1968: La Sorpresa Del Bob Di Mario Armano

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1968: La Sorpresa Del Bob Di Mario Armano 51 F 1968: la sorpresa del bob di Mario Armano apevamo ben poco te di selezione a Cervinia e a intorno al bob, negli Cortina, Mario Armano fu Sanni Sessanta. Poco. scelto da Monti a far parte probabilmente lo stretto della squadra azzurra come necessario. componente del bob a quat- Cioè che era uno sport tro. Il capitano Monti, che invernale “olimpico”. Ce ne tentava l’ultima avventura aveva parlato a lungo, e con olimpica, aveva scelto, oltre sincera passione, il presi- ad Armano, anche il veneto dente del CONI provincia- Zandonella e il romano De le, Andrea “Deda” Gorla, Paolis, frenatore di fiducia che era stato in gioventù un del “rosso” di Cortina. bel campione e praticante, Per gli amanti della storia, vincendo anche titoli mon- precisiamo che Eugenio diali universitari e un titolo Monti aveva allora all’attivo italiano nel bob a quattro. qualcosa come sette titoli Ricordiamo un “Deda” mondiali nel bob a due e due Gorla particolarmente ama- titoli mondiali nel “quattro”. reggiato per la mancata convocazione nella Senza contare altri numerosi piazzamenti, e squadra azzurra che partecipò alle otto titoli italiani. Ma mai nessun successo Olimpiadi di Saint Moritz 1948 e di Oslo alle Olimpiadi: soltanto due secondi posti 1952. Lui che, al di là di ogni polemica, era sia nel “due” che nel “quattro” a Cortina pur sempre stato campione italiano di bob a 1956, e due terzi posti a Innsbruck 1964. quattro nel 1938 e 1939 con il quartetto di Troppo poco per il “campionissimo” del De Zanna. bob! Soprattutto conoscevamo, di fama, quel E’ evidente che per Grenoble 1968, il rosso cortinese che era Eugenio Monti, pro- 40enne Eugenio Monti si era preparato a babilmente la più grande figura di questo puntino, ben sapendo che quelle erano quasi strano sport, un misto fra tecnica sopraffina certamente le sue ultime gare ufficiali con il e follia da circo equestre. bob. E aveva scelto lui personalmente i suoi Grande tuttavia fu la nostra impressione compagni d’avventura. quando venimmo a conoscenza che un nova- L’avventura di Mario Armano, allora rese, sportivo dell’atletica e della pallavolo, 22enne, fu esaltante, e lui la ricorda bene era entrato a far parte della squadra naziona- ancora oggi che sono passati quasi 40 anni. le italiana, in preparazione alle Olimpiadi di Il ricordo è questo: «Eugenio Monti pote- Grenoble 1968. va sentirsi appagato perché due giorni Il suo nome: Mario Armano, diplomato al prima aveva vinto, finalmente, l’olimpiade “Galileo Ferraris”, militare nell’aeronautica del bob a due, in coppia con il romano e aggregato alla compagnia atleti al centro Luciano De Paolis, superando di strettissi- sportivo di Vigna di Valle. Aveva preso parte ma misura i famosi tedeschi Floth-Bader. Il ai campionati italiani del 1968 e si era fatto successo di Monti aveva avuto anche l’aval- notare da Monti per una certa prestanza fisi- lo di un pizzico di fortuna perché i due equi- ca, il coraggio e le notevoli doti di spinta. paggi avevano concluso le quattro prove in Finì così che, dopo alcune doverose sedu- parità assoluta, e il successo venne assegna- 52 to agli italiani per aver compiuto la prova mento, la classifica fu stilata sulle due prove più veloce. Ma il grande Eugenio era sì sod- disputate, e l’Italia vinse un’altra medaglia disfatto ma voleva giocare tutte le sue carte d’oro, per la felicità completa di Eugenio anche nel bob a 4. Monti e naturalmente di noi tutti». Ci fece allenare da matti i giorni prece- Paradossalmente, Mario Armano capitaliz- denti la gara, per raggiungere un perfetto zò quell’inatteso successo olimpico, diven- affiatamento. E quando disputammo le tando in seguito uno dei migliori bobbisti prime due prove, i tecnici compresero che italiani, partecipando alle successive potevano vincere la medaglia d’oro perché Olimpiadi di Sapporo 1972 e Innsbruck riuscimmo a staccare di nove decimi il for- 1976. Trovò un nuovo compagno nel talen- midabile quartetto austriaco guidato dalla tuoso cortinese Gianfranco Gaspari, e con vecchia volpe Thaler. Anche qui la fortuna ci lui conquistò il titolo mondiale nel 1971 a dette una mano sotto forma di fortissime Cervinia-Breuil, un titolo italiano nel 1969, nevicate che impedirono la disputa delle un titolo europeo l’anno successivo a successive prove. Quindi, secondo regola- Cortina. Sopra, il bob a quattro di Eugenio Monti, campione olimpionico. Sotto, Armano sul bob a due con Gianfranco Gaspari. 53 Mario Armano, presidente della sezione provinciale dell’associazione “Azzurri d’Italia”, con un gruppo di dirigenti sportivi e giovani ginnasti, in visita alla Società Ginnastica “Pro Novara”. Ovviamente, Armano prese parte, in quin- appassionato e sperimentatore di tutti gli dici anni di carriera, a tutte le più importan- sport. ti prove internazionali, togliendosi anche In campo dirigenziale, da anni, Armano è belle soddisfazioni nel bob a quattro: cam- presidente dell’Associazione Atleti Azzurri pione del mondo nel 1970 a Saint Moritz d’Italia, un sodalizio che raccoglie nel suo nell’equipaggio guidato da Nevio De Zordo; seno le cento e cento “maglie azzurre” dello campione italiano nel 1975 con Guido sport novarese. Ed anche vicepresidente Alverà. vicario del CONI provinciale, oltre che da Armano, che dopo il servizio militare, ha anni socio del nostro Panathlon. trovato un bel posto di lavoro alla Banca Ha conosciuto e stimato (ricambiato) i più Popolare di Novara (ora è tranquillo pensio- grandi campioni del bob, da Eugenio Monti nato, oltre che attivo dirigente sportivo), si è a Gianfranco Gaspari, da Nevio De Zordo a interessato di bob per molti anni, anche a Giorgio Alverà, dall’austriaco Erwin Thaler livello di tecnico federale, creando - nel suo all’inglese Anthony Nash, dal canadese piccolo - anche un bel vivaio di giovani pro- Victor Emery al rumeno Ion Panturu, dai mettenti come Mattiuz, Clementoni, Negro, tedeschi Horst Floth e Wolfgang Zimmerer Scurato, Vanoli... agli svizzeri René Stadler, Wicki e Schaerer. I ricordi di Mario Armano, nato ad Tutto il “Gotha” del bobbismo mondiale. Alessandria il 25 luglio 1946, ma fin da pic- colo trasferito a Novara con il padre Luigi, diventato un noto giocatore di bocce, sono infiniti. Ha gareggiato sulle piste di Cervinia, Cortina, Lake Placid, Saint Moritz, Konigsee, Alpe d’Huez, Igls... Ha vestito le divise del Centro Sportivo Aeronautica Militare, del Bob Club Cortina, del Bob Club Cristallo. E’ stato “maestro” del principe Alberto di Monaco, grande.
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