LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 1 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE – Lande Srl Coordinamento operativo: Prof.ssa Rosaria Sciarrillo Quadro di Riferimento Progettuale: Prof.ssa Rosaria Sciarrillo Quadro di Riferimento Programmatico: Arch. Imma Caiazzo Quadro di riferimento Ambientale: Ing. Antonio Varricchio Suolo e sottosuolo: Dott. Geol. Gianluca Robertelli - Dott.ssa Geol. Anna Stella Grande Atmosfera: Ing. Antonio Varricchio - Ing. Simone Carrillo Rumore: Ing. Valerio Mencaccini - Ing. Denis Trani Ambiente idrico: Ing. Dott. Geol. Gianluca Robertelli – Dott. ssa Lucia Taranto Vegetazione e Flora : Dott. Giuseppe Baiamonte Fauna ed Ecosistemi: Dott. Federico Marrone - Dott. Francesco Lillo Paesaggio: - Arch. Imma Caiazzo - Dott. Giuseppe Baiamonte Salute Pubblica: Arch. Angeliana Barletta

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 2 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

1. PREMESSA E MOTIVAZIONI ...... 4 1.1 Aspetti generali ...... 4 2. ITER PROGETTUALE ...... 4

3. INQUADRAMENTO DELL’INTERVENTO ...... 5

4. L’AGGIORNAMENTO DEL SIA E LA SUA STRUTTURA ...... 6

5. ELABORATI AMBIENTALI A CORREDO DELL'AGGIORNAMENTO DEL SIA ...... 6 5.1 Studio di incidenza ...... 6 5.2 Valutazione degli impatti residuali ...... 7 5.3 Relazione Paesaggistica ...... 7 6. SINTESI DEL QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO ...... 9

7. DESCRIZIONE DEL TRACCIATO ...... 11

8. IL PROGETTO DEFINITIVO: DESCRIZIONE ED ANALISI DELLE VARIANTI APPORTATE AL PROGETTO PRELIMINARE ...... 11

9. DESCRIZIONE GENERALE DELLA CANTIERIZZAZIONE ...... 15 9.1 Tipologia e caratteristiche dei cantieri ...... 18 9.1.1 Cantiere tipo A Campo Base ...... 19 9.1.2 Cantieri Operativi (C1, … C9) ...... 20 9.1.3 Aree di lavorazione, Aree tecniche di imbocco, Cantiere Operativo ...... 24 9.1.4 Aree di lavorazione in galleria ...... 24 9.1.5 Aree di lavorazione allo scoperto (viadotti) ...... 24 9.1.6 Operazioni di varo dei viadotti ...... 25 9.1.7 Aree di lavorazione allo scoperto (rilevati)...... 25 9.1.8 Aree di deposito ...... 26 10. SINTESI DELLE MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE PROPOSTE ...... 27 Interventi di compensazione ambientale...... 27 Interventi di recupero delle aree interessate dalla cantierizzazione ...... 28 11. ANALISI DELLE MIGLIORIE INDOTTE DAL PROGETTO DEFINITIVO ...... 30 11.1 Quadro delle criticità presenti ...... 31 Tratto 1: PIANA DI SIBARI ...... 32 Tratto 2: ASSI FRANCAVILLA – SCALO – VILLAPIANA – VILLAPIANA MARINA ...... 32 Tratto 3: FIUMARA SARACENO ...... 32 Tratto 4: TORRENTE AVENA ...... 32 Tratto 5: ...... 32 Tratto 6: ROSETO CAPO SPULICO ...... 33 12. IMPATTO AMBIENTALE ...... 33 12.1 Rapporto complessivo dell’opera con la realtà territoriale ...... 33 12.2 Le aree critiche e gli impatti sinergici ...... 34 12.3 Qualità ambientale post operam ...... 35

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 3 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

1. PREMESSA E MOTIVAZIONI 2. ITER PROGETTUALE Si riportano, a titolo riepilogativo, i principali passaggi approvativi e amministrativi che hanno 1.1 Aspetti generali caratterizzato tale affidamento: Il presente documento costituisce la Sintesi in Linguaggio non Tecnico dello Studio di Impatto - in data 22 dicembre 2003 l’ANAS ha approvato il progetto preliminare con il relativo Studio di Ambientale del progetto definitivo della nuova S.S. 106 Jonica che si sviluppa dall'innesto con la S.S. Impatto Ambientale, il cui sviluppo si è basato sull’individuazione di una fascia territoriale elaborata, in 534 (km 365+150 dell'attuale S.S. 106) sino a Roseto Capo Spulico (km 400+000 dell'attuale S.S. fase iniziale, con il consenso dei Comuni/Enti interessati; 106). - in data 6 luglio 2004 sono state avviate le procedure approvative di legge, essendo stato tale intervento infrastrutturale individuato tra quelli prioritari a livello nazionale dalla Legge n° 443 del 21 La strada oggetto di studio è classificata come sezione di cat. B in base al "D.M. 5 Novembre 2011 - dicembre 2001 (cosiddetta “Legge Obiettivo”); Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade" e s.m.i., con velocità di progetto - nella seduta del 28 settembre 2007 il CIPE, con Delibera n. 103, ha approvato con le compresa tra 70 e 120 km/h. prescrizioni e raccomandazioni proposte dal Ministero delle Infrastrutture il Progetto Preliminare; - in tale contesto, dopo apposita gara esperita da A.N.A.S. S.p.A. nel mese di luglio 2010, il Il Megalotto 3 si configura come uno degli elementi cardine nel progetto di traformazione del Corridoio Raggruppamento Temporaneo di Imprese “Astaldi S.p.A. – Impregilo S.p.A.” (di seguito anche Jonico in una infrastruttura stradale di grande comunicazione con funzione di collegamento dei litorali “Contraente Generale”) è risultato aggiudicatario della licitazione privata con procedura ristretta per ionici della , della Basilicata e della Puglia, e costituisce l'anello mancante per il raggiungimento l’affidamento unitario a Contraente Generale per l’esecuzione con qualsiasi mezzo (ai sensi dell’art. 1 di una delle priorità nell'ambito degli interventi di competenza compartimentale e del Piano Trasporti comma 2 lett. f) della Legge 443/2001 nonché dell’art. 176 del D.Lgs. 163/2006) dell’opera in oggetto; Nazionale. - in sede di gara l’A.T.I. ha sviluppato una revisione del progetto preliminare a base di gara La S.S.106 "Jonica", definita come itinerario internazionale E90 con D.M. 24 Marzo 1995 (pubblicato (Progetto Preliminare d’Offerta) tenendo conto delle prescrizioni e raccomandazioni formulate dal CIPE sulla G.U. n° 100 del 2 Maggio del 1995), esplica una fondamentale funzione di collegamento non solo (contenute nella delibera di cui al comma 3) e dei pareri espressi con delibera da alcuni Comuni, di interesse nazionale ed internazionale in direzione Sud-Nord, ma costituisce anche una via primaria durante l’iter procedurale approvativo a seguito dell’esame del progetto; per i collegamenti su scala locale. Inoltre, considerata la configurazione geografica ed orografica delle - in data 13 marzo 2012 l’ANAS ed il Contraente Generale hanno sottoscritto il Contratto di aree attraversate, e la distribuzione della restante rete stradale, rappresenta una connesione Affidamento dei lavori di realizzazione del Megalotto 3; necessaria tra le diverse direttrici trasversali. - il Contratto di Affidamento suddetto prevede lo sviluppo del Progetto Definitivo dell’intera tratta e la redazione del Progetto Esecutivo nonché la realizzazione dell’infrastruttura oggetto del contratto stesso della sola tratta finanziata; - in data 26 aprile 2012 nei confronti del Contraente Generale (costituitosi in data 12 aprile 2012 nella società consortile per azioni SIRJO S.C.p.A) è stato emesso da parte dell’ANAS l’Ordine di Inizio Attività relativamente ad ogni attività tecnica ed amministrativa connessa e conseguente alla progettazione definitiva ed alle indagini propedeutiche, in conformità alla vigente normativa e alle disposizioni del procedimento concorsuale; - il Contraente Generale a partire dal Progetto Preliminare, ha sviluppato il Progetto Definitivo, il quale sarà sottoposto all’approvazione del CIPE ai sensi del D.Lgs.163/2006.

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 4 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

3. INQUADRAMENTO DELL’INTERVENTO La strada oggetto di studio è classificata come sezione di cat. B in base al “D.M. 5 Novembre 2001 - Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” e s.m.i., con velocità di progetto Il tracciato della nuova S.S.106 Jonica si sviluppa dall’innesto con la S.S.534 (km 365+150 dell’attuale compresa tra 70 e 120 Km / h. S.S.106) sino a Roseto Capo Spulico (km 400+000 dell’attuale S.S.106).

E’ un’infrastruttura a doppia carreggiata con due corsie di larghezza pari a 3,75 m, una banchina destra Il Megalotto 3 si configura come uno degli elementi cardine nel progetto di trasformazione del Corridoio di larghezza 1,75 m e una banchina sinistra di 0.50 m. La dimensione dello spartitraffico nei tratti in cui Jonico in una infrastruttura stradale di grande comunicazione con funzione di collegamento dei litorali le carreggiate sono affiancate è al minimo pari a 2.50 m (consentendo quindi la deformazione ionici della Calabria, della Basilicata e della Puglia, e costituisce l’anello mancante per il permanente dei dispositivi di sicurezza nel rispetto delle indicazioni del Decreto sopra menzionato), raggiungimento di una delle priorità nell’ambito degli interventi di competenza compartimentale e del mentre il margine interno risulta avere una larghezza minima totale di 3.50 m. La lunghezza totale Piano Trasporti Nazionale. dell’intervento è di 37,6 chilometri. La S.S.106 “Jonica”, definita come itinerario internazionale E90 con D.M. 24 marzo 1995 (pubblicato sulla G.U. n° 100 del 2 maggio 1995), esplica una fondamentale funzione di collegamento non solo di interesse nazionale ed internazionale in direzione Sud - Nord, ma costituisce anche una via primaria per i collegamenti su scala locale. Inoltre, considerata la configurazione geografica ed orografica delle aree attraversate, e la distribuzione della restante rete stradale, rappresenta una connessione necessaria tra le diverse direttrici trasversali.

Figura 1- L’area di intervento

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 5 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

aspetto è stato codificato e stimato attraverso la definizione e la previsione degli impatti associati alle varie azioni di progetto. Momento unificante dei due Quadri di Riferimento è stata la 4. L’AGGIORNAMENTO DEL SIA E LA SUA STRUTTURA definizione degli interventi di Mitigazione riferiti alla situazione di impatto verificate e di L’Aggiornamento del SIA è stato redatto tenendo conto della struttura del precedente SIA, anche se Compensazione degli impatti residui. L’approccio metodologico adottato per le valutazioni, è ricalibrata sulla base degli interventi da valutare e del quadro degli impatti ad essi associato; esso sintetizzato nella Relazione generale metodologica del Quadro Ambientale. pertanto ripropone l’articolazione per Quadri, struttura a tutt’oggi confermata dalle specifiche tecniche I contenuti delle analisi sono riportati nella Relazione del Quadro di Riferimento Ambientale ancora vigenti (D.P.C.M. 27 dicembre 1988 e s.m.i. Norme tecniche per la redazione degli studi di (cod.elab LO716CD1301T00IA30AMBRE01B). impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all'art. 6 della legge 8 luglio

1986, n. 349, adottate ai sensi dell'art. 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto 5. ELABORATI AMBIENTALI A CORREDO DELL'AGGIORNAMENTO DEL SIA 1988, n. 377.).

A tal fine, e con riferimento all’elenco elaborati (cod.elab LO716CD1301T00IA00AMBEE01B), lo Studio 5.1 Studio di incidenza è organizzato nel seguente modo: . Quadro di Riferimento Progettuale, contenente gli elementi di analisi riguardanti: la verifica e In coerenza con quanto disciplinato nell’articolo 5 del Decreto del Presidente della Repubblica del 8 l'aggiornamento dei dati di traffico, la descrizione del Progetto in rapporto agli aspetti tecnici, settembre 1997, n. 357 e s.m.i. (Regolamento di attuazione della Direttiva 92/43/CEE” relativa alla funzionali, prestazionali ed ambientali; l’approfondimento e l'ottimizzazione della cantierizzazione; conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”) la l’illustrazione delle varianti rispetto al Progetto Preliminare; l’applicazione dell’Analisi Multicriteria valutazione di incidenza è una procedura finalizzata alla verifica e alla valutazione degli effetti di attività al PP ed al PD per la valutazione dei macro impatti a carico dei due progetti, la definizione, in ed interventi sui siti che fanno parte della Rete Natura 2000, e all’individuazione di misure di mitigazione stretta correlazione con il Quadro di Riferimento Ambientale, del sistema di interventi di /compensazione che prevedono il deterioramento dei siti stessi. (Per dettagli si rimanda all’elaborato Mitigazione, Compensazione ed Accompagnamento degli interventi per la fase di cantiere e per specialistico Studio di incidenza cod. elab. LO716CD1301T00IA30AMBRE03A). quella di esercizio; il progetto di Monitoraggio Ambientale. Criteri metodologici dello studio I contenuti delle analisi sono riportati nella Relazione del Quadro di Riferimento Progettuale (cod.elab LO716CD1301T00IA20AMBRE01A). La valutazione della significatività delle incidenze è stata effettuata tenendo conto dei seguenti . Quadro di Riferimento Programmatico, che raccoglie le analisi inerenti lo stato del territorio indicatori: rispetto alla Pianificazione e alla Programmazione (territoriale, urbanistica, ambientale ed . Distanza dai siti della rete Natura 2000 e dagli elementi chiave; economico-territoriale), il Sistema dei Vincoli e delle tutele, la Pianificazione e la . Definizione dei limiti spaziali delle analisi; Programmazione dei Trasporti, le analisi socio-economiche e la verifica dei relativi livelli di . Perdita di superficie di habitat e di habitat di specie; interferenza/coerenza con le opere in progetto. È utile precisare che l’analisi degli scenari di . Frammentazione di habitat e di habitat di specie; riferimento (trasportistici e territoriali) è molto mirata sugli interventi che hanno registrato le . Perdita di specie di interesse conservazionistico; modifiche e per ciò stesso da rileggere in ordine alle loro relazioni con il territorio. . Pertubazione alle specie della flora e della fauna; I contenuti delle analisi sono riportati nella Relazione del Quadro di Riferimento Programmtico . Diminuzione delle densità delle popolazioni; (cod.elab LO716CD1301T00IA10AMBRE01B). . Alterazione della qualità delle acque, dell’aria e dei suoli; . Quadro di Riferimento Ambientale, che contiene, per le specifiche componenti previste dal . Interferenze con le relazioni ecosistemiche principali che determinano la struttura e la D.P.C.M. 27.12.1988 e s.m.i., le analisi riguardanti lo stato attuale tradotto nelle relative funzionalità dei siti.

sensibilità ambientali e le modificazioni attese a seguito della realizzazione dell’intervento, questo Esiti della valutazione appropriata

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 6 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

. Sulla base delle valutazioni condotte sulla natura e sui livelli di impatto associabili alle modalità Strumenti e metodi di analisi operative dello “Svincolo “ e in considerazione degli interventi di mitigazione aventi Nei capitoli specifici sviluppati nel Quadro di Riferimento Ambientale sono indicati gli strumenti utilizzati funzione di attenuazione delle ricadute sul sistema ambientale e naturale si ritiene che non si per le analisi di dettaglio e gli studi specialistici di settore di progetto, siano essi specifici della fase di produrranno effetti significativi sul SIC “Fiumara Saraceno” (IT9310042). valutazione ambientale o messi a disposizione dal progetto (es. idrogeologici, modellizzazione degli acquiferi, ecc... ). . In considerazione degli interventi di mitigazione aventi funzione di attenuazione delle ricadute Per le componenti Rumore e Atmosfera le valutazioni di tipo previsionale sono determinanti e si basano sul sistema ambientale e naturale si ritiene che non si produrranno effetti significativi sul SIC sull’impiego di algoritmi e modelli di calcolo sofisticati, indicati dalla normativa di settore o accreditati “Fiumara Avena ” (IT9310043). presso gli enti di controllo, a seguito di una consolidata e verificata prassi di impiego. . Sulla base delle valutazioni condotte sulla natura e sui livelli di impatto associabili alle modalità operative della variante “Galleria Roseto“ e in considerazione degli interventi di mitigazione Nella tabella di sintesi degli impatti attesi, riportata al paragrafo 11.3 "Qualità ambientale post operam", aventi funzione di attenuazione delle ricadute sul sistema ambientale e naturale si ritiene che sono stati riportati i livelli di impatto residui per ciascuna area di impatto definita a seconda della non si produrranno effetti significativi sulla ZPS “Alto Ionio Cosentino” (IT9310304). componente ambientale analizzata. Per ulteriori dettagli si rimanda alla relazione specialistica con allegati grafici: Relazione di Valutazione Tali conclusioni risultano però condizionate al pieno rispetto delle modalità previste dal progetto per degli impatti cod. elab. LO716CD1301T00IA30AMBRE04B). quanto riguarda il sistema delle mitigazioni, delle azioni esercitanti ricadute sulle componenti abiotiche e biotiche presenti nell’ambiente coinvolto sia in fase di costruzione che di esercizio. 5.3 Relazione Paesaggistica Pertanto la valutazione di Incidenza termina al secondo livello (valutazione appropriata).

Nell’ambito del progetto analizzato, è prevista la realizzazione di opere fuori terra quali svincoli o

5.2 Valutazione degli impatti residuali viadotti, che interessano i territori calabresi nella provincia di .

La valutazione degli impatti è stata espletata attraverso l'assegnazione di un giudizio di impatto In taluni casi, tali opere ricadono in aree sottoposte a vincolo paesaggistico. In particolare, le aree di formalizzato, basato su 2 parametri: il livello di pressione ambientale e la sensibilità. interesse ricadono in aree di notevole interesse pubblico (art. 136 del D.L. vo 2004 n. 42); zone di La combinazione di tali parametri ha permesso di attribuire all'unità territoriale oggetto dell'analisi, interesse archeologico (art.142 comma 1 lettera m del D.L. vo 2004 n. 42); Beni culturali (art. 10 comma definita ambito di impatto, il giudizio di impatto per ogni fattore contenuto all'interno delle checklist. 3 lettera a) e comma 4 lettera f) del D.L. vo 2004 n. 42); fasce di rispetto dei fiumi (art.142 comma 1 Analisi specialistica per la definizione degli impatti lettera c del D.L. vo 2004 n. 42); aree ricoperte da coperti da foreste e da boschi (art.142 comma 1 lettera g del D.L. vo 2004 n. 42) e i parchi e le riserve nazionali o regionali (art.142 comma 1 lettera f del L'obiettivo è stato quello di quantificare, o quantomeno stimare, la dimensione dell'alterazione D.L. vo 2004 n. 42). potenziale dello stato della componente ambientale in esame, conseguente all'introduzione della pressione ambientale. Per poter perseguire tale finalità sono risultate necessarie tutta una serie di attività di tipo specialistico, quali analisi specifiche, modellizzazioni e definizioni degli elementi. In ragione di tale vincolo, la Relazione Paesaggistica (cod. elab. LO716CD1301T00IA00AMBRE01B), Anche se ogni componente si contraddistingue per la tipologia degli strumenti propri di indagine e la unitamente agli allegati correlati, costituisce la documentazione tecnico - illustrativa presentata a natura degli indicatori utilizzati, nonché del quadro normativo di riferimento, si è cercato comunque di corredo della richiesta di rilascio della autorizzazione paesaggistica, così come previsto dagli articoli giungere ad una valutazione integrata di tutti gli elementi che concorrono alla definizione della 146 e 159 del D. Lgs. del 22 gennaio 2004 n. 42 e s.m.i., per la realizzazione degli interventi ricadenti relazione tra l'opera ed il territorio, dando il massimo della visibilità in questa sede anche gli esiti dei nel provincia di Cosenza. contributi specialistici allegati al progetto.

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 7 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

Lo studio contiene tutti gli elementi necessari alla verifica della compatibilità paesaggistica dell’intervento, con riferimento ai contenuti del vigente piano paesaggistico; tiene conto inoltre, dello Sintesi vincoli dichiarativi stato dei luoghi prima della realizzazione delle opere previste e delle caratteristiche progettuali Descrizione Articolo dell’intervento, mettendo in evidenza la qualità del linguaggio architettonico e formale in relazione al art. 136 del D.L. vo 2004 n. 42 Immobili ed aree di notevole interesse pubblico contesto. i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi Pertanto, è diviso in tre distinte parti: previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con art.142 comma 1 lettera c del D.L. vo 2004 n.  Una analisi paesaggistica che descrive il contesto paesaggistico generale e lo stato attuale dei regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le 42 luoghi interessati dal progetto e ricorda, per quanto di interesse, le previsioni e gli obiettivi della relative sponde o piedi degli argini per una fascia pianificazione paesaggistica contenuta nei documenti regionali, provinciali e comunali vigenti. di 150 metri ciascun i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonchè i art.142 comma 1 lettera f del D.L. vo 2004 n.  Una descrizione degli interventi puntuali proposti lungo le linee ferroviarie con specificazione dei territori di protezione esterna dei parchi 42 materiali e colori che li compongono e delle preesistenze alle quali si affiancheranno e le i territori coperti da foreste e da boschi, ancorchè motivazioni della scelta percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti art.142 comma 1 lettera g del D.L. vo 2004 n. a vincolo di rimboschimento, come definiti 42  Una valutazione della compatibilità di tali manufatti, esaminati come disegno, materia e dall'articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo cromatismi, con il contesto paesaggistico interessato e con eventuali beni singoli presenti, 18 maggio 2001, n. 227 art.142 comma 1 lettera m del D.L. vo 2004 suggerendo altresì, se del caso, gli indirizzi per la “territorializzazione” degli interventi. le zone di interesse archeologico n. 42 art. 10 comma 3 lettera a) e comma 4 lettera Tale relazione è illustrata con stralci dei documenti pianificatori, con schemi planimetrici e particolari del Beni culturali progetto, con inserti fotografici delle aree di interesse e dei beni vincolati. f) del D.L. vo 2004 n. 42 Regio Decreto Legislativo 30 dicembre 1923 Vincolo idrogeologico Riepilogo vincoli n. 3267

La fascia vincolata si caratterizza per il Paesaggio Agrario; infatti l’area di progetto si caratterizza per un uso essenzialmente agricolo del territorio. Di conseguenza la flora è costituita principalmente da Valutazioni degli Impatti dell’intervento sul Paesaggio specie coltivate, sia erbacee (cereali) che arboree (olivi e agrumi). Sono stati valutati critici i casi in cui si è rilevata la presenza di percettori dinamici o statici disposti in vicinanza degli interventi. Sono, tuttavia presenti diversi esempi di vegetazione seminaturale tipicamente mediterranea e la I punti di vista dinamici sono le strade locali che si connettono sulla SS. 106. vegetazione ripariale presente nelle aree di fiumara. La sensibilità è classificata media. Infatti, il tracciato è visibile dalle strade locali, da alcuni nuclei urbani e punti di visibilità dal mare in cui Nel tratto di attraversamento le componenti del paesaggio non presentano caratteri qualitativi rilevanti sono assenti le barriere visive che fungono da schermatura; quindi non riducono il disturbo percettivo. e non si registra la presenza di elementi di particolare interesse storico culturale o documentario al di Tuttavia, bisogna considerare che l’opera di progetto si inserisce in un paesaggio già strutturato. fuori della sostanza stessa del vincolo. Di seguito si riporta tabella riepilogativa dei vincoli relativi Inoltre date le caratteristiche dell’opera di progetto e la visuale dai percettori dinamici presenti, si ritiene all'area di studio. (fig. 3-27). che il disturbo percettivo determinato dall’inserimento del tracciato sia valutabile come alto.

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 8 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

Riepilogo di dettaglio degli impatti generati sul paesaggio. 6. SINTESI DEL QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

La coerenza tra il progetto di adeguamento della nuova S.S. 106 Jonica e gli strumenti più o meno CATEGORIE DELLE COMPONENTI recenti relativi al territorio della Provincia di Cosenza e i PRG (o PdF) dei Comuni di Cassano allo PAESAGGISTICHE IMPATTATE PRINCIPALI IMPATTI VERIFICATI Jonio, , , Villapiana, Trebisacce, , Amendolara e INS. INS. MAGNITUDINE ABIOTICHE BIOTICHE R/I Roseto Capo Spulico, è un obiettivo sovrapponibile a quel patrimonio di principi e di soluzioni RURALE URBANO individuate dagli studi e dai piani strategici – pianificazione di settore - di più grande scala (PGT, 1.MODIFICAZIONI DELLA MORFOLOGIA 2 x x I

2.MOD. DELLA COMPAGINE VEGETALE 2 x PRT e Primo Programma Infrastrutture Strategiche – Del. Cipe N°121/2001) e in questo Studio

3.MOD. SKYLINE NATURALE/ANTROPICO 3 x x R analizzati.

4.MODIFICAZIONI DELLA FUNZIONALITÀ - Dall’analisi condotta è emersa – infatti - una programmazione urbanistica che a partire dalla 5.MODIFICAZIONI ASSETTO PERCETTIVO 3 x x R presenza di risorse di alto valore ambientale costruisce, ancorché con qualche difficoltà dovuta 6.MOD. ASSETTO INSEDIATIVO-STORICO 2 x

7.MODIFICAZIONI CARATTERI FORMALI - sostanzialmente all’assenza dello strumento dei Piano Territoriale Paesistico, lo strumento per la

8.MODIFICAZIONI ASSETTO FONDIARIO - razionalizzazione degli elementi e dei legami esistenti.

9.MOD. CARATTERI TERR.AGRICOLO 2 x R Inoltre, da questo studio emerge che la sostenibilità dell’intervento in oggetto risiede innanzi tutto 10.INTRUSIONE - nella risoluzione dei problemi ambientali e trasportistici che il vecchio tracciato della statale 11.SUDDIVISIONE - presenta, tra cui la difficoltosa convivenza con i centri costieri ormai densamente urbanizzati e la 12.FRAMMENTAZIONE 2 x I

13.RIDUZIONE 2 x I pericolosità che ne discende, e l’inadeguatezza funzionale della strada alle classi tipologiche così

14.ELIMINAZIONE - come stabilite dal CNR.

15.CONCENTRAZIONE - La pianificazione di settore 16.INTERRUZIONE PROCESSI 2 x R ECOLOGICI Dall’analisi degli strumenti di programmazione e pianificazione di livello nazionale e regionale (vedi 17.DESTRUTTURAZIONE elaborato specialistico Relazione del Quadro di riferimento Programmatico cod. elab. 18.DECONNOTAZIONE LO716CD1301T00IA10AMBRE01B) è emersa una sostanziale coerenza con l’intervento proposto. GIUDIZIO SINTETICO ACCETTABILE

Confrontando il PGT, il PRT, la Del. Cipe N°121/2001, il POR e il suo Complemento di Programmazione Per ulteriori dettagli si rimanda alla Relazione Paesaggistica (cod. elab. LO716CD 1301 T00 IA00 AMB e infine l’Intesa Generale Quadro tra la Regione Calabria e il Ministero delle Infrastrutture e dei RE 01 B) ed alla Valutazione degli Impatti (cod. elab. LO716CD 1301 T00 IA30 AMB RE 04 B). Trasporti (cfr. paragrafi relativi), si deduce che i lavori relativi all’ammodernamento in nuova sede del tratto di statale in oggetto risultano in assoluta coerenza con quanto previsto e auspicato da quella ricca quanto articolata pianificazione di settore.

Il progetto, infatti, realizza una dorsale infrastrutturale longitudinale che, in raddoppio a quella tirrenica, salda il meridione d’Italia al resto della nazione e l’Italia all’Europa tutta, e costruisce la possibilità di

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 9 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica realizzare un sistema della mobilità fortemente interconnesso e maggiormente gerarchizzato, Anche relativamente all’analisi di questo livello di pianificazione, la soluzione individuata con il tracciato impostato sulle tre direttrici principali Nord-Sud tirreniche e jonica e su alcuni collegamenti trasversali. progetto risulta essere la più sostenibile dal punto di vista dei vincoli e delle previsioni di sviluppo futuro.

Parallelamente, alla scala vasta l’intervento si inserisce all’interno di una rete autostradale che, I benefici ambientali ottenibili attraverso i corridoi adriatico-jonico e tirrenico, fa cerniera sull’opera del Ponte sullo Stretto di Messina I benefici ambientali ottenibili dalla realizzazione e messa in funzione dell’opera in esame e in questa completando il sistema della rete stradale Nazionale e potenzia il sistema intermodale e plurimodale - parte dello Studio analizzati, rappresentano l’esito di un processo che ha guidato il progetto attraverso i strada-ferrovia-mare - del corridoio jonico, sistema che si distribuisce verso l’interno attraverso centri di vari livelli di programmazione e pianificazione fino alla sua fase conclusiva. interscambio (così come individuati e potenziati dal PRT) allo scopo di creare le condizioni oggettive per la razionalizzazione del trasporto. Il risultato di tale processo rappresenta, cioè, il punto di convergenza tra le condizioni e i vincoli espressi dai vari livelli di pianificazione, le esigenze e le indicazioni locali e le caratteristiche tecniche Inoltre, l’adeguamento della sezione del nuovo tracciato e il suo spostamento più a monte verso territori proprie dell’opera in esame. non urbanizzati, risolve quei problemi e quelle criticità che gravano oggi sull’attuale statale 106 dovuti in particolare alla molteplicità di funzioni che si assommano sul suo asse. Nella valutazione dei benefici è opportuno, inoltre, distinguere i benefici valutati sul breve periodo e relativi all’opera in quanto tale (cioè la tratta Cassano allo Jonio/Roseto Capo Spulico), da quelli La pianificazione territoriale riscontrabili sul lungo periodo, ottenibili quando l’ammodernamento di tutto l’arco della S.S. 106 sarà Le indicazioni desunte dagli strumenti di programmazione e di vincolo dell’area (R.D. 3267/23, Piano di ultimato. Bacino, DD.M. di istituzione dei vincoli ambientali e storico-archeologici e PRG comunali) ci L’analisi di tutti gli strumenti di programmazione relativi alle questioni logistiche e del traffico ha messo restituiscono un territorio ricco di qualità ambientali dotato di un equilibrio sensibile alle trasformazioni e in evidenza l’esigenza del completamento dei corridoi autostradali adriatico-jonico e tirrenico fino a ci mettono a disposizione gli strumenti e le regole attraverso le quali perseguire interventi di indubbio Reggio Calabria, dove confluiscono sull'opera-cerniera costituita dal Ponte sullo Stretto di Messina, e interesse collettivo, disegnando i confini entro i quali condurre, amministrativamente, l’iter progettuale del miglioramento dell’accessibilità al territorio regionale mediante il recupero, dal punto di vista fino al raggiungimento della sua compatibilità programmatica. funzionale, della rete esistente. In particolare emergono dalla Studio due diversi livelli di interferenze: Lo Studio di Traffico – tuttavia - ha evidenziato come l’itinerario della S.S. 106 assuma comportamenti  quelle non eludibili ma decisamente attenuabili, come l’interferenza col reticolo idrografico in e caratteristiche distinti nelle singole tratte sia a livello di funzionalità che di criticità. ogni caso trasversale all’asse di sviluppo del tracciato, e l’attenzione all’assetto idrogeologico, L’obiettivo dell’intervento – allora - è quello di realizzare un adeguato asse infrastrutturale lungo il attentamente monitorato dalla struttura dell’Autorità di Bacino regionale; corridoio jonico in raddoppio al corridoio tirrenico costituito dall’autostrada A3 e dalla S.S. 18 Tirrenica  e quelle superabili, attraverso lo spostamento in planimetria o in alzato dell’asse stradale, come Inferiore. i vincoli archeologici e ambientali, o la zonizzazione dei PRG Comunali. Tale intervento è inserito nell’elenco degli itinerari europei di grande comunicazione (E90) e perciò è Mentre nel primo caso, la garanzia di compatibilità con il territorio troverà ancora nella fase definitiva ed classificata nel Piano Regionale dei Trasporti della Regione Calabria, (Regione nella quale si sviluppa esecutiva della progettazione l’adeguato livello di approfondimento e la relativa soluzione, nel secondo nella sua massima estesa, circa 85%), come arteria della rete di primo livello. la valutazione delle interferenze ha in tempo reale prodotto una modifica al progetto o ha comunque Attualmente, lo stato di difficile percorribilità dell’itinerario Jonico determina il ben noto trasferimento di indicato le procedure e i tempi per il superamento di tali incompatibilità. una parte cospicua dei suoi traffici “naturali” sulla A3; dunque il proposto intervento di adeguamento di

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 10 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica tutto il corridoio permetterà, tra l’altro, di riequilibrare il rapporto tra viabilità e territorio servito, oggi profondamente alterato. 7. DESCRIZIONE DEL TRACCIATO

Il tracciato della SS106 Jonica attraversa tre porzioni di territorio estremamente eterogenee:

La presenza di un itinerario più diretto e scorrevole immediatamente ad Ovest (A3) efficacemente 1. Tratto dal km 0+000 al km 18+000 circa, che si sviluppa dalla piana di Sibari fino ai torrenti connesso alla S.S. 106 da tre trasversali (S.S. 280 dei due mari, S.S. 283 delle Terme Luigiane e S.S. Satanasso e Saraceno, caratterizzato da un andamento dei pendii pianeggiante o 534 Sibari/) ha, in pratica, relegato la statale al ruolo di strada locale, funzionale alla distribuzione dolcemente acclive. delle località che attraversa. 2. Tratto dal km 18+000 circa al km 34+000 circa, che ha inizio dallo svincolo di Trebisacce fino Nei fatti, le tratte in grado di servire lungo la loro estesa tutte le relazioni tra le località che vi si all’imbocco sud della Galleria Naturale Roseto I, caratterizzato dalla presenza di affacciano senza alternative di tracciato che comportino una minor percorrenza, sono piccoli archi tra i terrazzamenti costieri e di innumerevoli torrenti con versanti ripidi e una marcata instabilità. quali il più utile in rapporto ai traffici di lunga distanza ed autosufficiente per quelli intercomunali è sicuramente l’arco Taranto/Sibari. 3. Tratto dal km 34+000 a fine intervento, inserito nel corridoio formato dalla SS106 Jonica esistente (che come si dirà in seguito verrà sostituita dalla Complanare di Roseto) e l’asse Gli altri segmenti della statale jonica sono, di fatto, sostituiti dal sistema dell’A3 e delle tre principali della Ferrovia Jonica esistente. trasversali che ne assicurano l’accessibilità meglio di quanto non accada attraverso le afferenti tratte della S.S. 106.

In questa logica, ciascuna delle tratte autosufficienti è alimentata sia da Nord che da Sud con la 8. Il Progetto Definitivo: descrizione ed analisi delle varianti apportate al progetto domanda di mobilità che decresce verso il centro. preliminare Le varianti plano-altimetriche proposte in Progetto Definitivo hanno interessato essenzialmente la In pratica, la realizzazione della tratta Cassano allo Jonio/Roseto Capo Spulico non solo completa il seconda parte del tracciato, lasciando inalterate le soluzioni di progetto che si snoda sulla piana di collegamento Sibari/Taranto (la tratta Roseto Capo Spulico/Taranto risulta già adeguata) ma - Sibari, Tratta 1, fino alla pk 18+863, ossia dallo Svincolo di Sibari allo Svincolo di Trebisacce. attraverso la S.S. 534 Sibari/Firmo e l’A3 - costruisce quello Reggio Calabria/Taranto/A14 adriatica. In particolare, sono state adottate due varianti plano-altimetriche: la prima, sulla Tratta 2 (dallo Svincolo Questo sistema realizza così quello che i Piani per la mobilità auspicano e cioè un sistema di Trebisacce allo svincolo di Roseto) mirata essenzialmente a portare il tracciato a una quota superiore, infrastrutturale fortemente interconnesso e altamente gerarchizzato, organizzato in modo da aumentare la sua efficienza intrinseca e in grado di creare le condizioni oggettive per il maggior collegamento al fine di ridurre gli scavi in galleria naturale; la seconda, sulla Tratta 3 (dallo Svincolo di Roseto a fine possibile tra gli insediamenti urbani e produttivi. intervento), porta il tracciato della galleria naturale Roseto su un asse significativamente spostato in direzione della costa Jonica, al fine di ottimizzarne l’andamento nei riguardi delle frane presenti sul territorio attraversato.

Di seguito verranno brevemente elencate le ottimizzazioni e le varianti adottate nel Progetto Definitivo (tracciato nero) confrontate con il Progetto Preliminare (tracciato rosso), al fine di avere un quadro complessivo immediato delle soluzioni apportate.

Il progetto stradale ha inizio con lo svincolo di Sibari nel di Cassano allo Jonio, in

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 11 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica corrispondenza dell’innesto della S.S.534 esistente sulla S.S.106 Jonica. Tale svincolo consente di In questa prima tratta della piana di Sibari, che si sviluppa dallo svincolo di Sibari e termina allo svincolo collegare la SS106 da un lato con il futuro Megalotto 4 (adeguamento della S.S.534 nel tratto Sibari – di Trebisacce, sono state inserite delle dune alte 2 metri al fine di mimetizzare il tracciato stradale e svincolo di Firmo della SA-RC), e da l’altro con il Megalotto 8 (tratta di -Sibari) il cui mitigare gli effetti acustici sul territorio. progetto preliminare e S.I.A. è completato e per il quale saranno prossimamente attivate le procedure L’infrastruttura prosegue sempre in direzione nord piegando leggermente verso nord-est sino al km autorizzative ai sensi del D.Lgs 163/2006. 5+063 dove è inserito il secondo svincolo denominato Svincolo di Cassano, caratterizzato da una Al fine di privilegiare il traffico in direzione dell’Autostrada Salerno - Reggio, nel Progetto Definitivo è geometria “a losanga” potenziata da due rotatorie. Lo svincolo è interamente in rilevato in quanto la stata proposta la realizzazione di una intersezione a livelli sfalsati prevedendo la realizzazione di tale livelletta dell’asse principale continua a essere a quota +2 m circa rispetto al terreno esistente. svincolo in due fasi: Nel Progetto Preliminare la geometria dello svincolo non consentiva un adeguato livello di sicurezza 1. realizzazione parziale di prima fase; stradale pertanto è stato modificato con una nuova geometria che prevede l’inserimento di due rotatorie, inoltre è stata correttamente gestita una canalizzazione irrigua. Analizzando le interazioni opera- 2. completamento di seconda fase da effettuarsi in seguito alla futura realizzazione del Megalotto 8. ambiente l'impatto è irrilevante.

Con tale ottimizzazione lo svincolo risulta essere notevolmente migliorato sia dal punto di vista Proseguendo a verso nord-est l'infrastruttura di progetto attraversa la prima fiumara con il Viadotto funzionale, che dal punto di vista della sicurezza, avendo previsto tra l’altro rampe a curvatura ampia Raganello, opera costituita da sei campate con lunghezza totale di 222 m. Si riduce il viadotto in per i flussi di progetto principali. lunghezza di 6 m rispetto al PP (228 m), pur conservando sei campate. In quel tratto la fiumara coincide É prevista dunque la realizzazione di uno svincolo a livelli sfalsati in sostituzione della rotatoria ellittica, con il confine comunale tra Cassano allo Jonio e il Comune di Francavilla Marittima. con l’aggiunta di due nuovi cavalcavia e di un sottopasso in luogo delle opere minori originariamente Al km 8+245, circa 1.5 km dopo il confine comunale, l’asse principale viene scavalcato da un cavalcavia previste. di una strada locale, nel quale sono state previste due viabilità di sicurezza di accesso. L’inizio intervento sulla SS534 è rimasto invariato, ma di fatto l’infrastruttura di progetto diviene Al km 9+807 si inserisce lo Svincolo di Cerchiara di Calabria-Francavilla seguito dal Viadotto completa nelle 2 corsie per senso di marcia dal km 0+900 quando le rampe provenienti da Firmo Caldana, due opere posizionate internamente al Comune di Cerchiara di Calabria, ma che collegano (ovest) e da Sibari (est) divengono parallele formando di fatto la carreggiata nord. Nello sviluppo del attraverso la viabilità su cui insiste lo svincolo, a monte il Comune di Cerchiara e verso mare il Comune progetto dello svincolo, infine, si è tenuto conto delle interferenze sia con il canale che con la viabilità di Francavilla. esistente, prevedendo pertanto per entrambi una deviazione parallela alla SS534. L'ottimizzazione dello svincolo nel PD consiste nella variazione della sua geometria, prevede infatti Al km 1+197, come opera di scavalco della ferrovia (km 1+466m), è stata previsto il viadotto Laghi di l’inserimento di due rotatorie, oltre alla corretta gestione della canalizzazione irrigua. Superato lo lunghezza pari a 553 m e n° 13 campate di luce massima 45m (nel PP il viadotto ha lunghezza pari a svincolo, al km 10+200 il Viadotto Caldana, di lunghezza complessiva 90m, permette lo scavalco 68m). Percorrendo il tracciato verso nord, considerata l’altezza dei rilevati di approccio al viadotto, sono dell’omonima fiumara con due campate, anzichè tre campate e lunghezza di 108 m come erano stati realizzati il sottovia al km 1+876 per l’attraversamento della viabilità di categoria C2 (secondo il previste PP. DM 2001), ed un tombino idraulico per il canale adiacente. L’asse prosegue poi sempre in direzione nord ovest percorrendo curve di raggi ampi e percorribili in Al km 3+068 si incontra il primo cavalcavia con spalle realizzate con struttura tipo terra armata, mentre totale comfort di guida, sino a giungere alle prime aree da adibire a sosta e servizi posizionate al km l’asse principale è realizzato in lieve rilevato di altezza massima 2.50 m, rispettando le prescrizioni del 11+300. CIPE dettate in sede di progetto preliminare.

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 12 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

Subito dopo le due aree, la fiumara Castiglione viene scavalcata da un ponte di luce pari a 34 m, e trincea, che interessava un’area ad alto pregio paesaggistico-ambientale in cui ricadeva anche la successivamente dal km 11+700 circa, la livelletta di progetto si alza per attraversare il conoide della Basilica di S. Giuseppe. La variante apportata comprende la sostituzione delle due gallerie e della fiumara Satanasso. Tale fiumara viene superata con il Viadotto Satanasso di dieci campate che si trincea con un’unica galleria di lunghezza 3480 mt circa. sviluppa dal km 12+945 al km 13+363 per 418 m e presenta campate di luce massima 45 m. In fase di Usciti dall’imbocco in direzione Roseto inizia una tratta la cui conformazione morfologica è totalmente PP tale fiumara veniva superata con un viadotto di 468 m e 12 campate. diversa dai primi 18 km, sono presenti infatti una successione ravvicinata di viadotti, gallerie artificiali e La livelletta rimane poi a quote elevate (con rilevati di circa 6.5 m) sino al 15+400, progressiva naturali. Dal km 22+275 inizia il viadotto Pagliaro di lunghezza totale pari a 640 m, e 9 campate di cui caratterizzata dalle prime avvisaglie sul netto cambiamento morfologico dei terreni, che si riscontra dal le 3 centrali hanno luci da 85m. km 18+000 in poi. Tra il km 16+200 e il km 16+700 sono state inserite altre due aree di servizio. Nel PP il viadotto dal km 22+313 si sviluppava per 522 m circa. La variante prevede lo spostamento del

Al km 14+700 lo Svincolo di Villapiana a diamante, sottopassante l’asse stradale con sede stradale a tracciato ad una distanza di circa 100 m verso mare, il restringimento delle due carreggiate ed un tre corsie come previsto nel PP, viene nel PD eliminato inserendo due uscite di sicurezza nord e sud. aumento delle luci del viadotto. Conseguirà inoltre l’eliminazione della complessa deviazione stradale in quanto la viabilità secondaria esistente non è più interessata dall’interferenza con il tracciato. L’asse del tracciato prosegue poi piegando leggermente verso nord sino a scavalcare la fiumara Al km 23+800 circa è stato posizionato invece lo Svincolo di Albidona che presenta la tipologia “a Saraceno con il viadotto più lungo di questa prima parte di tracciato, Viadotto Saraceno, di lunghezza diamante” con rotatoria circolare per consentire l’ingresso e l’uscita della SS 106 in entrambe le totale pari a 837m, realizzato con 19 campate di cui 17 da 45 m e 2 da 36 m; in fase di PP il viadotto direzioni, seguito poi dal Viadotto Monaco. Lo svincolo si necessario anche in funzione delle aveva lunghezza totale di 828m, e campate con luci di 34+19x40+34 m modifiche apportate allo svincolo Trebisacce. Le due rampe sul lato nord si sviluppano in gran parte sul Le ultime tre campate del viadotto Saraceno sono allargate in quanto iniziano ad innestarsi le rampe viadotto Monaco che infatti presenta 4 delle 6 campate, allargate rispetto alle sede caratteristica di dello Svincolo di Trebisacce posizionato subito prima dell’imbocco della prima galleria del tracciato, la quella sezione tipo. Il viadotto Monaco ha un lunghezza totale di 420 m, e campate di luce massima di Galleria Naturale Trebisacce lunga 3.480 m circa. 75 m (Hmax pile=46m).

Lo svincolo Trebisacce è parziale in quanto consente le sole manovre da Sibari in uscita verso Lo svincolo, con la sua geometria a trombetta in fase di PP, non consentiva le manovre in tutte le Trebisacce e da Trebisacce in entrata verso Sibari, e tale scelta è dovuta alla vicinanza degli imbocchi direzioni. Date le oggettive difficoltà orografiche, era stato ubicato nell’unica zona in piano disponibile. in galleria. Per assolvere a quanto previsto dalle “Linee Guida per la progettazione della sicurezza nelle Per realizzare una soluzione planimetrica accettabile era necessario uno spostamento del metanodotto gallerie stradali” emanate a Novembre del 2006 e s.m.i., è stato opportuno eliminare, rispetto al PP, principale di circa 600 m, oltre alla realizzazione di un’asta di collegamento alla viabilità esistente di alcune corsie di inserimento previste nello svincolo che interferivano con gli imbocchi alle “gallerie circa 600 m. Il viadotto monaco, invece presentava campate di 60 m e si sviluppava a partire dal km Trebisacce”. La variante consentirà le manovre di uscita ed immissione in direzione Sud, lasciando la 24+159 per 342 m circa ed Hmax pile=40 m. possibilità di effettuare le manovre di uscita ed immissione in direzione Nord dallo “Svincolo Albidona”. Nel PD le due rampe sul lato nord dello svincolo di Albidona si sviluppano in gran parte sul viadotto Lo svincolo Trebisacce di variante è stato riposizionato più in prossimità del versante posto a nord, Monaco che infatti presenta 4 delle 6 campate, allargate rispetto alle sede caratteristica di quella permettendo alle strade di accesso allo svincolo di stare più arretrate rispetto all’alveo del Torrente sezione tipo. Il viadotto Monaco ha un lunghezza totale di 420 m, e campate di luce massima di 75 m. Saraceno. Percorrendo ancora il tracciato che piega verso nord-est si incontra prima il Viadotto Forno, che inizia La galleria naturale ha il suo imbocco sud al km 18+767 circa e il suo imbocco nord al km 22+250 al km 25+048 circa e finisce al km 25+467 per una lunghezza complessiva di 420 m, per poi giungere circa. Nel Progetto Preliminare, l’attraversamento dell’area in prossimità dell’abitato di Trebisacce, era all’imbocco della Galleria Artifciale Schiavi, che presenta una lunghezza totale di 200.00 m; superata previsto per mezzo di due gallerie (di 1225 mt e di 1405 mt rispettivamente) e di un tratto interposto in la galleria si incontra il Viadotto Avena di 690 m circa. Tale tratto è stato spostato, rispetto al PP,

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 13 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica lievemente verso il mare. In pratica sono state modificate: la curvatura e la lunghezza del Viadotto Il tracciato prosegue ancora in trincea sino alla Galleria Artificiale Taviano, che ha il suo imbocco sud Forno (nel PP=216m), della galleria Schiavi (nel PP=1430 m circa) che da naturale diventa artificiale, e al km 33+051, si estende per 214 m con una livelletta avente una pendenza del 4 % che arriva del viadotto Avena (nel PP=362 m circa). rapidamente nell’area della fiumara Ferro dove si incontra l'omonimo viadotto.

Dal km 26+735 circa, spalla sud del Viadotto Avena, fino al km 30+417 circa, spalla nord del Viadotto Il Viadotto Ferro ha una lunghezza totale di 537 m con campate di luce massima pari a 45 m. Le Straface, per l'alternarsi di viadotti e gallerie artificiali, si incontrano in successione le seguenti opere: rampe sud dello svincolo di Roseto sono interamente su opera, mentre le rampe nord si staccano in rilevato per convergere entrambe in una rotatoria posta sul lato est delle due carreggiate.  Viadotto Stellitano, di lunghezza 300 m La variante consiste nell' innalzamento della livelletta, nella galleria artificiale Taviano, viadotto Ferro e  Galleria artificiale Potresino “1”, di lunghezza 365 m nella modifica dello svincolo Roseto. Lo svincolo bidirezionale è posto in sinistra idrografica del torrente. Il viadotto Ferro è stato ridotto come ingombro, poichè le corsie di ingresso ed uscita sono limitate ad  Galleria artificiale Potresino “2”, di lunghezza 120 m un’unica area di svincolo.  Viadotto Cielogreco, di lunghezza 270 m Le rampe sud dello Svincolo di Roseto sono interamente sul viadotto Ferro, mentre le rampe nord si

 Galleria artificiale Cielogreco, di lunghezza 455 m staccano in rilevato per convergere entrambe in una rotatoria posta sul lato est delle due carreggiate.

Il Progetto Preliminare prevedeva l’attraversamento dell’area posta in prossimità del Comune di Roseto  Viadotto Straface, di lunghezza 686 m Capo Spulico (a nord del Torrente Ferro) attraverso una serie di gallerie alternate ad attraversamenti di Questa serie di opere, è intervallata da scavi e/o rilevati di lunghezza massima pari a circa 150m. Tale modesti impluvi (Fosso Castello ed Canale Annunziata). tratto viene spostato leggermente verso il mare. In pratica viene eliminata la Galleria Naturale Stellitano Il PD ha optato di modificare il tracciato come segue: (nel PP=840m) e vengono modificate: la curvatura e la livelletta della Galleria Celogreco e Potresino Superato lo Svincolo di Roseto, la variante prevede la realizzazione di due gruppi di gallerie nei due che da gallerie naturali (nel PP di lunghezza rispettivamente pari a 665m e 675m) diventano artificiali; sensi di marcia; al km 34+345 circa, il tracciato si sviluppa in galleria naturale, con la Galleria Roseto 1 ciò comporta l'innalzamento della livelletta anche ai tratti antecedenti e seguenti le tre gallerie lunga 1186 m circa. All’uscita della galleria naturale l’asse di tracciamento piega verso nord ovest intervallate da viadotti e non più da ponti come da PP. superando prima il fosso Castello con un’opera d’arte ad unica campata e poi un promontorio che si Nel Progetto Preliminare, a partire dal km 29+847 si sviluppava il Viadotto Straface di lunghezza pari a prolunga sino al castello di Roseto con la Galleria Roseto 2. Il tracciato si posiziona poi nel corridoio 454 m, ad esso susseguivano la galleria naturale Amendolara di lunghezza pari a 680 m con esistente tra la vecchia sede della SS106 Jonica e la ferrovia monobinario esistente, prevedendo lo l'omonimo svincolo a diamante al Km 31+500, seguito dal Viadotto della Donna di lunghezza pari a 90 spostamento verso monte del tracciato della vecchia sede della SS106 che viene rinominata come m. La variante del Progetto Definitivo, a partire dal Viadotto Straface (686m nel PD), consiste nello complanare Roseto. La carreggiata stradale della nuova Jonica e la complanare, nella tratta che va spostamento del tracciato leggermente verso il mare, nella soppressione dello svincolo “Amendolara” e dall’imbocco sud della Galleria Roseto 2 e le spalle del Viadotto Annunziata, si presentano a nell'innalzamento della livelletta stradale al fine di poter effettuare l’attraversamento dell’ampio pianoro carreggiate sfalsate altimetricamente studiate per assecondare al meglio l’andamento morfologico del di Amendolara in trincea. terreno. Successivamente, il fosso dell’Annunziata - posizionato al km 36+750 circa della carreggiata nord viene scavalcato da tre viadotti, poi la carreggiata sud si posiziona sulla vecchia sede della Proseguendo a percorrere l’asse stradale in direzione Roseto Capo Spulico, la livelletta del progetto si Complanare di Roseto, mentre la Complanare stessa piega prima verso ovest poi verso est sino a alterna con tratti in lieve rilevato e trincee più profonde, intervallati da viadotti di dimensione minore sormontare la carreggiata sud che si presenta dal km 36+883 circa in galleria artificiale. rispetto a quelli sino ad ora esaminati; Viadotto Amendolara e Viadotto della Donna che presentano rispettivamente lunghezze pari a 81 m il primo e 90 m il secondo. La Galleria Artificiale Roseto 3 presenta una lunghezza di circa 190m ed al suo termine, che avviene

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 14 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica quando la Complanare piega di nuovo verso ovest per uno spazio sufficiente per non essere sovrapposta alla carreggiata sud, le carreggiate proseguono di nuovo a sedi sfalsate ma questa volta, 9. Descrizione generale della cantierizzazione per il progetto delle opere di sostegno, le caratteristiche dei terreni attraversati richiedono l’utilizzo di Il terzo Megalotto, costituito dall’accorpamento di 4 lotti minori, è stato suddiviso in 9 sub-lotti operativi. muri in c.a. fondati su micropali. Pertanto, si prevede per lo sviluppo delle attività lavorative, l’allestimento di 9 cantieri operativi dislocati Le tre carreggiate, nord e sud dell’asse principale, e la Complanare scendono altimetricamente sulle lungo il tracciato e di due campi base (area di cantiere sud ed area di cantiere nord). Il campo base sud rispettive sedi esistenti sino a rastremarsi planimetricamente alla progressiva di fine intervento al km (Fig. 2 - area in rosso) verrà installato nel comune di Cassano allo Ionio, in prossimità dello svincolo, 37+603. mentre il campo base nord (Fig. 3 - area in rosso) verrà installato nel comune di Roseto sempre in prossimità dello svincolo. Il tracciato è composto da 23.6 chilometri tricea e rilevati, da 6.5 chilometri di opere d’arte in viadotto, da 5.7 chilometri di gallerie naturali e da 1.8 chilometri di gallerie artificiali.

La nuova infrastruttura è composta da tratte in rilevato e trincea per il 66% della lunghezza del tracciato (circa 24.7 km su 37.6 km), per il 17% da tratte in viadotto (circa 6.5 km su 37.6 km), per il 13% della sua lunghezza da gallerie naturali (circa 4.8 km su 37.6) ed infine per il 4% da gallerie artificiali (1.5 km su 37.6 km).

Figura 2: Area campo base SUD

Figura 3: Area campo base NORD

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 15 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

Le funzioni logistico/operative per lo sviluppo di tutte le attività saranno svolte dai cantieri Base che accoglieranno, oltre i baraccamenti di servizio per le maestranze e la direzione lavori; le attività operative finalizzate allo sviluppo delle opere lungo il tracciato verranno svolte, secondo i vari tratti di competenza, dalle aree di cantiere ubicate lungo il tracciato stesso. Le varie aree di cantiere saranno inoltre finalizzate all’accumulo provvisorio dei materiali di smarino provenienti dalle gallerie ed al trattamento dei materiali stessi preventivamente all’impiego previsto per la formazione dei rilevati od all’accumulo temporaneo in attesa di allocazione definitiva nei siti di deposito.

Le aree di imbocco/sbocco dalle varie gallerie sono state evidenziate nella planimetria di cantierizzazione (cod. elab. LO716CD1301T00GE00CANCD01-02-03-05A/04B in scala 1:10.000). In base all’avanzamento ipotizzato per lo sviluppo delle gallerie nelle aree di imbocco dovrà essere allestita l’impiantistica necessaria per lo sviluppo delle lavorazioni (impianto di ventilazione, impianto di illuminazione, ecc.) e le aree di servizio (stazionamento mezzi d’opera, stoccaggio centine ecc.).

Per soddisfare le forniture di calcestruzzo necessarie per la realizzazione delle gallerie e dei viadotti, nonché delle opere d’arte minori, si prevede l’allestimento di tre impianti di betonaggio da ubicarsi in altrettante aree di cantiere, di cui si riporta in seguito un tipologico (rif. elab. LO716CD1301T00GE00CANLF05A):

Dei tre impianti di betonaggio, il primo è previsto nel comune di Trebisacce tra il viadotto Pagliaro e l’imbocco nord della galleria Trebisacce; il secondo è previsto nel comune di Albidona tra l'imbocco della galleria Schiavi ed il viadotto Avena; il terzo è previsto nel comune di Amendolara in adiacenza al deposito temporaneo ubicato in corrispondenza del viadotto Straface. Quest'ultimo impianto ubicato nel comune di Amendolara è inoltre previsto in adiacenza ad un' Area di Prefabbricazione (rif. elab. LO716CD1301T00GE00CANLF04A) ed un Impianto di Frantumazione (rif. elab. LO716CD1301T00GE00CANLF06A) di cui si riporta in seguito uno stralcio del tipologico:

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 16 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

AREA DI PREFABBRICAZIONE IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE

Dislocazione strutture operative L’individuazione dei cantieri operativi nella prima tratta, vista la tipologia di opere in essere, segue per lo più un criterio di spaziatura geometrica, mentre nella seconda tratta la suddivisione delle opere di competenza è dettata principalmente dalla necessità di fornire il supporto alle aree tecniche di imbocco per la realizzazione delle gallerie naturali e ad accogliere in via temporanea il materiale di smarino prodotto dai lavori in sotterraneo. Ciascun cantiere operativo avrà inoltre competenza sullo sviluppo dei rilevati e dei viadotti più vicini. Il sistema di cantierizzazione così ipotizzato permette il decentramento dello sviluppo dei vari tratti di lotto dai Cantieri Base ai diversi Cantieri Operativi che sovraintendono e coordinano lo sviluppo di una porzione ridotta di tracciato. Settore C1: copre la tratta da inizio lotto sino al viadotto Raganello. Le opere principali sono: lo svincolo di Sibari ed il Viadotto Laghi. E’ prevista l’area logistica a servizio della tratta sud (A1) è previsto anche un cantiere operativo tipo (C1-a) per opere all’aperto, pur avendo il cantiere il bilancio terre in deficit, in

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 17 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica adiacenza è stato previsto un deposito temporaneo (T1) per lo stoccaggio del terreno vegetale e/o di All’interno dell’area sarà ubicata inoltre un’area logistica di gestione degli impianti con uffici, altro materiale non immediatamente reimpiegabile. All’altezza dei cantieri C1 – C2 è presente un magazzini e officina di manutenzione. impianto di betonaggio esistente (P&P 1) ipotizzato a servizio dei cantieri C1 – C2 – C3 (totale impiego Settore C7: copre la tratta dal viadotto Stellitano al viadotto Della Donna. Le opere principali sono: il previsto di calcestruzzo preconfezionato da gettare in opera mc 140.000 circa). viadotto Stellitano, le gallerie Artificiali Potresino, il viadotto Cielogreco, la galleria artificiale Cielogreco, Settore C2: copre la tratta dal viadotto Laghi al viadotto Satanasso. Il cantiere C2 è stato suddiviso in il viadotto Straface ed il viadotto Amendolara. Sono stati dislocati n°3 cantieri operativi per lavori esterni due parti C2A e C2B. Le opere principali sono: il Viadotto Raganello, lo svincolo di Francavilla ed il (C7-a, C7-b e C7-c) con 4 aree di deposito temporaneo (T14 – T17), necessarie a causa della viadotto Caldana. E’ previsto un cantiere tipo C (C2B-a) e un’area adiacente da 30.000 mc (T2) per lo scarsissima viabilità esistente nella tratta. In questa tratta è presente inoltre il deposito I2 (per messa a stoccaggio del terreno vegetale e/o di altro materiale in moderate quantità non immediatamente riserva di materiale con elevato tasso di idrocarburi). In questo cantiere è presente l’impianto di reimpiegabile. betonaggio Sirio 3 (produzione prevista 225.000 mc) in adiacenza alla T16 è prevista un’area di Settore C3: copre la tratta dal viadotto Satanasso all’imbocco sud della galleria Trebisacce. Le opere deposito temporaneo eventuale da 300.000 mc (E1). principali sono: il viadotto Satanasso, il viadotto Saraceno e lo svincolo Trebisacce. Sono stati previsti 2 Settore C8: copre la tratta dal viadotto Della Donna all’imbocco sud della galleria Roseto. Le opere cantieri (C3-a – C3-b) al servizio dei viadotti Satanasso e Saraceno e due depositi temporanei (T3 e principali sono: il viadotto Della Donna, la galleria artificiale Taviano, il viadotto Ferro e lo svincolo di T4) da 26.000 mc cadauno (circa) per le predette motivazioni E’ prevista un’area di deposito definitiva Roseto. E’ previsto un cantiere operativo C8-a ed il cantiere logistico area nord A2, un’area di deposito eventuale (D1) per modesti esuberi. temporaneo T18 da 100.000 mc. Nelle vicinanze è presente l’impianto di betonaggio pre-esistente Settore C4: copre la galleria Trebisacce, dall’imbocco sud all’imbocco nord. La galleria sarà scavata da (P&P2) che servirà anche l’adiacente C9. E’ prevista un’area di deposito temporaneo eventuale da entrambi gli imbocchi e da una finestra intermedia. Sono previsti in corrispondenza degli imbocchi e 300.000 mc (E2). della finestra 3 cantieri di tipo B (B4-a, B4-b e B4-c) e le relative aree di stoccaggio provvisorio (T5, T6 Settore C9: copre la tratta dall’imbocco sud della galleria Roseto a fine lotto. Le opere principali sono: e T7) per un totale di 500.000 mc. E qui previsto l’impianto SIRJO 1 (produzione prevista oltre 500.000 la galleria Roseto, il viadotto Castello, la galleria roseto 2, il viadotto Annunziata e la galleria artificiale mc). Roseto 3. È prevista la struttura operativa per l’intero scavo della GN da sud (B9-a) con il relativo Settore C5: copre la tratta dall’imbocco nord della galleria Trebisacce all’imbocco sud della galleria deposito temporaneo T19 (400.000 mc) e definitivo D2. Per la tratta all’aperto e in artificiale sono Schivi. Le opere principali sono: il viadotto Pagliaro, il viadotto Albidona, lo svincolo di Albidona, il previste 2 strutture operative per la tratta di collegamento con la 106 già ammodernata (C9-a, C9-b), viadotto Monaco ed il viadotto Forno. Sono stati dislocati n° 3 cantieri operativi per lavori esterni (C5-a, con 2 depositi temporanei T20 e T 21. C5-b e C5-c) con 4 aree di deposito temporaneo (T8 – T11), necessarie a causa della scarsissima viabilità esistente nella tratta. In questa tratta è presente inoltre il deposito I1 (per messa a riserva di 9.1 Tipologia e caratteristiche dei cantieri materiale con elevato tasso di idrocarburi). Le aree di cantiere da allestirsi per lo sviluppo delle attività lavorative si distinguono in: aree di cantiere Settore C6: copre la tratta dalla galleria artificiale Schiavi al viadotto Stellitano. Le opere principali fisso, ed aree di lavorazione. sono: la galleria artificiale Schiavi ed il viadotto Avena. Oltre ai cantieri operativi al servizio di galleria e Le aree di cantiere fisso si distinguono a loro volta nel cantiere base (deputato di sovrintendere la opere esterne (C6-a e C6-b) e alle aree di deposito temporaneo (T12 e T13), in quest’area è previsto globalità dello sviluppo delle opere di tutto il lotto) e nei cantieri operativi ubicati lungo lo sviluppo del un impianto di betonaggio (Sirjo 2) produzione prevista 185.000 mc, nonché l’impianto di frantumazione tracciato (ciascun finalizzato alla realizzazione di un particolare gruppo di opere di competenza). e trattamento del materiale proveniente da scavi idoneo per la produzione di inerti. Sempre in Le aree di lavorazione consistono nelle aree direttamente interessate dai lavori e si distinguono in aree quest’area è previsto infine il campo di prefabbricazione per la produzione di: allo scoperto (relativamente alla realizzazione dei rilevati e dei viadotti) ed in aree in galleria • predalles curve per le gallerie artificiali; (relativamente alla realizzazione delle gallerie naturali). Inoltre, relativamente alla realizzazione di • predalles piane per i viadotti (ove previste); ciascuna galleria naturale, nelle aree interessate dall’avanzamento dello scavo in sotterraneo, saranno • altri eventuali manufatti (profili redirettivi, coppelle ecc. );

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 18 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica allestite le aree tecniche di imbocco, le quali resteranno in funzione fino al completamento della galleria Funzioni naturale. Ultimate le parti in naturale nelle aree di imbocco verranno realizzati i tratti di galleria I cantieri Base sono finalizzati alla gestione ed al controllo di tutti i cantieri Operativi relativi alla tratta di artificiale. competenza, nonché al supporto logistico-abitativo per tutte le maestranze. Si riporta una descrizione delle funzioni e delle dotazioni tipo di ciascuna area del sistema di Il cantiere Base è principalmente un’area logistica, qualora necessario, sarà allestita anche una cantierizzazione necessario alla realizzazione delle opere in oggetto. struttura operativa leggera. Dotazioni Area Logistica 9.1.1 Cantiere tipo A Campo Base L’area logistica si costituisce in generale dei seguenti baraccamenti: Si riporta in seguito un tipologico di campo base (rif. elab. LO716CD1301T00GE00CANLF01A):  locali uffici Contraente Generale;

 locali uffici Alta Sorveglianza;

 locali uffici Direzione Lavori;

 locali uffici principali affidatari;

 locali infermeria;

 alloggi maestranze;

 mensa;

 centrale termica;

 servizi igienici;

 sala ricreazione;

 impianto elettrico;

 impianto di illuminazione;

 impianto idrico;

 impianto telefonico;

 impianto di protezione da scariche atmosferiche;

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 19 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

 impianto idrico-fognario;  servizi igienici;

 impianto di depurazione acque di scarico (quando non sia possibile l’allaccio alla rete fognaria);  cabine elettriche relativi impianti di distribuzione;

 rete di raccolta acque meteoriche e di scolo per i piazzali e la viabilità interna;  impianto di illuminazione esterno;

 torri faro;  impianto idrico;

 gruppo elettrogeno ausiliario;  impianto telefonico;

 parcheggio auto maestranze e ospiti.  torri faro;

Area Operativa (potenziale)  gruppo elettrogeno di ausiliario o di produzione; In queste aree si possono installare in toto o in parte le seguenti dotazioni:  parcheggio auto maestranze e ospiti;  laboratorio materiali;

 pozzi idrici;  magazzino materiali;

 impianto di trattamento acque del tipo a “filtropressa”.  area stoccaggio materiali; Installazioni fisse di galleria  impianto trattamento acque e reflui. L’area operativa è costituita in generale dalle seguenti aree e attrezzature:

 compressori d’aria e relativa linea;

9.1.2 Cantieri Operativi (C1, … C9)  elettroventilatori e linee dell’aria sana;

Funzioni  gruppo di pressurizzazione e condotta acqua industriale. Il cantiere tipo B sarà approntato in prossimità di alcuni imbocchi e della finestra intermedia, ovvero nei punti dai quali saranno sviluppati gli scavi in avanzamento a foro cieco delle gallerie naturali, nelle Area Operativa planimetrie è indicato il verso di avanzamento degli scavi in sotterraneo. L’area operativa è costituita in generale dalle seguenti aree e attrezzature: Tali cantieri saranno dotati di tutte le installazioni fisse necessarie, nonché di strutture logistiche  officina di manutenzione con reparto magazzino; leggere. Dotazioni  deposito oli; Area Logistica  serbatoio gasolio con distributore; L’area logistica è costituita in generale dai seguenti componenti:

 box uffici per la conduzione del cantiere;  deposito bombole gas tecnici;

 spogliatoi;  serbatoi di stoccaggio accelerante per spritz beton;

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 20 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

 parcheggio stazionamento mezzi d’opera;  spogliatoi;

 lavaggio automezzi e lavaggio ruote automezzi (se necessario) per ingresso sulla viabilità  servizi igienici ( di tipo chimico); pubblica;  impianto di illuminazione esterno;  area stoccaggio materiali da costruzione;  torri faro;  impianto di iniezione e/o Jet grouting con silo;  gruppo elettrogeno di ausiliario o di produzione;  impianto trattamento acque e reflui.  parcheggio auto maestranze e ospiti; Presidi per la sicurezza e salute dei lavoratori  pozzi idrici.  infermeria; Area Operativa  centrale di monitoraggio ambiente grisutoso e relativo sistema di allarme; L’area operativa è costituita in generale dalle seguenti aree e attrezzature:

 cassette mediche ed estintori di tipologia e numero adeguato;  monoblocco uso magazzino;

 area di stoccaggio rifiuti speciali.  parcheggio stazionamento mezzi d’opera;

Deposito temporaneo (ove previsto)  area stoccaggio materiali da costruzione;  l’area di deposito temporaneo (da prevedersi con precisa viabilità interna) dovrà in generale  impianto di iniezione e/o Jet grouting con silo; essere organizzata in più aree distinte dove poter sviluppare le seguenti attività: area di accumulo del materiale di risulta ritenuto idoneo alla formazione dei rilevati senza trattamento,  impianto trattamento acque e reflui. area di accumulo del materiale di risulta da trattare preventivamente alla formazione dei rilevati, Presidi per la sicurezza e salute dei lavoratori area di accumulo del materiale inidoneo da trasferire successivamente a deposito definitivo.  locale infermeria;

Cantiere Operativo tipo C (cod. elab. grafico: LO716CD1301T00GE00CANLF02A)  cassette mediche ed estintori di tipologia e numero adeguato; Funzioni area di stoccaggio rifiuti speciali Il cantiere tipo C sarà approntato in adiacenza alle opere all’aperto, ovvero corpi stradali, gallerie artificiali, viadotti, e svincoli. Dettaglio cantieri Dotazioni C1 : Composto in prevalenza da corpi stradali in rilevato, presenta un fabbisogno di circa 1,5 milione di Area Logistica mc, peraltro, su circa 2 km di tracciato, date le pessime caratteristiche del fondo naturale, è necessario L’area logistica è costituita in generale dai seguenti baraccamenti: eseguire un precarico per un’altezza di 1,5 – 2,0 volte l’altezza del rilevato da mantenere per un periodo  box uffici per la conduzione del cantiere; di almeno 5 anni (l’alternativa è l’esecuzione di complesse e costose opere di consolidamento e drenaggio). Per quanto sopra è necessario approvvigionare quasi 500.000 mc in tempi relativamente

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 21 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica rapidi. Tali volumi saranno forniti da C3 (scavi viadotti Satanasso e Saraceno, scavi CS07) da C4 C9. cantiere costituito dalla Galleria naturale e dalle artificiali Roseto, l’esubero è di oltre 800.000 mc, (imbocchi e GN Trebisacce) e C5 (viadotti e corpi stradali). Il materiale a completamento dei rilevati provenienti quasi per la totalità dalla GN e dagli interventi di sistemazione dell’area in frana; tale non soggetti a precarico, saranno forniti dalla GN Trebisacce in tempi successivi; materiale, di scarso pregio, sarà provvisoriamente stoccato in un’area prossima all’imbocco sud (anche C2: composto in prevalenza da corpi stradali in rilevato, presenta un fabbisogno di 1,6 milioni di mc, il per problemi legati alla viabilità esistente) e successivamente inviato ai cantieri C7 e C8 per il materiale sarà fornito dal C4 (GN trebisacce), dal C5 (viadotti e corpi stradali) e dal C6 (GA Schiavi e ritombamento delle GA. L’esubero finale (previsto in via cautelativa per un volume di circa 58,000 mc) corpi stradali); sarà collocato nell’area di deposito definitivo sponda sinistra del torrente Ferro, già individuata da Anas C3: composto in prevalenza da corpi stradali in rilevato, presenta un fabbisogno di circa 1.45 milioni di in fase di progetto preliminare e confermata in sede di progetto definitivo. mc, buona parte dei circa 350.000 mc di scavo previsti dovranno però essere inviati al C1 per coprire tempestivamente le zone soggette a precarico, per cui l’apporto dovrà essere di circa 1,4 milioni di mc. Si riportano in seguito tipologici di cantieri operativi: Tali volumi saranno forniti da C4 (imbocchi e GN Trebisacce ), C5 (viadotti e corpi stradali) e C7 (gallerie artificiali e corpi stradali); C4: cantiere costituito essenzialmente dalla Galleria Trebisacce, ed un bilancio in esubero di quasi 1,5 milioni di mc, tali volumi saranno inviati ai cantieri C1, C2 e C3, per al costruzione dei rilevati, nelle modalità già esposte; C5: cantiere costituito da corpi stradali e viadotti, presenta un bilancio in esubero di circa 280.000 mc, i primi scavi eseguiti però non saranno reimpiegati in loco, ma inviati al C1 per essere utilizzati nelle tratte in rilevato soggette a precarico ed ai cantieri C2 e C3 per la realizzazione dei rilevati. Tale deficit sarà compensato con apporti da C6 (GA Schiavi e corpi stradali), C7 (gallerie artificiali e corpi stradali) e C8 (GA Taviano e corpi stradali); C6: cantiere con la galleria artificiale Schiavi, viadotti e corpi stradali, presenta un esubero di oltre 400.000 mc. I materiali provenienti dallo scavo della GA e dei corpi stradali saranno inviati ai cantieri C2 e C5 per i rispettivi fabbisogni, nonché per al produzione di inerti nella quantità disponibile dal bilancio terre globale (100.000 mc). Successivamente il bilancio sarà ristabilito dal cantiere C8 (GA Taviano e corpi stradali) (circa 180.000 mc); C7: cantiere costituito da gallerie artificiali, viadotti e corpi stradali, con esubero complessivo di circa 530.000 mc. I materiali provenienti da scavi, in gran parte pregiati (scavo di GA e trincee nei terrazzi alluvionali) che totalizzano 1,34 milioni di mc, saranno impiegati per la costruzione di rilevati e rinterri al C3, C4 ed al C5. Il fabbisogno della tratta (prevalentemente ritombamento delle GA, circa 400.000 mc) sarà eseguito con i materiali meno pregiati provenienti da C8 (GA Taviano e corpi stradali) e C9 (GN Roseto); C8: cantiere costituito da corpi stradali, viadotti e una galleria artificiale, il bilancio prevede un esubero di circa 185.000 mc. I materiali derivanti dagli scavi dovranno essere destinati a colmare le necessità dei cantieri C5, C6 e C7. Il fabbisogno della tratta, rappresentato in prevalenza dal ritombamento della galleria artificiale, sarà eseguito con i materiali provenienti dal C9 (GN Roseto);

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 22 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

CANTIERE LAVORI ESTERNI CANTIERE LAVORI IN SOTTERRANEO

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 23 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

Le aree di lavorazione in galleria devono consentire il raggiungimento del fronte di lavoro e l’operatività dei mezzi d’opera. L’avvio delle lavorazioni avviene dalla paratia frontale dell’area di imbocco ed in 9.1.3 Aree di lavorazione, Aree tecniche di imbocco, Cantiere Operativo generale la sequenza realizzativa consiste nelle seguenti operazioni: Al fine di inquadrare le interazioni fra aree di lavorazione, aree di imbocco, cantieri operativi e territorio  consolidamento al fronte ed al contorno (con tubi in VTR cementati con malta cementizia o con si fa riferimento al sistema cantiere operativo – opere di pertinenza. tubi metallici e jet grouting in funzione della sezione geologica) ed eventuale posa di drenaggi in L’ubicazione prevista per i vari Cantieri Operativi e l’assegnazione dello sviluppo delle opere di diversa avanzamento; competenza è stata guidata da criteri di adiacenza di ogni singolo cantiere ad una o più aree di  avanzamento di un campo predefinito per singoli sfondi; lavorazione (allo scoperto e in galleria) e dalla necessità di minimizzare i percorsi dei mezzi d’opera e  rivestimento di prima fase (al termine di ogni sfondo verranno posate le centine metalliche e delle maestranze interessate alla realizzazione di un tratto di lotto e che gravitano su un dato cantiere spritz – beton fibrorinforzato o armato con rete metallica); operativo.  getto arco rovescio e murette (a circa 1 - 3 diametri dal fronte di scavo); In generale per ogni singolo cantiere operativo il sistema “aree di lavorazione, area (o aree) tecniche di  posa impermeabilizzazione volta galleria e drenaggio con tubi in PVC microfessurato; imbocco, cantiere operativo” una volta dotato delle attrezzature e dell’organizzazione precedentemente  getto del rivestimento definitivo della calotta. illustrata è in grado di sviluppare autonomamente le lavorazioni di competenza. Le interazioni esterne a Dotazioni parte l’inevitabile impegno della viabilità pubblica individuata, interessata dai passaggi dei mezzi Lo sviluppo dei lavori avviene in generale avvalendosi delle seguenti principali dotazioni: d’opera o delle forniture, sono caratterizzate principalmente dai flussi indotti per lo spostamento del  macchina perforatrice per i consolidamenti e gli infilaggi al fronte ed al contorno; materiale prodotto dalle lavorazioni e trasportato nelle aree interessate dalla formazione dei rilevati.  martelloni demolitori o frese ad attacco puntuale per la realizzazione degli sfondi; In conclusione si può dire che l’area di progetto è suddivisibile in due porzioni:  autocarri e pale meccaniche per l’allontanamento dello smarino;  il tratto della piana di Sibari: da inizio lotto alla pk 18+700 (imbocco sud della Galleria Trebisacce) è caratterizzato da lunghe tratte in rilevato e viadotto, per cui si ha una bassa  carro posacentine per la disposizione degli elementi metallici del prerivestimento; produzione di materiale dagli scavi ed un fabbisogno piuttosto elevato. Il delta fabbisogno -  eventuale posa rete elettrosaldata di armatura del prerivestimento con piattaforma con cestello; produzione è di circa 3,5 mln di mc di materiale. Tale volume deriverà dai siti in cui si ha elevata  pompa per messa in opera di spritz – beton di prerivestimento e impermeabilizzazione a produzione dando priorità alle opere che richiedono tempi più lunghi per la loro realizzazione spruzzo; (prevalentemente i rilevati della zona del Viadotto Laghi).  lavori vari in quota con piattaforma con cestello;  il tratto Collinare: dalla pk 18+700 (imbocco sud della Galleria Trebisacce) a fine lotto (pk  autocarro con braccio meccanico per trasporto e posa armature (arco rovescio/murette e 37+607) è caratterizzato da un sovrappiù di smarino essendo qui concentrate la maggior parte calotta); delle gallerie naturali, artificiali e trincee ed i rilevati di minore entità. Il delta produzione -  betoniera e autopompa per getto cls (arco rovescio/murette e calotta); fabbisogno è di circa 3,7 mln di mc di materiale. Tale volume dovrà essere necessariamente  cassaforma mobile per getto calotta.

instradato verso il settore della piana di Sibari attraverso la SS106 bis, ove le condizioni della 9.1.5 Aree di lavorazione allo scoperto (viadotti) viabilità lo permettano, o attraverso corridoi utili lungo l’asse in progetto, previo stoccaggio nei Funzioni siti di deposito temporanei. L’area di lavorazione finalizzata alla realizzazione dei viadotti costituisce un’area di lavoro mobile che

verrà modificata in base allo sviluppo delle lavorazioni. L’organizzazione dell’area di lavorazione deve 9.1.4 Aree di lavorazione in galleria essere tale da consentire l’accesso e l’operatività dei mezzi d’opera. Le aree interessate dalla Funzioni realizzazione delle pile e delle spalle dovranno essere preventivamente regolarizzate al fine di ricavare

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 24 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica di volta in volta un piano di lavoro per la realizzazione delle opere di sottofondazione e delle relative  il viadotto Avena possa essere varato dal CS 36 verso la GA Schiavi; zattere di fondazione. La realizzazione delle pile avverrà dallo spiccato del solettone di fondazione  il viadotto Forno possa essere varato dalla zona rovitto (CS13) verso la GA Schiavi; utilizzando delle casseforme rampanti al fine di formare il fusto della pila. Ultimato il fusto della pila  il viadotto Monaco possa essere varato dalla zona rovitto (CS13) verso la zona di Albidona verrà realizzato il pulvino, completate le pile, le travi costituenti l’impalcato verranno varate da terra con (CS12); l’uso di autogrù oppure dalle parti di viadotto già realizzato con l’uso di un carro di varo appoggiato su  il viadotto Pagliaro possa essere varato dalla zona di Albidona (CS11) verso la GN due pile successive. Trebisacce. Dotazioni L’area di lavorazione deve essere organizzata in modo tale da prevedere le seguenti aree e attrezzature:  parcheggio dei mezzi d’opera direttamente impegnati nello sviluppo dei lavori;  aree di manovra e stazionamento mezzi d’opera in funzione (autogrù, autocarri, ecc.);  area lavorazione e stoccaggio armature;  area stoccaggio casseri e materiali di costruzione;  area stoccaggio materiali di risulta;  impianto di produzione fanghi bentonici (realizzazione pali di sottofondazione);  impianto di trattamento delle acque reflue. La realizzazione del viadotto avviene in generale avvalendosi delle seguenti dotazioni:  escavatori (per l’apertura degli scavi di fondazione);

 autocarri e pale meccaniche per l’allontanamento dei materiali di risulta; Ubicazione del Megalotto 3 compreso tra Sibari e Roseto Capo Spulico  trivellatrici (pali di fondazione);  autogrù (varo travi principali d’impalcato e posa solette prefabbricate); 9.1.7 Aree di lavorazione allo scoperto (rilevati)  autocarro con cestello elevatore o ponteggi con piattaforma elevatrice (per il trsferimento delle Funzioni maestranze sull’impalcato); L’area di lavorazione finalizzata alla realizzazione dei rilevati costituisce un’area di lavoro mobile che  betoniere ed autopompe per i getti in cls; verrà modificata in base allo sviluppo delle lavorazioni. L’organizzazione dell’area di lavorazione deve  pompe idrauliche per gli scavi; essere tale da consentire l’accesso e l’operatività dei mezzi d’opera. Le aree interessate dalla  gruppi elettrogeni e impianto di illuminazione. realizzazione dei rilevati dovranno essere preventivamente scoticate, successivamente e per strati 9.1.6 Operazioni di varo dei viadotti verranno stesi i materiali costituenti il rilevato e compattanti fino a raggiungere la portanza prevista. Tenuto conto delle altezze dei viadotti e della logistica dei luoghi si prevede che nella tratta collinare i Infine il rilevato verrà rivestito con uno strato in terreno vegetale da trattare con idrosemina e completato vari siano potenzialmente realizzabili di punta. In particolare da nord verso sud si prevede che: con la disposizione degli elementi di raccolta delle acque di piattaforma e dei fossi al piede.  Il viadotto Straface possa essere varato dai corpi stradali della zona di Amendolara Analogamente per i tratti in trincea che verranno sbancati fino alle quote previste e sistemati con gli (CS24) verso la GA Celogreco; elementi di raccolta ed allontanamento delle acque in testa alle scarpate.  il viadotto Celogreco possa essere varato dalla GA Potresino verso la GA Celogreco; Dotazioni  il viadotto Stellitano possa essere varato dalla GA Potresino verso il CS 36;

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 25 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

L’area di lavorazione deve essere organizzata in modo tale da prevedere le seguenti aree e In prossimità della fiumara Straface, è stata individuata un’area ex cava, eventualmente utilizzabile per attrezzature: modesti esuberi, causa inidoneità del materiale, nella tratta a sud.  parcheggio dei mezzi d’opera direttamente impegnati nello sviluppo dei lavori; Tipo I - Deposito temporaneo per materiali con tasso di idrocarburi oltre soglia  area stoccaggio terre. Sono depositi temporanei per la messa a riserva dei materiali provenienti da aree nelle quali, dalle La realizzazione del rilevato avviene in generale avvalendosi delle seguenti dotazioni: indagini preliminari, è stato rinvenuto un tasso di idrocarburi superiore alla soglia della colonna A della  moto grader; tabella 2, allegato 5 alla parte IV del D. Lgs. 152/2006 e smi.  buldozer apripista; Tipo E - Deposito temporaneo eventuale  escavatori; Sono depositi temporanei ulteriori ed eventuali, da utilizzare nel caso la tratta finanziata a sud non  compattatrice, pale gommate; possa essere disponibile in tempi brevi per il riutilizzo dei materiali da scavi per la costruzione dei  autocarri e pale meccaniche per l’allontanamento dei materiali di risulta; rilevati. Per quanto riguarda le schede di inquadramento dei singoli depositi provvisori, si rimanda all' Appendice  betoniere ed autopompe per i getti in cls (per eventuali muri o opere d’arte lungo l’asse); 5 del Piano Gestione Materie e Cantierizzazione "Gestione Materiali di scavo: Piano di Utilizzo" (cod.  pompe idrauliche per gli scavi; elab. LO716CD1301T00GE00CANRE01B, cap. 17).  gruppi elettrogeni e impianto di illuminazione.

 Stabilizzatrice per trattamento a calce  mezzo spandicalce  rullo tassellato

9.1.8 Aree di deposito

I materiali derivanti dalle lavorazioni saranno stoccati presso i siti di deposito temporaneo, opportunamente individuati lungo il tracciato, di cui si riporta in seguito una descrizione sintetica delle tipologie:

Tipo T - Deposito temporaneo Sono aree ubicate in genere in adiacenza dei cantieri operativi, l’estensione dipende sia dalla tipologia di utilizzo, (lunghi o brevi periodi) sia in base alla tipologia della lavorazione prevista, ovvero scavi più o meno voluminosi, le aree con estensione maggiore sono ubicate nelle tratte ove la 106 non è si estende sul percorso storico, per cui i materiali in prevalenza rimarranno a deposito fino all’apertura dei passaggi “lungo linea”, lungo tutto il megalotto ne sono ubicati 21. Tipo D - Deposito definitivo Dato il bilancio terre con modesto (ed eventuale) esubero, circa 80.000 mc, è stato previsto un unico deposito definitivo, già presente sia nel preliminare Anas che nel PD, sulla sponda sinistra del torrente Ferro.

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 26 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

10. SINTESI DELLE MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE degli impatti rappresentati dagli inquinanti atmosferici, ma anche per la possibilità di porre le basi PROPOSTE all’insediamento di nuove naturalità e per la conservazione di elementi di biodiversità all’interno di In relazione agli impatti individuati si prevede la realizzazione di interventi di mitigazione e un paesaggio in fase di alterazione e successiva ricostituzione. compensazione, volti rispettivamente a minimizzare e controbilanciare gli effetti di tali impatti sulla Interventi di compensazione ambientale componente floristico-vegetazionale. Nella mitigazione rientrano tutti gli interventi che tendono a ridurre e contenere l’entità degli impatti, sia Il Progetto preliminare prevede interventi di compensazione ambientale nelle aree S.I.C. attraverso in senso quantitativo che qualitativo. Si tratta quindi di particolari accorgimenti, tecniche e modalità il miglioramento e l’ampliamento delle fasce di vegetazione ripariale, a monte ed a valle del punto operative da adottare nella fase di costruzione, al fine di evitare o limitare preventivamente le di attraversamento stradale su entrambe le sponde della fiumara, per una lunghezza complessiva interferenze negative che le attività di cantiere possono esercitare sulla vegetazione (ad es. abbandono di 150 m ed una larghezza di circa 50 m. di rifiuti, rilascio di sostanze inquinanti, ecc.). La mitigazione degli impatti viene inoltre raggiunta anche L’interesse dei due S.I.C. è principalmente legato alla presenza di pinete naturali a Pinus attraverso la realizzazione ex novo di specifici interventi (strutturali e funzionali), atti a ridurre gli effetti halepensis, una fascia più o meno continua lungo i pendii della valle, ed alla presenza di macchia negativi dell’opera sul popolamento vegetale, tanto in fase di costruzione quanto in fase di esercizio. a Pinus halepensis, Nerium oleander e Tamarix gallica nelle aree a valle e prossime alle fiumare, La finalità degli interventi di compensazione, invece, è quella di riequilibrare alcuni degli impatti, come con specie vegetali rare o in rapida riduzione in Calabria, di notevole interesse fitogeografico, la riduzione della naturalità, della biodiversità, della continuità ecologica, attraverso delle azioni che come Sarcopoterium spinosum L. e Juniperus phoenicea L. portino ad incrementare il valore dei parametri sopra citati in aree diverse da quelle strettamente interessate dall’infrastruttura. La logica che sottende a questo tipo di interventi è quella di Le aree rappresentano, per caratteristiche idrogeologiche e bioclimatiche, un ecosistema controbilanciare gli impatti negativi dell’opera, migliorando la qualità ambientale in aree contigue o particolarissimo, fragile e mutevole, a rischio anche a causa dell’attività umana che continua a anche distinte da quella di progetto, nell’ottica di un’economia ambientale di ispirazione ecologica, che sfruttare le aree a fini agricoli, minerari e di approvvigionamento idrico senza adeguata attenzione tende a “risarcire” l’ambiente ogniqualvolta questo venga privato di alcuni elementi (sottrazione di e monitoraggio degli effetti a breve e lungo termine. Effetti che si ripercuotono in primo luogo sulle vegetazione) o alterato nei suoi caratteri essenziali (composizione e struttura delle fitocenosi). biocenosi dell’ambiente di fiumara, si estendono sul suolo, sul dinamismo idrico, e determinano un degrado diffuso. Opere a verde In considerazione delle criticità ambientali evidenziate, il presente progetto conferma le previsioni Gli interventi di mitigazione ed inserimento paesaggistico - ambientale, potenziati rispetto al relative alla ricostituzione della vegetazione ripariale del progetto preliminare, ma definisce ulteriori progetto preliminare, hanno interessato, in particolare, la formazione delle fasce arboree ed interventi compensativi con l’obiettivo di favorire il ripristino di equilibri naturali, il normale arbustive, la rinaturalizzazione degli imbocchi delle gallerie, il ripristino della vegetazione ripariale, dinamismo della vegetazione e giungere a condizioni più stabili e in equilibrio. la sistemazione naturalistica di tombini, sottopassi faunistici, ecodotti, aree di svincolo e rotatorie. In generale il potenziamento della vegetazione è stato deciso per garantire un’efficace funzione Nel rispetto delle norme stabilite dal Regolamento dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) della schermante che incide positivamente sia sugli impatti della componente paesaggistica che di provincia di Cosenza (2005), sono stati predisposti interventi selvicolturali orientati al quella ambientale in senso lato. Infatti, le fasce di vegetazione a struttura lineare svolgono miglioramento, preservazione e conservazione della fitocenosi presenti nelle aree prossime al importanti funzioni, sia in termini di regolazione delle condizioni microclimatiche che dei flussi nuovo tracciato stradale ed esterne all’alveo attivo. Nello specifico si prevedono i seguenti materici, abiotici e biotici, rappresentando un connettivo diffuso, in una rete di microcorridoi e di interventi: pulizia dell'area, decespugliamento di specie alloctone ed erbe infestanti, rinfoltimento piccole unità di habitat. La disposizione della vegetazione, costituisce, infatti, un network di delle chiarie con piantagione di essenze arboree ed arbustive a prevalenza di Pinus halepensis. ecosistemi su larga scala e assume un ruolo determinante non solo per la funzione di mitigazione

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 27 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

Interventi di recupero delle aree interessate dalla cantierizzazione In fase di elaborazione del progetto definitivo sono stati eseguiti una serie di approfondimenti progettuali mirati all’ottimizzazione delle opere di mitigazione acustica in conformità con i riferimenti legislativi Gli interventi di recupero ambientale sono finalizzati a favorire la riqualificazione ambientale delle aree vigenti (con particolare riferimento al DPR n. 142 del 30/3/2004 “Disposizioni per il contenimento e la coinvolte dalla cantierizzazione e, nello specifico, tenderanno alla ricostituzione delle condizioni prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della paesaggistico-ambientali ante-operam rilevate attraverso la fotointerpretazione delle riprese aeree, legge 26 ottobre 1995, n. 447”). opportunamente verificate in campo con sopralluoghi. A seguito degli approfondimenti progettuali eseguiti è stata realizzata una nuova e completa simulazione Si prevedono soluzioni riferibili alle seguenti tipologie: acustica lungo tutto il tracciato al fine di prevedere i livelli di immissione del rumore prodotto dal traffico veicolare. Tale simulazione è stata eseguita mediante un modello acustico spaziale tridimensionale  Interventi di ripristino della funzionalità agricola, per le aree coltivate, che saranno restituite ai comprendente tutti gli elementi di emissione del rumore (sorgenti) e gli elementi strutturali di interferenza proprietari successivamente alla dismissione dei cantieri. con la propagazione del suono (progetto stradale, terreno, edifici, etc). Diversamente da quanto fatto nel  Interventi di ripristino forestale, per le aree ricoperte da vegetazione di tipo naturale. SIA del progetto Preliminare, in cui la determinazione dell’inquinamento acustico indotto dal traffico stradale di progetto è stata effettuata con l’ausilio del modello previsionale di calcolo stradale RLS90, L’attenzione progettuale è rivolta, per i ripristini agricoli, prevalentemente alla ricostituzione di uno nel Progetto definitivo è stato utilizzato il metodo “NMPB-Routes-96”, che risulta essere indicato come strato di suolo fertile che garantisca la continuazione dell’attività agricola delle aree, una volta dismessi metodo di determinazione dei descrittori acustici dal Decreto Legislativo 19 agosto 2005 n. 194 i cantieri, limitando così gli impatti ambientali alla sola fase di cantierizzazione. ("Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale"). Oltre ai ripristini agricoli delle aree di cantiere sono previsti interventi di ripristino forestale per i cantieri localizzati in aree interessate da vegetazione di tipo naturale o seminaturale. Gli approfondimenti progettuali e le nuove analisi eseguite hanno portato alla modifica del progetto delle mitigazioni acustiche in termini di estensione e altezza delle barriere antirumore lungo tutto il tracciato. Gli interventi di ripristino forestale, diversificati in funzione dei contesti paesaggistico - ambientali, Le tipologie di interventi previste comprendono la realizzazione di barriere antirumore fonoassorbenti e tenderanno a realizzare una stratificazione fitocenotica quanto più possibile prossima alla struttura fonoisolanti. naturale ante-operam, garantendo un recupero ambientale che assicuri la continuità del fisotopo Tale tipologia di intervento mitigativo è risultata efficiente lungo tutto il tracciato e ha permesso di paesaggistico e l’integrazione eco sistemica della flora autoctona ricondurre i livelli di rumore all’interno dei limiti di legge. Si riporta nella specifica relazione il dettaglio delle barriere antirumore previste (cod. elab. La scelta della tipologia delle barriere acustiche è stata effettuata sulla base di considerazioni sia LO716CD1301 T00 IA02 AMB RE01 B). acustiche che di inserimento paesaggistico. Nella progettazione delle barriere sono stati utilizzati schermi trasparenti in PMMA o POLICARBONATO

in corrispondenza dei viadotti al fine di: Interventi di mitigazione acustica Dai risultati ottenuti sullo stato di progetto (Relazione acustica cod. elab.  migliorare l’impatto visivo della strada dal fondo valle; LO716CD1301T00IA02AMBRE01B) si configura la necessità di predisporre appropriate misure di  consentire una visuale panoramica agli utenti che percorreranno la nuova strada. mitigazione dell’impatto acustico (vedi elaborati codice: LO716CD1301T00IA00AMBPP01-25A/26- 27C/28A/29-30C/31-35A/36C/37A/38C/39-47A oppure elaborati codice: LO716C D 1301 T00 IA24 AMB PP 01--36B).

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 28 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

Esempio di trattamento di superfici trasparenti atto ad evitare le collisioni con l’avifauna (da COST 341)

Nei tratti in rilevato-trincea, in coerenza con il progetto preliminare, sono stati utilizzati prevalentemente barriere in legno al fine di ridurre il più possibile gli impatti acustici. Infatti, specialmente in condizioni in

cui i recettori si trovano ad una quota prossima al piano stradale, le barriere in legno risultano più La fotografia soprastante illustra un foto inserimento generico di una barriera trasparente su un efficienti rispetto a quelle trasparenti in virtù delle notevoli caratteristiche di fonoassorbenza viadotto mentre il tipologico è riportato nell’elaborato LO716CD1301T00IA02AMBST02A. implementabili in questa tipologia di schermo. L’utilizzo degli schermi trasparenti è stato fatto previa verifica acustica della loro efficacia su entrambi i Si consiglia l’utilizzo di pannelli in legno antifonici fonoisolanti e fonoassorbenti ad alto assorbimento lati dell’infrastruttura. Infatti l’utilizzo di barriere trasparenti ha il pregio di preservare la visibilità del acustico, costituiti da una struttura in legno al cui interno è alloggiato materiale fonoassorbente. territorio dalla strada e contestualmente di migliorare l’inserimento paesaggistico della stessa. Il tipologico di una barriera fonoassorbente in legno è riportato nell’elaborato Tuttavia le barriere trasparenti non possiedono caratteristiche di fonoassorbenza e la riduzione del LO716CD1301T00IA02AMBST01A. rumore avviene esclusivamente per riflessione dell’energia sonora sulla superficie trasparente.

L’energia riflessa torna sul sedime stradale e si irradia nel territorio situato nella parte opposta rispetto Nei tratti in rilevato-trincea in cui era possibile e preferibile utilizzare barriere trasparenti sono state alla sede di installazione della barriera. Ne consegue che a protezione di un area a ridosso della strada previste soluzioni miste TRASPARENTE/legno, in cui i pannelli fonoassorbenti occupano solamente la possono essere utilizzate delle barriere trasparenti salvo verificare i livelli di rumore non solo sul lato base della barriera mentre la parte superiore risulta composta con pannelli in PMMA mitigato ma anche su quello opposto dove, per via delle riflessioni anzidette, si assiste in generale ad (polimetilmetacrilato) o policarbonato trasparenti. Questo tipo di intervento è stato adottato un peggioramento delle condizioni acustiche. principalmente nella tratta Trebisacce-Roseto al fine di diminuire quanto possibile l’impatto visivo della L’utilizzo di barriere trasparenti può essere causa di morte di esemplari di uccelli appartenenti a barriera e preservare le vedute panoramiche dell’utente della strada. Anche queste soluzioni prevedono numerose specie fra le quali anche quelle meno comuni come Sparviere, Martin pescatore, Beccaccia l’adozione di strisce verticali adesive sulla parte trasparente al fine di ridurre la possibilità di impatto da e Frosone. Spesso gli uccelli non percepiscono gli ostacoli rappresentati dalle superfici trasparenti e le parte dei volatili (elaborato LO716CD1301T00IA02AMBST01A). collisioni in volo contro queste superfici sono quasi sempre fatali.

Per far fronte al problema, in alternativa alle speciali sagome anticollisione volatili di norma utilizzate, le Si riporta nella specifica relazione il dettaglio delle barriere antirumore previste (cod. elab. pannellature trasparenti verranno dotate di strisce verticali adesive di 2 cm di larghezza e con interasse LO716CD1301 T00 IA02 AMB RE01 B). di 10 cm. Tali strisce conferiscono alla barriera trasparente un effetto “griglia”che si è dimostrato essere il più efficace nel prevenire le collisioni dei volatili (come riportato in esperienze europee: COST 341 Habitat Fragmentation due to Transportation Infrastructure).

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 29 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

Per dettagli sulle opere di mitigazione e compensazione proposte, si rimanda agli elaborati specialistici (Relazione descrittiva generale delle opere a verde cod. elab. LO716CD1301T00IA01AMBRE01B e 11. ANALISI DELLE MIGLIORIE INDOTTE DAL PROGETTO DEFINITIVO Relazione acustica cod. elab. LO716CD1301T00IA02AMBRE01B ed agli elaborati grafici: Planimetrie interventi cod. elab. LO716CD1301T00IA00AMBPP01-47B). Nel presente capitolo saranno evidenziati i principali impatti relativi alla nuova S.S. 106 "Jonica" oggetto del presente studio, effettuando un'analisi relativa alle tratte e agli elementi progettuali maggiormente significativi. Le valutazioni sotto riportate, costituiscono l'esito delle valutazioni di dettaglio riportate nello Studio di Impatto Ambientale elaborate a partire dall'analisi dello stato attuale e delle presssioni determinate dalle opere in progetto.

Il criterio di analisi del tracciato stradale si basa usualmente sull'analisi dell'equilibrio complessivo di ciascuna variante proposta, raggiungibile attraverso l'ottimizzazione degli obiettivi di funzionalità, costo ed impatto ambientale.

In particolare, nella seguente tabella sono state analizzate tutte le modifiche apportate al PP evidenziando progressivamente i vantaggi dall'inizio progetto (Sibari) fino a fine progetto (Roseto Capo Spulico). L'analisi condotta evidenzia molto sinteticamente i miglioramenti ambientali introdotti da tutte le modifiche sostanziali.

Varianti Tipo di differenza Miglioramenti indotti dalle varianti del PD Svincolo a livelli sfalsati in ● miglioramento livello sicurezza sostituzione della rotatoria dell'intersezione Svincolo di Sibari ellittica ● collegamento diretto SS 534 con SS106 Jonica (miglioramento funzionale) Riduzione lunghezza viadotto, ● minore interessamento superfici suolo aumento luci campate, ● migliore inserimento paesaggistico- Viadotto Laghi abbassamento livelletta ambientale (impatto visivo, connessioni stradale ecologiche, rumore, emissioni) Realizzazione di due rotatorie a ● miglioramento livello sicurezza cavallo dello svincolo riducendo dell'intersezione le dimensioni cavalcavia ● eliminate zone di conflitto Svincolo di Cassano ● migliore inserimento paesaggistico- ambientale (impatto visivo, connessioni ecologiche, rumore, emissioni) ● limitata velocità flussi di traffico Realizzazione di due rotatorie a ● miglioramento livello sicurezza cavallo dello svincolo riducendo dell'intersezione Svincolo di Cerchiara le dimensioni cavalcavia ● eliminate zone di conflitto di Calabria - ● migliore inserimento paesaggistico- Francavilla ambientale (impatto visivo, connessioni ecologiche, rumore, emissioni) ● limitata velocità flussi di traffico

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 30 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

Lieve riduzione lunghezza ● minore interessamento superfici suolo curvatura e livelletta delle ecologiche, rumore, emissioni) viadotto, leggero aumento luci ● migliore inserimento paesaggistico- Gallerie ● migliore adattamento del tracciato alla Viadotto Satanasso campate ambientale (impatto visivo, connessioni conformazione del territorio ecologiche, rumore, emissioni) ● miglioramento livello sicurezza Lo svincolo è stato eliminato ● annullata qualsiasi tipologia di impatto Spostamento del tracciato ● più semplice esecuzione e migliore livello di Svincolo di Villapiana opera-ambiente Viadotto Straface verso il mare, innalzamento sicurezza sia in fase di cantiere che di Sviluppo in lunghezza minore; ● migliore inserimento paesaggistico- della livelletta esercizio eliminato un breve tratto di ambientale (impatto visivo, connessioni Soppressione dello svincolo ● minore interessamento superfici suolo Viadotto Saraceno rilevato stradale sul versante in ecologiche, rumore, emissioni) “Amendolara”, ed innalzamento ● miglioramento livello sicurezza (stabilità sinistra idrografica della livelletta stradale per versanti) Svincolo Amendolara Eliminate alcune corsie di ● miglioramento livello sicurezza (rispetto ad l’attraversamento dell’ampio ● eliminazioni impatti che sarebbero stati inserimento previste nello eventuali esondazioni del torrente o rotture pianoro di Amendolara generati dallo svincolo svincolo che interferivano con degli argini dell’invaso artificiale a monte attraverso trincee gli imbocchi alle “gallerie dello svincolo) Innalzamento della livelletta ● migliore inserimento paesaggistico- Trebisacce”; riposizionato lo ● consentite manovre di uscita ed immissione nella galleria artificiale Taviano ambientale (impatto visivo, connessioni Svincolo di Trebisacce svincolo Trebisacce più in nella sola direzione Sud Galleria Taviano - e del viadotto Ferro; ridotto ecologiche, rumore, emissioni) prossimità del versante a nord, ● minore interessamento superfici suolo Viadotto Ferro come ingombro Il viadotto Ferro ● minore interessamento superfici suolo con conseguente accesso allo con leggero aumento delle luci ● diminuzione dell’impatto sui deflussi del svincolo più arretrato rispetto Torrene Ferro all’alveo del Torrente riduzione in un unico svincolo ● minore interessamento superfici suolo Sostituzione delle due gallerie e ● miglioramento livello sicurezza ed Svincolo Roseto bidirezionale posto in sinistra ● maggior livello di sicurezza soprattutto in della trincea interposta con omogeneizzazione del tracciato idrografica del torrente Ferro fase esecutiva un’unica galleria ● migliore inserimento paesaggistico- Spostamento dell'asse del ● migliore inserimento paesaggistico- Galleria Trebisacce ambientale (impatto visivo, connessioni tracciato verso il mare ed ambientale (impatto visivo, connessioni ecologiche, rumore, emissioni) Gallerie Roseto attraversamento del territorio ecologiche, rumore, emissioni) ● ridotta interferenza con zona di frana, attraverso due gallerie naturali ● evitata l' area di dissesti e l'interfenza con i condizioni geomeccaniche più favoreoli) ed una artificiale diffusi problemi di stabilità dei versanti Spostamento del viadotto verso ● migliore inserimento paesaggistico-

il mare e restringimento della ambientale (impatto visivo, connessioni carreggiata; aumentare le luci ecologiche, rumore, emissioni) del viadotto con sviluppo in ● minore interessamento superfici suolo 11.1 Quadro delle criticità presenti Viadotto Pagliaro lunghezza minore ● evitata l’area in frana sul versante in destra idrografica Successivamente si è sviluppata una analisi generale della proposta progettuale per completare il ● evitate le interferenze con alcuni fabbricati quadro delle criticità presenti. Tale analisi è stata esperessa attraverso considerazioni qualitative la disposti lungo il tracciato (area PIP) cui chiarezza e drasticità rendono superflua qualsiasi rappresentazione analitica del problema. Lo svincolo presenta tipologia ●miglioramento livello sicurezza "a diamante" con rotatoria dell'intersezione Svincolo Albidona circolare ● ingresso ed uscita della SS 106 in Individuazione delle criticità entrambe le direzioni (miglioramento funzionale) Le criticità sono individuate per tratti e così classificate: Riduzione lunghezza viadotto, ● minore interessamento superfici suolo aumento luci campate ● migliore inserimento paesaggistico- Viadotto Monaco 1. Criticità di primo livello: ambientale (impatto visivo, connessioni ecologiche, rumore, emissioni) - impedimenti che pregiudicano la fattibilità dell’opera Lieve spostamento del tratto ● migliore inserimento paesaggistico- Viadotto Forno - verso il mare, modifica lieve alla ambientale (impatto visivo, connessioni Galleria Schiavi - curvatura dei due Viadotti e ecologiche, rumore, emissioni) 2. Criticità di secondo livello: Viadotto Avena della Galleria. - situazioni di impatto ambientale che implicano un livello di degrado Galleriie Potresino– Lieve spostamento del tracciato ● migliore inserimento paesaggistico- Galleria Celogreco verso il mare; modificata ambientale (impatto visivo, connessioni difficilmente accettabile;

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 31 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

- interferenze che rendono difficoltoso l’iter approvativo e costosa la Tratto 2: ASSI FRANCAVILLA – VILLAPIANA SCALO – VILLAPIANA – VILLAPIANA realizzazione; MARINA - elementi tecnici che rendono costosa la realizzazione e gestione dell’opera Nessuna criticità

3. Criticità di terzo livello: - tutte le situazioni di impatto significativo in aree sensibili. Tratto 3: FIUMARA SARACENO

Criticità di 1° livello (eliminata con variante planoaltimetrica): l’area archeologica di Brolio non può Il tracciato è stato analizzato, individuando i tratti interessati da criticità; da questa analisi essere attraversata in superficie, pertanto il progetto definitivo prevede di attraversare tale area in emergono già con una certa evidenza le motivazioni della scelta del tracciato proposto. galleria naturale al disotto dello strato di interesse archeologico. In generale il tracciato di progetto definitivo si presenta migliorativo rispetto al progetto a base di Criticità di 3° livello: SIC naturalistico della Fiumara Saraceno e ZPS dell'Alto Ionio Cosentino: le gara poichè: aree SIC e ZPS sono attraversate per la maggior parte in viadotto (Viadotto Saraceno); lo studio di  minore impatto paesaggistico-ambientale (impatto visivo, connessioni ecologiche garantite incidenza effettuato (cfr. LO716CD1301T00IA30AMBRE03B) indica una minore sensibilità per le per flora e fauna, rumore ed emissioni); aree attraversate dal tracciato del PD rispetto al PP, indicando adeguate misure di mitigazione.  si sviluppa più a monte verso territori non urbanizzati;

 prevede l'uso di barriere acustiche con minore impatto visivo; Tratto 4: TORRENTE AVENA  sono previsti meno svincoli;

 minore interessamento delle superfici di suolo; Criticità di 3° livello: SIC naturalistico del torrente Avena. Il SIC è attraversato dal tracciato in viadotto; anche in questo caso lo Studio di Incidenza effettuato (cfr.LO716CD1301T00IA30  viadotti più corti; AMBRE03A), indica una minore sensibilità per le aree attraversate dal tracciato che attraversa  percorsi in galleria maggiori; l’alveo dell’Avena in retto per un breve tratto di circa 300 metri.

 migliore livello di sicurezza sia in fase di realizzazione che in fase di esercizio;

 scavi riutilizzabili. Tratto 5: AMENDOLARA

Criticità di 2° livello: archeologia Tratto 1: PIANA DI SIBARI Il tracciato incontra due aree di elevato interesse archeologico: il rilievo di Cielogreco e quello Nessuna criticità dell'antico Stazio Romano "Ad Vigesium". Le due zone, e la campagna limitrofa, pur non essendo

oggetto di vincoli areali istituiti, sono dense di ritrovamenti che implicano una notevolissima situazione di rischio in caso di opere di superficie.

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 32 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

Più a nord, dopo l'area dello Stazio Ad Vigesium, il tracciato si trova in vicinanza con due ruderi di ville romane, che, pur essendo fuori asse, rappresentano un elemento che indica la situazione di 12. Impatto ambientale rischio generalizzata per la zona di Amendolara. 12.1 Rapporto complessivo dell’opera con la realtà territoriale

Il progetto, per affrontare in modo prudente queste criticità, prevede di effettuare una campagna Il territorio attraversato è schematizzabile in due fasce parallele con caratteristiche diverse: archeologica preliminare lungo l'asse di progetto, finalizzata all'eventuale recupero di reperti e alla - la fascia litoranea, caratterizzata da una più intensa presenza abitativa con diversi centri abitati e garanzia della disponibilità delle aree per lo sviluppo dei lavori secondo programma. dalla esistenza delle due vie di comunicazione principali: l’attuale SS 106 Ionica e la Ferrovia Crotone-Taranto; - la fascia collinare interna, meno antropizzata a più dichiarata vocazione agricola. Lungo il tracciato si rilevano le seguenti aree sensibili: Tratto 6: ROSETO CAPO SPULICO - tre siti di interesse archeologico: Sibari (antica Sibari), Brolio di Trebisacce (villaggio pre-ellenico) e Criticità di 2° livello: frana di Roseto Amendolara (Stazio Romano); - due SIC (Sito di interesse comunitario sotto l’aspetto florofaunistico): Torrente Saraceno e Torrente Nel tratto di congiungimento con la nuova Ionica a Nord di Roseto il tracciato si trovava ad Avena ed una ZPS (Zone di Protezione Speciale): Alto Ionio Cosentino; attraversare una frana attiva la cui potenza dello strato interessato è tale da rendere remota la - una frana attiva a Roseto capo Spulico. possibilità di un consolidamento. Si è pertanto sviluppato un percorso che spostato verso il mare La situazione ante-operam della viabilità versa in condizioni gravissime sotto l’aspetto dell’incidentalità e attraversa il territorio in due gallerie naturali ed una artificiale, quest'ultima ripiega verso nord- del degrado delle aree abitate attraversate dall’attuale strada: l’inquinamento acustico generato dalla ovest, in tal modo è avitata tale interferenza strada oggi in esercizio in prossimità dell’attuale ionica è ampiamente oltre i limiti di normativa vigente. L’attuale tracciato della statale è causa continua di vittime le cui statistiche porgono valori superiori del Criticità di 3° livello: ZPS dell'Alto Ionio Cosentino L'area ZPS è attraversata in parte dal viadotto 45% rispetto alla media nazionale: tali incidenti riguardano un cattivo rapporto tra traffico locale e Ferro e dallo svincolo di Roseto; lo Studio di Iincidenza effettuato (cfr. pedonale ed il traffico a lunga percorrenza dell’itinerario ionico-adriatico. La strada è oggi collocata in LO716CD1301T00IA30AMBRE03A) indica una minore sensibilità per l' area attraversata dal modo tale da compromettere le porzioni di territorio incluse tra di essa e la ferrovia e da caratterizzare in tracciato rispetto al PP indicando adeguate misure di mitigazione. maniera fortemente negativa le fasce di terreno antistanti gli edifici dei centri abitati. In questo contesto il progetto opera una riorganizzazione del territorio con la realizzazione di un asse che riuscirà a separare il traffico di lunga percorrenza dalla realtà di vita e di microcomunicazione locale. L’elaborazione del Progetto Definitivo in variante al PP, è stata affinata per minimizzare gli impatti e salvaguardare le aree archeologiche.

La nuova infrastruttura è composta da tratte in rilevato e scavo per il 66% della lunghezza del tracciato (circa 24.7 km su 37.6 km), per il 17% da tratte in viadotto (circa 6.5 km su 37.6 km), per il 13% della sua lunghezza da gallerie naturali (circa 4.8 km su 37.6) ed infine per il 4% da gallerie artificiali (1.5 km su 37.6 km).

Nella tabella seguente viene elencata la sequenza delle opere principali:

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 33 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

Si osserva inoltre che il 67% delle tratte in scavo e rilevato si estendono nei primi 18 km dove si sviluppa la piana di Sibari, caratterizzata da un andamento dei pendii pianeggiante o dolcemente acclive. è invece nella seconda tratta, caratterizzato dalla presenza di terrazzamenti costieri e di innumerevoli torrenti con versanti ripidi e una marcata instabilità, che si estende invece il resto del tracciato all'aperto e la totalità della gallerie. Particolarità del progetto è stata inoltre quella di prevedere un sistema di cantierizzazione che evita il passaggio di mezzi per movimentazione di materie lungo le strade esistenti, sfruttando per l’intera durata dei lavori le sole piste di cantiere collocate lungo il tracciato. Tali piste sono tra l’altro schermate preventivamente da appositi argini (dune) con funzione sia visiva che fonoassorbente

12.2 Le aree critiche e gli impatti sinergici

La realizzazione della nuova SS 106 in zona collinare, generalmente distante dalle aree più intensamente abitate implicherà una serie di impatti fortemente positivi ed alcuni impatti negativi mitigati da una serie di interventi connessi al progetto: Impatti positivi - Spostamento del traffico ad alta velocità e a lunga percorrenza, con preponderanza di mezzi pesanti, in aree non abitate o con abitazioni rarefatte: miglioramento della qualità generale di vita nei centri abitati (spostamenti pedonali, funzionalità della rete locale, ecc..) - Conseguente miglioramento fino ai valori consentiti dalle norme del clima acustico dei centri abitati situati nella fascia litoranea - Analogo miglioramento della qualità dell’aria nella fascia di territorio più intensamente popolata: - Riduzione dell’incidentalità della statale, oggi superiore del 45% alla media nazionale. Impatti negativi e relativi interventi di mitigazione - Peggioramento del clima acustico e della qualità dell’aria in vicinanza della nuova infrastruttura; impatto ricondotto a valori soddisfacenti e comunque inferiori ai limiti di norma grazie all’inserimento in progetto di barriere fornoassorbenti e fono riflettenti; - Impatto paesaggistico: significativo per quanto riguarda i viadotti, la cui architettura è stata studiata in modo da ottenere un effetto il più possibile trasparente e con cromatismi coerenti all’ambiente attraversato; - Impatto su aree naturali pregiate (SIC e ZPS): il passaggio all’interno delle due aree Saraceno e Avena e all'area protetta dellì Alto Ionio Cosentino è inevitabile giacché queste si sviluppano per diversi chilometri in direzione perpendicolare alla costa. Lo studio di incidenza (cfr. LO716CD1301T00IA30AMBRE03B) ha indicato comne ottimali i punti scelti per atttraversare i due torrenti e il progetto della cantierizzazione, che reca disturbo più dell’esercizio, prevede una serie di

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 34 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA S.S.106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA S.S.534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO ______Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale - Sintesi Non Tecnica

misure atte a minimizzare il disturbo delle specie animali; il ripristino della vegetazione per queste Si riporta in seguito una tabella di sintesi degli impatti attesi, in relazione alle aree di impatto definite per aree è stato curato nel minimo dettaglio con la finalità di restituire le caratteristiche naturali ante le componenti Rumore, Vegetazione, Fauna, Ecosistemi e Paesaggio: operam alle superfici interssate dal cantiere. I viadotti, ove necessario, sono dotati di barriere fonoriflettenti per limitare il rumore in fase di esercizio. SINTESI DEGLI IMPATTI ATTESI (IN FASE DI CANTIERE ED ESERCIZIO) 12.3 Qualità ambientale post operam AREE DI IMPATTO DEFINITE RUMORE FAUNA VEGETAZIONE ECOSISTEMI PAESAGGIO A1 Svincolo di Sibari MEDIO MINORE TRASCURABILE TRASCURABILE MEDIO La qualità complessiva ambientale post operam è da considerare migliorata, avendo con riferimento il A2 Viadotto Laghi TRASCURABILE MINORE TRASCURABILE TRASCURABILE MEDIO progresso decisivo delle componenti salute pubblica, rumore, atmosfera. La qualità della componente A3 Viadotto Raganello TRASCURABILE MINORE TRASCURABILE MINORE MEDIO paesaggio è migliorata a lungo termine, cioè dopo la crescita degli interventi di ripristino e dal Viadotto Satanasso al A4 Viadotto Saraceno MINORE MEDIO TRASCURABILE IMPORTANTE MEDIO arricchimento della vegetazione, mentre a breve subisce un peggioramento anche per gli effetti Svincolo Trebisacce e A5 Galleria Trebisacce TRASCURABILE MEDIO MINORE IMPORTANTE IMPORTANTE temporanei delle attività di cantiere. A6 Viadotto Pagliaro MINORE MINORE TRASCURABILE MINORE MEDIO Ecosistemi, Ambiente Idrico, Flora e Fauna possono considerarsi lievemente interessati da impatti che A7 Svincolo Albidona MINORE MINORE TRASCURABILE MINORE MEDIO da Galleria Schiavi a a lungo termine si annullano, soprattutto in considerazione del massiccio intervento di messa a verde e Variante Gallerie Artificiali, MINORE MINORE TRASCURABILE TRASCURABILE IMPORTANTE rinaturalizzazione progettato tra le opere di mitigazione. A8 Potresino,Cielogreco dal Viadotto Straface al Si riporta in seguito una tabella di sintesi degli impatti attesi, in relazione alle aree di impatto definite A9 Viadotto Amendolara MINORE MEDIO MINORE MINORE MEDIO per le componenti Ambiente idrico, Suolo e Sottosuolo: Galleria Taviano e Viadotto A10 Ferro MINORE MEDIO TRASCURABILE IMPORTANTE IMPORTANTE A11 Svincolo Roseto MINORE IMPORTANTE MINORE MEDIO MEDIO SINTESI DEGLI IMPATTI ATTESI A12 Galleria Roseto MINORE MEDIO TRASCURABILE MEDIO IMPORTANTE SUOLO E ACQUE SUPERFICIALI E AREE DI IMPATTO DEFINITE SOTTOSUOLO SOTTERRANEE Per approfondimenti circa gli impatti generati dall'opera sia in fase di realizzazione, che in fase di dal Km 0,000 al Km 15,500 circa (Ponte Castiglione) comprende MINORE A1 tutto il tratto di attraversamento della Piana di Sibari. MEDIO esercizio, si rimanda alla Relazione di Valutazione degli Impatti (ed agli specifici elaborati grafici A2 Dal Torrente Satanasso al Torrente Saraceno. MEDIO MINORE contenuti nel Quadro di riferimento Ambientale - Valutazione degli impatti - Elaborati grafici: LO716CD (da Trebisacce a Roseto Capo Spulico) Attraversamenti in MEDIO A3 Gallerie naturali - Galleria Trebisacce, Galleria Roseto1. MEDIO 1301 T00 IA 30 AMB PL 01-07 B), che riporta la dimensione dell'alterazione potenziale dello stato delle (da Trebisacce a Roseto Capo Spulico) Attraversamenti in componenti ambientali in esame, conseguenti all'introduzione della pressione ambientale (cod. elab. Galleria artificiale: Galleria Schiavi, Gallerie Potresino, Gallerie MINORE MINORE A4 Cielogreco, Galleria Taviano. Relazione di Valutazione degli impatti: LO716CD 1301 T00 IA30 AMB RE 04 B). (da Trebisacce a Roseto Capo Spulico) Attraversamenti in trincea MINORE MEDIO A5 e/o rilevato e Svincolo Albidona. (da Trebisacce a Roseto Capo Spulico) Attraversamento impluvi di maggiore importanza: Torrente Pagliaro, Canale Monaco, MINORE MINORE Fosso Forno, Torrente Avena, Fosso Potresino, Fosso Carraro, A6 Torrente Straface. (da Trebisacce a Roseto Capo Spulico) Attraversamento fossi e canali minori: Viadotto Albidona, Viadotto Amendolara, Fosso MEDIO MINORE presso Piano della Lista, Canale della Donna, Fossi presso Piana A7 della Chiatta Canale Castello, Canale Annunziata. A8 Attraversamento Torrente Ferro – svincolo Roseto Sud. MEDIO MINORE A9 Galleria naturale Roseto 2 – Galleria artificiale Roseto 3. MINORE MINORE A10 Da Località Castello sino a fine progetto. MINORE MEDIO Cantieri temporanei, Cantiere Base, Aree di deposito temporaneo MEDIO MINORE A11 degli Inerti, Aree di deposito definitivo degli inerti.

______ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 35