Alberghi Storici Di Roma
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ALBERGHI STORICI DI ROMA DALLE LOCANDE MEDIOEVALI AGLI HOTEL DI VIA VENETO PREMESSA Attraverso i grandi alberghi di Roma è passata la storia dell'Italia e dell'Occidente cristiano. Principi, re, capi di governo, scrittori, artisti, scienziati e grandi personalità hanno frequentato gli alberghi cittadini. Vediamo di ricostruire la storia dell'accoglienza a Roma dalle locande medioevali e rinascimentali (eredi delle taverne romane), fino agli hotel di impronta parigina sorti a Roma dopo l'unità d'Italia, importanti dal punto di vista architettonico, ma importanti anche perchè in essi sono accaduti importanti eventi di cronaca e di vita politica dell'ultimo secolo. Nell'antica Roma per il viaggiatore comune erano disponili le cauponae, spesso considerate equivoche e malfamate, frequentate da malfattori e prostitute, come dimostrano i graffiti rinvenuti nelle loro rovine. Per i patrizi c'erano le tabernae da non intendersi come le taverne attuali ma piuttosto di ostello, erano più eleganti e ve ne erano di diverso livello a seconda dei servizi che offrivano. Nel medioevo il turismo è essenzialmente religioso, si tratta di pellegrini che giungono a Roma per vedere la sede del successore di Pietro, le grandi basiliche e le reliquie dei santi. Per alcuni di loro questo viaggio ha anche il senso dell'ultimo viaggio della loro vita, il loro scopo è arrivare alla tomba di Pietro per concludervi la propria esistenza terrena. Le confraternite religiose e le comunità di stranieri presenti a Roma costituivano le basi per il viaggio e a cui i pellegrini si rivolgevano per l'ospitalità, le cure spirituali e mediche di cui avevano bisogno. In questo senso la nascita degli ospedali presso le grandi basiliche avevano lo scopo di non solo curare ma anche semplicemente accogliere i pellegrini più poveri. Così è nato l'ospedale di San Giovanni presso la basilica omonima, così è nato l'Ospedale di Santo Spirito in Sassia presso la basilica di San Pietro per accogliere i pellegrini di origine sassone (tedeschi). Le forme di assistenza si uniformarono a quelle dettate da San Filippo Neri per il suo ospizio alla Trinità dei Pellegrini fondato nel 1575. A fianco a questo tipo di accoglienza si svilupparono, a partire dal Seicento, affittacamere, locande e poi alberghi su iniziativa privata. Queste si riferivano a viaggiatori che avevano una maggiore disponibilità economica, erano artisti, scrittori, poeti che giungevano da tutta Europa per vedere le meraviglie della Roma classica e magari guardavano con occhio disincantato l'esistenza di un potere religioso e politico, la permanenza di un potere monarchico assoluto. Questi alberghi sorsero nella zona di piazza di Spagna - Babuino di nuova espansione urbanistica, zona che possiamo definire "borghese". Qui alloggiò Goethe, qui alloggiarono i poeti romantici inglesi Byron, Shelley e Keats. A volte la nobiltà decaduta affittava interi appartamenti nei propri palazzi del centro storico per i turisti che potevano disporre di somme economiche maggiori. Con l'unità d'Italia cambia la città e cambiano anche le strutture alberghiere che si rinnovano o ne sorgono di nuove sull'esempio dei grandi alberghi parigini. Questi nuovi grandi alberghi che occupano interi edifici e isolati, a volte gestiti da svizzeri, inglesi, tedeschi, subito imitati dai romani, sorgono nella zona della stazione Termini, via Cavour, ma è nella zona di via Veneto che toccano il loro apice in una strada sorta dalla distruzione di una bellissima villa romana cantata dai visitatori stranieri, villa Ludovisi. La nascita del Grand Hotel fu un affare di stato, fu un capo del governo italiano di fine Ottocento Di Rudinì a sollecitare il Ritz a questo investimento. L'apertura di questo albergo nel 1894 segnò un salto di qualità decisivo nella ricezione alberghiera di alto livello, a questo avvenimento seguì nel 1906 l'inaugurazione dell'Excelsior in via Veneto, l'albergo più indicativo dello stile liberty, il più parigino degli alberghi romani. Negli anni tra le due guerre mondiali si fece di tutto per incentivare la conduzione italiana dei grandi alberghi in sintonia con la politica autarchica del regime. 1 Dopo l'ultima guerra mondiale gli alberghi di via Veneto riflettono gli anni del boom economico e il successo del cinema italiano nel mondo, la presenza di tante star internazionali del cinema contribuisce a quel clima detto della "dolce vita" che è stato immortalato da Federico Fellini nel film omonimo. Negli ultimi decenni si sono affermate anche a Roma grandi catene alberghiere che tendono a rendere "internazionale" il servizio degli alberghi romani, la "globalizzazione" arriva anche in questo settore. Gli alberghi sorgono anche in aree periferiche della città, lungo il raccordo anulare, l'aeroporto di Fiumicino e le strade di ingresso a Roma. Un altro tratto caratteristico dei nostri tempi è il diffondersi dei bed and brekfast anche in quartieri non centrali, offrono un servizio dignitoso a prezzi contenuti. ALBERGO DELL'ORSO via dell'Orso, rione Ponte Pittoresca ricostruzione del secolo XV con portico e loggiato interessante per l'impiego di colonne e capitelli antichi e l'uso di cornici e ghiere1 in cotto finemente decorate. Vi alloggiarono Rabelais2, Montaigne3 e Goethe4. Secondo la tradizione vi sarebbe sceso anche Dante5 quando giunse a Roma come ambasciatore della repubblica fiorentina presso il papa Bonifacio VIII6. Ma questo non è possibile perchè l'albergo non esisteva, c'era invece il palazzetto dimora della famiglia Piccioni come attestano gli stemmi oggi murati sulle pareti esterne. Dai documenti d'archivio sappiamo che funzionava come albergo dalla metà del Quattrocento. Rabelais dovette fuggire per aver perso la guerra contro le cimici che infestavano il suo letto. Nel Seicento lo troviamo declassato, vi alloggiano vetturali, postiglioni e servi di stalla, la locanda serviva come stazione di posta per viaggi pubblici e privati. In questa locanda lo zio di Napoleone card. Fesch troverà la seconda parte di una tavola raffigurante “San Girolamo penitente” di Leonardo, oggi conservata ai musei Vaticani. A proposito dell'insegna si racconta un divertente aneddoto. Il proprietario chiamò un pittore per farsi dipingere un'insegna con due orsi, questi gli chiese otto scudi per gli orsi con le catene, sei scudi senza catene. Il proprietario scelse la pittura senza catene. Dopo un po' di tempo l'affresco era tutto sbiadito, subito il proprietario si lamentò con il pittore che rispose: "L'avete voluto senza catene e gli orsi se ne sono andati". Dopo cinque anni di restauri ha riaperto l'Hosteria dell'Orso l'8 ottobre 2002 con lo chef Gualtiero Marchesi, i lavori sono costati 3 milioni di euro. All'interno si articola in tre piani: piano- bar, ristorante, salotto discoteca "La Cabala" con musica soft.7 Il nome dato alla via sarebbe derivato dal frammento decorativo romano incastrato nello spigolo di fronte all'albergo e raffigurante un leone che sbrana un cinghiale. Qualcuno ha scambiato il leone per un orso. Insieme al frammento si trova anche un rocchio di colonna8 antica. Via dell'Orso e via di Monte Brianzo costituivano nel medioevo il quartiere degli alberghi. Negli anni Venti è stato restaurato da Antonio Munoz. 1 Ghiera, sinonimo di archivolto, elemento architettonico che forma parte dell'arco. In particolare è la fascia esterna a modanatura semplice o decorata dell'imbotte dell'arco, più evidente in archi strombati. 2 Rabelais (1494-1553) scrittore e umanista francese, considerato uno dei più importanti del Rinascimento francese, è noto soprattutto per il Pantagruel (1532) e il Gargantua (1534). La sua opera verrà inserita nell'Indice dei Libri Proibiti. 3 Montaigne (1533-1592) filosofo, scrittore e politico francese noto anche come aforista. 4 Goethe (1749-1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, critico d'arte e musicale tedesco. E' considerato da George Eliot uno dei più grandi letterati tedeschi e l'ultimo uomo universale a camminare sulla terra. La sua opera principale è il Faust alla quale lavorò per oltre sessant'anni. 5 Dante (1265-1321) il sommo poeta della lingua italiana, autore della Divina Commedia. 6 Bonifacio VIII (Papa dal 1294 al1303) Benedetto Caetani, di Anagni. Ha indetto nel 1300 primo giubileo, celebre l'episodio del 1303 dello schiaffo di Anagni. Dante lo mette all'inferno quando era ancora in vita con una furberia, viene condannato tra i fraudolenti, cioè coloro che usano intelligenza e ragione per fini malvagi. 7 Ristorante Hostaria dell'Orso nel marzo 2013 si spende tra i 50 e i 70€, da: tripadvisor.it. 8 Rocchio di colonna blocco di pietra a forma cilindrica che con altri rocchi compone il fusto di una colonna. 2 Esiste una celebre riproduzione di Ettore Roesler Franz di questo albergo, è un acquerello del 1896. LOCANDA DELLA VACCA campo de Fiori, rione Regola A Campo de Fiori, in angolo con via del Gallo e via dei Cappellari si trova questa locanda appartenuta a Vannozza Cattanei, amante del cardinale Rodrigo Borgia poi papa Alessandro VI9, definita una virago10 nelle cronache del tempo. A lui dette quattro figli, tutti partoriti in questa locanda: Lucrezia, Cesare, Juan e Josè, in cambio il futuro papa gli procurò tre mariti di comodo. La costruzione presenta su vicolo del Gallo uno stemma con il simbolo dei Borgia: toro passante e strisce, ma anche lo stemma dei Cattanei e Canali di Modena: il terzo marito11. Possedeva anche la locanda del Leone in via dell’Orso esentato dalla gabella del vino. Prima di morire lasciò le sue proprietà all'ospedale del SS.Salvatore e ad altre confraternite religiose in cambio di messe per sè e per i suoi mariti. La lapide tombale di Vannozza Cattanei è conservata nel portico della basilica di San Marco. Invece il papa Alessandro VI è sepolto nella vicina chiesa di Santa Maria di Monserrato – prima cappella di destra - insieme a Callisto II, lo zio che lo aveva eletto cardinale12.