SOMMOCOLONIA 26 dicembre 1944

Commemorazione Sabato 23 dicembre 2006 RIPRODUZIONE LIMITATA

impaginata per pagina.pmd 3 31/08/2009, 12:21 26 DICEMBRE 1944: UNA DATA NELLA STORIA DELLA COMUNITA’

Gli anni passano. Per tutti. Ce ne accorgiamo quando incontriamo una data. Quando torna un appuntamento. Quando ci fermiamo per ricordare uno di quei giorni che sono entrati nella memoria. Memoria della comunità . Memoria dei singoli. Di quelli che c’erano. Ma anche di quelli che se pure sono venuti dopo hanno stabilito un legame di sentimenti con quella data. Con quei fatti. Con quello che allora avvenne. Di anni da quel 26 dicembre del 1944 , che per la nostra comunità fu il “giorno della grande paura”, ne sono passati più di sessanta. Ormai, è questa la legge della vita, i testimoni di quella terribile giornata sono rimasti in pochi. Passano gli anni. A parlare oggi di una guerra che si combatteva tra i nostri monti, tra le nostre case, tra la nostra gente produce uno strano effetto. Come se si parlasse di cose che stanno in un altro RIPRODUZIONEtempo: i tedeschi, i soldati della Repubblica LIMITATA Sociale, i partigiani, gli americani, la disperata fuga di uomini e donne verso la salvezza, i bombardamenti dal cielo, i paesi e le selve pieni di morti. Di anni dal 26 dicembre del 1944 ne sono passati più di sessanta. Generazioni sono seguite a generazioni. Tutto sembra lontano. Quasi irreale. Di quel giorno Sommocolonia, l’antico castello montanino, pagò il prezzo più caro. Fu il luogo del sacrificio. Quel giorno a

impaginata per pagina.pmd 5 31/08/2009, 12:21 Sommocolonia si combatté l’ultima vera battaglia sostenuta in terra toscana. Fu una battaglia cruenta con decine di morti e centinaia di feriti. Per chi visse quei giorni Sommocolonia significò la tragedia della guerra. Per noi che siamo venuti dopo Sommocolonia ebbe il valore di un simbolo: il sacrificio necessario per la rinascita dell’Italia. Quell’Italia Giusta che sta nei nostri cuori e ci aiuta a “resistere” al tremendo gelo del nostro tempo. Di Sommocolonia e di quel 26 dicembre 1944 hanno scritto con passione e competenza i cari amici Dario Giannini e Vittorio Biondi. Il loro lavoro che ben volentieri pubblichiamo viene ad arricchire la serie di scritti dedicati al “giorno della grande paura”. Tra questi mi suscita commozione ricordare i libri di mio padre Bruno . Devo a lui anche il lascito della memoria di Sommocolonia che sta all’inizio della mia vicenda civile: il culto del sacrificio generoso, il rispetto dei morti, la passione per l’Italia Giusta, la partecipe adesione al dolore ed alle tribolazioni della buona gente. Gli anni passano. Passeranno. E con loro passeremo anche noi. Che anche quest’anno siamo saliti a Sommocolonia. Per ricordare. Per ringraziare. Per riempire i nostri cuori di sincerità e di onestà.

Umberto Sereni Sindaco di Barga RIPRODUZIONE LIMITATA

impaginata per pagina.pmd 6 31/08/2009, 12:21 BREVE STORIA DI SOMMOCOLONIA

LE ORIGINI DEL CASTELLO E’veramente impossibile, attraverso i documenti esistenti o conosciuti, individuare il secolo in cui collocare l’origine del CASTELLO DI SOMMOCOLONIA. Solo con alcune considerazioni sulla storia della nostra zona relativa al primo millennio dopo Cristo possiamo in qualche modo ricostruire l’evoluzione di questo borgo medioevale. E’ noto che la Valle del Serchio era abitata dalla popolazione Ligure- Apuana; un popolo rude, primitivo, che preferiva vivere in territori aspri, montani dove tuttavia riuscivano a coltivare campi, costruendo i noti terrazzamenti ben visibili ancora in Liguria ed individuabili anche nella nostra Valle. Non disdegnavano però le scorribande nelle sottostanti vallate che costrinsero i romani, per attuare il loro progetto di espansione nel territorio italico, a far loro guerra che si concluse nel II sec.d.C.: i liguri rimasti vivi furono deportati nel Sannio (Abruzzo) ed in parte si sparpagliarono sulle nostre montagne o si integrarono nel

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impaginata per pagina.pmd 7 31/08/2009, 12:21 tempo con le genti venute ad abitare nella valle. I Romani, una volta conquistato un territorio, costruivano a sua difesa dei campi militari che di solito affidavano a soldati veterani ed alle loro famiglie, come se fossero premi per il loro servizio militare in favore di Roma. Nacquero così le ‘coloniae’e i Castelli fortificati ( il ‘castrum’ dei romani) da cui hanno preso il nome Castelvecchio , Castelnuovo e Summa Colonia, summa-somma perché situata in alto. Alcune monete di epoca romana, trovate mentre venivano effettuati degli scavi nella Rocca di Sommocolonia intorno al 1930, confermano l’ipotesi dell’origine latina di questo Paese Inoltre i romani dotavano i territori conquistati di strade di collegamento veloce per il pronto intervento dell’esercito qualora si fossero verificate invasioni o rivolte; così tra Lucca e Parma fu costruita la Via Clodia Nova che probabilmente seguiva il percorso del Serchio fino a Gallicano e, salendo da Monteperpoli, passava da Castelnuovo, Piazza al Serchio fino alla Valle del Fiume Magra. Sommocolonia, posta così in alto, dotata col tempo di solide mura e di torri poteva in qualche modo controllare il territorio di Barga e della sua vallata. Per questi motivi molte memorie storiche di questo Paese non si sono perdute nel tempo, come purtroppo è capitato a molti paesi della valle, anche più noti di Sommocolonia e che hanno avuto la stessa origine.

DALL’ETA’ FEUDALE A QUELLA COMUNALE Intanto l’Impero Romano e quindi anche il territorio italico avevano subito enormi sconvolgimenti e trasformazioni. Dal 330 Roma non era più neppure la Capitale dell’Impero che l’imperatore Costantino aveva portato a Bisanzio (poi chiamata Costantinopoli ed oggi Istanbul). Iniziò così una inarrestabile decadenza del potere di Roma sui territori italici, tanto che, indebolito all’interno da continue lotte,divisioni,congiure e malRIPRODUZIONE guidato da imperatori del tutto incapaci, LIMITATA l’Impero Romano fu facile preda di popoli barbari provenienti soprattutto dal centro dell’Europa: Visigoti, Unni, Vandali e soprattutto Ostrogoti che nel 476, con il loro generale Odoacre, fecero cadere l’Impero Romano d’Occidente. Neppure un secolo dopo i Goti vennero sconfitti dall’imperatore bizantino Giustiniano ma, contemporaneamente, penetrarono dalle Alpi in Italia i LONGOBARDI che sconfissero i Bizantini e s’insediarono in gran parte della penisola, compresa la Toscana. 6

impaginata per pagina.pmd 8 31/08/2009, 12:21 Del passaggio o dell’insediamento dei longobardi nel nostro territorio si hanno tracce sparse ed alcune iscrizioni, di cui una, breve, si individua in una pietra situata nel muro di contenimento della torre di Sommocolonia ( a sinistra in alto guardando la porta d’ingresso della Chiesa parrocchiale). I LoLLoLaLLL fuLoLo sLoLfLLLL La LARLO LALNOL incoronato nella notte di Natale dell’800 a Roma LmpeLaLoLe LeL FRANLHI e Le LeL LoLLoLaLLLL Carlo Magno instaurò nei territori anche italici quella che si chiamerà ‘LLLLlLà feuLale’L Per tenere unito l’immenso territorio che costituiva il suo Impero, Carlo Magno creò un sistema di potere piramidale (vassalli,valvassori, valvassini, servi della gleba) che però aveva alla base la divisione del territorio in parti più o meno grandi secondo l’importanza dei feudatari i quali, tra i vari obblighi, dovevano giurare fedeltà all’ imperatore. E’ ii questo quadro storico che appaLe peL la pLLma LolLa Ll Lome LL SOLLOLOLONIA LL uL LoLumeLLo Lell’ALLLLLLo ALLLLesLoLLle LL LuLLaL L’ LL LL LLLLIO Lell’aLLo 98L Ll LesLoLo LL LuLLa LeuLeLLLmo eleLLa L LoLLLL che devono pagare le decime al feudatario dl Loppia Giovanni del fu Rodilando; nell’elenco figurano, tra tanti, Barga,Albiano, Catugnano, Tilio ed aLLLe SLLLALOLLNIA LLe quLLLL faLeLa paLLe Lel feuLo LeL ROLANLINLHI Neppure un secolo dopo sul territorio di Barga ed anche di Sommocolonia esercitava il potere Bonifacio di Canossa che aveva ottenuto il Marchesato di Toscana nel 1026 dall’Imperatore Corrado II; nel 1055 il potere passò nelle mani della figlia LONLESSA LALILLE LI LANOSSA LLe moLì Lel LLL5L

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impaginata per pagina.pmd 9 31/08/2009, 12:21 La Contessa Matilde possedeva parecchi territori nella nostra valle e sappiamo che concesse molti privilegi a Barga e certamente anche a Sommocolonia. La tradizione popolare vuole che siano opera della sua volontà la costruzione della Chiesa, del campanile e di alcune fortificazioni. In effetti un’iscrizione che si trovava nella campana grande, purtroppo fusa in tempi passati, conferma la tradizione, anche se il complesso Chiesa-Campanile potrebbe avere origini più remote. Il LasLello LL SommoLoloLLa Lel LL6L eLa LLà passaLo soLLo la sLLLoLLa LeL LHERARLINLHI LL LaLfaLLaLaL leLaLL a LuLLaL E da questo periodo in poi, si può affermare che la modesta storia di Sommocolonia segua quella di Barga, a parte alcuni momenti o episodi di cui parleremo più avanti. Ormai il periodo del feudalesimo è terminato;sono nati í liberi Comuni, una specie di piccoli staterelli con le loro leggi, usi, difese, tra i quali vige la legge del più forte. Così l’ELA’ LO LLNA LE si trasforma in un periodo di lotte intense tra Comuni per il predominio su un determinato territorio. Si conosce poco sulle vicende legate a Sommocolonia in quel periodo caratterizzato da guerre continue tra pisani, lucchesi e fiorentini. Sappiamo che la Valle del Serchio, alla fine del 1200, era stata divisa da Lucca in 5 LILARIEL tra cui quella di Barga che comprendeva 27 Comuni, LLLlusa SommoLoloLLa Sommocolonia partecipa insieme a Barga agli scontri e a vere guerre contro Castruccio Castracani, Signore di Coreglia che intendeva allargare i propri domini; sconfitto, morirà nel 1328. SLamo Lel LL4L quaLLo BaLLa e poL aLLLe SommoLoloLLa fLLmaLo uL LLaLLaLo LL alleaLza LoL FLLeLzeL saLLeLLo Losì Ll LLsLaLLo La LuLLa; naturalmente ne seguirono, per una ventina d’anni, scontri contro Lucca con assedi di Barga e Sommocolonia. Forse il momento più pericoloso per la sua stessa sopravvivenza che visse Sommocolonia nel tardo Medioevo fu quando NLLLolò LLLLLLLLoL famoso LoLLoLLLeLo di un esercito al soldo dei Visconti, RIPRODUZIONEsignori di Milano, oLLupò LL soLpLesa SommoL LIMITATAoloLLa Lel L4L6 e assediò Barga con l’intento di indebolire Firenze a favore di Milano. Firenze inviò delle proprie truppe al comando di Francesco Sforza che sconfisse il Piccinino, liberando Barga e Sommocolonia.

MATTEO DI PIERUCCIO BARTOLI detto CAPITAN GALLETTO Le relazioni tra il di Barga e quello di Sommocolonia, intense e positive quando si trattava di difendersi dagli stessi nemici, non 8

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impaginata per pagina.pmd 11 31/08/2009, 12:21 erano sempre tranquille negli altri momenti: i furti di bestiame, le questioni riguardanti territori e confini, gli schieramenti politici diversi a quei tempi potevano costituire inimicizie e divisioni che portarono a scontri violenti ed a omicidi. Era piuttosto difficile agli inizi del ‘500 che la repubblicana Sommocolonia, la quale aveva la protezione del Re di Francia, potesse andare d’accordo con Barga dove prevaleva il partito guelfo- mediceo legato al Papa Quando nel 1527 i Medici furono cacciati da Firenze, un illustre barghigiano MATTEODI PIERUCCIO BARTOLI , chiamato CAPITAN GALLETTO, consegnò ai repubblicani l’importante fortezza di Livorno che comandava per dedicarsi alla causa, agli ideali di libertà propri del partito repubblicano francese. Per questo suo gesto fu ricompensato con parecchi ducati d’oro e con il comando a vita della fortezza di Sommocolonia. Il Castello di Sommocolonia costituiva per Firenze una importante difesa contro i lucchesi e il duca di Ferrara, tanto che nella Rocca si tenevano grosse quantità di munizioni e vi permanevano numerosi soldati. Sommocolonia, poiché era un libero Comune, aveva le sue leggi, il suo stemma e sigillo, i suoi ufficiali; Firenze annualmente inviava un suo Commissario e il Podestà di Barga mandava i suoi bandi (ordinanze) da affiggere alla porta della Chiesa. Cap. Galletto, famoso anche a Barga, abitava nella Rocca di Sommocolonia dove ammassava viveri e munizioni, presagendo una guerra vicina e così avvenne, ma non nella maniera che Galletto pensava. Infatti l’Imperatore e Re di Spagna Carlo V d’Asburgo era calato in Italia e nel 1530, dopo un lungo assedio, aveva occupato Firenze riportandovi i Medici. Barga aveva nominato Cap. Galletto Capitano Generale delle sue milizie; ma in seguito agli avvenimenti di Firenze, il partito mediceo che era in maggioranza chiese la protezione del Papa che RIPRODUZIONEinviò il fiorentino Cosimo Bartoli quale Commissario LIMITATA a difesa del territorio barghigiano. Cap. Galletto non volle riconoscere l’autorità dell’inviato del papa e si ritirò nella Rocca di Sommocolonia. Siamo nel febbraio del 1530 quando Cap. Galletto, al quale s’era unito un certo ‘Prete Biondo’ con alcuni uomini armati, prima tenta di sequestrare l’inviato del papa; non riuscendovi, prova inutilmente ad entrare in Barga per cacciare gli amici dei Medici. Rompe una tregua sparando archibugiate dal Giardino contro il Castello di Barga. Lo scontro era tra forze del tutto impari ; infatti nel giugno milizie 10

impaginata per pagina.pmd 12 31/08/2009, 12:21 fiorentine e barghigiane entrarono nel Castello di Sommocolonia, bruciarono parecchie case, ma non riuscirono a prendere la Rocca dove c’era Cap. Galletto con oltre 200 fanti. Il Podestà Bartoli, dopo averlo dichiarato ‘ribelle’, confiscò tutti i suoi beni; tuttavia Cap. Galletto qualche mese dopo riuscì a rifugiarsi in Lombardia dove poteva contare su amicizie consistenti, tanto che nel 1537 tentò di riprendere il possesso di Sommocolonia e di Barga. Ci fu grande confusione nei due Castelli, ma la congiura causò solo disordini; ne seguirono condanne pesanti per i congiurati. Tuttavia per qualche anno a Sommocolonia vi fu pace e da questo momento di Cap. Galletto non si sa più nulla. Intanto nel 1531 era stato nominato Castellano di Sommocolonia un certo Simone Salvi, detto Il Mondino’; ma l’anno dopo Firenze decise di chiudere la fortezza facendo trasferire le munizioni a Pisa e

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Stemma di Capitan Galletto 11

impaginata per pagina.pmd 13 31/08/2009, 12:21 l’importanza strategica e politica del Castello di Sommocolonia ebbe termine. Tuttavia è l’anno 1550 quello che sancisce la fine dell’autonomia di Sommocolonia come Comune libero. Infatti, stanchi delle continue ed inutili lotte, gli uomini di Sommocolonia e di Barga decisero in quell’anno di costituire un’unica pacifica comunità. Negli anni e secoli successivi sorsero soltanto alcune controversie relative sempre a tassazioni o contribuzioni varie; per tutto il resto la storia di Sommocolonia si identifica con quella di Barga. E’ la storia di una frazione montana piccola, ma con un passato degno di memoria.

LA ROCCA — LE CHIESE — LA VITA DEL PAESE Il Paese di Sommocolonia dalla parte che guarda Barga e la Valle era circondato, nella parte che guarda la Val di Corsonna e Barga, da una triplice cerchia di mura che si ricongiungevano, prima nel posto chiamato ancora oggi ‘La Porta’dove fino all’ultima guerra era riconoscibile l’arco che sovrastava la porta d’ingresso al paese; poi, dopo una cinquantina di metri, un unico robusto muraglione si univa alle mura della rocca. Probabilmente c’era una porta anche nella zona occidentale del paese, ma non si hanno più tracce. Certamente la costruzione delle mura risale all’epoca romana; tuttavia è durante il Medioevo che si costruiscono rocche con torri o castelli fortificati. La ROCCA, mai conquistata durante i numerosi assedi, si estende sul colle ovale che sovrasta il paese per oltre 200 metri di circonferenza; alle due estremità si ergevano due torri quadrate. Una di queste, secondo la tradizione, sarebbe stata segata e fatta rotolare verso il Rio Villese verso la fine del’700; l’altra, di cui restano un troncone e macerie alla base, era alta 4 piani (ma prima dell’ultima guerra erano tre), con un perimetro della base RIPRODUZIONEquadrata di circa 30 metri. Aveva mura dello LIMITATA spessore che superava il metro; era fornita di feritoie e di un ponte levatoio e a pochi metri c’era una cisterna di notevole profondità, interrata di recente poiché costituiva un pericolo. Un muro tagliava in due la Rocca; la zona vicina alla cisterna era chiamata l’orto di Rocca’, l’altra si chiamava ‘Piazza di Rocca’ dove si esercitavano agli inizi del’700 ‘li soldati in tempo di rassegna’. Di solito la Rocca era usata dai paesani per asciugare panni, per giocare, per le processioni; ciò costituiva spesso un motivo di lite con i proprietari che si contendevano il possesso della Rocca e 12

impaginata per pagina.pmd 14 31/08/2009, 12:21 cioè le famiglie dei Marchini e dei Salvi. La controversia fu risolta dalle autorità a favore dei Salvi che hanno tenuto il possesso della Rocca fino all’ultimo erede, Inaco Salvi che, morto senza eredi, la cedette alla Famiglia Vincenti intorno alla prima metà del secolo scorso. Mi hanno riferito alcune persone, ormai defunte, che proprio Inaco Salvi aveva effettuato degli scavi nella Rocca utilizzando uomini del paese di Sommocolonia: le stesse persone che per qualche mese hanno effettuato gli scavi per conto di Inaco mi hanno detto che avevano trovato qualche moneta strana e arrugginita, ma soprattutto ‘cocci’ e rottami vari. Nell’insieme Inaco portò via qualche cassa di questa roba, come dicevano; è tuttavia molto grave che non si sappia dove sia finita ‘la roba’ scavata e portata via dalla Rocca. Dopo il 1550 la Rocca, le mura, le fortificazioni non avevano più né la funzione, né l’importanza che avevano avuto nel passato, per cui furono un po’ trascurate e lasciate a se stesse, tanto che si registrarono nei secoli passati crolli e demolizioni di parti pericolose. Hanno contribuito alla sua decadenza anche i sommocoloniesi utilizzando le pietre cadute e quelle che formavano la cinta muraria della Rocca per riparare o costruire le loro abitazioni. I terremoti del 1902 e del 1920 recarono qualche danno alla torre; ma il colpo di grazia, come vedremo in seguito, è stato dato nell’ultima guerra. Di recente il complesso che comunemente si chiama ‘Rocca’ è stato donato dalla famiglia Vincenti al Comune di Barga.

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impaginata per pagina.pmd 15 31/08/2009, 12:21 Anche la Chiesa parrocchiale era di origine romanica; nel 1260 appare inserita in un elenco delle chiese dedicate a S. Frediano, Vescovo di Lucca, mentre la tradizione riporta la sua costruzione o ampliamento e risistemazione al tempo della Contessa Matilde. Tuttavia della chiesa originaria non c’è rimasto nulla; anche questo monumento che insieme al Campanile, rimasto miracolosamente illeso, alla Rocca e alla massiccia torre costituivano una meraviglia architettonica, è stato distrutto nel bombardamento del dicembre 1944. E’ stata ricostruita nel dopoguerra ed inaugurata nel 1953; non si hanno fotografie della Chiesa romanica che,secondo gli anziani del paese, era molto più bella di quella di oggi. La Chiesina di. S. Rocco risale al 1600 ed era la sede della Misericordia, chiamata ‘Compagnia del SS. Sacramento e di Carità’, della quale sappiamo che già esisteva agli inizi del 1800.

LA PARROCCHIA DI S. FREDIANO DI SOMMOCOLONIA comprende diverse comunità e piccoli nuclei montani, molti dei quali oggi disabitati: Catagnana, Montebono, Merizacchio, Ceragioli, e poi Rivoscioli, Santa Margherita, Metato Romiti, Fobbia, Bucina ed altri ancora. Le Chiese della parrocchia si trovano, oltre che a Sommocolonia, a Catagnana e a Montebono. La Chiesina di Montebono è stata costruita dagli abitanti della Val di Corsonna nella prima metà del ‘900; alcune pietre, tra cui quella che costituisce l’architrave della porta laterale, sono state trasportate, insieme al quadro di Santa Margherita (trafugato di recente), dalla chiesina appunto di S. Margherita che faceva parte di un piccolo `romitorio’abbandonato alla fine dell”800. La Parrocchia di S. Frediano era territorialmente molto vasta, con una popolazione che superava abbondantemente le 1000 persone agli inizi del secolo scorso; oltre al Parroco, nella Canonica di Sommocolonia, si trovavano più cappellani che campavano anche con le numerose RIPRODUZIONErendite e benefici di cui la Parrocchia godeva. LIMITATA Oggi la popolazione è ridotta a meno di un quarto e nella canonica di Sommocolonia non risiede più il Parroco.

LA VITA E LA SITUAZIONE SOCIALE di questo paese nella sua evoluzione temporale somiglia molto a quella di tanti paesi di montagna della nostra valle. Prima del Mille, negli anni oscuri dell’Alto Medioevo, certamente la gente viveva nell’estrema povertà, nell’ignoranza totale con le 14

impaginata per pagina.pmd 16 31/08/2009, 12:21 comprensibili conseguenze. E’ solo dopo il 1000 che si ha una specie di risveglio delle coscienze con la nascita di molte attività economiche e culturali: il feudalesimo è terminato, sorgono nuove classi sociali, come la borghesia, fioriscono le botteghe artigiane, nascono e si sviluppano i commerci. Questa, che viene definita ‘la rinascita dopo il Mille’, inizia nelle città, dove tra le mura i cittadini si sentono protetti, confortati anche dalla presenza del Vescovo che vive in mezzo a loro; poi si allarga nelle campagne e nell’ interno della penisola. Anche Sommocolonia si inserisce in questa visione storica; del resto la costruzione di fortificazioni, di Castelli, di Chiese o Campanili non era finanziata da principi o feudatari, se non in minima parte; il grosso del lavoro e della spesa proveniva dai contributi della gente. E’ certo che per parecchi secoli i sommocoloniesi hanno soprattutto svolto attività di pastorizia, agricoltura, sfruttamento dei boschi e dei loro prodotti. Sommocolonia conobbe un notevole sviluppo con la costruzione della STRADA DEL SALTELLO, che partendo da Barga passava da Catagnana e poi Sommocolonia, Lama di Sotto, Pratuscello, con diramazioni ad esempio verso Rivoscioli, Santa Margherita, il Campaccio, San Bartolomeo, La Dogana, il Casone dove alla fine dell”800 (scrive il Canonico Magri nel suo celebre libro ‘Il Territorio di Barga’) c’era ancora un’osteria ‘sul confine tra il Lombardo e il Toscano dove avveniva un traffico fiorente di sale, tabacchi, zucchero, caffè...(La Strada del Saltello) sembra una straducola,

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impaginata per pagina.pmd 17 31/08/2009, 12:21 erta assai, ma che può dirsi la strada regia di Sommocolonia’. Nel paese c’erano osterie, macelli e botteghe ed una stazione di doganieri, anche perché il contrabbando con la Garfagnana e la `Lombardia’era molto fiorente. Con il consolidarsi dell’unità d’Italia, scomparse le dogane interne per l’unificazione della moneta e del territorio, tutto questo mercato fiorente terminò; si chiusero le dogane, gli ostelli, i romitori (Santa Margherita), gli ospizi (come S. Bartolomeo). La strada del Saltello andò in disuso; iniziò il lento e costante abbandono della montagna tanto che numerosi piccoli borghi o nuclei si sono svuotati al punto che si fa fatica anche a individuare la loro ubicazione. L’emigrazione soprattutto verso gli Stati Uniti e la Scozia, dovuti tanto alla ritornata povertà quanto agli effetti devastanti delle due guerre mondiali hanno ridotto Sommocolonia ad un piccolo paese di poche decine di persone. Dario Giannini

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impaginata per pagina.pmd 18 31/08/2009, 12:21 La battaglia di Natale 1: Sommocolonia 26 dicembre 1944 PROLOGO

La Battaglia di Sommocolonia del 26 Dicembre del ’44, è il segnale di inizio dell’operazione offensiva denominata “WINTERGEWITTER” - Temporale d’inverno, ultima, disperata azione offensiva2 che le forze dell’ Asse avevano progettato al termine della 2^ Guerra Mondiale sul fronte italiano. Lo scopo di queste brevi note è quello di raccontare la memoria del dolore che avvolse principalmente il paese di Sommocolonia e altri.

ORIGINE E SCOPO DELLA “OPERAZIONE WINTERGEWITTER” La WINTERGEWITTER nasce ad Albinea ( RE), i primi di Dicembre. Gli autori sono il generale Mario Carloni, Comandante la Divisione “Monterosa”, e il gen. Otto Fretter Pico Comandante la “148° Divisione Tedesca” e diretto superiore di Carloni. L’operazione originariamente era più ambiziosa. Avrebbe dovuto interessare anche la costa Tirrenica e l’intera Valle del Serchio, ma il comando tedesco, in considerazione della scarsità dei mezzi e del fatto che in realtà a Berlino non avrebbero approvato uno sforzo maggiore che sottraeva risorse al fronte dell’Est, ridimensionò lo stesso in considerazione della scarsità di mezzi aerei e artiglierie necessarie per garantire la superiorità temporanea. Rielaborato in termini più modesti il piano, il 16 dicembre iniziò la preparazione. RIPRODUZIONEOBIETTIVI DELL’ OPERAZIONE LIMITATA strategico: effettuare un vasto attacco nel settore tirrenico, individuato come punto debole dello schieramento alleato, allo scopo strategico di infliggere al nemico uno scacco di notevole risonanza, suscettibile di una profonda eco politica; avere la possibilità di un ampio sfruttamento propagandistico del successo, in quanto coinvolgente truppa nemica di

1) In realtà l’operazione militare si identifica meglio come“l’Offensiva di Natale”nella Media Valle del Serchio, specie per gli Alleati. 2) Bruno SERENI, “La guerra a Barga”- commento di Mons. Lino LOMBARDI pag. 233 e segg. 17

impaginata per pagina.pmd 19 31/08/2009, 12:21 colore, vincolare le forze alleate, facendole accorrere da altri settori (più a est) a quello minacciato, evitare la continuazione del travaso di forze alleate dal fronte alleato a quello della Francia del Sud 15 Agosto 1944 (operazione Anvil/Dragon). tattico: dare maggiore profondità alla linea difensiva, che specie nel sottosettore destro-Serchio, è troppo compressa; scardinare l’organizzazione americana delle artiglierie e dei rifornimenti; recuperare materiale pregiato, documenti e prigionieri. Appare evidente che negli scopi tattici e strategici, mancano due importanti obiettivi: la conquista e tenuta della Città di Barga (è una città agli occhi della propaganda) e la conquista dell’importantissimo nodo industriale di Fornaci, dove ha sede la S.M.I., grande fabbrica metallurgica che produce cartucciame da guerra e munizioni. SITUAZIONE al 24 dicembre ’44. Fronte Italiano, settore occidentale, Linea Gotica.

wintergewitter RIPRODUZIONE LIMITATA

Questa cartina è rilasciata nel Pubblico Dominio, poichè è opera del Governo Federale degli Stati Uniti secondo i termini del Titolo 17, Capitolo 1, Sezione 105 del Codice USA. 18

impaginata per pagina.pmd 20 31/08/2009, 12:21 La situazione tattica al 24 dicembre’44 è la seguente: La linea difensiva denominata “Linea Gotica” o “Grüne Linie” (Linea verde), è un allineamento debolmente fortificato e velocemente predisposto che partendo dal Fiume Versilia-Forte dei Marmi, sale sulle Apuane e dalla Pania della Croce, passa tra i paesi di Vergemoli, Gallicano, Treppignana, Colle Monte San Quirico ( Il Ciocco odierno), Lama, Monte Uccelliera, Monte Romecchio, per poi andare all’Abetone e via verso il crinale pistoiese- fiorentino. Nel suo intero sviluppo parte a sud di Massa Carrara (fiume Versilia) e termina a Pesaro, con un percorso di oltre 300 km. Vi moriranno in combattimenti vari oltre 75.000 tedeschi e 65.000 soldati alleati. In particolare, sottosettore Valle del Serchio: La Linea Gotica passava inizialmente a sud di Borgo a Mozzano, tra Decimo e Anchiano, ed era molto più consistente, anche con opere della fortificazione permanente, campi minati, muri anticarro, trincee, piazzole di tiro, camminamenti protetti ecc. Tutti questi lavori furono eseguiti dalla “Organizzazione TODT”, una organizzazione ingegneristica paramilitare tedesca che eseguiva grandi opere di fortificazione con ausilio di personale civile. 3Anche le difese in Normandia furono costruite dalla Todt. Esse però non furono usate nella nostra zona. I tedeschi, furono presi dal serio timore di un aggiramento da Est, con provenienza dalla Val di Lima, Bagni di Lucca. Per questo motivo preferirono arroccarsi più a Nord rinunciando alle opere predisposte ma sfruttando ottimamente il terreno e in particolare i ripidi costoni delle Apuane e del crinale appenninico. Vi erano schierate a difesa le forze miste Tedesche –Italiane R.S.I. composte da unità della Divisione “Monterosa” rinforzate da alcune compagnie della “Divisione Italia”4 e unità della “148^ Infanterie Division” una divisione tedesca neanche molto nota5 .

RIPRODUZIONE3 Dal nome del suo organizzatore, l’ing Fritz TODT; il direttoreLIMITATA dei lavori era invece un generale tedesco di nome Haibich 4 Due delle 4 divisione italiane volute dalla Repubblica Sociale Italiana, addestrate e armate in Germania. Le altre erano la “San Marco” e la “Littorio”. 5 Ufficio Operazioni Divisione MONTEROSA …”San Marco…San Marco. Storia di una divisione”, Milano 1989 vol II pp. 1348, 1351. La 148^ Divisione tedesca era una poco conosciuta unità della Wehrmacht, comandata dal Ten. Gen. Otto Fretter Pico composta da tre reggimenti il 281^,il 285^ e il 286^ più i relativi supporti, quali il 1048 battaglione. genio pionieri, e il battaglione. mitraglieri “Kesserling” costituito poco prima per volontà del Comandante delle truppe tedesche. Si arrenderà il 29 Aprile del ’45, al completo a Fornovo sul Taro ( Parma) al comandante brasiliano gen. Mascarenhas della F.E.B. 19

impaginata per pagina.pmd 21 31/08/2009, 12:21 Per partecipare all’operazione i tedeschi faranno affluire in zona due battaglioni di scuola alpina, il “IV° Hochgebirgsjager Battalion” e il “Gebirgs jager Schule Lehr Battalion Mittenwald”.6 Questi battaglioni alpini, per portarsi sulle basi di partenza per l’attacco, compiono un poderoso e imponente sforzo tattico di trasferimento operativo, partendo entrambi da l’Abetone a piedi il 23 dicembre ’44. Il primo si porta in Lama, passando da S.Anna a Pelago, Le Radici, Castiglione, Castelnuovo, Fosciandora. Il MITTENWALD, salito l’appennino da S. Anna a Pelago, punta verso il Monte Romecchio e traversa tutto il crinale fino al monte Uccelliera. Una operazione sicuramente degna di apprezzamento per le difficili condizioni climatiche del periodo, e la riservatezza mantenuta. Difficilmente altri reparti militari sarebbero stati in condizioni di fare una cosa del genere, nelle condizioni climatiche del periodo. Si contrapponevano ad esse i soldati afroamericani della 92^ Divisione BUFFALO 7 del IV° Corps, facente parte della 5^ Armata alleata8, che avevano da poco rilevato i brasiliani della B.E.F. 9

6 Un battaglione alpino, il 4^ Hoch, e uno di scuola di alta montagna, il “Mittenwald” 7 La 92^ Divisione “Buffalo” che aveva come segno distintivo omerale un bufalo nero alla carica, era una vecchia unità americana costituita nelle praterie dell‘est americano, nel 1867 per combattere contro gli indiani d’America. Chiamata anche la “Black division,” perché composta solo da soldati di colore, è l’unica divisione “nigger” a combattere in Europa. L’origine del nome risale alla necessità dei suoi soldati, durante la Guerra, di autoprovvedere al proprio nutrimento cacciando e mangiando i bufali delle praterie. Il suo impiego nel corso della II^ W.W. verrà fortemente caldeggiato dalla comunità afroamericana, per un senso di “riscatto” nei confronti dei bianchi. Dopo il Marzo 1945, verrà rinforzata da una serie di altre unità tra le quali un reggimento. bianco, il 473rd, 1 reggimento. di nippo-americani il 442nd i famosi “Nisei,” oriundi giapponesi che vivevano negli States al momento della guerra e che chiedono di combattere contro il loro paese diorigine per riscattare la vergogna di Pear Harbour. La 92^ verrà allora ribattezzata molto più prosaisticamente “RAINBOW Division”. ( Divisione Arcobaleno). 8 La 5^ Armata, si costituisce a Tunisi, sbarca in Sicilia e affronterà tutta la campagna d’Italia al comando del gen. Mark Clark; assieme alla 8^ Armata U.K. , che combatte sul versante adriatico al comando del gen. Inglese Oliver Leese, costituiscono il 15^ RIPRODUZIONEGruppo di Armate al comando del gen. Inglese Harold Alexander. LIMITATA

9 La Brazilian Expeditionary Force (in portoghese: Força Expedicionária Brasileira, o F.E.B.) era praticamente una Task Force Divisionale di 25,000 uomini misti tra marinai, soldati e avieri e fu impiegata in Italia, anche nella Valle del Serchio, assieme o in rinforzo 20

impaginata per pagina.pmd 22 31/08/2009, 12:21 Questi ultimi avevano tentato il 30 ottobre lo sfondamento del fronte lungo la direttrice Barga-Monte Uccelliera, ma erano stati fermati dalla linea difensiva dell’Asse e da un certo disordine nel coordinamento del fuoco tra il Battaglione Autonomo Patrioti”PIPPO”10 e la B.E.F. IN PARTICOLARE Nella zona di Barga è schierato il 370th R.C.T.11, Regimental Combat Team, composto dal 370th Infantry Regiment, il II^ battaglione del 366th Infantry Regiment, il 598th Field Battalion con pezzi (Howitzer) da 105 mm, il 92nd Reconnaissance Troop, una batteria A “ALPHA” di obici da 155 mm. del 366th, una compagnia B, “BRAVO” del 760th Armoured Battalion e una compagnia A “ALPHA”, del 317th Engineer Battalion con i relativi supporti logistici. A Sommocolonia sono attestati due plotoni della compagnia F “FOXTROT” del II^/366th, al comando operativo del ten. Jenkins e un plotone. di patrioti del Battaglione. Autonomo “PIPPO”, al comando del Ten. Pier Donato Sommati di Livorno. Gli americani hanno il Posto Comando in casa Moscardini sotto la rocca, e un osservatore di artiglieria denominato F.O. “TIME” ( Fire Observer) è posizionato sull’alta torre che domina la valle. Da lì il Ten.

alla 92^ Divisione Portava come stemma divisionale un serpente con la pipa in bocca… Il curioso stemma, raffigurante un cobra che fuma la pipa, fu scelto perché molti non credevano che anche i brasiliano avrebbero partecipato alla II^W.W. e da qui il modo di dire come sfottò…è più facile che fumi un serpente che si imbarchi un brasiliano… e invece” a cobra fumou”… verso l’ Italia. I tre reggimenti base erano chiamati : Lenda ( leggenda), Luz (luce), Lapa (grotta); i tre battaglioni , all’interno di ogni reggimento erano identificati con i colori Vermelho (rosso), Branco (bianco), Azul (azzurro).

Stemma omerale della 92^; Stemma divisionale della B.E.F. , RIPRODUZIONE un bufalo in carica ”…aLIMITATA cobra fumou!” 10 Il Battaglione. Autonomo Patrioti, era una unità operativa creata nel novembre del ‘44 a Bagni di Lucca, per ricostituzione della XI^ Zona. Era regolarmente inquadrato nella 5^ Armata, rifornito, vettovagliata e armato dagli americani tramite la O.S.S., ordinato come un normale battaglione americano, e combatterà con impegno e onore fino alla liberazione di Milano. Il suo comandante Manrico Ducceschi”Pippo”, sarà decorato con la BRONZE STAR. Morirà in circostanze misteriose a Lucca nell’agosto del ‘48. 11 La denominazione di R.C.T. (Regimental Combact Team) è relativa ad una unità operativa, (in termini militari odierni una Task Force a livello reggimentale ) organizzata con più reparti, tra loro legati sotto un unico comando, in grado di svolgere tutti gli atti tattici di una battaglia. 21

impaginata per pagina.pmd 23 31/08/2009, 12:21 Archivio N.A.R.A. soldati 92^ in cbt. nei ripiani sottostanti Sommocolonia..

Particolare: la scarsissima copertura offerta dalla vegetazione nel periodo invernale. John Fox può dirigere il tiro delle artiglierie, gli obici da 155 “Long Tom” del 598th Battaglione Field Artillery, schierate nei campi sottostanti la Pieve di Loppia. Il comando dei patrioti del Battaglione Autonomo è posizionato in casa Vincenti, sotto Monticino Un altro avamposto alleato è a Montebono, piccolo abitato a sud di Sommocolonia, controllato da uomini del 92^ Reconn. Troops; RIPRODUZIONEun altro a Bebbio, sulla montagna di fronte. LIMITATA ORDINE DI BATTAGLIA12 OPERAZIONE WINTERGERWITTER Tre colonne d’attacco, al Comando unitario del Gen. Mario CARLONI, Comandante la Divisione “MONTEROSA”.

12 La guerra sulla Linea Gotica occidentale. Cesare Fiaschi, ed. Lo Scarabeo Bologna 1999, pag.93 e 94. Ordine operativo doc. 383/1/2/3/4. 22

impaginata per pagina.pmd 24 31/08/2009, 12:21 1^ colonna: IV^ Gruppo Esplorante “CADELO” 13 Divisione MONTEROSA, una compagnia. genio pionieri della Div ITALIA, la compagnia. reggimentale del 1^ Reggimento Monterosa, dal II^ /6^ Reggimento. Fanteria di Marina Divisione San Marco, dal Battaglione. INTRA e aliquote di altri reparti. Base di partenza: EGLIO. Direttrice di attacco: Vergemoli, Calomini. Proseguire fino a Gallicano nel solco del torrente Turrite; compito: spingere unità fino al Fornovolasco per intercettare eventuali rinforzi dalla Versilia ( Battaglione INTRA). 2^ colonna: Battaglione alpini “Brescia” e dal II^/285^/148^ Infanterie Division tedesca. Base di partenza: Ponte di Campia. Incarico: avanzare e attaccare lungo direttrice Treppignana –Castelvecchio P. e investire frontalmente Fornaci di Barga 3^ colonna: ( la prima che attacca effettivamente) “IV^ Battaglione HOCH” d’alta montagna, Battaglione d’alta scuola alpinistica “MITTENVAL2, rinforzata da nuclei mitraglieri del battaglione “Kesselring”. Base di partenza: LAMA-Monte Uccelliera. Compito: attaccare frontalmente Sommocolonia. Occupare Barga. Proseguire su Fornaci di Barga allo scopo di effettuare una manovra a tenaglia per chiudere in una morsa i reparti alleati che difendono la Costa di Rampugnana.

Reparti in riserva: I^ e II^ battaglione/286^ Reggimento. Granatieri della 148^ Divisione Tedesca, due compagnie. Divisione ITALIA a organici ridotti. Artiglieria in supporto: 4^ Reggimento artiglieria della MONTEROSA, Gruppi artiglieria “Mantova” e “Bergamo”; tre gruppi artiglieria tedeschi, uno da 105, uno da 150 e uno antiaereo da 88. RIPRODUZIONECopertura aerea: nessuna LIMITATA Mezzi corazzati: nessuno L’ordine di attacco è dato dalla ricezione della parola d’ordine “Wihelm Gustav” Il segnale di attacco per la 1^ e 2^ colonna, lo darà la terza, attaccando Sommocolonia e sparando un razzo rossoverde nella notte.

13 Dal nome del suo Comandante, col. bersagliere Gerolamo Cadelo, nobile siciliano. 23

impaginata per pagina.pmd 25 31/08/2009, 12:21 Linea difensiva “Gotica”

RIPRODUZIONE LIMITATA

24

impaginata per pagina.pmd 26 31/08/2009, 12:21 SOMMOCOLONIA 26 GENNAIO 1944. Pomeriggio del 25 dicembre ‘44, Natale. Il plotone del Battaglione Autonomo Patrioti al comando di “Leone” è appena smontato, ma rimane in paese. Sommati, assieme al collega americano Ten. Jenkins, ha la percezione che i tedeschi attaccheranno presto. Ci sono precisi segnali rivelatori. Movimenti lungo Lama, spari isolati. La “Concetta” che abita nei “Campi”, confermerà che “già dalla sera del 25” ci sono i tedeschi intorno a Pruno14 Pruno è una piccola località, due casette e campi, posta tra Sommocolonia e il bivio per Montebono, all’altezza dell’abitato di Catagnana. Le truppe tedesche sono quindi già penetrate attraverso l’allineamento difensivo Caposaldo Sommocolonia - Caposaldo Montebono e sono attestate in silenzio in attesa di sferrare l’attacco al mattino presto successivo. Per questo Sommati e Jenkins inviano urgentemente la sera del 25 un messaggio a mano al comando del RCT a Barga; gli ufficiali che lo leggono non gli danno importanza e rimandano indietro il partigiano, schernendolo15. L’attacco a Sommocolonia inizia verso le 04,00 del 26 dic, con la 3^ / 4^Hoch che attacca frontalmente il paese, proveniente dalla strada di Lama. La compagnia incappa involontariamente in un campo minato difensivo la cui posizione era stata variata alcuni giorni prima16 e che provoca 46 perdite; praticamente più di mezza compagnia, tanto che viene “scavalcata” dalla 2^/4^Hoch che attacca dal basso Sommocolonia salendo dalla selva della Mariola. Alcuni tedeschi sono peraltro riusciti a penetrare il perimetro difensivo del paese già dal mattino presto del 26, approfittando della “allentata” sorveglianza che la festività natalizia della sera precedente ha “indotto” nei soldati di colore della 92^17. I civili nei “fondi” sentono chiaramente il diverso rumore del passo fatto dagli scarponi chiodati dei tedeschi, contrapposto al normale scarpone americano gommato. Nelle truppe attaccanti vi sono anche alcuni italiani se non altro in RIPRODUZIONEfunzione di collegamento con le colonne a valle. LIMITATA Si riporta la notizia di

14 Testimonianza diretta di Marino Vincenti al redattore. 15 Testimonianza Corneli Ambrogio- “Balistite” , “La guerra a Barga” di B. SERENI, pag 46/47; 16 Buffalo soldiers in - London B.Hargrove pag. 62. - H.Q. 92^ Field order nr. 5 .d. to 25 dicembre’44 “rinforzare, organizzare a difesa le posizioni occupate e mantenerle a qualsiasi costo, intensificare i pattugliamenti e rinforzare al massimo le attuali posizioni difensive “ Il campo minato antiuomo era stato riposizionato da poco in seguito al pacchetto d’ordini che avvertiva della possibilità di una puntata offensiva tedesca Hans Burtsher, 2^ cp 4^ Hoch Diario postumo… 17 “La Battaglia e il bombardamento a Sommocolonia”, Solace Wales SheetsPisa ’96. Testimonianza di Paolo Biondi, pag.22 25

impaginata per pagina.pmd 27 31/08/2009, 12:21 due fratelli di Modena, che si ritrovano a combattere contrapposti a Sommocolonia, uno negli alpini della Monterosa, e l’altro con i patrioti. L’alpino muore sulla salitella sopra la fontana in Piazza San Rocco18. Il fragoroso scoppio delle mine nel campo minato, riportato intorno alle 05:00,19 provoca la decisa reazione dell’avamposto a Monticino, che dispone di una mitragliatrice pesante BROWNING cal. 0,50 HB M2.20 I patrioti della XI^ combattono accanitamente sul caposaldo impedendo a lungo che le truppe in attacco penetrino da nord.

Il “report” della 92^”BUFFALO” descrive la scena in modo sintetico (partisan troops met them head-on in fierce fire fight, driving them off with the aid of small arms and mortar fire from our troops) e dà la notizia che assieme agli “austriaci” vi sono truppe italiane, taluni travestiti da partigiani. In realtà appare poco veritiera tale circostanza. Gli ordini di attacco tedeschi sono chiari riguardo alla composizione delle forze attaccanti. Vi sono certamente invece alcuni soldati italiani, tanto che nel piccolo cimitero di Sommocolonia è stato sotterrato anche uno di essi che indossa l’uniforme di alpino italiano, e senza documenti; la croce riporta infatti “milite ignoto”. RIPRODUZIONETale precedente commento suona più come LIMITATA un “giustificativo” alla ritardata reazione americana. 21 (this caused split-second delays in reaction ..) I 2 mortai medi da 81 sono schierati in via della Piazzola, nella parte bassa del paese, che essi reagiscono e aprono fuoco di sbarramento sul

18 Testimonianza al redattore di Paolo Biondi e di Marino Vincenti. 19 Buffalo soldiers in Italy- London B.Hargrove pag. 63 20 Rinvenuti numerosi bossoli da 0,50 nel terreno intorno al monumento 21 Buffalo soldiers in Italy - London B. Hagrove pag. 64 26

impaginata per pagina.pmd 28 31/08/2009, 12:21 davanti delle truppe attaccanti. Il combattimento in paese è furioso e molto violento. 22 (Bitter, bloody fighting continued within the village of Sommocolonia…). I civili si sono rinchiusi nelle cantine delle case, chiamate “ i fondi”. Durante questo attacco muoiono i primi due paesani innocenti. Il fatto di sangue avviene al mattino presto. Alle 7 i tedeschi irrompono nelle prime case del paese, in via della Bulitoia, e in una abitazione prima del piazzaletto Mario Cassettari di anni 29 viene ucciso sulla porta di casa da un soldato che lo centra con un colpo di fucile. Lascia la moglie e due figlie Maria e Lilia23. Nella casa accanto un altro soldato spara inutilmente una lunga raffica di mitra attraverso una porta chiusa. I colpi raggiungono il bambino Giuliano Nardini di 4 anni che muore, in braccio alla mamma; altri 7 proiettili feriscono gravemente il fratellino Nardino di anni 11. Un partigiano, Giocondo Gonnella di Tiglio viene sorpreso in una casa in Piazza San Rocco, e ucciso. Verrà gettato dalla finestra. Sia i tedeschi che gli alleati fanno largo uso delle artiglierie che colpiscono ripetutamente l’abitato, distruggendo oltre il 50% delle abitazioni. I primi per appoggiare il loro sforzo offensivo, gli altri per tentare di fermare l’avanzata. Una intera fascia di 19 abitazioni praticamente sotto la chiesa, viene completamente rasa al suolo. Due colonne di salmerie che portano rifornimenti in arrivo da Lama vengono colpite pesantemente dal tiro degli obici americani.24 Il caposaldo di Monticino resiste bene, fino alla tarda mattinata, finchè i tedeschi riescono a neutralizzarlo alle spalle, sparandogli dalla Rocca, ormai espugnata da un attacco proveniente dalla selva della Mariola. Vi muoiono in combattimento i partigiani: Casolari Italo, Caselli Riccardo, Minelli Giacomo, Venturelli Albano. Altri patrioti troveranno scampo mescolandosi disarmati e con abiti civili nel primo pomeriggio tra gli sfollati al momento dello sgombero del paese. I combattimenti proseguono feroci nel piccolo abitato; l’attacco tedesco progredisce verso la parte più a sud del paese, detta “ Monte” .Ad un RIPRODUZIONEpartigiano di Ponte a Sestaione Torello Tonarelli, LIMITATA peraltro malato di tubercolosi, vengono attribuiti colpiti oltre 20 soldati tedeschi.25 Durante i combattimenti della prima mattinata, perisce in combattimento il Ten. Pier Donato SOMMATI, di Livorno, di anni 23; la salma,

22Buffalo soldiers in Italy- London B.Hargrove pag. 64 23 testimonianza Pietro Moscardini; “Per ricordare Sommocolonia” pag. 50. 24 Buffalo soldiers in Italy- London B.Hargrove pag. 63 25 Rapporto Ten. Seidner….superata la “starken feindwiderstand” forte resistenza del nemico; Kriegstagesbericht del 26 dic ’44. 27

impaginata per pagina.pmd 29 31/08/2009, 12:21 sotterrata in fretta in un orto li vicino, verrà traslata nel dopoguerra a cura della mamma al cimitero della Misericordia di Livorno dove tutt’ora riposa. Muore anche il Ten. John FOX Fire Observer asserragliato nella torre in Rocca. Fox richiede il fuoco di artiglieria dando come ultima correzione la sua posizione che quindi viene colpita dalle proprie artiglierie; verrà ritrovato ucciso sotto le macerie. Riguardo a ten. Fox, vi è anche la notizia della sua uccisione a opera di tiratori scelti tedeschi della 3^/4^ Hoch. Il fatto non è in contrasto con quello precedente. E’ possibile che siano avvenuti quasi contemporaneamente e comunque non sviliscono affatto la coraggiosa figura del Ten. Fox.

Il 1 Aprile 1982 la vedova di Fox, sig.ra Arlene riceverà postuma la “Distinguisched Service Cross”, per lo “straordinario eroismo in azione. Successivamente il 13 gen 1997 il presidente Clinton attribuirà a 7 soldati di colore, tra i quali Fox, la massima decorazione, “The Medal of Honor “ …For conspicuous gallantry and intrepidity at the risk of life, above and beyond the call of duty, in action involving actual conflict with an opposing armed force. Assieme a loro, muore dopo un feroce combattimento il collega americano Ten. Jenkins, decorato della Silver Star conferita per RIPRODUZIONE“…intrepid valor”. LIMITATA I nuclei mitraglieri del battaglione Kesselring, schierati già dalla notte precedente, controllano la via di accesso della mulattiera,26 impedendo la risalita di un plotone di rinforzo mandato dal Comando americano, e colpendo i soldati che cercano di sganciarsi e di ripiegare. Faranno una carneficina.27 (of 60 Americans figthing in Sommocolonia only one

26 La Battaglia e il bombardamento a Sommocolonia”, Solace Wales SheetsPisa ’96. Testimonianza di Nardino Nardini pag.52. 27 Buffalo soldiers in Italy- London B.Hargrove pag 66. 28

impaginata per pagina.pmd 30 31/08/2009, 12:21 officer and 17 enlisted men were able to withdraw). Soltanto un piccolo nucleo di patrioti guidati da Antonio Makric “lo Slavo”, riesce a portare aiuto risalendo da Barga. Si attesta in casa Olivieri nella parte bassa del paese. Il patriota Fontana Francesco di Castelvecchio Pascoli, arruolato da poco nella formazione della XI^ Zona, dopo aver colpito un ufficiale tedesco, rimane ferito a morte da una scheggia di granata alla gola. Assieme ad altro patriota detto “Balilla”, lo “Slavo” approfittando della conoscenza della lingua tedesca, trarrà in inganno numerosi tedeschi che affacciandosi in cima alla via della Piazzola cadono sotto le fucilate dei due patrioti. Si ritirano ormai praticamente circondati, verso le 13. In serata con il buio esfiltrano anche 18 americani superstiti. Nella tarda mattinata un proiettile incendiario centra una casa in località detta “ Monte”, dove perisce l’intera famiglia di Giuseppe Moscardini detto “il Cascianella”; insieme a lui muore la moglie Nella di 30 anni, la figlia Anna Maria di 11, Dante di 7, e Lido di 12 mesi; sopravvive solo il piccolo Franco. I tedeschi rastrellano il paese, peraltro non accuratamente, in quanto alcuni soldati americani rimarranno nascosti nelle case e nelle cantine per tre giorni senza essere trovati. La maggior parte degli abitanti di Sommocolonia con il parroco Don Fredianelli, nel pomeriggio sfolla nei campi in Merizzacchio e nei metati sottostanti, fino al Mulino dei Gasperetti. Passando dalla zona dove adesso c’è il piccolo campo sportivo, vedono il posto di medicazione tedesco predisposto nel metato Vincenti, con numerosi feriti e morti in attesa di essere sgomberati. L’ingombro nella strada causato dalle numerose salmerie obbliga i tedeschi a far scendere verso Merizzacchio gli sfollati. I soldati tedeschi del 4^ Hoch esaurito il combattimento a Sommocolonia, nel tardo pomeriggio scendono verso il basso lungo la mulattiera28 e si attestano a Catagnana in attesa dell’intervento preparatorio della propria artiglieria su Barga, nella quale entrano al mattino dopo (…tranquilli, come cacciatori con il fucile in spalla, descriverà Mons. Lombardi) RIPRODUZIONEil 27 dicembre… LIMITATA La battaglia di Sommocolonia, iniziata con lo sparo nella notte di due razzi verdi e rossi per comunicare l’inizio dell’attacco alle altre due colonne più in basso, proseguita con la distruzione e l’occupazione del paese, termina in serata con oltre 130 caduti tra tedeschi, americani partigiani e civili; 18 soldati americani riescono fortunosamente a filtrare con il buio attraverso le linee e ricongiungersi a Barga. Una quarantina

28 Hans Burtsher, 2^ cp 4^ Hoch Diario postumo… 29

impaginata per pagina.pmd 31 31/08/2009, 12:21 sono i dispersi. 10 i soldati americani prigionieri tra i quali un dottore, Rothacker Smith, che sarà successivamente liberato dalle truppe del gen. Patton il 29 Aprile del ’45 nel campo Stalag 7° a Moosburg in . Rimangono pochi soldati tedeschi della 3^/4^Hoch a presidiare Sommocolonia, fino al rientro delle retroguardie nella notte del 27/28. Dopo il rientro del grosso si attestano in Lama. E’ assolutamente errata la notizia che mantengono la posizione di Sommocolonia.29 La mattina successiva alcuni sfollati a “Campo” sopra Montebono,30 portano il bambino Nardino Nardini all’ospedale di Barga con una barella improvvisata. Si salverà miracolosamente, ma rimarrà invalido a vita. Rientrati dall’ospedale a casa di Renzo Casci, Alfredo Mazzolini di Sommocolonia, Vittorio Biondi31 e Adelmo, Santi Giuseppe Adelmo Casci, Aliseo Moscardini di Merizzacchio, e Alfredo Gonnella di Ponte di Catagnana vengono forzatamente costretti dai tedeschi per trasportare i loro feriti e i morti all’ospedale da campo in località Santuario di Migliano, attraverso il percorso Merizzacchio-Ceragioli-La Foce-Prata Garfagnine- Migliano.32 Il giorno 28 pomeriggio, Renzo Moscardini assieme al giovane Pietro Paolo Biondi, risalgono fortunosamente in paese e recuperano la cassetta con gli ori della Madonna, che Don Fredianelli aveva interrato nell’orto della canonica.33 Non incontrano anima viva; il paese diverrà facile preda di alcuni miserabili saccheggiatori. LA WINTERGEWITTER CONTINUA. Intanto l’altro battaglione d’alta scuola alpinistica “MITTENWALD” che faceva parte della terza colonna, sceso dall’Uccelliera attacca con facilità relativa Montebono, Renaio Bebbio, dove muore in combattimento il patriota Giuseppe Marchi, e obliqua su Scarpello. A Tiglio, nel pomeriggio, ingaggia un furioso combattimento contro un avamposto del Battaglione Autonomo Patrioti Pippo dove cade in combattimento in località “Casina Rossa” il caposquadra Aladino Mencacci di Lucchio e viene ferito Giuseppe Santi di Fraia; anche un tedesco rimarrà RIPRODUZIONEucciso. LIMITATA

29 “ La guerra sulla Linea Gotica Occidentale ,Cesare Fiaschi Bologna 1999 Ed. LO SCARABEO pag 111. 30 Adelmo Biondi insieme al padre del piccolo ferito, Giuseppe Nardini utilizzando una barella improvvisata; Adelmo morirà nel ’46 in Piazza san Rocco nel tentativo di togliere un lanciarazzi tedesco dalla mani del piccolo Marietto, fratellino della fidanzata Anna. 31 Vittorio Biondi, morirà in località le Pianacce, nell’agosto del ’45 mentre risale una trincea tedesca abbandonata, investito dallo scoppio di una mina. 32 B. Sereni, La guerra a Barga, testimonianza Togneri Giuseppe pag.111, a Migliano, presso il Santuario c’era l’ospedale da campo tedesco. 33 Ibidem, testimonianza Pietro Moscardini, pag. 118 30

impaginata per pagina.pmd 32 31/08/2009, 12:21 Il Mittenwald si attesta quindi sulla linea dell’Ania e invia pattuglie esploranti che si spingeranno in avanti ma sempre rimanendo in quota. La sua penetrazione non sarà assolutamente preoccupante. Non è confermato e appare improbabile l’arrivo a Bagni di Lucca; basta osservare bene una carta geografica e conoscere la zona per escludere tale possibilità. Gli americani della 92^ BUFFALO rompono il contatto e si ritirano oltre Calavorno. Il personale del Battaglione Autonomo Patrioti che si è accentrato presso le coste di Coreglia riceve l’ordine di sganciamento da “PIPPO” e si sposta ( a piedi) a Bagni di Lucca. Il concentramento è all’Albergo “del Sonno” I tedeschi, presa Barga, scendono pressoché indisturbati a Fornaci e spingono l’attività offensiva fino all’Ania, punto di massimo di penetrazione. 34Oltre tale limite si spingono solo sporadiche pattuglie esploranti, che rientrano non appena ingaggiano i combattimenti con le truppe della ’8^ Divisione Indiana, comandata dal Magg. Gen. Dudley Russel, che schiera il suo Posto Comando a Osteria, sotto Ghivizzano alle ore 13:00 del 27. Viene predisposto un poderoso sbarramento difensivo subito dopo Calavorno, alla strettoia, con la 19^ e la 21^ brigata, per controllare il deflusso degli sbandati in rientro a Bagni di Lucca e predisporre la necessaria attività esplorante, preliminare alla avanzata. La massima penetrazione tedesca effettivamente registrata è sul

RIPRODUZIONE LIMITATA

Il P 47 era armato con 8 mitragliatrici da 12,7 due bombe da 500lbs.( 227 kg)

34 VAL DI SERCHIO E VERSILIA LINEA GOTICA. Fabrizio FEDERIGI. Supplemento di “VERSILIA OGGI” maggio 1979 Querceta LU. Pagg. 206 207 208. 31

impaginata per pagina.pmd 33 31/08/2009, 12:21 due bombe da 500lbs.( 227 kg) Torrente Ania; oltre è ipotizzabile onestamente una saltuaria attività di pattuglie esploranti; infatti sempre dal diario postumo di Hans Burtsher, 2^ compagnia 4^ Hoch possiamo leggere :”…ci viene detto che Fornaci di Barga era il nostro obiettivo finale; ..mi hanno appena comunicato che io devo assumere la sicurezza alle spalle delle truppe in ritirata… il rumore dei cingoli dei panzer nemici (n.d.r. 8^ Divisione Indiana), si ode ora chiaramente…ci ritiriamo in fretta nella direzione dell’Istituto Pascoli….” E tenendo conto che queste parole sono registrate alla data del 26 dicembre ( ma sappiamo che occorre traslare in avanti un giorno per un suo ammesso errore…) si capisce che è la sera del 27 Dicembre 1944. Abbiamo anche una precisa nota che riporta: “ alle 4 del 27, i civili in fuga hanno la ventura di fare il primo incontro con gli indiani, che si stanno predisponendo a difesa della zona di Coreglia e di Filecchio…”35 Ancora….giunti al posto della vecchia Dogana ( poco dopo Ponte all’Ania n.d.r) scorgemmo a pochi metri una lunga colonna RIPRODUZIONEmotocorazzata con a bordo soldati indiani che LIMITATA venivano insù… erano esattamente le quattro del 27 dicembre 1944. Altri indiani li incontrammo a Ghivizzano e poi a Calavorno…36 Il giorno successivo, (27) il paese di Sommocolonia e altri vengono ripetutamente bombardati da formazioni aeree della U.S.A.F. impiegando cacciabombardieri leggeri P 47 THUNDERBOLT

35 ibidem. Pag. 206 36La Guerra a Braga “ B.Sereni pag.124 testimonianza d E.G..e A.R. di Barga 32

impaginata per pagina.pmd 34 31/08/2009, 12:21 28 DICEMBRE ORE 02.00 DEL MATTINO37 I tedeschi iniziano il movimento di rientro sulle basi di partenza, carichi di bottini, utilizzando civili rastrellati e muli come portatori; …ingente bottino catturato : 4 cannoni anticarro da 57 mm, 115 mitragliatrici da 12,7 mm, mortai da 60 e 81 mm, materiale telefonico, apparecchi radio, bazooka, munizioni in grande quantità, mine antiuomo, razzi da segnalazione, viveri, vestiario e generi di conforto. Sporadici contatti con le truppe indiane in avanguardia38. Elementi della II^/6^Battaglione. San Marco, facenti parte della 1^ colonna in ritiro lungo il fiume Serchio, ingaggiano e distruggono due blindati inglesi. Il 29, verso sera, truppe della 8^ Divisione Indiana accompagnate da patrioti della XI^, entrano in Sommocolonia. Vengono mobilitati i pochi paesani presenti per recuperare i tanti cadaveri che sono nei campi e in paese. Verranno accentrati nello spazio davanti al piccolo cimitero esistente e nell’orto della casetta sotto Piazza San Rocco. Successivamente saranno sgomberati allineandoli lungo la stradina che va a Catagnana, chiusi in sacchi neri, trasportati dalle piccole jeep willys, unici mezzi motorizzati che passano precisi dalla mulattiera. Perdite a Sommocolonia civili 7; partigiani 7 + 5 dispersi; americani 43 + 5 dispersi; tedeschi 70 + 15 dispersi; americani prig. 10. Totale vittime accertate : 132 caduti e molti feriti. N.d.a. I feriti americani venivano sgomberati al 38^ Evacuation Hospital di Pisa. La “policy sanitaria” americana, prevedeva l’erogazione di cure a tutti coloro che ne avessero necessità, indiscriminatamente: Soldati della Repubblica Sociale Italiana, fascisti, sbandati, partigiani, civili e soldati regolari.

RIPRODUZIONEDanneggiamenti LIMITATA -Oltre il 50 % delle abitazioni è stato abbattuto; -la chiesa parrocchiale completamente distrutta; -la Rocca, la torre, l’acquedotto pesantemente danneggiati. -Le mine e gli ordigni infestarono il paese e i campi circostanti provocando vittime anche successivamente alla fine della guerra.

37 Hans Burtsher, 2^ cp 4^ Hoch Diario postumo… alla data (errata di un giorno) del 27 dicembre ( perciò trattasi delle 02,00 del 28). 38 C.FIASCHI, La guerra sulla Linea Gotica pag. 112 33

impaginata per pagina.pmd 35 31/08/2009, 12:21 Citazioni storiche : 1.Il Generale Mario CARLONI Comandante della «Monterosa», che non era esattamente un tipino generoso.,.. “ (La Resistenza in Lucchesia” 1965 C.P.L.) «esprimerà parole di ammirazione per il Battaglione Autonomo Patrioti PIPPO, per il suo coraggio e per la perfetta condotta militare…»

2.La guerra sulla Linea Gotica Occidentale” ,Cesare Fiaschi Bologna 1999 Ed. LO SCARABEO pag 115.…»Formazioni partigiani di ridotta entità aggregate a reparti della 92^ Divisione hanno preso parte ai combattimenti durante l’operazione WINTERGEWITTER con buon comportamento…. “

3.C. CORNIA «Monterosa, Storia della divisione alpina Monterosa della R.S.I:, del Bianco Udine 1971 p.144…i soldati della Buffalo «arretrarono precipitosamente, lasciando ai partigiani l’incarico di rallentare l’avanzata avversaria».

4.“La guerra sulla Linea Gotica Occidentale” ,Cesare Fiaschi Bologna 1999 Ed. LO SCARABEO Pag 99.«Proseguendo l’attacco la 3^ Hoch costringe i partigiani dell’avamposto, che pur combattono bene e hanno subito perdite, a ripiegare entro l’abitato.”

5.“The Mediterranean theater of Operation, Cassino to the Alps” pubblicato nel 1977 dal Center of Military History, US Army a Washington, a pag. 10 si legge: “Il Generale Von Tippelkirch, comandante la 14ª Armata, non aveva dubbi sulla validità dell’operazione effettuata all’insaputa del quartier generale della Wehrmacht, che aveva vietato ogni azione offensiva in Italia. Infatti, non appena Hitler lo saprà, furioso ordinerà che non un uomo nè una cartuccia in più sia data. Storiografia RIPRODUZIONE…nel dopoguerra, sulla rivista settimanale “Oggi” LIMITATA nr. 21 del 22 maggio 1952, apparvero due fotografie illustranti scene di guerra dal fronte della Garfagnana, Divisione Monterosa. La didascalia diceva. “Reparti della Monterosa all’attacco.Sul fronte della Garfagnana gli alpini della Repubblica Sociale, agli ordini del gen. Carloni, furono protagonisti di un’audace azione di guerra nell’inverno 1944-45. Incaricati di compiere un’azione esplorante, il 26 dicembre attaccarono una divisione di negri che si sfasciò in pieno sotto l’urto degli italiani. Per dieci giorni i soldati della R.S. 34

impaginata per pagina.pmd 36 31/08/2009, 12:21 non ebbero più contatto con il nemico e raggiunsero Barga, Gallicano, e Bagni di Lucca. In seguito gli americani concertarono sulla Garfagnana 800 aereoplani e per otto giorni continuò un carosello infernale di bombardamento. Molti dei soldati inquadrati nelle file della repubblica nel triste periodo che va da ’43 al ’45 seppero battersi con valore e accanimento. Quando si arrese, la Monterosa ebbe l’onore delle armi per iniziativa del gen. Clark, comandante avversario”.

Interessante poi è una deposizione del gen. Graziani, riportata da “La Nazione” Firenze 26 febbraio 1950:

“Le mie truppe si coprirono di gloria sul fronte della Garfagnana, dove, individuato il punto debole del nemico, riuscirono ad infiltrarsi in profondità in modo tale che, se fossero state aiutate in quella occasione dai tedeschi, avremmo avuto la possibilità di chiudere una immensa sacca la V^ e la VIII^ Armata. Mi consta che gli Alleati, mentre le nostre pattuglie si erano spinte fino a Viareggio, avevano l’ordine temendo il peggio di evacuare Firenze.”

Puntuale in merito a questi due pezzi, la efficace risposta di Mons. Lino LOMBARDI, Proposto di Barga. Pubblicata da Bruno Sereni in “La guerra a Barga “Edizioni del giornale di barga , 1968:

1. “ L’audace azione a carattere esplorante, fu una azione meditata e predisposta fin dai primi di Dicembre per spezzare il fronte; 2. è falso parlare di 10 giorni di perdita di contatto col nemico, al più furono poche ore del 27 dicembre; 3. è falso parlare della occupazione dei Bagni di Lucca, distante RIPRODUZIONE10 km dall’Ania, limite raggiunto dai tedeschi LIMITATA 4. il carosello infernale di 800 aerei durò invece tre ore il 27 e 6- 7 il 28, ed erano molti meno, ma comunque sempre anche troppo;”

n. d. r. è errato che la “Monterosa” si arrese al gen. Clark. Il suo comandante gen. Mario Carloni si arrese, con l’onore delle armi, a Fornovo di Taro (PR) al gen. Mascarenhas. della 1^ Divisione Brasiliana ( la F.E.B.) tra il 29 e 30 Aprile 1945, dopo un travagliato consulto con

35

impaginata per pagina.pmd 37 31/08/2009, 12:21 i suoi ufficiali. Per quanto riguarda l’onore delle armi, tale usanza militare è conseguente ad una disposizione generale impartita da Clark a tutti i suoi comandanti, allo scopo di favorire e accelerare la resa dei Soldati della R.S.I. Della serie: “ purchè si arrendano alla svelta concedete pure l’onore delle armi”… Qualcuno aveva avuto un po’ di buonsenso.

Continua Mons. Lino Lombardi, nei riguardi della deposizione di Graziani:

1. “le sue truppe rimasero su per giù dove erano, qualche passo da Gallicano e nei dintorni, e non mi pare che si avessero azioni di “gloria” almeno nel senso comunemente inteso. Tantomeno nelle puntate delle pattuglie verso Viareggio; 2. che, se ci fu un punto debole, questo fu purtroppo a Barga, e qui per la verità operarono i tedeschi e non la Monterosa; 3. che se qualcuno avesse dovuto lamentarsi per il mancato aiuto degli altri, dovrebbero essere i tedeschi.”

4. L’affermazione della possibile chiusura della sacca e cattura delle intere V^ e VIII^ Armata è veramente una… gigantesca fanfaronata.( n.d.r.)

PUNTO DI MASSIMA PENETRAZIONE RAGGIUNTO NELLA WINTERGEWRITTER. A preciso parere del redattore, in base alle testimonianze effettive di chi vi ha partecipato e alla attenta lettura delle dichiarazioni e dei documenti ufficiali, il limite massimo raggiunto dal grosso delle truppe dell’Asse, coincide con il torrente ANIA. Oltre è ipotizzabile solo una RIPRODUZIONEsporadica e saltuaria attività di pattuglie esploranti LIMITATA tese ad individuare la dislocazione e l’entità del nemico. Appare altamente improbabile e non verosimile che le forze dell’Asse si siano spinte oltre tali limite. Del resto basta munirsi di una buona cartina geografica del posto e verificare che la località “OSTERIA,” dove il magg. gen. Russel, comandante della 8^ Divisione Indiana, alle 13:00 del 27 pone il suo comando. E’ materialmente impossibile che un posto comando divisionale, sia stato posto entro le linee avversarie… 36

impaginata per pagina.pmd 38 31/08/2009, 12:21 “MITTENWALD” 4^ Hoch

max penetrazione 280200

L’Osteria 271300

Commento finale:

è riportato nella bella sintesi che fa Bruno Sereni, nel suo “BARGA, PAESE COME TANTI”, capitolo “La fuga” pag. 16;

…la camionetta del signor Governatore ( il comandante inglese) corre in su e in giù- … la tragedia di questa povera gente lo interessa dal punto di vista fotografico. Di quando in quando si ferma a RIPRODUZIONEprendere una serie di istantanee che un giorno LIMITATA farà vedere ai suoi amici in qualche “club dei Greenwich Village”. Che cosa rappresenta dopotutto questa fuga nel quadro della guerra per il Comando Alleato? La semplice perdita di qualche caposaldo che si riprenderà quando si vuole….

Vittorio Lino Biondi 37

impaginata per pagina.pmd 39 31/08/2009, 12:21 Bomba di Aereo inesplosa da 500 Lbs ritrovata nel muro della rocca. E’ stata sganciata durante il bombardamento del 27/28 dicembre 44 da un cac- ciabombardiere p47 THUNDERBOLT. Fonti documentali: “La guerra a Barga” di Bruno SERENI, Ed. “Il giornale di Barga” Barga 1968. “LA LINEA GOTICA tra la Garfagnana e Massa Carrara”, vol I^. Ritter di Davide del Giudice e Riccardo Mori. “VAL DI SERCHIO E VERSILIA LINEA GOTICA”.

Fabrizio FEDERIGI. Supplemento di “VERSILIA OGGI” maggio 1979- Querceta LU “PER RICORDARE SOMMOCOLONIA” edizioni “l’Ora di RIPRODUZIONEbarga” LIMITATA “BUFFALO SOLDIERS IN ITALY”- London B.Hargrove “LA GUERRA SULLA LINEA GOTICA OCCIDENTALE”. C. Fiaschi, ed. Lo Scarabeo Bologna 1999 “LA BATTAGLIA E IL BOMBARDAMENTO A SOMMOCOLONIA”, Solace Wales Sheets Pisa ’96 “AL TEMPO CHE BERTA FILAVA”, Alleati e patriotti sulla Linea Gotica di G. Petracchi. Mursia. 38

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