Exibart.Onpaper 28 Sped
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Exibart.onpaper 28 Sped. in A.P. 45% art. 2. c. 20 A.P. in Sped. let. B - l. 662/96 Firenze Copia euro 0,0001 arte.architettura.design.musica.moda.filosofia.hitech.teatro.videoclip.editoria.cinema.gallerie.danza.trend.mercato.politica.vip.musei.gossip free | anno quinto | febbraio - marzo 2006 www.exibart.com Non è un numero come un altro, questo. Con lo scoccare del 2006, infatti, la nostra testata doppia la boa dei dieci anni di vita. Che poi sono dieci anni da moltiplicarsi per tutte le piattaforme ed i media sui quali riusciamo a veicolare i nostri contenuti. Il web, la carta stampata, la posta elettronica… Insomma, ai lettori l'onere di giudicare questa prima decade. Festeggiamo la ricorrenza con un numero più focalizzato, rispetto ai precedenti, sulle cose di casa nostra, sull'Italia. Siamo tornati a Torino perché, riguardo all'arte contemporanea, su Torino si potrebbe parlare senza sosta. Nello specifico vi raccontiamo la genesi di due nuove iniziative tutte da seguire. Per nome hanno sigle strane, come ormai è uso diffuso nei musei e nei centri d'arte, si chiamano PAV e MIAOO, andatevi a cercare gli articoli per capire ancor meglio come si sta perfezionando la rivoluzione artistica e urbanistica della Torino post industriale. Cose nuove - restando al Piemonte - stanno succedendo anche a Novara dove un pool di agguerriti collezionisti si è messo in testa di organizzare, organizzare, organizzare... Ma il numero 28 di Exibart.onpaper - con questa scimmiesca copertina del bolo- gnese (appunto!) Federico Solmi - nasce anche in occasione di un'altra ricorrenza: i trent'anni di ArteFiera, la più grande fiera d'arte italiana. E proprio da Bologna siamo transitati per scoprire e rac- contarvi l'attività di Goodwill, come dire il fundrising a servizio dell'arte e della cultura. Neppure in questo numero manca però un'attenzione alle tematiche internazionali. Continuiamo il nostro tour tra le metropoli sofferenti del bacino del Mediterraneo. Dopo Belgrado e Sarajevo, tappa a Beirut. Da non perdere. Come da non perdere è la vera trovata di questo numero, un reportage che riper- corre il mondo dell'arte attraverso un motore supremo: la sfiga e i suoi adepti, gli sfigati! E con un test anche voi potrete scoprire se e quanto lo siete. Nella rubrica sul mercato dell'arte si affron- ta il concetto di valore, in quella sull'architettura ecco a voi una teoria tremenda sui disordini nelle banlieue parigine, nelle pagine fashion si parla del recentissimo Pitti Uomo mentre, udite udite, nella rubrica 'permette2domande' la nostra Maria Grazia Torri è riuscita a carpire opinioni sull'arte anche a personaggi del calibro del Principe Alberto di Monaco e di Woody Allen… Dedichiamo questo numero ad Alfredo de Marzio, grande professionista dell'editoria. L'invito, oltre che a ricordarlo, è ad imitarlo. (m. t.) Exibart.onpaper info - distribuzione - abbonamento http://onpaper.exibart.com 4.retrocover Exibart.onpaper sondaggihttp://sondaggi.exibart.com Exibart.onpaper, la più bella tra le ultime cover d'artista? ARCHITETTI UFFIZIALI a. pinna 28,34% Adolfo Natalini è decisamente un architetto uffiziale. Di L'artista più "potente"? regime, si direbbe. Ma in senso buono, s'intende. Non lo s. galegati 3,48% era forse anche Marcello Piacentini? Certo che lo era, Jannis Kounellis 33,98% a. chiesi 32,49% eppure era immenso. Il noto progettista fiorentino ha messo a segno l'ultima stoccata. Un suo segno architet- Alberto Garutti 12,43% p. roccasalva 5,21% tonico - segnatamente uno scalone - farà bella mostra di Mimmo Paladino 44,66% r. gligorov 8,56% se nei nuovi Uffizi. A breve il cantiere. Luciano Fabro 8,93% bianco-valente 21,93% PIRELLI RE... DELL'ARTE Qualcuno dirà che la Abramovic è roba da Anni Settanta. Qualcuno dirà che fare Kiefer è giocare sul sicuro. E qual- cun altro malignerà che la mostra sui parchi gioco spinge- va troppo sul sociale strappalacrime. Beh, dite un poco quello che vi pare, non sappiamo se avete torto o ragione, ma sta di fatto che l'Hangar Bicocca è l'unica cosa che salva in questi mesi Milano dalla vergogna culturale di non sexybart. i perché del mese avere uno spazio pubblico per l'arte contemporanea. SANNIO UBER ALLES Non c'è niente da fare. C'è la disoccupazione, il decoro lucia leuci Conferenzite museale acuta urbano è un'utopia e non ci sono i quattrini per smaltire di ferruccio giromini Dai grandi centri d'arte contemporanea ai compassati le immondizie. Però le istituzioni campane non la pianta- no di farsi la guerra attraverso l'arte (specie se contem- musei d'arte antica. Dalle piccole kunsthalle locali alle fon- poranea). Dal nostro punto di vista, meglio così. E meglio dazioni d'arte. Insomma, in poche parole, dovunque. così se nella piccola e arcigna Benevento all'apertura da parte della Provincia del museo Arcos - diretto da Danilo Dovunque cosa? Dovunque conferenze, simposi, incontri, Eccher - il Comune prontamente risponde con un bando d'appalto imminente per un nuovo Museo d'arte con- riunioni, meeting e imprescindibili giornate di studi. temporanea nella recuperata Piazza Duomo. Qualcuno ci spieghi urgentemente perché i musei si stan- EUR EUR URRA no sostituendo alle università… Evviva l'Eur. Il quartiere più moderno di Roma (e d'Italia) si rilancia anche attraverso la cultura. Ha inaugurato un cen- tro studi sull'architettura razionalista, mentre il Palazzo Due torri... di Babele della Civiltà Italiana (il famoso Colosseo Quadrato) è tutto un cantiere per riaprire - a fine 2006 - come spazio espo- Ma allora guardare gli altri non serve a niente? Ma allora sitivo, di ristorazione, di vetrina per il made in italy. non siam capaci neppure a copiare il prossimo migliore di Tosta, la fanciulla. In pochi anni ha già sapu- noi? Ehssì perché a quanto ci risulta a Torino si organizza- ARCHITETTI NON UFFIZIALI to ritagliarsi un posto in vista nell'affollato pia- no e come, a Milano non si fanno scappare certo l'occasio- Arata Isozaki proprio non ci riesce, a diventare un architet- netino della fotoarte contemporanea italiana. to uffiziale. Almeno non da queste parti. Certo il compito Le sue stampe lambda flou, in tinte caramel- ne e egualmente si fa ormai anche per quanto riguarda le era arduo, nessuno lo mette in dubbio: un nuovo ingresso per il museo più famoso del mondo, la Galleria degli Uffizi. lose, non passano inosservate: presentando- fiere minori. Di che stiamo parlando? Ma del fatto che nes- Poi il giapponese ci ha messo del suo per non farsi proprio si emotivamente mosse, con quel ti-vedo- suna iniziativa vede coalizzati i galleristi bolognesi per fare benvolere dai più tradizionalisti, disegnando, lassù, una pen- non-ti-vedo che suscita morbose lusinghe, si silina che la metà bastava. Beh, sta di fatto che nell'appro- sanno infilare bagnate nei meati più ambigui vernissage comuni in occasione di Arte Fiera. O lo fate vazione - alleluja - dei lavori per i Grandi Uffizi tutto è stato finanziato fuorché la pensilina del nostro architetto del Sol della psiche. È come se ti leccassero la pelle apposta o diteci il perché! Levante. nuda, e quando qualcuno ti lecca non puoi rimanere indifferente, nel bene o nel male. MILANO EX DESIGN Il senso di Vanessa per il cibo Moda, design, arte, architettura e musica che si fondono No? E dire che ai suoi esordi, fine anni '90, la creativamente. Per l'Unesco Berlino è in assoluto la capita- pugliesina Lucia Leuci non pareva (forse Okkay la sua ricerca è partita da una profonda riflessione le mondiale del design. Tributo che le è stato consegnato ancora non sapeva di essere) così tutto sul cibo; okkay le sue prime figure disegnate come fosse- qualche giorno fa nel palazzo del municipio. Onore al meri- pepe. Studi accademici all'Aquila, seminari to della capitale tedesca (dove però pare esserci tutto fuor- ro acquarelletti erano modelle diafane e - of course - ano- ché un sistema economico che questo 'tutto' sorregga), con Sergio Risaliti, Grazia Toderi, Domenico concorrenza terribile per la, ormai, ex capitale: Milano Bianchi, Jannis Kounellis, Biennale dei ressiche; okkay che è una sua ossessione da sempre. Ma Giovani Artisti a Roma, varie ed eventuali, perché l'artista Vanessa Beecroft quando viene intervi- SPAURACCHIO LAVAGETTO infine la scelta della fotocamera. E ha inizio Un bel ko coi fiocchi non glielo toglie proprio nessuno. A stata dai grandi newsmagazine (vedi un recente numero chi? A tutti quei critici d'arte o pseudotali che con non la Cerca della Santa Perversità. poca circospezione si siano messi a leggere l'ultimo libel- Organizzando serie di scatti mossi in veloci di D di Repubblica) non prova anche a parlare di arte? lo di Mario Lavagetto "Eutanasia della critica". E hai slide-show, ogni immagine fissa (zero fotori- voglia a dire che le argomentazioni del prof bolognese si tocco!) idealmente si collega con quanto pre- riferiscono alla critica letteraria. Niente affatto: è tutto riconducibile anche alla critica d'arte. Capito? cede e quanto segue, dilatando nel tempo ogni gesto ammiccante e ogni posizione pro- DEJAVU CGIL vocante. In "Hungry Angry" lei stessa si pre- "La confusione del ministero non consente temporeggia- menti", "Il primo problema è quello dei fondi e delle risor- senta come smaccata frenetica ballerina e se, da sempre risicati e inadeguati", "è fondamentale introduce programmatica la fame rabbiosa che la programmazione sia ordinaria e a lunga scaden- dei suoi cinque sensi. In "Most Wanted" vedodoppio za", insomma ci vuole proprio una "certezza e continuità dispone ed espone sulle proprie nudità una dei finanziamenti" e soprattutto un graduale passaggio da "lo 0,33% del pil dedicato alla cultura, fino all'obietti- parolona forma- vo dell'1%". Proprio così, la fiera delle banalità in tutto il ta di quattro let- suo splendore.