uesto volume nasce con due precisi obiettivi: da un lato salvaguardare e tramandare la me- moria di un’epoca in cui pubblicità era sinonimo di arte e il settore assicurativo era in prima Qlinea nel trasmettere, con l’ausilio dei più grandi illustratori, il messaggio dell’importanza della libera previdenza; dall’altro raccogliere in un unico libro i contributi tratti dagli archivi storici di tutte quelle compagnie che già nell’Ottocento o nella prima metà del Novecento erano in attività, sia pure con nomi diversi da quelli attuali, e che oggi, con il loro patrimonio di esperienza e di professionalità, concorrono a rafforzare la leadership del Gruppo Generali: oltre alla casa madre, tra le società italia- ne hanno infatti contribuito alla realizzazione del volume Alleanza Toro, Fata, Ina Assitalia. In apertura, i saggi critici e le interviste hanno per tema, nell’ordine: la “tradizione d’immagine” delle Generali; una breve storia del cartellonismo in Italia; le origini della Collezione Salce, la più significativa raccolta nazionale di manifesti pubblicitari; il “tocco elegante” di Marcello Dudovich, uno dei grandi il- lustratori che hanno lavorato per il Gruppo. Seguono, naturalmente, i manifesti, le locandine e i calen- dari realizzati per le Generali e per le altre compagnie citate: una panoramica – introdotta capitolo dopo capitolo dai testi di Pietro Egidi, curatore scientifico del libro – che si è cercato di rendere più completa possibile, presentando non solo le opere che fanno parte del patrimonio artistico del Gruppo, ma anche quelle reperite presso la Collezione Salce o altre raccolte pubbliche oppure segnalateci dai collezioni- sti privati che hanno voluto contribuire all’iniziativa. A tutti costoro va il nostro sentito ringraziamento oltre che una doverosa citazione nelle pagine finali del volume. Sempre in appendice, a beneficio degli studiosi del cartellonismo, abbiamo ritenuto utile segnalare il numero d’inventario di tutte le opere del- la Collezione Salce raffigurate nel libro. Ammirando i lavori eseguiti da maestri come Leopoldo Metlico- vitz, Achille Beltrame e Gino Boccasile, oltre al già citato Dudovich, si arriva alla metà del XX secolo quando la stagione dei manifesti e della grafica pubblicitaria d’autore volge al termine, scalzata dall’av- vento di tecniche e strategie nuove nel campo della comunicazione aziendale. Il volume non si ferma però a questo punto perché – dopo due capitoli dedicati rispettiva- mente alla cosiddetta “piccola pubblicità” e ai contributi di alcune società estere del Gruppo Generali, in gran parte giunti da Francia e Spagna – c’è spazio per un “extra” costituito da fumetti, vignette e loghi realizzati dal 1985 in poi da autori eccelsi come Milo Manara, Marco Biassoni e Giorgio Forattini per promuovere alcuni prodotti assicurativi. In chiusura, la tradizione si rinnova con due vignette inedite disegnate apposta per questo volume da Silver, su idea di Alfredo Castelli, e da Carlo Squillante. Plinio Codognato

cap. II

Marcello Dudovich cap. IV sommario

Dal  Cap. VII – Tra guerra e ricostruzione Cap. VI – Boccasile e altri Cap. V – Le italiane tra le due guerre Cap. IV – Il “segno” di Dudovich Cap. III – Campagna, contadini e Grande Guerra Cap. II – Le grandi italiane del Gruppo Cap. I – Il l  > Casa Dudovich: arte, cultura e amor di patria > Collezionare:Il tocco elegante passione, di malattiaDudovich o altro? > La “leggenda”Nando Salce: dei una Magazzini vita per Mele i manifesti Quell’arte dei muri che “lavora nel tempo” Extra – Fumetti e vignette d’autore Cap. VIII – Piccola… ma efficace Cap. IX – All’estero

Osvaldo Ballerio cap. V l’aquila/leo > SAGGI CRITICI > L’IMMAGINE

Dagli archivi del Gruppo Inediti per noi eone si colora… ne al manifesto d’autore (testi di Pietro Egidi)

......

...... Gino Boccasile ...... intervista di Elisabetta Delfabro a Roberto Curci

...... di Roberto Rosasco ...... intervista di Elisabetta Delfabro a Eugenio Manzato ...... di Pietro Egidi

cap. VI di Roberto Curci dal Corriere del Mezzogiorno ...... di Pietro Egidi

...... di Ro

berto Curci ......

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..... 6 16 110 94 82 66 58 50 46 38 36 26 24 16 14 134 1 152 120 7 4 6 Marco Biassoni extra Leopoldo Metlicovitz pag. 64  GLI ARTISTI (testi di Pietro Egidi) Plinio Codognato – Il “cantore” delle macchine e della velocità ...... 56 Leopoldo Metlicovitz – Uno dei grandi maestri dell’arte del manifesto ...... 64 Osvaldo Ballerio – Dagli affreschi alla grafica pubblicitaria ...... 79 Achille Beltrame – … ovvero La Domenica del Corriere, “il primo video degli italiani” ..... 80 Pollione Sigon – Figlio d’arte ...... 91 Marcello Dudovich – Il grande maestro ...... 92 Tito Corbella – Pubblicità, cinema e cartoline ...... 107 Severo Pozzati (Sepo) – Tra Italia, Francia e innovazione ...... 108 Aldo Raimondi – Un maestro dell’acquarello ...... 117 Gino Boccasile – “Signorina Grandi Firme col tuo stile novecento…” ...... 118 Mario Puppo – Turismo d’autore ...... 131 Anselmo Ballester – Un “pittore” del cinema ...... 132 Alberto Bianchi – Grafico, illustratore, ritrattista ...... 149 Achille Beltrame Adolfo Busi – Un segno grafico efficace e piacevole ...... 150 pag. 80 In breve – Altri cartellonisti ...... 162 Marco Biassoni – L’arte leggera dell’umorismo ...... 172 Milo Manara – Un maestro del fumetto ...... 174 chede monografiche chede  ISTANTANEE DI STORIA (a cura di Annamaria Miot e Roberto Rosasco) s Cultura e svago a fine Ottocento ...... 55

L’età giolittiana ...... 61 08 “Ma nel cuore nessuna croce manca” ...... 72

L’ultimo “doge” di Venezia ...... 85 1 pag.

Le trasvolate atlantiche di Italo Balbo ...... 106 (Sepo)

Nuove terre da coltivare ...... 114 Campioni da leggenda ...... 124 Le cartoline pubblicitarie ...... 137 Arte e cultura nell’era dei mass media ...... 157 Pozzati Severo I maestri italiani del fumetto ...... 166

 INDICI ANALITICI

Compagnie del Gruppo ...... 180 4 17 Artisti ...... 182 pag. pag. Immagini ...... 183 Bibliografia ...... 205 Ringraziamenti ...... 207 Milo Manara saggi critici

Con i contributi scientifici forniti da tre esperti, con testi scritti direttamente da loro o tramite le interviste raccolte da Elisabetta Delfabro, inquadriamo la “tra- dizione d’immagine” del Gruppo Genera- li nel più ampio quadro della storia della cartellonistica e del collezionismo dedi- cato a quell’arte dei muri che, come scri- veva Dudovich, “lavora nel tempo”. Nato a Pitigliano, vive e lavora a ; è archeologo, autore di vari studi in questo campo e insegnante di materie letterarie. S’interessa anche di archeolo- gia industriale, di storia aziendale e di comunicazione pubblicitaria d’epoca,

ambiti in cui ha pubblicato i volumi Colle- EGIDI PIETRO zionare Trieste. Pubblicità e prodotti indu- striali d’epoca (1996) e Trieste in fumo (2005), una storia delle aziende triestine produttrici di cartine per sigarette corredata da scritti di Claudio Grisancich. Per le Ge- nerali ha collaborato ai volumi Tradizione d’immagine (1993) e Palazzo Carciotti (1995). Nato a Trieste, si è laureato in storia dell’arte con una tesi su Dudovich poi Marcello Dudovich raccolta nel volume (1976). È stato per oltre cartellonista Il Piccolo e per trent’anni redattore de tredici, fino al 1995, responsabile delle pagine culturali del quotidiano triestino. Assieme al musicologo Gianni Gori ha La dolcissima effigie. pubblicato il volume (1983). Ha Manifesti italiani dell’opera lirica collaborato con propri saggi ai cataloghi

di numerose mostre e nel 2002 ha curato CURCI ROBERTO l’antologica Marcello Dudovich. Oltre il Revoltella di Trieste. manifesto al Museo

Nato a Quinto di Treviso , ha insegnato storia dell’arte all’Università di Udine. Qua- le direttore dei Musei Civici di Treviso, dal 1980 al 2001 ha curato l’allestimento di numerose mostre e i relativi cataloghi scien- tifici e pubblicato libri e guide sulla città. Per quanto riguarda i manifesti della Raccolta Salce, oltre a organizzare esposizioni, ha approfondito la storia della collezione attra- verso la consultazione dell’archivio, curando- ne la catalogazione. Dopo l’uscita dai Musei Civici continua a occuparsi di arte veneta, con

importanti pubblicazioni, e di cartellonismo. EUGENIO MANZATO EUGENIO EGIDI 6 DALL’AQUILA/LEONE DELLE GENERALI D’EPOCA NELLA STORIA “IMMAGINE” E PUBBLICITÀ al manifesto d’autore Dall’aquila/leone PIETRO EGIDI per esempio su giornali e gazzette dell’epoca, piccole piccole dell’epoca, gazzette e giornali su esempio per mancavano, non se anche impensabili, erano moderno, di senso in quello intesa compreso “pubblicità” indicati, sopra concetti i e termini i Austro-Italiche, Generali ni Assicurazio- di nome il con inizialmente luce, la videro Generali le quando 1831, Nel genere. in duzione pro- della e imprese delle mondo il cinquantennio, nell’ultimo che caratterizzato, hanno informazione di mezzi dei e mercato di tecnologiche, trasformazioni profonde T essa l’insieme degli strumenti che avrebbero poi formato la moderna “comunicazione “comunicazione la moderna poi formato che avrebbero strumenti degli l’insieme essa con e pubblicità, la che prima però, decenni, vari trascorrere Dovevano economico. aziendale”, cominciasse ad affermarsi su larga scala e a diventare un mezzo sem- mezzo un diventare a e scala larga su affermarsi ad cominciasse aziendale”, pre più utilizzato dalle imprese a fini promozionali e di visibilità sul mercato. sul visibilità di e promozionali fini a imprese dalle utilizzato più pre imprenditoriale, fanno parte di un vocabolario piuttosto recente, frutto delle delle frutto recente, piuttosto vocabolario un di parte fanno imprenditoriale, ambito in comuni oggi commerciale, dell’informazione e marketing di tegie stra- aziendale, immagine d’impresa, comunicazione quali concetti e ermini Nella prima metà dell’Ottocento, dunque, quando l’informazione commer- l’informazione quando dunque, metà dell’Ottocento, prima Nella ciale era ancora molto limitata e comunque poco incisiva, le aziende, aziende, le incisiva, poco comunque e limitata molto ancora era ciale soprattutto soprattutto quelle che offrivano prodotti particolari come come particolari prodotti offrivano polizze assicurative o servizi di di servizi o assicurative polizze réclame aatr economico- carattere finanziario, dovevano dovevano finanziario, e avvisi di carattere carattere di avvisi e principalmente puntare, per la creazione di una “immagine” credibile e competitiva, su fattori e aspetti interni, legati alla struttura dell’impresa: la qualità dell’assetto so- cietario, la consistenza del capitale, l’autorevolezza e l’affidabilità degli uomini che ne assumevano la guida. È così anche per le Generali che nel gruppo dei soci fondatori, riunitosi a Trieste il 26 dicembre del 1831 per l’atto costitutivo, contemplano i nomi più prestigiosi del mon- do imprenditoriale e finanziario triestino, alcuni con alle spalle una solida esperienza in campo assicurativo: è il caso, per esempio, di Giuseppe Lazzaro Morpurgo, idea- tore del nuovo organismo. La cifra stessa stabilita come capitale sociale, due milioni di fiorini, è notevolissima per una compagnia assicuratrice dell’epoca e rassicura Nella pagina a fronte: Palazzo Carciotti, prima sede triestina ampiamente sulle coperture finanziarie. delle Assicurazioni Generali, in una litografia di metà Ottocento Alla creazione e alla solidità di questa prima “immagine aziendale” concorre sicura- Sopra: targa metallica mente anche la scelta della sede in cui le Generali iniziano a operare e dove riman- degli anni Venti/Trenta DALL’AQUILA/LEONE 7 gono fino al 1866: Palazzo Carciotti, tra i più prestigiosi a Trieste, costruito sulle rive Sotto: le Procuratie Vecchie in piazza San Marco, sede EGIDI del Borgo Teresiano tra il 1798 e il 1803, “simbolo dell’affermarsi della nuova borghe- della Direzione Veneta (da una stampa d’epoca) sia commerciale”. Gli stessi criteri di affidabilità e di concretezza economico-finanziaria messi in campo dai fondatori delle Generali nella casa madre di Trieste trovano precisi riscontri, a li- vello di uomini, capitali impiegati e sede operativa, nella coeva Direzione Veneta istituita a Venezia, preposta agli affari nel Regno Lombardo-Veneto e ubicata nel cuore della città lagunare, nell’ala più bella e rappresentativa delle Procuratie Vecchie in piazza San Marco. EGIDI 8 DALL’AQUILA/LEONE polizze dimetàOttocento in ottone(1833/1848) Sotto: frontespizidi A fianco:targa grafica della grandezza della Serenissima e delle sue secolari attività economiche e e economiche attività secolari sue delle e Serenissima della grandezza della grafica “logo”, per gli affari in Italia, la figura del leone di San Marco, sintesi icono- sintesi Marco, San di leone del figura la Italia, in affari gli per “logo”, imprenditoriali, destinata a diventare, pur attraverso trasformazioni ed evolu- ed trasformazioni attraverso pur diventare, a destinata imprenditoriali, zioni grafiche, l’immagine-simbolo delle Generali. delle l’immagine-simbolo grafiche, zioni Forte delle capacità degli uomini che si alterneranno alla sua guida e di e di guida sua alla alterneranno si che uomini degli capacità delle Forte quella prima e solida “immagine aziendale” costruita sin dalla fonda- dalla sin costruita aziendale” “immagine solida e prima quella zione, la Compagnia, soprattutto dai decenni finali dell’Ottocento, in- dell’Ottocento, finali decenni dai soprattutto Compagnia, la zione, crementerà notevolmente il proprio volume d’affari, raggiungendo raggiungendo d’affari, volume proprio il notevolmente crementerà obiettivi importanti: la supremazia nel mercato italiano, la creazione di la creazione italiano, mercato nel la supremazia importanti: obiettivi ti della nuova società; dal 1848 la Direzione Veneta adotterà come come adotterà Veneta Direzione la 1848 dal società; nuova della ti t i

d e l Morpurgo, dal 1833 e per vari anni campeggerà sui documen- sui campeggerà anni e vari 1833 per dal Morpurgo, M l a

o n l’Azienda Assicuratrice di Trieste creata in precedenza da da precedenza in creata Trieste di Assicuratrice l’Azienda l r Le due sedi, pur con alterne vicende storiche dovute alla alla dovute storiche vicende alterne con pur sedi, due Le ’ u p A oo ifrne iuzoe oiioamnsrtv, opere- politico-amministrativa, situazione differente loro a meil abria gà rsne ul plze del- polizze sulle presente già asburgica, imperiale la o ro impatto sul piano delle garanzie. L’emblema dell’aqui- L’emblema garanzie. delle piano sul ro impatto u validità dei prodotti offerti – simboli e iconografie di sicu- di e iconografie – simboli offerti prodotti dei validità della e credibilità della fini ai – dall’inizio sin sfruttando ranno di pari passo nella crescita rapida della Compagnia, z v i r e g a n

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tinenti, l’acquisizione di immobili

di prestigio. Nel 1886, inoltre, vie-

ne inaugurato a Trieste, sulle rive,

il palazzo delle Generali, che da

allora ospita la sede centrale della

Direzione.

In quei decenni di fine secolo, dato

il progressivo e massiccio evolver- si delle attività industriali e commerciali, cresce da parte delle aziende, anche per l’aumentare della concorrenza, l’esigenza di una maggiore visibilità, di farsi conosce- In alto, a sinistra: leone alato del re meglio e di informare in modo più dettagliato sulle proprie attività e sui prodotti XVI secolo in pietra d’Istria, inserito a inizio Novecento sulla facciata messi in commercio. Questa “febbre imprenditoriale”, e con essa la volontà delle del palazzo delle Generali in piazza Venezia a Roma aziende di comparire, è misurabile sia dal rapido susseguirsi, fin dagli anni Cinquan- DALL’AQUILA/LEONE Sopra: il palazzo della Direzione 9 ta del secolo, di esposizioni universali, mostre e fiere di ogni tipo, sia dall’utilizzo Centrale a Trieste, sede della Compagnia dal 1886 sempre più diffuso e mirato del messaggio pubblicitario; inizialmente fatto per mezzo EGIDI Sotto: manifesto del 1860 di semplici annunci scritti, volantini, figurine inserite nei prodotti, promozioni all’ac- dell’agenzia di Torino quisto, poi, dall’ultimo quindicennio dell’Ottocento, attraverso la pro- gressiva affermazione di quello che per oltre mezzo secolo costituirà lo strumento-principe dell’informazione commerciale: il manifesto cromolitografico.

In alcune nazioni, tra cui l’Italia, la comparsa e l’utilizzo dei manifesti illustrati a colori avverranno con un certo ritardo rispetto a paesi come la Francia, dove affiches in bianco nero e poi con parti colorate com- paiono già a metà Ottocento e dove, grazie alle intuizioni tecniche e artistiche di grandi maestri (Chéret, Toulouse-Lautrec, Bonnard e altri) il genere raggiungerà una sua precisa e definitiva connotazione fino a diventare, appunto, il “moderno” manifesto cromolitografico. 10 EGIDI DALL’AQUILA/LEONEDALL’AQUILA/LEONE In questapagina,dall’alto: Assicurazioni Generalidel 1901, del1906/09e 1910 ca(particolaredi un’ affiche manifesti delle diSormani) tutelare dei commerci e nuovo simbolo del pro- del simbolo nuovo e commerci dei tutelare t è posteriore in e bianco Di nero. poco fotografica una testimonianza solamente purtroppo, rimane, cui di e Marco San piazzetta di veneziano leone sul incentrato 1906/09 del illustrato manifesto un da cominciare a Novecento, del decennio primo al riconducibile mente attual- è Compagnia della cartellonistica della inizi agli relativa documentazione La periodo. lungo un per tenzialità Compagnia affiancherà, seguendo una seguendo affiancherà, Compagnia C la manifesti tramite pubblicità Alla A anonimi. autori di e Codognato Chiurlotto, C le poi, appartengono, secolo del decennio secondo Al A delle Generali. pubblicitaria cazione c comuni- nella presente lungo a sarà s e le vedute sue storiche le l allegorie sue gresso, g sullo sfondo di una Venezia che con e u a a r l l o h

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c o C Anche se il campo assicurativo, per la particolare natura dei prodotti e e prodotti dei natura particolare la per assicurativo, campo il se Anche l’affissione. possibile sia dove luogo ogni in e piazze nelle strade, nelle prodotti: loro i reclamizzare per massiccia sura mi- in sfruttarlo a inizieranno economici, mezzi maggiori di particolare fornite in quelle aziende, le e fortuna larga una avere ad comincerà tario D cromolitografici, in molti casi firmati da grandi artisti, e a sfruttarne le po- le sfruttarne a e artisti, grandi da firmati casi molti in cromolitografici, manifesti dei l’utilizzo attraverso autorappresentarsi ad tarderanno non Generali, le come importanti, più imprese le tuttavia di pubblicitario, punto vista dal facile non soggetto un costituito sempre ha offerti, servizi

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s d all’ultimo decennio dell’Ottocento, comunque, questo mezzo pubblici- mezzo questo comunque, dell’Ottocento, decennio all’ultimo o t o f i affiche l p à e f i f e d c i m o r a

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p r o - A fianco: scena agreste da un bozzetto a olio di Beltrame per l’Anonima Grandine (1931)

Sotto: particolare di un calendario murale della Compagnia illustrato da Dudovich (1935)

prassi diffusa, altre forme di réclame ccomeome ccalendarialendari e ccalendarietti,alendarietti, ccartolineartoline e oopu-pu- scoliscoli vari,vari, utilizzatiutilizzati ssinin ddalloallo sscorciocorcio ddell’Ottocentoell’Ottocento e iillustratillustrati a vvolteolte ddaa ggrandirandi aartisti.rtisti.

È ilil caso,caso, perper esempio,esempio, deidei calendaricalendari dell’Anonimadell’Anonima Grandine,Grandine, societàsocietà creatacreata dalledalle DALL’AQUILA/LEONE 11 GeneraliGenerali nnelel 11890,890, qquasiuasi ttuttiutti aaffidati,ffidati, ttrara llaa GGranderande GGuerrauerra e i pprimirimi aanninni TTrenta,renta, EGIDI alla maestria pittorica di Achille Beltrame. MaMa ilil manifestomanifesto cromolitografico,cromolitografico, perper lala suasua visibilitàvisibilità e inin moltimolti casi per l’alto valore artistico, rappresentava ormai il mezzo più incisivo per pubblicizzare prodotti e servizi, trovando un ampio e crescente utilizzo nel mondo imprenditoriale. Dalla metà degli anni Venti, le Generali, dopo le difficoltà del periodo bellico e dell’immediato dopoguerra, riuscirono a raf- forzare notevolmente l’assetto economico-societario, gettando le basi per lo sviluppo dei decenni successivi. Si imponevano, ancheanche pperer lele mutatemutate condizionicondizioni storichestoriche e didi mercato,mercato, critericriteri nuo-nuo- vivi e piùpiù incisiviincisivi a livellolivello promozionalepromozionale e didi visibilitàvisibilità aziendale,aziendale, cheche facessero capo a un nome prestigiosoprestigioso didi illustratoreillustratore e graficografico pubblicitario. A fianco, da sinistra: particolari di un manifesto di Dudovich per le Generali (1937 ca) e di due calendari murali, il primo di Boccasile per l’Anonima Grandine (1937), il secondo di Mosca per la società Fiume (1935)

Sotto: particolare di un manifesto delle Assicurazioni d’Italia (Assitalia) realizzato da Ballester (1940)

In questa prospettiva nasce, nella seconda metà degli anni Venti, la collaborazione tra la Compagnia e Marcello Dudovich, triestino e tra le firme più importanti del car-

DALL’AQUILA/LEONE tellonismo. Nei circa dieci anni di rapporto lavorativo, l’artista produrrà per le 12 Generali un discreto numero di affiches dove Venezia e la laguna compa- EGIDI riranno spesso. Ma non mancheranno, nella produzione di Dudovich per la Compagnia, manifesti più “impegnati”, come quelli evocanti l’impresa coloniale fascista in Africa. Negli anni Trenta altri grandi grafici pubblicitari collaboreranno con le Generali o con società affiliate, a cominciare da Gino Boccasile, uno dei più apprezzati e prolifici in Italia, che ha disegnato bozzetti per manifesti, locandine e calendari dell’Anonima Grandine; in quegli anni, per quest’ul- tima o per la casa madre, lavoreranno pure Osvaldo Ballerio, Aldo Raimon- di e Franco Mosca. Nel corso dello stesso decennio nascerà una collabo- razione anche con la Modiano, l’importante stabilimento cartotecnico triestino. Sarà Pollione Sigon, all’epoca e per molto tempo ancora il mag- giore illustratore interno dell’azienda cartotecnica, a creare per la Com- pagnia cartelloni, calendari e altro materiale promozionale. Si tratta di grafici e illustratori che lavorarono – insieme ad altri grandi del cartellonismo come Metlicovitz, Mazza, Severo Pozzati (Sepo), Puppo, Ballester, Busi – per varie aziende assicuratrici italiane, alcune delle quali acquisite dal Gruppo Generali: Alleanza, Toro, Ina e le sue controllate Assitalia, Fiume e Fata. Per queste società e per la Compagnia alcuni dei cartellonisti citati pro- dussero affiches e altro materiale pubblicitario fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, quando la lunga stagione del manifesto illustrato d’autore, ma se vogliamo di tutta la réclame d’epoca frutto ancora del magico e “inge- nuo” connubio tra artigianato, intuizione e creatività artistica, stava volgendo al termine. E il crepuscolo del genere comincia inevitabilmen- DALL’AQUILA/LEONE te a manifestarsi nella produ- 13

zione cartellonistica di quegli anni, Sopra: il galletto creato EGIDI da Busi per un’affiche avvertibile, qua e là, in una certa stan- del Fata (Fondo Assicurativo Tra Agricoltori) del 1959 chezza del segno grafico e del messag-

gio promozionale. A sinistra: manifesto fotografico del 1953 D’altronde, anche per la comunicazione pubblicitaria stava per iniziare tutta un’altra epoca: quella della grafica editoriale, della pubblicità fotografica, televisiva e cinematografica, che avrebbero profondamente cambiato gusti e abitudini, in particolare i modi di informare e convincere le persone

sulla scelta di un prodotto, anche di una polizza assicurativa. 14 ROSASCO DAGLI ARCHIVI DEL GRUPPO del Gruppo Dagli archivi raggiunto dalla compagnia. Ecco perché abbiamo abbiamo perché Ecco compagnia. dalla raggiunto successo del testimonianza a presi essere famosi possono clienti taluni di nomi i massa; di fenomeno manifesti, i con poi, diverrà che visiva co- municazione quella di l’embrione i rappresentano adornare ad frontespizi vengono presto ben le che immagini aziendale; dell’attività l’evolversi contratti documentano dei contenuti i motivi: tre almeno per tale N el patrimonio storico di una compagnia assi- compagnia una di storico patrimonio el curativa le polizze hanno un valore fondamen- valore un hanno polizze le curativa voluto raccogliere in questa doppia pagina In ordine antiorario le polizze di: Alessandro Manzoni alcune significative polizze tratte dagli archivi (Generali,1856), Agostino Depretis (Toro,1865), del Gruppo Generali, abbinandole ai ritratti di Pio X (Generali,1897), Francesco Saverio Nitti (Ina, 1913), chi tanti anni fa le sottoscrisse: a nostro avvi- Carlo I (Generali, 1918), Benito Mussolini (Ina,1929), so illustrano perfettamente come, già allora, Gabriele d’Annunzio questi loghi aziendali costituissero, per gli (Anonima Infortuni, 1934) assicurati illustri come per quelli meno noti, un confortante simbolo di sicurezza. Roberto Rosasco 16 CURCI L’ARTE DEI MURI che “lavora nel tempo” Quell’arte dei muri ROBERTO CURCI “ vich – considerato assieme a Leonetto Leonetto a assieme considerato – vich Dudo- Marcello usava), le non o nosceva co- le non difficili (quelle facili parole Con tempo.” nel lavora arte: è questo Per ritardato. scoppio a bomba una po’ un è pubblicitario cartellone Il urlare. sorridere, cantare, parlare, può figura semplice una personalità: sua una avere ad arrivare poco a poco a può comune oggetto un di disegno il Anche importantissimo? significato un spesso assumendo anni, per occhi U cittadine. Un inusitato tripudio di forme e e forme di tripudio inusitato Un cittadine. e città di palizzate le e muri i Uniti), Stati agli e europei paesi altri agli rispetto do ritar- buon (con Italia in anche marezzare, a cominciato aveva dell’Ottocento anni ultimi dagli che strada” “della quest’arte cartellonismo, del basilare concetto un di verità sacrosanta la affermava – cento Nove- del italiana pubblicitaria del- grafica la protagonista maggior il Cappiello una determinata immagine vi negli rimane immagine una determinata che spiegate vi come Ma cosa. gran una tutto dopo è non pubblicitario cartello n di colori che – nell’ambito del filone co- municativo dell’affissione, storicamente radicato fin dal Cinquecento – soppiantava definitivamente l’avviso non figurato, quel- lo in cui, magari accanto a manieristici ghirigori, lo spazio del fragile ed effimero supporto cartaceo era costipato di parole, parole, parole, e andava quindi decrittato dappresso e non senza fatica. La “bomba a scoppio ritardato” era invece rappresentata dalla forza dirompente dell’Im- magine che, sconfiggendo la Parola o riducen- dola a sintetico slogan, si faceva largo con sempre maggior perentorietà nel manife- sto murale, a cavallo dei due secoli, rendendo immediatamente riconoscibile – anche L’ARTE DEI MURI 17 a distanza, anche all’uomo della strada frettoloso e distratto – un marchio, un nome In queste due pagine, da sinistra:

Corriere del Mattino (Pusterla, 1887) CURCI e dunque un prodotto. La persuasione non-occulta e il consumismo erano di là da Palais de Glace (Chéret, 1896), Lance Parfum “Rodo” (Mucha, 1896), venire, eppure anche Cappiello già concordava sulla necessità del cartellone pubbli- Aristide Bruant (Toulouse-Lautrec, 1892) e The Sun (Rhead, 1900) citario di imporsi come “un atto d’autorità sul passante”. Esso aveva, a suo dire, il compito di “gridare alto un nome, e attraverso la chiarezza e il piacere della forma, la sorpresa e la novità dell’arabesco, l’intensità dei colori, diventare indimenticabile”. A lungo, va detto, in Italia non fu così. Sul finire dell’Ottocento il ritardo culturale (ma anche socio-economico e industriale) con cui il Belpaese si accostava all’arte del ma- nifesto andava di pari passo con l’irresolutezza degli artisti-illustratori, ancorati a una tradizione pittorica (o pittoricistica) con salde radici accademiche e, al tempo stesso, suggestionati da quanto il cartellonismo francese, anglo-americano o di area tedesca già proponeva: immagini forti, icastiche, “moderne”; colori à plat; capziosità lineari debitrici di quel movimento internazionale che in Italia si sarebbe definito Liberty e che altrove ebbe i nomi di Art Nouveau, Modern Style o Jugendstil, movimento a sua volta influenzato dal Simbolismo, dal Preraffaellismo, dal Giapponismo allora in gran voga. QuandoQuando iinn IItaliatalia uunana rrivistaivista dd’arte’arte aassaissai qqualificataualificata qqualeuale Emporium e un critico attento qualequale VittorioVittorio PicaPica iniziaronoiniziarono a magnificaremagnificare lele futuribilifuturibili sortisorti delladella cosiddettacosiddetta “arte“arte deidei muri”,muri”, eeranorano oormairmai gglili aanninni ssuccessiviuccessivi aall 11895:895: llaa FFranciarancia aavevaveva ggiàià ooffertofferto aall mmondoondo l’operal’opera didi maestrimaestri assolutiassoluti qualiquali Chéret,Chéret, TToulouse-Lautrec,oulouse-Lautrec, BBonnard,onnard, SSteinlen,teinlen, MMucha;ucha; ilil RRegnoegno UUnitonito ssii ffregiavaregiava ddeiei nnomiomi ddii BBeardsleyeardsley e ddeiei BBeggarstaffeggarstaff BBrothers;rothers; ll’America’America vantavavantava qquelliuelli didi Bradley,Bradley, RheadRhead e Penfield.Penfield. E nelnel centrocentro EuropaEuropa proliferavanoproliferavano lele anti-anti- accademiche Secessioni: a Vienna, Monaco, Berlino. Non è forse un caso che variamente “stranieri” fossero i primi, veri cartellonisti italiani, quelli che compresero le esigenze di un linguaggio nuovo, non contaminato o com- promesso con la pittura “pura”: Adolf Hohenstein, nato a San Pietroburgo ma di chia- ra origine tedesca e di formazione artistica viennese, e i due triestini di ascendenza dalmata (e allora, è noto, Trieste non era Italia) Leopoldo Metlicovitz e Marcello Dudo- vich. Furono loro a indicare la giusta via, nel fervido contesto dello stabilimento cromo- litografico nel quale si ritrovarono a operare, la milanese che – in proficua sinergia fra interessi musicali, commerciali e promozionali – divenne la più importante

Da sinistra: Tosca (Hohenstein, 1899), “palestra” del cartellonismo italiano. Calzaturificio di Varese (1914, dettaglio) Hohenstein vi operò fino al 1905 come direttore artistico, realizzando manifesti di squi- e Sogno di un valzer (1910) entrambi di Metlicovitz, Dover-Ostend Line sita fattura e di sapiente equilibrio fra le ragioni del realismo borghese e quelle della (Hohenstein, 1900) graficagrafica “modernista”“modernista” e ddivenendoivenendo ccosìosì ll’autenti-’autenti- co caposcuola di un pool didi cartellonisticartellonisti sempresempre piùpiù innovativiinnovativi e sma-sma- liziati.liziati. AssiemeAssieme adad alcunialcuni nnomiomi ddii aartistirtisti aancorancora ssospesiospesi ffrara ddueue mmondiondi ffigurativiigurativi (o(o frafra L’ARTE DEI MURI 19 due secoli) – Giovanni Maria Mataloni, Aleardo Villa, Vespasiano Bignami, Emilio Ma- lerbalerba – spiccaronospiccarono presto,presto, perper audaciaaudacia stilisticastilistica e originalitàoriginalità didi sceltescelte tematiche,tematiche, quelliquelli CURCI deidei citaticitati MMetlicovitzetlicovitz e DDudovich,udovich, mmaa aanchenche qquellouello ddell’oriundoell’oriundo ppolaccoolacco ((aa ppropositoroposito ddii “stranieri” immigrati…) Franz Laskoff, orientato sulle nette silhouettessilhouettes e lele campiturecampiture piatte di colore di estrazione britannica. VaVa rilevato che, all’epoca, il messaggio pubblicitario nascevanasceva – in modo spesso estemporaneo – dalla libera inventiva del cartellonista di turno, non condizionato e inibito da preventive ricerche di merca- to o da studi “scientifici” sui possibili target destinatari. Ben lontana era l’epoca della pubblicità mirata e delle agenzie In alto, da sinistra: di pubblicità, sicché la scelta dei soggetti e la loro ideazione Chocolat Klaus (Cappiello, 1903) graficagrafica eeranorano ppatrimonioatrimonio ttotaleotale ddegliegli aartisti,rtisti, uunicinici “creativi”“creativi” deldel e Costina’s Coffee (Laskoff,(Laskoff, 1914) tempo, salvo il parere eventualmente discorde dei committenticommittenti o A fianco: dettaglio dei responsabili degli stabilimenti tipolitografici: non solo le già di un manifesto realizzato nel 1908 da Dudovich insigni Officine Grafiche Ricordi, ma anche Doyen a Torino, per i Magazzini Mele 20 CURCI L’ARTE DEI MURI figure didonne,disegnaterispettivamente da Metlicovitznel1906eDudovich Sotto: Sopra eadestra:altridueesempidi Bitter Campari 1912 caperi (Sacchetti,1921) Magazzini Mele rso prs d ati celni atloit qai lad Terzi, Aleardo quali cartellonisti eccellenti altri da appresa presto – fu esemplare leggerezza di benché “fisicità”, vibrante e di impatto squillante di manifesti – Dudovich di lezione personalissima La dell’artista. morte alla quasi fin mutava) in (che profondamente ogni intanto, senso, Novecento del percorso tinuò a l’accidentato con fortuna immutata pervadere con- e inscindibile divenne Dudovich-donna binomio il allora Da bigliate. ab- elegantemente donne di figure grandi da dominati coloristico, e formale impianto perfetto di manifesti con Dudovich, giovane più dal vinto fu fine alla che duello se”: clas- fra della in quasi duello “primi un si personale impegnarono milanesizzati triestini due i Dudovich, l’allievo “grafico” schiettamente e sintetico più Metlicovitz, maestro il “pittorico” Più rientrato). era vi e Germania “sua” della nostalgia la avvertito già aveva e spiccano i a affascinano lavori tutt’oggi da firmati e Metlicovitz (Hohenstein Dudovich letani dei fratelli Mele. Fra e fra contraddizioni incoerenze, episodi di mediocre impatto, fino al realizzati 1915 manifesti dai vari per della Ricordi artisti i napo- magazzini grandi Di questo clima di effervescente libertà ideativa è testimone la lunga serie – perfino Passero aUdineeMonfalcone. insuperata – dei Chappuis a , Arti Grafiche a Bergamo, Armanino a Genova, Modiano a Trieste, Un solo esempio: chi oggi Un esempio: solo tempo. del usura l’inesorabile indenni, superare, a talora riuscire da tanto caratterizzati, fortemente (o manifesti-idea) manifesti-sigla dei realizzarono che Mazza, Aldo sarcastico il e Sacchetti Enrico anni prebellici, con le sue sbarazzine e dinamicissime invenzioni: invenzioni: un solitamente solo o svolazzante cam- personaggio sgambettante, dinamicissime e sbarazzine sue le con prebellici, anni degli cartellonista di la miglior palma a Dudovich a contendere piello, Cap- Leonetto livornese il ingegno, grande di italiano altro un fu Ma 1921. Terzi di datato manifesto un di riproduzione perenne della tratti si che credere a probabilmente riuscirebbe non denti) i tra con un di pennello rosso, imbrattato (il cagnolino Max Meyer della en en passan t prestasse attenzione al attenzione prestasse logo

pito con colori sgargianti sul fondo nero (an- che questa un’assoluta novità) del mani- festo. Senonché Cappiello lavorò prevalentemente in Francia, dove ebbe straordinario successo, e dunque con Dudovich non vi fu sostanziale conflittualità. Gli anni della Grande Guerra segnarono, per molteplici, evidenti ragioni, una drammatica cesura, oltre che la fine di quella che, fino ad allora, poteva ancora in qualche misura fregiar- si del nome di Belle Epoque. Fu solo un altro straniero, il francese Achille Lucien Mauzan (operoso anch’egli a

Milano, autore del famoso cartellone con il fante dall’indice pun- L’ARTE DEI MURI 21 CURCI

In alto: i manifesti di Terzi per Dentol (1914, dettaglio) e Colorificio Italiano (1921)

A fianco: Magazzini Mele (Mazza, 1910) e Cinzano Vermouth Torino (Cappiello, 1910)

salce 3403 22 CURCI L’ARTE DEI MURI “Fate tuttiilvostrodovere!” Sopra: e

manifesto (Depero, 1925ca) In alto,adestra: (Mauzan, 1917) Bitter Campari locandina (Sepo, 1933)

Noveltex per

smo (da cui i cartelloni inconfondibili di Fortunato Depero, il solo futurista ben sintonizza- flusso che, sull’arte del manifesto, hanno le avanguardie pittoriche: il Cubismo e il Futuri- sulè pianoMa del gusto che molte cose vanno mutando. Siaccentua decisamente l’in- stesso. eo i qace iua fie le seine rnei e noi asr post-cubisti maestri nuovi dei francesi esperienze alle affine misura qualche in Sepo, movimentopersonalitàdiartisticooriginali potenti–(l’emilianoe SeveroPozzati,arte in possibilidellequelstilistiche,làtematichesintoniequesto odi conel’affiorare al con – TraannigliVenti Trentae assistesi dunquemoltiplicarsiun a differenziarsie delle scelte Nizzoli ed Erberto Carboni. derivazione russa e tedesca – giovani grafici destinati a luminosi traguardi, quali Marcello fotomontaggio,deldiinvalso più sempre l’uso con anche manifestoispirando– del te di estrazione bauhausiana, con la sua vocazione di geometrico rigore, a insinuarsi nell’ar- “estetica di regime”, propone forme massicce e squadrate. Più avanti sarà il Razionalismo Liberty; il Novecentismo che, al contrario, in sintonia con quella che già viene intesa come sull’ to già nel 1892), ma divenendone al contempo il direttore artistico, ovvero il d’interessi, producendo manifesti per l’Igap (Impresa Generale Affissioni Pubblicità, nata mincia a lavorare intensamente per i grandi magazzini La Rinascente – sfiora il conflitto co- anni quegli in che – stesso Dudovich pubblicità. di aziendali uffici primi i e agenzie gono su quelle della libera ispirazione, nascono le prime preval- mercato del ragioni le quasi, o esatta, scienza farsi a comincia pubblicità La Venti. Tuttoanni gli con e dopoguerra il con cambia le etaloradelpacchiano. vagamente espressionistico, al limite del platea- gusto di manifesti cinematografica: industria te con manifesti destinati in larga parte alla nascen- a trarre giovamento da quel mutamento di clima, dovere!”), vostro il tutti “Fate l’incitamento e tato advertising ); l’Art Déco o Stile 1925, che si riallaccia alle squisitezzeriallacciaallegrafichedelsi che 1925, Stile o Décol’Art ); manager di se quali Cassandre, Carlu, Colin, Loupot) o di figure lievemente marginali ed eccentriche (Federico Se- neca, con i suoi manifesti di “francescana” sobrietà, o il bizzarro, umorale Primo Sinopico). In questa vasta gamma di esperienze disparate, una sola certezza: la presenza inflessibile di Dudovich, ve- nerato ormai come maestro sommo benché preda, egli stesso, di incertezze e ripensamenti, dovuti all’irrompere di nuovi modi e nuove mode. Arriverà poi un’altra guerra, crudele e devastan- te come e più della prima. Dopodiché, il tempo dell’avviso figurato sarà sostanzialmente scaduto: In alto: i manifesti di Boccasile anche se Dudovich produrrà le sue ultime prove dal secondo conflitto mondiale a (Alle armi! X Mas) al dopoguerra L’ARTE DEI MURI e Gino Boccasile, sbucato indenne dalla propaganda per la Repubblica Sociale Italiana, (Biscotti Pavesi) 23 si dedicherà alle rassicuranti pubblicità del formaggino Mio e dei biscotti Pavesi. Ci sarà Sotto: Punt e Mes (Testa, 1960) ancora spazio per il geniale Armando Testa, “ultimo cartellonista”, CURCI con le sue ironiche, coloratissime trovate. Ma la pubblicità murale si affiderà sempre più all’obiettivo fotografico anziché alla banale matita e dovrà poi inesorabilmente inchinarsi allo strapotere di Carosello e degli spot televisivi. Salvo, a sorpresa, ritrovare fiato ed energie in questa aper- tura di millennio, con tutt’altre forme e tutt’altri contenuti: non più ascrivibili all’inventiva di un pugno di artisti di bel- l’ingegno, bensì ad accurati, sofisticatissimi studi di marke- ting e all’uso intensivo di nuove, iper-specializzate tecnologie. Un altro “atto d’autorità sul passante”, se vogliamo. Ma assai meno fascinoso e persuasivo – diciamolo pure: assai meno bello – di quanto pensasse l’ottimo Cappiello un secolo fa. La “leggenda” dei Magazzini Mele

impresa fu varata nel 1889 da due fratelli napoletani, Emiddio e L’Alfonso Mele: imprenditori illuminati che assortirono gli scaffali di un enorme palazzo (2.000 metri quadrati di superficie tra le vie San Car- lo e Municipio, 500 impiegati) di ogni ben di Dio. In primo luogo l’abbi- gliamento, per dame eleganti e gran signori: cappotti, stole, cappelli, velette, cravatte, camicie, stivali, corpetti, calze e coulotte. E ancora saponi, amido per biancheria, champagne, orologi da polso e da sala,

LA “LEGGENDA” MELE mobili, tappezzeria, profumi. Tutto, ma proprio tutto. “Massimo buon mercato” 24 strillavano le scritte ammaliatrici, vergate a caratteri cubitali sui muri della città. I fratelli Mele si rivolgevano a una clientela nuovissima: la borghesia agiata che dap- CORRIERE pertutto vuole spendere e godersela, che desidera e ottiene quel capo all’ultima

moda da sfoggiare all’ippodromo o sul lungomare. A Napoli, certo. Ma non solo. Che differenza c’è tra gli animati avventori del Caflish e i frequentatori milanesi del Gran Caffè in Galleria, oppure i padovani seduti al Pedrocchi, i romani che se la spassano all’Aragno e al Caffè Greco, i torinesi che prediligono il Cambio? L’em- porio Mele decide che è l’ora di compiere l’unità d’Italia degli acquisti. E così pro- pone una serie incredibile di prodotti – sia al dettaglio sia all’ingrosso o per corri- spondenza – nella provincia campana, nelle Puglie, in Sicilia, in Sardegna e a Malta. Quindi scatta l’assalto al Nord, la falange più appetita di consumatori da conquistare. Ma per vendere c’è bisogno di espandersi, farsi conoscere, diffonde- re un marchio e un’immagine vincente. Occorre la pubblicità. Ecco allora l’intuizione geniale: i Grandi Magazzini Mele stringono un patto di fer- ro (durerà 25 anni) con le Officine Grafiche Ricordi di Milano, ditta

nata con la pubblicazione di libri e partiture musicali per poi diven- MELE ” A tare la fucina dei più straordinari cartelloni réclame del panorama internazionale. A firmare gli affissi per l’emporio napoletano sono “LEGGEND A tredici maestri: Beltrame, Caldanzano, Cappiello, De Ste- LAL “LEGGENDA” MELE 2525 fano, Laskoff, Malerba, Mauzan, Mazza, Metlicovitz, ORRIERE CORRIERE C Sacchetti, Terzi, Villa. E il divino Marcello Dudo- vich, triestino dal segno morbido e suadente.

Le loro opere sono autentici capolavori, una cavalcata nel gusto e nel costume di un’epo- ca ruggente. Che finisce in pezzi sulla trincea In queste due pagine, da sinistra in alto e della Grande Guerra. È il 1915: non c’è più in senso orario: manifesti di Villa (1899 e 1902), Dudovich tempo per sfilate e spensieratezza, gli affari de- (1907), Metlicovitz (1909, particolare), Laskoff (1901) clinano e irrompe il rombo dei cannoni. I fratel- li Mele cedono l’attività al nipote Davide e pian piano la leggenda dell’emporio più straordina- rio del Belpaese si spegne. Restano, a perpe- tuarla, i manifesti.

Dal Corriere del Mezzogiorno 26 DELFABRO UNA VITA PER I MANIFESTI per i manifesti Nando Salce: una vita ELISABETTA DELFABRO intervista aEUGENIOMANZATO collezionista suprogetto grafico diToni Basso, a curadiquest’ultimo dedicato algrande e diAndreaCason Il volumedel1997 Nel 1974, sotto il patrocinio della Cassa di Risparmio e con un’impaginazione rimasta un’impaginazione con e Risparmio di Cassa della patrocinio il sotto 1974, Nel In cheannoriuscìapubblicarla? di averneperprimopubblicato unabellaantologia. P persona che ci può esprimere con maggior chiarezza l’importanza di l’importanza chiarezza maggior con esprimere può ci che persona questa meravigliosaraccolta. Il lascitoIlavvenne precisionelaper carico,presa 1962,nelinlapoi,perci sonovolutimolti anniperché c’eranon contezza dellaquantità. Salce,in- fatti, pensava di aver accumulato 12.000 manifesti, al massimo ne immagi- nava 14.000, mai più ipotizzando la cifra esatta. Per questo motivo, alla sua morte, è iniziato un lunghissimo lavoro di inventariazione che poi è sfocia- to in una catalogazione vera e propria durata una decina di anni. Addirittura? ì et, e pni 500 aiet i vlm ce cuao senza occupano… che volume il manifesti 25.000 pensi lei certo, Sì contare tutte le questioni logistiche che ciò implicava: bisognava trova- re un luogo adatto, distenderli a pacchi sul pavimento, impiegare un impiegare pavimento, sul pacchi a distenderli adatto, luogo un re addetto che, prendendo un manifesto alla volta, ne trascriveva i dati i trascriveva ne volta, alla manifesto un prendendo che, addetto sotto la supervisione di Luigi Menegazzi, a cui si deve il grande merito etan i ci u ietr di ue Cvc d Teio è la è Treviso, di Civici Musei dei direttore fu cui in vent’anni nei Salce, collezione della curatore come presenza costante la attraverso e studi suoi i attraverso lei Manzato, rofessor storica a firma di Diego Birelli, mitico impaginatore della casa editrice Electa. In questa prima pubblicazione vennero inseriti circa 500 manifesti, molti in bianco e nero in quan- to all’epoca non era facile rendere il colore. Un volume adesso introvabile, io ne possie- do una copia dall’epoca perché mio padre allora era cliente della banca.

Una copia storica quindi?

Direi di sì. Negli anni successivi l’antologia venne ripresa, anche se in maniera parziale. Infatti, sempre Electa pubblicò un volume non commercializzato in cui furono inseriti solo Il manifesto del 1895 per il brevetto 250 cartelloni. Subito dopo, però, venne diffusa un’altra pubblicazione che finalmente Auer di Giovanni Maria Mataloni, il cui acquisto segnò l’inizio della diede notorietà alla collezione, che comprendeva per la precisione 24.580 manifesti! collezione di Nando Salce

Il professor Menegazzi, che ne fu il primo curatore, aveva cono- sciuto direttamente Nando Salce?

Degli amici comuni, nei primi anni Cinquanta, avevano accompagna-

to il professore a vedere la famosa soffitta dove erano esposti i mani- UNA VITA PER I MANIFESTI festi, e ciò permise a Menegazzi di vedere esattamente come il colle- 27 zionista operava, anche se, purtroppo, non fece in tempo a

collaborare. Altri dati importanti sono emersi anche grazie a Giuseppe DELFABRO Mazzotti che nel 1959 curò la mostra del manifesto di montagna e scrisse per il catalogo una bellissima introduzione ricca di notizie sto- riche. Fu in questa occasione che nacque la leggenda dell’attacchino comunale corrotto da un Salce appena diciassettenne per l’acquisto del suo primo manifesto… comunque, a parte la veridicità o meno dell’aneddoto in sé, quel che sicuramente è certo è che il giovane Nando, nel 1895, fu estasiato dalla bellezza di una donna, le cui sen- suali fattezze si scorgevano sotto le trasparenze del vestito, tanto da indurlo a investire una lira per aggiudicarsi questo primo pezzo.

Che era il manifesto di Giovanni Maria Mataloni…

Sì, quello sulle ardenze a gas con il brevetto Auer. In effetti si tratta di un manifesto bellissimo e particolarmente ardito per l’epoca: un sorri- 28 DELFABRO UNA VITA PER I MANIFESTI Gregorj daragazza;Gina,di industriale, incontròNando famiglia venetabenestante e diconsolidatatradizione sposarono nel1899,poco molto giovaneeiduesi Un’immagine diRegina più cheventenni fosse rimasta una semplice curiosità, seppur dettata da un irrefrenabile gusto estetico, gusto irrefrenabile un da dettata seppur curiosità, semplice una rimasta fosse se che Diciamo via. così e belli cartelloni valutare autori, gli conoscere per manifesti di collezionista un a utili testi leggere a e documentarsi a iniziò dopo subito perché Sì, Sì, si trattava di una persona colta e ricca; con il matrimonio questi due sposi, che ave Anche Ginaapparteneva aunafamigliavenetamoltobenestante? moglie –personaveramente deliziosa–duraronotuttalavita. la per l’amore che manifesti i per passione la Sia determinazione. grande con territo, di quest’uomo è la sua sicurezza nelle scelte: prende una strada e poi va avanti, imper colpito sempre ha particolare in me a che Quello Gina. della più di anno un solo aveva lui coetanei, pressoché erano bambini, da fin conoscevano si che racconta nipote La Poi è stato bello il connubio con un’anima gemella come quella di Regina Gregorj… 25.000! comperati avrebbe ne non manifesti, di centinaio un di accontentato sarebbe si Salce Secondo me la sua passione per i manifesti era nata dalla semplice cu semplice dalla nata era manifesti i per passione sua la me Secondo questo articolo? di lettura dalla indotto stato essere poteva Salce di l’acquisto Ma europei. manifesti bei più dei pari alla articolo suo un in giudicò lo Pica Vittorio lumino so La curiosità,quindi,dàilviamapoiiniziaunasceltaragionata… vata nellasuabiblioteca. quell’articolo venne pubblicato in una antologia di acquisto, che può essere stato casuale, Salce primo lesse del senz’altrolà di Picaal Comunque perché vederli. per casa di usciva gente la e tiva diffusione della macchina fotografica, i cartelloni erano una grande attrat mente le famiglie benestanti potevano disporre di dipinti ma, prima della non c’erano molte altre forme di riproduzione di immagini a colori, certa riosità per il nuovo. Non bisogna dimenticare che alla fine dell’Ottocento so di una donna vestita solo di veli, talmente innovativo che innovativo talmente veli, di solo vestita donna una di so Emporium che fu ritro ------vano grande affinità intellettiva, unirono pure i loro patrimoni. Mi viene in mente un’ im- magine che li ritrae da giovani mentre pattinano: sono bellissimi, lui con uno sguardo fiero e felice, lei bella ed elegante anche se sembra un po’ intimidita, ma probabil- mente solo perché non si sentiva sicura sui pattini. E quel che è incredibile è che rimasero così affascinanti anche in età avanzata.

Erano tutti e due così determinati e coltivavano entrambi la passione per i manifesti?

La passione in verità era di Nando, lei lo ha semplicemente assecondato. Di- ciamo che si volevano bene e si rispettavano, lasciandosi massima libertà di scelta, una coppia molto moderna in tal senso. Nando, per esempio, era agnosti- co mentre lei era religiosa, allora accadeva che lui l‘accompagnasse con il calesse in chiesa, e andasse a farsi un giro per poi passare a riprenderla. Sono stati una coppia fortunata che ha potuto fare una bella vita: Guido Mestriner, l’autista di fiducia, tutti gli UNA UNA VITA PER I MANIFESTI anni li portava a fare un viaggio più lungo, in Svizzera oppure in Austria, e poi al mare o 29

Sopra: Gina e Nando DELFABRO in barca durante una gita a Sorrento nel 1910

A fianco: le piste naturali di pattinaggio che all’epoca si formavano d’inverno a Treviso e dintorni 30 DELFABRO UNA VITA PER I MANIFESTI una cartolinadiringraziamento caricaturista BepiFabiano per Salce comeintestazionedella Giovanni MariaMataloniper commissionato daSalceal Sopra: ilfregiocreatoda sua cartadalettere Sotto: l’acquarello gruppo dimanifesti,inmodotaledaattingerealoro per ipezzimancanti. gallerie specializzate; infatti contatta direttamente gli artisti nel alle momento in cui proprio ha già un ancora, prima ma, cartellonisti stessi agli invia che lettere dalle mentato anno direi che inizia sistematicamente a occuparsi di questa sua passione. Ciò è docu- di questa data aveva anche fatto qualche sporadico acquisto di manifesti ma è in questo nel 1898, anno in cui il giovane Salce diventa maggiorenne e decide di sposarsi; prima Sì, è molto interessante addentrarsi in questa documentazione. La corrispondenza inizia La corrispondenzaetuttaladocumentazionerimastaattestanociò? dubbio chesiastatoilprimodirettoredellasuaraccolta! alle terme. Inoltre avevano in casa una cuoca fissa, formidabile, che li viziava e portavaintavolaitortelliniunazuppierafattaconlapastadelpane. raccolta in soffitta. in raccolta r E Sì, la mattina sbrigava la corrispondenza e di pomeriggio sistemava la la sistemava pomeriggio di e corrispondenza la sbrigava mattina la Sì, S a betv ce i oea us cn rtro cetfc. i u dr senza dire può Si scientifico. criterio con quasi poneva si che obiettivi c AvevaA unsuomodusoperandimeticolosoeconcreto... ì Da vero professionista, come se quello fosse il suo lavoro, perseguiva gli Nando quand’eraacasasidedicavaallacollezione? , c

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l a come quasi st’ultimo gli arrivavano direttamente i manifesti manifesti i direttamente arrivavano gli st’ultimo Sipizzi produttore delle lampade… e poi da que- a rinviò lo che Hohenstein con Mataloni, stesso lo con corrispondenza c’è esempio per lavori; ultimi gli e orientamenti gli erano quali capire di non solo di reperire pezzi che non aveva permetteva ma gli anche che strategia sua una quasi Era possesso… suo in manifesti dei lista la con lettera una cartellonisti ai inviare usava Periodicamente

c o r r i se s con p o quello n criterio d e n z fosse a

e scientifico.

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suo p o m lavoro, e r i Si g g i p o uò perseguiva

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gli l a ambiti. Inoltre scriveva anche agli editori dei manifesti, ed era talmente caparbio che, anche se all’inizio gli negavano i manifesti richiesti, poi finivano per accontentarlo.

In questo modo però riuscì ad avere anche tanti doppioni?

Sì certo. Cercava sempre di avere i doppioni in quanto quelli poi gli servivano per gli scambi, soprattutto allo scopo di avere del materiale appetibile per i galleristi non italiani. Con questo metodo, per esempio, riuscì a ottenere dalle case editrici francesi nientemeno che opere di Leonetto Cappiello. Il manifesto di Leonetto Cappiello per la stagione Oltre a questa sua concretezza, era anche una persona balneare di Livorno del 1901 molto capace?

Aveva una personalità poliedrica e piuttosto geniale. Tra l’altro pubblicò anche un volume di studi matematici attinen- ti all’attività di famiglia: suo padre aveva una ben avviata

azienda di tessuti e confezioni all’ingrosso. UNA VITA PER I MANIFESTI 31 Commerciava a Treviso?

No, commerciava con tutta Italia; i Mele di Napoli li conob- DELFABRO be grazie all’azienda. Da un documento epistolare risulta, per esempio, che uno dei fratelli Mele una volta si rivolse a Nando perché si interessasse di una certa partita di berretti richiesta al padre. Il giovane Salce ne approfittò subito rispondendo gentilmente di aver passato la prati- ca a un impiegato e chiedendo, invece, che gli riferisse- ro dell’ultimo manifesto! Diciamo che lo staff alle dipen- denze del padre era talmente affiatato che funzionava benissimo anche senza l’attiva collaborazione di Nando, il quale, comunque, dapprima diventò socio del padre, poi ne ereditò l’azienda, ma non ci fu mai bisogno che scendesse in campo veramente, potendo così dedicar- si totalmente ai suoi manifesti. 32 DELFABRO UNA VITA PER I MANIFESTI della suacasadiTreviso perdare carta maiportatoacompimento) collezionista adottònellasoffitta visionare imanifesti(l’immagine Cinquanta sullapinacotecadi Il disegnodelsistemacheil la possibilitàachiunquedi cortometraggio deglianni reale èstatatrattadaun Sì, certamente. no esposti non tutti ma i più belli. Sistemati tra due assicelle con una cordicella che te- che cordicella una con assicelle due tra Sistemati belli. più i ma tutti non esposti no Aveva architettato un marchingegno che permetteva di visionarli senza gran fatica, era- vedere? in adoperato era si Lui Era già famosaquesta collezione mentre era ancora invita il suoartefice, quindi? ciò soprattuttoperilsuogodimento personale. blicizzano quella pinacoteca di carta, ma direi che, in fondo, Salce aveva inventato tutto viso accoglieva gli amici più fidati ed esistono anche alcuni articoli di giornale che pub- Sì, in questa sua vasta soffitta adibita a deposito nella sua casa di Borgo Mazzini a Tre- Così potevacondividereconglialtriquestopiacere? pagine dilibroche,perlelorodimensioni,creavano un piacevolefruscio… grandi di stregua alla Mazzotti, il riferisce come sfogliare, potevano si cui per verticale trave una a collegarsi a andava e schiena a schiena manifesti due orizzontale in neva un modo particolarissimo, molto creativo, anche per farli per anche creativo, molto particolarissimo, modo un C’erano particolari preziosità all’interno di questa raccolta?

In realtà a parer mio la vera preziosità di questa raccolta sta proprio nella sua ricerca di completezza. Salce non inseguiva solo i cartelloni d’effetto, che potevano venire scelti secondo il gusto personale e in base a un giu- dizio soggettivo, ma raccoglieva anche quelli meno appariscenti proprio con intento di documentazione. Siamo in presenza di campionature va- stissime, anche di manifesti stranieri, con una bella scelta soprattutto per quanto riguarda i francesi, ma anche inglesi, tedeschi… e la collezione annovera perfino manifesti giapponesi! TI Non si è mai quantificato quanto abbia speso? MANIFES È una questione difficile perché ci sarebbero da mettere in conto anche I PER gli scambi che effettuava con assiduità; comunque, anche senza azzarazzar-- A VIT dare una cifra, si è trattato complessivamente di una somma senz’altro A UNA UNA UN VITA PER I MANIFESTI assolutamente ingente. 3333 O

Primarima ddii moriremorire eerara mmoltoolto ppreoccupatoreoccupato pperer llee ssortiorti ddellaella ccollezione?ollezione? ABR

Certo, perchè si rendeva conto che presentava delle problematicheproblematiche di DELFABRO DELF difficileifficile gestionegestione e lala suasua cittàcittà natalenatale – perper quantoquanto lele fossefosse moltomolto attacattac- cato – non gli dava particolare affidamento. I musei locali, dopo la guerra, erano appena stati restaurati e la situazione, ancora così fluida, non permetteva di individuare una sede adeguata. Tentò anche con Brera e con gli ambienti universitari, ma non riuscì a concretizzare nulla anche perchè la mole di manifesti accumulati spaventava i possibili de- stinatari del lascito. Inoltre c’è da aggiungere che i tempi non erano ancora maturi per accogliere i manifesti come vere opere d’arte.

In tal senso Salce può essere considerato un precursore?

Senz’altro,’altro, pperchéerché aavevaveva ccapitoapito llaa fforzaorza straordinariastraordinaria cheche avevaaveva assuntoassunto llaa pubblicitàpubblicità Manifesto del 1898 di Adolf Hohenstein per tramite il manifesto e come questo meccanismo aveva influito sul progresso. Si può A. Calderoni Gioielliere dire che poi, in tempi più recenti, si è arrivati alla stessa conclusione. Con la mostra Qui sotto: manifesto del 1989 a Milano intitolata “L’Italia che cambia attraverso i manifesti della raccolta del 1902 di Aleardo Villa Salce”, infatti, si è ufficializzata questa visione, mentre negli anni in cui Nando coltiva- va attivamente la passione per la cartellonistica il manifesto era considerato un ogget- toto effimeroeffimero a cuicui nonnon sisi davadava alcunalcun peso.peso. All’epocaAll’epoca nonnon esistevanoesistevano gligli studiosistudiosi didi questoquesto fenomeno,fenomeno, solosolo successivamentesuccessivamente nacque la rivista specialistica Parete e ci fu lala fformalizzazioneormalizzazione didi unun ruoloruolo qualequale qquellouello deldel pubblicitario.pubblicitario.

E lala collezionecollezione aallalla ssuaua mmorteorte ddoveove ffinì?inì?

SalceSalce a un ccertoerto ppuntounto ffuu ccostrettoostretto a ffareare ttestamentoestamento ssenzaenza aaverevere llaa ssicurezzaicurezza ddii ddoveove sarebberosarebbero andatiandati a finirefinire i suoisuoi manifesti.manifesti. DeciseDecise didi lasciarlilasciarli alal MinisteroMinistero dell’istruzio-dell’istruzio- nene – all’epocaall’epoca nonnon esistevaesisteva quelloquello deidei benibeni culturaliculturali – concon lala clausolaclausola cheche lala raccoltaraccolta fossefosse conservataconservata iinn uunana ccittàittà ddelel VVeneto.eneto. IInn qquestouesto mmodoodo nnonon eescludevascludeva eesplicita-splicita- mentemente llaa suasua cittàcittà d’origine,d’origine, mama lasciavalasciava aperteaperte ancheanche altrealtre possibilità,possibilità, probabilmen-probabilmen- tete SSalcealce ppensavaensava a Venezia,Venezia, essendoessendo sedesede delladella Biennale,Biennale, o a Padova,Padova, importanteimportante sede universitaria. Treviso, però, di fronte al rischio di perdere la collezione insorse con una sottoscrizione pubblica; Mazzotti stes- so, all’epoca direttore dell’ente per il turismo, si mobilitò afferman- do che era giusto che la raccolta rimanesse nella sua città e indi- viduò una possibile sistemazione in Palazzo Scotti che fece ristrutturare a tal fine.

Fu la prima sede della collezione Salce…

Sì, fu sistemata opportunamente con la collaborazione del profes- sor Menegazzi e venne adottato un ingegnoso sistema, simile al meccanismo della soffitta, per estrarre e visionare i cartelloni.

E per quanto vi rimase?

Per trent’anni, fino a quando nel 1996 presi la decisione di trasferire i manifesti in un’altra sede, che mi dava maggiori garanzie dal punto di vista della sicurezza. Da allora, anziché esposti a mazzi, sono si- stemati in grandi cassettiere di ferro; sarà meno suggestivo e meno “fedele” a Salce, ma certa- A fianco: manifesto del 1922 di Josef Maria mente più sicuro. Auchentaller (1865-1949); a lungo considerato Nando Salce fu un uomo anonimo e recentemente, grazie a uno studio del generoso non solo per prof. Manzato, attribuito all’artista viennese, quanto riguarda questo trasferitosi a inizio Novecento a Grado lascito, ma anche per Sotto: Nando Salce tutta la beneficenza fotografato davanti a un manifesto pubblicitario che fece in vita? della Pirelli per i “palloni da giuoco” È vero, faceva parte di molte associazioni filantropiche; inoltre, non avendo lui e la Gina discendenti diretti, lasciò tutti i suoi beni agli istituti di ricovero. C’è ancora adesso a Treviso una “Casa-albergo Salce” che è sostan- zialmente la sua abitazione privata adattata a tal fine secondo le sue ultime volontà. Chi UNA UNA VITA PER I MANIFESTI l’ha conosciuto di persona lo descrive come un uomo di carattere, molto determinato, 35 ma allo stesso tempo disponibile e simpatico, e buono d’animo.

Se il signor Salce potesse dedicarsi ancora al collezionismo cosa acquisterebbe? DELFABRO

Posso dire che la sua sensibilità oggi sarebbe attratta dagli spot pubblicitari, nel senso che l’impatto che avevano i manifesti ai suoi tempi, attualmente ce l’hanno i filmati. Pro- prio nel 1962, quando Salce muore, Carosello è già molto popolare e la pubblicità passa dai muri alla televisione inaugurando una nuova epoca. Tra questi due mondi, si possono facilmente scoprire delle similitudini anche se il mezzo mediatico è completa- mente diverso. L’atmosfera degli spot che reclamizzano i prodotti della Barilla, per esempio, è la stessa che si ritrova nei manifesti che raffigurano la mamma con i bambi- ni, il loro stupore sapientemente disegnato sui volti infantili induceva la stessa emozione che proviamo oggi davanti alla tivù. E, anche oggi come allora, le pubblicità più belle e più ardite sono quelle che gravitano attorno alla velocità e ai motori… sì direi proprio che, se oggi Salce fosse vivo, la sua passione sarebbe lo spot pubblicitario, naturale discendente del manifesto. Non so però come avrebbe potuto farne collezione! 36 EGIDI COLLEZIONARE pubblicità perunamostra- modellini diradiod’epoca mercato dicollezionismo Sotto: particolarediuna Sopra: edizionid’epoca In bassoadestra: di fumettiitaliani cando barriere sociali, economiche economiche sociali, barriere cando travali- limite, ogni oltre cresciuta è esistita, sempre da collezionare, di vuole) si come chiami (si malattia la mania, la voglia, la passione, la nio decen- qualche da che è affermare Per cosa ora, certa che l’unica si può tutti. in verità di po’ un c’è Probabilmente mercante. del quella pinatore, ra- del quella memoria, della o sentimentale quella anime: più a “mostro” di specie una collezionista nel dei vedono separazioni semplicemente, più Altri, varie. abbandoni, ad malformazioni genitori, seguito in infantili traumi gravi da affette persone di maniacale, po’ un modo in raccolgono che addirittura collezionisti per hanno particolare in umano parlato, comportamento del studiosi e psicologi recenti, anni In patologico. di quasi morboso, di cosa di là di un indiscutibile piacere nel fare propri oggetti o altro che interessa, qual- interessa, che altro o oggetti propri fare nel piacere indiscutibile un di là di e in effetti non sono pochi coloro che vedono dietro l’atto del collezionare, al al collezionare, del l’atto dietro vedono che coloro pochi sono non effetti in e sava così quando stipava la sua soffitta di migliaia di manifesti pubblicitari pubblicitari manifesti di migliaia di soffitta sua la stipava quando così sava Q più bella malattia del mondo”. Forse anche Nando Salce la pen- la Salce Nando anche Forse mondo”. del malattia bella più la è ma malattia, una è collezionisti “essere che detto ha ualcuno Collezionare: o altro? passione, malattia ARE

Sopra, da sinistra: OLLEZION e di gusto. Si colleziona ormai di tutto ed è quasi impossibile, data COLLEZIONARE C negozio di vecchie locandine 37 l’enorme varietà, fornire un elenco dettagliato dei filoni di collezionismo cinematografiche e alcuni “calendarietti di barbiere” oggi esistenti. EGIDI Sotto: figurine, che passione! Basti vedere, oltre alla quantità di libri e riviste specializzate pubblica- ti negli ultimi tempi, il numero davvero impressionante di negozi di collezionismo,collezionismo, aste,aste, rrassegneassegne e mmercatiniercatini ppieniieni ddii oognigni bbenen ddii DDioio e assiepatiassiepati didi personepersone iinn ccercaerca ddii qqualcosaualcosa pperer llaa ppropriaropria ccollezione.ollezione. E unauna voltavolta trovatotrovato quelquel qualcosa…qualcosa… via!via! A casacasa a guardarselo,guardarselo, a rimirarselorimirarselo concon calma,calma, a goderselogoderselo inseritoinserito nell’amatanell’amata raccolta…raccolta… mama nonnon tantotanto a lungo,lungo, però,però, perchéperché lala mentemente giàgià pensapensa a quelloquello cheche mmanca,anca, cchehe ssii ppotrebbeotrebbe aaggiungere,ggiungere, a ddoveove trovarlo… Forse è proprio una malattia. Bella però.

PietroPietro EEgidigidi ELISABETTA DELFABRO intervista a ROBERTO CURCI Il tocco elegante di

ott. Curci, Marcello Dudovich si rivela subito come un abilissimo disegna- tore, già giovanissimo ha un grande talento? DSì, si tratta senz’altro di un talento innato perché fin da piccolo aveva una forte propensione al disegno, e inoltre attorno a sé, in famiglia, trovò l’ambiente giusto per farsi le ossa, potremmo dire meglio… l’occhio! Frequentò lo studio del cugino, il pittore Guido Grimani, e l’ambiente del Circolo Artistico triestino. Ma il salto di qualità direi che avvenne a Milano, dove fu mandato dal padre quasi per punizione. Era il 1897, e Marcel- lo non aveva ancora vent’anni.

Il padre voleva allontanarlo da ambienti che considerava poco virtuosi?

Più o meno. Nel tentativo di farlo “crescere”, il padre lo indirizzò dall’amico Leopoldo Metlicovitz, che si era già ben sistemato alle Officine Grafiche Ricordi. In effetti lì l’artista triestino occupava da qualche anno il ruolo di direttore tecnico, a fianco di un grande direttore artistico qual era Adolf Hohen- stein. Quest’ultimo lavorava alla Ricordi dal 1889 ed era orientato, essendosi formato a Vienna, su certi modelli “mo- dernisti” che in Italia non erano ancora arrivati. Hohenstein era abilissimo nel conciliare in maniera estremamente bril- Qui sopra: uno dei primissimi lante pittura e grafica, sapeva cioè inserire figure trattate manifesti di Dudovich a noi noti; stampato nel 1899 dalla ditta pittoricamente, con uso di chiaroscuro e toni ben assem- Chappuis di Bologna, riassume nel geniale slogan la “filosofia” blati, in un contesto grafico Liberty, che prevedeva invece stessa del manifesto pubblicitario giochi di linee essenziali. Metlicovitz era meno “audace”, A lato: il giovane Dudovich ma anche nei suoi manifesti pittura e grafica convivevano, assieme al padre Antonio agli inizi del Novecento spesso molto armoniosamente.

E il giovane Dudovich?

Dudovich si presenta alla Ricordi e lo impiegano come

cromista (non cronista!), cioè come riproduttore cro- Il primo dei manifesti – d’impronta molitografico di lavori altrui: un ruolo, diciamo, subal- ancora allegorica e mitologica – con cui, per tre anni di fila, dal 1900 al terno, e certamente non creativo. Il giovane Marcello 1902, Dudovich s’impose nei concorsi indetti per reclamizzare ha tuttavia modo di farsi presto notare, e si conquista le bolognesi Feste di primavera le prime commissioni da cartellonista. Questa primis- sima fase milanese è, comunque, di assestamento, nel senso che Dudovich ha le idee piuttosto con- fuse, vuole darsi contemporaneamente anche alla pittura e apre uno studio assieme a un amico pittore; inoltre accetta incarichi da altre ditte estranee alla Ricordi. Insomma si barcamena un po’, non aven- do ancora la certezza del proprio valore, anche perché all’interno della ditta è “oscurato” da due personalità già forti e ben definite.

Comunque la svolta arriva presto, il carattere lo aiuta nel perseguire IL TOCCO DI DUDOVICH 39 il successo?

Di sicuro ha un carattere determinato, un senso dell’ego notevole. Alle volte è anche un po’ eccentrico, basti ricordare gli abiti che amava indos- DELFABRO sare. Anche in questo modo tenta di distinguersi, e ci riesce, tanto da venir notato da un giovane editore bolognese, Edmondo Chappuis, di origine francese. Siamo nel 1899 e Dudovich accoglie l’invito a stabilirsi a Bologna, anche perché gli vengono prospettate grandi cose. Inizialmente però rimane de- luso poiché scopre che la ditta Chappuis ha sede in un sottoscala e non ha uno staff di rango. Altro che Ricordi… Comunque lì scatta qualcosa: Marcello partecipa quasi subito al concorso per la promozione delle manifestazioni primaverili che ogni anno si tenevano a Bologna, e per tre anni di fila, con i suoi manifesti, sbaraglia i concorrenti. La sua popolarità cresce a dismisura, ma ciò suscita gelosie e rivalità e nell’ambiente bolognese verrà trattato un po’ come un intruso, nonostante avesse stretto contatti con tanti artisti. Al- l’epoca infatti collaborava con una rivista d’avanguardia, Italia ride, che tendeva a una semplificazione delle forme, a un disegno piatto, molto con- trastato e privo di chiaroscuri. La rivista non ebbe vita lunga, ma per Dudo- A destra: lo sfondo che immerge vich fu importante riuscire a contraddistinguer- la figura nell’indefinito è una novità creativa assoluta per gli si anche in questo contesto. anni in cui è stato ideato questo manifesto per l’inchiostro Rapid Le lettere di questo periodo testimonia- (1906, Industrie Grafiche Armanino di Genova) no i successi precoci ma anche le diffi-

Sotto: il manifesto della donna coltà… azzurra per i Magazzini Mele risale al 1908 ed è stato oggetto di In ciò che scrive al padre e alla madre riferi- emissione filatelica della sce dei premi e dei successi, ma anche di Repubblica Italiana per la “Commemorazione Europa 2003, alcuni screzi con Chappuis e con l’ambiente l’arte dei ” circostante, tanto che a un certo punto co- munica la decisione di lasciare Bologna per accogliere la proposta di un altro stabilimen- to grafico a Genova, Armanino. Lì starà ben poco e di questo periodo rimarrà un pezzo soltanto, il manifesto per gli inchiostri “Ra- pid”: manifesto che segna però una vera svolta. Il soggetto è una donna che scrive delle lettere, vista di profilo alla scrivania, ed è veramente una sintesi estrema, con l’eliminazione di tutte le ridondanze. Dudovich dà risalto all’essenziale, su uno sfondo blu notte: il volto, la mano, la penna, i capelli di un rosso vivo… tutto il resto è dato per sottinteso.

Rappresenta una novità forte, un’idea dirompente rispetto agli schemi abituali?

Sì, Dudovich aveva il coraggio di osare, di esporsi; e forse lo fa più e meglio in questi primi anni, dal 1905 in poi. Già nel 1906 rientra alla Ricordi, e inizia la serie di manifesti per i grandi magazzini napoletani dei fratelli Alfredo ed Emiddio Mele. Non solo l’artista triestino ma tutti i grandi cartellonisti dell’epoca – Hohenstein e Metlicovitz, ma anche Aleardo Villa, Leonetto Cappiello, Franz Laskoff, Aleardo Terzi – collaboravano a produrre il gran numero di manifesti che la ditta Mele commissionava per tutte le stagioni e anche per le promozioni e le vendite speciali. Un patrimonio im- portante per capire l’evoluzione del cartellonismo in Italia.

Dudovich si ispirava sempre alla vita reale?

Non mi risulta che all’epoca usasse il mezzo fotografico come modello di riferimento, poiché le immagini rinvenute sono degli anni Venti/Trenta, però certamente aveva già la capacità di cogliere i momenti di vita sociale che si svolgevano attorno a lui con una grazia e una leggerezza che nessun altro possedeva. E poi la scelta che per- seguì, delle campiture piatte di colore, delle linee essenziali, dei colori forti e vivi, lo portò a livelli espressivi straordinari. Ma anche usando tinte pastello, to- nalità tenui, otteneva i medesimi risultati: uno splendido manifesto per Mele raffigura una donna vestita di azzurro nell’atto di salire in macchina. L’abito non ha il rosso sgargiante che attrae in altri suoi cartelloni, ma colpisce con altrettanta efficacia perché Dudovich era in grado di eccel- lere usando i registri più vari. Inoltre, fino ad allora, nel manifesto c’era una convivenza forzata tra l’immagine e le scritte, che spiegavano in maniera circostanziata e magari prolissa il movente della réclame. Con i manifesti Mele, anche grazie alle dimensioni notevoli – si tratta di pezzi di due metri d’altezza – l’impatto visivo risulta veramente straordinario, con

queste donne che paiono uscire dal manifesto e le scritte ridotte all’es- IL TOCCO DI DUDOVICH senziale. 41

Con questi manifesti si sperimenta una nuova tecnica pubblicitaria? DELFABRO Sì, naturalmente parliamo delle cose migliori di Dudovich che, secondo me, si collocano tra il 1905/06 e il 1910, epoca del concorso Borsalino, quando inventa il manifesto del cappello duro posato su una poltrona, in un elegan- te salotto: non presentare la figura umana e limitarsi a suggerire una situazione, un’atmosfera, è una novità assoluta, c’è forse solo il precedente di Hohlwein, in Germania. Nel 1911, poi, Dudo- vich arriva a Monaco di Baviera, invitato dall’editore Langen: realizzerà ancora qual- che manifesto per Ricordi, ma in realtà dedi- cherà la maggior parte del suo tempo a inventare tavole per Quest’opera, particolarmente innovativa poiché priva della presenza umana, non la rivista satirica Simplicissimus, tavole che poi verranno raccolte in buon numero nell’album piaceva al “patron” delle Officine Grafiche Ricordi, ma vinse ugualmente il concorso Corso. Si tratta per lo più di scene del bel mondo: dame e cavalieri, sale da ballo e da gioco, nazionale indetto nel 1910 dalla ditta Borsalino corse di cavalli… 42 DELFABRODELFABRO IL TOCCO DI DUDOVICH Sopra: MarcelloDudovich,ingondolaa Sotto: lamogliediDudovich,Elisa La Rinascente A destra:unmanifestoper Bucchi, ispiratricedimolti Venezia neglianniVenti, assieme aunamodella manifesti dell’artista , databileal1934 ni manifesti di carattere bellico e molte riduce; Dudovich comunque eseguirà alcu- si ovviamente “commerciale” cartellonistica l’attività Guerra Grande della periodo Nel N importantei committente negli anni Venti e Trenta. più suo il diverrà che e d’amicizia legato sarà fondatori della Rinascente, famiglia alla quale Brustio, i o Borletti i esempio per sterranno, so- lo anche poi che altolocate famiglie FrequentaF giorni. suoi dei fine alla sino vivere a continuerà si, stabilisce a Milano dove, salvo qualche breve parente- si Monaco da Italia in rientro Al invidiato. imitato, ammirato, emergente: giovane il grido, Certamente, ma direi che già dopo il periodo bolognese Dudovich rappresenta l’artista di Lui eragiàaqualpuntounaffermatocartellonista? dove lafamigliarimarràfinoalloscoppiodellaGrandeGuerra. n nasce Adriana, figlia, unica loro La moda. essendo di seguiva giornalista lo Bucchi, Elisa moglie, sua anche l’altro, tra e, Epoque Belle della S e vivere. di bel eleganza di raffinata scene disegni i con suoi documenta Que entrambie per il cinema, ma lo biondi,b dinoccolati. Lavorano alti, due e tutti camente, somigliante a lui anche fisi- zan,z tra l’altro incredibilmente francese,f Luciano Achille Mau- artista un conoscerà esordi, e degli cinematografica dustria d dell’in- Torino,capitale A grafico. cinemato- manifesto al dedicarsi d copertine per riviste. Inoltre inizierà a Perché, questavoltasì, fa ilcronista? m r a n requenta s a i e u e o n manifesti p t o n d s continuerà l r n

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Rispecchiava un po’ anche la sua vita questo modo di essere artista così…

Sì, è vero. A Milano sarebbe potuto cadere in una certa ipertrofia dell’ego, che invece non l’ha mai sfiorato. Si considerava con molta umiltà un buon artigiano e non ha mai appro- fittato della sua fama, rimanendo sempre fedele al suo stile d’arte e di vita. Anche se veniva pagato molto bene, regolarmente era in bolletta, si dice anche perché circondato da troppe donne che gli cadevano ai piedi… Ma in lui non c’era solo il fascino dell’artista, c’era anche il fascino di un uomo molto dolce, molto mite, senza un filo di arroganza. Mantenne ottimi rapporti con la mo- glie anche se formalmente si divisero; nel 1945, quando lei si ammalò gravemente, Dudovich le stette vicino con grande dedizione fino all’ultimo. Elisa Bucchi gli fece da modella in molte occasioni; poi, negli anni Venti, alla sua subentrò la silhouette della figlia, ancora ragazzina; ci sono dei manifesti per La Rinascente dove il taglio alla garçonne di Adriana è molto IL TOCCO DI DUDOVICH 43 riconoscibile.

Negli anni successivi in cui in Italia cambiano le mode e gli stili e la DELFABRO maggior parte dei cartellonisti si orienta verso il Novecento o il Razio- nalismo, Dudovich cosa fa?

Rimane distaccato e fedele ai suoi schemi, in lui trapela una certa nostalgia per la pittura anche se continua la produzione cartellonistica, in concorren- za – ormai – con una nuova generazione di grandi artisti: Severo Pozzati (Sepo), Marcello Nizzoli e soprattutto Erberto Carboni, che avrà un crescen- te successo anche nel secondo dopoguerra. Il suo unico “allievo” è il feltri- no Walter Resentera, che nel 1935 ne sposa la figlia Adriana. E, inoltrando- si negli anni Trenta, man mano che sentirà in qualche modo esaurirsi l’ispirazione, Dudovich lascerà sempre più spazio al genero, che in effetti lo pungola, incitandolo ad adeguarsi ai tempi nuovi e collaborando attivamente con lui. Manifesto molto noto e dalle linee Forse il Dudovich più significativo degli anni Trenta è quello della “Balilla”, manifesto particolarmente eleganti che Dudovich ideò nel 1934 (molti suoi manifesti uscito nel 1934. Poi diventa sempre più squadrato, massiccio, novecentista: insomma, sono dedicati ai temi della motoristica, per pubblicizzare i prodotti di Fiat, com’è stato scritto, “resentereggia”, smarrendo via via proprio quella dote di leggerez- Michelin, Pirelli e Bugatti) za che era la sua caratteristica principale. E, in effetti, in alcuni manifesti, anche se da lui firmati, si ravvisa chiaramente la mano di Resentera.

Il primo viaggio in Libia verso il 1936 lo aiuta in questo momento di stasi?

Senz’altro lo scuote e lo stimola, e gli fa tornare a galla la passione sopita per la pittura. Privilegia la tempera e produce molti meno manifesti, anche se tale atti- vità continuerà sino alla fine degli anni Cinquanta. Avrà ancora delle belle trova- te, come l’idea della bagnante stesa su una grande stella marina, in un manife- sto del 1955 per La Rinascente; ma ovviamente non è più il Dudovich di prima: si rifugia nella pittura, e lo fa nostalgicamente, cioè riprendendo i vecchi temi dell’album Corso, la buona società di un tempo perduto, le eleganti toilette, e così via.

Era esigente con se stesso nella definizione delle opere?

Dudovich aveva un’enorme facilità nel disegno. Come uno scrittore che scriva rapidamente, senza ripensa- menti, che non soffra insomma sulla pagina bianca, così lui non soffriva sul bozzetto. Talvolta era pigro e arrivava tardi alle conse- Qui sopra: quest’opera gne, ma questo faceva parte del suo carattere del 1955 riporta un’idea estremamente creativa un po’ indolente e dissipato. Comunque gli anni per il soggetto Venti in particolare furono per lui anni di super- La Rinascente vacanze lavoro, era diventato anche direttore artistico A destra: carteggio del 1933 fra Dudovich e il direttore dell’Igap, l’Impresa Generale Affissioni Pubbli- generale Marco Ara sulla cità, e fu oberato da un sacco di commissioni consegna di alcuni lavori commissionati dalle Generali e richieste. Nella corrispondenza di quel perio-

do si legge che certe volte i committenti lo dovevano sollecitare, e lui assicurava che avreb- be consegnato i lavori nei tempi previsti. E, in effetti, nel momento in cui infine si metteva al lavoro, riusciva a concludere l’opera in tempi molto brevi. Lui sosteneva che “aspettava di entrare in trance”; prima magari nicchiava, tergiversava, poi – avuta l’ispirazione – in un battibaleno realizzava il bozzetto.

Scattava molte fotografie?

Sì, era una pratica molto diffusa. Dalla fine dell’Ottocento in avanti numerosi cartellonisti, ma anche pittori di chiarissima fama, usarono il mezzo fotografico come punto di riferi- mento. E comunque era uno che portava sempre l’album da disegno con sé. Tutti i dise- gni rinvenuti di Dudovich (migliaia!) talvolta sono, sì, delle silhouette fatte e finite, più o meno perfezionate, ma tante altre volte sono proprio soltanto degli appunti, o degli spun- Fotografia propedeutica al ti. Si incantava a fermare sulla carta – a matita o a carboncino – una mano, un piede, un manifesto che Dudovich realizzò ginocchio, una scarpa, un cappellino: qualunque particolare l’avesse colpito. nel 1928 per le Assicurazioni Generali (sotto, un particolare) Era fortemente creativo, aveva delle visioni diverse rispetto alla normalità della gente?

Era geniale, di sicuro, ma non penso che immaginasse “altre cose” rispetto alla realtà, IL TOCCO DI DUDOVICH semplicemente riusciva a cogliere la quintessenza di certe situazioni che poi ruotavano 45 spessissimo attorno all’universo femminile. Era quello il suo grande interesse: la donna, O ABR che fin dagli anni suoi era la protagonista della réclame del manifesto murale, come oggi DELFABRO DELF lo è degli spot televisivi; e lui per la donna aveva un grande tratrasporto,sporto, una sincerasincera aammi-mmi- razione, ciò che gli permetteva di ricreare nei manifesti il misteromistero femminile.femminile. TantissimeTantissime sue figure femminili presentano il volto nascosto: o il cappello cacalatolato adombraadombra il visoviso op-op- pure addirittura la donna è raffigurata di spalle.

Quindi si può dire che la sua vita interiore sia molto presente nelle sue opere?

Decisamente questo mondo così misterioso, di cui lui percepiva il fa- scino, animò le sue opere e determinò le sue scelte stilistiche. Il suo modo di “catturare” il quid della femminilità e la capacità di trasporre tali sensazioni nei disegni lo portarono a risultati espressivi ineguagliabi- li. Comunque Marcello Dudovich era un uomo sostanzialmente semplice e trasparente, non aveva zone d’ombra. E direi che sono proprio le opere e le migliaia di disegni delle varie collezioni che parlano per lui: una persona rara, molto limpida e, oserei dire, felicemente ingenua. Casa Dudovich: arte, cultura e amor di patria

arcello Dudovich nasce a Trieste il 21 marzo 1878. Il padre Antonio, originario di MTraù (oggi Trogir), in Dalmazia, è un impiegato delle Assicurazioni Generali. Fer- vente irredentista, ha indossato la camicia rossa garibaldina, combattendo con l’eroe dei due mondi a Bezzecca (1866) e Digione (1871). La madre, la triestina Elisabetta (Elisa) Cadorini, è un’eccellente pianista. Sarà, sempre, una madre amorevole e ama- tissima. In casa si respirano arte, cultura e amor di patria. Marcello è il terzo di quattro fratelli: Maria (1873), Itala (1874) e Manlio (1882). Quest’ultimo diverrà un noto violinista e suo- CASA CASA DUDOVICH 46 Antonio Dudovich in divisa nerà per trent’anni nel prestigioso Quartetto Triestino assieme a Jankovich, Viezzoli e da garibaldino e il Quartetto Triestino (da sinistra Baraldi, facendo tournée in tutto il mondo.

CURCI Jankovich, Viezzoli, Baraldi e Manlio Dudovich) Cugino di Marcello per parte materna è il pittore Guido Grimani (1871-1933). Giovanis- simo, Dudovich frequenta gli atelier dei pittori triestini e partecipa alle festose “sa- batine” del Circolo Artistico, esibendosi anche in gustose scenette in abiti femmini- li. Negli anni degli studi alla Scuola per capi d’arte (1893-95) esercita su di lui notevole influenza Arturo Rietti: lo conferma l’Autori- tratto a pastello eseguito da Marcello verso il 1895. A Bologna, dove lavora tra il 1899 e il 1905, incontra la faentina Elisa Bucchi, giornali- sta di moda, che diverrà sua moglie. L’uni- Marcello Dudovich nell’Autoritratto CASA DUDOVICH del 1895 ca e il giorno del matrimonio 47 di Adriana, nel 1935, con la moglie e gli sposi CURCI

A destra: Ritratto della sorella Itala, 1930 ca ca figlia di Elisa e Marcello, Adriana, nasce a Monaco di Baviera, nel 1911, quando Dudo- vich lavora per la rivista Simplicissimus. Nel 1935 Adriana sposerà un giovane pittore veneto originario di Seren del Grappa, Walter Resentera, che anni prima si era recato a Milano col fermo proposito di diventare allievo dell’ammiratissimo Dudovich: insieme i due artisti collaboreranno sia nel campo del manifesto sia in quello della deco- razione murale. Agli anni Trenta risale il Ritratto della sorella Itala, una della opere pittoriche più intense di Dudovich. La figlia di Itala, Nives Comas Casati, diviene allieva e modella dello zio Marcello. È, a sua volta, pittrice di dignitoso livello.

Roberto Curci l’immagine Scorrendo le immagini e leggendo i testi introduttivi di Pietro Egidi ripercorriamo la storia della comunicazione d’impresa sviluppata nel segno dell’arte dalle Ge- nerali e dalle compagnie che oggi sono nel Gruppo: manifesti, calendari, locan- dine e alcuni esempi di “piccola pubbli- cità” si alternano alle schede sui più fa- mosi illustratori chiamati a realizzare queste opere. 50

CAP. I Il leone si colora… 58 aliane del Gruppo CAP. II Le grandi it 66

CAP. III Campagna, contadini 82 e Grande Guerra IV Il “segno” di Dudovich CAP. 94

CAP. V Le italiane tra le due guerre 110

VI Boccasile e altri CAP. 120

P. VII Tra guerra e ricostruzione 134 CA

CAP. VIII Piccola… ma efficace 152

IX All’estero CAP. 164

EXTRA Fumetti e vignette d’autore CAPITOLO I

Il leone si colora…

ASSICURAZIONI GENERALI ella seconda metà dell’Ottocento, in particolare dagli ultimi decenni, grazie E SOCIETÀ AFFILIATE: anche all’evoluzione delle tecniche tipo-litografiche, l’illustrazione e la grafica DAI CALENDARI DI FINE Npubblicitaria iniziano a diffondersi in larga misura, sulla spinta di un’industria- OTTOCENTO AI PRIMI lizzazione e di uno sviluppo economico sempre più diffusi. MANIFESTI Le imprese, consolidate o in via di affermazione, intuisco- no l’importanza di una visibilità che deve adeguarsi ai tempi, aprendosi alle nuove forme della comunicazione commerciale che trova nei manifesti cromolitografici, sullo scorcio dell’Ottocento, il veicolo-principe, affian- cato da altri mezzi di promozione in cui l’illustrazione e la grafica a colori divengono preponde- ranti e sempre più incisive. È quanto faranno anche le Assicurazioni Generali, con la diffusione di calendari murali illustrati negli anni Novanta dell’Ottocento e i primi manifesti figurati nei decenni iniziali del Novecento, entrambi in- centrati su Venezia, con le sue vedute e i suoi simboli caratte- ristici tra i quali, ricorrente, il leone marciano. Alla grande visibilità dei manifesti, di schema tuttavia più tradizionale in cui scritte e cifre occupano quasi per intero lo spazio, ricorreranno presto anche l’Anonima Grandine e l’Anonima Infortuni, le due società create dalle Generali nel 1890 e nel 1896. Spicca, tra i cartellonisti che lavorarono per la Compagnia nei primi decenni del Novecento, il nome di Plinio Codognato, autore di materiale pubblicitario anche per società acqui- site negli anni dal Gruppo Generali. IL LEONE SI COLORA 51 CAPITOLO I

Calendari murali del 1892 e del 1894 In queste due pagine, da sinistra: manifesti della Compagnia realizzati da G. L. Sormani (1910 ca), F. Chiurlotto (1911/12), autore anonimo (1913/15), P. Codognato (1920 ca) Alla città di Venezia e al leone alato, protagonisti dei primi manifesti realizzati dalle Generali, si col- lega anche un’altra “tradizione d’immagine” della Compagnia: quella degli arazzi esposti a festa sul- le Procuratie in piazza San Marco, secondo una focus focus tradizione nata in occasione delle cerimonie religio- se all’epoca dei dogi e ancora oggi ripresa nei giorni di festa nazionale. Gli arazzi originali furono commissionati dalle Generali alla rinomata manifat- tura di tessuti artistici Fortuny con una scelta di colori che ricordava i drappi preziosi dei secoli d’oro dell’arte veneziana. Dopo che l’usura del tempo aveva reso inutilizzabili gran parte di questi, altri drappi sono stati realizzati nel 1983 dalla Tessitura Bevilacqua, con felice sintesi tra l’esperienza del passato e le tecnologie moderne. IL LEONE SI COLORA 53 CAPITOLO I 54 CAPITOLO I IL LEONE SI COLORA di storia Cultura e svago

stantanee a fine Ottocento i

Gli italiani che a fine Ottocento sanno leggere (circa uno su due) si appassionano alle avventure degli eroi salgariani. Negli stessi anni vengono sviluppate nuove invenzioni e nascono forme di svago che saranno le grandi passioni del secolo successivo. IL LEONE SI COLORA Sopra: manifesto dell’Anonima Infortuni (1923) 55 1 Nella pagina a fronte: manifesti dell’Anonima Grandine (1900)

e dell’Anonima Infortuni (1914) CAPITOLO I

2

1 Una formazione del Genoa Cricket and Football Club che dal 1898 al 1900 vince i primi tre Campionati italiani di calcio 3 4 2 La copertina di Giuseppe Gamba per la prima edizione del romanzo I pirati della Malesia di Emilio Salgari (1896)

3 La Fiat 3 ½ HP, prima automobile costruita dalla casa torinese nel 1899

4 Guglielmo Marconi e il suo “telegrafo senza fili” negli esperimenti del 1897 nel golfo della Spezia PLINIO CODOGNATO

Il “cantore” delle macchine e della velocità

artista fa parte del novero dei più bravi e prolifici cartellonisti e illustratori ita- L’liani, attività cui si dedicò presto dopo aver frequentato a Verona, dove nacque nel 1878, una scuola di pittura e poi l’Accademia sotto la guida di Mosè Bianchi. Le prime esperienze come cartellonista sono legate ad alcuni manifesti degli inizi del Novecento per fiere e ditte della sua città e per rappresentazioni all’Arena. Fondamentale, per la prosecuzione e la crescita della sua carriera di grafico pubblici- tario, fu il trasferimento, verso il 1918, a Milano, centro in quegli anni di importanti aziende specializzate nella realizzazione e la stampa di affiches. Il contatto con la città e le notevoli capacità artistiche gli procurarono presto commis- sioni da parte delle maggiori industrie lombarde e non solo (Campari, Pirelli, Ansaldo, 56 Atala, Bianchi, Frera, Cinzano, Fiat, Liebig) che si affidarono al suo talento per la creazione di manifesti e di altro ma- teriale pubblicitario. Nel frattempo continuò anche l’attività di illustrato- re, collaborando con numerosi periodici, come Il secolo XX, La Lettura, L’Illustrazione Italiana. Per circa vent’anni ha curato la comunicazione pubblicitaria della Fiat, per la quale ha creato impor- tanti manifesti, compresa la Rivi- sta Fiat, tra le più note e stimate fra quelle aziendali. E proprio nel mondo dei motori, delle macchine e della velo- cità, che esercitavano su di lui un fascino par- Nella pagina a fronte: Grafofoni Columbia (1910/15), Circuito di Cremona (1924), Pirelli (particolare di una latta litografata, 1930 ca)

In questa pagina: Frera (1925 ca) e due affiches per la Fiat del 1928 ca (a fianco) e del 1923 (sotto)

ticolare, Codognato ha espresso, per giudizio unanime, il mas- simo del suo talento, con manifesti molto apprezzati e divenuti famosi, soprattutto quelli relativi a gare automobilistiche in vari autodromi dell’epoca. Per la capacità di rendere il senso del movimento e del dinamismo attraverso la sfumatura dei contor- ni delle figure, tecnica mediata dal Futurismo e che fu tra i primi a sperimentare, è stato definito il “cantore della velocità in car- tellone”. All’attività grafica e di illustratore, cui si è dedicato a lungo, Co- dognato ha sempre accompagnato quella di pittore. La sua vita e la sua carriera, dopo gli anni trascorsi a Verona, sono state strettamente legate alla città di Milano, che ne ha consacrato le grandi doti artistiche e dove è morto nel 1940. 58 CAPITOLO II LE GRANDI ITALIANE NOVECENTO FINE OTTOCENTO E PRIMO LA CARTELLONISTICA TRA TORO, ALLEANZA E INA: Le grandi italiane del Gruppo (particolare delmanifestodi Petroni visibileapagina62) simbolo storicodell’Ina A fianco:il s eminatore CAPITOLO II CAPITOLO , ne entrate a far parte, nel corso degli anni, del del anni, degli corso nel parte, far a entrate ne italia- assicuratrici aziende importanti alcune nate N Gruppo Generali. Gruppo secolo scorso, si sono sviluppate o sono sono o del sviluppate Sessanta sono si anni scorso, primi secolo ai dell’Ottocento scorcio dallo volume, questo da perio el A cominciare, per data di fondazione, dalla dalla di fondazione, data per A cominciare, dal Gruppo in tempi recenti (2006), dal di in Gruppo (2006), cui tempi recenti riman- acquisita e 1833 nel Torino a sorta Toro, gono, in generale, poche testimonianze rela- testimonianze poche generale, in gono, tive al periodo di promozione e comuni- e promozione di periodo al tive do di comunicazione pubblicitaria d’epoca preso in considerazione considerazione in preso d’epoca pubblicitaria comunicazione di do cazione aziendale preso in esame. in preso aziendale cazione Al 1934 risale, invece, l’acquisizione di Alleanza Assicurazioni, nata nata Assicurazioni, Alleanza di l’acquisizione invece, risale, 1934 Al a Genova a nel Genova 1898; la anche per compagnia questa documentazio- ne sull’attività promozionale svolta in passato risulta limitata, limitata, risulta passato in svolta promozionale sull’attività ne costituita, per l’epoca in questione, da alcuni manifesti degli degli manifesti alcuni da questione, in l’epoca per costituita, inizi del Novecento di chiara impostazione Liberty. impostazione chiara di Novecento del inizi e grafici del settore come Leopoldo Metlicovitz e Plinio Co- Plinio e Metlicovitz Leopoldo come settore del grafici e Nel 2000 è stato acquisito acquisito stato è 2000 Nel razioni le in genere dell’Ina, affidata presto a grossi nomi di artisti artisti di nomi a grossi presto affidata dell’Ina, genere in le dognato, si unirà in seguito quella relativa a società società a relativa quella seguito in unirà si dognato, s controllate sorte negli anni Venti. Venti. anni negli sorte controllate l’abbondante produzione cartellonistica e promoziona- cartellonistica produzione l’abbondante per lavorato hanno che pubblicitari grafici altri da poi l’Istituto, è rimasto in uso per oltre mezzo secolo. Al- secolo. mezzo oltre per uso in rimasto è l’Istituto, eminatore (Ina), sorto a Roma nel 1912, il cui logo storico, il il storico, logo cui il 1912, nel Roma a sorto (Ina), ideato all’epoca da Andrea Petroni e ripreso e ripreso Petroni da Andrea all’epoca ideato l’Istituto Nazionale delle Assicu- delle Nazionale l’Istituto LE GRANDI ITALIANE 59 CAPITOLO II Sopra e a fianco: locandine della Compagnia Anonima d’Assicurazione di Torino La legge che nel 1912 istituisce l’Ina (poi Toro) del 1894 prevede per le compagnie allora operan- e del 1910 ca ti nel ramo vita la possibilità di cedere il proprio portafoglio al nuovo ente “a condizione che versino all’Istituto l’am-

focus focus montare delle riserve matematiche cor- rispondenti alla durata dei contratti, de- purate delle spese di acquisizione non ancora ammortizzate”. Si concretizza, in tal modo, la manovra finanziaria che prevede di trasferire i portafogli vita ponendoli a carico del bilancio dell’Isti- tuto senza alcun intervento economico da parte dello Stato. Inizialmente utiliz- zano tale opzione ben 24 società, in gran parte estere, molte delle quali avevano dato giusta visibilità alla loro rilevante presenza sul mercato attraverso i cartel- loni commissionati a grandi illustratori (sopra, due esempi). 60 CAPITOLOCAPITOLO II LE GRANDI ITALIANE Novecento. Alleanza deiprimidel e diun’altra manifesto diGuerrini Ai lati:particolaredel e diautoreanonimo(1905ca) Guerrini(1901) di L. manifesti Alleanza In alto,dasinistra: affiche di storia L’età giolittiana

stantanee La legge del 1912 che porta alla nascita i dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni è una delle principali riforme della cosiddetta età giolittiana (1903-1914), dal nome di Giovanni Giolitti che in questo periodo gui- dò a più riprese il governo italiano.

1

2

1 È datata 1912 anche 3 un’altra importante riforma

legata al nome di Giolitti LE GRANDI ITALIANE (nella foto): l’introduzione 61 del suffragio universale maschile

2 Lavoranti di sartoria: CAPITOLO II nell’età giolittiana furono introdotte leggi volte a tutelare il lavoro femminile e infantile 4

3 Un disegno di Achille Beltrame celebra la vittoria nella guerra italo-turca (1911-1912) che portò alla conquista della Libia

4 Ad esaltare la guerra, “sola igiene del mondo”, sono soprattutto i futuristi, fautori di un rinnovamento radicale nell’arte e nella società 62 CAPITOLOCAPITOLO II LE GRANDI ITALIANE manifesti InadiPetroni (1912) ediCodognato Qui sopra,dasinistra: (1914) cheriprendela Nella paginaafronte: figura delseminatore Metlicovitz (1914) ideata dalprimo manifesto Inadi LE GRANDI ITALIANE 63 CAPITOLO II 64 GLI ARTISTI METLICOVITZ LEOPOLDO METLICOVITZ (particolare delmanifesto,1919ca) Sotto: In bassoadestra: Sopra: A fianco:LeopoldoMetlicovitz Distillerie italiane E. & A. Mele&Ci. A. Gianni Schicchi (1899ca) (1907) dell’arte del manifesto Uno dei grandi maestri specializzate nella stampa di manifesti, Metlicovitz è rimasto è Metlicovitzmanifesti, di stampa nellaspecializzate Alla Casa Ricordi, tra le prime e più importanti tipografie italiane Giovanni Maria Mataloni e Aleardo Villa genere: del grandi e pionieridue altri di e 1889, dalartistico Hohenstein,direttoreAdolf litografica.Importante, per la sua formazione di cartellonista, fu la presenza, alla Ricordi, di Officine Grafiche Ricordi come direttore tecnico addetto al trasferimento di disegni su pietra legato per quasi tutta la sua carriera, iniziando a creare intorno al 1896/97 e chiamandovi a collaborare, nel 1897, uncollaborare,1897, chiamandovinela 1896/97e intornoal altro triestino, Marcello Dudovich, all’epoca non ancora ventenne e destinatoe diventarea uno dei maestri insuperati del cartel- lonismo. Laproduzione diMetlicovitz per laRicordi notevolis-è sim abbigliamento Mele di Napoli tra il 1899 e il 1915 il e 1899 il tra Napoli di Mele abbigliamento e per numerose altre aziende a quelli creati percreatiquelli aaziende numerosealtreper e l’ambito musicale, operistico in particolare,ai operisticoinmusicale, l’ambito a: dalle serie di cartelloni eseguiti per la ditta di ditta la per eseguiti cartelloni di serie dalle a: e dopo un breve periodo alla ditta Tensi, entrò stabilmente nelle grafia di Udine per poi trasferirsi a Milano dove, intorno al 1892 Giovanissimo si recò a lavorare come aiuto-litografo in una tipo- ticolare, a schemi e modelli ripresi dallo N daglistilemi dell’ inizia fase nella soprattutto tra fine Ottocento e ato a Trieste nel 1868, Metlicovitz è stato tra i primi e primi i tra stato è Metlicovitz1868, nelTrieste a ato maggiori esponenti del cartellonismoitalianoesponentidelmaggiori . e i usa rdzoe ifunaa lungo a influenzata produzione, questa di le ArtNouveau affiches

.Per anni l’artista si ispirò, in par- la prima guerra mondiale, ossia

Jugendstil tedesco. . Fu attivoFu

tanti elaborati per mostre, esposizioni ed eventi di varia natura. Di questi, molti sono notissimi e costituiscono delle pietre miliari della storia italiana, e non solo, del cartellonismo. Al suo grande talento creativo sono legati, tra l’altro, impor- tanti marchi di fabbrica, come quello ideato nel 1899 per il Fernet Branca e ancora oggi in uso, con un’aquila mae- stosa che ghermisce la bottiglia di liquore volando sopra il globo terrestre. Intensa è stata anche la sua attività di illustratore per riviste, tra le quali Ars et Labor, La lettura e Almanacco italiano. Nel 1907 e nel 1910 compì, su invito di Giulio Ricordi, due viaggi in Argentina dove l’editore voleva affidargli, sembra, la gestione di un’azienda grafica creata in quella nazione. Dal 1911, e per qual- che anno, si dedicò anche alla creazione di manifesti cinematografici, dei quali rimane famosa un’affiche della serie elaborata per Cabiria, un celebre film muto del 1914 di cui Gabriele D’Annun-

zio curò il soggetto e le didascalie. METLICOVITZ Nel 1915, dopo avervi soggiornato per 65 lunghi periodi, Metlicovitz si trasferì defi- nitivamente con la famiglia nella sua casa In questa pagina, da sinistra in alto: Mostra GLI ARTISTI di Ponte Lambro. Cominciò a dedicarsi del ciclo e dell’automobile (particolare del manifesto, prevalentemente alla pittura, in particolare 1905), Inaugurazione del di paesaggi e ritratti, continuando comun- Sempione – Esposizione Internazionale Milano que l’attività grafica e cartellonistica che (particolare del manifesto, 1906), Cabiria (1914) dagli anni Venti, e sopratutto dai Trenta, risente in qualche misura di influssi “nove- centisti”. Finito in modo brusco, dopo decenni di intensa collaborazione, il rapporto con le Officine Ricordi, l’artista triestino si ritirò sempre più in se stesso, coltivando, negli ultimi anni di vita, la grande pas- sione per la pittura. Morì a Ponte Lambro nel 1944. CAPITOLO III

Campagna, contadini e Grande Guerra

GLI “ALMANACCHI” a copertura per i danni da grandine fu avviata dalle Generali nel 1836, limitata DELL’ANONIMA GRANDINE inizialmente ad alcune province lombardo-venete ed emiliane. Nel 1889, dopo Lalcune annate con gravi perdite d’esercizio, la Compagnia decise di chiudere questo tipo di copertura, promuovendo tuttavia la costituzione a Milano, nel marzo 1890, della “Società anonima di assicurazione a premio fisso contro la grandine”, un organi- smo a sé stante che poteva sfruttare la collaudata rete agenziale della casa madre. La nuova società, nota poi come Anonima Grandine, pur ricorrendo, come si è visto, all’utilizzo di manifesti per divulgare la propria immagine e i servizi offerti, puntò princi- palmente, dai primi anni del Novecento, su un altro mezzo promozionale che sarebbe durato a lungo: gli “almanacchi” illustrati (da sempre definiti così nella tradizione del- l’azienda, ma in realtà calendari murali), incentrati sul mondo contadino e i lavori nei campi. Fino al 1914 i “quadri” centrali dei calendari, stampati dallo stabilimento Gustavo Mo- diano di Milano, furono creati da vari artisti, molti dei quali anonimi; poi, per circa un quindicennio e a parte un paio realizzati da Osvaldo Ballerio, vennero affidati alla mae- stria pittorica di Achille Beltrame, il famoso illustratore de La Domenica del Corriere. Nei calendari di Beltrame degli anni 1916/17/18 e 1920 predominano i riferimenti alla guerra, stemperati nell’atmosfera tranquilla e un po’ idilliaca di borghi e aie contadine, mentre la sua seconda serie, dal 1923 in poi, è dedicata esclusivamente all’ambiente campagnolo e alle varie attività agricole. Estremamente importante, per la classificazione delle opere grafico-pittoriche realizza- te da Beltrame nella sua lunga carriera, compresi i bozzetti per calendari e altro mate- riale pubblicitario dell’Anonima Grandine, è stato il rinvenimento di un quaderno auto- grafo in cui l’artista riporta, anno per anno, i lavori eseguiti, i titoli dati a molti di essi, i committenti e il compenso richiesto. CONTADINI CONTADINI E GUERRA 67 CAPITOLO III

Nella pagina a fronte: particolare di un bozzetto a olio non firmato (1910 ca) utilizzato probabilmente per un calendario dall’Anonima Grandine

In questa pagina: calendario del 1903 illustrato da L. Fontana 68 CAPITOLO III CONTADINI E GUERRA

focus con l’altravinta all’Esposizione nazionalediTorino 1898. e Parigi a ottenuta medaglia la con “almanacchi” propri i adornerà successivi anni negli che all’evento) presentato bilancio del frontespizio il foto (nella Grandine l’Anonima II Olimpiade dell’era moderna. All’Esposizione si fa notare Parigianno stesso nello e Lumière fratelli la anche ospita Petit Palais. L’evento vede il trionfo del cinematografo dei say), il Ponte Alessandro III, il Grand Palais, La Ruche e il Lyon,Gare de la inclusi d’Or-Museo (ora Gare d’Orsay la Molti monumenti parigini vengono costruitialtrettanto). farà per 1970 del l’occasione,Osaka di quella (solo visitatori di milioni 50 di quota la supera e novembre 10 al aprile 14 Parigidal a tiene si 1900 del Universale L’Esposizione CONTADINI CONTADINI E GUERRA 69

Nella pagina a fronte, da sinistra: calendari del 1905 e del 1908, entrambi di autori anonimi CAPITOLO III

In questa pagina: calendari del 1910, del 1913 con illustrazione firmata L. Bacorigi e del 1914 A fianco, dall’alto: calendari degli anni 1916, 1917, 1918 con illustrazioni di Beltrame che furono utilizzate anche per cartoline pubblicitarie CONTADINI CONTADINI E GUERRA 70 CAPITOLO III In alto, da sinistra: calendario del 1920 illustrato da Beltrame e bozzetto a olio dello stesso autore impiegato dall’Anonima Grandine per cartoline pubblicitarie e, probabilmente, per un calendario

A fianco: particolare del bozzetto in alto 72 CAPITOLO III CONTADINI E GUERRA 4 3 2 garibaldine alle imprese dannunziane. imprese alle garibaldine battaglie dalle italiana, storia di secolo mezzo ripercorrono che immagini quattro guerra; di anno ogni per uno famosi, scritti Quattro croce manca” “ 2 dal volantinodel raid del9agosto1918) un salutoatrecolori” (Gabrieled’Annunzio, bombe atonnellate. Nonvilanciamoche “Noi voliamosuVienna, potremmolanciare dopo labattagliadiCaporetto) dall’ordine delgiorno7novembre 1917, volontà nonpiega”(gen.LuigiCadorna, se lospiritodellariscossaèpronto, sela dovere, disacrificio,azione.Nullaèperduto “Ma questanonèoradirimpianti.È Ungaretti, da cuore ilpaesepiùstraziato”(Giuseppe Ma nelcuorenessunacrocemanca/Èilmio corrispondevano nonèrimastoneppuretanto/ brandello dimuro/Ditantichemi “Di questecasenonèrimastochequalche Ma nel cuore nessuna San MartinodelCarso , 1916)

4 1 3

1 vecchio portabandiera,va’ “Camerata diBezzecca,mio Podgora nel1915,a66anni) volontario cadutosul Lavezzari, exgaribaldino, in onorediGiuseppe da (Giulio Camber-Barni, mia bandiera!” te sulPodgora, eportala La canzonediLavezzari ,

istantanee di storia CONTADINI CONTADINI E GUERRA 73 Calendari degli anni 1921 (La canapa) e 1922 (Frumento) illustrati da Osvaldo Ballerio CAPITOLO III 74 CAPITOLO III CONTADINI E GUERRA promozionale e impiegatopermateriale stesso anno( l’Anonima Grandineriferibileallo acquarello diBeltrameper del calendario1923e Nella paginaafronte:particolare Beltrame ( calendario del1923illustratoda altro materialepromozionale; Grandine peruncalendarioo probabilmente dall’Anonima a oliofirmatoV. Polli utilizzato Sopra, dasinistra:bozzetto Risaie La raccoltadell’uva ) )

In questa pagina, sopra: calendario del 1926 illustrato da Beltrame (La mondatura del grano); a fianco: dettaglio del calendario del 1927

Nella pagina a fronte: calendari di Beltrame del 1927 (Il raccolto dell’uva), del 1928 (Il raccolto dei pomidori) e particolare di un bozzetto dell’artista del 1928 (Il raccolto del tabacco) utilizzato, probabilmente, per il calendario dell’anno seguente 77 CAPITOLO III CONTADINI E GUERRA 78 CAPITOLO III CONTADINI E GUERRA successivi per icalendarideglianni utilizzati probabilmente del grano degli anni1929( bozzetti aoliodiBeltrame A fiancoesotto: ) edel1931( Il raccolto Aratura ) OSVALDO BALLERIO

Dagli affreschi alla grafica pubblicitaria

opo gli studi accademici a Milano, dove è nato nel 1870, si è dedicato presto Dall’attività di pittore e decoratore, raggiungendo una discreta fama con affre- schi e decorazioni in varie chiese della Val d’Intelvi, compresa la realizzazione di alcune pale d’altare. La sua attività di grafico pubblicitario, iniziata a Milano presso l’editore Fumagli e lo Stabilimento Litografico Fraschini, è stata abbastanza intensa, accompagnata a quella di illustratore di libri e cartoline. Rimangono famose, in particolare, alcune serie di vignette di satira politica. Intorno al 1920 è iniziata la sua collaborazione con l’editore Chappuis di Bologna, per il quale ha lavorato a lungo. BALLERIO 79 Ha prodotto manifesti e altro materiale pubblicitario per numerose industrie, società, mostre ed esposizioni; il suo stile, legato inizialmente a schemi Liberty mediati soprat- tutto dai lavori di Adolf Hohenstein, GLI ARTISTI presenta, in alcuni casi, soluzioni e at- mosfere che richiamano vagamente la grafica dell’americano William Bradley, attivo negli stessi anni. È morto ad Azzate nel 1942.

Sopra: Biciclette marca “Milano” (1912)

In basso a destra: Esposizione Internazionale di Automobili (1908)

A fianco: Ch. Lorilleux & C.ia (1895 ca) ACHILLE BELTRAME

… ovvero La Domenica del Corriere, “il primo video degli italiani”

l nome e la fama di Beltrame, nato ad Arzignano di Vicenza nel I1871, rimangono legati, fondamentalmente, alla sua lunga attività di illustratore per La Domenica del Corriere, dove fu chiamato a 28 anni da Luigi Albertini. Per la Domenica lavorò quarantacinque anni, praticamen- te fino a pochi mesi prima della morte, avvenuta a Milano nel 1945, producen- do oltre 4.600 “tavole-copertine” che raccontano, tramite illustrazioni ric- che di particolari e vivacemente co- lorate, mezzo secolo di cronaca e storia.

“Attraverso le immagini da lui create – ha scritto Dino Buz-

Sopra: copertine de zati – i grandi e più singolari avvenimenti del La Domenica del Corriere del 1931 mondo sono arrivati pur nelle sperdute case di campagna, in cima alle solitarie A fianco: Loden Dal Brun (particolare del manifesto, 1902) valli, nelle case umili, procurando una valanga di notizie e conoscenze a intere generazioni di italiani che altrimenti è probabile non ne avrebbero saputo nulla o quasi.” BELTRAME Formatosi principalmente all’Accademia di Belle Arti di Milano sotto la guida di Giuseppe Sopra: Albums 81 Cosmopolite pour piano Bertini, tra il 1891 e il 1898 partecipò ad alcune Triennali di Brera e all’Esposizione Nazionale (1900), E. & A. Mele & Ci. di Torino, distinguendosi soprattutto come pittore di pannelli murali e quadri di carattere sto- (1900 ca) rico e sacro. Suoi dipinti sono conservati alla Galleria d’Arte Moderna di Milano e in vari altri In basso: Achille Beltrame GLI ARTISTI musei. Lavorò alle decorazioni di Villa Bernocchi a Stresa e nella chiesa di Arzignano, suo paese natale.

Si dedicò abbastanza presto anche all’attivita di cartellonista e grafico pubblicitario, collabo- rando, dai primi del Novecento, con le Officine Grafiche Ricordi e recependo inizialmente alcuni influssi da parte di grandi artisti che vi operavano, come Metlicovitz, Malerba e soprattutto Villa.

Abbastanza estraneo agli schemi del Liberty, imperanti nella gra- fica pubblicitaria di inizio secolo e oltre, le sue creazioni più note sono quelle per la ditta Mele di Napoli; elaborò affiches per nume- rose aziende e per eventi di varia natura, non tralasciando mai, comunque, l’attività di illustratore alla quale è legato principalmen- te il suo nome. 82 CAPITOLO IV IL “SEGNO” DI DUDOVICH mentre quelloinbassoadestra è Dudovich evisibileapagina86 una ristampadellasecondametà Nella paginaafronte:manifesti degli anniTrenta diunmanifesto A fianco:illeonedipiazzetta San Marcodaunmanifesto delle Generalirealizzatoda VENTI E TRENT PUBBLICITARIA TRA ANNI E COMUNICAZIONE ASSICURAZIONI GENERALI Il “segno” di Dudovich due sonodiautorianonimi, di Dudovichdel 1926ca degli anni1924/26; A

CAPITOLO IV CAPITOLO citaria. Per realizzare tali obiettivi, l’Azienda punta su uno dei nomi più affermati e e affermati più nomi dei uno su punta l’Azienda obiettivi, tali realizzare Per citaria. e S prestigiosi del cartellonismo: Marcello Dudovich, che collaborerà con la Compagnia Compagnia la con collaborerà che Dudovich, Marcello cartellonismo: del prestigiosi di mercato, scelte nuove e più incisive anche sul piano della comunicazione pubbli- comunicazione della piano sul anche incisive e più nuove scelte mercato, di materiale pubblicitario. pubblicitario. materiale a riorganizzazione di fase un’intensa avvia Venti, anni degli circa metà dalla gnia, u rali, nell’arco di circa un decennio, cartelloni per mostre e fiere, calendari e altro e per calendari mostre fiere, cartelloni di un circa decennio, nell’arco rali, mministrativa e finanziaria che impone, per le mutate condizioni politico-sociali condizioni mutate le per impone, che finanziaria e mministrativa perate le difficoltà del periodo bellico e dell’immediato dopoguerra, la Compa- dopoguerra, e dell’immediato bellico del periodo le difficoltà perate per oltre un decennio. un oltre per ze e influssi in campo grafico-artistico, in particolare ai dettami d dettami ai particolare in grafico-artistico, campo in e ze influssi che a in anni si tenden- quegli aprendo nuove stava triestino, Il artista grande stria grafica di Pollione Sigon, lo stabilimento Modiano elabora per le Gene- le per elabora Modiano stabilimento lo Sigon, Pollione di grafica stria to to italiano niati niati su Venezia e del la cent alcuni celebrativi compresi laguna, cento, nella produzione di manifesti e pubblicità varia. Tramitemae- la varia. pubblicità e manifesti di produzione nella cento, la cartotecnica triestina all’avanguardia, sin dallo scorcio dell’Otto- scorcio dallo sin all’avanguardia, triestina cartotecnica la Compagnia avvia una anche proficua collaborazione con la Modiano, 1931, a quelli raffiguranti il mondo contadino o evocanti imprese imprese evocanti o contadino mondo il raffiguranti quelli a 1931, , produrrà vari e significativi lavori per le Generali: da quelli imper- da quelli le Generali: per lavori e significativi vari , produrrà Nei primi anni Trenta, oltre a proseguire quella con Dudovich, la la Dudovich, con quella proseguire a oltre Trenta, anni primi Nei regime. del el el enario enario del Novecen- IL “SEGNO” DI DUDOVICH 83 IV CAPITOLO 848 CAPITOLOCAPITOLO IV 4 IL “SEGNO”“SEGNO” DI DUDOVICHDUDOVICH del 1931,manifesto1930ca manifesto (1928),calendario di uncalendariomurale(1933), Generali: dasinistra, vari lavoridi In questapaginaeafronte Dudovich perle particolare di storia L’ultimo “doge”

stantanee di Venezia i

Nella prima parte del XX secolo Venezia vive un momento di forte sviluppo, tanto nel settore dell’economia che in quello culturale, dovuto in particolare all’abilità imprenditoriale del conte Giuseppe Volpi di Misurata, che dal 1938 al 1943 sarà anche presidente delle Generali.

1

1 Un primo piano di Giuseppe Volpi di Misurata

2 Il manifesto della prima IL “SEGNO” DI DUDOVICH Esposizione internazionale 85 d’arte cinematografica (1932) IV

3 Il conte Volpi di Misurata e il ministro delle corporazioni

Bottai in visita alla zona CAPITOLO industriale di Porto Marghera (1932)

4 Manifestazione ciclistica sul nuovo Ponte Littorio che collega Venezia alla terraferma (1933)

2

3 4

IL “SEGNO” DI DUDOVICH 87 IV CAPITOLO

Nelle due pagine, altri lavori di Dudovich per la Compagnia: da sinistra, un manifesto e un calendario murale entrambi del 1935, due manifesti (1938 e 1937 ca) e il particolare di un calendario del 1937 88 CAPITOLO IV IL “SEGNO” DI DUDOVICH In questeduepagine:calendari da Pollione Sigon murali delleGenerali della Compagnianel1931) realizzati perilcentenario (itreafianco illustrati IL “SEGNO” DI DUDOVICH 89 IV CAPITOLO

La medaglia del centenario è opera dell’artista Gigi Supino. L’iscrizione latina servat et aucta redonat (con- serva e restituisci aumentato) sintetizza la funzione dell’assicurazione vita; la figura centrale, con ai piedi il leone di san Marco, rappresenta le Generali che raccol-

focus focus gono i premi dalla figura di sinistra e pagano i capitali delle polizze in scadenza a quella di destra. In basso c’è l’alabarda simbolo di Trieste. Nel rovescio le scritte “a ricordo del primo centenario” e, fra due fasci littori, “Assicurazioni Generali di Trieste e Venezia”. Sopra: cartelloni per mostre e fiere realizzati da Sigon (1935) POLLIONE SIGON

Figlio d’arte

ontinuando la strada aperta dal padre Giuseppe, importante grafico pubblicitario, il- Clustratore e direttore artistico della Modiano tramite la quale eseguì lavori anche per le Generali, Pollione Sigon ha iniziato a collaborare presto con l’azienda cartotecnica trie- stina, entrandovi stabilmente dopo la prima guerra mondiale e divenendone in breve tempo il maggiore disegnatore interno. Nato a Trieste nel 1895 e dotato di notevoli capacità artistiche, affinate nella città natale frequentando la Sezione Capi d’arte della “Regia Scuola Industriale”, Pollione, in cinquant’an- ni circa di rapporto lavorativo con la Modiano e malgrado l’amputazione del braccio sinistro, ha disegnato di tutto: manifesti, locandine, calendari, etichette, carte da gioco, involucri e scatole di prodotti. Numerosissime sono state le sue creazioni pubblicitarie, alcune divenu- SIGON te famose e sfruttate a lungo sia dalla Modiano stessa, per promuovere vari articoli di pun- 91 ta, sia da altre aziende, comprese le Assicurazioni Generali. Si è dedicato anche alla pittura da cavalletto e, saltuariamente, all’insegnamento.

Terminato il suo impiego fisso, Pollione ha continuato a collaborare con lo stabilimento GLI ARTISTI cartotecnico triestino fino a poco prima della morte avvenuta a Trieste nel 1971.

Dall’alto, in senso orario: Biscottificio Tergeste, (1925/30), Vero estratto di carne Arrigoni (1924), Centauro – La carta da sigarette preferita (1925 ca) 92 GLI ARTISTI DUDOVICH MARCELLO DUDOVICH a destra: in sensoorario: Sotto: Nel tondo:autoritrattodell’artista Nella paginaafronte,dasinistra La Rinascente 1952ca), E. & A. Mele&Ci. E. &A. Convegno Turistico (particolare delmanifesto, di Agricoltura Agfa film Mostra Nazionale (1931), (1922ca), (1907ca) (1954 ca) (1899); (1934) Persil

Il grande maestro cartellonismo, sottolinea, con una delle definizioni più incisive e originali fra le centinaia le fra originali e incisive più definizioni delle una con sottolinea, cartellonismo, spese a elogiare il grande maestro dell’ maestro grande il elogiare a spese È sono gli anni delle famose va, è nuovamente a Milano dopo un brevissimo periodo a Geno- 1906, Nel cartellonisti. promettenti loconsacrano presto tra i più bravi e guinetti,Buton divenuti celebri ( elabora, fino al 1905, alcuni manifesti lierChappuis di Bologna per il quale stein, nel 1899 Dudovich passa all’ate- sotto la guida di Metlicovitz e Hohen- Dopo l’iniziale esperienza da Ricordi, cartoline, nonché come pittore puro. toreriviste,di libri, spartiti musicali e tivo e apprezzato anche come illustra- iniziativeche lo hanno visto molto at- professionale,vitaUna quelladell’artista triestino,ricchissimacollaborazioni, di incarichi e “novecentiste” e all’accentuazione delle tendenze volumetriche. stilisticihannocaratterizzatoneche l’opera: periododal con i suoi lavori, una traccia indelebile e originale, pur attraverso i vari cambiamenti e influssi suto,nei circa sessant’anni dicarriera, tutte lestagioni del cartellonismo, lasciando sempre, cordie lo avvia alle prime importanti esperienze nel settore, Dudovich, nato nel 1878, ha vis- Triestinocome Leopoldo Metlicovitz, che nel 1897 loaccoglie giovanissimo alle Officine Ri- storia dellagraficapubblicitaria,enonsolo. Federico Fellini sta a quella del cinema” del quella a FedericoFellinista il prodigioso Marcello Dudovich, uno che sta alla storia del manifesto italiano come e altrie molto noti) che Fisso l’idea, F.lli San- affiches da Ricordi per ; affiche : così Giampiero Mughini, in uno scritto sul scritto uno in Mughini, Giampiero così , la genialità e l’unicità di Dudovich nella Dudovich di l’unicità e genialità la , Liberty al Decò , fino alle apertureallefino , la ditta Mele di Napoli, del notissimo manifesto per Borsalino Marca Zenit (1910) e di numerose altre geniali creazioni. Nel corso del 1911 si trasferisce a Monaco di Baviera per un rapporto lavorativo, fino al 1914, con la rivista satirica Simplicissi- mus, una collaborazione che durerà negli anni. Continua, intanto, a produrre manifesti per Ricordi e in particolare per la ditta Mele. Tra il 1915 e il 1920 è a Torino, dove vive e realizza vari car- telloni anche per il cinema. Torna a Milano nel 1920 e crea, insieme a un amico avvocato, la società editrice Star attraverso la quale verranno realizzati nume- rosi manifesti, distribuiti dall’Igap (Impresa Generale Affissioni e Pubblicità) di cui Dudovich sarà direttore artistico tra il 1922 e il 1936. Nei primi anni Venti nasce anche una lunga e feconda col- DUDOVICH laborazione (fino agli anni Cinquanta) con La Rinascente di Milano, ma sono 93 tantissime le industrie, le società e le manifestazioni per le quali crea, nei decenni Venti/Trenta, affiches e altro materiale pubblicitario, non tralasciando l’attività di illustratore per riviste e libri. GLI ARTISTI Nel corso degli anni Trenta, l’artista triestino elabora anche vari cartelloni per eventi e iniziative del regime, con uno stile che attraverso la forte accentuazione delle forme-volume diventa quanto mai funzionale all’esaltazione dell’ideale estetico del fascismo. Durante la seconda guerra mondiale e per tutti gli anni Quaranta, Dudovich si dedicherà in misura crescente alla pittura, in particolare alla tempera, con l’allestimento di molte personali e partecipazioni a mostre, che diverranno sempre più numerose negli anni successivi. Eseguirà anche, in questo periodo, decorazioni murali in varie case di amici. Dalla fine del conflitto sino alla metà circa degli anni Cinquanta l’attività di grafico pubblicitario si limita a qualche decina di manifesti, alcuni caratterizzati ancora da un forte impatto comuni- cativo (per esempio il fazzoletto annodato per Persil o qualche affiche per La Rinascente), ma la pittura e l’allestimento di mostre dei suoi quadri diventeranno le attività principali di Dudovich nell’ultima fase di vita. Muore a Milano nel 1962. 94 CAPITOLO V LE ITALIANE TRA LE DUE GUERRE calendario dellasocietà ANNI PUBBLICITARIA NEGLI LA COMUNICAZIONE INA E CONTROLLATE, TORO: Le italiane tra le due guerre (v. pagina102) Particolare Fiume VENTI da

Boccasile illustrato di un E TRENTA CAPITOLO CAPITOLO V Durante gli anni Venti e Trenta, che segnano un intenso sviluppo delle sue attività, attività, sue delle avvia- alcune assicurative, di un coperture ventaglio ampio promuove romano l’Istituto l sviluppo intenso un segnano che Trenta, e Venti anni gli Durante immagine. propria la capillare F ’ I s t te in precedenza. in te t i e t u

i t n o ra ra le grandi aziende acquisite in assicurative Italia dal Gruppo Generali, un posto particolare, per quanto riguarda la comunicazione pubblicitaria, è occupato occupato è fin impegnata dai dall’Ina, anni di primissimi vita a pubblicitaria, in divulgare piuttosto maniera comunicazione la riguarda quanto per particolare,

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r o r e m La famiglia, il lavoro, il risparmio, la previdenza e altri ambiti coperti dalle dalle coperti ambiti altri e previdenza la risparmio, il lavoro, il famiglia, La L c a e a

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p polizze polizze p Ina di questi dalla anni raffigurati pub- vengono puntualmente z i r rò rò r a lungo per l’Ina, Severo Pozzati Gino Dudovich, (Sepo), Marcello g a Boccasile, Adolfo Busi e altri artisti. artisti. altri e Busi Adolfo Boccasile, B dei che lavo- Tito Corbella, di cartellonisti: noti e creatività alla manifesti m visibilità alla particolare in affidata dall’azienda, diffusa blicità b o o ò . l l o l m i

i a i a a c z c Alla comunicazione dell’azienda madre si aggiunge, in questo questo in aggiunge, si madre dell’azienda comunicazione Alla A n , u i

z periodo, quella di alcune società controllate sorte negli anni anni negli e presto 1923 nel nate (Assitalia), d’Italia Venti:V Le Assicurazioni sorte controllate società alcune di quella periodo, p c t l

impegnate impegnate i a promuovere i propri prodotti destinati in particolare l i u à e m o l al mondo agricolo; la Fiume, sorta nel 1924 nell’omonima città città nell’omonima 1924 nel sorta Fiume, la agricolo; mondo al a i f e e a del Quarnero, attiva in vari settori assicurativi. assicurativi. settori vari in attiva Quarnero, del d a l e Della Toro, che proprio tra gli anni Venti e Trenta amplia in in amplia Trenta e Venti anni gli tra proprio che Toro, Della D n

misura considerevole il pacchetto delle coperture offerte, ri- offerte, coperture delle pacchetto il considerevole misura m v l n s r I mangono, in generale, poche testimonianze dell’attività pro- dell’attività testimonianze poche generale, in mangono, m

p e l s d n mozionale. Tra un mozionale. m bel spicca mani- periodo di questo quelle i g e m a e i c t o t l i e l festo di Osvaldo Ballerio sulla copertura danni provocati provocati danni copertura sulla Ballerio Osvaldo di festo f i i a a

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LE ITALIANE TRA LE DUE GUERRE 95 V CAPITOLO

A fianco: manifesto dell’Ina di Corbella (1924)

Sopra: manifesto della società Fiume realizzato da U. Terzoli (1925 ca) In questa pagina, da sinistra: manifesto del 1928 e calendari murali Ina del 1929 e del 1930 illustrati da Corbella Serie di locandine delle LE ITALIANE TRA LE DUE GUERRE Assicurazioni Popolari dell’Ina realizzate da 97 G. Tanozzi (1924/26) V CAPITOLO 98 CAPITOLO V LE ITALIANE TRA LE DUE GUERRE LE ITALIANE TRA LE DUE GUERRE 99 V CAPITOLO

Nella pagina a fronte, da sinistra: particolare di un manifesto della Oltre ai bozzetti destinati alla Polizza del rurale Ina disegnato realizzazione di grandi cartelloni da Busi (1935), affiche delle e utilizzati comunque anche per Assicurazioni d’Italia (Assitalia) altri “supporti” promozionali, fa- realizzata da Capizzano Santamaria mosi grafici pubblicitari hanno

(1932) e calendario Ina con focus creato pure illustrazioni espres- illustrazione di Corbella (1930) samente studiate per calendari, cartoline, figurine, opuscoli, ca- In questa pagina, da sinistra: taloghi ed etichette di prodotti. locandine di Dudovich per Nell’immagine sopra, un disegno polizze Ina (1935 ca) di Marcello Dudovich sulla mieti- tura del grano fa da sfondo alla copertina di un opuscolo informa- tivo dell’Ina per la Polizza del rurale del 1934. 100

CAPITOLO V LE ITALIANE TRA LE DUE GUERRE d’Italia di A. Scorzon(1934) d’Italia diA. manifesto delleAssicurazioni Dolfini(1935); l’altra L. Assicurazioni Popolari una firmataSepoperle Da sinistra:due affiches (1936), Ina, In questa pagina due locandine del 1938 per l’Ina: una di Resentera per i Buoni del Tesoro Novennali 5%, l’altra di Boccasile (particolare) LE ITALIANE TRA LE DUE GUERRE 101 V CAPITOLO 102

CAPITOLO V LE ITALIANE TRA LE DUE GUERRE LE ITALIANE TRA LE DUE GUERRE 103 V CAPITOLO

In queste due pagine, da sinistra: calendari murali della società Fiume, due illustrati da Boccasile (1938 e 1930), il terzo da Franco Mosca (1935) 104

CAPITOLO V LE ITALIANE TRA LE DUE GUERRE (poi Toro) d’Assicurazione diTorino Compagnia Anonima murale (1937ca)della locandina (1930)ecalendario manifesto (Ballerio,1934ca), In questapagina

da sinistra: LE ITALIANE TRA LE DUE GUERRE 105 V CAPITOLO

Sopra: manifesti delle Assicurazioni d’Italia, il primo realizzato da Busi (1938), l’altro di autore anonimo (anni Trenta) 106

CAPITOLO V LE ITALIANE TRA LE DUE GUERRE 4 3 2 imprese fu Italo Balbo che le guidò entrambe. guidò le che Balbo Italo fu imprese queste di principale artefice e Promotore filateliche. emissioni ed cartoline manifesti, attraverso anche pubblicizzate ampiamente collettive, trasvolate bili Trenta anni nei primi portò fascismo a due memora- dal sostenuta italiana dell’aeronautica crescita La 1 trasvolata del1933 a ItaloBalboinoccasionedella La copertinadedicatadalTime verso ChicagoeNewYork riforniscono primadifarrotta a Longueil(Quebec)si 13 luglio1933:gliS.55arrivati Stati Unitinel1933 25 idrovolantiraggiungonogli Decennale (oNordAtlantica): per laCrocieraAereadel Il manifestodiLuigiMartinati con 12idrovolanti Roma –RiodeJaneiro transatlantica del1931: Il “7,70”emessoperlaCrociera

1 Le trasvolate atlantiche di Italo Balbo

3 2

istantanee di storia 4 realizzato daBoccasile(1938) di Mussoliniaviatore dell’Ina conilnotoritratto Sopra: calendariomurale TITO CORBELLA

Pubblicità, cinema e cartoline

ato a Pontremoli nel 1885, ha N affinato le sue capacità arti- stiche frequentando l’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Guglielmo Ciardi ed Ettore Tito. Mes- sosi in luce come pittore, in partico- lare di ritratti e nature morte, ha presto associato a questa attività quella di disegnatore pubblicitario, creando CORBELLA affiches per importanti aziende e per 107 eventi vari. Ha lavorato a lungo anche come cartel- Sopra: Povere mogli! (1924) GLI ARTISTI lonista di cinema, genere di cui è stato uno dei precursori fin dai primi decenni del Novecen- A sinistra: Succ. Filippo Comi (1929), Itala 61 (1925 ca) to. Pregevoli sono alcuni ritratti di famose attrici degli anni Trenta/Quaranta. Molto intensa e apprezzata è stata la sua attività di illustratore, sia di libri sia, soprattutto, di cartoline con varie serie dedicate, fin dai primi del Novecento, a figure femminili e a coppie di innamorati. È morto a Roma nel 1966. 108

GLI ARTISTI POZZATI SEVERO POZZATI (SEPO) Il Lavorod’Italia In questapagina e Noveltex (19 (1928) 28) :

e innovazione T zia pariginaapertadaMaga. nell’agen inizialmente lavorando blicitario pub campo in soprattutto, poi, e pittore e facendosi conoscere prima come scultore decenni, alcuni per fermerà si dove Parigi a recarsi di decisione la matura 1920 Nel tasia bianca d’avanguardia: film un di scenografo e regista come frattempo, nel anche, dosi la quale ha lavorato alcuni anni, impegnan per e Mario fratello il operava dove Maga bolognese agenzia nota la presso iniziata è pubblicitario grafico di attività sua La vincendo alcunipremiimportanti. pittore, come poi e scultore come inizialmente luce, in messo presto è si gna Na una veraepropriascienza. della campo nel grafici linguaggi e tendenze nuove di all’affermarsi Trenta, e Venti cartellonisti della sua generazione ha contribuito in misura notevole, tra gli anni grandi altri ad Insieme lungo. a lavorato e vissuto ha dove Francia in prattutto so all’estero, apprezzato molto Novecento, del metà prima della italiani citari N ra Italia, Francia to a Comacchio nel 1895, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Bolo comunicazione pubblicitaria che in quei decenni si avviava a diventare a avviava si decenni quei in che pubblicitaria comunicazione produzione, Severo Pozzati produzione, è Severo stato Pozzati uno dei più importanti grafici pubbli oto con lo pseudonimo di Sepo, con il quale ha firmato quasi tutta la sua . Fan - - - -

- - - Nel giro di pochi anni, le sue notevoli qualità in ambito cartellonistico lo porteranno a collaborare con importanti agenzie francesi, svizzere e italia- ne (Dorland, di cui sarà direttore artistico, Publivox, Star, Ricordi, Chappuis) per le quali produrrà numerose creazioni pubblicitarie, alcune delle quali divenute celebri e caratterizzate da significative innovazioni sia sul piano artistico sia a livello di messaggio: ne è un esempio il manifesto per Novel- tex del 1928, con il colletto bianco unico e immediato protagonista della scena, che gli valse un premio all’Esposizione Internazionale di New York. Nel 1932 apre a Parigi un’agenzia pubblicitaria, l’Idea, con la quale crea, in una quindicina di anni, molti dei suoi lavori più noti e apprezzati. Nel 1957 l’artista fa ritorno a Bologna dove, nel giro di qualche anno, ab- bandona la grafica pubblicitaria per dedicarsi interamente alla pittura, at-at- tività che comunque non aveva mai tralasciato e che lo aveva visto pro- tagonista in importanti esposizioni e

mostre personali. Pochi anni prima della POZZATI morte, avvenuta a Bologna nel 1983, Poz- 109 zati ha riscoperto anche la scultura che era stata tra le sue passioni iniziali. GLI ARTISTI

Sopra: Motta (1934)

A fianco: Tortonese (1934) e Venchi (1950) 110

CAPITOLO VI BOCCASILE E ALTRI dall’alto insensoorario: manifesto condisegno Nella paginaafronte, di Boccasile(1936) NEGLI ANNI L’ANONIMA GRANDINE Boccasile e altri calendario muralee di Ballerio(1935); manifesto con illustrazione TRENTA CAPITOLO CAPITOLO VI Collaborano con l’azienda, in questo periodo, Osvaldo Ballerio, Aldo Raimondi e altri altri e Raimondi Aldo Ballerio, Osvaldo periodo, questo in l’azienda, con Collaborano promozionale. attività di intensa piuttosto fase un’altra trentennio, un circa per protrattasi e Novecento del inizi agli avviata calendari di serie la dopo l’Anonima, per registra si Trenta anni degli metà seconda nella Concordato, del costituzione della probabilmente, spinta, sulla E Grandine. Italiano cordato Con- il 1933, nel poi, e Grandine Italiano Consorzio il compagnie, sei altre ad insieme però bene le difficoltà legate al primo conflitto mondiale, promuovendo anche nel 1926, su- assicurativo, livello a rischioso molto settore un in operando pur L’azienda, affari. P oco tempo dopo tempo oco la portata geografica dell’attività, incrementando in breve tempo il volume di di volume il tempo breve in incrementando dell’attività, geografica portata la sia sia agricoli di le prodotti coperture progressivamente estese nima Grandine

la sua costituzione, promossa dalle Generali nel 1890, l’Ano- 1890, nel Generali dalle promossa costituzione, sua la artisti, ma artisti, Gino uno soprattutto Boccasile, dei maggio- ri e più apprezzati cartellonisti italiani, autore di di autore italiani, cartellonisti apprezzati più e ri autonomamente fino al 1947, quando è stata stata è quando 1947, al fino autonomamente la casa madre. casa la dal- Infortuni, all’Anonima insieme incorporata, colare all’impresa coloniale in Africa, un tema tema un Africa, in coloniale all’impresa colare conflitto mondiale, ha continuato a operare operare a continuato ha mondiale, conflitto alcuni pregevoli bozzetti utilizzati per per utilizzati bozzetti pregevoli alcuni L’Anonima Grandine, superato il secondo secondo il superato Grandine, L’Anonima e non solo, di questi anni. anni. questi di solo, non e pubblicitaria, grafica nella ricorrente piuttosto tuttavia, riferimenti al in storico, periodo parti- riferimenti tuttavia, costituito costituito dal mondo rurale, da rappresentato Lo sfondo, anche in queste pubblicità, è è pubblicità, queste in anche sfondo, Lo calendari. e la copertura la dei copertura loro Non raccolti. mancano, sorridenti famigliole contadine, tranquille per affiches

I BOCCASILE E ALTR 111 I V CAPITOLO Titolo di una canzone del 1935 scritta nel pieno della propaganda fascista per l’impresa d’Etiopia e divenuta presto popolarissima, la Faccetta nera della bella abissina fu utilizzata in quegli anni anche a fini promozionali. Ne è un esempio il pieghevole delle Generali del 1936 riprodotto in questa pagina. Accompagnate dalle didascalie di Orio Vergani, le varie vignette che lo compon- focus focus gono furono sfruttate dalla Compagnia anche per mostre e padi- glioni fieristici, in qualche caso visualizzate entro una sorta di piccolo schermo come quello visibile nella foto sopra. I BOCCASILE E ALTR 113 I V CAPITOLO

Sopra, da sinistra: calendario murale con illustrazione di Boccasile che richiama l’impresa coloniale in Africa (1937); manifesto con “quadretto” centrale firmato G. Mossa e ambientato in terra africana (1939/40) 114 CAPITOLO VI BOCCASILE E ALTRI da coltivare Nuove terre pliamento degli spazi coltivabili. spazi degli pliamento all’am- e cerealicola all’autosufficienza indirizzate integrale bonifica la e grano anche nel settore agrario: la battaglia del menti economici, due importanti iniziative provvedi- vari i tra avviò, fascista regime il Venti anni degli metà seconda Nella 4 3 2

4 3 2 1

tutto, far giungere l’acqua dove spessooccorre, primadi lavoro anchenelle colonieafricane, I contadiniitaliani trovanoterrae inaugurata il 18dicembre,lacittàviene bonificato; menodiseimesidopo, primo centrodell’AgroPontino prima pietra di Littoria (oggi Latina), Il 30giugno1932vieneposatala “infaticabile trebbiatore” personalmente dalDuce dell’epoca esaltanol’esempiodato Trenta; icinegiornaliLuce Mussolini allatrebbiaturaneglianni totalmente ilfabbisogno frumento giungeasoddisfarequasi nel 1931quandolaproduzionedi 1925; la“vittoria”vieneproclamata La “battagliadelgrano”inizianel 1

istantanee di storia (Boccasile, 1938) nella paginaafronte calendario muralevisibile dell’illustrazione del Nel tondo:particolare I BOCCASILE E ALTR 115 I V CAPITOLO Sopra: manifesto del 1939 con illustrazione di Aldo Raimondi (particolare a fianco) ALDO RAIMONDI

Un maestro dell’acquarello

vvicinatosi giovanissimo al mondo dell’arte, in particolare alla pittura, Raimondi ha A frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma, città che gli ha dato i natali nel 1902, trasferendosi poi a Milano. Ha partecipato presto a collettive e mostre in Italia e all’estero, allestendo a Parma, nel 1930, la sua prima personale. Specializzatosi nella pittura ad acquarello, che lo vede tra i nostri maggiori e più apprez- zati esponenti del secolo scorso, ha coltivato questa tecnica per tutta la vita, realizzando un numero elevatissimo di opere che ritraggono soprattutto città, borghi e campagne ita- liane. Alla pittura da cavalletto, che è comunque rimasta la sua passione di fondo, ha as- sociato, dagli anni Trenta, l’attività di grafico pubblicitario, realizzando manifesti per loca- lità turistiche e aziende. Molti dei suoi acquarelli, inoltre, sono stati utilizzati per serie di

cartoline illustrate, opuscoli e materiale promozionale di vario genere. Come illustratore, RAIMONDI oltre alle numerose serie di cartoline e a tavole per libri e riviste, ha di- 117 segnato anche, per un periodo, copertine per La Domenica del Corrie- re. È morto a Erba (Como) nel 1998. Varie, negli ultimi anni, sono state GLI ARTISTI le mostre dedicate in particolare ai suoi famosi acquarelli.

Dall’alto: Gardone (1934), Esso (1930), Benzina Super Lampo (particolare del manifesto, 1930) GINO BOCCASILE

“Signorina Grandi Firme col tuo stile novecento…”

stato uno dei grandi maestri della grafica pubblicitaria Èitaliana, una delle personalità e delle firme più note e apprezzate di quest’arte e dell’illustrazione in genere. Sostenuta da un talento notevole e versatile e da uno stile subito riconoscibile che ha ammaliato genera- zioni e continua ad avere numerosissimi estimatori, l’attività grafico-artistica di Boccasile, nato a Bari nel 1901, si è sviluppata soprattutto negli anni Trenta e Quaranta, interrotta dalla morte prematura avvenu- ta a Milano nel 1952. Malgrado la brevità della carriera, rispetto a quella di altri importanti grafici pubblicitari e illustratori, nonché la perdita di un occhio sin dal- l’infanzia, la produzione dell’artista barese è stata notevolissima, per qualità e numero di opere. Trasferitosi molto giovane a Milano, riesce, grazie al suo talento e dopo non poche difficoltà iniziali, a mettersi in luce, collaborando, dalla metà degli anni Venti, con atelier e riviste di moda e la- vorando per un periodo nello studio grafico Mauzan-Morzenti creato da Achille Lucien Mauzan, il grande cartellonista francese. Dopo una breve esperienza di lavoro a Buenos Aires, nel 1931 Boccasile ritorna a Milano, che lascia presto per recarsi a Parigi. Nel 1932 l’artista rientra definitivamente nel capoluogo lombardo e avvia numerose col- laborazioni con riviste e case editrici nonché un’intensa fase di produzio- ne cartellonistica per note aziende, manifestazioni ed eventi vari. Fonda a Milano, con un amico, l’agenzia pubblicitaria Acta e diven- ta, in breve tempo, uno degli illustratori e dei grafici pubblicitari più contesi. La grande popolarità, tuttavia, gli giunge nel 1937 con la “signorina Grandi Firme” creata per le copertine del periodico Le Grandi Firme di Pitigrilli: un tipo di donna allegra, intraprendente e sensuale che ha segnato un’epoca. Il successo della “signorina” disegnata da Boccasile è immediato, accompagnato anche da quello di una canzone che le viene presto dedicata: “Signorina Grandi Firme / col tuo stile novecento / hai portato turbamento in ogni cuor!” recita il ritornello. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, sollecitato dal regime fascista, di cui fu sempre sostenitore, l’artista produrrà vari Nella pagina a fronte: Gino Boccasile; manifesti di propaganda bellica e politica, ai quali seguiranno, Paglieri (1950, nelle due versioni: originale dopo l’8 settembre del 1943, cartelloni a sostegno della Repub- e “castigata”); BOCCASILE Bantam (particolare blica Sociale Italiana, cui Boccasile aderisce 119 del manifesto, 1934) con la nomina a tenente della Legione SS In questa pagina, italiana, e dell’alleanza con i tedeschi. da sinistra: una copertina

della rivista Le grandi firme GLI ARTISTI Queste scelte gli costeranno, con la fine del (21 aprile 1938), conflitto, la carcerazione per collaborazioni- Onore Fedeltà Coraggio (1944), Yomo (1952) smo e un successivo processo – da cui esce assolto – nonché una temporanea emargina- zione dal lavoro. La sua attività di illustratore e grafico pubblici- tario riprenderà nel 1946/47 con varie colla- borazioni e la creazione di altri importanti e famosi manifesti, ma durerà pochi anni, fino al 1952, appunto, quando muore a causa di una lunga malattia. Da tempo stava lavorando al- l’illustrazione di un’edizione del Decamerone, che sarebbe poi uscita nel 1955 completata da altri disegnatori.

120

CAPITOLOCAPITOLO VII TRA GUERRA E RICOSTRUZIONE AGLI ANNI CONFLITTO MONDIALE GRUPPO DAL SECONDO GENERALI E SOCIETÀ DEL Tra guerra e ricostruzione CINQUANTA CAPITOLO CAPITOLO VII citario, quali appunto la fotografia. fotografia. la appunto quali citario, diventate di tecniche cativo della crescente affermazione, in quel periodo, del la 1953, è indi- ripresa, fotografico un manifesto del- anni negli interesse, Di un certo cartellonistico. livello a soprattutto significativa poco e scarsa mai almeno dalla documentazione finora reperita, quanto e periodi questi per risulta, che Generali delle zionale promo- sull’attività incidere pure dovettero difficoltà Le cati, perilrapidosviluppodeidecennisuccessivi. mer-nuovi di conquista alla anche grazie basi, le pose che zione ricostru- di opera capillare e paziente una avviò l’Azienda tuttavia, Quaranta, anni degli confische e nazionalizzazioni, la sua vasta rete agenziale e numerosi immobili. Dalla fine L Non molto differente, per quanto riguarda la promozio- la riguarda quanto per differente, molto Non ne e la comunicazione aziendale del periodo bellico bellico periodo del aziendale comunicazione la e ne a particolare nell’Europa centro-orientale la Compagnia perse totalmente, per per totalmente, perse Compagnia la centro-orientale nell’Europa particolare sia it sul mercato con conseguenze Generali, e dell’immediato e dopoguerra, dell’immediato è la situazione registrabile per altre società società per altre seconda guerra mondiale segnò un periodo di gravi difficoltà anche per le le per anche difficoltà gravi di periodo un segnò mondiale guerra seconda zione, in qualche misura, Assitalia, società collegata all’Ina, con manifesti manifesti con all’Ina, collegata società Assitalia, misura, qualche in zione, degli anni 1939/40 firmati da nomi importanti del cartellonismo. cartellonismo. del importanti nomi da firmati 1939/40 anni degli tosto abbondante è la produzione di campo della comunicazione aziendale. aziendale. comunicazione della campo nel nuove strategie e tecniche di dall’avvento scalzata termine, al da Ina sarà acquisito nel 1994 – tra la fine degli anni Quaranta e il il e Quaranta anni degli fine la tra – 1994 nel acquisito sarà Ina da della grafica pubblicitaria d’autore sta progressivamente volgendo e volgendo sta progressivamente manifesti d’autore dei pubblicitaria grafica della stagione lunga la quando successivo, decennio poi assicuratrici italiane acquisite dal Gruppo Generali. Fa ecce- Fa Generali. Gruppo dal acquisite italiane assicuratrici prioritarie in ambito pubbli- in ambito prioritarie aliano sia nelle attività all’estero; in affiches p romossa dal Fata

– Piut- che che TRA GUERRA E RICOSTRUZIONE 121 II V CAPITOLO

Nella pagina a fronte: particolari di manifesti delle Assicurazioni Generali visibili alle pagine 124 e 125

In questa pagina: manifesti delle Assicurazioni d’Italia (Assitalia) di Boccasile (sopra, 1939) e di Ballester (a fianco, 1940) 122

CAPITOLO VII TRA GUERRA E RICOSTRUZIONE d’Italia delloStudioIma(1940) manifesto delleAssicurazioni illustrazione diBianchi(1940), della societàFiumecon (1940 ca),calendariomurale dell’Ina firmataD. Fontana Sopra, dasinistra: affiche

Sopra e a fianco: calendario murale dell’Anonima Grandine illustrato da G. Prada (1941) di storia Campioni da

stantanee leggenda i

Nel corso degli anni Trenta lo sport assume crescente impor- tanza nella società italiana, anche sullo slancio di grandi successi come i titoli mondiali vinti dalla Nazionale di calcio e dai ciclisti Binda e Guerra. Altri campioni fanno sognare i tifo- si italiani prima e dopo il secondo conflitto mondiale.

3 1 2

4 1 Valentino Mazzola con il figlio Sandro; il capitano del Grande Torino perì con l’intera squadra a Superga il 4 maggio 1949

2 Zeno Colò, primo in discesa libera Sopra e nella pagina e in slalom gigante ai Mondiali di sci a fronte: due manifesti del 1950, si ripeté in discesa alle di Giuseppe Rosa Salva Olimpiadi del 1952 del 1940 e del 1941 per il Gran premio dei Giovani 3 Edoardo Mangiarotti, 13 medaglie di canottaggio sponsorizzato (6 d’oro) alle Olimpiadi tra il 1936 dalle Assicurazioni Generali e il 1960 nonché 13 ori ai Mondiali di scherma

4 Il famoso scambio di borraccia tra Fausto Coppi e Gino Bartali al Tour de France 1952, vinto da Coppi TRA GUERRA E RICOSTRUZIONE 125 II V CAPITOLO

Sopra: manifesto fotografico delle Assicurazioni Generali (1953)

UZIONE TR OS RIC E GUERRA TRA GUERRA E RICOSTRUZIONE 127 II V CAPITOLO

Nella pagina a fronte, da sinistra: affiche della Compagnia Anonima d’Assicurazione di Torino (poi Toro) realizzata da Puppo (1947 ca) e bozzetto per un manifesto del Fata (anni Cinquanta)

Sopra, da sinistra: manifesti del Fata di Mancioli (1949/50) e di autore anonimo (1955 ca) 128

CAPITOLO VII TRA GUERRA E RICOSTRUZIONE focus la e Dorazio firmano le piastrelle che che identificano gliimmobili. piastrelle le firmano Dorazio e la di artisti come Burri, Cambellotti, Cascel vano lavoro 40.000 operai all’anno; gran tro cui in cantieri 20.000 di all’apertura vengono costruiti 350.000 alloggi, grazie ne creata presso l’Ina. Tra il 1949 e il 1963 i fondi gestiti dall’apposita organizzazio con italiano edilizio patrimonio il struire rico a mira Fanfani, lavoro del ministro del proposta su dopoguerra nel varato pubblico intervento Casa, Ina Piano Il - - - - - TRA GUERRA E RICOSTRUZIONE 129 II V CAPITOLO

Nella pagina a fronte: manifesto dell’Ina firmato A. Mercuri (1952)

Sopra, da sinistra: manifesti del Fata realizzati da Busi (1955 ca e 1959) 130

CAPITOLO VII TRA GUERRA E RICOSTRUZIONE Locandine Inadeglianni C Dante Manno(afianco) e dall’Ufficio Pubblicità e dall’UfficioPubblicità inquanta realizzateda dell ’I na (sotto)

MARIO PUPPO

Turismo d’autore

nche se non mancano, tra i tanti che ha eseguito, A lavori che reclamizzano prodotti, servizi ed eventi vari, il nome e la fama di Puppo, nato a Levanto nel 1905, sono soprattutto legati ai numerosi manifesti di carattere turistico, gran parte dei quali commissionata dall’Ente Nazionale Italiano per il Turismo: da quelli dedicati a note località sciistiche e di montagna fino alle serie elaborate per spiagge famose, riviere, isole e cittadine italiane. Il suo stile, a volte ironico come nella figura del pesce che fuma rilassato su un canotto davanti alla spiaggia di Fina- PUPPO le Ligure, ha via via risentito, pur 131 mantenendo una salda originalità di fondo, degli GLI ARTISTI influssi che hanno carat- terizzato la grafica pubblicitaria ita- liana negli oltre trent’anni dedica- Cortina (1938), Grado (1948), ti da Puppo a questa attività. Finale Ligure (1954) Numerosi sono stati i premi e i ri- conoscimenti ricevuti dall’artista nel corso della carriera. È morto a Chiavari nel 1977.

132

GLI ARTISTI BALLESTER ANSELMO BALLESTER

Roma cittàaperta Ombre ross Aldebaran A fianco: e (1950), (1945) (1935) S opra:

Un dell’illustrazione cinematografica dove mette presto in luce uno stile originalissimo e incon e originalissimo stile uno luce in presto mette dove cinematografica dell’illustrazione campo nel più sempre specializzandosi manifesti, per bozzetti creare a giovanissimo Inizia talento inambitoaccademico. precoce suo il poi affinando e padre del scuola alla inizialmente formandosi pittura, di bino Figlio di Federico manifesti Ballester, pittore affermato e cartellonista, Anselmo si interessa fin da bam numerosissimi Novecento, del decenni locandine. e primi dai fin creato, ha quale il per L ’ artista, nato a Roma nel 1897, è uno dei capiscuola e dei massimi esponenti del del esponenti massimi dei e capiscuola dei uno è 1897, nel Roma a nato artista, cartellonismo cinematografico, settore che lo ha visto attivo per oltre quarant’anni e e quarant’anni oltre per attivo visto ha lo che settore cinematografico, cartellonismo “pittore” del cinema - -

A fianco: Trinidad (1951), Fronte del porto (1954)

fondibile unito a una grande creatività. Doti che gli permetteranno di lavorare intensamente per

le più note case italiane di produzione cinematografica, fin dai tempi del cinema muto, cui si BALLESTER aggiungeranno le grandi major americane come la Mgm, la Columbia, la Warner Bros, la Para- 133 mount e altre. Negli anni VVenti,enti, per far fronte alla mole di commesse che gli giungono dalle varie case di pro- GLI ARTISTI duzione e distribuzione italiane e straniere, collabora con Alfredo Capitani e Luigi Martinati, altri duedue notinoti e apprezzatiapprezzati disegnatoridisegnatori didi cartellonicartelloni cinematograficicinematografici e pubblicitari,pubblicitari, insiemeinsieme aiai qualiquali fonda la società Bcm. DifficileDifficile indicareindicare inin unauna rapidarapida sintesi,sintesi, datodato ilil numeronumero davverodavvero rilevanterilevante didi grandigrandi opereopere grafichegrafiche create da Ballester per il cinema, questo o quel lavoro dell’artista,dell’artista, che con i suoi manifesti ha fatto sognare e fantasticare, prima ancora della visione di un film, anonimo o capolavoro che fosse, intere generazioni. Ha prodotto affiches e altro materiale pubblicitario anche per settori e ambiti diversi da quello cinematografico,cinematografico, seppurseppur inin quantitàquantità decisamentedecisamente minore.minore. SostenutoSostenuto dada unauna grande versatilità, è stato inoltre scenografo e decoratore, non tralasciando mai, comunque, la pittura pura, in particolare ritratti e paesaggi,paesaggi, divenuta la sua occupazione principale nell’ultima fase di vita. L’attività di grafico e illustratore lo ha visto impegnato fino ai primi anni Sessanta. È morto a Roma nel 1974. 134

CAPITOLO VIII PICCOLA... MA EFFICACE FIGURINE, OPUSCOLI… CALENDARIETTI, CARTOLINE, L’ ALTRA RÉCLAME: Piccola… ma efficace delle Generalidestinatoaimilitari (1915 ca);bigliettibuono-sconto agenda delleGenerali Nella paginaafronte,dall’alto dell’Anonima Infortuni(1911); annotazioni ecorrispondenza in sensoorario:bloccoper pubblicitaria dell’Anonima di casa ( CAPITOLO CAPITOLO 1897); cartolina Infortuni (1923) Le spese VIII povere”), questi materiali, dati in omaggio insieme a insieme in omaggio dati materiali, questi povere”), “carte minore”, “illustrazione pubblicità”, (“piccola diversi modi in catalogati e Definiti depliant. e opuscoli chiudilettera, tipo, vario di agende li, tascabi- e calendarietti almanacchi figurine, cartoline, alla privata: sfera ti in particolare destina- cartacei, parte in massima pubblicitari, mezzi di altri serie una a tutta merciali, O Indirizzato a varie categorie sociali, ad attività lavorative o di commemo- lavorative ad oppure svago attività sociali, a categorie varie Indirizzato scorso. secolo del Cinquanta/Sessanta anni gli e dell’Ottocento fine la tra compreso tempo di arco un in Gruppo, dal acquisite le e a quel- affiliate società alle Generali, alle relativa d’epoca documentazione la mostra di- come articolato, e ampio uso un fatto hanno ne assicurative compagnie le Anche limitata. piuttosto era televisivi, e radiofonici spot degli dell’avvento prima case, nelle entrava che ciale no avuto una larga diffusione specialmente in passato, quando commer-l’informazione

finali dell’Ottocento, si sono affidate, per promuovere prodotti e com- prodotti si per iniziative sono promuovere affidate, dell’Ottocento, finali decenni dai soprattutto partire a aziende, le riviste, e giornali su annunci degli e manifesti dei scritti, murali avvisi degli pubblica visibilità grande alla che ltre rativo di eventi, questo materiale promozionale, illustrato in illustrato rativo di promozionale, questo materiale eventi, alcuni casi da grandi nomi della grafica pubblicitaria, pubblicitaria, grafica della nomi grandi da casi alcuni è quanto mai prezioso per conoscere nel dettaglio nel dettaglio per conoscere mai è prezioso quanto l’evoluzione dei prodotti assicurativi, nonché le le nonché assicurativi, prodotti dei l’evoluzione strategie per promuoverli in modo capillare e e mirato. capillare modo in promuoverli per strategie gadget di vario altro genere, han- genere, altro di vario

136

CAPITOLO VIII PICCOLA... MA EFFICACE Infortuni (1915/20) delle Generaliedell’Anonima assorbenti pubblicitarie Ballerio (1925ca);carte (Assitalia) illustratada delle Assicurazionid’Italia Sotto: cartolinapubblicitaria (anni Venti/Trenta) delle AssicurazioniGenerali A fianco:chiudilettera 1

di storia Le cartoline

stantanee pubblicitarie i

Nate a fine Ottocento, le cartoline pubblicitarie hanno rivestito, soprattutto in passato, un ruolo abbastanza importante ai fini della promozione sia commerciale che di eventi e manifestazioni. Le dimensioni, il basso costo di realizzazione e 1 Cartolina della la grafica accattivante, costituita spesso dalla Lega Nazionale di Trieste firmata da Argio Orell (1911) riproduzione in piccolo di manifesti firmati da

2 Bambini felici con i prodotti grandi autori, ne hanno permesso una diffusione Barilla in questa cartolina piuttosto ampia e capillare. di F. Th. Würgel (1927 ca)

3 Disegnata da Mario Gros, una PICCOLA... MA EFFICACE delle cartoline promozionali 137 dei Campionati mondiali di 3 III calcio del 1934 svoltisi in Italia V

4 Famosa pubblicità di Boccasile per la CAPITOLO Chlorodont qui in formato cartolina (1950) 4

2 138

CAPITOLO VIII PICCOLA... MA EFFICACE PICCOLA... MA EFFICACE 139 III V CAPITOLO

Nella pagina a fronte: calendarietti tascabili delle Assicurazioni Generali (anni Dieci/Venti)

Sopra, da sinistra: Piccola agenda per famiglie dell’Ina (1931), opuscolo informativo delle Generali edito per il Centenario (1931), cartolina pubblicitaria delle Assicurazioni d’Italia firmata Capizzano Santamaria (1934) 140

CAPITOLO VIII PICCOLA... MA EFFICACE In queste due pagine: cartoline pubblicitarie della Compagnia Anonima d’Assicurazione di Torino (poi Toro) della metà degli anni Trenta; la seconda in alto a sinistra è firmata Ballerio 142

CAPITOLO VIII PICCOLA... MA EFFICACE tascabile dell’Ina(1938) di copertinauncalendarietto minatore 1936) edaBoccasile( da Dudovich( informativi dell’Inaillustrate sinistra: copertinediopuscoli Nella paginaseguente,da per ilclero(1934) delle Generalisullaprevidenza A fianco:opuscoloinformativo Generali 1936-37 Sopra: L’ editadalleAssicurazioni Agendina delCalcio , anniTrenta); immagine Polizza XXIAprile Polizza del , PICCOLA... MA EFFICACE 143 III V CAPITOLO 144

CAPITOLO VIII PICCOLA... MA EFFICACE dalla stessaazienda,deipremi di unacartolinapubblicitaria Sopra: confezionedipastelli (anni Trenta) efogliointerno tramite francobolliemessi dell’Ina conattestazione, di una mensili pagati(1939/40) (Boccasile, anniTrenta) omaggio Ina - Scuola Scuola - Ina omaggio A della societàFiume fianco:particolare Polizza delbalilla

PICCOLA... MA EFFICACE A fianco e sopra: cartoline pubblicitarie dell’Anonima 145 III

Grandine (Bianchi, 1945) V e dell’Ina (Busi, 1940 ca) CAPITOLO

Qui sopra: esmpio didascalia lunghezza testo variabile esmpio didascalia lunghezza testo variabile esmpio didascalia lunghezza testo variabile esmpio Esempio di “piccoladidascalia pubblicità” lunghezza destinata testo a una specifica categoria sociale,variabile l’ Annuarioesmpio didascalia del maestr o dell’Ina veniva distribuitolunghezza in omaggio testo variabileagli insegnan esmpio- ti della scuola primaria.didascalia Le pagine lunghezza dedicate testo agli appunti giornalieri eranovariabile precedute esmpio da didascalia brevi saggi su temi di attualità per la scuola, mentre l’ultima focus focus lunghezza testo variabile esmpio parte del volume raccoglievadidascalia le lunghezza “informazioni testo utili”, tra cui quelle sulle polizzevariabile assicurative. 146

CAPITOLO VIII PICCOLA... MA EFFICACE opuscolo informativodell’Ina Sotto: particolarediuna (anni Trenta/Quaranta) dell’Ina ( cartolina pubblicitaria A fianco:copertinadi Busi , 1940 ca) PICCOLA... MA EFFICACE 147 III V CAPITOLO

In questa pagina, da sinistra: cartolina dell’Ina illustrata da Busi (1940 ca), copertine di un opuscolo informativo Ina sulla previdenza per i più piccoli (anni Trenta/Quaranta) e dell’Almanacco dell’Ufficio Postale del 1956 148

CAPITOLO VIII PICCOLA... MA EFFICACE di Busi(sotto) assicurati conillustrazioni giornalino dell’Inaperipiccoli A fianco: (anni Cinquanta/Sessanta) reclamizza variepolizzeIna Sopra: “giocodell’oca”che La PrimaIdea (1949/50) , ALBERTO BIANCHI

Grafico, illustratore, ritrattista

ipote di Mosè Bianchi, noto pittore lombardo, e figlio di Anita Sangiorgi, artista e Ncreatrice di arazzi e ricami, Alberto Bianchi, nato a Rimini nel 1882, è vissuto fin dall’infanzia a contatto con il mondo dell’arte, per il quale ha presto manifestato una forte inclinazione. Dopo alcuni anni di perfezionamento artistico a Roma, sotto la guida di Antonio Manci- ni, dà avvio alla sua carriera di pittore e illustratore. Nel 1915 inizia un intenso rapporto con Il Numero, noto settimanale umoristico per il quale disegna oltre cento vignette, seguito da numerose altre collaborazioni per giorna- li e riviste. Alla fine della prima guerra mondiale comincia a dedi- carsi in misura crescente alla ritrattistica, genere nel BIANCHI 149 quale si è distinto partico- larmente, lavorando soprat- tutto per il mondo aristocra-

tico e industriale milanese. GLI ARTISTI Ha dipinto anche paesaggi e nature morte non trascurando mai, tuttavia, l’attività di illustratore che lo ha visto collaborare con varie case editrici, per numerose copertine di libri, ed eseguire serie di cartoline. A partire dagli anni Venti si è dedicato alla grafica pubbli- citaria e non mancano, tra le sue creazioni, alcune pubblici- tà importanti e divenute famose, come, per esempio, il manifesto

per l’Ardita della Fiat del 1933. Sopra: Ardita Fiat (1933) Ha lavorato fino a pochi anni prima e Quinquina Ferrugineux Serravallo (1940) della morte, avvenuta a Milano nel A sinistra: Crociere Italia 1969. Cosulich (particolare del manifesto, 1935) 150

GLI ARTISTI BUSI La vittoriadelgrano Biscotti Delser Lotteria diTripoli dall’alto insensoorario: del manifesto,1935ca) ADOLFO BUSI Nella paginaafronte, A destra Sotto: Riccione Rimini : AdolfoBusi (particolare (1929ca); (1928); (1936); (1929) e piacevole Un segno grafico efficace è è presto messo in luce in partecipan- ambito pittorico, si Arti, Belle di all’Accademia Bologna a Diplomatosi Italia. in incisive e intense le tra è più stata 1891, nel a nato Faenza di Busi, stica I niziata niziata intorno al 1920 di Chappuis presso l’editore Bologna, la produzione pubblicitaria e cartelloni- e pubblicitaria produzione la Bologna, do do a mostre numerose nazionali ed estere e e estere ed nazionali allestendo, dal 1914, 1914, dal allestendo, varie personali. Dopo Dopo personali. varie un periodo trascorso trascorso periodo un ad Alessandria, dedicato all’insegnamento del disegno, all’insegnamento dedicato ad Alessandria, inizia a occuparsi di grafica pubblicitaria, con i primi primi i con pubblicitaria, grafica di occuparsi a inizia lavori importanti per l’Atelier Chappuis subito dopo la la dopo subito Chappuis l’Atelier per importanti lavori prima prima guerra mondiale. Non tralascia, nel frattempo, sia l’attività di illustratore, dedicata in particolare a in dedicata libri particolare per di illustratore, l’attività l’infanzia e a serie di cartoline, sia la pittura, sua gran- sua pittura, la sia cartoline, di serie a e l’infanzia de passione. passione. de Gli anni Venti e Trenta lo vedono particolarmente atti- particolarmente vedono lo Trenta e Venti anni Gli vo in campo pubblicitario con vari lavori per la ditta ditta la per lavori vari con pubblicitario campo in vo Baroni di Milano e per le Officine Grafiche Ricordi Ricordi Grafiche Officine le per e Milano di Baroni presso le quali apre un suo studio nel 1932. 1932. nel studio suo un apre quali le presso Gli anni di collaborazione con la Ricordi sono inten- sono Ricordi la con collaborazione di anni Gli sissimi e gli procureranno una larga fama che lo lo che fama larga una procureranno gli e sissimi porta a lavorare per le più importanti industrie italia- industrie importanti più le per a lavorare porta ne e per manifestazioni ed esposizioni di varia na- varia di esposizioni ed manifestazioni per e ne BUSI 151 tura. Allestirà anche, negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, padi- glioni alla Fiera di Milano per note compagnie assicuratrici, comprese

le Assicurazioni Generali. GLI ARTISTI Attraverso la moglie, artista e appartenente a una facolto- sa famiglia riminese, Busi stabilisce un lungo rappor- to affettivo con Rimini dove, sin dal 1915, trascorreva periodi di vacanza. Nasceranno, da questo suo rappor- to, vari lavori pubblicitari per la nota località balneare e per altre cittadine della riviera romagnola. Dopo il secondo conflitto mondiale e per tutti gli anni Cinquanta, Busi continuerà a dedicarsi con impegno al suo lavoro di grafico pubblicitario, riser- vando tuttavia sempre più spazio alla pittura, soprat- tutto a olio. È morto a Bologna nel 1977. 152

CAPITOLO IX ALL’ESTERO negli anniTrenta delle Generaliin Cecoslovacchia bollettino edito dalla Direzione STRANIERE DEL GRUPPO SOCIETÀ E RAPPRESENTANZE PUBBLICITÀ D’EPOCA DI COMUNICAZIONE E All’estero copertina del A fianco: CAP. IX comunicazione scritta, racchiusa, in qualche caso, tra cornici architettoniche e floreali. Vari oggi confluita in Generali France, è rappresentata da alcune assorbita da Generali Belgium. La Concorde, creata dalla Compagnia a Parigi nel 1905 e tempoReunis,daBelgio1887,societàacquisitanel una innataeGruppo1989 dalnel Spicca, tra questi materiali, un bel manifesto di Paul Verdussen del 1897 per Les Patrons comunicazione. di e promozionale all’attività relative d’epoca testimonianze difficoltà, senza non recuperare, possibile AttualmenteGruppoil Generali, maggioritrai livello a internazionale, controlla centinaia espanso sempre più in Europa e nel mondo. ria e Romania che hanno dato l’avvio alla formazione di quel Gruppo che si sarebbe poi anni Ottanta/Novanta dell’Ottocento con la costituzione di società in Austria, Italia, Unghe- L materiali,tracuimanifesti, cartoline, calendari opuscolie informativi, ricordano, inoltre, l’attivitàpromozionale svoltapassato in alcune siada rappresentanze altresiadaso- cietà straniere del Gruppo, quali il re, ’ L’Union Générale du Nord. espansione delle Generali nei mercati internazionali ha radici lontane, prepara- decenni iniziali di attività. La creazione delle prime aziende affiliate risale agliaffiliateazienderisaleprime creazionedelle attività. La inizialididecenni dai fin paesi vari in Compagniadallacostituita agenzie di retedall’ampia ta Banco Vitalicio de España, continenti. societàassicuratricidi stranierevarisparsenei te dalla Compagnia in tempi diversi, è stato stato è diversi, tempi in Compagnia dalla te P er alcune aziende europee, create o create acquisi- europee, er aziende alcune locandine La France, che privilegiano la La Populai- ALL’ESTERO 153

A fianco: manifesto de Les Patrons Réunis realizzato da Verdussen CAPITOLO IX (1897)

Sopra: locandina della società belga (1925 ca) 154

CAPITOLO IX ALL’ESTERO ALL’ESTERO 155 CAPITOLO IX

Nella pagina a fronte, da sinistra: manifesto di Lluis Escolà vincitore di un concorso indetto nel 1934 dal Banco Vitalicio de España per promuovere la previdenza popolare (a fianco, il disegno di Escolà utilizzato per una pubblicità del Banco da proiettare nei cinema); illustrazione pubblicitaria del 1887 del Banco de Cataluña confluito poi nel Banco Vitalicio de España

In questa pagina: illustrazioni da un opuscolo informativo (1925, sopra), calendario (1943) e foglietto pubblicitario (anni Quaranta) del Banco Vitalicio de España 156

CAPITOLO IX ALL’ESTERO (anni Quaranta) de LaPopulaire foglietti pubblicitari Nella paginaafronte: compagnia LaFrance locandina (1911)della pubblicitaria (1932)e Da sinistra:cartolina

di storia Arte e cultura nell’era

stantanee dei mass media i

Negli anni tra le due guerre mondiali il car- 1 tellonismo d’autore vive la sua ultima grande stagione, ma contemporaneamente si affer- mano i nuovi mass media nati dal progresso tecnologico e destinati a rivoluzionare i concetti di arte, cultura e comunicazione.

1 Uno dei più grandi capolavori del cinema muto: Il monello, diretto e interpretato da Charlie Chaplin (1921)

2 Negli anni Venti inizia a 2 3 concretizzarsi l’idea di diffondere contenuti sonori al pubblico: nella foto Papa Pio XI inaugura la Radio Vaticana (1931)

3 Dal 1925 in poi si susseguono gli esperimenti dedicati alla televisione: nella foto un apparecchio Telefunken per la ricezione radio-televisiva (1933)

4 La regista Leni Riefenstahl durante le riprese di 4 Olympia, memorabile film documentario sui Giochi del 1936 a Berlino 158

CAPITOLO IX ALL’ESTERO ALL’ESTERO 159 CAPITOLO IX

Nella pagina a fronte: locandine de La Concorde (da sinistra: 1910 ca, 1930 ca firmata Jacques Ricy, anni Trenta)

In questa pagina: manifesto de L’Union Générale du Nord (1930 ca) 160

CAPITOLO IX ALL’ESTERO modifiche alivellografico del 1951conalcune particolare diunariedizione Generali (1932);neltondo, Direzione illustrata daQuaiatti,perla copertina diopuscolo, Nella paginaafronte: firmato Nemes(1925ca) Generali aBudapest rappresentanza delle A fianco:manifestodella del Levante

delle ALL’ESTERO 161 CAPITOLO IX

Questa carta geografica in lingua francese è uno dei molteplici esempi dei planisferi che nel corso degli anni sono stati realizzati per dare rilievo alla capil- lare diffusione del Gruppo: un unico colore, molto spesso il “rosso Generali”, evidenzia tutti i territori

focus focus in cui la casa madre è presente direttamente, con proprie succursali o rappresentanze, oppure tramite compagnie figlie. La denominazione Assurances Générales de Trieste & Venise viene assunta nel 1903 dalla succursale delle Generali in Francia (dove la prima agenzia era stata aperta nel 1832 a Bordeaux) e continua a essere utilizzata per gran parte del XX secolo. 162

GLI ARTISTI IN BREVE F . Mosca, IN BREVE nazional legg. epallacanestro Mosquito C. Mancioli, i f emminili diatletica , 19 54 Campionati

, 1941

Altri cartellonisti cune delle opere presentate in questi nove capitoli. nove questi in presentate al opere devono delle si cune cui autori altri anche ricordare brevemente vogliamo Generali, Gruppo compagnie del le per significativi più manifesti i realizzato hanno Novecento metà e tocento A completamento delle schede monografiche fin qui dedicate agli artisti che tra fine Ot fine tra che artisti agli dedicate qui fin monografiche schede delle completamento ciclo di pitture dedicate, in particolare, ad aspetti e attività del mondo agricolo. mondo del attività e un aspetti ad particolare, attraverso in dedicate, realizzata pitture di ciclo dell’agricoltura, Ministero del Parlamentino del razione deco la affidata venne gli Roma, a Trasferitosi grafiche. capacità spiccate sue le per evidenza in presto mettendosi Napoli, di Arti Belle di all’Istituto pittura Studiò ANDREA PETRONI delle modello sul americane. femminili figure procaci da caratterizzate ta/Sessanta Cinquan anni degli alla pubblicità intorno alcune famose lavorato Rimangono ha Trenta. anni degli Milano, metà di l’Acta agenzia, cui la presso Boccasile di ca grafi la richiama stile suo il società, e industrie numerose per manifesti di Autore FRANCO a francobolli Marino. e San e l’Italia regime per del sportivo tema vari eventi per propaganda di pubblicitari, manifesti Illustratore CORRADO MANCIOLI e cartellonista, aprì uno studio con il fratello Ottorino. Ha disegnato disegnato Ha Ottorino. fratello il con studio uno aprì cartellonista, e

MOSCA (Biella1910–Milano2003) (Venosa 1863– Roma 1943) (Roma 1904–1968) p in-up in-up - - - - - ANTONIO QUAIATTI (Trieste 1904 – 1992) Allievo di Wostry e Finazzer Flori alla Sezione Capi d’arte delle “Industriali” di Trieste, ha avuto una lunga e intensa attività di grafico pubblicitario. Collaborò vari anni con il Lloyd Triestino, per manifesti turistici, depliant, copertine di riviste, e con altre aziende cittadine. Si dedicò anche all’illustrazione di libri e alla decora- zione di interni.

WALTER RESENTERA (Seren del Grappa 1907 – Schio 1995) Portato fin da giovanissimo per il disegno e la pittura, si recò a Milano con l’inten- to di conoscere Marcello Dudovich, attratto dalle opere del grande cartellonista triestino. Lo conobbe, lavorò con lui e ne sposò la figlia Adriana nel 1935. Vari i settori, oltre a quello pubblicitario, nei quali Resentera ha operato e si è fatto apprezzare: pittura murale e da cavalletto, affresco, mosaico. W. Resentera, Festa delle legioni, 1934 IN BREVE 163

GIAN LUCIANO SORMANI (Legnago 1867 – 1938?) GLI ARTISTI La pittura e l’insegnamento costituirono le attività primarie di questo artista, diploma- tosi all’accademia di Venezia sotto la guida di Pompeo Molmenti. Dedicatosi inizial- mente alla figura passò poi a dipingere paesaggi, lavorando saltuariamente anche come cartellonista.

PAUL VERDUSSEN (Bruxelles 1868 – 1945) Pittore e grafico belga, dipinse interni, paesaggi, navi, boschi e ambienti cittadini. Fu co-fondatore e segretario dell’associazione artistica Brussels Le Sillon (1893). A fine Ottocento si è specializzato nella realizzazione di manifesti. Il suo studio, G. L. Sormani, Miccio & Ci., 1910 per il valore storico e artistico, è diventato dal 1999 un monumento protetto. 164

EXTRA FUMETTI E VIGNETTE BIASSONI PER TORO ALLEANZA E MARCO MILO MANARA PER d’autore Fumetti e vignette EXTRA prezzati all’estero; Biassoni, la cui attività di illustratore e illustratore di attività cui la Biassoni, all’estero; prezzati ap- e noti più italiani fumettisti dei uno fatto ha ne che inconfondibile grafico stile suo il con Manara da elaborate tavole-fumetto proprie e vere di tratta si Alleanza di caso Nel re: MiloManaraeMarcoBiassoni. sono ricorse alla matita di due grandi creatori italiani di fumetti e di illustrazione in gene- Toro,e Alleanza Anche assicurativi prodotti alcuni promuovere per 1995, il e 1990 il tra comunicazione pubblicitaria. sintesiunavisivainrole immediata efficace, ed risulta quantofunzionale mai dellafini ai D’altrondela natura del “linguaggio” fumettistico, che riesce a condensare immagini e pa- di informazionesociale. so centinaia e centinaia di “strisce”, prodotti e servizi vari, marchi di aziende, campagne promuovere, sulla scia della notorietà raggiunta attraver- comics dei mondo dal “prestati” disegnatori relativi di e famosi personaggi di mero nu- il maggiore certamente è munque, T esplicata in campo pubblicitario, affida invece a una serie di vignette, con quel sapo- illustrare polizzeeserviziofferti daToro. di compito il produzione, sua della parte gran di tipico umoristico e ironico tra re alla pubblicità e utilizzati per per utilizzati e pubblicità alla eirc. bn urae co- guardare, ben A reciproci. scambi e rapporti intercorsi so ra pubblicità e fumetto sono spes- cartoonist si è maggiormente è si FUMETTI E VIGNETTE 165 EXTRA

A fronte: vignetta di Biassoni per un opuscolo sulla polizza Master della Toro (1995) e tavola-fumetto di Manara per la polizza Denaro rivalutato di Alleanza (1990)

A fianco: altre tavole di Manara 166

EXTRA FUMETTI E VIGNETTE 3 1 “minore” a genere letterario di tutto rispetto. Ne vogliamo ricordare alcuni. ricordare vogliamo Ne rispetto. tutto di letterario genere a “minore” ritenuta d’arte forma una innalzare saputo hanno Novecento del metà seconda nella che disegnatori e autori grandi fumetto: del italiani maestri i considerati a certamente buon tra Milo diritto Manara s’inserisce quelli che essere possono del fumetto I maestri italiani 3 4 2 Houdini di copertinadeln.285, Alessandrini (afiancol’immagine Castelli edisegnatodaGiancarlo 1982 dallafertilepennadiAlfredo dell’impossibile, èstatoideatonel Martin Mystère,ildetective (Bonvi), inunavignettadel1983 dalla fantasiadiFranco Bonvicini grottesco esercitonatonel1968 I soldatidelleSturmtruppen,il , 2006)

Il grande 2 1 4 mongole (1959) li porteràfinoallesorgenti disneyano, nell’avventurache ha arricchitol’universo con iqualiRomanoScarpa Bip, unodeitantipersonaggi Topolino conAtominoBip del 1987) del n.315, il disegnoperlacopertina della seriemensile(asinistra anche leprime400copertine a quest’ultimosidevono Aurelio Galleppini(Galep); realizzato graficamenteda da GianluigiBonellie Tex èstatocreatonel1948 Sangue sulfiume

,

istantanee di storia Tavole di Manara per la polizza Denaro rivalutato di Alleanza (1990) FUMETTI E VIGNETTE 167 EXTRA 168

EXTRA FUMETTI E VIGNETTE Doctor informativo sullapolizza di Biassoniperunopuscolo Nelle duepagine:vignette della Toro (1990)

FUMETTI E VIGNETTE 169 EXTRA

Anche il notissimo disegnatore satirico Giorgio Forattini ha lavorato per le Generali, realizzando il logo del “Leone volante” lanciato nel 1985 come simbolo dell’omonima convenzione stipulata tra la Compagnia e l’Alitalia da cui nacque una polizza su misura per i viaggiatori aerei, con garanzie innovative per l’epoca. L’immagine compariva focus focus in punti strategici, come le vetrine delle agenzie di viaggio, i banchi di ricevimento degli aeroporti, le pagine dei giornali specializzati, le insegne luminose pubblicitarie. 170

EXTRA FUMETTI E VIGNETTE focus leoncino dipagina208. il anche è Suo vendita. di niche dalle diverse polizze e sulle tec- coperti rischi sui articoli degli aziendale, rivista sulla pubblicati disegni dei esempi alcuni qui sentiamo pre- Settanta, e Sessanta anni negli Compagnia la per svolti Remo stro settimanale del vignettista come grafico pubblicitario e poi Venti anni dagli fin noto Udine 2001), – 1906 (Trieste Valenti Omero dimenticato va non rali, collaborato con il Gruppo Gene- conda metà del XX secolo hanno se- nella che illustratori gli Tra Il Bollettino . Tra i lavori da lui lui da lavori i Tra . , a corredo Ma- In queste due pagine: vignette di Biassoni da un opuscolo informativo della Toro sulla polizza Master (1995) FUMETTI E VIGNETTE 171 EXTRA MARCO BIASSONI

L’arte leggera dell’umorismo

igura di spicco nel panorama italiano dell’illustrazione, del fumetto e dell’animazione, in particolare nel settore pub- A destra: Marco Biassoni F blicitario, Marco Biassoni ha iniziato la professione a Genova, Qui sotto: l’artista in una fotografia del 1996 in cui dove è nato nel 1930. Ha creato nel 1956, con alcuni colleghi, indossa, alla maniera di lo Studio Firma lavorando presto per grandi aziende. Del 1959 Steinberg, un sacchetto col faccione del suo personaggio è Lingottino, il suo primo personaggio a fumetti, cui segue, dopo il trasferimento a Milano nel più famoso, Re Artù 1961 presso il quotidiano Il Giorno, quello del Prode Anselmo. Gli interessi giovanili per cinema, teatro e animazione lo portano a cimentarsi negli anni Ses- santa e Settanta anche nel campo della pubblicità cine-televisiva, per la quale ha creato, come produttore e regista, spot per marchi importanti come Barilla, Perugina, Knorr, Shell, Cynar, J&B, Bertolli e Total. Famoso, tra i vari Caroselli ideati da Biassoni, quello di Re Artù per la Pavesi (“Arriva Lancillotto, succede un quarantotto…”), divenuto poi fumetto per il Corriere dei Piccoli, testata per la quale ha creato anche le strisce di Cià Cià Pascià. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Il piccolo cavaliere, edito negli Stati Uniti nel 1968, Una donna chiamata libertà (1969), Al Castel di Camelotto del 1976 e una serie di libri per bambini avviata nel 1998. Nel 1996 è fra i firmatari del Manifesto degli Scrittori del Segno e nel 1997 è con Carlo Squillante fra i fondatori dell’Associazione Nazionale Umoristi, Marco Biassoni in che ha definito e promuove il concet- un’autocaricatura (a sinistra) e visto to di “arte leggera”. da Carlo Squillante Ha creato campagne di informazione (qui sopra); nelle due pagine una breve sociale per enti e istituzioni e i suoi galleria di suoi disegni lavori sono apparsi su varie riviste. Versatile, eclettico, Marco Biassoni è coerente nello stile; il suo segno immediato e incisivo raggiunge subito

l’essenziale, frutto di una maturata esperienza nell’arte della comunicazione. BIASSONI Ha partecipato a numerose mostre ottenendo importanti riconoscimenti 173 tra cui, nel 1997, il premio “Silver Price” all’International Cartoon Exhi- bition di Kyoto. Si è spento a Milano nel 2002. GLI ARTISTI

. GLI ARTISTIARTISTI MANARAMANARA MILO MANARA Un maestro del fumetto nara: quella con Federico Fellini, di cui trasformerà in fumetto un paio di sce- di paio un fumetto in trasformerà cui di Fellini, Federico con quella nara: per la storia a fumetti a storia la per maestro, oltre che grande amico: la prima del 1983 sulla rivista sulla 1983 del prima la amico: grande che oltre maestro, Alla metà degli anni Ottanta risale un’altra grande e proficua amicizia di Ma- di amicizia proficua e grande un’altra risale Ottanta anni degli metà Alla uno deicapolavoridiManara –cuihafattoseguito,nel1992, la rivista satirica rivista la Set È presto con numerose riviste e note case editrici; verso la metà degli anni anni degli metà la verso editrici; case note e riviste numerose con presto una carriera ormai quarantennale e r vsuo e vrns, diplo- veronese, nel vissuto pre tanti, quelle con Hugo Pratt, che Manara ha sempre considerato il suo suo il considerato sempre ha Manara che Pratt, Hugo con quelle tanti, cui vero nome è Maurilio, è sem- tanta, oltre a disegnare per il per disegnare a oltre tanta, una produzione abbondantissima riodo pubblica supubblica riodo mandosi al liceo artistico e fre- e artistico liceo al mandosi anni Sessanta con tavole per la collana la per tavole con Sessanta anni degli fine alla iniziata fumettista, di carriera di sua La Venezia. a Architettura facoltà la poi quentando riduzione di un classico cinese e prima svolta verso il fumetto d’autore. Seguiranno numerosi lavori e collaborazioni di vario tipo, tra cui, impor- cui, tra tipo, vario di collaborazioni e lavori numerosi Seguiranno Bolzano, nel 1945, Manara, il Manara, 1945, nel Bolzano, e famoso reso hanno lo che creato e disegnatori grandi più i tra

Nato a Luson, in provincia di apprezzato in tutto il mondo. ri italiani di fumetti, con Telerompo Tutto ricominciò con un’estate indiana – indiana un’estate Tuttocon ricominciò Alterlinus , per la quale realizza varie storie. Nello stesso Nello storie. varie realizza quale la per , , con la sceneggiatura di Pisu,sceneggiatura dila con , Corriere dei Ragazz dei Corriere Genius i, fonda con Saverio Pisu Saverio con fonda i, , lo , ha visto collaborare collaborare visto ha ElGaucho. testi di Pratt per Pratt di testi Lo scimmiottoLo Corto Maltese Corto

pe- , neggiature per film mai realizzati, Viaggio a Tulum e Il viaggio di G. Mastorna detto Fernet. Per il regista riminese l’artista ha anche realizzato i manifesti di due film: Intervista e La voce della luna, ul- MANARA timo di Fellini. 175 Tra gli anni Ottanta e Novanta, Manara diventa un grande autore di bestseller con la pubblicazione di alcuni fortunati racconti erotici. Tra questi, in particolare, A fronte: Donna su sedia di vimini, GLI ARTISTI Il gioco (1983), il suo fumetto più noto che lo ha fatto apprezzare a livello internazionale, e acquarello su carta realizzato da Milo Manara per Chanel, e una Il profumo dell’invisibile (1985), che gli viene commissionato da una rivista francese dopo foto dell’artista al lavoro il successo del primo. Importanti, sempre a sfondo erotico, sono le Storie brevi di cui Mie- Sopra, da sinistra: un disegno a china tratto dalla serie ideata per le, una delle sue splendide e più note eroine, è spesso protagonista. la nave da crociera Costa Atlantica, i cui ponti sono dedicati Tra i lavori più recenti ricordiamo Tre ragazze nella rete a Federico Fellini con omaggi alla (2000), Fuga da Piranesi (2002), Quarantasei (2006) che ha sua arte; la Ragazza con cinepresa realizzata per una come protagonista Valentino Rossi, Pandora (2007) con la mostra sul cinema tenutasi a Cinecittà; una tavola di fumetto sceneggiatura di Vincenzo Cerami. Si è dedicato anche alla tratta da Tutto ricominciò con un’estate indiana su grafica pubblicitaria e recente (2008) è un suo spot per i sceneggiatura di Hugo Pratt materassi Permaflex. Dai lavori di Manara, la cui attività di In basso: Milo Manara visto da grafico e fumettista continua intensa, punteggiata negli ultimi Carlo Squillante anni da numerose mostre dedicate alla sua produzione, sono stati tratti vari film, cd-rom e videogiochi.

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INEDITI PER NOI bolik ti. Come sceneggiatore, ha lavorato a serie iniziate da altri ( Milanese, esordisce nel 1965, diciottenne, nel mondo dei fumet Alfredo Castelli , Zagor , Mister No pisti dello stesso Castelli. cura a Editore Bonelli Sergio da successo polare, di Corriere dei Ragazzi liana dell’insolito, 1969); è stato redattore del di partecipatofondazionealladi dicina di paesi). Come curatore o direttore ha Aristocratici Eureka Mad …) e ne ha create di nuove ( , , itr Charade Mister all’italiana) e Martin Mystère . Nel.1982 crea lasuaserie piùpo , questi ultimi tradotti in una quin INEDITI PERNOI, DAI EDELL’UMORISMO MAESTRI DELFUMETTO e condirettore con Silver Horror , tuttora pubblicata con , , Tilt , , (primarivista ita i Boris Zio Tilt Gli Astrostop (una sorta(una e e Dia Gli Gli ------riate iniziative socialiecommerciali. sva da costume di fenomeno proprio e Lupo Alberto a dedicata interamente rivista una a vita 1984 Silver e la Fattoria McKenzie danno Dal popolarità. di referendum un in tori let dai preferito il anni due soli in tando diven successo, al scalata sua la inizia personaggio il Qui d’autore. fumetto al nella scuderia di striscia la Ragazzi dei riere metti Carter Nick di realizzazione alla collaborando 1971 nel fumetto nel Debutta Guido Silvestri, in arte Silver

in TV ideato da Bonvi e De Maria. Nel 1974 crea per il Cor il Nel 1974creaper e DeMaria. Bonvi ideatoda , personaggio cardine della trasmissione della cardine personaggio , , poi consacrato come vero Eureka , rivista dedicata uo Alberto Lupo - - - , che nel 1976 porta porta 1976 nel che , Gulp! Fu Gulp! - - INEDITI PER NOI, DAI MAESTRI DEL FUMETTO E DELL’UMORISMO PER NOI 177 INEDITI

Carlo Squillante

Napoletano, vive e lavora a Milano. Collabora inizialmen- Sera, La Repubblica e Il Sole 24 ore. Crea molti perso- te con Il Travaso, con Gialli Mondadori e con Il Corriere naggi per la pubblicità di grandi marche e pubblica una dei Piccoli, per il quale crea “Gennarino Tarantella”, ul- decina di libri di umorismo disegnato e scritto. Per cele- timo personaggio nella storia brare e promuovere la fecondità culturale dell’umorismo a della testata a essere raccontato tutto tondo (grafico, pittorico, letterario, scenico, ecc.) con i classici versi ottonari. Per fonda l’Associazione Nazionale Umoristi, la cui filosofia Espansione Mondadori dà vita a ammicca a due definizioni dell’umorismo: “l’attitudine a “Playmanager”. Dal 1987 a tut- cogliere gli aspetti divertenti o bizzarri della vita, per com- t’oggi le sue vignette appaiono prenderla meglio e più a fondo”, di un autorevole dizio- sull’agenda Smemoranda. Spic- nario, e “la simpatia per cano, fra le altre collaborazioni, la vita vista dalla parte quelle con La Settimana Enigmi- delle cuciture”, di Tho- stica, Topolino, Il Corriere della mas Carlyle. indici Nelle pagine seguenti, alcune informa - zioni utili per apprezzare pienamente il libro: i dati essenziali sulle compagnie d el Gru ppo ch e h a n n o co m m i s s i o n a t o m a n i f e s t i , l ’ e l e n c o d e g l i a r t i s t i e d e l l e pagine dove compaiono loro opere, la descrizione e i crediti di tutte le immagi- n i p u b b l i c a t e , u n a b r e v e b i b l i o g r a f i a e una meritata citazione per chi ha colla - borato al volume. x 1902

180

COMPAGNIE DEL GRUPPO 182 ARTISTI 183 IMMAGINI 205

BIBLIOGRAFIA 207 RINGRAZIAMENTI i 180

INDICI COMPAGNIE DEL GRUPPO le rappresentanze o succursali estere della casa madre. casa della estere succursali o rappresentanze le parte del Gruppo Generali, anche se oggi incorporate in altre far a compagnie entrate del sono Gruppo che e stesso. volume Non questo sono in inserite riprodotte nell’elenco d’arte opere commissionato hanno che società le tutte citate Sono L e compagnie delGruppo Terra e nel 1970 è stata incorporata da Assitalia. da incorporata Terrastata è 1970 nel e Fiume Toro. Alleanza in Toro conferite della state sono attività le 2009 nel nerali; Ge- dalle acquisita stata è 2006 nel e Toro di Assicurazioni denominazione la 1974 nel sunto Torino di d’Assicurazione Anonima Compagnia del España. Generali in fusione Estrella con la Vitalicio deliberata stata è 2009 nel Generali; Gruppo nel entrato è 1920 nel esistenti, España de Vitalicio Banco 1848. nel semplificata denominazione l’attuale adottato ha e Austro-Italiche nerali Assicurazioni Generali Generali Assicurazioni Capogruppo. Infortuni Anonima Capogruppo. Grandine Anonima Toro. Alleanza in conferite state sono dell’Alleanza attività le Alleanza Assicurazioni – Costituita nel 1924 dall’Ina, nel 1946 è divenuta Fiumeter a seguito della fusione con con fusione della a seguito Fiumeter è divenuta 1946 nel dall’Ina, 1924 nel – Costituita – – Costituita nel 1890 dalle Generali, nel 1947 è stata incorporata nella nella incorporata stata è 1947 nel Generali, dalle 1890 nel Costituita – Costituita nel 1896 dalle Generali, nel 1947 è stata incorporata nella nella incorporata stata è 1947 nel Generali, dalle 1896 nel Costituita – – Fondata nel 1898, è stata acquisita nel 1934 dalle Generali; nel 2009 – La Capogruppo è stata costituita nel 1831 come Assicurazioni Ge- Assicurazioni come 1831 nel costituita stata è Capogruppo La – – Costituito nel 1897 a seguito della fusione di due società pre- società due di fusione della seguito a 1897 nel Costituito – – Fondata nel 1833, la compagnia ha as- ha compagnia la 1833, nel Fondata – Fondo Assicurativo Tra Agricoltori (Fata) – Fondato nel 1927 col nome di Scintilla, nel 1948 ha assunto la denominazione di Fata; nel 1994 la compagnia è stata acquisita dall’Ina e nel 2000 è entrata a far parte del Gruppo Generali; dal 2007 ha dato origine a due distinte società: Fata Assicu- razioni Danni e Fata Vita.

Istituto Nazionale delle Assicurazioni (Ina) – Fondato con l. 305/1912 come ente pubblico per esercitare il monopolio delle assicurazioni sulla vita in Italia, nel 1923 inizia a operare in regime di concorrenza; è stato privatizzato con l. 359/1992 e acquisito nel 2000, assieme ad Assitalia e Fata, dalle Generali; dal 2007 Ina e Assitalia sono una sola compagnia.

La Concorde – Costituita dalle Generali nel 1905, si è fusa con La France nel 1997 dando vita a Generali France assurances.

La France – Fondata nel 1837, è entrata nel Gruppo Generali nel 1995 confluendo due anni dopo COMPAGNIE DEL GRUPPO 181 in Generali France assurances. INDICI

La Populaire – Fondata nel 1910, è divenuta Groupe des Populaires d’Assurances (Gpa) nel 1974 ed è entrata nel Gruppo Generali nel 1998, confluendo in Generali France assurances nel 2006.

Le Assicurazioni d’Italia (Assitalia) – Costituita nel 1923 con un capitale sociale di 20 milioni, di cui oltre 10 sottoscritti dall’Ina e il restante da altre importanti compagnie assicuratrici italiane; nel 1927 l’intero capitale sociale è stato acquisito dall’Ina, con cui Assitalia si è fusa il 31 dicembre 2006.

Les Patrons Réunis – Fondata nel 1887, è entrata nel Gruppo Generali nel 1988 ed è stata incorpo- rata in Generali Belgium nel 1993.

L’Union Générale du Nord – Fondata nel 1867, è entrata nel Gruppo Generali nel 2003 ed è stata incorporata in Generali France assurances nel 2004. Artisti per il Gruppo Generali

Sono citati tutti gli uomini di cultura individuati come autori (per la parte grafica o per i testi) di opere realizzate per compagnie del Gruppo Generali e riprodotte in questo volume. In generale i numeri si riferiscono alle pagine dove compaiono loro lavori; quelli in grassetto corsivo stanno a indicare gli approfondimenti con informazioni biografiche.

Bacorigi L. 69 Mercuri Angelo 128 Ballerio Osvaldo 73, 79, 104, 110-111, 136, 140 Metlicovitz Leopoldo 18, 20, 25, 63, 64-65 Ballester Anselmo 12, 121, 132-133 Mosca Franco 12, 103, 162 Beltrame Achille 11, 61, 70-71, 74-78, 80-81 Mossa G. 113 Bianchi Alberto 122, 145, 149 Nemes 160 Petroni Andrea 58, 62, 162 Biassoni Marco 164, 168-171, 172-173 Polli V. 74 Boccasile Gino 12, 23, 94, 101-103, 106, 111, 113-115, 118-119, 121, 137, 143-144 Pozzati Severo (Sepo) 22, 100, 108-109 Busi Adolfo 13, 98, 105, 129, 145-148, 150-151 Prada G. 123 Puppo Mario 126, 131 ARTISTI Capizzano Santamaria 98, 139 182 Quaiatti Antonio 161, 163 Castelli Alfredo 166, 176 Raimondi Aldo 116, 117

INDICI Chiurlotto F. 52 Resentera Walter 101, 163 Codognato Plinio 53, 56-57, 62 Ricy Jacques 158 Corbella Tito 95-96, 98, 107 Rosa Salva Giuseppe 120, 124-125 Dolfini L. 100 Scorzon Amos 100 Dudovich Marcello 11-12, 19-20, 25, 38-47, 82-87, Sigon Pollione 88-90, 91 92-93, 99, 143 Silvestri Guido (Silver) 176 Escolà Lluis 154 Sormani Gian Luciano 10, 52, 163 Fontana D. 122 Squillante Carlo 173, 175-176, 177, 206-207 Fontana L. 67 Supino Gigi 89 Forattini Giorgio 169 Tanozzi Gorgone 97 Guerrini L. 60 Terzoli Ugo 95 Manara Milo 164-165, 167, 174-175 Valenti Omero 170, 208 Mancioli Corrado 127, 162 Verdussen Paul 153, 163 Manno Dante 130 Vergani Orio 112 Le immagini DESCRIZIONE DELLE OPERE E CREDITI FOTOGRAFICI

Nell’indicare la tipologia delle opere d’arte è stato adottato il seguente criterio: si parla di manifesto a partire da una dimensione minima di 70x100 cm, di locandina se le misure sono inferiori.

Tutte le immagini tratte dalla Collezione Salce, in deposito al Museo Civico L. Bailo di Treviso, sono state riprodotte su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Ve- nezia, Belluno, Padova e Treviso. Nel successivo elenco a ogni opera della collezione Salce è attribuito il suo numero di codice.

Per le altre immagini incluse nel presente volume è stato fatto ogni sforzo per contattare i detentori dei diritti d’autore. Nel ringra- ziare tutti coloro che hanno contribuito alla documentazione iconografica, l’editore invita chi riscontrasse eventuali inesattezze nei crediti indicati a segnalarle via mail all’indirizzo [email protected] o telefonicamente al numero 040-671623.

pag. 6

G. Pividor pag. 8 pag. 9 litografia, 1850 ca targa metallica, 1833/48 acquarello Civici Musei di Storia e Arte, Trieste Archivio Storico Generali Collezione Fondazione Besso, Roma IMMAGINI 183

pag. 6 pag. 9 INDICI polizza (part.), 1867 pag. 8 manifesto, 1860 Archivio Storico Generali polizza vita, 1840 ca Archivio Storico Generali Archivio Storico Generali

pag. 10 pag. 6 pag. 8 manifesto, 1901 targa (part.), 1833/48 polizza contro i danni del fuoco, 1839 Archivio Storico Generali Archivio Storico Generali Archivio Storico Generali

pag. 10 manifesto, 1906/09 pag. 7 pag. 8 da Il Bollettino, rivista targa metallica, anni Venti/Trenta polizza contro i danni degli incendi, 1867 del Gruppo Generali Archivio Storico Generali Archivio Storico Generali

pag. 10 pag. 7 G. L. Sormani A. Quadri pag. 9 manifesto, 1910 ca stampa, 1828 bassorilievo, XVI secolo Collezione Generali Collezione Generali Patrimonio Immobiliare Generali Collezione Salce (cod. 10967)

184

INDICI IMMAGINI

Archivio StoricoInaAssitalia CollezioneGenerali CollezioneSalce(cod.8541) CollezioneGenerali CollezioneSalce(cod.4088)

CollezioneGenerali pag. Collezione Salce(cod.12 Archivio StoricoInaAssitalia manifesto, Ballester A. pag. calendario, 1935 M. Dudovich pag. olio sutela Beltrame A. pag. Collezione Salce (cod.12062) manifesto Busi A. pag. F. Mosca pag. Collezione Salce(cod.3076) G. Boccasile pag. manifesto, 1937ca M. Dudovich Archivio StoricoInaAssitalia calendario, 1935 calendario, 1937 Collezione Generali Archivio StoricoInaAssitalia calendario, 1935 olio sutela 13 12 12 12 12 11 11

, 1959

, 1931 1940

982)

Archivio StoricoGenerali ArchivioStoricoGenerali it.wikipedia.org CollezioneGenerali ArchivioStoricoPinacoteca it.wikipedia.org AgostinoDepretis polizza grandine,1856 pag. pag. olio sutela pag. pag. pag. pag. Alessandro Manzoni F. Hayez pag. Iconologia Toro polizza incendi,1865 olio sutela,1846 manifesto, 1953 Pio X polizza vita,1897 it.wikipedia.org 14 13 14 14 14 14 14

pag. 6

ArchivioStoricoGenerali ArchivioStoricoInaAssitalia it.wikipedia.org ArchivioStoricoInaAssitalia it.wikipedia.org it.wikipedia.org ArchivioStoricoGenerali polizza infortuni, 1934 pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. Francesco SaverioNitti polizza vita,1913 polizza infortuni, 1934 Benito Mussolini polizza vita,1929 Carlo I polizza vita,1918 olio sutela,1915 15 15 1 1 1 1 1 5 5 5 5 5 d’Austria

pag. 18 pag. 20 pag. 15 L. Metlicovitz L. Metlicovitz Gabriele d’Annunzio manifesto, 1914 manifesto, 1906 it.wikipedia.org Collezione Salce (cod. 20659) Collezione Salce (cod. 2694)

pag. 18 pag. 20 pag. 16 L. Metlicovitz M. Dudovich A. Pusterla manifesto, 1910 manifesto, 1912 ca manifesto, 1887 Collezione Salce (cod. 2772) Collezione Salce (cod. 4033) Collezione Salce (cod. 12319)

pag. 18 pag. 21 pag. 16 A. Hohenstein A. Mazza J. Chéret manifesto, 1900 manifesto, 1910 manifesto, 1896 Collezione Salce (cod. 13387) Collezione Salce (cod. 3403) Collezione Salce (cod. 13720)

pag. 16 pag. 19 pag. 21 IMMAGINI L. Cappiello 185 A. Mucha A. Terzi manifesto, 1903 manifesto, 1896 manifesto, 1914

Collezione Salce (cod. 12201) INDICI Collezione Salce (cod. 8761) Collezione Salce (cod. 2493)

pag. 17 pag. 19 pag. 21 H. de Toulouse-Lautrec F. Laskoff A. Terzi manifesto, 1892 manifesto, 1914 manifesto, 1921 it.wikipedia.org Collezione Salce (cod. 13531) Collezione Salce (cod. 2492)

pag. 17 pag. 19 pag. 21 L. Rhead M. Dudovich L. Cappiello manifesto, 1900 manifesto, 1908 manifesto, 1910 it.wikipedia.org Collezione Salce (cod. 4032) Collezione Salce (cod. 12128)

pag. 18 pag. 20 pag. 22 A. Hohenstein E. Sacchetti Sepo (S. Pozzati) manifesto, 1899 manifesto, 1921 manifesto, 1933 Collezione Salce (cod. 1039) Collezione Salce (cod. 2455) Fondazione Bertarelli (cod. C202)

186

INDICI IMMAGINI

Collezione Salce(cod.99 fondazionemele.it CollezioneSalce(cod.22155) CollezioneSalce(cod.10730)

CollezioneSalce (cod.3329)

Collezione Salce(cod.13086) G. Boccasile pag. Mauzan L. A. pag. locandina F. Depero pag. F. Laskoff pag. manifesto, 1899 Villa A. pag. Coll. Gemma De Angelis Testa, TestaA. pag. G. Boccasile pag. manifesto manifesto, 1899 Milano manifesto, 1960 manifesto, 1950ca manifesto, 1944 manifesto, 1917 2 2 23 23 23 22 22 4 4

, ,

1901 1925 ca 77)

CollezioneSalce(cod.12423) CollezioneSalce(cod.2647) Celiolibri,1997 CollezioneSalce(cod.4025) CollezioneSalce(cod.22154)

pag. manifesto, 1895 manifesto, 1907 M pag. manifesto, 1902 Villa A. pag. © pag. © G. M.Mataloni pag. Signor Salce pag. manifesto, 1909 Metlicovitz L. pag.

Regina Gregorj manifesto, 1895 manifesto, 1909 manifesto, 1907 manifesto, 1902 . Dudovich Luigi Baldin,fotografo d’arte Luigi Baldin,fotografod’arte 2 2 2 2 2 2 2 5 5 9 8 7 6 5

dallibro Collezione Salce(cod.13381) dallibro

dallibro it.wikipedia.org dal libro G pa © pag. disegno Gina eNandoSalce fregio decorativo pag. pag. manifesto, 1901 Cappiello L. pag. disegno A. Hohenstein A. pag. acquarello B. Fabiano pag. manifesto, 1898 .

Luigi Baldin,fotogra g. M. Mataloni 30 2 3 32 31 32 30 9 3

Signor Salce Signor Salce Signor Salce Signor Salce

fo d’arte pag. 34 pag. 41 A. Villa M. Dudovich manifesto, 1902 pag. 37 manifesto, 1910 Collezione Salce (cod. 1444) Ph. Andrea e Roberto Rosasco Collezione Salce (cod. 4042)

pag. 35 pag. 38 J. M. Auchentaller M. Dudovich manifesto, 1922 manifesto, 1899 pag. 42 Collezione Salce (cod. 11045) Collezione Salce (cod. 23387) Proprietà privata, Trieste

pag. 35 pag. 42 Nando Salce pag. 38 Elisa Bucchi dal libro Signor Salce Antonio e Marcello Dudovich Proprietà privata, Trieste Proprietà privata, Trieste

pag. 39 pag. 42 pag. 36 IMMAGINI M. Dudovich Proprietà privata, Trieste Marcello Dudovich 187 manifesto, 1934 Proprietà privata, Trieste Collezione Salce (cod. 3931) INDICI

pag. 39 pag. 36 M. Dudovich pag. 43 Proprietà privata, Trieste manifesto, 1900 M. Dudovich

Collezione Salce (cod. 4002) manifesto, 1934 Collezione Salce (cod. 4081) pag. 36 Proprietà privata, Trieste pag. 40

M. Dudovich pag. 44 manifesto, 1908 M. Dudovich pag. 37 Collezione Salce (cod. 4029) manifesto, 1955 Proprietà privata, Trieste Collezione Salce (cod. 3943)

pag. 40

M. Dudovich pag. 44 pag. 37 manifesto, 1906 carteggio, 1933 Proprietà privata, Trieste Collezione Salce (cod. 3991) Archivio Storico Generali

188

INDICI IMMAGINI

Proprietàprivata,Schio Proprietà CasatiCattani,Roma CollezioneSalce Museo

Civici Musei di Storia e Arte, Trieste Orell A. pag. Collezione Generali manifesto, 1928 M. Dudovich pag. Proprietà privata,Trieste pag. olio sutela,1930 ca Itala DudovichComas M. Dudovich pag. Proprietà privata,Schio pag. p M. Dudovich pag. pag. Itala DudovichComas Civici MuseidiStoriaeArte,Trieste Museo delRisorgimento olio sutela,1907 Antonio Dudovich Collezione Generali astello su carta 4 4 4 4 4 4 4 7 7 6 6 5 5 7 tea

rl al cmd trale CarloSchmidl ( (cod.4132) autoritratto

) , 1895 ca

pag. 51 CollezioneGenerali CollezioneGenerali CollezioneGenerali CollezioneGenerali Collezione Generali CollezioneGenerali Collezione Generali calendario, 1894 manifesto, 1913/15 pag. Collezione Salce (cod.11894) manifesto, 1920ca P. Codognato pag. pag. arazzo pag. Collezione Salce(cod.10397) manifesto, 1911/12 F. Chiurlotto pag. Collezione Salce(cod.10967) manifesto, 1910ca Sormani G. L. pag. calendario, 1892 calendario, 1894 manifesto, 1913/15 calendario, 1892 51 5 5 5 5 5 3 3 3 2 2

copertinade CollezioneGenerali

CollezioneGenerali ArchivioeCentroStoricoFiat CollezioneGenerali it.wikipedia.org m manifesto, 1914 pag. pag. d pag. pag. emiliosalgari.it G. Gamba pag. pag. pag. manifesto, 1900 Treves Milano m manifesto, 1914 a an L’Illustrazione Italiana, ifesto, 1923 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 4 4

I piratidellaMalesia

pag. 59 pag. 56 P. Codognato locandina, 1910 ca pag. 61 manifesto, 1910/15 Archivio Storico Pinacoteca da L’Illustrazione Italiana, Collezione Salce (cod. 11931) Iconologia Toro Treves Milano pag. 56 pag. 61 P. Codognato pag. 59 A. Beltrame manifesto, 1924 A. Hohenstein da La Domenica del Corriere, Collezione Salce (cod. 1162) manifesto, 1900 ca 24.12.1911 Museo del Risorgimento e della Collezione Salce (cod. 13382) Resistenza di Vicenza pag. 56

P. Codognato latta litografata, 1930 ca pag. 61 Proprietà privata, Trieste pag. 59 F. T. Marinetti calendario manoscritto autografo Collezione Salce (cod. 8941) edt.tumblr.com pag. 57

P. Codognato pag. 60 IMMAGINI manifesto, 1925 ca L. Guerrini pag. 62 189 A. Petroni Collezione Salce (cod. 8382) manifesto, 1901 manifesto, 1912 Collezione Generali INDICI Archivio Storico Ina Assitalia Collezione Salce (cod. 1871) pag. 57 pag. 62 P. Codognato P. Codognato manifesto, 1928 ca pag. 60 manifesto, 1914 Collezione Salce (cod. 11859) manifesto, 1905 ca Archivio Storico Ina Assitalia Collezione Salce (cod. 352) Collezione Salce (cod. 11934) pag. 57 pag. 63 P. Codognato pag. 60 L. Metlicovitz manifesto, 1914 manifesto, 1923 manifesto, inizio Novecento Archivio Storico Ina Assitalia Collezione Salce (cod. 11867) Collezione Salce (cod. 351) Collezione Salce (cod. 2621)

pag. 59 pag. 64 locandina, 1894 pag. 61 L. Metlicovitz Archivio Storico Pinacoteca Giovanni Giolitti manifesto, 1899 ca Iconologia Toro www.giovannigiolitti.it Collezione Salce (cod. 2630)

190

INDICI IMMAGINI

CollezioneSalce(cod.2655)

CollezioneSalce(cod. 1071) CollezioneSalce(cod.20667) CollezioneSalce(cod.2695) CollezioneSalce(cod.2693) CollezioneGenerali manifesto, 1919ca Metlicovitz L. pag. Leopoldo Metlicovitz pag. manifesto, 1907 Metlicovitz L. pag. olio sutela pag. manifesto, 1914 Metlicovitz L. pag. Metlicovitz L. pag. manifesto, 1905 Metlicovitz L. pag. manifesto, 1914 manifesto, 1906 manifesto, 1905 manifesto, 1919ca sapere.it manifesto, 1907 6 6 6 6 6 6 6 5 5 5 4 4 4 6 , 1910ca

CollezioneGenera

CollezioneGiovanniColini,Roma

CollezioneGenerali

CollezioneGenerali CollezioneSalce(cod.1700) calendario, 1903 L pag. pag. frontespizio dibilancio,1900 pag. calendario, 1916 Beltrame A. pag. Collezione Salce(cod.7542) pag. calendario, 1913 Bacorigi L. pag. calendario, 1910 pag. pag. Collezione G calendario, 1908 Collezione Generali calendario, 1914 calendario, 1913 frontespizio dibilancio,1900 calendario, 1905 calendario, 1916 . F ontana 6 6 70 6 6 6 6 6 7 8 9 9 9 8 8

enerali li

o

finn.it/regia CollezioneGenerali CollezioneGiovanniColini,Roma CollezioneGenerali CollezioneGiovanniColini,Roma CiviciMuseidiStoriaeArte,Trieste

pag. calendario, 1920 A. Beltrame A. pag. A pag. pag. pag. www.grandeguerra.ccm.i pag. it.wikipedia.o Beltrame A. pag. Collezione Salce(cod.7556) Beltrame A. pag. calendario, 1918 calendario, 1917 olio sutela calendario, 1920 ritratto di . Beltrame 7 7 7 7 71 71 70 70 2 2 2 2

garibaldino, 1866ca r g t pag. 80

pag. 73 pag. 77 A. Beltrame O. Ballerio A. Beltrame copertina de La Domenica calendario, 1921 calendario, 1928 del Corriere, 03.05.1931 Collezione Salce (cod. 8406) Collezione Giovanni Colini, Roma domenicadelcorriere.com

pag. 77 pag. 80 pag. 73 A. Beltrame A. Beltrame O. Ballerio bozzetto per calendario, 1928 calendario, 1922 copertina de La Domenica Collezione Giovanni Colini, Roma Collezione Generali del Corriere, 01.03.1931 domenicadelcorriere.com

pag. 78 pag. 74 A. Beltrame V. Polli pag. 80 olio su tela, 1929 olio su tela A. Beltrame Collezione Generali Collezione Generali manifesto, 1902 Collezione Salce (cod. 1148) pag. 78

A. Beltrame

pag. 74 IMMAGINI olio su tela, 1931 A. Beltrame pag. 81 191 Collezione Generali calendario, 1923 Achille Beltrame

Collezione Salce (cod. 7555) Proprietà privata INDICI

pag. 79 O. Ballerio pag. 81 pag. 75 manifesto, 1895 ca A. Beltrame A. Beltrame Collezione Salce (cod. 8398) manifesto, 1900 acquarello, 1923 Collezione Salce (cod. 7611) Collezione Generali

pag. 79 pag. 81 pag. 76 O. Ballerio A. Beltrame A. Beltrame manifesto, 1912 manifesto, 1900 ca calendario, 1926 Collezione Salce (cod. 11979) arteliberty.it Collezione Salce (cod. 7557)

pag. 77 pag. 79 pag. 83 A. Beltrame O. Ballerio manifesto, 1924/26 calendario, 1927 manifesto, 1908 Collezione Generali Collezione Salce (cod. 7558) Collezione Salce (cod. 18211) Collezione Salce (cod. 11013) 192

INDICI IMMAGINI

CollezioneGenerali CollezioneGenerali CollezioneGenerali CollezioneGenerali CollezioneGenerali CollezioneGenerali calendario, 1933 M pag. Collezione Salce(cod.4115) M. Dudovich pag. pag. it.wikipedia.org pag. Collezione Salce(cod.4134) M. D pag. Collezione Salce(cod.23703) M. Dudovich pag. Collezione Salce(cod.4132) manifesto, 1928 M. Dudovich pag. Giuseppe Volpi diMisurata manifesto, 1930ca calendario, 1931 (ristampa, secondametàanniTrenta) manifesto, 1926ca manifesto, 1924/26 . Dudovich udovich 8 8 8 8 8 8 8 5 4 4 4 3 3 5

CollezioneGenerali Contemporanee CollezioneG CollezioneGenerali CollezioneGenerali

d Archivio famigliaBottai pag. pag. Collezione Salce (cod.4088) M. Dudo pag. Collezione Salce(cod.4089) manifesto, 1938 M. Dudovich pag. calendario, 1935 M. Dudovich pag. Collezione Salce(cod.4131) M. Dudovich pag. www.albumdivenezia.it pag. Fondazione LaBiennale manifesto, 1932 manifesto, 1937ca manifesto, 1938 calendario, 1935 manifesto, 1935 Archivio Storicodelle tra ledueguerre a L’economia italiana 8 8 8 8 8 8 8 5 5 7 7 6 6 5

vich enerali , I psoa Arti

di Venezia

Collezione Modiano,Trieste CollezioneGenerali CollezioneModiano,Trieste CollezioneGenerali Collezione Modiano,Trieste CollezioneGenerali CollezioneGenerali calendario, 1937 calendario, 1937 calendario, 1936 P. Sigon pag. M. Dudovich pag. medaglie, 1931 G. pag. P. Sigon pag. P. Sigon pag. P. Sigon pag. P. Sigon pag. calendario, 1931 calendario, 1937 calendario, 1937 calendario, 1936 calendario, 1931 calendario, 1931 medaglie, 1931 Supino 8 8 8 8 8 8 8 9 9 9 8 8 8 7

pag. 90 P. Sigon P. Sigon pag. 92 pag. 95 cartellone, 1935 M. Dudovich U. Terzoli Collezione Generali manifesto, 1899 manifesto, 1925 ca Collezione Salce (cod. 11048) Collezione Salce (cod. 4011) bibliotecamansutti.it

pag. 90 pag. 96 pag. 92 P. Sigon T. Corbella M. Dudovich cartellone, 1935 manifesto, 1928 manifesto, 1907 ca Collezione Generali Archivio Storico Ina Assitalia Collezione Salce (cod. 4024) Collezione Salce (cod. 11050) Collezione Salce (cod. 10762)

pag. 90 pag. 93 pag. 96 P. Sigon M. Dudovich T. Corbella cartellone, 1935 manifesto, 1922 ca calendario, 1929 Collezione Generali Collezione Salce (cod. 18945) Archivio Storico Ina Assitalia Collezione Salce (cod. 11049) Collezione Salce (cod. 10202)

pag. 91 pag. 93 IMMAGINI pag. 96 P. Sigon M. Dudovich T. Corbella 193 manifesto, 1925 ca manifesto, 1931 calendario, 1930

Collezione Salce (cod. 538) Collezione Salce (cod. 3934) INDICI Archivio Storico Ina Assitalia Collezione Salce (cod. 10204)

pag. 93 pag. 91 M. Dudovich pag. 97 P. Sigon manifesto, 1952 ca G. Tanozzi bozzetto a tempera, 1925/30 Collezione Salce (cod. 4061) locandina, 1924/26 Collezione Modiano, Trieste Collezione Salce (cod. 8669)

pag. 93 pag. 97 pag. 91 M. Dudovich G. Tanozzi P. Sigon manifesto, 1934 locandina, 1924/26 cartolina, 1924 Collezione Salce (cod. 4104) Proprietà privata, Trieste Collezione Salce (cod. 8668)

pag. 95 pag. 92 T. Corbella pag. 97 M. Dudovich manifesto, 1924 G. Tanozzi tempera su tela (autoritratto), 1954 ca Archivio Storico Ina Assitalia locandina, 1924/26 Archivio Marcello Dudovich, Milano Collezione Salce (cod. 10686) Collezione Salce (cod. 8670) 194

INDICI IMMAGINI

CollezioneSalce(cod. 1352) CollezioneSalce(cod.8671) ArchivioStoricoInaAssitalia ArchivioStorico InaAssitalia Archivio StoricoInaAssitalia CollezioneSalce(cod.7728) CollezioneSalce(cod.12039) pag. manifesto, 1932 Capizzano Santamaria pag. manifesto, 1935 Busi A. pag. G. Tanozzi pag. M pag. locandina, 1935ca M. Dudovich pag. M pag. Collezione Salce(cod.10177) calendario, 1930 T. Corbella opuscolo, 1934 locandina, 1935ca locandina, 1935ca manifesto, 1935 locandina, 1924/26 . Dudovich . Dudovich 9 9 9 9 9 9 9 9 9 8 8 8 7 9

CollezioneSalce (cod.3083) bibliotecamansutti.it CollezioneSalce(cod.18822) ArchivioStoricoInaAssitalia CollezioneSalce(cod.3722) CollezioneSalce(cod.9505) CollezioneSalce(cod.3086) Sepo (S.Pozzati) pag. pag. manifesto, 1936 L. Dolfini L. G. Boccasile pag. pag. pag. pag. calendario, 1930 G. Boccasile locandina G. Boccasile locandina W. Re pag. Scorzon A. manifesto, 1935 manifesto, 1934 calendario, 1938 100 100 10 10 10 10 100 sentera 3 2 1 1 ,1938 , 1938

bibliotecamansutti.it bibliotecamansutti.it ArchivioStoricoPinacoteca ArchivioStoricoInaAssitalia CollezioneSalce(cod.1355) CollezioneSalce(cod.12046) Proprietàprivata, Trieste calendario, 1935 manifesto, 1934ca O. Ballerio pag. Collezione Salce(cod.8541) F. Mosca pag. pag. pag. A pag. pag. locandina, 1930 pag. calendario, 1935 manif Iconologia Toro manifesto, anniTrenta calendario, 1937ca . Busi 10 10 10 10 10 10 10 esto, 1938 6 5 5 4 4 4 3 pag. 111 pag. 106 pag. 108 G. Boccasile L. Martinati Sepo (S. Pozzati) calendario, 1936 manifesto, 1933 manifesto, 1928 Collezione Generali Collezione Salce (cod. 20584) Collezione Salce (cod. 3731) Collezione Salce (cod. 3077)

pag. 112 pag. 108 vignette con didascalie pag. 106 Sepo (S. Pozzati) di Orio VVergani,ergani, 1936 finn.it/regia manifesto, 1928 Collezione Generali umacredeverde.blogspot.com

pag. 109 pag. 113 pag. 106 Sepo (S. Pozzati) G. Boccasile finn.it/regia manifesto, 1934 calendario, 1937 Collezione Salce (cod. 3704) Collezione Salce (cod. 3076) pag. 106

G. Boccasile pag. 109 IMMAGINI pag. 113 calendario, 1938 Sepo (S. Pozzati) 195 G. Mossa Archivio Storico Ina Assitalia manifesto, 1934 manifesto, 1939/40 Collezione Salce (cod. 3121) Collezione Salce (cod. 3708) INDICI Collezione Salce (cod. 4848)

pag. 107 pag. 109 T. Corbella Sepo (S. Pozzati) pag. 114 manifesto, 1924 manifesto, 1950 M. Gros Proprietà privata Collezione Salce (cod. 3710) manifesto, 1932 ca Collezione Salce (cod. 3278) pag. 111 pag. 107 O. Ballerio

T. Corbella manifesto, 1935 pag. 114 locandina, 1929 Collezione Generali digilander.libero.it/trombealvento/ Collezione Salce (cod. 10190) Collezione Salce (cod. 11986) vari/grano.htm

pag. 111 pag. 107 G. Boccasile T. Corbella manifesto, 1936 manifesto, 1925 ca Collezione Generali pag. 114 Proprietà privata Collezione Salce (cod. 3139) comune.latina.it 196

INDICI IMMAGINI

CollezioneSalce(cod. 5843) CollezioneSalce(cod.5844)

CollezioneSalce(cod.5005) CollezioneSalce(cod.3165)

alcsni paolocason.it Collezione Salce(cod.5848) Collezione Generali Raimondi A. pag. Collezione Salce(cod.3075) Collezione Generali calendario, 1938 G. Boccasile pag. pag. manifesto, 1950 G. Boccasile pag. A. pag. manifesto, 1934 Raimondi A. pag. manifesto, 1930 Raimondi A. pag. manifesto, 1950 manifesto, 1930 manifesto, 1934 manifesto, 1930 manifesto, 1939 calendario, 1938 Raimondi 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 8 7 7 7 6 5 4

lankelot. CollezioneSalce(cod.3213)

CollezioneSalce(cod. 3192) CollezioneSalce(cod.3168) CollezioneSalce(cod.13084) CollezioneSalce(cod.3058) manifesto, 1934 Gino Boccasile pag. G. Boccasile pag. copertina de G. Boccasile pag. G. Boccasile pag. pag. manifesto, 1934 locandina, 1950 galleria.thule-italia.com manifesto, 1939 G. Boccasile pag. G. pag. G. Boccasile manifesto, 1944 manifesto, 1952 Boccasile 1 1 1 1 121 1 1 1 1 1 1 1 1 8 8 9 8 9 9 eu Le GrandiFirme

, 19 38

m Fondazione Bertarelli(cod.A598) CollezioneSalce(cod.12982) CollezioneSalce(cod.6520) CollezioneGenerali Per gentileconcessionedell’Archivio CollezioneSalce(cod.8465) pag. Storico pag. calendario, 1941 Zeno Colò V D. Fontana pag. manifesto, 1940 Ballester A. pag. G. Prada pag. Studio Ima pag. Bianchi A. pag. calendario, 1941 manifesto, 1940ca manifesto, 1940 calendario, 1940 al arkrage.it entino eSandroMazzola 12 12 12 12 12 12 121 4 4 3 2 2 2 della Città diTorino pag. 127 V. Mancioli pag. 124 manifesto, 1949/50 pag. 130 Edoardo Mangiarotti Archivio Storico Fata locandina, anni Cinquanta it.wikipedia.org Collezione Salce (cod. 12534) Archivio Storico Ina Assitalia

pag. 124 pag. 127 pag. 131 Fausto Coppi e Gino Bartali manifesto, 1955 ca M. Puppo gazzaspace.gazzetta.it Archivio Storico Fata manifesto, 1938 Collezione Salce (cod. 4847) Collezione Salce (cod. 5016) pag. 124 G. Rosa Salva manifesto, 1940 pag. 131 Collezione Generali pag. 128 M. Puppo Collezione Salce (cod. 13306) targhe in ceramica policroma manifesto, 1948 Archivio Storico Ina Assitalia Collezione Salce (cod. 4426)

pag. 125 pag. 128 G. Rosa Salva pag. 131 IMMAGINI A. Mercuri manifesto, 1941 M. Puppo 197 manifesto, 1952 manifesto, 1954 Collezione Generali Collezione Salce (cod. 4840)

coolmag.it INDICI

pag. 129

A. Busi pag. 132 pag. 125 manifesto, 1955 ca A. Ballester manifesto, 1953 Archivio Storico Fata manifesto, 1935 Collezione Generali Collezione Salce (cod. 9836) Proprietà privata

pag. 129 pag. 126 A. Busi pag. 132 M. Puppo manifesto, 1959 A. Ballester manifesto, 1947 ca Archivio Storico Fata manifesto, 1950 Archivio Storico Pinacoteca Collezione Salce (cod. 12062) comanducci.it Iconologia Toro

pag. 130 pag. 132 pag. 126 D. Manno A. Ballester manifesto, anni Cinquanta locandina, anni Cinquanta manifesto, 1945 Archivio Storico Fata Archivio Storico Ina Assitalia cinemadelsilenzio.it

198

INDICI IMMAGINI

CollezioneSalce(cod.10675)

CollezioneAugustoTraina, buoni sconto,1911 Archivio Storico Generali blocco perannotazioni,1915ca pag. cinemadelsilenzio.it manifesto, 1954 Ballester A. pag. manifesto, 1951 Ballester A. pag. Archivio Storico Generali pag. pag. Archivio Storico Generali pag. pag. chiudilettera, anniVenti/Trenta Viareggio c agendina, 1897 Archivio StoricoGenerali blocco perannotazioni,1915ca manifesto, 1951 artolina, 1923 1 1 1 1 1 1 1 3 3 3 3 3 3 3 6 5 5 5 5 3 3

cartolina,1911

cartolina,1934

ArchivioStoricoInaAssitalia cartolina,1927ca carte assorbenti,1915/20 pag. O. Ballerio pag. Propriet Orell A. pag. Archivio Storico Generali pag. Propriet pag. carte assorbenti,1915/20 cartolina, 1925ca Propriet G. Boccasile M. G pag. Propriet F. Th.Würgel calendarietti, anniDieci/V cartolina, 1950 Archivio Storico Generali pag. calendarietti, anniDieci/Venti r 1 1 1 1 1 1 1 os 3 3 3 3 3 3 3 6 6 7 7 7 7 8 à à à à privata, Trieste privata, Trieste privata, Trieste privata, Trieste

enti

ArchivioStoricoPinacoteca ArchivioStorico Pinacoteca Archivio StoricoPinacoteca ArchivioStoricoPinacoteca cartolina, anniTrenta pag. cartolina, anniTrenta pag. cartolina, anniTrenta O. Ballerio pag. Iconologia Toro Iconologia Toro Iconologia Toro pag. Archivio StoricoInaAssitalia pag. pag. Iconologia Toro cartolina, anniTrenta Archivio StoricoInaAssitalia pag. Archivio Storico opuscolo, agenda, Capizzano Santamaria cartolina, 1 1 1 1 1 1 1 40 40 40 40 3 3 3 9 9 9

1931 1934 1931 Generali

pag. 141 cartolina, anni Trenta pag. 144 pag. 146 Archivio Storico Pinacoteca confezione omaggio, anni Trenta opuscolo, anni Trenta/Quaranta Iconologia Toro Archivio Storico Ina Assitalia Archivio Storico Ina Assitalia

pag. 141 pag. 144 pag. 147 cartolina, anni Trenta interno di polizza, 1939/40 A. Busi Archivio Storico Pinacoteca Archivio Storico Ina Assitalia cartolina, 1940 ca Iconologia Toro Archivio Storico Ina Assitalia

pag. 144

pag. 142 G. Boccasile pag. 147 agendina, 1936 cartolina, anni TTrentarenta opuscolo, anni Trenta/Quaranta Archivio Storico Generali Archivio Storico Ina Assitalia Archivio Storico Ina Assitalia

pag. 145 IMMAGINI pag. 142 A. Bianchi 199 opuscolo, 1934 pag. 147 cartolina, 1945 Archivio Storico Generali almanacco, 1956

Collezione Augusto Traina, Viareggio INDICI Archivio Storico Ina Assitalia

pag. 145 pag. 143 A. Busi M. Dudovich pag. 148 cartolina, 1940 ca opuscolo, 1936 gioco da tavolo, Archivio Storico Ina Assitalia Archivio Storico Ina Assitalia anni Cinquanta/Sessanta Archivio Storico Ina Assitalia

pag. 143 pag. 145 G. Boccasile pag. 148 annuario, 1961 opuscolo, anni Trenta giornalino, 1949/50 Archivio Bruna Grion Archivio Storico Ina Assitalia Archivio Storico Ina Assitalia

pag. 146 pag. 148 pag. 143 A. Busi A. Busi calendarietto, 1938 cartolina, 1940 ca vignetta, 1949/50 Archivio Storico Ina Assitalia Archivio Storico Ina Assitalia Archivio Storico Ina Assitalia

200

INDICI IMMAGINI

CollezioneSalce(cod.12045) CollezioneSalce(cod.12060) CollezioneSalce(cod. 12034) Proprietàprivata, CollezioneSalce(cod.11569) CollezioneSalce(cod.11570) A. Bianchi A. pag. Bianchi A. pag. manifesto, 1935 Bianchi A. pag. manifesto, 1929ca pag. Busi A. pag. Proprietà privata pag. Busi A. pag. manifesto, 1929ca manifesto, 1936 Adolfo Busi manifesto, 1929 calendario, 1940 manifesto, 1933 manifesto, 1935 A. Busi A. 1 1 1 1 1 1 1 5 50 50 4 4 4 5 1 1 9 9 9 Trieste

Archivio bibliotecamansutti.it ArchivioStoricoGenerali CollezioneGenerali

CollezioneSalce(cod.12059) CollezioneSalce(cod.12052) manifesto, 1935ca Busi A. pag. manifesto, 1928 Busi A. pag. b pag. manifesto, 1935ca manifesto, 1928 Archivio pag. manifesto, 1934 Escol L. pag. pag. manifesto, 1897 P. Verdussen pag. pubblicità cinematografica, 1934 locandina, 1925ca ollettino aziendale,anni 1 1 1 1 1 1 1 5 5 5 5 5 5 5 1 1 2 4 4 3 3 à Vitalicio Seguros Vitalicio Seguros Trenta

bibliotecamansutti.it

pag. Archivio foglio pubblicitario,1887 pag. pag. Archivio pag. Archivio pag. Archivio opuscolo, 1925 calendario, 1943 opuscolo, 1925 pag. Archivio foglietto pubblicitario,anniQuaranta pag. Archivio GeneraliFrance locandina, 1911 cartolina, 1932 1 1 1 1 1 1 1 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 4 5 6 6 Vitalicio Seguros Vitalicio Seguros Vitalicio Seguros Vitalicio Seguros Vitalicio Seguros

pag. 158 pag. 162 pag. 157 J. Ricy C. Mancioli foglietto pubblicitario, anni Quaranta locandina, 1930 ca manifesto, 1941 Archivio Generali France Collezione Generali Proprietà privata

pag. 162 pag. 158 F. Mosca pag. 157 locandina, anni Trenta manifesto, 1954 foglietto pubblicitario, anni Quaranta bibliotecamansutti.it Collezione Salce (cod. 12545) Archivio Generali France

pag. 159 pag. 163

manifesto, 1930 ca W. Resentera

manifesto, 1934 bibliotecamansutti.it pag. 157 Proprietà privata commons.wikimedia.org

pag. 163 pag. 160 G. L. Sormani IMMAGINI Nemes manifesto, 1910 201 manifesto, 1925 ca Collezione Salce (cod. 10694) pag. 157 Collezione Generali INDICI commons.wikimedia.org

pag. 164 pag. 161 M. Biassoni

A. Quaiatti vignetta, 1995 opuscolo (part.), 1951 pag. 157 Archivio Storico Pinacoteca Collezione Generali commons.wikimedia.org Iconologia Toro

pag. 161 pag. 164 pag. 157 A. Quaiatti M. Manara commons.wikimedia.org opuscolo (part.), 1932 tavola fumetto, 1990 Collezione Generali Collezione Alleanza

pag. 161 pag. 165 pag. 158 planisfero M. Manara locandina, 1910 ca da Il Bollettino, rivista tavola fumetto. 1990 bibliotecamansutti.it del Gruppo Generali Collezione Alleanza 202

INDICI IMMAGINI

copertinada

CollezioneAlleanza TheWalt Disney ItaliaS.r.l. Collezione Alleanza

© S R. pag. © Galleppini) Galep (A. pag. M. Manara pag. M. Manara pag © Castelli– A. G. Alessandrini pag. © vignetta, 1983 Bonvi ( pag. tavola fumetto,1990 vignetta, 1983 Per gentileconcessionedi vignetta, 1959 Galleppini,1987 G. Bonelli–A. copertina da tavola fumetto,1990 2010 SergioBonelliEditore 2010 Bonvi/Chiaroscuro Disney 2010 SergioBonelliEditore . carpa 1 1 1 1 1 1 6 6 6 6 6 6 7 6 6 6 6 5 F . Bonvicini)

G. Alessandrini Martin Mystère Tex

, 2006

ArchivioStoricoPinacoteca ArchivioStoricoPinacoteca ArchivioStoricoPinacoteca CollezioneAlleanza CollezioneAlleanza ArchivioStoricoPinacoteca pag. M. Manara pag. M. Manara pag. M. Biassoni pag. M. Biassoni pag. opuscolo, 1990 M. Biassoni M. Biassoni pag. Iconologia Toro Iconologia Toro vignetta, 1990 Iconologia Toro vignetta, 1990 Iconologia Toro vignetta, 1990 tavola fumetto,1990 tavola fumetto,1990 1 1 1 1 1 1 6 6 6 6 6 6 7 7 8 8 8 8

ArchivioStoricoPinacoteca ArchivioStoricoPinacoteca ArchivioStoricoPinacoteca del GruppoGenerali

Archivio StoricoPinacoteca O. Valenti logo adesivo,1985 vignetta, 1990 da vignetta, 1960 M. Biassoni pag. M. Biassoni pag. pag. Archivio StoricoGenerali G. Forattini pag. M. Biassoni pag. M. Biassoni pag. vignetta, 1990 Iconologia Toro vignetta, 1990 logo adesivo,1985 Iconologia Toro vignetta, 1990 Iconologia Toro vignetta, 1990 Iconologia Toro Il Bollettino,rivista 1 1 1 1 1 1 70 6 6 6 6 6 9 9 9 9 8 pag. 170 pag. 173 O. Valenti C. Squillante vignetta, 1960 pag. 172 Marco Biassoni da Il Bollettino, rivista Ph. Alberto Roveri, 1996 ritratto caricato del Gruppo Generali Archivio Luca Novelli © Carlo Squillante

pag. 173 pag. 170 M. Biassoni O. Valenti pag. 172 disegno vignetta, 1960 Marco Biassoni © Paola e Nicoletta Biassoni da Il Bollettino, rivista © Paola e Nicoletta Biassoni del Gruppo Generali

pag. 173

M. Biassoni pag. 170 pag. 172 disegno O. Valenti M. Biassoni © Paola e Nicoletta Biassoni vignetta, 1960 disegno da Il Bollettino, rivista © Paola e Nicoletta Biassoni del Gruppo Generali pag. 173

M. Biassoni IMMAGINI disegno 203 pag. 170 © Paola e Nicoletta Biassoni

pag. 172 INDICI M. Biassoni M. Biassoni vignetta, 1995 disegno Archivio Storico Pinacoteca © Paola e Nicoletta Biassoni pag. 174 Iconologia Toro M. Manara acquarello © Milo Manara pag. 171

M. Biassoni pag. 173 opuscolo, 1995 M. Biassoni Archivio Storico Pinacoteca vignetta pag. 174 Iconologia Toro © Paola e Nicoletta Biassoni Milo Manara © Milo Manara pag. 171 M. Biassoni pag. 173 pag. 175 vignetta, 1995 M. Biassoni M. Manara Archivio Storico Pinacoteca disegno (autocaricatura) disegno a china Iconologia Toro © Paola e Nicoletta Biassoni © Milo Manara

204

INDICI IMMAGINI

Silver(GuidoSilvestri) AlfredoCastelli

fumetto

collage ritratto caricato Milo Manara C. Squillante pag. © M. Manara pag. © M. Manara pag. © ritratto caricato C. Squillante pag. © ritratto caricato C. Squillante pag. Martin Mystèr Lupo Alberto Castelli-Silver(G.Silvestri) A. pag. © vignetta, 2010 Carlo Carlo Carlo Milo Manara Milo Manara 1 1 1 1 1 1 7 7 7 7 7 7 6 6 6 5 5 5 S S S quillante quillante quillante

e © Silver

© Bonelli

auto

pag. © C. Squillante pag. logo,1997 © C. Squillante vignetta, 2010 logo,1997 Carlo Carlo

© pag. ritratto caricato 1 1 7 7 Carlo 7 7 S S 1 quillante quillante 7 7 S quillante

Bibliografia LIBRI

Achille Beltrame. La sapienza del comunicare: illustrare Effimera & bella. con la pittura Storia della pubblicità L’economia italiana a cura di Franco italiana tra le due guerre Barbieri e Annalisa Cera Gian Luigi Falabrino autori vari Electa, 1996 Silvana Editoriale, 2001 Ipsoa, 1984

Il tempo del Leone. Il lungo viaggio delle Generali dal Alleanza Assicurazioni. 1831 al terzo millennio Le Targhe Incendio Cento anni di storia autori vari in Italia Tommaso Fanfani Assicurazioni Generali, Vito Platania Il Saggiatore, 1988 2007 Tassinari, 1997 BIBLIOGRAFIA Catalogo Bolaffi del I Manifesti Mele La Toro Assicurazioni. 205 manifesto italiano. a cura di Mariantonietta Dal Regno di Sardegna Picone Petrusa alle soglie del Duemila Dizionario degli INDICI illustratori Arnoldo Mondadori Giancarlo Jocteau e Giulio Bolaffi Editore, Editore – De Luca Roberto Weigmann 1995 Edizioni d’Arte, 1988 Utet, 2000

Dudovich & C. I triestini nel cartellonismo italiano Ina. Arte del Manifesto Marcello Dudovich. a cura di Roberto Curci autori vari L’arte del manifesto e Vanja Strukelj Editoriale Generali, a cura di Roberto Curci Editoriale Libraria, 1977 2002 Charta, 2002

La cultura. Generali: tradizione Scrittura e arte per di immagine la Compagnia Signor Salce autori vari autori vari Toni Basso e Andrea Assicurazioni Generali, Circolo Aziendale Cason 1993 Generali, 2009 Celio libri, 1997 206

INDICI BIBLIOGRAFIA SITI [email protected] www.galleria.thule-italia.com/ginoboccasile.htm bibliografie diartistiproscritti odimenticati Una rassegnadeisuoilavori visibilesulsitodellaGalleriaArteThule,chepropone opere, biografiee Gino Boccasile [email protected] www.bibliotecamansutti.i Documenti distoriadelleassicurazioni,tracuianchecirca 300manifesti Fondazione Mansutti [email protected] www.museodelfumetto.i Centro studiedocumentazioneinternazionalesulfumetto, lacomunicazioneel’immagine Fondazione Franco Fossati c.craaibertarelli www.milanocastello.i Situata pressoilCastelloSforzesco,conservaunpatrimoniodimilionestampe Civica RaccoltadelleStampe“Achille Bertarelli” [email protected] xoomer.virgilio.it/squillante/caricature/semplicissimoblu.ht l’Associazione NazionaleUmoristi,virtualeevirtuosa Galleria di“ritrattinicaricati”umoristiepersonaggivariaumanit Caricature [email protected] www.arteliberty.i cartellonisti Biografie eoperedeiprincipaliartistiitalianidell’epocaliberty Arte LibertyinItalia [email protected] www.marcellodudovich.i Sito webdedicatoall Archivio MarcelloDudovich @ t comune.milano.it t t ’ artista, corredatodaun t t t t t t u t ’ ampia galleriavirtualediopereedocumenti l m , tracuimoltigraficipubblicitarie à manufatti daSquillanteper Ringraziamenti

Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito a questo volume e in particolare:

Alleanza Toro - Archivio Storico: Sergio Bianco, Graziella Pagliano Alleanza Toro - Direzione Marketing: Domenico Cordì, Tiziana Varone Assicurazioni Generali - Archivio Storico: Aldo Castellani Assicurazioni Generali - Biblioteca Centrale: Ornella Bonetta, Fiorenza Brambati Assicurazioni Generali - Servizio Operazioni Assicurative di Gruppo: Sissy Sequenzia Fata - Archivio Storico: Alessia Linda Riccobono Ina Assitalia - Archivio Storico: Antonio Ratti

Generali España: Ana Rosa Andrés Calvo Generali France: Claire Brossard, Nathalie Vilain

I fotografi: Luigi Baldin, Massimo Goina, Aldo Sperber, Claudio Tommasini

Patrizia Albè, Paola e Nicoletta Biassoni, Luigi Bona (Fondazione Franco Fossati), Ornella Castellini (Sergio Bonelli Editore), Giovanni Colini, Claudio Crechici (Modiano, Trieste), Corinne D’Angelo, Gemma De Angelis Testa, Antonio De Rose (Il Corriere del Mezzogiorno, Napoli), Claudia Di Battista (Fondazione Mansutti), Bruna Esposito (Civici Musei, Trieste), Gianfranco Franchi (Lankelot), Antonio Lora, Simona Manara, Finn Stefano Masciovecchio, Massimo Matteoni (Arte Liberty), RINGRAZIAMENTI Sara Mattioli, Luca Novelli, Giovanna Quattro (Disney Publishing Worldwide), 207 Alberta Simonis (Fiat Group), Gianmario Tomatis (Archivio Marcello Dudovich), Alessandro Torregrossa (Chiaroscuro), Augusto Traina, Eleonora Vaccari INDICI (Raccolta Bertarelli), Harm Wulf (Galleria Thule)

Una citazione doverosa per Luca Majoli (Soprintendenza Bsae, Venezia) e Carla Brunello (Raccolta Salce, Treviso), grazie ai quali quest’opera può considerarsi anche un piccolo catalogo della “Raccolta di manifesti Salce”

Un ringraziamento speciale, infine, per le vignette realizzate apposta per il libro ad Alfredo Castelli, Silver e Carlo Squillante; a quest’ultimo anche per i simpatici “ritrattini caricati” dei redattori, che riproduciamo qui sotto

Elisabetta Delfabro Annamaria Miot Roberto Rosasco