PRESIDENTE: Ci Siamo? Buongiorno. Vogliamo Vedere I Presenti? Bagarella È Presente? IMPUTATO Bagarella: (Voce Fuori Microfono) Presente

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PRESIDENTE: Ci Siamo? Buongiorno. Vogliamo Vedere I Presenti? Bagarella È Presente? IMPUTATO Bagarella: (Voce Fuori Microfono) Presente PRESIDENTE: Ci siamo? Buongiorno. Vogliamo vedere i presenti? Bagarella è presente? IMPUTATO Bagarella: (voce fuori microfono) Presente. PRESIDENTE: Avvocato Ceolan, avvocato Cianferoni; c’è solo l’avvocato Ceolan. Va bene, grazie. Barranca Giuseppe. SEGR. D’UDIENZA: (voce fuori microfono) Rinunciante. PRESIDENTE: Avvocato Barone e avvocato Cianferoni, sostituito dall’avvocato Ceolan. Benigno Salvatore. SEGR. D’UDIENZA: (voce fuori microfono) Rinunciante. PRESIDENTE: Avvocato Farina e avvocato Maffei, che è presente. Brusca Giovanni: lo vedremo fra qualche minuto. Avvocato Ligotti, avvocato Falciani… E’ presente. AVVOCATO Ligotti: No, Presidente. E’ presente l’avvocato Ligotti, stamani mattina. Evidentemente è momentaneamente assente; l’ho visto poco fa. PRESIDENTE: Va be’, c’è lei in sostituzione. Calabrè Gioacchino. IMPUTATO Calabrè: (voce fuori microfono) Presente. PRESIDENTE: Avvocato Gandolfi, Fiorentini e Cianferoni, sostituiti dall’avvocato Ceolan. Cannella Cristoforo. SEGR. D’UDIENZA: (voce fuori microfono) E’ rinunciante. PRESIDENTE: Avvocato Di Peri e avvocato Rocchi… presente. Carra Pietro: libero, assente. Avvocato Cosmai e avvocato Batacchi… AVVOCATO Cosmai: Sono presente, Presidente, Cosmai. PRESIDENTE: Presente, grazie. Di Natale Emanuele: contumace. Avvocato Gentile, Di Russo, Falciani, che è presente. Ferro Giuseppe: rinunciante. Avvocato Miniati Paoli, che è presente. Ferro Vincenzo: libero, assente. Avvocato Traversi e avvocato Gennai… AVVOCATO Gennai: Sono presente io, Presidente. PRESIDENTE: Non la vedo, signora, mi scusi. Ah, grazie. E’ presente l’avvocato Gennai. Frabetti Aldo. IMPUTATO Frabetti: (voce fuori microfono) Presente. PRESIDENTE: Avvocato Monaco, Usai, Roggero, sostituiti dall’avvocato Gramigni. Giacalone Luigi. SEGR. D’UDIENZA: (voce fuori microfono) Rinunciante. PRESIDENTE: Avvocato Priola, avvocato Florio, è presente l’avvocato Florio. AVVOCATO Florio: Avvocato Florio presente. PRESIDENTE: Giuliano Francesco. IMPUTATO Giuliano: (voce fuori microfono) Presente. PRESIDENTE: Avvocato Farina e avvocato Pepi, che è presente. Graviano Filippo: rinunciante, penso. SEGR. D’UDIENZA: (voce fuori microfono) Sì. PRESIDENTE: Avvocato Oddo, Gramigni. E’ presente l’avvocato Gramigni. Grigoli Salvatore: rinunciante. Avvocato Avellone e avvocato Batacchi, che è presente. Lo Nigro Cosimo. SEGR. D’UDIENZA: (voce fuori microfono) Rinunciante. PRESIDENTE: Avvocato Florio e avvocato Fragalà, è presente l’avvocato Florio. Mangano Antonino. IMPUTATO Mangano: (voce fuori microfono) Presente. PRESIDENTE: Avvocato Farina e avvocato Maffei, che è presente. Messana Antonino: contumace. Avvocato Amato e avvocato Bagattini, sostituiti dall’avvocato Gramigni. Messina Denaro Matteo: latitante. Avvocato Natali e avvocato Cardinale, sostituiti dall’avvocato Pepi. Pizzo Giorgio. SEGR. D’UDIENZA: (voce fuori microfono) E’ rinunciante. PRESIDENTE: Avvocato Salvo, avvocato Pepi, che è presente. Provenzano Bernardo: latitante. Avvocato Traina, avvocato Passagnoli. C’è l’avvocato Passagnoli, per caso? No. Sostituito dall’avvocato Florio. Santamaria Giuseppe: contumace. Avvocato Battisti e avvocato Usai, sostituiti dall’avvocato Pepi. Scarano Antonio: libero, assente. Avvocato Fortini e avvocato Batacchi, che è presente. Scarano Massimo: contumace. Avvocato Condoleo e Cianferoni, sostituiti dall’avvocato Gramigni. Spatuzza Gaspare? SEGR. D’UDIENZA: (voce fuori microfono) E’ rinunciante. PRESIDENTE: Avvocato Farina e avvocato Pepi, che è presente. Tutino Vittorio. SEGR. D’UDIENZA: (voce fuori microfono) E’ rinunciante. PRESIDENTE: Avvocato Gallina e avvocato Gramigni, che è presente. Facciamo entrare allora l’esaminando? (voce fuori microfono) *IMPUTATO Brusca G.: Buongiorno. PRESIDENTE: Buongiorno. Vuol dire, per cortesia, il suo nome e cognome? IMPUTATO Brusca G.: Brusca Giovanni. PRESIDENTE: Lei è soggetto a Programma di Protezione? IMPUTATO Brusca G.: No. Ma ho fatto richiesta tramite il mio avvocato. PRESIDENTE: Ho capito. Comunque ancora non è stato… IMPUTATO Brusca G.: No. PRESIDENTE: … accordato. Allora questo paravento lo portate via. Un momentino. Lei consente di essere ripreso dalle telecamere? IMPUTATO Brusca G.: No, io vorrei… PRESIDENTE: Non essere ripreso. IMPUTATO Brusca G.: … non essere ripreso. PRESIDENTE: Bene. Allora, per cortesia, le telecamere non possono incrociare da questa parte, va bene, riprendere da questa parte. Il P.M.? Lei sa di essere imputato in questo processo? IMPUTATO Brusca G.: Sì. PRESIDENTE: Come imputato lei ha la facoltè di dichiarare di voler rispondere o di non volere rispondere. IMPUTATO Brusca G.: No, intendo rispondere. PRESIDENTE: Vuole rispondere. E’ presente il suo difensore, avvocato Ligotti? IMPUTATO Brusca G.: Sì. PRESIDENTE: Avvocato, per favore, mi conferma la sua presenza a voce, che registra… AVVOCATO Ligotti: Avvocato Luigi Ligotti per Giovanni Brusca. PRESIDENTE: … a verbale la sua presenza. Il Pubblico Ministero puè iniziare. Ah, mi scusi, deve fare ancora una dichiarazione, abbia pazienza. Noi abbiamo anticipato il suo esame su richiesta del Pubblico Ministero per ragioni che sono motivate nell’ordinanza. Lei consente questa anticipazione? IMPUTATO Brusca G.: Sì, non ci sono problemi. PRESIDENTE: Benissimo. Possiamo procedere. PUBBLICO MINISTERO: Brusca, buongiorno. IMPUTATO Brusca G.: Buongiorno, dottor Chelazzi. PUBBLICO MINISTERO: A parte che sa di essere imputato in questo procedimento, ma lei conosce esattamente le imputazioni che la riguardano’ IMPUTATO Brusca G.: Sì. PUBBLICO MINISTERO: Ecco. Allora mi pare che sia fondamentale partire, intanto, da questa domanda: dal momento che conosce queste imputazioni, lei ritiene di aver avuto parte nella commissione, nella realizzazione, nella programmazione di alcuno o di tutti i fatti di cui è accusato, oppure mi deve dare una risposta più differenziata, più articolata? IMPUTATO Brusca G.: Se ho capito bene, io le posso rispondere che inizialmente il programma che c’era per questo tipo di obiettivi, il programma che io conosco non era quello che poi si è avverato. Di quello che si è avverato io non mi sento responsabile neanche di una virgola. Io programma che avevo io e che si era discusso con me era tutto un altro. PUBBLICO MINISTERO: Ecco. Allora ho capito che lei ha messo al centro di questa prima risposta una discussione sul programma. IMPUTATO Brusca G.: Sì. PUBBLICO MINISTERO: Allora io vorrei provare a andare un po’ più nel dettaglio. Allora, discussione del programma, intanto per cominciare che cosa comprendeva, che cosa faceva parte di questo programma di cui si discuteva, a quello che capisco anche da parte sua? IMPUTATO Brusca G.: Il programma di quello che discutevo, di quello da parte mia e chi discuteva assieme a me era quello di mettere delle siringhe piene di sangue dell’AIDS nelle spiagge; che so, mettere delle brioscine nei supermercati, come facevano i giapponesi o i cinesi… o mettere dei segnali in maniera da poter mettere in ginocchio il turismo in Italia. Questo era uno dei programmi che noi avevamo in mente inizialmente. Poi è stato travolto, è stato portato avanti diversamente di quello che io conoscevo. PUBBLICO MINISTERO: Ora, poi, mi darè delle risposte, comunque io le porrè delle domande su chi erano le persone che discutevano con lei di queste cose, chi è che aveva per primo elaborato questo programma, quando si discuteva di questo programma di azioni. Ma, abbandonando per un attimo questo che lei dice essere stato il suo programma, proviamo a vedere più da vicino i fatti dei quali lei è accusato oggi. Lei sa che tra i fatti di strage dei quali risponde davanti alla Corte d’Assise di Firenze, c’è, primo, in ordine di tempo, l’attentato al giornalista Costanzo. E’ un fatto che è mai rientrato, ha mai fatto parte di discussioni, di dibattiti, di decisioni, di progetti di decisioni di cui sia stato al corrente anche lei? IMPUTATO Brusca G.: Il programma dell’attentato al dottor Costanzo era un programma già del ’90, ’91 che si doveva portare avanti, che poi è stato portato avanti nel ’93. PUBBLICO MINISTERO: Ecco, allora, visto che mi ha dato questa risposta, cerchiamo di articolarla meglio, cioè, le chiedo: intanto, per il ’93. Lei ha detto “è stato portato avanti nel ’93”. Cosa voleva dire, secondo le conoscenze che lei aveva di questo fatto, portarlo avanti nel ’93? Chi è che lo portava avanti, sulla base di quali motivi del momento, se ce n’erano. IMPUTATO Brusca G.: Allora, il dottor Maurizio Costanzo, com’è noto, portava avanti una sua campagna anti mafiosità. A un dato punto, in una trasmissione televisiva, il Costanzo, il giornalista, ebbe a dire che c’erano dei detenuti o imputati di mafia, i quali erano ricoverati all’ospedale civico di Palermo, o detenuti per motivi di malattia, tra cui fece il nome di Francesco Madonia, di Palermo, dicendo che era malato di tumore e dice: ‘se non ce l’ha, che ci venga’. A quel punto lui poteva fare e dire tutto quello che voleva, ma non poteva sentenziare una malattia, un male verso un’altra persona. E da qui è scattato, come si suo dire, la goccia che ha fatto traboccare il vaso per uccidere il Maurizio Costanzo giornalista. Dopodichè io, da questa intervista, mi incontro con Salvatore Riina e gli presento il mio segno, cioè gli dico: ‘ma questo qua puè fare una cosa del genere, puè dire una cosa del genere?’. Dice: ‘no, ci stiamo…’ e dicevo di prendere provvedimenti per questo signore, vedere cosa c’è da fare, cosa si puè fare. ‘Non possiamo vedere di fare qualcosa per ucciderlo?’. Dice: ‘no, ci sto pensando, c’è chi ci sta lavorando’. però senza
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