Asia Maior Osservatorio italiano sull’Asia 2012

Rallentamento dell’economia e debolezza della politica in Asia

a cura di Michelguglielmo Torri e Nicola Mocci

i libri di EMIL La continuazione delle attività di «ASIA MAIOR» è stata resa possibile dal supporto logistico del Centro Studi Vietnamiti di Torino, da quello finanziario del Lions Club Saluzzo-Savigliano e dalla Fondazione Solidarietà e Diritti «Luca Raggio» di Cagliari. I ringraziamenti dell’associazione vanno tutte e tre le istituzioni e, in particolare, alla direttrice del Centro Studi Vietnamiti, Sandra Scagliotti, al presidente del Lions Club Saluzzo- Savigliano, Pino Carità, e al presidente della Fondazione Solidarietà e Diritti «Luca Raggio», Gianluca Scroccu.

Asia Maior è anche su internet: www.asiamaior.it; www.asiamaior.org e dal suo archivio possono essere scaricati liberamente i volumi di Asia Maior.

I saggi che compongono i volumi di Asia Maior riflettono l’opinione dei singoli autori. Com’è storicamente tradizione di Asia Maior, tali opinioni sono espresse con la massima libertà e, di conseguenza, non riflettono in alcun modo né una linea politica predefinita da Asia Maior, né, ovviamente, l’opinione di altri enti (ministeri, fondazioni, dipartimenti universitari, associazioni, ONG, ecc.), qualsiasi essi siano. Questa linea politico-culturale è la necessaria e logica conseguenza dell’esempio e degli insegnamenti del fondatore di Asia Maior: Giorgio Borsa (1912-2002).

Coloro che apprezzano questo volume possono contribuire a rendere possibile, se lo ritengono opportuno, la continuazione dell’attività di Asia Maior e la pubblicazione dei futuri volumi annuali attraverso il 5x1000. È sufficiente, al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi (CUD, Mod. 739, Mod. 749, Mod. I Mod. UNICO), apporre la propria firma nel riquadro dedicato “al sostegno del volontariato delle organizzazioni non lucrative di utilità sociali, delle associazioni e fondazioni”, indicando come beneficiaria l’associazione «Asia Maior» e, nello spazio sottostante la firma, indicando il Codice Fiscale 97439200581. Grazie.

Con il contributo di

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ISBN: 97-88-86680-063-7 I libri di Emil Via Benedetto Marcello 7 – 40141 - Bologna www.odoya.it «As i a Ma i o r »

«As i a Ma i o r » è un osservatorio sull’Asia ideato nel 1989 da Giorgio Borsa e da allora attivo come associazione informale. Nell’ottobre 2006, «Asia Maior» si è costituita come associazione senza scopo di lucro. La sua attuale sede è a Torino, via Campana 24.

Il direttivo di «Asia Maior»

Marzia Casolari (presidente), Enrica Garzilli, Nicola Mocci (vice presidente), Riccardo Redaelli, Michelguglielmo Torri (responsabile scientifico).

Il Comitato scientifico di «Asia Maior»

Guido Abbattista (Università di Trieste), Domenico Amirante (Università «Federico II», Napoli), Elisabetta Basile (Università «La Sapienza», Roma), Luigi Bonanate (Università di Torino), Claudio Cecchi (Università «La Sapienza», Roma), Alessandro (Università di Milano), Anton Giulio Maria de Robertis (Università di Bari) Thierry Di Costanzo (Université de Strasbourg), Max Guderzo (Università di Firenze), Giorgio Milanetti, (Università «La Sapienza», Roma), Franco Mazzei (Università «L’Orientale», Napoli), Paolo Puddinu (Università di Sassari), Adriano Rossi (Università «L’Orientale», Napoli), Filippo Sabetti (McGill University, Montréal), Giuseppe Sacco (Università degli Studi Roma Tre), Guido Samarani (Università «Ca’ Foscari», Venezia), Gianni Vaggi (Università di Pavia), Alberto Ventura (Università della Calabria). A Viola Zoe In d i c e

13 Pr e m e s s a . La d e b o l e z z a d e ll e l e a d e r s h i p p o l i t i c h e n e ll ’As i a n e o l i b e r i s t a di Nicola Mocci 1. Premessa p. 13; 2. Il quadrante orientale p. 19; 3. Il quadrante meridionale p. 23; 4. Il quadrante occidentale e il ritorno in forze della Russia p. 25; 5. Obama «l’asiatico» riconfermato alla Casa Bianca p. 27; 6. La vittoria del neoliberismo in Asia e le sue conseguenze p. 29; 7. Il ritorno dei temi nazionalisti p. 31; 8. Conclusioni p. 33.

35 ir a n : s a n z i o n i e c r i s i f i n a n z i a r i a n e ll ’i n e r z i a d e l r e g i m e di Riccardo Redaelli 1. Introduzione p. 35; 2. L’affondo economico contro il regime p. 36; 3. La nuova serie di trattative sul nucleare p. 40; 4. Il difficile quadro politico interno p. 41; 5. La guerra civile in Siria e le difficoltà regionali iraniane p. 44; 6. Il crollo del rial e l’esplosione della crisi finanziaria p. 47; 7. Il punto sul programma nucleare iraniano p. 48; 8. La corsa verso le elezioni presidenziali p. 53.

57 St r a t e g i a e n e r g e t i c a m u l t i v e t t o r i al e e r i f o r m i s m o p o l i t i c o i n Tu r k m e n i s t a n di Fabio Indeo 1. Introduzione p. 57; 2. Il forziere energetico centroasiatico: il Turkmenistan al centro del «grande gioco» delle pipelines p. 58; 3. Il secondo mandato presidenziale di Berdymukhammedov: prospettive di politica interna p. 61; 4. La strategia «multivettoriale» in politica estera: tensioni regionali e la militarizzazione del Mar Caspio p. 64; 5. Conclusioni p. 67.

71 Il 2011-12: u n b i e n n i o c r i t i c o p e r i l Ka z a k i s t a n di Fabrissi Vielmini 1. Premessa p. 71; 2. Due anni d’inusitata violenza p. 72; 3. La ricomposizione del quadro politico p. 74; 4. Le elezioni del 2011 e l’ulteriore marginalizzazione dell’opposizione p. 77; 5. Il rimpasto governativo del 2012 p. 80; 6. Una società frammentata p. 81; 6.1. Il terrorismo islamista quale specchio dei problemi dello stato p.

7 81; 6.2 L’accentuazione delle fratture tribali p. 84; 6.3. L’incognita nazionalista p. 85; 7. Il gioco delle influenze esterne e l’evoluzione delle direttrici geopolitiche del Kazakistan p. 86; 7.1 Astana e l’Occidente p. 87; 7.2. Il rafforzamento del vettore russo: il rilancio dell’integrazione eurasiatica p. 88; 7.3. Il Fattore Cina p. 91; 8. Note sul quadro economico p. 92; 9. Conclusioni p. 92.

99 in s ta b i l i t à p o l i t i c a e n a z i o n al i s m o d e ll e r i s o r s e i n Ki r g h i z i s ta n di Matteo Fumagalli 1. Introduzione p. 99; 2. L’ennesima opportunità p. 99; 2.1. Di scandalo in scandalo, verso la crisi di governo p. 101; 2.2. Déjà vu: sull’orlo del precipizio p. 101; 3. La miniera di Kumtor: tra crisi economica e nazionalismo delle risorse p. 102; 3.1. Nazionalismo delle risorse in rapida ascesa p. 103; 3.2. Politica elettorale e boom energetico in Mongolia p. 106; 4. Elezioni locali p. 108; 5. L’irrisolta questione dei rapporti inter-etnici p. 109; 6. Conclusioni p. 111.

113 Af g h a n i s t a n : la «r i t i r a t a s t r a t e g i c a » d e ll ’o c c i d e n t e e i n u o v i t e n t a t i v i d i n e g o z i a t o c o n i t al i b a n i di Diego Abenante 1. Premessa p. 113; 2. Il quadro politico interno p. 114; 2.1. La riorganizzazione dei partiti p. 115; 2.2 Il ritorno degli ex mujaheddin? p. 116; 3. L’apertura del negoziato in Qatar e lo stato del conflitto p. 118; 4. Il rapporto «State of the Taliban 2012» p. 121; 5. L’accordo di partnership strategica p. 123; 6. La ripresa del dialogo afgano- pachistano p. 124; 7. La situazione economica p. 125.

129 Pa k i s t a n : t r a n s i z i o n e e n u o v i e q u i l i b r i di Marco Corsi 1. Premessa p. 129; 2. Il Memogate p. 129; 3. Il confronto del governo con l’esercito p. 131; 4. L’intraprendenza della magistratura p. 132; 4.1. Gli attacchi al governo e il nuovo premier, p. 133; 5. I rapporti con gli USA agli albori della ridefinizione del ruolo geo- strategico del Pakistan p. 135; 5.1. Il Pakistan e la NATO p. 137; 6. Economia p. 138.

141 L’In d i a e i s u o i p r o b l e m i : i l r all e n t am e n t o d e ll ’e c o n o m i a , la c r i s i d e i g r a n d i pa r t i t i , i l r i la n c i o d e ll e p o l i t i c h e n e o l i b e r i s t e , la c u l t u r a d e lla v i o l e n z a c o n t r o l e d o n n e di Michelguglielmo Torri 1. Premessa p. 141; 2. Le prospettive dell’economia: un inizio d’anno sotto cattivi auspici p. 142; 2.1. Il bilancio 2012-13 p. 143; 2.2. Le reazioni alla presentazione della legge di bilancio p. 150; 2.3. L’aumento delle difficoltà dell’economia indiana p. 152; 3. L’evoluzione della situazione politica p. 155; 3.1. Il declino del movimento anti

8 corruzione p. 156; 3.2. Le elezioni statali del gennaio-febbraio 2012 p. 164; 4. L’elezione del presidente dell’Unione p. 170; 5. Un altro scandalo: il «Coalgate» p. 173; 6. Le «riforme economiche di seconda generazione» p. 175; 7. Le elezioni statali del novembre-dicembre 2012 p. 182; 8. L’ascesa del «politico più popolare dell’» p. 183; 9. La violenza sulle donne p. 189; 9.1. Un delitto efferato e rivoltante p. 189; 9.2. Lo stupro del 26 dicembre come evento paradigmatico della situazione delle donne in India p. 194; 9.3. Il reato di stupro come punta dell’iceberg p. 198; 10. La politica estera p. 200; 11. Il caso Enrica Lexie e la questione dei marò p. 203.

213 ne pal , s t all o p o l i t i c o e l e n t e z z e n e lla r e al i z z a z i o n e d e l p r o c e s s o d i pa c e e la r i c o n c i l i a z i o n e di Enrica Garzilli 1. Introduzione p. 213; 2 Integrazione degli ex combattenti maobadi p. 214; 3. Lotta alla corruzione e condanne eccezionali p. 215; 4. Il vuoto legislativo e l’«incubo legale» p. 215; 5. Un nuovo partito maoista fedele agli ideali rivoluzionari p. 218; 6. La pace fragile e i crimini di guerra p. 218; 7. Cambio di rotta nei rapporti internazionali: la Cina diventa primo partner p. 219.

223 ba n g la d e s h . Cr e s c i t a e c o n o m i c a e m u t am e n t i s o c i al i i n u n pa e s e «n u o v o »: u n b i la n c i o di Marzia Casolari 1. Premessa p. 223; 2 Luci e ombre di uno sviluppo promettente p. 224; 2.1. Le luci p. 224; 2.2. I fattori determinanti p. 225; 2.3. Le ombre p. 231; 3. La politica p. 234; 4. L’economia, nel contesto regionale e internazionale p. 237.

241 sr i La n k a : l’e m e r g e r e d i t e n s i o n i e x t r a pa r lam e n t a r i di Massimo Riva 1. La debolezza dell’opposizione parlamentare p. 241; 2 La risoluzione dell’UNHRC, nazionalismo e tensioni etnico-religiose p. 242; 3. Tensioni nella società civile p. 244; 4. La crisi del sistema giudiziario p. 246; 5. L’andamento dell’economia e la legge finanziaria per il 2013 p. 248; 6. La situazione nella Northern Province p. 250; 7. Verso nuove proteste? p. 251.

255 My a n ma r : a c c e l e r a z i o n e d e m o c r a t i c a e c r i s i s o c i al i di Piergiorgio Pescali 1. Introduzione: l’irreversibilità delle riforme p. 255; 2. L’entrata dei movimenti democratici nell’arena politica birmana e il rischio di egemonia della National League for Democracy p. 256; 3. Il primo cambiamento della squadra di governo ed i militari p. 259; 4. Riforme economiche e conflitti sociali p. 260; 5. La voglia di Occidente, la voglia di Myanmar p. 266; 6. Le nuove politiche di pace nella questione etnica p. 267.

9 275 th a i la n d i a : la r i c o n c i l i a z i o n e p e r d u t a , i s t a n z e d i s e pa r a z i o n e e t r o pp o r i s o di Monica Ceccarelli 1. Introduzione p. 275; 2. La situazione politica p. 275; 3. La situazione economica p. 277; 3.1. Il fallimento della politica per il riso p. 277; 4. Il sud e il terrorismo separazionista p. 278; 5. Lesa maestà o lesa libertà? p. 279; 6. Colpo di stato: sussurri e grida, tragedia e farsa p. 281; 7. Relazioni internazionali p. 282.

285 La Mala y s i a : u n pa e s e i n a t t e s a , u n pa e s e i n b i l i c o di Claudio Landi 1. Introduzione p. 285; 2. La corsa verso le elezioni p. 290; 3. 3: il rally della democrazia p. 292; 4. Un’economia per l’UMNO p. 297; 5. L’impianto controverso in un paese in bilico p. 300.

305 Fi l i pp i n e : v e n t o a f a v o r e p e r i l g o v e r n o d i Be n i g n o Aq u i n o i i i di Giorgio Vizioli 1. La democrazia che funziona p. 305; 2. L’economia che tira p. 306; 3. Qualche difficoltà sul fronte del lavoro p. 307; 4. L’interesse degli investitori italiani p. 308; 5. Politica interna: scontro con la chiesa cattolica sul controllo della natalità p. 309; 6. Discussa legge contro i crimini informatici p. 311; 7. Rilascio e nuovo arresto di Gloria Arroyo: battaglia simbolica per Aquino p. 312; 8. Mindanao: importante accordo con i ribelli p. 314; 9. Politica estera: tensioni con la Cina p. 315.

319 In d o n e s i a : la d e m o c r a z i a d e lla pa n c a s i la v e r s o l e e l e z i o n i d e l 2014 di Marco Vallino 1. Introduzione p. 319; 2. Affari esteri, le tante facce dell’Indonesia nel Sud-est asiatico p. 320; 3. Crescita economica e proteste dei lavoratori p. 321; 3.1. Potenzialità dell’economia indonesiana p. 321; 3.2. Proteste dei lavoratori p. 322; 4. La politica indonesiana verso il 2014 p. 325; 4.1. Le nuove tendenze elettorali p. 325; 4.2. I candidati alle elezioni del 2014 p. 326; 5. Il passato rinnegato p. 328; 6. Corruzione p. 331; 6.1. Il caso del centro sportivo di Hambalang p. 331; 6.2. Il conflitto tra polizia e KPK p. 332; 7. Papua Occidentale p. 333.

337 Le g i t t i ma z i o n e e c o n s e n s o i n Vi e t n am . Lo s t a t o e l e r i f o r m e n e l p e r i o d o d e lla c r i s i e c o n o m i c a di Nicola Mocci 1. Premessa p. 337; 2. Il rallentamento dell’economia e l’autocritica del primo ministro Nguyen Tan Dung p. 338; 2.1 Il problema della corruzione e la necessità di ricentralizzazione del potere dello stato p. 341; 2.2 Economia e legittimazione politica del PCV e degli organi

10 istituzionali p. 343; 2.3. Il consenso e l’assertività degli organi istituzionali p. 345; 3. La politica estera p. 348.

355 La Ci n a s u ll ’o r l o d i u n a c r i s i p o l i t i c a e i n t e r n a z i o n al e : l’a n n o d e l 18° c o n g r e s s o d e l PCC di Francesca Congiu 1. Principali fattori di crisi p. 355; 2. Chongqing e Guangdong: due modelli a confronto p. 358; 2.1. Il modello Chongqing p. 359; 2.2. Il modello Guangdong p. 363; 3. L’ «Incidente Bo Xilai» p. 365; 4. Politica economica: trasformazioni in atto p. 370; 5. Il 18° congresso del partito comunista cinese: schieramenti a confronto p. 372; 6. La crisi nel Pacifico p. 379.

389 La p e n i s o la c o r e a n a n e ll ’a n n o d e lla t r a n s i z i o n e di Barbara Onnis 1. Premessa p. 389; 2. La morte del «caro leader» p. 390; 3. Politica interna p. 392; 3.1. L’avvio dell’era di Kim Jong-un p. 392; 3.2. Il nuovo stile del leader nord-coreano p. 394; 3.3. L’anno delle elezioni in Corea del sud. Le elezioni parlamentari p. 397; 3.4. Le elezioni presidenziali p. 400; 4. I rapporti fra le due Coree: di nuovo tesi p. 404; 5. Le relazioni internazionali p. 410; 5.1. La Corea del nord da «cuscinetto strategico» a «fardello strategico» della Cina p. 410; 5.2. Il deterioramento dei rapporti tra Seul e Tokyo… p. 412; 5.3.… e i tentennamenti tra Seul e Pechino p. 415; 6. L’economia p. 417; 6.1. Corea del sud: la lenta ripresa p. 417; 6.2. Corea del nord: il rapporto sulla sicurezza alimentare dell’ONU p. 418.

425 Gi app o n e : n a v i g a n d o i n a c q u e t e mp e s t o s e di Alessio Patalano 1. Introduzione p. 425; 2. Verso il tramonto di una lunga transizione politica? p. 426; 3. L’economia marittima del Giappone e il problema dell’approvvigionamento energetico a un anno da Fukushima p. 427; 4. Il preludio al 2012: Le dispute territoriali con la Cina, p. 430; 5. Le Isole Senkaku/Diaoyu: la spina nel fianco delle relazioni nippo- cinesi p. 434; 6. La lunga estate nel Mar della Cina Orientale p. 438; 7. Il dilemma statunitense e la difesa delle isole amministrate dal Giappone p. 441; 8. Politica di difesa e sicurezza nazionale: l’ombra di un nuovo riarmo? p. 443; 9. Il bilancio del 2012: la geopolitica degli spazi marittimi e l’identità politica del Giappone p. 447.

451 in d i c e d e i n o m i

457 «As i a Ma i o r » e i v o l u m i d a e s s a p u b b l i c a t i

459 gl i a u t o r i d e l p r e s e n t e v o l u m e

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PREMESSA La d e b o l e z z a d e ll e l e a d e r s h i p p o l i t i c h e n e ll ’As i a n e o l i b e r i s t a

di Nicola Mocci*

1. Premessa L’elemento che più visibilmente ha caratterizzato il 2012 nell’Asia Maior è stato il cambiamento delle leadership politiche in Cina, Giap- pone e Corea del sud. Si tratta dei tre paesi che, più di altri, hanno costituito e continuano a costituire un modello di riferimento politico ed economico per l’intera regione e, limitatamente all’Asia Sud-orien- tale, anche culturale.1 Se si considera che, fra gli altri, anche Taiwan e Hong Kong hanno proceduto in sincronia ad un cambiamento della guida politica, e che nel 2013, altri paesi andranno alle urne (Nepal, Bhutan, Cambogia, Pakistan, , Bangladesh, Iran), nell’arco di due anni si avrà un quadro completamente rinnovato della leader- ship asiatica. In questo contesto, merita un cenno il caso dell’India. Qui le ele- zioni generali sono previste solo per l’inizio del 2014. Tuttavia, i segni che anche nella «più grande democrazia del mondo» sia iniziato un avvicendamento della classe politica al potere sono chiari. Le elezioni tenutesi nel 2012 in una serie di stati dell’Unione Indiana (fra cui quel-

* Le tesi formulate nel presente saggio introduttivo sono, ovviamente, frutto dell’ela- borazione personale dell’autore. Esse, tuttavia, sono anche frutto di una sintesi nata dal confronto continuo e dal dibattito con i colleghi, in particolare quelli che hanno collaborato al presente volume, ma non solo loro. La preparazione del volume annuale di Asia Maior, infatti, non si esaurisce nel momento della stesura del nuovo libro, ma continua – prima, durante e dopo – lungo tutto l’anno. Ringrazio pertanto coloro che hanno offerto spunti di riflessione e consigli, in particolare Francesca Congiu, Barbara Onnis, Chang Dae-op, Alfredo Saad Filho e tutti gli autori di Asia Maior. Un ringrazia- mento particolare, inoltre, lo devo al professor Micheguglielmo Torri, cui sono debitore perché, con la sua capacità di condividere le sue conoscenze ed esperienze, ha consentito di dare maggiore chiarezza e completezza a questo scritto. 1 Asia Maior è stata la definizione utilizzata nel 1989 da Giorgio Borsa, fondatore del gruppo omonimo, con la quale intendiamo quella parte dell’Asia delimitata ad occiden- te dai paesi arabi e dalla Turchia e a settentrione dal Caucaso e dalla Russia asiatica. Ni c o la Mo c c i lo importantissimo dell’Uttar Pradesh, con oltre 200 milioni d’abitanti) hanno dato l’impressione che sia ormai in corso una linea di tendenza caratterizzata dal visibile declino dei due partiti maggiori: il Congresso e il BJP (). Si tratta di una situazione che delinea la possibilità che, con le prossime elezioni generali, gli arbitri del potere a livello nazionale divengano, per la prima volta, i partiti regionali, cioè i partiti che sono politicamente significativi in uno solo dei 24 stati dell’Unione Indiana.2 Se questa linea di tendenza venisse a compimen- to, si tratterebbe di un cambio apparentemente epocale. Ma, appunto, probabilmente solo apparentemente: il concreto operato di governo dei partiti regionali, laddove sono stati al potere nei loro stati di rife- rimento, non appare sostanzialmente diverso da quello del BJP e del Congresso, quando sono stati al potere a livello centrale. In tutti i casi si è trattato di un’opera di governo il cui elemento di fondo è rappre- sentato dalla promozione più o meno vigorosa di politiche neoliberiste, temperate da provvedimenti a favore degli strati deboli della popola- zione cospicui più a livello retorico che a livello sostanziale.3 Infine, b