Crespi D'adda
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1- Benedetta Barchielli – Silvia Cacciamani Patrimonio Mondiale Liceo Scientifico Statale “Evangelista Torricelli” 2 -Giada Dafano – Francesca Marcucci Roma L’industria tessile in Lombardia Corso di Disegno e Storia dell’arte – Prof.ssa Flavia Pusic 3 - Sara Quadraccia – Silvia Quadraccia 2012/2013 La famiglia Crespi 4 - Michela Campolo – Giulia Paravati Città operaie in Europa: Italia e Inghilterra 5 - Sara Boscherini – Giorgiana Rapagna La storia del Villaggio Crespi d’Adda Crespi d’Adda 6 - Arianna Arigoni – Giulia Cancellara I fondatori – Le ville 7 - Andrea Sabatucci La Villa castello - Architettura Neogotica 8 - Alessandra Albani – Ludovica Iezzi Ingresso – Case operaie – Fabbrica 9 - Davide Morelli – Tiziano Ortelli Storia della Fabbrica dalla costruzione ai nostri giorni 10 - Lorenzo Pecere – Luca pellizzaro Chiesa - Cimitero 11 – Andrea Barigelli – Guido Casarano Scuola – Dopolavoro 12 – Simone Mancini Centrale idroelettrica Taccani 13 – Sara Quadraccia – Silvia Quadraccia Da 1929 ad oggi 1 Crespi d’Adda Patrimonio Mondiale UNESCO PATRIMONIO CULTURALE Barchielli-Cacciamani IL PATRIMONIO MONDIALE DELL'UNESCO E I CRITERI PER L'INSERIMENTO • I beni culturali sono definiti come monumenti o insiemi eccezionali storicamente, artisticamente o scientificamente. I siti naturali sono formazioni fisiche o biologiche che hanno valore estetico o scientifico straordinario. I siti misti, frutto dell'azione combinata della natura e dell'uomo, conservano la memoria di modi di vita tradizionali e rappresentano il legame tra la natura e la cultura. • Per essere inseriti nella "WORLD HERITAGE LIST" bisogna rispondere a determinati criteri. I criteri sono dieci. I primi 6 criteri si riferiscono ai siti culturali e gli altri 4 a quelli naturali. Criteri Siti Culturali I° Criterio Rappresentare un capolavoro del genio creativo dell'uomo II° Criterio Aver esercitato un'influenza considerevole in un dato periodo o in un'area culturale determinata, sullo sviluppo dell'architettura, delle arti monumentali, della pianificazione urbana o della creazione di paesaggi III° Criterio Costituire testimonianza unica o quantomeno eccezionale di una civiltà o di una tradizione culturale scomparsa IV° Criterio Offrire esempio eminente di un tipo di costruzione o di complesso architettonico o di paesaggio che illustri un periodo significativo della storia umana V° Criterio Costituire un esempio eminente di insediamento umano o d'occupazione del territorio tradizionale, rappresentativi di una culturale (o di culture) soprattutto quando esso diviene vulnerabile per effetto di mutazioni irreversibili VI° Criterio Essere direttamente o materialmente associato ad avvenimenti o tradizioni viventi, idee credenze o opere artistiche e letterarie con una significanza universale eccezionale (criterio da applicare solo in circostanze eccezionali o in concomitanza con altri criteri) Criteri Siti Naturali I° Criterio Rappresentare esempi eccezionali degli stadi principali della storia della terra, compresa la presenza di vita, processi geologici significativi in atto per lo sviluppo della forma del territorio o caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative II° Criterio Essere un esempio eccezionale di processi ecologici e biologici in essere nello sviluppo e nell’evoluzione degli ecosistemi terrestri, delle acque dolci, costali e marini e delle comunità di piante ed animali, III° Criterio Contenere fenomeni naturali superlativi o aree di bellezza naturale eccezionale e di importanza estetica VI° Criterio Contenere gli habitat più importanti e significativi per la conservazione in situ delle diversità biologiche, comprese quelle contenenti specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista scientifico o della conservazione Criterio IV: Offrire esempio eminente di un tipo di costruzione o di complesso architettonico o di paesaggio che illustri un periodo significativo della storia umana. Criterio V: Costituire esempio eminente di insediamento umano rappresentativo di una cultura, soprattutto quando esso diviene vulnerabile per effetto di mutazioni irreversibili. • E' un esempio unico di villaggio operaio per via della sua posizione privilegiata e del suo stile architettonico e urbanistico inalterato. • Testimonia il periodo più cruciale dell'evoluzione della società moderna: il periodo della rivoluzione industriale PUBBLICI PRIVATI Lieve deterioramento Ben conservati • Scuola -> Restauro della scuola affinché sia utilizzata come Museo, Biblioteca e Centro Riunioni • Edifici Fabbrica -> Ristrutturazione di queste strutture ed il loro utilizzo come testimonianze del passato industriale del villaggio • Centrale Idroelettrica -> Situazione critica in quanto si sta ancora lavorando sui progetti per trasformarla in museo del patrimonio industriale. http://www.crespidadda.org/ http://www.alpcub.com/tesi%20sandra/testo/cap%20II/3%20gli_elementidivillaggio _ope.html http://www.sitiunesco.it/crespi-dadda-linsediamento-industriale.html http://www.globopix.net/fotografie/crespidadda_1.html 2 Crespi d’Adda Industria tessile in Lombardia Busto Arsizio Il cotonificio Carlo Ottolini Le fasi della produzione Dafano-Marcucci L’ industria tessile L'industria tessile è un'attività manifatturiera che produce e lavora le fibre tessili. La sua origine è antichissima e deriva dall'esigenza dell'uomo di ripararsi dal freddo e dalle intemperie, usando materiali diversi dalle pelli conciate. Busto Arsizio In città si ebbe formazione di un ceto di imprenditori che avviò le prime manifatture tessili. Contemporaneamente si creò la figura dell'operaio- contadino che trovava impiego in tali manifatture senza però mai trascurare completamente le attività agricole. Busto Arsizio iniziò ad essere chiamata "la Manchester d'Italia“. Dopo la pausa corporativa del ventennio fascista gli imprenditori di Busto Arsizio si unirono nell'Unione Bustese degli Industriali nel 1949. Nel 1995 fu creata, sul confine sud della città, la cosiddetta "Mostra del Tessile". Il cotonificio Carlo Ottolini è uno tra i primi insediamenti di tipo produttivo sorto a Busto. Il cotonificio Carlo Ottolini I finestroni sono ad arco acuto con aperture monofore e bifore e sono legati tra loro da una fascetta dentellata all'altezza dell'imposta dell'arco. Questo edificio è stato progettato dall’architetto Camillo Crespi Balbi. Istituito a museo nel 1997, è situato nell'edificio che ospitava il reparto Filatura dell'antico cotonificio Ottolini (1896). Le collezioni sono articolate su tre piani e suddivise secondo i cicli produttivi tessili come filatura, tessitura, stampa. Altre sezioni sono dedicate alle fibre nuove. Le fasi della produzione • Filatura • Torcitura • Tessitura • Finissaggio LA FILATURA Processo con il quale vengono stirate le fibre,ricavando così del filato e del filo. Fino al 1800 ca. in Svizzera prevalse la filatura a mano, compiuta con l'ausilio di strumenti quali il fuso a mano e l'arcolaio. La filatura meccanica si sviluppò più tardi e con molto meno vigore: nel settore serico dal 1824, in quello del lino dal 1839 e in quello della lana d'esportazione, pettinata o non, dal 1866. LA TORCITURA L'avvolgimento di due o più fili per ottenere filati più resistenti per la cucitura, il ricamo e la tessitura. Il prodotto di denomina: • filato,se è avvenuta una torsione a Z • torto,se è avvenuta una torsione a S LA TESSITURA La realizzazione di prodotti tessili tramite l'intreccio di una serie di fili posti perpendicolarmente (trama e ordito). La produzione tessile si meccanicizza quando Joseph-Marie Jacquard, francese, inventa il telaio Jacquard,all’inizio del XIX. Questo tipo di telaio permette l'esecuzione di disegni molto complessi con il lavoro di un solo tessitore. Si esce così da un ambito artigianale e domestico. IL TELAIO DI JACQUARD Nel 1804, l'imprenditore francese J.-M. Jacquard pensò d'introdurre nei telai di legno della sua azienda di Lione, che produceva stoffe, delle lunghe schede di cartone forato: ad ogni scheda corrispondeva un preciso disegno, formato da forellini. Il dispositivo di lettura delle schede era costituito da file di aghi che potevano attraversare solo dove c'erano i fori: i fili venivano così alzati automaticamente permettendo il passaggio della trama e il lavoro procedeva molto più in fretta, aumentando la produzione. IL FINISSAGGIO Comprende i trattamenti compiuti per migliorare le caratteristiche di un tessuto. Alcune operazioni alterano la struttura dei tessuti per apportare miglioramenti qualitativi, altre portano modifiche superficiali per renderne più gradevole l'aspetto. Il finissaggio può essere di due tipi: • chimico • meccanico. 3 Crespi d’Adda La famiglia Crespi Sara Quadraccia-Silvia Quadraccia Nacque a Busto Arsizio nel 1833. Era il primogenito di Antonio Crespi, discendente di una famiglia di imprenditori tessili - detti "Tengitt" (tintori). dopo aver eseguito gli studi classici, si diplomò in ragioneria. Vaprio Dopo aver aiutato il padre nel commercio di tessuti tinti, diede Vigevano vita insieme alla famiglia agli opifici di Ghemme. Negli anni seguenti riuscì ad ampliare il raggio della sua impresa con nuovi investimenti Busto Arsizio Nel 1878 fondò lo stabilimento di Crespi d'Adda Ghemme Vaprio Vigevano Crespi d’Adda Nel 1904 costruì la centrale idroelettrica di Trezzo sull'Adda Trezzo d’Adda (oggi chiamata "Taccani") Milano Morì a Milano nel 1920. Busto Arsizio stemma della città di busto arsizio Attualmente Busto Arsizio è un comune italiano di 82.982 abitanti della provincia di Varese, in Lombardia. È il comune più popoloso della provincia