ENTE-PARCO REGIONALE MIGLIARINO SAN ROSSORE MASSACIUCCOLI AREA TECNICA E TERRITORIO - SERVIZIO PIANIFICAZIONE e GESTIONE del TERRITORIO

Tenuta di San Rossore Località Cascine Vecchie 56122 -

tel.(050) 539346/343

cod.fisc. 93000640503

A : di Pisa Direzione Pianificazione Mobilità OO.PP. SEDE

Oggetto: conferenza di servizi per valutazione progetto di ciclopista da località La Vettola a (ex linea tram per Marina di Pisa) – parere di competenza.

Per quanto in oggetto e per quanto di competenza di questo Ente Parco regionale, si esprime il seguente parere.

Il progetto proposto risulta, in linea generale, conforme agli strumenti di pianificazione dell’area naturale protetta regionale (segnatamente Piano territoriale del Parco di cui alla Delibera Consiglio regionale Toscana n. 515/1989 e Piano di gestione delle Tenute di Tombolo e – attuativo del Piano del Parco – approvato con Delibera Consiglio Direttivo dell’Ente Parco n. 18/2002 come aggiornato e integrato dalla Delibera Consiglio Direttivo dell’Ente Parco n. 22/2014), in forza del combinato disposto art. 5 comma 9 –“Riferimenti infrastrutturali”-, art. 10 commi 1 e 2 –“Recupero infrastrutturale” e art. 13 commi 2 e 3 –“Interventi di Enti pubblici”- della norme tecniche di attuazione del Piano territoriale del Parco; nonché dell’allegato I -“Indirizzi guida per l’assetto sostenibile della mobilità della Tenuta di Tombolo e Coltano e del Litorale Pisano”- art. 4 –“Sistema di mobilità ciclabile”- delle norme del Piano di Gestione delle Tenute di Tombolo e Coltano.

Nello specifico gli artt. 5, 10 e 13 , commi citati, del Piano territoriale del Parco prevedono: che sia possibile il “ripristino” e/o la “rifunzionalizzazione” del tratto ferroviario Pisa-Marina-Tirrenia- (di cui il progetto presentato è parte), che “al recupero di percorsi”, quale quello in esame, “è affidato il ruolo di concretizzare i riferimenti infrastrutturali dell’assetto del parco” sia attraverso “la regolamentazione d’uso” sia con “interventi di adeguamento dell’esistente”, e che gli enti pubblici aventi titolo possano “presentare proposte di piani o progetti per aree e settori di intervento che possono realizzarsi in quanto inclusi in tutto o in parte nei piani di gestione”; altresì che “i piani o progetti anche sperimentali riguardanti opere pubbliche, in settori aventi generale rilevanza territoriale ed ambientale, possono trovare attuazione in ogni momento” anche laddove non fossero integralmente compresi nei piani di gestione “sempre che compatibili con le previsioni e le prescrizioni del piano territoriale”. Il piano di gestione della zona in esame, attuativo del piano territoriale del parco, nello stato vigente ha specifiche previsioni in materia di mobilità ciclabile, indicando la possibilità di costituzione di un vero e proprio sistema di piste e percorsi ciclabili, nei quali è compreso (comma 3 art. 4 Allegato I) anche il tracciato “della ex ferrovia Pisa-Marina- Tirrenia-” qualora non siano attuate le previsioni di riattivazione ferro- tramviaria,; le modalità tecniche di intervento prevedono sostanzialmente interventi manutentivi e di ristrutturazione/adeguamento delle sedi transitabili, senza modifiche dei tracciati, in ragione del miglioramento della fruibilità e della percorribilità (comma 4 art. 4 Allegato I), con tutta una serie di prescrizioni attuative ed esecutive, che si intendono qui richiamate per le parti confacenti il progetto il esame.

Per tutto quanto sopra, questo Ente Parco evidenzia che, trattando le vigenti previsioni e disposizioni pianificatorie dell’area protetta regionale sostanzialmente di “recupero di tracciati esistenti”, l’opera proposta debba attenersi quanto più possibile al riuso del sedime esistente, originale del vecchio tracciato ferro-tramviario.

In questo quadro si richiama che il tracciato ciclabile proposto debba essere pienamente compenetrato ed integrato nel territorio naturale e rurale del parco, che possa costituire elemento di qualificazione e di valore aggiunto rilevante per la fruizione ed il godimento del parco, e che non vada a costituire in nessun modo ed in nessun tratto forma di barriera, di occlusione o di mera infrastrutturazione, né pertanto presenti assetti in contrasto o avulsi rispetto al territorio del parco, ad esempio con forme di urbanizzazione e/o con tipologie eccessivamente urbane.

Sulla base delle premesse suddette risulta necessario che: - eventuali tratti a lato della linea degli originali binari, rimangano comunque all’interno del vecchio sedime ferroviario (massicciata di rilevato) ed abbiamo comunque larghezza massima non superiore a metri 2,50 nonché abbiano una distanza massima del bordo pista dall’attiguo originale binario di circa 0,5 metri; - non vi siano muri di contenimento e tratti in rilevato oltre l’esistente originale rilevato ferro-tramviario; - eventuali sistemazioni di scarpate siano di altezza molto contenuta e siano costituite esclusivamente da terreno inerbito e vegetato con arbusti autoctoni, avente pendenza secondo l’angolo di naturale declivio; - eventuali parapetti siano limitati a tratti ove assolutamente necessari per rispetto di standard e normative di sicurezza, non diversamente risolvibili, e siano realizzati in legno o in acciaio corten; - siano preservate tutte le alberature di alto fusto presenti lungo tracciato, anche laddove di natura spontanea e siano mantenuti quanto più ed ovunque possibile i filari e le fasce di vegetazione, sia arborea che arbustiva, sviluppatesi lungo il vecchio sedime ferro-tramviario, in quanto hanno oggi consolidato la presenza di importanti corridoi ecologici e possono costituire, proprio per la presenza della futura pista ciclabile, elementi di valore paesaggistico e di maggiore godibilità del tracciato; - sia posta particolare attenzione, anche attraverso specifici approfondimenti del progetto, alle aree di sosta lungo il tracciato ed all’attraversamento di situazioni territoriali di interesse per l’assetto del territorio del parco; in particolare devono essere puntualmente individuate delle aree di sosta in localizzazioni funzionali alla fruizione del percorso, con utilizzo di situazioni esistenti nell’ottica della massima integrazione territoriale del percorso e dell’esclusione di realizzazione di nuove infrastrutturazioni o forme di urbanizzazione dei territori rurali e semi-naturali, con definizione esatta delle forme e tipologie di arredi, attrezzature e sistemazioni del caso; per quanto attiene l’attraversamento o l’attiguità di situazioni territoriali di interesse per l’assetto del parco, si segnalano l’ex vivaio forestale di S. Piero (sede anche di polo di visita del parco), la Basilica di S. Piero, il centro ippico di Bocca d’Arno, dove sia possibile appunto localizzare punti di sosta o di interesse del tracciato, ed in particolare inoltre il polo agricolo universitario del Centro Avanzi sempre presso S. Piero, dove, fatte salve le verifiche di sicurezza per le attività produttive agricole e per la transitabilità del tracciato, deve essere prevista una integrazione del percorso con apertura alla visione del territorio agricolo circostante (elemento di valore) e con possibilità anche qui di sosta e/o visita da parte del fruitore della ciclo-pista.

Si richiede pertanto che il progetto, nella prosecuzione del suo iter esecutivo, sia integrato ed adeguato con le indicazioni e le prescrizioni sopra specificate.

Il presente parere è reso ad evasione degli atti di competenza ai sensi dell’art. 31 della L.R. 30/2015; si resta in attesa della trasmissione del verbale definitivo della conferenza di servizi d parte di codesto Comune.

il Coordinatore P.O. Area Tecnica e Territorio (delega alla firma degli atti autorizzativi territoriali dell’Ente Parco su disposizioni del Direttore dell’Ente prot. nn. 8402/2016 – 1146/2017) arch. Andrea Porchera