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Rassegna Stampa del 18/07/2014

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SCENARIO ASSICURAZIONI

18/07/2014 Corriere della Sera - Nazionale 5 Più vicino il reato di «omicidio stradale»

18/07/2014 Il Sole 24 Ore 6 Wall Street «vende» aerei e assicurazioni

18/07/2014 Il Sole 24 Ore 7 Ora avanza il piano dismissioni

18/07/2014 MF - Nazionale 8 Ania boccia la tariffa nazionale dell'Rc Auto

18/07/2014 MF - 9 Da cooperativa a corporation

18/07/2014 MF - 11 Vincere col digitale nella arena italiana

18/07/2014 MF - 13 L'assicuratore che da i! ratina alle società

18/07/2014 MF - 15 Il Leone cacciatore punta a Oriente

18/07/2014 MF - 17 Quando la Francia profuma d'Italia

18/07/2014 MF - 19 Di cerchio in cerchio

18/07/2014 Il Venerdi di Repubblica 21 Un grande fratello segnala chi viaggia senza assicurazione

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SCENARIO ASSICURAZIONI

11 articoli 18/07/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 17 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

La discussione in Commissione Trasporti Più vicino il reato di «omicidio stradale» A. Rib.

Un codice della strada in grado di essere compreso da tutti i cittadini con più tutele per gli utenti «deboli» come i ciclisti e, soprattutto, un deciso passo avanti per l'introduzione del reato di «omicidio stradale». Sono i principali obiettivi della legge delega al governo per la riforma del codice della strada che, a breve, potrebbe avere il via libera dalla Commissione Trasporti della Camera. «Spero arrivi entro una settimana - spiega Riccardo Nencini, vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti - . Ieri però è stato fatto un grande passo in avanti per introdurre il reato di omicidio stradale». È stata aggiunta la possibilità di sanzioni ulteriori come il ritiro per sempre della patente in Italia. «Siamo favorevoli al nuovo reato - dice Umberto Guidoni, segretario della fondazione Ania per la sicurezza stradale - ma abbiamo qualche dubbio sul ritiro della patente a vita». «Siamo orgogliosi di essere stati fra i promotori - spiega Giordano Biserni, presidente dell'Asaps - ma aspettiamo a brindare. Con queste norme non sappiamo se si abbasserà la mortalità ma si alzerà l'asticella della giustizia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 5 18/07/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (diffusione:334076, tiratura:405061) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato Nyse e Nasdaq. Da United a Delta, cali oltre il 2%, ma si salvano le compagnie regionali Wall Street «vende» aerei e assicurazioni Simone Filippetti

Il contraccolpo, quello finanziario, avviene a 12mila chilometri di distanza. Il tragico e ancora misterioso incidente aereo in Ucraina scatena (mai sopite) paure sulle Borse. Il mercato è cinico e Wall Street non fa eccezione. Come sempre, quando accadono sciagure di voli aerei (e la memoria corre all'attentato alle Torri Gemelle), i due settori cartina da tornasole sono le aviolinee e le assicurazioni. Le prime per l'effetto psicologico, amplificato dai mass-media: aumenta la paura di volare, calano i passeggeri. Una reazione emotiva, più che dettata da evidenze statistiche, ma i mercati vivono anche di emotività. Le assicurazioni, invece, per il danno economico, reale non emotivo: rimborsi da centinaia di milioni che dovranno pagare. Con una Borsa americana debole, -0,46%, segnale che tutto sommato ieri sera non si attribuivano particolari conseguenze all'accaduto, sono partite, invece, vendite a piene mani sulle compagnie aeree: Delta accusava un -1,61%. L'altro colosso United, che ha rilevato la Continental, sfiorava il 2% di perdita. Ancor peggio American Airlines, la terza big dell'industria aeronautica dopo il matrimonio con Us Airways, con -2,2 per cento. Cinismo, si diceva. Infatti altre compagnie, anch'esse quotate, non hanno accusato gli stessi cali: SouthWestern o jetBlue, per esempio, erano in linea col listino. Perchè? Perché sono compagnie low cost regionali. Non fanno voli intercontinentali, come Delta o United o American Airlines che hanno voli per l'Europa e Asia. Tremano anche le assicurazioni: gli adr di Axa, colosso assicurativo francese, ieri a Wall Stree perdevano oltre il 2 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nota: * alle 21.30 Variazione di ieri * AWall Street American Airlines -3,86% Delta Airlines -3,29% Jet Blue -2,30% United Airlines -3,41% South Western Airlines -1,86%

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 6 18/07/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 19 (diffusione:334076, tiratura:405061) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato La rifocalizzazione. Le quote in Rcs, Telecom e Pirelli Ora avanza il piano dismissioni

MILANO Definita la struttura del patto di sindacato e in attesa della definizione della governance e del rinnovo del consiglio di amministrazione, per Mediobanca resta ancora un tassello da sistemare. Si tratta del perfezionamento del massiccio piano di dismissioni annunciato lo scorso anno. Finora Mediobanca ha già fatto tanta strada sia nella gestione e valorizzazione delle partecipazioni sia nella rifocalizzazione sul core business, che rapprersentano i due pilastri del piano. Tanto è vero che l'istituto negli ultimi cinque anni ha ceduto partecipazioni per 3,3 miliardi e con il nuovo piano ha annunciato dismissioni per altri 2 miliardi, di cui 400 milioni erano svalutazioni. In questo contesto, solo nell'ultimo anno, sono state perfezionate qualcosa come 800 milioni circa di cessioni di partecipazioni, il 50% delle cessioni annunciate. Il tutto è stato possibile grazie allo smantellamento, voluto e auspicato da piazzetta Cuccia, dei numerosi patti di sindacato che storicamente hanno immobilizzato una quota rilevante degli asset della banca. Sciolti (o alleggeriti) gli accordi, le cessioni sono state la naturale conseguenza. Ne mancano ancora 800 milioni che coinvolgono titoli come Telecom Italia, Rcs MediaGroup, Pirelli e, soprattutto la partecipazione del 3% nelle Generali. Se per Telecom Italia la banca guidata da Nagel sta aspettando solo di avere le mani libere con il perfezionamento della scissione, e per Rcs e Pirelli solo il momento più adatto per valorizzarle, discorso diverso per la quota nella compagnia assicurativa. Il 3% delle Generali da sola rappresenta alle attuali quotazioni qualcosa come 720 milioni. In quest'ultimo caso, però, i tempi non sarebbero strettissimi. Mediobanca, come è noto, in occasione della presentazione del proprio piano strategico nel giugno 2013 aveva annunciato che si porterà attorno al 10% del Leone. Ma il ridimensionamento a Trieste avverrà verso la fine del piano industriale. In altre parole, salvo sorprese, il 3% delle Generali che fa capo a Mediobanca dovrebbe arrivare sul mercato tra la fine del 2015 e il primo scorcio del 2016. L'amministratore delegato, Alberto Nagel, in più occasioni, ha fatto intendere che, rispetto al colpo d'acceleratore impresso per la dismissione delle altre quote ritenute non strategiche, su Generali la banca si sarebbe infatti mossa con tempi diversi e più lunghi. Mar. Man. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 7 18/07/2014 MF - Ed. nazionale Pag. 5 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

Per Minucci l'emendamento del Pd al dl Competitività è illegittimo: chiedo una moratoria di tre anni su nuove regolamentazioni Ania boccia la tariffa nazionale dell'Rc Auto Anna Messia

L'Ania boccia l'ipotesi di tariffa unica Rc Auto e di sconti automatici per gli automobilisti virtuosi. Il presidente dell'associazione delle compagnie di assicurazione, Aldo Minucci, a margine della presentazione di una ricerca realizzata dall'Ania in collaborazione con la American Chamber of Commerce, li ha definiti «interventi prescrittivi che non possono essere accettati». Il riferimento è in particolare agli ultimi emendamenti Pd presentati al dl Competitività all'esame del Senato, che prevedono una tariffa premio ai contraenti che non abbiano provocato incidenti negli ultimi cinque anni, oltre che l'obbligo delle imprese assicurative di offrire un unico tariffario nazionale, senza differenze territoriali e personali. Insomma un prezzo che sarebbe uguale ovunque, da Napoli ad Aosta. Una modifica che sembra piacere anche ad alcuni esponenti di Forza Italia, tra cui Renato Brunetta e Mara Carfagna, che nei giorni scorsi, in un pacchetto di misure a favore dei cittadini campani, hanno avanzato anche la proposta di una tariffa Rc Auto nazionale. L'emendamento del Pd, in particolare, ha già superato la tagliola della prima scrematura, e nei prossimi giorni è previsto il voto nelle commissioni Industria e Territorio. Ma Minucci avverte che bisognerà fare bene i conti, perché, in ogni caso, la tariffa unica non consentirebbe l'allineamento «verso il prezzo più basso ma verso un prezzo medio sacrificando di conseguenza gli assicurati delle zone del Paese meno rischiose». Come dire che il prezzo a Napoli scenderebbe ma salirebbe ad Aosta per consentire alle assicurazioni di sostenere gli effetti di una tariffa unica. Nel caso di un eventuale ricorso europeo l'Ania potrebbe far valere un precedente che già una volta bloccò una modifica normativa simile a quelle proposta dai senatori del Pd. Una legge del 2002 (la 273), la cosiddetta riforma Marzano, prevedeva l'uniformità tariffaria su tutto il territorio nazionale per gli automobilisti più virtuosi. Ma rimase in vigore un solo giorno perché il governo la cancello all'indomani (con la Legge finanziaria per il 2003), dopo il parere negativo dell'Europa. Ieri, intanto, l'Ania ha chiesto anche una moratoria di tre anni all'emanazione di nuove norme per il mercato assicurativo diverse da quelle connesse ai Solvency2. Un'esigenza emersa dal sondaggio tra gli assicuratori condotto con la Camera di commercio Usa secondo la quale non c'è un pregiudizio verso la regolamentazione ma oltre il 90% del mercato giudica eccessivo il carico regolatorio sostenuto negli ultimi tre anni. La moratoria richiesta non è però totale: «Ben vengano norme finalizzate alla semplificazione e quelle di riconosciuta emergenza», ha concluso Minucci. (riproduzione riservata) Foto: Aldo Minucci

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 8 18/07/2014 MF - - il libro d'oro della finanza e delle imprese Pag. 132 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

Da cooperativa a corporation L'acquisizione di Fondiaria-Sai ha proiettato al secondo posto tra le compagnie italiane e al comando nel ramo Danni con una raccolta premi di 16,8 miliardi di euro nel 2013. Un'operazione che ha coronato una strategia di crescita che si è consolidata progressivamente nel tempo MAURO ROMANO

11 Gruppo Unipol è una delle compagnie assicurative leader in Italia e in Europa. Dal 1963, anno di fondazione per volontà di un gruppo di cooperative bolognesi e lombarde intenzionate a dare vita a una compagnia assicurativa che gestisse i loro portafogli, quella che all'epoca era una piccola compagnia, è molto cresciuta e si è sviluppata parallelamente alla crescita economica e sociale del Paese insieme all'affermarsi di un vasto e moderno sistema assicurativo. Sistema al quale Unipol ha saputo apportare un contributo rilevante, ma anche e, soprattutto, originale. Fino a diventare, nel 2012, protagonista del salvataggio di un grande gruppo come Fondiaria-Sai e, per questa via, assumere un ruolo di leadership nel settore, con la nascita di UnipolSai Assicurazioni, la compagnia assicurativa multiramo del Gruppo Unipol, nata a seguito della fusione per incorporazione in FondiariaSai delle storiche Unipol Assicurazioni e Milano Assicurazioni. La nascita di UnipolSai - che ha permesso al gruppo di diventare il secondo player nel mercato assicurativo italiano, il primo nel ramo Danni, con una raccolta complessiva pari a 16,8 miliardi di euro nel 2013 - rappresenta solo l'ultima tappa di un intenso percorso di crescita consolidatosi in particolare negli ultimi 25 anni quando, per assumere una dimensione sempre più nazionale e affrontare una nuova fase di sviluppo, il gruppo ha optato per la quotazione delle azioni privilegiate nel 1986 e delle azioni ordinarie nel 1990, che hanno riscosso un grande successo presso gli investitori. Negli Anni Novanta Unipol si è affermata nel mercato, visto che già allora figurava fra i primi dieci gruppi assicurativi italiani. Dai Danni l'attività si è estesa al ramo Vita e, soprattutto, la compagnia ha comincia a occuparsi di previdenza integrativa, con la gestione dei Fondi Pensione. Sono nate prima UniSalute, specializzata nell'assicurazione sanitaria integrativa e poi Linear, per proporre polizze RcAuto tramite canali diretti (telefonico e internet). Alla fine degli anni Novanta, è entrata nel settore bancario con Unipol Banca. Dal Duemila è partita la strategia di crescita per linee esterne, con l'acquisizione sul mercato di altre compagnie quali Aurora Assicurazioni, Navale Assicurazioni e Meie Assicurazioni, cui si aggiungerà l'acquisizione nel 2003 di Winterthur Italia. Con la loro fusione, nel 2004, è nata Aurora Assicurazioni, controllata da Unipol Assicurazioni la quale diventa così il terzo gruppo assicurativo italiano. Il 2007 si è caratterizzato per un'importante riorganizzazione societaria che ha portato alla nascita di Unipol Gruppo Finanziaria, holding di controllo quotata in borsa distinta dalle consociate operative, operazione alla quale ha fatto seguito nel biennio successivo la fusione di Aurora Assicurazioni in Unipol Assicurazioni.Nel 2009 è stata avviata una partnership strategica nelle attività di bancassurance Vita e Danni tra Unipol, Banca popolare dell'Emilia Romagna e Banca popolare di Sondrio, che ha portato il gruppo alla maggioranza del Gruppo Assicurativo Arca e a un accordo di distribuzione di durata decennale. Nel 2010 Unipol Gruppo Finanziario ha poi annunciato l'incorporazione delle attività di Navale e l'assemblea dei soci ha confermato Pierluigi Stefanini presidente e ha nominato Carlo Cimbri amministratore delegato e direttore generale, cariche ricoperte tuttora da entrambi. Nel 2011, all'interno di un articolato progetto di rebranding, il gruppo ha scelto di rivalorizzare e ritornare allo storico marchio Unipol. Ed è proprio con il piano industriale 2010-2012 che ha preso corpo il rilancio del Gruppo Unipol, la sua rinnovata focalizzazione sul settore assicurativo, con un forte recupero di efficienza operativa e redditività. Sono state così poste le basi per poter realizzare quella che si configura come l'operazione più importante di salvataggio nel sistema assicurativo. Due anni fa, infatti, Unipol è intervenuta nella crisi che ha colpito Fondiaria-Sai e che lo ha esposto al concreto rischio di fallimento. Viene prospettato un piano industriale e finanziario che ha avuto il sostegno del sistema bancario. A luglio ha assunto il controllo della finanziaria Premafm, a sua volta azionista di maggioranza di Fondiaria-Sai, la quale controlla Milano Assicurazioni. Sono stati varati due importanti

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 9 18/07/2014 MF - - il libro d'oro della finanza e delle imprese Pag. 132 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

aumenti di capitale, in Unipol e in Fondiaria-Sai, che hanno avuto successo. È iniziata •«-•-• l'attività di integrazione con le compagnie acquisite che ha portato alla nascita il 6 gennaio 2014 di UnipolSai Assicurazioni, compagnia quotata in borsa al pari della capogruppo Unipol Gruppo Finanziario, con una capitalizzazione superiore ai 6 miliardi di euro. E sulla scatola nera è leader in Europa Pienamente operativa dal 6 gennaio 2014, UnipolSai Assicurazioni è la compagnia multi-ramo del Gruppo Unipol nata a seguito della fusione per incorporazione in Fondiaria-Sai delle storiche compagnie Unipol Assicurazioni e Milano Assicurazioni. Leader italiano nei rami Danni, in particolare nell'Rc Auto, e forte di una posizione di assoluta preminenza nei rami Vita, la compagnia vanta la più grande rete agenziale d'Italia, alla quale affianca il canale bancassicurativo grazie all'accordo con Unipol Banca e alle joint-venture con primari gruppi bancari italiani. Il posizionamento competitivo della Compagnia fa perno sui servizi e la sicurezza che, insieme alla convenienza, sono i punti chiave su cui UnipolSai concentra la propria offerta. L'approccio all'innovazione è una caratteristica distintiva della compagnia, sia sul fronte commerciale come testimoniato dalla rateizzazione del premio auto a tasso zero per rispondere concretamente alla perdita del potere d'acquisto delle famiglie in seguito al perdurare della crisi, sia per quanto riguarda l'offerta telematica che continua a incontrare il favore di una clientela sempre più orientata a utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie. Sin dal 2003 Unipol ha iniziato in via sperimentale ad abbinare ai propri contratti RcAuto la scatola nera. Dopo l'acquisizione nel 2013 di FondiariaSai, il portafoglio clienti Rea dotati di scatola nera si è ulteriormente ampliato, tanto che oggi UnipolSai è leader europeo nel settore grazie a oltre un milione e mezzo di contratti abbinati a un dispositivo satellitare. I vantaggi per il cliente sono notevoli: oltre a uno sconto significativo per chi accetta l'installazione, in caso di incidente i dispositivi UnipolSai registrano la data e l'orario dell'evento, la posizione Gps e la velocità del veicolo. Sono quindi molto utili in caso di contestazioni oppure in caso di multe non dovute, poiché i dati rilevati dal dispositivo possono essere utilizzati a vantaggio del cliente. In caso di furto del veicolo, la scatola nera facilita inoltre il suo ritrovamento. Foto: ARLO CIMBRI L'amministratore delegato di Unipol è stato il principale artefice dell'acquisizione di Fondiaria-Sai che ha completato un lungo percorso di crescita esterna Foto: A UnipolSai è stato il miglior titolo del FtseMib nel 2013: il suo valore è più che raddoppiato. E anche nel 2014 ha continuato il trend positivo

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 10 18/07/2014 MF - - il libro d'oro della finanza e delle imprese Pag. 14 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

Vincere col digitale nella arena italiana in Italia ha oltre 6 milioni di clienti grazie a una strategia di investimenti focalizzati sull'offerta digitale e sul rafforzamento della rete distributiva. Un modello anche per il resto del mondo MAURO ROMANO

Allianz punta sull'Italia facendo leva sull'innovazione digitale, sul rafforzamento distributivo e su un massiccio piano di investimenti. Allianz spa, nata nel 2007 dall'integrazione delle tre compagnie controllate dal gruppo assicurativo tedesco in Italia (Ras, Lloyd Adriatico e Allianz Subalpina), ha intrapreso negli anni un profondo rinnovamento basato su un innovativo modello di business digitale e multi-accesso per i clienti. La compagnia, oggi guidata dall'amministratore delegato Klaus-Peter Roehler, ha sviluppato nuove tecnologie al servizio degli oltre 6 milioni di clienti e della rete degli agenti. L'Italia, del resto, è un mercato strategico per il gruppo Allianz, il secondo per importanza dopo la Germania. Con una raccolta premi che nel 2013 è cresciuta a 12,46 miliardi di euro (+19,7%) e un utile operativo di 1,34 miliardi (+20%), Allianz Italia è uno dei principali gruppi assicurativi nel panorama nazionale. Forte dei successi ottenuti e della crescita organica raggiunta sia in termini di quote di mercato sia di base dei clienti risultati ancor più significativi perché ottenuti in un contesto di mercato diffide ed altamente competitivo - ha intrapreso una strategia di crescita per linee esterne, con il deciso sostegno dell'azionista. L'acquisizione nel 2014 di una parte del business Danni da UnipolSai ha fatto compiere un balzo alle dimensioni della compagnia, che si è rafforzata in termini di quote di mercato e di potenza distributiva del canale degli agenti: con l'ingresso dei 995 agenti provenienti dal gruppo Unipol la rete Allianz conta attualmente su una potenza di fuoco di oltre 3.100 professionisti. E ha puntato su strategia definibile come "go to market" (cioè sull'innovazione di prodotto e su un'architettura modulare dell'offerta, su competenze tecniche di eccellenza, sul focus digitale e sulla leadership nei costi) e su un modello distributivo multi-accesso, per essere ancor più vicina ai clienti. Grazie a questa strategia Allianz ha vinto la sfida dell'innovazione, ricevendo prestigiosi riconoscimenti in Italia e all'estero. In tema di innovazione Allianz ha lanciato per prima sul mercato italiano il servizio FastQuote di preventivo veloce per le polizze Re Auto, che ha generato milioni di contatti ed è stato esteso dall'Auto ad altri prodotti Danni. Ancora nell'Auto è stata costituita la divisione specializzata Allianz Telematics per sviluppare servizi integrati di info-mobilità e assistenza stradale satellitare per privati e aziende. La vera rivoluzione è arrivata nel 2014, quando Allianz per prima in Italia ha lanciato l'Abbonamento alla Serenità, servizio che prevede il pagamento mensile del premio e ha innovato il modo in cui le famiglie italiane possono assicurarsi. La compagnia in Italia stata premiata come impresa assicurativa più innovativa e con il maggior focus sul digitale nelle ultime edizioni del Milano Finanza Awards e nel 2013 è stata la prima società italiana a salire sul podio della Hall of Fame, il massimo riconoscimento riservato alle società negli Usa. Dal punto di vista operativo le innovazioni introdotte in Italia sono state esportate come best practice nella galassia Allianz, cioè come parametri di riferimento a livello internazionale all'interno del gigante assicurativo tedesco, gruppo che a livello mondiale opera in più di 70 Paesi contando su un organico di circa 180 mila dipendenti al servizio di oltre 83 milioni di clienti. Fondato a Berlino nel 1890, Allianz ha trasferito la sede principale a Monaco di Baviera nel 1949- Insieme con la graduale ripresa delle attività economiche nella Germania negli anni successivi la fine della Seconda Guerra Mondiale, il gruppo è cresciuto, come testimoniano, per esempio, le aperture di un ufficio a Parigi negli anni 50 e in Italia nel decennio successivo. In quegli anni insomma si stava evidenziando quel processo di espansione che ha ormai da tempo portato Allianz a rappresentare uno dei principali gruppi assicurativi non solo in Europa ma in tutto il mondo. Nel corso degli anni 70 infatti l'espansione è proseguita in Gran Bretagna, Olanda, Spagna Brasile e Stati Uniti d'America. Nel 1990 Allianz si è posizionata in otto Stati dell'Europa dell'Est partendo dall'Ungheria. Nello stesso decennio ha acquisito una partecipazione nella Assurances Generales de France di Parigi. Dopodiché lo sbarco in Asia con la creazione di numerose joint venture e acquisizioni in Cina e in Corea del Sud. In seguito, per una fase, all'inizio del nuovo millennio, il faro

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 11 18/07/2014 MF - - il libro d'oro della finanza e delle imprese Pag. 14 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

si è spostato sull'Europa: nel 2001 Allianz ha acquistato la connazionale tedesca Dresdner Bank formando Allianz Dresdner Asset Management che in seguito (2004) verrà denominata Allianz Global Investors. È datato 8 febbraio 2006, infine, il voto favorevole con cui in Italia gli azionisti della Ras hanno approvato la fusione con Allianz. Si tratta del passo che ha portato, diciotto mesi dopo, alla costituzione di Allianz spa e all'attuale assetto della presenza del gruppo sul mercato assicurativo italiano.

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 12 18/07/2014 MF - - il libro d'oro della finanza e delle imprese Pag. 58 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

L'assicuratore che da i! ratina alle società Un pacchetto integrato di servizi aiuta e segue passo passo le imprese clienti nella competizione internazionale. Dalla valutazione del rischio, grazie a una banca dati di oltre 40 milioni di società, passando per la polizza che copre la perdita del credito, fino al recupero dello stesso. Un partner inevitabile quando l'accesso ai finanziamenti è difficile NICOLA BRILLO

Euler Hermes Italia è la compagnia di assicurazione del credito a breve termine leader di mercato in Italia (48%) e nel mondo (34%). Offre alle imprese servizi finanziari per la gestione del portafoglio, accompagnando le società italiane alla conquista dei mercati internazionali. Grazie a una banca dati proprietaria e a una rete di specialisti sul territorio, analizza e monitora quotidianamente l'andamento economico e finanziario delle aziende debitrici. Fu fondata nel 1927 come Siac (Società Italiana Assicurazione Crediti), per iniziativa delle principali i ^ H ^ B i Our knowledge serving your success compagnie italiane, tra cui Ina Assitalia, allora azionista di maggioranza con il 52,65% del capitale sociale. Nel 1998 la francese Euler (controllata dalla società Assurance Generales de France, a sua volta nell'orbita Allianz) acquisisce il controllo della compagnia. Da qui la nuova ragione sociale Euler Siac. Nel 2000, il gruppo Euler si quota alla borsa di Parigi e rileva anche la parte rimanente del capitale, controllandone il 100%. Il Gruppo Euler è presente negli altri Paesi con Sfac in Francia, la Trade Indemnity in Gran Bretagna, la Cobac in Belgio e Olanda, la Aci in Nord America. Nel 2003 Euler si unisce alla Hermes, la più importante compagnia di assicurazione crediti tedesca, anch'essa facente capo ad Allianz, diventando Euler Hermes Siac. Dal 2010 il Gruppo Euler Hermes si divide in sei macro Regioni: Euler Hermes Siac viene inserita nell'Area EH Paesi Mediterranei & Africa. Nel 2012 Euler Hermes Siac, insieme ad altre entità del gruppo, entra a far parte di Euler Hermes Europe con sede in Bruxelles (Belgio). La Regione Paesi Mediterranei & Africa, uno dei raggruppamenti geografici di cui fa parte la branch italiana, ingloba il Middle East che integra il nome. Sempre nel 2012 tutte le compagnie del gruppo rinnovano l'identità visuale, adottando un unico brand: Euler Hermes. Con sede principale a Parigi, oggi la società è presente in più di 50 Paesi con i suoi oltre 6 mila collaboratori. Euler Hermes è una società di Allianz, quotata all'Euronext Parigi (ELE. PA) e beneficia del rating AA- da parte di Standard & Poor's e Dagong. Nel 2013 ha raggiunto un giro d'affari consolidato di 2,5 miliardi di euro e ha coperto transazioni commerciali per un ammontare totale di 789 miliardi di euro. In Italia Euler Hermes Italia è presente con sede a Roma e un ufficio direzionale a Milano. La rete sul territorio nazionale si estende con 10 Risk Offices, che verificano l'andamento delle imprese e dei settori merceologici di riferimento, raccogliendo elementi di valutazione, attraverso contatti diretti con gli operatori locali. Analizzano e valutano i dati, esprimendo pareri sul merito creditizio. Una rete di vendita con 26 Agenzie Generali, oltre alle sinergie con i più importanti istituti di credito e società di brokeraggio costituiscono la struttura distributiva italiana. Euler Hermes Italia offre alle aziende clienti un pacchetto integrato di servizi che le aiutano nella competizione nazionale e internazionale, affiancandole in tutte le fasi di gestione del rischio di credito. Dalla valutazione del rischio, che attraverso il monitoraggio costante di una banca dati di oltre 40 milioni di società, garantisce la valutazione preventiva dei partner commerciali delle aziende assicurate, alla polizza assicurativa, che copre il rischio della perdita definitiva, totale o parziale del credito a causa dell'insolvenza del debitore, fino al recupero crediti, effettuato da un'estesa rete di corrispondenti nazionali e internazionali. Un portale web semplice e innovativo permette di gestire l'operatività della polizza in tempo reale. La copertura assicurativa in passato era considerata uno strumento di risk transfer, ma oggi le crescenti difficoltà di valutazione dei mercati di riferimento e i problemi di accesso ai finanziamenti impongono un diverso approccio: l'assicuratore e l'azienda cliente devono condividere la migliore gestione del rischio di credito, dalle fasi valutative all'ultimo atto legale di recupero. Euler Hermes diffonde quindi la cultura dell' assicurazione crediti attraverso la divulgazione di studi economici e seminali informativi per sensibilizzare gli imprenditori su temi come la tutela del rischio e una miglior gestione del working capitai. Attività che sono

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 13 18/07/2014 MF - - il libro d'oro della finanza e delle imprese Pag. 58 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

generalmente svolte in partnership con le principali Associazioni di categoria presenti nel Paese. MICHELE PIGNOTTI A capo dell'area Mediterraneo, Africae Medio Oriente, ha deciso di puntare sull'innovazione per garantire alle aziende una protezione globale dai rischi dei mercati Innoveremo le app e i tool per avere una gestione delle polizze sempre più veloce «Durante gli ultimi 25 anni Euler Hermes Italia ha affrontato numerosi cambiamenti, sia dal punto di vista legale che di business, inteso in termini di evoluzione dell'offerta del servizio verso il mercato potenziale». Michele Pignotti, capo di Euler Hermes nell'area Mediterraneo, Africa e Medio Oriente, racconta così il suo gruppo. «Negli anni», prosegue, «si è potenziato il patrimonio informativo facendolo diventare un'eccellenza e un elemento differenziante sul mercato, si è lavorato maggiormente sulla segmentazione dell'offerta e infine si è lavorato sul miglioramento della customer experience attraverso una maggiore efficienza intema». Al tempo stesso, però, sono cambiate anche le richieste dei clienti. «Crescita, risparmio e credito sono i tre driver fondamentali per far sì che le imprese italiane ritornino ad avere nuovo slancio. È proprio su queste variabili che negli ultimi anni si è basata la partnership tra EH Italia e le sue aziende clienti. Un rapporto basato sulla condivisione delle informazioni, sullo sviluppo di strategie congiunte volte a garantire all'azienda cliente una crescita di lungo periodo. Attraverso un'offerta tailor made EH Italia è riuscita a rispondere al meglio a queste esigenze. Il tasso di rinnovo registrato negli ultimi tre anni testimonia l'elevata qualità del servizio erogato». Per quanto riguarda il futuro, invece, «il mercato dell'assicurazione del credito dovrebbe mantenere una buona dinamica di crescita grazie alla maggiore percezione del servizio da parte delle imprese e al persistere dell'elevato rischio credito sul mercato domestico ed export. Nel periodo 2010-2013 il settore dell'assicurazione crediti ha mostrato una crescita dei premi assicurativi pari al 17% e nei prossimi 4-5 anni ci attendiamo un'ulteriore accelerazione. A giocare un ruolo chiave saranno le nuove proposte tecnologiche (nuovi tool di gestione e le app) che consentiranno una più agile e veloce gestione della polizza facendo risparmiare tempo e costi».

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 14 18/07/2014 MF - - il libro d'oro della finanza e delle imprese Pag. 70 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

Il Leone cacciatore punta a Oriente Negli ultimi 25 anni le Generali si sono riaperte a est, tornando dopo il 1989 a giocare un ruolo importante in quelli che erano alcuni dei suoi mercati storici. Maè stato l'arrivo di Mario Greco a imprimere al gruppo una vera impronta internazionale e una forte spinta in mercati come l'Europa orientale e l'Asia MANUEL COSTA

l'espansione delle Generali, fin dalla loro fondazione avvenuta nel 1831 a Trieste, si è intrecciata con i forti cambiaI menti che hanno caratterizzato la storia. Le guerre mondiali determinarono conseguenze pesanti per la compagnia, che dovette fronteggiare la perdita di mercati importanti. Subito dopo il secondo conflitto mondiale la forza espansiva del gruppo tornò a svilupparsi anche a livello internazionale, ed è negli ultimi 25 anni che il raggio d'azione del Leone ha registrato una netta espansione soprattutto in Est Europa e in Asia. L'ultimo quarto di secolo è iniziato con un passaggio storico. Nel 1989 Generali è ritornata infatti a far business in Ungheria, dove era presente ininterrottamente dal 1832 fino alla Seconda Guerra mondiale: è stata la prima società di assicurazione occidentale. Negli anni Novanta Generali ha proseguito il suo processo di consolidamento a livello internazionale. Nel 1997 le Generali hanno assunto il controllo del gruppo tedesco Amb e di tre compagnie francesi, aumentando significativamente la presenza sui due mercati in cui oggi le Generali sono il secondo e terzo operatore. Gli anni Duemila hanno visto il Generali protagonista soprattutto in Asia e nell'Europa centro orientale: nel 2002 è stata costituita Generali China Life e nel 2006 è stata siglata la joint venture con l'indiana Future Group dando vita a Future Generali. Nel 2008 sono state gettate le basi per il consolidamento nell'Europa centro-orientale, grazie all'accordo con il Gruppo Ppf che negli anni successivi ha permesso a Generali di ottenere una posizione di leadership nei diversi territori di attività, al punto che quest'area si distingue oggi per raccolta e redditività, con un combined ratio tra i migliori del settore. Ma è soprattutto negli ultimi due anni, con l'arrivo di Mario Greco, che il Gruppo Generali ha assunto una vera dimensione internazionale con la strategia lanciata nel 2013 finalizzataa migliorare il ritorno agli azionisti e massimizzare il valore del suo business. L'azione del management guidato dal group ceo si è fecalizzata sul core business assicurativo, sul rafforzamento della solidità patrimoniale e della profittabilità e su un approccio di business guidato dal cliente. I primi cambiamenti hanno interessato la struttura organizzativa, che è stata modificata rispetto al passato, permettendo una organizzazione più integrata e con un forte profilo internazionale. Nel 2012 è stato costituito il Group Management Committee (Gmc), il nuovo comitato internazionale che riunisce dieci top executive del gruppo: cinque membri del Gmc sono stranieri, in linea con il profilo internazionale del gruppo che ha oltre il 70% dei premi fuori dall'Italia. Sempre con l'intenzione rendere più efficiente la struttura della Compagnia, l'organizzazione territoriale è stata semplificata su sette aree geografiche rappresentate da Italia, Francia, Germania, Cee, Asia, LatAm e Emea. A fine 2012, inoltre, è stata presentata la nuova strategia di rilancio del business assicurativo in Italia, basato su un approccio multicanale con una razionalizzazione dei brand che passano da dieci a tre: Generali , Genertel e Alleanza. A luglio 2013 è stata lanciata Generali Italia, il principale player assicurativo del Paese, che ricomprende le attività assicurative e le principali partecipazioni italiane. Nell'ultimo anno e mezzo l'azione di Generali si è fecalizzata sul rafforzamento patrimoniale, uno dei principali obiettivi strategici al 2015. Da fine 2012, sono state realizzate importanti dismissioni di asset non strategici (la controllata israeliana Migdal, le minority in Messico, le attività riassicurative in Usa, Fata Danni e il 12% di ) con ottimi multipli e plusvalenze. Queste dismissioni hanno permesso a Generali di essere ben posizionata per raggiungere il target di Solvency I superiore al 160% entro il 2015 in maniera stabile e strutturale. Ma in questa fase, l'azione del gruppo è stata caratterizzata anche da importanti acquisizioni che hanno permesso di rafforzare la presenza internazionale di Generali in aree con elevate prospettive di crescita e considerate strategiche. È stato acquisito il restante 49% di Gph in Europa centro-orientale, il 7% di Generali Deutschland Holding in Germania e il 40% di Generali Asia. E proprio nel sud-est asiatico Generali

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 15 18/07/2014 MF - - il libro d'oro della finanza e delle imprese Pag. 70 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

sta portando avanti iniziative di crescita organica per sviluppare il proprio business: negli ultimi due anni in Vietnam e Indonesia è stato portato avanti un piano strategico caratterizzato da una forte espansione della rete di vendita e dallo sviluppo del canale di bancassurance grazie anche ai recenti accordi siglati con Saigon Commerciai Bank (Vietnam) e con Bank Victoria International Tbk (Indonesia). Decolla Generali Italia, un unico brand con un modello multicanale d'eccellenza Un unico brand con 3 mila punti vendita sul territorio e la stessa offerta di prodotti. Ed eccellenza di servizio per gli oltre 10 mila clienti. Questa è la nuova grande realtà assicurativa rappresentata da Generali Italia, la compagnia nata dalla fusione di Ina-Assitalia, le attività italiane di eToro e affidata a Philippe Donnet. Grazie a un modello multicanale, costituito dalia rete agenziale tradizionale di Generali Italia, la rete commerciale di Alleanza, il canale diretto di Genertel e i promotori finanziari di Banca Generali, costituisce il gruppo assicurativo leader del mercato italiano con una quota del 15,4%, e una raccolta premi di 19,6 miliardi. Il nuovo assetto ha consentito a Generali Italia di raggiungere ancora più capillarmente la clientela e di offrire una gamma prodotti sempre più innovativa e completa per le persone, le famiglie e le imprese. Oggi gestisce 500 mila piani pensionistici e assicura oltre 1,5 milioni di abitazioni, 200 mila fabbricati, 900 mila imprese assicurate e4 min di veicoli assicurati. Da 10 marchi a tre, da 270 prodotti a 70, da 248 applicativi ITa 48, questi alcuni dei numeri che fanno capire le dimensioni del processo di integrazione che Generali Italia sta portando avanti. A un anno dall'avvio, per prima nel mercato italiano, sta lanciando un progetto di digitalizzazione delle proprie reti dotando agenti e collaboratori di vendita di tablet per un servizio al cliente più tempestivo, professionale e moderno e contemporaneamente prosegue con l'innovazione dell'offerta. Grazie alla qualità dei risultati già ottenuti nel 2013 e alla rapidtà con cui sta procedendo Integrazione operativa, Generali Italia può vedere positivo. E lo conferma la ; campagna pubblicitaria #vediamopositivo.

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 16 18/07/2014 MF - - il libro d'oro della finanza e delle imprese Pag. 74 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

Quando la Francia profuma d'Italia La prima compagnia assicurativa di quello che sarebbe diventato il colosso Groupama, azionista anche di Mediobanca, si stabilì a Genova nel 1881. Una presenza sempre in crescita, tanto che il gruppo realizza nel Bel Paese oltre metà del suo giro d'affari estero FRANCESCO BISOZZI

Ci affermeremo sempre più come un player di riferimento per il mercato italiano». Parola di Dominique Uzel, Direttore delle Filiali Internazionali di Groupama, che nel Beipaese conta 1000 agenti e oltre 1,8 milioni di clienti ed è anche azionista di Mediobanca. Nel 2013 la raccolta premi complessiva ha superato quota 1.483 milioni di euro (nel ramo danni è stata pari a 1.205,7 milioni). Nel ramo vita la raccolta premi ha raggiunto i 277,5 milioni di euro (in crescita di oltre il 10%). Eccellente il risultato messo a segno dalla raccolta dei prodotti di Protezione, dove si è registrato un aumento dell'I 1%. Risultati che traggono beneficio del significativo contributo sia del canale agenziale che del canale banca-assicurazione, il quale nel 2013 ha raccolto 75,4 milioni di euro (+33,8% rispetto all'anno precedente). Groupama Assicurazioni ha chiuso il 2013 con un utile netto pari a 60,8 milioni di euro. Groupama è un gruppo internazionale assicurativo, bancario e di servizi finanziari con 36mila dipendenti - in Italia sono 830, più i 1000 agenti già citati - al servizio di 13 milioni di clienti e soci. Nata in Francia all'inizio del secolo scorso come mutua agricola, lo sviluppo di Groupama testimonia la sua capacità di adattamento. In Italia dispiega le proprie attività in ogni settore dei servizi assicurativi, rivolgendosi a tutte le categorie di clienti: famiglie, professionisti e imprese. Dopo Francia e Italia figurano nella lista Portogallo, Turchia, Grecia, Ungheria, Romania, Slovacchia, Bulgaria, Cina e Vietnam. Il gruppo considera l'Italia un mercato strategico di primaria importanza e il contributo dello Stivale al giro d'affari di Groupama è pari a oltre il 55% del giro d'affari fuori dai confini francesi. Groupama Assicurazioni è infatti la prima filiale estera del Gruppo e la presenza di Groupama Assicurazioni in Italia risale al 1881. Quell'anno una piccola compagnia di assicurazione si stabilì a Genova: nel tempo è cresciuta, evolvendosi fino a diventare uno dei top player del mercato italiano. Nel 2007 Nuova Tirrena è entrata a far parte del gruppo in Italia e nel novembre del 2009 si è concretizzata la Fusione che ha portato alla compagnia attuale, denominata Groupama Assicurazioni, infine nel 2011 l'inaugurazione della nuova sede dell'Eur ha sancito anche simbolicamente il completamento del processo. «Nel 2013 abbiamo perseguito quanto ci eravamo prefissati in termini di riequilibrio del portafoglio, crescendo in modo significativo nel ramo Vita e spingendo la nuova produzione del ramo Danni, nel settore Non Auto. Per il 2014 proseguiremo in questa direzione», annunciavano i vertici del Gruppo a febbraio scorso, in occasione dell'approvazione dei risultati di bilancio 2013. In effetti così è stato. Il buon andamento del 2013 si sta mostrando anche in questi primi sei mesi del 2014, che evidenziano una crescita costante nel Ramo Danni, in particolare nel settore Abitazione che dall'inizio dell'anno ad oggi ha registrato un aumento costante di circa l'8% e nel Ramo Vita, con una raccolta che ha superato i 190 milioni di Euro, facendo segnare un incremento del 73% rispetto allo stesso periodo del 2013. Sul fronte dell'offerta ai clienti, la compagnia continua ad investire in un portafoglio prodotti caratterizzato da completezza e innovazione, come testimoniano gli ultimi nati di questo 2014: il prodotto Abitazione Casa Facile e il primo prodotto Vita multiramo, estremamente innovativo e flessibile, che permette di scegliere tra 8 profili di investimento per rispondere ai bisogni di clienti sempre più esigenti ed informati. I GRANDI NUMERI DI GROUPAMA 8° assicuratore danni in italia Giro d'affari: 1.483 milioni di euro di cui Rami vita: 2J7,5 milioni eli euro Combioeci ratie: 91,3% Agenti: 1.013 1,8 milioni di clienti 831 dipendenti Foto: DOMINIQUEUZEL Direttore delle filiali internazionali di Groupama. Dall'inizio dell'anno ad oggi la raccolta della filiale italiana è cresciuta costantemente, arrivando a toccare nel Ramo Vita un incremento del

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 17 18/07/2014 MF - - il libro d'oro della finanza e delle imprese Pag. 74 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

73% rispetto all'analogo periodo 2013

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 18 18/07/2014 MF - - il libro d'oro della finanza e delle imprese Pag. 96 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

Di cerchio in cerchio Madiolanum è tra le più avanzate banche telematiche d'Italia Grazie anche all'introduzione del family banker. Oggi faro sul progetto «Riparti Italia», che propone soluzioni finanziarie al tempo della crisi. Perché, anche nella fase di passaggio del testimone da Ennio Doris al figlio Massimo, al centro del business resta il cliente ROBERTA CASTELLARE

La storia di è tutta all'insegna dell'innovazione. Oggi il gruppo Mediolanum è leader del mercato finanziario italiano. Lo dimostra la presenza nel Ftse Mib (e precedentemente nell'S&P-Mib), l'indice delle società a maggiore capitalizzazione a Piazza Affari. Ma lo dimostrano soprattutto i numeri. A fine 2013 i clienti erano 1.042.900; i family banker 4.407 e 57.832 i milioni di euro amministrati. Il segno distintivo del gruppo è la capacità di soddisfare in modo globale i bisogni della clientela. Un approccio unico e globale, che vede il nucleo strategico nella àla banca multicanale e nell'offerta di prodotti e servizi che garantiscano un elevato livello di soddisfazione attraverso soluzioni sempre flessibili e innovative in grado di rispondere alle esigenze della clientela. In quest'ottica si inseriscono le nuove azioni miraad arricchire l'offerta bancaria, dei servizi di investimento e dei prodotti dedicati al risparmio, alla previdenza e alla protezione. La storia di Banca Mediolanum parte da lontano. Nata nel 1982 dalla partnership tra Ennio Doris e il gruppo Fininvest, Programma Italia è stata la prima rete di vendita in Italia che aveva il preciso obiettivo di fornire ai clienti una consulenza globale per tutte le esigenze riguardanti il risparmio e la previdenza. Per ampliare il carnet di prodotti, negli anni successivi sono state acquistate le compagnie assicurative Mediolanum Vita e Mediolanum Assicurazioni ed è stata creata Gestione Fondi Fininvest, una società in grado di fornire fondi comuni di investimento. Come holding di tutte le attività del settore, nel dicembre del 1995 è nata Mediolanum spa, che nel giugno del 1996 è entrata nel listino della borsa di Milano. Nel 1997 Programma Italia si è trasformata in Banca Mediolanum, la più innovativa banca telematica d'Italia e la prima a sfruttare le possibilità di interconnessione tra il telefono e il teletext del televisore di casa, senza l'impiego di decoder o di altre apparecchiature, e a offrire accanto alla tecnologia il contatto umano tramite la figura del consulente globale. Nel 2000 Banca Mediolanum è entrata in rete, ampliando le possibilità di accesso per i clienti con un importante sviluppo nella qualità del servizio e l'implementazione di servizi di trading sofisticati: un servizio sempre presente come, dove e quando lo richiede il cliente. La figura del family banker, l'uomo di fiducia, il professionista che «porta la banca a casa del cliente» e lo aiuta nell'utilizzo di tutti gli strumenti a sua disposizione, viene coniata nel 2006: è il volto umano della banca. Nel 2009 viene inaugurata Mediolanum Corporate University, l'istituto educativo realizzato per diffondere la cultura finanziaria e d'impresa, una realtà che nasce per trasmettere i valori di Banca Mediolanum e per formare professionisti d'eccellenza: nella relazione con il cliente, nella consulenza finanziaria e nella gestione del risparmio delle famiglie. Intanto per replicare anche all'estero il modello vincente della multicanalità integrata e della consulenza globale il gruppo Mediolanum ha avviato dallo stesso anno il progetto di espansione in Europa nei mercati spagnolo, tedesco e austriaco con l'acquisto del gruppo Bancario Fibanc, di Gamax Holding e di Bankhaus August Lenz & Co. Dal punto di vista dell'offerta le principali novità sono state negli ultimi anni InMediolanum, il conto deposito ad alta remunerazione e senza spese, nato nel 2011 e sottoscrivibile anche ordine. Anche l'offerta dei servizi bancali è stata aggiornata con il conto Corrente Mediolanum Freedom Più e con il Mediolanum Freedom One, che oltre ai tradizionali vantaggi e operatività permette di valorizzare le giacenze attraverso vincoli a 3, 6 e 12 mesi. Con il perdurare della crisi economica Banca Mediolanum ha voluto partecipare attivamente al rilancio dell'economia italiana attraverso il progetto «Riparti Italia», iniziativa che si concretizza con prodotti finanziari per le famiglie a tassi estremamente agevolati, volta a rilanciare i consumi in particolare nel settore dell'edilizia grazie al Mutuo Mediolanum Riparti Italia e al Prestito Mediolanum Riparti Italia. Da Ennio a Massimo, nuovo volto per lo spot II volto della nuova campagna televisiva del gruppo Mediolanum, che ha debuttato sul piccolo schermo lo scorso 15 giugno, è quello di Massimo Doris e non più

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 19 18/07/2014 MF - - il libro d'oro della finanza e delle imprese Pag. 96 (diffusione:104189, tiratura:173386) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

quello del padre Ennio. Addio dunque ai cerchi disegnati nel sale dal fondatore del gruppo con un bastone, metafora dell'idea di protezione (del capitale)a corollario dell'azzeccato claim «la banca costruita intorno a te» che ha accompagnato Banca Mediolanum negli ultimi anni. «È una decisione che abbiamo preso di comune accordo io e mio padre lo scorso anno e da quel giorno il marketing è al lavoro per realizzare gli spot», spiega Massimo Doris. «Sotto diversi punti di vista dopo il mio ritorno dalla Spagna c'era stato via via un progressivo passaggio di consegne. Mancava soltanto la parte di comunicazione e abbiamo deciso che fosse arrivato il momento opportuno per compiere anche questo passo». Foto: ENMODORIS E MASSIMO DORIS II passaggio di consegne all'interno del gruppo Mediolanum tra padre e figlio si sta compiendo in modo progressivo

SCENARIO ASSICURAZIONI - Rassegna Stampa 18/07/2014 20 18/07/2014 Il Venerdi di Repubblica - N.1374 - 18 luglio 2014 Pag. 59 (diffusione:687955, tiratura:539384) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato ECONOMIE Un grande fratello segnala chi viaggia senza assicurazione Stefano Aurighi

BOLOGNA. Se doveste essere coinvolti in un incidente stradale, incrociate due volte le dita. La prima per uscirne illesi, la seconda sperando che l'auto con cui vi siete scontrati sia assicurata. Preoccupazione eccessiva? Al contrario: stando ai dati dell'Ivass - Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni - sulle strade italiane circolano quattro milioni di veicoli appunto non assicurati. Non è così remota, quindi, l'eventualità di ritrovarsi con l'auto danneggiata senza poter contare sul risarcimento da parte dell'assicurazione dell'altro veicolo. In termini pratici, questo significa che per avere diritto al rimborso dei danni ci si deve rivolgere da qualche altra parte, e precisamente al Fondo di garanzia per le vittime della strada, un organismo gestito dalla Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici ) che può risarcire, ma dopo un lungo e laborioso iter: ci sono casi in cui, prima dell'indennizzo, sono passati sette anni. «È un fenomeno molto pericoloso e in espansione, soprattutto nel Sud Italia» conferma Lamberto Santini, presidente dell'Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori Adoc. Gli incidenti d'auto tendono infatti a diminuire, ma le cifre continuano a essere importanti, senza contare che in Italia il tasso annuo di mortalità per questi incidenti è pari a 57 vittime per milione di abitanti, a fronte di una media europea di 52 morti per milione. Finora il deterrente delle sanzioni per chi viaggia senza assicurazione (da 841 a 3.366 euro di multa; il sequestro del veicolo che, se il proprietario paga la sanzione, viene restituito entro 60 giorni; le spese di custodia e trasporto e un premio di assicurazione di almeno sei mesi) non sembra aver funzionato molto. Da qualche mese però la Motorizzazione civile ha creato un archivio digitale con l'elenco delle auto non assicurate, che le forze dell'ordine possono consultarlo in qualunque momento per avvisare i proprietari e invitarli a regolarizzare la situazione entro 15 giorni. Queste auto sono inoltre riconosciute automaticamente dalle telecamere delle zone Ztl, Telepass e Tutor: un «grande fratello» il cui sguardo inessibile è puntato su chi viaggia senza copertura. MARKA Foto: A sinistra, un tamponamento . Chi incappa in un'auto senza assicurazione può rivolgersi al Fondo di garanzia per le vittime della strada. Ma i risarcimenti sono lenti Foto: Le tARiffe Secondo l'Associazione delle imprese assicurative nel 2013 si è registrato un calo del premio medio della copertura rc auto pari al 4,6 per cento

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