto di compressione (2 vasche collegate tra loro) • Larghezza (vasca 1: 5000 mm, vasca 2: 7000 mm); • Lunghezza (vasca 1: 7300 mm, vasca 2: 15000 mm); • Profondità (vasca 1 e vasca 2: 3200 mm); • Capacità totale: 452,8 m3. Elaborato Tecnico n°

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 Impianto di trattamento serbatoio fuori terra con le seguenti caratteristiche • Diametro: 7620 mm; • Altezza: 9140mm; • Capacità: 400 m3. Il serbatoio/vasca acqua antincendio è direttamente collegato al gruppo di pompaggio/pressurizzazione sopra citato. Le riserve idriche sopra citate sono dedicate esclusivamente al servizio di acqua antincendio.

Attrezzature antincendio mobili presenti in Stabilimento

Presso gli impianti sono disponibili estintori carrellati a polvere (P50) ed estintori portatili a polvere (P12) e CO2 (CO2 5).

Cluster/Aree pozzo/Pozzi isolati Sistema di rilevazione incendio Per quanto riguarda i Cluster e i pozzi isolati il criterio adottato da tempo è di prevedere un sistema di rilevazione incendio sulle teste pozzo che in caso di intervento isolano e depressurizzano il gas naturale intercettato. Attrezzature antincendio mobili presenti nei Cluster Sono disponibili estintori carrellati a polvere (P50) ed estintori portatili a polvere (P12) e CO2 (CO2 5).

Sistemi di estinzione con gas inerte/vapore Impianto di Trattamento Nella sala del trattamento è presente un impianto di estinzione ad INERGEN. Cluster /Aree pozzo I seguenti locali/fabbricati/cabinati:  nelle cabine STAU di cluster e pozzi isolati sono presenti impianti di spegnimento ad Argon;  nella cabina STAU dell’area pozzo Cupello 28-29-30 è presente un impianto di spegnimento ad AEROSOL. Criteri generale dei sistemi di estinzioni fissi a gas inerte (escluso water mist) Ogni locale o apparecchiatura è protetta da un impianto indipendente. Ciascuno impianto è costituito da:

 un pacco bombole di INERGEN/CO2;  un sistema di distribuzione e di ugelli nel locale atto a garantire la diffusione dell’agente estinguente;  un sistema di allertamento ottico ed acustico e dai quadri sicurezze.

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Lo scarico dell’INERGEN/CO2 può avvenire:  automaticamente per mezzo dei sistemi di rivelazione incendio (UV/IR e/o fumi) o per telecomando a distanza;  manualmente tramite comando a strappo, situato all’esterno del locale protetto. Ogni impianto è inoltre dotato di un selettore incluso/escluso posizionato all’esterno del locale interessato per il disinserimento del sistema. Entrambe le posizioni sono segnalate otticamente all’esterno del locale protetto, sul quadro F&G/ESD e al sistema di telecontrollo DCS.

Impianti di compressione: criteri generale dei sistemi di estinzioni tipo “water mist” Ciascuna unità turbogruppo (TC1-TC2-TC3-TC4) dell’impianto di Compressione è protetta da un sistema antincendio "Water-Mist", che opera per raffreddamento e soffocamento del principio di incendio. L’impianto è composto da:  N. 2 bombole di Argonite da 68 l;  serbatoio d’acqua + schiumogeno di tipo filmante da 1200 litri per unità. Lo scarico dell’impianto water mist può avvenire:  automaticamente per mezzo dei sistemi di rivelazione incendio (UV/IR e/o fumi);  manualmente tramite comando a strappo, situato all’esterno del cabinato protetto.

Sistemi di estinzioni a CO2 sui vent dell’impianto di compressione E' previsto un impianto di spegnimento fiamma sugli sfiati silenziati ME-1, ME-2, ME-3, ME-4, ME-5 e ME-6. L'impianto automatico a

CO2 è costituito da:  rilevatori ottici del tipo "UV -IR" installati su appositi sostegni accanto a ciascun sfiato;

 sistema di erogazione CO2 per ciascuno sfiato;  dispositivi di apertura bombole manuali ed automatici;

 dispositivo con maniglia sotto vetro per l’azionamento meccanico manuale dell’erogazione CO2;  collettore di raccolta gas estinguente. L'intervento può essere manuale oppure automatico attivato da un segnale proveniente dai rilevatori, dipendentemente dalla posizione del selettore automatico/manuale posto sul quadro elettrico. L’intervento del sistema è segnalato otticamente all’esterno del locale protetto e al sistema DCS.

Sistema di drenaggio durante l’emergenza L’impianto è dotato di un sistema fognario che può consentire l’allontanamento del flusso d’acqua durante la lotta contro il fuoco. Elaborato Tecnico n°

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Fonti di approvvigionamento idrico antincendio Trattamento Il reintegro dell’acqua antincendio è garantito dall’acquedotto comunale Compressione Il reintegro dell’acqua antincendio è garantito da:  pozzo idrico dedicato munito di pompa elettrica con le seguenti caratteristiche: • portata: 7 m3/h; • pressione mandata: 7 bar;  acquedotto comunale

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5 DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ

La Centrale è caratterizzata dalla possibilità di operare ciclicamente in 2 fasi: - fase di iniezione; - fase di erogazione. Tali fasi dipendono dalla domanda di gas naturale ed, in sostanza, dalla stagione.

Descrizione del processo per la fase di stoccaggio

Estate: il gas proveniente dal metanodotto del fornitore del gas naturale è misurato fiscalmente ed iniettato nei giacimenti attraverso i pozzi presenti nelle Aree Pozzo senza che il gas subisca alcun trattamento. Il processo di Centrale, per la fase di iniezione, prevede l’utilizzo delle seguenti apparecchiature principali. 1. Sistema di misura al punto di consegna-ricezione alla/dalla Snam Rete Gas. Sono presenti, al limite di batteria con la rete del fornitore del gas naturale, due sistemi di misura, uno operante nella fase di erogazione e uno per la fase di iniezione. 2. Impianto di compressione. Il gas, attraverso il punto di consegna del trasportatore, entra in Centrale di compressione, viene inviato presso le unità di compressione dove subisce l’incremento di pressione necessario per poter essere iniettato nei pozzi. Prima dell’iniezione diretta in pozzo il gas viene misurato.

Descrizione del processo per la fase di erogazione

Nei periodi di maggior consumo, il gas stoccato nei giacimenti viene estratto e restituito alla rete di trasporto dopo aver subito i necessari trattamenti per poterne garantire la vendita. Il gas in arrivo in Centrale fluisce all’interno delle colonne di disidratazione per la rimozione sia della parte liquida trascinata attraverso il separatore di fondo-colonna, sia per la completa rimozione del vapore acqueo associato al gas. 1. Disidratazione e filtrazione L’unità di disidratazione, utilizzata unicamente in fase di erogazione, ha lo scopo di disidratare il gas eliminando l’acqua di saturazione per consegnare alla rete di Snam Rete Gas in accordo ai parametri contrattuali. 2. Sistema di misura punto di scambio con la Snam Rete Gas Al limite di batteria con la rete di Snam Rete Gas sono installati sistemi di misura, uno operante nella fase di erogazione e uno per la fase di iniezione.

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6 SOSTANZE PERICOLOSE PER MACROCATEGORIE

Quantitativi movimentati in entrata o Totale mezzi impiegati Macrocategorie Quantitativi totali uscita al mese al mese Gas naturale: Gas movimentato - Giacimento: 8.082.180 t 2.024.190 ton/anno esclusivamente tramite - Impianto: 520 t condotte interrate. 3,3 m3/mese circa a impianti completamente Sostanze Infiammabili Metanolo: 30 t Max 1 funzionanti 4,3 m3/mese circa a impianti completamente Gasolio: 40 t Max 2 funzionanti Sostanze tossiche Metanolo: 30 t Vedi sopra Vedi sopra Sostanze corrosive ------Sostanze inquinanti per Gasolio: 40 t Vedi sopra Vedi sopra l’ambiente Altra Tipologia ------

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7 EVENTI INCIDENTALI DI RIFERIMENTO

7.1 Dispersione di tossici

Dispersione di tossici 1^ zona di Tipologia evento Quantità Tempo di Frequenza 2^ zona di 3^ zona di Top Scenario ISG sicuro Evento incidentale P/L/A interessata intervento occ/anno danno attenzione (1) (2) (5) impatto (3) (kg) (min) (4) LC50 IDLH

Raggio Raggio E/I Raggio E/I E/I (6) (m) (m) (m)

Rilascio di metanolo da pompa 22 alternativa (07-120-0-PD001-A/B) Dispersione tossica P 21400 5 1,3 · 10-4 n.a. 28 E 28 E 45 E (*) Rilascio di metanolo da manichetta 23 Dispersione tossica L 5400 5 8,0 · 10-4 n.a. 28 E 28 E 45 E di scarico (*)

Rilascio di metanolo da serbatoi di -6 24 Dispersione tossica P 5400 5 1,4 · 10 n.a. 28 E 28 E 45 E stoccaggio (07-120-0-TA-001) (*)

(*) Valido per aree pozzo: San Salvo 13, Cupello2, Cupello 28, Cupello 14, Furci 5, Furci 8, Furci 6, Coccetta 1-5-6, Coccetta 8, Trigno 6.

Per gli scenari incidentali si è riportato unicamente la maggiore distanza di danno indipendentemente dagli scenari meteo.

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7.2 Irraggiamento da incendi

Irraggiamento da incendio Tipologia Quantità Tempo di Frequenza Top Scenario evento ISG 2 2 2 2 Evento incidentale interessata intervento occ/anno 12,5 kW/m 7 kW/m 5 kW/m 3 kW/m (1) (2) P/L/A (5) (kg) (min) (4) (3) Raggio E/I Raggio (m) E/I Raggio (m) E/I Raggio (m) E/I (m) (6)

Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro > 8 Jet fire L 17400 45 1,8 · 10-6 n.a. 18 E 25 E 30 E 38 E 16” (trattamento-misura fiscale) Rilascio di gas naturale da filtri MS-101/102, MS- 11 201/202, MS-301A, MS-302, MS-401, MS-402 Jet fire P 97500 5 3,6 · 10-6 n.a. 132 E 176 E 206 E 263 E (compressione)

Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro > -6 12 Jet fire L 97500 5 1,6 · 10 n.a. 132 E 176 E 206 E 263 E 16” (compressione) Rilascio di gas naturale da Compressore Centrifugo 14 Jet fire P 66600 5 2,5 · 10-6 n.a. 110 E 147 E 173 E 221 E (TC-1, TC-2, TC-3, TC-4)

Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro > -6 17 Jet fire L 37500 45 1,5 · 10 n.a. 28 E 38 E 45 E 57 E 16” (cluster) Rilascio di gas naturale da apparecchi in pressione 19 (separatori 300-AVS Jet fire P 149900 5 2,4 · 10-6 n.a. 162 E 215 E 252 E 321 E 011/021/031/041/051/061/071/081/091) Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro 20 16” Jet fire L 66600 5 3,3 · 10-6 n.a. 110 E 147 E 173 E 221 E (Cluster A/B/C/D/E/F)

Rilascio di metanolo da pompa alternativa (07-120- -6 22 Pool fire P 21440 5 8,3 · 10 n.a. 24 E 30 E 35 E 43 E 0-PD001-A/B) (*) 23 Rilascio di metanolo da manichetta di scarico (*) Pool fire L 5360 5 5,2 · 10-5 n.a. 24 E 30 E 34 E 42 E

(*) Valido per aree pozzo: San Salvo 13, Cupello2, Cupello 28, Cupello 14, Furci 5, Furci 8, Furci 6, Coccetta 1-5-6, Coccetta 8, Trigno 6.

Per gli scenari incidentali si è riportato unicamente la maggiore distanza di danno indipendentemente dagli scenari meteo.

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7.3 Flash fire

Incendio di nube

Tipologia evento Quantità Tempo di Frequenza Top Scenario ISG 1^ zona di sicuro 3^ zona di Evento incidentale P/L/A interessata intervento occ/anno 2^ zona di danno (1) (2) (5) impatto attenzione (3) (kg) (min) (4) LFL ½ LFL

Raggio (m) E/I (6) Raggio (m) E/I Raggio (m) E/I

Rilascio di gas naturale da separazione condense e -6 3 Flash fire L 37480 45 1,9 · 10 n.a. 56 124 E 178 E trasferimento a colonne E

Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro > 16” -6 4 Flash fire L 17400 45 4,6 · 10 n.a. 33 I 65 E 94 E (trattamento-fino alle colonne di disidratazione)

Rilascio di gas naturale da colonne di disidratazione (0310- -6 6 Flash fire P 19800 5 1,8 · 10 n.a. 110 E 162 E 244 E VA-001/002/003/004/005/006)

Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro 16” -6 7 Flash fire L 17400 45 6,2 · 10 n.a. 33 I 103 E 144 E (trattamento)

Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro > 16” -6 8 Flash fire L 30850 5 1,0 · 10 n.a. 132 E 186 E 281 E (trattamento-misura fiscale)

Rilascio di gas naturale da filtri MS-101/102, MS-201/202, -6 11 Flash fire P 97500 5 4,0 · 10 n.a. 252 E 372 E 559 E MS-301A, MS-302, MS-401, MS-402 (compressione)

Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro > 16” -6 12 Flash fire L 97500 5 1,8 · 10 n.a. 252 E 372 E 559 E (compressione)

Rilascio di gas naturale da Compressore Centrifugo (TC-1, -6 14 Flash fire P 66600 5 2,8 · 10 n.a. 221 E 336 E 503 E TC-2, TC-3, TC-4)

Rilascio di gas naturale da Fin/Fan Coolers (E-1A/B, E- -5 15 Flash fire P 37500 45 1,5 · 10 n.a. 56 I 124 E 178 E 2A/B, E-3A/B, E-4A/B)

Rilascio di gas naturale da apparecchi in pressione (Slug -6 16 Flash fire P 66600 5 1,3 · 10 n.a. 56 E 124 E 178 E Catcher S-20-A, S-20-B)

Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro > 16” -6 17 Flash fire L 37500 45 3,7 · 10 n.a. 56 E 124 E 178 E (cluster) Rilascio di gas naturale da apparecchi in pressione 19 (separatori 300-AVS Flash fire P 149900 5 2,7 · 10-6 n.a. 291 E 415 E 627 E 011/021/031/041/051/061/071/081/091) Elaborato Tecnico n°

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Incendio di nube

Tipologia evento Quantità Tempo di Frequenza Top Scenario ISG 1^ zona di sicuro 3^ zona di Evento incidentale P/L/A interessata intervento occ/anno 2^ zona di danno (1) (2) (5) impatto attenzione (3) (kg) (min) (4) LFL ½ LFL

Raggio (m) E/I (6) Raggio (m) E/I Raggio (m) E/I Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro 16” 20 Flash fire L 66600 5 3,6 · 10-6 n.a. 221 E 336 E 503 E (Cluster A/B/C/D/E/F) 23 Rilascio di metanolo da manichetta di scarico (*) Flash fire L 5360 5 8,0 · 10-5 n.a. 7 I 15 I 22 E

(*) Valido per aree pozzo: San Salvo 13, Cupello2, Cupello 28, Cupello 14, Furci 5, Furci 8, Furci 6, Coccetta 1-5-6, Coccetta 8, Trigno 6.

Per gli scenari incidentali si è riportato unicamente la maggiore distanza di danno indipendentemente dagli scenari meteo.

(1) utilizzare indice progressivo numerico in congruenza con la localizzazione delle sorgenti incidentali su planimetria dello stabilimento (2) es. incendio da pozza, esplosione non confinata, dispersione tossica da rilascio in fase gassosa, etc. (3) Puntuale: ad es. rottura fusto in un punto qualsiasi dello stabilimento, Lineare ad es. rilascio da tubazione (n.b.: in planimetria da allegare evidenziare tracciato), Areale: ad es rilascio in bacino di contenimento (n.b.: in planimetria da allegare delineare superficie) (4) si intende la frequenza di accadimento dello scenario incidentale (5) ISG = Indice di Sicurezza del Gestore: viene calcolato ai sensi della DGR Regione Lombardia n°7/19794 del 10/12/2004 “Linee guida per la predisposizione dell’Elaborato Tecnico Rischi di Incidenti Rilevanti (ERIR) nei comuni con stabilimenti a rischio di incidente rilevante”. In particolare, si calcoli l’ISG per sostanze tossiche e l’ISG per sostanze infiammabili. Il valore numerico dell’ISG verrà riportato esclusivamente sulla riga attinente all’evento incidentale di riferimento rispettivamente per gli eventi coinvolgenti sostanze tossiche e per gli eventi coinvolgenti sostanze infiammabili. (6) Segnalare se l’evento incidentale considerato ha ripercussioni esternamente al perimetro aziendale (E) o solo internamente (I) (7) trasmettere soglia di pertinenza per esplosioni in ambiente confinato o non confinato

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8 IDENTIFICAZIONE DI POSSIBILI EFFETTI DOMINO

I criteri adottati per l’individuazione di possibili effetti domino sono i seguenti:  Individuazione di aree critiche:  Individuazione di effetti domino conseguenti ai soli getti incendiati (jet fire);  Analisi dell’effetto domino se la frequenza dello scenario secondario risulta essere “ragionevolmente credibile” (caratterizzata da frequenza di accadimento superiore a 10-6 occasioni/anno). L’area è definita per lo sviluppo dell’effetto domino se risultano verificate queste tre condizioni:  Prevalenza tubazioni fuori terra rispetto alle tubazioni interrate;  Prevalenza tubazioni metano diametro nominale superiore a 6”;  Vicinanza apparecchiature con superficie laterale significativa (colonne, scambiatori, etc) e senza protezioni di tipo fisico (pannellature, ecc). La frequenza dello scenario effetto domino è stata stimata attraverso la seguente correlazione: Feffetto domino = Fscenario primario*FCgeometrico (occasioni/anno) dove Fscenario primario = frequenza incidentale dello scenario primario (occ/anno). 2 FCgeometrico = fattore correttivo per tener conto della direzionalità del getto incendiato, assunto pari al rapporto tra la superficie esposta del bersaglio (m ) e la superficie dell’emisfera avente come raggio la distanza del bersaglio dalla sorgente (m2). Nessuna correzione è introdotta sull’innesco immediato secondario.

Impianto di compressione In base ai criteri adottati non risultano aree identificate come critiche per lo sviluppo dell’effetto domino, in particolare per la prevalenza di tubazioni interrate.

Impianto di trattamento L’area delle colonne di disidratazione è stata identificata quale critica per lo sviluppo di getti direzionati in grado di determinare effetti domino per i seguenti motivi:  Prevalenza di tubazione metano fuori terra;  Prevalenza tubazioni metano diametro nominale superiore a 6”;  Vicinanza apparecchiature con superficie laterale significativa (colonne, scambiatori, etc) e senza protezioni di tipo fisico (pannellature, ecc). Lo scenario primario ipotizzato è il n. 4, ossia un getto incendiato originato dal danneggiamento della tubazione (secondo le quattro classi di diametro: 1/4,1”, 4”, full bore, equivalente alla rottura del 20% del diametro nominale da 30”). Si ipotizza che il getto incendiato sia indirizzato verso una delle sei colonne di disidratazione con formazione di un effetto domino, consistente nella sovrappressione gassosa della colonna disidratazione, e conseguente rilascio da tenute/accoppiamenti flangiati della colonna e successiva formazione di getto incendiato. Dall’analisi condotta emerge che lo scenario secondario non risulta credibile (frequenza di accadimento inferiore a 10-6 occasioni/anno). E’ importante sottolineare inoltre che in maniera conservativa nella valutazione non è stato considerato l’effetto di protezioni attive in grado di limitare la quantità di gas (esempio: intercettazione a mezzo valvole o depressurizzazione da ESD); l’effetto di tali sistemi è rilevante per quel che concerne la durata dei rilasci e quindi la persistenza del getto incendiato sull’apparecchiatura coinvolta.

Cluster L’area critica individuata risultano essere le tubazioni fuori terra in prossimità dei separatori di testa pozzo. Lo scenario primario ipotizzato è il n. 20, ossia un getto incendiato originato dal danneggiamento della tubazione, secondo le quattro classi di diametro: 1/4,1”, 4” e full bore, equivalente alla rottura del 20% del diametro nominale da 30”. Si ipotizza che il getto incendiato sia indirizzato verso uno dei separatori di testa pozzo presenti all’interno del cluster con formazione di un effetto domino, consistente nella sovrappressione gassosa del separatore, e conseguente rilascio da tenute/accoppiamenti flangiati del separatore e successiva formazione di getto incendiato). Dall’analisi condotta emerge che lo scenario secondario non risulta credibile (frequenza di accadimento inferiore a 10-6 occasioni/anno). E’ importante sottolineare inoltre che in maniera conservativa nella valutazione non è stato considerato l’effetto di protezioni attive in grado di limitare la quantità di gas (esempio: intercettazione a mezzo valvole o depressurizzazione da ESD); l’effetto di tali sistemi è rilevante per quel che concerne la durata dei rilasci e quindi la persistenza del getto incendiato sull’apparecchiatura coinvolta. Elaborato Tecnico n°

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8.1 SCENARI INCIDENTALI CONCORRENTI ALLA DEFINIZIONE DEGLI INVILUPPI

Tipologia evento incidentale: Flash Fire, Dispersione tossica Riferimento cartografico: Allegati 1 e 2

TOP Descrizione 3 Rilascio di gas naturale da separazione condense e trasferimento a colonne 6 Rilascio di gas naturale da colonne di disidratazione (0310-VA-001/002/003/004/005/006) 8 Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro > 16” (trattamento-misura fiscale) 11 Rilascio di gas naturale da filtri MS-101/102, MS-201/202, MS-301A, MS-302, MS-401, MS-402 (compressione) 12 Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro > 16” (compressione) 14 Rilascio di gas naturale da Compressore Centrifugo (TC-1, TC-2, TC-3, TC-4) 15 Rilascio di gas naturale da Fin/Fan Coolers (E-1A/B, E-2A/B, E-3A/B, E-4A/B) 19 Rilascio di gas naturale da apparecchi in pressione (separatori 300-AVS 011/021/031/041/051/061/071/081/091) 22 Rilascio di metanolo da pompa alternativa (07-120-0-PD001-A/B) 23 Rilascio di metanolo da manichetta di scarico 24 Rilascio di metanolo da serbatoi di stoccaggio (07-120-0-TA-001)

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9 SCENARI INCIDENTALI TERRITORIALI DI RIFERIMENTO – effetti sulla popolazione e misure di protezione individuale e collettiva

9.1 Dispersione tossica

INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Ia zona ‘di sicuro impatto’ LC50 IIa zona ‘di danno’ IDLH IIIa zona ‘di attenzione’ Scenario TOP Misure di Misure di incidentale Effetti Misure di protezione Effetti Effetti protezione protezione È opportuno che la popolazione interessata, in relazione Rilascio di metanolo alle tipologie di rilascio di prodotto nell’atmosfera da pompa 22 (dispersione di nube tossica): alternativa (07-120- a) conservi la calma ed eviti di creare panico; 0-PD001-A/B) b) si allontani dalla zona fino a distanza di sicurezza (almeno 200) anche per non ostacolare l’opera dei mezzi di soccorso; Rilascio di metanolo c) rimanga al riparo al chiuso chiudendo tutte le 23 da manichetta di finestre e le porte esterne; d) si mantenga sintonizzata a radio e/o televisioni scarico Rilascio di sostanza Rilascio di sostanza Vedi Misure di Rilascio di sostanza Vedi Misure di locali. tossica con tossica con protezione Zona “di tossica con protezione Zona “di

formazione di nube formazione di nube sicuro impatto” formazione di nube sicuro impatto” In caso di ordine di evacuazione da parte del Autorità Preposta, oltre a quanto sopra indicato, si consiglia di seguire i seguenti comportamenti: Rilascio di metanolo a) abbandonare la zona seguendo le istruzioni delle da serbatoi di 24 Autorità, secondo percorsi possibilmente trasversali stoccaggio (07-120- al vento o seguendo percorsi schermati in caso di 0-TA-001) incendio/esplosioni; b) dirigersi al Punto di Raccolta indicato dalle Autorità c) non utilizzare le automobili per non intralciare i mezzi di soccorso.

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9.2 Irraggiamento da incendi

INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Ia zona ‘di sicuro impatto’ IIa zona ‘di danno’ IIIa zona ‘di attenzione’ TOP Scenario incidentale Misure di Misure di Effetti Misure di protezione Effetti Effetti protezione protezione

Rilascio di gas naturale da tubazioni 8 con diametro > 16” È opportuno che la popolazione interessata, in relazione (trattamento-misura alle tipologie di incendio ipotizzate ed in particolare per i fiscale) gravi casi di emissione all’atmosfera (dispersione di fumi di incendio): a) conservi la calma ed eviti di creare panico; Rilascio di gas b) si allontani dalla zona fino a distanza di sicurezza naturale da filtri MS- (almeno 200) anche per non ostacolare l’opera dei 101/102, MS-201/202, mezzi di soccorso; 11 MS-301A, MS-302, c) rimanga al riparo al chiuso chiudendo tutte le MS-401, MS-402 finestre e le porte esterne; Getto infiammato d) si mantenga sintonizzata a radio e/o televisioni (compressione) Getto infiammato Vedi Misure di Getto infiammato Vedi Misure di direzionale - locali. direzionale- inizio protezione Zona “di direzionale inizio protezione Zona elevata letalità (jet letalità (jet fire) sicuro impatto” lesioni reversibili “di sicuro impatto” fire) In caso di ordine di evacuazione da parte del Autorità Rilascio di gas Preposta, oltre a quanto sopra indicato, si consiglia di naturale da tubazioni seguire i seguenti comportamenti: 12 con diametro > 16” a) abbandonare la zona seguendo le istruzioni delle (compressione) Autorità, secondo percorsi possibilmente trasversali al vento o seguendo percorsi schermati in caso di incendio/esplosioni; b) dirigersi al Punto di Raccolta indicato dalle Autorità Rilascio di gas c) non utilizzare le automobili per non intralciare i naturale da mezzi di soccorso. 14 Compressore Centrifugo (TC-1, TC- 2, TC-3, TC-4) Elaborato Tecnico n°

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INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Ia zona ‘di sicuro impatto’ IIa zona ‘di danno’ IIIa zona ‘di attenzione’ TOP Scenario incidentale Misure di Misure di Effetti Misure di protezione Effetti Effetti protezione protezione

Rilascio di gas naturale da tubazioni 17 con diametro > 16” (cluster)

È opportuno che la popolazione interessata, in relazione Rilascio di gas alle tipologie di incendio ipotizzate ed in particolare per i naturale da gravi casi di emissione all’atmosfera (dispersione di fumi apparecchi in di incendio): 19 pressione (separatori a) conservi la calma ed eviti di creare panico; 300-AVS b) si allontani dalla zona fino a distanza di sicurezza 011/021/031/041/051/ (almeno 200) anche per non ostacolare l’opera dei 061/071/081/091) mezzi di soccorso; c) rimanga al riparo al chiuso chiudendo tutte le finestre e le porte esterne; d) si mantenga sintonizzata a radio e/o televisioni Rilascio di gas Getto infiammato locali. Getto infiammato Vedi Misure di Getto infiammato Vedi Misure di naturale da tubazioni direzionale - 20 direzionale- inizio protezione Zona “di direzionale inizio protezione Zona con diametro 16” elevata letalità (jet In caso di ordine di evacuazione da parte del Autorità letalità (jet fire) sicuro impatto” lesioni reversibili “di sicuro impatto” (Cluster A/B/C/D/E/F) fire) Preposta, oltre a quanto sopra indicato, si consiglia di seguire i seguenti comportamenti: a) abbandonare la zona seguendo le istruzioni delle Autorità, secondo percorsi possibilmente trasversali al vento o seguendo percorsi schermati Rilascio di metanolo in caso di incendio/esplosioni; 22 da pompa alternativa b) dirigersi al Punto di Raccolta indicato dalle (07-120-0-PD001-A/B) Autorità c) non utilizzare le automobili per non intralciare i mezzi di soccorso.

Rilascio di metanolo 23 da manichetta di scarico

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9.3 Flash fire

INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO

Ia zona ‘di sicuro impatto’ IIa zona ‘di danno’ TOP Scenario incidentale Effetti Misure di protezione Effetti Misure di protezione

Rilascio di gas naturale da 3 separazione condense e trasferimento a colonne E’ opportuno che la popolazione interessata, in relazione alle tipologie di incendio ipotizzate ed in particolare per i gravi casi di emissione all’atmosfera (dispersione di fumi di incendio): Rilascio di gas naturale da a) Conservi la calma ed eviti di creare panico; tubazioni con diametro > b) Si allontani dalla zona fino a distanza di sicurezza (almeno 200) 4 16” (trattamento-fino alle anche per non ostacolare l’opera dei mezzi di soccorso; colonne di disidratazione) c) Rimanga al riparo al chiuso chiudendo tutte le finestre e le porte esterne; Radiazione termica d) Si mantenga sintonizzata a radio e/o televisioni locali; Radiazione termica istantanea Vedi Misure di protezione istantanea (flash (flash fire) inizio letalità Zona “di sicuro impatto” fire) - elevata letalità In caso di ordine di evacuazione da parte del Autorità Preposta, oltre Rilascio di gas naturale da a quanto sopra indicato, si consiglia di seguire i seguenti colonne di disidratazione 6 comportamenti: (0310-VA- a) Abbandonare la zona seguendo le istruzioni delle Autorità, 001/002/003/004/005/006) secondo percorsi possibilmente trasversali al vento o seguendo percorsi schermati in caso di incendio/esplosioni; b) Dirigersi al Punto di Raccolta indicato dalle Autorità; c) Non utilizzare le automobili per non intralciare i mezzi di soccorso. Rilascio di gas naturale da 7 tubazioni con diametro 16” (trattamento) Elaborato Tecnico n°

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pag. pag. 26 di 31 Piano di Emergenza Esterno Rischio Industriale rev. 00 - Scheda Azienda – Stabilimento di Fiume Treste data 01/12/2016

INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO

Ia zona ‘di sicuro impatto’ IIa zona ‘di danno’ TOP Scenario incidentale Effetti Misure di protezione Effetti Misure di protezione

Rilascio di gas naturale da tubazioni con diametro > 8 16” (trattamento-misura fiscale)

E’ opportuno che la popolazione interessata, in relazione alle tipologie di incendio ipotizzate ed in particolare per i gravi casi di emissione all’atmosfera (dispersione di fumi di incendio): Rilascio di gas naturale da a) Conservi la calma ed eviti di creare panico; filtri MS-101/102, MS- b) Si allontani dalla zona fino a distanza di sicurezza (almeno 200) 11 201/202, MS-301A, MS- anche per non ostacolare l’opera dei mezzi di soccorso; 302, MS-401, MS-402 c) Rimanga al riparo al chiuso chiudendo tutte le finestre e le (compressione) porte esterne; Radiazione termica d) Si mantenga sintonizzata a radio e/o televisioni locali; Radiazione termica istantanea Vedi Misure di protezione istantanea (flash (flash fire) inizio letalità Zona “di sicuro impatto” fire) - elevata letalità In caso di ordine di evacuazione da parte del Autorità Preposta, oltre a quanto sopra indicato, si consiglia di seguire i seguenti comportamenti: Rilascio di gas naturale da a) Abbandonare la zona seguendo le istruzioni delle Autorità, 12 tubazioni con diametro > secondo percorsi possibilmente trasversali al vento o seguendo 16” (compressione) percorsi schermati in caso di incendio/esplosioni; b) Dirigersi al Punto di Raccolta indicato dalle Autorità; c) Non utilizzare le automobili per non intralciare i mezzi di soccorso.

Rilascio di gas naturale da 14 Compressore Centrifugo (TC-1, TC-2, TC-3, TC-4) Elaborato Tecnico n°

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INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO

Ia zona ‘di sicuro impatto’ IIa zona ‘di danno’ TOP Scenario incidentale Effetti Misure di protezione Effetti Misure di protezione

Rilascio di gas naturale da 15 Fin/Fan Coolers (E-1A/B, E-2A/B, E-3A/B, E-4A/B)

E’ opportuno che la popolazione interessata, in relazione alle tipologie di incendio ipotizzate ed in particolare per i gravi casi di emissione all’atmosfera (dispersione di fumi di incendio): Rilascio di gas naturale da a) Conservi la calma ed eviti di creare panico; apparecchi in pressione b) Si allontani dalla zona fino a distanza di sicurezza (almeno 200) 16 (Slug Catcher S-20-A, S- anche per non ostacolare l’opera dei mezzi di soccorso; 20-B) c) Rimanga al riparo al chiuso chiudendo tutte le finestre e le porte esterne; Radiazione termica d) Si mantenga sintonizzata a radio e/o televisioni locali; Radiazione termica istantanea Vedi Misure di protezione istantanea (flash (flash fire) inizio letalità Zona “di sicuro impatto” fire) - elevata letalità In caso di ordine di evacuazione da parte del Autorità Preposta, oltre a quanto sopra indicato, si consiglia di seguire i seguenti comportamenti: Rilascio di gas naturale da a) Abbandonare la zona seguendo le istruzioni delle Autorità, 17 tubazioni con diametro > secondo percorsi possibilmente trasversali al vento o seguendo 16” (cluster) percorsi schermati in caso di incendio/esplosioni; b) Dirigersi al Punto di Raccolta indicato dalle Autorità; c) Non utilizzare le automobili per non intralciare i mezzi di soccorso.

Rilascio di gas naturale da apparecchi in pressione 19 (separatori 300-AVS 011/021/031/041/051/061/ 071/081/091) Elaborato Tecnico n°

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pag. pag. 28 di 31 Piano di Emergenza Esterno Rischio Industriale rev. 00 - Scheda Azienda – Stabilimento di Fiume Treste data 01/12/2016

INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO

Ia zona ‘di sicuro impatto’ IIa zona ‘di danno’ TOP Scenario incidentale Effetti Misure di protezione Effetti Misure di protezione

E’ opportuno che la popolazione interessata, in relazione alle tipologie di incendio ipotizzate ed in particolare per i gravi casi di emissione all’atmosfera (dispersione di fumi di incendio): Rilascio di gas naturale da a) Conservi la calma ed eviti di creare panico; 20 tubazioni con diametro 16” b) Si allontani dalla zona fino a distanza di sicurezza (almeno 200) (Cluster A/B/C/D/E/F) anche per non ostacolare l’opera dei mezzi di soccorso; c) Rimanga al riparo al chiuso chiudendo tutte le finestre e le porte esterne; Radiazione termica d) Si mantenga sintonizzata a radio e/o televisioni locali; Radiazione termica istantanea Vedi Misure di protezione istantanea (flash (flash fire) inizio letalità Zona “di sicuro impatto” fire) - elevata letalità In caso di ordine di evacuazione da parte del Autorità Preposta, oltre a quanto sopra indicato, si consiglia di seguire i seguenti comportamenti: Rilascio di metanolo da a) Abbandonare la zona seguendo le istruzioni delle Autorità, 23 manichetta di scarico secondo percorsi possibilmente trasversali al vento o seguendo percorsi schermati in caso di incendio/esplosioni; b) Dirigersi al Punto di Raccolta indicato dalle Autorità; c) Non utilizzare le automobili per non intralciare i mezzi di soccorso.

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10 ELENCO COMUNI COINVOLTI

Tipologia scenario incidentale Comune Dispersione di Irraggiamento da incendi Sovrappressione BLEVE - fireball Scenario Interno Flash fire sostanze tossiche (jet fire – pool fire) da esplosioni 6 – 7 – 8 – 11 – 12 – 14 – 4 – 6 – 7 – 8 – 11 – 12 – 15 (Centrale) 14 – 15 (Centrale) 17 (Cluster B-F) 22 – 23 – 24 (Cupello 16 – 17 (Cluster B-F) 19 – 20 (Cluster A-B-C-D- Cupello 28, 14, 31-32-33; San 15 (Centrale) -- -- 19 – 20 (Cluster A-B-C-D- E-F) Salvo 13, Furci 5) E-F) 22 – 23 (Cupello 28, 14, 23 (Cupello 28, 14, 31-32- 31-32-33; San Salvo 13, 33; San Salvo 13, Furci 5) Furci 5) S. Salvo ------Furci -- 19 (Cluster D) ------19 – 20 (Cluster D) 19 – 20 (Cluster A-B-E-F) 22 – 23 – 24 (La 19 – 20 (Cluster A-B-E-F) Lentella 22 – 23 (La Coccetta 1-5------Coccetta 1-5-6) 23 (La Coccetta 1-5-6) 6) -- 19 – 20 (Cluster D) ------19 – 20 (Cluster D) Monteodorisio 22 – 23 – 24 (Furci 6) 22 – 23 (Furci 6) ------23 (Furci 6) Gissi 22 – 23 – 24 (Furci 8) 22 – 23 (Furci 8) ------23 (Furci 8) 19 – 20 (Cluster C) 19 – 20 (Cluster C) 22 – 23 – 24 (La 22 – 23 (La Coccetta 8; ------23 (La Coccetta 8; Trigno Coccetta 8; Trigno 6) Trigno 6) 6) Scerni ------

11 EVENTI INCIDENTALI AMBIENTALI DI RIFERIMENTO: DESCRIZIONE

Descrizione tipologia evento Elemento vulnerabile Procedure mitigazione del rischio consigliate

Non applicabile

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12 SOSTANZE PERICOLOSE

Composti chimici stoccati, utilizzati o prodotti (dati forniti dall'azienda) Classificazione Limite di soglia (t) Q.max presente Nome n° CAS Frasi di rischio Etichetta Requisiti di Requisiti di rilevanti ai sensi del Descrizione soglia soglia (t) D.Lgs. 105/2015 inferiore superiore

H220: Gas altamente infiammabile H280: Contiene gas sotto Giacimento: 8.082.180 Gas naturale 68410-63-9 H220 50 200 pressione: può esplodere se Impianto: 520 riscaldato GHS02 GHS04

H225: Liquidi e vapori facilmente

infiammabili

H370: Tossicità specifica per organi H225 bersaglio (esposizione H370 Metanolo 67-56-1 singola) GHS02 GHS06 500 5000 30 H331 H331: Tossicità acuta in caso di H301 inalazione H301: Tossicità acuta (per via orale)

GHS08 Elaborato Tecnico n°

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Composti chimici stoccati, utilizzati o prodotti (dati forniti dall'azienda) Classificazione Limite di soglia (t) Q.max presente Nome n° CAS Frasi di rischio Etichetta Requisiti di Requisiti di rilevanti ai sensi del Descrizione soglia soglia (t) D.Lgs. 105/2015 inferiore superiore

H226: Liquido e vapori infiammabili H226 H411: Tossico per gli organismi Gasolio 68476-34-6 GHS02 GHS07 2500 25000 40 H411 acquatici con effetti di lunga durata

GHS08 GHS09

ALLEGATI

Cartografia modelli intervento Allegato 1 n. 2 cartografie 1:10000 Allegato 2 n. 13 cartografie 1:2500