L'archivio Gnoli

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

L'archivio Gnoli Studi e Ricerche Studi umanistici – Philologica L’Archivio Gnoli Uno sguardo inedito sulla cultura letteraria della Roma risorgimentale (1815-1870) Chiara Licameli University Press Collana Studi e Ricerche 97 Studi umanistici Serie Philologica L’Archivio Gnoli Uno sguardo inedito sulla cultura letteraria della Roma risorgimentale (1815-1870) Chiara Licameli 2020 Studi umanistici Serie Philologica L’Archivio Gnoli Uno sguardo inedito sulla cultura letteraria della Roma risorgimentale (1815-1870) Chiara Licameli 2020 Il volume è pubblicato con il contributo del dottorato di Italianistica, Dipartimento di Lettere e Culture moderne Copyright © 2020 Sapienza Università Editrice Piazzale Aldo Moro 5 – 00185 Roma www.editricesapienza.it [email protected] Iscrizione Registro Operatori Comunicazione n. 11420 ISBN 978-88-9377-147-4 DOI 10.13133/9788893771474 Pubblicato a settembre 2020 Quest’opera è distribuita con licenza Creative Commons 3.0 IT diffusa in modalità open access. In copertina: Joseph Mallord William Turner (British, 1775-1851), Modern Rome – Campo Vaccino, 1839, Oil on canvas 91.8 × 122.6 cm (36 1/8 × 48 1/4 in.), 2011.6. The J. Paul Getty Museum, Los Angeles. Digital image courtesy of the Getty’s Open Content Program. Indice Premessa ix Siglario degli archivi e delle biblioteche xv 1. Una famiglia romana tra Restaurazione e Roma capitale 1 1.1. Storie di famiglia: 1815-1850 1 1.2. Storie di famiglia: 1850-1870 23 1.3. Storie di famiglia: uno sguardo sugli Gnoli dopo la Breccia di Porta Pia (1870-1915) 36 2. Contro il “declinar delle lettere”: Tommaso Gnoli 41 2.1. Patriottismo e massoneria: i versi di gioventù 41 2.2. L’interesse per l’epica: dal Vitichindo agli Argomenti al Ruggiero di Leonardo Vigo D’Acireale 47 2.3. La ricerca di una “nuova via” 50 2.4. Lo sperimentalismo: dalla poesia dialettale alle Poesie acrobatiche 56 2.5. Da Ferrara a Roma, percorsi e appartenenze: le Poesie dell’Avvocato Tommaso Gnoli ferrarese 66 2.6. Uno scrittore dai molti volti 68 3. “Sarebbe tempo che commannassero le mogli”: Teresa Gnoli 73 3.1. La poesia edita: la circolazione, i motivi, l’impegno patriottico 73 3.2. La poesia inedita: suggestioni private, riferimenti, specificità 88 3.3. Storie di patria, storie di uomini: gli scritti teatrali 92 vi L’Archivio Gnoli 3.4. Canti di “itale glorie”: Un’Anima Grande o Gioia e Malinconia 102 3.5. Itinerari pedagogici per una educazione etica e civile: le prose 105 3.6. Le scritture private: i diari, i racconti di viaggio, l’autobiografia 111 3.7. La voce di una donna di Roma: letture critiche 118 4. “Tu sei d’Italia, di Roma son io”: Domenico Gnoli 121 4.1. La formazione culturale della giovinezza e le prime raccolte poetiche 121 4.2. Il legame con i poeti della Strenna romana: influenze, scambi, rielaborazioni 133 4.3. Scene borghesi e ambizioni di scena: gli scritti teatrali 141 4.4. Una chiamata patria: i Ricordi d’un volontario 148 4.5. L’ultimo canto risorgimentale: i Versi di Dario Gaddi 153 4.6. Dagli scritti autobiografici alla diffrazione dell’‘io’ 158 4.7. Il poeta della nuova Italia: prospettive di studio 166 Conclusioni 137 Descrizione del fondo (1815-1870) 179 Appendice 205 Nota ai testi 205 Tommaso Gnoli 207 1. Sermoni, Satire, Capitoli e Poesie mordaci, e giocose, e Poesie acrobatiche 207 2. Poesie acrobatiche 209 3. La mostra di un torneo in Tolosa al tempo di Carlo Magno 223 Teresa Gnoli 226 1. Le Riflessioni e L’Addio a Roma 226 2. Un’Anima Grande o Gioia e Malinconia 229 3. Gli Ingenui in Viaggio 242 4. Principio di un’autobiografia di Ester Gnoli 251 Indice vii Domenico Gnoli 255 1. Composizioni poetiche di Domenico Gnoli dal 1854 al 1857 255 2. Augusta Paulsen 261 3. Le Memorie e i Ricordi 264 Giuseppe Gnoli 285 1. Appunti autobiografici di Ser Peppe 285 Le lettere sulla Repubblica romana del 1849 292 Fonti e bibliografia 299 Indice dei nomi 325 Premessa Quali erano le specificità della cultura romana in epoca preunitaria? Come si possono leggere alla luce della situazione nazionale di allora? In che modo, ed entro quali termini, la centralità simbolica di Roma ha avuto un ruolo attivo nel processo unitario? Queste domande ambiziose hanno animato ricorsivamente gli stu- di sulla Roma della Restaurazione e del Risorgimento, conducendo a conclusioni che si sviluppano attorno ad alcuni nodi problematici, come il rapporto tra la circolazione della cultura e il controllo pontifi- cio; il sistema di committenze; le reti di relazioni e le pratiche della so- ciabilità che intercorrevano tra gli abitanti dell’Urbe, i viaggiatori stra- nieri e gli uomini di cultura che vivevano in altri luoghi della Penisola. La Roma di questi anni, oggetto di attenzione critica soprattutto a partire dagli studi belliani di Merolla1 e dal contestuale, nonché monu- mentale, lavoro di Bartoccini2, ha suscitato in seguito alle celebrazioni dei centocinquanta anni dell’Unità d’Italia un rinnovato interesse. Studi volti a sottolineare i più significativi eventi culturali verifica- tisi nella città, comeLa Repubblica romana del 1849 a cura di Alfonzetti e di Tatti3, e a definire il ruolo dei letterati romani nel contesto nazionale – si pensi al volume di Pagliardini Mappe interculturali della letteratura italiana nel Risorgimento, che lascia ampio spazio a Belli e ne vaglia la 1 R. Merolla, Note sulla cultura della Restaurazione romana, in Id (a cura di), G.G. Belli romano, italiano ed europeo. Atti del 2° convegno internazionale di studi belliani (Roma, 12-15 novembre 1984), Roma, Bonacci, 1985, pp. 69-130. 2 F. Bartoccini, Roma nell’Ottocento. Il tramonto della “Città Santa”. Nascita di una capitale, Bologna, Cappelli, 1985. 3 B. Alfonzetti, M. Tatti (a cura di), La Repubblica romana del 1849 la storia il teatro la letteratura, Roma, Bulzoni, 2013. x L’Archivio Gnoli produzione alla luce di scritti di autori di respiro internazionale quali Mazzini e Belgiojoso4 –, evidenziano la necessità di approfondire e ri- leggere la realtà romana a partire dal sistema culturale che si era strut- turato nei secoli precedenti5. Questo volume, che intende contribuire alla ricostruzione del- le complesse dinamiche che interessarono l’Urbe attraverso l’esame dell’archivio privato della famiglia Gnoli, si inserisce in un contesto di indagine più ampio di studi risorgimentali ormai consolidato nel Di- partimento di Lettere e Culture moderne della Sapienza, che compren- de titoli volti a reinterpretare in un’ottica civile le biografie e gli scritti dei protagonisti della letteratura del tempo6, la realizzazione di progetti tesi a contestualizzare la letteratura italiana del Sette e Ottocento in una prospettiva europea quali Diplomazia e letteratura nel Settecento e nel pri- mo Ottocento (1690-1815) e La Repubblica letteraria e l’Europa: il contributo dei letterati italiani alla definizione di uno spazio europeo (XVIII-XIX secolo) 7, infine la collaborazione ad iniziative di carattere nazionale e internazio- nale come il gruppo ADI RRR Restaurazione Rivoluzione Risorgimento, coordinato da Silvia Tatti e Stefano Verdino, la ricerca Per i 150 anni dell’Unità (1861-2011). Cultura e letteratura del Risorgimento, condotta in collaborazione con le università di Bergamo e di Genova, il laboratorio Esilio e Scrittura femminile, nato nel 2019 in associazione con l’Université de Lille. L’Archivio Gnoli, attualmente sito a Cagli, nelle Marche, conserva circa tremila documenti, perlopiù inediti, risalenti agli anni 1815-1870, relativi all’avvocato concistoriale Tommaso Gnoli e i suoi figli Domeni- co e Teresa. Il fondo, ben conservato e parzialmente catalogato, offre in primis l’opportunità di tracciare i profili di Tommaso e Teresa, autori poco conosciuti, nonché di indagare i primi contatti con la scrittura del più noto Domenico; in seconda istanza permette di ricostruire le dina- 4 A. Pagliardini, Mappe interculturali della letteratura italiana nel Risorgimento, Frankfurt am Main [etc.], Peter Lang, 2013. 5 Per un approfondimento sulla questione rimando a J. Boutier, B. Marin, A. Romano (a cura di), Naples, Rome, Florence. Une histoire comparée des milieux intellectuels italiens (XVIIe-XVIIIe siècles), Roma, École française de Rome, 2005; B. Alfonzetti (a cura di), Settecento romano. Reti del Classicismo arcadico, Roma, Viella, 2017. 6 Si vedano perlomeno B. Alfonzetti, S. Tatti (a cura di), Vite per l’Unità. Artisti e scrittori del Risorgimento civile, Roma, Donzelli, 2011; B. Alfonzetti, F. Cantù, M. Formica, S. Tatti, L’Italia verso l’Unità. Letterati eroi patrioti, Roma, Edizioni di storia e Letteratura, 2011. 7 I due Progetti di Ateneo, coordinati e proposti da Silvia Tatti, sono stati condotti negli anni 2016-2017. Premessa xi miche attorno alle quali si articolano le vie della cultura nella Roma preunitaria; infine consente di rileggere il percorso di una nazione in divenire a partire dalla Restaurazione per arrivare all’Unità dalla pro- spettiva di una delle famiglie di letterati più notevoli del primo Otto- cento romano. Il ricco epistolario contenuto nell’archivio, infatti, non offre solo uno spaccato delle vicende biografiche degli Gnoli, ma anche del contesto romano, in particolare – per l’alta concentrazione di lettere risalenti al periodo – degli anni che vanno dall’ascesa al soglio pontifi- cio di Pio ix (1846) alla Repubblica romana del 1849. I testi del fondo, dunque, arricchiscono un già sostanzioso catalogo di documenti che attesta un “risorgimento di massa” nel quale Roma è in prima linea accanto a Venezia, Milano, Napoli8 e, data la varietà degli spunti of- ferti, inducono ad una riflessione sulla necessità di rileggere gli eventi di Roma alla luce delle vicende dei singoli individui e delle famiglie, e dunque a partire dalla valorizzazione del patrimonio archivistico di cui la città abbonda9. Ai fini di una maggiore definizione della situazione romana e di una mappatura della rete di conoscenze dei tre autori si è deciso di in- tegrare le fonti reperite a Cagli con documenti conservati presso archi- vi e biblioteche romane quali l’Archivio Frediani Dionigi, l’Archivio Ferretti, la Biblioteca Angelica, la Biblioteca Nazionale Centrale Vit- torio Emanuele ii.
Recommended publications
  • The Atlantic Roots of Working-Class Internationalism: a Historical Re-Interpretation
    THE ATLANTIC ROOTS OF WORKING-CLASS INTERNATIONALISM: A HISTORICAL RE-INTERPRETATION THIERRY DRAPEAU A DISSERTATION SUBMITTED TO THE FACULTY OF GRADUATE STUDIES IN PARTIAL FULFILLMENT OF THE REQUIREMENTS FOR THE DEGREE OF DOCTOR OF PHILOSOPHY GRADUATE PROGRAM IN SOCIAL AND POLITICAL THOUGHT YORK UNIVERSITY TORONTO, ONTARIO DECEMBER 2014 © Thierry Drapeau, 2014 Abstract This dissertation offers a historical re-interpretation of working-class internationalism by situating its development within the early modern Atlantic-world economy (c. 1600- 1830). Through an exploration of various moments of insurgency and revolt of an emerging Atlantic class of workers, among them slaves, sailors, servants, and others, it demonstrates that profound and decisive traditions of proletarian solidarity across borders existed prior to the nineteenth-century classical age of working-class internationalism. In doing so, this dissertation alters the prevailing standpoint of the free, white, waged, industrial worker of Europe by bringing in that narrative the agency of the unfree, black (and racialized), wageless, plantation-slave worker of the Americas. Underpinning this intervention is a more generous and complex understanding of capitalism as a mode of production inclusive of unfree forms of labour. In order to recover and foreground early formative moments of working-class internationalism in the Atlantic-world economy, this dissertation proposes to re-theorize this development in terms of processes of transboundary proletarian solidarity in a longue durée frame. Rooted in a multidisciplinary framework of analysis situated at the intersection of Historical Sociology, Global Labour History, Atlantic Studies, and Social History, this strategy has allowed me to illuminate two world-significant moments of proletarian solidarity played out across colonial and imperial borders.
    [Show full text]
  • Vita Di Giuseppe Garibaldi Vol
    Luigi Palomba Vita di Giuseppe Garibaldi Vol. I www.liberliber.it Questo e-book è stato realizzato anche grazie al sostegno di: E-text Web design, Editoria, Multimedia (pubblica il tuo libro, o crea il tuo sito con E-text!) http://www.e-text.it/ QUESTO E-BOOK: TITOLO: Vita di Giuseppe Garibaldi, vol. I AUTORE: Palomba, Luigi TRADUTTORE: CURATORE: NOTE: CODICE ISBN E-BOOK: n. d. DIRITTI D'AUTORE: no LICENZA: questo testo è distribuito con la licenza specificata al seguente indirizzo Internet: http://www.liberliber.it/online/opere/libri/licenze/ TRATTO DA: Vita di Giuseppe Garibaldi] 1 / Luigi Palomba. - Milano : Società Editoriale Milanese, 1906. - 349 p. : ill. ; 26 cm. Fa parte di: Vita di Giuseppe Garibaldi / Luigi Palomba. - Milano : Società Editoriale Milanese, 1906-1907. - 3 v. : ill. ; 26 cm. CODICE ISBN FONTE: n. d. 2 1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 19 luglio 2016 INDICE DI AFFIDABILITA':1 0: affidabilità bassa 1: affidabilità media 2: affidabilità buona 3: affidabilità ottima DIGITALIZZAZIONE: Martino Zappa REVISIONE: Catia Righi, [email protected] IMPAGINAZIONE: Martino Zappa Catia Righi, [email protected] PUBBLICAZIONE: Catia Righi, [email protected] Informazioni sul "progetto Manuzio" Il "progetto Manuzio" è una iniziativa dell'associazione culturale Liber Liber. Aperto a chiunque voglia collaborare, si pone come scopo la pubblicazione e la diffusione gratuita di opere letterarie in formato elettronico. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito Internet: http://www.liberliber.it/ Aiuta anche tu il "progetto Manuzio" Se questo "libro elettronico" è stato di tuo gradimento, o se condividi le finalità del "progetto Manuzio", invia una donazione a Liber Liber. Il tuo sostegno ci aiuterà a far crescere ulteriormente la nostra biblioteca.
    [Show full text]
  • Le 180 Biografie Bergamaschi Dei Mille
    ISTITUTO CIVITAS GARIBALDINA COMUNE DI BERGAMO LE 180 BIOGRAFIE DEI BERGAMASCHI DEI MILLE A cura di Alberto Agazzi 1960 PRESENTAZIONE di COSTANTINO SlMONCINI Sindaco di Bergamo Presentazione Con il volume «LE 180 BIOGRAFIE DEI BERGAMASCHI DEI MILLE», che segue a distanza di non molti mesi quello di Guido Sylva «LA VIII COMPAGNIA DEI MILLE», l'Istituto Civitas Garibaldina compie un'altra tappa importante della sua attività. Il lettore comprenderà le intenzioni che hanno mosso quanti collaborarono a questa iniziativa: la prima, ovviamente, è quella di concretamente contribuire alla esaltazione di quanti parteciparono nel 1860 alla leggendaria Spedizione in Sicilia e a celebrare la Città e la Provincia che diedero loro i natali, in numero tale da superare ogni altra consorella italiana; la seconda, che interessa di più gli studiosi, mira invece — a mezzo dell'ardua impresa di una ricostruzione delle biografie di volontari spesso umili ed oscuri — a fornire dati, notizie e spunti che, invece di perdersi nel nulla della singolarità, si potenziano di valore ogniqualvolta appaiano come altrettanti elementi di fenomeni più vasti o addirittura collettivi. Così mi è accaduto di sentire affermare che il volontarismo garibaldino non fu fenomeno popolare, perché esso fu prevalentemente opera della piccola o media borghesia italiana esercitante una professione o un'industria. Questo è, stando ai dati relativi alla Bergamasca, solo parzialmente vero. I possidenti, la borghesia industriale, gli intellettuali professionisti, compresi tra questi molti piccoli impiegati, diedero in tutto solo 50 dei 180 nostri volontari; gli operai, gli artigiani, un certo numero dei quali analfabeti, diedero invece 72. E quanti furono i nostri che all'inizio, e specie durante la spedizione, ebbero gradi di ufficiale? Complessivamente 58 e cioè 2 maggiori, 1 capitano, 12 luogotenenti, 2 tenenti, 41 sottotenenti.
    [Show full text]
  • Sicilia Spedizione in Abbonamento Post Ale Art
    Sicilia Periodico d’informazione dell’Istituto Italiano “Fernando Santi” per gli emigrati e gli immigrati Registrato al Tribunale di Palermo (n. 5 del 10.03.2000 Registro periodici) - Anno VIII - n.18 - Settembre/Ottobre 2007 Copia omaggio Art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 Filiale di Palermo ale Dal Lazio all’Emilia Romagna fino in Sicilia: giorno per giorno il diario della visita in Italia delle delegazioni provenienti dall’America Latina e dalla Francia Viaggio nel Belpaese Spedizione in abbonamento post Speciale da pag. 3 a pag. 14 A novembre il Santi in Sudamerica ** Il programma a pag. 15 MiTo Press editore PALERMO 2 Sicilia Oltreoceano - SETTEMBRE/OTTOBRE 2007 2 uesto secondo numero della nuova edizione di Oltreoceano, periodico d'informazione dell'Istituto Italiano Fernando Santi per gli emigrati e gli L’editoriale QQimmigrati, è dedicato all'America Latina, come il primo numero e il prossimo, terzo numero dell'anno 2007. Grande è il debito morale dell'Italia, nei confronti di milioni di lavoratori emigrati in Argentina, Brasile, Uruguay, Venezuela ed in altri Paesi dell'America Meridionale, che successivamente al primo ed al secondo dopoguerra, per tanti anni ha mantenuto solo tenui legami con le comunità colà residenti. Hanno fatto eccezione alcune Regioni, come il Veneto, l'Emilia Romagna ed altre realtà territoriali locali, le quali hanno svolto un'azione di collegamento con le loro comunità che si è mantenuta nel corso del tempo e sino ad oggi. Attualmente i discendenti di quelle comunità sono Capi di Stato, di Enti Locali, Parlamentari, ricchi industriali e reggono le sorti del governo e della crescita dei loro Paesi.
    [Show full text]
  • L'istituto Italiano Fernando Santi Rievoca Le Gesta Di Giuseppe
    Periodico d’informazione per gli emigrati e gli immigrati - Registrato al Tribunale di Palermo (n. 5 del 10.03.2000 Registro periodici) Anno VIII - n.17 - Luglio 2007 Copia omaggio Art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 Filiale di Palermo ale In occasione del Bicentenario della nascita dell’eroe dei due Mondi L’Istituto Italiano Fernando Santi rievoca le gesta di Giuseppe Garibaldi Spedizione in abbonamento post Speciale alle pagg. 3, 4 e 5 Delegazione dall’America Latina e dalla Francia in Italia Il programma a pag. 7 Progetti di cooperazione decentrata in Brasile nello Stato di Santa Catarina a pag. 8 Pianeta Immigrazione: l’impegno dell’Istituto a favore delle Comunità a pag. 13 MiTo Press editore PALERMO 2 - LUGLIO 2007 2 Istituto Italiano Fernando Santi è una Associazione Nazionale senza scopo di lucro che svolge attività di assistenza e tutela a favore degli italiani all’estero e degli L’immigrati in Italia. È iscritto all’Albo delle Associazioni Nazionali degli Italiani all’Estero tenuto dal Ministero degli Affari Esteri e al registro degli Enti e delle Associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati tenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L'Istituto è componente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’Istituto organizza attività formative, seminari, convegni, manifestazioni, campeggi e iniziative di turismo sociale, attività di orientamento e corsi di lingua e cultura in Italia e all’estero. L’Istituto, come previsto dallo statuto, promuove e realizza attività nei Paesi in cui sono maggiormente presenti le comunità di italiani all’estero attraverso seminari, convegni, manifestazioni, campeggi, corsi di lingua e cultura in Italia ed all’estero, corsi di formazione professionale (Ministero del Lavoro, Ministero Affari Esteri, U.E., ecc.) in raccordo con le Istituzioni italiane ed estere, le Federazioni, i Circoli e le comunità italiane e le rappresentanze dell’Istituto presenti nelle diverse realtà territoriali.
    [Show full text]
  • A Historical Re-Interpretation Thierry Drapeau a Dissertation Submitted To
    THE ATLANTIC ROOTS OF WORKING-CLASS INTERNATIONALISM: A HISTORICAL RE-INTERPRETATION THIERRY DRAPEAU A DISSERTATION SUBMITTED TO THE FACULTY OF GRADUATE STUDIES IN PARTIAL FULFILLMENT OF THE REQUIREMENTS FOR THE DEGREE OF DOCTOR OF PHILOSOPHY GRADUATE PROGRAM IN SOCIAL AND POLITICAL THOUGHT YORK UNIVERSITY TORONTO, ONTARIO DECEMBER 2014 © Thierry Drapeau, 2014 Abstract This dissertation offers a historical re-interpretation of working-class internationalism by situating its development within the early modern Atlantic-world economy (c. 1600- 1830). Through an exploration of various moments of insurgency and revolt of an emerging Atlantic class of workers, among them slaves, sailors, servants, and others, it demonstrates that profound and decisive traditions of proletarian solidarity across borders existed prior to the nineteenth-century classical age of working-class internationalism. In doing so, this dissertation alters the prevailing standpoint of the free, white, waged, industrial worker of Europe by bringing in that narrative the agency of the unfree, black (and racialized), wageless, plantation-slave worker of the Americas. Underpinning this intervention is a more generous and complex understanding of capitalism as a mode of production inclusive of unfree forms of labour. In order to recover and foreground early formative moments of working-class internationalism in the Atlantic-world economy, this dissertation proposes to re-theorize this development in terms of processes of transboundary proletarian solidarity in a longue durée frame. Rooted in a multidisciplinary framework of analysis situated at the intersection of Historical Sociology, Global Labour History, Atlantic Studies, and Social History, this strategy has allowed me to illuminate two world-significant moments of proletarian solidarity played out across colonial and imperial borders.
    [Show full text]