Indice

ARTE E CULTURA 4 Rocca dei Terzi Percorsi di Storia e Ricettività Musei del territorio Fornace Pizzi Santuario Madonna delle Spine Chiesa Assunzione Maria Vergine (Sissa) Chiesa San Michele Arcangelo ()

AMBIENTE E NATURA 11 Boschi Maria Luigia Riserva naturale di e Trecasali Fontanili di Viarolo

SPORT E TEMPO LIBERO 14 Centri sportivi comunali Piste Ciclabili Porto turistico fluviale regionale di Torricella

ENOGASTRONOMIA E ACCOGLIENZA 16 Spalla Cruda di Palasone e arte della Norcineria Dove mangiare e dove dormire

MANIFESTAZIONI RILEVANTI 18 Festa della Spalla Cruda di Palasone Sagra di San Giacomo Sagra di Trecasali Fiera Agricola Fuochi sul Po November Porc

A cura del di - Promozione del Territorio - Edizione maggio 2020 Con la collaborazione di Luca Grandinetti ed Emanuele Fior. 3

ARTE E CULTURA

ROCCA DEI TERZI DI SISSA

Pur avendo concreti riferimenti storici su un organizzato nucleo abitato a Sissa già nel secolo XI, per poter formalmente parlare di un luogo forte in questa area dobbiamo aspettare gli inizi del XIV sec. quando i Terzi si affermarono come signori del luogo. Nel 1307 Giberto da Correggio, Signore di , fortificò numerosi borghi rivieraschi nella guerra contro Cremona: tra questi vi fu Sissa, quindi è corretto tenere questa data come punto di riferimento per la genesi della Rocca dei Terzi.

La stessa fu più volte modificata in ordine alle esigenze difensive dei vari periodi storici, e va ricordato che quando il maggiore e ingerente esponente della famiglia Terzi, Ottobono, venne assassinato nel 1409 per disposizione del Duca Niccolo III D’Este, il casato perse la propria autonomia venendo scavalcato dai veneziani, nonostante fossero storicamente alleati. In questa fase collocabile nel primo trentennio del ‘400, i veneziani occuparono Sissa, ridimensionando la Rocca, e Torricella per fronteggiare il Ducato di Milano nel tentativo di spodestarne i territori di competenza già indeboliti. Sappiamo che la storia in quella fase fu molto complessa, gli Estensi alla morte di Ottobono Terzi occuparono Parma e il suo territorio, limitando l’egemonia del Ducato di Milano, che contestualmente si ritrovò a fronteggiare Venezia a più riprese via Fiume Po. La successiva compravendita di Parma dagli Este nei confronti dei Visconti riportò nuovamente ordine nell’assetto territoriale. I Terzi riacquisirono Sissa nel 1440 e la Rocca venne presumibilmente ripristinata assieme al borgo attiguo. La Rocca subì un ulteriore saccheggio nel 1551 durante gli scontri fra Rossi e Terzi nel contesto della Guerra di Parma tra i Farnese e la Francia da una parte, e il Papa e gli Spagnoli dall’altra. Nonostante tutti i mutamenti politici che seguirono, la famiglia Terzi seppe comunque mantenere il controllo dei propri domini, raggiungendo con grande longevità il secolo XVIII.

4 La Rocca ha conservato intatto il Torrione quattrocentesco, che sovrasta due ali più basse che hanno modificato e inglobato le preesistenti strutture medioevali. Dalla seconda metà del Cinquecento in poi la parte esistente delle vecchie murature subisce numerosi riadattamenti sino ad assumere nel Seicento la tipica impronta di residenza signorile. Del Settecento invece sono gli interventi decorativi interni disposti da Francesco Terzi.

Riguardo il mastio, l’assenza di interventi invasivi negli ultimi 200 anni ha permesso di conservare pitture murarie che confermano l’innalzamento di precedenti strutture medievali, rivelando inoltre che la torre non fosse solo intonacata ma anche riccamente decorata, con i suoi 27 metri che lo rendono il più alto della Bassa Parmense. All’interno del complesso si trovano vaste aule settecentesche con volte a padiglione e preesistenti a crociera che presentano decorazioni ed affreschi di notevole interesse, tra questi si può ammirare il grande affresco del “Giorno che scaccia la notte” nell’ex sala consiliare, opera meritevole ma sconosciuta di Sebastiano Galeotti (n.1676 – m.1741), medaglioni ovali a soggetto mitologico che corrono lungo le pareti dello scalone ricostruito in marmo. Al “Piano Nobile” si trova l’atrio con un Ganimede rapito in volta e diverse stanze affrescate a “tempera” riconducibili all’inizio dell’ottocento. Nella salita al mastio è possibile ammirare il raro orologio da torre voluto proprio dai Terzi e databile tra il 1450 e il 1550 per movimentare la lancetta del quadrante sulla facciata del mastio. Il suo meccanismo è composto da due treni, rispettivamente per il tempo e la suoneria attivati dalla caduta di pesi; è dotato di un sistema di scappamento a verga, caterina e bilanciere, e originariamente doveva essere collegato alla campana che venne fusa nel 1548 per volere di Francesco e Panfilo Terzi, decorata con icone e versetti del Vangelo di Giovanni, aveva la funzione, assieme all’orologio, di scandire il tempo delle attività istituzionali, oltre che quelle nei campi e nei mercati.

Il restauro avvenuto sul Torrione ha portato al rinvenimento, nell’ambiente sottostante la cella campanaria dove trova collocazione peraltro l’orologio, di graffiti molto rari, a testimonianza del passaggio dei pellegrini, che a partire dalla seconda metà del ‘400, percorsero una bretella alternativa che collegava la Lombardia con Parma riallacciandosi alla via Francigena e alla via di Linari; per volere di Apollonio Terzi gli stessi vennero ospitati all’interno del mastio, adibito per l’occasione ad hospitale.

La Rocca è stata protagonista in questi ultimi anni di un importante e pregevole intervento di restauro che ha consentito di continuare il percorso per la sua salvaguardia rendendola sempre più fruibile dal pubblico. Ad oggi sono conclusi i lavori di “restauro del Torrione” ed è stato organizzato un percorso di visita e di salita al mastio in modo da consentire la fruizione didattico-turistica e sono ormai conclusi i lavori di Rocca dei Terzi - Meccanismo dell’orologio risalente al XVI secolo - Foto di Roberto Conte consolidamento/miglioramento sismico dell’ala est e dell’ala sud oltre che il recupero del cortile e del loggiato interno.

5 ARTE E CULTURA

PERCORSI DI STORIA E RICETTIVITÀ Dal 2015 per accompagnare idealmente i turisti e frequentatori nel nostro territorio è stato realizzato un percorso di visita guidata che tocca le principali attrattive ambientali e culturali denominato “PERCORSI DI STORIA E RICETTIVITÀ”. Si possono infatti trovare in diversi luoghi di interesse sul territorio, degli originali totem con tabella informativa ed un codice QR che permette di accedere ad approfondimenti storici ed informazioni pratiche in ambito ricettivo. E’ infatti sufficiente installare sul proprio dispositivo un qualunque lettore gratuito QR CODE ed avere una connessione internet. Attivando il QR è possibile accedere ad una web-app connessa ai nostri social media, comprendente 8 sezioni: 1) Audioguida; 2) Integrazione all’audioguida con foto ed integrazioni all’audioguida; 3) I ricordi degli Anziani, memoria storica del territorio; 4) Attività ricettive per conoscere le attività commerciali che hanno aderito al progetto; 5) I musei del territorio con contatti e orari 6) Conoscere le date delle principali manifestazioni, fiere e mercati; 7) Numeri utili da contattare per sicurezza ed uffici; 8) Social networks. Il percorso è stato pensato per chi ama le passeggiate a piedi e in bicicletta e permette di ottenere informazioni utili dal punto di vista ricettivo/servizi , ma principalmente notizie di carattere storico, attraverso una audio guida in italiano che racconta i principali eventi e curiosità del territorio, in un circuito massimamente lontano dalle principali direttrici di traffico veicolare. Un’occasione per passare un po di tempo a Sissa Trecasali per conoscere grandi personaggi e casate come i Terzi di Sissa, i Simonetta di Torricella, oppure Antonio Criminali il Protomartire Gesuita e il grande artista Francesco Scaramuzza. E’ possibile scaricare la brochure ufficiale dell’iniziativa attivando il QR CODE sottostante

Ottobono Terzi

6 MUSEI DEL TERRITORIO Quando si parla di territori speciali per le peculiarità che offrono ai visitatori e turisti, non si può dimenticare che in Sissa Trecasali esistono piccoli musei nati dalla volontà di privati, capaci di regalare emozioni particolari. I turisti e visitatori possono, previa prenotazione ai numeri avanti indicati, fare un piccolo tour tra questi musei che sono continuamente arricchiti da nuovi ingressi. Nei musei della civiltà contadina di Sante Cesari a Sissa e in quello di Carlo Bassanini a Trecasali, si possono trovare oggetti e attrezzi utilizzati nelle vecchie case contadine che raccontano ai visitatori le nostre tradizioni e come si sia trasformata nel tempo la fatica quotidiana. A Gramignazzo si può visitare il Museo della Memoria di Fausto Catelli, inaugurato il 27 gennaio 2015 nel quale sono raccolti cimeli di internati razziali e di deportati (civili e militari) nei Campi di Concentramento. Infine, ma non ultimo, nei locali delle ex scuole di Coltaro, grazie ad Eugenio Martani che ha curato la raccolta e la catalogazione di tutto il materiale in oltre vent’anni di studi e ricerche, si può scoprire il Museo Cantoni dedicato alla storia della musica popolare da ballo per concerti a fiato che contiene anche la Biblioteca Musicale.

Museo Etnologico di Sante Cesari Sissa, Via Partigiani d’Italia, n. 3 Per info e visite 0521/879087

Museo dei Paisàn di Carlo Bassanini Trecasali, Strada Case Corradi, n. 8 FORNACE PIZZI Per info e visite 0521/878264 A Gramignazzo ai piedi dell’argine del ed immersa in un ampio parco Museo della Memoria di Fausto Catelli attrezzato vicino al Ponte del Diavolo si può visitare la maestosa Fornace Pizzi fondata nel 1882 e i cui mattoni cotti nel Forno Hoffman furono usati per la Gramignazzo, Via Co di Sopra, n. 2 ricostruzione del Campanile di San Marco a Venezia nel 1911. Per info e visite 349/4261463 Hoffam deriva dal nome dell’ing. berlinese Friedrich Eduard Hoffmann (1808- 1900) che nel 1858 brevettò un forno “a fuoco continuo” che rivoluzionò, in Museo Cantoni modo irreversibile, il sistema per “cuocere i mattoni”. c/o ex Scuole Elementari In questi ultimi anni la Fornace è diventata anche sede di Corsi di Lauree in Coltaro, Via Roma, 42 Scienza dell’Architettura dell’Università di Parma. Per info e visite 0521/379050

7 ARTE E CULTURA

EDIFICI RELIGIOSI

SANTUARIO MADONNA DELLE SPINE Il “Santuario di Santa Maria delle Spine” è posto fuori dall’abitato di Borgonovo e si raggiunge percorrendo piccole stradine di campagna. Originariamente si trattava di un’edicola o maestà di modeste dimensioni, edificata alla fine del XV secolo, da un tale Mastro Achille. E’ difficile individuare le fasi di trasformazione e le caratteristiche architettoniche che sono susseguite nel tempo, ma certamente oggi si presenta con un impianto di forte impronta settecentesca. La sua struttura si sviluppa in altezza a forma di prisma a base ottagonale, rinforzata negli spigoli da timidi contrafforti. Si accede all’edificio attraverso un ampio portale, sormontato da un rustico rosone affiancato da due finestre che ripetono, nella sagoma, lo stesso motivo che sovrasta l’ingresso. Venne probabilmente eretto su iniziativa attribuibile ai fratelli Giovanni Battista, Francesco e Bartolomeo Bonesi, già possessori dell’immobile nel 1763, anno in cui si presume sia stata collocata sulla parete prospiciente l’ingresso, l’immagine della Vergine. Questo dipinto, risalente al XV secolo, di cui non si conosce né l’origine né il suo autore, è incorniciato in un’ancona del settecento, e fu installato nel Santuario dopo essere stato presumibilmente prelevato dell’Edicola che già sorgeva sull’area. La Vergine è raffigurata con una veste rossa e manto azzurro, coronata da un’aureola di splendore e sul suo grembo è seduto il Bambino che sostiene con una mano un virgulto di spine. Il Complesso religioso venne donato dai Fratelli Bonesi alla Diocesi di Parma l’11 aprile 1763, inaugurato nel 1886, fu dichiarato Santuario con decreto del 12 ottobre 1899 “per dare impulso alla devozione ed accrescere il numero dei pellegrinaggi”. Nel 1981, Il Pontefice Giovanni Paolo II proclamò la Madonna delle Spine protettrice di tutti i donatori di sangue. Oggi al suo esterno, si può ammirare a lato del vialetto d’ingresso il monumento alla memoria del Cardinale Antonio Samorè (1905 – 1983), opera in bronzo dell’artista sissese Jucci Ugolotti. Dal 2015 “Madonna delle Spine” è divenuta Patrona del nuovo Comune e per i soli fini civili si celebra il 18 settembre.

8 CHIESA ASSUNZIONE MARIA VERGINE (SISSA) La Chiesa dell’Assunzione Maria Vergine, merita cenni particolari, tenendo conto che la prima citazione della sua esistenza, risale ad un atto del 31 gennaio 1182. Purtroppo, del primo insediamento della Chiesa di Sissa, che ebbe origine addirittura prima dell’anno mille, si è perduta ogni traccia. Forse alcune parti delle fondamenta furono incorporate nel successivo ampliamento del 1459. La fronte prospetta verso una piazzetta appartata e periferica rispetto al nucleo antico del paese. L’impianto planimetrico, con orientamento est-ovest, segue lo schema liturgico di gran parte delle chiese di origine medievale. L’interno, a tre navate, è scandito dall’allineamento di sei pilastri per lato a sezione quadrata, ridotti a quattro nel lato che incorpora la base della torre, raccordanti la serie degli archi semicircolari decorati a tempera nel sottarco. Su entrambi i lati delle navate sono inserite delle piccole cappelle (quattro sul lato nord e tre sul lato sud). L’imponenza dello spazio interno, l’eleganza dei cornicioni che delimitano lo sviluppo altimetrico, la spaziosità della conca absidale, sono gli elementi fondamentali che caratterizzano formalmente e stilisticamente la scatola muraria del tempo settecentesco. La facciata, alterata nella sua originaria configurazione, presenta l’aggiunta ottocentesca di un nuovo avancorpo, che immette direttamente alla chiesa. In elevazione la parte centrale. Il frontone a due falde, ripropone l’immagine di quello del prospetto affiancato alla torre campanaria. Com’era consuetudine nel passato, lo spazio interno delle chiese era oggetto d’arricchimento consistente nel corredo d’arredi sacri, suppellettili di alta ebanisteria, quadri e oggetti destinati all’impiego liturgico. Sotto il vasto catino absidale, tra due lunghi finestroni, spicca l’immagine dell’”Assunta”, opera giovanile di Pietro Melchiorre Ferrari. Il dipinto è contenuto in una mossa cornice laminata in oro, con fastigio recante al centro un cartiglio dedicatorio. Dietro l’altare maggiore, nel primo decennio dell’Ottocento sono stati inseriti nella curva semicircolare il coro in noce e il leggio. La cantoria dai sobrii sedili è formata da svecchiature sagomate rettangolari, suddivise da timide lesene scanalate con capitello. Al centro è posto il sedile episcopale, con sovrastante monogramma in rilievo della Vergine. Di notevole valore l’organo, che sovrasta l’ingresso della chiesa con piccola cantoria delimitata da una elegante balaustra. Fu costruito e messo in opera nel 1872. Venticinque luccicanti canne spiccano su un fondale che ricorda l’immagine di un sipario teatrale.

CHIESA SAN MICHELE ARCANGELO (TRECASALI) I primi cenni storici riguardanti la Chiesa di San Michele Arcangelo di Trecasali risalgono al 1230 e nonostante fosse parte della giurisdizione della vicina Pieve di San Quirico dipendeva direttamente dal Vescovo della Diocesi di Parma. A seguito dell’unione ad un chiericato durante il XIV sec., venne poi elevata a Parrocchia nel 1564 e fu pregiata della carica di Priorato nel 1674. La struttura originaria probabilmente non è quella che si presenta ad oggi, ma subì un’inversione planimetrica durante un radicale rinnovamento, risalente al 1740 eseguito nel corso di un trentennio dai fratelli Bettoli. Fu poi consacrata il 30 Aprile 1931 dal Vescovo missionario Monsignor Luigi Calza, per delegazione dell’Arcivescovo Monsignor Guido Maria Conforti. Il suo fronte è orientato a ovest e presenta un sagrato pavimentato in cubetti di porfido principalmente bianchi e neri. Il prospetto principale è a due ordini sovrapposti, con una semplice articolazione a doppio spiovente, con portale architravato e finestra soprastante lunettata. Il suo interno, in tardo barocchetto è particolarmente interessante per l’omogeneità decorativa e la qualità degli arredi, si presenta con uno spazio longitudinale ad aula con cappelle laterali e presbiterio absidato, illuminato da due finestre a vetro colorato. Gli affreschi presenti nel cielo e iscritti negli stucchi del Rusca, sono opera di Paolo Ferrari, e rappresentano San Michele che scaccia i demoni, quattro Storie di Mosè e Storie di San Michele nella cupola, mentre nei pennacchi sono rappresentati i quattro Evangelisti. Tra le diverse opere si può ammirare nell’abside una pregevole pala ad olio in cui San Michele abbatte i demoni attribuita a Gaetano Callani (1768) noto pittore e scultore parmigiano nato nel 1736 e morto a Milano nel 1809. La pala è finemente incorniciata da un’altra preziosa opera di Ignazio Marchetti. Il campanile, situato a nord, è caratterizzato da un fusto suddiviso a specchiature e da una cella campanaria con lanterna sommitale. Esso venne arricchito nel 1883 da un concerto di campane opera di una delle più storiche fonderie italiane la “De Poli di Vittorio Veneto” fondata nel lontano 1453 ad oggi ancora operante. Alcune delle stesse campane per esigenze belliche della Seconda Guerra Mondiale vennero asportate, ma grazie anche ai parrocchiani vennero rifuse nel 1951 dalla medesima fonderia.

9 10 AMBIENTE E NATURA

Il territorio di Sissa Trecasali è un gioiello dal punto di vista ambientale naturalistico. Nella sua estensione di circa 73 ettari dal confine di Parma sino al Po possiamo trovare, oltre ai numerosi parchi urbani presenti in tutte le località, alcuni angoli di pregevole interesse, fruibili sia per passeggiate che per escursioni più sportive con sentieri ben segnalati.

BOSCHI MARIA LUIGIA I Boschi Maria Luigia sono il più grande parco del territorio Comunale, si estendono per circa 40.000 mq. e sono in parte di proprietà Comunale, in parte del Demanio dello Stato ed in parte della Comunalia di Coltaro. E’ dotato di un’area attrezzata per il tempo libero con parco giochi e area ristoro. Al suo interno è possibile percorrere sia a piedi che in bici un percorso/sentiero in cui si possono attraversare ambienti importanti per la depurazione delle acque, per la vegetazione legate alla periodica inondazione delle rive e per molte specie di uccelli, come anatre, aironi e limicoli. Al suo interno trovano ampio spazio salici e pioppi che potrebbero costituire una forma naturale di consolidamento delle rive ed in particolare è possibile ammirare una foresta a galleria formata dallo zucchino americano, specie allogena, che lungo il fiume ha trovato un’agevole via di diffusione e nella stagione vegetativa tappezza l’intero sottobosco arrivando a soffocare molti alberi, anche di notevoli dimensioni.

11 RISERVA NATURALE DI TORRILE E TRECASALI La Riserva Naturale di Torrile e Trecasali è un’area sovracomunale nata dallo sviluppo dall’originaria Oasi Lipu di Torrile e ad oggi si presenta a noi con un’estensione totale di circa 110 ettari che comprende anche l’area dei Fontanili di Viarolo. Nell’ambiente dell’ecosistema palustre, in pochi anni sono state osservate più di 300 specie di Uccelli. Il periodo migliore per l’osservazione è la primavera, quando, attraverso gli itinerari in terra battuta, accessibili ai disabili, si raggiungono i 6 capanni di osservazione in cui si possono avvistare le colorate Sgarze ciuffetto pescare sulle foglie della Ninfea gialla. Poi le anatre: coloratissimi i maschi, mimetiche le femmine. Ma la specie che in primavera attira maggiormente l’attenzione dei visitatori è il Cavaliere d’Italia, inconfondibile per le lunghissime zampe rosse, il piumaggio bianco e nero e il becco sottile. E’ presente un Centro visite con sala conferenze, aule didattiche, gazebo in legno e pannelli didattici per il turismo naturalistico e l’educazione ambientale, un ampio e tranquillo parcheggio, dove è possibile prenotarsi per pernottare con il camper.

12 AMBIENTE E NATURA

FONTANILI DI VIAROLO A Viarolo dal parcheggio di Strada del Lazzaretto si accede al Fontanile della Commenda, un’area attrezzata con pannelli illustrativi che ne facilitano la visita. Protette da piante arboree di notevoli dimensioni e da una folta cintura di elofite, le acque di risorgiva scaturiscono limpide e fresche, mantenendo per tutto l’anno una temperatura costante. Sul fondo, nascosto dalla vegetazione sommersa, vive il Ghiozzetto dei Fontanili o Panzarolo, un piccolo pesce endemico della pianura padana, ovvero presente solo qui. In primavera l’area è pattugliata dalla libellula Cordulegaster boltonii e dalla damigella Calopterix virgo, due specie particolarmente esigenti che richiedono acque di buona qualità, ombreggiate dalla vegetazione, e piante acquatiche su cui deporre le uova. Al di là della strada fluisce il canale Lorno e si incontrano altri fontanili, come il Fontanone ed il Fontanile di Sant’Antonio, a dimostrazione della antica diffusione delle risorgive nella zona, unica per importanza in provincia di Parma e di alta valenza anche a livello regionale.

13 SPORT E TEMPO LIBERO

CENTRI SPORTIVI COMUNALI

Sissa Centro Sportivo Trecasali Centro Coltaro Centro Sportivo Polivalente Sportivo “Cavicchioni” Polivalente “Juri Rossi”

PISTE CICLABILI Numerosi sono gli itinerari che si possono praticare in bici da Viarolo sino a Coltaro passando per Trecasali, Sissa, Gramignazzo e Torricella. Il territorio è dotato di un’importante pista ciclo-pedonale Taro-Po per una distanza di circa 20 km che si può percorrere correndo in buona parte sugli argini del Taro e del Po, arrivando sino ai Boschi Maria Luigia dove è possibile effettuare, in mountain bike, percorsi alternativi per i più sportivi alla scoperta della Golena Incantata del PoGrande diventato a giugno 2019 Riserva Mab Unesco.

14 PORTO TURISTICO FLUVIALE REGIONALE DI TORRICELLA Nato a metà degli anni sessanta si trova ben ridossato all’interno di una profonda lanca del Po. Originariamente offriva ospitalità a circa 20 posti barca e alloggio in capanni da pesca per le famiglie che arrivavano nei weekend dalla città in cerca di serenità e tranquillità dopo la settimana lavorativa. Nel 1995 l’Ass.ne Nautica Torricella che ha gestito negli anni il porticciolo, si è trasformata in associazione dilettantistica sportiva, organizzando la propria attività per lo sviluppo della motonautica, sci nautico, canoa kayak e pesca sportiva, diventati anche simboli del nuovo logo dell’associazione stessa. Oggi il porto turistico regionale di Torricella, frequentato maggiormente da pescatori e diportisti, offre ai visitatori i seguenti servizi: • scivolo attrezzato con argano elettrico; • gru fissa per movimentazione imbarcazioni fino a 2000 Kg; • distributore in banchina di benzina e gasolio - olio; • pontone galleggiante per l’attracco di imbarcazioni fino a 50 metri di lunghezza; • due fontanelle d’acqua; • parcheggio auto/sosta carrelli • ritiro rifiuti; • area camper; • 250 posti barca da 3 a 10 metri Inoltre è possibile prenotare ed effettuare gite in barca oppure noleggiare gratuitamente mountain bike per visitare il territorio.

15 ENOGASTRONOMIA

SPALLA CRUDA DI PALASONE E ARTE DELLA NORCINERIA La Spalla Cruda di Palasone Sissa ottenuta dalla lavorazione della zampa anteriore degli animali, sino a qualche decennio fa era poco conosciuta, probabilmente perché questa parte del suino veniva più utilizzata per sottoprodotti di altri tipi di salumi o come carne per salami, inoltre la sua difficile stagionatura non ha portato le aziende ad interessarsi particolarmente alla sua produzione. Ma non a caso se il più famoso Culatello è riconosciuto come il “Re dei Salumi”, alla Spalla Cruda di Palasone Sissa viene attribuito il riconoscimento di “Regina dei Salumi”. I primi cenni storici risalgono, all’11 febbraio 1170, con una curiosa locazione contratta tra i canonici e alcuni uomini della Bassa per terreni siti in Palasone. Tale locazione riguardava polli, focacce, galline, uova, spalle, birocci di legna, vino ecc.: “tercium vini de quidam vinea Palacionis” (Orig. Arch. Cap. Sec. XII n. CXI; Drei G.: op. cit. Vol. III, pagina 310 – 312 dal volume “Itinerari turistici della Provincia di Parma” di Enrico Dall’Olio). Da qui è pertanto è facile intuire che già allora la spalla cruda venisse prodotta durante la stagione invernale, attraverso la lavorazione della carne di maiali pesanti (220-230 Kg. ed oltre), con una stagionatura dai 12/15 mesi ed oltre. Da alcuni anni è nata la Consorteria della Spalla Cruda di Palasone Sissa che ha adottato un preciso disciplinare per la sua produzione e oltre che nel territorio di Sissa, si può produrre nei comuni di: , , , , San Secondo, e , e sempre da alcuni anni è stato catalogato tra i Presidi di Slow Food dell’Emilia-Romagna, l’associazione internazionale che lavora in oltre 150 paesi per promuovere il cibo e l’alimentazione nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni. La Spalla Cruda può essere prodotta in due versioni con o senza osso e per non essere scambiata con il “Fiocchetto”, le cui forme sono molto simili, il norcino durante la legatura lascia un pezzo di corda sulla parte inferiore la cosiddetta “coda”.

16 17 ACCOGLIENZA

DOVE MANGIARE Bella Venezia Trattoria Croce Bianca Via Provinciale, 90 – San Quirico – 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 872531 Via Cò di Sopra, 67 - Gramignazzo - 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 879461 Osteria Antica Rocca Ristorante Laghi Verdi Via Provinciale, 44 - San Quirico – 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 878615 Via Cò di Sotto, 74 – Gramignazzo - 43018 Sissa Trecasali (PR) 0521 879028 L’Angolo di Poppy Ristorante locanda Tornado Via Nazionale, 5 – Trecasali – 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 1523482 Frazione Torricella, 65 - 43018 Sissa Trecasali (PR) 0521 879290 La Porta a Viarolo Ristorante Lo Storione Strada Provinciale 10, 103 - Viarolo – 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 836839 Via Argini Nord, 2 – Coltaro - 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 879827 DOVE DORMIRE Osteria del Calderone Agriturismo il Canneto Via Argine Filippina, 22 - San Nazzaro - 43018 Sissa Trecasali (PR) 0521 878153 soc.agr.semp. Via Berolotta,75 - Ronco C.C. - 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 371114 Trattoria di Palasone Albergo Padus Meublé Località di Palasone 9 - 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 879147 Piazzale del Lavoro, 2 - San Quirico - 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 377901 Caffè Centrale - Bar Trattoria B&B Sant’Antonio Via Roma, 48c - Coltaro - 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 1855479 Via Cò Di Sopra 67 – Gramignazzo - 43018 Sissa Trecasali (PR) - 339 3855773 Trattoria la Maestà B&B San Michele Via Bertolotta, 4 – Ronco C.C. – 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 872115 Via Case Corradi, 31 – Trecasali - 43018 Sissa Trecasali (PR) - 340 2879420 Otto mulini B&B Villa Albertina Ristorante Pizzeria Bar Via Torta, 1/a – San Quirico - 43018 Sissa Trecasali (PR) Via Favaletto, 6, -Trecasali – 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 878368 0521 371060 Ristorante locanda Tornado Frazione Torricella, 65 - 43018 Sissa Trecasali (PR) - 0521 879290

MANIFESTAZIONI RILEVANTI Nel territorio di Sissa Trecasali si svolgono annualmente varie ed importanti manifestazioni che richiamano tantissimi turisti e visitatori. Ci si può far “catturare”, durante il November Porc e la Festa della Spalla Cruda di Palasone, dai sapori tipici della Bassa riscoprendo prodotti dell’enogastronomia di qualità legati alla lavorazione delle carni suine, oppure si possono vivere giorni di completo divertimento e ricchi di spettacoli durante la Sagra di Trecasali e la Sagra di San Giacomo, rivivere le tradizioni contadine con la Fiera Agricola di San Quirico, oppure vivere l’incanto dei Fuochi sul Po nello spiaggione di fronte all’area attrezzata dei Boschi Maria Luigia. QUANDO SI SVOLGONO? - Festa della Spalla Cruda di Palasone (terzo weekend di marzo) - Sagra di San Giacomo (giornate a cavallo dell’ultima domenica di luglio) - Sagra di Trecasali (6 giorni a cavallo della prima domenica di Agosto) - Fiera Agricola di San Quirico (5 giorni con conclusione la prima domenica di agosto) - Fuochi sul Po (a Ferragosto) - November Porc (primo weekend di novembre)

18 Progetto e stampa Seicento Group e Tipocrom