Andrea Chenier, appunti di ricerca e note di Mario Mainino Andrea Chénier è un' lirica in quattro quadri di Umberto Giordano su libretto di Luigi Illica. Dramma di ambiente storico ispirato alla vita del poeta francese André Chénier, all'epoca della rivoluzione francese, è la più famosa opera lirica di Giordano. Il personaggio di Carlo Gérard è ispirato al rivoluzionario Jean-Lambert Tallien. Il 28 marzo 1896 avvenne la prima assoluta al Teatro alla Scala di Milano diretta da Rodolfo Ferrari, con Giuseppe Borgatti, che sostituì il tenore designato Alfonso Garulli, anche se era in un periodo non positivo, ma, anche grazie al Evelina Carrera ed al baritono Mario Sammarco, il successo fu trionfale. Il soggetto è ricavato da un romanzo di Joseph Méry, imitatore di Dumas e di Sue. “Romanzo popolare intriso di avventure e lacrime, insaporite da melodie appassionate e cantabili … Ogni atto finisce con un colpo di scena da rovesciare nel successivo … Tocca alla musica colorire e riscaldare la materia in modo che lo spettatore, sommerso dall’onda melodica, digerisca le assurdità storiche e letterarie. In quest'ottica L'opera è addirittura perfetta con le arie che esplodono nei momenti culminanti e il grande duetto finale, affidato al canto spiegato e dalla più suadente delle melodie. Tanto perfetta da sopravvivere Nel cuore dei meloni che, a torto o a ragione, preferiscono il fumetto musicale fatto in casa. ” Rubens Tedeschi 1955 Maddalena = 1960-01-08 Mario Del Monaco (Franco Corelli), , Ettore Bastianini, G.Gavazzeni 1982-12-23 Josè Carreras, Anna Tomova Sintow, Piero Cappuccilli, Riccardo Chailly “José Carreras, il tenore spagnolo che tutti aspettavano in questa situazione vocale difficilissima, è stato semplicemente superbo egli ha cantato con un impeto, una bellezza di voce, una tensione di fraseggio che hanno dato respiro ed anima musicale alle parole dello sfortunato poeta” Duilio Couir Corriere della Sera

L’AUTORE Umberto Giordano (Foggia, 28 agosto 1867 – Milano, 12 novembre 1948) Studiò con Paolo Serrao al conservatorio di Napoli e la sua prima opera - Marina - fu scritta per una competizione promossa, nel 1888, dalla Casa Editrice Sonzogno per la migliore opera di un atto che venne vinta da Pietro Mascagni con la Cavalleria Rusticana. Un concorso voluto da Edoardo Sonzogno aperto a tutti i giovani compositori italiani che non avevano ancora fatto rappresentare una loro opera. In tutto, furono esaminate settantatré opere e il 5 marzo 1890 la giuria selezionò le tre opere da rappresentare a Roma: Labilia di Nicola Spinelli, Rudello di Vincenzo Ferroni, e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. A Foggia, sua città natale,sono dedicate al musicista il Conservatorio di Musica, il Teatro Comunale ed una piazza. Quest'ultima è stata a lui dedicata nel 1961 previo trasferimento del Monumento ai Caduti in Piazza Italia e collocazione di un gruppo statuario rappresentante l'artista e i personaggi delle sue principali opere liriche. Umberto Giordano è tumulato al Cimitero Monumentale di Milano, nella tomba 723-724 del Circondante di Ponente, e il suo nome ha meritato l'iscrizione al Famedio del medesimo cimitero. Sara Giordano, moglie dell'autore, ricorda che questo capolavoro ha corso il rischio di non essere mai rappresentato, perché quando l'editore Edoardo Sonzogno ed in mano lo spartito lo sottopone all'esame di un maestro, si fa per dire, di sua fiducia, Amintore Galli, che diede un giudizio totalmente negativo. Per buona sorte intervenne successivamente Pietro Mascagni, che già ne aveva ascoltati alcuni pezzi, lui si fece garante per il giovane collega, così l’opera potè debuttare alla Scala con protagonista il tenore Giuseppe Borgatti.

CONTEMPORANEI, PRECEDENTI e SUCCESSORI I PERSONAGGI

Andrea Chénier, 32enne poeta (tenore) ha ben tre arie da solista, più i due duetti con Maddalena Carlo Gérard, cameriere, poi rivoluzionario (baritono) prima ardente libertario, poi sordido profittatore del potere rivoluzionario, infine nobile difensore del poeta che egli stesso aveva in precedenza sfidato e accusato. La contessa di Coigny (mezzosoprano) Maddalena di Coigny, sua figlia (soprano) Bersi, serva mulatta, poi “Meravigliosa” (mezzosoprano) Roucher (basso), amico del poeta, invano cerca di convincerlo a fuggire Mathieu, detto Populus, sanculotto (baritono) Madelon, povera cieca (mezzosoprano) ha già perso i figli e dona pure il nipote Un Incredibile, spia della Rivoluzione (tenore) insinuante e maligno Pietro Fléville, romanziere pensionato del re (basso) L'abate poeta (tenore), uno dei tanti religiosi per opportunità più che per vocazione Schmidt, carceriere a San Lazzaro (basso) Il maestro di casa (basso) Dumas, presidente del Tribunale di salute pubblica (basso) farà sua la denuncia di Gerard Fouquier Tinville, accusatore pubblico (basso) Dame, signori, abati, lacchè, staffieri, conduttori di slitte, ungheri volanti, musici, servi, paggi, valletti, pastorelli, straccioni, borghesi, sanculotti, carmagnole, guardie nazionali, soldati della Repubblica, gendarmi, mercatine, pescivendole, calzettaie, venditrici ambulanti, Meravigliose, Incredibili, rappresentanti della Nazione, giudici, giurati, prigionieri, condannati, ragazzi strilloni, un maestro di musica, Alberto Roger, Filandro Fiorinelli, Orazio Coclite, un bambino, un cancelliere, il vecchio Gérard, Robespierre, Couthon, Barras, un fratello servente (garzone di caffè) LA TRAMA

Quadro primo, Castello di Coigny, IL MONDO DORATO DELLA NOBILTA’ La rivoluzione francese è ormai alle porte, ma la nobiltà francese continua a vivere un'esistenza spensierata.Siamo nella serra del Castello di Coigny, il giovane servitore Gerard è intento ai preparativi per la festa imminente Compiacente ai colloqui … (sta parlando con un … sofa!), aiutando il vecchio padre e servitore come lui stesso, rimugina fra sé l'odio per i padroni Son sessant'anni, o vecchio, romanza di Gerard. La contessa di Coigny alla sua festa è circondata da uno stuolo di parassiti, che commentano gli ultimi avvenimenti il Re è stato mal consigliato ed ha accettato l’ammissione negli Stati Generali del terzo Stato, borghesia, contadini e operai, chiamato così perché in ordine di importanza veniva dopo i primi due, la nobiltà e il clero, era uno dei ceti in cui era divisa la società francese prima della rivoluzione, ed era l'unica parte che pagava le tasse, in quanto i nobili e il clero ne erano esenti . La serra-salotto della Contessa di Coigny diventa un contenitore di abiti sfarzosi e di esagerate parrucche, vaporose e abnormi fino al ridicolo, come ridicoli sono per lo più gli ospiti della Contessa, tra abatini e vecchiette imbellettate, tutti impegnati a intonare egloghe di pastori, all’insegna di un mondo che muore. Il solo un membro della famiglia che Gerard salva dal suo odio è la contessina Maddalena, della quale è segretamente innamorato. Alla festa i nobili si dilettano seguendo una rappresentazione O pastorelle, addio, coro tra gli invitati anche il poeta Andrea Chénier, che subisce le critiche di Maddalena, la quale gli rimprovera di non farle ascoltare una sua poesia, e quando viene schernito da Maddalena il giovane difende con vigore i suoi ideali contro i costumi corrotti dell'epoca, che stanno portando la società alla rovina Un dì all'azzurro spazio, improvviso di Chénier. Maddalena, colpita dalle parole di Chénier, si scusa con il giovane. La festa viene interrotta poco dopo per l'ingresso di un gruppo di mendicanti introdotto da Gerard Sua grandezza la miseria! poi sdegnato si toglie la livrea e si allontana con i suoi amici poveri Quel Gérard! L'ha rovinato il leggere!. La festa riprende e gli invitati si lanciano in una gavotta dalle delicatezze pseudo-settecentesche, gli esponenti dell’ancien régime continuano la loro gavotta sprofondando lentamente nel buio, mentre da un lato del proscenio avanzano con fermezza gli uomini del neonato terzo stato..

Quadro secondo Parigi nelle vicinanze del ponte Peronnet LA VITTORIOSA RIVOLUZIONE 5 aprile 1794: Danton ghigliottinato su ordine di Robespierre 28 luglio 1794: Robespierre ghigliottinato su ordine del suo tribunale rivoluzionario A Parigi nelle vicinanze del ponte Peronnet. Siamo nel periodo del Terrore e Robespierre imperversa. Chénier, che è incorso negli strali del governo rivoluzionario, viene costantemente pedinato da un personaggio detto "Incredibile" messogli alle costole da Gerard, ormai divenuto un capo della rivoluzione. Una donna ignota gli scrive da tempo chiedendo protezione. Si tratta di Maddalena di Coigny, cui i rivoluzionari hanno ucciso la madre, e che è costretta a vivere nascosta, ridotta in povertà, solo aiutata dalla mulatta Bersi che per guadagnare dei soldi, per sé e per l'ex padrona, esercita la prostituzione. Chénier viene invitato, dall'amico Roucher, a partire per evitare di essere catturato dai rivoluzionari, i suoi scritti hanno suscitato l’attenzione del governo rivoluzionario, ma il giovane vuol prima conoscere la misteriosa donna delle lettere, desidera l’amore che non ha mai provato prima. Quando i due giovani si incontrano Ecco l'altare, duetto tra Chénier e Maddalena, Maddalena si fa riconoscere e gli chiede aiuto, fra i due divampa subito l'amore Ora soave, sublime ora d'amore! si giurano fedeltà ed unione sino alla morte, ma improvvisamente, avvertito da "Incredibile", irrompe Gerard, si accende un duello, mentre Maddalena fugge, Chénier ferisce il rivale ma questi lo lascia fuggire per proteggere la donna, dicendo al popolo che accorre di non conoscere l'uomo che lo ha ferito.

Quadro terzo, tribunale rivoluzionario FACCIAMO PIAZZA PULITA La Francia ha bisogno di soldati e denaro. Gerard, ormai guarito, cerca di convincere la folla a donare per la causa di eguaglianza nella quale crede fermamente ori e gioielli. Una vecchia popolana cieca, Madelon, offre alla patria il suo unico nipote quindicenne, mentre "Incredibile", rimasto da solo con Gerard, lo costringe ad accusare Chénier, che nel frattempo è stato arrestato, preso il “maschio” presto arriverà anche la “femmina”. Gerard esita, Nemico della patria?!, monologo e , ma la sua gelosia lo convince a denunciare il rivale. Maddalena si presenta e si offre al suo ex servo perché salvi la vita di Chénier raccontando come si è salvata del rogo della sua casa La mamma morta , racconto di Maddalena. Gerard commosso dal racconto di tanto amore, farà di tutto per salvare il rivale. Durante il processo, il poeta Chenier si difende da ogni accusa Sì, fui soldato, difesa di Chénier durante il processo e Gerard, pentito di aver detto il falso allo scopo di sbarazzarsi del rivale, ritratta la denuncia che il Presidente del tribunale fa sua e Chénier viene condannato a morte.

Quadro quarto, il cortile della prigione UNA LAMA PONE FINE A TANTE STORIE Andrea Chénier, assistito dall'amico Roucher, sà che la sua fine si avvicina, scrive i suoi ultimi versi Come un bel dì di maggio. Gerard ha tentato di salvarlo, ma Robespierre non ha accettato di riceverlo. Aiutata da Gerard, Maddalena riesce ad ottenere un colloquio con Chénier e a corrompere la guardia che lascerà uscire al suo posto una giovane madre, Lidia Legrey, che lei stessa sostituirà sul patibolo. All'alba, quando i soldati vengono a prelevare i condannati,Maddalena prenderà così posto sulla carretta a fianco dell'uomo che ama. I due amanti si avviano sereni incontro alla morte, rapiti nell'estasi del loro amore. Vicino a te s'acqueta, duetto tra Chénier e Maddalena Il sacrificio dei protagonisti, al termine di una sequenza di ingiustizie e soprusi, si trasforma grazie alla musica in sublimazione della fine. In un angolo Gerard piange amare lacrime mentre in una mano tiene il biglietto scritto da Robespierre per non vederlo: "Perfino Platone bandì i poeti dalla sua Repubblica". Dal programma di sala de LA FENICE di Venezia Per Andrea e Maddalena la morte è l’unico modo per realizzare una felicità amorosa, negata dall’interesse degli uomini di potere; salgono sulla carretta radiosi, cantando «La nostra morte è il trionfo dell’amore». Le regole del tragico si capovolgono e la morte diventa paradossalmente l’unico lieto fine concesso, mentre noi ci chiediamo dove siano finite le aspirazioni alla giustizia sociale che il giovane poeta aveva pur sfoggiato nell’Improvviso, franate sotto il peso dell’Amore – «Eterna Canzone!» secondo Gérard. Ci domandiamo poi perché si passi così repentinamente dal palazzo di aristocratici dell’inizio, dove i servi vengono duramente oppressi, a una piazza dove si sono trasformati in carnefici sanguinari (e così rimarranno sino ai fumi del tribunale rivoluzionario e agli squallori del carcere). Nonostante l’ellissi temporale – cinque anni separano i primi due quadri (1789 e 1794) – le due situazioni vengono recepite dal pubblico in giustapposizione immediata, tradendo un giudizio negativo sulla Rivoluzione Francese, che si lascia facilmente estendere a ogni momento in cui le classi sottomesse si ribellino a una mole insopportabile di ingiustizie. NOTE STORICHE

André-Marie de-Chénier, poeta francese (Costantinopoli 1762-Parigi 1794) Nel salotto materno di Parigi, frequentato da Lebrun, Palissot, Florian e dal pittore David, venne a contatto con la cultura del tempo. La rivoluzione lo vide convinto sostenitore, accanto a La Fayette e Condorcet e dalle pagine del Journal de Paris, ma ben presto ne condannò gli eccessi e, sospettato per aver difeso il re e scoperto in casa di un ricercato, il marchese Pastoret, fu imprigionato a Saint-Lazare, dove conobbe Mme de Coigny, la jeune captive (giovane prigioniera) della celebre poesia, e mandato alla ghigliottina. In vita pubblicò solo due poesie, Le Serment du Jeu de Paume (1791) e Hymne aux Suisses de Châteauvieux (1792). Qualche sua poesia fu pubblicata dal 1795 al 1819, anno in cui uscì una scelta delle sue opere. Delle grandi opere non compose che frammenti: L'invention, poemetto, Hermès (cominciato nel 1783), L'Amérique, Suzanne, L'art d'aimer, La République des lettres, La France libre, poesia scientifica e didascalica, in tutto consona alle idee illuministiche del tempo. La sua originalità va ricercata in Élégies, Bucoliques (comprendenti le celebri poesie L'aveugle, Le mendiant, La jeune Tarentine), Idylles e Iambes. La delicatezza e l'estrema raffinatezza della forma sono in Chénier il frutto di una perfetta comunione col mondo greco e latino, con l'ellenismo soprattutto di Catullo, Properzio, Tibullo e Ovidio. Il soffio di vita che anima la bellezza plastica di questa poesia e la drammatica sorte del poeta contribuirono a creare il mito di uno Chénier romantico, mentre egli è il perfetto simbolo del neoclassicismo letterario francese. La tragica vicenda di Chénier, morto sul patibolo, fu rievocata da U. Giordano nel melodramma Andrea Chénier (1896). G. Walter, André Chénier, son milieu et son temps, Parigi, 1940; B. Croce, Chénier, in Poesia antica e moderna, Bari, 1941; F. Scarfe, André Chénier, his Life and Work, Oxford, 1965; G. D'Aubaride, André Chénier, Parigi, 1970; J. Delorme, Un énigme: Alfieri et André Chénier, in Dix-huitième siècle, vol. II, 1970; E. Guitton, Les bucoliques de Chénier, in Studies on Voltaire, CXCIII, 1980; M. Mazzucchelli, Andrea Chénier, Milano, 1988. Madame de Coigny, ispiratrice della celebre poesia La jeune captive (La giovane prigioniera) Maria Antonietta si narra dicesse “Je suis la reine de Versailles, soupirait-elle, mais c'est Mme de Coigny qui est la reine de Paris.”

SYNOPSIS dell’opera

Atto primo: Il Maestro di Casa Questo azzurro sofà là collochiam Gérard (al sofà) Compiacente a' colloqui del cicisbeo Gérard (al padre) Son sessant'anni, o vecchio, che tu servi! Maddalena Il giorno intorno già s'inserra lentamente! a Bersi Contessa (a Gérard ed altri lacchè) Via, v'affrettate, e alle lumiere luce date Fléville Ch'io vi presenti .. Andrea Chénier, un che fa versi e che promette molto. Fléville Passiamo la sera allegramente! Coro di Pastori e Pastorelle O Pastorelle, addio, addio, addio! Maddalena Al mio dire perdono, ed al mio ardire! Chénier (pallidissimo) Colpito qui m'avete ov'io geloso celo il più puro palpitar dell'anima. Un dì all'azzurro spazio ... Voci lontane La notte il giorno portiamo intorno il dolore ... Gérard Sua grandezza la miseria! Gérard Sì, me ne vo, Contessa! Questa livrea mi pesa Contessa Quel Gérard! L'ha rovinato il leggere! L'interrotta gavotta, mie dame, ripigliamo! Ritorni l'allegria!

Atto secondo: Mathieu (spolverando il busto di Marat) Per l'ex inferno! ecco ancor della polvere sulla testa di Marat! L'Incredibile Siamo Osservatori dello spirito pubblico. [non spie] Bersi Temer? Perchè? Perchè temer dovrò? Non sono, come te, una vera figlia autentica della Rivoluzione? Roucher Chénier! Tutto il giorno ti cerco! La tua salvezza io tengo. Chénier Credi al destino? Io credo! ... E questo mio destino si chiama amore. Roucher La misteriosa alfin solleva il velo. ... te l'assicuro, il tuo destino ti ha dato il cuor d'una Meravigliosa! Gérard (all'Incredibile) Roucher (a Chénier) La Folla Bersi Andrea Chénier! Fra poco, a te, una donna minacciata da gran periglio qui verrà. Là attendi! Mathieu (canterellando la Carmagnola [1]) La-la la-la la-la, ecc. Maddalena "Non conoscete amor!"...(Per richiamarglisi alla mente, Maddalena ricorda le parole che Chénier le ha rivolto la sera del loro incontro al castello di Coigny:) Maddalena Eravate possente, io invece minacciata ... Udite! Son sola! Son sola e minacciata! Son sola al mondo! Ed ho paura! Proteggermi volete? Spero in voi! Chénier Ora soave, sublime ora d'amore! Possente l'anima sfida il terrore! Mi fai puro il cuore d'ogni viltà! Bramo la vita e non temo la morte! Ah rimani infinita Gérard Maddalena di Coigny! A guisa di notturna io vi ritrovo! Gérard Ah! (cade ferito sui gradini dell'altare di Marat) Fuggi! Il tuo nome Fouquier-Tinville ha scritto. Va! Proteggi Maddalena (si solleva con uno sforzo e guardando l'Incredibile gli impedisce di parlare.) Ignoto! (sviene)

Atto terzo: Mathieu Dumouriez traditore e giacobino è passato ai nemici - il furfantaccio! È la patria in periglio! Gérard Lacrime e sangue dà la Francia! Donate i vostri figli alla gran madre, o voi, madri francesi! Madelon Son la vecchia Madelon. Mio figlio è morto; avea nome Roger Voci dalla strada Amici ancor cantiam, beviam, amici, ancor, danziam ognor! (La Carmagnola è l'anima della strada[1].) L'Incredibile (si avvicina a Gérard) L'uccello è nella rete! Ma tal richiamo è il maschio ... Strillone L'arresto importantissimo di Andrea Chénier!(passa sotto la finestra) L'Incredibile (con cenno ironico) Ebbene?... Donnina innamorata che d'aspettar s'annoia ... Stendi l'atto d'accusa! Gérard (siede per scrivere) Esito dunque? ... Nemico della Patria?! È vecchia fiaba che beatamente ancor la beve il popolo. Maddalena (entrando) Se ancor di me vi sovvenite non so! Son Maddalena di Coigny. Gérard Perchè ti volti qui? Perchè ti voglio! E fosse un'ora sola, io voglio quell'ebbrezza de' tuoi occhi profondi! Maddalena La mamma morta m'hanno alla porta della stanza mia; moriva e mi salvava! Gérard La mia vita per salvarlo! Il tuo perdono è la mia forza! Grazie! Io l'ho perduto, difenderlo saprò! Popolo si raduna per la festa dei condanati Fouquier-Tinville Scrisse contro la rivoluzione! Fu soldato con Dumouriez! Chénier Si, fui soldato e glorioso affrontato ho la morte che, vile, qui mi vien data. Gérard Qui è un orgia d'odi e di vendette! Il sangue della patria qui cola!

Atto quarto: Il cortile delle prigioni di S. Lazzaro. Schmidt Cittadino, men duol, ma è tardi assai. Chénier Come un bel dì di maggio Gérard Viene a costei concesso un ultimo colloquio ... Schmidt La Legray. Or come cancellare dalla lista il nome suo? Maddalena Che importa il nome se in sua vece un'altra per lei risponderà? Schmidt Al nome della Legray, salite in fretta! Gérard O Maddalena, tu fai della morte la più invidiata sorte! Chénier Vicino a te s'acqueta l'irrequieta anima mia; Maddalena Per non lasciarti son qui; non è un addio! Salvo una madre. Maddalena all'alba ha nome per la morte Idia Legray. Maddalena, Chénier (salendo sulla carretta) Viva la morte insiem!

(Mentre s'allontana la carretta Gérard riappare. Tiene in mano il biglietto scritto da Robespierre per non vederlo: "Perfino Platone bandì i poeti dalla sua Repubblica.'')

[1]La carmagnola (in francese La Carmagnole) è un canto ed una danza che riscosse una grande popolarità durante la Rivoluzione francese. Il canto, di autore anonimo, fu composto nel 1792 in concomitanza con la creazione della Convenzione Nazionale, l'arresto di Luigi XVI e poco prima dell'avvento del Regime del Terrore.

Vigevano, 22 novembre 2017 di Mario Mainino