Smarginature | Vaghe Stelle
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| Vaghe stelle Attrici del/nel cinema italiano a cura di Lucia Cardone, Giovanna Maina, Stefania Rimini, SmarginatureChiara Tognolotti 2282-0876 n. 10, luglio- dicembre 2017 Issn: Introduzione a Vaghe stelle. Attrici del/nel cinema italiano di Lucia Cardone, Giovanna Maina, Stefania Rimini, Chiara Tognolotti Dalla collaborazione tra la rivista Arabeschi e FASCinA – Forum annuale delle studiose di cinema e audiovisivi nasce un nuovo campo di esperienze e attraversamenti, capace di accogliere itinerari di studio trasversali e convergenti. Fin dal titolo, Smarginature, que- ste pagine riecheggiano Elena Ferrante, il suo lavoro sullo sgretolamento delle identità obbligatorie e sulla possibilità di inventarne di nuove. Pertanto la scelta di condividere questo spazio di pensiero deriva dall’urgenza di testimoniare un modo diverso di conce- pire l’esercizio della ricerca, dal desiderio di aderire a un progetto che invita costante- discutere della passione e del rigore che riversiamo sui nostri oggetti di studio. Le pagine dimente Smarginature a rompere margini e confini (tematici, disciplinari, metodologici) per incontrarsi e di confronto nate a FAScinA, offrendosi come un luogo di continuo rilancio e dissemina- zione delle ricercheintendono prodotte moltiplicare, dalle studiose sia purdi cinema virtualmente, e audiovisivi. le riflessioni e le occasioni Smarginature è una stanza della galleria di Arabeschi in cui parole e immagini raccon- tano percorsi e pratiche di artiste spesso rimaste in ombra, che emergono nella loro pre- gnanza grazie a uno sguardo che non si accontenta di riportarle alla luce ma ne indaga la postura e le relazioni verso il sé e verso il mondo. Smarginature nasce sotto i buoni auspi- ci delle Vaghe stelle. Attrici del/nel cinema italiano, tema intorno a cui ruota il Forum - FASCinA 2017: i testi qui raccolti antici- natepano sassaresi. e affiancano in misura più agile ma attentaLa pluralità e pungente di volti, le riflessioni destini e dellestorie gior de- clinate dalle attrici della produzione au- diovisiva nazionale, spesso profondamen- te diverse tra loro per formazione e stile, costituisce senza dubbio un campo di inda- è un’impresa solo apparentemente priva di complicazioni.gine non più differibile. Ricettacolo Studiarne della memoria il lavoro visiva e dell’immaginario, in determinati casi addirittura veicolo di internaziona- lizzazione dell’italianità dive canonizzate alle “giovani promesse” , le attrici (dalle Propriodi ogni epoca)questa appaionoapparente come facilità, un tuttavia, oggetto facilmente decodificabile e storicizzabile. - unespone punto la diricerca vista aldifferente, rischio della capace semplificazione, di restituire l’eterogeneitàdella riduzione di personalistica un paesaggio ocomples addirit- tura del fraintendimento agiografico. L’obiettivo di queste ricerche è quello di proporre so, dove le singole soggettività siano colte nelle loro relazioni di collaborazione, influenza353 Cardone, Maina, Rimini, Tognolotti n. 10, luglio- dicembre 2017 e rifrazione simbolica, e nel confronto con i diversi contesti storico-sociali, produttivi e di consumo. I testi qui raccolti testimoniano il potenziale trasformativo della parola chiave ‘attrici’, che apre a molteplici percorsi di indagine e a un’ampiezza metodologica straordinaria. Da qui gli incroci dei film studies con la storia orale e i cultural studies, gli avvicinamenti al campo della performance teatrale, le incursioni nell’ambito delle letterature, della moda, delle arti visive tradizionali e dei nuovi media. L’affondo cronologico è altrettanto ampio e conduce a inusitati viaggi nel tempo, a partire dalle immagini del divismo nascente del portatriceprimo Novecento di prospettive fino alle inedite. nuove celebrità della rete. Guardare alle attrici ha generato unaLe tensione pagine cheinterdisciplinare, seguono restituiscono già presente una neglipeculiare studi carta sulle deldonne, cielo ancor in cui più brillano rafforzata stelle e differenti, dalle più celebri alle meno indagate, còlte nelle loro relazioni e rifrazioni; ed è lavorare su questa indisciplinabile pluralità ciò che più ci sta a cuore. 354 | smarginature Vaghe Stelle Attrici del/nel cinema italiano 1. Cartografie celesti. Studiare le attrici 2282-0876 n. 10, luglio- dicembre 2017 Issn: 1.1. Diario (immaginato) di un’attrice del cinema muto. Valentina Frascaroli tra melodramma e comicità di Micaela Veronesi Oceano Atlantico, settembre 1913 La luce di queste giornate rivela l’approssimarsi dell’autunno. Siamo in viaggio ormai Italia, di Torino, di rivedere la mia famiglia, i viali alberati, il Po. Con André siamo stati in tournéeda molti inmesi Sud e America, sento il ebisogno se considero di ritornare anche lain trasfertaEuropa, piùin Spagna precisamente dell’anno ho scorso voglia midi pare una vita che manco da casa. Tanto lavoro, ritmi frenetici, successo e molti riscon- tri, ma quanta fatica! André è instancabile, e poi è un genio; io resto sempre affascinata- mico,dalla suaun saltimbanco,fantasia, dall’intuito un artista con del cui burlesque, inventa il un suo trasformista. personaggio: Mi Cretinetti, diverte molto Gribouille, ma mi faBoireau, anche moltaToribio, tenerezza. Foolshead, Quando Lehman, recito tanti con nomignoli lui mi sento buffi completamente per un solo uomo. libera, Lui mi è unsfogo, co mi piace fare la parte di quella che lo prende in giro ma pure di quella che lo accudisce, se ne prende cura e, perché no, se ne innamora. Ho un mio personaggio, Gribouillette, Certo qui sul transatlantico è André il protagonista. Alcuni lo hanno riconosciuto e poi siuna è sparsamia carriera, la voce ho che recitato a bordo in c’era Italia un in divo alcuni del filmcinema. drammatici A me si rivolgonoe spero di come farne alla ancora. ‘sua spalla’, o al massimo come alla ‘sua partner’. Pochi conoscono il mio nome, ma ci sono abituata, negli articoli della stampa specializzata mi citano quasi sempre in relazione a - lui: «Mademoiselle Frascaroli degnissima spalla del suo illustre partner; affascinante ar tista»; «la sua principale attrice»; «abituale vedette dei film di Deed»… mi hanno persino definita «fatina spiritosa» o «dolce fatina»! O anche «artista delicata e graziosa». In un articolo che mi ha un poco irritata invece mi definiscono «la più devota e la più ordinata singhiozzi,della donnine». sempre Ma cosaa contorcersi hanno in davantitesta i critici all’obiettivo. cinematografici? Non faccio Non nomi, c’è danon stupirsi sono cattive se poi il pubblico si strappa i capelli solo per quelle attrici che fanno le smorfiose, tutte curve e- nonpersone, gli sfugge anche nulla,quelle e più sa terribiliesattamente nel recitare, come avere fanno successo, solo quello anche che conil mercato testardaggine. cinemato È ungrafico creativo. vuole. A me non interessa, non è nel mio stile. E poi André è un imprenditore nato, Recitare con André mi diverte da impazzire. Ricordo sempre una delle nostre prime esperienze insieme, L’ultima monelleria di Cretinetti si intitolava, era l’inizio del 1911 all’I- monelli. Ero vestita con un abitino da bimba di pizzo bianco, mi avevano fatto i boccoli tala di Torino. Che emozione ripensare a quel film! Facevamo la parte di due bambini - e messo dei fiocchi per legare i capelli. Sembravo davvero una bimba modello, solo che poi nel film ne combinavamo di tutti i colori. Mi arrampicavo e scavalcavo un muro, fa voltacevamo che esplodere ci ripenso. un Fu laboratorio così intensa e ladavamo complicità scosse fra con me ei filiAndré elettrici che credo a tutti sia gli stato adulti quello che ilincontravamo. momento in cuiTutta mi unasono serie innamorata di buffissimi di lui. guai! Il suo Quel fascino film è mi sottile, fa morire nasce dal dai ridere suoi gesti, ogni dalle espressioni del volto, dalla sua grande intelligenza. Discutiamo molto su come fare i nostri spettacoli. Ma i più belli sono quelli in cui ci lasciamo andare e improvvisiamo.356 Micaela Veronesi n. 10, luglio- dicembre 2017 È accaduto anche in Argentina [fig. 1]. Che pazzi! Per poco André non veniva scambiato Paesi stupendi, e come hanno apprezzato i nostri spettacoli! Le nostre esibizioni dal vivo per un pericoloso selvaggio! Abbiamo viaggiato molto: Brasile, Uruguay, Argentina. Che idea, e il pubblico resta sbalordito. Come se alla magia del cinema si aggiungesse un tocco si avvalgono delle proiezioni dei nostri film: cine-teatro lo chiama Deed, è stata una sua- vero dirompente. Noi siamo corpi reali e cinematogra- ulteriore dovuto alla nostra interazione fisica con le immagini proiettate. L’effetto è dav uscissimo ed entrassimo continuamente nello schermo. Siamofici contemporaneamente, fantasmi che si incarnano. per chi assiste è come se noi Parigi, novembre 1915 L’Europa è in guerra. Speravamo tanto che almeno l’Italia ne restasse fuori ma a maggio è stata dichiarata guerra all’Austria. Temo che André venga richiamato e inviato al fronte. Lui dice che non è possibile, che è trop- - donopo vecchio nemici (è della nato patrianel 1879), ovunque, ma io enon dicono sono chetranquilla, sarà la questo conflitto è atroce, e sono quasi tutti esaltati, ve Non so. Sono inquieta. guerraSiamo che tornati porrà finea lavorare a tutte lein guerre. Italia e abbiamo girato anch’io, Cretinetti avvelenatore appassionatadei nuovi film è della stato serie La pauraCretinetti. degli Inaeromobili uno ho recitato nemici. Fig. 1 Verso l’Argentina articolo da Eco Film 1913 Mentre André lo girava io ero impegnata, ma quello con che Febo più per mi L’eha- migrante rappresentasse esattamente le mie