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GIORNALE SICILIANO DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA, TURISMO, SPETTACOLO ANNO TERZO N¼ 14/15 ¥ SETTEMBRE 2008 ¥ b 1,50 DIRETTORE RESPONSABILE SALVO BARBAGALLO Ma perchè Berlusconi dovrebbe salvare l'Amministrazione etnea?

Catania a picco come il Titanic?

di SALVO BARBAGALLO tarla ancora con la “tradizionale” immagine dei padrini e della piovra tentacolare. Ai ra- l sindaco di gazzi si dovrebbe spiegare che la mafia oggi ha parlato chiedendo aiuto al Presidente Il Comune ha accumulato nel corso degli ultimi è qualcosa di diverso dalla delinquenza or- Idel Consiglio affinché ganizzata, che la mafia non porta più la lu- il Governo intervenga per risolvere la crisi para a tracollo, ma sta nei Palazzi dove ci economica che rischia di far chiudere i bat- anni debiti che raggiungono cifre da capogiro: sono le stanze dei bottoni e si amministra tenti in maniera traumatica al Comune. I de- danaro, tanto danaro che, poi, viene investi- biti che l’Amministrazione pubblica della si spera che in extremis il premier e il Governo to in imprese apparentemente lecite. Ma città ha accumulato nel corso degli ultimi questo è un altro discorso, anche se riguarda anni raggiungono cifre da capogiro: si parla pur sempre il “sacco” della città e del terri- di seicento milioni di euro che, ovviamente, possano intervenire. Basteranno le promesse? torio. non possono essere recuperati con i normali Il sindaco Raffaele Stancanelli può susci- sistemi. L’accorato appello di Stancanelli è tare tenerezza con i suoi tentativi di coprire stato raccolto dal Presidente Berlusconi: bi- pagare annualmente battaglioni di “esperti”, ne egli stesso fa parte: aspettiamo di vedere difficoltà potrebbero bussare a cassa a Ro- il baratro davanti al quale si è trovato appe- sognerà attendere, nella concretezza, quale e tante, tante altre spese delle quali i cittadi- la parola “fine” su questa storia, e quale sarà ma, e Roma non potrebbe più negare assi- na insediatosi nella carica di primo cittadino soluzione “vera” potrà essere adottata. ni ignorano le ragioni, ma delle quali cono- il “finale”, cioè vedere come sarà possibile stenza e rifocillazione. di Catania: è stato un “temerario” nell’af- Ma c’è da chiedersi: perché Berlusconi e scono le cifre del dissesto finale. far rientrare seicento milioni di euro di debi- Una situazione, pertanto, altamente dram- frontare già la campagna elettorale, ma i ri- il Governo dovrebbero “sanare”, anche se Il sindaco Stancanelli ha raccolto una pe- ti senza suscitare un altro scandalo naziona- matica, una ulteriore tegola su una città le schi che correva Ð dobbiamo presupporlo Ð con anticipazioni più o meno dovute, i co- sante eredità, ma deve pur considerare che la le. cui forze sane cercano di dare una svolta di li conosceva, come li conoscevano tutti i ca- stosi errori delle precedenti Amministrazio- collettività non ha penalizzato la coalizione D’altra parte, certo è che non sta ai citta- cambiamento, nonostante che si trovino da- tanesi. Il tempo dei miracoli è tramontato da ni? Forse perché il sindaco che ha preceduto di destra alla quale appartiene, anzi ha conti- dini proporre soluzioni per appianare lo sta- vanti politici indifferenti e inadeguati il cui un bel pezzo e in politica – anche questo è Stancanelli, il dottor Umberto Scapagnini, e nuato a premiare una classe politica dirigen- to debitorio del Comune di Catania. Il latte è unico pensiero è quello di mantenere la po- risaputo – miracoli è difficile farne perché i amico e medico curante di Berlusconi stes- te che, forse, meritava di essere mandata a stato versato, ormai. sizione elettorale acquisita, cercando di con- Santi stanno altrove. so? A livello personale sicuramente questo è casa per i danni che ha provocato. I catanesi Verrà concessa “clemenza” per le male- solidare quel sistema clientelare che ha dato Le parole e gli appelli, dunque, non basta- un valido motivo, ma a livello governativo Ð consapevolmente, o loro malgrado - hanno fatte amministrative? Potrebbe anche essere: (e darà) sempre ottimi risultati. no e non bastano neanche le promesse di ri- (può darsi che ci sbagliamo) la questione al- premiato il cosiddetto “sistema clientelare” chi lo può dire: in Italia tutto è possibile. Come uscire dal tunnel? Noi non abbiamo sanamento. Dovremmo parlare anche della trettanto sicuramente (se siamo in errore ac- e adesso ne pagano le conseguenze. Con L’attenzione di tutto il Paese, non solo la no- ricette da ammannire, ma siamo convinti ricostruzione di Corso Martiri della Libertà, cettiamo di buon grado e senza riserve tutte molta probabilità il sindaco Stancanelli con stra, è rivolta a Berlusconi ed al Governo che non è certo mettendo in piazza mille ra- e dei rifiuti che sommergono il capoluogo le spiegazioni) è diversa, e non stiamo di la sua pressante richiesta di “aiuto”, con il per capire come verrà girata la frittata. Co- gazzi che manifestano contro la mafia che la etneo. Catania affonderà come il Titanic? certo ad entrare nel merito. suo “Sos” lancinante, ha messo in grande munque, in caso di “risanamento” dei debiti mafia si elimina. Il perché è molto facile a Non c’è da augurarselo, ma non si può vive- Per anni l’amministrazione della città è imbarazzo il Presidente del Consiglio e lo del Comune di Catania, si verrebbe a creare dirsi: ai ragazzi si dovrebbe spiegare, innan- re nel panico che ciò, prima o poi, possa ac- stata considerata “allegra”: spese enormi per stesso Governo di destra, della cui compagi- un “precedente” pericoloso: altri Comuni in zitutto, cosa è la mafia oggi, e non presen- cadere.

Dal Comune va via Armando Giacalone, ma prende il largo anche Francesco Bruno …E se Stancanelli volesse delombardizzare Palazzo degli Elefanti?

i dice che il governatore Raffaele Lombardo stia portare al dissesto con conseguenze drammatiche o al della Provincia inviato a Palazzo degli Elefanti pro- to sapere, ma ciò che ha combinato di recente al Co- decuffarizzando la Regione Siciliana. E se Raf- salvataggio in extremis con un perdurante stato di “re- prio dall’allora presidente Raffaele Lombardo con mune è noto: mentre centinaia di lavoratori delle co- Sfaele Stancanelli, sindaco di un Comune sull’or- spirazione assistita” che terrà l’organismo del Comu- l’incarico di risanare, diciamo così, i conti del Comu- operative aspettavano qualche euro dal Comune, in lo del dissesto in seguito alle due sciagurate gestioni ne in vita ma con funzioni limitate. ne. Operazione che, come dimostrano i fatti, non è ri- debito da oltre un anno, Reale, dimenticando il di- Scapagnini, volesse delombardizzare Palazzo degli Ecco, allora, che si spiega l’addio, con dichiarazio- uscita: Bruno si è ritrovato con un avviso di garanzia chiarato rigore morale pronunciato da Raffaele Lom- Elefanti? ne polemiche, di Armando Giacalone, che ha retto per e con la forte convinzione di tornarsene a casa, pro- bardo da quando siede a Palermo, ha pensato bene di L’ipotesi e azzardata, se non altro perché sul sinda- tanti anni la struttura burocratica del Comune, da se- babilmente per godersi la pensione, dopo 40 anni alla versare nelle tasche dei dirigenti del Comune una ci- co catanese pesa il peccato originale di essere stato gretario generale prima, da direttore generale poi, as- Provincia. fra complessiva di circa 2 milioni di euro, che avreb- scelto più che dal neonato Pdl proprio dal leader auto- sumendo in un delicato momento di svolta della ge- Lungo periodo di riposo per Carmelo Reale, un al- bero potuto salvare il bilancio di qualche cooperativa, nomista. Eppure alcune mosse di Stancanelli sembra- stione Scapagnini-Lombardo la presidenza di tutte le tro fedelissimo storico del governatore della Regione, per aver raggiunto gli obiettivi nel 2006. Atto legitti- no indirizzate proprio verso questa direzione. D’al- aziende partecipate del Comune. Adesso Giacalone va che gli ha fatto fare il tragitto inverso di quello di mo, per carità, ma assolutamente inopportuno. Il sin- tronde lo stesso Stancanelli sa benissimo che non può via, e non sembra casuale dopo l’avviso di garanzia Bruno: dal Comune alla Provincia dove ha assunto daco gli ha revocato la direzione del personale, com- essere un sindaco prestanome come ha fatto il suo che il sindaco ha ricevuto per il caso solarium, mal l’incarico di direttore del personale, naturalmente plice anche un’assenza per malattia che si preannun- predecessore, con un reale amministratore che agisce gestito proprio dalla direzione generale del Comune. senza cedere quello dell’amministrazione comunale. cia lunga. nell’ombra, in questa delicatissima fase che potrebbe Va via anche Francesco Bruno ragioniere generale Cosa abbia fatto di utile a Palazzo Minoriti non è da- Solo casi isolati? 2 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

POLITICA L’estate ormai è finita e il Paese se ne và per i fatti suoi Siamo nell’autunno freddo della politica nazionale

di MARCO MATURANO

a prima estate italiana che rimar- rà celebre per la venuta messia- Lnica dell’I-phone volge al termi- Gli italiani sono tornati a casa ne. Gli italiani tornano a casa e trovano tutte le peggiori coperte di Linus ad aspettarli, con l’aggiunta di qualche e hanno trovano tutte le peggiori bella sorpresa negativa a marcia indie- tro e di almeno una positiva del tutto coperte di Linus ad aspettarli, paradossale. Insomma si prepara un autunno poli- tico forse caldo nelle agitazioni sinda- con l’aggiunta di qualche bella cali (e non solo) annunciate, ma sicura- mente freddo tendente al gelido per il sorpresa negativa a marcia Paese. E le voci dei protagonisti delle forze politiche di centrosinistra e cen- trodestra non sembrano rassicurare. indietro e di almeno una Anzi. Cominciamo dalle novità attese (o comunque puntuali come un orologio positiva del tutto paradossale svizzero ogni settembre) di questi mesi che verranno. Aumenta tutto dalla pasta alla casa e, per stare tranquilli e non avere la sensazione di aver capito male, abbia- l’unica cosa buona (secon- mo la certezza matematica che in que- do l’opinione pubblica) del sti mesi è già aumentato tutto e anche Governo Berlusconi 2001- di più. Molti stipendi non bastano più 2006, la patente a punti, quasi neanche per la terza settimana e mostra oggi tutti i suoi li- gli imprenditori annunciano che di sol- miti e gli incidenti ritorna- di per aumentarli neanche l’ombra. In- no a moltiplicarsi. Ritorna- somma ci aspettano mesi e una lunga no gli atti di violenza nelle campagna elettorale ancora una volta grandi città e questa volta è sul carovita e affini. Questa volta bi- il centrosinistra a specular- partisan. ci sopra come fece il cen- E poi ancora la Chiesa Cattolica, do- trodestra fino a qualche po aver dedicato l’estate a “scomunica- mese fa ed è Alemanno, da re” il pericolosissimo sovversivo di si- sindaco, a accusare i suoi nistra che dirige “Famiglia Cristiana”, avversari di sciacallaggio. annuncia da Rimini una nuova stagio- Ma nel mentre vengono ne di sano protagonismo politico, con proposte solo soluzioni da la benedizione del Concordato e della propaganda mediatica. Ve- laicità dello Stato. Il che significa che dremo se i prossimi giorni sarà divertente stare a vedere (a titolo porteranno idee nuove e di esempio) che fine farà il testamento senza colore e slogan. biologico nell’agenda della politica ita- E, infine, ecco, proprio a liana, piuttosto che minuzie da agenda proposito di sicurezza, una politica politicante come l’ingresso o novità inattesa e paradossa- meno del PD nel PSE o quello del le per l’opinione pubblica. PDL nel PPE. I reati commessi in Italia E poi e poi. Riecco chiaro e limpido dal giugno 2007 al giugno per questa stagione che viene il tor- 2008 sono in continuo calo mentone della Lega che tresca con il rispetto all’anno prima. Lo PD sul federalismo (dopo la benedizio- sbandiera, giustamente, ne di Bossi alla Festa Democratica di l’attuale Ministro degli In- Firenze), minacciando un’italianissima terni, ma certificando indi- infedeltà alla sua coalizione. Ed ecco il rettamente che è un merito classico dei classici. Il centrosinistra del “terribile” Governo diviso e incerto anche su cosa mangia- Nelle foto. In alto Di Pietro e Berlusconi; al centro Veltroni e Jovanotti; sotto Amato e Alemanno. Prodi. Quel Governo che re a cena. Incerto sul giudizio da dare proprio sulla sicurezza (ol- su una provocazione mediatica traspa- tre che su rifiuti e tasse) ha rente e furba come quella della Com- come le primarie per i candi- pagato più pegno e che og- missione da photo opportunity messa dati? E, soprattutto, sia il cen- gi diventa nei numeri quello che in piedi sotto l’ombrellone da Aleman- trodestra che il centrosinistra ha saputo rimettere mano me- no con la complicità di Amato. Incerto sapranno dire qualcosa di glio alla lotta al crimine. Para- il centrosinistra e il PD su quale oppo- chiaro su come far uscire l’Ita- dossale e insieme significativo sizione fare, nell’alternativa tra timida, lia dalla recessione? del masochismo e dell’incapaci- collaborativa, responsabile o servile. E ancora invece ecco le no- tà comunicativa del centrosini- Ma con il ruggito del topo della mani- vità. L’economia italiana met- stra e del suo ultimo Governo. festazione del 25 ottobre a conclusione te la marcia indietro e questa Forse l’autunno potrebbe allora del referendum per “salvare l’Italia” da volta ad aiutarla nel prossimo portarci anche la sorpresa (sulla Berlusconi, lanciato e spinto da Veltro- autunno politico l’Italia non base di questi dati) di un centro- ni, in uno dei suoi ineffabili travesti- chiede tanto unità di circostan- sinistra che, almeno per le am- menti. In questo caso da pseudogiro- za tra maggioranza e opposi- ministrative, si presenta ai citta- tondino, naturalmente moderato. zione quanto reali alternative dini con i suoi sindaci e presi- Ovvero l’autunno ci porterà la rispo- per far ripartire il Paese. Met- denti provinciali “sceriffi” sen- sta ad alcuni classici quesiti che sem- tono la marcia indietro anche za più dover inseguire qualche brano tormentarci da quindici anni al- tante altre evenienze che fanno insano complesso di inferiorità meno. La Lega andrà da sola alle pros- di un Paese come l’Italia una rispetto al centrodestra e, in par- sime elezioni o in compagnia? E il Nazione che cresce. Ritornano ticolare, alla Lega. PDL terrà uniti ancora AN e FI? E Ber- i grembiuli a scuola dopo se- Nulla di certo e tranquilliz- lusconi, dopo Ronaldinho e il ritorno coli. Ritorna il mito popolare zante sotto il sole di settembre. di Shevchenko, acquisterà come stra- anni ’50 dell’insegnante meri- La politica italiana, con tutte le nieri di rimbalzo Casini e Storace? E dionale che rovina la scuola. sue contraddizioni e ripetizioni, La Russa sarà disponibile a riaprire la Due idee portate dal Ministro è messa alla prova del suo pe- porta alla sua vecchia amica Santan- della Pubblica Istruzione che riodo peggiore o forse della sua chè? E il centrosinistra andrà al voto aprono le porte ad una stagio- occasione migliore per recupe- unito o “libero” (per dirla con il Veltro- ne tutta da vedere nel settore rare un senso non solo ideologi- ni delle politiche 2008)? E il PD alle più disastrato dei servizi pub- co tra gli italiani. Se non co- europee si presenterà integro o con blici italiani. E poi sarà l’au- gliesse questa occasione, allora pezzi di PD, divisi tra chi vuole entrare tunno delle nuove misure sulla ci toccherebbe dire che l’estate nel PPE e chi nel PSE? E si faranno e sicurezza stradale, visto che stà finendo e un Paese se ne và. LA VOCE DELL’ISOLA 3 27 Settembre 2008

A colloquio con l’avvocato Roberto La Rosa, penalista del Foro di Palermo POLITICA C’è chi vuole ancora applicare lo Statuto Autonomistico

di GIUSEPPE FIRRINCIELI are che il vento sia cambiato in Si- Costituito un comitato composto cilia! E l’estate ha suscitato l’inte- Presse sullo Statuto Siciliano, anche da parte di un importante settore della so- interamente da avvocati, con cietà civile isolana. Alcuni avvocati, in- fatti, civilisti e penalisti del Foro di Pa- lermo hanno deciso di dare vita ad un co- l’obiettivo di difendere lo mitato promotore denominato “Per lo Statuto Siciliano” con il preciso scopo di Statuto e di avviare una richiamare l’attenzione pubblica sulla mancata attuazione dello Statuto Speciale con particolare attenzione agli articoli ri- raccolta di firme per l’adesione guardanti l’istituzione in Sicilia della Se- zione civile e penale della Corte di Cas- a tale iniziativa di tutti gli sazione, nonchè il ripristino dell’Alta Corte affinché si possano compiere i pri- mi passi per la piena attuazione dell’Au- operatori siciliani del Diritto, tonomia. Ed in considerazione che bolle in pentola l’attuazione del federalismo fi- scale, ecco che l’argomento diventa di al di là e al di sopra piena attualità e assume la fase propedeu- tica per tutti gli atti che si dovranno com- delle appartenenze partitiche piere per non fare precipitare l’Isola in un disastro economico di ampia portata. L’avvocato Roberto La Rosa Roberto La Rosa, avvocato penalista del Foro di Palermo, convinto sicilianista E detta battaglia si potrà portare avanti è stato per lunghissimi anni attivista del attraverso l’ Assemblea Regionale Sici- Fronte Nazionale Siciliano “Sicilia Indi- liana che rappresenta la sede politica pendente”, ricoprendo incarichi di alto li- competente, ed è l’Organo legislativo so- vello fino al 2007 e quella di segretario vrano anche per dare piena attuazione politico dal 1989 al 1991. E adesso è agli articoli, dal 23 al 30 dello Statuto uno dei promotori di questto comitato Siciliano, finora disattesi. Per questo, co- “Per lo Statuto Siciliano”. me avvocati siciliani, che hanno formato Lo abbiamo intervistato in proposito, questo Comitato, ci sentiamo difensori nella sua bella Palermo. Ha tenuto a pre- dei diritti e delle libertà dei siciliani e cisare di essere un convinto assertore del- sentiamo il dovere morale e giuridico, di la realizzazione di un nuovo soggetto po- intraprendere questa battaglia. litico, composto da tutte le forze politiche sicilianiste. Avvocato, il suo progetto politico na- sce da una forza di volontà tale che vorrebbe la sua Isola riscattata da una succube dipendenza politica centrali- sta. Nei miei editoriali, come in tutte le manifestazioni pubbliche alle quali ho preso parte, mi sono sempre battuto per l’attuazione dei diritti costituzionali del popolo siciliano, sanciti dallo Statuto Speciale di Autonomia. Il 17 luglio scor- Giornale Siciliano so, ho costituito per l’appunto un comita- di politica, cultura, to promotore, composto interamente da informazione, economia, avvocati, con l’obiettivo di difendere lo turismo, spettacolo Statuto Siciliano e di avviare una raccol- ta di firme per l’adesione a tale iniziativa di tutti gli operatori del Diritto siciliani, Iscritto al n¡ 15/2006 dell’apposito al di là e al di sopra delle appartenenze Registro presso il Tribunale di partitiche ed ideologiche, in modo da ri- Catania chiamare l’attenzione dell’opinione pub- Registro ROC n. 16473 blica sulla esistenza dello Statuto Sicilia- no e sulla sua mancata applicazione. 138 della Costituzione. Il suo progetto rientra pienamente Questo è un argomento che condi- Editore in un argomento di attualità, visto che ziona di molto la gestione dell’appara- Mare Nostrum Edizioni Srl adesso si dovranno alzare tutte le bar- to istituzionale regionale e a distanza riere di difesa dell’ Isola, affinché il di mezzo secolo non si riesce a venirne Direttore responsabile parlamento italiano non ci distrugga in a capo. E’ vero? Salvatore Barbagallo pieno con l’adozione di un Federalismo L’alta Corte è l’unico organismo ca- Condirettore fiscale, del tutto negativo per l’Isola. pace di poter garantire l’esistenza e l’at- Marco Di Salvo Mi sono sempre battuto al fine di dare tuazione dell’Autonomia e la cui assenza, precisamente risale a 51 anni fa, ne cau- man forte alla realizzazione di quel tanto Redazione agognato ampio decentramento, in tutti i sa l’assoluta paralisi. In termini più Catania - Via Distefano n¡ 25 settori, politico, amministrativo e finan- chiari, l’Alta Corte è l’organo giurisdi- Tel/fax 095 533835 ziario, indispensabile per il raggiungi- zionale costituzionale che garantirebbe E-mail: [email protected] mento di quella indipendenza economica l’Autonomia. Essa, infatti, giudica sia [email protected] che promuova la Sicilia protagonista nel sulla costituzionalità delle leggi emanate Mediterraneo, in Europa e nel mondo. E dall’ARS in via preventiva che su quelle Fotocomposizione e Stampa proprio da uno Stato di Diritto che in emanate dallo Stato, e aventi efficacia in Litocon Srl - Z.I. Catania una parte del suo territorio lede la sua Sicilia, in via successiva (art. 25 dello Tel. 095 291862 stessa costituzione non può essere accet- Statuto). L’Alta Corte ha anche compe- tata. Da troppo tempo, ormai sono tra- tenza penale in quanto andrebbe a giudi- Raffaele Lombardo, presidente della Regione Siciliana Per la pubblicità: scorsi 62 anni per l’esattezza, lo Statuto care i reati commessi dal Presidente e Tel/fax 095 533835 Siciliano, che è legge costituzionale, di dagli assessori regionali nell’esercizio E-mail: [email protected] origine pattizia, avente, quindi, pari di- delle loro funzioni (art. 26). te Costituzionale (la prima del 1957 e so Stato. [email protected] gnità rispetto alla Costituzione repubbli- Perché è stata soppressa? l’altra del 1970 ) che hanno ritenuto di Quali sono le ragioni perchè gli av- cana e anche in materia di giustizia, con- La sua soppressione è avvenuta in pie- avocare a se le competenze dell’Alta vocati siciliani sollevino questo proble- Anno III, n¼ 14/15 tinua a rimanere una carta ingombrante no spregio della stessa Costituzione, in- Corte, senza dire poi che l’art. 134 della ma? Settembre 2008 nel cassetto, quando, invece, andrebbe fatti, non è stata emanata altra norma Costituzione, istitutivo della Corte Costi- Le ragioni per noi avvocati, oltre ad attuato interamente, a cominciare dal- costituzionale abrogatrice, supportata tuzionale, non fa il minimo riferimento essere un’azione di difesa della nostra ca- Gli articoli rispecchiano l’Alta Corte, soppressa da due sentenze dal criterio fissato dall’art. 138 sempre all’Alta Corte, quasi a voler sottolineare tegoria e dei loro assistiti, rappresentano l’esclusivo pensiero dei loro autori della Corte Costituzionale, senza, quindi, della Costituzione italiana, ma addirittu- l’assoluta compatibilità tra i due organi- qualcosa di più e cioè la rivendicazione osservare la procedura prevista dall’art. ra con due sufficienti sentenze della Cor- smi costituzionali all’interno di uno stes- dei diritti costituzionali di tutti i siciliani. 4 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

POLITICA Ma è proprio vero che tutti possono comprarci con una manciata di spiccioli? Facciamoci amministrare da un emiro miliardario...

di GIUSEPPE FIRRINCIELI

a Sicilia, ovvero l’Isola delle contraddizioni e delle assuefazioni, potrebbe essere il tito- Llo di un tema di grande attualità, visto che non c’è fine ai peggiori tipi di sfruttamento, spe- cie nel periodo estivo, quando gli stessi siciliani vogliono staccare la spina per riposarsi un po’ e non pensare a nulla, almeno fino all’autunno, quando ci sarà veramente da pensare sul serio per la moltiplicazione dei costi del vivere quotidiano. Aglio della Cina e del Perù, arance spagnole, olio del Nord Africa e adesso limoni argentini, questo è il risultato della vendita al consumo che si opera nei supermercati siciliani, alla faccia dei prodotti nostrani che non si trovano più. Le eti- chette dei preconfezionati parlano chiaro, mentre la produzione agrumicola nostrana viene buttata al macero, beffando una delle nostre economie primarie storiche. Ma è possibile tutto questo e nessuno di chi ci amministra solleva il problema, almeno per cerca- re di porvi rimedio? In questa era di globalizzazione, non si sta ri- uscendo a riprendere le redini del controllo, alme- no per la tutela dei nostri prodotti di qualità. L’e- conomia agricola, quanto meno dovrebbe essere tutelata in una terra massacrata dallo sfruttamento ad ampio raggio, e addirittura il riscontro dei pro- blemi, in Italia viaggia su altre strade, ovvero sul federalismo fiscale, come se la nostra Isola po- trebbe risollevarsi dallo scempio finora perpetrato e sulla crisi lavorativa che ci attanaglia. Non si pensa minimamente a capire che le iniziative da prendere per il Sud e per la Sicilia in particolare, riguardano ben altre priorità e cioè porre le basi per una ripresa economica di ben altro aspetto co- me la fiscalità di vantaggio. Di Contro, il ministro Tremonti propone una finanziaria da rabbrividire e non si pone alcun problema sulla sorte di una società siciliana che risulta inguaiata dalla Sanità all’agricoltura, passando dal commercio, dalla ne- Troppo abituata all’assistenzialismo ed al clientelismo questa cessità di interventi strutturali, dalla impossibile gestione degli enti locali, dal servizio rifiuti, per Regione non riesce ad esprimere una classe dirigente adeguata arrivare all’imprenditoria esistente indebitata fino all’osso e alla minaccia di riprendere gli ammor- tizzatori sociali proprio in autunno, senza garan- ai tempi e svincolata veramente dalla sudditanza romana zie economiche di salvaguardia. Ancora un’ultima beffa, mentre nelle aule par- lamentari vengono proposti emendamenti per la possibilità di creare Casinò in Sicilia, il Comune delle raffinerie e nelle stazioni di servizio, favo- vivendo questa terra. Il noto attore catanese, Tuc- siciliano e cioè il cosiddetto federalismo fiscale di Venezia propone un desco di elemosina, ovve- rendo anche lo Stato italiano complice solidale e cio Musumeci, in una intervista televisiva ha lan- con l’imposizione all’ imprenditoria industriale ro, offrendoci una possibile apertura nell’Isola di omertoso di detta fregatura, visto che lo stesso ci ciato una battuta scherzosa, ma seria e profonda del Nord di far pagare le tasse in Sicilia, della in- una succursale dei propri casinò del tipo on line. guadagna con il plus valore nelle accise. nello stesso tempo: visto che con l’Italia che ci troduzione della fiscalità di vantaggio per tutte le Ma più maltrattati di così, dove vogliamo arriva- Il ministro Maroni ha abbandonato l’Isola di amministra abbiamo avuto solo e soltanto guai, Imprese che vogliono investire nell’Isola, per una re? Il quadro della situazione politica in Sicilia Lampedusa allo sbarco incondizionato di extraco- sarebbe il caso che l’isola venisse affidata ad un seria programmazione per le strutture di collega- oramai è chiaro: L’Isola è una semplice colonia da munitari, il primo cittadino di quella isoletta si Emiro petroliere arabo per cambiarne le sue sorti? mento da completare e da realizzare, per una vera sfruttare, la Regione Siciliana gode di uno Statuto trova nelle difficoltà più assurde, mentre Berlu- Sicuramente è stato uno sfogo, ma la forza della tutela dei prodotti agricoli e agrumicoli siciliani, che nessuno riesce a mettere in atto, perché chia- sconi va in Libia a parlare con Gheddafi e per cer- disperazione porta anche a questo tipo di speranza per un processo di compensazione razionale per ramente sia il centralismo politico romano che i care dei punti di accordo per porre fine a questa alternativa. gli scambi commerciali, per il risanamento delle poteri economici forti del Nord ci ricattano, - e dolorante e funesta traversata. E quanti ancora Il drammatico ritorno alla povertà è dietro la aree devastate dall’industria chimica con imposi- non sappiamo fino in fondo con quali tipi di stra- soldi dobbiamo versare al popolo libico per cerca- porta per noi siciliani. La distribuzione della ric- zioni drastiche e perentorie, per l’incentivazione tagemmi. Se poi a tutto questo aggiungiamo lo re di mettere un freno? chezza italiana è sempre più ingiusta per la Sicilia del settore turistico e per la realizzazione ed il scandalo dei prodotti petroliferi, raffinati nelle Nessuno si sta accorgendo che le ferrovie sici- e per i siciliani, visto che siamo sempre i primi a completamento del diporto turistico, per il riordi- centrali chimiche siciliane di proprietà dei Nord- liane sono al collasso estremo, in molti centri abi- pagare le malefatte dello Stato italiano e non si ri- no della sanità siciliana, per la ridistribuzione del- isti e che si permettono il lusso di imporre gli au- tati dove passano ancora i binari, le stazioni han- esce a cavare il classico ragno dal buco. Ma è di- le ricchezze nel territorio isolano, per la realizza- menti dei carburanti il giorno dopo le quotazioni no chiuso i battenti, le famose littorine non fanno ventato così difficile trovare una via breve da per- zione delle infrastrutture necessarie al commercio di mercato del greggio, senza aspettare almeno 15 più fermate come prima e i servizi essenziali di correre per imporre allo Stato italiano il diritto al e al trasporto dei prodotti agricoli, via aerea, via giorni, come succede in Svizzera nei Paesi seri, collegamento per le strade ferrate non esistono riconoscimento dello Statuto siciliano in tutta la gommato e via ferrata. ossia il tempo di raffinare il greggio comprato con più nemmeno in capoluoghi di provincia siciliani, sua stesura, a farci riconsegnare tutte le spettanze E’ un’ utopia? Crediamo proprio di no, basta il nuovo prezzo e non quello già raffinato compra- come Ragusa. economiche pregresse e attuali e poi partire con pensarci seriamente e cominciare a darci da fare to a sua volta al vecchi prezzo, giacente nei silos Nessuno si sta accorgendo del dramma che sta una nuova politica di tutto interesse per il popolo con un pizzico di buona volontà.

Nelle foto. In alto il sultano Qabus e il suo yacht ancorato a Palermo, che ha elargito cene e doni ai siciliani; a sinistra una slot machine in un casinò che resta il sogno dei siciliani LA VOCE DELL’ISOLA 5 27 Settembre 2008

Chi ha interesse a polverizzare il Paese? A quale nuovo padrone obbedirà la Sicilia? POLITICA Tutta da fare la NazioneItalia l’Autonomia siciliana anche…

el migliore dei casi fa riflettere federalismo fiscale con le esigenze la foto di Raffaele Lombardo dei territori. Con il federalismo fisca- Nche stringe la mano a Caldero- le, le imposte restano non dove le li. Non è certo per i personaggi in sé aziende hanno sede legale, ma dove ma quanto per quello che rappresenta- avvengono le produzioni. é un ragio- no. Il primo è il Presidente eletto della namento complesso che comprende Regione Siciliana, a Statuto Autono- anche le accise. Sotto questo aspetto, mo, nata nel ’45 poco prima della Co- la Sicilia, che dalla presenza delle raf- stituzione Italiana la quale riconosce finerie ha subito gravi danni ambien- l’Assemblea Regionale come Organo tali, non può che trarne benefici"; di Governo legiferante; il secondo è "…sono assolutamente d’accordo sul uno dei Ministri, a nomina politica, partito del Sud, federando i movimen- del Governo italiano ed uno dei rap- ti autonomisti per fare meglio gli inte- presentanti di un movimento che ha ressi dei cittadini. Per esempio, in Ca- fatto e fa della “secessione” della co- labria il finanziamento dei servizi sa- siddetta Padania dall’Italia la propria nitari non avviene procapite, ma se- bandiera fin dalla prima ora. Cosa do- condo i servizi erogati. Molte somme vrebbero avere, nel bene e nel male, i vanno in economia, mentre la gente politici siciliani in comune con quelli va a curarsi fuori. E’ interesse del cit- della Lega Nord? Nulla. Ma invece tadino calabrese sapere come vengo- assistiamo alla farsa del “leghismo no spesi i soldi. Per questo è utile un meridionale” come se la Sicilia aves- Partito del Sud". se bisogno di prendere lezioni di “in- Infine Raffaele Lombardo, preci- dipendentismo” o “separatismo” dalle sando alcune sue dichiarazioni sul- regioni del nord. Comunque tutti falsi l'Unità d'Italia, ha detto "Mi sono li- problemi! mitato a ricordare che, prima dell'U- Dalla colonne di questo periodico nità, l'emigrazione era composta so- abbiamo più volte scritto della storia prattutto da piemontesi, friulani e ve- politica siciliana (dall’ingresso dell’I- neti. Solo più tardi, dopo la procla- talia in guerra ai giorni nostri), ma mazione dell'Italia unita e, in partico- rinvangare serve a poco quando non Rinvangare serve a poco quando non si vuole lare, fra le due guerre, si infittisce l'e- si vuole imparare dal passato; in que- sodo di pugliesi, calabresi e siciliani. sto caso si fa solo demagogia. Così imparare dal passato: in questo caso Se questa è la storia, cosa c'è da fe- come non serve a nulla scrivere sem- steggiare per noi meridionali?". In pre più in chiave negativa degli “eroi realtà l’Unità d’Italia è stata per i no- del Risorgimento” quando nei libri di si continua a fare solo demagogia tabili ed i politici siciliani il passapor- testo di storia sono ancora tutti lì; bel- to per trasferirsi a Roma e per inte- li, alti, biondi e inossidabili a discapi- grarsi con la nuova leadership sabau- to dei veri fatti storici siciliani. Prov- da, continuando a fare intrallazzi e vediamo piuttosto a far conoscere ai gionali. Ormai appare chiaro che l’i- ni nel sacco è subito tacciata di “giu- di perdere il posto, delizia le orecchie abbandonando i siciliani nelle mani nostri giovani la nostra vera storia dea di Maroni dei “sindaci-sceriffo” stizialismo” (…pur rimanendo sem- dei suoi elettori veneti mutuando il del baronato latifondista e del loro senza veli e senza reticenze. In realtà prefigura l'abolizione dei prefetti. pre fiducioso nell’operato dei giudi- linguaggio leghista e sputando veleno braccio armato, la mafia. Per questo la storia della Sicilia è sotto gli occhi Che ne sarà delle province? E delle ci…bla bla bla…); e così la classe sul meridione, sulle Regioni a statuto motivo noi siciliani non abbiamo nul- di tutti: sessantatre anni di malgover- Regioni a statuto speciale? politica viene assolta da tutti gli spre- speciale e in particolare sulla Sicilia. la da festeggiare, anzi dovremmo no, di torbidi intrighi, di patti scellera- Abbiamo saputo nelle passate setti- chi, le malversazioni, gli abusi di de- Calderoli, fulminato sulla via di portare il lutto al braccio: per tutti i ti, di collusioni con la mafia, di appe- mane che Lombardo non vuol saper- cenni di malgoverno. E chi paga sono Damasco, ora dichiara che "…chi morti che questa scellerata scelta ha coramenti alla politica centralista, di ne di modifiche dello Statuto sicilia- sempre i cittadini. parla di Statuti speciali (ndr il presi- comportato. occasioni perse. E ora facciamo i patti no. Bene! Ma a quale scopo? Perché Ultimamente nella compagine di dente del Veneto, Giancarlo Galan) Oggi, in Sicilia, il nemico numero e le alleanze con quelli che dell’atavi- tutto continui così come negli ultimi governo non sono più chiare le posi- dovrebbe studiare di più e parlare di uno è Garibaldi. E perché? Tutto ca sudditanza del popolo siciliano e sessantatre anni oppure (come ci au- zioni rispetto al dibattito sull'Unità meno. Queste sono cose serie. A volte sommato quell’uomo (chiunque sia dei tradimenti dei politici siciliani guriamo) perché ha deciso di farlo d'Italia. gli Statuti sono anche più forti della stato) ha fallito. La “nazione“ Italia hanno avuto il massimo giovamento? applicare alla lettera articolo per arti- Il leader del PdL, il premier Berlu- Costituzione, come quello della Re- non si è mai concretizzata. Un vero Quelli che hanno capito tutto, i furbi, colo? E di eliminare tutte le furbate sconi si nomina presidente del comi- gione Siciliana…; "…sei Regioni, sentimento nazionale finora non si è sono loro. Ora che hanno raggiunto il che negli anni ne hanno snaturato lo tato per i festeggiamenti dei 150 anni con le finanze dissestate, ricadono nel mai manifestato divisi come siamo benessere a spese delle regioni del spirito? Nel secondo caso crediamo dell'Unità d'Italia che cadrà nel 2011. Mezzogiorno, ma sono ben tredici stati fra filo comunisti, che guardava- meridione, perché dovrebbero volere proprio che troverà dei fieri opposito- Festeggiamenti che saranno finanziati quelle che non riescono più a bilan- no a Mosca, filo americani, che guar- ri: primi fra tutti i suoi dallo Stato e dalle Regioni per un to- ciare entrate e uscite. Non è un pro- davano alla Casa Bianca, e filo catto- stessi colleghi politici tale di 130 milioni di euro, mentre il blema solo del Sud"; "…per quan- lici fedeli alla politica del Vaticano. siciliani dell'Assemblea 30% degli eventi si svolgerà in Pie- to mi riguarda, penso che Nei momenti importanti e regionale abituati, nel monte. il fondo di perequa- decisivi per il futuro migliore dei casi, a spre- I dirigenti della Lega non sprizzano zione debba essere dell’Italia siamo stati chi e comparaggi. di gioia e così Bossi, durante l’esecu- previsto per tutte sempre incerti, ti- Speriamo che non sia zione dell'inno nazionale, ha fatto sa- le Regioni"; tubanti, paurosi; un film già visto. Ogni pere ai suoi elettori che il dito medio "…bisogna risultando così qual volta la magistratu- (almeno quello) ancora gli funziona. cercare di in- inaffidabili per ra coglie un componente Il governatore della Regione Vene- crociare le qualsiasi al- della “casta” con le ma- to, Giancarlo Galan (PdL), per paura esigenze del leato e oggi lo siamo per gli stessi paesi europei. La- sciamolo stare, quindi, Gari- baldi, tanto, an- che se non lui, una Italia unita, una “nazione” Italia qualcun altro avreb- come lo sono la Francia e la Germa- be fatto la stessa cosa. nia? Perché la Slovenia, entrata nel- La storia doveva fare il l’orbita tedesca, può essere “nazione” suo corso. Forse, più che un e la Padania no? E così l’Italia tornerà arrogante disprezzo nei confronti del- ad essere solo una “espressione geo- l’Italia, fu il timore che si avverasse grafica”. l’Unità degli Stati italiani che spinse, Non è l’Unità italiana da abbattere il 2 agosto 1847, il cancelliere di Sta- (Lombardo dichiara "ma io non sono to austriaco principe di Metternich a contro l'Unità d'Italia, né filo-borbo- scrivere, in una nota inviata al conte nico"), ma è la vera Autonomia sici- Dietrichstein, la famosa frase "L’Ita- liana da costruire (Lombardo dichiara lia è un’espressione geografica". Il "Noi, secondo il nostro Statuto, sia- calcolo politico di Metternich era mo già una Regione federata. Sareb- quello di mantenere divisa la peniso- be assurdo metterci allo stesso livello la, permettendo all’Austria di eserci- degli altri"). tare la sua influenza sugli stati italia- L’ordine di scuderia per i sindaci ni. Chi è il Metternich di questo ini- leghisti è: massimo protagonismo e Nelle foto. In alto il presidente della Repubblica Napolitano; nelle altre immagini il brillante show politico zio secolo? sfida costante a norme nazionali o re- del presidente Raffaele Lombardo con Berlusconi e Calderoli C. R. 6 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

POLITICA Opinioni contrastanti sulla manifestazione promossa dal Teatro Bellini di Catania Danza, danza ancora che la mafia fugge via

di VITTORIO SPADA

atania, domenica 7 settembre. Già la sera stes- sa i canali radio e tv della RAI e Mediaset da- Cvano la notizia: a Catania ad un centinaio di giovani è stato impedito dai genitori di partecipare ad una manifestazione antimafia. Lunedì la notizia ave- va già fatto il giro del mondo. Non c’è dubbio che per combattere la mafia ci vuole anche questo tipo di manifestazioni, non dicia- mo di no. Ma “Dance Attack”, la manifestazione anti- mafia organizzata dal Teatro Massimo Bellini di Ca- tania e svoltasi nella città etnea, ha sortito anche l’ef- fetto negativo di dare in pasto all’opinione pubblica mondiale la cittadinanza catanese apparsa colpevole di diseducare i propri figli e addirittura di impedire ad un centinaio di loro di partecipare al saggio di danza dell’ente lirico etneo presentato sotto il marchio “Ar- te contro Cosa Nostra” nella centrale piazza Palestro. Questa lodevole operazione di immagine del so- vrintendente del “Bellini” Antonio Fiumefreddo che è un manifesto d’impegno sociale e civile che "dal tea- tro arriva nella città, tra la gente, in nome della lotta all’illegalità", si è però rivelata un boomerang. La no- tizia della causa della defezione dei giovani ballerini sotto tutti gli aspetti (dalle strutture alla qualità degli (che è stata data alla stampa proprio da Fiumefreddo) insegnati, dai programmi scolastici alla sicurezza inter- ha fatto felici i grandi media per i quali ogni notizia Per la presunta astensione di 100 ragazzi na), potrete continuare a fare finta di essere partecipi, di mafia proveniente dalla Sicilia fa aumentare le tira- indignati, meravigliati, costernati e quant’altro. In atte- ture e l’ascolto. data in pasto all’opinione pubblica sa delle vostre iniziative politiche concrete, stabili e Come al solito ai piedi del letto dell’ammalato si continuative per far sì che nelle scuole siciliane si inse- sono affollati i medici soloni che hanno parlato una gni seriamente non tanto cos’è la mafia ma cos’è “la lingua incomprensibile, e che soprattutto, dopo il mondiale la cittadinanza catanese apparsa mentalità mafiosa” proprio per dare corpo a quella consulto, hanno lasciano il malato esattamente nelle “cultura della legalità” di cui tanto ci riempiamo la condizioni in cui l’avevano trovato. colpevole di diseducare i propri figli bocca. In quest’ottica ci è sembrato di leggere le reazioni Ritornando alla manifestazione di domenica 7 set- di unanime condanna del mondo politico catanese. tembre, per dovere di cronaca, il sovrintendente Fiu- Qualche considerazione scontata, osservazioni ovvie spettacoli e di offerte commerciali (il tutto nella mas- legalità e della lotta alla mafia? Beh, se non lo capite mefreddo, al quale, a poche ore dall’evento, è stato e un po’ di retorica che non guasta mai: e il gioco è sima indifferenza delle autorità comunali); una città fatevelo spiegare da coloro che vivono nelle città ita- contestato di aver diffuso notizie inesatte, ha dichia- fatto. dove il casco lo indossano solo i rapinatori; dove i vi- liane dove il rispetto della “cosa pubblica” e il rispet- rato "Avremmo voluto non rendere di dominio pub- Cosa vuol dire il presidente della Regione Raffaele gili urbani li vedi solo in via Etnea (come se la città to delle più elementari regole di civiltà e convivenza blico la decisione di queste famiglie, ma per non ri- Lombardo quando dice "La mafia va emarginata e fosse tutta li); dove ti fanno la multa se ti scade il bi- vengono inculcate fin da bambini. E non venite a dire schiare di essere omertosi abbiamo scelto di dare la battuta proprio sul piano culturale, costruendo una so- glietto “sostare”, ma delle autovetture posteggiate in che li lo Stato è presente e qui no. notizia". Sembra infatti che il motivo per cui la mag- cietà moderna, libera da ogni condizionamento"?. È divieto di sosta non gliene frega niente a nessuno, e Quindi la chiave di volta di tutta questa traballante gior parte dei genitori dei 100 ballerini assenti (su ovvio che "non possiamo condividere e dobbiamo così via. architettura è “la scuola”. Signori soloni se non fate in 800 circa) abbia impedito loro di partecipare alla ma- certamente condannare". Restiamo perplessi quando Ma che c’entrano questi casi minimali, questi fatti modo che a livello regionale, provinciale e comunale nifestazione non avesse nessuna attinenza con la pau- dice che "abbiamo anche il dovere di comprendere le di basso profilo con il “volare alto” dei valori della la nostra scuola cambi radicalmente attenzionandola ra della mafia. dimensioni e le ragioni di questo malessere, per inter- venire con politiche concrete e incisive"?. Ma signor presidente queste cose le sentivamo dire già ai tempi di Falcone e Borsellino. é possibile che voi politici ancora non abbiate capito le “ragioni del malessere”? Anche il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, in prima fila contro il racket delle estorsioni L’enigma Lenza “censore” degli alleati sembra atterrato in Sicilia con un UFO proveniente da un mondo lontano quando dice "Mi sembra che da una parte ci sia la paura che domina, ma dall'altro un consenso verso la mafia e bisogna interrogarsi su co- e avvocato del governatore me mai una città come Catania non riesce a guidare un processo di modernizzazione forte della Sicilia ma è piena di contraddizioni sociali". Come se non si sa- orre voce che Lino Leanza venga potuto portare avanti perché poi qualche pesse “chi” e “che cosa” frena la città di Catania e ormai considerato l’ex segretario uomo di buona volontà ha spiegato al quali interessi ruotano attorno ai politici corrotti ai Cregionale del Movimento per l’au- presidente della Regione Siciliana che “comitati d’affari” e alla delinquenza organizzata, mi- tonomia e che comunque passerà alla sto- non è operazione tanto facile, visto lo scela ancora più cancerogena della mafia che ormai è ria per essere stato il primo. Nonostante i Statuto Speciale che ne regola l’ordina- solo un paravento. numerosi sgarbi politici subiti dal leader mento. Ma, a distanza di poche settimane, Al presidente della Provincia regionale di Catania, maximo Raffaele Lombardo, il buon l’iperattivo governatore, smentendo se Giuseppe Castiglione, e al sindaco di Catania, il sena- Leanza, però, continua a svolgere diligen- stesso, ha pensato bene per tagliare le tore Raffaele Stancanelli, vorremmo rispettosamente temente il compito di avvocato difensore spese (ma con 15 assessorati non le ricordare che "il futuro economico e sociale della Si- del presente politico e soprattutto del re- avrebbe aumentate?) e di mandare a casa cilia" è strettamente legato alla "diffusione della cul- cente passato dell’attuale governatore. una decina di dirigenti generali, i “baro- tura della legalità" e che, per Catania, tale cultura na- Non si spiegherebbe altrimenti perché ni” della Regione. Poi, al governatore, sce nelle scuole cittadine e dell’interland. Ma a loro sulle pagine dell’edizione catanese di un forse lo stesso uomo di buona volontà, ha chiediamo: siete mai stai in una scuola media di Li- quotidiano regionale si spinga ad aprire spiegato che poteva sì mandarne a casa brino, del Pigno, di San Cristoforo, di Picanello, op- una polemica che non avrebbe motivo di qualcuno, ma che avrebbe dovuto conti- pure al Polivalente di San Giovanni La Punta? esistere con il presidente della Provincia nuare a pagarlo a suon di centinaia di mi- “Anche” (ma non solo) la lotta alla mafia è decisi- Giuseppe Castiglione. gliaia di euro e altri dirigenti di rango in- va per il futuro della nostra isola e anche l'ex sindaco Leanza contesta nella sostanza i tagli feriore dovevano essere promossi alle il senatore Enzo Bianco, considera "di fondamentale alla spesa, o agli sprechi, attuata proprio funzioni superiori con, conseguente, ci importanza educare i giovani e la società civile ai va- da Castiglione che ha ridotto i diparti- mancherebbe altro, aumento dello stipen- lori della legalità e della lotta alla mafia" Ma poi si menti e, di conseguenza, eliminato le co- dio. Insomma, altro che risparmio: sareb- meraviglia dicendo che è "incredibile, però, constata- stose poltrone per i dirigenti che, nella re- be stato un ulteriore esborso di una mon- re che qualcuno non abbia condiviso i valori di questa cente era Lombardo, erano tanti, in segui- tagna di euro. Ennesima retromarcia del manifestazione". Al contrario ci dovremmo meravi- to al massiccio ricorso a professionalità politica, e con altri incarichi già lautamente governatore decisionista. E Leanza, nel gliare proprio del fatto che ci sia stata una così alta esterne, spesso al secondo o terzo incarico pagati, non crediamo che ci sia nulla di cui frattempo, taceva, non ritenendo evidente- adesione alla manifestazione. In una città dove ormai contemporaneamente, tutti di provata fede scandalizzarsi. mente che la manovra di austerità del presi- da anni si respira l’aria dell’illegalità, dell’insicurez- lombardiana. Leanza non ha gradito questa A meno che il paladino Leanza non mo- dente autonomista fosse Ð come quella di Ca- za, del disordine e dell’improvvisazione politica, del- inversione di marcia, quasi vi fosse, come in strasse un equilibrio tale che l’esercizio della stiglione – un’inversione di rotta da criticare o la cultura della sopraffazione; una città dove (trala- realtà c’è, una rottura con la gestione del lea- politica non consente, così come non consente una semplice operazione di facciata. Leanza sciando volutamente gli ultimi gravi fatti di cronaca a der di Grammichele. Se Castiglione ha prefe- tali eroismi, per censurare le sprovvedute tace, anche perché il suo passaggio all’Udc (il tutti noti) i marciapiedi del suo salotto buono (corso rito valorizzare i dirigenti già in forza all’Ente uscite del governatore che, appena insediato a partito del Totò governatore condannato a cin- Sicilia) profumano di urina e vengono giornalmente di Palazzo Minoriti, e di conseguenza riman- Palazzo d’Orleans, voleva aumentare a quin- que anni) è sempre più imminente, ma al tem- invasi da bancarelle abusive; i pilastri dei portici si- dare al mittente dirigenti di diversa matrice dici gli assessorati regionali, idea che non ha po stesso sofferto. stematicamente imbrattati da manifesti politici, di LA VOCE DELL’ISOLA 7 27 Settembre 2008

La contrazione raffredda gli animi e le speranze di molti operatori economici POLITICA Fine estate, primi bilanci turismo al tempo della crisi

di ERNESTO GIRLANDO te. Basti pensare alle ricerche petrolifere nel cuore del Val di Noto o all’equivoco del cosiddetto “an- ine dell’estate, primi bilanci. Le stime for- titurismo”, il fenomeno voluto e favorito da ammi- mulate all’inizio della stagione sembrano nistratori locali, ma anche da deputati e governanti Ftrovare conferma. L’analisi dei risultati e del- regionali, delle seconde e terze case, in buona par- le tendenze di un comparto importante dell’econo- te abusive, che hanno danneggiato le basi stesse mia, che contribuisce in misura significativa alla del turismo esistente e potenziale. formazione del PIL e allo sviluppo di intere regio- E non solo. In un momento in cui la competizio- ni, conferma le previsioni. La contrazione dei ne globale del turismo si gioca sul fronte della flussi turistici, dopo qualche stagione all’insegna qualità non è più sufficiente avere prezzi competi- della crescita, raffredda gli animi e le speranze di tivi, non bastano da sole le bellezze, i monumenti molti operatori economici che negli ultimi anni e il bel clima, non serve avere l’85% del patrimo- hanno investito fior di milioni nell’industria del nio artistico e del territorio intatto. Occorre ancora turismo. altro. Occorre offrire accoglienza, servizi e assi- Adesso c’è aria crisi. Crisi mondiale (si parla di stenza, avere una rete di trasporti efficiente e velo- un calo che si aggira intorno al 10% rispetto allo ce, una pubblica amministrazione snella e capace scorso anno); crisi italiana (meno 20%); crisi sici- di stimolare le iniziative imprenditoriali, evitare le liana (mediamente del 15%). I motivi sono noti. sovrapposizioni di ruoli e di competenze fra i vari Motivi di carattere macroeconomico e motivazioni enti e le confusioni legislative. Occorre far tesoro legate alle contingenze locali. I soldi a disposizio- dei fondi comunitari investendo sulla salvaguardia ne delle famiglie scarseggiano, il caro carburante e la riqualificazione delle zone costiere, la tutela che incide sui voli e sugli spostamenti in auto, le delle aree protette e dei centri storici e superare il difficili condizioni in cui versano non solo gli ita- vecchio problema della stagionalità del movimen- liani ma gli europei in genere, il rafforzamento to turistico per offrire una pluralità dei prodotti dei dell’euro su altre valute - sul dollaro in primis - nostri territori. Occorre investire in formazione. che allontana molti turisti dall’Europa. E così ca- Sembrerebbero, e infatti lo sono, verità semplici pitali mondiali del turismo come Venezia, Firenze e anche banali. Ma esse potrebbero costituire i ca- e Roma vanno in sofferenza e fanno registrare cali pisaldi di una nuova politica che ci aiuterebbe a di presenze intorno al 15%. Addirittura molti ope- Le stime formulate all’inizio della stagione evitare gli errori del passato e del presente e a in- ratori che lavorano con americani e giapponesi ac- dirizzare gli sforzi e le risorse nella giusta direzio- cusano perdite del 25% per l’effetto dell’euro forte ne, per la creazione di un sistema di accoglienza di che ha fatto invece aumentare sensibilmente i sembrano trovare conferma: l’analisi dei qualità e al giusto prezzo, ecocompatibile e fun- viaggi degli italiani oltre oceano, producendo ulte- zionale in grado di competere con le altre regioni riore danno alle strutture turistiche nazionali. risultati e delle tendenze di questo comparto del Mediterraneo. Ma per conquistarsi uno spazio La situazione siciliana appare pesante, con pun- all’altezza delle sue potenzialità, il turismo sicilia- te drammatiche, come ad Agrigento, dove si è ad- no deve fare i conti con alcune difficili sfide: l’in- dirittura scesi del 30% rispetto allo scorso anno. importante dell’economia, che contribuisce concludenza e la vocazione allo spreco della mac- Albergatori, ristoratori e operatori turistici hanno china burocratica e della politica isolane, l’incapa- dato vita a un consorzio che elargisce offerte e cità degli operatori di fare sistema, la concorrenza vantaggi di ogni genere, ma con risultati poco si- in misura significativa alla formazione del di altre regioni del Mediterraneo. Ma quest’ultima, gnificativi. A Sciacca il turismo termale è fermo. a ben pensare, potrebbe divenire, a volerlo, coope- Da Ragusa arrivano notizie poco confortanti. PIL e allo sviluppo di intere regioni, razione vantaggiosa per tutti. Non è stata certo una stagione che si può definire Tutte note a margine per l’assessore Bufardeci e indimenticabile quella iblea. Benino Pozzallo, ma- la giunta regionale, chiamati a favorire uno sforzo le Ispica e Marina di Ragusa dove gli affitti delle conferma le previsioni di innovazione. case sono saliti alle stelle e la gente ha rinunciato a soggiornare nei luoghi suggestivi del commissario Montalbano. Tuttavia non si può fare a meno di considerare che qui il turismo, da qualche anno, si sta affermando come un comparto vivo dell’eco- nomia e bisognerà guardare con attenzione, oltre che con ottimismo, al futuro. Ci sono decenni da Catania e Palermo recuperare a livello di cultura dell’accoglienza e occorrerà colmare un gap rispetto ad altre realtà consolidate, naturalmente al momento più gettona- te. fra le mete preferite Taormina è andata giù di un 10% circa. Certa- mente un calo pesante per la principale località tu- ristica siciliana. Calo netto degli stranieri, in pic- cola parte compensato da un leggero aumento del- e vacanze sono ormai finite ed è tempo sifica e davanti a Londra, Barcellona, Lisbona partenza per le proprie vacanze in Sicilia. le presenze italiane. Fino allo scorso anno se si te- di bilanci consuntivi sulla stagione turi- e Madrid, è la capitale europea preferita di Nonostante l'appeal che il clima temperato lefonava negli alberghi a mare la risposta era scon- Lstica. Il portale Expedia, grazie all'ana- quest'estate. e la movida spagnola rappresentano, quest'an- tata: “Tutto esaurito”. Quest’anno no. Ciò non- lisi dei dati relativi alle proprie prenotazioni, A sorpresa, tra le mete intramontabili che no c'é stato invece un netto calo delle vendite ostante Taormina rimane sempre la capitale del tu- ha identificato tendenze e mete preferite degli dominano i primi posti della classifica delle su destinazioni come Barcellona, Ibiza e Pal- rismo isolano con circa un milione di presenze, italiani, scoprendo curiosamente ai primi posti destinazioni preferite, si trovano Catania e Pa- ma, che ha fatto retrocedere un po' la Spagna anche se il calo c’è ed è vistoso. della classifica delle destinazioni aeree più lermo a tener alto il nome dell'Italia. Le due tra le mete principali degli utenti di Expedia. Analoghe tendenze si evidenziano in altre tradi- gettonate Catania e Palermo, che fanno capo- città rappresentano un importante punto di A salvare la situazione solo Madrid. zionali mete: Cefalù, l’arcipelago delle Eolie e le lino tra le più classiche New York, Parigi, altre isole minori. Londra e Barcellona. A stare meno peggio di tutti è Siracusa che limi- Sempre più clienti Expedia, ormai il 30%, ta i danni a un solo meno 2%, grazie agli spettaco- scelgono per le loro ferie di agosto una desti- li classici, grazie all’itinerario del barocco del Val nazione a lungo raggio. di Noto. A farla da regina, tra le città, è New York, Questa flessione siciliana, al di là della crisi che con un boom di prenotazioni balza in vet- congiunturale che è generale, non è frutto del caso ta alla classifica delle mete più prenotate per i e pone, anzi, delle preoccupanti quanto incom- voli aerei. Parigi, al secondo posto della clas- prensibili questioni. E’ difficile in- fatti comprendere come la Sicilia perda costantemente quote impor- tanti di mercato pur avendo dalla sua parte infinite condizioni favore- voli allo sviluppo del comparto. La crisi dei flussi turistici non è una no- vità in Sicilia, ma un dato che spes- so ricorre, negli anni, a conferma di uno scenario generale segnato dal lassismo, dall’abbandono di impor- tanti monumenti, dalle minacce in- combenti sul patrimonio archeologi- co e paesaggistico, dagli scempi dell’edilizia selvaggia e abusiva sul- le coste favorita dalle mille sanato- rie, dalle scelte strategiche sbaglia- 8 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008 FISCO Sarà il Collasso del nostro sistema o il volano per lo sviluppo: la nostra Regione ha saputo e Il federalismo fiscale è una ma la fiscalità di vantaggio

di MIRCO ARCANGELI

l dibattito politico stringe sempre più i tempi per una trasformazio- Ine storica del nostro sistema. L’o- biettivo principale della strategia le- ghista è diventato ormai lessico po- polare, ed i quotidiani non fanno al- tro che ospitare dibattiti e commenti sul tema del federalismo fiscale. Di pari passo va il dibattito politico dei partiti, delle forze sociali e natural- mente degli organi dello Stato, quali smo fiscale è il banco di prova che ci il Governo, il Parlamento, le Regioni permetterà di dimostrare se siamo Province e Comuni. E così alla pro- veramente capaci di gestirci da soli, posta di legge della Regione Lom- oppure se dovremo sempre dipendere bardia, si passa alla prima “bozza da altri. Se riusciamo tutti noi, a met- Calderoni” più volte ritoccata e sicu- terci entusiasmo in questo dibattito, a ramente ancora in grande movimen- caricarlo di valore aggiunto, a pensa- to, ed al primo schema di disegno di re positivo, ma soprattutto a pensare legge. Tutti (i vari territori) cercano al bene della nostra collettività nel di non essere penalizzati dal nuovo suo insieme piuttosto che solo di al- sistema di gestione delle risorse e cuni, allora avremo fatto una grande forse tutti cercano di guadagnare dal “rivoluzione”, uno sconvolgimento nuovo sistema federalista. Sembra di che sarebbe sicuramente in linea con assistere al solito balletto della co- quanto promosso dal nostro grande perta che se si tira da una parte sco- Canepa. pre l’altra parte, ma del resto occorre Basta chiedere agli altri, scaricare trovare un punto di partenza, anche su altri i problemi, attendere risposte se si spera che poi successivamente da altri, ora è il momento di guardar- eventuali storture possano corregger- ci dentro e di cercare di risolverci da si. soli i problemi. Ognuno deve fare la La nostra Regione (intendendo il propria parte, Comuni, Province (fin- nostro governo regionale), in questo chè ci saranno) e Regione. I Comuni dibattito decisamente importante, dovranno sempre più essere vicini ai comprendendo la portata storica della cittadini amministrati, con servizi ef- svolta, ha saputo esserne partecipe in ficaci ed efficienti, elastici ed idonei maniera determinante. E’ ormai quo- verso il quale i comuni del sud, con posto ad interventi di qualificazione problemi, e la situazione già grave ci al sistema di vita sempre in evoluzio- tidiana la presenza del nostro gover- l’ultima ipotesi, rischierebbero il e sviluppo. Il parassitismo dovrà es- potrebbe portare realmente al collas- ne, praticamente in sintonia con le natore nel dibattito sul federalismo. collasso. Insomma il territorio (in- sere bandito e sostituito da produtti- so. E allora cominciamo a guardaci loro esigenze. Le Province dovranno Una presenza che intende concretiz- tendendo il sistema delle autonomie vità e motivazione. Occorre comin- dentro, con lo spirito non della ritor- gestire le problematiche di loro com- zare con risultati tangibili i due prin- locali) è in gran fermento e timoroso ciare a rimboccarsi le maniche e met- sione o della punizione, ma con uno petenza in piena armonia con i comu- cipi basilari di questa maggioranza: di perdere risorse. tere mano all’organizzazione del la- spirito di chi vuole migliorare la si- ni senza sovrapposizione, costruendo la Sicilia deve poter contare nella politiche con essi indirizzate. La Re- piena realizzazione dello Statuto Au- gione, nuovo vero grande motore del tonomo regionale; la redistribuzione nuovo sistema, dovrà creare le politi- delle risorse avverrà secondo il prin- L’obiettivo principale della strategia leghista è che di indirizzo e di sviluppo ed in- cipio di territorialità (quanto si pro- sieme allo stato centrale, le idonee duce nel territorio torna in buona par- diventato ormai lessico popolare, di infrastrutture per un te nello stesso). In questo dibattito territorio ancora non è da sottovalutare la partita delle fortemente arretra- accise sugli idrocarburi, per le quali pari passo va il dibattito politico dei to. non c’è dubbio debbano restare nel La Regio- territorio dove si producono per i partiti, delle forze sociali e ne ha quindi motivi suesposti, con in più le ragio- il compito ni ambientali (tali risorse dovranno principale di essere utilizzate anche per riequili- naturalmente degli organi dello Stato indirizzare le brare il degrado del territorio conse- politiche di svi- guente alla gestione delle raffinerie). luppo, e per far Al rientro dalle ferie estive Sinda- In questo contesto, dove tutto è in voro, ai programmi di sviluppo, alla tuazione, di questo dovrà ci, Presidenti di Province, Governa- movimento una certezza pare chiara, gestione delle risorse, secondo il chi vuole quanto prima tori, avranno sicuramente messo in il federalismo fiscale rappresenta un principio “del buon padre di fami- raccogliere la dotarsi di un movimento plotoni di addetti, uffici percorso ineludibile, con i quali do- glia” che si potrà spendere per quan- sfida storica di Piano regionale ragioneria, studi professionali, per vremo sicuramente fare i conti. to le entrate permettono. poter finalmente di sviluppo. Un calcolare di volta in volta per come Per queste ragioni è fondamentale Dobbiamo prepararci ora per allo- uscire dal giogo di piano poliennale al- varia il dibattito sulle modalità del cominciare fin da ora a costruire le ra, poiché se non lo faremo, se non chi ci vuole di volta l’interno del quale nuovo sistema, quanto si potrà doma- basi perché il nuovo sistema delle au- metteremo a diverso e idoneo regime in volta, colonizzati, dovranno trovar posto ni disporre rispetto ad oggi, e se ci si tonomie locali possa funzionare. Le le “macchine” che gestiscono le ri- succubi, commissariati, e quan- le varie posizioni eco- guadagnerà o si perderà. La CGIA di politiche assistenzialiste tanto privi- sorse, nel momento in cui il sistema t’altro di peggio possa esprimere nomiche da privilegia- Mestre ha diffuso uno studio attra- legiate nel nostro sud dovranno far cambierà, verremo schiacciati dai l’opposto dell’autonomia. Il federali- re e quelle invece da penalizzare, dovranno esserci di con- forto i programmi infrastrutturali, e dovrà quindi immaginarsi come sarò lo sviluppo socio economico della nostra regione nei prossimi anni. Una volta disegnato il Piano regio- nale, naturalmente in un profondo confronto con le forze sociali ed eco- nomiche, nonché con il territorio de- gli amministrati, e quindi una volta definiti gli obiettivi, occorre inserire gli strumenti per stimolare tali indi- rizzi, per avviare gli investimenti dei privati, e per attirare anche dall’ester- no investimenti nel nostro territorio. In questo percorso uno degli stru- menti oggi più dibattuti è quello rap- presentato dalla fiscalità di vantaggio o fiscalità compensativa o fiscalità di sviluppo. Utilizzo quindi della leva fiscale come opportunità e strumento per il raggiungimento dei propri Il ministro Calderoli obiettivi di sviluppo. 9 FISCO essere partecipe al dibattito nazionale in maniera determinante svolta storica per la Sicilia dovrà essere solo strumento Imprenditoria tra nuovo tessuto economico e sistema delle imprese esistenti ei mesi scorsi dalle colonne di questo Bene facciamo quindi a parlare di fiscalità giornale abbiamo potuto esaminare di vantaggio, leva fiscale, ecc. ma ricordia- Ncome in altri paesi, quali l’Irlanda e le moci sempre che questi sono strumenti e non Canarie, sia stato in parte funzionale in parte fini, e come tali vanno predisposti, gestiti, e critico, l’utilizzo della bassa tassazione quale somministrati. Non confondiamoli e non fac- strumento per politiche di sviluppo. ciamoli confondere con gli obiettivi. Per que- Riprendiamo velocemente l’analisi degli ste ragioni sarebbe opportuno che si avviasse interventi dello stato in questi paesi a bassa un grande dibattito nella nostra regione, sul tassazione solo per capirne i lati positivi e come immaginiamo lo sviluppo economico quelli negativi. In entrambi i paesi (Irlanda e del nostro territorio, quali aree privilegiare, Canarie) la bassa tassazione del reddito (5- quali settori sostenere, quali programmi in- 10%) ha portato capitali esteri all’interno de- frastrutturali avviare. Dovremmo dedicare gli stessi, alzando gli indici di investimento e idoneo tempo per studiare gli obiettivi di svi- di occupazione, nonché quelli del reddito luppo che vogliamo raggiungere, e soltanto prodotto e della propensione al consumo. In dopo potremo definire gli strumenti più ade- entrambi i casi però con l’avvicinarsi della guati perché tali obiettivi siano percorsi dal scadenza del periodo di beneficio, si è regi- mondo imprenditoriale. Il potere politico, il strata una tendenza alla “fuga“ degli stessi governo della regione, ha il compito di indi- capitali che anni prima erano arrivati. Questo rizzare lo sviluppo, non di gestire in maniera effetto è maggiormente presente in Irlanda subalterna la politica degli incentivi. Il salto piuttosto che nelle Canarie. La differenza nei di qualità di questo governo dovrà essere pro- due comportamenti imprenditoriali sta nel prio questo, sostituire la politica clientelare fatto che nelle Canarie si è riusciti maggior- della redistribuzione degli incentivi e benefici mente a creare un intreccio imprenditoriale a favore dei propri collegi elettorali, con la tra il nuovo tessuto economico nato dagli in- terventi, ed il sistema di imprese esistente. In- fatti la bassa tassazione, i contributi, la bassa contribuzione hanno permesso di creare nuo- ve imprese. Queste stesse imprese, quando ta- li benefici finiscono, sono portate a trasferirsi in nuove aree a bassa tassazione, a meno che nel frattempo non si siano legate al sistema economico esistente nel territorio, al punto da rendere non redditizio un ulteriore trasferi- 20% pagata da coloro che realizzano plusva- posta sulle società, tas- mento. lenze. sazione dividendi, credi- La leva fiscale per essere uno strumento e La Value Added Tax - VAT - IVA è l’im- to di imposta, detassa- non un fine dovrà essere dirottata verso gli posta sul trasferimento di beni e o servizi, che zione degli utili reinve- obiettivi del piano regionale. Interventi gene- come in Italia colpisce il valore aggiunto agli stiti, e altro, ma condi- ralizzati potranno si contribuire al rilancio stessi beni e servizi. Le aliquote sono diver- zionando tali agevola- produttivo ma si accompagneranno ad una sificate, e variano da zero, 4,8%, 10%, 13,5% zioni ad obiettivi presta- crescita soltanto effimera, non strutturale. fino al 21%. biliti. Si possono incen- Mentre gli interventi mirati, con obiettivi La Customs & Excise Ð Imposta doganale tivare determinati settori chiari, potranno portare una crescita accom- che viene riscossa sulle merci importate da industriali o commercia- pagnata allo sviluppo del territorio da un pun- Stati non membri dell’UE, e accise riscossa li, o privilegiare l’inter- to di vista socio-economico. su alcune particolari merci. vento all’interno di In Irlanda e nelle Canarie si sono utilizzati Isole Canarie un’area prestabilita (Zo- diversi strumenti, per impostare un sistema L’aliquota generale applicabile dell’impo- ne franche) ecc.. fiscale funzionale allo sviluppo, che sinteti- sta sulle società in Spagna è pari al 35%, ri- Da quanto avvenuto camente si possono così elencare: dotto al 30% per le piccole e medie imprese. in questi paesi, che per Irlanda Per gli investitori nelle zone speciali, vi è primi si sono avventura- Tutti pagano l’imposta sul reddito, con ali- una riduzione dell’Imposta sulle società (l’a- ti, con grande abilità, quote diversificate a seconda del nucleo fami- liquota IRPEG è compresa tra l’1% e il 5%); nell’utilizzo della leva liare e del limite di reddito dal 20 al 41%. l’esenzione dal pagamento dell’imposta sulle fiscale come strumento L’imposta sulle società ha le seguenti aliquo- trasmissioni patrimoniali e sugli atti giuridici; per la propria crescita te: • 12,5%: sul reddito d’impresa (trading) l’esenzione dal pagamento dell’IGIC (impo- economica, dobbiamo commerciale; ¥ 25%: sul reddito diverso da sta simile all’IVA) relativa a importazioni ef- imparare una lezione. E’ quello d’impresa. • 10%: Alcune società, in- fettuate dagli enti delle zone speciali (ZEC). sicuramente giusto e opportuno l’utilizzo del- programmazione dello sviluppo economico serite nell’IFSC (International Financial I dividendi distribuiti dagli enti ZEC alle la leva fiscale per creare crescita economica e sociale del territorio, accompagnato da una Services Centre), vengono tassate ad un tas- società capogruppo, gli interessi e gli altri sviluppo, ma cerchiamo di non fare né gli er- politica di indirizzo incentivante. so effettivo del 10%. Questo “tasso agevola- redditi ricevuti dalle società capogruppo non rori del passato (la storia economica meridio- Sono passati solo pochi mesi da quando to” è in procinto di essere gradualmente eli- residenti in Spagna, sono esenti dall’imposta nale della seconda metà del XX secolo è fatta questo nuovo governo regionale è nato, e qua- minato, ma rimane in vigore fino al 2010. sui redditi dei non residenti. Riduzione di al- di mero assistenzialismo), né quelli commessi si tutta l’attività è stata rivolta al tema del fe- Una società residente nello Stato è soggetta cune imposte locali. Riserva per gli Investi- da questi paesi (fiscalmente emergenti). Un deralismo fiscale, e delle emergenze nella all’imposta sulle società su tutti gli utili rea- menti nelle Canarie (RIC): Detassazione del errore sarebbe quello di dare incentivi ed age- quadratura del bilancio regionale, con partico- lizzati a livello mondiale, non solo su quelli reinvestimento degli utili. Esistono poi parti- volazioni a tutti, poiché in questo modo un lare attenzione alla sanità. Occorre fin da su- di fonte irlandese. colari zone franche per lo più nei porti capito- intervento a “pioggia” non indirizza uno svi- bito affiancare a queste tematiche comunque Le società godono di un 20% di credito lini, dove si procede allo stoccaggio, trasfor- luppo ma crea soltanto una economia di ge- importanti, anche temi meno immediati ma d’imposta per qualificare la spesa di ricerca e mazione e distribuzione di merci senza che stione per chi la utilizza. Intervento questo che possono determinare un volto nuovo della sviluppo, per investimenti di almeno 50.000 vengano applicati oneri, tariffe doganali o im- che se resta isolato non crea sicuramente svi- nostra regione. E’ necessario aprire immedia- euro. poste indirette. Le imprese ubicate nelle zone luppo ma soltanto un mero abbattimento dei tamente il dibattito per definire il Piano regio- ¥ Dividendi e altre distribuzioni (tra cui al- franche canarie possono usufruire dei benefi- costi. nale di sviluppo senza il quale ogni politica di cuni tipi di interesse) non sono compresi nel ci offerti dal REF. Un altro errore sarebbe quello di incentiva- incentivazione sarà pura improvvisazione. calcolo dei profitti commerciali. ¥ Dividendi Come possiamo notare da questa breve sin- re l’arrivo di capitali esteri su progetti di svi- Con l’augurio che il pragmatismo e deci- e altre distribuzioni da società residenti irlan- tesi, ma se vogliamo approfondire si rimanda luppo mirati, senza realizzare una sinergia sionismo mostrato da questo governo regio- desi sono soggette a ritenuta alla fonte, salvo agli articoli scritti sui numeri 10/11 12/13 di con il tessuto economico esistente o territo- nale non sia solo di facciata, ci attendiamo che queste siano liquidati a soci qualificati questo giornale, gli strumenti fiscali di inter- riale, senza cioè permettere che questi nuovi che quanto prima si avvii una riflessione ed non residenti che ne sono escluse. ¥ I divi- vento grosso modo sono sempre molto simili capitali possano incentivare anche una cresci- un dibattito politico con tutte le forze sociali, dendi pagati da società residenti irlandese ad anche se diversi. Infatti innanzitutto abbiamo ta dell’intero territorio. Occorre evitare di economiche e professionali, per realizzare il altre società irlandesi residenti non sono sog- aliquote di imposta generali molto più basse realizzare poli economici isolati dal contesto Piano regionale di sviluppo. gette ad imposta. di quelle nostre ordinarie. Poi abbiamo note- territoriale a beneficio invece di una piena in- La Capital Gains Tax– E’ l’imposta del voli agevolazioni in termini di aliquote di im- tegrazione. Mirco Arcangeli 10 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

POLITICA Vengono messe in moto sempre in estate le “manovre” politico-militari che tendono a cam Le abili mosse del russo Putin sul ricordano fatti da Guerra Fredda ap

di GIUSEPPE PARISI bio alcuno nelle sue intenzioni, visto ciò che sta accadendo in Georgia e in ià lo scorso anno, e proprio altre parti del mondo. nel periodo estivo quando, si Fatti questi già avvenuti, o di pros- Gsa, l’opinione pubblica è al- simo prevedibile accadimento, che quanto distratta da altre cose, prime non fanno certo dormire sonni tran- fra tutte le vacanze, il russo Putin quilli agli Usa e ai suoi alleati. Di tut- mosse pesantemente alcune pedine to questo precipitare di eventi, guarda nella scacchiera mondiale, facendo caso nel periodo estivo e guarda caso sollevare in volo i bombardieri pe- a cavallo delle Olimpiadi di Pechino santi a lungo raggio che erano stati e soprattutto in piena campagna elet- messi a terra con la fine della guerra torale americana, è regista e abilissi- fredda. Quest’atto, clamoroso dicia- mo maestro il nostro Putin, che sta mo noi, di fare alzare la flotta aerea, dimostrando di possedere doti “poli- obsoleta a dire di qualcuno che inten- tiche” di tutto rispetto. deva “minimizzare” l’episodio, fu ri- Noi stessi che stiamo seguendo con portato per qualche giorno dalle più interesse gli eventi, troviamo qualche note testate giornalistiche nazionali difficoltà a collocare i pezzi di questo con brevi trafiletti nelle prime pagi- complesso mosaico che sta montando ne, per poi finire all’interno e poco come la panna ogni giorno che passa. dopo nel dimenticatoio. La notizia Ci stiamo anche accorgendo, e siamo non aveva interessato molto la gente dispiaciuti nel dirlo, che la stragrande che già aveva assai da fare nell’af- maggioranza della gente ignora total- frontare il quotidiano che di sorprese, mente, o quasi, quanto è successo e almeno in Italia, ne aveva già tante cosa si sta preparando nello scenario ogni giorno e di tutto rispetto. Figu- mondiale futuro. Su questi accadi- riamoci a chi potevano interessare i menti, a meno di casi rari, i giovani, fatti, per quanto importanti, che fos- e non solo loro, hanno idee molto sero della “lontana” Russia. I giorna- confuse, mostrano totale indifferenza li, com’è noto, per sopravvivere, a al pari delle famiglie italiane che leggere certi bilanci, devono battere bombardate da notizie da “mille e cassa creando l’audience giusto che una notte” che ci propinano i mass- serva a vendere. Noi invece che di media, a partire dalle nostre emittenti questi assilli non soffriamo, da uomi- televisive, sono più interessate a se- ni liberi e da attenti osservatori dei guire Miss Italia che questi fatti segni dei tempi, annunciammo la …“complicati” come ci dice una no- scorsa estate e continuiamo a farlo a stra dotta amica, che ad un nostro chiare lettere dalle pagine di questo sconsolato sfogo risponde: "…tanto giornale che quest’atto, la cui prepa- La stragrande maggioranza della gente ignora l’ordine delle cose si ripristinerà da razione logistica e non solo quella ha solo, com’è sempre stato, a prescin- richiesto tempi non brevi e sforzi non totalmente, o quasi, quanto è successo e cosa si dere la nostra volontà". Allora perché indifferenti anche di natura economi- preoccuparsi? ca, notificava al mondo intero l’inizio del ricollocamento dell’ex URSS fra sta preparando nello scenario immediato e dei le potenze mondiali di buona memo- ria. Non si era trattato infatti sola- prossimi anni mente di un volo dimostrativo con re- lativa rimessa dei bombardieri negli hangar al termine di un’esercitazione qualunque, ma del mantenimento in te, compreso l’utilizzo e il logorio di Putin continuò con alcune manovre volo costante “h24” per usare un ger- materiali e mezzi, con l’impiego di militari terrestri a fianco della Cina e go militare, di un poderoso apparato personale e tecnici di primissimo pia- continua ancora oggi come tutti sap- bellico di tutto rilievo che impone un no, cose queste che non s’improvvi- piamo, o almeno dovremmo sapere, supporto tecnologico non indifferen- sano dall’oggi al domani. L’azione di con una politica che non lascia dub- 11

biare gli equilibri che mantengono una pace abbastanza instabile fra le grandi Potenze POLITICA delicato scacchiere mondiale parentemente consegnati alla storia L’ex URSS sta cercando di costruire gradualmente un nuovo assetto politico, geografico ed economico?

on è assolutamente nostra abitudine creare al- vili di agire con prudenza o, per meglio dire, a non in- Medvedev, che l’accordo di istallazione di sistemi mis- tanto che le sanzioni che gli Usa hanno chiesto al vec- larmismi, ma vorremmo far capire ai nostri let- traprendere una guerra che non avrebbe potuto vince- silistici da parte Usa, siglato con la Polonia e la Repub- chio continente a discapito della Russia per condanna- Ntori che l’indifferenza, ignorando quanto sta av- re…Invece le cose, come abbiamo visto, sono precipi- blica Ceca lo scorso 14 agosto, è un vero e proprio re il suo atteggiamento “spropositato e guerresco” sono venendo, non evita il sorgere dei problemi, semmai, li tate forse perché il presidente georgiano si è sentito “atto di ostilità”. state da parte dell’Ue più parole che fatti reali. aggrava. Si stanno preparando grandi eventi nello sce- forte da quanto veniva sbandierato da più parti, e an- A onor di cronaca, ricordiamo alcune di queste inge- Sull’argomento “shopping energetico” che la Russia nario mondiale che determineranno inequivocabilmen- che dallo stesso Bush…“L’America sarà sempre al vo- renze partendo dagli anni 90, quando furono sostenute sta attuando in Europa, tanto per venire a casa nostra te un nuovo assetto politico, geografico ed economico stro fianco”. le privatizzazioni e furono compiuti ingenti sforzi per avendo ben seguito l’argomento, non possiamo non ci- a cui vorremmo far trovare i nostri lettori quantomeno Vladimir Putin, da abile stratega, mentre Bush è a far aderire sia alla Ue sia alla Nato gli ex satelliti del- tare il caso della raffineria Isab di Priolo e dell’annessa vigili e preparati. Sia chiaro a tutti: non si pensi che Pechino per le Olimpiadi, invia i carri armati nelle due l’Urss, le rivoluzioni rosa e arancione proprio in Ucrai- centrale di generazione elettrica dove la società mosco- l’Italia resti fuori da quest’onda lunga in arrivo. Chi repubbliche separatiste dell’Ossezia e Abkhazia con un na e Georgia e, dulcis in fundo, si fa per dire, l’invio di vita Lukoil, la seconda compagnia petrolifera del mon- pensa questo è lontano dalla logica dei tempi; e anche disegno preciso e certamente pianificato do, ha comprato il 49 % delle azioni Erg se, da buoni italiani, siamo abili a battere sulla spalla da tempo, in visione dell’evolversi della . Il tutto, lo leggiamo sui giornali spe- di qualche importante statista di turno e a stringere la situazione caucasica di cui era già a co- cializzati, per la fantasmagorica cifra di mano a tutti stipulando magari ottimi accordi commer- noscenza. Solo gli sprovveduti possono 1,34 miliardi di euro, che proprio noc- ciali e protocolli di tutto rispetto, ciò cioline non sono. E non è escluso che non ci impedirà di essere immuni da nei prossimi sei, sette anni sentiremo quanto sta per accadere attorno a noi parlare solo russo alla Isab, nel senso perché nel mondo non esiste più alcun che la Russia acquisterà il restante 51 orticello proprio, ma tutto è divenuto un per cento, divenendo proprietaria asso- unico immenso villaggio dove ciò che luta dell’intero stabilimento. La fami- avviene “appresso porta” ci coinvolge, e glia Garrone non poteva sperare in non si può più far finta di ignorarlo. È un’offerta più generosa. Gli impianti, al chiaro che su questi argomenti ritornere- limite dell’efficienza e da rammoderna- mo con maggiore dovizia e particolari. re, danno oggi un margine di quattro Al momento, vista la complessità degli dollari circa per tonnellata di petrolio, scenari che si profilano all’orizzonte, ci contro i dieci, quindici dollari delle limiteremo a inquadrarne qualcuno, al- analoghe raffinerie americane. La Erg meno per ciò che è maggiormente di no- ha cosi trovato liquidità per inserirsi in stro interesse, facendo il punto o tentan- quello che gli economisti hanno definito do di farlo sulla situazione attuale. il nuovo Eldorado costituito da fonti di Prima di proseguire citiamo, perché energia rinnovabili e termoelettriche. vale la pena davvero leggerlo - concet- Ma anche alla Lukoil è andata bene, tualmente ne condividiamo il pensiero - visto che, a monte di tanta generosa of- un pezzo scritto da Sergio Romano su Panorama (rivi- credere infatti che tali eventi possano ferta, ha avuto i suoi interessi primari sta n¡ 35 del 28 agosto scorso, pag. 182). Il nostro va- sorgere da un giorno all’altro. Da Vladi- pienamente soddisfatti - a dire di qual- lente collega, già nel titolo esordisce: “Due pesi e due kavkaz, capitale dell’Ossezia del Nord, cuno, e noi con essi, i maggiori - che misure”…Gli Stati Uniti chiedono il rispetto della so- Putin, come prima aveva “normalizza- sono quelli di entrare a pieno titolo nel vranità della Georgia ma dimenticano di avere soste- to” la Cecenia con il tacito assenso degli Usa e degli “consiglieri militari” a Tblisi capitale della Georgia. bacino del Mediterraneo da sempre precluso sia al- nuto l’indipendenza del Kossovo. E quanto all’uso altri paesi europei, ora dirige le operazioni facendo ben Dice Romano nel già citato pezzo… “Gli Americani l’Urss sia alla Russia di oggi, bacino in cui il libero spropositato della forza…”. intendere chi detiene il potere, quello vero, al Cremli- non hanno capito che l’adesione dell’Ucraina e della scambio si aprirà nel 2010. La Lukoil che ha raffinerie Se da una parte infatti gli Usa hanno fatto orecchie no. Si muove senza scrupoli, rapidamente, da esperto Georgia alla Nato sarebbe stata considerata a Mosca in Bulgaria, Romania e Ucraina, ora può integrare la da mercante quando la Serbia ha invocato la propria conoscitore degli eventi, approfittando di non poche una intollerabile invasione di campo. Non hanno capi- Isab di Priolo (Augusta) nella propria catena produtti- integrità territoriale sostenendo l’indipendenza del coincidenze “critiche” in atto negli Usa, investiti da to che l’installazioni di basi americane in Polonia e va, e questo è l’acquisto migliore della società russa, Kossovo, dall’altra assistiamo all’esatto contrario, fa- quello che le permetterà appunto di mettere una base, cendo ben intendere che l’Abkhazia e l’Ossezia del certamente non missilistica ma sicuramente e sotto cer- Sud non hanno il diritto di separarsi dalla Georgia. Fra ti versi più potente, trattandosi di un’ingerenza econo- i tanti fatti di dominio pubblico, pare che lo scorso lu- mica e commerciale non indifferente in Sicilia, consi- glio il segretario di stato Usa, Condolezza Rice, duran- Georgia, un disegno preciso e derata a ragione il “ponte d’oro” per il bacino del Mar te una cena privata abbia suggerito a Mikhail Saakash- Nostrum. certamente pianificato da tempo, in Per tornare all’argomento primario, avendo un poco divagato sopra un unico filo conduttore, citiamo te- stualmente parte di una recentissima intervista conces- visione dell’evolversi della situazione sa al Corriere della Sera dall’ex segretario di Stato Usa, Holbrooke…“Che sia chiaro: la crisi georgiana non è su Osezia e Abkhazia, che sono servite solo a caucasica farla esplodere. Il punto è il tentativo della Russia di rovesciare il governo di un Paese confinante, per ri- creare una sorta di sfera d’influenza sul modello del- una crisi finanziaria senza precedenti, da un basso pro- nella Repubblica Ceca sarebbe stata percepita in Rus- l’Unione Sovietica. Devo ricordare che fu Putin a defi- filo di gradimento pubblico di Bush dovuto alla politi- sia nello stesso modo in cui negli Stati Uniti percepiro- nire il crollo dell’Urss la “più grande tragedia geo- ca estera giudicata da molti fallimentare per la difficile no l’istallazione di missili sovietici a Cuba nel 1962. strategica del Ventesimo secolo”. Se Mosca dovesse situazione creatasi in Afghanistan e Iraq - non dimenti- Non hanno capito che Vladimir Putin è popolare nel riuscire impunemente a far cadere Saakashvili, il se- chiamo che la casa Bianca ha dovuto chiedere persino suo paese proprio perché lo ha sollevato dallo stato di gnale sarebbe devastante per tutti i vicini, specialmen- aiuto a Putin per cercare di frenare le ambizioni nu- prostrazione internazionale in cui era caduto all’epoca te Ucraina e Azerbaijan”. cleari iraniane - e, non ultima, la lunga e snervante di Boris Eltsin…”. Intanto, le Divisioni corazzate Russe “sostano” in campagna elettorale americana ancora in atto. Da un’analisi più approfondita, non può sfuggire Georgia e già la politica rimanda dal primo al dieci ot- Questo modo di mostrare i muscoli con l’invio di che la Russia sia divenuta baldanzosa anche perché so- tobre il loro ritiro, dichiarazioni che a noi convincono forti contingenti di truppe, rompe, a dire di molti stenuta da una forte ripresa economica e commerciale, poco in quanto, comunque, lo hanno dichiarato a Mo- esperti occidentali, l’accerchiamento da cui la Russia di cui molto si deve al vice premier Igor Shuvalov che sca, le basi militari vi saranno sempre mantenute. si sentiva minacciata, ribadendo nel contempo priorita- con la sua politica del “ lavorate con la Russia, avrete Non scordiamo infine che in questi ultimi anni la riamente la propria influenza nel Caucaso, affossando prosperità e ricchezza” sta dimostrando di saperci fare Russia ha rinsaldato i rapporti con Cuba, allacciato re- le rivendicazioni territoriali della Georgia e il suo e non poco. La Russia oggi riceve in cassa enormi ri- lazioni economiche e commerciali con India, Cina e eventuale ingresso nell’alleanza atlantica voluta dal- sorse valutarie. Non scordiamo infatti la vendita di Paesi Africani - questi ultimi ricchi di materie prime - e l’amministrazione Bush, già bloccata dall’Europa al combustibili e gas ai paesi europei per miliardi di metri firmato contratti con il Venezuela per la vendita di armi, vertice di Bucarest nell’aprile scorso, inviando così un cubi all’anno e che proprio dalla Georgia passano gli carri armati compresi, sommergibili e aerei da caccia pesante segnale all’Ucraina pronta al grande balzo oc- idrocarburi dal bacino del Caspio alle coste del Medi- per un valore stimato in 30 miliardi di dollari. Sarà un cidentale. A dire degli esperi di analisi geopolitica e terraneo. La Germania, la Francia e l’Italia, tanto per ritorno alla cosiddetta “guerra fredda”? A Washinton in militare, le ingerenze Usa, passate e presenti, pesano dirne una, si sono mostrate molto più aperte alle ragio- molti lo negano…ma staranno dicendo il vero? sul Cremlino che le ha sempre mal sopportate, tanto da ni di Vladimir Putin proprio perché Mosca controlla far dichiarare recentemente al presidente russo, Dmitri quote ingenti e sempre maggiori di riserve energetiche, Giuseppe Parisi 12 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

AMBIENTE E’ vero che resta poco meno di mezzo secolo di vita di sopravvivenza? Emergenza “pianeta Terra” dopo il saccheggio dell’uomo

di MELINDA MICELI

mutamenti climatici e l’emergenza pianeta In una recente analisi scientifica del Pentagono vengono terra. Stando all’ultimo, apocalittico rapporto Idel WWF, resta poco meno di mezzo secolo forniti dati spaventosi, che però non dovrebbero sorprendere: di vita di sopravvivenza alla Terra. Saccheggiato dalla voracità dell’uomo, privato delle sue risor- se naturali, il nostro pianeta finirà di esistere co- dal 2010 cambiamenti climatici metteranno a repentaglio la me unica oasi del sistema solare capace di ali- mentare la vita e si ridurrà a uno sterile ammasso sicurezza dell’intero pianeta di rocce. A parte le conclusioni, la base del rap- porto consiste in un’attendibile e minuziosa in- dagine scientifica sul deterioramento di ecosiste- Gran Bretagna in una landa siberiana, l’Olanda mi, risorse e specie viventi rilevato negli ultimi sarà devastata dalle tempeste e molte città euro- 30 anni. Tre decadi in cui i ritmi di consumo del- pee verranno sommerse dall’innalzamento dei le società più industrializzate sono cresciuti in mari; in più diventeranno palesi i conflitti già in modo da diventare insostenibili per le riserve corso per accaparrarsi le risorse energetiche e ac- dell’umanità; come calcolano gli esperti del quifere che verranno a mancare a 1/3 della popo- WWF oggi per non far morire il pianeta dovrem- lazione mondiale. A questo proposito, gli Stati mo avere un’impronta ecologica di circa 2, ma si Uniti hanno messo a punto il sistema HAARP in va da 10 degli Usa, a 5 dell’Europa occidentale a Alaska, già operativo, in grado di concentrare 2 dell’Asia Centrale, fino a 1 dell’Africa, mentre onde elettromagnetiche in una determinata zona l’ indice complessivo di biodiversità, è passato sulla terra riscaldandola e colpendo i centri ner- da 100 a 65. vosi di chi è presente. In visione di un conflitto In una recente analisi scientifica del Pentagono mondiale per le risorse residue, esso rappresenta vengono forniti dati spaventosi, che però non do- un’arma di distruzione di massa celata perfetta- vrebbero sorprendere: dal 2010 cambiamenti cli- mente. matici metteranno a repentaglio la sicurezza del- Del riscaldamento globale si parla da 40 anni l’intero pianeta, l’Europa sarà investita dalla tale che si può benissimo dire che ne siamo di- fredda corrente del Golfo che trasformerà la ventati compiacenti. Due anni fa, per la prima volta nella storia il Polo Nord si è completamen- te disciolto. Per la prima volta navi militari e pri- vate hanno potuto navigare direttamente sul po- lo, poiché c'era solo acqua. Di solito, in quell'a- Le barriere coralline del mondo stanno moren- rea c'erano sempre stati almeno tre metri di soli- do a causa del riscaldamento globale, e questo do ghiaccio. costituisce una seria minaccia per la maggior Alcuni anni fa Greenpeace annunciò che la ca- parte delle isole negli oceani, tra cui quelle del lotta polare perenne del Polo Nord era arretrata Pacifico. Probabilmente tutti coloro che vivono di circa 450 chilometri, ma nessuno ha ascoltato. su un'isola dovranno presto abbandonarla, a cau- Ora che le calotte polari si stanno sciogliendo, sa dell'acqua marina salata che inquinerà le riser- l'acqua dolce si sta riversando nell'Oceano Atlan- ve d'acqua dolce. Di sicuro dovranno abbando- tico, la densità salina sta diminuendo, e la Cor- narle se il livello degli oceani salirà sensibilmen- rente del Golfo non va più molto a fondo, il che te. E questa è solo la punta dell'iceberg. Se voles- risulta in un rallentamento di questa corrente. La simo fare veramente sul serio e metterci a studia- Corrente del Golfo, che gli scienziati chiamano re tutte le bizzarrie del clima degli ultimi dieci “convettore termoalino nord atlantico”, è una anni (a partire dal rallentamento della Corrente corrente d'acqua calda proveniente da Sud dell'E- del Golfo) incominceremmo a renderci conto per quatore, che scorre sulla superficie dell'oceano davvero dei radicali cambiamenti climatici glo- verso nord; quest' acqua calda evita che il Nord bali a cui dovremo adattarci se vogliamo che l'u- America e l'Europa Occidentale e Settentrionale manità continui a vivere sulla Terra. E' troppo si ghiaccino. Con il rallentamento della Corrente tardi secondo le previsioni della maggioranza del Golfo, il calore non raggiunge più la regione degli scienziati mondiali per cambiare il corso di nord atlantica, e i modelli climatici incomince- ciò che ha già incominciato a succedere. Tutto ranno a mutare, poiché la loro stabilità dipende ciò che possiamo fare ora è prepararci allo da quel calore. shock. Caraibi, uomini e uragani un vero e proprio assedio

di ERMANNO FILOSA chiusi. L’ululato degli uragani è assordante, ti comprendi con amara coscienza - in forma an- Caraibi mi chiamano e mi chiedono: “Erman- senti minacciato in forma permanente, avvili- siosa e a volte dolorosa - che non tutti gli uo- no, che facciamo? Che succede, che cosa di- on vi è pace per il fascino dei Caraibi. to, a tratti depresso e a disagio. Sperduto. Vor- mini sono uguali dinanzi agli uragani. ci?”. Rispondo che siamo nelle mani del desti- Il bel tempo, il sole amico, il mare resti volare, essere farfalla, aquila, rondine di Aspettiamo. Intanto la tempesta tropicale no e delle nostre fortificazioni anti-uragano. Ntranquillo e benevolo, stupendo azzur- mare. Fantasma. Ike si è rafforzata fino a diventare uragano di Loro sono ansiosi: ”ci vediamo”, rispondo. Si, ro-smeraldo, le aragoste consumate sull’areni- Ci si sente sbalestrati. Tutto si fa per telefo- forza 4, come dicevo. E dietro sta arrivando speriamo presto. le, i balli, i canti, le movenze delle ballerine no, quando funziona, o per chat e internet. Do- Josephine, la decima tempesta tropicale della Arriva anche Josephine. Non se ne può più. tutte curve, mulatte da sogno, dove sono? De- po l’uragano Gustav che ha lasciato morti e di- stagione. Lo stato di emergenza è permanen- Josephine rimane una tempesta tropicale. ma serto, arenili senza vita. Impara, caro Camillo. sastri in tutta l’area dei Caraibi, con Haiti che te, per il disastroso passaggio degli uragani potrebbe a sua volta trasformarsi in uragano. È continua l’emergenza, e mentre scrivo conta centinaia di persone scomparse o morte e che ha causato inondazioni in molte città e Anche Josephine, per ora, si trova in mezzo queste brevi note sono circondato da venti a Cuba completamente devastata come se fosse incalcolabili danni materiali. all'Atlantico. Ma anche noi siamo qui, in mez- oltre 120 chilometri orari e acqua che si infila passata la forza di una vera e propria bomba Ike fa paura. La tempesta tropicale, che al zo all’atlantico. Intanto la redazione di Italia dovunque, da sotto le porte e attraverso le fes- atomica, adesso siamo in balia di Hanna men- momento si trova in pieno oceano Atlantico, è chiama Italia, mi chiama e mi grida: “Fai pre- sure delle finestre, nonostante la mia casa sia tre al largo gia l’uragano Ike di forza distrutti- diventata un uragano, ed è stato classificato sto, manda il pezzo. Parlaci degli uragani”. protetta da meccanismi anticiclone forti e po- va 4 fa sentire il proprio potente ruggito, con dal National Hurricane Center, il centro nazio- Mah!, che cosa si deve fare per essere coeren- tenti, oltre che costosi. Meno male che il per- venti a oltre 180 chilometri orari. é normale nale degli uragani (Nhc) di Miami, nella cate- ti con la parola data. Un impegno preso. sonale di servizio oggi è venuto a lavorare, essere colti dallo smarrimento, da una preoccu- goria 4 della scala Saffir-Simpson, quindi è Ma come ha fatto il nostro Cristoforo Co- altrimenti sarei stato qui con l’acqua fino a pazione permanente, mentre le immagini tv ci considerato "estremamente pericoloso". Sem- lombo a scoprire l’America senza essere tra- metà ginocchio nel contarvela bella. Anzi fanno vedere intere popolazioni dei Caraibi in pre secondo il Centro di Miami, Ike potrebbe volto dagli uragani? Eppure veleggiava in pie- brutta. mezzo all’acqua, e le loro case invase dai fiu- raggiungere Haiti e Domenica- no periodo di stagione dei cicloni e delle tem- Da settimane è un vero e proprio assedio. mi ingrossati, e gli abitanti più agili appollaiati na entro domenica. Ike è il quinto uragano peste tropicali. Quando si dice il destino bene- Non si dorme, non si esce da casa, non si va al sui tetti delle loro povere casucce di legno, in della stagione e sta per approdare nel Mar dei volo. Destino storico. Sì, proprio l’Uomo in- supermercati, non si vedono gli amici, i pa- attesa di soccorsi e aiuti...se arrivano e quando Caraibi, all'altezza delle Antille. Una minaccia viato e protetto dal destino. renti. Università e scuole chiuse. Aereoporti arriveranno. Soffri. E guardandoti attorno, che ti toglie il respiro. Gli italiani residenti nei Da riflettere. LA VOCE DELL’ISOLA 13 27 Settembre 2008 Viaggio attorno alle antiche opere di fortificazione del capoluogo etneo Le antiche e inadeguate cortine BENI AMBIENTALI salvarono Catania dal disastro

di CORRADO RUBINO

iamo ormai al terzo appuntamento con i Tucidide ci conferma (episodio di nostri racconti che ci hanno condotto e ci Scondurranno ancora lungo itinerari citta- Alcibiade), che nel 415 a.C. Catania era una dini alla riscoperta delle opere di fortificazione realizzate durante la millenaria vita di Catania. Nei precedenti articoli abbiamo scritto delle città cinta da mura e del resto non si può fortificazioni dell’epoca classica (senza avven- turarci in leggende senza fondamento storico); pensare ad una città siciliota non protetta abbiamo scritto del compito di fortezza che eb- be, in epoca normanna, l’Ecclesia munita del vescovo-feudatario, rappresentante del potere da mura almeno fino alla conquista romana non solo ecclesiastico, e dell’altro simbolo del potere, quello imperiale di epoca sveva, che fu il Castrum Regium voluto da Federico II di cerchia muraria della città ci potrebbe far pen- Federico d’Aragona il Semplice in poi) sog- Svevia e realizzato dal suo architetto Riccardo sare che, dopo la conquista romana e la conse- giornarono molto a Catania scegliendo il Ca- da Lentini. guente provincializzazione della Sicilia da par- stello Ursino come residenza, ed anche se non Ma, oltre a questi punti focali dell’organizza- te del Senato romano, vengano meno le cosid- esistono documenti che attestino la costruzione zione della difesa del territorio, come si svilup- dette esigenze belliche che giustificano la ma- di una cerchia muraria “aragonese” è tradizione pava la cerchia muraria medievale attorno alla nutenzione di una cerchia muraria di cui, da un accettare che i tratti più antichi della “cinque- città? Catania aveva delle mura a protezione lato non se ne avverte più l’esigenza e dall’al- centesca” cerchia muraria di Catania siano di dell’abitato fin dall’epoca classica? E perché di tro non racchiude più (in alcuni versanti) nean- quel periodo. In realtà questi tratti di cortina, queste ultime non si è conservato quasi nulla? che tutta la città. A tale proposito lo studioso che presentano l’antica tecnica fortificatoria L’Arco di San Benedetto Come abbiamo già detto, per l’epoca greca, Lorenzo Bolano (della cui opera su Catania, del semplice muro di cinta intervallato da torri Tucidide ci conferma (episodio di Alcibiade), scritta alla fine del ‘500, ci restano solo fram- quadrate prominenti, potrebbero benissimo es- che nel 415 a.C. Catania era una città cinta da menti) cita, parlando delle antiche mura, una sere di epoca normanna (se non addirittura di 1578, che è finora la più antica rappresentazio- mura e del resto non si può pensare ad una città “Porta di mezzo” che era già stata distrutta ai epoche ancora più antiche) poi successivamen- ne ortogonale del perimetro della città; il se- siciliota non protetta da mura almeno fino alla suoi tempi e che dava il nome ad un antico te aver subito interventi in epoca aragonese. La condo è la pianta di Camillo Camilliani dise- conquista romana. Le mura erano, oltre che ne- quartiere. forte probabilità che i tratti “turriti” siano di gnata nel 1584, e il terzo è il disegno di Fran- cessarie opere di difesa, un elemento fonda- Anche se verso la seconda metà del 5° seco- epoca normanna deriva dalla considerazione cesco Negro eseguito intorno al 1637. mentale della vita e dell’identità della comuni- lo d.C. Catania, come tutta la Sicilia, venne (Maria Giuffrè) che «…tale continuità di inte- Un anonimo rapporto degli anni 1632-35 de- tà che viveva al loro interno: erano sinonimo di sconvolta da incursioni barbariche, non si han- ressi sembra in ogni caso da legare, per una cit- scrive così la città: «È circondata la città tutta sicurezza, di orgoglio cittadino, di limite giuri- no più notizie delle mura urbiche fino al 6° se- tà priva di porto, alla prerogativa di sede ve- di mura, gran parte antiche et inuguali, con in- dico ed anche economico se si pensa che attra- colo d.C. cioè fino all’epoca di Teodorico, il scovile la cui importanza era stata sottolineata finiti angoli, et molti torri quadri anco alla anti- verso le porte, aperte nelle mura, l’autorità lo- quale con un editto concede licenza ai catanesi già in età normanna dalla costruzione della ca…». cale riscuoteva i dazii sulle merci. Quando una di servirsi dei materiali caduti dalla sommità chiesa-cattedrale con ruolo di fortezzaÈ. In effetti la città, fino alla prima metà del città veniva conquistata spesso le sue mura di del vetusto anfiteatro per la ricostruzione di Il racconto che accompagna la nostra passeg- ‘500, risulta essere racchiusa da una cortina difesa venivano abbattute: era questo un gesto quelle parti delle mura esterne non più esisten- giata avrà come protagonista proprio questa composta da un tortuoso susseguirsi di muri e che segnava la definitiva sottomissione al ne- ti. Ma è proprio questa notizia, di una espressa parte più antica e meno conosciuta della cer- torri per la maggior parte quadrate, e dalla qua- mico e la perdita di tutte le prerogative d’indi- esigenza dei catanesi di restaurare le mura, la chia muraria, o meglio quel che ne resta, e che le si entrava e si usciva attraverso delle porte pendenza. Catania però ebbe sorte peggiore prova evidentemente che la città avesse già una era preesistente alle innovazioni tecniche dei che nella maggior parte sono rimaste le stesse quando nel 476 a.C. fu conquistata da Ierone I, cerchia muraria anche se in pessime condizio- baluardi e bastioni progettati dall’ingegnere anche dopo. In alcuni tratti però questa cerchia tiranno di Siracusa: la sua popolazione calcide- ni. Sarà stata, quindi, l’assenza di un completo militare Ferramolino, realizzati tra il 1541 e il era in realtà formata dal succedersi ininterrotto se fu deportata a Lentini (anch’essa sottomessa ed efficiente sistema di difesa murata che, cin- 1557, e che sostituirono le vecchie mura solo di case costruite sulle mura o addirittura al po- al tiranno dinomenide) e al suo posto furono quant’anni prima, aveva indotto lo storiografo nei punti più esposti ma soprattutto a est sul sto delle mura: le case-mura, che erano presen- insediati, secondo lo storiografo Diodoro, 5000 greco Procopio di Cesarea a testimoniare che fronte mare dove la minaccia era maggiore, e ti soprattutto nel tratti del versante est. Nei dori siracusani ed altrettanti dori peloponnesia- allo scoppio della guerra gotica (456 d.C.) il di cui parleremo nel prossimo e ultimo appun- punti più sensibili, poi, erano state costruite ci e il suo nome fu mutato da Katane ad Aitna. generale bizantino Belisario si insediò a “una tamento. torri all’esterno della cerchia muraria, a meno Fu una vera e propria rifondazione della città. città sprovvista di mura”. Per la nostra ricostruzione (che non è certa- di un tiro di balestra, allo scopo di rafforzare le Ma non c’è notizia della distruzione delle mura Le cronache dei secoli successivi accennano mente di fantasia) ci serviremo in particolare difese e migliorare gli avvistamenti. e inoltre alla morte del tiranno tutto tornò come ad attacchi alla città e a resistenze dei catanesi dei lavori di tre ingegneri militari al servizio La tortuosità dei tratti antichi delle mura è prima. Dopo quindici anni dalla deportazione i contro gli assalitori di turno: arabi, normanni, del re di Spagna: il primo lavoro è la pianta di stato in effetti un rompicapo per gli studiosi catanesi si ripresero la loro città libera da tiran- svevi, angioini e aragonesi. Questi ultimi (da Catania eseguita da Tiburzio Spannocchi nel moderni, fino a quando non è saltata fuori una nidi. bella veduta panoramica dal lato sud della città Dopo la parentesi della spedizione ateniese di Tiburzio Spannocchi che chiarisce il motivo contro Siracusa, che vide Naxos alleata di Ate- di questa eccessiva tortuosità dell’andamento ne, e Katana usata come base logistica dai gre- delle mura che guardavano verso Lentini e la ci “invasori” d’oltremare, un altro tiranno sira- piana. Il disegno mostra che le mura (norman- cusano, Dionisio, assalì nel 403 a.C. le libere no-aragonesi), seguivano in realtà il bordo di città calcidesi per consumare l’immancabile un terrazzamento naturale del terreno e pertan- vendetta. Naxos subì l’atterramento delle mura to dovevano sfruttare il dislivello naturale per e delle torri, e per la seconda volta gli abitanti risultare più alte viste dall’esterno; quindi, dal di Katane e Naxos furono deportati: ma questa lato meridionale ed occidentale della città, il volta furono venduti come schiavi e non fecero recinto non cingeva tutto ciò che era costruito più ritorno alle loro città che vennero occupate ma, escludendo moltissime case, chiese, con- dai mercenari di Dionisio. Col tempo, comun- venti e torri isolate (tutte di antichissima co- que, l’abitato di Naxos fu lentamente abbando- struzione), includeva solo le costruzioni che nato e quindi i moderni scavi archeologici sorgevano all’interno del terrazzamento. Nel (condotti dall’archeologa Maria Costanza Len- tratto fronte mare le mura seguivano il limite tini) hanno permesso di rimettere in luce gran della spiaggia e quindi solo nel tratto orientale parte del tracciato delle mura; mentre le mura e in quello settentrionale doveva effettivamente di Leontinoi subirono un rafforzamento da par- racchiudere tutto l’abitato con le cosiddette ca- te del tiranno siracusano che aveva ripopolato se-mura descritte dal Locadello, un altro inge- la città con i profughi causati dalla guerra del gnere militare. Il dislivello non esiste più per- 409 contro gli invasori cartaginesi. Anche in ché fu colmato dall’eruzione del 1669, e Cata- questo caso i moderni scavi archeologici hanno nia si salvò dal disastro proprio grazie a quel riportato alla luce una importante parte delle dislivello e alle mura medievali del versante mura di difesa di Leontinoi che solo in parte ovest che, anche se non più utili alla difesa dai sono state interessate dall’urbanizzazione suc- nemici, la difese dalla lava facendola incanala- cessiva del suo territorio. Catania invece, gra- re verso il mare. zie alla sua favorevole posizione agro-commer- Infine una piccola curiosità: un ricordo di ciale, continuò a vivere e ad espandersi sullo quel dislivello del terreno si può riconoscere stesso luogo soprattutto a partire dal periodo nel nome popolare dato alla nuova Çstrada del- augusteo. é probabile quindi che le vicende ur- la VittoriaÈ (via del Plebiscito) che, aperta so- banistiche successive all’epoca greca abbiano pra le lave dopo il 1670, i catanesi continuava- contribuito in maniera determinante a far spari- no a chiamare «strada del vaddazzu», cioè del re la quasi totalità del tracciato delle cerchia vallone, riferendosi evidentemente all’antico muraria greca che comunque doveva principal- toponimo della zona. Il nome “vaddazzu” fu mente racchiudere pressappoco l’area della nel secolo 19¡ corretto e italianizzato in “Gal- collina di Montevergine e la sottostante foce lazzo”, come compare nella carta di Sebastiano del fiume Amenanos. La mancanza di notizie Ittar del 1832 che riporta: ÇStrada del Gallazzo (anche indirette) che facciano riferimento alla Resti di una torre lungo le antiche mura aragonesi e propriamente della VittoriaÈ. 14 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008 Agli inizi del ’500 i concetti di difesa delle mura della città cambiarono totalmente BENI AMBIENTALI Visibili le opere Aragonesi che proteggevano Catania

di CORRADO RUBINO Un po’ più distante, verso nord restava fuori dalle mura anche la chiesa di Santa Maria la Grande dei Padri Do- niziamo la nostra passeggiata virtuale dal lato che menicani che, prima di esserne cacciati definitivamente anticamente era “fronte mare” dove però oggi i ba- dal re Martino il giovane, avevano il loro convento vici- Iluardi e i bastioni cinquecenteschi hanno sostituito no al Castello Ursino (dove è ora la chiesa di S. Seba- le vecchie muraglie preesistenti: per intenderci lungo il stiano). Nei pressi della chiesa di Sant’Agata la Vetere tratto che va da Castello Ursino, lungo la chiesa-fortez- vi era la porta del re cosiddetta perché si dice aperta da za di Sant’Agata e oltre, fino al bastione di San Giulia- Federico II di Svevia, e fuori dalla quale, si diceva, c’e- no (l’attuale Collegio Cutelli). ra il sepolcro del legislatore Caronda. Entrando dalla Quando l’ingegnere militare Spannocchi disegnò la porta del re, lungo l’attuale via Santa Maddalena all’al- cerchia muraria di Catania i nuovi bastioni progettati tezza dell’Istituto Pio IX, si innalzava la massiccia torre dal Ferramolino erano già stati realizzati e quindi non di don Lorenzo Gioeni, che dalla sommità della collina sappiano esattamente come proseguivano le antiche di Montevergine sovrastava la città. Dal disegno di mura, ma dai nomi delle contrade e da alcuni atti pub- Spannocchi la torre (di cui non resta traccia) sembra blici del ‘400 e della prima metà del ‘500 apprendiamo avere avuto un impianto quadrato con muri a scarpa. Le diverse notizie. cronache erudite attribuiscono il dongione all’età sveva Sotto il castello si svolgeva l’attività di concia del con scopi chiaramente difensivi eretto nel luogo più cuoio. La contrada delle “conzarie“ si trovava “extra eminente della città, e poi infine fu adattato a residenza. moenia subtus Castru Ursini“, vicino un’antica porta Dopo la porta del re le mura continuavano (se posso- chiamata della consaria o dei currulaturi che erano co- no vedere i resti all’interno della chiesa della Purità e loro i quali rifinivano le pelli di cuoio lavorate dai con- del cortile della scuola media Manzoni), sempre con la ciatori. Subito dopo, andando verso i ruderi delle terme sequenza muro-torre, fino alla contrada Torre del Ve- romane dette poi dell’Indirizzo, si incontrava prima il Recenti scavi archeologici lungo le scovo dove oggi si vedere un importante tratto di mura macello dei giudei, poi la contrada del macello inferiore medievali con le sue due torri e ancora esistono resti in (detto anche magno), e andando oltre quella del malco- via Albergo e oltre, in via Botte dell’acqua, dietro l’at- cinato (cioè la pescheria) che era dove oggi c’è la chie- fondamenta della chiesa del Carcere di tuale liceo Spedalieri. Queste antiche torri che si susse- sa della Madonna dell’Indirizzo. guivano lungo tutto il perimetro delle mura avevano la Poco distante, fra le mura ed il mare, vi era l’abbivi- base quadrata di circa 5 metri per lato (2 canne e mezzo ratura di la conzaria o l’abbiviratura magna della città, Sant’Agata hanno confermato la forma per lato). Ci piace precisare che l’individuazione della chiamata poi yamma cita (gammazita). In questa zona torre, donata nel 1370, al vescovo catanese Antonio de della spiaggia erano diversi i canali d’acqua che sfocia- del recinto medievale, disegnato dagli Vulpone, vescovo di Milevi, con una delle torri della vano in mare, e che poi vennero imbrigliati e sistemati cerchia muraria (quella che ha perfino l’indicazione tu- in “saje”, fontane o lavatoi. In realtà si trattava delle ac- ristica a fianco), non risulta essere corretta. La torre di que del fiume Amenano (da sempre a carattere torrenti- ingegneri militari, che racchiudeva dal Vulpone (non più esistente) era sì in quella zona, ma di- zio e in gran parte dell’anno sotterraneo) che alla foce stante dalle mura, come punto di difesa avanzata, e da- si apriva faticosamente in tanti rivoli. Oltre si arrivava lato nord questo luogo di culto va pertanto il nome alla contrada. In questa zona, poco alla dogana vecchia (piazzetta Pardo) davanti alla porta distante fuori le mura, vi era anche la contrada della dei Canali. Gurna di Anicito (o Nicito). Il laghetto (gurna), non do- Le mura medievali probabilmente proteggevano il facciata nell’attuale via San Gaetano. Oggi, addentran- vati di rango allo scopo di incassare i proventi della lo- veva essere molto grande e comunque forse più visibile fianco meridionale della Cattedrale che guardava il ma- dosi fino in fondo nel piccolo vicolo della sfera (via ro vendita e scaricare l’amministrazione pubblica dalle d’inverno, con l’ingrossamento della acque dell’Ame- re e che elevandosi, ancora integra nella sua volumetria Landolina), è ancora visibile un breve tratto delle case- spese di manutenzione. nano, anziché nella bella stagione quando si pro- originaria, oltre le mura stesse, con i propri cammina- mura che, dopo la metà del ‘500, furono collegate al La cortina, piegando in direzione dei resti dell’Anfi- sciugava. menti merlati (dei quali ancora esiste qualche resto), nuovo bastione di San Giuliano. Andando verso piazza teatro si congiungeva alla porta di Aci che, secondo le Le mura proseguivano verso la contrada dell’Arcora, dominava l’antico Porto saracino (villa Pacini e il po- Scammacca il tracciato di questa cortina di muraglie si piante disegnate dagli ingegneri militari che hanno rile- dove c’era una posterla con lo stesso nome. Era chia- steggio di piazza Borsellino). Ma la Cattedrale non as- congiungeva, nei pressi dell’attuale chiesa di Sant’Or- vato la cerchia muraria di Catania prima e dopo la cola- mata così, perché il quel punto fuori dalle mura, erano solveva già più alla funzione di ecclesia munita che i sola, alla posterla Ioenio. Le posterle erano piccole ta lavica del 1669, è da collocarsi in via Neve (piccola ancora ben visibili le 38 arcate che rimanevano dell’ac- normanni le avevano attribuito. Invece l’alta torre cam- aperture secondarie che si praticavano nelle mura di stradina parallela a via Etnea) a metà della quale sono quedotto romano di Marcello, che nel medioevo erano panaria, eretta dal vescovo Simone del Pozzo nel 1388, cinta lontane dalle porte principali; vere e proprie scor- ancora visibili i resti della chiesa di S. Carlo Borromeo chiamate Arcura. faceva parte del sistema di torri costiere di avvistamen- ciatoie per oltrepassare la cortina. (rimasta illesa dal terremoto). La porta di Aci, detta an- Le mura rivolgendosi ora verso sud passavano non to volute la Ferdinando il Cattolico lungo tutto lo svi- Dalla posterla Ioenio si andava verso la chiesa di che Stesicorea, era una delle porte più trafficate, attra- lontano dalla chiesa di San Giovanni lu Palummaru il luppo delle coste siciliane. Nel porto di Catania vi era- Maria SS. Annunciata dei Padri Carmelitani che era la verso la quale le merci andavano e venivano dai casali cui campanile faceva a gara in altezza con il campanile no due approdi: uno era il molo “Caricatore”, di fronte prima tappa che Sant’Agata faceva durante l’annuale dell’Etna e i viaggiatori, in lettiga o a cavallo, andavano della Cattedrale. alla porta delle Concerie, destinato all’esportazione del- giro attorno alla città. Il convento, confinante con il e venivano da Aci Castello, da Taormina e dalla val De- Nel lato che guardava verso Siracusa, la cerchia mu- le granaglie, e nei cui pressi vie era un magazzino; l’al- piano di Grottabianca (piazza Carlo Alberto), venne in- mone. raria seguiva, come abbiamo già detto il bordo di un tro era lo “Scaricatore” che si trovava più ad ovest, da- nalzato nel sito attuale sulle rovine della chiesa, che, se- Un’altra piccola curiosità: la porta di Aci non esiste terrazzamento naturale fino ad un’altra importante porta vanti alla porta del Porticello e prossimo alla dogana condo la tradizione, San Leone II, vescovo di Catania, più, ma ce n’è rimasta una raffigurazione (forse l’unica) della città che era quella della “Decima” (Dazio). La nuova. Fuori le mura, sulla scogliera, sorgeva l’antica aveva edificato in onore di S. Lucia. Altra tradizione che possiamo osservare nel secondo pannello di destra porta della Decima era ricavata nel corpo di una torre chiesetta del Salvatore e lì vicino faceva buona guardia vuole che il fercolo di Sant’Agata vi si recasse perché del coro ligneo della Cattedrale. Questo pannello fu che era attaccata alla parete nord della chiesa di San una torre concessa nel 1478 al nobile Perruccio Gioeni. in essa vi era il luogo della sua prima sepoltura. realizzato dallo scultore del coro su disegno di Tiburzio Giuseppe tanto che il suo campanile era stato costruito Altre torri si ergevano nel quartiere della “civita”, e i La teoria dei muri e delle torri continuava attraver- Spannocchi che conosceva bene com’era fatta. I resti sulla torre stessa. La porta era chiamata così perché c’e- proprietari erano sottoposti a vincoli in caso di crisi. sando via A. di Sangiuliano, via Recalcaccia, via Mon- dell’anfiteatro restavano fuori dalla cerchia muraria che rano i magazzini della Decima appartenenti al Vescovo. Poco prima degli scogli del Salvatore (alla fine di via tesano (zona sulla quale iniziarono poi i lavori di co- sfruttava la parte meridionale del suo ellisse annoverato Vi era anche un incaricato del Comune per Çscrivirvi li Dusmet) il muro rigirava verso settentrione, (lungo l’at- struzione del bastione di San Michele che invece rimar- tra i più grandi del mondo romano. Restavano fuori an- frumenti ki intranu a la porta di la dekima e per custodi- tuale via Porta di ferro) e poco più in la si apriva una rà incompleto). Qui, presso le mura, vi era una torre che numerose vestigia delle necropoli classiche e fu, ri la portaÈ. Nella veduta disegnata da Spannocchi si porta di fronte al convento di San Francesco di Paola. detta di San Michele che, fu concessa in perpetuo al forse, la grande presenza di marmo che favorì la pre- notano, fuori dalla porta della Decima, i ruderi del Cir- Le muraglie, costituite da case-mura, si allungavano magnifico Giovan Girolamo de Asmari barone di Bon- senza in questa zona di diverse carcare e fornaci per la- co o Ippodromo di età romana (di cui scrive anche Lo- sino all’area dove oggi sorge il Collegio Cutelli passan- vicino e ai suoi eredi. Come si vede era prassi normale vorare la calcina. Fuori da questa porta della città si renzo Bolano). Questi ruderi, nel ‘500, dovevano essere do vicino al monastero di S. Giuliano che aveva la sua “vendere” torri, appartenenti al patrimonio civico, a pri- svolgevano, nel ‘400, gare di tiro con la balestra. Il pre- ancora ben visibili se Spannocchi riesce a darne com- mio ai vincitori consisteva in una tazza di “fino argen- piuta forma nella pianta della città e ne mostra in pro- to” con incise le armi della città “a lu fondu”, inseque- spettiva le alte mura esterne con fornici e le cavee inter- strabili da privati e da pubblici ufficiali. Ogni tazza ve- ne: tanto visibili che davano anche il nome di Çmuro niva messa in palio in un torneo che durava sei domeni- rottoÈ a tutta la contrada. Al “muro rotto” si apprendeva che (una domenica sì ed una no) a cominciare dalla se- l’uso di maneggiare i cavalli. Anche da questo lato ri- conda domenica di quaresima: distanza cento passi, e manevano fuori dalle mura antiche chiese e conventi, non si cominciava se non si erano iscritti almeno 12 opifici per la lavorazione della creta, un trappeto e poi giocatori ogni domenica. vi era la “strada delle ruote” che andava verso il mare, Dalla porta di Aci le muraglie, volgendo verso ovest dove i maestri cordai effettuano la cordatura delle funi e sfruttando, come abbiamo detto, la parte sud dei resti per mezzo di ruote che servivano ad intrecciarne i sin- dell’anfiteatro romano (via del Colosseo, villa Cerami), goli fili. salivano fino alla chiesa di Sant’Agata la Vetere e alla Da qui in poi si passava sotto le alte e potenti mura del chiesetta di S. Pietro, fabbricata sopra il carcere di San- Castello Ursino; ma ancora per poco. t’Agata. Già verso la metà del ‘400 le fonderie dei grandi regni Recenti scavi archeologici lungo le fondamenta della europei cominciarono a produrre i primi rudimentali af- chiesa hanno confermato la forma del recinto medieva- fusti di pezzi di artiglieria che poi, agli inizi del ‘500, le, disegnato dagli ingegneri militari, che racchiudeva vennero prodotti in bronzo e sparavano proiettili non più dal lato nord questo luogo di culto probabilmente non di pietra ma di ferro. Anche le navi cominciarono ad es- incluso, in tempi più remoti, nella cerchia muraria. sere armate con cannoncini e colubrine e quindi i concet- Fuori da questo tratto di mura restavano: l’ospizio ti di difesa statica delle mura delle città cambiarono to- dei Padri Benedettini, che venivano da S. Nicolò l’Are- talmente. Le alte mura che circondavano le città medie- na (al posto di palazzo della Borsa); la strada della vali, intervallate da ancor più alte torri, non rispondevano Concordia “fora di la città“ che conduceva alla lontana più alle esigenze difensive e quindi si comincio a ripro- selva di Santa Maria di Gesù; la chiesa di Sant’Antonio, gettare, in tutto il regno di Spagna, nuovi baluardi e nuo- Nelle immagini, disegni delle mura sud di Catania che era costruita sopra il colombario di Sant’Euplio. vi bastioni di cui però parleremo nel prossimo numero. LA VOCE DELL’ISOLA 15 27 Settembre 2008 La Royal Bank of Canada sta allertando tutti i propri clienti ECONOMIA Carte di credito a rischio occhio alle nuove truffe

di MANUELA RUSSO * zionario vi dirà: “Un’ultima cosa an- cora. Avrei bisogno di verificare se lei na delle più importanti banche è davvero in possesso della sua carta: del Canada (più precisamente ce l’ha in mano in questo momento? Ula Royal Bank of Canada) sta Ok, allora dia uno sguardo ai numeri allertando tutti i propri clienti circa che trova sul retro: se guarda bene ve- una nuova truffa ai danni di possessori drà due numeri, uno di quattro cifre di carte di credito (VISA, Mastercard, che è una parte del numero di serie etc.) che si sta allargando a tutto il della carta e l’altro di tre continente americano ed è molto pre- vedibile che prestissimo raggiungerà l’Europa... OCCHIO, RAGAZZI ! La truffa si sta diffondendo dal Ca- nada con velocità impressionante. In particolare si tratta di un modo piuttosto furbo per truffare i possesso- ri di carte di credito, poiché questi malviventi hanno già i numeri di serie della carte e quindi NON VI CHIE- DONO IL NUMERO DI SERIE DEL- LA VOSTRA. Questo avvertimento potrà essere molto utile in quanto una volta capito come funziona la truffa sarete prepa- rati e protetti dal pericolo. Funziona cosí. La persona vi chia- merà al telefono dicendo: “Buongior- ci- no, mi chiamo (nome e cognome) e La fre (Codice di Sicu- sto chiamando dall’ufficio antifrodi rezza) che dimostra che Lei è in della VISA (oppure Mastercard, Ame- possesso della carta. Queste ultime tre rican Express, ecc.). cifre sono quelle che vengono normal- La mia matricola di funzionario VISA mente utilizzate per gli acquisti via In- è la 12460. Le telefono perché la Sua ternet, poiché sono la prova che Lei carta è stata segnalata dal nostro siste- possiede fisicamente la carta. Me li ma di sicurezza per aver fatto un ac- può leggere per favore ?” quisto insolito e io sono qui per verifi- Una volta che glieli avrete letti, lui care insieme a lei se si tratta di qual- dirà: “Ok, codice corretto. Avevo solo cosa di illegale oppure no. Guardi, si bisogno della prova che la carta non tratta della sua carta di credito VISA fosse stata persa o rubata e che ne era- emessa dalla Banca...... (vi dirà il no- vate ancora fisicamente in possesso. me della vostra banca). Lei ha per ca- Ha qualche altra domanda da farmi?” so acquistato recentemente dei bigliet- In particolare si tratta di un modo piuttosto Dopo che voi avete risposto di no, ti aerei (o qualsiasi altra cosa) per lui risponderà: “Molto bene, La rin- 497.99 dollari (oppure euro) da una grazio della collaborazione. In ogni società via Internet che ha sede in furbo per truffare i possessori di carte di credito, caso non esiti a contattarci per qual- ...... ?” siasi necessità: buongiorno.” Mentre voi risponderete di no, il poiché questi malviventi hanno già i numeri di E metterà giù il telefono. falso funzionario continuerà dicendo: Da parte vostra vi sentirete solleva- “Guardi, Le spiego brevemente, si ti... hanno tentato di truffarvi, ma il tratta di una società che stiamo tenen- serie della carte e quindi non vi chiedono il solerte servizio antifrodi della VISA do d’occhio poiché effettua degli ad- vi ha salvati in tempo. In fondo non debiti tra 297 e 497 dollari (euro) per numero di serie della vostra carta gli avete detto quasi niente di impor- volta e restando sotto i 500 dollari non tante e lui non vi ha mai chiesto il nu- è facilmente controllabile, dato il gran mero della carta... INVECE HA GIA’ numero di transazioni che effettua Lei la vedrà addebitata sull’estratto INCASSATO I VOSTRI SOLDI ! ogni giorno in tutto il mondo. Ad ogni conto del mese ma le verrà contempo- Già, perché gli avete letto i tre nu- modo, se lei mi conferma di non aver raneamente eseguito lo storno per lo meri del codice di sicurezza e CER- effettuato con la sua carta nessun ac- stesso importo non dovuto, così alla TAMENTE li ha già usati per addebi- quisto Internet per biglietti aerei di fine il saldo sarà pari. L’estratto conto tare la vostra carta. questo importo, con il suo aiuto abbia- verrà inviato come al solito al suo in- Infatti quello che i truffatori voglio- mo potuto appurare che si tratta di un dirizzo che ci risulta essere via...... , è no è proprio il codice di sicurezza a tentativo di frode e così questa somma corretto ?” tre cifre sul retro della carta: gli altri dati se li erano già procurati, compre- so il titolare, la data di emissione, di scadenza, il numero di serie della car- ta e persino il vostro indirizzo.... Mancava solo il codice di sicurezza! Se vi dovessero chiamare con le modalità appena descritte, non date nessun riferimento e ditegli che chia- merete direttamente la VISA (oppure Mastercard, ecc.) per la verifica della conversazione: le società che emetto- no le carte di credito NON VI CHIE- DERANNO MAI DEI CODICI: LO- RO LI CONOSCONO PRIMA DI VOI !!! Per favore, diffondete queste infor- mazioni ai vostri familiari ed amici.

* Banca d’Italia Servizio Informazioni Sistema E voi direte ovviamente di sì... risponderà, abbia cura di dargli il co- Creditizio Allora lui/lei continuerà dicendo: dice di questa pratica che è il ...... Largo Guido Carli, 1 “Ok, a questo punto apro una pratica (vi darà un numero a sei cifre) così 00044 Vermicino - Frascati interna antifrode. Se lei avesse qual- che potrà rispondere a tutte le sue do- (Roma) siasi domanda o chiarimento da chie- mande. Ha annotato il codice della tel. +39.06.4792.6092 derci, chiami il nostro numero verde pratica? Vuole che glielo ripeta?” fax +39.06.4792.6879 800 ...... e chieda dell’ufficio antifro- A questo punto inizia la parte IM- Mailto: di Internet: quando un mio collega le PORTANTE della truffa. Il falso fun- [email protected]

Oggi quando si parla di pirati la nostra fantasia viaggia subito verso il Mar dei Caraibi, verso le Antille, lungo la rotta dei galeoni carichi d’oro e d’argento dove le gesta dei bucanieri e dei filibustieri hanno ispirato e ispirano fiumi di letteratura e film di avventure

Pirati e corsari nel Mediterraneo

di CORRADO RUBINO

a brutta stagione era passata e il tempo del rante uno scontro con i Ventimiglia. Pietro detto mano di se avesse sentito quell’odore infernale. primo raccolto era già arrivato. Nei campi, ferro, per via del guanto rinforzato con placche metalliche Vide sull’orizzonte le vele di due sciabecchi venire “Lquelli vicino al mare, la gente del villaggio, di che calzava solo nella mano destra, prima di fare il cam- verso la rada da occidente a favore di vento. Rimase im- buona mattina, stava già lavorando china sulla terra per piere dei Chiaramonte, era stato un uomo d’armi ed era mobile e aguzzò la vista per qualche secondo. Poi sibilò: strapparle il frutto di quello che avevano seminato. L’anno sopravvissuto a molte battaglie non solo grazie alla buona Vergine Maria! sunnu pirati… maliditti pirati. Pochi prima il raccolto non era stato un granché. Ma non solo sorte. Viso scavato dal tempo, cervello fino, occhi neri e istanti gli bastarono per essere certo di cosa stavano ve- era stata una brutta annata a Punta Secca ma anche in tutta profondi aveva la vista di un falco e l’intuito di una volpe. dendo i suoi occhi: ebbe uno scatto. Pietro affondò gli la contea di Modica e il conte Manfredi Chiaramonte ave- Quella mattina si guardava attorno in continuazione; era il speroni nei fianchi del cavallo e si lanciò lungo la spiag- va dovuto aprire i granai e contenere le spese. suo mestiere quello di controllare tutto e tutti, ma quella gia gridando: all’armi …li saracini… li saracini… al- La giornata era tranquilla limpida e una leggera brezza mattina in particolare era nervoso e il suo cavallo lo stes- l’armi… li saracini alla marina… via, via tutti ! Il terrore di ponente aveva portato via le poche nuvole mattutine. Il so. Era un uomo legato alla terra, odiava il mare e faceva si dipinse improvvisamente sui volti dei contadini. I bam- sole già alto riscaldava l’aria ancora frizzante e così an- fatica pure a guardarlo. Quella distesa d’acqua sempre in bini corsero via dalla spiaggia e tutti, abbandonati i cam- che i bambini approfittando della vicinanza del mare era- movimento lo innervosiva; nascondeva pericoli. I pesca- pi, corsero verso il villaggio. La sola vista delle navi pi- no usciti per giocare sulla sabbia della piccola rada e a tori erano uomini che non capiva; per lui erano braccia rata già terrorizzava gli abitanti di villaggi e città. Se non bagnarsi in mare i piedi nudi. Dai campi si poteva vedere tolte ai campi; lui poteva fare a meno anche del pescato e avessero fatto in tempo ad allontanarsi il loro destino sa- il villaggio e in lontananza le case di Santa Croce. poi c’era quell’odore di sentina, di pesce marcio che lo fa- rebbe stato segnato”. Pietro, il campiere, stava poco distante, su una duna di ceva vomitare. Sentiva quell’odore a miglia di distanza. Questa è una scena, che pur essendo di nostra fantasia, sabbia, fermo sul suo cavallo arabo che gli era stato rega- Dopo aver dato un’occhiata ai bambini che giocavano ai rispecchia quanto accadeva spesso lungo le coste del Me- lato dal conte in persona in cambio della sua fedeltà du- piedi della duna, di colpo alzò le testa verso il mare, come diterraneo fino ai primi del 19¡ secolo. 18 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

SPECIALE Cattivi, violenti, allegri, sbruffoni o gentiluomini, erano in realtà feroci briganti che percorrendo Ancora oggi è tempo di pirati continua a rimanere legata all

di CORRADO RUBINO ri. A Roma non si perse tempo a far scoppia- re la prima guerra illirica nel 229 che nel gi- ggi quando si parla di pirati la nostra ro di un anno si concluse con l’inevitabile fantasia viaggia subito verso il Mar sottomissione di Teuta e la stipula di un trat- Odei Caraibi, verso le Antille, lungo la tato che impose agli illirici il passaggio dei rotta dei galeoni carichi d’oro e d’argento loro possedimenti sotto il dominio di Roma dove le gesta dei bucanieri e dei filibustieri e di non navigare con più di due navi a sud hanno ispirato e ispirano fiumi di letteratura di Lisso (Alessio - attuale e film di avventure. Errol Flynn (per gli over Lezhë): in pratica dal confine 50) e il giovane Johnny Deep sono solo un settentrionale dell’Albania in esempio tra i molti attori che hanno dato vita giù. Ma le navi dei pirati illi- a questa figura romantica del pirata o del rici continuarono a terroriz- corsaro. Bandane, visi scavati dal sole e dal- zare l’Adriatico anche dopo la salsedine, la benda nera su un occhio, il che nel 168 i Romani occu- Jolly Roger… sempre a caccia di tesori: lo parono tutta l’Illiria e la Dal- stereotipo è questo. Cattivi, violenti, allegri, mazia. Questi pirati saranno sbruffoni o gentiluomini i pirati erano in definitivamente sconfitti sol- realtà feroci briganti che percorrendo il ma- tanto al tempo di Augusto. re, in lungo e in largo con proprie navi, de- In Oriente, la decadenza o predavano altre navi o i villaggi lungo le co- la scomparsa delle flotte elle- ste per impadronirsi di tutto quello che capi- niche in seguito alle grandi tava loro a tiro a fini esclusivamente perso- guerre coi Romani, e soprat- nali e per i quali la vita umana valeva meno tutto con la caduta di Rodi, di niente. Ma anche questa, per così dire “at- dopo la terza guerra macedo- tività di auto sostentamento” nasce nel Me- nica, la pirateria divenne, nei diterraneo. La pirateria fu esercitata nel no- secoli 2¡ e 1¡, un fenomeno stro mare fin da tempi remoti; è legata quin- gravissimo in proporzioni di al mare stesso, nata con i primi naviganti. mai raggiunte prima, sulle Lo storico greco Tucidide (I, 4 seg.) ci dà coste meridionali dell’Asia notizie sulla pirateria che veniva praticata Minore. Dalla metà del 2° se- nell’antichità già prima del suo tempo. colo le coste fra l’Anatolia e Quando gli antichi abitanti delle località co- la Siria (Cilicia Aspra) offri- stiere della Grecia e delle isole cominciaro- vano eccellenti basi per le no ad avere frequenti scambi commerciali operazioni dei famosi pirati per mare con i “barbari mediorientali”, co- Oggi essere “pirati” è tornato di moda; ci si vanta di cilici. Anche i cretesi riprese- minciarono anche a rapinare i commercianti ro le loro antiche abitudini più ricchi. Le imbarcazioni pirata erano gui- piratesche. date dai capi tribù che, oltre ad arricchirsi essere pirati perché fa ancora comodo l’immagine I Romani, che all’inizio essi stessi, rubavano per dare sostegno ai più della loro presenza nel Medi- deboli del loro popolo. Senza tanti scrupoli romantica e tenebrosa del personaggio. In effetti non terraneo non avevano flotta aggredivano popolazioni indifese sparse nei permanente, poco o nulla fe- villaggi a poca distanza dal mare. Ed è per cero per affrontare il male; questo che le città più antiche lungo le coste c’è proprio nulla di romantico nel ladrocinio, nella anzi i pirati adempivano a dell’Egeo erano poste a una certa distanza un’importante funzione eco- dal mare. Ma la cosa in se, scrive Tucidide, nomica, come fornitori di non era ancora considerata vergognosa; anzi, ruberia, nel plagio, nella pirateria di alcuni masse di schiavi. Mitridate, recava onore e notorietà. Tucidide stesso è re del Ponto, entrando nell’88 testimone che, ancora ai suoi tempi (nel 5¡ commercianti, di certi impresari; nella pirateria di in guerra con Roma, chiamò sec. a.C.), alcune popolazioni del continente a sé da ogni parte i pirati, che greco si vantavano di fare pirateria e gli uo- divennero suoi preziosi allea- mini mantenevano il costume di andare in un editore o di uno scrittore. ti e parte essenziale delle sue giro sempre armati così come si faceva nei forze di mare, e quando poi millenni precedenti. Ancora lo storico greco nel 74 scoppiò la terza guerra racconta che Minosse, il mitico re di Creta, mitridatica e si ristabilì l’al- fu il primo a costruire una flotta con la quale Nel 7¡ secolo, le città industriali e commer- Nella seconda metà del 6° secolo Policra- cenarie al servizio dei principi contendenti, e leanza fra il re del Ponto e i pirati, quelli fu- dominò l’Egeo, e fece i primi tentativi di li- ciali greche crearono flotte da guerra a pro- te, tiranno dell’isola greca di Samo (la più soltanto quando i Tolomei e specialmente rono gli anni del massimo sviluppo della pi- berarlo dai pirati Cari e Fenici, agevolando il tezione del commercio marittimo: per prima orientale delle isole Sporadi), che governò l’isola di Rodi (centro del commercio marit- rateria, alla quale si davano tutti i fuorusciti trasporto dei tributi a Creta. A quel tempo Corinto (Tucid., I, 13). Ciò frenò, ma non di- dal 540 al 522 a.C., pensò di sostenere il suo timo del 3¡ e 2¡ secolo), acquistarono il do- e le vittime dei sconvolgimenti politici del (19¡ - 15¡ sec. a.C.) nel Mediterraneo orien- strusse, la pirateria, che, come vedremo, sarà potere esercitando la pirateria e mantenendo minio del mare si pensò a liberarlo dai pirati tempo. Organizzati in forti squadre, che tale, gli abitanti delle coste meridionali del- esercitata in grande stile. nell’Egeo una flotta che giunse a contare si- che, nel Mediterraneo orientale, continuava- comprendevano non più solo piccoli vascel- l’Anatolia e della Fenicia erano già audaci é difficile, nel mondo antico, distinguere no a quaranta triremi per le sue sortite. Ri- no ad avere le loro basi in Cilicia, a Creta e li, ma anche triremi, al comando di “strate- pirati; le loro scorrerie sono ricordate dai la pirateria, nel senso moderno, dalla guerra uscì, negli anni successivi alla conquista nell’Etolia. Nel Mediterraneo occidentale, monumenti egiziani. Ancora prima, il poema “di corsa”, dalla rappresaglia, dalla stessa persiana della Ionia, a creare un impero ma- furono abili pirati gli Illirici, i Liguri e spe- di Omero ci fa sapere che i prìncipi greci guerra marittima: essa era alle volte anche rittimo nelle isole Cicladi; ma, pur essendo cialmente gli Etruschi (Tirreni), che si spin- non disdegnavano affatto di fare pirateria, e una forma violenta di protezione del proprio un tiranno illuminato, non seppe guadagnar- gevano fin nei mari greci. I Greci, special- l’esercito greco sotto Troia si mantenne spe- commercio in taluni mari. si la simpatia ne dell’aristocrazia locale, ne mente i Siracusani, sostennero dure lotte per cialmente con i frutti della pirateria. Docu- I turbamenti prodotti dall’avanzata dei degli stessi persiani che lo ritennero un al- contenere i pirati etruschi nel Tirreno e per menti assiri dell’8° e 7¡ secolo ricordano pi- Persiani verso l’Egeo, diedero nuovi stimoli leato poco affidabile e pericoloso. Riuscì a batterli poi nel loro stesso mare. rati greci che si spingevano fino alla Siria. alla pirateria. respingere un attacco di spartani e corinzî a Dal 4¡ secolo a. C. la difesa delle coste Samo, ma non riuscì a sfuggire ai persiani: italiane fu assunta da Roma con le sue co- questi ultimi, non fidandosi di lui, finirono lonie e le navi degli alleati; e nel 229 una per liberarsene per mano del governatore flotta romana dovette entrare nell’Adriatico persiano Oreste (il satrapo di Lidia) che lo per combattere i pirati illirici, che avevano attirò in un tranello e lo fece giustiziare co- sempre reso malsicuro quel mare, nonostan- me traditore del re di Persia e ne fece croci- te le misure di Atene e di Siracusa. Tuttavia figgere il cadavere. la repressione della pirateria nell’Adriatico Gli avvenimenti dei quaranta anni succes- richiese quasi due secoli, sino alla guerra sivi nell’Egeo non diedero molto spazio alla condotta sulle sue rive settentrionali da Au- pirateria ed una certa tranquillità sul mare fu gusto nel 35-4 a.C. portata dalla costituzione nel 478 della lega Gli Illiri occupavano gran parte del ver- Delio-attica capeggiata da Atene e dal domi- sante adriatico della penisola balcanica (Al- nio incontrastato della flotta ateniese che as- bania, Montenegro, Bosnia, Croazia, Istria), sicurò la libertà dei mari greci, distruggendo ma per i Romani il regno dei pirati Illirici fra l’altro alcuni pericolosi nidi di pirati nel era pressappoco l’odierna Albania. Si era co- nord dell’Egeo. stituito nel 3¡secolo a.C., e dal 231 aveva a Ma con la guerra del Peloponneso la pira- capo la regina Teuta. I ripetuti assalti com- teria risorse assieme alla guerra “di corsa”, piuti dai pirati illirici ai danni dei commer- che, con brevi periodi di decrescenza, conti- cianti italici e delle città adriatiche, indusse- nuarono per tutto il 4¡ secolo. ro il Senato romano ad inviare due amba- Alessandro Magno ordinò energiche azio- sciatori presso la regina Teuta per chiedere ni contro i pirati, però, con le guerre scatena- conto di tale situazione. Non solo la regina te sotto i suoi successori , i pirati ebbero non diede nessuna spiegazione ma ordinò di Torre di avvistamento contro i pirati nuova linfa costituendo flotte regolari mer- attentare alla vita di uno dei due ambasciato- 19

il mare, in lungo e in largo con proprie navi, depredavano altre navi o i villaggi lungo le coste SPECIALE ma la nostra fantasia le immagini della filibusteria

gòi” imbarcati su navi lussuosamente ornate, gente. Incitò i suoi sequestratori a chiedere cambiarono in modo radicale. Nominato L’impero costituì le due flotte di Ravenna Ma, nel Mediterraneo, il maggiore nucleo i pirati assaltavano e ponevano regolari asse- per lui un maggiore riscatto, li ammaliò con console, si premurò di aumentare la propria e di Miseno, che, coadiuvate da squadre au- di rifornimento dei pirati è costituito, dall’8° di alle città, spargendo dappertutto il terrore la sua oratoria, li trattò da ignoranti quando potenza personale cercando di ingraziarsi il siliarie in Cirenaica, Egitto e Siria, provvide- secolo in poi, dagli Arabi, per i quali è im- e arrestando i commerci. Essi si spinsero nel non apprezzavano i versi che lui stesso com- popolo facendo modificare le leggi silliane e ro a esercitare funzioni di polizia marittima. possibile distinguere azioni di conquista Mediterraneo occidentale, dove giunsero si- poneva. I pirati si divertivano e si convinse- imbarcandosi, nel 67, nella lotta contro i pi- Per quasi due secoli i mari del Mediterraneo preordinata da semplici scorrerie di pirati no a distruggere a Ostia una flotta consolare, ro che era un innocuo personaggio da cui rati che continuavano a depredare le navi rimasero liberi dai pirati; la pirateria era barbareschi. a interrompere il transito sulla via Appia, a potevano ricavare molto denaro. Ma lo ave- commerciali recando una grave danno all’e- confinata quasi esclusivamente nel Mar Ros- Poi, stabilitosi il dominio turco nel Mediterraneo orientale, la vita piratesca vie- ne stabilmente ed efficacemente organizzata in quegli stati barbareschi che costituiscono, fino al 19¡ secolo, sia pure con sempre mi- nore intensità, un pericolo per il commercio marittimo nel Mediterraneo. Fenomeno in parte differente dalla pirate- ria fu la guerra “di corsa”, diffusasi nel Me- diterraneo a partire dai secoli 12¡ e 13¡. Il “corsaro” era colui che pur non facendo par- te di un esercito o di una marina militare nondimeno comandava un bastimento ar- mato (autorizzato con lettere di marca, pa- tenti del suo governo), e correva il mare contro i nemici del suo paese, in tempo di guerra, assumendosene i rischi a fronte del diritto a impossessarsi del bottino. Al contra- rio i pirati erano solo briganti del mare, fuo- rilegge e assassini che non inalberavano bandiere o se lo facevano era un tranello. Non rispettavano ne tregue ne trattati e du- rante le guerre spesso di trasformavano in mercenari. Il fenomeno della pirateria in realtà non è mai stato debellato del tutto. Pensate che tut- tora, nel diritto italiano, e non solo, la pirate- ria è prevista. Pirateria marittima: “Deve in- tendersi per pirateria qualsiasi atto illegitti- mo di violenza o impossessamento commes- so in alto mare, a scopo di rapina, dall’equi- paggio di una nave a danno di un’altra.”. È punita nell’articolo 1135 del Codice di navi- gazione e la pena è la reclusione da 10 a 20 anni per il comandante; per gli altri compo- nenti dell’equipaggio la pena è diminuita in misura non eccedente un terzo. Per favorire la repressione della pirateria, il diritto inter- nazionale, in deroga al principio generale se- condo il quale gli stati devono, in tempo di pace, astenersi dal compiere in alto mare atti coercitivi su navi straniere, attribuisce agli stati stessi il potere di sottoporre a visita qualsiasi nave sospetta di pirateria, e di cat- turarla e di punire i colpevoli. Non solo non è stata debellata del tutto la pirateria del mare, ma sono ormai in netto aumento tutti i tipi di “pirateria” supportati rapire personaggi importanti; due pretori con vano sottovalutato. Appena libero, Cesare, conomia di Roma. Fece approvare dai rap- so e nel Ponto Eusino. Ma nei primi anni del dai moderni sistemi di commercio e di ge- i loro “littori” furono catturati ed è nota l’av- pagò altri avventurieri lungo la costa medio- presentanti del popolo romano la legge Ga- 3¡ secolo d.C., la pirateria ricomparve, se- stione finanziaria. I mari su cui navigano le ventura del giovane Giulio Cesare che fu rientale e con il loro aiuto riuscì a sorprende- binia, che assegnava, ad un Console apposi- gno della prossima decadenza dell’impero e galere di pirati non sono più fatti di onde fatto prigioniero dai pirati poco prima del- re i pirati e farli crocifiggere. tamente scelto, l’imperio proconsolare del ben prestò le scorrerie marittime dei Sarmati d’acqua salata, ma di onde elettromagneti- l’arrivo in Fenicia. Il suo comportamento in L’approvvigionamento di Roma e le co- Mediterraneo e sulle coste per tre anni, met- e dei Goti, che, salpando dalle coste setten- che, di segnali digitali, di reti informatiche tale circostanza fu temerario a riprova del municazioni erano quindi gravemente dan- tendogli a disposizione 15 legati senatorî, trionali del Mar Nero, infestarono tutto il satellitari e così via. Oggetto del desiderio: grande fascino che Cesare esercitava sulla neggiati. Solo con Pompeo Magno, le cose 500 navi, 20 legioni e 5000 cavalieri. Ovvia- Mediterraneo orientale, preannunziarono le le idee, i diritti d’autore, la produzione arti- mente il Console prescelto fu lui e i risultati invasioni barbariche. stica, i laboratori di ricerca, i mercati inter- non si fecero attendere. Divise il mare in 13 Nel medioevo la pirateria ebbe na- nazionali e così via. Oggi essere “pirati” è zone e con una sistematica azione di polizia, turalmente un nuovo periodo di fioritura. tornato di moda; ci si vanta di essere pirati in tre mesi, Pompeo riuscì a ridurre i pirati Come già nell’antichità, così anche nel me- perché fa ancora comodo l’immagine ro- all’impotenza e a liberare il mare dalla loro dioevo popolazioni intere dedite alla pirate- mantica e tenebrosa del personaggio. In ef- minaccia. Fu un’operazione che suscitò ria si organizzano in forme rudimentali sta- fetti non c’è proprio nulla di romantico nel ovunque grande ammirazione: si pensi che tali: è il caso per i Narentani, eredi dei pirati ladrocinio, nella ruberia, nel plagio, nella pi- nel porto internazionale di Delo, nell’Egeo, illirici annidati sulla costa orientale dell’A- rateria di alcuni commercianti, di certi im- si costituì quello noi oggi chiameremmo un driatico, che costituirono il primo duro osta- presari; nella pirateria di un editore o di uno fan-club di ammiratori di Pompeo. colo incontrato dalla nascente potenza di Ve- scrittore. Il figlio di Pompeo Magno, Sesto Pompeo, nezia. che si era visto uccidere il padre davanti agli occhi sulla nave che lo stava portando in Egitto, a soli trent’anni era già generale co- mandante di una flotta e lui stesso abile ma- rinaio. Quando fu inserito nelle liste di pro- scrizione (cioè dichiarato fuorilegge) dal 2° triunvirato (Ottaviano, Marco Antonio e Le- pido) rispose da marinaio fuorilegge, cioè da pirata. Affiancato da abili marinai (ex pirati che il padre aveva liberato dalla schiavitù), occupò la Sicilia e tenne sotto il suo control- lo la Sardegna e la Corsica. Dalla Sicilia con vere e proprie azioni di pirateria saccheggia- va le coste italiane e attaccava le navi mer- cantili provenienti dall’Africa. Per l’ultima volta, gli avanzi dei pirati debellati da Pom- peo Magno si raccolsero sotto le insegne di Sesto Pompeo in Sicilia. Ma Agrippa, ammi- raglio di Ottaviano, pose fine alla sua carrie- ra nella battaglia navale di Nàuloco (nei pressi di Messina) nell’agosto del 36 a.C. Vedetta difensiva 20 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

SPECIALE Il mondo e la vita dei pirati barabareschi nel ’500 e nel ’600 L’antico Mar Mediterraneo un palcoscenico di terrore

di CORRADO RUBINO doti le troviamo ancor più accentuate nelle galeotte, navi più piccole e più a Barberia, o come la chiamava- leggere rispetto alle galee e pertanto no gli arabi al-Maghrib (Magh- più veloci e sfuggenti. Altro tipo di im- Lreb), era quella parte dell’Africa barcazione utilizzata dai Barbareschi settentrionale che andava dai confini era il veliero vero e proprio, come le occidentali dell’Egitto alle coste del- feluche e gli sciabecchi, il cui movi- l’Atlantico (Tripolitania, Tunisia, Alge- mento era affidato quasi esclusivamen- ria, e Marocco) e la cui costa offriva ot- te alle vele. Il vantaggio di queste nave time basi alla pirateria saracena. stava nel fatto di avere velocità di cro- Il fenomeno della pirateria saracena ciera ben maggiori rispetto alle navi a ebbe inizio nel 7¡ secolo, concludendo- remi e avere maggiori dimensioni allo si all’incirca nel primo scorcio del 19° scafo. Le feluche erano lunghe non più secolo. Ad esempio, dai documenti tro- di venti metri, più larghe delle galee, vati nel 1977 al Cairo, risulta che gli at- dotate di diverse vele e di otto o dodici tacchi dei pirati sulle coste siciliane, remi; gli sciabecchi avevano lo scafo partendo dall’Egitto, non subirono mai grosso, una buona tenuta del mare ed un blocco vero e proprio. Gli stati bar- erano armati di numerosi cannoni. bareschi furono piegati solo dalla stabi- Le navi barbaresche generalmente le occupazione europea dell’Algeria non avevano nomi propri, a differenza nel 1830 e del Marocco nel 1881. di quelle cristiane, ma erano distinte Dopo la conquista di Costantinopoli, dal nome del Rais. Non avevano strut- nel 1453, da parte dei sultani ottomani, ture superflue o vistose decorazioni. e dopo la caduta di Rodi nel 1522, il L’unico lusso che i barbareschi si con- Mediterraneo venne attraversato dalle cedevano sulle navi era costituito dalle navi dei corsari ottomani. A nulla valse bandiere che venivano confezionate la vittoria di Carlo V a Tunisi nel 1535 con stoffe preziose e pregiati ricami. Le poiché, nel 1538-40, gli ottomani con- navi cristiane, a differenza delle barba- quistarono le isole veneziane dell’E- resche, tendevano, non solo a sollevare geo. Come a poco servì la vittoria di le murate sul livello del mare, ma an- Lepanto del 1571 perché lo stesso anno che ad appesantirsi con potenti pezzi di Cipro cadde in mano turca e poco dopo artiglieria e strutture decorative. Le im- anche nella Barberia si stabilì l’autorità barcazioni barbaresche stavano in mare dell’impero ottomano. Quella che pri- soprattutto nella buona stagione e gene- ma era una attività di pirateria rivolta ralmente non più di cinquanta giorni, soprattutto alla rapina e alla razzia, nel- si affiancava quindi al conflitto genera- storia dei corsari barbareschi fu, per- Nel ‘500 la nave regina del Mediter- infatti le provviste di bordo erano cal- la prima metà del 16° secolo, si trasfor- le esistente tra i due blocchi: l’Islam da tanto, in buona parte, la storia dei rin- raneo, utilizzata sia dalle flotte cristia- colate per quel periodo. Durante la na- mò in una attività più organizzata favo- una parte, la Cristianità dall’altra. negati europei che a volte arrivarono ne che musulmane, era la galea o gale- vigazione accostavano a riva solo per rita dalla costituzione, al posto delle di- A fondare il nuovo stato di Algeri fu- ad occupare posti di primo piano. Lo ra. Questa nave, erede delle liburne ro- rifornirsi di acqua dolce. Ciascun cor- nastie regnanti, di città stato (Algeri, rono i due fratelli ‘Ar?? ad-D?n e Khair scopo principale della guerra corsara mane, era veloce e leggera grazie al saro che saliva a bordo aveva in dota- Tunisi, Tripoli) la cui principale fonte ad-D?n (detti Barbarossa), famosi cor- era la cattura degli equipaggi e dei pas- suo scafo piuttosto allungato (poteva zione: un moschetto, una scimitarra ed di vita era costituita proprio dall’eserci- sari entrati nella leggenda. Ma anche seggeri delle navi cristiane, nonché del- arrivare fino a 50 metri), e stretto (circa un coltellaccio di sua proprietà; inoltre zio della guerra marittima “di corsa” poteva portare con sé un po’ di viveri incentivata e alimentata dall’impero ot- ed una coperta e nient’altro. La vita di tomano. bordo era alquanto dura. Il Rais aveva I corsari barbareschi agivano di sor- L'attività dei corsari musulmani si affiancava il comando assoluto su tutti, anche sui presa, attaccando navi mercantili e mi- “giannizzeri” turchi. Una volta cattura- litari, villaggi e città costiere. I prigio- ta la preda, si procedeva alla spartizio- nieri venivano venduti come schiavi al conflitto generale esistente tra i due blocchi: ne. Le regole della spartizione erano nei numerosi mercati arabi del mediter- ferree; il bottino o il suo ricavato veni- raneo. Il periodo dell’anno più esposto va diviso (tolto un quinto per le spese agli attacchi era compreso tra aprile e l’Islam da una parte, la Cristianità dall'altra di mantenimento dell’imbarcazione) ottobre, quando le condizioni del mare secondo percentuali che variavano a se- erano più favorevoli. Nella parlata po- conda del rango, dal Rais all’ultimo polare entrò in uso l’esclamazione molti altri nomi entrarono nella leggen- le popolazioni dei centri e delle zone 5-6 metri); le murate erano basse ri- marinaio. Nella maggior parte dei casi, “mamma li Turchi” che in realtà era il da come quello di ‘Ul?? ‘Al? (detto costiere; il destino di questi sfortunati spetto alla linea di galleggiamento ed tuttavia, i bottini non erano ricchi. Solo grido di terrore che si udiva nei villaggi Luccialì). era quello di diventare schiavi nelle cit- era dotata di un unico ordine di remato- raramente si aveva la ventura di realiz- costieri quando si scorgevano le navi Assieme ai Turchi, le città del Magh- tà barbaresche e in molti casi di finire ri (25-30 remi per lato), stretti l’uno ac- zare dei colpi eccezionali come quello pirata. Il terrore dei pirati era talmente reb accolsero i Moriscos (gli Arabi cac- ai remi delle imbarcazioni corsare. Il ri- canto all’altro in due file parallele. Per che capitò nel 1635 al Rais algerino radicato lungo le coste del mediterra- ciati dalla Spagna), che, con le loro co- torno alla libertà era legato al paga- i lunghi percorsi si utilizzava una at- detto il grande Moro, il quale catturò neo che le mamme per far addormenta- gnizioni tecniche e lo spirito di vendet- mento di un riscatto da parte dei cristia- trezzatura velica, che durante i combat- un galeone napoletano carico di grano, re i bambini cantavano le nenia dell’ ta che li animava, contribuirono all’ul- ni. Le trattative per la libertà venivano timenti veniva smontata, costituita da diecimila paia di calze di seta, venti “uomo nero”. Nelle chiese si pregava il teriore sviluppo dell’attività corsara. condotte, più o meno disinteressata- due alberi con vele latine. Le galee tat- casse di filo d’oro, centosettantasei Signore affinché si venisse liberati dal- L’apporto maggiore, tuttavia, provenne mente, da religiosi, rappresentanti con- ticamente formavano il fulcro dello cannoni, diecimila palle di cannone e la peste e dai pirati. Gli ex voto per es- dalle terre degli stessi infedeli e dalle solari, agenti commerciali, ebrei e altri. schieramento; manovravano con gran- centotrenta schiavi; oppure il colpo for- sere scampati ai pirati erano sempre più nazioni dell’Europa cristiana. Molti Merce altrettanto preziosa era costituita dissima abilità in combattimento con i tunato che capitò nel 1656 all’algerino frequenti. schiavi catturati dai corsari, abbando- dal carico delle navi: armi, attrezzature soli remi, per disporsi ad attaccare il Hamida Ben Negro che, impadronitosi Gli uomini che fondarono la potenza navano la fede cristiana e, divenuti mu- di bordo e spesso la cattura dell’intera nemico in linea di fronte. Elemento della galera spagnola “Sant’Agata”, vi delle città corsare di Algeri e Tunisi fu- sulmani, si davano alla pirateria. La nave. fondamentale per questa tattica delle trovò ottocentomila reali in contanti, i rono dapprima dei pascià turchi e galee era lo sperone (erede del ro- ricchi bagagli del marchese Serra, ucci- nominalmente dipendenti da Co- stro romano), che sporgeva, a pelo so nella battaglia, e un gran numero di stantinopoli. Poi furono sostituiti d’acqua, qualche metro dalla prua gentiluomini che, prima fatti schiavi, da capi militari locali affiancati da e, costruito tutto in bronzo massic- furono in seguito riscattati. consigli di governo e dalla potente cio, squarciava i fianchi delle navi Ai barbareschi si opposero sin dall’i- corporazione dei capitani di navi nemiche e, al contempo, le immo- nizio, altrettanto audaci corsari europei, corsare (i Rais). Ma turchi resta- bilizzava in modo da consentire che non si limitavano ad azioni di dife- rono sempre i “giannizzeri” (una l’arrembaggio. sa, ma svolgevano essi stessi un’inten- speciale milizia che costituiva uno Più grandi e munite di ponte di sa attività a danno delle coste e delle degli elementi distintivi del potere coperta, castello e cassero erano le navi dei paesi dell’Islam. I più autore- ottomano negli stati barbareschi) galeazze; così mentre i rematori re- voli rappresentanti cristiani della guer- che assieme ai capi corsari erano stavano sotto il ponte di coperta, ra “di corsa” furono i Cavalieri di Mal- in realtà i veri detentori del pote- quest’ultimo restava libero per le ta e i Cavalieri di Santo Stefano che, re. artiglierie poste lungo le due mura- pur guadagnandosi il riconoscimento La guerra “di corsa” condotta te. Attrezzate con tre alberi a vele dei loro meriti quali difensori della cri- dai barbareschi, benché agli occi- latine, erano la massima espressio- stianità, in definitiva non facevano al- dentali apparisse un fenomeno di ne di questo tipo di nave e conside- tro che adottare gli stessi metodi della pura pirateria, si spiega con la rate le più potenti fra le navi delle guerra “di corsa” dei loro avversari. Tra concezione giuridico-religiosa Marine militari mediterranee. gli islamici i più celebri corsari, proba- mussulmana del gih?d o guerra Le principali doti delle galee si bilmente, furono Dragùt e il rinnegato santa, che giustifica anzi glorifica individuavano nell’agilità di mano- Uccialì. Personaggi di spicco che die- il perenne stato di guerra e il sac- vra e nell’apprezzabile velocità che dero vita ad una vera e propria guerri- cheggio contro gli infedeli. poteva essere raggiunta con i rema- glia costiera nel Mediterraneo a bordo L’attività dei corsari musulmani tori sotto pieno sforzo. Le stesse delle loro navi. LA VOCE DELL’ISOLA 21 Lettere & Opinioni 27 Settembre 2008 L’ospitalità dei siciliani è più sentita

specialmente se sono i parenti LETTERE & OPINIONI ad aprire la loro casa

Il ritorno a casa, dopo una vacanza in Sicilia, è sempre un po’ trauma- della cotta. La funzione essenziale, l’omelia di Don Benedetto molto pianto di commozione perché li ho sentiti vicini e bisognosi di contatto. tico. Ci sono ancora negli occhi i colori del mare, del cielo, dei fiori. toccante, silenzio e partecipazione. I canti gioiosi e pieni di speranza. Io avevo sottolineato il messaggio di speranza che c’è nelle fiabe. Il pro- Nelle nari resta il profumo del gelsomino. Al Nord siamo ospitali, ma Vita! Vita! Vita! tagonista combatte contro l’antagonista, ma, con l’appoggio dell’aiutan- con un po’ di fretta. L’ospitalità dei siciliani è più sentita, specialmente Sono stata invitata a cena. Mi hanno colpito le tovaglie a fiori, il ser- te, vince sempre. Loro sono i protagonisti; devono vincere; ma hanno bi- se sono i parenti ad aprire la loro casa. Non ci sono parole per descrivere vizio perfetto svolto dai ragazzi, gli spaghetti al dente, l’anguria fresca. sogno della comunità e di tutto il complesso che la circonda. la striscia di fuoco che di notte rendeva fiabesco il paesaggio etneo. Io Io sono una narratrice di fiabe e conduco laboratori su tale argomento Da un giornale mi è parso di capire che le cose non vanno bene; in vivo a Rimini. Mi è facile quindi conoscere la realtà delle comunità di nei plessi scolastici della mia città. Credo nel valore pedagogico della poche, scarne parole, c’è aria di chiusura. Non sarebbe né giusto, né op- recupero di San Patrignano, Papa Giovanni XXIII e di tante altre piccole fiaba e nel fascino del racconto orale. Don Benedetto, venuto a cono- portuno, proprio adesso che ho appena concluso con: vissero tutti felici e realtà nate nell’entroterra. Non sapevo che a Viagrande ci fosse una co- scenza di questa mia attività, mi ha chiesto di raccontare due fiabe ai contenti! Rimini è un’oasi felice; Viagrande è, al cospetto, una piccola munità di recupero gestita dai Salesiani: Casa Nazareth. Girando da turi- suoi ospiti. realtà; ma deve rimanere e deve essere aiutata a crescere. Non sapendo a sta nei paesi etnei sono rimasta colpita dalla bella costruzione che la Ho accettato, non sapendo se davvero sarebbero stati interessati. Si chi rivolgermi, ho pensato di mandare questo mio sfogo ad un autorevo- ospita. Ho chiesto informazioni, e per caso ho incontrato Don Benedetto, sono seduti in circolo intorno a me come nelle veglie dei nostri nonni. le giornale: “La voce dell’isola”. Se è una voce, si faccia sentire. Arrive- direttore della Comunità Nazareth. Più per curiosità che per reale inte- Ho narrato due fiabe: una di Luigi Capuana, l’altra, sull’amicizia, di rà più lontano di quanto lo possa la voce esile di una nonna. A Rimini, resse, ho assistito alla funzione religiosa. Mi sembrava di essere in un al- Emma Parodi. Raramente ho avuto un uditorio così attento e partecipe. quando abbiamo qualcosa da dire, scriviamo ai giornali locali, che non tro mondo. Via i fronzoli e gli orpelli; come calice un bicchiere; una ru- Alla fine mi sono alzata e li ho salutati con la mano; ad uno ad uno, gio- ci deludono mai. stica tovaglia sull’altare; i quattro chierichetti senza l’infagottamento vani e meno giovani, sono venuti ad abbracciarmi e ringraziarmi. Ho Nonna Azzurra, Rimini 5 settembre 2008 “Qualsiasi cosa accade ad un altro essere accade a noi stessi” (Oscar Wilde)

“Qualsiasi cosa accade ad un altro essere accade a ficialità è il vizio supremo, tutto ciò che viene capito, è tortuosa e difficile perché si forma solo attraverso il La superficialità, l’insignificante formalismo dei noi stessi”. Oscar Wilde. afferrato, compreso è giusto. Non siamo gli esclusivi- dolore e la sofferenza. Chi non ha mai sofferto non sa- rapporti umani, è purtroppo la causa dell’incompren- Nel silenzio del mio studio per qualche giorno un sti del dolore, della gioia, della tristezza, del’intelli- rà mai in grado di capire le sofferenze altrui e di alle- sione e della solitudine. E’ indispensabile cercare di pensiero mi ossessionava nell’aver letto questo pro- genza o di qualsiasi altro pensiero. viarle. approfondire e di capire che cosa è veramente impor- fondo assioma di Oscar Wilde. Pensavo: com’è possi- Tutto ciò che accade anche a noi, accade sistemati- Solo conoscendo noi stessi, attraverso un’introspe- tante per il raggiungimento di un modo di vivere più bile conoscere i nostri simili, capirli, aiutarli, se non camente agli altri. zione psicologica più profonda, potremmo forse capi- vicino alla verità ed all’amore, in grado di capire e di conosciamo noi stessi? Per questo motivo dobbiamo avere nei rapporti re l’animo umano ed aiutarlo a ritrovare l’amore ver- lenire le sofferenze umane. Ciascuno di noi sistematicamente dovrebbe appro- umani più comprensione, più bontà, più umanità, più so la vita. La folla solitaria che oggi ci travolge nei Concludo queste mie riflessioni con un invito a co- fondire questo pensiero, dovrebbe più spesso fare au- sincerità. supermercati, nelle movide, negli stadi, sulle macchi- loro che contano, a tutte le forze politiche di qualsiasi tocritica, sforzandoci di capire gli atteggiamenti, le Un sorriso, una carezza, un atto di carità possono ne. Questo è l’aspetto più tragico della solitudine che ideologia, alla scuola, alla chiesa: cercate in tutti i sofferenze , i gravi problemi che attanagliano l’anima risolvere, attenuare molte volte, dei gravi problemi travolge la nostra società. Viviamo purtroppo di rap- modi d’inculcare nell’animo dei giovani, soprattutto di tutti gli essere che ci circondano. che attanagliano l’animo dei nostri simili. porti formali che sfiorano la nostra anima, i nostri con i quali venite a contatto, i principi del’amore, del- Non lasciamoci ingannare dalle apparenze: i come Cristo è l’esempio più fulgido in tal senso: diede la sentimenti. Sono episodi insignificanti che non sfio- la fraternità, dell’altruismo; e se riuscirete a destare stai? Bene! Sono le espressioni più comuni che spes- sua vita perché l’uomo potesse amare e comprendere rano la nostra anima, i nostri sentimenti; sono episodi più interesse per questi principi saremo forse sulla so camuffano delle problematiche esistenziali anche profondamente l’animo de suo simile. Gesù è stato ed insignificanti che non riempiono neppure in minima strada giusta per migliorarci, comprenderci ed annul- tra i nostri parenti, tra i nostri migliori amici. Capire è il più grande psicologo dell’universo. parte la nostra esistenza, lasciando un vuoti incolma- lare quindi la solitudine, male supremo. l’animo umano è un compito difficilissimo. La super- Purtroppo la strada della comprensione, dell’amore bile nel nostro animo. Vincenzo Stazzone

Sempre più a rischio l’informazione on line Emergenza libertà in Italia La sentenza siciliana che ha condannato l’informazione in rete, infingimenti. Non si aspetti che l’onda di piena dell’indignazione si principio. La rete è un luogo cardine del nostro tempo, in cui la ritenendola né più né meno che un crimine, sta suscitando proteste e plachi. Si farà il possibile perché non si fermi. E’ in gioco appunto democrazia prende corpo e voce, con l’esercizio del confronto. Non può allarme sul web e in ogni ambito del paese civile e responsabile. Le la democrazia, nella sua frontiera più avanzata e aperta, rappresentata essere quindi annichilita, come avviene in Iran e in Birmania. ragioni sono pesanti come pietre. Sono stati attaccati princìpi che dalla libera espressione in rete, dalla comunicazione che irrompe e Si fa appello allora alle realtà del web, della comunicazione a tutti hanno fatto la storia del pensiero democratico: i medesimi per i quali, prorompe in senso orizzontale, che rende i cittadini protagonisti in i livelli, del paese civile e responsabile, perché la mobilitazione nel nostro Paese, uomini come i fratelli Rosselli, Piero Gobetti, modo nuovo. E’ in gioco, come si diceva, la Costituzione, che, come ci continui ad oltranza, con iniziative forti. La sentenza siciliana, come Antonio Gramsci, Eugenio Curiel, Giovanni Amendola, hanno speso il loro ha ricordato Piero Calamandrei, non è nata nei salotti, né nelle stanze ha scritto un blogger, potrebbe essere una delle ultime “perle” di una impegno e dato la vita. E’ stato puntato e centrato in particolare il del potere, ma sulle montagne, accanto ai corpi degli uccisi, tra i collana che, giorno dopo giorno, sta mutandosi in un cappio. E si principio della libera espressione, che, rappresentativo delle libertà fuochi delle città in rivolta. tratta di fare il possibile perché questo non avvenga. Occorre impedire tutte e momento rivelatorio di uno Stato democratico, costituisce un E’ necessaria una legge subito, che, distante da ogni possibilità di che si consumi in Italia il rogo della libera espressione, memori del cardine della Costituzione repubblicana equivoco sul piano interpretativo, fermi in via definitiva le trame resto che i roghi delle idee possono essere preparatori di regimi a L’attuale governo italiano, che si sta connotando sempre più in senso censorie e repressive dei poteri forti del paese, per vocazione scena aperta. illiberale, non può sottrarsi a questo punto al dovere morale di illiberali e antidemocratici. E’ altresì necessario che il legislatore rispondere al moto di protesta di questi giorni. Basta con gli prenda atto che l’informazione sul web non può recare limitazioni di Carlo Ruta Riflessione sulla Cristianità: il sacrificio d’amore

Allo scopo di contribuire allo attuale dibattito sulla famiglia e sulle Gesù che gli ha fatto sudare lacrime di sangue nell’orto del Getsemani , le non è facile , come provano tanti matrimoni sfasciati . Ma ciò che era provvidenze che lo Stato dovrebbe riconoscerle credo sia utile una breve quando Egli proprio per quella rinuncia ha potuto assaporare fino in fon- impossibile alla umana natura , tanto che perfino la legge mosaica per- riflessione su quello che per i cristiani , costituenti oltre due terzi della do il calice della sua Passione , tramite la fisica identificazione col no- metteva il divorzio , Cristo con la sua Incarnazione lo ha reso possibile a popolazione italiana , significano famiglia e matrimonio . stro stato di creatura limitata e schiava del peccato . Si comprende in que- coloro che con la preghiera si assimilano alle sue mistiche nozze . Solo Con la Incarnazione la Divinità del Figlio di Dio ha sposato la nostra sta luce il senso del matrimonio cristiano e perché la Unione di Cristo rivestendosi della forza di Cristo Sposo gli sposi possono perseverare nel Umanità e ne ha accettato tutte le limitazioni anche quelle prodotte dal con la Chiesa viene assimilata ad un matrimonio : come Cristo sposo loro sacrificio di amore . peccato . E’ stato un sacrificio di amore che ha spinto la Divinità a rin- della Chiesa anche gli sposi cristiani devono accettare di limitare la pro- chiudersi nel carcere della nostra Umanità . Questa rinuncia alla propria pria libertà ed accettare il peso delle limitazioni del coniuge per aiutarlo a Giuseppe Sesta sovrana divina libertà è stata la causa prima della passione sofferta da crescere nella libertà . Certo mantenere per tutta la vita un impegno simi- Palermo 13 agosto 08 22 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008 Il mistero di Gustavo Rol volutamente ignorato dagli scienziati? ESOTERISMO La soglia di confine tra normale e paranormale

di GIANNI TOMASELLI

n ogni epoca Uomini e Donne Rol ha fatto versare fiumi d’inchiostro ai più celebri e quotati straordinari, hanno “aperto fine- Istre” su quello che l’uomo per giornalisti italiani, “scomodandoli” ad inseguirlo per ottenere convenzione ha definito “normale”, richiamando l’attenzione della per- sona a “qualcosa” di familiare che lo un’intervista in esclusiva degli episodi di una vita che lo hanno riguarda: l’eternità. Anch’io, per soggettiva convinzione, ho sentito l’impulso ad attenzionare questi mo- posto all’attenzione internazionale delli di straordinarietà, perché credo che lo Sviluppo Personale riguarda la persona nella sua interezza: men- stavo, come sua consuetudine, non rebbe il giusto riconoscimento dovu- te, corpo e Spirito, in ogni suo coin- ha voluto mai mettere a nudo le ca- to. Gigi, con i suoi giochi di carte e volgimento, nel senso più schietto pacità “naturali” di sensitivo. Ma de- la lettura del pensiero, riesce a scon- dell’olismo. finirlo tale è senza dubbio riduttivo. volgere gli amici che si imbattono Gustavo Adolfo Rol, torinese di Come è azzardato inserirlo in una nel suo fascino mistico, abilmente nascita, ha fatto versare fiumi d’in- categoria; mago, profeta, genio, ovattato tra il serio e il faceto. chiostro ai più celebri e quotati gior- scienziato, guru, dottore, alchimista, Anche Gigi Scalia è stato “stratto- nalisti italiani, “scomodandoli” ad medium…ognuno di questi termini nato” da molti personaggi del mon- inseguirlo per estorcere un’intervista potrebbe andare bene solo per una do dello spettacolo. Maurizio Co- in esclusiva, un’apparizione televisi- sfaccettatura della sua poliedrica stanzo non è riuscito ad averlo nella va, un reportage della sua veneranda personalità, perché in realtà Gustavo sua trasmissione; Jerri Calà lo invita vita che lo ha posto tra i gradini più Rol era tutte queste cose messe in- spesso nel suo ristorante romano a alti del mondo del paranormale. Ma sieme. “divertire” i clienti con i suoi giochi chi era veramente Rol? Le molte te- Forse le definizione corretta può di magia; Massimo Lopez non sa più stimonianze nell’arco di oltre mezzo essere quella di “Illuminato”, nel a quale “santone” rivolgersi per far secolo, lasciano in realtà più interro- senso di un uomo che ha risvegliato accettare un suo invito; Clay Regaz- gativi che risposte. Lo hanno defini- la sua Luce interiore. A questo pun- zoni gli fa visita in quel di Cefalù, to sensitivo, medium, mago, spiriti- to, anche se detto poco sulla sua vita portando con se truppe di amici per sta e molto altro ancora. Ma egli ri- e sui suoi “poteri”, mi viene istintivo trascorrere una serata insieme. Chi fiutava di essere incluso in una qual- affiancare il personaggio di Gustavo non conosce Gigi, ed io mi onoro di siasi di queste categorie. In tutta la Rol a quello di un altro che, per mol- conoscerlo e di essergli amico, non sua longeva vita, durata 91 anni ti aspetti e attitudini, ha fatto parlare può capire, né gustare, la sorpren- (1903-1994), è venuto in contatto di se e continua a sbalordire con i dente capacità arcana insita nel suo con grandi personaggi della storia suoi “giochi” di telepatia e telecine- personaggio, semplice ma intrigante, del Novecento: Einstein, Fermi, Fel- si. é un nostro conterraneo e questa schietto ma conturbante. Non ti puoi lini, De Gaulle, D’Anninzio, Musso- la sua scheda personale. Nome Gigi, permettere di scrivere nulla di na- lini, Reagan, Pio XII, Kennedy, e cognome Scalia, nativo di Barrafran- scosto, perché lui riesce a dirti quel- tanti altri ancora. Nel mondo del ca (PA) ma residente a Cefalù, ses- lo che hai scritto. Ma la cosa che più giornalismo puro, i suoi interlocutori santadue anni portati con disinvoltu- ti sorprende ( e ti impressiona), è sono stati Enzo Biagi, Bruno Vespa, ra e all’insegna dell’ottimismo, spo- quando esegue alcuni “giochi” di Piero Angela, Maurizio Costanzo, sato e padre di due figli. é stato il lettura del pensiero; in quei momenti che hanno ripetutamente fatto la cor- pupillo di Rol ed è paragonato anche Gigi suda, gli tremano le mani, di- te per averlo presente in una puntata a Uri Geller, anche se, per certi venta pallido in viso. Ma lui riesce televisiva da loro condotta. Ma Gu- aspetti, quest’ultimo non gli rende- sempre a sdrammatizzare l’accaduto e, come se nulla fosse, ritorna alla battuta amichevole e riporta ilarità nel gruppo di amici che, attoniti, Gustavo Rol non sanno spiegarsi come riesce a fare al- cune cose che di nor- nucleari in energia nucleare, per ri- dovresti confidarlo a chi ne farebbe male non hanno pro- pulire il nostro pianeta dalla “spaz- buon uso, perché sono convinto che prio nulla! Sposta og- zatura” contaminante che, prima o l’uomo da tempo è alla ricerca e alla getti da un posto al- poi, se non si cambia rotta, sovraste- scoperta dei misteri dell’Universo, ma l’altro, piega posate di rà l’intero genere umano e né tu né il che il vero universo ignoto da scoprire acciaio con il pensie- grande Rol potranno ancora stupirci sta dentro di noi, in ognuno di noi, ma ro, cambia i semi delle con i poteri “Illuminanti” che hanno non sappiamo coglierne i segnali. Ri- carte che il malcapita- sbalordito anche i più incalliti agno- facendomi ad una massima di Socrate, to di turno ha saggia- stici. mi commiato affermando: “Morte mente nascosto all’in- E se un segreto in tutto ciò realmen- atroce a colui che muore conosciuto terno di una tasca. te è celato, per il bene dell’umanità da tutti ma sconosciuto a se stesso”! E la cosa che fa rab- bia, non ti dirà mai se c’è e qual è il trucco. La sua, come quella del suo Maestro Rol, è una verità nascosta. Come lo era quando da bambino, all’età si soli 4 anni, riusciva a parlare “al contrario”, in una lingua incom- prensibile. Caro Gigi, se anche i Potenti del- la Terra potessero ave- re le tue capacità di leggere nel pensiero e di trasformare il male in bene e anche le co- se più difficili trasfor- male in cose semplici e ludiche, a questi per- sonaggi chiederei di trasformare il seme dell’odio in fratellan- za, di spostare l’acqua dove ne abbisogna per la sopravvivenza, di trasformare le armi LA VOCE DELL’ISOLA 23 27 Settembre 2008 Importante campagna di scavi nella patria dello storico Diodoro Siculo ARCHEOLOGIA Vengono riportati alla luce i tesori nascosti di Agira

di ORAZIO LA DELFA * dell’area. E così sono stati aperti quattro d Agira, piccolo centro del- saggi alle falde delle torri medieva- l’ennese e patria dello stori- li, qualche decina di metri più a Sud Aco Diodoro Siculo, dal 13 , all’interno di due diverse proprietà Luglio al 12 settembre, si è svolta private. Da quello che finora sem- un’importante campagna di scavi bra emergere, non esiste alcun dub- presso il castello medievale, nell’a- bio sul fatto che ci troviamo di fron- rea dell’acropoli della città greca di te all’area dell’antico abitato greco, Agyrion. La campagna è frutto della come dimostrano, in maniera ine- sinergia tra la Soprintendenza ai Be- quivocabile, pesi da telaio, pithoi e ni culturali e ambientali di Enna, Si- molta ceramica da fuoco. Sulla ciliantica, Associazione per la tute- scorta dell’evidenza ceramica, pos- la e la valorizzazione del patrimonio siamo dire di trovarci in una fase culturale, e il Comune di Agira che cronologica compresa tra il VI e la per intero ha finanziato l’iniziativa fine del IV secolo (dalla ceramica tramite un contributo dell’Ammini- indigena a bande a quella ellenisti- strazione Sanfilippo In un secondo ca, passando per quella d’importa- tempo l’attuale sindaco, ing. Gaeta- zione attica ), mentre sono decisa- no Giunta, alla luce degli importanti mente più esigue le tracce riferibili risultati raggiunti, ha reso possibile a una fase più tarda; finora del tutto un prolungamento dell’attività di assente il periodo romano. Di note- scavo. La direzione scientifica è sta- vole interesse storico e numismatico ta curata dal soprintendente, Beatri- le emissioni bronzee, tra le quali ce Basile, mentre la dottoressa Car- vanno ricordate alcune della zecca mela Bonanno si è occupata della di Agyrion. sicurezza, il dottor Mario Cottona- Molto interessanti le strutture mu- ro, responsabile di scavo nella pri- rarie del saggio 1 appartenenti a più ma trance di lavori, è stato sostitui- fasi, dove ,tra l’altro, si è riscontrata to dalla dottoressa Ileana Contino a la presenza di un battuto, la cui rela- partire dal 25 agosto. zione con i muri è ancora tutta da A scavare un centinaio di volon- verificare. A monte di quest’area, tari di Siciliantica, quasi tutti lau- alla fine della prima trance di lavori, reati o laureandi in Archeologia che L’iniziativa è frutto della sinergia tra la Soprintendenza il rinvenimento di resti di diversi , coordinati dal presidente regionale ambienti, le cui pareti presentano architetto Giuseppe Lo Porto, si so- ancora tracce di intonaco policromo no avvicendati in otto turni . ai Beni culturali e ambientali di Enna, Siciliantica, (bianco, rosso ed azzurro) ha desta- Non indifferente l’apporto logisti- to un interesse non indifferente e si co fornito dalla locale sede di Le- Associazione per la tutela e la valorizzazione del spera che la zona possa essere me- gambiente che si è occupata del- glio indagata. l’accoglienza dei volontari. Una campagna di scavo in un’a- La scelta del sito da indagare è patrimonio culturale, e il Comune di Agira rea dalle eccezionali potenzialità di stata dettata da una serie di elemen- cui, finora, non avevamo quasi nes- ti : l’area in oggetto, luogo di che per intero ha finanziato l’iniziativa sun dato scientifico, assume così un’importanza ancora maggiore, an- che alla luce di un più vasto proget- un’importante fortezza in età federi- to di scavo e valorizzazione del sito ciana e coincidente con l’acropoli e di un innovativo progetto di mu- di diodorea memoria, menzionata sealizzazione del materiale rinvenu- dallo storico a proposito del tiranno to che coinvolgerà , in primo luogo, Agyris, alleato di Dionigi all’inizio le scuole locali. E tutto questo a po- del IV sec. a.C, non era stata mai chi mesi da un'altra importante tap- fatta oggetto, fino a questo momen- pa per l’archeologia agirina: il ritro- to, di una campagna di scavi, anche vamento di una interessante necro- se notizie ufficiose e scavi clande- poli ellenistica nella parte bassa del- stini l’avevano già da tempo qualifi- l’attuale abitato, all’interno di un cata come area dell’antica città gre- cantiere privato, segnale inequivo- ca. Solo le ricognizioni sporadiche cabile della nuova attenzione rivolta ad opera di R. Carta e L. Bernabò dagli enti preposti, in primo luogo Brea avevano fatto avanzare l’ipote- dalla Soprintendenza di Enna, alla si di poter ivi ubicare un edificio sa- realtà storica del piccolo centro per cro di età arcaica; bisogna aspettare troppo tempo rimasto nell’oblio. molti decenni per arrivare agli scavi di Scibona del 1979, che, tra l’altro, *Responsabile Sede SiciliAntica non interessarono gli strati classici di Agira 24 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

TURISMO Terra piena di contraddizioni e tradizioni, pur sempre maestosa anche nella povertà La Calabria, l’Aspromonte e il mio paesino, Delianova

di ANNA PAPALIA

n breve cenno sulle origini storiche di questa mia Calabria. Parlo dei Brugi, Uperché noi aspramontani abbiamo preso La gente di questi molto da loro. Nella prima metà del secolo IV A.C. i Brugi invasero la Lucania. Erano per lo più schiavi fuggiti. Si diedero al brigantaggio, luoghi ha sempre poi alla guerra e nel 336 A.C. si crearono uno stato. Dopo aver combattuto con gli Episi ed i Siracusani nel III secolo A.C. riuscirono a for- condotto una vita fatta mare una confederazione indipendente, che si estese fino all’Aspromonte. Locri e Reggio ri- masero greche. di duro lavoro e di Nel Medioevo il nome Calabria si trasferì dalla Penisola Salentina, alla zona abitata dai Brugi. Con l’espressione Magna Grecia si designarono complessivamente, nell’antichità, le città greche sacrificio, d’amore del poste sulla costa dell’Italia Meridionale. Essa dovette abbracciare la costa Lucano Ð Bru- gia a Metaponto Ð Locri Ð Reggio. semplice e del buono L’arte della Magna Grecia costituisce il fondo dello svolgimento artistico calabrese. Numerose Nelle foto. Qui sopra Delianova e immagini dell’Aspromonte testimonianze evocano, oggi, quel grande perio- do, in cui, grandi maestri, alcuni famosi come Pitagora, che la leggenda vuole fosse nato a ci, analfabetismo, pregiudizi, strade quasi nulle, sta ed al parroco, erano le autorità locali. Cono- Di questa terra sono anche: Nicola Calipari, Reggio Calabria, e non a Samo, lasciavano in- povertà economica e brigantaggio. sceva tutte le famiglie, prestava loro le cure me- funzionario del SISMI, che diede la sua vita per flussi in tutta la coroplastica reggino Ð locrese, Il regno unito non fece altro che dimenticare diche, e dava loro aiuto quando queste famiglie compiere al massimo il suo dovere, esempio di sui pinakos insigni, nelle decorazioni dei templi questo pezzo di terra, e così si contribuì a dif- erano bisognose. straordinaria forza ed onestà; Monsignor Frisi- di Caulania, Locri, Crotone, Hipponium, nei fondere della Calabria una fama, non risponden- Tutt’ora i vecchi se lo ricordano con amore, e na, direttore dell’ufficio liturgico della diocesi bronzi, e nelle monete delle città achee e bruzie. te a verità, perché il suo popolo, pur tra le gravi quando mi vedono arrivare mi chiamano ancora di Roma, che oltre ad avere prodotto musica per Con l’avvento della cultura della Magna Grecia manchevolezze, dovute al singolare malgover- “a figna du medicu” che grande gioia per me, tanti documentari televisivi, ha musicato la “Di- avvenne la prima globalizzazione della storia. no, ha saputo conservare le sue particolari am- perché penso che solo così, rimanendo nella vina Commedia” ottenendo un grande successo. I Greci portarono da noi la loro arte, i loro co- mirabili virtù. memoria, la vita non ha fine. Insieme a loro, tanti altri che hanno saputo fare stumi, i loro riti religiosi, che lasciarono un se- Io amo molto questa terra, che mi ha dato i na- Anche in questo paesino, come dappertutto, nel grande il nome di questo piccolo paese aspro- gno tutt’ora presente. tali, e quando dalla Sicilia, scendo dal traghetto, tempo, è arrivato quel progresso, che ha miglio- montano. Sul periodo medievale in Calabria abbiamo e poggio i piedi sulla mia bella Calabria, sento rato la vita un po’ a tutti, cambiando però lavoro Aspromonte, questa montagna così bella e così scarse notizie. qualcosa che mi si risveglia nel sangue, un bat- e abitudini. dimenticata. La gente di questi luoghi ha sem- Dopo i Goti ed i Longobardi, furono i Bizantini tito al cuore, come se quella terra mi dicesse I giovani ora sono quasi tutti laureai e sono an- pre condotto una vita fatta di duro lavoro e di ad avere un lungo periodo di dominio, forman- “Bentornata”. dati via da questo paese facendo fortuna altrove. sacrificio, d’amore del semplice e del buono. do la completa ellenizzazione del paese nella Cara dolce e aspra Calabria, piena di contraddi- L’agricoltura ed i lavori artigianali sono quasi La parola Aspromonte si può leggere in due lingua, nel diritto, nelle istituzioni, nella liturgia zioni e tradizioni, ma pur sempre maestosa an- accantonati. versioni: la versione latina “asper” dice che e nel clero. I Bizantini trovarono un valido ap- che nella Tua povertà! Anche qui la società è diventata quasi anonima. questo monte è pieno di sentieri difficili, preci- poggio nei monaci Basiliani, che popolarono di Bagnata da due mari, il Tirreno e lo Jonio, attra- Il lato negativo è che in questa situazione sono pizi, dolori e tristezza; la parola greca “astros” cenobi la Calabria, e vi crearono un’atmosfera versata dall’Appennino calabro, che ha due pro- proliferate quelle forze oscure, che hanno qui significa luce. Per passare da asper ad astros bi- di misticismo, dalla quale venne fuori: Milo da montori bellissimi: la Sila, nella parte alta, e l’a- trovato terreno adatto. sogna lavorare assieme e così come dice un an- Rossano. crocoro dell’Aspromonte nella parte bassa con Oggi i soldi ci sono e forse anche tanti, ma la tico assioma latino “per aspera ad astera” attra- I Normanni prima e i Saraceni dopo infransero la cima di Montalto. vita è completamente diversa. I visi non sono verso le difficoltà giungere alla luminosità. il dominio Bizantino. Con la fine dell’Indipen- Le vestigia dell’antica Calabria sono tante e più sorridenti, e tanti valori sono scomparsi. La Calabria merita di essere amata e non com- denza del Regno di Napoli, la Calabria ebbe un sparse un po’ dappertutto. Altomonte, con le sue In questa realtà un po’ triste, mi sento di dire un patita o giudicata, ed allora tocca a noi calabresi lungo periodo di decadenza. E così ne approfit- tante chiese con portali bellissimi; S. Giovanni grazie di cuore al farmacista dott. Pezzino Scer- diffondere il bene, come il profumo presente tarono gli Angioini e gli Aragonesi, facendo in Fiore, dove ancora alcune donne portano i ra, che ha saputo creare qualcosa di eccezionale. nelle nostra terra, spesso fragile, ma reale ed ef- proliferare i vari ducati, e dettando dure leggi fi- bellissimi costumi locali e lavorano i famosi da- Ha radunato alcuni giovani e, con tanti sacrifici ficace, e di costruire pace per questa terra illu- scali, alle quali i Calabresi si ribellarono, ma fu- maschi calabresi; Taverna, che conserva le ope- economici, ha creato un’orchestra, capace di minata dal sole ed avvolta dall’aurora di chi vi rono sconfitti. re di Mattia Preti; Locri Epizephiri, Gerace, rappresentare con professionalità questo centro abita. D’allora i Calabresi non si ribellarono più e Caulonia, Stilo, paesi meravigliosi, fieri, che aspromontano. sopportarono miseria e sopraffazioni. sanno quanto sia stato grande il loro passato, la Quale gioia, quando, questa orchestra ha susci- In ultimo nel 1860, l’incontro a Teano di Gari- loro storia, i loro valori e quanto sono meravi- tato l’interesse del Maestro Riccardo Muti. baldi con Vittorio Emanuele II di Savoia, nel gliose le loro grandi opere d’arte. E così a Ravenna nell’Auditorium, il Maestro quale veniva ceduto il Regno delle due Sicilie, Io sono nata a Reggio Calabria, che secondo Muti ha diretto l’orchestra di Delianova ese- per l’unificazione dell’Italia, diede una forte D’Annunzio, possiede il più bel chilometro di guendo la Sinfonia di Norma e Nabucco. scossa negativa alla Calabria. mare d’Italia. È vero! Riferisce Muti “questi complessi sono un patri- Le condizioni di questa terra erano assai infeli- Ma il mio cuore se ne va direttamente in un pic- monio nazionale. Sarebbe un delitto farli scom- colo paesino dell’Aspromonte: Delianova. parire. Fare musica significa rispettare l’altro e Scendendo dal traghetto si passa da Scilla, un le regole. Il nostro motto è ‘chi fa musica non bellissimo paesino con la sua magica costa vio- delinque’”. la, e poi piano piano si sale immergendosi nei E così il dottor Scerra è riuscito a strappare 70 boschi. Ed ecco Delianova. giovani alla criminalità organizzata, occupando- La tradizione vuole che questo paesino tragga il li in un’opera di grande interesse. I giovani sono suo nome da quello dell’isola di Delo. Una co- certamente il futuro d’una società, ma sono an- lonia greca, capitanata da una regina, fondò che il presente. questo paese chiamato Delia. Alla fine della II guerra mondiale Delianova contava oltre sei mila abitanti, una popolazione formata da braccianti, contadini, pastori e arti- giani del legno. Molte abitazioni a sera venivano rischiarate ap- pena da una luce a petrolio, la maggior parte mancava di acqua potabile. Un certo sollievo venne dall’emigrazione, che scelse come terra promessa l’Australia. Che tristezza vedere partire quei giovani, che lasciavano madri, mogli, con la sicurezza che non sarebbero più tornati, e l’incertezza del fu- turo. Eppure in tutta quella povertà, quanti sorrisi si scorgevano su quei visi, scavati dal sole e dalla fatica! La generosità, la gioia degli affetti, la serenità di vita, anche se misera, l’ho vista sono in quei visi, che sapevano essere grati per qualsiasi co- sa fosse stata loro fatta. Mio padre era l’unico medico condotto in que- sto paesino e, a quei tempi, assieme al farmaci- LA VOCE DELL’ISOLA 25 27 Settembre 2008

Incontro con il giovane scrittore Frank Solitario CULTURA La cattiveria, seppur ridotta può essere una maschera?

di MORENA FANTI

onosco Frank Solitario da an- ni e, calcolando che lui ora ne Colpisce la sua pungente ironia Cha trentuno, la cosa non sem- bra deporre a mio favore, ma cono- sco è un termine vago e non biblico e il suo disincanto, il sospetto e, usato per conoscenze fatte sul web, diventa molto soft e di dubbia con cui guarda ed esplora la verità. Mi ha sempre colpito, di Frank, la sua pungente ironia e il suo disincanto, il sospetto con cui vita e i suoi simili, per quanto guarda ed esplora la vita e i suoi si- mili, per quanto di ‘simili’ Frank di “simili” Frank non ne abbia non ne abbia. La sua scrittura ricalca in tutto la sua mente acuta e il suo essere sempre al limite, come se cer- casse di andare oltre ciò che si può storie che racconto, spesso surreali 95% dell’editoria ha tirature infe- vedere, per arrivare all’invisibile, in e la scelta dello pseudonimo, quindi riori alle 200 copie… quel punto dove gli esseri umani di- di un personaggio di fantasia. Sa- ventano ciò che non vorrebbero es- rebbe un controsenso presentarsi Storie ai minimi termini sere: sgradevoli, poveri, sfigati fino con la camicetta a quadri e le tim- Il Foglio Letterario 2006 al limite di non ritorno, in vite che berland prendendosi tristemente sul Collana Autori contemporanei di umano non hanno più nulla se serio. E il mascherarsi la “messa in pp.147, 10 euro non il nome. scena” mi ha sempre affascinato, il Frank Solitario ci porta fino in teatro oppure i conigli di David n libro da sfogliare e ‘sgranoc- fondo e ci tiene gli occhi ben aperti Lynch, protagonisti di una folle Uchiare’, questo Storie ai minimi mentre ci affoga nel mare della nul- soap-opera, o David Bowie, l’Ani- termini di Frank Solitario. Racconti lità, ossimori di noi stessi e del no- mal Collective, fa parte di un ulte- così brevi che non fai in tempo ad stro voler essere sempre di più e riore stimolo alla pigra fantasia del affezionarti ai personaggi, anche possedere il meglio. In una società lettore-spettatore. perché sono persone che nessuno in cui tutti dobbiamo essere belli, Tu frequenti il web e hai anche vorrebbe avere accanto: barboni, ricchi e perfetti, chi incarta panetto- hai un blog, cosa pensi di questo falliti, poveracci che si battono tutto ni nel sottoscala è il bersaglio delle mondo di mezzo, in cui nessuno il giorno e tutta la vita per arrivare nostre frustrazioni, e chi vive nella esiste se non per la proiezione che al fallimento pre-annunciato. Disa- miseria, oggettiva e morale, diventa dà di se stesso agli altri? E come ti dattati della società, forgiati a misu- per noi il simbolo del nostro valore trovi dentro lo schermo? ra di sconfitta, a volte così surreali aggiunto, per fasullo che sia. Devo dire che il web mi ha un po’ da sembrare veri. Tutto il mondo descritto in queste annoiato, è effimero. Credo che la La scrittura di Frank Solitario è Storie ai minimi termini (Il Foglio sua principale utilità sia quella tagliente e ben affilata, caratteristica 2006, 10,00 euro) ci mette di fronte strettamente pratica e lavorativa, necessaria per fare meno male quan- a persone e a prospettive che non ci mentre per i rapporti umani mi ri- do affonda il colpo di grazia che im- piacciono, ad una vita che è spesso volgerei sempre al mondo là fuori, mancabilmente arriva ogni due pa- vuota di ogni cosa anche quando anche se non è granché, forse. gine. Le storie ai minimi termini so- sembra piena. E questa, forse, è la Sarei tentata di chiederti se stai no aspre, quasi cattive, e lasciano un cosa peggiore che Frank potesse far- scrivendo qualcosa di nuovo, ma sapore amaro in bocca, ma sono an- ci. temo che tu mi risponda e non so che coraggiose; usano quello stesso La scrittura senza fronzoli, mi- se farlo davvero. Ci provo: stai la- coraggio che spesso vorremmo ave- nima, è indubbiamente una quali- vorando ad un nuovo libro? re noi guardando il mondo e i nostri tà che attira i lettori che non ama- Si, una raccolta di racconti già vicini di casa, e forse anche noi stes- no la scrittura complessa, che sa pronta di cui sono molto soddisfatto, si. di artificiale e di gonfiato, ma non dove esploro e sperimento molto, La brevità dei racconti invoglia a credi che costringendo la scrittura sempre mantenendo una leggibilità. proseguire la lettura: sono storie in ambienti così ridotti, lei possa Non bisogna mai dimenticarsi del spolpate del superfluo, storie ‘rosic- sentirsi soffocare? lettore e soprattutto di rispettarlo chiate’ che l’autore ci regala, forse Il tipo di scrittura è solo uno stru- punk rock in seguito. che infierire su questi personaggi con la scorrevolezza e piacevolezza. per disfarsene lui stesso e non avere mento, minima o più ricercata, quel- Pensi che arriverai a scrivere sia perfino troppo facile? Poi un romanzo non-romanzo a più il peso delle tante vite che ha di- lo che deve rimanere sempre è un qualcosa di più corposo, o non ti Qui mi sento di dissentire pesan- capitoli indipendenti ma collegati, strutto con la sua penna. proprio stile, l’insieme di cose da senti attratto da ciò? temente. Verso questi personaggi c’è ma mi chiedo, ce n’è bisogno con le dire, storie da raccontare, un pro- Credo sarebbe interessante scri- una grandissima compassione uma- migliaia di libri che circolano? Il M. F. prio modo di vedere il mondo e in vere un non-romanzo, ossia un in- na, nel senso di patire insieme. Ac- ultimo anche il tipo di scrittura. Sto sieme di racconti separati che inzia- cendere la luce su di loro significa lavorando a cose molto diverse nel- no e finiscono e sono indipendenti renderli protagonisti contrariamente la scrittura, anche più complesse e l’uno dall’altro ma legati da un filo alla vita di tutti i giorni in cui in- legate magari al teatro o al cinema conduttore, dai personaggi e forse contrano l’anonimato. ma credo che lo stile personale ri- dallo stesso destino. Dentro c’è dramma, ironia, uma- Frank Solitario manga. C’è chi insinua che Frank Soli- nità; chi è il tizio che accetta un la- Scrivere racconti sembra più tario scriva storie ai minimi ter- voro da crocifisso se non il lavora- semplice della scrittura di un ro- mini perché non riesce, o non osa, tore precario d’oggi e quindi anche avora nei sotterranei di un ali- manzo, ma la scrittura a breve ri- impegnarsi in opere più comples- il sottoscritto? Il suo destino tragi- Lmentari, scarica prosciutti e chiede anche un’abilità nel chiu- se. Cosa rispondi? comico lo eleva a protagonista as- imballa panettoni nella fase più dere velocemente il discorso pur Rispondo che è una scelta esteti- soluto. prolifica della sua ispirazione nar- arrivando al punto in cui si desi- ca, come detto in precedenza molto Il tuo nome che rimane segreto, rativa. dera. Perché hai scelto questa di- molto più difficile. Vuoi mettere tro- il tuo presentarti in pubblico ma- Brevi, brevissime le esperienze mensione per la tua scrittura? vare l’ispirazione per descrivere scherato da coniglio, sono tutti se- in ruoli di responsabilità, incapace Al contrario credo che scrivere cento storie, invece che una allun- gni di un disagio nel mostrarti con di resistere a dire quello che pen- racconti sia doppiamente difficile; gata all’infinito? il tuo vero essere ai tuoi lettori? sa: “Porco” a un porco, “Isterica” ogni racconto, ogni storia, con un Gli altri scrivono romanzi perché Un modo per prendere le distanze all’isterica, “Zoppo” allo zoppo. po’ di “mestiere” potrebbe diventa- gli viene in mente un’idea sola, an- dalla tua scrittura , come per ri- Ma Frank è stato maestro di ten- re un romanzo, tramite tecniche ben zichenò! fiutare ogni responsabilità? nis, semiotico, giornalista, rappre- definite e schematizzate, cosiddetti é possibile che i Rolling Stones, i Racconto storie, quelle sono im- sentante di opere d’arte, tifa la trucchetti. Scrivere duecento rac- Sonic Youth, i Sex Pistols, i Sonics, portanti. I personaggi, le loro vite. Roma, ama il Boemo, legge Ell- conti è come scrivere duecento ro- abbiano fatto dei pezzi da due minu- Non sopporto gran parte della lette- roy-Bukowski-Kafka-Dostoev- manzi senza allungare il brodo. Il ti perché non volevano impegnarsi ratura odierna perché è una scrittu- skij-Calvino, custodisce il culto di romanzo, tranne Celine, Dostoevskij in opere più complesse? Che dove- ra egocentrica, anche chi ipocrita- Lynch ai limiti della liturgia, ma e pochi altri è come scartare una vano fare, pezzi da venti minuti co- mente non lo ammette dicendo la fa la spesa, omofobo con una la- grande pacco che contiene carta, me i Genesis reiterando lo stesso te- frase “scrivo per me stesso”, scrive tente omosessualità, sessista, ma- carta, carta, imballaggi, polistirolo ma facendoci due palle così? Oppu- per la vanagloria di vedere il pro- schilista, è lo scrittore di sinistra e lo stesso oggetto che potevi mette- re un’ora di composizione wagne- prio nome su una copertina e per più amato dal pubblico di destra, re in una scatola più piccola. riana? poterlo raccontare ad amici e pa- presa singolarmente ama l’umani- La sintesi è un dono prezioso, lo Perché scegli di puntare il dito, renti. Sennò perché il 90% dell’edi- tà, sempre che si mantenga a di- nessuno. Il blog di Frank diceva già Cartesio e lo confermava e la penna, verso un’umanità che toria attuale è a pagamento? stanza di sicurezza. Frank non è (http://figliounico.splinder.com) Kafka nei suoi racconti brevi e il è già tanto derelitta? Non credi Il mascherarsi è legato alle stesse 26 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

CULTURA Un antico “mestiere” che unisce imprenditorialità, competenza e amore per i libri Del Vecchio Editore una sfida stimolante

di MARIA LUCIA RICCIOLI

ssere editori oggi è una sfida. Il panorama editoriale italiano E quando questa viene raccol- Eta da uno staff giovane e crea- rispecchia pienamente quella tivo può trasformarsi in un’avventu- ra stimolante e fruttuosa. é il caso di Del Vecchio Editore. che è la attuale situazione Intervistiamo proprio Pietro Del Vecchio per domandargli le ragioni politica, sociale e culturale di un “mestiere” che unisce impren- ditorialità e passione, competenza e amore per i libri. del nostro Paese Può parlarci della sua casa edi- trice? Qual è il vostro progetto editoriale e come vi ponete in un che vuole essere competitivo senza distribuzione è certamente una delle mercato sempre più concorrenzia- per questo rinunciare alla qualità? note dolenti del meccanismo. Prima le e complesso? Mi riferisco ad esempio ai costi di di riuscire a essere presi sul serio Quali sono le vostre collane? gestione, alla distribuzione… abbiamo dovuto fare molte telefona- Come dev’essere un libro Del Vec- Credo che il panorama editoriale te e molti incontri. Noi, innanzitutto, chio? italiano rispecchi pienamente quella pubblichiamo i libri che ci piacciono Del Vecchio Editore è una piccola che è la attuale situazione politica, nella veste grafica che ci piace. Rite- casa editrice indipendente nata tra sociale e culturale del nostro Paese. niamo siano prodotti di qualità, e Roma e Cosenza nel gennaio del Siamo una nazione in cui venti mi- pensiamo che i lettori siano in grado 2006. Abbiamo pubblicato il nostro lioni e 300mila persone (il 37% del- di apprezzare le belle storie e i bei primo libro nel luglio del 2007. la popolazione di 6 anni e più), non libri che le raccontano. La qualità Al centro della nostra ricerca è il li- hanno letto neanche un libro negli del progetto editoriale alla lunga Nella foto, la redazione della Casa Editrice Del Vecchio: Pietro del Vecchio bro come oggetto materiale che, cre- ultimi 12 mesi (fonte: ISTAT 2007), e paga. E infatti adesso siamo distri- (l'editore), Paola De Caro, Paola Del Zoppo. Dario Lucarini. Rayda Jacobs diamo, e debba comunicare con il in cui ogni anno si trovano oltre buiti in tutta Italia. lettore innanzitutto attraverso il suo 59mila titoli pubblicati, di cui il Fate attività di talent scouting? aspetto: la forma, la carta, gli abbi- 61,1% costituito da novità. Mi pare Nel vostro catalogo sono presenti colossi come Random House, Pen- incuriosire da cose molto diverse. namenti dei colori, la qualità della di intravedere una crisi generale, di molti autori stranieri, anche pluri- guin, Gallimard ecc. Ma alla fine Ci sono libri che mi piacciono, altri veste grafica. Ci piacciono poi le idee, contenuti, strumenti che si ri- premiati. E per quanto riguarda molti hanno creduto alla bontà del che abbandono dopo poche pagine, storie delle donne e degli uomini del flette nell’alluvione di titoli che gli autori nostrani? nostro progetto e si sono fidati. A altri ancora che leggo con interesse nostro tempo e gli sguardi curiosi inondano il mercato e abbagliano il La scelta di autori stranieri è sta- poco a poco, una volta aperto il sito ma che non mi catturano. é difficile sulla realtà che ci circonda che non lettore, spesso senza garanzia di ta dettata innanzitutto da ragioni di internet www.delvecchioeditore.it per me parlare di “panorama”. So- si fermano all’apparenza delle cose qualità estetica o di contenuto. Noi gusto personale. Quando abbiamo (che consiglio di visitare perché si no innanzitutto un curioso e quindi e hanno bisogno di porsi domande ci poniamo al di fuori di questa logi- iniziato a ragionare in concreto su possono scaricare i primi capitoli di più attento ai dettagli che non alla più che fornirsi delle risposte. ca della rincorsa alla novità. Abbia- questo progetto ci siamo confrontati ciascun libro già edito o in uscita) visione d’insieme. Credo però che Proprio per questo motivo abbia- mo fatto la scelta precisa di pubbli- su quei libri che ci sarebbe piaciuto abbiamo cominciato a ricevere i pri- da qualche anno stiamo vivendo in mo messo in cantiere tre collane, care circa dieci titoli l’anno, tutti trovare nelle librerie italiane, con mi testi inediti di scrittori italiani. Italia eccezionali condizioni politi- Poesia, Narrativa e Noir che pen- contraddistinti da una elevata quali- una bella traduzione e una bella ve- Delle cose che ci sono piaciute fare- che e sociali, favorevoli alla com- siamo rappresentino altrettanti ca- tà del contenuto e del manufatto. Ma ste grafica. Amici, collaboratori, mo, a partire dal 2009, una apposita parsa di una generazione di autori nali di comunicazione favorendo il come si fa a trovare spazio in un ma- semplici ricerche ci hanno poi aiuta- collana, che speriamo riuscirà ad di ampio respiro e sicurezza compo- dialogo, lo scambio di idee, di pen- re così affollato quale quello del no- to ad ampliare le nostre conoscenze aver successo. sitiva. Al momento vedo poche voci sieri e sensazioni con i lettori. stro mercato editoriale? La risposta e le nostre preferenze. I primi con- Da editore, qual è la sua visione davvero significative e originali, ac- La collana Poesia è molto attenta è: non lo so con esattezza. In fondo tatti per l’acquisizione dei diritti so- del panorama letterario italiano? canto a molti autori “di cassetta” e alle voci significative, ma non anco- siamo “geniali dilettanti in selvag- no stati complessi. Una casa editrice Da lettore onnivoro frequento as- moltissimi e fascinosi dilettanti di ra note in Italia. Voci molto diverse gia parata”. A parte gli scherzi, la sconosciuta, appena nata di fronte a siduamente la libreria e mi lascio successo. tra loro. Abbiamo finora pubblicato tre volumi: la poesia ampia e ricca di dettagli di Jane Urquhart, con Qualche altro giardino, in cui l’au- trice fa rivivere la voce di Madame de Montespan; L’assassino della lin- gua di Gwyneth Lewis, in cui si in- Confessioni di una giocatrice d’azzardo trecciano temi complessi e differenti come l’identità linguistica, il disagio mentale e la riflessione sul mistero che squarcia il velo quotidiano della della giornalista Rayda Jacobs depressione e della perdita; i versi minimalisti di Margaret Avison in Cemento e carota selvatica. di GIOVANNI PELLIZZERI sempre comprensibili pastoie dei dettami California, cerca di attraversare la stra- La collana Narrativa presenta voci religiosi. da di ghiaia, mentre un camion si avvici- nuove o poco conosciute che aprono ietro Del Vecchio accennava ad un Il libro, che ha riscosso recensioni e na. Steinbeck ci mette quasi due pagine finestre su realtà differenti dalla no- libro che si può considerare quasi consensi lusinghieri, è una storia che per- per descrivere il tragitto della tartaruga. stra e offrono una secondo spunto o Pun “caso” letterario e cinematogra- mette un’analisi e una riflessione sulle Fantastico! una lettura originale di realtà che ci fico: Confessioni di una giocatrice d’az- tematiche dell’identità religiosa e cultu- La sua attenzione per le questioni sembrano familiari. Confessioni di zardo. Ne è autrice Rayda Jacobs, scrit- rale, care da sempre alla Jacobs. dell’identità credo che derivino anche una giocatrice d’azzardo, in cui l’o- trice e giornalista sudafricana, dal cui li- Qualche domanda all’autrice. dalla sua esperienza canadese: può riginale taglio narrativo scardina bro è stato tratto il film, scritto, co-diret- Dalla sua biografia leggo che ha ini- parlarcene? nel lettore i luoghi comuni relativi to e interpretato da lei stessa, Confes- ziato a scrivere a soli 12 anni: come No, il Canada non c’entra. Legga il alla condizione femminile nell’Is- sions of a gambler, presentato in antepri- ha iniziato? Come ha scoperto il do- mio libro, Masquerade, che parla delle lam, ne è appunto il primo titolo. ma al Dubai International Film Festival, no della scrittura? mie crisi d’identità. Parlarne adesso sa- Infine la collana Noir presenta te- una delle più importanti rassegne di cine- A 12 anni non pensavo di diventare rebbe troppo lungo e complicato. Ricordi sti rivolti a tutti gli appassionati del ma indipendente, e che sarà presente nel- scrittrice. Mi ritrovavo semplicemente a che io provengo da un paese in cui si genere, ricchi in sperimentazioni co- la selezione ufficiale dei Festival di Du- scrivere sul diario, ad annotare pensieri. praticava l’Apartheid. me Nato di sabato dello scozzese blino, Miami e Granada. Allora non sapevo perché. Adesso so che Di cosa si sta occupando attualmen- Ray Banks, che gioca con il cliché La protagonista, Abeeda, è una donna si trattava di un meccanismo di difesa, te? dell’investigatore privato stile hard- musulmana, quarantenne, madre di quat- che mi ha aiutato ad affrontare un’infan- Sto lavorando alle sceneggiature per riprese, e infatti rimanemmo a corto di boiled; Laurent Martin, con L’eb- tro figli. Sotto il velo che nasconde dubbi zia infelice. I miei genitori divorziarono due lungometraggi; uno parla di una soldi prima che il film fosse completato. brezza degli dei, ambientato nella e dolori – l’abbandono da parte del mari- quando avevo sei anni. donna che deve affrontare la realtà della Dovemmo aspettare un anno prima di ri- Francia contemporanea e costruito to, il figlio minore malato e poi morto di Quali sono i suoi riferimenti lettera- poligamia, l’altro è una provocatoria cevere altri fondi. Nel complesso, co- come una tragedia greca con coro, AIDS Ð Abeeda cova uno spirito libero, ri? Quali sono gli autori e le opere opera corale. munque, considerati i nostri obiettivi, so- corifeo e un eroe perseguitato dalla desideroso di indipendenza: la donna in- che l’hanno influenzata e la influen- é soddisfatta della resa filmica del no soddisfatta. sorte; Robert Hültner, con Un’inda- fatti vivrà una passione per il cognato zano maggiormente? suo libro? Come è riuscita a Qual è il suo punto di vista sullo gine senza importanza, che fa i conti Imran, dovrà giostrarsi tra il lavoro e la Non ho dei modelli letterari, ma ho conciliare la scrittura narrativa e “scontro di civiltà” che molti studiosi con la situazione politica della Ger- condizione di single madre di quattro fi- sempre amato la scrittura di John Stein- filmica? ed opinionisti ritengono inevitabile e mania pre-hitleriana, una storia gli, costretta a rendere conto di ogni beck, in particolare Furore. Ho letto di- Sono soddisfatta, dati i capitali a di- sulla nuova ondata di violenze in Su- molto meno lontana di quanto vor- spicciolo guadagnato e speso; la vedre- verse volte le pagine iniziali di questo sposizione. Se avessimo avuto più fondi dafrica? remmo. mo alla ricerca di un legame autentico romanzo, dove una tartaruga, in una sarebbe stato un film più sensuale. Ave- Lascio la politica ai politici. Per il re- Quali sono i problemi che si tro- con Dio, nonostante le molteplici e non giornata torrida nella Salinas Valley, in vamo abbastanza denaro per 18 giorni di sto spero di essere stata esauriente. va ad affrontare oggi un editore LA VOCE DELL’ISOLA 27 27 Settembre 2008

I riti e il culto Jacopeo nella Sicilia del Santo Giacomo CULTURA Le influenze cabalistiche nell’isola dei Normanni

di ROBERTO PATANE’

l culto del Santo Giacomo si diffuse in Sicilia dopo la conquista normanna, Il ponte tra la Sicilia e Santiago Icome si evince dalle chiese nei secoli XII e XIII ubicate ad Agrigento, Partini- co, Acquedolci, Messina, Licata, Comiso, di Compostella inizia nel XII Capizzi e Castronovo di Sicilia. Altre chiese dedicate a S. Giacomo degli inizi del XIV secolo li troviamo a Palermo, secolo, come è scritto nel Liber Caccamo, Enna, Piazza Armerina, Siracu- sa, Ferla, Ragusa, Gela, Caltagirone, Viz- Sancti Jacobi, il più antico testo zini, Mineo e Augusta e molti altri centri minori . Ruggero il Gran Conte investito Re a del pellegrinaggio compostellano; Palermo, entra a Caltagirone con le sue truppe e la libera dai Saraceni il 25 luglio 1090; leggenda dice che nella notte ha so- gnato San Giacomo, non in veste di pelle- grino, ma in veste di “Matamores”, impu- ni” si chiamavano così solo quando anda- lanterne accesi da fuscelli secchi di piante gnando la spada croce che verrà chiamata vano a “Santiago”. selvatiche “ buceddi”. la vara portata in appunto “di San Giacomo” e che diverrà L’Homo Viator, non è legato soltanto al processione veniva poi scagliata a mò di insegna dell’Ordine Militare di Santiago. mondo cristianesimo; il pellegrino è ogni ariete contro il muro di una ipotetica mo- A Caltagirone viene edificata una chiesa e uomo alla ricerca del proprio mondo inte- schea. San Giacomo ne diventa il Patrono e da riore; gli antichi Greci si recavano in pel- A Capizzi veniva praticato il rito dei cui si dirameranno sette chiese a simbo- legrinaggio a Delfi, gli islamici il pellegri- galletti, rimasto in auge fino agli anni “30; leggiare altrettanti raggi di luce; Capizzi, naggio alla Mecca (hagi), gli Indiani si re- prendeva spunto da un miracolo del Santo Itala Marina e Messina che diventerà sno- cano a Tirtha, gli Indù a Varanasi (Bena- che aveva salvato dal cappio del boia un do d’imbarco verso la Pu- res), i Giapponesi a ladro di galletti. Il muro principale della glia per i pellegrini diretti Nara, infine Her- chiesa era “imbandierato” con galletti vi- a Compostella o diretti in mann Hesse nel “Sid- vi, che venivano lapidati dai festeggia- Terrasanta. dharta”; del pellegri- menti; i galletti rimasti vivi avrebbero fat- Molte chiese erano mu- no ne traccia simboli- to loro bella mostra sui tavoli della frazio- nite di hospitalia (attuali camente il percorso. ne vincente del paese. ospitaleros), strutture di Il cristiano dal Me- Capizzi già nel ‘400 vantava la più an- accoglienza dei pellegrini, dio Evo come quello tica reliquia del Santo, “la giuntura di un dei quali S. Giacomo da moderno ha tre mete dito” oggetto nei secoli successivi di dia- sempre è stato il protetto- di pellegrinaggio: tribe con Messina causa lo spostamento re; dislocati lungo le prin- Roma, la Terrasanta, della stessa a favore di quest’ultima. cipali strade medievali po- Compostella. Un rito che compivano le donne gravi- sti a circa 30 chilometri Non tutti potevano de aveva inizio allo scoccare dell’avema- l’uno dall’altro, ad una di- recarsi in terra di Ga- ria del 24 luglio; versavano l’acqua di cot- stanza tale da poter essere lizia sui percorsi del tura dei maccheroni in un orinale, ci si se- coperti in una giornata di campo di stelle che devano sopra nude a mezzo busto e consu- cammino , di accoglienza per 805 chilometri at- mavano i maccheroni senza mai rivolgere alla fine di ogni giornata traversa in lungo la lo sguardo fuori dalla finestra; consumati i per rifocillare i pellegrini; penisola iberica dire- maccheroni andavano a dormire in attesa ricevere cure prima di ri- zione ovest seguendo dello scoccare della mezzanotte alzandosi, mettersi in cammino all’alba. per magia lo stesso allineamento de “la eseguivano un certo numero di abluzioni, Gli hospitalia, costruiti e gestiti da Or- via Lattea”, la Cattedrale di Chartres e la si rivestivano con un lenzuolo fresco di dini cavallereschi quali i Templari, i Teu- Piramide di Giza; credenze e motivazioni bucato, (simboleggia il sudario per la se- tonici e gli Ospitalieri, meglio noti come del pellegrino vengono fatte salve dal Re poltura) ed iniziavano il loro pellegrinag- Cavalieri di Malta; all’inizio del Trecento Alfonso che fa giungere la reliquia della gio verso la chiesa più vicina, rigorosa- i Cavalieri di S. Giacomo d’Altopascio giuntura, istituisce la processione del ves- mente accompagnate da un’altra donna. fondato in Toscana nella seconda metà del sillo aragonese e le “Confraternite Jaco- Giunte alla porta della chiesa, rigorosa- sec. XI furono presenti a Enna, a Vizzini e pee”. Le confraternite intorno al ‘500 era- mente sprangata bussavano 3 volte alla Mineo dove furono edificati alcune strut- no divise per sesso: quelle maschili erano porta per 3 volte usando le mani, i piedi ture di ospitalità sotto il titolo di S. Giaco- costituite dai flagellanti, e quelle femmi- ed il capo; entrate, iniziavano prostrate le Nelle immagini. Qui sopra e a sinistra raffigurazione di San Giacomo. mo de Altopassu ; Le principali strade si- nili erano denominate “san jacobi de li fi- preghiere: 9 pater, 9 avemarie, 9 gloria, In basso, la scalinata e la chiesa del santo a Caltagirone ciliane percorse dai pellegrini, nel Me- mini”; per terminare con 3 pater per la passione dioevo furono chiamate vie Francigene. Un pellegrinaggio si compiva alla chie- del cristo. Finivano questa sequela, che ri- glio spirituale e culturale della Sicilia Ja- conda tutta l’isola giungere al suo Fini- Il ponte tra la Sicilia e Santiago di sa quattrocentesca di S. Giacomo nel Prio- corda i numeri della cabala, e rientravano copea. Vengono riscoperte ben 40 confra- sterres per raccoglierne la conchiglia da Compostella inizia nel XII secolo, come è rato di S. Giacomo ubicata nel territorio in casa recitando il Rosario. Così avevano ternite ancora attive di cui la piu’ antica di riportare a casa. scritto nel Liber Sancti Jacobi, il più anti- dell’odierna Zafferana Etnea, espressione atteso “al pellegrinaggio”, il loro progetto “Camaro Superiore” (Messi- co testo del pellegrinaggio compostellano; del monachesimo feudale di espressione di salvezza era compiuto. na) custodisce la più antica Dante nel Paradiso spiega che “i pellegri- Basiliana . Nel 1664 il Papa Alessandro Grande impulso, al Cammino di Santia- reliquia del Santo, importan- VII per la città di Messina con- go certamente è da ascrivere a sua Santità te riferimento per la devozio- cesse l’indulgenza plenaria a Giovanni Paolo II, Papa Compostelliano ne all’Apostolo S. Giacomo. tutti coloro che avrebbero visi- che ne rilancia il carattere salvifico tanto Di molti dei riti arcaici, tato la ” Ecclesiam Confrater- che nel “Giubileo Compostelliano del oggi si hanno solo pallidi ri- nitatis S. Jacobi Apostoli Mes- 2004”concesse a quanti, impossibilitati cordi; San Giacomo nel terzo sanensis” nel giorno dedicato per gravi motivi di recarsi a Santiago, il millennio con il “borbone” e al Santo. pellegrinaggio compiuto in Italia la stessa non più “matadores”; per Nascono così in Sicilia riti valenza; significativa certamente l’opera l’uomo della comunicazione “Arcaici”: consuetudine nella dello scrittore brasiliano Paolo Coelho che globale, dei viaggi sulla lu- notte tra il 24 e il 25 luglio fare dopo l’esperienza fatta del cammino ha na, ne diventa simbolo di ri- un pellegrinaggio verso la scritto il best-seller “Il Cammino di San- cerca interiore,fede e spe- chiesa più vicina dedicata a tiago” risvegliando in tutto il mondo sep- ranza; giungere al suo “Fini- San Giacomo con in mano un pur in chiave new age curiosità, misteri e sterres galiziano” . bastone con 14 nodi non vol- attrazione al camino. Lo stemma di Papa Il peregrinos siciliano ac- tandosi mai indietro; oppure a Benedetto XVI presenta due elementi qua- comunato con il popolo ibe- ginocchia nude si poteva attra- li la conchiglia e l’orso con un bagaglio rico dal giallo dei fiori di gi- versare la navata all’altare sulla schiena . nestra e dal rosso dell’animo maggiore; o ancora percorrere Ancora vivo nei siciliani i temi dei can- caliente; troverà la sua “Ron- tutta la navata, fino all’altare tastorie, delle marionette , delle epiche sisvalle” nel vulcano Etna e maggiore, con la lingua sul pa- battaglie di Orlando Furioso sui Pirenei a nel suo fuoco ; le aride mese- vimento;riti tutt’oggi si riscon- Ronsisvalle contro i mori, oggi prima tap- tas nella Piana di Catania; il trano nei paesi dell’America pa in terra di Francia del cammino verso Cebreiro nelle tante chiesette del sud a dominazione spagno- Santiago de Compostela. isolate di montagna ;la catte- la. In Italia la Confraternita di Perugia in- drale di Santiago di Compo- A Caltagirone sui 142 scalini traprende studi di antichi documenti; stella nelle tante cattedrali della scalinata di Santa Maria Messina insieme a Caltagirone rilanciano barocche sparse per l’isola ; Del Monte vengono poste 4000 con delle giornate compostelliane, il risve- nell’acqua del mare che cir- 28 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

CULTURA Per grandi e piccini sono fonte di speranza e un supporto per affrontare le paure Dove sono andate a finire le fiabe?

di AZZURRA FAETI

’era una volta … una nonna Tante cose si perdono perché gli adulti non hanno più tempo ed è che sedeva davanti al fuoco e, Cfilando, raccontava di princi- più facile accendere la televisione, ma quel che è peggio è che per pesse, di principi azzurri, di orchi mangiabambini, di fate e bacchette magiche e come dice Pascoli incan- molti la fantasia è roba da sognatori e da perdenti tava i nipotini. C’era una volta, neanche troppo lontano, un uomo “il fulesta” che an- dava di casa in casa a narrare fiabe (fole). C’era una volta, anzi no, c’è ades- so nonna Azzurra che va di classe in classe a partire dall’asilo nido per arrivare alle prime medie in quel di Rimini a divulgare il linguaggio del- la fiaba, che è diventato strumento didattico e pedagogico capace d sti- molare la curiosità e arricchire le co- noscenze. Oggi come ieri la fiaba si ascolta volentieri. L’allontanamento nel tempo per- mette di porre una distanza fra l’im- maginario ed il reale e fa sì che drammi e conflitti non provochino angosce che invece, sorgerebbero ri- ferendosi all’attualità. Il bambino riconosce nelle temati- che della fiaba l’abbandono, il disa- more, la paura, la disobbedienza. La fiaba risolve queste difficoltà con la fantasia. Nella fiaba il bene è chiaramente distinto dal male. L’eroe non ha paura ed il cattivo non ha pietà. I ragazzi hanno biso- gno di questa chiarezza perché nella realtà luci ed ombre si mescolano inesorabilmente. Nella fiaba il male c’è perché fa parte del percorso narrativo, ma do- po nelle peripezie viene sconfitto dal bene. La fiaba diventa per grandi e pic- cini una fonte di speranza e un sup- porto indispensabile per affrontare le paure. La narrazione ha un fascino parti- colare e non ha niente a che fare con la fruizione tramite la lettura, lo schermo, le immagini. Il racconto permette flessibilità nell’esposizione e riesce a comunicare appieno signi- ficati simbolici e interpersonali si possono, di volta in volta aggiungere o togliere elementi al testo, si crea un rapporto empatico con il proprio uditorio che interviene esprimendo divertimento, soddisfazione, stupore o disgusto. Nonna Azzurra ha già in- contrato più di mille scolari e affer- ma che sono stati affascinati dalle La tragedia del popolo palestinese fiabe classiche (Andersen, Fratelli Grimm, Emma Parodi, Luigi Capua- na). raccontata da Antonella Ricciardi Sembrava che, finalmente, qualcu- no fosse venuto a colmare un biso- gno, una sete, a lungo repressa e mai soddisfatta. Abbandoniamo, quindi, lo stereotipo per cui ai ragazzi inte- alestina, una terra troppo promessa ste, è una zona geostrategica molto impor- ressa solo la tecnologia, i videogio- della giornalista Antonella Ricciardi, tante e molto ricca. chi o i telefonini. Pmette in luce la tragedia del popolo E’ molto difficile, infatti, uscire dalla si- C’è da chiedersi, perché si è persa palestinese e gli aspetti più sconcertanti del tuazione attuale, nella quale, al di là di tutte lì abitudine di raccontar fiabe? modo in cui i padroni del mondo trattano il le occasionali condanne, nulla di sostanzia- Perché gli adulti non hanno più conflitto in Palestina. le viene fatto per impedire che i governanti tempo ed è più facile accendere la Si moltiplicano le cariche di odio e di di Tel Aviv continuino in una politica che televisione e quel che è peggio per violenza per cancellare gli effetti di una ha come fine ultimo la creazione di una molti la fantasia è roba da sognatori forte identità che non si arrende e combatte “Grande Israele”. e da perdenti. per una terra ricca di memoria e di senti- Pubblicato per le Edizioni Controcorren- Il denominatore comune a tutte le menti, simboleggiati dall’attaccamento dei te di Napoli, il libro contiene una prefazio- fiabe sia che siano tristi, crude, umo- palestinesi alle chiavi di casa. ne di Gilberto Roch, autorevole esponente ristiche si trova facilmente. Non ar- Se qualcuno pensa di comprare il dolore in Italia della comunità palestinese. rendersi di fronte alle difficoltà, non dei palestinesi con un fiume di dollari, si Palestina, una terra troppo promessa, perdersi d’animo, grazie alla figura sbaglia. L’appoggio americano e israeliano pagg. 186 + 16 di illustrazioni. Prezzo 10 dell’aiutante alla fine trionferanno ai politicanti palestinesi è solo fattore di euro. generosità, coraggio, amicizia e ve- divisione e di corruzione e non produce che rità. una ulteriore destabilizzazione: una guerra Antonella Ricciardi, laureata in Filoso- Nella fiaba la sofferenza e tempo- civile, una guerra senza fine, con il rischio fia, giornalista, è nata a Santa Maria Ca- ranea, la felicità eterna non dimenti- di diventare mondiale perché la Terrasanta pua Vetere. Palestina, una terra troppo cheranno l’emozione del “Vissero, è troppo piccola per tre Religioni monotei- promessa è la sua prima opera. per sempre, felici e contenti”. LA VOCE DELL’ISOLA 29 27 Settembre 2008

Samuele Cardini e Marina Giovannini al Convitto Cutelli di Catania CULTURA Fanno ballare le ombre in un accattivante spettacolo

di GIULIA GULINO liberi ma come in una gabbia virtuale, Samuele Cardini e Marina Giovannini ue interessanti spettacoli si sono Dialogo col corpo, senza far trasparire emozioni dialogano col corpo, senza far traspari- tenuti nel cortile del Convitto re emozioni dagli occhi e dal viso, qua- DCutelli di Catania, all’interno dagli occhi e dal viso, quasi stanchi e annoiati si stanchi e annoiati della solita routine del Festival di Danza Contemporanea quotidiana, in cui anche un piccolo og- UVA GRAPES CATANIA CONTEM- getto può diventare il focus dell’atten- PORARY DANCE FESTIVAL orga- della solita routine quotidiana zione e dove una piccola luce indica nizzato dal Teatro Massimo Bellini. che c’è sempre una via d’uscita, nel Il Samuele Cardini Marina Gio- buio, nella solitudine, nel trascorrere vannini “parco”: incalzante del tempo, nella quotidianità, Rumori indistinti, voci, quasi prote- nel rumore e nella monotonia. ste, provengono dallo spazio esterno. Il Cie lanabel. “antivirus”: Lo spettacolo è già iniziato?chi sono i In virus, prima parte del lavoro, an- personaggi che saliranno sul palco? In- nabelle bonnery si era immunizzata tanto una lampadina illumina un picco- contro la tecnologia, aveva contaminato lo oggetto che sembra un canarino, al- il suo corpo e la sua mente, riempien- meno da lontano. I rumori si fanno più doli di artificialità e genio scientifico. distinti, più vicini, 2 paia di zoccoli In Antivirus si è come spogliata e libe- marciano sul perimetro del backstage, e rata da ogni residuo tecnologico pre- lasciano i piedi nudi calcare la scena. sentando il suo corpo come una presen- Sulle pareti del cortile, un suggestivo za solitaria, semplice, leggera, genuina. gioco di luci, fa ballare le ombre, così Si è esplorata, ascoltata; ha danzato che talvolta lo spettatore è catturato e senza musica, muovendosi al ritmo del distratto. I movimenti ondulati, rapidi e proprio cuore, corpo, respiro, attraver- fluidi, si alternano a scatti decisi, mec- sando il palco in tutta la sua estensione, canici, spigolosi, che utilizzano il corpo da vari punti di vista e prospettive; si è come una sciabola che fende l’aria. Poi fidata della terra lasciando che il suo la donna si lascia andare, nel rapporto corpo cadesse all’indietro, là dove non di coppia si abbandona e si affida al- poteva guardare; il contatto ha reso vi- l’uomo che tiene i fili, che la governa, vo il suolo, sollevando altri ritmi, altri la stringe, le fa tagliare l’aria lancian- rumori, lontani da quelli elettronici, al- done il corpo e lasciando seguire gli ar- ternati ai morbidi respiri che provengo- ti. Ora vicini, ora lontani, l’una sul dor- no dall’interno del corpo, là dove si so dell’altro o diametralmente opposti, evolve in segreto il genere umano. Il “Teatro delle nevi” conquista Successo a Viagrande della mostra il “Premio Angelo Musco 2008” “La fortuna d’essere Donna”

di ENZO GABRIELE LEANZA Riscontro positivo della mostra i anni ne sono passati ormai tanti da fotografica personale dal titolo quel 1955 in cui uscì nelle sale cinema- "La fortuna di essere donna" Dtografiche italiane La fortuna di essere donna di Alessandro Blasetti, film in cui, con il di Alessio Drago, socio del Gruppo tono leggero della commedia di quegli anni, Marcello Mastroianni interpretava il ruolo di un Fotografico Le Gru di Valverde. fotografo squattrinato e Sophia Loren quello di un’aspirante modella, ma l’interesse che unisce simbolo della sua visione pura, e un foulard la fotografia alle belle donne non è mai cessato. rosso simbolo della sua passione per la fotogra- Del resto, dalle foto di ritratto ottocentesche, fia), come protagoniste delle immagini erano quelle di Julia Margaret Cameron e di Clemen- anche le modelle di Richard Avedon, grande ri- tina Hawarden, alle più recenti tendenze, le trattista e fotografo di moda, cui è ispirata la fi- donne sono state sempre oggetto di attenzione gura del fotografo interpretato da Fred Astaire da parte dei fotografi. La moda in particolare ha nel film Funny face, guarda caso anch’esso de- sempre puntato principalmente su una comuni- gli anni Cinquanta. cazione al femminile, fatta di donne capaci di colpire un duplice target, quello femminile ap- La compagnia “Teatro delle Nevi” punto, attraverso il meccanismo dell’identifica- zione o dell’aspirazione a un modello ideale, e l teatro delle nevi, compagnia teatrale amatoria- glior regia a Rodolfo Torrisiper chiudere con la quello maschile, attraverso il meccanismo del le, dopo l’exploit di grande successo dello scor- conquista della nomination quale Migliore Attrice fascino e della seduzione. Ma la fotografia di Iso anno, porta a casa uno degli ambiti premi Protagonista, a Liliana Biglio al Premio Fitalia moda, evoluzione del genere ritratto, esisteva della manifestazione Premio Angelo Musco 2008: 2007, il più importante concorso nazionale del tea- ancor prima della nascita del fenomeno moda Migliore Attore Protagonista a Rodolfo Torrisi (F. tro amatoriale, che si è tenuto a Pizzo Calabro sa- che noi tutti oggi conosciamo; si è sviluppata a Pignon ne Il Rompiballe), queste le nomination bato 14 ottobre 2007. partire da un suo utilizzo sociale e glamour e con cui la compagnia ha concorso quest’anno: Mi- Successi che gratificano i giovani artisti catanesi non da quello commerciale. Sull’aspetto gla- gliore Compagnia, Attrice Protagonista (Liliana Bi- che, pur non rinunciando alla loro vita professiona- mour puntano anche, in maniera evidente, le glio), Regia (Rodolfo Torrisi). le, profondono passione e impegno nel teatro ama- immagini di Alessio Drago, fotografo viagran- Ecco la motivazione del premio: “Attore di toriale. dese, da anni perno fondamentale del Gruppo estrema espressività messa al servizio di una sem- Passione e impegno che metteranno ancora in Fotografico Le Gru di Valverde, che ha sintetiz- plicità recitativa e di una forza interpretativa che lo scena con la commedia successo di quest’estate Il zato, per questa sua prima personale, parte del rende un attore moderno e autenticamente pronto rompiballe di Francis Veber nelle ultime due date suo percorso artistico. Autore di grande capaci- ad affrontare una carriera artistica di sicuro avveni- estive l’8 Settembre ad Aci Trezza e il 19 Settem- tà e sensibilità, Drago mette in mostra il suo de- re. Si impone nel panorama artistico siciliano come bre Valverde. licato sguardo, capace di restituire in immagine una delle voci più interessati e contemporanee”. In attesa dei festeggiamenti dei 10 anni di vita tutto il fascino delle belle modelle che si sono La prestigiosa composizione della giuria avvalo- della compagnia, che ricorrono proprio quest’anno, prestate al gioco fotografico. I risultati sono dei ra quanto espresso nella motivazione: Enzo e Sarah la compagnia presenta le date e i titoli della nuova migliori; anche con un genere difficile e perico- Zappulla Muscarà (Università di Catania), Gugliel- stagione teatrale che si terrà alla teatro Grotta Sme- loso come il nudo, Drago riesce a costruire una mo Ferro (regista), Carmelo Ingegnosi (attore), ralda di Catania: “Miseria e nobiltà” di E. Scarpetta visione di sofisticata seduzione senza eccessi. Salvo Nicotra (attore, regista, autore) e Mimì Sca- 5-6-7 dicembre 2008; “Lo strano caso” di AA. VV. Anna, Floriana, Francesca, Loretta, Rossana, lia (attore). 6-7-8 febbraio 2009; “Black Comedy” di P. Shaffer Silvia, Silvana, Valentina e Vanessa sono i nomi L’estate 2007 la stessa compagnia aveva già fe- 27-28-29 Marzo 2009 ed infine “Chiave per due” delle ragazze ritratte, protagoniste insieme allo steggiato i prestigiosi riconoscimenti: Premio An- di J. Chapman e D. Freeman 15-16-17 maggio stesso fotografo di queste immagini in bianco- gelo Musco 2007 come Miglior compagnia e Mi- 2009. nero (tra le quali spiccano un occhio azzurro 30 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

CULTURA Sono storie di Donne Siciliane. Un incontro con Anna Puglisi Amore per la giustizia tanta forza e coraggio

di MORENA FANTI

e donne siciliane sono spesso pre- sentate in letteratura con tratti forti e Ldecisi, donne pronte a tutto pur di Sono la personificazione della difendere se stesse, la loro famiglia e la vi- ta delle persone che amano. Sono la perso- nificazione della forza della Sicilia, di forza della Sicilia, di questa questa terra dura in cui per sopravvivere bisogna artigliare anche l’aria. Rappresen- terra dura in cui per tano l’anima dell’isola e hanno una signifi- cativa importanza nella vita sociale e nelle lotte simbolo della Sicilia.Le donne rac- sopravvivere bisogna artigliare contate da Anna Puglisi nel suo libro-do- cumento Storie di donne, (Di Girolamo anche l’aria. editore pag 186, euro 16,50), sono tutto questo e anche di più nella lotta contro il potere mafioso che arriva e si infiltra ovunque come una serpe velenosa. Storie di vita che sono insieme memo- Il giudice Terranova diceva che la straripamento mafioso. E solo allora ci ria, riflessione, testimonianza e progetto mafia non colpisce mai magistrati e po- sarà l’attivazione delle istituzioni, con la d’impegno. Dalle lotte contadine ad oggi liziotti. Poi, all’improvviso ci fu l’ucci- legge antimafia, il maxiprocesso e le con- le donne siciliane sono state protagoniste sione di Scaglione (1971) e la strategia danne di capi e gregari. Alla base del della ribellione contro la mafia. Gli esempi della mafia ebbe una svolta brusca. A comportamento delle istituzioni c’è uno di Francesca Serio, madre del sindacalista cosa fu dovuto questo cambiamento im- stereotipo: la mafia uccide quando spara Salvatore Carnevale e di Felicia Bartolot- provviso? ed è un fenomeno di cui preoccuparsi ta, madre di Peppino Impastato, sono ab- Fino ad allora la mafia aveva colpito quando colpisce in alto. La mafia invece è moltissimi sindacalisti e militanti di una un fenomeno continuativo che bisogna af- lotta che è stata, ed è ancora, troppo spes- frontare quotidianamente in tutti i suoi so dimenticata, da quella dei Fasci sicilia- aspetti: criminale, economico, sociale, ni, alla fine dell’ottocento, a quella dei culturale, politico. contadini del secondo dopoguerra che, co- Quando Cesare Terranova fu assassi- me ricorda Umberto Santino nella sua nato, Giovanna Giaconia fece una scelta Storia del movimento antimafia, lottavano molto forte e controcorrente, diventan- per il loro riscatto sapendo di scontrarsi do parte attiva dell’Associazione delle anche con i mafiosi. E in questa lotta a donne siciliane per la lotta contro la ma- Anna Puglisi e Umberto Fantino centinaia hanno perso la vita. Assassinii fia. Un certo tipo di cultura, e tante per- sone l’avrebbero preferita nel ruolo di problema nazionale. E l’esi- tempi, non possiamo non essere preoccu- vedova rinchiusa nel dolore e nel lutto. stenza della mafia come viene pati per le idee che veicolano, per la so- Forse perché una tranquilla apatia è per definita dalla legge dell’82 è pravvalutazione e mitizzazione dei mafio- molti più rassicurante di un atteggia- documentata fin dagli anni si. Abbiamo saputo da molti professori, mento di forza e di ricerca della verità? ’30 dell’Ottocento. anche di scuole in cui da anni si conduco- Come racconta nell’intervista-storia di Attualmente gli studi e le no progetti “sulla legalità”, che la fiction vita pubblicata nel mio Storie di donne, pubblicazioni sulla mafia e su Totò Riina, presentandolo come una Giovanna Giaconia proviene da una fami- sulle altre organizzazioni di ti- sorta di eroe, ha quasi distrutto quanto glia dell’alta borghesia palermitana e ave- po mafioso, così come l’atten- era stato da loro costruito. Per quest’altra va vissuto all’ombra del marito, condivi- zione dei media, sono notevol- fiction su Provenzano, abbiamo dovuto dendone le scelte, ma rimanendo lontanis- mente accresciuti, non scevri, leggere le dichiarazioni dell’attore prota- sima da un qualche impegno. Dopo l’ucci- però, ancora da stereotipi e gonista che lo ha presentato come “più in- sione del marito, e dopo un periodo di valutazioni non rispondenti telligente del 50% dei deputati” e “mistico enorme smarrimento, capisce che è neces- alla complessità della realtà. come padre Pio”. sario reagire e impegnarsi. Riporto le sue Per anni la mafia è stata con- Parlare della mafia, quindi, non signifi- parole: “Allora, a poco a poco, qualche bastanza noti, ma pochi ricordano le donne siderata una subcultura senza organizza- ca necessariamente fare un buon servizio cosa cambia dentro, si è sollecitati a rea- organizzate nei Fasci siciliani e in seguito, zione, dopo le dichiarazioni di Buscetta si al “risveglio delle coscienze”, come lei di- gire, si prende coscienza che tutto ciò che quelle dell’Associazione delle donne sici- è posto l’accento soltanto sull’organizza- ce. Se ne deve parlare correttamente. Que- è accaduto è anche un fatto che appartie- liane per la lotta contro la mafia. zione Cosa nostra. La mafia è certamente st’anno abbiamo aggiunto alle nostre pub- ne a tutti, una grave minaccia per tutta la Anna Puglisi, fondatrice con il marito un insieme di gruppi criminali ma è so- blicazioni l’Agenda dell’antimafia 2008, società. E oggi so che quello che mi ha Umberto Santino, del Centro siciliano di prattutto un sistema di rapporti. una vera e propria agenda di lavoro, ma spinto è stato questo mio bisogno di non documentazione “Giuseppe Impastato”, ha Il Centro Giuseppe Impastato, fonda- anche un libro in cui giorno per giorno soggiacere, di evitare di scivolare nella raccolto valanghe di informazioni e di do- to da lei insieme a suo marito Umberto vengono ricordati i caduti nella lotta con- rassegnazione, di combattere contro l’in- cumenti, e ha scritto diversi libri su queste Santino nel 1977, ha raccolto e continua tro la mafia e durante l’anno scorre un te- rimasti quasi tutti impuniti. differenza e la dimenticanza, di lottare per donne e sulla loro vita. Nei suoi libri, la a farlo, un’enorme documentazione sul- sto sintetico di storia della mafia e del- I mafiosi cominciano ad alzare il tiro ottenere verità e giustizia”. Puglisi ha cercato di ribaltare stereotipi an- la mafia. Quanto è importante racco- l’antimafia, con riferimenti anche alle al- quando c’è una lievitazione dell’accumu- Giovanna racconta che alcuni del suo cor oggi diffusi e di dare un’immagine del gliere notizie e divulgarle? Se si smettes- tre forme di criminalità organizzata. Quin- lazione illegale, derivanti soprattutto dal ambiente volevano convincerla a lasciar ruolo delle donne più aderente alla realtà. se di parlarne sarebbe come lasciar mo- di non un libro da leggere e riporre nello traffico di droghe, e un conseguente incre- perdere, a non impegnarsi, forse per un Si parla sempre molto di mafia e degli rire la nostra coscienza? scaffale, ma uno strumento di lavoro e un mento della richiesta di potere e di spazi. malinteso quieto vivere. Ma lei ha invece aspetti che vengono ‘toccati’ e alterati Come dicevo, è necessario divulgare mezzo per far ricordare e conoscere tanti Assieme al conflitto interno si sviluppa ascoltato innanzitutto il suo bisogno di dal suo potere. Eppure, leggendo il suo un’informazione corretta sulla mafia. Se caduti di cui spesso si conosce soltanto il un’offensiva che colpisce rappresentanti giustizia e ha dato una svolta decisa alla libro, ho avuto la sensazione che quanto pensiamo alle fiction prodotti negli ultimi nome (o forse neanche quello). delle istituzioni che si oppongono allo sua vita, accettando un impegno come conosciamo sia solo una minima parte quello di diventare presidente dell’Asso- di ciò che è davvero la mafia. Lei crede ciazione donne siciliane per la lotta contro che ci sia sufficiente informazione? la mafia, la prima associazione di massa Quando nel 1977 Umberto Santino e io, contro la mafia, nata nel 1980 e voluta da assieme a pochi altri, fondammo il Centro Un percorso storico con lucida coscienza donne. siciliano di documentazione, successiva- Prima di Giovanna Terranova altre mente (nel 1980) dedicato a Giuseppe Im- nna Puglisi, fondatrice con Umberto Santino del Cen- anche Umberto Santino) appartengono a tre donne diverse donne, di diversa estrazione, avevano sa- pastato, il nostro intento era quello di con- tro siciliano di documentazione, nato nel 1977 e suc- per età e collocazione sociale ma accomunate da un unico puto lottare contro gli assassini dei loro durre un’analisi della mafia che riteneva- Acessivamente intitolato a Giuseppe Impastato, in que- ideale: l'impegno civile costante affinché si ristabilisse la le- cari. Ricordo le donne che hanno avuto un mo fosse allora pochissimo adeguata alla sto libro-inchiesta ha voluto dare voce a tre donne che hanno galità in Sicilia. Negli anni del dopoguerra la condizione ruolo nelle lotte contadine e, più recente- realtà. Basti pensare che la legge che isti- contribuito a scrivere la storia della Sicilia: Antonietta Ren- femminile era resa ancor più difficile da preconcetti sociali e mente, figure come Francesca Serio, ma- tuisce il reato di associazione mafiosa e da, Giovanna Terranova e Camilla Giaccone. Donne che han- la militanza politica da parte delle donne vista con diffidenza, dre del sindacalista Salvatore Carnevale, colpisce i patrimoni dei mafiosi, che era no conosciuto la violenza della mafia sulla loro pelle e che ma la voglia di riscatto era tale che gli stessi dirigenti rima- ucciso nel 1955, e Felicia Bartolotta, ma- stata proposta da Pio La Torre assassinato tuttavia non si sono mai arrese, non si sono mai stancate di nevano sorpresi dalla massiccia partecipazione femminile. Si dre di Peppino Impastato, che i parenti il 30 aprile dell’82, è stata varata soltanto lottare per una società migliore. Quello che emerge dalle in- raccontano episodi toccanti in questo libro, come quello del mafiosi avevano cercato di convincere a nel settembre dello stesso anno, all’indo- terviste è un quadro estremamente interessante della situazio- prete che negò il battesimo a un bambino moribondo sol per- non mettersi con i compagni e con noi del mani dell’assassinio del prefetto Carlo Al- ne isolana negli anni più bui. L'emancipazione femminile ché la madre non aveva i soldi per pagarlo in anticipo. Le Centro siciliano di documentazione, a non berto Dalla Chiesa. In Sicilia erano già conquistata giorno dopo giorno, l'opera di persuasione verso lotte contadine, l'attentato a Togliatti, la posizione del partito cercare la giustizia dello Stato e lasciare stati assassinati, dal 1978, magistrati, uo- le altre donne affinché prendessero coscienza dei propri dirit- comunista di fronte ai fatti di Ungheria. Un percorso storico fare a loro. Felicia da allora ha chiuso la mini delle forze dell’ordine, giornalisti, ti civili; la militanza nei partiti di sinistra, le levate all'alba documentato con lucidità e coscienza critica che diventa un casa ai parenti mafiosi e non ha cessato di politici, il presidente della Regione, ma per raggiungere le sedi di lavoro presso le sezioni del sinda- prezioso documento da trasmettere alle nuove generazioni. lottare e di far conoscere Peppino, fino al soltanto dopo l’omicidio Dalla Chiesa la cato. Le storie raccolte in questo volume (a cui ha contribuito S. Z. momento della sua morte, avvenuta il 7 di- mafia cominciò ad essere considerata un cembre del 2004. LA VOCE DELL’ISOLA 31 27 Settembre 2008

Come in un sogno la lunga storia dei Cavalieri e delle loro gesta SPECIALE Singolare avventura di viaggio nell’Isola di Malta

di ALBERTO DI GAETANO fronte principale verso terra formato da quattro bastioni e lungo le rive dei due por- i chiamo Leonardo e sono archi- ti Marsamxett Harbour e Grand Harbour a tetto, in viaggio sulle ali dello basso fondale, e le fortificazioni che uni- Msplendido catamarano della “Vir- scono Forte S. Elmo al promontorio che tus Ferries” da Catania per l’Isola di Malta. cingono la città dalla struttura a griglia. Nei Mia moglie mi ha convinto a seguire i no- secoli successivi, a seguito dello sviluppo stri amici di comitiva, lasciati i ragazzi dal- tecnico dell’artiglieria, le difese della nuo- le nonne, per andare a giocare al Casinò in va città dovettero avanzare verso la campa- un caldo week-end di inizio ottobre. Io ov- gna, in modo da costituire un arco difensi- viamente non gioco a carte compresa la vo a protezione dei porti maltesi. Pietro briscola e l’alterativa è la fuga verso la mia Paolo Floriani progettò la Linea Floriana, passione: le foto d’architettura. Comunque Vincenzo Maculano da Firenzuola la Linea solo quanto basta, per poi ritornare come Margherita e Antonio Maurizio Valperga sempre in allegra compagnia e soprattutto l’imponente anello difensivo che circonda- dalla moglie! va Birgu (Vittoriosa) e l’isola (Senglea) e le “Leonardo, dai prendi un taxi che è mol- piccole insenature del Grande Porto che fu to meno primitivo di quegli autobus d’epo- chiamato Linea Cottonera in onore del ca”, dissero in coro i miei amici, prima che Gran Maestro Nicola Cottoner ed inoltre il io scomparissi inghiottito dalla ghigliottina progetto dell’opera difensiva a corno coro- a mantice del coloratissimo 68 che mi por- nata che si proietta al di là della linea Flo- tava alla città di Valletta. Dalla splendida riana all’ingresso de la Valletta. Lo stesso baia di Dragonara verso la capitale, sem- ingegnere a protezione dell’ingresso del pre nel ventre del mitico 68, il caldo umido grande porto progetta il Forte Ricasoli, è veramente insopportabile anche per un eretto sulla penisola naturale a forma di catanese e poi il simpaticissimo autobus corno e a sostegno di Forte S. Elmo. Dal- consente di salire e scendere solo dalla por- l’altra parte di Valletta, gli ingegneri fran- ta anteriore a mo’ di vecchia corriera e cesi progettarono Forte Manoel e Forte Ti- quindi è veramente uno spasso vedere la fi- gnè. Così, caro Leonardo, ti sei fatto un’i- la di persone di tutte le razze e coloriture dea delle opere progettate da illustri inge- contorcersi per far scendere e poi risalire gneri ed architetti militari”. ad ogni fermata, così fino al capolinea. Ap- pena sceso mi trovo davanti la mia giornata tipo, macchina fotografica aimè ormai digi- tale, piantina già studiata in mano e telefo- Dalla splendida baia di Dragonara verso la nino sempre a portata di squillo (a proposi- to, il mio è il verso molto greve del gufo). Dopo aver visitato l’oratorio della Catte- capitale, nel ventre del mitico autobus 68, con drale di San Giovanni, che contiene la splendida tela della decollazione di San un caldo umido veramente insopportabile anche Giovanni Battista del Caravaggio, dopo aver consumato un cappuccino con cornet- to in Republic Square, raggiungo Palace per un catanese Square ed entro dentro il palazzo dei Gran Maestri. Tantissime armature antiche e ar- sponde alla domanda di mia moglie “Dove della sua armatura, mi indica la strada ver- ti accaduti davanti ai miei occhi e che solo mi e vestiti d’epoca dei Cavalieri di Malta sei, stai bene, cosa hai scoperto?”, e io le so l’ingresso del forte S. Elmo. Egli esordi- la fede, che sta alla radice del mio stesso mi accolgono fino alla sala del Consiglio dico divertito: “Ho incontrato un fantasma sce dicendo: “Al tramonto ti racconterò le nome, può realmente spostare le montagne. Supremo dove ammiro gli affreschi di Mat- vestito con la tunica nera con la croce bian- eroiche gesta dei Cavalieri di Malta, che Le fortificazioni di Malta sono la summa di teo Perez D’Aleccio sul grande Assedio del ca dei cavalieri di Malta!”. Quasi ci azzec- con immenso onore nelle battaglie del un continuo lavoro dell’architettura milita- 1565. Alla fine della visita vado come da co, poiché adocchiata una splendida pan- grande assedio del 1565, hanno difeso la re che va dal XVI al XX secolo ad opera di copione verso il forte S. Elmo alla punta china all’ombra sotto Forte S. Elmo con mia isola dalle armate barbaresche di Soli- ingegneri italiani, spagnoli, francesi ed in- estrema della città e visito anche i bastioni veduta panoramica del Grand Harbour con mano il Magnifico”. Avvinto dalla visione glesi. Nel 1530 Malta fu ceduta ai Cavalieri e la cortina che versano in cattive condizio- le cittadelle fortificate di Vittoriosa e Sen- e dalla storia raccontata dallo stesso prota- di S. Giovanni dopo la capitolazione di Ci- ni di conservazione e come me, altri pelle- glea, dopo aver mangiato il mio panino da gonista, sentendo vibrare ancora una volta pro e di Rodi. I Cavalieri oltre a Mdina in- grini dell’architettura, chi colleghi o stu- escursione, beatamente mi addormento in il verso del gufo, questa volta continuo a tendevano costruire una nuova capitale sul denti, vagano tra pericoli di crolli e vedute un sonno profondo come l’abisso della sto- dormire, seguo l’istinto ed vado dentro il Monte Sceberras per la minaccia degli at- mozzafiato del Mediterraneo. Giunto in ria. Ed ecco che una straordinaria guida mi forte ed inizia così il racconto del Cavaliere tacchi musulmani; però questo progetto sommità ad ora di pranzo, rispondendo al- appare in sogno, il Cavaliere Federico de Federico. “Dovete sapere e credermi sulla non si poté realizzare in tempo, prima che l’ennesimo verso del gufo che poi corri- La Pilier che, bardato nel tipico corsetto parola che tutto ciò che voi udrete sono fat- l’isola venisse attaccata dai Turchi nel 1565 e subisse un grande assedio da parte del Generale Dragut. La grande flotta turca era comandata dall’ammiraglio Pialì Pascià e l’esercito era agli ordini di Mustafà Pascià. La flotta turca apparve sull’orizzonte il 18 maggio 1565. Dopo l’assedio, Francesco Laparelli uno dei molti ingegneri italiani che lavorarono a Malta, ricevette l’incarico di progettare la nuova città. La struttura ur- bana e le linee di fortificazione di Valletta, testimoniano la fedeltà progettuale con la quale sono state eseguite nel dettaglio le proposte contenute nel Codex Laparelli. I quattro disegni del Laparelli mostrano un

Nelle foto. In alto il Palazzo dei Gran Maestri. Qui sopra festeggiamenti a La Valletta nella “Notte Bianca”. A fianco tipico autobus di Malta. A destra Guardia dei Cavalieri 32 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

SPECIALE Come la città-fortezza riuscì a sventare i continui attacchi Storia del grande assedio da parte di Solimano

di ALBERTO DI GAETANO con l’aiuto di Hassem e di Kandelissa prepararono un poderoso attacco a Sen- adesso veniamo alla storia glea con bombardamenti al Forte S.Mi- del grande assedio di Malta: chele, anche con sortite corpo a corpo “ESolimano il Magnifico all’interno del forte e dal mare con le (1490- 1566) era il sultano dell’impero piccole imbarcazioni. Ormai erano pas- ottomano, egli riuscì a cacciare le arma- sati due mesi dall’inizio dell’assedio e i te cristiane e i Cavalieri da Gerusalem- turchi nonostante la presa del Forte S. me e da Rodi e a lui si deve il tentativo Elmo avevano subito forti perdite. Tut- di impadronirsi di Malta nell’epico asse- tavia Mustafà continuò ad attaccare si- dio. Nell’ottobre del 1564 arrivarono a multaneamente il Forte S. Angelo a Sen- Malta voci di un attacco contro l’isola. glea ed il Forte S. Michele a Birgu. Solo Il Gran Maestro La Vallette, che aveva uno stratagemma ad opera del governa- combattuto a Rodi, richiamò nell’isola tore di Mdina Mesquita aveva allentato tutti i cavalieri residenti all’estero, ob- la morsa dell’assedio mandando la ca- bligando ad addestramento militare an- valleria all’attacco nel quartier generale che la popolazione civile ed assicuran- dei turchi a Marsa. La situazione oramai dosi scorte di grano ed acqua. La difesa era disperata e il 18 agosto la flotta tur- da lui costituita contava all’incirca ca diede l’assalto finale a Senglea ma il 9.000 uomini di cui 600 cavalieri. L’ar- bastione di Castiglia nonostante le mas- mata turca che assediò Malta fu stimata sicce cariche esplosive non crollò. Alla in 200 galee e circa 40.000 uomini che battaglia partecipò lo stesso La Vallette comprendevano anche i giannizzeri, le che fu ferito”. guardie scelte dell’esercito del sultano. “Miracolosamente la città fortezza re- A quel tempo, nella penisola di Sceber- sistette a questo e ai successivi attacchi. ras, sulla quale oggi noi siamo nella cit- Eravamo ormai giunti a settembre e i tà di Valletta, sulla punta sorgeva e sor- turchi erano innervositi dal fatto che la ge tuttora la fortezza stellata di S. Elmo loro flotta poteva restare imprigionata a guardia del porto; da qui fino al brac- nei porti di Malta, non potendo più tor- cio di terra Cala di Kalkara ponevamo la nare in Turchia con il peggiorare delle grossa catena di ferro che impediva alle condizioni del mare. Erano passati tre galee turche l’accesso al porto. Se aves- mesi di combattimenti durissimi dall’i- simo potuto guardare, infatti, la terra nizio dell’assedio e l’isola era ancora in- dall’alto come un uccello, avremmo vi- domita. Un periodo troppo lungo, le sto l’accampamento di Marsa dove i provviste e le munizioni cominciavano a Turchi stabilirono il loro quartiere gene- mancare. A questo punto Mustafà com- rale, a sinistra della penisola Sceberras, mise l’errore di mollare la presa sui For- ove erano all’ancora del porto di Mar- ti S. Angelo e S. Michele dirigendosi samxett, le galee ed i vascelli turchi e verso Mdina. Ma anche la cittadella for- sullo sfondo le navi ottomane arrivate Il sultano dell’impero Ottomano sferrò l’offensiva tificata resistette all’attacco delle truppe con rinforzi e rifornimenti. In basso nel- assalitrici. Per i cavalieri di Malta il mi- la stretta lingua di terra che unisce i due racolo avvenne il 7 settembre 1565 porti avvenivano le grandi manovre di nel 1565 con 40.000 uomini e 200 galee. A difesa quando sulle coste dell’isola sbarcarono trasporto a braccia delle piccole barche le truppe venute dalla Sicilia a Mellieha da un lato all’altro della penisola, che nel nord dell’isola con 10.000 uomini. venivano utilizzate per attacchi a sortita dell’Isola 600 Cavalieri e meno di 9000 uomini La storia lo ricorderà come la venuta del oltre le catene di sbarramento. Sulla de- Gran Soccorso. Pialì intuì subito che stra le due penisole fortificate di Birgu avrebbe perso tutte le navi bloccate den- con il Forte S. Angelo che verrà chiama- tro i porti. L’8 settembre, giorno in cui ta La Vittoriosa e il Forte S. Michele sul la Chiesa celebra la natività della Beata promontorio di Senglea, città che porta porto grande sbarrato dalla grossa cate- tre allo stesso mitico comandante Dra- dal Vicerè di Sicilia Don Garcia di Tole- Vergine, il comando turco levò l’assedio il nome del Gran maestro Claud de la na tesa tra la penisola Sceberrass e la gut che fu ferito a morte. Forte S. Elmo do. Il Gran maestro La Vallette dopo di- e così l’invincibile isola di Malta aveva Sengle e che fu insignita del titolo di cala di Kalkara a Capo Ricasoli. Il 27 fu il nostro unico forte caduto in mano sperati appelli raggiunse il suo scopo. Il vinto la sua battaglia contro i Turchi e Città Invicta. Gli accampamenti con le maggio 1565 un nuovo attacco al forte agli infedeli. Conquistata la penisola 5 luglio sbarcò a Malta uno squadrone contro la storia”. tipiche tende a pagoda a strisce colorate con i cannoni non riuscì ad espugnarlo; l’armata turca, dopo un mese d’assedio di 4 galee con 700 uomini al comando Questa volta il trillo del gufo vibra erano tutto un ribollire di turbanti, fez, neanche l’arrivo del generale Dragut a Forte S. Elmo, ora guardava al di là di Don Melchiorre de Robles; i soldati molto più forte, tanto forte da svegliar- trombe, bandiere con la mezza luna, sci- Reis riuscì ad espugnare il forte. La ca- del porto grande le fortezze di S Miche- sbarcarono sulla costa occidentale del- mi. Ovviamente è mia moglie che mi mitarre, alabarde, archibugi, picche e pitolazione avvenne infine tra il 22 e il le e di S. Angelo”. l’isola dirigendosi verso Mdina, aggira- cerca preoccupata da più di un’ora per gran trasporto di bombarde. L’armata 23 giugno. I Cavalieri ormai intrappolati “La Vallette intuì la prossima mossa e rono gli accampamenti turchi a Marsa e riunirci in albergo pronti per il viaggio turchesca tentò di sbarcare sulla costa sia da terra che da mare opposero una come contromisura difensiva rafforzò le corsero in soccorso ai compagni d’armi di ritorno. Adesso il 68 arriverebbe trop- settentrionale dell’isola a Mellieha e a eroica resistenza ai feroci attacchi dei difese a Birgu e Senglea, richiamando dell’assedio di Birgu. Questo aiuto è po tardi e così prendo un taxi al volo Gnejna per prendere la città di Mdina al giannizzeri che si installarono sui ba- truppe da Mdina, e pose un’altra catena passato alla storia come il Piccolo Soc- che mi porta dritto in albergo. “Ma dove centro dell’isola. Ma essendo la costa stioni esterni del forte. Il 23 giugno For- di ferro fra le due penisole. Intorno ad corso. L’effetto fu principalmente psico- ti sei cacciato!”, mi urla agitata mia inaccessibile per lo sbarco, toccarono te S. Elmo cadde nelle mani di Mustafà un lato del Forte S. Michele fu infissa logico, infatti i Cavalieri erano comple- moglie. “Non ti preoccupare, ti devo terra a Marsascala, Marsaxlokk e nella e Dragut Reis che riuscirono ad accede- una palizzata sul fondale marino per im- tamente circondati sia dal mare che da raccontare una storia incredibile che mi Baia di S. Tommaso. L’obiettivo dei tur- re all’interno del forte con l’uso di scale pedire le sortite con le piccole barche. terra. Era indispensabile un ulteriore è capitata”. In catamarano, nel momento chi era quello di espugnare le tre città di massacrando tutti i Cavalieri, perdendo Ma era ormai inevitabile per la salvezza aiuto da parte della Sicilia. Infatti il 15 della partenza, mentre a Malta si sta Birgu, Senglea e Mdina; le prime due negli scontri però circa 3000 uomini ol- dell’isola la venuta dei rinforzi promessi luglio le truppe al comando di Mustafà svolgendo la Notte Bianca come ogni con un attacco simultaneo da terra e da anno agli inizi del mese di ottobre, guar- mare. A questo punto il comandante La dando dall’oblò, mi sembra di scorgere Vallette ordinò il rifugio della popola- la flotta delle galee turche che fuggono zione civile nella vecchia città fortifica- dall’isola e Malta dalla sagoma nera, co- ta di Mdina. L’armata turchesca al co- me il mantello dei Cavalieri, è simile ad mando di Mustafà incontrò una fortissi- un vascello di pietra che naviga nel ma- ma resistenza a Birgu e puntò quindi al- re. Presto il ricordo si confonde con i fu- la presa del Forte S. Elmo. L’attacco av- mi dei fuochi d’artificio che si alzano in venne sia da terra che dal mare, dal lato cielo sordi e nella sua visione formano più scoperto di Marsamxett dove anco- la stella a otto punte dell’Ordine dei Ca- rarono le navi al riparo della penisola valieri di Malta. Esse simboleggiano le conquistata da terra, permettendo il dis- otto beatitudini e le otto lingue dell’Or- locamento delle truppe e degli arma- dine: Provenza, Francia, Alvernia, Italia, menti proprio di fronte a Forte S. Ange- Aragona, Alemagna, Inghilterra, Porto- lo a Birgu e Forte S. Michele a Senglea, gallo e Castiglia. I quattro bracci indica- posti nelle lingue di terra così attaccate no le quattro virtù cardinali: Fortezza, a tenaglia. Dal lato più basso a Marsa Giustizia, Temperanza e Perseveranza. rafforzarono il loro campo base per im- Il colore bianco della croce la purezza pedire qualsiasi tentativo di fuga dei Ca- dei Cavalieri. Adesso so che posso tor- valieri dal forte. Nelle manovre di spo- nare a casa pieno di gioia. Mia moglie, stamento i turchi furono intercettati dai poggiandosi sulla mia spalla, mi chiede Cavalieri a S. Caterina (Zejtun) dove si cosa mai avessi visto ancora di così ebbe il primo feroce scontro. L’attacco straordinario! Baciandola sulla fronte le al Forte S. Elmo dal mare fallì poiché rispondo: “Adesso dormi, questa è una Pialì e Mustafà trovarono l’ingresso del In alto la mappa delle fortificazioni Malta. Qui sopra Bastione e cortina San Gregorio lunga storia, te la racconterò domani”. LA VOCE DELL’ISOLA 33 27 Settembre 2008

Incontro con lo scrittore e giornalista Paolo Di Stefano CULTURA L’infanzia minacciata dagli adulti e dal destino

di SALVO ZAPPULLA Semplicemente, man mano che pro- gina la fragilità, le paure, le fantasie cedevo nella scrittura e via via che i raccontate dalla ragazzina attraver- i Stefano, questa è una sto- personaggi prendevano voce forma e so di me. ria dura, dall’impatto vio- vita mi accorgevo che affioravano, a Lei è originario di Avola (SR). Dlento, perché ha voluta rac- mia insaputa, meccanismi psicologi- Ad Avola c’è l’associazione di don contarla ai suoi lettori? ci ambigui, doppi. Rita cominciava a Di Noto che si batte incessante- Potrei rispondere che non sono io dire di essere lei la più forte, quasi mente contro la pedofilia, un asso- ad essere stato attratto da quel fatto volesse proteggere il suo carceriere. ciazione di volontari. Pensa che le ma è stato quel fatto a inseguirmi. La Quando accadono delitti del genere, Istituzioni facciano abbastanza per realtà è che uno scrittore, in genere, la televisione e le cronache dei gior- combattere il triste fenomeno degli vive di ossessioni: una delle mie, che nali non ci dicono mai abbastanza: abusi sui minori? mi insegue (appunto) da quando ho raccontano questi fatti restando in I bambini vittime di abusi crescono cominciato a scrivere, è l’infanzia superficie, descrivendone le dinami- in maniera esponenziale e preoccu- minacciata dagli adulti, dal mondo, dal destino, dalla malattia eccetera. L’infanzia minacciata, l’infanzia cui per qualche ragione è impedito di crescere. E’ un’immagine che mi ri- C’è sempre qualche ragione sulta quasi insopportabile: non ri- esco a tollerare che un bambino sof- fra, mi pare profondamente ingiusto endogena o esogena che e inaccettabile, e forse è per questo che ci scrivo sopra i miei romanzi, interviene a turbare un dal primo (“Baci da non ripetere”) a “Tutti contenti”. Quando l’infanzia si trova, per qualche ragione, a sfio- equilibrio in genere già fragile rare la tragedia o la morte, la mia sensibilità si accende quasi furiosa- mente e mi costringe a scrivere per liberarmi (almeno provvisoriamente) che e magari tirando fuori dal cap- pante. Ammiro moltissimo le persone di quel trauma. Ecco perché mi sono pello ogni tanto qualche curiosità che si battono contro questa sciagu- messo a raccontare la storia di Rita. più o meno pruriginosa. Soprattutto ra sociale. Ma non so se le Istituzioni Ma alla fine forse per una risposta non mettono mai in gioco i sentimen- possano davvero fare qualcosa attra- più convincente potrei ricorrere a ti, le psicologie delle persone, le verso dei decreti legge o altro. Riten- Gadda: “Il mio libro è il prodotto di emozioni profonde e autentiche. Per go piuttosto che si tratti di questioni una normale attività fisiologica: l’ho capire davvero ci vuole qualcosa in più profonde non sanabili con atti le- scritto per la stessa ragione per cui il più. Ecco, io sono partito da lì, da gislativi o di polizia. Si tratta di que- mio cuore batte, i miei polmoni re- dove poteva partire la letteratura, stioni che affondano le radici nei va- spirano…”. dalle parole e dalle emozioni, dalle lori culturali e morali della nostra Certi traumi infantili si riper- parole che esprimono emozioni. E da società. Viviamo un’epoca di capo- cuotono negativamente per l’intera lì a poco a poco si sono formati i volgimenti spaventosi che rischiano esistenza, e spesso elementi esterni personaggi. Direi che ho scritto que- di “giustificare” ogni tipo di devia- Paolo Di Stefano intervengono quando un minore sto libro per dare a Rita - ma anche zione o di perversione. Per esempio, non è protetto dai genitori. Quanto a suo padre Toni Scaglione - la pos- trovo inammissibile l’uso che viene è importante il calore di una fami- sibilità di raccontare la sua tragedia fatto in pubblicità e in televisione del sette anni un inviato del Corriere l’occhio e l’orecchio del giornalista glia sana per la formazione di un perché tornasse a vivere nel mondo. corpo femminile e dell’infanzia. Bi- non ho obblighi stretti di presenza in possono essere utilissimi allo scritto- individuo? Per questo ho fatto un enorme sforzo sognerebbe cominciare da una rivo- redazione e i tempi di lavoro sono re. E riutilizzo nei romanzi molti ma- Mi rendo conto che continuo a gi- di empatia. Ho cercato di immedesi- luzione dei costumi e della cultura. molto più flessibili. Dunque posso teriali raccolti sul campo. Certo, poi rare intorno a questi temi trovando marmi in lei e di lasciarla parlare Come concilia la sua attività di organizzare meglio i tempi della bisogna sempre tener ben distinte le solo risposte parziali. Ho come l’im- dentro di me. Via via che il lavoro giornalista con quella di scrittore? scrittura “creativa”. Ma anche sul cose nell’atto della scrittura: e cioè pressione che le famiglie “sane” tra- procedeva, questo processo di identi- Da un po’ di tempo le due attività piano teorico le cose si sono sempli- non cedere mai alla tentazione di fa- dizionalmente intese non esistano ficazione mi riusciva sempre più na- convivono senza troppo confliggere. ficate: mentre prima pensavo che re il giornalista scrivendo romanzi e più: c’è sempre qualche ragione en- turale. Mi sentivo come una sorta di Sul piano pratico, è più semplice che non dovessero esserci sovrapposizio- di fare lo scrittore facendo articoli di dogena o esogena che interviene a ventriloquo che trascriveva sulla pa- in passato, perché essendo ormai da ni di sorta, oggi sono convinto che giornale. turbare un equilibrio in genere già fragile. Tuttavia, è chiaro che la fa- miglia rimane il luogo centrale per la formazione (e per la deformazio- ne, purtroppo) individuale. Per que- sto, la famiglia è sempre più un nu- cleo tematico interessante per la let- Un duro noir psicologico teratura: è una sorta di inesauribile motore di immagini e visioni del no- stro tempo. E’ come se in essa fosse contenuta una forza mitica di tensio- tratto da un fatto di cronaca ni primarie. Me lo ha fatto notare Gabriele Pedullà in una sua recen- sione apparsa sul “Manifesto”: in ita ha dieci anni appena stare, in quanto debole, in quanto umano, apre voragini di dolore, fondo, la pedofilia che io racconto è quando conosce il suo calva- morbosamente malato. La vittima percorre tragitti di profonda inquie- il sintomo estremo dell’impazzimento Rrio. Rapita da un maniaco, pensa di aver provocato in qualche tudine, una sorta di ricamo interiore in atto del ciclo delle generazioni. Il rinchiusa in una squallida stanzetta modo l'accaduto e quindi tende a sulla complessità e la fragilità della pedofilo non è oggi colui che sovver- tra topi e avanzi di cibo, con un te- difendere e a giustificare il suo car- psiche, con finezza di scrittura e te l’ordine biologico ma colui che levisore a tenerle compagnia, e se- nefice. Un romanzo intenso e coin- acume introspettivo, a un ritmo ser- rende manifesto un principio più ge- viziata per lunghissimi interminabi- volgente, a tratti commovente, tre- rato che coinvolge il lettore. Una nerale di una società di lolite dodi- li anni. Paolo Di Stefano, giornali- mendamente attuale, che contiene storia che suscita orrore, fastidio, cenni e settantenni. Una società fatta sta del Corriere della Sera e scritto- elementi forti. Parallelamente il ro- risentimento, tristezza, ma anche di adulti infantili e di bambini co- re, racconta la storia di un'infanzia manzo procede con l'incessante ri- tanta tenerezza. Una miscela esplo- stretti a maturare troppo presto. violata prendendo spunto da un fat- cerca del padre della ragazza, un siva di sentimenti contrastanti, con Rita, la protagonista del suo ro- to di cronaca, (la storia di Natasha giornalista fallito, con una situazio- la sua severa morale capace di manzo, instaura un legame quasi Kampusch, la ragazza scomparsa a ne familiare difficile, ma tutto som- smuovere le coscienze. “Nel cuore di complicità con il suo carceriere, Vienna nel '98 e tenuta sequestrata mato un personaggio positivo, ca- che ti cerca” è stato finalista al pre- chiamato da lei affettuosamente “Il per otto anni) sviluppa un noir psi- parbio, non privo di slanci poetici, mio Strega ed è attualmente in cor- signor Sergio”. Si sviluppano tra cologico dove i ruoli tra vittima e il quale non intende rassegnarsi alla sa per il Supercampiello. carnefice e vittima quei meccani- carnefice si intrecciano ambigua- perdita della figlia. Pagine di oscu- smi contorti che rendono quest’ul- mente. Un tema che ricorre spesso ra prigionia e bagliori del mondo tima estremamente debole, incapa- nei suoi romanzi. Rita prova odio e esterno fanno da contrasto conno- ce di reagire. Nel suo romanzo sca- affetto per il suo aguzzino, rabbia e tando la storia di una propria im- va molto sulla fragilità della psiche speranza, più volte avrebbe la pos- pronta stilistica. La tensione emo- Nel cuore che ti cerca umana. Cosa ha voluto fare emer- sibilità di fuggire ma rimane iner- tiva della trama cresce vertiginosa- Paolo Di Stefano me accettando la sua condizione di mente con lo scorrere degli eventi. romanzo Rizzoli gere? b Non c’è intenzionalità nel mio rac- schiavitù. E' convinta di poterlo do- Di Stefano compie un viaggio pagg.296 19.00. conto. Dunque, non posso dire di minare, tra i due è l'uomo a sotto- esplorativo nei labirinti dell'animo aver voluto far emergere qualcosa. 34 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008

CULTURA L’ultima creazione di Salvo Zappulla, scrittore eclettico e inusuale Storia particolare di un mostro nato da una fantasia esilarante

di GIANNI LATRONICO

alvo Zappulla è un creativo ge- niale, dalla fervida fantasia, auto- Pedro, maledetto Pedro! Sre di una storia particolare, diver- tente, esilarante, che gli avrebbe dato fama, ricchezza, se non ci fosse stato di RINA BRUNDU detto, ma soprattutto è il caso di Teo, il un incidente di percorso, per l'inaspet- personaggio forse più indovinato e cocco- tato sonno della sua ragione, che gli ha edro, maledetto Pedro!È, esclama lato da Zappulla. Contestatore, sbruffone fatto generare Il Mostro. “Pl’Autore prima di accasciarsi per quanto basta, anarchico-rivoluzionario, fi- Pedro Escobar è il mostro, uscito terra, ed è senz’altro questo suo urlo libe- losofo per vocazione, Teo, come ogni clo- dalla sua mente bizzarra, un personag- ratorio, metà bestemmia metà sentenza, ad chard che si rispetti, si propone come mi- gio in cerca non d'autore, ma di lettori, offrire la vera chiave interpretativa de Il crocosmo a sé e soprattutto si propone de- essendo lui stesso diventato un autore, mostro, l’ultima fatica letteraria del sicilia- ciso a difendere con le unghie e con i denti no Salvo Zappulla. la nicchia di libertà esistenziale faticosa- che entra ed esce dai libri altrui, a suo mente guadagnata, nonché a difendere a piacimento, prescindendo dal suo libro, Il romanzo è infatti un interessante espe- spada tratta anche il curioso eco-sistema dal suo creatore e da tutte le regole del rimento metascritturale che ripropone, con- che sostiene il suo particolare universo pri- sistema costituito. Libero come l'aria, è dite di nuova ironia, tematiche care ad ogni vato. un essere inafferrabile, intraprendente e scrittore. La più importante tra queste è attaccabrighe, che vive di vita propria, certamente l’eterno conflitto che sempre si ÇEhi fratello, non offendere i miei inqui- prende il posto dei personaggi storici, instaura tra autore e personaggio, tra crea- lini [i pidocchi sulla lunga barba incolta, cambia i connotati alle figure retoriche, Salvo Zappulla tore e creatura, e che naturalmente fa da nda],È sbraita Teo contro l’Autore che lo annulla contenuti letterari, ambienti so- specchio alla nostra condizione umana. guarda schifato Çsono creature del Signore. ciali, situazioni conclamate, arrecando I pidocchi servono a tenere stabile il mio scompiglio, crisi, guai agli addetti ai Nel caso de Il mostro, dove galeotto sarà equilibrio psico-fisico; fanno parte di un lavori, in tutti i settori della carta stam- un momento di laissez faire dell’Autore, si ciclo naturale già collaudato; io li allevo pata. Si è rintanato nella Biblioteca Vita di un personaggio assiste addirittura ad una vera e propria ri- nella mia barba; permetto loro di nutrirsi della Ragione, alla perenne ricerca di volta dell’eroe-antieroe Pedro che «ha avu- del mio sangue, di accoppiarsi, di ripro- nuovi libri da manomettere, infestare, in cerca d’autore che esce to l’ardire di uscire fuori dal suo ruolo, dal dursi. Loro si nutrono di me ed io di loro. annientare, con la sua onnipotente, de- contestoÈ, e che con i suoi atti di terrori- Se non ci pensassi io a stabilizzare il ciclo vastante, nociva presenza. Tutti gli Sta- smo-culturale e di manifesta insubordina- biologico, si moltiplicherebbero in modo ti del mondo vogliono la perdizione del dai libri altrui zione non fa davvero nulla per evitare ma- indiscriminato succhiando tanto di quel suo autore, la sua morte definitiva, a lumori e grattacapi al suo creatore. sangue da mettere in pericolo la mia stessa esistenza. E quindi sarei costretto a sce- costo di bruciare le matrici di tutti i li- gliere una soluzione drastica, eliminandoli bri esistenti nel pianeta, aprendo così la Al contrario, la situazione precipita e Salvo Zappulla ha il raro pregio di tenere vivo, dall'inizio alla fine, la su- allo scrittore-autore Salvo Zappulla (per- in toto, magari tagliandomi la barbaÈ. nuova era del libro virtuale, in cd rom, usare un linguaggio crudo, realistico, spence, il pathos, la curiosità del letto- chè non vi sono dubbi che di colui si trat- e chiudendo definitivamente il capitolo veritiero per situazioni surreali, fanta- re, ci sono le scene di vita giornaliera, ti!), non resta che un’unica carta da giocare Ne Il mostro è quindi questo bellissimo della letteratura del passato, ormai su- scientifiche, paradossali, creando situa- di lucida follia e di bollori pruriginosi per ristabilire l’ordine delle cose (letterarie universo davvero improbabile, popolato da perata dall'era multimediale. zioni da incubo, per chi subisce inno- al basso ventre maschile e femminile. e non): ovvero, catapultarsi a sua volta nel- creature altrettanto bizzarre, a fare da ecce- La prosa è esilarante; la lettura è av- centemente le altrui angherie, e da Il libro è consigliabile ad un pubblico la nuova dimensione fantastica, farsi perso- zionale spalla alla grande verve ironica del- vincente; la satira è sottile, garbata, iro- spasso, per chi assiste alla farsa della adulto, che sappia considerare il sog- naggio tra i personaggi, diventare uno di l’autore. Ma non solo. In realtà, il nuovo nica, suscitando ilarità nei momenti vita, al tran tran quotidiano, in cui getto con distacco, con ironia, con at- loro. parto letterario è in sé altra occasione che tragici ed apprensione negli attimi di ognuno recita a soggetto. I testimoni tenzione alla battuta, allo sfottò, all'os- lo scrittore si procura per porre ancora una passione, invertendo i ruoli dei prota- sono di parte; l'avvocato è il nemico simoro; trattato da Salvo Zappulla, in Straordinarie sono dunque le premesse volta in discussione lo status quo letterario gonisti e mettendo in ridicolo le tradi- del suo cliente; il pubblico ministero è punta di penna per palati fini, di buon- di questo bel romanzo breve le cui mirabo- nazionale, così come il suo stesso ruolo di zioni consacrate. Direttive morali, virtù un venduto; il giudice, che dovrebbe gustai smaliziati e di benpensanti com- lanti vicende scorrono felici davanti all’oc- autore-creatore. etiche, valori sociali e civili sono a mi- essere imparziale, se ne lava le mani e prensivi. chio divertito del lettore, grazie al talento sura d'uomo, terra terra,, senza pretese l'unico spiraglio di luce è in un amore Il breve romanzo si conclude infatti di chi scrive e alla presenza di characters Sul mero piano factual perciò, Il mostro di principi assoluti, essendo tutto relati- travolgente, ma castrante. “Abbassò lo con un compromesso, che è un patto di tanto peculiari quanto improbabili, ma do- va comunque letto scevro da ogni vincolo vo, transeunte, umano, in bilico tra riso sguardo. Dalla scollatura ampia si ve- complicità tra l'autore ed il suo Mostro, tati di innegabile dignità e che di tale di- retorico e apprezzato per quello che è: vale e pianto, realtà e sogno, a seconda del- deva la fenditura dei seni. Sentì il soli- l'autore ed il suo libro, l'autore ed il suo gnità, sbandierata con orgoglio, sanno fare a dire, una formidabile, aspra, a tratti vio- l'umore e dell'attimo fuggente. “La giu- to rimescolio in tutto il corpo” - “Faci- lettore, essendo indissolubilmente lega- la loro ragione d’essere. lenta, critica dell’universo culturale di rife- rimento. «E’un mondo di ipocriti!», denun- stizia è come una certa pelle, che si re- le a dirsi, tanto sono io che ci rimetto ti dallo stesso destino di gioia e dolore, cia l’autore-scrittore per bocca di un suo stringe e si allunga a piacimento” di vita e di morte. E’ questo sicuramente il caso del male- il...” Tra le tante geniali polverine, per detto Pedro eroe-antieroe di cui si è già personaggio e quindi non si fa scrupolo di enumerare, pedissequamente, ogni malat- tia, ogni tarlo che mina alla radice la credi- bilità delle elites intellettuali nostrane, così come di tutto il mondo editoriale italiano Chi conosce bene l’inganno che si muove nel background. Gli armeggi della grande industria del Nord, le pose dei grandi sacerdoti della cultura siciliana, il perverso meccanismo di non si stupisce della ricerca assegnazione dei Premi letterari, la grafo- mania imperante, il trionfo dell’immagine, il devastante effetto dei media, l’incapacità di valorizzare il talento, la letteratura post- di SIMONA LO IACONO essere compreso, anzi allertando sensi e autorità, spar- gendo panico e disordine sulla vita composta di chi Ð in- informatica, la grammatica che diventa op- hi legge sa bene l’inganno. Chi legge conosce vece – che la vita non è un sogno lo ricorda benissimo. tional, nulla e nessuno sfugge ad una criti- l’attesa. Chi legge non si stupisce se la carta ha Sarà forse per questo che verrà processato, esiliato, ca feroce chiaramente tesa a stimolare la sangue, corpo, fiato. Se traspira un odore che non condannato alla pena più dolente per un sognatore. Vi- discussione sulle cause e concause di una C crisi dell’editoria senza precedenti. è solo di inchiostro. vere senza scrivere. Vivere senza leggere. Vivere senza Chi legge è nella notte se il libro la descrive stellata e fingere che la carta abbia profumo di corpo. senza sbavature. Chi legge è alla ricerca della felicità se Condanne così sono più frequenti di quanto si possa La modalità apertis verbis non lascia via la pagina la rimanda, inquieta, incerta, imprevista. Chi pensare. E tribunali così ne esistono ovunque, tra le ma- di scampo, ne consegue che il messaggio legge è nel desiderio, chi legge è nella fame. Ha fame di glie della famiglia o della scuola, tra gli anfratti d’un uf- lanciato nel mare magnum cartaceo non sapere e al tempo stesso sa che anche la fame è un vizio. ficio pubblico o nell’intrico di corridoi di una banca. può che tuonare forte e privo di qualunque E che sarebbe meglio toglierselo in fretta. Processi così se ne celebrano a decine. Senza difesa. ambiguità: anche il nostro eco-sistema cul- Chi legge poi, non guarisce mai. E nemmeno chi scri- Non sembri allora che “Il mostro “ di Salvo Zappulla turale è infettato, non sarebbe il caso di ri- ve. (Ed. Armando Siciliano Editore) , sia solo il gioco di chi cominciare tutto da capo, onde permettere, Perché chi scrive è lo stesso lettore che non si rasse- armeggia con disinvoltura e genialità una visione. Non come nel caso della lunga barba incolta di gna, che ai sogni volta le spalle solo per dovere, che sembri il divertissement colto e ben piantato che uno Teo, una ricrescita più forte e rigogliosa? s’imbeve di una realtà che gli sta stretta per gioco o per scrittore siciliano d’infallibile ironia sa tramare. necessità, senza sentirsela mai sulla pelle. Il mostro evoca una realtà interiore. Rimanda una vo- Un Salvo Zappulla in grande spolvero Pelle sono invece le parole che trapungono uno spazio ce. Si scontra colla barbarie d’un mondo che vola basso. dunque, ancora una volta capace di diverti- Chi legge non nasconde a se stesso che non avrà vita re e di far riflettere. Questo è senz’altro senza segni e senza storia. Pelle è l’affacciarsi di un’ idea E se prende toni di farsa, se a tratti spiffera come un facile tra coloro che non leggono. che s’impenna e si scrive da sé. Pelle è abitare nei propri allegro giullare note ridanciane, lo fa col sottofondo d’u- uno dei grandi segreti del mestiere messi a Chi legge ( e chi scrive) si rassegna a essere Ð per gli buon frutto ne Il mostro, gli altri non man- sogni e fingere Ð solo fingere Ð che siano tali. na malinconia che è anche paura di vivere dove ti senti altri Ð solo un mostro. Lo scrittore non è altro. Uno che si sforza di ricordarsi straniero. cheranno di proporsi e di svelarsi davanti che vivere non è sogno. Perché chi legge sa bene l’inganno. IL MOSTRO al lettore attento mano a mano che proce- E sarà forse per questo che chi non legge e chi non Chi legge conosce l’attesa. di Salvo Zappulla derà nella lettura, proprio come ci si deve scrive non può che vederlo come un mostro. Chi legge non si stupisce se la carta ha sangue, corpo, Armando Siciliano editore aspettare leggendo l’ultimo romanzo di Sarà forse per questo che vagolerà tra gli altri senza fiato. b 10,00 ogni scrittore che sia veramente tale. LA VOCE DELL’ISOLA 35 27 Settembre 2008

Un’artista con tecnica inedita su materiale innovativo come l’alcantara CULTURA Maria Lucia Soares maestra di nuova arte

di ENRICO CALLEGARI

i nobile famiglia brasiliana con il titolo di Si dedica alla pittura utilizzando materiali particolari e mai Baronessa, Maria Lùcia è nata a Pindamon- Dhangaba (di cui è divenuta cittadina onora- usati prima d´ora, come: alcantara, perle di fiume, swarovski, ria), città del Brasile sita a circa cento Km da San Paolo. Laureatasi in Pedagogia all´Università di San Paolo, argento, oro zecchino in foglia utilizzando una tecnica mista si trasferisce a Parigi dove prosegue negli studi se- guendo corsi all´Università della Sorbona ed entran- e inedita nel mondo do nel mondo della moda. A Parigi fonda il "Paris Tour Eiffel" sotto l«egida dei Lyon Club, ed è nominata Membro d«onore di Paris Doyen de France. Sempre oltr'alpe crea e organizza delle Soirée Brasilienne al Pavillon Dauphine, che diviene in breve tempo la serata più importante nel caleidoscopio del Jet Set di Parigi. Si trasferisce a Milano nel 1984. Si dedica alla pittura utilizzando materiali particolari e mai usati pri- ma d«ora, come: alcantara, perle di fiume, swarovski, argento, oro zec- chino in foglia utilizzando una tec- nica mista e inedita nel mondo. Molti dei suoi soggetti si riferisco- no al mondo della sua infanzia bra- siliana e dall«ispirazione che in lei suscita tutto il mondo femminile e la sua sensualità, del quale riesce a scorgere gli angoli più segreti e spi- rituali. Oltre alla pittura la Baronessa a Milano si dedica a molte opere so- ciali e diviene creatrice ed organiz- zatrice de Il Dono dell'Umanità, ri- conoscimento (giunto alla terza edizione) che ogni anno attribuisce un premio a 10 soggetti che si siano resi meritevoli di particolari opere benefiche e sociali. Oltre a questo organizza insieme al Comandante dell'Accademia Militare Teuliè di Milano il Ballo delle Debuttanti, importante manife- stazione mondana che la Baronessa ha organizzato portando con sé l'esperienza dei balli precedente- mente organizzati da lei a Parigi e San Paolo. La Pittrice è socia onoraria della società Dante Ali- ghieri, del Lyon Club di Parigi e Milano Duomo, è insignita della Medaglia d'Oro del gruppo Modiglia- ni, è inoltre socia onoraria del Club della Bellezza di Vittorio Sgarbi, e per finire è membro della Com- missione per la parità dei diritti della donna. Ha esposto i suoi quadri in tutto il mondo e ultimamente al Palazzo Ducale di Pesaro e alla Scala di Milano, inoltre è possibile ammirare un'opera al palazzo di Pergola alla cui amministrazione comunale la Baro- nessa ha devoluto un quadro. Le è stato da poco commissionato il ritratto ufficiale del Santo brasiliano Fra Galvao da esporre nel Mu- seo dell'Illuminato. Ultimo dei numerosi riconoscimenti nel 2007 la Pit- trice ha ricevuto nel corso di una importante cerimo- nia al Principe di Venezia il Premio Biennale di Ve- nezia-Ponte dei Sospiri, con la seguente motivazio- ne: Fantasia ed attività sembrano unire i risultati del- la Baronessa Soares che nei suoi dipinti può unire la signorilità e lo stile della moda con i ricchi colori dell«atmosfera brasiliana. I critici che l'anno recensita: Scrive Giorgio Falossi: "E’ il disegno che si arric- chisce di fantasie, è la gestualità che si riempie di Scrive Enrico Callegari: colore, così come di bellezze femminili e di orna- L’espressività della gente comune ispira continua- menti vari e splendenti di una vita fatta di momenti mente l’arte creativa della Baronessa Maria Lucia di gaia giovinezza. Nella sua pittura scopriamo co- Soares. me il colore dia vita alla luce che inonda composi- La gioia, la serenità od un semplice sorriso fanno zioni dove il bianco ghiacciato si alterna con il ros- esplodere nell’artista il potente desiderio di fermare so tizianesco e tutto si rifrange negli occhi di una l’attimo su una tela d’alcantara. creatura. Perché Lucia Soares dà agli occhi la pos- "Carpe diem". Cogli l'attimo! Cogli la rosa quando sibilità di esprimere il senso della vita, mentre la è il momento! rappresentazione del corpo ne rilancia il piacere. Ma la Baronessa Maria Lucia Soares va oltre l’atti- Un linguaggio che ha il dono di creare la grande ar- mo. Coglie l’energia sprigionata del momento. Nel- monia dell«essere." (Giorgio Falossi).Presidente del la sua opera c’è tutta l’energia sprigionata dalla libro "Il Quadrato",uno dei piu noti critici d'arte di natura del cavallo. Di fatto il cavallo non c’è. Italia E su questa entusiasmante onda creativa, la baro- Scrive Walter Venanzio:Presidente della Accade- nessa Maria Lucia Soares desidera cavalcare la mia Italiana del 3¡ Millennio. "Ci ritrova di fronte gioia delle emozioni nei prossimi mesi. Desidera a una pittrice che tramite l'arte comunica tutti i sen- catturare la quotidianità della gente comune se- timenti del proprio animo, il calore e il colore del guendola passo passo. Seguiremo con desiderio ed suo paese natio, i paesaggi che hanno caratterizzato un pizzico di fremore la realizzazione delle prossime la sua vita, la sua gente, il suo Brasile svelandone opere. Anche noi coglieremo l’attimo con la Baro- gli aspetti più celati e mistici. nessa Maria Lucia Soares. 36 LA VOCE DELL’ISOLA 27 Settembre 2008 SPORT Una regata di 1.700 miglia sulla Rotta Francia-Turchia Marzamemi in festa per la “Istanbul Cap 2008”

di DOMENICO COCO come “La leonplast“, la “IGP” e “CAMPISI prodotti tipici siciliani”. Il uest’anno la Sicilia ed in parti- Comune di Pachino, con l’impegno colare la provincia di Siracusa è Partecipano alla gara marinara 31 imbarcazioni a personale del indaco, dottor Giuseppe Qstata teatro di una tappa della Campisi, ha garantito il servizio d’or- Regata internazionale, “ISTANBUL dine e di sicurezza logistico locale, as- CAP 2008” , una gara seguita da tutto vela di 12 metri e quattro catamarani da 15 e 18 metri segnando idonei spazi per gli intratte- il mondo sportivo che, partita da Nizza nimenti musicali, concedendo la Sala il 9 settembre scorso, concluderà il suo consiliare del Comune per i lavori del- itinerario ad Istanbul l’11 Ottobre. la conferenza stampa Marzamemi, estremo lembo sud di All’iniziativa hanno collaborato i paradiso naturale in Sicilia, ha avuto il Domenico Romeo non ha voluto che esperienza di Agente marittimo e, anche in molte province siciliane e in Comuni di Portopalo, di Noto e la privilegio di ospitare una tappa dell’e- andasse perduta e, grazie al suo inte- quindi, di professionista fortemente Turchia Provincia di Siracusa. vento e le 35 imbarcazioni a vela da ressamento e con le garanzie ricevute legato alle tradizioni marinare. Durante la sosta a Marzamemi i La Regione Sicilia è stata lo sponsor 12 metri (ultima generazione ) con a sia del Comune di Marzamemi, che La parte logistica e l’assistenza ai partecipanti alla Regata hanno ricevuto ufficiale della tappa siciliana della Re- bordo 175 membri di equipaggio. dai gestori privati di questo scalo ma- partecipanti ed ai giornalisti è stata de- un gradito “welcome” con degustazio- gata. L’evento è stato seguito da una rittimo, ha fatto sì che la “Istanbul Cap legata alla “Eumetra”, una associazio- ni di piatti tipici e vini locali; una visi- “La Voce dell’Isola” dedicherà un’e- schiera di 30 giornalisti e da operatori 2008” toccasse la Sicilia, facendosi al- ne no-profit che opera nel campo del- ta guidata a Noto, considerata la Ca- dizione speciale del periodico“Europa- di emittenti televisive straniere e locali tresì carico di coordinare le operazioni la formazione del volontariato e della pitale del barocco in Sicilia; una escur- Mediterraneo” per descrivere i mo- che hanno seguito la regata in ogni sua personalmente, grazie anche alla sua mobilità, presente oltre che a Siracusa sione in barca attrezza nella chiglia menti più salienti della “ISTANBUL tappa, dando vita a conferenze stampa CAP 2008” non solo per e riprese on-line dei principali mo- ricordare e dare testimo- menti sia in navigazione che durante la nianza dell’evento, ma sosta nei porti anche per mettere in luce i Partecipano alla Regata 31 imbarca- rapporti tra la Sicilia e la zioni di 12 metri e 4 Catamarani da Turchia, e Istanbul in par- 15 e 18 Metri ticolare, città unica al L’organizzatore delle regata è la mondo che insiste su due OLAY NAUTIC di Istanbul Continenti. La regata, percorrendo circa 1.700 La Turchia, Paese pro- miglia, scala i porti di Nizza (punto di motore di questa grande partenza), Cagliari, Marzamemi, manifestazione, desidera Aghios Nikolaus (Creta), Bozcada, at- anche con questo segnale traversa lo Stretto dei Dardanelli per essere sempre più vicina raggiungere Istanbul, dove l’arrivo è all’Europa nell’ottica di previsto il 7 Ottobre, concludendosi poter a pieno titolo entra- poi la manifestazione l’11 Ottobre. re nel 2010 a far parte Domenico Romeo, Console Genera- della Comunità Europea le Onorario della Turchia in Sicilia, C’è da augurarsi che la con sede a Siracusa, è stato l’artefice tappa siciliana della principale dell’evento in Sicilia, ed in “ISTANBUL CAP particolar modo nella provincia di Si- 2008”, attraverso la capa- racusa, privilegiando una località an- cità organizzativa e di ac- cora poco conosciuta all’estero, ma coglienza degli sponsor senz’altro apprezzata da quanti hanno privati e degli Enti pub- avuto l’opportunità di soggiornarvi. blici, abbia potuto dimo- L’iniziativa avrà sicuramente un’ampia strare di essere alla pari se ricaduta d’immagine della Sicilia e po- non addirittura superiore trà dare sicuramente un notevole im- ad altri Paesi che hanno pulso al turismo. I porti di Catania e di ospitato e ospiteranno l’e- Siracusa, sicuramente città molto più vento, facendo sì che tale conosciute sul piano internazionale, manifestazione possa es- non hanno, purtroppo, potuto offrire la sere ripetuta anche negli disponibilità di uso delle loro banchi- anni a venire. ne: secondo quanto rife- rito dall’organizzatore della Regata, lo scalo con speciali lenti per ammirare i fon- marittimo di Catania dali antistante la baia di Marzamemi non aveva disponibilità e Portopalo, offerta dal Consorzio del di approdo per le date Plemmirio; intrattenimenti musicali e richieste per la tappa si- folk durante le 3 serate ed anche una ciliana, ed il porto di mostra di pittura da parte del pittore si- Siracusa non ha potuto ciliano Vittorio Ribaldo, e la “Cena di offrire ospitalità a causa arrivederci” prima della partenza delle della ristrutturazione in imbarcazioni. corso delle banchine Gli enti sponsor che hanno immedia- esistenti. Sicuramente tamente risposto alla richiesta di colla- un’occasione mancata borazione, oltre ai gestori del porto tu- sia per Catania, sia per ristico di Marzamemi, sono stati la Siracusa Marina Yachting, Il sig. Gurreri e il di- Un’occasione, co- ving center “El Cachalote”, alcune so- munque, che il Console cietà primarie che operano nella zona, Il console Domenico Romeo