Dipartimento Di Scienze Umane Dottorato Di Ricerca Storia E Cultura Del Viaggio E Dell'odeporica in Età Moderna

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Dipartimento Di Scienze Umane Dottorato Di Ricerca Storia E Cultura Del Viaggio E Dell'odeporica in Età Moderna DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE DOTTORATO DI RICERCA STORIA E CULTURA DEL VIAGGIO E DELL’ODEPORICA IN ETÀ MODERNA - XXII CICLO. IL DIARIO DI VIAGGIO DI JOHANN SMIDT (1773-1857) M-STO/03 Coordinatore: Professor Gaetano Platania Firma …………………….. Tutor: Professor Raffaele Caldarelli Firma……………………… Dottorando: Gaetano Pasqua Firma………………………..……… 2 Si ringrazia: Prof.re Platania Gaetano, Università di Viterbo. Personale Ufficio Storico, Segreteria NAV, Ministero della Difesa, Aeronautica, Roma. Personale Archivio di Stato, Brema. Dott.ssa Klatte Elisabeth, Dott. Helge Baruch Barach-Burwitz, Brema. Dott.ssa De Santi Gentili, Viterbo. Prof.re Conte Alessandro, Roma. 3 4 Ai miei genitori 5 6 INDICE Capitolo I Alcuni precedenti fino a Ghoete 8 Capitolo II Gli studi odeporici in Germania; vita e scritti di Johann Smidt 12 Capitolo III Il viaggio 29 Capitolo IV Note su amici e principali corrispondenti di Johann Smidt 81 Capitolo V Bibliografia viaggiatori tedeschi durante il periodo di Johann Smidt 89 Bibliografia in lingua tedesca 117 Bibliografia in lingua italiana 122 Iconografia 124 Appendice 136 7 Capitolo I Alcuni precedenti fino a Goethe La letteratura dedicata ai viaggi è quasi infinita. Il tema del viaggio è antico quanto la letteratura stessa e svolge un ruolo fondamentale già nell’epopea di Gilgamesh. Con l’Odissea, la Divina commedia e l’Orlando furioso nascono i primi viaggi tra luoghi reali e fantastici. Il Grand Tour ci dà l’idea del viaggio fine a se stesso trovando la sua massima espressione letteraria nel Viaggio in Italia di Goethe, che, quando giunge finalmente in Italia risponde a una precisa esigenza del suo sviluppo creativo; pur essendo un grandissimo osservatore e piccandosi di essere tale, a un certo punto del libro si lascia sfuggire una singolare confessione: «Lo scopo di questo mio magnifico viaggio - dichiara - non è quello d'illudermi, bensì di conoscere me stesso nel rapporto con gli oggetti». Non l’Italia, dunque, come ingenuamente avremmo potuto supporre, ma Johann Wolfgang Goethe in Italia. Già a partire dall’alto medioevo, anche in Germania il viaggio verso l'Italia e in particolare Roma, era diventata una prassi diffusa. L’abuso delle indulgenze denunciato da Martin Lutero (lui stesso si recò a Roma quando aveva ventisette anni) fece diminuire il flusso del pellegrinaggio, ma presto ne nasceva un altro. 8 Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci e Botticelli come nuove attrazioni smossero tanti che si organizzarono mettendosi ancora una volta in viaggio verso sud. Venezia, Firenze e Roma erano le mete predilette dove si potevano ammirare le nuove tecniche artistiche dell’Italia rinascimentale. Albrecht Dürer (1471-1528) appena sposato, nel 1494, lasciò la peste a Norimberga direzione Venezia. Tra una sosta e l’altra si esercitava nella pittura approfittando dei nuovi paesaggi e appena sull’Adriatico gli si aprì un nuovo mondo di libertà, di apertura mentale e dai sapori esotici. Una volta rientrato in Germania fondò la propria bottega. Nel 1505 scoppiò di nuovo la peste e visto che i suoi affari non andavano così bene ritornò per la seconda volta in Italia. A Venezia trovava fortuna vendendo i suoi quadri a prezzi eccellenti e conquistando popolarità. Vi rimase fino al 1507. Con gli anni successivi andare in Italia significava essere moderni, al passo coi tempi. Si iniziava a parlare di Kavalierstour dei giovani aristocratici, nasceva il Grand Tour del sedicesimo e diciassettesimo secolo. Parte integrante del percorso per completare la loro educazione era il doversi guardare attorno, migliorare e apprendere nuove lingue; e qual miglior posto al mondo dove il clima e le belle donne si potevano abbinare a missioni diplomatiche e affari commerciali? 9 Franz Wilhelm von Wartenberg (1593-1661) il futuro vescovo di Osnabrück, dopo aver visitato le tombe degli apostoli e ricevuto udienza dal Papa, scrisse nelle sue memorie che dell’Italia aveva nostalgia soprattutto dei giochi d’acqua, dei labirinti, della caccia al lupo e dei fuochi d’artificio. L’archeologo Johann Joachim Winckelmann (1717- 1768) dormiva solamente dalla mezzanotte alle quattro del mattino per dedicare tutto il suo tempo allo studio dell’arte antica a Roma. Vi rimase sette anni ricoprendo alcune cariche e pubblicando la sua opera principale Geschichte der Kunst des Altertums ancora oggi un classico. Nel 1768 si mise in viaggio per rientrare in Germania e arrivato nei pressi di Trieste, preso dalla nostalgia, cambiò idea e decise di tornare a Roma. Fu accoltellato da un ladro e la sua tomba, a Trieste, è ancora oggi visitata da centinai di tedeschi. Reise nach Italien di Jackob Volkmann (1770-71 in tre volumi) era la guida più utilizzata dai ventenni tedeschi che varcavano le Alpi, la stessa utilizzata da Johann Wolfgang Goethe (1749-1832). Lo stesso Goethe sembra abbia vissuto una specie di rinascita viaggiando tra la penisola, vivendo periodi di creatività connessi al piacere della vita e alla scoperta della natura. Prima di soggiornare a Roma, in Via del Corso, ammirò il lago di Garda, Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Bologna, Firenze e Perugia. A Roma era ospite di Heinrich Wilhelm Tischbein dove creò una vera e propria colonia di artisti, tra cui Angelica Kaufmann, Friedrich Bury, Johann Georg Schuetz e Heinrich Meyer, che spesso s’incontravano a Frascati nella 10 casa dell’archeologo Johann Friedrich Reiffenstein. Goethe arrivò fino in Sicilia e al ritorno si fermò per quasi un altro anno ancora a Roma. La sua opera Italienische Reise diventò una delle più consultate ma non piacque a Johann Gottfried Herder (1744- 1803) mentore e amico di Goethe, deluso da Roma, Napoli e dagli italiani, forse perché non riuscì a trovare neanche uno dei libri che cercava nella biblioteca del Vaticano. 11 Capitolo II Gli studi odeporici in Germania; vita e scritti di Johann Smidt Scrittori e studiosi tedeschi da recente dedicano particolare attenzione all’immagine dell’Italia e ai relativi stereotipi attraverso l’analisi della letteratura di viaggio. Ludwig Schudt1, esperto di odeporica, ha analizzato in particolare i motivi e i topoi contenuti nei rapporti di viaggio (Schudt 1959) mentre il rapporto con gli stereotipi fino ai nostri giorni viene invece illustrata nello studio di Manfred Beller in Le Metamorfosi di Mignon. L’immigrazione poetica dei tedeschi in Italia da Goethe ad oggi (1987). Raramente un autore o curatore ha avuto il coraggio di avventurarsi in una visione d’insieme affrontando gli studi con particolare indispensabile impegno interdisciplinare. La letteratura del viaggio è dispersa in libri e articoli riguardanti teorie e concetti nelle scienze letterarie e in altre discipline come sociologia, etologia, psicologia sociale, studi unilaterali nelle identità, mentalità e caratteristiche di singole etnie, nazioni e culture, studi sulla reciprocità delle immagini fra due o più nazioni europee o nordamericane, prospettive dell’esotismo letterario europeo. Argomenti specifici di ricerca antropologica ed etnologica, studi di fisiognomica, studi sul clima, analisi delle immagini nel campo 1 Schudt, L., 1959, Italienreisen im 17. und 18. Jahrhundert, Wien, Schroll. 12 linguistico trovano la loro collocazione nei libri scolastici e nella letteratura per bambini e giovani. A partire dagli anni settanta la Letteratura del Viaggio (Reiseliteratur) con tutti i suoi contenuti non é piú per la germanistica un genre infériur2. Ci si rese conto che gli studi odeporici valevano come Informationsreichtum e potevano dare tante risposte ad altrettante domande. A partire dagli anni '80 la Commissione di Storia per la Bassa Sassonia e la città di Brema ha stanziato un progetto di ricerca su viaggi e viaggiatori del nord della Germania (Germania-ovest) e nel 1987 uscì la prima pubblicazione (Band) ad opera di Herbert Schwarzwälder3. Nonostante la letteratura offra un ricco patrimonio con un vasto riscontro da cui ricavare notevole materiale di ricerca ancora scarso risulta l’impegno accademico a riguardo. Il capitolo V è dedicato ad un elenco di viaggiatori tedeschi che ha varcato la soglia delle Alpi tra il 1770 e il 1870. 2 Thomas Elsmann, Bremisches Jahrbuch, Staatsarchiv Bremen, 2007, pag. 263. 3 Reisen und Reisende in Nordwestdeutschland Band 1 (bis 1620). Lax Verlag, 1987. Autore che tra l’altro ha pubblicanto anche: Reise in Bremens Vergangenheit. Carl Schünemann Verlag, 1965. Bremen und Nordwestdeutschland am Kriegsende 1945 (Teil I). Carl Schünemann Verlag, 1972. Deutschland Album nach alten Ansichtskarten. Flechsig Verlag. Postkartenalbum Oberneuland, Horn / Lehe, Schwachhausen, Parkviertel, Bürgerpark. Carl Schünemann Verlag, 1981. Berühmte Bremer. Paul List Verlag, 1982. Bremen im Wandel der Zeiten - Die Altstadt. Carl Schünemann Verlag. Gruß aus Bremen. Ansichtskarten um die Jahrhundertwende. Flechsig Verlag. Reise in Bremens Vergangenheit. Stationen und Bilder einer 1200-jährigen Geschichte. Carl Schünemann Verlag, 1993. Das Große Bremen- Lexikon. Edition Temmen, 2003. Bremen in alten Reisebeschreibungen. Edition Temmen, 2006. 13 La Gesellschaft La Literarische Gesellschaft der freien Männer nasce il primo giugno del 1794 come associazione studentesca dei cui fondatori faceva parte lo stesso Johann Smidt4. Saltuariamente vi parteciparono anche Fichte, Paulus e Rinholds contribuendo con diverse idee, dando fortissimi influssi e segnali ai partecipanti. L'adesione era aperta per tutti gli studenti di qualsiasi facoltà e di qualsiasi provenienza. Per Smidt questo evento rappresentava il momento più importante del suo secondo periodo a Jena,
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