Sanremo ai tempi del Covid: Noemi sostituisce Irama a causa di un positivo. La scenografia è “spaziale”

Il tampone a cui è stato sottoposto Irama è risultato negativo. Il cantante è stato testato dopo la positività al covid riscontrata a un suo collaboratore.

Lo comunicano fonti qualificate. Il risultato è giunto nel tardo pomeriggio. L’artista è stato sottoposto a tampone molecolare di verifica dopo che è risultato positivo a quello antigenico uno dei componenti dello staff del cantante. La sua esibizione – prevista questa sera – è stata rimandata alla seconda serata del Festival. Al suo posto – tra i 13 Campioni in gara questa sera – si esibirà Noemi.

“Un’astronave immaginaria verso un futuro migliore”. La scenografia di Sanremo 2021 è spaziale! Sanremo 2019, vince Mahmood, Ultimo secondo e terzo

Mahmood vince il 69/o festival di Sanremo con il brano . Ultimo secondo classificato con il brano I tuoi particolari. Il Volo si classifica terzo con il brano Musica che resta.

“Grazie mille a tutti, non ci sto proprio credendo: e’ incredibile“. E’ visibilmente incredulo Mahmood all’annuncio della sua vittoria al festival. Virginia Raffaele lo abbraccia e gli dice: “E’ tutto vero”. Fischi e contestazioni in platea e in sala stampa al momento in cui è stata resa nota la classifica finale del Festival di Sanremo che ha dato il via al rush finale tra i primi tre. Le contestazioni all’Ariston sono scattate, in particolare, quando è stato dato l’annuncio che Loredana Bertè, quarta nella classifica finale, era rimasta fuori dal podio del 69/o Festival di Sanremo.

Questa la classifica dei Big dal 4/o al 24/o posto, in ordine: Loredana Bertè, Simone Cristicchi, Daniele Silvestri, Irama, , Achille Lauro, , Boomdabash, Ghemon, Ex- Otago, Motta, Francesco Renga, Paola Turci, The Zen Circus, Federica Carta e Shade, Nek, Negrita, Patty Pravo con Briga, , Einar, Nino D’Angelo e Livio Cori.

Il premio per la migliore interpretazione del 69/o festival di Sanremo va a Simone Cristicchi, con il brano Abbi cura di me. A Cristicchi anche il Premio “Giancarlo Bigazzi” per la miglior composizione musicale, assegnato dall’Orchestra del Festival.

E’ Daniele Silvestri per il brano “Argentovivo” a vincere il Premio “” per il miglior testo, assegnato dalla Giuria degli esperti. Daniele Silvestri si aggiudica anche il Premio della Critica intitolato a . Silvestri, che nelle 5 serate del festival si è esibito con Rancore, ha conquistato 41 voti su 127 per il premio dedicato a Mimì. Trentacinque voti per Simone Cristicchi, 12 per Loredana Bertè. Centoventisei i voti validi, 1 scheda nulla. E Daniele Silvestri fa bottino pieno. La sua Argentovivo si aggiudica anche il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla. Trentasette i voti della Sala Stampa Radio-Tv-Web per il premio intitolato a Lucio Dalla; 30 i voti per Loredana Bertè, 28 per Cristicchi. Hanno votato 189 testate accreditate: 187 voti validi, 2 schede nulle.

E’ Ultimo con il brano “I tuoi particolari” a vincere il premio TIMMUSIC al 69/o Festival di Sanremo, per il brano più ascoltato in streaming sulla piattaforma di TIM dedicata alla musica digitale durante le giornate della kermesse canora. Il riconoscimento è stato consegnato a Ultimo sul palco dell’Ariston da Fulvio Conti, presidente TIM.

Claudio Baglioni, look total white, apre con E adesso la pubblicità, con i ballerini muniti di telecomando e maschere con gli ‘smile’. “Nessuno è perfetto”, dice Claudio Baglioni citando la celeberrima battuta di A qualcuno piace caldo. “E in effetti non lo sai mai se hai fatto bene o male, se c’è stato troppo spettacolo o troppo concorso. Io vi dico e vi giuro che abbiamo fatto tutto il possibile perché restasse nel solco di quello dell’anno passato”. Per Baglioni, “ha vinto la musica, hanno vinto le parole, le speranze di tanti giovani artisti e di altri meno giovani che confidano in quello che accadrà domani e nel vostro affetto, nella vostra attenzione, considerazione, anche critiche. Spero che questo solco non venga smesso, è nello statuto e nella costituzione del festival della canzone italiana. Spero che rimanga tale – conclude, usando parole che fanno pensare a un passaggio di testimone – fino al prossimo Sanremo e a tutti quelli che arriveranno”.

Dopo l’omaggio al Quartetto Cetra, l’avanspettacolo si fa spazio sul palco dell’Ariston con Camminando sotto la pioggia. “Vogliamo ricordare Erminio Macario”, spiega Baglioni, e poi canta e balla con Virginia Raffaele (stavolta è lei in tailleur pantalone bianco) e con Claudio Bisio. Ma l’ombrello di Bisio non si apre e l’attore finisce sotto la pioggia. “Gli sta bene”, chiosa Baglioni. “Noi siamo del centro, lui è del nord, parla venti volte più veloce di noi. E poi secondo me di Claudio ce n’era già uno che bastava”. Virginia. “Stai diventando di nuovo dittatore”. Baglioni: “Fosse anche per l’ultima volta, ma sì”. San Remo 2019, Baglioni: “Non sarà un festival politico”

“Non sarà un festival politico, almeno non nell’accezione che si può pensare. Il nostro sarà un festival che si basa sulle canzoni”. Claudio Baglioni sgombra il campo da ogni dubbio sulla natura che avrà il suo secondo Sanremo, al via domani. “Quando mi hanno chiamato, ho chiarito che con me non ci sarebbe stata la parte di costume e di spettacolo, che c’era stata con i conduttori classici. Nella parte dell’intrattenimento vincerà la leggerezza” Il direttore artistico ha annunciato che per l’edizione 2019 è prevista anche la presenza tra gli ospiti di Riccardo Cocciante. “Tra gli ultimi arrivati – ha detto – come ospite, ci sarà anche Riccardo Cocciante, nella seconda serata”. “L’internazionalità del festival non è solo nel nome, ma anche nel fatto che molti artisti che partecipano sono internazionali. Andrea Bocelli è artista internazionale, Cocciante lo è”, ha osservato. Durante la conferenza Teresa De santis, direttrice di Rai1, è entrata nella questione del presunto conflitto di interessi di Baglioni. “La nostra produzione musicale e culturale – ha detto – vive anche di contiguità”, anzi spesso ne deve “fare tesoro: attraverso rapporti amicali si possono ottenere artisti che altrimenti non si sarebbero avuti. Questo non vuol dire che non ci debba essere una coscienza tale da far sì che venga favorita la qualità”. E Baglioni, sottolinea, ha “una coscienza molto forte” e “non ha bisogno di chissà quali sovvenzioni o giochi di potere”. “Non parlo contrattualmente di questo tema – ha aggiunto de Santis in conferenza stampa – perché non ho titolarità per esprimermi sul piano tecnico su un una questione che riguarda gli ambiti legali. Ne parlo sul piano concettuale, culturale”, ha precisato. “per quanto mi riguarda e per l’esperienza che ho accumulato negli anni, penso per esempio al Live Aid, è molto frequente che siano le filiere amicali a creare le condizioni per arrivare al massimo del risultato”. “Nel caso di Baglioni – ha aggiunto la direttrice di Rai1 – quando si fa un contratto ad un artista vivente e operante, è normale che abbia rapporti anche con l’industria della produzione musicale e dunque sta alla sua coscienza, che credo sia molto forte, portare avanti i risultati. E mi pare che lo scorso festival lo abbia ampiamente testimoniato”. “Baglioni – ha sottolineato ancora De Santis – ha 50 anni di storia e un profilo internazionale e non penso che voglia buttare alle ortiche questa esperienza per finire nelle strettoie di chissà quali oscure macchinazioni e veder denigrare la sua arte. Baglioni non ha bisogno di chissà quali sovvenzioni né di chissà quali giochi di potere. Credo che non ci sia altro da aggiungere da questo punto di vista”. “La clausola di trasparenza – ha puntualizzato Claudio Fasulo – c’è ed è stata rispettata, il contratto di Claudio Baglioni è in linea con quello firmato dai direttori artistici precedenti”. “Le nostre scelte sono inattaccabili dal punto di vista della qualità. Questa situazione è figlia di un mercato molto concentrato, ma nella assoluta trasparenza”, ha detto. Sanremo, i nomi dei big della prossima edizione

Paola Turci, Simone Cristicchi, Zen Circus, Anna Tatangelo, Loredana Bertè, Irama, Ultimo, Nek, Motta, Il Volo e Ghemon. Sono questi i primi big annunciati per la prossima edizione di Sanremo durante la prima serata di Sanremo Giovani, andata in onda ieri e vinta da Einar, che quindi stacca un biglietto per la competizione ufficiale. Messina, destinazione festival di Sanremo: 28 voci provenienti da Sicilia e Calabria in corsa per conquistare l’Ariston

MESSINA – Nella piazza dello storico Duomo di Messina, martedì scorso, si è svolto l’evento canoro promosso da Art Music Festival. I 28 partecipanti provenienti da tutta la Sicilia (qualcuno dalla Calabria) si sono esibiti per concorrere alle selezioni per Sanremo. Le esibizioni canore di questi giovani cantanti sono state di ottimo livello, confermando che la Sicilia è una terra fertile di talenti. Milano, Roma e Piacenza, sono le altre città interessate a questo evento, il quale potrebbe offrire ai partecipanti che saranno scelti, l’opportunità di esibirsi sul grande palco dell’Ariston e non solo. Nel corso delle varie esibizioni, questi giovani artisti avranno la possibilità di incontrare produttori artistici, professionisti della musica ed altri addetti ai lavori, con i quali potranno confrontarsi esibendo le proprie capacità.

La giuria è composta da nomi d’eccellenza nel campo dell’industria musicale, capitanata dal Maestro Dariana Koumanova (direttrice d’orchestra Festival di Sanremo 2018, cantante, violinista, compositrice e vocal coach), a Messina, la giuria era composta dai Maestri Fabio Lazzara (vocal coach teatri nazionali e Sanremo 2018, musicista, vocologo artistico), Ivan Lazzara (vocal coach Sanremo 2018, vocal trainer, esperto sull’equilibrio instabile del metodo “Proel” di Alfonso Borragan, compositore e arrangiatore), Giuseppe Faranda (music producer, sound engineer, docente, polistrumentista, compositore e arrangiatore),il giornalista Vincenzo Giardino (Osservatore Italia e addetto stampa nazionale FIPASS). Non potendo essere presente fisicamente, il Maestro Koumanova ha assistito all’ evento via skype, prestando molta attenzione a tutti i partecipanti, a fine serata si è congratulata, assieme agli altri componenti della giuria, per l’ottimo livello artistico delle esibizioni. La responsabile dell’organizzazione, Mariarosa Chiarella, ha curato i dettagli dell’evento, consentendo il perfetto svolgimento della manifestazione, ottenendo anche la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Messina.

Ad accompagnare al microfono i ventotto candidati, è stata Manuela Varrica, che con professionalità ed eleganza ha vivacizzato la presentazione di ogni singolo artista.

L’auspicio è che anche quest’anno Sanremo possa offrire visibilità a qualcuno dei nuovi talenti siciliani e calabresi, terre che hanno sempre lasciato delle pietre miliari nella storia della musica italiana.

Vincenzo Giardino

Festival di Sanremo, Meta e Moro: una vittoria quasi annunciata

Meta e Moro, la coppia di cantautori che ha presentato il brano “Non mi avete fatto niente”, ha trionfato alla 68sima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo.

Una vittoria quasi annunciata

I due cantanti erano in testa già dalla prima serata, il loro brano è stato il più programmato in questi giorni di festival, i loro profili i più seguiti sui social. La vicenda della possibile esclusione del brano per l’accusa di plagio perché simile alla canzone “Silenzio”, presentata due anni fa a Sanremo Giovani da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali, non ha fatto altro che aumentarne la popolarità, in quell’effetto ben rappresentato dalla frase attribuita a Oscar Wilde “bene o male, purchè se ne parli”, in questo caso declinato comunque con una certa eleganza. La loro canzone forse non era la più bella, tecnicamente parlando. La giuria degli esperti aveva preferito la canzone di Annalisa, poi giunta terza, nelle serate precedenti il successo di Meta e Moro è stato determinato principalmente dal televoto. Un tema importante ha comunque nobilitato i vincitori

La canzone è stata scritta dopo l’attentato di Manchester, durante il concerto di Ariana Grande, che ha provocato 23 morti e centinaia di feriti. Nel testo sono infatti citati alcuni dei luoghi oggetto delle azioni di morte dell’Isis, e il coraggio delle persone che vogliono riprendersi la vita nonostante tutto. Il titolo si ispira alla lettera scritta da Antoine Leiris, padre di un bimbo di 17 mesi, rimasto vedovo dopo aver perso la sua Hélène negli attentati parigini la notte del Bataclan. Lettera che è stata letta da Simone Cristicchi, l’ospite che ha affiancato i due nella serata di venerdì, all’inizio dell’esecuzione. Il tema sociale è ricorrente nelle canzoni dei due vincitori. Moro vinse undici anni fa tra le nuove proposte con il brano “Pensa”, che si aggiudicò anche il premio della critica, dedicato alle figure di Falcone e Borselino, mentre Meta ha trattato spesso la violenza domestica, come nel brano “Vietato Morire” presentato lo scorso anno.

Una delle caratteristiche di questo Festival, nel panorama degli interpreti, è stato l’alto numero di accoppiate

Oltre ai vincitori, Meta e Moro, che individualmente avevano ottenuto entrambi un podio, il primo lo scorso anno dietro a Gabbani e la Mannoia, Moro invece nel 2008 con “Eppure mi hai cambiato la vita”, hanno calcato il palco anche Enzo Avitabile con Peppe Servillo, con Roy Paci, Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico, con Roby Facchinetti, in coppia dopo la scissione dei Pooh, oltre alla reunion dei Decibel con , dopo la partecipazione del 1980. Una considerazione a parte va fatta sui presentatori. Baglioni non è un presentatore, lo si è visto

Non aveva certo i tempi dell’altro capitano coraggioso, , che ha condotto in prima persona due edizioni sanremesi del 2011 e 2012. Ha quindi scelto di passare in secondo piano, facendo la spalla agli altri due comprimari, affidandosi alla vitalità della Hunziker e al talento di Favino. Data per scontata la professionalità della conduttrice svizzera, che ha sempre azzeccato le sue presentazioni, da Zelig a Striscia, proprio l’attore romano è stata la vera rivelazione del Festival. Se erano note le sue qualità interpretative, la capacità di tenere i tempi televisivi, le doti canore e la naturalezza che ha dimostrato quando si è improvvisato ballerino hanno sorpreso i più. Un Favino che ha accompagnato Baglioni, ha scherzato abilmente con la Hunziker, ha legittimato la scelta fatta sulla sua persona dal Direttore Artistico.

Silvio Rossi

Amedeo Minghi, intervista esclusiva: il 13 novembre al Sistina di Roma Il 13 novembre al Teatro Sistina di Roma Amedeo Minghi terrà un grande concerto spettacolo dal titolo “Sono un artigiano della canzone”. Il titolo dell’evento la dice lunga. A guardarlo sembra davvero che il tempo non abbia cancellato la passione e la professionalità di uno degli artisti del canto e della composizione fra i più importanti che l’Italia può vantarsi di avere.

Amedeo Minghi compie un passo importante per la sua carriera giunta a ben cinquant’anni che oltre ad una copiosa discografia di tutto rispetto, lo pone in modo assoluto fra i migliori “cantori della purezza del sentimento” che con decine e decine di pezzi memorabili è entrato nei cuori dei romantici inguaribili divenendo una colonna sonora di eventi della vita. L’artista torna con una recentissima uscita sul mercato discografico mondiale di un triplo CD e vinile “La bussola e il cuore”, distribuito dalla Sony zeppo di brani antologici della sua carriera che già sta riscuotendo il plauso dei fans vecchi e nuovi che riscoprono e scoprono un artista che alla fine del primo ventennio degli anni duemila riesce ad emozionare con una poesia canora che lo ha sempre contraddistinto.

Il 26 Ottobre è uscito il libro dal titolo“SiAmo questa musica”, una sorta di romanzo a tre voci in cui Amedeo Minghi, il pubblico e la voce narrante, raccontano esperienze di vita, ricordi, emozioni: storie legate a questa musica che insiste e si tramanda da più generazioni, come testimoniano le centinaia di lettere di cui si compone questo libro presentato ufficialmente il 28 Ottobre ad Ascoli Piceno. Amedeo Minghi condivide la gioia dei suoi fans con un nuovo tour di concerti-spettacoli che hanno già sbancato i botteghini con sold-out per i concerti previsti per Firenze il 15 Novembre e Bologna il 16 Novembre che dimostreranno qual’ora ce ne fosse bisogno quanto egli sia un artista visionario, melodista e quanto confermi sempre la sua enorme capacità di essere un autore e interprete sognatore della canzone italiana che tutto il mondo oramai conosce.

I manifesti pubblicitari del concerto spettacolo dal titolo “Sono un artigiano della canzone” previsto per giorno 13 novembre al Teatro Sistina di Roma parlano chiaro e ci anticipano che vedremo Amedeo Minghi “parlare, cantare, ballare, suonare e vivere”; una festa gioiosa che egli stesso ci spiega con le sue parole: “In occasione dei miei cinquant’anni di carriera, avevo la necessità di far ascoltare ciò che sono oggi con nuove canzoni, ma nello stesso tempo, senza toni celebrativi, riconsiderare la mia esperienza musicale.

Durante questo concerto spettacolo racconterò di questo mio ultimissimo lavoro, muovendomi dentro questi tre cd, che, come tre satelliti, orbitano intorno a ciò che è il mio mondo musicale, fatto di tante occasioni e percorsi. Questo lavoro mette in luce una profondità espressiva che si rintraccia nei miei provini inediti, nell’inconsapevolezza di canzoni che hanno resistito al tempo e nello stesso tempo, il piacere di condividere nuovi brani ora, da teatrante, quale mi definisco, è il momento di vederli in scena”.

Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo intervistato in esclusiva il Maestro Amedeo Minghi, che attraverso le sue parole ci ha pregiato di alcuni aneddoti che si celano dietro la nascita del nuovo album, del fortunatissimo libro e dello spettacolo teatrale che sta riscuotendo un grande successo in tutta Italia.

E’ tornato in Teatro con un nuovo spettacolo dal titolo “Sono un artigiano della canzone” in cui porta in scena il triplo album “La bussola e il cuore” e festeggia anche il successo del suo libro “Siamo questa musica”. Come nasce l’esigenza di fare ascoltare la sua musica in teatro?

E’ una cosa che faccio da moltissimi anni, una cosa molto antica, non c’è una motivazione nuova. E’ la stessa di sempre, da quando ho iniziato a fare teatro nel lontano 4 aprile 1989 al Piccolo Eliseo, che era un piccolo teatrino di prestigio qui a Roma. L’esigenza era quella di portare questa musica alla gente, perché il mio referente in tutti questi anni, oltre cinquanta che siamo insieme, è sempre stata la gente, il pubblico. Ho sempre avuto un rapporto molto stretto con il pubblico, quindi incontrarli mi sembrava normalissimo. E’ da quel lontano aprile 89 che va avanti questa cosa, per cui è un rapporto antico e molto consolidato con la gente che segue il mio lavoro, tanto più adesso che è arrivato questo disco e soprattutto questo libro “SiAmo questa musica”.

Parliamo del nuovo disco “La bussola e il cuore”, un viaggio artistico tra il presente e il passato. Lei ha ripescato quindi vecchi nastri, vecchi brani…

Si, che poi è la parte migliore del disco, di tutto il lavoro. Cinque brani,tra i tanti successi, ne abbiamo scelti cinque che sono stati rivisitati, riarrangiati e ricantati ma in realtà su quaranta brani ben trenta sono inediti quindi è un lavoro assolutamente originale, non è una rivisitazione del mio repertorio né una collection. Sono tre CD con tre percorsi diversi: uno di inediti, il secondo con alcuni brani celebri rivisitati e il terzo “Mappe” dove ci sono tanti brani inediti ma che erano rimasti nascosti nelle varie epoche, secretati, dimenticati chissà perché e scritti chissà per . Una riproposta insomma che parte da lontano per arrivare fino al presente e in qualche modo, possiamo dire, che il disco è tra il passato e il futuro. E’ tutto meno che una raccolta, è tutto meno che una compilation. E’ un lavoro assolutamente composito, con il suo perché.

Possiamo definirlo un punto per un nuovo inizio artistico?

Si. E’ per fare anche il punto della situazione; siamo arrivati a cinquant’anni ed oltre di carriera; come siamo arrivati a tutto questo, come è stato possibile, attraverso quali tappe, quali meccanismi? Ho chiesto al pubblico di dirmi qual’era, secondo loro, il punto focale per cui siamo insieme da oltre cinquanta anni; è venuto fuori questo libro “Siamo questa musica”.

Che abbraccia lo stesso concetto del disco…

Si, il libro praticamente è il disco ma è anche lo spettacolo . Tre cose che sono mescolate tra di loro quindi il mio punto di vista è diventato uno spettacolo, il loro punto di vista è diventato un libro meraviglioso, bellissimo che tra l’altro sta avendo un grande successo in questo momento.

Lo spettacolo teatrale ha fatto sold out a Milano e Napoli, questo bisogna anche ricordarlo…

Milano, Napoli, Torino, Mestre, un po’ ovunque praticamente. Poi ripeto, il mio rapporto con il teatro è antico, risale all’89, per cui siamo abituati ad incontrarci in teatro…

Nel panorama musicale italiano, spiccano i talent show. Che opinione ha in merito?

Lasciamo perdere…

Tra qualche mese ci sarà il festival di Sanremo 2018. La vedremo sul palco dell’Ariston?

Francamente non lo so, non è nei miei programmi. Claudio ha già tolto le eliminazioni, mi sembra una cosa sacrosanta. Ha portato la canzone a quattro minuti dando un po’ di dignità a questi brani, per cui sicuramente metterà al centro dello spettacolo la musica. Se dovesse invitarmi e chiamarmi, diciamo che si, mi renderei disponibile.

Progetti futuri?

Sono tanti, spero di realizzarne se non tutti qualcuno. Nel cassetto ne ho alcuni pronti e in testa ancora tanti sogni da realizzare e progetti.

Angelo Barraco e Paolino Canzoneri

Guardia di Finanza: giovane militare fa sesso in caserma

Sanremo (IM) – Si apre il procedimento disciplinare per il finanziere della compagnia di Sanremo accusato di aver filmato due rapporti sessuali, da lui stesso intrattenuti in caserma, con due donne distinte, entrambe consenzienti. I rapporti risalirebbero alla primavera scorsa e il finanziere sarebbe stato incastrato dai video, scoperti sul computer dell’ufficio, dove si presume li abbia scaricati dallo smartphone con il quale sono avvenute le riprese. Il giovane finanziere, che sarà trasferito, rischia ora il congedo oltre che un’indagine penale. SANREMO: GLI STADIO VINCONO IL FESTIVAL E IL PREMIO SALA STAMPA

di Angelo Barraco

Sanremo – Si è conclusa la 66/a edizione del festival di Sanremo con la vittoria degli Stadio, Band emiliana capitanata dal carismatico Gaetano Curreri. Un’esibizione che ha emozionato i presenti all’Ariston e non solo, una band che con l’intensità delle parole, della musica ha toccato il cuore degli ascoltatori, sbaragliando lo stereotipo che ormai da anni predominava il palco dell’Ariston, ovvero che il vincitore proveniva necessariamente da un talent show.

Un sentito omaggio al compianto amico Lucio Dalla nella serata delle cover, in cui hanno eseguito "La sera dei miracoli", ha portato molti apprezzamenti favorevoli da parte del pubblico. Gli Stadio si sono aggiudicati inoltre il Premio della Sala Stampa tv web Lucio Dalla – Sezione Campioni, il premio per la Miglior Musica Giancarlo Bigazzi e nella serata delle cover hanno vinto con La sera dei Miracoli.Al secondo posto invece si è classificata con il brano “Nessun grado di separazione”, al terzo posto la coppia Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con un brano scritto da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. La restante classifica ha visto: 4) Enrico Ruggeri – Il primo amore non si scorda mai 5) – Infinite volte 6) Patty Pravo – Cieli immensi 7) Clementino – Quando sono lontano 8) Noemi – La borsa di una donna 9) Rocco Hunt – Wake up 10) Arisa – Guardando il Cielo 11) Annalisa – Il diluvio Universale 12) e Le Storie Tese – Vincere l'odio 13) Valerio Scanu – Finalmente Piove 14) Alessio Bernabei – Noi siamo infinito 15) Dolcenera – Ora o mai piu' (le cose cambiano) 16) Irene Fornaciari – Blu. Le posizioni di Enrico Ruggeri, Patty Pravo, Rocco Hunt, Elio e le Storie Tese sono state aspramente criticate in diretta dai presenti all’Ariston, che hanno accolto l’annuncio delle posizioni con fischi e disapprovazioni vari. Per la categoria Nuove Proposte ha vinto invece con il Brano “Amen”, che ha vinto anche il premio della critica “Mia Martini”. Al secondo posto si è classificata Chiara Dello Iacovo con il brano “Introverso” e al terzo posto con “Odio le Favole”, al quarto invece Mahmood con il brano “Dimentica”. Ma la vittoria di Gabbani è stato il primo e vero problema di un Festival che sostanzialmente è filato liscio. Che succede durante la terza serata del festival? Miele e Gabbani si esibiscono, poi si da il via al televoto e la Sala Stampa è chiamata a votare come il pubblico da casa poiché il loro voto pesa per il 50% del risultato finale, ma il “votatore” non funziona e quando viene chiuso il televoto si scatena il caos in Sala Stampa. Conti intanto annuncia che a vincere la serata è Miele, ma successivamente spiega il problema e la Sala Stampa è chiamata a votare nuovamente e prima delle 23 Carlo Conti spiega il problema e che a vincere la serata, in seguito al voto, è Francesco Gabbani. Conti è visibilmente imbarazzato e puntualizza: “Ci scusiamo, è stato un problema tecnico. Facciamo un applauso per Miele, cercheremo di far cantare comunque Miele domani sera”e così è stato, la sera successiva Miele si è esibita all’apertura del Festival.

Ma torniamo alla serata finale del Festival della canzone italiana. La serata si è aperta con una splendida esibizione di Roberto Bolle che sulle note di “We Will Rock You” dei Queen ha unito passi di danza classica. Un mix insolito, ma perfettamente coeso. Un’altra sorpresa per il festival è stata l’esibizione della regina dei cartoni animati, Cristina D’Aveva, che ha suonato un medley dei suoi più grandi successi, facendo ballare, cantare e divertire l’Ariston. Inaspettato è stato anche il collegamento da New York con i ragazzi de Il Volo, vincitori del Festival di Sanremo dello scorso anno, che hanno fatto i loro migliori auguri ai futuri vincitori del festival e hanno ricordato i loro esordi e quanto sia stato importante per loro quel palco. Tocca poi alla satira e agli amici di sempre di Conti, ovvero Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello, che scherzano con l’amico, fanno anche della satira su Renzi e sullo spettacolo che faranno all’Arena di Verona il 5 settembre, e mostrando delle locandine satiriche hanno mostrato anche una fittizia locandina che raffigurava loro e l’uomo che timbrava il cartellino in mutande e che ha fatto il giro del web e delle tv.

E’ toccato poi a Renato Zero, con il Teatro Ariston in piena commozione ed acclamazione. Ha eseguito un medley dei suoi più grandi successi, da “Il Cielo” al “Triangolo”, da “I migliori anni della nostra vita”, “Favola mia”, “Più Su”, “Amico”, “Nel Giardino che nessuno sa”, “Cercami”, fino ad arrivare ad un brano inedito, “Gli anni miei raccontami”, che anticipa l’uscita del nuovo lavoro discografico in uscita l’8 aprile. Poi Renato Zero dice: “Ci sono momenti in cui desideri guardare meglio le tue faccende…Se non stiamo bene noi artisti, non state bene neanche voi. La salute di un artista è la generosità di volersi bene per regalarsi alla gente” dicendo poi “Prima di entrare avevo la tachicardia ma poi quando ho visto il mio pubblico mi sono tranquillizzato. La musica ha una dignita' sociale e vorrei che fosse insegnata nelle scuole per togliere i bambini dai rischi che derivano da internet”. C’è da sottolineare un elemento importante di questo festival, un elemento su cui si è incentrato in queste serate, le Unioni Civili. Molti artisti che sostengono le Unioni Civili hanno voluto dimostrare la loro approvazione mostrando un nastro colorato legato al braccio. Renato Zero invece ha dimostrato che non è necessario avere un nastro legato al braccio per sentirsi vicini all’argomento, non è necessario manifestare e far vedere chi è pro e chi è contro questa “battaglia” poiché si tratta di una battaglia intima che non ha bisogno di essere mostrata ma di essere valorizzata con le parole e con un significato profondo. Altro ospite della serata Willy William, che ha cantato il brano “Ego”. Anche lui come Hozier non ha interagito con Conti, ma gli è stato consegnato il disco d’oro. Un altro ospite della serata è stato Beppe Fiorello, che ha cantato “Amara terra mia” di e ha fatto promozione alla sua fiction “Io non mi arrendo”. Eccezionale ritorno del Dopofestival, con Nicola Savino e la Gialappas Band. Un’alcova di artisti e giornalisti, in cui l’interazione, la satira e le domande più pungenti venivano rivolte ai presenti.

La conduzione: Carlo Conti ha tenuto ben saldo il timone del Festival di Sanremo anche quest’anno e lo ha fatto con classe, rigore ed ironia. Ha saputo mantenere l’equilibrio anche nelle situazioni imbarazzanti come l’errore di votazione per Miele, ha ricordato le vicissitudini giudiziarie che hanno travolto Sanremo ma non ha incentrato il festival sulla politica o sugli scandali, bensì solo ed esclusivamente sulla musica. Voto per Carlo Conti: 10. Ad affiancarlo c’era la bella Madalina Ghenea, che sfoggiava ogni sera i suoi abiti eccentrici e da regina. Si potrebbe definire una rivelazione per il festival sotto l’aspetto della conduzione, poiché con garbo e serietà è riuscita ad affrontare questa sua esperienza all’Ariston. Voto a Madalina Ghenea: 8. Gabriel Garko; tutto si può dire di lui, che sia un bravo attore, che sia bello, ma che sia un bravo presentatore non ci metterei la mano sul fuoco. Il suo debutto da presentatore non è stato dei migliori, poiché ha fatto tanti, troppi errori. Troppe volte era fuori tempo, troppe volte sbagliava a leggere e troppe volte sembrava di trovarsi li per caso. Voto per Gabriel Garko: 4. Virginia Raffaele aveva dimostrato già in altre sedi la sua bravura, in questa edizione del festival ha dimostrato sia la sua bravura nel presentare, ma anche la sua bravura nel saper intrattenere, nel saper prendere di petto gli imprevisti tecnici della serata e via dicendo. Brillante, frizzante e superlativa. Voto: 10. Un festival che ha regalato sorprese ma anche un festival dai grandi numeri, con 11 milioni 221 mila telespettatori davanti alla schermo, pari al 52.52% di share per la finale. Ma i numero sono stati alti in tutte le serate. L’anno scorso l’ultima serata ha visto 11 milioni e 843 mila spettatori, pari a 54.21% di share. Un calo di 2 punti di share, quasi 600 mila spettatori. Giancarlo Leone scrive su Twitter: “Le 5 serate della 66^ edizione di #Sanremo2016 viste da 10.746.429 spettatori pari al 49.58% share. Lo share più alto degli ultimi 11 anni”.

CHOC A SANREMO: ESPLODE VILLA DOVE RISIEDE GABRIEL GARKO, MUORE UNA DONNA

Redazione

Sanremo – L'attore Gabriel Garko ha lasciato l'ospedale di Sanremo dove era stato trasferito in osservazione, per le ferite riportate nel crollo della palazzina avvenuto stamani a Sanremo. L'attore ha lasciato il 'Borea' poco dopo le 11 da una porta di servizio, per evitare giornalisti e curiosi che si sono affollati all'entrata del nosocomio, appena avuta la notizia del suo ferimento. Non è noto dove Garko si trovi al momento, la sua privacy è tutelata dall'entourage dell'attore e dalla stessa organizzazione del Festival. Garco ha riportato escoriazioni ed è in stato di choc per l'esplosione che ha causato il crollo di una villa dove l'attore vive in questo periodo per preparare il festival. Un'anziana è morta, i soccorritori hanno recuperato il corpo rimasto sotto le macerie. L'esplosione è avvenuta alle 9 al secondo piano di villa della Rosa, nel quartiere residenziale del Solaro.

Le immagini di #Garko in ambulanza. @fede_panicucci ci aggiorna sulle condizioni di salute dell'attore. #Mattino5 pic.twitter.com/e003TliY7I

— Mattino5 (@mattino5) 1 Febbraio 2016

Tempestivo è stato l’intervento dei vigili del fuoco, delle ambulanze e delle forze dell’ordine. L’attore ha riportato escoriazioni ma non è in gravi condizioni. Si presume che l’esplosione sia avvenuta a causa di una fuga di gas, saranno gli accertamenti a stabilirlo.

SANREMO: SELEZIONATE LE OTTO NUOVE PROPOSTE E TORNA ANCHE IL DOPOFESTIVAL

di A.B.

Sanremo – Manca ancora qualche mese all’inizio della tanto attesa 66esima edizione del Festival di Sanremo e già si parla di novità, ma soprattutto di musica. Proprio la serata di ieri sera ha avuto come protagonista principale la musica poiché sono state selezionate otto nuove proposte che saliranno sul palco dell’Ariston dal 9 al 13 febbraio 2016. Le canzoni che sono state valutate quest’anno per le nuove proposte sono state 655, lo scorso anno invece erano 580. Oltre al numero di canzoni valutate quest’anno ci sarà una modifica al regolamento del Festival di Sanremo, le canzoni in gara della categoria “Big” non saranno 18 come di consueto ma saranno 20. Ecco le otto Nuove Proposte: Mahmood, Miele, Michael Leonardi, Ermal Meta, Irama, Cecile, Francesco Gabbani, Chiara Dello Iacovo. Nel ruolo di giudici, insieme al direttore del Festival Carlo Conti, c’erano: Piero Chiambretti, Giovanni Allevi, Federico Russo, Rosita Celentano, Carolina Di Domenico e Andrea Delogu ma ci sono stati anche dei superospiti come Biagio Antonacci, Leonardo Pieraccioni e la star internazionale Jasmine Thompson. Giancarlo Leone, direttore di Rai 1 annuncia una novità importante: “Dal prossimo festival, oltre al Festival in quanto tale, tornerà anche il Dopofestival, come show televisivo. Riteniamo che sia giusto continuare a parlare di quello che succede sul palco dell'Ariston e consentirà un'ulteriore vetrina per gli artisti”. Per quanto riguarda il nome dei BIG, come sempre, vige un alone di mistero tipico del festival e si fanno supposizioni su coloro che calcheranno il palcoscenico più famoso d’Italia, stessa cosa vale per gli ospiti stranieri. Chi saranno? Vi terremo aggiornati.