La Sera Andavamo in Via Veneto

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

La Sera Andavamo in Via Veneto Scalfari_01_1-386 2-04-2009 12:37 Pagina 5 i. La sera andavamo in via Veneto La sera andavamo in via Veneto, al caffè Rosati, che aveva soppiantato fin dall’immediato dopoguerra la terza saletta di Aragno. Le deviazioni da questo itinerario erano poche e di raggio assai limitato: talvolta ci si avventurava, fino da Carpano, che era a una cinquantina di metri più in su; oppure, passando da- vanti alla libreria Rossetti, si arrivava ai tavolini del Golden Gate sotto alle mura pinciane. Alcuni eccentrici attraversava- no addirittura la strada spingendosi fino allo Strega, da dove presto tornavano riferendo d’imprevisti incontri e di pessimi gelati. La cerchia dei «devoti» serali era stretta: attorno a Mario Pannunzio e a Franco Libonati – una coppia a suo modo irripe- tibile per la solidità dei legami «a contrasto» che li unirono dal 1940 fino alla morte di Mario nel 1968 – l’altra coppia che te- neva il campo era quella di Sandro De Feo con Ercole Patti. Spesso veniva Moravia. Più di rado Elsa Morante. Qualche gio- vane faceva da coro: Giovanni Russo, Paolo Pavolini, Renato Giordano, Chinchino Compagna. Ma da Rosati la compagnia s’allargava. Tra le dieci e le un- dici arrivavano Brancati, Attilio Riccio, Flaiano, Piero Accol- ti, Gian Gaspare Napolitano, Gorresio, Gino Visentini, Vin- cenzo Tallarico. Poche le mogli accolte nel gruppo e pochissime ammesse al diritto di parola. Se ne vendicavano bonariamente, giudicandoci da qualche tavolo di distanza. Verso la mezzanotte, scortato dal meno brutto dei due fra- telli Lupis e da Italo De Feo, che avevamo sopranominato «il Scalfari_01_1-386 2-04-2009 12:37 Pagina 6 6 i. i nomi, i luoghi, i libri teschio sul gagliardetto», faceva il suo ingresso Saragat, che però si sedeva a parte. Con lui s’intrecciavano messaggi e si ostenta- va da parte nostra un esuberante quanto assolutamente non sen- tito rispetto. L’opinione prevalente era che fosse politicamen- te fatuo, culturalmente inesistente, Goethe a parte. Per di più circondato da un personale politico che fin d’allora avevamo battezzato «la banda del buco» e che mettevamo all’ultimo po- sto come qualità morale, perfino dopo il Msi. Dopo mezzanotte, specie nelle tiepide sere estive, arrivava l’ultima ondata che risaliva da piazza del Popolo: Maccari, Ame- rigo Bartoli, Alfredo Mezio. Qualche volta Roberto Rossellini. Qualche volta Carlo Laurenzi. Stoppa. Anna Proclemer. La Rossi Drago. Passate le due, quando già i camerieri sbandati dal sonno ave- vano da un pezzo ritirato i vassoi e chiuso i battenti, Sandro De Feo dichiarava provocatoriamente che, visto che l’indomani do- veva alzarsi tardi, era venuta l’ora d’andare a letto, e la compa- gnia si scioglieva, in attesa che il rito si ripetesse il giorno do- po con identiche modalità di luoghi, discorsi e persone. Pannunzio diceva: com’è bello ogni tanto partire da Roma per poterci ritornare. Flaiano diceva: siamo un gruppo di uomi- ni indecisi a tutto. Gian Gaspare, silenzioso, fantasticava del- la sua «Mariposa». E Moravia, a chi ogni tanto lo prendeva in trappola raccontandogli enormi invenzioni e fatti mai accadu- ti, sbuffava: spirito di patata. Questo era il cerchio esterno del gruppo, giornalisti, scritto- ri, artisti. Vitelloni con un pizzico di snob. Molto misogini. Mol- to voyeurs. Molto indolenti. Alquanto sciroccosi. Testardamen- te sedentari, eccetto Moravia e compreso invece Gian Gaspa- re, che pure aveva viaggiato per mezzo mondo, ma sembrava non si fosse mai mosso da quella strada e da quei caffè. Correva l’anno Cinquanta. L’Italia era ancora profondamen- te contadina e papalina. Il partito comunista rumoreggiava ai bor- di delle istituzioni. «Il Mondo» era stato fondato da un anno e vendeva quindicimila copie. Non ne avrebbe mai vendute molto di più, ma la navicella dei liberals italiani aveva preso il mare. Scalfari_01_1-386 2-04-2009 12:37 Pagina 7 la sera andavamo in via veneto 7 Le stanze del «Mondo» erano in via Campo Marzio, al pia- no nobile di un antico palazzo, con le alte finestre sulla piaz- za del Parlamento e su via dei Prefetti. Un’anticamera presi- diata dal fido Nestori, uno stanzone metà del quale occupato dalla redazione, composta dalla Bice, da Nina Ruffini, da Me- zio, da Giulia Massari e da Flaiano in veste di capo redatto- re. L’altra metà era riservata agli amici, che vi tenevano sa- lotto dalle sei di sera alle nove. Un grande divano di pelle sdru- citissima era il pulpito riservato a Panfilo Gentile e a Mario Ferrara, che tagliavano ogni giorno a fette la Democrazia cri- stiana e il sanfedismo italiano. In un angolo, dietro un tavolo ingombro di carte, Ernesto Rossi col suo pizzo da moschettie- re ancora quasi nero, scriveva del tutto ignaro di quanto gli av- veniva intorno. Dietro una porta con mezzi vetri e tendine verdi c’era la stan- za del direttore, con alti soffitti, una grande scrivania e il ritrat- to di Cavour alla parete. La redazione si animava solo il pomeriggio, dalle quattro in poi. Pannunzio la mattina lavorava in casa, in via Lucrezio Ca- ro, dalle parti dei Prati. Leggeva i giornali e gli articoli dei col- laboratori. I libri li leggeva la notte e non li abbandonava che all’alba. Telefonava, ed erano telefonate lunghissime, politiche, più di rado letterarie. Dall’altro capo del filo gli interlocutori abituali erano Carandini, Leone Cattani, La Malfa, Libonati. Poi, il pomeriggio, impaginava il giornale e titolava gli articoli. Una volta la settimana si chiudeva per un’ora nella sua stanza con Gorresio e Forcella per concordare il «Taccuino», il noc- ciolo politico del giornale, che uscì invariabilmente a pagina 2 per diciott’anni. Altro tempo passava con Panfilo a discutere gli argomenti della rubrica che Gentile firmava «Averroé», e altro tempo ancora con Vittorio De Caprariis, che amava mol- to e del cui rigore intellettuale aveva grande ammirazione. Con Ernesto invece, grande affetto ma poche parole: lui i suoi argomenti se li sceglieva da solo, aveva zona franca sul «Mondo», polemiche roventi di piglio radicale, sia in politica Scalfari_01_1-386 2-04-2009 12:37 Pagina 8 8 i. i nomi, i luoghi, i libri che in economia, sulle orme di De Viti De Marco, dell’Einaudi di «Critica sociale», di Rosselli e di Salvemini. Ma, a suo modo, era proprio il sodalizio con Ernesto ad aver creato quel miracolo giornalistico che fu «Il Mondo» e che in- fatti si appannò e infine si spense quando il sodalizio si ruppe nel 1962. Dopo l’esperienza del «Risorgimento liberale» e del partito dal quale la sinistra di Carandini era uscita nel ’47, Pannunzio aveva capito che doveva innestare sul tronco crociano della sua tradizione il filone azionista di «Giustizia e Libertà». Di qui l’incontro con Ernesto e, per suo tramite, con Salvemini. Filone crociano e filone salveminiano – s’è detto e ripetuto tante volte negli anni successivi da tutti quelli che hanno rievo- cato quelle vicende – sono stati gli ingredienti costitutivi del- l’operazione politica e culturale della quale Mario Pannunzio fu il gestore e «Il Mondo» il prodotto giornalistico. Ma così si di- ce il fatto e non le cause che lo produssero. Ed è invece quelle cause che ora conviene analizzare, perché fu proprio da lì, da quell’innesto apparentemente casuale e destinato a far vivere un settimanale di battaglia politica, che prese le mosse un pro- cesso che in qualche modo – con ampie trasformazioni – è tut- tora in svolgimento, avendo mutato lungo la strada parecchi dei suoi connotati originari ma avendone mantenuti alcuni che con- sentono oggi di tentarne una storia unitaria lungo il filo dei do- cumenti e della memoria. Mario Pannunzio proveniva, assieme ad Arrigo Benedetti, da un’esperienza giornalistica assai singolare, dove quel tanto di professione che era possibile nell’Italia d’allora (fine degli an- ni Trenta) s’intrecciava con elementi di gusto, di grafica, di co- stume, facendone un tutto non scindibile. Era l’esperienza fat- ta ad «Omnibus» con Leo Longanesi, personaggio assai discu- tibile politicamente, ma certamente personaggio-chiave come caposcuola d’un nuovo giornalismo. La storia dei liberals del «Mondo», paradossalmente, non può esser neppure racconta- Scalfari_01_1-386 2-04-2009 12:37 Pagina 9 la sera andavamo in via veneto 9 ta se non si parte da Longanesi, sloganista del fascismo e contem- poraneamente dell’antifascismo prima e durante gli anni di guer- ra e, successivamente, fondatore del «Borghese» e intellettuale organico, direbbero al Pci, della destra ribalda e qualunquista. Mi sono domandato varie volte per quale motivo Longanesi sia stato un personaggio importante in questa storia che in un certo senso è una storia di famiglia, spesso tramandata per via orale più che decifrabile sui documenti e sulle opere. La risposta che posso dare è questa: in quei grigi anni Tren- ta, quando tutto sembrava spento sotto la coltre del confor- mismo ufficiale e dell’Accademia, Longanesi inventò la fron- da. Fece, nell’Italia dei Littoriali, un’operazione in qualche modo simile a quella fatta dall’abate Scarron a Parigi duran- te la fronda dei principi all’epoca della reggenza del cardinale Mazzarino. L’abate Scarron era sopratutto un uomo di spirito; idee po- litiche, per quanto se ne sa, nessuna, salvo quella del contradi- re e del brillare contradicendo. Del resto, tutte le fronde si so- migliano. Quella dell’abate Scarron fu la prima e inaugurò una tradizione che sarebbe durata a lungo nella storia politica euro- pea, e cioè: l’alleanza tra lo snobismo e l’opposizione. Il fatto è meno paradossale di quanto appaia a prima vista. Lo snobismo in realtà altro non è che la rottura del conformi- smo ufficiale; è un’opposizione di gusto che nasce dall’interno dell’establishment in nome dell’eleganza e dello spirito: un at- teggiamento elitario che afferma i diritti dell’élite contro l’u- niformità imposta dal potere centrale.
Recommended publications
  • Annali 2000.Pdf
    ANNALI del CENTRO PANNUNZIO TORINO Anno XXXI - 2000 Mario Soldati 1906 - 1999 ANNALI del CENTRO PANNUNZIO CENTRO PANNUNZIO TORINO 2000 SOMMARIO p. 9 Considerazioni per il 2000 11 Mario Soldati, la verità della bugia di Giorgio Calcagno 16 Intervento commemorativo di Mario Soldati di Ugo Perone 19 Il Tocqueville di Pannunzio di Luigi Compagna 23 Vittorio Alfieri: un classico che ci legge? di Arnaldo Di Benedetto 29 Morale laica e morale cristiana di Francesco Barone 41 Due lettere a Benedetto Croce di Massimo Mila 45 Aldo Garosci di Pier Franco Quaglieni 50 Prezzolini e il superamento del fascismo e dell’antifascismo di Augusto del Noce 71 Il Centro Pannunzio: più di trent’anni al servizio della cultura di Giancarlo Borri 78 L’attività culturale 87 L’impegno per i «Beni Culturali» e le principali iniziative del Centro 91 Per la scuola 94 I «Premi Pannunzio» 96 Inchieste e sondaggi d’opinione 101 Iniziative varie (Concorsi, Mostre, Pubblicazioni, Attività socio-aggregativa) 108 Il Centro Pannunzio: Un progetto di cultura libera, laica, pluralista 111 Da Pannunzio al Centro Pannunzio di Giovanni Spadolini 116 Intervista a Luciano Gallino su Adriano Olivetti a quarant’anni dalla morte di Federica Giuliani e Manuela Maranzani 122 Intervista a Mario Rigoni Stern: «Sono un piccolo “Mario” che vive in montagna» di Paolo Fossati 125 Intervista a Valerio Riva su “Oro di Mosca” di Giuseppe Luciano 132 Intervista a Carlo Nordio sulla Giustizia di Elisabetta Buzzano e Federico Roncon 136 In difesa del Liceo Europeo 138 Appello del Centro Pannunzio per la difesa del Liceo Europeo 7 140 Intervista al Professor Mario Perrini, preside del Liceo Scientifico Statale Galileo Ferraris di Torino (a cura di Fulvio Gambotto) 143 Intevista al Professor Daniele Straniero, preside del Liceo Classico Statale Parini di Milano (a cura di Fulvio Gambotto) 145 Il Firpo minore di P.
    [Show full text]
  • Iconographies in the Public Sphere. Fiction Devices in the Representation of Power», Barcelona, 2019
    Vol. VI Núm 11 ISSN: 2014-8933 Vol.2018 VII comparative cinema No. 12 2019 of power the representation in devices Fiction the publicsphere. in Iconographies Editors Albert Elduque (University of Reading, United Kingdom), Núria Gómez Gabriel (Universitat Pompeu Fabra, Spain) and Gonzalo de Lucas (Universitat Pompeu Fabra, Spain). Associate Editors Núria Bou (Universitat Pompeu Fabra, Spain) and Xavier Pérez (Universitat Pompeu Fabra, Spain). Advisory Board Dudley Andrew (Yale University, United States), Jordi Balló (Universitat Pompeu Fabra, Spain), Raymond Bellour (Université Sorbonne-Paris III, France), Francisco Javier Benavente (Universitat Pompeu Fabra, Spain), Nicole Brenez (Université Paris 1-Panthéon-Sorbonne, France), Maeve Connolly (Dun Laoghaire Institut of Art, Design and Technology, Irleland), Thomas Elsaesser (University of Amsterdam, Netherlands), Gino Frezza (Università de Salerno, Italy), Chris Fujiwara (Edinburgh International Film Festival, United Kingdom), Jane Gaines (Columbia University, United States), Haden Guest (Harvard University, United States), Tom Gunning (University of Chicago, United States), John MacKay (Yale University, United States), Adrian Martin (Monash University, Australia), Cezar Migliorin (Universidade Federal Fluminense, Brazil), Alejandro Montiel (Universitat de València, Spain), Meaghan Morris (University of Sidney, Australia and Lignan University, Hong Kong), Raffaele Pinto (Universitat de Barcelona, Spain), Ivan Pintor (Universitat Pompeu Fabra, Spain), Àngel Quintana (Universitat de Girona,
    [Show full text]
  • Italy's Post-War Culture and Its Fascist Past
    An entirely new land? Italy’s post-war culture and its fascist past Article Accepted Version Leavitt IV, C. L. (2016) An entirely new land? Italy’s post-war culture and its fascist past. Journal of Modern Italian Studies, 21 (1). pp. 4-18. ISSN 1354-571X doi: https://doi.org/10.1080/1354571X.2016.1112060 Available at http://centaur.reading.ac.uk/45857/ It is advisable to refer to the publisher’s version if you intend to cite from the work. See Guidance on citing . To link to this article DOI: http://dx.doi.org/10.1080/1354571X.2016.1112060 Publisher: Taylor and Francis All outputs in CentAUR are protected by Intellectual Property Rights law, including copyright law. Copyright and IPR is retained by the creators or other copyright holders. Terms and conditions for use of this material are defined in the End User Agreement . www.reading.ac.uk/centaur CentAUR Central Archive at the University of Reading Reading’s research outputs online ‘An Entirely New land’? Italy’s Post-War Culture and its Fascist Past Charles L. Leavitt IV, University of Reading Abstract: Scholarship has for decades emphasised the significant continuities in Italian culture and society after Fascism, calling into question the rhetoric of post-war renewal. This essay proposes a reassessment of that rhetoric through the analysis of five key metaphors with which Italian intellectuals represented national recovery after 1945: parenthesis, disease, flood, childhood, and discovery. While the current critical consensus would lead us to expect a cultural conversation characterised by repression and evasion, an analysis of these five post-war metaphors instead reveals both a penetrating re-assessment of Italian culture after Fascism and an earnest adherence to the cause of national re-vitalisation.
    [Show full text]
  • GEDI Gruppo Editoriale Società Per Azioni
    GEDI Gruppo Editoriale Società per azioni Consolidated Non-Financial Statement pursuant to Italian Legislative Decree no. 254/2016 Sustainability Report 2019 Consolidated Non-Financial Statement 2019 Consolidated Non-Financial Statement pursuant to Italian Legislative Decree no. 254/2016 Sustainability Report 2019 1 Consolidated Non-Financial Statement 2019 2 Consolidated Non-Financial Statement 2019 Contents LETTER TO STAKEHOLDERS ..................................................................................................................... 4 1. THE GEDI GROUP ............................................................................................................................ 6 1.1 - GEDI Group profile ................................................................................................................................ 6 1.2 - The business model and economic performance ............................................................................... 15 1.3 - Structure and governance ................................................................................................................... 18 2. THE GEDI GROUP AND MATERIAL TOPICS ......................................................................................... 24 2.1 - Stakeholders and stakeholder engagement ........................................................................................ 24 2.2 - Materiality analysis .............................................................................................................................
    [Show full text]
  • University of Cambridge Faculty of Modern and Medieval Languages
    University of Cambridge Faculty of Modern and Medieval Languages Popular Magazines in Fascist Italy, 1934 – 1943 A dissertation submitted by Manuela Di Franco Sidney Sussex College For the degree of Doctor of Philosophy (Ph.D.) April 2018 The dissertation examines the field of popular magazines in 1930s Italy, by first examining the broad field of magazine production under Fascism and then undertaking three case studies of individual magazines – L’Avventuroso (1934 – 1943), Omnibus (1937 – 1939), and Grazia (1938 –) – in order to build an in-depth analysis of the production, format and reception of the popular press in this period. In the interwar years, and in particular from 1934 onwards, innovative printing techniques and production methods transformed the periodical press worldwide. The emergence of new forms of illustrated magazines expanded the readership and started a process of standardisation and mass production of periodicals. The dissemination in Italy of the rotocalco, a new product aimed at the masses that was developed in the 1930s, offers a particularly interesting starting point for analysing the development of a modern Italian mass press and culture within the peculiar dynamics of a controlling Fascist regime and the mixed national and international forces that shaped it. Modern Italian magazines developed in dialogue with foreign industries, imitating models from abroad and adapting them to the Italian culture. The development of popular press in the 1930s represented a challenge for the Fascist regime, which approached it both as a threat and an opportunity to shape Italian popular culture. Through the analysis of three case studies, each from a key sector of popular press – comics, general cultural magazines, and women's magazines – and each produced by one of the three main publishing companies in the field – Nerbini, Rizzoli, and Mondadori – the dissertation aims to provide a detailed picture of the development of mass print culture in Italy during Fascism.
    [Show full text]
  • Impegno Nero: Italian Intellectuals and the African-American Struggle
    Impegno nero: Italian intellectuals and the African-American struggle Article Published Version Creative Commons: Attribution-Noncommercial 4.0 Open Access Leavitt, C. L. (2013) Impegno nero: Italian intellectuals and the African-American struggle. California Italian Studies, 4 (2). ISSN 2155-7926 Available at http://centaur.reading.ac.uk/36375/ It is advisable to refer to the publisher’s version if you intend to cite from the work. See Guidance on citing . Published version at: http://escholarship.org/uc/ismrg_cisj?volume=4;issue=2 Publisher: University of California All outputs in CentAUR are protected by Intellectual Property Rights law, including copyright law. Copyright and IPR is retained by the creators or other copyright holders. Terms and conditions for use of this material are defined in the End User Agreement . www.reading.ac.uk/centaur CentAUR Central Archive at the University of Reading Reading’s research outputs online Peer Reviewed Title: Impegno nero: Italian Intellectuals and the African-American Struggle Journal Issue: California Italian Studies, 4(2) Author: Leavitt IV, Charles L., University of Reading Department of Modern Languages School of Literatures and Languages Publication Date: 2013 Publication Info: California Italian Studies Permalink: http://escholarship.org/uc/item/6qn2w1cm Acknowledgements: This essay is part of a book in progress, one that examines representations of African Americans in Italy from the Risorgimento to the present day. Some of the project’s early research findings have been presented and discussed at the 2011 conference of the South Atlantic Modern Language Association and the Colby College Symposium on the Myth of America in Italian Culture, as well as the 2012 conferences of the Modern Language Association, the American Association of Italian Studies, the “Echi oltremare...” conference sponsored by N.E.V.I.S., and a 2013 colloquium at the University of Reading.
    [Show full text]
  • Invito Alla Lettura 84 LA CULTURA DEL ’900 NELLE RIVISTE
    Invito alla lettura 84 LA CULTURA DEL ’900 NELLE RIVISTE FERRAGUTI - LIBRERIA E RIVISTERIA Borgo Bernabei , 4 - 43125 Parma - Tel. e Fax 0521.28.69.80 INDICE 1) Riviste: tutto il pubblicato 1-11 12) L’Europeo 288-292 2) Letteratura italiana 12-40 13) Arte 293-307 3) Libri antichi 41-47 14) Parma 308-323 4) Storia 48-98 15) Agricoltura 324-337 5) Prima guerra Mondiale 99-111 16) Economia e Finanza 338-351 6) Fascismo 112-179 17) Gastronomia 352-367 7) Vita Nova rivista 180-191 18) Umorismo 368-383 8) Seconda guerra Mondiale 192-252 19) Libri per ragazzi 384-399 9) Hitler 254-266 20) La scuola durante il ventennio 400-434 10) L’Unità 267-280 21) Nuova Antologia 435-458 11) L’Avanti 281-287 11 BIOGRAFIE DI PERSONAGGI ITALIANI È operativo il nostro nuovo sito (continuamente aggiornato) che vi invitiamo a visitare www.ferraguti.it Dove potrete ricercare, con procedure assai facili, tra i circa diecimila titoli, tra libri e riviste. Questo catalogo e i prossimi saranno scaricabili dallo stesso sito, perciò invitiamo a confermarci il gradimento dell’invio cartaceo. Grazie dell’attenzione Ivo Ferraguti La libreria è aperta tutti i pomeriggi ed il sabato mattina, ma si consiglia di telefonare. Sono comunque sempre funzionanti il fax e la segreteria telefonica. LEGENDA Formato: Folio: oltre 38 cm. / 4°: da 28 a 38 cm. / 8°: da 20 a 28 cm. 16°: da 15 a 20 cm. / 24°: da 10 a 15 cm. / 36°: meno di 10 cm. Siamo sempre interessati all’acquisto di intere biblioteche e partite o blocchi di libri, riviste e stampe d’epoca, saremo grati a chi ci fornirà opportune segnalazioni.
    [Show full text]
  • Carlo Bavagnoli's and Mario Dondero's Photojournalism in the Neorealist Italy in the Post-Second World
    Journal of Literature and Art Studies, February 2015, Vol. 5, No. 2, 141-150 doi: 10.17265/2159-5836/2015.02.006 D DAVID PUBLISHING Carlo Bavagnoli’s and Mario Dondero’s Photojournalism in the Neorealist Italy in the Post-second World War (1950-1959): An Uncensored Gaze Rita Ladogana University of Cagliari, Sardinia, Italy The article describes the activity of two Italian photographers: Carlo Bavagnoli (1932) and Mario Dondero (1928). In particular, it focuses on their debuts in the world of photojournalism in Italy since the early 1950s. First, it offers an overview of the national photographic research in the post-Second World War, underlining a significant evolution compared with the past and the complexity of the directions undertaken. Then, in the outlined context, it studies the work of the two photographers and their approach to a socially active photography, dwelling mainly on the relationships interwoven with the ruling publishing system. It also underlines the elements characterizing the nature of their reportages and the distance from an idea of image exploitation, derived from an always increasing interference of the political control over the images destined to mass communication. Both Dondero and Bavagnoli avoid any tendency to spectacularization and to the representative models typical of the common neorealist orientation, proposing an information founded on the effectiveness of narration, on the concreteness and immediacy of evidence; the first collaborations with the most progressive magazines testify the peculiarity of a method that both will coherently develop in the experiences matured outside the Italian context. Keywords: photojournalism, Italy, neorealism, Carlo Bavagnoli, Mario Dondero Introduction The Italian overview of photojournalism after World War II appears very complicated.
    [Show full text]
  • 'An Entirely New Land'? Italy's Post-War Culture and Its Fascist Past
    Journal of Modern Italian Studies ISSN: 1354-571X (Print) 1469-9583 (Online) Journal homepage: http://www.tandfonline.com/loi/rmis20 ‘An entirely new land’? Italy’s post-war culture and its Fascist past Charles L. Leavitt IV To cite this article: Charles L. Leavitt IV (2016) ‘An entirely new land’? Italy’s post-war culture and its Fascist past, Journal of Modern Italian Studies, 21:1, 4-18 To link to this article: http://dx.doi.org/10.1080/1354571X.2016.1112060 Published online: 08 Apr 2016. Submit your article to this journal View related articles View Crossmark data Full Terms & Conditions of access and use can be found at http://www.tandfonline.com/action/journalInformation?journalCode=rmis20 Download by: [Charles Leavitt] Date: 08 April 2016, At: 11:59 JOURNAL OF MODERN ITALIAN STUDIES, 2016 VOL. 21, NO. 1, 4–18 http://dx.doi.org/10.1080/1354571X.2016.1112060 ‘An entirely new land’? Italy’s post-war culture and its Fascist past Charles L. Leavitt IV University of Reading ABSTRACT Scholarship has for decades emphasized the significant continuities in Italian culture and society after Fascism, calling into question the rhetoric of post-war renewal. This article proposes a reassessment of that rhetoric through the analysis of five key metaphors with which Italian intellectuals represented national recovery after 1945: parenthesis, disease, flood, childhood and discovery. While the current critical consensus would lead us to expect a cultural conversation characterized by repression and evasion, an analysis of these five post-war metaphors instead reveals both a penetrating reassessment of Italian culture after Fascism and an earnest adherence to the cause of national revitalization.
    [Show full text]
  • L'idea Di Una Italia Liberale Di Mario Pannunzio
    artfolio Periodico trimestrale - International AM Edizioni - Anno XXV - N° III 2018 ARMANDO BRISSONI L’idea di una Italia Liberale di Mario Pannunzio (1910-1968) ed il carteggio con B. Croce 1945-1952 Contenuto scaricabile in formato PDF dal sito: www.aminternational.it artfolioPeriodico trimestrale - International AM Edizioni - Anno XXIV - N° III 2017 PR EC ED EN Armando Brissoni La svolta artistica col neoplasticismo “ De Stijl” e il suo centenario TI 1917-2017 artfolioPeriodico trimestrale - International AM Edizioni - Anno XXIV - N° IV 2017 artfolioPeriodico trimestrale - International AM Edizioni - Anno XXV - N° 1 - 2018 Armando Brissoni Per il 150° anniversario della nascita dell’architetto Frank Lloyd WRIGHT 1867-1959 ARMANDO BRISSONI Per il centenario della fondazione della rivista VALORI PLASTICI (Roma 1918-1921) artfolio periodico trimestrale d’attualità d’arte a cura della Pinacoteca AM international - Associazione Culturale Direttore responsabile: Elio Furina Direzione, Redazione: via Enrico Fermi 10, 89040 Bivongi (RC) Tel. +390964734705 E-mail: [email protected] Int. AM Edizioni - Aut. Tribunale di Locri n. 623-2/94 ISSN 1123-6132 La rivista viene inviata gratuitamente ai soci, alle biblioteche nazionali ed estere, istituti, musei, gallerie, artisti, collezionisti e ad un target di lettori selezionato direttamente dall’editore. Artfolio non si assume nessuna responsabilità per il contenuto degli articoli che impegnano esclusivamente i loro autori. Tutti i diritti sono riservati ai sensi delle vigenti leggi sui diritti
    [Show full text]
  • CS04 14 Serri Quaglieni Layout 1
    14 ■ CRITICAsociale 4 / 2010 ■ “RISORGIMENTO LIBERALE” UN GIORNALE DIMENTICATO CHE ANTICIPÒ IL “MONDO” MARIO PANNUNZIO LE SUE PRIME INCHIESTE SULLE FOIBE Mirella Serri u il frutto un po’ inglese (tono pacato, scrittura pulita) di un gruppo di berale che diventerà il primo ambasciatore italiano a Londra del dopoguerra, il combattivo «F giornalisti di valore, alcuni dei quali avevano lavorato durante il fasci- e intransigente Vittorio Zincone, condirettore e futuro direttore de «il Resto del Carlino», smo in settimanali come l’”Omnibus” di Leo Longanesi, dotati, per i Sandro De Feo, lo scrittore Giovanni Comisso, Arrigo Benedetti, Paolo Monelli, giornalista tempi che correvano, di finezza e di un certo anticonformismo». Un giudizio preciso, cal- e tra i fondatori del premio Bagutta, Vitaliano Brancati (autore di una rubrica sulle carat- zante, questo dedicato dallo storico del giornalismo Paolo Murialdi a «Risorgimento libe- teristiche degli italiani, Il diavolo nel cassetto), il grande Vittorio Gorresio, Luigi Barzini rale», il quotidiano fondato e diretto da Mario Pannunzio. Ma anche stringato. E a ragione: jr, poi inviato speciale del «Corriere della Sera» e quindi fondatore de «Il Globo», e infine sia nella storia del giornalismo che in quella della vita di Pannunzio – giornalista, politico Mario Ferrara, avvocato, giornalista che aveva«spezzato la penna» nel 1924 in spregio al che tenne a battesimo il Partito radicale – l’esperienza del quotidiano che vide la luce in fascismo. Un’ampiaquota di pubblica opinione vi si ritrovò fin dai primi numeri:a metà epoca di clandestinità è sempre stata completamente dimenticata. luglio del 1944 il giornale vendeva più di 100 mila copie, mentre «l’Unità» ne dava via 40 Al contrario del notissimo settimanale «Il Mondo» a cui Pannunzio diede vita nel 1949, mila e l’«Avanti!» 42 mila.
    [Show full text]
  • Wartime Art Director Munari's Transition from Advertising Graphic Design to the World of Art Direction for Publishing Took
    Bruno Munari and the invention of modern graphic design in Italy, 1928 - 1945 Colizzi, A. Citation Colizzi, A. (2011, April 19). Bruno Munari and the invention of modern graphic design in Italy, 1928 - 1945. Retrieved from https://hdl.handle.net/1887/17647 Version: Corrected Publisher’s Version Licence agreement concerning inclusion of doctoral License: thesis in the Institutional Repository of the University of Leiden Downloaded from: https://hdl.handle.net/1887/17647 Note: To cite this publication please use the final published version (if applicable). Wartime Art Director Inside the publishing industry Mondadori and Italy’s publishing industry 177 Grazia (1938–43) 178 176 Tempo (1939–43) 180 An Italian Life of sorts 183 Photography 185 Munari’s contributions 187 Life vs. Tempo dispute 189 Foreign editions 192 Nineteen forty-three 195 Propaganda and consensus 197 The new typography and popular weeklies 202 Domus (1943–44) 203 Inside the cultural industry 206 Munari as author 208 Munari’s transition from advertising graphic design to the world of art direction for publishing took place in a rather particular context within the broader Italian publishing industry. On the one hand, the technological novelty of the illustrated magazine printed by the rotogravure process—which allowed an integrated printing of both texts and photographs, and was both faster and cheaper for large print-runs—had first been tried out in Italy during the early 1930s, under the auspices of Milan’s two main publishers, Angelo Rizzoli and Arnoldo Mondadori, in the
    [Show full text]