CRITICA RADICALE PRIMA LETTERA DI DOLCINO E MARGHERITA AI VALSUSINI IN LOT TA

Cari valligiani ribelli, abbandonare – in cui anche la parola repubbli- ca (la “cosa di tutti”) aveva un suono dolce e è con uno slancio del cuore che abbiamo deci- promettente, non ancora falsato da un potere so di scrivervi. Da secoli ci aggiriamo, stanchi e accentratore e tiranno. Con quale gioia, allora, obliqui, sopra i fatti del mondo, assistendo a vi abbiamo sentiti parlare e ridere della “Libera uno spettacolo avvilente e angoscioso: monta- Repubblica di Venaus”! Con quale gioia abbia- gne sventrate dall’arroganza del danaro, vallate mo udito dei ragazzi valsusini urlare ai gendar- affogate nel cemento, fiumi color della fanga; e, mi “a Venaus abbiamo abolito il denaro”! soprattutto, genti rassegnate e chine. Se il dolo- Sapete, il nostro motto, per cui ancora oggi ci re è più forte nel veder devastate zone a noi ricordano, era “tutte le cose sono di tutti”. ALLEANZA PER care, terre di comunanza, rifugio e resistenza, L’OPPOSIZIONE A TUTTE come la Val di Ledro, la Val Sabbia o il monte Abbiamo scritto, dicevamo, finché ci sono state LE NOCIVITÀ: Rubello (che la toponomastica asservita chiama congiure di uomini liberi contro l’imperio e il TRENI AD ALTA NOCIVITÀ. oggi S. Bernardo), nel mondo degli interessi danaro, finché c’è stato qualcuno a cui scrivere. Perché il Treno ad Alta meschini siamo sempre stati stranieri, mentre ci Abbiamo scritto al “capitano” Jonathan Swing e Velocità è un danno siamo sentiti a casa nostra ovunque la natura al “generale” Ned Ludd, affidando i nostri mes- individuale e un flagello prospera rigogliosa e selvaggia e l’uomo vive in saggi alla nebbia delle campagne e dei borghi collettivo. Pagine 44, $ 1,00 armonia con la terra che gli è madre, fratello del inglesi sconvolti dalle prime aggressioni indu- suo simile. striali; poi agli operai russi nel 1905, ai conta- Chi oggi, prima che sia imposto a dini spagnoli nel 1936 e ancora durante quella tutti il bisogno del treno ad Alta C’è capitato di rompere il nostro silenzio, scri- Resistenza in cui molti avrebbero davvero volu- velocità, è veramente interessato a vendo di tanto in tanto a uomini e donne dal to far guerra ai Palazzi. Avevamo, per di più, in spostarsi più velocemente, se non cuore puro e dal braccio fermo per incoraggiar- quest’ultimo caso, una ragione personale, se ci coloro che, con armi e bagagli li nella battaglia per la propria libertà, ma l’a- si perdona l’umana debolezza. Erano stati i stuzia della Storia (dei potenti) ha sempre fatto fascisti, nel 1927, a bombardare sul Rubello l’o- vanno a portare più lontano e più sparire queste nostre lettere. Sul finire del seco- belisco che i socialisti avevano eretto nel 1907 velocemente possibile la desola- lo apertosi con la la morte sul rogo del nostro in memoria di Dolcino (Margherita è stata sco- zione? È chi vende sufficientemen- fratello Segalello, scrivemmo ai lollardi inglesi perta dalla storia dei maschi solo in seguito). te caro il proprio tempo sul merca- e, nella Pasqua del 1420, agli Adamiti, che pre- Era più di un tributo storico: proprio sul to del lavoro, che ha interesse a dicavano in Boemia le dottrine dei Fratelli del Rubello si erano infatti rifugiati i sovversivi in comprare il risparmio di tempo Libero Spirito e della Libera Intelligenza. fuga dalle persecuzioni per i fatti di Milano del proposto dal treno superveloce. Scrivemmo a Thomas Müntzer e a Michael 1898… Per gli altri nessuna possibilità di Gaismair durante quelle rivolte in cui, nella spostamento può recuperare la prima metà del Cinquecento, il “pover’uomo Insomma, sono passati i decenni. Da allora quel fuga del tempo mercificato, ven- comune” fece rivivere lo spirito millenario della “formicaio di uomini soli” che ancora chiamate duto al lavoro o riacquistato al fratellanza contro i soprusi della toga, della società ci ha tolto ogni gusto per la parola. La tempo libero. Il TAV, completamen- tunica e dell’uniforme. Rivolte in cui la libertà passione che forza le catene della scrittura ci è te in linea con i dettami imposti, si intrecciava con la difesa dei saperi e degli usi tuttavia tornata vedendo quegli stessi sentieri contribuirà alla ulteriore rovina dei collettivi. Alla nostra epoca, sapete, c’erano partigiani ripercorsi da donne, uomini e bam- più per permettere ad ognuno di parole simili per indicare la base delle comuni- bini ostili a un treno carico di sventure e difeso accedere a un lugubre simulacro tà umane, per suggerire un certo modo di stare da mercenari in uniforme. Il 31 ottobre al di vantaggio. insieme. In Valsesia si chiamavano “vicinìe”, Seghino e l’8 dicembre a Venaus eravamo con sull’Appennino “comunaglie”, sull’Altopiano di voi, valligiani fieri e testardi. Ancora una volta, Asiago “fradelanze”, ma rinviavano tutte a un’e- sulle montagne. no, le menzogne restano. Noi fummo accusati sperienza condivisa del mondo: la povertà. di aver fondato una setta fra gente di montagna Pensate che ci fu un periodo – noi avevamo da Un tal ministro vi ha definito “sfaccendati”, “rude, credulona, ignorante”. Credere a ciò che tempo abbandonato questo mondo che bisogna qualcun altro “montagnini”. Le epoche passa- si vede, si sente, si vive invece che alle sirene dei

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insegnando alle l’appoggio popolare. Ma avremmo mai potuto genti di lì la colti- noi resistere più di tre anni in zone tanto dure vazione della e inospitali, fra “nevi altissime, vie inesplorate e vite). Nelle loro luoghi impervi”, senza la complicità dei loro comunità ci tro- abitanti? Veramente il potere avrebbe inviato vammo sempre un corpo specializzato di balestrieri da Genova tra uguali, poveri per sconfiggere chi, come noi, con l’arco non tra i poveri e poi era certo un portento? Tutto ciò non vi ricorda ribelli tra i ribelli. qualcosa, cari valsusini? Nel vostro caso, hanno I signorotti locali, invertito la menzogna, ma per ottenere un che ci spalancaro- identico risultato: negare la dimensione popola- no le corti per re della lotta. Non hanno forse cercato, gli arruolarci nelle odierni Clemente V, di far credere che dietro la loro sanguinose vostra resistenza c’era solo un pugno di anar- beghe, furono chici, sovversivi, “terroristi” abilmente infiltra- sempre pronti a tisi? Ma se così fosse avrebbero davvero manda- venderci. In mon- to le loro truppe, ancora una volta, fin da tagna, invece, i Genova? “rudi, i creduloni e gli ignoranti” La fermezza con cui avete respinto queste odio- vendettero cara la se e patetiche macchinazioni intese a dividervi, propria pelle per la caotica armonia con cui le vostre esigenze di difendere noi, lotta si sono incrociate con le idee e i sogni di foresti portatori tanti venuti da ogni parte d’Italia – ecco per noi di grattacapi. Le una gioiosa vendetta della storia degli oppressi nostre ispirazioni contro le menzogne degli oppressori. Come cantori dell’Avvenire – non è forse questo, oggi e la loro vita collettiva si incontrarono: fu la fol- sbavavano dalla brama di spingervi a creare come ieri, il peggior crimine di lesa maestà? Noi gore. Con noi c’erano molti che si erano uniti Leghe valsusine contro i foresti sobillatori! fummo bruciati vivi perché volevamo la felicità nel viaggio dalle valli del Chiese alla Valsesia, Sobillatrice, invece, è diventata l’intera valle. su questa terra, e non in un lontano aldilà. Per passando sui monti di Brescia, Bergamo, Como Sarà ancora “düra”, come non smettete di ripe- questo la “grande meretrice rivestita di porpo- e Milano. Fiorino, Giacomino, Oprandino, tere (e quando un motto di spirito, lanciato in ra”, alleata del potere temporale, ci dichiarò ere- Longino, Federico, Catarina… tanti fratelli e una notte fredda avara di legna secca, si diffon- tici. Eppure, noi e voi sappiamo che perdere sorelle spinti dall’esempio di una vita più sem- de così velocemente, al riparo dalle gazzette e ogni rapporto sensibile con i propri simili, con plice e più libera, di una comunità aperta a dalle televisioni, significa che il suo messaggio è la propria storia e con la propria terra è da sem- tutti, uomini e donne, sposati e nubili, vecchi e davvero universale), perché la vostra avventura pre il modo migliore per finire con l’abbeverar- bambini. Una comunità in cui la donna era collettiva è una promessa di libertà... si alla fonte di tutte le fandonie. Diffidate sem- libera, custode del rapporto con la natura, la pre dei valori che non hanno i piedi ben pian- prima a saltar sui precipizi. Con quale gioia, Finora vi hanno colpito da destra. Aspettatevi tati per terra. I montanari che ci ospitarono e ci allora, abbiamo visto le donne in prima fila ora le nerbate da sinistra. difesero contro le persecuzioni scatenate da nella vostra lotta, cuore pulsante dei presìdi e Clemente V e dai signori locali non sapevano segnalatrici di tempesta! I nostri più accaniti inquisitori, come sapete, che farsene di sistemi di misura estranei al loro furono sempre i Minori, cioè i francescani sapere. Dieci soldi, cento ettari, due ore erano La vita in montagna ci cambiò, dicevamo. Non diventati ordine istituzionale. Si richiamavano a criteri astratti di un mondo astratto e crudele. avevamo mai pensato, prima di arrivare nel Francesco ma giustificavano una Chiesa ricca e Per loro un pascolo lo si misurava in base a Vercellese, di prendere le armi contro le perse- potente. Si chiamavano fratelli, ma odiavano la quante bestie ci potevano mangiare, le distanze cuzioni della Chiesa e dei feudatari. Furono i fratellanza. Loro fecero bruciare il buon in base ai giorni di cammino necessari per per- montanari, conoscitori delle rocce e abili con Segalello nel luglio del 1300, lui che non si por- correrle, i raccolti in base ai cicli della luna. La l’arco, a insegnarci a resistere. Noi avevamo solo tava seco nemmeno il pane che non consumava semplicità della loro vita, la povertà come espe- illuminato alcune ragioni di una rivolta che sul posto, perché già quella la considerava accu- rienza non mediata del mondo, ci fece accoglie- loro covavano e praticavano da secoli. E come li mulazione; lui che aveva regalato tutti i suoi re come fratelli, perché il nostro cristianesimo si ha ripagati la Storia (dei potenti), questi mon- beni a ladri e giocatori, per pubblico disprezzo fondeva con le loro esigenze più profonde. tanari generosi e caparbi? Con il massacro della ricchezza; lui che vedeva nelle merci un Quell’incontro non cambiò solo loro, ma anche prima e con la menzogna poi. Alla furia dei suoi ostacolo a un’esperienza non mediata del e soprattutto noi. Dal 1300 in poi ci siamo mercenari seguì la ferocia perbene dei suoi scri- mondo. Furono i francescani a bruciare la sempre spostati per fuggire le attenzioni mole- bi, dei suoi cronachisti, dei suoi commentatori. moglie di fra Alberto il fabbro con altri due fra- ste dei nostri inquisitori, vivendo pacificamen- Per spezzare quell’amoroso legame, quella car- telli; a processare e punire decine di “dolcini” te nell’attività manuale e nella predicazione. Fu nalità celeste che univa la nostra dottrina e le fino alla fine del Trecento; a far cucir sui loro sempre la povera gente a ospitarci. A Cìmego, genti di montagna sono arrivati a inventarsi abiti un marchio di infamia (non vi ricorda nelle valli del Chiese, fu un fabbro, Alberto, fra- delle Leghe popolari valsesiane contro di noi. niente?). Ancora oggi, i più acerrimi nemici tello apostolico anch’egli da diverso tempo, ad Aumentando a dismisura il nostro numero (più dell’emancipazione sono quelli che se ne riem- aprirci la porta di casa e della fucina. A di quattromila laddove eravamo appena qual- piono la bocca. Provengono dal movimento Gattinara, in Valsesia, fu un contadino, Milano che centinaio), ci hanno sottratto sulla carta operaio, per questo sono così abili nell’asservire Sola (che i nostri fratelli trentini ripagarono 24 XX MILA LEGHE SOTTO Maggio 2006 CRITICA RADICALE

i lavoratori. Si chiamano tra loro “compagni”, è soltanto più efficace, ma anche più appassio- sopra un carro o sopra un torrente, presti di come i nostri inquisitori si chiamavano “fratel- nante. Ci state prendendo gusto, si vede: nuovo a far di noi stessi fiamma. L’affetto di li”. Ma quanti di questi “compagni”, nel breve assemblee affollate, dibattiti accesi e franchi, tanti fratelli e di tante sorelle è ancora qui al far d’un secolo, hanno venduto e represso chi pensionati in trasferta per le manifestazioni, nostro fianco, settecento anni dopo. Ma la com- voleva liberarsi assieme agli altri oppressi? Al una ritrovata socialità, dopo anni e anni passa- plicità autentica è rara. Diffidate di chi non dis- punto che la stessa parola “compagno” – che un ti nell’isolamento, ciascuno a perdere la vita per solve nelle comuni battaglie le proprie apparte- tempo indicava l’altro con cui spezzare il pane guadagnarsela. Non avete bisogno, credeteci, di nenze di bottega e di parrocchia, lesto nel riven- o con cui fare un pezzo di cammino – è oggi formulare chissà quali “proposte politiche”: dicar meriti e abile nel vender santini. Diffidate fonte di diffidenza e di amarezza, legata com’è l’innalzamento del piacere di vivere è da sem- di chi, accorso fra di voi, pretende odiar l’odio- a una sequela di tristi disillusioni… pre il criterio più affidabile, la sola proposta che so Treno ma nulla dice, o fa, contro un mondo risulti inaccettabile in questo mondo al rove- di macchine e di baiocchi: lisciar il pelo ed esse- Tra questi “compagni”, i più vicini al potere scio. re solidali davvero sono cose affatto diverse, (come, all’epoca, i nostri domenicani), mercan- come il seguito non mancherà di mostrare. ti in un mondo di mercanti, hanno già detto da Dalla Parete Calva al monte Rubello, dai pic- che parte stanno: contro di voi. Statene certi: i coli villaggi alle vette innevate, noi abbiamo Un goriziano d’altri tempi, che nell’animo come “compagni” Minori avranno il ruolo più sotti- resistito così a lungo perché ciò che ci legava nelle vallate cercava sempre i sentieri scoscesi, le di spingervi a trattare e a democraticamente erano un sogno e un grande sentimento: la scrisse: “Meglio non veder dove si va che andar desistere. La loro sarà una repressione lodativa. complicità che si rivela agli umani quando soltanto fin dove si vede”. Non abbiate paura. Se mettono in gioco se stessi e il proprio futuro. In le mosse del nemico segneranno le vostre occa- Mentre planano sulla vostra valle gli avvoltoi quei momenti la comunanza con i propri simi- sioni, sarà la libertà a suggerirvi il cammino. della politica, con i loro specialisti in “demo- li rompe le gabbie del Tempo (questa “inven- crazia partecipativa”, venditori di palliativi di zione degli uomini che non sanno amare”, Fidatevi solo di lei, e tutto andrà per il meglio. fronte ad un sistema che sta portando al collas- come abbiamo letto di recente in un grazioso so ecologico e sociale, abili estensori di pro- libercolo circolato dalle vostre parti), fa dialo- Da nessun luogo, febbraio 2006 grammi per farvi partecipare al vostro imbri- gare gli uomini gliamento, è necessario – permetteteci il consi- d’oggi con i glio fraterno – che comprendiate appieno quel- morti, i vivi e i lo che avete già fatto. nascituri, spinge le passioni attra- Avete cacciato manipoli di tecnici e schiere di verso le epoche, agenti, avete creato un villaggio tra una barri- con balzi di tigre. cata e l’altra, avete portato più cibo di quanto Un piccolo esem- potevate mangiarne e più grappa di quella pio. Far risuonare necessaria a scaldarvi il cuore. Avete sbalordito un allarme collet- non solo gli amministratori, ma anche i comi- tivo per segnalare tati di lotta. Avete ravvivato quel movimento un pericolo è una storico che ha sempre spinto la coscienza prati- pratica montana- ca più in là dei discorsi e della teoria. Avete ra che si perde detto “NO” al nemico, riversando i vostri “sì” nella notte dei nei rapporti sociali, nei desideri, nell’arte della tempi. Così, falegnameria e del blocco stradale. Come in dopo le brutali e tutte le esperienze collettive che spezzano l’or- ignobili cariche dine della passività, le vostre forme organizzati- dei gendarmi, il 6 ve sono in costante divenire. D’altronde, che dicembre a modelli proporvi? La democrazia diretta, i Venaus – non Consigli operai, la Comune? Sarà la lotta a sug- s’era ancora leva- gerirveli, come suggerì ai lavoratori del ventesi- to il sole – si sono mo secolo la consapevolezza che la delega irre- udite le campane sponsabile (ai dirigenti, agli esperti, ai portavo- e una sirena: la ce) andava sostituita con il mandato imperati- memoria sotter- vo e revocabile in ogni istante da parte delle ranea riannodava assemblee; che i delegati, insomma, non dove- all’improvviso fili vano essere permanenti né, tanto meno, stipen- secolari... diati. Non a caso la pratica dell’autorganizza- zione è nata prima delle teorie su di essa. Il La complicità, motivo è semplice. La qualità della partecipa- cari valligiani, è zione di tutti alle decisioni comuni è stretta- un sentimento mente collegata alla capacità di dire “NO”. sublime. Senza lotta, infatti, non esiste partecipazione di T ornassimo sorta, ma solo la possibilità di accettare decisio- indietro, rifarem- ni già prese altrove. Inoltre, come avete prova- mo ciò che abbia- to direttamente, decidere in prima persona non mo fatto, fin Monte Massaro. All’obelisco dedicato a Dolcino.

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AA.VV. ( realizzazione atelier Capa): PUZZ & Co. (1971-’78...1991). Monografia illustrata d’una disfatta - riuscita. Pagine 176, Û 10,00

Dove si può trovare una documentazione abbondante pur se non esaustiva, con ragionamenti, cronache e testimo- nianze di contemporanei, a proposito della “parte grafica” di PUZZ, pubblicazione degli anni ‘70 per tanti versi irrego- lare, inqualificabile e ben anormale, così come dei suoi annessi e connessi ed anche delle sue perigliose e disarti- colate conseguenze, fino al 1991...

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ANGELO QUATTROCCHI: E QUEL MAGGIO FU: RIVOLUZIONE. Pagine 180, illustrato, $ 9,30

Termine di paragone per i Movimenti successivi; fonte inesauribile di riferimento per qualunque ana- lisi si voglia fare delle rivolte europee dell’ultimo quarto di secolo; ricordo rancoroso per i suoi con- temporanei e mito discreditato per il giovane igno- rante, lo spettro del ‘68 si aggira da trent’anni per l’Europa. Ma cos’è stato? Il libro non spiega nulla che non riguardi la vita quotidiana di migliaia di parigini coinvolti nella festa del Maggio. Questa è la storia della prima volta nel dopoguerra d’Europa che in pochi giorni migliaia tra borghesi, operai e studenti hanno fermato un Paese, fatto fug- gire il suo presidente, iniziato un processo di rivolte che presto contaminerà Germania, Italia, Spagna, Grecia, Cecoslovacchia, Jugoslavia, ecc. con lo scopo di vivere senza tempo morto e godere senza ostacoli. Il Maggio (pubblicato in inglese nel luglio ‘68) rac- contato da Quattrocchi è la cronaca viva e palpitan- te di quei giorni, fuori da analisi paludate, lontano da quei tanti saggi che usciranno in seguito su quel movimento. Il libro è completamente illustrato con decine di fotografie riguardanti i fatti di quei giorni.

MATTEO GUARNACCIA: ALMANACCO PSICHEDELICO. Storia, miti e leggende di un movimento che ha saltabeccato oltre le porte della percezio- ne. Pagine 204, illustrato, $ 12,90

La psichedelia è una corrente del pensiero umanistico che ha influenzato (e che continua a influenzare) ina- spettatamente campi più diversi, dalla cibernetica alla fisica moderna, dalla letteratura all’etnologia, dall’arte alla comunicazione, passando dalla musica e dalla moda. Il libro prova a raccogliere tutti i fatti, fattoidi e personaggi (più o meno noti), che hanno avuto in qualche modo a che fare con questa ricerca: alchimisti, dervisci, beat, sciamani, hippies, preraf- faelliti, teosofici, eccetera eccetera. Tutta gente fedele al detto del surrealista Louis Pauwels: “La mente è come il paracadute, funziona solo quando è total- mente aperta”.

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CANTERBURY’S TALES*

ESTRATTI DELL’ULTIMA INTERVISTA A molto più di quanto la musica offra. La gente MIKE RATLEDGE COME MEMBRO DEI cova ogni tipo di illusioni riguardo a quanto fa: credo sia una cosa innata. Certo i titoli dei nostri primissimi brani parlavano di dadaismo Vorresti inquadrare il primo periodo dei Soft e di patafisica – cose cui eravamo interessati Machine e i tuoi sentimenti di quell'epoca? come persone – ma non c'era in realtà alcun All'epoca del primo disco il gruppo era già nesso con la musica, eccetto quello che altri vol- insieme da tempo e il materiale registrato altro lero vederci. Comunque, un rapporto esiste non fu che un piccolo episodio dell'intera poiché siamo noi a suonare una certa musica e vicenda dei Soft. Le registrazioni fecero seguito ad avere certi interessi, e questi interessi ti a quattro mesi di estenuanti tournée negli influenzano. Vedi, oggi i miei interessi sono in States ma il periodo fu forse il migliore in mate- gran parte gli stessi d'un tempo ma è pur vero ria di rapporti umani (i festival nel sud della che, essendo essi al di fuori della dimensione Francia). In un certo senso ognuno di noi sen- del gruppo, rimangono collegati in maniera tiva che qualcosa di diverso stava accadendo: minore a quelli musicali – questo almeno dal- LUIGI BONTEMPI: I RACCONTI DI CANTERBURY. molti gruppi che apparivano allora per la prima l'epoca di 3rd. Û volta abbattevano ogni tipo di barriere. Si aveva In tal senso, detesto le interviste. Per me una Pagine 48, 3,00 la sensazione che qualunque cosa fosse possibi- buona intervista significa in verità mentire: per le e il pubblico avrebbe certo accettato qualsia- questo sono sempre meno interessato a menti- È la storia di una confraternita di si cosa avremmo proposto. Molte cose, cose re. Il fatto è che non puoi prendere troppo sul scomunicati, di terroristi, nella quale fantastiche, sono accadute allora: nel gruppo si serio ciò che dici per poter concedere una la psiche è fatta saltare con l’alchi- sono avuti non pochi cambiamenti d'organico. buona intervista, perché in realtà non c'è molto mia delle armi musicali; dove il gabi- Il problema è che il pubblico ha sempre segui- da dire riguardo alla musica. netto delle signore viene distrutto; to la musica solo dai dischi, intesi come singo- dove i suoni sono rumori che non le tappe di un'evoluzione peraltro in continuo Volente o meno, sei rimasto l'ultimo membro ori- vogliono riconoscere musica prima di divenire. In tal modo, il pubblico ha sempre ginale dei Soft Machine. Nell'arco della discogra- loro. Nel corso di un decennio a notato una differenza spropositata tra un disco fia che va da 6th a Bundles si può dire che, alla cavallo tra gli anni ’60 e ’70, la sin- e l'altro, come tra 2nd e 3rd. vena creativa sempre più in espansione di Karl tesi di pop, rock, jazz e folk, nata Jenkins, abbia fatto da contrasto un tuo progres- all’ombra delle torri di Canterbury, Volano molte critiche riguardo all'assenza di un sivo allontanamento dalla musica che la forma- dà forza e voce alle grida della “fan- qualsiasi contenuto culturale nell'ambito della zione attuale va sviluppando. Vorresti precisare tasia al potere”. musica più recente dei Soft? quale è oggi il tuo ruolo e impegno nei Soft? Beh, in un certo senso non ho mai preteso di Beh... la verità... la verità è che sto lasciando il averne. Per me un messaggio culturale è un gruppo per seguire una mia strada: in un certo Sai, io non sono cambiato. Ho modificato lavoro di etichettatura dall'esterno: se mai ce ne senso, ho smesso di comporre musica per cin- qualcosa della mia musica, tutto qui: prima fosse uno, credo sia compito di un sociologo, o que persone per potermi concentrare su qual- facevo qualcosa di più... di più eccentrico, è qualcosa di simile, andarlo a etichettare, di qui cosa di totalmente personale. Vedi, proprio da l'aggettivo giusto. Adesso cerco di farmi capire: a un secolo. Comunque, se mai ci fu qualcuno 6th sentii di dover cominciare a sviluppare non è commercialità, non so, la musica va in interessato a un qualsiasi tipo di messaggio, qualcosa di veramente mio. All'indomani di radio più facilmente, capisci? Quanto al resto, questo fu , ma non credo che si quel disco venni sempre più coinvolto in cose c'è una crisi di immaginazione, se è questo che possano indicare i Soft Machine dei primi due estranee al gruppo e fui sempre meno interessa- intendi; tutti ripetono le solite cose. anni con Kevin come un gruppo intento a to a comporre. comunicare un qualunque messaggio. La musi- Quando hai cominciato, a Canterbury, non era ca è un mezzo che, per certi versi, esige soluzio- così... ni musicali. Quando ho cominciato, nel 1965, la musica mi ESTRATTI DALL’INTERVISTA A KEVIN interessava poco. Voglio dire, venivo da una vita Prima di 3rd eri consapevole dell'importante AYERS un po' costretta, anche se movimentata, ero tappa evolutiva di lì a venire? stato a Londra con i miei, in galera, anche, e poi È assai difficile rispondere. Si suonava per Pensi che esista una crisi di creatività nel mondo in Malesia per qualche anno. Riuscii a liberar- divertimento, in modo davvero semplicistico... pop di oggi? Una crisi che magari coinvolga anche mi della famiglia: cercavo gente nuova, idee fre- vedi, la gente è molto complicata: vede sempre te... * Tratto da GONG ( 1975-76) Maggio 2006 XX MILA LEGHE SOTTO 29 ‘68 E DINTORNI sche. A Canterbury quando conobbi Ratledge e mo tutte le sere solo per vedere che effetto face- Wyatt, quando dividevo la stanza con Daevid va suonare conciati in quella maniera. Anzitutto mi preme di sapere qualcosa di più Allen, quel che più mi colpì era la loro perso- Comunque, non sono mai riuscito a legare con sulla tanto decantata scena di Canterbury, quella nalità, la loro forza di vivere. La musica venne la gente del complesso fuori dall'ambito delle che secondo le storie ufficiali avrebbe dato origine più tardi. registrazioni, dei concerti, delle sale d'incisione: e vita a tutta una scuola musicale. né con i Whole World né con gli altri gruppi. Beh, è difficile, perché confondo sempre il Del periodo con i Soft Machine cosa ricordi? Solo con Tony Newman, Rick Willis, Zoot periodo che va da quando ho lasciato la scuola Era un gran casino, Ratledge aveva la mania del Money e Ollie Halshall sono riuscito a svilup- fino a quando ho cominciato a lavorare regolar- jazz, Wyatt ci faceva impazzire col suo R&B e pare un certo discorso di amicizia. mente in un complesso. Era un periodo molto io vagavo da un genere all'altro. Ci divertimmo confuso. C'è solo uno sbaglio in quello che si comunque; anche se io smisi di farlo subito Quando hai conosciuto Ollie? dice comunemente: l'idea che la città di dopo quella celebre tournée con Jimi Hendrix, Stavo registrando Confession Of Doctor Dream, Canterbury fosse un ambiente stimolante. È in America nel 1968. Avevo 24 anni, troppo agli Air Studios, e lui stava in session con Neil una cittadina del sud inglese molto snob e giovane forse per certe cose: isteria, non so se Innes, quello dei vecchi Bonzo. L'ho ascoltato, molto provinciale, ed era piuttosto ostile e capisci, alberghi, stadi immensi, aeroporti. gli ho offerto una piccola parte in un brano del’ indifferente alla nuova musica o a qualsiasi cosa Tutti necrotizzati; Jimi, ad esempio, era una LP, Did Not Feel Lonely Till I Tought of You: da nuova. Ma forse per noi era una cosa buona nel persona adorabile, molto dolce, molto quieta, allora suona con me. senso negativo, perché abbiamo reagito con più ma veniva sistematicamente aggredito da tutto forza contro la vita piatta di questa città, com- il mondo che gli ruotava attorno. Con i musicisti che han lavorato al tuo fianco, che plessivamente parecchio conservatrice. A me rapporti hai ancora? Canterbury ricorda soltanto alcuni miei com- Da quei tempi ti sei lanciato in mille avventure Ratledge è mio buon amico, lo vedo spesso. pagni di scuola che avevano i miei stessi gusti. diverse, hai cambiato molte formazioni. Perché? Però non conosco la musica dei Soft Machine Principalmente , suo fratello Mi piace provare situazioni differenti. E poi d'oggi, e non m'importa tanto sapere se sia più Brian e Dave Stewart. Per molta altra gente sono un individualista: quando partii, quando o meno valida. Con Wyatt sono molto arrab- Canterbury era solo un incidente geografico. Ci venni a Londra con i nastri di “Joy of a Toy”, biato: per quel che ha fatto col suo corpo, è trovavamo lì solo per andare a scuola prima del- che avevo creato a Ibiza, non pensavo assoluta- veramente terribile. Oldfield lo vedo di rado, l'università. Più tardi mi sembrava già un posto mente a un complesso regolare, a una band dopo Tubular Bells si è chiuso nel silenzio più diverso. Infatti ero molto stimolato dall'idea di come si deve. Poi vennero i Whole World, con pazzesco. È paranoico ossessionato da gente che lasciare Canterbury, dopo l'incontro con Oldfield e Coxhill: fu divertente, ci ubriacava- gli chiede denaro: qualcuno dice che lo deprime , per andare a Parigi, a Londra, a l'idea che il suo successo derivi Majorca e incontrare molta gente nuova. dall'Esorcista, un film che non Daevid mi ha insegnato a non preoccuparmi ama e in cui davvero non c'en- degli esami e roba del genere, perché c'erano tra nulla. Daevid Allen lo fre- tante altre cose da fare. Insomma, per me quento pochissimo: non amo Canterbury era come una prigione dalla quale il suo mondo, anche se verso il siamo riusciti a scappare. Non è certo un posto 1972 ho suonato per un po' di di cui sento nostalgia. Daevid era più vecchio di tempo con i Gong. noi e aveva già trascorso anni a sviluppare le sue idee. Quando l'ho incontrato, avevo soltanto Eppure ci sono molti punti che l'esperienza della scuola e dei miei genitori. vi accomunano. L'idea della Allora il mio interesse artistico era piuttosto banana, ad esempio, quel mito passivo. La mia idea dell'arte era di guardare i un po' serio e un po' provocato- quadri, leggere i libri e ascoltare i dischi. Ma rio che tu hai sviluppato con Daevid mi dimostrò l'ovvio, cioè che l'arte non Bananamour e Allen con sta nel leggere ma nello scrivere, non sta nel Banana Moon. Non trovi? guardare i quadri ma nel dipingerli, non sta nel- Guarda non so come Daevid l'ascoltare musica ma nel registrare i nastri. È voglia vedere la cosa. Per me la una posizione molto più attiva, molto diversa banana è il simbolo della mia dal processo di educazione normale. Lo scopo arte, del mondo intero; fiera e di quel tipo di educazione è di impaurirci con i dignitosa se la prendi in mano, grandi personaggi degli ultimi due-trecento ridicola e insignificante se la anni, per impedirci di fare anche noi qualcosa sbucci. Un modo per accorger- di creativo. E per me Daevid era una figura si che niente è serio, a questo molto liberatoria. Voglio dire che gli piaceva il mondo, che tutto può essere jazz ma non si preoccupava se non poteva suo- visto con gli occhi dell'ironia. nare come Charlie Parker, gli piaceva dipingere ma non si preoccupava se non poteva dipinge- Un simbolo sessuale anche? re come Paul Klee. Aveva molto coraggio e que- Mica tanto. In fondo la bana- sto è davvero importante. na è molle, no? Quando hai iniziato a suonare, quali erano i ESTRATTI DALL’INTERVI- generi di musica che ti interessavano di più? STA A Mio padre mi aveva allevato con la musica

30 XX MILA LEGHE SOTTO Maggio 2006 RAOUL VANEIGEM europea del ventesimo secolo e anche con un po' di jazz. Credo che nel periodo in cui incon- trai Daevid, fossi più interessato al jazz e alla pit- RAOUL VANEIGEM tura. Ma a quel tempo mi sembrò più interes- sante scegliere la musica, perché avevamo in RAOUL VANEIGEM: AI VIVENTI. mente tante cose che nessuno aveva ancora fatto Sulla morte che li governa e nella musica, mentre nella pittura c'era già tanta sull’opportunità di disfarsene. gente che sperimentava le nostre idee. Mi piace- Pagine 176, $ 9,30 vano la musica e la pittura ugualmente. Ma non riuscivo a immaginare che cosa di nuovo potes- «L’ idea e il sentimento di crisi domi- si fare nella pittura. Mentre nella musica ero nano oggi le preoccupazioni di tutti. affascinato da diverse cose, dal jazz a Ray Benché il carattere di questa crisi resti Charles, e potevo prevedere varie possibilità interessanti nell'usare molti elementi diversi di confuso, appare in maniera sempre molte musiche diverse. Ecco perché questa più netta che la crisi non colpisce solo divenne così importante per me. l’economia planetaria, ma che essa modifica anche la struttura tradiziona- Parliamo ora delle influenze nella tua musica: per le della società, porta un colpo severo esempio, riconosci di essere stato influenzato dal- alle ideologie politiche, svalorizza le l'arte Dada? virtù patriarcali, ridicolizza le diverse Si, credo di essere stato influenzato dalle stesse forme di autorità. motivazioni che mossero i dadaisti. Essi erano Il mondo rimasto senza fiato per un’u- cresciuti in una società in cui una grande impor- sura progressiva aspettava una rivolu- tanza era attribuita al comportamento razionale, zione e invece si annuncia una muta- al potere della logica, all'importanza della pro- zione. E sulle rovine ingombranti del porzione matematica. Ma forse la mente umana lavoro, del denaro, del credito politi- non funziona così. La mente è più anarchica di co, dell’autorità, spuntano altri valori quanto le sia stato concesso dalla cultura euro- che annunciano un’umanizzazione pea fino a questo secolo. Penso che le stesse pres- della natura in generale e della natu- sioni, che spinsero al movimento dada, oggi ra umana in particolare, lasciando Ai viventi precisa la frontiera sulla spingono la musica a varie culture lontane dalla intravedere la fine di un’epoca e le quale si affrontano ormai una civiltà tradizione europea. Per capire ciò che hanno primizie di un nuovo stile di vita. moribonda ed una civiltà nascente.» fatto i dadaisti, è necessario comprendere quali regole hanno infranto. Hanno dimostrato che alla mente umana deve essere data maggiore RAOUL VAINEGEM* libertà di quanto non consentisse la cultura europea. Ma ora che accettiamo questo dato come vero, è più necessario, spero, essere coscientemente iconoclasti. MINIME PROPOSTE AGLI Ci sono altre influenze nella tua musica? SCIOPERANTI Torno sempre alla stessa influenza fondamenta- le che sono i neri d'America. La cosa più inte- ressante accaduta in questo secolo, dal punto di Nel 1788, il malessere percepito ovunque negli del popolo che, avendo sempre e soltanto rap- vista culturale, è stata l'esplosione della cultura spiriti e nella società si era tradotto in cahiers de presentato se stessi, oggi rappresentano soltanto nera dall'interno dello sfondo provinciale e con- doléances che circolando in città e campagne più gli interessi delle multinazionali, di cui sono servatore dei pionieri bianchi in America. L'idea proponevano al dispotismo aristocratico di dei giochini, dall’estrema destra all’estrema sini- che i neri usino gli strumenti europei è per me addolcire il destino del popolo con qualche stra dell’emiciclo. ancora la cosa più stimolante. Quello che Cecil modesta riforma. La monarchia, tollerando la La stessa domanda si può porre però a chi li Taylor riesce a fare con il pianoforte (così lonta- pubblicazione di queste richieste, ritenne di dar elegge, a quei cittadini gradatamente spogliati no dall'uso previsto da chi in Europa aveva dise- prova di un liberalismo tale da considerare delle conquiste sociali a vantaggio di un’econo- gnato lo strumento) trovo che sia una delle cose superfluo prenderle in considerazione. mia che comprime il vivente, ne sottrae un più eccitanti. Questo succede quando si mesco- I tempi sono cambiati ma lo spirito, seppure liquame finanziario che riversa nelle fogne della lano insieme le varie culture. In questo momen- avvilito, resta. Il cinismo della gente di potere e speculazione di borsa: fino a che livello di rasse- to sto imitando coscientemente alcuni trucchi il suo disprezzo del lamento popolare insieme a gnazione e avvilimento tollererete di essere spo- del jazz. Nel mio ultimo LP, una facciata è inte- una propensione generalizzata alla rassegnazio- gliati del diritto alla salute, all’educazione, alla ramente dedicata all'uso cosciente delle influen- ne rabbiosa e alla disperazione suicida forma casa, a un’alimentazione naturale, alla pensione? ze del jazz. In fondo è una ricerca per darmi più una miscela esplosiva di cui è difficile pronosti- La rabbia non basta, né le manifestazioni di coraggio a trovare cose in me stesso, almeno più care gli esiti nefasti o salutari. piazza. Pensate di impressionare i poteri statali e di quanto ci riescano altri stimoli. Fino a che grado di impudenza o di ipocrisia un padronali, che ci riempiono la testa con i loro uomo tollera il disprezzo di cui è oggetto? Se lo dovrebbero chiedere quei rappresentanti *Modestes propositions aux gréviste, 2004

Maggio 2006 XX MILA LEGHE SOTTO 31 RAOUL VANEIGEM

discorsi sul debito pubblico, gli editti del Fondo molto temibili. Non posseggono più neppure Monetario Internazionale, la crescita economi- gli strumenti della loro insolenza. L’esercito, ca e le necessità del bilancio, facendo risuonare persino la polizia, hanno perso molto dell’effi- sotto le loro finestre le vostre imprecazioni e le cacia e dell’onnipresenza che ieri li rendevano vostre lamentele? Per quanti anni ancora siete temibili. Non si fa più la guardia come per il decisi a non intraprendere niente da voi stessi e passato. a sfogarvi urlando, con tutte le migliori ragioni La gente del potere non ha altre armi che quel- del mondo: le che voi date loro. Alle vostre grida di rabbia, “Gestori di fallimenti, manipolatori di denaro a loro basta rispondere: “Di che cosa vi lamen- pubblico, commessi viaggiatori dei cartelli mul- tate? Non siete stati voi a eleggerci democrati- tinazionali, fanatici del denaro a qualsiasi prez- camente? Eravate lì, inerti, senza iniziativa, zo, impresari politici in cerca di una clientela sprovvisti di idee. Ci avete lasciato il campo imbecille soggiogata dalla paura e dal disgusto, libero. Nulla ci impedisce perciò di governare non vi importa di lasciare ai nostri figli una come ci pare. Ci date degli incompetenti e degli terra spianata della sua fauna e della sua flora, imbecilli, ma la vostra passività, la vostra rasse- sterilizzata dai concimi e dai loro sostituti gene- gnazione, la vostra inerzia, la vostra stupidità, tici, inquinata dalle mafie nucleari e petrolchi- per dirla tutta, non danno carta bianca all’idio- miche. zia che ci imputate?” Avete consegnato il settore pubblico al settore Dovrete riconoscere che hanno ragione! privato, la cui unica preoccupazione è di inca- Recitate in tutte le salse che la vita vera è assen- merare benefici. La privatizzazione fa precipita- te, che l’esistenza è un lungo fiume senza gioia, re lo smantellamento di aziende e servizi che che l’amarezza corrode il cuore. Parlate della non appartengono allo Stato ma ai cittadini. Li sofferenza quotidiana ma la vostra sofferenza è hanno pagati con le loro tasse. Svendendoli ai dolente, lamentosa. Non esige nulla, se non il RAOUL VANEIGEM: pescecani degli affari, cadete come volgari mal- primo balsamo arrivato e una migliore riparti- IL MOVIMENTO fattori nell’abuso della fiducia e nella sottrazio- zione della disgrazia come se, perché giustizia DEL LIBERO SPIRITO. ne di fondi. sia fatta, nessuno debba sfuggire al giogo della Ipocriti oratori, come osate predicare senza ver- miseria. Indicazioni generali e gogna le virtù del lavoro mentre liquidate inte- Non vi ingannate! Le urla e i lamenti che par- testimonianze sugli ri settori della metallurgia, del tessile, dell’edili- tono dalle strade, dalle fabbriche, dagli uffici, affioramenti della vita alla zia, e mandate in fallimento le piccole imprese dai bar, dalle campagne e dalle città e passano superficie del Medioevo, del di pubblica utilità? Con che faccia dichiarate di per grida di rivolta ne sono solamente l’impo- Rinascimento e incidentalmente promuovere una politica dell’impiego mentre stura spettacolare. Gli incazzati non hanno più della Nostra Epoca. condannate alla disoccupazione migliaia di le palle! Pagine 196, ill., $ 11,40 famiglie sulla base delle esigenze delle multina- Non nego i tempi disgraziati, non nego la spa- zionali che ritengono più redditizio investire in ventosa pattumiera in cui i topi della noia e Il Libero Spirito è stato uno dei movi- borsa piuttosto che nei settori prioritari?” della disperazione rosicchiano i detriti di piace- menti ereticali tra i più sovversivi e Purtroppo, quand’anche il vento dell’indigna- ri che si sarebbero potuti assaporare e sono stati radicali mai apparsi nell’ultimo mil- zione si trasformasse in tempesta, non li fareste guastati dalle illusioni deleterie della speranza. lennio. Per alcuni il Libero Spirito ha vacillare. Non che questi arrivati, che scimmiot- Dico soltanto che occorre imparare a vivere e lasciato ai movimenti rivoluzionari tano i notabili della vecchia aristocrazia, siano lasciare i morti seppellire i loro morti. moderni – e in particolare agli anar- chici – molte delle idee e stili di vita perfettamente operanti. Un filo rosso LA VITA SCORRE E FUGGE VIA Questa sembra essere l’unica canzone scritta da Raoul Vaneigem. Fu eseguita probabilmente per la prima volta nel lega i nomadi e clandestini begardi, 1961 da un gruppo di operai belgi in lotta contro il licenziamento. La canzone è nota soprattutto per la stupenda ese- odiati e cacciati dal potere civile ed cuzione che ne ha dato Gilles Servat nel 1996, nell'album "A-raok mont kuit" ("Prima di partire", in lingua breto- ecclesiastico, agli uomini liberi della ne). nostra epoca, che mal sopportano e Testo di Raoul Vaneigem, musica di Francis Lemonnier. Versione italiana di Riccardo Venturi infrangono le regole morali e mate- La vita scorre e fugge via, I fucilati, gli affamati I fucili verso di noi puntati riali dell’attuale società. L’opinione di I giorni sfilano a passo di noia. Vengono a noi dal fondo del passato. Verso i capi saranno rivolti. Hakim Bey è che questo è il miglior Partito dei Rossi, partito dei Grigi, Niente è cambiato, ma tutto comin- Niente più dirigenti, niente più Stato libro fino a oggi disponibile sul Le nostre rivoluzioni sono tradite. cia A profittare delle nostre lotte. Libero Spirito. Il testo, inoltre, è un’a- E maturerà nella violenza. nalisi che guarda oltre le origini della Il lavoro ammazza, il lavoro paga, La vita scorre e fugge via, Il tempo si compra al supermercato. Tremate, tane di preti, I giorni sfilano a passo di noia. religione, svelandone in pieno il Il tempo pagato non torna più, Nidi di mercanti e di sbirri, Partito dei Rossi, partito dei Grigi, carattere autoritario e oppressivo, La giovinezza muore di tempo perso. Al vento che semina tempesta Le nostre rivoluzioni sono tradite. alla storia e soprattutto al presente. Si raccolgono i giorni di festa. Gli occhi fatti per l'amore d'amare Riflettono solo un mondo di cose. Senza sogni e senza realtà Alle immagini siamo condannati.

32 XX MILA LEGHE SOTTO Maggio 2006 RAOUL VANEIGEM

RAOUL VANEIGEM: RAOUL VANEIGEM: RAOUL VANEIGEM: LETTERA DI ELOGIO DELLA PIGRIZIA AVVISO AGLI STUDENTI. STALIN AI SUOI FIGLI AFFINATA. Pagine 32, $ 1,80 Pagine 48, $ 2,60 RICONCILIATI. Pagine 64, $ 2,60 C’è sicuramente un certo piacere nel Quando le scuole dell’obbligo e quel- non esserci per nessuno, nel volersi di le superiori si comportano come delle Ovunque viene elusa la questione un’assoluta nullità lucrativa, nel testi- imprese e gli allievi sono trattati come posta dallo sfruttamento dell’uomo moniare tranquillamente della propria dei clienti, incitati non ad apprendere sull’uomo e dal predominio dell’ordi- inutilità sociale in un mondo dove un ma a consumare, è salutare ricordare ne mercantile sull'essere umano: per identico risultato è ottenuto attraverso che l’educazione appartiene alla crea- quale disprezzo di sé le persone con- un’attività nella maggior parte dei casi zione dell’uomo, non alla produzione tinuano a inginocchiarsi e a subire la frenetica. Il lavoro ha snaturato la di merci. Lontano dalle critiche riduttri- sorte deplorevole in cui si dibattono pigrizia. Ne ha fatto la sua puttana ci del sistema educativo, l’autore del impantanandosi sempre più? Per nello stesso momento in cui il potere Trattato di saper vivere ad uso delle quale rifiuto del proprio piacere, per patriarcale vedeva nella donna il ripo- nuove generazioni e del Libro dei pia- quale gusto del sacrificio e della so del guerriero. La pigrizia è godi- ceri, per citare alcune tra le sue opere morte si appresta, mentre i rituali mento di sé oppure non esiste. Non più note, studia e denuncia l’aliena- della rivolta e dell’impotente frenesia abbiate nessuna speranza che vi sia zione che si impadronisce degli stu- esorcizzano il loro terrore, a incam- accordata dai vostri signori o dai loro denti e degli insegnanti e mostra ciò minarsi verso l’annullamento, con le dei. Ci si arriva come il bambino per che la scuola potrebbe essere: un migliori ragioni del mondo, in una una naturale inclinazione a cercare il luogo di autonomia, di sapere e di storia di rumore e furore, dove ogni piacere e a mettere da parte ciò che creazione. volta la desolazione risulta vittoriosa? lo contraria. “Noi siamo nati - diceva Shakespeare Sono le vittime consenzienti a creare Nessuno può assicurare la propria - per camminare sulla testa dei re. I re le vocazioni da boia. Non esistono felicità (e con più facilità la propria e i loro eserciti di boia sono ormai pol- popoli martiri, ci sono solo uomini sventura) se non egli stesso. Vale per i vere. Imparate a camminare soli e rassegnati alla schiavitù volontaria. E desideri ciò che vale per la materia sfiorerete coi piedi quelli che, nel loro finché non ne usciranno, armati final- prima da cui l’alchimista cerca di rica- mondo che muore, non hanno che mente dei loro desideri di vita, Stalin vare la pietra filosofale. Costituiscono l’ambizione di morire con lui”. potrà marcire tranquillo. un loro proprio fondo e non se ne può estrarre che ciò che vi si trova. RAOUL VANEIGEM

Maggio 2006 XX MILA LEGHE SOTTO 33 GUY DEBORD

GUY DEBORD: LA SOCIETÀ DELLO SPETTACOLO. Versione italiana,VHS 90 minuti, k 10,30*

Un film scritto e diretto da Guy Debord.

Il lungometraggio del 1973 è ispirato alla più nota pubblicazione dello stesso autore. Il film analizza la società sulla base di quel particolare rapporto sociale - lo spettacolo - che informa ogni tipo di rapporto umano nell’epoca della comunicazione di massa. Il film si può considerare come l’apporto per immagini al medesimo tema, un contributo per meglio definire il proprio pensiero. L’opera di Debord è stata dop- piata in italiano rispet- tando fedelmente il testo originale.

*7,70 per i distributori. GUY DEBORD GU Y DEBORD URLA IN FAVORE DI SADE Scenografia. Pagine 28, $ 1,60

Se nella società di massa fascista “la cinematografia è l’arma più forte”, agli inizi degli anni ‘50 continua a essere strumento indispensabile anche nella nascente società mercantil-spet- tacolare. Chi è andato a vedere il primo film di Debord, Urla in favore di Sade, il 30 giugno 1952, si è trovato di fronte a una pellicola che non è spettacolare né mercantile. Il film di Debord coglie nel segno lo spettatore pronto a identificarsi in tecniche cinematografiche banali e consolatorie capaci di metterlo in sintonia con lo spettacolo della vita. Tutt’altra cosa emerge dalle “immagini” di questo film. Nella sala di un cineclub d’avanguardia i consuma- tori di immagini si trasformano ben presto in protagonisti d’indignazione; “dopo venti minuti di grande trambusto, la proiezione del film viene interrotta”.

GUY DEBORD: I SITUAZIONISTI E LE NUOVE FORME D’AZIONE NELLA POLITICA E NELL’ARTE. Pagine 24, h 1,30

Les situationnistes et les nouvelles formes d’action dans la politique et l’art è annoverato tra i testi rari di Guy Debord. È stato pubblicato in danese, inglese e francese in occasione della manifestazione “Destruction de R.S.G. 6” tenutasi nel giugno 1963 in Danimarca, organiz- zata dall’I.S. sotto la direzione di J. V. Martin. In quell’occasione i situazionisti diffusero una riedizione clandestina dell’opuscolo inglese Danger! Official Secret - R.S.G. 6, firmato dalle Spies for Peace, che rivelava i piani segreti del “rifugio governativo regionale n° 6”. Era un tentativo di apertura verso un altro fronte della stessa lotta: quello artistico. Quale omaggio più grande a Van Gogh che non prendere in ostaggio i quadri di una mostra e chiedere la liberazione dei prigionieri politici? Quale uso migliore dell’arte del pas- sato per renderla ancora più viva se non impadronirsi delle opere dei musei e portarle sulle barricate?

34 XX MILA LEGHE SOTTO Maggio 2006 GUY DEBORD

Renaud d’Anglade I L CONCETTO DI MALATTIA

L’analisi dialettica di una potenza alienata che si volontario, manipolazione del patrimonio rivela come tale è diventata rara. Ma quello che genetico del vivente in generale, modificazione qui ci interessa maggiormente è il concetto di della formazione psichica a vantaggio di una malattia che questo testo sviluppa sotto una perdita della sensibilità allo spazio-tempo val- forma concretamente applicata. orizzata come fattore economico profittevole, eccetera. Ma se la radice ultima della malattia è Se la malattia si presenta come un disturbo da ricercare come sempre altrove che nei sinto- degli equilibri e delle sostanze naturali, cor- mi, deve ugualmente essere cercata altrove piut- rispondente a un tentativo di reazione contro tosto che nei fattori esogeni che produrrebbero un’aggressione patogena, le formazioni tossiche questo risultato. La malattia si manifesta infatti prodotte dalla società dello spettacolo e rilevate come una potenza divenuta estranea a sé stessa, GUY DEBORD: da Debord all’epoca devono bastare a superare come un’azione il cui scopo e risultato non IL PIANETA MALATO tutte le possibili soglie di difesa, in quanto non hanno più nulla in comune, come un’azione seguito da hanno cessato di proliferare alla maniera di che punta alla ricchezza monetaria quantitativa L’AMMAZZAFAME. tumori cancerosi (1): inquinamento chimico, e produce la miseria materiale, quantitativa e Pagine 32, k 2,00 radioattivo, sonoro, invasione di sostanze quasi qualitativa: come un’azione profondamente indistruttibili che non si integrano nel ciclo alienata. «Una società che non è ancora diven- Il testo di Debord, preparato nel universale della trasformazione della materia; e, tata omogenea e che non è determinata da sé 1971 per il tredicesimo numero dell'Internationale Situationniste e come abbiamo potuto apprendere dal 1971 a stessa, ma sempre più da una parte di essa che si pubblicato soltanto nel 2004, vede oggi: cambiamento climatico accidentale o pone al di sopra di essa, che le è esterna, ha la luce in un contesto storico che gli conferisce tutto il suo peso, e si pre- senta come una sorta di verifica empirica delle analisi dell'autore. Tutto quello che questo libro enun- cia come riflessioni riguardanti l'in- quinamento, in quanto risultato della "crescita automatica delle forze produttive alienate della socie- tà di classe", merita perciò di essere preso sul serio più che mai, in quan- to dà un giudizio netto sull'insieme dei discorsi che oggi ci affliggono: discorso tecnocratico sull'inquina- mento da affrontare come una sfida; rivelazioni pseudo-ontologi- che sull'essenza della tecnica; nega- zioni interessate delle distruzioni in corso; proclami in favore di un ritor- no a una povertà programmatica, alla trazione animale e alla produ- zione artigianale delle merci.

* Dal sito di Les Amis de Némésis, www.geoticies.com/nemesisite

Maggio 2006 XX MILA LEGHE SOTTO 35 GUY DEBORD sviluppato un movimento di dominio della loro cappelle ammuffite, ma la loro profonda to dell’abbandono di ogni dimensione dialetti- natura che non si è dominato lui stesso. […] incapacità di dominare la loro stessa creazione, ca. Quello che viene rigettato con questo con- Nella società dell’economia sovrasviluppata a cominciare dalla loro vita sociale per finire cetto è l’idea stessa di un superamento. Per uno tutto è entrato nella sfera dei beni economici, con l’ambiente che distruggono allo stesso spirito mediocre, la manifestazione alienata anche l’acqua delle sorgenti e l’aria delle città, il modo. Questa straordinaria potenza che tutti della potenza è sufficiente a screditare la poten- che significa che tutto è diventato male eco- affascina, sia chi l’ammira sia chi la teme, è in za, classico procedimento della morale sacerdo- nomico, “il rinnegamento compiuto dell’uo- realtà soltanto la forma compiuta dell’impoten- tale. La soluzione sta allora nel ripiego, nella mo”, che raggiunge adesso la sua perfetta con- za. E questa impotenza divenuta potente, come regressione, nel rinsecchimento della vita. clusione materiale.» È la potenza del vivente anche la povertà divenuta opulenta, queste deturnata dalla sua propria morte. La sua morte negazioni travestite da accumulazione illustra- È noto che la medicina contemporanea offre ha occupato il motore del suo cuore, e dirige il no il cattivo infinito di cui l’epoca contempo- generalmente dei rimedi che sono se non peg- movimento del vivente. Non si tratta assoluta- ranea ha perso il concetto di fronte alla general- giori dei mali da curare, per lo meno altrettan- mente di una metafora: la morte esiste e agisce izzazione della sua realtà. to nocivi. Così avviene per il pensiero critico. positivamente, non è altro che il valore, che sac- Ma sarebbe un errore farsi prendere dalla dis- rifica il reale sull’altare della sua gloria sempre È proprio di fronte a questa contraddizione perazione. Questa unità profonda tra il male e da rinnovare. La guerra al vivente è portata “realmente esistente” che il pensiero meccanico quanto è tenuto a curarlo definisce precisa- avanti dalla forma mercantile stessa, come con- rivela la sua incapacità. O aderisce alla forma mente la malattia. È questa l’idea che si ritrova tinuiamo a ripetere, e perfino i vecchi tecnofo- alienata della potenza, e la giustifica contro nel testo Il pianeta malato. La malattia consiste bi finiscono per ammettere che non c’è nes- tutto, integrandosi in maniera o brutale o sot- in origine nella divisione della società in interes- sun’altra spiegazione (2). E volendo riprendere tile al progetto tecnocratico, oppure la rifiuta, e si opposti, poi nelle risposte inadeguate (non la terminologia medica definita da Bounan, si è regredisce verso la vocazione della mediocrità dialettiche) che le varie epoche furono in grado portati a pensare che il nucleo induttore sia il limitante che da sempre ha costituito il nucleo di apportare a questa divisione (e che non capitale, che la produzione assuma la funzione di tutte le morali repressive. Questo scontro fecero altro che perpetuarla), infine nel divenire relazionale e che la riproduzione concreta della non è nuovo, non è determinato dall’epoca autonomo di questa logica che si è instaurata società in sé rappresenti la funzione metabolica. moderna. È antico invece, quanto la divisione con il dominio esercitato dall’economia capital- È lecita questa trasposizione? In qualsiasi caso, della società in caste, perché i suoi due termini ista e mercantile. Invece di rimettere in discus- è d’obbligo concludere che è il nucleo induttore corrispondono rigorosamente all’ideologia sione il male, ognuna delle tappe non fa che stesso a essere la causa del male. espansiva della casta dei guerrieri e dei re, e approfondirlo e solidificarlo. Il dominio eco- all’ideologia restrittiva della casta sacerdotale. nomico è tale oramai da tendere a cancellare la Debord definisce con una perfetta chiarezza ciò La loro opposizione ances- che manca al vivente per resistere al movimen- trale può probabilmente to della morte: la distruzione del pianeta rivela essere considerata come la che «il nostro ambiente è diventata sociale» e più sterile e la più debole che «la gestione di tutto è diventato un affare di tutte, poiché nessuno direttamente politico, fino all’erba dei campi e dei due punti contiene mai alla possibilità di bere, fino alla possibilità di in sé la verità dell’altro. dormire senza prendere troppi sonniferi o di lavarsi senza soffrire di troppe allergie, in un Per la prima volta nella momento simile vediamo altresì che la vecchia storia, il pensiero dialettico politica specializzata deve ammettere di essere derivato dalla filosofia completamente finita». La politica, come con- tedesca e trasposto da certazione cosciente degli umani, è assente da Marx in termini di svilup- un mondo alienato, ma questo ne produce po materiale delle forze l’immagine rovesciata nella degradazione del produttive aveva permesso mondo: nel ritratto di quel che il mondo diven- di liquidare un’oppo- ta quando l’uomo non ha esistenza politica, e sizione tanto sterile, e di che la natura diventa “politica” al posto suo, concepire il suo supera- cioè pone il problema della politica. La dis- mento. Se anche negli unione dell’uomo da sé stesso diventa visibile ambienti “critici”, “marx- intorno a lui, e la politica esiste primo luogo isti” e simili, la nostra come la sua assenza in atto. Ognuno dei disas- epoca rigetta con tanta tri in corso è uno specchio che la storia tende forza il concetto di forze agli uomini e in cui essi contemplano quello produttive riducendolo a che la pratica quotidiana della chirurgia esteti- un semplice credo produt- ca nasconde loro: questo ritratto purulento di tivista borghese, pura spi- un Dorian Gray che ha raggiunto proporzioni rale quantitativista inca- universali. Vedono non il “loro” hybris che i pace di qualità, questo nuovi preti rinfacciano loro per attirarli nelle rigetto è il testimone diret-

36 XX MILA LEGHE SOTTO Maggio 2006 GUY DEBORD

statali federali, ma di questo processo di reazione scatenato dal accetta senza batter vivente, per mancanza di mezzi o ancora per il ciglio la tirannia del fatto di un’accumulazione intollerabile di fat- mercato; in questo, si tori patogeni esterni; ma si può anche spiegare rivela molto vicino come reazione male informata, mal concepita, alla miopia e alle mal diretta del vivente nei confronti del suo impasse del fascismo, stesso male. “Alla fine appartiene al regno che attaccava il capi- umano, il cui sistema nervoso è il più comp- tale finanziario inter- lesso, la straordinaria funzione induttrice di nazionale in nome inventare gli strumenti materiali e concettuali del capitale industri- per trasformare il mondo, che lo modifica a sua ale nazionale. volta. È ciò attraverso cui l’universo ha una Entrambi sono fon- coscienza di sé e una storia” (4). Ora il ritorno damentalisti della a sé mediato dal dominio sulla natura definisce servitù, che non la storia delle società in maniera perfettamente chiedono di essere sinonima della dialettica delle forze e dei rap- liberati dalla servitù porti di produzione sviluppata da Marx, che è ma di subire una meno invecchiato di quanto non si creda. servitù legata al loro Occorre anche aggiungere, come faceva Marx, paese. La malattia che i rapporti di produzione dominanti raggiunge uno stadio resistono all’aumento delle forze di produzione, avanzato quando li piegano cioè alle esigenze del loro manteni- finisce così per pre- mento, e che numerose forme di società sono scrivere il suo stesso riuscite in modo durevole, se non definitiva- aggravamento: versa mente, a spezzare quello che poteva andare al di allora nella con- là di esse (5). Anche se “non è l’ambiente cir- dizione del drogato, costante a determinare la coscienza, ma l’attiv- cioè in una dipen- ità vivente nel suo movimento per dominare divisione in classi (primo fattore cronologico), denza deliberata nei questo ambiente” (6), anche se “ogni vivente, la ricerca necessaria di una risposta (secondo confronti del male stesso. Il discorso americano nel suo principio e nella sua organizzazione, è fattore cronologico) e la sua esistenza stessa in corrente utilizza con forza il concetto di dipen- soltanto una reazione al mondo, che ricrea quanto ristrutturazione logica e integrata del- denza (tutti sono addicted di qualche cosa, e incessantemente. Si trasforma così con l’ambi- l’insieme. L’ideologia americana attualmente tutto sembra suscettibile di generare un’addic- ente modificato e, nella sua attività e nelle sue dominante (come la si ritrova per esempio nel tion): ma nessuno nomina la droga più metamorfosi, costruisce altri strumenti per edi- filosofo conservatore Allan Bloom) si presenta onnipresente, la più perniciosa e la più fatale, ficare sé stesso, per costruire nuovi strumenti” di fatto come riassunto, ovviamente involon- che è l’insieme formato dall’economia, dal (7), il comportamento del vivente che gli per- tario, di questa contraddizione nella sua forma lavoro, dalla merce, dal denaro. Una condizione mette di trasformare il suo ambiente tende tut- concentrata: ricorda incessantemente la ricerca totalmente depressa del pensiero e del ragiona- tavia a solidificarsi e a intralciare ogni modifi- della libertà e della felicità che il sistema amer- mento cerca dei tranquillanti in ciò che per cazione di sé oltre i limiti che gli paiono toller- icano proclama a far data dalla sua l’appunto l’ha creata. Il degrado delle con- abili: il sistema formato dalle due trasfor- Dichiarazione di indipendenza, e interroga sul dizioni naturali è soltanto uno dei terreni, certo mazioni deve restare un insieme coerente. Da degradarsi della personalità americana contem- particolarmente terrificante, di questa logica parte sua, benché sia eccessivo assimilarla pura- poranea mentre tace nell’insieme di quanto perversa, e lo scambio internazionale dei per- mente e semplicemente a un organismo rende per l’appunto categoricamente impossi- messi di inquinare esprime con un cinismo vivente, la società organizza anch’essa la sua bile la realizzazione e la ricerca stessa di questa raramente raggiunto la prigione del pensiero e informazione, quindi l’esistenza e l’orientamen- libertà e di questa felicità. Contrariamente alle dell’azione costituito dalla concezione mercifi- to delle reazioni contro i mali che incontra. Ma antiche forme di dominio, il capitalismo cata del mondo. Il medico è ormai al servizio contrariamente al vivente in generale, questa dichiara infatti di propagare quello che nella dell’epidemia, che lo paga. società presenta la peculiarità di essere scissa, di realtà vieta, e sta in piedi soltanto per questa contenere interessi opposti, e di vivere a partire menzogna. Questa menzogna, come sappiamo, In quanto concetto, la malattia ricorda pertan- da questa opposizione; e, allo stesso modo, si non ha più nulla di un semplice discorso, di to di non essere, come notava Michel Bounan, tratta meno per lei dei mali che incontra che di un’ideologia o di una “sovrastruttura”, ma la semplice esistenza di un fattore patogeno quelli che produce essa stessa per il fatto di ques- risiede al contrario nel substrato materiale stes- esterno: “tutte le osservazioni dagli ultimi ta scissione. Se nei tempi precedenti l’avvento so di questa società, la merce. Il populismo decenni lo hanno confermato senza eccezioni: dell’economia capitalista il divario sociale si americano che ai giorni nostri assume pro- ovunque siano riconosciuti una causa e un esprimeva attraverso una forte separazione dei porzioni molto preoccupanti reclama la libertà meccanismo d’azione, quello che i burattinai gruppi sociali e una certa coerenza interna a dello yankee medio nei confronti delle istanze chiamano lesione è una reazione contro questa ognuno di loro e anche fra loro (coerenza speci- causa” (3); e di non essere neppure la sconfitta fica che rimpiangono amaramente i conserva-

Maggio 2006 XX MILA LEGHE SOTTO 37 INTERNAZIONALE SITUAZIONISTA

P OTLATCH. Bollettino INTERNATIONALE dell’Internazionale Lettrista. SITUATIONNISTE: Pagine 140, $ 7,80 LA CRITICA DEL LINGUAGGIO COME Cos’è il potlatch: presso gli indiani LINGUAGGIO DELLA CRITICA. dell’America del nord, lo scambio di Pagine 24, k 1,60 doni via via più grandi, in una sorta di sfida tra chi dona e chi riceve, L’Internationale Situationniste nella sua all’insegna della profusione e del critica teorica e pratica della società lusso. dello spettacolo ovviamente si è occu- Cos’è POTLATCH: quelli a essere tra- pata anche del linguaggio. Le parole, smessi sono i desideri e i problemi come le immagini, hanno un potere ed posti dall’inizio di una nuova epoca; esprimono quei poteri a cui sono e il dono di ritorno più grande è l’af- assoggettate, cui servono. Una critica finamento e l’approfondimento a cui radicale della società esistente non può ognuno di noi può tendere per rende- prescindere dalla critica radicale del re questi desideri più ricchi e appas- linguaggio, dei suoi usi, dei suoi mono- sionati ancora. poli ideologici. Il bollettino, distribuito dal 1954 al Ripresentare in versione italiana due 1957, è l’organo di informazione testi apparsi sulla rivista Internationale dell’Internazionale Lettrista, che con- Situationniste intorno al linguaggio in fluirà nell’I.S. e produrrà nel 1959 il qualche modo esprime l’ambizione del trentesimo numero (n.1 della nuova progetto cui tendiamo: scardinare i serie). Ala estremista del movimento meccanismi produttivi del e nel lin- lettrista, l’I.L. affonda le sue radici in guaggio, per costruire la nuova lingua INTERNAZIONALE ambito estetico (la poetica della lette- della liberazione, la capacità di espri- SITUAZIONISTA 1958-1969. ra, il cinema senza immagini, propu- $ mere, contro le codificazioni, le ricchez- Pagine 752, 19,10 gnato da Isou fin dal 1946) spingen- ze possibili della libertà e, dunque, dosi poi verso una critica del compor- della “nuova poesia”: quella della vita Da principio fu la critica dell’arte e tamento, un urbanismo influenzale, la che si realizza.Il testo ripropone in ver- l’individuazione di snodi essenziali tecnica dei rapporti e degli ambienti sione italiana: All the king’s men e Les affinché l’arte, morta nelle sue forme, attraverso il libero gioco delle passio- mots captifs (parole prigioniere) préfa- potesse finalmente esprimersi nella ni. Tutti quelli che saranno i temi di ce à un dictionnaire situationniste. vita. Poi ci fu l’esercizio dell’arte della partenza dell’I.S. verso un cambia- critica che si coniugò, nella misura mento radicale della società. possibile offerta dalla storia, con la sovversione sociale e intellettuale. Questa può essere la sintesi del per- corso dell’I.S. negli anni in cui fu atti- va. La scelta di pubblicare la collezione completa dei dodici numeri dell’Internazionale Situazionista, che coprono l’arco di undici anni, e di pubblicarla quasi fosse in facsimile ancorché ovviamente in traduzione italiana e finalmente corretta, nasce dal desiderio di fornire uno strumento a tutti coloro che vogliono inserirsi nella storia e nella pratica dell’intelli- genza critica; togliere di mano agli “specialisti”, per lo più di nessun conto e valore, il monopolio della conoscenza dei testi.

38 XX MILA LEGHE SOTTO Maggio 2006 INTERNAZIONALE SITUAZIONISTA tori e i fautori della “Tradizione”), il dominio produzione del valore e di scambio mercantile (1) «Oggi lo sfruttamento della natura è comandato del sistema mercantile concentrato ha scon- ha concentrato in sé tutti gli antichi divari sot- da un meccanismo canceroso, autonomo e autoes- volto e annientato l’insieme dei salvagenti sot- traendoli oramai a uno sguardo, se così si può pansivo» scrive Michel Bounan, Le temps du sida, tomettendolo ai suoi imperativi. Il sistema di dire, “ingenuamente etnografico”. La malattia Allia, nuova ed. 2004, p.93. non consiste più nell’ineguaglianza e nel- (2) «A furia di martellare con “Il mondo non è una Nottingham Psychogeographi- l’essere-estraneo tra le vecchie sfere separate, ma merce”, questi confusionisti evitano accuratamente cal Unit (a cura) nell’essere-estraneo universale e unificato che di criticare la merce dominante, fonte di tutte le altre: BREVE STORIA respinge il reale e il vivente ai confini dell’im- il lavoro», (Semaforo verde per gli OGM, prigione per DELL’INTERNAZIONALE pero del valore. Il burattino disarticolato di cui René Riesel, volantino firmato Alcuni nemici del SITUAZIONISTA . migliore dei mondi e ripreso nell’opuscolo OGM: $ parlava Bounan, prima di essere l’illusione dei Pagine 60, 2,60 medici, è innanzitutto il prodotto dell’econo- finale di partita, Istrice, 2005). Quando i tecnofobi mia mercantile: un puzzle che non è tenuto ad criticano il lavoro, la tecnofobia accusa il colpo. “A una prima lettura, i testi situazio- avere vita propria, ma a funzionare come sem- (3) Le temps du sida, p.95. nisti appaiono contorti se non sei plice assemblaggio, più o meno vivibile, di pul- (4) Le temps du sida, p.65. familiare con due o tre concetti di sioni e facoltà sfruttabili in seno a una mega- (5) Uno degli esempi più classici risulta probabil- base e sul contesto da cui sono fuo- macchina a rendimento intensivo. mente lo studio su La burocrazia celeste, condotto da riusciti. Armato di queste nozioni, Etienne Balazs (Gallimard, 1968): si può realmente invece, quegli scritti ostici si sfalda- mettere in dubbio che la Cina avrebbe lasciato che le no davanti agli occhi diventando di Il riapparire del concetto di malattia, indotto colpo semplici, quasi banali. dall’articolo Il pianeta malato, appare in grado sue forze produttive aumentassero a tal punto se non L’intenzione era di scrivere un pezzo di suscitare numerose e fruttuose discussioni. In vi fosse stata costretta dalla concorrenza e dalle pres- sulla psicogeografia ma abbiamo ogni caso induce questa speranza. sioni esercitate dal capitalismo mondiale. cambiato idea. Ci mancava una (6) Le temps du sida, p.92. mappa per orientarci, mancava una 19 novembre 2004 (7) Le temps du sida, p.94. storia concisa dell’IS, e così ne abbiamo scritta una. Di biografie dell’IS ne gira qualcuna per carità, ma nessuna ci è sembra- INTERNAZIONALE SITUAZIONI- ta utile ai nostri scopi. STA (sezione inglese): Spero questa nostra breve storia LA RIVOLUZIONE DELL’ARTE serva a tutti quelli che come me han MODERNA E L’ARTE MODERNA sempre e solo sentito parlare di IS in DELLA RIVOLUZIONE. termini vaghi e confusi, quando Pagine 40, $ 2,10 tutto quello di cui avevano bisogno era una semplice mappa dell’IS per A distanza di anni le valutazioni sul- orientarsi fra il materiale originale.” l’inizio della nuova “era glaciale” della cibernetica, “sull’inganno mistico scientifico di T. Leary”, sulle funzioni poliziesche di architetti, psi- chiatri e cibernetici, la critica della multimedialità, l’illusione della par- tecipazione e l’illusoria rivolta della pratica artistica, sono ancora estre- mamente attuali. Sono proposte in questo documento del 1967 che doveva far parte di una rivista, Situationist International, mai realiz- zata dalla sezione inglese dell’I.S. Pochi mesi dopo i suoi membri ven- nero espulsi per divergenze. dinamica è l’urgenza soggettiva di “Nell’ambito dell’etica “radicale”, vivere, non l’altruismo... È del tutto ancora impantanata in forme parti- opposta a qualsiasi forma di sacrifi- colarmente disgustose di masochi- cio o abnegazione di sé per una smo tardo-cristiano, l’aspetto ludico causa come il Progresso, il della rivoluzione non può essere Proletariato, gli Altri. Quello che ci esaltato. La rivoluzione è essenzial- interessa più di ogni altra cosa è la mente un gioco e chi lo gioca lo fa costruzione delle nostre vite”. per il piacere che vi trova. La sua

Maggio 2006 XX MILA LEGHE SOTTO 39 ANTIPSICHIATRIA

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TELEFONO VIOLA: EFFETTI COLLATERALI. Uso e abuso di psicofarmaci. Pagine 48, $ 2,60

Dall’esperienza di ascolto del Telefono Viola (associazione che opera da alcuni anni in diverse città italiane contro gli abusi e le violenze psichiatriche) emerge una sempre maggiore richiesta di informazioni e chiarimenti riguardanti l’uso e gli GIUSEPPE BUCALO: effetti degli psicofarmaci. Spesso, LA MALATTIA MENTALE infatti, chi li assume è inconsapevole NON ESISTE. degli effetti della sostanza che sta Prime istruzioni d’uso. assumendo mentre chi li prescrive Pagine 48, $ 2,60 ignora, o finge di ignorare, la peri- colosità del farmaco stesso e trascu- Antipsichiatria, prime istruzioni d’uso: ra il diritto all’informazione del non interferire, non creare riserve, “paziente”. agire... A cura del comitato d’iniziativa A fronte di tali esigenze, al di là del antipsichiatrica di S. Teresa di Riva, in quotidiano impegno di ascolto tele- provincia di Messina, questo manuale fonico, abbiamo pensato di realizza- ci invita a riflettere sul ruolo che rive- re un agile strumento di consultazio- stiamo rispetto a chi viene internato. ne per chi sceglie, è indotto o è L’antipsichiatria è un riprendersi la costretto a usare queste sostanze. vita, la città e il futuro. Carmelo non contratta il suo diritto alla libertà di A dispetto delle campagne di per- movimento: si slega da sé. Niente a suasione, dietro cui spesso stanno le che fare con la psichiatria alternativa. stesse industrie farmaceutiche, rite- niamo centrale il diritto alla scelta dell’individuo contro l’obbligatorietà della cura e l’illusorio assunto sinto- mo-farmaco-guarigione.

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Gianluca Toro VOLO E ALLUCINAZIONI: GLI UNGUENTI DELLE STREGHE

per la composizione, è il cosiddetto unguen- tum populeum, riportato praticamente in tutti gli erbari e le farmacopee del XV secolo. L’unguento delle streghe si applicava diretta- mente su ascelle, petto, genitali, inguine e piante dei piedi o anche su scope e bastoni che, una volta cavalcati, permettevano di applicarlo su certe zone del corpo come le parti intime (per esempio la membrana vagi- nale), da cui era facilmente assorbito. Sostanzialmente, esso permetteva di volare di notte al sabba o poteva anche essere un siste- ma di stimolazione sessuale. Le fonti circa la loro composizione sono rap- GIANLUCA TORO: presentate per lo più dalla tradizione orale SOTTO TUTTE LE BRUME popolare, dagli atti processuali, dai libri inquisi- SOPRA TUTTI I ROVI. toriali, dalla letteratura dell’epoca (soprattutto Stregoneria e farmacologia scientifica), da compilazioni di ricette, da dati degli unguenti. linguistici riguardanti i nomi popolari delle Pagine 144, illustrato, Û 10,00 piante e da supposizioni e interpretazioni moderne. Uno tra i molteplici fattori che avreb- Gli ingredienti impiegati possono distinguersi bero contribuito a definire il fenome- in quattro tipologie. no della stregoneria è quello che si I primi svolgono l’azione principale ricercata, e potrebbe definire “farmacologico”. In sono soprattutto piante contenenti uno o più sostanza, secondo tale interpretazio- principi attivi con una ben definita azione far- ne, l’impiego di componenti psicoatti- macologica. vi avrebbe ben potuto contribuire alle Uno tra i molteplici fattori che avrebbero con- I secondi non avrebbero necessariamente un esperienze psichiche vissute dalle tribuito a definire il fenomeno della stregoneria effetto particolare; la funzione sarebbe quella di streghe, soprattutto in riferimento alla equilibrare, intensificare in sinergia o depoten- è quello che si potrebbe definire “farmacologi- capacità di volare e di trasformarsi in co”. In sostanza, secondo tale interpretazione, ziare l’azione tossica, eccitante, sedativa o allu- animali e alla loro approfondita l’impiego di componenti psicoattivi avrebbe cinogena degli ingredienti essenziali, o anche di ben potuto contribuire alle esperienze psichiche purificare l’organismo a seguito di un’azione conoscenza del mondo vegetale. vissute dalle streghe, soprattutto in riferimento tossica. Proprio il potere di spostarsi in volo è alla capacità di volare e di trasformarsi in ani- Vi sono poi i cosiddetti “ingredienti occulti”, una delle caratteristiche indissolubil- mali e alla loro approfondita conoscenza del non precisamente identificabili, in modo da mente legate alla figura della strega, mondo vegetale, soprattutto delle piante psi- mantenere una certa segretezza. potere ottenuto con l’impiego di spe- coattive. Proprio il potere di spostarsi in volo è Altri additivi sono quelli normalmente privi di cifici unguenti. una delle caratteristiche indissolubilmente lega- azione farmacologica, con funzione secondaria L’unguento delle streghe fu probabil- te alla figura della strega, potere ottenuto con come quella di addensante per favorire l’appli- mente il preparato più conosciuto e l’impiego di specifici unguenti. cazione e aumentare l’assorbimento dei princi- utilizzato e il presente testo si propo- L’unguento delle streghe propriamente detto fu pi attivi, di riempitivo, eccipiente, per migliora- ne di sviluppare l’“ipotesi farmacolo- probabilmente il preparato più conosciuto e re l’aspetto generale. gica” raccogliendo i principali dati utilizzato, considerato per molto tempo un’in- Vi erano poi altri ingredienti, anch’essi conside- riguardanti la sua composizione, ten- venzione fantasiosa. Esso sarebbe derivato dagli rati privi di azione farmacologica. Sono a volte tando di identificare i diversi ingre- unguenti curativi impiegati per esempio per definiti mediante giochi di parole, spesso hanno dienti e di individuare i loro effetti. calmare dolori e febbri, per curare ferite e reu- caratteristiche bizzarre, sinistre e teatrali. Sono matismi; il riferimento più vicino, soprattutto ingredienti fantastici, ad azione magica (per

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Gli ingredienti degli unguenti delle streghe Attualmente, la letteratura esoterica delle sono numerosi ma quelli più ricorrenti posso- “nuove streghe” si rifà alle antiche ricette degli no essere facilmente circoscritti. unguenti. Si tratta in genere di preparati inno- Tra le specie vegetali troviamo le Solanaceae cui e poco efficaci; difficilmente le “streghe psicoattive quali belladonna (Atropa belladon- moderne” hanno sperimentato gli effetti psi- na), datura (Datura stramonium), giusquiamo coattivi degli unguenti propriamente detti. (Hyoscyamus niger), mandragora (Mandragora Per quanto riguarda le sperimentazioni basate officinarum) ed erba mora (Solanum nigrum). sulla ricostruzione di ricette riportate in lettera- Altre specie vegetali sono il papavero sonnife- tura, queste renderebbero consistenti le testi- ro (Papaver somniferum), la canapa (Cannabis monianze di molte streghe, confermando che sativa), l’aconito (Aconitum napellus), la cicu- tali preparati possedevano effettive proprietà ta (Conium maculatum), la lattuga velenosa psicoattive. (Lactuca virosa), piante (come il loglio, Forse uno tra i più importanti sperimentatori Lolium temulentum) parassitate dalla segale dell’unguento delle streghe fu K. KIESEWET- cornuta o ergot (il fungo inferiore Claviceps TER, erudito e occultista tedesco che all’inizio purpurea) e il pioppo nero (Populus nigra). del ‘900 intraprese alcuni esperimenti spalman- Gli ingredienti di origine animale erano meno dosi il corpo con un unguento preparato comuni; troviamo comunque il rospo (Bufo seguendo una ricetta originale, mentre nel bufo, Bufo calamita o Bufo viridis) e la cantari- 1960, W.E. PEUCKERT, etnologo, sperimentò de (Cantharis vesicatoria). un unguento preparato secondo una ricetta del Altri ingredienti comuni erano il grasso e il XVII secolo. sangue animale o di bambino e la fuliggine. Fu sperimentata la sensazione di volare, vi furo- Riferendoci agli ingredienti più comuni, il no sogni selvaggi con partecipazione a danze, grasso avrebbe avuto la funzione di eccipiente, feste orgiastiche e rituali diabolici e visioni di in particolare di ispessente per facilitare l’ap- scene fantastiche. plicazione dell’unguento e disperdente dei principi attivi, favorendo così il loro assorbi- GIANLUCA TORO: mento da parte di pelle e mucose, mentre il ANIMALI PSICOATTIVI. sangue poteva avere una funzione simile ma Stati di coscienza e sostanze di meno efficace. origine animale. Le fronde resinose del pioppo avrebbero potu- Û Pagine 144, illustrato, 8,00 to agire da ispessente, facilitando allo stesso tempo la ritenzione dei principi attivi, mentre L’uomo utilizza diverse tecniche per le foglie avrebbero azione antisettica e antiossi- alterare il proprio stato di coscienza dante, prevenendo l’ossidazione della materia ordinario. Così la deprivazione sen- grassa e dando così maggiore stabilità all’un- soriale, il digiuno, la musica, la guento. meditazione e soprattutto l’ingestione Dal punto di vista farmacologico, la fuliggine di sostanze psicoattive rientrano nel avrebbe potuto fungere da attivante generico, suo bagaglio culturale, sono patrimo- liberando efficacemente alcuni principi attivi e nio condiviso dall’umanità da diversi favorendo il passaggio degli alcaloidi della bel- millenni e continuamente si alimenta- ladonna e dell’aconito attraverso la pelle e le no di nuovi studi, tecniche e sostanze. mucose, in modo da ottenere una maggiore In questa ricerca, l’uomo si è anche rapidità d’azione. rivolto al regno animale nel tentativo L’aconito invece produce irregolarità e rallenta- (riuscito), di accedere a mondi altri, mento del battito cardiaco e attiverebbe anche anche attraverso sostanze che pro- la circolazione sanguigna, favorendo l’assorbi- mento degli unguenti vengono dagli animali. In definitiva, il battito cardiaco irregolare Questo libro si propone di documen- durante l’addormentamento produrrebbe una tare nel modo più completo possibile sensazione di caduta improvvisa che, combina- il loro utilizzo più o meno intenziona- ta per esempio con il delirio causato dalle le: dal “dream-fish” alle chiocciole, ai Solanaceae, poteva far nascere l’illusione del rospi, fino alle giraffe, alle anatre e volo. alle formiche, per finire con scorpioni Durante lo stesso periodo in cui si diffuse la e cobra, in un viaggio attraverso sva- stregoneria, i bottegai vendevano liberamente riate epoche e culture. medicamenti di composizione ed effetti simili a quelli dei preparati impiegati dalle streghe. Tra i preparati più conosciuti ricordiamo, oltre al- magia simpatetica), che generano suggestione, l’ unguentum populeum, la Spongia somnifera senso di orrore, repulsione, sgradevolezza e (narcotico impiegato come anestetico in medi- anche sensazionalismo. cina) e le “tavolette di Roscellus per dormire”.

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Michela Zucca in Alaska le rane, malgrado siano rarissime, sono associate con lo sciamanesimo (2). Ancora oggi, spesso i rospi sono raffigurati sul fungo più LE POMAT E bello, e compaiono normalmente nei giardini in questa posizione. A lungo si è pensato che que- DEL SABBA sto rapporto fosse inspiegabile.

Di sicuro, l'impiego dell'amanita muscaria per raggiungere la trance è antichissimo. Ragioni linguistiche fanno pensare che risalga ad almeno 4000 anni prima di Cristo, quando ancora esi- steva una lingua uralica comune. Il gruppo di Fino a poco tempo fa, e sicuramente fino all'e- essenze di origine esotica, come l'oppio. parole che designano l'amanita muscaria, i fun- tà moderna, la conoscenza femminile delle ghi in generale, la perdita di coscienza, il tam- essenze naturali era talmente profonda da per- Dal giusquiamo al papavero, dalla belladonna buro sciamanico, nelle lingue ugro finniche e mettere alle maghe, ma anche alle donne nor- alla cannabis, dallo stramonio alla digitale, dalla samoiede deriverebbero da un'unica radice (3). mali, l'impiego di sostanze pericolosissime, spe- mandragora all'aconito, dal colchico all'amani- cie su organismi che dovevano essere in stato di ta muscaria, dallo zafferano al tabacco, alla pelle In antropologia, si distinguono le culture mico- denutrizione quasi cronica, sia in funzione tera- del rospo, fino al grasso umano: ingredienti e file da quelle micofobe: probabilmente, i racco- peutica che allucinogena, per "aprire le porte tecniche di cura, di una farmacopea che solo in glitori di funghi sono gli eredi di un antichissi- della percezione" e per "entrare in un'altra questi ultimi anni si sta studiando, riscoprendo mo retaggio sciamanico, in cui i vegetali erano dimensione". Per arrivare a interpretare la e rivalutando. addirittura divinizzati. L'uomo del Similaun volontà degli spiriti, oppure magari soltanto per portava funghi nella sua "sacca della medicina". estraniarsi da una realtà fatta di dolore, miseria Basti citare il caso delle pelle di rospo, che con- La muscaria, sulle Alpi, è a tutt'oggi il fungo e fame, ci si procurava uno stato allucinatorio tiene i bufadielonidi, sostanze chimiche la cui magico per eccellenza; appare nelle figure delle in cui si facevano veri e propri viaggi nel azione come anestetici locali è molto più forte fiabe; e, manco a dirlo, anche nelle ricette popo- "mondo di là". La parentela tra il "volo sulla di quella della cocaina, sintetizzati e isolati lari delle pomate delle streghe, come in quella, scopa" delle streghe e il "volo sciamanico" stu- pochi anni fa da G. R. Pettit dell'università recentissima, relativamente parlando, del 1737 diato da antropologi ed etnologi nelle società dell'Arizona, in una ricerca congiunta con l'u- riportata più avanti. Questa ricetta, del XVIII "primitive" sembra davvero molto stretta (1). niversità di Miami. Si tratta di strutture chimi- secolo inoltrato, testimonia la permanenza sulle che complicatissime, potentissimi anestetici Alpi di pratiche antichissime, che molti studiosi Una delle somiglianze più evidenti fra le anti- locali, la cui azione sul cuore umano è simile a considerano cancellate con l'Inquisizione e il che fattucchiere nostrane e gli stregoni contem- quella della digitale. Altrettanto indiscutibile Concilio di Trento, e dimostra che la conoscen- poranei è l'uso di sostanze allucinogene per l'affinità fra amanita muscaria e rospo. Perfino za e l'uso degli stessi psicotropi, sulle nostre indurre stati alterati di coscienza, entrare in trance e mettersi in comunicazione con gli spi- riti. Gli interrogatori degli inquisitori hanno tramandato le ricette della "pomata delle stre- ghe", in cui entravano a far parte svariate sostanze psicotrope. Queste, unite a uno stato di denutrizione perenne e ad altre pratiche che servivano per accrescere la potenza della droga, potevano portare a esperienze molto simili a quelle ottenute con l'assunzione di agenti psi- chedelici di sintesi, come l'acido lisergico, la psilocibina, e così via.

Anche se a quei tempi esisteva già un regolare commercio di canapa indiana e di oppio, gli elementi basilari per la preparazione dell'un- guento erano a disposizione della strega nei boschi vicini, e perfino nell'orto di casa. Le selve alpine e appenniniche erano e sono ric- chissime di erbe e funghi psicoattivi, conosciu- ti e comunemente adoperati anche nella medi- cina casalinga da massaie timorate di Dio. Queste sostanze, fra l'altro, si prestano a essere essiccate e conservate, magari per anni; e sicco- me la gente viaggiava e si scambiava beni molto più di quanto si potrebbe sospettare oggi, anche povere fattucchiere di paese potevano entrare in possesso senza eccessiva fatica di

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rapidi: Ë un potente delle nostre conoscenze, ma non si sa mai) alla sedativo, provoca suggestione psicologica, sia perché difficili da paralisi muscolare e reperire, sia per pura affinità simbolica. Vedi le allucinazioni visive. ali di pipistrello, che potrebbero suggerire l'idea del volo notturno. Anche il giusquiamo contiene la scopola- Tutte queste sostanze venivano poi unite a un mina, che è un forte eccipiente grasso (preferibilmente, secondo le narcotico. I suoi prin- accuse degli inquisitori, ricavato dai bambini, cipi attivi agiscono meglio se non battezzati). Si otteneva una pasta soprattutto sul siste- facile da spalmare, perché le sostanze attive ma nervoso simpati- potessero essere assorbite per via cutanea. La co: caratteristica la pomata veniva applicata nelle zone dove l'epi- sensazione di assenza dermide era molto sottile e densamente vasco- di peso, paragonabile larizzata, di preferenza sulle mucose: alcune a quella del volo. testimonianze parlano dell'uso di spalmare la scopa con l'unguento, che passava così diretta- L'oppio veniva assun- mente alle mucose vaginali. Altri luoghi in cui to sotto forma di strofinarsi erano la parte interna delle cosce, le nepente (dal greco ascelle, i lati del collo: attraverso la fitta rete di nepentes), cioé clori- capillari superficiali, i principi attivi attraversa- drato di morfina e vano velocemente la pelle e penetravano nella acido citrico (succo di limone) sciolto in marsala, e si diceva che "allontanasse il dolore". D'altra GILBERTO CAMILLA: LE PIANTE SACRE. parte, sulle Alpi le Allucinogeni di origine vegetale. proprietà della cana- Pagine 324, illustrato, Û 17,00 pa erano e sono ben note: i semi venivano, Molti sono gli strumenti che modificano la coscienza e e vengono, dati ai forse il più importante di tutti, per antichità, per universali- canarini che così tà, è stato l’uso di vegetali psicoattivi: in ogni parte del "cantano meglio"... E mondo sono diffuse piante e funghi il cui consumo produ- il papavero da oppio, ce visioni, allucinazioni e profondi stati emozionali diversi. su licenza statale, In tutti i continenti sono esistite – e continuano a esistere – viene ancor oggi col- culture che utilizzano questi vegetali per trascendere la tivato in Alto Adige realtà ordinaria. La razza umana li ha immediatamente perché i suoi semi ser- utilizzati; “immediatamente” nel senso di “senza mediazio- vono per la prepara- GIORGIO SAMORINI: ne”: non vi era bisogno di particolari elaborazioni per zione di alcuni piatti GLI ALLUCINOGENI NEL MITO. accettarli, perché essi erano “cibo”, un qualcosa da tradizionali... sembra Racconti sull’origine immettere nel corpo per vivere. Questa eredità biologica, molto strano che la delle piante psicoattive. gente non ne cono- senza distinzione di razza o popolo, non ha alcun bisogno Pagine 196, illustrato, $ 10,30 di particolari spiegazioni circa la sua utilità: queste sostan- scesse anche altri impieghi. Tanto che ze stimolano la mente, e l’uomo ha imparato nella fonda- La ricerca prende in considerazione i mentale lotta per la sopravvivenza che con le sole mani, le l'"oppio tebano" viene nominato espli- miti che fanno di queste piante uno sole gambe, il solo corpo, non può vincere: lo può solo dei mattoni fondanti le culture di pres- con la mente, con la coscienza. citamente nella ricet- ta della pomata delle soché tutti i popoli. streghe fornita da Il titolo, di per sé significativo, non fa Illustrazioni di Matteo Guarnaccia Gerolamo Cardano intendere nulla del lavoro accurato, nel 1547: fonte colta, documentato e unico in Italia, riguar- montagne, è andato avanti fino a poco tempo quindi; ma il papavero figura anche fra gli dante i miti di origine delle piante psi- fa. ingredienti della pomata nel 1700 inoltrato, in coattive. Qui si parla delle origini, del una ricetta di fonte popolare. senso profondo del mito, così legato Una delle piante più adoperate, presente in una alle piante psicotrope; dal peyote alla moltitudine di pozioni e quasi sempre nella Debitamente cotti, tritati o ridotti in polvere, cannabis, dalla datura alla coca, dal famosa "pomata del sabba", era la belladonna, questi potenti vegetali venivano mescolati con tabacco all’iboga, toccando tutte le che contiene svariati alcaloidi, soprattutto L- altri ingredienti. Alcuni funzionavano come sostanze psicotrope naturali utilizzate iosciamina, atropina e scopolamina. I suoi mediatori chimici dell'azione degli alcaloidi da millenni dall’uomo. effetti sul sistema nervoso centrale sono molto vegetali; altri erano destinati (allo stadio attuale

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SILVIO PAGANI: AUTORI VARI: A cura di Giorgio Samorini: FUNGHETTI. ROSPI PSICHEDELICI. AMANITA MUSCARIA Pagine 36, illustrato, g 2,10 Pagine 48, illustrato, $ 2,30 Pagine 64, $ 2,60

“È una storia millenaria quella di cui Rospi. Molti di questi animaletti hanno L’Amanita muscaria continua a mi sento partecipe; una storia fatta nelle loro ghiandole cutanee una essere avvolta nelle spesse neb- da tanti uomini nei diversi periodi, e sostanza allucinogena. L’uso di questa bie del tabù degli allucinogeni, da alcuni funghi, gli stessi, da sem- sostanza, estratta dal Bufo Alvarius, è un tabù che ha una lunga storia e pre. Sì, poiché non posso ritenere ampiamente documentato nelle che spiega, tra l’altro, quell’in- che in questo prato alpino io sia il Americhe dove il culto del rospo/dio gannevole teschio che ancora primo uomo a fare ciò che sto facen- psichedelico era molto diffuso tanto da oggi marchia questa specie nei do. mantenere a palude vaste aree per per- manuali per raccoglitori di fun- Eccolo. Sono bastati pochi passi, metterne un normale e costante riforni- ghi. pochi pensieri, per incontrarlo. È il mento. Lo sanno anche i bambini che In questo saggio sono stati rac- funghetto per eccellenza, il più diffu- la coda di rospo è un ingrediente molto colti scritti di differenti autori. so in Europa, il più ricercato dagli volentieri presente nei calderoni di stre- Dall’indice: L’uso dell’Amanita amatori. Il suo nome scientifico è ghe e fattucchiere. muscaria fra le popolazioni della Psilocybe Semilanceata. Mi chino per Anche oggi il rospo è utilizzato (non in Kamchatka (G.H. Langsdorf, 1809); osservarlo meglio e subito se ne pre- Italia e in contesti non ritualizzati) e la In una yurta siberiana (J. Enderli, sentano altri alla mia vista...”. Per la parte centrale di questo lavoro parla 1903); Riconoscimento delle specie; I prima volta viene affrontato l’attuale proprio di questo, di come praticamen- principi attivi; Esperienze con Amanita fenomeno della raccolta e dell’uso te si estrae e si usa l’allucinogeno del muscaria (A. Bianchi); Un’esperienza dei funghetti psicoattivi in Italia. rospo. Oltre a questo testo, il lavoro con Amanita pantherina (J. Ott); comprende un’introduzione sugli aspet- L’Amanita muscaria in Italia (P. ti culturali legati al rospo psichedelico Cornacchia); Il nostro agarico musca- nelle società tradizionali e in rio sperimentato come alimento ner- Occidente, una scheda sugli agenti psi- voso (B. Grassi, 1880); Psiconauti coattivi e una bibliografia specifica. amanitici (S. Pagani).

circolazione sanguigna, entrando in circolo fino ritrovare presso gli sciamani amazzonici: in che le nostre povere streghe certamente non a raggiungere le sinapsi cerebrali. primo luogo, il digiuno, non si sa quanto e fino potevano certo permettersi di assumere: zuc- a che punto volontario. Gli "uomini della cheri, alcoolici, carne, grassi. Sale: diverse testi- L'effetto della crema veniva accresciuto ricor- medicina", prima della seduta di cura e dell'as- monianze tramandano l'incompatibilità del rendo ad alcuni accorgimenti che possiamo sunzione di psicotropi, si privano di alcuni cibi "sale benedetto" con le pratiche demoniache, e

Maggio 2006 XX MILA LEGHE SOTTO 45 S TATI DI COSCIENZA MODIFICAT I gli sciamani rifiutano cibi salati prima e dopo la base dell'acido lisergico. È Adam Lonicer che, celebrazione delle cerimonie. Poi, la musica: il per primo, descrive scientificamente la sabba veniva accompagnato da suoni "indiavo- Claviceps purpurea, cioé la segale cornuta, nel lati" prodotti da strumenti "maledetti", che 1582, da cui si estrae l'acido lisergico, di cui potrebbero assomigliare molto ai ritmi tribali LSD è l'acronimo e il nome più diffuso, uno delle percussioni suonate per ore senza interru- dei più forti (e pericolosi) allucinogeni cono- zioni durante i riti sciamanici. sciuti. Ma della cultura medica popolare, soprattutto femminile, la segale cornuta faceva Neppure le sostanze più potenti erano scono- parte, verosimilmente, da molto tempo. Le sue sciute all'antica farmacopea popolare europea, e proprietà erano conosciute e controllate: le venivano presumibilmente usate sia a scopo levatrici la somministravano per affrettare le terapeutico, sia in funzione rituale e sacrale, sia doglie. In antico francese si chiama siegle ivre per procurarsi effetti ludici e propriamente allu- (segale ubriaca), in tedesco Tollkor , grano cinatori. Quando si parla di "miglio nero", pazzo. Esisteva una "madre della segale", probabilmente si tratta del cereale intaccato Roggenmutter, raffigurazione tipicamente scia- dalla segale cornuta, un parassita che forma la manica, associata al lupo della segale e al lupo mannaro (4). Ancora oggi, in Amazzonia, gli stregoni parlano del principio attivo degli agenti psicotropi allucinatori come "madre" (madre dell'ayahuasca, per esempio, la sostanza allucinogena usata tra il Perù, il Brasile e la Colombia). L'ipotesi che la segale cornuta venisse consapevolmente usata per ottenere stati alterati di coscienza è resa più plausibile da questa ricchezza di associazioni mitiche. Con l'assunzione dello psicotropo, mentre si GILBERTO CAMILLA, FULVIO cade in catalessi, o "ci si addormenta", esce l'a- GOSSO: PIONIERI DELLA nima dal corpo: in altre parole, si entra in uno PSICHEDELIA. stato modificato di coscienza, che, per una cul- Pagine 96, E 6,00 tura sciamanica, è caratterizzato dal viaggio, o dal volo. A cavallo di una scopa, per le streghe “Ho letto PIONIERI DELLA PSICHE- alpine; le quali, però, riferiscono (specie nelle DELIA con grande interesse, e confessioni più antiche) anche di voli in grop- ritengo che Il libro di Camilla e pa ad animali come il caprone, o addirittura Gosso riempia il vuoto rappresen- trasformazioni in animali. tato dalla mancanza di una visione Ma, tanto per fare qualche esempio, vediamo d’insieme sui pionieri della ricerca alcune versioni diverse della famosa pomata. psichedelica della prima genera- Per "volare", in Valcamonica, le streghe usava- zione, sulla loro personalità e il no un unguento composto di cicuta, belladon- loro lavoro. na, mandragora, giusquiamo. (...) La mia valutazione complessiva L'erba del diavolo era composta da una misce- la di giusquiamo e antimonio: provoca visioni si racchiude nella frase seguente: “Il presente libro entrerà tra i clas- HUXLEY, WASSON, GRAVES: terrificanti, follia lucida, profonda inquietudi- sici nella letteratura della psichede- L’ESPERIENZA DELL’ESTASI. ne. lia, come “Enciclopedia” dei ricer- Pagine 144, $ 7,80 L'unguento delle streghe, la cui ricetta ci è stata riferita dal medico di Giulio II, Andrea Laguna catori che hanno aperto l’affasci- nante mondo delle droghe che La moderna etnofarmacologia e la (1443-1513) è composta da belladonna e gius- modificano gli stati di coscienza”. psicologia degli stati di coscienza quiamo. Dr. Albert Hofmann, devono molto a questi tre pionieri Ed ecco altre ricette "testuali" del famoso Rittimatte, giugno 2003 delle due discipline che forse più "unguento che serve per sollevarsi in volo durante il sabba" (5), alcune di provenienza di altri hanno influenzato tutte le sicuramente alpina (Krain, Nogaredo). successive ricerche tese alla com- prensione dell’esperienza visiona- Si dice che l'unguento usato dalle streghe sia Pomata delle streghe di Krain fatto con grasso di bambini morti e poi riesu- ria. Era Ricetta di Francis Bacon l’epoca in cui l’ostracismo per la mati; dal succo di lactuca serriola (oppure viro- mescalina, l’LSD o i funghi psi- sa), di euphorbia, di potentilla anserina mescola- Potentilla erecta, Atropa belladonna, Gratiola ti a farina di grano fine. Io però penso che siano coattivi era ancora in fasce e si officinalis, Conium maculatum e Aconitum poteva parlare e usare queste medicinali soporiferi, con i quali si preparano napellus mescolati a grasso di maiale e spalmati questi unguenti: come giusquiamo, sostanze in piena libertà di movi- conium su viso e braccia "fanno credere a ogni donna di (cicuta), mandragora, solanacee, tabacco, mento e di coscienza. saper volare". oppio, foglie di zafferano, foglie di pioppo.

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Ricettta di Gerolamo Cardano (De Subtilitate, 1547). GIORGIO SAMORINI: L’ERBA DI CARLO ERBA. Si prenda un grano di loglio, giusquiamo, cicu- Per una storia della canapa indiana ta, papavero rosso e nero, lattuga e portoloca in in Italia 1845-1948. quattro parti uguali, e si prepari l'unzione a Pagine 176, illustrato, $ 8,30 regola d'arte. Per ogni oncia del miscuglio aggiungere uno scrupolo di oppio tebano. A seguito della scoperta di documenti inediti del secolo scorso, torna alla luce l’origine Unguento verde delle streghe: ricetta del 1737 del rapporto dell’Italia moderna con la can- nabis indica (marijuana). Un pezzo di storia Si mescolino i succhi di atropa belladonna, gius- della medicina italiana del tutto rimosso; un quiamo, amanita muscaria, aconito, datura, corposo insieme di esperienze, di studi e di digitale, papavero e conium con grasso; si spalmi l'unguento sul viso, sotto le ascelle, sulle mani. terapie mediche con la cannabis affatto Volerete. secondario all’interesse nei confronti di que- sta pianta. Milano è il fulcro delle prime Ricetta di Domenica Graziadei di Nogaredo autosperimentazioni (sin dal 1847), dei primi “viaggi” e dei primi tentativi terapeuti- Si piglia anco della carazze, delle radici della ci a base di hashish. Vi sono coinvolti i più fojarola che ha le radici amare come el tossico eminenti nomi della classe medica di quei che si fa anco li colori. Radice di lingue che tempi: Giovanni Polli, Carlo Erba, Andrea noialtre le domandano slavazzè. Verga, Cesare Lombroso, Filippo Lussanna, ecc. La preparazione di questo tipo di ungenti richie- Per la prima volta in forma integrale vengo- deva un'approfondita conoscenza delle piante, no presentate le descrizioni delle esperienze MANUALE DI COL- che solo le streghe autentiche potevano maneg- personali lasciateci da questi primi “psico- TIVAZIONE DELLA giare; in mani inesperte, il loro impiego poteva nauti” cannabinici, intrise di entusiasmi, di CANNABIS DENTRO propiziare facilmente un lungo viaggio... ma speranze, di innocenza, di poesia. Il testo CASA senza ritorno. E chissà quante sono morte ten- prosegue con l’esposizione di altri eventi tando di raggiungere un povero paradiso di sesso occorsi nel corso di un secolo, nel tentativo e di cibo! di offrire un contributo alla conoscenza della storia italiana della canapa indiana, 1) Per una trattazione approfondita delle pratiche "sciamaniche" delle streghe, confronta Carlo indispensabile per una corretta visione e per Ginzburg, Storia notturna: una decifrazione del sabba, una coerente soluzione della problematica Einaudi, Torino, 1989 “questione cannabis”. 2) Ann Fienup-Riordan, «The Human Hand in Yup'ik Eskimo Iconography and Oral Tradition», in NAUTILUS AA.VV., a cura di Takako Yamada e Takashi Irimoto, Circumpolar Animism and Shamanism, Hokkaido University Press, Sapporo, Giappone, 1997, p. 180. CANNABIS INDOOR: Manuale di coltivazione della cannabis 3) Carlo Ginzburg, op.cit., p. 286. dentro casa. Pagine 88, $ 5,20 4) Carlo Ginzburg, op .cit., p. 284-287. 5) Queste ricette (tranne quella di Girolamo La coltivazione della canapa è una pratica iniziata migliaia di anni fa; la Cardano) sono riportate da Martha Canestrini, "Orti sua scomparsa dalla faccia della terra, secondo le direttive dell’ONU, deve in Tirolo e in Trentino", supplemento al n° 21 di avvenire entro il 2008. Basterebbe pensare a questo per rendersi conto Arunda, Silandro (Bz), p. 97. della criminale follia che governa nelle stanze del proibizionismo. Ma non si può tacere della stupidità di chi, pur potendo coltivare le proprie piante, sottraendosi così a un mercato illegale altrettanto criminale, preferisce ali- mentarlo consumandone i prodotti. Ma ci sono tanti che, per motivi tera- peutici, nell’impossibilità di usare canapa garantita e di buona qualità, si rivolgono ai semi, terricci e lampade per garantirsi una pianta che corri- sponda, almeno in parte, ai loro desideri. In questo manuale si possono trovare informazioni e consigli su: Illuminazione - Recipienti - Spazio e condizioni ambientali - Acqua di irriga- zione - Nutrienti - Metodo di coltivazione - Germinazione - Procedimento per produrre talee - Sistema continuo con impianto triplo - Malattie e parassiti - Schemi di impianti.

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ALTROVE è una rivista che parla di stati di coscienza e di stati modificati di coscienza. Affronta cioè uno dei campi più discussi e fraintesi della nostra esistenza in quanto ALTROVE esseri umani. Le manifestazio- ni che chiamiamo Stati Modificati di Coscienza com- prendono sì gli stati mentali prodotti da sostanze psicoatti- ve chimiche e vegetali ma anche tutta una serie di feno- meni molto vasti quali l’estasi, la trance, la possessione, la meditazione. In queste pagine si legge di funghi allucinogeni italiani, dell’uso del cactus mescalinico, degli stati di coscienza come realtà virtuale, ma anche dell’utilizzo degli allucinogeni per scopi religiosi, di anoressia e misticismo, di sciamanismo. L’antropologia, la botanica, l’etnologia, la neurologia concorrono come discipline e campi di ricerca a fare luce su un aspetto dell’e- sperienza umana che accom- pagna l’uomo e la donna dalla preistoria e che, guar- dando alla scoperta e alla dif- fusione di sostanze psicoattive è ben lontana dall’essere con- clusa.

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