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numero dicembre Mzero 1998A MuseoFO Archivio di FotografiaS Storica

Il patrimonio fotografico dell’ICCD Fotografie alla frontiera di Maria Luisa Polichetti Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e Aby Warburg in America la Documentazione

Una coscienza di bene fotografico, inteso come testimonianza storica di una realtà cultu- 1895-1896 rale, come archivio di informazioni correlate e al contempo come patrimonio da tutelare in sé, e quindi soggetto ai procedimenti istituzio- nali di conoscenza, conservazione, valorizza- 15 Dicembre 1998 - 28 Gennaio 1999 zione, si definisce nello spessore concettuale dell’lCCD fin dal suo nascere (1975). Tale coscienza andrà articolandosi nel tempo in maniera sempre più consapevole motivando spinte di interesse e di investimento che a tutt’oggi costituiscono una delle innervature più attive ed in espansione nell’architettura generale dell’Istituto. D’altronde la consistenza del patrimonio di immagini fotografiche archiviate, al di là dei numeri che sono certamente elevatissimi, si segnala per la sua articolazione complessa e in molti casi per l’elevata qualità dei materiali, così che le collezioni fotografiche appartenenti all’ICCD possono soddisfare un ventaglio di richieste molto allargato che partendo dalla pri- maria conoscenza di dati documentari possa spingersi fino ad una ricerca più sofisticata che investa campi interdisciplinari diversificati. I quattro fondamentali alvei di raccolta che si distribuiscono nella struttura organica dell’lCCD corrispondono alla Fototeca Nazionale, che conserva e diffonde un enorme patrimonio di immagini positive relative al patrimonio storico, artistico, architettonico nazionale; al Museo/Archivio di Fotografia Storica, le cui collezioni di fondi fotografici (negativi, positivi, diapositivi) documentano uno spettro cronologico di storia della fotogra- fia che va dalle origini fino alla contempora- neità; all’Archivio Schede di Catalogo, luogo deputato per la raccolta di fotografie prove- nienti da capillari campagne fotografiche con- dotte su scala territoriale di concerto alle sche- de cartacee; all’Aerofototeca, laddove si rac- colgono importanti documentazioni storiche e contemporanee attuate per mezzo della foto- grafia aerea. A questo si aggiunga l’interesse che l’ICCD va da tempo sviluppando verso i campi delle nuove tecnologie, nella fattispecie per la digi- talizzazione delle immagini, ed inoltre il recen- te lavoro in campo metodologico che ha por- tato alla pubblicazione di due fascicoli su tematiche precipue quali la Normativa per l’ac- quisizione digitale delle immagini fotografiche (dicembre 1998), e La documentazione fotogra- fica delle schede di catalogo (dicembre 1998), a cui si deve aggiungere la Normativa per la strutturazione e il trasferimento dei dati che, nella sua ristampa (luglio 1998), prende per la prima volta in considerazione anche l’immagine fotografica. 1) Aby Warburg in nel 1896

In questa ottica di interesse operativo dell’ICCD intorno al soggetto “foto- grafia” bisogna inoltre menzionare l’impor- tante operazione che vede al lavoro una Commissione istituzionale affiancata da esperti per la realizzazione di una scheda F strutturata, il cui tracciato e la relativa nor- mativa nonché un apposito authority file saranno tra breve a disposizione perfezionan- do così una operazione che fino ad oggi aveva trovato soluzioni meditate ma insuffi- cienti alla vasta articolazione concettuale della materia trattata. . . . Nell’ottica di una rinnovata disposizione verso il patrimonio fotografico di sua compe- tenza l’ICCD ha provveduto a realizzare, nel 1997, un Museo/Archivio di Fotografia Warburg donò l’Instituto, il cui patrimonio Storica, dove sono state esposte le collezioni era cresciuto a ben 90.000 volumi, di strumenti fotografici dal secolo XIX al XX all’UniversitàM di Londra, di cui è ancora oggi A FO S che l’Istituto possiede ed è stato aperto al parte integrale, dotato di una biblioteca tre pubblico l’Archivio dei Fondi Fotografici volte più fornita, eccezionale per l’ampiezza Storici nel quale sono conservate, sia in delle sue prospettive, una vera "macchina per duplicato da negativo originale sia in positivi pensare" in continuo sviluppo, con una foto- o diapositivi originali, alcune collezioni di teca di più di 250.000 immagini, ed un ric- notevole importanza quali quelle Morpurgo, chissimo archivio. Becchetti, Chigi, Le Lieure Per dotare il Ma torniamo indietro. Già nel 1879, all’età Museo di attrezzature e sistemi di conserva- di tredici anni, Aby Warburg aveva comincia- zione sempre più idonei è allo studio un pro- to ad acquistare libri, e prevedeva di conti- getto di ingrandimento che prevede un siste- nuare su questa strada. Lo storico dell’arte, ma articolato di sale per consultazione infor- diventato poi Kulturwissenschaftler (scienzato matica, laboratorio di restauro, ambienti di della cultura), concepì sin dall’inizio la sua lavoro, biblioteca, depositi climatizzati, salet- biblioteca come una specie di mappamondo ta per attività didattica, punto vendita al delle conoscenze umane, costituito non solo pubblico. dagli stessi libri ma anche dalla loro colloca- In questo senso l’Istituto si determinerà zione. Nel nuovo edificio che si vide costret- come un luogo deputato per lo studio della fotografia e potrà essere sempre più pronto to a costruire ad Amburgo nel 1925-26, poi- alle esigenze del pubblico e anche a quelle di ché nella sua casa non vi era più posto per i conservazione e valorizzazione ottimale dei libri, il raggruppamento dei volumi per sezio- materiali. ni e piani rispecchiò (come ancora oggi a (m.l.p.) Londra) la convinzione di Warburg - per rias- sumere E.H. Gombrich - che le forme lingui- stiche e figurative inventate dall’uomo primi- tivo possono trasformarsi in ciò che egli chia- mava “orientamento” nella religione, nella scienza e nella filosofia, oppure degradarsi nella magia e nella superstizione; e che lo sto- rico deve riflettere sulla natura di queste forme, e mai lasciarsi scoraggiare dall’attra- versare le frontiere tra le varie discipline. Il complemento visivo essenziale di questo materiale intellettuale e bibliografico, la foto- teca, è potuto crescere solo con il trasloco

nella nuova sede amburghese; ma già negli 4) A. Warburg, Danza dell’Hemis Kachina, Nuovo Messico, 1896 ultimi anni della sua vita Warburg si occupa- va soprattutto d’immagini, progettando una vera opera aperta, l’elusivo e incompiuto Aby Warburg praticante per scelta, Aby Warburg si era da Bilderatlas (atlante Mnemosyne), nella quale subito distinto per lo scarso interesse mostra- rimaneggiava senza fine delle foto per dare viaggiatore e fotografo to verso gli affari familiari: all’età di tredici all’immagine tutta la sua potenza come veico- anni aveva ceduto il suo diritto alla primoge- del Southwest americano nitura al fratello minore Max, in cambio della lo di una tradizione profondamente radicata 1895-1896 promessa di poter acquistare con i soldi del nel passato ma sempre viva. Ma in questa fratello tutti i libri che avesse voluto - un asse- mostra abbiamo scelto di tornare alle fonti, di Benedetta Cestelli Guidi gno in bianco che sarebbe costato al fratello per presentare al pubblico romano le prime coautrice del volume “Photographs at the ed all’intera famiglia molto più di quanto era immagini scattati da Warburg nel corso di un Frontier: Aby Warburg in America 1895-1896” immaginabile. Nel 1926 la viaggio che dovette rimanere impresso nel più Kulturwissenschaftliche Bibliothek Warburg profondo della sua coscienza. Quest’espe- Il viaggio di Aby Warburg nel Southwest ame- (Biblioteca di storia della cultura Warburg) rienza americana, il confronto tra la vecchia e ricano alla fine dell’Ottocento (Settembre collocata in un edificio appositamente la nuova cultura, tra simbolismo e realtà, 1895- Maggio 1896) fu un’esperienza alla costruito accanto all’abitazione privata nei ric- ebbe per Warburg, e forse per la storia dell’ar- frontiera non solo geografica - la mitica fron- chi sobborghi di Amburgo, contava circa te, delle conseguenze di cui cominciamo solo tiera del Wild West - ma anche intellettuale. 45.000 volumi ed una ricchissima fototeca. oggi a misurare il significato. Giunto a New York nel settembre del 1895 Divisa in piani tematici, a loro volta divisi in per il matrimonio del fratello, il giovane sotto-categorie, la biblioteca era ordinata Warburg - all’epoca aveva solo ventinove anni seguendo la teoria del ‘buon vicinato’, senza - trasformò da subito un viaggio di piacere in seguire cioè né l’ordine alfabetico né la suddi- 2) A. Warburg, Danza dell’Hemis Kachina, Nuovo Messico, 1896 un percorso di ricerca interdisciplinare, al visione disciplinare: ogni volume era sistema- confine tra le novelle scienze dell’etnografia e to accanto ad altri tematicamente affini, dell’antropologia e la storia delle immagini. secondo le associazioni analogiche del suo Il Lasciatosi alla spalle con sollievo ‘la storia del- curatore, incessantemente all’opera nel riposi- l’arte estetizzante’ Warburg fu attratto dalla zionare volumi sugli scaffali. La fototeca di Nicholas Mann nuova realtà geografica e culturale, dalle sue seguiva una catalogazione affine, anche se ine- Direttore del Warburg Institute London THE WARBURG INSTITUTE contraddizioni e dalle veloci trasformazioni vitabilmente ancorata ad un sistema più rigi- Woburn Square, London WC1H OAB che proprio in quegli anni avevano luogo, do di quello utilizzato per la biblioteca: le Il Warburg Institute di Londra, dal cui archi- come conseguenza dell’accellerazione provo- immagini erano suddivise a seconda del sog- vio provengono le fotografie ed i documenti tel. +44 171 5809663 - fax +44 171 4362852 www.sas.ac.uk/warburg/ cata dalla cultura tecnologica, dal turismo in getto, documentato in tutte le sue possibili esposti in mostra, discende in linea diretta espansione e dalla definitiva appropriazione iconografie e trasformazioni sia culturali che dalla Kulturwissenschaftliche Bibliothek delle culture native da parte del governo di Warburg di Amburgo. Qualche anno dopo la Washington. Alla fine degli otto mesi di viag- morte del grande studioso Aby Warburg nel gio, culminati nell’osservazione diretta di una 1929, , suo ex-assistente e poi diret- delle coloratissime danze degli tore della Biblioteca, aveva chiaramente rico- dell’Arizona, Warburg aveva raccolto elemen- nosciuto che la situazione politica in ti storico-critici sufficenti per modificare poi Germania non era più favorevole alle attività in maniera sostanziale il suo metodo d’indagi- di un istituto culturale fondato da una fami- ne, all’inizio di quella disciplina storico-arti- glia ebrea e dedicato allo studio della soprav- stica denominata Iconografia che piu’ fre- vivenza della tradizione antica. Così, il 12 quentemente si associa agli studi di Fritz Saxl dicembre 1933, dieci giorni prima dell’arrivo e di Edwin Panofsky. Le sue ricerche su opere di Goebbels al Ministero della Propaganda, figurative del Rinascimento italiano e nord europeo servirono da spunti di indagine per la l’intero Instituto - 60.000 libri, migliaia di storia culturale dell’epoca e del luogo in cui le fotografie e diapositive, mobili ed anche le opere erano state prodotte; nel prodotto figu- attrezzature per la rilegatura e la riproduzione rativo si trovavano infatti tutti gli elementi - fotografica - venne imballato in 531 casse e storici, economici, critici che sottostavano alla trasportato su due vaporetti a Londra, dato in sua ideazione e fattura. prestito per tre anni ad un piccolo comitato Aby Warburg (Amburgo 1866-1929) era il di studiosi e mecenati inglesi. Il prestito durò primogenito di una distinta famiglia di ban- undici anni, fin quando, nel 1944, la famiglia chieri di Amburgo. Ebreo per nascita ma non 3) A. Warburg, Gruppo di Hopi, Nuovo Messico, 1896 5) A. Warburg, Navajos, Nuovo Messico, 1896 Museo Archivio di Fotografia Storica

tale. Quale migliore palestra per lo studioso della cultura Rinascimentale, di cui rimaneva- no sí importanti vestigia, ma pur sempre in forma di strati superficiali di una piu’ ampia programmazione culturale? Per Warburg il viaggio americano sarebbe rimasto un’esperienza indimenticabile; nel 1923, dopo anni disturbati da una grave malattia mentale in parte passati nella casa di cura ‘Bellevue’ di Kreuzlingen, Warburg pro- pose al suo medico curante, lo psichiatra esi- . stenzialista E.Binswanger, di poter mostrare la riacquistata capacità razionale attraverso l’e- sposizione di una conferenza incentrata sul valore simbolico di alcune cerimonie Hopi. Malgrado non avesse assistito alla cerimonia temporali. Lo studioso della cultura del durante la quale i nativi danzavano con ser- Rinascimento era un ricercatore - come penti in bocca, Warburg decise di includere FOamava definirsi S‘un cercatore di tartufi’ - del nella sua esposizione la più spettacolare e dettaglio, del particolare. Dottoratosi con una conosciuta danza Hopi, la danza del serpente, tesi sui dipinti mitologici di Botticelli, prose- durante la quale la soggezione dell’uomo nei guì le sue ricerche con un brillante saggio confronti del mondo naturale veniva riscatta- sugli Intermezzi teatrali disegnati dal ta attraverso un atto di dominio fisico sull’a- Buontalenti del 1589. Dopo la parentesi ame- nimale-simbolo più rilevante della cosmogo- ricana, avrebbe ripreso le ricerche rinascimen- nia nativa, il serpente-fulmine portatore di tali orientandosi verso la contaminazione pioggia e dunque di vita. figurativa tra Nord e Sud Europa, la riscoper- Secondo la tradizionale esposizione storico- ta dell’antichità classica da parte degli artisti artistica, la conferenza - edita post mortem del Rinascimento e le rappresentazioni astro- con il titolo ‘Rituale del Serpente’ ma origina- logiche in Italia. Il tema della sopravvivenza di riamente intitolata dal suo autore ‘Immagini forme espressive (pathosformeln) nell’arte figu- dalla regione degli indiani Pueblo del Nord rativa europea e mediterranea sarebbe divenu- America’ - era costruita sulla stretta relazione ta il soggetto dell’ultima ed incompiuta ricer- tra immagine e testo: la narrazione verbale era ca, l’atlante Mnemosyne, costituito da singoli completata e ampliata da quella figurativa. pannelli su cui erano spillate immagini, in Warburg mostrò allora una selezione di foto- forma di fotografie, di illustrazioni di giorna- grafie per la gran parte scattate da lui stesso le, di grafici a matita, accomunate dal ripeter- durante il viaggio di circa tre decenni prima. si di una forma espressiva, sopravvissuta e riu- Le fotografie - presentate qui per la prima tilizzata all’interno della tradizione figurativa volta al pubblico - sono la lente più fedele europea ogni qual volta fosse necessario espri- attraverso cui rileggere l’esperienza americana 8) Aby Warburg con Mrs Knapp ed una amica, Pasadena, 1896 mere il sentimento a cui la sudetta forma di del giovane Warburg. Grazie a queste siamo pathos era associata. Assieme alla biblioteca in grado non solo di guardare alla realtà del dell’Arizona e della California. Sono immagi- Francisco, i paesaggi di Pasadena in costruzio- ed alla fototeca - ed a queste accomunabile Southwest americano di fine Ottocento, ma ni che nulla concedono alla messa in posa ed ne, ed infine gli scatti fatti al villaggio Zuni e per la sua struttura concettualmente ‘aperta’ - di guardarla attraverso gli occhi di Warburg, alla composizione, scattate in rapida sequenza ai villaggi Hopi sono tutte scattate senza la l’atlante Mnemosyne costituisce senza dubbio viaggiatore curioso ed inesperto, rapido nel prima che il soggetto si rendesse conto di esse- ricerca di una composizione. Quando invece il lascito figurativo e concettuale più impor- puntare l’obiettivo su ciò che lo colpiva, teso re scrutato dall’obbiettivo. La sigla estetica questa è evidente si tratta sempre di ritratti di tante, la sigla inequivocabile della sua com- a registrare i conflitti culturali dei territori che dominante e la qualità specifica delle fotogra- conoscenti occidentali già completamente prensione dei fenomeni storici artistici attraversava, anticonvenzionale ritrattista di fie è nella loro immediatezza; quando viene avezzi all’obiettivo fotografico e consensienti dell’Umanesimo. Alla base di questi stru- una società in trasformazione. L’immagine meno questo leitmotiv, come nella seconda alle finzioni della rappresentazione - in molti menti di indagine delle culture del passato si complessiva del Southwest americano che fotografia dei giovani suonatori ambulanti casi lo stesso Warburg è in posa per l’obbietti- deve porre l’esperienza fatta in America, Warburg ci trasmette porta la sigla della tra- all’inizio di questo percorso espositivo, è subi- vo - o quando la fotografia gli serve come durante la quale Warburg si sarebbe travestito sformazione del territorio e delle comunità to evidente la forzatura che arriva a snaturare documentazione ‘scientifica’ a supporto di nei panni dell’antropologo sul campo di ricer- native dietro l’influsso della tecnologia occi- la visione personale attraverso una chiave una teoria. E’ questo il caso dei magnifici ca a cui serve tutto il materiale disponibile - dentale, ben esemplificata nelle fotografie dei compositiva convenzionale. Le due immagini ritratti degli alunni Hopi della scuola gover- figurativo, narrativo, letterario, folkloristico - pali della luce e dei binari ferroviari. dei giovani musicisti sono esemplari nel defi- nativa ‘Moki (Hopi - chiamati Moki dal All’espansione economica, tecnologica e cul- nire ciò che a Warburg interessa registrare governo centrale americano per un errore di turale dell’occidente si contrappone la resi- sulla pellicola fotografica e ciò che invece scar- translitterazione) Industrial School’ di Keam’s stenza culturale delle popolazioni native ta: la prima fotografia è scattata senza frap- Canon, ultimo insediamento occidentale a intente all’espletazione di pratiche religiose porre tempo tra visione ed elaborazione com- poche miglia dai villaggi Hopi, a cui Warburg ancestrali ancorate al succedersi delle stagioni. positiva, lo dimostra tra l’altro il bambino che aveva chiesto di disegnare la tempesta della Dopo un mese passato nella ridente costa intercede ignaro tra il fotografo ed i suoi sog- storia ‘Giannino guard’in aria’. Alcuni dei occidentale del continente americano intento getti, mentre la seconda è il risultato di una disegni confermarono la sua supposizione in mille attività sociali e turistiche ben docu- fittizia messa in scena per l’obiettivo del foto- della persistenza di elementi figurativi antichi mentate dalle molte fotografie di nuovi inse- grafo. La pratica fotografica contemporanea in culture non completamente assogettate alla diamenti occidentali in crescita economica - cercava proprio questo: la messa in posa, la razionalità occidentale. Due tra quattordici la fiorita cittadina di Pasadena - e culturale - composizione prestabilita, la scena preparata bambini disegnarono il fulmine nella antica le immagini delle escursioni turistiche a cui nei minimi dettagli anche se in esterni. forma di serpente: questi due disegni dimo- prende parte in California, Warburg torna Ancorata ad una categoria d’uso la fotografia stravano la sopravvivenza della tradizione all’interno del territorio abitato dagli Hopi e era utilizzata come documentazione scientifi- nativa, una sopravvivenza formale che com- dagli Zuni - entrambi della famiglia dei ca, e solo gradualmente si andava approprian- provava la teoria warburghiana della presi- Pueblo, stanziati rispettivamente nel sud del do di una propria sigla estetica. Se gli antro- stenza delle forme figurative ancestrali. La deserto dell’Arizona e al confine nord del pologi americani erano interessati soprattutto serie di ritratti degli alunni era stata scattata Nuovo Messico - per registrare immagini ben a fotografare la cultura materiale delle popola- con il preciso intento di fornire evidenza diverse, di sopravvivenza più che di espansio- zioni native, ad esempio riprendendo innu- documentaria all’esperimento, e non sorpren- ne. La tensione costante che Warburg coglie merevoli volte il particolare metodo di tessi- de dunque ritrovarvi un’analogia compositiva tra culture native e occidentali si evince d’al- tura delle donne Navajo, il fotografo free con la fotografia antropometrica contempora- 6) A. Warburg, Chinatown a San Francisco, 1896 tronde di già in immagini scattate all’inizio lance E.S. Curtis iniziava in questi anni il nea: i giovani Hopi sono ripresi due a due del viaggio, quando a Santa Fe il suo occhio è grandioso progetto di un atlante fotografico nelle loro uniformi occidentali, capelli rasati e per tentare di ricostruire la storia di una tra- prima attratto dal fermento commerciale per che documentasse le popolazioni native del cappello in testa, frontali alla macchina foto- dizione solo parzialmente preservatasi. Come le strade della cittadina e poi si sposta sui nati- Nord America, promuovendo il genere del grafica. Sia i ritratti che i disegni, elementi non si stancavano di ripetere gli antropologi vi accucciati all’ombra del portico. pittorialismo - movimento estetico che distinti di un unico progetto di ricerca, ver- americani attivissimi in questi stessi anni sul- Munitosi di una delle nuove Kodak a pelli- applicò le categorie proprie dell’arte alla foto- ranno succesivamente donati da Warburg al l’intero territorio americano le culture Pueblo cola, una Buck’s Eye (probabilmente una grafia - che avrebbe conosciuto enorme suc- Museo Etnografico di Amburgo assieme alla erano tra le più adatte per la ricerca sul Kodak Bull’s Eye a cui era stato cambiato cesso nei decenni successivi. Warburg si collezione di oggetti Pueblo e Navajo acqui- campo, sia per la loro condizione stanziale che nome dalla compagnia di distribuzione), muove tra questi due pratiche fotografiche, se stati, studiati ed inventariati dallo stesso per la conservazione di tradizioni ancestrali Warburg scattò circa 200 fotografie durante il non ignaro della prima certamente disinteres- Warburg durante e dopo il viaggio. Uniche non ancora del tutto alterate dalle influenze viaggio nei territori del Nuovo Messico, sato alla seconda. Di tanto in tanto sposa l’in- fotografie a vedersi riconosciuta una validità esterne. I Pueblo erano stanziati ad est ed ad tento documentaristico proprio della fotogra- scientifica, le immagini dei bambini chiudo- ovest del Rio Grande sul territorio del Nuovo fia etnografica e produce delle immagini no il percorso di ricerca del giovane Warburg Messico e dell’Arizona; le comunità ad ovest antropologicamente valide, come nel caso - percorso alla frontiera di un mondo estraneo del fiume avevano mantenuto quasi inalterati della sequenza di donne Navajo che tessono che la curiosa e giovane mente dello studioso modi di vita e cerimoniali grazie all’isolatezza nel deserto dell’Arizona o nelle fotografie che della cultura Rinascimentale paragonava alla dei villaggi Hopi arrampicati su alte mesas riprendono le diverse fasi della danza propi- sopravvivenza di forme figurative proprie all’interno del deserto del sud ovest ziatoria per la crescita del mais, la danza della classicità pagana nella cultura razionale dell’Arizona. Alla ricerca della nascita delle Hemis Kachina degli Hopi. In sintonia con del Rinascimento. forme figurative Warburg si sarebbe spinto l’avanzamento tecnologico della tecnica foto- fino ai villaggi Hopi, vero ‘viaggio nel viag- grafica - nel 1888 la Kodak aveva prodotto gio’, dove avrebbe finalmente osservato la una macchina fotografica a pellicola promos- produzione materiale e le danze cerimoniali sa dal motto ‘You press the button, we do the degli Hopi, fotografando, prendendo appun- rest’ - Warburg coglie immediatamente le ti, schizzando disegni documentari ed infine nuove possibilità offerte dalla sua Kodak a comprando vasi, coperte e maschere su cui pellicola, quali la sequenza veloce di scatti venivano ripetitivamente riproposte forme estemporanei e la liberazione dal cavalletto e decorative legate alla concezione cosmologica dunque dalla messa in posa. Le fotografie del nativa, elementi che gli sarebbero serviti nel- viaggio in calesse attraverso il deserto per arri- l’elaborazione della teoria della sopravvivenza vare ai villaggi Hopi, gli incontri per la strada, di forme antiche nelle popolazioni non inte- gli occidentali ed i nativi sorpresi nella quoti- ramente assoggettate alla razionalità occiden- dianità, i ritratti fatti per strada a San 7) A. Warburg, Alunne della scuola governativa, Keam’s Canon, Nuovo Messico, 1896.

Fotografia Storica

Le collezioni di foto storiche del Museo “Luigi Pigorini” di Egidio Cossa della Soprintendenza Speciale al Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico “Luigi Pigorini”

Tra i fondi di fotografie storiche conservate rispetto per le caratteristiche originarie dei nell’archivio del Museo Nazionale Preistorico monumenti. Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma, spicca- In questo senso, le fotografie di Callegari assu- no per unicità documentaria e grande valore mono il valore di un documento di fonda- scientifico quelle di Enrico Hillyer Giglioli, mentale importanza perché testimoniano una di Lamberto Loria e di Guido Valeriano realtà archeologica a volte scomparsa a causa Callegari. dei pesanti interventi ricostruttivi che falsaro- La collezione fotografica di Enrico Hillyer no e volte sconvolsero l’originale impianto Giglioli consta di 6.095 immagini, prevalen- architettonico di queste strutture. temente di argomento etno-antropologico, Il fondo fotografico di Lamberto Loria, costi- suddivise per aree geografiche e che raffigu- tuito durante le spedizioni che lo studioso fece rano i popoli e le culture dei quattro conti- in Nuova Guinea dal 1889 al 1897, consta di nenti. Eseguite per lo più tra il 1860 e il 1890 1.200 lastre di vario formato donate al Museo da importanti fotografi dell’epoca, fu rono “Luigi Pigorini” nel 1913 e, per una piccola 9) F.P. Michetti, Processione 10) F.P. Michetti, Contadina di Orsogna, ca. 1883 acquistate da Giglioli tra il 1866 e il 1909 e parte, nel 1951, dalla nipote ed erede dell’e- successivamente montate su 3.156 cartoni. sploratore Lina Anau. Questa raccolta per Francesco Paolo Michetti e la l’opera ma anche per pensarla. Intendo dire La raccolta riveste oggi un eccezionale valore completezza e consistenza rappresenta un che mi sembra di grande importanza il secon- sia per gli studi antropologici sia per la storia documento di eccezionale valore per lo studio documentazione antropologica do giro che il pittore imprimerà alla originaria della fotografia; Giglioli attribuiva infatti alla e la conoscenza di quelle regioni aall’epoca abruzzese tra istantanea e posa ed estemporanea presa in diretta del dato reale, fotografia una funzione che superava l’uso del non ancora oggetto di studi sistematici. la sostituzione cioè della istantanea con la posa. mezzo tecnico come sussidio all’indagine Quasi interamente inedite (solo 15 fotografie di Gabriele Borghini L’uso dei modelli, in studio o in esterno, con i scientifica, vedendo in essa un elemento furono presentate al pubblico nel corso della dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la costumi tradizionali, con gli oggetti del lavoro, “obiettivo” di documentazione di tipologie III Esposizione Sociale del 1904), queste foto Documentazione oppure con quegli stessi attributi che nella fisiche, di usi e costumi dei gruppi umani sog- furono scattate con intento scientifico come realtà avevano caratterizzato il loro agire ritua- getto di indagine antropologica, in pieno supporto della ricerca etnografica che Loria Nell’occasione della mostra su Aby Warburg foto- le, fissa in maniera quasi entomologica l’uomo accordo con le “istruzioni per la ricerca sul condusse in Nuova Guinea in due viaggi, il grafo in America nel 1895-96, l’ICCD ha ritenuto e i suoi atti sulla carta emulsionata per catalo- campo” elaborate dagli antropologi della primo dal 1889 al 1890 e il secondo dal 1891 significativo realizzare in parallelo una esposizione garne, senza possibilità di fuga o cambiamento seconda metà dell’800. al 1897; la scelta consapevole dei soggetti . . . minimale di immagini fotografiche, conservate nei suoi archivi e scattate dal pittore F.P.Michetti, in una subitaneo, la fisicità elevata ad allegoria. E’ il cronologia prossima a quella warburghiana, che caso, ad esempio, degli studi fisiognomici, lad- documentano tradizioni dell’Abruzzo tardo ottocen- dove lo spunto espressionista donato a gran tesco. Famose le immagini riguardanti i serpari di mani dalla infinita miniera degli scatti sul vero, Cocullo le quali forniscono documentazione ad un cerimoniale che rappresenta il più celebre “rituale verrà cristallizzato nella descrizione visuale, del serpente” sul nostro territorio. intensa e palpabile, della posa in studio, la M A FO S quale già si fa pittorica e cita esempi formali Per Francesco Paolo Michetti lo studio dal alti. Parallelamente, ma con risultati concet- vero, “frutto di un laborioso ed incessante pro- tualmente diversificati proprio sul piano della cesso di scelta” (G.D’Annunzio, 1896), che visionarietà simbolista che caratterizza lo scrit- porterà alla stesura di famose opere pittoriche tore, anche D’Annunzio inchioderà alla carta come Il voto, La figlia di Iorio, Le serpi, Gli stor- del libro stampato descrizioni fisiognomiche di pi, secondo un percorso che proprio in queste grande portata evocativa, come, sempre nel due ultime tele “raggiungerà il suo apice ed Trionfo, questo primo piano intriso di magata insieme il punto di non ritorno” (G.Piantoni descrittività folklorica: “La sposa, fresca e pos- 1998), si avvarrà, come è ben noto sente, aveva una testa di regina barbara, dai (M.Miraglia 1975), di un mezzo fondamenta- sopraccigli folti e congiunti, dai capelli neri le per l’acquisizione della realtà ad un occhio ondulati e lucidi, dalla bocca tumida e sangui- mentale e perciò stesso mnemonico quale la gna a cui i denti incisivi irregolari sollevavano ripresa fotografica. Tanto più fondamentale se il labbro superiore ombrato d’un’ombra virile. lo scatto dell’istantanea chiude l’obiettivo su Una torque di grossi àcini d’oro le cingeva per manifestazioni legate a tradizioni popolari di tre giri il collo; le pendevano dagli orecchi sulle per sé variegate e trascorrenti nella dimensione guance i larghi cercho d’oro fioriti di filigrane; spazio temporale, entro uno scenario arcaico un busto scintillante come un giaco le frenava che, nel caso michettiano, era dotato della il seno”. Sembra quasi di vedere il ritratto di forza primitiva di un Abruzzo tardo ottocente- contadina di Orsogna eseguito da Michetti in sco ancora fortemente segnato, come scriverà una posa databile al 1883 circa (M. Miraglia, D’Annunzio nella dedicazione “A Francesco schede ICCD, 1973). Ne consegue, in questa Paolo Michetti” del Trionfo della morte (1894), seconda tornata fotografica, che volti e anato- da “l’antichissima poesia di nostra gente:quella mie già si siano concrezionati di modi pittori- poesia che tu primo comprendesti e che per ci o plastici più colti, che i modelli si atteggi- sempre ami. Qui sono le immagini della gioia no, secondo le disposizioni dell’artista, in posi- e del dolore di nostra gente sotto il cielo pre- ture già pronte ad essere travasate in modi figu- 11) J.K. Hillers, Cacciatore di aquile (Zuñi), 1879, Archivio Fotografico Museo L. Pigorini, coll. E.H. Giglioli, dono del Bureau of American Ethnology, (1884) gato con selvaggia fede, su la terra lavorata con rativi, ad entrare nella pittura. Alcuni vi entra- pazienza secolare”. L’esercizio della ripresa no attraverso la strada maestra di Caravaggio, Nell’archivio fotografico Giglioli sono presen- fotografati, che travalica i limiti di un’opera- fotografica seguirà, di concerto con la genesi altri per la via più corriva della pittura bam- te immagini eseguite da Mantegazza e zione documentaria per assumere valore di dei dipinti antropologici di Michetti, un itine- bocciante, altri ancora non sono ignari di con- Sommier in Lapponia, da Loria in Borneo, da ricerca scientifica indipendente, è il segno più rario di frontiera le cui coordinate logistiche temporanee presenze carismatiche. La fotogra- Motabone in Persia, da O’Sullivan nel West evidente della coscienzza di Lamberto Loria di portano i nomi di Miglianico, Cocullo, fia in questa fase si rende mezzana, richiede americano, da Beato e da Renjo in Giappone, un nuovo tipo di approccio alla ricerca etno- Casalbordino, Orsogna, luoghi destinati a slit- teatrini, siparietti, oppure luoghi aperti ma da Brogi e Traversi in Africa, da Giulianetti in grafica sul terreno. Annota lo stesso Loria: tare in un immaginario demologico di accesa e recinti, di minore apertura angolare. La traspo- Nuova Guinea e la collezione di cartoline “Un tempo il viaggiatore nel fare la relazione sontuosa visibilità anche attraverso le pagine sizione finale sulla tela, soprattutto in quei fotografiche Lehmann-Nietsche di foto ese- delle sue imprese in lontane regioni aveva solo dannunziane del Trionfo della morte, quelle massimi testi di inizio secolo che sono Le serpi guite da Boggiani in America meridionale. a sua disposizione la parola e la matita. Oggi è che, in una lunga sequenza letteraria, faranno e Gli storpi (1900), rimarrà talmente toccata da La collezione fotografica Callegari, realizzata correde indispensabile di ogni escursionista la della processione di Casalbordino uno dei questo lavorio fotografico consumato nell’atto in Messico tra il 1920 e il 1940, consta di circa macchina fotografica, ausilio potente e genia- topos più brulicanti del verismo positivista del concepimento che si costituirà, in via para- 800 diapositive di soggetti eterogenei: scorci le che risparmia la pena di tante colonne di ribollito nel visionario. D’altronde non era tattica, come sequenza di scatti che aiutino a naturale, scene di vita quotidiana, chiese ispa- prosa e riproduce al vero i luoghi, gli abitanti, proprio D’Annunzio che, nella dedica al “cogliere un brano di vita nel perenne scorrere niche, ma soprattutto siti e monumenti gli oggetti con ben maggiore evidenza e perfe- Trionfo, ricordava a Michetti quante volte aves- della realtà stessa” (G.Piantoni, 1998). archeologici precolombiani. Le località mag- zione dell’artista per quanto abile e fecondo”. sero ragionato su un’opera che “armonizzasse giormente raffigurate sono Chichen Itzà, tutte le varietà del conoscimento e tutte le Uxmal e Mitla, ma compaiono anche fotogra- varietà del mistero, alternasse le precisioni della fie dei più significativi monumenti di El Tajin scienza alle seduzioni del sogno, sembrasse non FRANCESCO PAOLO MICHETTI e una veduta di insieme di palenque. FOTOGRAFIA ALLA FRONTIERA E LA DOCUMENTAZIONE ANTROPOLOGICA imitare ma continuare la natura”? Certo che su Le immagini ci mostrano in molti casi i ABRUZZESE TRA ISTANTANEA E POSA Giornata di studio presso il Museo Nazionale questo “continuare la natura” Michetti aveva monumenti ancora ricoperti dalla vegetazione Preistorico ed Etnografico Selezione di immagini fotografiche dal Fondo idee ben chiare, ed è sintomatico che ad aiu- che testimoniano la situazione di quasi abban- “Luigi Pigorini” Michetti del Museo/Archivio di Fotografia tarlo in tale passaggio fosse ancora una volta dono del periodo precedente la seconda in collaborazione con l’ICCD quel mezzo fotografico che, conosciuto fin dal- Storica dell’ICCD Guerra Mondiale, prima che, a partire dagli l’inizio degli anni Settanta (M. Miraglia, 1975; 15 dicembre 1998 - 28 gennaio 1999 anni ‘50, si avviassero i massicci interventi di 25 gennaio 1999- dalle ore 10.00 S. Weber, 1998), era diventato per l’artista una via di S. Michele, 18 Roma restauro che prevedevano anche ampie rico- Piazzale G. Marconi, 14 Roma integrazione indispensabile non solo per fare tutti i giorni esclusi sabato e festivi, 10-13/15-18 struzioni delle parti mancanti senza alcun p.r. (39/6) 54952238

M.A.FO.S. comunicazioni (dicembre 1998) e Inserto mostra, a cura del Servizio Pubblicazioni dell’ICCD. Ideazione ed organizzazione: Gabriele Borghini e Gennaro Napolitano. Progetto Grafico: Gennaro Napolitano e Luca Simeone (o.c.). A questo numero hanno collaborato: M.L. Polichetti, N. Mann, B. Cestelli Guidi, G. Borghini, E. Cossa, D. Saviola, A.Perugini, M.L. Melone. Segreteria: Simonetta Porretta e Massimo Rodà (o.c.). Ricerca iconografica: per ICCD M.L. Melone; per Warburg Institute B. Cestelli Guidi; per Museo “Luigi Pigorini”, E. Cossa. Referenze fotografiche: nn. 1,2,3,4,5,6,7,8, © Warburg Institute London; nn. 9,10, Mafos/ICCD; n. 11, Museo “Luigi Pigorini”. Le immagini della testata di “M.A.FO.S. comunicazioni” provengono dalle raccolte del Museo Archivio di Fotografia Storica dell’ICCD. Museo Archivio di Fotografia Storica (M.A.FO.S.) c/o ICCD, via di S. Michele, 18 - 00153 Roma tel 06.58552204/58552258 - fax 06.58332313 e mail: [email protected] - www.iccd.beniculturali.it Il Museo degli strumenti fotografici e l’Archivio dei fondi fotografici storici dell’ICCD sono aperti su appuntamento. Copia in omaggio . . . Museo Archivio di Fotografia Storica M A FO S Organizzazione generale dell’esposizione a cura dell’ICCD: Gabriele Borghini, Gennaro Napolitano. Ideazione allestimento: Gabriele Borghini, Gennaro Napolitano. Progettazione grafica: Gennaro Napolitano, Luca Simeone (o.c.). Progetto di allesti- mento: Oreste Albarano. Testi degli apparati didattici: Benedetta Cestelli Guidi, Warburg Institute London; Donatella Saviola, Museo “Luigi Pigorini”. Contributo all’organizzazione: Egidio Cossa, Museo “Luigi Pigorini”. I materiali antropologici esposti fanno parte delle collezioni del Museo Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”. I materiali originali di Aby Warburg provengono dalla raccolta del Warburg Institute di Londra. insertomostra numerozero dicembre 1998 . . . Museo Archivio di Fotografia Storica M A FO S FOTOGRAFIE I PUEBLO DEL SUD OVEST Il termine spagnolo pueblo designa diverse popolazioni stanziate nel sud ovest degli Stati Uniti, in ALLA FRONTIERA un’area che comprende l’arido altopiano del Colorado, nell’Arizona nordoccidentale e si stende ABY WARBURG fino alle rive piatte del Rio Grande, al confine tra il New Mexico e il Colorado. Le popolazioni di questa regione, benché appartengano a quattro diversi gruppi linguistici (Keres, Tano, Hopi e IN AMERICA Zuñi), costituiscono, rispetto ai gruppi vicini, una compatta unità culturale basata sulla consape- volezza di condividere un complesso sistema rituale, una medesima visione del mondo e un comu- 1895-1896 ne mito delle origini sotterranee. Inoltre, tutte abitano nei caratteristici villaggi di pietra o di ado- bes (mattoni crudi seccati al sole), la cui forma giustifica il nome che gli Spagnoli diedero a que- ste genti (pueblo significa popolo, ma anche villaggio). Abitata da oltre 10.000 anni, la regione dei MOSTRA DEL Pueblo è un’area culturale tra le più interessanti del continente nordamericano, sia dal punto di vista archeologico che per la produzione artistica di epoca storica. In essa compaiono i resti più WARBURG antichi dell’industria litica dei primi abitatori americani e le più lunghe sequenze di cultura, senza frattura fra il passato e il presente; qui fioriscono, inoltre, differenti tradizioni, ciascuna con una INSTITUTE-LONDON propria origine indipendente. Fra queste va segnalata la cultura Anasazi (in lingua navaho, “la gente antica”), con una durata ininterrotta di oltre 2.000 anni e antenata della cultura storica dei A CURA DI BENEDETTA Pueblo. Importanti resti architettonici di questa civiltà – risalenti al Periodo Pueblo III CESTELLI GUIDI (1050–1330) – sono: le cliffhouses, abitazioni costruite all’interno di grandi cavità naturali o in ripari sotto roccia; i palazzi della Mesa Verde e le grandi città a pianta semicircolare, costruite all’a- perto sulla sommità dei rilievi. Si tratta di grandi costruzioni protette per la loro posizione naturale e in cui si osservano due tipi di struttura: le abita- 15 DICEMBRE 1998 zioni, spesso a due piani, e le kiva, camere cerimoniali sotterranee o semi–affondate nel suolo, che tanta importanza hanno ancora nei rituali dei Pueblo attuali. In questo periodo, considerato come la fase classica della cultura Anasazi, tutte le arti – lavorazione del turchese (mosaici), tessitura, intreccio, 28 GENNAIO 1999 ceramica – raggiungono un altissimo sviluppo; ma verso la fine del XIII secolo, le città vengono abbandonate repentinamente e senza tracce di violen- za, per ragioni ancora ignote. Nel Periodo Pueblo IV (1300–1700) si assiste ad un rapido rinascimento dopo la brusca e misteriosa fine del periodo pre- cedente. Awatobi e Sitkyatki, sul basso Little Colorado, sono i suoi centri più noti, nell’area poi abitata dagli Hopi. Il primo incontro tra i Pueblo e gli CHIESA DELLE Spagnoli avvenne nel 1540, con la spedizione di Francisco Vázquez de Coronado, che diede inizio all’occupazione dei loro territori e alla conseguente ZITELLE VIA DI evangelizzazione. Nel 1680 scoppiò una grande rivolta in seguito alla quale i Pueblo riuscirono a tenere lontani i conquistadores dalla regione per dodici anni. Nonostante la lunga dominazione spagnola, cui succedettero quelle messicana e statunitense (dal 1848), i Pueblo sono riusciti a garantirsi, rima- S.MICHELE,18-ROMA nendo nei loro territori, un’esistenza più isolata, e quindi più protetta, di qualunque altra popolazione indiana d’America. I Pueblo usano ancora oggi le tipiche costruzioni a terrazzo, con tetti piatti e scalette che collegano i vari piani; si servono delle stoffe importate per l’uso corrente ma tessono anco- ra con cotone indigeno gli indumenti cerimoniali. L’anno religioso inizia al solstizio d’inverno, con la venuta di esseri soprannaturali e di antenati, sotto DALUNEDÌ forma di Kachina, impersonati da uomini del villaggio e rappresentati da piccole figure dipinte e vestite come i danzatori. Con le loro visite periodiche tra gli uomini, i Kachina portano la pioggia e garantiscono la fertilità dei campi. L’economia si basa sull’agricoltura, resa possibile in queste terre aride A VENERDÌ grazie a un complesso sistema di irrigazione dei campi. Questi sono lavorati collettivamente dagli uomini e forniscono soprattutto mais, fagioli, cotone, ESCLUSI I FESTIVI meloni, zucche e peperoncini. Oltre all’allevamento del tacchino, è praticata la caccia a conigli, antilopi e cervi. Con l’arrivo degli Spagnoli i Pueblo conobbero il grano e allevarono la pecora e l’asino. La tessitura del cotone, e in seguito della lana, su telai verticali costituisce un’altra attività di note- 10.00-13.00/15.00-18.00 vole importanza insieme alla produzione della ben nota ceramica, decorata secondo stili peculiari ad ogni villaggio. Fra i gruppi gravitanti intorno all’area Pueblo, vi sono i Navajo e gli Apache (di lingua athapasca) che giunsero nella zona tra il IX I NAVAJO e il XIV secolo d.C. In seguito all’introduzione, da parte degli Spagnoli, di greggi di pecore, i Navajo da agricoltori e cacciatori si In parallelo alla mostra dedicata alle fotografie trasformarono in pastori e, tra il 1600 e il 1700, impararono a tessere su telaio verticale. Essi hanno notevolmente contribuito alla “indiane” di Aby Warburg, si è ritenuto opportuno vita artistica locale come abili tessitori di coperte e di tappeti a motivi policromi, e più ancora come esecutori di una singolare tecnica pittorica, mutua- arricchire il contesto espositivo con alcuni pezzi di ta in passato ai Pueblo ma dai Navajo portata a nuova perfezione, ossia la pittura, su terreno sabbioso, con pigmenti secchi di vario colore, ricavati da manifattura Pueblo, gentilmente prestati dal argille o rocce finemente macinate, sabbie, carbone di legna, polline di fiori. Queste composizioni pittoriche, con figure stilizzate e filiformi rappresen- Museo Preistorico ed Etnografico “Luigi Pigorini”. tanti divinità ed eroi culturali, sono connesse al mondo mitico e formano parte di complessi rituali destinati a propiziare le entità soprannaturali e le Tali oggetti sono contemporanei al viaggio di potenze della natura; il rituale navajo esige che esse vengano cancellate entro la stessa giornata. Le pittografie sono conosciute con il nome della ceri- Warburg ed inoltre, fra questi, la “giara per acqua” è similare ad un pezzo acquistato dallo stes- monia che le comprende tutte, il Canto della Montagna. Tra il XVIII e XIX secolo, i Navajo entrarono in conflitto con gli Spagnoli e i Messicani e dopo so Warburg ed oggi conservato nelle collezioni del duri scontri con gli Americani, furono sgominati da una massiccia campagna nel 1863, che sfociò nella deportazione di 8.000 persone nella riserva di Warburg Institute London. Fort Sumner (New Mexico), con una marcia forzata conosciuta come la “Lunga marcia”. I Navajo ottennero in seguito di tornare in una riserva situata nel proprio territorio e di avere bestiame in cambio di una pacifica convivenza con i coloni. In questo territorio arido hanno prosperato, acquisendo nuove terre e altro bestiame. Donatella Saviola, Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” CATALOGO DEI MATERIALI PROVENIENTI DAL MUSEO “LUIGI PIGORINI” Le quattro ceramiche esposte furono raccolte, tra il 1879 e il 1885, durante la prima spedizione antropologica in area Pueblo, tra gli Zuñi, organizzata da John Wesley Powell direttore del Bureau of American Ethnology della Smithsonian Institution di Washington. Alla spedizione, guidata da James Stevenson, parteciparono anche la moglie di quest’ultimo, Matilda Cox Stevenson e l’allora ventiduenne , i cui lavori sulla mitologia e l’organizzazione religiosa degli Zuñi saranno di fondamentale importanza per la nascente antropologia. Durante i numerosi soggiorni nella regione, Stevenson formò una collezione composta da migliaia di reperti, sia archeologici che etnografici, raccolti nei diversi pueblos.

LA CERAMICA PUEBLO In pochi altri luoghi 1. GIARA PER ACQUA, ZUÑI, New Mexico, simbiosi secondo la visione indigena: “L’acqua ha in 4. CIOTOLA, STILE LAGUNA–ACOMA, New americani l’arte ceramica è stata così estensivamente inv. 1404 sé la fonte della vita. Il vaso contiene l’acqua; la fonte Mexico, inv. 29387 praticata da raggiungere un alto livello di raffinatezza e L’esemplare presenta la tipica decorazione dei vasi della vita accompagna l’acqua e, perciò, la sua dimo- Ciotola policroma per alimenti, con motivi geome- di perfezione come nell’area culturale del sud ovest degli zuñi storici, caratterizzata dall’uso della vernice bian- ra è nel vaso con l’acqua”. trico–floreali in rosso e nero su fondo bianco, con la Stati Uniti. In questa regione, la poca acqua disponibi- ca come fondo su cui si articolano tre bande decora- superficie interna in rosso. I vasi differivano per le si trova in punti separati da grandi distanze; quindi, te, delimitate da linee in nero; quelle dipinte alla 2. SCODELLA, ACOMA, New Mexico, inv. 27311 dimensioni, forma e colore. I Pueblo di lingua kere- base del collo risultano volutamente interrotte, Scodella per alimenti, decorata all’interno con un san, a sud di Santa Fe, producono ceramiche più la prima necessità vitale per i Pueblo è il trasporto e la secondo il principio indigeno del motivo a “linea motivo floreale, in nero su fondo bianco, che parte sottili, smaltate in bianco e decorate con motivi in conservazione dell’acqua. Per questi agricoltori di zone aperta”. Nel XIX secolo si sviluppa una peculiare dal centro e si irradia lungo la parete con viticci e rosso e nero, secondo il cosiddetto “stile policromo”. aride, l’acqua è di così vitale importanza da essere con- ornamentazione che privilegia soprattutto il motivo meandri angolari e spiraliformi. La bocca del reci- siderata dono divino; i recipienti destinati a contenerla “a rosetta” e la figura del cervo; quest’ultima è sem- piente presenta la cosiddetta “linea aperta”, elemen- 5. COPERTA DA SELLA, HOPI, Arizona, inv. possiedono di per se stessi, e per virtù della decorazione, pre rappresentata con quella che viene chiamata la to simbolico caratteristico dell’arte ceramica pueblo 37350 una forza capace di attirarla e di trattenerla. Secondo il “linea del cuore”, in rosso, che parte dalla bocca del- e presente esclusivamente nei recipienti per cibi e Coperta da sella in lana, decorata a bande in nero e pensiero indigeno, la ceramica ha il potere e la capacità l’animale e va verso il suo interno. Questo elemento per acqua. Si tratta di una o più linee, quasi sempre rosso, separate da una più larga e centrale di colore di far suoi gli attributi della sostanza in essa contenuta; decorativo, benché sia stato adottato anche da altri di colore nero, disegnate sulla superficie interna o azzurro. Ciascuna banda rossa presenta una serie di così l’acqua, elemento sacro, trasferisce il proprio potere Pueblos, è distintivo degli Zuñi. L’esemplare presen- esterna, le cui estremità sono lasciate appositamente cinque croci (tipico elemento decorativo dell’arte al vaso nel quale si trova. La ceramica – comparsa nel- ta un altro tra i motivi più noti raffigurati nei vasi per distanziate o aperte. Secondo le vasaie, quel piccolo hopi), alternate in verde e nero. Prima dell’arrivo l’area intorno al V secolo d.C., durante il Periodo dei l’acqua zuñi, definito “Rain Bird”, o uccello della spazio rappresenta il “sentiero d’uscita” attraverso il degli Europei la tessitura su telaio era largamente Cestai Evoluti –, viene ancora oggi prodotta con le tec- pioggia, qui reso nella sua variante stilizzata. I vasi quale passa l’entità presente nel vaso stesso. praticata tra i Pueblo; la sua introduzione nella niche usate da più di mille anni. Recipienti di varie per l’acqua, o ollas, presenti soprattutto nei villaggi regione risale al 700 d.C., quando il cotone com- forme e grandezze sono realizzati senza l’uso del tornio distanti da ruscelli o sorgenti, erano foggiati in modo 3. CIOTOLA, STILE LAGUNA–ACOMA, New parve nel Sudovest. Successivamente questa tecnica da vasaio, secondo la tecnica di modellatura detta “a da poter essere trasportati dalla donna in equilibrio Mexico, inv. 48476 decadde al punto di rischiare di scomparire se non colombino”: dopo aver preparato una specie di cordone sulla testa; essi disponevano di un supporto adatto a Ciotola per alimenti, decorata lungo la parete inter- si fosse verificato un fatto alquanto insolito: i in argilla, esso viene avvolto a spirale su se stesso, for- distribuire il peso del liquido e di un collo stretto che na con motivi geometrico–floreali, in rosso e nero Navajo – popolazione vicina ai Pueblo, ma di cultu- mando così il fondo e la base del contenitore e prose- ne impediva la fuoriuscita e l’evaporazione. Per tra- su fondo bianco, e all’esterno con un motivo geo- ra e di origini etniche del tutto diverse –, nel giun- guendo in altezza per foggiarne le pareti. Esistono dizione, si è sempre ritenuto che la ceramica avesse il metrico in nero su bianco. Oggi i motivi ornamen- gere in quell’area, hanno ripreso e mantenuto in vita numerose varianti nella decorazione delle ceramiche ed potere e la capacità di far suoi gli attributi della tali più frequenti e più ricercati sono gli elementi i procedimenti tecnici e i canoni decorativi propri ogni villaggio ha creato uno stile peculiare e riconoscibi- sostanza in essa contenuta; così l’acqua, elemento floreali, entrati a far parte del patrimonio iconogra- dei Pueblo. Secondo la divisione sessuale del lavoro, le. Nella società Pueblo, i vasai occupano una posizione sacro, trasferisce il proprio potere al vaso nel quale si fico dei Pueblo, e in particolare di quello dei villag- la tessitura era compito maschile. Dal 1890 i tessu- di grande rilievo e la capacità di fabbricare un vaso è trova. Cushing, che visse a lungo tra gli Zuñi alla fine gi meridionali, quali Acoma, Laguna, Zuñi, Zia, ti sono fabbricati a scopo commerciale, ad eccezio- parte integrante e rituale della vita quotidiana. del secolo scorso, così descrive la dinamica di tale Santa Ana e Cochiti. ne delle coperte da sella. (d.s.) (d.s.) CATALOGO DEI DOCUMENTI ESPOSTI IN MOSTRA X

CATALOGO DELLE FOTOGRAFIE DI ABY WARBURG ESPOSTE IN MOSTRA 1) Fotografo non identificato, Aby Warburg, Santa grazie ai legami della sua famiglia con la borghesia spagnolo, con una donna Zuñi, forse la vecchia Warburg era stato attratto da questa immagine a Fe, Nuovo Messico, febbraio 1896 ebrea ed imprenditoriale di origine europea. La Sucero di cui parla nel suo diario causa del significato simbolico attribuito alla scala Il ritratto venne fatto durante la visita ai petroglifi quantità di inviti, di biglietti, di balli a cui era invi- 23d) Aby Warburg, Occidentali e nativi non identi- nella cultura Pueblo e panamericana. Elemento fon- vicino alle rovine di San Cristobal, nelle vicinanze di tato durante l’intermezzo californiano fu scrupolosa- ficati, Zuñi, Nuovo Messico, aprile 1896 damentale della quotidinità locale - le scale per Santa Fe. Warburg è ancora vestito con abiti europei mente conservata e si trova oggi al Warburg Institute (stampa priva di negativo) entrare nelle case a due piani e discendere nella kiva - porta la bombetta - ed ha alla sua destra la custodia sottorranea - la forma serpentinata della scala rap- della sua Kodak portatile, una Bull’s Eye. Sulla roccia 15) Aby Warburg, Ai confini di Chinatown, San 24) Aby Warburg, Giovani nativi fuori da una kiva, presentava ‘l’esperienza primogenita dell’umanità’. nell’angolo in basso a destra dell’immagine si può Francisco, febbraio 1896 probabilmente a Zuñi, Nuovo Messico, apri- La forma arcaica della scala in legno qui fotografata scorgere un petroglifo a forma di mano Warburg passò un mese a San Francisco, con l’inten- le 1896 si ritovava su tutti i manufatti pueblo: dalle pitture zione di imbarcarsi di li a poco per il Giappone. Poco I giovani nativi non sembrano badare troppo al foto- murali interne alle Chiesa (vedi doc. 28) alle decora- 2) Aby Warburg, Personaggio non identificato, Santa prima della data di partenza decise piuttosto di. torna- grafo, in parte distratti da ciò che avviene. all’interno zioni dei vasi fino alle pitture all’interno della kiva. . Fe, Nuovo Messico, febbraio 1896 re nei territori Pueblos e di visitare i villaggi Zuni ed della kiva, camera cultuale sotterranea della civiltà L’accompagnatore di Warburg fa da riferimento per Hopi. Ancora una volta il suo sguardo è attratto dalla Anasazi predisposta alla preparazione dei rituali. Il 45) Aby Warburg, Paesaggio con mucca, Arizona, le dimensioni dei petroglifi vicino alle rovine di San multi-etnicità del luogo: cinesi in costumi tradiziona- giovane in primo piano rivolto verso il fotografo aprile 1896 Cristobal li sono ritratti accanto ad occidentali in bombetta indossa una cinta che ricorda la gioielleria Navajo Si noti l’ombra di Warburg proiettata alla destra del- l’immagine, sigla del fotografo dilettante 3) Aby Warburg, Santa Fe, Nuovo Messico, feb- M16a) Aby Warburg, San Francisco, California, feb- 25)A Aby Warburg, Madre e figlio, probabilmente aFO S braio 1896 braio 1896 (stampa priva di negativo) Zuñi, Nuovo Messico, aprile 1896 46) Aby Warburg, Keam’s Canyon, Arizona, aprile 1896 4) Aby Warburg, Nativi accucciati all’ombra del por- 16b) Aby Warburg, Personaggio non identificato da- 26) Aby Warburg, Esterno di una tipica abitazione Il Canyon abitato dal mercante di manufatti Pueblo tico del Palazzo del Governatore, Santa Fe, Nuovo vanti ad una costruzione industriale, California, Pueblo, Nuovo Messico o Arizona, 1896 e Navajo Thomas V.Keam era l’unica enclave occi- Messico, febbraio 1896 febbraio 1896 (stampa priva di negativo) dentale a ridosso dei villaggi Hopi; vi si trovava un Fu a Santa Fe che Warburg entrò in contatto con il 27) Aby Warburg, Donna nativa scappa all’interno ufficio postale, stalle, recinti per gli animali, e la sud ovest americano. Il composito tessuto sociale 16c) Aby Warburg, Miss. Knapp alla partenza del- di una casa, Nuovo Messico o Arizona, aprile scuola governativa per giovani nativi. I nativi, sia della cittadina stimolò l’interesse di Warburg; la ten- l’escursione per il Lick Observatory, California, 1896 Hopi che Navajo, frequentavano il Canyon in piena sione tra le due componenti - la nativa e l’occidenta- febbraio 1896 (stampa priva di negativo) Non tutti i nativi erano disponibili a farsi fotografa- libertà, trasformandolo in un crocicchio culturale di le - sarebbero divenute da subito il soggetto predilet- re. Infastiditi dalla pratica - ormai comune - di veni- grande interesse per lo studioso to dal suo sguardo. Se le strade affollate simboleggia- 16d) Aby Warburg, C.F. Reid, compagno di escursio- re ritratti da etnografi, curiosi e turisti di passaggio, vano l’attivismo occidentale, la posa accucciata dei ne di Warburg, febbraio 1896 (stampa priva di alcuni si sottraevano allo sguardo intrusivo, come 47) Aby Warburg, Thomas V.Keam all’esterno della nativi all’ombra del portico era sintomatica di una negativo) avviene nel caso di questa donna che scappa all’in- sua casa, Keam’s Canyon, Arizona aprile 1896 diversa attitudine al mondo terno di una casa appena si accorge della macchina L’irlandese Thomas V. Keam si era trasferito nel 16e) Aby Warburg, Binari ferroviari dell’‘Atlantic fotografica di Warburg Canyon (a cui dette il nome) vent’anni prima. 5) Aby Warburg, ‘Old Curiosity Shop’ nella San and Pacific Railroad’ (stampa priva di negativo) Aveva conquistato la stima dei nativi che lo consul- Francisco Street, Santa Fe, Nuovo Messico, feb- 28) Aby Warburg, Interno di una casa o di una kiva, tavano per giudizi imparziali o per ritrovamenti braio 1896 17) Aby Warburg, La ‘Santa Fe Route’ dell’‘Atlantic Nuovo Messico o Arizona, aprile-maggio 1896 archeologici L’‘Old Curiosity Shop’ era un famoso negozio, spe- and Pacific Railroad’, probabilmente ad L’immagine potrebbe mostrare l’interno di una casa cializzato nella vendita di artigianato locale, sia Holbrook, Arizona, aprile 1896 o di una kiva, la camera sotterranea Pueblo predi- 48) Aby Warburg, Vaso su sedia Pueblo che Navajo. Tra gli oggetti appesi all’esterno Warburg si lasciò alle spalle le comodità occidentali sposta ai rituali; gli unici oggetti riconoscibili sono Questa fotografia rivela l’intersse di Warburg per la sono distinguibili alcune tipiche curiosità per turisti: alla stazione ferroviaria di Holbrook, ultima fermata alcuni recipienti che si trovano sparsi nell’unica por- ceramica locale sulla quale si ritrovavano forme deco- fotografie montate su cartoncino, coperte Navajo, della ‘Santa Fe Route’ in territorio Hopi in Arizona. zione di luce che entra dalla finestra-porta di acces- rative ripetute anche sui tappeti e sui costumi dei cesti, pelli di animali ed anche, all’estrema sinistra, La desolazione del deserto circostante fu solo il so, assieme all’ombra della scala danzatori. Warburg comprò ben 52 vasi. Molti ven- un fucile. Warburg vi avrebbe comprato parte della primo ed più forte contrasto con i luoghi abitati nero acquistati a Keam’s Canon, dal mercante sua collezione etnografica dalla ricca società occidentale, presago di diversità 29) Aby Warburg, Provviste prima del viaggio attra- Thomas V.Keam ben più eclatanti verso il deserto, Arizona, aprile 1896 6-7) Aby Warburg, Giovani muscisti, Nuovo 49) Aby Warburg, Rifornimento di acqua, probabil- Messico, febbraio 1896 18) Aby Warburg, Donna quacchera di fronte ai 30) Aby Warburg, I cavalli del calesse di Warburg, mente alla missione del pastore mennonita Henry Queste due fotografie sono ottimali per comprende- binari, probabilmente ad Holbrook, Arizona, Arizona, aprile 1896 T.Voth, Territorio Hopi, Arizona, aprile 1896 re come e cosa Warburg era interessato a registrare aprile 1896 Henry T.Voth era il pastore mennonita di stanza ai sulla pellicola fotografica. La prima immagine è scat- L’immagine della donna ritratta nell’assolato e spo- 31-32) Aby Warburg, Frank Allen, guidatore mor- villaggi Hopi; etnografo autodidatta, collezionista tata impulsivamente, appena scorti i musicisti; que- glio paesaggio è emblematica dell’inizio dell’avventu- mone del calesse di Warburg, Territorio avido e studioso indefesso era la fonte più attendibile st’ultimi non sembrano consapevoli di essere ripresi ra. Il dito puntato a terra senza alcuna apparente Hopi, Arizona, aprile 1896 sui rituali Hopi. Stanziata tra le alte mesas dei villaggi e, nel momento in cui Warburg scatta la foto, un ragione e lo sguardo severo sembrano segni di presa- Frank Allen accompagnò Warburg nella fase più Hopi, la sua missione era anche un piccolo museo di bambino si interpone tra il fotografo ed il suo sog- gio per il giovane viaggiatore intensa del viaggio, quando cioè si addentrò per due etnografia locale, che Warburg visitò e studiò getto. Quest’immediatezza di reazione ad un’imma- giorni nel deserto per raggiungere i villaggi Hopi stan- gine che lo interessa è il leitmotiv delle fotografie di 19-20) Aby Warburg, Occidentali e nativi difronte ziati sulle alte mesas (tavole). Nell’immagine seguente, 50) Aby Warburg, Famiglia occidentale, probabil- Warburg. Per il secondo scatto, Warburg si adegua ad una drogheria, probabilmente ad Frank Allen raccoglie il pic nic appena consumato, mente la moglie del pastore mennonita Henry alle convenzioni fotografiche contemporanee: usciti Holbrook, Arizona, aprile 1896 mentre Warburg si diletta in fotografie amatoriali T.Voth con in braccio il secondogenito, Territorio dall’oscurità del portico, i giovani musici inscenano La sequenza di fotogrammi, di cui questo è quello Hopi, Arizona, aprile 1896 per il fotografo un concertino conclusivo, è caratteristica del metodo utilizzato da 33) Aby Warburg, Calesse utilizzato per raggiungere Warburg: dopo aver osservato il soggetto prescelto da i villaggi Hopi, Territorio Hopi, Arizona, apri- 51) Aby Warburg, Ragazza occidentale, probabil- 8) Fotografo non identificato, Aby Warburg, una certa distanza, Warburg si avvicina girandogli le 1896 mente Frieda, la primogenita del pastore menno- Miss.Knapp e una amica all’ Green, intorno fino ad arrivare a puntare l’obbiettivo al nita Henry T.Voth, Territorio Hopi, Arizona, Pasadena, California, febbraio 1896 volto del nativo 34) Aby Warburg, In vista delle mesas, Territorio aprile 1896 Nel tragitto verso la costa orientale, trascorsi circa due Hopi, Arizona, aprile 1896 mesi in Colorado ed in Nuovo Messico, Warburg si 21) Aby Warburg, Ambulanza a quattro muli, Fort I sette villaggi Hopi erano disposti in cima a tre alte 52) Aby Warburg, Ragazza Hopi, Keam’s Canyon, fermò a Pasadena. Sorridente, si trova tra la Sig.ina Wingate, Nuovo Messico, aprile 1896 formazioni rocciose chiamate mesas. Warburg avreb- Arizona, aprile-maggio 1896 Knapp (in nero) e una donna non identificata nel Warburg venne ricevuto al suo arrivo dal tenente del- be visitato il villaggio di Oraibi, il piu popoloso, sulla La ragazza indossa il costume tradizionale Pueblo: la giardino di uno dei migliori alberghi della città l’esercito americano Roger B.Bryan con l’ambulanza mesa occidentale e quello di Walpi, famoso per la coperta bianca passata intorno alla spalla destra e a quattro muli di servizio a Fort Wingate danza del serpente che aveva luogo sulla piazza prin- chiusa sotto il braccio sinistro, i calzari di pelle di 9) Aby Warburg, Casa prefabbricata su ruote, cipale, sulla mesa orientale mucca stretti fino al ginocchio ed i mocassini. I Pasadena, California, febbraio 1896 22) Aby Warburg, Il tenente Roger B.Bryan assieme capelli sono raccolti in due spirali ai lati della testa, a La rigogliosa cittadina di Pasadena era famosa per le ad una ragazza Zuñi ed alla guida indiana, 35) Aby Warburg, In vista delle mesas, Territorio forma di fiori di zucca, acconciatura distintiva delle piantagioni di rose e per la bellezza naturale delle Zuñi, Nuovo Messico, aprile 1896 Hopi, Arizona, aprile 1896, ragazze non ancora sposate zone circostanti. Warburg vi si fermò alcuni giorni e Warburg visitò il territorio ed il pueblo Zuñi in Con grande disinvoltura Warburg scatta questa prese parte a varie escursioni nelle vicinanze. Le compagnia del tenente dell’esercito americano di fotografia dal calesse in movimento, inquadrando il 53) Aby Warburg, Villaggio Hopi di Walpi, Mesa molte immagini scattate a Pasadena testimoniano stanza a Fort Wingate e della loro guida; entrambi paesaggio ma includendo sopratutto i due cavalli orientale, Arizona, aprile-maggio 1896 della sua costruzione, e dell’avanzamento tecnologi- sono qui ritratti mentre mettono a posto i capelli I 7 villaggi Hopi, grazie alla loro posizione difficil- co della cultura occidentale come si vede in questa della ragazza, affinché il suo viso sia meglio visibile 36) Fotografo non identificato, Aby Warburg sor- mente accessibile, avevano preservato più di qualsia- casa trasportata su ruote ed esemplificato dai pali in fotografia. L’immagine è molto forte, sia per la preso da una tempesta di sabbia, Territorio si altro insediamento Pueblo le tradizioni native dell’energia elettrica della fotografia successiva dominante maschile che per i gradi del tenente in Hopi, Arizona, aprile 1896 primo piano; è il sorriso della ragazza a renderla più 54) Aby Warburg, Roccia della danza e kiva a 10) Aby Warburg, Strada con pali della luce, rassicurante. Il tenente ha la custodia della macchi- 37-40) Aby Warburg, Gruppo di Navajo, probabil- Walpi, Arizona, aprile-maggio 1896 Pasadena, California, febbraio 1896 na di Warburg, e probabilmente anche una seconda mente guide, Territorio Hopi, Arizona, È questa un’immagine inusuale della famosa piazza macchina fotografica aprile 1896 di Walpi, caratterizzata dall’alta roccia che ne delimi- 11) Aby Warburg, Gita all’osservatorio Lick, Mount I Navajos erano una popolazione nomade che abita- ta un lato. La tipica veduta contemporanea della Hamilton, regione di Santa Clara, California, 23a) Fotografo non identificato, Aby Warburg va l’interno del territorio Hopi a sud del deserto piazza era presa dal lato opposto, con la roccia che si febbraio 1896 assieme ad una ragazza Zuñi ed alla guida dell’Arizona e la Navajo Indian Reservation più a stagliava a chiusura dello slargo dove aveva luogo la indiana, Zuñi, Nuovo Messico, aprile 1896 nord. Warburg incontrò questo gruppo di Navajo famosa danza del serpente. Warburg invece è più 12) Aby Warburg, Gita al S.C.Lowe’s Echo (stampa priva di negativo) durante il suo viaggio in calesse, vero ‘viaggio nel interessato alle presenza umane che alla ripetizione Mountain, California, febbraio 1896 La foto è stata scattata probabilmente dal tenente viaggio’ alla scoperta delle culture native del sud ovest dell’immagine convenzionale; in primo piano, quasi Mentre si riposava a Pasadena, Warburg ne visitò i Roger B.Bryan, ed è speculare a quella precedente. americano. Secondo la pratica usuale Warburg scattò illegibile a cusa della sovraesposizione, si trova la dintorni. Durante una gita al S.C.Lowe Echo Warburg, con la pipa nel taschino, guarda sorriden- una prima foto da lontano, per poi avvicinarsi e pun- scala della kiva, su cui uno dei due uomini occiden- Mountain, all’epoca una delle attrazioni turistiche te la ragazza tare l’obiettivo sulla donna che impasta il mais per le tali appoggia irriverente un piede locali, Warburg scattò quest’inquietante immagine pitas - una pila è alla sua destra. Inginocchiatosi, del ‘great cable incline’; un carrello elettrico strapie- 23b) Aby Warburg, Zuñi, Nuovo Messico, aprile scattò una seconda foto alla donna, gesto che fece evi- 55) Aby Warburg; Villaggio Hopi di Oraibi, Mesa no di eleganti signori si immerge nella natura circo- 1896 (stampa priva di negativo) dentemente ridere tanto lei che gli altri Navajo, verso occidentale, Arizona, maggio 1896 stante, bandiera americana issata a simbolo di con- In una delle poche immagini d’insieme dei villaggi i quali Warburg volge la macchina fotografica per un quista del territorio Pueblo, Warburg ritrae da un punto di vista elevato ultimo scatto 56) Aby Warburg, Piazza di Oraibi, Arizona, mag- il villaggio Zuñi. Appoggiate alle case si vedono lun- gio 1896 13) Aby Warburg, ‘Great cable incline’ al S.C.Lowe’s ghe scale utilizzate per accedere ai vari livelli abitati- 41-43) Aby Warburg, Tessitrici Navajo, Bida Su questa piazza avrebbe avuto luogo la danza propi- Echo Mountain, California, febbraio 1896 vi del villaggio. In primo piano uno dei tipici forni Hotchi, Arizona, Aprile 1896 ziatoria per la crescita del mais, la Hemis Kachina, Parte di una numerosa sequenza di fotografie scatta- tondi per cuocere le pitas di mais Warburg scattò più fotogrammi delle donne Navajo che Warburg avrebbe visto e registrato con la sua te durante l’escursione, quest’immagine è una delle intente alla filatura della lana ed alla tessitura. Dopo macchina fotografica rare in cui si possa parlare di ricercata composizione 23c) Fotografo non identificato, Aby Warburg con aver ritratto le donne sullo sfondo del deserto circo- formale: le figure ai lati dell’immagine servono infat- un’anziana donna Zuñi, Zuñi, Nuovo Messico, stante, Warburg scatta l’ultima fotografia qui presen- 57) Fotografo non identificato, Aby Warburg con ti da quinte per dare maggiore profondità alla scena. aprile 1896 (stampa priva di negativo) tata della donna al lavoro al telaio, a documentazio- un nativo non identificato, Oraibi, Arizona, L’immagine è composta da due fotogrammi sovrap- ne del metodo di tessitura Navajo. maggio 1896 14) Aby Warburg, Mr. Nohl, Direttore della Valley posti alla loro metà, frutto di un errore di trascina- La fotografia ritrae Warburg accigliato, scomoda- Bank di Pasadena, California, febbraio 1896 mento della pellicola. Alla cesura tra i due si staglia il 44) Aby Warburg, Paesaggio con cane e scala, mente seduto accanto ad un rilassato nativo, identi- Warburg era bene accolto dalla ricca società locale profilo di Warburg mentre parla, probabilmente in Arizona, aprile 1896 ficabile dalle collone come un medicin man Navajo.

Museo Archivio di Fotografia Storica

L’immagine è magistralmente costruita nella defini- resto dell’intera collezione, alimentando il dubbio 68) Aby Warburg (?), Hemis e Manas Kachina, La Moqui (Hopi) Industrial School era una scuo- zione spaziale di pieni e vuoti, ed è tra le fotografie che siano state scattate da una mano più esperta, Oraibi, Arizona, maggio1896 la governativa, fondata con l’intento di rieducare i più problematiche della collezione perchè rivela un forse quella del pastore mennonita H.T.Voth in com- giovani nativi alle pratiche culturali del sistema occi- Warburg in palese ed inedita difficoltà pagnia del quale Warburg vide la danza 69) Aby Warburg (?), Hemis Kachina si riposano ai dentale; vi si studiava inglese, carpenteria, falegna- bordi della mesa, Oraibi, Arizona, maggio1896 meria e, per le ragazze, il cucito. La trasformazione 58) Aby Warburg, Due nativi non identificati, proba- 63) Aby Warburg (?), Hemis e manas kachina all’ini- Durante le pause della lunga danza i danzatori anda- dei bambini era innanzitutto esteriore; grembiuli vit- bilmente Navajos, Orabi, Arizona, maggio 1896 zio della danza, Oraibi, Arizona, maggio 1896 vano a riposarsi all’estremità della mesa, nel luogo toriani e capelli tirati all’indietro erano i primi passi La foto ritrae l’inizio della danza, quando i danzato- sacro predisposto al loro riposo (katsinki). Warburg della forzata integrazione 59) Aby Warburg, Il sacerdote capo della danza ri (hemis) si trovano in fila difronte alle danzatrici li coglie in un momentosegreto del rituale, quando Hemis kachina, Oraibi, Arizona, maggio 1896 (manas) uomini vestiti da donne. Entrambi suonano cioè i danzatori si tolgono le maschere che li trasfor- 74-76) Aby Warburg, Allievi della ‘Moqui (Hopi), È questo un ritratto sfocato del sacerdote capo della sonagli e maracas che accompagnano l’intero corso mano in kachinas, esseri soprannaturali intermediari Industrial School’, Keam’s Canyon, danza hemis kachina,. Fù scattato da Warburg in della danza propiziatoria per la crescita del mais tra l’uomo ed il cosmo, riacquistando così la condi- Arizona, maggio 1896 fretta, senza frapporre tempo tra l’immagine e la sa zione umana I giovani ragazzi venivano travestiti da Occidentali; .ripresa meccanica 64) Aby Warburg (?), Hemis e manas kachina in cappelli e divise erano le loro uniformi quotidiane. fila, Oraibi, Arizona, maggio 1896 70) Fotografo non identificato, Aby Warburg ed un Warburg chiese loro di illustrare la favola ‘Hans 60) Aby Warburg, Danne e bambino Hopi, Oraibi, Le Manas e gli Hemis si muovono lentamente su due danzatore Kachina, Oraibi, Arizona, maggio Guck in die Luft’ (Giovannino guard’in aria) per Arizona, maggio 1896 file parallele, cambiando orientamento durante il 1896 valutare la sopravvivenza della relazione simbolica Il gruppo, qui appositamente raccolto, ritrae una corso della danza che dura fino al tramonto Alla fine del viaggio, il giovane Warburg appare trasfor- con il mondo in popolazioni non completamente donna sposata, con i capelli sciolti sulle spalle, una mato: scomparsa la bombetta, indossa qui un più con- ‘civilizzate’; i disegni vennero esposti nel 1898 nella O ragazza nubileS con la caratteristica acconciatura ed 65-66) Aby Warburg (?), Hemis kachina, Oraibi, sono cappello da cowboy, mentre posa sorridente accan- mostra ‘Als Kind das Künstler’ (vedi doc. 19) I ritrat- un bambino. Sullo sfondo una grande giara in terra- Arizona, maggio 1896 to ad un nativo durante la pausa della danza. ti, dal taglio frontale, ricordano le fotografie antro- cotta. Malgrado fossero stati messi in posa, la loro I danzatori si sono fermati e si volgono verso L’espressione accigliata del danzatore - senza maschera pometriche di fine secolo attenzione è attratta da qualcos’altro, probabilmente Warburg. Si trovano difronte al luogo sacro del rito: ma con il costume rituale - è in parte dovuta al sole ed dall’arrivo dei danzatori nella piazza una struttura in pietra protegge un piccolo albero di in parte alla sacralità violata del rituale. Un semicerchio 77-78) Aby Warburg, Allievi della ‘Moqui (Hopi), pino su cui sono posate penne di volatili (nakwakwo- di maschere è disposto intorno alle due figure a forma- Industrial School’, Keam’s Canyon, 61) Aby Warburg, Bambini Hopi, Oraibi, cis). Il sacerdote, la cui funzione simbolica è quella di re una quinta teatrale di cui Warburg ed il danzatore Arizona, maggio 1896 Arizona, maggio 1896 intermediario tra il villaggio ed i kachina in visita, sono gli attori protagonisti Nell’ultima fotografia, il giovane Hopi sulla destra La danza era un momento importante nella vita del cosparge i danzatori di mais consacrato, a buon dell’immagine sembra estremamente cosciente della villaggio. Per i bambini era l’occasione in cui riceve- augurio per il prossimo raccolto di cui la danza rap- 71) Fotografo non identificato, Aby Warburg come sua specificità razziale, malgrado il travestimento re regali dai danzatori - generalmente piccole bam- presenta il rito propiziatorio Kachina, Oraibi, Arizona, maggio 1896 della divisa: con la mano sul fianco e lo sguardo drit- bole in legno e stoffa rappresentanti i kachina, ed Warburg prova una maschera rituale, forse a mostra- to in macchina, sfida il fotografo - l’uomo occiden- archi e frecce 67) Aby Warburg (?), Primo piano dei costumi re che anch’esso poteva subire la trasformazione tale - con orgoglio rituali degli Hemis Kachina, Oraibi, Arizona, magica e divenire un essere soprannaturale, un 62) Aby Warburg (?), Hemis e manas kachina all’ini- maggio1896 Kachina 79) Aby Warburg, A casa dopo la scuola, Keam’s zio della danza, Oraibi, Arizona, maggio 1896 Warburg è ora interessato a rendere nel dettaglio i Canyon, Arizona, aprile-maggio 1896 La sequenza di fotografie della danza Hemis Kachina, costumi dei danzatori. Le maschere in cuoio sono 72) Aby Warburg, Mr.Nell, maestro della scuola propiziatoria per la crescita del mais, sono le uniche dipinte con decorazioni geometriche di carattere governativa ‘Moki (Hopi) Industrial School’, con 80) Aby Warburg, Bambine Hopi e bambina occi- per le quali Warburg adotta le convenzioni della simbolico, e sono decorate con rami di pino e piume una nativa albina, Keam’s Canyon, Arizona, dentale, Keam’s Canyon, Arizona, maggio etno-fotografia contemporanea. Privilegiano due di uccelli. Le gonne sono di lana, tenute in vita da maggio 1896 1896 punti di vista: uno generale, così da mostrare sia i fasce decorate anch’esse con gli stessi motivi che si Nel gruppo di scolare native spicca una bambina con danzatori che la piazza, ed uno particolare e molto trovano sulle maschere. Pelli di volpe pendono sul 73) Aby Warburg, Mr.Nell, maestro della scuola cuffia e candido vestito bianco, evidentemente una ravvicinato così da rendere nel dettaglio i costumi retro delle gonne. I danzatori tengono in mano governativa ‘Moki (Hopi) Industrial School’ assie- bambina occidentale. della danza. Per accortezza compositiva e perfetta maracas, mentre gusci di tartaruga da cui pendono me a due allieve, Keam’s Canyon, Arizona, messa a fuoco queste immagini si distanziano dal sassolini sono legati alle ginocchia maggio 1896 (b.c.g.)

DOCUMENTI ORIGINALI ESPOSTI IN MOSTRA I. V. Mindeleff, Mappa del 1886-87 utilizzata da XII. A.Warburg, Disegno con serpenti e ornamenta- XXII. Jesse Walter Fewkes, Lettera dell’archeologo a XXVIII. George Wharton James, Indiani Pueblo Warburg durante il viaggio in Nuovo Messico ed zioni a forma di scala. A.Warburg, 21 Marzo 1896 (primo foglio): all’interno della Chiesa di Acoma, fine del XX secolo. Arizona; le sottolineature marcano le zone visitate. Nella cosmologia Pueblo simboleggiano rispettiva- ‘...and the person who publishes researches on the G.Wharton James era un dilettante fotografo, scrit- Si noti la scritta ed il tratteggio sulla sinistra, a mente i fulmini che precedono la pioggia pueblo ritual, in is sure to win a position tore, compilatore di guide e di manuali d’uso, pro- segnare il percorso intrapreso da Warburg per rag- in Ethnology. I hope therefore you will conclude to motore ad ampio raggio del Southwest. Warburg lo giungere i villagi Hopi nel deserto dell’Arizona XIII. Ricevuta degli acquisti fatti da A.Warburg nel stay longer than two months in New Mexico when conobbe a Pasadena nel febbraio del 1896; qualche negozio ‘Old Curiosity Shop’ di Santa Fe il 15 you have before you the possibility of adding much mese dopo i due si scambiarono alcune fotografie, II. A.Warburg, Disegno di Keam’s Canon e dei sette Dicembre 1895 (vedi foto 5) to Anthropological knowledge...’ tra cui questa qui esposta, parte di una piu ampia villaggi Hopi in Arizona serie che documenta le pitture interne della Chiesa XIV. Ricevuta degli acquisti fatti da A. Warburg dal XXIII. James Mooney, Lettera dell’antropologo a di Acoma, pitture che nella forma gradinata ed III. A.Warburg, Disegno del costume rituale indossa- mercante di oggetti Hopi e Navajo, Thomas V. Keam, A.Warburg, 30 Marzo 1896: ascensionale ripropongono in maniera stilizzata la to da uomini durante la danza Kachina 17 Giugno 1896 (vedi foto 47) ‘...There is no member of the Smithsonian now in forma primitiva della scala, simbolo eccelso delle the Southwest, but at Oraibi, the farthest of the esperienze primordiali dell’umanità, costantemente IV. A.Warburg, Disegno del costume rituale indossato XV. Isaac Newton Seligman, Ritratto caricaturale di Moki (sic!) villages, you will find Rev HRVoth, who presente nella realtà Pueblo (foto 44) da uomini mascherati da donne durante la danza Aby Warburg vestito da cowboy, fatto al suo arrivo a is in communication with us. He is a good friend of Kachina New York nel Settembre 1895. mine, and enthusiastic student of Indian languages XXIX. Aby Warburg, Ritratto di Cleo Jurino, sacer- Malgrado si trattasse di una bonaria presa in giro da and costumes. He is a Russian Mennonite, i.e. a dote della estufa o kiva di Cochiti, Acoma, Nuovo V. A.Warburg, Dettagli del costume rituale indossato parte dell’amico, il ritratto di Warburg trasformato German of Russian birth, and you can talk German, Messico, febbraio 1896 dai danzatori della danza dell’Antilope in cowboy locale è incredibilmente aderente alla tra- English, ussian or Moki (sic!) with him. At Keam’s Warburg fece questo ritratto del sacerdote della kiva sformazione esteriore di Warburg alla fine degli otto Canon, the entering point for the Moki (sic!) coun- di Cochiti mentre si trovava nel pueblo di Acoma. VI. A.Warburg, Dettagli del costume rituale indossa- mesi di viaggio try, you will find Thomas V.Keam, the trader of the Qui, Cleo Jurino ed il figlio Anastasio gli avevano to dai danzatori della danza dell’Antilope Moki (sic!) and Navajos, and very influential with spiegato la concezione cosmologica dei Pueblos, XVI. Abbonamenti del 1895 e del 1896 intestati a them. He speaks Navajo as well as Spanish, and takes lasciandogli alcuni disegni esplicativi qui esposti VII. Cleo Jurino, Disegno dell’altare all’interno della A.Warburg per la linea ferroviaria dell’‘Atlantic and great interest in ethnology. He has also helped us (vedi disegni 7-9) e decifrando i motivi geometrici di kiva, la camera sotterranea della cultura Anasazi da Pacific Railroad’ much and I think you will like him. I am sorry to say alcuni vasi cui derivano i Pueblo, di Cochiti. Cleo Jurino e suo these two are not friends with each other...’ figlio Anastasio avevano spiegato a Warburg la con- XVII. Programma del concerto tenutosi il 12 Settembre XXX. Aby Warburg, Danza dell’Antilope a San cezione cosmologica dei Pueblo, aiutandosi con dise- 1895 sulla nave da crociera ‘Fürst Bismark’ su cui XXIV. Franz Boas, Lettera dell’antropologo a Ildefonso, febbraio 1896. gni ed ‘interpretando’ le decorazioni di vasi Warburg viaggiò da Amburgo a New York A.Warburg, 18 Ottobre 1895. La danza dell’antilope fu la prima danza Pueblo a cui Boas ricevette Warburg alla fine di Ottobre. Nel Warburg assistè nel febbraio nel 1896. VIII. Cleo Jurino, Disegno del costume rituale indos- XVIII. Menu della cena del 10 Settembre 1895 a 1924, uscito dalla casa di cura ‘Bellevue’ di sato da uomini durante la danza Kachina bordo della nave da crociera ‘Fürst Bismark’ su cui Kreuzlingen, Warburg si rimise in contatto con Boas XXXI. Aby Warburg, Suonatori alla danza Warburg viaggiò da Amburgo a New York per avere notizie sulle conoscenza fatte circa trent’an- dell’Antilope a San Ildefonso, febbraio 1896 IX. Cleo Jurino, Disegno esplicativo della concezione ni prima. cosmologica dei Pueblo XIX. Catalogo della mostra Das Kind als Künstler XXXII. Set di sei cartoline colorate. ‘Il Serpente (Ttzitz Chu’i) e l’universo col feticcio (Amburgo 1898). XXV. Karl Hagen, Lettera di ringraziamento a Warburg. Prodotte dalla Fred Harvey Company, la più impor- della tempesta sono stati disegnati davanti a me il 10 Durante tale mostra vennero anche esposti i disegni Il curatore della sezione americanista del tante compagnia alberghiera e di ristorazione lungo gennaio 1896 nella mia camera n.59 al Palace Hotel fatti dagli alunni della ‘Moqui (Hopi) Industrial Völkerkunde Museum di Amburgo ringrazia la linea ferroviaria dell’‘Atlantic and Pacific Railroad’, di Santa Fe da Cleo Jurino di Cochiti, guardiano School’. Su 14 allievi, due rappresentarono il fulmi- Warburg per la donazione della sua collezione al testimoniano della promozione turistica delle regio- della locale Estufa. C.J. è anche il pittore dei dipinti ne nella tradizionale forma del serpente fornendo a Museo, 6 Gennaio 1902 ni del Southwest murali della estufa e sacerdote di Chipeo Nanutsch’ Warburg la conferma della sopravvivenza di forme simboliche in contesti culturali non completamente XXVI. Fotografo sconosciuto, Danza del serpente a XXXIII. Album di ritratti di Indiani Dakota di un 1) Aitschin, casa del feticcio Jaja (o Iarikh) assoggettati al razionalismo. Walpi (datazione sconosciuta). circo itinerante regalato a A. Warburg dall’antropologo 2) Kashtiarts, l’arcobaleno La danza del serpente era il rituale più conosciuto T.W. Danzel nel 1924 3) Yerrick, il feticcio, o Yaya XX. Karl Hagen, Bericht für Jahr 1902 (Amburgo, all’epoca del viaggio di Warburg; attraeva antropolo- 4) Nematje, le nuvole bianche Völkerkunde Museum, 1903). gi e turisti grazie alla sua spaventevole spattacolarietà. XXXIV. Fotografo sconosciuto, Villaggio Hopi, 5) Neash, le nuvole temporalesche É questa l’unica pubblicazione in cui sono elencati i Warburg non la vide ma raccolse tutto il materiale (datazione sconosciuta) 6) Kaash (?), pioggia pezzi della collezione etnografica Pueblo e Navajo disponibile su di essa, compresa questa fotografia 7) Purtunschtschj, fulmine donata da Warburg in lascito permanente al XXXV. Aby Warburg, ‘Zio Sam’ per le strade di San 10) Ttzitz Chu’i, ‘la serpe acquaiola’ Völkerkunde Museum di Amburgo nel 1902 XXVII. Frederic Hamer Maude, Ragazza Pueblo Francisco, febbraio 1896 11) I quattro anelli stanno a significare che chiunque con un vaso del Sikyatki revival Style sul capo, (data- “...Per le vie di San Francisco sono riuscito a cattura- si avvicina al serpente e non dice la verità cade morto XXI. A. Bandelier, The Delight Makers (New York zione sconosciuta). re in una fotografia colui che ha trionfato sul culto prima di aver contato fino a quattro 1890). Alla fine dell’Ottocento una giovane nativa del pue- del serpente e sulla paura del fulmine, l’erede dei Il famoso archeologo scrisse questa novella etno-sto- blo di Hano, aveva iniziato a decorare i nativi e del cercatore d’oro che li aveva succeduti. É X. A.Warburg, Disegno del ‘Calumet Camp’ rica dopo la scoperta negli anni ‘80 dell’Ottocento suoi vasi con elaborate forme geometriche dai toni lo Zio Sam in cappello a cilindro, mentre cammina del sito archeologico Pueblo ‘Sito de les Frijoles’ in coloratissimi. La produzione di Nampeyo avrebbe orgogliosamente accanto ad una rotonda neoclassica. XI. A.Warburg, Taccuino da viaggio. Nuovo Messico. Vi ambientò questo romanzo di sostanzialmente modificato la tipologia decorativa AL di sopra del suo cilindro corrono i fili elettrici. Essenziale strumento dell’antropologo sul campo di amore ed intrighi, farcito di veritiere notizie su usi e dei vasi pueblo, orientandola verso un’elaborazione Con il serpente di rame di Edison, ha strappato il ricerca, sul taccuino Warburg appuntava vocaboli costumi della popolazione. La novella conobbe vastis- geometrico-decorativa che trova validi paragoni sola- fulmine alla natura...’ locali, riproduceva decorazioni geometriche dei vasi sima diffusione e varie ristampe; quest’esemplare mente nella ceramica antica, proprio in quegli anni e vi schizzava i dettagli dei costumi dei danzatori. venne comprato e letto da Warburg durante il viaggio portata alla luce dagli scavi di J.W.Fewkes. (b.c.g.)

Fotografia Storica IL FONDO FOTOGRAFICO MICHETTI NELLE RACCOLTE DI FOTOGRAFIA STORICA DELL’ICCD

FRANCESCO PAOLO Il fondo Michetti, conservato presso il Museo/Archivio di Fotografia Storica dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la MICHETTI E LA Documentazione consiste in una riproduzione dei negativi originali eseguiti da Francesco Paolo Michetti nel corso della DOCUMENTAZIONE sua attività. L’archivio fotografico Michetti, rinvenuto casualmente dopo la morte dell’artista nel suo studio, era suddivi- ANTROPOLOGICA so in varie categorie di soggetti in parte rispondenti ai temi di ricerca utilizzati per gli studi preparatori di alcune opere pit- ABRUZZESE TRA toriche, in parte di carattere privato. La profonda sensibilità e lo spirito artistico dell’autore hanno contribuito a caratte- ISTANTANEA E POSA rizzare le riprese fotografiche in maniera tanto personale da renderle facilmente individuabili anche all’occhio di uno stu- UNA SELEZIONE DI dioso meno esperto. Tutti gli appassionati di pittura possono ritrovare agevolmente le attinenze tra i soggetti ritratti con il IMMAGINI DAL mezzo fotografico e quelli rappresentati nei suoi dipinti. Al contempo l’archivio Michetti offre ampi spunti per lo studio MUSEO ARCHIVIO DI del folklore sacro e popolare dell’Abruzzo. L’inizio dell’attività professionale di Michetti fotografo si fa risalire agli ultimi FOTOGRAFIA decenni dell’800 ed è proseguita fino al 1929, anno della sua morte. Nell’esaminare la produzione fotografica dell’artista STORICA DELL’ICCD non bisogna dimenticare la lunga amicizia che egli ebbe con il poeta Gabriele D’Annunzio che per molti anni soggiornò presso la sua residenza a Francavilla. Con lui Michetti realizzò gran parte delle istantanee nel corso dei sopralluoghi che 15 DICEMBRE 1998 effettuarono insieme sul territorio abruzzese al fine di documentarsi sulle feste religiose locali. Il fondo, pervenuto al 28 GENNAIO 1999 Gabinetto Fotografico Nazionale negli anni Settanta durante la direzione di Carlo Bertelli, fu attentamente studiato e sche- ICCD/M.A.FO.S. dato da Marina Miraglia cui si deve anche la nota pubblicazione edita da Einaudi nel 1975 “Francesco Paolo Michetti VIA DI S. MICHELE, 18 fotografo”. Anna Perugini TUTTI I GIORNI Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione ESCLUSI SABATO E FESTIVI, 10/13 - 15/18

CATALOGO DELLE FOTOGRAFIE ESPOSTE

L’archivio fotografico di Francesco Paolo Michetti (1851-1929), ormai ben noto e già 1 Veduta delle campagne di Orsogna, 1895-1900 (?) M 4861 ampiamente esplorato (Marina Miraglia “Francesco Paolo Michetti Fotografo” Torino, 2 Contadine con tini sul capo, Orsogna, 1895-1900 (?) M 3115 1975), fu ritrovato in modo casuale da un funzionario delle Belle Arti nel 1966 a 3 Acquisti ad una bancarella di stoffe ed abiti, 1900 c. M 4739 Francavilla a Mare ed è attualmente conservato presso il Museo di Storia della 4 Pellegrine, Casalbordino, 1895-1900. M 4376 Fotografia Fratelli Alinari di Firenze. Il fondo dei negativi e dei positivi originali (que- 5 Pellegrinaggio a Casalbordino, 1895-1900 M 4334 6 Istantanea nelle strade di Orsogna M 4717 sti ultimi per la maggior parte ancora di proprietà della famiglia) si presentava ancora 7 Donna Annunziata Michetti ed una bambina velata, 1900 c. M 3455 perfettamente archiviato secondo la disposizione dell’autore stesso e collegato attraver- 8 Festa del Corpus Domini, Francavilla M 5365 so una numerazione di riferimento ad un archivio di disegni che in modo esplicito 9 Bambine in abito votivo, 1899 c. M 3028 indicano la relazione fra ripresa fotografica e ideazione pittorica. Le fotografie erano 10 L’uscita dalla chiesa, Scanno, 1900 (?) M 4747 state divise in trenta sezioni: 1. Paesaggi Francavilla; 2. Mare; 3. Fiori; 4. Monticchio; 11 Donne in costume M 4486 5. Piani; 6. Gallinacci; 7. Tivoli; 8. Barche; 9. Pecore; 10. La Pescara; 11. Ortona, re 12 Fedeli in attesa dell’uscita della statua del Santo, Casalbordino, 1895-1900 M 4365 francobolli; 12. Figure Francavilla; 13. Casoli; 14. Vacche; 15. Guardiagrele; 16. Fiere; 13 Processione di donne (Festa delle Verginelle), Rapino, 1892 M 4884 17. Orsogna; 18. Popoli; 19. Perticone; 20. Processioni; 21. Caramanico; 22. 14 Pellegrine con ceri votivi, 1890-1900 M 3523 Montagne; 23. Modelli; 24. Chiese; 25. Capri; 26. Varie; 27. Nudi; 28. Rapino; 29. 15 Veduta di una processione M 3113 Catalogo; 30. Ritratti. Con un’accurata numerazione ogni positivo riportava, nell’or- 16 Donne con serpi (Festa di San Domenico), Cocullo, 1899 (?) M 3108 dine, il numero della cassetta in cui era conservato il negativo, il numero del negativo, 17 Serpari, 1895-1900. Studio per il quadro Le serpi M 3111 la sezione fra quelle sopra elencate in cui era inserita la stampa ed infine il numero della 18 Verso il Santuario di Casalbordino: gli storpi, 1895 - 1900 M 4577 stampa stessa. Agli inizi degli anni Settanta il fondo dei negativi fu depositato presso il 19 Verso il Santuario di Casalbordino: gli storpi, 1895 - 1900 M 4661 20 Verso il Santuario di Casalbordino: gli storpi, 1895 - 1900 M 4576 Gabinetto Fotografico Nazionale (in seguito confluito nell’Istituto Centrale per il 21 Studio per Le serpi, 1900 M 3447 Catalogo e la Documentazione) che procedette alla riproduzione delle 2921 lastre ori- 22 Sandro Michetti con serpi, 1895 M 5404 ginali (i cui formati sono: 9x16 - stereoscopie; 13x18 e 9x12 quasi tutte alla gelatina 23 Posa all’aperto per una figura di pastorella, Francavilla, 1900 c. M 4676 bromuro-argento) a cui furono aggiunti alcuni soggetti duplicati da positivi e diaposi- 24 Cecilia in posa sulla terrazza dello studio di Roma, 1900 c. M 3290 tivi. Fu inoltre eseguita una completa schedatura a cura di Marina Miraglia ( 1973) in 25 Contadina abruzzese, Orsogna, 1883 c. G 16505 cui veniva segnalata per ogni fotografia la posizione all’interno dell’archivio del pitto- 26 Studio fotografico in due pose, 1881-1883 c. F 24646 re e una serie di note descrittive tematiche e cronologiche che permettessero di coglie- 27 Ritratto di donna abruzzese in 8 pose, 1881 c. F 24665 re i diversi aspetti della sua opera di fotografo all’interno della fitta trama di rapporti 28 Giorgio Michetti, 1893-1894 M 2878 con la pittura. Si rimanda pertanto a tale schedatura per una più ampia conoscenza del 29 Studio di testa (Isabella), 1876 c. M 3230 fondo consultabile presso il M.A.FO.S. Attualmente i negativi riprodotti e le stampe 30 Studio ritrattistico di ragazza M 3233 corrispondenti sono conservati secondo un ordine indicato da un numero di inventa- 31 Isabella in posa - Francavilla, 1876 c. M 3226 rio progressivo all’interno delle serie di appartenenza, segnalate da una lettera secondo 32 Modello in posa, 1899. Studio per Gli storpi M 3175 il formato del negativo di riproduzione (M = 6x9; F = 13x18; G = 10xl5; H = 9xl2). 33 La modella Isabella in posa per Le serpi, 1895 c. M 3051 34 Elisa nello studio di Francavilla, ante 1885 M 3194 35 Studio per pastorella M 3232 Maria Letizia Melone 36 Posa per Gli storpi, Francavilla, 1899-1900. M 3436 Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione 37 Maria in posa con un bambino in braccio, 1895 c. M 3046 38 Studio eseguito al tempo dell’Offerta, Francavilla, 1895 c. M 4628 M 4529 Le fotografie esposte sono state stampate da Fabrizio Buratta del Laboratorio per la 39 Ritratto, Francavilla 40 Maria con i capelli sciolti, 1900 (?) M 3245 Fotografia e il Rilievo dell’lstituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. 41 Bambino, Francavilla, 1899. Studio per Le serpi M 3160 L’elenco delle immiagini si avvale della schedatura di Marina Miraglia e fa riferimen- 42 Serparo, 1895-1900. Studio per Le serpi M 4472 to ai numeri di inventario dei negativi conservati presso l’Istituto. . . . (m.l.m.) Museo Archivio di Fotografia Storica M A FO S