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1.5. Disponibilità delle risorse idriche

1.5.1. Quadro sintetico delle disponibilità attuali di risorse idriche

(Dati desunti dal Piano Regionale di Risanamento delle Acque –P.R.R.A. – anni di riferimento 1990-1991)

Nell’ambito del censimento dello stato di fatto delle infrastrutture acquedottistiche, effettuato nel corso degli anni 1990-1991 per il Piano Regionale di Risanamento delle Acque (P.R.R.A.), era stata accertata la seguente situazione. I Comuni bergamaschi, nel 1991, risultavano tutti serviti da acquedotto; in particolare i 244 comuni della Provincia di erano serviti da 326 acquedotti indipendenti e dai seguenti 20 schemi acquedottistici intercomunali: – Lenna Consorzio “Ola” – Fiorano Colzate (nucleo Bondo) – (nucleo ) Acquedotto dell’Isola Acquedotto Valle Imagna AMAC Fornovo – Consorzio sponda sinistra fiume Serio Consorzio Idrico Intercomunale Acquedotto dei Laghi Consorzio Acquedotto due Valli Taleggio – Acquedotto Pianura Bergamasca La popolazione residente servita da acquedotto pubblico ammontava a 890.384 persone rispetto ai circa 900.000 residenti totali, con un indice di servizio quindi pari al 99%. Le fonti di approvvigionamento, ad uso potabile, censite agli inizi degli anni 90 assommavano complessivamente a 1038, così suddivise: 753 sorgenti 283 pozzi

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2 prese da corpo idrico superficiale, di cui una da lago ed una da fiume. Complessivamente, sul territorio provinciale furono censiti 1005 serbatoi, 329 stazioni di sollevamento e 299 impianti di potabilizzazione, ivi comprese le semplici disinfezioni. I principali dati sopra indicati vengono riportati nella seguente tabella esplicativa:

Tabella 1 – Quadro riassuntivo dello stato di fatto “Acquedotti”

Piano Regionale di Risanamento delle Acque – Provincia di Bergamo Settore Funzionale pubblici servizi di Acquedotto

N. Comuni 244

N. Comuni serviti da acquedotto 244

N. Acquedotti indipendenti 326

N. Consorzi Acquedottistici 20

Popolazione residente (al 31-12-1998) 898.664

Popolazione residente servita da acquedotto 890.384

Volume totale d’acqua erogato alle utenze (Milioni mc./anno) 187.830

N. Fonti di approvvigionamento: 1038 Pozzi 283 Sorgenti 753 Prese da corsi d’acqua superficiali 1 Prese da lago 1

Infrastrutture acquedottistiche: N. serbatoi 1005 N. stazioni di sollevamento 329 N. impianti di potabilizzazione 299

L’osservazione di questi dati evidenzia l’estremo frazionamento degli acquedotti che ricalca la distribuzione dei nuclei abitati, che in parecchi Comuni sono numerosi e di modeste dimensioni. Si precisa che nella provincia sussistono diverse realtà acquedottistiche legate alla morfologia dei territori comunali. Infatti gli acquedotti montani sono alimentati prevalentemente da

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sorgenti e a gravità, per quelli della fascia pedemontana vi è coesistenza di pozzi e sorgenti, mentre i Comuni della fascia di pianura sono alimentati prevalentemente da pozzi. Analizzando le fonti di approvvigionamento si osserva che: • i pozzi, localizzati prevalentemente nella parte pedemontana (n.51) e di pianura (n.201) della provincia, hanno portate ordinarie variabili fra pochi litri al secondo a 50-70 l/s; • le sorgenti, presenti soprattutto nella parte montana (n.544) e pedemontana del territorio provinciale, hanno mediamente portate assai esigue, infatti solo 57 sorgenti hanno portate medie superiori a 10 l/s, mentre 66 hanno portate comprese fra 10 e 5 l/s, 237 hanno portate comprese fra 5 e 1 l/s e le rimanenti 393 hanno portate inferiori ad 1 l/s; • le due opere di presa da corpo d’acqua superficiale (lago Moro a e torrente a Valnegra) hanno una potenzialità molto ridotta. La potenzialità complessiva delle fonti di approvvigionamento a suo tempo censite, come valore globale per l’intera provincia di Bergamo, risultava pari a 7863 l/s. Detto valore risultava così ripartito tra le tre aree morfologicamente omogenee costituenti il territorio provinciale:

Aree montane Aree Aree di pianura TOTALE pedemontane

Pozzi N° 31 51 201 283 Portata Q (l/s) 220,7 621,2 2964,5 3806,4

Sorgenti N° 544 178 31 753 Portata Q (l/s) 3638,7 362,5 55,2 4056,4

Acque superficiali N° 2 2 Portata Q (l/s) 0,2 0,2

TOTALE N° 577 229 232 1038 Portata Q (l/s) 3859 983,7 3019,7 7863

1.5.2. Quadro sintetico delle disponibilità future di risorse idriche

(Dati desunti dal Piano Regionale di Risanamento delle Acque –P.R.R.A. – anni di riferimento 1990-1991)

La pianificazione acquedottistica si è sviluppata tenendo in considerazione soprattutto la scelta delle fonti da utilizzare in futuro e gli schemi acquedottistici già attualmente definiti. I criteri seguiti per l’aggregazione dei Comuni, possono riassumersi nei seguenti: - adeguamento dei sistemi alle condizioni geografiche ed altimetriche delle varie zone individuate;

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- raggruppamento in base alle disponibilità di acqua sfruttabile nel prossimo futuro; - revisione dei consorzi attualmente in atto mediante loro riorganizzazione ed estensione ad altri centri urbani.

In sintesi, al 2016 si prevede che, dei 244 comuni della Provincia, 23 Comuni, ubicati prevalentemente nelle zone montane, mantengano propri acquedotti indipendenti, mentre i restanti 221 comuni siano allacciati ad un totale di 15 acquedotti intercomunali. Di questi, n.9 si riferiscono a piccole aggregazioni per un totale di soli 23 comuni serviti, localizzati nelle aree montane, dove è elemento fondamentale razionalizzare l’utilizzo delle fonti disponibili; gli altri 6 acquedotti intercomunali sono, invece, di grande dimensione territoriale ed interconnettono ben 179 comuni.

Vengono riassunte nel seguito le principali caratteristiche degli schemi intercomunali citati, preceduti da tabelle riportanti l’elenco delle denominazioni dei consorzi e dei comuni indipendenti.

Codice Schema intercomunale Fabbisogno idrico complessivo (mc/d) 302 Consorzio “Ola” 11.748,6 311 A.M.A.C. 139.291,5 313 Basso Serio – 75.150,9 351 – Cusio – S. Brigida 2.854,9 352 – Valtorta 1.323,5 353 – Lenna – Piazza Brembana 3.545,4 354 Moio de’ Calvi – Valnegra 719,7 355 Taleggio – Vedeseta 2.987,2 356 Valle Imagna 13.821,8 357 Foppolo – 6.733,7 358 Consorzio dell’Isola 33.063,5 359 3.302,5 360 A. Pianura Bergamasca 267.037,9 361 Acquedotto dei Laghi 85.377,8 * 362 Valle 10.260,5

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Codice Fabbisogno idrico complessivo (mc/d) 002 Adrara S. Rocco 376 * 001 Adrara S. Martino 1.059 * 026 376 065 Castro 725 195 3.286 165 5.187 166 532 134 733 056 Carona 1.946 184 3.500 146 4.886 188 S. Giovanni Bianco 3.131 092 2.586 112 296 027 167 185 902 039 2.270 145 823 017 984 078 1.515 243 3.080

• i due Comuni di Adrara S. Martino e Adrara S. Rocco sono stati inseriti nello schema intercomunale n. 361 “Acquedotto dei Laghi” solo per sopperire a situazioni di emergenza, per cui vengono indicati anche nella tabella comunale in quanto, in condizioni di normalità, soddisfano i loro fabbisogni in modo indipendente.

Lo schema intercomunale n. 302 “Consorzio Ola” serve totalmente i Comuni di e , parzialmente i Comuni di Serina e di Costa di Serina, inoltre garantisce le integrazioni stagionali necessarie al Comune di . Le fonti attuali si sono dimostrate insufficienti, pertanto il piano prevede il potenziamento della fonte denominata “OLA” da una portata di 10 l/s ad una portata di 25,12 l/s, per l’approvvigionamento dei Comuni di Cornalba, Costa di Serina, Bracca e Algua. Il piano prevede inoltre per il soddisfacimento dei fabbisogni dei Comuni di Serina e Cornalba la realizzazione di un ricco punto di captazione individuale in territorio comunale di Serina (Gruppo Peghera) per una portata complessiva pari a 37 l/s.

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Il piano prevede inoltre per il soddisfacimento dei fabbisogni dei Comuni di Serina e Cornalba la realizzazione di un ricco punto di captazione individuale in territorio comunale di Serina (Gruppo Peghera) per una portata complessiva pari a 37 l/s.

Lo schema intercomunale n. 311 “A.M.A.C.” comprende i 21 comuni di Almè, Almenno S. Salvatore, , Azzano S. Paolo, Bergamo, , Gorle, , , , , , , Roncola, , , , , , , Villa d’Almè e . La configurazione dello schema è determinata dalla configurazione fisica del territorio, dalle strutture acquedottistiche esistenti e dal tracciato delle nuove adduttrici. Gli acquedotti dello schema saranno riforniti da sette pozzi esistenti per una portata complessiva di 98 l/s e dodici sorgenti per una portata di 1.349,46 l/s.

Lo schema intercomunale n. 313 “Acquedotto Basso Serio – Oglio” con sede nel Comune di servirà totalmente 28 comuni: Albano S. Alessandro, Bagnatici, Barbata, , , , , , , , Fontanella, Ghisalba, , Isso, , , , , , , , Torre de’ Roveri, , Calcio, , , . Per soddisfare i fabbisogni previsti si utilizzeranno come fonti di approvvigionamento sia le acque captate dai corpi idrici superficiali montani addotte a Ghisalba dall’acquedotto della pianura bergamasca, sia quelle emunte dai 3 pozzi ubicati a Ghisalba (uno di nuova realizzazione) per una portata di 70 l/s cadauno, sia infine utilizzando i 21 pozzi esistenti distribuiti nel bacino d’utenza, per una portata complessiva di 518 l/s. I pozzi prelevano acqua che non necessita di trattamento di potabilizzazione ma eventualmente di una semplice disinfezione preventiva.

Lo schema intercomunale n. 351 “Averara – Cusio – Santa Brigida” è stata impostato in conseguenza delle buone potenzialità di approvvigionamento idrico del Comune di Santa Brigida, sovrabbondanti rispetto al fabbisogno comunale. Si prevedono la ristrutturazione e il potenziamento delle sorgenti Cantella Alta (1) e Bassa (2) in Comune di Santa Brigida ed il loro utilizzo insieme alla sorgente Laini (3) quali fonti di approvvigionamento di detto schema. L’approvvigionamento del Comune di Santa Brigida avviene per mezzo del serbatoio n° 1 (località Disnier) che riceve l’acqua dalle sorgenti tramite le adduttrici n. 1-2. Per collegamento con la rete di Cusio è previsto un impianto di sollevamento localizzato presso il serbatoio n. 1 (località Disnier, Santa Brigida) che solleva l’acqua verso il serbatoio comunale n. 3.

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Per il collegamento con la rete comunale di Averara è prevista una derivazione dall’adduttrice n. 2 (località Taleggio) verso il serbatoio principale del capoluogo (n.2). Si prevede inoltre una derivazione della rete comunale di Santa Brigida onde servire il nucleo di Valmoresca (Comune di Averara).

Lo schema intercomunale n. 352 “Ornica – Valtorta” serve parzialmente i Comuni di Valtorta e Ornica. La configurazione dello schema è determinata dalle caratteristiche fisiche del territorio e dalla struttura dell’acquedotto esistente. Il fabbisogno idrico potabile soddisfatto dallo schema nel giorno di massimo consumo è stato stimato in 432 mc/d e si riferisce solo al Comune di Valtorta in quanto il Comune di Ornica si serve dello schema intercomunale solo per sopperire ad eventuali carenze. Per il soddisfacimento dei fabbisogni idrici è prevista un’opera di captazione nella Val d’Inferno con portata prevista di 5 l/s.

Lo schema intercomunale n. 353 “Cassiglio – Lenna – Piazza Brembana” serve parzialmente i Comuni di Lenna e Piazza Brembana, mentre il Comune di Cassiglio, autosufficiente per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico, sarà previsto solo in casi di emergenza. I Comuni di Piazza Brembana e Lenna formano già consorzio acquedottistico. Il piano prevede di utilizzare come fonte di approvvigionamento dello schema la sorgente Gazzoneva, attualmente già utilizzata, e la sorgente Chignolo in Comune di Cassiglio, pertanto prevede la possibilità di approvvigionare attraverso lo schema anche questo Comune. Il fabbisogno idrico potabile soddisfatto dallo schema nel giorno di massimo consumo è stato stimato in 2.168,6 mc/d, con una portata pari a 25,10 l/s; tale fabbisogno si riferisce solo ai Comuni di Lenna e Piazza Brembana in quanto il Comune di Cassiglio si serve dello schema intercomunale solo per sopperire ad eventuali carenze. Le infrastrutture acquedottistiche previste dal Piano sono costituite da tre condotte adduttrici con lunghezza complessiva pari a 9,10 Km.

Lo schema intercomunale n. 354 “Moio de’ Calvi – Valnegra” serve parzialmente i comuni di Moio de’ Calvi e Valnegra. Per il soddisfacimento dei fabbisogni idrici è prevista la captazione della sorgente denominata “Nuova Fonte” sita nel Comune di Moio dè Calvi e con una portata di 5,7 l/s. E’ stata prevista inoltre una nuova condotta di adduzione con lunghezza pari a Km 0,40, mentre vengono confermati un serbatoio in c.a. del volume di mc. 120 e un impianto di disinfezione già esistenti.

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Lo schema intercomunale n. 355 “Taleggio – Vedeseta” serve parzialmente i comuni di Taleggio e Vedeseta. Per il soddisfacimento dei fabbisogni idrici lo schema si serve della sorgente Cima d’Acqua sita nel Comune di Vedeseta e con portata di 6,80 l/s. Oltre all’opera di presa è previsto anche un impianto di disinfezione. Lo schema intercomunale n. 356 “Valle Imagna” serve i 13 comuni di , , , , , , , Rota Imagna, Sant’Omobono Imagna, , Valsecca. La configurazione dello schema è determinata da caratteristiche fisiche del territorio quali lo spartiacque che delimita la Valle Imagna e dalla struttura dell’acquedotto esistente (quasi tutti i comuni aderiscono al Consorzio Acquedotto della Valle Imagna). Gli acquedotti dello schema sono attualmente riforniti da 42 sorgenti con una portata complessiva di 399,9 l/s. In particolare è stata inserita nello schema la captazione di 12 sorgenti nel Comune di Brumano (121,5 l/s), della sorgente di Ponte Giurino del Comune di Berbenno (180,0 l/s), delle due sorgenti Monzeri nel Comune di (20,0 l/s), della sorgente Cul Bas del Comune di Valsecca (4,5 l/s) e della sorgente Chignolo del Comune di Rota Imagna (5,4 l/s) che appartengono allo schema attuale. Tali portate superano il fabbisogno futuro, per cui l’eccedenza (200,22 l/s) servirà per alimentare l’acquedotto della pianura bergamasca (A.P.B.). E’ previsto l’abbandono di piccoli serbatoi, di sorgenti con portata esigua e di dubbia potabilità e dei relativi impianti di potabilizzazione.

Lo schema intercomunale n. 357 “Foppolo – Valleve” serve parzialmente i comuni di Foppolo e Valleve. Le buone potenzialità di approvvigionamento idrico presenti nel Comune di Foppolo e la necessità di integrazioni stagionali presenti nel Comune di Valleve inducono alla formazione di uno schema acquedottistico intercomunale accorpante i due Comuni. Quali fonti di approvvigionamento dello schema saranno utilizzate le sorgenti “ENEL” e “IV BAITA” attualmente a servizio del Comune di Foppolo, nonché la presa dal Lago Moro dopo le necessarie opere di ristrutturazione.

Lo schema intercomunale n. 358 “Consorzio dell’isola” serve i comuni di Almeno S. Bartolomeo, , , Calusco d’Adda, , , , , , Monte Marenzo, , , , Sotto il Monte, , Torre de’ Busi, Villa d’Adda. La configurazione dello schema è determinata dall’esistenza di un consorzio di 14 comuni già funzionante da circa 30 anni al quale è prevista la nuova adesione di Sotto il Monte, Cisano Bergamasco e Calusco d’Adda.

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Gli acquedotti dello schema sono attualmente riforniti dalla sorgente Ovrena nel Comune di Torre de’ Roveri con una portata di 20,0 l/s e da dodici pozzi con portata complessiva di 263,5 l/s. Tali portate non soddisfano il fabbisogno futuro, per cui è prevista un’integrazione da parte dell’Acquedotto della Pianura Bergamasca per 98,85 l/s che dà una portata totale di 382,35 l/s.

Lo schema intercomunale n. 359 “Branzi – Isola di Fondra” serve parzialmente i Comuni di Branzi e Isola di Fondra (nuclei Trabucchello e Fondra) sfruttando le buone potenzialità di approvvigionamento idrico del Comune di Branzi. Le fonti utilizzate dallo schema sono la sorgente “Berera” e il pozzo “Branzi” localizzate in Comune di Branzi. Si è inoltre considerata la possibilità di future integrazioni attraverso la realizzazione di una opera di presa presso il lago “Piano Cesare”, le cui acque presentano buone caratteristiche.

Lo schema intercomunale n. 360 “Acquedotto Pianura Bergamasca” (A.P.B.), concepito per far fronte ai fabbisogni dei comuni della pianura oggi interessati da inquinamento, fornisce anche totalmente o parzialmente quei comuni montani e pedemontani attraversati dalle opere di adduzione attraverso derivazioni recapitanti nelle rispettive reti comunali. Complessivamente comprende 59 comuni totalmente serviti: , Arzago d’Adda, , , , Bonate Sotto, , , Brembate Sopra, Brignano Gera d’Adda, , Canonica d’Adda, Capriate S. Gervasio, Caravaggio, Casirate d’Adda, , Cene, Chignolo d’Isola, , , , , Fara Gera d’Adda, , Fino del Monte, , Fornovo S. Giovanni, Gazzaniga, , , Locatello, , Misano Gera d’Adda, , Mozzanica, , , , Oneta, , , , Ponte S. Pietro, , , , Presezzo, Rovetta, Songavazzo, , , Terno d’Isola, , , , , , , . Sono parzialmente serviti i 4 comuni della Valle Brembana , Piazza Brembana, S. Pellegrino Terme e Zogno, e i 17 comuni albino, , , , , Colzate, , , , , , , , , Vertova, Villa d’Ogna. Gli schemi basso Serio – Oglio e Consorzio Intercomunale dell’Isola, deficitari di acqua, sono anch’essi allacciati all’acquedotto A.P.B. reperendo acqua per una portata pari a 449.83 l/s. Le fonti di approvvigionamento esistenti di cui si è decisa la conferma sono state scelte sulla base di giudizi qualitativi; i pozzi in questione, infatti, prelevano acqua che non necessita di trattamento di potabilizzazione ma eventualmente di una semplice disinfezione preventiva.

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Lo schema intercomunale n. 361 “Acquedotto dei laghi” serve totalmente i comuni di Berzo S. Fermo, , , , , , , , , Montello, , , San Paolo d’Argon, , Vigano S. Martino; parzialmente i comuni di Adrara S. Martino, Adrara S. Rocco, , , , , Cerete, Costa Volpino, , , Foresto Sparso, , , Grone, Lovere, , , , , , , Rogno, , , , , , , , , . La configurazione dello schema è determinata dalle caratteristiche fisiche del territorio e dalla struttura dell’acquedotto esistente. Per il soddisfacimento dei fabbisogni idrici sono utilizzati 31 pozzi e due sorgenti esistenti con portata complessiva di 640,5 l/s; inoltre è prevista la captazione di due nuovi pozzi, in Comune di Cerete, con portata stimata di 51,72 l/s.

Lo schema intercomunale n. 362 “Valle Gandino” serve i comuni di Cazzano S. Andrea, Casnigo, Gandino, Leffe e . La scelta di aggregazione dei 5 comuni dipende dall’ubicazione degli stessi e dalle caratteristiche geomorfologiche del comprensorio. Alle soglie del 2016 lo schema presenta bilancio negativo delle disponibilità idriche. La finalità è quella di riorganizzare i sistemi comunali, che si confermano nelle loro caratteristiche principali, ed eliminare le carenze idropotabili mediante il potenziamento dell’esistente sorgente Concessola, in Comune di Gandino. Si prevedono impianti di potabilizzazione in corrispondenza delle captazioni, sistemi di controllo per ogni nuovo serbatoio e stazione di sollevamento, così come un sistema di protezione delle nuove adduttrici.

Alla base della pianificazione degli acquedotti bergamaschi s’è posta soprattutto la soluzione del problema degli approvvigionamenti che da diversi anni segnalano la regressione qualitativa soprattutto della fascia di pianura e pedemontana come più sopra menzionato. Per la soluzione dei problemi qualitativi dell’approvvigionamento ci si è rivolti verso fonti di diversa natura, dai pozzi di pianura alle sorgenti di montagna. Questa scelta è stata dettata dalla necessità di tutelarsi rispetto ad eventuali fenomeni d’inquinamento che potrebbero verificarsi nell’una o nell’altra area della Provincia. Per gli stessi motivi si sono individuati interventi di interconnessione fra gli stessi acquedotti che oltre ad assicurare scambi ordinari possono essere veicolo per approvvigionamenti idrici d’emergenza. Delle fonti di approvvigionamento censite agli inizi degli anni 90, alcune non vengono confermate dal P.R.R.A. in quanto interessate o potenzialmente interessate da fenomeni di inquinamento o con portate talmente esigue da non giustificare il loro mantenimento in termini di costi-benefici.

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Dalla pianificazione effettuata, risulta che la potenzialità complessiva delle fonti esistenti e confermate, come valore globale per l’intera Provincia di Bergamo, è pari a 5869,3 l/s. Detto valore risulta così ripartito tra le tre aree morfologicamente omogenee costituenti il territorio provinciale:

Aree montane 3470,3 l/s Aree pedemontane 858,5 l/s Aree di pianura 1540,5 l/s TOTALE intera Provincia 5869,3 l/s

I suddetti valori sono naturalmente quelli che vengono considerati nella pianificazione al traguardo temporale del 2016, e costituiscono una parte delle acque da riservare. Per definire e quantificare le nuove fonti di approvvigionamento idropotabile necessarie per le previsioni di Piano, si è valutato, nell’ambito dell’intera Provincia e per il giorno di massimo consumo, il fabbisogno idrico complessivo al 2016. La differenza tra quest’ultimo e la potenzialità delle fonti esistenti e confermate fornisce infatti il disavanzo delle fonti già disponibili rispetto ai fabbisogni, e cioè la quantità (minima) di acqua da approvvigionare mediante il reperimento di nuove fonti. Le scelte di queste ultime è poi derivata da un’attenta analisi, estesa all’intero territorio provinciale, dell’ubicazione delle risorse idropotabili soddisfacenti, accertata dallo studio idrogeologico, e dall’ubicazione delle zone che richiedono nuovi approvvigionamenti. Il P.R.R.A., al traguardo dell’anno 2016, prevede per l’intera Provincia di Bergamo, una popolazione residente di 1.006.767 abitanti. Il fabbisogno idrico complessivo di Piano, per l’intera Provincia, nel giorno di massimo consumo e tenuto conto della previsione della popolazione all’anno 2016, assume un valore pari a 7903 l/s. Ricordando che la potenzialità delle fonti esistenti e confermate dal Piano è pari a 5869,3 l/s, risulta così in definitiva che, per poter soddisfare il fabbisogno futuro al 2016 previsto dal Piano, è necessario individuare e riservare nuove fonti di approvvigionamento per una potenzialità complessiva pari, come minimo indispensabile, a 7903 – 5869,3 = 2.033,7 l/s. La Provincia di Bergamo, in sede di pianificazione, ha individuato nuove fonti di approvvigionamento per una potenzialità totale di 2.146,6 l/s, valore che è circa il 7% maggiore di quello minimo indispensabile. Detto valore risulta così ripartito tra le aree morfologicamente omogenee costituenti il territorio provinciale:

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Aree montane 2040,6 l/s Aree pedemontane 36,0 l/s Aree di pianura 70,0 l/s TOTALE intera Provincia 2146,6 l/s

La tabella che segue riporta sinteticamente il quadro complessivo delle fonti di Piano confermate e nuove, suddivise nelle tre aree morfologicamente omogenee già citate

Aree montane Aree pedemontane Aree di pianura TOTALE Pozzi N° 33 31 68 132 Portata Q (l/s) 861,2 434,4 1614,5 2910,1 Sorgenti N° 357 104 2 463 Portata Q (l/s) 4031,3 432,1 11,0 4474,4 Acque superficiali N° 6 6 Portata Q (l/s) 631,4 631,4 TOTALE N° 396 135 70 601 Portata Q (l/s) 5523,9 866,5 1625,5 8015,9

L’esame di tale tabella consente di evidenziare gli aspetti principali delle scelte delle fonti di approvvigionamento di Piano. Innanzitutto, il numero totale delle fonti confermate e/o individuate al 2016 è significativamente minore di quello attuale (n. 601 al 2016, contro n.1038 censite nel 1990), avendo abolito nei nuovi schemi acquedottistici un gran numero di fonti o di modestissima potenzialità o qualitativamente a rischio. Dal punto di vista quantitativo la tabella mostra che il fabbisogno totale del giorno di massimo consumo al 2016, pari a 7903 l/s, verrà soddisfatto per 2.910,1 l/s. da pozzi, per 4.474,4 l/s. da sorgenti e per 631,4 l/s da acque superficiali, per complessivi 8.015,9 l/s (112,9 l/s. in più del fabbisogno del giorno del massimo consumo necessario). Le acque sotterranee (pozzi e sorgenti) mantengono quindi un’assoluta preponderanza (92,12% sul totale), a testimonianza dell’importanza assegnata a tale tipo di risorsa idrica. I pozzi, anche se aboliti in parte nelle aree di pianura, ove è purtroppo ridotta l’esistenza di falde incontaminate, sono di grande importanza sia nella media pianura bergamasca, sia nelle aree montane, ove sono previste o già esistono perforazioni di grande profondità per la captazione di circolazioni sotterranee non interferenti con quelle interconnesse con il reticolo idrografico superficiale. La loro importanza si amplifica nei brevi periodi in cui le sorgenti montane potrebbero non soddisfare alla doppia necessità di approvvigionamento idropotabile e di rilascio in alveo a

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scopo idrobiologico; in tali periodi un loro sfruttamento spinto sostituirà parte della portata non più prelevabile dalle sorgenti. La portata di 631,4 l/s prevista da acque superficiali è legata all’utilizzazione “in cascata” di parte della notevole risorsa idrica circolante nei grandi sistemi idroelettrici nelle montagne bergamasche, che con gli invasi di alta quota captano, regolano e restituiscono negli alvei portate di grande entità. Si ha così modo di usufruire di una risorsa idrica regolarizzata dall’esercizio stagionale degli invasi, molto utile per sopperire alle eventuali riduzioni di potenzialità di altre sorgenti soggette a stagionali regimi di magra.

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