La Guerra Di Successione Spagnola E Le Origini Dell'emporio Di Fiume
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W. KLINGER, La guerra di successione spagnola..., Atti, Centro di Ricerche Storiche, Rovigno, vol. XLIV, 2014, p. 63-85 63 LA GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA E LE ORIGINI DELL’EMPORIO DI FIUME (1701 – 1779) WILLIAM KLINGER CDU 338+94(497.5Fiume)”1701-1779” Centro di ricerche storiche Saggio scientifico originale Rovigno Dicembre 2014 Riassunto: dopo la fine della Guerra di Successione spagnola (1701 – 1714), numerosi esuli spagnoli si stabilirono nei possessi asburgici in Italia e nel Banato. La cancelleria di stato spagnola veniva alimentata dai proventi del Reame di Napoli. La perdita di Na- poli (1734) spinse il segretario di stato spagnolo Ramón de Vilana Perlas (1663 - 1741) a resuscitare il progetto di costituzione di una colonia spagnola nel Banato di Timisoara il cui sbocco al mare avrebbe dovuto essere Fiume, ma la sconfitta contro gli Ottomani del 1739 vanificò tale progetto. I possessi del Perlas situati alle spalle di Fiume furo- no ceduti al magnate ungherese Theodor Batthyány (1729 - 1812) nel 1764 il quale ingaggiò l’economista francese Accarias de Sérionne onde convogliare verso Fiume le esportazioni ungheresi. Sérionne suggerì nel 1768 di migliorare i collegamenti viari ma anche istituzionali del porto adriatico con l’Ungheria, soluzione attuata da Maria Teresa entro il 1779. Abstract: After the War of the Spanish Succession (1701 – 1714), a large number of Spanish refugees fled to Vienna and Italy. In Vienna a Spanish State Chancery, financed by the Neapolitan Treasury, operated. The loss of Naples and Sicily in 1734 forced the Spanish Secretary of State marquis Perlas to start a project of establishing a Spanish colony in the Banat of Temeswar, but defeat in the war against the Turks in 1739 pre- vented the realization of the plan. Don Ramón de Vilana Perlas acquired the former Zrinski-Frankopan estates in the hinterland of Fiume. A Hungarian magnate, Count Theodor Batthyány, bought from Perlas the estates and engaged the French econo- mist Accarias de Sérionne to develop a commercial strategy. In 1768 Sérionne urged a closer administrative connection with Hungary, and by 1779 Maria Theresa ceded the jurisdiction of Fiume and the Banat of Temeswar to the Hungarian Regency Council. Parole chiave: Fiume, Banato di Timisoara, Carlo VI, Guerra di Successione spagnola (1701 – 1714), Ramón de Vilana Perlas (1663 - 1741), Theodor Batthyány (1729 - 1812) Key words: Fiume (Rijeka), Banat of Temeswar, Charles VI, Holy Roman Emperor, War of the Spanish Succession (1701 – 1714), Marquis Ramón de Vilana Perlas (1663 - 1741), Count Theodor Batthyány (1729 - 1812). 64 W. KLINGER, La guerra di successione spagnola..., Atti, Centro di Ricerche Storiche, Rovigno, vol. XLIV, 2014, p. 63-85 Le origini Fiume si trovò ai margini degli assi commerciali e viari per la mas- sima parte della sua storia. Fin dall’antichità il traffico passa per la porta di Postumia che è il passaggio più basso a sud delle Alpi tra il bacino adriatico e quello della Pannonia. Essa collega la valle della Sava, tributaria del Da- nubio, con i passi del Carso che conducono a Trieste. L’altro asse, invece, passando da Zagabria e Modrussa, finiva a Segna1. Se il piccolo centro costiero, alquanto isolato, non si prestava molto ai traffici esso, invece, apparve subito un luogo appropriato per costruirvi un avamposto difensivo. A Tharsatica inizia il limes, ovvero i Claustra Alpium Juliarum, sistema di muraglie difensive che, correndo lungo la linea delle Giulie, giunge fino ad Aidussina, nel Goriziano. A Tharsatica, posta sulla testata del vallo, si sviluppò l’insediamento militare che fu elevato al rango di municipium verso il II secolo. L’avamposto romano fu da Costantino posto a guardia del confine dell’Italia, abbandonando l’Arsa come linea di demarcazione con l’Illirico. Esso venne comunque abbandonato durante le guerre gotiche nei primi anni del V secolo2. Non sappiamo nulla della Tharsatica dei “secoli bui” che coincido- no con il dominio degli Avari. Eginardo, nella sua Vita et gesta Caroli Ma- gni, riporta dell’uccisione a tradimento presso (iuxta) Tharsaticam mariti- mam civitatem in Liburnia del duca del Friuli, Erich, genero di Carlo e da lui spedito in Pannonia a combattere gli Avari nel 799 che venne distrutta dall’esercito carolingio. Dopo quest’ultima menzione Tharsatica, il cui ter- ritorio viene a trovarsi sull’estremo lembo sud-orientale del Sacro Romano Impero, sparisce dalla storia3. Si tratta comunque di un’area a scarso po- polamento, di “montagne continue e deserte lande”, come essa apparve al geografo arabo Idrisi, il quale, scrivendo nella prima metà del XII secolo, annota che l’ultimo porto che appartiene al patriarca di Aquileia è Laurana, 1 F. HAUPTMANN, Rijeka: od rimske Tarsatike do hrvatsko-ugarske nagodbe [Fiume: dalla Tarsatica romana all’accordo croato-ungherese], Zagabria, 1951, p. 7. 2 Sul periodo romano le nostre conoscenze sono aumentate negli anni recenti. Sui risultati degli scavi archeologici nell’area del principium nonché sul tratto del limes da Fiume fino a Klana cfr. N. RADIĆ ŠTIVIĆ – L. BEKIĆ (a cura di), Tarsatički principij: kasnoantičko vojno zapovjedništvo = Principia di Tarsatica: quartiere generale d’epoca tardoantica, Fiume, 2009. 3 Tutto fa supporre che la regione, disabitata, fosse ormai in stato di completo abbandono: N. LABUS, “Tko je ubio vojvodu Erika” [Chi ha ucciso il duca Erich], Radovi Zavoda povijesnih znanosti HAZU u Zadru [Lavori dell’Istituto di scienze storiche dell’Accademia croata delle scienze e delle arti, Zara], 42 (2000), p. 1-16. W. KLINGER, La guerra di successione spagnola..., Atti, Centro di Ricerche Storiche, Rovigno, vol. XLIV, 2014, p. 63-85 65 mentre la Croazia ha inizio a Buccari4. Fiume che si trova esattamente a metà, è completamente omessa. L’inclusione a pieno titolo dei territori dell’Istria orientale e del golfo del Quarnero nel Sacro Romano Impero risale all’acquisto del titolo di margravi d’Istria e duchi di Merania (dal tedesco Meer) da parte della famiglia Andechs del Tirolo nel tardo XII secolo5. Il possesso passa in data ignota ai conti di Duino, sembra per intercessione dei vescovi di Pola, rap- presentanti del Patriarca di Aquileia, la cui giurisdizione ecclesiastica giun- ge, fino all’epoca moderna, alla Fiumara. Un documento del 1281 nomina per la prima volta Flumen sancti Viti e quello tedesco St. Veit am Flaum (or Pflaumb)6. I possedimenti dei Duinati, che si estendevano sul Carso, alle spalle di Trieste e Fiume, avevano due principali sbocchi al mare: uno sito presso le foci del Timavo a Duino, dove risiedeva la famiglia, e il secondo presso le foci dell’Eneo dove si sviluppò Fiume. Fiume divenne il feudo più importante della famiglia dopo che i veneziani, erigendo la fortificazio- ne del Belforte allo sbocco del Timavo, neutralizzarono l’accesso al mare di Duino 7. I due sbocchi erano collegati dalla vecchia strada romana che col- legava il Timavo a Tharsatica lungo la quale i Duinati tenevano castelli e guarnigioni a Primano (Prem), Senosecchia (Senožeče) e Guettenegg (Got- nik). La strada romana proseguiva verso la Dalmazia e il tratto successivo da Fiume a Segna (Senia) passava per Bribir (Varvaria) sede dei comites o principes Breberienses il cui possesso passò sotto il controllo dei Fran- gipani, conti di Veglia. I due possedimenti si fronteggiavano sulle sponde opposte della Fiumara: una col castello di “S. Vito sul Fiume” dei Duinati, vassalli del Sacro Romano Impero e l’altra con la possente rocca di Tersat- 4 GIUSEPPE FURLANI, “La Giulia e la Dalmazia nel ‘Libro di Ruggero’ di al-Idrisi”, Aegyptus, vol. 6, (1925), n. 1, p. 57-58. 5 Per cui poi il Litorale (Küstenland) con ogni probabilità comprendeva Castua, Apriano e Moschiena sulla costa, nonché gli avamposti di Primano (Prem), Senosecchia (Senožeče) e Guettenegg (Gotnik) posti a guardia della vecchia strada romana che da Tharsatica conduce a Tergeste. Alla famiglia Andechs che già si distinse per la sua fedeltà nel guardare i passi alpini nel Tirolo venne affidato anche il controllo dei passi alpini orientali in un contesto di indebolimento del potere imperiale in Italia e della crescente influenza di Bisanzio in Ungheria. Cfr. A. KOMAC, “Utrditev grofov Andeških na jugovzhodu cesarstva v 12. stoletju: Cesar Friderik Barbarossa, velika shizma (1161-1177) in pridobitev naslovov mejnih grofov Istre in vojvod Meranije s strani Andeških” [Il rafforzamento dei conti Andechs a sud-ovest dell’impero nel secolo XII: l’imperatore Federico Barbarossa, il grande scisma (1161-1177) e l’assegnazione agli Andechs del titoli di conti confinari dell’Istria e di duchi di Merania agli Andechs], Annales 2 (2003), p. 283-294. 6 D. KLEN (a cura di), Povijest Rijeke [Storia di Fiume], Fiume, 1988, p. 72-75. 7 R. PICHLER, Il castello di Duino: memorie, Trento, 1882, p. 173. 66 W. KLINGER, La guerra di successione spagnola..., Atti, Centro di Ricerche Storiche, Rovigno, vol. XLIV, 2014, p. 63-85 to dei Frangipani, sudditi del re di Ungheria8. È da notare che la strutturazione politica del territorio di Tharsatica e Fiume corrisponde ad una funzione principalmente difensiva nei con- fronti di invasioni provenienti dall’Asia centrale – unni (III secolo), avari (sec. VI – VII), ungari (secc. X - XI), tartari (XIII) e, infine, turchi ottomani (secc. XV - XVI). Fino alla stabilizzazione raggiunta appena nel Settecento da Fiume non dipartono vie commerciali ma strade militari, valli e linee di- fensive. La vocazione strategica dell’avamposto sarà ripresa nell’Ottocen- to in chiave antirussa. Lo sviluppo dei commerci serve semmai a rendere autosufficiente un avamposto posto su un confine naturale ben difendibile che altrimenti sarebbe stato troppo oneroso mantenere. L’affermazione degli Asburgo La famiglia dei Duinati si estinse nel 1399 e secondo il testamen- to di Ugone, suo ultimo rappresentante, i possessi passarono alla famiglia sveva dei Walsee9. A differenza di Trieste, civitas romana, sede vescovile e comune autonomo medievale dove la sottomissione fu patteggiata, gli Asburgo, semplicemente subentrando nel 1466 come signori feudali ai Walsee, non dovettero faticare per imporsi come dominus nella Terra di Fiume.