Per Ignazio Santo: apparati e committenza gesuitica in Sicilia tra tardo Rinascimento e Barocco For Ignazio Santo: apparatus and Jesuit patronage in Sicily between the late Renaissance and Baroque Lucia Trigilia Università di Catania, Italia
[email protected] ORCID: 0000-0002-7231-2762 Resumen Abstract Mentre era ancora vivente Ignazio di Loyola, fon- When Saint Ignatius of Loyola —founder of the re- datore dell’ordine, i gesuiti si stabilirono in Sicilia ligious order— was still alive, the Jesuits settled in numerose città: Messina (1548), Palermo down in several Sicilian cities, such as Messina (1550), Monreale (1553), Siracusa (1554), Bivona (1548), Palermo (1550), Monreale (1553), Siracusa (1555) e infine a Catania (1556). La prima genera- (1554), Bivona (1555) and eventually Catania zione di gesuiti che approdò nell’isola proveniva (1556). The first generation of Jesuits came from dalla Germania, dalla Spagna (in particolare dalla Germany, Spain (from Navarre in particular), Navarra), dalla Francia, dal Belgio e da Roma. Si France, Belgium, and from Rome. It was a cos- trattava di una comunità cosmopolita, veicolo di mopolitan community that used to preach against predicazione contro il protestantesimo e di un Protestantism and was convinced that art had to sentire l’arte al servizio della fede. Le immanca- be at the service of religious faith. The frequent bili feste in onore del fondatore dell’ordine, a par- celebrations in honour of the founder, following tire dagli anni di canonizzazione, costituiscono his canonization, represented an interpretation un’utile chiave di lettura della sensibilità barocca of artistic sensitivity during the Baroque age, and e consentono di seguire le vicende del cantiere offer a chance to know about the diverse activi- operoso in cui ciascuna chiesa si trasforma.