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2 ISBN 88-86704-34-8 5 DISCOGRAFIE E VIDEOGRAFIE DI OPERISTI ITALIANI MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DIPARTIMENTO DELLO SPETTACOLO I.R.TE.M. ISTITUTO DI RICERCA PER IL TEATRO MUSICALE 1 8 8 1 - 5 6 8

1 DISCOGRAFIA E VIDEOGRAFIA

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C S I D PUBBLICAZIONE NON IN VENDITA a RISERVATA (2 versione) ALLE BIBLIOTECHE AGLI ARCHIVI E AGLI STUDIOSI CARLO MARINELLI

a 1 EDIZIONE

R O M A 2 0 0 2 I.R.TE.M. ISTITUTO DI RICERCA PER IL TEATRO MUSICALE COMITATO DEI GARANTI: CARLO MARINELLI, presidente ENNIO MORRICONE, vicepresidente LAMBERTO MACCHI, consigliere DISCOGRAFIE E VIDEOGRAFIE DI OPERISTI ITALIANI MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DIPARTIMENTO DELLO SPETTACOLO I.R.TE.M. ISTITUTO DI RICERCA PER IL TEATRO MUSICALE

DISCOGRAFIA E VIDEOGRAFIA DELLE OPERE DI GIUSEPPE VERDI

5

DON CARLOS LA FORZA DEL DESTINO a (2 versione)

AIDA SIMON BOCCANEGRA a (2 versione)

CARLO MARINELLI

a 1 EDIZIONE

R O M A 2 0 0 1 © Copyright 1976, 1982, 1987, 1990, 2001, 2003 by CARLO MARINELLI ࠗ P 2001 I.R.TE.M. Grafica Cristal s.r.l. Via Raffaele Paolucci, 12/14 - 00152 Roma

Finito di stampare nel marzo 2004 TOMO 1

DON CARLOS

LA FORZA DEL DESTINO a (2 versione) Indice Tomo 1 p. VII Prefazione

IX Introduzione

XIII Avvertenza alla prima edizione

5 DON CARLOS 6 Struttura musicale dell’ 9 Discografia 15 Nastrografia 17 Videografia

a 19 LA FORZA DEL DESTINO (2 versione) 20 Struttura musicale dell’opera 23 Discografia 57 Nastrografia 61 Videografia 73 Edizioni televisive

V P R E F A Z I O N E

L’interesse suscitato dalle discografie e videografie dedicate alle opere teatrali di Wolfgang Amadé Mozart, alle opere di Gioachino Rossini e alle opere di Claudio Monteverdi nel quadro dei relativi Progetti Mozart, Rossini e Monteverdi promossi dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo prima e dal Dipartimento dello Spettaco - lo della Presidenza del Consiglio dei Ministri poi, nelle occasioni, rispettivamente, del bicentenario della morte di Mozart nel 1991, di quello della nascita di Rossini nel 1992 e del trecentocinquantesimo anniversario della morte di Monteverdi nel 1993, ha indotto l’Istituto di Ricerca per il Teatro Musicale (I.R.TE.M.) a dar vita a una inizia - tiva pluriennale intitolata «Discografie e Videografie di operisti italiani», con l’inten - to di svolgere lo stesso servizio già svolto – con prevalente attenzione per le opere teatrali (prevalente ma non esclusiva) – per Mozart, Rossini e Monteverdi, per gli altri grandi operisti italiani di cui, per un fortunato incrocio cronologico, gli ultimi anni del XX secolo e i primi anni del XXI secolo segnano equivalenti ricorrenze: Gaetano Do - nizetti (bicentenario della nascita nel 1997, centocinquantesimo anniversario della morte nel 1998), (bicentenario della nascita nel 2001), Giuseppe Verdi (centenario della morte nello stesso 2001), (centocinquantesi - mo anniversario della nascita nel 2008, ma anche settantacinquesimo anniversario della morte nel 1999). La collana «Discografie e Videografie di operisti italiani» consterà di venti volumi (7 per Donizetti, 3 per Bellini, 7 per Verdi e 3 per Puccini). L’approntamento dei materiali per il solo apparato informativo (che prevede una nastrografia accanto alla discografia e un elenco di edizioni televisive accanto alla vi - deografia) richiede di per sé un’enorme mole di lavoro per una lunga e paziente ricerca a dimensione pressocché planetaria. Di conseguenza la pubblicazione dei 20 volumi non seguirà un ordine cronologico né per autore né per opera. I volumi usciranno man mano che saranno «pronti»: e questa è una condizione che non sarà determinata dalla volontà bensì dalle circostanze, prima fra tutte la maggiore o minore rapidità delle risposte che perverranno dai numerosi cor - rispondenti nelle varie parti del mondo. I criteri sono quelli già seguiti per le precedenti Discografie e Videografie dedicate a Mozart, Rossini e Monteverdi. L’elencazione è limitata alle edizioni «complete», tra - lasciando le edizioni di brani staccati, anche se presentati sotto forma di «selezioni» (o «Höhepunkte» o «Querschnitte» o «Highlights»).

La pubblicazione tende a ispirarsi ai criteri della discografia storica piuttosto che a quelli della discografia documentale. Non sono peraltro trascurate indicazioni fonda - mentali, quali le datazioni e le indicazioni degli anni di pubblicazione. Non sono invece indicati i numeri di matrice e, quanto ai marchi o etichette e ai relativi numeri per l’im - missione sul mercato, insieme ai dati della prima pubblicazione e delle pubblicazioni di - sponibili al momento della «chiusura» del volume relativo, sono forniti i dati delle pub - blicazioni intermedie, con particolare riguardo alle cosiddette «ricostruzioni tecniche», cioè ai riversamenti da incisione (meccanica o elettrica) a registrazione, da registrazione monofonica a registrazione stereofonica, da registrazione analogica a registrazione digi - tale. A questo tipo di informazioni si è cercato di dare il maggior spazio possibile, con la piena consapevolezza che l’esauriente completezza di un elenco di tutte le riletture e di tutti gli stampaggi di ciascuna edizione in dischi è un compito quasi impossibile da por - tare a compimento. La possibilità di dar vita e concretezza di realizzazione alla collana «Discografie e Videografie di operisti italiani» si deve al sostegno del Dipartimento dello Spettacolo della Presidenza del Consiglio dei ministri, successivamente confluito nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Per tale sostegno l’I.R.TE.M. esprime profonda gra -

VII titudine per essere stato messo in grado di adempiere a uno dei suoi scopi statutari fondamentali: documentare l’importanza dei mezzi audiovisivi nell’indirizzare i modi della trasmissione e della comunicazione attraverso l’interazione fra rappresentazioni teatrali ed esecuzioni concertistiche, da un lato, e riproduzioni meccaniche ed elettro - niche, dall’altro, interazione che è alla base della storia dell’interpretazione nel XX secolo.

CARLO MARINELLI

VIII I N T R O D U Z I O N E

Nell’ambito della collana «Discografie e Videografie di operisti italiani», per Giu - seppe Verdi sono previsti sette volumi, sei per i lavori teatrali, disposti in ordine crono - logico, e un ultimo volume dedicato a lavori non teatrali che prevedano la presenza di coro e orchestra (sono quindi escluse le liriche per voce e pianoforte e le musiche stru - mentali). Il piano di pubblicazione della «Discografia e Videografia delle opere di Giuseppe Verdi» è pertanto così ripartito: Volume 1 (1839-1844): Oberto, conte di San Bonifacio; (Il finto Stanislao); ; I Lombardi alla prima crociata; Ernani; I due Foscari. a Volume 2 (1844-1850): Giovanna D’Arco; Alzira; ; (1 versione); ; Jérusalem; Il corsaro; La battaglia di Legnano; Luisa Miller; Stiffelio. Volume 3 (1850-1853): Rigoletto; ; La traviata. a Volume 4 (1853-1865): Les vêpres siciliennes; Simon Boccanegra (1 versione); a a ; ; La forza del destino (1 versione); Macbeth (2 versione). a Volume 5 (1865-1881): Don Carlos; La forza del destino (2 versione); Aida; Si - a mon Boccanegra (2 versione). Volume 6 (1881-1893): Don Carlo; ; . Volume 7: Il solitario ed Eloisa; Inno delle nazioni; Messa per Rossini; Messa di re - quiem; Pater noster; Ave Maria; Quattro Pezzi sacri.

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Delle opere considerate in ciascun volume sono elencate tutte le incisioni e regi - strazioni complete (anche quando non sono integrali: pur che l’impostazione editoriale non sia antologica, non si è misurata l’entità dei tagli ai fini dell’inclusione o dell’e - sclusione, in quanto si è voluto soprattutto tener conto che alla base dell’incisione o re - gistrazione fosse la prospettiva concettuale dell’opera come un insieme organico e non come un assemblamento casuale). Nella Discografia sono elencate le incisioni e le registrazioni fonografiche cosid - dette «commerciali»: tali vengono considerate tutte quelle che, almeno in un mercato nazionale sono (o sono state) liberamente accessibili a chiunque (anche nella forma della sottoscrizione o della associazione), comprese le riprese dal vivo di pubbliche ese - cuzioni teatrali o concertistiche e di trasmissioni radiofoniche o televisive, sempre che siano state riversate in dischi e comprese le cosiddette «edizioni fuori commercio», che nella pratica corrente sono state anche’esse non difficilmente accessibili, almeno nella forma della «vendita diretta». Inevitabilmente più limitate che per la Discografia sono le informazioni contenute nella Nastrografia, nella Videografia e nell’elenco delle Edizioni televisive di ciascuna opera: per i nastri (sia quelli conservati presso radio e fonoteche, e quindi non in com - mercio, sia quelli ottenibili esclusivamente per ordinazione diretta via posta) si è cerca - to sempre di indicare i nomi degli interpreti vocali e del direttore d’orchestra, le deno - minazioni dei complessi corali e orchestrali e, quando possibile, date e luoghi, ed eventualmente durate, oltre ai numeri d’archivio e alle sigle d’identificazione; per le edizioni televisive sono aggiunti i nomi dei registi e dei direttori delle riprese visive e le date della prima videotrasmissione, con l’indicazione in calce del numero del catalogo IMZ «Opera on Screen»; per i videodischi e le videocassette sono ulteriormente aggiun - ti dati relativi alle scene, ai costumi, alle luci, al direttore della registrazione sonora, al produttore, al distributore, all’origine, fornendo altresì le durate complessive e quelle effettive della musica, quando è stato possibile controllarle: in calce è fornito il numero della videocassetta e/o del videodisco conservati nel «Videoarchivio dell’Opera e del Balletto» dell’I.R.TE.M.

IX Nastrografia, Videografia ed Edizioni televisive sono i campi nei quali più lacunosa è l’informazione. Si è ritenuto tuttavia che fornire i dati incompleti (a volte assai incomple - ti) di cui si è venuti in possesso (a volte dopo estenuanti ricerche di ogni genere, spesso infruttuose) fosse non solo opportuno, ma addirittura necessario per offrire un esempio delle vaste possibilità di documentazione che nastri e video offrono, integrando le lacune, a volte vistose, che si riscontrano nei dischi, nonostante la loro assai più estesa diffusione nel tempo e nello spazio. Purtroppo nastri e video non sono ancora oggetto di studio e di conservazione paragonabili a quelli dei dischi: e ciò non solo si riflette sulle possibilità di informazione ma anche sulla loro stessa esistenza (sono certamente già troppi i documen - ti musicali sonori e audiovisivi che sono andati irrimediabilmente perduti).

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La Discografia di ciascuna opera è ordinata secondo un elenco cronologico che per ciascuna edizione fonografica comprende: l’anno (se disponibili, il giorno e il mese) e il luogo di incisione o di registrazione; gli interpreti vocali (secondo l’ordine dei personag - gi quale risulta nel libretto); i complessi corali e orchestrali, seguiti dal nome del diretto - re; tra parentesi, l’eventuale indicazione che l’opera è cantata in lingua diversa dall’ori - ginale; i nomi delle case fonografiche editrici, seguiti dalle sigle e dai numeri dei dischi, dall’indicazione della velocità di rotazione al minuto (78 giri – quando non sia accertata una diversa velocità – per le incisioni; 33 giri – che sta, per ovvie ragioni di brevità, per 33,1/3 – per le registrazioni in microsolco lunga durata) oppure della lettura ottica a mezzo raggio laser (compact disc), dalla specificazione del tipo di incisione (meccanica; a punta di zaffiro; elettrica) o di registrazione (monofonica, abbreviata in «mono»; ste - reofonica, abbreviata in «stereo»; stereo-mono, nel caso di stampaggio idoneo alla dop - pia lettura; quadrifonica; digitale; la parola «compact» segnala lo stampaggio in dischi a lettura ottica a mezzo raggio laser, con la specificazione se si tratta di originale digitale o di rilettura di originale analogico); infine il numero dei dischi di cui ciascuna incisione o registrazione consiste, seguito dall’eventuale indicazione delle altre opere con cui è unita («accoppiata» è il termine tecnico d’uso) ed altresì preceduto dalla durata dell’opera in - cisa o registrata, quando nota (desunta dalle indicazioni dell’editore o da informazioni della stampa specializzata o, in alcuni casi, rilevata direttamente all’ascolto). L’annotazione «ricostruzione tecnica» segnala o il riversamento in microsolco da incisioni originali su matrici o il procedimento elettronico di stereofonizzazione di una registrazione monofonica o la rilettura con il sistema numerico (digitale) di una incisio - ne o di una registrazione originariamente analogica o, nel caso di riprese dal vivo, un intervento editoriale di messa a punto degli originali. Le parole «fuori catalogo» indicano che la relativa edizione non è più corrente - mente disponibile. Nel caso di edizioni a diffusione esclusivamente locale è indicata la nazione relativa. Titoli delle opere, nomi degli autori, dei personaggi e degli interpreti sono dati nella lin - gua originale. La trascrizione dalle lingue che non usano i caratteri latini è quella inter - nazionale. La parola «manca» indica che il personaggio è stato soppresso nella relativa incisione o registrazione; le parole «non indicato» significano che il personaggio è pre - sente, ma che il nome dell’interprete non è stato fornito dall’editore (e non è neanche stato reperito attraverso una fonte sussidiaria); le parole «non identificato» sono impie - gate soltanto per il caso che una fonte sussidiaria abbia fornito per un personaggio più di un’indicazione nominativa senza possibilità di scioglimento dell’enigma; le parole «non accertato» si riferiscono ad altri e diversi casi da cui dipenda l’assenza del dato.

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Le opinioni espresse si riferiscono esclusivamente alle interpretazioni incise o regi - strate e non possono essere estese ad altre interpretazioni della stessa opera e dello stesso personaggio o ad interpretazioni di altre opere e di altri personaggi da parte del -

X lo stesso artista, estensione che non è ammissibile per mancanza di valutazione delle medesime e che comunque l’I.R.TE.M. e l’autore rifiutano perché ingiusta e immotivata. Discografia e Videografia sono per loro natura un lavoro di Sisifo mai compiuto, sempre da iniziare nuovamente, un «work in progress» continuo: con la caratteristica che ogni stazione non è tuttavia annullata dalla successiva, ma rappresenta una realtà viva che viene via via arricchita e integrata, ma non è mai sostituita e tanto meno messa in non essere. Il lavoro di ricerca e repertoriazione del materiale fonografico e videografico ri - chiede un contatto continuo con i centri di produzione e di distribuzione e soprattutto con i centri di documentazione esistenti in diverse parti del mondo. Mi ha ovviamente giovato un’esperienza di studio nel campo specifico della discografia e della videogra - fia pressocché sessantennale. E mi hanno giovato precedenti ricerche condotte perso - nalmente negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Germania, in Svizzera, in Australia, in Nuova Zelanda, in Francia, in Ungheria, in Finlandia, in Austria, in Danimarca, in Let - tonia, sia nella qualità di professore associato di Storia della musica nell’Università dell’Aquila sia in quella di Presidente dell’Istituto di Ricerca per il Teatro Musicale (I.R.TE.M.), associato all’IMZ (Internationales Musik Zentrum), alla IASA (Internatio - nal Association of Sound and Audiovisual Archives), all’IMS (International Musicologi - cal Society) e al CIM (Conseil International de la Musique dell’UNESCO). Cruciale co - munque è stata l’esperienza di professore associato di ruolo nella cattedra di «Discografia e Videografia musicale» appositamente istituita nell’Università di Bolo - gna (Facoltà di Lettere, Corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo) nell’anno accademico 1998-1999. E mi sia consentito anche esprimere una sincera gratitudine ai colleghi della IASA per avermi voluto conferire nel 2002 lo straordinario onore di far parte del ristrettissimo e scelto gruppo di membri onorari (4 in tutto) della stessa IASA. Il volume tuttavia non si sarebbe mai realizzato senza la pre - ziosa collaborazione individuale di musicologi, bibliotecari, discotecari, archivisti, cro - nologi, discografici, musicisti, dirigenti e funzionari di case fonografiche, di fonoteche, di radio e televisioni, di teatri e associazioni concertistiche, e anche di semplici discofili e musicofili, che hanno pazientemente risposto alle numerose e ripetute richieste di ma - teriali, informazioni, chiarimenti. Ma assolutamente essenziali sono risultati l’impegno, la pazienza e la passione dei collaboratori interni ed esterni dell’I.R.TE.M., che hanno diritto alla gratitudine e alla riconoscenza dell’Istituto, ed hanno condiviso con il Presidente la responsabilità dei contatti per l’acquisizione degli innumeri dati mancanti nel pur ricco archivio messo insieme nei quasi sessanta anni di attività dedicati dall’autore alla registrazione sonora e audiovisiva.

Testi ed elenchi sono protetti da «copyright» e non possono essere riprodotti senza citarne l’autore e la fonte.

CARLO MARINELLI

XI A V V E R T E N Z A A L L A P R I M A E D I Z I O N E

a Il volume numero 5, «Don Carlos. La forza del destino (2 edizione). Aida. Simon Boccanegra», è il quarto ad essere pubblicato della «Discografia e Videografia delle opere di Giuseppe Verdi». Il desiderio di mettere a disposizione del pubblico i risultati del lavoro di ricerca compiuto, man mano che giungono a completamento le disco-na - stro-videografie delle singole opere, ha indotto – come è già avvenuto per il volume nu - mero 6, pubblicato per secondo – ad articolare ulteriormente la pubblicazione in tomi. Anche nel caso del volume 5 i tomi previsti sono 3: il primo è dedicato al «Don Carlos» nell’originale versione francese e a «La forza del destino» nella seconda versione del 1869; il secondo all’«Aida»; il terzo al «Simon Boccanegra» nella seconda versione del 1881. Il termine «prima edizione» presume la volontà di una «seconda edizione», volontà che nasce dal fatto che questa «prima edizione» non è così completa come l’I.R.TE.M. e l’autore avrebbero desiderato che fosse. Il numero di anni impiegato a raccogliere una mole di informazioni che si presenta più che rispettabile ha indotto a non procrastinare ulteriormente la pubblicazione di quanto già raccolto. Questa prima edizione non ha potuto presentare – salvo poche eccezioni – Nastro - grafie e Videografie che includessero anche quanto conservato negli archivi sonori e au - diovisivi dei teatri, delle radio e delle televisioni. Il che rende ancor più meritorio e de - gno di gratitudine il comportamento dei pochissimi che hanno collaborato con una solerzia che ne ha consentito l’inclusione fin dall’inizio. I commenti alle edizioni elencate nelle Discografie e Videografie non sono stati completati: attendere tali completamenti avrebbe richiesto ancora qualche anno. Si è preferito dunque stampare nella prima edizione tutto e soltanto quello che era già pron - to, rinviando alla seconda edizione le necessarie integrazioni. Nella seconda edizione si provvederà anche alla Bibliografia, che per le opere ver - diane si presenta particolarmente ponderosa. In questa prima edizione mancano anche i ringraziamenti personali e nominativi a tutti i corrispondenti che da ogni parte del mondo ci hanno aiutato a integrare e miglio - rare il nostro lavoro. Due tra essi non è possibile tuttavia non averli già fin d’ora presen - ti accanto a noi, l’amico cronologo Carlo Marinelli Roscioni di Roma, fonte inesauribile di dati storici e anagrafici, e l’archivista del «» di Barcellona, Jaume Tribó, che ha colmato le vistose lacune di informazioni concernenti la Spagna. Per quel che riguarda l’I.R.TE.M., un particolare ringraziamento va a Giorgina Gi - lardi, a Cecilia Montanaro, a Laura Nicoletta Colabianchi, a Tiziana De Santis e ad Alessandra Cavicchioli, nucleo saldo e resistente, oltre che preparato, impegnato, pa - ziente e appassionato, dei collaboratori tutti, interni ed esterni, dell’Istituto. Per questa prima edizione gli elenchi sono aggiornati al 31 dicembre 2002.

XIII CARLO MARINELLI

DISCOGRAFIA E VIDEOGRAFIA DELLE OPERE DI GIUSEPPE VERDI

volume 5

tomo 1

DON CARLOS

LA FORZA DEL DESTINO a (2 versione) GIUSEPPE VERDI (Busseto 9 aut 10.10.1813 – Milano 27.1.1901) DON CARLOS (1865-1867)

opéra en 5 actes

de Joseph Pierre Agnès «Méry» et Camille Du Locle (d’après Johann Christoph Friedrich Schiller)

prima rappresentazione, Paris, Opéra (Académie Imperiale de Musique), 11 marzo 1867

personaggi : Philippe II; Don Carlos; Rodrigue; Le Grand Inquisiteur; Un Moine; Elisabeth de Valois; La princesse Eboli; Thibault; Le comte de Lerme; Un Hérault royal; Une voix venant du ciel; (6) Députés Fla - mands; [Un Bûcheron].

5 STRUTTURA MUSICALE DELL’OPERA

DON CARLOS (1865-1867)

ACTE I

INTRODUCTION ET ROMANCE «le cerf s’enfuit» RECIT ET ROMANCE «Fontainebleau! forêt immense et solitaire!» «je l’ai vue et dans son sourire» SCENE ET DUO «le bruit du cor» «de quands transports»

ACTE II

SCENE ET PRIERE «Charles quint l’auguste Empereur» «il voulait regner sur le mond» SCENE ET DUO «le voilà… c’est l’Infant!» CHOEUR DE DAMES ET CHANSON DU VOILE «Sous ces bois» «au palais de fées» DUO «je viens solliciter» SCENE ET ROMANCE «Le Roi!» «ô ma chère compagne» DUO «auprès de ma personne»

6 ACTE III

INTRODUCTO «que de fleurs» BALLET «Hymne Espagnol» [«La Peregrina»] APRES LE BALLET DUO ET TRIO «a minuit aux jardins de la Reine» FINALE «ce jour est un jour»

ACTE IV

SCENE ET CANTABILE DE PHILIPPE «Elle ne m’aime pas!» SCENE. LE ROI ET L’INQUISITEUR «Le grand Inquisiteur!» QUATUOR «Justice justice Sire!» «maudit soi le soupcon infame» SCENE ET AIR «Pitiè pardon pour la femme coupable!» «o don fatal» AIR POSA «c’est moi Carlos!» FINALE «Mon fils reprenez votre epée»

ACTE V

SCENE «Toi qui sus le neant»

testo di riferimento: Martin CHUSID, A Catalog of Verdi’s , Music Indexes and Bibliographies, No.5, Joseph Boonin Inc., Hackensack, New Jersey, 1974.

7 D I S C O G R A F I A

1948 (Berlin, Städtische Oper; 18 novembre). centonizzazione in un prologo e 4 atti da versioni diverse. arrangiamento e traduzione Julius Kapp. Josef Greindl, Boris Greverus, Dietrich Fischer-Dieskau, Josef Herrmann, Hans Hofmann, Irma Demuth, Johanna Blatter, Elisabeth Hufnagel, Georg Gerhardt, manca, Elfriede Hingst, non indicati. Coro «Ernst Senff» e Orchestra dell’Opera municipale di Berlino, dir. Ferenc Fricsay. (cantato in tedesco). Myto Records MCD 001.H038 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (con recital, in 3 dischi).

1968 (Paris, ORTF, concerto; 16 maggio). versione 1886 (5 atti) ritradotta in francese dall’italiano. Jacques Mars, Georges Liccioni, Matteo Manuguerra, Marc Vento, Pierre Thau, Suzanne Sarroca, Lyne Dourian, Claudie Sanéva, Joseph Peyron, Michel Martin, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra «Radio-Lyrique» dell’«Office de Radiodiffusion-Télévision Française» (ORTF), dir. Pierre-Michel Le Conte. Calaf (compact; ulteriori informazioni non disponibili ).

1973 (London, BBC, radio 3, concerto; 10 giugno). versione 1866-1867 (5 atti) edizione Andrew Porter. Joseph-Alfred-Pierre Rouleau, André Turp, Robert Savoie, Richard Van Allan, Robert Lloyd, Marie-Édith-Ginette Tremblay, Michèle Vilma, Gillian Knight, Émile-Adrien Belcourt, Geoffrey Shovelton, Prudence Lloyd, non indicati. «BBC Singers» e «BBC Concert Orchestra», dir. John Matheson. ′ ʺ Voce Records VOCE 23 (33 stereo; edizione fuori commercio; U.S.A.) (230 50 ; 4 dischi). Mitridate Ponto PO 1003 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (4 dischi).

9 1983 (Milano, Centro Telecinematografico Culturale; gennaio 1983 e giugno 1984). 1984 commistione versioni 1866, 1867, 1886 (5 atti) edizione Ursula Günther. Ruggero Raimondi, Plácido Domingo, Leo Nucci, Nikolaj Gjaurov, Nikita Storoev, Katia Ricciarelli, Lucia Valentini, Ann Murray, Tibère Raffalli, Antonio Savastano, Arleen Augér, Aldo Bramante, Serge Fontaine, Bruno Grella, Paolo Mazzotta, Giuseppe Morresi, Silvestro Sammaritano, Alessandro Corbelli. Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano, dir. . ′ ʺ Deutsche Grammophon 415 316-1 (33 stereo digitale; fuori catalogo) (233 30 ; 5 dischi). Deutsche Grammophon 415 316-2 (compact; registrazione digitale) (4 dischi).

1996 (Paris, Châtelet; 10-16 marzo). commistione versioni 1867 e 1886 (5 atti) edizione Ursula Günther. José Van Dam, Roberto Alagna, Thomas Hampson, Eric Halfvarson, Csaba Airizer, Karita Mattila, Waltraud Meier, Anat Efraty, Scot Weir, Scot Weir, Donna Brown, Laurent Austry, Paul Gay, Andrew Golder, Paul Medioni, Joel Mitchell, Guillaume Perault. Coro del Teatro dello «Châtelet» e Orchestra di Parigi, dir. Antonio Pappano. ′ ʺ EMI CDS5 56152-2 (compact; registrazione digitale) (203 43 ; 3 dischi).

Tra il Don Carlos composto da Giuseppe ciano il principio (anzi), ma che rendono im - Verdi in lingua francese tra il 1865 e il 1867 probo il lavoro di individuazione dell’uno e in 5 atti e il Don Carlo codificato in 4 atti in dell’altro, in sé e per sé, e nel reciproco con - lingua italiana nel 1882-1883 dallo stesso au - fronto. Nella pratica corrente delle cose lo sta - tore esistono differenze notevoli, che inducono to dell’opera si pluralizza non in due stati di molti a considerare le due versioni due opere due opere ma in una vera e propria molteplicità distinte, e mi permetto di essere tra quelli. Del di stati di una altrettale molteplicità di opere, resto Verdi non era nuovo a operazioni del ge - che però non coagulano un terzo o un quarto nere: I Lombardi alla prima Crociata furono «Don Carlo» e così via, bensì attestano una se - trasformati in Jérusalem, Stiffelio divenne rie successiva di «stati di avanzamento» che Aroldo (e son pochi quelli che li ritengono in - tentano vanamente di sgretolare il capolavoro tercambiabili); ancorché il titolo sia rimasto compiuto del 1866 ma riescono ugualmente ad inalterato, sembra difficile (almeno, a me sem - integrare il nuovo capolavoro del 1883. bra difficile) mescolare insieme i due Macbeth Allo «stato dell’opera», appunto, è possi - e i due Simon Boccanegra . I «sacri testi» non bile individuare ben 7 redazioni dell’opera oppongono molta resistenza alla possibilità di ispirata a Verdi dal dramma di Schiller: 1) la considerare Verdi autore di 34 opere, aggiun - concezione originaria del 1866, in 5 atti con gendo ancora le due versioni de La forza del ballo; 2) la «riduzione» presentata alla prova destino (per quello che si è finora esplorato: generale del 24 febbraio 1867, all’Accademia non si è ancora avuto un vero e proprio con - Imperiale di Parigi, sempre in 5 atti con ballo, fronto tra l’italiana Giovanna di Guzman e le ma con una prima serie di tagli; 3) l’ulteriore francesi Les vêpres siciliennes ; quel che si sa «riduzione» operata in sede di prima rappre - su Le trouvère rispetto a Il trovatore o su sentazione, l’11 marzo 1867, all’Accademia Othello rispetto ad Otello spinge piuttosto a Imperiale di Parigi, con una serie di tagli; 4) la considerare le due versioni francesi come «va - riduzione «finale» della seconda rappresenta - rianti» anzi che come rifacimenti). Non vi zione del 13 marzo 1867, con una terza serie sono quindi riserve di principio a considerare di tagli. E fin qui la vicenda si presenta linea - Don Carlos e Don Carlo come due opere di - re: Don Carlos è sempre in 5 atti, con ballo, ed stinte di Verdi. il testo è sempre quello francese di Joseph- Non vi sono riserve di principio, dunque. Pierre Agnès (detto «Méry») e di Camille Du Vi sono però problemi di fatto, che non infi - Locle; le versioni 2 e 3 appaiono esclusiva -

10 mente determinate da questioni contingenti zione, è essenziale per l’impostazione d’insie - (nella fattispecie l’eccessiva durata complessiva me dell’opera sul versante delle vicende indi - dell’opera rispetto alle abitudini del pubblico viduali e per lo stretto intersecarsi di esse con parigino dell’Opéra, abitudini del resto legate le vicende collettive (e di conseguenza per la anche a esigenze di sicurezza personale). Il li - definizione del carattere del personaggio di bretto di Don Carlos viene tradotto in italiano Elisabetta) ed è una delle pagine più belle del (dal napoletano Achille De Lauzières de Thé - Don Carlos . mines) e rappresentato prima a Londra, il 4 giu - Il ripristino di pagine non eseguite a Parigi gno 1867, e poi a Bologna, il 27 ottobre 1867, nel 1867 è un dato di fatto della storia della for - ma non è soggetto a varianti: resta in effetti un tuna dell’opera (anzi, delle opere Don Carlos e «Don Carlos» tradotto. È quando arriva a Na - Don Carlo ). Come è un dato di fatto la scelta di poli, al «San Carlo», il 2 dicembre 1872, che alcuni direttori di eseguire pagine «sopravvissu - Don Carlos comincia a presentarsi trasformato te» dal 1867 al 1886 non nella versione del 1867 in Don Carlo , non tanto per i tagli ancora ap - o in quella del 1883-1886, ma in redazioni in - portati, quanto per i mutamenti e le aggiunte, termedie, non esclusa quella del 1872: fin quan - per i quali nuovi versi sono forniti (direttamen - do si resta nell’ambito della versione in 4 atti del te in italiano) da Antonio Ghislanzoni: e siamo 1883, l’individuazione del testo eseguito può alla redazione numero 5. Tra il 1882 e il 1883 rapportarsi ad una costante di riferimento (an - Verdi appronta in italiano la nuova redazione corché non venga rispettata). Nei casi invece di (numero 6) in 4 atti (con soppressione dell’atto scelta della versione in 5 atti, con o senza ballo, iniziale di Fontainebleau e del ballo della «Pe - tale costante si rivela meno salda, indipendente - regrina») su un libretto «aggiustato» (da Achil - mente dall’adozione della lingua francese o del - le De Lauzières de Thémines e da Angelo Za - la lingua italiana. nardini) alle nuove esigenze dell’autore: questo Ora, discografia, nastrografia e videogra - è il Don Carlo , la versione dell’opera che ha co - fia si basano eslusivamente sulle cosiddette nosciuto nel mondo il maggior numero di rap - «partiture d’uso» (cioè sui testi concretamente presentazioni (inaugurata da quella milanese «suonati e cantati») e non sulle partiture stam - della «Scala» del 10 gennaio 1884). Infine l’e - pate o manoscritte. A parte casi estemporanei, ditore Ricordi appronta una edizione in lingua di interventi esterni diretti a scompaginare italiana in 5 atti senza ballo, che viene rappre - l’assetto verdiano, quale risulta dall’una o dal - sentata la prima volta a Modena il 29 dicembre l’altra delle 7 redazioni disponibili (esempi di 1886 (redazione n. 7: consiste nella semplice veri e propri «arrangiamenti» sono certe edi - aggiunta dell’atto di Fontainebleau, nella ver - zioni in lingua tedesca e in lingua russa), in ge - sione più ridotta, alla redazione n. 6). nere non è facile stabilire se le edizioni che A questo punto sembrerebbe chiaro: il non si rifanno alla versione in 4 atti del 1883 Don Carlos in francese (in 5 atti con ballo) è siano sostanzialmente riferibili alle redazioni quello del 1867; il Don Carlo in italiano (rin - del 1867 o a quella del 1886: le commistioni novato da Verdi per circa la metà) può essere sono a volta tali che non si riesce (almeno a in 4 atti (1883) o in 5 atti senza ballo (1886). me non è riuscito) di individuare un criterio sia Ma, a parte che resterebbe da stabilire pure di maggioranza quantitativa che permetta quale è il Don Carlos del 1867 in 5 atti con di dividere perentoriamente la storia delle rap - ballo da prendere in considerazione (quello presentazioni di Don Carlos da quella delle della prova generale o quello della prima rap - rappresentazioni di Don Carlo (che comunque presentazione o quello della seconda rappre - l’esperienza dei ripetuti ascolti mi ha confer - sentazione, visto che dal 24 febbraio all’11 mato essere due opere «diverse», tra loro per - marzo e ancora dall’11 marzo al 13 marzo fettamente distinguibili, se rispettate nella loro sono state operate sostanziose «riduzioni»), a originaria identità, il che – per il Don Carlos – non essere trascurati, esiste ancora un Don non mi risulta essere nella pratica avvenuto). Carlos in francese (in 5 atti con ballo) che non L’unico criterio che mi è rimasto disponi - è stato mai presentato come tale in palcosce - bile è quello della lingua: al Don Carlos del nico, ma di cui è rimasta la musica, che è 1867 vengono da me attribuiti i dischi, i nastri quello della concezione originaria del 1866. e i video cantati in francese; al Don Carlo del Questo Don Carlos non è stato mai rappre - 1883 (in 4 atti) e del 1886 (in 5 atti) i dischi, i sentato integralmente, neanche in Francia. nastri e i video cantati in italiano. Parti assai significative di esso sono tuttavia Ne consegue una disco-nastro-videografia entrate, direi di pieno diritto, nei tentativi di del Don Carlo di dimensioni sproporzionate ri - far rivivere il Don Carlos del 1867: forse il spetto a quella del Don Carlos , abbastanza più appariscente di tali ripristini è la scena ini - rappresentativa tuttavia, almeno sul piano ziale dell’opera, con il canto del Taglialegna e quantitativo, della realtà della presenza assolu - il lamento corale del popolo prostrato dal pro - tamente prevalente sui palcoscenici e negli stu - trarsi della guerra, un momento drammaturgi - di della versione italiana rispetto a quella fran - co e musicale che, anche per la sua colloca - cese. Per la disco-nastro-videografia del Don

11 Carlo rinvio dunque al volume 6 (che com - Dell’edizione francese del 1968 (riprodu - prende gli anni 1881-1893). zione di un concerto del 16 maggio, trasmesso Sono il primo ad essere insoddisfatto di una dalla radio francese in due tornate, il 20 e il 27 tale scelta, che è del tutto esteriore alla sostanza settembre) ho notizia eslusivamente dalla disco - delle due opere (ancorché l’aderenza della musi - grafia di Christian Merlin pubblicata sulla «mise ca verdiana all’una o all’altra lingua comporti à jour» del numero 90-91 di «L’Avant-Scène diversificazioni anche espressive tutt’altro che Opéra» (dedicato al Don Carlos ), che è uscita trascurabili) ma l’alternativa sarebbe stata la to - nel gennaio 2001. Prima di allora mi era addirit - tale confusione fra le versioni nelle due lingue, tura ignoto che fosse mai esistita una etichetta ancor più contraddittoria per chi sia, come me, discografica denominata «Calaf» (della quale convinto della meravigliosa esistenza in paralle - comunque non mi è riuscito a trovare altra trac - lo di due capolavori, Don Carlos e Don Carlo , cia). Merlin indica i copiosi e sostanziosi tagli che altrettanto mirabilmente si intrecciano e si operati nella partitura verdiana e non si dimostra sovrappongono, restando pur tuttavia distinti. propriamente entusiasta per la direzione di Pier - re-Michel Le Conte. Trova invece soddisfacenti le prestazioni dei cantanti. Ma forse la notizia La discografia di Don Carlos annovere - più stupefacente è che si tratta di una esecuzio - rebbe cinque edizioni, una in lingua tedesca e ne della versione in 5 atti del 1886 ritradotta dal - quattro in lingua francese. Uso il condizionale l’italiano in francese (e come tale quindi certa - perché è con un certo sforzo che includo le mente non significativa di una tradizione inter - edizioni del 1948 e del 1967 insieme a quelle pretativa del Don Carlos ). Sono comunque del 1973, del 1983-1984 e del 1996. estremamente grato alla «Inathèque de France» L’edizione tedesca è la riproduzione dal per avermi consentito di completare i dati infor - vivo di una rappresentazione dell’Opera munici - mativi dell’esecuzione e della trasmissione. pale di Berlino del 18 novembre 1948, pubbli - cata in compact discs nel 2000 dalla «Myto Re - Quindi la già ridotta discografia di Don cords». Le attrattive che hanno indotto alla «re - Carlos si riduce a tre edizioni: Londra 1973, surrezione» dei nastri conservati negli archivi Milano 1983-1984, Parigi 1996. tedeschi da più di cinquanta anni sono la dire - Precede l’edizione critica di Ursula zione del trentatreenne maestro ungherese Fe - Günther l’edizione di Don Carlos messa insie - renc Fricsay e il Rodrigo di Posa di un Dietrich me da Andrew Porter per l’esecuzione in con - Fischer-Dieskau ventiduenne, ovviamente de - certo del 10 giugno 1973 trasmessa dal canale buttante nel personaggio. L’uno e l’altro non de - di radio 3 della «British Broadcasting Corpora - ludono: quello che delude è il testo eseguito, un tion». Porter ha però avuto accesso agli origi - centone piuttosto raffazzonato da quel Julius nali verdiani e la sua ricostruzione di Don Car - Kapp al quale si debbono non poche iniziative los è la più completa che sia stata finora tra - del genere negli anni Cinquanta del secolo XX. dotta nella pratica della viva esecuzione: la Senza l’ausilio dell’edizione di Ursula Günther, riproduzione, dapprima pubblicata in 4 dischi che comprende tutta la musica scritta da Verdi microsolco lunga durata dalla «Voce Records», sia per Don Carlos sia per Don Carlo (all’epo - più recentemente riletta numericamente in 4 di - ca non ancora pubblicata, ma neanche iniziata), schi compact (a lettura ottica) dalla «Ponto», ha riesce pressocché impossibile riconoscere quali il pregio della continuità degli eventi scenici (e delle 7 redazioni, e in quali momenti, Kapp ab - quindi musicali) eppertanto tutte le restituzioni bia adoperato per mettere insieme il suo arran - operate da Porter si trovano al loro posto al mo - giamento. Sembra, da quanto è stato scritto in mento dell’ascolto: il preludio e l’introduzione proposito, che Kapp sia riuscito ad attingere an - del primo atto (coro dei boscaioli e loro incon - che dalla redazione del 1872, oltre che da quel - tro con Elisabetta: con la presenza della voce le del 1867 e del 1883, ma confesso che non del Taglialegna, non indicato quale interprete; sono in grado di controllarlo. Resta una «curio - si tratta della pagina iniziale dell’opera, sop - sità» e un ottimo documento di un costume ese - pressa già prima della prova generale del cutivo di un certo periodo del XX secolo. Im - 1867); nel primo quadro del secondo atto, il portante anche per le storie personali di inter - passo in cui Rodrigo ragguaglia Carlo sulle preti di primo piano quali Ferenc Fricsay e condizioni della Fiandra; nel secondo quadro Dietrich Fischer-Dieskau. Ai quali possono ag - dello stesso atto, le parti più confidenziali del giungersi, come presenze interessanti da discute - colloquio di Filippo II con Rodrigo; l’introdu - re, il Filippo II di Josef Greindl e il Grande In - zione e coro e il «ballet de la reine» (La Pere - quisitore di Josef Herrmann (questo forse più di grina) nel primo quadro del terzo atto (compre - quello). Come ulteriore curiosità posso aggiun - so lo scambio di vestiti fra Elisabetta ed Ebo - gere che la traduzione tedesca di Julius Kapp ri - li); la confessione di Eboli di aver ceduto al re sulta ancora in uso alla «Deutsche Oper» di Ber - con la condanna di Elisabetta (ma l’esilio o il lino nel 1964 (non so se ciò implicasse l’uso del convento sono lasciati alla scelta della princi - suo «arrangiamento» dell’opera di Verdi). pessa dal conte di Lerma); la seconda parte del

12 quadro secondo del quarto atto con l’a due di mature, è il Don Carlo di Plácido Domingo: Filippo e di Carlo sul cadavere di Rodrigo e tra i quarantanove e i cinquanta (i quaranta - l’intervento di Eboli travestita da paggio nella due e i quarantatré?) anni, il tenore madrile - sommossa; l’anatema corale degli Inquisitori no ha così profondamente maturato il perso - nel finale dell’atto quinto. L’importanza inso - naggio da presentarne un’interpretazione to - stituibile dell’edizione in dischi londinese del talmente rinnovata rispetto a quelle offerte in 1973 sta nell’essere l’unica che riproduce nella anni precedenti (nella versione italiana).Tra i sua organica complessità la struttura drammati - quarantanove e i cinquanta anni è anche il ca e musicale di Don Carlos . L’esecuzione è milanese Claudio Abbado, che offre di Don prova di onesta professionalità. Carlos una lettura espositivamente piana, che Tutte le restituzioni dell’edizione Porter costruisce la struttura dell’opera per linee in - della registrazione del 1973 si ritrovano (con terne, senza indulgere ad esteriorità: anche la piccole omissioni) nella registrazione in stu - potenza delle grandi scene di massa nasce dio dell’edizione Abbado del 1983-1984, ma dalla profondità insanabile dei contrasti di sono assemblate insieme in un disco appen - pensiero, di costume, di sentimento, che sono dice e questo costringe l’ascoltatore a vere e posti a fondamento della ricchezza di effetti proprie acrobazie mentali per assicurarsene dei movimenti scenici. È un’interpretazione l’inserimento al punto giusto. L’edizione di - straordinaria per acutezza e penetrazione, in retta da Claudio Abbado con i complessi del - cui non v’è accadimento od evento che non la «Scala» di Milano si avvale dell’edizione sia riflesso di un sentire o di un pensare, che critica di Ursula Günther ed è stata registra - non trovi la sua motivazione in un essere, e ta digitalmente presso il Centro Telecinema - questo nella complessa articolazione di una tografico Culturale di Milano in due tornate, pluralità di personaggi che si muovono su nel gennaio 1983 e nel giugno 1984. Tra i piani diversi, continuamente intersecandosi, quarantuno e i quarantadue anni, il basso bo - in una serie di incontri che ne definiscono lognese Ruggero Raimondi imposta in modo così la fisionomia individuale come la natura fortemente problematico il personaggio di dei rapporti di relazione. Il risultato è un af - Filippo II, ma si ha l’impressione che un cer - fresco di grande respiro rappresentativo, che to impaccio nel maneggio della lingua non trae vita e ragion d’essere dall’umanità che gli permetta di renderne con tutta la sotti - lo abita. Risponde alla concezione di Abbado gliezza possibile le più riposte sfumature psi - una registrazione che realizza una prospetti - cologiche. Tra i trentasette e i trentotto anni, va di profondità piuttosto che di estensione, il soprano rodigino Katia Ricciarelli è una puntando sulla dinamica delle intensità piut - Elisabetta soave e sperduta, teneramente tre - tosto che sui movimenti direzionali. pidante, esaurita nella dolente effusione del La redazione del 1867, senza restituzioni proprio amore sfortunato. Pro fondità di sen - dal 1866 (e quindi senza la scena iniziale del - tire e nobiltà di tratto sono nell’Eboli canta - l’opera), e con tutti i tagli apportati a Parigi in ta con grande proprietà da Lucia Valentini, sede di rappresentazione (negli atti secondo, mezzosoprano padovano tra i trentasei e i terzo e quinto), è riprodotta nell’edizione regi - trentasette anni. Il politico prevale sull’uomo strata tra il 10 e il 16 marzo al Teatro dello nel Rodrigo rude e scabro, alquanto spigolo - Châtelet durante le rappresentazioni di Don so, e forse vocalmente un po’ opaco, di Leo Carlos per la regia di Luc Bondy, con la dire - Nucci, baritono emiliano tra i quarantuno e i zione di Antonio Pappano. Il trentaseenne quarantadue anni. La spensieratezza adole - maestro londinese offre quindi circa una scente e la dedizione affettuosa del paggio mezz’ora di musica in meno dell’edizione Por - sono nell’ottimo Tebaldo di Ann Murray, ter registrata alla B.B.C. nel 1973 (ed anche mezzosoprano dublinese tra i trentatré e i dell’edizione scaligera di Abbado del 1983- trentaquattro anni. La saggezza si accompa - 1984, ma è una differenza confinata in appen - gna alla compassione nel Frate fatidicamente dice, e quindi meno avvertibile). solenne e drammaticamente angosciato di Nikita Storoev, basso russo di nascita cinese Alcune curiosità conclusive: il «ballet de tra i trentadue e i trentatré anni. Una convin - la reine» è ascoltabile nell’edizπione russa del zione interiore che supera e annulla ogni Don Carlo registrata al «Bol’ oj» nel 1964 contingenza è alla radice della forza visiona - sotto la direzione del bulgaro Assen Najdenov, ria che permette al Grande Inquisitore del che contiene l’inizio dell’atto che precede il basso bulgaro Nikolaj Gjaurov (fra i cin - ballo, con il coro di omaggio alla regina e lo quantatré e i cinquantaquattro anni) di levar - scambio delle maschere fra Elisabetta ed Ebo - si al di sopra di ogni altro come statura di li (inizio che – senza il ballo – si trova anche personaggio. Amorosamente ardente e pas - nelle registrazioni di Don Carlo con i com - sionatamente entusiasta, ma privo di ogni plessi dell’Opera di Stato di dirette da esuberanza, nel canto robusto, smaltato e lu - Herbert Von Karajan nel 1958 e da Nello San - cente, e pur modellato con ricchezza di sfu - ti nel 1960).

13 N A S T R O G R A F I A

1993 (Seattle, Opera House; 7 agosto). versione 1867 (5 atti). Paul Plishka, Vinson Cole, William Stone, Gábor Andrassy, Henry Runey, Mari Anne Häggander, Florence Quivar, Karol Hansen, Paul Gudas, Paul Mueller, Sarah Kern, non indicati. Coro dell’Opera e Orchestra Sinfonica di Seattle, dir. Thomas Fulton. Lyric Distribution ALD 3335-L (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1996 (London, Covent Garden; 22 giugno). commistione versioni 1867 e 1886 (5 atti) edizione Ursula Günther. José Van Dam, Roberto Alagna, Thomas Hampson, Kurt Rydl, Michael Druiett, Karita Mattila, Martine Dupuy, Anna Maria Panzarella, Robin Leggate, non indicato, Elena Kelessidi, Mark Beesley, David Ellis, Roderick Earle, Eric Garrett, Gerard Quinn, Dean Robinson, manca. Coro e Orchestra del Teatro reale d’opera «Covent Garden» di Londra, dir. Bernard Haitink. Lyric Distribution ALD 4104-L (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

15 V I D E O G R A F I A

1996 (Paris, Châtelet; marzo). commistione versioni 1867 e 1886 (5 atti) edizione Ursula Günther. José Van Dam, Roberto Alagna, Thomas Hampson, Eric Halfvarson, Csaba Airizer, Karita Mattila, Waltraud Meier, Anat Efraty, Scot Weir, Scot Weir, Donna Brown, Laurent Austry, Paul Gay, Andrew Golder, Paul Medioni, Joel Mitchell, Guillaume Perrault, manca, Marie-Louise Bondy ( La Comtesse d’Aremberg ). Coro del Teatro dello Châtelet e Orchestra di Parigi, dir. Antonio Pappano. regia Luc Bondy. scene Gilles Aillaud. costumi Moidele Bickel. luci Vinicio Cheli. direzione ripresa visiva Yves-André Hubert. produzione Théâtre du Châtelet Paris (France). distribuzione Warner Music Vision. distribuzione NVC Arts (Gran Bretagna). origine Francia 1996. ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ durata complessiva 216 45 ′ (1ʺ26 07 ′ +ʺ90 38 ′ ). ʺ ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ durata effettiva musica 202 22 (24 35 +60 18 +36 05 +38 33 +42 51 ). Warner Music Vision NVC Arts 0630-16318-3 (VHS; colore; stereo; PAL) (2 videocassette). IRTEM 830.

17 LA FORZA a DEL DESTINO 2 versione (1868-1869)

opera (dramma tragico) in 4 atti

di Antonio Ghislanzoni (da Francesco Maria Piave) (da Ángel Perez de Saavedra y Ramírez de Baquedano de Rivas & da Andrea Maffei [da Johann Christoph Friedrich von Schiller])

a prima rappresentazione 2 versione, Milano, Teatro alla Scala, 27 febbraio 1869

personaggi : Il marchese di Calatrava; Donna Leonora; Don Carlo di Vargas; Don Alvaro; Preziosilla; Padre Guardiano; Fra Melitone; Curra; Un alcade; Mastro Trabuco; Un chirurgo militare spagnuolo; Una contadina; 3 Soldati; 4 Ordinanze; 4 Giuocatori.

19 SCHEMA NUMERICO DELLA STRUTTURA MUSICALE DELL’OPERA

LA FORZA DEL DESTINO a 2 versione (1868-1869)

PRELUDIO, o SINFONIA

ATTO I

2. S CENA E ROMANZA «Buona notte mia figlia!» «Me pellegrina ed orfana» 3. SCENA E DUETTO E TERZETTO FINALE «M’ajuti Signorina» «Pronti destrieri»

ATTO II

4. SCENA OSTERIA «Holà Holà Holà ben giungi o mulattier» «Al suon del tamburo» 5. ARIA ELEONORA «Son giunta! grazie o Dio!» «Madre madre pietosa vergine» 6. SCENA E DUETTO «chi siete?» «più tranquilla l’alma sento» do 7. FINALE 2 «il santo nome di Dio Signore»

ATTO III

8. SCENA E ROMANZA ALVARO «Attenti al gioco» «O tu che in seno agl’angeli» 9. SCENA , B ATTAGLIA , E DUETTINO «Al tradimento!» «All’armi! All’armi!»

20 V 10. REC E ADAGIO «piano quì posi» «Solenne in quest’ora» 10. SCENA ED ARIA D. C ARLO «Morir! tremenda cosa!» «Urna fatale del mio destino» 11. ACCAMPAMENTE /F INALE «Compagni sostiamo» «Lorchè pifferi e tamburri» «Venite all’Indovina» «Rataplan Rataplan Rataplan»

ATTO IV

14. CORO ED ARIA MELITONE «Fate la carità» «Che! siete all’osteria?» 15. SCENA E DUETTO GUARDIANO E MELITONE «Auf! pazienza non v’ha che basti» «Del mondo i disinganni» 16. DUETTO D. A LVARO E D. C ARLO «Siete il portiere?» «De minaccie i fieri accenti» 17. MELODIA – L EONORA «Pace! pace pace pace mio Dio!» 18. SCENA E TERZETTO FINALE ULTIMO «io muojo! Confessione!» «non imprecare umiliati»

testo di riferimento: Martin CHUSID, A Catalog of Verdi’s Operas , Music Indexes and Bibliographies, No.5, Joseph Boonin Inc., Hackensack, New Jersey, 1974.

21 D I S C O G R A F I A

1941 (Torino, EIAR; estate). Ernesto Dominici, Maria Caniglia, Carlo Tagliabue, Galliano Masini, Ebe Stignani, Tancredi Pasero, Saturno Meletti, Liana Avogadro, Dario Caselli, Giuseppe Nessi, Ernesto Dominici, non indicati. Coro e Orchestra Sinfonica di Torino dell’E.I.A.R. (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche), dir. Gino Marinuzzi. 1 Cetra CB 20 104/121 (78 giri incisione elettrica; fuori catalogo) (17 /2 dischi). Cetra LPC 1201 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (incompleta; 2 dischi). ′ ʺ Cetra LPC 1236 (33 mono) e LPS 3236 (33 stereo) (ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (151 15 ; 3 dischi). Cetra Soria CS 534/536 (33 mono; ricostruzione tecnica; Francia; fuori catalogo) (3 dischi). Cetra TRV 8 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi). Everest 418 (33 mono) e S 418 (33 stereo) (ricostruzione tecnica; U.S.A.; fuori catalogo; 3 dischi). Cetra LPO 2011 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi). Foni′tCeʺtra CD 03 (compact; incisione elettrica; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (152 31 ; 2 dischi). Arkadia 78 020 (compact; incisione elettrica; ricostruzione tecnica digitale) (2 dischi). Grammofono 2000 AB 78 567/568 (compact; incisione elettrica; ricostruzione tecnica digitale) (2 dischi). Warner Fonit 8573-82 652-2 (compact; incisione elettrica; ricostruzione tecnica digitale′) (2 dischi). Naxos 8.110 206/207 (compact; incisione elettrica; ricostruzione tecnica digitale) (154 ; 2 dischi).

1943 (New York, Metropolitan; 23 gennaio). Louis D’Angelo, Stella Roman, Lawrence Tibbett, Frederick Jagel, Irra Petina, Ezio Pinza, Salvatore Baccaloni, Thelma Votipka, Lorenzo Alvary, Alessio De Paolis, John Gurney, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York, dir. Bruno Walter. The Golden Age of Opera EJS 211 (33 mono; incisione elettrica; ricostruzione tecnica; edizione fuori commercio; U.S.A.) (incompleta; 2 dischi). Bruno Walter Society BWS 1101/1103 (33 mono; incisione elettrica; ricostruzione tecnica; Giappone; fuori catalogo) (3 dischi). AS D′ iscʺ AS 409/410 (compact; incisione elettrica; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (151 43 ; 2 dischi). The Fourties FT 1503/1504 (compact; incisione elettrica; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (2 dischi). ′ ʺ Arkadia GA 2009.2 (compact; incisione elettrica; ricostruzione tecnica digitale) (148 36 ′; 2 dischi). Naxos 8.110 038/040 (compact; incisione elettrica; ricostruzione tecnica digitale) (156 ; 3 dischi).

23 1951 (Rio de Janeiro, Municipal; 16 agosto). fortemente lacunoso (interamente omette atto 2° quadro 1° e atto 3° quadro 3°). Giuseppe Modesti, Elisabetta Barbato, Enzo Mascherini, Beniamino Gigli, Anna Maria Canali, Giulio Neri, Guilhermo Damiano, Carmen Pimentel, Antonio Lembo, Nino Crimi, Antonio Lembo, mancano. Coro e Orchestra del Teatro Municipale di Rio de Janeiro, dir. Antonino Votto.

The Golden Age of Opera EJS 380 (33 mono; edizione fuori commercio; U.S.A.) (2 dischi). ′ ʺ Historical Recording Enterprises HRE 259 (33 mono; edizione fuori commercio; U.S.A.) (85 30 ; 2 dischi).

1952 (Milano). Gino Calò, Adriana Guerrini, Anselmo Colzani, Giuseppe Campora, Miriam Pirazzini, Giuseppe Modesti, Fernando Corena, Maria Forcato, Giovanni Cosmi, Gino Del Signore, Mario Cappelli, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano, dir. Armando La Rosa Parodi. ′ ʺ Urania URLP 226 (33 mono; U.S.A.; fuori catalogo) (155 15 ; 3 dischi). Urania US 5226 (33 stereo; ricostruzione tecnica; U.S.A.; fuori catalogo) (3 dischi).

1952 (New York, Metropolitan; 29 novembre). omette atto 2° quadro 1°; comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Lubomir Vichegonov, Zinka Milanov, Leonard Warren, Richard Tucker, Mildred Miller, Jerome Hines, Gerhard Pechner, Laura Castellano, manca, manca, Algerd Brazis, non indicata, mancano. Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York, dir. Fritz Stiedry. ′ ʺ Music & Arts CD 693 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (146 35 ; 2 dischi).

1952 (Hamburg, Nord Deutscher Rundfunk; 26 novembre-2 dicembre). omette atto 4° prima parte quadro 1°; comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Sigmund Roth, Dragica Martinis, Josef Metternich, Rudolf Schock, Martha Mödl, , Gustav Neidlinger, Ursula Zollenkopf, Ernst-Max Lühr, Kurt Marschner, Karl Otto, manca, mancano, non indicati, mancano. Coro e Orchestra del «Nord West Deutscher Rundfunk» di Amburgo, dir. Hans Schmidt-Isserstedt. (cantata in tedesco). ′ ʺ Eurodisc 300 724-435 (33 mono; Germania; fuori catalogo) (137 15 ; 3 dischi). Premiere Opera 650.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2 dischi).

24 1953 (New Orleans, Opera; 12 marzo). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Norman Treigle, Zinka Milanov, Leonard Warren, Mario Del Monaco, Claramae Turner, William Wildermann, Gerhard Pechner, non indicata, manca, manca, non indicato, non indicata, mancano, non indicati, mancano. Coro e Orchestra dell’Opera di New Orleans, dir. Walter Herbert. ′ Unique Opera Records UORC 222 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (149 ; 3 dischi). Edizione Lirica EL 11 (33 mono; edizione fuori commercio) (3 dischi). Legato Classics LCD 118-2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.; fuori catalogo) (2 dischi). Premiere Opera 288.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2 dischi). Lyric Distribution NO 288 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2 dischi). Bong′iovʺanni GB 1177/1178-2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (149 06 ; 2 dischi).

1953 (Firenze, Comunale; 14 giugno). Silvio Maionica, Renata Tebaldi, Aldo Protti, Mario Del Monaco, Fedora Barbieri, Cesare Siepi, Renato Capecchi, Angela Vercelli, Giorgio Giorgetti, Piero De Palma, Walter Finessi, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra del «Maggio Musicale Fiorentino», dir. Dimitri Mitropoulos. ′ ʺ Morgan Records MOR 53.03 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (160 15 ; 4 dischi). Historical Operatic Treasures ERR 125 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (3 dischi). Cetra Opera Live LO 17 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi). Discocorp Recital Records RR 472 (33 mono; ricostruzione tecnica; U.S.A.; fuori catalogo) (3 dischi). Turnabout THS 65 117/119 (33 mono; ricostruzione tecnica; U.S.A.; fuori catalogo) (3 dischi). Foyer FO 1019 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi). FonitCetra Documents DOC 62 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi). Foyer 3CF2005 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi). Palladio PD 4210/4212 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi). Discantus 189 6352 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; Grecia) (3 dischi). Premiere Opera 287.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3 dischi). Lyric Distribution NO 287 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi). Archipel ARPCD 0126 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).

1954 (Napoli, S. Carlo; 16 gennaio). Plinio Clabassi, Renata Tebaldi, Antonio Manca Serra, Gino Penno, Miriam Pirazzini, Giulio Neri, Saturno Meletti, Anna Vovola, Gerardo Gaudioso, Piero De Palma, Gianni Bardi, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Coro e Orchestra del Teatro «di San Carlo» di Napoli, dir. Gabriele Santini. Premiere Opera 845.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3 dischi). ′ ʺ Lyric Distribution NO 845 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (159 29 ; 3 dischi).

25 1954 (Milano, Scala; 17-27 agosto). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Plinio Clabassi, , Carlo Tagliabue, Richard Tucker, Elena Nicolai, Nicola Rossi Lemeni, Renato Capecchi, Rina Cavallari, Dario Caselli, Gino Del Signore, Dario Caselli, Rina Cavallari, Giulio Scarinci, Ottorino Bagalli, Dario Caselli, non indicati, Giulio Scarinci, Ottorino Bagalli, Dario Caselli, Dario Caselli. Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano, dir. Tullio Serafin.

Columbia CX 1258/1260 (33 mono; fuori catalogo) (3 dischi). ′ ʺ Columbia QCX 10 122/124 (33 mono; Italia; fuori catalogo) (157 15 ; 3 dischi). Columbia FCX 393/395 (33 mono; Francia; fuori catalogo) (3 dischi). Columbia C 90 428/430 (33 mono; Germania; fuori catalogo) (3 dischi). Angel 3531 C (33 mono; U.S.A.; fuori catalogo) (3 dischi). EMI 3C163 - 00966/00968 M (33 mono; fuori catalogo) (3 dischi). Seraphim IC 6088 (33 mono; U.S.A.; fuori catalogo) (3 dischi). EMI 2C163-53 016/018 M (33 mono; fuori catalogo) (3 dischi). His Master’s Voice SLS 5120 (33 stereo-mono; ricostruzione tecnica; Gran Bretagna; fuori catalogo) (3 dischi). His Master’s Voice EX2 90921-3 (33 stereo digitale; ricostruzione tecnica; Gran Bretagna; fuori catalogo) (2 dischi). EMI 1 C 153-2 90921-3 (33 stereo digitale; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (2 dischi). EMI CDS7 47 581-8 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi). Angel CDCC 47 581 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3 d′ iscʺhi). EMI CDS5 56 323-2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (154 54 ; 3 dischi). EMI CMS2 52 943-2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).

1955 (Milano, Scala; 26 aprile). Silvio Maionica, Renata Tebaldi, Aldo Protti, Giuseppe Di Stefano, Marta Perez, Giuseppe Modesti, Renato Capecchi, Giuse Gerbino, Antonio Zerbini, Giuseppe Zampieri ( atto 2° ) e Giuseppe Nessi ( atto 3° ), Eraldo Coda, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano, dir. Antonino Votto. ′ ʺ CLS Belcanto MD-TP 018/020 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (161 30 ; 3 dischi). CLS Records AMBRL 32 803 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi). CLS Records ARPCL 32 049 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi).

1955 (Roma; 3-25 luglio). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Silvio Maionica, Renata Tebaldi, Ettore Bastianini, Mario Del Monaco, , Cesare Siepi, Fernando Corena, Gabriella Carturan, Ezio Giordano, Piero De Palma, Eraldo Coda, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma, dir. Francesco Molinari Pradelli. ′ ʺ Decca LXT 5131/5134 (33 mono) e SXL 2069/2072 (33 stereo) (fuori catalogo; 165 30 ; 4 dischi). London A 4408 (33 mono) e OSA 1405 (33 stereo) (U.S.A.; fuori catalogo; 4 dischi). Decca GOS 597/599 (33 stereo-mono; fuori catalogo) (3 dischi). Decca 6.35 222 EK (33 stereo-mono; Germania; fuori catalogo) (3 dischi). Barclay 592.127 (33 stereo-mono; Francia; fuori catalogo) (3 dischi). Decca 421 598-2 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).

26 1956 (New York, Metropolitan; 17 marzo). omette atto 2° quadro 1°; comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Louis Sgarro, Zinka Milanov, Leonard Warren, Richard Tucker, Rosalind Elias, Cesare Siepi, Fernando Corena, Thelma Votipka, manca, Alessio De Paolis, George Cehanovsky, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York, dir. Fritz Stiedry. ′ ʺ Movimento Musica 03.028 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (152 30 ; 3 dischi). Melodram MEL 440 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi). Myto Records MCD 943.106 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2 dischi).

1956 (Firenze, Comunale; 8 giugno). Paolo Washington, Renata Tebaldi, Gian Giacomo Guelfi, Giuseppe Di Stefano, Fedora Barbieri, Giulio Neri, Melchiorre Luise, Luciana Boni, Giorgio Giorgetti, Sergio Tedesco, Mario Frosini, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Coro e Orchestra del «Maggio Musicale Fiorentino», dir. Gabriele Santini. ′ ʺ Paragon DSV 52 005 (33 stereo-mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (168 45 ; 3 dischi). Giuseppe Di Stefano Records GDS 3103 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (con estratti edizione 1955, in 3 dischi). Premiere Opera 868.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2 dischi).

1956 (Roma, RAI; trasmissione 28 settembre 1957). Antonio Massaria, Anita Cerquetti, Aldo Protti, Pier Miranda Ferraro, Giulietta Simionato, Boris Christoff, Renato Capecchi, Vera Presti, Eraldo Coda, Adelio Zagonara, Renzo Gonzales, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra Sinfonica di Roma della Radiotelevisione italiana, dir. Nino Sanzogno. ′ Unique Opera Records UORC 332 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (157 ; 2 dischi). International Music of IMI 28/30 (33 mono; edizione fuori commercio) (3 dischi). Replica ARPL 32 499 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi). Bongiovanni GAO 174/176 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (con recital, in 3 dischi). Myto Records MCD 992.203 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2 dischi).

27 1957 (Köln, StadtBühne; 5 luglio). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Franco Calabrese, Leyl a- Gencer, Aldo Protti, Giuseppe Di Stefano, Gabriella Carturan, Cesare Siepi, Enrico Campi, Stefania Malagù, Alfredo Giacomotti, Franco Ricciardi (atto 2° ) e Angelo Mercuriali ( atto 3° ), Franco Piva, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano, dir. Antonino Votto.

Melodram CD′M ʺ37 010 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (170 58 ; con recital, in 3 dischi). Frequenz 043.015 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (3 dischi). Opera Italiana Silver Sound OPI 015 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (3 dischi). Pantheon PHE 6627/6629 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi). Agorá Phoenix PX 510.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (con estratti «Il trovatore», in 3 dischi). Myto Records MCD 001.215 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (con estratti «Anna Bolena» Donizetti, in 3 dischi). Living Stage LS 4035.137 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2 dischi). Lyric Distribution NO 789 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).

1958 (Napoli, S. Carlo; 15 marzo). Jorge Algorta, Renata Tebaldi, Ettore Bastianini, , Oralia Dominguez, Boris Christoff, Renato Capecchi, Anna Di Stasio, Giuseppe Forgione, Mariano Caruso, Gianni Bardi, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Coro e Orchestra del Teatro «di San Carlo» di Napoli, dir. Francesco Molinari Pradelli. ′ Historical Recording Enterprises HRE 206 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (163 ; 3 dischi). Melodram CDM 370 102 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (con recital, in 3 dischi). Bongiovanni GAO 151/153 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (3 dischi). ′ ʺ Hardy Classic HCA 6014-2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (155 56 ; 3 dischi).

1958 (Roma; agosto). Paolo Washington, Zinka Milanov, Leonard Warren, Giuseppe Di Stefano, Rosalind Elias, Giorgio Tozzi, Dino Mantovani, Luisa Gioia, Virgilio Carbonari, Angelo Mercuriali, Sergio Liviabella, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma, dir. Fernando Previtali. RCA LM 6406 (33 mono) e LSC 6406 (33 stereo) (fuori catalogo; 4 dischi). RCA RE 25016/25019 (33 mono) e SRE 45016/45019 (33 stereo) (Gran Bretagna; fuori catalogo; 4 dischi). ′ Decca GOM 660/662 (33 mono) e GOS 660/662 (33 stereo) (fuori catalogo; 168 ; 3 dischi). London OSA 13122 (33 stereo-mono; U.S.A.; fuori catalogo) (3 dischi). ′ ʺ Decca 443 678-2 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (170 52 ; 3 dischi). Theorema TH 121.157/159 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).

28 1958 (Ciudad de México, Palacio de Bellas Artes; 1 ottobre). omette atto 3° quadro 3°. Sergio De Los Santos, Anita Cerquetti, Cornell MacNeil, Flaviano Labò, Aurora Woodrow, Nicola Zaccaria, Fernando Corena, Luz Mutio, Alberto Herrera, José Sosa, José Maria Gavarga, non indicata, mancano, non indicati, mancano. Coro e Orchestra del «Palacio de Bellas Artes» di Città del Messico, dir. Antonio Narducci. ′ ʺ Historical Recording Enterprises HRE 370 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (136 15 ; 3 dischi).

1960 (Buenos Aires, Colón; 12 agosto).

Mario Verazzi, Gré BrouweΩnstijn, Aldo Protti, Richard Tucker, Mignon Dunn, Norman Scott, Giulio Viamonte, Ru ena Horáková, Vittorio Bacciato, Virgilio Tavini, Guerrino Boschetti, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Coro e Orchestra del Teatro «Colón» di Buenos Aires, dir. Fernando Previtali. Premiere Opera 921.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (con 4 estratti edizione 14 agosto 1960, in 3 dischi). ′ ʺ Lyric Distribution NO 921 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (156 29 ; con 4 estratti edizione 14 agosto 1960, in 3 dischi).

1960 (Wien, Staatsoper; 23 settembre). Ludwig Welter, Antonietta Stella, Ettore Bastianini, Giuseppe Di Stefano, Giulietta Simionato, Walter Kreppel, Karl Dönch, Annemarie Ludwig, Harald Pröglhöf, Hugo Meyer-Welfing, Franz Bierbach, non indicata, mancano, non indicati, mancano. Coro dell’Opera di Stato e Orchestra Filarmonica di Vienna, dir. Dimitri Mitropoulos.

Morgan Records MOR 60.02 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio′) (3ʺ dischi). Melodram MEL 023 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (146 45 ; 3 dischi). Giuseppe Di Stefano Records GDS 3.1022 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (3 dischi). ′ Myto Records MCD 004.228 (compact; ricostruzione tecnica digitale) (157 ; 2 dischi).

1961 (Buenos Aires, Colón; 4 agosto). Juan Zanin, Floriana Cavalli, Giuseppe Taddei, Richard Tucker, Oralia Dominguez, Plinio Clabassi, Giulio Viamonte, Carmen Burello, José Crea, Virgilio Tavini, Guerrino Boschetti, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra del Teatro «Colón» di Buenos Aires, dir. Fernando Previtali. ′ ʺ Myto Records MCD 975.174 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (150 45 ; 2 dischi). Premiere Opera 286.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2 dischi). Lyric Distribution NO 286 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2 dischi). Premiere Opera 767-2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2 dischi).

29 1961 (Fidenza, Magnani; 26 ottobre). Silvio Maionica, Marcella De Osma, Piero Cappuccilli, Flaviano Labò, Fiorenza Cossotto, Ivo Vinco, Guido Mazzini, Norma Benetti, Glauco Scarlini, Glauco Scarlini, Glauco Scarlini, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra del Teatro «Regio» di Parma, dir. Ottavio Ziino.

Amic′ i dʺi Verdi (Busseto) OX 01/02 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (153 40 ; 2 dischi).

1962 (Den Haag; 5 luglio). Peter Vander Bilt, Gré Brouwenstijn, John Shaw, Jan Peerce, Rena Garazioti, György Littasy, Renato Capecchi, Conchita Gaston, Jos Borelli, Wim Koopman, Henk Smit, non indicata, mancano, non indicati, mancano. Coro e Orchestra dell’Opera olandese, dir. Alberto Erede. ′ ʺ Mitridate Osteria OS 1002 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (145 34 ; 2 dischi). Premiere Opera 999.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2 dischi).

1962 (London, Covent Garden; 1 ottobre). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Forbes Robinson, Floriana Cavalli, John Shaw, Carlo Bergonzi, Josephine Veasey, Nikolaj Gjaurov, Renato Capecchi, Noreen Berry, David Kelly, John Dobson, Rhydderch Davies, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra del Teatro reale d’opera «Covent Garden» di Londra, dir. György Solti.

Myto′ Rʺecords MCD 003.224 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (162 13 ; con estratti «Il trovatore», in 3 dischi). Opera d’Oro OPD 1235 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi). Premiere Opera 902.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3 dischi).

1963 (Philadelphia, Academy of Music; 5 aprile). omette sinfonia. René Miville, Caterina Mancini, Cesare Bardelli, Bruno Prevedi, Nancy Williams, Bonaldo Giaiotti, Salvatore Baccaloni, Norma Dean, René Miville, Salvador Novoa, Walter Knetlar, non indicata, mancano, non indicati, mancano. Coro e Orchestra della «Lyric Opera Company» di Filadelfia, dir. Anton Guadagno.

Premiere Opera 231.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2 dis′chiʺ). Lyric Distribution NO 231 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (136 08 ; 2 dischi).

30 1964 (Bologna, Comunale; 9 febbraio). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Silvio Maionica, Leyl a- Gencer, Piero Cappuccilli, Carlo Bergonzi, Adriana Lazzarini, Carlo Cava, Michele Cazzato, Anna Lia Bazzani, Franco Bordoni, Renato Ercolani, Armando Manelli, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, dir. Francesco Molinari Pradelli. ′ ʺ Great Opera Performances GFC 013/015 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) ( 158 16 ; 3 dischi).

1964 (Roma; 20 luglio-5 agosto). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Giovanni Foiani, Leontyne Price, Robert Merrill, Richard Tucker, Shirley Verrett, Giorgio Tozzi, Ezio Flagello, Corinna Vozza, Ron Bottcher, Piero De Palma, Mario Rinaudo, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra della «RCA Italiana», dir. Thomas Schippers. RCA LM 6413 (33 mono) e LSC 6413 (33 stereo) (fuori catalogo; 4 dischi). RCA RE 5527/5530 (33 mono) e SER 5527/5530 (33 stereo) (Gran Bretagna; fuori catalogo; 4 dischi). ′ ʺ RCA LMDS 6413 (33 stereo-mono; Italia; fuori catalogo) (176 15 ; 4 dischi). RCA Victrola VLS 45 143 (33 stereo-mono; fuori catalogo) (4 dischi). RCA AGL 4-4515 (33 stereo-mono; U.S.A.; fuori catalogo) (4 dischi). RCA 4515-2-RG (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.; fuori catalogo) (3 dischi). RCA GD 87 971 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi). RCA 7971-2-RG (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3 dischi).

1965 (New York, Metropolitan; 6 febbraio). omette atto 2° quadro 1°; comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Louis Sgarro, Gabriella Tucci, Ettore Bastianini, Franco Corelli, Joann Grillo, Giorgio Tozzi, Elfego Esparza, Carlotta Ordassy, manca, Andrea Velis, Robert Goodloe, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York, dir. Nello Santi. ′ ʺ Great Opera Performances GOP 14 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (150 01 ; 3 dischi). Great Opera Performances GOP 706 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi). Myto Records MCD 033.283 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2 dischi). Gala GL 100.725 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2 dischi).

31 1965 (Philadelphia; 14 aprile). Joseph Fair, Eileen Farrell, Anselmo Colzani, Franco Corelli, Joann Grillo, Ezio Flagello, Gerhard Pechner, Ruth Carron, Louis Pichardo, Robert Schmorr, Walter Knetlar, non indicata, mancano, non indicati. Coro e Orchestra dell’Opera di Filadelfia, dir. Anton Guadagno. ′ ʺ Legendary Recordings LR 170 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (137 05 ; con recital, in 3 dischi). Legato Standing Room Only SRO 826-2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (con estratti edizione 1958, in 2 dischi). Premiere Opera 319.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2 dischi). Lyric Distribution NO 319 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2 dischi).

1966 (Venezia, Fenice; 4 gennaio). Giovanni Antonini, Elinor Ross, Silvano Carroli, Gastone Limarilli, Giovanna Vighi, Ivo Vinco, Mario Basiola, Lina Cerri, Enzo Dara, Ottorino Begali ( atto 2° ) e Augusto Pedroni ( atto 3° ), Uberto Scaglione, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Coro e Orchestra del Gran Teatro «» di Venezia, dir. Mario Rossi.

Mon′do ʺMusica MFOH 10 431 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (155 36 ; 3 dischi).

1966 (Napoli, S. Carlo; 26 febbraio? 6 marzo?). Alessandro Maddalena, Elena Souliotis, Mario Sereni, Carlo Menippo, Franca Mattiucci, Ivo Vinco, Alfredo Mariotti, Angela Rocco, Augusto Frati, Mario Guggia, non indicato, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Coro e Orchestra del Teatro «di San Carlo» di Napoli, dir. Pasquale De Angelis. ′ ʺ Hardy Trading HCA 6005-2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (158 22 ; 3 dischi).

1968 (New York, Metropolitan; 9 marzo). omette atto 2° quadro 1°; comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Louis Sgarro, Leontyne Price, Robert Merrill, Franco Corelli, Louise Pearl, Jerome Hines, Fernando Corena, Carlotta Ordassy, manca, Robert Schmorr, Robert Goodloe, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York, dir. Francesco Molinari Pradelli. ′ ʺ Myto Records MCD 945.112 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (147 21 ; 2 dischi).

32 1968 (Faenza, Masini). Gino Calò, Emma Renzi, Gianni Maffeo, Angelo Mori, Stella Sylva, Silvano Pagliuca, Orazio Mori, Mirella Marcossi, Giulio Grossi, Pier Francesco Poli, Nello Carpi, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Coro e Orchestra dell’Opera stabile del «Viotti», dir. Ino Savini. ′ Fratelli Fabbri Editori GOL 21/24bis (33 stereo-mono; fuori catalago) (164 ; 5 dischi). Supraphon 1 12 1221/1223 (33 stereo; Cecoslovacchia; fuori catalogo) (3 dischi).

1969 (London). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Antonio Zerbini, Martina Arroyo, Piero Cappuccilli, Carlo Bergonzi, Bianca Maria Casoni, Ruggero Raimondi, Geraint Evans, Mila Cova, Virgilio Carbonari, Florindo Andreolli, Derek Hammond-Stroud, non indicata, non indicati. Coro d’opera «Ambrosiano» e Orchestra Filarmonica Reale di Londra, dir. Lamberto Gardelli. His Master’s Voice SLS 948 (33 stereo-mono; Gran Bretagna; fuori catalogo) (4 dischi). Angel SDL 3765 (33 stereo-mono; U.S.A.; fuori catalogo) (4 disch′i). ʺ EMI 1C065-02022/02025 X (33 stereo-mono; fuori catalogo) (167 15 ; 4 dischi). ′ EMI CMS7 64 646-2 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (168 ; 3 dischi). EMI CMS5 67 124-2 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (2? dischi).

1970 (Bucure s¸ti; gennaio). Mihai Panghe, Maria Nistor-Sl a˘tinaru, Nicolae Herlea, Ludovic Spiess, Zenaida Pally, Nicolae Florei, Constantin Gabor, Mihaela M a˘ra˘cineanu, Dan Mu s¸etescu, Ion Stoian, Dan Mu s¸etescu, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione rumena, dir. Carol Litvin. ′ ʺ Electrecord STM-ECE 01083/01086 (33 stereo-mono; Romania; fuori catalogo) (169 30 ; 4 dischi). Carlton 30 367 00465 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale; Germania) (3 dischi). MCPS SEL 950 410 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi). Vox Box CD3X 3038 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3 dischi). GZ Opera Classics GZCL 398 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (2? dischi).

1972 (Buenos Aires, Colón; 25 luglio). Victor De Narké, Martina Arroyo, Giampiero Mastromei, Plácido Domingo, Adriana Cantelli, Bonaldo Giaiotti, Renato Cesari, Elsa Ventura, José Crea, Eugenio Valori, Tulio Gagliardo, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Coro e Orchestra del Teatro «Colón» di Buenos Aires, dir. Fernando Previtali.

Arka′diaʺ CDHP 612.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (163 20 ; con estratti «Un ballo in maschera», in 3 dischi). Opera d’Oro OPD 1176 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).

33 1976 (London, Walthamstow Town Hall; 31 luglio-10 agosto). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Kurt Moll, Leontyne Price, Sherrill Milnes, Plácido Domingo, Fiorenza Cossotto, Bonaldo Giaiotti, Gabriel Bacquier, Gillian Knight, Malcolm King, Michel Sénéchal, William Elvin, Valerie Hill, Peter Hall, Edgar Fleet, William Mason, Edgar Fleet, Edgar Fleet, Brian Etheridge, Brian Etheridge, Edgar Fleet, Edgar Fleet, Brian Etheridge, Brian Etheridge. Coro «John Alldis» e Orchestra Sinfonica di Londra, dir. James Levine.

RCA ARL 4-1864 (33 stereo-mono; U.S.A.; fuori cata′logʺo) (4 dischi). RCA RL 01864 (33 stereo-mono; fuori catalogo) (170 30 ; 4 dischi). RCA GL 81 864 (33 stereo-mono; fuori catalogo) (4 dischi). RCA RCD 3-1864 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.; fuori catalogo) (3 dischi). RCA RD 81 864 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (3 dischi). BMG RCA Victor 74321 39 502-2 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).

1978 (Milano, Scala; 14 giugno). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Giovanni Foiani, Montserrat Caballé, Piero Cappuccilli, José Carreras, Maria Luisa Nave, Nikolaj Gjaurov, Sesto Bruscantini, Mila Zanlari, Giuseppe Morresi, Piero De Palma ( atto 2° ) e Franco Ricciardi ( atto 3° ), Carlo Meliciani, Maria Grazia Allegri, Regolo Romani, Saverio Porzano, Aronne Ceroni, Tino Nava, Angelo Nosotti, Alfredo Pistone, Alfonso Marchica, non indicati. Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano, dir. Giuseppe Patané.

Histo′ricʺal Recording Enterprises HRE 255 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (174 45 ; con estratti versione 1862, in 4 dischi). Historical Recording Enterprises V 822 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (4 dischi). Legato Classics LCD 141 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo) (3 dischi). Myto Records MCD 984.192 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi). Premiere Opera 313.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2? dischi). Lyric Distribution NO 313 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2? dischi).

1980 (Wien, Staatsoper; 4 settembre). Peter Wimberger, Anna Tomova, Jurij Mazurok, José Carreras, Stefania Toczyska, Kurt Moll, Reid Bunger, Margarete Hintermeier, Paul Wolfrum, Kurt Equiluz, Neven Belamari c´, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra dell’Opera di Stato di Vienna, dir. Miguel Ángel Gomez Martinez. ′ ʺ Legendary Recordings LR 165 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (171 45 ; 3 dischi).

34 1985 (London, Watford Town Hall; 12-21 settembre 1985, 9 gennaio, 24 febbraio, 3 1986 giugno 1986). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. John Tomlinson, Rosalind Plowright, Renato Bruson, José Carreras, Agnes Baltsa, Paata Bur cˇuladze, Juan Pons, Jean Rigby, Richard Van Allan, Mark Curtis, Petteri Salomaa, non indicata, non indicati. Coro d’opera «Ambrosiano» e Orchestra «Philharmonia» di Londra, dir. Giuseppe Sinopoli. ′ Deutsche Grammophon 419 203-1 (33 stereo digitale; fuori catalogo) (179 ; 3 dischi). Deutsche Grammophon 419 203-2 (compact; registrazione digitale) (3 dischi).

1986 (Milano, Scala; 6-15 luglio). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Giorgio Surjan, Mirella Freni, Giorgio Zancanaro, Plácido Domingo, Dolora Zajick, Paul Plishka, Sesto Bruscantini, Francesca Garbi, Silvestro Sammaritano, Ernesto Gavazzi, Frank Hadrian, non indicata, non indicati. Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano, dir. Riccardo Muti. ′ EMI 3LP157-2 70522-3 (33 stereo digitale; fuori catalogo) (164 ; 3 dischi). His Master’s Voice EX2 70522-3 (33 stereo digitale; Gran Bretagna; fuori catalogo) (3 dischi). Angel DSC 3995 (33 stereo digitale; U.S.A.; fuori catalogo′) (3ʺ dischi). EMI CDS7 47 485-8 (compact; registrazione digitale) (163 52 ; 3 dischi). Angel CDCC 47 485 (compact; registrazione digitale; U.S.A.) (3 dischi).

1986 (Roma, Eliseo, concerto; 30 settembre). Davide Ruberti, Maria Prosperi, Marzio Giossi, Antonio Marcenò, Cristina Giorgetti, Roberto Titta, Francesco De Leo, Roberta Bianchi-Lusardi, Davide Ruberti, Valerio Menolotto, Davide Ruberti, non indicata, non indicati. Coro dell’«Associazione Lirico-Corale Romana» e Orchestra Sinfonica «T.A.S.M.», dir. Maurizio Rinaldi. ′ ʺ Edizioni del TIMAClub MPV 21 (33 mono) (158 46 ; 3 dischi).

1987 (Ravenna, Rocca Brancaleone; 2 agosto). Maurizio Di Benedetto, Josella Ligi, Giancarlo Pasquetto, Carlo Bergonzi, Helga Müller, Bonaldo Giaiotti, Alfredo Mariotti, Sandra Vanni, Renzo Magnani, Andrea Trabucchi, Renzo Magnani. Coro del Teatro «Regio» di Parma «Cooperativa Artisti del Coro» e Orchestra Sinfonica dell’Emilia-Romagna «Arturo Toscanini», dir. Romano Gandolfi. Premiere Opera 662.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (U.S.A.; 2 dischi).

35 2003 (New York, , concerto; 23 gennaio). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Kevin Burdette, Marija Gulegina, Mark Rucker, Salvatore Licitra, Marianne Cornetti, Simon Estes, Paul Plishka, Marion Capriotti, Philip Horst, Jonathan Welch, Philip Horst, non indicata, non indicati. «Collegiate Chorale» e «Orchestra of St. Luke’s», dir. Robert Bass. Premiere Opera 931.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3 dischi). ′ ʺ Lyric Distribution NO 931 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (166 20 ; 3 dischi).

Nella pratica teatrale la prima redazione sola nell’anno 1957); pausa di un anno, poi 13 del 1862 de La forza del destino non è so - edizioni nei 7 anni 1960-1966 (quasi due l’an - pravvissuta alla seconda redazione del 1869: e no, una sola nel 1963); altra pausa di un anno, la situazione della discografia riflette esatta - poi 5 edizioni nei 5 anni 1968-1972 (2 edizio - mente quella del palcoscenico. Soltanto nella ni nel 1968, nessuna nel 1969). Il ritmo, fin qui seconda metà del secolo XX la redazione del di buon passo, comincia ad allentarsi. Tre anni 1862 ritrova le vie della rappresentazione in di pausa (1973-1975), poi 3 edizioni nei 5 anni scena, passando dapprima per la riesumazione 1976-1980 (vuoti restano gli anni 1977 e concertistica: e, puntualmente, la prima edizio - 1979). Quattro anni di pausa (1981-1984) e ne in dischi compare soltanto nel 1977, ripro - un’ingannevole ripresa: 4 edizioni nei 3 anni duzione diretta di una esecuzione in forma di 1985-1987 (il 1986 è l’anno delle due edizio - concerto destinata alla trasmissione radiofoni - ni). Infine una pausa di 15 anni, un vero «di - ca. La discografia de La forza del destino non giuno», che si rompe soltanto nel 2003, con presenta nessuno di quei problemi che presen - un’unica edizione, che – per giunta – è la ri - tano le discografie di altre opere di Verdi (e produzione di un’esecuzione in concerto (e che culminano negli intrecci per lo più inestri - non di una rappresentazione teatrale, né – tan - cabili tra Don Carlos e Don Carlo ). Le due di - to meno – di una registrazione in studio). scografie restano facilmente in condizione di Le 45 edizioni in dischi de La forza del indipendenza reciproca. La discografia de La destino derivano 2 da incisioni elettriche, 33 forza del destino del 1862, dato l’ordinamento da registrazioni analogiche monofoniche, 8 da cronologico seguito, fa parte del precedente registrazioni analogiche stereofoniche e 2 da volume IV. In questo volume V si tratta esclu - registrazioni digitali. Una (ovviamente la pri - sivamente de La forza del destino del 1869. ma del 1941) è stata originariamente pubblica - ta in dischi di lacca da 30 centimetri di diame - tro a 78 giri di rotazione al minuto; 20 sono La discografia de La forza del destino si comparse la prima volta sul mercato in dischi distende su un periodo di 63 anni, dal 1941 al microsolco lunga durata 33 giri monofonici, 8 2003, con 45 edizioni, con una media piuttosto in dischi microsolco lunga durata stereofonici, bassa per un’opera di repertorio (circa 2 edi - 2 in dischi microsolco lunga durata digitali, 14 zioni ogni 3 anni). Ma l’andamento complessi - in compact disc (dischi da 12 centimetri di dia - vo è fortemente disarmonico, almeno alle due metro a lettura ottica mediante raggio laser). estremità del periodo: 42 delle 45 edizioni si Con le riletture digitali da incisioni elettriche e concentrano nel periodo 1951-1987 (37 anni); da originali analogici sono 36 (su 45) le regi - due edizioni fanno da prologo, piuttosto di - strazioni de La forza del destino che sono sta - staccate (7 anni); una sola edizione fa da epi - te rese disponibili in compact disc. logo, ancor più distaccata (15 anni addirittura, Undici (su 45) sono le incisioni e regi - ed è veramente eccezionale, in un panorama strazioni de La forza del destino che sono sta - che complessivamente non può considerarsi te realizzate in studio (sono state cioè allestite «povero»). Proviamo a rompere la massiccia appositamente per la pubblicazione in dischi: (apparente) unitarietà del blocco centrale. Torino 1941, Milano 1952 e 1986, Roma 1955, Dunque, all’inizio, nei 3 anni 1941-1943, 2 1958 e 1964, Faenza 1968, Londra 1969, 1976 edizioni; pausa di 7 anni; poi 17 edizioni negli e 1985-1986, Bucarest 1979). Le altre 34 sono 8 anni 1951-1958 (più di due l’anno, con tre riproduzioni di esecuzioni e di rappresentazio - edizioni negli anni 1951, 1956 e 1958, e una ni riprese dal vivo: 2 da esecuzioni in concer -

36 to (Roma 1986, New York 2003); 2 da esecu - si interpreti. È tuttavia una concentrazione per zioni radiofoniche (Amburgo 1952, Roma così dire «diffusa»: non v’è il caso di un inter - 1956); 30 da rappresentazioni teatrali: 5 dal prete la cui presenza sovrasti in modo macro - «Metropolitan» di New York (1943, 1952, scopico quelle degli altri. E riguarda, appunto, 1956, 1965, 1968); 3 dalla «Scala» di Milano tutti i personaggi, non soltanto i protagonisti. (1954, 1955, 1978), dal «San Carlo» di Napo - Donna Leonora è stata registrata in disco li (1954, 1958, 1966) e dal «Colón» di Buenos 6 volte da Renata Tebaldi (Firenze 1953 e Aires (1960, 1961, 1972); 2 dal «Comunale» 1956, Napoli 1954 e 1958, Milano e Roma di Firenze (1953 e 1956), dall’Opera di Stato 1955), 4 volte da Zinka Milanov (New York di Vienna (1960 e 1980) e dalla «Lyric Opera» 1952 e 1956, New Orleans 1953, Roma 1958), di Filadelfia (1963 e 1965); una ciascuna dal 3 volte da Leontyne Price (Roma 1964, New «Municipale» di Rio de Janeiro (1951), dal - York 1968, Londra 1976), 2 volte da Anita l’Opera di New Orleans (1953), dallo «Stadt Cerquetti (Roma 1956, Città del Messico OpernHaus» di Colonia (1957), dal «Palacio 1958), da Leyl Gencer (Colonia 1957, Bolo - de Bellas Artes» di Città del Messico (1958), gna 1964), da Gré Brouwenstijn (Buenos Aires dal «Magnani» di Fidenza (1961), dall’Opera 1960, L’Aja 1962), da Floriana Cavalli (Bue - dell’Aja (1962), dal «Covent Garden» di Lon - nos Aires 1961, Londra 1962) e da Martina dra (1962), dal «Comunale» di Bologna (1964), Arroyo (Londra 1969, Buenos Aires 1972). dalla «Fenice» di Venezia (1966), dalla «Roc - Colpisce la brevità di durata del personaggio ca Brancaleone» di Ravenna (1987). nel repertorio discografico: le 6 volte di Rena - Tra le sedi di registrazione prevale l’Ita - ta Tebaidi sono addirittura ristrette nei 4 anni lia, con 21 edizioni (5 a Milano, 5 a Roma, 3 1953-1956; e comunque il periodo più lungo a Napoli, 2 a Firenze, 1 ciascuna a Torino, Fi - (Leontyne Price, 1964-1976) copre appena 13 denza, Bologna, Venezia, Faenza e Ravenna); anni. In tutto hanno cantato Donna Leonora in seguono gli Stati Uniti con 9 edizioni (6 a New disco 30 soprani: tra i 22 che la hanno regi - York, 2 a Filadelfia, una a New Orleans), la strata una volta sola incontriamo anche Maria Gran Bretagna con 4 (tutte a Londra), l’Ar - Caniglia (Torino 1941), Elisabetta Barbato gentina con 3 (tutte a Buenos Aires), la Ger - (Rio de Janeiro 1951), Dragica Martinis (Am - mania (Amburgo e Colonia) e l’Austria (Vien - burgo 1952), Maria Callas (Milano 1954), An - na) con 2, infine il Brasile (Rio de Janeiro), il tonietta Stella (Vienna 1960), Gabriella Tucci Messico (Città del Messico), l’Olanda (L’Aja) (New York 1965), Eileen Farrell (Filadelfia e la Romania (Bucarest), con una edizione cia - 1965), Elena Souliotis (Napoli 1966), Mont - scuno. serrat Caballé (Milano 1978), Anna Tomova Delle 45 edizioni in dischi de La forza del (Vienna 1980), Mirella Freni (Milano 1986), destino una soltanto non è in lingua italiana Marija Gulegina (New York 2003). bensì in lingua tedesca (quella di Amburgo del Don Carlo di Vargas è stato interpretato 1952). in disco 5 volte da Aldo Protti (Firenze 1953, Milano 1955, Roma 1956, Colonia 1957, Bue - Sette (su un totale di 33) sono i direttori nos Aires 1960), 4 volte da Leonard Warren che hanno registrato La forza del destino più di (New York 1952 e 1956, New Orleans 1953, una volta: 4 volte Francesco Molinari Pradelli Roma 1958), da Ettore Bastianini (Roma 1955, (Roma 1955, Napoli 1958, Bologna 1964, Napoli 1958, Vienna 1960, New York 1965) e New York 1968), 4 volte Fernando Previtali da Piero Cappuccilli (Fidenza 1961, Bologna (Roma 1958, Buenos Aires 1960, 1964 e 1964, Londra 1969, Milano 1978), 2 volte da 1972), 3 volte Antonino Votto (Rio de Janeiro Carlo Tagliabue (Torino 1941, Milano 1954), 1951, Milano 1955, Colonia 1957), 2 volte Anselmo Colzani (Milano 1952, Filadelfia Fritz Stiedry (New York 1952 e 1956), Ga - 1965), John Shaw (L’Aja e Londra 1962) e briele Santini (Napoli 1954, Firenze 1956), Di - Robert Merrill (Roma 1964, New York 1968). mitri Mitropoulos (Firenze 1953, Vienna Anche nel caso di Don Carlo di Vargas le du - 1960), Anton Guadagno (Filadelfia 1963 e rate del personaggio nei singoli repertori di - 1965). Tra i 26 che hanno diretto La forza del scografici sono piuttosto brevi: il massimo destino in disco una sola volta sono anche bac - sono i 18 anni (1961-1978) di Piero Cappuc - chette illustri: Gino Marinuzzi (Torino 1941), cilli. In tutto hanno cantato in disco Don Car - Bruno Walter (New York 1943), Hans Sch - lo di Vargas 28 baritoni: tra i 20 che lo hanno midt Isserstedt (Amburgo 1952), Tullio Sera - registrato una volta sola sono Lawrence Tib - fin (Milano 1954), György Solti (Londra bett (New York 1943), Josef Metternich (Am - 1962), Thomas Schippers (Roma 1964), James burgo 1952), Cornell MacNeil (Città del Mes - Levine (Londra 1976), Giuseppe Sinopoli sico 1958), Giuseppe Taddei (Buenos Aires (Vienna 1980), Riccardo Muti (Milano 1986). 1961), Nicolae Herlea (Bucarest 1970), Sher - La discografia de La forza del destino rill Milnes (Londra 1976), Jurij Mazurok presenta una buona dose di concentrazione di (Vienna 1980), Renato Bruson (Londra 1985- registrazioni dei personaggi da parte degli stes - 1986).

37 Don Alvaro è il personaggio che, relativa - ro 1951, Napoli 1954, Firenze 1956), Giorgio mente alla discografia de La forza del destino , Tozzi (Roma 1958 e 1964, New York 1965) e presenta il maggior numero di ripetizioni delle Ivo Vinco (Fidenza 1961, Venezia e Napoli interpretazioni di uno stesso tenore. 6 volte ha 1966), 2 volte Giuseppe Modesti (Milano 1952 cantato in disco Don Alvaro Richard Tucker e 1955), Jerome Hines (New York 1952 e (New York 1952 e 1956, Milano 1954, Buenos 1968), Boris Christoff (Roma 1956, Napoli Aires 1960 e 1961, Roma 1964), 5 volte Giu - 1958) e Nikolaj Gjaurov (Londra 1962, Milano seppe Di Stefano (Milano 1955, Firenze 1956, 1978). Come nel caso di Don Alvaro il periodo Colonia 1957, Roma 1958, Vienna 1960), 4 più lungo di permanenza discografica è di 25 volte Franco Corelli (Napoli 1958, New York anni, Bonaldo Giaiotti (1963-1987), una buona 1965 e 1968, Filadelfia 1965), 4 volte ancora carriera teatrale media (e anche in questo caso Carlo Bergonzi (Londra 1962 e 1969, Bologna il basso friulano ha goduto di una presenza sui 1964, Ravenna 1987). Tre sono i tenori che palcoscenici assai più lunga). 20 bassi hanno hanno cantato in disco 3 volte Don Alvaro: cantato il Padre Guardiano in disco una sola Mario Del Monaco (New Orleans 1953, Firen - volta: tra essi incontriamo anche Tancredi Pase - ze 1953, Roma 1955), Plácido Domingo (Bue - ro (Torino 1941), Ezio Pinza (New York 1943), nos Aires 1972, Londra 1976, Milano 1986) e Gottlob Frick (Amburgo 1952), Nicola Rossi José Carreras (Milano 1978, Vienna 1980, Lemeni (Milano 1954), Ruggero Raimondi Londra 1985-1986). Un solo tenore ha cantato (Londra 1969), Kurt Moll (Vienna 1980). 2 volte Don Alvaro, Flaviano Labò (Città del Sempre relativamente alla discografia de Messico 1958 e Fidenza 1961). Il periodo più La forza del destino un buon indice di concen - lungo di presenza nella discografia de La for - trazione delle presenze ripetute di uno stesso za del destino è quello di Carlo Bergonzi, 26 interprete ha anche il personaggio di Fra’ Me - anni (1962-1987), ed è un periodo che si può litone. Ben 7 volte lo ha cantato in disco Re - considerare nella media di una buona carriera nato Capecchi (Firenze 1953, Milano 1954 e teatrale (anche se quella del tenore emiliano è 1955, Roma 1956, Napoli 1958, L’Aja 1962, stata in teatro considerevolmente più lunga). In Londra 1962). 5 volte si ripete la presenza di tutto hanno cantato Don Alvaro in disco 23 te - Fernando Corena (Milano 1952, Roma 1955, nori: tra i 15 che lo hanno registrato una volta New York 1956 e 1968, Città del Messico sola incontriamo anche Galliano Masini (Tori - 1958), 3 volte quella di Gerhard Pechner (New no 1941), Beniamino Gigli (Rio de Janeiro York 1952, New Orleans 1953, Filadelfia 1951), Rudolf Schoeck (Amburgo 1952), Jan 1965). Hanno cantato 2 volte in disco Fra’ Me - Peerce (L’Aja 1962) e Salvatore Licitra (New litone Saturno Meletti (Torino 1941, Napoli York 2003). 1954), Salvatore Baccaloni (New York 1943, Preziosilla è stata registrata 3 volte da Filadelfia 1963), Giulio Viamonte (Buenos Ai - Giulietta Simionato (Roma 1955 e 1956, Vien - res 1960 e 1961), Sesto Bruscantini (Milano na 1964), 2 volte da Miriam Pirazzini (Milano 1978 e 1986) e Alfredo Mariotti (Napoli 1966, 1952, Napoli 1954), Fedora Barbieri (Firenze Ravenna 1987). 20 sono gli interpreti di Fra’ 1953 e 1956), Rosalind Elias (New York 1956, Melitone con una sola presenza nella discogra - Roma 1958), Oralia Dominguez (Napoli 1958, fia de La forza del destino : tra essi sono Gu - Buenos Aires 1961), Fiorenza Cossotto (Fi - stav Neidlinger (Amburgo 1952), Melchiorre denza 1961, Londra 1976) e Joann Grillo Luise (Firenze 1956), Geraint Evans (Londra (New York e Filadelfia 1965). È il personag - 1969), Gabriel Bacquier (Londra 1976), Juan gio che tra i primi e i secondi cantanti dell’o - Pons (Londra 1985-1986), Paul Plishka (New pera ha conosciuto il maggior numero di avvi - York 2003). cendamenti in disco. Infatti ben 30 sono le in - 5 volte ha cantato in disco il Marchese di terpreti che hanno registrato Preziosilla una Calatrava Silvio Maionica (Firenze 1953, Mi - sola volta: e tra esse annoveriamo Ebe Stigna - lano e Roma 1955, Fidenza 1961, Bologna ni (Torino 1941), Martha Mödl (Amburgo 1964), 3 volte Louis Sgarro (New York 1956, 1952), Elena Nicolai (Milano 1954), Mignon 1965 e 1968), 2 volte Gino Calò (Milano 1952, Dunn (Buenos Aires 1960), Josephine Veasey Faenza 1968), Plinio Clabassi (Napoli e Mila - (Londra 1962), Shirley Verrett (Roma 1964), no 1954), Paolo Washington (Firenze 1956, Agnes Baltsa (Londra 1985-1986), Dolora Roma 1958) e Giovanni Foiani (Roma 1964, Zajick (Milano 1986). Milano 1978). 29 bassi (su 35) hanno cantato Situazione abbastanza simile a quella del il Marchese di Calatrava in disco una sola vol - personaggio di Don Carlo di Vargas si presenta ta: tra essi Ernesto Dominici (Torino 1941), per il personaggio del Padre Guardiano. 4 volte Giuseppe Modesti (Rio de Janeiro 1951), Nor - lo ha cantato in disco Cesare Siepi (Firenze man Treigle (New Orleans 1953), Kurt Moll 1953, Roma 1955, New York 1956, Colonia (Londra 1976), John Tomlinson (Londra 1985- 1957), 4 volte anche Bonaldo Giaiotti (Filadel - 1986), Giorgio Surjan (Milano 1986). fia 1963, Buenos Aires 1972, Londra 1976, Ra - Per il personaggio di Curra sono presenti venna 1987), 3 volte Giulio Neri (Rio de Janei - in disco 42 mezzosoprani (mi è rimasta ignota

38 l’interprete di New Orleans 1953). Per il Chi - ne del 1869. E sono interventi non di rado ab - rurgo militare sono per me lacunose le edizio - bastanza massicci, tali comunque da disegnare ni di New Orleans 1953 e Napoli 1966. Sono per La forza del destino percorsi drammaturgi - quindi 38 i bassi nominativamente accertati. ci e musicali alquanto diversi fra loro. I personaggi dell’Alcade e di Mastro Tra - L’intervento più appariscente è la sop - buco si presentano più complessi. L’Alcade pressione della presenza dei personaggi di Don manca in tutte le edizioni in disco de La forza Carlo di Vargas e di Don Alvaro nel terzo (e del destino che omettono il quadro primo del - ultimo) quadro del terzo atto. Operano questa l’atto secondo («il villaggio di Hornachue - soppressione 29 delle 45 edizioni in dischi de los»): e sono New York 1952, 1956, 1965 e La forza del destino . Le 16 che invece man - 1968 e New Orleans 1953. Anche in questo tengono la presenza dei due protagonisti ma - caso 38 bassi nominativamente accertati (tra schili dell’opera nel terzo quadro del terzo atto cui addirittura Enzo Dara nell’edizione di Ve - sono: Stiedry 1952, Schmidt Isserstedt 1952, nezia 1966). Herbert 1953, Serafin 1954, Molinari Pradelli L’omissione del quadro primo dell’atto 1955, Stiedry 1956, Solti 1962, Schippers secondo non influisce sulla presenza di mastro 1964, Santi 1965, Molinari Pradelli 1968, Gar - Trabuco, perché questi ritorna nel quadro ter - delli 1969, Levine 1976, Patané 1978, Sinopo - zo dell’atto terzo («accampamento militare li 1985-1986, Muti 1986, Bass 2003. Coeren - presso Velletri»). Vi sono tuttavia ugualmente temente, 15 di queste 16 edizioni mantengono due casi di assenza del personaggio dalla regi - anche il coro che introduce il terzo quadro del strazione in quanto scompare anche dal terzo terzo atto «Compagni, sostiamo»: così non atto e sono quelli delle riprese dal vivo delle procede tuttavia Schmidt Isserstedt nell’edizio - rappresentazioni del «Metropolitan» di New ne in lingua tedesca del 1952 (il coro introdut - York del 29 novembre 1952 e dell’Opera di tivo ha funzione di interruzione temporale nel - New Orleans del 3 marzo 1962. Ma per il per - la successione delle presenze di Don Carlo e di sonaggio di Mastro Trabuco esiste anche il ri - Don Alvaro, che avevano riempito di sé il pri - flesso nelle edizioni discografiche di un curio - mo e il secondo quadro dell’atto terzo, non so fenomeno di sdoppiamento che si verificò solo, ha anche funzione di inquadramento del in teatro, e fu quello che nacque dalla convin - duetto, con la rispondenza dell’intervento co - zione che fra il mulattiere del secondo atto e il rale alla fine di questo, e infine di cornice co - rivendugliolo del terzo atto non vi potesse es - rale dell’intero quadro, con definizione di am - sere identità di personaggio: il riflesso lo ab - bientazioni contrastanti, ma pur sempre collet - biamo in 4 edizioni in dischi, la ripresa dal tive e non individuali, tra «Compagni, sostiamo» vivo della rappresentazione della «Scala» del e il conclusivo «Rataplan»). All’interno di 26 aprile 1955 in cui nel secondo atto canta «Compagni, sostiamo» operano tagli, fra le 16 Giuseppe Zampieri e nel terzo Giuseppe Nes - edizioni considerate, le edizioni Stiedry 1952 e si, la ripresa dal vivo della rappresentazione Solti 1962. Stiedry 1952, Herbert 1953, Santi del 5 luglio 1957 all’Opera della città di Colo - 1965, Molinari Pradelli 1968, Patané 1978 e nia, con i complessi della «Scala», in cui nel Bass 2003 operano tagli, più o meno consi - secondo atto canta Franco Ricciardi e nel ter - stenti, all’interno del duetto (all’inizio Patané, zo Angelo Mercuriali, la ripresa dal vivo della alla fine Santi e Molinari Pradelli, al centro rappresentazione del 4 gennaio 1966 alla «Fe - Stiedry, Herbert e Bass). Stiedry 1956 pospo - nice», in cui Ottorino Begali canta nel secon - ne il duetto alla fine dell’atto, sopprimendo do atto e Augusto Pedroni nel terzo, e infine la «Rataplan». E così salta l’equilibrio delle cor - ripresa dal vivo ancora di una rappresentazio - rispondenze corali: il quadro termina infatti ne della «Scala», quella del 14 giugno 1978, in con l’assolo di Don Alvaro che annuncia il suo cui nel secondo atto canta Piero De Palma (al ritiro in convento. Ma salta qualcosa di ancora suo quinto Mastro Trabuco: è il tenore che l’ha più importante: la struttura palindroma in al - cantato più volte in disco) e Franco Ricciardi ternanze dell’intera opera, basata sullo schema canta nel terzo atto. In conclusione: 35 tenori tragedia (atto 1°), commedia (atto 2° quadro accertati come presenti nella discografia de La 1°), tragedia (atto 2° quadro 2°, atto 3° quadro forza del destino quali interpreti di Mastro 1°, quadro 2° e prima parte quadro 3°), com - Trabuco (mulattiere e rivendugliolo). media (atto 3°, seconda parte quadro 3°, atto 4°, prima parte quadro 1°), tragedia (atto 4°, La forza del destino è l’opera di Verdi che seconda parte quadro 1° e quadro 2°). Potrem - la tradizione di palcoscenico ha sottoposto in mo siglarla T1, C1, T2, C2, T3: in T1 la mor - maggior misura alla scure dei tagli. Non vi in - te del Marchese causa il disgiungimento di Al - fluisce in nulla la prima redazione del 1862, il varo e Leonora, in T3 il ricongiungimento di cui ritorno sulle scene è fenomeno assai recen - Alvaro e Leonora causa la morte di Carlo e te, e comunque non ha dato occasione ad ope - della stessa Leonora: La forza del destino , ap - razioni di collazione. Gli interventi di cesura punto, che colpisce la casa di Calatrava; in C1 riguardano esclusivamente la seconda redazio - si annunciano i caratteri di Preziosilla e di Tra -

39 buco, che si definiscono poi in C2, nel quale dro secondo), ma non per il quadro primo del - acquista spazio il più articolato carattere di l’atto quarto, Herbert 1953. È facile dedurne Melitone, non solo, ma l’apertura alla figura - che l’intento di Schmidt Isserstedt e di Herbert zione di una società popolare, già delineata in è quello di ridurre La forza del destino all’ele - C1, si differenzia in una moltitudine di boz - mentarità schematica delle opere della giovi - zetti sapientemente contrastati; si noti che C2 nezza di Verdi (in sé e per sé già contraddetta è notevolmente più sviluppato di C1 come T2 dalla natura intrinseca della scrittura musica - lo è sia di T1 sia di T3: in T2 si consuma il ri - le), togliendole tutto il fascino di uno straordi - tiro dal mondo di Leonora ed esplode il con - nario e riuscito tentativo di superamento dal - flitto Don Carlo-Don Alvaro (primo duello nel l’interno della rigidità delle strutture del «grand terzo quadro, reso possibile dal casuale incon - opéra». tro dei due nel primo quadro e dal ferimento in Rimanendo sempre nell’ambito delle edi - battaglia di Don Alvaro nel secondo quadro). zioni in dischi de La forza del destino nella re - Non vale la giustificazione addotta che nell’e - dazione del 1869 che mantengono la presenza dizione del 1862 il duetto Don Carlo-Don Al - dei personaggi di Don Carlo di Vargas e di varo conclude l’atto terzo (con il ferimento di Don Alvaro nel terzo quadro del terzo atto, Don Carlo, che nell’edizione 1869 è impedito operano l’eliminazione del primo quadro del dal coro) perché la struttura del 1862, pure an - secondo atto Stiedry 1952 e 1956, Santi 1965 cor essa palindroma, non ha la concentrazione e Molinari Pradelli 1968: ciò risponde a un’a - in blocchi di quella del 1869 (lo schema è T1, bitudine invalsa per un non breve periodo di C1, T2, C2, T3, C3, T4) e il finale suicidio di tempo nelle rappresentazioni del «Metropoli - Alvaro le toglie, sia pure per eccesso, la con - tan» di New York. clusiva perfezione didascalicamente esemplifi - Herbert 1953, Santi 1965 e Molinari Pra - cativa di quella del 1869 (l’amore di Don Al - delli 1968 pospongono la sinfonia alla fine del varo nemesi della stirpe dei Calatrava che ne primo atto (anche questa operazione corrispon - viene inesorabilmente estinta, l’«indio male - de a un’altra abitudine invalsa più o meno nel - detto» braccio inconsapevole e innocente del lo stesso periodo di tempo nelle rappresenta - suo destino). zioni del «Metropolitan»). Non mi sentirei di affermare che in tutte e Nel quadro primo dell’atto secondo pre - 16 le edizioni il mantenimento della presenza senta numerosi tagli Bass 2003: sono omessi il di Don Carlo e di Don Alvaro nel terzo quadro coro e la seguidilla iniziali (comincia diretta - del terzo atto dipenda da una piena presa di co - mente a «Viva la guerra») e riduzioni sono scienza della coerenza logica della struttura operate nella parte di Preziosilla e in quelle di drammaturgica verdiana. Non è certamente Carlo, dell’Alcade e di Trabuco. Un taglio è così per l’edizione Schmidt Isserstedt del presente anche nella musica della battaglia che 1952: non solo sopprime il coro «Compagni, inizia il quadro secondo del terzo atto. Bass sostiamo» che ne costituisce in certo senso 2003 pratica inoltre tagli nella seconda parte l’introduzione, ma sopprime anche tutta la sce - del quadro terzo dell’atto terzo: cospicuo nella na del risveglio del campo militare di Velletri scena del rivendugliolo (sì che il personaggio (così come del resto aveva soppresso la segui - di Trabuco è ridotto a una fugace apparizione), dilla – cui il tema di «Lorché pifferi e tambu - meno sensibile nella tarantella . Sempre Bass ri» si richiama – nel quadro primo dell’atto se - 2003 elimina il duetto Padre Guardiano-Fra’ condo), la lettura del futuro di Preziosilla, il Melitone («Auf! pazienza non v’ha che basti») brindisi dei soldati, la scena di Trabuco riven - nel quadro primo dell’atto quarto. dugliolo, il lamento dei contadini affamati, la Nel quadro primo del secondo atto opera - scena delle reclute, per riprendere soltanto con no il taglio di una strofa («È solo obliato») Se - la tarantella «Nella guerra è la follia», prose - rafin 1954 e Solti 1962. Solti 1962 pratica an - guendo poi fino alla fine dell’atto. Ma uno che la riduzione alla sola ripresa conclusiva sguardo ulteriore ci rivela che Schmidt Isser - del finale «Buona notte!» (cui indulge anche stedt sopprime tutta la prima parte del primo Schmidt Isserstedt 1952). quadro dell’atto quarto (che comincia addirit - L’episodio dei giuocatori fuori scena che tura da «Invano, Alvaro, ti celasti al mondo»), inizia il quadro primo dell’atto terzo è omesso come del resto nel primo quadro del secondo in Schmidt Isserstedt 1952, è orbato delle voci atto aveva eliminato non solo la seguidilla (di soliste in Santi 1965 e Molinari Pradelli 1968, cui si è già detto) ma anche tutto l’episodio dei delle voci soliste e della ripresa del coro «At - pellegrini. Lo segue in questo comportamento, tenti! Attenti!» in Herbert 1953. Un piccolo ta - sia per il quadro terzo dell’atto terzo, sia per il glio dopo l’aria di Don Alvaro pratica nello quadro primo dell’atto secondo (ristretto prati - stesso quadro primo dell’atto terzo Schmidt Is - camente all’elogio della guerra di Preziosilla, serstedt 1952. Riduzioni nella stretta di «Di - però spostato nel quadro terzo dell’atto terzo, sperso vada il mal pensiero» (nel secondo qua - al posto di «Lorché pifferi e tamburi», sì che dro del secondo atto) sono avvertibili in Sch - l’atto secondo risulta composto dal solo qua - midt Isserstedt 1952, Santi 1965 e Molinari

40 Pradelli 1968, nella stretta di «Egli è salvo» in cordanza di scelte, e anche diffusa, è tuttavia Stiedry 1952, Schmidt Isserstedt 1952, Herbert identificabile, e sarà opportunamente segnala - 1953, Serafin 1954, Molinari Pradelli 1955, ta là dove si verifica. Ritengo tuttavia di ini - Solti 1962, Santi 1965, Molinari Pradelli 1968 ziare dalle omissioni, e da quelle più sensibili. e Patané 1978. Tagli nella predizione di Pre - Comincio dalla sinfonia , che è omessa del tut - ziosilla nel quadro terzo dell’atto terzo pratica - to da Previtali 1961 e da Guadagno 1963. no Stiedry 1952 e 1956, Serafin 1954 e Solti Manca anche nella edizione fuori commercio 1962, nel brindisi dei soldati Serafin 1954, della «Historical Recording Enterprises» della Stiedry 1956, Solti 1962, Santi 1965, Molinari registrazione dal vivo (purtroppo frammenta - Pradelli 1968 e Patané 1978, oltre a Schmidt ria) della rappresentazione de La forza del de - Isserstedt e Herbert già considerati; omettono stino al Teatro Municipal di Rio de Janeiro il l’episodio di Trabuco rivendugliolo Stiedry 16 agosto 1951; essa risulta però presente nel - 1952 e Solti 1962, il lamento degli affamati e l’altra edizione fuori commercio, pubblicata da il lamento delle reclute Stiedry 1952 e 1956, «The Golden Age of Opera» di Edward J. Santi 1965 e Molinari Pradelli 1968, il Rata - Smith nel dicembre 1966. La registrazione del - plan ! Stiedry 1956, Santi 1965 e Molinari Pra - la rappresentazione brasileira de La forza del delli 1968, operano invece tagli nella tarantel - destino , malgrado lo stato di riproducibilità de - la (oltre a Bass già considerato) Stiedry 1952 gli originali, tutt’altro che soddisfacente a sta - e Solti 1962, nel Rataplan ! Solti 1962 e Patané re ai risultati ottenuti dagli unici due editori 1978. che hanno tentato l’impresa, e malgrado anco - Serafin 1954 omette la prima parte del ra l’assenza di interi quadri (il primo dell’atto primo quadro dell’atto quarto (che inizia a secondo e il terzo dell’atto terzo; gli altri qua - «Giunge qualcuno… aprite»); tagli nell’episo - dri sono fortemente tagliati; praticamente è dio della distribuzione della minestra ai men - giunto integro soltanto il quadro secondo del - dicanti praticano Stiedry 1952, Herbert 1953, l’atto quarto), riveste l’importanza di un docu - Stiedry 1956, Solti 1962, Santi 1965, Molinari mento insostituibile, per la presenza dell’Alva - Pradelli 1968, Patané 1978 e Bass 2003. Nel ro di Beniamino Gigli (sia pur sessantunenne) quadro secondo dell’atto quarto alcune battute e della Leonora di una ventinovenne Elisabet - del concitato colloquio Alvaro-Leonora man - ta Barbato (della quale praticamente null’altro cano in Schmidt Isserstedt 1952. resta, a parte un numero ridotto di incisioni in studio di brani staccati). Di cinque edizioni in dischi che manten - Omette interamente il quadro terzo del - gono nel quadro terzo dell’atto terzo i perso - l’atto terzo anche l’edizione Narducci 1958. naggi di Don Carlo e di Don Alvaro non ho La posposizione della sinfonia all’atto primo è ancora parlato: sono le edizioni Schippers praticata anche da Mitropoulos 1960. Nel qua - 1964, Gardelli 1969, Levine 1976, Sinopoli dro primo dell’atto secondo sono apportati ta - 1985-1986 e Muti 1986; e sono le cinque edi - gli nella canzone di Preziosilla (da Walter zioni che sole possono legittimamente aspirare 1943, La Rosa Parodi 1952, Sanzogno 1956, alla qualifica di edizioni complete de La forza Narducci 1958, Previtali 1960 e 1961, Erede del destino nella redazione del 1869. Tutte e 1962, Guadagno 1963 e 1965, Rossi 1966, Sa - cinque sono state registrate in studio (due in vini 1968, Previtali 1972, Rinaldi 1986), nel Italia, Schippers a Roma e Muti a Milano, tre racconto di Carlo «Son Pereda» (da Walter a Londra, Gardelli, Levine e Sinopoli). Sono 1943, La Rosa Parodi 1952, Sanzogno 1956, anche le uniche edizioni in disco tra le quali Narducci 1958, Ziino 1961, Erede 1962, Gua - riesca significativa la comparazione delle du - dagno 1963 e 1965, Molinari Pradelli 1964, rate (in ordine′ dʺecrescente: 179’ Sino′polʺi Rossi 1966, Savini 1968), nel coro finale (ri - 1985-1986; 176 15 ′ Sʺchippers 1964; 170 30 dotto alla sola strofa conclusiva da Walter Levine 1976; 167 15 Gardelli 1969; 164’ 1943, La Rosa Parodi 1952, Santini 1954, Vot - Muti 1986). L’escursione totale è di 15’, pari to 1955 e 1957, Molinari Pradelli 1958, Nar - al 9,15% sulla durata minore, all’8,38% sulla ducci 1958, Previtali 1960 e 1961, Mitropou - durata maggiore. Valori piuttosto bassi rispet - los 1960, Ziino 1961, Erede 1962, Guadagno to alla media generale delle registrazioni di 1963 e 1965, Molinari Pradelli 1964, Rossi opere complete. 1966, De Angelis 1966, Savini 1968, Previtali 1972, Gomez Martinez 1980, Rinaldi 1986: è Restano le 29 edizioni in dischi che non uno dei due tagli più comunemente praticati). mantengono la presenza dei personaggi di Don Tagli minori investono le insistenti investiga - Carlo di Vargas e di Don Alvaro nel quadro zioni di Carlo/Pereda nei confronti di Trabuco terzo dell’atto terzo. Perciò stesso nessuna di e dell’Alcade (Guadagno 1963 e Bass 2003) e esse può aspirare a reclamare la qualifica di le risposte dell’Alcade e di Preziosilla al rac - edizione completa. Il quadro dei tagli, delle conto di Pereda (Previtali 1960). In conclusio - omissioni e delle riduzioni è una vera e propria ne il quadro primo dell’atto secondo si presen - foresta di diversità di opzioni. Qualche con - ta completo soltanto in 5 delle 29 edizioni in

41 dischi de La forza del destino che non man - 1964 omette il ferimento di Don Alvaro e il tengono la presenza di Don Carlo e Don Alva - coro di vittoria che conclude la battaglia. ro nel terzo quadro del terzo atto (Marinuzzi Il quadro terzo dell’atto terzo è omesso 1941, Mitropoulos 1953, Santini 1956, Previ - interamente da Votto 1951 e Narducci 1958. Il tali 1958, Litvin 1970). coro «Compagni, sostiamo» è omesso da La Quasi generalizzata è invece l’esecuzione Rosa Parodi 1952, Santini 1954 e 1956, Votto completa del quadro secondo dell’atto secon - 1955 e 1957, Sanzogno 1956, Molinari Pradel - do: si incontrano tagli soltanto in 5 delle 29 li 1958, Previtali 1960 e 1961, Mitropoulos edizioni. Due tagli in Votto 1951: il breve col - 1960, Ziino 1961, Erede 1962, Molinari Pra - loquio con Melitone e l’incontro di Leonora delli 1964, Guadagno 1965, Rossi 1966, De con il Padre Guardiano fino all’uscita di Meli - Angelis 1966, Savini 1968, Previtali 1972, Go - tone; tutta la scena della maledizione, compre - mez Martinez 1980, Rinaldi 1986. Presenta ta - so il preludio all’organo e all’orchestra; resta gli in Guadagno 1963. L’episodio «Lorché pif - soltanto «La Vergine degli angeli». In Santini feri e tamburi» è tagliato in modo piuttosto 1954 manca l’introduzione orchestrale all’ini - considerevole in Savini 1968, solo in una del - zio del quadro; in Votto 1955 è omessa la par - le strofe di Preziosilla in Walter 1943 e Gua - te conclusiva del duetto Leonora-Padre Guar - dagno 1963. Il brindisi dei soldati manca in diano, da «V’accolga dunque»: si riprende con Mitropoulos 1960, Erede 1962 e Guadagno la convocazione plenaria dei monaci; in Nar - 1965. È tagliato sia dell’accenno a Spagna e ducci 1958 si riscontra un taglio nell’episodio Italia sia di quello ai due «eroi» (Don Carlo e «È questo il porto»; in Previtali 1968 sono pre - Don Alvaro, sotto i nomi di Don Felice de senti lo stesso taglio di Narducci e in più altre Bornos e di Don Federico Herreros) da Santi - lacune dovute a difetti della registrazione. ni 1954 e 1956, Sanzogno 1956, Votto 1957, Nel quadro primo dell’atto terzo l’episodio Molinari Pradelli 1958, Previtali 1960 e 1961, dei giuocatori si presenta completo in 10 edi - Ziino 1961, Guadagno 1963, Molinari Pradel - zioni (Marinuzzi 1941, Mitropoulos 1953, Vot - li 1964, Rossi 1966, Litvin 1970, Previtali to 1955 e 1957, Sanzogno 1956, Previtali 1958, 1972, Rinaldi 1986. Mantengono l’accenno a Guadagno 1965, Litvin 1970, Gomez Martinez Spagna e Italia, ma non conservano quello ai 1980, Rinaldi 1986). È soppresso del tutto in due «eroi», Walter 1943, La Rosa Parodi 1952, Votto 1951, Mitropoulos 1960, Erede 1962. Mitropoulos 1953, De Angelis 1966, Savini Omettono sia le voci soliste sia la ripresa cora - 1968. L’episodio con Trabuco rivendugliolo le di «Attenti! Attenti!» Walter 1943, La Rosa manca in Mitropoulos 1960, Erede 1962, Gua - Parodi 1952, Santini 1954 e 1956, Narducci dagno 1963 e 1965. Il lamento dei contadini 1958, Molinari Pradelli 1958, Savini 1968. affamati («Pane, pan, per carità») è omesso in Tralasciano le soli voci soliste Previtali 1960 e Walter 1943, La Rosa Parodi 1952, Santini 1961, Ziino 1961, Guadagno 1963, Molinari 1954, Votto 1955 e 1957, Sanzogno 1956, Mo - Pradelli 1964, Rossi 1966, De Angelis 1966, linari Pradelli 1958 e 1964, Mitropoulos 1960, Previtali 1972. Riducono l’introduzione stru - Ziino 1961, Erede 1962, Guadagno 1963 e mentale a «La vita è inferno all’infelice» Vot - 1965, Rossi 1966, De Angelis 1966, Savini to 1951, La Rosa Parodi 1952, Ziino 1961, 1968. L’episodio delle nuove reclute («Povere Guadagno 1965 (i primi due in misura più sen - madri deserte nel pianto») è escluso da Walter sibile dei secondi due); in Narducci 1958 ai ta - 1943, La Rosa Parodi 1952, Sanzogno 1956, gli si sommano lacune della registrazione. Ri - Mitropoulos 1960, Ziino 1961, Erede 1962, cordo che Mitropoulos 1953 antepone a «La Guadagno 1963 e 1965, Rossi 1966, De Ange - vita è inferno all’infelice» il coro «Compagni, lis 1966, Savini 1968. La tarantella («Nella sostiamo», prelevandolo dal quadro terzo. guerra è la follia») manca in Guadagno 1965 e Il quadro secondo dell’atto terzo non è compare ridotta in Santini 1954, Guadagno completo in nessuna delle 29 edizioni de La 1963, Rossi 1966. L’episodio di Fra’ Melitone forza del destino che non mantengono la pre - manca in Guadagno 1965, che omette anche il senza di Don Carlo e di Don Alvaro nel qua - Rataplan! , che è tagliato più o meno consi - dro terzo. È qui che si presenta il secondo con - stentemente da Santini 1954, Molinari Pradel - siderevole (musicalmente ancor più che dram - li 1958 e 1964, Ziino 1961, Erede 1962, De maturgicamente) taglio consuetudinario nelle Angelis 1966. esecuzioni dell’opera: la ripresa della cabalet - Il primo quadro dell’atto quarto è privato ta di Don Carlo «Egli è salvo!» (presente solo di tutta la parte iniziale da Votto 1951 (inizia in Litvin 1970). Alcune edizioni praticano ta - da «Giunge qualcun… aprite»). Meno consi - gli anche nella precedente aria «Urna fatale», stente è la riduzione di Guadagno 1965 (inizia nella seconda parte, «Disperso vada il mal da «Che? Siete all’osteria?»). Guadagno 1963 pensiero» (Votto 1951 e 1957, Previtali 1960, omette invece la prima parte del duetto fra il Rossi 1966, De Angelis 1966). La riflessione Padre Guardiano e Melitone (che comincia con «Morir! tremenda cosa!» scompare in Votto «Ier nell’orto lavorava»: può essere legittimo il 1951 e Guadagno 1963. Molinari Pradelli dubbio che si tratti di una lacuna del docu -

42 ′ ʺ ′ ʺ mento sonoro originario piuttosto che di una 151 15 M′ ariʺnuzzi 1941; 150 4′5 ʺ Previtali scelta del direttore). La conclusione della sce - 1961; 150 ′ 01 ʺ Santi 1965; 149 06 Her′berʺt na fra Melitone e i mendicanti è il terzo dei 1953; 147 21 Molinari Pr′adeʺlli 1968; 146 45 punti nei quali è più generalizzato l’intervento Mitr′opʺoulos 1960; 146 3′ 5 ʺ Stiedry 1952; riduttore (con notevole diversità di soluzioni, 145 34 Erede 1′ 96ʺ2; 137 15 Schmidt Is′ser ʺ- che svariano tra le ripetizioni corali di «Oh! il stedt 1952; 137 05 ′ Guʺadagno 1965; 136 15 padre Raffaele!» e la ripresa di «Pezzenti più Narducci 1958; 136 08 ′Guʺadagno 1963. L’e - di Lazzaro»): soltanto 3 delle 29 edizioni in di - scursione totale è di 38 37 , pari al 22,098% schi de La forza del destino che non manten - sulla durata massima e al 28,367% sulla dura - gono la presenza di Don Carlo e Don Alvaro ta minima, superiore (ma non troppo) alla me - nel quadro terzo dell’atto terzo riproducono dia consueta per le opere complete in disco. per intero la conclusione della scena: Sanzo - gno 1956, Previtali 1958, Litvin 1970. Nel quadro secondo dell’atto quarto in La forza del destino ha finora conosciuto Guadagno 1963 scompaiono la voce di Don una sola edizione in lingua diversa dall’italia - Carlo fuori scena e l’inorridita confessione na, ed è la registrazione in lingua tedesca rea - della sua uccisione da parte di Don Alvaro (dal lizzata tra il 26 novembre e il 2 dicembre 1952 monologo di Leonora si passa direttamente a alla radio di Amburgo. I nastri di quella tra - «Un eremita. A confortar»: anche in questo smissione sono stati riversati in tre dischi mi - caso è lecito il dubbio che si tratti di una lacu - crosolco nel 1980, dalla «Eurodisc», per fe - na della registrazione). steggiare i sessantacinque anni di Rudolf Una riduzione nel concertato finale del - Schock, che in quella occasione aveva imper - l’opera (Leonora, Don Alvaro, Padre Guardia - sonato, trentasettenne, Don Alvaro. Diresse no) è operata da Guadagno 1963 e 1965. Die Macht des Schicksals Hans Schmidt Isser - stedt, dal 1945 direttore stabile dell’orchestra del «Nord West Deutscher Rundfunk». La di - Il confronto delle durate delle edizioni in rezione del cinquantaduenne maestro berlinese dischi de La forza del destino non può che è riflessiva e ragionativa, liricamente circo - escludere le cinque registrazioni complete scritta e contenuta in andamenti di ballata, as - (Schippers 1964, Gardelli 1969, Levine 1976, sai ben configurati sia nel disegno sia nella Sinopoli 1985-1986, già considerate anche sot - scansione; le mutazioni di densità, di intensità to questo profilo a conclusione dell’esame del - e di velocità sono funzioni della delineazione le 16 edizioni comprensive della presenza di drammatica della vicenda, che è ottenuta per Don Carlo e Don Alvaro nel quadro terzo del - mezzo di un forte contrasto di chiaroscuro che l’atto terzo) nonché l’edizione Votto 1951, a rileva il canto, isolandolo in una prospettiva di causa della sua frammentarietà. Per forza mag - distanza, racconto di una memoria che ridesta giore debbo escludere anche l’edizione Gan - gli eventi narrandoli. Il trentunenne soprano dolfi 1987, in quanto non ancora resa disponi - croato Dragica (Carla) Martinis è una Leonora bile, almeno in Europa. La varietà delle omis - cantata con bel fraseggio, con proprietà di sioni, dei tagli e delle riduzioni limita scansione e di respirazione, con sfumature di notevolmente la significatività del confronto tonalità rispondenti alla colorazione vocale del fra le residue 38 edizioni. Tuttavia, tranne le personaggio (che risente tuttavia di una certa punte estreme (pochissimi tagli – moltissimi metallicità degli acuti), ma non molto ap - tagli), «all’ingrosso» gli interventi possono an - profondita nell’interpretazione, che risulta non che essere considerati compensativi e quindi il molto variata, incline a una lamentosità che confronto abbastanza espressivo dei comporta - non evita del tutto il pericolo dell’enfasi. Il te - menti dei rispettivi interpreti. La scal′a, iʺn or - nore renano Rudolf Schock, popolare celebrità dine decrescente′, èʺ la seguente: 174 45 Pa - del teatro e del cinema tedeschi, disegna un tané′ 1ʺ978; 171 45 Gome′z Mʺ artinez 1980; Don Alvaro assorto e pensoso, grave e accora - 170 ′58 ʺ Votto 1957; 169 ′ 30 ʺ Litvin 1970; to, amoroso e appassionato, assai più a proprio 168 ′45 ʺ Santini 1956; 16′ 8 0ʺ0 Previtali 1958; agio nell’abbandono sospiroso e trepido che 166 20 Ba′ ss ʺ2003; 165 30 Mol′inaʺri Pradelli nello slancio impetuoso e nell’asserzione inci - 1955; 164 ′ 00 ʺ Savini 1968; 1′63 ʺ20 Previtali siva, che lo costringono a forzare le qualità na - 197′2; 1ʺ62 13 Solti 1962; 161 30 ′Voʺtto 1955; turali di una voce di bel timbro e di bel colo - 160 15 M′ itrʺopoulos 1953; 159 ′29 ʺ Santini re, calda e densa, ma suscettibile di alleggerirsi 1954; 158 46 R′inaʺldi 1986; 158 22 De An - nell’emissione a mezzavoce, con un fraseggia - gelis′ 1ʺ966; 158 16 Molinari′ Prʺadelli 1964; re la cui plasticità trae vantaggio dalla possibi - 157 15 S′ erʺafin 1954; 157 00 ′ Sʺanzogno lità di distendersi in tornite (ma nel rilievo 1956; 156 29 Previta′li 1ʺ960; 155 56 Mol′ina ʺ- consistenti) arcature. Il coetaneo e conterraneo ri Pradelli 1958; 155 36 Ro′ssi ʺ1966; 155 15 Josef Metternich ha una voce di baritono gra - La ′Roʺsa Parodi 1952; 153′ 40ʺ Ziino 1961; nulosa e piuttosto ruvida, che lo induce a un 152 30 Stiedry 1956; 151 43 Walter 1943; fraseggio discorsivamente articolato, non mol -

43 to incline alla distensione cantabile: è un Don lustri ed esperti direttori italiani del momento, Carlo rude ma non rozzo, semplice e diretto il cinquantanovenne Gino Marinuzzi. Al diret - nella sua immediatezza priva di complicazioni tore siciliano si deve un’edizione de La forza psicologiche, e tuttavia capace di sostare atto - del destino che va considerata ragionevolmen - nito, sommesso e compreso, di fronte al miste - te «completa», se paragonata alle consuetudini ro della morte. Martha Mödl può sembrare una fonografiche delle incisioni in 78 giri (ed an - scelta singolare, e perfino azzardata, per il per - che a quelle delle pratiche teatrali più corren - sonaggio di Preziosilla, ma la quarantenne ar - ti), tanto che si avranno successivamente regi - tista francone (colta sul finire del primo perio - strazioni in microsolco ancora più ridotte. Ma - do della carriera di contralto, quando già ave - rinuzzi non opta per una interpretazione va iniziato a cantare da soprano) gioca con insistita e contrastata: le tinte sono piuttosto consumata abilità la densa pienezza e la calda uniformi, v’è come una grigia patina di mesti - plasticità dei medi e dei gravi per dare caratte - zia che tutto avvolge e smorza. Avrebbe biso - re e vitalità al personaggio, sia pure accen - gno di artisti che unissero allo splendore lumi - tuandone le intonazioni profetiche e rinforzan - noso del canto la ricchezza e l’intensità di done l’energia trascinatrice, senza peraltro un’espressione interiormente approfondita. appesantirlo vocalmente e senza togliergli vi - Non è stato molto fortunato proprio con i due vacità. Il quarantaseenne basso svevo Gottlob protagonisti: la Leonora del trentaseenne so - Frick raccoglie il Padre Guardiano in un’affet - prano napoletano Maria Caniglia è violenta e tuosa e sollecita comprensione, in una paterna sommaria, tratteggiata con crudezza di rilievo consolazione, che invitano alla confidenza e e con genericità di passioni; il Don Alvaro del all’abbandono: nel suo canto pieno e corposo quarantacinquenne tenore livornese Galliano si nasconde la delicatezza di una commozione Masini è rigido e aspro, piuttosto inerte, anche segreta, si insinua il mistero di una ispirazione se valente. Pieno e caldo, malgrado un organo interiore radicata nella speranza e nella fede vocale alquanto massiccio, il quarantatreenne piuttosto che nell’ammonizione e nella solen - baritono comense Carlo Tagliabue è un Don nità. Il quarantaduenne baritono magontino Carlo non solo energico e impetuoso, ma an - Gustav Neidlinger è un Fra’ Melitone decla - che doloroso e accorato, spinto da un affanno matorio, predicatoriamente aggressivo, di co - interiore che non gli lascia requie. Tratteggia - smica grandiosità. Sembra colorato di un’anti - to con efficace misura è il Fra’ Melitone del chità fuori del tempo il timbro della voce del trentacinquenne baritono marchigiano Saturno quarantasettenne Sigmund Roth, che conferi - Meletti, mentre il Padre Guardiano del quaran - sce al personaggio del Marchese di Calatrava tanovenne basso torinese Tancredi Pasero si toni di dolcezza e di affettuosità piuttosto che affida forse un po’ troppo alla sontuosa bellez - di austerità e di autorità. Le qualità di cui dà za dell’organo vocale. Alla Preziosilla del prova nel secondo atto il trentanovenne tenore trentottenne contralto napoletano Ebe Stignani sudeto Kurt Marschner fanno acutamente rim - andrebbe chiesto lo scintillante sprizzare di un piangere che la presenza del personaggio di brio più convinto e naturale. Saporosa è inve - Mastro Trabuco sia stata abolita nel terzo atto. ce la caratterizzazione di Mastro Trabuco da Ursula Zollenkopf è una Curra a un tempo pra - parte del cinquantatreenne tenore bergamasco tica e sbrigativa e appassionatamente coinvol - Giuseppe Nessi. L’incisione, pubblicata dalla ta nelle vicende del primo atto, che sembra «Cetra» in 35 facce di 18 dischi di lacca 78 quasi vivere con una intensità superiore a quel - giri, è stata «ricostruita tecnicamente» dalla la della stessa Leonora. Vivacemente descritti - stessa «Cetra» in microsolco lunga durata 33 vo, premurosamente sollecito e sincero nella giri, prima in monofonia, poi in stereofonia. In gioia per la salvezza del proprio paziente è il tale «ricostruzione tecnica» l’incisione risulta Chirurgo del quarantottenne basso assiano piuttosto mancante di prospettiva, di spazio, di Karl Otto. La registrazione ha plasticità e ri - profondità: e purtroppo anche di omogeneità, lievo ed è di lettura assai chiara, distintiva - tra le zone gravi – che tendono ad impastarsi – mente penetrante, anche se indulge in primi e le zone acute – che tendono invece a sco - piani di accesa prominenza. prirsi –. La rilettura digitale in due dischi com - pact a lettura ottica a mezzo raggio laser è sta - La forza del destino è arrivata settima, in ta effettuata dalla «Warner Fonit» (erede della ordine di tempo, nella cronologia delle incisio - «Cetra»), ma è stata prodotta anche su altre ni su dischi a 78 giri di rotazione al minuto di etichette (tra cui merita di essere ricordata la opere di Verdi, nell’estate 1941, ad opera del - «Naxos»). la «Cetra», la Casa italiana che è stata all’a - La riproduzione in dischi della rappresen - vanguardia nel mondo in fatto di riproduzioni tazione de La forza del destino al «Metropoli - sonore di opere complete verdiane nei due de - tan» di New York, il 23 gennaio 1943, fu «for - cenni Quaranta e Cinquanta. Per questa prima tunosamente» pubblicata, orbata della sinfonia incisione de La forza del destino la «Cetra» e con non poche lacune, in due dischi micro - chiamò nei suoi studi di Torino uno dei più il - solco 33 giri lunga durata da «The Golden Age

44 of Opera» nel maggio 1961 (ricavata dalle ori - de piuttosto monotona un’interpretazione del ginarie incisioni su acetati, così come è stato di personaggio di Don Alvaro alquanto avara di quasi tutte le pur meritorie edizioni di Edward sfumature e ancora più avara di entusiasmo. J. Smith, al quale si deve comunque tributare L’entusiasmo non porrei fra le caratteristiche almeno un ringraziamento per aver, ancorché neanche del Don Carlo di Anselmo Colzani: il «fortunosamente», conservato testimonianze di trentaquattrenne baritono emiliano ha una bel - valore che altrimenti sarebbero andate irrime - la voce piena, corposa e generosa, ma accenta diabilmente perdute). In Giappone l’edizione e sottolinea con tale insistenza che il fraseggio del 1943 fu pubblicata senza tagli in 3 dischi viene a mancare di slancio e di arcatura; dalla locale «Bruno Walter Society», ma non espressivamente tende più all’indifferenza e raggiunse mai l’Occidente europeo. Soltanto alla banalità che alla grossolanità e alla vio - con l’avvento della riproduzione digitale in di - lenza; ha una specie di declamatoria lentezza schi a lettura ottica a mezzo raggio laser l’edi - che ne colora il canto di segretezza e di miste - zione Walter de La forza del destino ha avuto ro, con un fondo di cupo disprezzo, ma la una certa diffusione (pubblicata per prima in 2 mancanza di finezza psicologica e l’assenza di compact disc dalla «AS Disc», ripresa poi da sfumature emotive e drammatiche non gli con - «The Fourties» e dalla «Arkadia», e infine dal - sentono di trarre partito da un’intuizione che la «Naxos» in 3 compact disc). Neanche il ses - resta allo stato embrionale e non riesce a ri - santaseenne maestro berlinese trova corrispon - scattare l’insieme dell’interpretazione dall’ov - denza nei cantanti affidatigli (sembra quasi che vietà di un’enfasi del tutto generica, che resta il «Metropolitan» si ostinasse a mettergli a di - al di qua dell’energia e della sofferenza. Il sposizione compagnie di canto per così dire trentatreenne contralto vicentino Miriam Piraz - «incompatibili» con le sue concezioni), anche zini è una Preziosilla energica e fiera, ma do - se la sua caparbietà e la sua energia riescono tata anche di spirito e di verve, di disinvoltura ad averne, sia pure con difficoltà, ragione: ma e di brio. Il trentottenne basso cremonese Giu - l’ascolto non è agevolato da una ripresa sono - seppe Modesti è un Padre Guardiano semplice ra piuttosto logora e incerta. e bonario, a volte fin troppo cauto e compas - La prima registrazione in microsolco lun - sato; la rinunzia alla solennità grandiosa si tra - ga durata 33 giri de La forza del destino seguì duce anche in mancanza di forza e di impatto, a undici anni di distanza l’incisione della «Ce - ma il canto è di buon involo e la voce di buo - tra». Realizzata nel corso del 1952 a Milano na pasta. Trentacinquenne, il basso ginevrino dalla casa americana «Urania» (da lungo tem - Fernando Corena è un Fra’ Melitone che in - po scomparsa dal mercato), è diretta da Ar - dulge a una certa altisonanza, ma ha momenti mando La Rosa Parodi. Il quarantottenne mae - di esultanza verbale ed immaginativa che sem - stro genovese tende un po’ a trascurare i can - brano crescere fino a riempire di sé (e della tanti e a riservare le sue cure all’orchestra. loro vanità, falstaffianamente) il mondo, così Non è una direzione incisiva, né risulta dotata come esprime con umore e con gusto la so - di impulso e di scatto, ma è espositivamente spettosa incredulità del suo insinuante mormo - distesa e ha una certa densità e consistenza. Il rare. Maria Forcato è una Curra di efficiente quarantaquattrenne soprano fiorentino Adriana presenza drammatica e di espressiva concre - Guerrini ha un canto d’impostazione decisa - tezza. Giovanni Cosmi (Cosimi?) è un Alcade mente verista: la linea melodica è sottolineata rotondamente gustoso, ma dotato di fermezza con forza, affrontata con una sorta d’impetuo - e di saggezza. Mario Cappelli è un Chirurgo di sa tensione che indurisce la voce in acuto e la corposa densità e di colore oscuro. Il quaran - incupisce nel grave e ne impedisce l’espansio - taseenne tenore romano Gino Del Signore è un ne appienante e luminosa; pur nell’insistenza Mastro Trabuco che sa trarre dalla vita il gusto della declamazione (che fa decisamente pre - di un godimento segreto, a un tempo sospetto - mio sulla distensione cantabile), vanno tuttavia so e persuasivo, cauto e insinuante, ironico e rilevate alcune qualità positive, soprattutto in infastidito, vigile e riservato, avido e pronto. fatto di inflessioni ripieganti e di smorzature; Gino Calò è un Marchese di Calatrava opaco e l’interpretazione volge facilmente all’enfatiz - soffocato ed esageratamente tremulo. La regi - zazione retorizzante, nel quadro tuttavia di strazione risulta un po’ secca, ma ha doti di un’impostazione d’insieme del personaggio di ambientazione e di luminosità superiori alla Leonora che ha un tratto di grandezza. Il tren - media dell’epoca. tanovenne tenore tortonese Giuseppe Campora Ancora alla «Cetra», nella serie «Opera ha una bella voce calda e robusta, capace an - Live», si deve la pubblicazione «ufficiale» del che di emissioni in sofficità e in mezzavoce, riversamento in tre dischi microsolco lunga ma tende un po’ troppo a rompere l’omoge - durata 33 giri dei nastri nei quali è stata con - neità e la continuità d’arcatura del canto (che servata la testimonianza della rappresentazione pur gli sarebbero consentite) per sottolineare de La forza del destino diretta da Dimitri Mi - con enfasi una generica inclinazione patetica, tropoulos al XVI Maggio Musicale Fiorentino, volgente al lamentoso e al piangente, che ren - il 14 giugno 1953. Al cinquantasettenne mae -

45 stro greco non possono non essere rimprovera - una delle sue registrazioni più omogenee), ben - ti gli eccessivi arbitrî che si prende con la sì proprio su quello della penetrazione espres - drammaturgia, ancor più che con la musica, di siva e dell’approfondimento psicologico. Si ha Verdi (il più eminente, a prima vista, lo spo - l’impressione che il trentenne soprano greco stamento del coro «Compagni, sostiamo» pri - abbia sentito del personaggio di Leonora so - ma del soliloquio di Don Alvaro «La vita è in - prattutto (se non soltanto) il momento della ras - ferno all’infelice», nel terzo atto). Le caratteri - segnazione, dell’abbandono, la dolcezza segre - stiche della direzione di Mitropoulos sono la ta e confidente della vittima, piuttosto che la spaziosità e l’incisività: il fraseggio ha respiro passione, l’ardore, il dolore della donna aman - ed energia al tempo stesso. È una qualità che te, figlia e sorella. Ma la Leonora della Callas si coglie fin dalla sinfonia , che il maestro gre - resta pur sempre un’interpretazione luminosa, co conduce con grandiosa ampiezza e con intensa e ricca. L’assenza di un controllo diret - drammatica forza. Ed è una qualità che con - toriale si fa invece sentire in modo irrimediabi - sente a Mitropoulos di cogliere tutta l’impor - le sull’interpretazione di Don Alvaro da parte tanza strutturale ed espressiva delle grandi sce - di Richard Tucker: lasciato del tutto a sè stes - ne d’assieme (in particolare nei due atti cen - so, il quarantunenne tenore americano sfoggia trali), che nella sua direzione ricevono tutto il un repertorio di vezzi e di artifici teatrali che fi - rilievo dovuto, laddove troppo spesso altri di - niscono per offuscare la pur consistente e soli - rettori più legati alle convenzioni tradizionali da linearità del canto. Cinquantaseenne, Carlo del teatro lirico le considerano quasi impacci Tagliabue conferma la validità della sua inter - al più rapido ed essenziale svolgersi delle vi - pretazione del personaggio di Don Carlo, ma la cende drammatiche dei protagonisti. Certo voce non ha più la potenza e la resistenza ne - neanche a Mitropoulos riesce di ridurre intera - cessarie. Incertezze ed esitazioni si avvertono mente alla ragione l’esuberanza prepotente vo - anche nella vocalità del trentatreenne Nicola calmente e violenta espressivamente del tren - Rossi Lemeni, che pur disegna un grandioso e tasettenne Mario Del Monaco, ma molto inve - umano Padre Guardiano. Un incisivo Marche - ce riesce egli a ottenere dalla trentunenne se di Calatrava è il quarantenne Plinio Clabas - Renata Tebaldi e dal suo luminoso splendore si, mentre il trentenne Renato Capecchi accen - vocale, non solo in fatto di potenza e di glo - tua e sottolinea un po’ troppo i lati caricaturali riosa pienezza, ma anche in fatto di delicatez - del personaggio di Fra’ Melitone. Insufficiente za e di ricchezza di sfumature, di varietà e di vocalmente, il quarantunenne mezzosoprano intensità di emozioni. Un Padre Guardiano bulgaro Elena Nicolai manca anche del brio ne - ispirato e accorato è il trentenne basso milane - cessario al personaggio di Preziosilla, piuttosto se Cesare Siepi, che punta più sul fraseggio una vecchia tremula e pesante che una giovane che sull’imponenza vocale. Una rude violenza ardita e piena di spirito. La registrazione soffre e una generica e monotona enfasi caratterizza - alquanto di crudezze e di tensioni e non è né no il Don Carlo del trentaduenne baritono cre - particolarmente brillante né particolarmente monese Aldo Protti, mentre la vivacità e la fre - spaziosa. schezza sono le qualità salienti della Preziosil - Testimonianza della rappresentazione sca - la della trentaquattrenne Fedora Barbieri e del ligera del 26 aprile 1955 è la registrazione dal Fra’ Melitone del ventinovenne Renato Capec - vivo de La forza del destino riversata in tre di - chi, entrambi in splendida forma vocale. La ri - schi microsolco 33 giri lunga durata dalla costruzione tecnica dei nastri originali ha con - «CLS Records». Dirige Antonino Votto. Il cin - seguito ottimi risultati soprattutto in fatto di ri - quantottenne maestro piacentino non ha la lievo e di presenza: l’ambientazione del mano leggera nella conduzione, che è fin trop - palcoscenico è riprodotta in tutta la sua vitalità po sbrigativa e spicciativa, portata avanti di e con sufficiente spaziosità (salvo qualche fe - carriera, senza indugi ma anche senza proble - nomeno di intubazione). L’edizione Mitropou - mi, con una precipitazione che impedisce ai los del 1953 è stata riletta digitalmente in 3 di - motivi di configurarsi e di connotarsi, seppel - schi compact da più etichette specializzate. lendoli in un’agitazione fine a sè stessa, che Nella serie «Columbia-Scala» (successiva - non si traduce in energia. È una direzione fati - mente ristampata dalla «EMI», anche in rilettu - cosa e come inceppata, che non riesce ad ave - ra digitale in compact disc) La forza del desti - re presa, tanto appare priva di interesse e di no è stata registrata tra il 17 e il 27 agosto convinzione. Trentatreenne, abbandonata a sè 1954, sotto la direzione di Tullio Serafin. Con - stessa, Renata Tebaldi risolve la situazione fa - trariamente alle sue abitudini, il settantacin - cendosene indiscussa dominatrice; è una Leo - quenne maestro veneto si limita in questa oc - nora che dà voce al disordine interiore che la casione a seguire i cantanti, senza preoccupar - turba e la concita con una certa enfasi, e ma - si di assicurar loro una cornice, un disegno gari addirittura con una sorta di violenza pas - entro cui collocarsi. Ne risente perfino l’inter - sionale, ma che da’ anche prova di un esaltan - pretazione di Maria Callas, che soffre di ine - te splendore di canto, con note tenute radiose, guaglianze, non sul piano vocale (ché anzi è filature luminose, smorzature dolcemente sfu -

46 manti, e per di più non sente neanche troppo mente rilevata e accesa, né manca di effetti di spesso il bisogno di corredare la presenza sce - risonanza e di eco, ma nel complesso la ripro - nica del vieto corredo di artifici gigioneschi duzione lineare ha una densità e uno spessore per i quali, in altre, e frequenti, occasioni, ha che conferiscono consistenza al disegno, con dato purtroppo prova di una eccessiva indul - una resa auditiva soddisfacente (specie se con - genza. Coetaneo della Tebaldi, Giuseppe Di venientemente assistita da un’accorta manipo - Stefano è un Don Alvaro impetuosamente lazione dei comandi di regolazione dell’appa - gioioso ed entusiasta, agitato e movimentato recchio riproduttore). espressivamente e vocalmente, con notevole La registrazione effettuata dalla «Decca» ineguaglianza di risultati: momenti di astratta a Roma, tra il 3 e il 25 luglio 1955, è il primo concentrazione, penetrati di un vero e proprio tentativo vero e proprio di una edizione in di - senso di fatalità, si alternano a vociferazioni schi integrale de La forza del destino . Se si incontrollate e urlanti (che spingono la voce, parla di tentativo anzi che di realizzazione è pur generosa e robusta e piena, al di là dei li - solo perché, di fronte alla «riapertura» di tutti miti di resistenza); viene così a mancare il di - i tagli maggiormente consistenti, è stato pur - segno d’insieme del personaggio, che risulta troppo conservato (inesplicabilmente) un ta - smembrato in frammenti che non hanno alcun glio minore (e precisamente quello della ripre - motivo per stare insieme (tranne forse quello sa della cabaletta di Don Carlo). Benché sia in di eccitare all’applauso con qualsiasi mezzo e grado di assicurare un buon tessuto connettivo ad ogni costo, sulla base di una valentia mera - durante tutta l’opera, la direzione del quaran - mente fisica, di una violenza puramente mu - tatreenne maestro bolognese Francesco Moli - scolare). La voce ruvida e granulosa, natural - nari Pradelli non imprime all’esecuzione il mente grossa e pesante, induce facilmente suggello di un’interpretazione personale. An - Aldo Protti ad accentuare la brutalità e la gros - cora in splendide condizioni vocali, Renata solanità di un’impersonificazione di Don Car - Tebaldi è una Leonora luminosa e gloriosa, ma lo che si appoggia su accentazioni singolar - risulta meno sottile e sfumata che non fosse mente affettate, ai limiti del ridicolo. Un certo sotto la direzione di Mitropoulos. Trentano - ispessimento e ingrossamento della voce si ac - venne, Mario Del Monaco è forse ancor più compagna in Giuseppe Modesti a una intensi - violento e prepotente. Il Don Carlo del trenta - ficata penetrazione del personaggio del Padre duenne baritono senese Ettore Bastianini pun - Guardiano, sempre nell’ambito della sempli - ta soprattutto sull’enfasi, ma ha potenza e cità e della discrezione. Problemi di fiato e di grandiosità. Intenso e profondo è il Padre tenuta offuscano la resa della pur brillante Pre - Guardiano di Cesare Siepi; vividamente e sa - ziosilla di Marta Perez. Renato Capecchi si porosamente caratterizzato, senza esasperazio - trova evidentemente più a proprio agio sul pal - ni caricaturali è il Fra’ Melitone di Fernando coscenico che non negli studi di registrazione: Corena; vivace, piena di spirito e di brio, alle - questo Fra’ Melitone è uno spiritaccio, che fa gra e spigliata, e cantata con giovanile e pro - la commedia e ci si diverte, magari esageran - vocante freschezza, è la Preziosilla del quaran - do un poco; descrittivamente onomatopeico, tacinquenne mezzosoprano forlivese Giulietta raggiunge dimensioni cataclismatiche nell’in - Simionato. Una caratterizzazione particolar - vettiva del terzo quadro del terzo atto. Mar - mente lineare offre il trentottenne tenore geno - chese di Calatrava paternamente premuroso vese Piero Di Palma della figura di Mastro ma enfaticamente altisonante nell’esercizio Trabuco. Si conferma padre commosso e af - dell’autorità è il trentaquattrenne basso triesti - fettuoso il Marchese di Calatrava di Silvio no Silvio Maionica. Presenze partecipi e atten - Maionica e una conferma è ancora il Chirurgo te sono l’Alcade del trentenne basso reggiano di Eraldo Coda. La registrazione, la prima de Antonio Zerbini e il Chirurgo del cinquanta - La forza del destino condotta con la tecnica duenne basso biellese Eraldo Coda. Forse un stereofonica, è ampia e spaziosa, ben ambien - poco troppo agitata è la Curra del ventinoven - tata e penetrante nella prospettiva, armoniosa ne mezzosoprano torinese Giuse Gerbino. Il nelle proporzioni, equilibrata nei rapporti, trentatreenne tenore veronese Giuseppe Zam - chiara e fedele nella riproduzione dei suoni e pieri è un Mastro Trabuco mulattiere rozzo e dei timbri. La «Decca» ne ha curato la rilettu - violento. Il Trabuco rivendugliolo è affidato ra digitale in tre compact disc. all’ormai sessantasettenne Giuseppe Nessi, tre - Specchio di una curiosa tradizione esecu - molante e fesso come un «vecchietto del tiva del «Metropolitan» di New York è la ri - West», ma pur tuttavia gustosamente mariuolo produzione della rappresentazione del 17 mar - e felicemente godereccio. La registrazione zo 1956, pubblicata dalla «Movimento Musi - esalta eccessivamente i registri gravi e si pre - ca» nel 1983. La forza del destino è amputata senta spesso intubata od ovattata. Qualche ten - dell’intero primo quadro del secondo atto (che sione nei limiti delle facoltà di captazione si così inizia con la scena di Leonora che giunge traduce anche in fenomeni di vibrazione ai al convento di Hornachuelos). Nella tradizione confini della distorsione. È in genere forte - del «Metropolitan» è anche la posposizione

47 della sinfonia dopo il primo atto. Non so se si tacinquenne basso di New York Louis Sgarro. debba al settantaduenne maestro viennese Fritz Semplice e pratica, con un tono di rimprovero Stiedry il ritorno della sinfonia al suo posto al - e di fastidio per le indecisioni della padrona, è l’inizio dell’opera: si può anche pensare a un la Curra del quarantanovenne mezzosoprano di intervento degli editori sui nastri originali. An - Cleveland Thelma Votipka. La registrazione, cora nelle tradizioni del «Metropolitan» è la piatta, depressa, opaca, ma non del tutto priva posposizione del duello tra Don Carlo e Don di ambientazione, è stata riletta digitalmente in Alvaro alla fine del terzo atto, per cui il terzo due compact disc dalla «Myto Records» nel quadro di questo atto inizia con il coro «Com - 1994. pagni, sostiamo», prosegue con la scena del ri - La rappresentazione de La forza del desti - sveglio del campo militare italo-spagnolo e no dell’8 giugno 1956 al Teatro Comunale di termina con il duetto Don Carlo-Don Alvaro. Firenze per il XIX Maggio Musicale Fiorenti - La direzione di Stiedry non si distingue per no è conservata nei 3 dischi microsolco lunga energia od incisività. Non bada tanto a spinge - durata 33 giri pubblicati dalla «Paragon» in ri - re il dramma, concitandolo e serrandolo, quan - costruzione tecnica elettronicamente stereofo - to ad ambientare e descrivere, calmo e pacato, nizzata. Di una particolare affinità con La for - se non addirittura fiacco e snervato. Protagoni - za del destino dà prova il settantenne Gabriele sta delle edizioni Stiedry (di questa del 1956 Santini. Il maestro perugino dirige l’opera con come di quella del 1952, pubblicata in due una energia e una incisività che non escludono compact disc digitalmente riletti dalla «Music l’ampiezza espansiva del canto. La densità del - & Arts» nel 1991) è il soprano croato Zinka l’espressione è drammaticamente sorretta e ar - Milanov (nel 1952 quarantaduenne, ora qua - ricchita da accenti di ossessiva tragicità. Con - rantanovenne), Leonora vocalmente piena e cretamente delineato è il tracciato del disegno sostanziosa, luminosamente espressiva, imma - e consistente pienezza è conferita al getto del - ginativamente drammatica, con pertinente pro - l’arco melodico. Una cura particolare pone prietà di colorazioni e di modellature, un per - Santini nell’assicurare il proporzionamento e sonaggio deciso e determinato, al limite osti - l’integrazione dei vari elementi, in modo che nato, e pur ricco di slanci e di abbandoni, di l’equilibrio dei rapporti risulti integralmente impulsi poderosi e di estatiche ispirazioni. La funzionalizzato all’espressione. Così ai solisti granosa robustezza della voce non impedisce vocali e strumentali è assicurato il giusto rilie - al quarantaquattrenne baritono di New York vo senza che peraltro esso abbia mai a trasfor - Leonard Warren di cantare leggero e fiorito, marsi in preminenza sopraffattrice (o anche raccolto e sommesso, chiudendo nell’intimità soltanto disequilibratrice). Assai ben dimen - così la commozione affettiva dell’amicizia sionati sono i concertati, che dipanano senza come la gioia corrosiva dell’attesa vendetta, fretta ma anche senza indugi le loro successio - così il soffio fuggente di una tenerezza frater - ni e progressioni. L’intensità carica dell’elo - na mai conosciuta come la passione dolorosa quio si accompagna alla vivacità della movi - di un destino che lo obbliga, così la nobile di - mentazione nell’assicurare vitalità di anima - gnità della sfida come il provocatorio disprez - zione e pienezza di significato all’insieme. La zo dell’avversario. L’enfasi della perorazione voce di Renata Tebaldi suona incupita e info - patetica o lamentosa rende generico e mono - scata, ma il canto è sempre lucente e splendi - corde il Don Alvaro di Richard Tucker, che ha do, con oasi di radioso incanto e di ispirata de - buoni momenti di fraseggio espressivamente licatezza; l’articolazione si è fatta più incisiva, modellato, ma ricorre troppo spesso a un can - conferendo concretezza a una esposizione to duramente sillabato e fortemente sottolinea - drammaticamente atteggiata, con potenza di to. Umanamente commosso e compassionevo - impatto, che non sempre riesce a evitare le ten - le è il Padre Guardiano semplicemente ispirato tazioni della sottolineazione spinta fino alla di Cesare Siepi. Solenne e pomposo, ineffabi - violenza, ma che sa anche piegare al raccogli - le nel beatifico godimento di sé, è il Fra’ Me - mento. Le condizioni della voce attestano in litone di Fernando Corena. Troppo ridotto a un Giuseppe Di Stefano un deterioramento natu - mero troncone è il personaggio di Preziosilla rale che ne indurisce l’emissione e ne irrigidi - perché il ventisettenne mezzosoprano del Mas - sce l’espressione, riducendo notevolmente la sachusetts Rosalind Elias possa riuscire a dar - portata di una maturazione interpretativa che le un carattere. Un Mastro Trabuco querulo affronta il personaggio con maggior contenu - nell’apparenza ma soddisfatto nella sostanza è tezza e minore esuberanza (e soprattutto con il sessantatreenne tenore romano Alessio De minore incoerenza). L’enfasi spinge il trentu - Paolis. Chirurgo umanamente partecipe, nella nenne baritono romano Gian Giacomo Guelfi descrizione della battaglia, nell’entusiasmo per a forzare i limiti di una natura vocale incline la vittoria, nella commossa premura per il pro - alla linearità del disegno, appesantendola e in - prio assistito, è il sessantatreenne baritono pie - grossandola in un canto violento ed esagitato, troburghese George Cehanovsky. Un tremulo che disegna un Don Carlo brutale e vanaglo - vegliardo è il Marchese di Calatrava del tren - rioso (in contrasto con le facoltà di notazione

48 umorale di cui dà prova in alcuni momenti di nuendo; filiale e gentile, esitante e succube, in - passaggio nei quali non sente il bisogno di trisa di pianto, confusa, sognatrice appassiona - gonfiare il torace). Trentasettenne, il contralto ta, affannata dall’ansia di una vana ricerca di triestino Fedora Barbieri ha trasformato la gra - pace per l’animo turbato da memorie e da ri - zia scintillante di Preziosilla in una presenza cordi che sono piuttosto incubi e orrori, fer - imponente, fortemente accentata, vivace e pro - vente nell’abbandono dell’invocazione e nel - rompente, più spiritata che spiritosa, ma pene - l’estasi dell’ispirazione mistica, è una figura di trante e non priva di brio. Il quarantottenne vittima che si spegne sfinita dalla fatica di vi - basso senese Giulio Neri è un Padre Guardia - vere. Il trentaduenne tenore trevigiano Pier no profeticamente ispirato, capace di commo - Miranda Ferraro è un Don Alvaro solido, so - zione e di dolcezza, ma soprattutto di infondere brio e contenuto, che cede a volte alla lamen - tranquillità e fiducia, un vero «porto» di rifu - tosità; il canto è sostenuto e sottolineato, ma gio e di sicurezza, cantato con molta proprietà l’esposizione è articolata con chiarezza e le in - di linea, di disegno e di fraseggio, con stile e flessioni hanno varietà di toni; quello che man - con gusto. Cinquantasettenne, il basso napole - ca è il disegno del personaggio, del quale sono tano Melchiorre Luise canta Fra’ Melitone con colti singoli momenti, con maggiore o minore voce fortemente timbrata ma senza eccessi ca - aderenza, senza riuscire a ricondurli a un de - ricaturali. Il ventiduenne tenore spezzino Ser - nominatore comune. Don Carlo monocorde ma gio Tedesco è un Mastro Trabuco eccessiva - non inespressivo nella grezza e ruvida imme - mente caricato, tremolante e ingordo. Resta diatezza priva di sfumature ma non di emozio - nell’ombra di una presenza non incisiva il pur ni è un più maturo Aldo Protti. Il quaranta - commosso Marchese di Calatrava del venti - duenne basso bulgaro Boris Christoff è un Pa - quattrenne basso fiorentino Paolo Washington. dre Guardiano severo, austero, solenne, grave, Ha problemi di fiato, ma è una Curra decisa, epicamente profetico, religiosamente commos - esortativa e ammonitrice, Luciana Boni. Un so, compreso di santa ispirazione, umanamen - Chirurgo buio e fosco è il trentaseenne basso te compassionevole, paternamente consolato - fiorentino Mario Frosini. Non si può certo dire rio, cantato con voce ampia e ricca e agito con che la registrazione risulti curata, è anzi piut - autorità e con emozione. Ripete la sua Prezio - tosto ruvida e grossolana, con eccessi di primi silla gaia e ridente, vivace e curiosa, incredula piani e di effetti di vibrazione e di riverbera - e ironica, ombrosamente notturna più che spa - zione, ma ha il fascino primitivo di una presa valdamente solare, ma tutt’altro che fosca, sonora sul campo, immediata e diretta, senza Giulietta Simionato. È ancora una volta Fra’ sofisticazioni e senza aggiustamenti (e vi con - Melitone un Renato Capecchi fin troppo pro - tribuiscono i rumori di palcoscenico, inequivo - vocatorio nell’insolentire e nel condannare, cabili ma non disturbanti). L’edizione Santini gustando le proprie parole e le proprie imma - del 1956 è stata riletta digitalmente in 3 com - gini con un godimento che si espande a co - pact disc dalla «Giuseppe Di Stefano Re - smica grandiosità visionaria. Alcade naturale e cords». Non più disponibile tale rilettura, è spontaneo, dotato tanto di buon senso quanto raggiungibile soltanto presso un editore statu - di autorità, è Eraldo Coda. Un Mastro Trabu - nitense a vendita diretta senza intermediari. co acido, fastidioso, indisponente, è caratteriz - Si deve alla «Replica» la riproduzione zato già nel timbro nasale della voce dal cin - dell’esecuzione radiofonica de La forza del de - quantanovenne tenore romano Adelio Zagona - stino trasmessa il 28 settembre 1957, ma regi - ra. Una voce opaca e terrosa non aiuta il basso strata a Roma già nel 1956. Il quarantacin - triestino Antonio Massaria, Marchese di Cala - quenne maestro veneziano Nino Sanzogno di - trava inespressivo e sgraziato. Compresa della rige con energia, vivacità e impulso, con senso situazione, che vive con drammatica partecipa - del disegno, del colore e del taglio drammati - zione, è la Curra del trentunenne soprano ro - co dell’opera. Respira e si espande la concer - mano Vera Presti. Ha obiettiva capacità di re - tazione dei pezzi d’assieme. Sono abbastanza socontista degli avvenimenti, ma anche umana agili e scorrevoli le danze. Non mancano di sensibilità, il Chirurgo del ventinovenne basso clima le ambientazioni di luoghi e di tempi, terracinese Renzo Gonzales. La registrazione è anche se l’impostazione della lettura dell’ope - alquanto compressa ma ha il pregio di una cap - ra è nel complesso più narrativa che descritti - tazione a bassa intensità che aumenta la capa - va. Leonora è il ventisettenne soprano marchi - cità di penetrazione della riproduzione ed eli - giano Anita Cerquetti: la voce, bella per colo - mina qualsiasi effetto di vibrazione, riverbera - re e per timbro, e dotata di sostanza, è corposa, zione o risonanza. In tre compact disc della ma chiara, piena, ma leggera, capace di sfu - «Bongiovanni» e in due compact disc della mare con delicatezza, luminosa nell’acuto; il «Myto Records» l’edizione Sonzogno del 1956 canto, slanciato nell’involo e nell’arcatura del - è stata riletta digitalmente. la melodia, ben dosato nella quantità e nel vo - Realizzata inizialmente dalla «RCA» e lume, conosce l’arte di smorzare con lunghe poi ripresa dalla «Decca» (che ne ha curato an - note tenute con omogenea continuità in dimi - che la rilettura digitale in 3 compact disc), la

49 seconda registrazione romana in studio de La Milano il 2 novembre dello stesso anno. L’ar - forza del destino è stata diretta nell’agosto del bitrio che questa volta Mitropoulos si permet - 1958 da Fernando Previtali. Il merito principa - te è del tutto diverso da quello di sette anni pri - le della direzione del cinquantunenne maestro ma: non del coro delle scolte si tratta (che è di Adria è la coerenza della visione d’insieme addirittura eliminato), bensì, della sinfonia , dell’opera, concepita come un grande affresco, che non apre più l’opera, ma – condiscenden - misurato con ampiezza di respiro e percorso do alle usanze del «Metropolitan» di allora – con indugiata attenzione. È una concezione serve da intermezzo fra il primo atto (che di - che dà spazio e agio ai solisti, pur riconducen - viene una specie di prologo o antefatto) e il se - done le singole interpretazioni a una generale condo atto (o forse sarebbe meglio dire il bloc - (non generica) linea comune. La cinquanta - co degli altri tre atti). Mitropoulos pratica an - duenne Zinka Milanov è ancora una superba che un maggior numero di tagli rispetto Leonora, luminosa nell’abbandono, intensa - all’edizione fiorentina del 1953. La lettura mente drammatica nell’affanno e nel dolore, e strumentale dei Filarmonici di Vienna è ecce - la voce è ancora ricca, duttile, quasi intatta nel - zionale per precisione, politezza ed espressi - la sua bellezza, i gravi appena un po’ oscurati, vità. Si rivela così uno strumento prezioso e gli acuti sempre limpidi, morbidi, soffici. Lon - perfetto per una direzione che inquadra sempre tano dalle tentazioni del palcoscenico, Giusep - il canto nella rete dell’orchestra, che con ge - pe Di Stefano riesce a un migliore controllo stuale evidenza dà risalto agli attacchi, che usa del proprio organo vocale: può così cogliersi il montaggio temporale degli episodi o la loro nella sua pienezza la misura di una maturazio - colorazione con un acuto senso del taglio ne interpretativa che configura un Don Alvaro drammatico, che non ricorre a sottolineazioni ardente, ardito, nel quale tuttavia lo slancio e esteriori dei contrasti ma li gioca internamente l’impeto riescono a contenersi, senza cedere fra la tensione lirica degli acuti e l’agitazione all’esuberanza in una declamazione plastica - discorsiva dei gravi, che unisce il rigore sinfo - mente incisiva che riesce a sfumare e inflette - nico all’eloquenza teatrale, che sa esprimere re il canto in un fraseggio duttilmente mosso. l’urgenza dell’affanno interiore ma anche la Quarantasettenne, Leonard Warren (già pre - vivacità dell’estroversione, che sa montare la sente, insieme alla Milanov, nelle edizioni concitazione in grandiosità spettacolare, cine - Stiedry del 1952 e del 1956 e nella edizione maticamente, ma sa anche soffermarsi nell’in - Herbert del 1953) offre un Don Carlo intimo e canto soffice e vellutato della consolazione e sofferto, racchiuso in una dimensione tragica nella magia del meraviglioso, che sa evitare i di impotenza, un cocente dolore al quale non pericoli del bozzettismo e del sentimentalismo riesce a trovare conforto né liberazione. Venti - per assicurare continuità discorsiva alla narra - novenne, Rosalind Elias è una Preziosilla for - zione, senza peraltro negarsi alla descrizione e se ancora un po’ troppo spinta vocalmente ma all’ornamentazione. Leonora è il trentunenne ha inflessioni di un bel colore brunito e scuro, soprano perugino Antonietta Stella, che alterna pittorescamente zingaresche. Il trentottenne momenti di estroversa tensione a momenti di baritono rodigino Dino Mantovani è un Fra’ umile sottomissione, una Leonora concreta e Melitone sobrio e misurato, mentre il trenta - terrena, sofferta. Giunto a trentanove anni (e cinquenne basso italo-americano Giorgio Toz - alla quinta registrazione del personaggio di zi è un Padre Guardiano molto raccolto e com - Don Alvaro), Giuseppe Di Stefano è ormai ai preso, con una dolcezza umanamente esitante limiti delle possibilità vocali: è sempre gene - fra il sorriso della speranza e il lenimento del - roso e appassionato, ma le zone superiori del - la compassione. Intensità di affetti e grandez - la voce hanno perduto smalto e omogeneità e za di tratto caratterizzano il Marchese di Cala - il ricorso sempre più frequente alla forza non trava del ventiseenne Paolo Washington. Luisa giova certo a porvi riparo. Don Carlo energico Gioia è una Curra partecipe, premurosa, incisi - e fiero, franco e sbrigativo, cupo e ferrigno, il va e ferma. La registrazione trae ottimo parti - trentasettenne Ettore Bastianini ha maturato to dalla stereofonia nella creazione di uno spa - nel canto un senso circoscritto di stroficità da zio ambientale vasto e ricco di prospettive, ballata, che risolve al suo interno il problema agito dinamicamente, ma con naturalezza di della vivacità descrittiva e dell’animazione movimenti, sì che l’ascoltatore ha l’impressio - espressiva, con una sottolineazione forse un ne di trovarsi nel vivo di una rappresentazione po’ troppo spiccata dell’accentazione. Ardi - teatrale, con tutta naturalezza e con fedeltà di mento e ironia, e anche un lieve velo di ma - riproduzione. linconia, sono nella densa Preziosilla di una Ancora una registrazione dal vivo e anco - Giulietta Simionato cinquantenne ma sempre ra la direzione di Dimitri Mitropoulos. Questa vivace e piena di spirito. Il trentasettenne bas - volta siamo alla Staatsoper di Vienna, il 23 so francone Walter Kreppel è un Padre Guar - settembre 1960, una rappresentazione che pre - diano rude, severo, ammonitorio, una sorta di cede di poco più di un mese la morte improv - prete guerriero animato dalla passione per i de - visa del maestro greco, avvenuta sul podio a stini degli uomini, percosso dal timore della

50 divinità, con un senso di austera e arcana fata - sura di un’intera scena e non soltanto di un lità, ma anche di compassione commossa e singolo momento o episodio. La linea, espres - compresa, cantato con voce corposa, plastica, sivamente flessibile, è tuttavia saldamente an - duttile, baritonale. Il quarantacinquenne basso corata a una scansione precisa, che rivela una sassone Karl Dönch è un Fra’ Melitone acido coscienza del ritmo come misura teatrale, ge - e aggressivo, minacciosamente provocatorio, sto e movimento nel tempo e nello spazio, che ironicamente incredulo, ipocritamente scanda - ritrova felicemente movenze e agilità di origi - lizzato, cantato con tagliente crudezza. Una di - ne danzante o perlomeno mimica. Scioltezza e zione e un’accentazione a dir poco singolari plasticità si fondono così con particolare effi - rendono di difficile accettazione il Marchese di cacia rappresentativa nella direzione di Schip - Calatrava gelidamente sprezzante del quaran - pers. L’opera di Verdi ne risulta resa all’ascol - taduenne basso palatino Ludwig Welter. Prati - to con vivida e articolata evidenza visiva. Ma ca ed efficiente e drammaticamente partecipe è visualità e gestualità hanno fondamento esclu - la Curra di Annemarie Ludwig. Un gustoso sivo nelle proposizioni della musica: sono i rit - Alcade disegna Harald Pröglhöf, mentre Franz mi e le linee che determinano le vicende, o al - Bierbach è un Chirurgo preoccupato e solleci - meno ne segnano le cadenze di svolgimento e to. Non appare comprensibile che si sia fatto le strutture di inquadramento. Le indicazioni ricorso a un artista raffinato come il cinquan - del libretto non esorbitano mai dalla loro fun - tacinquenne tenore di Hannover Hugo Meyer- zione ausiliaria e le parole, come occasione Welfing per poi amputare la parte di Mastro ispirativa, come traccia, come canovaccio, sono Trabuco della scena fondamentale del terzo interamente riassorbite nella loro realizzazione atto. Il riversamento in tre dischi microsolco sonora. Che è vocale e strumentale insieme, operato dalla «Melodram» dai nastri della re - secondo un rapporto né fisso né costante, ma gistrazione originale (non destinata alla pub - mutevole, giusta la necessità di una costruzio - blicazione) ha potuto correggerne fino a un ne drammatica che equilibra le vicende indivi - certo punto i difetti di acidità, di terrosità, di duali dei protagonisti agli ambienti entro i qua - granulosità e gli effetti di risonanza e di river - li esse si trovano a svolgersi, in una relazione berazione, ma ne ha esaltato le qualità di cor - di parallelismo (di estraniamento piuttosto che posità e di espansività. In rilettura digitale in 3 di conflitto, a mio parere) che serve di reci - compact disc l’edizione Mitropoulos 1960 è proca sottolineatura, in un gioco continuo di stata ristampata nel 1990 dalla «Giuseppe Di corrispondenze (a volte sottili, a volte imme - Stefano Records», etichetta scomparsa dal diate) che accentua la drammaticità dell’insie - mercato. È stata nuovamente resa disponibi - me e ne assicura l’organicità. Benché strumen - le,in due compact disc, dalla «Myto Records» talmente ricca e curata, e attenta ai valori nel 2000. espressivi e coloristici dell’orchestra e dei sin - La prima registrazione veramente integra - goli strumenti (quando, e non di rado, sono le de La forza del destino è quella diretta a usati da Verdi solisticamente), la direzione di Roma per la «RCA» da Thomas Schippers nel - Schippers non è sinfonica: è una direzione anzi l’estate 1964 (dal 20 luglio al 5 agosto), con i eminentemente teatrale, ma non in senso con - complessi della «RCA italiana» (si tratta in so - venzionale, spettacolare, di routine da palco - stanza dell’orchestra sinfonica e del coro della scenico, bensì proprio in senso organicamente radio di Roma, forse nel loro momento di rappresentativo. È quindi anche una direzione maggiore splendore: e alla testa del coro è an - che dà spazio ai singoli cantanti, purché si cora Nino Antonellini, e in nessun’altra regi - pongano all’interno di questa organicità e non strazione dell’opera il coro si rivela mezzo ne rompano l’equilibrio. Del resto è uno spa - espressivo così duttile, sollecito, sfumato e ric - zio vasto, perché la rappresentazione è ampia co). L’impronta all’edizione romana della e ricca e varia di contrasti situazionali e di no - «RCA» è data dalla direzione del trentaquat - tazioni psicologiche. Il saldo controllo di trenne maestro americano (del Michigan), vi - Schippers giova enormemente, ad esempio, al vace, alacre, determinata con forza nel ritmo, cinquantenne Richard Tucker, il quale offre un ricca di contrasti (di tempi, di volumi, di in - Don Alvaro ben altrimenti sobrio e contenuto tensità, di colori), e tuttavia mai precipitosa né e sfumato di quello registrato a Milano dieci affrettata, ed anzi piena di spazio e di respiro anni prima o di quello rappresentato al «Me - (e non solo perché, delle cinque registrazioni tropolitan» otto anni prima, senza nulla perde - complete dell’opera di Verdi, quella di Schip - re in saldezza e in linearità, temperando ardo - pers è, oltre che la prima in ordine di tempo, ri e impeti con un colore di mestizia, un senti - anche – con la sola eccezione di Sinopoli, pe - mento di vanità e di impotenza, che ne fanno raltro superiore di nemmeno tre minuti – quel - un personaggio complesso, tutt’altro che mo - la di più lunga durata, oltre dodici minuti più nocorde. Alla trentasettenne Leontyne Price si di Muti, nove più di Gardelli, quasi sei più di deve una Leonora densa e piena, venata di Levine). Cura particolare di Schippers è il fra - oscure inquietudini, affondata nel dolore, ma seggio, il disegno e l’accento intesi come mi - anche luminosamente aperta alla consolazione

51 e alla speranza: il velo di opacità della voce e soprattutto ha a che fare con una voce vela - nelle zone medie e gravi diviene qui uno stru - ta e come soffocata da una sorta di detrito pol - mento di caratterizzazione espressiva così veroso di fondo che la opacizza togliendole come la purezza ariosa degli acuti limpidi e luce e possibilità di espansione ed anche gra - sfumati. Il quarantasettenne Robert Merrill devolezza di timbro. Assai difficile riesce tratteggia un Don Carlo generoso e appassio - esprimersi sul trentatreenne tenore tolosano nato, nel quale gli impulsi migliori sono offu - Angelo Mori, brutale e vociferante, pesante e scati e messi a tacere, se non spenti del tutto, inerte, un vero campionario di tutto quello che da una sorta di ossessione, una vera e propria un cantante non dovrebbe essere. Il trenta - «passione» della vendetta, che gli dà una di - duenne baritono vigevanese Gianni Maffeo è mensione tragica, sul piano individuale, al di un po’ ruvido e grosso, ma efficacemente di - là dello stesso simbolo del destino, anche per - retto e immediato, dotato di slancio e di impe - ché il conflitto interiore che si annida nel fondo to, appassionato e incisivo, con un canto di del suo animo tende più volte ad affiorare alla buon respiro (ma dovrebbe curare la pronun - coscienza, in una sorta di anelante nostalgia, zia: troppe sono le parole sbagliate). Nel Mar - rendendo l’interpretazione del baritono ameri - chese di Calatrava ritorna a tanti anni di di - cano drammaticamente tormentata e tutt’altro stanza Gino Calò, interpretativamente sempre che monocorde. Quarantunenne, Giorgio Toz - esitante, cauteloso e prudente, ma vocalmente zi conferma l’umanità discreta e premurosa un po’ più rinfrancato. Il ventiquattrenne con - della sua interpretazione del Padre Guardiano, tralto argentino Stella Sylva è una Preziosilla ma la voce ha perduto molto in potenza e in senza brio, dalla voce precocemente consuma - duttilità nei sei anni trascorsi dall’edizione ta. Un Padre Guardiano vocalmente pieno e Previtali del 1958. Il trentatreenne mezzoso - corposo ed espressivamente solenne e com - prano di New Orleans Shirley Verrett con - mosso, cantato con proprietà di fraseggio, con giunge in Preziosilla alla vivacità, al brio, alla pulizia di disegno e con omogeneità di tornitu - malizia un fondo scuro di mistero e di sensua - ra è il trentacinquenne basso beneventano Sil - lità. Il coetaneo basso di New York Ezio Fla - vano Pagliuca. Il ventinovenne baritono cre - gello è un Fra’ Melitone troppo potente e trop - monese Orazio Mori è un Fra’ Melitone vio - po pesante, forse preso un po’ troppo sul serio. lento e rozzo, reso ancora più pesante da una Sempre lineare nella sottile semplicità di una voce ruvidamente gretosa. Una Curra fosca - caratterizzazione intelligente è il Mastro Tra - mente atterrita, piena di sgomento e di orrore, buco del quarantaseenne Piero De Palma. Il è Mirella Marcossi. Non ha molto fiato Giulio trentacinquenne basso parmense Giovanni Grossi, indicato sulle etichette dei dischi come Foiani è un Marchese di Calatrava affettuoso interprete dell’Alcade (gli opuscoli allegati più che imponente. Espressivamente partecipi portano invece il nome di Giorgio Federici). sono l’Alcade di Ron Bottcher (settimo di una Un Chirurgo serio e austero è Nello Carpi. Un - compagnia di canto a nettissima prevalenza tuosamente scivoloso è il Mastro Trabuco del americana) e il Chirurgo del ventinovenne bas - trentatreenne tenore bresciano Pier Francesco so chietino Mario Rinaudo. La registrazione ha Poli. La registrazione manca di omogeneità: spessore e intensità, ha compattezza e rilievo, sono fin troppo avvertibili i passaggi dall’una potrebbe essere tuttavia più raffinata nella pe - all’altra sezione di nastro, tanto radicali sono i netrazione e più sottile nell’analisi. L’edizione cambiamenti nelle condizioni della riproduzio - Schippers è stata riletta digitalmente in 3 com - ne. Vi sono così passi eccessivamente rilevati pact disc dalla stessa «RCA». in un primo piano vibrante per l’eccesso di È lo stesso editore a dichiarare la datazio - compressione e altri invece proiettati in lonta - ne 1968 per la registrazione de La forza del nanza da un’alonatura risonante ed echeggian - destino effettuata dalla «Fratelli Fabbri» in col - te che confonde timbri e sonorità, mistifican - laborazione con la cecoslovacca «Supraphon» done la natura. al Teatro «Angelo Masini» di Faenza. La dire - Manca di carattere e di fisionomia la dire - zione del sessantaquattrenne maestro faentino zione del cinquantatreenne Lamberto Gardelli Ino Savini manca di energia e di finezza, cor - nell’edizione de La forza del destino registrata re spesso il pericolo di stemperarsi e di illan - dalla «EMI» a Londra nel 1969: è una buona guidirsi, e non sempre evita quello di appesan - lettura della partitura e un buon accompagna - tirsi, ma ha al suo attivo una pacatezza discor - mento per i cantanti, ma nulla più. Tra l’altro, siva lentamente pausata che assicura una certa pur essendo una delle edizioni di durata più continuità di esposizione alla narrazione. Il breve fra le cinque registrazioni complete del - quarantaduenne soprano boero Emma Renzi l’opera di Verdi, manca singolarmente di ener - (Emmerentia Scheepers all’anagrafe) ha inte - gia, di impeto, di dinamismo. Come sempre ressanti momenti di assenza, di sospensione, di nel maestro veneziano, vi sono alcuni momen - smarrimento, di racchiusa mestizia, attonita e ti lucidamente analizzati nei particolari (accan - dolorosa, che ne testimoniano l’intelligenza: le to ad altri del tutto indifferenti e anonimi), ma mancano le doti della passione e del comando mancano la visione d’insieme, la capacità di

52 stringere, di serrare, di fondere. I cantanti di troppo tremulo e incerto il Marchese di Cala - Gardelli sono liberi, ma lo sono nel bene e nel trava del quarantaquattrenne basso emiliano male. Non che siano lasciati a sè stessi, ché un Antonio Zerbini, mentre in poche frasi riesce a limite di serietà e di competenza professionale tratteggiare una figura di nobile ma commossa è sempre presente nella direzione di Gardelli, dignità e di sobria ma intensa partecipazione il ma la responsabilità dell’interpretazione ricade Chirurgo del quarantenne baritono londinese interamente su di loro, anzi su ciascuno di loro Derek Hammond-Stroud. La registrazione è per il proprio personaggio. Da questo punto di sufficientemente ampia e spaziosa ed è soprat - vista, almeno la «EMI» ha avuto la mano feli - tutto mirabilmente proporzionata ed equilibra - ce nella scelta dei due protagonisti. Soprattut - ta, in un’armoniosità che si traduce anche in to il quarantaquattrenne Carlo Bergonzi dà una fedeltà di riproduzione non solo sonora e tim - lezione di canto e di stile: colore, tono, fraseg - brica ma anche tonale e ambientale. L’edizio - gio sono tipicamente verdiani per linearità e ne Gardelli del 1969 è stata riletta digitalmen - per plasticità, ma il canto non è mai duro, scol - te in 3 compact disc dalla stessa «EMI». pito con forza, bensì modellato con flessibilità Nel gennaio 1970 La forza del destino è di articolazioni e con duttilità di sfumature, è stata registrata dalla casa di Stato rumena incisivo ma con morbidezza, la declamazione «Electrecord» a Bucarest, con i complessi or - è sempre disposta a volgere in ariosa tornitura chestrali e corali della radiotelevisione rumena. melodica; il Don Alvaro di Bergonzi è fiero e La direzione ne è affidata al trentasettenne impulsivo, ha ardore e decisione, ma con amo - maestro bucarestino Carol Litvin, che basa la rosa tenerezza di accenti e nostalgica dolcezza sua lettura dell’opera di Verdi su un gioco mol - di memorie e di rimembranze, e ha capacità di to accentuato dei contrasti di velocità, di dura - immaginazione. Agitata e franta, animata e ta, di intensità e di accentazione, opponendo commossa, la trentaquattrenne Martina Arroyo lentezze estenuanti, che sembrano perdersi nel - disegna una Leonora combattuta e travolta, la lontananza di ricordi senza tempo, a empiti alla vana ricerca di una pacificazione interiore lirici marcati da slanci e da disperazioni di im - che sia un compimento e non soltanto una con - mediata e concreta presenza. Giova alla dire - solazione o una speranza. La drammaticità del - zione di Litvin la chiarezza della lettura stru - l’interpretazione del soprano americano (di mentale, ma nell’insieme si ha un’impressione New York) trova un limite soltanto in alcune di meccanicità, anche se risaltano momenti di ineguaglianze dell’organo vocale, peraltro in mormorazione corale e strumentale che vibrano questa avvertibili meno che in altre occasioni e fremono come venti oppure di espansività (qui il canto è pieno e denso, solo lo squillo spettacolare che scattano in esaltazioni milita - dell’acuto è troppo lucente e metallico, non resche e guerriere. Litvin ha il gusto dei colpi privo di crudezza, mentre i gravi tendono a in - di scena improvvisi, ma ha anche il senso ono - tubare quando affondano, ma la voce è consi - matopeico della descrizione naturalistica (i se - stente, l’emissione sostanzialmente omogenea gnali della battaglia; il senso di desolazione e e il colore ha venature di bruniture «a fuoco» di abbandono dei cori dei contadini e delle re - che conferiscono all’intensità dei risultati, gra - clute; l’insistenza pressante ed esigente, travol - zie anche alla totale rinunzia a qualsiasi vezzo gente quasi come una sommossa, del coro dei o artificio virtuosistico e spettacolare). Nel mendicanti). Le¶onora è il trentunenne tenore 1969 Piero Cappuccilli, pur quarantaduenne, moldavo (di Ia i) Maria Sl aˇtinaru, voce lumi - era tuttavia ancora lontano dalla maturità di in - nosa, squillante in acuto, impiegata con slancio terprete e di cantante che avrebbe conseguito e con dolcezza, con abilità di artista e con sen - negli anni Settanta: il Don Carlo del baritono sibilità di musicista, negli attacchi, nelle so - triestino ha potenza ma è piuttosto brutale e spensioni, nei respiri, nelle smorzature. È una monocorde. Stilisticamente ineccepibile è il Leonora liricamente appassionata, che conosce Padre Guardiano del ventisettenne basso bolo - la tenerezza della trepidazione e l’oscurità del - gnese Ruggero Raimondi, cantato con prege - l’ansia, ma che sa anche incantarsi di stupefat - vole senso del fraseggio, come linea, come tor - ta meraviglia di fronte all’inatteso e all’incredi - nitura e come respiro, ma forse fin troppo trat - bile, con una carica liberatoria che sembra ren - tenuto in una interpretazione che a volte dere ancora più intensa la plasticità di un canto rasenta la freddezza dell’astrazione. Il trenta - denso e incisivamente accentato. Ora frettoloso settenne contralto milanese Bianca Maria Ca - e affannoso, ora lamentoso e lacrimoso, il coe - soni non ha avuto dalla natura la strumenta - taneo tenore transilvano (di Cluj) Ludovic zione vocale necessaria al personaggio di Pre - Spiess si rivela in possesso di una voce smalta - ziosilla ma non manca di vivacità. Sottolineato ta e squillante, ma il suo Don Alvaro è privo di in modo troppo convenzionalmente caricatura - temperamento drammatico, psicologicamente le appare il Fra’ Melitone del quarantasettenne un po’ infantile, espressivamente alquanto ma - baritono gallese Geraint Evans. Eccede in la - nierato e sofisticato, tutt’altro che ardente e fie - mentosità il Mastro Trabuco del quarantatreen - ro, e invece sorprendentemente ipocrita e un - ne tenore polesano Florindo Andreolli ed è tuoso nell’umiltà, legalitario e cavilloso nella

53 contesa, né impetuoso né entusiasta (e tanto Assolutamente integrale, come le prece - meno esuberante, e caso mai piuttosto conte - denti edizioni Schippers e Gardelli e le suc - gnoso, con un po’ di affettazione). Nicolae cessive Sinopoli e Muti, è La forza del destino Herlea è un Don Carlo cupo e attorto, intriso di registrata dalla «RCA» al Walthamstow Town fatalità, sorretto da una sorta di sussiego inte - Hall di Londra nell’estate 1976 (dal 31 luglio riore, che nasce da un alto concetto di sé: pas - al 10 agosto), non ancora digitale, ma digital - sione e furore hanno un fondo di gelida astra - mente riletta ai fini della pubblicazione in 3 di - zione, comportamenti più che emozioni, con il schi compact sotto etichetta «BMG RCA Vic - colore fosco dell’ossessione; la calda insorgen - tor». Dalla edizione romana della stessa casa za dell’empito è sostituita dall’accuratezza di dodici anni prima riprende la sola protago - espositiva del racconto; la voce corposa, gra - nista femminile, Leontyne Price. L’ormai qua - nosa, un po’ grossa, permette al quarantaduen - rantanovenne soprano americano, pur non na - ne baritono bucarestino un canto denso e spes - scondendo un leggero deterioramento vocale so, a volte ai limiti della pesantezza, sempre (uno spessore più pesante, un fondo più cupo dotato di forza e di impatto. Coetaneo di Her - dei gravi, che non di rado intubano, la caratte - lea è il basso Nicolae Florei, un Padre Guar - ristica velatura estesa anche alle zone acute, diano nel quale l’ammonitoria solennità è solo qualche «rottura» nell’omogeneità dell’emis - una vernice che lascia ben presto scoprire la so - sione sotto tensione), è pur sempre in gran for - stanza di una bonarietà paternamente affettuo - ma ed è una splendida Leonora, drammatica - sa e comprensiva, umile e discreta, in cui la sua mente agita: tuttavia la sua interpretazione mi presenza si annulla, nel mormorante dileguare sembra più a proprio agio con la concezione di di una vocalità che il vibrato induce a una tre - Schippers che non con quella di Levine. James molante incertezza oppure irrigidisce in una Levine ha una concezione eminentemente scansione spiccata e balzante. La Preziosilla spettacolare dell’opera (di quest’opera, in par - della cinquantenne Zenaida Pally, incisiva e si - ticolare, ma forse è proprio un modo di ap - cura nell’affermazione, plastica e vivace nella proccio al teatro musicale in genere). L’aspet - descrizione, affonda con calore sensuale nell’o - to esteriore, la sontuosità, la grandiosità, la scuro mistero della terra e della carne: nel suo gloria dei suoni, lo splendore dei colori fanno canto è il colore rosso della morte, come è il premio nella sua direzione sull’approfondi - senso del gioco, con il gusto della canzonatura, mento interiore; psicologie e situazioni sono con l’umore dell’allusione, con la gioia del per il trentatreenne direttore americano (di coinvolgimento, con il furore dello scatena - Cincinnati) non tanto strutture portanti, nodi mento, ma anche con l’affettuosità della com - che si avviluppano e si sciolgono, quanto piut - prensione, la forza della persuasione, l’allegria tosto occasioni al dispiegarsi di effetti; a que - della danza, e sempre con corposa e densa con - sto fine l’orchestra acquista nella sua conce - cretezza¶. Il quarantenne baritono transilvano zione un’importanza primaria, qualcosa di as - (di Bra ov) Constantin Gabor è un Fra’ Meli - sai più di un tessuto connettivo, diviene il tone sufficiente e sussiegoso, soddisfatto di sé «luogo» e il «momento» dello spettacolo, la e sprezzante degli altri, burbanzoso e scontro - condizione (ancor più che l’ambiente) del suo so, lamentoso e aggressivo, dotato tuttavia del - svolgimento. La visione di Levine è espansiva, la capacità di descrivere eventi e comporta - ha ampiezza e risonanza, vivacità di colori e menti con visuale evidenza di immagini. Quasi ampiezza di notazioni, ma si distende in una un tenore di grazia, il quarantaduenne Ion uniformità che nuoce al rilievo della struttura Stoian (nativo di Constan t¸a, in Dobrugia) è un e attenua, anzi che esaltare, la bipolarità dram - Mastro Trabuco fastidito e annoiato, stanco e matica de La forza del destino (anche se la so - indifferente nell’apparenza, vigile e ingordo brietà di Levine, il suo rifiuto di ogni eccesso nella sostanza, disegnato con felice penetrazio - di sottolineatura e di caratterizzazione, ne evi - ne caratteriale e comportamentale. Il ventiset - ta la distruzione, salvandolo dal pericolo di tenne basso bucarestino Mihai Panghe è un una rottura dell’equilibrio dell’opera: ma que - Marchese di Calatrava solenne e austero, tra sto equilibrio resta piuttosto assicurato da una l’oracolare e il ¶sacerdotale, ma incapace di generica comunanza di stile, di lingua, di at - azione. Dan Mu etescu è un Alcade affidabile mosfera che non da una rete sottile e ambiva - e umoroso, e tuttavia compreso della propria lente di analogie e di contrasti, in continuo dignità e della propria autorità, ed è un Chirur - gioco di scambi e di interazioni). Forse l’arti - go descrittivamente mosso e sensibilmente par - sta che più ha risentito della concezione di Le - tecipe. Nella Curra di Mihaela M aˇraˇcinescu vine è Plácido Domingo: il Don Alvaro del l’impazienza per le esitazioni di donna Leono - quarantaduenne (trentacinquenne?) tenore ma - ra assume un tono accusatorio. La registrazio - drileno è assai ben cantato, ma la passione e il ne è risonante e scintillante, ma anche densa e pathos della sua interpretazione hanno una in - spessa, rilevata con evidenza, e impiega la ste - tensità alquanto convenzionale e non incidono reofonia come strumento di distinzioni e di col - in modo proprio e individuante sulle varie si - locazioni piuttosto innaturali. tuazioni e sui singoli stati d’animo. Più artico -

54 lato espressivamente appare il Don Carlo del prio dirsi la caratteristica più idonea a espri - quarantaduenne baritono americano (dell’Illi - mere la comprensiva umanità del Padre Guar - nois) Sherrill Milnes, che ha una certa vivacità diano. Centrato risulta invece il Don Carlo del e un certo brio, una certa gioia di vivere e una quarantanovenne baritono padovano Renato certa disponibilità all’apertura e al colloquio, Bruson. che a poco a poco si spengono sotto il preme - La seconda registrazione digitale de La re di una urgenza forse più eroica che ossessi - forza del destino è di poco posteriore: dal 6 al va: e oltre a essere più costruito nel suo dise - 15 luglio 1986, nel Teatro «alla Scala», a cura gno interiore di delineazione del personaggio, della «EMI». La pubblicazione è seguita in au - il Don Carlo di Milnes è altrettanto ben canta - tunno, in coincidenza con l’assunzione da par - to. Severo e imponente, con una vena di pro - te di Riccardo Muti delle funzioni di direttore fetico mistero illuminata da una dolce e com - musicale del teatro milanese, e l’immissione passionevole umanità, è il Padre Guardiano del sul mercato ha quindi preceduto quella dell’e - quarantatreenne basso friulano Bonaldo Giaiot - dizione Sinopoli. Questa è stata la quarta, la ti. Spettacolarmente grandiosa, la Preziosilla Muti è la quinta edizione completa in dischi de del quarantunenne contralto vercellese Fioren - La forza del destino di Verdi nella redazione za Cossotto è giocata più sull’oscurità divina - del 1869. Il caso vuole che le due edizioni si toria che sul brio disinvolto. Il cinquantaduen - oppongano nelle durate: la più breve delle cin - ne baritono occitano Gabriel Bacquier e il qua - que l’edizione Muti, la più lunga l’edizione Si - rantanovenne tenore parigino Michel Sénéchal nopoli. Il quarantaquattrenne direttore napole - disegnano con molta cura le figure di Fra’ Me - tano offre una lettura passionalmente agitata litone e di Mastro Trabuco: si tratta di due ap - del dramma verdiano, teso sul filo di un’onda profonditi studi di personaggio, con caratteriz - di emozioni che preme, tragica e disperata, in - zazioni che ne investono con coerenza ogni contenibile nella sua carica di dolore. Muti af - aspetto, a cominciare dal timbro e dal colore fronta la partitura verdiana con un’energia e della voce, dal modo di pronunciare le parole, una decisione che l’accendono di tinte fosche, di intonarle e di infletterle, dal «taglio» con cui cupamente rosseggianti, come bagliori di fuo - le frasi vengono accentate, legandole o spez - co. La scandisce in staffilate ritmiche che bat - zandole; particolarmente nel caso del Trabuco tono implacabili il tempo di inesorabili ostina - di Sénéchal il risultato è un vero e proprio ca - ti. La ritaglia di pause che sono silenzi colmi polavoro. Un altro caso di approfondimento di angosce e di orrori. Una Forza del destino umano è quello del Marchese di Calatrava del corrusca e ferrigna, nella quale la pietà e la trentottenne basso renano Kurt Moll, cantato compassione sembrano infiltrarsi di straforo, con estrema proprietà di stile, di colore e di aprendosi a fatica una strada che loro ricono - fraseggio. Non meno felici, nei loro più ri - sca un diritto di cittadinanza. Una concezione stretti limiti, le impersonificazioni dell’Alcade organica, integrata, dell’opera di Verdi, vista e del Chirurgo dovute a Malcolm King e a come un intero che non si presta a operazioni William Elvin. La registrazione è ampia, spa - di divaricamento che alterino problematica - ziosa, risonante, ma forse è un po’ troppo insi - mente o colorino soggettivamente l’inalterabi - stita nei rilievi in primo piano. lità di un blocco di eventi preordinato e intan - Ha ritardato fino all’aprile 1987 la «Deut - gibile. V’è una sorta di frenesia di morte in sche Grammophon» la pubblicazione in 3 di - questa Forza del destino di Muti, un tumul - schi compact della prima registrazione digitale tuoso e impetuoso accorrere d’ogni parte ver - de La forza del destino , effettuata a Londra, so il fine ultimo d’ogni cosa, affrettandone con nel Watford Town Hall, sul finire dell’estate impazienza l’avvento. Ogni resistenza indivi - 1985 (dal 12 al 21 settembre), con code termi - duale ne è travolta. Uno spirito da giorno del - nali il 9 gennaio, il 24 febbraio e il 3 giugno l’ultimo giudizio ingigantisce i cori a oceani - 1986. Nervosamente intimistica, e in certo sen - che scene di massa. I sentimenti più teneri e so folgorante, è la direzione del trentottenne delicati sono intrisi di presagi di disfacimento. Giuseppe Sinopoli. Il maestro veneziano (mai La leggerezza scintillante della seguidilla del abbastanza rimpianto) scava nella partitura secondo atto sembra già contenere in sé il ger - verdiana per ottenere quanto più è possibile in me dello sbrigliamento esaltato e convulso del - fatto di proiezione sonora e di varietà espressi - la tarantella del terzo atto. Il coro dei monaci va. Ma non è assistito così come sarebbe stato ruggisce violento, fulmineggia cataclismatico, necessario. Il trentaseenne soprano britannico mormora indistinto. La battaglia è un turbine (di Sheffield) Rosalind Plowright è tenera e che tutto travolge nella sua rapidità. Alla gra - dolce, ma non ha la dimensione del personag - ve oppressione dei contadini affamati e alla gio di Leonora. Al quarantenne contralto gre - desolata afflizione delle reclute strappate alle co Agnes Baltsa mancano lo spirito e la verve madri risponde nel quarto atto una protesta dei necessari alla gaiezza di Preziosilla. L’abissale mendicanti che è quasi una insurrezione. Mai profondità della voce de≈l trentacinquenne bas - però la direzione di Muti risulta massiccia. so georgiano Paata Bur uladze non può pro - Essa si muove sempre secondo processi di ar -

55 ticolazione che la animano dall’interno e non quarantasettenne baritono veronese Giorgio solo la nutriscono di vitalità ma creano anche Zancanaro è un Don Carlo inquisitorio e fasti - i presupposti di mutazioni posizionali che sono dioso, segreto e furtivo, ostinato e feroce, agi - manifestazioni di diversità e di contrasti che to con decisione e immediatezza, poderoso ma non investono la struttura, e quindi non intac - non violento, e tanto meno brutale, anche se cano il blocco compatto dell’insieme, non in - sostanzialmente monocorde. Il quarantacin - ducono in tentazioni di deviazione l’itinerario quenne basso pennsylvano Paul Plishka è un unidirezionale della narrazione di eventi che Padre Guardiano ispirato e possente, severa - costituiscono dimostrazione evidente di una mente ammonitorio e compassionevolmente premessa immodificabile, ma consentono quel comprensivo, pervaso di commossa religiosità. gioco di toni più o meno oscuri e ombrati di Fra’ Melitone curioso e pettegolo, sufficiente e uno stesso colore che crea le condizioni di ela - importante, gustosamente descrittivo ed epica - sticità necessarie alla nascita dell’espressione. mente narrativo, che lo scandalo quotidiano fa Le caratteristiche della concezione e della di - assurgere a dimensione cosmica dell’umana rezione di Muti non mancano di influenzare gli peccaminosità, è il sessantaseenne (ma ancor atteggiamenti dei singoli interpreti. Cinquantu - valido) baritono marchigiano Sesto Bruscanti - nenne, il soprano modenese Mirella Freni co - ni. Il trentaquattrenne mezzosoprano america - mincia a sentire la fatica di una tensione vocale no (del Nevada) Dolora Zajick è una Prezio - senza riposo, che le toglie qualcosa in lumino - silla triste e cupa, vocalmente a proprio agio sità e in espansione: è una Leonora drammati - più nei registri estremi che in quello centrale, camente spinta, che affonda l’angoscia nel ri lie - alquanto opaco e piatto. Il trentunenne basso vo sottolineato con forza dei gravi, che risolve fiumano Giorgio Surjan è un Marchese di Ca - il disordine dell’animo irresoluto nell’impetuo - latrava sdegnoso e testardo. Il baritono qua - sità degli slanci, che si arrampicano ansanti, e rantaquattrenne Silvestro Sammaritano è un a volte affannosi, nelle regioni non sempre Alcade incuriosito e perplesso, bonario e cor - pervie dell’acuto; ma soccorre ancora la Freni diale, ironicamente sorridente ma anche ener - la valvola di sicurezza del canto legato, in cui gicamente autorevole, cantato con leggerezza si sciolgono la melanconia e la nostalgia, in ed espressivamente variato nelle colorazioni e cui si distende l’abbandono confidente della mutevole nelle inflessioni. Il quarantacinquen - divina consolazione, in cui si sublima il rapi - ne tenore seregnese Ernesto Gavazzi è un Ma - mento nell’estasi visionaria. Forse fra il perso - stro Trabuco esposto con precisione ma carat - naggio di Don Alvaro e il tenore madrileno terizzato con molta genericità. Curra sommes - Plácido Domingo esiste un problema di scarsa sa ma attenta e decisa, e appassionatamente affinità: il personaggio è cantato forse ancor partecipe, è il ventinovenne soprano cremone - meglio di dieci anni prima, con bella voce bru - se Francesca Garbi. Una compresa severità nita e rotonda, calda e robusta, con pertinenza conferisce professionale dignità al Chirurgo di di accentazione e di modellatura nel fraseggio, Frank Hadrian. La registrazione è di eccezio - con asciutta sobrietà di esposizione, ma fervo - nale ricchezza e varietà, con molteplicità di re e passione suonano piuttosto generici, non piani, di prospettive, di posizioni e di proie - appaiono frutto di una assunzione individual - zioni, vividamente rilevata nei colori e nelle li - mente penetrata. Voce di grana un po’ grossa, nee, ma ambientata con ampiezza di spazio sia ma rotondamente corposa, e maneggevole, il in estensione sia in espansione.

56 N A S T R O G R A F I A

1951 (Edinburgh; 30 agosto). Stanley Mason, Walburga Wegner, Marko Rothmüller, David Poleri, Mildred Miller, Bruce Dargavel, Owen Brannigan, Bruna Maclean, Dennis Wicks, Robert Thomas, Philip Lewtas. Coro del Festival di Glyndebourne e Orchestra Filarmonica Reale di Londra, dir. Fritz Busch. Brüder Busch Gesellschaft ( ulteriori informazioni non disponibili ).

1954 (New York, Metropolitan; 20 marzo). omette atto 2° quadro 1°. Lubomir Vichegonov, Zinka Milanov, Leonard Warren, Gino Penno, Jean Madeira, Jerome Hines, Gerhard Pechner, Thelma Votipka, manca, Paul Franke, George Cehanovsky. Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York, dir. Fritz Stiedry. Archives of Broadcasts (U.S.A.; ulteriori informazioni non disponibili ).

1963 (Parma, Regio; 10 gennaio). Alfonso Marchica, Mirella Parutto, Piero Cappuccilli, Flaviano Labò, Anna Maria Rota, Paolo Washington, Guido Mazzini, Luciana Boni, Gino Calò, Mario Carlin, Giovanni Pezzini. Coro e Orchestra del Teatro «Regio» di Parma, dir. Fausto Cleva. Lyric Distribution ALD 4417 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1971 (Barcelona, Liceu; 13 novembre). Antoni Borràs, Rajna Kabaivanska, Nicolae Herlea, Carlo Bergonzi, Joyce Blackham, Gwynne Howell, Claudio Giombi, Amelia Veiga, Juan Pons, Diego Monjo, Rafael Campos. Coro e Orchestra del «Gran Teatro del Liceo» di Barcellona, dir. Ino Savini. Lyric Distribution ALD 1798 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1972 (New York, Metropolitan; 12 febbraio). omette atto 2° quadro 1°. Edmond Karlsrud, Leontyne Price, Kostas Paskalis, Carlo Bergonzi, Nedda Casei, Cesare Siepi, Fernando Corena, Carlotta Ordassy, manca, Robert Schmorr, Gene Boucher. Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York, dir. Michelangelo Veltri. Archives of Metropolitan Opera Broadcasts (U.S.A.; ulteriori informazioni non disponibili ).

57 1975 (Verona, Arena; 24 luglio). Giovanni Foiani, Lilijana Molnar-Talaji c´, Renato Bruson, Carlo Bergonzi, Maria Luisa Nave, Bonaldo Giaiotti, Renato Capecchi, Vittorina Magnaghi, Teodoro Rovetta, Luigi Pontiggia ( atto 2° ) e Ottorino Begali ( atto 3° ), Gianni Brunelli. Coro e Orchestra dell’Ente lirico «Arena» di Verona, dir. Francesco Molinari Pradelli. Lyric Distribution ALD 4418 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1979 (Ravinia; 22 giugno). Julien Robbins, Leontyne Price, Cornell MacNeil, Giuseppe Giacomini, Isola Jones, Bonaldo Giaiotti, Renato Capecchi, Sharon Graham, non accertata, Anthony Laciura, non accertati. Coro e Orchestra non accertati, dir. James Levine. Lyric Distribution ALD 2221 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1981 (Macerata, Sferisterio; 25 luglio). Marzio Lauricella, Montserrat Caballé, Matteo Manuguerra, José Carreras, Maria Luisa Nave, Carlo Cava, Sesto Bruscantini, Vittoria Buccini, Giuseppe Morresi, Luciano Cirilli ( atto 2° ) e Luigi Paolillo ( atto 3° ), Guido Pasella. Coro e Orchestra dell’«Arena Sferisterio» di Macerata, dir. Armando Gatto. Lyric Distribution ALD 2692 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1982 (Roma, Opera; 18 maggio). Antonio Zerbini, Gena Dimitrova, Lajos Miller, Giuseppe Giacomini, Bruna Baglioni, Bonaldo Giaiotti, Domenico Trimarchi, Ambra Vespasiani, Loris Gambelli, Manlio Rocchi, Carlo Micalucci. Coro e Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, dir. Daniel Oren. Lyric Distribution ALD 1368 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1983 (Barcelona, Liceu; 23 febbraio). Giovanni Foiani, Éva Marton, Piero Cappuccilli, Giuseppe Giacomini, Aleksandrina Mil cˇeva, Paul Plishka, Sesto Bruscantini, Cecília Fondevila, Jesús Castillón, Piero De Palma, Vicenç Esteve. Coro e Orchestra del «Gran Teatro del Liceo» di Barcellona, dir. Nicola Rescigno. Lyric Distribution ALD 2779 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1988 (Chicago, Civic Opera House; 16 gennaio). James Patterson, Susan Dunn, Leo Nucci, Giuseppe Giacomini, Sharon Graham, Dimitri Kavrakos, Enrico Fissore, Clara O’Brien, Henry Runey, Florindo Andreolli, John Horton Murray. Coro e Orchestra della «Lyric Opera» di Chicago, dir. . Lyric Distribution ALD 1462 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

58 1989 (Washington, Kennedy Center, Opera House; 9 marzo). Frank Curtis, Susan Dunn, James Dietsch, Antonio Ordoñez, Alice Baker, Kevin Langan, Peter Strummer, non accertata, non accertato, Jonathan Green, non accertato. Coro e Orchestra dell’Opera di Washington, dir. Carl Stewart Kellogg. Lyric Distribution ALD 1646 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1989 (Miami, Dade County Auditorium; 18 marzo). non accertato, Stefka Evstateva, Sherrill Milnes, Vja cˇeslav Polozov, Erma Gattie, Bonaldo Giaiotti, John Fiorito, non accertati. Coro e Orchestra della «Greater Miami Opera», dir. Anthony Waters. Lyric Distribution ALD 1647 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1990 (Paris, Châtelet; 13 aprile). Daniel Ottevaere, Gabriela Bena cˇková, Lorenzo Saccomani, Lando Bartolini, Isola Jones, Bonaldo Giaiotti, Alfredo Mariotti, non indicata, non indicato, Guy Gabelle, non indicato. Coro e Orchestra non indicati, dir. Nello Santi. Lyric Distribution ALD 2780 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1992 (München, National Theater; 9 febbraio). Guido Götzen, Aprile Millo, Giorgio Zancanaro, Lando Bartolini, Cynthia Clarey, Kurt Rydl, Bruno Pola, Silvia Fichtl, Rüdiger Trebes, Kevin Conners, Hermann Sapell. Coro di voci bianche e Coro dell’Opera di Stato e Orchestra di Stato bavarese, dir. Giuseppe Sinopoli. Lyric Distribution ALD 2589 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1992 (Firenze, Comunale; 7 giugno). omette finale atto 2° quadro 2°. Gabriele Monici, Stefka Evstateva, Leo Nucci, Peter Dvorsk y´, Luciana D’Intino, Roberto Scandiuzzi, Bruno Pola, Maria Pia Jonata, Stefano Semprini Cesari, Gennaro Sica, Gastone Sarti. Coro e Orchestra del «Maggio Musicale Fiorentino», dir. . Lyric Distribution ALD 2781 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1992 (Firenze, Comunale; 13 giugno). Gabriele Monici, Stefka Evstateva, Leo Nucci, Lando Bartolini, Luciana D’Intino, Roberto Scandiuzzi, Bruno Pola, Maria Pia Jonata, Stefano Semprini Cesari, Gennaro Sica, Gastone Sarti. Coro e Orchestra del «Maggio Musicale Fiorentino», dir. Zubin Mehta. Lyric Distribution ALD 3043 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

59 1992 (London, Coliseum; 19 settembre). Richard Van Allan, Josephine Barstow, Jonathan Summers, Edmund Barham, Anne-Marie Owens, John Connell, Alan Opie, Linda Hibberd, Christopher Ross, Edward Byles ( atto 2° ) e Terry Jenkins ( atto 3° ), Arwell Huw Morgan. Coro e Orchestra della «English National Opera», dir. Mark Elder. (cantata in inglese; traduzione Jeremy Sams). Lyric Distribution ALD 3044 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1992 (San Francisco, War Memorial Opera House; 18 ottobre). non accertato, Leona Mitchell, Vladimir Cˇ ernov, Lando Bartolini, Judith Forst, Roberto Scandiuzzi, Alfonso Antoniozzi, non accertati. Coro e Orchestra dell’Opera di San Francisco, dir. Roberto Abbado. Lyric Distribution ALD 2961 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1993 (Bilbao; 15 febbraio). non accertato, Sharon Sweet, Giorgio Zancanaro, Giuseppe Giacomini, Maite Arruabarrena, Dimitri Kavrakos, Carlos Chausson, non accertati. Coro e Orchestra non indicati, dir. Romano Gandolfi. Lyric Distribution ALD 3528 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1994 (Torino, Regio; 27 febbraio). Giorgio Giuseppini, Aprile Millo, Paolo Coni, Sergej Larin, Elisabetta Fiorillo, Roberto Scandiuzzi, Alfonso Antoniozzi, Antonella Trevisan, Antonio Abete, Pierfrancesco Poli, Vincenzo Vigo. Coro e Orchestra del Teatro «Regio» di Torino, dir. Alain Guingal. Lyric Distribution ALD 3529 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

1996 (Antwerpen, Koningin Elisabeth Zaal, concerto; 8 marzo). Henk Van Heijnsbergen, Zoja Smoljaninova, William Stone, Lando Bartolini, Linda Finnie, Riccardo Ferrari, Mauro Buda, Marceline Keirsbulck, Henk Van Heijnsbergen, Eric Raes, Henk Van Heijnsbergen. Coro e Orchestra dell’Opera fiamminga («De Vlaamse Opera»), dir. Daniel Lipton. Lyric Distribution ALD 3984 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).

60 V I D E O G R A F I A

1949 (Roma). adattamento cinematografico Ernest Kromberg. Fausto Tomei, Caterina Mancini (Nelly Corradi), Tito Gobbi, Galliano Masini (Gino Sinimberghi), Cloe Elmo (Mira Vargas), Giulio Neri, Vito De Taranto, manca, non indicati. Coro e Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, dir. Gabriele Santini. regia Carmine Gallone. sceneggiatura Carmine Gallone. sceneggiatura Mario Corsi. sceneggiatura Ottavio Poggi. sceneggiatura Lionello De Felice. scene Gastone Medin. costumi Mario Vigolo. fotografia Aldo Giordani. registrazione sonora Raffaele Del Monte. montaggio non indicato. produzione Union Film (film 35 mm.; bianco e nero; Italia). distribuzione Sampaolo Audiovisivi (Italia). origine Italia 1949. ′ ʺ durata complessiva 98 47 ′. ʺ ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ durata effettiva musica 97 33 (13 41 +30 59 +28 06 +24 47 ). Master Video OL 7 (VHS; bianco e nero; mono; PAL; fuori catalogo) (videocassetta). IRTEM 141. Pickwick Screen Legends 105 922 (VHS; bianco e nero; mono; PAL; Gran Bretagna; fuori catalogo) ( videocassetta ). Historic Opera Performances SL 1059 (VHS; bianco e nero; mono; PAL; fuori catalogo) (videocassetta). IRTEM 141.1.

61 1958 (Napoli, S. Carlo; 15 marzo). Jorge Algorta, Renata Tebaldi, Ettore Bastianini, Franco Corelli, Oralia Dominguez, Boris Christoff, Renato Capecchi, Anna Di Stasio, Giuseppe Forgione, Mariano Caruso, Gianni Bardi, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Corpo di ballo, Coro e Orchestra del Teatro «di San Carlo» di Napoli, dir. Francesco Molinari Pradelli. regia Alessandro Brissoni. coreografia Bianca Gallizia. scene Cesare Maria Cristini. produzione RAI – Radiotelevisione italiana. distribuzione Hardy Trading Company (Italia). origine Italia 1958. ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ durata complessiva videocassette 163 ′57 ʺ (82 25 +81 32 ) . durata complessiva videodisco DVD 160 00 ′ ʺ ′ ʺ ′ . ʺ ′ ʺ ′ ʺ durata effettiva musica videocassette 156 ′09 ʺ (24 ′53 ʺ+51 ′47 ʺ+43 ′14 ʺ+36 ′15 ʺ) . durata effettiva musica 155 56 (24 39 +52 02 +43 13 +36 02 ) videodisco DVD . Legato Classics Video LCV 001 (VHS; bianco e nero; mono; NTSC; U.S.A.; fuori catalogo) (videocassetta). Hardy Classic Video HCV 1001 (VHS; bianco e nero; mono; PAL; Italia) (2 videocassette). IRTEM 764. Bel Canto Society 0666 (VHS; bianco e nero; mono; NTSC e PAL; U.S.A.) (videocassetta). Premiere Opera 1816 e 1898 (VHS; bianco e nero; mono; NTSC e PAL; U.S.A.) (videocassetta). Hardy Classic Video HCD 4002 (DVD; 12 cm.; compact; mono; ricostruzione digitale; bianco e nero; PAL; 4/3; codice 0) (videodisco). IRTEM DVD 205.

1966 (Napoli, S. Carlo; 6 marzo). omette atto 1°, atto 2° quadro 1°, atto 3° quadro 1°, atto 4° quadro 1° e finale quadro 2°. Alessandro Maddalena, Elena Souliotis, Mario Sereni, Carlo Menippo, Franca Mattiucci, Ivo Vinco, Alfredo Mariotti, Angela Rocco, Augusto Frati, Mario Guggia, non indicato, non indicata, non indicati, non indicati, mancano. Corpo di ballo, Coro e Orchestra del Teatro «di San Carlo» di Napoli, dir. Pasquale De Angelis. regia Carlo Maestrini. coreografia Bogdan Covacev. scene Cesare Maria Cristini. produzione non accertata. distribuzione Hardy Trading Company (Italia). origine Italia 1966. ′ ʺ durata complessiva 77 00 ′. ʺ ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ durata effettiva musica 72 51 (0 00 +40 45 +27 01 +5 35 ). Hardy Classic Video HCA 6005 (VHS; bianco e nero, mono; PAL; Italia) (videocassetta). IRTEM 972.

62 1978 (Milano, Scala; 14 giugno). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Giovanni Foiani, Montserrat Caballé, Piero Cappuccilli, José Carreras, Maria Luisa Nave, Nikolaj Gjaurov, Sesto Bruscantini, Mila Zanlari, Giuseppe Morresi, Piero De Palma ( atto 2° ) e Franco Ricciardi ( atto 3° ), Carlo Meliciani, Maria Grazia Allegri, Regolo Romani, Saverio Porzano, Aronne Ceroni, Tino Nava, Angelo Nosotti, Alfredo Pistone, Alfonso Marchica, non indicati. Corpo di ballo, Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano, dir. Giuseppe Patané. regia Lamberto Puggelli. coreografia Ugo Dell’Ara. scene e costumi Paolo Bregni (da Renato Guttuso). luci Vannio Vanni. produzione Teatro alla Scala Milano (Italia). distribuzione Bel Canto Society (U.S.A.). distribuzione Premiere Opera (U.S.A.). origine Italia 1978. ′ ʺ durata complessiva 164 18 ′. ʺ ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ durata effettiva musica 156 59 (24 56 +41 12 +54 51 +36 00 ). Lyric Distribution LDV 1475 (NTSC) e PV 116-90 (PAL) (VHS; colore; mono; U.S.A.; fuori catalogo) (videocassetta). IRTEM 342. Bel Canto Society BCS 623 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.) (2 videocassette). Premiere Opera 1871 (VHS; colore; mono; U.S.A.) (videocassetta).

1979 (Barcelona, Liceu; 28 aut 30 gennaio). Josep Simorra, Montserrat Caballé, Matteo Manuguerra, José Carreras, Montserrat Aparici, Mario Rinaudo, Otello Borgonovo, Cecília Fondevila, Raúl Montero, Josep Ruiz, Rafael Campos. Coro e Orchestra del «Gran Teatro del Liceo» di Barcellona, dir. Eugenio Mario Marco. regia Didac Monjo. scene Emilio Burgos. produzione non accertata. distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.). origine Spagna 1979. Lyric Distribution 8166 (NTSC) e PV 187-91 (PAL) (VHS; colore; mono; U.S.A.; fuori catalogo) (videocassetta).

63 1981 (Paris, Opéra; 27 giugno). Fernand Dumont, Anna Tomova, Ingvar Wixell, Veriano Luchetti, Aleksandrina Mil cˇeva, Paul Plishka, Gabriel Bacquier, Annick Dutertre, Jean-Louis Soumagnas, Michel Sénéchal, Jean- Philippe Courtis. Coro e Orchestra del Teatro nazionale dell’«Opéra» di Parigi, dir. Gianfranco Rivoli. regia Michael Dittmann (da John Dexter). coreografia Michel Rayne. scene e costumi Jocelyn Herbert. direzione ripresa visiva Mathé Rabinovski. produzione Opéra de Paris (Francia). produzione TF1 (Francia). distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.). origine Francia 1981. ′ ʺ durata complessiva 156 40 . durata effettiva musica non accertata. Lyric Distribution LDV 1209 e 8810 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.; fuori catalogo) (videocassetta).

1981 (Bogotà). non indicato, Martina Arroyo, Juan Pons, Juan Lloveras, Martha Senn, Francisco Vergara, Alfredo Mariotti, non indicati. Coro e Orchestra non indicati, dir. Daniel Lipton. regia non indicata. scene e costumi non indicati. produzione non accertata. distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.). origine Colombia 1981. Lyric Distribution LDV 1208 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.; fuori catalogo) (videocassetta).

1982 (Madrid, Zarzuela; aprile). Jesús Sanz Remiro, Montserrat Caballé, Juan Pons, Nunzio Todisco, Jane Berbié, Justino Díaz, Alfredo Mariotti, Dolores Cava, Mario Ferrer, Julio Pardo, non indicato. Coro titolare del Teatro «de la Zarzuela» e Orchestra Sinfonica di Madrid, dir. Daniel Lipton. regia Luís Balaguer. scene e costumi non indicati. produzione non accertata. distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.). origine Spagna 1982. Lyric Distribution 8679 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.; fuori catalogo) (videocassetta).

64 1982 (Orange, Chorégies, Théâtre Antique; 13 luglio). Antonio Zerbini, Montserrat Caballé, Silvano Carroli, Ermanno Mauro, Franca Mattiucci, Paul Plishka, Gabriel Bacquier, Josette Jaques, Alain Vernhes, Rémy Corazza, Frédéric Vassar. Cori delle Opere di Monte Carlo, Bordeaux e Avignone e Orchestra dell’«Opéra» di Lione, dir. Miguel Ángel Gomez Martinez. regia Margherita Wallmann. scene Antoine Selva. produzione Chorégies Orange (Francia). distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.). origine Francia 1982. Lyric Distribution LDV 1286 e 8811 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.; fuori catalogo) (videocassetta).

1984 (New York, Metropolitan; 24 marzo). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Richard Vernon, Leontyne Price, Leo Nucci, Giuseppe Giacomini, Isola Jones, Bonaldo Giaiotti, Enrico Fissore, Diane Kesling, James Courtney, Anthony Laciura, John Darrenkamp, non indicata, non indicati. Corpo di ballo, Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York, dir. James Levine. regia John Dexter. coreografia Donald Mahler. scene Eugene Berman. costumi Peter J. Hall. luci Gil Wechsler. direzione ripresa visiva Kirk Browning. direzione registrazione sonora Jay David Saks. produzione Unitel (Germania). produzione Metropolitan Opera (U.S.A.). produzione WNET Channel Thirteen (U.S.A.). distribuzione Beta Film (Germania). distribuzione Paramount Home Vision (U.S.A.). distribuzione Pioneer Artists (U.S.A.). origine U.S.A. 1984. ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ durata complessiva videocassette 179 ′42 ʺ (108 32 +71 10 ) . durata complessiva videodisco DVD. 173 28 ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ durata effettiva musica videocassette 161 ′15 ʺ (24 ′19 ʺ+47 ′51 ʺ+53 ′56 ʺ+35 ′09 ʺ) . durata effettiva musica 162 46 (24 22 +48 50 +53 26 +36 08 ) videodisco DVD. Paramount Home Video Bel Canto 12607 (VHS; colore; stereo; NTSC; U.S.A.; fuori catalogo) (2 videocassette). IRTEM 255. Pioneer Artists sigla non accertata (laserdisc; compact; colore; stereo; ricostruzione digitale; NTSC; U.S.A.; fuori catalogo) (2 videodischi). PolyGram Deutsche Grammophon 072 427-3 (VHS; colore; stereo; PAL) (videocassetta). PolyGram Deutsche Grammophon 072 427-1 (laserdisc; compact; colore; stereo; ricostruzione digitale; PAL; fuori catalogo) (2 videodischi). Pioneer Classics PC-11503 D (DVD; 12 cm.; compact; colore; stereo; ricostruzione digitale; NTSC; 4/3; codice 0) (videodisco). IRTEM DVD 84.

65 1987 (Busseto, Piazza Verdi; 18 luglio). Maurizio Di Benedetto, Silvia Mosca, Giancarlo Pasquetto, Carlo Bergonzi & Maurizio Saltarin, Sofia Salazar, Mark Doss, Giulio Bertollo, Sandra Vanni, Renzo Magnani, Andrea Trabucchi, Renzo Magnani. Coro del Teatro «Regio» di Parma «Cooperativa Artisti del Coro» e Orchestra Sinfonica dell’Emilia- Romagna «Arturo Toscanini», dir. Romano Gandolfi. regia Filippo Crivelli. scene e costumi Nicola Benois. produzione non accertata. distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.). origine Italia 1987. Lyric Distribution 8680 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.; fuori catalogo) (videocassetta).

1987 non accertato, Stefka Evstateva, Allan Monk, Ernesto Veronelli, Judith Forst, John Cheek, non accertato, non indicati. Coro e Orchestra della «Canadian Opera Company», dir. Maurizio Arena. regia John Copley. scene Robin Don. costumi Susan Benson. direzione ripresa visiva Anthony Azzopardi. direzione ripresa visiva Norman Campbell. produzione CBC Enterprises (Canada). distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.). origine Canada 1987. Lyric Distribution LDV 1696 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.; fuori catalogo) (videocassetta).

1989 (Verona, Arena; 23 agosto). Giovanni Furlanetto, Maria Chiara, Giorgio Zancanaro, Nicola Martinucci, Jone Jori, Roberto Scandiuzzi, Domenico Trimarchi, Elena Angeli, Alberto Carusi, Manlio Rocchi, Ezio Maria Tisi. Corpo di ballo, Coro e Orchestra dell’Ente lirico «Arena» di Verona, dir. Anton Guadagno. regia Sandro Bolchi. coreografia Bruno Malusà. scene e costumi Gianfranco Padovani. produzione non accertata. distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.). origine Italia 1989. ′ ʺ durata complessiva 161 18 ′. ʺ ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ ′ ʺ durata effettiva musica 147 07 (23 59 +49 00 +40 21 +33 47 ). Lyric Distribution 8373 (NTSC) e PV 380-92 (PAL) (VHS; colore; stereo ?; U.S.A.; fuori catalogo) (videocassetta). IRTEM 870.

66 1992 (Napoli, S. Carlo; gennaio). Franco Federici, Gena Dimitrova, Piero Cappuccilli, Giuseppe Giacomini, Luciana D’Intino, Roberto Scandiuzzi, Alfredo Mariotti, Eva Ruta, Giuseppe Zecchillo, Angelo Casertano, Nicola Troisi, non indicata, non indicati, Giulio Liguori, Renzo Magnani, Maurizio Piacenti. Coro e Orchestra del Teatro «di San Carlo» di Napoli, dir. Daniel Oren. regia Carlo Maestrini. coreografia Attilio Cocco. scene Antonio Mastromattei. produzione non accertata. distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.). origine Italia 1992. Lyric Distribution 8562 (NTSC) e PV 564-93 (PAL) (VHS; colore; mono; U.S.A.; fuori catalogo) (videocassetta).

1996 (Orange, Chorégies, Théâtre Antique; 3 agosto). Tomas Tomasson, Michèle Crider, Paolo Coni, Gegam Grigorian, Violeta Urmana, Roberto Scandiuzzi, Alain Vernhes, Sophie Pondjiclis, non indicato, Valentin Jar, non indicato. Cori di diversi Teatri regionali e Orchestra del «Capitole» di Tolosa, dir. Michel Plasson. regia Jean-Claude Auvray. scene Bernard Arnould. costumi Louis Désiré. produzione non accertata. distribuzione Premiere Opera (U.S.A.). origine Francia 1996. Lyric Distribution 8950 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.; fuori catalogo) (videocassetta). Premiere Opera 1953 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.) (videocassetta).

1999 (Milano, Scala; febbraio). Eldar Alev, Georgina Lukács, Leo Nucci, José Cura, Luciana D’Intino, Giacomo Prestia, non identificato, Tiziana Tramonti, manca ?, Ernesto Gavazzi, Silvestro Sammaritano. Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano, dir. Riccardo Muti. regia, scene e costumi Hugo De Ana. coreografia Leda Lojodice. produzione non accertata. distribuzione Premiere Opera (U.S.A.). origine Italia 1999. Premiere Opera 2021 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.) (videocassetta). Piuttosto ridotta è la videografia de La raccolta che deriva dalle fonti più disparate, forza del destino di Verdi (redazione del senza discriminazioni per le qualità né delle 1869). Nella sostanza ancor più che nell’appa - rappresentazioni né delle riprese, il più delle renza: di 16 edizioni 14 sono disponibili esclu - volte fortunose, quando non sono addirittura a sivamente in videocassetta, e 12 fanno parte livelli che si pongono al di sotto del requisito del catalogo americano della «Lyric Distribu - dell’accettabilità. Ottenibili solo per via posta - tion» (oggi «Premiere Opera»), che è la proie - le direttamente dalla sede statunitense, le vi - zione «pubblica» della smisurata raccolta mes - deocassette «Lyric Distribution» (e «Premiere sa insieme in vari decenni da Ed Rosen, una Opera») sono spesso di difficile individuazio -

67 ne, anche per l’esperto, poichè i cataloghi sono facile) procurarsi una videocassetta di diversa estremamente avari di informazioni, e quelle produzione, della «Bel Canto Society» (an - che ci sono non solo sono lacunose ma non di ch’essa statunitense); del solo audio esiste an - rado sono anche erronee. Le origini delle 12 che una registrazione in dischi. Da Busseto videocassette «Lyric Distribution» (e «Premie - proviene la riproduzione della rappresentazio - re Opera») danno prova della capacità per così ne del 18 luglio 1987: una rappresentazione al - dire «ecumenica» di Ed Rosen di procurarsi l’aperto (come quelle delle «Chorégies» d’O - materiale da ogni parte del mondo: 5 proven - range), anzi addirittura in piazza. Per la rap - gono dall’Italia, 3 dalla Francia, 2 dalla Spa - presentazione all’«Arena» di Verona del 23 gna, una dalla Colombia e una dal Canada. Mi agosto 1989 (ancora una rappresentazione al - sfugge ogni elemento di riferimento sulla rap - l’aperto, ancora riferibile per comparazione a presentazione avvenuta nel 1981 in Bogotà, quelle delle «Chorégies» d’Orange, essendo capitale della Colombia, nazione dalla quale entrambi gli ambienti antichità d’epoca roma - non si è soliti ricevere in Europa informazioni na antica, ad Orange un teatro, a Verona un sullo svolgimento delle locali stagioni liriche anfiteatro) l’editore americano smentisce i dati (e che comunque non risponde alle richieste di pubblicati su «Opera ’90», che indicano l’in - informazioni). Qualche elemento in più si è terprete di Don Alvaro nel tenore Giuseppe riusciti a raccogliere per la rappresentazione Giacomini, ma la riproduzione visiva è offerta del 1987 della «Canadian Opera Company» e in tali condizioni di indistinguibilità e di con - riguarda la parte visiva dello spettacolo (ma fusione da rendere impossibile l’accertamento non è stato possibile appurare neanche il luo - diretto dell’identità dell’interprete, se sia Nico - go dove questo è avvenuto). Si tenga presente la Martinucci o Giuseppe Giacomini. La dire - che in questi casi (ma anche in altri) l’attribu - zione di Daniel Oren e un buon quintetto di so - zione dei ruoli non deriva da notizie dirette (i listi di canto qualificano la rappresentazione al nomi degli interpreti sono forniti senza indica - «San Carlo» di Napoli del gennaio 1992 (im - zione dei personaggi, spesso con i soli cogno - possibile peraltro stabilire la data precisa della mi) ma da un paziente esame dei repertori dei ripresa visiva). Infine la direzione di Riccardo cantanti. Con le nazioni europee la situazione Muti e la regia di Hugo De Ana (autore anche migliora, ma soltanto perché è possibile con - delle scene e dei costumi) sono motivo di ram - sultare annali di teatri e riviste specializzate marico per la mancanza di una edizione tecni - (anche qui con «infinita» pazienza), e soprat - camente più valida e commercialmente più ac - tutto perchè nella maggior parte dei casi si rie - cessibile di una delle rappresentazioni alla sce a instaurare un contatto diretto con i teatri, «Scala» del febbraio 1999 (anche in questo i cui uffici nella maggior parte dei casi corte - caso l’impossibilità personale di prendere vi - semente e «pazientemente» rispondono. Così è sione della videocassetta lascia in sospeso il possibile fornire l’organico completo della dubbio se la mancanza dell’interprete dell’Al - rappresentazione al «Liceu» di Barcellona nel cade sia per caso dovuta a una sua effettiva as - gennaio 1979 e quello quasi completo della senza). rappresentazione alla «Zarzuela» di Madrid Delle due edizioni de La forza del destino nell’aprile 1982. Lo stesso discorso vale per le disponibili soltanto in videocassetta che non 3 rappresentazioni francesi (il «non indicato» fanno capo alla «Lyric Distribution»-«Pre - in quella del 1996 riproduce lo stato delle mie re Opera» una, la più antica in ordine di informazioni non fornite agli spettatori, ma data, è stata prodotta in Italia dalla «Master Vi - non è possibile accertare se i personaggi del - deo»: è la riproduzione del film-opera girato l’Alcade e del Chirurgo sono stati o non sono nel 1949 dalla «Union Film» per la regia di stati presenti sul palcoscenico non avendo avu - Carmine Gallone, film nel quale la maggior to la possibilità di visionare la cassetta). Due parte dei cantanti sono doppiati da attori cine - sono riproduzioni di spettacoli estivi al «Théâ - matografici (per giunta di secondo piano) e le tre Antique» delle «Chorégies» di Orange, il «libertà» prese nei confronti del libretto e della 13 luglio 1982 e il 3 agosto 1996. Dall’«Opé - musica rendono impossibile considerarlo una ra» di Parigi deriva la riproduzione in video - riproduzione dell’opera di Verdi (e neanche del cassetta della rappresentazione del 27 giugno dramma del duca di Rivas: basti dire che uno 1981. Delle 5 videocassette registrate in Italia, dei protagonisti è l’attore negro John Kitzmil - la più interessante è probabilmente quella ri - ler – che ebbe un certo periodo di notorietà in presa al Teatro «alla Scala» di Milano il 14 Italia – il quale fa per così dire da «balio» e poi giugno 1978, non tanto perchè comprende il da servo fedele al prima infante e poi giovane duetto Don Carlo-Don Alvaro del quadro ter - Alvaro). L’altra è una selezione «obbligata» zo dell’atto terzo, quanto perchè documenta che riproduce quel che resta della ripresa video uno spettacolo rimasto famoso di quel teatro della rappresentazione del 6 marzo 1966 al (nel quale compaiono due interpreti diversi per «San Carlo» di Napoli, che si distinse per la il Trabuco mulattiere e il Trabuco rivenduglio - «rivelazione» di una grande promessa che non lo): è l’unico caso in cui è possibile (ma non riuscì purtroppo a maturare, Elena Souliotis. La

68 videocassetta è offerta dalla «Hardy Classic Vi - scrupolosamente rispettosa del testo, in quanto deo» come completamento della registrazione «riapre» tutti i tagli tradizionali in palcosceni - audio, che è invece completa. co. Comunque, il quarantottenne regista ingle - Restano ancora soltanto due edizioni vi - se (morto precocemente a Londra, nel marzo deo de La forza del destino . Entrambe sono 1990, non ancora cinquantacinquenne) ha al - state pubblicate anche in videodisco DVD. La cune idee piuttosto curiose, come quella di far riproduzione della rappresentazione del 15 apparire, in un angolo della scena, all’inizio marzo 1958 è in bianco e nero. L’italiana del primo atto un silenzioso Leo Nucci (men - «Hardy Classic Video» ha messo in atto tutti tre, secondo il libretto, Don Carlo dovrebbe es - gli accorgimenti possibili per offrire una ripro - sere ben lontano, altrimenti non si comprende duzione accurata di quella che può considerar - come mai non intervenga in difesa del padre si soprattutto una testimonianza storica di li - alla fine dell’atto stesso), o quella di far inter - vello di una stagione felice dell’opera lirica: venire un servo per deviare il colpo della pi - insieme compaiono sulla scena napoletana la stola di Don Alvaro (sempre alla fine del pri - Leonora di Renata Tebaldi, il Don Carlo di Et - mo atto) in modo che questo colpisca il Mar - tore Bastianini, il Don Alvaro di Franco Co - chese (laddove il libretto prevede che dalla relli e il Padre Guardiano di Boris Christoff pistola scagliata via da Don Alvaro parta acci - (ben accompagnati dalla Preziosilla di Oralia dentalmente un colpo che altrettanto acciden - Dominguez, dal Melitone di Renato Capecchi talmente colpisce il Marchese: con la soluzio - e dalla onesta direzione di Francesco Molinari ne adottata da Dexter dove va a finire «la for - Pradelli). za del destino»? e il «colpevole» non diviene Il risultato finale è che – reso il dovuto il servo maldestro – se pure di buone intenzio - omaggio e tributata tutta la riconoscenza per ni – in luogo di Don Alvaro? e perchè allora aver conservato alle generazioni successive lo tanti rimorsi e tanti pentimenti nel seguito del - storico documento del 1958 – nella sostanza la la vicenda?), o quella di far morire Don Carlo videografia de La forza del destino si riduce a (nel finale dell’opera) in scena anzi che dietro una sola edizione, quella ripresa il 24 marzo le quinte, e sempre in scena fargli uccidere 1984 al «Metropolitan» di New York per la Leonora. E sono tutte «curiosità» che il diret - trasmissione su una delle reti televisive norda - tore della ripresa visiva Kirk Browning si pre - mericane, a suo tempo pubblicata negli Stati mura di far risaltare in modo che non sfugga - Uniti dalla «Paramount Home Video» in due no allo spettatore televisivo (l’uccisione di videocassette e dalla «Pioneer» in due video - Leonora da parte del fratello ha addirittura dischi, ripresa in Europa negli stessi formati e l’«onore» di un primo piano, benchè avvenga infine edita in videodisco DVD nuovamente in realtà in un lato della scena). E non si com - dalla «Pioneer», con distribuzione in tutto il prende ancora perché il quarto atto debba ini - pianeta. Non so se al regista John Dexter o al ziare con un Padre Guardiano, issato su un pie - direttore James Levine si debba la curiosa idea distallo al centro della scena, che legge – sup - di riprendere dalla prima versione del 1862 la pongo – il breviario, del tutto indifferente alle disposizione dei quadri del terzo atto, per cui implorazioni della folla di mendicanti che gli il duetto Carlo-Alvaro segue la scena dell’ac - si accalca intorno, per poi scendere dal piedi - campamento e non la precede, senza peraltro stallo per andare a chiamare Melitone, riattra - riprenderne anche l’aria finale di Alvaro, che versare la folla dei mendicanti con paternali - costituisce in quel caso una conclusione natu - stica condiscendenza e infine scomparire dal rale dell’atto, che invece – con il breve, pur se lato opposto a quello in cui compare Melitone incisivo, recitativo del 1869, destinato a far da (lui? lui, così caritatevole e misericordioso? ponte verso la scena d’insieme e d’ambiente così sempre pronto ad ascoltare e confortare? (per giunta piuttosto ampliata rispetto al 1862, impassibile come una statua: e con quale dirit - e tale mantenuta da Dexter e da Levine nella to, allora, può poi rimproverare Melitone per rappresentazione del 1984) – resta come so - mancanza di carità?). Il problema di fondo è speso in attesa di qualcosa che non viene. Pos - sempre quello dei limiti invalicabili di una ri - so solo osservare che nella sua edizione fono - presa dal vivo di una rappresentazione teatrale grafica del 1976 (una delle cinque veramente perché compaia sulle ridotte dimensioni di uno complete de La forza del destino ) Levine se - schermo televisivo: il gioco è sempre quello gue l’ordine voluto da Verdi per la seconda re - dei primi piani da diverse angolazioni (una dazione del 1869. Quel che è certo, è che lo vera e propria galleria di mezzi busti), delle ri - spostamento comporta la soppressione del prese a distanza con obiettivo scorrevole, che coro «Compagni, sostiamo», introdotto da le ravvicina (o viceversa), delle panoramiche, Verdi nella seconda redazione come introdu - che però non riescono mai a riprodurre tutto zione, appunto, al duetto Don Carlo-Don Al - intero il palcoscenico, a darne la sensazione di varo. E questa soppressione rende incompleta estensione e di profondità. In effetti, lo spetta - un’edizione che, pur essendo destinata a una tore televisivo ha l’impressione di trovarsi a rappresentazione teatrale, è per tutto il resto «passeggiare» per il palcoscenico, cogliendo

69 ora un particolare ora un altro, piuttosto che di ruderi, caso mai con un senso di incompletez - sedere in una poltrona o in un palco di un tea - za e di precarietà. Gli attrezzi di scena sono tro d’opera. Pur se Browning non sfugge alla pochi e multiuso: il carretto che porta le cian - convenzionalità che lo accomuna a tanti suoi frusaglie di Mastro Trabuco è lo stesso su cui colleghi, e non dà prova di particolari doti di i soldati trasportano Preziosilla che canta il fantasia inventiva (una sola volta si avventura «Rataplan». In genere le scene sono spesso al di fuori delle vie battute, con una ripresa «vuote», comunque mai troppo ingombre, o dall’alto del coro «Rataplan»: l’effetto è note - affollate, neanche le scene di massa, che la - vole, ma dura troppo poco; è subito abbando - sciano sempre spazi ai margini del palcosceni - nato, quasi si fosse spaventati di tanta auda - co, in modo da sottolinearne l’estraneità alla cia), tuttavia evita di disturbare con l’eccessi - realtà quotidiana o, se si vuole, la separazione va frequenza dei mutamenti di inquadratura dal pubblico. Alla staticità contribuisce anche l’andamento del canto: e ciò va a indubbio suo l’illuminazione disegnata da Gil Wechsler: le merito (non mancano peraltro i casi in cui pre - scene sono in genere buie, a volte fortemente, ferisce incentrare l’attenzione dello spettatore a volte meno fortemente, contrastate da cerchi sul personaggio che ascolta piuttosto che su di luce che si concentrano sui cantanti. Non quello che canta; quanto ai concertati è prati - v’è molto colore; predominano il nero, il gri - camente impossibile – o quasi – seguirne rigo - gio, il blu scuro, e contro di essi trionfa il bian - rosamente la struttura musicale in una ripresa co, spesso in un gioco di simmetrie simbolica - dal vivo, per cui anche nel caso in esame ri - mente elementare. Molto sobri sono i costumi sultano spezzettati e segmentati, a detrimento disegnati da Peter Hall, malgrado gli alamari dell’unità dell’ascolto). A parte le «curiosità» delle divise e i luccichii del corpetto di Pre - di cui ho detto prima, la regia di John Dexter ziosilla. Anch’essi non si prestano a divaga - è del tutto convenzionale e non si preoccupa zioni extra-musicali, e, nella loro genericità, molto dell’azione scenica dei personaggi. Non non definiscono esattamente un’epoca (pur se c’è molto movimento in questa Forza del de - le donne con i fucili puntati nel «Rataplan» stino , neanche nelle scene di massa (almeno a possono far venire alla mente le popolane del - quel che può desumersi dalla visione forzata - la Rivoluzione francese), ma rappresentano an - mente ristretta della riproduzione). C’è, forse, ch’essi simboli elementari (i nobili, gli ufficia - un solo momento in cui azione musicale e li, i frati, i mendicanti, i popolani, e così via), azione scenica sembrano serrarsi in un vero e che corrispondono alle attese degli spettatori (e proprio gioco di rimandi reciproci, perfetta - quindi, non disturbandoli, dovrebbero anch’es - mente integrati gli uni con gli altri, ed è quan - si concentrarne l’attenzione sulla musica). Va do i mendicanti si stringono intorno a Melito - comunque riconosciuto un certo gusto nella ne, incalzandolo con il ricordo di Padre Raf - scelta e nell’assortimento dei colori (in sinto - faele. Lo si coglie malgrado la frammentazione nia con quelli delle scene e degli arredi sceni - obbligata delle riprese. Può essere che altri ci, anche nel senso di una complementarità per momenti mi siano sfuggiti, per una minore abi - opposizione anzi che per omologia). Coreogra - lità nel «taglio» delle successioni di inquadra - fie e danzatori, nella seguidilla e nella taran - tura. Ma nel complesso si resta nell’ambito tella , non riescono a dare un significato (se della centralità nelle collocazioni dei perso - non folkloristico) alla presenza dei due balli. naggi, spesso (non sempre, per fortuna) rivolti Quarantenne, James Levine dirige con la con - verso il pubblico anzi che verso gli interlocu - sueta professionalità. Sotto la sua guida l’ope - tori o gli oggetti designati. Convenzionali sono ra di Verdi non corre alcun pericolo di uscire anche i gesti dei cantanti-attori, che non si af - dai binari. A volte piuttosto pesante, di rado francano dalle abitudini scolastiche del braccio gaio e vivace, ma neanche fosco o truculento, destro piegato o steso, mentre il sinistro resta Levine si limita a condurre una narrazione che accostato al corpo o appoggiato a un oggetto, si svolge lungo un itinerario senza soprassalti, e delle due braccia allargate a mo’ d’invoca - ma anche senza cadute improvvise di tensione. zione. Si tratta dunque d’una regia statica, che L’orchestra sottolinea a rilievo le linee melo - lascia praticamente libero gioco alla musica diche. Il dovuto spazio è dato agli strumenti come suscitatrice di immagini e di espressioni. solisti (e concorre a richiamare su di essi l’at - Alla staticità contribuisce anche l’attrezzatura tenzione la ripresa visiva). Indubbie sono le scenica disegnata da Eugene Berman: un im - doti del concertatore. Dal direttore si vorrebbe pianto fisso che si adatta con molta semplicità invece un più di estro, di fantasia, di «inven - ai cambiamenti di luogo, indicati con pochi zione» (nel senso di «trovamento»): la pene - simboli di facile lettura (una grande croce per trazione all’interno della partitura, la ricerca il monastero, due cannoni per il campo di bat - del significato profondo, l’impostazione del - taglia, e così via). Quinte e fondali sono dise - l’arcatura drammaturgica, la cura per i partico - gni di archi sovrapposti o di muri di palazzi, lari espressivi, l’attenzione alle mutazioni e con porte anch’esse ad arco, non finiti in veri alle variazioni non vanno al di là dell’apparen - e propri edifici o monumenti, ma non ridotti a za. È un’ottima lettura di superficie, di piace -

70 vole ascolto, di ottimo supporto per i cantanti anche inespressivo nel canto e inetto nell’a - (ai quali non sono comunque concessi arbitrii), zione è il Marchese del trentaquattrenne Ri - che contribuisce all’effetto dello spettacolo chard Vernon. A quarantatré anni Giuseppe complessivo, ma non gli imprime un marchio Giacomini è ancora nel pieno possesso di di personalità. A cinquantasette anni Leontyne mezzi vocali notevoli per resistenza e per Price dà ancora prova di una natura vocale di energia, adatti piuttosto all’incisività declama - altissima qualità: canta intonato e disegna con toria che al canto spiegato, nel quale si avver - flessibilità; meno agevole è l’articolazione e te la forzatura nel senso della durezza: all’Al - quasi venuta meno è la fluenza del legato. varo di Giacomini mancano così l’abbandono L’immobilità dell’attrice è compensata dall’in - come l’entusiasmo; forse non manca la gene - tensità della cantatrice. Nella trentaquattrenne rosità, ma il personaggio è monocorde, scarso Isola Jones è invece l’avvenenza fisica che di sfumature e carente di flessibilità. Una bel - compensa una certa velatura di fondo della la voce omogenea e piena permette al quaran - voce che ne limita l’ampiezza di espansione, tunenne Leo Nucci un ottimo Carlo: saremmo sostituendola con l’energia dell’intensificazio - ancora più soddisfatti se, alle indubbie capa - ne. Una spontanea semplicità è nella convinta cità di involo e di arcatura del disegno melo - saggezza del Padre Guardiano del cinquantu - dico, aggiungesse un più penetrante approfon - nenne basso friulano Bonaldo Giaiotti, voce di dimento interiore del personaggio. Pur se già Dio non solenne né minacciosa ma compassio - all’origine videoregistrata in digitale, la ripre - nevole e paziente. Non convince la caratteriz - sa risente degli anni trascorsi. Nel 1984 i li - zazione dello zoppicante Mastro Trabuco of - miti di definizione erano più ristretti. Così i ferta da Anthony Laciura, né sul piano visivo fondali sono piuttosto tremolanti e a volte per - né su quello vocale. Un po’ esuberante è il corsi da qualche lampeggiamento; stabili in - quarantacinquenne baritono piemontese Enrico vece i primi piani, e anche ben disegnati, nel - Fissore, Melitone di bella voce rotonda, unico le linee, nei colori, nelle luci. Le qualità fon - cantante che riempia della propria presenza fi - damentali della ripresa sonora, diretta da Jay sica la scena, muovendosi con disinvoltura e David Sacks, sono la pienezza e la ricchezza con sicurezza, ma non sempre con tutto il con - della lettura sia vocale sia strumentale; non trollo necessario ad evitare qualche smorfia o eccelle invece né in penetrazione né in analisi qualche occhiataccia di troppo. Si industria di l’ambientazione, che potrebbe essere spazial - sopperire con energia e con fermezza alle in - mente più profonda e prospetticamente più certezze della propria padrona la Curra di Dia - dotata, con una scala più graduata di colloca - ne Kesling. Non solo vocalmente fievole ma zioni e di piani.

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1960 (Köln, WDR). Gerhard Gröschel, Gerda Scheyrer, Marcel Cordes, Jess Thomas, Sonja Draksler, Josef Greindl, Fritz Ollendorff, Hildegunt Walther, Karl Frings, Herold Kraus, Herbert Bartel. Coro e Orchestra Sinfonica del «West Deutscher Rundfunk» di Colonia, dir. Mario Rossi. (cantata in tedesco?). regia Karl O. Koch. coreografia Gise Furtwängler. scene e costumi Hein Heckroth. produzione West Deutscher Rundfunk (WDR) (Germania). distribuzione edizione fuori commercio. origine Germania 1960. videotrasmessa ′ daʺta non accertata. IMZ 11836 (141 02 ).

1964 (Bologna, Comunale; 9 febbraio). comprende scena Carlo-Alvaro atto 3° quadro 3°. Silvio Maionica, Leyl a- Gencer, Piero Cappuccilli, Carlo Bergonzi, Adriana Lazzarini, Carlo Cava, Michele Cazzato, Anna Lia Bazzani, Franco Bordoni, Renato Ercolani, Armando Manelli. Coro e Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, dir. Francesco Molinari Pradelli. regia Carlo Maestrini. regia Walter Boccaccini. coreografia Ria Teresa Legnani. direzione ripresa visiva Carla Ragionieri. produzione RAI-Radiotelevisione italiana. distribuzione edizione fuori commercio. origine Italia 1964. videotrasmessa 1964 (RAI 2). IMZ 11865.

1964 interpreti non accertati. produzione Magyar Televizió (MT) (Ungheria). videotrasmessa 1964 (MT). IMZ 11864.

1968 interpreti non accertati. produzione Magyar Televizió (MT) (Ungheria). videotrasmessa 1968 (MT). IMZ 11866.

73 1981 (Paris, Opéra; 27 giugno). Fernand Dumont, Anna Tomova, Ingvar Wixell, Veriano Luchetti, Aleksandrina Mil cˇeva, Paul Plishka, Gabriel Bacquier, Annick Dutertre, Jean-Louis Soumagnas, Michel Sénéchal, Jean Philippe Courtis. Coro e Orchestra del Teatro nazionale dell’«Opéra» di Parigi, dir. Gianfranco Rivoli. regia Michael Dittmann (da John Dexter). coreografia Michel Rayne. scene e costumi Jocelyn Herbert. direzione ripresa visiva Mathé Rabinovski. produzione Opéra de Paris (Francia). produzione TF 1 (Francia). distribuzione edizione fuori commercio. origine Francia 1981. videotrasmessa ′ 10ʺ luglio 1981 (TF 1). IMZ 13295 (156 40 ).

1984 (New York, Metropolitan; 24 marzo). Richard Vernon, Leontyne Price, Leo Nucci, Giuseppe Giacomini, Isola Jones, Bonaldo Giaiotti, Enrico Fissore, Diane Kesling, James Courtney, Anthony Laciura, John Darrenkamp. Corpo di ballo, Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York, dir. James Levine. regia John Dexter. coreografia Donald Mahler. scene Eugene Berman. costumi Peter J. Hall. luci Gil Wechsler. direzione ripresa visiva Kirk Browning. direzione registrazione sonora Jay David Saks. produzione Unitel (Germania). produzione Metropolitan Opera (U.S.A.). produzione WNET Channel Thirteen (U.S.A.). distribuzione Beta Film (Germania). origine U.S.A. 1984. videotrasmess′a 24 marzo 1984 (ORF 2). IMZ 8245 (186 ).

1987 non indicato, Stefka Evstateva, Allan Monk, Ernesto Veronelli, Judith Forst, John Cheek, non indicati. Coro e Orchestra della «Canadian Opera Company», dir. Maurizio Arena. regia John Copley. scene Robin Don. costumi Susan Benson. direzione ripresa visiva Anthony Azzopardi. direzione ripresa visiva Norman Campbell. produzione CBC Enterprises (Canada). distribuzione edizione fuori commercio. origine Canada 1987. videotrasmessa 7 febbraio 1988 (CBC). IMZ 9424.

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