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C i n e m a T r e v i

p r o gdicembre r a m m 2010 a

CENTROSPERIMENTALE DICINEMATOGRAFIA Cineteca Nazionale - Cinema Trevi dicembre programma ok:Layout 1 18-11-2010 14:25 Pagina 2

Neri Marcorè in Il cuore altrove. Fotogramma

28 novembre-5 dicembre ore 19.00 Storia di ragazzi e di ragazze (1989, 99’) , un poeta ore 21.00 Bix (1991, 116’) fuori dal coro venerdì 3 domenica 28 ore 17.00 Fratelli e sorelle (1992, 106’) ore 17.00 La mazurka del barone, della ore 19.00 L’arcano incantatore (1996, santa e del fico fiorone (1975, 107’) 96’) ore 19.00 Tutti defunti… tranne i morti ore 20.45 Pupi Avati, ieri oggi domani (1977, 104’) (2010, 64’) ore 21.00 La casa dalle finestre che rido- ore 22.00 Festival (1996) no (1976, 112’) sabato 4 martedì 30 ore 17.00 Magnificat (1993, 95’) ore 16.45 Zeder (1983, 100’) ore 19.00 Il testimone dello sposo (1998, ore 18.45 Noi tre (1984, 89’) 100’) ore 20.30 Incontro moderato da Adriano ore 21.00 La via degli angeli (1999, 120’) Pintaldi con Pupi Avati e Marcello Foti a seguire Pupi Avati, un poeta fuori dal domenica 5 coro (2010, 50’) ore 17.00 Il cuore altrove (2003, 103’) a seguire Una gita scolastica (1983, 89’) ore 19.00 La seconda notte di nozze (2005, 103’) mercoledì 1 ore 21.00 Il papà di Giovanna (2008, ore 17.30 Impiegati (1985, 99’) 104’) ore 19.30 Festa di laurea (1985, 98’) ore 21.30 Regalo di Natale (1986, 102’) 6-12 dicembre giovedì 2 ore 17.00 Ultimo minuto (1987, 90’) FestivalTertio Millennio dicembre programma ok:Layout 1 18-11-2010 14:25 Pagina 3

14-23 dicembre Le Città Visibili Film Festival - Londra

martedì 14 ore 17.00 Darling (1965, 100’) ore 19.00 Georgy, svegliati (1966, 99’) ore 21.00 Incontro moderato da Enrico Magrelli con Lorenza Mazzetti a seguire Together (1956, 52’) a seguire Momma Don’t Allow (1956, 22’) a seguire O Dreamland (1956, 11’)

mercoledì 15 ore 17.00 Family Life (1971, 108’) ore 19.00 Irina Palm (2007, 103’) Gordon Warnecke in My beautiful Laundrette. Fotogramma ore 21.00 Following (1998, 69’) domenica 19 giovedì 16 ore 17.00 Idolo infranto (1948, 95’) ore 17.00 Belle speranze (1988, 112’) ore 19.00 Repulsion (1965, 105’) ore 19.00 The Big Smoke: Films From A ore 21.00 Ipcress (1965, 109’) Lost (1896-1945) (2009, 90’) ore 21.00 London Can Take It (1940, 9’) martedì 21 a seguire Anni ’40 (1987, 113’) ore 17.00 London River (2009, 87’) ore 18.45 Refuge England (1959, 27’) venerdì 17 a seguire Moonlighting (1982, 97’) ore 17.00 Night and the City (1950, 96’) ore 21.00 My Beautiful Laundrette ore 19.00 Nice Time (1957, 17’) (1985, 97’) a seguire Every Day Except Christmas (1957, 40’) mercoledì 22 a seguire We Are the Lambeth Boys ore 17.00 Barbara il mostro di Londra (1959, 52’) (1971, 94’) ore 21.15 I giovani arrabbiati (1959, 98’) ore 19.00 The Elephant Man (1980, 124’) ore 21.15 Un lupo mannaro americano a sabato 18 Londra (1981, 97’) ore 17.00 …E la terra prese fuoco (1961, 98’) giovedì 23 ore 19.00 The Lodger: A Story of the ore 17.00 Tutti per uno (1964, 87’) London Fog (1926, 80’) ore 18.45 The Filth and the Fury (2000, ore 21.00 Blow-up (1966, 111’) 108’) a seguire I vinti (Episodio inglese, 1952, ore 20.30 Quadrophenia (1979, 117’) 37’) dicembre programma ok:Layout 1 18-11-2010 14:25 Pagina 4

Pupi Avati. Foto Archivio CSC dicembre programma ok:Layout 1 18-11-2010 14:25 Pagina 5

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28 novembre-5 dicembre ricordi, aneddoti, documenti inediti che Pupi mi ha affettuosamente fornito, come Pupi Avati, un poeta in un grande puzzle formato da tante fuori dal coro tessere che potessero fornire al lettore un «Sono particolarmente felice quest’anno ulteriore ritratto di un autore così di poter dedicare la XV edizione del Roma infaticabile e sorprendente come lui. Film Festival a Pupi Avati per la Su di lui hanno scritto in tanti, direi tutti i pluriennale amicizia che mi lega a lui e a grandi critici, saggisti, giornalisti di suo fratello Antonio, parte integrante cinema da sempre, io vorrei riportare un della premiata “ditta” di famiglia Duea. brano di un intervento di un grande Pupi è un amico prezioso che conosco e giornalista scomparso, sempre vivo in stimo da sempre, è un autore poliedrico e tutti noi, Tullio Kezich che mi ha colpito anomalo nel panorama del cinema particolarmente, apparso nel bel catalogo Italiano che mi sono permesso di definire su Pupi Avati che l’amico Franco Mariotti “un poeta fuori dal coro”, non solo per il ha pubblicato alcuni anni fa in occasione suo inconfondibile tratto narrativo, ma della XXVII edizione di Primo Piano anche per la sua totale autonomia che lo sull’autore. “Avati si riserva la facoltà di ha reso libero di operare sempre le sue presentare eroi e antieroi vivi e concreti scelte artistiche e produttive al di fuori nelle forme dello spettacolo più popolare dalle mode e dalle tendenze commerciali del secolo, dove le finezze, le ambiguità e del momento. le mezze tinte devono apparire chiare ed Pupi è un autore che nel libro d’oro del evidenti a ogni tipo di pubblico. Ma non è Grande Cinema Italiano occupa il solo divertimento che si concede. indubbiamente un posto di spicco, un Un’altra sua caratteristica è quella di posto di preminenza assoluta, conquistato spaziare da un genere all’altro, con il suo infaticabile lavoro e con la sua travalicando tutte le barriere, tant’è vero personalità tanto forte quanto discreta in che non si può mai prevedere se il suo quarant’anni di carriera che lo hanno prossimo film sarà una commedia visto, anno dopo anno, sfornare un nuovo intimista o un horror. Sappiamo solo che film sempre stimolante, sempre questo appuntamento fisso, anno dopo affascinante, sempre diverso dai anno, possiamo aspettarlo con fiducia; e precedenti. che Pupi e Antonio si sono organizzati per Lui ha in sé tre figure professionali presenti esserci sempre a dispetto delle crisi e nel cinema: quella dello scrittore / delle incognite di mercato. Vien da sceneggiatore, quella del regista e, non pensare che se tutto il cinema italiano si ultima, quella del musicista, mancato fosse mosso con analoghi criteri (libertà come dice sempre, che gli permettono di più sobrietà, fantasia più pragmatismo) la muoversi in modo ampio e completo sua storia nell’ultimo mezzo secolo nell’approccio con una nuova storia da sarebbe stata meno accidentata e molto raccontare. più gratificante per noi che ancora La sua è una cinematografia complessa, sediamo in platea”. mai uguale a se stessa perché spazia da Questo omaggio è stato possibile grazie racconti intimisti e a volte autobiografici all’affetto ed alla sincera amicizia di tutti a storie fantastiche, dall’horror al film in coloro che ho interpellato e che hanno costume dal musical alle commedie dimostrato, sia per Pupi che per Antonio, agrodolci, cambiando di volta in volta i un sentimento sincero derivato registri musicali come quando si suona dall’approccio schietto e diretto che i due uno strumento. fratelli hanno sempre riservato a tutti, Nel curare questo libro, cercando di fare non solo agli attori ma anche a tutto lo tesoro di tutti quelli usciti in questi anni, staff dei loro film. ho tentato di mettere insieme appunti, Desidero ringraziare per il sostegno dato

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al Roma Film Festival la Direzione Cinema originale. Una bella galleria di maschere del Ministero per i Beni e le Attività ripugnanti» (Morandini). «Avevo scritto Culturali, l’Assessorato alla Cultura Arte e questo copione per Gigi Proietti che mi Sport della Regione Lazio, il Centro aveva entusiasmato nello sceneggiato Sperimentale di Cinematografia, il Teatro televisivo Il circolo Pickwick […]. Io avevo Sistina, la Medusa, la Zero Uno. scritto questa Mazurka pensando ad un Spero di essere riuscito ad inserire nella barone istrionesco, un po’ gassmaniano, variegata e complessa opera di Pupi molto adatto a Proietti. […] Bertolucci un’altra tessera di un mosaico in continua [Giovanni], emiliano anche lui, aveva evoluzione con un autore come lui che accettato di leggere il copione e gli era non finisce mai di sorprenderci ed piaciuto. Però mi disse: “Forse il film riesco affascinarci». a fartelo fare, a patto che tu però anziché (Introduzione di Adriano Pintaldi, Proietti pensi ad un attore di maggior Presidente del Roma Film Festival, richiamo”. Erano quelli i giorni curatore del volume Pupi Avati, un autore dell’esplosione televisiva di Paolo Villaggio fuori dal coro, Roma Film Festival, 2010) […]. Cercai Villaggio e gli proposi il film. Le dichiarazioni contenute nelle schede Villaggio vide il mio Balsamus, lesse il sono tratte dai seguenti volumi: Antonello copione ed accettò. Poi ci furono diverse Sarno, Pupi Avati, Il Castoro Cinema, disavventure che durarono circa 6 - 7 1993; Antonio Maraldi (a cura di), Il mesi, durante i quali Villaggio scomparve cinema di Pupi Avati, Centro Cinema Città dalla mia vita, travolto da altri impegni e di Cesena, Società Editrice «Il Ponte dal successo. […] Poi una sera, rientrato a Vecchio», Cesena, 2003; Simone Isola (a casa, mia moglie mi disse che aveva cura di), Pupi Avati, Sovera Editore, Roma, chiamato Tognazzi da Parigi e che avrei 2007; Ruggero Adamovit, Claudio dovuto richiamarlo. Formai il numero e mi Bartolini, Il gotico padano. Dialogo con rispose Tognazzi che mi chiese se avessi Pupi Avati, Le Mani, Rocco-Genova, 2010. scritto io quel copione perché gli interessava la parte. Al suo ritorno da domenica 28 Parigi incontrai Tognazzi e ci accordammo ore 17.00 sulla cosa. […] Era successo che sua moglie La mazurka del barone, della anziché mettere nella valigia un copione di santa e del fico fiorone (1975) Bevilacqua, aveva messo il mio. E così è Regia: Pupi Avati; soggetto: P. Avati, nato il film, in maniera quasi miracolistica. Antonio Avati; sceneggiatura: P. Avati, A. Tognazzi accettò di fare il film totalmente Avati, ; fotografia: Luigi in partecipazione, senza pretendere nessun Kuveiller; scenografia e costumi: Fiorenzo cachet, e veniva da un campione d’incassi Senese; musica: Amedeo Tommasi; come Romanzo popolare di Monicelli. montaggio: Ruggero Mastroianni; Villaggio venne poi a sapere la cosa, interpreti: , Paolo Villaggio, cambiò completamente atteggiamento e si Delia Boccardo, Lucio Dalla, Patrizia De inserì in un ruolo subalterno» (Avati). Clara, Gianni Cavina; origine: Italia; Vietato ai minori di anni 14 produzione: Euro International Films; durata: 107’ ore 19.00 «Tornato al paese romagnolo nativo con Tutti defunti… tranne i morti fama di eretico burlone, il barone Anteo (1977) Pellicani, detto Gambina Maledetta, zoppo Regia: Pupi Avati; soggetto e per la caduta da un fico miracoloso, sceneggiatura: P. Avati, Antonio Avati, s’impegna a combattere contro il mondo Gianni Cavina, Maurizio Costanzo; della sua infanzia. Pur con scompensi di fotografia: Pasquale Rachini; scenografia costruzione è, in bilico tra il grottesco e il e costumi: Luciana Morosetti; musica: fantastico, un film bizzarro, insolito, Amedeo Tommasi; montaggio: Maurizio

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Tedesco; interpreti: Gianni Cavina, maestro, forse l’unico, del cinema naïf Francesca Marciano, Carlo Delle Piane, italiano. “Tutti i defunti… tranne i morti – Greta Vajant, Michele Mirabella, Andrea scrive – è un film che non appartiene a Matteuzzi; origine: Italia; produzione: nessuna categoria; non è affatto A.M.A. Film; durata: 104’ impegnato né ha pretese d’altro genere. «Siamo in Emilia, nel 1950. Dante, un Questo dà una grande soddisfazione allo piazzista di libri, sta girando per le case di spettatore. Si può ridere e inorridire campagna nel tentativo di vendere un libro liberamente; ci si diverte e si gode del contenente la dettagliata storia di tutte le mero spasso delle situazioni e delle più antiche e nobili famiglie emiliano- battute; per un paio d’ore, viviamo romagnole. Il libro è ricavato da un nell’allucinata gioia di un mondo di pazzi vecchio manoscritto e a proposito di una raccontato da un pazzo, che è famiglia, quella dei marchesi Zanetti, una soddisfazione purtroppo sempre più rara» delle leggende contenute nel testo indica (Sarno). «La ragione per cui io realizzai l’esistenza di un tesoro maledetto. Per Tutti defunti… tranne i morti fu quello di ritrovarlo, stando a quanto è scritto, scappare da un cliché, di fuggire, come ho bisogna uccidere nove componenti della sempre fatto, dall’etichetta, dal momento nobile famiglia: le iniziali dei nomi delle che, dopo La casa dalle finestre che vittime formeranno la parola che indicherà ridono, mi avevano già definito il “Polanski il luogo dove giace il prezioso tesoro. […] emiliano”» (Avati). Anche in questo caso l’incasso non è Vietato ai minori di anni 14 particolarmente esaltante […], ma la critica nota finalmente in Avati il formarsi ore 21.00 di una cifra stilistica immune dai soliti La casa dalle finestre che temi frequentati dagli “autori” del tempo. ridono (1976) […] A Tutti i defunti… tranne i morti, uno Regia: Pupi Avati; soggetto e dei critici [e sceneggiatore] di punta di sceneggiatura: Antonio Avati, P. Avati, allora, Bernardino Zapponi […] dedicherà Gianni Cavina, Maurizio Costanzo; una lunghissima recensione addirittura su fotografia: Pasquale Rachini; scenografia “L’Espresso” paragonando Avati e costumi: Luciana Morosetti; musica: nientemeno che al suo “folle” conterraneo Amedeo Tommasi; montaggio: Giuseppe Augusto Tretti, […] e considerato un Baghdighian; interpreti: Lino Capolicchio,

Gianni Cavina in La casa dalle finestre che ridono. Fotogramma

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Francesca Marciano, Gianni Cavina, Giulio In occasione del suo compleanno, Pizzirani, Bob Tonelli; origine: Italia; Alessandra (la sua compagna) gli regala produzione: A.M.A. Film; durata: 112’ una macchina per scrivere di seconda «Stefano, restauratore professionista di mano, per iniziare la stesura del suo nuovo opere d’arte, si reca a Comacchio su invito lavoro. La notte stessa, però, il nastro si dell’amico Antonio Mazza per lavorare al inceppa e Stefano vi scopre misteriose recupero dell’affresco contenuto nella frasi impresse dal precedente proprietario, chiesa del paese e raffigurante il martirio che annunciano la scoperta del segreto per di San Sebastiano. Il dipinto, in gran parte il ritorno dall’aldilà. Attratto dal mistero, invisibile per gli inevitabili segni del l’uomo incomincia a indagare su ciò che si tempo, è opera di Buono Legnani, pittore nasconde dietro quelle poche parole, opera di agonie morto suicida anni prima, del defunto Paolo Zeder, ex prete ripudiato corroso dalla propria follia. Egli usava dalla chiesa a causa delle sue ricerche ritrarre soggetti in punto di morte, per esoteriche» (Adamovit e Bartolini). «L’idea fissare il momento del decesso e trarne iniziale del film non è frutto della fantasia godimento. Stefano, giunto in paese, entra ma di una situazione di vita. Il mio in contatto con una comunità chiusa, compositore abituale di allora, Amedeo ostile e piena di segreti inconfessabili e Tommasi, propose di vendermi una atroci. […] Opera di culto, riconosciuta macchina da scrivere elettrica. Io dalla critica come autentica perla del l’acquistai – era enorme – e la portai a cinema di genere» (Adamavit e Bartolini). casa. Incuriosito la provai molto e mi resi «In La casa dalle finestre che ridono ho conto che il nastro del meccanismo di cercato di spaventare attraverso la scrittura veniva inciso, e tutto ciò che solarità, andando così contro gli stereotipi veniva battuto poteva essere riletto. del genere, per avere un elemento Quando il nastro si esaurì e dovetti innovativo all’interno del genere stesso, cambiarlo, andai a rileggermi la parte del che prevede e suppone immagini standard, nastro che non avevo inciso io, scoprendo dove il buio è re. Invece nel mio film ho di chi era stata questa macchina e il suo mostrato che anche gli spazi aperti, percorso. […] Ho ambientato La casa dalle bruciati dal sole, possono e riescono a finestre che ridono nella bonaria pianura essere altrettanto spaventosi» (Avati). padana; la stessa operazione con Zeder, Vietato ai minori di anni 14 sfruttando l’aspetto rassicurante della riviera romagnola, i tipici luoghi delle lunedì 29 vacenze. Proprio la visione inquietante di chiuso questi luoghi insospettabili rende secondo me questi film particolarmente martedì 30 inquietanti. Pensa che la colonia di Spina, ore 17.00 che in Zeder è il terreno K da cui Zeder (1983) resuscitano i cadaveri, dopo tanti anni è Regia: Pupi Avati; soggetto: P. Avati; ancora lì, non l’hanno demolita né sceneggiatura: P. Avati, Maurizio ristrutturata. Ci sono passato quest’anno, Costanzo, Antonio Avati; fotografia: ed è una cosa agghiacciante» (Avati). Franco Delli Colli; scenografia: Giancarlo Vietato ai minori di anni 14 Basili, Leonardo Scarpa; costumi: Steno Tonelli; musica: ; montaggio: ore 19.00 Amedeo Salfa; interpreti: Gabriele Lavia, Noi tre (1984) Anne Canovas, Paola Tanziani, Cesare Regia: Pupi Avati; soggetto e Barbetti, Bob Tonelli, Ferdinando Orlandi; sceneggiatura: P. Avati, Antonio Avati; origine: Italia; produzione: A.M.A. Film, fotografia: Pasquale Rachini; scenografia: Rai; durata: 100’ Giancarlo Basili, Leonardo Scarpa; «Stefano vive a e scrive romanzi. costumi: Alberto Spiazzi; musica: Riz

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Ortolani; montaggio: Amedeo Salfa; Distribution, Centro Sperimentale di interpreti: Christopher Davidson, Lino Cinematografia -Cineteca Nazionale; Capolicchio, Gianni Cavina, Carlo Delle durata: 50’ Piane, Ida Di Benedetto, Dario Parisini; Il documentario ripercorre la carriera origine: Italia; produzione: Duea Film, cinematografica di Pupi Avati Istituto Luce - Italnoleggio con una serie di interventi di attori, Cinematografico, Rai; durata: 89’ collaboratori e amici che hanno «Mozart si può raccontare in più modi. lavorato con lui in questi quaranta anni. Si Amadeus di Milos Forman ha apre con un’affettuosa dedica del fratello un’impostazione completamente diversa Antonio, parte integrante della “premiata dalla mia, una messa in scena forneria Avati”; prosegue con i ricordi di hollywoodiana, sontuosa. In quell’ottica è Lucio Dalla che Pupi Avati, promettente difficile mostrare Mozart, come ho fatto jazzista, avrebbe voluto ammazzare per io, come un ragazzo non molto sveglio, invidia professionale; con le nostalgie di quasi un ebete… Con il film biografico si Maurizio Costanzo, sceneggiatore di alcuni corre sempre qualche rischio. […] Volevo film di Avati, che rimpiange i bei momenti girare un film mozartiano cercando passati lavorando insieme; con la innanzitutto di avere una legittimazione a divertente dichiarazione di Neri Marcorè raccontare quella storia. Ho colto un che, imitando perfettamente la voce del frammento della sua esistenza, l’errore di regista, gli fa degli affettuosi rimproveri; Mozart all’esame dell’Accademia dei con gli aneddoti e i ricordi degli storici Filarmonici, cercando di indagarlo in modo attori avatiani, come Gianni Cavina e piacevole, attraverso ricerche Carlo Delle Piane; fino ad arrivare a Ezio approfondite, sino a farlo diventare un Greggio che conclude il suo intervento in giallo. Come può un genio cadere in una maniera irresistibile… svista così banale? L’interpretazione che Ingresso gratuito ho dato, e di cui vado molto orgoglioso, è che Mozart scelga di sbagliare per sfuggire a seguire al destino di diventare Mozart, agisce Una gita scolastica (1983) contro il suo stesso talento. Ha capito che Regia: Pupi Avati; soggetto e la genialità, attraverso il modello dello zio sceneggiatura: P. Avati, Antonio Avati; matto […], porta ad essere tagliati fuori da fotografia: Pasquale Rachini; scenografia: quella quotidianità che lui aveva vissuto Giancarlo Basili, Leonardo Scarpa, Malisa per la prima volta con altri coetanei» Cecchini; costumi: Steno Tonelli; musica: (Avati). Riz Ortolani; montaggio: Amedeo Salfa; interpreti: Carlo Delle Piane, Tiziana Pini, ore 20.30 Lidia Broccolino, Rossana Casale, Cesare Incontro moderato da Adriano Pintaldi Barbetti, Bob Tonelli; origine: Italia; con Pupi Avati e Marcello Foti produzione: A.M.A. Film, Rai; durata: 89’ «Un giorno mi viene a trovare [Roberto a seguire Olivieri, capo ufficio stampa della Pupi Avati, un poeta fuori dal provincia di Bologna, n.d.r.] e mi dice: “Noi coro (2010) vorremmo, con un film a soggetto, esaltare A cura di Adriano Pintaldi; riprese: Fulvio in qualche modo l’Appennino bolognese. Greco; montaggio: Roberto Di Tanna; Non è che tu hai un’idea?”. Allora mi viene origine: Italia; produzione: Roma Film in mente la storia del viaggio premio che Festival, con il patrocinio del Ministero mia zia Laura fece nel 1914 in terza liceo per i Beni e le Attività Culturali - con la sua classe. Era un racconto che Direzione Cinema, Regione Lazio - avevamo molto ascoltato da bambini. La Assessorato alla Cultura, Arte e Sport, in zia ci aveva anche un po’ ossessionato con collaborazione con Medusa, 01 questa camminata sui colli. Propongo la

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Tiziana Pini in Una gita scolastica. Fotogramma

cosa ai responsabili della provincia che, anche se si aspettavano qualcosa di molto mercoledì 1 diverso, decidono ugualmente di entrare ore 17.30 (1985) nella faccenda, pur non in maniera Impiegati Regia: Pupi Avati; soggetto: P. Avati, sostanziale […]. C’è un mio punto di vista Antonio Avati; sceneggiatura: P. Avati, sulla storia che è l’io narrante (la voce Cesare Bornazzini, A. Avati; fotografia: fuori campo maschile) e c’è anche una Pasquale Rachini; scenografia: Giancarlo voce femminile (quella di Laura) che Basili, Leonardo Scarpa; costumi: Steno racconta in prima persona questa sua Tonelli; musica: Riz Ortolani; montaggio: esperienza. Questo mi ha permesso di Amedeo Salfa; interpreti: Claudio Botosso, abbandonare sulle sue fragili spalle le Giovanna Maldotti, Dario Parisini, Elena spudoratezze sentimentali che il film Sofia Ricci, Consuelo Ferrara, Luca propone. Che, d’altra parte, viste e Barbareschi; origine: Italia; produzione: proposte in prima persona da me Dania Film, Duea Film, Filmes International, avrebbero avuto poco senso. Questa storia National Cinematografica; durata: 99’ del 1914 ho cercato di renderla con quella «Luigi, neolaureato modenese, si trasferisce esagerazione con la quale mia zia la a Bologna perché assunto da un raccontava. Mia zia Laura ha speso gli importante istituto bancario, lo stesso nel ultimi anni della sua vita con la quale ha lavorato il padre. La casa in cui va preoccupazione che noi la immaginassimo ad abitare la divide con Dario, giovane infelice. Non so bene perché. Forse perché studente del Dams, figlio di un amico di non era una bella donna, forse perché non famiglia. L’ambiente di lavoro non è dei più aveva avuta una vita straordinaria. E accoglienti. Luigi si accorge presto della allora si agganciava spesso a quei tre divisione esistente tra i colleghi: da una giorni di cui conservava documenti parte c’è il gruppo degli anonimi, dall’altra eccezionali. Aveva ancora le stupende quelle degli arrivisti che sembra far capo ad fotografie su lastra, alle quali mi sono Enrico, con una propria attività mondana e ispirato per cercare di ricostruire le circoli esclusivi» (Maraldi). «Cercavo […] di atmosfere. Quella camminata l’ho dare un aspetto eroico a queste figure, raccontata come avrebbe fatto lei» (Avati). buone per le copertine di “Capital”, ad Ingresso gratuito esempio, per le riviste che leggevano tutti i

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bancari. Questo modo di riprenderli dal filmino dal titolo Festa di laurea. Era un basso, alla John Ford, ne faceva delle figure film di tre minuti con una ragazzina che si svettanti, in contrasto con quello che era lo laureava, una torta, molte facce sorridenti, squallido contesto nel quale si muovevano. un’orchestrina che suonava in giardino, il Mi sembrava l’ufficio un ambiente tutto nella Rimini degli anni ’50. Terminata rappresentativo dell’Italia di quegli anni; la visione, uno dei presenti ricorda che avevo voglia di guardare un po’ al presente, quello era un episodio divenuto famoso in mettendo per un momento da parte le mie tutta Bologna, perché la ragazza in realtà esperienze» (Avati). non s’era laureata. La menzogna che il film ore 19.30 nascondeva, il piccolo giallo sulla laurea Festa di laurea (1985) che non era stata presa e che invece era Regia: Pupi Avati; soggetto e stata venduta come tale mi ha incuriosito sceneggiatura: P. Avati, Antonio Avati; a tal punto da farmi riflettere su una certa fotografia: Pasquale Rachini; scenografia: mentalità di un’Italia del passato e su una Giancarlo Basili, Leonardo Scarpa; borghesia. Quella borghesia che aveva il costumi: Alberto Spiazzi; musica: Riz coraggio o la fierezza di essere Ortolani; montaggio: Amedeo Salfa; antidemocratica, cosa che adesso non ha interpreti: Carlo Delle Piane, Aurore più. La borghesia è molto più tremenda Clément, Lidia Broccolino, Nick Novecento oggi, solo che si nasconde. Ecco allora che [Leonardo Sottani], Dario Parisini, Davide nasce questo racconto sulle classi di un Celli; origine: Italia; produzione: Dania tempo, su questo fornaio e la sua voglia di Film, Duea Film, Filmes International, National Cinematografica, Rai; durata: 98’ essere felice e su questa bella donna, fiera «Una sera mentre ero a casa di alcuni e borghese, e soprattutto, sui miei piccoli amici ho scoperto nell’ultimo scaffale di ricordi. Un piccolo quadernetto di appunti una libreria un vecchio proiettore a 16 su come siamo andati al mare, su come mm. Accanto c’erano delle piccole bobine. siamo andati in vacanza e abbiamo Con un po’ di fatica riusciamo a farlo provato ingenuamente ad essere felici e funzionare e cominciamo a vedere un forse lo siamo anche molto stati» (Avati).

Nick Novecento in Festa di laurea. Fotogramma

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Diego Abatantuono in Regalo di Natale. Fotogramma

ore 21.30 Lele che vivacchia scrivendo recensioni Regalo di Natale (1986) cinematografiche per un quotidiano Regia: Pupi Avati; soggetto e locale» (Maraldi). «Avevo la grandissima sceneggiatura: P. Avati; fotografia: necessità di trattare i lati oscuri Pasquale Rachini; scenografia: Giuseppe dell’amicizia, di cui mi ero già occupato in Pirrotta; costumi: Maria Teresa Venturini, storie diverse, ma sempre molto solari, Raffaele Curi; musica: Riz Ortolani; consolatorie, rassicuranti. Mi mancava montaggio: Amedeo Salfa; interpreti: uno degli elementi fondanti dell’amicizia e Carlo Delle Piane, , dell’amore: il tradimento. È un passaggio Gianni Cavina, George Eastman [Luigi spesso obbligato nella vita, purtroppo. Può Montefiori], , Kristina rafforzare o distruggere totalmente un Sevieri; origine: Italia; produzione: D.M.V. rapporto. Io avevo omesso tale aspetto, Distribuzione, Duea Film, Rai, Sacis; seppur anche io ho tradito e sono stato durata: 102’ tradito. L’ho fatto usando come pretesto «La notte di Natale, quattro amici si una partita di poker, uno di quei contesti ritrovano dopo molto tempo per una maschili, prevalentemente maschili. La partita a poker, a cui è stato invitato anche partita di poker giocata la notte di Natale l’avvocato Santelia, un industriale è di per sé un’idea già ripugnante. Solo gli dall’apparenza dimesso e destinato – esseri umani peggiori sono soli la notte di almeno nel disegno dei quattro – ad essere Natale e si giocano milioni a carte. Non c’è spennato. A organizzare l’incontro è stato niente di più dissacratorio» (Avati). Ugo, un mezzo fallito che sbraca il lunario occupandosi di oggetti d’arte, il quale non giovedì 2 ha faticato molto a convincere gli altri a ore 17.00 partecipare. Così in una villa dei colli Ultimo minuto (1987) bolognesi si ritrovano attorno a un tavolo Regia: Pupi Avati; soggetto e anche Franco, proprietario di un cinema a sceneggiatura: P. Avati, Antonio Avati, Milano, Stefano che fa gli onori di casa, e Italo Cucci; fotografia: Pasquale Rachini;

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scenografia: Giuseppe Pirrotta; costumi: fenomeno del calcio-scommesse è di Graziella Virgili; musica: Riz Ortolani; qualche anno prima ma le conseguenze montaggio: Amedeo Salfa; interpreti: Ugo sono ancora ben presenti. Tra l’altro era un Tognazzi, Elena Sofia Ricci, Massimo momento che vedeva da un lato l’ingresso Bonetti, Diego Abatantuono, Lino dei grandi tycoon come Berlusconi, con la Capolicchio, Giovanna Maldotti; origine: loro managerialità moderna, e dall’altro il Italia; produzione: D.M.V. Distribuzione, dissolversi di un ambiente per certi versi Duea Film, Rai; durata: 90’ ancora romantico, in cui la figura del «Ultimo minuto descrive con maturità e factotum aveva avuto una grande distacco i retroscena del mondo del calcio importanza. Mi sembrava che il calcio senza cadere nella ovvia trappola di assomigliasse metaforicamente alla mostrare il gioco giocato (che infatti non società, e per certi versi anche al cinema, si vede se non, nelle scene finali, in un paio dove c’era ancora chi – ma stava di indispensabili casi: l’azione del gol, ad scomparendo – organizzava produzioni ai esempio). Non era facile evitare questi tavoli dei bar, firmando pacchi di cambiali» passi falsi, eppure Avati percorre con (Avati). sicurezza la sua strada delineando da un lato la crisi del protagonista, un uomo di ore 19.00 mezza età che, dopo aver dato tutto alla Storia di ragazzi e di ragazze squadra, apre gli occhi e si rende conto che (1989) la sua famiglia non c’è più, si è dissolta Regia: Pupi Avati; soggetto e mentre lui non c’era (sbaglia persino la sceneggiatura: P. Avati; fotografia: data di compleanno della figlia) e, Pasquale Rachini; scenografia: Daria dall’altro, il dolore della scoperta che Ganassini, Giovanna Zighetti; costumi: esiste nella vita “un momento in cui si Graziella Virgili; musica: Riz Ortolani; smette di vincere” come lo stesso Ferroni montaggio: Amedeo Salfa; interpreti: [il nome del protagonista, interpretato da Lucrezia Lante Della Rovere, Davide Tognazzi, n.d.r.] ammette in uno dei Bechini, , Massimo Bonetti, momenti migliori del film» (Sarno). «Il Alessandro Haber, Mattia Sbragia; origine:

Ugo Tognazzi e Diego Abatantuono in Ultimo minuto. Fotogramma

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Italia; produzione: Duea Film, Unione inquadrature (dominano le riprese dal Cinematografica, Rai; durata: 99’ basso), e ritmo narrativo non nasconde, «Un lungo pranzo rurale di febbraio però, mai la propria ambizione di celebra il fidanzamento tra una ragazza di trascendere il tono della biografia campagna divenuta dattilografa e un naturalisticamente veritiera per attingere ragazzo di città, mette a confronto la al Mito» (A. Viganò). «I due elementi – il famiglia contadino-operaia di lei e la sorgere di una passione travolgente e famiglia medio borghese di lui con i loro trasgressiva e l’ostacolo di una famiglia conflitti e segreti. Il film corale di Pupi con cui non voleva rompere – mi colpirono Avati, interpretato benissimo da “ventisei moltissimo [a 14 anni]. Mi riconoscevo. Mi protagonisti”, girato in bianco e nero, piaceva tutto quello che non piaceva alla ambientato nel 1936 fascista, omaggio al mia famiglia e nello stesso tempo mi ricordo del fidanzamento dei genitori del piaceva la mia famiglia. E da allora è stato regista, diretto con felice maestria, un po’ il mio eroe» (Avati). sentimento intenso, delicatezza e umorismo, è davvero bello» (Tornabuoni). venerdì 3 «Il fascino della grande tavolata contadina ore 17.00 è un archetipo che al cinema ha sempre Fratelli e sorelle (1992) funzionato. Non ho inventato niente. Mi Regia: Pupi Avati; soggetto e interessava invece quello che accade sceneggiatura: P. Avati; fotografia: intorno a quella tavolata, e che ho cercato Roberto D’Ettorre Piazzolli; scenografia: di raccontare con una miscela, propria del Carlo Simi; costumi: Graziella Virgili; mio modo di fare cinema, credo, di comico, musica: Riz Ortolani; montaggio: Amedeo drammatico e struggente» (Avati). Salfa; interpreti: Anna Bonaiuto, Franco Nero, Paola Quattrini, Lino Capolicchio, ore 21.00 Enrica Maria Modugno, Consuelo Ferrara; Bix (1991) origine: Italia; produzione: Duea Film, Regia: Pupi Avati; soggetto e Filmauro, in collaborazione con la Rai; sceneggiatura: P. Avati, A. Avati, Lino durata: 106’ Patruno; fotografia: Pasquale Rachini; «Mi piaceva raccontare i rapporti che scenografia: Carlo Simi; costumi: Graziella stanno per scomparire per il calo Virgili, Carla Seinera Bertoni; musica: Bob demografico, quelli tra fratelli e sorelle. Wilber; montaggio: Amedeo Salfa; Ormai le famiglie si fermano ad un figlio interpreti: Bryant Weeks, Ray Edelstein, solo. Quindi volevo avvicinare due fratelli Julia Ewing, Emile Levisetti, Sally Groth, italiani e due sorelle “americane”. Così ho Mark Collver; origine: Italia; produzione: pensato alla storia di una donna, Duea Film, Union F.N., con la abbandonata dal marito, che con i due figli collaborazione della Rai; durata: 116’ raggiunge in America la sorella che vive «Per raccontare la leggenda di “Bix”, il con un vedovo che ha due figlie» (Avati). jazzofilo Pupi Avati ha abbandonato la «Film inquietante e malinconico, pervaso “sua” Romagna e si è trasferito nei luoghi da un malessere esistenziale straziato, reso dove Leon Beiderbecke visse nei primi magistralmente con sapienti e trepidi decenni del secolo. Le scene che suggerimenti, Fratelli e sorelle è non solo raccontano i rapporti tra Bix e la sua un “nuovo” Pupi Avati, ma anche un borghese famiglia si svolgono proprio nella piccolo capolavoro di sensibilità, di felici casa che fu di suo padre; laddove è stato momenti estetici, di raffinata eleganza possibile, anche le strade e il locale di formale. Avati coglie con appropriate ritrovo sono stati ritrovati (o ricostruiti) intuizioni il malessere di un ambiente come allora. Si respira una forte atmosfera (l’America senza lustrini), familiare e di autenticità in questo film, che per sociale; la resa di anime spezzate; la struttura narrativa, taglio delle debolezza degli indifesi; la dolenza dei

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vinti. Ma anche l’ipocrisia, l’egoismo, Bologna, di cui fa parte. Gli viene chiesto l’incapacità di capirsi e di salvarsi» (Spiga). di scegliere «o gli scout o il jazz». Lui sceglie il jazz. Ma nella band arriva un ore 19.00 giovane clarinettista troppo bravo per L’arcano incantatore (1996) essere secondo a qualcuno. Si chiama Regia: Pupi Avati; soggetto e Lucio Dalla. Pupi tenta di ucciderlo sceneggiatura: P. Avati; fotografia: Cesare spingendolo giù dalla Sagrada Famiglia in Bastelli; scenografia: Giuseppe Pirrotta; Spagna… Non riuscendo nel tentativo, costumi: Vittoria Guaita; musica: Pino ripone il clarinetto nell’astuccio e dopo Donaggio; montaggio: Amedeo Salfa; aver visto 8½ di Fellini si dedica al cinema, interpreti: Carlo Cecchi, Stefano Dionisi, dirigendo, con i soldi di un mecenate Andrea Scorzoni, Mario Erpichini, Vittorio presentatogli da un nano, due film che Duse, Patrizia Sacchi; origine: Italia; saranno dei disastri al botteghino. produzione: Filmauro, Duea Film; durata: Disperato finisce a lavorare per la Findus e 96’ per 4 anni si dedica alle sogliole limanda. «È un film in cui ripropongo il gioco sempre Ma in quei anni recluta giovani pronti a eccitante di spaventarmi e di spaventare. lavorare di nuovo in un suo film, Siamo in un territorio di genere, seppur possibilmente gratis, e continua a cercare raffinato. Perché abbiamo a che fare con un produttore. Il destino lo aiuta quando un ambiente settecentesco, con ricerche Pupi lascia una sceneggiatura a Paolo parascientifiche nei riguardi della morte. Villaggio, che la dimentica in casa di Ugo Abbiamo per l’ennesima volta la figura di Tognazzi. Tognazzi la legge e chiama Pupi un prete, che da quando in qualche modo dicendogli che vuol fare il film. Pupi da mi avvicino a questo genere è disoccupato (perché nel frattempo ha onnipresente. Nella figura del sacerdote lasciato la Findus) si ritrova a dirigere Ugo vedo un qualcuno che sta a metà tra terra Tognazzi che all’epoca, 1975, è l’attore più e qualche cosa di diverso, che può essere il pagato d’Italia, nel film La mazurka del cielo ma anche qualcosa di tenebroso. È il barone, della santa e del fico fiorone. Da detentore di un mistero. E in più c’è uno allora Pupi e il fratello Antonio hanno spazio alla Borges, con quella biblioteca prodotto oltre 40 film, con una media di che contiene tutto ciò che è stato scritto un film all’anno, hanno scoperto attori, ne sulla morte» (Avati). hanno salvati altri, hanno avuto successi, vinto premi, ottenuto celebrità… eppure ore 20.45 Pupi Avati guarda ai “tempi duri” con Pupi Avati, ieri oggi domani nostalgia, e nota che la vita è troppo breve (2010) per arrivare preparati alla fine. Regia: Claudio Costa; soggetto: C. Costa, Ingresso gratuito basato sull’autobiografia di Pupi Avati Sotto le stelle di un film; animazioni: C. ore 22.00 Costa; fotografia: C. Costa; musica: Marco Festival (1996) Corsi, Rehno Jazz Gang; montaggio: Regia: Pupi Avati; soggetto e Francesca Romana Brogani, C. Costa; sceneggiatura: P. Avati, A. Avati, Giorgio origine: Italia; produzione: Renata De Gosetti, Doriano Fasoli, Nino Marino; Paulis, F.R. Brogani, Ciro Toto, C. Costa per fotografia: Chicca Ungaro; scenografia: Olivud, Ronin Film Production, Jazz Alessandra Arienti, Alessandra D’Ettore; Entertainment; durata: 64’ costumi: Isabella Rizza; montaggio: Quando è adolescente Pupi Avati sogna di Amedeo Salfa; interpreti: Massimo Boldi, diventare un grande musicista jazz. Margaret Mazzantini, Gianni Cavina, Inizia la sua carriera come clarinettista Isabelle Pasco, Paola Quattrini, Massimo vincendo i tentativi di boicottaggio Bonetti; origine: Italia; produzione: da parte dei dirigenti degli scout di Filmauro; durata: 93’

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Massimo Boldi in Festival. Fotogramma

«L’ispirazione viene dalle malinconiche Parravicini; musica: Riz Ortolani; traversie di Walter Chiari, ma il tratteggio montaggio: Amedeo Salfa; interpreti: dell’ambiente, nelle sue peculiarità e Luigi Diberti, Arnaldo Ninchi, Massimo contraddizioni, appartiene in pieno Bellinzoni, Dalia Lahav, Lorella Morlotti, all’esperienza di Pupi Avati che al Lido ha Eleonora Alessandrelli; origine: Italia; fatto un po’ tutte le parti in commedia: il produzione: Duea Film, Istituto Luce- pellegrino della pellicola, il concorrente, il Italnoleggio Cinematografico, Penta Film, membro della giuria. […] Festival è Union P.N.; durata: 95’ soprattutto la scoperta (o, per chi capisce «È, a parer mio, un bellissimo film, il qualcosa di recitazione, la conferma) che migliore tra gli italiani di questa stagione, Boldi è sotto sotto un commediante uno dei più belli degli ultimi anni, il dotatissimo» (Kezich). «Nel realizzare risultato più alto nella ventennale carriera Festival avrei dovuto avere più coraggio di di Pupi Avati […]. Il film intreccia una quanto non abbia avuto. La sceneggiatura mezza dozzina di storie cui fa da filo era molto più spregiudicata. Aveva un conduttore l’itinerario del boia Folco, assunto: tutte le persone dal momento esecutore di giustizia (l’intenso Arnaldo stesso che mettono piede sull’isola del Lido Ninchi) e del suo giovane assistente, e che di Venezia per il festival diventano più convergono a Malfole, all’abbazia della cattive. […] Ognuno di noi vive sugli Visitazione» (Morandini). «Volevo insuccessi degli altri, in una competizione rappresentare attraverso una serie di tanto evidente quanto dissimulata» (Avati). quadri e di personaggi gli elementi di quella società: la fede e la violenza. A quel sabato 4 tempo le pratiche spirituali convivevano ore 17.00 con la violenza di tutti i giorni. Nel mio Magnificat (1993) racconto si mescolano dunque le Regia: Pupi Avati; soggetto e esecuzioni dei boia, l’ingresso di un’oblata sceneggiatura: P. Avati; fotografia: Cesare in un monastero, le ultime ore del signore Bastelli; scenografia: Alessandra Di del posto, un matrimonio. Su tutto regna il Francesco, Elena Pinzuti; costumi: Sissi silenzio di Dio, un silenzio che a quel

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tempo non era motivato dall’assenza, sconosciuta. E i contadini cercano moglie, come accade oggi» (Avati). le ragazze cercano l’amore, le madri vigilano e decidono. […] Torna il migliore ore 19.00 Avati, quello capace di resuscitare facce, Il testimone dello sposo (1998) corpi, gesti, mentalità, un senso della Regia: Pupi Avati; soggetto e comunità davvero perduto. Perché sceneggiatura: P. Avati; fotografia: accontentarsi di una storia quando se ne Pasquale Rachini; scenografia: Steno possono raccontare cento? Ispirato ai Tonelli, Alberto Cottignoli; costumi: ricordi di giovinezza della mamma, da Vittoria Guaita; musica: Riz Ortolani; poco scomparsa. La via degli angeli è il montaggio: Amedeo Salfa; interpreti: suo film più affollato e generoso» Diego Abatantuono, Ines Sartre, Dario (Ferzetti). «Mi pare, soprattutto, che la Cantarelli, Cinzia Mascoli, Valeria D’Obici, metafora degli angeli che scendono dalle Mario Erpichini; origine: Italia; montagne per l’ultima volta e poi non produzione: Duea Film, Filmauro; durata: verranno mai più, sia una delle metafore 100’ più belle del mio cinema. Perché non è «Pupi Avati e l’amore. Un sentimento che criptica, è esplicita» (Avati). non ha avuto mai molto spazio nella sua felice e fertilissima carriera […]. Nel film di domenica 5 oggi, invece, non solo l’amore è in primo ore 17.00 piano, ma è quello, prepotente e Il cuore altrove (2003) irresistibile, del colpo di fulmine. Cui Regia: Pupi Avati; soggetto e soggiace una ragazza bellissima proprio il sceneggiatura: P. Avati; fotografia: giorno del suo matrimonio con un ricco di Pasquale Rachini; scenografia: Simona provincia cui i suoi genitori la destinano Migliotti; costumi: Mario Carlini, per motivi d’interesse» (Rondi). «Da diverso Francesco Crivellini; musica: Riz Ortolani; tempo pensavo ad una storia d’amore. […] montaggio: Amedeo Salfa; interpreti: Neri Allora ho cercato un pretesto per Marcorè, Vanessa Incontrada, Giancarlo raccontare una storia d’amore. È una delle Giannini, Nino D’Angelo, Sandra Milo, cose più difficili del mondo, perché è il Anna Longhi; origine: Italia; produzione: terreno più praticato. Ci sono migliaia di Duea Film, in collaborazione con la Rai; storie d’amore. Avevo la necessità di un durata: 103’ punto di partenza originale, di un incipit «È un Avati in stato di grazia l’Avati del che fosse mio e che quindi facesse scattare Cuore altrove: e per grazia intendiamo il tutto» (Avati). gentilezza del tocco, tenerezza verso i personaggi, capacità di condurre l’azione ore 21.00 con stile lieve e sapiente insieme, come ai La via degli angeli (1999) tempi di Una gita scolastica e Festa di Regia: Pupi Avati; soggetto: da un’idea di laurea. Sembra uno stretto consanguineo Ines Vigetti, Marco Bernardini; dei protagonisti di quei film, del resto, il sceneggiatura: A. Avati, P. Avati; trentacinquenne Nello Balocchi, fotografia: Cesare Bastelli; scenografia: imbranato cronico che arriva nella pingue Carlo Simi; costumi: Catia Dottori; Bologna degli anni ’20 per insegnare al musica: Riz Ortolani; montaggio: Amedeo liceo classico e per trovare la donna della Salfa; interpreti: Gianni Cavina, Valentina sua vita, onde assicurare discendenza alla Cervi, Carlo Delle Piane, Libero De Rienzo, dinastia famigliare di sarti papalini» Eliana Miglio, Chiara Muti; origine: Italia; (Nepoti). «Per la prima volta effettuo produzione: Duea Film; durata: 120’ un’incursione nella commedia all’italiana «Gli anni 30 visti dall’Appennino emiliano. di ambientazione romana. Nel romanesco. Dove tutto sembra immobile, il fascismo è Dopo trentatré anni volevo misurarmi con un rombo lontano, il mare una meraviglia quel cinema, che adoro. Amo quella

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Vanessa Incontrada e Neri Marcorè in Il cuore altrove. Fotogramma

grossolanità e quell’acume. Elementi che scintilla d’amore, la remota ipotesi di un non mi ero mai azzardato a mettere nel connubio “scandaloso” quanto liberatorio. mio cinema» (Avati). Il film si risolve tutto in una lunga preparazione, nella bonaria aneddotica ore 19.00 che punteggia la calata nella terra La seconda notte di nozze (2005) promessa degli scadenti figlioli prodighi, Regia: Pupi Avati; soggetto: dal romanzo due nullità che sotto il sole pugliese omonimo di P. Avati; sceneggiatura: P. riescono a sciogliere, almeno in parte, le Avati; fotografia: Pasquale Rachini; incrostazioni della disillusione morale e scenografia: Simona Migliotti; costumi: della frustrazione materiale» (Caprara). Francesco Crivellini; musica: Riz Ortolani; «Avevo voglia di raccontare un periodo montaggio: Amedeo Salfa; interpreti: della storia nel mio paese, alcuni anni del Antonio Albanese, Neri Marcorè, Katia secondo dopoguerra, quando le Ricciarelli, Angela Luce, Marisa Merlini, tradizionali coordinate economiche si Robert Madison; origine: Italia; erano rovesciate, una storia in cui il produzione: Duea Film, Rai Cinema; Meridione appare come la terra promessa. durata: 103’ […] Ho realizzato un film italiano, dove si «Nino/Neri Marcoré è, così, un bellimbusto respira la nostra cultura, rispettando credo col mito del cinema che vivacchia alle la lezione di registi come Monicelli e spalle di Lilliana/Katia Ricciarelli, rimasta Germi, autori meno celebrati di altri ma vedova e in miseria nella Bologna del che hanno raccontato il nostro paese come dopoguerra. Un giorno di particolare pochi» (Avati). disperazione, la protagonista scrive una lettera al cognato Giordano/Antonio ore 21.00 Albanese, un mattocchio del profondo sud Il papà di Giovanna (2008) che non ha problemi di sussistenza, Regia: Pupi Avati; soggetto e s’adopera a sminare i campi del sceneggiatura: P. Avati; fotografia: circondario e un tempo fu pazzo di lei. Pasquale Rachini; scenografia: Giuliano Eccitato dai flash del rimosso ricordo, Pannuti; costumi: Francesco Crivellini, Giordano invita i parenti nella splendida Mario Carlini; musica: Riz Ortolani; masseria che condivide con due zie montaggio: Amedeo Salfa; interpreti: appassite e bigotte e, dopo una serie Silvio Orlando, Alba Rohrwacher, d’imbarazzi, piccoli guai e drammi Francesca Neri, , Serena farseschi, riesce ad accendere una vaga Grandi, Paolo Graziosi; origine: Italia;

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produzione: Duea Film, Medusa Film; 6-12 dicembre durata: 104’ «Silvio Orlando è stato premiato come Festival miglior attore alla Mostra di Venezia per la straordinaria interpretazione di un padre Tertio Millennio professore che ama e protegge troppo, con Per il programma si rinvia al sito Internet attenzione ossessiva, la figlia adolescente www.cinematografo.it Alba Rohrwacher, poco equilibrata, studentessa nello stesso liceo di Bologna lunedì 13 1938. È un personaggio bellissimo: chiuso frustrato (allievo del pittore Giorgio Morandi, neppure s’è avvicinato da 14-23 dicembre lontano al grande modello), nevrotico, capace di rappresentare interamente la Le Città Visibili meschinità angusta della piccola borghesia italiana ai tempi del fascismo, Film Festival - Londra timoroso che l’eccentricità della figlia Giunto alla quinta edizione, Le Città possa nuocere alla sua rispettabilità e Visibili Film Festival si presenta a un insieme fortemente legato a lei. Le resta appuntamento ormai impossibile da accanto sempre, attraverso i momenti più rimandare. Capitale dai mille volti, tragici: un esempio di paternità modello difficilmente uguagliabile nella appassionata e insieme malata» sua capacità di produrre cultura (Tornabuoni). «È possibile provare ancora integrando gli stimoli più diversi, Londra è affetto per un figlio che ha commesso un finalmente la protagonista della delitto atroce? Nel mio film ho simulato retrospettiva di quest’anno, e con essa una situazione di questo tipo cercando di oltre trenta titoli d’eccezione, scelti lungo immaginare le emozioni e i sentimenti che un secolo di cinema. si possono provare. Dopo l’omicidio il Come in ogni edizione, infatti, il festival legame tra Giovanna e il padre non si inizia il suo percorso dall’epoca del muto, spezza, come nel caso di quello materno, attraverso rari film delle origini, come ma muta, vi è una involuzione quelli contenuti nell’eccezionale rappresentata materialmente dalla documentario antologico The Big Smoke, regressione del linguaggio usato tra i due presentato in anteprima, o classici per comunicare. Mentre scrivevo questa celeberrimi come The Lodger- A Story of storia mi sono commosso, e la stessa cosa the London Fog di Alfred Hitchcock, di cui mi è capitata durante le riprese perché ricorre quest’anno il trentennale della sentivo un’autenticità di fondo che mi ha scomparsa. spinto ad andare avanti» (Avati). Il programma vuole inoltre focalizzarsi su Per gentile concessione di Medusa Film un periodo decisivo come la seconda metà - Ingresso gratuito degli anni Cinquanta, che videro Londra al centro della nuova onda del Free Cinema, fucina di autori come Richardson, Reisz e Anderson. Per l’occasione, verrà anche riproposto integralmente il primo programma del Free Cinema del 1956, introdotto al pubblico dall’italiana Lorenza Mazzetti. Leggendaria figura di artista multiforme e cosmopolita, Mazzetti fu allora tra i firmatari del manifesto del movimento e autrice del film più importante del gruppo, Together. Altri punti di forza della rassegna saranno

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Le Città Visibili

Film Festival

The LodgerLondra. Fotogramma dicembre programma ok:Layout 1 18-11-2010 14:25 Pagina 21

cinema trevi dicembre

l’esplorazione del profondo rinnovamento modella Diana Scott usa il suo sex-appeal dei costumi avvenuto nel corso degli anni per una rapida scalata sociale, seducendo della Swinging London, e quella della un giornalista televisivo, quindi un ricco nascita di un nuovo drappello di autori uomo d’affari e infine un nobile italiano. (Frears, Leigh, Loach) che segnerà a fondo Ma tale disinvoltura comporterà un prezzo la stagione della cosiddetta British alto da pagare. Ritratto caustico della Renaissance. Swinging London, sottratta per una volta Le rarità da riscoprire (l’Hammer tardivo ai luoghi comuni della cultura pop e Barbara il mostro di Londra, il piccolo raccontata nel suo strisciante cinismo gioiello Refuge England dell’ungherese sociale, con uno stile spesso vicino al Robert Vas, Anni ’40 di John Boorman, il realismo del primo Free Cinema. Grande primo film di un allora sconosciuto successo all’epoca e ben tre premi Oscar, Christopher Nolan, Following) si per la protagonista, una straordinaria Julie alterneranno come sempre a titoli Christie, la sceneggiatura di Frederic popolari di grande impatto (The Elephant Raphael e i sofisticati costumi di Julie Man, Un lupo mannaro americano a Harris. Londra), fino ad arrivare ai nostri giorni con London River di Bouchareb, ore 19.00 presentato in una proiezione speciale per Georgy, svegliati (Georgy Girl, 1966) non udenti e non vedenti realizzata in Regia: Silvio Narizzano; soggetto: tratto collaborazione con Cinema Senza Barriere. dal romanzo omonimo di Margaret La rassegna è promossa dal Centro Forster; sceneggiatura: M. Forster, Peter Sperimentale di Cinematografia - Nichols; fotografia: Kenneth Higgins; Cineteca Nazionale e dall’Associazione scenografia: Tony Woollard; costumi: Culturale La Farfalla sul Mirino, in Mary Quant; musica: Alexander Faris; collaborazione con montaggio: John Bloom; interpreti: James (Londra), British Council (Roma) e Mason, Alan Bates, Lynn Redgrave, Fondazione Cinema per Roma. Si Charlotte Rampling, Bill Owen, Clare ringraziano inoltre Cinema Senza Barriere, Kelly; origine: Gran Bretagna; produzione: Cineteca Griffith (Genova), Cineteca di Columbia Pictures Corporation, Everglades Bologna, Lab80 (Bergamo), Independent Productions; durata: 99’ Cinema Office (Londra), Hollywood Malgrado sia goffa e ingenua, Georgina Classics (Londra), Teodora Film e BIM possiede un fascino discreto che fa colpo Distribuzione. sugli uomini. Un ricco magnate, datore di lavoro dei genitori, le propone addirittura martedì 14 di sposarlo, ma lei preferisce intrecciare ore 17.00 una tresca con Jos, marito della sua Darling (id., 1965) coinquilina, la bella Meredith. Quando Regia: John Schlesinger; soggetto: J. questa partorisce una bambina, però, il Schlesinger, Frederic Raphael, Joseph “ménage à trois” si fa sempre più Janni; sceneggiatura: F. Raphael; complicato. Commedia briosa e fotografia: Kenneth Higgins; scenografia: spregiudicata, frutto esemplare dello David Folkes; costumi: Julie Harris; spirito anticonformista dell’epoca, ha uno musica: John Dankworth; montaggio: Jim dei suoi punti di forza nel cast formidabile, Clark; interpreti: Julie Christie, Dirk che include il veterano James Mason, una Bogarde, Laurence Harvey, José Luis de giovane Lynn Redgrave (sorella di Vanessa, Villalonga, Roland Curram, Basil Henson; qui al suo primo ruolo importante) e una origine: Gran Bretagna; produzione: splendida Charlotte Rampling. Da Joseph Janni Production, Vic Films segnalare la canzone dei Seekers Georgy Productions; durata: 100’ Girl, diventata un hit e candidata all’Oscar, Dopo un matrimonio fallito, la giovane e i costumi disegnati da Mary Quant, vate

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cinema trevi maggio

della moda londinese degli anni Sessanta. alle cose, semplice e poetico al tempo Copia proveniente da Cineteca Griffith - stesso, erano quattro giovani registi Vietato ai minori di anni 18 destinati a un futuro luminoso: Lindsay Anderson, Karel Reisz, Tony Richardson e ore 21.00 l’italiana Lorenza Mazzetti. Reisz e Incontro moderato da Enrico Magrelli Richardson avevano ricevuto i fondi per il con Lorenza Mazzetti loro Momma Don’t Allow dal neonato Production Fund del BFI, mentre Anderson a seguire aveva già girato O Dreamland in piena Together (1956) indipendenza qualche anno prima, senza Regia: Lorenza Mazzetti; soggetto e aver mai avuto l’occasione di mostrarlo. sceneggiatura: Denis Horne; fotografia: Lorenza Mazzetti era una studentessa di Hamed Hadari, Walter Lassally; belle arti, che, grazie al suo primo montaggio: John Fletcher, Lindsay cortometraggio tratto da La metamorfosi Anderson; musica: Daniele Paris; di Kafka, aveva ottenuto anch’ella (e in interpreti: Michael Andrews, Eduardo modo decisamente rocambolesco) un Paolozzi, Valy, Denis Richardson, Cecilia finanziamento dal BFI. Il suo film, May; origine: Gran Bretagna, produzione: Together, il più ambizioso e riuscito del Harlequin Productions, British Film gruppo, arrivò a conquistare un premio a Institute Experimental Film Fund; durata: Cannes lo stesso anno, portando alla 52’ ribalta un movimento che, in anticipo sulle nuove onde europee, indicava la a seguire strada del cinema del futuro. Momma Don’t Allow (1956) Copie provenienti da British Film Regia: Karel Reisz, Tony Richardson; Institute - Versioni originali con i soggetto e sceneggiatura: K. Reisz, T. sottotitoli in italiano Richardson; fotografia: Walter Lassally; Ingresso gratuito musica: Chris Barber Band; montaggio: John Fletcher; interpreti: Chris Barber, mercoledì 15 Ron Bowden, Jim Bray, Lonnie Donegan, ore 17.00 Pat Halcox, Ottilie Patterson; origine: Family Life (id., 1971) Gran Bretagna; produzione: British Film Regia: Ken Loach; soggetto: David Mercer, Institute Experimental Film Fund; durata: dal suo originale televisivo In Two Minds; 22’ sceneggiatura: D. Mercer; fotografia: Charles Stewart; scenografia: William a seguire McCrow; costumi: Daphne Dare; musica: O Dreamland (1956) Marc Wilkinson; montaggio: Roy Watts; Regia: Lindsay Anderson; soggetto e interpreti: Sandy Ratcliff, Bill Dean, Grace sceneggiatura: L. Anderson; fotografia: Cave, Malcolm Tierney, Hilary Martin, John Fletcher; origine: Gran Bretagna; Michael Riddall; origine: Gran Bretagna; produzione: British Film Institute produzione: EMI Films, Kestrel Films; Experimental Film Fund; durata: 11’ durata: 108’ Il 5 febbraio del 1956, presso il National Janice ha un rapporto conflittuale con la Film Theatre di Londra, veniva proiettato il propria famiglia, ottusa e autoritaria, e, primo programma di film raccolti sotto la dopo essere stata costretta ad abortire, definizione di Free Cinema, precipita in un profondo stato di nevrosi. accompagnato da un manifesto che Incapaci di comprendere le ragioni del esprimeva gli obiettivi del movimento. disagio della figlia, i genitori la affidano Primo fra tutti: nessun film può essere a un ospedale psichiatrico, dove finirà troppo personale, le immagini parlano da per essere sottoposta all’elettroshock. «Il sé. A rivendicare questo approccio diretto caso di Janice è esemplare per quel che

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cinema trevi dicembre

concerne la lotta di un individuo contro il ore 21.00 sistema sociale. Per impedire a un Following (id., 1998) individuo di diventare un sovversivo, di Regia: Christopher Nolan; soggetto e rimettere in discussione tutto un sistema, sceneggiatura: C. Nolan; fotografia: C. la società possiede delle armi feroci. Le Nolan; scenografia: Tristan Martin; due più efficaci sono la famiglia e la musica: David Julyan; montaggio: Gareth psichiatria tradizionale» (Loach). Girato Heal, C. Nolan; interpreti: Jeremy con un stile semi-documentaristico che Theobald, Alex Haw, Lucy Russell, John ne amplifica la forza polemica, Family Nolan, Dick Bradsell, Gillian El-Kadi; Life è uno dei film più duri origine: Gran Bretagna; produzione: Next (emotivamente e politicamente) del Wave Films; durata: 69’ regista, nonché tra i suoi più riusciti in Per ritrovare l’ispirazione, uno scrittore assoluto. inizia a pedinare delle persone scelte a Copia proveniente da Cineteca Griffith caso per le strade di Londra. Il gioco si fa serio quando incontra un ladro ore 19.00 professionista che lo introduce nel mondo Irina Palm (id., 2007) del crimine, il cui fascino cede presto il Regia: Sam Garbarski; soggetto e passo a una spirale di violenza. Ancora sceneggiatura: Martin Herron, Philippe lontano dai fasti hollywoodiani di Batman Blasband, S. Garbarski; fotografia: Begins e Inception, Nolan dirige il suo Christophe Beaucarne; scenografia: primo lungometraggio con un budget Véronique Sacrez; costumi: Anushia minimo, girando in 16mm e lavorando nei Nieradzik; musica: Ghinzu, Philippe weekend con un cast formato per lo più da Malempré; montaggio: Ludo Troch; amici. Il risultato, un noir ricco di interpreti: Marianne Faithfull, Miki atmosfera, riuscì comunque a Manojlovic, Kevin Bishop, Siobhan impressionare la critica e i festival Hewlett, Dorka Gryllus, Jenny Agutter; internazionali, anche grazie a quella scelta origine: Belgio/Gran di un montaggio non cronologico che Bretagna/Germania/Francia; produzione: diverrà uno dei segni distintivi del regista, Entre Chien et Loup; durata: 103’ lanciandolo definitivamente con il Maggie è una tranquilla signora dei successivo Memento. sobborghi che si trova in un disperato Copia proveniente da Cineteca di bisogno di denaro per le cure mediche del Bologna nipotino. Quando a offrirle un lavoro è il Introduce il film Adriano Ercolani proprietario di un locale sexy di Soho, Maggie non può tirarsi indietro, e dopo giovedì 16 l’imbarazzo iniziale finisce per trasformarsi ore 17.00 nella mitica “Irina Palm”, donna dalle mani Belle speranze (High Hopes, 1988) d’oro per cui i clienti fanno la fila… Regia: Mike Leigh; soggetto e Commedia di culto, tenera e irriverente, sceneggiatura: M. Leigh; fotografia: Roger che deve gran parte della sua riuscita alla Pratt; scenografia: Diana Charnley; protagonista, Marianne Faithfull, già icona costumi: Lindy Hemming; musica: Andrew musicale della Swinging London, poi Dickson; montaggio: Jon Gregory; artista dalle mille vite, sempre nel segno interpreti: Philip Davis, Ruth Sheen, Edna della trasgressione e dell’anticonformismo. Doré, Philip Jackson, Heather Tobias, Nei panni del proprietario del locale Lesley Manville; origine: Gran Bretagna; ritroviamo uno degli attori feticcio di produzione: British Screen Productions, Kusturica, Miki Manojlovic. Channel Four Films, Portman Productions; Copia proveniente da Teodora Film durata: 112’ Distribuzione - Versione originale con i L’amore (e la politica) ai tempi della sottotitoli in italiano Thatcher: Cyril e Shirley sono una coppia di

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socialisti vecchio stile, alle prese con i celebri immagini della città bombardata piccoli problemi quotidiani, nonché con la girate a colori da Rosie Newman. sorella di lei, casalinga sposata a un rozzo Per gentile concessione di British Film commerciante che la tradisce Institute e Independent Cinema Office regolarmente, e con i nuovi vicini yuppies. (Londra) Senza dimenticare una vecchia madre Versione originale con i sottotitoli in conservatrice sempre più bisognosa di italiano - Anteprima italiana cure... «I miei film trattano in realtà di cose come il lavoro, la sopravvivenza, avere un ore 21.00 genitore anziano, se è una buona idea London Can Take It (1940) avere dei bambini, di problemi di cui tutti Regia: Humphrey Jennings, Harry Watt; si preoccupano. L’elemento di classe è sceneggiatura e voce fuori campo: presente semplicemente in quanto sono Quentin Reynolds; fotografia: Jonah film inglesi» (Leigh). Dietro un tono Jones; montaggio: Jack Lee, Stewart apparente di commedia, il regista riesce McAllister; origine: Gran Bretagna; come pochi a raccontare il profondo produzione: GPO Film Unit; durata: 9’ disagio sociale dell’Inghilterra degli anni Nel settembre del 1940 iniziava il Blitz di Ottanta, con rabbia e tenerezza. Londra: la Germania nazista bombardò la Copia proveniente da Cineteca Lucana città per 76 notti consecutive, continuando fino al maggio dell’anno ore 19.00 successivo e provocando un tragico The Big Smoke: Films From A bilancio di migliaia di vittime e di edifici Lost London (1896-1945) (2009) distrutti. Nella ricorrenza del 70° Documentario antologico a cura di BFI anniversario dell’evento, viene proposto un National Archive, London’s Screen programma speciale che inizia con London Archives, Imperial War Museum Can Take It, uno dei titoli più famosi (all’interno del progetto The Story of prodotti dalla GPO Film Unit, la divisione London, promosso dall’Ufficio del Sindaco cinematografica delle poste inglesi diretta di Londra); musica: James Pearson, Ronnie per anni dal leggendario documentarista Scott’s All Stars; distribuzione John Grierson. Vi lavorarono registi internazionale: Independent Cinema eccellenti come Alberto Cavalcanti, Paul Office; durata: 90’ Rotha, Len Lye e lo stesso Humphrey Big Smoke è uno dei tanti nomignoli di Jennings, che firma con Harry Watt questo Londra, protagonista assoluta di breve e straordinario film di propaganda a quest’opera soprendente e di inestimabile sostegno della resistenza della valore: una cavalcata attraverso 50 anni di popolazione contro i bombardamenti. storia della città grazie al recupero di Copia proveniente da British Film filmati rari e curiosi, pescati nei maggiori Institute - Versione originale archivi cittadini e capaci di restituire una Londra che ormai non esiste più. Si parte a seguire dagli albori del cinema (nel 1896, quando Anni ’40 (Hope and Glory, 1987) ancora era regina Vittoria) con le Regia: John Boorman; soggetto e immagini del Blackfriars Bridge girate da sceneggiatura: J. Boorman; fotografia: uno dei pionieri britannici della settima Philippe Rousselot; scenografia: Anthony arte, Robert Paul, e si arriva fino alle Pratt; costumi: Shirley Russell; musica: immagini amatoriali girate da un soldato Peter Martin; montaggio: Ian Crafford; americano durante i festeggiamenti per la interpreti: Sebastian Rice-Edwards, fine della Seconda Guerra Mondiale. Tra le Geraldine Muir, Sarah Miles, David Hayman, tante chicche incluse nel film, vale la pena Sammi Davis, Derrick O’Connor; origine: menzionare l’esilarante corto Gran Bretagna/Usa; produzione: Columbia fantascientifico The Fugitive Futurist e le Pictures Corporation; durata: 113’

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La dichiarazione di guerra del 1940, l’inizio disincantato, con un ritmo perfetto e una dei bombardamenti su Londra, le discese magnifica fotografia notturna, che sfrutta notturne nei rifugi, il razionamento, gli al meglio la scelta, all’epoca incendi: la Seconda Guerra Mondiale rivive controcorrente, di girare tutti gli esterni attraverso gli occhi del piccolo Bill, che per le strade delle città. non ne percepisce il dramma quanto Versione originale con i sottotitoli in piuttosto la grande opportunità di nuove e italiano eccitanti avventure. D’altra parte, quale bambino non sarebbe felice di trovare una ore 19.00 mattina la scuola distrutta dalle bombe? Nice Time (1957) Al patriottismo di London Can Take It Regia: Alain Tanner, Claude Goretta; viene affiancata questa rievocazione soggetto e sceneggiatura: A. Tanner, C. ironica e impertinente degli anni della Goretta; fotografia: John Fletcher; musica: guerra, che pur descrivendone appieno il Pete Ashton Quintet; origine: Gran dramma, si avvale di una leggerezza dello Bretagna, produzione: British Film Institute sguardo di valore inestimabile. Attingendo Experimental Film Fund; durata: 17’ ai propri ricordi personali, Boorman gira una delle sue opere migliori, purtroppo a seguire poco conosciuta in Italia (malgrado le otto Every Day Except Christmas candidature agli Oscar dell’epoca) e (1957) assolutamente da riscoprire. Regia: Lindsay Anderson; soggetto e sceneggiatura: L. Anderson; fotografia: venerdì 17 Walter Lassally; montaggio: John Fletcher; ore 17.00 musica: Daniele Paris; interpreti: Alun Night and the City (I trafficanti Owen (narratore); origine: Gran Bretagna, della notte, 1950) produzione: Graphic Films, Ford Motor Regia: Jules Dassin; soggetto: dal Company; durata: 40’ romanzo omonimo di Gerald Kersh; sceneggiatura: Jo Eisinger; fotografia: a seguire Max Greene; scenografia: C.P. Norman; We Are the Lambeth Boys (1959) costumi: Oleg Cassini; musica: Franz Regia: Karel Reisz; fotografia: Walter Waxman; montaggio: Nick DeMaggio; Lassally; montaggio: John Fletcher; interpreti: Richard Widmark, Gene Tierney, musica: John Dankworth; interpreti: John Googie Withers, Hugh Marlowe, Francis L. Rollason (narratore); origine: Gran Sullivan, Herbert Lom; origine: Gran Bretagna, produzione: Graphic Films, Ford Bretagna; produzione: Twentieth Century- Motor Company; durata: 52’ Fox Productions; durata: 96’ Tra i titoli presentati nel corso degli anni Harry Fabian vive di sotterfugi nel giro Cinquanta all’interno dei celebri delle scommesse londinese, sognando la programmi del Free Cinema al National grande occasione. Questa gli arriva nelle Film Theatre, spiccano questi tre film diretti fattezze di un giovane wrestler di cui dalla coppia Tanner e Goretta e da due dei riesce a diventare promotore, fondatori del movimento, Anderson e Reisz. programmando l’incontro dell’anno. La I primi due, provenienti dalla Svizzera, malavita organizzata, però, gli mette riuscirono a ottenere 240 sterline dal BFI subito i bastoni fra le ruote, per un breve film dedicato al sabato sera di costringendolo a una drammatica fuga. Piccadilly Circus, ispirandosi, oltre che Dopo aver rivoluzionato il noir con Città all’estetica del Free Cinema, all’À Propos de nuda, Dassin si sposta da New York a Nice di Vigo, e iniziando entrambi una Londra (anche perché prossimo a finire lunga carriera che dura tuttora. Anderson nella lista nera del Maccartismo) e firma dedica un’opera più matura al leggendario uno dei suoi film migliori: teso, mercato di Covent Garden, aperto “tutti i

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Richard Burton e Claire Bloom in Look Back in Anger. Fotogramma

giorni fuorché a Natale”: il risultato è un Bloom, Mary Ure, Edith Evans, Gary capolavoro di quella poesia del quotidiano Raymond, Donald Pleasence; origine: Gran cara al regista, che ottenne grandi riscontri Bretagna; produzione: Orion, Woodfall internazionali, anche alla Mostra di Film Productions; durata: 98’ Venezia. Prodotto come quest’ultimo grazie Jimmy gestisce un banco al mercato e alla sponsorizzazione della Ford Motor Company, We Are the Lambeth Boys è impiega il tempo libero come trombettista infine il ritratto di un gruppo di teenagers jazz. Irrequieto e facile agli scoppi d’ira, dell’Alford House Youth Club, pedinati nella litiga spesso con la moglie Alison, che, vita di tutti i giorni, tra speranze, rimasta incinta, sceglie infine di frustrazioni e momenti di svago. Dopo il abbandonarlo. Jimmy si consola con successo del film, Reisz potrà esordire nel l’amica di lei, Helena, la cui presenza lungometraggio con uno dei suoi titoli più aveva contribuito alla rottura tra i due, ma amati, Sabato sera domenica mattina. finirà per tornare sui suoi passi. Primo Copie provenienti da British Film Institute - Versioni originali con i lungometraggio del Free Cinema ad avere sottotitoli in italiano una distribuzione regolare, il film riprende Introduce i film Carla Vestroni la pièce Ricorda con rabbia di John Osborne, allestita tre anni prima dallo ore 21.15 stesso Richardson, e segna l’arrivo sullo I giovani arrabbiati (Look Back in schermo delle idee degli “angry young Anger, 1959) men” e della poetica del “kitchen-sink”, Regia: Tony Richardson; soggetto: dalla quel realismo carico di indignazione che pièce Look Back in Anger di John Osborne; sparigliò la cultura inglese dell’epoca. sceneggiatura: , J. Osborne; fotografia: Oswald Morris; scenografia: Richard Burton era allora già una star a Peter Glazier; costumi: Jocelyn Rickards; Hollywood e contribuisce al film con una musica: Chris Barber; montaggio: Richard prova di straordinaria durezza e intensità. Best; interpreti: Richard Burton, Claire Vietato ai minori di anni 16

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bionde. Quando a casa dei signori Bunting sabato 18 si presenta un nuovo inquilino dall’aria ore 17.00 misteriosa, la figlia Daisy e il suo fidanzato, …E la terra prese fuoco (The Day ispettore di Scotland Yard, iniziano a the Earth Caught Fire, 1961) sospettare che sia proprio lui l’autore degli Regia: Val Guest; soggetto e omicidi. Ma le cose non stanno affatto sceneggiatura: Wolf Mankowitz, V. Guest; come sembrano. Considerato il primo fotografia: Harry Waxman; scenografia: capolavoro di Hitchcock e uno dei suoi film Scott Slimon; costumi: Beatrice Dawson; più riusciti del periodo inglese, Il musica: Stanley Black; montaggio: Bill pensionante è una fucina di invenzioni Lenny; interpreti: Janet Munro, Leo McKern, Edward Judd, Michael Goodliffe, visive che hanno mantenuto intatto il loro Bernard Braden, Reginald Beckwith; fascino, anche grazie al ritratto avvolgente origine: Gran Bretagna; produzione: Pax di una Londra presentata in tutto il suo Films; durata: 98’ potenziale oscuro. Una curiosità: fu il primo La Terra è in pericolo a causa degli film di Hitchcock firmato con una sua esperimenti nucleari di russi e americani: apparizione, secondo una trovata che uscita dalla sua orbita, inizia ad diventerà un leggendario marchio di avvicinarsi al Sole e l’unico modo per fabbrica di tutta la filmografia successiva. salvarla è una nuova esplosione che Versione originale con i sottotitoli in rimetta il pianeta nella giusta traiettoria. italiano Tra gli attacchi di panico della popolazione, l’incertezza dei governi e i ore 21.00 disastri naturali che si susseguono, a Blow-up (id., 1966) raccontare la storia è il giornalista Regia: Michelangelo Antonioni; soggetto: londinese Peter Stenning, sempre più M. Antonioni, dal racconto Las babas del disilluso sul futuro dell’umanità. Divenuto diablo di Julio Cortazar; sceneggiatura: M. celebre con la serie di Quatermass, Antonioni, Tonino Guerra; dialoghi inglesi: prodotta dalla Hammer, Val Guest gira un Edward Bond; fotografia: Carlo Di Palma; gioiello di fantascienza apocalittica, per scenografia: Assheton Gorton; costumi: certi versi sinistramente premonitore (il Jocelyn Rickards; musica: Herbie Hancock; surriscaldamento climatico), per altri montaggio: Frank Clarke; interpreti: David calato in pieno nelle ossessioni della Hemmings, Vanessa Redgrave, Sarah guerra fredda. Ancora godibilissimo, anche Miles, John Castle, Jane Birkin, Veruschka negli ingenui (ma efficaci) effetti speciali. von Lehndorff; origine: Gran Copia proveniente da Cineteca Griffith Bretagna/Italia/Usa; produzione: Bridge Films; durata: 111’ ore 19.00 Un fotografo londinese di moda crede di The Lodger: A Story of the scoprire, ingrandendo una foto scattata London Fog (Il pensionante, 1926) per caso in un parco, il cadavere di un Regia: Alfred Hitchcock; soggetto: dal uomo e una mano che impugna una romanzo The Lodger di Marie Belloc pistola. È avvenuto davvero un omicidio? Lowndes; sceneggiatura: Eliot Stannard; Quanto è labile il confine tra realtà e fotografia: Gaetano di Ventimiglia; illusione? «Il mio problema per Blow-up scenografia: C. Wilfred Arnold, Bertram era quello di ricreare la realtà in una forma Evans; montaggio: Ivor Montagu; astratta. Io volevo mettere in discussione interpreti: Ivor Novello, Marie Ault, Arthur “il reale presente”: questo è un punto Chesney, June Howard Tripp, Malcolm essenziale dell’aspetto visivo del film Keen; origine: Gran Bretagna; produzione: considerato che uno dei temi principali Gainsborough Pictures; durata: 80’ (20fps) della pellicola è: vedere o non vedere il Londra è in preda al terrore per le gesta di giusto valore delle cose» (Antonioni). un assassino seriale che uccide solo ragazze Capolavoro del regista, tra i pochi capaci

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Blow-up. Fotogramma

di tenere insieme una complessa famoso. «È l’episodio inglese del film quello riflessione filosofica e un apparato formale che del trittico apparve allora, e risulta estremamente seducente, amplificato tuttora, il più compiuto e il più denso (...). Il dall’ambientazione negli eccessi (stilistici, protagonista si collega, indirettamente, sessuali, musicali) della Swinging London. all’Edmund del rosselliniano Germania Palma d’Oro al Festival di Cannes. anno zero: Aubrey è un Edmund Per gentile concessione di Hollywood sopravvissuto alle rovine che lo Classics - Copia proveniente da British circondano. Ma se le porta dentro come un Film Institute paesaggio distrutto per sempre, che Versione originale con i sottotitoli in sopravvive soltanto all’insegna della italiano - Vietato ai minori di anni 14 distruzione: e pratica, con ormai rassegnato cinismo, la crudeltà del mondo a seguire di cui è prodotto e della storia di cui è I vinti (Episodio inglese, 1952) figlio» (Miccichè). Regia: Michelangelo Antonioni; soggetto: Versione originale con i sottotitoli in M. Antonioni, Suso Cecchi D’Amico, Diego italiano Fabbri, Turi Vasile; sceneggiatura: S. Cecchi D’Amico, M. Antonioni, D. Fabbri, T. domenica 19 Vasile, Giorgio Bassani, Roger Nimier; ore 17.00 fotografia: Enzo Serafin; scenografia: Idolo infranto (The Fallen Idol, 1948) Gianni Polidori, Roland Berthon; musica: Regia: Carol Reed; soggetto: dal racconto Giovanni Fusco; montaggio: Eraldo Da di Graham Greene The Basement Room; Roma; interpreti dell’episodio inglese: sceneggiatura: G. Greene, Lesley Storm, Peter Reylonds, Patrick Barr, Fay Compton, William Templeton; fotografia: Georges Eileen Moore; origine: Italia; produzione: Périnal; scenografia: Vincent Korda, James Film Costellazione; durata: 37’ Sawyer; musica: William Alwyn; Ispirato a una storia vera, l’episodio montaggio: Oswald Hafenrichter; inglese de I vinti ha per protagonista interpreti: Ralph Richardson, Michèle Aubrey, un giovane aspirante scrittore Morgan, Sonia Dresdel, Bobby Henrey, capace di uccidere una donna pur di Denis O’Dea, Jack Hawkins; origine: Gran vendere la storia a un giornale e diventare Bretagna; produzione: London Film

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Productions; durata: 95’ Deneuve è perfetta nel ruolo della Philippe, giovane figlio di un diplomatico, protagonista. Orso d’Argento al Festival di nutre una devozione sconfinata per il Berlino. maggiordomo Baines, che ricambia Copia proveniente da Lab80 - Versione volentieri l’affetto del ragazzo. Quello che originale con i sottotitoli in italiano Philippe non sa è che Baines ha Vietato ai minori di anni 18 un’amante, Julie, ed è in procinto di separarsi dalla moglie, anche lei impiegata ore 21.00 all’ambasciata. Quando quest’ultima Ipcress (The Ipcress File, 1965) rimane uccisa e la polizia inizia a Regia: Sidney J. Furie; soggetto: dal sospettare di Baines, Philippe si ritrova romanzo omonimo di Len Deighton; nella scomoda posizione di testimone. sceneggiatura: W.H. Canaway, James Tratto da un racconto di Graham Greene, Doran; fotografia: Otto Heller; qui anche sceneggiatore, è uno dei film più scenografia: Ken Adam; costumi: Muriel celebri di Carol Reed, capace di costruire Dickson; musica: John Barry; montaggio: con pochi elementi una fortissima Peter R. Hunt; interpreti: Michael Caine, tensione psicologica e avvincere lo Nigel Green, Guy Doleman, Sue Lloyd, spettatore dall’inizio alla fine. Come per la Gordon Jackson, Aubrey Richards; origine: Vienna de Il terzo uomo, altro titolo Gran Bretagna; produzione: The Rank indimenticabile del regista, le immagini Organisation; durata: 109’ notturne di Londra, in un bianco e nero Agente del controspionaggio inglese, Harry scolpito, lasciano il segno. Palmer vede affidarsi una delicata missione che coinvolge la scomparsa di ore 19.00 uno scienziato, finito oltre la cortina di Repulsion (id., 1965) ferro. Rapito egli stesso da Regia: Roman Polanski; soggetto e un’organizzazione criminale, viene sceneggiatura: R. Polanski, Gérard Brach; sottoposto al lavaggio del cervello, ma fotografia: Gilbert Taylor; scenografia: riuscirà comunque a far luce su un Seamus Flannery; musica: Chico complesso caso di doppio gioco. Primo di Hamilton; montaggio: Alastair McIntyre; una serie di tre film con protagonista la interpreti: Catherine Deneuve, Ian Hendry, spia inventata dallo scrittore Len John Fraser, Yvonne Furneaux, Patrick Deighton: ironico, insubordinato e Wymark, Renee Houston; origine: Gran donnaiolo, l’agente Palmer è incarnato con Bretagna; produzione: Compton Films; humour e perfetto aplomb da Michael durata: 105’ Caine, in uno dei ruoli che lo hanno reso Carol vive a Londra con Hélène, la sorella un’icona della Londra degli anni Sessanta. maggiore, e lavora in un istituto di Rivisto a distanza di anni, Ipcress non può bellezza. Le visite frequenti di Michael, non apparire come alternativa più adulta e l’amante della sorella, accentuano sempre sofisticata ai coevi film di James Bond. più la sua nevrosi e le sue ossessioni legate al sesso, precipitandola in un abisso lunedì 20 allucinatorio che lentamente finirà per chiuso trasformarla in un’assassina. Nel suo primo lungometraggio girato fuori dalla martedì 21 Polonia, Polanski mette in scena un ore 17.00 percorso scioccante nella psiche di una London River (id., 2009) donna disturbata, il cui risultato è un Regia: Rachid Bouchareb; soggetto e thriller visionario che lascia a bocca aperta sceneggiatura: R. Bouchareb, Zoé Galeron, per la sua intensità emotiva e le sue Olivier Lorelle; fotografia: Jérôme molteplici invenzioni espressive. Grazie Alméras; scenografia: Jean-Marc Tran; alla sua bellezza algida e fragile, Catherine costumi: Karine Serrano; musica: Armand

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Amar; montaggio: Yannick Kergoat; capolavoro, capace, con pochi gesti interpreti: Brenda Blethyn, Sotigui perfetti, di commuovere senza retorica, Kouyaté, Francis Magee, Sami Bouajila, raccontando l’eterno smarrimento degli Roschdy Zem, Marc Baylis; origine: Gran esuli e la speranza sempre viva di un nuovo Bretagna/Francia; produzione: 3B senso di appartenenza. Presentato con Productions; durata: 87’ successo nel sesto programma del Free Londra, 7 luglio 2005. Quattro esplosioni Cinema del 1959. provocate da altrettanti attentatori suicidi Copia proveniente da British Film colpiscono il sistema dei trasporti Institute - Versione originale con i cittadino, causando oltre cinquanta morti. sottotitoli in italiano Temendo per la sorte dei rispettivi figli, Elisabeth, una donna di mezza età che vive a seguire in un paesino di campagna, e Ousmane, un Moonlighting (id., 1982) africano trapiantato a Parigi, partono alla Regia: Jerzy Skolimowski; soggetto e volta di Londra. Il destino li farà sceneggiatura: J. Skolimowski; fotografia: incontrare, spingendoli a condividere una Tony Pierce-Roberts; scenografia: Tony drammatica ricerca. Francese di origine Woollard; costumi: Jane Robinson; algerina, Bouchareb intreccia con rara musica: Stanley Myers; montaggio: Barrie sensibilità la storia di due persone Vince; interpreti: Jeremy Irons, Eugene profondamente diverse (una bianca e Lipinski, Jirí Stanislav, Eugeniusz l’altro nero, una cattolica e l’altro Haczkiewicz, Edward Arthur, Denis musulmano), che inevitabilmente si erge Holmes; origine: Gran Bretagna; simbolo della possibilità di un dialogo fra produzione: Michael White Productions; culture distanti. Eccezionale la prova dei durata: 97’ due protagonisti. Tre operai polacchi e il loro caposquadra Proiezione speciale audiocommentata in arrivano a Londra per rimettere a nuovo cuffia per non vedenti e sottotitolata l’appartamento di un ricco compatriota. Le per non udenti scadenze sono rigide e quando in Polonia i In collaborazione con Cinema Senza militari di Jaruzelski decretano la legge Barriere - Copia proveniente da BIM marziale, il caposquadra fa di tutto per Distribuzione nascondere la notizia ai compagni e non interrompere i lavori. Considerato il miglior ore 18.45 film di Skolimowski girato all’estero, Refuge England (1959) Moonlighting (espressione inglese per Regia: Robert Vas; soggetto e indicare il lavoro nero) «è una storia sceneggiatura: Laszlo Marton, R. Vas; semplice, raccontata con ritmo incalzante, fotografia: Walter Lassally, Louis Wolfers; quasi a suspense. Un film amarissimo e montaggio: R. Vas; interpreti: Tibor angoscioso nel fondo, ma con risvolti di un Molnár, Bill Collins, Abdul Hamid Khan, umorismo caustico, un film politico più di Leonard Ryland; origine: Gran Bretagna; tanti altri che affrontano direttamente produzione: British Film Institute problemi politici» (Morandini). Alla critica Experimental Film Fund; durata: 27’ feroce nei confronti del proprio paese, il La storia, di disarmante semplicità, è regista affianca infatti un ritratto senza quella del primo giorno a Londra di un sconti dell’Inghilterra thatcheriana, tra esule ungherese, fuggito dal suo paese razzismo diffuso, abusi quotidiani e dopo la repressione della rivolta del ’56. indifferenza. Tutto quello che ha è un biglietto con un indirizzo incompleto, ma la ricerca alla ore 21.00 fine darà i suoi frutti. Fortemente My Beautiful Laundrette (id., autobiografico (lo stesso regista era un 1985) rifugiato ungherese), il film è un piccolo Regia: Stephen Frears; soggetto e

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Gordon Warnecke e Daniel Day-Lewis in My Beautiful Laundrette. Fotogramma

sceneggiatura: Hanif Kureishi; fotografia: ottenne una candidatura all’Oscar per la Oliver Stapleton; scenografia: Hugo sceneggiatura, vanno ricordati almeno Luczyc-Wyhowski; costumi: Lindy l’interpretazione di un giovane e già Hemming; musica: Ludus Tonalis; grande Daniel Day-Lewis e la regia defilata montaggio: Mick Audsley; interpreti: ma puntuale di Frears. Daniel Day-Lewis, Saeed Jaffrey, Roshan Vietato ai minori di anni 14 Seth, Gordon Warnecke, Derrick Branche, Con un’introduzione di Carla Scura Rita Wolf; origine: Gran Bretagna; (autrice del libro Dove comincia il tempo - produzione: Channel Four Films, SAF La Londra di fine millennio nel cinema e Productions, Working Title Films; durata: nella letteratura) 97’ Nella comunità pakistana di Londra, Omar mercoledì 22 lavora all’autolavaggio dello zio, sognando ore 17.00 di avviare un’attività in proprio. Quando si Barbara il mostro di Londra (Dr presenta l’opportunità di aprire una Jekyll & Sister Hyde, 1971) lavanderia, coinvolge un amico di infanzia, Regia: Roy Ward Baker; soggetto: ispirato Johnny, che diventa suo compagno negli al romanzo The Strange Case of Dr. Jekyll affari e nella vita: l’impresa ha successo, and Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson; ma la coppia dovrà scontrarsi con molti sceneggiatura: Brian Clemens; fotografia: pregiudizi. Girato originariamente in Norman Warwick; scenografia: Robert 16mm per la tv (la leggendaria ), Jones; costumi: Rosemary Burrows; il film venne poi distribuito nelle sale e musica: David Whitaker; montaggio: accolto da un inaspettato successo James Needs; interpreti: Ralph Bates, planetario, diventando una delle opere Martine Beswick, Gerald Sim, Lewis simbolo della cosiddetta British Fiander, Susan Brodrick, Dorothy Alison; Renaissance degli anni Ottanta. Oltre origine: Gran Bretagna; produzione: all’apporto fondamentale di Kureishi, che Hammer Film Productions; durata: 94’

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Rivisitazione ironica e orrorifica del film, quasi dickensiana nella sua crudeltà, celebre romanzo di Robert Louis è fotografata magnificamente dal Stevenson, il film vede il dottor Jekyll veterano Freddie Francis. trasformarsi, grazie alla sua pozione, in una donna bellissima e malvagia, che se ne ore 21.15 va per la città a uccidere fanciulle Un lupo mannaro americano a innocenti per ricavarne gli ormoni Londra (An American Werewolf in necessari a sopravvivere. La produzione London, 1981) Hammer garantisce alla pellicola Regia: John Landis; soggetto e l’eleganza delle ambientazioni e della sceneggiatura: J. Landis; fotografia: fattura, ma a fare la differenza è Robert Paynter; scenografia: Leslie Dilley; l’originalità del gioco delle ambiguità costumi: Deborah Nadoolman; musica: sessuali, ai limiti del kitsch, sapientemente Elmer Bernstein; montaggio: Malcolm alternato ai momenti di tensione. Un Campbell; interpreti: David Naughton, piccolo classico, divertente e paradossale, Jenny Agutter, Griffin Dunne, John da riscoprire. Woodvine, Lila Kaye, Joe Belcher; origine: Copia proveniente da Cineteca Griffith Usa/Gran Bretagna; produzione: American Werewolf Inc., The Guber-Peters Company, ore 19.00 Lyncanthrope Films, PolyGram Filmed The Elephant Man (id., 1980) Entertainment; durata: 97’ Regia: David Lynch; soggetto: dal libro di Due giovani studenti americani, Jack e Frederick Treves The Elephant Man and David, sono in viaggio in Inghilterra e si Other Reminiscences; sceneggiatura: ritrovano di notte in una brughiera desolata. Christopher De Vore, Eric Bergren, D. Un lupo sbrana Jack e ferisce David, che Lynch; fotografia: Freddie Francis; viene ricoverato in un ospedale londinese: la scenografia: Stuart Craig; costumi: guarigione è rapida, ma degli strani sogni Patricia Norris; musica: John Morris; fanno capire al ragazzo che ad aggredirlo montaggio: Anne V. Coates; interpreti: non è stato un lupo, bensì un licantropo, ed Anthony Hopkins, John Hurt, Anne egli stesso è destinato a trasformarsi al Bancroft, John Gielgud, Wendy Hiller, prossimo plenilunio. Uno dei film più amati Freddie Jones; origine: Usa; produzione: di Landis, che trova un equilibrio miracoloso Brooksfilms; durata: 124’ tra horror, commedia e romanticismo Londra 1884. Affetto da una grave (l’amore di David per l’infermiera Alex). Da malattia che ne deforma violentemente il antologia il violentissimo finale a Piccadilly volto, John Merrick è costretto a esibirsi Circus e indimenticabile il make-up come fenomeno da baraccone, finché elaborato da Rick Baker per la sequenza viene salvato da un medico, Frederick della trasformazione, a buon diritto Treves, che prova a reinserirlo nella premiato con l’Oscar. società. Ma ad attendere Merrick sono Copia proveniente da Cineteca di nuove umiliazioni e la consapevolezza Bologna - Vietato ai minori di anni 14 dell’impossibilità di una vita normale. Introduce il film Alberto Farina Anche grazie a otto candidature all’Oscar, The Elephant Man ha avuto il merito di rivelare al mondo il talento di David Lynch, giovedì 23 che, rinunciando solo in parte al carattere ore 17.00 visionario tipico del suo cinema, firma una Tutti per uno (A Hard Day’s Night, parabola straziante sulla diversità, a cui dà 1964) corpo un cast d’eccezione (svettano su Regia: Richard Lester; soggetto e tutti un giovane Anthony Hopkins e un sceneggiatura: Alun Owen; fotografia: irriconoscibile John Hurt nei panny di Gilbert Taylor; scenografia: Ray Simm; Merrick). La Londra che fa da sfondo al costumi: Julie Harris; musica: ;

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cinema trevi dicembre

montaggio: John Jympson; interpreti: quella che probabilmente è stata l’ultima John Lennon, Paul McCartney, George grande rivoluzione del rock. «La Harrison, Ringo Starr, Wilfrid Brambell, rievocazione della nascita del punk sullo Norman Rossington; origine: Gran sfondo di un’Inghilterra povera e già Bretagna; produzione: Maljack “thatcheriana” è struggente, mentre le Productions, Proscenium Films, Walter immagini (inedite) della prima tourneé Shenson Films; durata: 87’ americana dei Pistols sono semplicemente Primo film costruito intorno al fenomeno sconvolgenti. Chi ha amato la musica punk musicale dei Beatles, Tutti per uno adorerà il film; chi sogna di girare, a sua racconta una giornata tipo dei Fab Four in volta, documentari, imparerà come si fa» trasferta a Londra, tra gli inseguimenti (Crespi). delle fan scatenate, i momenti di Copia proveniente da BIM Distribuzione divertimento cameratesco e la - Versione originale con i sottotitoli in registrazione di uno speciale televisivo. Il italiano tutto condito di surreale humour britannico e di canzoni epocali, comprese ore 20.30 Can’t Buy Me Love, And I Love Her, She Quadrophenia (id., 1979) Loves You. Nato come semplice operazione Regia: Franc Roddam; soggetto: dalla rock commerciale, nelle mani di Richard Lester opera Quadrophenia degli Who; e del quartetto di di Liverpool il film si è sceneggiatura: Dave Humphries, Martin trasformato in una miniera di Stellman, Franc Roddam; fotografia: Brian sperimentazioni formali che lo collocano Tufano; scenografia: Simon Holland; tra gli esiti più alti del cinema delle nuove costumi: Joyce Stoneman; musica: The onde degli anni Sessanta, rendendolo Who; montaggio: Sean Barton, Mike altresì una pietra miliare nella storia dei Taylor; interpreti: Phil Daniels, Leslie Ash, video-clip e della musica filmata (o Philip Davis, Mark Wingett, Sting, Ray meglio, come ebbe a dire in tutta serietà Winstone; origine: Gran Bretagna; Andrew Sarris, «il Quarto potere del produzione: The Who Films; durata: 117’ musical da juke-box»). Londra 1964. Con i loro vestiti eleganti, gli scooter italiani d’ordinanza e un infaticabile ore 18.45 spirito di ribellione, Jimmy e i suoi amici The Filth and the Fury (Sex Pistols sono orgogliosi di essere Mods, in perenne - Oscenità e furore, 2000) conflitto con i rivali Rockers, acconciati Regia: Julien Temple; sceneggiatura: J. come i teddy boys americani degli anni Temple; musica: The Sex Pistols; Cinquanta. Tra feste, ragazze, droghe e montaggio: Niven Howie; interpreti: The scontri di ogni tipo, le due bande arrivano a Sex Pistols, Malcolm McLaren, David fronteggiarsi nella “battaglia di Brighton”, Bowie, Alice Cooper, Brian Ferry, Sting; che in qualche modo segnerà per Jimmy il origine: Gran Bretagna/Usa; produzione: passaggio all’età adulta. Basato sull’album FilmFour, Jersey Shore, Nitrate Film, The omonimo degli Who (qui anche produttori) e Sex Pistols Residuals; durata: 108’ meno conosciuto del Tommy di Ken Russell, Vent’anni dopo The Great Rock ’n’ Roll Quadrophenia è una rievocazione nostalgica Swindle, Temple torna a occuparsi dei Sex e ironica al tempo stesso di un periodo Pistols capovolgendo il punto di vista elettrizzante della cultura pop inglese, in cui sull’epopea del più celebre gruppo punk del l’amore per la musica si legava a un vero e mondo: a raccontare i fatti non è più il proprio stile di vita. Le location londinesi controverso manager Malcolm McLaren, ruotano intorno al quartiere di Shepherd’s ma il leader Johnny Rotten e i suoi Bush, culla storica del movimento Mod fin compagni, che restituiscono alla storia dai primi vagiti degli anni Cinquanta. della band tutto il suo devastante impatto Copia proveniente da Cineteca Griffith sociale e musicale, nonché il suo ruolo in Introduce il film Giona A. Nazzaro

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Si è aperta a novembre e continuerà fino a febbraio una grande retrospettiva in omaggio al maestro Bernardo Bertolucci: l’evento, realizzato come XIII edizione de Lo sguardo dei Maestri, è promosso dalla Cineteca del Friuli, dal Centro Espressioni Cinematografiche e da Cinemazero in collaborazione con la Cineteca Nazionale ed è itinerante, toccando le città di Pordenone, Udine e Trieste. La retrospettiva, che intende coprire tutta la lunga carriera di Bertolucci, presenta anche alcune opere restaurate o ristampate dalla Cineteca Nazionale, come Il conformista (1970) e le quattro nuovissime copie di Partner (1968), Ultimo tango a Parigi (1972), Novecento (1976) e La tragedia di un uomo ridicolo (1981). La Cineteca Nazionale collabora inoltre alla consueta rassegna annuale consacrata al cinema italiano dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza: questa edizione della rassegna, dedicata ai film del 1963, si svolge al Cinema Massimo di Torino, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. I film messi a disposi- zione dalla Cineteca sono: I basilischi di Lina Wertmüller, I fidanzati di Ermanno Olmi, I fuorilegge del matrimonio di Paolo e Vittorio Taviani, La rabbia di Pier Paolo Pasolini e Giovanni Guareschi, La ragazza di Bube di Luigi Comencini, Ro.Go.Pa.G. di Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti e I mostri di Dino Risi. Sempre a Torino, ricordiamo la collaborazione della Cineteca Nazionale con il Sottodiciotto Film Festival in programma dal 9 al 18 dicembre, con i due corti Pulcinella, cetrulo di Acerra e L’ultimo sciuscià e un omaggio a Davide Ferrario (La fine della notte, Tutti giù per terra). Continua invece a Roma, presso il Goethe Institut - Centro Culturale Tedesco, la ras- segna Dive! Da Marlene alle nuove protagoniste del cinema tedesco, con la quale la Cineteca collabora nel mese di dicembre mettendo a disposizione la copia del film Fantasma d’amore di Dino Risi, con Romy Schneider e Marcello Mastroianni.

Per quanto riguarda la collaborazione della Cineteca Nazionale con eventi culturali all’estero, segnaliamo in particolare la proiezione della copia restaurata con sottoti- toli francesi del film Roma città aperta di Roberto Rossellini alla Cinémathèque Française di Parigi, il 6 dicembre: l’evento, promosso dall’Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e con il plauso della Direzione Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, prevede un incontro al cinema Le Balzac, con i film del Festival di Roma e i film proposti dall’UNEFA e presentati agli esercen- ti francesi, per finire con la serata dedicata appunto a Roma città aperta alla Cinémathèque Française, alla presenza di Enrico Magrelli, Conservatore della Cineteca Nazionale. Sempre all’estero, a Berlino, è prevista inoltre una rassegna in omaggio a Nanni Moretti, curata dall’Istituto Italiano di Cultura presso il Cinema Arsenal, per il quale la Cineteca mette a disposizione i film Ecce Bombo e Sogni d’oro di Moretti e Il por- taborse di Daniele Luchetti, nel quale Moretti compare come attore.

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Indovinate il film...

Il primo che chiamerà la redazione indicando l’esatto titolo del film dal quale è tratto il fotogramma avrà 1 ingresso omaggio per 2 persone (tel. 06/72294301 - 06/72294389)

novembre: Gli arcangeli di Enzo Battaglia, 1963

Centro Sperimentale di Cinematografia Presidente Francesco Alberoni • Direttore Generale Marcello Foti • Cineteca Nazionale Conservatore Enrico Magrelli • DIFFUSIONE CULTURALE/CINEMA TREVI Laura Argento (responsabile) Maria Coletti, Juan F. Del Valle, Annamaria Licciardello Domenico Monetti e Luca Pallanch (programmazione) Silvia Tarquini (comunicazione), Susanna Zirizzotti, Valentina Contessi (ufficio stampa) Simonetta Quatrini e Mario Valentini (revisione e movimento copie) CINEMA TREVI Laura Bartoletti (direzione sala) • Barbara Pullerà, Christian Saccoccio e Giorgio Simoni (proiezioni) AFFARI GENERALI Flavia Morabito (responsabile) • FOTOTECA Antonella Felicioni, Rosalba Ilari (responsabili), Gian Paolo Falso, Ennio Lucciola, Massimo Tucceri (digitalizzazione immagini) Divisione Editoria Direttore Gabriele Antinolfi • Romana Nuzzo e Lorena Canulli (grafica) dicembre programma ok:Layout 1 18-11-2010 14:25 Pagina 36

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CINEMA TREVI - CINETECA NAZIONALE Roma, vicolo del Puttarello, 25 tel. 06 6781206 per informazioni: 06 72294301 • [email protected] www.fondazionecsc.it

INGRESSO: Interi € 4,00; Ridotti € 3,00; Studenti € 3,00; Abbonamento per 10 spettacoli € 20,00