di &LWWj0HWURSROLWDQDGL7RULQR Regione Piemonte

COLATA DETRITICA DEL 07/06/2018 SUL CONOIDE COLATA DETRITICA DEL 07/06/2018 SUL CONOIDE DEL RIO BACCIAS/REFORNO E COMBA DELLE FOGLIE DEL RIO BACCIAS/REFORNO E COMBA DELLE FOGLIE LAVORI DI SOMMA URGENZA RELATIVI ALL'INTERVENTO DI LAVORI DI SOMMA URGENZA RELATIVI ALL'INTERVENTO DI COMPLETAMENTO DEL CANALE DI SCARICO PER IL CONVOGLIAMENTO COMPLETAMENTO DEL CANALE DI SCARICO PER IL CONVOGLIAMENTO

DELLE PORTATE LIQUIDE DEL RIO AL RECAPITO FINALE Diritti riservati ex art. 2578 C.C. - Riproduzione e consegna a terzi solo su specifica autorizzazione. DELLE PORTATE LIQUIDE DEL RIO AL RECAPITO FINALE Diritti riservati ex art. 2578 C.C. - Riproduzione e consegna a terzi solo su specifica autorizzazione. 352*(772'(),1,7,92ƒ/2772 OGGETTO OGGETTO

VERIFICA PRELIMINARE DELL'INTERESSE ARCHEOLOGICO

TIMBRI E FIRME TIMBRI E FIRME

s.r.l. dott. archeol. Micaela Leonardi via Odino 1 - 10060 San Secondo di (TO) P.IVA 07762080013

VIA ROSOLINO PILO 11 - 10143 TORINO TEL. +39 011 43 77 242 - FAX +39 011 48 31 038 [email protected] www.sria.it

CONTROLLO QUALITA'

DESCRIZIONE EMISSIONE DATA APR/2020 REDATTO COD. LAVORO 336/SR archeol. Micaela Leonardi TIPOL. LAVORO D SETTORE G CONTROLLATO N. ATTIVITA' 4B ing. Santo LA FERLITA TIPOL. ELAB. RS TIPOL. DOC. E APPROVATO ID ELABORATO 12 archeol. Elena POLETTI VERSIONE 0 11 12

Via Gustavo Odino 1 10060 (TO) Partita IVA 07762080013 0121.501934 -  338.3854925 @ [email protected]

PEC [email protected]

COMUNI DI BUSSOLENO e (TO)

Colata detritica del 07/06/2018 sul conoide del rio Baccias/Reforno e Comba delle foglie

LAVORI DI SOMMA URGENZA RELATIVI ALL'INTERVENTO DI COMPLETAMENTO DEL CANALE DI SCARICO PER IL CONVOGLIAMENTO DELLE PORTATE LIQUIDE DEL RIO AL RECAPITO FINALE

VERIFICA PREVENTIVA DELL’INTERESSE ARCHEOLOGICO STUDIO ARCHEOLOGICO art. 25, DL 50/2016

PROGETTO DEFINITIVO MAGGIO 2020

COMMITTENTE: DIREZIONE TECNICA e REDAZIONE:

Micaela LEONARDI

Comune di Bussoleno

Comuni di Bussoleno e di Chianocco (TO) Lavori di somma urgenza relativi all'intervento di completamento del canale di scarico per il convogliamen- to delle portate liquide del rio al recapito finale PROGETTO DEFINITIVO

Elab. 01 – Verifica preventiva dell’interesse archeologico 05-2020

SOMMARIO

1. RELAZIONE ILLUSTRATIVA 2 1.1. Metodologia e finalità della verifica preventiva dell’interesse archeologico ...... 2 1.2. Descrizione delle opere ...... 4

2. RELAZIONE TECNICA 7 2.1. INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO ...... 7 2.2. SONDAGGI IN PROFONDITÀ NEI TERRENI ...... 8 2.3. RICOSTRUZIONE STORICO ARCHEOLOGICA DELL’AREA ...... 8 2.3.1. Dalla Preistoria all’età romana ...... 8 2.3.2. L’età medievale ...... 11 2.4. SITOGRAFIA: CENSIMENTO DELLE ATTESTAZIONI ARCHEOLOGICHE NOTE ...... 12 2.4.1. Comune di Bussoleno ...... 12 2.4.2. Comune di Chianocco ...... 16 2.5. VINCOLI ARCHEOLOGICI ...... 16 2.6. ANALISI TOPOGRAFICHE ...... 17 2.6.1. Fonti cartografiche e iconografiche ...... 17 2.6.2. Interpretazione aerofotografica ...... 19 2.6.3. Esito della ricognizione di superficie (survey) ...... 20

3. ANALISI INTEGRATA 24 3.1. VALUTAZIONE DI RISCHIO ARCHEOLOGICO ASSOLUTO ...... 24

4. RELAZIONE ARCHEOLOGICA CONCLUSIVA 25 4.1. IMPATTO DELL’OPERA SUI BENI ARCHEOLOGICI ...... 25

5. INDICI ELEMENTI DI INTERESSE 27

6. BIBLIOGRAFIA 27

ALLEGATI • TAV.01 Carta delle attestazioni archeologiche e degli elementi di interesse (scala 1:35.000) • TAV.02 Carta delle attestazioni archeologiche e degli elementi di interesse – Particolare area si interven- to (scala 1:10.000)

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1. RELAZIONE ILLUSTRATIVA 1.1. Metodologia e finalità della verifica preventiva dell’interesse archeologico Il presente Studio archeologico, redatta su incarico di SRIA s.r.l. - Studio Rosso ingegneri associati, è realizzato in ot- temperanza al DL 50/2016 art. 25 e riguarda la realizzazione di “Lavori di somma urgenza relativi all'intervento di com- pletamento del canale di scarico per il convogliamento delle portate liquide del Rio Baccias/Reforno al recapito finale” che interessano il Comune di Bussoleno e il Comune di Chianocco (TO). L’articolazione della Verifica rispecchia le indicazioni delle Linee guida per l’archeologia preventiva (Circolare n. 10/2012) della Direzione Generale per le Antichità, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ed ha pertanto previ- sto: • esame delle lavorazioni previste dal progetto in riferimento alle interferenze con il sottosuolo e con il patrimonio archeologico; • ricerca bibliografica, archivistica e delle fonti documentarie comprensiva del quadro di sintesi storico- archeologica delle conoscenze del territorio interessato dai lavori; • analisi della toponomastica di possibile interesse archeologico, della cartografia storica; • analisi della fotografia aerea; • schedatura e posizionamento delle presenze archeologiche e delle aree a vincolo; • prospezione delle aree oggetto di intervento; • definizione del rischio archeologico assoluto e di quello relativo alle opere.

In data 04-05-2020 si è compiuta la prospezione delle aree oggetto di intervento ( survey ); lo spolio della documentazio- ne relativa all’area di intervento presente nell’Archivio della Soprintendenza Archeologica (SABAP-TO) non è stato effet- tuato in ragione delle tempistiche di consegna richieste dal Committente ed il concorrere delle restrizioni operanti per l’epidemia COVID 19: si segnala però che la scrivente ha compiuto tale spolio in data 7-11-2018 per la redazione dello Studio Archeologico relativo ai “Lavori di completamento delle opere di arginatura del fiume Dora Riparia a protezione del concentrico” in Comune di Bussoleno (TO). La ricerca cartografica è stata svolta sulle carte presenti nell’Archivio di Stato di Torino visionabili online (http://archiviodistatotorino.beniculturali.it/Site/index.php/it/home), mentre l’analisi della fotografia aerea è avvenuta sui fotogrammi disponibili sul Portale Cartografico Nazionale (http://www.pcn.minambiente .it/GN/) e su quello della Regione Piemonte (www.geoportale.piemonte.it).

La presente Verifica si compone delle seguenti parti (descrittive e cartografiche): • Relazione illustrativa • Relazione tecnica • Analisi integrata • Relazione archeologica conclusiva • TAV.01 Carta delle attestazioni archeologiche e degli elementi di interesse (scala 1:35.000) • TAV.02 Carta delle attestazioni archeologiche e degli elementi di interesse - Particolare (scala 1:10.000)

La finalità del presente lavoro consiste nel fornire indicazioni affidabili per ridurre il grado di incertezza relativamente alla presenza di eventuali beni o depositi archeologici e nel definire il livello di rischio circa la possibilità di effettuare ritrova- menti archeologici nel corso dei lavori in oggetto. Esso inoltre propone operazioni finalizzate all’abbattimento del rischio di danneggiamenti al patrimonio archeologico non ancora noto, e suggerisce modalità operative, relativamente ai lavori previsti, adeguate agli indici di rischio riscontrati e

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conformi alle procedure usualmente richieste dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Me- tropolitana di Torino (SABAP-TO), cui spetta la competenza esclusiva di ogni scelta operativa.

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1.2. Descrizione delle opere 1 Nel primo pomeriggio di giovedì 7 giugno 2018 una colata detritica ha investito l’area nord-orientale del centro abitato di Bussoleno (TO), il fenomeno si è originato dal bacino noto come “Comba delle Foglie” e si è sviluppato lungo l’alveo del rio Baccias/Reforno sino ad investire la località San Lorenzo sita sull’apparato di conoide. In seguito al verificarsi dell’evento, l’Amministrazione comunale di Bussoleno ha immediatamente avviato le procedure per la dichiarazione dello Stato di Emergenza e ha emesso delle Ordinanze Contingibili e Urgenti in forza delle quali so- no state immediatamente avviate le attività volte alla mitigazione del rischio geologico-idraulico esistente. Nell’ambito del Lotto 1 si sono realizzate le opere di contenimento del trasporto solido in apice di conoide, terminate in data 25-11-2019; nell’ambito dell’attuale Lotto 2, si completerà il tracciato definitivo del nuovo collettore del rio Reforno, in modo tale che le portate che si originano nel bacino imbrifero possano essere convogliate fino al naturale recettore, ovvero nel fiume Dora Riparia.

Figura 1 – Posizionamento intervento (in fucsia) su CTR BDTRE

In particolare, le opere previste nel presente lotto, sotto elencate da monte a valle, sono le seguenti: . tratto di canale a cielo aperto di collegamento tra lo scatolare realizzato nel primo lotto e di lamina- zione (profondità massima di scavo 1,5 m);

1 Informazioni tratte da Relazione tecnico descrittiva, Progetto definitivo- 2° Lotto, fornita dallo Studio Rosso Ingegneri Associati

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. cassa di laminazione atta a consentire la riduzione del picco di portata (circa 70 x 45 m, profondità massima di scavo 1,5 m); . tratto di canale a cielo aperto di collegamento tra lo scarico della cassa di laminazione e l’inizio di un ulteriore tratto di collettore interrato (profondità massima di scavo 1,5 m); . tratto di collettore interrato in PEAD diametro interno 1 m, destinato alla sostituzione parziale delle condotte fognarie per le acque bianche già esistenti al di sotto di via Ciamei: n.1 condotta DN800 in PEAD, n.2 condotte φ400 in PVC (profondità massima di scavo 2 m e circa 3-3,5 m in corrispondenza dei rilevati stradali); . pulizia del canale esistente lungo l’ex Cotonificio di Chianocco fino allo scarico nella Dora; . realizzazione di manufatto di scarico-chiavica all’interno dell’invaso del canale esistente, presidiato da para- toia, del collettore nel fiume Dora Riparia, (dimensioni 4 x 3 m e profondità massima di scavo 3,40 m).

Sarà necessario ripristinare anche i collegamenti con le caditoie stradali ed eventuali ulteriori precedenti innesti idraulici. In via Ciamei le nuove opere in progetto saranno collocate sub-parallelamente alla condotta fognaria esistente e a quote differenti, sarà inoltre necessario rimuovere e riposizionare tre collettori delle acque bianche.

Figura 2 – Tratto a cielo aperto e vasca di laminazione

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Figura 3 – Tratto intubato in via A. Ciamei, linea rossa

Figura 4 –Tratto terminale di pulizia canale esistente a S della SS25 e chiavica terminale

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2. RELAZIONE TECNICA 2.1. INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO Prima che si verificasse l’evento del 7 giugno, del rio Reforno rimaneva visibile soltanto una traccia posta nella parte api- cale del conoide, mentre il resto dell’alveo era sostanzialmente sparito a causa dell’attività antropica e lo stesso non aveva (e tutt’ora ancora non ha) recapito diretto nel recettore naturale, ossia nel fiume Dora Riparia. Pertanto, fino al momento dell’evento, le acque meteoriche di competenza del bacino imbrifero erano smaltite attraverso la rete irrigua. Soltanto il verificarsi dell’evento ha determinato la nuova incisione del conoide e la creazione nel tratto apicale di un nuo- vo alveo del rio, il quale però al momento si interrompe all’incirca in corrispondenza di una traversa di via San Lorenzo. Pertanto, subito dopo l’evento, le acque del rio hanno iniziato a disperdersi lungo il tracciato seguito dalla colata detritica e successivamente lungo via San Lorenzo, finché sono state eseguite le prime opere di sistemazione idraulica. Occorre sottolineare che la colata detritica di cui si tratta ha avuto come elemento predisponente la notevole alterazione dello stato naturale dei versanti determinata dagli incendi che si sono verificati nell’autunno 2017 che, nel bacino del Rio Comba delle Foglie, hanno distrutto completamente vaste superfici di bosco. Nella cartografia di fine Ottocento l’area interessata dal Lotto 2 era ancora inedificata a monte della linea ferroviaria, mentre a S già interessata da una intensa antropizzazione di carattere industriale; oggi l’edificazione residenziale a inte- ressato buona parte dei terreni del conoide sia in direzione di Bussoleno che di Chianocco. Il tratto di canale a cielo aperto e la vasca di laminazione insisteranno su terreni agricoli, compresi tra la linea ferroviaria e la strada di Chianocco. Nel tratto considerato la Dora presenta un corso estremamente vincolato da molteplici infrastrutture interferenti (ponti stradali, ferroviari, etc.).

Figura 5 – Carta geologica, tratta dal Foglio 154 Susa della CGI. La perimetrazione indicativa del bacino è delimitata da una linea rossa.

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Dal punto di vista geologico, la carta geologica indica che i litotipi affioranti nella parte bassa del bacino sono caratteriz- zata da litotipi del basamento pretriassico, in particolare micascisti (DMS) e gneiss (DLG). Il nuovo collettore percorre poi depositi quaternari, depositi alluvionali recenti a attuali di fondovalle (denominati UID) descritti come sedimenti ghiaiosi clast supported , localmente con tessitura open work (cioè a tessitura aperta, con clasti in contatto fra loro e as- senza di matrice), ad elementi generalmente spigolosi, costituiti da litotipi del substrato locale, di dimensioni da medie a piccole. Per un limitato tratto il nuovo alveo interseca depositi glaciali indifferenziati. Si tratta quindi di depositi in preva- lenza grossolani dalle medio-buone caratteristiche geotecniche. I terreni superficiali sono costituiti a N da una granulometria sabbiosa prevalente con frazione limosa-argillosa fino a 1,5 m di profondità; al di sotto diventano sabbiosi con ghiaietto, con possibile presenza di trovanti. Nel settore a S del trac- ciato, circa a partire dalla vasca di laminazione verso la Dora, è ipotizzabile una minore frazione limosa in superficie con la presenza di terreno tipicamente sabbioso ghiaioso 2.

2.2. SONDAGGI IN PROFONDITÀ NEI TERRENI In data 14/11/2019 i tecnici R.F.I. hanno realizzato, al di sotto del sottopasso ferroviario della linea Torino- Modane, un sondaggio finalizzato a verificare la quota di fondazione del pilastro del ponte e la presenza di sottoservizi. Non si di- spone della descrizione della stratigrafia dei depositi presenti, ma dalle immagini seguenti sembra evincersi l’affiorare di depositi sabbiosi.

Figura 6 – Sondaggio realizzato sotto il ponte ferroviario

2.3. RICOSTRUZIONE STORICO ARCHEOLOGICA DELL’AREA 2.3.1. Dalla Preistoria all’età romana Per la sua particolare situazione geografica la Valle di Susa è stata definita un “paesaggio di attraversamento” o un’“area di strada” caratteristiche che ne hanno comportato da sempre uno sviluppo culturale articolato e notevoli dinamiche di popolamento 3. Già dal tardo Neolitico e poi durante l’età del Rame e del Bronzo, il bacino della Dora svolse ruolo di via di comunicazione transalpina e di importante solco di “intensa colonizzazione antropica” 4. Rinvenimenti occasionali ed indagini condotte dalla Soprintendenza Archeologia, soprattutto a partire dagli anni ‘80, hanno portato ad identificare ol- tre una decina di siti d’altura con tracce di occupazione pre-protostorica, ubicati sia in corrispondenza di grossi massi er-

2 Informazioni tratte da Relazione tecnico descrittiva, Progetto definitivo- 2° Lotto, fornita dallo Studio Rosso Ingegneri Associati 3 FOZZATI-BERTONE 1984, pp3-4 4 BERTONE-GAJ-VECELLI 1995, p.9

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ratici che hanno dato origine a ripari sotto roccia, sia sulle fasce di terrazzamento, principalmente sul versante sinistro della valle, quello ad esposizione maggiormente favorevole 5. Presso l’orrido di Chianocco , si sono riscontrate tracce di bivacchi di pastori a probabile carattere stagionale all'interno di un'ampia cavità e nelle vicinanze dell’utilizzo funerario di un anfratto aperto nella parete rocciosa (AA13 ), riconducibili all’Eneolitico antico. Su di un terrazzo di raccordo sulla sommità del versante destro dell’Orrido, si attestano inoltre trac- ce di frequentazione a probabile carattere insediativo attribuite all’età del Bronzo- età del Ferro ( AA14 ). A Bussoleno, presso l’orrido scavato dal rio , in destra orografica del rio, due distinte aree testimoniano un’occupazione umana a partire dall’età del Bronzo: in un caso in ripari sotto roccia ( AA01 ), nell’altro documentati da frammenti ceramici (AA08). Sebbene di difficile interpretazione cronologica, si segnalano su entrambi i versanti della valle del territorio comunale, nuclei di incisioni rupestri (coppelle, canaletti, vaschette, antropomorfi, AA10 ) attribuibili dall’Eneolico all’età del Bronzo. Nell’area in oggetto, gli ambienti di fondovalle e i grandi conoidi prodotti dagli affluenti della Dora non hanno invece rive- lato coeve tracce di occupazione, come invece avvenuto nei contesi di torbiera di Novaretto e di -. Per il I millennio a.C., il fenomeno potrebbe essere messo in relazione con l’evoluzione del clima in senso freddo-umido che po- trebbe aver causato una fascia di protratta instabilità dei conoidi e del fondovalle, tale da scoraggiarne l’occupazione 6. L’intensa colonizzazione del fondovalle appare legata, allo stato attuale delle conoscenze, soprattutto al periodo della romanizzazione; al momento della conquista esistevano nella valle almeno tre oppida menzionati dalle fonti storiche: Ex- cincomagus (), Segusio (Susa) e Ocelum (probabilmente ubicabile nell’arca dl Novaretto-), più a monte e su basi toponomastiche, si presume uno stanziamento anche a Cesana ( Gaesaone ), nei pressi già del Monginevro. La Valle di Susa entra nel mondo romano nel corso della seconda metà del I secolo a.C., con un processo che si svolge entro un arco di tempo brevissimo, compreso tra la deduzione della colonia di Augusta Taurinorum , intorno al 25 a.C., ed il foedus stipulato dai romani con Cozio e celebrato dall’arco di Susa (9-8 a.C.). Nell’ordinamento augusteo il tratto iniziale della valle fino all’altezza di Avigliana, dove è stata identificata la statio ad fi- nes Cottii, stazione doganale preposta alla riscossione di un quarantesimo del valore delle merci in transito, entra a far parte della Regio XI ; da Avigliana la valle della Dora, con la Cenischia e quelle secondarie, rientra invece nel distretto delle Alpi Cozie, che diverrà prefettura in età augustea, regno sotto Claudio e provincia a partire dal 65-66 d.C.. La cosiddetta via delle Gallie , sicuramente nota ai Romani e percorsa dai loro eserciti almeno dal II sec. a.C., subisce in questo periodo una profonda trasformazione e, in ragione del ruolo determinante giocato anche per la deduzione di Au- gusta Taurinorum , diventa una strada organizzata e attrezzata.

5 FOZZATI-BERTONE 1984, pp.9-14 e BERTONE-GAJ-VECELLI 1995, p.10 6 BERTONE-GAJ-VECELLI 1995, p. 23

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Figura 7 – Da BARELLO 2016, p. 152, in verde la Strada antica di Foresto, in giallo la Strada antica di Francia, in rosso la via romana

Alcuni studiosi hanno inoltre supposto che esistesse, già in età romana, anche una seconda via sulla destra orografica della Dora e che un tracciato antico fosse ricalcato anche dall’attuale via Rocciamelone, asse N-S che corre parallelo al torrente che origina l’orrido di Foresto e che avrebbe avuto la funzione, tramite un guado o un ponte oppure un approdo fluviale sulla Dora, di collegare le due strade romane: diverticolo quindi un che svolgeva un ruolo rilevante nel collega- mento tra i due versanti, tanto che in corrispondeva del suo innesto sul tracciato di fondovalle a S di Foresto, doveva con tutta probabilità sorgere un vicus 7. Numerosi dati di carattere archeologico concorrono a sostenere un ruolo per l’area dell’attuale Bussoleno di luogo non soltanto attraversato dalla via transalpina, ma anche di intersezione di più itinerari di interesse soprattutto locale, ma non per questo trascurabili. Tali attestazioni si concentrano ad oggi in due settori del Comune, presso Foresto, dove si pre- sume si collocasse un vicus ,e in vicinanza degli attuali lavori, ovvero ad E dell’abitato attuale. Il rinvenimento presso Foresto (AA06 ) di ben quattro epigrafi votive con dedica alle Matronae fa di questo luogo uno dei principali centri del culto di queste divinità, notoriamente legate, come Mercurio, ai traffici commerciali, ai transiti e ai va- lichi. Di grande interesse risulta poi una delle epigrafi rinvenute, in cui si menziona il restauro di un vecchio compitum da parte di uno zelante fedele di nome T. Vindonus Ieranus . Il compitum , etimologicamente il punto d’incontro di due stra- de, era per gli abitanti dei villaggi e degli insediamenti rurali un luogo di riunione, abitualmente consacrato al culto dei La- res compitales, ma non stupisce nel nostro caso la dedica alle Matronae , venerate come protettrici dei viandanti. È dun- que possibile che a Foresto, nel luogo dove poi sorgerà la pieve del Cimitero, sorgesse un luogo di culto destinato ai viandanti, a cui possiamo ricondurre il frammento di epistilio in marmo rinvenuto nel Cimitero ( AA05 )8. Per il tratto della via compreso tra Bussoleno e Chianocco non disponiamo di ricostruzioni dettagliate: gli studiosi riten- gono che avesse un percorso all’incirca corrispondente a quello della SS25, osservando le carte d’archivio, si ritiene di proporre che esso potesse coincidere con l’attuale via Ciamei e, ad E, con strade ora secondarie subparallele al corso della SS25. Ad E di Bussoleno, in posizione arretrata rispetto all’itinerario di fondovalle, sono emersi resti strutturali in tre distinte oc- casioni, probabilmente però attribuibili ad un medesimo complesso rustico, o ad una villa posto in loc. S. Lorenzo (AA04 ), con impianto sviluppato longitudinalmente alla valle e databile, almeno per le strutture emerse negli anni ’70, ad

7 FINOCCHI 1978, pp.8-10; BARELLO 2016, pp.150-153

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età imperiale. Sempre ad E dell’abitato nel 1700, in contesti non più verificabili, sono state segnalate delle epigrafi a ca- rattere funerario, una reimpiegata come pietra per l’altare nella scomparsa chiesa di S. Stefano (AA02 ), una seconda è stata recuperata poco distante dalle opere, “nel giardino del farmacista Gianone” (AA03 ). Anche da Chianocco , pres- so una cappella campestre, si segnala a fine ‘700 la presenza di un’epigrafe ( AA12 ). Concorrono a confermare l’occupazione del versante ulteriori indizi di carattere toponomastico, nomi in -ano riconducibili a gentilizi latini o gallici chiaro, indizio di una presenza romana organizzata sul territorio attraverso l'istituto del fundus e del praedium. Frequentemente attestati lungo le strade romane, compaiono talvolta anche ad alta quota, a designare proprietà adibite a pascolo o a castagneto 9. Si segnalano al riguardo Lorano (TS04 ), formatosi da un personale gallico o romano Laurentius ? o Laurus, dal lat. laurum "alloro", che indica un "terreno appartenente a Laurus "10 . Chianocco (TS01 ), è riconducibile ad un derivato in -uscus del nome personale lat. Canus, molto diffuso nelle iscrizioni delle Gallie, col significato di "luogo appartenente a Canus ", anche se il Casalis e il Bartolomasi suggeriscono una derivazione da cannucium/cannicium "luogo piantumato a canne", giustificato in area francoprovenzale dalla palatizzazione di ca- inizia- le, resa con kja - nell'esito italiano ufficiale 11 . Non si esclude una destinazione sacra fin da epoca preromana, per il luogo di Vindrolere (TS02 ), derivante da una base una base celto-ligure * windo - "bianco, splendente", che, associata alla voce dialettale rul /rulet "quercia" designerebbe quindi uno "splendido bosco di querce" 12 . Il toponimo Combaraviola (TS03 ) infine, può rivelare un tracciato viario caduto in disuso o scomparso, dall’etimologia comba per vallone, con rotacismo con viola , attraverso un Comba la viola , con valore di "viottolo", diminutivo del lat. via , che ci porta al significato di "la comba nei pressi del viottolo" 13 .

2.3.2. L’età medievale L’importanza di Bussoleno come luogo di transito si mantenne e si accrebbe nel periodo medievale, anche in relazione allo sfruttamento delle cave di marmo ( AA07 ). A partire dall’Alto Medioevo è del resto documentato in bassa valle lo svi- luppo di un tracciato stradale alternativo a quello romano , che collegava una serie di centri sulla destra orografica della Dora, quali Avigliana, S. Ambrogio, e S. Antonino: il nucleo principale del paese medievale pare collocarsi proprio nel punto d’incontro delle due strade, sulla riva destra, dove è ubicata la chiesa parrocchiale, ed è forse in ragio- ne di tale collocazione che nel 1290 il paese viene scelto da Amedeo V come sede dell’importante fiera franca di S. Lu- ca 14 . L’indipendenza dai centri abitati già esistenti, ed il procedere per lunghi rettifili, colloca tale nuovo itinerario all’interno di un intervento programmato che non può che essere avvenuto in età carolingia. Liberata dall’intervento di Arduino il Glabro dalla minaccia saracena, piuttosto intensa tra Piemonte e Provenza, si attua- rono in Valle le condizioni per uno sviluppo urbanistico che portò, tra il X e l’XI secolo, ad una trama di insediamenti la cui conformazione è tutt’oggi mantenuta. Si osservano più modelli insediativi, condizionati dalla strada di Francia, di cui divengono posti tappa e parte di una rete di controllo, e dalle possibilità offerte dallo sfruttamento dei suoli, a finalità agri- cole di fondovalle e silvo-pastorali a quote più elevate: accanto a schemi accentrati, propri dei centri con funzione ammi- nistrativa e commerciale, si formano nuclei sparsi strettamente connessi alle risorse disponibili.

8 FINOCCHI 1978 e MENNELLA 1998 pp. 170-171 9 LEONARDI – MAFFEIS 2005 10 A.T.P.M. 1995, Chianocco; TIRONE 1994, pp. 10-14 11 SERRA 1931, p. 259; CASALIS 1856, p. 644; BARTOLOMASI 1975, I, p. 51 12 SOLARI 1998, p. 215 13 ROSSEBASTIANO 1990, p. 711; A.T.P.M. 1995, Chianocco; TIRONE 1994, pp. 10-14 14 CROSETTO-DONZELLIO-WATAGHIN 1981, p.376 e Bussoleno com’era 2000, pp.53-59

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Fino alla fine del XIV secolo, prima del decadimento delle fiere d’oltralpe che generavano forti flussi di traffico, la strada di Francia mantenne inalterata la sua importanza e continuo il ruolo di asse primario di urbanizzazione di tutta la bassa valle, provvisto di nodi fortificati nei punti in cui la sua direttrice rettilinea di fondovalle incontrava i percorsi secondari. Fin dalle sue origini il borgo di Bussoleno deve essersi sviluppato su entrambe le rive del fiume: a destra il borgo vecchio o borgo chiuso (per la cinta muraria che lo racchiudeva), che sorse intorno alla chiesa e al nuovo tracciato della strada con i suoi commerci: a sinistra il borgo d'oltre Dora o borgo della paglia, nome quest'ultimo che suggerisce una vocazio- ne rurale. L'antico ponte che collegava le due parti del paese sorgeva nello stesso luogo dell'attuale, costruito alla fine del secolo scorso. Il borgo è ricordato come Buceleti nel diploma del 1001 con cui l'imperatore Ottone III conferma ad Olderico Manfredi l'autorità su un terzo della valle e come Bozeletum nell'atto di fondazione dell'Abbazia di San Giusto di Susa del 1029. In località Torre della Borgata Grange di Chianocco sorse la cosiddetta Casaforte Inferiore (EA02 ), nel reticolo più accli- ve di vie di comunicazione che univano , , Chianocco stesso e Bussoleno, è un esempio integro e completo di architettura civile fortificata che ne fa un reperto assai raro e di grande interesse.

2.4. SITOGRAFIA: CENSIMENTO DELLE ATTESTAZIONI ARCHEOLOGICHE NOTE Nello schedario seguente si riportano le attestazioni archeologiche note per i territori comunali di Bussoleno e di Chia- nocco. Le attestazioni sono posizionate sulla TAV01_ Carta delle Attestazioni Archeologiche e degli elementi di interes- se . 2.4.1. Comune di Bussoleno Scheda AA0 1 Località Orrido di Foresto Localizzazione certa Coordinata 351354.827,5001631.660 WGS84–UTM 32N Epoca Pre-protostoria Tipologia del rinvenimento insediamento Descrizione Insediamento dell’età del Bronzo individuato in due caverne denominate “Le Voute”. Si tratta di due ampi ripari (quello più a monte misura 25 m di lunghezza, 12 di profondità massima e 5 di altezza) posti ad una decina di metri sopra la sponda sinistra del torren- te Rocciamelone, in prossimità di un vecchio sentiero, oggi abbandonato. Oltre ad una frequentazione subrecente (XVIII - inizi XIX), con bivacchi connessi ad attività pastorali, sono stati identificati depositi archeologici preistorici (III-II millennio a.C.). Tali depositi testimoniano una occupazione del riparo ripetuta nel tempo, ma per brevi periodi, collo- cabile nella prima età del Bronzo. Materiali: frammenti fittili (ceramica e due fusaiole); resti di macrofauna (caprovini, cervidi e suini); scarsa industria litica (lastrina in cal-care locale, una cuspide in freccia in selce e schegge di selce). Le cavità sono state localizzate su segnalazione del sig. G.P. Spaliviero. Saggi di scavo Modalità del rinvenimento svolti nel 1988-1993. Cronologia Eneolitico; Antica età del Bronzo Carta Archeologica SAP n. 1044013; Archivio SAP, Bussoleno, fasc. 7, V, 6; BERTO- Bibliografia NE, CARANZANO, MANO, Rossi 1994; BARELLO F.- FERRERO L.- UGGÈ S. 2013, p.10

Scheda AA0 2 Località Cappella di Santo Stefano (ora distrutta) Localizzazione certa Coordinata 354601.180,4999886.647 WGS84–UTM 32N Epoca Età romana -età tardoantica Tipologia del rinvenimento Epigrafe Descrizione Rinvenute due epigrafi funerarie, di cui una dispersa, l’altra reimpiegata come pietra per l’altare tra il IV e il V secolo, ora è conservata al Seminario di Susa. Si tratta di una la- stra frammentaria con iscrizione su 7 righe: TI CLAVD / RVSTIC / CAPITONI LV

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/VERCONI SEGIA / CLAVD VIRIATA / CLAVD PRIMIGENIA / C PINARIO SEVERO AMico (100 x78). Modalità del rinvenimento Già nota al Maffei, quindi dal 1723. Cronologia I sec. d. C. Bibliografia Carta Archeologica SAP n. 1044015

Scheda AA03 Località presso Bussoleno, nel giardino del farmacista Gianone (ms. di Falconieri). Localizzazione incerta Coordinata - WGS84–UTM 32N Epoca Età romana Tipologia del rinvenimento Iscrizione Descrizione Lapide con iscrizione su sette righe: SCIRICVS A ESM I / F ET ATA A ESM I / F C IVLIVS / //ITONIS L / //OMAILV / PARENTIBUS / P S Modalità del rinvenimento Già nota nella seconda metà del 1700 Cronologia Età romana imperiale Bibliografia Carta Archeologica SAP n. 1044025

Scheda AA0 4 Strada S. Lorenzo, a NE dell'abitato, sul margine laterale destro del vasto cono di deie- Località zione del torrente Prabec. Localizzazione certa Coordinata 354601.180,4999886.647 WGS84–UTM 32N Epoca Età romana Tipologia del rinvenimento villa rustica (o insediamento) Descrizione Nel 1878 si scoprirono monete e resti di costruzioni romane nella regione. Nel 1906 durante lo scavo di una fossa agricola in una vigna (propr. A. Marino) si rin- vennero, sotto un minimo interro di 25-30 cm, i resti di un muro. Lo scavo proseguì fino a notevole profondità, rivelando una costruzione disposta in senso longitudinale alla valle, che continuava verso nord e verso sud. Era costituita, nella parte portata in luce, da due vani in parte scoperti, larghi rispettivamente m 1,80 e 4,50 x 2,90, intonacati e dipinti in rosso all'interno, con pavimento di calce e cocciopesto. I muri erano costruiti con grossi ciottoli e frammenti di tegole, alcune intere; si individuò, tra il materiale da costruzione, anche una sottile lastra di gneiss lavorata ma spezzata, che recava alcuni segni non più comprensibili. Nel Notiziario della SPABA si segnala anche il ritrovamen- to di una moneta di Nerone. Verso la fine degli anni '70 di questo secolo, sempre in loc. S. Lorenzo (F. 10 cat. di Bussoleno, n. 12), durante gli scavi per una casa rurale, furono messe in luce strutture romane in opera cementizia e paramento in pietre spezzate; si riuscirono a indagare e rilevare un tratto dell'angolo di un vano con andamento EW, parte di un ambiente absi- dato (m 6,60 x 1,30) con pavimento in conglomerato su suspensurae in cotto a sezione circolare che scendevano a -160 cm dal piano di campagna; lungo la parete esterna correva una canaletta di mattoni sesquipedali, probabilmente lo scarico di una vasca inserita nella conca absidale. Anche questo impianto termale apparteneva probabil- mente ad una villa, orientata secondo l’asse longitudinale della valle, forse la stessa struttura parzialmente portata in luce nel 1906. Le strutture emerse alla fine degli anni '70 sembrerebbero, per tecnica costruttiva, di piena età imperiale. Modalità del rinvenimento Casuale da scasso Cronologia Età romana imperiale Bibliografia Carta Archeologica SAP n. 1044035

Scheda AA0 5 Località Cimitero Localizzazione certa Coordinata 352079.108,5000044.978 WGS84–UTM 32N Epoca Età romana imperiale Tipologia del rinvenimento frammento di trabeazione in marmo e struttura muraria Descrizione Durante lo scavo per una tomba di famiglia nel cimitero, a tre metri dalla recinzione, si

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raccolse un frammento di trabeazione romana che, secondo informazioni orali di testi- moni, stava alla base di un muro alto 2 m in opera a sacco con paramento in pietra spezzata. Il frammento marmoreo è parte di un epistilio, riferibile ad un tempietto colonnato, deco- rato da cinque fasce riccamente scolpite. La lavorazione a basso rilievo è accurata, con tracce dell'uso del trapano, probabile opera di officina locale. Il frammento architettonico era inserito in un muro, probabilmente quello della facciata dell'antica parrocchiale di S. Giovanni Battista. La pieve medievale potrebbe rivelare la continuità con un luogo di culto più antico, sorto in un punto di incrocio fra la strada "an- tica di Foresto" e quella parallela sull'opposta sponda del fiume, ambedue dirette verso la Gallia. Modalità del rinvenimento Durante lo scavo per una tomba di famiglia nel cimitero nel 1977 Cronologia Fine I sec. d. C. (FINOCCHI 1978, p. 13); seconda metà II d.C. (CROSETTO... 1981). Bibliografia Carta Archeologica SAP n. 1044045; Archivio SAP, V, 6 (Bussoleno), fasc. 8

Scheda AA0 6 Località Fraz. Foresto, Cascina "dei Fori" o cascina Tonda Localizzazione approssimativo Coordinata 351892.704,5000096.632 WGS84–UTM 32N Epoca Età romana Tipologia del rinvenimento epigrafi Descrizione Poiché i terreni della cascina si estendono a lambire la via di Francia davanti al cimite- ro, il rinvenimento delle epigrafi può essere messo in relazione con quello dell’architrave della scheda AA05, per ipotizzare l’esistenza di un luogo di culto in pros- simità dell’area del cimitero di Foresto. Rinvenute sette epigrafi romane, 4 votive dedicate alle Matrone datate I-II secolo d.C, "oltre 45 anni prima" del 1875, senza indicare luogo e circostanze. Da un opuscolo del 1867-8 ( La Dora. Memorie di G. Regaldi , II ed., 1867, p. 77), si de- sume la vaga indicazione " in un giardino presso la casa colonica dell'avv. Génin", oggi cascina Tonda o dei Fori, dove furono per lungo tempo conservate. Tutte le iscrizioni sono accomunate dal luogo di conservazione, casa Génin ed è quindi probabile che siano state rinvenute nella zona. Un’ epigrafe riporta il nome di Titus Vindonus Ieranus , indigeno romanizzato che ricorda un tempietto ( compitum ) fatto da lui restaurare, datata alla fine del I sec. d.C.. Le epigrafi votive segnalano la presenza in zona di un luogo di culto all'incrocio di due strade, consacrato alle Matronae la cui ubicazione è stata suggerita presso l'attuale cimitero. Rinvenimento nella prima metà del XIX sec e del 1977, nel 1875 erano nella casa Modalità del rinvenimento dell'avv. Génin Cronologia I-II secolo d.C e tardo antico Bibliografia Carta Archeologica SAP n. 1044055

Scheda AA0 7 Località Fraz. Foresto, Cave di marmo Localizzazione certa Coordinata 351700.685,5001108.381 WGS84–UTM 32N Epoca Età romana Tipologia del rinvenimento Contesto produttivo Descrizione Benché coltivate in misura limitata a partire dall’età romana, le cave vennero intensa- mente utilizzate soprattutto nell’Alto Medioevo, quando si realizzarono con il marmo ca- vato gli arredi scultorei di S. Salvatore a Torino. Modalità del rinvenimento Anni Ottanta, ricognizione Cronologia - Bibliografia Carta Archeologica SAP n. 1044065

Scheda AA08 Località fraz. Foresto, loc. Truc S.Martino Localizzazione certa Coordinata 351943.235,5001306.014 WGS84–UTM 32N Epoca Età protostorica

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Tipologia del rinvenimento Materiale sporadico Descrizione Frammenti ceramici rinvenuti occasionalmente nell'area del Truc San Martino do- cumentano frequentazione a probabile carattere insediativo databile dall’età del Bronzo all’età del Ferro. Modalità del rinvenimento Ricognizione, anni Ottanta Cronologia Età del Bronzo antica BERTONE A., GAJ G., VECELLI S. 1995; BARELLO UGGÈ p.10; Carta Archeolo- Bibliografia gica SAP n. 1044163

Scheda AA09 Località Antica via di Francia, chiesa di S. Antonio Localizzazione certa Coordinata 352484.481,4999963.005 WGS84–UTM 32N Epoca Età romana Tipologia del rinvenimento Materiale sporadico Descrizione Sulla facciata della chiesa ubicata sull’antica via di Francia, è inserito un cippo anepi- grafe in pietra, forse identificabile come miliario romano (?). Modalità del rinvenimento Identificazione, dislocato Cronologia Bibliografia Archivio SABAPTo

Scheda AA 10 Località La scheda accorpa 14 distinte località, Localizzazione Si veda la Tav.01 Carta degli elementi di interesse archeologico allegata Coordinata - WGS84–UTM 32N Epoca Età pre-protostorica Tipologia del rinvenimento Incisioni rupestri Descrizione La scheda comprende 14 distinte località in cui si sono segnalate incisioni rupestri nel territorio comunale di datazione compresa tra l’Eneolitico e l’età del Ferro, principalmen- te relative a coppelle incise. Modalità del rinvenimento Segnalazioni Cronologia Eneolitico-età del Ferro Bibliografia Carta Archeologica SAP

Scheda AA1 1 Località Località Orrido Localizzazione certa Coordinata 351824.767,5000687.848 WGS84–UTM 32N Epoca Neolitico, età del Rame, età del Bronzo Tipologia del rinvenimento Insediamento Descrizione 1 ) Bivacchi tardo neolitici individuati in due piccole cavità sulla parete destra, allo sbocco dell’Orrido. L’anfratto superiore testimonia tracce di frequentazione. Materiali: due schegge laminari di quarzo e di selce, alcuni frr. ceramici e un piccolo gruppo di denti pertinenti a più di un individuo. Affinità con l’orizzonte neolitico di San Valeriano di Borgone; 2) Insediamento Eneolitico del secondo quarto del III millennio, per il quale si suppone un utilizzo temporaneo, collegabile a pratiche di transumanza. Il materiale comprende frr. ceramici (solo forme chiuse) e fusaiola a profilo biconvesso; industria in osso (pun- teruoli, scalpelli, spatole, navette di telaio e una guaina per asce); litica scheggiata (strumenti in selce, cuspide di freccia, un elemento di falcetto) e pietra levigata (produ- zione in loco di scalpelli e di lame di ascia/accetta in eclogite); due pesi in gneiss; 3) Abitato dell’età del Bronzo; 4) Piccole grotte sepolcrali, in uso dall’età del Rame alla media età del Bronzo (circa 3000-1500 a.C.); 5) All’imbocco dell’Orrido (circa 600 m.) materiali, per lo più dispersi, attribuibili a prati- che sepolcrali neolitiche. Modalità del rinvenimento Riconoscimento, a seguito di ricognizioni realizzate negli anni ‘80 Cronologia Neolitico, Età del Rame, età del Bronzo Bibliografia Archivio SABAPTo

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2.4.2. Comune di Chianocco Scheda AA1 2 Località cappella campestre, forse quella cimiteriale di S. Ippolito? Localizzazione incerta Coordinata - WGS84–UTM 32N Epoca Età romana Tipologia del rinvenimento Iscrizioni Descrizione Cippo iscritto: VF / DIVICTA / MOGETI F / MOGETIO / TITI F PATRI / SEVERAE ROVCILLI F MATRI LI TVCCAE / SABINI F. Modalità del rinvenimento segnalazione nel ms. di Falconieri 1794 Cronologia n.d. Bibliografia Carta Archeologica SAP n. 1076015

Scheda AA1 3 Località Loc. Orrido Localizzazione certa Coordinata 356541.020,5001458.731 WGS84–UTM 32N Epoca Preistoria Tipologia del rinvenimento Bivacco pastorale e contesto funerario Descrizione 1)Varie raccolte irregolari e scavo in un'ampia cavità: accertata la presenza di un ac- ciottolato ( mq. 1 ca.) con due buche di palo alle estremità riconducibili a tracce di bi- vacchi di pastori a probabile carattere stagionale all'interno di un'ampia cavità. Rinvenuti frammenti ceramici: grandi vasi ovoidali di impasto grossolano a cannuccia, reticoli graffiti su superfici accuratamente levigate. Abbondante industria su selce, fra cui cuspide di freccia a ritocco bifacciale coprente; un semilunato; un elemento di fal- cetto; scarse schegge di lavorazione; scarsa pietra levigata. Due piccole macine. Nu- merosi manufatti in osso: punteruoli; scalpelli, una guaina per asce. Resti di fauna domestica e selvatica. 2) Utilizzazione funeraria di un anfratto aperto nella parete rocciosa. Recuperati alcuni denti umani pertinenti a più di un individuo; due schegge laminari di quarzo e di selce; alcuni frammenti ceramici Modalità del rinvenimento 1975-1992 vari interventi: scavi irregolari, scavi archeol. 1977, 1985-92, racc. di sup. Cronologia Eneolitico antico Bibliografia Archivio SAP, Chianocco, fasc. gen. V; 1, V, 4; Carta Archeologica SAP n. 1076013

Scheda AA1 4 Località Loc. Orrido, terrazzo di raccordo alla sommità del vers Localizzazione certa Coordinata 356409.639,5001664.786 WGS84–UTM 32N Epoca Protostoria Tipologia del rinvenimento Tracce di frequentazione Descrizione Tracce di frequentazione a probabile carattere insediativo, documentate da frammenti ceramici di aspetto preistorico raccolti occasionalmente su un terrazzo glaciale di rac- cordo alla sommità del versante destro dell'Orrido Modalità del rinvenimento Prima notizia edita nel 1995 Cronologia Età del Bronzo-età del Ferro Bibliografia Carta Archeologica SAP n. 1076023

2.5. VINCOLI ARCHEOLOGICI Nel Piano Paesaggistico Regionale , Catalogo dei Beni Paesaggistici del Piemonte - Seconda parte, Aree tutelate ai sensi dell’articolo 142 del DL. 22 gennaio 2004, n. 42 (adottato con DGR n. 20-1442 del 18 maggio non vi sono Zone di interesse archeologico definite per il territorio comunale di Bussoleno e di Chianocco.

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Nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale PTCP 15 l’ Elenco beni culturali, architettonici, urbanistici ed ar- cheologici rilevati nello studio del Prof. Giampiero Vigliano nel 1991 (non più aggiornato) riporta 5 elementi censiti nel novero delle Emergenze archeologiche (2 resti di strutture, 2 area di ritrovamento di tipo diverso, 1 ritrovamento isolato) per Bussoleno e nessun elemento per Chianocco. Le coordinate non corrispondono a quelle riportate nella Carta Ar- cheologica della Soprintendenza. Nei PRG del Comune di Bussoleno e in quello di Chianocco non sono definite aree di interesse archeologico presso le aree di intervento.

2.6. ANALISI TOPOGRAFICHE 2.6.1. Fonti cartografiche e iconografiche Lo spoglio delle carte dell’Archivio di Stato di Torino (ASTo) consultabili online , consente una ricostruzione dettagliata dell’area interessata dagli interventi che pare, costantemente nelle carte visionate, priva di edifici se non per la costante segnalazione della cappella di San Sebastiano (EA01 ). La settecentesca Carta topografica in misura della Valle di Su- sa in corrispondenza delle opere rileva aree prative attraversate da canali irrigui, all’incirca paralleli al corso della Dora; la citata cappella si colloca in corrispondenza dell’incrocio con l’attuale via Ciamei, che prosegue verso Crotte superando la colata detritica del rio Ramà (Rovine di Ramà , attuale Prebec).

Figura 8 – ASTo, Carta topografica della Valle di Susa e di quelle di Cesana e ; divisa in 9 parti; senza data e senza sottoscrizione, sulla Scala di 1/9576. Parte 6a che comprende i luoghi di Mathie [Mattie], Bussoleno, S. Giorio, Foresto, Chianoc, Bruzolo e S. Didero (1764; 1777; 1797)

15 Adottato dal Consiglio Provinciale con Deliberazione n. 621 – 71253 del 28/04/1999 è stato aggiornato con il D.G.P. n. 699- 136385/2004 ed è conforme alle disposizioni della L. 142/90 e della L.R. 56/77 come modificata dalla L.R. 457/94. http://www.provincia.torino.gov.it/beni/comuni/new/c1033.htm

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Nelle carte ottocentesche l’area di intervento si colloca in corrispondenza del confine tra i comuni di Bussoleno e Chia- noc e appare ancora inedificata, sebbene attraversata dalla costruzione della linea ferroviaria Torino-Modane, avvenuta nel 1854 e per il rettifilo dell’attuale SS25. Nella Gran Carta del Regno degli Stati Sardi e in quelle successive, continua a segnalarsi la sola cappella di S. Seba- stiano.

Figura 9 – Gran Carta del Regno degli Stati Sardi in terraferma, foglio 44 “Susa”, (1852-62)

Figura 10 – Stralcio della Cartografia IGM 1:25.000, foglio 55 III NW, levata 1881

Il dettaglio offerto dal catasto Rabbina mostra l’inserimento di una fornace da calce a N della Strada delle Zoie (attuale via Ciamei); la strada su cui sorge la cappella di S. Sebastiano viene denominata Strada comunale delle Crotte.

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Indicata anche la Chiesa dedicata a San Pietro Apostolo (EA03 ), nella carta segnalata come Chiesa Vecchia (poi erroneamente S. Paolo): l’edificio, distrutto da una alluvione nel 1694 dovuta allo straripamento del torrente Prebec e ri- costruita più in alto ed al sicuro nel XVII secolo, ha origini molto antiche, testimoniate da documenti dell’XI secolo che la menzionano come già esistente. È infatti segnalata sia nell’atto di fondazione di S. Giusto (1029), che nella donazione di Cuniberto alla Prevostura d’ (1065). Nel 1083, la chiesa passò alla canonica di Santa Maria di Susa per volere della contessa Adelaide 16 . Nella carta inoltre il rio Prebec mostra a valle una biforcazione coincidente con il canale che con gli attuali interventi si andrà a ripulire.

Figura 11 – ASTo, Catasto Rabbini, Foglio III, mappa originale del Comune di Bussoleno, 1863 e Foglio IV mappa originale del Comune di Chianoc, 1863: elaborazione in ambiente QGIS (nel cerchio S. Sebastiano e, in basso, la fornace da calce)

2.6.2. Interpretazione aerofotografica L’analisi della fotografia aerea è stata effettuata sulle riprese disponibili sul Portale Cartografico Nazionale (PCN) e sul Portale Cartografico della Regione Piemonte (GPiem). L’analisi non ha portato all’individuazione di alcuna anomalia o elemento di interesse nei terreni direttamente interessati dalle opere, si segnala però una evidente traccia attribuibile a divagazioni del corso della Dora a S della ferrovia (ricono- scibile anche nei perimetri dei lotti nel catasto Rabbini che ne seguono la curvatura): il fiume doveva quindi scorrere con le sue divagazioni più a ridosso delle aree oggetto di interesse.

16 AINARDI M.S. 1990

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Figura 12 – PCN Ortofoto 1988-89

Figura 13 – GPiem Ortofoto 2009-2011

2.6.3. Esito della ricognizione di superficie (survey) Il data 4 maggio 2020 si è effettuata la ricognizione di superficie nelle aree di intervento, descritte di seguito partendo da monte. Si è dapprima presa visione della cappella di S. Sebastiano ( EA01 ), che si colloca a circa 40 m a E dalla testata

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N del Lotto 2 (figg. 14): si rileva che il piano di accesso della cappella è parzialmente interrato a causa dell’innalzamento del piano strada attuale (fig. 16). L’osservazione della muratura non mostra l’impiego di materiali più antichi riconoscibili; si segnala, reimpiegato alla base della muratura dell’edificio adiacente, un blocco squadrato che si differenzia dagli altri conci impiegati (fig.15).

Figura 14 – Cappella di S. Sebastiano, ripresa da via Ciamei Figura 15 – Blocco lapideo in muratura edificio

Figura 16 – La cappella di S. Sebastiano Figura 17 – Idem, prospetto E

L’attacco N del canale del Lotto 2 partirà da via Chianocco per proseguire attraverso una vigna, in cui non si è potuto en- trare, delimitata sulla strada da un muro in pietra di recinzione (Figg.18-20); procedendo verso valle, il canale e quindi la vasca di laminazione insisteranno su di un prato erboso: solo a tratti, in piccole chiazze, si è osservato il suolo, privo di inclusi e argillo-sabbioso (figg.21-23). Il canale, a monte della vasca, attraverserà in senso NS un lotto delimitato a E da un muretto in pietra (fig.26), e fiancheggerà un orto, in cui si sono osservate, frammiste al terreno, pietre di piccole di- mensioni e nessun materiale antropico (figg.24-25). La vasca di laminazione verrà realizzata all’estremità S del prato (fig.27); da essa uscirà il canale che procederà in senso EW nel prato, parallelamente alla linea ferroviaria e da essa di- scosto 30 m (figg.27-28). Nell’area dell’invaso della vasca e del canale a valle di essa, non si osserva alcun elemento di interesse e la visibilità del suolo è nulla se non per un breve tratto in cui si vede emergere il terreno argillo-sabbioso.

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Figura 18 – via Chianocco, sul fondo la cappella Figura 19 – Vigna attraversata

Figura 20 – Idem Figura 21 – Campo interessato dalle opere, ripreso da S

Figura 22 – Idem , tracciato a monte della vasca Figura 23 – Porzioni di suolo visibili

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Figura 24 – Orto adiacente a tracciato, ripreso da N Figura 25 – Idem

Figura 26 – Muretto NS divisorio in pietra Figura 27 – Area della vasca di laminazione

Figura 28 – Prosecuzione condotto a valle della vasca Figura 29 – Idem , prosecuzione in direzione SE

Il canale, prima di portarsi in via Ciamei, procederà attraversando una stradina sterrata privata e quindi nel prato esterno alla recinzione di una palazzina moderna fig.29); procederà quindi su asfalto in via Ciamei tra villette monofamiliari, fino a raggiungere il ponte ferroviario della Torino- Modane (figg. 30-34). Un ultimo tratto proseguirà a valle del ponte per rac- cordarsi con il canale esistente (fig.35).

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Comuni di Bussoleno e di Chianocco (TO) Lavori di somma urgenza relativi all'intervento di completamento del canale di scarico per il convogliamen- to delle portate liquide del rio al recapito finale PROGETTO DEFINITIVO

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Figura 30 – Idem , prosecuzione lungo via Ciamei, ripresa da N Figura 31 – Idem

Figura 32 – Idem Figura 33 – Idem , svolta verso S sotto ponte ferroviario

Figura 34 – Il ponte ferroviario Figura 35 – Tratto di raccordo con canale esistente

3. ANALISI INTEGRATA 3.1. VALUTAZIONE DI RISCHIO ARCHEOLOGICO ASSOLUTO Nessuna delle aree attraversate dalle opere si colloca in aree a vincolo archeologico o denominate di interesse archeo- logico dai PRC dei Comune di Bussoleno e di Chianocco.

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Benchè non siano noti rinvenimenti nelle aree adiacenti a quelle di intervento, l’area in età romana era attraversata dal noto itinerario detto “delle Gallie”, il cui tracciato non è stato in questo settore studiato approfonditamente. Esso viene definito dagli studiosi come all’incirca coincidente con l’attuale SS25, ma probabilmente ricalcante strade ad essa paral- lele, di cui si riconoscono ancora parti intercettate dalla costruzione della linea ferroviaria. Osservando le Carte antiche non si esclude che potesse coincidere con l’attuale via Chianocco- via Ciamei e, proceden- do verso Chianocco, con strade ora secondarie subparallele al corso della SS25: l’attuale via Ciamei e la cappella di S. Sebastiano posta all’incrocio con via Chianocco ( EA01 ), sono infatti rilevate costantemente a partire dalle carte più anti- che visionate. I dati ad oggi noti consentono di definire l’importanza del luogo attuale di Bussoleno quale nodo stradale, sottolineato dalla presenza di un vicus presso Foresto, doveva probabilmente doveva anche sorgere un edificio sacro all’incrocio con il tracciato NS di collegamento con l’itinerario definito in età tardo antica o carolingia in sponda destra; tra Bussoleno e Chianocco i rinvenimenti non consentono di definire chiaramente il livello di antropizzazione, che pur doveva comprende- re una villa di età imperiale posta a mezzacosta in loc. San Lorenzo (AA04 ), e probabili altre proprietà fondiari documen- tate ad oggi dalla sola toponomastica (al riguardo si sono citati Lorano TS04 e Chianocco TS01 ). I rinvenimenti epi- grafici a carattere funerario realizzati nel corso del Settecento e non più verificabili, non permettono di collocare i contesti funerari di reperimento ( AA12 , AA03 ); di essi uno si colloca a breve distanza dalle opere, ma con collocazioni incerta (AA03 ). La prospezione non ha portato all’emersione di nuovi elementi, si è esclusivamente constatato che anche i terreni inte- ressati dalle opere dovevano in passato essere divisi in proprietà da muretti a secco, di cui restano ancora lacerti.

Dal punto di vista geomorfologico il fondovalle presenta caratteristiche adatte all’insediamento ed allo sfruttamento agri- colo, ma non si evidenziano elementi ulteriori che possano di per sé costituire un’attrazione per l’insediamento umano.

In conclusione, il potenziale archeologico per tali motivi è ritenuto di livello medio-alto, per la possibilità di sussistenza di resti di strutture di tipo rurale e di contesti sepolcrali riconducibili principalmente ad età romana, gravitanti intorno al trac- ciato consolare antico, il cui percorso non si esclude potesse anche coincidere con l’attuale via Ciamei.

In ragione di quanto osservato si ritiene in sintesi che il rischio possa configurarsi come sotto riportato:

POTENZIALE ARCHEOLOGICO

► MEDIO-ALTO genericamente per tutte le aree interessate dai lavori

► MEDIO per via Ciamei, perché la presenza di numerosi sottoservizi ha compromesso i depositi presenti La tipologia degli eventuali depositi potrebbe comprendere contesti insediativi di tipo rurale, produttivi o necropolari, principalmente attribuibili ad età romana, con buon livello di conservazione dei depositi, solo in parte intaccati da lavorazioni agricole, da subaffioranti o a interro medio.

4. RELAZIONE ARCHEOLOGICA CONCLUSIVA 4.1. IMPATTO DELL’OPERA SUI BENI ARCHEOLOGICI In relazione alle operazioni previste, poiché esse comportano operazioni di scavo comprese tra una profondità media di 1.5 m e massima di 3-3,5 m fino, si ritiene che il rischio rapportato alle tipologie delle opere di interferire con depositi di tipo archeologico sia da ritenersi di indice pari a quello assoluto della loro probabilità di sussistenza, fatta eccezione per

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le operazioni di pulitura del canale esistente a valle della linea ferroviaria Torino-Modane e per la realizzazione della chiavica per lo scarico nel fiume Dora. Si considera pertanto il rischio relativo alla tipologia delle opere di interferire con manufatti e depositi di interesse archeo- logico nei seguenti termini:

RISCHIO ARCHEOLOGICO RELATIVO

► MEDIO-ALTO : • tratto di canale a cielo aperto a monte della cassa di laminazione • cassa di laminazione • tratto di canale a cielo a valle della cassa di laminazione ► MEDIO • tratto di collettore interrato lungo via Ciamei

► NULLO: • pulizia del canale esistente posto a S della linea ferroviaria Torino-Modane • chiavica sulla sponda della Dora

Si ricorda che l’eventuale rinvenimento di elementi di interesse archeologico durante lo svolgimento dei lavori andrà tempestivamente segnalato agli organi di tutela ai sensi dell’art.90 del DLg 42/2004, e che ogni strategia o scelta opera- tiva andrà sempre preliminarmente concordata con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, cui spetta esclusiva competenza.

Dott.ssa Micaela LEONARDI

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5. INDICI ELEMENTI DI INTERESSE AA01 ; 9; 12 AA07 ; 11; 14 AA13 ; 9; 16 TS02 ; 11 AA02 ; 11; 12 AA08 ; 9; 14 AA14 ; 9; 16 TS03 ; 11 AA03 ; 11; 13; 25 AA09 ; 15 EA01 ; 17; 20; 25 TS04 ; 11; 25 AA04 ; 10; 13; 25 AA10 ; 9; 15 EA02 ; 12 AA05 ; 10; 13 AA11 ; 15 EA03 ; 19 AA06 ; 10; 14 AA12 ; 11; 16; 25 TS01 ; 11; 25

6. BIBLIOGRAFIA AINARDI M.S. 1990, La chiesa plebana dei Santi Pietro e Paolo a Chianocco , s.n., Susa

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COMUNI DI BUSSOLENO E CHIANOCCO (TO) DIREZIONE TECNICA LOTTO 2 - Lavori di somma urgenza relativi all'intervento di completamento del canale di scarico per il M. LEONARDI convogliamento delle portate liquide del rio al recapito finale DATA

TAV.01_ CARTA DEGLI ELEMENTI DI INTERESSE ARCHEOLOGICO 05-2020 COMMITENTE SCALA

Servizi per l'archeologia 1:25.000

Elementi di interesse archeologico Emergenza architettonica (EA) Affioramento materiali (AM) Attestazione archeologica (AA) Preistoria Toponimi significativi (TS) Elemento geomorfologico Protostoria Orlo di terrazzo Età Romana Notizia storica (NS) Paleocorso Età Altomedievale - Opere in progetto Medioevo Anomalia da fotografia aerea (AF) Antropica Età Moderna Origine naturale Età imprecisata COMUNI DI BUSSOLENO E CHIANOCCO (TO) DIREZIONE TECNICA LOTTO 2 - Lavori di somma urgenza relativi all'intervento di completamento del canale di scarico per il M. LEONARDI convogliamento delle portate liquide del rio al recapito finale DATA TAV.02_ CARTA DEGLI ELEMENTI DI INTERESSE ARCHEOLOGICO PARTICOLARE AREA INTERVENTO 05-2020 COMMITENTE SCALA

Servizi per l'archeologia 1:10.000

Elementi di interesse archeologico Emergenza architettonica (EA) Affioramento materiali (AM) Attestazione archeologica (AA) Preistoria Toponimi significativi (TS) Elemento geomorfologico Protostoria Orlo di terrazzo Età Romana Notizia storica (NS) Paleocorso Età Altomedievale - Opere in progetto Medioevo Anomalia da fotografia aerea (AF) Antropica Età Moderna Origine naturale Età imprecisata