Nuova Stagione All’Incoronata a Capodimonte Il Rito Dell’Ammissione Tra I Candidati All’Ordine Sacro Di Sette Giovani, Presieduto Dal Vescovo Ausiliare Mons
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N. 45 • 14 gennaio 2018 • € 1,00 Anno LXXII • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut. 014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli VITA DIOCESANA Per Napoli un anno di speranza, L’ammissione abbandoniamo la cultura del lamento al Sacro Ordine di sette seminaristi 2 @ Crescenzio Card. Sepe VITA ECCLESIALE Gli appuntamenti dell’Ufficio Famiglia e Vita 4 SPECIALE La Giornata della Pace e la “Festa dei Popoli” 8 e 9 PRIMO PIANO CITTÀ Con molta semplicità mi permetto di avanzare una proposta: creiamo un ta - volo di lavoro, eventualmente permanente come quello per l’ordine e la sicurez - za pubblica, magari con il coordinamento del Prefetto L’arcivescovo abbraccia a pagina 3 Arturo 11 Un ricordo di mons. Antonio Illibato 5 Gli interventi I concerti alla chiesa di San Potito 11 Antonio Botta • Valeria Chianese Antonio Colasanto • Oreste D’Amore L’ordinazione episcopale di mons. Michele Fusco 7 Carmen De Rosa • Gennaro Giannattasio L’alternanza scuola-lavoro presso il Museo diocesano 12 Bianca Iengo • Luigi Ortaglio Elena Scarici • Federico Scognamiglio La Giornata per la costruzione di nuove chiese 10 Possesso canonico a Santa Maria della Neve 14 Mariangela Tassielli • Gianpiero Tavolaro 2 • 14 gennaio 2018 Vita Diocesana Nuova Stagione All’Incoronata a Capodimonte il rito dell’Ammissione tra i candidati all’Ordine Sacro di sette giovani, presieduto dal Vescovo ausiliare mons. Lucio Lemmo «Siate voce che annuncia Cristo» Nella domenica Gaudete , la III domenica di Avvento (17 più io che vivo, ma è Cristo che vive in me» ( Gal 2,20). gnità ed l’elezione alla persona. Ecco i nomi dei sette giovani dicembre), presso la Basilica dell’Incoronata Madre del Rinnegare se stessi e aderire al Signore è un cammino non ammessi: Rosario Ascione (22 anni), Paolo Maria Citarella Buon Consiglio in Capodimonte è stato celebrato il rito facile, ma i giovani ammessi sostengono di aver deciso di “ri - (38), Antonio De Filippis (38), Biagio De Rosa (21), Riccardo dell’ammissione tra i candidati all’Ordine Sacro di sette gio - bellarsi alla mediocrità” (cf. Paolo VI) scegliendo Colui che Maria Formicola (23), Antonio Russo (37), Federico vani della diocesi di Napoli, presieduto dal vescovo ausiliare ha amato fino a donare la propria vita, pregando ininterrot - Scognamiglio (23). Sua Ecc.za Mons. Lucio Lemmo. tamente (cf. 1 Ts 5,16-24) e mettendosi in ascolto. Essi hanno risposto il loro “Eccomi”, disponibile e gene - L’ammissione tra i candidati al Sacro Ordine è una tappa La vocazione particolare a cui stanno aderendo è il sacer - roso all’ascolto e all’accoglienza. Successivamente sono sta - importante nel cammino verso il sacerdozio, in quanto il dozio diocesano, avendo come modello Cristo stesso. te loro poste due domande: la prima circa la disposizione a candidato pronuncia in maniera pubblica e tendenzialmen - Nella domenica della gioia, le letture del giorno hanno portare a termine la preparazione per poi assumere nella te definitiva il primo sì a Dio nella Chiesa, la quale nella per - aiutato i giovani a capire ciò per cui donano la loro vita; la Chiesa il ministero che a suo tempo sarà loro conferito; la se - sona dell’ordinario diocesano, il Cardinal Crescenzio Sepe, testimonianza di Giovanni Battista – il quale «venne come conda riguardava l’impegno nella formazione spirituale per del Rettore, dei formatori e dei padri spirituali, ha ricono - testimone per dare testimonianza alla luce» – ha indicato lo - divenire fedeli ministri di Cristo. sciuto la vocazione dei sette seminaristi, che hanno “conclu - ro a quale compito sono chiamati: essere voce che annuncia A tali domande hanno risposto con voce alta, esprimendo so” la fase di discernimento circa l’autenticità della vocazio - Cristo. un sì forte e convinto, pur coscienti che il cammino finaliz - ne, per cominciare quella rivolta a plasmare la propria iden - I giovani seminaristi hanno fatto proprie le parole «non zato alla spogliazione di sé e alla conformazione a Cristo, al - tità con quella presbiterale secondo le circostanze attuali. era la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce», sce - la crescita alla luce della Parola di Dio, è ancora lungo. I giovani, al terzo anno di formazione presso il Seminario gliendo di testimoniare Cristo con la vita, portandolo tra la È seguita poi la benedizione circa tali propositi chieden - Arcivescovile di Napoli, accompagnati dal loro educatore, gente e facendo comprendere che la salvezza viene da do l’aiuto al Signore al fine di essere preservati nella vocazio - don Davide Trapani, sotto la responsabilità del Rettore, Sua quell’Amore da cui scaturisce la vera consolazione. ne per divenire autentici apostoli del Vangelo. Ecc.za Mons. Salvatore Angerami, vescovo ausiliare di Avendo come modello Cristo, decidono di farsi prossimi Gli ammessi chiedono a tutti di pregare per loro affinché Napoli. Essi sono giunti a questa tappa dopo un percorso di a tutti, in particolare agli ammalati, ai poveri, ai sofferenti possano essere validi strumenti dell’amore di Cristo. La preparazione dal punto di vista umano, culturale e spiritua - portando non loro stessi, ma Colui che li ha mandati. Vergine Madre, la quale ha pronunciato un sì che si configu - le. Coraggiosamente hanno deciso di mettersi alla sequela di Il giorno dell’ammissione è stato un momento di forte ra come il modello più alto e sublime di ogni discepolato cri - Cristo buon pastore, cercando, come ha ricordato Mons. grazia, difficile da descrivere in poche battute, anche se può stiano, conceda a questi giovani di unire il loro “eccomi” al Lemmo durante l’omelia, di rinnegare se stessi riprendendo essere sintetizzato con il gesto rappresentativo della chia - suo, per poter dire con lei: “Eccomi sono il tuo servo Signore, le parole dell’evangelista Giovanni (3,30): «Egli deve cresce - mata di ciascun giovane per nome, un’azione peculiare nella avvenga per me secondo la Tua Parola”. re e io invece diminuire» in modo da poter dire «non sono storia della salvezza, attraverso la quale il Signore dona la di - Federico Scognamiglio Postulazione Cardinale Sisto Riario Sforza Sono disponibili, oltre le nuove immaginette già distribuite, anche dei depliants preparati sul Venerabile Cardinale Sisto Riario Sforza. Si possono ritirare presso la Curia Arcivescovile di Napoli, te - lefonando al Segretario della Postulazione don Francesco Rivieccio (33.55.77.77.26) o nei giorni di lunedì, martedì, merco - ledì e giovedì, dalle ore 9 alle ore 12, presso l’Archivio Storico Diocesano ( 081.557.42.95). Chiunque ricevesse grazie per intercessione del Venerabile Cardinale Sisto Riario Sforza, Arcivescovo di Napoli, è vivamente pregato di darne subito comunica - zione scritta a: Postulazione Cardinale Riario Sforza – Curia Arcivescovile – Largo Donnaregina, 22 – 80138 Napoli Le comunicazio - ni scritte devono essere corredate di indirizzo completo e recapito te - lefonico. Nuova Stagione Primo Piano Diocesi 14 gennaio 2018 • 3 Le parole dell’Arcivescovo al “Te Deum” di ringraziamento di fine anno. Il lavoro tra i problemi più gravi e la proposta a istituire un tavolo permanente per far fronte alla difficile questione della violenza giovanile Per Napoli un anno di speranza, abbandoniamo Dall’omelia di Natale la cultura del lamento dell’Arcivescovo @ Crescenzio Card. Sepe * Accogliere Un cordiale saluto e benvenuto a tutti e, in particolare, alle distinte Autorità, ci - vili e militari, ai cari Vescovi ausiliari, sa - Cristo cerdoti, diaconi, seminaristi. Siamo riu - niti, come è tradizione, per ringraziare il Signore misericordioso per il dono della nei vita che ci ha dato da vivere in quest’anno che sta per concludersi. Il nostro grazie a Dio vuole essere non poveri formale, ma reale e sentito, nel senso che deve “incarnarsi” nel nostro vissuto, per cui ognuno di noi è chiamato a prendere Dio è amore e chi ama tende atto della realtà nella quale è immerso. ad avvicinarsi, a parlare, ad Dobbiamo capire, insomma, se siamo di - sposti a compiere anche noi un “atto di unirsi a colui che ama. amore” per la nostra comunità travagliata Eppure, questo Natale di e sofferente. Ciò è tanto più necessario Dio, che ci narra una lunga perché la nostra amata Napoli è troppo in - generosamente vittima di quei “luoghi co - meravigliosa storia di amore muni” in cui si ritrovano, spesso insieme, iniziata fin dall’eternità, non verità e menzogna, realtà e infingimenti, sempre e non da tutti è stato dando luogo alla rappresentazione di una città raccontata solo attraverso i suoi ec - accolto come la Parola cessi e i suoi malesseri che, purtroppo, incarnata. Così, Gesù di non sempre sono inventati. Nazareth, il pellegrino Per restare nella realtà e nella verità del nostro vissuto, alla domanda “che anno è dispersione scolastica, alle amicizie sba - Parimenti si adopera il mondo della inviato dal Padre sulla terra, stato questo?”, non ho difficoltà a rispon - gliate, alla cultura della strada per la man - scuola che, con passione e abnegazione, si non è stato accolto né dai dere che, pur tra luci e ombre, sostanzial - canza o insufficienza dei luoghi che favo - preoccupa non solo di dare una istruzione potenti, né da chi mente è stato un anno di speranza. riscano la sana aggregazione e la corretta ai giovani ma anche di educarli e formarli Speranza di svolta e di cambiamento. formazione, il confronto, l’emulazione, la a una crescita e a una formazione sana e egoisticamente agisce solo Speranza di riscatto e di rinascita. buona compagnia. Qui siamo in presenza responsabile. La stessa Amministrazione per interessi. di vere baby gang della cui nascita e del lo - carceraria svolge una moderna e concreta Speranza di una nuova presenza sul pro - E noi, oggi? Quanti, anche scenio internazionale. Speranza di recu - ro imperversare ho lanciato l’allarme, azione di recupero e reinserimento socia - pero della credibilità offuscata se non per - ahimè, in questi ultimi anni e prima anco - le dei minori, avviando i giovani detenuti cristiani, dimenticano il duta.