ACTA ORDINIS FRATRUM MINORUM VEL AD ORDINEM QUOQUO MODO PERTINENTIA

IUSSU ET AUCTORITATE Fr. MICHAEL ANTHONY PERRY

TOTIUS ORD. FR. MIN. MINISTRI GENERALIS

IN COMMODUM PRAESERTIM RELIGIOSORUM SIBI SUBDITORUM IN LUCEM AEDITA

Veritatem facientes in caritate (Eph. 4,15). Peculiari prorsus laude dignum putavimus, dilecte Fili, consilium quo horum Actorum collectio atque editio suscepta est.

(Ex Epist. Leonis Pp. XIII ad Min. Gen.)

ROMA CURIA GENERALIS ORDINIS CUM APPROBATIONE ECCLESIASTICA Fr. Michael A. Perry, ofm, Min. Gen.

Fr. Luigi Perugini Director

Fr. Gianpaolo Masotti Director responsabilis

Autoriz. N. 10240 del Trib. di Roma, 8-3-1965

Impaginazione e grafica fr. Joseph Magro per l’Ufficio Comunicazioni OFM – Roma

Stampato dalla Tipografia Mancini s.a.s. – Tivoli (Roma) nel mese di febbraio dell’anno 2014 EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS

1. Discorso all’Angelus forza esorto anche la Comunità Internaziona- Piazza S. Pietro, 01.09.2013 le a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pa- Si alzi forte in tutta la terra ce in quella Nazione, basate sul dialogo e sul il grido della pace! negoziato, per il bene dell’intera popolazione siriana. Cari fratelli e sorelle, Non sia risparmiato alcuno sforzo per ga- buongiorno! rantire assistenza umanitaria a chi è colpito da questo terribile conflitto, in particolare agli Quest’oggi, cari fratelli e sorelle, vorrei far- sfollati nel Paese e ai numerosi profughi nei mi interprete del grido che sale da ogni parte Paesi vicini. Agli operatori umanitari, impe- della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognu- gnati ad alleviare le sofferenze della popola- no, dall’unica grande famiglia che è l’umanità, zione, sia assicurata la possibilità di prestare il con angoscia crescente: è il grido della pace! Ė necessario aiuto. il grido che dice con forza: vogliamo un mon- Che cosa possiamo fare noi per la pace nel do di pace, vogliamo essere uomini e donne mondo? Come diceva Papa Giovanni: a tutti di pace, vogliamo che in questa nostra società, spetta il compito di ricomporre i rapporti di dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la convivenza nella giustizia e nell’amore (cfr pace; mai più la guerra! Mai più la guerra! La Lett. enc. Pacem in terris [11 aprile 1963]: pace è un dono troppo prezioso, che deve esse- AAS 55 [1963], 301-302). re promosso e tutelato. Una catena di impegno per la pace unisca Vivo con particolare sofferenza e preoc- tutti gli uomini e le donne di buona volontà! Ė cupazione le tante situazioni di conflitto che un forte e pressante invito che rivolgo all’in- ci sono in questa nostra terra, ma, in questi tera Chiesa Cattolica, ma che estendo a tutti giorni, il mio cuore è profondamente ferito da i cristiani di altre Confessioni, agli uomini e quello che sta accadendo in Siria e angosciato donne di ogni Religione e anche a quei fratelli per i drammatici sviluppi che si prospettano. e sorelle che non credono: la pace è un bene Rivolgo un forte Appello per la pace, un che supera ogni barriera, perché è un bene di Appello che nasce dall’intimo di me stesso! tutta l’umanità. Quanta sofferenza, quanta devastazione, quan- Ripeto a voce alta: non è la cultura dello to dolore ha portato e porta l’uso delle armi scontro, la cultura del conflitto quella che co- in quel martoriato Paese, specialmente tra la struisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, popolazione civile e inerme! Pensiamo: quanti ma questa: la cultura dell’incontro, la cultura bambini non potranno vedere la luce del futu- del dialogo; questa è l’unica strada per la pace. ro! Con particolare fermezza condanno l’uso Il grido della pace si levi alto perché giunga delle armi chimiche! Vi dico che ho ancora fis- al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si se nella mente e nel cuore le terribili immagini lascino guidare dall’anelito di pace. dei giorni scorsi! C’è un giudizio di Dio e an- Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di che un giudizio della storia sulle nostre azioni indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre pros- a cui non si può sfuggire! Non è mai l’uso del- simo, vigilia della ricorrenza della Natività la violenza che porta alla pace. Guerra chiama di Maria, Regina della Pace, una giornata di guerra, violenza chiama violenza! digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche in- conflitto di ascoltare la voce della propria co- vito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che scienza, di non chiudersi nei propri interessi, riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non ma di guardare all’altro come ad un fratello e cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e di intraprendere con coraggio e con decisione gli uomini di buona volontà. la via dell’incontro e del negoziato, superan- Il 7 settembre in Piazza San Pietro – qui – do la cieca contrapposizione. Con altrettanta dalle ore 19.00 alle ore 24.00, ci riuniremo in 308 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 preghiera e in spirito di penitenza per invocare zione, chiara, ci orienta bene. Unità nella fede, da Dio questo grande dono per l’amata Nazio- nella speranza, nella carità, unità nei Sacra- ne siriana e per tutte le situazioni di conflitto e menti, nel Ministero: sono come pilastri che di violenza nel mondo. L’umanità ha bisogno sorreggono e tengono insieme l’unico grande di vedere gesti di pace e di sentire parole di edificio della Chiesa. Dovunque andiamo, an- speranza e di pace! Chiedo a tutte le Chiese che nella più piccola parrocchia, nell’angolo particolari che, oltre a vivere questo giorno di più sperduto di questa terra, c’è l’unica Chie- digiuno, organizzino qualche atto liturgico se- sa; noi siamo a casa, siamo in famiglia, siamo condo questa intenzione. tra fratelli e sorelle. E questo è un grande dono A Maria chiediamo di aiutarci a risponde- di Dio! La Chiesa è una sola per tutti. Non c’è re alla violenza, al conflitto e alla guerra, con una Chiesa per gli Europei, una per gli Africa- la forza del dialogo, della riconciliazione e ni, una per gli Americani, una per gli Asiati- dell’amore. Lei è madre: che Lei ci aiuti a tro- ci, una per chi vive in Oceania, no, è la stessa vare la pace; tutti noi siamo i suoi figli! Aiuta- ovunque. È come in una famiglia: si può essere ci, Maria, a superare questo difficile momento lontani, sparsi per il mondo, ma i legami pro- e ad impegnarci a costruire ogni giorno e in fondi che uniscono tutti i membri della fami- ogni ambiente un’autentica cultura dell’incon- glia rimangono saldi qualunque sia la distanza. tro e della pace. Penso, per esempio, all’esperienza della Gior- nata Mondiale della Gioventù a Rio de Janei- Papa Francesco ro: in quella sterminata folla di giovani sulla spiaggia di Copacabana, si sentivano parlare [L’Osservatore Romano, 2-3 settembre tante lingue, si vedevano tratti del volto molto 2013] diversi tra loro, si incontravano culture diver- se, eppure c’era una profonda unità, si forma- 2. Discorso all’Udienza generale del merco- va un’unica Chiesa, si era uniti e lo si sentiva. ledì Chiediamoci tutti: io come cattolico, sento Piazza San Pietro, 25 settembre 2013 questa unità? Io come cattolico, vivo questa unità della Chiesa? Oppure non mi interessa, L’unica famiglia di Dio: perché sono chiuso nel mio piccolo gruppo o una casa per tutti in me stesso? Sono di quelli che “privatizza- no” la Chiesa per il proprio gruppo, la propria Cari fratelli e sorelle, Nazione, i propri amici? E’ triste trovare una buongiorno, Chiesa “privatizzata” per questo egoismo e questa mancanza di fede. E’ triste! Quando nel «Credo» noi diciamo «Credo la sento che tanti cristiani nel mondo soffrono, Chiesa, una», professiamo cioè che la Chiesa sono indifferente o è come se soffrisse uno di è unica e questa Chiesa è in se stessa unità. famiglia? Quando penso o sento dire che tanti Ma se guardiamo alla Chiesa Cattolica nel cristiani sono perseguitati e danno anche la vi- mondo scopriamo che essa comprende quasi ta per la propria fede, questo tocca il mio cuore 3.000 diocesi sparse in tutti i Continenti: tan- o non mi arriva? Sono aperto a quel fratello o te lingue, tante culture! Qui ci sono Vescovi a quella sorella della famiglia che sta dando la di tante culture diverse, di tanti Paesi. C’è il vita per Gesù Cristo? Preghiamo gli uni per gli Vescovo dello Sri Lanka, il Vescovo del Sud altri? Vi faccio una domanda, ma non rispon- Africa, un Vescovo dell’India, ce ne sono tanti dete a voce alta, soltanto nel cuore: quanti di qui… Vescovi dell’America Latina. La Chiesa voi pregano per i cristiani che sono persegui- è sparsa in tutto il mondo! Eppure le migliaia tati? Quanti? Ognuno risponda nel cuore. Io di comunità cattoliche formano un’unità. Co- prego per quel fratello, per quella sorella che è me può avvenire questo? in difficoltà, per confessare e difendere la sua fede? È importante guardare fuori dal proprio 1. Una riposta sintetica la troviamo nel Ca- recinto, sentirsi Chiesa, unica famiglia di Dio! techismo della Chiesa Cattolica, che afferma: la Chiesa Cattolica sparsa nel mondo «ha una 2. Facciamo un altro passo e domandia- sola fede, una sola vita sacramentale, un’unica moci: ci sono delle ferite a questa unità? Pos- successione apostolica, una comune speranza, siamo ferire questa unità? Purtroppo, noi ve- la stessa carità» (n. 161). E’ una bella defini- diamo che nel cammino della storia, anche EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 309 adesso, non sempre viviamo l’unità. A volte questa unità della Chiesa? È lo Spirito Santo sorgono incomprensioni, conflitti, tensioni, che tutti noi abbiamo ricevuto nel Battesimo divisioni, che la feriscono, e allora la Chiesa e anche nel Sacramento della Cresima. È lo non ha il volto che vorremmo, non manifesta Spirito Santo. La nostra unità non è primaria- la carità, quello che vuole Dio. Siamo noi a mente frutto del nostro consenso, o della de- creare lacerazioni! E se guardiamo alle divi- mocrazia dentro la Chiesa, o del nostro sforzo sioni che ancora ci sono tra i cristiani, cattolici, di andare d’accordo, ma viene da Lui che fa ortodossi, protestanti… sentiamo la fatica di l’unità nella diversità, perché lo Spirito Santo rendere pienamente visibile questa unità. Dio è armonia, sempre fa l’armonia nella Chiesa. È ci dona l’unità, ma noi spesso facciamo fatica un’unità armonica in tanta diversità di culture, a viverla. Occorre cercare, costruire la comu- di lingue e di pensiero. È lo Spirito Santo il nione, educare alla comunione, a superare in- motore. Per questo è importante la preghiera, comprensioni e divisioni, incominciando dalla che è l’anima del nostro impegno di uomini e famiglia, dalle realtà ecclesiali, nel dialogo donne di comunione, di unità. La preghiera al- ecumenico pure. Il nostro mondo ha bisogno lo Spirito Santo, perché venga e faccia l’unità di unità, è un’epoca in cui tutti abbiamo biso- nella Chiesa. gno di unità, abbiamo bisogno di riconciliazio- Chiediamo al Signore: Signore, donaci ne, di comunione e la Chiesa è Casa di comu- di essere sempre più uniti, di non essere mai nione. San Paolo diceva ai cristiani di Efeso: strumenti di divisione; fa’ che ci impegniamo, «Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, come dice una bella preghiera francescana, a vi esorto: comportatevi in maniera degna della portare l’amore dove c’è odio, a portare il per- chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dono dove c’è offesa, a portare l’unione dove dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vi- c’è discordia. Così sia. cenda nell’amore, avendo a cuore di conserva- re l’unità dello spirito per mezzo del vincolo Papa Francesco della pace» (4,1-3). Umiltà, dolcezza, magna- nimità, amore per conservare l’unità! Queste, [L’Osservatore Romano, 26 settembre queste sono le strade, le vere strade della Chie- 2013] sa. Sentiamole una volta in più. Umiltà contro la vanità, contro la superbia, umiltà, dolcezza, 3. Intervista di Eugenio Scalfari a Papa magnanimità, amore per conservare l’unità. Francesco E continuava Paolo: un solo corpo, quello di Cristo che riceviamo nell’Eucaristia; un solo [...] Spirito, lo Spirito Santo che anima e continua- mente ricrea la Chiesa; una sola speranza, la E Francesco? vita eterna; una sola fede, un solo Battesimo, un solo Dio, Padre di tutti (cfr vv. 4-6). La È grandissimo perché è tutto. Uomo che ricchezza di ciò che ci unisce! E questa è una vuole fare, vuole costruire, fonda un Ordine e vera ricchezza: ciò che ci unisce, non ciò che le sue regole, è itinerante e missionario, è poeta ci divide. Questa è la ricchezza della Chiesa! e profeta, è mistico, ha constatato su se stesso il Ognuno si chieda oggi: faccio crescere l’unità male e ne è uscito, ama la natura, gli animali, il in famiglia, in parrocchia, in comunità, o so- filo d’erba del prato e gli uccelli che volano in no un chiacchierone, una chiacchierona. Sono cielo, ma soprattutto ama le persone, i bambini, motivo di divisione, di disagio? Ma voi non i vecchi, le donne. È l’esempio più luminoso di sapete il male che fanno alla Chiesa, alle par- quell’agape di cui parlavamo prima. rocchie, alle comunità, le chiacchiere! Fanno male! Le chiacchiere feriscono. Un cristiano Ha ragione Santità, la descrizione è perfetta. prima di chiacchierare deve mordersi la lin- Ma perché nessuno dei suoi predecessori ha gua! Sì o no? Mordersi la lingua: questo ci farà mai scelto quel nome? E secondo me, dopo di bene, perché la lingua si gonfia e non può par- Lei nessun altro lo sceglierà? lare e non può chiacchierare. Ho l’umiltà di ricucire con pazienza, con sacrificio, le ferite Questo non lo sappiamo, non ipotechiamo alla comunione? il futuro. È vero, prima di me nessuno l’ha 3. Infine l’ultimo passo più in profondità. E, scelto. Qui affrontiamo il problema dei pro- questa è una domanda bella: chi è il motore di blemi. Vuole bere qualcosa? 310 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

[...] cammino Francesco: da Cristo incarnato Francesco voleva un Ordine mendicante nell’uomo sofferente. Per il santo furono i leb- ed anche itinerante. Missionari in cerca di in- brosi. Per Papa Bergoglio i corpi dei bambini contrare, ascoltare, dialogare. aiutare, diffon- assistiti nell’Istituto Serafico di Assisi. dere fede e amore. Soprattutto amore. E va- È arrivato in elicottero da Roma alle 7.30, gheggiava una Chiesa povera che si prendesse quindici minuti prima dell’orario previsto ed è cura degli altri ricevesse aiuto materiale e lo sceso immediatamente tra loro. L’istituto è un utilizzasse per sostenere gli altri, con nessuna luogo speciale dove quotidianamente vengono preoccupazione di se stessa. Sono passati 800 accuditi e curati un centinaio di pluriminorati anni da allora e i tempi sono molto cambiati, gravi. Bambini per la maggior parte, ma ci so- ma l’ideale di una Chiesa missionaria e povera no anche adolescenti e giovani adulti. Vengo- rimane più che valida. Questa è comunque la no da diverse regioni perché trovano in questo Chiesa che hanno predicato Gesù e i suoi di- luogo ciò che difficilmente riescono a trovare scepoli. altrove. Qui al Serafico si respira ancora l’amore [...] di frate Francesco per ogni creatura. E il Papa conosce bene questa ricchezza. Per questo si [Papa Francesco – Eugenio Scalfari, Dia- è immerso anima e corpo in questa realtà: lo logo tra credenti e non credenti, Ed. Einaudi, hanno accolto l’arcivescovo-vescovo di Assi- Milano 2013, pp. 63-64, 174] si-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Sorrentino; il nunzio apostolico in Italia, ar- 4. Papa Francesco ad Assisi civescovo Bernardini; l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Greco: diverse autorità – Cronaca locali, tra le quali il sindaco Ricci. L’incontro con i bambini è avvenuto nella 1. Ad Assisi l’itinerario spirituale del Papa cappella dell’Istituto. Il Pontefice, lasciando attraverso i luoghi di San Francesco da parte il discorso preparato, ha raccolto e ri- lanciato amarezza e indignazione di fronte a A lezione una società che non sa riconoscere le piaghe di semplicità di Cristo. Ha ringraziato i bambini per la ric- chezza della loro testimonianza e li ha additati Assisi, 5 ottobre 2013 come esempio a un mondo che non vuole nep- Il pontificato dei gesti di Papa Francesco pure riconoscerli. Alcuni non potevano veder- ha toccato oggi ad Assisi una delle sue espres- lo per via della loro cecità, ma lo ascoltavano sioni più alte. I diciotto pontefici che, dal 26 entusiasti. Altri percepivano a malapena la sua maggio 1228 al 27 ottobre 2011, lo hanno presenza, ma sentivano il calore delle carezze preceduto e che per trentaquattro volte, nello che hanno sfiorato in quel momento i loro vol- stesso arco di tempo, hanno pregato sulla tom- ti. Erano una settantina e Papa Francesco li ha ba del santo, sarebbero motivo sufficiente per abbracciati e baciati tutti, uno a uno. evitare aggettivi speciali per questa visita di Una piccola folla si era intanto radunato nei Papa Bergoglio. Se non fosse che lui ha scelto, pressi del santuario di San Damiano, dove è primo vescovo di Roma nella storia, di carat- venerato il crocifisso davanti al quale per la terizzare il suo pontificato con il messaggio di prima volta Francesco udì il Signore parlargli san Francesco, assumendone il nome e realiz- e raccomandargli: «Va’, ripara la mia casa». zando una sintesi tra la spiritualità ignaziana e Papa Francesco ha meditato a lungo davanti a quella francescana. E soprattutto se non fosse quel crocifisso. Tutt’intorno un silenzio quasi per il fatto che proprio qui, alle sorgenti di quel irreale, ma molto eloquente. Un rapido saluto grande soffio dello Spirito che segnò la rina- a fra Michael Perry, ministro generale dell’Or- scita della Chiesa e della cristianità nel tredi- dine dei Frati minori, e il tempo di mettere in cesimo secolo, egli, ripercorrendo passo dopo guardia la comunità che cura il santuario, dal passo la stessa strada di Francesco, ha inteso lasciarsi attirare dall’idolatria del denaro, per- indicare una strada anche alla Chiesa di oggi. ché «farebbe di voi, che avete sposato “Ma- Eccolo dunque, nel giorno della festa del donna povertà” – ha detto – degli adulteri»; santo, venerdì 4 ottobre, ripartire proprio da poi via verso la terza tappa del cammino sulle dove ottocento anni fa aveva iniziato il suo orme dì Francesco, il vescovado. EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 311

Qui si è svolto il momento forse più signi- Intensa e partecipata, la celebrazione si è ficativo del pellegrinaggio, sicuramente il più poi conclusa con la cerimonia dell’offerta e atteso. Nella Sala della Spogliazione, dove san della benedizione del tradizionale olio per ali- Francesco rinunciò alla sua ricchezza per of- mentare la lampada votiva a san Francesco, frirsi al Signore, il Papa ha proposto l’immagi- patrono d’Italia: quest’anno è stato offerto ne di una Chiesa spogliata di ogni mondanità. proprio dall’Umbria. Di quella «mondanità spirituale che uccide», La mattinata si è chiusa nel più puro stile perché è come un «cancro» che si sviluppa nel francescano. corpo. Ma. ha detto alzando il tono della voce, Papa Bergoglio si è congedato da ospiti e la Chiesa è formata da tutti, non solo da sa- dal suo stesso seguito e, in macchina, si è di- cerdoti e suore: dunque siamo tutti invitati a retto al centro di prima accoglienza situato nei spogliarci di quella mondanità. pressi della stazione ferroviaria di Santa Maria La sala era gremita da senza fissa dimora degli Angeli, dove ha pranzato con i poveri. assistiti dalla Caritas umbra, da ex carcerati e Lì ogni giorno per loro c’è un pasto caldo padri di famiglia che con il lavoro hanno per- messo a disposizione della Caritas umbra. È so tutto, tranne la dignità. Davanti a loro Papa un posto in cui il disagio si stempera, oltreché Francesco ha di nuovo messo da parte il di- nel pasto frugale, nella pace del cuore per un scorso preparato e ha parlato con il cuore in calore umano distribuito, questo sì, in abbon- mano, come a Cagliari, quando fece lo stesso danza, per un gesto quotidiano che ha tutto il gesto davanti agli operai. sapore dell’umanità. A piedi si è poi diretto verso la vicina ba- Papa Francesco si è seduto alla loro tavola. silica di Santa Maria Maggiore, l’antica cat- È di legno bruno, fatta come una grande elle; e tedrale di Assisi. All’ingresso erano ad acco- lui è sistemato proprio all’angolo, in modo tale glierlo fra Mauro Jöhri, ministro generale dei da poter guardare tutti negli occhi. Tovaglia e Frati minori cappuccini, custodi della basilica. tovaglioli rigorosamente di carta, come ogni Ha sostato in preghiera davanti al Santissimo giorno. Niente vino: solo “sora acqua”. Il pa- ed è nuovamente uscito per riprendere il suo sto preparato da suor Dina, la capo cuoca, era pellegrinaggio, dirigendosi in macchina verso quello solito della domenica o di un qualsiasi la basilica superiore. Le antiche stradine era- altro giorno di festa, con le lasagne cucinate da no quasi scomparse, nascoste da una folla fe- Annarita come piatto forte. stante, Secondo alcune stime, oggi ad Assisi Accolto da alcuni bambini, tra i quali uno c’erano oltre centomila persone. Molti di loro di nome Francesco, il Papa è stato accompa- erano assiepati lungo la via che porta alla basi- gnato per mano fino alla sala del pranzo da un lica superiore, dove il Pontefice è stato accolto altro piccolo nordafricano che sventolava una dal cardinale Nicora, legato pontificio per le bandierina bianco-gialla: «Questa è la mia gui- basiliche di san Francesco e Santa Maria degli da» ha detto divertito agli altri ospiti. Quindi è Angeli ad Assisi. C’era anche il presidente del stato salutato a nome dei presenti da uno degli Consiglio dei ministri italiano, Enrico Letta, assistiti della Caritas, il quale lo ha chiamata in rappresentanza del Governo. Accanto a loro «papà». fra Mario Tasca, ministro generale dell’ordi- «Una lezione di semplicità», era scritto ne dei Frati minori conventuali, e fra Mauro su uno dei tanti striscioni di benvenuto. Ed è Gambetti, custode del sacro convento. quello che ha fatto il Pontefice in questa matti- Il Santo Padre è sceso dapprima nella cripta nata trascorsa ad Assisi: ha impartito una gran- e si è inginocchiato in raccoglimento davanti de lezione di semplicità. Sulle orme del suo alla roccia secolare che custodisce le spoglie “maestro” Francesco. mortali del santo. Quindi ha raggiunto la piaz- za San Francesco dove ha presieduto la conce- Mario Ponzi lebrazione eucaristica insieme agli 8 porporati del Consiglio di cardinali – i quali lo hanno [L’Osservatore Romano, 5 ottobre 2013, p. accompagnato in questo pellegrinaggio – e ai 7] cardinali Bagnasco, Betori e Nicora, agli ar- civescovi Becciu, sostituto della Segreteria di 2. La sintesi della visita ad Assisi in uno stri- Stato, e Gänswein, prefetto della Casa Pontifi- scione esposto al campo sportivo di Rivo- cia, ai vescovi dell’Umbria e a numerosissimi torto sacerdoti. 312 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Francesco hai fatto gol giunto poco dopo le 14. È stato accolto dalla nei nostri cuori comunità francescana che oggi abita l’antica struttura nella quale san Francesco si rifugiava Assisi, 6 ottobre 2013 quando voleva isolarsi dal mondo e restare a Famiglia al riparo dalla cultura del prov- più stretto contato con Dio. Papa Bergoglio ha visorio e Vangelo «da annunciare, se serve, visitato l’eremo passando attraverso gli stret- anche con le parole!». Sono gli ultimi messag- tissimi cunicoli che lo rendono piuttosto simile gi lasciati ad Assisi da Papa Francesco. Li ha alle carceri medievali. La storia racconta in- consegnati ai quarantamila di Santa Maria de- fatti che i benedettini lo avessero donato a san gli Angeli, tutti giovani, che, giunti dalle otto Francesco affinché si potesse “incarcerare” diocesi umbre – ma sicuramente c’era qualche nelle sue meditazioni. “infiltrato” dato che si sono visti striscioni an- Conclusa la visita il Papa è disceso dal bo- che in inglese – lo hanno atteso sin dalle prime sco di lecci alle pendici del Subasio a bordo di luci dell’alba, accampati sui gradoni davanti una Panda blu. Sulla papamobile è salito so- alla basilica. lo in prossimità della città dove, sulla via che L’incontro è avvenuto all’imbrunire di una porta alla cattedrale di San Rufino, si erano giornata impegnativa, condensata in dodici in- arroccate migliaia di persone. Gli infiorai di tensissime ore. Gli avvenimenti si sono succe- Cannara avevano allestito un tappeto di peta- duti senza soluzione di continuità. Il Papa non li e boccioli sul tema della pace francescana, si è certo risparmiato. È stato sempre in mezzo disteso dai piedi della piazza sino all’ingresso alla gente, nel vero senso della parola. E forse della basilica. Il Papa cercava di non calpestar- sono stati molti di più quelli che sono riusciti lo salendo alla basilica. Anche perché lui era almeno a sfiorare la sua veste di chi non ha attratto dalla gente oltre le transenne e dunque potuto farlo. camminava bordo a bordo. Senonché, giunto Sedici i più significativi luoghi legati alla nei pressi degli infiorai si è quasi sentito ri- memoria di san Francesco e della sorella Chia- prendere: «Santità – gli ha gridato Mauro, il ra visitati o dinanzi ai quali il Papa ha sostato capo – ma lo abbiamo disteso per lei questo in preghiera; centinaia e centinaia le persone tappeto di fiori!». Immediatamente Papa Fran- sfilate davanti a lui in un immancabile, e mai cesco si è girato, ha accennato a due passi sul frettoloso, “baciamano”; difficile poi quan- tappeto, suscitando l’applauso delle decine di tificare le persone alle quali il Pontefice si è infiorai che avevano lavorato tutta la notte. Ma spontaneamente avvicinato, abbracciandole, poi è tornato a sfiorare le transenne per saluta- baciandole o anche soltanto sfiorandole con re la gente. una carezza. Una cifra sicuramente a tre zeri. All’interno della basilica il Santo Padre ha Sei i discorsi pronunciati, alcuni radicalmente visitato il fonte dove sono stati battezzati Fran- nuovi rispetto a quelli preparati; altri arricchi- cesco e Chiara. Poi ha ascoltato l’arcivescovo ti con tante improvvisazioni; uno, quello alle Sorrentino che gli ha presentato la realtà della Clarisse, pronunciato direttamente a braccio. sua Chiesa, ormai prossima a intraprendere l’i- Tutti estremamente ricchi, densi di significa- tinerario sinodale. Un cammino che ora parti- to, destinati a rimanere nella memoria anche rà sotto gli auspici della benedizione di Papa grazie a scherzose, ma sempre appropriate di- Francesco. vagazioni. E se il procedere a mano a mano si Molto difficile il percorso sino alla basilica faceva un po’ più lento, il volto di Papa Fran- di Santa Chiara. I vicoli erano come segnati da cesco costantemente aperto al sorriso restava pietre vive: la gente era dovunque e gli uomini lo specchio di una gioia interiore profonda- della scorta hanno sudato persino per cercare mente vissuta. di aprire un varco alla papamobile. Il vescovo E questo volendoci limitare ai soli elementi di Roma continuava a sporgersi a destra e a di cronaca che va comunque raccontata, cer- sinistra per sfiorare le tante mani protese, per cando di rubare il campo alle ben più solide baciare i bambini che i più fortunati riuscivano argomentazioni sviluppate da Papa Francesco, a “passare” ai Gendarmi del Vaticano stretti in quella che, proprio per quello che diceva e attorno alla macchina, affinché li accostassero testimoniava, è presto sembrata divenire anche al Papa. la sua città, la sua casa. Con le suore di clausura Papa Francesco ha Il pomeriggio assisiano è iniziato con una forse tirato fuori il meglio di sé. È stato paterno visita all’eremo delle carceri, dove il Papa è e affettuoso, scherzoso e riflessivo, provocato- EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 313 re e maestro. È stato così un susseguirsi di de- deva nel campo sportivo di Rivotorto. E men- nuncia di certi preconcetti con i quali vengono tre i rotori del velivolo acquistavano velocità viste le monache contemplative, di indicazioni per la salita forse il Papa dal finestrino avrà sul come vivere una vita che non sia chiusura certamente letto lo striscione disteso su tutta la al mondo ma piuttosto incontro con il Cristo recinzione dell’impianto sportivo. C’era l’ul- che vive nel mondo; di inviti a interpretare il timo slogan a lui dedicato, certamente capace loro ruolo avendo presente proprio l’umani- di sintetizzare il sentimento con il quale egli tà di Cristo; di consigli a vivere con gioia la ha inciso su questa gente. «Francesco – c’era vita claustrale, a sorridere, ma non come una scritto – hai fatto gol nei nostri cuori». formalità obbligatoria. Poi le ha salutate una a una mostrando il suo affetto. E l’incontro Mario Ponzi non poteva che concludersi con la sommessa richiesta di Papa Francesco: «per favore, pre- [L’Osservatore Romano, 6 ottobre 2013, p. gate per me». 5] A Santa Maria degli Angeli è stato accolto con un tifo da stadio: «Francesco, Francesco», scandito da quarantamila voci; bandiere sven- – Discorsi tolate in ogni dove, a volte anche ad arte, come dalle parti in cui erano sistemati gli sbandiera- 1. Discorso nell’incontro con i bambini disa- tori di Gubbio. Le grida di gioia gareggiavano bili ed ammalati con il canto di una gigantesca corale – messa Assisi, Istituto Serafico, 4 ottobre 2013 su in poco più di un mese, composta da giovani di tutte le diocesi umbre e diretta da fra’ Livio In ascolto – e il suono ridondante dei tamburi percossi delle piaghe di Gesù dalla banda degli sbandieratori di Norcia. In un attimo però tutto il fragore è cessato, Noi siamo fra le piaghe di Gesù, ha detto come d’improvviso, e la piazza è piombata in lei, signora. Ha anche detto che queste piaghe un silenzio surreale, quasi impossibile a cre- hanno bisogno di essere ascoltate, di essere ri- dersi. Il moderatore dell’incontro aveva an- conosciute. E mi viene in mente quando il Si- nunciato la preghiera del Papa alla Porziunco- gnore Gesù andava in cammino con quei due la e chiedeva ai giovani di accompagnarlo con discepoli tristi. Il Signore Gesù, alla fine, ha la loro preghiera silenziosa. fatto vedere le sue piaghe e loro hanno rico- Il boato è riesploso non appena Papa Fran- nosciuto Lui. Poi il pane, dove Lui era lì. Il cesco è arrivato in piazza. Poi le testimonianze mio fratello Domenico mi diceva che qui si fa dei giovani, mentre un frugoletto di un paio l’Adorazione. Anche quel pane ha bisogno di d’anni continuava a girovagare a carponi attor- essere ascoltato, perché Gesù è presente e na- no alla sedia del Papa, che lo ha lasciato fare scosto dietro la semplicità e la mitezza di un divertito. Come sempre vivace e profondo il pane. E qui è Gesù nascosto in questi ragazzi, colloquio con i giovani, «anche se – ha con- in questi bambini, in queste persone. Sull’alta- fessato – le domande le ho ricevute prima di re adoriamo la Carne di Gesù; in loro troviamo arrivare qui». L’incontro si è svolto infatti se- le piaghe di Gesù. Gesù nascosto nell’Eucari- condo l’ormai tradizionale schema a domande stia e Gesù nascosto in queste piaghe. Hanno e risposte sui temi della vita, soprattutto sulle bisogno di essere ascoltate! Forse non tanto sui ansie e sulle preoccupazioni dei giovani. giornali, come notizie; quello è un ascolto che A fatica il Papa si è congedato da loro, ma dura uno, due, tre giorni, poi viene un altro, un c’era da compiere l’ultima visita, quella al co- altro… Devono essere ascoltate da quelli che siddetto “tugurio di san Francesco” nel san- si dicono cristiani. Il cristiano adora Gesù, il tuario di Rivotorto. Il Papa ha sostato alcuni cristiano cerca Gesù, il cristiano sa riconoscere momenti in preghiera nella cappella. Poi, forse le piaghe di Gesù. E oggi, tutti noi, qui, abbia- stanco ma felice di aver potuto per la prima mo la necessità di dire: “Queste piaghe devono volta nella suavita ripercorrere completamente essere ascoltate!”. Ma c’è un’altra cosa che ci l’itinerario che fu del suo santo Francesco, si dà speranza. Gesù è presente nell’Eucaristia, è congedato dalle autorità religiose e civili che qui è la Carne di Gesù; Gesù è presente fra voi, lo avevano accompagnato per tutto il giorno è la Carne di Gesù: sono le piaghe di Gesù in ed è salito a bordo dell’elicottero che lo atten- queste persone. 314 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Ma è interessante: Gesù, quando è Risorto di amore che ci offrite: questo è il segno della era bellissimo. Non aveva nel suo corpo dei li- vera civiltà, umana e cristiana! Mettere al cen- vidi, le ferite… niente! Era più bello! Soltanto tro dell’attenzione sociale e politica le persone ha voluto conservare le piaghe e se le è portate più svantaggiate! A volte invece le famiglie si in Cielo. Le piaghe di Gesù sono qui e sono trovano sole nel farsi carico di loro. Che cosa in Cielo davanti al Padre. Noi curiamo le pia- fare? Da questo luogo in cui si vede l’amore ghe di Gesù qui e Lui, dal Cielo, ci mostra le concreto, dico a tutti: moltiplichiamo le ope- sue piaghe e dice a tutti noi, a tutti noi: “Ti sto re della cultura dell’accoglienza, opere anzi- aspettando!”. Così sia tutto animate da un profondo amore cristiano, Il Signore vi benedica tutti. Che il suo amo- amore a Cristo Crocifisso, alla carne di Cristo, re scenda su di noi, cammini con noi; che Gesù opere in cui si uniscano la professionalità, il la- ci dica che queste piaghe sono di Lui e ci aiuti voro qualificato e giustamente retribuito, con a dare voce, perché noi cristiani le ascoltiamo. il volontariato, un tesoro prezioso. Servire con amore e con tenerezza le perso- * * * ne che hanno bisogno di tanto aiuto ci fa cre- scere in umanità, perché esse sono vere risorse A seguire le altre parole che Papa Fran- di umanità. San Francesco era un giovane ric- cesco aveva preparato per questa occasione e co, aveva ideali di gloria, ma Gesù, nella per- che ha consegnato dandole per lette: sona di quel lebbroso, gli ha parlato in silen- zio, e lo ha cambiato, gli ha fatto capire ciò che Cari fratelli e sorelle, vale veramente nella vita: non le ricchezze, la forza delle armi, la gloria terrena, ma l’umiltà, voglio iniziare la mia visita ad Assisi con la misericordia, il perdono. voi, vi saluto tutti! Oggi è la festa di San Fran- Qui, cari fratelli e sorelle, voglio leggervi cesco, e io ho scelto, come Vescovo di Roma, qualcosa di personale, una delle più belle lette- di portare il suo nome. Ecco perché oggi sono re che ho ricevuto, un dono di amore di Gesù. qui: la mia visita è soprattutto un pellegrinag- Me l’ha scritta Nicolás, un ragazzo di 16 anni, gio di amore, per pregare sulla tomba di un uo- disabile fin dalla nascita, che abita a Buenos mo che si è spogliato di se stesso e si è rivestito Aires. Ve la leggo: «Caro Francesco: sono Ni- di Cristo e, sull’esempio di Cristo, ha amato colás ed ho 16 anni; siccome non posso scri- tutti, specialmente i più poveri e abbandonati, verti io (perché ancora non parlo, né cammi- ha amato con stupore e semplicità la creazio- no), ho chiesto ai miei genitori di farlo al posto ne di Dio. Arrivando qui ad Assisi, alle porte mio, perché loro sono le persone che mi cono- della città, si trova questo Istituto, che si chia- scono di più. Ti voglio raccontare che quando ma proprio “Serafico”, un soprannome di san avevo 6 anni, nel mio Collegio che si chiama Francesco. Lo fondò un grande francescano, il Aedin, Padre Pablo mi ha dato la prima Comu- Beato Ludovico da Casoria. nione e quest’anno, in novembre, riceverò la Ed è giusto partire da qui. San Francesco, Cresima, una cosa che mi dà molta gioia. Tutte nel suo Testamento, dice: «Il Signore dette a le notti, da quando tu me l’hai chiesto, io do- me, frate Francesco, di incominciare a fare pe- mando al mio Angelo Custode, che si chiama nitenza così: quando ero nei peccati mi sem- Eusebio e che ha molta pazienza, di custodirti brava cosa troppo amara vedere i lebbrosi: e e di aiutarti. Stai sicuro che lo fa molto bene il Signore stesso mi condusse tra loro e usai perché ha cura di me e mi accompagna tutti i misericordia. E allontanandomi da essi, ciò giorni!! Ah! E quando non ho sonno… viene che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dol- a giocare con me!! Mi piacerebbe molto ve- cezza d’animo e di corpo» (Testamento 1-3). nire a vederti e ricevere la tua benedizione e La società purtroppo è inquinata dalla cul- un bacio: solo questo!! Ti mando tanti saluti e tura dello “scarto”, che è opposta alla cultu- continuo a chiedere ad Eusebio che abbia cura ra dell’accoglienza. E le vittime della cultura di te e ti dia forza. Baci. NICO». dello scarto sono proprio le persone più de- In questa lettera, nel cuore di questo ragaz- boli, più fragili. In questa Casa invece vedo zo c’è la bellezza, l’amore, la poesia di Dio. in azione la cultura dell’accoglienza. Certo, Dio che si rivela a chi ha il cuore semplice, ai anche qui non sarà tutto perfetto, ma si colla- piccoli, agli umili, a chi noi spesso consideria- bora insieme per la vita dignitosa di persone mo ultimi, anche a voi, cari amici: quel ragaz- con gravi difficoltà. Grazie per questo segno zo quando non riesce ad addormentarsi gioca EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 315 con il suo Angelo Custode; è Dio che scende a Quando nei media si parla della Chiesa, giocare con lui. credono che la Chiesa siano i preti, le suore, Nella Cappella di questo Istituto, il Vesco- i Vescovi, i Cardinali e il Papa. Ma la Chie- vo ha voluto che ci sia l’adorazione eucaristica sa siamo tutti noi, come ho detto. E tutti noi permanente: lo stesso Gesù che adoriamo nel dobbiamo spogliarci di questa mondanità: lo Sacramento, lo incontriamo nel fratello più spirito contrario allo spirito delle beatitudi- fragile, dal quale impariamo, senza barriere e ni, lo spirito contrario allo spirito di Gesù. La complicazioni, che Dio ci ama con la sempli- mondanità ci fa male. È tanto triste trovare un cità del cuore. cristiano mondano, sicuro – secondo lui – di Grazie a tutti di questo incontro. Vi porto quella sicurezza che gli dà la fede e sicuro del- con me, nell’affetto e nella preghiera. Ma an- la sicurezza che gli dà il mondo. Non si può che voi pregate per me! Il Signore vi benedica lavorare nelle due parti. La Chiesa - tutti noi e la Madonna e san Francesco vi proteggano. - deve spogliarsi della mondanità, che la porta alla vanità, all’orgoglio, che è l’idolatria. Papa Francesco Gesù stesso ci diceva: “Non si può servire a due padroni: o servi Dio o servi il denaro” (cfr [L’Osservatore Romano, 5 ottobre 2013] Mt 6,24). Nel denaro c’era tutto questo spiri- to mondano; denaro, vanità, orgoglio, quella 2. Discorso nell’incontro con i poveri, i di- strada… noi non possiamo… è triste cancel- soccupati e gli immigrati assistiti dalla lare con una mano quello che scriviamo con Caritas l’altra. Il Vangelo è il Vangelo! Dio è unico! E Assisi, Sala della Spoliazione, 4 ottobre 2013 Gesù si è fatto servitore per noi e lo spirito del mondo non c’entra qui. Oggi sono qui con voi. Per una Chiesa Tanti di voi sono stati spogliati da questo mon- spoglia della mondanità do selvaggio, che non dà lavoro, che non aiuta; a cui non importa se ci sono bambini che muo- Ha detto il mio fratello Vescovo che è la iono di fame nel mondo; non importa se tante prima volta, in 800 anni, che un Papa viene famiglie non hanno da mangiare, non hanno qui. In questi giorni, sui giornali, sui mezzi di la dignità di portare pane a casa; non importa comunicazione, si facevano fantasie. “Il Papa che tanta gente debba fuggire dalla schiavitù, andrà a spogliare la Chiesa, lì!”. “Di che cosa dalla fame e fuggire cercando la libertà. Con spoglierà la Chiesa?”. “Spoglierà gli abiti dei quanto dolore, tante volte, vediamo che trova- Vescovi, dei Cardinali; spoglierà se stesso”. no la morte, come è successo ieri a Lampedu- Questa è una buona occasione per fare un invi- sa: oggi è un giorno di pianto! Queste cose le to alla Chiesa a spogliarsi. Ma la Chiesa siamo fa lo spirito del mondo. È proprio ridicolo che tutti! Tutti! Dal primo battezzato, tutti siamo un cristiano - un cristiano vero - che un prete, Chiesa, e tutti dobbiamo andare per la strada che una suora, che un Vescovo, che un Cardi- di Gesù, che ha percorso una strada di spoglia- nale, che un Papa vogliano andare sulla strada zione, Lui stesso. E’ diventato servo, servitore; di questa mondanità, che è un atteggiamento ha voluto essere umiliato fino alla Croce. E se omicida. La mondanità spirituale uccide! Uc- noi vogliamo essere cristiani, non c’è un’altra cide l’anima! Uccide le persone! Uccide la strada. Ma non possiamo fare un cristianesimo Chiesa! un po’ più umano – dicono – senza croce, sen- Quando Francesco, qui, ha fatto quel ge- za Gesù, senza spogliazione? In questo mo- sto di spogliarsi era un ragazzo giovane, non do diventeremo cristiani di pasticceria, come aveva forza per questo. È stata la forza di Dio belle torte, come belle cose dolci! Bellissimo, che lo ha spinto a fare questo, la forza di Dio ma non cristiani davvero! Qualcuno dirà: “Ma che voleva ricordarci quello che Gesù ci dice- di che cosa deve spogliarsi la Chiesa?”. Deve va sullo spirito del mondo, quello che Gesù ha spogliarsi oggi di un pericolo gravissimo, che pregato al Padre, perché il Padre ci salvasse minaccia ogni persona nella Chiesa, tutti: il dallo spirito del mondo. pericolo della mondanità. Il cristiano non può Oggi, qui, chiediamo la grazia per tutti i convivere con lo spirito del mondo. La mon- cristiani. Che il Signore dia a tutti noi il corag- danità che ci porta alla vanità, alla prepotenza, gio di spogliarci, ma non di 20 lire, spogliarci all’orgoglio. E questo è un idolo, non è Dio. dello spirito del mondo, che è la lebbra, è il E’ un idolo! E l’idolatria è il peccato più forte! cancro della società! È il cancro della rivela- 316 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 zione di Dio! Lo spirito del mondo è il nemico questa è la via cristiana, quella che ha percor- di Gesù! Chiedo al Signore che, a tutti noi, dia so san Francesco. San Bonaventura, parlando questa grazia di spogliarci. Grazie! della spogliazione di san Francesco, scrive: «Così, dunque, il servitore del Re altissimo fu * * * lasciato nudo, perché seguisse il nudo Signore crocifisso, oggetto del suo amore». E aggiunge A seguire le altre parole che Papa Fran- che così Francesco si salvò dal «naufragio del cesco aveva preparato per questa occasione e mondo» (Leggenda maggiore 2,4). che ha consegnato dandole per lette: Ma vorrei, come Pastore, anche chiedermi: di che cosa deve spogliarsi la Chiesa? Cari fratelli e sorelle, Spogliarsi di ogni mondanità spirituale, che è una tentazione per tutti; spogliarsi di ogni grazie per la vostra accoglienza! Questo azione che non è per Dio, non è di Dio; dalla luogo è un luogo speciale, e per questo ho vo- paura di aprire le porte e di uscire incontro a luto fare una tappa qui, anche se la giornata è tutti, specialmente dei più poveri, bisognosi, molto piena. Qui Francesco si spogliò di tutto, lontani, senza aspettare; certo non per perdersi davanti a suo padre, al Vescovo, e alla gente nel naufragio del mondo, ma per portare con di Assisi. Fu un gesto profetico, e fu anche un coraggio la luce di Cristo, la luce del Vange- atto di preghiera, un atto di amore e di affida- lo, anche nel buio, dove non si vede, dove può mento al Padre che è nei cieli. succedere di inciampare; spogliarsi della tran- Con quel gesto Francesco fece la sua scel- quillità apparente che danno le strutture, cer- ta: la scelta di essere povero. Non è una scelta tamente necessarie e importanti, ma che non sociologica, ideologica, è la scelta di essere devono oscurare mai l’unica vera forza che come Gesù, di imitare Lui, di seguirlo fino porta in sé: quella di Dio. Lui è la nostra forza! in fondo. Gesù è Dio che si spoglia della sua Spogliarsi di ciò che non è essenziale, perché gloria. Lo leggiamo in san Paolo: Cristo Gesù, il riferimento è Cristo; la Chiesa è di Cristo! che era Dio, spogliò se stesso, svuotò se stesso, Tanti passi, soprattutto in questi decenni, sono e si fece come noi, e in questo abbassamento stati fatti. Continuiamo su questa strada che è arrivò fino alla morte di croce (cfr Fil 2,6-8). quella di Cristo, quella dei Santi. Gesù è Dio, ma è nato nudo, è stato posto in Per tutti, anche per la nostra società che dà una mangiatoia, ed è morto nudo e crocifisso. segni di stanchezza, se vogliamo salvarci dal Francesco si è spogliato di ogni cosa, del- naufragio, è necessario seguire la via della po- la sua vita mondana, di se stesso, per seguire vertà, che non è la miseria – questa è da com- il suo Signore, Gesù, per essere come Lui. Il battere -, ma è il saper condividere, l’essere più Vescovo Guido comprese quel gesto e subito solidali con chi è bisognoso, il fidarci più di Dio si alzò, abbracciò Francesco e lo coprì col suo e meno delle nostre forze umane. Mons. Sor- mantello, e fu sempre suo aiuto e protettore rentino ha ricordato l’opera di solidarietà del (cfr Tommaso da Celano, Vita Prima, 15). vescovo Nicolini, che ha aiutato centinaia di La spogliazione di san Francesco ci dice ebrei nascondendoli nei conventi, e il centro di semplicemente quello che insegna il Vangelo: smistamento segreto era proprio qui, nel vesco- seguire Gesù vuol dire metterlo al primo po- vado. Anche questa è spogliazione, che parte sto, spogliarci delle tante cose che abbiamo e sempre dall’amore, dalla misericordia di Dio! che soffocano il nostro cuore, rinunciare a noi In questo luogo che ci interpella, vorrei pre- stessi, prendere la croce e portarla con Gesù. gare perché ogni cristiano, la Chiesa, ogni uo- Spogliarsi dell’io orgoglioso e distaccarsi dal- mo e donna di buona volontà, sappia spogliarsi la brama di avere, dal denaro, che è un idolo di ciò che non è essenziale per andare incontro che possiede. a chi è povero e chiede di essere amato. Grazie Tutti siamo chiamati ad essere poveri, spo- a tutti! gliarci di noi stessi; e per questo dobbiamo imparare a stare con i poveri, condividere con Papa Francesco chi è privo del necessario, toccare la carne di Cristo! Il cristiano non è uno che si riempie la [L’Osservatore Romano, 5 ottobre 2013] bocca coi poveri, no! E’ uno che li incontra, che li guarda negli occhi, che li tocca. Sono 3. Omelia nella Celebrazione eucaristica qui non per “fare notizia”, ma per indicare che Assisi, Piazza S. Francesco, 4 ottobre 2013 EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 317

Strumenti di pace Chi si lascia guardare da Gesù crocifisso vie- e non di distruzione ne ri-creato, diventa una «nuova creatura». Da qui parte tutto: è l’esperienza della Grazia che «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e trasforma, l’essere amati senza merito, pur della terra, perché hai nascosto queste cose ai essendo peccatori. Per questo Francesco può sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli» dire, come san Paolo: «Quanto a me non ci sia (Mt 11,25). altro vanto che nella croce del Signore nostro Pace e bene a tutti! Con questo saluto fran- Gesù Cristo» (Gal 6,14). cescano vi ringrazio per essere venuti qui, in Ci rivolgiamo a te, Francesco, e ti chiedia- questa Piazza, carica di storia e di fede, a pre- mo: insegnaci a rimanere davanti al Crocifis- gare insieme. so, a lasciarci guardare da Lui, a lasciarci per- Oggi anch’io, come tanti pellegrini, sono donare, ricreare dal suo amore. venuto per rendere lode al Padre di tutto ciò che ha voluto rivelare a uno di questi “piccoli” 2. Nel Vangelo abbiamo ascoltato queste di cui ci parla il Vangelo: Francesco, figlio di parole: «Venite a me, voi tutti, che siete stan- un ricco commerciante di Assisi. L’incontro chi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il con Gesù lo portò a spogliarsi di una vita agia- mio giogo sopra di voi e imparate da me, che ta e spensierata, per sposare “Madonna Pover- sono mite e umile di cuore» (Mt 11,28-29). tà” e vivere da vero figlio del Padre che è nei Questa è la seconda cosa che Francesco ci cieli. Questa scelta, da parte di san Francesco, testimonia: chi segue Cristo, riceve la vera pa- rappresentava un modo radicale di imitare Cri- ce, quella che solo Lui, e non il mondo, ci può sto, di rivestirsi di Colui che, da ricco che era, dare. San Francesco viene associato da molti si è fatto povero per arricchire noi per mezzo alla pace, ed è giusto, ma pochi vanno in pro- della sua povertà (cfr 2 Cor 8,9). In tutta la vita fondità. Qual è la pace che Francesco ha accol- di Francesco l’amore per i poveri e l’imitazio- to e vissuto e ci trasmette? Quella di Cristo, ne di Cristo povero sono due elementi uniti in passata attraverso l’amore più grande, quello modo inscindibile, le due facce di una stessa della Croce. È la pace che Gesù Risorto donò medaglia. ai discepoli quando apparve in mezzo a loro Che cosa testimonia san Francesco a noi, (cfr Gv 20,19.20). oggi? Che cosa ci dice, non con le parole – La pace francescana non è un sentimento questo è facile – ma con la vita? sdolcinato. Per favore: questo san Francesco non esiste! E neppure è una specie di armonia 1. La prima cosa che ci dice, la realtà fon- panteistica con le energie del cosmo… Anche damentale che ci testimonia è questa: essere questo non è francescano! Anche questo non cristiani è un rapporto vitale con la Persona è francescano, ma è un’idea che alcuni hanno di Gesù, è rivestirsi di Lui, è assimilazione a costruito! La pace di san Francesco è quella Lui. di Cristo, e la trova chi “prende su di sé” il Da dove parte il cammino di Francesco suo “giogo”, cioè il suo comandamento: Ama- verso Cristo? Parte dallo sguardo di Gesù sul- tevi gli uni gli altri come io vi ho amato (cfr la croce. Lasciarsi guardare da Lui nel mo- Gv 13,34; 15,12). E questo giogo non si può mento in cui dona la vita per noi e ci attira a portare con arroganza, con presunzione, con Lui. Francesco ha fatto questa esperienza in superbia, ma solo si può portare con mitezza e modo particolare nella chiesetta di san Da- umiltà di cuore. miano, pregando davanti al crocifisso, che Ci rivolgiamo a te, Francesco, e ti chiedia- anch’io oggi potrò venerare. In quel crocifis- mo: insegnaci ad essere “strumenti della pa- so Gesù non appare morto, ma vivo! Il sangue ce”, della pace che ha la sua sorgente in Dio, la scende dalle ferite delle mani, dei piedi e del pace che ci ha portato il Signore Gesù. costato, ma quel sangue esprime vita. Gesù non ha gli occhi chiusi, ma aperti, spalanca- 3. Francesco inizia il Cantico così: “Altissi- ti: uno sguardo che parla al cuore. E il Croci- mo, onnipotente, bon Signore… Laudato sie… fisso non ci parla di sconfitta, di fallimento; cun tutte le tue creature” (Specchio di perfezio- paradossalmente ci parla di una morte che è ne, 120). L’amore per tutta la creazione, per vita, che genera vita, perché ci parla di amore, la sua armonia! Il Santo d’Assisi testimonia il perché è l’Amore di Dio incarnato, e l’Amore rispetto per tutto ciò che Dio ha creato e come non muore, anzi, sconfigge il male e la morte. Lui lo ha creato, senza sperimentare sul creato 318 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 per distruggerlo; aiutarlo a crescere, a esse- Quell’attrazione re più bello e più simile a quello che Dio ha che fa crescere la Chiesa creato. E soprattutto san Francesco testimonia il rispetto per tutto, testimonia che l’uomo è Cari fratelli e sorelle della Comunità Dio- chiamato a custodire l’uomo, che l’uomo sia cesana, al centro della creazione, al posto dove Dio – il buon pomeriggio! Creatore – lo ha voluto. Non strumento degli idoli che noi creiamo! L’armonia e la pace! Vi ringrazio per la vostra accoglienza, sa- Francesco è stato uomo di armonia, uomo di cerdoti, religiosi e religiose, laici impegnati pace. Da questa Città della Pace, ripeto con la nei consigli pastorali! Quanto sono necessari, forza e la mitezza dell’amore: rispettiamo la i consigli pastorali! Un Vescovo non può gui- creazione, non siamo strumenti di distruzione! dare una diocesi senza i consigli pastorali. Un Rispettiamo ogni essere umano: cessino i con- parroco non può guidare la parrocchia senza flitti armati che insanguinano la terra, tacciano i consigli pastorali. Questo è fondamentale! le armi e dovunque l’odio ceda il posto all’a- Siamo nella Cattedrale! Qui si conserva il more, l’offesa al perdono e la discordia all’u- fonte battesimale dove san Francesco e santa nione. Sentiamo il grido di coloro che piango- Chiara furono battezzati, che in quel tempo si no, soffrono e muoiono a causa della violenza, trovava nella Chiesa di Santa Maria. La me- del terrorismo o della guerra, in Terra Santa, moria del Battesimo è importante! Il Battesi- tanto amata da san Francesco, in Siria, nell’in- mo è la nostra nascita come figli della Madre tero Medio Oriente, in tutto il mondo. Chiesa. Io vorrei farvi una domanda: chi di Ci rivolgiamo a te, Francesco, e ti chiedia- voi sa il giorno del suo Battesimo? Pochi! Po- mo: ottienici da Dio il dono che in questo no- chi… Adesso, compiti a casa! Mamma, papà, stro mondo ci sia armonia, pace e rispetto per dimmi: quando sono stato battezzato? Ma, è il Creato! importante, perché è il giorno della nascita Non posso dimenticare, infine, che oggi l’I- come figlio di Dio. Un solo Spirito, un solo talia celebra san Francesco quale suo Patro- Battesimo, nella varietà dei carismi e dei mi- no. E do gli auguri a tutti gli italiani, nella per- nisteri. Che grande dono essere Chiesa, far sona del Capo del governo, qui presente. Lo parte del Popolo di Dio! Tutti siamo il Popolo esprime anche il tradizionale gesto dell’offerta di Dio. Nell’armonia, nella comunione del- dell’olio per la lampada votiva, che quest’anno le diversità, che è opera dello Spirito Santo, spetta proprio alla Regione Umbria. Preghia- perché lo Spirito Santo è l’armonia e fa l’ar- mo per la Nazione italiana, perché ciascuno monia: è un dono di Lui, e dobbiamo essere lavori sempre per il bene comune, guardando aperti a riceverlo! a ciò che unisce più che a ciò che divide. Il Vescovo è custode di questa armonia. Il Faccio mia la preghiera di san Francesco Vescovo è custode di questo dono dell’armo- per Assisi, per l’Italia, per il mondo: «Ti pre- nia nella diversità. Per questo il Papa Bene- go dunque, o Signore Gesù Cristo, padre delle detto ha voluto che l’attività pastorale nelle misericordie, di non voler guardare alla nostra Basiliche papali francescane sia integrata in ingratitudine, ma di ricordarti sempre della quella diocesana. Perché lui deve fare l’ar- sovrabbondante pietà che in [questa città] hai monia: è il suo compito, è il suo dovere e la mostrato, affinché sia sempre il luogo e la di- sua vocazione. E lui ha un dono speciale per mora di quelli che veramente ti conoscono e farla. Sono contento che stiate camminando glorificano il tuo nome benedetto e gloriosis- bene su questa strada, con beneficio di tutti, simo nei secoli dei secoli. Amen» (Specchio di collaborando insieme con serenità, e vi inco- perfezione, 124). raggio a continuare. La Visita pastorale che si è da poco conclusa e il Sinodo diocesano che Papa Francesco state per celebrare sono momenti forti di cre- scita per questa Chiesa, che Dio ha benedetto [L’Osservatore Romano, 5 ottobre 2013] in modo particolare. La Chiesa cresce, ma non è per fare proselitismo: no, no! La Chiesa non cresce per proselitismo. La Chiesa cresce per 4. Discorso al clero, alle persone consacrate attrazione, l’attrazione della testimonianza che e ai membri di consigli pastorali ognuno di noi da al Popolo di Dio. Assisi, Cattedrale di San Rufino, 4 ottobre 2013 Ora, brevemente, vorrei sottolineare alcuni EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 319 aspetti della vostra vita di Comunità. Non vo- 2. Il secondo aspetto è quello del cammi- glio dirvi cose nuove, ma confermarvi in quel- nare. È una delle parole che preferisco quando le più importanti, che caratterizzano il vostro penso al cristiano e alla Chiesa. Ma per voi ha cammino diocesano. un senso particolare: state entrando nel Sinodo diocesano, e fare “sinodo” vuol dire cammi- 1. La prima cosa è ascoltare la Parola di nare insieme. Penso che questa sia veramente Dio. La Chiesa è questo: la comunità – lo ha l’esperienza più bella che viviamo: far parte di detto il Vescovo – la comunità che ascolta con un popolo in cammino, in cammino nella sto- fede e con amore il Signore che parla. Il pia- ria, insieme con il suo Signore, che cammina no pastorale che state vivendo insieme insiste in mezzo a noi! Non siamo isolati, non cammi- proprio su questa dimensione fondamentale. È niamo da soli, ma siamo parte dell’unico greg- la Parola di Dio che suscita la fede, la nutre, la ge di Cristo che cammina insieme. rigenera. È la Parola di Dio che tocca i cuori, Qui penso ancora a voi preti, e lasciate che li converte a Dio e alla sua logica che è così mi metta anch’io con voi. Che cosa c’è di più diversa dalla nostra; è la Parola di Dio che rin- bello per noi se non camminare con il nostro nova continuamente le nostre comunità… popolo? È bello! Quando io penso a questi Penso che tutti possiamo migliorare un po’ parroci che conoscevano il nome delle persone su questo aspetto: diventare tutti più ascol- della parrocchia, che andavano a trovarli; an- tatori della Parola di Dio, per essere meno che come uno mi diceva: “Io conosco il nome ricchi di nostre parole e più ricchi delle sue del cane di ogni famiglia”, anche il nome del Parole. Penso al sacerdote, che ha il compi- cane, conoscevano! Che bello che era! Che co- to di predicare. Come può predicare se prima sa c’è di più bello? Lo ripeto spesso: cammina- non ha aperto il suo cuore, non ha ascolta- re con il nostro popolo, a volte davanti, a volte to, nel silenzio, la Parola di Dio? Via queste in mezzo e a volte dietro: davanti, per guidare omelie interminabili, noiose, delle quali non la comunità; in mezzo, per incoraggiarla e so- si capisce niente. Questo è per voi! Penso al stenerla; dietro, per tenerla unita perché nessu- papà e alla mamma, che sono i primi educato- no rimanga troppo, troppo indietro, per tenerla ri: come possono educare se la loro coscienza unita, e anche per un’altra ragione: perché il non è illuminata dalla Parola di Dio, se il loro popolo ha “fiuto”! Ha fiuto nel trovare nuove modo di pensare e di agire non è guidato dalla vie per il cammino, ha il “sensus fidei”, che di- Parola; quale esempio possono dare ai figli? cono i teologi. Che cosa c’è di più bello? E nel Questo è importante, perché poi papà e mam- Sinodo ci deve essere anche che cosa lo Spirito ma si lamentano: “questo figlio …” Ma tu, Santo dice ai laici, al Popolo di Dio, a tutti. che testimonianza gli hai dato? Come gli hai Ma la cosa più importante è camminare parlato? Della Parola di Dio o della parola del insieme, collaborando, aiutandosi a vicenda; telegiornale? Papà e mamma devono parlare chiedersi scusa, riconoscere i propri sbagli e già della Parola di Dio! E penso ai catechi- chiedere perdono, ma anche accettare le scuse sti, a tutti gli educatori: se il loro cuore non è degli altri perdonando – quanto è importante riscaldato dalla Parola, come possono riscal- questo! Alle volte penso ai matrimoni che do- dare i cuori degli altri, dei bambini, dei gio- po tanti anni si separano. “Eh… no, non ci vani, degli adulti? Non basta leggere le Sacre intendiamo, ci siamo allontanati ”. Forse non Scritture, bisogna ascoltare Gesù che parla in hanno saputo chiedere scusa a tempo. Forse esse: è proprio Gesù che parla nelle Scritture, non hanno saputo perdonare a tempo. E sem- è Gesù che parla in esse. Bisogna essere an- pre, ai novelli sposi, io do questo consiglio: tenne che ricevono, sintonizzate sulla Parola “Litigate quanto volete. Se volano i piatti, la- di Dio, per essere antenne che trasmettono! sciateli. Ma mai finire la giornata senza fare Si riceve e si trasmette. È lo Spirito di Dio la pace! Mai!”. E se i matrimoni imparano a che rende vive le Scritture, le fa comprende- dire: “Ma, scusa, ero stanco”, o soltanto un re in profondità, nel loro senso vero e pieno! gestino: è questa la pace; e riprendere la vita Chiediamoci, come una delle domande verso il giorno dopo. Questo è un bel segreto, e que- il Sinodo: che posto ha la Parola di Dio nella sto evita queste separazioni dolorose. Quanto mia vita, la vita di ogni giorno? Sono sinto- è importante camminare uniti, senza fughe in nizzato su Dio o sulle tante parole di moda o avanti, senza nostalgie del passato. E mentre su me stesso? Una domanda che ognuno di si cammina si parla, ci si conosce, ci si rac- noi deve farsi. conta gli uni agli altri, si cresce nell’essere 320 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 famiglia. Qui chiediamoci: come camminia- vere la gioia di essere discepoli del Signore! mo? Come cammina la nostra realtà diocesa- Grazie. na? Cammina insieme? E che cosa faccio io Papa Francesco perché essa cammini veramente insieme? Io non vorrei entrare qui nell’argomento delle [L’Osservatore Romano, 6 ottobre 2013] chiacchiere, però voi sapete che le chiacchie- re dividono sempre! 5. Raccomandazioni alle Clarisse 3. Dunque: ascoltare, camminare, e il terzo Assisi, Basilica Santa Chiara, 4 ottobre 2013 aspetto è quello missionario: annunciare fino alle periferie. Anche questo l’ho preso da voi, Per una clausura dai vostri progetti pastorali. Il Vescovo ne ha di grande umanità parlato, recentemente. Ma voglio sottolinear- lo, anche perché è un elemento che ho vissuto Io pensavo che questa riunione fosse come molto quando ero a Buenos Aires: l’importan- avevamo fatto due volte a Castel Gandolfo, za di uscire per andare incontro all’altro, nelle nella sala capitolare, da solo con le suore ma, periferie, che sono luoghi, ma sono soprattutto vi confesso, non ho il coraggio di mandare via persone in situazioni di vita speciale. È il caso i Cardinali. Facciamola così. della diocesi che avevo prima, quella di Bue- Bene. Vi ringrazio tanto dell’accoglienza nos Aires. Una periferia che mi faceva tanto e per la preghiera per la Chiesa. Quando una male, era trovare nelle famiglie di classe me- suora nella clausura consacra tutta la sua vi- dia, bambini che non sapevano farsi il Segno ta al Signore, accade una trasformazione che della Croce. Ma, questa è una periferia! E io vi non si finisce di capire. La normalità del nostro domando: qui, in questa diocesi, ci sono bam- pensiero penserebbe che questa suora diven- bini che non sanno farsi il Segno della Croce? ta isolata, sola con l’Assoluto, sola con Dio; è Pensateci. Queste sono vere periferie esisten- una vita ascetica, penitente. Ma questa non è la ziali, dove Dio non c’è. strada di una suora di clausura cattolica, nep- In un primo senso, le periferie di questa pure cristiana. La strada passa per Gesù Cristo, diocesi, per esempio, sono le zone della Dio- sempre! Gesù Cristo è al centro della vostra cesi che rischiano di essere ai margini, fuori vita, della vostra penitenza, della vostra vita dai fasci di luce dei riflettori. Ma sono anche comunitaria, della vostra preghiera e anche persone, realtà umane di fatto emarginate, di- dell’universalità della preghiera. E per questa sprezzate. Sono persone che magari si trovano strada succede il contrario di quello che pensa fisicamente vicine al “centro”, ma spiritual- che questa sarà un’ascetica suora di clausura. mente sono lontane. Quando va per la strada della contemplazione Non abbiate paura di uscire e andare incon- di Gesù Cristo, della preghiera e della peni- tro a queste persone, a queste situazioni. Non tenza con Gesù Cristo, diventa grandemente lasciatevi bloccare da pregiudizi, da abitudi- umana. Le suore di clausura sono chiamate ad ni, rigidità mentali o pastorali, dal famoso “si avere grande umanità, un’umanità come quel- è sempre fatto così!”. Ma si può andare alle la della Madre Chiesa; umane, capire tutte le periferie solo se si porta la Parola di Dio nel cose della vita, essere persone che sanno ca- cuore e si cammina con la Chiesa, come san pire i problemi umani, che sanno perdonare, Francesco. Altrimenti portiamo noi stessi, non che sanno chiedere al Signore per le persone. la Parola di Dio, e questo non è buono, non La vostra umanità. E la vostra umanità viene serve a nessuno! Non siamo noi che salviamo per questa strada, l’Incarnazione del Verbo, la il mondo: è proprio il Signore che lo salva! strada di Gesù Cristo. E qual è il segno di una Ecco, cari amici, non vi ho dato ricette nuo- suora così umana? La gioia, la gioia, quando ve. Non le ho, e non credete a chi dice di aver- c’è gioia! A me da tristezza quando trovo suo- le: non ci sono. Ma ho trovato nel cammino re che non sono gioiose. Forse sorridono, mah, della vostra Chiesa aspetti belli e importanti con il sorriso di un’assistente di volo. Ma non che vanno fatti crescere e voglio confermarvi con il sorriso della gioia, di quella che viene in essi. Ascoltate la Parola, camminate insie- da dentro. Sempre con Gesù Cristo. Oggi nel- me in fraternità, annunciate il Vangelo nelle la Messa, parlando del Crocifisso, dicevo che periferie! Il Signore vi benedica, la Madonna Francesco lo aveva contemplato con gli occhi vi protegga, e san Francesco vi aiuti tutti a vi- aperti, con le ferite aperte, con il sangue che EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 321 veniva giù. E questa è la vostra contempla- passare, non vantarsi, sopportare tutto, sorri- zione: la realtà. La realtà di Gesù Cristo. Non dere dal cuore. E il segno ne è la gioia. E io idee astratte, non idee astratte, perché secca- chiedo per voi questa gioia che nasce proprio no la testa. La contemplazione delle piaghe dalla vera contemplazione e da una bella vita di Gesù Cristo! E le ha portate in Cielo, e le comunitaria. Grazie! Grazie dell’accoglienza. ha! È la strada dell’umanità di Gesù Cristo: Vi prego di pregare per me, per piacere, non sempre con Gesù, Dio-uomo. E per questo è lo dimenticate! Prima della Benedizione, pre- tanto bello quando la gente va al parlatorio ghiamo la Madonna: Ave Maria … dei monasteri e chiedono preghiere e dicono i loro problemi. Forse la suora non dice nul- Papa Francesco la di straordinario, ma una parola che li viene proprio dalla contemplazione di Gesù Cristo, [L’Osservatore Romano, 6 ottobre 2013] perché la suora, come la Chiesa, è sulla stra- da di essere esperta in umanità. E questa è la vostra strada: non troppo spirituale! Quando 6. Dialogo con i giovani sono troppo spirituali, io penso alla fondatrice Assisi, Piazzale Basilica S. Maria degli Angeli, dei monasteri della concorrenza vostra, Santa 4 ottobre 213 Teresa, per esempio. Quando a lei veniva una suora, oh, con queste cose… diceva alla cuoca: Annunciate il Vangelo, “dalle una bistecca!”. Sempre con Gesù Cri- se serve anche con le parole sto, sempre. L’umanità di Gesù Cristo! Perché il Verbo è venuto nella carne, Dio si è fatto a. Domande dei giovani carne per noi, e questo darà a voi una santità umana, grande, bella, matura, una santità di 1. Famiglia: Nicola e Chiara Volpi (Peru- madre. E la Chiesa vi vuole così: madri, ma- gia-Città della Pieve) dre, madre. Dare vita. Quando voi pregate, per Noi giovani viviamo in una società dove al esempio, per i sacerdoti, per i seminaristi, voi centro c’è lo star bene, il divertirsi, il pensare a avete con loro un rapporto di maternità; con la se stessi. Vivere un matrimonio da giovani cri- preghiera li aiutate a diventare buoni Pastori stiani è complesso, aprirsi alla vita è una sfida del Popolo di Dio. Ma ricordatevi della bistec- e un timore frequente. Come coppia giovane ca di Santa Teresa! È importante. E questo è sentiamo la gioia di vivere il nostro matrimo- il primo: sempre con Gesù Cristo, le piaghe nio, ma ne sperimentiamo la fatica e le sfide di Gesù Cristo, le piaghe del Signore. Perché quotidiane. Come la Chiesa ci può aiutare, co- è una realtà che, dopo la Resurrezione, Lui le me i nostri pastori possono sostenerci, quali aveva e le ha portate. passi anche noi siamo chiamati a compiere? E la seconda cosa che volevo dirvi, breve- mente, è la vita di comunità. Perdonate, sop- 2. Lavoro: Danilo Zampolini (Spoleto-Nor- portatevi, perché la vita di comunità non è fa- cia) e David Girolami (Foligno) cile. Il diavolo approfitta di tutto per dividere! Anche in Umbria la crisi economica gene- Dice: “Io non voglio parlare male, ma…”, e rale di questi ultimi anni ha provocato situa- si incomincia la divisione. No, questo non va, zioni di disagio e povertà. Il futuro si presenta perché non porta a niente: alla divisione. Cura- incerto e minaccioso. Il rischio è di perdere, re l’amicizia tra voi, la vita di famiglia, l’amo- insieme con la sicurezza economica, anche la re tra voi. E che il monastero non sia un Purga- speranza. Come deve guardare al futuro un torio, che sia una famiglia. I problemi ci sono, giovane cristiano? Su quali strade impegnarsi ci saranno, ma, come si fa in una famiglia, con per l’edificazione di una società degna di Dio amore, cercare la soluzione con amore; non di- e degna dell’uomo? struggere questa per risolvere questo; non ave- re competizione. Curare la vita di comunità, 3. Vocazione: Benedetto Fattorini (Orvieto- perché quando nella vita di comunità è così, di Todi) e Chiaroli Maria (Terni-Narni-Amelia) famiglia, è proprio lo Spirito Santo che è nel Che cosa fare nella vita? Come e dove spen- mezzo della comunità. Queste due cose volevo dere i talenti che il Signore mi ha dato? A volte dirvi: la contemplazione sempre, sempre con ci affascina l’idea del sacerdozio o della vita Gesù; Gesù, Dio e Uomo. E la vita di comu- consacrata. Ma subito nasce la paura. E poi, nità, sempre con un cuore grande. Lasciando un impegno così: “per sempre”? Come ricono- 322 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 scere la chiamata di Dio? Che cosa consiglia a plici, ma vere, formavano delle colonne che chi vorrebbe dedicare la vita al servizio di Dio sostenevano il loro amore. Non è stata facile, e dei fratelli? la vita loro; c’erano problemi, tanti problemi. Ma queste certezze semplici li aiutavano ad 4. Missione: Luca Nassuato (Assisi-Nocera andare avanti. E sono riusciti a fare una bella Umbra-Gualdo Tadino), Mirko Pierli (Città di famiglia, a dare vita, a fare crescere i figli. Castello) e Petra Sannipoli (Gubbio) Cari amici, ci vuole questa base morale e È bello per noi stare qui insieme con Lei e spirituale per costruire bene, in modo solido! sentire le Sue parole che ci incoraggiano e ci Oggi, questa base non è più garantita dalle riscaldano il cuore. L’anno della fede che si famiglie e dalla tradizione sociale. Anzi, la conclude fra qualche settimana ha riproposto società in cui voi siete nati privilegia i diritti a tutti i credenti l’urgenza dell’annuncio della individuali piuttosto che la famiglia – questi buona novella. Anche noi vorremmo parte- diritti individuali –, privilegia le relazioni che cipare a questa avventura entusiasmante. Ma durano finché non sorgono difficoltà, e per come? Quale può essere il nostro contributo? questo a volte parla di rapporto di coppia, di Che cosa dobbiamo fare? famiglia e di matrimonio in modo superficiale ed equivoco. Basterebbe guardare certi pro- b. Risposte del Santo Padre grammi televisivi e si vedono questi valori! Quante volte i parroci – anch’io, alcune volte Cari giovani dell’Umbria, l’ho sentito – sentono una coppia che viene a buona sera! sposarsi: “Ma voi sapete che il matrimonio è per tutta la vita?”. “Ah, noi ci amiamo tanto, Grazie di essere venuti, grazie di questa fe- ma… rimarremo insieme finché dura l’amo- sta! Davvero, questa è una festa! E grazie per re. Quando finisce, uno da una parte e l’altro le vostre domande. dall’altra”. È l’egoismo: quando io non sento, Sono contento che la prima domanda sia taglio il matrimonio e mi dimentico di quel- stata da una giovane coppia. Una bella testi- l’“una sola carne”, che non può dividersi. È monianza! Due giovani che hanno scelto, han- rischioso sposarsi: è rischioso! È quell’egoi- no deciso, con gioia e con coraggio di formare smo che ci minaccia, perché dentro di noi tutti una famiglia. Sì, perché è proprio vero, ci vuo- abbiamo la possibilità di una doppia perso- le coraggio per formare una famiglia! Ci vuole nalità: quella che dice: “Io, libero, io voglio coraggio! E la domanda di voi, giovani sposi, questo…”, e l’altra che dice: “Io, me, mi, con si collega a quella sulla vocazione. Che cos’è me, per me …”. L’egoismo sempre, che tor- il matrimonio? È una vera e propria vocazio- na e non sa aprirsi agli altri. L’altra difficoltà ne, come lo sono il sacerdozio e la vita religio- è questa cultura del provvisorio: sembra che sa. Due cristiani che si sposano hanno ricono- niente sia definitivo. Tutto è provvisorio. Co- sciuto nella loro storia di amore la chiamata me ho detto prima: mah, l’amore, finché dura. del Signore, la vocazione a formare di due, Una volta ho sentito un seminarista – bravo – maschio e femmina, una sola carne, una sola che diceva: “Io voglio diventare prete, ma per vita. E il Sacramento del matrimonio avvolge dieci anni. Dopo ci ripenso”. È la cultura del questo amore con la grazia di Dio, lo radica in provvisorio, e Gesù non ci ha salvato provvi- Dio stesso. Con questo dono, con la certezza di soriamente: ci ha salvati definitivamente! questa chiamata, si può partire sicuri, non si ha Ma lo Spirito Santo suscita sempre risposte paura di nulla, si può affrontare tutto, insieme! nuove alle nuove esigenze! E così si sono mol- Pensiamo ai nostri genitori, ai nostri nonni tiplicati nella Chiesa i cammini per fidanzati, i o bisnonni: si sono sposati in condizioni mol- corsi di preparazione al Matrimonio, i gruppi to più povere delle nostre, alcuni in tempo di di giovani coppie nelle parrocchie, i movimen- guerra, o di dopoguerra; alcuni sono emigrati, ti familiari… Sono una ricchezza immensa! come i miei genitori. Dove trovavano la forza? Sono punti di riferimento per tutti: giovani in La trovavano nella certezza che il Signore era ricerca, coppie in crisi, genitori in difficoltà con loro, che la famiglia è benedetta da Dio col con i figli e viceversa. Ci aiutano tutti! E poi ci Sacramento del matrimonio, e che benedetta sono le diverse forme di accoglienza: l’affido, è la missione di mettere al mondo i figli e di l’adozione, le case-famiglia di vari tipi… La educarli. Con queste certezze hanno superato fantasia – mi permetto la parola – la fantasia anche le prove più dure. Erano certezze sem- dello Spirito Santo è infinita, ma è anche mol- EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 323 to concreta! Allora vorrei dirvi di non avere Certo, comporta la rinuncia a un legame co- paura di fare passi definitivi: non avere paura niugale e ad una propria famiglia, ma alla base di farli. Quante volte ho sentito mamme che mi c’è il “sì”, come risposta al “sì” totale di Cristo dicono: “Ma, Padre, io ho un figlio di 30 anni verso di noi, e questo “sì” rende fecondi. e non si sposa: non so cosa fare! Ha una bel- Ma qui ad Assisi non c’è bisogno di parole! la fidanzata, ma non si decide”. Ma, signora, C’è Francesco, c’è Chiara, parlano loro! Il loro non gli stiri più le camicie! È così! Non avere carisma continua a parlare a tanti giovani nel paura di fare passi definitivi, come quello del mondo intero: ragazzi e ragazze che lasciano matrimonio: approfondite il vostro amore, ri- tutto per seguire Gesù sulla via del Vangelo. spettandone i tempi e le espressioni, pregate, Ecco, Vangelo. Vorrei prendere la parola preparatevi bene, ma poi abbiate fiducia che il “Vangelo” per rispondere alle altre due do- Signore non vi lascia soli! Fatelo entrare nella mande che mi avete fatto, la seconda e la quar- vostra casa come uno di famiglia, Lui vi so- ta. Una riguarda l’impegno sociale, in questo sterrà sempre. periodo di crisi che minaccia la speranza; e La famiglia è la vocazione che Dio ha scrit- l’altra riguarda l’evangelizzazione, il portare to nella natura dell’uomo e della donna, ma l’annuncio di Gesù agli altri. Mi avete chiesto: c’è un’altra vocazione complementare al ma- che cosa possiamo fare? Quale può essere il trimonio: la chiamata al celibato e alla vergi- nostro contributo? nità per il Regno dei cieli. E’ la vocazione che Qui ad Assisi, qui vicino alla Porziuncola, Gesù stesso ha vissuto. Come riconoscerla? mi sembra di sentire la voce di san Francesco Come seguirla? E’ la terza domanda che mi che ci ripete: “Vangelo, Vangelo!”. Lo dice avete fatto. Ma qualcuno di voi può pensare: anche a me, anzi, prima a me: Papa France- ma questo vescovo, che bravo! Abbiamo fatto sco, sii servitore del Vangelo! Se io non riesco la domanda e ha le risposte tutte pronte, scrit- ad essere un servitore del Vangelo, la mia vita te! Io ho ricevuto le domande alcuni giorni non vale niente! fa. Per questo le conosco. E vi rispondo con Ma il Vangelo, cari amici, non riguarda so- due elementi essenziali su come riconoscere lo la religione, riguarda l’uomo, tutto l’uomo, questa vocazione al sacerdozio o alla vita con- riguarda il mondo, la società, la civiltà umana. sacrata. Pregare e camminare nella Chiesa. Il Vangelo è il messaggio di salvezza di Dio Queste due cose vanno insieme, sono intrec- per l’umanità. Ma quando diciamo “messag- ciate. All’origine di ogni vocazione alla vita gio di salvezza”, non è un modo di dire, non consacrata c’è sempre un’esperienza forte di sono semplici parole o parole vuote come ce Dio, un’esperienza che non si dimentica, la si ne sono tante oggi! L’umanità ha veramente ricorda per tutta la vita! E’ quella che ha avuto bisogno di essere salvata! Lo vediamo ogni Francesco. E questo noi non lo possiamo cal- giorno quando sfogliamo il giornale, o sen- colare o programmare. Dio ci sorprende sem- tiamo le notizie alla televisione; ma lo vedia- pre! E’ Dio che chiama; però è importante ave- mo anche intorno a noi, nelle persone, nelle re un rapporto quotidiano con Lui, ascoltarlo situazioni; e lo vediamo in noi stessi! Ognuno in silenzio davanti al Tabernacolo e nell’inti- di noi ha bisogno di salvezza! Soli non ce la mo di noi stessi, parlargli, accostarsi ai Sacra- facciamo! Abbiamo bisogno di salvezza! Sal- menti. Avere questo rapporto familiare con il vezza da che cosa? Dal male. Il male opera, fa Signore è come tenere aperta la finestra della il suo lavoro. Ma il male non è invincibile e il nostra vita perché Lui ci faccia sentire la sua cristiano non si rassegna di fronte al male. E voce, che cosa vuole da noi. Sarebbe bello sen- voi giovani, volete rassegnarvi di fronte al ma- tire voi, sentire qui i preti presenti, le suore… le, alle ingiustizie, alle difficoltà? Volete o non Sarebbe bellissimo, perché ogni storia è unica, volete? [I giovani rispondono: No!] Ah, va be- ma tutte partono da un incontro che illumina ne. Questo piace! Il nostro segreto è che Dio nel profondo, che tocca il cuore e coinvolge è più grande del male: ma questo è vero! Dio tutta la persona: affetto, intelletto, sensi, tutto. è più grande del male. Dio è amore infinito, Il rapporto con Dio non riguarda solo una parte misericordia senza limiti, e questo Amore ha di noi stessi, riguarda tutto. E’ un amore così vinto il male alla radice nella morte e risurre- grande, così bello, così vero, che merita tutto e zione di Cristo. Questo è il Vangelo, la Buona merita tutta la nostra fiducia. E una cosa vorrei Notizia: l’amore di Dio ha vinto! Cristo è mor- dirla con forza, specialmente oggi: la verginità to sulla croce per i nostri peccati ed è risorto. per il Regno di Dio non è un “no”, è un “sì”! Con Lui noi possiamo lottare contro il male 324 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 e vincerlo ogni giorno. Ci crediamo o no? [I Prima di tutto voglio rendere grazie a Dio giovani rispondono: Sì!] Ma questo ‘sì’ deve per la giornata che ho vissuto ad Assisi, ieri andare nella vita! Se io credo che Gesù ha vin- l’altro. Pensate che era la prima volta che mi to il male e mi salva, devo seguire Gesù, devo recavo ad Assisi ed è stato un grande dono fare andare sulla strada di Gesù per tutta la vita. questo pellegrinaggio proprio nella festa di san Allora il Vangelo, questo messaggio di sal- Francesco. Ringrazio il popolo di Assisi per la vezza, ha due destinazioni che sono legate: la calda accoglienza: grazie tante! prima, suscitare la fede, e questa è l’evangeliz- Oggi, il brano del Vangelo comincia così: zazione; la seconda, trasformare il mondo se- «In quel tempo gli apostoli dissero al Signo- condo il disegno di Dio, e questa è l’animazio- re: “Accresci in noi la fede!”» (Lc 17,5-6). Mi ne cristiana della società. Ma non sono due co- pare che tutti noi possiamo fare nostra questa se separate, sono un’unica missione: portare il invocazione. Anche noi come gli Apostoli di- Vangelo con la testimonianza della nostra vita ciamo al Signore Gesù: “Accresci in noi la fe- trasforma il mondo! Questa è la via: portare il de!”. Sì, Signore, la nostra fede è piccola, la Vangelo con la testimonianza della nostra vita. nostra fede è debole, fragile, ma te la offriamo Guardiamo Francesco: lui ha fatto tutt’e così com’è, perché Tu la faccia crescere. Vi due queste cose, con la forza dell’unico Van- sembra bene ripetere tutti insieme questo: “Si- gelo. Francesco ha fatto crescere la fede, ha gnore, accresci in noi la fede!”? Lo facciamo? rinnovato la Chiesa; e nello stesso tempo ha Tutti: Signore, accresci in noi la fede! Signore, rinnovato la società, l’ha resa più fraterna, ma accresci in noi la fede! Signore, accresci in noi sempre col Vangelo, con la testimonianza. la fede! Ce la faccia crescere! Sapete che cosa ha detto Francesco una volta E il Signore che cosa ci risponde? Rispon- ai suoi fratelli? “Predicate sempre il Vangelo de: «Se aveste fede quanto un granello di se- e se fosse necessario, anche con le parole!”. nape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati e Ma, come? Si può predicare il Vangelo senza vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedireb- le parole? Sì! Con la testimonianza! Prima la be» (v. 6). Il seme della senape è piccolissimo, testimonianza, dopo le parole! Ma la testimo- però Gesù dice che basta avere una fede così, nianza! piccola, ma vera, sincera, per fare cose uma- Giovani dell’Umbria: fate così anche voi! namente impossibili, impensabili. Ed è vero! Oggi, nel nome di san Francesco, vi dico: non Tutti conosciamo persone semplici, umili, ma ho né oro, né argento da darvi, ma qualcosa di con una fede fortissima, che davvero spostano molto più prezioso, il Vangelo di Gesù. An- le montagne! Pensiamo, per esempio, a certe date con coraggio! Con il Vangelo nel cuore mamme e papà che affrontano situazioni mol- e tra le mani, siate testimoni della fede con la to pesanti; o a certi malati, anche gravissimi, vostra vita: portate Cristo nelle vostre case, che trasmettono serenità a chi li va a trovare. annunciatelo tra i vostri amici, accoglietelo e Queste persone, proprio per la loro fede, non servitelo nei poveri. Giovani, date all’Umbria si vantano di ciò che fanno, anzi, come chie- un messaggio di vita, di pace e di speranza! de Gesù nel Vangelo, dicono: «Siamo servi Potete farlo! inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare» Recita del Padre Nostro e Benedizione (Lc 17,10). Quanta gente tra noi ha questa fede E per favore, vi chiedo: pregate per me! forte, umile, e che fa tanto bene! In questo mese di ottobre, che è dedicato Papa Francesco in particolare alle missioni, pensiamo a tanti missionari, uomini e donne, che per portare [L’Osservatore Romano, 6 ottobre 2013] il Vangelo hanno superato ostacoli di ogni ti- po, hanno dato veramente la vita; come dice 5. Discorso all’Angelus san Paolo a Timoteo: «Non vergognarti di da- Piazza S. Pietro, 6 ottobre 2013 re testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Il pellegrinaggio ad Assisi: Dio, soffri con me per il Vangelo» (2 Tm 1,8). un grande dono Questo però riguarda tutti: ognuno di noi, nella propria vita di ogni giorno, può dare testimo- Cari fratelli e sorelle, nianza a Cristo, con la forza di Dio, la forza buongiorno! della fede. La fede piccolissima che noi ab- biamo, ma che è forte! Con questa forza dare EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 325 testimonianza di Gesù Cristo, essere cristiani Sono le 9,25, e l”arrivo dei fotografi annun- con la vita, con la nostra testimonianza! cia il suo ingresso imminente nell’Aula nuova E come attingiamo questa forza? La attin- del Sinodo in Vaticano, dove lo attendono cir- giamo da Dio nella preghiera. La preghiera è ca 120 Superiori. il respiro della fede: in un rapporto di fiducia, in un rapporto di amore, non può mancare il I religiosi: peccatori e profeti dialogo, e la preghiera è il dialogo dell’anima con Dio. Ottobre è anche il mese del Rosario, e Accolto da un applauso, il Santo Padre si in questa prima domenica è tradizione recitare siede alle 9,30 in punto, guarda l’orologio e si la Supplica alla Madonna di Pompei, la Beata congratula per la «puntualità svizzera››. Tutti Vergine Maria del Santo Rosario. Ci uniamo ridono: il Papa in questo modo ha voluto sa- spiritualmente a questo atto di fiducia nella lutare fr. Mauro Jöhri, ministro generale dei nostra Madre, e riceviamo dalle sue mani la Frati minori cappuccini, di nazionalità sviz- corona del Rosario: il Rosario è una scuola di zera, appena eletto vicepresidente della stessa preghiera, il Rosario è una scuola di fede! Unione. Dopo le brevi parole di saluto del presi- Papa Francesco dente, p. Adolfo Nicolás, preposito generale dei gesuiti, e del segretario generale, p. David [L’Osservatore Romano, 7-8 ottobre 2013] Glenday, comboniano, Papa Francesco con semplicità ha ringraziato cordialmente per 6. Colloquio di Papa Francesco con i Supe- l’invito e ha subito ascoltato un primo gruppo riori Generali di domande. I religiosi hanno innanzitutto in- terrogato il Papa sull’identità e la missione dei «SVEGLIATE IL MONDO!» religiosi: «Che cosa si aspetta dalla vita consa- crata? Che cosa chiede? Se lei fosse al nostro posto, come accoglierebbe il suo appello ad Ore 9,25. Aula nuova del Sinodo in Vaticano andare nelle periferie, a vivere il Vangelo si- ne glossa, la profezia evangelica? Che cosa si Quando Papa Francesco parla «a braccio›› sentirebbe chiamato a fare?››. E ancora: «Do- e dialoga, il suo discorso ha un ritmo ad «on- ve si dovrebbe porre l’accento oggi? Quali so- date›› progressive che va seguito con cura no le priorità?››. perché si nutre della relazione viva con i suoi Papa Francesco ha cominciato col dire che interlocutori. Chi prende nota deve prestare anche lui è un religioso, e che dunque cono- attenzione non solamente ai contenuti, ma al- sce per esperienza ciò di cui si parla2. L’ultimo le dinamiche di relazione che si creano. Così Papa religioso è stato il camaldolese Gregorio è avvenuto nel colloquio che il Santo Padre XVI, eletto nel 1831. Quindi ha fatto riferi- ha concesso all”Unione Superiori Generali mento esplicito a Benedetto XVI: «Lui ha det- (USG) degli Istituti religiosi maschili alla fine to che la Chiesa cresce per testimonianza, non della loro 823 Assemblea Generale1. Seduto in per proselitismo. La testimonianza che può mezzo a loro, ho preso nota quindi del dialo- attirare veramente è quella legata ad atteggia- go. Cercherò qui di esprimere come possibile menti che non sono gli abituali: la generosità, la ricchezza dei contenuti, mantenendo il tono il distacco, il sacrificio, il dimenticarsi di sé del colloquio vivo e spontaneo per occuparsi degli altri. È quella la testimo- durato tre ore. A metà, un intervallo di nianza, il “martirio” della vita religiosa. E per mezz’ora, nel quale il Papa si è soffermato a la gente è un “segnale di allarme”. I religiosi, salutare personalmente i Superiori Generali, con la loro vita, dicono alla gente: “Che cosa prendendo anche un mate in un clima di relax sta succedendo?”, queste persone mi dicono e distensione. qualcosa! Queste persone vanno al di là dell’o- In realtà, i Superiori avevano chiesto sola- rizzonte mondano! Ecco – ha proseguito il Pa- mente un breve incontro di saluto, ma il Pon- pa, citando Benedetto XVI –, la vita religiosa tefice ha voluto dedicare al colloquio l”intera deve permettere la crescita della Chiesa per la mattinata. Ha però deciso di non tenere alcun via dell’attrazione››3. discorso, e di non ascoltare, a sua volta, re- Dunque «La Chiesa deve essere attrattiva. lazioni già preparate: ha voluto un colloquio Svegliate il mondo! Siate testimoni di un mo- franco e libero, fatto di domande e risposte. do diverso di fare, di agire, di vivere! È pos- 326 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 sibile vivere diversamente in questo mondo. e diceva che è necessario un tempo di contatto Stiamo parlando di uno sguardo escatologico, reale con i poveri. Per me questo è davvero im- dei valori del Regno incarnati qui, su questa portante: bisogna conoscere la realtà per espe- terra. Si tratta di lasciare tutto per seguire il Si- rienza, dedicare un tempo per andare in perife- gnore. No, non voglio dire “radicale”. La radi- ria per conoscere davvero la realtà e il vissuto calità evangelica non è solamente dei religiosi: della gente. Se questo non avviene, allora ecco è richiesta a tutti. Ma i religiosi seguono il Si- che si corre il rischio di essere astratti ideologi gnore in maniera speciale, in modo profetico. o fondamentalisti, e questo non è sano››6. Io mi attendo da voi questa testimonianza. I Il Papa si sofferma quindi su un caso con- religiosi devono essere uomini e donne capaci creto, l’apostolato giovanile: «Chi lavora con di svegliare il mondo››. i giovani non può fermarsi a dire cose troppo Papa Francesco è tornato in maniera circo- ordinate e strutturate come un trattato, perché lare sui concetti espressi, approfondendoli pro- queste cose scivolano addosso ai ragazzi. C’è gressivamente. Ha proseguito infatti: «Dovete bisogno di un nuovo linguaggio, di un nuovo essere veramente testimoni di un modo diverso modo di dire le cose. Oggi Dio ci chiede que- di fare e di comportarvi. Ma nella vita è diffi- sto: di uscire dal nido che ci contiene per es- cile che tutto sia chiaro, preciso, disegnato in sere inviati. Chi poi vive la sua consacrazione maniera netta. La vita è complessa, è fatta di in clausura vive questa tensione interiore nella grazia e di peccato. Se uno non pecca, non è uo- preghiera perché il Vangelo possa crescere. Il mo. Tutti sbagliamo e dobbiamo riconoscere la compimento del mandato evangelico “Anda- nostra debolezza. Un religioso che si riconosce te in tutto il mondo e proclamate il Vangelo debole e peccatore non contraddice la testimo- a ogni creatura” (Mc 16,15) si può realizzare nianza che è chiamato a dare, ma anzi la raffor- con questa chiave ermeneutica spostata nelle za, e questo fa bene a tutti. Ciò che mi aspetto è periferie esistenziali e geografiche. È il modo dunque la testimonianza. Desidero dai religiosi più concreto di imitare Gesù, che è andato ver- questa testimonianza speciale››. so tutte le periferie. Gesù è andato verso tutti, proprio tutti. Io non mi sentirei affatto inquie- Evitare il fondamentalismo e illuminare il to andando verso la periferia: non sentitevi in- futuro quieti nel rivolgervi a chiunque». Allora, qual è la priorità della vita consa- Proseguendo nel rispondere alle prime do- crata? Ha risposto il Papa: «La profezia del mande, Papa Francesco ha toccato uno dei Regno, che non è negoziabile. L’accento deve punti chiave del suo pensiero: «Io sono con- cadere nell’essere profeti, e non nel giocare ad vinto di una cosa: i grandi cambiamenti della esserlo. Naturalmente il demonio ci presenta storia si sono realizzati quando la realtà è stata le sue tentazioni, e questa è una di quelle: gio- vista non dal centro, ma dalla periferia. È una care a fare i profeti senza esserlo, assumerne questione ermeneutica: si comprende la realtà gli atteggiamenti. Ma non si può giocare in solamente se la si guarda dalla periferia, e non queste cose. Io stesso ho visto cose molto tristi se il nostro sguardo è posto in un centro equi- al riguardo. No: i religiosi e le religiose sono distante da tutto. Per capire davvero la realtà, uomini e donne che illuminano il futuro». dobbiamo spostarci dalla posizione centrale di Papa Francesco, nella sua intervista alla Ci- calma e tranquillità e dirigerci verso la zona viltà Cattolica, aveva chiaramente affermato periferica4. Stare in periferia aiuta a vedere e che i religiosi sono chiamati a una vita profeti- capire meglio, a fare un”analisi più corretta ca. Questa è la loro peculiarità: «essere profeti della realtà, rifuggendo dal centralismo e da che testimoniano come Gesù è vissuto su que- approcci ideologici››. sta terra, e che annunciano come il Regno di Dunque: «Non serve essere al centro di una Dio sarà nella sua perfezione. Mai un religioso sfera. Per capire ci dobbiamo “scollocare”, ve- deve rinunciare alla profezia [...] Pensiamo a dere la realtà da più punti di vista differenti5. ciò che hanno fatto tanti grandi santi monaci, Dobbiamo abituarci a pensare. Faccio spesso religiosi e religiose, sin da sant’Antonio abate. rifermento a una lettera del padre Pedro Ar- Essere profeti a volte può significare fare rui- rupe, che è stato Generale della Compagnia do, non so come dire... La profezia fa rumore, di Gesù. Era una lettera indirizzata ai Centros chiasso, qualcuno dice “casino”. Ma in realtà de Investigación y Acción Social (CIAS). In il suo carisma è quello di essere lievito: la pro- questa lettera p. Arrupe parlava della povertà fezia annuncia lo spirito del Vangelo»7. EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 327

E allora, come essere profeti vivendo il pro- sono stati causati dalla mancanza di coraggio. prio carisma religioso particolare? Per Papa Pensiamo, ad esempio, alle intuizioni pionie- Francesco occorre «rafforzare ciò che è istitu- ristiche di Matteo Ricci che ai suoi tempi sono zionale nella vita consacrata e non confondere state lasciate cadere»8. l’Istituto con l’opera apostolica. Il primo resta, «Non sto parlando di adattamento folklori- la seconda passa››. Prosegue il Papa: «Il ca- stico ai costumi – ha proseguito il Papa –: è una risma resta, è forte, l’opera passa. A volte si questione di mentalità, di modo di pensare. Ad confonde Istituto e opera. L”Istituto è creativo, esempio: ci sono popoli che pensano in manie- cerca sempre nuovi cammini. Così anche le ra più concreta che astratta, o che almeno han- periferie cambiano e se ne può fare un elenco no un tipo di astrazione diversa da quella occi- sempre differente». dentale. Io stesso ho vissuto da provinciale dei gesuiti in Argentina questa differenza. Ricor- «Il carisma non è una bottiglia di acqua di- do quanta fatica facevamo reciprocamente nel stillata» dialogo, anche su cose semplici della vita quo- tidiana, con un fratello gesuita che proveniva A questo punto le domande poste hanno dalla zona dei guaranì, il quale ha sviluppato avuto come centro il tema delle vocazioni. un pensiero molto concreto. Bisogna vivere Si sta verificando un cambiamento profondo con coraggio e confrontarsi con queste sfide nella geografia umana della Chiesa e quindi anche su temi importanti. Insomma, non pos- anche degli Istituti religiosi. Vanno crescendo so formare una persona come religioso senza le vocazioni in Africa e Asia, che da sole espri- prendere in considerazione la sua vita, la sua mono la maggioranza del loro numero totale. esperienza, la sua mentalità e il suo contesto Tutto questo pone sfide serie: l”inculturazione culturale. Questo è il cammino. Questo hanno del carisma, il discernimento vocazionale e la fatto i grandi religiosi missionari. Mi vengono selezione dei candidati, la sfida del dialogo in- in mente le straordinarie avventure del gesuita terreligioso, la ricerca di una rappresentatività spagnolo Segundo Llorente, tenace e contem- più equa negli organi di governo degli Istituti plativo missionario in , che non solo ha e, più in generale, nella struttura della Chiesa. imparato la lingua, ma che ha appreso il pen- Viene dunque chiesto al Papa qualche orienta- siero concreto della sua gente9. Inculturare il mento in merito a questa situazione. carisma, dunque, è fondamentale, e questo non Papa Francesco si dice ben consapevole significa mai relativizzarlo. Non dobbiamo che è cambiata moltissimo la geografia della rendere il carisma rigido e uniforme. Quando vita consacrata e che «tutte le culture hanno la noi uniformiamo le nostre culture, allora ucci- capacità di essere chiamate dal Signore, che è diamo il carisma››, ha concluso con decisione libero di suscitare più vocazioni da una parte o il Pontefice, indicando la necessità di «intro- dall’altra. Che cosa vuole il Signore con le vo- durre nel governo centrale degli Ordini e delle cazioni che ci manda dalle Chiese più giova- Congregazioni persone di varie culture, che ni? Non lo so dire. Ma mi pongo la domanda. esprimano modi diversi di vivere il carisma». Dobbiamo porcela. C”è una volontà del Signo- Papa Francesco è certamente consapevole re in tutto questo. Ci sono Chiese che stanno dei rischi, anche in termini di «reclutamento dando frutti nuovi. Forse una volta non erano vocazionale», delle Chiese più giovani. Ha ri- così feconde, ma adesso lo sono. Ciò obbliga cordato, tra l”altro, che nel 1994, nel contesto naturalmente a ripensare l”inculturazione del del Sinodo ordinario sulla vita consacrata e la carisma. Il carisma è uno, ma, come diceva sua missione, i vescovi filippini denunciaro- sant’Ignazio, bisogna viverlo secondo i luo- no la «tratta delle novizie», cioè il massiccio ghi, i tempi e le persone. Il carisma non è una arrivo di Congregazioni straniere che apriva- bottiglia di acqua distillata. Bisogna viverlo no case nell’arcipelago allo scopo di reclutare con energia, rileggendolo anche culturalmen- vocazioni da trapiantare in Europa. «Bisogna te. Ma così c’è il rischio di sbagliare, direte, tenere gli occhi aperti su queste situazioni», ha di commettere errori. È rischioso. Certo, certo: detto il Papa. faremo sempre degli errori, non ci sono dub- Si è quindi soffermato anche sulla vocazio- bi. Ma questo non deve frenarci, perché c’è il ne dei fratelli e, più in generale, dei religio- rischio di fare errori maggiori. Infatti dobbia- si che non sono sacerdoti. Ha lamentato che mo sempre chiedere perdono e guardare con non si sia sviluppata oggi una consapevolez- molta vergogna agli insuccessi apostolici che za adeguata di questa vocazione specifica. Ha 328 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 accennato a un documento ad essa relativo LAM) quest’estate a Rio de Janeiro: bisogna che non è mai apparso, e che forse andrebbe sconfiggere questa tendenza al clericalismo ripreso per portarlo a compimento e avviare anche nelle case di formazione e nei seminari. una riflessione più adeguata. A questo punto Io lo riassumo in un consiglio che una volta ho il Papa ha rivolto lo sguardo al cardinale João ricevuto da giovane: “Se vuoi andare avanti, Braz de Aviz, prefetto della Congregazione pensa chiaramente e parla oscuramente”. Era per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società un chiaro invito all’ipocrisia. Bisogna evitar- di Vita Apostolica, e al segretario della stessa la a ogni costo». A Rio, infatti, il Papa aveva Congregazione, mons. José Rodríguez Carbal- identificato nel clericalismo una delle cause lo, che erano presenti nell’assemblea, invitan- della «mancanza di maturità e di libertà cri- doli a considerare la questione. Ha concluso: stiana» del popolo di Dio10. «Non credo affatto che la crisi della vocazio- Quindi, «Se il seminario è troppo grande, ne dei religiosi non sacerdoti sia un segno dei bisogna dividerlo in comunità con formatori tempi per dire che questa vocazione è finita. capaci di seguire davvero le persone. Il dia- Dobbiamo semmai capire che cosa Dio ci sta logo deve essere serio, senza paura, sincero. chiedendo». Rispondendo poi a una domanda E bisogna considerare che il linguaggio dei sulla questione dei religiosi fratelli come supe- giovani in formazione oggi è diverso da quel- riori in ordini clericali, il Papa ha risposto che lo di chi li ha preceduti: viviamo un cambia- si tratta di un tema canonico che deve essere mento d’epoca. La formazione è un’opera ar- affrontato a quel livello tigianale, non poliziesca. Dobbiamo formare il cuore. Altrimenti formiamo piccoli mostri. «La formazione è un’opera artigianale, non E poi questi piccoli mostri formano il popolo poliziesca» di Dio. Questo mi fa venire davvero la pelle d’oca». Papa Francesco quindi ascolta alcune do- Il Papa ha poi insistito sul fatto che la for- mande sul tema della formazione. Risponde mazione deve essere orientata non solamente subito dando indicazioni di priorità: «La for- alla crescita personale, ma alla sua prospettiva mazione dei candidati è fondamentale. I pila- finale: il popolo di Dio. Formando le perso- stri della formazione sono quattro: spirituale, ne, bisogna pensare a coloro ai quali saranno intellettuale, comunitario e apostolico. Il fan- inviati: «Bisogna sempre pensare ai fedeli, al tasma da combattere è l’immagine della vita popolo fedele di Dio. Bisogna formare per- religiosa intesa come rifugio e consolazione sone che siano testimoni della risurrezione di davanti a un mondo “esterno” difficile e com- Gesù. Il formatore deve pensare che la persona plesso. I quattro pilastri devono interagire sin in formazione sarà chiamata a curare il popolo dal primo giorno di ingresso in noviziato, e di Dio. Bisogna sempre pensare nel popolo di non devono essere strutturati in sequenza. Ci Dio, dentro di esso. Pensiamo a quei religiosi deve essere un’interazione». che hanno il cuore acido come l’aceto: non so- Il Papa è consapevole del fatto che il pro- no fatti per il popolo. Insomma: non dobbiamo blema della formazione oggi non è facile da formare amministratori, gestori, ma padri, fra- affrontare: «La cultura odierna è molto più telli, compagni di cammino». ricca e conflittuale di quella vissuta da noi, al Papa Francesco, infine, ha voluto mettere nostro tempo, anni fa. La nostra cultura era più in evidenza un rischio ulteriore: «se un giova- semplice e ordinata. Oggi l’inculturazione ri- ne che è stato invitato a uscire da un Istituto chiede un atteggiamento diverso. Ad esempio: religioso a causa di problemi di formazione e non si risolvono i problemi semplicemente per motivi seri, viene poi accettato in un semi- proibendo di fare questo o quello. Serve tan- nario, questo è un altro grosso problema. Non to dialogo, tanto confronto. Per evitare i pro- sto parlando di persone che si riconoscono blemi, in alcune case di formazione, i giovani peccatori: tutti siamo peccatori, ma non tutti stringono i denti, cercano di non commettere siamo corrotti. Si accettino i peccatori, ma non errori evidenti, di stare alle regole facendo i corrotti». E qui il Papa ha ricordato la grande molti sorrisi, in attesa che un giorno gli si di- decisione di Benedetto XVI nell’affrontare i ca: “Bene, hai finito la formazione”. Questa è casi di abuso: «ci deve servire da esempio per ipocrisia frutto di clericalismo, che è uno dei avere il coraggio di assumere la formazione mali più terribili. L’ho già detto ai vescovi del personale come sfida seria avendo in mente Consiglio Episcopale Latinoamericano (CE- sempre il popolo di Dio». EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 329

Vivere la fraternità «accarezzando i conflitti» chiede di «accettare di sopportare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un anello di col- Il Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione legamento di un nuovo processo» (n. 227). aveva chiesto ai religiosi di essere testimoni Bisogna ricordare che per Bergoglio la realiz- della forza umanizzante del Vangelo attraver- zazione personale non è mai un’impresa esclu- so la vita fraterna. Prendendo spunto da que- sivamente individuale, ma collettiva, comuni- sto appello, sono state poste al Papa alcune taria12. In questo senso il conflitto può, e anzi domande circa la vita fraterna dei religiosi: deve evolvere in un processo di maturazione. «Come tenere insieme gli impegni della mis- In ogni caso però il conflitto va accompa- sione e quelli della vita comunitaria? Come gnato: «Mai dobbiamo comportarci come il lottare contro la tendenza all’individualismo? sacerdote o il levita della parabola del buon Come comportarsi con i fratelli in difficoltà o Samaritano che semplicemente passano oltre. che vivono o creano conflitti? Come coniuga- Ma come fare? Mi viene in mente – dice il Pa- re giusta risposta e misericordia davanti a casi pa – la storia di un giovane di 22 anni che era difficili?». in piena crisi depressiva. Non sto parlando di Papa Francesco ha ricordato che il giorno un religioso, ma di un giovane che viveva con precedente aveva ricevuto la visita del priore sua mamma che era vedova e lavava i panni di di Taizé, Frère Alois: «A Taizé ci sono mo- famiglie abbienti. Questo giovane non andava naci cattolici, calvinisti, luterani... tutti vivono più a lavorare e viveva annebbiato dall’alcol. veramente una vita di fraternità. Sono un po- La mamma non poteva far nulla: semplicemen- lo apostolico impressionante per i giovani. La te ogni mattina prima di uscire lo guardava con fraternità ha una forza di convocazione enor- tanta tenerezza. Questo giovane ora è una per- me. Le malattie della fraternità, d’altra parte, sona importante: ha superato quella crisi, per- hanno una forza che distrugge. La tentazione ché quello sguardo di tenerezza di sua mamma contro la fraternità è ciò che più impedisce un alla fine lo ha scosso. Ecco, bisogna recupe- cammino nella vita consacrata. La tendenza in- rare la tenerezza, anche una tenerezza mater- dividualistica è in fondo un modo per non sof- na. Pensate alla tenerezza che ha vissuto san frire la fraternità. San Giovanni Berchmans11 Francesco, ad esempio. La tenerezza aiuta a su- diceva che per lui la penitenza maggiore era perare i conflitti. Se poi questo non basta, può proprio la vita comunitaria. A volte è difficile anche essere il caso di cambiare comunità». vivere la fraternità, ma, se non la si vive, non si «È vero – ha proseguito Papa Francesco –, è fecondi. Il lavoro, anche quello “apostolico”, a volte siamo molto crudeli. Viviamo la ten- può diventare una fuga dalla vita fraterna. Se tazione comune di criticare per soddisfazione una persona non riesce a vivere la fraternità, personale o per provocare un vantaggio perso- non può vivere la vita religiosa». nale. A volte le crisi della fraternità sono dovu- «La fraternità religiosa – ha proseguito il te a fragilità della personalità, e in questo caso Papa –, pur con tutte le differenze possibili, è necessario richiedere l’aiuto di un profes- è un’esperienza di amore che va oltre i con- sionista, di uno psicologo. Non bisogna avere flitti. I conflitti comunitari sono inevitabili: in paura di questo; non si deve temere di cadere un certo senso devono esistere, se la comunità necessariamente nello psicologismo. Ma mai, vive davvero rapporti sinceri e leali. Questa è mai dobbiamo agire come gestori davanti al la vita. Pensare a una comunità senza fratelli conflitto di un fratello. Dobbiamo coinvolgere che vivono in difficoltà non ha senso, e non fa il cuore». bene. Se in una comunità non si soffrono con- «La fraternità è qualcosa di molto delicato. flitti, vuol dire che manca qualcosa. La realtà Nell’inno dei Primi Vespri della solennità di dice che in tutte le famiglie e in tutti i gruppi san Giuseppe del breviario argentino si chiede umani c’è conflitto. E il conflitto va assunto: al Santo di custodire la Chiesa con ternura de non deve essere ignorato. Se coperto, esso crea eucaristía, “tenerezza eucaristica”13. Ecco, co- una pressione e poi esplode. Una vita senza sì bisogna trattare i fratelli: con tenerezza eu- conflitti non è vita». caristica. Bisogna accarezzare il conflitto. Mi Il valore in gioco è alto. Sappiamo che uno viene in mente quando Paolo VI ricevette la dei principi fondamentali di Papa Francesco è lettera di un bambino con molti disegni. Paolo che «l’unità è superiore al conflitto. Le sue pa- VI disse che, su un tavolo dove arrivano solo role ai religiosi sono da leggere alla luce della lettere con problemi, l’arrivo di una lettera co- Evangelii gaudium (nn. 226-230), lì dove si sì gli fece tanto bene. La tenerezza ci fa bene. 330 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

La tenerezza eucaristica non copre il conflitto, Le ultime domande hanno riguardato le ma aiuta ad affrontarlo da uomini». frontiere della missione dei consacrati. Il Papa ha spesso parlato di «uscire››, di «andare», di Le mutue relazioni tra religiosi e Chiese lo- «frontiere››. I Superiori Generali dunque han- cali no chiesto quali siano queste frontiere verso le quali uscire: «come vede la presenza della A questo punto i Superiori Generali hanno vita consacrata nelle realtà di esclusione che posto al Papa alcune domande circa l’inseri- ci sono nel nostro mondo? Molti Istituti svol- mento delle comunità religiose nelle Chiese gono un compito educativo: come vede questo locali e circa il rapporto con i vescovi: come genere di servizio? Che direbbe a religiosi che possono essere rispettati e promossi per il be- sono impegnati in questo campo?». ne della Chiesa del luogo i carismi dei diversi Il Papa innanzitutto afferma che certamen- Istituti? Come promuovere la comunione tra i te rimangono le frontiere geografiche, e che distinti carismi e le forme di vita cristiana per bisogna essere disponibili alla mobilità. Ma la maggiore crescita di tutti e uno sviluppo mi- ci sono anche le frontiere simboliche, le qua- gliore della missione? li non sono prefissate e non sono uguali per Papa Francesco risponde che, ormai da tutti, ma «vanno cercate sulla base dei carismi molti anni, vi è la richiesta di rivedere i cri- di ciascun Istituto. Dunque si deve discernere teri direttivi circa i rapporti tra i vescovi e i tutto secondo il carisma proprio. Certamente religiosi nella Chiesa che sono stati emanati le realtà di esclusione rimangono le priorità nel 1978 dalla Congregazione per i religiosi più significative, ma richiedono discernimen- e dalla Congregazione per i vescovi (Mutuae to. Il primo criterio è quello di inviare in que- relationes). Il Papa è dell’avviso che il tempo ste situazioni di esclusione e di emarginazione sia maturo perché «quel documento risponde le persone migliori, più dotate. Sono situazioni a un certo tempo e non è più attuale. I carismi di maggiore rischio che richiedono coraggio e dei vari Istituti vanno rispettati e promossi per- molta preghiera. Ed è necessario che il supe- ché c’è bisogno di essi nelle diocesi. Conosco riore accompagni le persone impegnate in que- per esperienza – ha proseguito – i problemi sto lavoro››. C’è sempre il rischio, ha ricordato che possono nascere tra il vescovo e le comu- il Papa, di lasciarsi prendere dall’entusiasmo, nità religiose». Ad esempio: «se decidono un di mandare in frontiere di emarginazione reli- giorno di lasciare un’opera per mancanza di giosi di buona volontà, ma non adatti a quelle religiosi, il vescovo si ritrova spesso improv- situazioni. Non bisogna prendere decisioni nel visamente con la patata bollente nelle mani. Io campo dell’emarginazione senza assicurare ho avuto esperienze difficili in questo senso. adeguato discernimento e accompagnamento. Mi veniva comunicato che l’opera stava per Accanto a questa sfida dell’emarginazione essere abbandonata e io non sapevo cosa fa- il Papa ha citato altre due sfide sempre impor- re. Una volta mi hanno addirittura avvisato a tanti: quella culturale e quella educativa nelle cose fatte. Ma potrei invece raccontare altri scuole e nelle università. In questo settore la episodi molto positivi. Insomma: conosco i vita consacrata può offrire un enorme servizio. problemi, ma so anche che non sempre i ve- Ha ricordato: «Quando i Padri de La Civiltà scovi conoscono i carismi e le opere dei reli- Cattolica sono venuti a trovarmi, io ho parlato giosi. Noi vescovi dobbiamo capire che le per- loro delle frontiere del pensiero, del pensiero sone consacrate non sono materiale di aiuto, unico e debole. A loro ho raccomandato queste ma sono carismi che arricchiscono le diocesi. frontiere. Così come il Rettore maggiore dei L”inserimento diocesano delle comunità reli- Salesiani sa che tutto per loro ha avuto inizio giose è importante. Bisogna salvare il dialogo sulla base di un sogno educativo di frontiera, il tra vescovo e religiosi per evitare che, non ca- sogno di don Bosco che ha spinto i suoi sale- pendo i carismi, li considerino semplicemente siani fino alle periferie geografiche della Pata- come utili strumenti». Perciò il Papa ha affida- gonia. Potremmo fare altri esempi››. to alla Congregazione per i religiosi il compito Per il Papa, i pilastri dell’educazione sono: di riprendere la riflessione e di lavorare a una «trasmettere conoscenza, trasmettere modi revisione del documento Mutuae relationes. di fare, trasmettere valori. Attraverso questi si trasmette la fede. L’educatore deve essere Le frontiere della missione: emarginazione, all’altezza delle persone che educa, deve in- cultura ed educazione terrogarsi su come annunciare Gesù Cristo a EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 331 una generazione che cambia››. Quindi ha insi- ha spiegato «come Papa Francesco mi sta ispirando e stito: «Il compito educativo oggi è una missio- sfidando nel servizio di animazione al mio Ordine››. In- ne chiave, chiave, chiave!». E ha citato alcune fine, il p. Hainz Kulüke, della Società del Verbo Divino, sue esperienze a Buenos Aires sulla prepara- si è soffermato sulla «leadership all’interno di una Con- gregazione religiosa missionaria in un contesto interna- zione che si richiede per accogliere in contesti zionale e interculturale alla luce dell’esempio di Papa educativi bambini, ragazzi e giovani che vivo- Francesco». no situazioni complesse, specialmente in fami- 2 Ricordiamo che M. Bergoglio, da provinciale dei glia: «Ricordo il caso di una bambina molto gesuiti argentini, aveva pubblicato Meditaciones para triste che alla fine confidò alla maestra il moti- religiosos, San Miguel, Ediciones Diego De Torres, vo del suo stato d’animo: “la fidanzata di mia 1982, un libro che raccoglie una serie di riflessioni date madre non mi vuol bene”. La percentuale di a confratelli che risultano essere illuminanti per com- ragazzi che studiano nelle scuole e che hanno prendere alcuni temi chiave che Bergoglio svilupperà i genitori separati è elevatissima. Le situazioni successivamente. che viviamo oggi pongono dunque sfide nuo- 3 Benedetto xvi, Omelia nella Santa Messa di inaugu- ve che per noi a volte sono persino difficili da razione della V Conferenza Generale dell’Episcopato comprendere. Come annunciare Cristo a que- Latinoamericano e dei Caraibi presso il Santuario di sti ragazzi e ragazze? Come annunciare Cristo Aparecida (13 maggio 2007). Papa Francesco ha più a una generazione che cambia? Bisogna stare volte ripreso questo concetto del suo predecessore. Lo attenti a non somministrare ad essi un vaccino ha fatto nell’omelia di Santa Marta il 1° ottobre, aggiun- 14 gendo: «Quando la gente, i popoli vedono questa testi- contro la fede» . monianza di umiltà, di mitezza, di mansuetudine, sento- no il bisogno di cui parla il profeta Zaccaria: “Vogliamo Alla fine delle tre ore, intorno alle 12,30, il venire con voi”. La gente sente quel bisogno davanti Papa si dice dispiaciuto di dover chiudere que- alla testimonianza della carità, di questa carità umile, sta conversazione: «lasciamo altre domande senza prepotenza, non sufficiente, umile, che adora e perla prossima volta››, dice sorridendo. Con- serve››. Ritroviamo la citazione di Benedletto XVI nel fida che lo attende il dentista. Prima di salutare discorso di Papa Francesco del 4 ottobre durante la i Superiori Generali presenti, ha un annuncio visita alla cattedrale di San Rufino ad Assisi, e anche da fare: il 2015 sarà un anno dedicato alla vita nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium (n. 14). consacrata. Queste parole sono accolte con un 4 Cfr J. M. Bergoglio, Nel cuore dell’uomo. Utopia e lungo applauso. Il Pontefice guarda sorridendo impegno, Milano, Bompiani, 2013, 23; Papa Francesco, il Prefetto e il Segretario della Congregazione La mia porta è sempre aperta. Una conversazione con Antonio Spadoro, Milano, Rizzoli, 2013, 86 s. per i religiosi e gli Istituti secolari dicendo: «è 5 colpa loro, è una loro proposta: quando questi Papa Francesco ha espresso questa sua convinzio- due si incontrano, sono pericolosi››, provocan- ne nella sua Evangelii gaudium quando ha scritto: «Il modello non è la sfera, che non è superiore alle parti, do così l”ilarità di tutta l”assemblea. dove ogni punto è equidistante dal centro e non vi sono Lasciando l”aula, ha affermato: «Vi rin- differenze tra un punto e l’altro. Il modello è il poliedro, grazio, vi ringrazio per questo atto di fede che riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso che avete fatto in questa riunione. Grazie, per mantengono la loro originalità›› (n. 236). quello che fate, per il vostro spirito di fede e 6 Papa Francesco ha ben presente questa lettera del pa- la ricerca del servizio. Grazie per la vostra te- dre e l’aveva citata anche nell’intervista stimonianza, per i martiri che continuamente alla Civiltà Cattolica, definendola «geniale››. Cfr Papa date alla Chiesa, e anche per le umiliazioni Francesco, La mia porta è sempre aperta ..., cit., 117 per le quali dovete passare: è il cammino della 7 Ivi, 63 s. Croce. Grazie di cuore››. 8 L’incomprensione era dovuta al fatto che, nelle loro missioni, i gesuiti, cercavano di adeguare l’annuncio del Antonio Spadaro S.I. Vangelo alla cultura e ai culti locali. Ma questo aveva preoccupato alcuni e nella Chiesa si erano levate voci contrarie allo spirito di tali atteggiamenti, come se com- 1 L’Assemblea si è tenuta dal 27 al 29 novembre pres- portassero una contaminazione del messaggio cristiano. so il Salesíanum di Roma. Si è trattato di un incontro Le posizioni profetiche non vennero accettate al tempo, basato su tre esperienze che hanno guidato le riflessio- perché superavano la comprensione ordinaria dei fatti. 9 ni successive. Il p. Janson Hervé, dei Piccoli Fratelli di P. Segundo Llorente (Mansilla Mayor, León [Spa- Gesù, ha parlato delle «luci che mi aiutano a vivere que- gna], 18 novembre 1906 - Spokane, [Sta- sto servizio dei miei fratelli e di come Papa Francesco ti Uniti], 26 gennaio 1989), gesuita, ha trascorso oltre conforti la mia speranza››. Fr. Mauro Jöhri, cappuccino, 40 anni come missionario in Alaska. È stato delegato 332 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 al Congresso degli Stati Uniti per lo Stato dell’Alaska, Come avete ribadito nel recente documento di cui è considerato co-fondatore. Fu sepolto in un ci- “La teologia oggi: prospettive, principi, crite- mitero indiano a De Smet, Idaho, dove possono essere ri”, la teologia è scienza e sapienza. E’ scienza, sepolti soltanto indigeni nativi americani. Quando a 29 e come tale utilizza tutte le risorse della ragio- anni arriva a Akulurak, la sua prima difficoltà consiste non solo nell’imparare l’eskimo, ma nel parlare di Dio ne illuminata dalla fede per penetrare nell’in- a persone con un modo di pensare radicalmente diverso telligenza del mistero di Dio rivelato in Gesù da quello europeo. Ha scritto 12 libri sulla sua esperien- Cristo. Ed è soprattutto sapienza: alla scuola za missionaria. della Vergine Maria, che «custodiva tutte que- 10 J. M. Bergoglio, Discorso all’incontro con i vescovi ste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19), responsabili del Consiglio Episcopale Latinoamerica- il teologo cerca di mettere in luce l’unità del no (CELAM), in occasione della riunione generale di disegno di amore di Dio e si impegna a mostra- coordinamento presso il Centro Studi di Sumaré, Rio re come le verità della fede formino una unità de Janeiro, 28 luglio 2013. organica, armonicamente articolata. Inoltre, 11 Giovanni (Jan) Berchmans (Diest [Belgio], 12 marzo al teologo appartiene il compito di «ascoltare 1599 – Roma, 13 agosto 1621) fu un gesuita, canoniz- attentamente, discernere e interpretare i vari zato da papa Leone XIII nel 1888. Il 24 settembre 1618 linguaggi del nostro tempo, e saperli giudicare emise la prima professione religiosa da gesuita e nel alla luce della Parola di Dio, perché la veri- 1619 si trasferì a Roma per completare gli studi filoso- tà rivelata sia capita sempre più a fondo, sia fici presso il Collegio Romano, dove, ammalatosi, morì meglio compresa e possa venir presentata in dopo solo due anni, il 13 agosto 1621. Fedele ai suoi motti preferiti: Age quod agis (Fai bene quanto stai fa- forma più adatta» (Conc. Vat. II, Cost. past. cendo) e Maximi facere minima (Rendi il massimo con Gaudium et spes, 44). I teologi sono dunque il minimo), riuscì a eseguire le cose ordinarie in modo dei “pionieri” - è importante questo: pionieri. straordinario e a diventare il santo della vita comune. Avanti! - Pionieri del dialogo della Chiesa con 12 Cfr J. M. Bergoglio, È l’amore che apre gli occhi, le culture. Ma questo di essere pionieri è im- Milano, Rizzoli, 2013, 46. portante anche perché alcune volte si può pen- 13 Guarda a la Iglesia de quien fue figura / la inmacu- sare che rimangano indietro, in caserma… No, lada y maternal María; / guárdala intacta, firme y con in frontiera! Questo dialogo della Chiesa con ternura / de eucaristía. le culture è un dialogo al tempo stesso critico e 14 Papa Francesco si è soffermato a lungo, in passato, benevolo, che deve favorire l’accoglienza del- sui temi dell’educazione in vari interventi compiuti da la Parola di Dio da parte degli uomini «di ogni cardinale arcivescovo di Buenos Aires. Segnaliamo so- nazione, razza, popolo e lingua» (Ap 7,9). prattutto: Scegliere la vita. Proposte per tempi difficili, I tre temi che attualmente vi occupano si Milano, Bompiani, 2013. inseriscono in questa prospettiva. La vostra riflessione sui rapporti tra monoteismo e vio- © [La Civiltà Cattolica 2014 I 3-17 I 3925 lenza attesta che la Rivelazione di Dio costitu- (4 gennaio 2014)] isce veramente una Buona Notizia per tutti gli uomini. Dio non è una minaccia per l’uomo! La fede nel Dio unico e tre volte santo non è 7. Discorso ai membri della Commissione e non può mai essere generatrice di violenza Teologica Internazionale e di intolleranza. Al contrario, il suo carattere Città del Vaticano, Sala dei Papi, 6 dicembre 2013 altamente razionale le conferisce una dimen- sione universale, capace di unire gli uomini di Teologi e profeti buona volontà. D’altra parte, la Rivelazione definitiva di Dio in Gesù Cristo rende oramai Cari fratelli e sorelle, impossibile ogni ricorso alla violenza “nel no- me di Dio”. È proprio per il suo rifiuto della vi accolgo e vi saluto cordialmente al ter- violenza, per aver vinto il male con il bene, mine della vostra Sessione Plenaria. Ringrazio con il sangue della sua Croce, che Gesù ha ri- il Presidente, Mons. Müller, per le parole che conciliato gli uomini con Dio e tra di loro. mi ha rivolto, anche a nome di tutti voi. Questo È questa stessa pace che sta al centro della incontro mi offre l’occasione per ringraziar- vostra riflessione sulla dottrina sociale della vi del lavoro che avete compiuto nell’ultimo Chiesa. Questa mira a tradurre nella concre- quinquennio, e per riaffermare l’importanza tezza della vita sociale l’amore di Dio per l’uo- del servizio ecclesiale dei teologi per la vita e mo, manifestatosi in Gesù Cristo. Ecco perché la missione del Popolo di Dio. la dottrina sociale si radica sempre nella Parola EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 333 di Dio, accolta, celebrata e vissuta nella Chie- e di devozione». Anche avvicinarsi ai piccoli sa. E la Chiesa è tenuta a vivere prima di tutto aiuta a diventare più intelligenti e più sapienti. in se stessa quel messaggio sociale che porta E penso – e questo non è fare pubblicità gesu- nel mondo. Le relazioni fraterne tra i credenti, itica – penso a Sant’Ignazio che chiedeva ai l’autorità come servizio, la condivisione con professi di fare il voto di insegnare la catechesi i poveri: tutti questi tratti, che caratterizzano ai piccoli per capire meglio la saggezza di Dio. la vita ecclesiale fin dalla sua origine, posso- La Vergine Immacolata ottenga a tutti i te- no e devono costituire un modello vivente ed ologi e le teologhe di crescere in questo spirito attraente per le diverse comunità umane, dalla di orazione e di devozione, e così, con profon- famiglia fino alla società civile. do senso di umiltà, di essere veri servitori del- Tale testimonianza appartiene al Popolo di la Chiesa. In questo cammino vi accompagno Dio nel suo insieme, che è un Popolo di pro- con la Benedizione Apostolica, e vi chiedo per feti. Per il dono dello Spirito Santo, i membri favore di pregare per me, che ne ho bisogno! della Chiesa possiedono il “senso della fede”. Si tratta di una sorta di “istinto spirituale”, che Papa Francesco permette di sentire cum Ecclesia e di discerne- re ciò che è conforme alla fede apostolica e al- lo spirito del Vangelo. Certo, il sensus fidelium [L’Osservatore Romano, 7 dicembre 2013, non si può confondere con la realtà sociologica p. 7] di un’opinione maggioritaria, quello è chiaro. È un’altra cosa. È importante dunque - ed è un 8. Relazione alla “Giornata di Studio” su vostro compito - elaborare i criteri che permet- «Fedeltà e perseveranza vocazionale in tono di discernere le espressioni autentiche del una cultura del provvisorio» sensus fidelium. Da parte sua, il Magistero ha Roma, PUA, 29.10.2013 il dovere di essere attento a ciò che lo Spirito dice alle Chiese attraverso le manifestazioni Prevenire gli abbandoni e autentiche del sensus fidelium. Mi vengono in rafforzare la fedeltà mente quei due numeri, l’8 e il 12, della Lumen Gentium, che proprio su questo è tanto forte. Da tempo si parla di “crisi” nella e della Questa attenzione è di massima importanza vita religiosa e consacrata. E per giustificare per i teologi. Il Papa Benedetto XVI ha sotto- questa diagnosi frequentemente si ricorre al lineato più volte che il teologo deve rimanere numero degli abbandoni, che acutizza l’allar- in ascolto della fede vissuta degli umili e dei mante diminuzione di vocazioni che colpisce piccoli, ai quali è piaciuto al Padre di rivelare un gran numero di Istituti e che, se continua ciò che ha nascosto ai dotti e ai sapienti (cfr così, mette in serio pericolo la sopravvivenza Mt 11,25-26, Omelia nella Messa con la Com- di alcuni di questi. miss. Teol. Internaz., 1 dicembre 2009). Non entro qui nel dibattito se la “crisi” della La vostra missione è quindi al tempo stes- quale si parla sia positiva o no1; se il numero so affascinante e rischiosa. Tutte e due le cose è, in quelli che hanno vocazioni, sintomo di fanno bene: il fascino della vita, perché la vita una maggiore significatività carismatica e se, è bella; e anche il rischio, perché così possia- in quelli che non ne hanno, vuol dire “infedel- mo andare avanti. È affascinante, perché la tà” al proprio carisma. Dato che questa que- ricerca e l’insegnamento della teologia posso- stione non è l’obiettivo della mia esposizione, no diventare una vera strada di santità, come dirò soltanto che, prima di affermare una cosa attestano numerosi Padri e Dottori della Chie- o l’altra, si richiede un’analisi molto dettaglia- sa. Ma è anche rischiosa, perché comporta ta delle diverse situazioni, per non cadere in delle tentazioni: l’aridità del cuore – questo è “giudizi sommari”, che, in quanto tali, corrono brutto, quando il cuore si inaridisce e crede di il rischio di non rispondere alla realtà2. poter riflettere su Dio con quell’aridità, quan- È certo, tuttavia, che, tenendo conto del ti sbagli! –, l’orgoglio, persino l’ambizione. numero degli abbandoni e che la maggioran- San Francesco di Assisi una volta indirizzò un za di essi accade in età relativamente giovane, breve biglietto al fratello Antonio di Padova, detto fenomeno è preoccupante3. D’altra parte, dove diceva tra l’altro: «Mi piace che insegni considerando il fatto che l’emorragia continua la sacra teologia ai fratelli, purché, nello stu- e non accenna a fermarsi, gli abbandoni sono dio, tu non spenga lo spirito di santa orazione certamente sintomo di una crisi più ampia nel- 334 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 la vita religiosa e consacrata e la mettono in “crescita-meta motivata”), la crisi, prima o questione, per lo meno nella forma concreta in poi, arriverà. cui è vissuta4. L’esperienza, di fatto, ci dice che alla base Per tutto questo, anche se è certo che non di molte crisi vocazionali c’è una mancanza di possiamo lasciarci ossessionare dal tema – motivazioni vere, autentiche, in cui la fede è un ogni ossessione è negativa – è anche certo che fattore importantissimo, poiché porta l’indivi- davanti al problema non possiamo “guardare duo a sperimentare nel profondo di se stesso la da un’altra parte” o “nascondere il capo sotto presenza di Dio, vissuta come dono gratuito e l’ala”. D’altra parte, sebbene è certo, anche, accolta liberamente come un bene per sé; un che sono molti i fattori socioculturali che in- dono che lo guida a unificare i diversi aspetti fluiscono sul fenomeno degli abbandoni, è pu- della vita personale e sociale e a impegnarsi, re certo che non sono l’unica causa e che non con creatività e responsabilità, nella ricerca di possiamo riferirci soltanto ad essi per tranquil- soluzioni ai problemi dell’esistenza. lizzarci e per spiegare questo fenomeno, fino a vedere come “normale” ciò che non lo è. Di L’affettività fatto non è normale, almeno così mi sembra, È scontato: siamo tutti d’accordo nell’af- che dopo un lungo periodo di formazione ini- fermare che i processi affettivi influiscono ziale, con tutto quello che in essa si è investito, decisamente sulla fedeltà o sull’abbandono. e dopo di aver assunto un impegno “per tut- L’affettività può essere bloccata o assumere ta la vita”, a distanza di poco tempo – a volte una forma difensiva, oppure vissuta come una si tratta di mesi, di pochi anni o addirittura di energia sana e normale. giorni – avvenga la separazione dall’Istituto. Una affettività bloccata e immatura, che Pur ammettendo l’affermata complessità del sicuramente condurrà a una crisi vocazionale, fenomeno, personalmente mi rifiuto di consi- può manifestarsi nella relazione con gli altri, derare “normali” tanti abbandoni, così come con le persone di sesso opposto e con l’auto- ricuso di considerare i condizionamenti socio- rità. culturali come l’unica o, anche, la principale Nella relazione con gli altri, una affettivi- causa. Davanti a questo fenomeno penso sia tà bloccata e immatura colloca la persona tra necessario “prendere il toro per le corna”, e due posizioni estreme: provocherà reazioni di abbordare il tema con grande “lucidità” nell’a- tipo difensivo, di isolamento, di mancanza di nalisi, e “coraggio” per trarne le conseguenze collaborazione e di partecipazione alla vita co- e mettere in atto tutto ciò che possa aiutare a munitaria; oppure provocherà paternalismo (o fermare la “emorragia”, prima che la vita re- maternalismo), frutto di insicurezza affettiva ligiosa e consacrata perda vitalità ed energia. e della necessità di affetto, con la conseguente identificazione, quasi sempre inconsapevole, Elementi per un’analisi della crisi con le figure del padre o della madre, ma solo Servendoci dei nuclei proposti dagli autori per ricevere affetto, non per darlo. della corrente umanistico-esistenziale, pos- Nella relazione con le persone di sesso op- siamo segnalare quattro aree particolarmente posto una affettività bloccata e immatura può significative nella scelta vocazionale: le moti- situarsi, anch’essa, tra due posizioni estreme: vazioni, l’affettività, i conflitti e la religiosità5. la dissociazione o la fuga per timore della ses- sualità, o l’aggressione verso l’altro sesso. In Le motivazioni entrambi i casi l’”altro” è considerato un nemi- Le motivazioni possono essere di due tipi: co o semplicemente un oggetto da possedere. quelle carenti, quando la vita psichica del- Nella relazione con l’autorità la persona af- la persona è motivata dal sistema “bisogno- fettivamente bloccata o che vive una affettivi- necessità e gratificazione”; quelle di crescita, tà immatura può sottomettersi “ciecamente”, quando la vita psichica è motivata dal sistema creando relazioni di dipendenza o può mani- “crescita-meta motivata”, nel nostro caso dalla festarsi con aggressività e ribellione, caratte- fede. rizzate da sentimenti negativi di avversione e È chiaro che quando uno entra nella vita di rifiuto. consacrata per motivazioni che rispondono È chiaro che una affettività bloccata e im- soltanto al sistema “carenza-necessità e gra- matura non tarderà a scatenare una crisi voca- tificazione” e non giunge a fare un salto di zionale di conseguenze imprevedibili. qualità (passare alle motivazioni del sistema EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 335

I conflitti della difesa, della protezione, e conduce ad un I conflitti nascono da situazioni problema- atteggiamento egocentrico, esibizionista, uti- tiche che possono essere interne, quelle che litaristico e narcisista. Nella concezione uma- uno vive con se stesso (fallimenti, ritardo nel nistica, invece, la religiosità si presenta come raggiungimento di mete personali, il dover ab- elemento intrinseco, propositivo, in grado di bandonare luoghi o ruoli…), ed esterne, quelle orientare verso un obiettivo, coinvolgendo che provengono dall’istituzione a cui uno ap- fattori conoscitivi, oltre a quelli emotivi ed partiene. affettivi. In questo caso il Tu trascendente di All’inizio i conflitti provengono dall’esi- Dio non si riduce ad un assoluto generico o genza di soddisfare le proprie necessità istinti- ad una necessità di senso, ma è una persona ve o di assecondare le esigenze superiori della chiamata ad essere accolta in un profondo sti- propria vocazione. I conflitti possono anche le di vita personale, credendo nella sua parola nascere dalle frustrazioni che uno vive e di e accogliendo, partendo dalla fede, ogni suo conseguenza il non incontrare gratificazione progetto. per le necessità essenziali. Le conseguenze per la vocazione e la fedel- Di fronte a situazioni di conflitto si possono tà alla vita consacrata si possono facilmente assumere due atteggiamenti. Il primo consiste intuire. Soltanto una religiosità vissuta a parti- nell’adeguarsi passivamente alla situazione. In re della fede e come istrumento per l’incontro questo caso il pericolo è quello di bloccarsi, di con la persona di Gesù può sostenere una scel- non sentirsi libero per affrontare con responsa- ta vocazionale come quella della vita religiosa bilità le situazioni e non prendere le decisioni e consacrata. opportune. In tal caso scompare nella persona la necessità di crescere e di passare da ciò che Cifre consistenti è buono a ciò che è migliore. Talvolta, anche, Non è facile conoscere con precisione il nu- questa situazione sfocia nella paura del cam- mero di quanti abbandonano ogni anno la vita bio e nel timore per tutto ciò che comporta un religiosa e consacrata, anche perché ci sono rischio, con il conseguente stato di indecisio- pratiche che vanno alla CIVCSVA, altre che ne che impedisce qualsiasi scelta definitiva. vengono inoltrate alla Congregazione del Cle- L’altro atteggiamento è quello di impegnarsi ro ed altre che finiscono nella Congregazione consapevolmente nel superare detti conflitti, della Dottrina della Fede. In ogni caso le ci- il che esige un certo livello di maturità intel- fre di cui disponiamo sono consistenti, come lettuale e affettiva, che consente una scelta si può vedere dai dati che ci vengono offerti vocazionale carica di significato esistenziale dalle due Congregazioni. e la conseguente crescita e strutturazione del- Il nostro dicastero in 5 anni (2008–2012) ha la propria personalità intorno a un progetto di dato 11.805 dispense: indulti per lasciare l’I- vita, orientando e condizionando positivamen- stituto, decreti di dimissioni, secolarizzazioni te qualsiasi ulteriore processo decisionale. Se ad experimentum e secolarizzazioni per incar- non si supera il primo atteggiamento, i conflitti dinarsi in una Diocesi. Si tratta di una media saranno motivo di abbandono o di permanente annuale di 2.361 dispense. frustrazione. La Congregazione per il Clero, negli stessi anni, ha dato 1.188 dispense dagli obblighi sa- La religiosità cerdotali e 130 dispense dagli obblighi del dia- Mentre per Freud la religiosità è una neu- conato. Sono tutti religiosi: ciò fa una media rosi compulsiva primaria, per la psicologia per anno di 367,6. Sommando questi dati con umanistico-esistenziale la religiosità è una gli altri, abbiamo quanto segue: hanno lasciato componente della personalità, inserita nelle la vita religiosa 13.123 religiosi/se, in 5 anni, dinamiche che favoriscono la crescita umana, con una media annuale di 2.624,6. Ciò vuol la maturità e la salute mentale. In questo ca- dire 2,54 ogni 1000 religiosi. A questi bisogna so si tratta di una tensione esistenziale, moti- aggiungere, come detto anteriormente, tutti i vo di crescita, che nasce dalla ricerca e dalla casi trattati dalla Congregazione per la Dottri- comprensione del senso ultimo della vita e na della Fede. del posto che l’individuo occupa nella realtà. Secondo un calcolo approssimativo ma ab- Inoltre, nella concezione freudiana si tratta bastanza sicuro, questo vuol dire che più di di una religiosità esterna, le cui motivazioni 3.000 religiosi o religiose hanno lasciato ogni vanno ricercate nella necessità del sostegno, anno la vita consacrata. Ne computo non so- 336 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 no stati inseriti i membri delle Società di vi- nella scarsa partecipazione ai momenti ta Apostolica che hanno abbandonato la loro comunitari o alle iniziative della comuni- consacrazione, né quelli di voti temporali. tà, a causa di una mancanza di equilibrio Certamente i numeri non sono tutto, ma tra le esigenze della vita comunitaria e le sarebbe da ingenui non tenerne conto. Ripeto esigenze dell’individuo e dell’apostolato adesso quanto già detto: di fronte a queste cifre che si svolge; nel ricercare fuori quello che non c’è da allarmarsi, neppure però da addor- non si trova in casa... I problemi più comu- mentarsi o considerare la cosa come “norma- ni nella vita fraterna in comunità, secondo le”. Secondo me, il dormire o il considerare la documentazione a nostra disposizione, “normale” questa “emorragia” sarebbe allar- sono: problemi di relazione interpersona- mante. Credo che almeno si deve dire con Pa- le, incomprensioni, mancanza di dialogo olo VI che “la fedeltà non è la virtù dei nostri e di autentica comunicazione, incapacità tempi”6. Di fronte a questa situazione ci vuole, psichica a vivere le esigenze della vita fra- come già dissi, lucidità e, allo stesso tempo, bi- terna in comunità, incapacità di risolvere i sogna prendere misure preventive per evitare conflitti... Tutto questo si può dare anche in di continuare a fare solo i “notai”. relazione con la Provincia o con lo stesso Istituto. Per quanto riguarda la perdita di Cause degli abbandoni senso di appartenenza alla Chiesa, a volte è Prima di indicare alcune delle cause degli data dalla mancanza di vera comunione con abbandoni, credo che sia opportuno dire che essa e che si manifesta, tra l’altro, nel non è quasi impossibile rilevare con esattezza tali condividere l’insegnamento della Chiesa su cause. Il motivo? È molto semplice: non ab- temi specifici come il sacerdozio alle donne biamo dati totalmente affidabili. A volte una e la morale sessuale. Tutto questo finisce cosa è quello che si scrive, tutt’altra cosa è con la perdita del senso di appartenenza quello che si vive. Inoltre, in molti casi quello all’istituzione, si chiami comunità locale, che dicono i documenti, di cui si dispone al Istituto religioso o Chiesa, che viene consi- termine di una procedura, non necessariamen- derata solo in quanto può servire per soddi- te coincide con la vera causa degli abbandoni. sfare i propri interessi: per esempio la casa Tuttavia, dalla documentazione che possiede religiosa, molte volte, viene considerata co- il nostro dicastero, si possono individuare le me “hotel” o una semplice “residenza”. La seguenti cause: mancanza di senso di appartenenza porta, • Assenza della vita spirituale – preghiera spesso, anche ad abbandonare fisicamente personale, preghiera comunitaria, vita sa- la comunità, senza nessun permesso. Un fe- cramentale –, che conduce, molte volte, nomeno che si ripete con sempre maggiore a “puntare” esclusivamente sulle attività frequenza, soprattutto tra le contemplative, di apostolato, per poter così andare avanti è la necessità, a volte creata dalla famiglia o per trovare dei sotterfugi. Molto spesso o dalle stesse religiose, di assistere o curare questa mancanza di vita spirituale sfocia in i padri anziani o i padri con problemi eco- una profonda crisi di fede, per molti la ve- nomici. Se tale assistenza si prolunga nel ra e più profonda crisi della vita religiosa tempo, aumenta la disaffezione per la Fra- e consacrata e della stessa vita della Chie- ternità e il senso di appartenenza sparisce sa. Questo fa sì che i voti non abbiano più poco a poco. Sempre mi ha colpito vedere senso (in genere prima dell’abbandono vi religiosi che abbandonano la vita religiosa sono gravi e continue colpe contro di essi), o consacrata con tutta naturalezza, anche e neppure la stessa vita consacrata. In que- dopo tanti anni, senza che questo supponga sti casi, ovviamente, l’abbandono è l’uscita nessun dramma. È chiaro che non lasciano “normale” e più “logica”. niente, perché il loro cuore era da un altra • Perdita del senso di appartenenza alla parte. comunità, all’Istituto e, in alcuni casi alla • Problemi affettivi. Qui la problematica è stessa Chiesa. All’origine di molti abban- molto ampia: va dall’innamoramento, che doni c’è una “disaffezione” alla vita comu- si conclude con il matrimonio, alla viola- nitaria che si manifesta: nella critica siste- zione del voto di castità, sia con ripetuti atti matica ai membri della propria comunità o di omosessualità – più palese negli uomini, dell’Istituto, particolarmente all’autorità, ma ugualmente presente, più di quanto si che produce una grande insoddisfazione; pensi, tra le donne –, sia con relazioni etero- EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 337

sessuali, più o meno frequenti. Altre volte i prima difficoltà, in una varietà tale di aspetti problemi affettivi hanno una chiara riper- da rendere impossibile praticamente una visio- cussione nella vita fraterna in comunità, ne sintetica della medesima. Per questo mo- poiché riguardano il mondo delle relazioni, tivo mi limito a ricordare, senza soffermarmi provocando continui conflitti che finiscono troppo sulle analisi, alcune caratteristiche che, per rendere “invivibile” la comunità. Infi- pur appartenendo al cosiddetto mondo occi- ne, i problemi affettivi possono essere tali dentale, e non solo ad esso7, mi sembrano più che si giunge alla convinzione di non po- importanti e quelle che possono incidere nega- ter vivere la castità e si decide, anche per tivamente nella risposta vocazionale di quanti motivi di coerenza, ad abbandonare la vita sono chiamati alla vita consacrata, soprattutto consacrata. dei più giovani. Come si può vedere, lo studio della do- La prima cosa evidente a tutti è che siamo cumentazione in nostro possesso conferma in un mondo in profonda trasformazione. Si quanto già si sapeva da altri studi fatti prece- tratta di un cambiamento che porta con sé il dentemente: mentre l’affettività sembra appa- passaggio dalla modernità alla post-moder- rentemente in molti casi come la motivazione nità8. Viviamo in un tempo caratterizzato da principale degli abbandoni, in realtà la crisi cambiamenti culturali imprevedibili: nuove vocazionale, che si conclude spesso con l’ab- culture e sotto-culture, nuovi simboli, nuovi bandono, deriva dalla mancanza di vita spiri- stili di vita e nuovi valori. Il tutto avviene ad tuale, in grado di sostenere la vocazione nei una velocità vertiginosa. momenti difficili. Le “certezze” e gli schemi interpretativi globali e totalizzanti che caratterizzavano l’e- Breve radiografia della società ra moderna hanno lasciato il posto alla com- Quando si cerca di individuare le cause o plessità, alla pluralità, alla contrapposizione di proporre degli orientamenti, penso che sia di modelli di vita e a comportamenti etici che necessario fare una radiografia, pur breve e li- si sono invischiati tra loro in modo disordina- mitata, della società da cui provengono i nostri to e contraddittorio: sono tutte caratteristiche giovani, i giovani che si rivolgono a noi, così dell’era post-moderna9. come delle Fraternità che li accolgono. Mentre nella modernità esisteva la plausibi- Non disponendo di uno spazio sufficiente lità di un progetto globale, di un’idea matrice, per uno studio completo, le mie affermazioni di un “nord” come faro di comportamento, il potrebbero sembrare incomplete ed anche “in- momento attuale è caratterizzato dall’incertez- giuste”, poiché sono cosciente che non c’è un za, dal dubbio, dal ripiegamento nel quotidia- solo tipo di giovani, né un unico tipo di Frater- no e nell’emozionale. Così, diventa difficile nità. Inoltre, la situazione culturale che stiamo capire ciò che è essenziale da ciò che è secon- vivendo è molto complessa e non facilmente dario e accidentale. sintetizzabile in poche righe. Pertanto, mi li- Ciò produce in molti: disorientamento di mito a segnalare alcuni aspetti negativi che fronte ad una realtà che si presenta talmente condizionano la risposta ad una possibile chia- complessa da non potersi percepire; incertezza mata vocazionale. a causa della mancanza di certezze su cui anco- Fatte queste premesse, certamente neces- rare la propria vita; insicurezza per la mancan- sarie, passo ad una breve descrizione della za di riferimenti sicuri. Il tutto si unisce ad una società in cui viviamo, dei giovani di oggi e grande delusione di fronte alle domande essen- della vita delle nostre Fraternità che non favo- ziali, considerate inutili, poiché tutto è possibile riscono la fedeltà agli impegni assunti per la e ciò che oggi c’è, domani cessa di essere. professione, lasciando da parte gli aspetti po- Il nostro tempo è anche un tempo di merca- sitivi che ci sono sia nella cultura attuale, sia to. Tutto è misurato e valutato secondo l’utilità nei giovani che bussano alle nostre porte e sia e la redditività, anche le persone. Queste, in nelle Fraternità che accolgono, perché questi termini di mercato, valgono quanto producono aspetti non entrano in questo studio e anche se e valgono in quanto sono utili. Il loro valore tale descrizione può sembrare troppo negativa. oscilla, pertanto, in base alla domanda. Tale concezione mercantilista della persona arriva La società di provenienza a privilegiare il fare, l’utilità, e persino l’appa- Sono ben cosciente che ogni tentativo di renza sull’essere. descrivere la cultura attuale inciampa, come Viviamo, anche, in un tempo che possia- 338 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 mo definire il tempo dello zapping. Zapping, decisione che può compromettere tutta la vita; letteralmente, vuole dire: passare da un canale per la “cultura dello scetticismo” – “credo” do- all’altro, servendosi del telecomando, senza minante nella post-modernità – non c’è spazio fermarsi su nessuno. Simbolicamente, zap- in loro per l’illusione e l’utopia. ping, significa non assumere impegni a lungo Volendo ora segnalare alcune costanti che termine, passare da un esperimento all’altro, influenzano e condizionano, in misura mag- senza fare nessuna esperienza che segni la vi- giore o minore, il mondo dei giovani, si deve ta. In un mondo dove tutto è agevolato, non c’è fare riferimento, primariamente, all’istituzio- posto per il sacrificio, né per la rinuncia, né per ne familiare. Ci sono molte famiglie in cui, altri valori simili10. Invece, questi sono presen- implicitamente o esplicitamente, si proclama ti nella scelta vocazionale che esige, pertanto, una sorta di neutralità assiologica, in base al- di andare controcorrente, come è la vocazione la quale ognuno deve scegliere il suo futuro alla vita consacrata. secondo quanto gli sembri migliore; un futu- Ciò produce, in molti casi, una mentalità ro in cui, poiché è così aperto e contempora- superficiale e una sensibilità epidermica in neamente così incerto, diventa molto diffici- cerca di una soddisfazione immediata, evitan- le prendere una decisione su cosa fare con la do tutto quello che richiede costanza, abnega- propria vita11. D’altra parte molti giovani pro- zione e pazienza. Tale mentalità è propria di vengono da famiglie in cui manca una comu- una società, come la nostra, della “ricompensa nicazione prolungata di una certa profondità e immediata” nella quale non si tratta di raggiun- tranquillità. La comunicazione esistente suole gere un obiettivo, ma di ottenere una esperien- muoversi tra l’eccezionalità e la banalità. Essa za gratificante, cambiando tutte le volte neces- non riguarda la vita di tutti i giorni. sarie, per ottenere la desiderata soddisfazione. Tutto questo porta molti giovani a vivere Infine, bisogna segnalare anche che nel un certo decentramento: da una parte la fami- mondo in cui viviamo, e in stretta connessione glia, come riferimento sociale più importante; con ciò che abbiamo chiamato “mentalità di dall’altra il gruppo di amici, come riferimento mercato”, c’è il dominio del neo-individuali- più decisivo, poiché nel gruppo si realizza il smo e la cultura del soggettivismo. L’indivi- massimo della comunicazione. duo è la misura di tutto e tutto è visto, misurato Un’altra costante di tanti giovani è che vi- e valutato in funzione di se stesso e dell’auto- vono felicemente istallati nella quotidianità. realizzazione. In un mondo siffatto, in cui cia- Sono molti quelli che confessano di essere scuno si sente unico per eccellenza, frequente- contenti di quello che fanno. Molti dei nostri mente non esiste una comunicazione profonda. giovani sono “presentisti”, valutano il vicino, L’uomo odierno parla molto, apparentemente il prossimo, il locale, la piccola storia, invece è un grande comunicatore, ma in realtà non del progetto futuro, della grande storia e del- riesce a comunicare in profondità e, di conse- le grandi questioni sociali e politiche12. Sono guenza, non riesce ad incontrare l’altro. molti i giovani che, formati nella “cultura della provvisorietà”, sono riluttanti ad assumere un I giovani che bussano alle nostre porte impegno definitivo e che, quando lo fanno, non Come già detto, è impossibile presentare un sono pochi quelli che lasciano sempre aperta la profilo completo dei giovani di oggi. Tentarlo, porta ad altre possibilità13. Tutto dipenderà da mi sembra, semplicemente una pretesa inutile, come, dove e con chi si sentono realizzati. perché sono persuaso che non esistono i gio- Strettamente legata a questa costante, vale vani, ma il giovane e che la “gioventù” non è la pena segnalarne un’altra: il coinvolgimento una costante antropologica, ma dipende dalla distaccato di molti dei nostri giovani sui pro- società e, in ultima analisi, da ogni giovane in blemi che dicono di preoccuparli e sulle cause particolare. Proprio a causa di tutto ciò si deve che dicono di difendere. Sembra che ci sia un dire che il mondo dei giovani è plurale e, co- iato, un vallato, tra i valori “finali” e i valori me tale, è impossibile incasellarlo in determi- strumentali. Se il legame tra i valori è scarso, nate categorie. Sono molti i giovani che sono il rischio che tutto rimanga un bel discorso è condizionati dalla “cultura del soggettivismo”. grande. In realtà i nostri giovani incontrano se- Pertanto, incontrano serie difficoltà quando rie difficoltà nel sostenere un discorso, e spe- si devono porre delle domande fondamentali cialmente una prassi, con una certa coerenza sulla vita e sul futuro; per la “cultura del part- e continuità temporale là dove non ci sia una time”, si sentono spaventati di fronte ad una gratificazione immediata. La cosiddetta “cul- EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 339 tura light” sembra dominare in molti degli am- fettive non sufficientemente individuate e, di bienti giovanili. conseguenza, non adeguatamente risolte. Altra caratteristica del mondo giovanile E se anche non tutto è dovuto al lavoro o odierno, abbastanza generalizzata, è che per alla propria fragilità psicologica, la verità è molti non esiste il concetto del limite. L’unico che tutto questo conta quando entra in crisi limite che accettano è quello imposto per il so- uno che già non sa come dare un senso alla stegno al proprio corpo14. stanchezza psicologica o all’indebolimento In conclusione voglio fare due brevi costa- delle motivazioni di fondo che ostacolano la tazioni sul mondo giovanile e che riguardano, vita psichica e spirituale e che lo fanno entrare soprattutto, i giovani che hanno abbracciato la in ciò che viene chiamato “neurosi pastorale”, vita consacrata e che ora la stanno per lasciare. “infermità dello spirito”, “crisi spirituale o di Già negli anni 70 Rulla aveva costatato senso”, “rischio di mediocrità”. che, a volte, quelli che entrano nella vita con- Va segnalato, inoltre, che la vita fraterna sacrata o sacerdotale vengono con difficoltà in comunità spesso lascia molto a desiderare: rilevanti dal punto di vista psicologico e del- la stanchezza e la monotonia fanno sì che il le motivazioni. Molti giovani vivono “incon- “fuoco”, che molti giovani portano, finisce per gruenze psichiche centrali” che a poco a poco scemare lentamente fino a spegnersi; la man- si manifestano in una mancata corrispondenza canza di una comunicazione profonda fa senti- tra i valori proclamati e le motivazioni incon- re la solitudine come una lastra sotto la quale è sce, che finiscono per incidere negativamente impossibile respirare e, di conseguenza, porta sulla perseveranza vocazionale o che causano a ricercare fuori quello che non si trova all’in- insicurezza, il bisogno di giustificazione, l’ag- terno. gressività, l’istinto del dominio.... Tutto ciò provoca con facilità un malessere profondo Gli abbandoni interpellano la nostra vita che finisce per incidere sulla propria scelta di Come affermato più volte, gli abbandoni vita e sull’identità vocazionale. non possono lasciarci indifferenti. Dovran- Un altro fatto importante è che i nostri gio- no essere accolti, senza il complesso di col- vani provengono da una società in cui l’ele- pevolezza, ma anche con sufficiente capacità mento “vocazionale” conta pochissimo. Con- autocritica, lasciando che interpellino positi- ta, invece, l’elemento funzionale. Molto spes- vamente la vita consacrata e in particolare al- so, uno viene valutato per quello che fa, per cune “pratiche consolidate”, particolarmente il ruolo che svolge. Quando uno non si sente riguardo alla vita fraterna e alla formazione sufficientemente valorizzato per il ruolo che che offriamo. ricopre, la soluzione più facile e frequente è Una costatazione: la vita consacrata è chia- quella di lasciare tutto. mata ad essere fonte di felicità e di gioia. Il do- cumento Vita fraterna in comunità ci ricorda Condizionamenti dell’istituzione di acco- l’importanza di vivere le emozioni reciproche glienza in modo autentico e sincero, per la crescita di Molte delle nostre Entità sono in una vera tutti verso i valori del Regno: “Non bisogna “emergenza istituzionale” a motivo della man- dimenticare, infine, che la pace e il gusto di canza di giovani. Di fronte a tale emergenza, stare insieme restano uno dei segni del Regno frequentemente i fratelli più giovani vengono di Dio. La gioia di vivere pur in mezzo alle dif- oberati di lavoro. Tale sovraccarico istituzio- ficoltà del cammino umano e spirituale e alle nale si accompagna ad un altro sovraccarico noie quotidiane, fa parte già del Regno. Questa già menzionato: il sovraccarico dei limiti per- gioia è frutto dello Spirito e abbraccia la sem- sonali provenienti dalla fragilità psicologica di plicità dell’esistenza e il tessuto monotono del cui non si è sempre coscienti. quotidiano. Una fraternità senza gioia è una A questo doppio sovraccarico spesso si fraternità che si spegne. Ben presto i membri uniscono le incomprensioni a livello di Frater- saranno tentati di cercare altrove ciò che non nità e la debolezza spirituale che si manifesta possono trovare a casa loro. Una fraternità ric- nell’andare lentamente abbandonando la pre- ca di gioia è un vero dono dell’Alto ai fratel- ghiera personale e comunitaria e la pratica sa- li che sanno chiederlo e che sanno accettarsi cramentale. Questo provoca un certo indeboli- impegnandosi nella vita fraterna con fiducia mento delle motivazioni vocazionali di fondo, nell’azione dello Spirito” (Vita Fraterna in accompagnato da problematiche psichico-af- Comunità, VFC, 28). 340 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Questa chiamata alla gioia, come motivo ad andare contro corrente. In tale contesto in- fondante della vita fraterna, mette in evidenza dico due attenzioni particolari che devono ave- ancora di più le contraddizioni che possono in- re la formazione permanente e quella iniziale, tercorrere tra il “dire” e il “fare” nelle relazioni sempre nell’intento di favorire la fedeltà. e obbliga a cercare strategie di coerenza rela- La prima attenzione è in relazione alla cul- zionale in cui la gioia e la felicità non siano una tura del provvisorio, tante volte denunciata mera utopia, ma parte del cammino di conver- dal papa Francesco: tutto si mette in questio- sione alla quale anche i consacrati sono chiama- ne, nulla si da come definitivo e si è sempre in ti, e, così, sostenere il loro cammino di fedeltà. tempo per ripensare concetti e scelte. In que- In questo cammino di conversione e di fe- sto ambiente culturale la formazione, iniziale e deltà è fondamentale lavorare instancabilmen- permanente, è chiamata a preparare consacrati te per fare delle Fraternità e della stessa vita a vivere un’identità “nomade”, perché accet- consacrata “case della comunione” cf. NMI ta la ricerca costante e si lascia interpellare da 43). In questo senso è importante non dimenti- tanti elementi che non sono centrali ma sol- care quanto ci dice Vita consecrata: “La Chie- tanto culturali. Nello stesso tempo, prepari ad sa affida alle comunità di vita consacrata il un’identità matura, che sappia accoglie con particolare compito di far crescere la spiritua- grande disponibilità processi di trasformazio- lità della comunione prima di tutto al proprio ne e di concentrazione, di purificazione e di interno e poi nella stessa comunità ecclesiale adesione, ben sapendo che questi processi so- ed oltre i suoi confini, aprendo o riaprendo co- no “aspetti essenziali della sequela di Cristo”; stantemente il dialogo della carità, soprattutto una identità che non sia fossilizzata né sia se- dove il mondo di oggi è lacerato dall’odio et- gnata da una costante fuga in avanti o domi- nico o da follie omicide” (VC 51). nata dalla moda; una identità che si costruisce Questo vuol dire che si deve facilitare sem- a partire della centralità di Cristo e dal sapersi pre un dialogo che permetta di riconoscere i centrare sui valori irrinunciabili della vita con- doni e i talenti delle persone, mettere in evi- sacrata e del proprio carisma. denza e sottolineare le loro capacità, riaffer- Di fronte a questa cultura del provvisorio, i mando sempre il senso di appartenenza e di religiosi e i consacrati devono essere formati e coesione emotiva, fondata nel comune amore accompagnati ad una scelta definitiva, irrevo- a Gesù Cristo. cabile, con la quale uno, liberamente, si iden- Non intendo ora dare un giudizio sull’am- tifica. Questa decisione parte della coscienza biente che regna nelle comunità religiose. Vo- che la verità decisiva della propria vita è una glio ribadire soltanto che gioia, spiritualità di e che questa ha la sua espressione adeguata in comunione, dialogo, potenziamento dei doni una scelta unica. di ogni persona, senso di appartenenza sono Alla base di questa verità decisiva e di que- tutti elementi importanti se si vuole creare un sta scelta unica sta l’autocoscienza personale. ambiente propizio per la fedeltà. Credo che ci E come questa si costruisce storicamente, così sia molto cammino da fare in questo senso. Gli anche la scelta unica si va costruendo a partire abbandoni potrebbero costituire un’occasione da quanto costituisce la propria storia. per fare una diagnosi vantaggiosa alla “salute” Questo vuol dire che prima di arrivare ad delle comunità religiose e al modo di vivere la una decisione definitiva ci deve essere un vita fraterna in comunità. processo/cammino la cui durata dipende dal- Gli abbandoni interpellano la formazione la struttura psicologica di ciascuno, ma anche Partiamo anche qui di una costatazione: la dalle esigenze oggettive della scelta vocazio- vita religiosa e consacrata sorge e si vive in nale che deve essere presa in considerazione una determinata cultura. E mentre deve acco- in ogni momento e sostenuta da una verifica gliere le sfide che gli vengono da essa, per ac- libera e costante. Soltanto così la scelta di vi- cettare quanto c’è di positivo in ogni cultura, ta presa nel momento della professione potrà allo stesso tempo deve poterla sfidare, per non essere un punto costante di riferimento ed una essere succube di tanti valori antievangelici. chiave immutabile d’interpretazione per tutte È, in questo senso, che la vita consacrata e le decisione future. religiosa è contro-culturale. E la formazione, Un’altra attenzione particolare che ci de- sia permanente che iniziale, deve tener presen- ve essere nella formazione dei consacrati è il te questa situazione, che definirei “scomoda”, modello di Chiesa che, senza dubbio, ha cam- proprio perché in molte occasioni è chiamata biato profondamente in questi decenni. Da una EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 341

Chiesa che era al “centro”, in una società do- cioè, che ci aiuti e aiuti ai nostri formandi ad minata dalla cristianità, siamo passati ad una essere cittadini del cielo e della terra, mistici e Chiesa di “periferia”, ad una Chiesa “resto”, profeti, discepoli e missionari allo stesso tem- ad una Chiesa chiamata a vivere la minorità po. Una spiritualità incarnata che sia sostenuta e la kenosi come modo e forma di stare nel da un’esperienza autentica di fede e che, a sua mondo e di evangelizzare, ad una Chiesa che volta, sostenga questa. accetta di essere una delle tante “agenzie” di riferimento, disposta a guadagnare “adepti” a Un’attenzione particolare alla cura pastorale forza di proposte profondamente evangeliche. delle vocazioni Questo modello di Chiesa ha molte riper- In questo contesto intendo per cura pasto- cussioni nella vita consacrata e la obbliga a rale delle vocazioni la proposta vocazionale un serio esame di coscienza su come vivere la esplicita a chi mostra un particolare interesse propria identità nella cultura attuale. Come la per la vita consacrata e religiosa. Chiesa, anche la vita consacrata non è più il Credo che la proposta vocazionale debba “centro” della vita sociale, ma è un elemento essere molto onesta e esigente. Anche se il tante volte “secondario”, se non addirittura un problema delle vocazioni è una vera sfida per elemento obsoleto. E questo, molte volte, an- tanti Istituti e per la Chiesa (cf. VC 64), non che in società che si dicono cristiane. possiamo cadere nella trappola del numero o In questo contesto i religiosi e consacrati, della fretta (cf. RdC 18). Non è il numero che per poter vivere con normalità la minorità e salverà o renderà significativa la vita religiosa la kenosi come parte integrale della loro vita nel futuro. La vita religiosa del futuro si misu- e missione, essendo questo il modo scelto da rerà essenzialmente per la sua qualità. D’altra Gesù stesso15, devono essere formati, attraver- parte non dobbiamo dare spazio alla tentazione so esperienze che toccano profondamente il della fretta. Non si possono bruciare le tappe. loro cuore e la loro vita – non soltanto espe- Ancora un’altra attenzione: l’unica propa- rienze epidermiche e “folcloriche” – ad una ganda vocazionale autenticamente evangelica vita in cui la logica del potere e dei privilegi si è: “venite e vedrete” (Gv 1,39), La cura pasto- trasformi nella logica del dono e del servizio a rale delle vocazioni esige, dunque, la testimo- favore di tutti, particolarmente di una società nianza di vita di chi chiama e accoglie. Non ho ferita. niente contro una propaganda vocazionale ben Una terza e ultima attenzione da dare è in fatta, soprattutto se accompagnata dall’auten- relazione al primato di Dio. La centralità di ticità e dalla testimonianza della vita (cf. VC Dio è stato una costante nel magistero di Bene- 64.67). detto XVI e lo è nel magistero di papa France- sco. La vita consacrata, come del resto la vita Attenzioni specifiche nella formazione inizia- cristiana, ha Dio come fonte di vita. Dio che è le origine e autore della vita, è anche il termine La prima e fondamentale attenzione è e la pienezza dell’esistenza. Questo fa del re- formare all’essenziale. Ciò comporta: in un ligioso e consacrato un “ricercatore di Dio”, e mondo di indecisi, formare alla decisione; della vita consacrata un cammino nella ricerca in una società, dove la maggioranza parla di di Dio. I religiosi e consacrati sono “per vo- diritti e pochi di responsabilità e di doveri, cazione cercatori di Dio”16. Tale ricerca por- formare ad un’appassionata responsabilità; ta, in primo luogo, a sottolineare il primato di in un mondo di solitari, formare ad una vita Dio nella vita dei consacrati e dice anche che il fraterna in comunità; in una società dominata cammino intrapreso non termina mai, ma dura dal consumismo, formare ad una vita sobria per tutta la vita. ed essenziale, radicale (evangelicamente); in Quanto detto ha delle conseguenze molto un tempo in cui siamo dominati dalle stati- importanti per la formazione. La dimensione stiche, formare ad una vita evangelicamente spirituale deve occupare un posto prioritario in significativa; in un tempo in cui Dio non con- una formazione che deve essere sempre inte- ta, formare ad una forte spiritualità, accom- grale, e cioè: tener presente tutte le dimensioni pagnata da una perenne ricerca di Dio, come della persona. l’unica ragione per abbracciare la vita religio- In questo momento credo sia importante sa e consacrata. formare e formarci ad una spiritualità che non Tenendo presente la pluralità del mondo sia di fuga, ma profondamente apostolica e, giovanile e di quanti bussano alle porte della 342 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 vita consacrata e religiosa, sembra pacifico, al- propria affermazione, e ad assumere la so- meno in teoria, che la metodologia formativa litudine, riconoscendo il bisogno di amare e debba essere la personalizzazione, l’unica che di essere amato. possa garantire la crescita in libertà e autentici- • Formare all’intemperie, senza tanti soste- tà e, quindi, una scelta definitiva responsabile gni come in altri tempi. La formazione de- e coerente. Questo, tra l’altro, esige: ve preparare ognuno ad affrontare questa • Attenzione alla persona di ciascuno e ri- situazione con “una coscienza evangelica- spetto al ritmo di crescita di ognuno. Si mente critica rispetto ai valori e agli anti deve prestare molta attenzione alla singo- valori della cultura”. larità di ogni persona. È da scartare una In definitiva, la personalizzazione aiuta a formazione omologata, uguale per tutti. La scoprire la presenza di Dio nel proprio cammi- personalizzazione esige processi formativi no e a rispondere generosamente alle provoca- differenziati. zioni del Signore. A partire della propria auto- • Accompagnamento personalizzato, il che no-mia/autenticità personale la persona viene comporta una preparazione adeguata dei aiutata a fare una strada verso la pienezza. formatori per questo “ministero” così im- portante per la vita della Chiesa e dei nostri Attenzioni nei primi anni di professione solen- Istituti. Non basta essere “buoni”, è neces- ne o di ordinazione sacerdotale sario essere preparati, senza dimenticare che la preparazione non consiste soltanto È questa una fase molto critica nella quale nei titoli, ma nel manifestare la gioia di avvengono tanti abbandoni e, quindi, si tratta seguire Cristo in un determinato carisma. di tappa della formazione che merita una par- A questa indicazione, che ci viene dalla ticolare attenzione. In questa tappa, in gene- Chiesa, ne aggiungerei un altra: il forma- re, si ha una crisi di realismo, accompagnata tore sia autentico. Questo non vuol dire che da un certo disincanto che può portare alla sia perfetto, che stia anche lui seguendo un convinzione che la vita consacrata non abbia processo di accompagnamento, che ami i senso. Cosa fare per venire incontro alla crisi giovani, che ami il proprio Istituto e che di realismo e far si che il disincanto non porti ami la Chiesa. L’accompagnamento per- all’abbandono? sonalizzato esige dal formatore una dedica- Prima di tutto, assicurando ai nostri giovani zione preferenziale, se non esclusiva, al suo consacrati ambienti dove possano comunicare “ministero prioritario” di accompagnatore i propri sentimenti. Sono molti i consacrati che vocazionale e spirituale. Come afferma il vivono una grande solitudine e che sentono la documento Ripartire da Cristo, “si deve necessità di una comunicazione più intensa e essere altamente generosi per dedicare il meno formale (cf. VFC 32). Questo bisogno tempo e le migliori energie alla formazio- è sentito in modo particolare dai più giovani. ne” (RdC 18). Non si possono consentire Ecco allora la necessità di offrire loro ambien- “maestri” part-time. L’accompagnamento ti familiari dove possano comunicare con una esige presenza, vicinanza, ascolto, condi- certa profondità. visione. Ciò vuol dire: tempo e dedizione Un’altra attenzione da tener presente è di da parte del formatore in quanto principale non sopraccaricare di lavoro e di responsabili- accompagnatore per vocazione e ministero. tà i più giovani. Questo potrebbe portarli ad un L’accompagnamento personalizzato com- grande attivismo, trascurando ciò che è essen- porta prestare una particolare attenzione ziale nella vita consacrata e religiosa. a due ambiti: quello della fede e l’ambito Si dice che i giovani di oggi sono fragili. Se affettivo-sessuale. Nell’ambito della fede questo è vero, e sembra di sì, si deve assicurare si deve formare ad una fede personalizzata, loro un accompagnamento personalizzato ade- non semplicemente ad una fede ereditata; guato sia dalla Fraternità in cui si trovano e sia ad una fede confessata, celebrata e testi- da una persona concreta. moniata, che nasca e cresca dall’incontro Affinché una Fraternità possa accompagna- personale con Cristo. Nell’ambito affetti- re si richiede: vo-sessuale si deve preparare il formando a • che abbia capacità formativa e cioè: che sia leggere e accogliere con serenità e gioia la una Fraternità in formazione continua e in storia personale e familiare; all’accettazio- discernimento costante (cf. VC 63); ne degli altri come diversi, senza perdere la • che il suo fare non “nasconda” il suo essere, EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 343

ma che cerchi di avvicinare l’ideale alla re- lenne si assicuri un adeguato accompagna- altà; mento personalizzato. • che i suoi membri non vivano nell’atonia né Un proverbio orientale dice: “l’occhio vede da borghesi, ma che tentino di vivere secon- soltanto la sabbia, ma il cuore illuminato può do le esigenze del proprio carisma; intravedere la fine del deserto e la terra ferti- • che ogni membro della Fraternità si senta le”. Guardiamo con il cuore. Forse potremmo “custode” e responsabile della crescita de- vedere quello che altri non vedono. gli altri. + Fr. José Rodríguez Carballo, ofm Conclusione Segretario CIVCSVA A conclusione della nostra riflessione ci poniamo la domanda: in una società come 1 La crisi di per sé non è buona né cattiva, è sempli- la nostra, è possibile rimanere fedele ad una cemente necessaria perché indica un tempo o situazione scelta di vita che in partenza è chiamata ad nella quale si deve decidere. La bontà o meno della cri- essere definitiva e irrevocabile? La risposta si dipenderà delle decisioni che verranno prese e dalle mi sembra semplice se teniamo conto di tanti quali dipende il futuro. In questo senso ci sono crisi di consacrati che vivono gioiosamente la fedeltà purificazione, e quindi di “connotazione” evangelica, e crisi di morte. Per evitare che la crisi sia di morte è agli impegni assunti nella loro professione. Ad necessario prendere delle decisioni in clima di discerni- ogni modo, per prevenire gli abbandoni, senza mento serio e sereno. In tempi di “cambiamenti” non si illuderci di evitarli totalmente, credo necessa- possono prendere decisioni improvvise. rio quanto segue: 2 Senza dare ascolto ai profeti di sventura, come ci • che la vita consacrata e religiosa ponga al chiedeva Benedetto XVI nell’omelia del 2 febbraio centro una rinnovata esperienza del Dio uno 2013, e credendo fortemente nell’attualità e nel futuro e trino e consideri questa esperienza come della vita religiosa e consacrata, è innegabile che la si- la sua struttura fondamentale. L’essenziale tuazione è molto complessa e che alcuni Istituti spari- della vita consacrata e religiosa è quaerere ranno in un futuro non troppo lontano, come del resto è Deum, cercare Dio, vivere in Dio; accaduto lungo la storia della Chiesa. • che la scelta per il Dio vivente (cf. Gv 20,17) 3 Più preoccupante è ancora se si tiene conto che so- non si viva nel chiudersi in un misticismo no molti quelli cha di fatto hanno abbandonato la vita separato da tutto e da tutti, ma che porti i religiosa e consacrata, ma che, giuridicamente parlan- consacrati a partecipare al dinamismo trini- do, continuano a far parte di essa o perché non hanno tario ad intra e ad extra. La partecipazione chiesto di lasciarla formalmente o perché non sono stati dimessi dai competenti superiori. al dinamismo trinitario ad intra suppone 4 Cf. Luis López – Yarto Elilzalde, Síntomas de una relazione di comunione con gli altri e porta crisis mayor, en Sal Terrae 95 (2007), 651-663. con sé il dono di se stessi agli altri. D’altra 5 Eugenio Fizzotti, Rapporto cultura-vocazione. Mo- parte, vivere il dinamismo trinitario ad ex- delli antropologici per un’analisi della crisi, in Crisi nel- tra comporta vivere criticamente e profeti- la vita consacrata, Editrice EDC, Torino 1996, 41-50. camente nel seno della società; 6 Quanto affermato da Paolo VI viene confermato da • che ci sia una decisione chiara di anteporre un altro dato non meno preoccupante: il numero di ma- la qualità evangelica di vita al numero di trimoni dichiarati nulli ogni anno dai tribunali ecclesia- membri o al mantenimento delle opere; stici diocesani. Soltanto negli USA, nel 2011, sono stati • che nella cura pastorale delle vocazioni si dichiarati nulli 21.325 matrimoni; in MESSICO 1998; presenti la vita consacrata e religiosa in tut- in Italia 2.515; in Polonia 2.15; in Spagna 1.017; in Asia ta la sua radicalità evangelica e si faccia un circa 2.000 ed in Africa 1.126. A questi si debbono ag- discernimento in consonanza con dette esi- giungere le 1.500 cause che arrivano ogni anno alla Ro- genze; ta. I dati sono stati presi dal “Corriere della Sera” del 27 ottobre 2013. • che durante la formazione iniziale si assi- 7 Anche se queste caratteristiche si possono notare curi un accompagnamento personalizzato e meglio nel mondo occidentale, tuttavia, a causa del fe- non si facciano “saldi” nelle esigenze di una nomeno della globalizzazione, l’interdipendenza delle vita consacrata che sia evangelicamente si- culture, degli uni con gli altri, anche se distanti geogra- gnificativa; ficamente, è una realtà che ogni giorno diventa più for- • che tra la pastorale vocazionale, formazio- te. Per questo motivo, certamente con intensità diversa, ne iniziale e permanente ci sia continuità e queste caratteristiche possono illuminare i processi che coerenza; si verificano anche al di fuori dei confini del cosiddetto • che durante i primi anni di professione so- mondo occidentale. 344 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

8 Javier Elzo fornisce una tabella di valori della mo- Trasmettere la fede, seminare la Parola, an- dernità e della post-modernità che mi sembra interes- nunciare e testimoniare il Vangelo nel mondo sante riportare per meglio comprendere la mutazione attuale: ecco, in sintesi, l’essenza della nuova che stiamo vivendo. Valori della modernità: olistico, as- evangelizzazione, la cui urgenza tocca l’inte- soluto, unità, grande racconto, universale, stato, paese, obiettivo, sforzo, forte, passato/futuro, ragione, etica, ra Chiesa e davanti alla quale non può restare certezza, responsabilità, secolarizzazione, giorno, lavo- indifferente la vita interamente contemplativa ro, utopia, costruzione, famiglia/comune, maschile, col- e claustrale. to/parlato. Valori della post.modernità: frammentato, Nella giornata “pro orantibus”, dedicata a relativo, diversità, piccolo racconto, particolare, città, coloro che hanno fatto una scelta di vita in- regione, soggetto, piacere, leggero, presente, emozio- teramente contemplativa e vivono nel “ritiro” ne, estetica, dubbio, responsabilità differita, spiritualità, del chiostro, credo sia utile e anche doveroso notte, festa, chimera, decostruzione, famiglia/coppia, domandarci: come possono partecipare alla femminile, visto. Cf. Javier Elzo, Los jóvenes ante el missione evangelizzatrice della Chiesa coloro futuro, in Misión Joven, n. 286 (2000) 86, che hanno fatto una scelta di vita caratterizza- 9 Cf. Hermann Schalück, Quello che abbiamo visto ed ta, tra molti altri elementi, dall’accentuazione udito ve lo annunciamo, in CONFER 152 (2000), 86. della differenza che si manifesta nel gesto di 10 Seguendo l’analisi di Ricardo Cuadrado, fatta alcuni vivere “separati”, messi da parte solo per Dio? anni fa ma che considero attuale, possiamo parlare di 10 Porsi questa domanda è più che ovvio se si tie- valori che sono alla base della nostra società: la fedeltà, ne presente che per molti la missione è legata la costanza, gli ideali, la convivenza con la natura, l’au- tenticità, l’austerità, l’illusione, l’essere cristiano, il co- alle opere e l’evangelizzazione a “strategie” di raggio, la riflessione. Cf. Ricardo Cuadrato Tapia, Diez evangelizzazione. Se questi collegamenti fos- valores “en baja” entre los jóvanes de hoy, EDICEP, sero assoluti sarebbe difficile spiegare come Valencia 1977. uomini e donne interamente dedicati alla con- 11 Non è un fatto casuale che i giovani di oggi ritardano templazione nel chiostro possano inserirsi nel sempre di più la loro “indipendenza” dalla famiglia e mandato missionario ed evangelizzatore con- la scelta definitiva della vita. A tale fenomeno ha fatto ferito da Cristo a tutta la Chiesa. Proprio per riferimento Papa Francesco nell’incontro con i giovani evitare questi collegamenti assoluti tra opere/ nella sua vita pastorale ad Assisi il 4 ottobre 2013. strategie ed evangelizzazione, il Sinodo dei 12 Forse per questo motivo gli ideali rivoluzionari, vescovi sulla nuova evangelizzazione, parlan- propri della generazione dei giovani degli anni 60, non do di questa, ha ritenuto importante ricordarci incontrano nei giovani di oggi un “calore” appropriato. che non è tanto questione di “strategie”, ma, Molti fanno parte della generazione dei “viziati”. 13 soprattutto, una questione spirituale. Questa tendenza non è esclusiva di quelli che scel- In questo contesto va detto che la dimen- gono la vita religiosa o consacrata, ma si trova anche in sione contemplativa, l’atto più alto e pieno molti che scelgono la vita matrimoniale. Cosa questa che spiegherebbe, almeno in parte, i così tanti fallimenti dello spirito, che costituisce il coronamento nei primi anni di matrimonio. dell’immensa piramide dell’attività umana e 14 Qualsiasi limitazione, pur ragionevole a chi vuole che porta a fissare il nostro sguardo e il nostro imporla, incontra una forte opposizione tra loro. Questo cuore in Dio, deve caratterizzare la missione potrebbe anche spiegare, almeno in parte, la disaffezio- evangelizzatrice della Chiesa. In questo modo ne della grande maggioranza dei giovani per la Chiesa, la relazione tra vita interamente contemplativa vista come un’istituzione che vuole mettere dei limiti ed evangelizzazione è più che evidente. alla loro libertà, o semplicemente come un’istituzione Tentiamo, dunque, di rispondere, anche se che dice “no” a tutto. Questo non mette in discussione brevemente, alla domanda formulata prima, e il nostro discorso e il nostro approccio al mondo giova- cioè: come può la vita claustrale contemplativa nile. rispondere alla sua missione evangelizzatrice, 15 Cf. Benedetto XVI, Omelia , 2 febbraio 2013 rispettando la propria vocazione interamente 16 Benedetto XVI, Discorso all’Assemblea generale- contemplativa? Nel tentativo di dare risposta a dell’USG e dell’UISG, 26 novembre 2010. questa domanda, ritengo chiara una prima con- siderazione: se solo una Chiesa evangelizzata può diventare evangelizzatrice, allora anche 9. Giornata “pro orantibus” solo una vita claustrale interamente contem- plativa evangelizzata, può diventare evange- Dalla contemplazione lizzatrice. Ecco, allora, una prima e importan- all’avanguardia te esigenza affinché i contemplativi claustrali della nuova evangelizzazione diventino, anch’essi, partecipi della missione EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 345 evangelizzatrice della Chiesa: lasciarsi evan- D’altra parte le claustrali, optando per una gelizzare da Cristo, accogliere il Vangelo per vita “separata” e “nascosta”, – che non ha nien- quello che è, una forma di vita, in modo tale da te a che fare con una vita “isolata” e “assente” diventare “Vangelo vivente”, “esegesi vivente – si separano da tutti per unirsi a tutti, per cam- del Vangelo”. minare in modo “nascosto” (ma non per que- Anche per una forma di vita interamente sto meno reale) con gli uomini e donne di oggi contemplativa, anzi specialmente per tale for- e per “sedersi” accanto a loro sulla sponda del ma di vita, è valido quanto afferma l’apostolo pozzo, indicando a essi “l’acqua viva”, l’unica Giovanni nella prima lettera: «Quello che ab- che può colmare la sete di Dio. Proprio perché biamo udito, quello che abbiamo veduto, quel- le claustrali non vivono “assenti”, nulla che fa lo che le nostre mani hanno toccato… ora lo riferimento all’uomo può essergli estraneo, e annunciamo a voi». Proprio perché i contem- particolarmente quanto fa riferimento all’uma- plativi “vedono” e “toccano” possono testimo- nità ferita e sofferente. niare e, quindi, annunciare. Ecco perché la vita contemplativa e clau- Se, come spiega il Sinodo sulla nuova evan- strale «ha anche una straordinaria efficacia gelizzazione nel messaggio al popolo di Dio apostolica e missionaria». Se qualcosa caratte- «l’opera della nuova evangelizzazione consi- rizza la vita consacrata, e in modo particolare ste nel riproporre al cuore e alla mente, non la vita interamente contemplativa, è il ricono- poche volte distratti e confusi, degli uomini e scimento della presenza viva del Signore nel- delle donne del nostro tempo, anzitutto a noi la nostra vita e nella nostra storia, e se solo il stessi, la bellezza e la novità perenne dell’in- discepolo/a contemplativo/a può trasmettere la contro con Cristo» e se «la Chiesa sente di Buona Notizia, allora la vita interamente con- doversi sedere accanto agli uomini e donne di templativa è, per sua propria natura, evange- questo tempo, per rendere presente il Signore lizzatrice. Chi ha scelto una vita interamente nella loro vita», in modo che possano incontra- contemplativa, vivendo in modo particolare re Colui «che solo può dare significato pieno la comunione con Cristo, ci mostra quello di all’esistenza» chi potrà rispondere meglio a cui veramente abbiamo bisogno per vivere questa vocazione/missione se non i contem- una vita vera, autentica e piena. Inoltre dà una plativi? Certo questa risposta sarà possibile a risposta di spiritualità alla nostra ricerca del due condizioni: che essi per primi si lascino sacro e alla nostalgia di Dio, mentre ci indica incontrare, sedurre e conquistare da Cristo, e il cammino verso la trascendenza. Quali città che anch’essi siedano accanto «agli uomini e costruite nella montagna e luci posti nel cande- donne del nostro tempo», pur in modo diverso labro, quante si dedicano alla vita interamente da come lo fanno gli altri consacrati. contemplativa claustrale prefigurano visibil- Il vero contemplativo è una persona “de- mente la mèta verso la quale cammina l’intera centrata” da se stessa, per “centrarsi” in Lui e comunità ecclesiale. accoglierlo come il Tutto, «ricchezza a suffi- cienza » (san Francesco). Il vero contemplati- Mons. José Rodríguez Carballo vo è colui/lei che «ha il cuore rivolto costante- Segretario della CIVCSVA mente al Signore» (san Francesco). È tenendo conto di questa esigenza – «stare con il Signo- [L’Osservatore Romano, 22 novembre re» – che deve essere capita la clausura. 2013, p. 7)

EX CONSILIO PLENARIO OFM

1. Preghiere per il Consiglio Plenario Tale amore, che sembrerebbe fragile, in re- dell’Ordine altà è una sorgente viva che si manifesta so- Roma, Curia generale, 04.11.2013 prattutto nella vita di Gesù Cristo, come anche in quella di san Francesco. Da essa scaturisce 1. Lunedì (Fede) la forza capace di cambiare la Chiesa, l’Ordine e il mondo. Monizione (inizio della celebrazione) Il Consiglio Plenario sia un’occasione per La fede è luce nel cammino. Papa France- decidere le forme che favoriranno la fedeltà a sco afferma che la fede scaturisce dall’espe- Dio, in modo da rendere sempre più solido il rienza del sentirsi amati da Dio. nostro vivere francescano nel mondo. Ci affidiamo all’amore della Santa Trinità, affinché il nostro carisma possa essere incar- Invocazione per le Lodi nato adeguatamente in ogni circostanza di luo- Dio accompagni sempre il nostro desiderio go e tempo. di aderire con fedeltà al carisma francesca- Affidiamo a Dio il nostro Consiglio Plena- no, quale sorgente le cui acque fortificano le rio perché siamo sicuri che Lui ci chiami ad nostre scelte di donazione totale. Lo Spirito operare nella Chiesa. del Signore accompagni il Consiglio Plenario Chiediamo una fede salda, capace di met- perché orienti l’Ordine a questa solida fedeltà. tere in pratica le decisioni. Sola la fede, che è Preghiamo. esperienza dell’amore di Dio in noi, può darci la grazia di saper operare passando dal bene al Intercessione per i Vespri meglio. Dio, che è sempre fedele, illumini il lavoro del Consiglio Plenario, perché le sue proposte Invocazione per le Lodi ci portino ad essere sempre più fedeli nell’os- Chiediamo al Signore la grazia di poter ri- servare il Santo Vangelo che abbiamo promes- conoscere con umiltà le nostre mancanze di so di vivere. fede, che impediscono sia la trasformazione Preghiamo. personale, sia quella comunitaria. Lo spirito di fede guidi il nostro Consiglio Plenario nel suo 3. Mercoledì (Perseveranza) camminare verso scelte che possano aiutare la crescita della nostra fede. Monizione (inizio della celebrazione) Pregiamo. La Santissima Trinità alimenti la capacità di perseverare nelle scelte di vita, soprattutto Intercessione per i Vespri nei momenti di sconforto e di difficoltà. La Santa Trinità aiuti i membri del Con- La perseveranza ci permette di evitare e di siglio Plenario perché possano orientarsi nella adottare gli atteggiamenti della cultura odier- fede con l’azione trasformatrice di Dio verso na, mettendo al centro della nostra vita di fe- quell’amore che Lui stesso vuole che ci sia in de il Signore. La mentalità della provvisorietà ogni Frate, in ogni Provincia e in tutto l’Ordine. scoraggia i Frati nel cammino di sequela e per Preghiamo. questo dobbiamo mettere al centro Cristo. In questo Consiglio Plenario vogliamo te- 2. Martedì (Fedeltà) ner presente quanto dice Papa Francesco: «le riforme strutturali e di organizzazione sono se- Monizione (inizio della celebrazione) condarie. Pertanto, la prima riforma dev’esse- La fedeltà scaturisce dall’amore; essa su- re quella dell’atteggiamento dell’uomo». Que- scita decisioni di donazione perenne che ci sto è possibile grazie al nostro rapporto fedele unisce alla Fonte Trinitaria. È la Trinità che e perseverante nei suoi confronti. rafforza le nostre comunità con la sua continua auto-donazione. Invocazione per le Lodi 348 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

All’inizio della giornata chiediamo a Dio di 4. Venerdì (Ridimensionamento) cambiare le nostre abitudini negative e segnate dalla provvisorietà, affinché siano rinnovare e Monizione (inizio della celebrazione) rafforzate dalla forza di Cristo che ci permette Il ridimensionamento, quale processo per- di essere sempre perseveranti nel nostro cam- manente dell’Ordine, risponde al desiderio di mino fraterno. affidare a Cristo, che si è spogliato della pro- Preghiamo. pria vita per darla a noi, l’attualizzazione del nostro carisma francescano in ogni momento Intercessione per i Vespri della storia della Chiesa. Chiediamo all’Altissimo Padre la luce e la Ogni realtà dell’Ordine cerca di riorganiz- forza che i membri del Consiglio Plenario a zare le sue attività e dimensioni per rispondere prendere decisioni per la promozione dei cam- meglio al momento attuale. biamenti strutturali dell’Ordine. Tutti noi, con le indicazioni del Consiglio Preghiamo. Plenario dell’Ordine, siamo perciò chiamati ad assumere le responsabilità, a concretizzare e 4. Giovedì (Identità) vivere quel tesoro che Francesco custodiva e testimoniava con zelo apostolico come minore Monizione (inizio della celebrazione) e fratello di tutti nella realtà concreta. La nostra identità è iscritta nel cuore dal- la Trinità e a noi spetta scoprirla e incarnarla. Invocazione per le Lodi L’identità risponde ad un processo interno e Lo Spirito del Signore ispiri il Consiglio permanente che coinvolge tutte le nostre capa- Plenario affinché ci aiuti a ripensare e a ridi- cità e la realtà che viviamo. È nostro compito mensionare adeguatamente, come Frati Mino- cercare il substrato creazionale più intimo per ri, le nostre presenze nella Chiesa e nel mondo. conoscere la propria identità e divenire pro- Preghiamo. gressivamente figli nel Figlio. In maniera specifica, noi Frati Minori tro- Intercessione per i Vespri viamo nella spiritualità di san Francesco un Questo incontro del Consiglio Plenario cammino che arricchisce la nostra identità per- dell’Ordine, che avrà il compito di prendere sonale. Siamo dunque chiamati a metterci in decisioni importanti riguardo ad alcune strut- sintonia con questo processo di configurazio- ture dell’Ordine, sia un dono per tutti mentre ne della nostra identità con quella francescana. diventa impegno per ciascuno di noi ad una Oggi preghiamo in modo particolare affin- donazione totale come risposta alla chiamata ché il Consiglio Plenario favorisca i processi di Dio. di auto-conoscenza, che possono aiutarci ad Preghiamo. approfondire la nostra identità francescana. 6. Sabato (Accompagnamento) Invocazione per le Lodi La conoscenza di se stessi ci permetta di ap- Monizione (inizio della celebrazione) profondire la relazione con Dio, riconoscendo La nostra formazione odierna dice che “la i doni di cui siamo portatori, ponendoli a ser- finalità della formazione iniziale è riuscire a vizio dell’Ordine, della Chiesa e del mondo. far sì che il Frate sia preparato ed aperto ad Dio Onnipotente aiuti il Consiglio Plenario una formazione continua durante tutta la sua perché favorisca la conoscenza di questi doni vita”. L’accompagnamento perciò implica il che sono a servizio della riscoperta continua processo di maturazione continua. Il segreto della nostra identità francescana. per un buon esito del processo formativo é ac- Preghiamo. cettare che la nostra formazione non sia solo incompiuta ma anche insufficiente e, insieme Intercessione per i Vespri a questo, chiede la disponibilità ad essere ac- Gesù Cristo ci insegna ogni giorno quale sia compagnati gli uni dagli altri lungo l’arco in- “la nostra parte dopo che Francesco ha fatto la tero della vita. sua”. Il Consiglio Plenario dell’Ordine “faccia Oggi perciò vogliamo privilegiare non sol- la sua parte” nell’orientare l’incarnazione della tanto la dimensione intellettuale per avere ac- nostra identità francescana nel mondo attuale. cesso alla realtà, ma anche insegnare ad acco- Preghiamo. gliere l’intelligenza esperienziale della realtà. EX CONSILIO PLENARIO OFM 349

Il Consiglio Plenario sia un’opportunità di 2. Instrumentum laboris sottolineare le capacità morali, di fede, di cari- tà in quanto proprie della sensibilità di France- Vino nuovo sco d’Assisi e del Frate Minore. in otri nuovi

Invocazione per le Lodi Premessa Volendo scegliere l’accompagnamento co- me un modello privilegiato, affidiamoci alla Noi Frati Minori siamo stati chiamati a se- Trinità e al serafico padre san Francesco che guire Gesù Cristo in fraternità e annunciare il non smettono mai di accompagnarci. Tale Vangelo a tutti gli uomini e donne. Questa vo- consapevolezza possa motivare il Consiglio cazione è qualcosa di dinamico che richiede Plenario a trovare le forme giuste di accompa- da parte di ciascuno di noi un atteggiamento gnamento per i Frati nell’Ordine Serafico. di ricerca e di discernimento per rispondere Preghiamo. a questa vocazione secondo i segni dei tempi e dei luoghi. Viviamo la nostra vocazione di Intercessione per i Vespri Frati Minori aiutati dalle strutture fraterne del Il Signore accompagni il nostro Consiglio nostro Ordine, strutture che unicamente hanno Plenario affinché promuova modalità nuove senso in quanto pensate per la animazione vo- per incoraggiare la formazione e l’accompa- cazionale integrale di tutti i Frati e per il servi- gnamento di cui l’Ordine necessita. zio ecclesiale a cui siamo stati chiamati. Preghiamo. Il CPO è stato voluto dal Capitolo genera- le del 2009 per approfondire «tutta la proble- 7. Domenica (Fede) matica relativa al governo dell’Ordine» e in particolare l’elezione del Definitorio generale Monizione (inizio della celebrazione) (mandato 45). Il lavoro che presentiamo ora “Benedetta tu, che hai creduto, perché si com- è solo uno strumento (Instrumentum laboris) pie in te quello che ti è stato detto dal Signore”. per un approfondimento ulteriore, e che è arti- Vogliamo riflettere con il Consiglio Plena- colato nei seguenti passaggi: dopo la ricostru- rio dell’Ordine su quello che Dio sta dicendo zione del cammino fatto per preparare questo alla nostra vita. Con Maria vogliamo meditare CPO (1), contenente una breve memoria stori- sulle Sue promesse. ca (1.1) e il processo di riflessione avviato dal La strada della fede è colma di difficoltà. Capitolo 2009 con l’indagine presso le Entità Come Maria verso Ein Karim, vogliamo cre- e Conferenze (1.2), si presenta la parte centrale dere che la fede supera ogni stanchezza, che che contiene una riflessione sulla problemati- “grandi cose può fare in noi l’Onnipotente”. ca generale riguardante il governo dell’Ordine Accompagnati dalla fede della Santa Vergi- (2) e infine la definizione specifica sul numero ne e del Serafico Padre il Signore ci insegni a e il metodo di elezione dei Definitori generali fare la nostra parte. (3).

Intenzione per le Lodi I temi del Consiglio Plenario dell’Ordine Il Signore ci chiama a collaborare nell’ope- ra della fede in questo mondo. Maria e France- Il Consiglio Plenario tratterà i temi seguen- sco, esempi di fede, accompagnino tutto l’Or- ti, come vengono presentati nella lettera di dine a concretizzare nella nostra vita quanto convocazione del Ministro generale: sarà deciso nel Consiglio Plenario. • «Il tema principale del Consiglio plenario Preghiamo. sarà, come ha stabilito l’ultimo Capitolo generale, l’esame dei risultati dello studio Intercessione per i Vespri approfondito fatto da una Commissione La benedizione della Santissima Trinità e internazionale, con la partecipazione delle del serafico padre san Francesco accompagni Entità e delle Conferenze, sul governo ge- il nostro Consiglio Plenario. Lo Spirito Santo nerale, più concretamente, sul numero e il che ricolmò di grazia la Vergine Maria orienti metodo di elezione dei Definitori generali il cammino dell’Ordine per una scelta fedele (cf. Capitolo generale 2009, mandato 45). alla Chiesa nostra Madre. • Questo Consiglio plenario, per decisione Preghiamo. del Capitolo generale 2009 (cfr. mandato 350 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

46), secondo l’articolo 195 §1 delle CCGG, nerali, le Proposizioni prevedevano: avrà un carattere deliberativo, di modo che a. 12 definitori, di cui 9 eletti dal Capitolo e 3 quanto si decide sul numero e il metodo di dal Ministro col suo Definitorio, consultati elezione dei Definitori generali entrerà in i presidenti delle Conferenze; vigore, ad experimentum, nel Capitolo ge- b. 5 definitori eletti dalle 5 aree geografiche nerale 2015 (cf. mandato 45 e 46). (Africa, America Latina, Asia e Oceania, • Altri temi sui quali si rifletterà durante il Europa, Nord America); Consiglio plenario sono quelli che si riferi- c. 5 definitori eletti dalle medesime aree geo- scono alla situazione interna dell’Ordine e grafiche più altri 3 eletti dall’Ordine intero; agli abbandoni, tenendo conto dei risultati d. 7 definitori eletti dalle aree geografiche (3 dello studio fatto dalle rispettive Commis- per Europa, 1 per Africa, 1 per Asia e Oce- sioni, nominate dal Definitorio generale, in ania, 1 per America Latina e 1 per Nord attuazione dei mandati del Capitolo gene- America) più 1 scelto dal Ministro genera- rale 2009: il mandato 14 sulla situazione le. interna dell’Ordine e il mandato 48 sugli Poiché il Consiglio Plenario, secondo le abbandoni. In questo caso si tratta solo di nostre Costituzioni e Statuti Generali, non un’informazione, la più completa possibile, ha potestà legislativa, tutto il contenuto del e di una riflessione adeguata, tenendo conto documento di Guadalajara venne sottoposto del tempo che si dispone, sugli argomenti all’esame del Capitolo generale seguente (As- che interessano particolarmente l’Ordine in sisi 2003), per decidere quali proposte attuare. questo momento. Il Capitolo 2003, nella parte relativa all’ele- • Secondo quanto è previsto dagli art. 190 §1 zione dei Definitori, bocciò tutte le proposte e 194 §5 delle CCGG, il Consiglio plena- formulate e decise invece di continuare con il rio darà il suo parere anche sul luogo del metodo già in uso, aggiungendo un altro Defi- prossimo Capitolo generale. In questi casi, nitore in rappresentanza dell’America Latina. il voto del Consiglio sarà solo consultivo Si arrivò così al numero di 9 definitori (4 per (cf. SSGG 195 §1)». Europa, 1 per Africa, 1 per Asia e Oceania, 1 per il Nord America e 2 per l’America Latina), 1. Il cammino di preparazione percorso che è ancora il numero attuale.

1.2. Una breve memoria storica 1.2 Il processo avviato dal Capitolo generale 2009 Riteniamo utile fare anzitutto memoria al- meno degli ultimi 15 anni, a partire dal Capi- 1.2.1. Le decisioni capitolari tolo generale del 1997, che aveva chiesto la Nel Capitolo 2009 è riemerso il problema riflessione e la formulazione di proposte su un del numero dei Definitori e dei criteri per l’e- cambio di strutture dell’Ordine. In obbedienza lezione del Definitorio generale. Prendendo a tale richiesta, a metà del sessennio, dal 5 al atto della difficoltà/incapacità/impossibilità 17 novembre 2001, fu convocato il Consiglio di decidere in sede capitolare, il Capitolo ha Plenario dell’Ordine a Guadalajara (Messico). deciso di rimandare la questione al prossimo Tale Consiglio Plenario, dopo una pre- Consiglio Plenario dell’Ordine, delegando al- parazione durata quasi tre anni, produsse un lo stesso l’autorità di decidere. documento finale intitolato Fraternità in mis- Così recita il mandato 45: «Il Capitolo ge- sione in un mondo che cambia, che proponeva nerale 2009 dà mandato al Definitorio genera- alcuni Principi ispirazionali e alcune Propo- le di condurre uno studio approfondito di tutta sizioni e Orientamenti. Il CPO 2001 contem- la problematica relativa al governo dell’Or- plava una serie di proposte per le strutture di dine, avvalendosi di una Commissione inter- governo a livello locale (Province, Custodie, nazionale, la quale coinvolgerà le Entità e le Case), a livello universale (Definitorio genera- Conferenze e terrà conto di tutte le osservazio- le e Consiglio Plenario dell’Ordine) e a livello ni offerte nel Capitolo generale 2009. Questa intermedio (Conferenze); inoltre aggiungeva Commissione dovrà completare il suo lavoro alcuni orientamenti sui modi di elezione del entro il 1 gennaio 2012. I risultati verranno poi Definitorio generale e sul numero dei Defini- discussi nel corso del prossimo Consiglio Ple- tori generali. nario dell’Ordine (CPO), in base all’art. 194 In particolare, sul numero dei Definitori ge- §3 delle CCGG. Il CPO redigerà delle norme EX CONSILIO PLENARIO OFM 351 riguardo al numero e al metodo di elezione dei Entità (es: vaste aree geografiche, ridimen- Definitori generali, che entreranno in vigore, sionamento e unione di Entità, divisione di ad experimentum, nel Capitolo generale del Province in più Entità, ecc.). 2015». b. Vengono eletti dal Capitolo generale cin- E il mandato 46 così specifica il compito que (5) Definitori per aree geografiche del Consiglio Plenario: «Il Capitolo generale (Africa, America Latina, Asia e Oceania, determina quanto segue: Europa, Nord America), + due (2) Definito- • Durante questo sessennio si celebri il Con- ri eletti dal Definitorio generale su proposta siglio Plenario dell’Ordine e si tenga, se- del Ministro generale; elezione che va fatta condo l’articolo 138 degli Statuti Generali, entro i primi tre mesi dalla chiusura del Ca- nella data e nel luogo determinati dal Mini- pitolo generale. stro generale, con il consenso del suo Defi- c. Vengono eletti dal Capitolo generale sei (6) nitorio. Definitori che sono distribuiti consideran- • Questo Capitolo generale deroga la norma do il criterio della rappresentanza numerica dell’articolo 143 §1 degli SSGG, lasciando dei Frati presenti nelle seguenti aree geo- al CPO la determinazione del numero e del grafiche: 1 per l’Africa, 1 per l’America metodo di elezione dei Definitori generali Latina, 1 per il Nord America, 1 per Asia da eleggersi al Capitolo generale del 2015, e Oceania, e 2 per l’Europa + due (2) elet- alla luce dell’approfondito studio di tutta la ti dal Definitorio generale; elezione che va problematica dell’intero settore riguardante fatta entro i primi tre mesi dalla chiusura il governo dell’Ordine, che sarà intrapreso del Capitolo generale. dal Ministro generale e dal Definitorio. d. Mantenere l’attuale sistema: vengono eletti • Questo Capitolo generale, secondo l’artico- dal Capitolo generale nove (9) Definitori lo 195 §1 delle CCGG, accorda al Consi- tenendo conto delle seguenti aree geogra- glio Plenario dell’Ordine, che sarà celebra- fiche: 1 per Asia e Oceania, 1 per l’Africa, to nel sessennio, voce deliberativa in merito 2 per l’America Latina, 1 per l’America del a questa materia». Nord e Canada, 4 per l’Europa. Il Ministro generale ha inviato il testo di 1.2.2 Il lavoro della Commissione Internazio- queste proposte, con lettera del 10 gennaio nale 2011, a tutti i Ministri provinciali e Custodi La Commissione internazionale per lo stu- delle Custodie autonome, chiedendo di studia- dio delle strutture dell’Ordine, voluta dal Ca- re le proposte e di esprimere le proprie pre- pitolo, venne costituita dal Definitorio genera- ferenze, inviandole al Presidente della propria le con la partecipazione di 11 membri e dal 5 al Conferenza, che avrebbe poi provveduto a far 7 luglio 2010 tenne la sua prima riunione. Tale pervenire tutte le proposte / preferenze alla Se- Commissione formulò alcune proposte, con- greteria generale entro il 10 novembre 2011. segnandole al Definitorio generale; tra queste La Commissione per le strutture si è nuova- segnaliamo le proposte per l’elezione del De- mente riunita presso la Curia generale il 18-19 finitorio generale. maggio 2012 per esaminare le risposte perve- Dopo aver ripreso testualmente i nn. 25-27 nute dalle Conferenze e dalle Province, farne del Documento del CPO di Guadalajara 2001, una sintesi e formulare alcune osservazioni. sulla “descrizione e profilo del Definitorio ge- nerale”, e aver avanzato la proposta dell’ele- 1.2.3 Sintesi dei contributi delle Entità e Con- zione del Vicario generale da parte del Defi- ferenze nitorio generale, da farsi dopo il Capitolo, al Sono pervenuti contributi da undici Con- punto D2 sono formulate le proposte per l’ele- ferenze. Sette Conferenze hanno inviato una zione del Definitorio generale: sintesi. Tre Conferenze hanno inviato le rispo- a. Vengono eletti dal Capitolo generale cin- ste di alcune singole Entità, senza sintesi. Una que (5) Definitori per aree geografiche Conferenza ha risposto con la sola richiesta di (Africa, America Latina, Asia e Oceania, avere un Definitore generale per la propria re- Europa, Nord America). Il governo poi sce- gione. Due Conferenze non hanno risposto. glie altri collaboratori (es: segretari e dele- La Commissione ha poi elaborato una sintesi gati, e cercando di valorizzare il ruolo dei delle risposte, che riportiamo qui di seguito: Presidenti delle Conferenze) per gestire si- a. Fondamentalmente le “nuove” proposte tuazioni particolari nelle Conferenze e nelle non sono state accettate. 352 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 b. Non è stata accettata l’elezione del Vicario 2.1.1. Quali sono i cambiamenti più significa- generale fuori dal Capitolo generale. tivi nell’Ordine attualmente? È già da tutti co- c. Non è stato accettato qualsiasi tipo di ele- nosciuto che il nostro Ordine, anno dopo anno, zione intermedia. sta perdendo numericamente Frati, tanto che d. È stato accettato di conformare la durata del oggi, anche se in alcuni luoghi si registra una tempo di presidenza delle Conferenze su tre crescita, non si può dire che l’Ordine nel suo anni. insieme stia aumentando numericamente, ma, e. Elezione del Definitorio generale: al contrario diminuisce (cf. le statistiche degli • Tendenza a mantenere il sistema attuale: ultimi 10 anni). Come conseguenza di ciò, in nove (9) Definitori eletti tenendo conto vista del futuro o costretti dalla necessità, si delle seguenti aree geografiche: 1 per Asia operano ristrutturazioni e ridimensionamenti, e Oceania, 1 per l’Africa, 2 per l’America si promuove la interprovincialità e si hanno Latina, 1 per l’America del Nord e Canada, le fusioni di alcune Province (in varie parti 4 per l’Europa. dell’Ordine, ma soprattutto in Europa), e lo- • Tendenza a ridurre il numero dei Definitori gicamente si riorganizzano alcune conferenze, generali. come le attuali COTAF e AFRICANA, e pre- • Forma concreta di riduzione sul numero dei sto se ne prevedono altre (CONFRES, COM- Definitori in Europa. PI, CONO SUR ...). • Tendenza meno forte è quella di avere 5/6 Insieme alla diminuzione del numero vi è Definitori generali più 2 Definitori genera- l’aumento della media d’età. Ci sono regioni li eletti dal Definitorio generale sulla base in crescita e altre in diminuzione; alcune re- delle funzioni o del fattore territoriale. gioni dove la presenza francescana, forte e si- • Le Conferenze Sud Slavica e Asia dell’est gnificativa nel passato, attualmente è in forte chiedono un proprio Definitore generale. diminuzione, con il pericolo pure che possa A questo proposito, la Commissione ha sparire la nostra presenza in un futuro non lon- avanzato tre osservazioni critiche: a. il ritardo tano. nelle risposte, b. la eccessiva brevità o poca Abbiamo dei centri di studio che sono in chiarezza di qualche risposta, c. la singolarità grandi difficoltà o addirittura in crisi. Le mis- della risposta di chi chiede un Definitore per sioni animate direttamente dalla Curia gene- sé, manifestando una visione molto “provin- rale hanno problemi di fragilità, a causa della cialistica” dell’Ordine e la mancanza di una mancanza di missionari, di soldi… Si sente il sguardo d’insieme. bisogno di promuovere le vocazioni missiona- Il materiale elaborato dalla Commissione rie laicali e le Fraternità “inter” (inter-nazio- per le strutture è stato affidato a un gruppo di nali, inter-culturali, inter-provinciali). Nasco- lavoro, formato da 4 membri, che si è riunito no qua e là alcune Fraternità nuove. dal 19 al 22 novembre 2012 per stendere il testo dei Lineamenta per il CPO. Tale testo, rivisto 2.1.2. I nuovi tempi e le nuove situazioni della e corretto dal Definitorio generale, è stato in- Chiesa, dei Frati e dell’Ordine e della società viato ai Presidenti delle Conferenze, che hanno stanno esigendo una nuova mentalità e lettura potuto esaminarlo e hanno portato le loro os- di ciò che si suppone essere il Frate Minore servazioni all’incontro dei Presidenti delle Con- nella nostra Fraternità e per questo anche nuo- ferenze, tenutosi a Roma dal 20 al 23 maggio ve risposte e nuove mediazioni. A tutti i livelli 2013 (incontro durante il quale è stato eletto il della nostra organizzazione si è passati da un nuovo Ministro generale). Basandosi su tali os- modo di funzionare sopratutto amministrativo, servazioni, il gruppo di lavoro ha rivisto il testo e specialmente con una visione locale-provin- dei Lineamenta, e ha elaborato il presente testo, cialista, ad un altro più di presenza e anima- che è stato rivisto dal Definitorio generale e che zione della vita e missione dei Frati, ossia ad costituisce l’Instrumentum Laboris per il CPO. una visione d’insieme più aperta e universale. E ciò richiede, logicamente, anche una nuova 2. Riflessione sulla problematica generale lettura dell’animazione dei Frati e un nuovo riguardante il Governo dell’Ordine modo di governare, un cambiamento nel modo di funzionare e di organizzare. 2.1. Le Strutture di governo e di animazione 2.1.3. Questa riflessione sulla necessità di un al servizio della vita e della missione dell’Or- cambiamento di mentalità e di funzionamento dine di fronte alle esigenze dei tempi nuovi. nell’Ordine è stata sempre presente nella men- EX CONSILIO PLENARIO OFM 353 te dei governi degli ultimi anni e anche nei necessario accogliere le provocazioni o urgen- numerosi documenti del nostro Ordine. Così, ze che ci vengono dal mondo di oggi, alle quali analizzando la situazione dell’Ordine, tra i sin- l’Ordine vuole prestare più attenzione. tomi di malessere che si verificano nello stesso Una prima attenzione ci è richiesta nell’im- citiamo “il debole senso di appartenenza alla pegno a “incarnarci” nel mondo attuale: Fraternità locale, come a quella provinciale e «L’Ordine si sente chiamato ad essere meno universale, che rende individualisti e/o provin- autoreferenziale e ad essere più attento verso il cialisti; la chiusura nel locale, che impedisce divenire del mondo; a preoccuparsi meno per l’apertura alla collaborazione anche interpro- il proprio futuro e di più per il destino dell’u- vinciale e indebolisce la significatività e quali- manità; a darsi da fare non tanto per adeguare tà della vita “(cf Ripartire dal Vangelo, 2010- le proprie strutture interne, quanto per ade- 2015, p.35). guarsi ai tempi che corrono. Fenomeni come E ancora: «Il ridimensionamento implica l’interculturalità, la rivendicazione e difesa dei necessariamente un cambiamento. Oggi, nel diritti umani, l’emergere e il rendersi visibili nostro Ordine, questi cambiamenti sono una delle minoranze di ogni tipo; la crisi del mo- realtà che si fa ogni volta più visibile e che può dello economico neo-liberale che impoverisce rappresentare un’inedita opportunità per supe- sempre più i settori deboli delle nostre popo- rare la mentalità provincialista e incrementare lazioni, lo spietato disastro ambientale, i feno- la interprovincialità e il senso di appartenenza meni migratori, sono, tra gli altri, appelli che alle Conferenze e all’Ordine» (cf. PdV 31) . lo Spirito ci lancia e che chiedono risposta» Il recente sussidio del Definitorio generale (PdV 14). Ridimensionamento e ristrutturazione affer- Una seconda attenzione riguarda la nostra ma: «La preoccupazione principale è quella sensibilità sociale: «L’Ordine ha scelto di ac- di garantire la continuità della presenza del compagnare questo mondo nel cammino, non nostro carisma e non la sopravvivenza delle come chi ha già pronte le risposte a tanti inter- strutture esistenti» (p. 5). rogativi che si pongono, ma perché alla pari dei Per l’identità francescana è pure molto ri- nostri fratelli e sorelle, gli uomini e le donne di levante ciò che dice lo studio sociologico fat- questo mondo, anche noi siamo mendicanti di to dall’Istituto di Sociologia dell’Università senso. Saremo coerenti con questa scelta? Non Pontificia Salesiana sullo stato dell’Ordine, in si può dunque elaborare un progetto fraterno cui si costata l’insufficiente visione e la bassa di vita e missione evangelizzatrice senza co- pratica della minorità nei suoi diversi aspetti, scienza sociale. Perciò prima di preoccuparci la presenza di una debole spiritualità e vita in- di adeguare le nostre strutture dovremmo co- teriore, e le molteplici difficoltà nelle relazioni minciare a leggere con attenzione i segni dei interpersonali e nella comunione fraterna. tempi e dei luoghi e lasciarci interpellare da essi» (PdV 29). 2.1.4. Inoltre bisogna ricordare che negli ul- timi decenni, aiutati dalle molte riflessioni 2.1.6. Nel sussidio La nostra identità france- dei Capitoli e dai documenti della Chiesa e scana si promuove nella riflessione dei Frati dell’Ordine, c’è stato un grande cambiamento un confronto con il mondo contemporaneo, da nel modo di pensare l’autorità: da una conce- considerare nei suoi aspetti positivi e critici, e zione di “status” e di potere ad un’altra di ispi- con la situazione attuale della Chiesa, in mo- razione più evangelica di presenza significa- do da recepire quanto c’è di buono, purificare tiva, sostanziale e di servizio ai Frati. Questo o rifiutare il negativo e stimolare un proposta cambiamento nella concezione dell’autorità francescana, con il supporto di scelte concrete deve essere preso in considerazione anche nel e anche di un rinnovamento delle strutture di momento di scegliere coloro che rappresente- animazione. ranno il governo dell’Ordine. Pertanto, si deve anche tener conto delle capacità e delle com- 2.1.7. Tutti questi cambiamenti portano come petenze di coloro che sono chiamati a governa- conseguenza la necessità di reagire in modo re e guidare l’Ordine. che le strutture d’animazione dei Frati (a li- vello locale, provinciale, regionale, e in con- 2.1.5. Questi cambiamenti dell’Ordine avven- creto il Definitorio generale) raggiungano, gono in un mondo che cambia. Il documento nonostante i cambiamenti, gli obiettivi per cui Portatori del dono del Vangelo ci dice che è esistono, che sono quelli dell’animazione del- 354 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 la vita e della missione dell’Ordine. In questo applicazione per la formazione iniziale e per- senso è opportuno razionalizzare le forze e le manente, visita i Centri di studio e di ricerca e energie e aggiornare continuamente le struttu- le case di formazione e promuove le relazioni re e il loro modo di funzionare. con la Curia generale (cf. SSGG 155). L’Ufficio “Giustizia, Pace e Integrità del 2.2. Come le attuali strutture dell’Ordine ri- Creato” (cf. SSGG 151 §1) assiste il Ministro escono a rispondere ai tempi nuovi generale e il suo Definitorio nell’animazione e coordinazione dei temi attinenti all’ufficio Le strutture dell’Ordine sono quelle con- stesso. template nella nostra legislazione (cf. CCGG Il Segreterio generale sbriga gli affari gene- e SSGG). Qui si ripropongono le strutture prin- rali dell’Ordine (cf. CCGG 211), coordina gli cipali e i loro compiti, come sono indicati ap- altri uffici della Curia e tutto ciò che riguarda punto nelle nostre leggi. Questa rilettura può gli atti amministrativi (cf. SSGG 153). essere utile per verificare quali delle seguenti strutture sono in grado di svolgere i compiti 2.2.4. Visitatori e Delegati generali che sono loro affidati e come riescono a ri- I Visitatori generali per la visita canonica spondere alle nuove esigenze, oppure in che alle Province confortano, ammoniscono, cor- cosa non sono più sufficienti. reggono, sostengono e promuovono la vita e le attività dei Frati (cf. CCGG 213) 2.2.1. Il Ministro generale I Delegati del Ministro generale svolgono Anima e amministra l’Ordine, emana de- gli incarichi speciali che sono loro affidati nel creti per tutte le Province, può assumere qual- decreto di nomina (cf. CCGG 214), informa- siasi Frate per i servizi all’Ordine, visita le En- no periodicamente il Ministro generale e gli tità dell’Ordine (cf. CCGG 196-199). presentano una relazione su quanto è accaduto (cf. SSGG 163). 2.2.2. Il Definitorio generale Sembra utile valorizzare la possibilità (già I Definitori generali aiutano e consigliano il in uso) di affiancare al Definitorio la figura Ministro generale (cf. CCGG 203), eseguono di Delegati del Ministro generale, con poteri compiti particolari affidati loro dal Ministro conferiti dal decreto di nomina ad casum. Tali generale, animano la vita nelle Conferenze a delegati non debbono risiedere a Roma e lavo- loro affidate (cf. SSGG 150 e 202). rano in collegamento con il Definitore di zona, Il Definitorio generale ha diversi livelli di offrendo il supporto richiesto. impegno: si occupa dell’amministrazione e prende in considerazione le richieste ordinarie, 2.2.5. Le Conferenze cura il contatto con le diverse aree geografiche, Le Conferenze sono rette dai propri Statuti elabora indicazioni e sussidi per tutto l’Ordine, che ne stabiliscono la natura, la composizione, cura la preparazione di eventi importanti della la convocazione, la celebrazione, le questioni vita dell’Ordine (Capitoli, CPO), ecc. Accanto da trattare (cf. CCGG 227 §2), vengono costi- a tutto ciò, sarebbe utile per il Definitorio ge- tuite seguendo il criterio geografico, culturale nerale intensificare i momenti (già ora presen- e numerico (cf. SSGG 200 §4), hanno la fi- ti) di riflessione e di approfondimento teorico, nalità di promuovere l’unità, il coordinamento anche con l’aiuto di esperti, per comprendere e la collaborazione nella vita e nella missione meglio i rapidi cambiamenti in atto nel nostro dell’Ordine (cf. SSGG 200 §1), e svolgono di- tempo e aiutare le Entità ad affrontarli in ma- versi compiti importanti (cf. SSGG 201). Da niera adeguata. alcuni anni è stata introdotta la prassi di tenere un incontro del Definitorio generale con cia- 2.2.3. Segretariati e Uffici della Curia gene- scuna Conferenza almeno una volta nel ses- rali sennio (cf. Mandato 4). Il Segretariato per le Missioni e l’Evangeliz- zazione coordina e anima le varie iniziative di 2.2.6. I Presidenti delle Conferenze missione e di evangelizzazione, e presta aiuto I Presidenti delle Conferenze si riuniscono ai Segretari provinciali e interprovinciali per periodicamente (attualmente, una volta l’an- l’evangelizzazione missionaria (cf. SSGG 154). no) con il Definitorio generale per esaminare Il Segretariato per la Formazione e gli Stu- lo stato delle rispettive Conferenze e i proble- di promuove le ricerche sui principi e la loro mi dell’Ordine (cf. SSGG 203). EX CONSILIO PLENARIO OFM 355

2.2.7. L’Unione delle Conferenze lizzazione e spesso si ha l’impressione che la Attualmente esistono le seguenti Unioni di vera unità di riferimento sia la Provincia e non Conferenze organizzate: UFME: Unione dei l’Ordine, il Ministro provinciale e non il Mini- Frati Minori d’Europa. UCLAF: Unione delle stro generale. Conferenze Francescane dell’America Latina. Queste considerazioni ripropongono la Queste Unioni hanno lo scopo di favorire questione del senso di appartenenza dei Fra- le relazioni reciproche e il bene comune, le ti: è più percepita l’appartenenza all’Ordine o comunicazioni, le esperienze e ricerche (cf. alla Provincia? Il Frate Minore si sente prima SSGG 208); animare le attività comuni (cf. di tutto membro dell’Ordine o della sua Pro- SSGG 209 §2); promuovere “nuove forme di vincia? riunioni internazionali e intercontinentali, per La Regola attribuisce ai Ministri (sia Mi- un migliore scambio e comunione di beni” (cf. nistro generale che provinciali) il compito di SSGG 210 §2). «visitare ed ammonire i loro fratelli e di correg- Le attuali strutture di governo e di ani- gerli con umiltà e carità, non comandando ad mazione a quali bisogni oppure a quali real- essi niente che sia contro la loro anima e la no- tà rispondono, sia all’interno che all’esterno stra Regola» (Rb 10,1). La visita del Ministro dell’Ordine? E a quali bisogni oppure a quali generale è uno strumento prezioso di anima- realtà e sfide non riescono a rispondere, sia zione dell’Ordine: sarebbe utile forse qualche all’interno dell’Ordine che nella società attua- riflessione e suggerimenti sulle sue modalità. le? Ad esempio: si possono offrire indicazioni su una ragionevole durata delle visite fraterne, su 2.3. Proposte riguardanti i cambiamenti o un diverso coinvolgimento dei Frati, sulla pos- miglioramenti sui compiti delle strutture di sibilità che visite fraterne più lunghe possano animazione e su eventuali nuove strutture essere svolte dal Vicario generale, dal Defini- da introdurre tore di zona o da altri Delegati, ecc.? La durata del servizio del Ministro gene- Segnaliamo alcuni temi significativi rela- rale: attualmente viene eletto per un sessen- tivi al governo e all’animazione dell’Ordine, nio, rinnovabile per un secondo sessennio che sembrano essere di particolare importanza (cf. CCGG 196). È possibile pensare ad una per una riflessione più globale. durata diversa per rendere più efficace il suo servizio? Primo mandato di 9 (nove) anni, non 2.3.1. Il Ministro generale ripetibile, con un Consiglio plenario a metà La nostra Regola, la nostra tradizione e le percorso (ad es. al V° anno?)? In questo caso, Costituzioni Generali assegnano un ruolo im- quale potrebbe essere la durata dei Definitori portante a colui che è «Ministro generale e ser- generali: ugualmente di 9 anni, oppure di un vo di tutta la fraternità», al quale tutti i Frati periodo diverso? devono obbedienza, (cf. Rb 8,1), la cui vita è dedicata «al servizio e alla comune utilità dei 2.3.2. I Ministri provinciali Frati» (Rb 8,4). La Provincia è «la Entità fondamentale per Sembra utile riflettere sul mandato del Mi- la vita e la missione dell’Ordine» (CCGG 169 nistro generale ai nostri giorni, a partire dalla §1), però non può considerarsi un’isola e resta- segnalazione che gli ultimi Ministri generali re chiusa in se stessa. hanno ripetutamente fatto sulla difficoltà di La comunione e solidarietà tra le Provin- ottenere risposte positive dalle Province alle ce è un dato da sviluppare, approfondendo il richieste di personale e di mezzi finanziari per senso di appartenenza alla Fraternità universa- le strutture e attività di servizio comune a tut- le. Un Ministro provinciale, di conseguenza, to l’Ordine (ad esempio per le case dipendenti non potrebbe misconoscere le indicazioni e dal Ministro generale e per i progetti missiona- gli orientamenti emanati dal Ministro generale ri dell’Ordine). con il suo Definitorio, per preferire una linea Questa riflessione può avere a che fare con del tutto personale e autonoma verso la qua- il tema della centralizzazione e decentralizza- le indirizza e incammina la sua Provincia. La zione. Mentre altri Ordini religiosi hanno una sintonia di una Provincia con la Fraternità uni- struttura molto centralizzata e il Generale ha versale è essenziale per lo sviluppo armonico un ruolo molto autorevole, nel nostro Ordine dell’Ordine. In questo, il Definitorio generale siamo certamente più orientati alla decentra- ha un ruolo molto importante per sostenere 356 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 e incrementare la comunione e la solidarietà Nella prospettiva di valorizzare la figura nell’Ordine. dei Presidenti delle Conferenze va prosegui- Anche per la durata del servizio del Mini- to l’uso del loro incontro a scadenze regolari stro provinciale. L’esperienza dice che il ter- con il Definitorio. Tali incontri non abbiano zo triennio – dopo il primo sessennio – mol- solo valenza informativa o formativa, ma sia- to spesso risulta un tempo di poca efficacia no reali luoghi di dibattito, consultazione e ap- nell’animazione e programmazione di una profondimento dei problemi e argomenti più Provincia. Si può pensare ad una durata di un importanti che il Definitorio deve affrontare, sessennio, seguito eventualmente da un secon- riguardanti la vocazione dei Frati e delle Enti- do sessennio (al posto di un triennio)? tà. Forse va ulteriormente studiata la metodo- logia e la durata di tali incontri. 2.3.3 Le Conferenze dei Ministri provinciali Va sempre tenuto presente anche il ruolo Riproponiamo anzitutto la domanda formu- che svolge il Definitore generale nella Confe- lata a Guadalajara per chiarire la competenza renza e il suo rapporto con il Presidente, tenen- delle Conferenze: Le competenze attribuite do ben presente i ruoli degli animatori naturali, alle Conferenze nell’attuale legislazione ma- che sono i Ministri provinciali. Forse si deve nifestano delle contraddizioni. Mentre è af- dire che il Definitore ha un ruolo di animazio- fermato il principio che hanno competenza ne dei provinciali, più che dei Frati? solo consultiva e non di governo, in realtà alle Conferenze sono demandati compiti di gover- 2.3.4. Le Unioni di Conferenze no (e.g. la elezione dei consiglieri al CPO e Nell’Ordine esistono attualmente anche dei deputati al Capitolo generale; la partecipa- due unioni di Conferenze (sono la UCLAF zione dei Presidenti e dei vice-Presidenti alla per l’America Latina e l’UFME per l’Europa); elezione del Ministro generale “sede vacante”; come possono aiutare il governo dell’Ordine? la assunzione di presenze e Fondazioni, ecc.). Qual è il loro ruolo? Possono favorire l’appar- La composizione e l’esistenza stessa delle tenenza all’Ordine? Conferenze è legata ai cambiamenti del nume- ro e degli insediamenti dei Frati. In un’epoca 2.3.5. Segretariati e uffici della Curia gene- di grandi cambiamenti strutturali nell’Ordine rale (ristrutturazione e unione di Province, dimi- Vi è la proposta di affidare qualche Segreta- nuzione numerica, nascita di nuove Entità) ci riato o Ufficio importante della Curia generale si deve interrogare sui criteri di composizio- ad un Definitore generale. Valutare e precisare ne delle Conferenze; si avverte infatti qualche tale indicazione. problema passato e si prevede qualche proble- ma futuro sulla loro composizione e sui crite- 3. Definizione specifica sul numero e metodo ri di appartenenza. Tali problemi sono legati di elezione dei Definitori generali anche alla legislazione attuale, che prevede almeno cinque Entità per fare una Conferenza 3.1. Profilo e compiti dei Definitori (cf. SSGG 200 §4). Invece di pensare al nu- mero di Entità che devono comporre le Confe- Chi può essere un buon Definitore genera- renza, non si dovrebbe pensare a organizzarle le? E cioè, quali i criteri per eleggere un Defi- a partire del numero dei Frati e del territorio? nitore generale? In base a quali criteri si eleg- Ci si può anche chiedere se sia adeguato il gono? Quali sono le qualità richieste? Tenen- numero attuale delle Conferenze: c’è chi lo do sempre conto che non esiste il Definitore ritiene eccessivo, forse anche chi lo ritiene in- “perfetto”, ma il Definitore “possibile”, ecco sufficiente (Vedi elenco in Allegato I). alcune caratteristiche ripresi da documenti Sembra generalmente opportuno uniforma- precedenti (cf. SSGG 149 §1) che delineano il re a tre anni la durata del mandato dei Presi- profilo del Definitore generale. denti delle Conferenze. Tale norma però deve prevedere ragionevoli eccezioni, soprattutto 3.1.1. Il Definitore generale ha un’esperienza nelle Conferenze che hanno la presenza di precedente di animazione e di governo, pos- più Custodie, perché il mandato dei Custodi siede alcune capacità e qualità che lo rendono è triennale e quindi concretamente potrebbe utile al servizio dell’Ordine e capace di vivere spesso impedire ai Custodi di assumere la Pre- in una Fraternità internazionale e di lavorare in sidenza. gruppo (cf. SSGG 149 §2); è una persona di- EX CONSILIO PLENARIO OFM 357 sponibile al cambiamento, a livello personale 3.2. Alcuni criteri di discernimento e strutturale, in modo da giovare al rinnova- mento dell’Ordine e da assicurare al Definito- Vengono proposti alcuni criteri guida in vi- rio una certa agilità e flessibilità di lavoro. sta della ristrutturazione del governo dell’Or- dine. 3.1.2. I compiti del Definitore generale sono: • «eletti per tutto l’Ordine, anzitutto dare 3.2.1. L’internazionalità del Definitorio consiglio al Ministro generale in ciò che è «Il criterio della internazionalità deve es- pertinente alla vita e alla missione dell’Or- sere tenuto presente nella scelta dei Definitori dine; eseguire compiti particolari affidati generali, perché il Governo generale dell’Or- loro dallo stesso Ministro generale ed ani- dine deve esprimere, in quanto è possibile, mare la vita evangelica fra le Entità e nelle la diversità etnica e geografica dell’Ordine» regioni dell’Ordine» (SSGG 150). (CPO 2001, Documento finale, Proposizioni e • «Accompagnare una zona geografica o cul- orientamenti, II, 26-27). turale: a. Individuare e mettersi in contatto con i 3.2.2. Rappresentatività candidati al servizio di Visitatore gene- È importante tener conto del numero dei rale. Frati e delle Entità nella situazione presente. b. Sintetizzare la relazione conclusiva in- Il Definitore ha una funzione di collegamen- viata dal Visitatore generale e presentar- to “in due sensi” tra governo centrale e base la al Definitorio generale. dell’Ordine: trasmette orientamenti e indica- c. Fornire al Ministro generale, dopo la di- zioni del governo ai Frati e trasmette la situa- scussione in Definitorio, una bozza per zione vocazionale dei Frati e delle Entità al go- la lettera che invia alla Entità dopo la vi- verno. Questa funzione ci sembra essere molto sita. importante, perché è un efficace servizio della d. Motivare i Ministri provinciali, Custo- comunione all’interno dell’Ordine. di e tutti i Frati perché collaborino con personale e con risorse economiche al 3.2.3. Senso di appartenenza sostegno delle Case dipendenti dal Mi- Con la professione religiosa siamo entrati nistro generale (cf. SSGG 24; 117-118). in una famiglia che è l’Ordine, per vivere il e. Coordinare le visite del Ministro gene- progetto di vita contenuto nella Regola e nelle rale alle Entità e alle Conferenze (tempi, CCGG. La Provincia è parte di questa fami- modi, luoghi ecc.) e accompagnarlo nel- glia e non può camminare separatamente, né la visita. pretendere di interpretare isolatamente il ca- f. Creare e curare un archivio della zona risma, appartenendo a un Ordine approvato geografica o culturale di competenza» dalla Chiesa e non a una federazione di Pro- (Definitorio generale, luglio 2008). vincie. In questo senso, gli eletti per il governo dell’Ordine, devono rappresentare non solo 3.1.3. Il Definitore generale deve anche ave- le rispettive Conferenze, bensì devono avere re una buona conoscenza delle culture. Oltre un senso più generale di Fraternità universale. alla sua lingua propria originaria, egli deve ca- Appartengono tanto alla loro Conferenza che pire e potersi esprimere almeno in una delle alla Fraternità che è l’Ordine e per il cui gover- tre lingue ufficiali dell`Ordine, e cioè, italiano, no sono nominati. spagnolo o inglese (cf. SSGG 149 §2). A proposito di lingue e culture, bisogna 3.2.4. Accompagnamento osservare che le lingue e le culture presenti Vanno accompagnati i giovani e gli anzia- in Europa, in Asia o in Africa sono molto nu- ni; le strutture sono in funzione dell’accompa- merose e difficilmente una persona può cono- gnamento, dell’aiuto ai singoli Frati. «La strut- scerne più di qualcuna; per le lingue (ma non tura base dell’Ordine è il singolo Frate “mosso per le culture), è un po’ diverso il discorso per dallo Spirito”» (Rnb 2,1). Siamo convinti che l’America, dove sia al nord che al sud esistono questo Spirito, che è il vincolo della perfe- lingue comuni più diffuse. Bisognerà dunque zione, (Col 3,14; CLR 10,7) e la sorgente del accettare il realismo di una scelta che non può progetto evangelico, spinge il Frate a divenire corrispondere a tutte le aspettative. Frate-in-relazione, persona capace di mette- re in gioco la propria vocazione con gli altri, 358 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 anche in situazioni di tensione» (CPO 2001, di diminuzione. Inoltre sembra che il lavo- Documento... n.2). ro del Definitore sia legato all’accompa- gnamento delle Entità e dei Frati, e dunque 3.2.5. Semplificazione strutturale al loro numero, più che alle distanze, che Per facilitare il servizio del Definitorio ge- oggi sono superabili in tempi relativamente nerale occorre semplificare e ridurre il numero brevi: se si impiega un giorno e mezzo per dei Definitori. Molte risposte convengono su raggiungere un luogo ma ci sono poche de- questo tema. Non è bene quindi tenere come cine di Frati da incontrare forse si impiega regola il “sempre fatto”, forse per risparmiarci meno tempo che per visitare molti Frati che anche il rischio del nuovo, ma occorre vivere sono facilmente raggiungibili. Per quanto nello spirito di ricerca per meglio obbedire allo riguarda le prospettive future, è evidente Spirito e alla Chiesa. che è importante accompagnare le Entità in In questa prospettiva di semplificazione è crescita, ma forse è altrettanto importante possibile affidare ai Definitori anche alcuni accompagnare quelle che stanno calando di servizi o segretariati della Curia generale. A numero e di forze. questo proposito crediamo che una posizione flessibile sia la migliore: forse non per tutti i 3.3. Numero dei Definitori Definitori è auspicabile un incarico di questo tipo, forse solo per quelli che curano un’area 3.3.1 Proposte della commissione geografica che lo permette, e solo per coloro Tenendo conto dei suddetti criteri e compiti che hanno reali competenze in questo o quel dei Definitori generali (cf. 3.1 e 3.2), la com- settore. missione presenta le seguenti proposte, come tendenze che emergono dai contributi delle 3.2.6. Si possono tenere presenti tre diversi Conferenze. criteri per decidere sul numero dei Definitori • 5 Definitori: uno per continente. Nel caso, a. Criterio numerico: secondo questo criterio, servirsi di Delegati per ciascuna zona. il numero dei Definitori è proporzionale al • 7 definitori: A: 3 Europa, 1 America latina, numero dei Frati delle aree geografiche. 1 Nord America, 1 Asia e 1 Africa. B: 2 Alla fine del 2012 i Frati dell’Ordine erano Europa, 2 America latina, 1 Nord America, 13.805, e su questo numero si potrebbe ipo- 1 Asia e 1 Africa. tizzare un Definitore per circa 2.000: dun- • 9 Definitori (l’attuale sistema): 4 Europa, 2 que, in tutto 7 Definitori. Ne risulterebbe America latina, 1 Nord America, 1 Africa, questo conteggio approssimativo: in Euro- 1 Asia e Oceania. pa (6.633 Frati) 3 Definitori, in Africa (863 • 11 Definitori: 5 Europa, 2 America Latina, Frati) 1 Definitore, in America (tra Nord e 1 Nord America, 1 Africa, 2 Asia e Ocea- Sud 4.719 Frati) 2 Definitori, in Asia e Oce- nia. ania (1602 Frati) 1 Definitore. La soluzione di 7 Definitori prevede due b. Criterio geografico: qui giocano soprattut- opzioni (A e B) che seguono il criterio nume- to le distanze geografiche: per l’Asia ser- rico o quello geografico: guardando al numero virebbero 3 Definitori, per l’Africa almeno dei Frati, prevale l’Europa rispetto all’Ameri- 2, per l’America latina 2, per l’America del ca latina; guardando alle distanze, prevale de- nord forse 1, per l’Europa 1. In tutto 9 Defi- cisamente l’America latina sull’Europa. nitori. L’ultima soluzione, che aumenta il nume- c. Criterio di prospettiva futura: si tratta di ro dei Definitori attuali, nasce dalla richiesta guardare in avanti, evidenziando le Entità delle conferenze dell’Asia e delle Conferenze emergenti che sono in Asia e in Africa e slaviche di avere un Definitore in più. quelle declinanti che sono in Europa occi- dentale e in America. Bisognerebbe capire 3.4. Metodo di elezione se sostenere chi cresce o chi cala: probabil- mente tutti e due. 3.4.1 Chi presenta: ogni Conferenza d. Pare che ognuno di questi criteri, preso da Sembra importante fare bene attenzione nel solo, non sia sufficiente: per esempio l’Eu- momento in cui si designano i candidati di ogni ropa ha un numero di Frati ancora relativa- Conferenza al servizio di Definitore generale. mente alto, ma ha distanze più brevi, è più Tale designazione avviene all’interno di ogni vicina al governo centrale e ha prospettive Conferenza alcuni mesi prima del Capitolo ge- EX CONSILIO PLENARIO OFM 359 nerale. È opportuno riflettere su quali siano i librio alle singole parti e può evidenziare l’op- criteri di scelta auspicabili e quali quelli reali portunità delle diverse strutture. Tutto questo (cf. 3.1; 3.2). Lo scopo di questa designazione perché cresca anche la qualità della nostra vita è di proporre un candidato valido per il servi- fraterna, nel servizio del Regno, secondo la zio a tutto l’Ordine, anche a costo di “sacrifica- nostra vocazione di “osservare il Santo Van- re” un Frate valido e prezioso all’interno della gelo di nostro Signore Gesù Cristo”. Conferenza. In ciò occorre superare la naturale resistenza a “perdere” un Frate in casa propria, (Approvato dal Definitorio generale nella per il più ampio servizio di tutto l’Ordine. sessione ordinaria dell’11 luglio 2013)

3.4.2 Quanti candidati a Definitore vengono ALLEGATI presentati Due per ogni Conferenza? Con un ordine di Allegato 1: Le Conferenze attuali dell’Ordine priorità o preferenza?

3.4.3 Come sono presentati: curriculum, qua- Africanae lità, motivazioni Vengono presentati prima del Capitolo ge- N.D. Reginae Pacis Prov. nerale inviando alla Segreteria del Capitolo i Durban AFRICAE AUSTRALIS nomi dei candidati a Definitore generale con S. Familiae Prov. il curriculum vitae, la descrizione delle qualità Cairo AEGYPTUS specifiche che si riferiscono al servizio propo- S. Francisci Prov. sto, e le motivazioni principali da parte della Nairobi AFRICA MADAGASCARIA Conferenza dei Ministri provinciali. S. Benedicti Africani Prov. Lubumbashi CONGENSIS RES. DEM. 3.4.4 Come vengono votati in assemblea Verbi Incarnati Prov. Il Presidente di ogni Conferenza presenta Lomé TOGUM i candidati all’Assemblea. L’Assemblea vota Cust. Aut. S. Clarae uno dei due candidati con piena libertà. Maputo MOZAMBICUM Boni Pastoris Cust./Dep. 028 3.5. Riflessione e decisione del CPO Harare ZIMBABUA S. Francisci Assisiensis/Dep. 061 Conclusione Bissau GUINEA-BISSAU Imm. Conc. BMV/Dep. 106 Alla base delle proposte qui formulate sta Antsirabe MADAGASCARIA la convinzione che più di un cambiamento è necessario anche per il nostro Ordine, perché Custodiae Terrae Sanctae il mondo è cambiato. Non si può pretendere di restare immobili e inerti in mezzo alle trasfor- Custodia Terrae Sanctae mazioni veloci che segnano il nostro tempo. Jerusalem TERRA SANCTA Tale immobilismo sarebbe una infedeltà so- stanziale alla nostra vocazione, magari sotto Anglophonae (ESC) la maschera di una continuità con il passato. Il cambiamento che ci è chiesto oggi va nella Immac. Conc. BMV Prov. direzione della riduzione, della semplificazio- London BRITANNIA MAGNA ne, dello snellimento delle strutture al servizio S. Joseph Sponsi BMV Prov. della nostra vita. Montréal CANADA Il criterio che può utilmente accompagnare Hiberniae Prov. il lavoro del CPO sarà la convinzione che tutte Gormanston HIBERNIA le strutture devono essere al servizio della co- S. Pauli Apostoli Prov. munione e dell’appartenenza all’Ordine: non Valletta MELITA è in gioco questa o quella Provincia, questa o S. Casimiri Prov. quella Conferenza, ma il carisma e la missione Vilnius LITUANIA dell’Ordine. Solo uno sguardo all’Ordine nel Assumptionis B.V.M. Prov. suo insieme ci può aiutare a dare il giusto equi- Pulaski USA 360 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

S. Barbarae Prov. Bolivarianae Oakland USA SS. Cordis Jesu Prov. S. Francisci de Quito Prov. St. Louis USA Quito AEQUATORIA Immaculat. Concept. BVM Prov. S. Fidei Prov. New York USA Bogotá COLUMBIA S. Joannis Baptistae Prov. S. Francisci Solano Prov. Cincinnati USA Lima PERUVIA SS. Nominis Jesu Prov. SS. XII Apostolorum Prov. New York USA Lima PERUVIA N. Dominae de Guadalupe Prov. S. Pauli Apostoli Prov. Albuquerque USA Santa Rosa de Cabal COLUMBIA S. Familiae Cust./Dep. 066 S. Antonii Prov. Chicago USA Cochabamba BOLIVIA Christi Regis Prov. Edmonton CANADA Brasilianae (CFMB)

Asiae Meridionalis, Australiae & Oceaniae S. Antonii Patavini Prov. (SAAOC) Recife BRASILIA S. Crucis Prov. S. Spiritus Prov. Belo Horizonte BRASILIA Waverley AUSTRALIA/ S. Francisci Assis. Prov. NOVA ZELANDIA Porto Alegre BRASILIA S. Thomae Apostoli Prov. Immac. Conc. BMV Prov. Bangalore INDIA São Paulo BRASILIA S. Michaëlis Archangeli Prov. SS. Nominis Jesu Prov. Jakarta INDONESIA Anápolis BRASILIA S. Joannis Baptistae Cust. Aut. Assumptionis B.V.M. Prov. Karachi PAKISTANIA Bacabal BRASILIA S. Francisci Cust. Aut. N.D. Septem Gaudiorum Cust. Aut. Aitape PAPUA NOVA GUINEA Campo Grande BRASILIA Singapura S. Antonii Cust./Dep. 005 S. Benedicti de Amazonia Cust. Aut. Singapore SINGAPURA, Santarém BRASILIA MALAESIA BRUNEIUM SS. Cordis Jesu Cust./Aut. S. Francisci Cust./Dep. 041 Garça BRASILIA Indonesia Jayapura PAPUA OCCIDENTALIS Cono Sur

Asiae Orientalis (EAC) Fluvii Platensis Ass. BMV Prov. Buenos Aires ARGENTINA Sanctorum Martyrum Japoniae Prov. SS. Trinitatis Prov. Tokyo IAPONIA Santiago CHILIA S. Petri Baptistae Prov. S. Michaëlis Prov. Quezon City PHILIPPINAE Rosario ARGENTINA S. Francisci Solano Prov. S. Francisci Assis. Prov. Rio Cuarto ARGENTINA Ho Chi Minh City VIETNAMIA Cust. Francisc./Dep. 030 SS. Martyrum Coreanorum Prov. Asunción PARAGUAIA Seoul COREA Reginae Sinarum Prov. Transalpinae Franciscanae Taishan Shiang TAIVANIA S. Antonii Patavini Cust. Aut. Cust. S. Ioseph Sponsi BMV/Dep. 072 Cebu City PHILIPPINAE Sint-Truiden BELGIUM S. Elisabeth Prov. München GERMANIA EX CONSILIO PLENARIO OFM 361

SS. Martyrum Gorcomiensium Prov. Napoli ITALIA Utrecht NEDERLANDIA Pedemontana S. Bonaventurae Prov. Transsylvaniae S. Stephani Regis Prov. Torino ITALIA Cluj – Napoca DACOROMANIA Picena S. Jacobi de Marchia Prov. B. Ioannis Duns Scoti Prov. Jesi ITALIA Paris GALLIA ET BELGIUM Romana SS. Petri et Pauli Prov. Nostrae Dominae Hungarorum Roma ITALIA Budapest HUNGARIA Salern.-Lucana Imm. Conc. BVM Prov. S. Leopoldi Prov. Salerno ITALIA Salzburg AUSTRIA/ITALIA Samnito-Hirpina S. M. Gratiarum Prov. Cust.Christi Regis/Dep. 115 Benevento ITALIA Naefels HELVETIA Cust. Sardiniae S. M. Gratiarum/Dep. 057 Cagliari ITALIA Hispano-Lusitanae Seraphica S. Francisci Assis. Prov. S. Maria degli Angeli ITALIA Baetica Prov. Siciliae SS. Nominis Jesu Prov. Sevilla HISPANIA Palermo ITALIA De Arantzazu franciscana Prov. Tridentina S. Vigilii Prov. Donostia/San Sebastián HISPANIA Trento ITALIA Carthaginensis Prov. Tusciae S. Francisci Stigmat. Prov. Murcia HISPANIA Firenze ITALIA Castellana S. Gregorii Magni Prov. Veneta S. Antonii Patavini Prov. Madrid HISPANIA Venezia ITALIA Catalauniae S. Salvatoris ab Horta Prov. Barcelona HISPANIA Mexici et Americae Centralis Granatensis N.D. a Regula Prov. Cádiz HISPANIA S. Evangelii Prov. Compostellae S. Iacobi Prov. Mexico MEXICUM Santiago HISPANIA SS. Francisci et Jacobi Prov. Valentiae S. Ioseph Sponsi BMV Prov. Zapopan MEXICUM Valencia HISPANIA SS. Petri et Pauli Prov. SS. Martyrum Marochiensium Prov. Celaya MEXICUM Lisboa LUSITANIA N.D. de Guadalupe Prov. S. Francisci Solano Cust./Dep. 073 Guatemala Ciudad Madrid HISPANIA AMERICA CENTRALIS ET PANAMA B. Juniperi Serra Prov. Italicae Tijuana MEXICUM S. Philippi de Iesu Prov. Annuntiationis B.M.V. Prov. Chetumal MEXICUM Shkodrë ALBANIA Custodia Francisc./Dep. 030 Aprutiorum S. Bernardini Sen. Prov. Portus Dives CARIBE L’Aquila ITALIA Apuliae S. Michaëlis Archangeli Prov. Nord-Slavica Foggia ITALIA Bononiensis Christi Regis Prov. Bohemiae/Moraviae S. Venceslai Prov. Bologna ITALIA Praha CECHA RESP. Calabriae SS. VII Martyrum Prov. SS. Salvatoris Prov. Catanzaro ITALIA Bratislava SLOVAKIA Liguriae SS. Cordis B.V.M. Prov. Assumptionis BVM Prov. Genova ITALIA Katowice POLONIA Lyciensis Assumptionis B.V.M. Prov. S. Hedvigis Prov. Lecce ITALIA Wroclaw POLONIA Mediolanensis S. Caroli Prov. Immaculat. Concept. BVM Prov. Milano ITALIA Kraków POLONIA Neapolitana SS. Cordis Jesu Prov. S. Mariae Angelorum Prov. 362 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Kraków POLONIA portante il servizio di governo e di animazio- S. Francisci Assis. Prov. ne, in aiuto al Ministro generale, fatto in forma Poznan POLONIA collegiale e come Fraternità. Questo esercizio S. Michaëlis Arch. Prov. di partecipazione e comunione, in cui si condi- Zhytomyr UCRAINA vide, si riflette, si discerne e si decide insieme, aiuta ad avere una percezione più ricca e ampia Sud-Slavica sulle diverse situazioni, sui diversi temi e sui problemi. In questo senso il Definitorio gene- Bosnae Argentinae S. Crucis Prov. rale deve assicurare una presenza abbastanza Sarajevo BOSNIA-HERCEGOVIA continua in Curia per creare e approfondire la SS. Cyrilli et Methodii Prov. comunione fraterna e diventare una Fraternità Zagreb CROATIA di governo e di animazione. Dalmatiae S. Hieronymi Prov. Alcune dinamiche svolte internamente so- Zadar CROATIA no interessanti ed efficaci: la condivisione Dalmatiae SS. Redemptoris Prov. all’inizio di ogni Tempo Forte; il sistema dei Split CROATIA plichi; i diversi compiti del Definitore di zona Hercegovinae Assumpt. BMV Prov. (la ricerca dei Visitatori, l’accompagnamento Mostar BOSNIA-HERCEGOVIA del medesimo, la sintesi della relazione dopo i S. Crucis Prov. Capitoli, le indicazioni per la lettera del Mini- Ljubljana SLOVENIA stro generale alle Province…); piccole Com- missioni interne attorno a certi temi o servizi Allegato 2: L’esperienza di governo del Defi- specifici (ad es. Commissione per il Dialogo, nitorio generale attuale per l’Economia, per le richieste finanziarie…); giornate di studio su una tematica generale; il Il Definitorio generale si è soffermato a modo di produrre i sussidi o documenti; incon- condividere l’esperienza di governo che cia- tri del Definitorio generale con le Conferenze; scun Definitore, e insieme come collegio, ha il servizio come Delegato del Ministro gene- vissuto in questi anni, stimolato anche da una rale per certe realtà dell’Ordine (Palestrina, richiesta venuta in questo senso dai Presidenti Istanbul, Collegio internazionale S. Antonio delle Conferenze nell’ultima riunione di mag- [CISA]…). gio. Lo sguardo dei Definitori è stato rivolto su Si potrebbero ancora migliorare queste ed due aspetti complementari: da una parte il ser- altre dinamiche: la condivisione potrebbe es- vizio come è stato vissuto all’interno del De- sere qualcosa di più di un semplice racconto finitorio stesso, e dall’altra il servizio di ani- delle attività e si potrebbe andare oltre l’ambi- mazione verso le Entità e le Conferenze delle to autoreferenziale della vita e attività dei Fra- rispettive zone di accompagnamento. ti; si possono coinvolgere di più i Segretariati e gli Uffici della Curia migliorando il coordi- 1. Il servizio di governo all’interno del De- namento e la collaborazione; si può crescere finitorio nella qualità di preghiera e lettura orante della Parola all’interno della Fraternità del Definito- Ogni Definitore generale si considera anzi- rio; si può essere più sistematici nelle giornate tutto come una persona, un fratello, che porta di studio su diverse tematiche; si può rivedere con sé una spiritualità, uno stile di vita, una la durata dei Tempi Forti, e altro. cultura, alcune capacità proprie, che messe In particolare è auspicabile un’animazio- insieme arricchiscono tutti. Ogni Definitore, ne in senso “trasversale”, ossia fare in mo- inoltre, è consapevole di essere al servizio di do che una tematica o dimensione della vita tutto l’Ordine, per animare i Frati nella fedel- dell’Ordine (ad es. il Mandato 13 del Capitolo tà e qualità di vita, coinvolgendosi nella co- generale sull’evangelizzazione in chiave fran- noscenza delle varie Entità in tutte le regioni cescana) venisse promossa da tutti i servizi del mondo, e nella responsabilità delle scelte della Curia, ciascuno nella propria prospettiva e delle decisioni prese collegialmente. In se- e competenza. condo luogo, a ciascuno è affidata una o più L’esperienza precedente di animazione e di Conferenze, oppure altri servizi in favore della governo, nell’ambito della Provincia e della fraternità universale. Conferenza oppure in altri servizi simili, che Viene ritenuto da tutti i Definitori molto im- un Definitore generale ha vissuto aiuta molto EX CONSILIO PLENARIO OFM 363 nello svolgimento del compito come animato- e organizzare la visita del Ministro generale re generale. Questo è un criterio importante. nelle Entità: questo è un servizio molto vali- Inoltre, avere la conoscenza almeno di una do e importante. Non si tratta solo di curare delle tre lingue ufficiali aiuta pure fin dall’ini- gli aspetti tecnici, ma di programmare insieme zio nel servizio come Definitore. (Ministro provinciale, Ministro generale, De- Il Definitorio attuale è dell’opinione che si finitore generale) il contenuto e la metodolo- deve ripensare la possibilità di iniziative (“il gia della visita. potere”) del Ministro generale con il suo De- La presenza del Definitore generale in oc- finitorio riguardo a certe realtà dell’Ordine: i casione del Capitolo provinciale o custodiale, centri di studi, le missioni (Terra Santa, Amaz- sia intermedio che elettivo, è ritenuta molto zonia, Vicariati affidati all’Ordine…), nuove positiva: apprezzata dai capitolari, utile per la presenze con nuove Fraternità in determinate condivisione della vita dell’Ordine, e sempre realtà. Come essere presenti autorevolmente in ricca come esperienza di ascolto reciproco, di certi ambiti in difficoltà (es. centri di studio) condivisione e di fraternità. In molte Entità o come riuscire ad avere le forze necessarie dell’Ordine non vi è ancora questa “tradizio- (es. missionari) per i “progetti dell’Ordine” ne” di invitare il Definitore di zona, ma do- (es. progetto Amazzonia, Vicariati affidati vrebbe essere normale che il Definitore par- all’Ordine, progetto Sudan…)? Quando viene tecipasse ad una parte almeno nei Capitoli affidato un “progetto” al Governo generale, a intermedi. Ciò non dovrebbe dipendere solo questo debbono essere dati anche gli strumenti dall’interesse o dalla buona volontà delle En- efficaci per poterlo attuare! tità, ma essere regolato o richiesto da qualche Si ritiene che il servizio e il ruolo del Vi- norma generale. cario generale ha bisogno di essere precisato, In genere, il Definitore potrebbe avere un anche se comunque è sempre il primo collabo- ruolo più attivo nelle Conferenze, insieme e in ratore del Ministro generale. dialogo sempre con il Presidente e con i Mini- Si ritiene ugualmente che è bene separare la stri provinciali: ad esempio, nella diffusione e figura del Procuratore generale dal Definito- ricezione dei documenti o sussidi dell’Ordine rio generale, sia perché deve essere una perso- (la loro recezione è stata debole per i docu- na competente e di lunga esperienza, sia per- menti più recenti), nell’organizzazione delle ché altrimenti il Definitorio stesso non avreb- iniziative di Formazione permanente, nella be alcuna possibilità di una verifica esterna. questione dei centri di studio, nell’accompa- gnamento dei servizi di animazione (missioni/ 2. Il servizio di animazione presso le Entità evangelizzazione, Formazione, GPIC, pasto- e le Conferenze rale educativa e così via…), nei processi di ristrutturazione e di collaborazione interpro- Il servizio del Definitore di zona presso le vinciale. Entità e le Conferenze dipende molto dai Mi- Per quanto riguarda il numero Definitori, nistri provinciali e dal Presidente della Con- il Definitorio attuale si è dimostrato aperto a ferenza. Se si riesce ad avere un buon rapporto varie possibilità, pur non avendo approfondi- con loro tutto diventa più facile. Ma se essi to il tema per arrivare ad un consenso specifi- non apprezzano la presenza e il contributo del co comune. Si è comunque considerato che il Definitore, la sua azione si riduce significati- numero dei Definitori dipende in buona parte vamente. dai compiti che si affidano loro e dalla nuova Il compito del Definitore di zona è quello geografia dell’Ordine. Su questo i Definitori di essere ponte, collegamento, portando gli daranno il loro contributo più ampio in sede di orientamenti del Governo generale alle Con- Consiglio Plenario. ferenze, e portando al Definitorio generale le esigenze o attese o problematiche delle Confe- 3. I partecipanti renze. Le Conferenze sono rappresentate dai Konstancin/Jeziorna, Polonia, 17-30.11.2013 Presidenti e non dai Definitori generali. Per favorire il compito di collegamento e inter- – Definitorio generale scambio tra Governo generale e Conferenze 1. Fr. Michael Anthony Perry – MG si dovrebbe prevedere qualche orientamento 2. Fr. Julio Cesar Bunader – VG nella legislazione dell’Ordine. 3. Fr. Ernest Siekierka – DG I Definitori hanno il compito di preparare 4. Fr. Francis Walter – DG 364 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

5. Fr. Nestor Inácio Schwerz – DG 41. Fr. Russel Thomas Murray (USA) 6. Fr. Paskalis Bruno Syukur – DG 42. Fr. Florencio Almeida Vaz Filho (Brasile) 7. Fr. Roger Marchal – DG 43. Fr. Romuald Kośla (Polonia) 8. Fr. Vincent Zungu – DG 44. Fr. Marco Guida Italia) 9. Fr. Vicente Felipe – DG 10. Fr. Vincenzo Brocanelli – DG – Relatori 11. Aidan McGrath – SG 45. Fr. Ambrogio Van Si (Relatore, Viet Nam) 46. P. Renato Mion SD (Relatore, Italia)B – Delegati 12. Fr. Lovro Gavran (Sud Slavica, Bosnia/ – Segreteria Erzegovina) 47. Fr. Sinisa Balajić (Segretario, Roma) 13. Fr. Ivan Sesar (Sud Slavica, Bosnia/Erze- 48. Fr. Witosław Sztyk Vice Segretario, Po- govina) lonia) 14. Fr. Francesco Patton (COMPI, Italia) 49. Fr. Diego Madera (Vice Segretario, Roma) 15. Fr. Sabino Iannuzzi (COMPI, Italia) 16. Fr. Rufin Maryjka (Nord Slavica, Polonia) – Esperti e Commissioni varie 17. Fr. Jeremiaš Kvaka (Nord Slavica, Slovac- 50. Fr. Jorge Orta (Giurista, Roma) chia) 51. Fr. José Maria Arregui (Instrumentum la- 18. Fr. Pierre Battista Pizzaballa (Terra Santa, boris, Spagna) Israele) 52. Fr. Kamil Paczkowski (Liturgia, Polonia) 19. Fr. John Puodziunas (Anglofona, Usa) 53. Fr. Giancarlo Lati (Economo CPO, Roma) 20. Fr. Gino Correa (Anglofona, Usa) 54. Fr. Tiberiusz Mąka (Vice Economo CPO, 21. Fr. Babu Jose Pamplany (SAAOC, India) Polonia) 22. Fr. John Wong ((SAAOC, Malaysia, Sin- 55. Fr. Joseph Magro (Comunicazioni, Roma) gapore, Brunei) 56. Fr. Mariusz Żychowicz (Com. in loco, Po- 23. Fr. Lino G. Redoblado (EAC, Filippine) lonia) 24. Fr. Francis X. Vu Phan Long (EAC, Viet 57. Fr. Kolumban Knopik (Com. in loco, Po- Nam) lonia) 25. Fr. David Barnard (Africana, Sud Africa) 26. Fr. Oliver Rugghenthaler (COTAF, Au- – Verbalisti stria) 58. Fr. Miguel de La Mata (Verbalista, Spa- 27. Fr. Szabolcs Orbán (COTAF, Ungheria) gna) 28. Fr. Emilio Luis Andrada (CONO SUR, Ar- 59. Fr. Stefano Recchia (Verbalista, Roma) gentina) 60. Fr. Caomhín O’Laoide (Verbalista, Irlan- 29. Fr. Saul Zamorano (CONO SUR, Cile) da) 30. Fr. Ignacio Ceja Jimenez (Guadalupana, Messico) – Interpreti/Traduttori 31. Fr. Mauro Alberto Vallejo (Bolivariana, 61. Fr. Edwin Paniagua (lingua, inglese, Ro- Perù) ma) 32. Fr. Mario Wilson Ramos (Bolivariana, Co- 62. Fr. Francis O’Conaire (lingua, inglese, Ro- lombia) ma) 33. Fr. Estevão Ottenbreit (Brasiliana, Brasile) 63. Fr. Stefano Lovato (lingua, italiano, Ro- 34. Fr. Valmir Ramos (Brasiliana, Brasile) ma) 35. Fr. Manuel Corullon Fernández (Africana, 64. Fr. Giovanni Rinaldi (lingua, italiano, Ro- Marocco) ma) 36. Fr. José Antonio Castiñeira Chouzas 65. Fr. Enrique Iglesias (lingua, spagnolo, (CONFRES, Spagna) Spagna) 37. Fr. Jesús Hernández Martín (CONFRES, 66. Fr. Federico Gandolfi (lingua, italiano, Ita- Spagna) lia) 38. Fr. Gabriel Romero (Guadalupana, Mes- 67. Fr. Wiliam Short (Coordinatore, USA) sico) 68. Fr. Oscar Villalobos (lingua, spagnolo, Roma) – Consiglieri 39. Fr. Benoit Michael Amoussou (Togo) – Uditore 40. Fr. Budi Hernawan (Papua) Fr. Sergiusz Bałkdiga (Vice SGF&S, Roma) EX CONSILIO PLENARIO OFM 365

4. Cronaca di riaffermare la vocazione dei Frati, che co- stituisce il vero “vino nuovo” che desideriamo Alle ore 9.00 di lunedì 18 novembre 2013, comunicare. nel Centro di Animazione Missionaria dei Pa- All’inizio della terza giornata di riflessio- dri Pallottini a Konstancin-Jeziorna (Varsavia) ne, 20 novembre, con l’arrivo di Fr. Gabriel è iniziato il Consiglio Plenario dell’Ordine Romero dal Messico, il Consiglio Plenario è con la celebrazione dell’Eucaristia di apertura, al completo. Oggi è iniziato il lavoro delle due presieduta dal Ministro generale, Fr. Micha- Commissioni, che hanno incominciato ad ela- el A. Perry. I 69 Frati provenienti da tutte le borare e a dare un contenuto teologico-spiri- Conferenze dell’Ordine (11 Frati del Defini- tuale e ispirazionale al Documento finale, ma torio generale, 26 Delegati delle Conferenze, anche a formulare l’elaborazione delle Propo- 7 Consiglieri designati dal Ministro generale ste finali. I gruppi linguistici sono stati impe- e 25 Collaboratori) hanno iniziato i lavori del gnati nella riflessione sul punto 2.3 dell’In- CPO accolti dal saluto di benvenuto del Mini- strumentum Laboris circa le proposte di cam- stro generale e del Presidente della Conferenza biamento o di miglioramento delle strutture Nord Slavica, Fr. Rufin Maryjka. di animazione dell’Ordine, proponendo even- In questa prima giornata si è proceduto tualmente la formazione di nuove strutture. I all’approvazione del Regolamento, all’elezio- tre gruppi si sono sforzati non solo di presen- ne dei Moderatori delle sessioni e dei membri tare le loro proposte, ma di spiegarne le ragioni della Commissione Economica del CPO. Il la- e di proporre criteri che permettano di attuarle. voro si è concluso con la presentazione della È emerso chiaro da parte di tutti il desiderio relazione di Fr. Michael A. Perry: Il futuro del- di mantenere vivo e vitale il nostro carisma e le nostre strutture e della missione nel mondo di cercare le mediazioni che ci permettano di di oggi. In essa, dopo aver proposto alcune pri- rispondere alle sfide del nostro tempo. orità della nostra fraternità evangelica, il Mini- Il 21 novembre nel CPO si è cambiato tem- stro ha evidenziato la necessità di un cambia- poraneamente direzione. Lasciato da parte lo mento delle strutture interne all’Ordine. studio dell’Instrumentum Laboris, si è affron- Il Consiglio Plenario ha continuato il suo tata l’analisi della “situazione dell’Ordine og- cammino nel suo secondo giorno, 19 novem- gi”. Questo studio è stato condotto per inca- bre, concentrando il lavoro sulla presentazione rico della Curia generale ed è stato realizzato e l’inizio della riflessione sull’Instrumentum in collaborazione con l’Istituto di Sociologia Laboris, che aveva per titolo: “Vino nuovo in dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. otri nuovi” (Mt 9, 19). Fr. Jose María Arregui, Fr. Ambrogio Nguyen Van Si, Presidente della Presidente della Commissione per la redazio- Commissione che si è dedicata a questo lavo- ne dell’Instrumentum Laboris, ha presentato ro, e il padre Renato Mion, SDB, professore il documento, spiegando il suo processo di emerito della suddetta Università e coordina- elaborazione e gli obiettivi che si era prefisso. tore dell’indagine sociologica condotta tra i Ha insistito soprattutto sul fatto che il suo fine Frati dell’Ordine, erano perciò oggi presenti ultimo era di favorire la riflessione per cerca- per esporre all’Assemblea i risultati dall’esa- re nuove strutture per l’Ordine, che siano più me di oltre 1400 questionari che i Frati, scelti adatte alla situazione attuale. Queste nuove a campione, avevano compilato. I dati parlano strutture, in ogni caso, avranno senso solo se chiaro e costituiscono una vera sfida per il fu- il loro contenuto sarà “vino nuovo”, cioè, se turo dell’Ordine e per le Proposte che il CPO queste strutture saranno pensate per rendere è chiamato a formulare. Nel lavoro dei gruppi possibile una promozione vocazionale integra- nel pomeriggio si è, quindi, riflettuto su come le dei Frati e del carisma francescano. l’analisi dei risultati emersi dall’indagine so- Ciascun gruppo, raccogliendo queste pro- ciologica debba incidere sulle proposte finali vocazioni, ha dedicato il tempo dell’incon- in vista di una revisione delle strutture e per tro di oggi per esaminare le attuali strutture l’animazione dell’Ordine. dell’Ordine e come queste stanno risponden- Ma l’avvenimento più bello della giorna- do alle necessità attuali. Il risultato di queste ta è stata, certamente, la notizia della nomina riflessioni, preparatorio allo studio delle pro- di uno dei Consiglieri del CPO, Fr. Paskalis poste concrete che ci sarà nella mattinata di Bruno Syukur, Definitore generale, a Vesco- domani, è stato presentato nell’incontro del vo della Diocesi di Bogor (Indonesia). Tutti pomeriggio. In tutti è emerso vivo il desiderio ci sono stretti intorno a questo nostro Fratello 366 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 per esprimergli felicitazioni e augurargli ogni l’adorazione eucaristica, guidata dal Vicario bene per il suo ministero episcopale. generale, che ci ha riportato a Colui che è la La giornata del 22 novembre è iniziata con radice, il centro e il fine del nostro essere qui una benedizione da parte di tutti i Consiglieri a in questi giorni. Fr. Paskalis Bruno Syukur, ieri nominato ve- Il lavoro del CPO di oggi, martedì 26 no- scovo di Bogor, che è subito rientrato a Roma. vembre, era orientato a definire meglio le pro- I lavori assembleari sono, quindi, ripresi secon- poste definitive, che saranno sottoposte alla do il programma e la riflessione nei gruppi lin- votazione dell’Assemblea. Per questo motivo i guistici ha occupato la maggior parte del tempo gruppi linguistici si sono riuniti nella mattina- della giornata. Oggi ci si è dedicati allo studio ta per cercare, partendo dalle conclusioni ieri del capitolo terzo dell’Instrumentum Laboris, presentate dalle due Commissioni, di formu- che tratta specificatamente del numero e del lare delle nuove proposte e proposizioni per metodo dell’elezione del Definitorio generale. la parte ispirazionale del Documento e per la Su questo argomento l’ultimo Capitolo genera- modalità di elezione e il numero dei Definitori le ha dato al CPO il mandato di deliberare. da eleggere. Il risultato del lavoro è stato, poi, Al termine della mattinata abbiamo ricevuto presentato e discusso nella prima sessione po- la visita di Mons. Tadeusz Pikus, Vescovo au- meridiana e all’orizzonte si è iniziato a profila- siliare della diocesi di Varsavia, che ha salutato re un ampio consenso da parte dei Consiglieri. l’Assemblea anche a nome di Sua Em.za Rev. Nella seconda sessione del pomeriggio, ma Kazimierz Nycz, Cardinale di Varsavia e ci mentre le Commissioni continuavano il loro ha presentato la situazione attuale della Chie- lavoro prendendo in considerazione le propo- sa polacca. Con lui erano presenti il Ministro ste dei gruppi riportate in Aula, all’Assemblea provinciale dei Frati Minori Conventuali del- è stato presentato il terzo dei blocchi informa- la Provincia di Varsavia, Fr. Wiesław Pyzio, tivi previsti: “Il cammino dell’Ordine dall’ul- e i Ministri provinciali OFM della Conferenza timo Capitolo generale 2009”. Fr. Vincenzo Nord-Slavica. Nel pomeriggio sono ripresi i la- Brocanelli ha presentato, quindi, i Documenti vori nei gruppi, i cui risultati sono stati presen- che l’Ordine ha elaborato in questo periodo; tati nella sessione assembleare pomeridiana, Fr. Vicente Felipe ha illustrato i risultati del ultima di questa prima settimana del CPO. Nel Moratorium; Fr. Roger Marchal ha segnalato fine settimana ci aspettavano incontri fraterni e quanto finora attuato dei mandati capitolari. la conoscenza della realtà polacca. A conclusione della giornata si è percepito Lunedì 25 novembre il CPO riprende i la- che il ritmo del CPO si è fatto più intenso. È vori dopo la suddetta pausa, che ha permesso arrivato il momento di “atterrare” e questa re- ai Consiglieri di avvicinarsi un po’ di più alla sponsabilità si è fatta pressante. realtà religiosa, culturale e sociale della Polo- Il CPO, siamo al 27 novembre, si è avvia- nia, ripercorrendo le orme di alcuni degli av- to verso le prime conclusioni. Il lavoro della venimenti più importanti della storia recente mattinata è stato dedicato alla riflessione nei del popolo e della Chiesa polacca. Tra sabato gruppi linguistici sulla seconda parte del Do- e domenica si è visitato Niepokalanów, cioè la cumento del CPO, dedicato alle proposte e agli “Città dell’Immacolata” fondata da san Mas- orientamenti da presentare al prossimo Capi- similiano Kolbe, il museo Storico di Varsavia tolo generale. Ai lavori di gruppo non hanno e di F. Chopin, il museo dedicato al beato D. partecipato i membri della Commissione che Popieluszko, oltre ai principali monumenti del si occupa della redazione della parte spirituale centro storico di Varsavia. del Documento, che hanno messo a punto la La mattinata di oggi è stata dedicata al lavo- seconda bozza da presentare in Assemblea. ro delle due Commissioni del CPO, che hanno La sessione pomeridiana ha visto la pri- elaborato le diverse proposte da presentare e ma votazione sulle proposte del CPO riguar- discutere nella seconda sessione del pome- do al numero e alla modalità di elezione dei riggio. Nella prima sessione pomeridiana, in- Definitori generali. Il risultato ha permesso di vece, Fr. Julio Bunader, Vicario generale, ha iniziare a delineare, in attesa della votazione presentato la seconda relazione informativa finale, la nuova composizione del Definito- in programma: “Abbandoni. Servizio fedeltà rio generale. A seguire la Commissione per la e perseveranza”. Questa è il frutto del lavoro redazione della parte ispirazionale del Docu- di una Commissione costituita ad hoc dal Go- mento ha presentato la seconda bozza del testo verno generale. La giornata si è conclusa con preparata nella mattinata. Nella seconda parte EX CONSILIO PLENARIO OFM 367 della sessione pomeridiana Fr. Giancarlo Lati, Al termine della mattinata c’è stato anche Economo generale, e Fr. Nestor Schwerz, De- tempo per l’approvazione delle ultime decisio- finitore generale, hanno presentato all’Assem- ni e per la presentazione della relazione della blea il terzo blocco informativo del CPO su Commissione economica del CPO. Nel pome- “Il cammino dell’Ordine dall’ultimo Capitolo riggio si è tenuta l’ultima sessione assemblea- generale 2009”, offrendo informazioni sulla re, un tempo per ascoltare la parola del Mini- situazione economica e sull’identità france- stro, per i ringraziamenti e per la consegna di scana. Entrambi i temi hanno risvegliato uno un ricordo di questo CPO a tutti i Consiglieri e speciale interesse nei Consiglieri, dando vita ai membri dello Staff. Ma il grazie più grande, ad un vivace dialogo. e non poteva essere diversamente, l’abbiamo Il giorno 28 novembre è il giorno delle vo- rivolto al Signore nell’Eucaristia vespertina, tazioni. Infatti, il CPO è quasi giunto al ter- presieduta da Fr. Michael A. Perry, Ministro mine e si è trattato di tirare le conclusioni. generale. La cena è stata il momento fraterno La mattinata è stata occupata dalla votazione e di festa, che ha degnamente concluso questi delle proposte che comporranno la seconda giorni di lavoro. Il Signore ci benedica sem- parte del Documento e che dovranno essere, pre, ci accompagni e moltiplichi il frutto di poi, prese in considerazione nel Capitolo ge- questi giorni. nerale del 2015. Le votazioni sono procedute con rapidità grazie al consenso già raggiunto 5. Omelia all’Eucaristia di apertura del dai Consiglieri nei giorni scorsi e, ovviamente, CPO anche grazie agli aiuti della tecnologia. Nella Konstancin, Polonia, 18.11.2013 sessione pomeridiana è stata, invece, votata la prima parte del Documento, che, elaborato Che cosa vuoi con passione dai Frati della Commissione, ha che io faccia per te? offerto la cornice ispirazionale in cui si sono nate le proposte del CPO. A loro, ancora una Lc 18,38.41 volta, è andato il sentito grazie di tutto i Consi- glieri. La seconda parte del pomeriggio è stata, “Signore, che io veda di nuovo!”. Queste invece, occupata dalle votazioni delle proposte parole, che vengono dalla bocca di un cieco che non avevano ottenuto i voti necessari per che si trova a mendicare per la strada a Gerico essere approvate durante la prima votazione. interpretano bene il desiderio che ogni uomo Una giornata così intensa non poteva che nutre di vedere, di capire, di esprimere il no- concludersi con un momento di festa, in cui si stro assenso, di trovare un senso per credere è potuto apprezzare un po’ del folklore polac- nella vita, nella presenza di Dio e nelle sue co grazie al gruppo “Mazowsze”, che ha deli- promesse. Mentre nel Vangelo secondo Mat- ziato i Consiglieri con balli e canti tradizionali. teo la nostra attenzione viene attratta dai mira- A loro e a quanti oggi hanno fatto in modo che coli sensazionali che Gesù pratica, dal suo po- il lavoro procedesse speditamente: GRAZIE! tere di agire sulla natura, in Luca la missione Si è così giunti al giorno conclusivo del di Gesù è molto più modesta, più personale e Consiglio plenario, 29 novembre, e i primi più concentrata. Le guarigioni narrate da Luca Consiglieri hanno già dovuto lasciarci per tor- riguardano soprattutto la trasformazione della nare ai loro luoghi di provenienza. La giornata vita interiore della persona più che i cambia- è stata comunque intensa. La mattina è stata menti esteriori, sebbene anche questi ultimi quasi interamente impegnata nella verifica di siano importanti e non devono essere ignora- queste giornate, prima attraverso la condivi- ti. Le guarigioni operate da Gesù nel Vangelo sione delle impressioni nei diversi gruppi lin- secondo Luca sono collegate alla promessa di guistici e, poi, in Assemblea. La valutazione è salvezza, al compimento dell’alleanza di Dio, stata molto positiva sotto tutti gli aspetti: or- alla sua fedeltà non solo nei confronti del po- ganizzativo, svolgimento dei lavori, contenuti; polo dell’Alleanza, gli ebrei, ma anche verso ma hanno ricevuto il plauso da parte di tutti an- tutta l’umanità. Proprio come Simeone procla- che i luoghi per le celebrazioni e l’accoglienza ma nella sua preghiera: «Ora puoi lasciare, o − particolarmente apprezzata − che sono state Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo curate dai Frati della Conferenza Nord Slavica la tua parola, perché i miei occhi hanno visto e dai padri Pallottini, che ci hanno aperto la la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i loro casa. popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del 368 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 tuo popolo, Israele» (Lc 1, 29-32). La salvezza più difficile da fare: aprirci all’azione di Dio è una questione che va ben al di là del piano senza porre condizioni previe, che altro non fisico: apre nuove possibilità per la persona e possono ottenere se non limitare l’azione di per la comunità che sta attorno alla persona; Dio, cercando di comprendere quello che noi e rivela non solo quanto Dio “ha fatto”, cioè pensiamo essere la cosa migliore per noi stessi il compimento delle promesse dell’Alleanza, e per gli altri. Il povero cieco, invece, non pone ma anche quello che Dio può fare e vuole fare condizioni, non pone alcun limite all’azione nella nostra vita e nelle nostre comunità, ov- di Dio nella sua vita, al modo in cui Dio può viamente nella misura in cui noi ci apriamo al- guarirlo. L’uomo cieco, mendicante, si apre a la sua grazia e alla sua presenza, che sola può quello che Dio vuole fare nella sua vita. liberarci e riportarci allo stato originario. «Figlio di Davide»: questa è ovviamente Secondo san Luca ci sono, però, due condi- molto più di un’espressione di rispetto. Con zioni fondamentali per accogliere l’offerta di queste parole il cieco dichiara di riconoscere salvezza che Gesù offre e per fare esperienza che Dio è presente in Gesù, ossia riconosce della sua potenza trasformatrice sulla nostra che Gesù è il Messia atteso. Il cieco crede, si vita, sulle nostre comunità di fede e sul nostro fida del fatto che Dio è all’opera in Gesù. Si mondo. La prima condizione implica un mo- fida del fatto che tutte le azioni di Gesù impli- vimento di uscita da noi stessi, ossia l’apertura cano molto di più che la guarigione fisica, cioè della nostra vita e della nostra intera esistenza la totale trasformazione della persona umana, all’azione di Dio. «Gesù, Figlio di Davide, ab- il ritorno alla condizione di grazia delle origi- bi pietà di me!». Il cieco chiama Gesù gridan- ni. Solo fidandoci della bontà di Dio, del suo do. Apre la sua bocca e senza riserve da vo- desiderio di riportarci alle origini, della sua in- ce al grido che dal suo cuore e dal suo spirito tenzione di guarire, saremo in grado di riceve- raggiunge le orecchie di Gesù, dei discepoli e re tutto quello Dio vuole offrirci, ossia molto di tutti i presenti che stavano ad ascoltare e a più di quanto noi potremo mai vedere o capire. guardare. Quando Gesù chiede al cieco che co- C’è ancora un dettaglio importante nell’e- sa si aspetta da lui, il cieco risponde: «Signore, pisodio della guarigione del povero mendi- che io veda!». In una variante alla traduzione cante cieco a Gerico. Questi dettagli ha a che viene aggiunta una parola importante: “di nuo- fare con quanto Gesù intende, quando dice al vo”. Vedere o vedere di nuovo: queste paro- mendicante cieco: «Vedi, la tua fede ti ha sal- le esprimono due diversi punti di partenza e, vato» (Lc 18,42). «La tua fede ti ha salvato». quindi, anche di arrivo. E, tuttavia, in entram- Riandiamo agli inizi del Vangelo secondo Lu- be le traduzioni, il ripristino della vista fisica ca, dove Gesù è presentato come il Salvatore non è che un momento del processo di quanto (Lc 2,11), colui che porta la salvezza al popolo Gesù cerca di operare nella vita del cieco e, durante tutto l’arco della sua vita terrena: que- senza dubbio, nella vita di tutti i discepoli, noi sto è lo scopo dell’Incarnazione di Gesù. Nella compresi. Perciò, la prima condizione, il pri- vita di Gesù, il Regno di Dio e già inaugurato e mo punto di partenza dell’azione di Dio nella rivelato sulla terra (Lc 4,43 passim). Attraver- nostra vita inizia sempre con un umile ricono- so gli incontri con Gesù, la gente viene liberata scimento e con il gridare dal profondo del cuo- dagli ostacoli che impediscono di vivere la vita re il nostro bisogno di Dio, della sua potenza e come Dio la intende e, perciò, può partecipare della sua grazia nella nostra vita. pienamente al Regno di Dio. Quel che risul- La seconda condizione per ricevere il dono ta chiaro dal Vangelo secondo Luca è questo: della “vista”, per essere capaci di vedere, di l’offerta di salvezza, la libertà offerta da Dio discernere la volontà e l’azione di Dio nella è donata a tutti. Non ci sono limiti a quanto nostra vita, nella nostra fraternità, nella Chiesa Dio farà e nessuno è escluso da quest’opera di e nel mondo è la fiducia. Se non ci fidiamo Dio: la sua promessa di salvezza troverà com- di Dio, se non crediamo che Dio voglia il no- pimento pieno e universale. stro bene ed è presente in mezzo a noi, e fe- Cari fratelli, siamo venuti a questo Consi- delmente guida noi, l’Ordine, la Chiesa e la glio Plenario dell’Ordine per metterci al fian- storia dell’umanità, beh, allora non c’è motivo co del povero mendicante cieco sulla strada di di chiedere niente a Dio. La fiducia è fonda- Gerico. Apriamo la nostra bocca, i nostri cuori, mentale per la vita con Dio, per la vita con i tutta la nostra vita per gridare a Dio: «Signore, fratelli e per la vita di evangelizzazione mis- fa che noi vediamo!». Sì, anche noi vogliamo sionaria. E, comunque, questa per noi è la cosa vedere, cioè vogliamo capire quello che Dio EX CONSILIO PLENARIO OFM 369 ci sta chiedendo, quello che Egli si aspetta da delle decisioni che prenderemo è: “vino nuovo noi come fratelli e membri della Fraternità uni- in otri nuovi”. Dietro questo testo del Vangelo versale, vogliamo veder chiaro quello su cui secondo Matteo (Mt 9,17) c’è un mondo re- Gesù ci sta chiamando a riflettere, quello che ligioso e sociale segnato da terribili cambia- ci invita a cambiare, quello che vuole che noi menti, dalla realtà di essere una minoranza iniziamo. Ci siamo radunati qui non sempli- religiosa e culturale in una società dominata cemente e principalmente per apportare delle da potenti forze esterne e dai destabilizzanti modifiche a qualche piccolo dettaglio giuridi- effetti di queste sfide sui membri all’interno co utile alla riorganizzazione della Fraternità della comunità di fede. L’identità, la comunità universale: certo, faremo anche questo! Siamo (fraternità e comunione) e il senso della mis- qui per compiere ancora una volta un atto di sione si trovavano a fronteggiare sfide enormi: fede, per aprire nuovamente la nostra vita e la qualcosa che suona molto familiare anche og- vita dell’Ordine a Gesù che passa sulla nostra gi. Nei loro momenti più scuri, sia Israele che strada e che vuole rinnovare la nostra vita, af- i primi discepoli erano stati tentati di ritornare finché anche la nostra testimonianza sia nuova alle strutture e alle pratiche tradizionali, per ed efficace per il nostro mondo, un mondo che poter semplicemente sopravvivere e limitare sta rapidamente cambiando e che, tuttavia, è i danni venivano loro procurati dall’esterno o sempre affamato di significato e di senso. Ri- che essi stessi stavano causando. L’esperien- conosciamo la nostra povertà di spirito e, allo za passata di minima resistenza, che portava a stesso tempo, diamo credito alla promessa che rinforzare lo ‘status quo’, fu scelta per limitare Gesù ci guarirà e ci ridonerà la grazia origina- la sofferenza. Tuttavia, come sappiamo dagli ria, sia a livello personale come anche a livello scambi avvenuti tra Gesù e i suoi discepoli, il della Fraternità universale dell’Ordine. Fidia- sentiero della minima resistenza non è la via mo del fatto che Gesù ci renderà capaci di fare del discepolato nella comunità cristiana. nostra la sua visione del Regno di Dio, al quale Gesù dice alla comunità di Marco che “chi siamo chiamati e per il quale siamo stati inca- vuole salvare la propria vita, la perderà; ma ricati dai nostri fratelli che vivono il Vangelo chi perderà la propria vita per causa mia e del in fraternità e minorità, come evangelizzatori Vangelo, la salverà” (Mc 8,35). Dio ci ha radu- e portatori del dono del Vangelo. nati qui, insieme, in Polonia in questo Centro Fratelli, non abbiamo paura di gridare tutti, di ritiri a Konstancin, per permetterci di entra- assieme all’Ordine: «Gesù, Figlio di Davide, re nel mistero pasquale con il Signore Gesù, abbi pietà di noi! Signore, fa’ che possiamo per aiutarci ad aprire la nostra vita al cambia- vedere come tu vedi». mento, in modo e poterci lasciare condurre dallo Spirito di Dio in un’esperienza di morte Fr. Michael A. Perry, OFM per una vita nuova. Questo Consiglio Plenario Ministro generale dovrebbe suscitare in tutti noi una vita nuova. Ma, come Gesù costantemente ci ricorda nel 6. Saluto iniziale al Consiglio plenario Vangelo, questo può succedere solo se noi de- dell’Ordine sideriamo lasciarci andare a Dio, permetten- Konstancin, Polonia, 18.11.2013 dogli di essere al centro della nostra vita, delle nostre discussioni e del nostro discernimento, Benvenuti e grazie! al centro delle nostro strutture e del nostro Or- dine. In questo senso siamo chiamati a rivivere Miei cari fratelli, il mistero pasquale con il Signore Gesù, che è Il Signore vi doni la sua pace! presente e ci guida? Non dobbiamo aver pau- ra perché Gesù ha promesso di restare sempre A nome del Definitorio generale e di tutto con noi, e sicuramente, se riflettiamo sulla l’Ordine, do’ il benvenuto a tutti voi a questo storia dell’Ordine e sulle sfide che dobbiamo Consiglio Plenario dell’Ordine dei Frati Mino- affrontare oggi, non ci potrebbe essere altro ri. Uno scrittore afro-americano, Maya Ange- modo per noi di sopravvivere come fraternità lou, una volta disse: “Io credo che l’unica cosa universale al servizio del Vangelo, se Dio non davvero importante, al di là della disciplina e fosse presente e non ci guidasse, non ci proteg- della creatività, è avere il coraggio di osare”. gesse e non ci nutrisse. Il tema biblico che sta al centro delle nostre Non voglio dire niente di più adesso, poi- riflessioni e discussioni, del discernimento e ché dovrete per forza ascoltarmi altre volte nel 370 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 corso di questo Consiglio Plenario. Voglio rin- his grace at work in our lives, our Order, our graziare di cuore tutti quelli che si sono adope- Church and our world today? rati insieme al Segretario, Fr. Sinisa Balajic, In the Gospel of Mark, the central theme con i Vice-Segretari, Fr. Witoslaw Sztyk e Fr. of discipleship in the community of the Lord Diego Madera, e con tutti i membri di questo Jesus comes to the fore. Mark is writing about team, per tutto il lavoro che avete fatto, al fine the consequences of discipleship, not the con- di assicurarci che quest’incontro si svolga nel ditions for it (cf. John R. Donahue, The Theol- miglior contesto fisico e spirituale possibile. ogy and Setting of Discipleship in the Gospel Voglio anche ringraziare la Commissione of Mark, 1983). These involve two move- che ha lavorato sulla bozza iniziale e poi sul- ments within the person who comes to faith la redazione finale dell’Instrumentum laboris, in the Lord Jesus. The first involves metanoia Fr. José Maria Arregui e i membri della Com- or conversion of heart, the turning away from missione, insieme ai membri del Definitorio that which disfigures or undermines the origi- generale. Uno speciale ringraziamento alla nal intention of God for human persons and Provincia di Santa Maria degli Angeli, al Mi- for the human community, turning from evil, nistro provinciale, Fr. Rufin, e a tutti i Frati che which corrupts the person by proposing the hanno contribuito all’organizzazione di questa pursuit of power and self-promotion as the Assemblea. Dovrei ringraziare tanti altri Frati ultimate purpose of life. The second involves e tanta altra gente: lo farò più avanti! pistis or belief, the turning towards the person Fratelli: troviamo il “coraggio di osare”, of Jesus who invites his disciples to undertake osiamo osare! the way of powerlessness and the cross, doing Il Signore benedica questo nostro Consiglio this through diaconia or service in the commu- Plenario dell’Ordine! nity, and through the moving out in mission to proclaim the goodness, love and mercy of God Fr. Michael A, Perry, OFM to the world. Ministro generale Powerlessness, diaconia, community and mission. These are the tools for constructing 7. Concluding Eucharist and living out our identity as followers of Je- Konstancin, Poland, 29.11.2013 sus and as Friars Minor. The call of Jesus in Mark’s Gospel is an invitation to live in a radi- All Saints of the Seraphic Order cal manner an egalitarian communion of life – frates minors – where each member places Mc 10,17.21 himself or herself at the service of the other, following the example and footsteps of Jesus. My dear brothers, It involves becoming the last of all and servant may the Lord bless you with his gift of of all, promoting the interests and needs of the peace! weakest and most vulnerable in society and embracing them with love and compassion During these days of the Plenary Council (Mark 10, 13-16). It also involves creating the of the Order, we have engaged in the common conditions for the full respect of each and ev- search for what the Lord seeks of us Friars ery human person, where no one is considered Minor living at this particular moment in the worthless or to be abused or discarded (Mark history of the Order, Church and world. Our 10, 1-12), and where wealth and social class discussions and work not only or exclusively have no place (10, 21). In the community of focused on the question of the number of Gen- Mark, the structure of authority is based exclu- eral Definitors and the modality for electing sively on mutual service both to the commu- these brothers to roles of service for promoting nity and to the world through the practice of communion and mission within the universal the washing of the feet of all, beginning with brotherhood. We have, at a deeper and more those in the community of faith, and extend- essential level, been asking the same ques- ing outwards to the whole world through an tion that the man in Mark’s Gospel asks of Je- inclusive mission, embracing Jew and Gentile sus: What must we do to inherit eternal life? equally and without distinction. What particular manner of life and witness is Today as we commemorate All Saints of the Lord Jesus calling us Friars Minor to un- the Seraphic Order, we find ourselves remem- dertake anew in order to live fully the gift of bering all our brother friars who have gone be- EX CONSILIO PLENARIO OFM 371 fore us marked by the sign of faith and by lives ourselves in mission, to that same extent we of holiness. It is they who have demonstrated will be filled with joy, hope and passion for the to us what it means to live fully in Christ, be- Kingdom of God, as will our fraternities, our ing united with him, with his living mysteries, provinces and custodies, and our entire Order. making their own his example, his thoughts, Let us begin anew! his behavior. “The measure of holiness,” for- mer Pope Benedict XVI reminds us, “stems Bro. Michael A. Perry, OFM from the stature that Christ achieves in us, in as Minister General much as with the power of the Holy Spirit, we model our whole life on his” (General Audi- ence, 13 April 2011). Stated in another manner 8. Closing Remarks in Lumen Gentium (no. 42), Christian holiness Konstancin, Poland, 29.11.2013 “is nothing other than charity lived to the full. ‘God is love, and he who abides in love abides in God, and God abides in him’ (1 Jn. 4, 16).” We are told in Instruction from the Congre- My dear brother delegates to the Plenary gation for Institutes of Consecrated Live and Chapter, and to all brothers of the Order, our Societies of Apostolic Life, Starting Afresh Gospel vocation is a call to such holiness, to from Christ (2002, number 9): Consecrated living charity and justice to the full, accept- life itself, guided by the action of the Holy Spir- ing all as brother and sister, caring for the it, becomes a mission. The more consecrated least among us since we are called to be least, persons allow themselves to be conformed to minors and servants to all. The answer to the Christ, the more Christ is made present and question of the man who comes before Jesus active in history for the salvation of all. Open in the Gospel of Mark, asking for direction to the needs of the world as seen through the for his life – how he might come to experi- eyes of God, [consecrated men and women] ence fullness of life now and in the hereafter point to a future with the hope of the resurrec- – is the same now as that given by Jesus in tion, ready to follow the example of Christ who the Gospel. We are called first and foremost came among us that we “might have life and to commit our lives to ongoing conversion of have it to the full. mind, heart and soul, and to living each mo- I cite this document from 2002 on conse- ment of our lives as if it were the only one that crated life because I believe it holds several mattered, entrusting every aspect of our lives important keys that continue to speak to our to the transforming power of love, mercy and lives as Friars Minor and committed religious healing offered by Jesus. Conversion of heart, in the Church and world today. The Holy Spir- the entrusting of our entire lives into the hands it; mission; conformity to Jesus Christ; open- of Jesus, is strengthened through prayer, thus ness to the needs of our brothers and sisters; living in continual dialogue and communion seeing the world and all people with the eyes with God. It is further strengthened through of God; a future of hope rooted in God’s eter- fraternal communion shared with our brothers, nal faithfulness fulfilled in the Resurrection of seeking the way of dialogue, mutual respect, Jesus; and moving forward together as broth- forgiveness and diakonia, washing the feet of ers in communion of mind, heart and spirit. It one another. And it is brought to fulfillment in is these qualities of our Franciscan gospel life and through the sharing of Good News with that give rise to the desire for New Wine and a all who we meet, through a witness of life and, willingness to transform our current ways of where necessary, through words. thinking and acting, New Wineskins, so that Holiness experienced and expressed in this Christ might shine forth ever more brightly manner brings us back to life; it refines our through the common witness of our lives. every human ability; it elevates our emotions During these days in Konstancin, Poland at making us more sensitive to the needs of oth- this Plenary Council, we have done more than ers, entering into their sufferings, and enabling tweak a few elements of our General Consti- us to become more capable of offering and re- tutions and General Statutes in order to fulfill ceiving the gift of love and mercy. To the ex- Mandate 46 of the 2009 General Chapter. We tend we live out our call to holiness in minori- have engaged in a serious process of discern- tas, diakonia (service), communion (fraterni- ment, listening to the voices of the brothers tas), responding to the call to reach out beyond from within the Order who are asking that we 372 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 find ways to creatively deepen our life with ciscan authority in ongoing and initial pro- God; build stronger bridges of dialogue and grams of formation and at the level of the communication within our fraternities; create local chapters NOW. If it has come up again the means for the personal accompaniment of during this Plenary Council as a matter of brothers at all stages of their religious profes- concern, and has been raised by a statisti- sion (ongoing formation as “a theological way cally significant number of the brothers in of thinking of consecrated life which is itself their responses to the Questionnaire, then a never ending formation…,” Starting Afresh we must take steps NOW to address it. from Christ, 2002, no. 15); clarify our specifi- 2. The General Definitorium and other broth- cally ‘Franciscan’ identity, rooted in a Gospel- ers working at the General Curia will be in- based minority, a minority that conditions the volved in a substantial reflection on the So- way we exercise the service of authority in ciological Study of the Order, the Question- our Order at all levels; and undertaking new naire (P. Renato Mion, Salesian Institute), forms of evangelization, which and will prepare a short document outlining flow from a Gospel-inspired minority and itin- the major strengths and weaknesses with re- erancy that allows us the freedom to go among gards to the 6 areas of our common lives: God’s people and share their “joys and hopes, Spirituality/Prayer, Franciscan Identity, Mi- griefs and anxieties,” with a preferential op- nority and Poverty, Formation (Permanent tion for the poorest of the poor and those who and Initial), Evangelization/Mission, and are marginalized (Gaudium et Spes, no. 1). We Contemporary Challenges facing the world also have listened in different ways to the spiri- (Epochal/Cultural changes). This document tual, cultural and musical history of the people will be sent to all of the entities of the Order of this land to which we have come, Poland, as part of the process of ongoing reflection, a people who have suffered greatly over the as proposed in several of the “Suggestions/ course of their history but who have drawn Recommendations” that we have voted for upon the wellsprings of faith in God to over- submission to the General Chapter of 2015. come all obstacles. We witnessed this during We can prepare our entities NOW for recep- our visits to the shrines of Saint Maximillian tion of this document, and call upon all of Kolbe and Blessed Jerzy Popiełuszko, during the brothers to commit NOW to a process our visit to the historical museum and through of reflection, the results of which should be the musical genres proposed to us by the group communicated to the General Curia to be in- Mazowsze. When faith is lived deeply, it gives cluded in the comprehensive preparation for birth to freedom, communion, hope and a joy the General Chapter of 2015. that is contagious! 3. We can continue to seek ways of calling Some brothers might wonder whether any- our brothers within our singular entities and thing significant has come from this Plenary within the conferences to take steps NOW Council, and whether there is anything of sub- to deepen the living out of our vows to God, stance and that also is practical for our lives to one another and to the world. As one of today and that could be shared with the broth- the Delegates to this Plenary Council stat- ers living in each of our fraternities in the con- ed today, we cannot legislate conversion. ferences we represent. I am convinced there “Change of heart must take place day by day are several things that we can carry with us in the lives of the brothers living in their lo- from this meeting and share with the provin- cal fraternities, seeking the common good, cials, custodes and presidents, and also with living in minority, and being of service in all of the brothers. I offer the following three minority to brothers and sisters around them for consideration: through evangelizing mission” (citation is 1. Authority as understood by our Franciscan paraphrased). identity is defined and guided by a logic of My dear brothers present here in Kon- the washing of one another’s feet, of service stancin, and all other brothers of the Order of that seeks to promote the dignity of each and Friars Minor witnessing to the Gospel in more all, fraternal communion and co-responsi- than 110 countries, I urge you to seek and to bility. This model of Franciscan service can welcome the go daily to the source of our lives be put into practice, or expanded, within the and our vocation, to the person of Jesus Christ, entities we serve NOW. We can strengthen “who gives life a new horizon and a decisive formation at all levels to this model of Fran- direction.” As tells us in his Ap- EX CONSILIO PLENARIO OFM 373 ostolic Exhortation, Evangelii Gaudium (par. efforts at evangelization. For if we have re- 7, 8), a deeply personal encounter with the ceived the love, which restores meaning to our Lord Jesus, sets us free to reach out in love to lives, how can we fail to share that love with our brothers and to all around us, especially others? the poor and marginalized. It is this experi- May these words, and the witness of our ence, encounter and freedom to love, that re- lives, become for us, for our brothers and for leases within us an inextinguishable joy. As all the world an ‘advent’ of the renewal of our Pope Francis states so clearly: Thanks solely to lives, “to Observe the Holy Gospel of our Lord this encounter – or renewed encounter – with Jesus Christ, by living in Obedience, With- God’s love, which blossoms into an enriching out Anything of one’s own, and in Chastity.” friendship, we are liberated from our narrow- Brothers, Let Us Begin! ness and self-absorption. We become fully hu- man when we become more than human, when Bro. Michael A. Perry, OFM we let God bring us beyond ourselves in order Minister General to attain the fullest truth of our being. Here we find the source and inspiration of all our

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS

1. Message of Peace Nella sua Lettera Enciclica Lumen Fidei, Papa Francesco esplicita chiaramente che Dio «Let the cry for peace non lo si trova al di là o fuori dal mondo o dalla rise up across the Earth!» nostra storia, come se Dio avesse divorziato dalla nostra quotidianità, dalle nostre relazio- Rome, September 6, 2013 ni e dalle nostre attività ordinarie. Papa Fran- cesco scrive: «Ma se fosse così, se Dio fosse My dear Brothers! incapace di agire nel mondo, il suo amore non sarebbe veramente potente, veramente reale, e The «cry for peace» rises from the ashes of non sarebbe quindi neanche vero amore, ca- those who have died and those who continue pace di compiere quella felicità che promette. to suffer the consequences of conflict and vio- Credere o non credere in Lui sarebbe allora del lence in Syria, the Middle East, and in other tutto indifferente» (n. 17). parts of the world. It is clear that we cannot Ovviamente, non possiamo pretendere di idly stand by and watch as our brothers and capire completamente o afferrare il modo in sisters suffer as if their suffering has nothing to cui Dio lavora nella nostra vita e nel nostro do with our lives and our Christian, Franciscan mondo; e, allo stesso modo, non dobbiamo identity. mai dubitare né avere paura del fatto che Dio I therefore join with our Holy Father Pope davvero si mette in gioco ed entra nella nostra Francis in his call for each of us to undertake a vita, cercando sempre di chiamarci a vivere in day of fasting and prayer for peace tomorrow, grande, a fare grandi cose. Saturday, September 7, 2013. I also would Al centro del nostro cammino di discepo- ask you, my brothers, individually and in your lato alla sequela di Cristo c’è la chiamata ad fraternities, to explore ways to extend this ex- innamorarci di Gesù, c’è l’invito a lasciare che perience of fasting and prayer for peace into la relazione profonda e duratura con Dio ci the foreseeable future, that the ‘cry for peace’ trasformi, cosicché in tutto quel che facciamo, might rise up from our Franciscan fraternities in ogni nostra azione e relazione, possiamo and from the Order, that it might become a essere sempre guidati da quella “esperienza positive force for justice, truth, and the healing primordiale” che è la nostra profonda amici- of nations. zia con Dio. Nella sua Enciclica Lumen Fidei, We Friars Minor unite our efforts for a just Papa Francesco ci parla di questa relazione and sustainable peace with the members of the speciale che siamo chiamati a condividere con Catholic Church, the Franciscan family, with Dio in Gesù; ci dice che, se dobbiamo vivere other Christians and religious seekers, and in Dio, dobbiamo sviluppare attivamente un’a- with people of good will everywhere. micizia personale e profonda con Dio, spen- Fraternally yours, dendo tempo con Dio, dedicando del tempo a Gesù, ascoltando la Parola di Dio che non solo Brother Michael A. Perry, OFM ci viene consegnata nelle Scritture, ma che, Minister General viva e vivificante, viene pronunciata nella e attraverso la vita di chi ci circonda. 2. Omelia per la Messa della Festa “La Re- Papa Francesco continua affermando che gina del Garda” non solo dobbiamo “credere” a Gesù, acco- Peschiera, Italia, 08.09.2013 gliendo la sua parola e la sua testimonianza, ma dobbiamo anche e soprattutto “credere in” La vita cristiana: Gesù, permettendogli di entrare nella nostra camminare nella fede vita come compagno di viaggio e come Colui che prende dimora in noi, proprio come san Sap 9,13ss Giovanni ci ricorda nel suo Vangelo. Perciò non solo siamo chiamati ad essere membri del 376 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 corpo vivente di Cristo che è la Chiesa, ma percezione emotiva di garanzie assolute riguar- dobbiamo anche usare questa identità come do alla meta dove Dio li avrebbe condotti. mezzo per promuovere un approfondimento Essi sapevano solamente che Yahweh, Dio, nella nostra vita di fede, nella nostra modalità si era sempre rivelato fedele in passato. Era- di sperare, nella nostra capacità di amare con no consapevoli che la loro vita avrebbe avuto la stessa apertura e accoglienza verso tutte le senso solamente nella misura in cui avessero persone e verso tutto il creato, che Gesù stesso, riposto tutte le loro speranze nei sogni di Dio, Signore della storia e Servo dell’umanità, ha solo se si fossero fidati della Parola di Dio, vissuto e dimostrato. Solo così potremo essere pronunciata nelle Sacre Scritture e comunica- capaci di vivere e testimoniare fino in fondo il ta negli avvenimenti che capitavano nella loro mistero di Dio che opera nella nostra vita e nel vita e nella vita di chi gli stava intorno; solo mondo. se avessero condiviso con altri – Elisabetta, La festa che oggi celebriamo qui a Peschiera Anna, Zaccaria e Giovanni – quanto Dio stava ci parla della storia di gente che cammina nella operando nella loro vita. fede, che crede nella promessa che Dio ha fat- Maria e Giuseppe si fidavano di Dio, crede- to ad Israele e al suo nuovo popolo, un popolo vano che Dio li amava e che da Lui avrebbero composto di instancabili ricercatori che arriva ricevuto solo del bene. Noi crediamo tutto ciò? ad accogliere Gesù quale Figlio di Dio. Crediamo che Dio ci guida in ogni evento della La fede è il cuore dell’esperienza di Maria, nostra vita? Siamo capaci di fare un primo passo la Madre di Dio, di Giuseppe, suo sposo, e del fidandoci di Dio e riponendo la nostra vita nelle Figlio, mandato dal Padre in uno slancio di sue mani, specialmente in questi tempi di crisi amore puro e senza limiti. economica, di conflitti mondiali, di mancanza Infatti, è solo grazie ad un amore incondi- di persone fidate capaci di governare, di offese zionato e illimitato che noi ci scopriamo capa- alla dignità umana e di ferite alla famiglia? ci di fidarci totalmente della persona di Gesù, Le Scritture e la Festa che oggi celebriamo che è amore incondizionato e che ci rivela co- ci chiamano ancora una volta a diventare ri- me possiamo vivere da discepoli della Parola, cercatori di amore, di verità, di speranza e di figli della promessa, amati da Dio e chiamati a Shalom, di pace. Più cerchiamo di vivere in diventare noi stessi la vera espressione dell’A- amicizia con Dio, più scopriremo nella nostra more di Dio per ogni essere umano. vita e nel mondo chiari segni dell’amore e del- “Quale uomo può conoscere il volere di la misericordia di Dio. E più facciamo espe- Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il rienza dell’amore e della misericordia di Dio, Signore? I ragionamenti dei mortali sono timi- più cresceremo nella capacità di condividere di e incerte le nostre riflessioni, … Scopria- amore e misericordia con gli altri, aiutando in mo con fatica le cose a portata di mano”(Sap modi impensabili, abbracciando i poveri e gli 9,13ss) emarginati che, secondo Papa Francesco, so- “I ragionamenti dei mortali sono timidi / e no coloro che hanno il privilegio di mostrare incerte le nostre riflessioni”. Questa deve es- al mondo il volto di Dio. E in qualche modo sere stata l’esperienza di Maria e Giuseppe, dentro di noi già sappiamo che ciò è vero, per- quando hanno scoperto che avrebbero avuto ché lo vediamo realizzato e dimostrato nella un figlio; non sapevano quello che Dio stava vita di Maria e nella vita di molti altri disce- operando nella loro vita, specialmente nella poli cristiani lungo il corso dei secoli, i santi vita di Maria, madre di Gesù. Né Maria, né riconosciuti dalla Chiesa e tutti coloro, uomini Giuseppe riuscivano a capire chiaramente l’o- e donne di fede verace, che magari abbiamo perato di Dio nella loro vita. Né tantomeno – conosciuto noi personalmente. possiamo dirlo con certezza – hanno riposto a E allora, siamo proprio chiamati a diven- Dio che li chiamava a compiere un atto di fede tare come Maria, Regina del Garda. Siamo in Lui perché sapevano dove Dio li avrebbe chiamati non solo a cantare il Magnificat che portati. Maria ha vissuto nel suo Sì pronunciato a Dio Proprio come Abramo e Sara, come Mosè senza condizioni, nella sua risposta di fede; e Maria, come Geremia, Ezechiele e Debora, i ma siamo addirittura chiamati a diventare il grandi profeti di Dio, come tutti loro, Maria e Magnificat di Dio nel mondo d’oggi. Le pa- Giuseppe hanno mosso il primo passo fidando- role del Magnificat possono venire solo da un si, riponendo in Dio tutta la loro fiducia e la lo- cuore aperto a Dio, un cuore che si aspetta che ro confidenza. La loro fede non era basata sulla Dio agisca nel mondo, che sia presente tra il EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 377 suo popolo, attivo e presente anche e proprio Voglio concludere con la riflessione di Pa- qui a Peschiera, nel perdono e nella pace spe- pa Francesco sulla Madre di Gesù, che è Ma- rimentati dai numerosissimi pellegrini che qui dre del silenzio: «Madre del silenzio, che cu- sono passati e continuano a venire in cerca di stodisce il mistero di Dio, liberaci dall’idola- perdono, pace e speranza. tria del presente, a cui si condanna chi dimenti- Il messaggio di Maria, il suo Magnificat, ca. Purifica gli occhi dei Pastori con il collirio grida al mondo con forza che Dio è eternamen- della memoria: torneremo alla freschezza del- te fedele, che Gesù è vivo e presente e che lo le origini, per una Chiesa orante e penitente. Spirito guida e conduce il mondo, anche se noi Madre della bellezza, che fiorisce dalla fedeltà non sempre siamo capaci di riconoscere tutto al lavoro quotidiano, destaci dal torpore della ciò a causa della nostra prospettiva limitata e pigrizia, della meschinità e del disfattismo. Ri- ristretta, e anche a causa di azioni, che rasenta- vesti i Pastori di quella compassione che unifi- no l’idolatria, per cui noi poniamo limiti – che ca e integra: scopriremo la gioia di una Chiesa peraltro non hanno ragion d’essere – alla pre- serva, umile e fraterna. Madre della tenerezza, senza e all’amore d Dio. che avvolge di pazienza e di misericordia, aiu- La presenza di Maria qui a Peschiera, in taci a bruciare tristezze, impazienze e rigidi- questa parte del lago, in questo luogo di pel- tà di chi non conosce appartenenza. Intercedi legrinaggio spirituale, e le sue apparizioni ci presso tuo Figlio perché siano agili le nostre rammentano chiaramente chi siamo chiamati mani, i nostri piedi e i nostri cuori: edifichere- a seguire: Gesù e Gesù solo! mo la Chiesa con la verità nella carità. Madre, Maria ci indica con chiarezza la via che ci saremo il Popolo di Dio, pellegrinante verso il conduce al Padre, nostro Creatore e sorgente Regno. Amen». di ogni benedizione. Ella è segno che mostra e testimonia la fedeltà di Dio, la sua presenza Fr. Michael A. Perry, OFM nella nostra vita e nel mondo, indipendente- Ministro generale mente dai peccati che noi commettiamo. Maria annuncia al mondo, a tutti voi che 3. Speech at the opening of the Congress on siete qui presenti oggi, che non c’è nulla, asso- Formation and Studies lutamente nulla che ci possa impedire di speri- S. Maria degli Angeli, 09.09.2013 mentare Dio nella nostra vita, nel momento in cui decidiamo di aprire il nostro cuore a Lui. E Pope Francis, in his first encyclical, Lu- il Signore stesso ci donerà di trovare il corag- men fidei, offers us the following reflection gio per rispondere a Gesù che ci invita a “pren- on faith: Faith is born of an encounter with dere la nostra croce e seguirlo” (Lc 14,27), the living God who calls us and reveals his perché è Dio stesso che continuamente ci vie- love, a love which precedes us and upon which ne incontro, viene a cercarci ogni giorno nella we can lean for security and for building our nostra vita, in ogni momento della nostra vita, lives. Transformed by this love, we gain fresh in quelli belli e in quelli brutti, nei momenti di vision, new eyes to see; we realize that it con- speranza e di disperazione, di misericordia e di tains a great promise of fulfilment, and that a arrabbiatura, di perdono e di egoismo. vision of the future opens up before us. Faith, Da parte nostra, noi dobbiamo solamente received from God as a supernatural gift, be- dimenticare il desiderio di avere il pieno con- comes for us a light for our way, guiding our trollo sulla nostra vita e sulla vita degli altri, journey through time (Lumen fidei, 4). dobbiamo lasciar andare quella smania di ge- We hear the same central themes of faith stire le condizioni fuori di noi e, francamente, echoed in the introduction to the Ratio For- ben al di fuori della nostra portata! mationis Franciscanae (RFF, 2003, 1 and 2): Siamo invitati, sfidati e spronati a porre la Franciscan formation is based upon a per- nostra vita a servizio del Regno di Dio. E que- sonal encounter with the Lord and begins with sto assume necessariamente la forma del ser- the call of God and the individual’s decision to vizio al Dio sofferente e povero, come Fran- walk with Saint Francis in the footsteps of the cesco d’Assisi e Papa Francesco ci ricordano. poor and crucified Christ as his disciple under Questo servizio esige che noi viviamo con la the action of the Holy Spirit. stessa apertura allo Spirito di Dio che Maria Franciscan formation, this same document ebbe, Lei, la madre di Gesù e la prima disce- goes on to tell us, is a continuous process of pola cristiana. growth and conversion involving the whole 378 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 of a person’s life, called to develop his own Vidal Rodriguez Lopez, our Assistant General particular human, Christian and Franciscan Secretary Brother Sergius Baldyga, and their dimensions, radically living the Holy Gospel, Administrative Assistant, Brother Adriano in the spirit of prayer and devotion, in frater- Busatto. My dear brothers, you have given nity and minority. generously of yourselves in your service to the universal brotherhood. For this and for the My dear brothers, many ways you have served the brothers of the may the Lord give you peace! Order in your respective provinces or at other levels of the life of the Order, I extend to you Welcome to this International Congress on the gratitude of the General Definitorium and Franciscan Formation organized by the Gen- of all of the brothers of the Order. eral Secretariat for Formation and Studies, Thanks also to all who participated in the with the assistance of friars from around the continental congresses, which provided op- Franciscan world. portunities for your respective conferences to reflect on the current state of Franciscan Gratitude for the Gift of Brothers working formation at the local and regional levels, the in Permanent and Initial Formation challenges and opportunities in attempting to incarnate the central themes and principles Before continuing with my reflection, I within specific cultural and ecclesial contexts would like publicly to give thanks to God for (cf. RFF, 31, 96, et passim). These continental the gift that each of you are to the Order, to the efforts have provided much food for thought Church and to the world. Most of you, my dear and will serve the participants in this interna- brothers, are engaged directly in the work of tional congress. permanent and initial formation within the Or- der. You are precious instruments of the Spirit Seeking to Deepen of God, agents and protagonists of the call to the Franciscan Experience of Conversion universal holiness in which our specific Fran- ciscan, evangelical way of life participates and As all of you know, the experience of Fran- is most clearly understood (cf. P. Sandro Per- ciscan life must be lived and developed with- rone, RCI, European Vocation Service, 4 lug- in the local realities of your entities, while at lio 2013, par. 3.d, p. 4). You are brothers who the same time remain open to dialogue with by your life, work and example stand as sym- other entities in at such levels as interprovin- bols of the faith, hope and love to which all of cial, conference-wide, continental and in and us are called. Those of you engaged directly through international encounters. Ultimately, in the work of permanent and initial formation our meeting together is not simply to produce are the first among us to be evangelized evan- another document or well-intentioned reports, gelizers (Evangelii nuntiandi, 1975), living which can be published and then conveni- witnesses to the resurrected Jesus who meets ently filed away on the shelves of our friary his beloved on the road of life so that they – libraries or archives together with a multitude so that we – might become the very presence of other documents from the Order. Rather, and love of God to one another, to the Church, the purpose of our gathering together at this to the world and to the entire created universe congress is to reflect deeply on what actually (cf. Pilgrims and Strangers, hereafter PS, p. is transpiring within our formation structures 14). By your commitment to the specific min- and practices, to place these before critical istry of Franciscan formation, you have placed eyes of discernment and to search for better, yourselves totally at the disposition of God, more effective and relevant ways to achieve proclaiming to us that it is possible to live the the goals of the entire formation process. This challenge of the Magnificat, Mary’s uncondi- congress is about conversion and transforma- tional ‘yes’ to God, and to do so through our tion; if it is to achieve its greatest and highest specific forma vita, the Gospel life lived in fra- goal, we must go very deep within ourselves, ternity and minority. deep within an analysis of the actual state of I also wish to thank those who have accept- our life and witness, deep within an analysis ed the call of the Order to serve as animators of the current state of the world, the Church of evangelical formation within and across and the Order so that we might allow the Spirit the Order, to our General Secretary Brother of God to lead us to new places, giving us the EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 379 courage to go where the Order never before details the process of a life-altering encounter has ventured, or from where it has since with- between the risen Lord Jesus and two Chris- drawn at its own peril. tian disciples who were in crisis, a crisis that At the same time our meeting together as was simultaneously human and spiritual, per- brothers, as formators, provides us a unique sonal and communal. It is more than likely opportunity to walk together on the same Em- that these two disciples who were going away maus journey, the Gospel life, with the broth- from Jerusalem, speaking to one another about ers serving in leadership positions in the gov- the events they ‘witnessed’ firsthand and also ernment of the Order, and with brothers from those that were recounted by other members of all regions of the Franciscan world. This di- the proto-Christian community in Jerusalem, versity of experiences, these reflections and found themselves deeply disturbed and also context-specific applications of the RFF, pro- thoroughly confused by what had taken place vide us a unique occasion to share what the in the life of their long awaited messiah, Je- Lord Jesus is doing in and through us, to draw sus of Nazareth. The Gospel makes clear that courage from one another, to listen and learn these two disciples were engaged in a serious from one another’s experiences and thus be- discussion as they walked the road away from come more engaged and more sensitive to the Jerusalem. They probably were rummaging working of the Spirit in the hearts and minds of through their experiences of Jesus, his life, one another, especially those who have been his preaching, his healing ministry, his charis- entrusted into our fraternal care through the matic effect on the ‘crowds’, trying to under- formative process. stand the meaning of all of these experiences, Even now we are being challenged to ana- and hoping to find meaning in the darkness of lyze and discern the movement of the Spirit of death by crucifixion of their Lord. God among the people. This same call chal- The Lucan account of the events of the suf- lenges us to deepen our understanding of the fering, death and burial of Jesus of Nazareth new technologies and emerging and compet- reveals the disappointment and disillusion- ing understandings of the human person, their ment carried within the hearts of these and impact on young men who might consider ac- other disciples and followers of Jesus, events cepting the call to Franciscan religious life in that could be interpreted as a defeat of Jesus’ the Church, and the types of adaptations and life and mission, a mission that was now en- updating that we will be required to undertake trusted to the apostles, disciples and other fol- in order to transmit the Good News of Jesus lowers of Jesus, and to the nascent Christian Christ, the witness of the Church and the beau- community, the Church. It is equally plausible ty and relevancy of our Gospel way of life to that their association with the living Lord Je- the people of our times. Authenticity of life, sus had led them to take radical steps and with openness to diversity and complexity, atten- the intention to make permanent their adher- tion to the unique gifts and experiences of each ence to the Gospel way proposed by Jesus, a and every candidate, postulant, novice and pro- way that for them as for us involves commit- fessed friar, and the living out in a more radi- ment to a permanent program of conversion cal manner simplicity of life in minority and and transformation. poverty – it is to these values and goals that we In the face of certain defeat and the poten- must dedicate greater attention, resources, re- tial annihilation of the Jesus experience, some- flection and the development of concrete ways thing new happened to the disciples and fol- to make ever more visible the Gospel in our in- lowers of Jesus. Jesus returns to them in a new dividual and fraternal lives, our structures, our and not-yet-fully-understood manner, meet- prayer, and our missionary witness. ing the disciples – meeting us – on the road of life. He accompanies each of the disciples Encounter, Mutuality and in a personal and personalized way (cf. FRR, the Process of Conversion 98-104), welcoming them, helping them to clarify the deeper values guiding their lives, The central theme of this gathering is in order that the Gospel project of God might “Franciscan Accompaniment, the Formative be realized in and through them, individually Approach.” The biblical text, which serves and collectively. The Emmaus disciples ‘walk’ as the foundation for this theme, is based on with Jesus who walks with them. They make a St. Luke’s Gospel story in chapter 24, which journey of faith together, opening themselves 380 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 to one another – disciple to disciple, disciple also to break open their lives – the good, the to Jesus, Jesus to disciple. In this way, they bad and the ugly – with one another, trusting progressively help one another to discover the in the overwhelming power of God’s mercy, operations of the Spirit of God within one an- forgiveness, and unfailing love at work among other and within the community of Jesus. But the brothers. It is in this fertile ground that we all of this takes great courage. It requires the are called to entrust our entire lives as a gift cultivation of a spirit of mutuality, trust and received, a gift offered first and foremost to the acquiring of skills that enable the disciples God, and then with great courage and hope to – enable us – to open our lives to one another. one another in the fraternity. Fraternity is the It is in this area, that of the practice of sharing greatest gift God has given to us friars minor our lives in all beauty and goodness, confu- precisely because is in and through fraternity sion and failure, and the sharing of the work that we discover and, when necessary, recover of the Spirit of God within us, that many times an authentic vision of God and through which we fail. Formation directors, members of the we are able to constantly renew our commit- government of the provinces and the Order, lo- ment to live the Gospel life with total abandon. cal fraternities, individual friars, all of us have All formation, permanent and initial, takes difficulty putting into practice the call to make place in the context of fraternity (RF, par. 43). our lives ever more transparent to one another. In light of this fundamental principle, I might More than one friar who has abandoned the add that all formation is collaborative; it is Order has made reference to the fact that when never the work of one person, no matter what they were seeking to live the Gospel in their level of knowledge or experience he might daily lives and in communion with other la- enjoy. Formation by its very nature and inter- ity in parishes or lay movements within the nal logic is a collaborative process: brothers Church, they experienced a greater willing- responsible for and working together to fulfil ness of men and women of faith to share what the mandate entrusted to them by the Order, God was doing in their lives with one another. the province and the brothers in the entity, and This was not what they experienced in our fra- who can help one another to strengthen and ternities, through our prayer, in our formation deepen the skills required to serve the broth- and other structures of the Order, and in our ers in permanent and ongoing formation; for- Franciscan religious ‘culture’. mation ‘fraternities’ where all brothers are responsible for all formation, with specific Fraternity, the Ground in Which tasks for those with a special mandate; broth- We Cultivate our Gospel Life ers who are recipients of the fraternal service of formation who are principal protagonists The Ratio Formationis Francescanae (par. and collaborators, helping one another to pro- 18) reminds us of the central evangelizing role mote an openness to the process of permanent that fraternity plays in the life of the Friars Mi- conversion and transformation (RF, par. 61); nor: The fraternity…is the place in which the provinces working in collaboration with one grace of the Holy Spirit makes visible the fig- another, no longer seeking to go the route of ure of the Christ, of whom every brother bears the ‘lone ranger’ but recognizing our common and expresses a feature (cf. MP 85). It is the identity as Friars Minor, the one and unique environment of reconciliation and peace in Gospel and Rule of Life, and the movement of which it is possible to encounter the living and the Spirit of God who is telling us that it is time true Christ. we let go of our provincial mentalities and As our Ratio reminds us, the fraternity is make things happen together across provincial the ground in which we cultivate our life with and even conference lines. Perhaps we should God, the spiritual and social location where even begin to look at doing ongoing and initial we experience the living Word of God, lived, formation across ‘obediential’ lines, promot- shared and proclaimed together by brothers ing common programs between OFM’s, Capu- ‘on fire’ with the Spirit of the living God, or at chins and Capuchins. That would be revolu- least that is what our documents present to us tionary! as our model and goal. It is the fraternity, the living experience of seekers open to the actions From Superficiality to Authentic Sharing of the Spirit of God, willing to share with one of Our Human, Christian and Franciscan another stories of faith, hope and love, willing Experiences EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 381

For the Christian community of St. Luke, faith journey together with one another, with it is Jesus the resurrected messiah who comes the Church, the world and all of creation. At in an unrecognizable form, and whose iden- all stages of the formation process we must tity and presence can only be revealed through work harder to integrate all of these dimen- the breaking of bread, the sharing of stories sions – the Five Priorities – more deeply into of faith, the communication of life. It is on- our lives, our structures. We must learn how ly when they gathered around the table and to engage the Five Priorities simultaneously shared bread and wine, symbols of the ban- rather than separating them into specific, and quet of life, that the disciples recognized Je- oftentimes dis-integrated categories. sus for all that he had been for them. But each step of the process, each stage of the dialogue New Wine, New Wineskins: shared between disciples and master, prepared Emerging Challenges to Consecrated Life them for what they would progressively come in the Order, the Church and the World to recognize, the living presence of God once again fully revealed to them in a community The Emmaus encounter in Luke’s Gospel of love, a community open to the transcen- is of particular relevance to us Friars Minor dental experience of God through the deepen- who witness the decline in the number of men, ing of the formative experience of encounter, some young, others slightly less young, who dialogue, self-revelation and mutual self-dis- are not coming to us. During a recent visit in covery. Aflame with the Spirit of God, these Brazil, I found myself speaking with a young Emmaus disciples, and indeed the members of man who maintains a strong interest in the life the Lucan Christian communities, could once of St. Francis and the Franciscan movement, again set out on the Gospel journey of faith, and also has extensive contacts with friars in creating opportunities to pray and discern to- his home city. This same young man, when gether the work of God in their midst, develop- asked to consider joining the Franciscans told ing methods and strategies to ensure the ongo- me that he was not able to make a long-term ing conversion, transformation and renewal of commitment to anything at this time in his their lives both individually and collectively, life – he was 27 years of age. He came from and the renewal their sense of and commit- a home where his parents were divorced. His ment to communion and mission. siblings were divided between the house of the It is precisely this process of renewal of father and that of the mother. They too were purpose and of commitment that defines our struggling to make a permanent commitment life as Friars Minor and that provides the con- to their boyfriends or girlfriend. tent and objectives of all formative processes We also witness the reality of some of our within the Order. This content, these objec- Friars, mostly young but some also middle tives include: (1) the reclaiming anew of the aged, who abandon our way of life. Many of identity of the Gospel life of the Friars Minor; these brothers go to dioceses where they might (2) the living out of a deeply personal experi- continue to serve the people of God and the ence of encounter with the living God within Church. The motives expressed by these for- the context of an evangelical fraternity, the mer Friars Minor for leaving the Franciscan privileged place for the revelation of God’s way of life are multiple but seem to revolve love, God’s will and God’s project for us and around several key themes: struggles with au- for the world: (3) going about the world as thority; desire for greater autonomy; loss of the minors and pilgrims, practicing justice and ideal of fraternity; loss of a sense of belonging becoming instruments of reconciliation, dia- to the Order, the province or entity; desire for logue and peace; (4) renewing ourselves and financial independence; the challenge of fam- one another through a continuous process of ily ties and an increased sense of responsibil- conversion (ongoing formation); and (5) pro- ity to assume care for parents or siblings; the moting among ourselves an insatiable desire growing sense that the vocational choice for to go out and share the Good News of what religious life was not thoroughly discerned, God is doing among us, to participate in the that perhaps the desire to become a priest was evangelizing mission of the Lord Jesus who first and foremost in their minds and the ex- has called the Church and the Order to be- perience of pastoral life has brought this to come living witnesses to the resurrection, to full view; and other dependent and independ- become authentic Emmaus disciples, on the ent factors. Nor should we forget those broth- 382 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 ers who leave the Order to fulfil their dream Evangelizing Facebook: of finding a wife or significant other, and the Challenges to Franciscan Life and Witness dream of bringing into the world children. One particularly troubling area within the One particular area that requires greater at- larger context of friars leaving the Order in- tention and analysis from the perspective of volves the many lay religious brothers (non- the Church and from our Franciscan view of ordained) who are leaving for reasons similar the human person and the world – a fundamen- but also different from those of the friar-priest. tally positive vision of the goodness present in Among the key reasons expressed by the lay all created things – has to do with the commu- brothers for leaving the Order include but are nication age. We live at a time and in contexts not limited to the following: lack of develop- where the human person has become attached ment within the Order and the Church of a electronically to a world wide ‘web’. This web positive and integral theology of the vocation has great potential for bringing people togeth- of the religious, non-ordained friar minor; an er and enabling people to develop their God- insufficient or totally non-existent pastoral given talents, and to place these talents at the theology, which understands, respects and service of humanity and the created universe. promotes lay vocations within the Church and At the same time, this same ‘web’ has the po- provides greater opportunities for the exercise tential to destroy or damage the vision of the of public ministries that do not absolutely re- goodness and divine future to which human- quire the presence of a priest; and also some ity and creation are called. More recent studies of the same causes listed above that propel also suggest that the ‘Facebook’ phenomenon, friar priests to leave the Order. Here we find the proliferation of ‘virtual relationships’ actu- ourselves before the challenge of competing ally is having a negative impact on the capac- ecclesiological visions of the Church, of the ity of individuals, particularly those under age universal call to holiness, of the particular 40, to develop the skills necessary for direct, vocations and ministries within the life of the face to face, contact and building of human re- Church and the practical pastoral applications, lationships. We all know of friars or friends which oftentimes are rooted more in the vision who spend more time updating their Facebook of individual persons within the Church rather page – some spend more than 3 hours a day than in the theology of the Church. performing this task – than they do (than we A special commission or “Service of Fi- do) cultivating a spirit of devotion, fraternity delity and Perseverance” has been diligently and mission. In some of our houses, the inter- working since 2009 to understand better the net is the one common denominator, claim- factors contributing to friars leaving the Or- ing more and more psychological and social der. This Service will present its findings to space and time, diminishing the quality of our the General Chapter of 2015, in fulfilment of prayer, common life and missionary engage- Mandate 48 of the General Chapter of 2009. ment. Please do not misunderstand my reasons I would be remiss if I did not encourage you for highlighting the potential risks involved in who are secretaries of formation or formators to our engagement with the virtual world. Rather, analyze your particular situation, its context, to I want to suggest that the Church and the Order analyze the changes that are taking place within have not yet engaged our resources in a serious the local or regional cultures and the Church, analysis of the potential of these new technol- and to analyze the potential and/or real impact ogies and communications tools that are pro- of these changes on men who are struggling to gressively seizing large swaths of our mental decide whether or not to join the Order, or re- and social space. I would invite this interna- main in it. These changes within human soci- tional congress, and all friars of the Order, to eties, changes that touch core anthropological engage in a serious analysis of the ways we understandings of the human person, changes as friars minor might engage with the ‘web’, also that challenge traditional forms and norms not only benefitting from its potential but also that undergird the Church’s understanding of bringing to it our Franciscan vision of the hu- the purpose and ultimate goal of consecrated man person so as to promote a the realization life, must be thoroughly examined if we are of the vision that God has for each of us, for to find a language and propose our way of life all of humanity and for the created universe. to a world that is very much different than that In this way, perhaps we can find ways to evan- which existed 10, 15, 25 or more years ago. gelize the ‘web’, bringing the face of Jesus to EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 383

‘Facebook’, and the power of the Gospel to ing understandings and practices of the vari- ‘Twitter’. ous forms of commitments that people make, whether religious or other, by a specialist. I do Staying the Course: not pretend to fully understand what is at stake, Fidelity and Perseverance, Challenges and nor do I endorse the opinions of Fr. Dal Piaz. Opportunties However, his research and insights merit fur- ther reflection. What is true, however, is that Despite the radical nature of Christian con- our brothers in the Order in not insignificant version, the life-changing events that can lead numbers experience a significant wavering it us to take radical steps to respond to the Gos- not total decline in the initial fervour, enchant- pel, as perhaps might have been the case in the ment, creativity, joyfulness, sense of purpose lives of the two disciples on the road to Em- and belonging, and the will to totally abandon maus, recent studies have demonstrated what ourselves to the operation of the Spirit of God happens to people when they begin to waver within us, within our fraternities, our Order, in their vocational commitment, losing pas- the Church and the world. sion and desire, and progressively turning to other means in order to complete that which Franciscan Intellectual Tradition they sense is lacking. Perhaps there are mo- as an Instrument for Liberation ments in all of our lives when these ‘mini cri- ses’ occur, when we no longer sense the sup- One final aspect of the formative process port and encouragement of our brothers, our that I would like to underscore and encourage superiors, and our friends to persevere in our is that of the Franciscan vision of the pursuit consecrated Gospel life. Among other possi- of studies and intellectual development. As ble interpretations, it is becoming ever clearer the Ratio Studiorum (hereafter RS, par. 3, 4 that we have need to develop and promote et passim), Franciscan studies “demonstrates processes for self-renewal and the renewal of the insatiable desire always to know God more our fraternities, our entities and the Order. The deeply, the depth of light and the fountain of Camaldolese monk and expert in the study of all human truth (VC 98d).” Studies only helps consecrated life, Fr. Giovanni Dal Piaz argues us to learn about science and doctrine but that religious, priests, indeed all human beings also and more importantly to deepen our un- are living much longer lives. Over the course derstanding of truth for the common good, a of time, the commitments we make suffer means by which we might love and praise God the consequences of fatigue, the challenge of to whom all things belong, and to serve our competing possibilities, and the temptation to brothers and sisters with the love of Christ (di- abandon current commitments with the hope rects us not only to learn science and doctrine of embracing new ones. There is evidence for (RS, par. 4 et passim). All intellectual pursuit this line of interpretation in cases of departures in the life of the Friars Minor is placed at the from religious life, the dissolution of marriage service of the search for truth, the promotion after 10 or more years and the facility human of the Gospel, the liberation of the human per- beings now have to simply abandon one way son and societies from all forms of oppression of life or profession in order to embrace some- and destructive economic, technological and thing different. Dal Piaz says that what reli- other practices and for the evangelizing mis- gious life and the Church need now more than sion of the Church and the Order (cf. RS, par. ever is a clearer understanding of these dy- 23, 25-26, 28-30 et passim). namics and the courage to create and embrace new methods and new approaches to conver- Were not our Hearts Burning Within Us? sion, transformation, the renewal of religious Formation as Fuel for Life commitment. He even suggests that perhaps the future of religious life could involve em- I conclude this reflection with a quote from bracing new forms that would allow people to the final document of the 2009 General Chap- commit to religious life for 10, 20 or even 30 ter, Bearers of the Gift of the Gospel (p. 23): years, and then to move beyond this and em- For there to be fire, there must be combustible brace other forms of radical evangelical life material, since fire is just the internal energy within the Church. What I am describing to of the material set free in the form of light and you now is the fruit of reflections on evolv- heat. The bonfire that burned in that moment 384 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 reminded us in symbolic language that there dere la vita, la nostra vita in Dio, la vita tra di is nothing and no one, no matter how dry and noi nella comunità cristiana e la nostra vita nel dead they may appear…which, when touched mondo; ci dice che siamo chiamati a portare by the Spirit, is not capable of producing from al mondo il messaggio del perdono, della spe- within itself energy, light and heat. The action ranza e dell’amore, dei quali noi stessi abbia- of the Spirit consists especially in freeing the mo fatto esperienza e che, perciò, ci sentiamo inner potencies of persons and circumstances. spinti a condividere con gli altri. Pentecost – and I would add the entire For- Per san Paolo il primo passo di questo cam- mation Process – means allowing ourselves mino che ci porta a diventare nuove creature è to be surprised by the unexpected dynamism entrare in una relazione più stretta e durevole that lives within us and sends us out [two by con il Dio vivente che in Gesù Cristo cerca di two] on the journey. It needs only a spark to avvicinarsi a noi e di ristabilirci nella nostra unleash it, a little flame, like that of a candle: piena dignità di figli e figlie di Dio. Il Santo the flame of the Risen One. The Spirit takes Padre, Papa Francesco, nella sua Lettera en- charge of the rest! ciclica Lumen fidei (p. 3), ci offre un’idea di May there be fire on the earth, fire in cosa significhi diventare nuove creature: “La our formation programs, permanent and ini- fede nasce nell’incontro con il Dio vivente, tial, and may this fire burn brightly! Happy che ci chiama e ci svela il suo amore, un amo- Vacation! re che ci precede e su cui possiamo poggiare per essere saldi e costruire la vita. Trasforma- ti da questo amore riceviamo occhi nuovi, spe- Fr. Michael A. Perry, OFM rimentiamo che in esso c’è una grande pro- Minister General messa di pienezza e si apre a noi lo sguardo del futuro. La fede, che riceviamo da Dio come 4. Omelia in occasione della Celebrazione dono soprannaturale, appare come luce per la dei 250 anni di presenza francescana e strada, luce che orienta il nostro cammino nel della Professione solenne di alcuni frati tempo. Da una parte, essa procede dal passa- della Provincia “S. Michele Arcangelo” to, è la luce di una memoria fondante, quella Žytomyr, Ucraina, 14.09.2013 della vita di Gesù, dove si è manifestato il suo amore pienamente affidabile, capace di vince- Miei cari fratelli e sorelle, re la morte. Allo stesso tempo… la fede è luce il Signore vi doni la sua pace! che viene dal futuro, che schiude davanti a noi orizzonti grandi, e ci porta al di là del nostro Grazie alla croce di Cristo noi diventiamo “io” isolato verso l’ampiezza della comunio- nuove creature. Questo è il messaggio centrale ne”. di san Paolo ai Galati e di tutte le altre comu- Oggi la Chiesa celebra la festa dell’Esal- nità, i quali per vivere la loro fede si trovava- tazione della Croce, che ci fa conoscere un no a dover affrontare sfide tremende. Queste aspetto del cuore di Dio che solo Egli stesso comunità erano minacciate all’interno dalle poteva rivelarci: la ferita provocata dal pecca- erronee comprensioni circa l’identità di Gesù, to e dall’ingratitudine dell’uomo diventa fonte circa la loro identità come discepoli e seguaci non solo di una sovrabbondanza d’amore ma di Gesù e dall’incapacità di amarsi e perdonar- anche di una nuova creazione nella gloria. At- si a vicenda. La diatriba sulla necessità o meno traverso la follia della Croce lo scandalo della di farsi circoncidere per diventare discepoli sofferenza può diventare sapienza, e la gloria di Gesù non è tanto una questione di purità promessa a Gesù può essere condivisa da tutti rituale o di ossessione delle leggi giudaiche, coloro che desideravano seguirlo. La morte, la ma rivela piuttosto la battaglia per riuscire a malattia, le molteplici ferite che l’uomo riceve liberarsi dalle precedenti concezioni di Dio in nella carne e nel cuore, tutto questo diventa, modo da arrivare ad un nuovo modo di conce- per la piccola creatura, un’occasione per la- pire la speranza e l’amore di Dio per il mondo, sciarsi prendere più intensamente dalla vita il modo proposto dalla vita, dalla morte e dalla stessa di Dio. risurrezione di Suo Figlio, Gesù. San Paolo di- Oggi, qui noi stiamo celebrando anche un ce ai suoi compagni in Cristo e quindi anche a altro evento, cioè la Professione solenne di noi che grazie alla croce di Gesù ci viene dona- alcuni nostri Frati francescani, i quali, poiché ta una via completamente nuova di compren- hanno incontrato il Dio vivente e vogliono EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 385 cercare di approfondire e intensificare questa che Dio ha iniziato in voi attraverso il sangue esperienza di amicizia con Dio, vivendo la e l’esaltazione della croce del nostro Signore Regola di Vita francescana, ossia il Vange- Gesù Cristo. Dio non ha ancora finito con voi, lo, sono pronti a spendere tutta la loro vita in carissimi fratelli e sorelle in Cristo. E certa- questa santa impresa. Miei cari fratelli, tutto mente Dio non ha ancora finito con voi, miei l’Ordine dei Frati Minori e la Chiesa si unisco- amati fratelli, Frati Minori, che vivete e con- no a voi, a tutti noi, mentre accogliamo i voti dividete con me il cammino evangelico. Egli che voi professate davanti a Dio, alla Chiesa, sta chiamando ciascuno di noi ad aprire quo- all’Ordine e al mondo. La professione che og- tidianamente il nostro cuore, la nostra mente gi emettete è il segno esteriore del cammino di e la nostra anima a compiere tutto questo nel conversione e di trasformazione spirituale che segreto del nostro cuore ma anche nel contesto Dio sta portando a compimento in voi. Il dono della nostra fraternità francescana e attraverso che voi oggi offrite, quello cioè di “osserva- la vita di questa comunità cristiana della par- re il Santo Vangelo del Signore nostro Gesù rocchia di Žytomyr, dedicata al Beato Giovan- Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di ni da Dukla. proprio e in castità” (Rb, I), è frutto del dono Noi rendiamo grazie a Dio per tutti i frati che voi avete ricevuto dal Signore della Vita, francescani e i preti diocesani che hanno ge- Gesù, che vi trasforma facendovi diventare nerosamente offerto la loro vita al servizio del nuove creature. Voi e tutti noi Frati Minori che Vangelo e del popolo di Dio in questa parroc- abbiamo abbracciato la Vita evangelica dob- chia e per tutti i fedeli cristiani che hanno man- biamo ogni giorno rinnovare il nostro legame tenuto viva la fede, la speranza e l’amore di di amicizia con il Signore Gesù, attraverso la Dio nel corso di questi 250 anni. preghiera personale e comunitaria, la parteci- E in voi, cari fratelli e sorelle, che ancora pazione alla vita sacramentale della Chiesa, la oggi date testimonianza di fede con la vostra pratica della giustizia e della carità, andando vita di preghiera, con la condivisione comuni- nel mondo intero, abbracciando i poveri e gli taria della fede e con l’attenzione e il servizio emarginati e offrendo a tutti coloro che incon- ai poveri ed emarginati, a coloro che vivono triamo sulla strada della nostra esistenza l’oc- in solitudine e agli anziani, ai giovani e alle casione di fare esperienza dell’amore e della famiglie che si trovano nel bisogno, e con altri compassione del Signore Gesù. Questa è la atti di giustizia e di carità, in tutti voi Dio possa nostra missione in quanto “portatori del dono continuare la sua opera. del Vangelo”: annunciare a tutte le persone e Ringraziamo Dio anche per la fedeltà che a tutto il creato la Buona Notizia dell’amore e ci testimoniano il nostro Vescovo francesca- del perdono infinito di Dio. no, fra Maksysimilian Dubravski, e il nostro Oggi, ancora, celebriamo anche il 250° Ministro provinciale, fra Dobroslav Kopy- (duecento-cinquantesimo) anniversario sterynskyi. Vi assicuriamo le nostre preghiere, dell’arrivo dei francescani in questa parroc- mentre voi invitate e spronate noi, vostri fe- chia di Žytomyr (Ucraina). Dalla sua fonda- deli cristiani e fratelli nella vita evangelica, a zione i cristiani e i frati francescani hanno sof- prendere la croce di Gesù ogni giorno e a per- ferto molto per mano di coloro che cercavano mettere che la potenza della croce trasformi le di distruggere la fede cattolica e l’impegno nostre vite cosicché anche noi possiamo essere dei singoli credenti. Queste stesse forze han- testimoni fedeli dell’amore, della misericordia no cercato di umiliare i tanto frati francescani e della speranza che Dio dona al mondo. quanto i preti diocesani che sono rimasti fedeli Concludo con una preghiera di Papa Fran- alla missione affidata loro di predicare la Buo- cesco, che si trova alla fine della sua Lettera na Notizia, anche in mezzo a battaglie schiac- enciclica Lumen fidei, rivolta a Maria, la Ma- cianti. Dio ha mantenuto la sua promessa, Egli dre di Dio. Possa questa preghiera ispirare e è rimasto fedele e non ha mai abbandonato i dare coraggio a voi, cari fedeli di questa par- discepoli cristiani di Žytomyr. Oggi noi ren- rocchia, e anche a voi, miei cari fratelli, Frati diamo grazie a Dio per questo miracolo di fede minori, che fate oggi la vostra Professione so- che è stato rivelato nella e attraverso il corag- lenne, e a tutti i Frati della Provincia france- gio della vostra fede. Il mio augurio per voi scana di san Michele Arcangelo. è questo: che Dio possa donarvi sempre più Preghiamo: forza e che voi possiate aprirvi al permanente Aiuta, o Madre, la nostra fede! cammino di conversione e di trasformazione Apri il nostro ascolto alla Parola, 386 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

perché riconosciamo la voce di Dio e la È nostro desiderio mantenere accesa la luce sua chiamata. Sveglia in noi il desiderio di della fede, seguendo l’esempio di Francesco seguire i suoi passi, uscendo dalla nostra d’Assisi, perché sia il fondamento della nostra terra e accogliendo la sua promessa. vita, la passione nella missione e la lampada Aiutaci a lasciarci toccare dal suo amore, che «ci apre il cammino e accompagna i nostri perché possiamo toccarlo con la fede. passi nella storia» (LF 8). Aiutaci ad affidarci pienamente a Lui, a credere nel suo amore, soprattutto nei Credere veracemente e umilmente momenti di tribolazione e di croce, quando la nostra fede è chiamata a matu- San Francesco, nella Regola non bollata, rare. Semina nella nostra fede la gioia del esorta a rimanere nella vera fede: «umilmente Risorto. Ricordaci che chi crede non è mai preghiamo e supplichiamo perché tutti perse- solo. Insegnaci a guardare con gli occhi di veriamo nella vera fede e nella penitenza, poi- Gesù, affinché Egli sia luce sul nostro cam- ché nessuno può salvarsi un altro modo» (Rnb mino. E che questa luce della fede cresca 23,7). L’esperienza di fede del Santo d’Assi- sempre in noi, finché arrivi quel giorno si rimane illuminante per la nostra vocazione senza tramonto, che è lo stesso Cristo, il francescana ed è uno sprone esemplare a far Figlio tuo, nostro Signore. Amen. nostro il modo singolare con cui egli ha vis- suto l’esperienza di Dio Altissimo, Trinità e Fr. Michael A. Perry, OFM Unità, e l’incontro personale con Cristo, pove- Ministro generale ro, umile e crocefisso, facendo del Vangelo la Regola e vita dei Frati Minori. 5. Lettera del Definitorio generale per la Nella stessa Regola non bollata, al capitolo Festa di san Francesco XXIII, ci offre una mirabile e profonda pro- fessione di fede ecclesiale in forma di ringra- Perseveriamo nella vera fede ziamento e di lode. Anche attraverso di essa (cf. Rnb 23,7) Francesco ci invita a perseverare nella fede e a credere veracemente e umilmente. Tale fede, Carissimi fratelli, che si esprime nell’onorare e adorare, è stret- Il Signore vi dia pace! tamente legata all’esperienza del nient’altro desiderare, nient’altro volere, nient’altro ci Nella solennità di san Francesco d’Assisi piaccia e diletti, se non il Creatore e Redento- vogliamo condividere con voi la nostra vita re e Salvatore nostro, solo vero Dio.., il vero e e augurarvi ogni bene in Dio, nostro Sommo sommo bene. Bene. Per il Santo d’Assisi una tale fede trova il Viviamo in un tempo in cui il cambiamen- suo fondamento nella Parola di Dio e nell’Eu- to, spesso utilizzato come categoria per qua- caristia, cioè nel rapporto con questi due tipi lificare la nostra epoca, è oggi visibile anche di presenza del Risorto. Francesco, quando nella Chiesa e all’interno dell’Ordine dei Frati ascoltava la Sacra Scrittura, la riconosceva co- Minori. me rivolta a lui personalmente. Come Origene, È in questo clima di novità che la comunità che diceva che il Vangelo è il Corpo di Cristo, Ecclesiale sta vivendo l’Anno della Fede, in così Francesco ha una percezione sacramentale coincidenza con il cinquantesimo anniversario della Parola di Dio. Per lui la Parola è pronun- dell’apertura del Concilio Vaticano II, ed è in- ciata al presente attraverso il segno fragile delle vitata a rinnovarsi mediante la Nuova Evange- parole umane. Per questo, nella lettera A tutto lizzazione, attraverso la testimonianza offerta l’Ordine, ci ricorda il rispetto e la riverenza dalla vita dei credenti. Come scrive Papa Fran- verso il Corpo del Signore, oltre alla venera- cesco nell’Enciclica Lumen Fidei dobbiamo zione per la Sacra Scrittura (cf. LOrd I.IV). sentire l’urgenza di «recuperare il carattere di L’Anno della Fede ci invita a tornare a luce proprio della fede, perché quando la sua questo essenziale della fede e della vita fran- fiamma si spegne anche tutte le altre luci fini- cescana, che sono la Parola di Dio e l’Eucari- scono per perdere il loro vigore. La luce della stia, con la consapevolezza che tale esperienza fede possiede, infatti, un carattere singolare, d’incontro porta sempre verso il “sacramento essendo capace di illuminare tutta l’esistenza del fratello”, verso i più poveri e all’evange- dell’uomo» (LF 4). lizzazione quale annunzio del Regno di Dio EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 387 da offrire nella testimonianza della vita e con Siamo convinti di rimanere per seguire Gesù e la parola (cf. CCGG 89). Nella spiritualità eu- vivere come Lui? Certo, non è possibile vive- caristica siamo chiamati a far memoria dell’i- re nell’ambiguità, è necessario perseverare con nizio della nostra vocazione nell’incontro con decisione. Gesù Cristo e, attraverso un cammino di pre- La risposta di Pietro è esemplare: «Signore, ghiera, penitenza e conversione, a «ritrovare il da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» primo amore, la scintilla ispiratrice» da cui è (Gv 6,68). Quelli che rimangono lo devono fa- scaturita la nostra sequela (cf. RdC 22). re soltanto per Gesù, per coinvolgersi e com- promettersi con Lui. Questo è l’unico motivo Signore, da chi andremo? per rimanere. Uno dei servizi che possiamo of- frire alla società è di mettere a portata di mano Tutti sappiamo che la fede cristiana non è dell’uomo e della donna di oggi la persona e un aspetto centrale della cultura contempora- il messaggio di Gesù, di metterli sempre più a nea, e «capita ormai non di rado che i cristiani contatto con la Parola di Gesù e sempre meno si diano maggior preoccupazione per le con- con le nostre parole. seguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede co- Noi abbiamo creduto me un presupposto ovvio del vivere comune» (Pf 2). Il nostro ambiente è segnato da forme Carissimi Fratelli, siamo in un momento di d’indifferenza religiosa, dalla seduzione di un grazia che ci spinge a lodare con tutto il nostro sacro a misura d’uomo. Questa realtà porta essere, come fece san Francesco, il Dio Altis- tanti uomini e donne ad un “credere” senza ap- simo dicendo: «Tu sei la nostra fede» (LodAl partenenza, chiusi nella solitudine del proprio 7). Siamo in un’epoca propizia per approfon- vissuto religioso. dire la “nostra fede” in Dio e fare l’esperien- Nella fede assume, così, sempre maggiore za di affidare a Lui la nostra vita consacrata e importanza l’aspetto della decisione personale la nostra missione, condivisa con i laici, nella di accettare la chiamata a seguire Gesù Cristo, Chiesa e per il mondo, affinché sia evidente affidandosi a Lui e nutrendosi della sua Parola. che «noi abbiamo creduto e conosciuto che tu È quanto mette in evidenza anche il Vangelo sei il Santo di Dio» (Gv 6,69). di Giovanni (Gv 6,60-70), quando presenta le Come credenti e consacrati, nonostante le sfide della Parola e fa emergere la difficoltà varie difficoltà in cui ci troviamo, dobbiamo dei discepoli di fronte all’affermazione di Ge- rispondere alla domanda di Gesù: «Volete an- sù: «le parole che vi ho detto, sono spirito e darvene anche voi?» (Gv 6,67). Non possiamo sono vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non abituarci a vivere una fede a misura dei propri credono» (Gv 6,63-64). Anche noi, come tanti interessi e desideri. Il Signore Gesù rinnova la nostri fratelli e nostre comunità, viviamo pro- chiamata a metterci in cammino, con fedeltà e blemi di fede. perseveranza, «per trovare Colui che non cer- Il Vangelo rivela che alcuni, pur apparte- cheremmo se non ci fosse già venuto incontro. nendo al gruppo di Gesù, vivono senza aver Proprio a questo incontro la fede ci invita e ci fede in Gesù, opponendo resistenza al suo spi- apre in pienezza» (Pf 10). rito e alla sua vita. In realtà, la crisi all’interno Il Signore ci viene incontro, per superare della comunità cristiana si gioca su questa do- l’amarezza, la tentazione di fuggire e di lascia- manda: si crede o non si crede in Gesù? Il fatto re la nostra Fraternità, perché ci sentiamo stan- che «da quel momento molti dei suoi discepoli chi e delusi davanti ai problemi istituzionali, tornarono indietro e non andavano più con comunitari o personali, sicuri che «la vita nel- lui» (Gv 6,66) è un modo per capire chi siano i la fede è la vera sorgente della nostra letizia veri seguaci di Gesù. e della nostra speranza, della nostra sequela La scelta è decisiva allo stesso modo per di Gesù Cristo e della nostra testimonianza quelli che si tirano indietro come per quelli al mondo. La fede è la porta attraverso cui il che rimangono con Lui. Il gruppo dei disce- Signore entra in contatto con noi, ci guarisce poli, allora come oggi, si assottiglia e Gesù fa dalle nostre infermità, ci riconcilia e ci invia» una domanda a quelli che rimangono: «volete (cf. Spc 18). andarvene anche voi?» (Gv 6,67). La stessa Con l’aiuto e la preghiera di Maria Santissi- domanda è rivolta a noi che rimaniamo nel- ma, Regina dell’Ordine, facciamo l’esperien- la Chiesa, nell’Ordine: che cosa desideriamo? za quotidiana fondamentale dell’incontro con 388 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Dio che ci ama e su cui edifichiamo la nostra familiari siano più forti dell’acqua del batte- vita. Nel celebrare la solennità di san France- simo, che la lotta per la sopravvivenza sia più sco d’Assisi v’invitiamo a rinnovare la vostra importante della costruzione di società piena- fede: «Signore, da chi andremo?» (Gv 6,68), mente umane e spirituali. «Tu sei la nostra fede» (LodAl 7) Noi cristiani, che siamo stati battezzati nel sangue di Cristo, cioè, nella sua vita, missio- Roma, 17 settembre 2013 ne, sofferenza, morte e risurrezione, non pos- Festa delle Stigmate di san Francesco siamo accettare la proposta della priorità del desiderio individualistico, cioè la lotta della I vostri fratelli del Definitorio generale sopravvivenza come destino unico e proprio dell’umanità. La nostra vita, la nostra fede e Fr. Michael Anthony Perry (Min. Gen.) la nostra speranza non concordano per nien- Fr. Julio César Bunader (Vic. Gen.) te con ciò che i mass media e pure i politici Fr. Vincenzo Brocanelli (Def. Gen.) e i commercianti ci propongono; non concor- Fr. Vicente-Emilio Felipe Tapia (Def. Gen.) dano, cioè, con la ricerca della soddisfazione Fr. Nestor Inácio Schwerz (Def. Gen.) istantanea, della ricchezza materiale e della Fr. Francis William Walter (Def. Gen.) fuga dagli incontri interpersonali profondi, né Fr. Roger Marchal (Def. Gen.) con il fascino della cultura della morte. Fr. Ernest Karol Siekierka (Def. Gen.) Ci troviamo qui alla Verna, con Francesco, Fr. Paskalis Bruno Syukur (Def. Gen.) davanti al Signore crocefisso e risorto, vita e Fr. Vincent Mduduzi Zungu (Def. Gen.) speranza nostra. In questo luogo santo incon- Fr. Aidan McGrath (Sec. Gen.) triamo un uomo che è stato costretto, anche lui, ad uscire dalla logica di una cultura della morte che dominava la vita sociale, culturale, 6. Omelia nella Festa delle Stigmate di san politica e religiosa del suo tempo. Francesco Francesco d’Assisi era un uomo del suo tempo: viveva Santuario della Verna, 17.09.2013 anche lui inevitabilmente la logica istintiva che porta a sforzarsi in un modo ossessionato Allora disse: parlaci dell’Amore. per poter ottenere tutto quanto serve a soprav- E lui sollevò la testa e scrutò il popolo. vivere e a conservarsi, che induce a calcolare E su di esso calò una grande quiete. tutto solamente in base al tornaconto personale E con voce ferma disse: arrivando, così, ad escludere qualsiasi pensiero Quando l’amore vi chiama, seguitelo. o attenzione verso gli altri. Anche Francesco, anche se le sue vie, di Almitra, sono dure e scoscese. quindi, aveva bisogno di ritornare alla fonte E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui. della vita umana e cristiana, cioè all’incontro Anche se la sua lama, personale con il Dio che cerca sempre di vive- nascosta tra le piume vi può ferire. re in comunione profonda con le sue creature. E quando vi parla, abbiate fede in lui, Il Poverello, dapprima prigioniero della cul- Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni tura e mentalità della lotta all’ultimo sangue come il vento del nord devasta il giardino per la sopravvivenza personale, si è fatto largo Poiché l’amore come vi incorona così vi crocifigge. tra gli ostacoli e ha cominciato il suo cammino Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli. verso il Cristo. Forse anche noi, in questo no- E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate stro tempo, sperimentiamo la sua stessa diffi- il pane sacro della mensa di Dio. coltà che ci rende difficile percorrere la via che L’amore non da nulla fuorché se stesso e porta all’incontro con Dio. Ma Dio continua a non attinge che da se stesso. cercarci per proporci una strada molta diversa L’amore non possiede né vorrebbe essere posseduto; dal cammino che stiamo facendo attualmente. poiché l’amore basta all’amore. Durante il suo pellegrinaggio al Santuario Quando amate non dovreste dire: “Ho Dio nel cuore”, della Verna il 17 settembre di vent’anni fa Ma piuttosto, “Io sono nel cuore di Dio.” (1993), il beato Giovanni Paolo II parlava del (Khalil Gibran, Poeta persiano) significato delle stigmate che Francesco ha ri- cevuto da Dio tramite un angelo divino: «Le Siamo venuti qui alla Verna per annuncia- stigmate, le cicatrici della passione di Cristo re la vittoria dell’amore sull’odio e della vita sul corpo di Francesco, erano il segno singola- sulla morte! Si dice che il sangue e i legami re mediante il quale si rivela la croce che egli EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 389 ogni giorno, nel senso più letterale del termine Chiesa; ha partecipato alla santa Messa e alle prendeva su di sé. “Se qualcuno vuol venire processioni religiose; ha voluto partecipare e dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua sacrificare la sua vita per difendere la fede cri- croce ogni giorno e mi segua…Chi perderà la stiana in Terra Santa durante la Quinta Crocia- propria vita per me, la salverà,” come ci dice ta. Tutti questi elementi facevano parte della Gesù nel Vangelo di Luca (9, 23-24)». vita di Francesco prima dell’incontro profon- Il Santo Padre continuava: «Francesco do con il Cristo davanti al Crocefisso di San abbracciò tutta la verità di tale paradosso. Il Damiano e prima dell’incontro trasformatore Vangelo fu per Lui pane quotidiano. Non si con il lebbroso, di cui parla nel suo Testamen- limitava a leggerne le parole ma attraverso to. Il Crocefisso e il lebbroso sono diventati le espressioni del testo rivelato andava alla per Francesco i segni forti della presenza e scoperta di Colui che è il Vangelo stesso. In dell’amore di Dio non solo nel mondo, ma an- Cristo, infatti, si svela fino in fondo la divina che nella sua vita. Da allora in poi Francesco economia: ‘perdere’ e ‘guadagnare’ nel sen- comincia a provare la compassione del Signo- so definitivo ed assoluto. Con la sua esistenza re: sente cioè il bisogno di rispondere all’A- Francesco annunciò e continua ad annunziare more con l’Amore! E non esiste un desiderio anche oggi la parola salvatrice del Vangelo». più grande oppure una missione più coinvol- Il poeta Khalil Gibran, nel testo annunciato gente nella vita umana e cristiana che quella di all’inizio di questa riflessione, ci dice: «Quan- rispondere all’Amore con l’Amore. do l’amore vi chiama, seguitelo. Anche se le Francesco scopre il vero volto di Dio guar- sue vie sono dure e scoscese. E quando vi par- dando e ascoltando il Crocefisso e il volto del la, abbiate fede in lui…». lebbroso e di tutti i poveri ed emarginati della L’occasione della celebrazione delle Stig- sua società. E noi dove andiamo a cercare e sco- mate di san Francesco sul Monte della Verna prire il volto di Dio nella nostra vita? Come e ci invita a riflettere sulle radici della nostra cosa facciamo per aprirci alla chiamata di Dio vita, fede e speranza. Facciamo questo pel- che ci viene incontro per farci gustare la gioia, legrinaggio spirituale per ricordare la storia la libertà, il perdono, la misericordia e l’amore dell’Incarnazione di Dio, che si è fatto uomo, di Colui che è l’Amore e chi ci ama così tanto? si è sottomesso alle stesse nostre condizioni di Le Stigmate ricevute di san Francesco ci ri- vita e ha preso la decisione di dare la sua vi- cordano che la nostra vocazione primordiale e ta, affinché noi possiamo ritrovarci al centro radicale consiste nel seguire il Cristo, Signore del cuore di Dio, un Dio relazionale, che vuole della vita! Secondo l’evangelista Luca questa farci sperimentare la gioia e la liberta dei figli sequela non ci invita, soltanto, a prendere la e figlie amati. croce che Cristo stesso ha portato. Anzi, Cristo Il nostro Dio non è semplicemente l’Autore ci invita in ogni momento della nostra vita e della verità, neanche soltanto un Dio che eser- della nostra storia ad entrare nel nostro cuore cita la sua provvidenza sulla vita e sui beni de- e spirito per incontrare Dio lì presente; Egli ci gli uomini per concedere anni lunghi e felici a invita a mantenerci sempre in un atteggiamen- quelli che l’adorano. Il Dio di Abramo, il Dio to aperto e pronto a vedere Colui che ci ama e di Isacco, il Dio dei cristiani è un Dio di amore che ci accoglie sempre. e di consolazione, è un Dio che riempie l’a- Fratelli e sorelle, Dio ci accolga, ci perdoni nima e il cuore di coloro di cui si è imposses- e ci dia tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Ri- sato, è un Dio che ci fa sentire dentro ognuno cordiamoci, però, che Dio ci lascia totalmente di noi, intimamente, la nostra miseria e la Sua liberi di fare questa scelta nella nostra vita. “Se misericordia infinita. Molti discepoli di Cristo qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se non conoscono questo volto di Dio, svelato da stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi Cristo (cf. Card. Comastri). segua…Chi perderà la propria vita per me, la Forse, anche nella nostra vita non vivia- salverà”. mo sempre di quest’amore inimmaginabile L’amore non da nulla fuorché se stesso e che Dio ci offre in ogni momento e attraverso non attinge che da se stesso. L’amore non pos- ogni incontro che sperimentiamo. San Fran- siede né vorrebbe essere posseduto: l’amore cesco stesso è stato costretto a sottoporsi ad basta all’amore. un processo di conversione radicale della sua personale concezione ed esperienza di Dio. Il Fra Michael A. Perry, OFM Santo d’Assisi è stato formato nella fede della Ministro generale 390 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

7. Omelia al Protomonastero Gerusalemme, sul lato occidentale della città. Assisi, Basilica Santa Chiara, 03.10.2013 La circostanza temporale è il settimo mese, Rosh Hashanah o Yom Teruah, la celebrazio- Ne 8,9-10 ne dell’anniversario della creazione di Adamo ed Eva. Perciò, l’ambientazione è l’inizio di un Mie Care Povere Dame, “Questo giorno è nuovo anno di vita in cui tutti i membri della consacrato al Signore nostro”. Il Profeta Esdra comunità dei fedeli vengono benedetti da Dio pronunciava queste parole in un tempo di cri- e in cui promettono di vivere fedelmente tutti si per Israele, quando la comunità di YHWH i comandamenti della Torah. Ne consegue che veniva richiamata all’autentica adorazione di l’accesso a Dio viene universalizzato, viene Dio, alla santità di vita e alla chiarezza della reso possibile a tutti, uomini, donne e bambini. propria identità e missione. Questa comunità Tutti sono chiamati a vivere una vita di retti- era composta da coloro che erano tornati dalla tudine, di santità, di giustizia e di shalom. Dio cattività babilonese e dal resto che era rimasto invita tutti a prendere parte alla sua promessa e in Israele e insieme a Esdra questa comunità si a unire le nostre energie spirituali per ricostru- trovava adesso di fronte alla città santa, Geru- ire il “tempio” di Dio, che è molto di più che salemme, ormai in rovina. La risposta umana mattoni e malta. Questa ricostruzione implica naturale in tali circostanze di crisi e distruzione la ristrutturazione della persona umana, delle poteva essere quella di lamentarsi e crogiolar- relazioni umane e delle società umane, affin- si nella disperazione. Ma nel racconto biblico ché riflettano i valori di Dio. E così la chia- di Neemia, abbiamo sentito, avviene proprio mata di Esdra presagisce quella di Francesco il contrario. Esdra prende il Libro Sacro delle d’Assisi, che fu proprio chiamato a “ricostrui- Scritture e chiama il popolo a guardare oltre i re la Chiesa” e, attraverso questo, a ricostruire propri fallimenti e le difficoltà per scorgere e l’umanità e il creato. vedere Dio, il Dio Unico e sempre fedele, che Esdra lancia una terza sfida a tutto il popolo da sempre stava in mezzo al suo popolo e che di Gerusalemme, e a tutto Israele: la chiamata continuerà sempre a restare vicino al suo po- alla fede autentica non può provocare nel cre- polo, indipendentemente dalla purezza e dalla dente tristezza, apatia, disperazione o disim- fedeltà del popolo stesso. La fedeltà di Dio, il pegno. Ma, proprio al contrario, Esdra dice al suo amore e la sua misericordia non dipendo- popolo di Israele che, a motivo della fedeltà no dalle nostre azioni, dal nostro umore o dai di Dio verso l’alleanza e verso il suo popolo, nostri fallimenti. Piuttosto, sgorgano dalla ve- cioè, siccome Dio rida il benvenuto al suo po- ra identità di Dio che ha stabilito un patto di polo vagabondo e siccome l’amore e la mi- alleanza alla quale non verrà mai meno. Esdra sericordia di Dio sono più grandi di qualsiasi testimonia la fedeltà di Dio e la chiamata rivol- peccato, individuale o comunitario, i creden- ta a tutto il popolo di ritornare a Dio e di sot- ti devono essere colmi di speranza e devono tomettersi alla sua santa azione nella loro vita, esplodere di gioia! Esdra ci dice che “la gioia nella loro comunità, nel loro mondo. L’amore del Signore è la nostra forza”. E la gioia non e la misericordia di Dio sono eterni! è qualcosa che noi produciamo per cercare di Il secondo sorprendente dettaglio di questa sentirci bene o per scavalcare le difficoltà. Al narrazione è il posto dove ha luogo la procla- contrario, Esdra ci dice che se la nostra fiducia mazione della Parola di Dio. Normalmente, la è radicata nel Dio di Abramo e Sara, di Mosè lettura fedele delle Scritture nella tradizione e Maria, dei patriarchi e dei profeti, saremo ri- ebraica avviene nella sinagoga o nel Tempio. colmati di gioia perfino nei momenti più bui, Come ben sappiamo, il culto sinagogale o del perché sappiamo nell’intimo del nostro cuo- Tempio poneva severe restrizioni riguardo a re che Dio è presente e ci accompagna ogni chi poteva entrare e a chi poteva partecipare giorno. C’è un tempo in cui possiamo fermarci alle celebrazioni liturgiche. Nel brano di Nee- e piangere la devastazione che può accadere mia appena ascoltato, invece, la proclamazio- nella nostra vita e nel mondo; ma c’è anche ne della Buona Notizia alla comunità di Israele un tempo per andare avanti e per rallegrarci a avviene alla Porta delle Acque, dove tutto il motivo della fedeltà di Dio. C’è un tempo per popolo è ammesso senza restrizione alcuna! “mangiare carni grasse e bere vini dolci”. Mie È molto probabile che la “Porta delle Acque” care sorelle, ci stiamo preparando a celebrare a cui si fa riferimento qui fosse la Sorgente il Transito e la Festa del nostro serafico Padre Gihon, l’unica sorgente di acqua naturale in Francesco d’Assisi. Attendiamo con trepida- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 391 zione la visita spirituale che il Santo Padre, Pa- ti di conversione, solidarietà ed esplosione di pa Francesco, farà domani, recandosi in questo speranza e di gioia: luogo sacro di incontro spirituale mettendosi Tu sei santo, Signore Dio, con Francesco di fronte al Crocifisso di San che fai cose stupende. Damiano, che voi avete custodito con tanta Tu sei forte, Tu sei grande… premura nel corso dei secoli. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza, La lettura dal Libro di Neemia non è solo Tu sei umiltà, Tu sei pazienza, una coincidenza liturgica. Credo che Dio ci ab- Tu sei bellezza, Tu sei sicurezza, bia proposto questo testo per spronarci ancora Tu sei quiete, Tu sei gaudio e letizia, una volta a fare quello che Francesco e Chiara Tu sei mitezza. Tu sei protettore... hanno fatto, ossia ad affidarci totalmente alla Grande e ammirabile Signore, grazia, all’amore e alla misericordia di Dio, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore. senza riserve né dubbi. Amen! Secondo, dobbiamo aprire il nostro cuo- re, la nostra vita e anche le nostre strutture Fr. Michael A. Perry, OFM religiose per accogliere e abbracciare tutte Ministro generale le persone, senza distinzione alcuna e con lo stesso amore e misericordia che abbiamo ri- 8. Saluto a Papa Francesco cevuto dal Signore Gesù. A noi, vostri piccoli Assisi, Santuario di San Damiano, 04.10.2013 fratelli, questa chiamata di Dio richiede che ci rimettiamo in moto ancora una volta, che ci Santità carissima, rimettiamo in cammino con Gesù e che andia- nostro Santo Padre Francesco, mo in cerca della pecorella smarrita, come ci il Signore Le doni la pace! continua a dire Papa Francesco. A voi, Povere Dame, donne radicate nella vita di preghiera Queste semplici parole pronunciate da contemplativa e di comunione fraterna, questa Francesco d’Assisi fluirono dal suo cuore tra- chiamata chiederà di riflettere profondamen- fitto dalle sofferenze dell’umanità caduta pre- te su come possiate aprire il vostro cuore, la da di una ragnatela di conflitti, guerre, povertà vostra preghiera e, perché no, anche le vostre e cupidigia. strutture per abbracciare tutto il popolo di Dio, Fu Dio a rompere queste catene di dispera- in modi nuovi e ancora più autentici, in modo zione nella vita di Francesco attraverso l’ab- da far risplendere la grazia, l’amore e la mise- braccio offertogli da Cristo nella persona del ricordia che avete e che ricevete da Dio. lebbroso e attraverso quello di Gesù Crocifis- E, terzo, dobbiamo accogliere il dono di so, che gli parlò tre volte dalla Croce di San gioia che Dio offre a ciascuno di noi. Sgorga Damiano, dicendogli: «Francesco, và e ripara da un cuore che ha accolto la misericordia e la mia chiesa che è in rovina». l’amore di Dio. Ci spinge ad andare incontro Come Sua Santità già sa, Francesco compì al mondo e ad abbracciare tutti, facendo no- un ulteriore passo nel suo cammino di fede, in- stre le loro gioie e le loro sofferenze, aprendo traprendendo un progetto di ricostruzione che i nostri cuori e le nostre case a tutti coloro che sarebbe iniziato proprio con i mattoni e la mal- sono nel bisogno. È questa gioia che ci obbliga ta che ancora oggi ci circondano in questa pic- a far nostra la causa dei nostri fratelli e sorelle cola cappella. La chiamata ad una semplicità della Siria, del Congo orientale, del Sudan, di di vita ispirata al Vangelo – sine proprio – vis- Mindanao, del Mali, della Somalia, del Me- suta con e in mezzo ai poveri permise a Fran- dio Oriente e di tanti altri posti, impegnan- cesco e ai suoi fratelli di decidersi per una for- doci seriamente a cercare la giustizia, la pace ma vitae più profonda e profetica. Ciò implicò e la riconciliazione. Questo è il Transito che anche il rinnovamento spirituale della Chiesa, vogliamo celebrare, annunciando con Esdra popolo pellegrinante di Dio, e attraverso di es- e Francesco d’Assisi una nuova dispensa da sa, il rinnovamento della missione di annun- parte di Dio, segnata dalla conversione, dalla ciare un messaggio di guarigione, riconcilia- solidarietà e da un’esplosione di speranza e di zione e assoluta dignità di ciascuna persona, a gioia! motivo di ciò che Dio è e di ciò che opera per Vi invito ad unirvi a me nel recitare le Lodi noi e per il creato in e attraverso Gesù. di Dio Altissimo, cantate da Francesco al suo Noi, suoi piccoli fratelli dell’Ordine dei Creatore, e che riflettono questi tre movimen- Frati Minori, promettiamo ancora e sempre 392 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 obbedienza a Lei, Santo Padre, cercando di quello di essere ancora fedeli al nostro nome partecipare al rinnovamento del Corpo di Cri- di Frati Minori: con questo nome, scelto da sto che è la Chiesa. Ci impegniamo nuova- Francesco d’Assisi, è ben sintetizzata la nostra mente a vivere i consigli evangelici attraverso identità, quella che riconosciamo di riceve- una radicale povertà di vita in fraternità, in ca- re, come una grazia, dalla nostra vocazione e stità e in obbedienza al Padre e Signore della quella che vogliamo sviluppare, come un com- vita. Promettiamo, inoltre, di “fare rumore, far pito sempre nuovo, per i nostri tempi. chiasso” per cercare sempre di annunciare pro- Questa chiamata ad essere fratelli e minori feticamente la misericordia, l’amore e la pace ha come fondamento la fede in Dio, suscitata riconciliante di Dio con coraggio e gioia! dallo Spirito del Signore che ci è stato donato: Chiediamo la sua apostolica benedizione una fede che riconosce in Gesù il Figlio di Dio per i fratelli che vivono in questo santo luogo che si è fatto nostro fratello e che ha scelto di di San Damiano, per i novizi, per la Provincia essere minore in mezzo a noi, ponendosi ai pie- del serafico padre Francesco, per l’Ordine dei di dei suoi per lavare loro i piedi. È Gesù il pri- Frati Minori e per l’intera Famiglia Francesca- mo vero fratello minore: in lui riconosciamo na. il prototipo della nostra vocazione. Lo Spirito E anche noi oggi vogliamo offrire a Lei una del Signore, che suscita la nostra fede in Gesù, speciale benedizione: la pace di Cristo, che su- fratello minore, ci dona occhi nuovi che sanno pera ogni comprensione umana, possa illumi- riconoscere la presenza di Dio anche nella vita nare il suo cuore, la sua mente e la sua anima, di ogni giorno e nella storia del nostro tempo. mentre conduce la Chiesa e discerne il cammi- Proprio perché riconosciamo che Dio si è fatto no del pellegrinante Corpo di Cristo, chiamato uomo in Gesù, siamo chiamati a riconoscere il ad essere segno sacramentale dell’eterno amo- suo continuo ingresso nella storia umana. re di Dio e della speranza per il mondo. L’atteggiamento che impariamo da France- Le stesse parole che Francesco d’Assisi ri- sco è quello di chi, con uno sguardo spiritua- cevette dal Signore Gesù pendente dalla Croce le, cioè animato dallo Spirito Santo, può dire, di San Damiano ispirino Lei mentre sfidano davanti alla realtà: “de Te, Altissimo, porta ciascuno di noi, condiscepoli di Gesù e mem- significazione” (Cant 9). Francesco lo dice bri della Chiesa, a credere, a vivere e a profes- nel Cantico in riferimento al sole e, possiamo sare il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo. supporre, anche in riferimento a tutte le altre creature che cita nel Cantico; ma egli ci inse- Fr. Michael A. Perry, OFM gna a riconoscere tale “significazione” di Dio Ministro generale anche nella storia. Questo riconoscimento di Dio nella storia è il senso del suo Testamento, 9. Intervento all’inaugurazione dell’An- nel quale Francesco riconosce nell’incontro no Accademico dell’Istituto Teologico con i lebbrosi (cf. Test 1-3) o nel dono dei fra- Francescano di Murcia telli (cf. Test 14) la presenza attiva di Dio, che Murcia, Spagna, 10.10.2013 lo ha condotto tra i lebbrosi e gli ha donato dei fratelli. La storia concreta, sia la nostra storia personale sia la grande storia del nostro tempo, Il compito dei francescani oggi è il luogo in cui riconoscere l’epifania di Dio: questo è l’atteggiamento di Francesco nel Te- Siamo oggi riuniti per dare inizio all’Anno stamento. Accademico di questo Istituto teologico Fran- Un tale sguardo positivo al mondo, che sap- cescano. In quest’occasione voglio esprimere pia scorgere le tracce della presenza di Dio nel- qualche riflessione sul compito che attende la storia contemporanea, è quello che si richie- oggi noi francescani in questo nostro mondo de oggi a noi francescani. Credo che dobbiamo e sull’apporto specifico che a questo compi- prendere le distanze da una visione pessimista to può dare la riflessione teologica e l’attivi- del mondo di oggi, che sarebbe caratterizza- tà intellettuale che in questo centro di studi si to solo da realtà negative; e mi pare che nel- svolge. la Chiesa di oggi sia forte il rischio di questo sguardo pessimista sul mondo, in un atteggia- Noi francescani oggi mento che fa sembrare la chiesa una città as- sediata, che deve alzare mura di difesa contro Mi pare che il nostro impegno oggi sia il mondo brutto e cattivo. Noi francescani vo- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 393 gliamo affermare che anche il mondo di oggi, si incontra nella brezza leggera avvertita da visto con gli occhi spirituali di cui parla Fran- Elia. I sensi che constatano Dio sono quelli cesco, “porta significazione” di Dio. Anche la che sant’Ignazio chiama i “sensi spirituali”. “crisi” che vive oggi la nostra Europa, e che è Ignazio chiede di aprire la sensibilità spiritua- forte in Spagna come in altri paesi, deve essere le per incontrare Dio al di là di un approccio guardata con attenzione, analizzata nelle sue puramente empirico. È necessario un atteggia- componenti: economiche, culturali, politiche, mento contemplativo: è il sentire che si va per sociali, morali, religiose. Ma oltre ogni analisi il buon cammino della comprensione e dell’af- necessaria e utile, il nostro apporto specifico fetto nei confronti delle cose e delle situazioni. di credenti per interpretare questa situazione Il segno che si è in questo buon cammino è difficile che stiamo vivendo deve essere uno quello della pace profonda, della consolazione sguardo di fede, che cerchi di vedere il mondo spirituale, dell’amore di Dio, e di vedere tutte con gli occhi di Dio, e che in tal modo possa le cose in Dio». cogliere sempre la crisi come una opportuni- Questo “andare per il buon cammino della tà, come una possibilità di cambiamento verso comprensione e dell’affetto nei confronti del- il meglio. È lo sguardo che nasce dalla fede le cose e delle situazioni” cui invita il Papa è nella pasqua: Gesù ha saputo trasformare la quello sguardo di fede tipico della spiritualità croce in una opportunità, ha saputo realizzare francescana, di cui abbiamo parlato. Non a ca- attraverso la croce la salvezza e la redenzione so il Papa usa il riferimento ai “sensi spiritua- del mondo. Anche noi, attraverso le difficoltà li”: lo fa citando sant’Ignazio, da buon gesuita, e le crisi del nostro mondo, che sono la no- ma sappiamo bene che si tratta di una dottrina stra croce oggi, crediamo che sia possibile fare molto più antica, che riconosce uno dei suoi una pasqua di resurrezione, un passaggio dal- maestri proprio in san Bonaventura, come ha la morte alla vita. Siamo chiamato a vedere le mostrato già nel secolo scorso Karl Rahner in possibilità, le occasioni, gli inviti che la storia un articolo ormai classico1. Francesco che par- ci sta lanciando per fare questa pasqua. la di “occhi spirituali” (Am 1,20) (oculis spi- Di questo sguardo positivo e profetico sul ritualibus) mostra una realizzazione di questa mondo abbiamo un maestro in Papa France- dottrina dei sensi spirituali, applicata alla vi- sco, dono recente del Signore alla sua Chiesa. sta, che permette di scorgere ciò che sfugge a Così egli ha detto nella sua ormai famosa in- uno sguardo non credente. tervista alla “Civiltà Cattolica”: «C’è la tenta- Una dimensione essenziale di questa atti- zione di cercare Dio nel passato o nei futuribi- tudine positiva verso il mondo è la dimensio- li. Dio è certamente nel passato, perché è nelle ne dell’andare, del non rimanere rinchiusi e impronte che ha lasciato. Ed è anche nel futuro dell’uscire verso quelle che il Papa chiama le come promessa. Ma il Dio “concreto”, dicia- “periferie esistenziali”. mo così, è oggi. Per questo le lamentele mai ci Come ha detto Papa Francesco a Penteco- aiutano a trovare Dio. Le lamentele di oggi su ste: «Quando la Chiesa è chiusa, si ammala. come va il mondo “barbaro” finiscono a volte La Chiesa deve uscire verso le periferie esi- per far nascere dentro la Chiesa desideri di or- stenziali». dine inteso come pura conservazione, difesa. In questo invito noi francescani sentiamo No: Dio va incontrato nell’oggi». riecheggiare le parole di Francesco nella no- «Dio si manifesta in una rivelazione stori- stra Regola, quando egli consiglia, ammonisce ca, nel tempo. Il tempo inizia i processi, lo spa- ed esorta i suoi frati che «quando vanno per il zio li cristallizza. Dio si trova nel tempo, nei mondo, non litighino ed evitino le dispute di pa- processi in corso. Non bisogna privilegiare gli role, e non giudichino gli altri; ma siano miti, spazi di potere rispetto ai tempi, anche lunghi, pacifici e modesti, mansueti e umili, parlando dei processi. Noi dobbiamo avviare processi, onestamente con tutti, così come conviene» (Rb più che occupare spazi. Dio si manifesta nel 3,10-11). L’«andare per il mondo» fa parte tempo ed è presente nei processi della storia. costitutiva della vita francescana. Si tratta di Questo fa privilegiare le azioni che generano quella dimensione di itineranza che è, prima di dinamiche nuove. E richiede pazienza, attesa». tutto, attitudine interiore, movimento del cuo- «Incontrare Dio in tutte le cose non è un eure- re prima ancora di essere movimento fisico; ka empirico. In fondo, quando desideriamo in- allo stesso modo, l’andare verso le periferie contrare Dio, vorremmo constatarlo subito con esistenziali non vuol dire necessariamente fare metodo empirico. Così non si incontra Dio. Lo chilometri, ma significa un’attitudine ad uscire 394 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 dalle proprie sicurezze per accettare il rischio fessori e studenti di questo Centro di studio, del dialogo e del confronto con l’altro. mi pare giusto interrogarsi su quale contributo In questo andare nelle periferie esistenziali viene da voi e dal vostro lavoro a quell’impe- noi realizziamo il nostro nome di Frati Minori, gno di tutto l’Ordine. da cui la mia riflessione è partita: perché l’in- Lo specifico servizio che voi potete svol- contro con chi vive nella periferia è possibile gere (e che ci attendiamo da voi) è quello di se è fraterno, se ci poniamo cioè come fratel- “pensare”. Elaborare un pensiero degno di li, e soprattutto ha bisogno che ci poniamo di questo nome è un prezioso compito, perché fronte a ciascuno come minori, cioè come più sono convinto che l’elaborazione di una buona piccoli. teoria sia fondamentale per vivere una buona La parola minore, che caratterizza la no- pratica. Bisogna diffidare di chi dichiara il stra vocazione, è una parola ricca di signifi- proprio disprezzo per la teoria e il pensiero, cato e manifesta ancora una volta la genialità magari affermando che noi francescani non di Francesco. Minor, nella grammatica latina, dobbiamo dedicarci allo studio perché ciò che è un comparativo dell’aggettivo parvus, che conta è solo l’operare concretamente per gli al- vuol dire piccolo: minor dunque significa “più tri. Nella nostra casa francescana queste affer- piccolo”. Questa banale osservazione di gram- mazioni si ascoltano, ogni tanto, ma non biso- matica evidenzia che si tratta di un termine di gna dare loro il credito che pretendono: vanno relazione: a differenza del superlativo, che è anzi discusse e confutate. Anzitutto sarà bene assoluto, cioè sciolto da ogni relazione (e nel far notare che chi dice che la teoria non serve, nostro caso sarebbe minimus), il comparativo si contraddice perché sta enunciando una teo- rimanda a un altro termine di paragone: è ter- ria generale; ma soprattutto bisogna ricordare mine di relazione. Francesco non ha scelto il che la luce e la chiarezza intellettuale è neces- termine minimi, per indicare sé e i suoi fratelli, saria per orientare una azione degna di questo ma il termine minores che rimanda a coloro nome, che non sia solo un puro agitarsi. davanti ai quali ci troviamo. E questo termine La Preghiera davanti al crocifisso, che richiede un adattamento continuo perché devo rimanda alle origini della vocazione di Fran- continuamente adeguare il mio standard a co- cesco, mostra che un principiante nella vita lui che mi sta davanti: altro è essere material- spirituale chiede anzitutto luce («illumina le mente più piccolo di una persona molto alta o tenebre de lo core mio»), poi si lascia orientare di una molto bassa. La scelta di essere minori dalle virtù teologali e infine ritorna a chiede- non lascia mai tranquilli e chiede una continua re “senno e conoscimento”, cioè qualcosa che attenzione a chi ci sta davanti. ha a che fare con il capire e il conoscere. È «Andare per il mondo», nelle periferie esi- interessante notare quanto sia sottolineata la stenziali, e andarci da “fratelli minori”: questa, richiesta di luce, di sapienza e di conoscenza forse, è la sfida che viene posta oggi alla no- in questa preghiera di Francesco, che certo stra vocazione. Si tratta, come vedete, di una non era un intellettuale, ma mostra di non di- sfida estremamente attuale, in sintonia con gli sprezzare affatto la luce della sapienza e della stimoli che ci provengono oggi dal “Signor conoscenza e di voler capire bene la strada da Papa”, e insieme si tratta di atteggiamenti pro- percorrere. Certamente, si deve aggiungere fondamente radicati nella nostra storia fran- che Francesco non considera il sapere un fine cescana e soprattutto nella nostra vocazione. a se stesso, ma chiede di capire per “fare lo Come spesso capita, l’attenzione all’oggi e la tuo santo e verace comandamento”. Il sapere fedeltà alla tradizione convergono; ovviamen- è orientato alla pratica, all’azione; ma bisogna te intendo riferirmi alla tradizione seria, quella dire che l’azione ha bisogno della luce e della del carisma, e non alle pie usanze, rispettabili sapienza per sapere quale direzione prendere. magari ma decisamente secondarie. Il vero dibattito dunque non è quello se ave- re o non avere una teoria: il problema è che la L’apporto specifico della riflessione filosofi- teoria deve essere una buona teoria, un pen- ca e teologica siero solido e vero, tanto più profondo quanto più semplice, tanto più alto quanto più umile, Ho brevemente enunciato quelli che mi tanto più strutturato quanto più sintetico. paiono essere gli elementi fondamentali del- Il compito di elaborare un pensiero degno la nostra vocazione di Frati Minori nel mondo di questo nome, che a voi è affidato, avrà una contemporaneo; ma oggi, parlando a voi, pro- ulteriore connotazione francescana se sarà EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 395 frutto di dialogo e di collaborazione tra voi consegna. I grandi maestri della nostra storia docenti e studenti. Vorrei dire che dovrebbe certo non hanno formulato il loro pensiero nei essere un “pensiero fraterno”, perché frutto termini in cui noi siamo abituati nel dibattito non solo del genio individuale di un solitario, contemporaneo; ma pur riconoscendo una di- ma nato dalla dimensione fraterna esercitata stanza culturale, che ci fa constatare le diverse anche a livello intellettuale. Il nostro nome coordinate mentali in cui parliamo noi e parla- di Frati Minori porta con sé questa connota- vano loro, resta vero che alcuni temi centrali zione fraterna: questo deve manifestarsi an- del classico pensiero francescano mostrano che nell’ambito della ricerca intellettuale e una sconcertante attualità. dell’elaborazione del pensiero. Abbiamo un buon modello nel primo testo importante della Suggerimenti dalla tradizione intellettuale scuola teologica francescana, che è la Summa francescana attribuita ad Alessandro di Hales. In verità, es- sa è effettivamente un’opera collettiva, la cui Cercherò di declinare qualcuno degli ele- maggior parte è certamente tratta dalle prece- menti caratteristici della nostra tradizione che denti opere di Alessandro di Hales (Glossa e hanno una grande sintonia con la sensibilità Quaestiones), ma che raccoglie anche testi dei moderna, rimandando ovviamente agli studio- suoi discepoli, tra cui soprattutto Giovanni di si che hanno approfondito questi temi2. Rupella e Guglielmo di Melitona. Alla morte Voglio ricordare anzitutto la tradiziona- di Alessandro di Hales (1245) erano composti le tesi francescana del primato della volontà i primi tre libri della Summa; il quarto fu com- e dell’amore sull’intelletto: il senso di questa pilato in seguito dai discepoli. Questa compo- affermazione va nella direzione dell’importan- sizione a più voci testimonia l’esistenza di una za centrale della relazione come componente équipe di lavoro che sapeva lavorare insieme. costitutiva dell’uomo. Mettere in discussione, Sappiamo che l’incapacità di collaborare è uno come hanno fatto i nostri maestri, la tesi aristo- dei punti dolenti della nostra vita fraterna: ma telico-tomista dell’uomo come animal ratio- le difficoltà non devono scoraggiarci dal pun- nale e riconoscere nella dimensione dell’amo- tare a questo obiettivo che resta davvero im- re la struttura fondamentale dell’umano si po- portante per noi, Frati Minori. D’altra parte, la ne certamente più in sintonia con la moderna moderna ricerca scientifica, in tutti i campi, ci consapevolezza, anche filosofica, che l’uomo mette davanti a risultati che sono sempre più è essenzialmente relazione e che la relazione, legati a un lavoro di équipe: per noi tale meto- e quindi l’amore, ne costituisce la dimensione do non è solo una esigenza operativa, ma è un fondamentale. Nel secolo passato, il contributo dato carismatico. del personalismo alla costruzione di una sana Abbiamo bisogno di un pensiero radicato antropologia cristiana valorizza proprio la di- nell’oggi, che possa dialogare con l’uomo e la mensione relazionale dell’uomo: nessun uomo donna del nostro tempo. L’accelerazione nel può essere considerato a sé stante, avulso da cambiamento culturale che stiamo registrando quella relazione che lo costituisce e che trova da qualche decennio sembra spingere a mu- nell’amore la sua piena realizzazione. Qui sta tamenti sempre più rapidi non solo dei mezzi la dignità profonda della persona, come aveva di comunicazione e di trasmissione dei dati, intuito la scuola francescana. ma anche di elaborazione e sistemazione dei Nella stessa direzione va la valorizzazione dati stessi. La realtà postmoderna ci propone del tema della libertà, tipico della filosofia e sintesi culturali decisamente diverse da quelle soprattutto della teologia scotista. Il gioco del- cui siamo abituati e ci stimola a percorsi fi- le libertà, quella di Dio e quella dell’uomo, ha nora inediti: nascono nuove strutture menta- una grande affinità con il primato dell’amore li, come possiamo constatare parlando con i e disegna una concezione dell’uomo molto più giovani d’oggi. Con questi interlocutori, che vicina al pensiero e alla sensibilità moderna. sono gli uomini e le donne di oggi, dobbiamo Oggi siamo più consapevoli che la libertà en- saper dialogare, usando un linguaggio e strut- tra ad ogni livello dell’umano, anche a quello ture mentali adeguate a loro. In questo dialo- della conoscenza e della scienza. Di fronte alla go il contenuto del nostro annuncio rimane il concezione di un intelletto “schiavo” del reale Vangelo che abbiamo ricevuto e anche, per e della constatazione scientifica dei fatti si po- noi francescani, il grande patrimonio intellet- ne oggi la consapevolezza del ruolo della liber- tuale che la nostra tradizione francescana ci tà anche nel riconoscimento della verità delle 396 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 cose: la tradizione intellettuale francescana, gi a uno sguardo positivo e empatico verso con la sua estrema valorizzazione della libertà, ogni uomo, soprattutto verso coloro che sono può aiutare il pensiero teologico a coniugare ai margini e vivono nelle “periferie esisten- verità e libertà, come oggi è necessario fare. ziali” di cui parla Papa Francesco. In loro il La verità che non si impone all’evidenza, ma francescano sa riconoscere un mistero, che è che chiede il consenso della libertà per essere quello annunciato da Gesù quando si identi- accolta è la concezione cristiana della rivela- fica ripetutamente nei poveri. L’attenzione ai zione, che trova nella fede la sua piena realiz- “marginali” nasce dal riconoscimento in essi zazione. Emerge una concezione della verità di un mistero da sondare, il mistero del povero “dopo Auschwitz”, che non rende schiava la e, nel povero, il mistero della povertà. È l’intu- ragione e non rende schiavo nessuno, ma che izione di uno spessore, di una ricchezza che si diventa davvero umana, perché ha a che fare cela dietro l’apparenza contraria (come diceva con la libertà dell’uomo. Di fronte al rischio Lutero con una efficace espressione, sub con- tipicamente occidentale e illuminista delle ve- trario latet). È questa intuizione che sorregge rità necessarie, che si impongono senza spazio le nostre numerose forme di impegno per i più per la libertà e che dunque vanno ugualmen- poveri: a voi teologi il compito di dare nome a te imposte con la forza, emerge la considera- questa intuizione, di esplicitarla con la rifles- zione della contingenza, cioè delle realtà che sione e il pensiero teologico. possono essere anche diverse da quello che È l’intuizione cristiana della Pasqua, miste- sono. Come sappiamo, Scoto e anche lo scoti- ro cristiano per eccellenza, nella quale la vita è smo hanno approfondito e talvolta forse anche nascosta sotto l’apparenza contraria, e la cro- esagerato questa riflessione sulla contingenza, ce diventa gloriosa. È l’esperienza di France- che è una caratteristica della nostra tradizio- sco d’Assisi, da lui descritta nel Testamento ne intellettuale francescana. Evitando le esa- come origine del suo cambiamento di vita, in gerazioni, bisogna tuttavia valorizzare questa quell’amaro che si mutò in dolcezza di anima concezione, che ci introduce nel regno della e di corpo. Nei lebbrosi, la cui vista era per lui libertà e apre lo spazio alla dimensione della troppo amara, egli ha scoperto una dimensione storia, che non è mai necessaria, ma sempre nascosta e preziosa, per la quale valeva la pe- contingente: gli avvenimenti storici, infatti, na di trasformare radicalmente la propria vita. non avvengono per necessità, ma rimandano Qui sta, forse, la radice del valore attribuito al- allo spazio immenso della libertà e al gioco la povertà e soprattutto alla condivisione con i delle diverse libertà. poveri, che rivelano questo nascosto mistero di Queste opzioni intellettuali si legano, nella Dio. Le scelte di vita per condividere la sorte tradizione francescana, al suo spiccato cristo- dei più poveri, le comunità “di inserzione” in centrismo, che ritrova in Gesù, il Figlio di Dio ambienti marginali si fondano su questa fede incarnato e dunque uomo come noi, le coor- nella nascosta presenza del Cristo nei poveri. dinate di una umanità vera e piena, punto di Si tratta di un tema francescano perché è, incontro tra l’umano e il divino, che sa scopri- in radice, un tema profondamente cristiano. re spazi di trascendenza nell’immersione nella Molto prima di Francesco Maria aveva canta- storia. La cristologia, come sappiamo, fonda to, nel suo Magnificat, che Dio “ha rovesciato una nuova visione dell’uomo: a voi teologi il i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha compito di esplicitare questo nesso! ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a Il primato dell’incarnazione, progetto libe- mani vuote i ricchi”, con una azione di ribalta- ro e amoroso di Dio da sempre, etsi Adam non mento che richiama quell’amaro che si muta in peccasset, è un tratto caratteristico di questo dolcezza sperimentato da Francesco. cristocentrismo francescano, che proprio me- Il primato del povero e il fascino della po- ditando sulla realtà dell’incarnazione scopre vertà, tipici della spiritualità francescana, ma- anche la bellezza del mondo, “divinizzato” nifestano l’intuizione di un mistero divino che dal farsi uomo del Figlio di Dio. L’amore e la in essi si cela. Al cuore della povertà e mino- passione per il mondo è un tratto caratteristico rità francescana sta questa percezione che la dello spirito francescano, che sostiene quello via segnata da Cristo, che da ricco che era si sguardo positivo sulla realtà intera, cosmica e è fatto povero, manifesta una precisa scelta di storica, di cui oggi c’è così bisogno e a cui ho Dio. Solo percorrendo la stessa strada si può già fatto riferimento. “entrare” nel mistero che in Cristo si è manife- Una tradizione di questo tipo spinge og- stato. Come sempre, la vita precede la teoria, EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 397 ma la vita chiede anche di essere compresa ed grandiosa empresa que es la obra de Dios… espressa bene con il linguaggio: questo compi- Nosotros somos albañiles, no maestros; to di riflessione e di elaborazione riflessa è uno ministros, no mesías. Somos profetas de un dei compiti della teologia e dunque è anche il futuro que no es nuestro” vostro. (Arzobispo Oscar A. Romero). Concludo ponendo qualche domanda: • le esperienze fraterne e il nostro “andare Estas palabras fueron escritas por el Siervo per il mondo” verso le periferie esistenziali de Dios Mons. Oscar Romero, asesinado en potranno mai diventare vero pensiero teo- modo insensato mientras celebraba la Euca- logico e sottrarsi all’ambigua definizione di ristía en la capilla de su casa con algunas re- spiritualità, per diventare buona sostanza ligiosas y una pequeña comunidad de fieles. di un pensiero che sa prendere finalmente Transmiten la misma visión de Dios que tenía sul serio il senso dell’abbassamento del Fi- San Ignacio de Antioquia, llamado Teóforo, es glio di Dio? decir “portador de Dios”, de origen sirio, que • Sapremo “pensare” davvero la folgorante ofreció su vida por el Evangelio bajo la perse- definizione apostolica “Dio è amore” (1Gv cución de Trajano. San Ignacio nos ha dejado 4,8), come ha fatto nei primi secoli la tra- numerosas cartas escritas a las comunidades dizione francescana, e ridire oggi, nel lin- cristianas durante su viaje a Roma, donde se- guaggio e nelle categorie del nostro tempo, ría entregado como pasto a leones hambrientos la stessa formidabile intuizione? ante una muchedumbre numerosa. En su carta È questo il compito di una teologia elabora- a los cristianos de Roma escribe: “Escribo a ta in casa francescana. È questo il vostro com- todas las Iglesias, y a todos anuncio que mori- pito, fratelli che in questo Istituto Teologico ré con gusto por Dios, si vosotros no me lo im- svolgete il vostro prezioso servizio di studio e pedís. Os conjuro, no me mostréis una bene- di insegnamento. volencia inoportuna. Dejad que yo sea pasto Vi assista il Signore nel portare il peso e la de las fieras, por medio de las cuales me será gloria di questo servizio all’Ordine, alla Chie- dado el alcanzar a Dios. Soy trigo de Dios y sa e a ogni uomo che ci chiede di “rendere ra- seré triturado por los dientes de las fieras pa- gione della speranza che è in noi” (1Pt 3,15). ra convertirme en pan puro de Cristo”. En el Evangelio de Lucas que hemos escu- Fr. Michael A. Perry, OFM chado esta mañana, Jesús se dirige a los jefes Ministro generale de la comunidad judía y también a sus discí- pulos, a otros que seguían a Jesús y a las co- 1 K.Rahner, La docrine des “sens spirituels” au Moy- munidades lucanas de la Resurrección. Jesús en Age en particulier chez St.Bonaventure, in Révue se refiere en modo particular al homicidio de d’Ascétique et Mystique 14 (1933), pp.263-299. los profetas que habían sido enviados por Dios 2 D. Antiseri, L’attualità del pensiero francescano. Ri- para llamar al pueblo a convertirse, a renovar sposte dal passato a domande dal presente, Rubbettino su compromiso, tanto personal como comuni- Editore, Soveria Mannelli 2008; O. Todisco, Lo stupore tario, ante Dios a través de actos de oración, a della ragione. Il pensare francescano e la filosofia mo- través de la minoridad y el servicio, a través derna, Messaggero, Padova 2003; Idem, Il dono dell’es- del testimonio público de la fe con una vida sere. Sentieri inesplorati del medioevo francescano, vivida en la justicia y en la paz ante Dios y Messaggero, Padova 2006. ante los demás, y a través de un compromiso continuo de conversión. La vida profética a la que Jesús ha sido lla- 10. Homilía all’Incontro della CONFRES mado y a la que Él invita a todos aquellos que con il Definitorio general se definen como sus discípulos, refleja lo que S. Ignacio de Antioquia, España, 17.10.2013 en nuestros documentos franciscanos llama- mos las “Prioridades de la Orden”. No estoy “A veces nos ayuda saber retroceder “rellenando” los textos bíblicos con nuestras para ver más lejos. prioridades… ¡Al contrario! Está claro que las El Reino no está más allá de nuestros Prioridades centrales de la Orden emergen de esfuerzos, se encuentra más bien más allá de una auténtica escucha de las Sagradas Escritu- nuestra mirada. En nuestra vida ras y del desafío del discipulado cristiano, ante realizamos sólo una pequeña parte de la el cual también hoy nos pone Jesús. Nosotros, 398 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 que somos ministros, somos los primeros lla- dad de vida y de la esperanza que derivan del mados a poner en práctica en nuestra vida la vivir en profunda comunión con Dios, entre Palabra de Dios. Somos llamados a dar testi- nosotros y con toda la creación. Quisiera vol- monio en nuestra vida de la justicia, de la ver- ver de nuevo a Mons. Romero y a las palabras dad, del amor, de la esperanza y de la alegría que dirigió a su Iglesia local, palabras que nos que Dios nos ofrece y que, por medio nuestro, desafían a abrir totalmente nuestro corazón a ofrece al mundo. Tenemos que guiar con el la gracia de Dios, tanto que podamos conver- ejemplo, usando muchas menos palabras, po- tirnos en lo que Dios ha pensado para nosotros niendo siempre en el centro de nuestra oración en su Reino: “Sembramos semillas que un día la dignidad de la persona humana, la dignidad crecerán. Regamos las simientes ya plantadas de cada fraile, y nuestro modo de tratar a los sabiendo que llevan consigo una promesa fu- hermanos. tura. Ponemos cimientos que reclamarán un Jesús propone un desafío dirigido a los je- mayor desarrollo. Probamos la levadura que fes religiosos judíos, y a nosotros, que somos produce mucho más de nuestras capacidades. llamados a asumir un papel de guía y de ser- No podemos hacer todo, y hay un sentido de vicio dentro de la Iglesia y de la Orden. “Os liberación cuando lo comprendemos. Esto nos habéis quedado con la llave del saber” –dice permite hacer algo, y hacerlo muy bien. Puede Jesús a las autoridades religiosas- “¡vosotros, ser incompleto, pero es el inicio, un paso en que no habéis entrado y habéis cerrado el paso el camino, una oportunidad para que la gra- a los que intentaban entrar! Tenemos que pre- cia de Dios entre y haga el resto: no veremos guntarnos si no estaremos, también nosotros, nunca los resultados finales, pero ésta es la di- intentando tener en nuestra mano la “llave del ferencia entre el maestro de obra y el albañil. saber”, si impedimos el verdadero crecimien- Nosotros somos albañiles, no maestros; minis- to espiritual y humano de nuestros hermanos tros, no mesías. Somos profetas de un futuro a causa de nuestros límites, de nuestros mie- que no es nuestro”. dos y de nuestra falta de fe y amor. Creo que vosotros, hermanos de la CONFRES y de las Fr. Michael A. Perry, OFM siete entidades implicadas en el proceso de Ministro general unificación, habéis reconocido estos límites cuando habláis de la necesidad de generar un nuevo entusiasmo por Dios, por nuestra iden- 11. Omelia nell’Eucaristia con l’UFME tidad franciscana y por nuestro carisma, por la Roma, chiesa Gregorio VII, 21.10.2013 vida fraterna, por una auténtica colaboración con el laicado y por un compromiso renovado Lc 12,21 por la misión de Dios, por una más profunda implicación con los pobres de Dios y con los Carissimi Fratelli, que sufren, por revitalizar y reestructurar la il Signore vi doni la sua pace! persona humana y todos nuestros métodos e instituciones que deben ser puestos al servicio Con gioia ci troviamo qui riuniti a celebrare del Reino de Dios. questa Eucaristia per ringraziare il Signore di Queridos hermanos de la Conferencia fran- tutti i suoi doni e soprattutto per lasciare che ciscana de España y Portugal, las palabras del Lui ci nutra con la sua Parola fatta carne. Come Evangelio, de San Ignacio de Antioquia y de sempre il Vangelo illumina e anima la nostra Mons. Romero nos recuerdan que el Reino de vita, il nostro cammino e la nostra missione. Dios va mucho más allá de nuestros esfuerzos, Nel brano di oggi, innanzitutto ci scontria- incluso más allá de nuestra mirada. Ninguno mo con un rifiuto di Gesù, il rifiuto a fare da de los proyectos y de los programas de res- arbitro per la spartizione dell’eredità tra fratel- tructuración y de revitalización, ninguno de li. Tale rifiuto si rivela assolutamente positivo nuestros tentativos de responder fielmente a la e salutare, perché ci dice che Dio non vuole llamada de Dios a través de nuestra opción de sostituirsi all’uomo, che non ha mandato suo vida evangélica expresa o da cumplimiento a Figlio ad offrirci soluzioni preconfezionate. todo lo que Dios tiene reservado para nosotros, Il Verbo di Dio è luce ai nostri passi, lampa- que hemos sido llamados a seguir a Jesús. A da per il nostro sentiero, un sentiero da scopri- pesar de ello, somos llamados a ser profetas, re e da percorrere da protagonisti responsabili. somos llamados a dar testimonio de la santi- E qui emerge il tema delicato ed emozionante EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 399 della libertà dell’uomo, di ogni uomo e, quin- gelizzazione e del nostro modo consolidato di di, anche di noi consacrati alla vita del Van- essere Frati Minori nel mondo. gelo. Non siamo semplici esecutori di ordini, Non voglio criticare le numerose grandi non siamo automi, ma ci è stata e ci viene con- opere di molti Frati, gli sforzi di tanti fratelli tinuamente offerta la possibilità di vivere in che cercano al meglio di essere fedeli al Van- risposta consapevole e matura all’alleanza con gelo, alla vita fraterna e al servizio del popolo Dio. Egli ci ha creati e ci vuole “liberi invento- di Dio. Ma tutto ciò non è sufficiente! Rischia- ri di strade” che ci conducono verso gli altri e mo di essere come una mosca all’interno di una verso Dio stesso. stanza: vede la luce che entra dalla finestra, la E poi, il Vangelo di oggi ci presenta la figura vuole raggiungere ma non ci riesce perché im- del “ricco uomo di campagna”: senza dubbio pedita dal vetro chiuso della finestra! Non pos- un uomo di successo, un grande imprenditore, siamo limitarci ad essere custodi di strutture e un abile professionista, capace di trovare nuo- di uno stile di vita che ormai non ci sfida più né vi mezzi di produzione e di arricchirsi sempre ci spinge ad un incontro più profondo col Dio più. Insomma, un uomo da applaudire. Ma, già vivente, con Gesù Cristo e con il suo popolo, i la sua presentazione, che richiama la figura di poveri e gli emarginati del nostro mondo. un’altra parabola lucana, il “ricco-che-non- Quello che il Vangelo anche oggi ci chiede è si-accorge-del-povero-Lazzaro”, questa pre- di lasciarci liberare dalla dipendenza rispetto al- sentazione ci fa insospettire: quest’uomo non le nostre sicurezze, lasciarci liberare dal letargo ha un nome. Secondo: questa breve parabola strutturale, per poter diventare sempre più capa- è tutta declinata alla prima persona singolare: ci di aprire gli occhi, il cuore, le nostre fraternità “Ragionava tra sé… i miei raccolti, i miei ma- e le nostre strutture alla sfida del Vangelo. gazzini, i miei beni, dirò a me stesso: Anima E Papa Francesco non smette mai di ricor- mia”… Questo “ricco uomo di campagna” è darci questa sfida pressante e urgente del Van- completamente solo: non fa riferimento ad gelo! Parlando ai giovani e ai fedeli accorsi ad amici né a consiglieri, ad una famiglia né ad Assisi per incontrarlo lo scorso 4 ottobre ha una comunità, e nemmeno a Dio. È totalmente lanciato ancora una volta la sfida a tutti noi a indipendente… o, direi, isolato. È un “libero liberarci dalla mondanità, dal fascino del suc- inventore”, certo, ma non di strade che condu- cesso, dall’accumulo e dall’orgoglio. In altre cono agli altri e a Dio. Però, per non cadere nel occasioni ci ha spronato ad uscire dai nostri moralismo, notiamo che Dio lo ama e intervie- conventi per camminare sulla strada dell’uma- ne per rivolgersi personalmente e direttamente nità e insieme all’umanità, non lasciando che a lui. Certo, lo rimprovera duramente, ma gli le nostre “sicurezze strutturali” ci impediscano parla, gli comunica il suo amore salvante. di ascoltare la chiamata delle Sacre Scritture e Il nome di questo ricco uomo di campagna di rispondere alla sfida che Dio ci lancia. può essere il nome di ciascuno di noi. Siamo Dobbiamo camminare insieme alla gente intraprendenti, riusciamo a realizzare i nostri che si trova sulla “strada di Emmaus” in cerca progetti, siamo uomini stimati, apprezzati e di senso, di speranza e di amore. applauditi. E questo riusciremo a metterlo in pratica Ma ciascuno di noi rischia di essere, vivere, solo uscendo e intraprendendo nuovi metodi e agire da solo, in primis nelle nostre Fraternità nuove forme di evangelizzazione e missione. ed Entità. Rischiamo di vivere da “separati in Il Vangelo chiede anche a voi, cari fratelli casa”, se non addirittura da divorziati. dell’UFME, di realizzare progetti concreti e E quand’anche riusciamo a vivere in comu- condivisi. So bene che ognuna delle Entità a nione e a condividere la missione affidataci, voi affidate deve far fronte a molte sfide, talora rischiamo di vivere da “divorziati dal mondo”; gravose, ma non lasciate che questa situazione dal mondo che sta fuori dalle nostre strutture, vi impedisca di rispondere, e di rispondere in- sicure, fuori dalle nostre case, dai nostri con- sieme, alla chiamata di Dio. venti, che poi, magari, finiscono col trasfor- Dio ci sta chiamando, vi sta chiamando a marsi in musei o addirittura in gabbie di cui muovervi verso una ancora e sempre maggiore smarriamo la chiave, che ci serve per aprire collaborazione, ad una ancora e sempre mag- la porta e uscire. Divorziati dalle istanze, dai giore libertà di movimento, ad una ancora e bisogni e dai talenti delle persone, che non ri- sempre maggiore libertà di missione, radica- usciamo più a raggiungere perché siamo pri- ta in una profonda esperienza di Gesù Cristo, gionieri dei nostri metodi tradizionali di evan- un’esperienza positiva di vita in fraternità di 400 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 speranza e di grazia, un’esperienza di vita in te programmazione che possiamo fare – e vi minorità e nella condivisone con i poveri, gli prego di non fraintendermi: credo fermamente emarginati e tutti coloro che soffrono, ossia nella programmazione e nella verifica della un’esperienza a braccetto con tutti i “preferiti qualità della nostra vita, delle nostre Fraterni- da Dio”, che sono e devono essere i soggetti tà, delle nostre attività di evangelizzazione e beneficiari di tutta la nostra missione evange- missione, in quanto sono tutti strumenti essen- lizzatrice. ziali che ci aiutano ad aprirci al rinnovamento e alla novità di Dio nel mondo d’oggi – sono Fr. Michael A. Perry, OFM, convinto che dobbiamo aprirci alla chiamata Ministro generale radicale di Dio a “fidarci” e a “lasciar anda- re”. Dobbiamo essere totalmente disponibili 12. Relazione all’XI Assemblea generale a lasciar cadere i nostri punti di vista e i no- dell’«Unio Fratrum Minorum Europae» stri modi di pensare, a chi siamo noi e a come Roma, «Il Cantico», 21.10.2013 dobbiamo rispondere la chiamata di Dio e ai bisogni della gente d’oggi. Come Abramo e Europa: visione francescana Sara dobbiamo desiderare di avanzare nella cecità della fede, ascoltando profondamente “Credevo che, per incontrare Dio, alla chiamata di Dio che sgorga da quelle che bisognasse salire. Papa Francesco definisce le “periferie esisten- Finalmente ho capito che bisogna scendere: ziali”, quei posti dove l’umanità si sente persa, Dio si può incontrare soltanto nell’umiltà” ha paura, è stressata, non è più sicura che possa (Charles De Foucauld) risolvere da sola tutti i propri problemi, è in- gabbiata in forme di isolamento e alienazione. Carissimi Fratelli e Membri dell’Unione Non abbiamo bisogno di avere tutte le infor- dei Frati Minori d’Europa (UFME): mazioni né di programmare l’intero percorso il Signore vi doni la sua pace! prima di intraprendere il viaggio. Quello che dobbiamo fare è ricordarci a vicenda di tenere La chiamata radicale gli occhi fissi unicamente sul Signore Gesù e, a fidarsi e a lasciarsi andare quindi, partire insieme, sempre in comunione di spirito, cercando di essere fedeli al Vangelo. La liturgia odierna ci presenta una parabo- la tratta dal Vangelo secondo Luca, in cui si Secolarismo e nuove parla di un “ricco uomo di campagna” molto opportunità per la fede in gamba, che sembra non sbagliare un col- po, che pianta al momento giusto e nel posto Proprio in queste “periferie esistenzia- giusto e che, quindi, può godersi i frutti della li” l’umanità sembra essere ancora capace di terra come una benedizione dal cielo. Emer- aprirsi alla possibilità di qualcosa di più gran- ge chiaramente anche il fatto che quest’uomo de della somma di quello che si vede e di quel- è totalmente assorbito da se stesso, dai propri lo di cui si fa esperienza nel mondo, con la cre- desideri e dai propri progetti. Improvvisamen- scente consapevolezza che le promesse di un te, Dio interviene nella narrazione. Dio si ri- progresso umano e tecnologico hanno ormai volge direttamente a questo imprenditore della raggiunto il capolinea e non sono in grado di terra, senza nome. Dio gli ricorda che nono- soddisfare la profonda fame insita nello spirito stante tutta la sua lodevole abilità a pianificare umano. Uno studio dopo l’altro evidenziano e creare strategie, queste non determinano il il fatto che le dimensioni spirituali dell’uma- successo di una vita, il futuro della speranza nità, la ricerca profonda di un senso, di punti e la possibilità di essere felici. Quanto capita fermi di riferimento e di incontri e relazioni all’uomo nel Vangelo può succedere anche a umane autentici continuano a manifestarsi in noi Frati Minori. Possiamo impiegare tutte le una varietà di forme. Sembrerebbe che le con- nostre energie fino a consumarci per analizza- seguenze della secolarizzazione continuino a re la qualità della nostra preghiera e delle Fra- farsi sentire; che molta gente in Europa conti- ternità e per pianificare strategicamente l’im- nui a mostrare una generale perdita di interesse piego delle risorse umane e materiali a nostra nei confronti delle cose religiose; che l’idea o disposizione, il tutto con un taglio molto auto- l’esperienza di Dio non giochi un ruolo cen- referenziale. Ma anche con tutta l’eccellen- trale nella loro vita; e che la pratica religiosa EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 401 sia ridotta in molti casi alla partecipazione ai prima, allorquando vorremo cercare di dare “sacramenti sociali obbligatori” del battesimo compimento alla chiamata per la nuova evan- e del matrimonio e alle esequie cristiane. gelizzazione e missione in Europa. Sebbene l’interesse, la conoscenza e l’espe- rienza personale delle cose spirituali, di Dio e Una nuova epifania: della vita nella Chiesa sembrino essere in de- esigenza di un nuovo modo clino dappertutto in Europa, si sta sviluppando di essere francescani una tendenza parallela, che conduce a crede- re e a fidarsi sempre meno della dottrina del- Riguardo a tutte queste sfide, cui le società la crescita senza limiti. Sembrano verificarsi contemporanee e la cristianità, specialmente un’insoddisfazione e una disillusione sempre dell’Europa dell’Est e dell’Ovest, devono far più profonde e rapidamente in crescita rispetto fronte, condivido la convinzione del Beato ai cardini della dottrina “del progresso socia- Giovanni Paolo II1, del Papa emerito Benedet- le e tecnologico eterno e illimitato”. La gente to XVI2 e di Papa Francesco3: noi cristiani e prende sempre più coscienza dei limiti e del francescani ci troviamo sulla soglia di quella peso della dottrina del progresso senza limiti e che si potrebbe definire una nuova epifania di della capacità umana di controllare l’ambiente Dio, sulla soglia di nuove occasioni opportu- umano (socio-culturale, politico ed economi- ne per dare testimonianza in Europa e altrove co) e naturale. Questa crescente insoddisfazio- all’amore di Dio e al suo impegno costante ne, rispetto ai limiti di tutto quanto la scienza per il mondo e alla speranza che Dio tiene sal- e la cultura contemporanee propinano, crea da e che noi condividiamo riguardo al futuro nuovi spazi e opportunità dove si possono pro- dell’umanità. Per noi Frati Minori in Europa porre visioni alternative, valori alternativi, uno ci sono sei modi fondamentali in cui la nuova stile di vita alternativo (semplicità) e modelli epifania di Dio può essere espressa, vivendo alternativi per l’approfondimento di relazioni appieno la nostra precisa vocazione e condivi- umane significative e del senso della vita nel dendo il dono del Vangelo con il mondo con- mondo d’oggi. Dobbiamo riconoscere che la temporaneo. E sono: recente crisi economica ha provocato una se- a. approfondire le fonti spirituali della nostra ria riflessione sui sistemi di valori, sul senso spiritualità inclusiva e colma di misericor- e sul ruolo del capitale materiale e sociale per dia; la spiritualità francescana è “inclusi- la vita umana e per le relazioni sociali e una va”; riflessione sulla natura e la dignità della perso- b. vivere l’esperienza della fraternità evan- na umana. La crisi stessa si rivela però anche gelica che abbraccia tutto e tutti: l’identità essere un altro orizzonte, un altro ambito cui francescana autentica apre in noi uno spa- la gente guarda con la fiducia di trovare rispo- zio necessario ed evangelicamente ispirato ste più soddisfacenti. Lo stile di vita personale dove possiamo accogliere tutti come fratel- e la scelta di vivere con maggiore semplicità li e sorelle; sono le più immediate conseguenze della cri- c. impegnarci per uno stile di vita radical- si economica per ragioni non solo contingenti mente semplice; questo è un ambito in cui ma anche fondate su valori. Strettamente con- molta gente, specialmente i più giovani, sta nesso alla crisi finanziaria, e al conseguente cercando chiari esempi e una guida sicura; incremento della sofferenza umana a causa d. essere determinati a mescolare in manie- dell’aumento della povertà e alla decrescita ra olistica la nostra vita con i poveri e gli delle opportunità, si verifica quell’eccezionale emarginati di oggi. Papa Francesco mi ha ondata migratoria, che sta anche offrendo una detto esplicitamente a San Damiano, lo serie di profonde sfide per gli individui, per i scorso 4 ottobre, che noi Frati Minori dob- governi locali, regionali e nazionali e per la co- biamo ritornare ai poveri, a vivere con loro, munità internazionale. Anche questa è un’altra a muoverci con loro, a spendere la nostra “periferia esistenziale” alla quale noi france- vita per loro, se davvero vogliamo essere scani dobbiamo porre maggiore attenzione, se fedeli alla nostra vocazione e profeti del vogliamo vivere pienamente la nostra identità, Regno di Dio oggi; il nostro carisma e la nostra missione. Ritor- e. impegnarci a vivere una vita di giustizia, nerò a breve su questo tema perché noi Frati pace e riconciliazione e a promuovere una Minori dovremmo tener ben presenti questa cultura in cui queste possano svilupparsi e le altre “periferie esistenziali” evidenziate rigogliosamente – sempre Papa France- 402 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

sco parla di una piena umanizzazione delle attraverso al lente della secolarizzazione. Vi- condizioni in cui la gente si trova, special- viamo un momento in cui i cardini fondamen- mente i poveri, coloro che soffrono per le tali della secolarizzazione sono seriamente guerre, per la povertà e per tutte le forme di messi in questione. Dappertutto, sia nell’Est esclusione sociale – è il Cristo Povero che che nell’Ovest europei, la gente pone nuove ci chiama; domande sul senso esistenziale e ultimo, sullo f. aver cura e rispetto della dignità del crea- scopo della vita, sulla natura delle loro relazio- to: ciò richiede mettere nuovamente ordine ni e dei loro impegni, sulle promesse e sulle nella nostra vita; è collegato alla semplicità delusioni dello sviluppo economico e tecnico, dello stile di vita e ci impone un approfon- sull’interazione e sui conflitti tra identità e mo- dimento della nostra comprensione biblica vimenti culturali locali e globali, e su un sacco ed ecclesiale del creato nel progetto di Dio di altre sfide. Noi Frati Minori dobbiamo tro- (S. Bonaventura). vare nuovi modi per rispondere ai bisogni dei L’unico valore delle 5 Priorità che sembra nostri tempi e alla chiamata di Dio che ci sfida assente da quest’elenco è quello della Forma- ad aprire la nostra vita, le nostre istituzioni, i zione Permanente, che, a mio parere, è ciò che nostri modi di pensare e di agire, la nostra mo- può davvero servire come metodo o principio dalità concreta di vivere e i nostri metodi apo- ordinante, che ci permette di entrare nella lo- stolici di rispondere alla chiamata. gica della nuova epifania di Dio. Attraverso la E adesso passiamo ad alcune espressio- Formazione Permanente, che dovrebbe aiutar- ni concrete di come possiamo rispondere al ci in tutti gli ambiti elencati sopra, possiamo kairos di Dio in Europa oggi, espressioni che anche continuare a sviluppare risposte creati- possiamo trovare nei documenti dell’Ordine, ve alle sfide che ci stanno di fronte in questo in nuove forme attuali per vivere il nostro cari- momento storico e tuttavia epifanico della vita sma e la nostra missione francescana in Euro- della cristianità e dell’Europa. pa e anche in alcune recenti discussioni e deci- Sicuramente, possiamo discernere i temi sioni, realizzato o meno, prese da voi, membri centrali che dovrebbero guidare una lettura dell’UFME. francescana della nostra vita e missione nel contesto dell’Europa e del mondo d’oggi: na- Importanza dell’UFME e tura e forma del credere oggi e in futuro; iden- del Progetto Europa tità sia sociale che spiritual/religiosa; vocazio- ne umana e cristiana e “vocazioni”; umaniz- L’UFME sta celebrando la sua XI assem- zazione e testimonianza vissuta del Vangelo; blea generale: ha una storia, che ha ormai scrit- migrazione, che al contempo è fisica, psico- to una tradizione, anche se a volte con qualche culturale e spirituale; vita e dialogo intercultu- difficoltà. La sua importanza e necessità, oggi rale e interreligioso; conflitti, risoluzione dei ancor più di ieri, è data dell’analisi delle oppor- conflitti e promozione dalla pace e della ricon- tunità che Dio ci offre, la sua nuova epifania, ciliazione; crescita delle disparità economiche e dalla ancora numerosa presenza francescana e delle ingiustizie, sviluppo della solidarietà e nel Continente europeo: circa la metà dei Frati rinnovamento del bene comune; futuro della di tutto l’Ordine si trova in Europa (dell’Ovest religione organizzata e della Chiesa; e conse- e dell’Est). Il cammino già fatto conferma la guenze di tutti questi fattori sul futuro della bontà e la necessità di condividere problemi cristianesimo, della Chiesa, dell’Ordine dei e speranze, di lavorare per progetti di comune Frati Minori e della Famiglia Francescana nel attualità, di assumere una visione e una men- contesto dell’Europa dell’Est e dell’Ovest. talità europee, al passo con il cammino delle società civili. Epifania e nuove presenze francescane L’ultimo Consiglio dell’UFME ha precisa- in Europa: una visione francescana to il proprio ruolo, riconoscendolo da una par- te nella funzione di animazione e sensibilizza- Quanto ho condiviso finora è un prologo ne- zione e, dall’altra, in quello di progettazione cessario per guadagnare una sempre più piena per alcune attività comuni. comprensione delle enormi sfide e opportunità Ho riletto i documenti e le decisioni che che stanno davanti a noi, Frati Minori dell’Eu- l’UFME ha approvato nelle due ultime As- ropa dell’Est e dell’Ovest, in un’epoca che non semblee, quella di Bruxelles (2010) e quella può essere interpretata solo o esclusivamente di Lisbona (2011), e i messaggi indirizzati ai EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 403

Frati dell’Europa, e ho trovato tante belle e im- Il Mandato 27 si concentra esplicitamente portanti indicazioni, che vanno dalla vita in- sull’Europa dell’Est, in particolare la presen- terna all’impegno di evangelizzazione. Avete za francescana nella Chiesa greco-cattolica in parlato della casa francescana in Europa come Ucraina. di una “domus et signum pacis”, che attualizza Davanti a questi mandati e davanti alle altre anche una presenza fisica presso le Istituzio- proposte e decisioni che l’UFME ha approva- ni europee, di una nuova evangelizzazione, di to, mi sono chiesto che cosa sia stato realizzato un cammino di rinnovamento della Province, fino ad oggi. Cos’è stato fatto tra un’assem- di un’attenzione particolare ai giovani, di un blea e l’altra, dal Capitolo generale del 2009 cammino da intraprendere insieme e in favore fino ad oggi? Quali sono le eventuali difficol- dei migranti, che sempre più numerosi arriva- tà per una operatività concreta e snella? Mi no in Europa. sembra di percepire che in alcuni vi sia come una sorta di demotivazione, di disaffezione al- Mandati del Capitolo generale 2009 la partecipazione alle assemblee dell’UFME, proprio per la difficoltà a rendere concrete le Dando un’occhiata ai Mandati del Capito- decisioni che l’assemblea approva o a concre- lo generale 2009, ne troviamo almeno quattro tizzare i Mandati del Capitolo 2009. che rivestono un’importanza e un’urgenza rilevanti per i lavori di questi giorni. Manda- Passi compiuti per la realizzazione to 13: il Ministro generale con il Definitorio di nuove presenze francescane in Europa generale e i Ministri provinciali con il loro Definitorio sono chiamati a “promuovere una Nonostante le sfide, sono state create in missione evangelizzatrice chiaramente france- Europa nuove forme di presenza evangelizza- scana, sottolineando in particolare che: trice francescana, ossia nuove Fraternità, con a. sia sostenuta da una forte esperienza di Dio; il chiaro intento di approfondire l’esperienza b. sia fatta in fraternità e con la testimonianza di preghiera, fraternità e missione in modi della vita fraterna; nuovi e tuttavia tradizionali. Si sono svolti c. abbia il carattere di inter gentes, di itineran- quattro seminari per analizzare la natura di za, di presenza in zone sconosciute, diffi- queste nuove presenze francescane e nuove cili, rischiose e di vicinanza ai più poveri, forme di vita comune. Alla luce di queste con- sofferenti, esclusi; siderazioni, abbiamo sperimentato come le d. si apra alla partecipazione attiva dei laici e nostre Fraternità, pur nelle loro diversità, si ri- della Famiglia Francescana; trovano concretamente intorno ai sette criteri e. si crei, laddove è possibile, una Fraterni- che nel Seminario di Frascati del 2009 erano tà che risponda alle esigenze della nuova stati riconosciuti come decisivi per ogni nuo- evangelizzazione, in comunione con la va forma di presenza evangelizzatrice. I sette Chiesa locale. criteri sono: Il Mandato 20 richiama ad una speciale 1. il primato della vita di preghiera e dell’a- attenzione allo sviluppo di “nuove forme di scolto della Parola; evangelizzazione”, senza abbandonare le for- 2. la cura di autentiche e profonde relazioni me più tradizionali. Per favorire la dimensione fraterne; missionaria ed evangelizzatrice, con un’atten- 3. uno stile di vita semplice e sobrio, minorità zione particolare ai luoghi di frontiera e con e testimonianza; nuove forme di evangelizzazione itinerante e 4. accoglienza e condivisione di vita con la di Fraternità “inserite”, il Definitorio generale, gente, soprattutto i poveri e i “lontani”; con il coinvolgimento delle rispettive Confe- 5. la comunione con la Chiesa locale; renze, promuova itinerari formativi tipicamen- 6. la missione evangelizzatrice con un’atten- te francescani per Frati e laici insieme. zione particolare ai luoghi di frontiera e con Il Mandato 26 invita alla realizzazione di nuove forme di evangelizzazione itinerante un Progetto Europa nel contesto di una forte e di Fraternità “inserite” (cf. PdV, 20); secolarizzazione; si sottolinea anche il fatto 7. una disponibilità a forme di collaborazione che questo progetto sia caratterizzato dall’in- e collegamento, a livello interprovinciale e ternazionalità e dall’interprovincialità, con internazionale, tra le varie Fraternità (Ro- l’obiettivo di dar vita a nuove forme di evan- ma, Sassone, 6 maggio 2013). gelizzazione. 404 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Gli obiettivi del Progetto Europa: sa della pace, e come segno di pace, domus la proposta dell’Assemblea UFME 2011 et signus pacis, si esprime in modo partico- lare nei seguenti cammini: L’obiettivo stabilito della creazione di un a. Il cammino della nuova evangelizzazione: Progetto Europa include 2 obiettivi generali e come diceva il Beato Giovanni Paolo II 7 specifici. un’evangelizzazione “nuova nell’ardore, Gli obiettivi generali sono: nuova nei metodi, nuova nelle espressioni” 1. Rivitalizzare le nostre Fraternità per rilan- (Giovanni Paolo II, Haiti, 1983). Il docu- ciare una nuova missione evangelizzatrice, mento di Lisbona 2011 ci dice che “siamo secondi i Mandati 13 e 20 del Capitolo ge- convinti che il nuovo è prima di tutto un di- nerale 2009, concentrando l’impegno su: mensione interiore e che non potremo rin- a. La vita interiore ben coltivata (spiritualità). novare la nostra missione senza prima aver b. La cura di Fraternità evangeliche che vivo- rinnovato la nostra vita”. Il messaggio parla no concretamente la Regola e le CCGG, in dell’esempio di Francesco che si riempiva minorità. di Dio negli eremi e nelle chiese abbando- c. Un nuovo slancio a vivere lo spirito missio- nate, per poterlo poi donare ai fratelli per le nario nelle attività apostoliche e “dar vita e strade e nelle piazze. nuove forme di evangelizzazione” (Manda- b. Un cammino che va prendendo le forme to 2). concrete e specifiche: tanto in forme nuo- 2. Partecipare attivamente alla costruzione ve come in quelle tradizionali, la nostra dell’Europa secondo i valori cristiani e evangelizzazione potrà esprimersi attraver- francescani della cultura europea. so progetti specifici, missionari e di nuova Gli obiettivi specifici sono: evangelizzazione, secondo le varie aree 1. Sostenere il processo di ridimensionamen- linguistiche e geografiche, in fraternità e in to e ristrutturazione della presenze e delle minorità, con un attivo coinvolgimento dei Entità, “per tentare di ridarci significato” laici, nella fedeltà all’uomo d’oggi. (Portatori del dono del Vangelo 31). c. Un cammino che esige di essere formati e 2. Favorire la nascita di “Fraternità nuove” capaci di entrare in dialogo ecumenico, in- per nuove forme di evangelizzazione, e terreligioso e interculturale, a favore della coltivare i luoghi di spiritualità (santuari, pace, cercando di proseguire questo impe- fraternità di preghiera e/o di ascolto, ecc.). gno che trova nell’incontro del Poverello 3. Costituire presenze “profetiche” in alcuni col Sultano un emblema eloquente per il luoghi cruciali e di frontiera nella società nostro tempo. europea. 2. Il cammino di rinnovamento e le realtà che 4. Sviluppare le collaborazione interprovin- stanno nascendo, quella della ri-disegnazio- ciale e internazionale tra le nostre Entità. ne della mappa delle proprie presenze della 5. Rafforzare la presenza francescana nella Province dei Frati Minori in Europa (ridi- Chiesa greco-cattolica in Ucraina (Manda- mensionamento interno), ci aprono nuovi to 27). orizzonti di varcare e altri campi dove se- 6. Approfondire i valori dell’Europa e quelli minare. Il documento di Lisbona parla di della cultura francescana, entrambi al ser- una nuova presenza francescana presso le vizio di un’Europa “Domus Pacis”. Istituzioni Europee a Bruxelles. Allo stesso 7. Appoggiare e collaborare alle iniziative tempo, l’UFME intende sostenere, accom- dell’Unione Europea dei Paesi dell’area del pagnare e sviluppare le “Nuove Fraternità” Mediterraneo. (PdV, Mandato 13) oltre che riqualificare la nostra vita e la presenza francescana in Messaggio ai Frati dell’assemblea Europa. L’UFME ha espresso il desiderio UFME di Lisbona di un aiuto alle recenti presenze in Ucraina, la Provincia e la Fondazione di rito bizanti- Nel messaggio ai Frati europei segui- no, attraverso forme concrete di solidarietà, to all’Assemblea dell’UFME di Lisbona di una presenza sul Cammino di Santiago e 2011vengono proposti due temi centrali o del Pellegrinaggio francescano a Lourdes. orientamenti. La stessa Assemblea UFME di Lisbona 1. Il vivo desiderio di impegnarci nella costru- 2011 ha preso due decisioni che riguardano zione della casa comune europea, come ca- da un lato le nuove presenze evangelizzatrici EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 405 in Europa [L’UFME decida di promuovere E ora cerchiamo di specificare meglio come una rete di nuove presenze evangelizzatrici, il Definitorio generale potrà procedere. coordinate dal Segretariato Generale per le 1. Innanzitutto dovrà fare attenzione e aver Missioni e Evangelizzazione, in spirito di coo- cura che la presenza francescana non muo- perazione tra le Conferenze che compongono ia in nessun Paese europeo. Sarà inoltre l’UFME] e dall’altro lo sviluppo di una rifles- necessario cercare di far nascere germogli sione e di proposte per una presenza francesca- nuovi di francescanesimo. Questo mi pare na tra i migranti. A questo riguardo potrebbe l’aspetto più immediato del Progetto Euro- rivelarsi utile il documento di GPIC sull’im- pa. migrazione, che potrebbe essere semplificato 2. Prenderà l’iniziativa perché, quanto affer- e chiarito in alcuni punti in modo da avere una mato per una eventuale Commissione vale maggiore diffusione tra i Frati. anche per le Conferenze e l’UFME che non hanno l’autorità di stimolare, di chiedere, di Altri temi e proposte per impostare e di accompagnare la nascita di nuovi cammini francescani in Europa “presenze nuove” in Europa. Il Definitorio potrà agire concretamente tramite uno o più Ci sono almeno altri tre temi di riflessione Delegati. per nuovi cammini francescani in Europa che 3. Il Definitorio generale chiederà alle Provin- non sono stati esaminati a Lisbona. ce che sono più in difficoltà di aprirsi alla 1. La responsabilità di assicurare che il cari- nascita di almeno una “presenza nuova” nel sma francescano resti presente nei vari Pa- proprio territorio, di accoglierla, sostener- esi d’Europa. Come e con quali criteri pos- la e favorirla in nome di una reciprocità tra siamo individuare i luoghi strategici signi- Province e nello spirito del vivere l’unità ficativi per l’Ordine in Europa, dove i Frati del carisma nella diversità delle forme che non possono non essere presenti? Quale lo incarnano. contributo di discernimento ogni Conferen- 4. Il Definitorio generale chiederà alle Pro- za può offrire? Come individuare due o tre vince più fiorenti di vocazioni di mettere a luoghi più significativi e irrinunciabili per disposizione del Progetto almeno un Frate ogni Paese? per formare una Fraternità interprovinciale/ 2. Creare reti solidali per aiutare le Fraternità internazionale in Europa. che lavorano nel medesimo settore a coope- rare sempre più tra di loro. Procedimento suggerito 3. In un’Europa sempre più multiculturale e La Provincia e il Definitorio generale fanno multi-religiosa, promuovere l’impegno a un discernimento condiviso sul luogo dell’in- favore dell’interculturalità, dell’ecumeni- sediamento della nuova presenza e sui Frati smo e del dialogo interreligioso. (3/4) che potranno far parte della “Fraternità nuova”. Valutazione di quello che non è stato fatto 1. Si presenta il progetto della “fraternità nuova”, seguendo i criteri del Mandato 13 Credo che nell’arco di questi anni che ci se- (PdV) e dei seminari sulle nuove presenze parano dall’Assemblea di Lisbona le difficoltà o forme (7 criteri). abbiano avuto il sopravvento sulle decisioni 2. La “Fraternità nuova” segue un cammino prese in quella sede e non so quanto si sia riu- intensivo di formazione ed elabora il pro- sciti a concretizzare La mia domanda è: come prio progetto di vita e missione, che presen- possiamo mettere in atto un meccanismo che ta alla Provincia del luogo e al Definitorio porti alla costituzione almeno di qualche nuo- generale per l’approvazione. va presenza in Europa? 3. La “Fraternità nuova” fa riferimento al Mi- nistro provinciale del luogo ed effettua la Proposta verifica del proprio cammino almeno una Personalmente, credo che sia il Definitorio volta l’anno, con la partecipazione del De- generale a dover prendere l’iniziativa, perché legato del Definitorio generale. affidare la realizzazione di “presenze nuove” 4. La “Fraternita nuova” si impegna partico- in Europa ad una Commissione che non ha po- larmente per entrare in contatto con le co- tere né autorevolezza rischierebbe di condurre munità di migranti, di “nuovi poveri” e an- a un nulla di fatto. che con i giovani. 406 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

5. La “Fraternità nuova” partecipa agli incon- […] ma Dio non scompare mai. Questa irrequietezza tri sulle nuove forme organizzati dal Segre- [...] è un’espressione della speranza che l’uomo può tariato generale Missione e Evangelizzazio- sempre e nuovamente […] iniziare il suo cammino ver- ne e si tiene in contatto con i membri delle so Dio” (Papa Benedetto XVI, Intervista in occasione fraternità che appartengono a questa rete. del Sinodo speciale sull’Evangelizzazione). 3 6. Al Capitolo generale 2015 si farà una pre- “L’Anno della fede, a cinquant’anni dall’inizio del sentazione dell’iniziativa già avviata che Concilio Vaticano II, è di stimolo perché l’intera Chie- potrà rilanciare ulteriormente con più auto- sa abbia una rinnovata consapevolezza della sua pre- revolezza l’impegno per il futuro nella me- senza nel mondo contemporaneo, della sua missione tra i popoli e le nazioni. La missionarietà non è solo una desima linea. questione di territori geografici, ma di popoli, di cultu- re e di singole persone, proprio perché i “confini” della Conclusione fede non attraversano solo luoghi e tradizioni umane, ma il cuore di ciascun uomo e di ciascuna donna” (Pa- La carne al fuoco presentata in questa re- pa Francesco, Messaggio per la giornata missionaria lazione sulla visione francescana per l’Euro- mondiale 2013). pa d’oggi e di domani è davvero tanta. Non ci sono soluzioni semplici, né semplici strategie 13. Omelia per l’inaugurazione dell’Anno e nemmeno singoli approcci già sperimentati Accademico della Pontificia Università che ci forniscano un modo chiaro di procedere. Antonianum L’unica, più semplice e più sicura possibilità Roma, Basilica S. Antonio, 23.10.2013 è il ritorno alla vita evangelica attraverso una relazione intensa con il Signore Gesù, condi- videndo profondamente in fraternità la nostra Carissimi fratelli e sorelle, esperienza di fede e le nostre battaglie, vivendo Il Signore vi doni pace! in radicale semplicità di vita e condividendo i nostri beni con gli altri, aprendo la nostra vita Il Vangelo secondo Luca ci presenta una e le nostre fraternità al mondo, andando a due parabola sul discepolato, indicandoci il mo- a due per comunicare la fede che viviamo e do in cui dovremmo vivere il nostro impegno impegnandoci tutti insieme e vicendevolmente cristiano per partecipare alla costruzione del in un processo continuo di rinnovamento della Regno di Dio. vita e di conversione del cuore e dell’azione. “Signore, questa parabola la dici per noi o Concludo con una riflessione che il Papa anche per tutti?”. emerito Benedetto XVI ha offerto in occasione La domanda espressa da Pietro mette in della sua ultima udienza, il 27 febbraio 2013. evidenza il fatto che la sfida di essere sempre E vorrei applicarli quanto il Papa afferma della pronti per la piena realizzazione del Regno Chiesa al nostro Ordine: Cari amici! Dio gui- di Dio riguarda proprio tutti: non solo coloro da la sua Chiesa, la sorregge sempre anche e che sono già profondamente impegnati nella soprattutto nei momenti difficili. Non perdia- sequela del Signore Gesù, e soprattutto quanti mo mai questa visione di fede, che è l’unica ricoprono ruoli speciali nella Chiesa, sia reli- vera visione del cammino della Chiesa e del giosi consacrati sia laici, ma anche coloro che mondo. Nel nostro cuore, nel cuore di ciascu- sono meno coinvolti e addirittura anche colo- no di voi, ci sia sempre la gioiosa certezza che ro che col tempo si sentono più disillusi e che il Signore ci è accanto, non ci abbandona, ci è adesso si ritengono cattolici di periferia. La vicino e ci avvolge con il suo amore! domanda di Pietro punta dritto ad uno dei pe- ricoli che la comunità di fede corre e precisa- Fr. Michael A. Perry, OFM mente a quello per cui coloro che possiedono Ministro generale titoli o posizioni corrono il rischio di perdere l’identità di discepoli, diventando “carrieristi” e ricercando posti d’onore anziché restando 1 Papa Giovanni Paolo II, 2000, Tor Vergata, rivolgen- sempre servi dei servi. dosi a più di due milioni di giovani li chiamò le “senti- Un altro pericolo che emerge dalla doman- nelle del mattino della risurrezione”. da di Pietro a Gesù è il rischio di perdere il 2 “Il desiderio di Dio […] è iscritto nella profondità contatto con la sorgente del discepolato cri- dell’anima di ogni persona e non può scomparire. Pos- stiano, allontanandosi da Gesù che va sempre siamo, certo, dimenticarci di Dio per un certo periodo e solo in cerca della nostra amicizia e ci propo- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 407 ne un Dio sempre pronto ad andare alla ricerca presenta un Dio che viene a servire, che presta dei suoi figli, pronto a creare legami d’amore attenzione e cura coloro che gli appartengono, che non possono essere mai più spezzati. Il de- un Dio “grazioso”, ossia capace di grazia al di clino e l’indebolimento dei nostri legami di fe- là di ogni immaginazione, un Dio che celebra de e d’amore con il Signore Gesù portano con e gioisce nel discepolo che vive in comunione sé la perdita del fervore con il quale possiamo con lui. E Dio effonde questo stesso suo amore vivere pienamente la fede, l’allentamento dei sul servo fedele proprio come lo effonde sul legami fraterni, che tengono uniti i credenti suo Figlio prediletto, il Signore Gesù. nella comunità di Gesù, la Chiesa, e l’affievo- Nella sua riflessione sull’umiltà di Dio, la lirsi dello zelo e del desiderio di comunicare teologa francescana Ilea Delio scrive: «E se al mondo la Buona Notizia che abbiamo rice- considerassimo Cristo non come Colui che ci vuto. Perciò, la domanda di Pietro è una sfida salva dal peccato ma come Colui che ci guari- per ciascuno di noi, una chiamata a riflettere sce e risana, riversando su di noi l’amore e la profondamente sulla natura della nostra rela- misericordia di Dio, come Colui che ci chia- zione con il Signore Gesù, che vive e ci ama, ma a partecipare alla comunità universale? E e sul nostro impegno a vivere in comunione se davvero credessimo che dall’eternità Cristo di mente e di cuore con gli altri credenti, nella era stato destinato a venire come il perfetto Chiesa e anche fuori; una chiamata a esamina- amante di Dio e noi siamo stati da sempre de- re la nostra dedizione a vivere una vita giusta, stinati ad essere co-amanti in Cristo? Il mondo vera e in grado di alimentare in noi lo zelo che è stato creato da Dio, dice San Bonaventura, ci permetta di condividere con gli altri quan- ma portato alla pienezza della relazione con to abbiamo ricevuto dal Signore Gesù. Queste Dio da noi umani, perché la Parola di Dio ci sono le qualità che definiscono la natura del va proprio a pennello» (2005, Cincinnati, St. discepolato cristiano per la comunità lucana. Anthony Messenger Press, p. 60). Curiosamente, sono proprio queste le qua- Cari fratelli e sorelle, all’inizio di questo lità scelte con convinzione e vissute anche dai nuovo anno accademico, mentre cerchiamo la primi seguaci di Francesco, dalle Povere Da- luce della fede e perseguiamo la verità, ricono- me e dai membri dell’Ordine Francescano Se- sciamo con san Luca, con san Bonaventura e colare. Erano credenti che volevano prendere persino con il nostro Papa Francesco di essere sul serio il Vangelo! (cf. Portatori del dono del chiamati da Dio a ricercare con tutta la nostra Vangelo, 6). forza la nostra vocazione umana, cristiana e Il secondo messaggio, meno evidente, della francescana. Riconosciamo di essere chiamati parabola è collegato al concetto o all’immagi- da Dio a studiare la Sua Parola nei numero- ne di Dio che Gesù offre ai suoi discepoli nel si corsi offerti qui all’Antonianum e in altre Vangelo. Nell’ammonizione riportata appena università romane. Riconosciamo di essere prima nello stesso capitolo dodicesimo del chiamati a sondare le profondità dell’amore di Vangelo secondo Luca, Gesù ci propone una Dio e del suo impegno verso di noi, verso il visione di Dio completamente diversa da quel- mondo e verso tutto il creato, e permettiamo a la tradizionalmente proposta dal giudaismo. Dio di guidarci e condurci nella nostra ricerca “Beati quei servi che il padrone al suo ri- della verità, nell’approfondimento del nostro torno troverà ancora svegli; in verità, io vi di- impegno per la giustizia e la pace e nell’aper- co, si stringerà la veste ai fianchi, li farà met- tura delle nostre comunità fino ad abbracciare tere a tavola e passerà a servirli” (Lc 12,37). coloro che nella società si sentono soli, isolati Nella parabola che abbiamo ascoltato oggi ed emarginati e vivono in una delle tante “peri- Gesù ci dice: “Chi è dunque l’amministratore ferie esistenziali” di cui Papa Francesco parla. fidato e prudente, che il padrone metterà a ca- La nostra ricerca di Dio e della comunione e il po della servitù per dare la razione di cibo?” perseguimento della verità e della conoscenza (Lc 12,42). Gesù stesso risponde a questa sua devono sempre e innanzitutto condurci a un domanda, dicendoci che il servo buono e fe- incontro con il Dio vivente e con coloro che dele è il discepolo che pone tutta la sua vita al sono i suoi “anawim”, i poveri, i migranti e servizio del progetto che Dio ha per lui o per tutti gli “abitanti delle periferie”. lei, prendendosi cura di tutto quanto Dio gli/ Concludo con le parole dell’ultimo versetto le ha affidato, i suoi beni, le sue relazioni e del brano evangelico odierno: la missione di Dio, che deve essere realizzata “A chiunque fu dato molto, molto sarà chie- in e attraverso la fedeltà a Dio stesso. Luca ci sto”. 408 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Fratelli e sorelle carissimi, siamo noi quel- “esperto”, coinvolto dalla Commissione pre- li a cui è stato dato molto: Dio ci ha affidato sieduta da Fr. Ambrogio Van Si, sul mandato suo Figlio Gesù, il suo popolo amato e tutto il n. 14 sempre del Capitolo generale 2009, che creato! chiedeva di studiare lo stato dell’Ordine oggi. Lo Spirito d Dio possa portare a compi- Nel prezioso studio sociologico da lui coordi- mento la Parola di Dio che è all’opera nella nato e affrontato, sono emersi diversi elementi nostra vita, chiamandoci sempre ad un amore utili al nostro tema di studio degli “abbando- e ad un’amicizia duraturi con Dio e con tut- ni”. ti coloro che Dio ha portato all’essere grazie Ritornando al mandato n° 48 sullo studio all’amore. E possa Dio dare compimento alle degli abbandoni, il gruppo di Servizio, da me buone opere che Egli sta già portando avanti in presieduto fino a quando ero Vicario genera- e attraverso ciascuno di voi. le, ha scelto di denominarsi Servizio Fedeltà e Perseveranza, cercando di rifiutare la denomi- Fr. Michael A. Perry, OFM nazione “Commissione per lo studio del feno- Ministro generale e meno degli abbandoni”! Sono convito, infatti, Gran Cancelliere che il fatto stesso di poter parlare apertamente di tale realtà di fragilità vocazionale, possa ge- 14. Saluto alla Giornata di Studio su Fedeltà nerare speranza, offrendo un approccio sereno e perseveranza vocazionale e obiettivo ad una realtà spesso imbarazzante Roma, PUA, 29.10.2013 per noi e che possa offrire un’opportunità di crescita utile al cammino di FP di tutti i Fra- Eminenza reverendissima, Eccellenza, Vi- ti dell’Ordine. Questa speranza si fonda sulla ce Rettore e Autorità accademiche tutte, Mi- certezza che Vita Consacrata è in grado di ri- nistri e Superiori generali e provinciali, caris- conquistare l’umano, che è una via significa- simi confratelli e sorelle, e tutti i relatori che tiva e che ha in se stessa tutta la capacità di interverranno in questa Giornata di Studio, a dialogare con la realtà di oggi; anche l’attualità tutti voi e a tutti gli altri ospiti giunga il saluto della spiritualità francescana, così ben valoriz- del serafico padre san Francesco: il Signore vi zata da Papa Francesco, dovrebbe costituire dia Pace! per noi un forte incoraggiamento a cogliere Sono particolarmente grato a Fr. Paolo l’attualità ed il fascino della vita consacrata. Martinelli, OFMCapp, Preside dell’Istituto di Dal dato negativo di una defezione, vorrem- Spiritualità Francescana (ISF) di questa nostra mo cogliervi il valore di una tematica di FP da Pontificia Università Antonianum, perché dal affrontare e vivere nella maturità di coloro che 2010 sta collaborando con noi Frati Minori, in- rimangono e che possono trarre alimento per sieme al Prof. Fr. Albert Schmucki OFM, Vice chiarire le motivazioni per le quali continuano Preside ISF e al Sociologo Prof. P. Giovanni a rimanere nell’Ordine. Dal Piaz, OSBCam. Ci siamo resi conto che siamo stati posti di Questa Giornata di Studio per il nostro Or- fronte ad un obiettivo molto complesso, diffi- dine costituisce un momento importante di un cile da circoscrivere. Credo che l’odierna Gior- cammino di studio che ci è stato affidato dal nata di Studio ci sarà d’aiuto per comprendere Capitolo generale del 2009, attraverso il man- la vastità del tema e ci offrirà l’occasione per dato n. 48, che così recita: “studiare le cause raccogliere i primi frutti di un lungo cammino e le motivazioni degli abbandoni dando degli che ancora ci attende, per offrire all’Ordine e orientamenti sul come si può intervenire”. Il alla Vita Consacrata degli orientamenti su co- Definitorio generale ha nominato un Gruppo me si possa intervenire per accompagnare i di Servizio, composto dai membri dei due Uf- suoi membri nel cammino della fedeltà e della fici della Curia generale, la Procura e il Segre- perseveranza. tariato generale per la Formazione e gli Studi. Nel salutare e ringraziare i confratelli Mi- Al Gruppo di servizio è stato affiancato un nistri/Superiori generali e Ministri provinciali gruppo di esperti, provenienti per l’appunto d’Italia, voglio ricordare a me stesso e a loro da questo Istituto Francescano di Spiritualità di farci trovare sempre a servizio di quel mini- presso la Pontificia Università Antonianum. stero di carità e di benevolenza, come ci ricor- Oggi saluto cordialmente, ringraziandolo da il serafico padre san Francesco al Capitolo per la sua disponibilità e fraternità, il Prof. Don X della Regola: «E dovunque vi siano dei frati Renato Mion, sociologo salesiano, in quanto che si rendono conto e riconoscano di non poter EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 409 osservare spiritualmente la Regola, debbano e intervengono. Ma è anche molto solo, isolato, possono ricorrere ai loro ministri. I ministri, poi, perché la ricchezza e il potere sono avari di li accolgano con carità e benevolenza e li trattino amici e di gratuità. Sente parlare di Gesù, il con tale familiarità che quelli possano parlare e famoso rabbì di Nazareth, e vuole vederlo. fare con essi così come parlano e fanno i padroni Ma si scontra subito con un doppio limite. con i loro servi; infatti, così deve essere, che i Da una parte, c’è il limite personale, interno ministri siano i servi di tutti i frati» (Rb X, 4). potremmo dire: è basso di statura. E questo è Auguro a tutti voi amici qui presenti una il primo ostacolo all’incontro con il Signore. buona giornata di studio, nella letizia e nella E poi, ecco il limite esterno: la ressa di gente, pace, con gratitudine a tutti coloro che si sono attorno a lui, gli altri, i suoi concittadini sono spesi per organizzare questo evento! il secondo ostacolo che lo tiene lontano dal Si- gnore. Fr. Michael Anthony Perry, OFM Vogliamo tradurre tutto ciò nel nostro og- Ministro generale gi? La nostra piccolezza può essere la meschi- nità morale che avvertiamo quando vogliamo 15. Omelia in occasione del V centenario avvicinarci a Dio, onnipotente nell’amore. Le dell’apparizione della Vergine Maria e esperienze che segnano la nostra persona, che della presenza dei Frati Minori ci tolgono la fede e la speranza, una malattia, San Romano Valdarno, Italia, 03.11.2013 un lutto in famiglia, la perdita del lavoro… Esperienze che ci rendono ancora più piccoli Il «sì» di Maria, e ci fanno sentire impotenti. una testimonianza per noi E poi, che dire degli altri? Quanti ne avete incontrati nella vostra vita di questi altri? Di Carissimi fratelli e sorelle: uomini e donne di chiesa, tutti ferventi e de- Il Signore vi doni la sua pace! voti, o addirittura anche di noi Frati che con il nostro esempio di vita vi abbiamo tenuto e Sono riconoscente all’Altissimo, Onnipo- rischiamo di tenervi lontani dal Signore? Pic- tente, Bon Signore che oggi mi ha concesso la cola parentesi: sembra che con Papa Francesco grazia di essere qui con voi e con i miei confra- la musica sia cambiata! Almeno un po’, per telli a celebrare, ossia a far festa e ringraziare fortuna! Dio stesso per il dono dell’apparizione della Guardiamo alla vicenda del piccolo Zac- Beata Vergine Maria avvenuta qui 500 anni cheo. Da una parte c’è lui, piccolo, ma che non orsono, apparizione che ha riacceso e fatto vi- si spaventa né arrende di fronte agli ostacoli! vere per ben 5 secoli la devozione alla Santa È molto creativo e intraprendente! Escogita la Madre di Dio. soluzione (salire sull’albero!), perché vuole Dio, attraverso la Vergine, si è reso presen- realizzare il suo desiderio di vedere Gesù e si te in questo spazio di terra e di cuori palpitanti. adopra in tutti i modi per farlo diventare realtà! Qui ha cercato di avvicinare il cielo alla terra, E dall’altra parte nella vicenda di Zaccheo di rendere la nostra “valle di lacrime” un ango- c’è il vero protagonista della sua e nostra vi- lo del suo Regno di amore e di pace. ta: il Signore Gesù! Se anche, pur con tutto il Anche nel brano evangelico che abbiamo desiderio, noi non riuscissimo a superare gli appena ascoltato si parla di un incontro. Ci è ostacoli che ci impediscono di incontrarlo, lui stata riproposta la figura, molto nota, di Zac- ci viene incontro! Sì, perché Gesù si fa incon- cheo. Un uomo piccolo di statura, ma “un gran- tro a tutti! E venendo ad incontrarci, Gesù non de” dal punto di vista professionale e sociale. giudica, non condanna e non umilia. E nem- Sì, detto con una categoria odierna, Zaccheo è meno teme di essere giudicato male dai ben- un “manager riuscito”: grazie all’appalto del- pensanti di ieri e di oggi. le tasse dall’invasore romano, si è arricchito Semplicemente, “Gesù alzò lo sguardo e per bene. Un usuraio, si potrebbe dire, sicura- gli disse”: Gesù stana, scorge, vede e guarda mente un furbo senza scrupoli, come i caimani quell’uomo, e lo guarda dal basso verso l’alto, che squartano la finanza italiana e mondiale: al come quando si inginocchierà per lavare i pie- centro solo il profitto, il resto è relativo. di ai discepoli. Dio non ci guarda mai dall’al- Zaccheo non è soltanto molto ricco: è an- tro verso il basso, ma dal basso verso l’alto, che rispettato e temuto dai suoi concittadini, con infinito rispetto, togliendo di mezzo ogni perché basta un suo gesto e i soldati romani ostacolo e annullando ogni distanza. Lo sguar- 410 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 do di Dio ci raggiunge e ci libera, va diritto al 16. Intervento all’Atto Accademico in onore cuore e interpella la parte migliore di ciascuno del beato Duns Scoto di noi, quella particella (almeno!) di bene che Roma, PUA, 08.11.2013 c’è in ciascun uomo e che nessun peccato po- trà mai cancellare, come abbiamo sentito nella Chiarissimo Professor Alliney, Prima Lettura, dal Libro della Sapienza. Cari e benemeriti fratelli della Commissione Zaccheo cerca di vedere Gesù e scopre che Scotista, è Gesù che cerca di vedere lui! Il cercatore si Spettabili autorità accademiche, professori e accorge di essere cercato, l’amante di essere studenti dell’Università Antonianum, amato. Se Gesù avesse detto: «Zaccheo, ti co- stimati ospiti tutti: nosco bene, so che sei un poco di buono. Re- il Signore vi dia pace! stituisci ciò che hai rubato e verrò a casa tua». Zaccheo non sarebbe rimasto sull’albero? Ge- Permettetemi, innanzitutto, un sentito e sù ci incontra senza porre condizioni, ci viene commosso ricordo del nostro beneamato fra- incontro così come siamo. tello Barnaba Hechich, recentemente scom- Prima “veniamo incontrati”, poi ci si con- parso. Fr. Barnaba, per lunghi anni membro e verte! Incontrare l’amore di Dio rende liberi Presidente della Commissione Scotista qui a da qualsiasi ostacolo e soprattutto fa amare; Roma, ha dedicato tutto l’impegno di una vi- incontrare Dio che non fa prediche e non con- ta all’importante e imponente attività dell’e- danna, ma che si fa amico, moltiplica l’amici- dizione critica dell’opera teologica del beato zia. Giovanni Duns Scoto. Mentre ringraziamo il “Scese in fretta e lo accolse pieno di gio- Signore per averci donato Fr. Barnaba, lo affi- ia”. Tre parole descrivono la reazione di Zac- diamo alla sua misericordia divina. cheo all’incontro con Gesù: in fretta – acco- Fin dall’inizio di questo mio intervento gliere – pieno di gioia; sono il cuore, intenso e voglio sottolineare che, certo, nutro interesse profondo, del movimento, del cammino della per il pensiero e la dottrina del beato Giovanni conversione a cui tutti noi siamo chiamati. Un Duns Scoto, in quanto li trovo molto in sinto- percorso che può e deve durare tutta la vita. nia con la ricerca di senso e le aspettative del Un percorso che sfocia necessariamente “ne- mondo d’oggi, ma, come già ben sapete, non gli altri”. “Io do la metà di ciò che possiedo ai sono uno specialista in questo campo. Vi pre- poveri”. Il ricco, solo e isolato, ma incontrato go, perciò, di accogliere questo mio contributo e guardato dall’amore stravolgente di Dio, di- con tutti i limiti che esso può presentare. venta amico dei poveri. “Do la metà”, come se In questa intensa mattinata, celebrativa del i poveri fossero “la metà di se stesso”, la sua beato Giovanni Duns Scoto, ma anche di stu- metà. dio e di riflessione sul suo pensiero filosofico- Dio passa nella nostra città, nella nostra vi- teologico, il professor Guido Alliney, nella sua ta, e ci chiede con amore di aprirgli la casa del brillante conferenza su “Contingenza e libertà cuore, perché il nostro cuore e la nostra casa si in Giovanni Duns Scoto, fondazione ontologi- aprano agli altri, soprattutto ai poveri, ai biso- ca e implicazioni etiche” – per la quale ancora, gnosi, a quelli che Papa Francesco definisce e a nome di tutti noi, lo ringrazio – ci ha por- “gli abitanti delle periferie esistenziali”. tati al cuore del pensare scotiano e di quello Cari fratelli e sorelle, vi auguro di “lasciarvi francescano, più in generale. Sono diversi anni incontrare da Dio” per andare, a vostra volta, a che ci si sofferma a riflettere, in questi solen- incontrare i poveri e arricchirli dell’amore con ni atti accademici, sulla contingenza e il suo il quale Dio vi rende ricchi! ruolo nell’elaborazioni della metafisica e della È questa la testimonianza della vita di Ma- teologia. L’anno scorso, sempre celebrando ria, Madre di Dio, che ha risposto “sì”, come questa giornata organizzata dalla Commissio- Zaccheo, e che ha vissuto sempre immersa ne Scotista e dall’Università Antonianum, ab- nell’amicizia con Dio e con tutta l’umanità. biamo ascoltato di un pensiero autenticamen- Buona festa! te cristiano e teologico, come quello di Duns Scoto, che offre al pensiero filosofico e me- Fr. Michael A. Perry, OFM tafisico, una riflessione, positiva e ricca, sulla Ministro generale contingenza, forte della dottrina biblica della creazione. Il professor Alliney, ora, ci aiuta tenere in EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 411 debito conto la metafisica ontologica di Sco- nia. Francesco sperimenta l’inconsistenza e la to, con la centralità dell’affermazione della vacuità dei nostri sogni, sperimenta come nep- contingenza, nel riflettere sull’etica, con i suoi pure il progetto che ciascuno si fa della pro- concetti di “libertà”, “fruizione” e “amore”, pria esistenza sia, in fondo, alla nostra mercé, e nel riflettere sulla teologia, con il discorso nella nostra piena disponibilità. Eventi fortuiti della “visione di Dio in patria”. La centralità ed accidentali ci ricordano, ancora, che non ci dell’affermazione della contingenza non apre apparteniamo, che non abbiamo ex se, in sé, in Scoto a prospettive di relativismo esisten- l’essere, la vita. ziale, ma esalta la libertà umana, la volontà L’incontro con i lebbrosi è ancora per Fran- libera. E l’amore esige, per essere veramente cesco un’esperienza, assai scioccante, della amore, libertà: niente è più libero dell’amare contingenza. E per rendere la drammaticità e quanto più si ama tanto più si è veramen- dell’incontro con la contingenza umana, così te liberi. Questo che ci appare una esigenza nuda e cruda, senza maschera, a volto scoper- logica dell’etica fondata sulla contingenza, è to, nel suo Testamento, egli si appella ad una per il cristiano prima di tutto la rivelazione di sensazione particolarmente sgradevole, del Gesù Cristo, il mistero dell’uomo-Dio, il lieto senso del gusto, di quel senso che ti fa speri- annunzio dell’amore infinito di un Dio che si mentare una realtà solo quando questa è ormai fa uomo e che muore in croce amandoci «sino dentro di te, in bocca: «mi sembrava cosa trop- alla fine» (Gv 13,1). po amare – nimis amarum! – vedere i lebbrosi» È, forse, per tale evangelicità dell’amore, (Test 1). Il Francesco del Testamento, a pochi che si gioca nel finito e nel limite umano e mesi dalla propria morte, nel pieno della sua mondano, che la contingenza riveste un ruolo maturazione umana e spirituale, non può non centrale nella spiritualità francescana e, prima vedere la mano amorevole di Dio, nel volere ancora, nell’esperienza religiosa di Francesco. per lui, e per l’essere umano, l’esperienza della L’esperienza della propria contingenza è alla contingenza: «e il Signore stesso mi condus- base dell’apertura di Francesco all’amore di se tra loro e usai con essi misericordia». “Fare Dio, all’amore che Dio ha per lui: ciò anche misericordia” con i lebbrosi – feci misericor- se lo stesso Francesco ed i suoi primi biografi diam cum illis – è l’esito straordinario, “divi- sconoscono i termini tecnici della Scuola, con- no” e santo, dell’amara esperienza della con- tingente, contingenza. tingenza. Il professor Alliney direbbe, a modo Francesco «è educato sin dall’infanzia.. se- di sintesi del pensiero di Duns Scoto, che così condo la vanità del mondo, … divenendo egli la libertà trova la propria consumazione e il stesso vanitoso», ci racconta il Celano, nella proprio coronamento nell’amare. sua Vita prima (1Cel 1): il suo vivere immerso I vissuti, come altre esperienze dell’essere nella vanità è per lui un mascheramento del- contingenti, riportate nelle Fonti Francescane, la contingenza, un rivestire la contingenza. hanno il merito di risvegliare il senso della Vi sono eventi e circostanze, però, che agi- propria libertà, nella ricerca di una propria re- scono su di lui, come a svegliarlo dal sonno alizzazione. È allora che Francesco incontra, della consuetudine. Per una «lunga malattia… nel Vangelo, un Dio che in Gesù Cristo assu- egli cominciò effettivamente a pensare tra sé me in tutto, eccetto il peccato, la natura uma- diversamente dal solito» (1Cel 3): la vita e la na, nella sua caducità, nel suo limite, nei suoi salute, che nella giovinezza ci sembra di pos- fallimenti, nel suo dolore e nella sua mortalità. sedere saldamente, si scoprono quali realtà Nella kenosi, Dio si piega sulla contingenza, delle quali non si dispone pienamente, sempre, sposandola nella persona di Gesù Cristo. È in come nostre. È questa, mi sembra, una prima Gesù Cristo che Dio, come buon samaritano, esperienza radicale di contingenza vissuta da si china sull’essere umano e creaturale, così Francesco. profondamente segnato dalla contingenza, e A questa prova sul piano della natura se ne usa con lui misericordia, fecit misericordiam aggiungono altre, sul piano dei suoi sogni, dei in illum (Lc 10,37). suoi desideri, delle sue aspirazioni: si direb- Gesù Cristo rivela l’immenso amore del be prove sul piano della sua storia personale Padre, rivelazione che quasi costringe France- e della sua interiorità. Basta pensare al falli- sco a non chiamare più nessuno “padre” sulla mento delle sue ambizioni cavalleresche, con terra (Mt 23,9), a cominciare da Pietro di Ber- la sconfitta delle truppe di Assisi, tra cui si era nardone, al quale dice, spogliandosi: «D’ora arruolato Francesco, e i lunghi mesi di prigio- in poi potrò dire liberamente: “Padre nostro, 412 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 che sei nei cieli”, non padre Pietro di Bernar- settembre scorso. In tale impegno, che è della done… così andrò nudo incontro al Signore» Chiesa intera, della Comunità cristiana, prima (2Cel 12). La nudità può ben rappresentare lo di tutto, spiega il Santo Padre, «è prezioso il smascheramento della vanità e l’assunzione ruolo dell’Università» o di un Centro di Ricer- della propria contingenza e della propria po- ca, quale la nostra Commissione Scotista, che vertà essenziale. devono farsi, sempre più luoghi «di elabora- L’incontro con Gesù, povero e crocifisso, zione e trasmissione del sapere, di formazio- è rivoluzionario per il giovane Francesco, nel ne alla “sapienza” nel senso più profondo del senso forte di un rovesciamento di orizzonte termine, di educazione integrale della perso- e di valori: «ciò che mi sembrava amaro mi na»; devono sempre più diventare «luogo del fu cambiato in dolcezza di animo e di corpo». discernimento, luogo in cui si elabora la cul- L’assunzione della propria contingenza di- tura della prossimità, luogo di formazione alla viene momento essenziale della spiritualità di solidarietà (Papa Francesco, Discorso nell’In- Francesco: è il «senza nulla di proprio» che ci contro con il mondo della cultura, Cagliari, 22 rende capax Dei, nudi e perciò capaci di esse- settembre 2013). re rivestiti dell’amore del Padre e riempiti dal La ricerca di una cultura della prossimità suo santo Spirito. Sarà «lo Spirito del Signore e della solidarietà è come inscritta nel nostro e la sua santa operazione», come ci ricorda la DNA di francescani. Nel voler essere, come Regola (Rb 10,8), a permetterci «di pregarlo san Francesco desidera, fratelli e sorelle più con cuore puro», rispondendo al suo amore col piccoli, fratres minores, è possibile leggere rendimento di grazie e l’annunzio missionario l’aspirazione profonda di un’Università e di della sua misericordia. un Centro di ricerca francescani. Nel Cantico di frate Sole è la contingenza Nel divenire poi sempre più luogo di di- ad essere convocata, da Francesco, a rendere scernimento, Duns Scoto, con la sua acutezza «le laude, la gloria e l’honore et omne bene- di Dottore “sottile”, non può non rappresenta- dizione» all’Altissimo (Cant 1). La madre re per noi una guida illuminata ed illuminante. Terra lodi il Signore «con coloriti fiori et her- Si è detto e scritto, a proposito della disciplina ba»: nei Salmi l’erba è simbolo dell’effimero logica e della sottigliezza di Duns Scoto, in e del contingente, «Tu fai ritornare l’uomo termini di rigueur de la charité: recuperando in polvere e dici: “Ritornate, figli dell’uo- la dimensione di povertà, di minorità, di «sine mo”; ai tuoi occhi, mille anni sono come il proprio» del suo essere francescano, si potreb- giorno di ieri che è passato, come un turno be parlare anche di rigore dell’umiltà. Leggen- di veglia nella notte; li annienti: li sommergi do le opere di Scoto – e ringraziamo ancora nel sonno; sono come l’erba che germoglia la benemerita Commissione Scotista perché, al mattino: al mattino fiorisce, germoglia, al- con la pubblicazione dell’ultimo volume, offre la sera è falciata e dissecca» (Sal 89,4ss). E agli studiosi l’intera edizione dell’Ordinatio, così «sor’ Acqua… molto utile et humile» e come si è fatto con la Lectura –, anche chi non la stessa «sora nostra Morte corporale», sma- è dentro al pensiero scotiano come specialista scheramento radicale della contingenza uma- sa quanta fatica si è fatto e spesso ancora si na, tutte le creature sono invitate a rispon- fa, nel distinguere l’insegnamento del Dottore dere all’Amore con la lode. Ciò che non ha Sottile dalle opinioni che egli riporta. Ciò per- senso in sé, perché è ma può non essere, per ché Scoto riporta, nei suoi scritti, non singole chi si è lasciato incontrare da Dio in Cristo, sentenze estrapolate di autori da lui esamina- assume un senso, una dolcezza, rimandando ti, ma lunghi brani delle loro opere, per poter all’Assoluto. È, per dirla alla luce di quanto bene contestualizzare le loro affermazioni, e piacevolmente ascoltato in questa mattinata, riuscire così a cogliere quanto di giusto e di la libertà, che nel suo essere contingente, si vero vi si esprime. Tale attitudine, che oggi realizza pienamente nell’amare. chiameremmo ermeneutica, rende rispettoso Quale augurio posso rivolgere, come salu- lo scorrere del pensare scotiano, lo presenta to, a noi qui riuniti, Università Antonianum e come pensiero umile. Commissione Scotista, se non quello di essere Che tutti noi possiamo coltivare, nella no- sempre più impegnati nel «cercare e trovare stra ricerca, nel nostro studio e nel nostro inse- vie di speranza, che aprano orizzonti nuovi al- gnamento, una disciplina ed un rigore dell’u- la nostra società»: sono parole che Papa Fran- miltà, come quelli del beato Giovanni Duns cesco rivolgeva al mondo della cultura, nel Scoto, per i quali soltanto, forse, ci è possibile EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 413 raggiungere le periferie del pensare e del vive- Eminenza: ancora una volta, a nome di tut- re degli uomini e delle donne nostri contem- ti, grazie di cuore! poranei. Grazie dell’attenzione. Fr. Michael A. Perry, OFM Ministro generale Fr. Michael A. Perrry, OFM Ministro generale e Gran Cancelliere 18. Omelia nella Celebrazione eucaristica delle Case dipendenti dal Ministro gene- 17. Saluto al Card. Angelo Comastri rale Basilica San Pietro, 09.11.2013 Città del Vaticano, Tomba di San Pietro, 09.11.2013

1Cor 3, 9.17 Eminenza Reverendissima, Card. Angelo Comastri, Cari fratelli, buona festa! Il Signore vi doni la Sua pace! a nome di tutti noi qui presenti, esprimo a Lei la gioia e la gratitudine per l’accoglienza In questo grande giorno di festa per la com- personale che oggi, nonostante i numerosi im- memorazione della dedicazione della Basilica pegni, ci riserva quale Arciprete di questa Ba- lateranense, ci riuniamo come Corpo di Cri- silica, Vicario Generale di Sua Santità per la sto in questo luogo sacro, dove riposano i re- Città del Vaticano e nostro Fratello. sti mortali di san Pietro, discepolo e apostolo Per noi è motivo di grande onore e letizia del Signore Gesù, sul quale si fonda la Chiesa. percepire un tratto francescano nella Sua inna- Siamo uniti nello spirito ai nostri otto fratelli ta affabilità, nel Suo paterno sorriso e nel Suo che svolgono il ministero di confessori pres- fecondo ministero di instancabile annunciato- so il Laterano, un servizio e una presenza alla re della Parola di Dio. quale siamo rimasti fedeli per più di quattro Eminenza Reverendissima, noi Frati Mi- secoli. Non possono essere qui con noi oggi nori residenti nelle case di Roma dipendenti perché impegnati ad accogliere Papa France- dal Ministro generale ci siamo recati oggi in sco che, come sappiamo, va a San Giovanni pellegrinaggio alla tomba del Principe degli per la celebrazione della solennità. Oggi vo- Apostoli, nell’anno della fede, per rinnovare gliamo ricordare in particolar modo un altro la nostra ferma volontà di vivere il Vangelo di nostro fratello che è stato per molti anni mem- nostro Signore Gesù Cristo in comunione con bro di una delle case dipendenti dal Ministro tutta la Chiesa. generale e che è recentemente scomparso: Fr. Oggi è un giorno di grazia, reso ancor più Barnaba Hechic. Possa egli riposare in eterno speciale dalla festa della Dedicazione della nel Regno dei cieli. Basilica Lateranense, dove noi Frati Minori Davanti alla tomba di san Pietro, sotto il cu- svolgiamo il servizio di confessori. polone di questo storico edifico sacro, mentre A Lei, Eminenza, Vicario di Sua Santità, celebriamo la morte e risurrezione del Signore affidiamo il nostro affettuoso e fraterno saluto Gesù, forse potrei o potremmo soccombere al- per il nostro Vescovo, Papa Francesco, spe- la tentazione di fermarci al livello delle emo- cialmente in questo giorno solenne per la fe- zioni, dello straordinario stupore e del senso di sta della Sua cattedrale. Come sempre, anche storia e tradizione che questo luogo esercita. oggi, in questo luogo santo, vogliamo pregare È abbastanza naturale sentirsi particolarmen- per il Santo Padre, per i suoi Collaboratori e te benedetti, soprattutto perché stiamo viven- per tutta la Chiesa. do tutto ciò insieme, come fratelli e membri Ci affidiamo, Eminenza, alla Sua interces- dell’unica famiglia, l’Ordine dei Frati Minori. sione orante, affinché da questo nostro pelle- Ma l’invito e la sfida di san Paolo nella sua grinaggio si ravvivi in noi Frati Minori il dono lettera ai cristiani di Corinto, che abbiamo ap- della fede, che sola ci può aiutare a incarnare pena ascoltato, non ci permettono di restarce- la nostra vocazione ad essere fratelli di tutti, ne fermi davanti alla tomba di Pietro, sotto totalmente dediti al servizio del Signore, del la cupola di questa immensa Basilica. Dob- Tempio Santo che è il suo Corpo, ossia la biamo fare la stessa esperienza e accogliere Chiesa, e dell’umanità tutta. il medesimo invito che Gesù ha proposto ai 414 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 santi Pietro e Paolo. Dobbiamo abbracciare che irradia amore (identità), espresso attraver- la stessa croce e lasciare che essa ci abbracci, so la fede, l’adorazione e la vita nella comu- in modo da poter scoprire pienamente l’iden- nione della mente, del cuore e dello spirito con tità divina che Dio ha iscritto in ciascuno di tutti coloro che sono membri dell’unico Corpo noi. Ed è proprio in ragione di questa divina di Cristo (fraternità/comunione). identità che siamo senza dubbio “templi di Radicati in Dio. Templi viventi che irra- Dio”, chiamati a celebrare il dono della santi- diano amore e comunione di mente, cuore e tà dal quale traiamo origine e per il quale sia- spirito. Queste due immagini esprimono ciò, mo convocati. Ma, come Papa Francesco ha o meglio, chi noi siamo e come dobbiamo ricordato alle Clarisse del Protomonastero di comportarci nel mondo. E proprio a motivo Assisi in occasione del suo pellegrinaggio lo della nostra autentica identità e della chiamata scorso 4 ottobre, anche noi dobbiamo tenere a vivere in comunione con Dio e in fraternità ben presente che questa chiamata alla santità con ogni fratello siamo, perciò, sospinti dallo non deve renderci talmente spirituali da non Spirito di Dio ad uscire e a condividere quanto essere più in grado di riconoscere il dono del- abbiamo ricevuto, quanto crediamo e quanto lo Spirito che è presente nella nostra umanità cerchiamo di vivere. Il Documento del Capito- e nell’umanità dei nostri fratelli e di tutti gli lo generale 2009, Portatori del dono del Van- altri esseri umani. gelo, ce lo ricorda: “Un’autentica esperienza Mentre celebriamo al festa della dedicazio- di Dio, infatti, ci mette in movimento perché ne della Basilica di San Giovanni in Laterano, non è possibile sentire l’abbraccio infinito di siamo invitati a riflettere su cosa davvero si- un Dio follemente innamorato perché è amore gnifichi essere Chiesa, essere il popolo di Dio e solo amore, senza sentire al medesimo tempo pellegrino nel mondo d’oggi. Le sfide pres- l’urgente necessità di condividere questa stes- santi che i cristiani di Corinto hanno dovuto sa esperienza con altri” (Pdv, 11, p. 10). affrontare sono le stesse che dobbiamo affron- Perciò la profonda e duratura relazione che tare noi oggi, ossia la sfida circa l’identità, la siamo chiamati a godere con il Signore della comunione e la missione. Per Paolo, essere “in Vita, Gesù, crea in noi una chiara visione della Cristo” significa essersi separati dal mondo e nostra identità e ci rende liberi di amare agapi- dai suoi valori dominanti, dalle sue logiche di camente, mettendo i bisogni degli altri, dei no- sfruttamento e di svalutazione della persona stri fratelli, davanti ai nostri. In questo movi- umana, ridotta a mero strumento di produzio- mento, che è allo stesso tempo verso l’interno, ne di ricchezza e soddisfazione di desideri. cioè verso l’intimità di Dio e verso l’intimità Nel Battesimo e in forza di esso, e attraver- del nostro autentico io, e verso l’esterno, os- so ciascun altra iniziazione sacramentale che sia verso il dono dei fratelli e della Fraterni- abbiamo vissuto, compresa la nostra profes- tà universale, veniamo trasformati, facendoci sione religiosa che ci impegna a vivere il Van- strumenti della pace di Dio e della comunione gelo, siamo stati chiamati ad entrare ancora reciproca con tutto il popolo di Dio, special- più profondamente nel cuore di Dio e lì a sco- mente i poveri, gli emarginati e i migranti. prire il dono di santità e grazia che Dio ci offre, Cari fratelli, celebriamo il banchetto euca- un dono trasformante, che ci rende strumenti ristico davanti alla tomba dell’apostolo Pietro di misericordia, riconciliazione e amore verso con grande gioia e profonda emozione. Alla tutti coloro che ci stanno attorno. In tal modo conclusione di questo Anno della Fede, ci ri- stiamo diventando Tempio di Dio, la Chiesa, cordiamo a vicenda di essere stati benedetti dal testimoni viventi dell’amore e della speranza dono del Vangelo, Gesù, e dal dono dei fratel- che Dio continua a riversare nel mondo. li. Attraverso questa celebrazione, preghiamo Nella mente di san Paolo, come pure in chiedendo di diventare la vera Eucaristia che quella degli evangelisti, Gesù è stato manda- celebriamo, lasciando che Dio costruisca in to da Dio al mondo come dono di grazia e di ciascuno di noi il suo Tempio di grazia, di mi- amore e misericordia incondizionati, affin- sericordia e d’amore. Chiediamo a Dio di aiu- ché noi possiamo riscoprire la nostra identità tarci a rinnovare l’impegno di vivere in santità autentica di figli amati che sono stati creati e nella giustizia, che si esprimono attraverso nell’amore, circondati dall’amore e chiamati a l’abbraccio della nostra umanità e dell’uma- diventare per il mondo sacramenti dell’amore. nità del prossimo, in modo da riflettere l’im- Nella mente di Paolo le comunità del Signo- magine di Dio presente in ciascuno di noi. In re Gesù crocifisso devono diventare “tempio” tal modo diventeremo una fraternità che irra- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 415 dia pace, gioia, speranza e amore per ognuna con alcune sfumature che mi sembrano impor- e per tutte le persone che ci circondano. E pre- tanti: «I Frati, che sono ministri e servi degli ghiamo affinché il dinamismo di Dio nel cuore altri Frati, visitino e ammoniscano i loro Frati di ciascuno di noi, un dinamismo che raduna e li correggano con umiltà e carità» (Rb 10,1). assieme come fratelli e ci fa diventare tempio Da questi testi possiamo ricavare alcune in- vivente dello Spirito Santo, possa trasformar- dicazioni importanti riguardanti il tempo, l’o- ci e renderci autentici portatori del dono del biettivo e il modo di realizzare la visita ai Frati, Vangelo, testimoni oculari della potenza della così come la intendeva san Francesco. risurrezione, e missionari evangelizzatori. Relativamente al tempo, la visita ai Frati è consigliata il più spesso possibile. È impor- Fr. Michael A. Perry, OFM tante notare come nel testo della Regola non Ministro generale bollata si dice che i ministri e servi devono visitare «spesso» i Frati. Questa annotazione 19. Relazione all’Incontro con i Visitatori temporale scompare nella Regola bollata, pro- generali babilmente perché il numero dei Frati andava Roma, Curia generale, 11.11.2013 aumentando considerevolmente e l’Ordine si stava espandendo ogni giorno di più dal punto La Visita canonica: un’occasione di vista geografico. Nonostante questa omis- per gettare semi di futuro sione, però, nulla ci autorizza a pensare che il pensiero di Francesco fosse cambiato. Nella vita di Francesco è chiara l’importanza data La Visita canonica è regolata dal Codice alla persona, il che comporta, da parte dei mi- di Diritto Canonico (= CIC 628), dalle nostre nistri e servi, lo stare sempre vicini e visitare Costituzioni Generali (= CCGG 213), dagli spesso i fratelli. Statuti Generali (SSGG 155), dagli Statuti per Poi, dalle espressioni usate da san France- la Visita canonica e Presidenza del Capitolo sco, deduciamo che per lui l’obiettivo della vi- provinciale (= SSVC, Roma, 1955) e da altri sita ai Frati è duplice. «Servire e amministrare documenti della Chiesa. Durante la Visita ca- le fragranti parole» del Signore e «confortare» nonica il Visitatore “rappresenta il Ministro e ci indicano l’aspetto positivo; «ammonire» e agisce in suo nome” (SSVC 8 §1). Senza dub- «correggere» , invece, ci suggeriscono quello bio, la Visita canonica è sempre da compiersi corretivo. in quello spirito che san Francesco presenta e È importante sottolineare che il primo indica quando parla della visita ai fratelli, an- obiettivo della visita è quello di ascoltare che nelle occasioni in cui la visita presenti ca- e evangelizzare i Frati, dando spazio per la ratteristiche giuridiche particolari. condivisione profonda della loro vita (gioie e sofferenze) e comunicando loro «le parole del 1. La Visita canonica nella mente di san Signore nostro Gesù Cristo, che è il Verbo del Francesco Padre, e le parole dello Spirito Santo, che sono spirito e vita (Gv 6,63)» (2Lf 3). San Francesco considerava la visita ai fra- Tenendo presente il testo biblico di Paolo telli come uno dei suoi impegni primari e, (cfr. 2Cor 2,14-15), che è alla base del testo di quando ormai non poteva più visitarli a cau- Francesco, il Ministro, o il Frate che visita gli sa «della malattia e debolezza» del suo corpo altri Frati, è chiamato a rivelare la presenza di (2Lf 3), decise di scrivere lettere e di inviare Cristo nel mondo, per ottenere altrettanto dagli «messaggeri» per continuare a servire e ad altri. amministrare «le fragranti parole» del Signore La visita ai Frati è così uno strumento privi- (2Lf 2-3). legiato innanzitutto per lasciarsi evangelizzare Cosciente dell’importanza di tali visite e di e, allo stesso tempo, per evangelizzare. Questo tale servizio o ministero, nella Regola non bol- medesimo aspetto, che abbiamo chiamato po- lata egli scrive: «Tutti i Frati che sono costitui- sitivo, appare anche nell’uso del verbo «con- ti ministri e servi degli altri Frati, distribuisca- fortare», usato da Francesco in questo stesso no nelle Province e nei luoghi in cui saranno, contesto. Nella visita i ministri e servi sono i loro Frati e spesso li visitino e spiritualmente tenuti a confortare, cioè incoraggiare i Frati li esortino e li confortino» (Rnb 4,2). Questa a vivere secondo lo spirito (cfr. Rnb 5,7), in stessa esortazione si trova nella Regola bollata obbedienza alla volontà del Signore (cfr. SV 416 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

15). In altre parole, lo scopo della visita è sol- «cura di rendersi conto delle condizioni dei lecitare i Frati a far crescere la vita dello spirito Frati » (CCGG 213). affinché tutti passino dal buono al meglio (cfr. • Essere disposto a dedicarle il tempo neces- CCGG 213; SSVC 3). sario: «Il Visitatore, nel compiere il suo Nello stesso tempo, però, siccome France- ufficio, impieghi la debita sollecitudine; sco è perfettamente cosciente della presenza non visiti i luoghi troppo velocemente…» del peccato all’interno della Fraternità, non si (SSVC 14 §1). Prefissare un tempo troppo può fare a meno di ricordare anche l’obiettivo breve per questo servizio potrebbe portare correttivo della visita, che mira alla conversio- i Frati a pensare che la Visita sia una pura ne del Frate, espresso attraverso i verbi «am- formalità da espletare. monire» e «correggere». Il Ministro o il suo • Conoscere bene la legislazione dell’Ordine inviato, il Visitatore, non possono rimanere (gli Statuti per la Visita, gli Statuti generali indifferenti di fronte al peccato del Frate, ben- e le Costituzioni generali) e la legislazione sì devono ammonire e correggere i Frati che particolare della Provincia (gli Statuti par- hanno peccato (cfr. CCGG 213). ticolari). Infine, sul modo di realizzare il servizio del- • Conoscere il cammino che l’Ordine sta la visita ai Frati, Francesco è molto chiaro. Il compiendo (Priorità, Mandati del Capitolo ministro e servo, o chi in suo nome compie la generale 2009, sussidi, cammino compiuto visita ai Frati, deve usare con questi dolcezza e dal Servizio fedeltà e perseveranza e della forza, carità e, al tempo stesso, chiarezza. Ciò Commissione per lo studio interdisciplina- risulta evidente dall’uso di espressioni come re sulla situazione dell’Ordine) e sentirsi le seguenti: quando dovrà «ammonire» e «cor- in sintonia con esso. Come vedete nel pro- reggere» (Rb 10,1), il Ministro, o il Visitatore, gramma vi saranno ricordati sia il cammi- deve farlo con umiltà, senza superbia e vana- no dell’Ordine che i sussidi di cui bisogna gloria (cfr. Rb 10,7), senza «turbarsi o adirarsi tener conto. per il peccato o il male del fratello» (cfr. RnB Da parte della Provincia visitata, preparare 5,7), con familiarità e benignità (cfr. Rb 10,5) e realizzare bene la Visita significa tra l’altro: e sempre mosso dalla familiarità e dall’amore • Mettersi in una disposizione di ascolto e verso il fratello (cfr. Adm 11,2; 25). È tenuto, di apertura verso ciò che lo Spirito dirà ai inoltre, a farlo anche «diligentemente» (cfr. Frati grazie a questa mediazione fraterna e RnB 5,5), in quanto saremo personalmente re- giuridica; questo comporta pregare, da soli sponsabili se un fratello si perde a causa di un e in fraternità, per la riuscita della Visita. nostro silenzio (RnB 4,6). • Lasciarsi interpellare dal Visitatore che ac- compagna la Visita con le sue esortazioni. 2. Preparare e celebrare bene • Parlare con sincerità, «secondo verità nel- la Visita canonica la carità» e «fiduciosamente» (cfr. SSVC 25 §1), tanto degli aspetti positivi come di Affinché la Visita canonica dia i frutti sopra quelli negativi. indicati, deve essere preparata e celebrata in • Tener pronti tutti i libri che sono oggetto di modo adeguato. Solo così, la Visita canonica Visita, le informazioni sulla Provincia che sarà un vero kairós per i Frati della Provincia possono aiutare il Visitatore nel suo com- visitata e per lo stesso Visitatore. pito (cfr. SSVC 18) e le relazioni dei diversi Preparare e realizzare bene la Visita, da settori della Provincia (cfr. SSVC 19). parte del Visitatore, significa tra l’altro: • Essere ben informato sull’ambiente religio- 3. La Visita canonica: so e sociale in cui vivono e lavorano i Frati momento propizio per la conversione che deve visitare. Oltre ad indagare sulle condizioni attuali della vita e della missio- Stabiliti i presupposti per una buona pre- ne dei Frati, è opportuno conoscere anche parazione e realizzazione della Visita, questa la storia della Provincia che si deve visi- deve aver di mira, soprattutto, il rinnovamento tare, poiché può accadere che questa stia della qualità della vita dei Frati della Entità da condizionando il presente della vita e della visitare, o, se si preferisce usare la terminolo- missione dei Frati. Questo aspetto è stato gia delle Costituzioni generali: «incrementare recepito dalle nostre Costituzioni generali e rafforzare lo spirito francescano» (CCGG quando chiedono al Visitatore che abbia 199) e «promuovere lo spirito di fraternità e EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 417 l’osservanza della Regola e delle Costituzioni «sana» con gli altri (cfr. CCGG 39, VFC 27). generali» (CCGG 213). La dimensione della minorità e attenzione La qualità della vita coinvolge tutta la per- alla giustizia, alla pace e alla integrità del sona in ogni sua dimensione: creato esige che “con il loro stile di vita, i Fra- • personale, ti, come Fraternità e come individui, si com- • fraterna, portino in modo che nessuno venga da loro • di minorità e di attenzione alla giusti- allontanato, specialmente coloro che sono di zia, alla pace e all’integrità del creato, solito socialmente e spiritualmente emargina- • evangelizzatrice/missionaria. ti” (CCGG 66,2). Inoltre “i frati vivano in que- Per quanto riguarda la dimensione persona- sto mondo come fautori della giustizia, araldi le, la qualità della vita esige che ogni fratello e operatori di pace” (CCGG 68,1) e “rifiutata cammini con autenticità, nella trasparenza e ogni proprietà personale, non si approprino né nella verità con se stesso. Verificare la qualità di casa, né di luogo, né di qualsiasi altra cosa, della vita del Frate significa prestare partico- secondo la Regola; perciò impegnino se stessi lare attenzione innanzitutto alla qualità della e tutto ciò che usano per la vita e per il lavoro, sua relazione, sia con Dio sia con i fratelli, e in povertà e umiltà, al servizio della Chiesa e poi a quella della sua formazione (o conver- del mondo” (CCGG 72,1). E ancora, ci ricor- sione) permanente, tenendo d’occhio, inoltre, dano le nostre Costituzioni generali: “ Rico- i pericoli dell’individualismo e dell’attivismo, noscendo che il lavoro è il normale e primario nei quali può essere facile cadere. mezzo per procurarsi le cose necessarie, tutti e La qualità della vita, ovviamente, è incom- singoli i frati servano e «lavorino con fedeltà e patibile con la “doppia vita” o con le conse- devozione», fuggendo l’ozio «nemico dell’a- guenze causate dalla superficialità e dalla nima»” (CCGG 76,2). mancanza di profondità. Verificare la qualità Riguardo alla dimensione evangelizzatri- della vita esige un lavoro in profondità, a li- ce o missionaria, la qualità della vita fraterna vello dei sentimenti e degli atteggiamenti che esige testimonianza e coerenza (cfr. CCGG poi si traducono in comportamenti. Il Visita- 103); ricerca costante di nuove forme di evan- tore non può fermarsi al “mero adempimento” gelizzazione e di nuove presenze (cfr. VC 12; esteriore, a quanto appare nel comportamento CCGG 1152 e PDV 20); una formazione per- del Frate. Il Visitatore ha il compito di esami- manente e iniziale adeguata alle situazioni nare attentamente se questo comportamento è storiche che stiamo vivendo (cfr. FP e RFF); manifestazione o no degli atteggiamenti inte- una preparazione solida intellettuale e pasto- riori più profondi. Ciò significa che il Visita- rale (cfr. Ratio Studiorum 28-30) e opzioni di tore cercherà, con tutto il dovuto rispetto, di vita e di missione in consonanza con il nostro entrare il più a fondo possibile nella vita del essere minori. fratello, senza accontentarsi di ciò che appare Come si può vedere, la qualità della vi- in superficie. In questo modo la visita assu- ta presuppone l’«uscire dal secolo», ovvero, merà il valore di un momento forte nell’ac- uscire dalla mentalità del mondo per impe- compagnamento spirituale e vocazionale del gnarsi nella sequela di Cristo, per radicarsi in fratello. Cristo, vivendo le Priorità dell’Ordine, che al- Quindi, partendo dalla situazione concreta tro non sono se non le priorità contenute nella del Frate, il Visitatore cercherà di incoraggiar- Regola e nelle Costituzioni generali. Detto al- lo a percorrere il cammino che sempre meglio trimenti, è assolutamente necessaria la fedeltà gli permetterà di vivere fedelmente e respon- a quanto abbiamo promesso nella Professione, sabilmente i suoi obblighi di Frate Minore e, cioè «osservare il santo Vangelo del nostro ovviamente, a non deviare da esso. Signore Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, Rispetto alla dimensione fraterna, la qua- senza nulla di proprio e in castità» (Rb 1,1), lità della vita suppone, per noi Frati Minori, per «seguire più da vicino le orme di Gesù Cri- una relazione interpersonale basata sulla fa- sto» (CCGG 5 §2). Ritengo necessario insiste- miliarità (cfr. Rb 6,7), sull’uguaglianza (cfr. re su questa fedeltà. CCGG 41), sul perdono reciproco (cfr. VFC Pertanto, il Visitatore non può incrociare le 26), sul rispetto e l’accettazione della diversi- braccia di fronte a gravi mancanze rispetto a tà (cfr. CCGG 40), sulla comunicazione pro- quanto promesso nella Professione, come pos- fonda (cfr. VFC 29-34) e sullo sviluppo delle sono essere le mancanze contro i voti o contro virtù umane che caratterizzano una relazione la vita fraterna. Inoltre, non può tacere di fron- 418 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 te ad atteggiamenti mediocri né, tanto meno, Vangelo (cfr. Sdp 6), per decidersi per nuo- giustificarli. vi cammini di fedeltà creativa (cfr. Sdp 3). In questo contesto considero necessario e Una Fraternità locale o provinciale che non urgente che la Visita costituisca un «riferimen- vive in questo atteggiamento corre il rischio to rinnovato alla Regola» (VC 37). di fermarsi e di perdere a poco a poco la gioia contagiosa della fede, disaffezionandosi e al- 4. La Visita canonica: lontanandosi progressivamente dallo cammi- momento di grazia per costruire no stesso della fede, dalla Fraternità ed, in fin una Fraternità locale e provinciale dei conti, dall’Ordine. Il Progetto di vita fraterno e il progetto di Con frequenza si sente dire che il nostro vita provinciale devono, poi, garantire un “mi- Ordine è una federazione di Province e la Pro- nimo” al di sotto del quale non si può parlare vincia una federazione di Case. Non entro in di vita francescana. Questo minimo è costitu- questo momento in merito alla verità o meno ito da: di questa affermazione. Ciò di cui sono con- • La qualità della vita di orazione (personale vinto è che l’individualismo è una malattia ab- e di Fraternità) e della celebrazione della bastanza frequente nella vita religiosa, come nostra fede, in particolare dell’Eucaristia e nel nostro Ordine. del Sacramento della riconciliazione. Uno degli obiettivi primari della Visita ca- • La qualità della vita fraterna con tutto quel- nonica deve essere la costituzione di un’auten- lo che comporta. tica Fraternità locale e provinciale. Non una • La coerenza delle opzioni della Fraternità Fraternità che non rispetti la persona, né perso- locale o provinciale con la nostra professio- ne il cui progetto di vita non rispetti l’opzione, ne da «minori» e le necessità dell’uomo di per noi fondamentale, della vita in Fraternità. oggi. Per giungere a una solida costruzione della • La minorità, ossia l’apertura al mondo con Fraternità locale e provinciale sottolineo con un “atteggiamento di simpatia” (Portatori forza l’importanza del Progetto di vita fra- del dono del Vangelo, 15), dimostrando terna e del Progetto di vita provinciale, come una vicinanza evangelica con tutta l’uma- strumento nità e compiendo un cammino con i laici. • per «gettare in avanti» (pro = davanti e ice- • La formazione permanente come cammino re = gettare), di conversione. • per progredire nella vita che abbiamo ab- Il Visitatore è tenuto a condurre bracciato, concentrandoci sugli elementi un’«accurata verifica» di tutti questi elementi essenziali della nostra forma vitae (cfr. Sdp e presentare proposte concrete che, in comu- 2). nione con le opzioni dell’Ordine, aiutino i Fra- Perché il progetto raggiunga questo fine, ti a crescere nell’identità carismatica e nella deve rispondere alla identità carismatica (nel fedeltà creativa. Un’Entità, locale o provincia- nostro caso francescana) e alle «esigenze» del- le, che al termine della Visita è come quando la persona che vuole crescere in questa identi- l’ha iniziata, è il miglior esempio di una Visita tà. Deve rispondere a tre domande fondamen- mal preparata e peggio realizzata; è un ottimo tali: esempio di mancanza di vita. • Chi sono/Chi siamo? Certamente non tutto dipende dal Visita- • Di chi desidero/desideriamo essere e chi tore, ma questi può fare molto per mettere in desidero/desideriamo essere? cammino le Entità e i Frati in letargo e per ac- • Cosa desidera Dio da me/da noi in questo celerare la marcia di quelli che già sono in at- momento concreto che sto/stiamo viven- teggiamento di ascolto dei segni dei tempi e di do come fraternità locale e come fraternità risposta evangelica a un mondo come il nostro, provinciale? (Moratorium) «affamato di senso, così come fecero nel loro Nel cuore del Progetto sta la volontà: tempo Francesco e Chiara d’Assisi» (Sdp 2). • di «cominciare sempre di nuovo», • di discernere per saper «distinguere ciò che 5. La Visita canonica: viene dallo Spirito da ciò che gli è contrario un momento di grazia per (VC 73c)» (Sdp 7), costruire la Fraternità universale • di camminare e cercare, scrutando i segni dei tempi e interpretandoli alla luce del In forza della professione il Frate Minore EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 419 entra a far parte della Fraternità universale. nua che iniziale, tanto scientifica e ministe- Sebbene la Provincia sia il luogo dove si con- riale che professionale» (SSVC 3 §1; cfr. cretizza l’incardinazione giuridica del Frate 28). all’Ordine e dove la maggioranza di essi vi- • Posto che siamo stati chiamati per evange- vranno e realizzeranno la propria missione, lizzare, la Visita deve essere un momento tuttavia essa non può essere concepita come privilegiato per valutare come viene attua- fine a se stessa, né come una istituzione a fian- ta la missione dell’Ordine dalla Provincia co dell’Ordine. (cfr. SSVC 27). La Visita canonica può essere un momento privilegiato per aiutare la Provincia ad uscire 6. Conclusione da se stessa e ad aprirsi alla solidarietà con gli altri Frati ed Entità dell’Ordine. In questa pro- Cari fratelli Visitatori, desidero terminare spettiva vorrei porre l’accento sulle seguenti questo intervento ringraziandovi fin d’ora per quattro cose: aver accettato questo servizio che, senza dub- • È importante presentare alla Provincia i bio, è delicato e molto importante. Nel nomi- Progetti e le necessità dell’Ordine, in par- narvi per questo ufficio il Ministro generale e ticolare i Progetti missionari. Infatti, siamo il suo Definitorio hanno riposto in voi molta invitati a crescere personalmente nel senti- fiducia, così come i Frati dell’Entità che dove- mento di appartenenza all’Ordine e, a livel- te visitare si aspettano molto dal vostro servi- lo di Provincia, nella solidarietà all’Ordine, zio. Sono convinto che non deluderete queste sia con la disponibilità di personale, sia con speranze. gli aiuti economici, sia con nuove idee per Salutate da parte del Ministro e dei Defini- una maggior fedeltà creativa. In questo sen- tori tutti i Frati che incontrerete. Contate sulla so gli Statuti per la Visita canonica segna- mia preghiera, perché il Signore vi illumini e lano, tra gli obiettivi della stessa, quello di vi faccia il dono della sapienza nel compimen- «promuovere presso i Frati la coscienza di to del vostro servizio. essere partecipi della vita e dell’attività di «Che il Signore vi benedica e vi proteg- tutto l’Ordine» (SSVC 3 §1). ga…» • Per crescere nel sentimento di appartenen- Fr. Michael A. Perry, OFM za, come ho già accennato sopra, è poi fon- Minister General damentale presentare il cammino che l’Or- dine ha percorso negli ultimi anni. Vi sono Entità che corrono il rischio di compiere un 20. Letter to the whole Order on the 300th cammino parallelo nell’ambito della for- Anniversary of the birth of B. Junipero mazione (permanente e iniziale) e in quel- Serra lo delle opzioni di evangelizzazione. Se lo facessero, sarebbe molto pericoloso sia per My dear brothers l’Ordine che per le Entità in questione. Co- of the Franciscan Provinces me vengono attuate nell’Entità visitata le of Saint Joseph (), indicazioni dell’Ordine in rapporto allo sti- of Sts. Peter and Paul (Mexico), le di vita, alla formazione e all’evangelizza- of Blessed Junípero Serra (Mexico), zione? La Visita canonica, in questo senso, of St. Barbara (California), è un momento propizio per fare una seria and to all the Brothers of the Order, valutazione. A questo riguardo bisogna te- May the Lord give you his peace! ner presente quanto affermano gli Statuti per la visita canonica: «far sì, insomma, As we celebrate the 300th anniversary of che ciascuno osservi meglio ciò che nei do- the birth of Blessed Junípero Serra, Spanish cumenti e nella legislazione della Chiesa e Franciscan missionary to the Californias, we dell’Ordine è sancito» (SSVC 3 §1). recall the words written by former Pope Ben- • Dato che nella formazione si gioca il pre- edict XVI in his apostolic letter entitled The sente ed il futuro dell’Ordine, la Visita de- Door of Faith: “The door of faith is always ve prestarvi una particolare attenzione. Non open for us, ushering us into the life of com- senza motivo uno degli obiettivi proposti munion with God and offering entry into his negli Statuti per la Visita canonica consiste Church. It is possible to cross that threshold nel «promuovere la formazione sia conti- when the word of God is proclaimed and the 420 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 heart allows itself to be shaped by transform- his Franciscan life of prayer, asceticism, mi- ing grace. To enter through that door is to set nority and fraternity and through his preach- out on a journey that lasts a lifetime”. ing and teaching in Mallorca. While we cannot Blessed Junípero demonstrated through fully appreciate the specifics of the missionary the example of his life and in his preaching impulse felt by Blessed Junípero, perhaps he and teaching in his home region of Mallorca was, in the words of the 2009 chapter docu- (Spain) and as a Franciscan missionary in the ment, Bearers of the Gift of the Gospel, “put Sierra Gorda and the Californias (Mexico and in movement because it (was) not possible [for United States) his deep desire to remain al- him] to sense the infinite embrace of a God ways in communion with God. He allowed his who, being love and only love… without feel- heart to be shaped by the transforming grace of ing at the same time the urgent need to share prayer, fraternity, radical poverty, missionary this experience with others” (BGG 11, Rome, evangelization and an ardent desire to translate 2009, p. 10). the faith into a language that could be under- Blessed Junípero departed for New Spain stood by all among whom he lived and minis- (Mexico) to serve as a missionary, along with tered. Br. Francisco Palóu, Br . Juan Crespí, and thir- Blessed Junípero, in one of his many ser- ty other Franciscan . He arrived mons while a professor at Lullian University on New Year’s Day in 1750 at the Apostolic in Mallorca (1740-1749), spoke about the College of San Fernando in Mexico City. Half- power of the Word and Eucharist in the life of way through the same year, he was assigned to those brought to the light of faith by the Lord the Apostolic College of Santa Cruz in Queré- Jesus. «Anyone who has tasted the sweetness taro. From this college Blessed Junípero began of the Lord just once regards as empty all of his brilliant missionary career in June of 1750, this life’s pleasures and delights, if they even with Br. Francisco Palóu, among the indige- deserve to be called these …Those who do nous groups of Chichimecas (Pames, Jonaz), not know anything about this sweetness and and Otomís, located in the mountainous region do not taste it do not have any appetite for it. of the Sierra Gorda, in the State of Querétaro, But someone who has tried it just once discov- in central Mexico. He remained there for nine ers that he has an increasing appetite for it, for years (1750-1759) and founded five missions: he finds it very soothing. As the Lord himself Jalpan (dedicated to St. James), Conca (dedi- says, “Those who eat of me will hunger for cated to St. Michael the Archangel), Landa de more, and those who drink of me will thirst for Matamoros (dedicated to the Immaculate Con- more”» (Palma, 1744, trans. by R. M. Beebe ception), Tilaco (dedicated to St. Francis of and R. Senkewicz). Assisi) and Tancoyol (dedicated to Our Lady He was born and baptized Miquel Josep of Light). In these areas, he worked with per- Serra in the village of Petra on the island of severance and apostolic zeal, learned the Pame Mallorca, Spain on 24 November 1713. Broth- language, into which he translated prayers and er Junípero, the name he took in memory of a Christian precepts, and also spread devotion close companion of St. Francis of Assisi, died to the Immaculate Conception. Once back in at Mission San Carlos Borromeo in California Mexico City (1759-1767), Blessed Junípero on 28 August 1784. In 1730 he felt the call had the same success he had experienced as a from God to become a member of the Fran- preacher in his native Mallorca. The historical ciscan Order, entering the Franciscans in the circumstances then led Blessed Junípero, from capital city of Palma, Mallorca. Noted for his 1767 until his death, to carry out tireless mis- academic brilliance, Serra was first appointed sionary activity among Native Americans of a lecturer of Scotistic (1740-43) Baja California (Mexico), and Alta California and, after receiving the doctorate in theology, (the current State of California in the United held the chair of Scotistic theology in the Lull- States) where he founded nine Franciscan mis- ian University of Palma until 1749. sions. Despite his fame as a university professor, The Franciscan lifestyle, mixed with a Blessed Junípero felt the burning desire to heightened sense of missionary enthusiasm become a missionary and to carry the light of and urgency, provoked within Blessed Juni- faith to the New World so that indigenous non- pero an untiring commitment to go among the Christians in the New World might “taste the indigenous peoples of California, preaching sweetness of the Lord,” which he had tasted in the Gospel and converting non-Christians to EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 421 the Catholic faith. He is known to have walked context of the cultures and the peoples among thousands of miles by foot. His preaching who we are sent, so that we might more ef- methods demonstrated the power and com- fectively proclaim the Good News through the pulsion of the Gospel. His personal motto vivid testimony of lives placed freely and fully throughout his lifetime was “Siempre Adelan- at the service of God’s kingdom. te!” “Always Go Forward!” As we commemorate the 300th anniversary Blessed Junípero also was a person of his of the birth of Blessed Junípero Serra, may we times. He is considered to be one of the few be inspired by his deep and abiding relation- who sought on every occasion to protect in- ship with the Lord Jesus, by his tireless efforts digenous people from serious abuse by the oc- to promote the Gospel and the Christian faith, cupying political and military forces. Blessed and by his sharing of life and mission with his Junípero was capable of demonstrating great Franciscan brothers, demonstrating the power forgiveness and mercy. Following the burn- of fraternity placed at the service of the evan- ing of the Franciscan mission in San Diego gelizing mission of the Church. Let us always by members of the local Indian population, renew our trust and hope in the Lord Jesus. Let Blessed Junípero requested that the guilty par- us listen to His call to be men of the Gospel, ties not be punished. servants of humanity, and itinerants for the sake Immediately following his death in 1784, of the Kingdom of God, following in the exam- Blessed Junípero was admired and held up as ple of Saint Francis and Blessed Junípero Serra! an example of scholarship, Franciscan fervour Fraternally yours in Christ and Francis and missionary zeal. Fray Francisco Palóu, once his student and later his long-time friend Roma, 14 de noviembre de 2013 and co-worker, recorded his greatest accom- plishments in a biography published shortly Prot. 104379 after Serra’s death. Palóu chronicled Serra’s struggles and most of all his success in estab- Fr. Michael A. Perry, OFM lishing a string of Franciscan missions from the Ministro generale southern border of modern California north to the San Francisco Bay: San Diego (1769), San 21. Report of the Minister General of the Carlos Borromeo (also called Mission Carmel, Plenary Council of the Order 1770), San Antonio and San Gabriel (1771), Constancin, Poland, 18.11.2013 San Luis Obisbo (1772), Mission Dolores (San Francisco) and San Juan Capistrano (1776), The Future of Our Structures Santa Clara (1777), and San Buenaventura at the Service of Fraternity and Mission (1782). Serra was beatified on 25 September 1988 by Pope John Paul II. 1. Each time the guru sat for worship with The life and work of Blessed Junípero Serra his students the ashram cat would come in to continue to inform and challenge us as Chris- distract them, so he ordered them to tie it to tians and Franciscans today. First, he was a a tree when the ashram was at prayer. After scholar who looked deeply into the Christian the guru died the cat continued to be tied to and Franciscan traditions in order to share the the same tree at worship time. And when the sweetness of the Lord with his brothers, his cat died and when the tree died, another cat students, the Christian laity and finally with was brought into the ashram and another tree indigenous peoples who had not yet heard and was planted to make sure that the guru’s orders accepted the Gospel. Second, as a person of were faithfully observed at worship time. Cen- his time, Blessed Junípero participated in the turies passed and learned treatises were writ- culture of his day, while he sought to serve the ten by the guru’s scholarly disciples on the li- Gospel. Third, he was passionately devoted turgical significance of tying up a ‘sacred cat’ to Christ and ready to “Always Go Forward!” to a ‘sacred tree’ while worship is performed. (Siempre Adelante!) in order to proclaim the (Cf. A. De Mello, The Song of the Bird). Gospel. As we honour our brother, Blessed If you want to build a ship, don’t drum up Junípero Serra, we Friars Minor are chal- the men to gather wood, divide the work and lenged always to examine the roots of our mis- give orders. Instead, teach them to yearn for sionary identity and practice, to be sensitive the vast and endless sea. (Antoine de Saint- to the socio-political, economic, and religious Exupery). 422 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Matthew, ch. 9, vs. 17-17: New Wine, New God’s calling ‘’in obedience, without anything Wineskins. Then the disciples of John ap- of our own, and in chastity”, as expressed in proached him and said, “Why do we and the our Rule and General Constitutions. We live Pharisees fast, but your disciples do not fast?” out our religious profession first and foremost Jesus answered them, “Can the wedding guests within the context of fraternity, the sharing of mourn as long as the bridegroom is with them? our lives with other brothers who have made The days will come when the bridegroom is the same commitment, who hunger and thirst taken away from them, and then they will fast. for communion with living God and commu- No one patches an old cloak with the piece of nion with others, the brothers. Our fraternity unshrunken cloth, for its fullness pulls away becomes a springboard for us *lesser broth- from the cloak and the tear gets worse. People ers, opening ourselves and our fraternities to do not put new wine in old wineskins. Other- the promptings of the Spirit who moves us to wise the skins burst, the wine spills out, and go out to what Pope Francis calls the existen- the skins are ruined. Rather, they pour new tial peripheries, which involve ‘’the mystery wine into fresh wineskins, and both are pre- of sin, of injustice, of ignorance and of the served (Mt. 9, 14-17). absence of faith, of thought, [and] of every form of misery” (18 March 2013). Our call 2. My dear brothers gathered from all re- is to share Good News that we first have re- gions of our Franciscan world here in Con- ceived in the heart, that we have accepted and stancin, Poland, may the Lord give you His in which we have placed all of our hope, and peace! On behalf of the General Definitors which we share together as brothers who are and all of the friars in service to the Order at in communion of mind and heart. In our spe- the General Curia, I wish to express gratitude cifically Franciscan manner, we are called to to God for the gift of the Gospel, the person of share this good news, placing ourselves in a Jesus, who through the incarnation has united particular way at the service of the poor, the himself with us and, through the forma vitae marginalized, immigrants, those suffering all proposed by our Father Francis, invites us to forms of injustice and misery – the existen- follow him as disciples and lesser brothers on tial peripheries – going out two by two, as an the journey of faith. It is this gift of the Gospel act of common, share faith. Thus, our radical which is at the origin of our vocation and our commitment to the Gospel, our recognition of fraternity (cf. Bearers of the Gift of the Gospel, the gift of our brothers, our embrace of a life 2009, 7). I also give thanks to God for the gift ‘without property’ prepare us for the evange- of brothers, for each of you present here at this lizing mission that God is entrusting to us and Plenary Council and also for all the brothers of which we undertake in the spirit of evangelical the universal and single fraternity of the Order minority and itinerancy. of Friars Minor to which we belong through our religious profession. A Universal Brotherhood

The Guiding Priorities of our 4. One of the central themes in the life and Gospel Brotherhood writings of Francis has to do with the gift of brothers. “For Francis, the brother, and there- 3. The central responsibility of all friars of fore, the fraternity were both gift and grace in the Order, and in a special way all ministers, the salvific event of the holy, loved, agreeable, is to constantly remind one another of the na- humble and pacific Brother Jesus Christ (Let- ture of our calling and identity as Friars Minor ter to the Faithful, version 2, 56). The brother, who seek ‘’to make the Gospel, with all of its therefore, is a gift of the Lord in him to whom demands, the foundation of our daily life and He gives himself and is present” (You are All the primary and ultimate criteria for our act- Brothers, 17-18). For us brothers of the Gospel ing,” (Starting Afresh from the Gospel, 2010, life, the gift of fraternity is the “locus privile- p. 4), thus allowing the logic and attitudes of giatus” in and through which God works His Jesus to become our own (the ‘’same mind of miracles. “Fraternity is our way of being in the Christ”, Phil. 2,5). We are by baptism men of world and in the Church…[ it is both] gift and faith, rooted in an intimate and dynamic rela- task, the fraternity is received but also is con- tionship with the Lord Jesus. Through our re- structed” (You are all Brothers, 2004, p. 3). ligious profession, we respond to the gift of It is clear in the Regula non bulata (Rule, the EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 423

Testament, the Admonitions and elsewhere open to the action of the Spirit of God and if in the writings of Francis that the brothers are we live in an attitude or in a position of con- recognized as gifts from God, that they also stant discernment of God’s movement within are gifts to and for one another and the world our Order, the Church and the world. This (cf. You are all Brothers, p. 40 et alii; Bearers does not negate in any way the wonders God is of the Gift of the Gospel, 2009, p. 7-9). performing in and through the ‘ordinary’ life and missionary activities of the friars in our 5. Through our Gospel calling and religious entities and in the Order. We believe and trust profession, we all share in the one, united, uni- that God is working in our midst and in the versal family or brotherhood. It is becoming midst of our current structures, and in the lives clearer to many of us friars in the Order that of those who have been called to specific ser- there is a tension between our identity as mem- vice in governance and animation (these two bers of the universal brotherhood and that of dimensions are inseparable) within the Order our belonging to a specific entity of the Order, and also in our service to the people of God. namely, to a province, custody, or foundation. This tension is probably necessary and is not 7. In the recent sociological study of the necessarily bad in itself. All of us need to de- Order, the questionnaire completed by 1,408 velop a strong sense of belonging, we need a brothers of the universal fraternity, the results mooring or a way to anchor our lives, to place of which will be presented in the course of the trust in an institution and a group of people we Plenary Council, reveals a growing concern believe can help us achieve that to which God among the friars about the capacity of current is calling us. However, when a specific entity structures and the roles of ministry and ser- closes in upon itself, when a province, custody vice, as they are exercised by the brothers of or foundation loses it sense of the universal the Order, to carry forward animation that is brotherhood to which we have made our reli- effective and that actually generates life, pas- gious profession, when it no longer cultivates sion for the Gospel and communion among an awareness of and commitment to evange- the brothers, communion also with the Church lizing mission, this can lead to a weakening or and the world. A majority of brothers respond- deformation of our Franciscan – and ecclesial ing to the questionnaire indicated that the way – identity. If our identity is rooted in God, and we exercise ministry and service within the if our fraternities are spaces for promoting in- life of the Order does not always help promote tegral human development – the development a deeper experience of faith, of communion of the person and of the community of persons, with God and with the brothers, a sense of trust the brothers as a response to God’s grace – we and confidence among the brothers for the will necessarily be led by the Spirit of God to sharing of faith, of struggles and crisis, of joys, open our individual lives, our local fraterni- success and hope, and the cultivation of mis- ties, our provinces or custodies or foundations sionary zeal and ardor. Although the specifics to the divine operation at the level of the uni- of Mandate 45 of the 2009 General Chapter versal brotherhood or Order. indicate that CPO is to ‘’elaborate norms for the number and method of election of the Gen- 6. This tendency or temptation to close in eral Definitors [that] will take effect ad experi- upon oneself, a temptation that is all too com- mentum at the General Chapter of 2015,” this mon in religious life and in the Church, can task must be placed within the larger context lead to the ‘domestication’ of the Gospel life, of the study of the government of the Order, stripping it of the charismatic intuition of Fran- the situation of the Order today (Mandate 14), cis of its power to transform. The charismatic the reality of the ongoing reorganizing and re- intuition, the space for a certain evangelical structuring of provinces (Mandate 47), with creativity that both respects but also defies direct consequences for the future of confer- form and structure, must always find a place ences, and the study of departures from the and a voice within our Gospel brotherhood be- Order (Mandate 48). The world is changing cause of its capacity to provoke crisis, a breach as a consequence of the complexities of re- in the wall of any possible complacency, and alities identified under the umbrella terms of movement towards simply adhering to the globalization and secularization. The Church status quo. The charismatic intuition will al- is changing, which Pope Francis seems keen to ways and necessarily be present if our lives are recognize and for which he has created a spe- 424 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 cial C-8 Commission of Cardinals to examine Him, so that He Himself will lead the Church current structures and roles within the Church at this hour of our history. and to prepare for the necessary re-thinking and restructuring of offices and roles in order 9. The document adds that all members to ensure that they are at the service of Gospel of the Order, Congregation or Institute must and of God’s people. As Pope Francis said in sharpen his or her ability or capacity to under- an interview on March 28, 2013: The Church, stand the exercise of authority as one of search- when it is self-referential, without realizing it ing together the will of God for the full and in- thinks that it has its own light; it stops being tegral development of the individual members the ‘mysterium lunae’ and gives rise to the evel and the community or fraternity, having the which is so grave, that of spiritual worldliness: same attitude as Jesus the Servant who wash- that of living to give glory to one another. To es the feet of His disciples so that they might simplify, there are two images of the Church: share fully in His love and His mission (cf. Jn the evangelizing Church that goes out from it- 13, 1-17; The Service of Authority and Obedi- self; that of the ‘Dei Verbum religiose audiens ence, no. 12). If religious superiors, if brother et fidenter proclamans’, or the wordly Church ministers can keep at the center of all exercise that lifes in itself, of itslef, and for itself. This of authority the humble search for God’s will should illuminate the possible changes and re- and the promotion of communion among the forms to be realized for the salvation of souls. members, authority and obedience will be ex- perienced in their complementary ways, each 8. Likewise within the Order, there is need contributing to the full spiritual development for us to change the way we think about our of the singular members, each brother, and identity as members of the universal broth- also of the fraternity, the entity and the Or- erhood, even as we respect the principle that der. Authority when exercised evangelically, ‘’the basic unit in the life and mission of the should lead us to a greater understanding and Order” is the Province (CCGG 169) or the in- practice of listening, to a greater experience of dependent Custody. There also is urgent need minorita *[and to the development of a greater for us reflect seriously on the different struc- participation of friars in daily life, that we are tures and roles of service (e.g. Minister Gen- all responsible for one another and for the life eral and Vicar, Definitors General, Minister of the fraternity, the entity and the Order.] Provincial and Vicar, Provincial Definitors, Custos and Vice Custos, Discretes, Presidents 10. This Plenary Council should benefit of Foundations, Presidents of Conferences), from the current work of the various Com- all of which have been created to help promote missions and Services within the Order deal- the living out of our charisma in a manner that ing with questions related to identity and or- is both faithful and creative. These structures ganization, responding to the Mandates of the and ministries are meant to ensure that anima- 2009 Chapter that are the specific competence tion within the Order is carried out in a manner of this gathering but always within the larger that promotes greater communication, collab- context and with a view towards promoting a oration, co-responsibility, creativity and com- more dynamic, flexible and simpler manner munion among the brothers at the level of sin- of governance and exercise of evangelical au- gular entities and within the entire Order. They thority * [as] service within the life of the Or- are not meant to authorize an exercise of power der at all levels. and dominance over the brothers that is neither evangelical nor charitable. As the instruction New Wine, New Winskins on The Service of Authority and Obedience, Faciem tua, Domine, requiram (Congregation 11. The Gospel text, which serves as the for Institutes of Consecrated Life and Societ- sub-theme for our Plenary Council, New ies of Apostolic Life, 11 May 2008, pp. 22ff), Wine, New Wineskins, is taken from the Gos- repeating the words of Pope Benedict XVI, pel of St. Matthew. As you will recall, Mat- when talking about religious authority, states: thew presents Jesus as the new Moses (cf. Mt. My real program of governance is not to do my 5-7) who comes not to abolish the Law and all own will, not to pursue my own ideas, but to practices of the Jewish religious tradition but listen, together with the whole Church, to the rather to fulfill them (Mt. 5, 17). Jesus’ new word and the will of the Lord, to be guided by mandate for life with God is found in the Be- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 425 atitudes, where the human person is placed at make certain necessary changes and adapta- the center of all religious activity (Mt. 5, 3-12). tions to existing structures and practices relat- Religious institutions and practices are created ed to organization, governance and animation in order to lead believers to an experience of of the Order at the various levels – provinces, the mercy of God (Mt. 12, 7). This does not custodies, foundations, conferences and ‘su- diminish their importance; nor does it mean per’ conferences. Historically, we have shown that all institutions and practices are equal and that we Friars Minor are capable of dreaming therefore can be equally dismissed at random. new dreams and creating new and more effec- *[What it does mean is that structures and tive structures that help ensure that the starting practices, if they are divinely rooted and or- point and centre of the Gospel project: living dered, will themselves allow for flexibility and the Gospel in different historical moments adaptability because of their function within and cultural contexts; restoring the Gospel in the Church and Order, responding to changing ways that are intelligible and that draw people realities, and yet, remaining faithful to divine to God; and refunding our presences by un- intention.] As Pope Francis has recently stated, dertaking difficult but essential processes of in his reading of the Gospel text from Matthew restructuring and/or initiating new mission- 9, 17 on ‘new wine and new wineskins’: In the ary endeavours. These serve as the guiding Christian life, even the life of the Church, there principles for the way we organize our Gospel are old structures, passing structures: it is nec- brotherhood (cf. SAG, 3). However, there is a essary to renew them! And the Church has al- much deeper process of restructuring that must ways been attentive to this, with dialogue with take place, one that deals with a conversion of cultures…It always allows itself to be renewed minds and hearts, the restructuring of each of according to places, times and persons…And us Friars Minor, allowing the Spirit of God to so the Church goes forward, giving space to lead us on a path of constant conversion. We the Holy Spirit that renews these structures, hear Yahweh speaking through the Prophet structures of the churches. Don’t be afraid Hosea (6,6), «I desire steadfast love and not of that! Don’t be afraid of the newness of the sacrifice, the knowledge of God rather than Gospel! Don’t be afraid of the newness that burnt offerings.» the Holy Spirit works in us! Don’t be afraid of the renewal of structures!” (Homily, July 7, 13. This same theme of the call to conver- 2013, Mass at St. Martha in the Vatican City) sion that is to guide our prayers, discernment and decisions these days is also found in the Need for Change of Structures document of the Order entitled Starting Afresh within the Order from the Gospel (2010, p. 10): All this entails a revitalization from within, a deep conversion 12. New wine, new wineskins. With regards to the Gospel and the form of life we have em- to the life of the Order, structures and practices braced by profession. Only in this way will we have been created and adapted throughout the be able to devise structures adapted to present history of the Franciscan movement precisely situations, which, from a dynamic faithfulness to insure that we might “enter into a constant to our origins, will enable us to be challeng- process of discernment (cf. The Lord Speaks ing, to ask questions of the men and women of with us on the Road, 35, hereafter LSR; Start- today, and to propose to them a vocation that ing Afresh from the Gospel, p. 11-12, hereaf- is thoroughly convincing. ter SAG), to review seriously our mission, and to dare to experiment with uncharted paths of 14. Thus, perhaps the first and more diffi- presence and witness (cf. LSR, 33). This pro- cult task of this Plenary Council, and that of cess of discernment to which we are called the upcoming General Chapter 2015, and of will necessarily require of us that we review the entire Order, is nothing *[other than] open- the current situation of the Order, take seri- ing our hearts to what God wishes to speak, ously the challenges of numerical decline and allowing God to transform us from within, and aging in a large number of entities, while also allowing the transformative power of God to recognizing growth and physical vitality in the also transform the quality of communion we ‘emerging regions’ of the Order, including Af- share in fraternity, the simplification of our rica and Asia. The challenge as I see it is not lives for the sake of the kingdom, our will- whether we have the wisdom and courage to ingness to become more agile and mobile, re- 426 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 sponding to the needs of God’s people in free- dous resistance. Brothers do not want to lose dom and with overwhelming justice and char- the identity they current have inherited or cre- ity, and employing structures, the exercise of ated; they do not want to let go of the vision authority, as a means for creating fraternities, and practice of Franciscan life they believe to custodies, provinces and an Order that pro- be holy, good, true and absolutely necessary. motes discernment, service and co-responsi- This also is true at the levels of the entities bility in the fulfilment of our Gospel vocation. of the Order, at the level of Conferences and In these ways, we are able to further ensure also at the level of the General government. that our institutions and practices serve for the But we all recognize that the world and the strengthening of identity, fraternity, minority Church, as I have said earlier, are changing. and simplicity of life reflective of God’s jus- These changes are not taken without much tice and peace, missionary evangelization and prayer and discernment, nor are they simply the ongoing experience of conversion. to make our lives more efficient and effective. They are taken out of a sincere desire to pro- Changes of Composition of Entities mote our common Gospel commitment and to within the Order as a Result of ensure that our lives as Friars Minor remain Revisioning and Restructuring capable of receiving God’s invitation and to move when and where the Spirit of God is 15. In recent years, a number of entities leading us. within the Order have initiated, are continu- ing or have completed processes of revision- 16. Redimensioning and restructing in the ing and restructuring that are changing the life of the Order is not only a response to di- map of the Order. Previously existing Prov- minishment, aging and the desire to ensure a inces, Custodies (independent and dependent) vital Franciscan presence for future genera- and Foundations have merged with other en- tions in a given region. In India, the Philip- tities in order to strengthen all aspects of our pines, the Democratic Republic of Congo, Franciscan identity, fraternity and missionary Eastern and Southern Africa (the ‘African activity. Germany, which previously had 4 Project’ area), and in other parts of the Fran- provinces now has one united province. The ciscan world, numerical growth and the youth- former Province of St. Joseph in Belgium is fulness of the Order find full expression. New now a Dependent Custody on the Province in entities are being forged in response to the The Netherlands. Six provinces and one Foun- numerical increase of friars and the need for dation in Spain are preparing for unification structures that ensure quality of life, of the in January 2015, leaving in their wake a re- service of authority and of dynamic evange- gional Conference that will have only four (4) lizing mission. At the same time, these new entities but that will also host more than 800 entities should learn from past errors commit- friars. Northern Italy, its six provinces, will ted on the part of the founding provinces, be merge in 2016 to form one province with more they missionary or local. They must strive to than 650 members. The United States with 7 keep themselves open to all forms of collabo- provinces and more than 1,100 friars is under- ration and cooperation with other entities of going a process of review to ensure the vitality the Order, especially from the entities out of and future presence of the Franciscan Order which they are being formed. These new enti- and charism in that region. This process could ties must undertake the difficult task of updat- lead to restructuring and the possible reduc- ing their way of understanding authority and tion in the number of provinces. Canada has structures, reflecting on evolving understand- initiated a similar process of dialogue between ings within the Church and the Order on the the two provinces, a process that will at some purpose and manner of exercising authority as point need to involve all of the different OFM a practice of justice, truth, service and love. presences in the Territories of Canada. Still, The new entities must strive not to simply du- at the heart of these processes, we must keep plicate received understandings and practices the focus on inner conversion so that any fu- but must commit to undertaking the arduous ture structures will reflect who we are seeking task of re-defining structures and roles and to become in the Christ. In all of these neces- making sure these find resonance within the sary processes, and other changes taking place cultural world where they will be exercised. In within the Order, there is sometimes tremen- this way, there also can take place the develop- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 427 ment of a healthy and creative inculturation of within the General Statutes of the Order that the core principles guiding our forma vitae. On all of our structures are organized and oriented a practical level, as new entities form, and as towards the highest level of the common good, older entities merge or change, there is urgent the universal brotherhood. All who serve the need to develop a strong sense of universal Order at the universal level are aware that their brotherhood, the forging of a new evangelical primary responsibility is for the entire Order, sense of solidarity, the sharing of human and even as they strive to respond to specific needs material resources, and the development of and help the ministers within a given region greater mechanisms for transparency and re- to carry forward the service of animation and sponsible management of human and material guarantee communication and communion resources. These become essential ingredients between regions, within the Conferences, and in the development of new models for leader- with the central government of the Order. ship, service, the exercise of authority that is relational, and the creation and recreation of 18. One other area of renewed interest in the very structures of the Order that might be the Order is the question of who can exercise capable of transmitting our identity in the life the major offices in the Order, namely, the of- of the Order, Church and world at this particu- fice of Minister General, Vicar General, Min- lar historical moment. ister Provincial and Vicar Provincial, and Cus- tos of an autonomous Custody. Under the cur- 17. Change at one level of the life of the rent legislation of Canon Law and the General brothers and the Order necessarily has con- Constitutions and General Statutes of the Or- sequences on all other brothers and on the der (Article 3), only those brothers who have brotherhood at the level of the entity, the Con- Sacred Orders can exercise ordinary jurisdic- ference and Super-Conference and the world- tion over ordained friars (priests and deacons). wide Order. Changes occurring within specific Since the Church counts us among the cleri- entities of the Order not only affect the entities cal institutes (Article 3.2). While the Church themselves but also affect other provinces, af- recognized that all friars are completely equal fect the Conferences and the worldwide Order. in their religious rights and obligations, the At the level of the provinces, a new spirit of exception applies to a specific set of religious the universal identity of our Franciscan voca- rights and obligations ‘’for those that arise tion and mission is slowly taking root. The from Sacred Orders” (Article 3.1). The Order, results of the sociological study and the ques- together with the Capuchins, and also with the tionnaire reveal a growing desire among the Conventuals, have taken up this matter with brothers for the strengthening of bonds of soli- the Holy See on various occasions but have darity, interprovincial collaboration in all ar- never received any response other than that eas of our lives, the breaking down of barriers currently existing in law. The General Defini- that keep us from moving more freely and also torium has recently discussed this matter, has responsibly between different entities, and to undertaken an initial dialogue with our Fran- be at the service of the worldwide Order for ciscan Archbishop, His Excellency José Ro- missionary projects that have been approved dríguez Carballo, OFM, former Minister Gen- by the highest authority of the Order, the Gen- eral. These discussions will continue. We also eral chapters. At the level of the Conferences, have initiated a review of the Church’s legisla- which are constituted according to a minimum tion, its history, previous efforts undertaken to number of five entities (General Statutes, Ar- explore possible changes that would allow for ticle 200.4), changes in the geography of prov- the election of non-ordained religious broth- inces and independent custodies also affect the ers to the major offices. Other efforts include Conference and, according to our legislation, the naming of 4 non-ordained religious friars call into question their legitimacy. New think- to this Plenary Council in an effort to ensure ing will be required if we are to continue to the active presence and engagement of this make ever more effective use of the structures important group of friars as we discuss and of the Conference and also the Super-Confer- make decisions regarding the number of Gen- ence, which have as their primary objective eral Definitors necessary to serve the needs of ‘’the promotion of unity, coordination, and the world-wide Order and the process whereby collaboration in the life and mission of the Or- they are to be chosen. Obviously, our discus- der” (General Statutes, Art. 200.1). It is clear sions must also include serious and prayerful 428 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 reflection and discernment on the state of the our vocation as friars minor with the help of Order, the Church and the world and on how the fraternal structures of our Order, structures we as Friars Minor might more effectively live that only have meaning inasmuch as they are out our charism and participate in the trans- intended for the sake of the integral vocational formation of our lives, of the Church and the animation of all the friars, and for the ecclesial world. In the meanwhile, all of us must re- service to which we have been called” (p. 1). new our commitment to the principle of the universal brotherhood in which all friars are By Way of Conclusion completely equal in their religious rights and obligations. Together with the Generals of the 20. The Plenary Council has as its principle other Orders of the First and Third Order, the theme the “examination of the results of the General Definitorium will ask Pope Francis to detailed study undertaken by an International encourage the Special Commission created by Commission, with the participation of the En- Blessed John Paul II in Vita Consecrata (1996, tities and the Conferences, on the general gov- par. 61) to ‘’examine and resolve the problems ernment. It will reflect and deliberate on the connected with this issue...” We recognize the number and method of election of the General wisdom of Blessed John Paul II in stating that Definitors (cfr. Bearers of the Gift of the Gos- He and the Roman Curia would ‘’ await the pel, 2009, mandate 45). The decisions made Commission’s conclusions before coming to regarding the number and method of election suitable decisions in accordance with what of the General Definitors will go into effect, ad will be authoritatively determined.” To my expermentum, at the General Chapter of 2015 knowledge, no statement, document or deci- (cf. Mandates 45, 4). Two additional sub- sion of this Commission has yet been made themes will be examined, namely the struc- public. We will pursue this matter during the tures and the situation of the Order today and current mandate and will request the future the challenge of friars abandoning our Fran- Government of the Order to persevere in mak- ciscan life. And yet, behind, underneath and ing known our request. This should not, how- around these themes and sub-themes are larger ever, in any way impede of as an Order from questions related to our common life and our continuing to create and propose new ways to prophetic witness in the world today. As we promote the dignity and equality of all broth- read in the final paragraph of the Instrumen- ers in the Order, seeking always to allow the tum laboris (CPO, p. 13): The criterion that Spirit to transform our hearts and minds. could helpfully accompany the work of the Plenary Council of the Order will be the con- Enduring Values, viction that more than one change is needed Changing Forms of Expression within the Order because the world is chang- ing. One cannot pretend to remain immobile 19. The renewed embrace and praxis of the and inert amidst the fast changes, which are a central values of our identity as Friars Minor sign of our times. Such immobilism would be should serve as guiding principles for the or- a substantial infidelity to our vocation, hidden ganization of all structures and services, which under the mask of continuity with the past. The we might deem as absolutely essential for the change that is being requested today is mov- living out of our vocation as consecrated reli- ing in the direction of reduction, simplification gious in the Church and the world today. As and streamlining of structures, which are at the such, “the structures [should fully reflect and service of our life...Only a view of the Order in be placed at the service of] a quality of Gospel its entirety might help to give the right balance life, which clarify and justify our way of act- to each part and can make evident the value of ing (fare), our way of living in fraternity, [and] the diverse structures. our [carrying forward the evangelizing] mis- sion [of the Church and the Order today]” (cf. 21. By way of conclusion, I leave for your Giacomo Bini, Allocution Ministri Genera- consideration the following 2 questions: lis, in Acta Consilii Plenarii, Ordinis Fratrum • In what ways might our understanding of Minorum, in Guadalajara, Jalisco, Messico, the essential and universally-binding val- 5-17 novembre 2001, p. 107). As the opening ues of our Franciscan identity help us to re- words of the Instrumentum laboris of this Ple- think the current structures of the Order at nary Council of the Order remind us, “We live all levels so that they might respond more EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 429

effectively to the needs of Franciscan life anche al corrente degli sforzi della comunità today? mondiale, radunata qui a Varsavia in questi • How might we deepen a reflection on the ultimi giorni per promuovere un maggior ri- nature and practice of roles of authority so spetto e cura per sora nostra madre terra. Noi as to promote a greater sense of co-respon- continuiamo a pregare affinché la comunità sibility, participation, collaboration, com- internazionale si adoperi sempre per ricerca- munication and creativity within the lives re il bene comune. Ringraziamo il Signore per of the local fraternities, at the level of prov- l’accordo tra la comunità internazionale e il inces, custodies, foundations, conferences governo dell’Iran sulla problematica nucleare. and at the worldwide level of the Order? Faccio volutamente riferimento a questi te- What essential themes should be included mi, che innanzitutto sono intrinseci alla nostra in such a discussion? What tools might we vita profetica di religiosi e francescani, uo- use to carry forward this reflection? mini che desiderano vivere il Vangelo, e che, inoltre, riguardano il mondo intero, perché so 22. May God bless the work of all of us quanto Le stiano a cuore, un cuore, il Suo, de- gathered here at this Plenary Council, and cisamente francescano. bless also the life and witness of all of the Insieme condividiamo l’impegno di vivere brothers of the Order. Thank you for the work e testimoniare i valori del Vangelo e della Dot- you and the conferences and individual enti- trina Sociale della Chiesa. Questo valori Lei, ties of the Order have done in preparation for Eccellenza, con alacre e incessante impegno this Plenary Council. This pre-Council work is non ha mai cessato di annunciarli a tutti, nella important but should not determine where the Chiesa e nel mondo, dapprima nel Suo sevizio Spirit of God might lead us these days if we al Santo Padre in qualità di Osservatore Per- are open to God and to God’s desire always to manente presso le Nazioni Unite a New York, renew the structures of the Order in order to ed ora nel Suo ufficio, qui, come Ambascia- renew the lives of all the brothers. May all we tore del Santo Padre, ufficio che La fa essere do be guided by the Spirit of God and by an portatore del Vangelo e della vita e dei valori openness of hearts and minds to holy newness della Chiesa. - ‘New Wine, New Wineskins’. Un paio di giorni fa, ho parlato con fra John O’Connor e gli ho accennato del fatto che Br. Michael A. Perry, OFM avrei incontrato “un fratello francescano” qui Minister General a Varsavia. Immediatamente mi ha detto di sa- lutarLa e di rassicurarLa delle preghiere sue e 22. Saluto al Nunzio in Polonia di tutti i Frati della Provincia del Santissimo Varsavia, chiesa S. Maria degli Angeli, 24.11.2013 Nome di Gesù, alla quale Lei è affiliato. Dio continui a ricolmare la Sua vita di ogni grazia e di tutti i doni necessari per esercitare Eccellenza Reverendissima, il Suo ministero apostolico, nel servizio diplo- Carissimo Monsignor Celestino Migliore, matico della Chiesa e nella vita attraverso cui Nunzio Apostolico in Polonia, esprime anche la Sua identità francescana. Sia il Signore Le dia pace! certo delle preghiere di tutti noi, Suoi fratelli. E noi chiediamo a Lei di ricordarci nella Sua È una grande gioia per noi, membri dell’Or- preghiera, soprattutto in questi giorni di di- dine dei Frati Minori e delegati di questo Con- scernimento e decisioni che ci aprono a quel siglio Plenario dell’Ordine, celebrare l’Eucari- futuro che Dio ha pensato per noi, un futuro stia insieme a Lei, Sua Eccellenza, nel giorno colmo di speranza, di coraggio e di testimo- in cui la Chiesa conclude l’Anno della Fede. nianza dell’amore e della gioia autentici. Il lavoro che stiamo svolgendo in questi Ancora una volta, desidero ringraziarLa, giorni riflette il nostro sincero desiderio e la Eccellenza, Monsignor Migliore, per la Sua nostra ferma volontà di cercare di migliorare presenza qui con noi oggi. Ringrazio anche sempre più la nostra vita con Dio, con i fratelli tutti coloro che hanno voluto prendere parte a e al servizio della Chiesa e del mondo, special- questa celebrazione e specialmente i membri mente dei poveri e degli emarginati, di quanti di questa Fraternità e Parrocchia francesca- sono trattati ingiustamente o sono stati messi na, tutti gli altri Frati Minori, i Frati Minori da parte perché ritenuti senza valore. Siamo Cappuccini, i Frati Minori Conventuali, tutte 430 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 le Congregazioni francescane e tutti i nostri ciscans have been in the classroom since the fratelli e sorelle, condiscepoli e missionari in- time of St. Francis, even though the friars were sieme a noi del Vangelo. among the leading educators of the 13th cen- Il Signore ci benedica e ci renda capaci di tury, even though the first true institution of essere fedeli testimoni del Suo amore e della higher learning anywhere in the Americas was Sua misericordia. established by Franciscans in 1536, and even Grazie di cuore! though there are many secondary schools, col- leges and universities around the world that Fr. Michael A. Perry, OFM claim some connection to the Franciscan fam- Ministro generale ily, nevertheless, the daughters and sons of Francis of Assisi and their lay partners in min- istry are more likely to be linked in people’s 23. The talk during the fifth Meeting of the minds with soup kitchens than scholarship, Franciscan Centers of Higher Learning with popular preaching than learned lectures, in America and Spain with habits of the heart than insights of the Bogota, Colombia, 03-06.12.2013 head. Yet, I’m convinced that St. Francis and the Franciscan Education as Franciscan tradition of spirituality and intel- an Agent of Change lectual inquiry have a unique contribution to make to the world of Catholic education. They Introduction have a singular perspective to offer students, one that addresses not only their heads but May the Lord give you his gift of peace! their hearts as well, and one that insists that the head’s keen concepts and the heart’s deep Those who work at Franciscan educational affections must become flesh in hands-on ser- institutions are too often tempted by the sin vice to the world’s great need. of envy. They find themselves casting covet- ous glances in the direction of their colleagues Franciscan Education as an Instrument of at Jesuit colleges and universities. They say Conversion to themselves, “Ah, those people know what they’re doing. They’re clear about their mis- One scholar has defined “education” as “a sion and how that mission flows from the well- process of fostering cognitive, physical, social, spring of their founding religious community, emotional, or moral growth and development the inspiration of all things Jesuit--St. Ignatius in individuals or groups.” At whatever level, in Loyola himself.” After all, education has been whatever setting, education is fundamentally an integral and consistent feature of Jesuit about human transformation. The gospel writ- identity and ministry for 500 years. Within St. ers have another word for this ongoing interior Ignatius’s lifetime, under his direction, and and exterior renewal of persons, institutions with his enthusiastic support, members of the and societies. They call it metanoia—that rad- were teaching at 46 colleges ical conversion of received modes of thinking, and universities. Within 20 years of his death feeling, evaluating and behaving which they in 1556, that number had tripled, and by 1626, associated with Jesus’ clarion call to “repent the Jesuits were running nearly 550 colleges, and believe the good news.” seminaries, and houses of study. The very St. Francis used different language to ex- word “Jesuit” conjures up images of libraries, press the same, basic human dynamic. He lecture halls, and learning. spoke about “doing penance.” Of course, in On the other hand, many people, both inside everyday speech, we tend to think of “pen- and outside the Church, don’t associate “Fran- ance” as the three Hail Marys the priest may ciscan” with education. They may associate assign us after we have confessed our sins, “Franciscan” with ministry to the poor and or as the classic Lenten disciplines of prayer, the marginalized. They may associate “Fran- fasting and almsgiving. In the academic world, ciscan” with breadlines and homeless shelters. perhaps you think of “penance” as attending They may associate “Franciscan” with kind endless departmental meetings or correcting confessors and compassionate pastors. But the incomprehensible and inarticulate research education? Not so much. Even though Fran- papers of your less gifted students. But for St. EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 431

Francis, “doing penance” went far beyond the possible with my own bodily eyes the discom- performance of certain ascetical practices. For fort of his infant needs, how he lay in a man- him, “doing penance” was a way of life. It was ger, and how, with an ox and an ass standing a matter of engaging in a process of personal by, he rested on hay.” and communal transformation that continued To many people today, Jesus’ birth in a over the entire course of one’s days on this stable is unbelievable because it must have earth. Toward the end of his life, Francis said been so uncomfortable. They sceptically ask: to his brothers: “Let us begin again, for up to why would the God of the universe choose to now we have done little or nothing.” An amaz- come among us in such squalor? But to St. ing statement from the man who had done so Francis, Jesus’ birth in a stable was believ- much to transform himself, his church and his able precisely because it was uncomfortable. society! Obviously, Francis subscribed to the Certainly, Francis reasoned, God could have concepts of “on-going conversion” and “life- taken a more opulent route into our midst, but long learning.” God freely chose the path of poverty instead, You know well that, as educators, your task the path of humility, the path of discomfort, is not only to inform your students. Your task and God did so for one, overwhelming reason: is to form and to transform your students intel- because God is humble, self-emptying, self- lectually, affectively and behaviourally, and sacrificing love. through them and with them, to transform the In a letter he wrote to the friars, Francis world. You accomplish that noble end not only talks about the “humility of God.” It is an ar- by what you say, but by the example you set resting turn of phrase. Those who think about of persistent and sustained self-transcendence. humility at all most likely see it as a human Because there is always more to learn and quality, be it an ever so rare one. But Fran- more to love and more to do in order to bring cis came to believe that humility is a divine our world into closer proximity to the reign of quality. GOD is humble. In his Praises of God, God, those who have the privilege of educating Francis makes bold to pray: “Holy Lord God young people are in the “business” of conver- ... You are love ... You are wisdom, You are sion. You are in the “business” of “preaching humility.” God is humility in the same way penance and doing acts of penance” (to use the that God is love. God’s choice to reveal God’s language of St. Francis). You are in the “busi- self in a stable in Bethlehem was, for Francis, ness” of being “change-agents” (to use the lan- not an arbitrary whim on God’s part. No. It guage of the present day). So, I can think of is God being perfectly consistent with God’s few more genuinely Franciscan undertakings own self. The humility of the incarnation, the than the work that you do as educators. humble path God chose in order to enter our human history and reveal his love to us, is the Intellectual Transformation outward manifestation of the humility that nests in the very heart of God. In the winter of 1223, St. Francis decided Francis is often portrayed as a dreamy, to do something different for Christmas. He starry-eyed Romantic, a “heart person” not a borrowed a feed trough from a local farmer “head person,” a lover not a thinker. But there and set it up in a field. Over the manger, he is a clear and consistent logic in the way that built a makeshift altar. Then, he invited the Francis understood God, himself, and the whole neighbourhood. On the night of De- world. It is the logic of the Incarnation. Need- cember 24th, a large crowd of men, women, less to say, it is not the logic of government and children responded to his invitation and leaders or corporate executives. It isn’t the gathered in that open field. Their faces glowed logic of money and power. It isn’t the logic of in the light of their lamps and torches. Their acquisition and oppression. It is a logic which, eager eyes watched as the manger was filled when judged by the standards of this world, with hay, an ox and a donkey were led to the borders on utter foolishness. Francis fully and site, and a priest began to intone the Midnight freely accepted his vocation to be a teacher of Mass. No one had ever seen the like of it be- God’s bizarre brand of logic and to explore its fore. According to his first biographer, this implications for the way society should be or- was Francis’s justification for the novelty: “I ganized, power should be exercised, and the wish to enact the memory of that babe who good things of this earth should be distributed. was born in Bethlehem: to see as much as is In his adolescence and young adulthood, 432 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Francis had been a social climber, a mer- that of hedonistic materialism, if you do not chant’s son who aspired to the ranks of knight- promote the intellectual vision of the Poverello hood and mimicked the lavish lifestyle of the who was so enamoured of the humility of God. nobility. After his conversion to God’s logic, And you do them a double disservice if you this devotee of upward mobility became the fail to model that humility in the way you re- great advocate of “downward mobility.” It late to your students and colleagues, in the way was, after all, the direction taken by God in the you organize your curricula and arrange your Incarnation of God’s Son. The “Most High” classrooms, in the way you govern your insti- had freely chosen to be numbered among the tutions and decide who should have a place at lowly. For Francis, following Christ meant the decision-making table. In this way, Fran- following him to the bottom of the social pyra- ciscan education can escape from what Paolo mid. It meant changing one’s address from the Freire calls the ‘banking concept of education’ gated communities and walled residences of where the administrators and teachers hold all Assisi’s wealthiest citizens (his father among the information and the students become the them), and living among “the poor and the passive ‘accounts’ into which knowledge is powerless, the sick and the lepers, and the transferred, a knowledge that is detached from beggars by the wayside.” It meant reverencing real life, abstract and independent from daily those who had no money, power or prestige as reality and that offers little or nothing by way the icons and images of the poor and humble of engaging students in an active process of Christ. It meant refusing to exercise power and problem-solving for the sake of the future of control over others. It meant adopting a stance humanity. Both teachers and students are thus of radical non-violence and declining “to en- partners, co-teachers and co-learners, each be- gage in arguments and disputes” with peo- coming more deeply committed to the search ple—especially arguments and disputes over for human freedom in all of its dimensions (cf. religion! It meant understanding oneself as a Paolo Freire, Pedagogy of the Oppressed, ch. humble servant who washes the dirty feet of 2, New York, Continuum Books, 1993). a bone-weary world as Christ washed the feet of his disciples at the Last Supper. It meant re- Affective Transformation jecting the politics of domination and quietly critiquing male privilege and the subjection of I think it’s fairly safe to say that, on any women. It meant advocating a model of au- given day, the average college or university is thority that was less patriarchal and more ma- a seething cauldron of desire. Your students ternal, less domineering and more nurturing, are largely defined by their desires. They are less dictatorial and more persuasive. It meant filled with all kinds of urgent longings. There replacing hierarchy and privilege with social is, for example, the desire to study hard and arrangements that were more equal, frater- to master the course material (an all too rare nal, and mutual. It meant seeing all men and desire, perhaps.) There is the desire to fit in at women, indeed all of creation as a brother or school, to be liked, to be popular, to have an sister. It meant rejecting all possessiveness, all active social life. There is the desire for food- status-seeking, and all sense of entitlement in -massive amounts of it, and the more grease- light of the limitless generosity, the astonish- laden, salt-laced and sugar-coated the better! ing humility, and the utter graciousness of a There is the desire that campus disciplinarians good and loving God. take frequent and extended vacations to far-off Certainly, as Franciscan educators you are places. There is the desire for close friendships rightly concerned about helping your students and romantic relationships. There is the desire develop certain habits of the heart (more about that school holidays come sooner, due dates that in a few minutes). But as Franciscan edu- for research papers come later, and final ex- cators your primary concern is to help your aminations come never at all. And that’s just to students develop certain habits of the head— name the students’ desires. What about yours? ways of thinking about God, themselves, and Without a doubt, the members of your aca- the physical, social, cultural, economic, and demic communities are people of desire–which political worlds in which they are immersed. means that they should feel right at home in the You do them a disservice and betray your mis- Franciscan tradition. Desire is a very important sion if you do not offer their minds an alterna- word in the Franciscan spiritual tradition. The tive wisdom and a different kind of logic than Franciscan tradition highlights the place of the EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 433 heart and the role of human affections and de- to realize that to be in their presence was to en- sires in shaping our lives, beginning with our counter the living God, that to serve the lepers life with God. St. Bonaventure said that no one was to serve Christ, and that to care for them can ascend the mountain of mystical union with compassion and love was to have a heart with God unless he or she is a person of desires. that beat to the same rhythm as the compas- Here, as elsewhere, St. Bonaventure was in- sionate heart of Jesus. debted to St. Augustine who famously wrote in Someone once defined “compassion” as his Confessions: “You have made us for your- “the willingness to enter into the chaos of an- self, O God, and our hearts are restless until other person’s life.” As Franciscan educators, they rest in you.” Augustine and Bonaventure your challenge is to be midwives of compas- were convinced that at the heart of our human- sion, to facilitate the birth of empathy in the ity is an insatiable hunger, an urgent longing, sometimes enclosed and self-absorbed hearts a profound restlessness, an infinite desire re- of your students. You do so by helping them lentlessly searching for fulfilment, a fulfilment to read literature, philosophy, history and the which can only be found in God. social sciences through the lens of those who Your job as Franciscan educators isn’t to have too often been excluded from the intel- kill the desires of your students. It’s to encour- lectual and cultural conversation: women, age your students to recognize their desires, the poor, the indigenous. You do so through to pay attention to them, to reverence them, to the power of your own example as compas- take responsibility for them, to purify them if sionate mentors. And you do so by bringing need be, to enlarge them if they are too paltry, your lessons out of the classroom and into the to bring them to prayer, to find God in them streets where your students can encounter the and to find their ultimate satisfaction in God. shunned lepers of our own day; where they can No less than the questing brain, the restless enter into the chaos of the lives of the poor and heart is vital to a Franciscan education first the marginalized, and with them and for them and foremost because it is holy ground, a place work in the cause of genuine human liberation. of pilgrimage, the sacred site of a possible en- counter with the living God. Transformation of Habitus and Praxis However, it isn’t enough for your students or for any of us to be in touch with our desires Franciscan education is sometimes char- and to feel deeply ourselves. Self-transcend- acterized as a marriage of intellect and affect, ence requires that we feel deeply for others. It a wedding of the head and the heart. Surely, requires that we become women and men of head and heart are the “vital organs” of any ac- compassion. Of all the incidents from his life ademic endeavor that would claim the mantle that St. Francis might have mentioned at the of St. Francis. But isn’t that neat formulation beginning of his autobiographical Testament, forgetting something that is essentially Fran- he chose to highlight his encounter with lep- ciscan? For Francis, it wasn’t enough to think ers: “The Lord gave me, Brother Francis, thus deep thoughts or even to feel great compas- to begin doing penance in this way: for when sion. He insisted that those profound thoughts I was in sin, it seemed too bitter for me to see and compassionate feelings had to be acted lepers. And the Lord Himself led me among upon. Francis had a decided bias in favour them and I showed them compassion.” Francis of deeds. He rejected learning for learning’s was convinced that the turning point of his life sake. And he certainly had no time for abstract came on the day, sometime in his 20s, when he religiosity or good intentions that died on the was waylaid by compassion, the day when he vine of moral lassitude. He was convinced suddenly and surprisingly felt a deep empathy that, without concrete action, our noble ideas for the lepers he had previously shunned and are mere phantoms and our holy desires are despised. Like most of his peers, Francis had pure pipe-dreams. He was fond of pointing out been taught to avoid lepers, to consider them that “a person is only as learned as his actions less than human, and to judge them accursed show; and a religious is only as good a preach- creatures who were paying the just penalty of er as his actions show.” He also insisted that if, their sins. Then, one day, Francis’s eyes were and only if, the disciples of Christ “give Him opened, and he began to see in the misshapen birth through a holy activity” will the Word features of the lepers the face and figure of the of God once again become flesh in our flesh suffering Christ. Francis progressively came and make a real difference in our world. So, a 434 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 genuinely Franciscan education must be ori- work”? Helping your students to prepare for ented to praxis: to work, to doing good works, their life’s work, to acquire a robust work eth- and to work at transforming the world. A few ic, to take pride in the work of their hands, and thoughts about each. to respect the work of others – whether it be To work. In the Testament which he dictated the work of a housekeeper or a house builder, from his death bed and in which he reviewed a farmer or factory worker, a street sweeper or the essential elements of his spiritual journey, a brain surgeon – is a very “Franciscan” thing St. Francis wrote: “I worked with my hands, to do. and I still desire to work; and I earnestly de- To do good works. In the same chapter of the sire all my brothers to give themselves to hon- Franciscan Rule that deals with work, Francis est work.” Francis was convinced that work also says: “Let all the brothers always strive is a grace. It’s a God-given gift. Now, some to exert themselves in doing good works.” In people are hard-pressed to believe that: those this regard, as in all others, he set a high bar for who dread the sound of the alarm clock in the the friars by his own example. The hands that morning; those who count down the days, repaired run-down, road-side chapels around hours and minutes before their next vacation; the city of Assisi were the same hands that those who live for the weekend and eagerly touched the untouchable in medieval society: await the earliest possible date when they can the leper. Francis ministered to those whose retire with full benefits. For these unhappy disfiguring disease placed them on the margins labourers, work is a curse. But Francis had a of society. He changed bandages on the lepers’ different perspective. He spoke of the “grace wounds and sought alms for their sustenance. of work.” He wrote in his Rule of Life for his He embraced their debilitated bodies and af- friars: “Those brothers to whom the Lord has firmed their much-abused human dignity. given the grace of working may work faith- The first Franciscan friaries were outside the fully and devotedly so that, while avoiding protective walls of Assisi and in close prox- idleness ... they do not extinguish the Spirit of imity to the leper colonies where Francis and holy prayer and devotion to which all temporal his brothers were at home among the home- things must contribute.” To Francis, work was less (cf. Michael Cusato, OFM, “Wall-to-Wall a gift, a blessing, a path to holiness, a concrete, Ministry: Franciscan Ministry in the Cities practical way of demonstrating one’s love for of Thirteenth-Century Italy,” True Followers God and neighbour. It wasn’t just “church of Justice: Identity, Insertion and Itinerancy work” or the helping professions that Francis among the Early Franciscans. Spirit and Life, considered grace-filled activity. He was con- 10, St. Bonaventure, NY: Franciscan Insti- vinced that any kind of honest work can be tute Publications, 2000, pp. 31-61) and where a boon to one’s spiritual life and a benefit to Francis wrote these challenging words to his one’s brothers and sisters. Any kind of human followers of every time and place: “Let all labour, when performed in the spirit of prayer the brothers ... rejoice when they live among and devotion, can become the work of God, people considered of little value and looked our own unique way of joining God in the on- down upon, among the poor and the power- going task of creation, as Blessed John Paul II less, the sick and the lepers, and the beggars reminds us in his encyclical on dignity of hu- by the wayside.” As I mentioned earlier, such man labour, Laborem Exercens (14 September experiences of being with and living among 1981). the poor, the marginalized and the outcast can I believe Franciscan educators need to shun be profoundly transformative. They certainly the ivory tower luxury of thinking that educa- were for Francis. They can change one’s val- tion is an end in itself and that all talk of pre- ues. They can change one’s goals and priori- paring their students for a job in the workplace ties in life. They can change one’s perspective is somehow or other beneath their professional on the economic and social structures that both and professorial dignity. But what can be more shape and misshape us. They can change one’s dignified than to affirm the dignity of work understanding of one’s self, one’s world and and the dignity of the worker—all workers, one’s God. That’s why service-learning op- not just those who work in white collars and portunities need to be an essential component hold prestigious positions in society? What of a genuinely Franciscan education, so that can be more dignified than exposing and dis- your students might be taught by “the poor and posing young men and women to the “grace of the powerless, the sick and the lepers, and the EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 435 beggars by the wayside” life’s most important they are here as a matter of right, that they de- lessons. serve what is theirs, that somehow they have Finally, to work at transforming the world. earned it. The great risk is that we can think Many of you are familiar with an incident that Siena is here for us and we are here for from the early days of Francis’s conversion no greater purpose than to advance our already to a gospel way of life. Unsure of the direc- privileged situation ... [On the contrary] we are tion his own life was taking and seeking God’s here for the sake of those who are not here. guidance, Francis prayed before the crucifix We must study and learn and become wise for that hung in the church of San Damiano, a lit- the benefit of those who will never sit inside tle, ramshackle, roadside chapel just outside a classroom.” Substitute the name of your re- the walls of Assisi. As he stared at the icon spective institutions for “Siena College” and of the suffering Christ, Francis heard a voice Fr. Kenneth’s statement is no less true. If we say to him, “Francis, rebuild my house which, are to be faithful to the inspiration of St. Fran- as you can see, has fallen into ruin.” With his cis, Franciscan colleges and universities can- bias in favour of action over mere intention, not be closed in on themselves. Their mission Francis took the words literally. He picked up transcends the care and feeding of their core a carpenter’s hammer and a mason’s trowel, constituencies. Their mission-focus has to in- and began to repair the rundown sanctuary. clude those who will never matriculate on their In time, of course, Francis came to under- campuses, the ones with whom Francis felt so stand that the building project which the Lord much at home: “the poor and the powerless, was inviting him to undertake was far greater the sick and the lepers, and the beggars by the and far grander than the renovation of a church. wayside.” Some Franciscan scholars today would ar- Fr. Wayne Hellmann is another Franciscan gue that the building project envisioned by theologian teaching at a Jesuit university. Both the man on the cross was far greater and far he and Fr. Kenneth can attest to the frequency grander even than the renovation, renewal and with which their students are prodded and ca- reform of the Church, the one described in the joled by two Jesuit mottoes: “Be more” and Creed as “one, holy, catholic and apostolic.” “Be men and women for others.” No doubt, The “house of God” is more than a temple and as Fr. Wayne points out, the Jesuits have a de- more than the community of Christian believ- cided advantage over the Franciscans in the ers. It is nothing less than the world, God’s slogan department. Wouldn’t most students good creation. That is what has “fallen into rather “be more” than “be less,” “be great” ruin.” That is what needs rebuilding. That is rather than “be humble,” make a bigger mark what requires all the wisdom and knowledge, on the world than simply to be, like Francis all the skills and talents, all the energy and en- himself, a lesser brother or sister? As for the thusiasm, all the passion and compassion of second motto, Hellmann suggests both a Fran- your students. Ultimately, this is what you are ciscan adoption and a Franciscan adaptation. preparing them to do: to apply what they have He writes: “Students at Jesuit schools have learned under your tutelage to the rebuilding drummed into them: ‘Men and women for of God’s house, the transformation of God’s others.’ . . . Could not students at Franciscan world, the refashioning of God’s creation so schools have drummed into them: ‘Men and that it more clearly reflects the integrity, jus- women for the least among us’?” Whether or tice and peace of God’s creative purpose and not the adage ever appears on your admissions plan. brochures or forms the basis for a marketing campaign, perhaps a succinct statement of the Conclusion goal of a Franciscan education would read: “Be more for the least of your brothers and sis- Fr. Kenneth Himes is a Franciscan theolo- ters.” For the most part, those “least” are not gian teaching at Boston College, a Jesuit uni- sitting in your classrooms, but they need to be versity in the United States. A few years ago, kept within your line of vision and close to the Fr. Kenneth gave an address to the students heart of your mission if the education you pro- and faculty of his alma mater, Siena College, vide can fittingly be called “Franciscan.” and in that talk he made the following observa- I have no doubt that each and every day, tion: “The great risk of a college such as Siena in the Americas and abroad, your alumni and is that those who are here come to think that alumnae are serving the least of their broth- 436 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 ers and sisters with the head and the heart you L’inno riportato da san Paolo ci pone in una helped to train. They are ministering to God’s realtà completamente diversa: luminosa, spa- poor with the gifts and the good will you ziosa, di ampi orizzonti. Siamo definiti “bene- helped them develop. They are transforming detti in Cristo”; “scelti in lui”, ossia predilet- the world whose wide portals you opened up ti, ben considerati, amati a motivo di Cristo; to them. Their life-giving presence in society siamo predestinati ad essere “figli adottivi”, e and in the church is your proudest legacy, and questo secondo un preciso e importante “di- all I can say by way of gratitude and encour- segno d’amore” (a lode dello splendore della agement for what you have done and continue sua grazia). Ancora, “siamo stati fatti anche to do is to echo St. Paul’s words to the Phi- eredi”. Questa è la nostra realtà! lippians: “May the One who began this good Questo è quello che Dio vuole e che anche work in you bring it to completion on the day noi desideriamo! Questo è il mondo che non of Christ Jesus.” solo Dio ha progettato dagli inizi, ma è anche Thank you, and may you and your students il mondo da Lui rinnovato. Un mondo genera- be blessed with the gifts of “peace and all to dall’amore, creatore e redentore, un mondo good.” che vive di amore; un’umanità che può gode- re della pienezza della grazia di Dio. E questa Br. Michael A. Perry, OFM pienezza di grazia non dipende solo da Dio: Minister General come ci insegna il Vangelo, questa pienezza di grazia dipende anche dalla partecipazione, 24. Omelia in occasione della celebrazione dalla collaborazione e dall’impegno umano. Il dei 10 anni della presenza francescana Creatore e Redentore non agisce da solo: ha ad Istanbul previsto la nostra partecipazione. Dio chiede Istanbul, Turchia, 07.12.2013 la collaborazione della creatura, di ogni cre- atura Perché il mondo sia davvero rinnovato Eccellenza Reverendissima, nell’amore. E questo amore porta all’apertu- Mons. Louis Pelâtre, ra e alla disponibilità; invita alla tolleranza e cari Confratelli di questa Fraternità, all’accoglienza dell’altro; sprona alla coope- cari religiosi e religiose d’Istanbul, razione e al dialogo, ad ogni livello. carissimi amici focolarini e Maria, co-protagonista con Dio della So- tutti i fedeli e amici (cristiani e non) lennità odierna e del brano evangelico che delle nostre parrocchie: abbiamo appena ascoltato. Maria non è una il Signore vi doni la sua pace! semplice creatura: è il modello della creatura, di ogni persona che è creata da Dio, che colla- Attraverso questa solenne celebrazione Eu- bora con Dio e che, rinnovata, viene redenta caristica, che ci introduce nella seconda tap- da Dio. L’angelo la chiama “piena di grazia”: pa del cammino di Avvento e nella Solennità Dio la ricolma di ogni grazia, della quale an- dell’Immacolata Concezione della Beata Ver- che noi, secondo le parole di San Paolo, sia- gine Maria, il Signore ci raggiunge con la sua mo gratificati. Questa grazia divina, accolta e Parola Incarnata che nutre non solo il nostro fatta germogliare dentro sé stessi, da’ a Dio la spirito ma anche il nostro corpo. possibilità di interagire e intervenire in questo I toni della prima e seconda Lettura, Libro mondo, per cambiare tutto; per aprire strade della Genesi da una parte e Lettera di san Paolo che noi, nella nostra piccolezza e meschinità, agli Efesini dall’altra, suscitano in noi sentimen- abbiamo chiuse; per allargare la nostra visio- ti completamente diversi. Il racconto del pecca- ne ristretta e ridotta ai minimi termini. Que- to originale ci pone di fronte ai limiti dell’uma- sta è la Buona Notizia che siamo chiamati ad nità, ci fa scontrare con le nostre meschinità, ci annunciare, ossia a testimoniare con la nostra ingabbia in un mondo fatto di povertà assoluta, vita concreta, con la nostra esistenza quotidia- di incapacità relazionale, di divisione isolante. na, con la carità e la giustizia che possiamo E questo non è il mondo pensato da Dio. Questo e dobbiamo praticare. Solo attraverso questo non è nemmeno il mondo in cui noi vogliamo annuncio vitale potremo vivere e costruire re- vivere. Ma ci siamo dentro, un po’ imprigionati. lazioni e legami umani che riflettono l’imma- E questo ci fa male, ci ferisce ancora di più e ci gine di Dio, iscritta in ogni creatura, in ognuno fa reagire, il più delle volte in maniera errata e a di noi. Solo così potremo vivere in un mondo tutti noi sfavorevole. rinnovato dalla Grazia di Dio. Questo annun- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 437 cio fatto con le opere prima che con le parole hearts of all present a burning desire to know, è l’attività, l’impegno, la collaborazione che love and serve the Poor Christ in holiness and Dio vi sta chiedendo in questo preciso mo- justice, extending special care to the poor, mento storico e in questo preciso luogo, qui a marginalized and immigrants of the world. Istanbul. Questa “collaborazione con Dio” va After the death of Francis, the friars sought avanti da parecchi anni: chiediamo al Signore, to understand, systematize and disseminate per l’intercessione della Vergine Immacolata, his original intuition. As they contemplated che possa continuare in maniera sempre più the attitudes, actions, prayers and writings of coinvolgente e fruttuosa. Francis, they recognized that his most impor- tant insight was the discovery and celebration Fr. Michael A. Perry, OFM of a God who is relational, who creates all in Ministro generale love and destines all for love. God is one but God also is relational. From this, they came 25. The Word became flesh and to understand God as Triune, a community of dwelt among us Oneness who seeks always to pour self out in love and goodness, or to quote the medieval Franciscans and axiom, bonum est diffusivum sui (“goodness the Christmas Message is diffusive of its very self” ). The Father is a fruitful, effusive “first” Person; from the Fa- Francis used to recall with regular meditation the ther’s primal fecundity come the Son and the words of Christ and recollect His deeds with most atten- Spirit (See Kenan B. Osborne, The Franciscan tive perception. Indeed, so thoroughly did the humility Intellectual Tradition: Tracing its Origins and of the Incarnation and the charity of the Passion occupy Identifying its Central Components, The Fran- his memory that he scarcely wanted to think of anything ciscan Institute, 2003, pp. 55-67). else. For the Blessed John Duns Scotus the mys- (1 Cel, XXX). tery of the Incarnation was not the response of God to human sin; rather, the Incarnation of Dear Brothers and Sisters, the Divine Word was part of God’s plan from May the fullness of God’s peace, the very beginning, God’s desire to bring to hope and joy be with you in this fulfillment the communion and love that God Christmas season! intends with all that He has created, human- ity and all of creation. Communion and love, In his biography, Thomas of Celano speaks which flow from God in Jesus, also are to of St. Francis as a man totally centered on Je- characterize the quality of relationships that sus Christ, the “Word made flesh,” who dwells all people are to enjoy reciprocally. among us. Frequent meditation allowed Fran- Like the early friars, we also are called to cis to come to know Jesus intimately, and al- discern how to live this message of commu- lowed him to be known by the Lord of Life. nion and love faithfully and joyfully in our It was this deep relationship with Jesus that lives, fraternities and evangelizing mission to- formed the foundation of his approach to liv- day. Many of you dear brothers strive to live ing the Gospel in daily life. His awareness of in communion with God and seek to share the being embraced by God and his subsequent experience and message of His unlimited love passionate embrace of the message of Jesus with all people, especially the poor and those transformed his every thought, emotion and suffering the consequences of violence, pov- action and became an inspiration for others. erty and the abusive exploitation of the natu- So deep was his burning love for God, a love ral environment. During this season of love, that poured out into all of his relationships, that light, hope and joy, we call to mind and adress Francis could recognize clearly the divine im- our brothers in Syria, who are surrounded by age of God present in all people and all of cre- conflict and violence: your care for all Syrian ation without exception. The Incarnation took people in the name of love and reconciliation on special meaning for Francis, his brothers inspires hope and reveals God’s ‘dwelling and others present at Greccio in 1223 as they among us’. We remember our brothers living re-enacted the birth of our Savior, celebrating eastern Democratic Republic of the Congo the contagious and unlimited love of God. In who witness the dehumanization of God’s peo- this way Francis helped awaken within the ple at the hands of warring factions and greedy 438 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 interests within and from outside the country: Word of God with reverence and proclaims it may the promise of the Incarnation, the prom- with faith, and the other that lives within her- ise of the gift peace and reconciliation quickly self, of herself and for herself. Pope Francis become a reality for all peoples in your region. has made it a priority to go to the peripheries And you, dear brothers, who, in Europe, Af- of the world, engaging its peoples through his rica, Mexico, Central and South America, the apostolic zeal and his simple humanity, look- United States, Australian, Lebanon and other ing to understand their problems and seeking places, are reaching out in love to an ever- solutions together with all those of good will. increasing number of immigrants, who have People around the world, Catholic and non- left their lands and countries in search of se- Catholic alike, have responded enthusiasti- curity, peace, dignity and new opportunities, cally. For us who are men of the Gospel and we thank you for opening your lives and your members of the Order of Friars Minor, how fraternities to the least ones among us. We re- are we, in our daily lives, to imitate Pope Fran- member also our friars who minister to those cis’ embrace of humanity, his desire to love, suffering the devastating consequences of cli- show mercy, and open his heart to others as mate change and extreme natural catastrophes, God opens His heart to humanity? in Haiti, and, more recently, in the Philippines: we pray for you, as you accompany the vic- Becoming messengers of peace and joy to tims of Typhoon Haiyan with love and care, the world demonstrating the closeness of God who seeks always to bring life and hope to the world. My dear brothers, we must ask ourselves how we can live and share the message of Responding to the Gift of Jesus Christ communion and love that we ourselves have received as a gift from God in and through One of the challenges offered to us in the His only beloved Son. How do we offer hope, gift of the Incarnation is that of going out of joy and peace to one another in fraternity and ourselves, reaching out to all of humanity as to the people around us? How do we make God reaches out to us. “Evangelizing pre-sup- a difference in the world, showing special poses a desire in the Church to come out of compassion for those who are oppressed and herself. The Church is called to come out of vulnerable? What difference does the Incarna- herself and to go to the peripheries, not only tion, the pouring out of the love and commu- geographically, but also the existential periph- nion of God with each of us and with the entire eries: the mystery of sin, of pain, of injustice, world and created universe, make in our lives of ignorance and indifference to religion, of as Friars Minor? One response we might offer intellectual currents, and of all misery.” These is found in the witness of Pope Francis who words, which were spoken by then Cardinal invites us to move into the existential periph- Jorge Bergoglio, Archbishop of Buenos Aires, eries of our world, promoting a Church and an Argentina, reflect a peculiarly ‘Franciscan’ Order that is open to the “joys and hopes, the understanding of the Incarnation and its con- grief and anguish” of the people of our time. sequences for the Church and the world. Pope Saint Francis also offers us clear and practical Francis expressed his serious concerns about recommendations for how we might demon- the danger of the Church becoming self-ref- strate God’s communion and love. As Fran- erential, of closing in on itself, of living a life cis witnessed in all of his relationships, we too of narcissism. Such an attitude weakens the are called to approach people with courtesy, Church’s ability to carry out its mission of liv- respect and with ears and hearts open to listen ing and proclaiming the Gospel. He made ref- to the murmurs of their hearts, entering into erence to a text from the book of Revelation, their pain and their desire for a world made where Jesus knocks at the door (Rev. 3:20). new. Like Francis, we are called to be persis- While the text refers to Jesus knocking from tent in our work, our service, keeping our eyes outside to get in, Cardinal Bergoglio reflects fixed on the goal and remaining faithful to our on the times that Jesus knocks from within in promise to walk with God’s people, especially order to get out. A self-referential Church – a the poor and oppressed, in humility and with self-referential Order – keeps Jesus locked up hearts turned towards the Lord. And we, like within and does not let Him out. He mentioned Francis, must seek to take concrete steps – the two images of the Church, one that hears the rebuilding of a church in ruins – in order to be EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 439 the reconciling presence of God in the world Cattolica e del Papa. Non voglio prolungare today, a world thirsting to death for peace. il mio discorso perché è nostra intenzione la- My dear brothers, may the power of God’s sciare spazio a voi, in modo che, insieme, pos- love, a love poured out in Christ Jesus through siamo condividere le diverse esperienze che the Virgin Mary, give you comfort and en- voi state vivendo mentre svolgete il vostro couragement. May the maternal love of Mary servizio. Ritorno al punto di partenza, cioè, set your hearts afire! And may all of us be l’espressione della mia più profonda gratitu- messengers of God’s message of peace, joy dine per la vostra disponibilità, il vostro senso and hope to a world that is thirsting for Good di responsabilità e la vostra dedizione a questo News. Merry Christmas! servizio. Il Signore vi benedica e vi doni il co- Your brother in Christ and Francis raggio e la forza per continuare a testimoniare la fede, la speranza e l’amore di cui Egli stesso Rome, December 8, 2013, vi ha fatto dono. Solemnity of the Immaculate Conception Fr. Michael A. Perry, OFM Ministro generale Bro. Michael A. Perry, OFM Minister General 27. Omelia nell’Eucaristia della Notte di Natale 26. Saluto ai Frati Minori che prestano ser- Roma, Curia generale, 24.12.2013 vizio presso la Santa Sede Roma, Curia generale, 18.12.2013 Is 9, 1-2.5-6

“Essere figlio della Chiesa significa anzi- Carissimi fratelli e sorelle della luce: tutto essere nato dall’amore di Cristo per la il Signore vi doni la sua pace! sua Sposa, essere stato nutrito da quel latte che i Sacramenti della Chiesa ci hanno erogato e Stanotte celebriamo la vittoria della luce di che è “sangue di Cristo”, essere cresciuto con Dio sulle tenebre, dell’amore incondizionato quel pane che alla mensa della Chiesa ci è stato e della misericordia sull’odio e sulla vendet- offerto, e che è “corpo di Cristo”, essere stato ta, la vittoria della gioia e della speranza sulla sorretto, animato e formato da quella parola tristezza e sulla disperazione. Dio esce da sé che la Chiesa ci ha predicato e che è la “Parola affinché noi possiamo vivere nel suo amore, stessa di Dio” per ciascuno di noi”. nella sua misericordia e nella sua gioia. (cf. Unione Carmelitana Teresiana) Ancora una volta questo Natale ci ritrovia- mo a cantare il Gloria e l’Alleluia davanti al Cari Fratelli: “bambino in una mangiatoia”, che è “Consi- il Signore vi doni la sua pace! gliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace”, come il profeta Isaia pro- A nome del Definitorio generale voglio rin- clama con forza. Egli è la luce che deve venire graziarvi per la vostra presenza tra noi stasera nel mondo a consolidare e rafforzare il diritto qui in Curia. Fr. Julio César, nuovo Vicario ge- e la giustizia, ora e per sempre”. nerale e Procuratore generale, mi ha parlato di Nella vicenda natalizia, Dio esce da sé; questo incontro che era stato organizzato qui questa luce va alla ricerca di tutto ciò che si in Curia alcuni anni fa, qualche giorno prima trova nelle tenebre. Lui va in cerca del suo po- di Natale. L’anno scorso, per diversi motivi polo, della sua gente che soffre per le guerre e non lo abbiamo potuto fare. Quest’anno, però, la violenza - in Siria, in Sud Sudan, nel Congo parlandone tra di noi, abbiamo deciso di realiz- orientale, a Mindanao, nel nord della Nigeria e zare questo appuntamento – che desideriamo in ogni altra parte del mondo dove il suo popo- almeno annuale – con voi, Frati Minori, che lo soffre. Dio esce da sé, andando alla ricerca svolgete un servizio prezioso presso la Santa di coloro che sono stati costretti ad abbando- Sede. Sebbene tratto dall’Unione Carmelitana nare le loro case, di coloro che vivono senza Teresiana, il brano che abbiamo ascoltato po- un tetto sulla testa, senza cibo e senz’acqua, co fa riflette lo stesso atteggiamento e lo stesso in condizioni che li espongono a grandi rischi. desiderio del nostro santo fondatore, France- Dio esce da sé! Si reca dove i suoi stanno sof- sco di Assisi, nei confronti della Santa Chiesa frendo, sono affamati di libertà, di giustizia, 440 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 di pace e di riconciliazione. Dio va incontro al mente nella nostra vita per percorrerne tutte le suo popolo nelle barche dirette a Lampedusa. tappe; è la pienezza dell’auto-comunicazione Dio esce da sé per puro amore! del Dio-con-noi, dell’Emmanuele. Il Bambino Per ciascuno di noi qui presente questa se- che giace in fasce nella mangiatoia, è il Dio ra, e per tutti coloro che fanno parte del Corpo sempre che regna, esercitando il suo dominio di Cristo, l’uscita da sé nell’amore da parte di non secondo la logica di questo mondo ma so- Dio è una grazia e una sfida. Il dono dell’In- lo con la dimostrazione dell’amore. È questa è carnazione per noi francescani e per coloro l’unica aspettativa possibile, grazie alla quale che sono vicini a noi è il dono supremo d’a- noi possiamo renderci conto della nostra mise- more che Dio offre a noi credenti, al mondo e ria. L’autore della vita, che verrà crocifisso ma a tutto il creato. Allo stesso tempo questo dono poi risusciterà, realizzando il trionfo definitivo incondizionato d’amore esige qualcosa anche sul male e sulla morte, adesso si fa portatore di da noi, che ne siamo i diretti destinatari. Come vita nelle sembianze di un bambino indifeso. il Santo Padre, Papa Francesco, continua a ri- Nella piccolezza e nella precarietà della grotta cordarci, anche noi dobbiamo aprire il nostro dimostra che è possibile superare l’egoismo e cuore, la nostra mente e la nostra vita in ma- le brutture dell’uomo. Dio è con noi. Dio ci niera molto pratica e concreta, dobbiamo apri- ama e ci accoglie. Dio ci da’ l’esempio di co- re le nostre case, noi Frati i nostri conventi, voi me noi possiamo e dobbiamo vivere in questo famiglie le vostre abitazioni, per accogliere i mondo, uscendo da noi stessi, andando verso il più bisognosi. mondo, mettendoci al servizio l’uno dell’altro, Nell’Incarnazione Dio viene a noi sotto andando dove il Signore va, ossia nelle peri- forma di un debole, un bambino innocente e ferie, e portando il Suo amore e la sua miseri- indifeso, invitandoci a intraprendere lo stesso cordia! Buon Natale! E per accogliere questo cammino di fede che Maria e Giuseppe han- grande dono di Dio, il Suo Figlio-Amore, vi no intrapreso. Dobbiamo aprirci al mistero di invito a cantare con me “Tu scendi dalle stel- Dio che è all’opera nel nostro mondo, nella no- le”. stra vita e soprattutto nella vita dei più poveri e degli emarginati. Quest’atto di renderci di- Fr. Michael A. Perry, OFM sponibili a tutti non deve rimanere un pio pen- Ministro generale siero, una preghiera passiva, semplicemente pronunciata con la bocca e nella sicurezza dei 28. Omelia nel Giorno di Natale nostri conventi e abitazioni. Essa deve assu- Greccio, 25.12.2013 mere carne, proprio come Dio assume la car- ne umana, prendendo la forma d’un bambino Natale: povero e umile. Dio ci invita ad abbracciare l’abbraccio di Dio a ciascuno di noi quelli che adesso, oggi, questa notte si trova- no nelle tenebre, in qualsiasi tipo di tenebre. Siamo invitati ad abbracciarli perché tutta l’u- Il Verbo si è fatto carne. Quale meravi- manità possa sentire l’abbraccio di Dio, il suo glioso annuncio per noi: Dio si è fatto uomo! amore, attraverso la testimonianza d’amore A ben pensarci questo è il più bell’augurio che noi incarniamo, andando verso il popolo che vogliamo scambiarci oggi, qui, in questo di Dio nella nostra società e nel nostro mondo. luogo santificato da san Francesco nel 1223, In questo modo il mondo potrà davvero vedere quando volle vedere con gli occhi del corpo e sapere che Dio è realmente presente, che la come il Dio altissimo si è fatto bambino per luce ha veramente vinto le tenebre! noi! Sì, cari fratelli e sorelle, che bello! Il Ver- Nell’evento di Betlemme vediamo in de- bo si è fatto carne: dunque, ci ha raggiunti, è finitiva il passaggio dall’oscurità del male al addirittura entrato nelle nostre stesse viscere, fulgore del bene. Di questo passaggio è capace nella profondità del nostro essere. l’amore di Dio, fautore di vita eterna. Questa Questo è il gioioso annuncio del Natale: nel- non si tocca con mano, eppure il Bambino di la mia stessa carne trovo la presenza di Dio, dal Betlemme l’ha resa visibile e certa con il suo momento che Egli l’ha voluta sposare nascendo giacere umile e povero nella mangiatoia, dal- come creatura umana. E la gioia del Natale con- la quale richiama pastori, magi, sapienti e il- siste proprio nell’avere Dio vicinissimo a noi, letterati. Chi è in realtà questo Bambino? E’ anzi dentro di noi. Pensate, possiamo toccarci Dio stesso che ha deciso di intervenire diretta- e sentire la presenza di Dio, non solo nell’ani- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 441 ma (è difficile toccare l’anima!), ma anche nel questo gesto di san Francesco… Non è forse la corpo. Così possiamo sentire il respiro di Dio risposta al gesto di Dio? Come il Padre è venu- in noi, possiamo respirare il suo profumo! È to a noi con il Figlio, così Francesco ha voluto proprio questa gioia che già la primitiva Chiesa andare da Lui, attraverso l’accoglienza del do- annunciava, come ci dice san Giovanni, quando no, facendogli posto nella sua vita, chiamando scrive: «Ciò che era fin da principio, ciò che noi gli altri per ammirare insieme l’inaudito gesto abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con d’amore di Dio. In fondo Francesco, attraver- i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato so la ricostruzione del presepe qui a Greccio, e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il ci dice che il vero presepio è dentro il cuore Verbo della vita […] noi lo annunziamo anche dell’uomo. È qui che il dono di Dio viene ac- a voi» (1Gv 1,1-3). colto – ma può anche essere respinto! – È qui, Il Concilio Vaticano secondo afferma che, nel cuore, che ciascuno di noi apre le braccia facendosi carne, Dio si è unito in qualche modo per lasciarsi abbracciare da Dio e, nello stes- a ogni uomo, a ogni donna che nasce su questa so tempo, per abbracciarlo con il suo amore. terra. Che grande miracolo, è questo per noi! Greccio, allora, è il meraviglioso incontro di Non siamo stati noi a trovare Dio, ma è lui che due abbracci: quello di Dio a Francesco e quel- è venuto per trovarci e stare con noi. Quale im- lo di Francesco che risponde, abbracciando il portanza ha il nostro corpo, visto che Dio per Dio fatto bambino per noi. Il vero Natale sta raggiungerci ha preso un corpo come il nostro. proprio nel calore di questo abbraccio: la tene- Quale importanza ha il nostro corpo, e non so- rezza di Dio ci tocca e fa scaturire dal nostro lo oggi, ma per sempre, per l’eternità, poiché cuore sentimenti di amore. Allora, carissimi il nostro corpo diventerà glorioso a immagine fratelli e sorelle, noi oggi siamo qui, in questo del corpo glorioso di Gesù. Quanto futuro ha luogo dell’abbraccio. E anche noi quest’og- il nostro corpo, che pure sperimentiamo fra- gi vogliamo proprio lasciarci abbracciare dal gile e segnato dagli anni! Sì, il nostro corpo Padre attraverso la carne del suo Figlio Gesù, è il sacramento dell’incarnazione di Dio! Se come ha fatto Francesco. E vogliamo rispon- pensiamo bene, il corpo di Gesù è l’abbraccio dere a questo abbraccio, abbracciando a no- di Dio, che ci raggiunge e ci fa sentire il suo stra volta l’amore di Dio. Ma dobbiamo anche calore. Questo abbraccio si chiama semplice- notare che l’abbraccio di Dio ha dentro di sé mente Gesù Cristo. Lui è l’abbraccio di Dio un potere molto speciale. Il suo abbraccio non che vuole donarci la tenerezza divina! Lui è il può essere trattenuto, deve essere, a sua volta, tocco di Dio, che ha la capacità di trasformarci ridonato. Non lo possiamo trattenere, perché dal di dentro. Infatti, imprime la stessa persona il contatto di Dio esige di aprirsi, è sempre di Dio nella fragile umanità di ciascuno di noi. creativo. Proprio come avviene nell’amore Pensate: un pezzo di cielo è come nascosto nel- di ogni coppia: infatti, l’amore dei due che si la terra della nostra umanità! Questo annuncio amano, diventa fecondo, fa nascere vita, una è così magnifico che san Francesco chiamava nuova vita d’amore. In tal modo, l’abbraccio il Natale “la festa delle feste” e in questo gior- degli sposi assomiglia a quello di Dio: diventa no chiedeva alla gente di andare per i campi a creativo, fa nascere vita, abbellisce il mondo spargere i semi per gli uccelli del cielo, così nella logica del dono. Così l’amore di Dio, una che avessero un buon pranzetto anche loro e volta accolto, genera vita, si allarga, vuol fare loro, insieme con noi, cantassero con gioia le posto ad altri, raggiungere tutti, creare spazi lodi del Signore: “Cantate al Signore un canto di comunione e di vita. Allora l’unione di Dio nuovo, perché ha compiuto meraviglie…”. con noi, nel Natale, ci spinge a diventare veri Ma Greccio, questo presepio naturale così fratelli e sorelle tra di noi: toccare, infatti, la suggestivo – e noi ringraziamo il Signore per carne di Cristo è venire in contatto con il corpo essere qui oggi! – è anche il luogo dove il pic- di tutta l’umanità. Non è possibile abbracciare colo san Francesco ha voluto toccare il piccolo Dio e allontanarsi dal fratello. Non è possibile Gesù: la sua fantasia d’amore ha inventato la pensare di essere amici di Dio e nemici tra di ricostruzione della nascita di Gesù, trovando noi. NO! Mai! Abbracciare il Verbo che si è proprio a Greccio il luogo ideale per realizzare fatto carne significa entrare in comunione con questa sua fantasia. Qui egli ha voluto “vede- tutte le creature, uomini, donne, tutto il creato: re con le mani”, riempire il suo vedere con il anche il sole ha un corpo, anche le piante e i toccare. Così, Greccio è divenuta una nuova fiori… tutta la nostra meravigliosa madre terra Betlemme! Ma soffermiamoci a contemplare è un corpo da amare. 442 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Allora, arricchiti da questo abbraccio del anche tutti quelli che in questo momento si Natale, diventiamo anche noi fecondi di vita! lasciano cadere le braccia a causa degli orro- Portiamo il calore di Dio nelle nostre famiglie, ri della guerra, dei cataclismi naturali, della negli ambienti dove viviamo, nel lavoro, nella mancanza di amore. Sì, accogliamo tutti nel scuola, per strada, quando ci incontriamo con nostro abbraccio di fratelli e sorelle: solo così gli amici! Siamo presepi viventi, dove gli al- potremo sentire la grande gioia del Natale! tri vedano la luce della stella, quella che ci ha Il Verbo si è fatto carne! Auguri di Buon portato davanti al mistero del Natale! Siamo Natale a ciascuno di voi! abbracci per gli altri! Abbracci nei quali tutti possano godere il calore delle braccia di Dio Fr. Michael A. Perry, OFM su di noi! E nel nostro abbraccio accogliamo Ministro generale E SECRETARIA GENERALI

1. Capitulum Cust. Terræ Sanctæ in Israel ni del diritto, presso la casa delle Suore Ca- nossiane a Lomé-Togo, sotto la presidenza Nel Capitolo custodiale di Terra Santa, re- del Visitatore generale, Bowa Fr. Grégoire, il golarmente celebrato secondo le disposizioni giorno 11 aprile 2013 sono statti eletti: del diritto, presso la Curia custodiale, a Ge- per l’Ufficio di Ministro provinciale, rusalemme, sotto la presidenza del Visitatore Bakoma Fr. Marcel Generale, Beretta Fr. Renato, nei giorni 9 e per l’Ufficio di Vicario provinciale, 10 luglio 2013 sono statti eletti: kone Fr. Simon-Pierre per l’Ufficio di Vicario custodiale: per l’Ufficio di Definitori della Provincia, Jasztal Fr. Dobromir djokpe Fr. Michaël per l’Ufficio della Custodia: koffi Fr. Pascal cichinelli Fr. Marcelo koublanou Fr. Didier herro Fr. Simon Pietro williams Fr. Peter. ianniello Fr. Vincenzo Queste elezioni sono state ratificate dal De- Macora Fr. Athanasius finitorio generale il 16 settembre 2013. Milovitch Fr. Stéphane Prot. 104196 srebrenovic Fr. Siniša. Queste elezioni sono state ratificate dal De- 4. Electiones Fund. Franc. in Thailandia finitorio generale il 18 luglio 2013 Prot. 104079/M089-13 The General Definitory, during its session of 19th September 2013, carefully studied the 2. Capitulum Intermedium Prov. Immacu- results of the consultative vote of the friars latæ Conceptionis BMV in USA concerned as well as the opinion of the Del- egate General, Syukur Br Paskalis Bruno, During the Provincial Chapter of our Prov- elected the government of the Franciscan ince of the Immaculate Conception, U.S.A., Foundation of Thailand. The following were regularly celebrated according to the norms of duly elected: Canon Law at Mount Alvernua Retreat Cent- President of the Foundation, er, New York, on the 27th day of June 2013, Pontus Br. Gregorius Alforinus presided over by the Minister Provincial, Pis- First Councillor, citello Br. Primo P., the following were elect- kerketta Br. Arvind ed: Second Councillor, to the office of Provincial Definitors, zanni Br. Mauro. Bolfeta Br. Ronal By virtue of this Decree, I declare the above Boyle Br. Patryck mentioned elections valid and ratified. ciavarino Br. Vincent Prot. 140220 Martignetti Br. Richard scarangello Br. John. 5. Capitulum Prov. Fluvii Platensis As- The General Definitory, during its session sumtionis BMV in Argentina of the 10th September 2013, carefully exam- ined and ratified the election. El Capítulo Provincial ordinario de la Pro- Prot. 104129/S368-13 vincia de la Asunción de la Ssma. Virgen del Río de la Plata, en Argentina, presidido por 3. Capitulum Prov. Verbi Incarnati in Afri- el Ministro provincial, Olmos Fr. José Enid ca Occidentale Gutiérrez, celebrado ritualmente conforme a Derecho en la Casa de San Antonio de Arre- Nel Capitolo provinciale della Provincia dondo, el día 21 de septiembre de 2013 eligió: del Verbo Incarnato, in Africa Occidentale, para el oficio de Definidores Provinciales, regolarmente celebrato secondo le disposizio- andrada Fr. Emilio Luis 444 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Buttarazzi Fr. Juan Alberto Francisco Solano, en Argentina, celebrado le- ibarra Fr. Marcos gítimamente conforme a Derecho, en la “Villa rodríguez Fr. Héctor Denis. Santa Clara del Atuel”, en San Rafael (Mendo- El Definitorio General, en la Sesión del 05 za), y presidido por el Visitador general, San- de noviembre de 2013, examinó las Actas au- tos Fr. Edgar, en el día 18 de octubre de 2013 ténticas y aprobó estas elecciones. eligió: Prot. 104289/S465-13 para el Oficio de Ministro Provincial, Paz Fr. Carlos 6. Capitulum Prov. S. Francisci Assisiensis para el Oficio de Vicario provincial, in Brasilia Fleitas Fr. Daniel para el Oficio de Definidores provinciales, El Capítulo provincial de la Provincia Fran- caserta Fr. Martín ciscana de San Francisco, en Brasil, celebrado hilal Fr. Miguel legítimamente conforme a Derecho en el Con- larregain Fr. José Adolfo vento de San Buenaventura, en Daltro Filho, Moore Fr. Michael. Imigrante-RS, y presidido por el Visitador ge- El Definitorio General, en la Sesión del día neral, Ramos Fr. Valmir, el día 16 de octubre 14 de noviembre de 2013, examinó las Actas de 2013, eligió: auténticas de estas elecciones y las aprobó. para el Oficio de Ministro provincial, Prot. 104313/S476-13 dellazari Fr. Inácio para el Oficio de Vicario provincial, 9. Electio extra Capitulum Prov. S. Benedic- rhoden Fr. Marino Pedro ti Africani in Rep. Congo para el Oficio de Definidores provinciales, dotto Fr. Olávio José Il Congresso definitoriale della Provincia Mattei Fr. Aldir di San Benedetto l’Africano, nella Repub- schaefer Fr. Carlos Laurêncio blica Democratica del Congo, regolarmente zart Fr. Gastão Carlos. celebrato secondo le disposizioni del Diritto, El Definitorio General, en la Sesión del día presso la Curia provinciale, in Lubumbashi, 05 de noviembre de 2013, examinó las Actas presieduto dal Ministro provinciale, Mikombe auténticas de estas elecciones y las aprobó. Fr Alex Ilunga, il 25 ottobre 2013, ha eletto Prot. 104299/S469-13 extra-capitolo: per l’Ufficio di Definitore provinciale, 7. Capitulum Intermedium Prov. S. Mi- nzau Fr. José chaëlis Archangeli in Indonesia Ufficio vacante per la rinuncia del predeces- sore. During the Provincial Chapter of our Prov- Questa elezione è stata ratificata dal Defi- ince of St. Michael Archangel, in Indonesia, nitorio generale il 15 novembre 2013. regularly celebrated according to the norms of Prot. 104367/M 126-13 Canon Law in the Retreat House of St. Clare, on the 29th day of September 2013, presided 10. Transitio ad aliud Institutum over by the Minister Provincial, Sunarko Br. Adrianus, the following were elected: El Definitorio general de la Orden de Her- to the office of Provincial Definitors, manos Menores, en la sesión del 15 de no- kristiyanto Br. Antonius Eddy viembre de 2013, tomó en consideración la so- Peruhe Br. Michael licitud de Romera Fernández Fr. Diego, ofm., sukartanto Br. Stanislaus de pasar definitivamente, de nuestra Orden, a suryanto Br. Robertus Agung. la Orden Cisterciense de la Estrecha Obser- The General Definitory, during its session vancia. of the 05th November 2013, carefully exam- Observando cuanto está prescrito y obteni- ined and ratified the election. do el permiso del Abad del Monasterio de Sta. Prot. 104293/S466-13 Ma de Huerta, así como el consentimiento del Definitorio general en la mencionada sesión 8. Capitulum Prov. S. Francisci Solano in del día 15 de noviembre de 2013, en conformi- Argentina dad con lo establecido en el canon 684 §1. El Capítulo provincial de la Provincia de S. En Virtud de lo anterior decreto conceder a E SECRETARIA GENERALI 445

Romera Fernández Fr. Diego, de la Provin- iyoku Br. Francis Akihiro cia de Cartagena, en España, pasar a la Orden yamaya Br. Johannes D. Scotus Atsushi. Cisterciense de la Estrecha Observancia, en el The General Definitory, during its session Monasterio de Santa María de Huerta. of the 16th December 2013, carefully exam- Sin que obste cualquier disposición contraria. ined and ratified the elections. Dado en la Curia General de la Orden de Herma- Prot. 104423/S537-13 nos Menores, en Roma, el 2 de octubre de 2012. Fr. Julio Cesar Bunader 13. Visitatores Generales Vicario general Fr. Aidan McGrath – Recchia Fr. Luigi, Prov. Romanæ Ss. Pe- Secretario general tri et Pauli in Italia, pro Prov. Tusciae S. Prot. 104365/S503-12 Francisci Stigmatizati in Italia: 16.09.2013; prot. 103904/S252-13. 11. Capitulum Prov. Sancti Spiritus in Aus- tralia – Soracchi Fr. Gilberto, Prov. Bononien- sis Christi Regis in Italia, pro Prov. Se- In the Provincial Chapter of the Province of raphica S. Francisci Assisiensis in Italia: the Hoy Spirit, in Australia and New Zeland, 16.09.2013; prot. 103885/S242-13. regularly celebrated according to the norms of Canon Law, at Mary MacKillop Conference – Zegarra Ponce Fr. Guido Santiago, Prov. Center, in Sidney, under the presidency of the Ss. XII Apostolorum in Peruvia, pro Prov. Visitator General, Brophy Br. Andrew, the Dominæ Nostræ de Guadalupe in Ameri- following were elected on the 25-27th day of ca Centrali et Panama: 18.09.2103; prot. September 2013: 104088/S337-13. for the office of Minister Provincial, smith Br. Paul – Chambi Cruz Fr. Ernesto, Prov. Ss. XII for the office of Vicar Provincial, Apostolorum in Peruvia, Visitat. Adsistens granc Br. Andrew pro Prov. Dominæ Nostræ de Guadalupe in for the office of Provincial Definitors, America Centrale et Panama: 18.09.2013; cafe Br. Kenneth prot. 104088/S337-13. Jeffares Br. Philip nagle Br. Cormac – Vadakkal Fr. Boby, Prov. S. Thomæ selvaraj Br. Anthoni Samy. Apostoli in India, pro Cust. Aut. S. Fran- The General Definitory, during its session cisci Assisiensis in Papua Nova Guinea: of the 16th December 2013, carefully exam- 20.09.2013; prot. 104206/S423-13. ined and ratified the elections. Prot. 104398/S522-13 – Muniz Alves Fr. João, Prov. Assumptionis BMV in Brasilia, pro Cust. Aut. S. Claræ in 12. Capitulum Prov. Ss. Martyrum Mozambico: 07.10.2013; prot. 104229. Iaponiensium in Iaponia – Ottenbreit Fr. Estêvão, Prov. Immacula- In the Provincial Chapter of the Province of tæ Conceptionis BMV in Brasilia, pro Prov. the Holy Martyrs of Japan, in Japan, regularly S. Antonii Patavini in Brasilia: 07.10.2013; celebrated according to the norms of Canon prot. 104217/S429-13. Law, in the House of Seta Friary, under the presidency of the Visitator General, Sangseon – Bunader Fr. Julio César, Vic. atque Proc. Br. Paul Oh, the following were elected on Generalis Ordinis Fratrum Minorum, the 3rd day of December 2013: pro Fraternitate Collegii Poenitentiario- for the office of Minister Provincial, rum “S. Giovanni in Laterano”, in Roma: Murakami Br. Paul Miki Yoshitaka 20.12.2013; prot. 104444. for the office of Vicar Provincial, kuwata Br. Augustinus Takuji 14. Domus suppressæ for the office of Provincial Definitors, gyeonwon Br. Johannes Na – Convento Santa María de los Ángeles, Cá- hamada Br. Francis Outarou ceres, Hispania: 13.09.2013; prot. 104123/ 446 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

S362-13. zione, Segretario provinciale per la Formazio- ne e gli Studi, Coordinatore per la Cura pasto- – House of the Transfiguration, Portland, rale delle Vocazioni, Guardiano, Definitore USA: 13.09.2013; prot. 104132/S371-13. provinciale e due volte Vicario provinciale. Attualmente era Vicario provinciale. – House, Arch Street, Berkeley, USA: Nell’Ordine ha svolto vari incarichi: Segre- 13.09.2013; prot. 104133/S372-13. tario delle Conferenze Francescane dell’Asia e dell’Oceania (FCAO), Delegato per la For- – Franziskanerkloster, Eggenfelden, Germa- mazione e gli Studi della SAAOC, Visitatore nia: 13.09.2013; prot. 104144/S381-13. generale, Membro della Commissione per la stesura della Ratio Studiorum, Segretario As- – Casa Religiosa de Jerez de la Frontera, Cá- sistente nel CPO di Bangalore e nei Capitoli diz, Spagna: 20.09.2013; prot. 104233. generali del 1991 e del 2009.

– “S. Maria delle Grazie”, Gavi Ligure (AL), 2. Vice Segretario del Capitolo generale Italia: 15.11.2013; prot. 104356/S500-13. Fr. Sergiusz Bałdyga, Prov. Assumptionis – Parroquia de San Andrés Atenco, Tlai- BMV in Polonia, è stato eletto Vice Segretario nepantia, Mexicum: 02.12.2013; prot. del Capitolo generale del 2015 (20.09.2013; 104376/S506-13. prot. 104242).

– “S. Pedro de Alcántara”, Armenia/Quindío, 3. Delegati generali Colombia: 18.12.2013; prot. 104386/S512- 13. – Fr. Massimo Fusarelli, Prov. dei Santi Apostoli Pietro e Paolo in Roma, è stato 15. Notitiæ particulares eletto Delegato generale con il compito di accompagnare le sei Province del Nord Ita- 1. Nuovo Definitore generale lia (Genova, Torino, Milano, Bologna, Ve- nezia, Trento) in vista dell’unione nel 2016 Fr. Gabriel Mathias, della Provincia di S. (17.12.2013; prot. 104303/470-13). Tommaso Apostolo in India, il 16 dicembre 2013 è stato eletto nuovo Definitore generale 4. Commissioni del nostro Ordine, ad complendum sexennium, in sostituzione di Fr. Paskalis Syucur, eletto – In vista del Capitolo generale del 2015, Vescovo della diocesi di Bogor, Indonesia il Definitorio generale ha nominato la se- (17.12.2013; prot. 104406/S528-13). guente Commissione preparatoria: Fr. Wil- liam Short; Fr. Sergiusz Bałdyga; Fr. Vic- Breve nota biografica tor Quematcha; Fr. Nestor Inacio Schwerz, Coordinatore (20.09.2013; prot. 104241). Fr. Gabriel Mathias è nato il 1° aprile 1950 a Mangalore, ha emesso la professione tempo- – Il Definitorio ha nominato i Membri del ranea il 31 maggio 1969 e quella solenne il 31 Consiglio per gli affari economici. Questi maggio 1972. È stato ordinato sacerdote l’11 sono: Fr. Julio César Bunader, Presidente; maggio 1974. Laureatosi in Psicologia presso Fr. Vincenzo Brocanelli, Definitore gene- la Pontificia Università Gregoriana, si è spe- rale; Fr. Roger Marchal, Definitore genera- cializzato nella psicologia del profondo. le; Fr. Giancarlo Lati, Economo generale: Oltre ad essere docente di Psicologia pres- Fr. Silvio de la Fuente, Vice Economo ge- so il seminario Francescano in Bangalore, ha nerale (20.09.2013; prot. 104240). insegnato in vari Istituti e ha tenuto numerosi Seminari. Nella Provincia è stato Maestro di forma- E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 1. Avvenimenti do, Frate della Provincia italiana di Lecce e professore di Sacra Scrittura presso la Facoltà 1. Congresso Internazionale per la Forma- teologica Santa Fara di Bari e all’Antonianum zione e gli Studi di Roma. Egli presenta la dimensione biblica Assisi, 08-22.09.2013 dell’accompagnamento in due momenti. Se- guono gli interventi dei convenuti che permet- 1. Cronaca tono a Fr. Luigi di fare alcune precisazioni. Alla fine del dibattito il moderatore introduce 8-9 settembre. Tra la giornata dell’8 set- il lavoro pomeridiano nei vari gruppi, due per tembre e la mattinata del 9 tutti i segretari di ogni lingua ufficiale dell’Ordine. I Frati sono F&S delle Province dell’Ordine raggiungono invitati a mettersi alla scuola di Gesù per rico- Santa Maria degli Angeli per il Congresso In- noscere negli episodi della sua vita terrena al- ternazionale. Il congresso inizia alle ore 10.30 cuni percorsi di accompagnamento. Alle 15.00 del giorno 9 con la Santa Messa presieduta da i Frati si ritrovano nelle varie sale per i lavori Rev.mo Fr. Michael Perry, Ministro Generale di gruppo e alle 17.30 l’appuntamento è nella del nostro Ordine. Sono presenti alla concele- sala dell’auditorium per la condivisione delle brazione tutti i Definitori generali. La Messa sintesi dei lavori pomeridiani. Durante la con- è concelebrata nella Basilica papale di Santa divisione il segretario di ogni gruppo presenta Maria degli Angeli davanti alla chiesetta della brevemente il lavoro fatto. In conclusione il Porziuncola. Alla fine della celebrazione eu- relatore, Fr. Luigi, precisa alcuni punti della caristica i Frati rientrano in sacrestia passando sua relazione e delle sintesi dei gruppi. Alle per la Porziuncola per poi ritrovarsi davanti 19.00 ogni piccola fraternità celebra i vespri. alla Basilica per la foto ufficiale. L’appunta- La cena alle ore 19.45 è consumata all’aperto mento successivo è alle ore 15.00 nell’aula e i Frati condividono i prodotti che essi hanno dell’auditorium per la relazione del Ministro portato dai loro paesi di provenienza. Generale che rivolge ai convenuti l’invito a 11 settembre. Alle 8.45 i Frati si ritrova- porsi in ascolto dello Spirito di Dio, affinché no nuovamente nella sala dell’auditorium. Egli possa agire prima di tutto nella loro vita e La sessione mattutina inizia con la preghiera così modellare il loro ministero di formatori e guidata da un Frate dell’America del Nord. di accompagnatori. Dopo l’intervento del Mi- Modera un Frate statunitense che presenta il nistro si apre il dibattito seguito da una pausa. relatore di oggi: Fr. Joannes Freyer, Frate Mi- In seguito è il Segretario Generale F&S, Fr. nore tedesco, professore di dogmatica presso Vidal Rodríguez López, a relazionare. Il tema l’Antonianum. Egli presenta la dimensione della sua riflessione: “Dai congressi continen- antropologica dell’accompagnamento. An- tali al congresso internazionale”. Terminati che la sua relazione è divisa in due interven- i lavori con il dibattito fraterno in aula i frati ti, prima di dare la parola ai Frati in aula che si ritrovano alle 19.30 per la celebrazione del con le loro domande stimolano Fr. Joannes ad Vespri, divisi in base alla lingua nelle “piccole approfondire alcuni punti della sua riflessio- fraternità”. ne congressuale. L’aspetto dell’intervento del 10 settembre. Nella prima mattinata le pic- professore di dogmatica, che interpella in mo- cole fraternità celebrano la santa Messa nelle do particolare i Frati convenuti, è la visione di varie cappelle adibite, a turno esse potranno una formazione e di un accompagnamento in- concelebrare la Santa Messa in Porziuncola. tegrale che coinvolga tutte le dimensioni della La sessione mattutina inizia con la preghiera persona anche quella fisiologica e psicologica. durante la quale un frate viene invitato a pre- Il pomeriggio è strutturato come quello prece- sentare alcuni versetti del brano dei discepoli dente: lavoro nei gruppi linguistici, presenta- di Emmaus, questa mattina è il turno di una zione delle sintesi, intervento conclusivo del Frate proveniente dal Continente africano. Do- relatore. Alle 19.45 i Frati si ritrovano, divisi po la preghiera il moderatore di turno presenta in basse ai gruppi linguistici, nella cappelle per il relatore di questa mattina, Fr. Luigi Orlan- la celebrazione dei Vespri. 448 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

12 settembre. Secondo la ormai consueta della Congregazione degli Istituti di Vita con- organizzazione delle giornate congressua- sacrata e le Società di Vita apostolica intervie- li, i lavori mattutini iniziano con la preghie- ne su “L’accompagnamento nella formazione ra guidata dai Frati dell’Asia EAC. Modera alla vita religiosa”. Egli insiste sull’importan- questa volta un Frate proveniente dalla Po- za del ruolo dei formatori nel nostro Ordine e lonia. Il relatore è Fr. Fernando Uribe, Frate della loro capacità di comunicare ai formandi Minore colombiano, professore di spiritualità la bellezza della nostra vocazione, di servire presso l’Università Antonianum. Il tema del il Signore. Alle 10.30 circa i Frati si spostano suo intervento è la dimensione francescana nella chiesa del santuario per la concelebra- dell’accompagnamento. Fr. Uribe invita i Fra- zione eucaristica presieduta da S. Em. Card. ti a riscoprire il ruolo del capitolo conventuale de Aviz che invita i segretari F&S dell’Ordine come luogo importante per accompagnare e ad annunciare il valore della croce nella vita formare i Frati. La fraternità per noi Frati Mi- cristiana. Dopo il pranzo i Frati approfittano nori è il luogo formativo privilegiato. Questa della pausa per visitare i vari luoghi francesca- in particolare è la modalità da favorire nella ni legati al santuario della Verna e alle 15.00 formazione permanente. Il pomeriggio è libero si ritrovano nuovamente in chiesa per l’Ora per oggi, non ci sono i lavori di gruppo. Ven- media e la consueta e suggestiva processione gono distribuiti ai Frati i biglietti dell’autobus alla cappella delle Stimmate. Alle 16.30 i par- in modo che liberamente possano trasferirsi ad tecipanti al congresso partono dalla Verna per Assisi. L’appuntamento è alle 18.15 alla Basi- rientrare a S. Maria degli Angeli. Alle 21.15 lica di s. Chiara dove sono celebrati i Vespri, diversi Frati partecipano al S. Rosario con la presieduti da Fr. Sergius Baldyga, Vice-segre- processione aux flambeaux alla Basilica S. tario generale F&S, insieme con le Clarisse del Maria degli Angeli. protomonastero. Alle 19.30 i Frati si ritrovano 15 e 16 settembre. Per il giorno del Signo- presso la Porta Nuova per riprendere insieme re le attività del congresso si interrompono e i il pullman e ritornare alla Domus Pacis, sede Frati Convenuti ne approfittano per visitare i del congresso, per consumare la cena. vari luoghi francescani o alcuni conventi della 13 settembre. Dopo la preghiera iniziale Provincia umbra. Il lunedì i lavori riprendo- guidata dalla Conferenza ispano-portoghese, no come di consueto. Animano la preghiera interviene il relatore di questa mattina, Fr. iniziale alcuni Frati dell’America latina. Ad Paolo Martinelli, Frate Minore Cappuccino, intervenire è Fr. Albert Schmucki, Frate Mi- professore di spiritualità. Egli si soffermerà nore svizzero, responsabile del corso di for- su “La dimensione dell’accompagnamento mazione per formatori presso l’Antonianum. nella vita consacrata. Per una visione d’insie- Il tema della sua relazione è “La dimensione me”. Aspetto interessante del suo intervento è pedagogica dell’accompagnamento”. Il Frate l’analisi della post-modernità, contesto in cui che viene accompagnato, formando o profes- oggi siamo chiamati a vivere la nostra consa- so solenne, deve sentirsi protagonista del pro- crazione e da cui sono influenzati i giovani che cesso formativo e quindi è importante partire si accostano alla nostra vita valutando la possi- dall’esperienze concrete del Frate stesso più bilità di abbracciarla. Fr. Martinelli inoltre sot- che puntare su idee astratte. Inoltre la nuova tolinea una visione globale della formazione, sensibilità formativa che si sta facendo strada non più intesa a livelli successivi ma integrata anche nel nostro Ordine richiede che si tenti e parallela: “seguire Cristo è seguire l’uomo di favorire una nuova cultura formativa nelle perfetto”. Segue il dibattito fino al pranzo. Nel nostre Province, questo dovrebbe essere uno pomeriggio i Frati si ritrovano nei gruppi di dei ruoli del segretario F&S provinciale. Nel studio e alle 17.30 i segretari presentano le sin- dibattito i Frati Convenuti approfondiscono tesi in aula con le considerazione finali del re- la tematica presentata dal relatore. Nel pome- latore che concludono l’incontro pomeridiano. riggio i Frati si riuniscono per discutere le do- Alle 19.30 si celebrano i Vespri nelle piccole mande, che il relatore ha preparato per loro, fraternità. nei gruppi di lavoro. Seguono la condivisione 14 settembre. Di buon mattino i Frati si del risultato dei lavori fino alle 18.30, i Vespri spostano da s. Maria degli Angeli alla Verna nelle piccole fraternità e la cena. dove, dopo una breve colazione di benvenu- 17 settembre. Per la festa dell’Impressione to, si incontrano con S. Em. Rev.ma Card. De delle Stimmate i Frati si recano alla Basilica di Aviz e S. Ecc. Mons. Carballo. Il segretario s. Francesco, esattamente nella Basilica infe- E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 449 riore, per celebrare la s. Messa presieduta dal formativo rifacendosi ad alcune sue pubbli- Segretario generale F&S, Fr. Vidal R. Lopez. cazioni. Segue il dialogo in aula con il relato- Dopo il saluto iniziale il Custode del Sacro re. Nel lavoro in piccole fraternità i Frati, per Convento dà il benvenuto ai Frati del congres- gruppi linguistici, sintetizzano gli aspetti delle so. Alla fine della s. Messa tutti i Frati si reca- due relazioni mattutine che essi ritengono im- no processionalmente alla tomba del Serafico portanti per l’accompagnamento formativo, a Padre per ricevere la benedizione di Frate Le- partire da alcune domande che il p. Cencini ha one. Una volta rientrati e dopo una colazione affidato ai lavori di gruppo. Dopo la condivi- veloce, i Frati si ritrovano nell’aula “Il Canti- sione in aula dei lavori di gruppo e la pausa i co” per la preghiera iniziale, animata dai Frati Frati si ritrovano nei luoghi adibiti a cappella dell’Asia SAOCC, e la relazione di Fr. Vin- per la preghiera dei Vespri. cenzo Battaglia, Frate Minore della Provin- 20 settembre. Modificando in base alle cia romana (Italia), professore di dogmatica nuove esigenze l’orario giornaliero, la segre- all’Antonianum di Roma specializzato in cri- teria del Congresso convoca per le 10.00 i Fra- stologia. Egli, presentando la dimensione teo- ti in aula per mostrare loro il primo lavoro di logica e sacramentale dell’accompagnamento, redazione . Dopo le varie osservazioni fatte dai richiama alcuni temi teologici fondamentali, convenuti nei gruppi linguistici e consegnate con l’intento di sottolineare l’utilità di fare alla segreteria entro le ore 15.00, la stessa se- spazio ad una formazione interdisciplinare. greteria alle 16.00 incontra nuovamente i Frati Uno degli obiettivi di fondo dell’accompagna- in aula per comunicare loro le difficoltà reda- mento, infatti, è proprio quello di favorire una zionali incontrate e lasciando ai Frati il pome- maturazione integrale, dove non può mancare riggio libero fino alle 19.30 per la celebrazio- l’apporto delle varie discipline e competenze ne comunitaria dei Vespri. La commissione di in campo teologico, in modo da armonizzare redazione approfitta di questo tempo, fino a vita intellettuale, esperienza spirituale e mini- notte inoltrata, per redigere una bozza di do- stero pastorale. Il pomeriggio, invece, è libero cumento finale. e i Frati ne approfittano per visitare altri luoghi 21 settembre. Oggi festa di s. Matteo apo- francescani, per dedicare un po’ di tempo in stolo, alle ore 9.00 i segretari F&S dell’Ordine più alla preghiera, per riposare o alla condivi- si ritrovano in aula per prendere visione della sione fraterna. bozza del documento. È presente anche il Mi- 18 settembre. Introduce questa giornata il nistro Generale, Fr. Michael A. Perry con il momento di preghiera guidato dal segretario suo Definitorio. La bozza viene letta, discussa, F&S della Custodia di Terra Santa, Fr. Gio- votata e approvata. Dopo una pausa i Defini- vanni Loche. Subito dopo interviene sulla di- tori generali incontrano i Frati divisi per con- mensione psicologica dell’accompagnamento ferenze. Seguono le conclusioni del segretario Fr. Daniel Fleitas, Frate Minore argentino, generale F&S, Fr. Vidal R. López, presentate professore di psicologia. Egli spiega ai Frati in aula ai Frati del Congresso. Alla fine del suo le dinamiche dell’accompagnamento psicolo- discorso conclusivo Fr. Vidal consegna il frut- gico, invitandoli a valutare in modo equilibra- to di questo congresso nelle mani del Ministro to il ruolo della psicologia nella formazione generale. Dopo una presentazione audiovisiva, francescana. Le stesse domande che il relatore sintesi del Congresso, prende la parola il Mi- affida ai lavori di gruppo richiamano questi nistro generale. L’appuntamento successivo è aspetti per ribadire come lo psicologo non può alle 15.30 nella sacrestia della Basilica papale assolutamente sostituire il maestro nel discer- di S. Maria degli Angeli per la s. Messa conclu- nimento, ma coadiuvarlo nell’aiutare il Frate siva, presieduta dal nostro Ministro generale. Il accompagnato a crescere vocazionalmente. congresso si conclude con una cena all’aper- Alle 17.30 i Frati si ritrovano nell’auditorium to durante la quale i Frati che non sono ancora per condividere le sintesi redatte dai segretari partiti vivono un momento di festa e di saluto. nei gruppi. Seguono la preghiera dei Vespri e 22 settembre. I Frati che non hanno ancora la cena. lasciato la Domus alle ore 9.00 si danno ap- 19 settembre. Dopo la preghiera inizia- puntamento nel piazzale antistante l’albergo le guidata dai Frati dell’Europa orientale, p. per gli ultimi saluti. La maggioranza di essi si Amedeo Cencini, canossiano, professore di serve dei pullman messi a disposizione dalla pedagogia, presenta ai Frati vari modelli peda- Segreteria generale F&S per raggiungere Ro- gogici che possono essere utilizzati in ambito ma e poi da lì i propri paesi di provenienza. 450 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

A lode di Cristo e del Poverello di Assisi. of time. The cross is the power of God to save Amen. us and to restore and heal us, individually and collectively, so that God’s glory might be re- Alberto Pisapia OFM vealed in us. This is nothing short of revolu- tionary! 2. Opening Homily Unless I am mistaken, the ultimate goal of our Gospel life and witness, and that of our But now [the word of God] programs of formation, permanent or initial, has been manifested to his holy ones, is to create the conditions whereby each of us to whom God chose to make known the brothers of the Gospel life might be healed, re- riches of the glory of this mystery stored and brought back to God in Christ, that among the Gentiles; the glory of God might shine within us. In the it is Christ in you, the hope for glory. language of our documents, we speak of pro- grams that are both integrated and integrating, My dear brothers, that formation should touch all aspects of the may the Lord give you his peace! human person, leading to a holistic perception and experience of God, ourselves, the brothers, We have come here to Assisi these days to the Church and the world. It is this understand- take a vacation together, or at least that is what ing of the formative process, a process that is Bro Vidal told me. If you think you have come focused on promoting grace and reconciliation here to work, you are gravely mistaken. You within us, which defines what we are doing in have come not to work but to open your hearts and through all structures and programs of for- to one another, to proclaim to one another that mation within the Church and the Order. Thus, Christ is in you, in all of the brothers, he who as St. Paul tells us, the end goal of the incarna- is our hope for glory. tion and the crucifixion are nothing other than At the heart of the debate that Paul under- the complete restoration of the dignity of all takes in his letter to one of the Christian com- of God’s creatures, the restoration also of all munities in Colossia is the identity of Jesus, people into the unity of God. It is this vocation which necessarily implies also the identity of to which we are all called, the call to holiness the disciples. Paul tells the Christians that the as defined by the Church. purpose of the incarnation, ministry, suffer- We friars minor achieve holiness through ing and death of Jesus of Nazareth was not so the living out of the Gospel, in fraternity, mi- that God could engage in a cosmic battle with nority, and with our hearts and our feet ready the principalities and deities, the astral bodies to respond to universal mission. The specifi- and forces. Paul was not so concerned with cally Christian and Franciscan way for us to these realities, although he recognized them realize God’s plan and hope for us is through for what they were. He was more concerned what St. Francis names as the living of a life of that believers in Jesus recognize that through penance and conversion, which raises the spir- the death of Jesus everything changes, every- it upwards toward God, downwards towards thing is transformed. Jesus is the “image of the humanity and outwards toward all of life and invisible God, the firstborn of all creation,” creation. In this three-fold movement, God’s Paul tells us earlier in the same letter. Every- glory is discovered, celebrated and communi- thing that exists finds its origin, meaning and cated (shared). destiny in the person of Jesus. All things are My dear brothers, my prayer and the prayer subject to the mission, death and resurrection of the brothers of the General Definitorium of the Lord Jesus, and that all things will be and the Order is that you might enjoy your brought to completion, all things are recon- ‘vacation’ here these weeks, that you might ciled through the blood of his cross (Colos- open yourselves to the revelation of God’s sians 1). The power of the cross is capable of mystery present and at work in your lives, in healing and restoring all relationships, those your ministry to brothers who are in one stage that otherwise would never be reunited. Thus, or another of formation and conversion. May the work of Christ who works in us, in our Christ bring to perfection this sacred vocation hearts and our spirits, is to bring about the full and duty that has been initiated by Christ who restoration of the original grace and dignity is present in you, and present in the Order, the that God intended for us from the beginning Church and the world. E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 451

Br. Michael A. Perry, OFM En un segundo momento, pretendo presen- Minister General tar el objetivo, dinámica, tema, icono bíblico, y metodología de este Congreso. 3. Presentación 1. Los Congresos Continentales y el XIII De los Congresos continentales Consejo Internacional de la SGFE al Congreso internacional En cumplimiento de lo mandatos del Ca- Introducción pítulo General de Asís de 2009, esta SGFE presentó a la aprobación del Ministro y Defi- Al empezar la presentación, quisiera agra- nitorio General, una programación a desarro- decer ante todo a Dios, sumamente amado, el llar durante el sexenio (2009-2015). En dicha que hoy podamos dar inicio a este Congreso. programación se Continentales, además del Él nos ha llamado a vivir el evangelio en el XIII Consejo Internacional de la SGFE, según carisma dado a S. Francisco de Asís. Es el Al- el siguiente calendario: tísimo y Sumo Dios quien guía nuestra vida • Congreso para Asia (EAC, SAAOC), 12-18 y misión para que seamos fieles en el segui- septiembre 2010, Manila (Filipinas). miento de Cristo, en comunión con la nueva • Congreso que incluía la celebración de evangelización de la Iglesia para el bien de los Congresos Continentales para Formadores, pueblos en los que caminan nuestras fraterni- que deberían desembocar en un Congreso dades. Es el Padre de las Misericordias quien Internacional, para los Secretarios de For- forma nuestros corazones permanentemente mación de las Provincias y Custodias Au- en la caridad, para que podamos llevar a cabo tónomas de la Orden. Se han celebrado seis el servicio encomendado de ser formadores. Congresos América Latina (UCLAF), 11- Quisiéramos agradecer también al M. R. 18 septiembre 2011, Bogotá (Colombia). Ministro general, Fr. Michael A. Perry ofm, y • Congreso para África, 20-27 noviembre junto a él, a todo el Definitorio General, por 2011, Arusha (Tanzania). cuanto hacen por la formación en la Orden, en • Congreso para Europa Occidental concreto por alentar y sostener la celebración (CONFRES-COMPI-COTAF-CTS) 22- de este Congreso1. Gracias también a todos los 29.04.2012, Fátima (Portugal). Ministros y Custodios de la Orden por hacer • Congreso para América del Norte (ESC), posible que vosotros, los Secretarios Provin- 1-7 agosto 2012, Colorado Spring, Denver ciales de Formación, podáis estar aquí y par- (USA). ticipar en esta experiencia de formación per- • Congreso para Europa Orientale (NORD manente que quiere ser el Congreso sobre el SLAVICA, SUD SLAVICA), 16- acompañamiento franciscano en la formación. 23.09.2012, Split (Croacia). Gracias a vosotros, participantes en este • XIII CONSEJO INTERNACIONAL DEL Congreso, por vuestra generosa disponibilidad SGFE, 9-16.10.2011, Jerusalén (Israel): “Se- a caminar en esta experiencia de formación ñor, enséñame tus caminos, instrúyeme en tus permanente, para mejor servir en las Provin- sendas”(Sal. 24,4). La vocación franciscana cias y Custodias Autónomas, a favor de la vida entre la perseverancia y la pertenencia. y misión de los hermanos de la Orden. En dichos Congresos Continentales, tal Damos también las gracias a todos los que, como indicó el Capítulo General de Asís de desde dentro y junto a la SGFE, han ayuda- 20092, fueron tratados, por frailes de la misma do a la larga preparación de este Congreso, zona geográfica, los siguientes temas: aplica- así como a los que estos días, con su entrega y ción en la formación de la Ratio Formationis servicio, colaborarán para que todo vaya bien Francescanae, la formación a los consejos y alcancemos los objetivos del Congreso y po- evangélicos, a la vida sacramental y el acom- damos restituir todo al Señor, a quien pertene- pañamiento hacia el ministerio. ce todo bien. Participaron dos frailes por cada Entidad, En esta presentación, en un primer momen- un formador de la etapa de la profesión simple to, intentaremos evidenciar en modo sintético y otro formador, bien del cuidado pastoral de el hilo que une los Congresos Continentales y las vocaciones o bien del postulantado, siem- este Congreso Internacional para toda la Or- pre en línea con las indicaciones del Capítulo den, entendido este come fruto de aquellos. General3. 452 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

A continuación se presentan tanto los temas Para pasar de lo bueno a lo mejor, como los relatores de cada Congreso, los datos diez acciones formativas para el futuro de participación, así como las estadísticas de la 1. Formarnos en la fe cristiana católica. formación en las Conferencias en el momento 2. Formarnos en clave de personalización de la de la celebración del Congreso. fe y de la vocación, También, como maduración de los frutos 3. Formarnos en base a la antropología cris- de cada Congreso se ofrece una síntesis de ve- tiana, rifica y evaluación de los Congresos, intentan- 4. Formarnos en una clara identidad de vida do concretar algunas acciones formativas para religiosa como Hermanos Menores. pasar de lo bueno a lo mejor. 5. Formarnos en una sana articulación de las “prioridades ofm”, en vista de la vida y mi- 2. Síntesis de evaluación general sión y no desde la necesidad y la gestión interna. La riqueza de las aportaciones de los textos 6. Formarnos a ser parte de una Orden interna- finales de los Congresos Continentales, refle- cional y multicultural. ja tanto la unidad esencial como la realidad 7. Formarnos para generar una cultura de for- plural de la Orden Franciscana en los temas mación permanente personal y comunitaria. tratados en los Congresos Continentales, (la 8. Formarnos a partir de la formación perma- RFF, la formación franciscana en los consejos nente en la formación inicial. evangélicos, la vida sacramental y el acompa- 9. Formarnos en la programación pedagógica ñamiento hacia el ministerio). Queremos re- concreta de la RFF y la RSS. conocer el trabajo hecho en la programación 10. Formarnos en el acompañamiento para y celebración de los encuentros, la competen- formar en el acompañamiento. cia de los relatores, la capacidad del trabajo 11. Acción inmediata: Congreso Internacional en grupo y el esfuerzo por llegar a propuestas OFM, para todos los Secretarios Provincia- viables y concretas. les para la formación y los Estudios OFM Estos congresos han sido verdaderas expe- (Iesus ibat cum illis (Lc 24,15). El acom- riencias de formación permanente, así como pañamiento franciscano, aproximación for- una oportunidad para crecer en la formación mativa, (8-22 septiembre, Asís 2013). de formadores. Teniendo en cuenta la impor- tancia de los temas y escuchando los textos de 3. Objetivo, dinámica, tema, icono y las propuestas finales, tratando de establecer metodología del Congreso Internacional las coincidencias e intentando dar un paso ade- lante, podemos afirmar cuanto sigue. a. El objetivo La formación franciscana está siempre en Celebrar en clave de formación permanente camino, por tanto en formación permanente. y formación de formadores, este acercamiento Todos los Congresos han afirmado la validez hacia el acompañamiento formativo, de mane- de la RFF y la necesidad de continuar favo- ra interdisciplinar en una pedagogía práctica reciendo su aplicación en las situaciones con- y propositiva, para recabar de cada dimensión cretas. de acompañamiento, las propuestas que reu- Al mismo tiempo, hay coincidencia al afir- nidas en un texto final, puedan servir de ba- mar la dificultad de vivir, compartir y trasmitir se, después del Congreso internacional, a una entre nosotros nuestra identidad franciscana, Comisión ad hoc para proponer al Definitorio como también lo afirmaba el Capítulo ge- general, antes del Capítulo General 2015 una neral4. De hecho, esta identidad franciscana especie de “orientaciones o líneas guía” para el concretizada en las CCGG y precisada en las acompañamiento franciscano. “cinco prioridades”, tiene necesidad de ser desarrollada en la formación permanente de b. Dinámica 5 todos los hermanos, para ser propuesta en la Tomando como punto de partida y en base formación inicial a los jóvenes. a lo que la RFF dice, tanto en las orientacio- Entre los muchos núcleos en los cuales hay nes generales para acompañar las vocaciones coincidencia se destaca el acompañamiento, y (RFF 92-97), como en aquellas que habla del éste precisamente es el tema de este Congreso acompañamiento personal (RFF 98-194); que- Internacional de la SGFE (8-22 de septiembre, remos precisar y definir, más y mejor, qué es en Asís, 2013). el acompañamiento franciscano, para asumir E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 453 mejor nuestra identidad de vida evangélica, en Ninguna fase de la vida puede ser considerada continua conversión del corazón hacia el ros- tan segura y fervorosa como para excluir toda tro del Señor. oportunidad de ser asistida y poder de este mo- Para llegar a tal fin, dibujar el acompaña- do tener mayores garantías de perseverancia miento franciscano, queremos aproximarnos en la fidelidad, ni existe edad alguna en la que desde el prisma formativo, integrando tanto la se pueda dar por concluida la completa madu- formación permanente como inicial; profundi- rez de la persona»6. zando cada una de las dimensiones de dicho Constatamos que la crisis de identidad que acompañamiento (bíblico, antropológico, teo- a menudo debilita la vida consagrada en ge- lógico, sacramental, psicológico, pedagógico, neral, también toca la identidad de nuestra espiritual/franciscano, formativo); llevando a “forma vitae”. Nuestra identidad encuentra su cabo entre nosotros una auténtica experiencia definición en el Evangelio, porque la identidad de formación permanente del acompañamien- franciscana es la vida evangélica por la profe- to, tal y como se proponía en los textos finales sión; por lo tanto, sólo en el Evangelio encuen- de los Congresos Continentales. tra su sentido y razón de ser. Porque estamos convencidos de que para «Dado que el don del Evangelio está en el poder crecer en nuestra identidad ningún her- origen de nuestra fraternidad” (PdV 6), se trata mano puede ser dejado solo, persuadidos de de poner, en todo momento y en cada circuns- que la identidad franciscana es por naturaleza tancia, el Evangelio, en sus exigencias más fraterna, entonces la formación en la identidad radicales, como fundamento de nuestra vida carismática encuentra en el acompañamiento cotidiana, y criterio primero y último de nues- su instrumento de implementar y tender hacia tro actuar»7. la radicalidad evangélica. La identidad franciscana no es una defini- En los Congresos Continentales hubo la ción, sino una experiencia vivida en el segui- convicción de que, en efecto, en la medida que miento de Cristo y este modo de configuración nos dejamos acompañar, vivimos en tensión se aprende haciendo camino y jamás se alcan- dinámica hacia una más evangélica radicali- za en plenitud. Esta es la dinámica de la forma- dad en la Orden. Y sólo de esta docilidad a la ción permanente, entender en el corazón que la formación permanente podemos proponer ho- llamada del Señor es fiel y nos pide caminar, nestamente a los jóvenes este instrumento de personalmente y en fraternidad, para aprender acompañamiento en la formación inicial, co- de Cristo, buen maestro, a vivir en la fe, la es- mo lo afirma Vita Consecrata: «La formación peranza y la caridad, cada día y todos los días, permanente… es una exigencia intrínseca de cada uno de nosotros y todos nosotros. la consagración religiosa. El proceso formati- vo, como se ha dicho, no se reduce a la fase c. Tema inicial, puesto que, por la limitación humana, Es evidente que el futuro de cada experien- la persona consagrada no podrá jamás supo- cia carismática y en particular de la vida con- ner que ha completado la gestación de aquel sagrada está ligado a la capacidad formativa y hombre nuevo que experimenta dentro de sí, a la renovación de sus métodos; es decir, a la ni de poseer en cada circunstancia de la vida capacidad de trasmitir persuasivamente la pro- los mismos sentimientos de Cristo. La forma- pia espiritualidad, de acompañar y discernir la ción inicial, por tanto, debe engarzarse con la propia vocación y la propia misión, según un formación permanente, creando en el suje- camino en el que las diversas dimensiones de to la disponibilidad para dejarse formar cada la persona sean integradas. A este desafío y uno de los días de su vida. Es muy importan- oportunidad quiere contribuir el Congreso In- te, por tanto, que cada Instituto incluya, como ternacional de la SGFE “Iesu ibat cum illis” parte de la ratio institutionis, la definición de (Lc 24,15) que hoy abrimos junto a todos los un proyecto de formación permanente lo más Secretarios provinciales de la Formación y los preciso y sistemático posible, cuyo objetivo Estudios de la Orden de Hermanos Menores, primario sea el de acompañar a cada persona desde el 8 al 22 de septiembre de 2013. consagrada con un programa que abarque toda su existencia. Ninguno puede estar exento de d. Icono aplicarse al propio crecimiento humano y reli- El icono bíblico que quiere iluminar la re- gioso; como nadie puede tampoco presumir de flexión es la de los discípulos de Emaús (Lc sí mismo y llevar su vida con autosuficiencia. 24,13-35), que también será presentado cada 454 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 día mediante una meditación espiritual en la 1 Es justo también recordar con gratitud al anterior oración de apertura de las mañanas por frailes Ministro general, Fr. José Rodríguez Carballo ofm, hoy que representan diversas zonas. Arzobispo Secretario de la Congregación para los Ins- titutos de Vida Consagrada y las Sociedades de Vida e. Metodología Apostólica. Durante su ministerio fraterno ha orienta- La metodología del Congreso pretende ser do y acompañado siempre, con sabiduría, el camino del SGFS hacia este Congreso. teórica, práctica y propositiva en la perspecti- 2 va de la “metodología de Emaús”8. Cf. Mandato 35, Capítulo general OFM 2009. 3 Cf. Mandato 36, Capítulo general OFM 2009. • Teórica: en las exposiciones especulativas 4 «A este propósito conviene ser autocríticos y pre- de los expertos, en cada una de las dimen- guntarnos si el inmovilismo y la instalación que ame- siones del acompañamiento, es decir, de las nazan con paralizar el dinamismo evangelizador no dimensiones: bíblica (Fr. Luigi Orlando, estarán hablando de una crisis de fe que toca a algunos ofm), antropológica, (Fr. Johannes B. Fre- de nosotros. Y quizá el nudo del problema no sea tanto yer, ofm), franciscana, (Fr. Fernando Uribe, que no creamos sino, más bien, qué idea de Dios hemos ofm), vida consagrada (Fr. Paolo Martine- puesto en el centro de nuestra fe», Documento del Capí- lli, ofmcap), vida religiosa (S. Ecc. Mons. tulo general OFM, Asís 2009, n.12. José Rodríguez Carballo, ofm, Secretario 5 «Puesto que la Orden ya tiene buenos documentos CIVCSVA), pedagógica (Fr. Albert Sch- para la formación, en el próximo sexenio llévese a cabo mucki, ofm), teológico- sacramental (Fr. una dinámica de relectura, asimilación y actualización Vincenzo Battaglia, ofm), psicológica (Fr. del espíritu de estos documentos», Mandato 34. Capítu- Daniel Fleitas, ofm), síntesis formativa (P. lo general OFM, Asís 2009. 6 Vita Consecrata n. 69. Amedeo Cencini) e institucional: (Fr. Mi- 7 chael A. Perry, ofm, Ministro general). Re- Cf. Caminar desde el Evangelio. Orientaciones ge- nerales de animación para el sexenio 2010-2015, Roma laciones que se ha pedido que sean analíti- 20120, “El Evangelio como punto de partido” de la Pre- cas y sintéticas y que ayuden a descender a sentación, p. 4. lecturas concretas en el acompañamiento. 8 Cf. El Señor nos habla en el camino, Roma 2006, • Practica: El trabajo en grupos se pretende “La Metodología de Emaús”, nn. 44-45. hacerlo de manera práctica a partir de una ficha que ofrecerá y guiará cada experto. Cada grupo deberá entregar propuestas a la 4. Discurso final asamblea. S. Maria degli Angeli, 21.09.2013 • Propositiva: Estas propuestas serán sinteti- zadas por una comisión que elaborará el tex- Fr. Michael A. Perry, Ministro general, to final del Congreso, que será el texto base Definitorio general, del trabajo futuro, en el post Congreso, para Estimados Hermanos del Congreso, la redacción de las “orientaciones o líneas ¡El Señor os dé la paz! guías” sobre el acompañamiento francisca- no de una comisión ad hoc, que pueda servir En la fiesta de la natividad de la Virgen tanto de desarrollo de la RFF como de auxi- María, Señora nuestra, llegábamos a este lugar lio práctico y pedagógico a todos, particular- santo de la Porciúncula, frailes “de toda tribu, mente a los formadores, en el uso del acom- lengua, pueblo y nación”, para caminar jun- pañamiento formativo en clave franciscana, tos en la celebración de este Congreso Inter- en la formación permanente e inicial. nacional para los Secretarios Provinciales de Que María Inmaculada nos acompañe du- Formación y Estudios de la Orden de Frailes rante este Congreso para que podamos cum- Menores, bajo el tema: “Iesus ibat cum illis”. plir los objetivos y así poder restituirlos al Al- El acompañamiento franciscano, aproxima- tísimo y Omnipotente, buen Señor, de quien ción formativa. procede todo bien. Como decía S. Francisco: Hoy, en la fiesta del apóstol S. Mateo, la “Empecemos hermanos, porque hasta ahora, nave del Congreso llega al puerto, y hoy se poco o nada hemos hecho” (1Cel 103). han unido a nosotros el Ministro general y su Gracias. Definitorio. Por eso, más que pretender hacer memoria y crónica de lo vivido, quiero expo- Fr. Vidal Rodríguez López ofm ner concisamente los pasos andados, el modo Secretario general de caminar, los compañeros y los frutos del para la formación y los estudios OFM camino, la misión al volver a nuestras frater- E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 455 nidades, para poder, al fin: “restituir todo al do nos ha confirmado que necesitamos seguir Señor, de quien procede todo bien”. formándonos como formadores, porque quien se detiene en lo sabido ha cegado la esperanza; 1. Los pasos porque quien se cree experto, ha olvidado a los hermanos; porque quien se cree el centro, está Lc 24,13-15 descentrado de Cristo el Señor, el único y solo Maestro, que “se ha hecho por nosotros cami- Hemos caminado iluminando el tema desde no, y que el bendito Francisco de Asís nos ha el acompañamiento formativo, ayudándonos mostrado”. de expertos que suscitaron en nosotros nuevas cuestiones, pues hoy estamos más convenci- 3. Compañeros de camino dos que al principio de lo siquiente: el tema del acompañamiento no está cerrado, está en Ha habido compañeros de camino que con camino y reclama de nosotros disposición a su servicio han hecho posible el desarrollo del seguir acompañándonos para poder acompa- Congreso: al Equipo de traductores: Fr. Oscar ñar, teniendo en cuenta la fuente de la Escritu- Villalobos, ofm, Fr. Edwin Paniagua, ofm, Fr. ra Santa (dim. bíblica), sin olvidar al hombre Raúl Hernández, ofm y Fr. Federico Gandol- que somos y queremos ser (dim. antropológi- fi, ofm. A los auxiliares de la secretaría: Fr. ca), buscando nuestra identidad como fran- Moisés Semedo, ofm y Fr. Carlos Salto, ofm. ciscanos (dim. franciscana), dentro de la vida A la secretaría y administración: Fr. Adria- consagrada de la Iglesia (dim. teológica, sa- no Busatto, ofm y Fr. Stefano Cavalli, ofm. cramental, vita consacrada), usando con arte, A los encargados de la liturgia: Fr. Andrea sencillez y destreza el auxilio de las ciencias Dall’Amico, ofm y Fr. Maurizio Verde, ofm. humanas (dim. psicológica, dim. pedagógica) Al comité ejecutivo: Fr. Darko Terpert, ofm para ensamblarlas en proyectos formativos y Fr. Daniel Fleitas, ofm. A los moderadores: claros y flexíbles, que promuevan una forma- Fr. Dominic Monti, ofm. A la comisión de re- ción más evángélica, porque más franciscana; dacción: Fr. Pierre Charland, ofm, Fr. Cesar más personalizada porque más fraterna (dim. Kulkamp ,ofm y Fr. Emilio Rocha, ofm. A formativa). todos los relatores, por la competencia con la que han preparado y expuesto el tema que se 2. El modo de caminar les encargó. Al servicio de comunicación: Fr. Joseph Magro, ofm. Al cronista: Fr. Alberto Lc 24, 28-29 Pisapia, ofm. A los coordinadores y secreta- rios de los grupos. A todos y cada uno de vo- El modo de caminar estuvo a la escucha de sotros, gracias. los expertos y escuchó la voz de los trabajos en Quisiera también agradecer cordialmente grupo. La labor de los mismos y los diálogos su acogida a las Fraternidades de Sta. María de en asamblea han sido experiencias de escucha la Porciúncula, del Santuario de la Verna, del cordial con respeto del hermano y su bagaje Sacro Convento de Asís y a la de las Hermanas cultural y fraterno, en donde hemos puesto lo Pobres de Santa Clara del Protomonasterio. mejor de nosotros para buscar puntos comunes Un gracias muy especial a Fr. Sergiusz Bal- en los que afirmarnos sin enrocarnos, abrién- dyga, ofm y Fr. Adriano Busatto, ofm que han donos a posibilidades nuevas pero sin caer en estado trabajando mucho y bien, antes y du- ingenuidades. rante el Congreso, para todos nosotros. Hemos también reconocido nuestros lími- Gracias a todos los que nos acompañaron tes: la diversidad de lenguas, los ritmos distin- orando por el Congreso, a los que lo siguieron tos, las diferentes culturas, la escasez del tiem- por internet y a los que hicieron posible nues- po, enfoques formativos tan plurales... pero tra participación en él. siempre ha primado la colaboración para en- tendernos y la voluntad de trabajar en equipo. 4. Los frutos del camino El Congreso ha sido una auténtico traba- jo de formación permanente, de compartir la Lc 24, 30-32 vida para dejarnos formar por la vida duran- te toda la vida, porque somos hermanos en el Las alforjas vuelven llenas, pues en el afán Hermano y Padre Francisco. El camino anda- de aprovechar todo, porque todo era precioso, 456 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 todo se ha guardado: las relaciones de los ex- convencidos de algunas líneas de acción for- pertos, las aportaciones y síntesis de los gru- mativa: pos, el compartir de la asamblea... los discur- • acompañar a los hermanos porque nos deja- sos y las homilías... hasta este texto final que mos acompañar; ahora presentamos al Ministro general, con • acompañar la formación de formadores en respeto, afecto y obediencia. el acompañamiento; Todos estos frutos están llamados a gestar • acompañar la formación permanente en la en el futuro próximo, una suerte de “orien- vida para vivir y anunciar el Evangelio; taciones o líneas guías” sobre el acompaña- • acompañar la formación de la fraternidad miento franciscano en la formación, que pueda para que sea una formación fraterna; ayudar tanto a la formación permanente como • acompañar la formacíón integrando las inicial, con la vocación de ser un instrumento prioridades ofm en clave de evangeliza- para los formadores, para desarrollar y aplicar ción. la Ratio Formationis Franciscanae. “Iesus ibat con illis”... Jesús caminaba con Quizás sea una meta demasiado alta, pero el ellos y camina con nosotros. Camina con no- Congreso ha reafirmado la necesidad de esta vía sotros en nuestras fraternidades y en nuestra de trabajo común para que el acompañamiento formación, confiemos en Él para que forme pueda, en cada realidad fraterna, local o provin- nuestro corazón, pero trabajemos con esfuerzo cial, encarnarse según el alma de cada cultura, y simplicidad en la hermosa y delicada tarea evangelizando continuamente la formación. y misión de acompañar a los hermanos, para Los pasos, el modo de caminar, los com- lograr personas unificadas, hombres creyentes pañeros y los frutos del camino... “Iesus ibat y hermanos menores auténticos, franciscanos cum illis...” como a los discípulos de Emaús, con “docibilitas”... “con el corazón vuelto al el Señor Jesús se nos ha hecho el encontradizo Señor”, tarea que recorre todas las etapas de la de mil formas: en celebraciones líturgicas que vida, porque toda la vida es vocación a vivir la nos han llevado a rezar con las Hermanas Po- “forma vitae” del Evangelio. bres de Sta. Clara, a revivir la pascua de Cristo Gracias al Ministro general, Fr. Michal A. en Francisco en la Verna, a volver a llamarlo Perry ofm, y al Definitorio general por acom- “forma minorum” junto a su tumba en el Sa- pañar este Congreso Internacional de la SGFE. cro Convento... a sentirnos nacidos en la Por- Haciéndome eco de todos los participantes en ciúncula, porque todos hemos nacido aquí a la el Congreso, os pido fraternamente que conti- Fraternidad... pero no sólo aquí... El Señor se nuéis acompañándonos, a todos los hermanos ha hecho presente en su pan y en su vino, en formadores de la Orden, para que sigamos las el hermano y su compartir, en el trabajo y la huellas de Ntro. S. Jesucristo según la vida y recreación, en el caminar y en el hablar y en regla inspirada a S. Francisco de Asís, llama- todas sus criaturas... ¡Gracias Señor por estar dos a ser “portadores del don del Evangelio”. con nosotros, por acompañarnos y llevarnos Restituyamos todo el Señor, porque sólo hacia el Padre! Él, es el Bien, todo Bien, sumo Bien, y “empe- cemos hermanos”, recordando siempre: “Ies- 5. Ponerse de nuevo en camino us ibat cum illis”. Amén.

Lc 24, 33-35 Fr. Vidal Rodríguez López, ofm, SGFS La experiencia formativa del Congreso tiene ahora una misión más allá del Congreso. Ahora 5. Concluding Homily al volver a nuestros lugares de origen nos toca S. Maria degli Angeli, Porziuncola. 21.09.2013 narrar lo que hemos vivido en estos días, pa- ra seguir generando una cultura de formación While he sat at table in his house, many tax permanente también sobre el acompañamien- collectors and sinners came and sat with Jesus to. Por eso cada uno de nosotros está invitado and his disciples. The Pharisees saw this and a dar eco a este Congreso en los Secretariados said to his disciples, “Why does your teacher Provinciales de Formación, en las Asambleas y eat with tax collectors and sinners?” Capítulos Provinciales, en los Capítulos locales y en los Coetus de Formación. My dear brothers, Para pasar de lo bueno a lo mejor, estamos may the Lord give you peace! E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 457

I am here to check up on your vacation, to can take place and alienation vanishes” (cf. see how well Bro. Vidal, Bro Serigusz and the Dawn Nothwehr, OSF, The Franciscan View staff have treated you at this holiday resort. of the Human Person [Franciscan Heritage At the heart of the Gospel story today is Series, volume 3], CFIT/ESC-OFM, 2005, p. the person of Jesus who with his disciples is 16). Thus, as with growth in Christian disci- caught inviting and welcoming disreputable pleship so to with the process of Franciscan people to join him on his journey - a person formation, permanent and initial, we are called such as Matthew the tax collector, and the by the mercy of God through the gift of faith group of unwanted sinners who sit at table to open our lives to permanent conversion. As with him and with his disciples (a detail most disciples of the Risen Lord Jesus and as mem- important for Matthew since the God of Mo- bers of the Order of Friars Minor, we also are ses is a God who saves all people, not just the called into fraternity, a radical communion ‘elect’ or the ‘ritually clean and perfected’), with one another as brothers, with the world and who dip their hands into the same food around us, and with God who is the author of bowls with Jesus. life. Mercy and communion are fundamental Another important detail about today’s to understanding and entering the life that God Gospel is the image of Jesus taking time with promises to us each and every day. both disciples and also sinners, creating space Mercy and communion also are expressed in which those following him might be able in the words of Jesus we hear at the end of the to reflect on their lives, open themselves to Gospel: “Go and find out what is meant by the conversion, and thus allowing Jesus to listen scripture that says, “it is kindness that I want, to them, learn from them, and share with them not animal sacrifice.’ I have not come to call his experiences and reflections. It also is clear respectable people but outcasts.” The forma- in Matthew’s Gospel that Jesus not only talks; tive process of a disciple of Jesus involves he also puts into practice what he talks about. taking time to study, research, discern and be Thus, sinners and disciples alike found them- transformed by the experience. Nor does Je- selves before the person of Jesus, allowing his sus simply send the person in the scripture text witness of life to transform them. Unlike the to go out on his/her own to find solutions to Gospel of Luke, where Pharisees and other irresolvable problems. Jesus uses his role as Jews who considered themselves ritually pure, religious leader to challenge people to under- were at the same table as sinners, in Matthew’s take their own process of discovery and dis- text only Jesus, the disciples and sinners are cernment, ‘go and find out [yourselves] what present. Matthew is telling us that the condi- this call to the kingdom is all about.’ The pur- tions for being in the community of the Church suit of Christian discipleship necessarily in- include a recognition that we are all sinners volves personal accompaniment because, for in need of mercy, that we are called together Matthew in his Gospel, this challenge and call to form a community of faith, to work together to go inwards and downwards, to take time to to build conditions for the realization of the process the Word and the work/presence of Kingdom of God, to be willing to search for God take place within the context of the com- God together, and to remain together as mem- munity/communion of like believers who are bers of the one body united by the one Lord of accompanied along the way by Jesus himself. Life, Jesus. Thus, Jesus remains close to the disciples at The operative words for Jesus in the Gospel each and every stage of their search for God text from Matthew revolve around two central and their progressive adherence to Jesus and themes: Mercy and Communion. I read some- initiation into the community of faith. where recently a profound reflection on what Perhaps God is proposing something new might be considered the fruits of these two for us Friars Minor today, and in a particular aspects of our life as disciples. “We need to manner to you who are directly engaged in on- confront [through prayer and discernment] the going or initial Franciscan formation. Perhaps deepest truth of being human, namely, that we we are being offered, through the biblical lens are creatures who stand in relationship with of Matthew, an invitation to allow our under- God, with the human family and with all earth standing of Christian identity and discipleship creatures. When we realize we are not alone, to be transformed. Perhaps what Matthew is but surrounded with wondrous manifestations suggesting is that the nature of Christian dis- of God’s love and care, personal integration cipleship, the progressive coming to the reali- 458 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 zation of God’s deep love, the experience of I. Biblical dimension forgiveness, into which we are invited to share with God and with one another is a model for The Word of God needs to be at the heart how we are to conduct our lives and care for of our formation programs and to serve as a those young men entrusted into our hands at primary reference in the accompaniment of the initial and/or permanent levels of Francis- men who are entering our brotherhood. The can formation. Perhaps we are being invited to incarnate, crucified and risen Christ is the follow the lead of Jesus who ‘walks with’ his central figure of our formation process. As people, his disciples, the women, those who with the disciples of Emmaus, Jesus walks are publicly repudiated, tax collectors – to al- with us, helps us to understand Scripture and low this model of ‘walking with’ to help us reveals Himself in the breaking of the bread. in a review of our own practices of vocational Throughout the formation process, Friars Min- discernment and accompaniment of candidates or are invited to revisit their lives in the light and young friars, so as to further strengthen the of Scripture and particularly of the life of our way you accompany and are accompanied by Lord Jesus Christ and of his relationship with God and others. his disciples – of which we are – as revealed In the end, Matthew’s theological vision of in the Gospel. Jesus presents Him as the Lord of life who ac- companies his disciples, who accompanies us, Specific considerations taking time to listen, not judging, not running away from us, but standing faithful, firm and • Formation requires that formators walk reflecting the central Gospel values of central with the formandis and help them discover to Christian discipleship – Mercy and Com- the Word of God as the primary reference munion. in their life. Given the current challenges Certainly these same two Gospel values of religious life, there needs to be ongoing were present in the discussions and sharing of biblical formation among formators as well life that transpired between Jesus and the two as among the brotherhood as a whole. disciples fleeing Emmaus in St. Luke’s Gos- • Regular faith sharing – stimulated by the pel that we heard at the beginning of this vaca- prayerful reading of Scripture in our frater- tion. The Emmaus disciples walk with Jesus nities – is a tried and tested way to bond in who walks with them, thus making the journey faith and fidelity, and to reconnect with the of faith a shared experience. They open their living waters of our vocation. lives to one another, disciple to disciple, disci- • There is a need to promote strong connec- ple to Jesus. Jesus also opens himself to the 2 tions among Friars Minor, to offset isola- disciples and to us but we must also be open, tion and to provide the support associated ready to allow the gift of the Holy Spirit and with a sense of belonging to a wider frater- Jesus to disciple, and beyond. nity, on a common road towards the King- Jesus challenges us to live lives worthy of dom. our vocation. He also calls us to model in our • It is imperative to develop fraternal en- lives what he himself has done, namely, to vironments and dynamics within which the unite our lives with the lives of God’s people. brothers feel safe to express themselves and Jesus accompanies those who come after him to share their stories, experiences and strug- as followers and disciples of mercy and com- gles. passion, and disciples accompany one another • Truthfulness, authenticity and transpar- to help encourage and strengthen their iden- ency are essential prerequisites to growth. tity and to share what God is doing between These should be encouraged and fostered them. This seems to fit well with the theme at all levels of formation, with formators of this vacation holiday conference, namely, providing sound leadership in these areas, the place of accompaniment in the Franciscan first and foremost by the testimony of their formative process, permanent and initial. lives. • The formation process should encourage an Br. Fr. Michael A. Perry, OFM ongoing dialogue between the friars’ ideals General Minister and projects, the Franciscan charism and the Gospels. 6. Documento finale E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 459

II. Anthropological dimension real selves and engage in a process of con- version. As human beings, we are created in the • An open reflection needs to be encouraged image of God and called to enter into a living with regards to the use of information tech- relationship with our Creator. We are brought nology (mobile phones, internet etc…) and to fullness of life when we recognize our true its place – positive or negative – in the life of identity in God. The Triune God models this the Friars Minor, as well as with regards to identity, calling us to walk a path of commun- the dangers of being caught in a world of in- ion and harmony in relationships. stant gratification or of virtual relationships. Since modernity however, in many parts • Formators must experience freedom in of the world, an autoreferential anthropology their own relationships, and encourage the has been prevalent, in which the individual is formandi to reflect on the deeper meaning perceived as being the centre of his universe. of freedom. Furthermore, we now live in a context of plur- • Human, psychological and spiritual matur- al anthropologies, with the globalized and vir- ity needs to be an objective of our forma- tual world of information technologies feeding tion programs. a blurred sense of identity, particularly among the young and poorly catechized. III. Dimensione pedagogica The Franciscan tradition promotes a clear, dell’accompagnamento positive vision of the human being, based on an understanding of the Incarnation as point- Tutta la formazione francescana cerca ing the way to profound freedom and meaning, un’apertura di orizzonte esistenziale, una ri- through the discipleship of Christ. cerca del senso cristiano della vita. Se man- casse questa tensione, la formazione sarebbe Specific Considerations meramente funzionale. Per favorire tale aper- tura, la pedagogia ci offre mezzi e strumenti. • The basic elements of our Franciscan an- E per questo ha un’importanza grande nella thropology need to be at the heart of our in- formazione e nell’accompagnamento a tutti i itial formation programs. livelli (personale, locale, provinciale, ecc.). La • It is important for Franciscan formators to RFF offre già un itinerario pedagogico per la read their own stories as stories of faith, formazione sia permanente che iniziale. Molte revelation and salvation. Entità del nostro Ordine mettono già in prati- • It is important to accompany young friars in ca queste indicazioni e altri suggerimenti che the process of growth from person to ma- vengono dalla pedagogia. ture personality, helping them to become authentically human and to fully embrace Considerazioni specifiche their Christian and Franciscan identity. • Formandi come from very diverse back- • Bisogna rivalutare gli incontri della forma- grounds. One of the challenges they face zione permanente, per trovare spazi di co- throughout the formation process lies in municazione e condivisione delle esperien- learning to understand and to respect the ze nelle nostre fraternità. Il capitolo locale cultures of others. in questo senso svolge un ruolo decisivo • In order to know and better accompany perché favorisce la libertà di esprimersi, la those in initial formation, we must walk crescita personale e fraterna e un clima di with them: take the time to visit them, to fiducia e di rispetto che sono fondamentali. listen to them, to talk to them and to associ- • Il Guardiano ha la missione di essere un ac- ate with them. compagnatore per i suoi confratelli, e tutti • Fraternity, simplicity, joy, contemplation i Frati devono vederlo come tale. Bisogna and a commitment to justice and peace – porre un accento particolare sulla formazio- lived out and allowed to permeate every ne dei guardiani in vista dell’accompagna- dimension of our lives – characterize the mento. Franciscan spiritual journey. • La formazione francescana trova fonda- • Franciscan formation fraternities need to be mento nell’esperienza e nella testimonian- places where spiritual intimacy can occur, za di una fede vissuta concretamente. Tale and friars in formation can encounter their esperienza diventa desiderabile e risveglia 460 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

il gusto per la nostra forma di vita. serisce anche quello di vita personale, deve • Si devono aiutare i Frati a integrare le espe- tener conto dell’insieme delle istanze for- rienze di frustrazione, tenendo conto delle mative che vadano al di là di quelle intellet- proprie forze e debolezze, perché possano tuali. In fraternità bisogna dare importanza essere sanate e superate, scoprendo così, in alla semplicità della vita quotidiana. modo progressivo, il senso della bellezza della nostra vita. IV. Dimensione psicologica • Nella formazione permanente e iniziale si dell’accompagnamento deve educare all’esperienza francescana della sobrietà e dell’esenzialità, in modo La psicologia pretende di integrare e non che sia uno stimolo nel cammino spirituale sostituire l’attuale modello di formazione. personale e fraterno nel quale possa cresce- Vuole compiere una funzione di appoggio, re anche la libertà interiore. vuole predisporre l’uomo perché impari la for- • Il corretto utilizzo dei mezzi di comunica- mazione didattica ed esperienziale della vita. zione (cellulare, internet, ecc.), deve essere Per questo essa dispone degli strumenti svilup- oggetto di formazione sia iniziale che per- pati per questa finalità. manente. Perciò si richiede di sviluppare Fondamentalmente la psicologia cerca di adeguati strumenti educativi al riguardo. formare e di integrare. Formare significa aiuta- • Nella formazione iniziale i formandi siano re la persona ad acquisire una conoscenza pro- accompagnati a rileggere in chiave evange- fonda e permanente di se stesso. Integrare vuol lica e non soggettiva le proprie motivazioni dire favorire nella persona la crescita armonica e l’esperienza vissuta, affinché possano di- nella maturità psicologica e vocazionale. ventare gradualmente agenti della propria vocazione. Considerazioni specifiche • Per formare nella libertà e alla responsabi- lità si devono affidare ai formandi lavori e • La psicologia aiuta ai formatori a ricono- responsabilità, tenendo conto che la matu- scere e fermare i casi patologici. Essa va razione di ciascuno richiede i tempi diversi. usata come strumento integrativo e non co- • La formazione introduca al gusto del con- me ripiego. L’asse di attenzione non deve cetto francescano di bellezza (cf. relazione essere spostato meramente sul piano uma- di A. Schmucki: “c’è una bellezza croci- no, trascurando quello spirituale. fissa.”), evitando di ridurrsi a un estetismo • Il miglior accompagnatore è il maestro poi- che allontani dalle sofferenze degli uomini ché vive tutti i giorni a contatto con i for- d’oggi. mandi; per questo un formatore dovrebbe • In ogni tappa della formazione, sia iniziale avere alcune nozioni di psicologia ed avere che permanente, si favorisca una reciproca sensibilità psicologica, ma non deve fare lo condivisione di vita tra i formandi affinché psicologo con i suoi formandi. si possano sostenere a vicenda. • L’opportunità di un accompagnamento psi- • Si sottolinea l’importanza della solitudine cologico dovrebbe essere proposta dal for- per l’integrazione personale del formando. matore in dialogo col formando. Solitudine vista non come fuga, ma come • Nelle fasi formative dell’animazione voca- opportunità di maturazione, auto-intratteni- zionale e del postulato ha un peso specifi- mento e di dialogo con Dio e con se stessi. co l’attenzione alla cura della dimensione • L’accompagnamento deve puntare ad ap- umana, in modo che eventuali problemi profondire e integrare le Priorità dell’Ordi- relativi a questa dimensione non si prolun- ne. ghino nelle fasi successive. I formatori pos- • Uno strumento possibile nella formazione sono aiutarsi della psicologia nel processo iniziale è l’elaborazione del progetto perso- del discernimento. nale di vita da parte del formando accom- • Il formatore deve servirsi dell’ascolto at- pagnato e verificato periodicamente col tento e attivo, facendo caso anche del lin- formatore. guaggio del corpo e al flusso di pensieri che • Un mezzo pedagogico da promuovere è la esprime il formando, non offrendo sempre verbalizzazione scritta delle proprie espe- le soluzioni, con lo scopo di guidarli dentro rienze in un clima di fiducia e sincerità. le risorse del proprio insight (cf. relazione • Il progetto di vita fraterna, nel quale si in- di D. Fleitas). E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 461

• In certi casi bisogna ricorrere all’aiuto psi- él es el primero en vivir en camino de forma- cologico/psichiatrico offerto a livello inter- ción. En este sentido, el acompañante, con un provinciale, a quello della famiglia france- lenguaje sencillo y profundo, debe introducir scana, delle conferenze dei religiosi o delle a cada joven en el proceso de formación. diocesi. • Acompañar en la profundización de la iden- tidad de la Vida Consagrada según las dis- V. Dimensión teológica de la vida religiosa tintas etapas de la vida. • Profundizar el modelo paternidad/mater- Nuestra vida religiosa se inspira en el Evan- nidad de Francisco, como experiencia de gelio de Jesucristo, lo que significa entregar la acompañamiento vocacional. propia vida al servicio del Reino de Dios. • Se tenga en cuenta que cada proceso nece- El carisma de la Orden es una gracia dada sita tiempo. Es necesario aprender de la ex- por Dios a la Iglesia, a la cual hemos sido lla- periencia en el acompañamiento a la forma- mados para testimoniar y reflejar. ción inicial y permanente de los hermanos. Hay una pedagogía original de Francisco y • Lectura de la historia personal como histo- de la primitiva fraternidad, de la historia (tra- ria de fe. dición) de la Orden, que constituye nuestra • Formación e idoneidad de los formadores. identidad como Hermanos Menores. La fraternidad es el primer lugar teológico VI. Dimensión síntesis formativa de formación y acompañamiento de la voca- ción de de los hermanos. Lugar de acogida y Formar significa educar para llegar a te- de experiencia carismática. ner los mismos sentimientos del Cristo Jesús Los formadores son los primeros en vivir (Filp. 2,5). La tarea de la formación es la de en camino de formación permanente; son ante evangelizar los sentimientos mas internos del todo testigos de la experiencia de Dios. formando. Los elementos claves son la liber- El formando es protagonista de la llamada tad y la capacidad de tocar el corazón. Formar de Dios en su vida. es procurar esa misma sensibilidad del Maes- tro para enfrentar la vida, y alcanzar una mi- Consideraciones específicas rada nueva sobre la realidad (conversión). Un nuevo comportamiento a partir de una nueva • Desde el inicio de acogida vocacional se sensibilidad, como la de Francisco. busque discernir y acompañar las auténti- La formación inicial tiene como tarea llevar cas motivaciones del joven en ambiente de a los formandos a dejarse formar por la vida discernimiento y clarificación. durante toda la vida. Adquirir el deseo de de- • Profundizar en la pedagogía franciscana de jarse formar por la vida, por Dios Padre en la formación. cotidianidad de la vida. • La fraternidad acoja cada hermano como un Hay que reconocer modelos formativos que don único; con su sensibilidad y novedad. puedan impedir el crecimiento del formando • Toda la fraternidad es formativa por voca- hacia una libertad responsable de entrega. Pro- ción y misión. Los hermanos acompañan en curando un modelo de integración que provo- el discernimiento ante todo desde su testi- que ante todo la responsabilidad personal de monio de vida. entregar la propia vida. • El formador dedicado exclusivamente a la Formar es crecer en una conciencia de si tarea de acompañar y provocar el discerni- mismo integrando los propios límites. En la miento, tenga dedicación permanente. experiencia de ser acogidos por Dios a pesar • Sean las fraternidades formativas espacios de las propias debilidades. de dialogo, de escucha, de búsqueda y de provocación. Consideraciones específicas • Ténganse en cuenta los tiempos y las reali- • Evitar toda absolutización de los modelos. dades personales de los hermanos. • Todo modelo orientado a una autor-reali- • Los formadores ofrezcan espacios de con- zación promueve una entrega egoísta de la fianza donde puedan los formandos expre- propia libertad. sarse con toda libertad y verdad. • Desarrollar un modelo de integración según • El formador debe sentirse involucrado en el la Ratio Formationis y las Prioridades de la proceso de formación de los jóvenes, ya que Orden. 462 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

• Cada entidad proponga un proyecto forma- (Sicilia ), su invito della Provincia Francesca- tivo según la propia Ratio adaptada a tiem- na del Santissimo Nome di Gesù in Sicilia ( pos y lugares. Italia), dal 22 al 28 settembre 2013. • Atención al riesgo de la subjetividad y pro- Ricorrendo quest’anno il primo anniversa- visionalidad de la modelos pasajeros, que rio della beatificazione di Fr. Gabriele Allegra, pueden estar presentes en el estilo formati- gli Esercizi sono stati animati da Fr. Vincenzo vo. Piscopo, OFM, sul tema: “La vocazione mis- • En la Formación Permanente se distinga las sionaria del Beato Gabriele M. Allegra“. A varias fases del proceso formativo y de la questa settimana di Esercizi hanno partecipato vida. più di quaranta giovani Frati, che hanno potuto • Dado que la tarea de los guardianes es la de approfondire gli scritti del Beato Allegra, nel- animar y acompañar a los hermanos en la la loro profonda spiritualità; studiare la figura Formación Permanente. Ténganse en cuen- dell’apostolo della Parola di Dio in Oriente; ta estos criterios a la hora de ser nombrados. ripercorrere i luoghi in cui è cresciuto voca- Vista la necesidad se provea la formación zionalmente; venerare la sua tomba. de guardianes. La Messa di ringraziamento per gli Esercizi • Algunos elementos de un posible modelo spirituali e per il primo anno dalla beatifica- formativo franciscano: la comunidad for- zione di Fr. Allegra, si è tenuta nella Chiesa di mativa como lugar de maduración; la for- S. Biagio in Acireale, ed è stata presieduta dal mación para la evangelización; la pobre- Ministro provinciale, Fr. Alberto Marangolo, za como “libertad para”; la tensión por la e concelebrata da numerosi sacerdoti e Frati. belleza de la vida; el espíritu de oración y Hanno partecipato, inoltre, numerosi fedeli e devoción; el formar a través de la experien- devoti del Beato Gabriele M. Allegra, missio- cia y la re-lectura de los acontecimientos de nario in Cina e studioso di Sacra Scrittura. nuestra vida y de nuestras fragilidades a la luz de la encarnación y pasión de Jesús. 3. Inizio dell’anno sociale presso la Frater- • La Orden tiene una específica misión de nità “Beato Allegra” evangelización que tiene en cuenta la op- Roma, Fraternità Allegra, 16.10.2013 ción laical y la opción clerical, desde la for- mación inicial. Mercoledì 16 ottobre 2013 la Fraternità • Es necesario formar para la Orden profun- Francescana Internazionale “B. Gabriele M. dizando el sentido de pertenencia. Allegra OFM”, a Roma, Casa dipendente del • Profundizar el discernimiento y acompaña- Ministro generale, ha celebrato il primo Ca- miento a los ministerios ordenados. pitolo locale del corso, iniziando così l’anno • Un gran desafío es la de acompañar a los sociale del Collegio. Era presente Fr. Vidal formandos de manera personal, como tal, la Rodríguez ofm, Secretario generale per la For- formación ha de ser personalizada, no pue- mazione e gli Studi. de ser igual para todos. La Fraternità è composta di 106 Frati Mi- • Volver a las Fuentes de nuestro carisma co- nori, dei quali 3 fanno parte dell’équipe dei mo lugar de discernimiento, y que se tra- Responsabili e 103 sono i Frati studenti, 33 di duzca en opciones pedagógicas concretas. loro sono nuovi. Dei nuovi, 21 studiano nel- • Dar a nuestro camino formativo, coheren- la Pontificia Università Antonianum, 6 nella cia y continuidad. Que el itinerario formati- PUG, 3 nell’UPS, 2 nel PISAI, 1 all’AA, 1 vo sea adecuado al tiempo, lugar y desafíos all’IPAu. que nos presenta la sociedad. I Frati, provenienti da 29 Entità OFM e da 31 nazioni, sono così distribuiti, secondo i 2. Esercizi spirituali del Collegio “Allegra” continenti: 37, dall’Europa (20 Entità OFM e Acireale, Italia, 22-28.09.2013 8 nazioni); 32, dall’America (14 Entità OFM e 9 nazioni); 19, dall’Africa (8 Entità OFM e 9 La Fraternità Francescana Internaziona- nazioni); 18, dall’Asia (7 Entità OFM e 5 na- le “Beato Gabriele M. Allegra”, assieme alla zioni). Pontificia Università Antonianum di Roma, ha La distribuzione degli Studenti, invece, iniziato l’anno fraterno, come al solito, con un secondo i Centri di Studio è la seguente: 58, corso di Esercizi spirituali. Questa volta si so- nella Pontificia Università Antonianum; 12, no tenuti nel convento di S. Biagio di Acireale nella PUG; 10, nell’UPS; 8, nell’AA; 6, nell’I- E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 463

PAu; 2, nel PIL; 2 nel PIB; 2, nella PUL; 2, nel maschili; Superiori generali di Congregazio- PIMS; 2, nel PISAI; 1, nell’IVC. ni femminili; alcuni Ministri provinciali della Secondo la materia studiata, gli Studenti COMPI; oltre 250 tra docenti e studenti della sono così suddivisi: Pontificia Università An- PUA. tonianum: 24, T. Spirituale; 11, T. Dogmatica; La Giornata è stata presieduta da S. Em.za 10, Diritto Canonico; 6, Master per Formato- Card. João Braz De Aviz, Prefetto della Con- ri; 6, Filosofia; 1, Sacra Scrittura; PUG: 4, T. gregazione per gli Istituti di Vita Consacrata Fondamentale; 4, Teologia Biblica; 4, Storia e le Società di Vita Apostolica. Moderatrice della Chiesa; UPS: 2, Psicologia; 2, T. Biblica; della prima parte della Giornata è stata suor 1, Lettere Classiche; AA: 6, T. Morale; IPAu: Mary Melone, SFA Decano della Facoltà di 6, Patrologia; UPL: 2, Pastorale; PIL: 2, Litur- Teologia. gia; PIB: 2, Sacra Scrittura; IPMS: 2, Musica; Dopo l’introduzione dei lavori da parte PISAI: 2, S. Arabi e Islamologia; IVC: 1, T. dell’alto Prelato, hanno rivolto il loro saluto Vita Consacrata. agli intervenuti: Fr. Michael A. Perry, Mini- In base al ciclo degli studi gli Studenti sono stro generale OFM e Gran Cancelliere PUA; così distribuiti: 29, studiano per il dottorato; Fr. Martín Carbajo, OFM, Vice Rettore della 66, per la licenza; 6, per il master, 2, per il bac- Pontificia Università Antonianum; Fr. Pao- calaureato; 81, studiano con la borsa del Se- lo Martinelli, OFMCap, Preside dell’Istituto gretariato generale per la Formazione e Studi Francescano di Spiritualità. OFM. Lo sviluppo del tema è stato affidato a Mons. José Rodriguez Carballo, OFM, Segre- 4. Inaugurazione dell’Anno Accademico tario della CIVCSVA, che ha presentato una all’Antonianum relazione dal titolo: «La fragilità vocazionale: Roma, Basilica S. Antonio, 23.10.2013 quale responsabilità per le istituzioni di vita consacrata?». Nella Basilica “S. Antonio” in Laterano, Nel suo intervento Mons. Carballo ha po- alle ore 10.30 del 23 ottobre 2013, si è avuta sto innanzi tutto l’accento sulla ricerca delle l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2013- motivazioni di una scelta vocazionale utili per 2014. Per l’occasione si è tenuta una solenne affrontare poi i conflitti. Si è quindi sofferma- Concelebrazione eucaristica, Presieduta dal to a presentare la situazione numerica di chi Ministro generale e Gran Cancelliere, Fr. Mi- ha abbandonato la vita consacrata negli anni chael A. Perry, al cui fianco c’erano Fr. Julio 2008/2012. C. Bunader, Vicario generale e Fr. Martín Car- Ripartendo poi da un’espressione del papa bajo Nuñez, Vice Rettore. Hanno concelebra- Paolo VI, che affermava che la fedeltà non è la to Decani, Presidi, Professori, Ufficiali della virtù del nostro tempo, il Relatore ha passato PUA. Hanno partecipato alla Concelebrazione in rassegna le principali motivazioni addotte Studenti e Studentesse ed Ufficiali. I canti so- da chi chiede di lasciare ufficialmente la vita no stati animati dal Coro della PUA. consacrata e che, per attuare ciò, si rivolge al Dicastero nel quale, da qualche mese, egli ope- 5. Giornata di Studio alla PUA ra. Tra queste: l’assenza di vita spirituale che Roma, PUA, 29.10.2013 sfocia in una profonda crisi di fede; la perdita del senso di appartenenza alla Comunità, all’I- 1. Cronache stituto, alla Chiesa; problemi affettivi: dall’in- namoramento, con il conseguente matrimonio, a. Il giorno 29 ottobre 2013, presso l’Au- all’omosessualità. ditorium della PUA, l’Istituto Francescano di Dalle cause, ai rimedi. La vita consacrata Spiritualità della Pontificia Università Anto- è chiamata a essere fonte di felicità e di gioia nianum, unitamente alla Commissione Servi- e deve sfidare la cultura attuale che è cultura zio “Fedeltà e Perseveranza” dell’Ordine dei del provvisorio; è necessario formare ad una Frati Minori, ha organizzato una Giornata di opzione definitiva perché Cristo ci ama per studio dal tema: «Fedeltà e perseveranza voca- sempre. zionale in una “cultura del provvisorio”». Fermando poi l’attenzione sulle tappe della Alla Giornata di studio hanno preso parte: formazione e sui formatori, Mons. Carballo ha il Definitorio generale OFM, alcuni Ministri ribadito la necessità di un discernimento chiaro generali di Ordini e Congregazioni religiose sin da subito. A volte si riempie il candidato di 464 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 tanti concetti e di poca vita. Bisogna essere più I diversi relatori intervenuti hanno letto la essenziali, che non significa essere rigidi. Mag- problematica a partire dal contesto geogra- gior attenzione alla persona. Necessità di un fico nel quale vivono o operano. Sono inter- accompagnamento personalizzato. Il Formato- venuti: Fr. Massimo Reschilian, OFM (con- re deve dedicare tempo alla formazione, essere testo dell’Europa occidentale); Fr. Sergiusz gioioso e non soltanto trasmettitore di nozioni. Bałdyga, OFM (contesto dell’Europa orienta- A conclusione del suo intervento il Rela- le); Fr. Kevin O’Laoide, OFM (contesto an- tore si è posto l’interrogativo: «È possibile glofono nord occidentale); Fr. Alcide Lindor la fedeltà oggi?». A questa domanda egli ha Tofful, OFMConv (contesto latinoamericano); risposto dettando dieci condizioni necessarie suor Gloria Wirba, TSF (contesto africano); per vivere nella fedeltà. Fr. Benedict Vadakkekara, OFMCap (conte- Alla relazione di Mons. Carballo, ha fat- sto asiatico). to seguito il contributo offerto da P. Amedeo Al termine della Tavola rotonda si è svilup- Cencini, FdCC Psicologo e Formatore, dal pato un interessante dibattito. tema: «Modelli di lettura e risposte formative Al sociologo Giovanni Dal Piaz, OSBCam, riguardo all’abbandono della vita consacrata». è toccato tirare le conclusioni della Giornata Padre Cencini ha innanzi tutto sviluppato il di studio. concetto di “crisi” per poi passare a quello di Fr. Donato Sardella “abbandono” da lui definito: una crisi aborti- ta. Di qui, buona parte del suo intervento si è b. Il mondo francescano si interroga sulla sviluppato nell’esaminare sia i diversi tipi di «fedeltà vocazionale»; i numeri stanno a dire “abbandoni”, propri di chi non ha mai avuto il che esistono aree di grande problematicità e coraggio di lasciare l’istituzione, che le carat- tanti abbandoni. In parte inevitabili, conside- teristiche degli abbandoni oggi. rando i diversi contesti geografici e la poliedri- Nella seconda parte della relazione, il prof. cità delle persone; in parte evitabili miglioran- Cencini, si è soffermato a considerare alcuni do la formazione e l’accompagnamento. Una modelli formativi dandone una particolare let- sintesi del lavoro e degli interrogativi si è avu- tura. Oggi spesso si passa dal modello di per- ta nella giornata di studio a Roma, a fine otto- fezione al modello dell’osservanza comune; bre, sul tema «Fedeltà e perseveranza vocazio- dal modello dell’autorealizzazione a quello nale in una “cultura del provvisorio”: modelli dell’auto accettazione. Obiettivo, invece, è di lettura e proposte formative» organizzata quello di arrivare al modello dell’integrazione. dall’Istituto francescano di spiritualità. Ad Tale modello parte da un’idea precisa di con- aprire i lavori il cardinale Prefetto della Con- sacrazione che porta ad avere in sé i sentimenti gregazione per la vita consacrata, João Braz de del Figlio. Suo scopo è mettere insieme e non Aviz. Mentre ad entrare immediatamente nel escludere. Formare i sentimenti significa allo- merito delle questioni, secondo lo stile che lo ra mettere insieme realtà spirituale e umana. caratterizza, è stato il segretario della mede- Dopo quest’ampia esposizione il Relatore sima, mons. José Rodríguez Carballo che ha si è chiesto: «Quali i tempi della formazio- fornito delle cifre aggiornate. Alcune indica- ne?». La risposta non si è fatta attendere. Egli zioni, espresse da mons. Carballo, sono state ha affermato che la formazione deve coinvol- confermate dal dibattito del pomeriggio che ha gere tutta la vita; essere permanente, ordinaria radunato sei esponenti del mondo francescano e quotidiana. È importante creare una cultura per analizzare i diversi contesti continentali. della FP che porti la persona a non sentirsi il Il dibattito ha passato in rassegna le situa- “lebbroso da curare”. Quante crisi non sareb- zioni regionali e ha cercato di inserire le dina- bero sfociate in abbandono se ci fosse stata la miche delle difficoltà all’interno del contesto FP! sociale, pur mancando di distinguere tra realtà Dopo la pausa pranzo, il pomeriggio è sta- maschile e realtà femminile. È indubbio infatti to caratterizzato da una tavola rotonda dal ti- che le tendenze al consumismo, la ricerca del tolo: “Incidenza del contesto socio-culturale benessere e della soddisfazione e affermazione sul fenomeno degli abbandoni: quali risposte individuale, la frammentazione e la superficia- nell’ambito della famiglia francescana?” A lità di una cultura mediatica, il tasso di separa- moderare gli interventi è stato chiamato fra zioni e divorzi e la conseguente disgregazione Albert Schmucki, OFM, vice Preside dell’Isti- delle famiglie, rappresentano altrettanti fatto- tuto Francescano di spiritualità. ri che influenzano le scelte di consacrazione E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 465 permanente e le personalità di quanti chiedono e ineliminabile di un cammino di formazione di entrare in convento. Viviamo in un tempo per avere in sé i sentimenti del Figlio. Non si caratterizzato da cambiamenti culturali impre- elimineranno le crisi, certamente, ma almeno vedibili: nuove culture e sottoculture, nuovi si diminuirà la possibilità che esse sfocino ne- simboli, nuovi stili di vita e nuovi valori. Il tut- gli abbandoni, come aborti di crisi». to avviene a una velocità vertiginosa. Infine, Non una parola, invece, sugli “errori” even- bisogna segnalare anche che nel mondo in cui tuali nella formazione. E neppure è stata data viviamo, e in stretta connessione con ciò che la parola a quanti hanno lasciato, per capire abbiamo chiamato “mentalità di mercato”, c’è dalla loro voce almeno alcuni motivi. Qualche il dominio del neo-individualismo e la cultura accenno, nella tavola rotonda del pomeriggio, del soggettivismo. è venuto solo da padre Massimo Reschiglian, Le dinamiche proprie degli abbandoni e del- che ha parlato della specifica esperienza della le personalità di coloro che lasciano sono state Provincia umbra dei Frati Minori, elencando invece approfondite da padre Amedeo Cen- dati, per concludere che la revisione della Ra- cini, canossiano, che ha sviluppato una ricca tio, avviata nel 1996, per renderla più adatta casistica. In particolare p. Cencini ha analizza- alle nuove indicazioni del Concilio (certo mol- to i diversi “tipi” di abbandoni e i diversi tipi ti anni dopo!) è riuscita a frenare il fenomeno. di modelli formativi che sono stati individuati Indicazioni sulle risposte da fornire sono e messi in atto nel corso degli anni. Per con- venute invece da mons. Carballo. cludere che solo la “formazione permanente”, nelle due articolazioni di formazione ordinaria Fabrizio Mastrofini (quando si tiene alto l’obiettivo del cammino di crescita) e straordinaria (attenzione a chi [Testimoni 11(2013)10] si sente o si trova in stato di crisi spirituale e psicologica) risulta efficace. E soprattutto se 2. Saluto del Rettore f. f. coniuga consapevolmente l’idea che la carat- teristica fondamentale da ricercare nel candi- Un saluto particolare vada al Card. João dato alla vita consacrata è la docibilitas cioè Braz De Aviz, Prefetto della Congregazione per la capacità a lasciarsi plasmare e trasformare. gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita «Scopo della formazione iniziale – ha notato Apostolica, e a Mons. José Rodríguez Carballo, p. Cencini – è proprio di rendere la persona do- Segretario della stessa Congregazione. cibilis, che significa anzitutto proprio questo: Saluto anche i quattro Ministri generali che metter il giovane in formazione in condizione ci onorano con la loro presenza (Fr. Michael di sapere dove si concentrano le proprie resi- Perry, O.F.M., dell’Ordine dei Frati Minori; stenze e rigidità dinanzi alle realtà che lo for- Fr. Marco Tasca, OFMconv, dell’Ordine del mano, conoscere i propri sistemi difensivi che Frati Minori Conventuali; Fr. Nicholas Po- vorrebbero proteggere l’individuo dalle crisi, e lichnowski, del Terzo Ordine Regolare; Rev. dunque dalla realtà e da Dio, in ultima analisi. mo Fr. Gianluigi Pastò, Superiore generale dei Per questo il giovane è, almeno teoricamente, Padri Venturini, che, come sappiamo, è una attrezzato per affrontare il momento della crisi Congregazione deputata al recupero dei sacer- e non lasciarsi ingannare dalle proprie paure e doti in difficoltà). blocchi, e perché queste non lo portino a deci- Saluto pure il Vicario generale OFM, i sioni assurde. In ogni caso è provocato nella membri del Definitorio generale OFM, i Pro- crisi, di qualsiasi tipo essa sia (affettivo-sen- curatori generali (Fr. Valentino Menegatti, timentale magari con risvolti sessuali, voca- Vice Proc. OFM; Fr. Paolo Benanti, Proc. zionale, relazionale-comunitaria, crisi di non TOR, Fr. Vincenzo Mancusi, Proc., Fr. Albert senso...) a interrogarsi per prima cosa su ciò D’Souza OFMCap, Vice Proc.), i Segretari che questa crisi gli sta rivelando di sé e della generali per la Formazione e gli Studi, i Mi- sua sensibilità (specie delle proprie inconsi- nistri provinciali OFM italiani, qui presenti. stenze), per poi passare a chiedersi cosa Dio Infine, a tutti i partecipanti a questa Giornata gli stia donando e chiedendo attraverso la sof- di studio promossa dall’Istituto Francescano ferenza della crisi. Dalla docibilitas psycholo- di Spiritualità della nostra Pontificia Univer- gica a quella più tipicamente spiritualis. E al- sità Antonianum, assieme al servizio “Fedeltà lora la crisi diventa davvero feconda, e ritrova e perseveranza” dell’Ordine dei Frati Minori, il suo naturale ruolo di momento significativo porgo il mio più cordiale saluto. 466 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Sono molto lieto che sia la nostra Univer- ne gli indicatori della vita di preghiera, della sità ad ospitare questo evento. La lunga lista fraternità e dell’impegno pastorale o missio- di personalità che oggi ci onorano con la loro nario (nella nostra indagine comunque soltan- presenza mostra chiaramente l’importanza che to un 4% sono qualificati in situazione “molto riveste il tema oggi trattato, cioè “la fedeltà e buona”). Contrariamente a quello che a volte si la perseveranza vocazionale in una cultura del avvera, non sono tanto i religiosi insoddisfatti provvisorio”. e limitati a riguardo dei tratti fondamentali del- Ancora sabato scorso, parlando alle fami- la vita consacrata ad abbandonare, ma spesso glie venute in pellegrinaggio a Roma, Papa uomini assai impegnati e di vita “regolare”, o Francesco invitava “a non fare caso alla cultu- entro la media». ra del provvisorio che ci taglia la vita a pezzi”. Questi brevi spunti mostrano l’importanza Benedetto XVI aveva parlato più volte dell’at- della riflessione di questa giornata su un tema tuale “dittatura del relativismo”, che respinge assai complesso che deve necessariamente es- e ridicolizza come intransigente e antidemo- sere affrontato in modo interdisciplinare. cratico tutto ciò che possa contrastarla, incluse Per rispondere alla cultura del provvisorio, la fede e la trascendenza. Papa Francesco ci ricordava sabato scorso che Ascoltando le parole del santo Padre, mi con la “fiducia nella fedeltà di Dio si affronta sono ricordato di quella coppia americana che tutto, senza paura, con responsabilità”. compiva sessantacinque anni di matrimonio, Possano i lavori di questa giornata servire ed è stata intervistata da un giornalista che li di stimolo per riprendere con gioia, in ogni chiese quale era il segreto di una relazione così momento, la fedeltà alla nostra vocazione. lunga. Loro risposero: all’epoca in cui noi sia- Buon lavoro. mo stati educati, quando le cose si guastavano, erano riparate… Fr. Martìn Carbajo, OFM Adesso, invece, viviamo nella cultura del provvisorio, del “usa e getta”. Si creano stel- 3. Saluto del Preside del IFS le dello spettacolo perché abbiano un succes- so tanto strepitoso quanto fugace. Attraverso Eminenza Reverendissima, i Media, si impongono temi di attualità, gusti Card. João Braz de Aviz, e mode, tutto di breve durata. Perfino l’essere Eccellenza Reverendissima, umano è trattato come un prodotto eliminabi- Mons. José Rodriguez Carballo, le (aborto, eutanasia), mentre nelle reti sociali Stimatissime autorità accademiche e (Facebook, Twitter, etc.) migliaia di “amici” religiose, sorgono e spariscono. Questa mentalità condi- ziona il nostro modo di vivere le quattro rela- Cari studenti, professori, fratelli e sorelle! zioni fondamentali: con Dio, con gli altri, con Un caro saluto a tutti voi nel Signore Gesù! la natura e con se stesso. Non è facile andare controcorrente. È una grande gioia per la nostra realtà acca- Già negli anni ‘70 Rulla aveva costatato demica trovarci quest’oggi a lavorare insieme in un certo gruppo di consacrati una evidente su un tema così tanto importante ed attuale, incongruenza tra i valori proclamati e le moti- come quello della fedeltà e perseveranza vo- vazioni subconscie. Molti religiosi sperimen- cazionale. tano un grande vuoto interiore e non riescono Vorrei subito esprimere un grande grazie al a capire il perché. Semplicemente… non se la governo dell’Ordine dei Frati Minori, in parti- sentono più. Ancora ieri ho letto un’indagine, colare ai membri del servizio “fedeltà e perse- realizzata dai PP. Comboniani, che fa riferi- veranza” della Curia generale, per aver voluto mento alla mancanza di significato profondo coinvolgere l’Istituto Francescano di Spiritua- che annida in molti religiosi. Non a caso i dati lità della Pontificia Università Antonianum che loro presentano coincide basicamente con nello studio di questa tematica così sentita e i risultati dell’indagine realizzata tra i nostri delicata. Frati OFM. Cito: «I religiosi che lasciano la V’è una pertinenza fondamentale tra que- vita consacrata, nella maggior parte dei casi, sta problematica e la spiritualità: in effetti, so- non sono peggiori del resto dei religiosi che no convinto che al cuore della fedeltà e della perseverano; in molti casi addirittura sono dei perseveranza ci sia l’esperienza spirituale, che buoni religiosi se si prendono in considerazio- è l’oggetto proprio della teologia spirituale, E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 467 ossia quel rinnovato incontro personale e co- Perché non va questa provvisorietà con no- munitario con Gesù Cristo nella forza dello stro Signore Gesù Cristo? La risposta è venu- Spirito, che rende la nostra libertà capace di ta molto chiara ad Assisi, lo scorso 4 ottobre. decidere “per sempre”, pur nella consapevo- Rivolgendosi ai giovani papa Francesco ha lezza delle nostre debolezze e fragilità. detto: “sembra che niente sia definitivo. Tut- Il proposito della fedeltà e perseveranza to è provvisorio. Come ho detto prima: mah, che esprimiamo con la professione dei consigli l’amore, finché dura. Una volta ho sentito un evangelici, in realtà, non si fonda innanzitutto seminarista – bravo – che diceva: “Io voglio sulle nostre capacità ma sulla fedeltà di Dio al diventare prete, ma per dieci anni. Dopo ci ri- suo amore: il Signore è fedele per sempre, dice penso”. È la cultura del provvisorio, e Gesù la Scrittura. non ci ha salvato provvisoriamente: ci ha sal- La fedeltà di Dio è in effetti il fondamento vati definitivamente!”. della speranza, quale motore di ogni decisio- Ecco il segreto della fedeltà e della perseve- ne definitiva. Infatti come sarebbe possibile ranza, è l’esperienza profonda di essere ama- impegnare la propria libertà per sempre, coin- ti in modo definitivo. In Cristo Dio non ci ha volgendo anticipatamente quel tempo che sta amati provvisoriamente. Gesù è la parola defi- di fronte a noi e che non possediamo? Che ne nitiva di Dio. Questo è il fondamento della no- sarà di noi domani o tra un anno? Come pos- stra perseveranza; l’amore di Dio rivelatoci in so dire sì per sempre, oggi? La speranza rende Cristo Gesù; egli è il fondamento della ripresa possibile questo miracolo; essa, come virtù te- da ogni difficoltà. La cultura del provvisorio ologale, è fondata non su un calcolo di proba- è vinta ultimamente dall’amore fedele di Dio bilità o pelagianamente sulle proprie forze mo- per ogni uomo. Egli ci ha “amati per primo” rali, ma sulla presenza fedele di Cristo, datore – dice san Giovanni nella sua prima lettera; dello Spirito, nella nostra vita. questa non è una realtà solo cronologica ma “Sono persuaso che colui che ha iniziato esistenziale: sempre egli è colui che ci ama per in voi quest’opera buona la porterà a compi- primo e che permette di ricominciare sempre. mento fino al giorno di Cristo Gesù”: questa Vorrei finire questo saluto pensando ad espressione di san Paolo ai Filippesi, dice in ogni vocazione in cammino; a coloro che han- sintesi il cuore di colui che rischia la propria no abbandonato la propria strada – per i quali libertà sulla grazia della chiamata. speriamo che la vita continui comunque come Nel titolo della nostra giornata di studio ab- cammino di vocazione – ma vorrei pensare an- biamo voluto riferirci al nostro tempo deter- che a coloro – e non sono pochi – che dopo un minato ampiamente da una cultura del prov- periodo di prova, breve o lungo – ritornano e visorio. È un’espressione che abbiamo trovato decidono nuovamente per la propria chiamata, più volte sulle labbra di papa Francesco. Indi- riscoprendola più profondamente. Loro hanno ca un contesto diffuso in cui si attestano molte certamente tanto da insegnarci sulla via della difficoltà nella perseveranza. Una cultura del perseveranza. provvisorio è una cultura che non sente la vita L’incontro di oggi è per noi una tappa. In- come vocazione, ma come auto-esperimento, tendiamo proseguire la ricerca per compren- in cui la libertà è re-vocazione. dere come possiamo servire Dio attraverso la Un primo intervento significativo di papa perseveranza vocazionale, sostenendo il cam- Francesco su questo tema è stato nell’incontro mino di tutti. con i seminaristi e novizi in occasione dell’an- Perché nel vivere fino in fondo la vocazio- no della fede, il 6 luglio scorso. In quella cir- ne, in realtà, l’uomo è chiamato a vivere fino in costanza, papa Francesco di fronte a migliaia fondo il proprio desiderio, diversamente inap- di giovani impegnati in un cammino vocazio- pagabile; quel desiderio ultimo che affonda le nale, ha detto: “tutti noi, anche noi più vecchi, sue radici nel nostro essere fatti ad immagine e anche noi, siamo sotto la pressione di questa somiglianza di Dio. cultura del provvisorio; e questo è pericoloso, Ci ricorda sant’Agostino: “ci hai fatti per perché uno non gioca la vita una volta per sem- te o Signore, questo ci ricorda ogni avventura pre. Io mi sposo fino a che dura l’amore; io mi vocazionale – e il nostro cuore è inquieto fin faccio suora, ma per un “tempino…”, “un po’ quando non riposa in te”. di tempo”, e poi vedrò; io mi faccio seminari- Grazie ai relatori e a tutti voi per questo sta per farmi prete, ma non so come finirà la tempo che passeremo insieme e considerare la storia. Questo non va con Gesù!”. fedeltà e la perseveranza vocazionale. 468 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

A tutti buona giornata e buon lavoro. una più marcata ontologia e la distinzione/se- parazione tra Dio e l’uomo proprio attraverso Fr. Paolo Martinelli, OFMCap il concetto di ente, che si struttura al suo in- Preside IFS terno distinguendosi in modo polarmente con- trapposto tra finitudine e infinitezza. La me- 6. Atto Accademico alla PUA in onore del tafisica scotista offre, poi, un secondo aspet- beato Giovanni Duns Scoto to rilevante, che è l’unità trascendentale dei Roma, PUA, 08.11.2013 concetti. Vi sono attributi dell’ente che sono 1. Cronaca perfezioni assolute, trascendono le categorie, e quindi anche se si possono predicare delle cre- Il giorno 8 Novembre 2013 presso l’Aula ature, si applicano in modo perfettissimo solo Magna della Pontificia Università Antonianum a Dio. Questo avviene ad esempio attraverso la si è tenuto il consueto “Atto accademico” in volontà, che in Scoto si identifica sempre con onore del beato Giovanni Duns Scoto. la libertà. Prima di iniziare i lavori, il duo vocale e Se l’univocità dell’ente, polarizzata al suo strumentale composto da Antonio Addamiano interno tra finito e infinito, demarca la distin- e Anna De Martini ha eseguito alcune laudi zione tra Dio e il mondo, l’unità trascendenta- mariane medievali; quindi il Segretario gene- le dei concetti costituisce, invece, il possibile rale dell’Università, Fr. Marek Wach, ha in- punto di contatto tra divino e umano, in parti- trodotto la giornata lasciando la parola al prof. colare se si prende in considerazione il concet- Fr. Martín Carbajo Núñez, Vice Rettore Ma- to di volontà. Esso sarà sempre connotato dal gnifico. limite della finitudine nell’uomo e sempre ca- Egli ha sottolineato la missione dell’Uni- ratterizzato dall’infinitezza in Dio, ma proprio versità Antonianum come luogo di dialogo in virtù del fatto che si tratta di un medesimo tra la tradizione francescana nelle sue diverse concetto, sebbene declinato in forme distinte, espressioni e la cultura odierna. Evidenzian- consente lo spazio per l’incontro tra i due pia- do alcuni aspetti delle attività svolte nell’anno ni di essere, quello di Dio e quello dell’uomo: accademico 2012-2103, segnato dalla celebra- la medesima libertà caratterizza sia la volontà zione dell’Anno della Fede, Fr. Martín ha indi- divina che quella umana. cato il contributo che può dare il pensiero fran- La contingenza della volontà umana, cioè cescano al mondo d’oggi, accogliendo la sfida la sua non-necessità, permane anche nella frui- di trovare una piattaforma comune di dialogo zione beatifica, perché inscritta nella condizio- tra discipline e pensatori di differenti culture ne limitata della creatura in quanto tale. Essa per fronteggiare la crisi contemporanea di fede non è un difetto, ma costituisce la cifra pro- e di etica. pria dell’ente finito. Questo evidenzia mag- Cuore della mezza giornata di studio è sta- giormente la caratteristica della totale libertà ta la lectio magistralis del prof. Guido Alli- dell’uomo: egli possiede un’inclinazione na- ney, dell’Università degli Studi di Macerata, turale al bene in virtù del fatto di essere stato su “Contingenza e libertà in Giovanni Duns creato da Dio, sommo bene, ma tale inclina- Scoto. Fondazione ontologica e implicazioni zione non è il motore principale dell’azione etiche”. Il docente ha presentato una precisa volontaria. L’uomo non ama Dio per inclina- analisi del concetto di “ente” nella dottrina zione naturale ma perché lo vuole. Analoga- del Dottor Sottile, presupposto necessario per mente, Dio crea l’uomo e lo desidera non per comprendere il pensiero etico di Scoto, met- necessità naturale del suo essere infinito, ma tendone in risalto due aspetti fondamentali. per amore. In tal senso anche la volontà di Dio, Innanzitutto la radicale alterità tra Dio e uo- benché necessaria quanto all’essere, perché in mo, che un’errata concezione dell’univocità Dio non c’è nulla di imperfetto e di transitorio, dell’ente potrebbe far fraintendere. Attraver- è tuttavia contingente quanto all’agire, cioè so l’univocità è possibile “dire Dio”, perché il non è necessitata a volere il mondo e l’uomo. concetto comune di ente è indifferente al finito Così l’abisso metafisico tra Dio e l’uomo, e all’infinito, e mentre l’uomo e tutto ciò che sottolineato dalla loro distinzione ontologica, vi è nel mondo sono intesi come enti finiti, Dio è superato dallo slancio della volontà: Dio e solo è colto dalla mente umana primariamente l’uomo si incontrano per libera decisione di come ente infinito. Da qui, secondo Alliney, volersi accogliere. uno slittamento della metafisica scotista verso Dopo una breve pausa, e un secondo mo- E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 469 mento musicale, il Coordinatore della Com- Autorità accademiche, Professori, Studenti e missione Scotista, Fr. Josip Percan, ha presen- Personale Ausiliario della Pontificia Universi- tato l’ultimo volume edito dell’Opera Omnia tà “Antonianum”; del Dottor Sottile, con il quale si è conclusa Fratelli e sorelle; la pubblicazione dell’Ordinatio. È stata l’oc- porgo a tutti un saluto cordiale. casione per un’esposizione sommaria del pen- siero di Scoto nei suoi commenti alle Sentenze Desidero iniziare questo mio intervento di Pietro Lombardo, Lectura e Ordinatio, da ricordando con gratitudine e commozione il Fr. Josip evidenziato complessivamente nel nostro caro P. Barnaba Hechich, tornato di re- suo carattere fondamentalmente teologico, cente alla casa del Padre dopo più di sessanta con tratti persino mistici, desunti, anche sen- anni trascorsi al servizio della Commissione za riferimenti espliciti, dallo pseudo Dionigi Scotista. Aeropagita. La solenne apertura dell’anno accademico è Da ultimo, il Gran Cancelliere dell’Univer- un’occasione preziosa per sottolineare ancora sità, il Ministro generale Fr. Michael Antho- una volta l’importante missione che ci è stata ny Perry, ha ricordato il lavoro compiuto dal affidata al servizio della società, della Chiesa compianto Fr. Barnaba Hechic, per molti anni e del mondo francescano. Una missione che, presidente della Commissione Scotista e ha in- in quanto comunità accademica, ci vede impe- dicato nell’esperienza della contingenza uma- gnati ogni anno nella fedeltà al nostro carisma na, cioè l’esperienza del limite radicale inscrit- istituzionale e nel continuo confronto con la to in ogni creatura, l’origine dello stile dell’ac- cultura contemporanea. La Ratio Studiorum, coglienza che Francesco d’Assisi ha avuto infatti, ci invita a fare dell’Università “un luo- nei confronti di Dio e dei fratelli. La libertà go di dialogo tra i problemi e le speranze del in lui ha trovato la sua consumazione e il suo mondo di oggi e il carisma francescano”, cioè coronamento nell’amare i fratelli e Dio, unico a “mettere in risalto il rapporto tra gli aspetti Bene necessario. D’altronde l’appropriazione fondamentali della tradizione francescana, ri- del limite e la sua trasformazione come punto visitata nelle sue diverse espressioni (storica, di partenza per un cammino di santità costitu- filosofica, teologica, spirituale, artistica...) e la isce una forma di imitatio Christi, poiché po- cultura odierna”1. tremmo parlare di “contingenza” anche come Nel nostro rapporto di autovalutazione, della qualità teologica della kenosi del Figlio del 17 maggio 2013, si legge: “L’Antonia- di Dio. Alla scuola di Francesco, allora, il Mi- num costituisce ad oggi l’unico studio Pon- nistro generale ha auspicato che l’Università tificio con qualifica universitaria patrocinato Antonianum diventi sempre più un luogo di dall’Ordo Fratrum Minorum. Esso, pertanto, formazione alla cultura della prossimità, nel- è particolarmente ‘chiamato’ a svolgere il ruo- la consapevolezza dalla propria contingenza lo di canale privilegiato dell’intera tradizione creaturale, e quindi nella solidarietà con ogni francescana. L’Università stessa era stata edi- fratello. ficata apud Lateranum proprio per indicare la visione avuta da Innocenzo III, quella cioè di Fr. Ernesto Dezza s. Francesco che sostiene il Laterano, quale segno di un Ordine fortemente impegnato in 2. Relazione del Rettore Magnifico f.f. senso ecclesiale”. Cercherò di evidenziare alcuni aspetti Rev.mo Ministro generale e Gran Cancelliere dell’attività svolta durante l’anno accademico della Pontificia Università “Antonianum”, Fr. 2012-2013 che mettano in risalto il contributo Michael Perry; che la nostra comunità accademica ha dato alla Rev. Vicario Generale e Vice-Gran Cancellie- promozione della cultura e alla nuova evange- re, Fr. Julio Bunader; lizzazione, in conformità al progetto formativo RR. Definitori Generali e Segretario Genera- che la caratterizza. le per la Formazione e gli Studi Fr. Vidal Ro- dríguez; 1. L’Anno della Fede Egregio Prof. Guido Alliney, studioso e culto- re di B. Giovanni Duns Scoto; L’anno accademico 2012-2013 è stato se- Fr. Giuseppe Percan, Vicepresidente-coordi- gnato, a livello sociale, da una grave crisi natore, e Soci della Commissione Scotista; economico-finanziaria, iniziata già nel 2008, 470 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 che ha messo in discussione tutto il sistema 1.1. La crisi della fede nell’età secolare economico e i fondamenti antropologici su Nella presentazione dell’Anno della Fede cui quest’ultimo era stato costruito. Sappiamo (21 giugno 2012), S.E. Mons. Rino Fisichella, bene che, durante i secoli XIII-XV, i france- presidente del Pontificio Consiglio per la Nuo- scani diedero un notevole contributo per com- va Evangelizzazione, affermava: Quest’Anno prendere, accettare e orientare l’incipiente “si inserisce all’interno di un contesto più economia di mercato. Quelle risposte di ieri ampio segnato da una crisi generalizzata che continuano a essere oggi utili e suggestive per investe anche la fede. [...] La crisi di fede è trovare risposte ai problemi del nostro tem- espressione drammatica di una crisi antropo- po. In questo ambito, l’Università continua a logica che ha lasciato l’uomo a se stesso; per promuovere la riflessione e la ricerca, che si questo si ritrova oggi confuso”2. è concretizzata in diverse pubblicazioni e ini- Il camminare nella fede, aggiunge Bene- ziative, tra le quali risale la settima edizione detto XVI, incontra oggi molte difficoltà in del corso OFM di GPIC, svolto dal 09 al 19 un contesto socioculturale che “riduce l’ambi- aprile sul tema: “credenti e la questione dello to delle certezze razionali a quello delle con- sviluppo sostenibile”. quiste scientifiche e tecnologiche”3. Di fatto, A livello ecclesiale, oltre all’inizio del pon- il presupposto della fede “non solo non è più tificato di papa Francesco, così caro a tutti noi, tale, ma spesso viene perfino negato” (Pf 2). spicca la celebrazione dell’Anno della Fede, Il processo di secolarizzazione, iniziato nel che è iniziato l’11 ottobre 2012 e si conclude- Rinascimento, ha condotto attualmente ad una rà il prossimo 24 novembre, solennità di Gesù visione immanente della realtà, comune a cre- Cristo Re dell’Universo. Come ben sappiamo, denti e non credenti. Viviamo nell’età secola- quest’Anno era stato indetto dal Santo Padre re, ma non nel secolarismo ateo. La scienza ha Benedetto XVI in occasione del 50° anniver- disincantato la percezione della realtà nell’im- sario dell’inizio del Concilio Vaticano II e a maginario collettivo e ha reso pressoché im- vent’anni dalla promulgazione del Catechismo possibile da vivere quel tipo di fede semplice della Chiesa Cattolica. e acritica che, secondo Taylor, caratterizzava La nostra Università ha partecipato atti- l’io “poroso” e vulnerabile del medioevo4. Non vamente a questa celebrazione ecclesiale con è stata abbandonata l’apertura alla trascenden- diverse iniziative e ha dedicato interamente a za ma, nel momento in cui si vuole dare un questo argomento la Festa dell’Università e senso alla realtà, l’individuo si trova a fare i del Gran Cancelliere, celebrata il 15-16 gen- conti con una pluralità di proposte religiose, naio 2013, con un incontro di studio sul tema: morali e spirituali. “L’Anno della Fede: un contributo alla sua celebrazione”; inoltre, la facoltà gerosolimi- 1.2. L’importanza del dialogo tana ne ha dedicato la 38ª edizione del corso In questo contesto culturale, risulta evi- di aggiornamento Biblico-teologico, tenutosi dente l’importanza del dialogo tra il pensiero dal 2 al 5 aprile 2013 a Gerusalemme, con la laico e la religione. In un famoso incontro a presenza e il saluto iniziale del Rettore Ma- Monaco, nel 2004, Habermas e l’allora cardi- gnifico f.f. della PUA. Al riguardo, mi sem- nale Ratzinger si trovarono d’accordo nell’af- bra importante ricordare il notevole contributo fermare che è urgente la collaborazione di tutte che i professori dell’Antonianum diedero alla le civiltà per poter elaborare un’etica univer- realizzazione del Concilio Vaticano II, tra i sale basata sulla ragione pratica. Il cardinale quali mi pregio di menzionare S. E R.ma Um- Ratzinger lodò il tentativo che, in questo sen- berto Betti, S.E. R.ma Ferdinando Antonelli, so, avevano fatto Grozio e altri autori, affer- Ermenegildo Lio, Carlo Balić, Damiano Van mando che, per fare ciò, si erano basati su un den Eynde, Alessandro Kerrigan, Metodio ideale pre-filosofico di matrice evangelica5. Brlek, Gerardo Mulchay, Adolfo Ledwolorz, Da parte sua, Habermas riconobbe che la ra- Roberto Zavalloni, Guido Bresebois. In questa gione naturale non è sufficiente per cogliere la prospettiva, alcuni dei nostri attuali professo- profondità del senso dell’uomo e che, quindi, è ri stanno studiando quei preziosi apporti con necessario fare spazio nella vita pubblica a una l’intento di raccogliere il frutto di tali ricerche dialettica tra ragione e religione. Filosofia e re- in una pubblicazione. Sarebbe auspicabile che ligione devono dialogare, intendendo “la se- questa esperienza diventasse anche argomento colarizzazione della società come un processo di nuove tesi di laurea. di apprendimento complementare”6. Bauman E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 471 arrivò perfino ad affermare che il dilemma at- I.4. Il dialogo nella logica della gratuità tuale dell’umanità consiste nel “parlare insie- Il dialogo che propongono i francescani è me, o morire insieme”7. sempre espressione di gratuità e di accoglien- za incondizionata. Infatti, l’esperienza del- 1.3. Scoto, modello di dialogo la gratuità divina è la chiave di lettura della La nostra Università cerca di dare il pro- conversione e della vita di Francesco d’Assisi. prio contributo anche al dialogo ecumenico, Come afferma Benedetto XVI, “il suo essere interreligioso e interculturale, che da sempre uomo di pace, di tolleranza, di dialogo, nasce è stato oggetto di una attenta riflessione da sempre dall’esperienza di Dio-Amore”15. Sor- parte della tradizione francescana. In effetti, il preso dall’amore gratuito di Dio, restituisce francescanesimo ha saputo esprimere, in modo tutto al Signore, vive senza nulla di proprio e particolarmente chiaro, il comune anelito alla anela solo ad avere lo Spirito del Signore e la pace e alla fraternità universale, un traguardo sua santa operazione. Seguendo le sue intui- che deve essere perseguito ogni giorno trami- zioni, la teologia francescana parte dall’amore te la collaborazione, lo scambio, il confronto, divino, completamente libero e gratuito, per l’accoglienza reciproca e incondizionata, il poter avanzare verso la contemplazione della dialogo. sapienza, privilegiando così la via amoris, li- Parlando di Francesco, durante l’incontro bertatis, pulchritudinis. interreligioso celebrato ad Assisi nell’anno Nell’Anno della Fede, la nostra Università 2002, Giovanni Paolo II aveva affermato che ha cercato di evidenziare come la fede cresca e molte persone di culture e religioni diverse si si fortifichi quando è vissuta “come esperienza riconoscono “negli ideali di giustizia, di ri- di un amore ricevuto”, assolutamente libero e conciliazione, di pace che furono suoi”8. Più gratuito. recentemente, papa Francesco ha detto: “Fran- cesco d’Assisi è per me l’uomo della povertà, 2. Attività accademiche svolte nell’anno ap- l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodi- pena concluso sce il creato”9. Di fatto, sono molto frequenti i riferimenti allo “Spirito di Assisi”, espressione Verranno ora riportati alcuni degli eventi che Giovanni Paolo II coniò quando decise di più salienti che hanno distinto l’attività acca- invitare il 27 ottobre del 1986, nella città di demica dell’anno appena concluso. san Francesco, i leaders delle grandi religioni Innanzi tutto, merita di essere segnalata la mondiali per pregare per la pace. conclusione, avvenuta felicemente, del proces- Già nel 1964, Paolo VI aveva proposto Gio- so di auto-valutazione interna richiesto dall’A- vanni Duns Scoto come maestro di quello spi- VEPRO, che era iniziato nel mese di gennaio rito di apertura al dialogo che il Concilio Va- del 2010. Dopo tre anni di intenso lavoro, la ticano II aveva incoraggiato e che egli stesso Commissione interna per la qualità ha elabo- aveva adottato come aspetto rilevante del suo rato il “Rapporto di autovalutazione” che poi pontificato10. In particolare papa Montini cita- è stato confrontato con le relazioni dei Peers va le parole di Giovanni di Gerson, secondo il per arrivare infine alla stesura del “Piano per la quale Scoto fu sempre mosso “non dalla con- promozione” di ogni facoltà. Il testo definitivo tenziosa singolarità del vincere, ma dall’umil- del rapporto è stato approvato dalla Commis- tà di trovare un accordo”11. Dalla sua dottrina, sione di accompagnamento il 17 maggio 2013 continua il Papa, “si potranno ricavare lucide e costituirà il nostro “identikit” da presentare armi per combattere e allontanare la nube nera alla “Commissione esterna di valutazione”, la dell’ateismo che offusca l’età nostra”12. cui visita è prevista prossimamente. Voglio Scoto mostra un impegno sincero nella ri- ringraziare di cuore anzitutto il prof. David M. cerca della verità, analizza con attenzione e Jaeger, direttore della “Commissione interna spirito costruttivo le posizioni contrarie al suo per la qualità”, e poi i membri e i collaboratori pensiero ed evita critiche gratuite o poco fon- di questa commissione per il lavoro che hanno date. Lo ha riconosciuto anche Giovanni Pao- svolto. lo II, indicandolo come modello di un “serio Persuasi dell’importanza di potenziare ul- dialogo nella ricerca dell’unità”13; egli, infatti, teriormente la ricerca e gli scambi con le altre “edifica vigorosamente la Chiesa, sostenendo- istituzioni accademiche, e dopo aver ricevuto la nella sua urgente missione di nuova evange- diverse richieste di collaborazione da parte di lizzazione dei popoli della terra”14. alcune università civili, abbiamo elaborato 472 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 un modello di “Accordo quadro” che è stato ricerca già operanti in seno all’Ordine france- approvato dal Senato Accademico lo scorso scano. Tra questi va riconosciuto tra i più im- 17 maggio e che sarà proposto alle Universi- portanti sicuramente il Collegio degli editori tà civili interessate. La prima di esse è stata di Quaracchi (Firenze), oggi presso il conven- l’Università Civile di Murcia in Spagna. In- to di S. Isidoro (Roma). Ad esso con il tempo fatti, l’11 ottobre 2013, in presenza del nostro si sono affiancati il Collegio per la Storia del- Gran Cancelliere, ho avuto un incontro con il le missioni, poi Sinica franciscana e quindi il Rettore Magnifico di quell’Università, il prof. gruppo degli studiosi curatori della Bibliothe- José Antonio Gorbacho Gómez, nel corso del ca Bio-Bibliografica della Terra Santa e, non quale abbiamo firmato un accordo quadro di ultima, la Commissione Scotista, apprezzata cooperazione tra i rispettivi atenei, finalizzato anche a livello internazionale per aver contri- a promuovere, nei prossimi tre anni, iniziative buito in primis all’edizione critica delle opere di collaborazione accademica nell’ambito del- del Beato Giovanni Duns Scoto”. la ricerca, dell’organizzazione di conferenze e Un’altra iniziativa significativa nell’ambito corsi di aggiornamento. Ancora quest’oggi, ho della ricerca è il progetto che abbiamo avviato sottoscritto un secondo accordo quadro di co- sul tema della specificità dell’uomo nella sua operazione interuniversitaria, questa volta con dimensione culturale16. Il progetto abbraccia il l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari. periodo che va dal 15 aprile 2013 al 15 gen- La collaborazione con le altre Università naio 2016 e coinvolge le nostre Facoltà di Fi- pontificie è stata parimenti intensificata. Ad losofia e di Teologia. Si prevedono pubblica- esempio, nel mese di giugno è stato firmato zioni, incontri di ricerca, un workshop con la un accordo di collaborazione con la Pontificia relativa pubblicazione degli Atti, conferenze e Università della Santa Croce, in virtù del qua- quattro corsi. Il costo del progetto ammonterà le, durante l’anno accademico 2013-2014, gli a €148.208,00 e sarà finanziato dalla “John studenti iscritti ai cicli di licenza e di dotto- Templeton Foundation”, con la quale abbia- rato in diritto canonico potranno frequentare i mo firmato un accordo nel mese di febbraio corsi opzionali, i seminari e le esercitazioni di del 2013. Si è già tenuto il primo seminario prassi canonica previsti dai rispettivi piani di in lingua inglese, dal 24 al 26 ottobre, sul te- studio presso l’una o l’altra Facoltà di Diritto ma “Broca’s Area and Mirror Neuron System canonico, previo consenso del Decano e senza among Tools and Language, Learning and So- aggravio economico. Le suddette Università ciality”. garantiranno pure l’utilizzo dei servizi offerti Siamo consapevoli che, oltre a promuovere dalle rispettive biblioteche. la ricerca, bisogna far conoscere meglio i risul- Altri progetti di collaborazione riguardano, tati del lavoro già compiuto. A tale scopo, ab- ad esempio, la Philosophisch-Theologischen biamo fatto uno sforzo notevole per migliorare Hochschule Münster (PTH), la Facoltà di Te- lo standard di qualità della nostra rivista Anto- ologia luterana di Tartu in Estonia. Abbiamo nianum. In vista dell’iscrizione in fascia A da avviato i contatti anche per una possibile colla- parte dell’agenzia ANVUR. Concretamente, borazione accademica con il comune di Assisi. abbiamo avviato il sistema dei Peer-Reviewers In questa città, a maggio del 2014, si svolgerà e rinnovato il Comitato scientifico. Inoltre, la European Conference of Science and Theo- stiamo cercando di inserire la rivista nel mag- logy, della quale la nostra Università è sponsor gior numero possibile di indici internazionali ufficiale. ed ultimamente è stata schedata nell’indice Stiamo cercando, altresì, di rafforzare i le- Dialnet. Ancora, dopo aver verificato che dal gami con i centri di ricerca più vicini a noi e, 1975 non erano stati più pubblicati gli indi- dopo un lavoro di diversi mesi, siamo pronti ci degli articoli, abbiamo cercato di colmare per stipulare una convenzione con la Commis- questa lacuna costruendo un’apposita sezione sione Scotista; inoltre, vorremmo formalizzare nella nostra pagina web e vi abbiamo inserito i legami già esistenti con il Collegio San Bona- non solo gli indici e i sommari degli articoli ventura e con l’Istituto Storico dei Padri Cap- posteriori al 1975, ma anche il testo comple- puccini. A tale riguardo mi sembra opportuno to delle altre sezioni della rivista. Infine, è già richiamare quanto è scritto nel nostro rapporto possibile acquistarla online in formato digitale di autovalutazione: “Questa Università è nata (e-book). Ci auguriamo di poter offrire, tra non con la vocazione propria di canale divulgati- molto tempo, in formato digitale anche alcu- vo dei risultati raggiunti dai vari organismi di ni dei libri delle Edizioni Antonianum, come E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 473 pure un breve riassunto in inglese di ogni tesi Oltre a ciò, ci auspichiamo di poter riattiva- dottorale consegnata in Segreteria. re quanto prima l’Ufficio per lo Sviluppo, do- La promozione e il miglioramento dell’im- tato di personale con le necessarie competen- magine dell’Università, a diversi livelli, ha co- ze per l’organizzazione di fund raising e per stituito l’oggetto di un articolato programma. monitorare l’ambiente istituzionale, culturale, In tale prospettiva è stato proposto, innanzi- politico al fine di accedere a finanziamenti di tutto, un progetto di intervento sull’area di ac- progetti di ricerca, iniziative culturali, mostre, cesso all’Università, giudicata assai angusta. etc. Al fine di rendere meno ristretto quello spazio Ed invero, qualche passo importante è sta- sarebbe opportuno ampliare il corridoio che to già fatto in questo senso con la creazione dall’ingresso conduce all’Auditorium, trami- dell’Ufficio per la Comunicazione e l’Infor- te il trasferimento dei decanati al primo piano, matica, approvato dal Gran Cancelliere con negli spazi occupati dalla Segreteria Generale, decreto del 16 Luglio. Tra i compiti assegnati che verrebbe a sua volta trasferita nei salottini a questo Ufficio, sono previsti: la promozio- al piano terra. L’ampliamento, inoltre, consen- ne sia dell’immagine e dei rapporti della PUA tirebbe di ripristinare l’aspetto originale del con altre istituzioni, sia degli eventi culturali corridoio, che affaccerebbe, al pari di quello programmati dalla PUA; la creazione di corsi dell’Auditorium, sul chiostro. Come primo online; la cura delle attrezzature informatiche passo, è stata già disegnata la planimetria de- e dell’uso efficiente delle risorse comunicati- gli spazi e aspettiamo di ricevere entro breve ve messe a disposizione sia degli uffici sia dei tempo il progetto preciso dei lavori che è stato professori. Inoltre, dovrà curare i rapporti con richiesto dal Definitorio Generale. gli istituti religiosi francescani e le diocesi, Il Ministro Generale e Gran Cancelliere ha specialmente quelle rette da vescovi france- accolto positivamente anche la richiesta di in- scani; come pure dovrà promuovere la crea- vitare formalmente papa Francesco a visitare zione dell’associazione degli ex allievi. la nostra Università. Papa Francesco ha messo in evidenza l’at- Stiamo lavorando per attivare alcuni corsi tualità del capitale simbolico della nostra tra- online propedeutici e integrativi: le attrezzatu- dizione francescana, che continua a suscitare re necessarie sono già pronte. Questo servizio una forte attrazione presso il mondo laico e sarà attivato nell’ambito dell’offerta formati- le Università statali. Prendendo atto di que- va del diploma in francescanesimo proposto sta attualità, l’Ufficio per la Comunicazione e dall’Istituto Francescano di Spiritualità. A l’Informatica dovrà potenziare iniziative che questo scopo abbiamo abilitato alcune aule per contribuiscano a una maggiore collaborazio- poter registrare e trasmettere dal vivo le lezio- ne nel campo della ricerca con quelle istitu- ni e gli eventi culturali. Oltre ai singoli utenti, zioni, gruppi, associazioni e singoli individui speriamo di poter coinvolgere nel progetto al- che manifestano attenzione verso la tradizione cuni monasteri di vita contemplativa e i diversi francescana. centri di francescanesimo che si trovano sia in Italia che all’estero. 4. Dati generali Inoltre, sono in fase di ultimazione il siste- ma di videosorveglianza e la nuova rete per La presentazione dettagliata dello stato l’accesso wireless a Internet in tutta l’Univer- dell’Antonianum nell’anno accademico 2012- sità. 2013 si apre con la constatazione che dispo- niamo di un corpo docente assai giovane e 3. Fragilità e opportunità sensibile ad un rinnovamento dei programmi, il che dovrebbe favorire una migliore organiz- La qualità dell’offerta formativa e la facili- zazione della ricerca e della collaborazione. tazione dell’iscrizione per gli studenti che han- Durante tale anno, del resto, sono stati invitati no bisogno di una congrua borsa di studio sono sette nuovi professori (Chiara Codazzi, Clau- ancora suscettibili di miglioramenti. A questo dio Durighetto, Vittorio Gepponi, Guido Maz- scopo, bisognerà chiarire bene lo scopo della zotta, Marcello Mustè, Zbigniew Suchecki, casa Antonianum (CISA) rispetto all’Univer- Tommaso Valentini). sità e sarebbe augurabile che una parte dei lo- È stato anche curato l’inserimento di nuovi cali vengano destinati all’ospitalità dei nostri docenti OFM, allo scopo di poter assicurare in studenti borsisti. futuro il numero di professori stabili necessa- 474 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 rio per ogni facoltà. Negli ultimi mesi hanno È stata introdotta una nuova modalità per il ricevuto l’obbedienza per risiedere nella co- test di italiano, che si adegua al livello B2 del munità del CISA, in vista dell’insegnamento: Common European Framework, e prevede la Fr. Eladio Conchas Guzmán, Fr. Ernesto Dez- sospensione dagli esami nella sessione di feb- za, Fr. Carlos Esteban Salto Solá. braio per coloro che non lo superano nel corso Gli studenti sono stati 653 (465 nella sede del I semestre. romana, di cui 87 OFM; 146 nella sede geroso- Durante l’anno accademico sono stati pro- limitana e 42 nell’ISE di Venezia). Nella sede grammati diversi incontri tra i docenti, finaliz- romana; i nuovi iscritti sono stati 116. zati alla stesura del piano di promozione della Facoltà, richiesto dal RAV, e alla qualifica- 4.1. Distribuzione degli Studenti zione dell’offerta formativa. Frutto di questi I 465 studenti della sede romana sono così incontri è stata, in particolare, la creazione di distribuiti: una griglia di valutazione per l’apprendimento – Facoltà di Teologia: 213 (B 53, L 50, D 16); dello studente e di un regolamento per le com- – Istituto Francescano di Spiritualità: (IFS) 77; missioni delle tesi. – Facoltà di Diritto Canonico: 63 (L 18, D 5); Il 15 marzo ha avuto luogo la giornata di – Facoltà di Filosofia: 38 (L 7, D 6); studio della Facoltà, dedicata allo studio del – Scuola Superiore di Studi Medievali e Fran- recente documento della Commissione Teolo- cescani (SSMF): 19; gica Internazionale (CTI): “La teologia oggi. – Istituto Superiore di Scienze Religiose Prospettive, principi e criteri”. (ISSR): 55 (B 33, L 7). L’annuale incontro dei rappresentanti degli studi affiliati si è svolto dal 16 al 20 settembre 4.2. Provenienza 2013 presso lo Studio teologico San Bernar- La provenienza per continente: dall’Africa dino’ di Verona. I primi tre giorni sono stati 66; Americhe 80; Asia 65; Europa 243 dedicati allo studio del tema di “Il dialogo tra le culture”. L’ultimo giorno è stato riservato 4.3. Gradi Accademici all’incontro dei prefetti con i rappresentanti I gradi accademici conseguiti: della Facoltà di teologia. – Baccalaureato 18: Teologia 11; Scienze re- Inoltre la Congregazione per l’Educazione ligiose 7; Cattolica ha concesso il rinnovo dell’affilia- – Licenza: Teologia 31 (D 2, Sp 20, SEc 2, Bib zione dello Studio interprovinciale ‘San Ber- 7), Diritto 5, Filosofia 3, Scienze religiose 1. nardino’ di Verona, per un altro decennio. – Dottorato: Teologia 12 (D 2, Sp 4, SEc 4, Bib 2), Diritto 1, Filosofia 2. 5.1. Istituto Francescano di Spiritualità (IFS) L’Istituto Francescano di Spiritualità ha 4.4. Tesi avuto un incremento significativo di studenti Tesi pubblicate: Teologia 6 (D 2, Sp 2, S.Ec sia per i gradi di licenza e dottorato, che per il 1, Bib 1), Diritto 2, Filosofia 2. master in formazione e per il diploma in spiri- tualità. Nell’ambito dei corsi come di altre ini- 4.5. Diplomi vari ziative accademiche è stata riservata una certa – Diploma di master in formazione 16; attenzione al tema della vita di fede in chiave – Diploma di specializzazione in spiritualità francescana. Sono stati attivati anche alcuni 22 (Annuale 7, Biennale 15); corsi sulla comunicazione del vangelo in am- – Diploma di master in artiterapie 15; bito francescano, sui processi di secolarizza- – Diploma di specializzazione universitaria in zione e sul senso del martirio. Alcune iniziati- studi medievali 3. ve particolari meritano di essere segnalate: Nell’ambito del corso itinerante “Imparare 5. Facoltà di teologia la storia attraverso la città di Roma”, giunto quest’anno alla quarta edizione, è stato svilup- Nella Facoltà di Teologia, il numero degli pato il tema: “I santi testimoni della fede: da studenti si è mantenuto sostanzialmente inva- san Paolo fino al beato Giovanni Paolo II”, in riato, sia nel primo che nel secondo ciclo. So- connessione con l’Anno della Fede. La media no stati numerosi gli iscritti al terzo ciclo, tra dei partecipanti è stata di circa 100 studenti. i quali quest’anno, per la prima volta, anche Anche il ciclo di conferenze organizza- alcuni studenti dell’ITM di Murcia. to nell’ambito della cattedra di Spiritualità e E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 475 dialogo interreligioso, istituita in memoria di Cuore, il XIII simposio intercristiano incen- mons. Luigi Padovese, è stato caratterizzato trato sul tema: “La vita dei cristiani e il potere dalla tematica della fede. Si è parlato infatti di: civile. Questioni storiche e prospettive attuali “Testimonianza della fede e dialogo tra popoli in Oriente e Occidente”. Hanno partecipato e culture”. Sono stati trattati i seguenti aspetti: circa 60 persone, tra cui 25 professori greci or- la recente esortazione apostolica postsinoda- todossi. Di grande rilievo sono stati i messaggi le Ecclesia in Medio Oriente; la situazione in autografi inviati da sua Santità papa Francesco Asia; la Turchia come luogo delle prime co- e da sua Santità Bartolomeo I. munità cristiane. Dal 19 al 21 settembre 2013 si è svolto pres- Secondo una consuetudine formativa ormai so l’Antonianum, sotto la direzione dell’IFS, consolidata, anche nello scorso anno accade- il II Forum nazionale per docenti di teologia mico l’Istituto ha proposto visite di studio ai spirituale. Oltre 50 docenti provenienti da tutta luoghi francescani della Verna, della Valle Italia, tra i quali circa 12 della PUA, si sono Reatina e dell’Umbria. Quest’ultima è stata confrontati sull’argomento: “Fede vissuta, fe- visitata nel corso delle giornate residenziali di de professata”. studio svoltesi dal 1 al 4 novembre. È proseguita la collaborazione con la Scuo- 5.2. Istituto di Studi Ecumenici (ISE) la Superiore di Studi Medievali e Francescani L’anno accademico s’è concluso normal- (=SSSMF) tramite la frequenza di alcuni corsi mente, con 17 studenti iscritti al corso di licen- specialistici offerti dal programma di studio za, due dei quali hanno conseguito il grado di della SSSMF e la partecipazione ad alcune licenza. Inoltre, 18 studenti si sono iscritti al giornate di studio. In particolare l’IFS ha par- Master in dialogo interreligioso e 7 al Master tecipato con circa 30 studenti all’XI Convegno in dialogo ecumenico. di Greccio, che quest’anno ha avuto come tito- Sono stati organizzati due convegni, uno il lo: “I Francescani e le crociate”. 22 marzo 2013 su “La Chiesa del Vaticano II. Il 24 aprile 2013 si è svolta l’annuale gior- Riletture dalla Lumen Gentium e da Unitatis nata di studio sul tema: “Arte, spiritualità e Redintegratio”; e l’altro il 25 maggio 2013, su trasmissione della fede”. Iniziative di questo “Costantino, un modello solo cristiano? Sta- genere rispondono allo scopo di promuovere to e religioni tra passato, presente e futuro”. lo studio dell’arte francescana come forma pri- Inoltre, sono state organizzate tre giornate di vilegiata di testimonianza di fede e di espres- studio: la prima il 25 ottobre 2012 sul tema: sione di vita spirituale. “Ecumenismo in Africa ed ecumenismo afri- Durante l’anno accademico sono stati pub- cano”, la seconda il 27 ottobre 2012 su “Lo blicati quattro volumi a cura dell’IFS: spirito di Assisi 25 anni dopo” e la terza il 10 • Block W., Vivere il Vangelo con san Fran- gennaio 2013 su “Etica nel pluralismo religio- cesco. Temi e figure della fraternità mino- so”. ritica , Bologna 2013. Dal 29 giugno al 6 luglio, in collaborazione • Bortolussi L., Le stigmate di san France- con l’Università Luterana di Marburg, gli stu- sco nel dibattito del ‘900, Bologna 2013. denti hanno effettuato una visita di studio ai • Martinelli P. (ed.), Nuova Evangelizza- luoghi di Lutero. zione e carisma francescano. Prospettive e testimonianze (Bologna 2012). 5.3. Instituto Teológico de Murcia (ITM) • Schmucki A. (ed.), Formazione francescana L’Istituto Teologico di Murcia ha iniziato oggi. (Corso di teologia spirituale 3), Bolo- l’anno accademico con un nuovo Preside, Mi- gna 2012. guel Ángel Escribano Arráez, nominato dalla Sono stati organizzati due incontri di pre- Congregazione per l’Educazione Cattolica il sentazione, uno il 6 dicembre 2012 sul libro 21 settembre 2012. del prof. Schmucki e l’altro il 18 gennaio 2013 L’ITM ha organizzato diversi atti acca- sul libro “Sant’Agostino nella tradizione cri- demici e giornate di studio. Alcuni dei temi stiana occidentale e orientale”, che raccoglie trattati: “Los franciscanos y el Concilio Vati- gli atti del XI Simposio intercristiano promos- cano II” (10 ottobre), “Lecturas de metafísica so dall’IFS. Questo libro è stato edito anche in sutil en clave científica” (8/XI), “Blade Run- lingua greca. ner. ¿Sueñan los dioses con androides?” (30/ Dal 28 al 31 agosto 2013 si è svolto a Mi- XI), “La experiencia de la muerte. Morir con lano, presso l’Università Cattolica del Sacro (de) arte” (2/V). Inoltre, dal 4 all’8 marzo si è 476 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 svolta la XXVI edizione delle Giornate di te- denti, alcuni professori della sede romana ave- ologia, dedicate quest’anno alla celebrazione vano pure insegnato a Gerusalemme, tra i qua- del cinquantesimo anniversario del Concilio li il prof. Davide Volgger e Maksym A. Ko- Vaticano II. piec. L’interscambio di professori continuerà La collaborazione con l’Università di Mur- nei prossimi anni. Infatti, il Rettore magnifico cia è proseguita anche quest’anno con l’orga- f.f. della PUA ha provveduto a risolvere il pro- nizzazione di alcuni corsi. Inoltre, l’ITM ha blema della scarsità di professori di teologia pubblicato quattro libri: morale allo Studium theologicum Jerosolymi- • Álvarez Barredo M., El libro de Mala- tanum, che si era creato a giugno scorso dopo quías. Dependencia terminológica y fines che il P. Marcello Badalamenti era ritornato in teológicos, Murcia 2012. provincia e il padre Jerzy Kray era stato trasfe- • Prada Camín Mª F., Ocho siglos de histo- rito a Cipro. Inoltre, da settembre i professori ria de las clarisas en España, Publicaciones della facoltà gerosolimitana possono usufruire Instituto Teológico de Murcia OFM. gratuitamente dell’abbonamento della PUA • AA.VV, Historia y Evangelio. I Centena- alla banca dati online ATLA. rio de Madre Paula Gil Cano (1913-2013), Gli atti accademici e culturali più notevoli, Murcia 2013. svolti nella sede della facoltà, sono stati i se- • Martínez Fresneda F., Biografía Teológi- guenti: conferenza sul tema “Testimoni della ca. Madre Paula Gil Cano, Murcia 2013. Passione: età, stato di salute, codice genetico Ancora, sono stati pubblicati due numeri degli ulivi del Giardino del Getsemani” (8/XI); della serie di quaderni di teologia fondamenta- 37º corso di aggiornamento Biblico-teologico, le. A questo si devono aggiungere i numeri 53, con la presenza del Rettore Magnifico f.f. delle 54 della rivista Carthaginensia. PUA, Prof. Martín Carbajo Núñez (2-5/IV). La facoltà ha dato il proprio patrocinio o la 5.4. Facoltà di Scienze Bibliche e Archeolo- propria collaborazione a molti altri eventi, ad gia esempio il corso di formazione per Animatori Gli studenti iscritti sono stati 146 così sud- del pellegrinaggio in Terra Santa (Roma, 16- divisi: 60 allo STJ e 86 allo SBF. Nel corso 18/XI); il corso di Archeologia biblica per stu- dell’anno 2012-2013, per quanto riguarda i denti del Pontificio Istituto Biblico di Roma, gradi accademici, otto studenti hanno conse- nella sede del PIB di Gerusalemme (settem- guito il baccalaureato in teologia; sette la li- bre). cenza specializzata e due il dottorato. Questi i volumi pubblicati nel 2012-2013: Il 13 ottobre 2012, la facoltà ha firmato • Kaswalder P., Galilea, terra della luce. De- una Convenzione con l’Università di Cosen- scrizione geografica, storica e archeologica za (Dipartimento di Archeologia e Storia delle di Galilea e Golan (Collectio Minor 45); Arti) e, il 17 novembre 2012, con la Facoltà • Chrupcała L.D., Christ is Here! Studies teologica dell’Italia centrale (Firenze). Que- in Biblical and Christian Archaeology in ste convenzioni sono finalizzate a favorire la Memory of Michele Piccirillo, ofm (Col- collaborazione nei diversi ambiti della ricerca lectio Maior 52); scientifica. • Vörös G., Machaerus I. History, Archaeol- È stata intensificata la collaborazione con ogy and Architecture of the Fortified Hero- l’”École Biblique et Archéologique Françai- dian Royal Palace and City Overlooking se de Jérusalem” (EBAF), per cui, a partire the Dead Sea in Transjordan. Final Report dall’anno accademico 2013-2014 le due isti- of the Excavations and Surveys 1807-2012 tuzioni celebreranno insieme l’inaugurazione (Collectio Maior 53). dei propri anni accademici. Inoltre, gli studenti Sono stati completati i lavori nella sede ac- dello SBF potranno frequentare gratuitamente cademica (raddoppiamento della biblioteca, le lezioni all’EBAF (e viceversa). Dopo il pri- aria condizionata nella nuova sezione e instal- mo anno ad experimentum è prevista la stipula lazione della nuova rete internet) e nel conven- di una convenzione. to (nuovi pavimenti e nuova rete internet). La collaborazione con la sede romana del- È stata completata la prima fase della digi- la nostra Università Antonianum ha permesso talizzazione dell’archivio fotografico Corbo- che due dei professori dello SBF, Narciso Kli- Loffreda. Al progetto hanno lavorato per 10 mas e Marcello Buscemi, abbiano insegnato mesi due collaboratrici venute appositamente alla sede romana della PUA. Negli anni prece- dalla Polonia. Attualmente sono in corso la di- E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 477 gitalizzazione e la catalogazione dell’Archivio organizzato dall’Università degli Studi di Pa- SBF/CTS/MP. lermo. Il 10 maggio 2013 si è svolta, infine, la giornata di studio della Facoltà sul tema: 6. Facoltà di Filosofia “Ecologia: l’Etica e la Salute del pianeta”. È stata organizzata, inoltre, la presentazione di A partire da quest’anno, la Facoltà di Filo- quattro libri. sofia, unitamente alle altre facoltà ecclesiasti- che, ha recepito e messo in pratica le direttive 7. Facoltà di Diritto Canonico emanate dalla Congregazione per l’Educazio- ne Cattolica con il “Decreto di Riforma degli In seguito all’elaborazione del piano della Studi Ecclesiastici di Filosofia”. Facoltà, sono stati avviati i contatti con alcuni È stato messo in atto l’accordo di collabo- religiosi OFM, già professori di diritto cano- razione con l’Istituto di Scienze Religiose che nico, per portare avanti un processo di coop- comporta per la Facoltà il compito di prov- tazione, al fine di incrementare e rafforzare la vedere alla formazione filosofica secondo la qualità dell’offerta formativa. programmazione prevista dal piano di studio. Diversi professori sono membri delle com- La Facoltà collabora pure con il “San Bona- missioni giuridiche della Curia generale dei venture College” di Lusaka, suo Istituto affi- Frati Minori, o svolgono compiti presso i Di- liato. Inoltre, è stata avviata la collaborazione casteri della Curia Romana e i Tribunali del formale con la FAMIG (Faculdade Minas Ge- Vicariato di Roma. Tale lavoro consente di rais) di Brasile ed è in fase di studio la propo- affrontare i problemi giuridici più attuali della sta di collaborazione con l’Instituto Teológico Chiesa, favorendo sia l’aggiornamento perso- de Murcia. nale che la qualità della docenza. Il numero degli studenti iscritti nell’anno Il 15 aprile 2013 si è svolta nell’Aula S. An- accademico 2012-2013 è stato di 38, in linea tonio la Giornata di Studio della Facoltà sul con la media degli ultimi anni. Cinque studenti tema: “Democrazia – ‘legge Ingiusta’ – obie- hanno discusso la loro tesi: tre per la licenza e zione di Coscienza”. La Giornata è stata or- due per il dottorato. ganizzata in collaborazione con le Cattedre di La Facoltà è tuttora impegnata nel poten- Diritto Ecclesiastico e Canonico della Facoltà ziamento del corpo docente e nella messa in di Giurisprudenza dell’Università degli Studi pratica di quanto è stato evidenziato nel corso Roma Tre e ha potuto contare sul Patrocinio del processo di autovalutazione e segnalato dal della Consociatio Internationalis de Studio Iu- prof. Ghisalberti nell’informativa che ha fatto ris Canonici Promovendo. La Giornata è stata seguito alla sua visita. Nell’anno accademi- articolata in due sessioni, mattutina e pome- co 2012-2013 il corpo docente, composto da ridiana e si è aperta con il saluto iniziale del 14 Frati Minori, da un sacerdote e da 13 lai- Rettore Magnifico f.f. della PUA, Prof. Martín ci, comprendeva due professori straordinari, Carbajo Núñez, O.F.M. quattro professori aggiunti, quattro professori Nell’anno accademico 2012-2013, si sono incaricati, un professore assistente e 17 pro- iscritti 62 studenti17, di cui: 13 appartenenti fessori invitati. La Facoltà, infine, ha presenta- all’OFM 13. Il 48% di essi sono laici (il 29% to la richiesta affinché nel corso del prossimo donne), il 21% religiosi OFM, il 16% sacerdo- anno accademico tre Frati Minori possano in- ti diocesani, il 10% religiose e il 5% religiosi. segnare in qualità di professori assistenti (Sta- Per genere, invece, il 39 % sono donne e il tuta, 19, 5). 61% sono uomini. Lo svolgimento dei tradizionali programmi Per quanto concerne la provenienza, suddi- di studio è stato arricchito da alcune attività visa sulla base del continente di appartenenza formative, tra le quali è importante segnalare: (fatta eccezione per l’Italia, da cui proviene la il Master in Videoterapia, diretto dal prof. Oli- maggior parte degli studenti), la grafica offre viero Rossi; il Patrocinio al Progetto “Corso i seguenti dati: l’81% proviene dall’Europa (il di qualificazione per personale addetto all’a- 74% sono italiani), Africa il 6%, Asia il 5% e iuto di persone affette da Alzheimer, Parkin- America l’8%. son e altre malattie degenerative”; l’adesione, Nello scorso anno accademico hanno avuto in data 23 aprile 2013, al Master di II Livello: luogo cinque esami finali “De universo Codi- “Libro, documento e patrimonio antropologi- ce” per il conseguimento della Licenza e sono co. Conservazione, catalogazione, fruizione”, state difese due tesi dottorali. 478 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Gli studenti della facoltà hanno organizzato 8.2. Pubblicazioni una serata culturale con il fine di finanziare una La SSSMF ha collaborato alla pubblica- borsa di studio per uno studente non italiano e, zione di tre volumi e ha pubblicato il volume: possibilmente, laico, prevedendo la vendita di Lonardo A., Il potere necessario. I vescovi di un dipinto. L’iniziativa ha avuto successo e si Roma e la dimensione temporale nel “Liber prevede di organizzarne altre che coinvolgano pontificalis” da Sabiniano a Zaccaria (604- gli ex studenti della Facoltà. 702), Ed. Antonianum, Roma 2012.

8. Scuola Superiore di Studi Medievali e 8.3. Collaborazioni Francescani (SSSMF) Sono degne di nota anche le numerose col- laborazioni: Gli studenti iscritti nell’anno accademico – Continua la collaborazione con l’Universi- 2012-2013 sono stati 19 e tre le tesi discusse, tà LUMSA per il Master di secondo livello cinque sono in preparazione. in Medioevo francescano. Storia, filosofia e teologia. 8.1. Attività accademiche – Collaborazione con il Postulatore della cau- Le attività accademiche organizzate dalla sa di canonizzazione di Raimondo Lullo, SSSMF sono state numerose: monsignor Gabriel Ramis di Maiorca, per – Giornata di studio su I Francescani e gli la trascrizione di precedenti atti processuali Ebrei (25-X, Firenze). inerenti il pensatore maiorchino. – Giornata di studio su Santa Colette de Cor- – Con il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo- bie (17-XI – Assisi). ONLUS finalizzato alla edizione di nume- – Settimo stage di archivistica per operatori rosi documenti inerenti la francescana vi- negli archivi delle famiglie francescane (19 terbese custoditi nell’omonimo Monastero. al 22-XI, Roma). – All’interno delle annuali Giornate di studio – Presentazione del volume Dalla Corte al sull’Osservanza francescana al femminile, Chiostro. Santa Caterina Vigri e i suoi scrit- la SSSMF collabora con il Monastero S. ti (1-XII, Foligno). Chiara di Camerino per l’edizione critica – Seminario di studio su Rosa da Viterbo: delle opere di santa Camilla Battista da Va- una santa non solo locale (17-I, PUA). rano. – Incontro di presentazione della Commis- – Il Preside della Scuola è stato designato dal sione Sinica dal titolo Dalla terra Santa alla Ministro generale come Presidente della Terra di Cina. Bilancio e prospettive di ri- Commissione Sinica. Questo fatto fa pen- cerca (12-III, PUA). sare che tale commissione opererà nell’am- – Lezioni pubbliche su Storia delle missio- bito della Scuola Medievale. La prima ri- ni in Cina 1. L’età medievale, secoli XIII- unione della Commissione Sinica è avve- XIV. Sono stati sei incontri di due ore cia- nuta mercoledì 19 settembre 2012, alle ore scuno per un totale di 12 ore. 15,30, nella Sala del Senato Accademico – XI Convegno di Greccio su I Francescani e della Pontificia Università Antonianum in la crociata (3 al 4-V). Roma. – XII Giornata del Centro Italiano di Lulli- smo (17-V, PUA). 9. Pubblicazioni dell’Università – Incontro di studio a Orvieto sul tema: Don- ne e culto eucaristico. L’Eucarestia nella Nello scorso anno accademico (2012-2013) vicenda agiografica di s. Chiara e s. Rosa e sono stati pubblicati i seguenti volumi: il Miracolo di Bolsena (18-V). • Lonardo A., Il potere necessario. I vescovi – Giornata di studio a Fara Sabina su La mi- di Roma e il governo temporale da Sabinia- stica del Seicento. Venerabile Francesca no a Zaccaria (604-752), 2012, p. 603; Farnese (25-V). • Badalamenti M. Questa è volontà di Dio, – Conferenze presso il Monastero S. Rosa in la vostra santificazione. Teologia morale Viterbo: su 1) Santa Rosa, una santa per fondamentale, 2012, p. 612; la città; 2) San Francesco d’Assisi; 3) Il • Mastromatteo A., Similem illum fecit in Centro Studi per la storia di santa Rosa, di gloria sanctorum. Il profilo cristoforme di Viterbo, della Tuscia (4-7-IX). Francesco d’Assisi nel “De conformitate” di Bartolomeo da Pisa, 2012, p. 303. E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 479

• Battaglia V., Gesù Cristo luce del mondo. minato arcivescovo segretario della Congre- Manuale di cristologia, 2013, p. 481 (se- gazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le conda edizione riveduta e aggiornata). Società di Vita Apostolica. Prima di concludere, esprimo ancora una 10. Biblioteca volta a tutti voi il mio apprezzamento e la mia gratitudine. San Francesco, sant’Antonio e il Durante l’anno accademico 2012-2013 so- beato Duns Scoto, maestri di pensiero e di dot- no stati inseriti nel patrimonio librario della trina, ci aiutino nel nostro cammino durante nostra biblioteca circa 1300 nuovi libri. Gli il nuovo anno accademico. Siano sempre con addetti della biblioteca hanno catalogato 5200 noi il conforto dello Spirito Santo e la materna documenti. Sono stati risistemati e aggiornati i prote­zione della Vergine Immacolata, perché reparti della sala di lettura (Liturgia, Spiritua- non ci preoccupiamo tanto di possedere molte lità, Biografia, Papi e Padri). Nel magazzino verità, quanto soprattutto di essere posseduti principale sono state uniformate le collocazio- dalla Verità. ni e rivedute le schede della sezione delle Tesi. Buon anno accademico a tutti e Buon la- Per quanto riguarda l’utenza, sono state voro. registrate 9750 presenze. Le richieste di libri conservati nel magazzino sono state 2780. Nel Prof. Martín Carbajo Núñez, OFM mese di ottobre 2012 si sono svolte le visite Vice-Rettore (Rettore Magnifico f.f.) guidate per gruppi di studenti della PUA. In questo lasso di tempo è diminuito il nu- mero degli addetti, dal momento che nel me- 1 OFM, Ratio Studiorum, Segreteria OFM per la For- se di novembre la sig.ra Francesca Lagana è mazione e gli Studi, Roma 2001, 121 a. andata in pensione. La ringraziamo per la sua 2 Mons. R. Fisichella, Presentazione dell’Anno della presenza e per il lavoro svolto. fede, Città del Vaticano 21-06-2012, in Internet: http:// www.news.va/en/news/74469 (ultima visita 23-10- Conclusione 2013). 3 Benedetto XVI, Lettera apostolica Porta fidei, 11- Queste sono solo alcune delle iniziative che 10-2011, [=PF], n. 12. mostrano la vitalità della nostra istituzione e 4 C. Taylor, A Secular Age, Belknap Press, Cam- l’impegno di ognuno dei suoi membri nel met- bridge, MA 2007, pp. 221-298. tere a disposizione di tutti il patrimonio sempre 5 “Hugo Grotius, Samuel von Pufendorf e altri hanno attuale del carisma e del pensiero francescano. sviluppato il concetto di un diritto naturale come diritto Al termine della relazione sull’anno acca- razionale, che oltre le barriere di fede, pone in vigore la demico 2012-2013 desidero esprimere a tutti ragione come l’organo di comune costruzione del dirit- voi il più sentito ringraziamento per il vostro to. Il diritto naturale è rimasto, soprattutto nella chiesa sostegno e per l’impegno e la creatività con cattolica, la figura argomentativa con cui essa richiama cui avete collaborato alla ricerca e all’attività alla ragione comune nel dialogo con le società laiche accademica della Pontificia Università Anto- [...] Ma questo strumento è purtroppo diventato inef- nianum. Penso che la grandezza di un’istitu- ficace [...] Questa visione della natura, con la vittoria zione si manifesti soprattutto nella capacità della teoria evoluzionista si è persa. La natura come di saper rispondere alle difficoltà. In questo tale non sarebbe razionale”. J. Habermas - Cardinal J. senso, alla fine dell’ultima seduta del Senato Ratzinger, The Dialectics of Secularization. On reason Accademico, il 16 maggio, ci siamo congratu- and Religion, Ignatius Press, San Francisco, CA, 2006, lati a vicenda per il modo sereno, collegiale e 69-70 (trad. it Ragione e fede in dialogo, Marsilio, Ve- proficuo con cui siamo riusciti ad affrontare le nezia 2005). sfide dell’ultimo semestre. 6 J. Habermas - J. Ratzinger Ragione e fede in dia- Ringraziamo il Ministro generale e Gran logo, Marsilio, Venezia 2005, 59. “La secularización Cancelliere, fr. Michael Anthony Perry, OFM, ha de entenderse hoy como un proceso de aprendizaje perché la vita della nostra Università è garan- recíproco entre el pensamiento laico heredero de la Ilus- tita anche dal continuo sostegno dell’Ordine tración y las tradiciones religiosas. Éstas pueden aportar dei Frati minori. Un sentimento particolare di un rico caudal de principios éticos que, al ser traducidos riconoscenza va a Sua Ecc. Mons. José Ro- al lenguaje de la razón, fortalecen los lazos de solida- dríguez Carballo, già Gran Cancelliere della ridad ciudadana sin los que el Estado secularizado no nostra Università, che il 6 aprile è stato no- puede existir”. J. Ratzinger – J. Habermas, Dialéctica 480 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 de la secularización. Sobre la razón y la religión, En- todiar la presencia del Señor que esperamos, cuentro, Madrid 20064, 18. “Ambas posturas, la religio- en el corazón de cada uno, en los hermanos sa y la laica [...] pueden tomar en serio mutuamente sus que nos rodean y en toda criatura. aportaciones en temas públicos controvertidos”. Ibid., La liturgia se prolongó con la procesión de 43-44. las “posadas”, tradición popular mexicana, 7 Z. BAUMAN, “Parlare insieme o morire insieme: que recrea con cantos el camino de María y dilemma di tutto il pianeta”, in Vita nostra 11 (2003), p. José hacia la ciudad de Belén. 2. En el refectorio, adornado con todo detalle, 8 Giovanni Paolo II, «Discorso ai rappresentati del- se compartió una cena de fiesta, en la que la le varie Religioni del mondo presenti ad Assisi» (24- Secretaría General de Formación y Estudios, 01-2002), n. 2, in Insegnamenti di Giovanni Paolo II. regaló a cada uno de los hermanos un pequeño XXV/1 (2002) 102-106. belén artesanal filipino, como signo de cerca- 9 Francesco, «Discorso nell’udienza ai rappresen- nía y solidaridad fraterna con el pueblo de Fili- tanti dei Media» (16-03-2013): OR (17-03-2013) 1. pinas, que sufre tanto a causa del tifón Haiyan 10 “La Chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui o Yolanda; ya que el precio de estos belenes se si trova a vivere. La Chiesa si fa parola; la Chiesa si fa enviará a la Custodia de S. Antonio de Padua messaggio; la Chiesa si fa colloquio. [...] Il dialogo deve en Filipinas, para ayudar a la población más caratterizzare il Nostro ufficio apostolico”. Paolo VI, desfavorecidas. Lettera enciclica Ecclesiam suam, 6-08-1964, in AAS 56 (1964) 609-659, n. 67-68. 2. Notitiæ particulares 11 Giovanni di Gerson, Lectiones duae «Poenitemini» lect. alt., consid. 5, citato in Paolo VI, Lettera apostoli- 1. Pontificia Università Antonianum ca Alma parens, 14-07-1066, in AAS 58 (1966) 164, n. – Prot. 103404(237/12). Il Decano della Fa- 17. coltà di Scienza Bibliche e Archeologia 12 Alma Parens n. 11. (Gerusalemme) della Pontificia Università 13 Giovanni Paolo II, «Confermazione del Beato Antonianum, presenta l’elenco dei profes- Duns Scoto e proclamazione della beata Dina Bélan- sori invitati per l’anno accademico 2012- ger» (20-03-1993), n. 4, in Insegnamenti di Giovanni 13. Paolo II. XVI/1 (1993) 708-713. – Prot. 103409(240/12). Il Ministro genera- 14 Giovanni Paolo II, Confermazione del Beato Duns le ha nominato (21.12.2012) Fr. Frederic Scoto…, cit., n. 4. Manns ofm, professore emerito della Fa- 15 Benedetto XVI, Discorso nell’incontro con i gio- coltà di Scienze Bibliche e Archeologia vani davanti alla basilica di S. Maria degli Angeli, 17 (Gerusalemme) della Pontificia Università giugno 2007. Antonianum, dietro richiesta del Rettore 16 Il titolo del progetto: “The Human Specificity: Magnifico (let. 06.12.2012). Tools, Symbols and Culture among Neuroscience, Phil- – Prot. 103853(066/13. Il Ministro generale osophical Anthropology and the Religious Attitude to- ha concesso l’obbedienza (15.07.2013) a wards Creation”. Fr. Gilberto Cavazos-González ofm, per il 17 Nel conteggio generale appare un totale di 63 stu- Collegio Internazionale S. Antonio, per la denti, tuttavia uno ha ottenuto il grado di Licenza e si è collaborazione “ad experimentum” nell’Uf- iscritto successivamente al Terzo Ciclo, quindi è stato ficio della Comunicazione della Pontificia conteggiato due volte. Università Antonianum di Roma, nel II se- mestre dell’anno accademico 2013-14. 7. Celebración de Adviento en el Colegio – Prot. 103893(086/13). Il Prefetto della “Beato Allegra” Congregazione per l’Educazione Cattolica Roma, 13.12.2013 ha approvato le modifiche degli Statuti Par- ticolari dell’Istituto di Studi Ecumenici S. La Fraternidad Franciscana Internacional Bernardino a Venezia, della Pontificia Uni- “Beato Allegra” en Roma, en el camino espi- versità Antonianum. ritual del adviento, ha tenido una celebración – Prot. 103894(087/13). Promozione a Pro- especial el 13 de diciembre 2013, antes de ini- fessore Straordinario di Fr. Gregor Heiko ciar las vacaciones académicas. Geiger ofm della Cattedra di Ebraico Bi- El rezo de vísperas cantadas estuvo presidi- blico e lingue semitiche presso la Facoltà do por Fr. Julio C. Bunader, Vicario general, di Scienze Bibliche (Gerusalemme) della que en su homilía animó a los hermanos a cus- Pontificia Università Antonianum. 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– Prot. 103911(091/13). Il Ministro generale (lett. 06.06.2013). e Gran Cancelliere ha istituito (15.07.2013) – Prot. 104053(157/13. Il Ministro generale l’Ufficio per la Comunicazione e l’Infor- (18.07.2013) ha concesso la riammissione matica presso la Pontificia Università An- all’Ordine di Fr. Fernando Gutiérrez Pérez tonianum, in seguito alla richiesta del Vice ofm, senza l’onere di ripetere il novizia- Rettore (05.06.2013). to, secondo la richiesta del Ministro della – Prot. 103969(124/13). Il Prefetto della Provincia di S. Paolo in Colombia (lett. Congregazione per l’Educazione Cattoli- 06.06.2013). ca ha concesso il rinnovo dell’affiliazione – Prot. 104180(169/13). Il Ministro generale dello Studio Teologico Interprovinciale S. (10.09.2013) ha concesso la riammissione Bernardino di Verona (Italia) alla Facoltà all’Ordine di Fr. Guillermo Avedaño Nava, di Teologia della Pontificia Università An- ofm, senza l’onere di ripetere il noviziato, tonianum. secondo la richiesta del Ministro della Pro- – Prot. 104001(136/13). Il Ministro gene- vincia di S. Felipe di Gesù in Messico (lett. rale ha rinnovato la nomina di Professore 13.08.2013). aggiunto a Fr. Luca Bianchi, ofmcap, della – Prot. 104275 (182/13). Il Ministro generale Cattedra della Storia della Spiritualità della (04.11.2013) ha concesso la riammissione Facoltà di Teologia della Pontificia Univer- all’Ordine di Fr. Isaías Pedraza Medrano, sità Antonianum, per altro triennio. ofm, senza l’onere di ripetere il noviziato, – Prot. 104002(137/13). Il Ministro gene- secondo la richiesta del Ministro della Pro- rale ha rinnovato la nomina di Professore vincia di S. Francesco Solano in Perú (lett. aggiunto a Fr. Nicola Riccardi, ofm, della 19.09.2013). Cattedra di Giustizia e Pace presso la Fa- – Prot. 104282 (185/13). Il Ministro generale coltà di Teologia della Pontificia Università (04.11.2013) ha concesso la riammissione Antonianum, per altro triennio. all’Ordine di Fr. Marlon Trinidad Méndez – Prot. 104216(174/13). Il Decano della Fa- Pavón, ofm, senza l’onere di ripetere il no- coltà di Scienza Bibliche e Archeologia (Ge- viziato, secondo la richiesta del Custode di rusalemme) della Pontificia Università An- Terra Santa (lett. 11.10.2013). tonianum, presenta l’elenco dei professori – Prot. 104305 (192/13) Il Ministro genera- invitati per l’anno accademico 2013-14. le (dic. 14.11.2013) ha concesso la riam- – Prot. 104246(181/13). Il Ministro generale missione all’Ordine di Fr. Nicola Gabrie- ha rinnovato (27.09.2013) la Commissione le Cosma, ofm, senza l’onere di ripetere il per l’autovalutazione della Pontificia Uni- noviziato, secondo la richiesta del Ministro versità Antonianum di Roma. della Provincia di S. Michele Arcangelo in Italia, Foggia (lett. 16.10.2013). 2. Riammissioni – Prot. 103406(239/12). Il Ministro genera- 3. Noviziato le ha concesso (21.12.12) la riammissione – Prot. 104015(138/13). Il Ministro genera- all’Ordine di Fr. Campo Elías Flórez Pabón, le ha concesso la dispensa dall’art. 97 §1 ofm, senza l’onere di ripetere il noviziato, degli SSGG (lett. 12.07.2013), perché si secondo la richiesta dal Ministro provincia- possa iniziare il noviziato con solo due can- le di S. Fede in Colombia (lett. 29.11.12). didati nel noviziato della Fondazione di rito – Prot. 104051(155/13). Il Ministro generale Bizantino in Ucraina (Tarnopil), secondo (18.07.2013) ha concesso la riammissione quanto richiesto dal Ministro provinciale all’Ordine di Fr. Edwin Quintero Jiménez (lett. 27.06.2013). ofm, senza l’onere di ripetere il novizia- – Prot. 104017(141/13) Il Ministro generale to, secondo la richiesta del Ministro della ha concesso la dispensa dall’art. 97 §1 de- Provincia di S. Paolo in Colombia (lett. gli SSGG (lett. 10.07.2013), perché si possa 27.05.2013). iniziare il noviziato con solo due candidati – Prot. 104052(156/13). Il Ministro generale nel noviziato della Provincia Ss. Salvatore (18.07.2013) ha concesso la riammissio- in Slovacchia (Bratislava), secondo quan- ne all’Ordine di Fr. John Elizander Ortiz to richiesto dal Ministro provinciale (lett. González ofm, senza l’onere di ripetere il 21.06.2013). noviziato, secondo la richiesta del Ministro – Prot. 104245(176/13). Il Ministro generale della Provincia di S. Paolo in Colombia ha concesso (08.10.13) alla Fondazione S. 482 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Antonio in Timor Est (Timor Lorosae), di- nerale ha presentato al Ministro generale pendente dalla Provincia S. Michele Arcan- (18.03.2013) la sua relazione della Visita gelo in Indonesia (Jakarta), l’erezione della Canonica alla Comunità del Collegio Inter- Casa di Noviziato. nazionale S. Antonio in Roma. – Prot. 103828(061/13.) Il Vicario generale 4. Segreteria Provinciale Formazione e Studi (13.05.2013) chiede di avviare le consulta- – Prot. 103660 (030/13). Il Ministro gene- zione per l’elezione del Vicario e dei Di- rale (22.03.2013) ha concesso la dispensa screti nella Comunità del Collegio Interna- degli SSGG, art. 82 §1, allo scopo di avere zionale S. Antonio in Roma. un unico Segretariato per la Formazione e – Prot. 103852(067/13). Il Ministro generale gli Studi per le Province dell’Assunzione ha concesso l’obbedienza (15.07.2013) a BVM (Buenos Aires), di S. Michele Arcan- Fr. Ernesto Dezza, ofm, perché dimori nel gelo (Rosario) e la Cust. “Fray Luis de Bo- Collegio Internazionale S. Antonio, come laños” in Paraguay. futuro professore della Facoltà di Filosofia – Prot. 103820(057/13). Il Ministro generale della Pontificia Università Antonianum di (16.05.2013) ha concesso la dispensa de- Roma. gli SSGG, art. 82 §1, perché le Entità della – Prot. 103884(080/13). Il Ministro genera- CONFRES possano formare un unico Se- le ha nominato (24.05.2013) Fr. Ambrogio gretariato di Formazione e gli Studi. (Spa- Nguyen Van Si, ofm, Guardiano della Co- gna), secondo quanto richiesto dai rispettivi munità del Collegio Internazionale S. Anto- Ministri provinciali (lett. 27.04.2013). nio in Roma. – Prot. 104008(139/13). Il Ministro generale – Prot.104000(135/13). Il Ministro genera- (10.07.2013) ha concesso la dispensa degli le ha concesso l’obbedienza (15.07.2013) SSGG, art. 82 §1, per avere un unico Segre- a Fr. Carlos Salto Solá, ofm, della Prov. tariato di Formazione e Studi alla Provincia dell’Assunzione della BVM in Argentina di S. Bernardino (Aquila) e alla Provincia (Buenos Aires), per dimorare nel Collegio dei SS. Pietro e Paolo (Roma) in Italia. Internazionale S. Antonio come futuro pro- fessore della Facoltà di Teologia della Pon- 5. Case dipendenti dal Ministro generale tificia Università Antonianum di Roma. – Prot. 103436(244/12). Il Ministro generale – Prot. 104050(151/13). Il Ministro generale ha nominato (02.02.2013) Fr. Stefano Ca- (19.07.2013) ha concesso l’obbedienza a valli, ofm, membro della Prov. S. Antonio Fr. Francesco Alfieri, ofm, Professore della in Italia (Venezia), Visitatore generale del- Pontificia Università Lateranense, per risie- la Comunità del Collegio Internazionale S. dere come ospite nel Collegio S. Isidoro a Antonio in Roma. Roma per un anno. – Prot. 103536(008/2013). Il Ministro gene- – Prot. 104164(166/13). Il Ministro generale rale ha inviato Fr. Peter Trán Van Huân, ha concesso l’obbedienza (12.09.2013) a ofm, nel Collegio Internazionale S. Anto- Fr. Rafael Blanco Pérez ofm, della Provin- nio a Roma a partire dal 1° febbraio 2013. cia della S. Fede in Colombia, per risiedere – Prot. 103545 (010/2013). Il Ministro gene- come ospite, nell’anno accademico 2013- rale ha inviato Fr. Jorge Chumacera Ruval- 14, nel Collegio Internazionale S. Antonio caba, ofm, (12.03.2013) nel Collegio Inter- in Roma. nazionale S. Antonio in Roma a partire dal – Prot. 104119(171/13). Il Ministro genera- 1° febbraio 2013. le (19.09.2013) ha chiamato Fr. Francesco – Prot. 103582 (015/13). Il Ministro ge- Frattini, ofm, della Provincia di S. Miche- nerale ha inviato Fr. Priamo Etzi, ofm, le Arcangelo in Italia (Foggia), a svolgere (15.01.2013) nella Fraternità del Colle- l’Ufficio di Rettore della Basilica di S. An- gio S. Isidoro in Roma (dal 25.02.2013 al tonio in Roma a partire dal 15.09.2013. 01.09.2013). – Prot. 104302(191/13). Il Segretario genera- – Prot. 103689(035/13). Il Ministro generale le per la Formazione e gli Studi ha presen- ha concesso l’obbedienza (04.05.2013) a tato al Ministro generale la configurazione Fr. Massimo Gaetano Carlino, ofm, perché della Fraternità Francescana Internazionale rientri in Provincia dei VII Martiri in Italia “Beato Gabriele Allegra OFM” in Roma, (Catanzaro). all’inizio dell’anno accademico 2013-14. – Prot. 103775(051/13). Il Visitatore ge- E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 483

6. Varie l’elezione degli Uffici della Casa di Novi- – Prot. 103502(005/13). Lettera del Ministro ziato Interprovinciale di Baccanello e della generale ai Ministri provinciali e Custodi Casa per i Professi Temporanei di Verona con il resoconto economico del Fondo For- (Italia), su richiesta del Preside del Collegio mazione SGFS 2012 e con il ringraziamen- dei Ministri provinciali del Nord d’Italia to per il sostegno al Fondo Formazione. (lett. 4.10.2013). – Prot. 103537(009/13). Con lettera del Pre- – Prot 104371(205/13). Saluto del Ministro sidente della Pontificia Accademia Mariana generale e messaggio del Segretario ge- Internazionale (Città del Vaticano) informa nerale per la Formazione e gli Studi per il che il Segretario di Stato, con il rescritto del Congresso sulla Formazione della Provin- 4 dicembre 2012, ha comunicato che il San- cia del Santo Vangelo in Messico (Messi- to Padre Benedetto XVI ha approvato la fu- co), Congresso che si celebrerà dal 6 al 9 sione della Pontificia Accademia dell’Im- gennaio 2014. macolata con la PAMI. – Prot. 104372(206/13). Il Segretario genera- – Prot. 104138(167/13). Il Ministro generale, le per la Formazione e gli Studi ha presen- con decreto del 10.9.2013, ha confermato tato al Ministro generale il promemoria del l’elezione degli Uffici della Casa di Novi- Congresso Internazionale del SGFS «”Ie- ziato Interprovinciale di Piedimonte Mate- sus ibat cum illis”. L’accompagnamento se (Italia). formativo, approccio formativo». Il Con- – Prot. 104281(184/13). Il Ministro generale, gresso si è celebrato ad Assisi dall’8 al 22 con decreto del 4.11.2013, ha confermato settembre 2013.

E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 1. Iniziato il Corso di lingua inglese per i Dal 22 al 29 settembre del 2013 in Cana- Missionari da, presso la struttura di spiritualità dei nostri Bruxelles, Belgio, 01.09.2013 confratelli della Provincia dell’Immacolata di NY, si è riunito il CIME (Comitato Internazio- La Fraternità N. D. des Nations ha accolto nale Missioni ed Evangelizzazione) al fine di i dodici nuovi Frati (cappuccini, conventuali condividere: il cammino delle Conferenze; la e minori) che si stanno preparando per le loro presentazione delle Nuove forme e l’organiz- destinazioni missionarie tra cui Sudan, Terra zazione del primo convegno internazionale del Santa, India. SGME che si terrà a Sassone (Roma) dal 18 All’inizio del corso trimestrale vi è sta- al 28 maggio 2014. Erano presenti all’incon- to l’incontro con i Segretari generali Fr. Ja- tro: Fr. MassimoTedoldi (Segretario generale rek Wysoczanski OFMConv e Fr. Massimo del SGME), Fr. Adriano Busatto (Assistente Tedoldi, OFM (non ha potuto partecipare il generale del SGME), Fr. J. Thomas (respon- nuovo Segretario cappuccino), i quali hanno sabile dell’accoglienza e organizzazione e esposto lo spirito della missione oggi, secondo CEME), Fr. Papa Paolo (AFRICA), Fr. Giles gli orientamenti della Famiglia Francescana. Bourdeau (ESC), Fr. Oscar Ante (EAC), Fr. Il corso, guidato da Fr. Gianfrancesco Sisto – Pascal Robert (SAAOC e CEME), Fr. Luis coadiuvato dai Frati della Fraternità e col con- Gallardo Loja (BOLIVARIANA e CEME), tributo di esperti (Frati e Laici) – prevede la Fr. Oscar Mario Marzo (TERRA SANTA), trattazione di molti temi tra i quali: la storia Fr. Appollonio Adriano (COMPI e CEME), del metodo missionario francescano, il dialogo Fr. Cosme Juárez (SANTA MA GPE), Fr. interreligioso, la missionologia francescana, Pero Vrebac (SUDSLAVICA), Fr. Dimitr Giustizia pace e integrità del creato, il secola- Zeglin (NORDSLAVICA), Fr. Victor Zam- rismo in Europa, la missione in Asia, le cultu- brano (CONO SUR) e Fr. Gerardo O. Crespo re e religioni in Africa, l’Economia fraterna in del CEME. Mancavano i rappresentanti delle missione, il ruolo del leader. Conferenze CFMB, CONFRES e COTAS. Alla conclusione del Corso è previsto il Assente per motivi di salute anche il Segreta- pellegrinaggio di una settimana ad Assisi e rio generale per l’Evangelizzazione: Fr. Ar- ai luoghi francescani, da vivere col desiderio turo Rios Lara. Il programma svolto ha visto di ricevere dal Poverello il suo stesso spirito la presentazione da parte dei referenti per le e ardore missionario. Il Corso si propone di Conferenze dell’attività e delle nostre presen- incidere sulla formazione dei nuovi missiona- ze nei vari luoghi delle Conferenze stesse. So- ri non solo per le lezioni teoriche, pur molto no state evidenziate e sottolineate quasi tutte le interessanti; in questi tre mesi, infatti, anche presenze, soprattutto quelle presenze che, per la vita fraterna è vissuta in senso missionario: il lavoro che svolgono, stanno riscontrando stile di vita semplice, disponibilità di tempo maggiore interesse per la vita dei frati e per la per lo scambio fraterno di esperienze e di vita, loro presenza pastorale e missionaria. In molte intenso orario di preghiera, condivisione dei Conferenze la parrocchia e la scuola hanno un lavori conventuali e di alcuni servizi pastorali, ruolo primario. È stata considerata anche la re- visita e presenza con i poveri e i senza tetto altà delle Nuove forme di evangelizzazione: in accolti nei due conventi dei conventuali e dei Europa, facendo riferimento all’ultimo incon- cappuccini, presenti in città. Il periodo di for- tro di Greccio (Italia) nel maggio di quest’an- mazione terminerà con il Mandato missionario no; al di là dell’Europa in alcune forme che conferito dal Ministro generale. stanno nascendo in certe Conferenze. Non c’è ombra di dubbio che la condivisione e il buon 2. Incontro del Comitato Internazionale de- clima fraterno abbiano portato consapevolezza lle Missioni e dell’Evangelizzazione e buona volontà anche dove la situazione non Toronto, Canada, 22-19.09.2013 è tra le migliori e la presenza di nuove forze si renderebbe necessaria così come un aiuto 486 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 economico. Tuttavia è stato evidenziato co- nitorio generale il 18 settembre 2012, si sono me attorno alle nostre realtà ci sia anche una recati in Cameroun, per visitare i fratelli che corrispondenza da parte dei laici che ci aiuta- dal mese di marzo 2013 hanno iniziato la pre- no e spingono a continuare le belle opere che senza francescana nel Paese. Tale Commissio- si sono create attorno alle nostre presenze e ne, istituita per lo studio della presenza futura strutture. La vita di molti frati è ben motivata dell’Ordine in Cameroun, risulta composta dai e l’Ordine ha bisogno di veri testimoni della seguenti quattro frati: Fr. Vincent Zungu, De- fede. Ogni momento era accompagnato dalla finitore generale, Fr. Rufin Maryjka, Ministro preghiera al Signore perché “ogni nostra azio- provinciale, Fr. Massimo Tedoldi SGME, Pre- ne abbia in Lui il suo inizio e in Lui il suo com- sidente della Commissione, e Fr. Marcel Tshi- pimento”. kez, Delegato della Conferenza africana per Il clima di fraternità che abbiamo condi- ME. Insieme ai Membri della Commissione, viso e vissuto, grazie anche ai fratelli che ci sono anche giunti Fr. Pascal Taty, che qualche ospitavano a cui va il nostro grazie sincero, mese prima aveva ricevuto dal Ministro ge- ha favorito un lavoro lineare e completo. Il nerale l’obbedienza di partire missionario per programma è stato rispettato e migliorato nel il Cameroun, e Fr. Adolfo Marmorino, Presi- corso del Convegno, adattandoci agli orari del dente della Fondazione N.D. d’Afrique, dalla luogo. Abbiamo avuto due belle occasioni di quale proviene il missionario. I frati sono stati testimonianza dove si è potuto assaporare di ospitati nel Monastero della Clarisse di Abong più lo stare insieme tra noi e con gli altri: la Mbang, dalle quali è partito il primo invito con gita alla cascate del Niagara e l’esperienza in la richiesta ai Frati Minori di essere presenti in una nostra parrocchia (OFM) in Toronto. Que- questo Paese africano. sta ultima è stata particolarmente toccante, in quanto durante le messe, era domenica, abbia- 2. La prima fraternità locale mo avuto modo di vivere una breve ma intensa La piccola Fraternità locale è composta da vita pastorale; in quanto in questa parrocchia Fr. Jonas Madej, guardiano e parroco, giunto la Messa delle 10.00 era gremita di persone, in Cameroun il 16 marzo scorso, Fr. Radoslaw unitamente alle famiglie, che per trovare lavo- Kepczynski, arrivato a settembre 2013, dopo ro emigrarono dall’Italia al Canada. Nei loro il periodo di formazione missionaria, e da Fr. volti c’era gioia nel sentire e vedere frati di Bonifacio Stanislaw Kotrys, già missionario in varie realtà, ma soprattutto italiani, e tristezza Togo per 23 anni, giunto insieme ai Membri per i ricordi che ci raccontavano. È stato un della Commissione, al fine di rimpiazzare Fr. momento singolare di condivisione dove si Jeremias Szewczynski che ha dovuto rimpa- è potuto constatare che la presenza dei Frati triare per malattia dopo pochi mesi dal suo ar- Minori è stata una presenza viva tra la gente, rivo. I frati sono ospiti della casa del Vescovo costante e duratura: questo lo abbiamo potuto della Diocesi di Doumé-Abong Bang, mons. constatare di persona. Jan Ozga, sita in Abong Bang, il maggior cen- Con questa esperienza abbiamo anche con- tro della regione (circa 15 mila abitanti). cluso il CIME lasciandoci degli impegni al fi- ne di migliorare sempre di più il nostro essere 3. L’incontro “portatori del dono del Vangelo”, fedeli alla Aiutati dalla Lettera del Ministro genera- regola e alla nostra vocazione francescana. le, i confratelli hanno potuto confrontarsi sui Il materiale raccolto, durante il convegno, differenti aspetti che riguardano l’inizio della servirà al SGME per produrre la relazione per presenza francescana, in particolare sulla vita il Capitolo generale dell’Ordine nel 2015. fraterna. A tale proposito è stato a tutti chiaro che la Casa offerta dal Vescovo non è per nul- Fr. Adriano Busatto la adatta alla vita conventuale, e per questo si rende necessaria la costruzione di un piccolo 3. Nuova presenza dei Frati Minori in Ca- Convento che possa garantire la vita della fra- meroun ternità. Abong Bang, Cameroun, 26.10-02.11.2013 – Il lavoro pastorale dei frati. Fin da subito, è stata loro affidata la cura pastorale della 1. Visita della commissione Parrocchia di N. S. di Fatima, che compren- Nei giorni 26 ottobre-2 novembre 2013 i de dodici villaggi situati a varia distanza, membri della Commissione istituita dal Defi- fino a 50 km. e sprovvisti di strada asfaltata. E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 487

Proprio per garantire l’efficacia del lavoro stra presenza: è meglio procedere gradualmen- pastorale, i frati chiedono una vettura, in te attendendo la costruzione del convento e il modo da poter consegnare al Vescovo l’au- consolidamento della prima Fraternità compo- tomobile prestata loro per questi primi me- sta dai 3 (prossimamente un quarto) frati della si. Anche una moto si rende necessaria per i Provincia polacca di S. Maria degli Angeli. piccoli spostamenti. Tale attesa potrà durare presumibilmente un – L’internazionalità della presenza france- paio di anni; la Commissione può continuare scana in Cameroun. Su questo punto, c’è il suo lavoro di animazione presso le Entità stata una certa incomprensione. Fr. Rufin africane, al fine di individuare e preparare al- e i frati del posto erano convinti che la no- cuni missionari per andare in Cameroun nei stra presenza fosse solamente una visita di prossimi anni; occorre tener conto dell’aspetto osservazione della realtà locale, del primo economico, specialmente per l’eventuale ac- inserimento dei frati e del loro lavoro, men- quisto del terreno e la necessaria costruzione tre gli altri membri della Commissione era- del convento (per la vettura, Fr. Rufin ha già no certi di poter iniziare la nuova Fraternità avviato la pratica di domanda presso MZ). Nel come Fraternità internazionale, avendo per frattempo, Fr. Rufin, MP, d’intesa col SGME, questo accompagnato il nuovo missionario tiene i rapporti con i frati di Abong-Mbang: congolese Fr. Pascal Taty. Dopo aver molto accompagnando i primi passi della Fraternità, dialogato fraternamente tra noi e aver pre- interessandosi alla loro vita e al loro lavoro; so coscienza delle difficoltà oggettive (due seguendo con particolare attenzione la Con- soprattutto: la mancanza di una vera casa, venzione da stipulare col Vescovo (che sarà la necessità dei tre frati presenti di preparar- previamente sottoposta all’esame del Defini- si ad accogliere nuovi fratelli), preferiamo torio generale); visitando i fratelli sul posto il rimandare a tempi successivi l’inserimento prossimo anno 2014. di Fr. Pascal e di eventuali altri fratelli mis- sionari. Fr. Massimo Tedoldi, SGME Presidente della Commissione 4. Per il futuro prossimo per il Cameroun Per l’avvio dell’internazionalità della no-

E POSTULATIONE GENERALI

1. Ritus Beatificationis Ven. Servorum Dei e viva Cristo Re!”. Raggiunto dai proiettili dei Antonii Faúndez López et III Sociorum. miliziani, morì martire per le strade di Bullas. b. Buenaventura Muñoz Martínez, Reli- 1. Profilo biografico dei beati gioso OFM, nacque il 7 dicembre 1912 nel distretto di Santa Cruz, nel piano de Brujas, Un nuovo gruppo di martiri appartenenti in Provincia di Murcia. Fu battezzato il giorno all’Ordine dei Frati Minori e all’Ordine Fran- successivo con il nome di Baltazar Mariano. cescano Secolare si aggiunge al martirologio Crebbe in un contesto familiare ricco di fede francescano. I nuovi beati si inseriscono nel e di opere di misericordia. Verso i cinque anni più ampio gruppo di 522 martiri beatificati a restò orfano di entrambi i genitori. Suo fratello Tarragona (Spagna) domenica 13 ottobre 2013 maggiore, Antonio, che aveva appena 15 an- a felice coronamento dell’Anno della Fede. ni, si fece carico della famiglia. Quando poi si Tutti offrirono la loro eroica testimonianza di sposò, Baltazar andò a vivere con lui. Crebbe fede nel corso della cruenta persecuzione reli- affezionato alle pratiche religiose, al rispetto giosa in Spagna nel 1936. dei sacerdoti, alla preghiera del rosario. Divi- a. Antonio Faúndez López, Sacerdote OFM deva il suo tempo tra scuola e cura del gregge. è il capogruppo dei martiri francescani della Il 27 giugno 1920 fece la sua prima comunio- Provincia di Cartagena. Nacque a la Hiniesta, ne. Entrò nel collegio serafico di Cehegín a 14 diocesi di Zamora, il 23 luglio 1907. Con il no- anni. Nel 1930 iniziò il noviziato nel convento me di Miguel fu battezzato il 25 luglio succes- di Santa María La Real de las Huertas, con il sivo nella parrocchia di Santa María La Real. nome di Bonaventura. Fu studente modello, Qui ricevette anche la cresima il 9 luglio 1916. amato da tutti e molto stimato. A 12 anni fu accolto nel Collegio Serafico Nel mese di aprile 1931, ai primi moti di di Cehegín (Murcia). Fece il noviziato a Ju- persecuzione fu costretto una prima volta a fa- milla, ed emise la professione perpetua il 15 re ritorno in famiglia. Dopo il 24 luglio 1936 agosto 1928 nel convento di Orihuela. Era ap- abbandonò definitivamente il convento. Nel- prezzato da tutti per il suo carattere sereno e le prime ore del 4 settembre 1936 fu arresta- amabile, amante della semplicità. Al termine to nella sua casa, sotto gli occhi dei fratelli, e del corso teologico fu ordinato sacerdote l’8 condotto al luogo del martirio insieme a Don febbraio 1931 nel convento di Santa Ana de Pedro Sánchez Barba. Il suo corpo insangui- Orihuela, dove rimase per due anni. nato, ma con il sorriso sulle labbra, fu raccolto Fu poi destinato come professore di lette- dai fratelli alcune ore dopo, sulla strada che ratura nel Seminario di Cehegín, dedicandosi conduce a Espinardo, nella località detta Cuel- anche alla predicazione, alla confessione e alla lo de la Tinaja. direzione della gioventù antoniana. L’11 mar- c. Don Pedro Sánchez Bárba, Sacerdote zo 1936 i miliziani assalirono il convento co- Diocesano, nacque il 1 luglio 1895 nell’azien- stringendolo a trovare rifugio altrove. Si stabi- da chiamata Llano de Brujas. Il giorno succes- lì in un primo momento nel convento di Lorca sivo i pii genitori lo condussero al fonte bat- e da qui, il 23 luglio si diresse verso Altobor- tesimale nella chiesa di nostra Signora de las do. Rientrato a Cehegín, si rifugiò a Orihuela Lágrimas en Baena. Ricevette la confermazio- (Alicante) e quindi in Bullas nella casa di Jo- ne il 13 luglio 1898. sé García Pascual. La sera dell’ 11 novembre Obbedendo alla chiamata del Signore entrò 1936 i miliziani vennero a prelevarlo con il nel seminario di San Fulgencio in Murcia dove pretesto di condurlo al comitato. Fr. Antonio, fu ordinato sacerdote nel 1919. Fu quindi eco- cosciente del pericolo di morte, chiese l’asso- nomo del seminario, amministratore del perio- luzione a Don Fermín García, figlio del padro- dico cattolico “La Verdad” e animatore della ne di casa. Una volta nella strada, rendendosi “Confederación Católica Agraria”. conto che veniva condotto al supplizio, prese a Nel 1931 fu assegnato alla parrocchia di correre gridando “Viva la Vergine del Rosario San Bartolomeo, una delle più importanti di 490 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Murcia. Lasciò un ottimo ricordo di se presso na a morte fu emessa il 2 ottobre, con la falsa i parrocchiani per i quali fondò molte associa- accusa di aver affermato “E’ caduto il governo zioni tra cui l’Azione Cattolica. Si distinse per dei traditori”, ma in verità con l’unica colpa di il ministero della predicazione, la cura della essere sacerdote di Cristo. Appresa la sentenza gioventù la sollecitudine per i poveri e gli ab- manifestò, nella sua ultima lettera ai genitori, bandonati. serenità e gioia di offrire la vita per la fede. Aderì al Terz’Ordine Francescano, di cui Scriveva il 4 ottobre 1936: “Non soffrite per la amava indossare il cingolo, ed esercitò mi- mia morte, perché mi sento molto onorato di rabilmente la povertà e la mortificazione. Al soffrire per Cristo. Vado allegro e contento al- manifestarsi degli attentati contro le chiese e le la morte e la offro in riparazione dei miei pec- comunità religiose, molte volte di notte montò cati e affinché abbia presto termine questo lut- la guardia insieme ad altri giovani di Azione to che va insanguinando la Spagna. Che questo Cattolica, per scongiurare il pericolo di incen- sangue che scorre sia seme di buoni cristiani e di. occasione di una rigenerazione spirituale della Nella notte tra il 3 e il 4 settembre 1936 fu patria”. Condotto al campo di tiro di Espinardo catturato dai miliziani nella propria abitazione, rifiutò di essere bendato e di fronte al plotone insieme al fratello Fulgenzio che invano aveva di esecuzione gridò le sue ultime parole. “Viva tentato di proteggerlo con una scusa. Condotto Cristo Re e viva la Spagna Cat…” al luogo del martirio, insieme al fratello Ful- La fama del martirio dei quattro Servi di Dio genzio e a Fr. Buenaventura Muñoz Martínez, si diffuse nella comunità ecclesiale, per cui dal invitato a dichiarasi fascista, rispose: “Non ab- 1963 al 1964 si celebrò presso la Diocesi di biamo nulla di fascista. Di me, come sacerdote Cartagena il Processo Informativo, la cui vali- fate quello che volete, ma liberate mio fratello, dità giuridica fu riconosciuta dalla Congrega- che si prende cura di mia madre inferma e per zione delle Cause dei Santi il 5 giugno 1992. la quale è l’unico appoggio”. In quell’istante Preparata la Positio super adserto martyrio, partì una prima scarica di colpi che ferì gra- il 25 settembre 2009 si celebrò il Congresso vemente i tre prigionieri. Mentre cadevano Peculiare dei Consultori Teologi, che espresse al suolo, furono nuovamente fucilati e di essi parere favorevole. I Padri Cardinali e Vesco- solo Fulgenzio sopravvisse miracolosamente, vi nella Sessione Ordinaria del 16 novembre divenendo testimone privilegiato del martirio 2010, riconobbero che i suddetti Servi di Dio di Don Pedro e di Fra Buenaventura. furono uccisi per la loro fedeltà a Cristo e alla d. Don Fulgencio Martínez García, Sacer- Chiesa. Il Santo Padre Benedetto XVI il 10 di- dote Diocesano nacque a Rivera de Molina cembre 2010 autorizzò la Congregazione delle (Murcia) il 14 agosto 1911. Fu battezzato nel- Cause dei Santi a pubblicare il Decreto super la festa dell’Assunzione di Maria nella parroc- martyrio. chia del Sagrado Corazón de Jesús. L’ambien- te familiare gli trasmise una solida formazione 2. Crónica cristiana che lo indirizzò verso la vocazione sacerdotale. Il 13 gennaio 1919 ricevette la El recinto de la beatificación estaba a unos 5 cresima e il 29 maggio fece la sua prima co- kilómetros del centro de Tarragona, un espacio munione. Come lo zio materno entrò nel se- amplio y seguro para albergar a unas 25.000 minario di San José de Murcia. Nel 1933-’34 personas. La víspera se celebraron varias acti- prestò servizio militare: il pessimo ambiente vidades preparatorias de la beatificación, entre morale nel quale venne a trovarsi fu un banco ellas sobresalieron las Vísperas solemnes en di prova per esercitare la virtù della fortezza. Il la Catedral de Tarragona y la puesta en escena 15 giugno 1935 fu ordinato sacerdote e incari- del martirio de San Fructuoso. Desde luego, cato della rettoria de La Paca, nella campagna el acto fue solemne y emocionante con gran di Lorca, in Provincia di Murcia. Nello stesso, número de celebrantes, religiosos y laicos. Il 18 luglio 1936, giorno della sollevazione na- Los fieles que acudieron a la Jornada de zionale, tra i molti sacerdoti fu arrestato anche Beatificación en Tarragona se encontraron Fulgenzio. Condotto in un primo momento con una agradable temperatura entre veinte y al carcere di Lorca il 28 settembre fu trasfe- veinticinco grados. Los familiares de los már- rito nella chiesa di San Giovanni di Murcia, tires vivieron, una jornada que esperaban ce- anch’essa trasformata in carcere, per essere lebrar desde hacía muchos años con el rasgo giudicato dal tribunale popolare. La condan- común de la Fe. Con inmenso orgullo, muchos E POSTULATIONE GENERALI 491 de ellos destacaban las cualidades de sus pa- por el cardenal Amato pero en la que tuvo un rientes beatificados, que fueron asesinados, especial papel el arzobispo de Tarragona, Jau- ejecutados, torturados a muy diferentes eda- me Pujol. des y que dieron la vida en la defensa de su En el cierre del acto intervino el cardenal Fe. Que fueron capaces de morir por una fe Antonio María Rouco Varela, presidente de la que orientaba su vida y que estuvo presente en Conferencia Episcopal Española, que dio las sus últimos instantes de existencia. Muchas fa- gracias al Papa Benedicto XVI y al actual Pon- milias reunieron a bisabuelos, abuelos, hijos, tífice Francisco por firmar los decretos de las nietos y bisnietos para asistir a esta ceremonia causas de beatificación, así como a los diferen- religiosa. Algunas personas se reencontraron tes estamentos implicados en la organización. de nuevo al cabo de los años y dieron las gra- Ante la presencia de las autoridades políticas cias porque Dios les había concedido vida para españolas, entre las que se encontraban las llegar a ese momento. Una profunda religiosi- autonómicas, recordó que “Los católicos no dad recorría el recinto en el que se enmarcó el dejan de rezar por las legítimas autoridades rito de la Beatificación, que tuvo un carácter de modo que todos podamos convivir frater- trilingüe con el uso del español, del catalán y nalmente en justicia, libertad y paz” y pidió el del latín. esfuerzo de todos para establecer la “armonía Al margen de los familiares de los 522 en nuestra sociedad”. mártires, entre los asistentes a la ceremonia se pudieron ver representantes de todos los esta- 3. Video-messaggio di Papa Francesco ai mentos de la Iglesia, miembros de congrega- partecipanti alla beatificazione dei 522 ciones y de colegios cristianos. Al acto acudie- martiri spagnoli ron autoridades políticas como el ministro de Justicia, Alberto Ruiz-Gallardón, el ministro Mi unisco di cuore a tutti i partecipanti alla de Interior, Jorge Fernández Díaz, el presiden- celebrazione — che si svolge a Tarragona — te del Congreso, Jesús Posada, el presiden- nella quale un gran numero di Pastori, persone te de la Generalitat, Artur Mas, el alcalde de consacrate e fedeli laici sono proclamati Beati Tarragona, Josep Félix Ballesteros, el alcalde martiri. de Reus, Carles Pellicer, el alcalde de Tortosa, Chi sono i martiri? Sono cristiani conquista- Ferran Bel, y unos 200 alcaldes de diferentes ti da Cristo, discepoli che hanno imparato bene localidades de España. il significato di quell’«amare fino all’estremo» La presencia del color rojo martirial se hizo che portò Gesù alla Croce. Non esiste l’amore presente en el acto religioso. En la decoración a puntate, l’amore a porzioni. L’amore è totale del escenario, en las casullas de los sacerdotes e quando si ama, si ama fino all’estremo. Sulla oficiantes. Las flores escogidas para la beatifi- Croce, Gesù sentì il peso della morte, il peso cación, los anturios, estuvieron acompañadas del peccato, ma confidò pienamente nel Padre, del verde las hojas de palmera, areca y boix. e perdonò. Non pronunciò quasi parola, ma En su mensaje de tres minutos, emitido al diede la vita. Cristo ci “primerea” nell’amore: inicio de la celebración, el Papa Francisco ex- i martiri lo hanno imitato nell’amore fino alla hortó a ser «cristianos con obras y no de pala- fine. bra» para no ser «cristianos mediocres». Tras Dicono i Santi Padri: «Imitate i martiri!». la emisión del video con el mensaje papal, la Bisogna sempre morire un po’ per uscire da liturgia, que fue rica y minuciosa, prosiguió noi stessi, dal nostro egoismo, dal nostro be- con la lectura en latín de la carta apostólica nessere, dalla nostra pigrizia, dalle nostre tri- por la que se beatificaba a los 522 mártires. La stezze, e aprirci a Dio, agli altri, specialmente emoción del acto hizo brotar los aplausos de a quanti ne hanno più bisogno. los asistentes cuando se desplegó un gran tapiz Imploriamo l’intercessione dei martiri per con los rostros de todos los mártires o cuando essere cristiani concreti, cristiani con le ope- sus reliquias fueron trasladadas al altar. re e non a parole; per non essere cristiani me- Tras el rito de la beatificación, se prosiguió diocri, cristiani verniciati di cristianesimo ma con la Eucaristía. A su conclusión, minutos senza sostanza — loro non erano verniciati, después de que miles de personas tomasen la furono cristiani fino alla fine — chiediamo comunión, llegó el canto del Virolai y el Him- loro di aiutarci, per mantenere salda la fede, no de las Beatificaciones que cerraron una ce- anche nelle difficoltà, e siamo così fermento di remonia presidida y oficiada en su mayor parte speranza e artefici di fratellanza e solidarietà. 492 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

E vi chiedo di pregare per me. Che Gesù vi sacerdotes, seminaristas, consagrados y consa- benedica e la Vergine Maria vi custodisca! gradas, jóvenes y ancianos, padres y madres de familia. Son todos víctimas inocentes que so- 4. Homilía portaron cárceles, torturas, procesos injustos, humillaciones y suplicios indescriptibles. Es 1. La Iglesia española celebra hoy la bea- un ejército inmenso de bautizados que, con el tificación de 522 (quinientos veintidós) hijos vestido blanco de la caridad, siguieron a Cristo mártires, profetas desarmados de la caridad hasta el Calvario para resucitar con Él en la de Cristo. Es un extraordinario evento de gra- gloria de la Jerusalén celestial. cia, que quita toda tristeza y llena de júbilo a 2. En el periodo oscuro de la hostilidad anti- la comunidad cristiana. Hoy recordamos con católica de los años 30 (treinta), vuestra noble gratitud su sacrificio, que es la manifestación nación fue envuelta en la niebla diabólica de concreta de la civilización del amor predicada una ideología, que anuló a millares y millares por Jesús: «Ahora -dice el libro del Apocalip- de ciudadanos pacíficos, incendiando iglesias sis de San Juan-se cumple la salvación, la fuer- y símbolos religiosos, cerrando conventos y za y el reino de nuestro Dios y la potencia de escuelas católicas, detruyendo parte de vues- su Cristo» (Ap 12, 10). Los mártires no se han tro precioso patrimonio artístico. El Papa Pío avergonzado del Evangelio, sino que han per- XI (once) con la encíclica Dilectissima nobis, manecido fieles a Cristo, que dice: «Si alguno del 3 (tres) de junio de 1933 (mil novecientos quiere seguirme, niéguese a sí mismo, tome su treinta y tres), denunció enérgicamente esta li- cruz cada día y me siga. Quien quiera salvar bertina política antirreligiosa. la propia vida, la perderá, pero quien pierda Recordemos de antemano que los mártires la propia vida por mí, la salvará» (Le 9, 23- no fueron caídos de la guerra civil, sino vícti- 24). Sepultados con Cristo en la muerte, con mas de una radical persecución religiosa, que Él viven por la fe en la fuerza de Dios (cf. Col se proponía el exterminio programado de la 2, 12). Iglesia. Estos hermanos y hermanas nuestros España es una tierra bendecida por la sangre no eran combatientes, no tenían armas, no se de los mártires. Si nos limitamos a los testigos encontraban en el frente, no apoyaban a ningún heroicos de la fe, víctimas de la persecución partido, no eran provocadores. Eran hombres religiosa de los años 30 (treinta) del siglo pasa- y mujeres pacíficos. Fueron matados por odio do, la Iglesia en 14 (catorce) distintas ceremo- a la fe, solo porque eran católicos, porque eran nias ha beatificado más de mil. La primera, en sacerdotes, porque eran seminaristas, porque 1987 (mil novecientos ochenta y siete), fue la eran religiosos, porque eran religiosas, porque beatificación de tres Carmelitas descalzas de creían en Dios, porque tenían a Jesús como Guadalajara. Entre las ceremonias más nume- único tesoro, más querido que la propia vida. rosas recordamos la del 11 (once) de marzo de No odiaban a nadie, amaban a todos, hacían el 2001 (dos mil uno), con 233 (doscientos trein- bien a todos. Su apostolado era la catequesis ta y tres) mártires; la del 28 (veintiocho) de en las parroquias, la enseñanza en las escuelas, octubre de 2007 (dos mil siete), con 498 (cua- el cuidado de los enfermos, la caridad con los trocientos noventa y ocho) mártires, entre los pobres, la asistencia a los ancianos y a los mar- cuales los obispos de Ciudad Real y de Cuen- ginados. A la atrocidad de los perseguidores, ca; y la celebrada en la catedral de la Almude- no respondieron con la rebelión o con las ar- na de Madrid, el 17 (diecisiete) de diciembre mas, sino con la mansedumbre de los fuertes. de 2011 (dos mil once), con 23 (veintitrés) tes- En aquel periodo, mientras se encontraba en tigos de la fe. el exilio, Don Luigi Sturzo, diplomático y sa- Hoy, aquí en Tarragona, el Papa Francisco cerdote católico italiano, en un artículo de 1933 beatifica 522 (quinientos veintidós) mártires, (mil novecientos treinta y tres), publicado en el que «versaron su sangre para dar testimonio periódico El Mati de Barcelona, escribía con del Señor Jesús» (Carta Apostólica). Es la ce- intuición profética, que las modernas ideolo- remonia de beatificación más grande que ha gías son verdaderas religiones idolátricas, que habido en tierra española. Este último grupo exigen altares y víctimas, sobre todo víctimas, incluye tres obispos ­Manuel Basulto Jiménez, miles, e incluso millones. Y añadía que el au- obispo de Jaén; Salvio Huix Miralpeix, obis- mento aberrante de la violencia hacía que las po de Lleida e Manuel Borrás Ferré, obispo víctimas fueran con mucho más numerosas que auxiliar de Tarragona -y, además, numerosos en las antiguas persecuciones romanas. E POSTULATIONE GENERALI 493

3. Queridos hermanos, ante la respuesta va- Augurio y Eulogio, quemados vivos en el 259 liente y unánime de estos mártires, sobre todo (doscientos cincuenta y nueve) d.C. en el anfi- de muchísimos sacerdotes y seminaristas, me teatro romano de la ciudad. he preguntado muchas veces: cómo se explica Recordemos brevemente el martirio de es- su fuerza sobrehumana de preferir la muerte tos dos primeros testigos tarraconenses, por- antes que renegar la propia fe en Dios? Ade- que repropone la dinámica esencial de toda más de la eficacia de la gracia divina, la res- persecución, que, por una parte, muestra la puesta hay que buscarla en una buena prepa- arbitrariedad de las acusaciones y la atrocidad ración al sacerdocio. En los años previos a la de las torturas, y, por otra, la fortaleza sobre- persecución, en los seminarios y en las casas humana de los mártires en el aceptar la pasión de formación los jóvenes eran informados cla- y la muerte con serenidad y con el perdón en ramente sobre el peligro mortal en el que se los labios. encontraban. Eran preparados espiritualmente Tarragona, sede de una floreciente comuni- para afrontar incluso la muerte por su voca- dad cristiana, en el siglo III (tercero) d. C. fue ción. Era una verdadera pedagogía martirial, objeto de una violenta persecución, por obra que hizo a los jóvenes fuertes e incluso gozo- del emperador Valeriano. Fueron víctimas de sos en su testimonio supremo. ella el obispo Fructuoso y los diáconos Au- 4. Ahora planteémonos una pregunta: ¿por gurio y Eulogio. De su martirio tenemos las qué la Iglesia beatifica a estos mártires? La Actas, que nos transmiten los protocolos no- respuesta es sencilla: la Iglesia no quiere ol- tariales del proceso, del interrogatorio, de las vidar a estos sus hijos valientes. La Iglesia los respuestas, de la condena y de la ejecución. La honra con culto público, para que su interce- captura de Fructuoso y de sus diáconos tuvo sión obtenga del Señor una lluvia beneficiosa lugar la mañana del domingo del 16 (dieci- de gracias espirituales y temporales en toda séis) de enero del 259 (doscientos cincuenta y España. La Iglesia, casa del perdón, no bus- nueve). Llevado a la cárcel, Fructuoso rezaba ca culpables. Quiere glorificar a estos testigos continuamente y daba gracias al Señor por la heroicos del evangelio de la caridad, porque gracia del martirio. Además, también allí con- merecen admiración e imitación. tinuó su obra de pastor y de evangelizador, La celebración de hoy quiere una vez más confortando a los fieles, bautizando y procla- gritar fuertemente al mundo, que la humani- mando el Evangelio a los paganos. Después de dad necesita paz, fraternidad, concordia. Nada algunos días, el 21 (veintiuno) de enero, los puede justificar la guerra, el odio fratricida, la tres fueron convocados por el cónsul Emilia- muerte del prójimo. Con su caridad, los márti- no para el interrogatorio. Fructuoso y los dos res se opusieron al furor del mal, como un po- diáconos se negaron a ofrecer sacrificios a los tente muro se opone a la violencia monstruosa ídolos, reafirmando su fidelidad a Cristo. Los de un tsunami. Con su mansedumbre los már- tres fueron entonces condenados a ser que- tires desactivaron las armas letales de los tira- mados vivos. Llevados al anfiteatro, el santo nos y de los verdugos, venciendo al mal con el Obispo gritó con fuerza que la Iglesia no que- bien. Ellos son los profetas siempre actuales daría nunca sin pastor y que Dios mantendría de la paz en la tierra. la promesa de protegerla en el futuro. 5. Una segunda pregunta: ¿por qué la bea- ¿Qué mensaje nos ofrecen los mártires an- tificación de los mártires de muchas diócesis tiguos y modernos? Nos dejan un doble men- españolas adviene aquí en Tarragona? saje. Ante todo nos invitan a perdonar. El Papa Hay dos motivos. Ante todo el grupo más Francisco recientemente nos ha recordado que numeroso de los mártires es el de esta anti- «el gozo de Dios es perdonar!... Aquí está todo quísima diócesis española, con 147 (ciento el Evangelio, todo el Cristianismo! No es sen- cuarenta y siete) mártires, incluido el obispo timiento, no es «buenismo»! Al contrario, la auxiliar Manuel Borrás Ferré y los jóvenes misericordia es la verdadera fuerza que puede seminaristas loan Montpeó Masip, de veinte salvar al hombre y al mundo del «cáncer» que años, y Josep Gassol Montseny de veintidós. es el pecado, el mal moral, el mal espiritual. El segundo motivo nos Viene del hecho Sólo el amor colma los vacíos, la vorágine ne- que, en los primeros siglos cristianos, aquí gativa que el mal abre en el corazón y en la en Tarragona, ecclesia Pauli, sedes Fructuo- historia. Sólo el amor puede hacer esto, y este si, patria martyrum, tuvo lugar el martirio es el gozo de Dios!». del obispo Fructuoso y de sus dos diáconos, Estamos llamados pues al gozo del perdón, 494 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 a eliminar de la mente y del corazón la tristeza la muerte, porque su mirada estaba proyectada del rencor y del odio. Jesús decía «Sed mise- hacia el cielo, hacia el gozo de la eternidad sin ricordiosos, como es misericordioso vuestro fin en la caridad de Dios. Si les faltó la mi- Padre celestial» (Lc 6, 36). Conviene hacer sericordia de los hombres, estuvo presente y un examen concreto, ahora, sobre nuestra vo- sobreabundante la misericordia de Dios. luntad de perdón. El Papa Francisco sugiere: Perdón y conversión son los dones que los «Cada uno piense en una persona con la que mártires nos hacen a todos. El perdón lleva la no esté bien, con la que se haya enfadado, a la paz a los corazones, la conversión crea frater- que no quiera. Pensemos en esa persona y en nidad con los demás. silencio, en este momento, recemos por esta Nuestros Mártires, mensajeros de la vida y persona y seamos misericordiosos con esta no de la muerte, sean nuestros intercesores por persona. una existencia de paz y fraternidad. Será este La celebración de hoy sea pues la fiesta de el fruto precioso de esta celebración en el año la reconciliación, del perdón dado y recibido, de la fe. María, Regina Martyrum, siga siendo el triunfo del Señor de la paz. la potente Auxiliadora de los cristianos. 6. De aquí surge un segundo mensaje: el de Amén. la conversión del corazón a la bondad y a la misericordia. Todos estamos invitados a con- Angelo Card. Amato vertirnos al bien, no sólo quien se declara cris- Prefecto tiano sino también quien no lo es. La Iglesia invita también a los perseguidores a no temer 5. Venerazione dei Martiri nella cattedrale di la conversión, a no tener miedo del bien, a re- Murcia chazar el mal. El Señor es padre bueno que perdona y acoge con los brazos abiertos a sus Sabato 9 novembre 2013 ha avuto luogo hijos alejados por los caminos del mal y del nella Cattedrale di Murcia la messa di rin- pecado. graziamento per la beatificazione dei quattro Todos -buenos y malos -necesitamos la martiri della Diocesi, beatificati a Tarragona, conversión. Todos estamos llamados a con- dopo che le loro reliquie erano già state ve- vertirnos a la paz, a la fraternidad, al respe- nerate in diverse parrocchie. Ha presieduto to de la libertad del otro, a la serenidad en las la liturgia il Vescovo Diocesano, Sua Ecc.za relaciones humanas. Así han actuado nuestros Rev.ma Don José Manuel Lorca Planes, che mártires, así han obrado los santos, que -como ha messo in risalto il completo affidamento dei dice el Papa Francisco ­siguen «el camino de martiri a Dio e l’esempio di santità che essi la- la conversión, el camino de la humildad, del sciano in consegna. Nella celebrazione è stato amor, del corazón, el camino de la belleza». accompagnato dal Vicario generale e Decano Es un mensaje que concierne sobre todo a della Cattedrale, D. Juan Tudela; dal Ministro los jóvenes, llamados a vivir con fidelidad y Provinciale dei Frati Minori di Cartagena, Fr. gozo la vida cristiana. Pero hay que ir contra Jesús Hernández; e circa trenta sacerdoti dio- corriente: «Ir contra corriente hace bien al co- cesani e francescani. razón, pero es necesario el coraje y Jesús nos “I martiri ci mostrano l’importanza di dire da este coraje! No hay dificultades, tribulacio- il nostro sì all’impegno cristiano assunto con il nes, incomprensiones que den miedo si perma- Signore, - ha detto il Vescovo nella sua ome- necemos unidos a Dios como los sarmientos lia - tanto nei momenti eccezionali della vita están unidos a la vid, si no perdemos la amis- in cui può manifestarsi persecuzione o discri- tad con Él, si le damos cada vez más espacio minazione, tanto nello sforzo e nell’impegno en nuestra vida. Esto sucede sobretodo si nos quotidiano nelle piccole cose, che lascia inten- sentimos pobres, débiles, pecadores, porque dere come la santità sia a portata di mano di Dios da fuerza a nuestra debilidad, riqueza a tutti”. nuestra pobreza, conversión y perdón a nues- Mons Lorca ha invitato i fedeli a mantene- tro pecado. re un cuore mansueto e umile come quello dei Así se han comportado los mártires, jóve- quattro martiri, che affidandosi alla Misericor- nes y ancianos, Sí, también jóvenes como, por dia seppero perdonare quelle persone che li ejemplo, los seminaristas de las diócesis de Ta- privavano della vita. Per questo loro esempio, rragona y de Jaén y el laico de veintiún años, tutti devono essere capaci di abbracciare la de la diócesis de Jaén. No han tenido miedo de croce quotidiana con amore e dedizione. E POSTULATIONE GENERALI 495

Tra gli assistenti alla celebrazione si distin- 3. Decretum super miro Ven. Servae Dei guevano i formatori e i seminaristi dei tre se- Mariae Christinae a Sabaudia, utriu- minari diocesani: il Maggiore, di San Fulgen- sque Siciliae Reginae zio, quello Missionario, di Redeptoris Mater e il Minore, di San Giuseppe. Assistevano pure Congregatio familiari e fedeli delle parrocchie di origine de Causis Sanctorum dei beati e di quelle in cui esercitarono il lo- ro ministero pastorale. Al termine della cele- NEAPOLITANA. Beatificationis et Canoniza- brazione le reliquie dei martiri, contenute in tionis Ven. Servae Dei Mariae Christinae a Sa- quattro distinti reliquiari predisposti dal vice baudia utriusque Siciliae Reginae (1812-1836) postulatore Fr Victor Sanchez, ofm, sono sta- te consegnate dal Vescovo alle parrocchie di Venerabilis Serva Dei Maria Christina a Bullas, Santa Cruz y Llano de Brujas, luoghi Sabaudia, Regina Utriusque Siciliae, Calari particolarmente legati alla vita dei beati. Dia- nata est die 14 mensis Novembris anno 1812, mo grazie a Dio che ci ha dato in dono l’esem- e Victorio Emmanuele I a Sabaudia et Maria pio di questi quattro martiri, che seppero dare Theresia Habsburgensi.­ Iam a pueritia Sabau- testimonianza eroica di fede, fino a perdere la da in regia cum corde ad Deum constanter propria vita, e chiediamo la grazia. converso vixit, cupiens voluntatem eius sem- per perficere. Die 21 mensis Novembris anno 2. Approbatio texti liturgici Beatorum An- 1832 in Genuensi sanctuario Mariae Sanctissi- tonii Faúndez López, presbyteri, et so- mae iuxta Aquam Sanctam Hastae Veiturium, ciorum, martyrum Ferdinando II Burdoniae, Regi Utriusque Sici- liae nupsit. Neapoli, quae ei nova patria erat, Congregatio de Cultu Divino sapientia ac virtute Maria Christina coniugi et Disciplina Sacramentorum regi semper adfuit. Constituit concordiam coniugum, in oratione perseveravit, honestis Prot. N. 528/13/L moribus in principis domu favit, prudentiae ac temperantiae constans exemplum praebuit. Instante Reverendo Patre Ioanne Iosepho Magnis stipibus pauperibus auxiliandis largita Califano, Postulatore Generali Ordinis Fra- est, vero animo matris caritatis. Misericordi trum Minorum, litteris die 5 mensis Septem- intercessione sua salutem pro multis capitis bris anno 2013 datis, vigore facultatum huic damnatis obtinuit. Diu matris gaudiis deside- Congregationi a Summo Pontifice FRANCI- ratis, tum die 16 mensis Ianuarii anno 1836 he- SCO tributarum, textum latinum et hispani- redem regni peperit. Die 31 eiusdem mensis, cum orationis collectae et lectionis alterius sanguinis septico inquinamento post partum pro Officio lectionis Liturgiae Horarum in adfecta, pie in Dominum expiravit, optima- honorem Beatorum Antonii Faúndez López, rum virtutum memoriam relinquens. Magna presbyteri, et sociorum, martyrum, prout in sanctitatis fama ac singularitate prodigiorum adiecto exstat exemplari, libenter probamus anno 1852 Processus Informativus et anno seu confirmamus. 1859 Processus Apostolicus habitus est. Die 6 In textu imprimendo mentio fiat approba- mensis Maii anno 1937 Summus Pontifex Pius tionis ab Apostolica Sede concessa. Eiusdem XI heroicas virtutes eius agnovit. insuper textus impressi duo exemplaria ad Beatificationis respectu, Causae Postulatio hanc Congregationem transmittantur. dominae Mariae Vallarino, Ligustico oppido Contrariis quibuslibet minime obstantibus. Varaginis natae, miram quondam e tumore Ex aedibus Congregationis de Cultu Divino mammarum parte sanationem subiecit, quae et Disciplina Sacramentorum, die 12 mensis in Dioecesi Genuensi anno 1866 evenit. Mu- Septembris anno 2013. lier enim mense Iunio illius anni morbum in dextera mammarum invenit. Illa consilio suae Antonius Card. Cañizares Llovera dominae Marchionissae Antoniae Carrega, Praefectus curis duorum Genuensium clarissimorum­ me- dicorum adhibita est, qui diligenter eam vi- Ioannes Michael Ferrer Grenesche sitaverunt, morbi progresso per menses duos Subsecretarius perscrutato, dextero in sinu scirrum secundo gradu severitatis et incipientem tumorem alte- 496 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 ro in sinu invenerunt, qua re morbi infaustum Datum Romae, die 2 mensis Maii a.D. praeiudicium quoad vitam ediderunt. 2013. Reiecta tumoris resectione, quae autem unica cura videbatur etsi non certo exitu, Ma- Angelus Card. Amato, SDB ria Vallarino sola oratione fulta est. Parvam Praefectus reliquiam ex indumentis Venerabilis Mariae X Marcellus Bartolucci Christinae a Sabaudia assecuta est, cuius par- Archiep. tit. Mevaniensis tem fide obsorbuit, eodem tempore, hanc invo- a Secretis cationem pronuntians: “Iesu, heu! bone Iesu, glorifica hanc servam tuam”. Statim malum 4. Decretum super virtutibus Ven. Servae regredientem percipit. Medicus, qui curis pra- Dei Mariae Isabellae a Sanctissima Tri- eerat, exacta hebdomada, absolutam sanatio- nitate nem recognovit. Maria Vallarino ulterius per undequadraginta annos vixit sine ulla morbi Congregatio renovatione, sicut et sex ab inspectione pe- de Causis Sanctorum riti, ab anno 1870 ad annum 1887, iteratis in examinibus exploraverunt. Mirae sanationis ERBORENSIS. Beatificationis et Canonizatio- documenta a principio Apostolico Servae Dei nis Servae Dei Mariae Isabellae a Sanctissima in Processu super sanctitate vitae, virtutibus, Trinitate (in saeculo: Mariae Isabellae Picão supernis donis, miraculis in specie et fama in Caldeira Carneiro) Fundatricis Congrega- genere ab anno 1869 ad annum 1871 collec- tionis Sororum Conceptionistarum ad Pau- ta sunt. Deinde ab anno 1872 ad annum 1877 peres Sublevandos («ao serviço dos Pobres») Processus Apostolicus super miro constitutus (1889-1962) est denique ab anno 1886 ad annum 1888 Ad- dictionalis Processus Apostolicus secutus. Vis «Consumpsit me, Domine, sollicitudo man- iuridica et auctoritas Processuum Apostolici et datorum tuorum et pro pauperibus pauperem Apostolici Addictionalis agnitae sunt a Con- fecit me». gregatione de Causis Sanctorum decreto diei Amor Dei et erga proximum caritas duplex 30 mensis Novembris 2007; Sessio Consilii flamma fuit, quae cor Servae Dei Mariae Isa- Medici habita est die 29 mensis Octobris anno bellae a Sanctissima Trinitate exarsit et eam in 2009; Congressus autem Consultorum Theo- Christi pauperis imitatione atque in vero pau- logorum auctus est die 26 mensis Maii anno perum servitio perfecit. 2012. Patres Cardinales et Episcopi in Sessione Maria Isabella Picão Caldeira in vico Al- Ordinaria congregati sunt die 9 mensis Aprilis ba Sanctae Eulaliae in Lusitania die 1 mensis anno 2013, me praesidente Angelo Card. Ama- Februarii anno 1889 nata est e parentibus boni to. Et in utroque Coetu, sive Consultorum sive ordinis catholica fide funditus informatis et die Cardinalium et Episcoporum,­ posito dubio an 3 consecuti mensis Martii ad baptimalem fon- de miraculo divinitus patrato constaret, respon- tem regenerata est. Bona institutione recepta, sum affirmativum prolatum est. die 20 mensis Martii anno 1912 Ioanni Pires Facta demum de hisce omnibus rebus Carneiro matrimonio se iunxit, quem autem Summo Pontifici Francisco per subscriptum vix post biennium gravis corripuit infirmitas. Cardinalem Praefectum accurata relatione, Maria Isabella autem eidem adusque assedit Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis mortem, quae die 17 mensis Iunii anno 1922 Sanctorum excipiens rataque habens, hodier- occurrit. no die declaravit: Constare de miraculo a Deo Viro orbata nullaque prole laetificata, Ser- patrato per intercessionem Venerabilis Servae va Dei fidem quasi prensavit, a qua ad infau- Dei Mariae Christinae a Sabaudia, Utriusque sta sua haec ferret responsum. Animum suum Siciliae Reginae, videli­cet de celeri, perfecta igitur Archiepiscopi Eborensi, Excellentissi- ac constanti sanatione dominae Mariae Valla- mo ac Reverendissimo­ Domino Emmanueli rino a “tumefazione del seno uni o bilaterale Mendes da Conceição Santos, in sacramen- prognosi riservata quoad vitam e quoad va- tali confessione aperuit et gratia Dei exinde letudinem, terapia inadeguata ed inefficace”. eam per impetum beneficientiae ad excelsa Hoc autem decretum publici iuris fieri et nova provexit. Inter annos 1923 et 1934 Ma- in acta Congre­gationis de Causis Sanctorum ria Isabella doctrinae christianae tradendae, Summus Pontifex referri mandavit. senibus infirmisque visitandis atque orphanis E POSTULATIONE GENERALI 497 viduisque fovendis omni studio vacavit, qui- Locuples genere paupertatem summopere bus subsidio ac consolationis verbo iugiter dilexit, qua uti dono, non autem obice usa est. profuit. Brevi apud moniales Sancti Dominici Paupertatem tamquam commune testimonium de Azurara spatio interiecto vitae contempla- Sancti Francisci elegit spiritum, in quem Ins- tioni deditae, quam vero infirmae valetudinis titutum flecti quaesivit. Proinde, die 5 mensis causa reposuit, Deus evidentius voluntatis Martii anno 1940 Tertii Ordinis Sancti Fran- suae eidem mense Martii anno 1936 patefe- cisci Assisiensis Regulam profiteri voluit. cit recondita, cum Archiepiscopus Eboren- Piam coluit erga Matrem Dei Immaculatam sis eam rogavit, ut in civitate Alba Domum Virginem devotionem et Congregationem­ ip- pro recessibus curaret. Hic Maria Isabella ad sam fundavit, ut vestigia sequeretur Mariae, propositum novi Instituti religiosi pro puero- quae Bethlehem ad Calvarium Filio adstitit, et rum pauperumque bono ineundi aggressa est. eiusdem iuxta exemplum humilis servitii mo- Proinde, mense Octobris anno 1939 Serva rem susciperet. Dei apud Conventum, qui fuerat, Clarissa- Ob amplam eius sanctitatis famam Causa rum Albae Congregationem condidit Soro- beatificationis et canonizationis apud Curiam rum Conceptioni­starum Beatae Beatricis da Archiepiscopalem Eborensem inita est per ce- Silva pro pauperibus ministrandis seu vulgo lebrationem Inquisitionis Dioecesanae a die 5 «ao serviço dos Pobres». mensis Iulii anno 1998 ad diem 5 mensis Iu- Fundatrici autem aerumnae ac dissentio- lii anno 2000, cuius auctoritas et vis iuridica nes usque ad novi Instituti iuris recognitionem a Congregatione de Causis Sanctorum die 17 nullomodo defuerunt. Cum novis vocationibus mensis Novembris anno 2000 probatae sunt. ad vitam religiosam informandis censeretur Positione confecta, die 24 mensis Novembris impar, opus suum in oboedientia et humilitate anno 2012, in Congressu Peculiari Consulto- perseveravit. Die 20 mensis Decembris anno rum Theologorum prospero cum exitu discep- 1955, novum Institutum canonice approbatum tatum est, iuxta consuetudinem, an Serva Dei est ac Serva Dei vota perpetua demum profiteri more heroum virtutes christianas exercuisset. valuit, Mariae Isabellae a Sanctissima Trinita- Patres Cardinales et Episcopi in Sessione Or- te sumpto nomine. Inde ab anno 1961, valetu- dinaria diei 2 mensis Iulii anno 2013, cui ego- do autem eius ingravescere cepit, nec vero per met ipse Angelus Cardinalis Amato praefui, haec salutis tormenta Serva Dei pacem animi professi sunt Servam Dei virtutes theologales, nec fiduciam Dei umquam amisit. Die 3 men- cardinales iisque adnexas in modum heroum sis Iulii anno 1962, Ulyssipone in Conventum exercuisse. Albae transvecta, pie in Domino quievit. Facta demum de hisce omnibus rebus Mulier humilis et simplicis, Mater Maria Summo Pontifici Fran­cisco per infrascriptum Isabella gratiam Dei in unoquoque parvo vi- Cardinalem Praefectum accurata relatione, tae actu percipere valuit. Precox quam subie- Sanctitas Sua vota Congregationis de Causis rat viduitas numquam vero eius fidem muta- Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno vit, nec eam adduxit, ut de divinis salutaribus die declaravit: Constare de virtutibus theolo- propositis dubitaret, quin potius ad fecundam galibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum spiritualem maternitatem paravit. Omnibus in in proximum, necnon de cardinalibus Pruden- egregiis, quae pro pauperibus inivit, facinori- tia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine iisque bus semper erga Ecclesiae auctoritatem officia adnexis in gradu heroico Servae Dei Mariae obedienter servavit, confisa se a divina Provi- Isabellae a Sanctissima Trinitate (in saeculo: dentia adeo educi, ut novam illam familiam Mariae Elisabeth Picão Caldeira Carneiro), religiosam institueret. fundatricis Congregationis Sororum Concep- Spiritualitatis eius culmen amor fuit San- tionistarum ad Pauperes Sublevandos (ao ser- ctissimae Trinitatis, quem etenim nomen ip- viço dos Pobres), in casu et ad effectum de quo sum religiosum perspicue dilucidat. Ex hoc agitur. divino fonte Serva Dei universalem, fraternam Hoc autem decretum publici iuris fieri et simul et maternam hausit caritatem, quam de- in acta Congregationis de Causis Sanctorum missam, laetam, sinceram ac veritati promp- Summus Pontifex referri mandavit. tam in pauperes praesertim effundebat. Mise- ricordiam Dei bonorum omnium censuit ori- Datum Romae, die 5 mensis Iulii a.D. 2013. ginem, vim fidelis perseverantiae, firmae spei Angelus Card. Amato, SDB suae fundamentum. Praefectus 498 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

X Marcellus Bartolucci Fundatricis Ancillarum a Iesu in Sacramento. Archiep. tit. Mevaniensis a Secretis Cum Causa Beatificationis et Canoniza- tionis Servae Dei Mariae Benedictae Arias, 5. Ponens in Causa Servae Dei Mariae a Fundatricis Ancillarum a Iesu in Sacramento, Sancto Francisco nominatur suo indigeat Ponente, Rev.mus P. Ioannes Io- sephus Califano, O.F.M., Postulator legitime Congregatio constitutus in eiusdem Servae Dei Causa, ab de Causis Sanctorum hac Congregatione de Causis Sanctorum petit ut, ex Patribus eidem Congregationi praepo- Prot. N. 1576-12/12 sitis, Ponentem praefatae Servae Dei Causae eligere ac deputare benigne dignetur. FUNCHALENSIS. Beatificationis et Canoni- Haec Congregatio, attentis expositis, preci- zationis Servae Dei Mariae a Sancto Francisco bus annuit, et Exc.mum ac Rev.mum Domi- (in saeculo: Mariae Wilson) Fundatricis Con- num D. Renatum Boccardo, Archiepiscopum gregationis v.d. Irmas Franciscanas de Nossa Spoletanum-Nursinum, Ponentem Causae Senhora das Vitorias. Beatificationis et Canonizationis eiusdem Ser- vae Dei, omnibus cum iuribus et facultatibus Cum Causa Beatificationis et Canonizatio- necessariis et opportunis, elegit et nominavit. nis Servae Dei Mariae a Sancto Francisco (in Contrariis non obstantibus quibuslibet. saeculo: Mariae Wilson), Fundatricis Congre- Datum Romae, ex aedibus eiusdem Con- gationis v.d. Irmas Franciscanas de Nossa Se- gregationis, die 11 mensis Novembris A.D. nhora das Vitorias, suo indigeat Ponente, Rev. 2013. mus P. Ioannes Iosephus Califano, Postulator Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab hac Angelus Card. Amato, SDB Congregatione de Causis Sanctorum petit ut, Praefectus ex Patribus eidem Congregationi praepositis, Ponentem praefatae Servae Dei Causae eligere X Marcellus Bartolucci benigne dignetur. Archiepiscopus tit. Mevanien. Haec Congregatio, attentis expositis, preci- a Secretis bus annuit, et Em.mum ac Rev.mum Dominum D. Emmanuelem S.R.E. Cardinalem Monteiro 7. Facultas novum examen coetus peritorum De Castro, Ponentem Causae Beatificationis in arte medica in Causa Venerabilis Ser- et Canonizationis eiusdem Servae Dei, omni- vi Dei Maximi Rinaldi celebrandi bus cum iuribus et facultatibus necessariis et opportunis, elegit et nominavit. Contrariis non Congregatio obstantibus quibuslibet. de Causis Sanctorum Datum Romae, ex aedibus eiusdem Con- gregationis, die 18 mensis Iunii A.D. 2013. Prot. N. 1741-23/12

Angelus Card. Amato, SDB REATINA. Beatificationis et Canonizationis Praefectus Venerabilis Servi Dei Maximi Rinaldi e Con- X Marcellus Bartolucci gregatione Missionariorum s Sancto Carolo Archiepiscopus tit. Mevanien. Episcopi Reatini. a Secretis Rev.mus P. Ioannes Iosephus Califano, Po- 6. Ponens in Causa Servae Dei Mariae Bene- stulator legitime constitutus in Causa Beatifi- dictae Arias nominatur cationis et Canonizationis Venerabilis Servi Dei Maximi Rinaldi, e Congregatione Missio- Congregatio nariorum a Sancto Carolo, Episcopi Reatini, de Causis Sanctorum ab hac Congregatione de Causis Sanctorum petit ut asserta mira sanatio Comitis Francisci Prot. N. 682-19/13 Vincentii Marei, per intercessionem eiusdem BONAËRENSIS. Beatificationis et Canoniza- Venerabilis Servi Dei obtenta, novo examini tionis Servae Dei Mariae Benedictae Arias coetus peritorum in arte medica subici possit. E POSTULATIONE GENERALI 499

Haec Congregatio, attentis peculiaribus in 9. Validitas iuridica in Causa Servae Dei supplici libello expositis adiunctis, pro gratia Mariae Annae Alberdi Echezarreta de- iuxta preces benigne annuit: servatis tamen claratur omnibus aliis de iure servandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Congregatio Datum Romae, ex aedibus eiusdem Con- de Causis Sanctorum gregationis, die 28 mensis Iunii A.D. 2013. Prot. N. 2806-4/13 Angelus Card. Amato, SDB Praefectus MATRITENSIS. Beatificationis et Canoni- X Marcellus Bartolucci zationis Servae Dei Mariae Annae Alberdi Archiepiscopus tit. Mevanien. Echezarreta Antistitae Monasterii Sororum a Secretis Conceptionistarum Franciscalium de v.d. La Latina. 8. Facultas novum examen coetus peritorum in arte medica in Causa Beati Ludovici a In Ordinario Congressu, die 17 mensis Casaurea celebrandi Octobris huius anni 2013 celebrato, haec Con- gregatio de Causis Sanctorum sequens dubium Congregatio disceptavit, nimirum: “An constet de validitate de Causis Sanctorum Inquisitionis Dioecesanae, apud Curiam eccle- siasticam Matritensem peractae, super viva et Prot.N. 232-43/13 virtutibus necnon fama sanctitatis et signorum Servae Dei Mariae Annae Alberdi Echezarre- NEAPOLITANA. Canonizationis Beati Ludo- ta, Antistitae Monasterii Sororum Conceptio- vici a Casaurea (in saeculo: Archangeli Pal- nistarum Franciscalium de v.d. La Latina: tes- mentieri) Sacerdotis professi Ordinis Fratrum tes sint rite recteque examinati et iura producta Minorum Fundatoris Congregationum Fra- legitime compulsata in casu et ad effectum de trum a Caritate v.d. Bigi et Sororum a Sancta quo agitur”. Elisabetha v.d. Bige. Haec Congregatio, attento voto ex of- ficio redacto reque diligenter perpensa, res- Rev.mus P. Ioannes Iosephus Califano, cripsit: Affirmative, seu constare de validitate Postulator Generalis Ordinis Fratrum Mino- eiusdem Inquisitionis Dioecesanae in casu et rum, ab hac Congregatione de Causis Sanc- ad effectum de quo agitur, sanatis de iure sa- torum petit ut asserta mira sanatio infantis nandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Idae ladevaia, intercessioni Beati Ludovici a Datum Romae, ex aedibus eiusdem Con- Casaurea (in saeculo: Archangeli Palmentieri) gregationis, die 17 mensis Octobris A.D. 2013. Sacerdotis professi eiusdem Ordinis Fratrum Minorum, Fundatoris Congregationum Fra- Angelus Card. Amato, SDB trum a Caritate v.d. Bigi et Sororum a Sancta Praefectus Elisabetha v.d. Bige, tributa, novo examini X Marcellus Bartolucci coetus peritorum in arte medica subici possit. Archiepiscopus tit. Mevanien. Haec Congregatio, attentis peculiaribus in a Secretis supplici libello expositis adiunctis, pro gratia iuxta preces benigne annuiti servatis tamen 10. Facultas Transumptum Inquisitionis omnibus aliis de iure servandis. Contrariis non Dioecesanae super adserto miro in Causa obstantibus quibuslibet. Beatae Matthiae de Nazareis aperiendi Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congre- gationis, die 8 mensis Novembris A.D. 2013. Congregatio de Causis Sanctorum Angelus Card. Amato, SDB Praefectus Prot. N. 2873-5/13

X Marcellus Bartolucci FABRIANENSIS-MATHELICENSIS. Canoni- Archiepiscopus tit. Mevanien. zationis Beatae Matthiae de Nazareis Monialis a Secretis professae Secundi Ordinis Sancti Francisci 500 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Rev.mus P. Ionnes Iosephus Califano, Pos- de cetero omnibus de iure servandis. Contra- tulator Generalis Ordinis Fratrum Minorum, riis non obstantibus quibuslibet. ab hac Congregatione de Causis Sanctorum Datum Romae, ex aedibus eiusdem petit ut Transumtum Inquisitionis Dioecesa- Congregationis, die 28 mensis Novembris nae, apud Curiam ecclesiasticam Neapolita- A.D. 2013. nam peractae, super asserta mira sanatione domini Alfonsi D´Anna, intercessioni Bea- Angelus Card. Amato, SDB tae Matthiae De Nazareis, Monialis profes- Praefectus sae Secundi Ordinis Sancti Francisci, tributa, X Marcellus Bartolucci clausum sigillisque munitum in actis eiusdem Archiepiscopus tit. Mevanien. Congregationis, aperiri possit. a Secretis Haec Congregatio, attentis expositis, pro gratia iuxta preces benigne annuit: servatis de cetero omnibus de iure servandis. Contrariis 12. Notitiae particulares non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Con- 1. Congregationes Ordinariae gregationis, die 30 mensis Iulii A.D. 2013. a. Il 1 ottobre 2013 si è celebrata, con esi- Angelus Card. Amato, SDB to positivo ed elogiativo, la prevista Sessione Praefectus Ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi circa Boguslaus Turek, C.S.M.A. la vita e le virtù della Serva di Dio Maria di Subsecretarius San Francesco Wilson, Fondatrice delle Suore Francescane di Nostra Signora delle Vittorie. b. Il giorno 3 dicembre 2013 gli Ecc.mi Ve- 11. Facultas Transumptum Inquisitionis scovi e gli Em.mi Cardinali della Congrega- Dioecesanae in Causa Servorum Dei zione delle Cause dei Santi, riuniti in Sessione Bernardi Károlyi et VI Sociorum ofm Ordinaria, essendo Ponente S. Em. Rev.ma aperiendi Mons. Lorenzo Chiarinelli, Vescovo emerito di Viterbo, hanno espresso il loro parere favo- Congregatio revole circa la presunta guarigione miracolosa de Causis Sanctorum della neonata Pasqualina Principe attribuita all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Prot. N. 2959-4/13 Giovannina Franchi, Fondatrice delle Suore Infermiere dell’Addolorata. STRIGONIENSIS-BUDAPESTINENSIS. Bea- tifìcationis seu Declarationis Martyrii Ser- 2. Congressus Peculiaris Theologorum vorum Dei Bernardi Károlyi et vi Sociorum Sacerdotum professorum Ordinis Fratrum Nel corso del quadrimestre settembre –di- Minorum in odium Fidei, uti fertur, interfec- cembre 2013 i Rev.mi Teologi della Congre- torum. gazione hanno esaminato tre Positio super vita et virtutibus, relative ad altrettante Cause Rev.mus P. Ioannes Iosephus Califano, della nostra Postulazione generale. Rispettiva- Postulator Generalis Ordinis Fratrum Mino- mente: il 7 novembre 2013, si è celebrato il rum, ab hac Congregatione de Causis Sanc- Congresso peculiare sulla vita e le virtù della torum petit ut Transumptum Inquisitionis Serva di Dio Francesca delle Piaghe di Gesù, Dioecesanae, apud Curiam ecclesiasticam (al secolo: Columba Antonia Martí y Valls), Strigoniensem-Budapestinensem peractae, su- monaca professa del II Ordine di San France- per vita et martyrio necnon fama martyrii Ser- sco, del monastero della Divina Provvidenza vorum Dei Bernardi Károlyi et VI Sociorum, di Badalona, in Spagna (1860-1899); il 26 Sacerdotum professorum eiusdem Ordinis, in novembre 2013, il Congresso peculiare sulla odium Fidei, uti fertur, interfectorum, clausum vita e le virtù del Servo di Dio Ante Antić, sa- sigillisque munitum in actis eiusdem Congre- cerdote professo dell’Ordine dei Frati mino- gationis, aperiri possit. ri, (1893-1965); infine il 5 dicembre 2013 il Haec porro Congregatio, attentis expositis, Congresso peculiare sulla vita e le virtù della prò gratia iuxta preces benigne annuit: servatis Serva di Dio Giovanna della Croce ( al secolo: E POSTULATIONE GENERALI 501

Ioannae Vázquez Gutiérrez), monaca professa il vice-postulatore Fr Peregrin Kalman ha con- del Terz’Ordine di San Francesco, abbadessa segnato il Transunto della Inchiesta diocesana del monastero di Santa Maria della Croce di di Estergom –Budapest sul presunto martirio Cubas, presso Madrid (1481-1534). in odium fidei dei Servi di Dio Bernart Karolyi e sette compagni, sacerdoti professi dell’Ordi- 3. Consulta medica ne dei Frati Minori.

Il 12 dicembre 2014 i periti medici della c. Al termine della celebrazione eucaristica Congregazione riuniti in Consulta hanno nuo- in piazza San Pietro, domenica 24 novembre, vamente preso in esame la presunta guarigione Solennità di Cristo Re dell’Universo e Conclu- miracolosa attribuita all’intercessione del Ve- sione dell’Anno della Fede, prima della recita nerabile Servo di Dio Massimo Rinaldi, Ve- dell’Angelus il Santo Padre Francesco ha fatto scovo di Rieti. menzione del terzo centenario della nascita del beato Junipero Serra, ed ha espresso il seguen- 4. Attribuzione dei Relatori te saluto: “In questa giornata il nostro pensie- ro riconoscente va ai missionari che, nel corso a. Il Congresso Ordinario della Congrega- dei secoli, hanno annunciato il vangelo e spar- zione delle Cause dei santi, in data 25 ottobre so il seme della fede in tante parti del mondo; 2013 ha affidato al Rev.mo Relatore P. Alfredo tra questi il Beato Junipero Serra, missionario Simon OSB la Causa del Servo di Dio Agosti- francescano spagnolo, di cui ricorre il terzo no Raffaele Ramirez Monasterio, ofm di Gua- centenario della nascita. temala e la Causa del Servo di Dio Federico De Aguinaga Lopez di Guadalaiara Mexico. Giovangiuseppe Califano. ofm b. Il 18 novembre 2013, presso la Cancelle- Postulatore generale ria della Congregazione delle Cause dei Santi,

AD CHRONICAM ORDINIS

1. De itineribus Ministri Generalis menti previsti per la fine di questo mese di set- tembre. Conclusa la celebrazione eucaristica, 1.1. Partecipazione alla celebrazione dei 250 è stato eseguito un concerto dal gruppo musi- anni della presenza francescana a Zari- cale “Kana”. chany Il Ministro generale ha benedetto e inau- Zarichany/Zhytomir, Ucraina, 10-13.09.2013 gurato anche una parte rinnovata dell’antico convento che nel passato fu preso dal regime Dal 10 al 13 settembre i Frati della Pro- sovietico e, finalmente qualche anno fa, è stato vincia di San Michele Arcangelo in Ucraina restituito ai proprietari. Con il provvidenziale (circa 80 Frati) si sono radunati per stare insie- intervento dei benefattori, si è potuto rinnovar- me qualche giorno, come fanno annualmente. lo almeno parzialmente. Ora, una parte degli Nella località di Zarichany (vicino a Zhytomir) spazi rinnovati servirà per l’attività della Curia hanno trovato un posto privilegiato, nella pro- provinciale, l’altra parte per l’attività pastora- fondità del bosco, sulla riva di fiume Teteriv. le. Così, lasciate le preoccupazioni quotidiane, hanno potuto meglio dedicarsi alla preghiera, 1.2. Visita de la Prov. de San José de Valen- alla riflessione spirituale e a considerare la vita cia, Aragón y Baleares nella Provincia. Onteniente, España, 28.09.2013 Il giorno 13 settembre è arrivato il Ministro generale Fr. Michael A. Perry, accompagnato El Ministro general, Fr. Michael Anthony da Fr. Ernest K. Siekierka, Definitore genera- Perry ha tenido un breve encuentro con los her- le, per festeggiare insieme i 250 anni della pre- manos de la Provincia de San José de Valencia, senza dei Frati Minori a Zhytomir. Per questa Aragón y Baleares, aprovechando un viaje a occasione sono giunti anche i Ministri provin- Murcia para asistir a la inauguración del curso ciali (o i loro rappresentanti) della Conferenza académico del Instituto Teológico de Murcia. Nord Slavica, di cui fa parte la Provincia ucrai- A las 16.00 horas tuvo un encuentro con los na. Erano presenti anche il Ministro provin- equipos directivos y alumnos de nuestros co- ciale della Lituania e Fr. Patrik Zamishevski, legios de Onteniente y del de Cocentaina que membro della Provincia slovacca, che in que- cantaron unas canciones en la oración con los sto momento lavora in Austria ( Franziskaner profesores y alumnos. für Mittel-und Östeuropa). Posteriormente se reunió con los hermanos Durante la celebrazione di ringraziamento que habían acudido de casi todas las fraterni- presieduta dal Ministro generale, tre confratel- dades. De camino a la sala de audiovisuales, li – Fr. Giovanni, Fr. Bohdan e Fr. Rostislav – Fr. Michael descubrió en el claustro una placa hanno emesso la loro professione solenne nelle que recuerda su estancia en Onteniente. mani del successore di san Francesco d’Assisi. Fr. Juan Carlos Moya, Ministro provincial, All’inizio della liturgia del 14 settembre, il presentó la realidad de nuestra Provincia y los Ministro generale ha rivolto in lingua ucraina ánimos y esfuerzos que se están haciendo pa- un breve saluto ai presenti in chiesa, suscitan- ra la unificación y revitalización. La misión do così grande simpatia da parte della gente. compartida en los colegios comenzó por una Ha poi abbracciato i genitori dei neoprofessi, necesidad, pero que está consiguiendo que los ringraziandoli per il dono dei figli, offerti alla profesores sean también franciscanos que ha- Chiesa e all’Ordine. Inoltre, ha consegnato al blen y enseñen desde el modo de vivir la fe de Ministro provinciale, Fr. Dobroslav, una me- san Francisco. daglia e una lettera scritta appositamente per El Ministro general nos habló dándonos la circostanza dell’anniversario della presenza ánimos para proseguir en el empeño. Al ha- dei Frati a Zhytomir, e indirizzata sia ai Frati blarle de nuestra elevada edad media dijo que sia ai fedeli che frequentano la Chiesa. Tale últimamente había estado en Mozambique, lettera sarà letta alla chiusura dei festeggia- una provincia de frailes jóvenes que le dijeron 504 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 que echaban en falta la presencia de hermanos ITM, tuvo lugar el Acto académico, presidi- mayores que les ayudaran a tomar decisiones. do por el Ministro general, acompañado por La verdad es que una mezcla de los dos grupos el Ministro provincial de Cartagena, Fr. Jesús sería lo ideal. Hernández, ofm, el Rector Magnífico de la El hermano Lluis Oviedo fue nuestro intér- Universidad de Murcia, D. José Antonio Co- prete y nos trasladó las palabras del Ministro bacho; y el Vice-Rector de la Pontificia Uni- general. En el turno de preguntas Fr. José A. versidad Antonianum de Roma, Fr. Martín Jordá quiso que nos señalara, a su modo de Carbajo, ofm. La lección inaugural corrió a ver, las dificultades que nos podemos encon- cargo del Ministro general, bajo el título: Los trar en la unión de provincias. Fr. Fernando hermanos menores en camino a las periferias Fuertes habló de los colegios de cómo se cuida existenciales. En dicho acto también se entre- a los profesores y se les enseña para que sean garon los títulos académicos. El mismo día ha en realidad franciscanos. tenido lugar, en la sede del Rectorado de la Tras el rato de encuentro fuimos a la iglesia Universidad de Murcia, la firma por parte de donde recitamos a modo de salmo una oración las autoridades respectivas, de un convenio de de gracias: por la presencia del Fr. Michael cooperación entre dicha Universidad y la Pon- entre nuestros mayores y enfermos y entre no- tificia Universidad Antonianum. sotros; porque nos sigues reuniendo en frater- El día anterior, 10 de octubre, el Ministro nidades con nuestras diferencias y nuestras ri- general, acompañado de Fr. Vicente Felipe, quezas; por nuestra fraternidad concreta, don- ofm, Definidor general (España y Portugal), de progresamos en el respeto y la corrección ha visitado la Fraternidad de Santa Catalina fraterna. En esa oración pedimos que el Es- del Monte en Murcia, Casa de formación para píritu de caridad penetre nuestros corazones, los hermanos de profesión temporal en Espa- nuestras fraternidades, nuestros trabajos… ña. El rezo de las vísperas, la cena y el diálogo Preguntado el Definidor general por la re- fueron los tres momentos que marcaron este gión Ibérica Fr. Vicente-Emilio Felipe Tapia a encuentro fraterno y formativo. qué provincia pertenecía respondió: soy de la nueva provincia, la de la Inmaculada Concep- 1.4. Encuentro del Ministro y Definitorio ge- ción. Una buena lección para que aprendamos neral con la CONFRES a mirar hacia delante. Todos le agradecimos al Braga (Portugal), Convento de Montariol, 13- Ministro general este rato que ha permanecido 17.10.2013 con nosotros.

1.3. Apertura del Curso ITM, España – Crónica Murcia, España, 11.10.2013 Según lo acordado por el Capítulo General El día 11 de octubre de 2013 tuvo lugar la 2009, que el Ministro y Definitorio general se inauguración del curso académico en el Ins- encuentren al menos una vez en el sexenio con tituto Teológico de Murcia OFM (España), las diversas Conferencias, en esta ocasión ha Centro Agregado a la Facultad de Teología de sido con la Conferencia Ibérica (CONFRES) la Pontificia Universidad Antonianum de Ro- representada por los Ministros y Vicarios pro- ma. La tarde comenzó con un encuentro del vinciales y el Custodio, del 13 al 17 de octubre Ministro general, Fr. Michael A. Perry, ofm, de 2013, en el convento de Montariol, Braga con los profesores del ITM, donde les alentó (Portugal). en el esfuerzo que llevan a cabo en la enseñan- Ha sido un encuentro fraterno y gozoso, en za de la teología, les alabó el hecho de sentirse el que la reflexión serena y la presencia del unidos en la tarea y la corresponsabilidad que Gobierno de la Orden ha consolidado el cami- muestran a la hora de hacer presente el ITM no emprendido y ha dado luz y aliento para en el diálogo entre la teología y la sociedad en el próximo futuro del franciscanismo ibérico. el mundo universitario. Tras ello, comenzó el Como el encuentro se celebraba en Portugal acto de inauguración con la Misa del Espíri- las palabras del Ministro provincial han mar- tu Santo, concelebración presidida por el Sr. cado el significado y la trascendencia de esta Obispo de la Diócesis de Cartagena D. José visita: la celebración cercana del VIII centena- Manuel Lorca. rio de la llegada de los primeros franciscanos A continuación, en el salón de actos del en 1216 a Guimaraes, Fr. Gualter y Fr. Zaca- AD CHRONICAM ORDINIS 505 rías; el de los Protomártires de la Orden, titu- lugares originarios de la presencia franciscana lares de la Provincia, y el de San Antonio de en Portugal, el encuentro con la Orden Fran- Lisboa y Padua. ciscana Seglar de Guimaraes, en el convento Los Ministros provinciales y Custodio en el de San Francisco, revestido de la fraterna sen- primer día expusieron la realidad de la Confe- cillez franciscana pero con la solemne corte- rencia con objetividad y transparencia, de mo- sía de los momentos importantes e históricos; do que el Ministro general y su Definitorio pu- la visita al Santuario nacional de Sameiro de dieran tener una información ajustada de sus la Inmaculada Concepción, con resonancias fortalezas y debilidades en el momento actual. marianas y franciscanas para la futura nueva A continuación se dio una amplia información Provincia, así como la oración en torno a la In- sobre el Proceso de unión de seis Provincias maculada con la Orden Franciscana Seglar de y la Custodia de San Francisco Solano, que Braga; la visita a la Domus Fraternitas, junto a partir del 1 de enero de 2015, constituirán al convento, una hermosa realidad que la Pro- la nueva Provincia de la Inmaculada Concep- vincia abandera como proyecto franciscano de ción. En este largo proceso que comenzó en el humanización de la enfermedad, donde el hos- 2005 se ha experimentado que el superar los pital se alarga en el ámbito familiar y donde la límites que los sentimientos marcan abre, des- luz recuerda la esperanza y la trascendencia a de la fraternidad, a un horizonte más ancho y la que nos aboca la hermana muerte corporal; universal, que proyectar juntos ya es caminar así como el lúdico encuentro fraterno con las juntos, que se culmina un proceso pero no se raíces más profundas de la cultura portuguesa, termina el caminar. Todavía, en este proceso como es el fado, han llenado de vida el encuen- se es consciente de sus carencias y, por tanto, tro de la Conferencia con el Gobierno general de la necesidad de la reflexión sobre algunos de la Orden, en el que mente y corazón, re- aspectos que afectan a la estructura, vida y flexión y sentimiento, oración y compromiso misión de los hermanos. También la Pastoral con la vida, han llenado de sentido y cumplido Juvenil y Vocacional, la Formación y los Estu- con creces sus expectativas. dios y la Pastoral Educativa tuvieron su espa- cio propio en esta amplia información. Fr. Miguel Vallecillo y El Ministro general, consciente del camino Fr. Vicente Felipe que la Conferencia está recorriendo, habló de la urgencia de recuperar el carácter de luz que – Mensaje final tiene la fe, capaz de iluminar la existencia del hombre y, por tanto, de la Orden, sabiendo que Vivir con renovado el amor de Dios nos precede y acompaña, si- compromiso guiendo la enseñanza del Papa Francisco en la encíclica Lumen Fídei. El Vicario general nos Los días 14 al 17 de octubre de 2013, la presentó el trabajo de animación que el Defini- Conferencia ibérica (CONFRES) representa- torio está haciendo en el sexenio, siguiendo los da por sus Ministros y Vicarios provinciales y mandatos del Capítulo general, y el Definidor Custodio, siguiendo el mandato 4 del Capítulo general, Fr. Vicente Felipe, expuso los com- general 2009, hemos celebrado en Montariol- promisos que el Definitorio general tiene para Braga (Portugal) nuestro encuentro con el Mi- lo que queda del 2013 y para el 2014. Las pre- nistro y Definitorio general. guntas, interpelaciones y consejos dados por Los objetivos del encuentro han sido pro- los Definidores Generales suscitaron también fundizar en nuestro conocimiento mutuo y reacciones en los Ministros y Vicarios en un reflexionar sobre nuestra realidad para seguir diálogo clarificador y estimulante. creciendo como Conferencia y mejorar nues- En los días sucesivos vino la reflexión por tra colaboración interprovincial. grupos motivada por las preguntas que dieron Después de la información dada al Minis- pie a una copiosa cantidad de propuestas y que tro y a su Definitorio general sobre cada una sirvieron de base para la redacción del siguien- de nuestras Entidades, sobre la Conferencia y te documento final. sobre el proceso de unión de seis de las Pro- Las vivencias de estos días se han com- vincias y Custodia, y después de escuchar sus puesto también de otros aspectos que han dado aportaciones, nuestra reflexión se ha centrado gozo y ejemplaridad al encuentro: el ritmo de en discernir los retos que hemos de afrontar y la oración matinal y vespertina, la visita a los que provienen de la situación que están vivien- 506 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 do nuestras Entidades y nuestra Conferencia, la Provincia de Portugal que nos han acogido. así como de la realidad social y eclesial en la Invocamos la luz y la fuerza del Espíritu que estamos inmersos. para que seamos fieles a la vivencia de la vo- Finalmente hemos reflexionado sobre cuá- cación y misión a la que hemos sido llamados les son las opciones que, ante los retos encon- y pedimos que nuestro Padre y Hermano Fran- trados, hemos de hacer como Entidades y co- cisco nos siga bendiciendo. mo Conferencia. La conclusión de esta reflexión es que, en 1.5. Partecipazione alla XI Assemblea gene- los próximos años, la CONFRES se compro- rale dell’UFME mete a trabajar prioritariamente en las siguien- Roma, «Il Cantico», 21-25.10.2013 tes áreas: 1. Consideramos que la CONFRES debe per- Nei giorni 21-25 ottobre 2013, presso l’Ho- manecer como Conferencia dentro de la es- tel “Il Cantico” sito in Roma, è stata convocata tructura de la Orden y para ello pediremos la XI Assemblea generale dell’Unione dei Fra- al Gobierno general que se plantee esta po- ti Minori d’Europa (UFME). All’Assemblea sibilidad y la proponga al Consejo Plenario partecipano 49 Ministri provinciali, prove- para su posterior decisión en el Capítulo nienti dalle diverse nazioni europee, e 4 Segre- General 2015. También vemos conveniente tari di Conferenza. Inoltre sono stati invitati i revisar los Estatutos y el funcionamiento de 5 Definitori generali dell’Ordine delegati per CONFRES buscando nuevas formas de co- le Conferenze presenti sul territorio europeo. laboración y adaptación a la nueva realidad Il tema scelto è stato: “Progetto Europa de la Conferencia. OFM per la nuova evangelizzazione”. Oltre 2. Pensamos que tenemos que seguir animan- alla relazione di fondo di Fr. Carlo Serri, Pre- do la vocación de los hermanos, atendiendo sidente UFME, si sono succeduti gli interven- a las distintas etapas, y la vida y misión de ti di Fr. Michael A. Perry, Ministro generale las Entidades. Desde la formación perma- OFM, con una relazione dal titolo: «Europa: nente y otros medios adecuados buscare- visione francescana»; S. Ecc.za Mons. Rino mos ofrecer elementos para el cuidado del Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio “espíritu de oración y devoción” y de la vi- per la Nuova Evangelizzazione, con una rela- da fraterna. zione dal titolo: “Europa: visione ecclesiale”; 3. En lo que se refiere al campo de la Evan- On. Antonio Tajani, Vice Presidente della gelización compartiremos el Carisma y la Commissione Europea, con una relazione dal Misión con los laicos. titolo: “Europa: visione politica”. È toccato a Y como parte sustancial de nuestro carisma Fr. Massimo Tedoldi, Segretario generale per acentuaremos nuestro compromiso solidario le Missioni e l’Evangelizzazione, presentare y profético con los pobres y marginados de una relazione dal titolo: “Progetto Europa”. nuestro mundo, poniendo a disposición de esta Nel programma non sono mancati momenti misión nuestro tiempo, y revisando el uso que celebrativi presieduti dallo stesso Ministro ge- hacemos de nuestros espacios y fondos eco- nerale, da Sua Ecc.za Mons. José R. Carballo, nómicos. Segretario della CIVCSVA nelle Grotte Va- Para llevar a cabo estas actuaciones los Mi- ticane, da Sua Ecc.za Mons. Filippo Iannone, nistros de CONFRES nos comprometemos a Vice Gerente per la Diocesi di Roma, da Fr. proseguir una reflexión profunda, realizar una Giacomo Bini, già Ministro generale OFM, da programación de objetivos y mediaciones, y a Fr. Carlo Serri, Presidente dell’UFME. fijar criterios de evaluación. La giornata di giovedì è stata caratterizzata Los campos anteriormente indicados son dalla visita alla Fraternità di Palestrina, da una los que consideramos prioritarios. Además, en sosta di preghiera in San Bartolomeo all’Iso- estos días hemos encontrado otros retos, que la Tiberina e da una visita alla Comunità di recogemos en un anexo, para tenerlos presen- Sant’Egidio animata dal prof. Marco Bartoli. tes en nuestro caminar. A conclusione del Convegno, 25 ottobre Agradecemos al Ministro y el Definitorio 2013, l’Assemblea generale dell’UFME ha general su presencia entre nosotros y su acom- eletto il suo nuovo Consiglio Permanente: Fr. pañamiento en la reflexión. Igualmente que- Miljenko Šteko (SLAS), Presidente; Fr. Mi- remos transmitir nuestro reconocimiento a los chel Laloux (COTAF), Vice Presidente; Fr. hermanos de la fraternidad de Montariol y de Mario Vaccari (COMPI), Consigliere; Fr. Fi- AD CHRONICAM ORDINIS 507 lemon Tadeusz Janka (SLAN), Consigliere; La giornata ha poi assunto un significato Fr. Vitor Melicias (CONFRES), Consigliere; particolare per i Frati della Toscana a motivo Fr. Kevin Ó Laoide (ESC), Consigliere. Infi- della presenza del Visitatore eletto per accom- ne, il nuovo Consiglio Permanente dell’UFME pagnarci al prossimo Capitolo provinciale, Fr. ha eletto: Fr. Paolo Maiello, Segretario gene- Luigi Recchia della Provincia romana nonché rale e Fr. Mario Vaccari, Economo. della presenza del nostro Ministro provincia- le Fr. Paolo Fantaccini e di Monsignor Fausto Fr. Donato Sardella Tardelli vescovo di questa diocesi che ci ha raggiunto per condividere il pranzo. 1.6. Partecipazione alle celebrazioni dei 500 Gran concorso di popolo oltre ai Frati con- anni delle apparizione della Vergine Ma- venuti dagli altri conventi della provincia, ad ria un numero considerevole di suore, alle rap- San Romano Valdarno, 03.11.2013 presentanze delle istituzioni locali, dei gruppi parrocchiali, del Terz’Ordine e della Gioventù Domenica 3 Novembre il Santuario e Par- Francescana. rocchia di San Romano Valdarno, territorio in provincia di Pisa ma della diocesi di San Mi- 1.7. Giornata di fraternità delle Case niato, ha vissuto una giornata del tutto speciale dipendenti dal Ministro generale nel contesto delle più ampie celebrazioni che Basilica di S. Pietro/Curia generale, 09.11.13 ricordano i 500 anni delle apparizioni della Vergine ad una pastorella in questo lembo di Sabato 9 novembre 2013, i frati che vivono Toscana ed insieme la presenza ininterrotta dei nelle case di Roma dipendenti dal Ministro ge- Frati Minori a custodia del luogo sacro eretto a nerale sono stati invitati a ritrovarsi per condi- seguito di questi avvenimenti. videre una giornata di fraternità e formazione, L’occasione è stata offerta dalla volontà in occasione della vicina conclusione dell’An- della ricollocazione delle statue di san France- no della Fede. Ricorrendo la Solennità della sco e santa Chiara (splendide opere in legno di Dedicazione della Basilica Lateranense, non Ortisei dalle linee ed iconografia classica) nel- hanno potuto partecipare a questo raduno i fra- la medesima posizione che precedentemente telli che prestano il servizio come penitenzieri ai bombardamenti della seconda guerra mon- presso la Basilica stessa, poiché impegnati nel- diale, altre statue ma di medesimo soggetto oc- la festa, alla quale, in tarda mattinata, si è unito cupavano alla sinistra ed alla destra dell’altare il Vicario generale, fr. Julio César Bunader, a maggiore nella cornice che inquadra e delimita nome del Ministro generale, in occasione del la zona del presbiterio, in posizione sopraele- pranzo festivo. vata. A queste si aggiunga la collocazione di L’appuntamento che ha dato il via all’in- una statua dell’Addolorata restaurata in una contro fraterno era fissato per le ore 9.00 ed nicchia all’interno di una delle cappelle latera- è stato la solenne celebrazione eucaristica, li e di uno splendido paliotto d’altare in marmo presieduta dal Ministro generale, fr. Michael di Carrara con l’effige di un Angelo porta cro- Anthony Perry, all’altare della Confessione ce su sfondo rosso. dell’Apostolo Pietro, nell’omonima Basilica. Due presenze hanno impreziosito e sottoli- All’inizio della celebrazione, i frati lì tiuniti neato l’intenzione di qualificare questa giornata sono stati accolti e salutati da S. Em. il Card. nel segno di Francesco e Chiara: la reliquia del Angelo Comastri, Arciprete della Basilica Pa- panno intriso del sangue di Francesco stimma- pale di San Pietro in Vaticano e Vicario gene- tizzato che i Frati della Verna (nella persona del rale di Sua Santità per la Città del Vaticano, Guardiano Fr. Massimo Grassi) hanno portato nonché membro affiliato al nostro Ordine. Il dal Sacro Monte alla venerazione dei fedeli di Prelato ha augurato ai frati di poter riscoprire e San Romano (rappresentati dal Guardiano del valorizzare sempre più la bellezza del carisma Convento Fr. Sandro Guarguaglini e dal Par- francescano, ossia di poter vivere come San roco Fr. Roberto Benamati) e la presenza del Francesco il Vangelo alla lettera, con entusia- nostro Ministro generale Fr. Michael Perry che smo e senza compromessi, in modo da essere dopo aver accolto la reliquia, ha presieduto alla anche oggi lievito per la Chiesa e per il mondo. celebrazione dello svelamento delle immagini e E per poter ascoltare e rispondere alla chiama- della loro benedizione e soprattutto alla succes- ta dell’amore incredibile, gratuito e immeritato siva celebrazione eucaristica. di Dio, ha sottolineato il Cardinale, Francesco 508 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 si è liberato dai due tiranni interiori, l’orgoglio Vangelo, l’opportunità di andare verso i nuovi e l’egoismo, che impediscono di ascoltare la areopaghi della missione. Fr. Marco ha poi voce di Dio, il suo urlo di amore gridato dalla toccato la relazione della fede con la dimensio- Croce di Cristo. E se l’Arciprete della Basilica ne della vita di unione con Dio, evidenziando ha rinnovato l’invito ad “aver compassione del da una parte la voglia di santità, di radicalità, Crocifisso” come l’ha avuta il santo assisate, di preghiera, di fraternità, di testimonianza e in il Ministro generale, durante la sua omelia, ha generale di una vita bella, significativa, traspa- spronato i fratelli ad “abbracciare la croce di rente ed attraente che ci anima, e dall’altra gli Gesù e a lasciare che essa ci abbracci, in modo ostacoli, le “tentazioni” che bloccano e intral- da poter scoprire pienamente l’identità divina ciano la nostra testimonianza, quali la medio- che Dio ha iscritto in ciascuno di noi”, la quale crità, l’imborghesimento, la mentalità consu- ci fa essere “templi di Dio”. Ancora, fr. Mi- mistica, l’ideologizzazione, il funzionalismo, chael ci ha incoraggiati a fare una sempre più il clericalismo e l’autoreferenzialità. Egli ha autentica esperienza di Dio e del nostro prossi- affermato chiaramente che “la vera sconfitta mo, perché, come afferma il Documento finale della nostra vita francescana non sta nel decli- del Capitolo generale 2009, Portatori del dono no numerico, ma nel venir meno dell’adesione del Vangelo, “non è possibile sentire l’abbrac- spirituale al Signore e alla nostra vocazione e cio infinito di un Dio follemente innamorato missione […]. Il vero problema non riguarda i perché è amore e solo amore, senza sentire al numeri, costantemente in calo. Il vero proble- medesimo tempo l’urgente necessità di condi- ma è che manca il fuoco!”. E, poi, ha suggerito videre questa stessa esperienza con altri” (Pdv, che per ravvivare questo fuoco, che come la 11). Il Ministro ci ha ulteriormente sollecita- brace arde sotto la cenere, dobbiamo costruire ti, alla conclusione dell’Anno della Fede, a quello che viene definito un “ecosistema co- ricordarci “a vicenda di essere stati benedetti munitario, nel quale ci aiutiamo l’un l’altro a dal dono del Vangelo, che è lo stesso Signore crescere nella fede, a camminare alla presenza Gesù, e dal dono dei fratelli”, celebrando l’Eu- del Signore, a cogliere la sua presenza nella caristia animati dal desiderio di “diventare la nostra vita e a decidere come vogliamo vivere vera Eucaristia che celebriamo, lasciando che insieme, nella quotidianità, la vita spirituale Dio costruisca in ciascuno di noi il suo Tem- e la missione, secondo il nostro carisma”. E pio di grazia, di misericordia e d’amore”. Do- sempre insieme dobbiamo resistere alla tenta- po aver concluso la celebrazione eucaristica, il zione sia “dell’attivismo”, sia del “preprensio- folto gruppo di frati si è recato presso la Curia namento”. Fr. Marco ha poi affrontato la rela- generalizia, dove alle ore 11.00 era previsto un zione tra fede e vita fraterna, che desideriamo dialogo con fr. Marco Tasca, Ministro gene- sempre più intensa e profonda, in fraternità rale dei Frati Minori Conventuali, il quale ha sufficientemente numerose, al fine di offrire offerto un’intensa e coinvolgente riflessione e testimoniare la bellezza della dimensione sulla fede in relazione ad alcuni aspetti del- fondamentale del nostro carisma francescano. la nostra vita da consacrati. Partendo da una “Farsi fratello, ha precisato, richiede, però, un lettura di fede sulla situazione in cui si trova profondo cambiamento della nostra identità e al giorno d’oggi la vita religiosa, fr. Marco un morire a sé stessi nella paradossale logica con originalità ha sottolineato la necessità di pasquale che segna tutta la nostra vita, ragio- un cambiamento che deve certo riguardare e nando così: si vince perdendo, si vive moren- coinvolgere l’universalità dell’Ordine ma che do, si acquista dando”. Ha inoltre ribadito la deve partire da ogni singolo frate, perché solo fatica che facciamo nell’affidarci l’uno all’al- “se cambio io – ha affermato – cambierà l’Or- tro, a darci credito reciprocamente e a vivere dine; se non cambio io, niente cambierà!”. Si è relazioni capaci di fiducia; ma, provocatoria- inoltre detto convinto che, a fronte delle nume- mente si è chiesto e ci ha chiesto: “Come si rose richieste di abbandono, “dobbiamo com- può credere in Dio se non si crede nell’altro?”. battere per la vocazione dei nostri fratelli e non Infine, fr. Marco, affrontando un quarto aspet- lasciare che troppo facilmente abbandonino le to, quello missionario, della vita di fede, ha de- nostre fraternità”; ed, ancora, ha fatto presente nunciato la “sproporzione tra le energie dedi- le sfide che siamo chiamati a vivere oggi: l’in- cate all’attività pastorale e quelle dedicate alla terculturalità, la solidarietà, l’unità nella diver- cura della vita fraterna e della vita spirituale. sità, la disponibilità per le nuove frontiere ge- Pare che, ha ammonito, facciamo molta fatica ografiche, sociali e culturali dell’annuncio del a discernere tra ciò che è urgente e ciò che è AD CHRONICAM ORDINIS 509 importante”. Spesso, infatti, il fare comunità Dall’11 al 16 novembre c’è stato l’annuale può essere percepito come ostacolo all’attività incontro del Ministro e Definitorio generale missionaria, quando, invece, pur senza essere con i Visitatori generali, presso la Curia gene- il tutto della missione, la vita fraterna ne è un rale dei Frati Minori. elemento essenziale. E ha ulteriormente insi- stito sul fatto che la vita fraterna è altrettanto Partecipanti importante quanto l’azione apostolica. Quindi, non si possono invocare le necessità dell’apo- – Definitorio generale stolato per giustificare una carente vita comu- Fr. Michael Anthony Perry (Min. gen.), Fr. nitaria: l’azione pastorale dei religiosi, in par- Julio César Bunader (Vic. gen.), Fr. Vincen- ticolare di noi francescani, “deve essere azione zo Brocanelli (Def. gen.), Fr. Vicente-Emilio di persone che vivono in comunione fraterna Felipe Tapia (Def. gen.), Fr. Nestor Inácio e che informano di spirito comunitario il loro Schwerz (Def. gen.), Fr. Francis William Wal- agire, che tendono a diffondere lo spirito fra- ter (Def. gen.), Fr. Roger Marchal (Def. gen.), terno con la parola, l’azione e l’esempio”. Fr. Fr. Ernest Karol Siekierka (Def. gen.), Fr. Marco si è detto molto scettico nei confronti Paskalis Bruno Syukur (Def. gen.), Fr. Vin- dell’idea che la nuova evangelizzazione possa cent Mduduzi Zungu (Def. gen.), Fr. Aidan essere frutto di strategie pastorali, di piani, di McGrath (Seg. gen.). progetti o almeno di buone idee di marketing comunicativo, affermando che “in una socie- – Visitatori generali tà liquida e secolarizzata, solo l’incontro tra Fr. Francisco Gearoid O’Conaire, Prov. persone con esperienze di verità e di bellezza, N.D. de Guadalupe, Guatemale, pro Prov. S. che colpiscono e attraggono, può far rinascere Ioannis Baptistæ, USA; Fr. Thomas Luczak, quel tessuto cristiano che tanta parte ha avuto Prov. Assumptionis BVM, USA, pro Prov. nella storia della civiltà”. Concludendo, egli N. Dominae de Guadalupe. USA; Fr. Mario ha sottolineato con forza che “la priorità nel- Rafael Toro, Prov. S. Pauli Apostoli, Colom- la missione è credere e aver fatto esperienza bia, pro Prov. S. Fidei, Colombia; Fr. César della forza stessa del Vangelo al di là dei no- Külkamp, Prov. Immac. Conc. BMV, Bra- stri sforzi e del nostro impegno”. Per questo sile, pro Cust.N.D. Septem Gaudiorum, Bra- egli auspica “laboratori comunitari” dove sia sile; Fr. Edward Tlucek, Prov. Assumptionis possibile avere la fiducia necessaria per appro- BMV, USA, pro Prov. Immac. Conc. BMV, fondire la nostra fede, porre domande spinose Gran Bretagna; Fr. František Xaversky Olbert, e difficili, collaudare nuove idee, far scorrere Prov. SS. Salvatoris, Slovacchia, pro Prov. ipotesi senza paura e senza l’assillo di dover Bohemiae et Moraviae S. Venceslai, Rep. avere risposte immediate o effetti visibili e ri- Ceca; Fr. Ivan Sesar, Prov. Assumpt. BMV, scontri positivi a brevissimo termine. Bosnia-Erzegovina, pro Prov. Ss. Cyrilli et Terminato il suo intervento, fr. Marco ha Methodii, Croazia; Fr. Petrus Kanisius Aman, risposto, con il suo caratteristico spirito appas- Prov. S. Michaëlis Archangeli, Indonesia, pro sionato ed entusiasta, ad alcune domande po- Cust. S. Ioannis Baptistae, Pakistan; Fr. Ra- stegli dai fratelli presenti. miro de la Serna, Prov. S. Francisci Solano, A conclusione dell’intensa mattinata di Argentina, pro Prov. S. Evangelii, Messico; pellegrinaggio, ascolto e condivisione fraterna Fr. Salvatore Ferro, Prov. Siciliae Ss. Nominis nella fede, è seguito “l’aperitivo nel chiostro”, Iesu, Italia, pro Prov. S. Pauli Apostoli, Malta; che ha introdotto il pranzo comunitario, duran- Fr. Leó Páll, Prov. Transilvaniae S. Stephani te il quale i numerosi fratelli presenti hanno Regis, Romania, pro Prov. Magnae Dominae fraternamente occupato non solo il refettorio Hungarorum, Ungheria; Fr. Patryk L. Olikh, ma anche buona parte delle stanze attigue. A Prov. S. Michaëlis, Ucraina, pro Fund. S. laude di Cristo! Francisci; Russia/Kazakistan; Fr. Piet Bots, Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olanda, Fr. Giovanni Rinaldi, ofm pro Cust. S. Francisci, Indonesia; Fr. Gilberto Soracchi, Prov. Christi Regis, Italia , pro Prov. 1.8. Incontro dei Visitatori con il Ministro e Seraphica S. Francisci Assis., Italia; Fr. Luigi Definitorio generale Recchia, Prov. Petri et Pauli, Italia, pro Prov. Roma, Curia generale, 11-16.11.2013 Francisci Stigmat., Italia; Fr. Guido Santiago Zegarra, Prov. Ss. XII Apostolorum, Perù, pro 510 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Prov. N. D. de Guadalupe, Guatemala; Fr. Er- che ha provocato molte vittime e che in diversi nesto Chambi (Visitatore Assistente), Prov. luoghi ha spazzato via tutto. Sono stati affron- SS. XII Apostolorum, Perù, pro Prov. N. D. de tati, poi, gli argomenti previsti dall’ordine del Guadalupe, Guatemala; Fr. Bobby Vadakkal, giorno. Il Segretario generale, Fr. A. McGrath, Prov. S. Thomæ Apostoli, India, pro Cust. S. ha presentato le questioni giuridiche con cui Francisci, Papua- Nuova Guinea; Fr. João Mu- hanno a che fare i Visitatori durante la Visita. niz Alves, Prov. Assumptionis BMV, Brasile, Successivamente l’Economo generale, Fr. G. pro Cust. S. Clarae, Mozambico. Lati, è intervenuto su alcuni problemi econo- mici. Ha concluso la mattinata Fr. S. Lovato, – Altri Vice Segretario generale, ha indicato quanto Fr. Aidan McGrath, Fr. Akimed Echever- richiesto dalla Segreteria generale ai Visitatori ry (Segreteria generale); Fr. Edwin Paniagua, in termini di documenti e tempistica di presen- Fr. Oscar G. Villalobos Avendaño, Fr. Fran- tazione. L’intero pomeriggio è dedicato all’a- cesco Rizzi (Traduttori/Interpreti); Fr. Ste- scolto dei Definitori generali, Fr. N. Schwerz, fano Lovato (Verbalista); Fr. Azariasz Hess Fr. R. Marchal, Fr. V. Brocanelli e Fr. V. Fe- (Logistica); Fr. Francisco Candray (Autista); lipe, i quali hanno presentato rispettivamente Fr. Gianni Califano, Fr. Donato Sardella, Fr. il Sussidio sulla nostra identità, i Mandati del Roger Marchal, Fr. Michele Di Fronzo (Litur- Capitolo generale del 2009, Le linee di anima- gia e Sagrestia); Fr. Ángel Flores, Fr. Lorenzo zione del sessennio, Il ridimensionamento e la Rygula, Fr. Theodore Essoh, Fr. Elias Dalla ristrutturazione delle Provincie, La presenza Rosa (Culinaria e Refettorio); Fr. Joseph Ma- dei Frati nel territorio di altre Province. gro (Computer/Internet). Il terzo giorno dell’incontro, 13 novembre, è stato interamente dedicato al colloquio per- Agenda sonale con il Ministro generale e allo studio personale di alcuni documenti. L’11 novembre è iniziato l’incontro del Il giorno 14 novembre è iniziato con la re- Definitorio con i Visitatori generali nell’Aula lazione di Fr. V. Menegatti sulla Procura. È “Duns Scoto”. Dopo il saluto di benvenuto e proseguito con l’intervento di Fr. A. Scabio, parole di ringraziamento del Ministro gene- Ministro provinciale del Veneto, trattando rale, Fr. J. Magro, Direttore dell’Ufficio Co- alcuni aspetti della vita fraterna in comunità, municazioni, ha presentato, con il sussidio di come le dinamiche quotidiane, la risoluzione un powerpoint, gli Uffici e i Frati della Curia. di conflitti nella vita quotidiana e il metodo di Dopo una breve pausa il Ministro generale, Fr. dialogo personale con i Frati. Prima di affron- M. Parry, ha tenuto la sua relazione su «La Vi- tare l’argomento nei gruppi di lavoro, Fr. Sca- sita canonica: un’occasione per gettare semi di bio ha lasciato ai partecipanti alcune domande: futuro». Al termine vi sono state domande di quali elementi favoriscono e fanno crescere la chiarimento. Prima di concludere la sessione, Fraternità e quali le sono di ostacolo? Quali per facilitare il lavoro dei gruppi di lavoro il elementi della nostra vita francescana danno Ministro generale ha formulato alcune doman- solidità alla relazione fraterna? Come poten- de: quali sono le paure per affrontare il servi- ziare la vita di fraternità e cosa la favorisce? zio richiesto? Quali le aspettative?. Nel primo Quali sono i conflitti più rilevanti nelle nostre pomeriggio ci si è ritrovati in assemblea per la Fraternità, quali sono le cause e cosa si può fa- condivisone di ciò che era emerso nei lavori di re concretamente per affrontarli e trasformarli gruppo. Si è proseguito con l’ascolto su alcuni in un’occasione di crescita? Dopo i lavori di aspetti della Visita, del Capitolo provinciale gruppo, nella seconda parte del pomeriggio e del Congresso, illustrati dai seguenti relato- ci si è ritrovati in Aula per la condivisione di ri: Fr. E. Siekierka («Visita, designazione dei quanto emerso e per un ultimo confronto con candidati, relazione intermedia»), Fr. F. Wal- il relatore. ter («Capitolo, elezioni, relazione al Capito- L’ultimo giorno dell’incontro, 15 novem- lo») e Fr. J. Bunader («Congresso capitolare, bre, ha avuto un ritmo particolare. La mattina- relazione finale»). ta e il primo pomeriggio sono stati caratteriz- Il 12 novembre è iniziato con il Ministro zati dalla visita ai vari Uffici della Curia. La generale, che ha comunicato ai partecipanti seconda parte del pomeriggio, invece, è stata alcune notizie sulla situazione dei nostri Fra- dedicata alla fase conclusiva: prima la verifica ti nelle Filippine dopo il passaggio del tifone, della vita di questi giorni e, poi, l’Eucaristia AD CHRONICAM ORDINIS 511 chiusura, presieduta dal Ministro generale, Fr. las principales presencias y actividades de los M. Perry. Hermanos. Es una Provincia con muchos jóve- nes, mostrando un buen trabajo de animación Fr. Luigi Perugini vocacional. Invierte mucho en la formación pero enfrenta el desafío de la perseverancia. 1.9. Participación en el 4° Encuentro de los Las presencias se limitan básicamente a la Pas- Centros Franciscanos de Estudios Superio- toral parroquial y la Educación, aparte de una res de las Américas y encuentros con gru- presencia misionera en el Vicariato de Guapi. pos de Hermanos de las dos Provincias de A continuación otros hermanos del Definitorio Colombia provincial compartieron aspectos de la vida y Bogotá, Colombia, 02-05.12.2013 misión de la Fraternidad provincial con sus di- ferentes Secretarías y diferentes sectores. Es Del 2 al 5 de diciembre de 2014 el Ministro una Provincia bien organizada, dinámica, con general Fr. Michael Perry, acompañado por el buenas estructuras y donde se trabaja mucho. Definidor general Fr.Nestor Inácio Schwerz, El gobierno provincial se muestra unido, está participó en el IV Encuentro de los Centros atento a las orientaciones de la Orden y bus- Franciscanos de Estudios Superiores de las ca un mayor acercamiento con la Provincia de Américas, realizado en Bogotá, visitó al Nun- San Pablo Apóstol. Después de esta presenta- cio apostólico y tuvo encuentros con grupos ción se abrió un diálogo fraterno en el que el de Hermanos de las dos Provincias OFM de Ministro general Fr. Michael Perry y el Defini- Colombia. El viaje de Roma a Bogotá se reali- dor general Fr. Nestor Inácio hicieron pregun- zó el 1º. de diciembre, llegando al destino por tas, subrayaron los puntos muy positivos que la noche. surgieron del compartir e hicieron considera- ciones desde las orientaciones y preocupacio- Visita al Nuncio Apostólico nes de la Orden en general. Se vieron temas El día 2 de diciembre, por la mañana, el como el acompañamiento personalizado en la Ministro general, acompañado por el Defi- formación, la importancia de la formación per- nidor general y por el Ministro provincial, manente y el cuidado con la preparación de los Fr. Mario Wilson, se dirigió a la Nunciatura guardianes, la centralidad de la fraternidad en Apostólica para hacer una visita de cortesía al la misión, la apertura a la interprovincialidad, Nuncio Mons. Ettore Balestrero, y para abor- el cultivo del ardor misionero, entre otros. dar el asunto de la presencia franciscana en el Vicariato de Guapi. El encuentro se desarrolló Encuentro con los Hermanos en clima muy informal y fraterno durante el de Profesión temporal desayuno. El Nuncio, llegado recientemente a En la tarde hubo un encuentro del Minis- Colombia, demostró conocer ya bastante bien tro general y su Definidor con los Hermanos la realidad de ese país, en especial los desa- profesos temporales. El Ministro Fr. Michael fíos en el ámbito religioso, eclesial y pastoral. comenzó con el gesto de lavar los pies. Lavó También anunció de primera mano el nombre personalmente los pies de varios Hermanos del nuevo obispo para el Vicariato de Guapi, jóvenes y después incluyó a otros en este ges- Mons. Carlos Alberto Correa Martínez. Aun to simbólico. Esto causó un impacto inicial cuando el Vicariato esté confiado a la Orden de buen efecto. Después, el Ministro general de los Hermanos Menores, bajo la responsabi- condujo un diálogo directo con los Hermanos lidad de la Provincia de Santa Fe, fue nombra- jóvenes, entrevistándolos sobre la vivencia do un obispo diocesano. cotidiana de los valores fundamentales de la Vida franciscana: la oración y familiaridad Encuentro con el Ministro provincial y con Jesucristo, la vida fraterna, la minoridad, el Definitorio de la Provincia de Santa Fe el compromiso misionero. Fr. Nestor Inácio Regresando a la Curia provincial de la Pro- completó el contenido con algunas considera- vincia de Santa Fe, el Ministro general, junto ciones sobre esos mismos valores a partir de con el Definidor general, tuvo un encuentro reflexiones hechas en el Definitorio general. con el Ministro provincial y su Definitorio. El encuentro contó con la presencia del For- Inicialmente Fr. Mario Wilson, Ministro pro- mador responsable Fr. Benjamín Soto, del Mi- vincial, presentó por medio de un PowerPoint nistro provincial Fr. Mario Wilson y de algu- el rostro de la Provincia, la programación y nos otros Hermanos. 512 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Encuentro de los Centros Franciscanos cho interés de parte de los presentes. Al final de Estudios Superiores de la tarde los participantes del Encuentro fue- En la mañana del día 3 de diciembre dio ron agasajados con un hermoso Acto cultural comienzo el IV Encuentro de los Centros y una deliciosa Copa de vino a invitación de la Franciscanos de Estudios Superiores de las Rectoría general y la Sede de Bogotá. Américas y de España. Estaban presentes en El día 5 de diciembre la sesión de la maña- el Encuentro representantes y Hermanos de na, moderada por Fr. Álvaro Cepeda y Fr. José Instituciones de Brasil, de España, Ecuador y Wilson Téllez, se ocupó con la presentación de Colombia. Se sintió la ausencia de Hermanos cada Universidad o Instituto, con un diálogo invitados de otros países. El Encuentro tuvo entre Rectores de Universidades y entre Rec- inicio en la Casa San Bernardino con la cele- tores de Institutos, con la presentación de las bración de la Eucaristía, presidida por el Mi- conclusiones generales y la búsqueda de fecha nistro general Fr. Michael Perry. Se siguió con para un V Encuentro. Antes del mediodía se el café de la mañana y el traslado a las depen- celebró la Eucaristía de clausura y para en la dencias de la Universidad San Buenaventura tarde estaba programada una salida turística. de Bogotá (USB). Ahí, a las 9.00 a.m., se pro- cedió oficialmente a la apertura del Encuentro Encuentro con el Definitorio provincial con el saludo inicial de Fr. Mario Wilson Ra- y Guardianes de la Provincia de mos Novoa, Canciller y Ministro provincial, San Pablo Apóstol dando la bienvenida a todos los presentes y El Ministro general y el Definidor general enfatizando la importancia del Encuentro. En se encontraron, parte de la mañana del día 5 seguida, Fr. Hernando Arias Rodríguez, Rec- de diciembre con el Ministro provincial de la tor general de la USB, tomó la palabra dan- Provincia de San Pablo y su Definitorio, reuni- do igualmente la bienvenida, deseando buen dos con los Guardianes y algunos formadores éxito y situando el tema del Encuentro. Luego en Bogotá, en las dependencias de una Casa se pasó a la actividad principal de la mañana: de hospedaje de Hermanas religiosas. El en- conferencia del Ministro general Fr. Michael cuentro comenzó con la Celebración eucarís- Perry sobre “Cómo ve el gobierno general a tica presidida por el Ministro general, seguida la Universidad y a la educación en el mundo por el café de la mañana y después una reunión actual”. Después de hablar el Ministro se dio fraterna e informal. Los Hermanos de la Pro- espacio para un diálogo bajo la moderación de vincia compartieron algo de su vida y misión; Fr. Álvaro Cepeda Van Houten. El contenido después el Ministro general hizo una dinámica provocó una participación muy activa e intere- entrevistando a diferentes Hermanos acerca sante de parte de los presentes. de aspectos prácticos de la vida franciscana en Por la tarde tocó a Fr. Hernando Arias Rodrí- el día a día: la convivencia fraterna, el acom- guez, OFM hablar sobre “La educación francis- pañamiento personalizado, la vida de oración cana” y siguió también un animado diálogo con y contemplación, el compromiso misionero. la moderación de Fr. José Wilson Téllez Casas. Después, el Definidor general agregó más ele- Por la noche, el Ministro provincial, Fr. Mario mentos de reflexión en torno a los mismos as- Wilson ofreció a los participantes una cena y un pectos de la entrevista, completando también Acto cultural en la Curia provincial. con datos de la encuesta hecha en la Orden El día 4 de diciembre, a las 7:00 a.m., la sobre la situación general interna. Se siguió celebración eucarística fue presidida por el con un interesante diálogo abierto. El Ministro Definidor general Fr. Nestor Inácio Schwerz general califico esta sesión como si fuera una en la Casa San Bernardino. A las 9:00 a.m. Fr. especie de Capítulo local. La escasez de tiem- Adolfo Galeano Atehortua, OFM ofreció a la po obligó a terminar la sesión para que el Mi- asamblea una conferencia sobre “La Iglesia y nistro general y el Definidor pudieran dirigirse la cultura: perspectivas”. Fue seguida de un al aeropuerto para viajar de regreso a Roma. activo diálogo moderado por Fr. Pablo Casti- llo Novoa. Por la tarde se tuvo la conferencia Fr. Nestor Inácio Schwerz sobre “La responsabilidad de la Universidad católica frente a la diversidad cultural” pre- 1.10. Visita ad Istanbul in occasione dei 10 sentada por Fr. Héctor Eduardo Lugo García anni della presenza francescana e OFM. El diálogo que siguió a la ponencia, mo- del servizio per il dialogo derado por Fr. Nelson Pérez Cano, reveló mu- Istanbul, Turchia, 06-09.12.2013 AD CHRONICAM ORDINIS 513

La Fraternità Internazionale di Istanbul, ad ogni creatura umana per amore di Dio e con l’obiettivo di essere al servizio del Dialo- confessino di essere cristiani”, “…quando ve- go ecumenico ed interreligioso, ha celebrato dranno che piace a Dio, annunzino la parola nel 2013 dieci anni di storia. In occasione di di Dio…”. San Francesco è stato – ha prose- tale circostanza Fr. Michael Anthony Perry, guito il Relatore – il primo Fondatore di un Ministro generale, Fr. Nestor Inacio Schwerz, Ordine ad inserire nella Regola un capitolo Definitore generale, Fr. Roger Marchal, Presi- con orientamento missionario, che nei nostri dente del Servizio per il Dialogo e Definitore tempi si definisce come missione ad gentes. generale, e Fr. Giacomo Bini, Presidente della Da allora si è creata la tradizione di una nostra Fondazione Beato Egidio, sono stati ad Istan- presenza tra i musulmani, che sempre ha vo- bul per una visita di tre giorni. Erano presenti luto essere una presenza non di proselitismo, anche Fr. Stefano Ottenbreit e Fr. Tecle Vetra- ma di testimonianza della fede cristiana, di un li per partecipare all’evento storico. stile di vita in base alla fraternità e minorità, Il 7 dicembre, vigilia dell’Immacolata Con- di dialogo, di servizio alla gente nella carità, cezione della BVM, è stato dedicato alla ce- nella solidarietà e nella promozione umana. lebrazione della memoria della presenza dei Negli ultimi decenni l’Ordine ha cercato di Frati Minori in Turchia, che è iniziata nel tre- ridefinire chiaramente le priorità della nostra dicesimo secolo e portata avanti in vari modi e vocazione e nostra forma di vita. Tra queste cioè: Missione, Prefettura apostolica, Custodia priorità si trova anche la dimensione del dia- missionaria e ora Fraternità Internazionale per logo. Siamo chiamati ad essere Frati Minori il dialogo. Nel periodo in cui sono stati rispet- – ha detto Fr. Giacomo, avviandosi alla con- tivamente Fr. Giacomo Bini, Ministro genera- clusione – in dialogo tra di noi, con le persone, le, Fr. Stefano Ottenbreit, Vicario generale e con le culture, con le Chiese, con le Religioni, Fr. Tecle Vetrali, Segretario della Commissio- con tutte le creature. Nel caso della presenza ne per il Dialogo, il “Progetto Istanbul” fu con- ad Istanbul si è pensato fin dall’inizio di costi- cepito e preparato. Nel 2003 la Fraternità In- tuire una Fraternità Internazionale per offrire ternazionale si è impiantata. Buona parte della una testimonianza di vita fraterna in comuni- mattinata è stata riservata al ricordo di questi tà e per costruire una Fraternità nel contesto ultimi dieci anni. Infatti, Fr. Giacomo, Fr. Ste- della Turchia, attraverso la via del dialogo fano e Fr. Tecle hanno ricordato il cammino ecumenico con le diverse Chiese cristiane, del fatto per concepire e preparare il “Progetto dialogo interreligioso con i musulmani e con Istanbul”; i Frati della prima ora – Fr. Gwe- altri gruppi religiosi ed un’eventuale assisten- nolé Jeusset e Fr. Rubén Tierrablanca – hanno za spirituale alle comunità cristiane cattoliche. raccontato lo sviluppo della presenza sin dai Inoltre, sin dall’inizio, la Fraternità avrebbe primi passi; infine, i Frati arrivati successiva- assunto anche un servizio all’Ordine nel sen- mente – Fr. Eleuthère Makuta Baharayi (Rep. so di offrire dei percorsi formativi in chiave di del Congo), Fr. Domenico Ko (Corea del Sud) dialogo. Fr. Giacomo ha insistito molto sulla e Fr. Marcelo Antonio Cisneros (Argentina) – priorità della testimonianza del Vangelo, attra- hanno completato il ricordo di quegli anni. verso uno stile di vita in cui si vive l’equilibrio Nel pomeriggio del 7 dicembre si è avuta la e la gerarchia dei valori francescani fonda- partecipazione del vescovo diocesano, di una mentali. Infine, ha sottolineato l’importanza quarantina di invitati, tra religiosi e religiose, della conoscenza della lingua, del movimento laici. L’evento è stato animato da un gruppo di uscire e incontrare la gente. di ragazzi, che solitamente accompagnano la Fr. Alessandro Caspoli, dell’Antoniano di preghiera mensile di Taizé nella chiesa locale Bologna, ha fatto la proiezione del DVD “To- dei Frati. Inoltre, Fr. Giacomo Bini ha dettato gether on the way”, preparato per l’occasione una riflessione sul tema, “Dialogo ecumenico sull’esperienza dei dieci anni. Si è, poi, aperto e interreligioso, priorità dei Frati Minori”. Fr. un momento di dialogo con i presenti all’in- Giacomo è partito dalla Regola non bollata di contro. Successivamente c’è stata una Conce- san Francesco, capitolo XVI, che tratta dell’o- lebrazione eucaristica della solennità dell’Im- rientamento del serafico padre sulla presenza macolata Concezione della BVM, presieduta tra i saraceni: “per divina ispirazione…”, “con dal vescovo Louis Pelâtre, con l’omelia pro- il permesso del ministro…”, “comportarsi spi- nunciata dal Ministro generale, Fr. Michael ritualmente in mezzo a loro in due modi”, “… Perry, con un bel gruppo di concelebranti e una non facciano liti né dispute, ma siano soggetti assemblea relativamente numerosa, costituita 514 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 da religiose, religiosi, invitati e fedeli laici. È zegovina), “Casa della Pace”, ha avuto luogo stata un’occasione speciale per rendere grazie l’incontro delle due Conferenze slave dei Mi- al Dio delle misericordie e domandare la sua nistri provinciali dal 23 al 25 settembre. Tali forza per camminare sulla sua strada. Alla fi- incontri sono abbastanza regolari tra le due ne della Concelebrazione il Ministro generale Conferenze, che vivono e operano in una si- ha consegnato una particolare benedizione ed tuazione molto simile, con diversi problemi una bella icona come segno di riconoscimen- e sfide che possono affrontare e risolvere in- to e apprezzamento da parte dell’Ordine per sieme. Erano presenti i Ministri provinciali, la presenza significativa della Fraternità Inter- i Segretari delle due Conferenze e il Defini- nazionale in quel contesto e per i dieci anni di tore generale Fr. Ernest K. Siekierka. I temi storia. principali all’ordine del giorno sono stati: la Il giorno 8 dicembre, domenica, è stato de- collaborazione nella formazione iniziale e per- dicato al dialogo personale del Ministro gene- manente; la preparazione al CPO 2013, che si rale con ogni Frate della Fraternità d’Istanbul. terrà nel mese di novembre in Polonia, e alla E lunedì, 9 dicembre, è stato riservato alla ve- riunione dell’UFME, che invece avverrà nel rifica della vita e del servizio della Fraternità mese di ottobre a Roma. in questo contesto ecclesiale, socioculturale e Dato che queste due Conferenze hanno tut- religioso. La verifica si è centrata sulla vita fra- tora un buon numero di vocazioni e di Frati terna interna nei suoi diversi aspetti, sull’am- giovani (circa 500), hanno condiviso le loro ministrazione delle strutture appartenenti esperienze sulla pastorale vocazionale, so- all’Ordine in quella città ed in altre, sull’inse- prattutto sulle vocazioni adulte, e sulla for- rimento nella realtà locale con l’esigenza della mazione iniziale e permanente. Le relazioni conoscenza della lingua turca, sul servizio al su questi temi sono state esposte da Fr. Alan dialogo ecumenico e interreligioso e sul ser- Brzyski, Min. prov. di Wrocław, e da Fr. Joško vizio formativo all’Ordine. Sono stati dei mo- Kodžoman, Min. prov. di Split. Come frutto menti molto ricchi nel senso di una revisione del lavoro sono uscite diverse proposte con- generale e di riflessioni su diversi temi. crete di cui ne ricordiamo alcune: la collabora- Si è condiviso, insomma, le prospettive per zione nella formazione dei formatori; l’orga- il futuro, l’avvio di alcuni orientamenti pratici, nizzazione degli incontri di formazione per i le possibilità di aumentare la presenza france- Frati in formazione iniziale; l’invito ai giovani scana in numero e luoghi. Tra la Fraternità di Frati a studiare anche le lingue parlate all’in- Istanbul e la Provincia dell’Indonesia, infatti, si terno delle due Conferenze slave. Per cercare è stipulata una convenzione. In base a ciò due nuove forme di evangelizzazione adeguate ai Frati indonesiani si prepareranno per il Dialo- paesi e popoli slavi, i quali sono usciti dall’a- go, in particolare con l’Islam, e, poi, uno si in- mara e distruttiva esperienza del comunismo e tegrerà alla Fraternità in Turchia e l’altro rien- adesso devono affrontare tutte le conseguenze trerà in Provincia per animare il Servizio per il di quei regimi antireligiosi e anticristiani, si Dialogo. I due Frati di quella Provincia stanno propone di organizzare giornate di studio co- già facendo il percorso formativo a Roma. me aiuto alla nuova evangelizzazione. In ciò Si può concludere, dicendo che sono stati ci si baserà soprattutto sull’insegnamento del giorni di convivenza fraterna, di celebrazioni Beato Giovani Paolo II. Il Definitore generale, e di preghiera insieme, di riflessione, di me- Fr. Ernest K. Siekierka, si è intrattenuto sullo moria e di verifica, di apertura verso un futuro stato dell’Ordine in vista del prossimo CPO. I aperto alla speranza. Di fatti, sono state indivi- Ministri hanno studiato e riflettuto sull’Instru- duate nuove motivazioni per proseguire sulla mentum laboris del CPO. In una lunga e seria strada intrapresa. A lode di Cristo. discussione hanno formulato proposte precise e punti chiari che verranno affidati ai Delegati Fr. Nestor Inacio Schwerz delle Conferenze per il CPO, soprattutto per quanto concerne i criteri, il modo di elezione e il numero dei Definitori generali. 2. Incontro delle Conferenze Nordslavica e I membri delle Conferenze hanno colto Sudslavica l’occasione per visitare anche alcuni luoghi Rama/Šćit, Bosnia/Erzegovina, 23-25.09.2013 particolari: la chiesa e il convento di Konjic; il nuovo convento restaurato dopo la guerra in Nel convento di Rama/Šćit (Bosnia e Er- Bosnia e il Centro di spiritualità delle Suore AD CHRONICAM ORDINIS 515 francescane scolastiche di Cristo Re (Bijelo sible models of restructuring for the fraternal Polje); il convento francescano (la curia pro- governance of the friars. vinciale) e la chiesa ricostruita a Mostar, ed On Monday, October 7, 2013, members of una moschea. Nel programma dell´incontro the Interprovincial Commission were present c’era anche la visita a Međugorje e la parteci- to give the results of their report to the Pro- pazione al programma spirituale serale previ- vincial Ministers. The Provincial Ministers sto per tutti i pellegrini. then had a opportunity throughout the week to Si è deciso di rifare un incontro del gene- examine and discuss the results presented to re tra le due Conferenze già l’anno prossimo them by the Commission. The end result was in vista del prossimo Capitolo generale 2015, a letter issued on October 15 by all seven U.S. incontro che si terrà nel territorio della Confe- Provincials to every friar in the United States renza Nordslavica. along with a summary of the Commission’s report. 3. Meeting of the English Speaking Confer- Among the tasks set forth by last Decem- ence OFM ber’s meeting in Milwaukee of all seven U.S. San Diego, California, 7-11.10.2013 Provincial Administrations, was the desire to create a new approach to our online Francis- The provincial ministers of the English can presence with a focus on the evangeliza- Speaking Conference gathered from Octo- tion of youth and vocational ministry. Work- ber 7-11 in San Diego, California for the 89th ing with the Conference Communication Di- meeting ogf the Conference. The Province rectors Committee, a Digital Media Strategy of St. Barbara served as host of the meeting was created that will include the eventual hir- which took place at the University of San Di- ing of a Digital Media Director to guide this ego. The meeting was held at the University of new plan. The Provincial Ministers approved San Diego to highlight the recent move of the the strategy and they appointed a chairman the Franciscan School of Theology from Berke- committee, which was given the task to create ley, California to its new home at the Mission a U.S Franciscan website, social media pres- San Luis Rey in Oceanside, California, and its ence, and smart phone app development. The new collaborative relationship with the Uni- Digital Media Committee will also begin the versity of San Diego. process of finding someone to serve in a role A highlight of the meeting included a joint of Digital Media coordinator who will be the presentation by Br. John Chinnici, OFM, Pres- coordinator and animator of the U.S. Francis- ident of the Franciscan School of Theology can internet, digital and social media presence. and Dr. Mary Lyons, Ph. D., President of the The American Franciscan Liturgical Com- University of San Diego highlighting the pro- mission reported to the Provincial Ministers cess that lead to the affiliation between the two that work on the new Roman-Seraphic Missal schools. Dr. Lyons also hosted the Provincials supplement is steadily moving forward. The for a festive dinner at the campus following initial translations are complete and the Edito- the presentation. rial Board will complete their work in October Following the historic meeting of all seven 2013. The new Roman-Seraphic Missal will U.S. Provincial Administration in December be a supplement to the Roman Missal: Third 2013 in Milwaukee, friars across the country Edition. The Commission is made up of mem- have been meeting diligently at the tasks set bers from the Order of Friars, Capuchins, Con- forth there to envision what our common Fran- ventuals and Third Order Regular friars. ciscan life might look like a s we head into the Provincial minister also met with members future. Chief among those group of friars has of the planning committee for the proposed been the Interprovincial Commission, made Convocation of Lay Brothers of the ESC tenta- up of members of all seven Provinces, who tively set for August 2014. Responding to the were tasked with exploring the question of the initiative that began among the lay brothers of mission, vision and values which enable us the Province of St. Barbara, the ESC agreed to to face the challenge of the 21st century in the support a proposal to sponsor a Conference- United States. The Commission was asked to wide Convocation of the Lay Brothers. The explore new areas of collaboration to advance gathering would address the issue of the ongo- the fraternal life, mission and ministry of the ing decrease in the percentage of Lay Broth- friars in the United States; and to propose pos- ers in the Order since 1965. Several Ministers 516 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

General have commented on this phenomenon general, dando inicio con el saludo en nom- and have expressed their concern. The purpose bre del Ministro general Fr. Michael A. Perry, of this gathering would be to study the reasons ofm y del Definitorio general. En la homilía for the decline as well as review of places in hizo memoria del camino de integración, de the Order where the Brothers’ vocation re- la necesidad de seguir creciendo en los víncu- mains strong. los fraternos, en un tiempo privilegiado para On Wednesday, October 9, Conference revitalizar la vida y la misión según la Iden- members traveled to Mission San Luis Rey to tidad de los Hermanos Menores. Después de tour the new facilities of the Franciscan School la homilía compartió Fr. Joan Mari, Ministro of Theology. During their time there they cel- Provincial de Aránzazu, refiriéndose a los 76 ebrated a beautiful liturgy with the members años de la Custodia dependiente y de los casi of the local fraternity. The Provincial Admin- 120 hermanos que pasaron de la Entidad por el istration of the Mexican province of Blessed territorio paraguayo. Del mismo modo Fr. José Junipero Serra was also guests of the Confer- Enid, Ministro Provincial de Argentina, señaló ence for Mass and dinner. la génesis del camino común de la Provincia The Executive Director of Franciscan Mis- de la Asunción con Paraguay, desde hace ya sion Service, Kim Smolik, updated the Provin- mas de 400 años, indicando, demás, que el Es- cial Ministers on the work of Franciscan Mis- píritu del Señor realizará la plena integración sion Service, which provides programs long siempre que vivamos en minoridad. and short missionary programs for the laity. El hermano Vicario general dio lectura del They have also greatly expanded their online Decreto del Ministro general, con fecha 7 de and social media presence seeing them as not octubre de 2013, mediante el cual se suprime only forms of promotion, but also as forms of la Custodia Fray Luis Bolaños y se integran evangelization and ministry. los hermanos y bienes a la Provincia Francis- cana de la Asunción de la Santísima Virgen Fr. Walter Francis, OFM del Rio de la Plata en Argentina. Para finali- zar, como signo de la integración, el hermano 4. Integración de la Custodia “Fray Luis Bo- Custodio Fr. Iñaki entregó el sello mayor de la laños” del Paraguay Custodia al Ministro provincial de Argentina Asunción, Paraguay, 07.10.2013 Fr. José Enid; luego se cerraron los libros de la Custodia con la firma del Vicario general, El día lunes 7 de octubre de 2013 se reunie- Ministros provinciales y Custodio, quedando ron en la ciudad de Asunción del Paraguay los en el archivo del Convento de Asunción. Al hermanos de la Orden de Hermanos Menores finalizar la Celebración de la Misa, los herma- para celebrar la Integración de la Custodia del nos compartieron el almuerzo festivo, dando Paraguay a la Provincia de la Asunción de Ar- gracias a Dios por todos sus beneficios. gentina. Estuvieron presente el Vicario Gene- ral de la Orden Fr. Julio César Bunader, ofm, Fr. Julio César Bunader, ofm el Ministro Provincial de la Provincia de Arán- zazu Fr. Joan Mari Ilarduia, ofm, acompañado 5. Papa Francesco ad Assisi: commenti dalla por Fr. Juan Ignacio Larrea, ofm, el Minis- Famiglia Francescana tro Provincial de la Provincia de la Asunción SVM de Argentina Fr. José Enid Gutiérrez 1. Apertura verso il mondo Olmos, ofm, el Custodio de la Custodia “Fray Luis Bolaños” dependiente de la Provincia de La visita del Santo Padre, papa Francesco, Aránzazu Fr Iñaki Galarraga, ofm, el Ministro ad Assisi non solo è un evento che rallegra e Provincial de la Provincia San Miguel de Ar- dà gioia a tutto l’Ordine dei Frati Minori, ma gentina Fr. Sergio Carballo, ofm, y hermanos rappresenta, anche e soprattutto, una precisa representantes de las tres Entidades compro- sfida da per ognuno dei frati sparsi nel mondo. metidas en el proceso de integración. Già con la scelta del nome il Pontefice aveva El evento principal se desarrolló durante offerto a tutta la Chiesa, al mondo e in parti- la Santa Misa, a las 10:30 hs. en el Templo colare a noi francescani un invito, una provo- parroquial San Francisco de Asís de la ciudad cazione e uno sprone a vivere ancora più in- de Asunción y sede la casa Custodial. Presidió tensamente e a tradurre nell’oggi, con vitalità la Eucaristía Fr. Julio Cesar Bunader, Vicario e forza, il carisma di san Francesco d’Assisi, AD CHRONICAM ORDINIS 517 cercando di dare sempre maggiore spessore più consapevolezza, energia e slancio il cam- a tutti i valori in cui esso si articola. A mag- mino della missione in fraternità e minorità. gior ragione ritengo che questa significativa visita rappresenti un ulteriore nuovo punto Michael A. Perry di partenza per riscoprire quell’autenticità di Ministro generale vita fondamentale e necessaria per il nostro Ordine Frati Minori Ordine e per il contesto in cui ci troviamo a vi- vere; un’autenticità che serve, come espresso 2. Francesco incontra Francesco nel Documento del nostro ultimo Capitolo ge- nerale, ad «iniziare i processi di conversione, La Chiesa, che dal Medioevo in poi è stata che sono necessari per adeguare coerentemen- segnata dall’esperienza carismatica del Po- te le nostre dichiarazioni alla vita concreta», verello, ha bisogno di tornare costantemente ossia per declinare tale autenticità nella sem- alle radici di quell’esperienza di conversione plicità dello stile di vita e nella sobrietà, che radicale, di fraternità evangelica e di missione sono fattori per noi basilari e oggi quanto mai condivisa reimmergendosi in un cristianesimo imprescindibili. proposto a tutti nella sua bellezza e fragranza, Un’altra dimensione che siamo invitati ad come novità trascinante e amica dell’umano. approfondire e accrescere è quella che possia- Anche Papa Jorge Mario Bergoglio non ha sa- mo definire apertura verso il mondo, poiché la puto resistere al fascino di Francesco, innanzi- gente sempre più ha bisogno e desidera esse- tutto – primo Papa nella storia – assumendone re ascoltata e accolta per poter instaurare quel il nome. Una sfida lanciata a se stesso e alla dialogo vitale per l’esistenza. Tale apertura Chiesa tutta, una vera e propria scossa verso il mondo non ci permette di rimanere benefica che ha ispirato al popolo cristiano chiusi nelle nostre Fraternità, nei nostri con- voglia di autenticità, di semplicità e di nuovi venti, ma, al contrario, ci impone di andare, inizi. di uscire verso il grande chiostro del mondo In questi mesi sono stati tracciati numerosi per annunciare la Buona Notizia di Gesù, in- paralleli tra il Santo di Assisi e il nuovo Papa traprendendo quella missione che non e una giunto “dalla fine del mondo”, un gesuita dal- dimensione esterna bensì connaturata alla no- lo spirito genuinamente francescano. È stata stra vita. Infatti, come afferma Vita consacrata però poco sottolineata una caratteristica che (72): «la stessa vita consacrata, sotto l’azione accomuna i due personaggi, vale a dire l’im- dello Spirito Santo che è all’origine di ogni prevedibilità: questa non va certo intesa come vocazione e carisma, diventa missione, come atteggiamento determinato da incostanza, vo- lo è stata tutta la vita di Gesù». E questo è il lubilità, mancanza di visione. Tutt’altro! precetto dell’obbedienza che san Francesco Si tratta piuttosto dell’imprevedibilità det- ha fatto proprio e ha consegnato ai suoi primi tata dal fatto che alla guida della Chiesa vi è lo compagni e, di conseguenza, a tutti noi frati: Spirito Santo e non altri. Sappiamo bene che «Andate, carissimi, a due a due, per le varie frate Francesco soleva definire lo Spirito San- parti del mondo e annunciate agli uomini la to «il Ministro Generale dell’Ordine» (2Cel pace e la penitenza in remissione dei peccati; e 193), così come ci è stata ormai più volte il- siate pazienti nelle persecuzioni [. . .]. Rispon- lustrata da papa Francesco l’immagine di una dete con umiltà a chi vi interroga, benedite chi Chiesa estroversa, attenta alle periferie sia ge- vi perseguita, ringraziate chi vi ingiuria e vi ografiche che esistenziali, luoghi verso i quali calunnia, perché in cambio ci viene preparato lo Spirito Santo sospinge. Rinnovare la Chiesa il regno eterno» (1Cel 29). non significa cambiare qualcosa, per un certo Ogni nostra Fraternità è, dunque, chiamata tempo, dentro un quadro di sostanziale immo- a partire in missione; ad ogni nostra Provincia, bilità. Significa, piuttosto, come ha fatto san ad ogni Entità, a tutto l’Ordine è rivolto questo Francesco agli inizi del ‘200, dare pieno cre- urgente appello. Certo, è una chiamata esigen- dito al Vangelo e decidere di praticarlo sine te, che costa molto, soprattutto in questo perio- glossa, senza accomodamenti. Pensiamo a do di crisi vocazionale e di conseguente calo quante indicazioni, anche molto coraggiose e numerico. Ma papa Francesco nella sua perso- innovatrici, vengono dalle prediche mattutine na, con la sua vita e il suo carisma e con questa di papa Francesco nella cappella di Casa San- sua visita ad Assisi non può che incoraggiarci ta Marta, dal suo confronto personale e diretto ad affrontare questa fatica e a riprendere con con la parola di Dio. 518 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Dunque, papa Francesco incontrerà san Papa Francesco ci sfida anche sul piano Francesco e, verosimilmente, richiamerà l’e- del nostro vissuto di Francescani. Non basta sperienza di conversione del Santo di Assisi portare l’abito marrone scuro per dirsi suoi provocata dall’incontro con gli ultimi. Il Papa figli, siamo chiamati a riproporlo soprattutto che vuole una Chiesa povera per i poveri ha con la nostra vita fatta di fraternità e capace di scritto, nella sua prima enciclica, queste paro- suscitare fraternità ovunque operiamo. Vole- le: «La luce della fede non ci fa dimenticare re un mondo più fraterno e rispettoso di tutti, le sofferenze del mondo. Per quanti uomini e specialmente dei poveri, dovrebbe essere un donne di fede i sofferenti sono stati mediatori obiettivo che ci proponiamo di realizzare in di luce! Così per san Francesco d’Assisi il leb- mille modi, pur di far avanzare questa causa. broso» (Enc. Lumen Fidei, n. 57). Lo stesso si dica per il rispetto fra persone ap- Ci aspettiamo, al centro dei discorsi di papa partenenti a fedi e religioni diverse. Francesco in visita ad Assisi, un forte richia- Tutto ciò che questo Papa sta facendo e mo al tema della povertà della Chiesa nel suo provocando mi sembra ispirato da un profon- insieme, ma anche di ogni singolo cristiano. do amore per la Chiesa. Il Papa si è impegnato Non per fare dello sterile pauperismo, ma per a purificarla e riformarla. Diamogli una mano annunciare al mondo e a ogni uomo che la vera anche noi! e unica ricchezza della Chiesa e del cristiano è Gesù Cristo amato sopra ogni cosa. Mauro Jöhri Ministro generale Marco Tasca Ordine Frati Minori Cappuccini Ministro generale Ordine Frati Minori Conventuali 4. Siate il benvenuto

3. La scelta di Bergoglio Papa Francesco ha scatenato un’ondata di entusiasmo e amore tra i francescani secolari, Papa Francesco rende visita alla città che presenti in 111 paesi del mondo. Sin dal mo- diede i natali a san Francesco, al Santo del mento della sua elezione e dalla sua prima pre- quale ha scelto di portare il nome. Immagino senza davanti ai fedeli ha infiammato il nostro sarà per Lui come per noi tutti un momento cuore di cristiani e francescani. Le sue qualità carico di emozione e altamente significativo. ci hanno fortemente commosso. Sarà un rendere omaggio alla memoria di san Sentiamo con vigore quanto Dio tiene alla Francesco, ma anche un proclamarne l’attua- Sua Chiesa con tutta la sua grazia e le sue be- lità, un invito alla Chiesa tutta a scegliere uno nedizioni. stile di vita diverso da quello attuale, soprattut- Ancora una volta possiamo constatare to sobrio e vicino ai poveri. quanto Dio ci sorprende riconducendo dolce- Questo Papa, come nessun altro prima di mente la sua Chiesa sulla scia del suo Amore. Lui, ci sta dicendo che il tempo «del regime di E adesso che attendiamo la presenza del cristianità» con i tanti appoggi e privilegi dei Papa nella città del Poverello, capiremo ancor quali la Chiesa godeva nelle varie società del meglio che la scelta del nome Francesco è un tempo, è finito e che è ora di avanzare decisa- riconoscimento e un impegno rinnovato a ri- mente verso uno stile più evangelico. Per tutti spondere alla chiamata del Signore che chiede coloro che come religiosi o altro si rifanno a di riparare la Sua casa, come fece san Fran- san Francesco, le scelte di Papa Bergoglio, se cesco nella sua maniera di seguire pienamente da un lato ci rallegrano e ci rendono anche un l’esempio di Cristo. po’ fieri, dall’altro esse vengono a dirci quan- Ci sentiamo molto vicini al Papa, non solo to il messaggio del Poverello rimane attuale e per la scelta del nome del nostro Santo fon- diventano un invito a non tenere nascosto un datore, ma anche per la sua carità, la sua vici- tesoro che appartiene a tutti. nanza alla gente, la sua forza e convincimento Dovremmo darci da fare per moltiplicare spirituale e allo stesso tempo per quella deli- le occasioni in cui far conoscere la figura del catezza paterna che ha dato sollievo e forza ai Santo di Assisi e la sua spiritualità. Abbiamo nostri cuori. tra le mani un tesoro prezioso e mi sto chie- L’arrivo del Papa ci inviterà anche ad essere dendo se realmente facciamo abbastanza per quella forza che fa lievitare il mondo, visto che diffonderlo con competenza e fedeltà. è proprio quello il luogo dove viviamo nel no- AD CHRONICAM ORDINIS 519 stro essere francescani e dove portiamo avanti no território da Província Santa Cruz. Foi uma la nostra missione: nella famiglia, nel lavoro, assembleia alargada, com presença de mais de nelle relazioni sociali e anche nel tempo libero. quarenta Frades. Participaram dela os Minis- Sono fiduciosa del fatto che la presenza›di tros provinciais, Custódios e Presidentes de papa Francesco possa rinforzare i legami della Fundações, sendo que faltaram três Irmãos, os nostra Famiglia e ci porti a vivere con convin- Frades responsáveis pela animação do Secre- zione la reciproca comunione vitale, secondo tariado interprovincial de Formação e Estudos la quale nella Chiesa e nella società deve fluire (SERFE) e vários Formadores das diferentes quella linfa vitale di spiritualità propria di san Entidades, os Irmãos responsáveis pela ani- Francesco d’Assisi, per diventare più autentici mação do Secretariado interprovincial para a e credibili nel mondo e nella Chiesa di oggi. Evangelização e as Missões (SIFEM), os Ir- mãos animadores de Justiça, Paz e Integridade Encarnación del Pozo da Criação (JPIC), Irmãos ligados ao âmbito Ministro generale da Educação nas várias Entidades. Por parte da Ordine Francescano Secolare Cúria geral de Roma participaram Frei Nestor Inácio Schwerz, Definidor geral, e Frei Joseph [San Francesco Patrono d’Italia, Periodico Rozansky, Diretor geral do Escritório de Justi- mensile Basilica San Francesco, 8-9(2013)14- ça, Paz e Integridade da Criação. 17] A assembleia iniciou no dia 21 de outubro, pela manhã, com a celebração da Eucaristia, 6. Nuovo Consiglio della COMPI presidida pelo ministro provincial anfitrião S. Maria degli Angeli, Italia, 11.10.2013 Frei Francisco Carvalho Neto. Na primeira sessão, após as palavras de acolhida, a apre- sentação dos Irmãos presentes e a proposta da L’assemblea dei Ministri provinciali d’I- agenda para o encontro, Frei Fidêncio Vanbo- talia e d’Albania (COMPI) nella sessione emmel, vice-presidente em exercício diante da dell’11 ottobre ha rinnovato il Consiglio della ausência do presidente Frei João Inácio Mül- Conferenza, eleggendo: Fr. Sabino Iannuzzi, ler, recentemente nomeado bispo para a Dio- Ministro provinciale di Benevento, come Pre- cese de Lorena, SP, coordenou os trabalhos. sidente; Fr. Antonio Scabio, Ministro provin- Ele introduziu o tema de reflexão para as pri- ciale di Venezia, come Vice Presidente; Fr. meiras sessões da Assembleia ao encargo do Carlo Serri, Ministro provinciale di Abruzzo, Definidor geral Frei Nestor Inácio Schwerz, come Consigliere per la zona Centro Italia; com a ajuda de Frei Estêvão Ottenbreit. Tra- Fr. Agostino Esposito, Ministro provinciale di tou-se da preparação do Conselho Plenário Napoli, come Consigliere per la zona Sud Ita- da Ordem (CPO) cujo tema central é o estudo lia. Il Consiglio avrà la durata di tre anni. sobre as estruturas de animação e governo da L’assemblea ha fatto la verifica triennale Ordem nos tempos atuais, com o lema “vinho del lavoro dei Segretariati per la Formazione e novo em odres novos”. É implementação de gli Studi, e per le Missioni e l’Evangelizzazio- um mandato do Capítulo geral de 2009 que ne, e dell’assistenza nazionale per l’OFS e la encarregou o CPO para decidir sobre núme- Gi.Fra. Ha inoltre riservato una giornata per la ro de Definidores e forma de sua eleição, bem riflessione sui risultati dell’indagine condotta como aprofundar a temática das estruturas de per tutto l’Ordine e sul tema della perseveran- governo da Ordem como um todo. Frei Nestor za e della fedeltà, con la partecipazione del Mi- apresentou as linhas gerais do Instrumentum nistro generale, Fr. Michael Perry. I Ministri Laboris (IL), elaborado pela Comissão da Or- provinciali hanno anche indicato alcune linee dem constituída para conduzir a implemen- (priorità, obiettivi e strumenti) per elaborare il tação do dito mandato capitular com a ajuda “Progetto Compi” per il prossimo triennio. de várias mãos e aprovado pelo Definitório geral. Na medida em que Frei Nestor ia fa- 7. Assembleia da Conferência brasileira dos zendo as considerações e reflexões a partir do Ministros próprio IL, Frei Estêvão, um dos membros da Comissão, ia complementando com dados do A Conferência dos Ministros OFM do Bra- Conselho Plenário da Ordem de Guadalajara, sil realizou assembleia do dia 21 a 25 de outu- 2001, que também tratou especificamente des- bro de 2013 em Santos Dumont, Minas Gerais, te mesmo tema, e com elementos de reflexão 520 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 da própria Comissão. Após esses comentários Os ministros trataram em sua agenda di- e essas reflexões, a assembleia foi organiza- versos temas em torno dos quais fizeram re- da em grupos para aprofundar o tema, fazer as flexões, discernimentos e encaminhamentos devidas considerações sobre as várias alterna- práticos: tivas de propostas contidas no IL e formular • Ao receber os confrades comprometidos posições que pudessem ser levadas em nome com a educação em Escolas e Universida- da Conferência para a assembleia do CPO. Na des, constatou-se que as Instituições edu- primeira sessão da tarde houve uma plenária cativas das várias Entidades atingem um com a partilha das reflexões feitas nos grupos número grande de jovens e famílias, mas e considerações várias para centrar as prin- o número de frades envolvidos é pequeno cipais posições com certo consenso a fim de e parece diminuir. Pensa-se em criar um serem levadas por Frei Estêvão ao CPO a ser blog ou um site para divulgar experiências celebrado em novembro pf. e projetos dos diferentes centros educati- Depois deste trabalho inicial em conjunto, vos. Está em andamento a organização de a assembleia passou a funcionar por Serviços um I Congresso nacional de educadores específicos: os ministros seguiram seu itinerá- franciscanos no início de 2015. Refletiu-se rio de agenda, os formadores e animadores da que a Conferência está iniciando uma me- Pastoral vocacional fizeram a sua assembleia lhor articulação da educação como frente com seus temas próprios, assim também o SI- evangelizadora, a partir da criação da co- FEM, o serviço de JPIC, os Irmãos do campo missão. As escolas devem tornar-se lugar da educação se reuniram com sua agenda espe- de formação de valores e de evangelização, cífica de temas e projetos. e não simplesmente um empreendimento Os ministros iniciaram fazendo a eleição comercial. O trabalho conta com a partici- da nova coordenação em âmbito de Conferên- pação dos leigos, que deverão ser formados cia. Após as devidas explicações e considera- na nossa espiritualidade e nossos valores. ções, a eleição chegou aos seguintes resulta- O I Congresso Nacional poderá ser aberto dos: para presidente foi eleito Frei Bernardo às outras entidades educativas da Família Brandão, para vice-presidente foi escolhido Franciscana. A Comissão Educativa deve- Frei Fidêncio Vanboemmel, para ecônomo rá apresentar à próxima reunião da CFMB foi reconfirmado Frei Francisco Carvalho data, programação, logística etc. para o En- Neto, para Secretário ficou eleito Frei Marco contro Nacional de 2015. A Comissão Edu- Aurélio Cruz. Cada Serviço também encami- cativa é compreendida pela Ordem e pela nhou eleição da nova equipe de coordenação Conferência como um serviço de evangeli- e animação. Após apresentarem os nomes in- zação, portanto faz parte do SIFEM, respei- dicados para aprovação por parte dos minis- tando as especificidades. tros, ficou assim constituída a equipe de cada • Missão na Amazônia: a Fraternidade mis- Serviço: no SERFE foram confirmados Frei sionária dependente do Ministro geral está Sérgio Henrique Gonçalves como Secretário e programando um roteiro de visitas missio- Delegado, Frei Vicente de Paulo Nascimento, nárias na Paróquia San Pablo e Comunida- Frei Miro e um moderador de Formação Per- des do Baixo Amazonas de 20 de Janeiro manente, a ser eleito na próxima assembleia, a 14 de Fevereiro de 2014 para conhecer como membros da equipe; no SIFEM foram a Amazônia e favorecer discernimento da indicados e confirmados Frei Vicente Ronaldo vocação missionária. Naquela região há es- como Secretário, Frei Carlos Antônio da Sil- cassos atendimentos e formação. Algumas va como animador das Missões, Frei Steeven entidades já indicaram frades para partici- como primeiro animador de JPIC junto com par da experiência. Frei Vilson Batista Simão. Os ministros indi- • Missão na Amazônia-Roraima: Frei Ar- caram um deles para acompanhar o Serviço da mando Mariani, membro da Fraternidade Formação e da Missão/Evangelização, sendo interprovincial sustentada pela Conferência assim a distribuição de responsabilidades: Frei Brasileira e situada em Boa Vista de Ro- Marco Aurélio, ministro da província Santíssi- raima, partilhou as alegrias vividas naque- mo Nome, acompanha as diferentes iniciativas la missão e as preocupações com o futuro do SIFEM; Frei Inacio Dellazari, ministro da próximo em termos de frades missionários. província S. Francisco de Assis, acompanha o Questionou acerca de como esta presença percurso do SERFE é compreendida pela CFMB e pelas suas AD CHRONICAM ORDINIS 521

Entidades. A última reunião da Conferen- nuará com uma equipe de Frades para assu- cia decidiu que a Missão deverá continuar mir a tradução ao português de documentos até 2016. Houve partilha por parte dos mi- e textos mais longos da Ordem. Frei Fidên- nistros sobre as dificuldades em motivar e cio Vanboemmel será o coordenador deste disponibilizar os frades. A consciência mis- serviço e contará com vários frades traduto- sionária e, mais especificamente na Ama- res. zônia, deve ser motivada nas Entidades. A • UCLAF. Foi lembrado entre os ministros província S. Francisco de Assis está dispos- que todo o material utilizado e produzido ta a continuar com presenças nesta missão, na última assembleia da UCLAF, realizado outras Entidades acenaram para possíveis em Vila Velha, ES, será recolhido e publi- candidatos, mesmo em caráter temporário. cado em um só volume. Foi proposto fazer • Master em Evangelização em Petrópolis: uma edição de 50 exemplares, custeada pe- diante do compromisso assumido na últi- la CFMB. Frei Fidêncio Vanboemmel fará ma assembleia da UCLAF, em Vila Velha, os encaminhamentos necessários. A próxi- o Curso terá início em março de 2015 e se ma assembleia da UCLAF está programada concluirá no mês de novembro. Houve in- para acontecer na Cidade do México de 06 formações sobre custos e sobre a expecta- a 11 de abril de 2014. A CFMB continua tiva de que cada Conferência da América com a presidência desta assembleia confor- Latina cumpra a sua parte no número de me os novos Estatutos da UCLAF. estudantes. Os ministros reservaram também um bom • III Encontro dos Irmãos Leigos em âmbito espaço na agenda para a partilha fraterna e de Conferência: O encontro acontecerá em pessoal de cada ministro. O conteúdo desta Lagoa Seca de 31 de Outubro a 02 de No- partilha é conservado em clima de discrição vembro. O ministro Fr. Marconi Lins estará e não consta em ata. Além disso, houve uma presente neste encontro, pois se realizará no sessão plenária em que Frei Nestor Inácio fez território da sua Província. Os ministros re- breve reflexão sobre o tema do Encontro de novaram seu apoio a este tipo de iniciativa, Iquitos que tratou da presença franciscana na considerando que faz bem para a própria Amazônia, memória do passado, desafios do animação dos Irmãos leigos e para criar no- presente e rumo ao futuro. Apresentou e co- va consciência nas Entidades no sentido de mentou a mensagem final daquele Encontro superar as expressões de clericalismo pre- que leva como título PARA ONDE O ESPÍRI- sentes nas Fraternidades. TO IMPELE NOSSA PRESENÇA FRANCIS- • Seminário dos Ecônomos das Entidades: CANA? e subtítulo Encontro de missionários e houve partilha sobre este Seminário reali- missionárias franciscanos da Amazônia. zado em Salvador, Bahia, de 05 a 09/08 de Também Frei Joseph Rozansky fez várias 2013. Os inscritos foram 30, mais os frades considerações sobre o Serviço de JPIC e sua da Fraternidade local, a equipe organiza- articulação não sempre fácil na prática com os dora e os representantes da Cúria Geral, o outros Serviços de animação, na Cúria geral e Ecônomo Geral Frei Giancarlo Lati e o De- nas Entidades. finidor Geral Frei Nestor Inacio Schwerz. Em mais de uma sessão, os ministros rece- O Seminário aprofundou o tema da espi- beram os Irmãos de cada Serviço separadamen- ritualidade franciscana com assessoria do te para um momento de diálogo, de partilha, Ecônomo Geral, o Acordo do Brasil com de escuta sobre avaliação do último triênio, os a Santa Sé e suas consequências, a parte desafios atuais e a proposta de iniciativas para contábil e jurídica nas administrações das o próximo triênio. Após essa apresentação das Entidades. Houve assessoria de Irmãs Fran- propostas para o próximo triênio por parte de ciscanas e de leigos, especializados nos cada Serviço, os ministros entre si retomaram respectivos temas. Foi solicitado aos ecô- os conteúdos, fizeram o seu discernimento pa- nomos que em cada Entidade se organizem ra aprovar aquilo que consideraram mais viá- encontros com guardiães e ecônomos locais vel, oportuno e significativo. A comunicação para formação nesta dimensão da nossa vi- dessa aprovação se deu numa sessão plenária da franciscana. Também foi proposto que com todos os participantes juntos: sejam feitos outros seminários semelhan- • Aprovação das atividades do SERFE: fo- tes. ram aprovados os três eventos propostos • Equipe de Traduções. A Conferência conti- para o próximo triênio: curso para forma- 522 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

dores, encontro formativo para Irmãos Un- (2012), juntamente com a mensagem final der ten na região amazônica e o itinerário do Congresso de Canindé (2013) e a do En- formativo experiencial “Reavivar o dom contro de Iquitos (2013), tudo num volume da vocação”, para Frades com cerca de 25 único. anos de Vida Religiosa, nos lugares fran- Finalmente houve a comunicação e par- ciscanos na Itália e nos santuários da Terra tilha de datas e eventos importantes para Santa. Cada um desses projetos já tem seus 2014/2015, sendo algumas que seguem: no dia responsáveis definidos. 15 de dezembro 2013, ordenação episcopal de • Aprovação das atividades do SIFEM: fo- Frei João Inácio Müller, presidente até agora ram aprovadas as seguintes iniciativas pro- da CFMB e da UCLAF; de 06 a 11 de abril postas para o próximo triênio: a) Encontro de 2014, assembleia da UCLAF na Cidade do com reitores e párocos de santuários em Vi- México; de 18 a 28 de maio de 2014, Congres- la Velha no Santuário da Penha em 2014; b) so Internacional de Missões e Evangelização Cada Entidade deve integrar a dimensão do em Roma; de 18 a 20 de julho de 2014, II En- Diálogo ecumênico, interreligioso e inter- contro Franciscano de Jovens em âmbito de cultural no Secretariado de Evangelização, Conferência, em Minas Gerais; de 18 a 22 de com a nomeação de um Irmão responsável agosto de 2014, Encontro de Ecônomos das pela animação; c) SIFEM deve ser um mo- Entidades da Conferência; de 25 a 29 de agos- tivador do MASTER em Evangelização to de 2014, próxima reunião da CFMB, com de Petrópolis e também ajuda na articu- a presença dos Coordenadores dos Serviços lação e reflexão do curso; d) em parceria SERFE e SIFEM, em Cuiabá, Mato Grosso; com SERFE organizar uma avaliação das de 21 a 28 de setembro de 2014, Encontro de experiências missionárias no contexto in- JPIC em âmbito de Américas, na Colômbia; terprovincial, envolvendo os frades Under de 03 de maio a 07 de junho de 2015, Capítulo ten; f) o SIFEM pode iniciar um processo Geral da Ordem em Assis. de valorização e promoção do que existe na Conferência em termos de Via Pulchri- Fr. Nestor Inacio Schwerz ofm tudinis, frades envolvidos e iniciativas em andamento; g) A Custódia Sete Alegrias, 8. L’8 novembre la Chiesa ricorda Giovanni MS e MT, inicie, em parceria com o CIMI, Duns Scoto um processo de aproximação solidária e presença entre os povos indígenas e afro- Oltre le certezze dottrinali descendentes naquela região para depois receber reforço da Conferência toda; h) A L’8 novembre la liturgia celebra la memo- Comissão Educativa deverá participar do ria del francescano Giovanni Duns Scoto, frate Serviço e da Assembleia do SIFEM, tendo minore vissuto tra il 1265-66 e il 1308, docente ao mesmo tempo seu itinerário próprio de presso le università di Oxford e Parigi, uno dei animação e programação de iniciativas; i) grandi maestri della Scuola francescana. Figu- os ministros solicitam ao SIFEM que pro- ra esemplare per rigore e onestà nella ricerca, cure articular e divulgar melhor a Coleta obbedienza alla Chiesa e fedeltà al Pontefice, para a Amazônia. filosofo che ha condotto la ragione metafisi- • Aprovação das atividades do JPIC: a) JPIC ca ai vertici delle sue possibilità, teologo del foi solicitado a refletir com a Família Fran- primato di Cristo e difensore dell’Immacolato ciscana sobre a possibilidade no próximo Concepimento di Maria, Duns Scoto è una di triênio de um Seminário em parceria sobre a quelle menti eccezionalmente acute (tanto da presença franciscana na Amazônia, incluin- meritare l’appellativo di Doctor Subtilis) che do a questão social, ambiental e de minera- hanno contrassegnato la storia della filosofia ção, e apresentar uma programação na pró- e della teologia. xima reunião da CFMB; b) no II Encontro «Accanto alla cattedrale maestosa di Tom- Franciscano de Jovens (CFMB), previsto maso d’Aquino – scriveva Paolo VI nella epi- para 2014, promovam-se momentos de for- stola Alma Parens (1966) – c’è quella degna mação sobre a realidade da mineração; c) d’onore che elevò al cielo su ferme basi e con encaminhar a impressão e divulgação, pa- arditi pinnacoli l’ardente speculazione di Gio- ra ampla divulgação e uso na Conferência, vanni Duns Scoto». dos documentos de Tarata (2010) e Nairóbi Duns Scoto non segue passivamente l’in- AD CHRONICAM ORDINIS 523 dirizzo agostiniano proprio dei maestri del in quanto promanano da un’unica fonte, deb- suo Ordine, ma accoglie tutte le sollecitazioni bano essere in armonia tra di loro. Riconosce culturali del suo tempo: si confronta con Ari- che l’intelletto è predisposto alla verità in tut- stotele – assumendone il rigore metodologico ta la sua pienezza; tuttavia storicamente, pur – e con tutte le autorità che incontra nel suo conservando questa vocazione originaria, ha percorso, consapevole che la verità non è pre- bisogno della luce della fede. Distingue per- rogativa e possesso esclusivo di alcuna scuola, tanto tra predisposizione naturale dell’intel- ma è una ricerca comune e condivisa, in con- letto, orientato a conoscere l’essere nella sua tinua crescita e approfondimento. La sua ori- totalità, e condizioni attuali (pro statu isto) che ginalità consiste nella capacità di andare oltre lo sottomettono ai limiti dell’esperienza sensi- le certezze dottrinali dei maestri e delle scuole bile. Tale distinzione comporta che, nonostan- dominanti nel suo tempo, convinto che i gran- te le limitazioni, c’è comunque un progresso di interrogativi non possano essere inglobati in continuo verso la verità. sistemi concettuali e onnicomprensivi. L’eccellenza stessa della ragione umana Purtroppo la figura e il pensiero di questo richiede il suo ordinamento a una perfezione filosofo e teologo francescano sono ancora po- superiore, che non l’avvilisce, ma ne porta a co conosciuti, gli scritti poco approfonditi, se compimento le istanze: “gratia non vilificat, non addirittura fraintesi. Gli studi più recenti sed dignificat naturam”, come del resto affer- stanno cercando di colmare qualche lacuna, mava anche Tommaso d’Aquino, “gratia non anche attraverso la realizzazione di una Edi- tollit, sed perficit naturam”. zione Critica delle Opere, portata avanti da ol- È quanto ha sottolineato Benedetto XVI nel- tre sessant’anni da un’apposita Commissione la epistola Laetare Colonia urbs (28/10/2008), (la Commissione Scotista), in cui si è distinto, scritta in occasione del settimo centenario del- per competenza e dedizione, p. Barnaba He- la morte di Scoto: «egli unendo pietà e investi- chich ofm, recentemente scomparso. gazione intellettuale, con ingegno sottilissimo La figura del Dottor Sottile è un tipico ha così profondamente penetrato i misteri del- esempio di come un’immagine stereotipata la verità sia naturale che rivelata e quindi ha possa condizionare gli studi successivi: nel tratto fuori una dottrina di tale genere che è tempo diversi autori lo hanno presentato co- stato chiamato ‘Dottore dell’Ordine’, ‘Dottore me emblema della contrapposizione tra fede Sottile’ e ‘Dottore Mariano’ e divenne princi- e ragione, teorico di un volontarismo tendente pe della Scuola Francescana, nonché luce ed all’arbitrio, avversario di Tommaso d’Aquino, esempio di tutto il popolo cristiano». filosofo e teologo sospetto e poco affidabile. L’idea di Dio come infinito, vertice della In realtà è stato dimostrato che Scoto e Tom- ricerca metafisica, stimola l’esercizio della ra- maso non sono due figure parallele e antagoni- gione e offre presupposti filosofici per affron- ste, bensì protagoniste di percorsi diversi, con tare l’ateismo: Dio rappresenta la condizione e la comune intenzione di illuminare le grandi il fondamento di tutto il reale e della sua stessa questioni su Dio, l’uomo, il mondo e la vita pensabilità; pertanto se ne esclude la possibi- pur partendo da presupposti filosofici diversi. lità solo quando viene meno l’uso rigoroso del Ricerche e studi più recenti hanno contribu- pensiero. Si perviene all’ateismo per una man- ito a far vacillare alcuni pregiudizi sul linguag- canza di profondità del pensiero: quando ci si gio scotiano e sull’idea di una sottigliezza spe- abitua alla superficie dell’esistenza, si perde il culativa astratta e fine a se stessa: sotto il lin- senso dell’Assoluto. Duns Scoto, al contrario, guaggio tecnico e talvolta difficile si nasconde invita a un pensare radicale, presentando Dio infatti una grande intensità intellettuale a servi- non come ‘oggetto’ di conoscenza, bensì come zio della verità e di un umanesimo cristiano; la ‘fondamento’ dell’esistenza. sottigliezza esprime l’esigenza di rigore intel- Riguardo alla tematica antropologica, Duns lettuale a servizio del primato della carità. Scoto approfondisce in modo originale e ricco Il pensiero di Scoto è una sintesi inscindibi- di implicazioni la nozione di persona: la per- le di filosofia, teologia e spiritualità: Scoto ha sona viene intesa come identità unica e irripe- una visione personalista e profondamente uni- tibile, mistero inaccessibile (ultima solitudo) e taria del pensiero e della vita; filo conduttore relazione costitutiva (relatio trascendentalis), della sua speculazione è la reciproca compene- che si radica nella libertà della volontà, terreno trazione di ragione e fede, nella consapevolez- sacro e inviolabile dove ciascuno è solo con se za che tutte le verità, naturali e soprannaturali, stesso e con Dio. 524 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Questa tensione alla trascendenza illumina sistenza per essere ‘co-amanti’ (condiligentes) il destino dell’uomo: l’attrazione verso l’infi- ai quali comunicare la vita divina, che è amo- nito, la pienezza di essere, di vero e di bene re, pienezza di bene, beatitudine e gioia. Que- non può essere un’illusione, ma un desiderium sta metafisica dell’amore, che è una metafisica naturale che, pertanto, non può ingannare. della libertà, è fondamento dell’antropologia e La metodologia di Scoto è stata sintetizza- ha ripercussioni nella società, nella cultura e ta con l’espressione “Ora et cogita, cogita et nella storia. ora”, pregare pensando e pensare pregando; Il primato di Cristo, definito mirabilmen- l’espressione riflette da una parte la concezio- te ‘Capolavoro’ di Dio (Summum Opus Dei) ne francescana del lavoro come dono, dall’al- è secondo Duns Scoto la chiave di lettura del tra il principio del filosofare illuminato dalla senso della vita e della storia, principio di com- fede. La relazione tra pensiero e preghiera, che prensione dell’universo: Cristo è colui che ar- emerge da una conoscenza diretta degli scritti monizza prodigiosamente finito e infinito, im- del Beato, costituisce uno degli aspetti meno manenza e trascendenza. Il mondo, creato in noti della personalità del Dottor Sottile, comu- vista di Cristo, assume una sacralità intrinseca, nemente considerato un arido e ‘freddo’ spe- in quanto sacramento della presenza nascosta culativo. Sotto la veste teoretica delle delicate di Dio, glorifica Dio perché orientato a lui con e ‘sottili’ trattazioni scolastiche, Scoto rivela ordine, armonia e bellezza. una ricchezza spirituale che ruota intorno a Dio Duns Scoto, metafisico eccezionale, pro- come Essere-Amore che fa dono supremo di sé fondo e penetrante, ha saputo offrire una inter- in Gesù Cristo, ‘Capolavoro’ di Dio (Summum pretazione unitaria e dinamica di Dio, dell’uo- Opus Dei). Il metodo filosofico-teologico di mo e del mondo, in perfetta sintonia con lo Scoto riflette e testimonia l’esercizio di una fi- spirito francescano. Per tale motivo Paolo VI losofia ‘umile’ e di una teologia ‘genuflessa’: nella già citata epistola Alma Parens lo ha quando una questione risulta difficile all’in- definito “perfezionatore e rappresentante più telletto, egli si inginocchia e prega, perché il qualificato della Scuola francescana”. Autore Signore lo illumini e gli faccia contemplare e difficile ma non complicato, Scoto non parla comprendere la verità. Tuttavia, non confonde alle menti superficiali, ma agli spiriti esigenti, i diversi piani della ricerca, ma ne rispetta e profondi, lucidi e penetranti. È dunque model- valorizza la reciproca autonomia. lo e punto di riferimento significativo per gli Un esempio evidente e significativo della studiosi nell’attuale contesto culturale, insi- stretta relazione tra riflessione e preghiera è diato dalle tendenze, opposte ma convergenti, offerto nel De primo Principio, laddove ogni del relativismo e del fondamentalismo, in cui capitolo è introdotto e concluso con una pre- viene richiesto particolare coraggio, coerenza ghiera: e onestà intellettuale. La sua speculazione ten- «Tu, o Signore, sei l’Essere vero! / Tu, o de alla sintesi ma nello stesso tempo è attenta Signore, sei l’Essere totale! al particolare concreto e orientata alla vita; ci Questo io credo fermamente. / Questo, se offre la splendida articolazione di un umane- possibile, desidero conoscere. simo cristiano, dove il sapere è finalizzato al Aiutami Signore a comprendere quanta co- ben vivere, nel contesto di una società giusta, noscenza di te, che sei il vero essere, possa rag- pacifica e fraterna. giungere la mia ragione naturale, cominciando dall’essere, / che ti sei autodefinito» (cfr. I, 1). Marcella Serafini Il pensiero di Duns Scoto è un umanesimo Istituto Teologico di Assisi teologico e una filosofia della libertà: l’uomo è ‘impastato’ di contingenza e trascendenza, di [L’Osservatore Romano, 8 novembre 2013, limitatezza e desiderio di infinito, di fragilità e p. 4) volontà di bene, ma solo la teologia illumina il significato di questa ambivalenza. La carat- teristica che il Maestro francescano sottolinea 9. La visita del 4 ottobre alla basilica di san- maggiormente di Dio è l’amore: con grande ta Chiara ad Assisi e l’incontro con le chiarezza egli afferma che Dio è ‘essenzial- claustrali mente amore’, non solo nelle sue azioni, ma nel suo stesso essere. L’amore pertanto si dif- Il nostro signor Papa fonde dove Dio crea altri esseri, chiamati all’e- AD CHRONICAM ORDINIS 525

È stata una giornata memorabile quest’an- Il Papa ha potuto venerare e baciare il bre- no la solennità di san Francesco: un 4 ottobre viario usato da san Francesco negli ultimi anni che resterà indimenticabile per il mondo fran- della sua vita, affidando a noi clarisse un’in- cescano e la nostra comunità di Sorelle pove- tenzione che gli sta molto a cuore per la santità re di santa Chiara che vive accanto alle spo- sacerdotale: «Pregate perché i sacerdoti ami- glie mortali della “pianticella” di Francesco, no la preghiera del breviario: è una preghie- custodite nella basilica a lei dedicata. Questa ra tanto bella». Poi la gioia della comunione visita ha avuto, per noi clarisse, un significato è traboccata nell’incontro di tutta la comunità davvero grande, che va a toccare le radici più col Santo Padre nella cappella del Crocifisso profonde della nostra vocazione nella Chiesa e di san Damiano, dove lo sguardo del Papa si per la Chiesa. In lui abbiamo incontrato il no- è incrociato con i grandi occhi di quel Cristo stro «signor Papa» (Regola di santa Chiara, I, che, dall’alto della Croce, ha parlato a san 3) a cui santa Chiara e le sue figlie, attraverso Francesco. Era la prima volta che Papa Fran- otto secoli di storia, hanno «promesso obbe- cesco parlava pubblicamente alle claustrali, dienza e riverenza», vivendo, come ci chiede per cui questo messaggio è stato rivelativo la nostra Regola, «suddite sempre e soggette della sua comprensione e della sua stima nei ai piedi della santa Chiesa, salde nella fede confronti della vita integralmente contemplati- cattolica» (ibidem, XII, 13). «Il nostro signor va: «Quando una suora nella clausura consacra Papa»: espressione in cui risuona tutta la fede tutta la sua vita al Signore, accade una trasfor- di Chiara, la sua confidenza filiale e l’amore mazione che non si finisce di capire», ha esor- appassionato a Cristo vivente nel suo corpo dito il Papa. Con semplicità ha saputo toccare mistico. Ma, nel nome del successore di Pie- quei tratti della nostra relazione con il Signore, tro, ci sono venuti incontro anche il volto e la con gli altri e con noi stesse, che fondano una paternità di Francesco, il nostro serafico Pa- vera esperienza spirituale e danno fecondità dre, colui del quale Chiara si definisce appunto alla nostra consacrazione: la contemplazione la «pianticella» (Regola di santa Chiara, I, 3), di Gesù, centro di tutta la nostra vita, lo sguar- a cui ha sempre guardato come a «vero amante do fisso sul realismo della sua umanità segnata ed imitatore del Figlio di Dio» (Testamento di dalle piaghe gloriose. «Questa è la vostra con- santa Chiara, 5). templazione: la realtà. La realtà di Gesù Cri- Certamente uno dei momenti più signifi- sto. Non idee astratte, non idee astratte, perché cativi di questa visita è stata la discesa nella seccano la testa. La contemplazione delle pia- cripta della basilica per sostare presso l’urna ghe di Gesù Cristo! E le ha portate in Cielo, e che custodisce i resti mortali della nostra san- le ha! È la strada dell’umanità di Gesù Cristo: ta, alla quale il Papa ha offerto, con un gesto sempre con Gesù, Dio-uomo». Questo essere di semplice devozione, un piccolo mazzo di radicate nell’incarnazione ci porta a diventare fiori. Un silenzio profondo ha avvolto questo esperte in umanità, a essere madri nella Chie- incontro tra Papa Francesco e Chiara: incontro sa attraverso la preghiera per tutti, l’ascolto, la in cui è stato possibile assaporare tutta la bel- comprensione dei bisogni umani, la capacità lezza della comunione dei santi, «comunione di perdono. «E la Chiesa vi vuole così: madri, di vita tra coloro che appartengono a Cristo madre, madre. Dare vita». comunione che va oltre la vita terrena, oltre Il Papa, inoltre, ha insistito sulla cura at- la morte e dura sempre». Lo abbiamo visto tenta della vita comunitaria, come una vita di raccogliersi in un’intensa preghiera davanti al famiglia, dove ci si vuole bene e si superano corpo di Chiara; inginocchiate accanto a lui, le difficoltà con il perdono reciproco, dove i in quel luogo a noi tanto caro, lo abbiamo affi- problemi ci sono, ma si risolvono mediante dato, commosse, all’intercessione della nostra l’amore. santa Madre. Non potevamo non “risentire”, in «Vi prego di pregare per me, per piace- quell’istante, la voce di Chiara che invocava la re, non lo dimenticate!», sono state le ultime bontà misericordiosa di Dio su di lui e su tutti parole del Santo Padre prima di darci la sua noi: «Vi benedico in vita mia e dopo la mia benedizione e salutare personalmente ogni morte, come posso e più di quanto posso con sorella, con una disponibilità piena di affabi- tutte le benedizioni con il quale il Padre delle lità. A sigillo di questo evento indimenticabi- misericordie benedisse e benedirà i suoi figli e le, desideriamo riaprire assieme a voi, come le sue figlie spirituali in cielo e in terra» (Bene- scrigno prezioso, il libro della nostra cronaca dizione di santa Chiara, 11-12). dove Papa Francesco ha lasciato questa dedica 526 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 che ci sembra uno specifico mandato per noi Boaventura”; dal 1997 al 2004 Vice Parroco contemplative nell’oggi della Chiesa e della della Parrocchia “São João Batista” a Daltro storia: «Alle Suore di questo Monastero, con Filho nella diocesi di Caxias do Sul; dal 1997 la mia benedizione e chiedendogli di pregare al 2004 Maestro dei Novizi; dal 1999 al 2007 per me. Non dimenticate: contemplazione con Segretario per la Formazione e gli Studi della Gesù, vita comunitaria unita, e gioia. Affettuo- Provincia e Definitore provinciale; dal 2005 al samente, Francesco 4-X-2013». 2007 Vicario della Fraternità, Maestro degli Studenti di Filosofia, Agente di Pastorale nel- Clarisse la Rete di Comunità della Parrocchia “Santa Protomonastero di s. Chiara Assisi Clara” a Lomba do Pinheiro.

[L’Osservatore Romano, 21 novembre – Mons. Manuel Antonio Valarezo 2013, p.6] Luzuriaga, OFM, Vescovo titolare di Questo- riana, ha rinunciato al governo pastorale del 10. Notitiæ particulares Vicariato Apostolico di Galápagos (Ecuador), in conformità al canone 401 §1 del Codice di – Mons. Jame Spengler, OFM, finora Diritto Canonico. La rinuncia è stata accettata Vescovo titolare di Patara ed Ausiliare di Por- da Papa Francesco. to Alegre (Brasile), è stato nominato da Papa (L’Osservatore Romano, 30 ottobre 2013) Francesco Arcivescovo Metropolita di Porto Alegre (Brasile. – Fr. Áureo Patricio Bonilla Bonilla, L’Osservatore Romano, 19 settembre 2013) OFM, è stato nominato da Papa Francesco Vi- cario Apostolico di Galápagos (Ecuador), as- – Fr. João Inácio Müller, OFM, da Pa- segnandogli la Sede titolare vescovile di Bida. pa Francesco è stato nominato Vescovo di Lo- (L’Osservatore Romano, 30 ottobre 2013) rena (superficie: 5.055; popolazione: 293.000; cattolici: 223.000; sacerdoti: 69; religiosi: Breve nota biogafica 160; diaconi permanenti: 14), Brasile, fino- Fr. Áureo Patricio è nato il 15 maggio ra Ministro provinciale della Provincia “São 1968 a Riobamba, ha conseguito il baccellie- Francisco de Assis” con sede a Porto Alegre. rato all’Istituto tecnico e a 18 anni è entrato Succede al Vescovo Benedito Beni dos San- nell’Ordine dei Frati Minori a Quito. Ha fatto tos, del quale il Santo Padre ha accettato la il noviziato a Riobamba, professando tempo- rinuncia al governo pastorale della medesima raneamente il 27 agosto 1988 e solennemente diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età. il 10 ottobre 1993. Ha completato la forma- (L’Osservatore Romano, 26 settembre 2013) zione presso il Centro di studi francescani di Gerusalemme ed è stato ordinato sacerdote il Breve nota biografica 20 giugno 1996. Fr. João Inácio è nato il 15 giugno 1960 a In Ecuador è stato Maestro dei postulanti a Lajeado, RS (Brasile), ha emesso la profes- Otavalo e poi ad Azogues. Dopo gli studi per sione temporanea il 2 febbraio 1981, quella il dottorato in diritto canonico a Roma, pres- solenne il 14 marzo 1985 ed è stato ordinato so l’Antonianum, è stato Vice Maestro dei sacerdote il 3 dicembre 1988. professi temporanei a Quito, Direttore ammi- Dal 1988 al 1990 è stato Promotore Voca- nistrativo della facoltà di filosofia e teologia zionale e Membro dell’équipe dei Formatori Cardenal Echeverría a Quito, Presidente degli nel Seminario Serafico “São Francisco de As- Istituti e dei Centri di studi teologici france- sis”, a Taquari, arcidiocesi di Porto Alegre; dal scani dell’America Latina, Definitore provin- 1990 al 1992 Promotore Vocazionale, Mem- ciale, Segretario per la formazione e gli studi bro del Segretariato Vocazionale e del Consi- a livello provinciale, Segretario per la forma- glio di Formazione, Membro della Fraternità zione e gli studi della Conferenza bolivariana, nel Seminario Minore a Arroio do Meio, dio- Difensore del vincolo nel tribunale nazionale cesi di Santa Clara do Sul; dal 1992 al 1994 di appello della Conferenza episcopale dell’E- Segretario di Pastorale, Promotore Vocaziona- cuador (CEE). Dal 2009 era Vicario provincia- le, Guida dei Candidati al Postulandato a Lom- le, giurista della Provincia e Presidente della ba do Pinheiro, arcidiocesi di Porto Alegre; dal commissione giuridica della medesima, Ani- 1997 al 1998 Guardiano del Convento “São matore della formazione permanente, Membro AD CHRONICAM ORDINIS 527 del Consiglio dei beni della locale Provincia Breve nota biografica francescana, Decano della facoltà di filoso- Fr. Paskalis Bruno Syukur è nato il 17 mag- fia e teologia e Professore di diritto canonico, gio 1962 a Ranggu, nella diocesi di Ruteng, Giudice nel tribunale nazionale di appello e nell’Isola di Flores (Indonesia). Dopo la scuo- Consultore della Commissione dei ministeri e la primaria, ha frequentato il Seminario mino- della vita consacrata della CEE, Membro del re Pius X di Kisol. Ha compiuto gli studi filo- tribunale dell’arcidiocesi di Quito. sofici preso la facoltà di Filosofia Driyakara di Jakarta, quindi ha proseguito gli studi teologi- – Fr. Gerges Abou Khazen, OFM, è sta- ci alla facoltà di Teologia di Yogyakarta. to nominato da Papa Francesco Vicario Apo- È entrato in Noviziato nel 1981, ha emesso stolico di Alep dei Latini /Siria), elevandolo la professione temporanea il 15 luglio 1983 e alla dignità episcopale ed assegnandogli la quella solenne nell’Ordine dei Frati Minori il Sede titolare Vescovile di Rusado, finora Am- 22 gennaio 1989. È stato ordinato sacerdote il ministratore Apostolico «sede vacante et ad 2 febbraio 1991 e ha svolto il ministero nella nutum Sanctæ Sedis» del medesimo Vicariato. parrocchia di Moanemani, diocesi di Jayapura, (L’Osservatore Romano, 4-5 novembre 2013) Papua Occidentale (1991-1993) Dopo gli studi per la Licenza in Spiritualità presso l’Antonia- – Mons. Franz Lackner, OFM, è stato num, a Roma (1993-1996), è divenuto Maestro nominato da Papa Francesco Arcivescovo di dei Novizi a Depok (1996-2001), poi Guardia- Salzburg (Austria), promovendolo dalla Sede no della stessa comunità e Membro del Defi- titolare di Balecio e dall’ufficio di Ausiliare nitorio provinciale (1998-2001), quindi Mini- della Diocesi di Graz-Sechau. stro provinciale in Indonesia (2001-2009). Dal (L’Osservatore Romano, 18-19 novembre 2013) 2009, Roma, è stato Definitore generale per l’Asia e l’Oceania. – Mons. Cosmas Michael Angkur, OFM, ha rinunciato al governo pastorale del- – Mons. Aurelio José Kühn, OFM, ha la diocesi di Bogor (Indonesia), presentata in rinunciato al governo pastorale della Prelatura conformità al can. 401 §1 del Codice di Diritto di Deán Funes (Argentina), in conformità al Canonico. Il Santo Padre ha accettato la rinun- canone 401 §1 del Codice di Diritto Canonico. cia. La rinuncia è stata accettata da Papa France- (L’Osservatore Romano, 22 novembre 2013) sco. (L’Osservatore Romano, 22 dicembre 2013) – Fr. Paskalis Bruno Syukur, OFM, è stato nominato da Papa Francesco Vescovo della diocesi di Bogor (Indonesia). (L’Osservatore Romano, 22 novembre 2013)

BIBLIOGRAPHIA

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1. Fr. Barnaba Hekić sua mente è rimasta attiva, anzi vivace, prati- Sv. Petar u Šumi, Croazia, 08.02.1924 camente fino all’ultimo istante. Saccolongo, Italia, 23.10.2013 Infatti, nonostante le condizioni svantag- giate in cui s’era venuto a trovare nell’ultimo Si è spento nella mattinata del 23 ottobre anno di vita terrena, Fr. Barnaba ha continuato 2013, all’età di 89 nove anni, Fr. Barnaba ad onorare il suo titolo ad honorem di “Presi- Hekić, Frate Minore della Provincia Veneta di dente a vita della Commissione Scotista”, che S. Antonio. gli era stato conferito da Mons. José Rodríguez Giuseppe Hechich (per l’anagrafe) era nato Carballo, allora Ministro generale dell’Ordine in un villaggio del comune istriano S. Pietro dei Frati Minori, che tre giorni prima dell’arri- in Selve (Sv. Petar u Šumi, Croazia), l’8 feb- vo dell’implacabile Sorella Morte aveva fatto braio del 1924, in un’epoca non troppo felice una visita personale all’amato Frate Minore, per la gente croata del luogo. All’età di soli 12 rallegrandolo immensamente. Ligio al dovere, anni è stato trapiantato nell’ambiente italiano diligente e instancabile Fr. Barnaba continuò a della Provincia Veneta, dove – tenace e labo- collaborare attivamente – anche dal suo letto rioso qual era – mise in poco tempo profonde di dolore – al lavoro della sua Commissione, radici, tanto da identificarsi pienamente con la cioè alla preparazione dell’ultimo volume del locale comunità francescana, che, a sua volta, testo dell’Ordinatio, da lui stesso iniziato un ben presto scoprì le doti intellettuali del ragaz- anno e mezzo prima sui banchi della Offici- zo “slavo” e lo mandò, quindi, a Roma (nel na scotista di Roma. L’ultimo suo contributo 1945) come studente di teologia presso l’Ate- all’edizione è stata la stesura della bozza per neo “Antonianum”. In Urbe fu anche ordinato la Prefazione latina al vol. XIV (che è rimasta sacerdote (a S. Giovanni in Laterano, il 2 apri- sostanzialmente sua, pur subendo alcune indi- le 1949), e incontrò il prof. Balić, allora già spensabili modifiche redazionali prima della celebre docente nonché Rettore dell’Ateneo stampa): il volume che aveva iniziato, ma che francescano. Un incontro provvidenziale per – per un gioco crudele del destino – egli non è tutti e due, che farà di Barnaba un fidato col- riuscito più a vedere con gli occhi mortali. S’è laboratore di Balić ed un apprezzato membro spento, infatti, qualche ora prima dell’arrivo (dal 1951) della Commissione Scotista (Com- del pacco postale a lui indirizzato da Roma. missio omnibus operibus Ioannis Duns Scoti Hekić-Balić-Commissione Scotista, sono critice edendis), ricostituita (nel 1938) dal fra- tre nomi intimamente connessi, quasi indivi- te dalmata presso il Collegio Internazionale S. sibili, legati insieme come le parti di un’equa- Antonio. zione, anzi, forse più esattamente, come un Ora questo validissimo figlio di san Fran- trittico: diverse immagini, ma un’unica com- cesco ha terminato il suo cammino terreno, posizione artistica! Balić che ha dato inizio improvvisamente per chi lo conosceva, men- alla grande impresa dell’Ordine dei Frati Mi- tre stava organizzando un viaggio in macchi- nori, Hekić che l’ha continuata per moltissimi na nella terra delle sue origini. Se n’è anda- anni, prima come collaboratore in Commissio- to discretamente, in silenzio, dopo l’abituale ne, successivamente, durante la presidenza af- prima colazione nella caffetteria del convento fidata a Fr. Luka Modrić, come vicepresiden- (dicono gli assistenti dell’infermeria provin- te, e infine – dal 1 giugno 1998 fino alla morte ciale di Saccolongo [PD]), dove questo grande – come suo presidente. teologo-scotista (forse il più grande tra i Frati E che presidente! Sotto la direzione di Minori della seconda metà del secolo, dopo il Hekić, infatti, la Commissione Scotista è riu- “gigante dalmata” Balić) s’era ritirato dal me- scita a pubblicare la metà della grande serie se di marzo del 2012, piegato dall’età e dalla della “edizione Vaticana” (di 20 poderosi vo- malattia. Piegato dico, ma non domato nella lumi) dell’Ordinatio e della Lectura. Preci- sua tempra (resistente come gli alberi battuti samente i volumi VIII-XIV dell’Ordinatio e dal vento della sua terra croata), tanto che la XIX-XXI della Lectura di Duns Scoto. 532 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Pochi dati essenziali, che, però, basteranno conoscerlo e di collaborare con un grande uo- ai conoscitori della produzione editoriale di mo di Dio. questo genere per rendersi conto della fatica Più di tutti, però, lo rimpiange la sua Com- e della bravura intellettuale nascosta dietro gli missione, che ora – decapitata – si vede co- scarni elementi statistici, che certamente non è stretta a continuare senza la sua sapiente gui- stata soltanto di Hekić, ma anche di tanti altri da la grande opera, alla quale restano ancora suoi collaboratori nel corso degli anni, orga- non pochi tasselli da riempire, prima di poter nizzati, però, e guidati dall’acuta mente di Fr. dire che il sogno di Balić e la scommessa di Barnaba. Come, del resto, sono state notate ed Hekić siano felicemente terminati. Speriamo apprezzate già in vita la sua operosità e la qua- che il buon Dio, per l’intercessione del beato si proverbiale meticolosità, che gli hanno pro- Giovanni Duns Scoto e le preghiere di que- curato notorietà e stima invidiabili – nel mon- sto grande conoscitore dell’opera e cultore do scientifico, ma anche (e forse non di meno) del pensiero del Dottore Sottile, ci aiuterà a in quello istituzionale ecclesiastico – seconde portare avanti l’opera scientifica ed editoria- forse soltanto al famoso Fondatore della Com- le dell’edizione completa dei testi del Dottore missione Scotista. Sottile e Mariano, alla quale Fr. Barnaba ha Ed anche se la sua produzione personale, dedicato quasi tutta la sua vita. scientifica e letteraria, non è da sottovalutare: la sua edizione dei testi mariani di Thomas de Fr. Josip B. Percan Sutton OP e di Roberto de Cowton OFM (del Commissione Scotista 1958) è tuttora un punto di riferimento, come anche molti titoli da lui firmati su Scoto e lo 2. Anno 2012 mortui sunt scotismo, sparsi nelle miscellanee e nei pe- riodici di mezzo mondo, si è distinto, inoltre, * 22 aprile 2012: Vlašić Fr. Augustin, anche come valido insegnante presso la nostra nato a Sovići, Bosnia/Erzegovina, della Prov. Università Francescana Antonianum (PUA); Dalmatiæ S. Hieronymi, Croazia. Ha svolto tuttavia la sua opera svolta in Commissione re- vari servizi in diversi Conventi. Si è dedicato, sta assolutamente prevalente nell’elenco delle soprattutto. al sacramento della Riconciliazio- opere e dei meriti di Hekić. ne, donando conforto e pace a quanti si acco- Dico, quindi, senza timore di sbagliare: se il stavano al sacramento. È stato anche Definito- testo delle due più grandi opere teologiche del re provinciale. È morto a Poljud all’età di anni beato Giovanni Duns Scoto è oggi finalmente 76, di vita francescana 55 e di sacerdozio 45. disponibile in una moderna edizione critica, ciò è merito – in buona parte – proprio di que- * 24 aprile 2012: Gregov Fr. Stjepan, sto figlio croato della Provincia Veneta di S. nato a Pašman, della Prov. Dalmatiæ S. Hie- Antonio! ronymi, Croazia. Visse sempre in Argentina, Ma Hekić non si è distinto solo in questo dove si è dedicato in particolare ai giovani di lavoro immane. La sua mente poliedrica ave- origine croata. È morto a Buenos Aires, Ar- va bisogno anche di altri sbocchi, altre piatta- gentina, all’età di anni 77, di vita francescana forme per agire e realizzare il disegno che il 49 e di sacerdozio 44. Creatore ha deposto nel suo cuore: Fr. Barnaba è stato prima di tutto un Frate Minore, umile * 2 settembre 2012: Zlovečera Fr. e obbediente, ed è stato un vero sacerdote di Marijan Baldo, nato a Pridvorje, della Prov. Cristo, che molte persone hanno conosciuto e Dalmatiæ S. Hieronymi, Croazia. Dopo la apprezzato: da giovane cappellano degli Istitu- liberazione, per una condanna a 5 anni di la- ti religiosi femminili, e come prete delle estre- vori forzati, andò in Argentina e, poi, in Sud me periferie romane (Fiano Romano), fino alla Africa, dedicandosi in particolare ai giovani guida spirituale e carismatica – ricercatissima, inculcando in loro i valori cristiani. È morto a non soltanto a Roma – fino alla sua tarda età. Cavtat all’età di anni 79, di vita francescana 51 Sono in tanti oggi a piangere la sua morte e di sacerdozio 47. – a Roma e in Italia, come anche in Croazia (dalla sua nativa Istria, fino alla Međugorje 3. Anno 2013 mortui sunt [Bosnia-Erzegovina] alla quale si sentiva in- timamente legato) –, ma che pure ringraziano * 8 febbraio 2013: Pisanu Fr. Leonardo, l’Onnipotente per aver avuto il privilegio di Giovanni, nato il 20 febbraio 1926 a Sindia, NECROLOGIA 533

NU, della Prov. Seraphicæ S. Francisci Assi- * 9 giugno 2013: Miotke Fr. Carmel siensis, Italia. È morto all’Ospedale di Brotzu F., nato in Albany il 20 dicembre 1932, NY, di Cagliari all’età di anni 86, di vita francesca- della Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. È morto a na 67 e di sacerdozio 60. Ringwood, NJ, all’età di anni 80, di vita fran- cescana 57 e di sacerdozio 53. * 8 febbraio 2013: Kahn Fr. Eric, Earl, nato il 13 ottobre 1929 a Long Beach, della * 19 luglio 2013: Renaers Fr. Donaat, Prov. Ss. Cordis Iesu, USA. È morto all’età di Rene, nato a Genk, Belgio, della Prov. Ss. anni 84, di vita francescana 64 e di sacerdozio Martyrum Gorcomiensium, Olanda. Un con- 58. fratello dinamico, intelligente ed organizzato- re. Ha consacrato la sua vita alla formazione * 19 febbraio 2013: Velnić Fr. Mavro, dei giovani nel Collegio serafico di Heusden, nato a Draga Baška, della Prov. Dalmatiæ S. dove fu professore di matematica e, poi, diret- Hieronymi, Croazia. Per un anno e mezzo assa- tore. Ha impegnato gli ultimi anni di vita nel- porò anche le patrie galere. Fu grande lavorato- la pastorale parrocchiale. È morto a Heusden, re, dedicandosi anche alla muratura e al giardi- Belgio, all’età di anni 88, di vita francescana naggio. Appassionato per i vecchi manoscritti, 70 e di sacerdozio 63. fu molto amato dai giovani per la sua immedia- tezza. È morto a Košljum all’età di anni 94, di * 4 agosto 2013: Vargas Cárdenas Fr. vita francescana 77 e di sacerdozio 70. Olegario, è nato a Garagoa-Boyacá il 3 ot- tobre 1925, della Prov. S. Fidei, Colombia. È * 5 marzo 2013: Ortenzi Fr. Agostino, morto a Manizales all’età di anni 88 e di vita Giacinto, nato il 7 aprile 1930 a Ronciglione, francescana 67. della Prov. Seraphicæ S. Francisci Assisiensis, Italia. È morto all’Ospedale di Assisi all’età di * 20 agosto 2013: De Bonis Fr. Giusep- anni 82, di vita francescana 63 e di sacerdozio pe, nato il 7 settembre 1941 ad Oppido Lucano, 56. della Prov. Seraphicæ S. Francisci Assisiensis, Italia. È morto all’Ospedale di Terni all’età di * 21 marzo 2013: Kendrick Fr. Patrick, anni 71, di vita francescana 51 e di sacerdozio Glennon, nato il 29 luglio 1931 a Monroe Ci- 44. ty, della Prov. Ss. Cordis Iesu, USA. È morto all’età di anni 82 e di vita francescana 55. * 24 agosto 2013: Fiorelli Fr. Gabriele, Francesco, nato il 15 gennaio 1922 a Grotte * 5 aprile 2013: Franzoi Ferrai Fr. di Castro, della Prov. Seraphicæ S. Francisci Quarto, Hermenegildo, nato il 24 maggio Assisiensis, Italia. È morto all’Infermeria pro- 1927 a Telve Valsugana, Italia, della Prov. S. vinciale di S. Maria degli Angeli all’età di anni Antonii, Bolivia. Nel 1958 giunse a in Bolivia, 91, di vita francescana 74 e di sacerdozio 67. dove lavorò come Vice Parroco a Totora, a Cochabamba, a Pasarapa (Parroco dal 1979 al * 2 settembre 2013: Bello Fr. Giles, 2005). Trascorse gli ultimi anni nella Fraterni- James Francis, nato a Long Island City, NJ, tà di Mizque. È morto a Cochabamba all’età di della Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. Ha svol- anni 85, di vita francescana 66 e di sacerdozio to attività, soprattutto, nella pastorale parroc- 59. chiale in varie parrocchie; ha lavorato anche nel campo della formazione; è stato Segreta- * 15 aprile 2013: Phillips Fr. René F., rio e Definitore provinciale; ha conseguito il nato il 23 maggio 1930 a Buffalo, NY, della Master in Educazione; è stato Assistente del Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. È morto in An- Direttore presso il The Franciscan Institute gola, NY, all’età di anni 82, di vita francescana della St. Bonaventure University in Allegany, 61 e di sacerdozio 56. NY. Nel 2001 fu trasferito, a motivo del suo stato di salute, nell’Infermeria provinciale di * 13 maggio 2013: Haladus Fr. Victo- Ringwood, dove è morto all’età di anni 84, di rian, James, nato il 25 ottobre 1933 a Cleve- vita francescana 63 e di sacerdozio 58. land, della Prov. Ss. Cordis Iesu, USA. È mor- to all’età di anni 80, di vita francescana 58 e di * 8 settembre 2010: Rambaldi Fr. Al- sacerdozio 52. fonso, Luigi, nato il 6 aprile 1926 a San Pie- 534 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 tro in Casale, della Prov. Bononiensis Christi al 1958 (St. Bernardine of Siena Friary, Lou- Regis, Italia. Dal 1951 al 1958 è Cappellano donville, NY); dal 1958 al 1971 (St. Francis al Policlinico S. Orsola; dal 1958 al 2013 è Friary, Brookline, Mass.); dal 1971 al 2013 nel Convento di S. Antonio a Bologna dove (St. Anthony Shrine, Boston, Mass.). È morto ricopre diversi incarichi interni alla vita di fra- a South Boston, MA, all’età di anni 95 e di vita ternità (Vicario, Economo, Sagrista) e svolge francescana 74. l’attività pastorale in strutture sanitarie (Casa di Cura Villa Rosa, Ospedale Malpighi, Istitu- * 16 settembre 2013: Vantin Fr. Ales- to Roncati). Dal 1969 al 1994 è Parroco della sandro, nato a Sebastiano di Cologna Vene- Parrocchia di S. Antonio in Bologna. È morto ta, della Prov. Venetæ S. Antonii Patavini, a Bologna all’età di anni 87, di vita francesca- Italia. Giunto in El Salvador nel 1969, operò na 72 e di sacerdozio 64. con entusiasmo e generosità nella parrocchia “Oratorio San José”, in periferia della città di * 9 settembre 2013: Kulan Fr. Michael, San Miguel. Alla liturgia e alla catechesi af- nato ad Hammond, Indiana, della Prov. As- fiancò varie opere di carattere sociale: la Ra- sumptionis BMV, USA. È stato missionario dio “Asìs”, la Casa della Misericordia che di- in Burundi per un anno, Vice Direttore del- stribuiva ogni martedì viveri a centocinquanta le Missioni, Animatore provinciale di GPIC poveri, la “Missione anticancro” e il Villaggio (2000-2006), dal 1995 ha svolto l’incarico di del Fanciullo fondato da Fr. Achille Gugole. Responsabile dei terreni e degli immobili del- Negli ultimi suoi tre anni di missione fu su- la St. Francis Friary di Burlington, Wisconsin, periore e parroco a San Juan Nonualco. Ha dove è morto all’età di anni 67 e di vita france- vissuto la sua vocazione missionaria con la ca- scana 48. ratteristica francescana della semplicità e della minorità, testimoniando amabilità nel contatto * 10 settembre 2013: Urbani Fr. Orlando, con chiunque incontrava. È morto nel Conven- Luciano, nato a Montecchio Maggiore il 25 to Sacro cuore di Saccolongo all’età di anni dicembre 1934, della Prov. Tusciæ S. Franci- 77, di vita francescana 57 e di sacerdozio 49. sci Stigmatizati, Italia. È morto a San Romano all’età di anni 79, di vita francescana 59 e di * 17 settembre 2013: Donati Reversi Fr. sacerdozio 52. Antonio Mario, Ángel, nato il 31 dicembre 1935 a Cavaione, Italia, della Prov. S. Anto- * 13 settembre 2013: King Fr. Alexis, nii, Bolivia. Nella Provincia OFM di Trento Martin, nato a Galway il 19 novembre 1916, fu Vice Maestro dei Novizi, Vice Direttore del della Prov. Hiberniæ, Irlanda. È stato Custode Collegio Serafico e Guardiano del Convento di Leuven, Belgio, e, poi, Maestro degli Stu- di Cles. Nel 1973 giunse in Bolivia. Fu molto denti a S. Isidoro, in Roma. Per molti anni è apprezzato dai Confratelli e dalla gente dove stato Segretario provinciale; Segretario della prestò i suoi servizi (Cochabamba, Trinidad, Sub Conferenza anglofona europea e Com- Santa Cruz e Tarija) come Parroco o come missario provinciale per la Terra Santa. Infine, Guardiano. È morto a Tarija all’età di anni 77, è ritornato a S. Isidoro, in Roma, prima di riti- di vita francescana 60 e di sacerdozio 52. rarsi nel 2005 a Killiney, dove è morto all’età di anni 96, di vita francescana 80 e di sacerdo- * 18 settembre 2013: Burke Fr. Lawren- zio 72. ce, James Joseph, nato a Philadelphia, PA, del- la Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. Dopo l’or- * 16 settembre 2013: Finneran Fr. Do- dinazione si iscrisse alla Bishop Timon High minic, Mark Thomas, nato a Brookline, MA, Scool in Buffalo, NY, dove ha insegnato fino della Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. È svolto il al 1955. Fu, poi, nominato Direttore artistico servizio di Sagrestano in varie Fraternità della della Franciscan magazine. Per svolgere nel Provincia: dal 1939 al 1943 (Holy Cross Fria- migliore dei modi ciò che gli veniva richiesto, ry, Bronx, NY); dal 1943 al 1944 (St. Anne prese lezioni presso l’Art Students League di Church, Fair Lawn, NJ); dal 1944 al 1945 (St. New York e l’American Institute of Grapic Bonaventure Friary, Paterson, NJ); dal 1945 Arts. Assieme a Fr. Hubert Woods, OFM, e a al 1952 (St. Bernardine of Siena Friary, Lou- Fr. Felician Foy, OFM, formò un gruppo ca- donville, NY); dal 1952 al 1956 (St. Francis noro, chiamato “The Three Friars”, che si esibì of Assisi Church, New York, NY); dal 1956 soprattutto nelle parrocchie del New Jersey. È NECROLOGIA 535 morto a Ringwoord, NJ, all’età di anni 92, di * 23 settembre 2013: Van Winden Fr. vita francescana 72 e di sacerdozio 66. Bertram, Jacobus, nato a Schipluiden, della Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olanda. * 20 settembre 2013: Sebastien Fr. Je- È stato Professore all’Università di Leiden an-Claude, nato il 21 aprile 1944 a Barjac, di Greco e di Letteratura Antica. Nello stes- della Prov. Ioannis Duns Scoti, Francia/Bel- so tempo è stato molto attivo nella pastorale gio. È morto a Nice, Francia, all’età di anni 69, parrocchiale. È morto ad Oegstgeest all’età di di vita francescana 46 e di sacerdozio 35. anni 90, di vita francescana 72 e di sacerdozio 65. * 20 settembre 2013: Cardinali Fr. Lu- igi, Pierluigi, nato il 17 dicembre 1932 a Me- * 24 settembre 2013: McDonald Fr. lezzole, della Prov. Seraphicæ S. Francisci As- Matthew, Peter, nato a Wexford, della Prov. sisiensis, Italia. È morto a Melezzole all’età di Hiberniæ, Irlanda. Dopo l’ordinazione ha stu- anni 80, di vita francescana 60 e di sacerdozio diato ancora a Lovanio e nel 1953 è andato in 53. Sud Africa, dove ha insegnato Teologia siste- matica presso il St. John Vianney Seminary di * 21 settembre 2013: Laverty Fr. Tod, Pretoria fino al 1998; è stato Parroco per molti Stewart, nato a Kingston, Canada, della Prov. anni nella Parrocchia locale e a servizio della S. Ioannis Baptistæ, USA. Per 41 anni è stato Conferenza episcopale. È tornato in Irlanda Vice Parroco e Parroco, ha svolto anche il ser- nel 2012. È morto ad Enniscorthy all’età di vizio di Definitore provinciale. Ultimamente è anni 89, di vita francescana 71 e di sacerdozio stato Parroco della Parrocchoa Saint Aloysius/ 63. Saint Patrick. Per anni è stato l’animatore di pellegrinaggi-studio a Roma e ad Assisi. È * 30 settembre 2013: Martínez Fr. Me- morto presso Kingston General Hospital, Ca- rino, Teodoro, nato ad Era Alta il 3 marzo nada, all’età di anni 69, di vita francescana 48 1930, della Prov. Carthaginensis, Spagna. È e di sacerdozio 41. morto ad Orihuela all’età di anni 83 e di vita francescana 64. * 22 settembre 2013: Arbea Abuín Fr. José Luis, nato a Zaragoza, della Prov. Va- * 30 settembre 2013: Diel Fr. Sérgio, lentiæ et Aragoniæ S. Ioseph, Spagna. Ha nato ad Estrela, RS, il 21 marzo 1930, della insegnato Teologia Morale a Teruel e Socio- Prov. S. Francisci Assisiensis, Brasile. È sta- logia ad Hellín . Poi, ha insegnato Francese to Vice Parroco o Parroco in varie Parrocchie, a Burbáguena, inoltre fu trasferito a Cullera, Guardiano in diverse Fraternità. Dal 1988 al Cocentaina e Zaragoza. Nel 2010 è stato tra- 1990 è stato Segretario ed Economo provin- sferito, per motivi di salute, nell’Infermeria ciale. Nel 2007, a motivo della salute, è stato provinciale di Ontinyent. È morto a Palma de trasferito nella Casa provinciale di Porto Ale- Gandía all’età di anni 81, di vita francescana gre. È morto nell’Ospedale di Porto Alegre 57 e di sacerdozio 52. all’età di anni 83, di vita francescana 62 e di sacerdozio 57. * 22 settembre 2013: Tighe Fr. Seba- stian, Brendan, nato a Cork, della Prov. Hi- * 1 ottobre 2013: Ghastin Fr. Kenneth, berniæ, Irlanda. Per 60 anni ha svolto nella Donald, nato a Lansing l’8 agosto 1929, della Fraternità di Dublin il servizio di Sagrestano, Prov. Immaculatæ Conceptionis BMV, USA. contribuendo, con la sua vita esemplare, a far È morto presso Suncoast Hospice, Pinellas sorgere in alcuni chierichetti la vocazione Park, all’età di anni 84 e di vita francescana francescana. È stato anche Maestro dei Postu- 54. lanti. Nel 1969 ha fondato una “sala té” per i senza-tetto, poi sviluppatasi in una comunità * 8 ottobre 2013: Daul Fr. Stanislas, per i tossicodipendenti. Si è distinto, e quindi Ernest, nato il 24 febbraio 1916 a Pfettisheim, apprezzato ed amato, per la sua vita di preghie- della Prov. Ioannis Duns Scoti, Francia/Bel- ra, per lo spirito di vita semplice e per la sua gio. È morto a Strasbourg, Francia, all’età di dedizione ai poveri. È morto a Dublin all’età di anni 97, di vita francescana 78 e di sacerdozio anni 96 e di vita francescana 75. 71. 536 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

* 12 ottobre 2013: Bruzzone Fr. Giam- È morto a Bruxelles, Belgio, all’età di anni 86, battista, nato a Masone il 16 gennaio 1943, di vita francescana 69 e di sacerdozio 62. della Prov. Liguriæ Ss. Cordis Mariæ, Italia. Dottore in Sacra Teologia al Pontificio Ateneo * 14 ottobre 2013: Welch Fr. Calli- Antoniano, si è sempre dedicato allo studio stus, nato a Walsall, Inghilterra, il 21 novem- appassionato e all’insegnamento della Sacra bre 1931, della Cust. Terræ Sanctæ, Israele. È Scrittura. Commissario di Terra Santa, De- morto a Washington, USA, all’età di anni 81 e finitore provinciale, Parroco e Ministro pro- di vita francescana 52. vinciale, svolse poi servizio presso il Centro Propaganda e Stampa di Terra Santa a Milano. * !4 ottobre 2014: Baratella Fr. Giam- Colpito da grave malattia che lo ha portato in piero, Luciano, nato a Taglio di Po, della Prov. breve tempo alla morte, ha dato testimonianza Venetæ S. ANtonii Patavini, Italia. Tre Frater- di coraggio e pace. È morto a Sanremo all’età nità in modo particolare hanno avuto la gioia di anni 70, di vita francescana 54 e di sacerdo- e la grazia di beneficiare della sua presenza zio 47. gentile e discreta: Motta di Livenza, Trieste S. Maria Maggiore e soprattutto Taglio di Po, suo * 12 ottobre 2013: Madrigal Arellano paese natale. Qui trascorse gran parte della sua Fr. Egidio, Jaime, nato a Cidad Guzmán, della vita (1970-1986 e 1995-2013), svolgendo il Prov. Ss. Francisci et Iacobi, Messico. Licen- servizio di Vicario parrocchiale, di Assistente ziatosi in Economia presso l’Università Cat- OFS e manifestando in particolare la sua pas- tolica di Lovanio, Belgio, ha svolto diverse sione e dedizione agli ammalati e agli anziani mansioni in Provincia: Professore di Filosofia, che visitava abitualmente e fedelmente nelle Definitore provinciale (tre volte), Maestro dei case. È morto nel Convento Sacro Cuore di Filosofi, Guardiano o Vicario in varie Frater- Saccolongo all’età di anni 82, di vita france- nità, Vicario provinciale. È morto a Sayula scana 68 e do sacerdozio 60. all’età di anni 80, di vita francescana 61 e di sacerdozio 54. * 19 ottobre 2013: Vázquez Velategui Fr. Carlos, nato a Boroja, della Prov. Grana- * 12 ottobre 2013: Mierzwiak Fr. Liguo- tensis Nostræ Dominæ a Regula, Spagna. Fu ri, Norman, nato a Toledo, Ohio, della Prov. un Religioso semplice e gioviale, svolse ogni Assumptionis BMV, USA. È stato insegnate tipo di attività sempre con il sorriso sulle lab- di Latino e di Religione, dal 1966 al 1993, nel- bra. Fu un innamorato della poesia e soprattutto la scuola secondaria; insegnante di Inglese ne- della musica. Per 6 anni è stato missionario in gli USA, in Polonia e a Gerusalemme, dove è Perù. Dove è stato, ha diffuso la devozione per stato dal 1995 al 1997. È stato anche Parroco Sant’Antonio di Padova. È morto nel Santuario e Cappellano di una Casa di riposo per anziani Ntra. Sra. de Regla, Chipiona, all’età di anni 84, e disabili. È morto a Manitowoc, Wisconsin, di vita francescana 66 e di sacerdozio 60. all’età di anni 80, di vita francescana 62 e di sacerdozio 54. * 20 ottobre 2013: Bohlin Fr. Petrus, Theodor Gerhard, nato a Spelle il 7 febbra- * 13 ottobre 2013: O’Brien Fr. Juniper, io 1936, della Prov. S. Elisabeth, Germania. William, nato a Dublin, della Prov. Hiberniæ, Dopo la professione ha svolto il suo servizio, Irlanda. Per la sua qualifica, imbianchino, ha come giardiniere, cuoco, sagrestano, in varie trascorso brevi periodi in molte Case della Case della Provincia. Diminuite le forze, è Provincia. Nel 1964 si offrì volontario per an- stato trasferito nel Convento di Warendorf. È dare in Rhodesia (oggi, Zimbabwe), dove ha morto a Dortmund all’età di anni 77 e di vita vissuto il resto della sua vita, sfruttando molte francescana 54. volte la sua abilità nella costruzione di varie stazioni missionarie. È morto ad Harare, Zim- * 23 ottobre 2013: Gini Fr. John, nato a babwe, all’età di anni 88 e di vita francescana Salt Lake City, Utah, della Prov. S. Barbaræ, 66. USA. È morto a Los Angeles, California, all’età di anni 76, di vita francescana 57 e di * 13 ottobre 2013: Rezette Fr. Jean- sacerdozio 49. Pierre, nato il 19 aprile 1927 a Gent, Belgio, della Prov. Ioannis Duns Scoti, Francia/Belgio. * 23 ottobre 2013: Hechich Fr. Barnaba, NECROLOGIA 537 nato a Sv. Petar u Šumi, Croazia, della Prov. sull’esempio lasciatoci da Fr. Barnaba, conti- Venetæ S. Antonii Patavini, Italia. È mor- nuando così a donare il patrimonio del beato to nell’Infermeria provinciale di Saccolongo Duns Scoto, nella consapevolezza della sua all’età di anni 88, di vita francescana 71 e di perenne attualità, particolarmente nella forma- sacerdozio 64. zione e nello studio dell’Ordine. È giusto anche rendere un sincero grazie al- – Lettera del Segretario generale per la For- la Fraternità del Sacro Cuore di Saccolongo, mazione e gli Studi della Provincia veneta, che ha assistito con cura e professionalità Fr. Barnaba nella sua Roma 5 novembre 2013 malattia. Preghiamo il Padre delle Misericordie, che Stimati Confratelli: ci ha promesso la vita nuova, attraverso il pas- Fr. Vincenzo Brocanelli ofm saggio pasquale di sorella morte, affinché Fr. Definitore generale Barnaba, dopo la sua lunga e benemerita vita Fr. Antonio Scabio ofm religiosa e sacerdotale, possa abbracciare il Ministro provinciale del Veneto Cristo Risorto che ha seguito e servito con la Fr. Josip Percan ofm sua vocazione francescana. Vicepresidente e coordinatore della Fraternamente Commissione Internazionale Scotista Fr. Martín Carbajo Nuñez ofm Fr. Vidal Rodríguez López ofm Vice Rettore della PUA Segretario generale per la formazione e gli studi OFM il Signore vi dia pace. Mi trovavo in Spagna quando sono venuto a * 24 ottobre 2013: Heuft Fr. Wouter, conoscenza della notizia che era venuto a man- Theodorus, nato ad Amsterdam, della Prov. care, lo scorso 23 ottobre 2013, Fr. Barnaba Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olanda. Ha Hekich, ofm, membro della Provincia Veneta insegnato Religione nella Scuola secondaria di S. Antonio, Professore Emerito della Pon- ed ha anche svolto pastorale parrocchiale. È tificia Università Antonianum e Preside della morto a Wijchen all’età di anni 82, di vita fran- Commissione Internazionale Scotista. cescana 60 e di sacerdozio 53. Rientrato a Roma, desidero esprimere con semplicità la mia riconoscenza per quanto ha * 25 ottobre 2013: Eckert Fr. Jean-Bap- fatto nella sua lunga vita religiosa, sacerdotale tiste, Jean, nato il 3 settembre 1919 a Séléstat, e scientifica per la promozione, lo studio e le della Prov. Ioannis Duns Scoti, Francia/Bel- pubblicazioni dell’opera del beato Duns Scot- gio. È morto a Metz, Francia, all’età di anni to. 94, di vita francescana 68 e di sacerdozio 62. La dedizione alla sua missione è stata in- stancabile e fedele al di là degli anni e della * 27 ottobre 2013: Kopecký Fr. Anselm, salute. Dobbiamo rendere un grande grazie Miroslav, nato a Mistrovice, della Prov. S. alla sua persona e alla sua attività, che, assie- Venceslai, Rep. Ceca. Due anni dopo l’ordi- me a quella dei Soci della Commissione Inter- nazione sacerdotale è stato internato in un la- nazionale Scotista, ha dato copiosi frutti nella ger per i religosi dal regime comunista, poi ha continua pubblicazione dell’opera omnia del vissuto per tre anni in un campo di lavoro ed, Dottore sottile. infine, ha trascorso due anni in un carcere mi- La sua vocazione per lo studio, la cura litare. Rilasciato, ha svolto attivtà civile e poi nell’edizione, l’attenzione nel coordinare il la- per molti anni ha servito le Suore di S. Carlo voro, la passione per offrire il tesoro che è l’o- Borromeo come tecnico e, clandestinamente, pera del beato Duns Scoto alla Chiesa, all’Or- come sacerdote. Gli ultimi anni della sua vi- dine francescano e al mondo intellettuale, ri- ta l’ha trascorsa nella Casa per preti anziani a mangono un esempio di ricerca della santità Stará Boleslav, dove è morto all’età di anni 88, attraverso il lavoro intellettuale nella sapienza di vita francescana 70 e di sacerdozio 65. propria della tradizione francescana. Da questo Segretariato rinnoviamo il nostro * 29 ottobre 2013: Giannoni Fr. Anto- impegno, perché il lavoro della Commissione nio, nato il 3 marzo 1943 a Ripabianca, della possa proseguire con serenità la sua missione Prov. Seraphicæ S. Francisci Assisiensis, Ita- 538 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 lia. È morto presso l’Istituto Europeo di Onco- Ss. XII Apostolorum, Perù. Con la vita fece logia di Milano all’età di anni 70, di vita fran- onore al suo nome. Nella prima tappa della cescana 53 e di sacerdozio 45. sua vita, fu un Fratello laico, distinguendosi come catechista e questuante. Nella seconda * 30 ottobre 2013: Sebastian Fr. Adam, tappa, fu un sacerdote umile ed apostolico nel- Jacob, nato a Kendal, della Prov. Christi Re- la campagne e nelle città della gente andina. gis, Canada. È morto a Regina all’età di anni Fu missionario a Pilcopata e lavorò nelle città 96, di vita francescana 76 e di sacerdozio 69. di Puno, Julica, Ilo e Lima. È morto a Lima all’età di anni 78. di vita francescana 55 e di * 30 ottobre 2013: Charbonneau Fr. sacerdozio 24. Barthole, Joseph Louis Lionel, nato a Saint- Rose-du-Lac, della Prov. Christi Regis, Cana- * 11 novembre 2013: Jaramillo Arango da. È morto a Regina all’età di anni 90, di vita Fr. José Mario, nato a Caldas il 16 aprile 1927, francescana 70 e di sacerdozio 63. della Prov. S. Fidei, Colombia. È morto nella Casa de San Pedro Bautista, Itagüí, all’età di * 4 novembre 2013: Ortiz Ortiz Fr. anni 86, di vita francescana 66 e di sacerdozio Ramón Helí, nato a San Calixto il 13 giugno 62. 1935, della Prov. S. Fidei, Colombia. È morto nell’Ospedale Pablo Tobón Uribe, in Medel- * 11 novembre 2013: Buján Iribarren lín, all’età di anni 78 e di vita francescana 48. Fr. Norberto, Rodolfo, nato a Buenos Aires, della Prov. Fluvii Platensis Assunptionis * 5 novembre 2013: Eerdekens Fr. Au- BMV, Argentina. È morto nel Convento bert, Antoon, nato ad Houthalen, Belgio, del- Santa Úrsula-Caba all’età di anni 60, di vita la Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olan- francescana 36 e di sacerdozio 29. da. Subito dopo l’ordinazione, nel 1954 è par- tito per il Congo. Ha lavorato a Kamina, Kan- * 17 novembre 2013: Čultura Fr. Lju- zenze e Kolwezi, dove è stato Parroco. Molto bo, nato a Rastovača, della Prov. Assumptio- apprezzato dai suoi Confratelli missionari a nis BMV, Bosnia/Erzegovina. Ha svolto so- motivo del suo impegno nel lavoro pastorale. prattutto attività pastorale parrocchiale, è stato A causa dell’invasione dei ribelli, nel 1978 fu anche Guardiano. È morto nell’Ospedale ci- obbligato a ritornare in Belgio. Per oltre 20 an- vile KBC in Mostar all’età di anni 60, di vita ni si prese cura di una Parrocchia. È morto ad francescana 41 e di sacerdozio 32. Antwerpen, Belgio, all’età di anni 86, di vita francescana 68 e di sacerdozio 61. * 18 novembre 2013: Nicknair Fr. Do- nald, Léonil, nato a Keegan, della Prov. S. Io- * 6 novembre 2013: Aisa Fr. Domenico, seph Sponsi BMV, Canada. Religioso attivo, Secondo, nato il 21 novembre 1023 ad Assisi, gioviale e fraterno, ha consacrato i primi 22 della Prov. Seraphicæ S. Francisci Assisiensis, anni della sua vita sacerdotale all’insegnamen- Italia. È morto nell’Infermeria provinciale di to e al servizio degli studenti del Collegio St- S. Maria degli Angeli all’età di anni 90, di vita François de Biddeford (Maine, USA). In se- francescana 73 e di sacerdozio 65. guito ha svolto varie funzioni, come Definito- re provinciale dal 1981 al 1984, di Guardiano, * 7 novembre 2013: Pellicer Marco Fr. di Parroco o di Cappellano delle Religiose. È Jaime, nato a Bellreguard, della Prov. Valentiæ morto nell’Infermeria provinciale di Montréal S. Joseph Sponsi BMV, Spagna. Laureatosi in all’età di anni 88, di vita francescana 68 e di Lettere Classiche a Salamanca-Granada, dedi- sacerdozio 60. cò gran parte della sua vita all’insegnamento nei nostri Collegi di Ontinyent, Burbáguena e * 23 novembre 2013: Cimmarrusti Fr. Carcaixent. Si impegnò anche a favore delle Mario, Walter, nato ad Inglewood, Califor- Clarisse e dell’OFS. È morto nell’Infermeria nia, della Prov. S. Barbaræ, USA. È morto a provinciale di Ontinyent all’età di anni 73, di Modesto all’età di anni 83, di vita francescana vita francescana 56 e di sacerdozio 48. 64 e di sacerdozio 56.

* 10 novembre 2013: Valdez Huaranc- * 23 novembre 2013: López Fr. Marcos, ca Fr. Francisco, nato a Ayaviri, della Prov. Andrés, nato a Santa María-Catamarca, della NECROLOGIA 539

Prov. Fluvii Platensis Assunptionis BMV, * 30 novembre 2013: Peeten Fr. Apolli- Argentina. È morto nel Convento Santa naris, Godfried nato a Neerpelt, Belgio, della Ana-Pca.Santa Fe all’età di anni 74 e di vita Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olanda. francescana 33. Fu missionario per 24 anni in Cile. Tornato in Belgio, ha svolto il servizio di Parroco per 17 * 24 novembre 2013: Palmadei Fr. Lu- anni e poi è stato Cappellano d’una Casa di dovico, Salvatore, nato a Manduria il 10 mag- riposo. Il suo motto è stato: «Nada te turbe, gio 1026, della Prov. Lyciensis Assumptionis nada te espante. Solo Dios basta». È morto a BMV, Italia. Ministro provinciale negli anni Sint-Truiden, Belgio, all’età di anni 88, di vita 1993-1999, ha lavorato per molto tempo nel- francescana 69 e di sacerdozio 62. le Opere Antoniane in Roma. È morto presso l’Ospedale “Santa Caterina Novella” di Gala- * 2 dicembre 2013: Bustamante Fr. Ca- tina all’età di anni 87, di vita francescana 71 e nanéa Claudinei, nato a Paraty, RJ, il 6 gen- di sacerdozio 63. naio 1988, della Prov. Immaculatæ Concep- tionis BMV, Brasile. Ammesso al Noviziato * 27 novembre 2013: Fortin Fr. Jean, il 12 gennaio 2011, ha emesso la professione nato il 13 aprile 1921 a Laval, della Prov. Io- temporanea il 4 gennaio 2012 e frequentava il annis Duns Scoti, Francia/Belgio. È morto a secondo anno di filosofia presso l’Istituto São Nantes, Francia, all’età di anni 92, di vita fran- Boaventura in Rondinha. Si è distinto per la cescana 27 e di sacerdozio 41. gioia e fedeltà alla piccole cose di ogni giorno. La sua improvvisa dipartita, per essersi anne- * 27 novembre 2013: Wadoux Fr. Lou- gato nel mare di Caiobá, ha costernato tutti. È is-Bernard, Bernard, nato il 4 maggio 1931 a morto a Caoibá, PR, all’età di anni 25 e di vita Grand-Fort-Philippe, della Prov. Ioannis Duns francescana 1. Scoti, Francia/Belgio. È morto a Paris, Fran- cia, all’età di anni 82, di vita francescana 61 e * 5 dicembre 2013: Maragno Fr. Erme- di sacerdozio 52. negildo, Rino, nato a Pionca di Vigonza, della Prov. Venetæ S. Antonii Patavini, Italia. Dopo * 28 novembre 2013: De Prado Bajo Fr. l’ordinazione sacerdotale svolse l’attività di Eloy, nato a Gordaliza del Pino, della Prov. assistenza per i Centri Missionari POA (Ponti- Valentiæ S. Ioseph Sponsi BMV, Spagna. Tut- ficia Opera di Assistenza) sparsi in tutta Italia. ta la sua vita l’ha trascorsa nei Collegi, spe- Primo parroco della parrocchia di S. Giusep- cialmente ad Ontinyent, dove è stato anche pe Lavoratore in S. Donà di Piave, svolse per Vice Rettore ed Economo. Ha fatto parte delle gran parte della sua vita il servizio di Cappel- Commissioni provinciali per l’Insegnamento, lano del lavoro nella zona monfalconese e in il Fondo Comune e il Patrimonio. Per anni è quella di Trieste. Fu molto apprezzato per la vissuto con un solo rene, ultimamente poco sua discreta presenza, che agli occhi di creden- funzionante. È morto nell’Infermeria provin- ti e non credenti, manifestava la prossimità di ciale di Ontinyent all’età di anni 86, di vita Dio ai loro problemi professionali e familiari. francescana 66 e di sacerdozio 60. È morto nel Convento Sacro Cuore di Sacco- longo all’età di anni 86, di vita francescana 68 * 28 novembre 2013: Oostrum Fr. Va- e di sacerdozio 60. leric, Franciscus, nato ad Utrecht, della Prov. Ss. Maryrum Gorcomiensium, Olanda. Dal * 12 dicembre 2013: Carros Fr. Pierre- 1955 al 1974 è stato missionario in Giappone. Marie, nato il 14 giugno 1934 a Sant-Omer, Ritornato in Olanda, ha lavorato nelle Parroc- della Prov. Ioannis Duns Scoti, Francia/Bel- chie. È morto a Weert all’età di anni 88, di vita gio. È morto a Paris, Francia, all’età di anni 79, francescana 66 e di sacerdozio 59. di vita francescana 59 e di sacerdozio 49.

* 28 novembre 2013: Ambrosioni Fr. * 13 dicembre 2013: Struzynski Fr. Juan René, nato a Villa del Rosario-Córoba, Robert, Eugene, nato a Dunkirk, NY, della della Prov. Fluvii Platensis Assunptionis Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. Completato il BMV, Argentina. È morto nel Convento Santa Dottorato presso la Notre Dame University, ha Ana-Pcia.Santa Fe all’età di anni 84, di vita insegnato alla St. Bonaventura University. È francescana 64 e di sacerdozio 58. stato, poi, a Philadelphia; è andato missionario 540 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3 in Giamaica, dove è stato Parroco, ha costruito gran parte della sua vita a S. Francesco della case e ha messo su un laboratorio per insegnare Vigna, dedicandosi in particolare alla pittura, a cucire. Tornato negli USA, è stato assegnato la sua grande passione fin da piccolo, che co- alla Fraternità di St. Patrick in Buffalo, NY, niugò ad una predisposizione innata. Sviluppò dove si è inserito nel programma “Cephas”, una vena artistica inarrestabile e in continua un’organizzazione ecumenica a servizio dei evoluzione, che lo portò a produrre opere or- carcerati o dei condannati in libertà vigilata. mai presenti in ogni parte del mondo. “Non Divenne, in seguito, membro della Fraternità esiste contrapposizione tra la vocazione reli- di Mount Irenaeus. È morto a Ringwoord, NJ, giosa-sacerdotale e la pittura – affermava Fr. all’età di anni 78, di vita francescana 55 e di Ignazio – poiché in entrambe esiste un poten- sacerdozio 50. ziale di pastoralità capace di penetrare profon- damente l’animo umano”. È morto presso l’O- * 17 dicembre 2013: Renault Fr. spedale S. Antonio di Padova all’età di anni Valère, Gérard, nato a Victoriaville, della 74, di vita francescana 56 e di sacerdozio 47. Prov. S. Ioseph Sponsi BMV, Canada. Distin- tosi per la sua pietà, ha servito in varie Fra- * 21 dicembre 2013: Zrno Fr. Stojan, ternità, svolgendo gli incarichi di cuoco, guar- nato a Galičić, della Prov. Assumptionis darobiere, portinaio e giardiniere. È morto BMV, Bosnia/Erzegovina. È stato missiona- nell’Ospedale Maisonneuve-Rosemont, Mon- rio in Congo dal 1987 al 2011. È morto pres- tréal, all’età di anni 95 e di vita francescana 66. so l’Ospedale Jordanovac in Zagreb, Croazia, all’età di anni 64, di vita francescana 45 e di * 18 dicembre 2013: Van Nunen Fr. Al- sacerdozio 38. fons, Bernard, nato a Tilburg, della Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olanda. È stato * 24 dicembre 2013: Römer Fr. Dona- missionario in Papua (Indonesia). È morto a tus, Bernhard, nato a a Damme il 20 giugno Warmond all’età di anni 91, di vita francesca- 1929, della Prov. S. Elisabeth, Germania. Do- na 73 e di sacerdozio 66. po la Laurea ha lavorato a Rietberg, a Münster, Kiel e Warendorf, dove è stato professore di * 19 dicembre 2013: Di Pietro Fr. Giu- religione per oltre 20 anni. Durante questo pe- stino, Antonio, nato a Pollutri, della Prov. riodo ha contribuito, assieme ad altri, all’invio Aprutiorum S. Bernardini Senensis, Italia. Nei di aiuti in Sud Africa e nello Zambia. Infine, vari Conventi dove fu assegnato, ma soprat- per motivi umanitari, nel 1985, ha ricevuto dal tutto a Orsogna, dove è stato per oltre qua- Governo della Germania un’importante ono- rant’anni, si è contraddistinto per una condotta rificenza. È morto a Dortmund all’età di anni esemplare, particolarmente notata anche dai 84, di vita francescana 64 e di sacerdozio 58. giovani che frequentavano Orsogna per di- scernimento vocazionale. La sua fedeltà alla * 29 dicembre 2013: Zapczynski Fr. vocazione, la sua laboriosità (era agricoltore, Mark, Richard, nato a Detroit, della Prov. As- cuoco) e la sua preghiera esprimevano un fran- sumptionis BMV, USA. Dopo aver svolto il cescanesimo genuino e semplice. È morto ad servizio di cuoco nella Fraternità, ha risposto Orsogna all’età di anni 84 e di vita francescana al “Progetto Africa” andando in Uganda dal 67. 1986 al 1991. Infine per 21 anni è stato a ser- vizio degli anziani, dei malati e dei moribondi. * 19 dicembre 2013: Damini Fr. Ignazio, È morto a Muskego, Wisconsin, all’età di anni Aldo, nato a S. Giovanni Ilarione, della Prov. 79 e di vita francescana 56. Venetæ S. Antonii Patavini, Italia. Trascorse INDEX NOMINUM PRO ANNO 2013 (CXXXII) A B Abati Atílio 297 Babu Jose Pamplany 281 Abou Khazen Georges 155 Bacci Valente 142 Accaramboni Vincenzo 162 Bachstein Friderico 119 Accrocca Felice 149, 157 Badalamenti Marcello 476 Acevedo Alonso 123 Baharayi Eleuthère Makuta 513 Acuña Duarte Mauro 164 Bakoma Marcel 281, 443 Addamiano Antonio 468 Balajić Siniša 73, 76, 282, 370, 364 Adriano Apollonio 485 Bałdyga Sergius 73, 75, 76, 237, 276, 364, 446, 448, Adrichem van Theo 233 455, 446, 464 Aisa Domenico 538 Balestrero Ettore 280, 511 Alberdi Echezarreta M. Anna 499 Balic Carlo 470 Alfieri Francesco 482 Ballati Secondo 233 Allard Monique 279 Ballesteros Josep Fèlix 491 Allegra Gabriele 119, 157, 466 Ballmann Theophane 160 Allegri Margherita 121 Banaś Dominik 277 Alliney Guido 410, 468, 469 Baratella Giampiero 536 Almazan Cielito R. 225 Barbariga Rocco 161 Almeida Vaz Filho Florêncio 235, 264 Barbosa de Souza Wellegton Jean 243 Alvarado Jiménez Blas 231 Barcelona Dante L. 232 Alvarez de Eulate Casi Javier María 163 Barderrama Jorge Herbas 154 Alvert Leánder 232 Barelli Lino 229 Aman Petrus Kanisius 234, 509 Barnard David 364 Amanuel Mesgun 124 Barría García Osvaldo Ivan 162 Amato Angelo 120, 265-271 passim, 494, 495-500 Barrio Julian 280 passim Bartoli Marco 142 Ambrosioni Juan René 539 Bartolini Bruno 233 Amigo Vallejo Carlos 280 Bartolucci Marcello 120, 267-270 passim, 595-500 Amoussou Benoit Michel 235, 364 passim Anastasio Pietro 231 Baruzzi Antonio 298 Andrada Emilio Luis 123, 364, 443 Battagion Claudio 231 Andreatta Ciro 228 Battaglia Vincenzo 449 Angkur Cosmas Michael 527 Behnen Robert 160 Ante Oscar 485 Bel Ferran 491 Antonelli Ferdinando 470 Bello Giles 533 Anzanello Dino 297 Benamati Roberto 465, 507 Aragon Jean-Paul 279 Benedetto XVI 3-18 passim, 43, 45, 74, 76, 129, 266, Arbea Abuín José Luis 535 268, 325, 466, 470, 483, 490 Arellano Francisco J. 73 Beretta Renato 443 Arias Marcelo Francisco 227 Bertone Tarcisio 3, 179, 280 Arias Maria Benedetta 498 Betti Umerto 470 Arias Maria Benita 120 Bianchi Luca 481 Arias Rodríguez Hernando 512 Bianchi Stefano 162 Arko Andraž 232 Biasi Saverio 228 Armenta Eduardo B. 232 Bielecki Leonard 277 Armstrong Lucian 296 Biesok Ezdrasz 229 Arnaldi Simone 296 Bilokapić Andrija 139 Arregui José María 282, 364, 365, 370 Bini Giacomo 280, 506, 513 Arriaga Torres Martín 229 Bizzozero Andrea 231 Arruti Arruti Dionisio 159 Blanco Pérez Rafael 482 Arundine Antonello 231 Blasek Michael 233 Avedaño Nava Guillermo 481 Blužas Antanas 71 Boadas LLavat Agustí 229 542 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Boccali Giovanni 157 Caldeira Carneiro Picão 270, 271 Bochicchio Emanuele 231 Calderón Severino 226 Bodo Murray 157, 291 Califano Giovannigiuseppe 119-121 passim, 268, 495, Bohl Cornelius 233 499, 501, 510 Bohlin Petrus 536 Caloiero Francesco 228 Böhmer Reginald 296 Calvo Gaspar 271 Bolfeta Ronal 443 Camacho Díaz Victoriano 164 Bonilla Bonilla Áureo Patricio 526 Camaioni Michele 142 Borić Božidar 160 Campagna Pietro 164 Bortoli Tarcisio 228 Candray Francisco 510 Bortolussi Liviana 291 Cañizares Llovera Antonio 175, 495 Bosetti Elena 124 Carbajo Núñez Martín 241, 463, 466, 468, 479, 504, Bots Piet 234 537 Bots Piet 509 Carballo Sergio Horacio 139, 516 Botvina Danyil 225 Cardinali Luigi 535 Bourdeau Giles 485 Carlino Massimo Gaetano 482 Bourdon Bernard 296 Carros Pierre-Marie 539 Bovis Silvio 86 Carvalho Neto Francisco 139, 519, 520 Bowa Grégoire 443 Casagrande Giovanna 529 Boyle Patryck 443 Caserta Martín 444 Bozzo Renzo 286 Caspoli Alessandro 513 Brambilla Sigmund 160 Castillo Francisco 123 Bramuglia Francesco 228 Castiñeira Chouzas José Antonio 227, 281, 364 Bravi Francesco 231 Catalfamo Antonino 226 Breis Pereira Carlos Alberto 235 Catania Nunzio 71 Brenes Franco 123 Cattoni Valmor 163 Bresebois Guido 470 Cavalli Giampaolo 231 Bressan Luigi 261 Cavalli Stefano 455 Breu Wolfang 163 Cavazos-González Gilberto 480 Brlek Metodio 299, 470 Ceja Jiménez Ignacio 127, 281, 364 Brocanelli Vincenzo 88, 139, 134, 228, 234, 281, 364, Celaya Zunzunegui José María 162 366, 388, 446, 509, 510, 537 Cencini Amedeo 449, 464, 465 Brophy Andrew 445 Cepeda Álvaro 512 Brunette Pierre 529 Cerrato Chamizo Guillermo 227 Bruzzone Giambattista 536 Cetoloni Rodolfo 124, 289 Brząkalik Antonin 229 Chambi Cruz Ernesto 445 Brzuszek Salezy Bogdan 157 Chambi Ernesto 510 Brzyski Alan 139, 277, 514 Chamorro Rodríguez Serafin 160 Buccoliero Agostino 229 Chan Moon-hung Stephen 71 Buffon Giuseppe 289, 529 Chang Tien Lo Paschal 160 Buján Iribarren Norberto 538 Charbonneau Barthole 538 Bunader Julio César 127, 228, 130, 139, 234, 273, 281, Charland Pierre 232, 455 363, 366, 388, 445, 446, 463, 469, 480, 507, 509, Chave Garcia Flavio 244, 245, 246 510, 516 Chávez Vargas Juan Pablo 231 Buonanno Berardo 157 Chiarello Mario 228 Burke Lawrence 534 Chiarinelli Lorenzo 500 Busatto Adriano 88, 455, 485, 486 Chiaroli Maria 321 Bustamante Cananéa Claudinei 539 Chiavina Francesco 261 Buttarazzi Juan Alberto 444 Chili Giuseppe 157 Chillari Francesco 288 C Chinnici John 515 Cabezón Martín Constancio 299 Chirizzi Tommaso 157 Cabrejos Vidarte Héctor Miguel 154 Chlondowski Wit 229 Cacciotti Alvaro 146, 291 Chrupcala Daniel 157, 291, 529 Cadorin Romano Gabriele 226 Chumacera Ruvalcaba Jorge 482 Cafe Kenneth 445 Ciavarino Vincent 443 Cairoli Antonio 271 Cichinelli Marcelo 443 Caldeira Maria Isabella 268 Ciliberto Fulvia 529 INDEX NOMINUM 543

Cimmarrusti Mario 538 Dellazari Inácio 444, 520 Cisneros Marcelo Antonio 513 Del Pozo Encarnación 123, 519 Ciufo Gerardo 227 Delpozzo Giambattista 231 Cobacho José Antonio 504 De Martini Anna 468 Cobo Potes Luis Hernan 225 De Nazareis Mattia (beata) 499 Coccheti Massimo 231 De Paulo Nascimineto Vicente 520 Codazzi Chiara 473 De Prado Bajo Eloy 539 Colombotti Tarcisio 233 De Rosa Luca 261, 171 Colomer Barber Rafael 226 De Rycke Daniel 227, 230 Columbro Isaia 271 Descalceato Giovanni 271 Comastri Angelo 28, 413, 507 De Vasseige Max 529 Concha Jorge Enrique 281 Dezza Ernesto 469, 482 Conti Maurizio 231 Dias Vicente João 230 Contini Andrea 231 Diéguez Méndez Gonzalo 227 Coogan Roch 299 Diekmann Agostinho 135 Cornejo M. Rosa Elena 265 Diel Sérgio 535 Correa Gino 364 Di Franco Manlio 231 Correa Martínez Carlos Alberto 511 Di Fronzo Michele 510 Corsini Giancarlo 124 Di Giovine Eugenio 124 Cortina Adela 83 Di Pietro Giustino 540 Corullón Fernández Manuel 229, 364 Di Pinto Leonardo 161 Crespo Gerardo 243 Di Sipio Daniele 72 Crisci Livio 226 Di Stefano Damiano 72 Crisóstomo Esperança 243 Djokpe Michaël 443 Crisóstomo Francisco Celso 243 Domínguez Serna Joaquín 227 Cruz Marco Aurelio 520 Donati Reversi Antonio Mario 534 Cuenca Molina Juan Fernando 228 Dorronsoro Mújica Juan Miguel 225 Čuk Marjan 232 Dotolo Carmelo 83 Čultura Ljubo 538 Dotto Olávio José 444 Curran Leo 163 D’Souza Albert 465 Curty Christian 163 D’Souza Alwyn 131 Cuypers Frans 227, 230 D’Souza Lisbert 282 Czaja Andrzej 277 D’Souza Tony 132, 139 Dubigeon Benoît 72, 279 D Dubravskyi Maksymilian 385 Da Costa Sandro 244, 245 Ducharme Pierre 232 Da Cruz Marco Aurélio 139 Duns Scoto Giovanni (beato) 522 Dall’Amico Andrea 455 Duque Fabio 135 Dalla Rosa Elias 510 Duram Margarita 237 Dal Piaz Giovanni 73, 408, 464 Durighetto Claudio 473 Damini Ignazio 540 D’Amodio Carlo Maria 227 E Da Silva Carlos Antônio 520 Echeverry Akimed 510 Daul Stanislas 535 Eckert Jean-Baptiste 537 De Aguinaga López Federico 269, 501 Edgar Nicodem 282 De Angulo Olga Mata 123 Eerdekens Aubert 538 De Araújo Marconi Lins 243 Eguiguren Iraola José Ángel 229 De Aviz Braz João 280, 328, 448, 463, 464, 466 Einhorn Werinhard 301 De Azevedo David 162 Enid Gutiérrez Jose 281 De Bonis Fr. Giuseppe 533 Enid José 516 De Brincat Virginia 120 Esnal Lasa Luis 159 De La Fuente Silvio 446 Esposito Agostino 227, 519 De La Mata Miguel 227, 364 Essoh Theodore 510 De La Serna Ramiro 233, 246, 509 Etzezarreta Otagaegi Juan 159 De Lazzari Francesco 228 Etzi Priamo 79, 482 Del Blanco Felix 280 Evans Gerad 123 Delevalle Stéphane 229 Ezeiza Agirretxe Pedro Juan 159 Delio Ilia 157 544 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

F García Pomareda María del Carmen 121, 271 Fajdek Bogdan 75 García Villalobos L. Manuel 162 Falo Espés José María 226 Gardi Teresa 270 Fantaccini Paolo 507 Garofano Antonio 229 Fässler Raphael 279 Gavran Lovro 281, 364 Fattorini Benedetto 321 Geiger Gregor Heiko 480 Faúndez López Antonio 489, 495 Gendrau i Valls Josep 229 Fayez Samuele 230 Gepponi Vittorio 473 Febbraro Antonio 157 Gerritsma Frans 227, 230, 233 Federici Marco 72 Ghastin Kenneth 535 Felipe Tapia Vicente-Emilio 88, 139, 281, 364, 366, Ghizzoni Lorenzo 261 388, 504, 505, 509, 510 Giacomelli Mauro 134 Fernandes Corrêa d’Almeida B. Monteiro 230 Giannone Carmelo 273 Fernández Díaz Jorge 491 Giannoni Antonio 537 Fernández Remesal Basilio 298 Giesen Cal 159 Ferrer Grenesche Ioannes Michael 495 Gigante Milko 233 Ferro Salvatore 234, 509 Gini John 536 Fidel Ricardo 123 Giorda Adolph 297 Filgueira Daniel Horacio 245 Giovanni Paolo II 269, 270, 271, 471 Finneran Dominic 534 Girolami David 321 Finocchiaro Carmelo 226 Giugliano Antonella 270 Fiore Andrea 157 Giugliano Antoniettta 121 Fiorelli Gabriele 533 Gjerkaj Aurel 71 Fisichella Rino 470, 506 Glenday David 325 Fleitas Daniel 444, 449, 455 Glombik Tomasz 296 Flores Ángel 510 Godin Bruno 301 Flórez Pabón Campo Elías 481 Gómez Castaño Jorge Frey 296 Focherini Odoardo 261-265 passim Gomez Eulalio 73 Folguera Trepat Juan 271 Gómez Vargas Francisco 225 Fortin Jean 539 Gonçalves Hernrique Séergio 520 Fossati Marco 231 Gonsalves Anthony 232 Fox Napier Wilfrid 154 González Enrique 135 Frances Jean-Matie 296 González González José 230 Franchi Giovannina 120, 267, 270, 500 González Hernández Jesús 128 Frandon Léonard 296 Gonzalo Díaz Luis Alberto 185 Franzoi Ferrai Quarto 533 Gorbajo Gómez José A. 472 Fratini Renzo 280 Gori Nicola 187 Frattini Francesco 482 Granc Andrew 445 Freyer Joannes 76, 447 Grassi Massimo 507 Fuertes Fernando 226, 504 Greco Giancarlo Maria 233 Fuhrmann Markus 233 Gregov Stjepan 532 Furgoni Luis 123 Guarguaglini Sandro 507 Fusarelli Massimo 227, 446 Guda Hanna 230 Guida Marco 235, 364 G Gurnick Daniel 232 Gabriel Mathias 446 Gutiérrez Olmos José Enid 516 Galarraga Iñaki 516 Gutiérrez Pérez Fernando 481 Galea Benjamin 164 Gyeonwon Johannes Na 445 Gallardo Loja Luis 485 Galloso Federico 123 H Galy Marie-Jean 298 Haladus Victorian 533 Gandolfi Federico 364, 455 Hall Bernard 163 Ganmy Thomas More 163 Hamada Francis Outarou 445 García Antonio Bueno 529 Hasegawa Paul 281 García Araya Alfonso 227 Hasenack Luke 165 García Franco José de Jesús 160 Haunersdorfer Salvator 301 García García Antonio 298 Havitskyi Konstantyn 225 García Lozano Francisco José Healey Fergus 297 INDEX NOMINUM 545

Hechić Barnaba 410, 413, 469, 531, 536, 536 Kahn Eric 533 Heesterbeek Gerard 233 Kalaj Gjon 71 Heinze Markus 141 Kalathiparambil Joseph 177 Hellmann Wayne 435 Kamal Farid 230 Helmi Lukas 230 Kania Jarosław 237, 281 Hernández Jiménez Mario 231 Károlyi Bernart 500 Hernández Martín Jesús 228, 281, 364, 494, 504 Kaswalder Pietro 291 Hernandéz Medrano Rodolfo 246 Keegan Keith 297 Hernández Raúl 455 Kendrick Patrick 533 Hernawan Budi 235, 364 Kepczynski Radoslaw 486 Herro Simon Pietro 443 Kerketta Arvind 443 Hess Azariasz 510 Kerrigan Alessandro 470 Heuft Wouter 537 Khazen Gerges Abou 527 Higgins Michael 75 King Alexis 534 Hilal Miguel 444 Kirby Barry 159 Himes Kennet 435 Knopik Kolumban 364 Hoogenboom Rob 232, 233 Ko Domenico 513 Horta Jorge 76, 364 Kodžoman Joško 139, 514 Huang Ming-cheng John Baptist 71 Koffi Pascal 443 Hubaut Michel 529 Kolodychuk Casimir 160 Hueso Iranzo Fernando 226 Kone Simon-Pierre 443 Hummes Cláudio 280 Koot Godebert 162 Hunecke Markus 294, 298 Kopecký Anselm 537 Kopiec Maksym 476 I Kopysterynskyi Dobroslav 225, 385 Iacomelli Scorzoso Mauro 225 Korošak Bruno 157 Ianniello Vincenzo 230, 443 Kośla Romuald 235, 237, 364 Iannuzzi Sabino 229, 281, 519 Kostiuk Vitalik 278 Ibarra Marcos 444 Kotrys Bonifacio Stanislaw 486 Iglesias Enrique 364 Koublanou Didier 443 Ilarduia Joan Mari 516 Kovács Antal 232 Ilunga Mikombe Alex 282 Kowalski Kajetan 229 Imbelli Robert 147 Kozina Vladimir 301 Impagnatiello Michele 298 Kračunovsky Anton 232 Invernizzi Stefano 278 Kray Jerzy 476 Iraeta Alberti Miguel María 295 Kristiyanto Antonius Eddy 444 Iyoku Francis Akihiro 445 Křížala Česlav 296 Kröger Franz Josef 233 J Kühn Aurelio José 527 Jablonsky Leopold 232 Kulan Michael 534 Jaeger David 471 Külkamp César 234, 455, 509 Janka Filemon 277 Kungys Astijus 71, 141 Janka Filemon Tadeusz 507 Kutle Tihomir 299 Jansens Andre 227, 230 Kuwata Augustinus Takuji 445 Jaramillo Arango José Mario 538 Kvaka Jeremiáš Daniel 232, 364 Jasztal Dobromir 443 Kyrie James 300 Jeffares Philip 445 Jeusset Gwenolé 513 L Jöhri Mauro 74, 280, 282, 311, 325, 518 Labib Kamal 230 Joly Dominique 72, 279 Lackner Franz 527 Jordá José A. , 226, 504 Ladjar Leo Laba 154 Jornet Jorge 123 Laguatassi Correa Marco Fabián 245 José Cruz Duarte Antônio 125 Lalonde Venant 164 Juárez Cosme 485 Laloux Michel 72, 279, 506 Jungco Jr. Felix A. 232 Lanfranchi Antonio 261 Lanfranco Alfio 226 K Langa Adriano 154 Kahlert Filip 229 Lange Wigbert 164 546 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Lapolla Tobia 299 Maragno Ermenegildo 539 Larrea Juan Ignacio 516 Marangolo Alberto Larregain José Adolfo 444 Marangolo Alberto 226 Lati Giancarlo 364, 367, 446, 521 Marchal Roger 127, 139, 279, 281, 364, 366, 388, 446, Latteri Carmelo 226 509, 510, 513 Laverty Tod 535 Marchesi Maria 261 Lazzeri Loredana 142 Marecki Eliot 278 Le Mier Michel 159 Maria Cristina di Savoia 119, 120, 270, 495 Lebreht Pepi 232 Mark Thomas 534 Leclerc Eloi 157 Marmorino Adolfo 486 Ledwolorz Adolfo 470 Martí y Valls Columba Antonia 500 Lehmann Leonard 529 Martignetti Richard 443 León Vera Liliana Maribel 245 Martín Hernández José 227 Letta Enrico 311 Martinelli Paolo 73, 76, 140, 282, 408, 448, 463, 468 Li Quadri Cassini Giancarlo 529 Martínez Fresneda Francisco 228 Linares Cerezuela Francesc 229 Martínez García Fulgencio 490 Lins Marconi 521 Martínez Gil Timoteo 227 Liroy Ortega Mario 228, 245, 254, 281 Martínez Manjón Eugenio 226 Llovera Cañizares Antonio 119 Martínez Martínez Valerio 227 Lobo Gerry 131 Martínez Merino 535 Loche Giovanni 449 Martínez Torres Emilio 228 Löffler Hans-Georg 233 Marulli Anacleto 161 Lombardi Rosario 229 Maryjka Rufin 281, 364, 365, 486 Lonardo Andrea 157 Marzo Oscar Mario 485 Longo Francesco Alberto 299 Mas Artur 491 López Fr. Marcos 538 Mashtaliar Yaroslav 225 López Ramírez Eduardo 129 Mastrofini Fabrizio 465 Lorca Planes José Manuel 494, 504 Mastromatteo Alessandro 158 Lovato Stefano 364, 510 Mathias Gabriel 131 Luczak Thomas 509 Matías Villahoz José Antonio 295 Ludovico da Casoria 499 Matić Ivan 124, 125 Lugo García Héctor Eduardo 512 Mattei Aldir 444 Lušina Branko 157 Mazzotta Guido 473 Lynch Kevin 232 McDonald Donald 232 Lynch 301 McDonald Matthew 535 Lyons Mary 515 McGrath Aidan 71, 72, 139, 225, 228, 230, 281, 282, 364, 388, 445, 509, 510 M McKenna Hugh 141, 281 MacGrait Micheal 75 Meesters Piet 227, 230 Macora Athanasius 443 Meliak Peter 164 Maddalena Raffaele 125 Melícias Lopes Vítor José 230, 507 Madej Jonas 486 Melli Maria 291 Madera Diego 364, 370 Melone Mary 77, 463, 529 Madrigal Arellano Egidio 536 Méndez Pavón Marlon Trinidad 481 Maggioni Enzo 228 Mendoza Fernadno 141 Magro Joseph 73, 91, 139, 364, 455, 510 Menegatti Valentino 73, 465, 510 Maiello Paolo 507 Mercado Ferdinand L. 232 Maiolo Giuseppe 228 Mercatbide Batitte 72, 279 Mairinger Markus 297 Mesgun Amanuel 123 Mąka Tiberiusz 364 Messa Pietro 142, 289 Malakauskis Algirdas 71 Meyer Guntram 298 Malchuk Herkulan 154 Mezzatesta Bruno 228 Mancarella Giuseppe 157 Micek Sylvester 159 Mancusi Vincenzo 465 Michakski Klaudiusz 278 Mandanici Domenico 226 Miele Bruno 226 Manhiça Alfredo M. 291 Mierzwiak Liguori 536 Manns Frédéric 480 Migliore Celestino 429 Manuel Juma José 73 Mignot Alexis 72, 279 INDEX NOMINUM 547

Mihály Juraj 232 O’Laoide Caomhin 364 Mikombe Alex Ilunga 444 O’Laoide Kevin 507, 464 Milantoni Luciano 72 Olbert František Xaverrsky 233, 509 Milovitch Stéphane 443 Olikh Patryk L. 225, 234, 509 Mion Renato 282, 364, 365, 408 Oliver Climent Juan 273 Miotke Carmel F. 533 Olmos José Enid Gutiérrez 443 Mirri Franco 231, 233 Olsthoorn Martin 233 Mizgiris Ramūnas 71 Oltra Perales Enrique 158 Modrego Clemente Vincenç 229 O’Neil Flann 161 Mokry Bob 279 Onofri Hôte Gabriele 231 Monteiro Antonio 280 Oostrum Valeric 539 Monti Dominic 455 Oppes Stefano 76 Montoya Juan 162 Orbán Szabolcs 232, 282, 364 Moore Michael 444 Oringo Jerome P. 225 Morales Duque Alonso 225 Orlando Luigi 447 Morales Francisco 130 Ortega Torrero Juan Pedro 227 Moreira Pereira de Faria José M. 230 Ortenzi Agostino 533 Morin Nicolas 279 Ortiz Eugênio 244, 245, 255 Morreale Matthew A. 301 Ortiz González John Elizander 481 Moser Paolo 228 Ortiz Ortiz Ramón Helí 538 Moya Ovejero Juan Carlos 226, 503 Ottenbreit Estevão 73, 244, 364, 445, 519, 513 Mulchay Gerardo 470 Müller João Inácio 133, 254, 281, 519, 526 P Müller Nelson 244 Pablo Castillo Novoa 512 Müller Reinhold 298 Paciello Fabio 124 Muniz Alves João 445, 510 Paczkowski Kamil 364 Muñoz Martínez Buenaventura 489, 490 Páll Leó 232, 234, 509 Murakami Paul Miki Yoshitaka 445 Palmadei Ludovico 539 Murray Russell Thomas 235, 364 Pamplany Babu José 228, 131, 364 Musa Branimir 226 Panella Davide 229 Musas Kapend Thaddée 229 Paniagua Edwin 364, 455, 510 Mušić Ambrož 232 Panic Bonifacio A. Reimann 154 Mustè Marcello 473 Paolazzi Carlo 529 Paolo VI 471, 485 N Papa Francesco 18-28 passim, 49, 245, 265, 169-175 Nagle Cormac 445 passim, 178, 271, 280, 286, 307-333 passim, 376, Napo Michael J. 161 391, 413, 455, 471, 491, 501, 505, 516, 524 Nassuato Luca 322 Pasero Francesco 226 Navarro Vázquez Mario Alberto 298 Pastidio Generoso B. 225 Neimarević Branko 160 Pastò Gianluigi 465 Nenenas Andrius 71 Patton Francesco 228, 281, 364 Newell Eamonn 162 Paz Carlos 444 Ng Wei-lit William 71 Pedraza Medrano Isaías 481 Nguyen Van Si Ambrogio 282, 364, 482 Peeten Apollinaris 539 Nicknair Donald 538 Pegoraro Br. Claudio 71 Nicola Gabriele Cosma 481 Pelâtre Louis 436, 513 Nicolás Adolfo 89, 325 Pellicer Carles 491 Nielsen Philip 299 Pellicer Marco Jaime 538 Nowak Polycarpus 158 Peña Mendoza Ramiro 300 Nycz Kazimierz 366 Pendl Florian 164 Nzau José 444 Penz Alfons 161 Percan Josip 469, 469, 532, 537 O Peregrin Kalman 501 O’Brien Juniper 536 Pereira da Silva Mário de Jesus 230 Occhiuto Fabio 228 Pereira Lamelas Isidro 230 O’Conaire Francis 364 Pereira Manso Laura Vicuña 245 O’Conaire Francisco Gearóid 233, 509 Pérez Cano Nelson 512 O’Connor John 429 Përlala Fran 71 548 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Perry Michael A. 67-69 passim, 72, 73, 139, 189-223 Ramolo Rosario Pio 125 passim, 228, 230, 234, 240, 244, 273-278 passim, Ramon Garcia Carlos 139 281, 310, 363, 365, 367, 370, 371, 373, 375-422 Ramos Novoa Mario Wilson 254, 281, 511, 512 passim, 447, 449, 451, 454, 458, 463, 465, 469, Ramos Valmir 364, 444 503-514 passim, 517, 519 Rasch Mag. Heribert 301 Perugini Luigi 91, 140, 281, 282, 511 Rauda José Elías 154 Peruhe Michael 444 Ravaglia Guido 233 Peškaitis Arūnas 71 Razionale Alma Letizia 529 Petrović Vinko 162 Recchia Luigi 445, 507, 509 Pfeiffeer Luisa 237 Recchia Stefano 364 Phillips René F. 533 Řechka Vladimír 298 Piasentin Fabio 231 Redoblado Lino Gregorio 225, 281, 364 Piazza Maurizio 233 Reijken van der Ferdinand 233 Picão Caldeira Carneiro M. Isabella 496 Reimann Bonifacio 254 Piccoli Gino 164 Reisteter William 165 Pierli Mirko 322 Renaers Donaat 533 Pikus Tadeusz 366 Renault Valère 540 Pine Cristino R. 225 Reschiglian Massimo 133, 464 Pinjuh Mićo Rezette Jean-Pierre 536 Pinkus Lucio 76 Rhoden Marino Pedro 444 Pinta Bastidas William Alfredo 225 Ribeiro Guimarães Almir 245 Pisanu Leonardo 532 Riccadonna Ivo 228 Pisapia Alberto 231, 450, 455 Riccardi Nicola 481 Piscitello Primo P. 443 Rinaldi Giovanni 364, 498, 501, 509 Pizzaballa Pierbattista 229, 281, 364 Ríos Lara Arturo 86, 88, 243, 273, 485 Pizzileo Giuseppina 158 Riquelme Oliva Pedro 228 Pllumaj Mikel 71 Rivo Pascal 273 Polichnowski Nicholas 465 Rizzi Francesco 510 Polimenta Alfonso 233 Robert Pascal 485 Pontus Gregorius Alforinus 443 Robledo Sebastian 246 Ponzi Mario 311, 313 Rocha Emilio 455 Pool Paredes David 231 Rocha Grande Emilio 227 Porto Hernández José 159 Roche Arturo 175 Posada Jesús 491 Rodríguez Carballo José 28, 31, 33-36 passim, 71-75 Possenti Giampaolo 231 passim, 82, 126, 127-134 passim, 136, 139, 149, Pot Wim 233 154, 183-187 passim, 225, 240, 243, 254, 271, 276, Pradella Fedele 226 277, 279, 280, 281, 328, 343, 345, 444, 448, 463, Prieto Santamarta Jesús Martín 161 464, 466, 506 Prim José Luiz 300 Rodríguez López Vidal 73, 74, 75, 76, 86, 237, 238, Pro Cosimo 233 239, 276, 447, 449, 454, 469, 537 Pronestì Marcello 227 Rodríguez Madaríaga Oscar Andrés 280 Puljić Tomislav 226 Roggen Heribert 163 Puodziunas John 141, 281, 364 Römer Donatus 540 Pyzio Wiesław 366 Romera Fernández Diego 444 Romero Alamilla Gabriel 231 Q Romero Gabriel 364, 365 Quaranta Paolo 233 Ronaldo Vicente 520 Quematcha Victor Luis 73 Roncero Moreno José María 228 Quintã Pereira José João 230 Rossi Berardo 293, 298 Quintana Giménez Rufino Luis 227 Rossi Giovanni 133 Quintero Jiménez Edwin 481 Rossi Oliviero 477 Rozansky Joe 86, 141, 521 R Ruano Santateresa Pedro 225 Rabuske Orlando 162 Ruggenthaler Oliver 281, 364 Raj Xavier Durai 131 Ruiz Piedrahita Dioniso 227 Rambaldi Alfonso 533 Ruiz-Gallardón Alberto 491 Ramírez Monasterio A. Raffaele 269, 501 Ruvolo Francesco 231 Ramírez Oliver Gonzalo 231 Rydzyk Tadeusz 277 INDEX NOMINUM 549

Rygula Lorenzo 510 Sigalini Domenico 261 Signorato Apollinare 297 S Simão Vilsono Batista 520 Sabattini Alberto 530 Simon Alfredo 501 Sabino Iannuzzi 364 Simonetti Nando 72 Sacchetti Lucio 301 Singzon Elson M. 232 Sáez Núñez Ángel 295 Sisto Gianfrancesco 485 Sainz Giménez José María 227 Slattery William 154 Sáiz Díez Félix 293, 298 Smith Paul 281, 445 Saji Matthew 131 Soldà Ireneo 160 Saldaña Luis 123 Soracchi Gilberto 233, 445, 509 Salto Carlos 455 Sorrentino Domenico 28 Salto Solá Carlos 482 Soto Benjamín 511 Saludes Martínez Natalio 227 Spadaro Antonio 331 Sánchez Bárba Pedro 489 Špelič Miran 232 Sánchez Diógenes 123 Spengler Jame 526 Sanchez Piamba Harold 225 Speziale Maria Ilvana 158 Sanchez Victor 495 Spreeuwers Louis 227, 230 Sanchis Cantó José Manuel 226 Srebrenovic Siniša 443 Sangseon Paul Oh 445 Stachera Simeón 229 Sanguin Arnido 163 Staffieri Bassano 261 Sannig João 244 Steiner Leonardo Ilrich 154 Sannino Antonio 227 Šteko Miljenko 506 Sannipoli Petra 322 Stoppa Maggiorino 226 Santos Edgar 444 Struzynski Robert 539 Sarapura Gerard 229 Suchecki Zbigniew 473 Sardella Donato 86, 464, 507, 510 Sukartanto Stanislaus 444 Scabio Antonio 73, 231, 278, 510, 519, 537 Sulkowski Franciszek 300 Scalfari Eugenio 309 Sunarko Adrianus 444 Scarangello John 443 Suryanto Robertus Agung 444 Scarlato Massimiliano 227 Suski Andrzej 277 Schaefer Carlos Laurêncio 444 Swartout Maurice 299 Schalück Hermann 279 Syukur Paskalis Bruno 133, 139, 281, 443,364, 365, Schillings Philippe 280 446, 509, 527 Schmucki Albert 73, 76, 408, 448 Szewczynski Jeremias 486 Schneider Conran 159 Szopa Oliwier 225 Schneider Herbert 291, 530 Sztyk Witosłav 71, 76, 229, 237, 276, 364, 370 Schwerz Nestor Inácio 139, 135, 137, 228, 243-246 passim, 273, 281, 364, 367, 388, 446, 509-514 T passim, 522 Tajani Antonio 506 Sebastian Adam 538 Tamagnini Costantino 233 Sebastien Jean-Claude 535 Tardelli Fausto 507 Seghezzi Antonio 271 Tarquinio Marco 261 Segovia Enrique 139, 254, 273 Tartarelli Lino 300 Seiferling Michael 160 Tasca Marco 74, 124, 280, 465, 508, 518 Sekito Alberto M. 232 Tasca Mario 311 Selti Giuliano 226 Taty Pascal 487 Selvaraj Anthoni Samy 445 Tax Bulux German Faustino 245 Semedo Moisés 455 Tayo Dennis T. 232 Semren Marko 154 Tedoldi Massimo 75, 86, 87, 88, 90, 140, 237, 244-246 Serafini Marcella 524 passim, 273, 278, 485, 497, 506 Serra Junipero 501 Tejeru Pérez José Lucas 227 Serri Carlo 72, 133, 506, 519 Téllez Casas José Wilson 512 Sesar Ivan 233, 364, 509 Terebinto Adolfo 299 Shaw Sebastian Francis 154 Terpert Darko 235, 455 Short Wiliam 235, 446, 364 Tierrablanca Rubén 244, 513 Siekierka Ernest 75, 276-278 passim, 139, 281, 363, Tighe Sebastian 535 388, 503, 509, 510, 514 Tinaj Gazmend 71 550 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

Tinti Elio 261 Vinciguerra Sebastiano 162 Tirone Domenico 229 Vitali Fortunato 300 Tlucek Edward 233, 509 Vlašić Augustin 532 Tocchi Bernardino 159 Vlašić Ljubo 165 Todisco Orlando 83 Voide Aloys 125 Tofful Alcide Lindor 464 Volgger Davide 476 Toniolo Massimo 231 Volpi Chiara 321 Toro Mario Rafael 509 Volpi Nicola 321 Toro Puerta Mario Rafael 225, 234 Voltan Giovanni 154 Torres Alfaro José Antonio 297 Vos Alfred 302 Tronchon Jacques 273 Vrebac Pero 485 Tronconi Juan 245 Vu Phan Long Francis X. 364 Trujillo Cano Amando 124 Tshikez Marcel 486 W Tudela Juan 494 Wach Marek 77, 468 Tunno Massimo 233 Wadoux Louis-Bernard 539 Turek Boguslaus 269, 500 Wagner Maximilian 233 Walter Francis William 139, 141, 281, 363, 388, 509, U 510, 516, 536 Urbán Erik 232 William Kamal 230 Urbani Orlando 534 William Noel 163 Urbieta Beristain Sebastian 159 Williams Peter 443 Uribe Fernando 448 Wilson Maria 498 Wilson Ramos Mario 364 V Wirba Gloria 464 Vaccari Mario 88, 231, 506, 507 Wodarz Stefan 162 Vadakkal Boby 445, 510 Wong John 364 Vadakkekara Benedict 464 Woo Sung-hoon Michael 71 Vaiani Cesare 83, 282 Wysoczanski Jarek 485 Valarezo Luzuriaga Manuel Antonio 526 Valdez Huarancca Francisco 538 Y Valejos Lagos Mauro Alberto 245, 254, 273, 294 Yamaya Johannes D. Scotus Atsushi 445 Valentini Tommaso 473 Vallecillo Miguel 505 Z Vallejo Mauro Alberto 364 Zaldaña Alberto Napoleon 123 Vanboemmel Fidêncio 287, 519 Zambrano Victor 485 Vančo Gracián 232 Zamishevski Patrik 503 Van den Eyden Damiano 470 Zamorano Saul 364 Van Hecke Didier 72, 279 Zamplini Danilo 321 Van Huân Peter Trán 482 Zanni Mauro 443 Van Laer Bob 279 Zapanta Gerardo Gerry 298 Van Nunen Alfons 540 Zapczynski Mark 540 Vantin Alessandro 534 Zart Gastão Carlos 444 Van Winden Bertram 535 Zastawny Konrad 229 Vargas Cárdenas Olegario 533 Zavalloni Roberto 470 Vattimo Gianni 83 Zecca Francesco 233 Vavrek Dennis 232 Zegarra Ponce Guido Santiago 445, 509 Vaz Florencio 254 Zeglin Dimitr 229, 485 Vázquez Gutiérrez Giovanna 501 Zella Mauro 226 Vázquez Velategui Carlos 536 Zerbinati Aldo 231 Vegliò Antonio Maria 177 Zlovečera Marijan Baldo 532 Velnić Mavro 533 Zore Stane 232 Vente Pierre 296 Zrno Stojan 540 Verde Maurizio 455 Zubizarreta Gerrikakagoitia Antonio 160 Vetrali Tecle 513 Zungu Vincent Mduduzi 139, 276, 281, 364, 388, 486, 509 Vetter Askanius 161 Zurera Joaquín 225 Victor Quematcha 446 Zuriarrain Juan Telesforo 234, 235 Villalobos Avendaño Oscar G. 364, 510 Żychowicz Mariusz 364 TABULA MATERIARUM PERIODICI «ACTA ORDINIS» FRATRUM MINORUM (An. CXXXII, IANUARII-DECEMBRIS 2013 - N. 1-3) EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS occasione della rinuncia al “ministero petrino” ...... 45 10. Omelia in occasione dell’incontro con i giovani N.1 Frati della Conferenza Sud Slavica...... 46 1. Benedetto XVI...... 4 11. Omelia conclusiva al IV Seminario sulle nuove for- 2. Papa Francesco...... 18 me di evangelizzazione ...... 47 12. Lettera a Papa Francesco per la sua elezione...... 49 N.2 13. Omelia nella sua festa onomastica...... 49 1. Papa Francesco...... 169 14. Convocatoria del Consejo plenario de la Orden...... 50 2. Decreto per la menzione del nome di San Giuseppe 15. Carta con ocasión de la Pascua 2013...... 52 nelle Preghiere eucaristiche...... 175 16. Ponencia a la 42ª Semana Nacional de Vida Religiosa.55 3. Messaggio del Pontificio Consiglio della Pastorale 17. Il saluto l’Ordine...... 64 per i Migranti e Itineranti per la Giornata Mondiale 18. Saluto alle Sorelle Clarisse e Concezioniste...... 65 del Turismo 2013...... 176 19. Convocation of the General Definitors, Presidents 4. Consagración episcopal de Mons. Carballo...... 178 and Vice Presidents of the Conferences...... 66 5. Entrevista a José R. Carballo, Secretario de la Con- 20. The General Definitory thanks Br. José...... 67 gregación de Religiosos...... 183 21. Novi Ministris generalis electio...... 68 6. A colloquio con l’arcivescovo José Rodríguez Car- ballo...... 185 N.2 1. Lettera ai Frati delle Case dipendenti dal Ministro N.3 generale...... 189 1. Discorso all’Angelus...... 307 2. Omelia in occasione dell’Invio Missionario...... 189 2. Discorso all’Udienza generale del mercoledì...... 308 3. Discurso en el encuentro de Misioneros Francisca- 3. Intervista di Eugenio Scalfari a Papa Francesco...... 309 nos de la Amazonía...... 190 4. Papa Francesco ad Assisi...... 310 4. Discours de la rencontre avec les Frères de la Cu- 5. Discorso all’Angelus...... 324 stodie à Madagascar ...... 196 6. Colloquio di Papa Francesco con i Superiori Generali.325 5. Discorso ai giovani frati delle Province di Polonia, 7. Discorso ai membri della Commissione Teologica della Repubblica Ceca, dell’Ucraina e della Repub- Internazionale...... 332 blica di Slovacchia...... 202 8. Relazione alla “Giornata di Studio” su «Fedeltà e 6. Lettera ai Frati della Curia generale...... 205 perseveranza vocazionale in una cultura del provvi- 7. Intervento all’incontro con i Frati della Provincia di sorio»...... 333 san Francesco...... 207 9. Giornata “pro orantibus”...... 344 8. Omelia in occasione della celebrazione degli Anni- versari della Provincia di santa Edvige...... 213 9. Carta a las Hermanas de la OIC de Santa Beatriz de EX CONSILIO PLENARIO OFM Silva...... 215 10. Letter on the occasion of the feast of the St. Clare...... 217 N.3 11. Omelia per l’inizio del perdono di Assisi...... 220 1. Preghiere per il Consiglio Plenario dell’Ordine...... 347 12. Omelia al Protomonastero...... 222 2. Instrumentum laboris ...... 349 3. I partecipanti...... 363 N.3 4. Cronaca...... 365 1. Message of Peace...... 375 5. Omelia all’Eucaristia di apertura del CPO...... 367 2. Omelia per la Messa della Festa “La Regina del 6. Saluto iniziale al Consiglio plenario dell’Ordine...... 369 Garda”...... 375 7. Concluding Eucharist...... 370 3. Speech at the opening of the Congress on Forma- 8. Closing Remarks...... 371 tion and Studies...... 377 4. Omelia in occasione della Celebrazione dei 250 EX ACTIS MINISTRI GENERALIS anni di presenza francescana e della Professione solenne di alcuni frati della Provincia “S. Michele N.1 Arcangelo”...... 384 1. Entrevista a José Rodríguez Carballo Presidente de 5. Lettera del Definitorio generale per la Festa di san la Unión de Superiores Generales...... 33 Francesco...... 386 2. Omelia per la Solennità dell’Epifania...... 34 6. Omelia nella Festa delle Stigmate di san Francesco... 388 3. Omelia nell’incontro con i Ministri provinciali...... 36 7. Omelia al Protomonastero...... 390 4. Lettera ai Frati delle Case dipendenti dal Ministro 8. Saluto a Papa Francesco...... 391 generale...... 37 9. Intervento all’inaugurazione dell’Anno Accademi- 5. Intervento al 2° Seminario di Studio...... 38 co dell’Istituto Teologico Francescano di Murcia...... 392 6. Lettera a tutti i Frati nella Giornata della Vita Con- 10. Homilía all’Incontro della CONFRES con il Defi- sacrata...... 40 nitorio general...... 397 7. A colloquio con José Rodríguez Carballo ministro 11. Omelia nell’Eucaristia con l’UFME...... 398 generale dei frati minori...... 40 12. Relazione all’XI Assemblea generale dell’«Unio 8. Carta a la Orden para la renuncia del Papa Benedic- Fratrum Minorum Europae»...... 400 to XVI...... 43 13. Omelia per l’inaugurazione dell’Anno Accademico 9. Lettera a Benedetto XVI a nome dei Consacrati in della Pontificia Università Antonianum...... 406 552 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

14. Saluto alla Giornata di Studio su Fedeltà ...... 408 19. Capitulum Prov. Assumptionis BMV in Polonia...... 229 e perseveranza vocazionale...... 408 20. Capitulum Intermedium Prov. Catalauniæ S. Salva- 15. Omelia in occasione del V centenario dell’appari- toris ab Horta in Hispania...... 229 zione della Vergine Maria e della presenza dei Frati 21. Capitulum Prov. Samnito-Hirpiniæ S. Mariæ Gra- Minori...... 409 tiarum in Italia...... 229 16. Intervento all’Atto Accademico in onore del beato 22. Custodis Terræ Sanctæ electio ...... 229 Duns Scoto...... 410 23. Electiones Cust. S. Ioseph Sponsi BMV in Belgio..... 230 17. Saluto al Card. Angelo Comastri...... 413 24. Capitulum Prov. Ss. Martyrum Marochiensium in 18. Omelia nella Celebrazione eucaristica delle Case Portugallia...... 230 dipendenti dal Ministro generale...... 413 25. Capitulum Prov. S. Familiæ in Aegypto...... 230 19. Relazione all’Incontro con i Visitatori generali...... 415 26. Capitulum Intermedium Prov. Liguriæ S. Cordis 20. Letter to the whole Order on the 300th Anniversary Mariæ in Italia...... 230 of the birth of B. Junipero Serra...... 419 27. Capitulum Intermedium Prov. S. Antonii Patavini 21. Report of the Minister General of the Plenary Coun- in Italia...... 231 cil of the Order...... 421 28. Capitulum Intermedium Prov. Mediolanensis S. 22. Saluto al Nunzio in Polonia...... 429 Caroli Borromæi in Italia...... 231 23. The talk during the fifth Meeting of the Franciscan 29. Capitulum Intermedium Salernitano-Lucanæ Im- Centers of Higher Learning in America and Spain..... 430 maculatæ Conceptionis BMV in Italia...... 231 24. Omelia in occasione della celebrazione dei 10 anni 30. Capitulum Intermedium Prov. S. Philippi de Iesu in della presenza francescana ad Istanbul...... 436 Mexico...... 231 25. The Word became flesh and ...... 437 31. Capitulum Intermedium Prov. Transilvaniæ S. dwelt among us...... 437 Stephani Regis in Romania...... 231 26. Saluto ai Frati Minori che prestano servizio presso 32. Capitulum Intermedium Prov. Ss. Salvatoris in Slo- la Santa Sede...... 439 vachia...... 232 27. Omelia nell’Eucaristia della ...... 439 33. Capitulum Intermedium Prov. S. Crucis in Slove- Notte di Natale...... 439 nia...... 232 28. Omelia nel Giorno di Natale...... 440 34. Capitulum Prov. Christi Regis in Canada...... 232 35. Capitulum Cust. Aut. S. Antonii Patavini in Philip- E SECRETARIA GENERALI pinis...... 232 36. Capitulum Prov. S. Elisabeth in Germania ...... 232 N.1 37. Capitulum Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium in 1. Electiones Prov. Annuntiationis BMV in Albania...... 71 Nederlandia ...... 233 2. Capitulum Prov. S. Casimiri in Lithuania ...... 71 38. Capitulum Prov. Bononiensis Christi Regis in 3. Capitulum Intermedium Prov. S. Mariæ Reginæ Si- Italia...... 233 narum in Taivania...... 71 39. Capitulum Prov. Lyciensis Assumptionis BMV in 4. Suppressio Prov. B. Pacifici et Trium Sociorum et Italia...... 233 erectio Prov. Ioannis Duns Scoti in Gallia/Belgio...... 71 40. Visitatores Generales...... 233 5. Prov. Aprutiorum S. Bernardini Senensis in Italia 41. Domus suppressæ...... 234 electio...... 72 42. Notitiæ particulares...... 234 6. Electio Prov. «Jean Duns Scot» in Gallia/Belgio...... 72 7. Domus suppressæ...... 72 N.3 1. Capitulum Cust. Terræ Sanctæ in Israel...... 443 N.2 2. Capitulum Intermedium Prov. Immaculatæ Con- 1. Capitulum Prov. S. Pauli Apostoli in Columbia...... 225 ceptionis BMV in USA...... 443 2. Prov. S. Michaëlis Archangeli in Ucraina electiones.... 225 3. Capitulum Prov. Verbi Incarnati in Africa Occiden- 3. Capitulum Prov. S. Petri Baptistæ in Philippinis ...... 225 tale...... 443 4. Capitulum Prov. Granatensis Nostræ Dominæ a Re- 4. Electiones Fund. Franc. in Thailandia ...... 443 gula in Hispania ...... 225 5. Capitulum Prov. Fluvii Platensis Assumtionis 5. Capitulum Prov. Assuimptionis BMV in Bosnia/ BMV in Argentina...... 443 Erzegovina...... 226 6. Capitulum Prov. S. Francisci Assisiensis in Brasilia.. 444 6. Capitulum Prov. Pedemontanæ S. Bonaventuræ in 7. Capitulum Intermedium Prov. S. Michaëlis Ar- Italia...... 226 changeli in Indonesia...... 444 7. Capitulum Prov. Siciliæ Ss. Nominis Iesu in Italia..... 226 8. Capitulum Prov. S. Francisci Solano in Argentina..... 444 8. Capitulum Prov. Valentiæ et Aragoniæ S. Ioseph in 9. Electio extra Capitulum Prov. S. Benedicti Africani Hispania...... 226 in Rep. Congo...... 444 9. Capitulum Prov. Ss. Cordis Iesu in Italia...... 227 10. Transitio ad aliud Institutum ...... 444 10. Capitulum Prov. Bæticæ in Hispania...... 227 11. Capitulum Prov. Sancti Spiritus in Australia...... 445 11. Capitulum Intermedium Prov. Castellanæ S. Gre- 12. Capitulum Prov. Ss. Martyrum ...... 445 gorii Magni in Hispania...... 227 Iaponiensium in Iaponia...... 445 12. Capitulum Intermedium Prov. S. Iacobi a Compo- 13. Visitatores Generales...... 445 stela in Hispania...... 227 14. Domus suppressæ...... 445 13. Cust. dep. S. Ioseph Sponsi BMV in Belgio electio.... 227 15. Notitiæ particulares...... 446 14. Capitulum Intermedium Prov.Carthaginensis in Hi- spania...... 228 E SECRETARIATU 15. Erectio Cust. dep. S. Ioseph Sponsi BMV in Belgio .. 228 PRO FORMATIONE ET STUDIIS 16. Capitulum Prov. Calabriæ Ss. Septem Martyrum in Italia...... 228 N.1 17. Capitulum Prov. Tridentinæ S. Vigilii in Italia...... 228 1. Visite, Incontri, Avvenimenti ...... 73 18. Capitulum Cust. dep. Ss. Martyrum Marochien- 2. Pontificia Università Antonianum...... 76 sium in Marochio...... 228 TABULA MATERIARUM 553

N.2 Ss.ma Trinitate nominatur...... 268 1. Avvenimenti...... 237 5. Ponens in Causa Beati Ioannis XXIII nominatur...... 269 2. Visite...... 238 6. Validitas iuridica in Causa Servi Dei Friderici De 3. Pontificia Università Antonianum...... 240 Aguinaga López declaratur...... 269 7. Validitas iuridica in Causa Servi Dei Augusti N.3 Raphaëlis Ramírez Monasterio declaratur...... 269 1. Avvenimenti...... 447 8. Validitas iuridica in Causa Servae Dei Antonillae 2. Notitiæ particulares...... 480 Giugliano declaratur...... 270 9. Congregationes Ordinariae...... 270 10. Congressa Teologorum...... 270 E SECRETARIATU PRO 11. Promulgatio Decretorum...... 270 EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 12. Notitiæ particulares...... 271

N.1 N.3 1. Corso di formazione permanente...... 85 1. Ritus Beatificationis Ven. Servorum Dei Antonii 2. Animatori provinciali delle Missioni di lingua italiana.86 Faúndez López et III Sociorum...... 489 3. Incontro della Commissione per il servizio del Dialogo87. 2. Approbatio texti liturgici Beatorum Antonii Faún- 4. IV Seminario sulle Nuove Forme di Evangelizzazione.88 dez López, presbyteri, et sociorum, martyrum...... 495 3. Decretum super miro Ven. Servae Dei Mariae Chri- N.2 stinae a Sabaudia, utriusque Siciliae Reginae...... 495 1.. América Latina e Caribe ...... 243 4. Decretum super virtutibus Ven. Servae Dei Mariae 2. Encuentro de los Misioneros franciscanos de la Isabellae a Sanctissima Trinitate...... 496 Amazonía...... 253 5. Ponens in Causa Servae Dei Mariae a Sancto Fran- cisco nominatur...... 498 N.3 6. Ponens in Causa Servae Dei Mariae Benedictae 1. Iniziato il Corso di lingua inglese per i Missionari..... 485 Arias nominatur...... 498 2. Incontro del Comitato Internazionale delle Missioni 7. Facultas novum examen coetus peritorum in arte e dell’Evangelizzazione...... 485 medica in Causa Venerabilis Servi Dei Maximi Ri- 3. Nuova presenza dei Frati Minori in Cameroun ...... 486 naldi celebrandi...... 498 8. Facultas novum examen coetus peritorum in arte STATISTICA medica in Causa Beati Ludovici a Casaurea cele- ORDINIS FRATRUM MINORUM brandi...... 499 (31 Decembris 2012) 9. Validitas iuridica in Causa Servae Dei Mariae An- nae Alberdi Echezarreta declaratur...... 499 N.1 10. Facultas Transumptum Inquisitionis Dioecesanae I. Relatio de statu personali et locali Ordinis...... 91 super adserto miro in Causa Beatae Matthiae de II. Fratres omnes unicuique Provinciae vel Cust. Aut. Nazareis aperiendi...... 499 adscripti...... 95 11. Facultas Transumptum Inquisitionis Dioecesanae in III. Fratre et domus secundum regiones...... 99 Causa Servorum Dei Bernardi Károlyi et VI Socio- IV. Status domun et presentia fratum in singulis natio- rum ofm aperiendi...... 500 nibus...... 103 12. Notitiae particulares...... 500 V. Provinciae vel Cust. Aut. juxta...... 107 VI. Incrementum vel decrementum numeri fratrum...... 109 EX OFFICIO OFS VII. Inter 2011 et 2012 comparatio...... 113 VIII. Alumni cursus Philosophiae, Theologiae et ad N.1 Gradus Academicos...... 166 1. Sardegna (Oristano) - Tempo Forte della CAS...... 123 2. Panama - Capitolo OFS...... 123 E POSTULATIONE GENERALI 3. Argentina - Capitolo OFS ...... 123 4. Ungheria – Visite Fraterna e Pastorale...... 123 N.1 5. Italia (Assisi) - Corso per gli Assistenti...... 124 1. Approbatio texti liturgici Beati Gabrielis Mariae 6. Ciad – Visita Pastorale...... 124 Allegra...... 119 7. Roma - Ringraziamento a Fr. Ivan...... 125 2. Approbatio texti liturgici Beatorum Friderici Bach- 8. Roma - Benvenuto al nuovo Assistente generale stein et sociorum...... 119 OFS-GiFra...... 125 3. Ponens in Causa Ven. Servae Dei Mariae Christinae a Sabaudia nominatur...... 119 AD CHRONICAM ORDINIS 4. Facultas Transumptum Inquisitionis Dioecesanae Suppletivae in Causa Servae Dei Antonillae Giu- N.1 gliano aperiendi...... 120 1. De itineribus Ministri Generalis...... 127 5. Notitiæ particulares...... 120 1.1. Rencontre avec les deux Definitoires provin- ciaux de Flandre et de Hollande...... 127 N.2 1.2. Visita a las Provincias de México “de los San- 1. Beatificazione del Venerabile Servo di Dio Odoar- tos Francisco y Santiago”, “de los Santos Pedro do Focherini...... 261 y Pablo” y encuentro con los Definitorios pro- 2. Decretum super virtutibus Ven. Servae Dei Mariae vinciales ...... 127 Franciscae a Vulneribus...... 265 1.3. Visit to the Province of Saint Thomas the Apo- 3. Decretum super virtutibus Ven. Servae Dei Ioannu- stle, to the custody of Mother Mary, and the lae Franchi...... 267 Foundation of Saint Francis of Assisi in India..... 130 4. Ponens in Causa Servae Dei Mariae Isabellae a 2. Visita a la Provincia de San Pablo Apóstol...... 134 554 AN. CXXXII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2013 – N. 3

3. Capítulo provincial eletivo da Prov franciscana 1.6. Partecipazione alle celebrazioni dei 500 anni “Nossa Senhora da Assunção”...... 135 delle apparizione della Vergine Maria...... 507 4. Incontro del Ministro e del Definitorio generale con 1.7. Giornata di fraternità delle Case dipendenti dal i nuovi Ministri provinciali e Custodi...... 139 Ministro generale...... 507 5. Meeting of the English Speaking Conference of the 1.8. Incontro dei Visitatori con il Ministro e Defini- Order of Friars Minor...... 140 torio generale...... 509 6. Il Delegato “Pro monialibus” si incontra con le Ab- 1.9. Participación en el 4° Encuentro de los Cen- badesse delle Clarisse...... 141 tros Franciscanos de Estudios Superiores de las 7. Incontro di Studio su «Rosa da Viterbo: una santa Américas y encuentros con grupos de Herma- non solo locale»...... 142 nos de las dos Provincias de Colombia ...... 511 8. Il cammino interiore di Angela da Foligno ...... 144 1.10. Visita ad Istanbul in occasione dei 10 anni 9. Il presidente dell’Unione dei superiori generali Ro- della presenza francescana e del servizio per il dríguez Carballo...... 146 dialogo...... 512 10. Alla vigilia dell’Anno della fede...... 146 2. Incontro delle Conferenze Nordslavica e Sudslavica. 514 11. È di Vincenzo Gioberti la celebre definizione di 3. Meeting of the English Speaking Conference OFM... 515 Francesco d’Assisi...... 147 4. Integración de la Custodia “Fray Luis Bolaños” del 12. Lettera di fr. Carballo in occasione della Pasqua...... 149 Paraguay...... 516 13. VIII Centenario del pellegrinaggio di san Francesco 5. Papa Francesco ad Assisi: commenti dalla Famiglia d’Assisi a Santiago di Compostella: 1213-2013...... 152 Francescana...... 516 14. Notitiæ particulares...... 154 6. Nuovo Consiglio della COMPI...... 519 7. Assembleia da Conferência brasileira dos Ministros.. 519 N.2 8. L’8 novembre la Chiesa ricorda Giovanni Duns 1. De itineribus Ministri Generalis...... 273 Scoto...... 522 1.1. Visita a Requena...... 273 9. La visita del 4 ottobre alla basilica di santa Chiara 1.2. Visite à la Custodie de l’Immaculée ad Assisi e l’incontro con le claustrali...... 524 Conception à Madagascar...... 273 10. Notitiæ particulares...... 526 1.3. Incontro con i giovani Frati della Conferenza Nord-Slavica...... 276 BIBLIOGRAPHIA 1.4. Visita alla Provincia di San Francesco d’Assisi in Polonia...... 276 N.1 1.5. Visita alla Provincia di sant’Edvige in 1. Libri...... 157 Polonia...... 277 2. Assemblea dei Frati della Fondazione San France- N.2 sco di Russia/Kazakhstan...... 277 1. Libri...... 291 3. Le Chapitre de Fondation de la Province du Bien- heureux Jean Duns Scot...... 279 N.3 4. Mons. José R. Carballo consacrato Vescovo a San- 1. Libri...... 529 tiago de Compostela...... 280 5. Incontro con i Presidenti delle Conferenze con il Definitorio generale...... 281 NECROLOGIA 6. Dai Frati Minori nuovi modelli sociali...... 282 7. «Il signor Papa» in visita alla Sorelle Povere di Al- N.1 bano...... 286 1. Anno 2012 mortui sunt...... 159 8. La Marcia Francescana ad Assisi...... 287 2. Anno 2013 mortui sunt...... 160 9. Il francescanesimo di papa Francesco...... 288 10. Notitiæ particulares...... 289 N.2 1. Fr. Berardo Rossi...... 293 N.3 2. Fr. Félix Sáiz Díez...... 293 1. De itineribus Ministri Generalis...... 503 3. Hunecke Br. Markus ...... 294 1.1. Partecipazione alla celebrazione dei 250 anni 4. Anno 2012 mortui sunt...... 295 della presenza francescana a Zarichany ...... 503 5. Anno 2013 mortui sunt...... 295 1.2. Visita de la Prov. de San José de Valencia, Aragón y Baleares...... 503 N.3 1.3. Apertura del Curso ITM, España...... 504 1. Fr. Barnaba Hekić...... 531 1.4. Encuentro del Ministro y Definitorio general 2. Anno 2012 mortui sunt...... 532 con la CONFRES...... 504 3. Anno 2013 mortui sunt...... 532 1.5. Partecipazione alla XI Assemblea generale dell’UFME...... 506