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REGIONE NUCLEO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI

PREMESSA 3 1. Il contesto ambientale Regionale...... 3 2. Gli indicatori di contesto ...... 9 3. La Programmazione Regionale...... 12 3.1. La Programmazione sul POR Campania FESR 2007/13...... 12 3.2. La Programmazione sul POR Campania FESR 2014/20...... 13 4. La riorganizzazione del governo del sistema idrico campano: l’EIC...... 15 5. Gli Interventi ex Grande Progetto “ Completamento della riqualificazione e recupero del Fiume Sarno”...... 17 5.1 Gli obiettivi ...... 17 5.2 Gli interventi infrastrutturali...... 18 5.3 Le espropriazioni...... 19 5.4 Lo status procedurale...... 20 5.5 Il Contributo al perseguimento dei target del POR Campania FESR 2014/20 ...... 24 6. Valutazione Sintetica...... 25 Il perseguimento dei target ...... 26 La durata dei procedimenti ...... 26 7. “Opere di completamento della rete fognaria del di (SA) – Opere di tipo A- B1” 1° stralcio funzionale...... 28 7.1 Gli obiettivi ...... 28 7.2 Finanziamento sul POR Campania FESR 2007 - 2013 ...... 28 7.3 Finanziamento sul POR Campania FESR 2014 - 2020 ...... 29 7.4 Gli interventi infrastrutturali...... 30 7.5 Le espropriazioni...... 31 7.6 Lo status procedurale...... 31 7.7 Il Contributo al perseguimento dei target del POR Campania FESR 2014/20 ...... 33 8. Valutazione Sintetica...... 34

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Indice delle Tabelle

Tabella 1 - Tipologie di habitat di interesse comunitario presenti nei siti campani ...... 3 Tabella 2: Provincia di - elenco Parchi, riserve naturali e Siti Natura 2000 ...... 3 Tabella 3: Agglomerati interessati da procedura di infrazione - Provincia di Salerno- ...... 6 Tabella 4: Programma degli interventi di mitigazione del rischio idraulico di interesse regionale afferenti il bacino idrografico del fiume Sarno ex DGR 144/2018 ...... 14 Tabella 5: DGR 462/2018 - Assegnazione risorse per la realizzazione del “Programma degli interventi di mitigazione del rischio idraulico di interesse regionale afferenti il bacino idrografico del fiume Sarno” ex DGR 144/2018 ...... 15 Tabella 6: Comuni direttamente interessati dagli interventi ex GP “Completamento della riqualificazione e recupero del Fiume Sarno” - Popolazione residente e densità ...... 17 Tabella 7: fattori esogeni ...... 20 Tabella 8: stato procedurale- La Programmazione sul POR FESR 2007/13 ...... 20 Tabella 9:stato procedurale- La Programmazione sul POR FESR 2014/20 ...... 21 Tabella 10:stato procedurale- La fase di progettazione definitiva (POR FESR 2007/13)- la ripartizione in LOTTI: il LOTTO 1...... 22 Tabella 11:stato procedurale- La fase di progettazione definitiva (POR FESR 2007/13): il LOTTO 2...... 23 Tabella 12:stato procedurale - La fase di progettazione definitiva (POR FESR 2007/13): il LOTTO 3 ...... 23 Tabella 13:stato procedurale- La fase di progettazione definitiva (POR FESR 2007/13): Progetto Immateriale monitoraggio e protezione civile, I1 ...... 23 Tabella 14: estratto da Tabella 3 del RAA 2018 del POR FESR 2014/20: Indicatori di output comuni e specifici del programma per il FESR– priorità 5a ...... 25 Tabella 15:estratto da Tabella 1 del RAA 2018 del POR FESR 2014/20- Indicatori di risultato per il FESR Asse V - O.S. 5.1 - RIDUZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE COSTIERA ...... 25 Tabella 16: POR FESR 2007/13 - avanzamento realizzazione ...... 31 Tabella 17: POR FESR 2014/20 - avanzamento realizzazione ...... 32 Tabella 18: RIEPILOGO AVANZAMENTO AL 24/10/2018 ...... 33 Tabella 15: Indicatori di risultato specifici da programma per l’OS 6.3 ...... 33 Tabella 16: Indicatori di output da programma per l’OS 6.3 ...... 33

Indice delle figure Figura 1:Campania - mappa qualitativa della distribuzione territoriale delle infrazioni in materia di depurazione ...... 6 Figura 2: Tasso di turisticità nei parchi nazionali e regionali – numero di giornate di presenza (italiani e stranieri) nei comuni in aree terrestri protette nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante - Indicatore specifico di risultato 6.6.1 (dato regionale) ...... 9 Figura 3: Tasso di turisticità nei parchi nazionali e regionali – numero di giornate di presenza (italiani e stranieri) nei comuni in aree terrestri protette nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante - Indicatore specifico di risultato 6.6.1(dato provinciale) ...... 10 Figura 4: Lunghezza delle litoranee per qualità delle acque di balneazione sulla lunghezza totale della linea litoranea (valore percentuale) ...... 10 Figura 5: Coste non balneabili per inquinamento-Km di coste non balneabili per inquinamento su km di coste totali (percentuale) ...... 11 Figura 6: Provincia di Salerno - popolazione residente(*) ...... 17 Figura 7: Aree di rischio idraulico ...... 18 Figura 8: Aree di rischio idraulico ...... 30

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PREMESSA

1. Il contesto ambientale Regionale. La Campania, insieme all’Abruzzo e al Trentino Alto Adige, è tra le prime regioni d’Italia per superficie regionale interessata da misure di protezione ambientale1 con oltre 300 mila ettari complessivi di territorio protetto, pari a circa il 25% dell’intero territorio regionale, con una fitta rete di aree naturali protette per la tutela della biodiversità tanto che oltre il 30% dei comuni della Campania ha territori interessati da misure di protezione ambientale2, nei diversi habitat (marini e costieri e macchia mediterranea). Tra le aree protette assumono particolare rilevanza le aree della Rete Natura 2000 composta dai Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS) per la tutela degli habitat e delle specie protette, che concorrono alla tutela di numerosi habitat e specie faunistiche stanziali in Campania, ovvero in transito durante il percorso migratorio.

Tabella 1 - Tipologie di habitat di interesse comunitario presenti nei siti campani Superficie S.I.C. Superficie ZPS Tipologia Totale Regione % Totale Regione % (Km2) su TOT Regione (ha) su TOT Regione Habitat marini 100,52 0,7% 104,74 0,8% Habitat costieri e retro - costieri 30,13 0,2% 15,70 0,1% Laghi e fiumi 101,86 0,7% 164,79 1,2% Praterie 826,57 6,1% 561,59 4,1% Macchia mediterranea 414,26 3,0% 272,82 2,0% Habitat boschivi 925,77 6,8% 550,40 4,0% Altri (pareti calcaree, grotte, campi di lava..) 194,73 1,4% 147,46 1,1% Totale 2.593,84 19,1% 1.817,49 13,4% Fonte: elaborazione NVVIP su dati MATTM - 2016

Questo sistema così vasto di protezione testimonia la indiscussa ricchezza di specie animali, vegetali e di ambienti naturali e seminaturali che caratterizzano l’intero territorio campano. In provincia di Caserta, per esempio, sono presenti cinque aree protette istituite ai sensi della L.r. 33/1993 “Istituzione di parchi e riserve regionali in Campania”, per una superficie complessiva pari a circa 36.330 [ha], il 13,8% dell’intera superficie provinciale3; in provincia di Avellino le aree protette interessano una superficie ancora maggiore, per complessivi 251.695,00[ha], ed ancora più vasta ed articolata è la presenza di aree protette che si registra in provincia di Salerno, dove quelle riconosciute (Parchi, Riserve, Oasi e Siti Rete Natura 2000) sono ben 72, come elencati nella seguente tabella. Tabella 2: Provincia di Salerno - elenco Parchi, riserve naturali e Siti Natura 2000 Tipologia Area Protetta Denominazione Superficie Parchi Nazionali Cilento, Vallo di Diano e Alburni 181.048 ha Bacino Idrografico del fiume Sarno 3.436 ha Parchi Regionali Monti Lattari 16.000 ha Monti Picentini 62.200 ha Punta Campanella 1.539 ha Aree Marine Protette Costa degli Infreschi e della Masseta 2.332 ha Santa Maria di 7.095 ha Riserve Statali Valle delle Ferriere 455 ha Foce Sele e Tanagro 7.284 ha Riserve Regionali Monti Eremita Marzano 3.680 ha

1 Rapporto Ambientale del POR FESR 2014-2020. 2 Aree della Rete Natura 2000 composta dai Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS) per la tutela degli habitat e delle specie protette che concorrono alla tutela di numerosi habitat e specie faunistiche stanziali in Campania ovvero in transito durante il percorso migratorio. Cfr. Rapporto Ambientale del POR FESR 2014-2020. 3 http://www.provincia.caserta.it/ambiente/?page_id=8 Pag. 3/ 35

Tipologia Area Protetta Denominazione Superficie Alburni (IT8050055) 25.368 ha Alta Valle del Fiume Bussento (IT8050001) 625 ha Alta Valle del Fiume Calore Lucano (Salernitano) (IT8050002) 4.668 ha Balze di (IT8050006) 1.201 ha Basso corso del Fiume Bussento (IT8050007) 414 ha Capo Palinuro (IT8050008) 1 ha Costa tra Marina di e Policastro Bussentino (IT8050047) 1 ha Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse (IT8050048) 2.841 ha Costiera amalfitana tra e il Torrente Bonea (IT8050009) 1 ha Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea (IT8050054) 1 ha Costiera amalfitana tra Nerano e (IT8030006) 1 ha Dorsale dei Monti Lattari (IT8030008) 14.564 ha Fasce litoranee a destra e a sinistra del Fiume Sele (IT8050010) 630 ha Fascia interna di Costa degli Infreschi e della Masseta (IT8050011) 701 ha Fiume Alento (IT8050012) 3.024 ha Fiume Irno (IT8050056) 100 ha Fiume Mingardo (IT8050013) 1.638 ha Fiumi Tanagro e Sele (IT8050049) 3.677 ha Fondali marini di Punta Campanella e Capri (IT8030011) 100 ha Grotta di (IT8050016) 3 ha Isola di Licosa (IT8050017) 70 ha Isolotti Li Galli (IT8050018) 90 ha Lago Cessuta e dintorni (IT8050019) 546 ha Massiccio del Monte Eremita (IT8050020) 10.570 ha Siti Rete Natura 2000 Medio corso del Fiume Sele - Persano (IT8050021) 1.515 ha Montagne di (IT8050022) 17.123 ha Monte Accelica (IT8040009) 4.795 ha Monte Bulgheria (IT8050023) 2.400 ha Monte Cervati e dintorni (IT8050046) 36.912 ha Monte Cervati, Centaurino e Montagne di (IT8050024) 27.898 ha Monte Cervialto e Montagnone di Nusco (IT8040010) 11.884 ha Monte della Stella (IT8050025) 1.179 ha Monte Licosa e dintorni (IT8050026) 1.096 ha Monte Mai e Monte Monna (IT8050027) 10.116 ha Monte Motola (IT8050028) 4.690 ha Monte Sacro e dintorni (IT8050030) 9.634 ha Monte Soprano e Monte Vesole (IT8050031) 5.674 ha Monte Sottano (IT8050050) 212 ha Monte Terminio (IT8040011) 9.359 ha Monte Tresino e dintorni (IT8050032) 1.339 ha Monti Alburni (IT8050033) 23.622 ha Monti della Maddalena (IT8050034) 8.511 ha Monti di , Monte Polveracchio, Monte Boschetiello e Vallone 14.307 ha della Caccia di Senerchia (IT8050052) Monti di Lauro (IT8040013) 7.040 ha Monti Soprano, Vesole e Gole del Fiume Calore Salernitano 5.974 ha (IT8050053) Parco marino di Punta degli Infreschi (IT8050037) 100 ha Parco marino di S. Maria di Castellabate (IT8050036) 100 ha

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Tipologia Area Protetta Denominazione Superficie Pareti rocciose di Cala del Cefalo (IT8050038) 38 ha Picentini (IT8040021) 63.728 ha Pineta di Sant'Iconio (IT8050039) 358 ha Rupi costiere della Costa degli Infreschi e della Masseta 273 ha (IT8050040) Scoglio del Mingardo e spiaggia di Cala del Cefalo (IT8050041) 1 ha Sorgenti del Vallone delle Ferriere di (IT8050045) 459 ha Stazione a Genista cilentana di (IT8050042) 5 ha Valloni della Costiera Amalfitana (IT8050051) 227 ha Riserve Biosfera MAB Cilento e Vallo di Diano 395.503 ha La Punta (Oasi Blu Affiliata WWF) 157 ha Oasi WWF Bosco Camerine 335 ha Oasi WWF di Persano 110 ha Altre Aree Protette Oasi WWF Diecimare 224 ha Oasi WWF Grotte del Bussento 607 ha Fiume Alento 3.024 ha Monte Polveracchio 200 ha Fonte: elaborazione NVVIP su dati http://www.parks.it/regione.campania/index.php?prov=SA

La Provincia di Salerno, pur essendo così ricca di aree protette di rilevante valenza ambientale, purtroppo, è gravata da più procedure di infrazione per carenze infrastrutturali finalizzate al corretto e completo drenaggio dei reflui fognari urbani e della relativa depurazione. I principali effetti di tale carenza si riverberano principalmente sui corsi d’acqua superficiale del bacino del Sarno, ed in particolare nella Solofrana e nello stesso fiume Sarno. Si tratta di un’area ad elevato livello di antropizzazione non solo urbano, atteso che nel bacino del Sarno incidono anche diversi conglomerati industriali, che contribuiscono in maniera rilevante al carico inquinante che deve essere trattato a tutale dell’ambiente in cui sono collocati. La Direttiva 91/271/CEE, recepita dall’Italia con il DLgs.152/2006 e ss.mm.ii, il cosiddetto Codice dell’Ambiente, prevede che tutti gli agglomerati con carico generato maggiore di 2.000 abitanti equivalenti (a.e.) forniti di adeguati sistemi di reti fognarie e trattamento delle acque reflue, secondo precise scadenze temporali, ormai già superate, in funzione del numero degli abitanti equivalenti e dell’area di scarico delle acque (area normale o area sensibile). Per i ritardi registrati nell’attuazione della Direttiva 91/271/CEE, l’Italia ha già subito due condanne da parte della Corte di Giustizia Europea, la C565-10 (Procedura 2004-2034) e la C85-13 (Procedura 2009-2034) e l’avvio di una ulteriore procedura di infrazione (Procedura 2014-2059). Il Governo nazionale, per tali motivi, ha nominato un Commissario Straordinario4 con compiti di coordinamento e realizzazione, in un lasso di tempo rapido, degli interventi diretti ad assicurare il rispetto delle sentenze di condanna emesse dalla Corte di Giustizia dell’UE mediante interventi di adeguamento sui sistemi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue per gli agglomerati non ancora dichiarati conformi al 31 dicembre 2016, ivi inclusa la gestione degli impianti, fino a quando l’agglomerato urbano corrispondente non sia reso conforme a quanto stabilito dalla norma. La figura seguente riporta, qualitativamente e quantitativamente, l’incidenza della carenza depurativa regionale, che si rileva essere pressoché omogeneamente distribuita su tutto il territorio.

4 Ai sensi dell’art.2 del D.L. 243/2016 "Commissario Straordinario per la progettazione, l’affidamento e la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione oggetto di sentenza di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul trattamento delle acque reflue urbane" Pag. 5/ 35

Figura 1:Campania - mappa qualitativa della distribuzione territoriale delle infrazioni in materia di depurazione

Fonte: http://www.acqua.gov.it/index.php?id=27&a=3

Al fine di una puntuale individuazione delle criticità depurative sanzionate, si riporta, qui di seguito, la tabella riassuntiva dei 42 agglomerati interessati da procedura di infrazione entro cui ricadono anche gli interventi di cui all’ex Grande Progetto “Completamento della Riqualificazione e recupero del Fiume Sarno”.

Tabella 3: Agglomerati interessati da procedura di infrazione - Provincia di Salerno- n AGGCODE AGGLOMERATO PROCEDURA INFRAZIONE 1 IT150000000009 Capaccio C 565-10 art. 4, par. 1 e 3, dir. 91/271/CE 2 IT150000000009 Capaccio C 565-10 artt. 4-7 dir. 91/271/CE nelle forme previste 3 IT150000000010 C 565-10 art. 4, par. 1 e 3, dir. 91/271/CE 4 IT150000000010 Battipaglia C 565-10 artt. 4-7 dir. 91/271/CE nelle forme previste Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 5 IT150000000020 Salerno PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita Mercato tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 6 IT150000000021 PR 2014-2059 Sanseverino all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 7 IT150000000024 Scafati PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 8 IT150000000025 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 9 IT150000000026 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 10 IT150000000036 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita Montesano sulla tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 11 IT150000000038 PR 2014-2059 Marcellana all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario.

Pag. 6/ 35 n AGGCODE AGGLOMERATO PROCEDURA INFRAZIONE Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 12 IT150000000042 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Questo agglomerato risulta non conforme all'articolo 4 in quanto non è stato 13 IT150000000043 Maiori PR 2014-2059 dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 14 IT150000000046 Teggiano PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Questo agglomerato risulta non conforme all'articolo 4 in quanto non è stato 15 IT150000000047 Camerota PR 2014-2059 dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Questo agglomerato risulta non conforme all'articolo 4 in quanto non è stato 16 IT150000000053 PR 2014-2059 dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 17 IT150000000054 Ascea PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3).Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 18 IT150000000056 1 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 19 IT150000000064 Caposele PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Questo agglomerato risulta non conforme all'articolo 4 in quanto non è stato 20 IT150000000083 Paduli PR 2014-2059 dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 21 IT150000000109 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 22 IT150000000111 Casalvelino PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 23 IT150000000112 Castellabate PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 24 IT150000000113 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 25 IT150000000114 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 26 IT150000000116 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Questo agglomerato risulta non conforme all'articolo 4 in quanto non è stato 27 IT150000000117 PR 2014-2059 dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita 28 IT150000000121 Tramonti PR 2014-2059 tramite IAS (violazione art. 3). Questo agglomerato risulta non conforme all'articolo 4 in quanto non è stato 29 IT150000000123 PR 2014-2059 dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 30 IT150000000124 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Questo agglomerato risulta non conforme all'articolo 4 in quanto non è stato 31 IT150000000125 PR 2014-2059 dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario.

Pag. 7/ 35 n AGGCODE AGGLOMERATO PROCEDURA INFRAZIONE Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita 32 IT150000000126 PR 2014-2059 tramite IAS (violazione art. 3). Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 33 IT150000000127 Polla PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 34 IT150000000128 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 35 IT150000000129 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita San Gregorio tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 36 IT150000000131 PR 2014-2059 Magno all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 37 IT150000000132 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 38 IT150000000134 Sanza PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 39 IT150000000140 PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita Sicignano degli tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 40 IT150000000148 PR 2014-2059 Alburni all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 41 IT150000000149 Casalbuono PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Una parte del carico generato non confluisce al sistema fognario né risulta gestita tramite IAS (violazione art. 3). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme 42 IT150000000152 Casalvelino PR 2014-2059 all'articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario. Elaborazione NVVIP su fonte http://www.acqua.gov.it/index.php?id=57

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2. Gli indicatori di contesto L’integrazione tra ambiente e cultura può ancora rivestire un ruolo strategico nello sviluppo di politiche di valorizzazione territoriale incardinate sull’offerta grazie alla qualità ed alle specificità delle culturali locali. L’esperienza maturata dagli enti gestori delle aree naturali protette italiane, ad esempio, raccolta nel Libro Bianco5, ha già dato testimonianza dell’importante lavoro svolto dai parchi italiani in questi ultimi anni, soprattutto alla luce dei nuovi scenari globali che aprono la strada ad un’economia sempre più attenta alle tematiche ambientali ed alla sostenibilità in molti processi produttivi e gestionali. I principali indicatori per il settore del turismo e del turismo naturalistico6 in particolare, continuano, infatti, a mostrare un contesto di relativa crescita, nonostante il permanere di una crisi economica di lungo periodo che stenta a recuperare. Nell’ambito del POR Campania 2014/20 l’andamento del turismo a vocazione ambientale è monitorato per il tramite dell’indicatore ISTAT “Tasso di turisticità nei parchi nazionali e regionali”, che nel POR FESR 2007/13, che costituisce l’Indicatore specifico di risultato 6.6.1. Per esso in Campania, in corrispondenza dell’avvio della Programmazione 2014/20, si registra un trend positivo già su quattro annualità il che, compatibilmente con il contesto economico generale, fa ben sperare per un recupero dei valori ante crisi del 2007, sintomi di una vocazione e di una potenzialità di fatto già espressa storicamente. Dalla figura 2 si può infatti rilevare che nel 2007 il valore dell’indicatore di risultato 6.6.1 (4,7%) coincideva con il target al 2023 dell’attuale Programmazione FESR 2014-20, il che conferma, quindi, che perseguire il target di Programma equivale a recuperare una potenzialità turistica del territorio già esistente e ben nota. Figura 2: Tasso di turisticità nei parchi nazionali e regionali – numero di giornate di presenza (italiani e stranieri) nei comuni in aree terrestri protette nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante - Indicatore specifico di risultato 6.6.1 (dato regionale) 12,0 Campania Italia 10,0

8,0

6,0 4,7

4,0 3,1 3,3

2,0

0,0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: ISTAT- https://www.istat.it/it/archivio/16777 dataset: OT6–dati regionali

Lo stesso indicatore ISTAT, se indagato su scala provinciale e con un maggiore specialismo, documenta che il territorio della Provincia di Salerno si conferma (con trend crescente nell’ultimo quinquennio) come prima provincia per tasso di turisticità nei parchi nazionali e regionali (cfr. fig.3). A livello regionale un altro elemento di attrattiva turistica collegato alle risorse naturali è rappresentato dalle località costiere, che risultano avere un livello di attrattività direttamente collegato a quello della qualità delle acque marine di costa, che, a sua volta, incide ovviamente sul loro livello di balneabilità.

5 http://www.federculture.it/wp-content/uploads/2013/01/LibroBianco_Parchi-e-Cultura.pdf 6 Rilevazioni ISTAT- https://www.istat.it/it/archivio/16777 Pag. 9/ 35

Figura 3: Tasso di turisticità nei parchi nazionali e regionali – numero di giornate di presenza (italiani e stranieri) nei comuni in aree terrestri protette nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante - Indicatore specifico di risultato 6.6.1(dato provinciale) 8,0 Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno 7,0

6,0

5,0

4,0

3,0

2,0

1,0

0,0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Fonte: ISTAT- https://www.istat.it/it/archivio/16777 dataset: OT6 – dati provinciali

Chiaramente il tema della qualità delle acque marine e della balneabilità in generale, in Campania riveste notevole rilevanza non solo per gli impatti diretti ed indiretti sul tessuto economico e sui livelli di morbilità della popolazione, ma anche per le amplificazioni e strumentalizzazioni di tipo mediatico e per la complessità di gestione del fenomeno, che costituisce la sintesi di una serie diffusa di concause a volte apparentemente scollegate tra loro, che richiedono interventi di carattere sistemico e di lungo periodo. Per comprendere meglio l’entità del fenomeno, si pensi che, nel Report dell’ISTAT “LE STATISTICHE DELL’ISTAT SULL’ACQUA | ANNI 2015-2018 “ del 22/3/2019, si legge che in Sicilia, Campania e Calabria, più del 2% di costa monitorata è stata interdetta ai bagnanti, soprattutto per la presenza di scarichi delle acque reflue urbane che possono dare origine a fenomeni di inquinamento, incidendo sulla qualità finale delle acque di balneazione dove, in Campania, il gap tra “acque di balneazione” e “acque di balneazione con qualità eccellente” si attesta al 10% (dato coincidente con le Marche e secondo solo al Molise). Figura 4: Lunghezza delle litoranee per qualità delle acque di balneazione sulla lunghezza totale della linea litoranea (valore percentuale)

https://www.istat.it/it/files/2019/03/Testo-integrale_Report_Acqua_2019.pdf

In generale si rileva una specularità diretta tra il tasso di turisticità dei territori costieri ed il tasso di balneabilità delle loro coste, anche se in merito non è disponibile un dato ufficiale ISTAT aggiornato, essenzialmente in quanto l’indicatore ufficiale relativo ai Km di coste non balneabili per inquinamento su km di coste totali, in valore percentuale, vede come ultimo dato disponibile il 2008.

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A livello regionale, nel 2008, dato di riferimento per l’avvio dell’attuale ciclo di programmazione, la Provincia di Caserta risultava essere la prima provincia campana per i chilometri di costa non balneabili per inquinamento7 rispetto ai chilometri di costa totali della regione Campania seguita dalla Provincia di Napoli, nelle cui acque confluisce il fiume Sarno, in comune di Castellammare di Stabia. Figura 5: Coste non balneabili per inquinamento-Km di coste non balneabili per inquinamento su km di coste totali (percentuale) 70,0 Caserta Napoli Salerno 66,1 60,0 63,7

50,0

40,0

30,0

20,0

10,0

0,0 2005 2006 2007 2008

Fonte: ISTAT- https://www.istat.it/it/archivio/16777 dataset: OT6 – dati provinciali - Ind. 007_P

7 La non balneabilità per inquinamento comprende l'inquinamento permanente (costa vietata per immissioni di fiumi, torrenti, ecc.) e l'inquinamento temporaneo accertato annualmente in base ai parametri del DPR 470/1992 e succ. modif. e per parametri non compresi in tale provvedimento (fonte: http://www.datiopen.it/it/opendata/Coste_non_balneabili_per_inquinamento). Pag. 11/ 35

3. La Programmazione Regionale. II bacino idrografico del fiume Sarno e dei suoi affluenti è un’area vasta che interessa tre province ed una superficie di oltre 400 chilometri quadrati, con circa 700.000 abitanti residenti stabilmente. Le aree di pianura sono a vocazione agricola e lungo le principali vie di acqua si concentrano industrie agroalimentari, conciarie e metalmeccaniche che in passato hanno raggiunto anche proporzioni consistenti. L’attuale configurazione del sistema di drenaggio superficiale del suolo è il risultato di numerosi interventi che, nel corso dei secoli, hanno progressivamente stravolto gli scenari originari, trasformando il reticolo idrografico principale in una fitta maglia di canalizzazioni artificiali. La Regione Campania, da tempo, ha individuato nel fiume Sarno e nella sua riqualificazione una delle principali criticità del territorio regionale. Già nel 1995 il Prefetto di Napoli ex OPCM14/4/1995 fu individuato quale Commissario per il superamento dello stato di emergenza socio- economico- ambientale nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno e, nell’ambito delle sue funzioni, affidò fin dal 1999 al Consorzio Interuniversitario C.U.G.RI. (Centro Universitario per la previsione e prevenzione Grandi Rischi) uno studio specifico con "l'incarico di individuare possibili scenari per risolvere i problemi di allagamento che interessano il Sarno ed i suoi affluenti principali”. Successivamente, il Commissario delegato per l’emergenza idrogeologica in Campania, oltre ad occuparsi della ricostruzione e della messa in sicurezza di Sarno e degli altri Comuni colpiti dagli eventi franoso – alluvionali del maggio 1998, si concentrò, nell’ambito delle sue competenze, anche sulla sistemazione idrogeologica del fiume Sarno, in stretto rapporto di collaborazione con l’Autorità di Bacino del Sarno, prevedendo la progettazione e l’esecuzione di una serie di interventi significativi. L’Autorità di bacino del Sarno, competente in illo tempore8, con la redazione del Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico (PAI), identificava gli interventi necessari per la mitigazione del rischio medesimo, suddivideva il territorio a rischio e le aree inondabili in “fasce fluviali” (A, B, C, a seconda della serietà e gravità del rischio) e individuava le aree a rischio idrogeologico9.

3.1. La Programmazione sul POR Campania FESR 2007/13. Nel corso del precedente ciclo di programmazione, nell’ambito del POR Campania FESR 2007/13, con la DGR n. 122 del 28/03/2011, fu programmato il Grande Progetto “Completamento della riqualificazione e recupero del fiume Sarno” con risorse a valere sul POR CAMPANIA–FESR 2007-2013 –Asse I - Obiettivo Specifico 1.5. “Rischi naturali” per un importo complessivo di euro 217.472.302,30 di cui euro 200.777.098,31, a valere sulle risorse del POR Campania 2007/2013 e 16.695.203,99 a valere su fondi regionali. Il Grande Progetto si articolava in cinque lotti di interventi infrastrutturali, oltre ad un intervento immateriale di monitoraggio che, “…recepivano il Progetto di Fattibilità redatto nell’ambito del Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico al fine di indicare le azioni strutturali da attuare nel medio e lungo periodo per riportare i livelli di rischio idraulico stimati entro la soglia di rischio accettabile;”10 ; interventi che, come descritto nella scheda di cui all’Allegato 1 alla stesse DGR 122/2011 erano finalizzati “…alla sistemazione idraulica, alla riduzione del rischio idrogeologico ed alla riqualificazione ambientale del fiume Sarno, compresa la rete di affluenti e canali ad esso connessi. Gli interventi di riduzione del rischio idrogeologico e riqualificazione consistono in interventi strutturali diretti e interventi non strutturali, a corredo ed

8 Oggi confluita nell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale. 9 Il D.Lgs. 152/06, infatti, all’art. 61, co. 3, sopprime le Autorità di Bacino previste dalla legge 183/89 ed istituisce i “distretti idrografici”, ossia aree di terra e di mare costituite da uno o più bacini idrografici limitrofi e dalle rispettive acque sotterranee e costiere, che costituiscono le principali unità per la gestione dei bacini idrografici. Parimenti, la DGR 663/2006 garantisce la continuità amministrativa delle funzioni esercitate dalle Autorità di bacino regionali ed interregionali di cui alla L.R. 8/1994. Dal 1 giugno 2012, l'Autorità di bacino regionale Nord Occidentale della Campania è stata incorporata nell'Autorità di bacino regionale del Sarno che viene denominata Autorità di bacino regionale della Campania Centrale (DPGR n. 143 del 15/05/2012, in attuazione della L.R. 1/2012 art. 52 c.3 lett.e). 10 Cfr. pag. 2 nota DG 60.06.00 – prot. n. PG/2019/0586778 del 2/10/2019 Pag. 12/ 35 ottimizzazione dei primi, volti alla tutela e alla riqualificazione degli ambiti interessati. L’obiettivo del GP è di ridurre significativamente i livelli di pericolosità idraulica individuati dal Piano Stralcio di Bacino. Si evidenzia che il progetto limiterà in maniera drastica i frequentissimi fenomeni di esondazione che interessano una popolazione di oltre 700.000 abitanti, condizionando negativamente lo sviluppo socio-economico delle aree interessate.”.

Malgrado la sua rilevanza strategica, il Grande Progetto “Completamento della riqualificazione e recupero del fiume Sarno”11, ha purtroppo registrato notevoli rallentamenti nell’avanzamento delle procedure di perfezionamento progettuale ed autorizzativo anche per effetto di 3 ricorsi al T.A.R. della Campania avverso il Decreto di chiusura della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (DD n. 177 del 02/12/2013)12 nonché, per i ritardi accumulatisi nello svolgimento della fase di conferenza dei servizi (lotti 1, 2 e 3) per l’acquisizione di ogni necessario parere e autorizzazione comunque dovuti ex lege. L’Ente regionale, preso atto con D.D. UOGP n. 14 del 30/06/2017 che il Grande Progetto “Completamento della riqualificazione e recupero del fiume Sarno” al 31 marzo 201713, non aveva prodotto spesa certificata, provvedeva al ritiro del Grande Progetto dal POR Campania 2007/13 con nota prot. 0650953 del 04/10/2017 dell’Autorità di Gestione.

3.2. La Programmazione sul POR Campania FESR 2014/20. In continuità con il precedente ciclo di programmazione 2007/13, anche al fine di cogliere le opportunità socio-economiche derivanti da una programmazione strategica di investimenti in servizi, infrastrutture e trasporti particolarmente onerosa in Campania stante il contesto generale, il POR Campania FESR 2014/20, ha strategicamente programmato Assi di intervento e azioni specifiche finalizzate alla conservazione della biodiversità e la restituzione all’uso produttivo di aree inquinate. Nell’ambito di tale linea strategica di azione, l’Ente regionale ha previsto azioni sinergiche tra patrimonio paesaggistico/ambientale, patrimonio culturale e produzioni agro-alimentari di pregio. Si tratta di azioni che intervengono su problematiche ambientali rilevanti, quali la gestione del ciclo rifiuti in coerenza con il Piano dei rifiuti Regionali, la bonifica dei territori inquinati, il miglioramento del servizio idrico integrato regionale, l’innalzamento del livello di qualità dei corpi idrici. Per adempiere agli obblighi imposti dal diritto dell'Unione in materia ambientale e soddisfare le esigenze individuate dagli Stati membri, la Regione Campania, nell’ambito del suo PO FESR 2014/20, ha programmata la priorità 5a, finalizzata al conseguimento dell’Obiettivo Specifico 5.1, RIDUZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE COSTIERA attraverso tre specifiche linee di Azione ad esso correlate, come di seguito dettagliato:  Azione 5.1.1 - Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza dei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera  Azione 5.1.2 - Manutenzione straordinaria del reticolo idraulico, delle reti discolo e sollevamento acque, laminazione delle piene e stabilizzazione delle pendici, utilizzando, ove possibile, infrastrutture verdi  Azione 5.1.3 - Interventi di realizzazione, manutenzione e rinaturalizzazione di infrastrutture verdi e servizi ecosistemici funzionali alla riduzione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici Di conseguenza14, per le motivazioni esposte al paragrafo precedente, con la DGR 282 del 23/5/2017 veniva disposto di:

11 Conformemente agli orientamenti di chiusura approvati, anche il Grande Progetto “Completamento della riqualificazione e recupero del fiume Sarno”, come gli altri Grandi progetti del POR 2007/13, è stato sottoposto alla c.d. “fasizzazione”, per un importo pari a euro 3.570.407, al lordo delle economie, a valere sul POR Campania FESR 2007/13 (Fase I), e per un importo pari a euro 197.206.691,06 a valere sul POR Campania FESR 2014/20 (Fase II) 12 Ricorsi positivamente risolti solo in data 23/10/2014 con sentenza definitiva. 13 31 marzo 2017, termine ultimo previsto dagli Orientamenti comunitari per la chiusura del POR Campania FESR 2007- 2013. 14 In data 28/07/2016 la CE ha approvato la suddivisione in due fasi del GP, di cui la prima da eseguirsi entro la programmazione 2007/2013 e la seconda entro la fine del 2019, essendo i tempi di attuazione della seconda fase non compatibili con la data di chiusura del POR Campania FESR 2007/2013 (Decisione C(2016)5042). Pag. 13/ 35

 “…demandare alla D.G. “Autorità di Gestione FESR” il ritiro del GP dal FESR 2007-2013 e ogni adempimento consequenziale, anche in merito alla modifica dell’elenco dei Grandi Progetti del PO FESR 2014-2020 approvato con la Decisione n. C(2015)8578, tenendo conto dell'evoluzione tecnica ed attuativa degli interventi previsti nel Grande Progetto;”.  “…demandare al Beneficiario - Ufficio Speciale 60 06 00 …omissis… , l’adozione degli atti necessari per l’ammissione a finanziamento, a valere sulle risorse del POR FESR 2014- 2020 – OT 5 – Prevenzione dei rischi naturali e antropici – Priorità di investimento 5a, dei seguenti interventi…”:

n. Nome identificativo del progetto Lotto 1 Scolmatore di foce e litorale Torre Annunziata Adeguamento e sistemazione fiume Sarno a monte traversa di Scafati e dell’alveo Comune Lotto 2 Nocerino 1° tronco, realizzazione area di es ondazione di Vetice e ampliamento vasca cicalesi; Sistemazione ed adeguamento alveo Comune Nocerino 2° tronco, Cavaiola e Solofrana a Lotto 3 valle della vasca di Pandola e realizzazione della vasca Casarzano Realizzazione vasche comparto alta Solofrana, Calvagnola e Lavinaio ed adeguamento della Lotto 4 Solofrana a monte della vasca di Pandola 2°tronco Lotto 5 Adeguamento e sistemazione di canali secondari

Lotto 6 Progetto immateriale di monitoraggio e protezione civile

Stante il ritiro del GP “Completamento della riqualificazione e recupero del Fiume Sarno” dal POR Campania FESR 2007/1315, con DGR n.144 del 13.3.2018, veniva definito il “Programma degli interventi di mitigazione del Rischio idraulico di interesse regionale afferenti il bacino idrografico del fiume Sarno” (Cfr tab. 4) affidando all’Ufficio Speciale 60.06.00–UOD 60.06.02 Progettazione, “…il compito di assicurare l’attuazione degli interventi di cui all’indicato Programma.”.

Tabella 4: Programma degli interventi di mitigazione del rischio idraulico di interesse regionale afferenti il bacino idrografico del fiume Sarno ex DGR 144/2018 Titolo intervento Opere di riqualificazione ambientale Torre Annunziata Adeguamento canale Bottaro a seconda foce Adeguamento e sistemazione fiume Sarno a monte traversa di Scafati e dell’alveo Comune Nocerino 1° tronco, realizzazione area di esondazione di Vetice e ampliamento vasca Cicalesi Sistemazione ed adeguamento alveo Comune Nocerino 2° tronco, Cavaiola e Solofrana a valle della vasca di Pandola e realizzazione della vasca Casarzano Realizzazione vasche comparto alta Solofrana, Calvagnola e Lavinaio ed adeguamento della Solofrana a monte della vasca di Pandola 2°tronco Adeguamento e sistemazione di canali secondari Progetto immateriale di monitoraggio e protezione civile Vasche di laminazione vesuviane (Studio per la risoluzione delle problematiche relative al Canale Conte di Sarno decreto dirigenziale n. 16 del 06.02.2007) Rifunzionalizzazione Canale Conte di Sarno (Studio per la risoluzione delle problematiche relative al Canale Conte di Sarno decreto dirigenziale n. 16 del 06.02.2007) Interventi di bonifica e rimozione dei sedimenti inquinati nonché di sistemazione idraulica del bacino idrografico del fiume Sarno, limitatamente al tratto finale compreso tra la traversa di Scafati e la foce del fiume Sarno Intervento di manutenzione straordinaria delle vasche pedemontane del Vesuvio, Pianillo e Fornillo Fonte: Elaborazione NVVIP

La suddetta riprogrammazione sul POR Campania FESR 2014/20 si è perfezionata con la DGR 462 del 17/7/2018, che ha assegnato le risorse finanziarie per singolo intervento identificandone la fonte, come riepilogato nella tabella che segue.

15 ex DGR 282 del 23/05/2017 Pag. 14/ 35

Tabella 5: DGR 462/2018 - Assegnazione risorse per la realizzazione del “Programma degli interventi di mitigazione del rischio idraulico di interesse regionale afferenti il bacino idrografico del fiume Sarno” ex DGR 144/2018 Titolo intervento Importo Fonte finanziaria Rinvenienze POR Opere di riqualificazione ambientale Torre Annunziata € 21.291.436,78 2000/06 Adeguamento canale Bottaro a seconda foce € 49.894.166,32 Adeguamento e sistemazione fiume Sarno a monte traversa di Rinvenienze POR Scafati e dell’alveo Comune Nocerino 1° tronco, realizzazione € 49.743.976,34 2000/06 area di esondazione di Vetice e ampliamento vasca Cicalesi Sistemazione ed adeguamento alveo Comune Nocerino 2° Rinvenienze POR tronco, Cavaiola e Solofrana a valle della vasca di Pandola e 49.703.484,55 2000/06 realizzazione della vasca Casarzano Realizzazione vasche comparto alta Solofrana, Calvagnola e Rinvenienze POR Lavinaio ed adeguamento della Solofrana a monte della vasca di € 49.798.742,89 2000/06 Pandola 2°tronco € 18.693.311,02 POR FESR 2014/20 Adeguamento e sistemazione di canali secondari OS 5.1 € 3.274.745,76 POR FESR 2014/20 Progetto immateriale di monitoraggio e protezione civile OS 5.1 Vasche di laminazione vesuviane (Studio per la risoluzione delle Rinvenienze POR problematiche relative al Canale Conte di Sarno decreto € 45.198.830,76 2000/06 dirigenziale n. 16 del 06.02.2007) Rifunzionalizzazione Canale Conte di Sarno (Studio per la Rinvenienze POR risoluzione delle problematiche relative al Canale Conte di € 41.589.802,31 2000/06 Sarno decreto dirigenziale n. 16 del 06.02.2007) Interventi di bonifica e rimozione dei sedimenti inquinati nonché di sistemazione idraulica del bacino idrografico del fiume Sarno, POR FESR 2014/20 € 49.955.081,96 limitatamente al tratto finale compreso tra la traversa di Scafati OS 5.1 e la foce del fiume Sarno Intervento di manutenzione straordinaria delle vasche POR FESR 2014/20 € 22.576.888,87 pedemontane del Vesuvio, Pianillo e Fornillo OS 5.1 Fonte: Elaborazione NVVIP

Complessivamente a valere sul POR FESR 2014/20 è stata imputata una spesa programmata di € 94.500.027,61, come determinato a seguito di istruttoria dell’Ufficio Speciale Centrale Acquisti.

4. La riorganizzazione del governo del sistema idrico campano: l’EIC. La Regione Campania, in attuazione delle disposizioni del Codice dell’Ambiente (D. Lgs. n. 152 del 2006), al fine di disciplinare la gestione delle risorse idriche mediante l’istituzione di un servizio idrico integrato che consenta un uso razionale della risorsa che non pregiudichi il patrimonio idrico ha adottato la Legge Regionale del 2 dicembre 2015, n. 15, “Riordino del servizio idrico integrato e istituzione dell’Ente idrico campano (EIC)”16. L’Ente Idrico Campano o Ente Idrico è, dunque, un Ente di governo regionale, rappresentativo degli Enti locali della Regione del servizio idrico integrato nell'ambito territoriale ottimale identificato (cfr. art. 2 l.r. del 2/12/2015 nr. 5); ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotato di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile(cfr. art. 7, c. 2, l.r. del 2/12/2015 nr. 5). Per espressa previsione della norma, inoltre, gli Enti locali svolgono, proprio attraverso l’Ente Idrico Campano, le funzioni di organizzazione del servizio idrico integrato, di scelta della forma di gestione, di determinazione e modulazione delle tariffe all’utenza, di affidamento della gestione ed il relativo controllo di cui al Titolo II(cfr. art. 4 l.r. del 2/12/2015 nr. 5). All’art. 8 della stessa l.r. 5/2015, sono altresì elencate le competenze dell’EIC che, per facilità di lettura sono qui di seguito riportate (cc. 1 e 2): a) predispone, adotta, approva ed aggiorna il Piano d'Ambito su scala regionale di cui all’articolo 149 del decreto legislativo 152/2006, secondo le procedure di cui all’articolo 16 e lo trasmette, entro dieci giorni dalla delibera di approvazione alla Regione, all’AEEGSI e al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

16 pubblicata sul BURC del 3.12.2015 Pag. 15/ 35 b) affida, per ogni Ambito distrettuale, la gestione del Servizio idrico integrato al soggetto gestore sulla base delle indicazioni di ciascun Consiglio di distretto in coerenza con quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria in materia; c) predispone la convenzione e i relativi disciplinari che regolamentano i rapporti con i soggetti gestori sulla base delle indicazioni dell’AEEGSI; d) svolge ogni altra funzione e competenza prevista dal decreto legislativo 152/2006. e) definire indici di produttività per la valutazione dell’economicità delle gestioni a fronte dei servizi resi; f) individuare livelli tecnologici e modelli organizzativi ottimali dei servizi; g) definire i parametri a supporto delle politiche tariffarie, nel rispetto delle competenze in capo all’EIC e all’AEEGSI; h) individuare situazioni di criticità e di irregolarità funzionale dei servizi o di inosservanza delle prescrizioni normative vigenti in materia, per l’azione di vigilanza a tutela dell’ambiente; i) promuovere la sperimentazione e l’adozione di tecnologie innovative; j) verificare la fattibilità e la congruità dei programmi di investimento in relazione alle risorse finanziarie e alla politica tariffaria.

Nell’ambito delle competenze di cui innanzi detto, sinergicamente all’Ente Regionale, l’EIC risulta essere soggetto competente nel “….verificare la fattibilità e la congruità dei programmi di investimento in relazione alle risorse finanziarie e alla politica tariffaria.” anche in relazione ai numerosi impianti di depurazione a servizio di grandi agglomerati urbani ed industriali (quali quelli di Solofra, Mercato S. Severino, Nocera Superiore, Castellammare) anche di elevata peculiarità (SOLOFRA), tutti recapitanti nei corpi idrici superficiali del reticolo idrografico del Sarno e, quindi, anche sugli interventi programmati in relazione agli interventi afferenti al Grande Progetto “ Completamento della riqualificazione e recupero del Fiume Sarno”. Questo, inoltre, è tanto più vero nel caso di specie, in quanto la rilevanza degli investimenti programmati ed il numero delle infrastrutture coinvolte in materia di ciclo integrato delle acque non possono non avere rilevanza diretta sulla tariffazione finale incombente sull’utenza.

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5. Gli Interventi ex Grande Progetto “ Completamento della riqualificazione e recupero del Fiume Sarno”. 5.1 Gli obiettivi

La strategia di sistemazione idraulica e messa in sicurezza del territorio, come prevista dal Grande Progetto “Completamento della riqualificazione e recupero del Fiume Sarno”, pur camminando in parallelo con il completamento degli interventi di disinquinamento del fiume Sarno17, aveva ed ha come obiettivo finale la realizzazione delle infrastrutture necessarie per dare risposta alla domanda di sicurezza e miglioramento della qualità ambientale per la popolazione, le infrastrutture e degli insediamenti produttivi direttamente interessati dai fenomeni alluvionali del bacino del fiume Sarno. I dati Istat, infatti, mostrano un progressivo decremento della popolazione residente di questa area su cui, sebbene non dedotto con al presente analisi, incidono in modo sensibile anche i frequentissimi disagi da esondazioni e/o l’elevatissimo numero di allerte idrogeologiche dichiarate dalla Protezione civile.

Tabella 6: Comuni direttamente interessati dagli interventi ex GP “Completamento della riqualificazione e recupero del Fiume Sarno” - Popolazione residente e densità Popolazione Comune Superficie Densità residenti [km²] [abitanti/km²] Sarno SA 31.585 40,00 790 Torre Annunziata NA 42.302 7,54 5.611 Scafati SA 50.516 19,90 2.539 NA 8.673 7,65 1.133 S. Valentino Torio SA 10.878 9,16 1.188 Poggiomarino NA 22.036 13,20 1.669 Nocera Inferiore SA 45.608 20,95 2.178 Mercato S. Severino SA 22.324 30,33 736 Montoro Superiore AV 19.740 40,14 492 SA 13.946 31,69 440 SA 34.151 13,77 2.481 Elaborazione NVVIP da fonte: https://www.tuttitalia.it/campania/provincia-di-avellino/53-comuni/superficie/

Figura 6: Provincia di Salerno - popolazione residente(*)

Elaborazione NVVIP su dati ISTAT (*) valori al 31/12 di ogni anno (http://demo.istat.it/pop2012/index.html)

L’ex Grande Progetto, come già detto, a mezzo della previsione di realizzazione di circa 25 interventi infrastrutturali di sistemazione idraulica e messa in sicurezza dei territori dal rischio idrogeologico connesso, oggi riprogrammati nell’ambito del “Programma degli interventi di mitigazione del Rischio idraulico di interesse regionale afferenti il bacino idrografico del

17 Avviato ed in parte realizzato dai vari Commissari di Governo nominati per "il superamento dello stato di emergenze socio — economico - ambientale nel bacino idrografico del fiume Sarno", che si sono succeduti dal 1995 al 31/12/2012, ereditato, in regime ordinario, dall'ARCADlS a decorrere dall'0l/01/2013 Pag. 17/ 35 fiume Sarno”18, conferma l’indirizzo strategico19 di cui alla progettazione Preliminare che è già stata approvata con la DGR n.124 del 20/3/2012, e cioè:

1. il potenziamento della capacità ricettiva del tratto terminale del fiume Sarno dopo la traversa Scafati con realizzazione di una seconda foce con funzione di scolmatore (priorità A1); 2. la realizzazione di volumi di laminazione ed aree di espansione per il contenimento delle piene nelle aree di monte del bacino (priorità A2); 3. l’adeguamento e sistemazione dei corsi d’acqua principali e secondari (priorità B e C). Figura 7: Aree di rischio idraulico

Fonte: Elaborazione NVVIP su base GIS

5.2 Gli interventi infrastrutturali20.

Il “Programma degli interventi di mitigazione del Rischio idraulico di interesse regionale afferenti il bacino idrografico del fiume Sarno” prevede la realizzazione di un sistema integrato di interventi di sistemazione idraulica e riassetto ambientale articolati in quattro Priorità funzionali alla strategia di riassetto idraulico-morfologico individuata.

 Priorità A1 Rientrano in tale categoria: - il completamento della riqualificazione idraulica ed ambientale del basso corso del fiume Sarno attraverso la realizzazione della seconda Foce - ovvero - mediante la modifica dell’opera idraulica denominata “traversa di Scafati”; - la rifunzionalizzazione del canale Bottaro e di una parte del c.d. Canale Conte Sarno;

18 DGR n.144 del 13.3.2018 19 Dati DG 60.06.00 – prot. n. PG/2019/0586778 del 2/10/2019 20 Non risultano pervenute dal ROS relazioni tecniche illustrative dei progetti dei singoli interventi Pag. 18/ 35

- la riqualificazione dell’ambito costiero interessato dalla nuova foce. -

 Priorità A2 Rientrano in tale categoria la realizzazione del sistema di vasche di laminazione e le aree di espansione controllata per il trattenimento a monte dei volumi di piena, opportunamente integrate nel contesto ambientale e paesaggistico.

 Priorità B e Priorità C Rientrano in tale categoria la sistemazione idraulica di alcuni tratti del reticolo principale e minore, con contestuale bonifica dei sedimenti in alveo e riqualificazione dell’ambiente fluviale, al fine di ricostituire continuità delle aree perifluviali e connessioni trasversali utili alla fruizione compatibile. Gli interventi sul reticolo principale sono finalizzati a potenziare la capacità di convogliamento dei corsi d’acqua entro i limiti possibili, in considerazione degli aspetti ambientali e della notevole urbanizzazione lungo le sponde, e consistono in generale in interventi di risagomatura dei profili di fondo e delle sezioni d’alveo e/o di manutenzione straordinaria. Le tipologie di intervento previste nell’ambito di dette priorità sono riassumibili in : - pulizia e sistemazione sponde e/o muri laterali; - pulizia e sistemazione degli argini esistenti con ripristini spondali nei tratti più dissestati; - riprofilatura del fondo; - allargamento in dx e/o sx idraulica, attraverso demolizione dell’argine esistente e ricostruzione sulla larghezza calcolata per il passaggio della portata di cui allo schema idraulico; - progetto immateriale di monitoraggio e Protezione Civile; attivazione di misure finalizzate ad attività di monitoraggio e Protezione Civile.

5.3 Le espropriazioni In riferimento al Lotto 1, per il quale è data comunicazione di “positiva conclusione” della conferenza di servizi di cui alla Det. ARCADIS n. 228 del 01/06/2015, la predetta nota DG 60.06.00 – prot. n. PG/2019/0586778 del 2/10/2019 riporta: “…Per il progetto in questione venivano effettuati tutti gli avvisi necessari per la finalizzazione della procedura espropriativa…omissis…Pur tuttavia, nonostante numerosi solleciti ai comuni interessati (Torre Annunziata, , Scafati, Castellammare di Stabie) la procedura espropriativa non veniva completata per la mancata adozione dei competenti provvedimenti per la definitiva apposizione del vincolo preordinato all’esproprio di cui all’art. 19 del DPR 327/2001 (Delibera di Consiglio Comunale). Sul punto si evidenzia che un primo sollecito veniva inviato con nota prot. ARCADIS n. 995 del 29/01/2016, cui faceva seguito diffida ad adempiere inviata con nota ARCADIS n. 7251 del 16/6/2016. Successivamente alla diffida, su richiesta delle amministrazioni comunali di Scafati e Torre Annunziata, venivano ritrasmessi gli atti della conferenza ed alcuni elaborati progettuali significativi (note prott. 7667 del 29/06/2016 e n. 8701 del 29/7/2016)”….…Atteso che ad eccezione del comune di Scafati, il quale anche attraverso contatti informali mostrava di avviare quanto di competenza per l’assunzione dei provvedimenti sollecitati, non perveniva alcun risultato definitivo; per la chiusura della procedura veniva inviata all’Avvocatura Distrettuale di Stato nota prot. 8578 del 26/07/2016 con la quale l’ARCADIS richiedeva di intraprendere le iniziative ritenute idonee per consentire il completamento del procedimento espropriativo contro le amministrazioni di Castellammare di Stabia, Pompei e Torre Annunziata. Ulteriore sollecito ad adempiere alle competenze in questione veniva altresì inviato in data 28/09/2016 prot. 10163.”; null’altro è detto in merito all’avvenuta conclusione del procedimento espropriativo del Lotto 1, ovvero dei restanti Lotti. Si rileva, pertanto, che, come già rilevato in altri interventi, le procedure espropriative, ove presenti, indipendentemente dall’entità dei territori oggetto di provvedimento negativo del possesso, costituiscono una criticità realizzativa di non trascurabile valenza nella determinazione della durata procedimentale, tanto nella definizione dei tempi di consegna delle aree di cantiere

Pag. 19/ 35 quanto alla durata dei contenziosi in materia estimativa, senza entrare nel della possibile lievitazione dei costi programmati.

5.4 Lo status procedurale. Le tabelle che seguono danno evidenza dello stato delle procedure alla data di chiusura della presente analisi, mostrando che per la parte relativa all’infrastrutturazione idraulica per la messa in sicurezza delle aree a rischio idraulico non si è andato oltre la fase di progettazione, mentre l’intervento “Progetto Immateriale di Monitoraggio e Protezione Civile . 1^Fase” ha visto un avanzamento procedurale che è arrivato sino alla fase dell’installazione delle centraline. Per una corretta interpretazione del dato relativo alla durata dei procedimenti che si va analizzare va comunque precisato che i tempi indicati saranno comprensivi delle sospensioni indotte dalle liti giudiziarie per le istanze di annullamento (3) del DD 177/2013, nonché delle sopravvenute modifiche ordinamentali intervenute nell’ambito dell’Ente regionale, che hanno costituito dei fattori esogeni che, comunque, hanno avuto un riverbero anche sulle procedure amministrative da dover riassegnare (tab.7). Tabella 7: fattori esogeni

EVENTO Azione Amministrativa durata fase Data Atto amministrativo ESOGENO conseguente giorni mesi anni SOPPRESSIONE Designazione nuovo Beneficiario U.S. 60.06.00 ARCADIS ex DGR 261 del "Centrale acquisti, procedure di 15/05/2017 legge regionale 15/5/2017 del 23/12/2016 finanziamento di progetti relativi a 389 13,0 1,1 nr. 38 infrastrutture, Progettazione" Sostituzione Designazione nuovo RUP e nuovo DD n. 3 del 16/01/2018 Beneficiario D.LL. 16/01/2018 DG.6.00 Attribuzione titolarità risorse al Beneficiario Soppressione US 60.06.00 "Centrale acquisti, DGR n. 297 del 15/05/2018 U.O. procedure di finanziamento di 15/5/2018 Grandi Progetti progetti relativi a infrastrutture, 100 3,3 0,3 ex DGR n. 61 Progettazione" del 6/2/2018 Accertamento degli importi nella AdG FESR: DD nr. competenza dell'esercizio pluriennale 17/05/2018 136 del 17/05/2018 2018/20 Fonte: elaborazione U.S. NVVIP

Tabella 8: stato procedurale- La Programmazione sul POR FESR 2007/13 DURATA FASE Azione Amministrativa Data Atto amministrativo giorni mesi anni Approvazione elenco Grandi Progetti e Grandi Programmi ivi incluso GP "Completamento della DGR n. 122 del 28/03/2011 riqualificazione e recupero del 28/03/2011 Fiume Sarno" POR Campania FESR 2007/13 - ASSE I - Obiettivo operativo 1.5 Programmazione Approvazione Progetto POR Campania Preliminare del GP "Completamento della 408 13,6 1,1 FESR 2007/13 DGR n. 124 del riqualificazione e recupero del 20/03/2012 20/03/2012 Fiume Sarno" POR Campania FESR 2007/13 - ASSE I - Obiettivo operativo 1.5 Determina ARCADIS n. Nomina RUP 24/04/2012 206 del 24/4/2012 Ammissione a Finanziamento e DD UOGP n.5 del individuazione del Beneficiario 09/05/2012 09/05/2012 ARCADIS Fonte: elaborazione U.S. NVVIP

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Tabella 9:stato procedurale- La Programmazione sul POR FESR 2014/20 DURATA FASE Azione Amministrativa Data Atto amministrativo Giorni mesi anni Approvazione elenco Grandi Progetti e Grandi Previsto il completamento del Grande DGR n. 720 del Progetto "Completamento 16/12/2015 16/12/2015 della riqualificazione e recupero del Fiume Sarno" a valere sull’Obiettivo Tematico 5. Programmazione Ratifica del “Patto per lo POR Campania sviluppo della Regione 524 17,5 1,5 FESR 2014/20 Campania” sottoscritto il DGR n. 173 del 26/04/2016 24/04/2016 tra Presidenza 26/04/2016 Consiglio dei Ministri e Presidente Regione Campania Ritiro del GP "Completamento della riqualificazione e recupero DGR n. 282 del 3/05/2017 del Fiume Sarno" dal POR 23/05/2017 Campania FESR 2007/2013 Fonte: elaborazione U.S. NVVIP Dall’esame di dettaglio delle singole fasi di avanzamento si è rilevata la seguente consecuzione di atti con riferimento ai singoli lotti in cui è stato poi sviluppato il progetto ex determina ARCADIS n. 326 del 7/6/2016. Il LOTTO 1 relativi ai seguenti interventi:  adeguamento Canale Bottaro a seconda foce;  opere di riqualificazione ambientale Torre Annunziata

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Tabella 10:stato procedurale- La fase di progettazione definitiva (POR FESR 2007/13)- la ripartizione in LOTTI: il LOTTO 1. DURATA FASE Azione Amministrativa Data Atto amministrativo giorni mesi anni

Indizione conferenza dei servizi Determina ARCADIS n. 349 27/06/2012 Grande Progetto del 27/06/2012 Suddivisione degli interventi Determina ARCADIS n. 326 strutturali in nr. 5 Lotti + 07/06/2013 del 7/6/2013 "Progetto immateriale” Re. Atti Reg. Campania Istanza procedura Valutazione Progettazione 28/06/2013 prot. n. 477751 del Impatto Ambientale (VIA) Definitiva 3/7/201421 Indizione conferenza dei servizi Proposta RUP prot. n. LOTTO 1 23/09/2013 654640 del 23/09/2013

Parere favorevole con prescrizioni procedura DD n. 177 del 2/12/2013 2/12/2013 Valutazione Impatto Ambientale della DG 05-UOD07 (VIA) Autorizzazione espletamento Determina ARCADIS n. 35 6/2/2015 gara del 6/2/2015 Aggiudicazione definitiva dei 1.766 58,9 4,9 servizi di verifica finalizzata alla validazione del progetto Determina ARCADIS n. 531 GARA definitivo da porre a base di 1/12/2015 del 1/12/2015 Per servizi di gara e del progetto esecutivo verifica redatto dall’appaltatore dei lotti progettazione 1 e 2 del Grande Progetto Sottoscrizione contratto dei servizi di verifica finalizzata alla validazione del progetto 10/3/2016 Contratto Rep. 243 definitivo da porre a base di gara Rilascio Rapporto di conformità Reg. atti ARCADIS prot. n. 28/2/2017 della verifica 1838 del 28/02/2017 Reg. atti ARCADIS prot. n. Validazione RUP 28/3/2017 2920 del 28/03/2017 Progettazione Relazione RUP di Approvazione Reg. atti ARCADIS prot. n. Definitiva 26/4/2017 Progetto Definitivo LOTTO 1 39430 del 26/04/2017 Approvazione Progetto Determina Direttore Definitivo 28/4/2017 Generale ARCADIS n. 233 LOTTO 1 del 28/4/2017 Fonte: Determina Direttore Generale ARCADIS n. 233 del 28/4/2017

Il LOTTO 2, il cui stato di avanzamento delle procedure è riportato nella tabella 11, comprende i seguenti sette interventi oggetto della DGR 124/2012, codificati con Determina ARCADIS nr. 326 del 7/6/2013, così come segue:  A1.2 Rimozione/adeguamento traversa Scafati  A2.7 Laminazione piene località Vetice (Striano S.Valentino - Scafati - Poggiomarino)  B5 Adeguamento fiume Sarno a monte della confluenza con l’ACN  B6 Adeguamento fiume Sarno a monte della traversa di Scafati  A2.6 Ampliamento vasca Cicalesi (Nocera Inferiore)  B3.1 Adeguamento Alveo Comune Nocerino valle Vasca Cicalesi  B7.1 Attraversamenti

21 Determina ARCADIS n. 233 del 28/4/2017 Pag. 22/ 35

Tabella 11:stato procedurale- La fase di progettazione definitiva (POR FESR 2007/13): il LOTTO 2. DURATA FASE Azione Amministrativa Data Atto amministrativo giorni mesi anni Indizione conferenza dei servizi Determina ARCADIS n. 7 22/01/2015 Progettazione LOTTO 2 del 22/01/2015 Definitiva Conclusione con esito positivo 130 4,3 0,4 Determina ARCADIS n. della conferenza dei servizi 01/06/2015 229 del 01/06/2015 LOTTO 2 Fonte: nota DG 60.06.00 U.S. “Centrale Acquisti,…” prot. n. PG/2019/0586778 DEL 2/10/2019

Il LOTTO 3, il cui stato di avanzamento delle procedure è riportato nella tabella 12, comprende i seguenti sette interventi oggetto della DGR 124/2012, codificati con Determina ARCADIS nr. 326 del 7/6/2013, così come segue:  B3.2 Adeguamento Alveo Comune Nocerino monte Vasca Cicalesi  A2.3 Laminazione piene in località Casarsano (Nocera Inferiore)  B2 Adeguamento torrente Solofrana a monte della località Pandola in Comune di Mercato S.Severino  B4 Adeguamento Torrente Cavaiola  B7.2 Attraversamenti

Tabella 12:stato procedurale - La fase di progettazione definitiva (POR FESR 2007/13): il LOTTO 3

DURATA FASE Azione Amministrativa Data Atto amministrativo giorni mesi anni Indizione conferenza dei servizi Determina ARCADIS n. 09/07/2015 Progettazione LOTTO 3 275 del 09/07/2015 Definitiva Conclusione con esito positivo 104 3,5 0,3 Determina ARCADIS n. della conferenza dei servizi 21/10/2015 441 del 21/10/2015 LOTTO 3 Fonte: nota DG 60.06.00 U.S. “Centrale Acquisti,…” prot. n. PG/2019/0586778 DEL 2/10/2019

Relativamente al Progetto Immateriale di monitoraggio e protezione civile, infine, come innanzi anticipato, l’ARCADIS ha perseguito la realizzazione dell’installazione delle centraline di bio-monitoraggio di cui al contratto stipulato22.

Tabella 13:stato procedurale- La fase di progettazione definitiva (POR FESR 2007/13): Progetto Immateriale monitoraggio e protezione civile, I1

DURATA FASE Azione Amministrativa Data Atto amministrativo giorni mesi anni  Approvazione progetto per la realizzazione dell’intervento immateriale di protezione Determina ARCADIS n. Progettazione civile –I1 per €. 23/12/2014 521 del 23/12/2014 2.013.176,72;  Autorizzazione dell’avvio delle procedure a contrarre Pubblicazione Bando di gara 6/1/2015 GUCE N. 3106-2015 GURI 5^ Serie speciale Pubblicazione Bando di gara 12/1/2015 N.5 del 12/1/2015 GARA Aggiudicazione provvisoria e Determina ARCADIS n. 505 16,8 1,4 29/02/2016 definitiva 57 del 29/02/2016 Registrazione ARCADIS Sottoscrizione contratto 25/5/2016 REP. 278/2016 Avvio attività di contratto 25/5/2016 Verbale del 25/5/2016 nota DG 60.06.00 U.S. “Tra i mesi di luglio ed agosto “Centrale Acquisti,…” Esecuzione 2016 veniva completata 4 0,3 Agosto/2016 prot. PG/2019/0586778 l’installazione delle 14 stazioni DEL 2/10/2019 (cfr. pag. di monitoraggio …” 6) Fonte: Determina ARCADIS n. 57 del 29/02/2016; Contratto REP. 278/2016; nota DG 60.06.00 U.S. “Centrale Acquisti,…” prot. n. PG/2019/0586778 DEL 2/10/2019

22 Non sono stati trasmessi atti di collaudo funzionale. Pag. 23/ 35

Nell’ambito dell’espletamento dei suddetti procedimenti, oltre ai fattori esogeni sopravvenuti, di cui si è già dato conto, dettagliatamente riportati nella precedente tabella 7, vanno considerati anche i seguenti fattori evidenziati dalla DG 60.06, con la sua nota prot. n. PG/2019/0586778 del 2/10/2019.  In data 20.07.2018, la Centrale Acquisti ha stipulato con il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale (DICEA) dell’Università di Napoli Federico II una convenzione per l’aggiornamento delle ipotesi progettuali contenute nello studio del 2007 finalizzato alla “Risoluzione delle problematiche relative al canale Conte Sarno”. L’attività svolta dal Dipartimento si è conclusa con il rilascio di alcune possibili soluzioni da adottare.  Con DD n.8 del 10/10/2018 sono stati ammessi a finanziamento a valere sul POR Campania FESR 2014 – 2020, azione 5.1.2 i seguenti interventi: o I.6) Adeguamento e sistemazione di canali secondari per € 18.693.311,02; o I.7) Progetto immateriale di monitoraggio e protezione civile per € 3.274.745,76; o I.10) Interventi di bonifica e rimozione dei sedimenti inquinanti nonché di sistemazione idraulica del bacino idrografico del Fiume Sarno, limitatamente al tratto finale compreso tra la traversa di Scafati e la Foce del fiume Sarno per € 49.955.081,96; o I.11) Interventi di manutenzione straordinaria delle vasche pedemontane del Vesuvio, Pianillo e Fornillo per € 22.576.888,87;  con DD n. 229 del 24.10.2018 è stata indetta la procedura aperta telematica n. 2735/ AQI- T/18, per i “servizi di progettazione tecnica per la costruzione di opere di ingegneria ed architettura di cui al “Programma degli interventi di mitigazione del rischio idraulico di interesse regionale afferenti il bacino idrografico del fiume Sarno”;  Con DD n. 10 del 22/02/2019 è stata costituita la Commissione giudicatrice;  Con DD n. 18 del 05/03/2019 è stato approvato lo schema di atto aggiuntivo tra RTI SIAP+MICROS srl (Capogruppo) – SCAR LABS srl per l’intervento immateriale di monitoraggio e protezione civile fase 1 a seguito di perizia di variante per integrazioni di analisi ambientali senza aumento di spesa;  Con nota prot. n. 527439del 4.9.2019 il Responsabile dell’Ufficio Speciale “Centrale Acquisti…” e il Dirigente della UOD 02 – Progettazione, richiedevano al Dirigente della UOD 01”…di procedere all’aggiudicazione definitiva priva di efficacia del lotto 3AQ “Progettazione” , richiedendo, altresì, al RUP dell’Accordo Quadro di procedere, avvalendosi della relativa Commissione di gara, alla verifica dell’anomalia delle offerte degli operatori classificatisi primi in graduatoria per i lotto 1AQ e 2AQ”.

Dalla lettura della nota DG 60.06.00 – prot. n. PG/2019/0586778 del 2/10/2019 non si evince alcun avanzamento di lavori per nessun lotto infrastrutturale. Per l’intervento Immateriale I1, che prevede la “…istallazione di n. 14 stazioni di monitoraggio delle portate sul fiume Sarno e sugli affluenti principali (Solofrana, Cavaiola, Calvagnola e Lavinaio) nonché dei servizi di campionamento ed analisi per la valutazione della qualità delle acque (progetto immateriale).”. di cui è data notizia dell’avvenuta sottoscrizione del contratto di esecuzione, invece, è riportato che: “Tra i mesi di luglio ed agosto 2016 veniva completata l’installazione delle 14 stazioni di monitoraggio che ad oggi sono operative per quanto concerne la lettura idrometrica dei tiranti e la lettura delle altezze di pioggia (pluviometria) nonché per la restituzione del modelli per la lettura delle portate in funzione del tirante. È già operativo da giugno 2016 il prelievo di campioni e l’analisi delle acque in corrispondenza delle medesime 14 stazioni di ubicazione delle stazioni che è stato poi implementato con le ulteriori analisi previste dalle modifiche normative intervenute sul D.Lgs 152/06 dopo l’appalto.”.

5.5 Il Contributo al perseguimento dei target del POR Campania FESR 2014/20 I principali risultati attesi, che si intendono perseguire con gli interventi in esame nel corso della vigente programmazione FESR 2014/20, sono misurabili con indicatori di tipo quantitativo/di impatto e sono i seguenti:  la riduzione delle aree a rischio idraulico molto elevato ed elevato entro i limiti definiti di rischio accettabile dal vigente Piano Stralcio di Bacino dell’Autorità di Bacino del Sarno per la gran parte del territorio del bacino;  la significativa riduzione della popolazione esposta a livelli di rischio elevato e molto elevato con i conseguenti benefici in termini di sicurezza, salute e benessere;

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 la rilevante riduzione delle attività economiche esposte a livelli di rischio elevato e molto elevato sia nel settore secondario (industriale, commerciale, terziario) che nel settore agricolo con i conseguenti benefici sui diretti interessati e sulla collettività, che finanzia peraltro i costi dei frequenti e consistenti risarcimenti per danni che Regione Campania ha dovuto sostenere in questi ultimi decenni;  l’incremento delle superfici interessate da interventi di miglioramento ambientale;  il recupero della continuità fluviale, con miglioramento dello stato ecologico dei corsi d‘acqua ed il potenziale ripristino di parte degli apporti solidi al mare, utili al ripascimento costiero naturale. Va altresì precisato che il POR Campania FESR 2014/20 (cfr. pag.260) come emendato con procedura di consultazione scritta d’urgenza per l’approvazione delle modifiche al programma operativo ex nota AdG prot. n. 711119 del 22/11/2019, ha emendato il set di indicatori del Programma includendo le “Centraline installate” con previsione di valore target pari a 14. Tabella 14: estratto da Tabella 3 del RAA 2018 del POR FESR 2014/20: Indicatori di output comuni e specifici del programma per il FESR– priorità 5a

Tabella 15:estratto da Tabella 1 del RAA 2018 del POR FESR 2014/20- Indicatori di risultato per il FESR Asse V - O.S. 5.1 - RIDUZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE COSTIERA Valore Anno di Valore ID Indicatore Unità di misura di base riferimento obiettivo 2023 Dinamica dei litorali in 5.1.1 percentuale 17,70 2006 15,00 erosione Popolazione esposta a abitanti per km2 5.1.2 17,68 2015 5,57 rischio alluvione per classi Fonte : RAA 2018 POR FESR 2014/20 Considerato che le opere infrastrutturali necessarie alla messa in sicurezza dei territori esposti al rischio idraulico non sono ancora state realizzate, i principali indicatori, al momento, assumono ancora valori nulli ad eccezione per il contributo dell’intervento “Progetto per la realizzazione dell’intervento immateriale di protezione civile –I1”.

6. Valutazione Sintetica.

Il programma di interventi, maturato nel corso di diversi anni di studio, ha visto l’interessamento in prima istanza del CUGRI, su impulso del Commissario Delegato, e poi dell'Autorità di Bacino, dell'ARCADlS, della UOD Regionale Difesa Suolo e dall’Ufficio Speciale Centrale Acquisti (attuale beneficiario) e, recentemente, del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università Federico II di Napoli (report acquisito in atti al prot. n. 819905 del 18.3.2019). La rilevanza dei risultati che il “Programma degli interventi di mitigazione del Rischio idraulico di interesse regionale afferenti il bacino idrografico del fiume Sarno” si prefigge di raggiungere è altissima per i territori interessati e per la Campania; si tratta infatti di un programma di interventi di natura idraulica pensato per scongiurare, anche in caso di piena centennale, l'allagamento in maniera incontrollata di parti consistenti del territorio, così come avviene sistematicamente da anni anche in occasione di precipitazioni atmosferiche ordinarie. Dall’esame della documentazione prevenuta, però, in via preliminare va dato evidenza che gli interventi sottendono ad una forte criticità attuativa che ne ha comportato la cancellazione dal precedente ciclo di programmazione per mancata realizzazione e che non sembrano essere stati superati. Pag. 25/ 35

Degli undici interventi di cui al “Programma degli interventi di mitigazione del Rischio idraulico di interesse regionale afferenti il bacino idrografico del fiume Sarno”, la fase di esecuzione dei lavori (occupazione e consegna delle aree di cantiere e avvio lavorazioni) non risulta avviata per nessun intervento infrastrutturale. L’unico intervento realizzato risulta, infatti essere solo l’intervento “non infrastrutturale” di installazione delle centraline di monitoraggio ambientale. Lo stato attuale delle procedure, quindi non consente la formulazione di un giudizio qualitativo sull’intervento. Dalla situazione esposta con nota della DG 60.06.00 del 2/10/2019 e dalle previsioni riportate nei cronoprogrammi trasmessi dal responsabile del Programma con nota prot. n. 0364185 del 06/06/2018 si può osservare che23: • le previsioni realizzative per gli interventi ammessi a finanziamento sul POR Campania FESR 2014/20 prevedono la conclusione dei lavori, con collaudo, entro i termini limite di ammissibilità della spesa; è necessario, pertanto, porre grande attenzione al rispetto dei tempi ed al superamento di eventuali successive criticità che potrebbero compromettere l’eleggibilità della spesa sui fondi comunitari, in quanto la ristrettezza del termine che manca alla chiusura del programma può rendere rischiosi anche rallentamenti procedurali che, in altre fasi del programma, potrebbero essere considerati banali; • per gli altri interventi, programmati sulle risorse rinvenienti del POR Campania 2000-2006, non ancora ammessi a finanziamento si prevede il completamento al più tardi entro la metà del 2024. Le citate previsioni però fanno già registrare un ritardo nelle fasi di affidamento dei servizi di progettazione la cui Commissione di gara è stata solo recentemente nominata (22.02.2019), per cui occorre presidiare in maniera attenta il procedimento per rientrare nei cronoprogrammi programmati. Grande attenzione va inoltre posta alla successione temporale degli interventi atteso che alcuni di essi hanno un carattere di propedeuticità per la piena realizzazione di altri e/o comunque per il pieno conseguimento gli effetti attesi.

Il perseguimento dei target 24 Dal punto di vista del contributo di realizzazione e di risultato al perseguimento degli obiettivi di Programma, considerato che le opere infrastrutturali necessarie alla messa in sicurezza dei territori esposti al rischio idraulico non sono ancora state realizzate, i principali indicatori, al momento, assumono ancora valori nulli ad eccezione per il contributo dell’intervento “Progetto per la realizzazione dell’intervento immateriale di protezione civile –I1” che valorizza l’indicatore “Centraline installate” introdotto solo recentemente con la procedura di consultazione scritta d’urgenza ex nota AdG prot. n. 711119 del 22/11/2019 (cfr. pag.260).

La durata dei procedimenti Da recenti pubblicazioni25 dell’Agenzia per la Coesione Territoriale – Sistema Conti Pubblici Territoriali si ha evidenza che, in media, i tempi di realizzazione delle opere più grandi (oltre i 50 milioni di euro) si allungano per effetto dell’allungamento dei tempi di tutte le fasi e cresce la differenza tra la performance migliore (Regioni) e quella peggiore (Comuni intermedi) da circa 9 mesi e mezzo a oltre 20 mesi; infine, migliorano le performance dei Ministeri e delle Regioni e peggiorano quelle di Comuni piccoli e intermedi e Province. In particolare, è proprio il comparto “Ambiente” a registrare i tempi attuativi più lunghi (fino a 10 anni) come riportato nelle seguenti tabelle.

23 Allegati 1- 24 Fonte: nota del Responsabile del Programma prot. n. 0364185 del 06/06/2018 25 “Rapporto sui Tempi di attuazione delle opere pubbliche-edizione 2018” pubblicato dal Agenzia per la Coesione Territoriale – Sistema Conti Pubblici Territoriali – Analisi e Monitoraggio degli Investimenti Pubblici

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http://www.pongovernance1420.gov.it/wp-content/uploads/2018/07/Rapporto-Tempi-attuazione-opere-pubbliche- edizione-2018.pdf

http://www.pongovernance1420.gov.it/wp-content/uploads/2018/07/Rapporto-Tempi-attuazione-opere-pubbliche- edizione-2018.pdf

Impiegando come benchmark proprio le evidenze del “Rapporto sui Tempi di attuazione delle opere pubbliche-edizione 2018” pubblicato dal Agenzia per la Coesione Territoriale, si rileva che la forte disomogeneità dello stato di avanzamento procedurale dei diversi lotti rende scarsamente significativa anche una eventuale analisi comparativa con la media nazionale atteso che per alcuni di essi non si è ancora superata la fase di progettazione; occorre quindi presidiare in maniera attenta il procedimento per rientrare nei tempi previsti dal Programma.

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7. “Opere di completamento della rete fognaria del comune di Scafati (SA) – Opere di tipo A-B1” 1° stralcio funzionale.

7.1 Gli obiettivi Il progetto costituisce un primo stralcio funzionale dell’intervento complessivo di completamento della rete fognaria da eseguire nel comune di Scafati nel bacino idrografico del medio Sarno; esso mutua dalla necessità di estendere il servizio fognario nell’ambito del territorio comunale all’85% riducendo, per quanto possibile, le portate di picco in transito nelle tubazioni del centro abitato di Scafati che si registrano in concomitanza di eventi meteorici intensi; ciò al fine di abbassare significativamente la probabilità di allagamento e limitare i danni a persone e cose, ivi compreso lo stesso sistema fognario. L’insieme delle opere in questione riguarda le categorie: A. Interventi di ampliamento del servizio fognario, di convogliamento dei reflui nei collettori comprensoriali e di rifunzionalizzazione di reti esistenti; B. Intervento finalizzati al drenaggio e al convogliamento delle portate meteoriche urbane, suddivisi in: B1. rifacimento dei sistemi fognari misti esistenti incluse le vasche interne; B2. nuovi sistemi fognari per le acque bianche C. Interventi di regimazione delle acque di versante e di protezione/rifunzionalizzazione del reticolo idrografico superficiale; D. Interventi di completamento del servizio fognario. L’intervento definito dal progetto esecutivo (dicembre 2017) rappresenta uno stralcio del progetto definitivo26 e riguarda le sole opere cosiddette di categoria A e B1, come definite dalla "Commissione Tecnica Rappresentativa dell'Intesa" nel Protocollo d'Intesa sottoscritto in data 12/03/2004. Le acque nere raccolte da tale sistema verranno fatte proseguire verso il centro di Scafati e, più in generale, verso l'impianto di depurazione subcomprensoriale attualmente in fase di realizzazione al confine tra Scafati e S.Antonio Abate; per quanto riguarda la regimentazione delle acque bianche è previsto, invece, il recapito Piccolo Sarno a mezzo di opere di categoria "B2” e “C". Con Ordinanza n. 1162 del 06.05.2009 i lavori “Opere di completamento della rete fognaria del comune di Scafati – Opere di tipo A-B1 – I stralcio funzionale” furono aggiudicati alla Società Iter Gestioni e Appalti SpA con il ribasso del 32,37%, per il prezzo complessivo di €13.571.812,08 di cui €11.872.401,25 per lavori a corpo al netto del ribasso, € 20.965,30 per prestazioni in appalto a netto del ribasso ed € 1.678.445,53 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. L’intervento è stato, successivamente, incluso nel piano complessivo della gestione commissariale per il superamento del contesto di criticità del fiume Sarno approvato con Ordinanza commissariale n. 1719 del 28.12.2012, e la sua attuazione subordinata all’acquisizione delle necessarie risorse finanziarie.

7.2 Finanziamento sul POR Campania FESR 2007 - 2013 L’intervento viene inserito, nell’ambito dell’accelerazione della spesa (ex DGR n. 148/2013), tra quelli individuati dal Protocollo d’Intesa tra il Presidente della Giunta regionale della Campania e l'ARCADIS siglato il 02.01.2014 e finanziato con la delibera n. 496 del 22.11.2013. Con successiva DGR n. 378/2013, sono state approvate le procedure di attuazione della predetta DGR 148/2013 affidandone l’esecuzione al Gruppo di Lavoro ex DPGR n. 139/2013 coordinato dall’AdG del POR FESR 2007/2013.

26 (aggiornato ad agosto 2005 e relativo alle categorie A, B e C) Pag. 28/ 35

Con DGR n. 496/2013 è stato approvato l’elenco dei progetti di completamento da programmare sul POR Campania FESR 2007/13 riconducibili ad APQ, PIP, ASI e L.R. 1/2009 di cui alla DGR 148/2013; con pari atto è stato, altresì, demandato ai dirigenti ratione materiae l’istruttoria finalizzata all’emissione del decreto di ammissione a finanziamento a valere sulle risorse dei pertinenti Obiettivi Operativi del POR Campania FESR 2007/2013. Con Decreto Dirigenziale n. 233 del 02.04.2014 l'intervento in oggetto è stato ammesso al finanziamento sulle risorse del POR Campania FESR 2007/2013 – Obiettivo operativo 1.4 per l'importo di euro 19.059.491,37 – CUP I86DC4000030006 approvando, contestualmente, lo schema di convenzione tra Dirigente ratione materiae e ARCADIS avente ad oggetto le condizioni che regolano il finanziamento dell’intervento in aderenza al Manuale di Attuazione del POR Campania FESR 2007/2013 vigente in illo tempore. Con nota prot. n. 296630 del 9/5/2018, il Direttore pro tempore della Direzione Generale per la Difesa del Suolo della G.R. della Campania, rappresentava all’AdG che l’ARCADIS, dando seguito ai compiti di cui alla convenzione sottoscritta, operava:  “…la determinazione di riapprovazione, ai fini della dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, del progetto definitivo ed esecutivo e del piano particellare d’esproprio;”27;  “…l’atto di nomina del RUP, verbale di validazione del progetto complessivo, Ordinanza commissariale n. 1025 del 13.11.2008 di approvazione del progetto in linea tecnica, cronoprogramma e quadro economico”.

Con decreto dirigenziale n. 267 del 21.04.2015, veniva preso atto:  “…della coerenza dell’intervento denominato “Opere di completamento della rete fognaria di Scafati (SA) – Opere di tipo AB1 – 1° stralcio funzionale” con Beneficiario ARCADIS con l’Obiettivo Operativo 1.4 POR FESR 2007/2013…”;  “…della conformità ai criteri di selezione delle operazioni del POR Campania FESR 2007/2013,…”, procedendo alla revoca del precedente D.D. 233/2014 e all’ammissione a finanziamento l’intervento sulle risorse del POR Campania FESR 2007/2013 – Obiettivo Operativo 1.4 per l’importo di euro 19.059.491,37;

In data 29/04/2015 è stata sottoscritta la convenzione tra il Responsabile ratione materiae della Regione Campania, designato con D.P.G.R. n. 139/2013 e l’ARCADIS individuata mediante D.G.R. 496 del 22/11/2013 convenzione trasmessa con prot. 4882 del 29.04.2015 In data 19.05.2015 è stato stipulato il contratto rep. 99, registrato presso l’ufficio territoriale di Pagani in data 10 giugno 2016 Serie: 1T numero 5039;

7.3 Finanziamento sul POR Campania FESR 2014 - 2020 Con nota prot. n. 296630 del 9/5/2018, il Direttore pro tempore della Direzione Generale per la Difesa del Suolo della G.R. della Campania veniva rappresentato che alla data del 30.03.2017, l’intervento risultava essere realizzato al II° S.A.L. e, pertanto, non completato fisicamente nei termini previsti dal POR FESR 2007/13 e dal relativo cronoprogramma di attuazione; con D.D. n. 43/2016 veniva assicurata la copertura finanziaria a valere sulle risorse del POR FESR 2014/20 dell’operazione denominata “Opere di completamento della rete fognaria del comune di Scafati (SA) – Opere di tipo A-B1” 1° stralcio funzionale”, con Beneficiario l’ARCADIS per un importo di € 15.247.593,10, pari al costo complessivo dell’operazione al netto delle liquidazioni già effettuate a valere sulle risorse del POR FESR 2007-13. In seguito alla messa in liquidazione della società Arcadis, con delibera della Giunta regionale n.323 del 06.06.2017 ad oggetto “deliberazione di Giunta regionale n. 261 del 15.05.2017 – Integrazioni”, per competenza, veniva designata la Direzione ambiente e territorio dell’Ente regionale quale beneficiario. Con DD n. 43/2016 dell'ADG è stata assicurata la copertura finanziaria del completamento dell’intervento “Opere di completamento della rete fognaria del comune di Scafati (SA) – Opere di tipo A-B1” 1° stralcio funzionale” rispetto a quanto già erogato sul POR-FESR 2014/20, per un importo di euro 15.247.593,10. L'anticipo corrisposto non è stato oggetto di certificazione sul POR-FESR 2007/2013 in quanto da una prima valutazione non è risultato coerente con i criteri

27 Nota ARCADIS n. 4176 del 14/4/2015 Pag. 29/ 35 previsti al paragrafo 3.4 degli orientamenti di chiusura POR FESR 2007/2013 decisione C(2013) 1573 final. L’intervento è rientrato, nell’ambito degli interventi da completare con risorse del POR Campania FESR 2014-2020, previsti dalla DGR 215/2016 e successivamente ammesso a finanziamento con Decreto Dirigenziale n. 730 del 06/12/2017 a valere sulle risorse del POR FESR 2014-20 Ob. 6.3, per un importo di euro 15.247.593,10, pari al costo complessivo dell’operazione al netto delle liquidazioni già effettuate a valere sulle risorse del POR FESR 2007- 13. Figura 8: Aree di rischio idraulico

Elaborazione NVVIP su base GIS

7.4 Gli interventi infrastrutturali28.

L’intervento in esame consiste essenzialmente, nella realizzazione di una rete fognaria urbana (fogna nera, mista e bianca) nel comune di Scafati suddiviso in 8 lotti funzionali per circa 22 Km di fogna complessivamente. Le categorie di intervento possono ripartirsi : A. Interventi di ampliamento del servizio fognario, di convogliamento dei reflui nei collettori comprensoriali e di rifunzionalizzazione di reti esistenti; B. Intervento finalizzati al drenaggio e al convogliamento delle portate meteoriche urbane, suddivisi in: B1. rifacimento dei sistemi fognari misti esistenti incluse le vasche interne; B2. nuovi sistemi fognari per le acque bianche C. Interventi di regimazione delle acque di versante e di protezione/rifunzionalizzazione del reticolo idrografico superficiale; D. Interventi di completamento del servizio fognario.

28 Non risultano pervenute dal ROS relazioni tecniche illustrative dei progetti dei singoli interventi Pag. 30/ 35

L’intervento definito dal progetto esecutivo (dicembre 2017) rappresenta uno stralcio del progetto definitivo29 e riguarda le sole opere cosiddette di categoria A e B1, come definite dalla "Commissione Tecnica Rappresentativa dell'Intesa" nel Protocollo d'Intesa sottoscritto in data 12/03/2004. Sono previste, pertanto, soltanto le opere in linea con gli obiettivi di ampliamento del servizio fognario e di convogliamento dei reflui nei collettori comprensoriali e di rifunzionalizzazione di reti esistenti (opere di tipologia "A"), nonché gli interventi di rifunzionalizzazione/rifacimento dei sistemi fognari misti esistenti, risultati insufficienti per il convogliamento delle portate meteoriche di progetto a causa di crisi idrauliche ricorrenti, ivi comprese le vasche interne alla fognatura urbana (opere di tipologia "B1").

7.5 Le espropriazioni Come riportato nella comunicazione della Direzione Generale per la Difesa del Suolo e l’Ecosistema prot. n.296630 del 9/5/2018, rileva ai fini espropriativi quanto di seguito riportato per facilità di lettura: “Restano ancora da iniziare i tratti ricompresi nelle aree ove le amministrazioni comunali di Scafati e non hanno provveduto ad apporre il vincolo preordinato all’esproprio, sicché l’appalto è ancora in consegna parziale.”

7.6 Lo status procedurale. Tabella 16: POR FESR 2007/13 - avanzamento realizzazione DURATA FASE Azione Amministrativa Data Atto amministrativo [giorni] [mesi] [anni]

L’intervento viene inserito, nell’ambito DGR n. 148/2013 dell’accelerazione della spesa Approvato l’elenco dei progetti di completamento da programmare sul POR Campania FESR 2007/13 DGR n. 496/2013 riconducibili ad APQ, PIP, ASI e L.R. 1/2009 di cui alla DGR 148/2013 Ammesso a finanziamento sulle risorse del POR Campania FESR 2007/2013 – Decreto Dirigenziale n. Obiettivo operativo 1.4 per l'importo di 233 del 02.04.2014 euro 19.059.491,37 – CUP I86DC4000030006 POR Campania Presa d’atto “…della coerenza FESR 2007/2013 dell’intervento denominato “Opere di parziale completamento della rete fognaria di 886 29,5 2,5 Scafati (SA) – Opere di tipo AB1 – 1° decreto dirigenziale n. esecuzione 21/04/2015 stralcio funzionale” con Beneficiario 267 del 21.04.2015 ARCADIS con l’Obiettivo Operativo 1.4 POR FESR 2007/2013…”;

convenzione tra il Responsabile ratione materiae della Regione Campania, designato con D.P.G.R. n. 139/2013 e Sottoscrizione 29/4/2015 l’ARCADIS individuata mediante convenzione D.G.R. 496 del 22/11/2013 convenzione trasmessa con prot. 4882 del 29.04.2015 Impegni contabile e contestuale liquidazione dekl primo acconto pari a D.D. AdG nr. 1918 del 30/10/2015 €3.811.898,27 corrispondente al 20% 30.10.2015 dell’importo ammesso a finanziamento Fonte:nota Direzione Generale per la Difesa del Suolo e l’Ecosistema prot. n.296630 del 9/5/2018

29 (aggiornato ad agosto 2005 e relativo alle categorie A, B e C) Pag. 31/ 35

Tabella 17: POR FESR 2014/20 - avanzamento realizzazione DURATA FASE Azione Amministrativa Data Atto amministrativo [giorni] [mesi] [anni] Assicurata la copertura finanziaria del completamento dell’intervento POR Campania “Opere di completamento della rete fognaria del comune di Scafati FESR 2014/2020 1/6/2016 DD n. 43/2016 dell'ADG (SA) – Opere di tipo A-B1” 1° parziale stralcio funzionale” sul Por-Fesr 198 6,6 0,6 esecuzione 2014/20, per un importo di euro 15.247.593,10 Incremento della dotazione DGR N. 735 DEL finanziaria dell’Obiettivo specifico 16/12/2016 16/12/2016 6.3 di €. 28.794.821,33 Ammissione a finanziamento sul POR FESR 2014/20 Ob. Sp. 6.3, il completamento dell’intervento DD 730/2017 ROS Ob. Sp. “Opere di completamento della 6/12/2017 6.3 rete fognaria di Scafati (SA) – Opere di tipo AB1 – 1° stralcio funzionale” per €.15.247.593,10 Decretazioni DG50.06.00 Liquidazioni pro quota fina al DD 275/ del 28/7/2017 SAL nr. 7 per complessivi 27/9/ DD 452 del 3/10/2017 €4.383.357,06 DD748 del 7/12/2017 DD 453 del 27/9/2018 Fonte: nota Direzione Generale per la Difesa del Suolo e l’Ecosistema prot. n.296630 del 9/5/2018 e successiva integrazione prot. n. 717750 del 13/11/2018.

Va data menzione, ai fini della durata dei procedimenti, che la tabella è comprensiva degli effetti dei seguenti riordini della struttura organizzativa dell’Ente regionale: durata fase FASE Azione Amministrativa Data Atto amministrativo [giorni] [mesi] [anni] Legge regionale del SOPPRESSIONE ARCADIS 23/12/2016 23/12/2016 nr. 38 Designazione nuovo Beneficiario U.S. Sostituzione 60.06.00 "Centrale acquisti, procedure di finanziamento di 15/05/2017 DGR 261 del 15/5/2017 389 13,0 1,1 Beneficiario progetti relativi a infrastrutture, Progettazione" Designazione nuovo RUP e nuovo DD n. 3 del 16/01/2018 16/01/2018 D.LL. DG.6.0

SOPPRESSIONE U.O. Grandi Progetti 06/02/2018 DGR n. 61 del 6/2/2018

Soppressione Attribuzione titolarità risorse al 15/05/2018 DGR n. 297 del 15/5/2018 U.O. Beneficiario US 60.06.00 100 3,3 0,3 Grandi Progetti Accertamento degli importi nella AdG FESR: DD nr. 136 del competenza dell'esercizio pluriennale 17/05/2018 2018/20 17/05/2018

Dalla predetta comunicazione della Direzione Generale per la Difesa del Suolo e l’Ecosistema prot. n.296630 del 9/5/2018, rileva ai fini dell’andamento del procedimento che l’intervento è stato oggetto di una perizia di variante elaborata dal Direttore dei Lavori e approvata con Determina ARCADIS n. 425 del 07/10/2016; vi è più che con pari determina venivano recepite:  Proposte migliorative dell’impresa “…approvate –in linea tecnica- con Determina del Direttore Generale Arcadis n. 318 del 26/07/2016,…”;

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 Le “…indicazioni scaturite nel corso del Tavolo tecnico con le Amministrazioni Comun ali di Scafati e Poggiomarino ed i comitati cittadini…”;  “…una serie di esigenze tutte ricollegabili a fatti e circostanze impreviste ed imprevedibili al momento della redazione del progetto esecutivo…”. Dalla lettura delle note prodotte dalla DG 50.06.00 prot. n.296630 del 9/5/2018 e successiva integrazione prot. n. 717750 del 13/11/2018, si legge che:  “…rispetto ai 22,43 kilometri complessivi di tratti fognari previsti in progetto, ne sono stati realizzati circa 12 Km complessivi, per un avanzamento contabile pari al 32,45%.”;  “Appare necessario segnalare il recente ritrovamento in via Martiri d’Ungheria di un sepolcro di epoca romana che ha comportato il fermo per circa due mesi…”;  “Restano ancora da iniziare,…, i tratti ove le amministrazioni comunali di Scafati e San Marzano sul Sarno non hanno provveduto ad apporre il vincolo preordinato all’esproprio, sicché l’appalto è ancora in consegna parziale.” In effetti, per l’Amministrazione comunale di Scafati si segnala la Deliberazione della Commissione Straordinaria n. 68/2018 con la quale si propone di adottare la variante urbanistica connessa con l’esecuzione del progetto di che trattasi ovviamente cioè costituisce vincolo imprescindibile al prosieguo dei lavori. Suddetto stato di avanzamento è sinteticamente riportato nella tabella seguente:

Tabella 18: RIEPILOGO AVANZAMENTO AL 24/10/2018 LOTTO IMPORTO Avanzamento [%] PARZIALE LAVORI LOTTO 1 €. 1.480.226,28 59,65 PARZIALE LAVORI LOTTO 2 €. 4.332.062,37 31,37 PARZIALE LAVORI LOTTO 3 €. 8.076.709,17 35,48 PARZIALE LAVORI LOTTO 5 €. 3.835.194,63 16,38 PARZIALE LAVORI LOTTO 7 €. 1.456.830,26 48,31 PARZIALE LAVORI LOTTO 8 €. 588.690,71 0,0 FONTE: DG 50.06.00 prot. n. 717750 del 13/11/2018

7.7 Il Contributo al perseguimento dei target del POR Campania FESR 2014/20 La realizzazione degli interventi previsti concorrerà ovviamente a valorizzare gli indicatori di risultato del programma che li finanzia nell’ambito della priorità d’investimento 6b – Obiettivo Specifico 6.3 “Miglioramento Del Servizio Idrico Integrato Per Usi Civili e Riduzione Delle Perdite Di Rete Di Acquedotto”.

Tabella 19: Indicatori di risultato specifici da programma per l’OS 6.3 Valore obiettivo ID indicatore Indicatore Unità di misura (2023) CO19 6.3.1 Popolazione equivalente urbana % 100 servita da depurazione Fonte: PO Regione Campania FESR 2014/20

Tabella 20: Indicatori di output da programma per l’OS 6.3 Valore obiettivo Tipologia indicatore Indicatore Unità di misura (2023) Trattamento delle acque reflue: Porzione aggiuntiva output CO19 di popolazione raggiunta da un miglior servizio di 3.158.118 trattamento delle acque reflue [A.E.] Fonte: PO Regione Campania FESR 2014/20

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Al momento il contributo agli obiettivi di Programma è ovviamente nullo in quanto tutti i lotti dell’intervento sono in corso di realizzazione come da tabella 18.

8. Valutazione Sintetica.

Il programma di interventi viene recepito nel POR FESR 2007/13 già in fase di avvenuta aggiudicazione dell’appalto con la c.d. “accelerazione della spesa” ex DGR n. 148/2013. Al netto della valenza ambientale e strategica dell’intervento in se (come desunta dall’analisi di cui ai precedenti paragrafi), dalla scarsità di informazioni rese disponibili si può dedurre che persistono elevati livelli di criticità come da comunicazioni della Direzione Generale per la Difesa del Suolo e l’Ecosistema prot. n.296630 del 9/5/2018 e successiva integrazione prot. n. 717750 del 13/11/2018 e, comunque, non è possibili formulare una valutazione qualitativa dell’intervento in quanto non essendo concluso non ne sono rilevabili gli effetti. Alcune criticità, tra l’alro, appaiono di non immediata soluzione tanto da necessitare varianti nei documenti di programmazione territoriale (Comune di Scafati). Complessivamente, dall’analisi della documentazione resa disponibile, si evince quanto segue:  Avanzamento finanziario: i lotti hanno registrato avanzamenti disomogenei che non hanno ancora prodotto certificazione di spesa e, comunque, l’avanzamento si è attestato al SAL N.7 per complessivi €4.383.357,06  Tempistica: da recenti pubblicazioni30 dell’Agenzia per la Coesione Territoriale – Sistema Conti Pubblici Territoriali si ha evidenza che, in media, i tempi di realizzazione delle opere più grandi (oltre i 50 milioni di euro) si allungano per effetto dell’allungamento dei tempi di tutte le fasi e cresce la differenza tra la performance migliore (Regioni) e quella peggiore (Comuni intermedi) da circa 9 mesi e mezzo a oltre 20 mesi; infine, migliorano le performance dei Ministeri e delle Regioni e peggiorano quelle di Comuni piccoli e intermedi e Province. In particolare, è proprio il comparto “Ambiente” a registrare i tempi attuativi più lunghi (fino a 10 anni) come riportato nelle seguenti tabelle:

http://www.pongovernance1420.gov.it/wp-content/uploads/2018/07/Rapporto-Tempi-attuazione-opere-pubbliche-edizione-2018.pdf

30 “Rapporto sui Tempi di attuazione delle opere pubbliche-edizione 2018” pubblicato dal Agenzia per la Coesione Territoriale – Sistema Conti Pubblici Territoriali – Analisi e Monitoraggio degli Investimenti Pubblici

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http://www.pongovernance1420.gov.it/wp-content/uploads/2018/07/Rapporto-Tempi-attuazione-opere-pubbliche-edizione-2018.pdf

Impiegando come benchmark proprio le evidenze del “Rapporto sui Tempi di attuazione delle opere pubbliche-edizione 2018” pubblicato dal Agenzia per la Coesione Territoriale, si rileva che:  la durata della progettazione è non computata poiché esperita antecedentemente all’acquisizione al Programma;  la fase di esecuzione si è rivelata oltremodo lenta, vive ancora delle predette singolarità di cui si ripropone la lettura di seguito:  “…rispetto ai 22,43 kilometri complessivi di tratti fognari previsti in progetto, ne sono stati realizzati circa 12 Km complessivi, per un avanzamento contabile pari al 32,45%.”;  “Appare necessario segnalare il recente ritrovamento in via Martiri d’Ungheria di un sepolcro di epoca romana che ha comportato il fermo per circa due mesi…”;  “Restano ancora da iniziare,…, i tratti ove le amministrazioni comunali di Scafati e San Marzano sul Sarno non hanno provveduto ad apporre il vincolo preordinato all’esproprio, sicché l’appalto è ancora in consegna parziale.”

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