Agenda Paolina
2015 AGENDA PAOLINA con riflessioni quotidiane dagli scritti del beato Giacomo Alberione Anno LIX © SASP s.r.l., 2014 Copertina di Mario Moscatello, ssp La Basilica di San Pietro trasformata in aula conciliare (1962-1965). PRESENTAZIONE Cinquant’anni fa, il 7 dicembre 1965, si chiudeva il Concilio ecumenico Vaticano II. La medicina della misericordia, auspicata per la Chiesa da papa Gio- vanni XXIII nel giorno di apertura (11 ottobre 1962), aveva pervaso l’Assise conciliare e si era dispiegata, fino a farne il paradigma spirituale, nell’antica storia del Samaritano chino con simpatia immensa sull’uo- mo contemporaneo, come rilevò Paolo VI nell’allocu- zione conclusiva. Don Alberione visse il Concilio in prima persona, quale padre conciliare, e vi partecipò con il suo stile, che il gesuita p. Enrico Baragli descrisse così: “Lo vedo ancora nell’Aula conciliare, seconda tribuna a destra, sotto l’altoparlante. Pregare raccolto durante la Messa; ascoltare in silenzio, durante le discussioni; di tanto in tanto prendere qualche nota”. Non prese mai la parola, ma ne fu intensamente partecipe, come attestano i suoi contributi scritti (raccolti nel volume Don Alberione al Concilio Vaticano II di don Andrea Damino ssp) e l’esultanza per l’approvazione del decreto Inter Mirifi- ca. Per il Concilio pregò e invitò a pregare; ne parlò con assiduità ai suoi figli e figlie, accentuandone l’aspetto pastorale; negli anni 1966-1968 riservò i pen- sieri del Calendario Paolino ai documenti conciliari, avvertendone la vitalità e la ricchezza. A questo straordinario evento ecclesiale, additato da Giovanni Paolo II come “la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX” e “sicura bussola per orientarci nel cammino” (Novo Millennio ineunte, 57), si accosta l’Agenda Paolina.
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