Comune di Gazzo

Rapporto Ambientale - Parte Prima Sintesi Non Tecnica

GEA Ambiente Studio Associato Dott. For. Andrea Allibardi P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

RAPPORTO AMBIENTALE - SINTESI NON TECNICA - PARTE PRIMA 2 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

INDICE

1. INTRODUZIONE ...... 5 2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO ...... 6 3. RIFERIMENTI NORMATIVI ...... 6 3.1. LE FASI DELLA V.A.S...... 6 3.2. CORRELAZIONI TRA VALUTAZIONE AMBIENTALE E PIANIFICAZIONE ...... 7 4. RIFERIMENTI METODOLOGICI ...... 9 4.1. DEFINIZIONE DI INDICATORE ...... 9 4.2. CRITERI DI SCELTA DEGLI INDICATORI ...... 9 5. STATO DEL TERRITORIO ...... 12 5.1. FATTORI CLIMATICI ...... 12 5.1.1. Precipitazione annua ...... 12 5.1.2. Temperatura ...... 12 5.2. ARIA ...... 12 5.2.1. Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ...... 13 5.2.2. Zonizzazione regionale per la valutazione della qualità dell’aria ...... 15 5.2.3. Qualità dell’aria stimata a Gazzo ...... 15 5.2.4. Analisi delle tendenze nel periodo 2006-2010 ...... 17 5.2.5. Politiche di miglioramento attivate a livello comunale ...... 19 5.3. ACQUA ...... 19 5.3.1. Acque superficiali ...... 19 5.3.2. Acque sotterranee ...... 25 5.4. SUOLO E SOTTOSUOLO ...... 26 5.4.1. Assetto geomorfologico ...... 26 5.4.2. Rischio di Incidente Rilevante ...... 27 5.4.3. Contenuto di carbonio organico nello strato superficiale di suolo ...... 28 5.5. BIODIVERSITÀ, FLORA E FAUNA ...... 28 5.5.1. Il sistema regionale Rete Natura 2000 ...... 28 5.5.2. La Rete Ecologica ...... 28 5.5.3. Le aree protette nel Comune di Gazzo ...... 29 5.6. PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO E PAESAGGISTICO ...... 30 5.6.1. Ambiti paesaggistici ...... 30 5.7. AGENTI FISICI ...... 30 5.7.1. Radiazioni non ionizzanti ...... 30 5.7.2. Radiazioni ionizzanti ...... 31 5.7.3. Rumore ...... 31 5.7.4. Inquinamento luminoso ...... 32 5.8. LA POPOLAZIONE ...... 32 5.8.1. Variazione percentuale della popolazione ...... 33 5.8.2. Sistema occupazionale ...... 33 5.8.3. La viabilità...... 33 5.8.4. Reti di servizi ...... 34 5.8.5. Le attività produttive ...... 34 5.9. RIFIUTI ...... 37 5.10. ENERGIA ...... 37 5.10.1. Produzioni e consumi di energia elettrica ...... 37 5.11. TURISMO ...... 39 5.12. MOBILITÀ...... 39 6. SINTESI DELLO STATO ATTUALE DEL TERRITORIO E PRINCIPALI CRITICITÀ AMBIENTALI ...... 40 6.1. GLI INDICATORI TERRITORIALI ...... 40

RAPPORTO AMBIENTALE - SINTESI NON TECNICA - PARTE PRIMA 3 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

INDICE FIGURE

FIGURA 1 - LOCALIZZAZIONE DEL COMUNE DI GAZZO IN RELAZIONE AI COMUNI CONTERMINI...... 5 FIGURA 2 – INDIVIDUAZIONE DEI COMUNI APPARTENENTI ALLE ZONE A E B PER IL BENZENE, IPA, PM10, NO2 E OZONO (FONTE: PIANO REGIONALE DI TUTELA E RISANAMENTO DELL’ATMOSFERA 2004...... 14 FIGURA 3 – CARTA DEI CORPI IDRICI E DEI BACINI IDROGRAFICI DAL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE. IL CERCHIO ROSSO INDIVIDUA IL TERRITORIO COMUNALE DI GAZZO...... 20 FIGURA 19 - ESTRATTO DELLA CARTA DI PERICOLOSITÀ IDRAULICA – TAV 13 (FONTE: AUT. DI BACINO – PROGETTO DI PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO DEL BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME BRENTA-BACCHIGLIONE)...... 21 FIGURA 5 - CARTA DEI SUOLI DEL , ESTRATTO DA ARPAV “CARTA DEI SUOLI DEL VENETO – ANNO 2005) ...... 27 FIGURA 6 – ESTRATTO DELLA CARTA “LA RETE NATURA 2000 NEL VENETO (FONTE: SITO REGIONE DEL VENETO)...... 29 FIGURA 7 – ESTRATTO DELLA CARTA DELLE STAZIONI RADIO BASE DEL VENETO (FONTE: A.R.P.A.V.) ...... 30 FIGURA 8 – VIABILITÀ DI GAZZO...... 34

INDICE TABELLE

TABELLA 1 – ELENCO DEGLI INDICATORI AMBIENTALI PER OGNI TEMA CON RELATIVA DESCRIZIONE ...... 11 TABELLA 2 – DATI DI EMISSIONE IN ATMOSFERA PER I COMUNI DI GAZZO, E PADOVA. ELABORAZIONE DATI DA INEMAR VENETO 2010 - INVENTARIO REGIONALE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA IN REGIONE VENETO, EDIZIONE 2010 – DATI IN VERSIONE DEFINITIVA (MAGGIO 2015). ARPA VENETO - OSSERVATORIO REGIONALE ARIA, REGIONE DEL VENETO - DIPARTIMENTO AMBIENTE, SEZIONE TUTELA AMBIENTE, SETTORE TUTELA ATMOSFERA - D A T I D E FINITIVI ...... 16 TABELLA 3 – TABELLA DI CONVERSIONE DEI VALORI LIM IN CLASSI DI QUALITÀ ...... 22 TABELLA 4 - ESTRATTO DELLA TABELLA “CLASSIFICAZIONE DELL’INDICE LIM NEL BACINO DEL FIUME BACCHIGLIONE” – ANNI 2010 – 2011 – 2012 - 2013...... 22 TABELLA 5 - IINDICE LIMECO NEL BACINO DEL FIUME BACCHIGLIONE - ANNI 2010–2011–2012 IN ALTO, 2013 IN BASSO 23 TABELLA 6 – CARATTERISTICHE MEDIE DELL’ACQUA DISTRIBUITA NEL TERRITORIO COMUNALE DI GAZZO...... 25 TABELLA 7 – MOVIMENTO POPOLAZIONE - PROVINCIA DI PADOVA - ANNI 2001-2009. (FONTE: CAMERA DI COMMERCIO DI PADOVA)...... 33 TABELLA 8 – ESTRATTO DELLA TABELLA “DENSITÀ DEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI (SETTORE A)” - RAPPORTO N.632 DELLA CCIAA DI PADOVA AL 31.12.2010” (FONTE: ELABORAZIONE UFF.STUDI CCIAA SU DATI INFOCAMERE)...... 35 TABELLA 9 – SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA A GAZZO CONFRONTATA CON SAU DELLA PROVINCIA DI PADOVA (CENSIMENTO AGRICOLTURA 2000)...... 36 TABELLA 10 – SAU DEI COMUNE DEL P.A.T.I. DEL MEDIO BRENTA...... 36 TABELLA 11 – PRODUZIONE NETTA DI ENERGIA ELETTRICA – ANNO 2010 (FONTE: ESTRAPOLAZIONE DA “DATI STATISTICI SULL’ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA - 2010” TERNA)...... 38 TABELLA 12 – CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA NEL VENETO PER PROVINCE E PER CATEGORIE (FONTE: ESTRAPOLAZIONE DA “DATI STATISTICI SULL’ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA - 2015” TERNA)...... 38 TABELLA 13 – MATRICE DELLO STATO DELL’AMBIENTE ...... 42

INDICE GRAFICI

GRAFICO 1 – MEDIE ANNUALI DI BIOSSIDO DI AZOTO NELLE STAZIONI DI TIPOLOGIA TRAFFICO/INDUSTRIALE E DI FONDO, DURANTE IL PERIODO 2005-2010 E 2012-2013 CALCOLATE A LIVELLO REGIONALE...... 17 GRAFICO 2 – ANDAMENTO DELLA SOMMA PESATA N. SUP. SI E OLT DI =3 – PERIODO 2002-2013. STAZIONI FONDO, URBANO, SUBURBANO, RURALE...... 18 GRAFICO 3 – MEDIE ANNUALI DI PM10 NELLE STAZIONI DI TIPOLOGIA TRAFFICO/INDUSTRIALE E DI FONDO, DURANTE IL PERIODO 2005-2010 CALCOLATE A LIVELLO REGIONALE...... 18 GRAFICO 4 – ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE PRO CAPITE DI RIFIUTO URBANO NEL VENETO E RELATIVA VARIAZIONE ANNUA ANNI 1997 – 2010 (FONTE: ARPAV - OSSERVATORIO REGIONALE RIFIUTI)...... 37

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1. INTRODUZIONE

La presente Relazione Ambientale ha lo scopo di avviare la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), che accompagna tutto l’iter di redazione del primo Piano di Assetto Territoriale (P.A.T.) del Comune di Gazzo, in Provincia di Padova, con l’obiettivo di adottare il principio della “precauzione ambientale” fin dalle prime fasi del progetto. Durante l’iter saranno analizzati i possi- bili impatti causati dalle scelte di nuove trasformazioni del territorio, valutate soluzioni alternative, arrivando a “concertare” misure compensative con le realtà economiche e sociali interessate. Con l’obiettivo di perseguire il cosiddetto “sviluppo sostenibile”, ossia il punto di giusto equilibrio tra svi- luppo economico, protezione dell’ambiente e miglioramento della qualità della vita. Le valutazioni verranno effettuate per le componenti che descrivono l’ambiente, quali l’aria, l’acqua, il suolo, la flora e la fauna, il paesaggio, ecc.. Il Rapporto Ambientale è normato dal D.Lgs. 152/06 “Testo Unico dell’Ambiente” (così come modi- ficato dal d.lgs. n. 128 del 2010) e s.m.i.. A livello regionale la normativa di riferimento è la D.G.R.V. 791 del 31 marzo 2009 “Adeguamento delle procedure di Valutazione Ambientale Stra- tegica a seguito della modifica alla Parte Seconda del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, apportata dal D.Lgs. 16 gennaio 2008 n. 4. Indicazioni metodologiche e procedurali.”, e s.m. e i..

Figura 1 - Localizzazione del comune di Gazzo in relazione ai comuni contermini.

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2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

Gazzo è un comune di 4.384 abitanti (al 27 giugno 2014) ed è situato all’estremità nord-ovest della provincia di Padova ad una altitudine di circa 36 m s.l.m. e una superficie territoriale complessiva di 22,71 km2; confina con i comuni di Grantorto, San Pietro in Gù, e, a sud- ovest con Camisano Vicentino, Grumolo delle Abbadesse, Torri di Quartesolo e Quinto Vicentino in Provincia di Vicenza (si veda Figura 1). Gazzo rientra nell’ambito del P.A.T.I. del Medio Brenta.

3. RIFERIMENTI NORMATIVI

La V.A.S. ha la finalità di verificare che le previsioni a carattere strategico del Piano siano compati- bili con l’ambiente.

3.1. LE FASI DELLA V.A.S.

La procedura di V.A.S. da adottare (Allegato B della recente D.G.R. 31 marzo 2009, n. 791) si arti- cola nelle seguenti fasi (fasi 1 e 2 già realizzate con la presentazione del Documento Preliminare):

FASE 1: elaborazione di Documento Preliminare e Rapporto Ambientale Preliminare.

FASE 2: consultazione con i soggetti competenti in materia ambientale e la Commissione V.A.S..

FASE 3: elaborazione della proposta di piano e della proposta di rapporto ambientale. Il proponente elabora: la proposta di piano; la proposta di rapporto ambientale; la sintesi non tecnica del rapporto ambientale. Il Proponente acquisisce anche i pareri tecnici previsti (Valutazione di incidenza ambientale, Com- patibilità idraulica e trasmette il tutto alla Direzione urbanistica regionale e provinciale.

FASE 4: adozione. Il proponente (Comue di Gazzo) predispone l’atto amministrativo per l'adozione del piano, del rap- porto ambientale e della sintesi non tecnica. Da questo momento scatta l’osservanza delle even- tuali misure di salvaguardia.

FASE 5: consultazione e partecipazione. Consultazione - Il Comune invia gli stessi materiali anche ai soggetti competenti in materia am- bientale, che possono esprimere un parere, Deposito - Il Comune deposita il piano, il rapporto ambientale e la sintesi non tecnica presso gli uf- fici del Comune e della provincia interessata. Pubblicazione - Il Comune informa del deposito su due quotidiani a diffusione locale, sul BUR e sul proprio portale web o Albo Protorio. Trasmissione - Il Comune trasmette piano, rapporto ambientale e sintesi non tecnica, alla Com- missione V.A.S.. Osservazioni - Entro 60 giorni dalla pubblicazione del deposito chiunque può prendere visione dei documenti depositati e presentare osservazioni. Il Comune esamina e controdeduce le osserva- zioni che sono state presentate.

FASE 6: parere motivato. La Commissione V.A.S. si esprime su piano, rapporto ambientale e sintesi non tecnica, sulle os- servazioni di carattere ambientale, sulla Valutazione di Incidenza Ambientale.

RAPPORTO AMBIENTALE - SINTESI NON TECNICA - PARTE PRIMA 6 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Parere della Commissione V.T.R. (Valutazione Tecnica Regionale) La Commissione V.T.R. si esprime sul Piano, completo delle controdeduzioni formulate in rapporto alle osservazioni presentate di carattere urbanistico. In seguito ai pareri della Commissione V.A.S. e della Commissione V.T.R., il Comune provvede: alla revisione del piano in conformità dei pareri motivati delle Commissioni; a redigere la dichiarazione di sintesi; a indire la Conferenza dei Servizi decisoria per l’approvazione del Piano, del Rapporto ambientale e della Sintesi non tecnica. La Giunta regionale ratifica gli esiti della Conferenza dei Servizi.

FASE 7: approvazione. Esaminati gli atti trasmessi, la Regione provvede alla approvazione del piano, del rapporto ambien- tale e della sintesi non tecnica, nonché alla pubblicazione sul BUR dell’atto di ratifica e all’indicazione della sede presso cui possono essere consultati il piano e la documentazione istrut- toria. Il proponente provvede alla pubblicazione sul proprio sito web:  del Piano;  del parere emesso dalla Commissione VAS;  della dichiarazione di sintesi;  delle misure adottate per il monitoraggio ambientale.

3.2. CORRELAZIONI TRA VALUTAZIONE AMBIENTALE E PIANIFICAZIONE

I procedimenti di redazione del Piano e di Valutazione Strategica avanzano parallelamente ma con compiti distinti e ruoli complementari, secondo lo schema che segue.

FASI PIANIFICAZIONE VAS FASE 1 Documento Preliminare Rapporto Ambientale Preliminare Preliminari Contiene gli obiettivi generali del Riguarda l’individuazione dei possibili im- Piano e le scelte strategiche perti- patti ambientali, fornendo una schematica nenti lo stesso, ed altri specifici rappresentazione delle problematiche contenuti previsti in particolare dal- ambientali e delle relative criticità presenti la L.R. n.11/2004 sul territorio comunale

FASE 2 Concertazione Consultazione Consultazione Ove prevista dalle specifiche leggi con la Commissione Regionale V.A.S. e Concertazione di settore o nei casi previsti con i soggetti competenti in materia am- dall’ordinamento si procede alla bientale per definire contenuti e dettaglio concertazione in relazione anche delle informazioni del Rapporto Ambienta- alla consultazione V.A.S. le FASE 3 Elaborazione della proposta di Elaborazione della proposta di Rap- Proposte Piano porto Ambientale Viene sviluppata secondo le norme Costituisce parte integrante del Piano e direttive in ordinamento Sintesi non tecnica del Rapporto Am- bientale Valutazione di Incidenza / Compatibili- tà idraulica con eventuali pareri tecnici in ordinamento FASE 4 Adozione del Piano Adozione del Rapporto Ambientale e Adozione e L’autorità procedente predispone Adozione della Sintesi non tecnica Misure di salvaguardia l’atto amministrativo per l’adozione L’autorità procedente predispone l’atto del Piano amministrativo per l’adozione del Piano L’Adozione attiva le eventuali mi- L’Adozione attiva le eventuali misure di sure di salvaguardia salvaguardia FASE 5 Consultazione della proposta di Consultazione della proposta di Rap- Consultazione e Piano secondo le modalità di cui porto Ambientale e della Sintesi non

RAPPORTO AMBIENTALE - SINTESI NON TECNICA - PARTE PRIMA 7 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

FASI PIANIFICAZIONE VAS Deposito agli artt. 13 e 14 del D.Lgs tecnica secondo le modalità di cui agli 152/2006 e dalle eventuali specifi- artt. 13 e 14 del D.Lgs 152/2006 e dalle che leggi di settore e coordina- eventuali specifiche leggi di settore e co- mento delle procedure di deposito, ordinamento delle procedure di deposito, pubblicità e partecipazione dispo- pubblicità e partecipazione disposte dalle ste dalle vigenti norme vigenti norme Deposito della proposta di Pia- Deposito della proposta di Rapporto no presso gli uffici dell’autorità Ambientale e Sintesi non tecnica pres- competente e presso gli uffici delle so gli uffici dell’autorità competente e Province il cui territorio risulti an- presso gli uffici delle Province il cui territo- che soltanto parzialmente interes- rio risulti anche soltanto parzialmente inte- sato dal piano o dagli impatti deri- ressato dal piano o dagli impatti derivanti vanti dalla sua attuazione; idem dalla sua attuazione; idem per Stati Mem- per Stati Membri, Regioni e Pro- bri, Regioni e Province confinanti vince confinanti Avviso dell’avvenuto deposito della Avviso dell’avvenuto deposito proposta di Rapporto Ambientale e della proposta del piano sul Sintesi non tecnica sul BUR e Ambien- BUR e sul proprio portale web tale e della Sintesi non tecnica sul Entro 60 giorni chiunque può BUR e sul proprio portale web prendere visione della proposta di Entro 60 giorni chiunque può prendere vi- piano e presentare osservazioni sione della proposta di piano e presentare anche con nuovi e ulteriori contri- osservazioni anche con nuovi e ulteriori buti conoscitivi e valutativi contributi conoscitivi e valutativi FASE 6 Parere motivato Parere motivato Parere Il proponente o l’autorità proceden- La Commissione Regionale V.A.S. si e- Revisione te provvede a svolgere tutte le atti- sprime entro 90 giorni sulla proposta di Dichiarazione di sintesi vità tecnico-istruttorie sulle osser- Rapporto Ambientale e sull’eventuale Va- vazioni, obiezioni, suggerimenti lutazione di Incidenza Ambientale pervenuti dal pubblico o dagli altri Eventuale revisione soggetti interessati, in collabora- In seguito al parere espresso dalla Com- zione con la Struttura regionale di missione Regionale V.A.S., il proponente supporto alla Commissione Regio- provvede all’eventuale revisione del Rap- nale V.A.S., per quelle aventi ca- porto Ambientale prima della presentazio- rattere ambientale. Il proponente o ne del Piano l’autorità procedente provvede alla Redazione della Dichiarazione di sintesi revisione prima della presentazio- Trasmissione della documentazione e- ne del Piano. ventualmente rielaborata a seguito delle Trasmissione della documenta- osservazioni alla struttura regionale com- zione eventualmente rielaborata a petente per l’acquisizione del parere tec- seguito delle osservazioni alla nico e per la successiva fase di approva- struttura regionale competente per zione l’acquisizione del parere tecnico e per la successiva fase di approva- zione FASE 7 Approvazione Approvazione Esaminati i dati trasmessi l’organo competente provvede: all’approvazione del Piano ai sensi della specifica legge di settore; all’approvazione del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica; alla pubblicazione nel BUR dell’atto di approvazione del Piano; all’indicazione della sede in cui può essere presa visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria; pubblicazione sul web del Piano e del parere motivato espresso dall’autorità competente, della Dichiarazione di sintesi e delle misure adottate per il monito- raggio ambientale.

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4. RIFERIMENTI METODOLOGICI

4.1. DEFINIZIONE DI INDICATORE

Per verificare lo stato dell’ambiente e le prestazioni dello strumento urbanistico occorre utilizzare degli indicatori che permettano di quantificare lo stato attuale dell’ambiente e verificare se, quando e quanto gli obiettivi del piano vengono raggiunti. L’individuazione degli indicatori, effettuata nell’ambito dell’elaborazione dei dati per la descrizione attuale dell’ambiente (inteso come complesso di ambiente, territorio, economia, società, servizi…), potrà essere utile anche per descrivere la relazione fra la strategia d’intervento e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Tali indicatori dovranno essere capaci di descrivere l’ambiente, individuare, misurare e contribuire a valutare nelle successive fasi di verifica e programmazione l’impatto dell’azione strategica. In tutti i casi, e in particolare per verificare la congruità degli interventi, gli indicatori devono essere:  rappresentativi;  validi dal punto di vista scientifico;  semplici e di agevole interpretazione;  capaci di indicare la tendenza nel tempo;  ove possibile, capaci di fornire un’indicazione precoce sulle tendenze irreversibili;  sensibili ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente;  basati su dati facilmente disponibili o disponibili a costi ragionevoli;  basati su dati adeguatamente documentati e di qualità certa;  aggiornabili periodicamente.

4.2. CRITERI DI SCELTA DEGLI INDICATORI

Nella tabella successiva viene riportato l’elenco degli indicatori, suddivisi per comparto ambientale, con la relativa descrizione.

TEMA INDICATORE DI DESCRIZIONE STATO /IMPATTO INDICATORE Polveri fini Concentrazione PM10 ARIA Benzo(a)pirene Concentrazione IPA Benzene Concentrazione C6H6 Metalli pesanti Concentrazione Pb, As, Cd, Ni Temperature medie Andamento delle temperature FATTORI CLIMATICI medie Precipitazioni medie Andamento delle precipitazioni medie Venti prevalenti Direzione e velocità del vento Pericolosità e rischio idrauli- Classi di pericolosità e rischio ACQUA ACQUE co idraulico SUPERFICIALI Stato di qualità dei corsi Macrodescrittori d’acqua significativi Sostanze pericolose Indice Biotico Esteso Acque a specifica destinazione Stato quantitativo delle acque Livello piezometrico ACQUE sotterranee SOTTERRANEE Stato chimico delle acque Nitrati sotterranee Pesticidi

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TEMA INDICATORE DI DESCRIZIONE STATO /IMPATTO INDICATORE Metalli Inquinanti inorganici Composti Organici Volatili Qualità delle acque potabili Caratteristiche medie dell’acqua ACQUE distribuita POTABILI Consumo acque potabili consumo d’acqua domestico pro capite e consumo d’acqua totale assoluto impianti di fognatura % pop. collegata a impianti di FOGNATURA E /depurazione fognatura/depurazione DEPURAZIONE

Rischi naturali Permeabilità suoli - dissesto i- SUOLO E SOTTOSUOLO drogeologico Rischio sismico Rischi di degradazione Capacità protettiva dei suoli nei confronti delle acque profonde (Rischio di percolazione dall’Azoto) Stato di contaminazione dei suoli nei confronti di metalli pe- santi % tipo di uso del suolo Erosione del suolo Presenza di stabilimenti a ri- schio incidente industriale Attività di cava Siti potenzialmente contaminati Qualità dei suoli Contenuto di carbonio organico nello strato superficiale di suolo Radiazioni non ionizzanti Numero di impianti Radio Base AGENTI FISICI Livelli di campo elettrico nelle stazioni Radio Base Radiazioni ionizzanti Radon Rumore Livello di Criticità Acustica de- terminata dalle infrastrutture Stradali

Piano di Classificazione Acusti- ca Comunale Inquinamento luminoso Brillanza relativa al cielo nottur- no Aree sensibili Superficie formazioni naturali % superficie formazioni naturali BIODIVERSITA’, FLORA su superficie totale comunale FLORA E FAU- Filari e siepi campestri Lunghezza filari e siepi campe- NA stri Specie di interesse comunita- Numero di specie di interesse FAUNA rio potenziali comunitario potenziali Specie minacciate Numero di specie appartenenti alle classi IUCN Ambiti Paesaggistici Vincoli paesaggistici PATRIMONIO CULTURALE, Patrimonio architettonico e Beni storico – culturali (centri

RAPPORTO AMBIENTALE - SINTESI NON TECNICA - PARTE PRIMA 10 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

TEMA INDICATORE DI DESCRIZIONE STATO /IMPATTO INDICATORE ARCHITETTONICO E PAE- archeologico storici, ville venete, giardini sto- SAGGISTICO rici) Ritrovamenti archeologici Variazione della popolazione % variazione popolazione POPOLAZIONE Densità abitativa Numero di abitanti su km2 Indice di Vecchiaia rapporto di composizione tra la popolazione anziana (65 anni e oltre) e la popolazione più gio- vane (0-14 anni) Sistema occupazionale % di occupati nei vari settori Sistema insediativo % abitazioni non occupate su SISTEMA SOCIO- abitazioni totali ECONOMICO Viabilità Presenza strade a scorrimento veloce Presenza piste ciclabili Reti di servizi Numero di servizi e relativi ad- detti Attività produttive Numero di insediamenti per set- tori e relative percentuali Numero di insediamenti indu- striali e commerciali per 1.000 abitanti Stabilimenti a Rischio Incidente Rilevante Dati settore primario Rifiuti Produzione di RU pro capite % raccolta differenziata Energia Produzione e consumi di ener- gia elettrica Iniziative e programmi per la ri- qualificazione energetica del patrimonio edilizio locale Turismo Presenze turistiche annuali Numero di servizi turistici Traffico Presenza di criticità MOBILITA’ Presenza di pianificazione e in- terventi atti al miglioramento della situazione attuale Trasporto pubblico Presenza trasporto pubblico Ripartizione modale per diret- % spostamenti in auto e su trice degli spostamenti da e mezzi pubblici verso Padova Tabella 1 – Elenco degli indicatori ambientali per ogni tema con relativa descrizione

RAPPORTO AMBIENTALE - SINTESI NON TECNICA - PARTE PRIMA 11 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

5. STATO DEL TERRITORIO

5.1. FATTORI CLIMATICI

Il clima del Veneto, ha caratteristiche di tipo continentale, con influenze centro-europee e azione mitigatrice del mare Adriatico e della catena delle Alpi. La Pianura Padana in cui ricade il territorio comunale ha clima continentale, suddiviso in due sub-regioni cli- matiche a carattere più mite, la zona gardesana e la fascia adriatica. La provincia di Padova riflette le caratteristiche climatiche della pianura padana, con clima di tipo con- tinentale moderato, con estati calde e afose e inverni freddi e nebbiosi. Le stagioni pri- maverili e autunnali presentano una forte variazione climatica. Negli ultimi decenni l’andamento climatico in Veneto registra una tendenza alla crescita delle temperature e una diminuzione delle precipitazioni. Di seguito si riportano alcuni degli indicatori che sono stati utilizzati per l’analisi.

5.1.1. Precipitazione annua

I dati dimostrano che nel 2011 sul Veneto sono caduti in media 918 mm di pioggia, mentre la media annuale nel periodo 1994-2010 è di 1098 mm. Il territorio di Gazzo è compreso tra 8-900 mm/anno. Confrontando l’andamento delle precipitazioni mensili del 2011 con le precipitazioni medie mensili del periodo 1994-2010 si vede che sono molto superiori alla media nel mese di marzo (+111%), superiori alla media nei mesi di giugno (+45%), luglio (+26%) febbraio e ottobre, ma inferiori alla media negli altri mesi Aprile (-81%), Agosto (-69%) e Dicembre (-64%).

5.1.2. Temperatura

I dati rilevati riguardano le Temperature minime, medie e massime giornaliere, in gradi Centigradi (°C). Per la valutazione si è considerata la media del periodo 1994-2009. Nel 2010 ovunque nella regione i valori sono stati inferiori alla media del periodo 1994- 2009. Le differenze per Gazzo risultano inferiori a 0.5 °C, e complessivamente si dedu- ce un 2010 più freddo.

5.2. ARIA

Si parla di inquinamento atmosferico quando vi è un’alterazione della qualità dell'aria conseguente all'immissione di agenti inquinanti, in misura e condizioni tali da alterarne la salubrità e da costituire un problema per la salute dei cittadini e dell’ambiente. Le cause sono costituite dalle emissioni di sostanze inquinanti derivanti da trasporti stradali, processi industriali, impianti per il riscaldamento, centrali per la produzione energetica, smaltimento e trattamento rifiuti, ecc.. In base al confronto tra i dati raccolti e gli standard di legge, ogni regione deve effettua- re la valutazione della qualità dell’aria e pianificare interventi e azioni per raggiungere gli obiettivi di risanamento e/o mantenimento della qualità dell’aria. La normativa di riferimento in materia di qualità dell’aria è basata sul D.Lgs. 155/2010 che costituisce il Testo Unico, e regolamenta le concentrazioni dei principali composti chimici presenti in aria ambiente.

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5.2.1. Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera

La Giunta Regionale del Veneto ha adottato il Piano Regionale di Tutela e Risanamen- to dell’Atmosfera (D.G.R.. 902/2003, in ottemperanza del D.Lga. 351/99. Il Piano ha suddiviso il territorio regionale in zone a diverso grado di criticità per i prin- cioplai composti, costruendo una zonizzazione delle emissioni degli inquinanti atmosfe- rici di maggiore interesse, in base all’analisi storica dei dati monitorati nel tempo, da A.R.P.A.V., e in base al numero degli abitanti, alla densità di popolazione e alla localiz- zazione delle aree produttive di maggiore rilievo.

In particolare tutti i comuni del Veneto sono stati ripartiti all’interno di tre diverse tipolo- gie di zone caratterizzate da un diverso grado di criticità. Le zone in oggetto, indicate con le diciture A, B e C sono caratterizzate rispettivamente da:  Zone A, definite critiche, nelle quali i livelli di uno o più inquinanti comportano il ri- schio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme; a queste andranno applicati i Piani di Azione;  Zone B, dette di risanamento; nelle quali i livelli di uno o più inquinati eccedono il valore limite aumentato del margine di tolleranza o sono compresi tra il valore limi- te e il valore limite aumentato del margine di tolleranza; a queste zone dovranno essere applicati i Piani di Risanamento;  Zone C, denominate di mantenimento, in cui livelli degli inquinanti sono inferiori al valore limite e sono tali da non comportare il rischio del superamento degli stessi; a queste altre zone, andranno applicati i Piani di Mantenimento. Il Piano classifica il comune di Gazzo in Zona C per PM10, IPA, l’NOx, C6H6 e O3. . Nella mappa relativa all’ozono i punti monitorati sono indicati con pallini a diversa colo- razione: rossi nel caso di superamento della soglia di allarme e del valore bersaglio, arancioni nel caso di superamento del solo valore bersaglio, verde nel caso in cui non vi siano stati superamenti. Questa mappatura è da considerarsi solo orientativa, in quanto il fenomeno del superamento degli standard di qualità si verifica su un territorio omogeneo comprendente tutto il bacino padano-adriatico e quindi su tutto il territorio pianeggiante, collinare e pedemontano della Regione Veneto.

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Figura 2 – Individuazione dei Comuni appartenenti alle ZONE A e B per il Benzene, IPA, PM10, NO2 e Ozono (Fonte: Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera 2004.

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5.2.2. Zonizzazione regionale per la valutazione della qualità dell’aria

Nel 2006 la Regione del Veneto, con il supporto tecnico di A.R.P.A.V. - Osservatorio Regionale Aria, ha elaborato una metodologia finalizzata alla classificazione di ciascun Comune della Regione in base al regime di qualità dell’aria, permettendo così di stabili- re a livello locale le criticità ed il piano più appropriato da applicare. Sono state definitive tre soglie di inquinamento potenziale (densità emissiva) da PM10, rispetto alle quali classificare i Comuni:  < 7 t/anno kmq;  tra 7 e 20 t/anno kmq;  >20 t/anno kmq. il Comune di GAZZO è stato classificato come appartenente all’area “A1 Provincia”.

5.2.3. Qualità dell’aria stimata a Gazzo

Per la stima della qualità dell’aria nel territorio comunale di Gazzo si è fatto riferimento all’Inventario delle Emissioni in Atmosfera in Regione Veneto, INEMAR Veneto 2010 L’inventario stima le emissioni divise per comune, attività e tipo di combustibile. Il det- taglio raggiunto dalla stima è pertanto utile e produttivo in termini di suo utilizzo sia co- me input alla modellistica regionale sia per supportare la pianificazione di azioni di ri- sanamento della qualità dell’aria in ambito locale. Gli inquinanti oggetto di stima sono:  composti organici volatili (COV)  ammoniaca (NH3)  biossido di zolfo (SO2)  protossido di azoto (N2O)  ossidi di azoto (NOx)  metano (CH4)  monossido di carbonio (CO)  polveri totali (PTS)  anidride carbonica (CO2)  polveri PM10 e PM2.5.

Le attività antropiche e naturali in grado di produrre emissioni in atmosfera sono cata- logate in base alla fonte di emissione.

Macrosettore Descrizione 1 Combustione: Energia e Industria di Trasformazione 2 Impianti di combustione non industriale 3 Combustione nell’industria manifatturiera 4 Processi produttivi (combustione senza contatto) 5 Estrazione e distribuzione di combustibili fossili ed energia geotermica 6 Uso di solventi ed altri prodotti contenenti solventi 7 Trasporto su strada 8 Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road) 9 Trattamento e smaltimento rifiuti 10 Agricoltura 11 Altre emissioni ed assorbimenti

RAPPORTO AMBIENTALE - SINTESI NON TECNICA - PARTE PRIMA 15 PAT DI GAZZO VAS - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Tabella 2 – Dati di emissione in atmosfera per i comuni di Gazzo, Grantorto e Padova. Elaborazione dati da INEMAR VENETO 2010 - Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera in Regione Veneto, edizione 2010 – dati in versione definitiva (maggio 2015). ARPA Veneto - Osservatorio Regionale Aria, Regione del Veneto - Dipartimento Ambiente, Sezione Tutela Ambiente, Settore Tutela Atmosfera - dati definitivi.

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Dal confronto tra i dati stimati per il comune di Gazzo e per il limitrofo comune di Gran- torto, si può notare come gli inquinanti che presentano concentrazioni stimate più ele- vate per Gazzo siano l’Ammoniaca (NH3) e il Metano (CH4); questo risulta coerente con la natura prettamente agricola del territorio di Gazzo, visto che questi inquinanti si formano in seguito al deposito e allo spargimento di concimi azotati e che la loro prin- cipale fonte è costituita dalle deiezioni degli allevamenti zootecnici. Per tutti gli altri inquinanti i valori stimati per Gazzo e Grantorto sono dello stesso ordi- ne di grandezza. Interessante è il raffronto dei dati 2010 con quelli 2005: le polveri risultano in aumento del 30% circa, mentre gli altri inquinanti sono in diminuzione.

5.2.4. Analisi delle tendenze nel periodo 2006-2010

Nella “Relazione regionale della qualità dell’aria” a cura dell’A.R.P.A.V. viene descritto l’andamento degli inquinanti a livello regionale nel periodo 2006-2010, permettendo di confrontare i livelli di inquinanti sul territorio rispetto ai valori di soglia.

5.2.4.1. Biossido di Azoto - NO2 Valutando nel complesso l’andamento pluriennale a livello regionale (Grafico 1) si può osservare un miglioramento della qualità dell’aria nell’ultimo decennio per quanto ri- guarda il paramentro NO2.

Grafico 1 – Medie annuali di Biossido di Azoto nelle stazioni di tipologia traffico/industriale e di fondo, durante il periodo 2005-2010 e 2012-2013 calcolate a livello regionale.

5.2.4.2. Ozono Gli anni più critici per le soglie di allarme e di informazione per la protezione della salute umana sono stati il 2006 e il 2007 e il 2011. Nei tre anni successivi la tendenza è rimasta costante, pur se su valori inferiori ai massimi del 2003.

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Grafico 2 – Andamento della somma pesata n. sup. SI e OLT di =3 – Periodo 2002-2013. Stazioni fondo, urbano, suburbano, rurale.

5.2.4.3. Particolato PM10 Valutando nel complesso l’andamento pluriennale regionale (Grafico 3) si può osserva- re un costante miglioramento della qualità dell’aria nell’ultimo decennio per quanto ri- guarda il paramentro PM10, sia per le stazioni traffico/industriali che per quelle di fondo, che può essere messo in relazione sia con le condizioni meteo (effetto su dispersione e su risollevamento), che con le effettive riduzioni delle emissioni. Nel 2009 e 2010 le condizioni meteo sono state tali da favorire la dispersione degli in- quinanti atmosferici, ma a parte una risalita delle concentrazioni nel 2011, il PM10 è tornato a scendere.

Grafico 3 – Medie annuali di PM10 nelle stazioni di tipologia traffico/industriale e di fondo, durante il periodo 2005-2010 calcolate a livello regionale.

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5.2.5. Politiche di miglioramento attivate a livello comunale

Il 20 maggio 2010 il comune di Gazzo ha comunicato alla provincia di Padova una se- rie di interventi attuati e in programmazione presso il comune stesso, finalizzati al ri- sparmio, all’efficienza energetica e alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Si tratta di varie tipologie di opere, che vanno dalle piste ciclo-pedonali, al potenzia- mento del trasporto pubblico, all’utilizzazione di energia elettrica da fonti rinnovabili ne- gli edifici pubblici, fino al Piano Casa con incentivi per impianti fotovoltaici.

5.3. ACQUA

Numerose sono le direttive comunitarie che disciplinano i molteplici aspetti del tema re- lativo alle acque, come, ad esempio, la Direttiva 91/271/CEE sul Trattamento delle ac- que reflue urbane, o la Direttiva 91/676/CEE relativa alla Protezione delle acque dall’inquinamento provocato da nitrati di origine agricola. Un quadro unitario per la pro- tezione delle acque è fornito dalla Direttiva 2000/60/CE, nota come Direttiva quadro sulle acque, attraverso la quale la Commissione europea ha stabilito l’obiettivo genera- le di raggiungere uno stato di qualità buono per tutti i corpi idrici entro il 2015. Fondamentale strumento normativo per l’Italia è il Decreto Legislativo 152/2006, Testo Unico dell’ambiente.

5.3.1. Acque superficiali

Il Piano di Tutela delle Acque costituisce uno specifico piano di settore ed è stato pre- disposto dalla Regione del Veneto ai sensi dell’art. 121 del D.Lgs 152/2006. Si tratta del principale strumento di regolamentazione e disciplina del ciclo dell’acqua sotto i suoi molteplici aspetti, dall’utilizzo come risorsa per gli usi consentiti (potabile, irriguo, industriale), alla definizione degli obiettivi di qualità da raggiungere attraverso un’oculata gestione degli scarichi idrici. Il Piano suddivide il territorio regionale in Bacini e sottobacini e per ognuno di essi de- termina degli obiettivi per la tutela delle acque. Il territorio del comune di Gazzo appar- tiene al Bacino del Brenta - Bacchiglione N003 (Figura 3). È caratterizzato dalla pre- senza di tre fiumi indicati come “corsi d’acqua di rilevante interesse ambientale e po- tenzialmente influenti su corsi d’acqua significativi” che sono: il fiume Ceresone, l’Armedola e il Moneghina. Il primo a nord-est del territorio comunale e gli altri due a sud-ovest.

Si riportano nel seguito le indicazioni individuate per il Fiume Ceresone: OBIETTIVI Mantenimento dello stato ambientale di Buono. Riduzione dell’inquinamento di origine industriale. Riduzione delle sostanze nutrienti (nitrati e fosfati) di origine agro-zootecnica. MISURE Adeguamento dei sistemi di fognatura e depurazione alle disposizioni del capitolo “Mi- sure relative agli scarichi ed interventi nel settore delle depurazioni”. Applicazione dei sistemi di trattamento individuali e dei “trattamenti appropriati” indicati al capitolo “Misure relative agli scarichi ed interventi nel settore delle depurazioni”. Applicazione di sistemi naturali di abbattimento dei nutrienti (azoto e fosforo) dai canali irrigui (fitodepurazione, aree tampone, fasce boscate).

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Figura 3 – Carta dei corpi idrici e dei bacini idrografici dal Piano di Tutela delle Acque. Il cerchio rosso individua il territorio comunale di Gazzo.

5.3.1.1. Pericolosità e rischio idraulico Il territorio provinciale presenta zone soggette a pericolosità idraulica derivante da fe- nomeni di piena dei grandi fiumi per rottura o tracimazione degli argini (Brenta) oppure da fenomeni di filtrazione al di sotto delle arginature (fontanazzi, zone a ristagno idrico, infiltrazioni a campagna) dovuti alla composizione stratigrafica e di permeabilità delle arginature. Tali zone sono state perimetrate dal progetto di Piano di Assetto Idrogeolo- gico dell’Autorità di Bacino Brenta - Bacchiglione della Regione Veneto.

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Il Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico individua tre classi di pericolosi- tà collegate alla probabilità di accadimento dell’evento calamitoso.  P1 : Area a moderata pericolosità;  P2 : Area a media pericolosità;  P3 : Area ad elevata pericolosità.

Il territorio di Gazzo ricade entro il comprensorio di competenza del Consorzio Pede- montano Brenta di . Circa 33 ha di Gazzo Padovano (fra la roggia Riello e il fiume Ceresone) ricadono in area a media pericolosità P2 secondo il Progetto di Piano Stralcio Assetto Idrogeologico del Brenta Bacchiglione predisposto dall’Autorità di Ba- cino dei Fiumi dell’Alto Adriatico; altri 30 ha circa ricadono in area a moderata pericolo- sità idraulica P1 (a ridosso del rio Armedola).

Figura 4 - Estratto della Carta di Pericolosità Idraulica – Tav 13 (fonte: Aut. Di Bacino – Progetto di piano stralcio per l’assetto idrogeologico del Bacino idrografico del fiume Brenta-Bacchiglione).

5.3.1.2. Qualità delle acque superficiali La Direttiva Europea 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque), recepita dall’Italia con il Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, ha introdotto un approccio innovativo nella gestione delle risorse idriche ed ha comportato profondi cambiamenti nel sistema di monitoraggio e classificazione delle acque superficiali.

L'Indice Biotico Esteso (IBE) è stato sostituito dagli Elementi di Qualità Biologica (EQB) previsti dalla norma. Il piano di monitoraggio di EQB e parametri a sostegno (chimica di base e idromorfologia) è stato impostato nel 2010 e ha durata triennale. Nel 2010 l’ARPAV ha fatto l’analisi di ogni bacino (Stato delle acque superficiali del Veneto). Gazzo appartiene al Bacino dei fiume Bacchiglione che ha un‟estensione di circa 1.940 km2, con un’altitudine massima di 2.334 m s.l.m.; esso viene considerato come bacino a sé stante e non come affluente del Brenta, a motivo del fatto che la confluenza con il Brenta si trova molto vicina al mare (a 5 km da esso).

Nel territorio comunale di Gazzo non ci sono stazioni di monitoraggio, tuttavia sono presenti nel Fiume Ceresone la stazione n. 55 in comune di e la sta- zione n. 107 in comune di Camisano Vicentino, nel corso d’acqua Roggia Cumana la stazione n. 413 in comune di San Pietro in Gu, nel corso d’acqua Roggia Moneghina la stazione n. 463 in comune di Bolzano Vicentino, e nel fiume Tesinella, in cui confluisce il corso d’acqua Roggia Moneghina, la stazione n. 112 in comune di . Quelle più significative sono sul Ceresone e la roggia Cumana poiché si hanno indica- zioni nei tratti a monte e a valle del territorio comunale di Gazzo.

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MONITORAGGIO DEI MACRODESCRITTORI L'indice LIM viene utilizzato per la determinazione dello stato ambientale e considera i valori di ossigeno disciolto, BOD5, COD, azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo ed Escherichia coli. Per ciascun parametro, indicatore delle pressioni ambientali, viene individuato un livello di inquinamento ed un corrispondente punteggio numerico tanto più elevato quanto minore è il livello di inquinamento. Sommando i punteggi dei sette macrodescrittori si ottiene il LIM, che può assumere valori compresi tra il livello 1 (in- quinamento minore, colore azzurro) e il livello 5 (inquinamento peggiore, colore rosso).

Tabella 3 – Tabella di conversione dei valori LIM in classi di qualità Nella Tabella 4 si riporta un estratto della classificazione dell’indice LIM, dei singoli macrodescrittori e la caratterizzazione della stazione per il Bacino del Fiume Bacchi- glione per l’anno 2010. Ogni sito di monitoraggio è caratterizzato da una sintetica de- scrizione del territorio del bacino afferente e delle eventuali alterazioni idromorfologiche del corso d‟acqua. Vengono quindi fornite indicazioni sulle principali fonti di pressione che possono influenzare il LIM o i singoli macrodescrittori e, per completezza di infor- mazione, è segnalata la presenza dei superamenti delle “sostanze pericolose”, per i quali si rimanda al capitolo relativo. In colore grigio sono evidenziati i parametri più cri- tici, espressi dai punteggi inferiori (5 o 10), per i quali viene fornita la spiegazione più plausibile nelle note della caratterizzazione.

Tabella 4 - Estratto della tabella “Classificazione dell’indice LIM nel bacino del fiume Bacchiglione” – anni 2010 – 2011 – 2012 - 2013.

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Come si può notare dalla Tabella 4, per il fiume Ceresone la stazione n. 55 situata nel tratto di fiume a monte del comune di Gazzo presenta un livello “2” costante negli anni, ma la stazione a valle (n. 107) fa registrare miglioramenti passando da livello “3” a livel- lo “2” nel 2012 e 2013. Il corso d’acqua Roggia Cumana, che va a confluire nel Cere- sone, ha un indice LIM che oscilla tra “3” e “2”. La Roggia Moneghina presenta LIM pa- ri a “2” e il Tesinella, in cui confluisce, ha un indice LIM (2010) pari a “4”, che migliora negli anni a “3” e nel 2013 a “2”, nonostante che la stazione n.112 sia posta subito a valle dell’abitato di Grisignano di Zocco. In Tabella 5 si riportano i primi risultati del “Livello di Inquinamento espresso dai Ma- crodescrittori per lo stato ecologico” (indice LIMeco) ai sensi del D.Lgs. 152/06, nel ba- cino del fiume Bacchiglione per gli anni dal 2010 al 2013, da cui appare evidente un miglioramento (Ceresone) o una conferma (Rogge Cumana e Moneghina).

Tabella 5 - Iindice LIMeco nel bacino del fiume Bacchiglione - Anni 2010–2011–2012 in alto, 2013 in basso

MONITORAGGIO DELLE “SOSTANZE PERICOLOSE” Per le stazioni a cui ci riferiamo per il comune di Gazzo, non sono stati rilevati alcuni superamenti degli standard di qualità ambientali. Si riscontra invece la presenza sopra il limite di quantificazione nella stazione n.107 per il Fluorantene, Naftalene e Nichel; nelle stazioni n. 413 e n. 112 per il Tetracloroetilene; nella stazione n.463 per Nichel e Piombo. Nel corso del 2013 superamenti solo per Tetracloroetilene nella stazione 112.

ACQUE A SPECIFICA DESTINAZIONE La verifica dell’idoneità alla vita dei pesci per i trienni 2008-2010 e 2011-2013 relativa ai punti di monitoraggio nel bacino del Bacchiglione ha evidenziato che i tratti designati sono risultati conformi nei periodi esaminati, tranne la R. Cumana nel 2010 (non con- forme il tratto 9.1 per BOD5).

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La verifica della conformità alla potabilizzazione delle acque superficiali appartenenti al bacino del Bacchiglione per il periodo 2008-2011 ha evidenziato che non sono emersi casi di non conformità agli standard di qualità ambientale. Dal 2012 le prese non ven- gono più monitorate in quanto non operative.

CONFRONTO CON DATI ANNI 2007 – 2008 - 2009 Considerate le due stazioni presenti nel fiume Ceresone, la n. 55 a monte e la n. 107 a valle si può notare un indice LIM costante e pari a 2 per la stazione n. 107 e un miglio- ramento già a partire dal 2008 per l’indice LIM misurato alla stazione n. 55. Rispetto ai dati del 2010, si può notare un peggioramento rispetto agli anni precedenti dell’indice LIM dal livello “2” al livello “3” per la stazione a valle e il mantenimento dell’indice “2” per quella a monte.

5.3.1.3. Servizio Idrico Integrato Il Servizio Idrico Integrato è costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, ad- duzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue. Include pertanto il Servizio Acquedottistico e il Servizio di Fognatura Nera e De- purazione. L’ATO Brenta è uno degli 8 Ambiti in cui la Legge regionale del 27 marzo 1998 n.5 ha suddiviso il territorio del Veneto. La legge 5 gennaio 1994 n. 36 “Disposizioni in materia di risorse idriche” (cosiddetta legge Galli) prevede la riorganizzazione dei servizi idrici mediante la costituzione di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) mirati al superamento della frammentazione gestiona- le esistente, attraverso l’integrazione funzionale delle diverse attività del ciclo (acque- dotto-fognatura-depurazione). Gazzo appartiene all’ATO “BRENTA”, Consorzio di 72 Comuni nelle province di Padova (43), Vicenza (28) e Treviso (1), con 512.299 abitanti residenti (ISTAT 2001) e si estende su una superficie di 167.922 Ha. Etra S.p.A. (E- nergia Territorio Risorse Ambientali) è la società incaricata dall’A.T.O. BRENTA della gestione del Servizio Idrico Integrato.

5.3.1.4. I consumi d’acqua In Italia è stato stimato che ogni abitante consuma circa 213 litri di acqua potabile al giorno contro i 130 del cittadino inglese e i 145 del cittadino tedesco; il consumo medio per la provincia di Padova (213,9 litri al giorno) è in linea con il dato nazionale (1999). Per i consumi domestici pro capite il comune di Gazzo ha un consumo compreso tra 20 e 40 m3 di acqua, inferiore alla media provinciale (Rapporto sullo Stato dell’Ambiente- Provincia di Padova, 2005.

5.3.1.5. Qualità delle acque potabili La definizione comune di “acque potabili” comprende diverse tipologie di acque disci- plinate da normative differenti. Le acque destinate al consumo umano sono: le acque destinate a uso potabile, alla preparazione di cibi e bevande o ad altri usi domestici; le acque usate nelle industrie alimentari per la preparazione di prodotti destinati al con- sumo umano. Le acque destinate al consumo umano devono rispondere ai requisiti di qualità definiti nel D.L. del 2 febbraio 2001 n.31. L’approvvigionamento idrico della provincia di Padova è basato su captazioni da acqua superficiale (fiume Adige, Bacchiglione, canale Brentella) e da acque sotterranee pro- venienti da pozzi. Le acque del comune di Gazzo hanno caratteristiche riassunte nella tabella che segue.

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 24 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Tabella 6 – Caratteristiche medie dell’acqua distribuita nel territorio comunale di Gazzo.

STIMA DELLA POPOLAZIONE COLLEGATA A IMPIANTI DI FOGNATURA E DEPURAZIONE Secondo la stima effettuata da A.R.P.A.V., la popolazione collegata a impianti di fogna- tura e depurazione nel comune di Gazzo, è tra il 50 e il 75% della popolazione totale (aggiornamento 2006). Nel comune di Gazzo è presente un impianto di depurazione delle acque gestito E.T.R.A. S.p.A. - Area Padovana - Cittadella.

5.3.2. Acque sotterranee

Il materasso ghiaioso dell’Alta Pianura contiene l’acquifero freatico indifferenziato, mentre i livelli limoso-argillosi e ghiaioso-sabbiosi tipici della media pianura, ospitano il sistema delle falde artesiane, che si riduce verso la bassa pianura. Il materasso alluvionale ghiaioso di alta pianura ospita un’unica falda a superficie libera (freatica), che alimenta il sistema multifalde in pressione presente più a sud. I fattori di alimentazione del sistema idrogeologico complessivo sono essenzialmente tre: la dispersione in alveo dei corsi d'acqua nei tratti disperdenti; l'infiltrazione degli af- flussi meteorici diretti e l'infiltrazione delle acque irrigue nelle zone di alta pianura ad elevata permeabilità dei suoli. Il deflusso sotterraneo a valle del limite superiore della fascia delle risorgive, ha un andamento analogo a quello del deflusso sotterraneo nelle zone di alta pianura. Nelle zone di Media e Bassa Pianura la profondità della falda ac- quifera superficiale risulta sempre assai limitata (generalmente < 2,00m). Le oscillazio- ni del livello di falda nella Media e Bassa Pianura sono limitate a pochi decimetri. Il territorio comunale appartiene quindi al settore idrogeologico di transizione tra Media e Bassa pianura, ma possiede le caratteristiche della Bassa Pianura. A Nord è presente una risorgiva attiva denominata Fontanon del Diavolo e sono pre- senti diverse falde acquifere in pressione costituenti il sistema artesiano profondo tipico delle zone di media pianura.

5.3.2.1. Stato chimico delle acque sotterranee A Gazzo è presente la stazione di misura per parametri chimici e fisici denominata col codice S55; si tratta di una falda semiconfinata a 20 m di profondità. Il livello di classifi- cazione dello stato chimico, in base a quanto riportato nel documento “Le acque sotter- ranee del Veneto – anno 2010” è risultato BUONO. Fino al 2008, quando i livelli di qua- lità delle acque sotterranee erano 5, lo stato chimico a Gazzo era ELEVATO (classe 0).

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 25 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

5.3.2.2. Fonti inquinanti di azoto e fosforo

La concentrazione di nitrati (NO3) nelle acque sotterranee riflette l’importanza relativa e l’intensità delle attività agricole sui corpi idrici sotterranei. Tali carichi arrivano ai corpi idrici attraverso sorgenti puntuali (scarichi) o diffuse per di- lavamento dalle superfici agricole da parte delle acque meteoriche e irrigue. Confrontando le stime riferite al periodo 2001-2003 con quelle pubblicate da ARPAV nel 2002 sul ‘Rapporto sugli indicatori ambientali del Veneto’ riferite invece al periodo 1996-2001, il carico trofico si mostra in aumento per tutti i comparti produttivi. Nel comune di Gazzo la concentrazione di nitrati nel 2010 è inferiore a 25 mg/l. Tuttavia, per la natura prettamente agricola di Gazzo, tutto il territorio comunale è par- ticolarmente vulnerabile ai nitrati provenienti dagli effluenti di natura zootecnica. I valori si sono confermati nel corso del 2011, facendo registrare concentrazioni medie annue < 25 mg/l di NO3.

5.4. SUOLO E SOTTOSUOLO

5.4.1. Assetto geomorfologico

Il territorio comunale di Gazzo appartiene a due unità geomorfologiche: la zona di pia- nura più antica appartenente ai “Depositi fluvio-glaciali e alluvionali antichi e recenti; sono poi presenti i paleoalvei del Brenta e del Tesina. Il fattore morfologico prevalente è rappresentato da una fitta rete idraulica, in particolare dal Fiumicello Ceresone, che attraversa da nord a sud il territorio comunale, e da numerosi canali e rogge, vedi ca- nale “il Riello”, la Roggia Dorana Destra, Roggia Schiesara, Roggia Fratta e Roggia Puina, la Baldara, la Roggia Moneghina e la Roggia Armedola.

Tutti i suoli presenti nel territorio di Gazzo appartengono al sistema deposizionale della pianura alluvionale del Brenta e fanno parte della “Provincia dei suoli” BA (Bassa pia- nura antica, calcarea, a valle della linea delle risorgive - Pleistocene). In particolare l’area si inserisce nel “Sistema dei suoli” BA1, costituito da suoli generati- si su dossi sabbiosi, composti da sabbie da molto ad estremamente calcaree. Infine, l’”Unità Cartografica” specifica dell’area di studio, viene definita BA1.3, suoli dei dossi della pianura del Brenta e del sistema Bacchiglione-Astico, di origine fluvioglaciale, con superfici pianeggianti, di forma allungata, andamento NO-SE, connesse alla pianura modale BA2.1 (vedi Figura 5).

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 26 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Figura 5 - Carta dei suoli del Veneto, Estratto da ARPAV “Carta dei suoli del Veneto – anno 2005)

Per quanto riguarda la permeabilità dei terreni, il territorio del comune di Gazzo rientra nei terreni ad alta e media permeabilità, per la presenza nel sottosuolo di sabbia ea di alternanze limoso – argillose, talvolta sabbiose.

5.4.2. Rischio di Incidente Rilevante

Uno stabilimento è definito a “Rischio di Incidente Rilevante” (RIR), se detiene sostan- ze o categorie di sostanze potenzialmente pericolose in quantità superiori a determina- te soglie. Per le ditte che appartengono a questa categoria, si applicano oltre alla legi- slazione generale, ulteriori obblighi in proporzione al loro potenziale grado di pericolo.

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 27 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Nel Veneto sono presenti un centinaio di aziende a rischio di incidente rilevante sog- gette agli adempimenti normativi previsti dagli articoli 6 e 8 del D.L. n. 334/99 e più del- la metà sono aziende soggette all’articolo 8, potenzialmente le più pericolose. Un terzo degli impianti a rischio più elevato è concentrato nel polo industriale di Porto Marghera. Nel comune di Gazzo non sono presenti stabilimenti a “rischio industriale” (aggiorna- mento giugno 2014).

5.4.3. Contenuto di carbonio organico nello strato superficiale di suolo

Il carbonio organico, che costituisce circa il 60% della sostanza organica presente nei suoli, svolge una essenziale funzione positiva su molte proprietà del suolo e si concen- tra, in genere, nei primi decimetri del suolo (l’indicatore considera i primi 30 cm di suo- lo). Favorisce l’aggregazione e la stabilità delle particelle del terreno con l’effetto di ri- durre l’erosione, il compattamento, il crepacciamento e la formazione di croste superfi- ciali; si lega in modo efficace con numerose sostanze migliorando la fertilità del suolo e la sua capacità tampone; migliora l’attività microbica e la disponibilità per le piante di elementi nutritivi come azoto e fosforo. Nel comune di Gazzo il contenuto di carbonio organico è variabile tra 1-2%, con il valo- re minimo di qualità pari a 1%.

5.5. BIODIVERSITÀ, FLORA E FAUNA

Con il termine “biodiversità” si intende l’insieme delle informazioni genetiche possedute da tutti gli organismi viventi, appartenenti sia al regno animale sia a quello vegetale che sono presenti nell’intera biosfera. Due direttive comunitarie dettano le indicazioni per la conservazione degli habitat, della flora e fauna selvatiche nel territorio degli Stati Mem- bri, mediante la realizzazione di una rete di aree, la Rete Natura 2000, caratterizzate dalla presenza delle specie e degli habitat ritenuti di interesse comunitario.

5.5.1. Il sistema regionale Rete Natura 2000

La tutela della biodiversità nel Veneto avviene principalmente con l'istituzione e suc- cessiva gestione delle aree naturali protette (parchi e riserve) e delle aree costituenti la rete ecologica europea Natura 2000. Questa rete si compone di Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) e Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.), che al termine dell'iter istitu- tivo diverranno Zone Speciali di Conservazione (Z.S.C.). Nella Regione del Veneto sono stati individuati e schedati 128 siti di Rete Natura 2000, con 67 Z.P.S. e 102 S.I.C. variamente sovrapposti. La superficie complessiva è pari a 414.675 ettari (22,5% del territorio regionale) con l’estensione delle Z.P.S. pari a 359.882 ettari e quella dei S.I.C. a 369.882 ettari (dati aggiornati al 2014). Nel territorio comunale di Gazzo, nel settore sud-ovest, è compreso un breve tratto del- la Roggia Moneghina, che fa parte del S.I.C. “IT3220040 – Bosco di Dueville e risorgi- ve limitrofe“. Inoltre, nel confinante comune di Grantorto vi è il sito “IT3260018 – Grave e zone umide della Brenta” classificato S.I.C. e Z.P.S., con il quale possono sussistere impatti indiretti (direzione di scorrimento della falda freatica).

5.5.2. La Rete Ecologica

Da un punto di vista strettamente biologico ed ecologico, la “Rete Ecologica” è una proposta di gestione integrata del territorio che, tutelando le interconnessioni tra gli

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 28 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA habitat, rendono possibili i flussi di patrimoni genetici degli esseri viventi da un’area all’altra, ai fini della conservazione della diversità biologica. Nelle Linee Guida del Ministero dell’Ambiente, la struttura della rete è articolata in: Aree centrali - core areas: rappresentano aree ad alta naturalità Zone cuscinetto - buffer zones: ovvero zone di ammortizzazione o zone di transizione. Corridoi di connessione - green ways e blue ways: sono strutture lineari e continue, per i collegamenti delle aree ad alta naturalità, e favoriscono la mobilità delle specie, l’interscambio genetico e il mantenimento di relazioni dinamiche. Nodi - key areas - stepping stones: aree di ridotta ampiezza, ospitano le specie in tran- sito sul territorio (es. piccoli stagni, boschetti, brani di siepi campestri, ecc.).

Figura 6 – Estratto della Carta “La Rete Natura 2000 nel Veneto (Fonte: sito Regione del Veneto).

5.5.3. Le aree protette nel Comune di Gazzo

5.5.3.1. I siti della Rete Natura 2000 Il sito S.I.C “IT3220040 – Bosco di Dueville e risorgive limitrofe” ricade prevalentemen- te nella provincia di Vicenza, con alcune brevi tratti in provincia di Padova (comuni di San Pietro in Gù e Gazzo). Si estende per una superficie di 715 ettari ricadente nei comuni di Bolzano Vicentino, Breganze, Bressanvido, Caldogno, Costabissara, Dueville, Longare, Mason Vicentino, Quinto Vicentino, Sandrigo, Schiavon, Torri di Quartesolo, Vicenza, Villaverla (in pro- vincia di Vicenza) e nei comuni di San Pietro in Gù e Gazzo (in provincia di Padova). Si tratta di un ambito di risorgiva con boschi e prati umidi (molinieti), rogge e canali con vegetazione caratteristica e notevoli estensioni di prati da sfalcio intersecati da filari ar- borei (piantate di gelso, salici, pioppi), che caratterizzano fortemente il paesaggio, a- scrivibile ai “campi chiusi” dell’alta pianura veneta. Il sito è vulnerabile ai cambiamenti colturali, all’antropizzazione diffusa, all’inquina- mento delle aree umide e dei corsi d’acqua, all’alterazione del regime idrico, e all’interramento dei corpi idrici (rogge, fossi, stagni, pozze). Lo stato di fatto a Gazzo, desumibile dalla carta 4.2 del P.A.T. “Copertura del suolo a- gricolo”, presenta una percentuale molto alta di superficie a prato stabile, che occupa il 54,93% del suolo agricolo comunale, il quale a sua volta rappresenta l’85,1% dell’intero territorio comunale; i seminativi coprono il 41,57% del suolo agricolo. Un altro indicatore vegetazione è la lunghezza dei filari e delle siepi campestri.

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 29 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

5.6. PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO E PAESAGGISTICO

5.6.1. Ambiti paesaggistici

A sud-ovest del territorio comunale di Gazzo è presente il SIC IT3220040 “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe”. I corsi d’acqua vincolati sono identificati con dei numeri: nel territorio comunale di Gazzo è presente il corso d’acqua vincolato (n.173) Fiumicel- lo Cereson Nuovo, cinque centri storici, tre cave estinte e un depuratore.

5.7. AGENTI FISICI

5.7.1. Radiazioni non ionizzanti

Quando si parla di inquinamento elettromagnetico ci si riferisce alle radiazioni non io- nizzanti, cioè quelle con frequenza inferiore a quella della luce infrarossa. Le sorgenti che producono radiazioni ad alta frequenza (RF - Radio Frequencies) sono gli impianti radiotelevisivi, le Stazioni Radio Base e i telefoni cellulari. Le sorgenti che producono radiazioni a bassa frequenza (ELF - Extremely Low Fre- quencies), sono gli elettrodotti, le sottostazioni elettriche e le cabine di trasformazione.

5.7.1.1. Stazioni Radio Base Le SRB sono costituite da antenne che trasmettono il segnale al telefono cellulare e da antenne che ricevono il segnale trasmesso da quest’ultimo. Le antenne possono esse- re installate su appositi tralicci, o su edifici in modo che il segnale venga irradiato sulla porzione limitata di territorio – cella - interessata dalla copertura. Nel comune di Gazzo sono presenti due stazioni radiobase (PD6147-A della Omnitel e PD178 C della Wind) situate sullo stesso sito (Figura 7).

Figura 7 – Estratto della Carta delle Stazioni Radio Base del Veneto (Fonte: A.R.P.A.V.) L’andamento della risorsa è considerato comunque stabile poiché, nonostante il nume- ro di SRB continui ad aumentare ogni anno, le nuove tecnologie utilizzano potenze in antenna inferiori rispetto ai precedenti impianti, riducendo in tal modo anche i livelli di campo elettrico.

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 30 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

5.7.1.2. Elettrodotti Le linee di distribuzione della corrente elettrica ad alta, media e bassa tensione come gli eletrodotti generano campi elettromagnetici a bassa frequenza che interessano gli ambienti di vita e di lavoro. In Provincia di Padova esistono 546 km di linee elettriche ad alta tensione, di cui 397 km sono linee da 132 kV, 90 km da 220 kV e 59 km da 380 kV. Nel comune di Gazzo sono presenti un elettrodotto da 132 KV e uno da 220 KV.

SITI SENSIBILI I siti sensibili comprendono asili nido e scuole materne, scuole elementari, medie infe- riori e parchi gioco. Dal “Rapporto conclusivo sul censimento degli spazi dedicati all’infanzia situati in prossimità di linee elettriche ad alta tensione nel Veneto” non risul- tano presenti nel comune di Gazzo siti sensibili interessati da valori di induzione ma- gnetica superiori a 0,2 μT.

5.7.2. Radiazioni ionizzanti

Le radiazioni ionizzanti sono particelle e onde elettromagnetiche dotate di elevato con- tenuto energetico, in grado di rompere i legami atomici del corpo urtato e caricare elet- tricamente atomi e molecole neutri, con un uguale numero di protoni e di elettroni, io- nizzandoli. Alcune di queste particelle e onde elettromagnetiche esistono in natura, al- tre possono essere prodotte artificialmente; l’insieme dei primi elementi dà luogo alla radioattività naturale, l’insieme dei secondi a quella artificiale. Il fondo naturale trae origine dalle radiazioni ionizzanti provenienti da sorgenti naturali, terrestri o cosmiche, e varia da zona a zona secondo la natura geologica dei terreni e la quota sul livello del mare. La maggior parte delle radiazioni assorbite dalla popola- zione proviene da sorgenti naturali. Il comune di Gazzo non rileva una criticità legata alla presenza di radon nelle abitazioni. Sono state considerate a rischio le aree in cui il 10% degli edifi ci hanno livelli di radon superiori a 200 Bq/m3.

5.7.3. Rumore

5.7.3.1. Rumore generato dalle infrastrutture locali L’inquinamento acustico prodotto dai mezzi di trasporto riveste un interesse particolare soprattutto nelle aree urbane dove la popolazione è maggiormente esposta; può esse- re scorrevole, intermittente o congestionato, variabile nel tempo. A.R.P.A.V. ha condotto nel 2002 un’analisi regionale; la lunghezza delle strade statali e provinciali soggette a questa elaborazione è stata di circa 3600 km (88% delle strade statali e al 18% delle strade provinciali). Il DPCM 14/11/1997 fissa valori di immissione diurni e notturni pari rispettivamente a 65 dBA e 55 dBA per la Classe acustica IV in prossimità di strade di grande comunicazione.

5.7.3.2. Livello di Criticità Acustica Il livello di criticità acustica per ogni comune del Veneto è stato calcolato da ARPAV at- traverso uno schema decisionale discreto. Il comune di Gazzo non presenta criticità acustica dovuta alle infrastrutture stradali visto che non è interessato dallo scorrimento di strade importanti.

5.7.3.3. Piano di Zonizzazione acustica

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 31 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Nella classificazione acustica il territorio comunale è suddiviso in aree omogenee in base all’uso, alla densità insediativa, alla presenza di infrastrutture di trasporto. A cia- scuna area è associata una classe acustica, a cui sono associati i diversi valori limite per l’ambiente esterno fissati dalla legge per il periodo diurno (dalle ore 6.00 alle ore 22.00) e notturno (dalle ore 22.00 alle ore 6.00). Tutti i comuni del P.A.T.I. del Medio Brenta, tra cui anche Gazzo, hanno adottato un piano di zonizzazione acustica. Nel Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Gazzo, redatto nel 2002, la caratterizzazione acustica dl territorio è stata ricavata mediante l’analisi della morfologia del territorio e le indicazioni disponibili dal P.R.G. Non sono state effettuate misure fonometriche puntuali, indispensabili al presente studio per definire lo stato at- tuale degli indicatori del clima acustico a Gazzo. Si riportano di seguito, sinteticamente, le conclusioni presenti nel suddetto piano. Non sono state individuate zone in Classe I “Aree particolarmente protette” e nemmeno zone in Classe IV “Aree di intensa attività umana”. La maggior parte del territorio comunale di Gazzo è destinata ad uso agricolo, anche estensivo, con uso di macchine operatrici; alle aree agricole si possono applicare i cri- teri e i limiti acustici propri della Classe III “Aree di tipo misto”. Alla Classe III appartiene anche il centro abitato di Gazzo. Alla classe II “Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale” appartengono i centri delle frazioni di Gazzo. La Classe VI è stata attribuita ad un’unica zona ad est della frazione di Villalta a desti- nazione esclusivamente produttiva, mentre in Classe V rientrano le aree definite “indu- striali” nel P.R.G. e situate vicino al confine est del territorio comunale e nelle frazioni di Grantortino e Grossa.

5.7.4. Inquinamento luminoso

Per inquinamento luminoso si intende ogni forma di irradiazione di luce artificiale rivolta direttamente o indirettamente verso la volta celeste. Produce inquinamento luminoso sia l'immissione diretta di flusso luminoso verso l'alto (tramite apparecchi mal progettati, mal costruiti o mal posizionati), sia la diffusione di flusso luminoso riflesso da superfici e oggetti illuminati con intensità eccessive, supe- riori a quanto necessario ad assicurare la funzionalità e la sicurezza di quanto illumina- to. La luce riflessa da superfici e oggetti illuminati produce sempre inquinamento lumi- noso: è necessario quindi porre la massima cura nel contenerlo quanto possibile. Il contenimento dell'inquinamento luminoso consiste nell'illuminare razionalmente sen- za disperdere luce verso l'alto, utilizzando impianti e apparecchi correttamente proget- tati e montati, e nel dosare la giusta quantità di luce in funzione del bisogno, senza co- stosi e dannosi eccessi.

5.8. LA POPOLAZIONE

Le dinamiche demografiche sono un indicatore dello sviluppo di un territorio, per que- sto scopo si utilizzano i dati statistici che forniscono informazioni relative alle tendenze in atto, evidenziando i fenomeni di calo o incremento della popolazione.

Anno Data rile- Popolazione Variazione Variazione vamento residente assoluta percentuale 2001 31-dic 849.711 - - 2002 31-dic 857.660 7.949 0,94% 2003 31-dic 871.190 13.530 1,58% 2004 31-dic 882.779 11.589 1,33%

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 32 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

2005 31-dic 890.805 8.026 0,91% 2006 31-dic 897.999 7.194 0,81% 2007 31-dic 909.775 11.776 1,31% 2008 31-dic 920.903 11.128 1,22% 2009 31-dic 927.730 6.827 0,74% 2010 31-dic 934.216 6.486 0,70% 2011 (³) 31-dic 920.895 -13.321 -1,43% 2012 31-dic 927.848 6.953 0,76% 2013 31-dic 936.233 8.385 0,90% 2014 31-dic 938.296 2.063 0,22% Tabella 7 – Movimento Popolazione - Provincia Di Padova - Anni 2001-2009. (Fonte: Camera di Commercio di Padova). Secondo le previsioni pubblicate dall’ISTAT, si suppone che in Italia, la popolazione possa svilupparsi ancora solo per i prossimi due anni, per poi dal 2014 iniziare a ridur- si, prima a un ritmo del –1 per mille ogni anno fino al 2030 e in seguito con un’intensità più sostenuta (-2,2 per mille l’anno) nei venti anni seguenti.

5.8.1. Variazione percentuale della popolazione

Esaminando i tassi di crescita della popolazione per Aree Territoriali (Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.) della Provincia di Padova, nel quadriennio 2003-06, emerge un particolare aumento per l’area del Camposampierese (+6,6%), seguita dall’Area Collinare (+5,9%), e dal Cittadellese (+4,2%), tutti superiori al dato comples- sivo della provincia (3,9%). Gazzo appartiene al gruppo di comuni (Area Cittadellese) che ha avuto un aumento di popolazione di circa il 4,2%, superiore all’andamento pro- vinciale (3,9%). Considerando l’evoluzione della popolazione tra il 2001 e il 2010 si osserva l’aumento della popolazione nel comune di Gazzo, soprattutto dal 2006 al 2007 (+ 4,1%), tre vol- te di più di quello registrato nella provincia (1,3%). La densità abitativa di Gazzo nel 2010 era di 189,1 ab/km2.

5.8.2. Sistema occupazionale

Nel 2006 la percentuale di donne che lavoravano rispetto alle donne residenti in età 15-64 anni, nel comune di Gazzo risultava compresa tra il 60% e il 63% . La percentua- le di uomini che lavoravano rispetto agli uomini residenti in età 15-64 anni, era compre- sa tra l’87% e l’92%.

5.8.3. La viabilità

Come si può notare dalla figura sottostante, il comune di Gazzo è caratterizzato da una viabilità poco sviluppata; in particolare è attraversato da tre strade provinciali, la S.P. n. 26 e la S.P. n. 27 che passano per il centro del paese e la S.P. n. 28 a sud del territorio comunale che passa per la frazione di Grantortino. La tavola A.4 “Carta della trasformabilità” del P.A.T.I. del Medio Brenta individua le in- frastrutture del sistema della viabilità di interesse sovra comunale esistente e pro- grammata. Per il territorio comunale di Gazzo sono evidenziati l’allargamento e la si- stemazione di strade esistenti e l’ipotesi del nuovo tracciato: variante SP27. La rappresentazione cartografica dei tracciati riportata nella Tav. A.4 “Carta della tra- sformabilità”, costituisce un’indicazione sommaria rispetto agli effettivi tracciati, da defi- nire con la progettazione preliminare e definitiva.

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 33 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

S.P.n.27

S.P.n 26

S.P.n. 28

Figura 8 – Viabilità di Gazzo.

5.8.4. Reti di servizi

L’elaborato B.1.8.d del P.A.T.I. del Medio Brenta riporta l’atlante dei servizi di interesse comune a Gazzo. Le aree a servizi sono concentrate nel centro di Gazzo e delle sue frazioni; tra gli altri sono presenti scuole, una biblioteca, giardini pubblici di quartiere, impianti sportivi, strutture turistiche, un centro sanitario ambulatoriale e una farmacia. La figura seguente riporta un estratto della Tavola B.1.5.a “Sistema dei servizi e della viabilità: azioni strategiche” del P.A.T.I. del Medio Brenta, in cui si evidenzia la presen- za di una pista ciclabile esistente lungo la S.P. n. 27 e di un tratto in progetto lungo la S.P. n. 26.

5.8.5. Le attività produttive

Le tabelle e i grafici seguenti forniscono un quadro completo della situazione economi- ca del comune in esame. Analizzando la composizione delle imprese attive (elabora- zione uff. studi CCIAA su dati INFOCAMERE e ISTAT – 31.12.2010), le attività agricole sono il settore principale all’interno della realtà economica locale. Il settore “unità locali” indica filiali, stabilimenti, uffici, ecc. anche con sede legale fuori provincia. Il comune di Gazzo appartiene all’Area Territoriale provinciale denominata “Cittadella- Piazzola”.

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 34 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Gazzo Totale insediamenti per settori attività agricole 229 43,62% industria 89 16,95% costruzioni 69 13,14% commercio 72 13,71% servizi 65 12,38% unita' locali 1 0,19% insediamenti produttivi 525 100,00% Paragonando i dati a disposizione del comune di Gazzo con quelli dell’area Cittadelle- se della provincia di Padova, si nota che i dati relativi a Gazzo si discostano da quelli dell’area del Cittadellese: maggiore percentuale di imprese che operano nel settore dell’agricoltura (il 43,62% rispetto al 17,91% dell’area Cittadellese). Diminuiscono inve- ce i numeri negli altri settori, soprattutto nel commercio e nei servizi.

Su 525 insediamenti produttivi, 229 appartengono al settore “Agricoltura/pesca”, 296 all’industria e al terziario (dati 31.12.2010). Di questi ultimi le industrie manifatturiere con 88 insediamenti rappresentano il sottosettore più diffuso, tra cui le imprese più numerose sono quelle che si occupano di prodotti in metallo (esclusi macchinari). Rispetto agli altri comuni di Padova, Gazzo è il 44° comune su 104 per quanto riguarda densità degli insediamenti produttivi (totale settori): 122,6 insediamenti per 1.000 abi- tanti, e il 12° comune per densità di insediamenti produttivi nel settore A, dell’agricoltura/silvicoltura pesca, con 53,5 insediamenti per 1.000 abitanti. Si consideri che la media provinciale in questo settore si attesta attorno a 17,5 inse- diamenti per 1.000 abitanti, con un massimo di 74,5 per il comune di Urbana e minimo di 2,7 per il comune di Noventa Padovana.

Tabella 8 – Estratto della tabella “Densità degli insediamenti produttivi (settore A)” - Rapporto n.632 della CCIAA di Padova al 31.12.2010” (Fonte: elaborazione uff.studi CCIAA su dati Infocamere).

Il censimento dell’agricoltura è raccomandato dalle Nazioni Unite, regolamentato da

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 35 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Il 24 Ottobre 2010 è iniziato il 6^ Censimento Generale dell'Agricoltura, come previsto dalle Leggi n. 166 del 20/11/2009 e n. 122 del 30/07/2010 e si attendono i dati provvi- sori. I dati riportati di seguito sono relativi al 4^ e 5^ Censimento Generale dell'Agricol- tura (1990-2000). Dal 1990 al 2000 a Gazzo si era registrato un calo sia del numero di aziende agricole che di superficie agricola utilizzata.

Dalla Tabella 9 si nota come la maggior parte della superficie agricola utilizzata a Gaz- zo sia costituita da prati permanenti e pascoli, che corrisponde al 14% dello stesso tipo di superficie relativa all’intera provincia di Padova.

Utilizzazione del terreno descrizione Gazzo Padova SAU superficie (ha) 1.762,36 135.668,13 SEMINATIVI superficie (ha) 734,07 117.489,68 COLTIVAZIONI LEGNOSE superficie (ha) 6,73 10.888,81 PRATI PERMANENTI E PASCOLI superficie (ha) 1.021,56 7.289,64 Tabella 9 – Superficie agricola utilizzata a Gazzo confrontata con SAU della Provincia di Padova (Censimento Agricoltura 2000).

DATI RECENTI La relazione di progetto del P.A.T.I. del Medio Brenta valuta la SAU del comune di Gazzo pari a circa 1.865,42 ha, circa l’82,2% della superficie totale comunale. Considerando l’evoluzione della Superficie Agraria Utile (SAU), la diminuzione della superficie utilizzata per seminativi comporta anche una riduzione degli apporti di nu- trienti ed antiparassitari al suolo che viene valutata generalmente come minor rischio di inquinamento diffuso. D’altro canto però una diminuzione della superficie agricola è in- dice di un aumento del suolo urbanizzato e di conseguente perdita di suolo naturale e delle funzioni ad esso collegate, in particolare quelle di filtro per le acque sotterranee, di supporto alle produzioni alimentari, di conservazione della biodiversità e di stoccag- gio del carbonio. La SAU è pari a 85,10% della (STC) Superficie Territoriale Comunale.

Tabella 10 – SAU dei comune del P.A.T.I. del Medio Brenta.

Per quanto riguarda gli elementi produttivi strutturali che comprendono le strutture pro- duttive agricole presenti nel territorio comunale “Esistono 114 allevamenti … i più rap- presentativi del territorio sono quelli della vacca da latte. Esiste un agriturismo rilevato dalla Guida Provinciale degli Agriturismi. Altre tipologie come fungaie, cantine, ecc. non sono presenti. Sono, invece, presenti una struttura impiegata ad essicatoio destinato quasi esclusi- vamente all'essicazione del riso, mentre le strutture di vendita sono rappresentate dai caseifici con connessa la vendita diretta. Il territorio agricolo, rispetto alla tematica degli elementi produttivi strutturali, risulta particolarmente rappresentativo”.

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 36 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

5.9. RIFIUTI

In Veneto la produzione di rifiuti urbani nell’anno 2011 è stata pari a 2.305.401 t. Ri- spetto al 2010 la quantità di rifiuti urbani ha subito una riduzione del -4,3% e la raccolta differenziata ha raggiunto nel 2011 il 60,5%, pari a 1.395 mila t di rifiuti (+ 2,2% rispetto al 2010), superando per il quarto anno l'obiettivo del 50% stabilito dal Piano Regionale Rifiuti Urbani, e quello del 60% entro il 31/12/2011 previsto dalla legge 296/2006. Per la riduzione dei consumi diminuisce leggermente la differenziata (-0,7%) e soprat- tutto il secco (-9,3%), che ammonta a 911.133 t.

La produzione pro capite è diminuita del 4,7%, portandosi ad un valore di circa 465 kg/ab*anno (1,27 kg/ab*giorno), inferiore ai valori 1999 (Grafico 4).

Grafico 4 – Andamento della produzione pro capite di rifiuto urbano nel Veneto e relativa variazione annua Anni 1997 – 2010 (Fonte: ARPAV - Osservatorio Regionale Rifiuti).

Nell’intera provincia di Padova nel 2010 si sono prodotti 474.102 t di rifiuti urbani con una produzione media pro capite di 508 Kg/ab*giorno, leggermente superiore alla me- dia regionale. Nel corso del 2013 si conferma la diminuzione della produzione di RU con 2.212.686 t: rispetto al 2012 i rifiuti urbani si sono ridotti del -0,04%, mentre la percentuale di raccol- ta differenziata fa registrare un ulteriore +1,7% e il residuo cala del 3%. La produzione media pro capite 2013 è pari a 449 Kg/ab*anno (1,23 Kg/ab*giorno). Per quanto riguarda il comune di Gazzo, la produzione di RU nel 2010 ammontava a 1.541.360 kg con una produzione pro capite di 360 Kg/ab*giorno.

5.10. ENERGIA

Negli anni la questione energetica ha assunto sempre più importanza perché, oltre agli aspetti legati all’approvvigionamento e al controllo dei costi dell’energia, si è imposta la questione ambientale, ossia il tema degli impatti sull’ambiente che la produzione e l’uso di risorse energetiche comporta. In particolare, la concentrazione nell’atmosfera di anidride carbonica, derivante dalla combustione dei combustibili fossili, comporta l’aggravare dell’effetto serra e il surriscaldamento terrestre. Le fonti energetiche più utilizzate in Italia sono nell’ordine: il petrolio e i suoi derivati, il carbone, il gas metano, l’energia idroelettrica e altre fonti rinnovabili.

5.10.1. Produzioni e consumi di energia elettrica

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 37 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

La Regione Veneto è caratterizzata da una produzione di energia elettrica che provie- ne da centrali termoelettriche tradizionali (a combustibile fossile) ed in parte idroelettri- che. In Tabella 11 si riportano le quantità in GWh di energia elettrica prodotta in Italia e in particolare in Veneto nel 2010. La produzione destinata al consumo è la differenza tra la produzione netta e l’energia prodotta destinata ai pompaggi. In Regione Veneto nel 2010 è stata prodotta meno della metà dell’energia richiesta (deficit del -57,64% contro il -13.36% riferito all’intero territorio nazionale). I deficit pro- duttivi in Veneto dal 1973 al 2010 deficit sono aumentati progressivamente dal 2002 sino al 2010, per poi ridursi.

Tabella 11 – Produzione netta di energia elettrica – anno 2010 (Fonte: Estrapolazione da “Dati statistici sull’energia elettrica in Italia - 2010” TERNA). Nel corso del 2012 e 2013 la produzione energetica in Veneto è stata rispettivamente di 16.355 GWh e 17.825,2 GWh (5,46% e 6,15% del totale nazionale). Nella provincia di Padova il consumo finale di energia elettrica è aumentato considere- volmente nel corso degli ultimi decenni e come per tutte le province venete, il settore economico più interessato è quello dell'industria. La tabella seguente evidenzia il livello provinciale veneto dei consumi di energia elettri- ca nel 2009 e nel 2010, in cui si nota un aumento complessivo dei consumi, che per la provincia di Padova è stato del 6,49%, l’aumento più alto nel Veneto.

Tabella 12 – Consumi di energia elettrica nel Veneto per province e per categorie (Fonte: Estrapolazione da “Dati statistici sull’energia elettrica in Italia - 2015” TERNA). In particolare, nel comune di Gazzo, nel 2010 per l’illuminazione pubblica da punti luce e fari si sono consumati in totale 650 MW. Nello stesso anno per l’illuminazione pubbli- ca nella zona industriale di Villalta sono stati consumati 6.107 kW e per l’illuminazione della pista ciclabile lungo la S.P. n. 27 da Villalta al centro di Gazzo 22.720 kW. I con- sumi di energia elettrica nella zona industriale, in seguito all’installazione di riduttori di potenza e lampade a risparmio energetico, sono diminuiti dell’80%. Lo stesso tipo di intervento è in programma per la pista ciclabile lungo la SP27.

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 38 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

5.11. TURISMO

Il turismo è certamente una risorsa economica importante nella Regione del Veneto, ma costituisce anche un’ulteriore fonte di pressione sull’ambiente urbano, che spesso obbliga piccoli comuni ad affrontare problemi tipici dei grandi centri urbani, come l’aumento della produzione di rifiuti, del traffico, dei reflui urbani da depurare, ed altro ancora. Inoltre, il fatto che le presenze turistiche si distribuiscano in modo disomoge- neo sul territorio comunale e nell’arco dell’anno, rende ancora più difficile per le ammi- nistrazioni dei piccoli comuni ottimizzare e stabilizzare le soluzioni.

5.11.1.1. Presenze turistiche L’indice di Pressione Turistica stima la pressione aggiuntiva dovuta al turismo in un ter- ritorio, si calcola dal rapporto fra le presenze di turisti e quelle di residenti nel territorio comunale in un giorno medio dell’anno, al netto dei giorni medi di vacanza trascorsi dagli italiani fuori dal proprio comune di residenza. Il comune di Gazzo, secondo il Rapporto degli Indicatori Ambientali del Veneto del 2008 non fa parte dei Comuni del Veneto con indice di pressione turistica significativa (>30%), che comprende le località di mare più soggette a pressione turistica, e i mesi che registrano più presenze turistiche nel Veneto sono quelli estivi.

5.11.1.2. Servizi turistici I dati rappresentati nei grafici seguenti riportano il totale dei posti letto (alberghieri e al- tri) e l’indice di utilizzo totale degli esercizi ricettivi nelle province del Veneto nell’anno 2010. A Gazzo sono presenti pochi servizi turistici. Nel 2009 e nel 2010 se ne contava- no 10 in totale, un servizio di alloggio e nove di ristorazione; nel 2011 sono diminuiti a 9 (1 di alloggio e 8 di ristorazione). Si tratta di circa lo 0,2% del totale dei servizi turistici offerti in provincia di Padova nel 2009 e 2010 e lo 0,1% nel 2011. L’unico servizio di alloggio presente è “Villa Tacchi”, un complesso alberghiero di note- vole importanza per la zona, situato nella frazione di Villalta.

5.12. MOBILITÀ

Per lo sviluppo socio-economico di un territorio, il buon funzionamento del settore dei trasporti risulta fondamentale, ma un suo assetto “non ambientalmente sostenibile” de- termina costi significativi sia in termini di impatti sociali, che economici, che ambientali. Per quanto riguarda il trasporto pubblico su gomma, il servizio extraurbano di Padova è svolto principalmente da SITA, anche se alcuni collegamenti con i bacini limitrofi sono assicurati da altri operatori. È il caso di Gazzo dove è presente anche FTV (Ferrovie Tramvie Vicentine), oltre ad una linea privata che collega Gazzo a Piazzola sul Brenta. È in programma anche l’inserimento di un’altra linea privata da Gazzo a Cittadella. La linea FTV è presente a Gazzo con due corse al giorno in andata e due in ritorno da Grossa a Vicenza, passando per le frazioni di Villalta, Gaianigo e Grantortino, oltre che per il centro di Gazzo. Il tragitto segue il percorso degli istituti scolastici ed è presente solo nei giorni e negli orari di scuola. La linea SITA è stata potenziata con collegamenti più vicini alle esigenze di studenti u- niversitari e anziani. Ci sono tre corse al giorno di andata e tre di ritorno da San Pietro in Gù a Padova, passando per Gazzo e la frazione di Grossa.

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 39 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

6. SINTESI DELLO STATO ATTUALE DEL TERRITORIO E PRINCIPALI CRITICITÀ AMBIENTALI

6.1. GLI INDICATORI TERRITORIALI

Nella matrice a pagina seguente viene riportata una sintesi dello stato attuale del terri- torio di Gazzo attraverso la lettura degli indicatori precedentemente descritti.

LEGENDA Situazione Trend Condizioni positive Risorsa in progressivo miglioramento nel tempo Condizioni Risorsa stabile stazionarie/intermedie Condizioni negative Risorsa in progressivo peggioramento nel tempo Andamento variabile e oscillante Condizioni incerte per Andamento non definibile mancanza di dati

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 40 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 41 P.A.T. DI GAZZO V.A.S. - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Tabella 13 – Matrice dello stato dell’ambiente

RAPPORTO AMBIENTALE - PARTE PRIMA 42

Comune di Gazzo

Rapporto Ambientale Parte Seconda

Dott. For. Andrea Allibardi

P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

INDICE

1. VALUTAZIONE INCIDENZA AMBIENTALE 46 1.1. IDENTIFICAZIONE DEGLI EFFETTI CON RIFERIMENTO AGLI HABITAT, HABITAT DI SPECIE E SPECIE 46 1.2. IDENTIFICAZIONE DEGLI EFFETTI SINERGICI E CUMULATIVI 51 1.3. IDENTIFICAZIONE DEI PERCORSI E DEI VETTORI ATTRAVERSO I QUALI SI PRODUCONO GLI EFFETTI 51 1.4. PREVISIONE E VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI EFFETTI CON RIFERIMENTO AGLI HABITAT, HABITAT DI SPECIE E SPECIE 55 1.4.1. Perdita di superficie di habitat 60 1.4.2. Frammentazione 60 1.4.3. Perdita di specie di interesse conservazionistico 61 1.4.4. Perturbazione delle specie della flora o della fauna 61 1.4.5. Densità di popolazione 62 1.4.6. Qualità delle acque 62 1.4.7. Interferenze con le relazioni ecosistemiche principali 62 1.5. IDENTIFICAZIONE DEGLI EFFETTI SINERGICI E CUMULATIVI 63 1.6. INTERVENTI PREVISTI DI NUOVA URBANIZZAZIONE 63 2. FASE 4 – QUADRO DI SINTESI 67 3. CONSULTAZIONI 73 4. RUOLO DELLA VAS DURANTE L’ELABORAZIONE DEL PAT 73 5. ANALISI DELLE ALTERNATIVE 73 5.1. DESCRIZIONE DELLE ALTERNATIVE 73 6. POLITICA AMBIENTALE DEL PAT DI GAZZO 77 6.1. VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE DI PIANO 77 7. VERIFICA DELLA COERENZA DEL PAT 78 7.1. VERIFICA DELLA COERENZA ESTERNA 78 7.1.1. Nuova Strategia dell’Unione Europea in materia di Sviluppo Sostenibile – SSS 78 7.1.2. Sesto programma di azione comunitario di azione in materia di ambiente 2001 79 7.1.3. Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia 2002-2010 80 7.1.4. P.T.R.C. 80 7.1.5. Piani di settore 81

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 43 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

7.1.6. P.T.C.P. 81 7.1.7. P.A.T.I. del Medio Brenta 82 7.1.8. Conclusione sui giudizi di coerenza esterna 83 7.2. VERIFICA DELLA COERENZA INTERNA 83 7.2.1. Coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale 83 7.2.2. Coerenza con gli obiettivi di sostenibilità economica 84 7.2.3. Coerenza con gli obiettivi di sostenibilità sociale 84 7.2.4. Conclusione sui giudizi di coerenza interna 84 8. L’IMPRONTA ECOLOGICA 84 8.1. CARATTERISTICHE GENERALI DELL’IMPRONTA ECOLOGICA 84 8.2. L’IMPRONTA ECOLOGICA DI GAZZO 85 9. SCELTA DEGLI INDICATORI 86 10. SINTESI DELLA VALUTAZIONE DI SOSTENIBILITA 87 11. MITIGAZIONI 94 12. MONITORAGGIO 96

INDICE DELLE FIGURE Figura 4-1. Stima delle aree a vocazione SAT – sintesi delle aree di nuova espansione...... 76 Figura 7-1. Impronta ecologica e biocapacità procapite in Italia dal 1961 (Fonte: Global Footprint Network) ...... 85

INDICE DELLE TABELLE Tabella 1-1 – Effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie per ciascun ambito – FASE DI CANTIERE ...... 46 Tabella 1-2 – Effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie per ciascun ambito – FASE DI ESERCIZIO ...... 48 Tabella 1-3 – Identificazione dei percorsi e dei vettori attraverso i quali si producono gli effetti (fase di cantiere ed esercizio) ...... 52 Tabella 1-4 - Criteri per la valutazione degli effetti sulle specie ...... 55 Tabella 1-5 – Previsione e valutazione della significatività degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie ...... 56 Tabella 1-6 – Trasformabilità ed effetti: esiti finali per ciascun intervento ...... 64 Tabella 2-1 – Tabella di valutazione riassuntiva degli habitat ...... 69 Tabella 2-2 – Tabella di valutazione riassuntiva del formulario standard del SIC IT3220040 ...... 69 Tabella 4-1. Azioni previste dal PRG...... 74

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 44 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Tabella 5-1. Legenda impatti...... 77 Tabella 6-1. Scala di valutazione della coerenza tra gli obiettivi e tipologie di rapporto...... 78 Tabella 6-2. Temi e obiettivi SSS...... 79 Tabella 6-3. Piani Regionali di settore considerati per la valutazione di coerenza ...... 81 Tabella 7-1. L’impronta ecologica di Gazzo, della Provincia di Padova, della Regione Veneto e dell’Italia...... 86 Tabella 8-1. Scala cromatica indicatori...... 87

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 45 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 1. VALUTAZIONE INCIDENZA AMBIENTALE

1.1. Identificazione degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie

Tabella 1-1 – Effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie per ciascun ambito – FASE DI CANTIERE

ATO DESCRIZIONE FATTORI PERTURBATIVI IN FASE DI TRASFORMABI- RECETTORI EFFETTI DIRETTI/INDIRETTI CANTIERE LITÀ Riduzione della connettività e Effetto diretto, a breve termine, temporaneo, frammentazione degli habitat Habitat di specie: 3116 siepe campestre reversibile = disturbo per 100m da entrambi i indotta dall’uomo lati per emissioni acustiche e gassose, tutta la fauna legata all’habitat di specie inquinamento luminoso, Inquinamento diffuso di Inquinamento diffuso di acque 3.1.1.6 superficiali dovuto ai trasporti acque superficiali dovuto alle attività di cantiere e alle infrastrutture di trasporto percorso senza collegamento impianti o ciclo- 1.1 accorgimenti per il trattamento pedonale di delle acque via Abaco Inquinamento atmosferico e inquinanti aerodispersi Inquinamento da rumore e disturbi sonori puntuali o irregolari Inquinamento luminoso

Riduzione della connettività e Habitat di specie: 3116 siepe campestre Effetto diretto, a breve termine, permanente, frammentazione degli habitat tutta la fauna legata all’habitat di specie irreversibile = abbattimento alberi per circa 20 indotta dall’uomo m Nuova 3.1.1.6 connessione Inquinamento diffuso di acque Effetto diretto, a breve termine, temporaneo, 2.1 tra via superficiali dovuto ai trasporti reversibile = disturbo per 150m da entrambi i e alle infrastrutture di trasporto lati per emissioni acustiche e gassose, 3.1 C.Battisti e via Montegrappa senza collegamento impianti o inquinamento luminoso, Inquinamento diffuso di accorgimenti per il trattamento acque superficiali dovuto ai trasporti e alle delle acque infrastrutture di trasporto senza collegamento o Inquinamento atmosferico e accorgimenti per il trattamento delle acque inquinanti aerodispersi Effetto diretto a breve termine, temporaneo,

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 46 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

ATO DESCRIZIONE FATTORI PERTURBATIVI IN FASE DI TRASFORMABI- RECETTORI EFFETTI DIRETTI/INDIRETTI CANTIERE LITÀ Inquinamento da rumore e reversibile = riduzione della connettività e disturbi sonori puntuali o frammentazione degli habitat indotta dall’uomo irregolari Effetto diretto, a breve termine, temporaneo, Inquinamento luminoso reversibile = riduzione della connettività e frammentazione dell’habitat Riduzione della connettività e habitat di specie 3.1.1.6 Effetto diretto, a breve termine, permanente, frammentazione degli habitat tutta la fauna legata all’habitat di specie irreversibile = abbattimento alberi per circa 120 indotta dall’uomo 3.1.1.6 m Inquinamento diffuso di acque Effetto diretto, a breve termine, temporaneo, superficiali dovuto ai trasporti reversibile = disturbo per 100m da entrambi i e alle infrastrutture di trasporto lati per emissioni acustiche e gassose, Prolungament senza collegamento impianti o inquinamento luminoso, Inquinamento diffuso di o di via 3.2 accorgimenti per il trattamento acque superficiali dovuto ai trasporti e alle Petrarca a delle acque infrastrutture di trasporto senza collegamento o Villalta Inquinamento atmosferico e accorgimenti per il trattamento delle acque inquinanti aerodispersi Effetto diretto, a breve termine, temporaneo, Inquinamento da rumore e reversibile = riduzione della connettività e disturbi sonori puntuali o frammentazione dell’habitat irregolari Inquinamento luminoso

Riduzione della connettività e habitat di specie 3.1.1.6 Effetto diretto, a breve termine, permanente, frammentazione degli habitat tutta la fauna legata all’habitat di specie irreversibile = abbattimento alberi per circa 20 indotta dall’uomo 3.1.1.6 m Inquinamento diffuso di acque Effetto diretto, a breve termine, temporaneo, Nuova superficiali dovuto ai trasporti reversibile = disturbo per 150m da entrambi i connessione e alle infrastrutture di trasporto lati per emissioni acustiche e gassose, 3.4 di via Barker a senza collegamento impianti o inquinamento luminoso, Inquinamento diffuso di Grossa accorgimenti per il trattamento acque superficiali dovuto ai trasporti e alle delle acque infrastrutture di trasporto senza collegamento o Inquinamento atmosferico e accorgimenti per il trattamento delle acque inquinanti aerodispersi Effetto diretto a breve termine, temporaneo, Inquinamento da rumore e reversibile = riduzione della connettività e

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 47 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

ATO DESCRIZIONE FATTORI PERTURBATIVI IN FASE DI TRASFORMABI- RECETTORI EFFETTI DIRETTI/INDIRETTI CANTIERE LITÀ disturbi sonori puntuali o frammentazione degli habitat indotta dall’uomo irregolari Effetto diretto, a breve termine, temporaneo, Inquinamento luminoso reversibile = riduzione della connettività e frammentazione dell’habitat

Tabella 1-2 – Effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie per ciascun ambito – FASE DI ESERCIZIO

ATO DESCRIZIONE FATTORI PERTURBATIVI IN FASE DI TRASFORMABI- RECETTORI EFFETTI DIRETTI/INDIRETTI CANTIERE LITÀ Riduzione della connettività e Habitat di specie: 3116 siepe Effetto diretto, a breve termine, temporaneo, frammentazione degli habitat campestre reversibile = disturbo per 100m da entrambi i lati per indotta dall’uomo tutta la fauna legata all’habitat disturbo antropico dei ciclisti Inquinamento diffuso di acque di specie 3.1.1.6 superficiali dovuto ai trasporti Nessuna frammentazione; la strada non interessa la e alle infrastrutture di trasporto siepe arborea presente sul lato Est quartiere senza collegamento impianti o ciclo- 1.1 accorgimenti per il trattamento pedonale di delle acque via Abaco Inquinamento atmosferico e inquinanti aerodispersi Inquinamento da rumore e disturbi sonori puntuali o irregolari Inquinamento luminoso

Nuova Riduzione della connettività e Habitat di specie: 3116 siepe Effetto diretto, a breve termine, permanente, connessione frammentazione degli habitat campestre reversibile = disturbo per 150m sul lato Ovest per 2.1 tra via indotta dall’uomo tutta la fauna legata all’habitat emissioni acustiche e gassose, inquinamento 3.1 C.Battisti e via Inquinamento diffuso di acque di specie 3.1.1.6 luminoso, Inquinamento diffuso di acque superficiali Montegrappa superficiali dovuto ai trasporti dovuto alle perdite dei veicoli senza accorgimenti e alle infrastrutture di trasporto per il trattamento delle acque

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 48 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

ATO DESCRIZIONE FATTORI PERTURBATIVI IN FASE DI TRASFORMABI- RECETTORI EFFETTI DIRETTI/INDIRETTI CANTIERE LITÀ senza collegamento impianti o accorgimenti per il trattamento delle acque Inquinamento atmosferico e inquinanti aerodispersi Inquinamento da rumore e disturbi sonori puntuali o irregolari Inquinamento luminoso

Riduzione della connettività e habitat di specie 3.1.1.6 Effetto diretto, a breve termine, permanente, frammentazione degli habitat tutta la fauna legata all’habitat irreversibile = abbattimento alberi per circa 120 m indotta dall’uomo di specie 3.1.1.6 Effetto diretto, a breve termine, permanente, Inquinamento diffuso di acque reversibile = disturbo per 150m su entrambi i lati per superficiali dovuto ai trasporti emissioni acustiche e gassose, inquinamento e alle infrastrutture di trasporto luminoso, Inquinamento diffuso di acque superficiali Prolungament senza collegamento impianti o dovuto alle perdite dei veicoli senza accorgimenti o di via 3.2 accorgimenti per il trattamento per il trattamento delle acque Petrarca a delle acque Villalta Inquinamento atmosferico e inquinanti aerodispersi Inquinamento da rumore e disturbi sonori puntuali o irregolari Inquinamento luminoso

Riduzione della connettività e habitat di specie 3.1.1.6 Effetto diretto, a breve termine, permanente, frammentazione degli habitat tutta la fauna legata all’habitat reversibile = disturbo per 150m sul lato Ovest per Nuova indotta dall’uomo di specie 3.1.1.6 emissioni acustiche e gassose, inquinamento connessione luminoso, Inquinamento diffuso di acque superficiali 3.4 Inquinamento diffuso di acque di via Barker a superficiali dovuto ai trasporti dovuto alle perdite dei veicoli senza accorgimenti Grossa e alle infrastrutture di trasporto per il trattamento delle acque senza collegamento impianti o accorgimenti per il trattamento

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 49 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

ATO DESCRIZIONE FATTORI PERTURBATIVI IN FASE DI TRASFORMABI- RECETTORI EFFETTI DIRETTI/INDIRETTI CANTIERE LITÀ delle acque Inquinamento atmosferico e inquinanti aerodispersi Inquinamento da rumore e disturbi sonori puntuali o irregolari Inquinamento luminoso

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 50 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

1.2. Identificazione degli effetti sinergici e cumulativi

L’identificazione degli aspetti sinergici e cumulativi considera due aspetti:  sinergia tra le singole azioni di piano;  interazione tra il piano e la pianificazione sovraordinata. Nel primo caso, la sinergia potrebbe avvenire quando un singolo intervento si andasse a sommare a quelli di altri interventi limitrofi. Data l’entità degli interventi previsti e la loro localizzazione all’interno comune di Gazzo, si può ragionevolmente escludere che possano generarsi effetti sinergici e cumulativi che agiscano sulla Rete Natura 2000. Si tratta infatti di azioni che singolarmente non manifestano particolari effetti di riduzione o alterazione degli habitat e/o specie presenti. Per quanto riguarda la pianificazione sovraordinata, gli strumenti di pianificazione esistenti, in grado di determinare effetti cumulativi sui siti esaminati, sono il Piano Territoriale di Coordinamento Regionale (PTRC) ed il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Padova (PTCP). Il PAT si adegua a quanto previsto dalle indicazioni degli strumenti di pianificazione sovraordinata per cui non dovrebbero manifestarsi effetti cumulativi e sinergici tra gli interventi previsti dai diversi piani.

1.3. Identificazione dei percorsi e dei vettori attraverso i quali si producono gli effetti

In base alla tipologia di azioni previste dal piano, e descritte nei paragrafi precedenti, si ipotizza che i possibili fattori di pressione a carico del SIC IT3220040 “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe” siano quelli normalmente riconducibili all’edificato esistente, alla nuova edificazione, alle nuove aree previste per servizi e standard e alle opere di miglioramento viabilistico. Tali interventi, soprattutto in fase di cantiere, possono determinare una serie di effetti, già elencati nei paragrafi precedenti , ossia:  occupazione di suolo sia durante la fase di cantiere che di esercizio;  produzione di rifiuti, inquinamento luminoso, produzione di rumori ed e- ventuali emissioni (fumi) sia in fase di cantiere che di esercizio;  aumento del carico antropico e di conseguenza della produzione di rifiuti. Se come affermato, la maggior fonte d’impatto è il rumore, si può ragionevolmente presupporre che il principale vettore attraverso cui si producono gli effetti sia rappresentato dall’atmosfera.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 51 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Tabella 1-3 – Identificazione dei percorsi e dei vettori attraverso i quali si producono gli effetti (fase di cantiere ed esercizio)

DESCRIZIONE TRASFORMA- ATO FATTORE DI PRESSIONE POTENZIALE EFFETTO VETTORE BILITÀ 1.1 pista ciclo-pedonale di Occupazione di suolo e Sottrazione di habitat e di habitat di specie Suolo via Abaco movimenti terra Diminuzione della densità di popolazione; investimento animali

Disturbo antropico lavorazioni di cantiere Atmosfera; Suolo; Alterazione della qualità delle acque, dell’aria e Acque superficiali dei suoli

Alterazione della qualità delle acque, dell’aria e Emissioni gassose e dei suoli Atmosfera, Suolo, sversamenti da traffico Acque superficiali

veicolare

Diminuzione della densità di popolazione Emissione di rumore e Alterazione del clima acustico locale Atmosfera vibrazioni da traffico

veicolare

Perturbazione alle specie della fauna notturna Atmosfera Inquinamento luminoso

Frammentazione di habitat e di habitat di specie Diminuzione della densità di popolazione Suolo; Acque Riduzione della connettività e superficiali frammentazione degli habitat indotta dall’uomo 2.1 Nuova connessione tra Occupazione di suolo e Sottrazione di habitat e di habitat di specie Suolo 3.1 via C.Battisti e via movimenti terra Diminuzione della densità di popolazione; Montegrappa investimento animali

Riduzione di habitat; frammentazione di habitat Abbattimento parziale siepe Suolo

Disturbo antropico lavorazioni di cantiere Atmosfera; Suolo; Alterazione della qualità delle acque, dell’aria e

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 52 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

DESCRIZIONE TRASFORMA- ATO FATTORE DI PRESSIONE POTENZIALE EFFETTO VETTORE BILITÀ dei suoli Acque superficiali

Alterazione della qualità delle acque, dell’aria e Emissioni gassose e dei suoli Atmosfera, Suolo, sversamenti da traffico Acque superficiali veicolare Diminuzione della densità di popolazione Emissione di rumore e Alterazione del clima acustico locale Atmosfera vibrazioni da traffico

veicolare Perturbazione alle specie della fauna notturna

Atmosfera Inquinamento luminoso Frammentazione di habitat e di habitat di specie Diminuzione della densità di popolazione Suolo; Acque Riduzione della connettività e superficiali frammentazione degli habitat indotta dall’uomo 3.2 Prolungamento di via Occupazione di suolo e Sottrazione di habitat e di habitat di specie Suolo Petrarca a Villalta movimenti terra Diminuzione della densità di popolazione; investimento animali

Riduzione di habitat; frammentazione di habitat Abbattimento parziale siepe Suolo

Disturbo antropico lavorazioni di cantiere Atmosfera; Suolo; Alterazione della qualità delle acque, dell’aria e Acque superficiali dei suoli

Alterazione della qualità delle acque, dell’aria e Emissioni gassose e dei suoli Atmosfera, Suolo, sversamenti da traffico Acque superficiali

veicolare

Diminuzione della densità di popolazione Emissione di rumore e Alterazione del clima acustico locale Atmosfera

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 53 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

DESCRIZIONE TRASFORMA- ATO FATTORE DI PRESSIONE POTENZIALE EFFETTO VETTORE BILITÀ vibrazioni da traffico veicolare Perturbazione alle specie della fauna notturna Atmosfera Inquinamento luminoso Frammentazione di habitat e di habitat di specie Diminuzione della densità di popolazione Suolo; Acque Riduzione della connettività e superficiali frammentazione degli habitat indotta dall’uomo 3.4 Nuova connessione di Occupazione di suolo e Sottrazione di habitat e di habitat di specie Suolo via Barker a Grossa movimenti terra Diminuzione della densità di popolazione; investimento animali

Disturbo antropico lavorazioni di cantiere Atmosfera; Suolo; Alterazione della qualità delle acque, dell’aria e Acque superficiali dei suoli

Alterazione della qualità delle acque, dell’aria e Emissioni gassose e dei suoli Atmosfera, Suolo, sversamenti da traffico Acque superficiali

veicolare

Diminuzione della densità di popolazione Emissione di rumore e Alterazione del clima acustico locale Atmosfera vibrazioni da traffico

veicolare

Perturbazione alle specie della fauna notturna Atmosfera Inquinamento luminoso

Frammentazione di habitat e di habitat di specie Diminuzione della densità di popolazione Suolo; Acque Riduzione della connettività e superficiali frammentazione degli habitat indotta dall’uomo

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 54 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

1.4. Previsione e valutazione della significatività degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie

Nella Tabella 6 sono stati descritti gli obiettivi generali e specifici del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Gazzo. Da questi obiettivi è stato successivamente redatto il PAT, composto, tra gli altri elaborati, della Carta della Trasformabilità e delle Norme Tecniche Attuative. I due elaborati disciplinano le azioni strategiche sul territorio, le stesse azioni che possono incidere in maniera significativa sul SIC IT3220040 denominato “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe”. Per la previsione e la valutazione della significatività degli effetti si sono quindi considerate queste strategie, che sono raggruppate nelle seguenti macrocategorie:  interventi previsti sull’urbano esistente: ambiti di urbanizzazione consoli- data e aree potenzialmente trasformabili (artt. 43 e 46), aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale (artt. 41, 63, 79), aree di riqualificazione e riconversione (art. 41, 46), ambiti di edificazione diffusa (art. 44), elementi detrattori: opere incongrue ed ele- menti di degrado (art. 52, 53, 54), infrastrutture della mobilità (art. 49);  interventi previsti di nuova urbanizzazione: servizi di interesse comune di maggior rilevanza (art. 47), linee preferenziali di sviluppo insediativo per specifiche destinazioni d’uso (art. 46), limiti fisici della nuova edificazione (art. 45), ambiti per interventi di riqualificazione e mitigazione ambientale (art. 74), infrastrutture della mobilità (piste ciclo-pedonali e sentieri (art. 49, 54). Per ciascuna macrocategoria sono state successivamente individuate le localizzazioni sulla carta della Trasformabilità, e la relativa area di incidenza, tenendo conto sia delle nuove aree previste dal PAT che delle aree previste dal PRG e non ancora attuate. Per le aree ad urbanizzazione diffusa è prevista la possibilità di ampliamento degli immobili, che per la ridotta consistenza e la scarsa portata degli effetti per edifici residenziali, non sono state analizzate approfonditamente nella presente trattazione. Comunque la previsione degli effetti delle attività pianificate è trattata nella tabella che segue. Per valutare la significatività dell'incidenza, dovuta all'interazione fra i parametri del piano e le caratteristiche del sito, possono essere usati alcuni indicatori chiave elencati nella tabella: Tabella 1-4 - Criteri per la valutazione degli effetti sulle specie

Descrizione perdita di superficie di habitat (%) frammentazione temporanea o permanente, in relazione alla frammentazione iniziale perturbazione (temporanea o permanente, distanza dal sito) cambiamenti negli elementi (ad es. qualità dell'acqua, dell’aria, rumore, produzione principali del sito di rifiuti)

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 55 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Tabella 1-5 – Previsione e valutazione della significatività degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie

DESCRIZIONE HABITAT, SPECIE E HABITAT DI SPE- ATO TRASFORMABI- SIGNIFICATIVITÀ DEGLI EFFETTI SU HABITAT, HABITAT DI SPECIE E SPECIE CIE LITÀ 1.1 pista ciclo- Habitat di specie: 3.1.1.6 siepe perdita di superficie di habitat di specie: 3.1.1.6 - NULLA su un totale di 4.560mq pedonale di campestre (0%); via Abaco Specie: Avifauna che frequenta L’habitat di specie può inoltre subire una pressione per la vicinanza della pista siepi campestri e formazioni ciclabile: considerando prudenzialmente una fascia di circa 100 m per lato, l’area lineari interessata è pari a: 3.1.1.6 – NULLA su un totale di 7,7 ha (0%);

Mammiferi, Rettili, vegetazione Frammentazione: 3.1.1.6 NULLA - non si verifica né direttamente né indiretta-

mente ; Perturbazione: 3.1.1.6 - permanente - interessa le specie legate alle formazioni alberate lineari, per una larghezza di circa 100m per lato cambiamenti negli elementi principali del sito: aumento del rumore in fase di cantiere, e di esercizio, a cui si può aggiungere il disturbo luminoso (sempre in fase di cantiere); non è a rischio la conservazione dell’habitat di specie, per la preesistenza della strada (via Abaco) che serve alcune abitazioni a Nord; in fase di cantiere dovrà essere ridotta la velocità dei mezzi, contenute le emissioni a- custiche, seguite le norme di protezione ambientale dei cantieri contro sversa- menti accidentali e contaminazione delle falde.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 56

P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 2.1 Nuova Habitat di specie: 3.1.1.6 siepe perdita di superficie di habitat di specie: 3.1.1.6 – 40mq su un totale di 800mq 3.1 connessione campestre (5%); tra via Specie: Avifauna che frequenta L’habitat di specie può inoltre subire una pressione per la vicinanza della nuova C.Battisti e via siepi campestri e formazioni strada di quartiere: considerando prudenzialmente una fascia di circa 150 m per Montegrappa lineari lato, l’area interessata è pari a: 3.1.1.6 – 600mq su un totale di 800mq (75%);

Mammiferi, Rettili, vegetazione Frammentazione: 3.1.1.6 – si frammentano direttamente due tratti tagliati dalla

nuova strada, per una lunghezza complessiva di 40 m; Perturbazione: 3.1.1.6 - permanente - interessa le specie legate alle formazioni alberate lineari, per una larghezza di circa 150m per lato cambiamenti negli elementi principali del sito: aumento del rumore in fase di cantiere, e di esercizio, a cui si può aggiungere il disturbo luminoso (sempre in fase di cantiere); non è a rischio la conservazione dell’habitat di specie, per la preesistenza della strada (via Abaco) che serve alcune abitazioni a Nord; in fase di cantiere dovrà essere ridotta la velocità dei mezzi, contenute le emissioni a- custiche, seguite le norme di protezione ambientale dei cantieri per evitare sver- samenti accidentali e contaminazione delle falde superficiali. In primo piano la SP27, la freccia rossa indica il punto di attacco della nuova strada; quella verde i tratti di siepe interrotti.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 57 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 3.2 Prolungament Habitat di specie: 3.1.1.6 siepe perdita di superficie di habitat di specie: 3.1.1.6 – 240 mq su un totale di 270 ha o di via campestre (88,8%); Petrarca a Specie: Avifauna che frequenta L’habitat di specie può inoltre subire una pressione per la vicinanza della pista Villalta siepi campestri e formazioni ciclabile: considerando prudenzialmente una fascia di circa 100 m per lato, l’area lineari interessata è pari a: 3.1.1.6 – 270mq su un totale di 270 mq (100%);

Mammiferi, Rettili, vegetazione Frammentazione: 3.1.1.6 NULLA - non si verifica Frammentazione perché il trat-

to di siepe da eliminare non prosegue e non collega altri tratti;

Perturbazione: 3.1.1.6 - permanente - interessa le specie legate alle formazioni alberate lineari e i coltivi, per una larghezza di circa 90m per lato; cambiamenti negli elementi principali del sito: aumento del rumore in fase di cantiere, e di esercizio, a cui si può aggiungere il disturbo luminoso (in entrambe le fasi); non è a rischio la conservazione dell’habitat di specie, per la ridotta e- stensione della siepe da eliminare; si prescrive comunque di realizzare un nuovo tratto di siepe di lunghezza doppia rispetto a quella eliminata; in fase di cantiere dovrà essere ridotta la velocità dei mezzi, contenute le emissioni acustiche, se- guite le norme di protezione ambientale dei cantieri per evitare sversamenti ac- cidentali e contaminazione delle falde superficiali.

Sotto a destra il tratto di via Petrarca esistente, che proseguirà verso nord eli- minando la siepe che si nota in fondo, al centro della strada.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 58 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 3.4 Nuova Habitat di specie: 3.1.1.6 siepe perdita di superficie di habitat di specie: 3.1.1.6 - NULLA su un totale di 700mq connessione campestre (0%); di via Barker a Specie: Avifauna che frequenta L’habitat di specie può inoltre subire una pressione per la vicinanza della nuova Grossa siepi campestri e formazioni strada, anche se di quartiere: considerando prudenzialmente una fascia di circa lineari 100 m per lato, l’area interessata è pari a: 3.1.1.6 – 340mq su un totale di

Mammiferi, Rettili, vegetazione 700mq (48,5%);

Frammentazione: 3.1.1.6 NULLA - non si verifica né direttamente né indiretta-

mente ; Perturbazione: 3.1.1.6 - permanente - interessa le specie legate alle formazioni alberate lineari, per una larghezza di circa 100m per lato

cambiamenti negli elementi principali del sito: aumento del rumore in fase di cantiere, e di esercizio, a cui si può aggiungere il disturbo luminoso (sempre in fase di cantiere); non è a rischio la conservazione dell’habitat di specie, per la preesistenza della strada (via Barker) e del quartiere di recente sviluppo (vedi foto in basso a destra); in fase di cantiere dovrà essere ridotta la velocità dei mezzi, contenute le emissioni acustiche, seguite le norme di protezione ambien- tale dei cantieri per evitare sversamenti accidentali e contaminazione delle falde superficiali.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 59 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

1.4.1. Perdita di superficie di habitat

Percentuale di perdita di habitat del SIC IT3220040 dovuta al PAT per le attività previste è indicato nella tabella riepilogativa.

PERDITA DI SUPERFICIE DI HABITAT E ATO DESCRIZIONE TRASFORMABILITÀ HABITAT DI SPECIE 3116 – NESSUNA su 4.560mq 1.1 pista ciclo-pedonale di via Abaco (0%) 2.1 Nuova connessione tra via C.Battisti e via 3116 - 40mq su 800mq (5%) 3.1 Montegrappa 3.2 Prolungamento di via Petrarca a Villalta 240 mq su 270 ha (88,8%)

3.4 Nuova connessione di via Barker a Grossa 3116 - NULLA su 700mq (0%)

1.4.2. Frammentazione

Col termine frammentazione si intende una trasformazione del territorio che implica la riduzione di un vasto habitat in aree più piccole. Può essere definita come “il processo che genera una progressiva riduzione della superficie degli ambienti naturali e un aumento del loro isolamento: le superfici naturali vengono, in questo modo, a costituire frammenti spazialmente segregati e progressivamente isolati, inseriti in una matrice territoriale di origine antropica” (APAT 2003). La frammentazione degli ambienti naturali, in seguito alla realizzazione di diversi tipi di intervento antropico, può avvenire con diverse modalità caratterizzate da meccanismi spaziali che determinano una differente conformazione del mosaico ambientale modificato e, di conseguenza, differenti effetti sugli organismi. I meccanismi spaziali coinvolti nel processo di frammentazione possono essere così elencati:  perforazione (perforation): è la formazione di gaps all’interno di un habitat ed è il meccanismo che da il via a quasi tutti i meccanismi di frammen- tazione;  incisione (incision): rappresenta l’interruzione di un habitat mediante una barriera ad andamento lineare; caratterizza spesso la prima fase della dissezione;  dissezione (dissection): ovvero la suddivisione di un habitat mediante fa- sce ad andamento lineare (es. la costruzione di strade di servizio all’interno delle foreste equatoriali)

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 60 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

 frammentazione (fragmentation): fenomeno spesso successivo alla disse- zione con isolamento e riduzione delle dimensioni delle unità territoriali;  riduzione delle dimensioni delle unità territoriali (shrinkage);  riduzione delle dimensioni e del numero delle unità territoriali (attrition). Al fine di rendere immediata la comprensione dei concetti sopra descritti, in Figura 4-7 sono riportati schematicamente i meccanismi spaziali elencati.. Processi spaziali di frammentazione I primi quattro meccanismi coinvolgono l’intera area o un singolo frammento, gli ultimi due sono invece riferiti specificatamente alle singole patches. In particolare, il fenomeno dello shrinkage è la causa della perdita di superficie di habitat.

1.4.3. Perdita di specie di interesse conservazionistico

In questo caso si intende una diminuzione del numero di individui di una specie, o la perdita completa della specie, a causa sia della frammentazione che della diminuzione dell’area degli habitat a seguito di interventi antropici.

1.4.4. Perturbazione delle specie della flora o della fauna

In ecologia col termine perturbazione si intende uno stato di alterazione nella struttura e nel funzionamento dei sistemi ambientali. In altri termini, la perturbazione può essere considerata una conseguenza del disturbo causato dagli interventi antropici. Il disturbo può essere descritto in termini di:  Natura: naturale o antropico;  Dimensioni spaziali;  Frequenza: intesa come numero di eventi in un determinato periodo di tempo, se espressa come frazione decimale di eventi per anno rappresen- ta la probabilità di accadimento;  Intensità: energia dell’evento per unità di superficie nell’unità di tempo;  Età della specie: la sensibilità ad un evento varia in funzione dell’età dell’organismo, solitamente la crescita dell’organismo comporta un au- mento dei limiti di tolleranza rispetto i fattori di disturbo.  Frequenza ed intensità associate determinano le risposte degli organismi viventi. Al disturbo sono poi legati i concetti di:  stabilità: proprietà di un sistema complesso di mantenere specie e funzio- ni, di resistere quindi alle perturbazioni esterne  resilienza: capacità di assorbire i cambiamenti e di tornare al proprio stato di equilibrio dinamico. Generalmente, gli eventi di disturbo prodotti dall’uomo che determinano le perturbazioni di maggiore violenza sono l’emissione di gas inquinanti derivati dall’ossidazione dei combustibili fossili e lo scarico di sostanze nocive nelle acque superficiali e profonde. A questi si possono aggiungere l’inquinamento acustico e le vibrazioni, l’inquinamento elettromagnetico, ecc.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 61 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Si esclude la possibilità di perturbazioni significative sull’area SIC con le attività pianificate nel PAT. Alla luce degli accorgimenti operativi volti a migliorare la sostenibilità delle azioni di piano (controllo del deflusso di acque meteoriche, protezione dai rumori e riduzione emissioni di polveri e sostanze gassose), si escludono interazioni tra opera e sito.

1.4.5. Densità di popolazione

La densità di popolazione è semplicemente il rapporto tra il numero di individui di una determinata specie e la superficie su cui è distribuita la popolazione. Solitamente si utilizza la densità di popolazione al posto dell’ammontare della popolazione, cioè il numero totale di individui, in quanto la frequenza e l’intensità delle interazioni tra gli organismi della stessa specie, e fra questi e gli altri fattori ecologici, dipendono proprio dalla densità più che dalla numerosità. Nel corso del tempo la densità presenta delle variazioni significative che si possono distinguere in oscillazioni, che poco si discostano dalla densità media, e fluttuazioni che determinano il superamento della densità minima o massima. I fattori che regolano queste variazioni della densità di popolazione si distinguono in intrinseci, che coinvolgono direttamente gli individui, ed estrinseci, fattori esterni alla popolazione. I primi possono essere riconosciuti come densità-dipendenti, come nel caso della competizione intraspecifica, mentre i secondi non sono legati alla densità della specie in questione. Tra questi ultimi sono compresi tipicamente i fattori ambientali, temperatura, precipitazioni, suolo, ma anche la presenza di altre specie. Il semplice dato relativo alla densità potrebbe essere poco rappresentativo delle reali dinamiche di popolazione,in quanto, a volte, un decremento locale può mascherare le vere proprietà di un sistema. Non si rilevano variazioni significative indotte su specie di interesse comunitario presenti nel SIC. Le alterazioni provvisorie del territorio nella fase realizzativa non produrranno effetti significativi sulla densità delle popolazioni (avifauna, mammiferi, pesci, anfibi e rettili) del sito, che non vedranno modificare la propria conservazione.

1.4.6. Qualità delle acque

Si intende la modifica dei parametri chimico-fisici delle acque a seguito delle modificazioni antropiche. L’implementazione dei sistemi di raccolta delle acque piovane e di quelle grigie e bionde dalle urbanizzazioni porterà ad un minore inquinamento da run-off nelle aree urbane a vantaggio della qualità delle acque superficiali e di quelle di falda. I nuovi tratti di strade in previsione saranno realizzati con sistemi di raccolta e trattamento delle acque di prima pioggia.

1.4.7. Interferenze con le relazioni ecosistemiche principali

Uno degli effetti della frammentazione è la modifica della strutturazione dei rapporti ecologici tra le specie di una comunità (APAT, 2003). Possono infatti

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 62 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

diminuire e/o scomparire le specie tipiche degli ambienti preesistenti, mentre possono addirittura aumentare le specie comuni, opportuniste, tipiche degli ambienti di margine. Queste sono quasi sempre caratterizzate da una alta capacità dispersiva e possono competere ed esercitare una forte pressione di competizione/predazione sulle specie originarie. Le alterazioni delle condizioni di stato del paesaggio vanno perciò strettamente correlate alle modificazioni biologiche intervenute nella struttura e nella dinamica delle popolazioni. Il rischio di estinzione di una popolazione, infatti, oltre ad essere direttamente proporzionale alle sue dimensioni, aumenta con il diminuire dell’area disponibile e con l’aumentare del suo isolamento: la frammentazione degli ambienti naturali può quindi accelerare i processi naturali di estinzione, impedendo o riducendo la dispersione e le possibilità di colonizzazione.

1.5. Identificazione degli effetti sinergici e cumulativi

L’identificazione degli aspetti sinergici e cumulativi considera due aspetti:  sinergia tra le singole azioni di piano;  interazione tra il piano e la pianificazione sovraordinata. Nel primo caso, la sinergia potrebbe avvenire quando un singolo intervento si andasse a sommare a quelli di altri interventi limitrofi. Data l’entità degli interventi previsti e la loro localizzazione all’interno comune di Quinto Vicentino, si può ragionevolmente escludere che possano generarsi effetti sinergici e cumulativi che agiscano sulla Rete Natura 2000. Si tratta infatti di azioni che singolarmente non manifestano particolari effetti di riduzione o disturbo degli habitat e/o specie presenti. Per quanto riguarda poi la pianificazione sovraordinata, gli strumenti di pianificazione esistenti, in grado di determinare effetti sinergici sui siti esaminati, sono il Piano Territoriale di Coordinamento Regionale (PTRC) ed il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). Il PAT si adegua a quanto previsto dalle indicazioni degli strumenti di pianificazione sovraordinata per cui non si prevede che si manifestino effetti cumulativi e sinergici per assenza di interventi di rilievo nell’ambito del territorio comunale di Gazzo e nelle aree ad esso limitrofe.

1.6. Interventi previsti di nuova urbanizzazione

Seguono ora considerazioni sviluppate per le singole tipologie di intervento previste dal PAT di Gazzo. Nelle Figure che seguono vengono indicate le aree di ricaduta degli effetti degli interventi negli ATO e nei singoli ambiti urbani rispetto agli habitat, mentre nella tabella seguente sono riassunti i principali effetti della trasformabilità sul territorio comunale, suddivisi per ATO, per strumento di pianificazione (PRG o PAT) e per identificativo di intervento, che è riportato nelle carte riepilogative delle aree di nuova espansione.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 63 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Tabella 1-6 – Trasformabilità ed effetti: esiti finali per ciascun intervento Superfici Descrizione di N. ID. Strumento e ATO Effetti Zona (mq) 1 PRG zona Res 6.362 3.2 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 2 PRG zona Res 2.884 3.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 3 PRG zona Res 2.987 3.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 4 PRG zona Res 5.706 3.4 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 5 PRG zona Res 14.460 3.4 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di s pecie 6 PRG zona D 50.687 4.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 7 PRG servizi 12.256 3.2 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 8 PRG servizi 13.157 3.5 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 9 PRG servizi 32 3.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 10 PRG servizi 18.770 3.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 11 PRG servizi 7.669 3.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 12 PRG servizi 1.387 3.5 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 13 PAT zona Res 15.972 3.4 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 14 PAT zona Res 78.090 3.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 15 PAT zona Res 9.491 3.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 16 PAT zona Res 5.962 3.2 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 17 PAT zona Res 12.290 3.3 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 18 PAT zona Res 16.689 3.5 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 19 PAT servizi 4.719 3.2 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 20 PAT zona D 9.673 4.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 21 PAT zona D 5.291 4.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 22 PAT servizi 3.407 3.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 23 PAT zona Res 14.171 3.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 24 PAT zona Res 15.420 3.2 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 64 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Superfici Descrizione di N. ID. Strumento e ATO Effetti Zona (mq) 25 PAT zona Res 5.492 3.5 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 26 PAT zona Res 18.869 3.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie Potenziamento della SP27 1.1 - 2 .1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 3.1 3.2 4.1 4.3 Potenziamento della SP26 1.1 2 .1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie 3.1 3.4 3.5 4.5 Rotatoria in via Cesare Battisti, Gazzo 3.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie

Rotatoria tra SP27 e P.zza IV Novembre a Gazzo 1.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie

Rotatoria tra SP26 e via Marconi a Gazzo 1.1 2.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie Rotatoria tra la SP 26 e via Risorgimento, a 1.1 3.4 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie Grossa Rotatoria tra via Garibaldi, via Vespucci, via 3.5 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie Palladio e via Doria, a Grantortino Connessioni a sud di via Barker a Grossa 3.4 L’ampliamento non crea riduzione di habitat di specie, né frammentazione ecologica; può provocare perturbazioni alle strutture arboree lineari nell’intorno di circa 100m; il quartiere in cui si inserisce la nuova strada è in parte esistente e in parte da realizzare. Connessioni tra via Cesare Battisti e via 3.1 L’intervento riduce due tratti di 20m ciascuno di siepe campestre (hab di specie Montegrappa a Gazzo 3.1.1.6), e ne produce frammentazione, interrompendo la struttura lineare: non si prevedono perdite di specie, anche perché si tratta di una strada di quartiere, con velocità ridotta (30 km/h). Prolungamento a nord di via Petrarca a Villalta 1.1 2.1 L’intervento riduce un tratto di 90m siepe campestre (hab di specie 3.1.1.6), ma non produce frammentazione di habitat per le caratteristiche dell’area: non si prevedono perdite di specie Ciclabile su via Abaco a Grantortino 1.1 L’intervento non riduce o frammenta gli habitat: non si prevedono perdite di specie

Ciclabile da Grantortino a Villalta per Gaianigo 3.5 L’intervento riduce un tratto di 90m siepe campestre (hab di specie 3.1.1.6), ma

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 65 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Superfici Descrizione di N. ID. Strumento e ATO Effetti Zona (mq) non produce frammentazione di habitat per le caratteristiche dell’area: non si prevedono perdite di specie

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 66 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

2. FASE 4 – QUADRO DI SINTESI

DATI IDENTIFICATIVI DEL PROGETTO Titolo del progetto Piano di Assetto del Territorio del Comune di Gazzo, redatto ai sensi dell'art. 15 della L.R. 11/2004. Codice, denominazione, SIC – IT3220040 “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe” localizzazione e caratteristiche del sito Natura 2000 Progetto direttamente connesso o No necessario alla gestione del sito Descrizione di altri progetti che Strumenti di pianificazione esistenti, che possono possano dare effetti combinati determinare effetti sinergici sui siti esaminati, sono il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) ed il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Padova; (P.A.T.I.) del Medio Brenta. VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI EFFETTI Descrizione di come il progetto (da Il PAT assume in se tutti gli obiettivi espressi dalla LR solo o per azione combinata) 11/2004 e, con riferimento al territorio di Gazzo, li incida sul sito Natura 2000 puntualizza e li specifica, articolandoli secondo i settori di intervento in cui si esplica l’azione di Piano. I contenuti del P.A.T. (art 13 L.R. 11/2004) - redatto su base decennale, con obiettivi e condizioni di sostenibilità - possono essere raggruppati per omogeneità di caratteri ovvero secondo le “valenze” o i ruoli del piano comunale. Obiettivi del PAT sono la conservazione e la valorizzazione delle riserve e delle qualità delle risorse del patrimonio naturale, a vantaggio delle generazioni presenti e future. Le aree di valore naturale ed ambientale, vengono individuate e disciplinate dal PAT che ne definisce gli obiettivi generali di valorizzazione, in coerenza con le indicazioni della pianificazione sovraordinata. Individua e disciplina le riserve e le qualità delle risorse del patrimonio naturale, sia quelle rinnovabili sia quelle non rinnovabili, le fonti di pressione antropica (inquinamento, alterazione delle falde acquifere, fonti di inquinamento atmosferico, alterazioni ecosistemiche, le discariche, ecc.). Provvede a salvaguardare il territorio dai principali rischi, conservare e migliorare la qualità dell’am- biente locale, regolando l’impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione. Mira alla prevenzione dai rischi naturali e derivanti dalle attività antropiche, propo-nendo la disciplina generale per la loro salvaguardia. Definisce le aree a maggiore rischio di dissesto idrogeologico e quelle esondabili, provvedendo ad accertare la compatibi-lità degli interventi con la sicurezza idraulica del territorio. Per il territorio rurale il P.A.T. si è posto l’obiettivo di salvaguardare gli aspetti storico-culturali delle attività tradizionali, e di attuare le politiche di sviluppo delle attività agricole sostenibili attraverso la promozione di specifiche opportunità. Definisce  le aree produttive di rilievo comunale, caratterizzate da limitati impatti delle attività insediate o da insediare

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 67 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

che emergeranno dalla proposte in sede di concerta- zione;  il dimensionamento e la localizzazione delle nuove previsioni produttive, commerciali e direzionali, con ri- ferimento alle caratteristiche locali ed alle previsioni in- frastrutturali a scala territoriale che emergeranno dalla proposte in sede di concertazione;  la corretta dotazione di aree per servizi, opere ed in- frastrutture per migliorare la funzionalità complessiva delle attività produttive;  individua le attività produttive in zona impropria, indi- can-do le modalità per delocalizzare e i criteri per il re- cupero degli edifici industriali non compatibili con la zona. Per quanto riguarda il sistema infrastrutturale la Provincia di Padova ha sviluppato un piano della viabilità di cui il Comune di Gazzo condivide le scelte strategiche, con l’obiettivo di ottimizzare la funzionalità dei sistemi esistenti, ridurre gli inquinanti in atmosfera e migliorare la sicurezza. Provvede infine al recepimento ed approfondimento delle eventuali linee guida progettuali e costruttive elaborate dalla Provincia per incentivare la diffusione delle fonti di energia rinnovabili ed i principi di bioedilizia, bioarchitettura, biocom-patibilità ed eco-sostenibilità, al fine di guidare gli attori del processo edilizio nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione degli immobili e del risparmio energetico. Spiegazione del perché gli effetti La previsione di sviluppo dei temi della residenza, del polo non si debbano considerare produttivo, della rete di infrastrutture e di servizi, la significativi predispo-sizione delle precauzioni illustrate, coniugati con lo stato attuale dei luoghi, la distanza dagli ambiti trasformabili, gli habitat e le specie coinvolte nella pianificazione, fanno ritenere che le azioni di sviluppo pianificate per il Comune di Gazzo, in un arco temporale di 10 anni si possano considerare a tutti gli effetti sostenibili dal punto di vista ambientale, come è stato illustrato nei paragrafi precedenti. Consultazione con gli Organi ed Regione del Veneto – Rete Natura 2000 Enti competenti Provincia di Padova Risultati della consultazione Nessuna segnalazione contrastante a riguardo. DATI RACCOLTI PER L’ELABORAZIONE DELLO SCREENING Responsabili della verifica Dott. For. Andrea Allibardi Fonte dei dati Vedi bibliografia allegata Livello di completezza delle buono informazioni Luogo dove possono essere Comune di Gazzo, Piazza IV novembre, 1 visionati i dati

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 68 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Tabella 2-1 – Tabella di valutazione riassuntiva degli habitat

significatività nega- significatività nega- CODICE PRESENZA IN A- PRESENZA DI EF- DESCRIZIONE tiva delle incidenze tiva delle incidenze HABITAT REA DI ANALISI FETTI SINERGICI dirette indirette Fiumi delle pianure e montani con 3260 vegetazione del Ranunculion fluitantis e No Nulla Nulla No Callitricho-Batrachion Praterie con Molinia su terreni calcarei, 6410 torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae) No Nulla Nulla No Bordure planiziali, montane e alpine di 6430 megaforbie idrofile No Nulla Nulla No Praterie magre da fieno a bassa altitudine 6510 (Alopecurus pratensis, Sanguisorba No Nulla Nulla No officinalis) Paludi calcaree con Cladium mariscus e 7210(*) specie del Caricion davallianae No Nulla Nulla No Boschi a prevalenza di igrofite (salici, pioppi, 3.1.1.6 ontani) SI Non significativa Non significativa No (*) habitat di interesse prioritario.

Tabella 2-2 – Tabella di valutazione riassuntiva del formulario standard del SIC IT3220040 PRESENZA IN SIGNIFICATIVITÀ NEGATIVA SIGNIFICATIVITÀ NEGATIVA PRESENZA DI EFFETTI CODICE NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE AREA DI ANALISI DELLE INCIDENZE DIRETTE DELLE INCIDENZE INDIRETTE SINERGICI A004 Tachybaptus ruficollis Tuffetto NO Non significativa Non significativa NO A023 Nycticorax nycticorax Nitticora NO Nulla Nulla NO A026 Egretta garzetta Garzetta SI Non significativa Non significativa NO A028 Ardea cinerea Airone cenerino SI Non significativa Non significativa NO A081 Circus aeruginosus Falco di palude NO Nulla Nulla NO A082 Circus cyaneus Albanella reale NO Nulla Nulla NO

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 69 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PRESENZA IN SIGNIFICATIVITÀ NEGATIVA SIGNIFICATIVITÀ NEGATIVA PRESENZA DI EFFETTI CODICE NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE AREA DI ANALISI DELLE INCIDENZE DIRETTE DELLE INCIDENZE INDIRETTE SINERGICI A084 Circus pygargus Albanella minore NO Nulla Nulla NO A094 Pandion haliaetus Falco pescatore NO Nulla Nulla NO A097 Falco vespertinus Falco cuculo SI Non significativa Non significativa NO A098 Falco columbarius Smeriglio SI Non significativa Non significativa NO A118 Rallus aquaticus Porciglione NO Nulla Nulla NO A122 Crex crex Re di quaglie SI Non significativa Non significativa NO A140 Pluvialis apricaria Piviere dorato NO Nulla Nulla NO A151 Philomachus pugnax Combattente NO Nulla Nulla NO A155 Scolopax rusticola Beccaccia NO Nulla Nulla NO A166 Tringa glareola Piro-piro boschereccio NO Nulla Nulla NO A213 Tyto alba Barbagianni SI Non significativa Non significativa NO A214 Otus scops Assiolo SI Non significativa Non significativa NO A221 Asio otus Gufo comune SI Non significativa Non significativa NO A229 Alcedo atthis Martin pescatore SI Non significativa Non significativa NO A246 Lullula arborea Tottavilla NO Nulla Nulla NO A272 Luscinia svecica Pettazzurro NO Non significativa Non significativa NO A307 Sylvia nisoria Bigia padovana NO Nulla Nulla NO A338 Lanius collurio Averla piccola SI Non significativa Non significativa NO A340 Lanius excubitor Averla maggiore NO Nulla Nulla NO 1097 Lethenteron zanandreai Lampreda padana NO Nulla Nulla NO 1115 Chondrostoma genei Lasca NO Nulla Nulla NO 1131 Leuciscus souffia Vairone NO Nulla Nulla NO 1137 Barbus plebejus barbo padano SI Non significativa Non significativa NO 1149 Cobitis taenia Cobite fluviale NO Nulla Nulla NO 1163 Cottus gobio Scazzone SI Non significativa Non significativa NO

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 70 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PRESENZA IN SIGNIFICATIVITÀ NEGATIVA SIGNIFICATIVITÀ NEGATIVA PRESENZA DI EFFETTI CODICE NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE AREA DI ANALISI DELLE INCIDENZE DIRETTE DELLE INCIDENZE INDIRETTE SINERGICI 1215 Rana latastei Rana di Lataste NO Nulla Nulla NO 1203 Hyla intermedia Raganella italiana NO Nulla Nulla NO Gasterosteus aculeatus Spinarello SI Non significativa Non significativa NO Orsinogobius Panzarolo NO Nulla Nulla NO punctatissimus Padogobius martensi Ghiozzo padano SI Non significativa Non significativa NO Phoxinus phoxinus Sanguinerola NO Nulla Nulla NO Alburnus alburnus Alburnus alburnus SI Non significativa Non significativa NO Esox lucius Esox lucius SI Non significativa Non significativa NO Leuciscus cephalus Leuciscus cephalus SI Non significativa Non significativa NO Rutilus erythrophthalmus Rutilus erythrophthalmus SI Non significativa Non significativa NO Arvicola acquatica Arvicola terrestris SI Non significativa Non significativa NO europea Crocidura leucodon Crocidura ventrebianco NO Nulla Nulla NO 1341 Muscardinus avellanarius Moscardino NO Nulla Nulla NO Neomys fodiens Toporagno d'acqua SI Non significativa Non significativa NO Allium angulosum NO Nulla Nulla NO Allium suaveolens Aglio odoroso NO Nulla Nulla NO Cardamine amara Billeri amaro NO Nulla Nulla NO Cardamine hayneana Billeri di Mattioli NO Nulla Nulla NO Carex davalliana Carice di Davall SI Non significativa Non significativa NO Cirsium palustre Cardo di palude NO Nulla Nulla NO Crepis paludosa Radichiella NO Nulla Nulla NO Cucubalus baccifer Erba cucco NO Nulla Nulla NO Epipactis palustris Elleborina palustre NO Nulla Nulla NO

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 71 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PRESENZA IN SIGNIFICATIVITÀ NEGATIVA SIGNIFICATIVITÀ NEGATIVA PRESENZA DI EFFETTI CODICE NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE AREA DI ANALISI DELLE INCIDENZE DIRETTE DELLE INCIDENZE INDIRETTE SINERGICI Eriophorum latifolium Pennacchio NO Nulla Nulla NO Parnassia palustris Parnassia NO Nulla Nulla NO Valeriana dioica Valeriana palustre NO Nulla Nulla NO 1283 Coronella austriaca Colubro liscio SI Non significativa Non significativa NO 1292 Natrix tessellata Natrice tassellata SI Non significativa Non significativa NO

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 72 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

ESITO DELLA PROCEDURA DI SCREENING Sulla base degli accertamenti svolti è emerso che il Piano di Assetto del Territorio del comune di Gazzo non comporterà effetti negativi significativi nei riguardi degli habitat, degli habitat di specie e delle specie individuate nel formulario standard. In particolare è emerso che il progetto non comporta riduzioni anche parziali di superficie di habitat Natura 2000 e non arreca impatti significativi alle specie ad essi legate; l’intervento non determina fenomeni di frammentazione e/o perturbazione di durata significativa per le specie della fauna, tali da alterarne lo stato di conservazione globale.

3. CONSULTAZIONI

ll quadro conoscitivo e la definizione dello stato attuale dell'ambiente, insieme alle finalità evidenziate nel documento preliminare, ed alle consultazioni condotte con tutti gli attori interessati (cittadini, professionisti e associazioni di categoria) a partire dall’incontro del 16 giugno 2009 alle ore 18.00, con i tecnici e proseguito con successivi incontri nelle date  10/11/2009 ore 17.00 con i tecnici,  18/11/2009 ore 10.00 con le associazioni di categoria,  25/11/2009 ore 20.30 con i cittadini, che hanno permesso di definire obiettivi condivisi rispetto alle criticità rilevate nelle analisi e alle conseguenti azioni in grado di raggiungere tali obiettivi. Di tutti gli Enti contattati, solo quattro hanno risposto in merito agli elaborati di Piano inviati (Documento Preliminare e Rapporto Ambientale Preliminare), A.T.O. Brenta, Consorzio di bonifica Pedemontano Brenta, Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Regionale Beni culturali e Paesaggistici del Veneto, e la Direzione Regionale Beni Archeologici del Veneto.

4. RUOLO DELLA VAS DURANTE L’ELABORAZIONE DEL PAT

Come previsto dalla normativa il Documento Preliminare e il Rapporto Ambientale preliminare del PAT sono stati presentati ai tecnici, ai portatori di interesse e all’intera cittadinanza, mediante incontri pubblici durante i quali sono stati illustrati gli elaborati e l’iter per giungere all’approvazione del P.A.T...

5. ANALISI DELLE ALTERNATIVE

5.1. Descrizione delle alternative

La valutazione delle alternative d Piano si avvale della costruzione degli scenari previsionali di intervento riguardanti l’evoluzione dello stato dell’ambiente conseguente l’attuazione delle diverse alternative.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 73 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Il territorio del comune di Gazzo nei prossimi anni sarà interessato da:  aumento della popolazione residente (la proiezione sul Comune di Gazzo dei dati provinciali porta a stimare una popolazione complessiva nel 2050 pari a circa 4.400 abitanti, con un incremento del 2,7% dal 2010 al 2050) con conseguente aumento della domanda di trasporto pubblico e privato;  completamento della programmazione urbanistica dei comuni contermini e sovracomunale (provinciale e regionale) con conseguente aumento della mobilità di merci e persone. Gli scenari di sviluppo considerati sono i seguenti:  scenario conservativo (nessuna realizzazione di pianificazione urbanistica) “Opzione 0”;  scenario a sviluppo ridotto (realizzazione delle previsioni di pianificazione del solo P.R.G. vigente) “Opzione A”;  scenario a sviluppo controllato (realizzazione delle previsioni di pianificazione del P.R.G. vigente e del P.A.T.) “Opzione B”. Al fine di paragonare i tre scenari in maniera riassuntiva, applicando lo stesso metodo di valutazione, si ricorre all’applicazione di tabelle di confronto, che consente di paragonare in modo immediato e diretto le tendenze connesse ai tre scenari valutati in corrispondenza di ciascuna componente ambientale. I tre scenari di sviluppo considerati producono sulle componenti ambientali effetti diversi come riportato nella seguente tabella di sintesi. COMPONENTI AMBIENTALI

o-

economico SCENARI DI -

SVILUPPO Aria

Acqua

TOTALE

Agenti fisici Agenti

Popolazione

Fattori climatici Fattori

Suolo e e sottosuolo Suolo

nico e e paesaggistico nico

Biodiversità, flora e fauna flora e Biodiversità,

Sistema socio Sistema Patrimonio culturale, architett culturale, Patrimonio OPZIONE ZERO 1 0 -2 -1 -3 -7 14 3 15 20 OPZIONE A -4 -3 -2 -12 -1 -6 11 21 6 10 OPZIONE B 11 -5 2 -24 1 -6 15 33 39 66 Tabella 5-1. Azioni previste dal PRG.

Come si può vedere lo scenario conservativo (Opzione 0) e cioè l’evoluzione probabile del territorio senza alcuno sviluppo urbanistico (nuove costruzioni residenziali, nuove aree produttive, infrastrutture in genere), presenta un “valore” complessivo superiore rispetto all’attuazione della pianificazione indicata dal P.R.G.., mancando l’area di espansione produttiva a Villalta, e quelle residenziali, a Gazzo e frazioni (eccetto Gaianigo).

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 74 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Il valore sintetico che deriva dalla matrice “azioni-componenti ambientali riassume quindi considerazioni quali il risparmio del consumo di suolo, ma paga in termini di maggiore sicurezza del territorio che deriva dalle azioni pianificate sulla tutela idraulica e sulla sicurezza stradale (le tre strade provinciali che attraversano in territorio sono tutte larghe 5,00m e sono presenti incroci a T pericolosi). Per quanto riguarda le Opzioni A (solo P.R.G.) e B (P.R.G. + P.A.T.), la differenza di impatto è evidente rispetto all’Opzione Zero, ma lo scarto maggiore si presenta per le componenti ambientali “Popolazione” e “Sistema socio-economico”, e in misura più contenuta su “Aria” . È inoltre da osservare l’impatto sulla componente ambientali “suolo e sottosuolo”, che aumenta progressivamente a causa dell’incremento delle superfici da trasformare; infine, gli “Agenti fisici”, che comprendono rumore, inquinamento luminoso, emissioni ionizzanti e non ionizzanti, si registra un atteso miglioramento per le modalità di realizzazione dei nuovi interventi, volti a ridurre tali criticità, sia rispetto all’opzione zero che all’opzione A (solo P.R.G.). Concludendo emerge in generale un’azione sempre migliorativa o quantomeno non peggiorativa per le azioni proposte dall’Opzione B, che introduce un approccio realizzativo innovativo, legato anche al miglioramento dei parametri ambientali in cambio della volumetria da ralizzare. Tali miglioramenti si ravvisano in particolare rispetto all’Opzione A, ma anche rispetto allo “sviluppo zero”. L’applicazione del P.A.T. mediante le azioni di tutela diretta delle componenti ambientali e l’applicazione dei criteri di mitigazione e compensazione genererà effetti globalmente positivi sullo stato dell’ambiente.

L’immagine seguente illustra la localizzazione degli ambiti di trasformazione, suddivisi sia nelle tipologie residenziale, produttivo e servizi, che tra previsioni di PRG non ancora realizzate e previsioni di PAT.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 75 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Figura 5-1. Stima delle aree a vocazione SAT – sintesi delle aree di nuova espansione.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 76 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

6. POLITICA AMBIENTALE DEL PAT DI GAZZO

Il P.A.T., nel rispetto degli obiettivi indicati nel Documento Preliminare e degli artt. 12 e 13 della L.R. n. 11/2004 e s.m.i., definisce l’assetto di lungo periodo del territorio comunale con particolare riferimento a tematismi tra i quali:  il sistema ambientale;  il paesaggio agrario;  le attività produttive;  il settore turistico-ricettivo;  i servizi a scala territoriale;  il sistema infrastrutturale;  lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile; 6.1. Valutazione delle alternative di piano

Per la valutazione delle alternative è necessario definire scenari e loro efficacia nel raggiungere gli obiettivi del Piano. Lo scenario viene valutato per ciascuno dei quattro A.T.O. individuati, distintamente per ciascuna delle due alternative, sulla base di matrici azioni/componenti ambientali, di seguito riportate. Ad ogni interazione azione-componente ambientale viene attribuito un colore ed un relativo punteggio come descritto nella seguente griglia in base alla metodologia delle “Valutazioni esperte”: IMPATTO DELL'A- ZIONE SULLA COM- PUNTEGGIO/ CRITERIO PER LA DEFINIZIONE DEGLI IMPATTI PONENTE AMBIEN- VALORE TALE L’azione determina un miglioramento diretto della Azione positiva ad specifica componente ambientale tale da incremen- impatto elevato tarne significativamente il valore apportando un be- + 2 neficio riscontrabile a livello di territorio comunale L’azione determina un miglioramento diretto della Azione positiva si- componente ambientale tale da incrementarne il va- gnificativa +1 lore apportando un beneficio riscontrabile localmente L’azione non determina né un miglioramento né un Azione non impat- peggioramento diretto/indiretto della specifica com- tante (neutra) 0 ponente ambientale L’azione determina un peggioramento diretto della Azione negativa si- componente ambientale, tale da diminuirne il valore gnificativa -1 apportando un danno riscontrabile localmente L’azione determina un peggioramento diretto della Azione negativa ad specifica componente ambientale tale da diminuirne impatto elevato significativamente il valore apportando un danno ri- -2 scontrabile a livello di territorio comunale Tabella 6-1. Legenda impatti. Sono state prodotte tabelle per ciascuno scenario e per ciascun ATO, allegati al Rapporto Ambientale, al quale si rimanda per l’analisi completa.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 77 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

7. VERIFICA DELLA COERENZA DEL PAT

7.1. Verifica della coerenza esterna

Gli obiettivi del PAT vengono analizzati per valutare la coerenza/indifferenza/contraddizione, piena o parziale, diretta o indiretta rispetto al quadro degli obiettivi di protezione dell’ambiente definiti a livello comunitario, nazionale e regionale. In particolare si valuta la coerenza con:  Nuova Strategia dell’UE in materia di Sviluppo Sostenibile – SSS  Sesto programma di azione comunitario in materia di ambiente 2001  Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia 2002- 2010  P.T.R.C.  Piani si settore  P.T.C.P.  P.A.T.I. La valutazione viene realizzata mediante costruzione di una matrice che incroci gli obiettivi del PAT con quelli definiti di volta in volta da ciascun piano o documento strategico considerato. La scala di valutazione definisce cinque gradi di coerenza/indifferenza/contraddizione e due tipologie di rapporto, come indicato nella tabella seguente.

Tabella 7-1. Scala di valutazione della coerenza tra gli obiettivi e tipologie di rapporto. Al fine di semplificare la valutazione, nonché la più immediata comprensione delle tabelle di analisi, gli obiettivi del PAT sono stati in parte accorpati ottenendo in tutto n. 15 obiettivi.

7.1.1. Nuova Strategia dell’Unione Europea in materia di Sviluppo Sostenibile – SSS

La Strategia di Sviluppo Sostenibile (SSS) varata dalla Commissione Europea in data 9.5.2006, contiene quattro obiettivi chiave (Tutela dell’ambiente, Equità sociale, Prosperità economica, Assunzione delle responsabilità a livello internazionale), dieci principi guida, cinque politiche o strategie trasversali (Migliore elaborazione delle politiche, Istruzione e formazione, Ricerca e sviluppo, Strumenti di finanziamento economici, Comunicazione e mobilitazione degli attori e dei successi) ed infine 7 temi considerati come sfide principali.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 78 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Tabella 7-2. Temi e obiettivi SSS.

7.1.2. Sesto programma di azione comunitario di azione in materia di ambiente 2001

Nel sesto programma europeo sono individuati, quali settori prioritari di intervento il cambiamento climatico, la natura e la biodiversità, l’ambiente e la salute e l’uso sostenibile delle risorse naturali e la gestione dei rifiuti. In relazione a ciascun settore prioritario sono evidenziate le principali criticità, definiti gli obiettivi strategici e, ove possibile, gli obiettivi quantitativi da raggiungere. IL CAMBIAMENTO CLIMATICO Obiettivi: in sintonia con la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, stabilizzare la concentrazione atmosferica di gas di serra ad un livello che non causi variazioni innaturali del clima della Terra. Traguardi: secondo gli scienziati per conseguire questo obiettivo le riduzioni mondiali di gas di serra devono essere ridotte nel lungo periodo del 70% circa rispetto ai livelli del 1990. Dato l'obiettivo di lungo respiro, l'obiettivo cui mirare dovrà essere una riduzione globale entro il 2020 dell'ordine del 20–40% (a seconda dei reali tassi di crescita economica e quindi di emissioni di gas di serra e del successo delle misure intraprese per contrastare il cambiamento climatico) rispetto ai livelli del 1990, grazie ad un efficace accordo in sede internazionale. NATURA E BIODIVERSITÀ – UNA RISORSA UNICA DA SALVAGUARDARE Obiettivi e traguardi: Proteggere e, ove necessario, risanare il funzionamento dei sistemi naturali ed arrestare la perdita di biodiversità sia nell'Unione europea che su scala mondiale. Proteggere il suolo dall'erosione e dall'inquinamento. AMBIENTE E SALUTE Obiettivi: ottenere una qualità dell'ambiente tale che i livelli di contaminanti di origine antropica, compresi i diversi tipi di radiazioni, non diano adito a conseguenze o a rischi significativi la salute umana. Per salute si intende uno

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 79 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA stato di completo benessere, fisico, mentale e sociale e non la assenza di malattia o infermità. USO SOSTENIBILE DELLE RISORSE NATURALI E GESTIONE DEI RIFIUTI Efficienza e gestione delle risorse Obiettivi: garantire che il consumo di risorse rinnovabili e non rinnovabili e l'impatto che esso comporta non superino la capacità di carico dell'ambiente e dissociare l'utilizzo delle risorse dalla crescita economica migliorando sensibilmente l'efficienza delle risorse, “dematerializzando” l'economia e prevenendo la produzione di rifiuti. PREVENZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI Obiettivi: Scindere l'aspetto della produzione dei rifiuti da quello della crescita economica e ottenere così una sensibile riduzione complessiva della quantità di rifiuti prodotti puntando a migliorare le iniziative di prevenzione, ad aumentare l'efficienza delle risorse e a passare a modelli di consumo più sostenibili.

7.1.3. Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia 2002- 2010

La “Strategia d’Azione Ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia”, come precisato nello stesso documento, garantisce la continuità con l’azione dell’Unione Europea. La Strategia si articola in quattro aree tematiche prioritarie, che coincidono con quelle indicate nel VI Piano d’Azione Ambientale dell’Unione Europea, ovvero: - Cambiamenti climatici e protezione della fascia dell’ozono - Protezione e valorizzazione sostenibile della natura e della biodiversità - Qualità dell’ambiente e qualità della vita negli ambienti urbani - Prelievo delle risorse e produzione di rifiuti. Per ogni area tematica la Strategia individua diversi obiettivi generali che sono associati ad ulteriori obiettivi specifici; tali obiettivi sono riportati, in forma semplificata, nella successiva Tabella, mantenendo la distinzione tra le diverse aree tematiche.

7.1.4. P.T.R.C.

Il P.T.R.C. predispone gli strumenti di pianificazione territoriale, impegnandosi a "proteggere e disciplinare il territorio per migliorare la qualità della vita in un'ottica di sviluppo sostenibile e in coerenza con i processi di integrazione e sviluppo dello spazio europeo, attuando la Convenzione europea del Paesaggio, contrastando i cambiamenti climatici e accrescendo la competitività". Delinea un quadro di obiettivi strategici in corrispondenza di sei differenti temi, successivamente articolati in una serie di obiettivi operativi dai quali deriveranno i sistemi di azioni che portano operativamente alla delineazione del progetto.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 80 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

TEMA OBIETTIVO STRATEGICO Uso del suolo Tutelare e valorizzare la risorsa suolo Biodiversità Tutelare e accrescere la biodiversità Energia e ambiente Ridurre le pressioni antropiche climalteranti Mobilità Garantire la mobilità preservando le risorse ambientali Sviluppo economico Delineare modelli di sviluppo economico sostenibile Crescita sociale e Sostenere la coesione sociale e le identità culturali culturale

7.1.5. Piani di settore

Nella Tabella seguente vengono elencati i Piani regionali di settore considerati nel presente documento, con informazioni sui provvedimenti di riferimento e,ove possibile, sugli gli estremi di approvazione, con i principali obiettivi perseguiti.

Denominazione del Piano Provvedimenti di riferimento Obiettivi Strumento per la programmazione, il coordinamento ed il controllo in materia di inquinamento atmosferico, Piano Regionale di Tutela e Deliberazione del Consiglio Regionale finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni n. 57 dell’11 novembre 2004. Risanamento dell'Atmosfera ambientali e alla salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente.

Raggiungimento del massimo grado di protezione delle Piano Regionale di Risanamento Provvedimento del Consiglio risorse idriche, compatibile con lo stato di fatto regionale n.962 dell'1 settembre 1989 delle Acque infrastrutturale e con le previsioni di sviluppo.

Per ciascun corpo idrico significativo, conseguimento Deliberazione del Consiglio regionale Piano di Tutela delle Acque dell'obiettivo di qualità ambientale "Buono" entro il n.107 del 5 novembre 2009 22/12/2015. Riduzione alla fonte della produzione di rifiuti, incentivazione della raccolta differenziata, finalizzata Piano regionale per la Gestione dei Deliberazione del Consiglio regionale prioritariamente al recupero di materia; previsione Rifiuti Urbani n.59 del 22 novembre 2004 impiantistica per il recupero e il trattamento nell'ottica dell'autosufficienza; pianificazione del recupero energetico per la frazione residua dei rifiuti urbani. Pianificazione e programmazione degli interventi sulla rete Piano Provinciale della Viabilità - Deliberazione di Consiglio Provinciale stradale provinciale, al fine di supportare la vivibilità e lo n.69 del 20/12/2012 aggiornamento 2012 sviluppo economico in tutte le aree della Provincia. Tabella 7-3. Piani Regionali di settore considerati per la valutazione di coerenza

7.1.6. P.T.C.P.

Il piano, formato secondo i disposti della normativa vigente e in particolare della L.R. 23 Aprile 2004 n. 11 “Norme per il governo del territorio”, dell’art. 57 del D.lgs n. 112/1998 e dell’art. 20 del D.lgs n. 267/2000, definisce e disciplina l’assetto e l’uso del territorio provinciale nel quadro di uno sviluppo socio - economico sostenibile e nel rispetto delle risorse culturali, naturalistiche ed ambientali; ciò al fine di favorirne la loro valorizzazione, perseguendo ad esempio i seguenti obiettivi:  garantire la qualità dell’ambiente, naturale ed antropizzato e la sua fruizione collettiva;

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 81 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

 assicurare la salvaguardia del territorio e delle sue primarie caratteristiche culturali, fisiche e morfologiche;  individuare politiche di sviluppo sociale ed economico condivise che, assumendo l’obiettivo della riduzione dell’uso delle risorse non riproducibili o scarsamente rinnovabili, devono garantire prestazioni di adeguata efficienza del sistema;  ripristinare e conservare gli equilibri ecologici e garantire la sostenibilità ambientale delle trasformazioni economiche ed insediative, ed in particolare:  garantire il ripristino ed il mantenimento di livelli accettabili di qualità delle acque superficiali e sotterranee;  garantire accettabili livelli di sicurezza degli insediamenti rispetto ai rischi idraulici;  ridurre la quantità di rifiuti da smaltire;  riordinare e qualificare il sistema insediativo riducendo i costi ambientali, sociali ed economici, ed in particolare:  frenare la tendenza alla dispersione indifferenziata, quantomeno nelle forme che generano maggiore impatto ambientale e maggiori diseconomie, e favorire il rafforzamento delle strutture urbane dotate di un più ricco sistema di servizi, consolidando la struttura policentrica e la gerarchia del sistema insediativo e dei nodi urbani complessi secondo l’ordinamento dei sistemi locali del lavoro;  migliorare la qualità ecologica degli ambienti insediativi urbani e produttivi, riducendo gli impatti delle attività umane, agendo sulle modalità della mobilità, incrementando la dotazione di aree e spazi verdi (sia pubblici e privati) e la quantità di superfici permeabili, valorizzando le risorse ambientali periurbane.

7.1.7. P.A.T.I. del Medio Brenta

Per il territorio del Medio Brenta, coerentemente con quanto previsto dal P.T.C.P., gli obiettivi da perseguire sono i seguenti:  rilancio e sostegno delle funzioni commerciali e residenziali dei centri storici e delle aree urbane;  salvaguardia dell'ambiente naturale, culturale e dei paesaggi, valorizzando contestualmente le risorse umane, naturali e culturali;  sviluppo equilibrato delle opportunità insediative, con particolare riguardo alle attività produttive;  garantire a tutti - singoli, famiglie ed imprese - l'accesso alle dotazioni territoriali, in specie a quelle di valenza provinciale;  perseguire la qualità dell'insediamento urbano-produttivo, con l'obiettivo ulteriore di ridurre l'occupazione di suolo, grazie all'azione di rinnovo e recupero delle aree urbane e delle aree per insediamenti produttivi;  promuovere una mobilità sostenibile per l'ambiente, perseguendo gli obiettivi di integrazione e riequilibrio modale;  tutelare il territorio agricolo e favorire la specializzazione delle produzioni.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 82 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

7.1.8. Conclusione sui giudizi di coerenza esterna

Dalla lettura delle tabelle di coerenza tra obiettivi del PAT e obiettivi di piani/programmi/strategie di livello superiore, non si rilevano particolari incoerenze tra i contenuti del PAT e gli indirizzi, le misure e le prescrizioni degli altri piani e programmi analizzati. Sono invece prevalenti le interazioni positive e quelle indifferenti, ovvero i casi in cui non esistono relazioni tra i contenuti del PAT e gli altri piani e programmi. L’analisi rileva dunque un livello buono di coerenza esterna del PAT.

7.2. Verifica della coerenza interna

Nel percorso di predisposizone del PAT, un posto di rilievo è assegnato alla valutazione della “coerenza interna” del Piano. Nello specifico, viene di seguito analizzata la coerenza tra gli obiettivi operativi e trasversali del Piano rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale. La verifica di coerenza interna esamina la corrispondenza tra le criticità emerse dal quadro conoscitivo e le azioni di Piano. Le variabili fondamentali che concorrono alla valutazione sono:  la sostenibilità ambientale: lo sviluppo economico deve conservare lo stock di risorse, senza danneggiare i sistemi biologici ed ambientali;  l’equità sociale, intesa come equilibrata partecipazione alle decisioni ed agli effetti delle politiche di governo del territorio, estesa all’aspetto intergenerazionale;  la sostenibilità socio –economica, in termini di impatto sulla creazione di ricchezza nel territorio: ad esempio una eccessiva imposizione di oneri e vincoli nella trasformazione del territorio potrebbe generare meccanismi distorsivi nell’allocazione delle risorse finanziarie ed umane. Secondo il “principio di integrazione” lo sviluppo sostenibile si basa sia sulla protezione dell’ambiente, sia sullo sviluppo economico e sociale e pertanto tutte le azioni del Piano sono state impostate tenendo in considerazione sia gli aspetti ambientali, sia quelli socio – economici.

7.2.1. Coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale

Complessivamente si osserva una situazione di coerenza o tutt’al più di indifferenza tra gli obiettivi, con la presenza in soli tre casi di “aree di attenzione”. Si osserva infatti una relazione di incoerenza parziale tra le azioni riguardanti gli sviluppi insediativi residuali del P.R.G. e quelli nuovi previsti con il P.A.T. (azioni n.7 e n.8) e produttivo (azione n.10) anche se localizzati e razionalizzati con gli obiettivi del Piano che mirano alla riduzione di emissioni inquinanti, alla limitazione delle impermeabilizzazioni e alla riduzione della brillanza del cielo notturno. .

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 83 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

7.2.2. Coerenza con gli obiettivi di sostenibilità economica

Nella tabella seguente viene riportata la verifica di coerenza delle azioni del Piano rispetto agli obiettivi di sostenibilità economica di seguito riportati:  migliorare le prestazioni ambientali dei prodotti e processi, incoraggiando i consumatori a tenerle presenti;  prevedere il reperimento razionalizzato di fondi strutturali europei e nazionali disponibili direttamente ed indirettamente;  indirizzare il mercato (domanda/offerta) verso lo sviluppo di tecnologie innovative e lo sviluppo e la promozione di fonti di energia rinnovabile;  promuovere acquisti ed appalti verdi pubblici; Complessivamente si osserva una situazione di piena coerenza tra gli obiettivi di Piano e gli obiettivi di sostenibilità, in particolare rispetto alla possibilità di collaborazione tra le imprese e gli enti responsabili della prevenzione e controllo dell’inquinamento (appalti verdi), e del miglioramento delle prestazioni ambientali dei prodotti e processi (sviluppo di tecnologie innovative e promozione di maggiore utilizzo di energie rinnovabili).

7.2.3. Coerenza con gli obiettivi di sostenibilità sociale

Nella tabella seguente viene riportata la verifica di coerenza degli obiettivi di Piano rispetto agli obiettivi di sostenibilità sociale così definiti:  diminuire l’aumento delle malattie connesse all’inquinamento, attuando strategie adatte di promozione della salute e prevenzione delle malattie;  migliorare l’informazione sull’inquinamento e le conseguenze negative sulla salute;  aumentare la possibilità di fruire di spazi urbani e pubblici all’aperto;  incrementare i servizi di trasporto pubblico e incentivare la fruizione del trasporto collettivo. Anche in questo caso si riscontrano complessivamente relazioni di piena coerenza o indifferenza con gli obiettivi.

7.2.4. Conclusione sui giudizi di coerenza interna

Si riporta di seguito una tabella riepilogativa che evidenzia, riassumendole, le relazioni tra le azioni previste dal P.A.T. e tutte e tre le sostenibilità considerate, ambientale, economica e sociale.

8. L’IMPRONTA ECOLOGICA

8.1. Caratteristiche generali dell’impronta ecologica

L’Impronta Ecologica è un indicatore sintetico di sostenibilità ambientale proposto che stima l’impatto che una data popolazione, attraverso i propri

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 84 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA consumi globali, esercita su una certa area, quantificando la superficie totale di ecosistemi ecologicamente produttivi (terrestri ed acquatici) necessaria per fornire, in modo sostenibile, tutte le risorse utilizzate e per assorbire, sempre in modo sostenibile, tutte le emissioni prodotte. La sua unità di misura è ettari di territorio biologicamente produttivo o ettari equivalenti (ha eq). Il calcolo dell’Impronta Ecologica parte dai consumi medi di beni e servizi economici della popolazione, e ricava quanti servizi naturali sono stati utilizzati per la produzione di quel bene o servizio economico, calcolando l’estensione di territorio che garantisce il relativo apporto di risorse per il consumo e/o per l’assorbimento delle emissioni. Le categorie di consumo considerate sono: Alimenti, Abitazioni e Infrastrutture, Trasporti, Beni di Consumo e Servizi.

8.2. L’impronta ecologica di Gazzo

Non avendo a disposizione per il Comune di Gazzo i dati procapite relativi alle categorie di consumo necessari per il calcolo dell’impronta ecologica come esplicitato nel paragrafo precedente, per dare una stima dell’impronta ecologica del Comune si è pensato di utilizzare il dato nazionale e di prendere come riferimento la produzione di rifiuti solidi urbani adeguatamente confrontati al livello provinciale, regionale ed infine nazionale. L’anno di riferimento della produzione di rifiuti è il 2008 così come i dati relativi alla popolazione. Si è scelto questo anno in quanto è quello in cui è stato effettuato l’ultimo calcolo disponibile dell’impronta ecologica per l’Italia, dato cui fanno riferimento tutte le valutazioni successive.

Figura 8-1. Impronta ecologica e biocapacità procapite in Italia dal 1961 (Fonte: Global Footprint Network) La biocapacità (BC) misura l’offerta di bioproduttività, ossia la produzione biologica di una data area. Essa è data dalla produzione aggregata dei diversi

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 85 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

ecosistemi appartenenti all’area designata, che vanno dalle terre arabili ai pascoli alle foreste alle aree marine produttive e comprende, in parte, aree edificate o in degrado. La Biocapacità non dipende dalle sole condizioni naturali, ma anche dalle pratiche agricole e forestali dominanti. Se confrontiamo l’impronta ecologica con la biocapacità della stessa area considerata, ovvero gli ettari di Terra messi a disposizione procapite, otteniamo il “saldo ecologico”.

Territorio Comune di Gazzo Provincia di Padova Regione del Veneto Italia

Superficie (kmq) 22,71 2.141,59 18.391,22 301.228,45

Abitanti 2010 4.282 934.216 4.937.854 60.626.442

kg Rifiuti Urbani 2010 1.541.360 474.102.000 2.408.599.000 32.479.112.000

kg Rifiuti Urbani 2010 360 508 488 536 procapite Impronta ecologica (Ic) 3,02 4,26 4,10 4,50 procapite 2010 Impronta ecologica (Ic) 129,42 39.843,62 202.304,62 2.728.189,89 Territoriale Rapporto tra impronta 5,7 18,6 11,0 9,1 ecologica e superficie reale Tabella 8-1. L’impronta ecologica di Gazzo, della Provincia di Padova, della Regione Veneto e dell’Italia.

Osservando il risultato ottenuto si vede come l’IC procapite sul territorio di Gazzo sia inferiore a quella della Provincia, della Regione e più in generale dell’Italia. Inoltre, dal dato sull’IC territoriale emerge come il Comune sia in “deficit di territorio” molto di meno rispetto al valore nazionale, regionale e soprattutto provinciale che risulta il più elevato. In altri termini l’estensione del territorio comunale per soddisfare all’esigenza dell’impronta ecologica di 4.282 abitanti dovrebbe essere di circa 129,42 kmq pari a quasi 5,7 volte l’estensione territoriale reale, inferiore al valore relativo alla Provincia di Padova, alla Regione del Veneto e all’Italia.

9. SCELTA DEGLI INDICATORI

Come descritto al Capitolo 4 “Riferimenti metodologici”, le direttive europee in materia di ambiente prevedono procedure codificate e riconosciute per lo svolgimento della V.A.S. che sono riconducibili al metodo DPSIR (Determinanti, Pressioni, Stato, Impatto, Risposte), metodo che viene utilizzato anche per il comune di Gazzo. Per verificare lo stato dell’ambiente e le prestazioni dello strumento urbanistico occorre utilizzare degli indicatori che permettano di quantificare lo stato attuale dell’ambiente e verificare se, quando e quanto gli obiettivi del piano vengono

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 86 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA raggiunti. Per ciascuno di questi viene indicato lo stato attuale, con un giudizio sintetico, per il quale si è impiegata la seguente scala cromatica:

condizione condizione condizione condizione condizione ottima buona sufficiente insufficiente pessima

Tabella 9-1. Scala cromatica indicatori.

10. SINTESI DELLA VALUTAZIONE DI SOSTENIBILITA

I valori emersi dalle tabelle di raffronto delle alternative di piano, tra le previsioni del PRG tuttora inespresse, e le ulteriori trasformabilità previste nel PAT, è evidenziato quantitativamente nello specchietto seguente: OPZIONE ZERO OPZIONE A OPZIONE B TIPO ATO (mq) PRG (mq) PRG + PAT (mq) AMBIENTALE- PAESAGGISTICO 0 0 0 AGRO-RURALE 0 0 0

INSEDIATIVO RESIDENZIALE 0 32.399 224.845 INSEDIATIVO PRODUTTIVO 0 50.687 65.651 SERVIZI 0 53.271 61.397 0 136.357 351.893

Ad esso deve essere affiancata la lettura della tavola n. 4 “Trasformabilità”, la cui legenda elenca le diverse voci che fanno capo alle cifre contenute nella tabellina sopra, ma soprattutto contiene numerose altre azioni che non costituiscono superfici da trasformare o cubature da innalzare, ma servizi, miglioramenti, razionalizzazioni, già presenti in modo latente nel teritorio o del tutto innovative, che costituiscono la vera anima “sostenibile” del PAT. Questa lettura complessiva è quella rappresentata nelle tabelle contenute nel capitolo “Valutazione delle alternative di piano”, la cui suddivisione in tre grandi gruppi:  Opzione zero – scenario senza espanzioni urbanistiche  Opzione A - Previsioni da PRG non ancora attuate  Opzione B – scenario PRG + PAT è derivata dal confronto delle scelte del solo PRG vigente, ancorché inespresse, e quelle dell’insieme di PRG + PAT, attraverso le componenti “ambientali” più volte citate, nel più ampio senso del termine, solo dal punto di vista della trasformabilità rispettivamente per:  zone residenziali

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 87 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

 produttive  servizi. Tale raffronto è avvenuto per ciascun singolo ATO,  ATO 1 – Ambientale-paesaggistico (1.1)  ATO 2 – agro-rurale (2.1 )  ATO 3 – insediativo-residenziale (3.1 - 3.2 - 3.3 - 3.4 - 3.5)  ATO 4 – insediativo-produttivo (4.1 - 4.2 - 4.3 - 4.4 - 4.5) mentre le componenti ambientali sono le seguenti:  aria  acqua  fattori climatici  suolo e sottosuolo  agenti fisici (inquinamento acustico, luminoso, da elettromagnetismo, radon)  biodiversità, flora e fauna  patrimonio culturale, architettonico e paesaggistico  popolazione  sistema socio-economico  mobilità. Tale raffronto evidenzia quanto riportato nelle tabelle del capitolo 10 e negli specchietti riepilogativi che seguono, utili per effettuare delle valutazioni complessive delle tre opzioni.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 88 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

COMPONENTI AMBIENTALI

e-

-

AZIONI PRG GAZZO

OPZIONE ZERO

Aria

fauna

Acqua

TOTALE

saggistico

economico

Agenti Agenti fisici

Popolazione

Sistemasocio

Fattori climatici Fattori

Suolo Suolo sottosuolo e

Biodiversità,flora e

architettonico e pa Patrimonioculturale, A.T.O. 1.1 - Ambientale-Paesaggistico 0 0 -1 -2 -1 -1 3 1 7 6 A.T.O. 2.1 - Agro-Rurale 0 0 -1 -2 -1 -1 3 1 5 4 A.T.O. 3.1 - Insediativo-Residenziale 0 0 0 0 0 -1 2 0 0 1 A.T.O. 3.2 - Insediativo-Residenziale 0 0 0 0 0 -1 2 0 0 1 A.T.O. 3.3 - Insediativo-Residenziale 0 0 0 1 0 -1 2 0 1 3 A.T.O. 3.4 - Insediativo-Residenziale 0 0 0 1 0 -1 0 0 1 1 A.T.O. 3.5 - Insediativo-Residenziale 0 0 0 1 0 -1 2 0 0 2 A.T.O. 4.1 -Insediativo-Produttivo 1 0 0 0 -1 0 0 1 1 2 A.T.O. 4.2 -Insediativo-Produttivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A.T.O. 4.3 -Insediativo-Produttivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A.T.O. 4.4 -Insediativo-Produttivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A.T.O. 4.5 -Insediativo-Produttivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 TOTALE 1 0 -2 -1 -3 -7 14 3 15 20

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 89 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

COMPONENTI AMBIENTALI

t-

AZIONI PAT GAZZO economico

OPZIONE A: PRG -

Aria

Acqua

TOTALE

Agenti Agenti fisici

Popolazione

Fattori climatici Fattori

Suolo Suolo sottosuolo e

tonicopaesaggistico e

Biodiversità,flora fauna e

Sistemasocio Patrimonioculturale, archite A.T.O. 1.1 - Ambientale-Paesaggistico 0 0 0 -1 0 0 3 3 2 7 A.T.O. 2.1 - Agro-Rurale 0 0 0 0 0 0 3 3 2 8 A.T.O. 3.1 - Insediativo-Residenziale -1 0 0 -3 1 0 3 4 -1 3 A.T.O. 3.2 - Insediativo-Residenziale -1 0 0 -1 0 -3 1 2 1 -1 A.T.O. 3.3 - Insediativo-Residenziale 1 0 0 -2 1 1 0 2 -2 1 A.T.O. 3.4 - Insediativo-Residenziale -2 -1 0 -1 -1 0 0 2 1 -2 A.T.O. 3.5 - Insediativo-Residenziale 0 0 0 -1 -1 -1 2 3 1 3 A.T.O. 4.1 -Insediativo-Produttivo -1 -2 -2 -3 -1 -3 -1 2 2 -9 A.T.O. 4.2 -Insediativo-Produttivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A.T.O. 4.3 -Insediativo-Produttivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A.T.O. 4.4 -Insediativo-Produttivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A.T.O. 4.5 -Insediativo-Produttivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 TOTALE -4 -3 -2 -12 -1 -6 11 21 6 10

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 90 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

COMPONENTI AMBIENTALI

t-

AZIONI PAT GAZZO economico

OPZIONE B: PRG + PAT -

Aria

Acqua

TOTALE

Agenti Agenti fisici

Popolazione

Fattori climatici Fattori

Suolo Suolo sottosuolo e

tonicopaesaggistico e

Biodiversità,flora fauna e

Sistemasocio Patrimonioculturale, archite A.T.O. 1.1 - Ambientale-Paesaggistico 2 -3 1 0 1 1 7 4 8 21 A.T.O. 2.1 - Agro-Rurale 2 0 1 0 1 1 8 5 7 25 A.T.O. 3.1 - Insediativo-Residenziale 1 -1 0 -7 -2 -2 -2 7 7 1 A.T.O. 3.2 - Insediativo-Residenziale 1 0 0 -6 -1 -1 -1 6 6 4 A.T.O. 3.3 - Insediativo-Residenziale 2 0 0 -3 1 -2 1 3 3 5 A.T.O. 3.4 - Insediativo-Residenziale 1 -1 0 -3 1 0 2 4 2 6 A.T.O. 3.5 - Insediativo-Residenziale 1 0 0 -3 1 -1 4 4 3 9 A.T.O. 4.1 -Insediativo-Produttivo 1 0 0 -2 -1 -2 -4 0 3 -5 A.T.O. 4.2 -Insediativo-Produttivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A.T.O. 4.3 -Insediativo-Produttivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A.T.O. 4.4 -Insediativo-Produttivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A.T.O. 4.5 -Insediativo-Produttivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 TOTALE 11 -5 2 -24 1 -6 15 33 39 66

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 91 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

La prima considerazione riguarda la ridotta portata delle trasformabilità inserite con il PAT, che si aggiungono alle superfici ancora disponibili derivanti dal PRG. Il comune di Gazzo ha una dinamica demografica in costante ascesa, e possiede un patrimonio edilizio residenziale in buona parte da aggiornare; poche risultano le abitazioni non occupate, quindi per ospitare i nuovi abitanti teorici devono essere realizzate delle nuove cubature. Gli scenari consueti sono quello proposto dal PRG e non ancora attuato, e quello aggiuntivo del PAT, che introduce una importante area residenziale a N del capoluogo, che costituirà il nuovo margine del tessuto edilizio. In assenza di ulteriori ipotesi pianificatorie sviluppate, è stato considerato come “Opzione Zero” il blocco delle nuove costruzioni, procedendo unicamente ad ammodernamenti delle abitazioni esistenti, che possono essere comunque incrementate con il Piano Casa. In questi termini va quindi letta l’Opzione Zero, che a fronte del risparmio del consumo di suolo vede penalizzate le attese abitative della popolazione, e l’integrazione dei servizi ad abitanti e aziende. Un altro aspetto critico che non verrebbe affrontato in questo caso è l’adeguamento della viabilità provinciale, la cui sede stradale ha una larghezza di soli 5,00m, con il ciglio spesso fiancheggiato da fossi e rogge. I trasporti delle merci ma anche il transito delle autovetture presenta criticità, soprattutto quando si incrociano mezzi di maggiori dimensioni (camion, corriere, mezzi agricoli), o semplicemente una bicicletta. Perciò, i valori inferiori che si riscontrano per l’opzione zero derivano in larga parte della mancanza di azioni di “sostenibilità” che sono invece parte fondante dell’approccio della pianificazione secondo la L.R. 11/2004 Dall’altro lato, potranno avvantaggiarsi le attività agricole, senza riduzioni di SAU, la cui produttività complessiva potrà mantenersi allo stesso livello produttivo attuale anche per il prossimo decennio. Si sottolinea comunque il calo del numero di aziende agricole e dei capi bovini allevati, come riportato nella relazione agronomica. Mantenere lo stato di fatto non impedisce di apportare i miglioramenti richiesti dalle direttive auropee, sia per la qualità delle acque che per il miglioramento della connessione ecologica (o deframmentazione). La “Opzione A” ipotizza la realizzazione di tutte le traformabilità del PRG, che ha un serbatoio complessivo di 12 aree, di cui una sola per attività produttive (di 50.687 mq nell’ATO 4.1 a Villalta), che si intende concentrare nella grande area di Villalta, lasciando invariate quelle di piccole dimensioni attualmente presenti del capoluogo e delle frazioni di Grantortino, Grossa, e ancora a Villalta. Le aree residenziali non ancora attuate sono generalmente di piccole dimensioni e hanno l’intento di ridisegnare un margine all’edificazione esistente; nel caso di Grossa si tratta di due aree (ambiti nn. 4 e 5) per complessivi 20.166 mq che confinano a N e E con la Roggia Riello: tale presenza comporta una penalizzazione “ambientale” per la trasformabilità, che può essere comunque mitigata mantenendo una ampia fascia di rispetto a verde. Lo stesso vale per l’ambito n. 1 a Villalta (6.362 mq), che è localizzato oltre la Roggia Puina. Le aree per servizi sono localizzate nel capoluogo (nn. 9, 10, 11) e nelle frazioni di Villalta (n. 7) e Grantortino (nn. 8, 12); complessivamente nel PRG

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 92 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA quelle non attuate ammontano a 53.271 mq, mentre quelle introdotte con il PAT ammontano a 8.126 mq e corrispondono in larga parte a parchi e giardini di quartiere nell’ATO 3.2 (frazione Villalta), che non interessano la rete idraulica principale. Il motivo della valutazione negativa dell’Opzione A, e ancor maggiore nell’Opzione B, rispetto all’opzione zero risiede proprio nel consumo di territorio ipotizzato (componente Suolo e sottosuolo) e dalle conseguenze che ne potrebbero derivare, in termini di aumento delle emissioni gassose e del clima locale (componenti Aria e Fattori climatici). Come si nota, la biodiversità non cambia tra le tre opzioni, poiché tale componente è oggetto di notevole attenzione nella pianificazione, così come richiesto dalla legge urbanistica regionale. Si fa notare che nella valutazione della componente nell’Opzione B non sono state considerate le mitigazioni previste in termini di deframmentazione del territorio, mediante realizzazione di interventi per ridurre l’investimento della fauna e favorire lo scambio genetico tra diverse porzioni di territorio, nel caso si realizzino gli adeguamenti alla rete viabilistica. Infine, le maggiori differenze si ricontrano nelle componenti Popolazione e Sistema socio-economico, sui quali si riflettono le ricadute in termini di miglioramento dei servizi e di aumento delle potenzialità turistiche del territorio comunale. Alcuni ATO - così come sono stati individuati nel PAT - non contengono trasformabilità e hanno perciò le tabelle non compilate: si tratta degli ATO 4.2, 4.3, 4.4, 4.5.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 93 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

11. MITIGAZIONI

Gli interventi volti alla riduzione dei possibili disturbi provocati dalla realizzazione degli interventi previsti nel PAT possono essere ricondotti generalmente a due categorie:  interventi di mitigazione;  interventi di compensazione. Della prima categoria fanno parte le opere che consentono di diminuire gli effetti negativi causati dalla realizzazione di alcuni interventi direttamente o indirettamente, operando sulla fonte dell’impatto. Della seconda categoria fanno parte delle azioni più complesse, che intervengono qualora non sia possibile eliminare completamente gli ipmatti negativi prodotti; in tali casi quindi si “compensano” le perdite di complessità e qualità ambientale, attraverso opere generalmente slegate dalla tipologia di opera realizzata. Le mitigazioni che potranno essere utilmente impiegate in un territorio con le caratteristiche di Gazzo consistono, ad esempio, in:  utilizzo quanto più possibile di pavimentazioni in ghiaia o di tipo green- park per parcheggi e superfici simili, limitando le superfici completamente impermeabilizzate che aumentano il volume delle piogge da invasare e la temperatura media annua;  prevedere dune di mitigazione paesaggistica ed acustica di adeguata ampiezza, per proteggere le nuove aree residenziali e produttive;  impiegare piante di provenienza autoctona e con caratteristiche dimensionali e vegetazionali adatte alle aree di impiego;  prevedere l’installazione di nidi artificiali per le specie faunistiche appropriate (vespertilionidi, rinolofidi, rapaci notturni), in caso di recupero/abbattimento di vecchi edifici e/o abbattimento di grandi alberi, entro un raggio di 50 m dal sito di intervento;  integrare le siepi campestri con formazioni arboreo-arbustive composte da specie adeguate alle caratteristiche stazionali e utili (alimentazione, riparo, nidificazione) all’insediamento della fauna. A tale scopo si riporta una tabella riepilogativa delle mitigazioni che possono essere impiegate per i diversi obiettivi e indirizzi del PAT.

Fasi/Attività Azioni Mitigazioni previste Sistema Migliorare porre a dimora siepi alberate o arbustive tali da relazionale l’inserimento svolgere una funzione di mitigazione paesaggistica infrastrutturale paesaggistico favorendo l’inserimento della viabilità in un contesto delle principali più naturaliforme ed in sintonia con l’ambiente arterie stradali circostante; inserimento di aree ecotonali a fianco delle strade di maggiore traffico, per ridurre l’incidentalità con la fauna. Sistema Migliorare Mantenere e/o realizzare passaggi faunistici sia per relazionale l’inserimento le strade esistenti che per le nuove arterie stradali, infrastrutturale ecologico delle la cui localizzazione di massima è riportata nella principali arterie “Carta delle Mitigazioni”. stradali

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 94 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Fasi/Attività Azioni Mitigazioni previste Favorire le buone Aumento del Si tratta di incentivare le aziende agricole attive nel pratiche agricole valore territorio comunale ad attuare forme di governo del ambientale territorio che siano più eco- sostenibili e complessivo garantiscano condizioni favorevoli alla fauna di interesse comunitario Percorsi ciclabili Valorizzazione Incentivare questo tipo di mobilità con forme degli itinerari e adeguate di comunicazione; della continuità Incentivare l’uso della pista ciclabile quale itinerario delle reti ciclo- preferenziale per gli spostamenti all’interno del pedonali territorio comunale e tra le frazioni; promuovere il completamento della rete ciclo- pedonale collegando i principali centri di interesse dei cittadini e migliorando i percorsi di interesse storico-paesaggistico e turistico Patrimonio storico Mantenimento e Mantenimento delle caratteristiche, degli elementi Architettonico valorizzazione costitutivi e delle morfologie, considerando le identitario tipologie architettoniche, le tecniche e i materiali costruttivi Patrimonio storico Mantenimento e In prossimità di edifici di particolare rilevanza Architettonico valorizzazione storico-artistica, deve essere rispettata la identitario conformazione originaria dello stato dei luoghi, inibendo l’urbanizzazione ove questa comporti l’alterazione della prospettiva e la limitazione del pubblico godimento del quadro storico – ambientale e del contesto figurativo Siti di Importanza Mantenimento e All’interno di tali aree devono essere individuate le Comunitaria valorizzazione eventuali opere incongrue; il PAT ne deve prescrivere la demolizione o la conformazione Siti di Importanza Mantenimento e All’interno ed in prossimità dei Siti di Importanza Comunitaria valorizzazione Comunitaria, tutte le trasformabilità produttive, la cui tipologia merceologica non sia stata preventivamente conosciuta e analizzata nella Vinca del PAT, devono essere subordinate a preventiva valutazione di incidenza ambientale ai sensi della DGRV 2299/2014 Rete ecologica Mantenimento e Aree e fasce con vegetazione naturale, spontanea o valorizzazione di nuovo impianto devono essere salvaguardate come elementi del PAT; la loro funzione è garantita solo dalla continuità della rete ecologica locale; la rete di scolo minore potrà essere integrata da tratti a sezione allagata/approfondita e/o con piccole aree golenali in grado di ospitare specie faunistiche e specie vegetali igrofile, e per depurare le acque; vanno altresì integrate con fasce tampone arboreo- arbustive, lungo rogge e fiumi principali (bluway principali e secondari) quali ad es. fiume Ceresone e rogge Armedola, Riello, Puina, nei tratti privi di vegetazione. Sviluppo del Qualità della vita Per gli interventi di espansione/ristrutturazione sistema all’interno urbanistica previsti dal PAT, il P.I. dovrà individuare insediativo dell’insediamento le più opportune forme di mitigazione del carico urbanistico, perseguendo obiettivi di perequazione. Evitare la saldatura tra diversi ambiti, mantenendo una fascia a verde eventualmente a scopo ricreativo

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 95 P.A.T. DI GAZZO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Fasi/Attività Azioni Mitigazioni previste e come tassello elementare della rete ecologica urbana (si veda “Carta delle Mitigazioni”). Si tratta in particolare degli ampliamenti dell’abitato del capoluogo (ATO 3.1) soprattutto nel settore N-O e S e nella frazione Villalta (ATO 3.2) per evitare la saldatura tra area produttiva e abitato.

In particolare per i suoli e le acque inquinate, o da portare a livelli più elevati di qualità ecologica, possono essere adottati metodi di bonifica e depurazione mediante piante e altre metodologie.

12. MONITORAGGIO

Il monitoraggio si sviluppa sulla base degli indicatori proposti nel corso della valutazione (appositamente organizzati in schede per una immediata lettura dei risultati e dei trend), al fine di predisporre un quadro coerente tra fase analitica e gestione del piano, dove sia possibile confrontare direttamente lo stato di fatto ambientale iniziale con gli effetti derivanti dalla sua attuazione. Questo tipo di controllo permette di verificare progressivamente le scelte effettuate sulla base di coerenza obiettivo-risultato e attuazione-effetti, con la possibilità di intervenire progressivamente aggiustando il percorso attuativo del piano. In caso di individuazione di situazioni fortemente discrepanti rispetto le dinamiche previste, dovranno essere ridefinite le strategie del piano che è uno strumento estremamente flessibile, che mira a migliorare lo stato dell’ambiente nel perseguire gli obiettivi di Piano. I soggetti attivi al reperimento, trattamento e validazione dei dati sono l’ARPAV, la Regione Veneto, la provincia di Padova e l’ISTAT, ETRA. Allo stesso modo possono essere interessati altri enti e attori pubblici e privati interessati alle diverse componenti territoriali, sulla base di quanto previsto dall’art. 8 della L.R. 11/2004. La definizione dei punti di monitoraggio, ulteriori rispetto quelli attualmente in servizio, potrà essere sviluppata a seguito della definizione specifica delle trasformazioni contenuta all’interno dei P.I.

RAPPORTO AMBIENTALE – PARTE SECONDA 96