Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Piano di Governo del Territorio 2012 INDICE

CAPITOLO I – PREMESSA 3

1.1 – LA LEGGE REGIONALE 12/2005: I NUOVI CONTENUTI, I PRINCIPI E GLI OBIETTIVI URBANISTICI DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE 3 1.2 – VOCAZIONE DEL TERRITORIO E APPARTENENZA A MACROSISTEMI TERRITORIALI 5

CAPITOLO II – IL PROCESSO PARTECIPATIVO 6

2.1 – LE NOVITÀ INTRODOTTE DALLA LEGGE REGIONALE 12/2005 6 2.2 – LE RICHIESTE DEI CITTADINI E DEI PORTATORI DI INTERESSI DIFFUSI 20

CAPITOLO III – LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA 22

3.1 – IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE (P.T.R) 22 3.1.1 – INTRODUZIONE 22 3.1.2 – LA STRUTTURA DEL PIANO 22 3.1.3 – RELAZIONE TRA PTR E PGT 27 3.1.4 – LETTURA DEL PTR A SUPPORTO DELLA PIANIFICAZIONE LOCALE 27 3.2 – IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI BRESCIA (P.T.C.P) 46 3.2.1 – IL PTC VIGENTE 46 3.2.2 – LA VARIANTE AL PTC ADOTTATA 59

CAPITOLO IV – ANALISI DEGLI ASPETTI DEMOGRAFICI E SOCIO-ECONOMICI 70

4.1 – LA POPOLAZIONE RESIDENTE: CENSIMENTI E DATI ANAGRAFICI 71 4.2 – L’EVOLUZIONE DELLA STRUTTURA DELLA FAMIGLIA 89 4.3 – LA STRUTTURA DEL PATRIMONIO EDILIZIO 91 4.4 – L’ANALISI DEI FATTORI ECONOMICI 93 4.5 – IMPRESE, ISTITUZIONI, UNITÀ LOCALI E ADDETTI PER 103 4.6 – STRUTTURE DI VENDITA 104 4.7 – SINTESI DEGLI ASPETTI DEMOGRAFICI E SOCIO-ECONOMICI 106

CAPITOLO V – GLI OBIETTIVI DELL’AMMINISTRAZIONE 107

5.1 – IL SISTEMA DELLA MOBILITÀ 109 5.2 – IL SISTEMA DELLA RESIDENZA 111 5.3 – IL SISTEMA DELLA PRODUZIONE E DEL COMMERCIO 112 5.4 – IL SISTEMA DEI SERVIZI 113 5.5 – IL SISTEMA DEI VINCOLI 113 5.6 – IL SISTEMA DELL’AGRICOLTURA, DEL PAESAGGIO E DELL’AMBIENTE 114

CAPITOLO VI – IL PROGETTO DI PIANO 116

6.1 – REGOLE PER L’INDIVIDUAZIONE DI RISORSE TRAMITE LE OPERAZIONI DI URBANISTICA NEGOZIATA 116 6.2 – CRITERI DI COMPENSAZIONE TERRITORIALE E REGOLE PER L’INDIVIDUAZIONE DI RISORSE TRAMITE LE OPERAZIONI DI URBANISTICA NEGOZIATA 116 6.3 – GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE 120

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AMBITO DI TRASFORMAZIONE N. 1 121 AMBITO DI TRASFORMAZIONE N. 2 123 AMBITO DI TRASFORMAZIONE N. 3 124 AMBITO DI TRASFORMAZIONE N. 4 125 6.4 – DETERMINAZIONE DELLA CAPACITÀ INSEDIATIVA TEORICA 126 6.5 – STIMA CONVENZIONALE DI CONSUMO DI SUOLO 128

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Capitolo I – Premessa

1.1 – La Legge Regionale 12/2005: i nuovi contenuti, i principi e gli obiettivi urbanistici degli strumenti di pianificazione territoriale La riforma al Titolo V della Costituzione ha portato ad una radicale modifica del ruolo dell’ente locale: il comune diviene, con l’affermazione del principio di sussidiarietà verticale, l’ente competente ad esercitare la funzione amministrativa. Con il medesimo atto, l’urbanistica passa da disciplina delle destinazioni d’uso dei suoli al concetto più ampio di governo del territorio. La Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12 “Legge per il governo del territorio” si inserisce appunto in tale nuovo quadro normativo ed istituzionale. Ai sensi dell’art. 7 della L.R. 12/05, il Piano di Governo del Territorio (P.G.T.), nuova denominazione attribuita allo strumento di pianificazione comunale, è articolato in tre atti: il Documento di Piano, il Piano delle Regole ed il Piano dei Servizi.

Figura 1: struttura del Piano di Governo del Territorio ex L.R.12/05

La struttura del P.G.T. si fonda su una ripartizione che utilizza il Documento di Piano come strumento di carattere prevalentemente “strategico”, quale elemento di individuazione di una politica complessiva sul territorio. Il Documento di Piano, atto programmatorio nel quale l’Amministrazione comunale sviluppa le proprie previsioni di politica territoriale, ha durata quinquennale e non produce effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. Il Piano dei Servizi ed il Piano delle Regole sono strumenti di tipo “operativo” e prescrittivo, concepiti in modo da avere autonomia di elaborazione, previsione ed attuazione, ma necessariamente devono essere in relazione con gli obiettivi del Documento di Piano. Gli aspetti di regolamentazione e gli elementi di qualità della città costruita sono affidati al Piano delle Regole, mentre l’armonizzazione tra insediamenti e città pubblica e dei servizi viene affidata al Piano dei Servizi. L’Amministrazione Comunale di Comezzano - Cizzago ha voluto dotarsi di tutti gli strumenti conoscitivi e le competenze che le permettessero di gestire la delicata fase transitoria di passaggio dal P.R.G. al nuovo Piano di Governo del Territorio, nonché intraprendere un percorso finalizzato alla maturazione della consapevolezza del ruolo innovativo dell’ente pubblico.

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Con la presente relazione si intende illustrare il quadro ricognitivo e programmatorio, il quadro conoscitivo, gli obiettivi e le politiche di sviluppo che l'Amministrazione Comunale di Comezzano - Cizzago intende perseguire attraverso la redazione del Piano di Governo del Territorio.

Le principali motivazioni che hanno indotto l’Amministrazione Comunale di Comezzano Cizzago ad attivare il processo di redazione del Piano di Governo del Territorio sono le seguenti: - il comma 1 dell’articolo 25 della L. R. 12/05 introduce il limite temporale del 31 dicembre 2012, data definita da successive variazioni alla citata legge, entro il quale conserva efficacia il P.R.G.; conseguentemente tale termine diventa soglia temporale entro la quale dotarsi del nuovo strumento urbanistico; - la volontà stessa dell’Amministrazione di mettere in atto le nuove potenzialità della L.R. 12/2005, avviando un processo di crescita che la renda in grado di: - proporsi con un nuovo ruolo politico-amministrativo connesso alle nuove modalità di urbanistica negoziata; - valorizzare gli interessi della collettività alla luce delle possibili scelte sia in fase di pianificazione che nelle operazioni attuative; - procedere secondo i principi di trasparenza e obiettività nella gestione del territorio, anche secondo quanto introdotto dalla legge in materia di compensazione e incentivazione urbanistica (art. 11 della L.R. 12/2005).

Il processo intrapreso dall’Amministrazione Comunale di Comezzano - Cizzago e che la porterà a dotarsi del nuovo strumento urbanistico è, schematicamente, il seguente: - raccolta e valutazione delle istanze presentate dai cittadini e dalle associazioni presenti sul territorio, con riferimento anche al processo di Valutazione Ambientale Strategica, e indicazione dei criteri di partecipazione adottati lungo tutto il processo di pianificazione; - presentazione degli indirizzi strategici e degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e recupero contenuti nella politica territoriale del P.G.T.; - redazione di una bozza metodologica (documento preliminare) condivisa con gli attori interessati alle trasformazioni territoriali; - inizio del processo di pianificazione; - verifica dello stato di avanzamento delle procedure e della congruità tra obiettivi e scelte pianificatorie dell’Amministrazione Comunale; - adozione del nuovo strumento urbanistico previa acquisizione dei pareri delle parti sociali ed economiche; - deposito degli atti di P.G.T. entro novanta giorni dall’adozione nella segreteria comunale per un periodo continuativo di trenta giorni, ai fini della presentazione di osservazioni, da parte delle entità interessate, nei successivi trenta giorni; - trasmissione, in contemporanea al deposito, del Documento di Piano all’A.S.L. e all’A.R.P.A. che, entro i termini per la presentazione delle osservazioni, possono formulare pareri, rispettivamente per gli aspetti di tutela igienico-sanitaria ed ambientale, sulla prevista utilizzazione del suolo e sulla localizzazione degli insediamenti produttivi;

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- raccolta e analisi delle osservazioni al P.G.T. adottato; - ottenimento del parere di conformità al P.T.C.P. da parte della Provincia di Brescia; - redazione delle controdeduzioni alle osservazioni ed approvazione definitiva del nuovo Piano di Governo del Territorio; - monitoraggio delle azioni di Piano.

1.2 – Vocazione del territorio e appartenenza a macrosistemi territoriali Il comune di Comezzano Cizzago, che dista circa 26Km dal capoluogo Brescia, è collocato nell’ambito della bassa pianura bresciana. Si compone dei due nuclei principali (Comezzano e Cizzago), ormai saldati fra loro, e di alcune località (Feniletto, Frati, Marchetto, Marocchina, Sabbionera – Bredafranca, Santa Sofia…). Il territorio del comune, d’estensione pari a poco più di 15,6 kmq, confina (da nord ed in senso orario) con i Comuni di: Chiari, , , , , , Orzivecchi, . Il territorio, posto ad una altitudine minima pari a 97 m s.l.m. ed una massima pari a 118 m s.l.m. (l’altitudine sul livello del mare misurata nel centro del comune è invece pari a 107 m s.l.m.), è immerso nella pianura bresciana e ne assimila tutte le caratteristiche, presentando un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche appena percettibili; è attraversato da più corsi d'acqua e canali.

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Capitolo II – Il processo partecipativo

Il governo del territorio non può prescindere dai principali soggetti interessati: i cittadini ed i cosiddetti “portatori di interessi diffusi”. Per “partecipazione” si intende un insieme di attività attraverso le quali i cittadini ed i portatori di interessi diffusi vengono coinvolti nella vita amministrativa, nella gestione della cosa pubblica e della collettività; è finalizzata a far emergere, all’interno del processo decisionale, interessi e valori di tutti i soggetti, di tipo istituzionale e non, potenzialmente interessati alle ricadute dirette ed indirette delle decisioni politiche e pianificatorie. A seconda delle specifiche fasi della pianificazione, la partecipazione può coinvolgere attori differenti, avere diverse finalità ed essere gestita con strumenti mirati.

2.1 – Le novità introdotte dalla Legge Regionale 12/2005 La LR 12/05 e s.m. e i. pone la partecipazione fra i criteri ispiratori della legge (art. 1.2 della LR 12/05). Il governo del territorio (art. 2 .5 della LR 12/05) si deve caratterizzare per: - la pubblicità e la trasparenza delle attività che conducono alla formazione degli strumenti; - la partecipazione diffusa dei cittadini e delle loro associazioni; - la possibile integrazione dei contenuti della pianificazione da parte dei privati. Se con il Piano Regolatore Generale ai cittadini veniva offerta la possibilità di esprimersi, sotto forma di osservazioni, solo dopo la prima adozione del piano e quindi in una fase finale della pianificazione, quando la struttura e le scelte strategiche erano già state stabilite in modo definitivo, oggi, con il Piano di Governo del Territorio, il coinvolgimento e la partecipazione vengono attivati fin dalle prime fasi di pianificazione. Si può parlare di “urbanistica partecipata”: i cittadini ed i portatori di interessi diffusi diventano protagonisti attivi nel processo di piano.

Il fatto che l’art. 13.2 della LR 12/05 espliciti la possibilità che l’Amministrazione Comunale possa avvalersi, oltre all’avviso dell’avvio del procedimento da pubblicarsi su un quotidiano o periodico a diffusione locale, di ulteriori canali e forme di pubblicità, testimonia l’attenzione che deve essere prestata, fin da subito, agli aspetti di trasparenza delle procedure e all’aspetto dell’informazione finalizzata all’ottenimento di una partecipazione dei cittadini concreta e propositiva.

L’Amministrazione Comunale di Comezzano - Cizzago si è avvalsa dello strumento del questionario per indagare le aspettative e le problematiche rilevate dai cittadini sul territorio. E’ stato distribuito un questionario per ogni nucleo familiare, per un totale di 1.244. Ne sono stati restituiti 120, corrispondenti al 10% delle famiglie residenti al 31/12/2009, sui quali sono state fatte le valutazioni che seguono. In merito alle caratteristiche di coloro che hanno restituito il questionario, si può notare che, in percentuale, hanno risposto più donne (53%) che uomini (47%). Per quanto riguarda l’età, la maggior parte (70%) ricade nella fascia tra 36 e 65 anni, seguita da un 15% oltre i 65 anni e da pari percentuale tra i 18 e i 35 anni. Non ha risposto nessuno di età Documento di Piano 6 P.2.1 Relazione illustrativa

Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012 inferiore ai 18 anni. In merito alla provenienza, ovvero alla zona di Comezzano - Cizzago ove risiede chi ha risposto, la percentuale più consistente riguarda i nuovi quartieri residenziali (55%), seguita dal centro storico (40%) e dai nuclei rurali (cascine, 5%). Per quanto riguarda la composizione dei nuclei familiari, il maggior numero (38%) appartiene a nuclei composti da due sole persone, il 26% a nuclei di tre persone, ed il 22% a nuclei di quattro. Una percentuale trascurabile appartiene a nuclei familiari più numerosi (9% con 5 componenti, 1% con più di 5 componenti) ed un 4% appartiene a famiglie mononucleari. Non elevatissimo (solo il 32%) il numero dei cittadini che hanno risposto e fa parte di un’associazione. La tipologia di associazione prevalente è quella di tipo sportivo (9%), seguita da quelle di tipo assistenziale (8%) e da quelle di tipo culturale (7%). Questo dato si spiega probabilmente in relazione al fatto che il 70% dei questionari censiti rispecchiano le caratteristiche di una fascia di età molto ampia (36-65 anni), comunque in età lavorativa e quindi ipoteticamente meno incline a svolgere attività continuative nel tempo libero. Risulta tuttavia che una parte consistente di chi ha risposto sia pensionato (21%) o casalinga (18%), per cui il dato precedente relativo alle attività associazionistiche può essere imputabile a questa fascia della popolazione. Per quanto riguarda l’attività lavorativa, oltre ai pensionati ed alle casalinghe, hanno risposto in prevalenza impiegati (17%).

Sesso del cittadino che ha consegnato il questionario Età del cittadino che ha consegnato il questionario

Oltre i 65 anni Tra 18 e 35 anni 15% 15% Maschio 47%

Femmina 53%

Tra 36 e 65 anni 70%

In quale parte di Comezzano - Cizzago abitano i Quanti sono i componenti della tua famiglia? cittadini che hanno consegnato il questionario

5 componenti e oltre 1% 1 componente Cascina Centro storico 4% 5% 40% 5 componenti 9%

2 componenti Nuovi quartieri 4 componenti 38% residenziali 22% 55%

3 componenti 26%

Fai parte di un’associazione? Se sì, di che tipo? Che professione svolgi?

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Difesa della natura 1% Libero professionista Culturale Imprenditore Impiegato 8% Assistenziale 7% Altro 1% 17% 8% Altro 4% 18% Agricoltore Tempo libero 2% 3% Sportiva Dirigente/quadro 9% 2% Casalinga Commerciante 20% 2% Nessuna Pensionato 68% In cerca di 21% occupazione Artigiano 3% 6%

In merito alla situazione abitativa, la maggioranza (70%) vive in una casa di proprietà, il 22% in una casa per l’acquisto della quale ha contratto un mutuo, il 3% in affitto, il 2% in altre situazioni abitative. La tipologia delle abitazioni è, prevalentemente, quella della casa singola (65%), seguita dalle case a schiera (16%), dalle unità con più appartamenti (11%) e dall’edificio di origine storica (8%). La maggioranza delle persone (83%) non ha intenzione di spostarsi da Comezzano - Cizzago. Un 10% ha manifestato l’intenzione di spostarsi, mentre il 7% quella di cambiare la propria situazione abitativa, ma non di spostarsi altrove. I dati denotano, comunque, un soddisfacimento per la propria situazione abitativa: il 56% è molto soddisfatto della casa in cui abita, il 38% è abbastanza soddisfatto e solo il 6% è poco o per nulla soddisfatto della propria abitazione. Il motivo principale per cui viene manifestato il desiderio di cambiare casa infatti, è il desiderio di migliorare la propria condizione abitativa (36%). Si ritiene che questo dato non sia però in contrasto con il precedente che, come detto, denota un generale soddisfacimento in merito alla propria situazione abitativa, ma sia l’esito di un ovvio desiderio di miglioramento, a prescindere dalla condizione di partenza. Gli altri motivi per cui viene espresso il desiderio di cambiare casa sono: la necessità di avvicinarsi ai servizi (24%), di natura economica (22%) o legati a necessità dettate dal luogo di lavoro (18%). La maggior parte (56%) di coloro che hanno risposto al questionario pensa che il territori di Comezzano – Cizzago possa avere uno sviluppo con il recupero di aree già edificate, il 19% pensa che abbia già raggiunto il suo sviluppo edilizio massimo, solo il 13% pensa che possa ulteriormente svilupparsi attraverso nuove aree ed il 12% non ha espresso un’opinione in merito.

Quale è la tua situazione abitativa? Quale è la tipologia della tua abitazione?

Edificio di origine storica Affitto Altro 8% 3% 5% Casa di proprietà Unità con più con mutuo appartamenti 22% 11%

Casa a schiera 16% Casa singola Casa di proprietà 65% 70%

In futuro hai intenzione di: Sei soddisfatto della casa in cui abiti?

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Spostarmi da Comezzano Cizzago 10% Restare a Comezzano Cizzago cambiando abitazione 7%

Restare a Comezzano Cizzago nella propria abitazione 83%

Quale motivo ti spingerebbe a cambiare casa? A tuo parere, il territorio di Comezzano - Cizzago

Ha raggiunto il suo massimo sviluppo Può avere uno Non so edilizio sviluppo attraverso 12% 19% nuove aree 13%

Può avere uno sviluppo con il recupero di aree già edificate 56%

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I cittadini si dimostrano quindi tendenzialmente favorevoli alla conservazione del territorio, come dimostrano i risultati ai quesiti successivi, inerenti il territorio ed il paesaggio. Infatti, al quesito circa la salvaguardia delle parti pregiate del territorio anche attraverso vincoli di inedificabilità, il 48% ha risposto dichiarandosi molto favorevole, il 44% abbastanza favorevole. Solo un 8% si è dichiarato poco favorevole o addirittura contrario. Al quesito che chiedeva di esprimere la propria opinione circa una moderata espansione edilizia, la percentuale maggiore ha tuttavia risposto dichiarando di essere abbastanza (47%) o molto favorevole (36%). Bisogna tuttavia dire che il quesito prevedeva che l’espansione prospettata avvenisse “nel rispetto delle peculiarità esistenti sul territorio”, il che giustifica l’apparente incongruenza tra i risultati dei due quesiti. In merito alla valorizzazione dei centri storici, il 65% si è dichiarato favorevole, il 27% abbastanza favorevole, solo l’8% poco favorevole o addirittura contrario.

Cosa ne pensi della salvaguardia delle parti pregiate Cosa ne pensi di una moderata espansione edilizia del territorio anche attraverso vincoli di inedificabilità? sul territorio nel rispetto delle peculiarità esistenti?

Contrario 3% Contrario Poco favorevole Poco favorevole 4% 13% 5% Molto favorevole 36% Molto favorevole 48%

Abbastanza favorevole 44% Abbastanza favorevole 47%

Cosa ne pensi della valorizzazione dei centri storici?

Poco favorevole Contrario 6% 2% Abbastanza favorevole 27%

Molto favorevole 65%

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Il questionario prevedeva inoltre una serie di quesiti relativi al sistema della viabilità e della sosta. In merito al sistema viario, il 31% ritiene che sia adeguato, ma possa essere migliorabile ed un ulteriore 37% che sia migliorabile. Il 29% ritiene che sia adeguato e solo un 3% lo definisce addirittura deficitario. Il 71% delle risposte al quesito successivo evidenzia il fatto che i cittadini non ritengono che vi siano particolari problemi. Il restante 29%, che ha rilevato delle criticità, imputa le stesse principalmente (20%) al traffico di passaggio, mentre percentuali inferiori imputano i problemi al traffico pesante (6%) ed al traffico locale (3%). Per quanto riguarda il sistema della sosta, la percentuale maggiore (31%) ritiene che sia adeguato anche se deficitario per alcune zone, il 29% che sia da migliorare, il 21% che sia adeguato ed il 19% che sia deficitario.

Come giudichi il sistema viario comunale? Ritieni vi siano problemi di traffico che interessino il territorio comunale? Se sì, quali?

Traffico locale Deficitario congestionato Traffico di 3% Adeguato 3% passaggio 29% 20% Migliorabile 37%

Traffico pesante 6% Non ritengo ci siano Adeguato anche se particolari problemi migliorabile 71% 31%

Come giudichi il sistema della sosta?

Deficitario Adeguato 19% 21%

Da migliorare 29% Adeguato anche se deficitario per alcune zone 31%

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In merito ai miglioramenti e valorizzazioni auspicabili per il territorio, si riportano a seguire le percentuali di chi si è dichiarato molto interessato agli stessi: - 44% molto interessato all’aumento di aree verdi, - 65% molto interessato al miglioramento della pulizia e della manutenzione dell’arredo urbano, - 39% molto interessato alla valorizzazione del trasporto pubblico, - 64% molto interessato all’incremento di piste ciclabili e dei percorsi pedonali, - 25% molto interessato alla disincentivazione del traffico nei centri storici, - 56% molto interessato all’incentivazione ed all’installazione di impianti da fonti di energia rinnovabili. Sei interessato all’aumento delle aree verdi sul Sei interessato al miglioramento della pulizia e della territorio? manutenzione dell’arredo urbano?

Non interessato 2% Poco interessato Non interessato 3% Poco interessato 6% Abbastanza 16% Molto interessato interessato 44% 30%

Molto interessato Abbastanza 65% interessato 34%

Sei interessato alla valorizzazione del trasporto Sei interessato all’incremento delle piste ciclabili e pubblico? dei percorsi pedonali?

Non interessato Non interessato 8% 10% Poco interessato Molto interessato Poco interessato 8% 39% 16%

Abbastanza interessato 20% Molto interessato 64% Abbastanza interessato 35%

Sei interessato alla disincentivazione del traffico nei Sei interessato all’incentivazione ed all’installazione centri storici? di impianti da fonti di energia rinnovabili?

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Non interessato 5% Non interessato Molto interessato 24% 25% Poco interessato 10%

Abbastanza Molto interessato 56% Abbastanza interessato Poco interessato interessato 29% 30% 21%

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In merito al tema della partecipazione dei cittadini, la maggioranza si è dichiarata abbastanza (32%) interessata all’organizzazione di assemblee pubbliche in tema di Piano di Governo del Territorio. Tuttavia, la percentuale del 27% che si è dichiarata poco interessata rispetto allo stesso tema appare piuttosto elevata. La creazione sul sito internet del comune di una pagina dedicata al tema per esserne costantemente aggiornato ha riscosso maggiore interesse (36% molto interessato, 27% abbastanza interessato). La preferenza maggiormente accordata alla seconda ipotesi è ovviamente data dalla possibilità di consultazione continua, mentre la partecipazione ad assemblee pubbliche richiede un impegno, anche se limitato di tempo. Interesse è stato espresso anche per l’inserimento di aggiornamenti in merito al Piano di Governo del Territorio sul notiziario del comune.

Sei interessato all’organizzazione di assemblee Sei interessato a dedicare una pagina del sito pubbliche in tema di piano di governo del territorio? internet del comune per essere aggiornato sul piano di governo del territorio?

Non interessato Molto interessato Non interessato 15% 26% 21% Molto interessato 36%

Poco interessato Poco interessato 27% 16% Abbastanza Abbastanza interessato interessato 32% 27%

Sei interessato a inserire notizie sul piano di governo del territorio sul notiziario del comune?

Non interessato 18% Molto interessato Poco interessato 38% 11%

Abbastanza interessato 33%

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Circa le attività produttive ed il lavoro, i cittadini si dichiarano: - rispetto a nuovi insediamenti commerciali, la percentuale maggiore (34%) si dichiara molto interessata - rispetto a nuovi insediamenti produttivi, la percentuale maggiore (46%) si dichiara molto interessata - rispetto a nuovi insediamenti agricoli produttivi, la percentuale maggiore (31%) si dichiara poco interessata. Tuttavia il 26% si dichiara abbastanza interessati ed il 25% molto interessato - rispetto a nuovi insediamenti agricoli di pregio e/o biologici, la percentuale maggiore (38%) si dichiara molto interessata ed il 31% si dichiara abbastanza interessato.

Vorresti favorire nuovi insediamenti commerciali? Vorresti favorire nuovi insediamenti produttivi?

Non interessato Non interessato 12% 18% Molto interessato Poco interessato 34% 9% Molto interessato 46%

Poco interessato 17% Abbastanza Abbastanza interessato interessato 33% 31%

Vorresti favorire nuovi insediamenti agricoli Vorresti favorire nuovi insediamenti agricoli di pregio produttivi? e/o biologici?

Non interessato Non interessato Molto interessato 15% 18% 25% Molto interessato Poco interessato 38% 16%

Poco interessato 31% Abbastanza Abbastanza interessato interessato 26% 31%

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Per quanto riguarda i servizi, nel complesso la dotazione viene ritenuta adeguata dalla maggioranza (57%). Il 25% la ritiene solo sufficiente, il 16% insufficiente. E’ curioso che un 2% la ritenga eccessiva. Nello specifico, se si osservano i risultati ai quesiti relativi alle diverse tipologie di servizi presenti sul territorio, si può osservare che: - i cittadini NON rilevano criticità (percentuali che ritengono il servizio adeguato > 70%) in merito alla presenza sul territorio dei seguenti servizi: uffici comunali (dotazione giudicata adeguata dal 71% di coloro che hanno risposto ai questionari), scuole primarie (74%), , farmacie (73%) - i cittadini ritengono adeguata (percentuali che ritengono il servizio adeguato comprese tra il 50 ed il 70%) la presenza sul territorio di: scuole secondarie (62%), chiese, oratori ed edifici per il culto (61%) - percentuali inferiori al 50% che ritengono il servizio adeguato sono state rilevate relativamente a: parchi pubblici (28%), manifestazioni ed attività culturali (39%), uffici postali (28%), attività commerciali (36%), attività produttive (20%), impianti sportivi (41%), strutture e servizi medici (38%), strutture per anziani e per categorie svantaggiate (29%), servizi di tipo sociale in genere (25%)

Come giudichi la presenza sul territorio degli uffici Come giudichi la presenza sul territorio delle scuole comunali? primarie?

Eccessiva Insufficiente Insufficiente 3% Eccessiva 3% 4% Sufficiente Sufficiente 3% 23% 19%

Adeguata Adeguata 71% 74%

Come giudichi la presenza sul territorio delle scuole Come giudichi la presenza sul territorio dei parchi secondarie? pubblici?

Eccessiva Eccessiva Insufficiente 1% 2% 8% Adeguata Insufficiente 28% Sufficiente 34% 29%

Adeguata 62% Sufficiente 36%

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Come giudichi i servizi per manifestazioni ed attività Come giudichi il servizio degli uffici postali? culturali?

Eccessiva 1% Insufficiente Eccessiva 3% Adeguata 26% Insufficiente 28% Adeguata 36% 39%

Sufficiente Sufficiente 32% 35%

Come giudichi il servizio delle farmacie? Come giudichi il servizio delle attività commerciali?

Eccessiva Eccessiva Insufficiente 3% 3% Sufficiente 2% Insufficiente 22% 26% Adeguata 36%

Adeguata Sufficiente 73% 35%

Come giudichi il servizio delle attività produttive? Come giudichi il servizio di chiese, oratori, edifici per il culto?

Eccessiva Eccessiva Insufficiente 1% Adeguata 6% 8% 20% Sufficiente 25%

Insufficiente 53% Sufficiente 26% Adeguata 61%

Come giudichi il servizio degli impianti sportivi? Come giudichi il servizio delle strutture e dei servizi medici?

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Eccessiva Eccessiva Insufficiente 4% Insufficiente 1% 24% 22% Adeguata Adeguata 38% 41%

Sufficiente Sufficiente 31% 39%

Come giudichi il servizio delle strutture per anziani e Come giudichi i servizi di tipo sociale in generale? per categorie svantaggiate?

Eccessiva Eccessiva 2% 1% Adeguata Adeguata Insufficiente Insufficiente 25% 29% 32% 37%

Sufficiente Sufficiente 32% 42%

GIUDIZIO GENERALE SUI SERVIZI

Eccessiva Insufficiente 2% 16%

Sufficiente Adeguata 25% 57%

Infine, altri suggerimenti emersi dall’analisi dei risultati dei questionari riguardano: - l’individuazione di elementi da tutelare: - il territorio rurale e le sue peculiarità (fontanili, filari alberati…) - i Nuclei di Antica Formazione - gli elementi riconoscibili della storia locale (santelle ecc…) - l’individuazione di elementi di criticità quali: - comportamenti inadeguati sulle strade - vari problemi viabilistici puntuali - sistema della sosta non controllato e/o insufficiente per alcune zone

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- manutenzione aree verdi, arredo urbano, strade e marciapiedi - gestione e qualità dei parchi pubblici - mancanza di adeguato senso civico - la richiesta della realizzazione/del potenziamento dei seguenti servizi: - manifestazioni culturali e ricreative - piste ciclabili e pedonali - servizi per anziani e per i giovani - nuove strutture sportive - asilo nido - attività commerciali (alimentari) adeguate - incentivazione per produzione di energia da fonti rinnovabili

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2.2 – Le richieste dei cittadini e dei portatori di interessi diffusi Scopo dell’iter procedurale adottato per la redazione del P.G.T. e volontà dell’Amministrazione è stata prendere in considerazione le necessità espresse dai cittadini e dai portatori di interessi diffusi; per questo motivo è stata effettuata la raccolta delle istanze espresse, che sono state successivamente vagliate ed inserite all’interno di un’ottica più ampia in modo tale da giungere, nella fase di pianificazione, ad un risultato che rispecchiasse sia le esigenze dei singoli che quelle della collettività. Si richiamano a seguire le principali fasi dell’iter: - 20/02/2006: avvio del procedimento per la formazione del Piano di Governo del Territorio (DCC n. 9). In tale occasione l’Amministrazione ha invitato chiunque ne avesse interesse eD in particolare le parti sociali ed economiche, a presentare suggerimenti e proposte per la definizione delle scelte progettuali, relative al futuro assetto del territorio comunale e precisando che tutte le proposte in passato già inoltrate, relative al progetto di revisione del vigente P.R.G., sarebbero state prese in considerazione senza la necessità di un’ulteriore loro reiterazione; - 25/02/2006: avviso pubblico dell’avvio del procedimento, mediante pubblicazione all’albo pretorio comunale; - 11/05/2011: riapertura dei termini per la presentazione di proposte, suggerimenti, istanze ai fini della formazione del PGT (DGC n. 43 del 11/05/2011); - 13/06/2011: nuova scadenza per la presentazione di proposte, suggerimenti, istanze ai fini della formazione del PGT.

Le richieste pervenute sono state in totale n. 34, inoltrate da singoli cittadini o da ditte e imprese. Il grafico riporta la suddivisione delle richieste pervenute raggruppate per macrotipologie di settore.

La seguente immagine rappresenta la distribuzione sul territorio delle istanze pervenute, evidenziando come le stesse riguardassero sia il tessuto consolidato che gli ambiti agricoli. L’immagine evidenzia anche quali istanze interessassero aree produttive. Ogni richiesta è stata considerata nella logica generale degli obiettivi di pianificazione, ferma restando la possibilità di osservazioni dopo l’adozione del P.G.T. Il percorso di consultazione è stato impostato su basi tali da acquisire interesse e condivisione sull’impianto complessivo e sulle scelte che hanno delineato la programmazione del governo del territorio.

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Le istanze sono state valutate in primo luogo da un punto di vista tecnico, considerando aspetti quali la compatibilità con la pianificazione sovra ordinata (in particolare la tavola paesistica del PTCP) e l’interferenza con la presenza di vincoli (fasce di rispetto dovute a strade, cimiteri, elettrodotti, ecc…). Ad una prima valutazione, che ha condotto ad un giudizio tecnico riguardo la possibilità di accogliere o meno le istanze, è seguita una fase di consultazione con l’amministrazione che ha ulteriormente approfondito il tema, considerando le singole istanze, come detto, nella logica generale degli obiettivi di pianificazione.

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Capitolo III – La pianificazione sovraordinata

3.1 – Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R)

3.1.1 – Introduzione Il Consiglio Regionale della Lombardia (con deliberazione del 19/01/2010, n. 951, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 6, 3° Supplemento Straordinario dell’ 11 febbraio 2010) ha approvato in via definitiva il Piano Territoriale Regionale. Con la chiusura dell’iter di approvazione del Piano, formalmente avviato nel dicembre 2005, si è chiuso il percorso di stesura del principale strumento di programmazione delle politiche per la salvaguardia e lo sviluppo del territorio della Lombardia. Il Piano ha acquistato efficacia dal 17 febbraio 2010 per effetto della pubblicazione dell’avviso di avvenuta approvazione sul BURL n. 7, Serie Inserzioni e Concorsi del 17 febbraio 2010. Dal 17 febbraio 2010 il PTR, quadro di riferimento per la pianificazione territoriale in Lombardia e di orientamento per le politiche di settore, esercita quindi gli effetti indicati all’art. 20 della l. r. 12/2005 “Effetti del PTR”. I Comuni, qualora interessati da obiettivi prioritari di interesse regionale e sovra regionale, sono pertanto tenuti a trasmettere in Regione, ai sensi dell’art. 13 comma 8 della l. r. 12/2005, il PGT adottato (o sua variante). Si precisa che sono tenuti alla trasmissione del PGT i Comuni che adottano il PGT successivamente al 17 febbraio 2010, nonché i Comuni che alla stessa data, avendo già adottato il PGT, non abbiano ancora dato inizio al relativo deposito. Inoltre, con l’entrata in vigore del Piano, per l’effetto di Piano Paesaggistico del PTR, ai termini del D. Lgs. 42/2004 e s.m. e i., tutti i Comuni sono comunque tenuti ad adeguare il proprio PGT alla disciplina paesaggistica entro due anni dall’entrata in vigore del PTR.

3.1.2 – La struttura del Piano Il Piano Territoriale Regionale è strutturato in diverse sezioni rispondono all’esigenza di un piano di natura contestualmente strategica e operativa, in una logica flessibile, di integrazione tra politiche, obiettivi e strumenti attuativi. La forma innovativa del Piano deriva anche dalla sua natura “incrementale” ed è finalizzata ad accogliere i contenuti che dal nucleo iniziale si integreranno con i successivi aggiornamenti, così come i differenti livelli di dettaglio richiesti dal diverso grado di approfondimento necessario per ciascun tema. Le sezioni di cui si compone il Piano sono: - Presentazione - Documento di Piano - Piano Paesaggistico Regionale - Strumenti operativi - Sezioni tematiche - La Valutazione Ambientale del PTR

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Presentazione E’ un elaborato introduttivo alle successive sezioni del Piano, ma non secondario in quanto definisce le principali logiche sottese. Illustra i presupposti normativi, il percorso di costruzione e la struttura del piano. Fornisce altresì chiavi di lettura del Piano costruite anche in funzione dei soggetti cui il Piano si rivolge nella logica di promuovere la complessiva coerenza del quadro della pianificazione regionale e agevolare i soggetti preposti a dare concretezza e attuazione agli obiettivi delineati. La presentazione individua infine, in linea con i principi di trasparenza, pubblicità e partecipazione, sanciti all’art. 2, comma 5 della legge 12/05, le forme di partecipazione al processo di piano, nonché gli strumenti di comunicazione utilizzati per coinvolgimento dei soggetti interessati, e definisce le modalità di gestione e di aggiornamento del Piano stesso.

Documento di Piano E’ l’elaborato di raccordo tra tutte le altre sezioni del Piano poiché definisce gli obiettivi di sviluppo socio economico individuando 3 macro-obiettivi (principi ispiratori dell’azione di Piano con diretto riferimento alle strategie individuate a livello europeo e nell’ambito della programmazione regionale generale) e 24 obiettivi di Piano. Gli obiettivi – in stretto legame con l’analisi SWOT (analisi dei punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce), che in apertura del Documento descrive il quadro di riferimento e le dinamiche in atto - costituiscono un riferimento centrale da condividere per la valutazione dei propri strumenti programmatori e operativi. Nel Documento di Piano la declinazione degli obiettivi, con contestuale definizione delle relative linee d’azione, è effettuata sia dal punto di vista tematico, in relazione a temi individuati dallo stesso PTR (ambiente, assetto territoriale, assetto economico/produttivo, paesaggio e patrimonio culturale, assetto sociale) sia dal punto di vista territoriale (sulla base dell’individuazione di sistemi territoriali considerati come chiave di lettura del sistema relazionale a geometria variabile ed integrata, che si attiva e si riconosce spazialmente nel territorio: Sistema Metropolitano, della Montagna, Pedemontano, dei Laghi, della Pianura Irrigua, del Po e dei Grandi Fiumi). La duplice declinazione degli obiettivi è volta a favorire una più immediata lettura, da parte delle programmazioni settoriali e a facilitare la costruzione degli altri strumenti di pianificazione, a fronte della valenza di quadro di riferimento per tutte le altre programmazioni riconosciuta al PTR ai sensi dell’art. 20 della l.r. 12/05. In coerenza con gli obiettivi determinati, il Documento di Piano definisce (art. 19, comma 2 lett. B della l.r. 12/05) le linee orientative dell’assetto del territorio regionale identificando gli elementi di potenziale sviluppo e di fragilità che si ritiene indispensabile governare per il perseguimento degli obiettivi. Per tale individuazione il Documento di Piano, pur riconoscendo e rimandando a piani e normative di settore, effettua identificazioni specifiche e talora puntuali in considerazione della loro valenza strategica a livello regionale. La definizione degli orientamenti è costruita in riferimento agli obiettivi prioritari di interesse regionale, identificati ai sensi dell’ art.19, comma 2 lett. B della legge 12/05: - poli di sviluppo regionale, - zone di preservazione e salvaguardia ambientale - infrastrutture prioritarie.

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In base ai disposti di cui all’art. 20 della l.r. 12/05, il Documento di Piano nella sezione dedicata agli effetti del PTR, esplicita la sua valenza di “quadro di riferimento per la valutazione di compatibilità degli atti di governo del territorio di comuni, province, comunità montane, parchi…” richiamando gli strumenti operativi che possono nel concreto creare sinergie tra le programmazioni locali e il sistema degli obiettivi del PTR. Il sistema degli obiettivi costituisce pertanto un riferimento centrale attraverso il quale piani o programmi, locali e di settore, devono confrontarsi con i contenuti del PTR, considerare la propria coerenza nel perseguire gli obiettivi e individuare concretamente strumenti efficaci di azione ad implementazione di quelli già definiti dal PTR. Il Documento di Piano determina quindi effetti diretti e indiretti la cui efficacia, in relazione al perseguimento degli obiettivi è valutata attraverso il sistema di monitoraggio del Piano e l’Osservatorio permanente della programmazione territoriale previsto dalla l. r. 12/05. Tuttavia, in relazione ai disposti di cui all’art. 20 della l.r. 12/05, il Documento di Piano evidenzia puntualmente alcuni elementi del PTR che hanno effetti “diretti” in particolare: - gli obiettivi prioritari di interesse regionale - i Piani Territoriali Regionali d’Area - la disciplina paesaggistica Il Documento di Piano identifica infine gli Strumenti Operativi che il PTR individua per perseguire i propri obiettivi.

Piano Paesaggistico La Lombardia dispone dal marzo 2001 di un Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), che costituisce quadro regionale di riferimento per la pianificazione paesaggistica. Per dare attuazione alla valenza paesaggistica del PTR, secondo quanto previsto dall’art.19 della l.r. 12/05, con attenzione al dibattito anche a livello nazionale nell’attuazione del D Lgs 42/04 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), gli elaborati del PTPR vigente vengono integrati, aggiornati e assunti dal PTR che ne fa propri contenuti, obiettivi, strumenti e misure. Per una piena aderenza ai contenuti del Codice, il Piano vigente è stato integrato con i contenuti proposti nell’art 143, comma 1, lettera g) del Codice: si tratta in particolare dell’individuazione delle aree significativamente compromesse o degradate dal punto di vista paesaggistico, con la proposizione di nuovi indirizzi agli interventi di riqualificazione, recupero e contenimento del degrado. Viene introdotta quindi una nuova cartografia del degrado e delle aree a rischio di degrado che delinea in termini e su scala regionale i processi generatori di degrado paesaggistico, definendo di conseguenza specifici indirizzi per gli interventi di riqualificazione e di contenimento di tali processi, dando anche indicazioni di priorità in merito agli interventi di compensazione territoriale ed ambientale inseriti in una prospettiva di miglioramento del paesaggio interessato dalle trasformazioni. Unitamente all’integrazione sul tema del degrado paesaggistico, il Piano del 2001 è stato implementato con dati nuovi e con una revisione complessiva della normativa aggiornata con i nuovi disposti nazionali e regionali. In particolare il PTR ha: - prodotto una serie di aggiornamenti cartografici mirati a ridefinire le cartografie del Piano aggiornate con le nuove basi disponibili nel Sistema Informativo Territoriale regionale

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- arricchito i contenuti di alcuni livelli informativi con dati ed informazioni nuove (geositi, siti Unesco, nuovi percorsi panoramici e visuali sensibili, nuovi belvedere e punti di osservazione, aggiornamento nuovi Parchi regionali) - predisposto specifiche schede relative ai punti di osservazione del paesaggio ad integrazione delle descrizioni di cui al precedente Piano (vol. 2) - restituito il quadro sinottico delle tutele per legge (vincoli paesaggistici) - introdotto nuovi contenuti, cartografie ed indirizzi di tutela che le politiche regionali per il paesaggio assumono come prioritari nel PTR - messo a sistema la tematica ed i contenuti specifici della rete verde regionale - aggiornato le disposizioni per la pianificazione paesaggistica delle Province e dei Parchi regionali, proponendo in particolare un nuovo schema di contenuti (con relativa legenda unificata) per i Piani Territoriali di Coordinamento provinciale e dei Parchi - aggiornato gli indirizzi alla pianificazione comunale con nuove indicazioni e criteri per gli strumenti attuativi (Piani Integrati di Intervento, ecc.) - aggiornato i repertori del precedente piano (volume 2) con ridefinizione grafica e adeguamento cartografico degli Elementi identificativi del paesaggio e dei percorsi panoramici - introdotto nuove attenzioni paesaggistiche inerenti le infrastrutture per la mobilità - introdotto nuove schede esemplificative per evidenziare buone pratiche per la riqualificazione paesaggistica dei nuclei sparsi e dei centri storici lombardi I contenuti della sezione costituiscono la disciplina paesaggistica regionale per la Lombardia, anche in attuazione di quanto previsto dal D. Lgs. 63/08.

Strumenti operativi Questa sezione raccoglie gli Strumenti Operativi individuati con la finalità di conseguire gli obiettivi e/o attivare linee d’azione specifiche. Si tratta di strumenti che la Regione mette direttamente in campo per perseguire gli obiettivi proposti nel Documento di Piano. La sezione contiene pertanto criteri, indirizzi, linee guida, nonché gli strumenti e sistemi volti alla definizione del quadro conoscitivo del PTR in relazione alle disposizioni di cui all’art. 19 della l.r.12/05.

Sezioni tematiche Alcune tematiche necessitano di trattazioni e approfondimenti dedicati. Le sezioni tematiche possono accogliere elementi, riflessioni, spunti che, pur non avendo immediata e diretta cogenza, offrono l’opportunità di fornire chiavi di lettura e interpretazione dei fenomeni omogenee tra i diversi soggetti istituzionali e non. La trattazione separata di alcuni temi permette al Piano di conservare una certa agilità senza precludere l’opportunità di affrontare i contenuti con il necessario dettaglio. La sezione propone inoltre una raccolta di immagini della Lombardia che si ritengono rappresentative delle caratteristiche peculiari lombarde e delle dinamiche in atto contenute nell’Atlante di Lombardia. Le mappe selezionate

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Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012 sono organizzate a seconda del “livello di zoom”, con la finalità di rappresentare la Lombardia nel contesto europeo ed italiano, la Lombardia così come emerge dai piani e dalle politiche settoriali nonché permettere approfondimenti su ambiti territoriali oggetto di specifico interesse, dando spazio anche alle pianificazioni provinciali.

Valutazione Ambientale del PTR La sezione contiene gli elaborati inerenti la Valutazione Ambientale del Piano (art. 4 della l.r. 12/05), allo scopo di promuoverne la sostenibilità tramite la forte integrazione delle considerazioni di carattere ambientale, socio/economiche e territoriali nonché mediante la partecipazione attiva promossa nell’ambito del medesimo processo di valutazione. Il principale documento di riferimento è il Rapporto Ambientale che, dopo aver definito il percorso metodologico procedurale di valutazione, individua gli strumenti per la partecipazione e la comunicazione, e analizza il contesto ambientale lombardo attraverso la descrizione dei singoli fattori ambientali, con particolare riferimento ai sistemi territoriali individuati dal Piano. Il Rapporto esamina gli obiettivi di sostenibilità, declinandoli anche per sistemi territoriali, ne verifica la coerenza con politiche, piani, programmi internazionali, europei, nazionali e regionali, ne stima i potenziali effetti sull’ambiente, accerta la coerenza – all’interno del Piano – tra obiettivi, indicatori e linee d’azione. Definisce i criteri ambientali per l’attuazione e la gestione del Piano individuando un percorso per la definizione di un quadro di riferimento ambientale per ambiti territoriali omogenei. Stabilisce criteri e misure per la mitigazione e la compensazione degli effetti ambientali negativi, evidenzia il ruolo della partecipazione nella fase attuativa, descrive il sistema di monitoraggio del Piano, anche individuando un sistema di indicatori. Vista la presenza sul territorio regionale di Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale, con riferimento alle disposizioni comunitarie, viene incluso lo Studio di Incidenza che, in particolare, dà conto delle caratteristiche di tali contesti, da valutare con attenzione nell’ambito delle azioni e delle progettualità che possono avere effetti diretti o indiretti sugli stessi. Una trasposizione dei principali contenuti del Rapporto Ambientale in un linguaggio non tecnico è contenuta nella Sintesi non tecnica. Il Rapporto Ambientale è corredato inoltre da numerosi allegati inerenti i contributi forniti dalla partecipazione, gli indicatori di contesto ambientale e le fonti delle informazioni.

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3.1.3 – Relazione tra PTR e PGT Il PTR della Lombardia, per sua natura, anche dal punto di vista giuridico, e per le modalità d’impostazione, ha un carattere multidisciplinare e necessariamente intesse relazioni con gli altri strumenti di pianificazione e con le politiche settoriali; rapporti che, al fine di strutturare un sistema di governo armonioso del territorio, devono essere sinergici e basati su modalità per la ricomposizione delle possibili conflittualità. Nei confronti dei PGT comunali, il PTR assume la stessa valenza prevista per i piani provinciali. Una funzione, dunque, in generale orientativa e di indirizzo, ma che diviene prescrittiva nelle ipotesi di - realizzazione di infrastrutture prioritarie, - potenziamento e adeguamento delle linee di comunicazione e del sistema della mobilità, - poli di sviluppo regionale, - zone di preservazione e salvaguardia ambientale. La presenza di previsioni del PTR prevalenti sulla strumentazione urbanistica di Province e Comuni, comporta per tali Enti effetti procedurali rilevanti relativamente all’approvazione dei rispettivi piani (PTCP o PGT), che devono essere adeguati a tali previsioni come condizione di legittimità degli stessi, in particolare i PGT interessati sono assoggettati ad una verifica regionale di corretto recepimento delle previsioni del PTR (l.r. 12/05, art 13, comma 8).

3.1.4 – Lettura del PTR a supporto della pianificazione locale Per agevolare la lettura dei diversi documenti che lo compongono, il PTR propone alcuni canali di lettura che consentono di avere un approccio guidato ai contenuti. I canali proposti sono: - normativo: propone un quadro sinottico dei contenuti del piano rispetto alla norma di riferimento per il PTR, cioè la l.r.12/2005 “Legge per il governo del territorio” - a supporto della pianificazione locale: è dedicato ai Comuni (amministratori, tecnici e professionisti) e finalizzato a fornire una sintesi dei principali riferimenti all’interno del piano, utili nella predisposizione del PGT.

Il PTR contiene solo alcuni elementi di immediata operatività, in quanto generalmente la sua concreta attuazione risiede nella “traduzione” che ne verrà fatta a livello locale, livello che la l.r.12/2005 ha fortemente responsabilizzato nel governo del territorio. D’altro canto il PTR fornisce agli strumenti di pianificazione locale la “vista d’insieme” e l’ottica di un quadro di riferimento più ampio, che consente di riconoscere anche alla scala locale le opportunità ovvero gli elementi di criticità alla macro-scala.

Nella predisposizione del PGT, i Comuni trovano nel PTR gli elementi per la costruzione di: - A. quadro conoscitivo e orientativo - B. scenario strategico di piano, nonché indicazioni immediatamente operative e strumenti (C) che il PTR mette in campo per il perseguimento dei propri obiettivi.

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A. Elementi per il quadro conoscitivo e orientativo Il PTR rende disponibili informazioni e strumenti conoscitivi utili per costruire il quadro di riferimento di cui un comune deve tenere conto nella predisposizione del proprio PGT. Tali elementi consentono generalmente una lettura a “vasta scala” e risultano utili per collocare correttamente le realtà locali all’interno del contesto regionale e sovra regionale. Dal punto di vista paesaggistico la sezione specifica PTR – Piano Paesaggistico (PTR-PP) contiene numerosi elaborati che vanno a definire le letture dei paesaggi lombardi e dentro le quali è opportuno che, da subito, il Comune cerchi di collocarsi, individuando l’unità tipologica di paesaggio e l’ambito geografico di appartenenza, la presenza di particolari tutele di carattere paesaggistico o ambientale che lo riguardano direttamente o indirettamente, la segnalazione di fenomeni diffusi di degrado o tendenza al degrado paesaggistico rilevati a livello regionale per particolari territori e che come tali dovranno poi essere oggetto di specifica attenzione comunale.

Argomento Sezione del Capitolo/Paragrafo/Titolo PTR 1 Quadro sintetico delle caratteristiche della Lombardia 2 - DdP Cap.0 – Quadro di riferimento: dinamiche in atto (punti di forza, debolezze, opportunità, minacce) 2 Raccolta di cartografie tematiche della Lombardia 5 - ST Atlante di Lombardia 3 Informazioni Territoriali (banche dati, cartografia,…) 4 – SO2 Sistema Informativo Territoriale Integrato 4 Il contesto ambientale lombardo 6 - VA Cap.5 – Il contesto ambientale lombardo

5 Individuazione dei principali elementi territoriali e ordinatori 2 - DdP par.1.5 - Orientamenti per l’assetto del territorio dello sviluppo (sistema rurale–paesistico-ambientale, policentrismo, poli di sviluppo, zone di preservazione e salvaguardia ambientale, infrastrutture, EXPO)

6 Lettura sintetica dei sistemi territoriali della Lombardia 2 - DdP par.2.2 - Sei sistemi territoriali per una Lombardia a geometria (Metropolitano, della Montagna, Pedemontano, Laghi, variabile (introduzione e SWOT analisi) Pianura Irrigua, Po e grandi fiumi)

Tavola 4 – I sistemi territoriali del PTR 7 Individuazione dell’Unità tipologica di paesaggio e 3 - PPR Tavola A dell’ambito geografico di appartenenza Fasce (e sottofasce): alpina, prealpina, collinare, dell’alta pianura, I paesaggi della Lombardia: ambiti e caratteri tipologici. della bassa pianura, dell’Oltrepò, dei paesaggi urbanizzati. Ambiti geografici di livello regionale 8 Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico 3 - PPR Tavole B ed E – Repertori correlati - Osservatorio paesaggi di livello regionale che interessano il territorio comunale eil lombardi suo intorno 9 Particolari tutele che riguardano il territorio comunale e il 3 - PPR Tavole C ed I suo intorno. Vincoli paesaggistici – sistema aree protette – È possibile anche consultare il SIBA Rete Natura 2000 10 Principali fenomeni di degrado paesaggistico in atto o 3 - PPR Tavole F, G, H potenziali che interessano il contesto territoriale di Principali fenomeni di degrado e compromissione del riferimento (Individuati a livello regionale) paesaggio e situazioni a rischio di degrado

11 Quadro delle pianificazioni e programmazioni in Lombardia 4 - SO3 QTer 5 - VA Rapporto Ambientale, Allegato IV 12 Rete Natura 2000 – Siti di Importanza Comunitaria 6 - VA Cap.14 – La rete Natura 2000 Allegato VII – Siti di Importanza Comunitaria, Zone di Protezione Speciale e habitat Natura 2000 censiti in Lombardia 13 Difesa del suolo 5 - ST Difesa del suolo: le politiche di difesa del suolo e di mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico

14 Altri approfondimenti conoscitivi 5 - ST

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B. Elementi per lo scenario strategico del PGT Il PTR identifica un proprio scenario strategico generalmente riferito a tutto il territorio regionale che, laddove necessario, viene più puntualmente contestualizzato rispetto alle caratteristiche dei diversi territori e, in particolare, per la componente paesaggistica. La pianificazione locale può definire il proprio scenario strategico di riferimento e promuovere specifiche politiche a livello locale, trovando nel PTR la sintesi di tutte le politiche, le strategie e le principali azioni che già sono in campo alla scala regionale, nazionale ed europea. In tale senso il PTR deve essere letto come un ausilio per “l’individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica per la politica territoriale del comune” (art. 8, comma 2 lett. a) della l.r.12/2005), laddove il PGT è visto come il momento creativo per le azioni di sviluppo sostenibile della Regione. La strategia regionale per lo sviluppo competitivo e armonioso del territorio è presentata nel cap.1 del Documento di Piano (DdP) e sintetizzata nei 24 obiettivi del PTR. Accanto ad essi, il PTR fornisce alcuni orientamenti per l’assetto del territorio, a partire dalla visione sistemica degli spazi del “non costruito” all’interno del sistema rurale-paesistico-ambientale e dalla lettura per la Lombardia della struttura policentrica del territorio. Il paragrafo 1.5 del DdP individua inoltre i poli di sviluppo regionale, le zone di preservazione e salvaguardia ambientale e le infrastrutture prioritarie; le tavole 1,2,3 allegate al DdP inquadrano tali elementi sul territorio regionale. Il PTR assume anche valore di Piano Paesaggistico, proseguendo in tal senso nel solco segnato dal Piano Territoriale Paesistico Regionale approvato nel 2001 (v. anche par. 3.3 del Documento di Piano). La sezione PTR - Piano Paesaggistico fornisce, tramite gli elaborati del Quadro di riferimento paesaggistico e quelli dei Contenuti dispositivi e di indirizzo, numerose indicazioni sia in merito agli indirizzi generali di tutela riguardanti le diverse unità tipologiche, particolari strutture insediative e valori storico-culturali, sia in merito ad ambiti e sistemi di rilevanza regionale, alcuni già individuati negli elaborati del Piano Territoriale Paesistico Regionale (2001), quali gli ambiti di elevata naturalità della montagna o di specifica tutela dei grandi laghi insubrici o le strade panoramiche di livello regionale, altri che devono esser individuati a livello locale, come per esempio i nuclei e gli insediamenti storici o la rete verde di ricomposizione paesaggistica. Un tema particolare riguarda poi la riqualificazione delle situazioni di degrado e il contenimento dei fenomeni di degrado (PTR – PP, Parte IV Indirizzi di tutela) che impegnano l’azione locale verso un’attenta valutazione della propria realtà territoriale, anche in riferimento al contesto più ampio, e alla definizione di azioni concrete.

L’art. 34 della Normativa del PTR - PP identifica puntualmente i compiti paesaggistici del PGT. Nel Documento di Piano, vengono inoltre proposti orientamenti per la pianificazione comunale (par. 1.5.7), gli indirizzi per il riassetto idrogeologico dl territorio (par. 1.6), l’identificazione di alcuni temi territoriali che Regione Lombardia riconosce come di rilevanza sovraregionale (par. 1.7). Il paragrafo 1.5.8 identifica inoltre le opportunità che potranno derivare al territorio regionale grazie alla realizzazione di EXPO 2015. Per la costruzione del proprio quadro strategico e in raccordo con i contenuti del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, il PGT potrà inoltre, partendo dai 24 obiettivi del PTR, trovarne una declinazione all’interno degli obiettivi

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Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012 tematici (ambiente, assetto territoriale, assetto economico/produttivo, paesaggio e patrimoni culturale, assetto sociale) e riconoscere per il proprio Comune il contesto geografico e sistemico di riferimento tra i Sistemi Territoriali del PTR (metropolitano, della montagna, pedemontano, dei laghi, della pianura irrigua, del Po e grandi fiumi - tavola 4 allegata al DdP). In particolare è bene segnalare che i Sistemi Territoriali del PTR non suddividono il territorio regionale in ambiti puntualmente cartografati, piuttosto identificano dei sistemi di relazioni attraverso una geografia condivisa con cui viene letto e proposto alla macro-scala il territorio regionale. Il PGT potrà riconoscersi in uno o più dei sei Sistemi Territoriali del PTR, ciascuno dei quali caratterizzato da una lettura territoriale e da un’analisi delle potenzialità, opportunità, criticità e minacce (SWOT Analisi); per ciascuno di essi il PTR propone gli obiettivi specifici derivanti da tale lettura, che costituiscono uno scenario strategico di riferimento più ricco perché contestualizzato sul territorio regionale. Il PGT, nel costruire il proprio scenario strategico, potrà articolare e meglio interpretare in funzione delle specificità locali il sistema di obiettivi del PTR.

B - Elementi del PTR per la costruzione dello scenario stategico del PGT

Per costruire il quadro di riferimento d'area vasta

Argomento Sezione del Capitolo/Paragrafo/Titolo PTR 1 Strategia del PTR 2 - DdP Par.1.4.- Gli obiettivi del PTR 2 Elementi ordinatori dello sviluppo 2 - DdP Par. 1.5.4 – I poli di sviluppo regionale e Tav.1 Par. 1.5.5 – Le zone di preservazione e salvaguardia ambientale e Tav.2 Par. 1.5.6 – Infrastrutture prioritarie per la Lombardia e Tav.3

3 Ambiti di pianificazione regionale 2 - DdP Cap.3.4 - Piani Territoriali Regionali d’Area 4 Opportunità di EXPO 2015 2 - DdP par 1.5.8 - La prospettiva di EXPO 2015 per il territorio lombardo 5 Unità tipologica di paesaggio, elementi identificativi e percorsi di 3 - PPR Tavola A – Ambiti geografici e unità tipologiche di interesse paesaggistico di livello regionale, rapporto con sistema paesaggio aree protette e Rete Natura 2000 Tavola B – Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico Tavola C – Istituzioni per la tutela della natura 6 Indicazioni della disciplina paesaggistica regionale 3 - PPR Tavola D – Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale Tavole D1 – Quadro di riferimento delle tutele dei laghi insubrici 7 Scenari ambientali 6 - VA Cap.6 - Lo scenario di riferimento ambientale

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Per costruire lo scenario di riferimento del PGT

Argomento Sezione del Capitolo/Paragrafo/Titolo PTR

1 Spazi del non costruito 2 - DdP par 1.5.1 - Sistema rurale-paesistico-ambientale par.1.5.5 - Zone di preservazione e salvaguardia ambientale par.1.5.6 - Rete Verde Regionale, Rete Ecologica Regionale 2 Orientamenti per la pianificazione comunale 2 - DdP par 1.5.7- Orientamenti per la pianificazione comunale 3 Indirizzi per il riassetto idrogeologico del territorio 2 - DdP par 1.6 - Indirizzi per il riassetto idrogeologico del territorio 4 Integrazione delle politiche settoriali 2 - DdP par 2.1 - Obiettivi tematici 5 Obiettivi di sviluppo territoriale 2 - DdP Par. 2.2 - Obiettivi dei sistemi territoriali (Metropolitano, Montagna, Pedemontano, Laghi, Pianura Irrigua, Po e grandi fiumi) 6 Principali informazioni di carattere paesistico - ambientale (per 3 – PPR Abaco vol. 1 – Appartenenza ad ambiti di rilievo comune): appartenenza ad ambiti di rilevanza regionale e paesaggistico regionale indicazione della normativa di riferimento 7 Contenuti e compiti paesaggistici della 3 – PPR Normativa pianificazione comunale Parte III art. 34, Parte I art.16 bis e Parte II Titolo III in particolare artt. 24, 25, 26 e 28 8 Indirizzi di tutela per singola unità tipologica 3 – PPR Indirizzi di tutela: Parte I e Parte II di paesaggio e per particolari strutture 1.unità tipologiche di paesaggio 2.strutture insediative insediative e valori storico culturali e valori storico culturali 9 Indirizzi per la riqualificazione paesaggistica 3 – PPR Indirizzi di tutela Parte IV: e il contenimento dei fenomeni di degrado 4.riqualificazione paesaggistica e contenimento dei potenziali fenomeni di degrado

Sulla base del canale di lettura proposto dal PTR e dedicato agli interlocutori locali coinvolti nella predisposizione del PGT, si sottolineano a seguire quali siano gli elementi emersi per il comune di Comezzano - Cizzago, in particolare con riferimento al Piano Paesaggistico.

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Il territorio di Comezzano - Cizzago, come evidenziato nella “Tavola A– Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio”, appartiene all’ambito geografico 14 “Bresciano e Colline del Mella”. L’unità tipologica di paesaggio che interessa il territorio è quella della fascia della bassa pianura (paesaggi delle colture foraggere). Per tale ambito il PTPR prevede i seguenti indirizzi (Indirizzi – Parte III):

Descrizione Indirizzi di tutela Paesaggi della pianura irrigua I paesaggi della bassa pianura irrigua vanno tutelati rispettandone sia La bonifica secolare iniziata dagli etruschi e tramandata ai romani e la straordinaria tessitura storica che la condizione agricola altamente conseguentemente continuata nell'alto medioevo ha costruito il produttiva. paesaggio dell' odierna pianura irrigua che si estende, con caratteristiche diverse, dalla Sesia al Mincio. Da sempre perfetto strumento per produzione agricola ad altissimo reddito, reca sul suo territorio le tracce delle successive tecniche colturali e di appoderamento. In questa pianura spiccano netti i rilievi delle emergenze collinari. La pianura irrigua è costituita da tre grandi tipi di paesaggi configurati dai tipi di coltura: risicola, cerealicola, foraggera.

Aspetti particolari Indirizzi di tutela La campagna Vanno promossi azioni e programmi di tutela finalizzati al Soggetta alla meccanizzazione l'agricoltura ha ridotto le partiture mantenimento delle partiture poderali e delle quinte verdi che poderali e, conseguentemente, gli schermi arborei e talvolta anche il definiscono la tessitura territoriale. La Regione valuterà la possibilità di sistema irriguo mediante l'intubamento. Anche le colture più pregiate intervenire in tal senso anche attraverso un corretto utilizzo dei come le marcite, i prati marcitori e i prati irrigui scompaiono per la loro finanziamenti regionali e comunitari per il settore agricolo e la scarsa redditività. riqualificazione ambientale. È auspicabile che gli Enti locali attivino autonomamente forme di incentivazione e concertazione finalizzate alla tutela delle trame verdi territoriali, anche in occasione della ridefinizione del sistema comunale degli spazi pubblici e del verde in coerenza con l'art. 24 della Normativa del PPR.

I canali - Sistema irriguo e navigli La tutela è rivolta non solo all'integrità della rete irrigua, ma Il sistema delle acque irrigue nella pianura lombarda comprende 81 anche ai manufatti, spesso di antica origine, che ne permettono ancora canali derivati da fiumi e centinaia di rogge e colatori. Dodici di questi oggi l'uso e che comunque caratterizzano fortemente i diversi elementi canali, in particolare, assumono le dimensioni, la portata e la lunghezza della rete. Anche in questo caso, assume carattere prioritario dei grandi fiumi lombardi; di questi tre sono navigli, realizzati anche per l'attivazione di una campagna ricognitiva finalizzata alla costruzione di il trasporto di materiali pesanti diretti a Milano e per l'avvio di merci uno specifico repertorio in materia, che aiuti poi a guidare la definizione lavorate al porto di Genova. La rete idrografica superficiale artificiale è di specifici programmi di tutela, coinvolgendo tutti i vari enti o consorzi uno dei principali caratteri connotativi della pianura irrigua lombarda. interessati. Per ulteriori indirizzi si rimanda alla successiva parte Storicamente la cura nella progettazione e realizzazione di queste seconda, punto 2 dei presenti indirizzi nonché alle disposizioni dell'art. opere ha investito tutte le componenti, anche quelle minori: chiuse, 21 della Normativa del PPR. livelle, ponti ecc...

Il PTPR, nella “Tavola B - Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico”, non individua elementi che interessino direttamente il territorio di Comezzano –Cizzago. La “Tavola C – Istituzioni per la tutela della natura”, così come la “Tavola D - Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale”, non forniscono indicazioni che interessano direttamente il territorio, ma evidenzia la sua posizione di prossimità al Parco dell’Oglio Nord (Parco Regionale istituito senza PTCP vigente - Legge istitutiva: LR 16.4.1988, n. 18, BURL 20.4.1988 n. 16, 1º suppl. ord.). La “Tavola E – Viabilità di rilevanza paesaggistica” non individua elementi che interessino direttamente il territorio di Comezzano –Cizzago. Tuttavia, si sottolinea il fatto che il territorio è incluso nel triangolo formato dai seguenti tracciati guida paesaggistici:

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- 44 – Dorsale ciclabile Padana - 45 – La via dell’Oglio - 47 – La via del Cardo romano La “Tavola F – Riqualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale” individua il territorio di Comezzano –Cizzago all’interno delle “Aree e ambiti di degrado paesistico provocato da trasformazioni della produzione agricola e zootecnica – Aree con forte presenza di allevamenti zootecnici intensivi (par. 3.4)”, per la riqualificazione paesaggistica ed il contenimento dei potenziali fenomeni di degrado delle quali, gli indirizzi sono i seguenti (Indirizzi - Parte IV):

3.4 - Aree con forte presenza di allevamenti zootecnici intensivi

Sono le aree agricole caratterizzate da notevole estensione e concentrazione di strutture destinate agli allevamenti zootecnici intensivi. Territori maggiormente interessati : principalmente la fascia della pianura irrigua: in particolare il mantovano, lodigiano e cremonese oltre a bassa bresciana Criticità: - alterazione del paesaggio agrario dovuto alla presenza di strutture edilizie fuori scala e in genere di scarsissima qualità

architettonica, a forte impatto ed elevato consumo di suolo, incoerenti con l'intorno e il contesto paesistico di riferimento per organizzazione planivolumetrica, tipologie edilizie e materiali utilizzati - abbandono degli insediamenti storici tradizionali e frequente compromissione degli elementi verdi e dei sistemi di relazione consolidati (percorsi, alberate, rogge, accessi, etc.)

CRITICITA' CRITICITA' - interventi di riassetto e trasformazioni colturali con indotte semplificazioni del paesaggio agrario - rischi di scarsa valorizzazione o abbandono di terreni “asserviti” allo spargimento dei liquami per ottemperare agli obblighi di legge ma di fatto non coinvolti in progetti colturali o di riqualificazione

Integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni del Settore agricolo e forestale a livello regionale e provinciale, di Pianificazione urbanistica (PGT) e di realizzazione degli interventi (in particolare correlazione con gli indirizzi di tutela della Fascia della pianura irrigua e con le politiche di riqualificazione dei Sistemi fluviali e della valle del Po) Azioni: - interventi di mitigazione con riqualificazione e reinserimento ove possibile di elementi arborei o arbustivi, in coerenza con le trame del parcellario agricolo - riqualificazione dei manufatti con maggior attenzione ai caratteri percettivi rilevanti, in termini di uso di materiali, colori e tecniche costruttive anche in relazione ai caratteri connotativi dei contesti paesaggistici locali - promozione di azioni di valorizzazione per gli insediamenti e le strutture tradizionali - incentivi all’utilizzo dei territori sottoutilizzati o in abbandono in relazione alla Rete verde provinciale INDIRIZZIDI RIQUALIFICAZIONE Integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni del Settore agricolo e forestale a livello regionale e provinciale, di

Pianificazione territoriale e urbanistica (PGT) e di realizzazione degli interventi (in particolare correlazione con gli indirizzi di tutela della Fascia della pianura irrigua e con le politiche di riqualificazione dei Sistemi fluviali e della valle del Po) Azioni : - definizione di criteri per l'attenta localizzazione e il corretto inserimento paesistico degli allevamenti zootecnici - promozione di attività di progettazione per il miglioramento della qualità architettonica e paesistica di componenti e soluzioni tecniche, tenendo anche conto delle proposte innovative sperimentate in alcune esperienze europee PREVENZIONEDEL RISCHIO INDIRIZZI DI CONTENIMENTO E E CONTENIMENTO DI INDIRIZZI

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La tavola F individua inoltre gli elettrodotti (par. 2.3) quali “aree e ambiti di degrado paesistico provocato da processi di urbanizzazione, infrastrutturazione, pratiche e usi urbani”. Per questi, gli indirizzi sono i seguenti:

2.3 - TERRITORI CONTERMINI ALLE RETI INFRASTRUTTURALI DELLA MOBILITA' E DEL TRASPORTO E PRODUZIONE DELL'ENERGIA

Riguarda le porzioni più o meno ampie e continue di territorio caratterizzate dalla presenza intrusiva di manufatti infrastrutturali, sia della mobilità che del trasporto e produzione dell’energia. Territori maggiormente interessati: fenomeno diffuso. In particolare, per quanto le grandi infrastrutture per la mobilità, oltre a quelle che interessano gli ambiti della “megalopoli padana” e della sua possibile espansione (corridoi paneuropei, sistema viabilistico pedemontano, l’accessibilità all’aeroporto della Malpensa, tangenziale est-esterna di Milano, la Bre-Be-Mi) e delle “conurbazioni” di cui ai punti precedenti, si segnalano come ambiti a rischio le aree contigue ai tracciati delle grandi infrastrutture di collegamento di nuova realizzazione e/o potenziamento in corso o previste : in particolare si segnala la Broni-Mortara, il raccordo autostradale tra l’A4 e la Valtrompia e la grande crociera tra l’asse autostradale Brennero-Verona-Parma-La Spezia (TiBre) e l’autostrada Cremona-Mantova. Criticità

- Inserimento di elementi estranei ed incongrui ai caratteri peculiari compositivi, percettivi o simbolici del contesto - frattura e frammentazione ecosistemica, d’uso e delle relazioni percettive, con formazione di aree marginalizzate, perdita di continuità e relazioni del sistema del verde e degli spazi agricoli, conseguente riduzione di caratterizzazione identitaria e progressiva omologazione dei paesaggi attraversati

In particolare si segnalano le criticità paesaggistiche provocate dalla conformazione delle stazioni di servizio poste lungo i principali assi stradali e autostradali, sia per quanto attiene ai caratteri eterogenei dei diversi manufatti edilizi che alle loro reciproche relazioni ed alle relative aree di pertinenza ALLE TAVOLE DIPIANO TAVOLE ALLE CRITICITA' E RIFERIMENTI RIFERIMENTI E CRITICITA'

Integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni di Pianificazione territoriale e di settore (PTCP, aree protette etc.) e di Governo locale del territorio (PGT) Azioni: - interventi di mitigazione anche tramite equipaggiamenti verdi in grado di relazionarsi con il territorio - interventi correlati alle infrastrutture esistenti attenti alle zone marginali e volti a ridurre la loro estraneità al contesto e l’effetto frattura che generano - attenta considerazione degli interventi di servizio alle infrastrutture cercando di evitare la possibile accentuazione dell’effetto di frattura indotto, operando riconnessioni funzionali tra i territori separati e recuperando gli ambiti marginali con la massima riduzione dell’impatto intrusivo; in particolare: - le barriere antirumore dovranno avere caratteristiche di qualità paesaggistica, oltreché ambientale, sia per quanto riguarda il lato interno, verso l’infrastruttura stessa, sia per quanto riguarda il lato esterno, rivolto verso il territorio circostante - gli interventi di manutenzione e adeguamento delle aree di servizio dovranno porsi obiettivi di riqualificazione paesaggistica INDIRIZZIDI RIQUALIFICAZIONE

Integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni di Pianificazione territoriale e di settore (PTCP, aree protette etc.) e di Governo locale del territorio (PGT), Progettazione tecnica di settore

Azioni: - progettazione integrata del tracciato, comprensivo del suo equipaggiamento verde, attenta ai caratteri paesaggistici dei contesti - progettazione unitaria dei manufatti e delle relative aree di servizio attenta ai caratteri paesaggistici dei contesti - eventuale acquisizione delle aree laterali all’infrastruttura in misura adeguata allo sviluppo e attuazione di un progetto di valorizzazione paesaggistica dei territori attraversati Riferimenti a linee guida e/o buone pratiche - “Criteri ed indirizzi tecnico-progettuali per il miglioramento dei rapporti tra infrastrutture stradali e ambiente naturale”, D.d.g. 7

ZIONE DEL RISCHIO DEL ZIONE maggio 2007 – n.4157 – pubblicato su BURL - 1°suppl. straordinario al n.21-22 maggio 2007 - “Linee guida per la valutazione degli impatti delle grandi infrastrutture sul sistema rurale e per la realizzazione di proposte di intervento di compensazione” – Val.Te.R. VALorizzazione del TErritorio Rurale – Regione Lombardia , Direzione Agricoltura –

PREVEN Politecnico di Milano CeDAT – Dic.2006 INDIRIZZI DI CONTENIMENTO E E CONTENIMENTO DI INDIRIZZI - Ministero per i beni e le attività culturali – “Linee Guida per l’inserimento paesaggistico degli interventi di trasformazione territoriale. Gli impianti eolici : suggerimenti per la progettazione e la valutazione paesaggistica”. Gangemi Editore, 2006

La “Tavola G – Contenimento dei processi di degrado e qualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale” oltre agli elementi già individuati nella tavola F, evidenzia l’appartenenza del territorio a quello che viene definito l’ “Ambito di possibile dilatazione del Sistema metropolitano lombardo (par. 2.1)”, per il quale:

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2.1 - AREE DI FRANGIA DESTRUTTURATE

Per aree di frangia destrutturate si intendono quelle parti del territorio periurbano costituite da piccoli e medi agglomerati, dove spazi aperti ‘rurbanizzati’ e oggetti architettonici molto eterogenei fra loro, privi di relazioni spaziali significative, alterano fortemente le regole dell’impianto morfologico preesistente fino a determinarne la sua totale cancellazione e la sostituzione con un nuovo assetto privo di alcun valore paesaggistico ed ecosistemico, che presenta situazioni in essere o a rischio di degrado e/o compromissione. Territori maggiormente interessati: centri urbani maggiori ed in particolare le aree della “megalopoli padana” che comprendono le aree densamente urbanizzate lungo l’asse del Sempione, nell’area metropolitana milanese, nella Brianza e lungo la direttrice Milano Verona (Bergamo – Brescia). Ambito a rischio: l’area compresa tre la direttrice Milano- Verona e la strada Paullese (Milano-Crema---Castiglione delle Stiviere verso il Mantovano) che sarà innervata da nuove grandi infrastrutture di trasporto. Impoverimento/perdita di qualsiasi forma di identità paesaggistica e talvolta di condizioni minimali di abitabilità, cui fanno riscontro: - frammentazione, omologazione e “banalizzazione” del paesaggio degli spazi aperti, aggravata dalla recente tendenza alla densificazione o alla rarefazione degli insediamenti, con interclusione, frammentazione e dequalificazione diffusa delle aree agricole periurbane, insufficienza e mancanza di qualità architettonico-spaziale e funzionale degli spazi d’uso pubblico, perdita delle visuali lontane - accerchiamento e progressiva interclusione di elementi isolati del patrimonio storicoarchitettonico e/o naturale che vengono

estraniati dal loro contesto - diffusione di oggetti monofunzionali privi di alcun legame o di riferimenti ai luoghi con formazione di nuove centralità urbane senza alcuna logica di continuità con le preesistenti

DIPIANO - usi e riusi spesso impropri del patrimonio edilizio e conflitti d’uso dei suoli - scarsa qualità architettonica e ambientale degli insediamenti produttivi e logistici - presenza invasiva delle infrastrutture a rete, sia viabilistiche che per il trasporto dell’energia e delle opere finalizzate alla sua produzione - forte concentrazione di impianti per le telecomunicazioni e la radiotelevisione che determinano, in alcune aree, oltre a forti criticità di tipo percettivo, anche emergenze per la salute della popolazione CRITICITA' E RIFERIMENTI ALLE TAVOLE TAVOLE ALLE RIFERIMENTI E CRITICITA' - presenza di aree sottoutilizzate e dismesse in abbandono Integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni: di Pianificazione territoriale e di Governo locale del territorio (PGT : in particolare Piano dei Servizi e Piano delle regole) Azioni: - Ridefinizione di un chiaro impianto morfologico prioritariamente attraverso: - la conservazione e il ridisegno degli spazi aperti, secondo un’organizzazione sistemica e polifunzionale, come contributo alla costruzione di una rete verde di livello locale che sappia dare continuità alla rete verde di scala superiore; in particolare:

- conservando, proteggendo e valorizzando gli elementi del sistema naturale e assegnando loro un ruolo strutturante - riqualificando il sistema delle acque - attribuendo alle aree destinate a verde pubblico esistenti e previste nell’ambito considerato una elevata qualità ambientale, paesaggistica e fruitivi - rafforzando la struttura del paesaggio agricolo soprattutto nei casi ove questo sia ancora fortemente interconnesso con il grande spazio rurale, conservando e incentivando le sistemazioni colturali tradizionali, promuovendo programmi specifici per l’agricoltura in aree periurbane, etc. - la riqualificazione del tessuto insediativo; inparticolare: - conservando e assegnando valore strutturante ai sistemi ed elementi morfologici e architettonici preesistenti significativi dal punto di vista paesaggistico - definendo elementi di relazione tra le diverse polarità, nuove e preesistenti - preservando le ‘vedute lontane’ come valori spaziali irrinunciabili e curando l’architettura dei fronti urbani verso i territori aperti INDIRIZZIDI RIQUALIFICAZIONE - riconfigurando l'impianto morfologico ove particolarmente destrutturato - orientando gli interventi di mitigazione al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra - il recupero e la valorizzazione delle aree degradate, sottoutilizzate e in abbandono con finalità paesistico-fruitivo e ambientali Riferimenti a linee guida e/o buone pratiche - Regione Lombardia, D.G. Territorio e Urbanistica – IReR, Linee Guida per la valorizzazione delle aree verdi, 2004 - Regione Lombardia, Progetto LOTO, Landscape Opportunities, La gestione paesistica delle trasformazioni territoriali. Complessità territoriale e valorizzazione del paesaggio. Esperienze a confronto in Lombardia, 2006

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Integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni di Pianificazione territoriale e di Governo locale del territorio (PGT: in particolare Documento di Piano, Piani Attuativi e Atti di programmazione negoziata con valenza territoriale ) Azioni: - Pianificazione attenta delle nuove previsioni di sviluppo alla chiara e forte definizione dell’impianto morfologico in termini di efficace correlazione con le tessiture territoriali ed agrarie storiche, con specifica attenzione agli ambiti di trasformazione ed alla piena valorizzazione della qualità paesaggistica nella pianificazione attuativa; in particolare: - conservando e assegnando valore strutturante ai sistemi ed elementi morfologici e architettonici preesistenti significativi dal punto di

vista paesaggistico - difendendo gli spazi aperti e attribuendo al loro ridisegno un valore strutturante - localizzando in modo mirato le eventuali nuove necessità in modo tale da riqualificare i rapporti tra i margini urbani e i territori aperti

RISCHIO - impedendo la saldatura di nuclei urbani contigui - conservando e assegnando valore strutturante ai sistemi ed elementi morfologici e architettonici preesistenti significativi dal punto di vista paesaggistico - individuando e promuovendo prestazioni di elevata qualità per i piani attuativi e i progetti urbani Riferimenti a linee guida e/o buone pratiche - Regione Lombardia, D.G. Territorio e Urbanistica – IReR, Linee Guida per la valorizzazione delle aree verdi, 2004 - Regione Lombardia, Progetto LOTO, Landscape Opportunities, La gestione paesistica delle trasformazioni territoriali. Complessità

INDIRIZZIDI CONTENIMENTO E PREVENZIONEDEL territoriale e valorizzazione del paesaggio. Esperienze a confronto in Lombardia, 2006

La tavola G evidenzia anche la prossimità ai tracciati viari e ferroviari programmati (TAV e BreBeMi), che scorreranno poco a nord del comune.

Della “Tavola H – Contenimento dei processi di degrado paesaggistico: tematiche rilevanti” si è riportata la sintesi, che sottolinea come, nell’ambito, i possibili rischi di degrado siano legati a: - processi di urbanizzazione e infrastrutturazione; - abbandono e dismissione; - criticità ambientale. La “Tavola I – Quadro sinottico tutele paesaggistiche di legge”, infine, riassume le tutele paesistiche di legge (art. 136 ed art. 142 del D. Lgs 42/2004)”.

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Tavola A – Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio

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Tavola B – Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico

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Tavola C – Istituzioni per la tutela della natura

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Tavola D - Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale

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Tavola E – Viabilità di rilevanza paesaggistica

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Tavola F – Riqualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale

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Tavola G – Contenimento dei processi di degrado e qualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale

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Tavola H – Contenimento dei processi di degrado paesaggistico: tematiche rilevanti

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Tavola I – Quadro sinottico tutele paesaggistiche di legge (art. 136 ed art. 142 del D. Lgs 42/2004)

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3.2 – Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Brescia (P.T.C.P)

3.2.1 – Il PTC vigente Ai sensi dell’art. 18 c. 2 della LR 12/05 le previsioni del PTCP con valenza prescrittiva e prevalente sugli atti del PGT sono: - le previsioni in materia di tutela dei beni ambientali e paesaggistici; - l’indicazione della localizzazione delle infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità di interesse sovra comunale; - l’individuazione degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico; - l’indicazione per le aree soggette a tutela o classificate a rischio idrogeologico o sismico delle opere prioritarie di sistemazione e consolidamento, nei soli casi in cui la normativa e la programmazione di settore attribuiscano alla provincia la competenza in materia con efficacia prevalente.

Una seconda serie di tematiche, non prescrittive, afferisce ad aspetti più legati alle dinamiche locali, quali la quantificazione dello sviluppo comunale, che deve essere indirizzata alla minimizzazione del consumo di suolo ed orientata preferibilmente ad azioni di riqualificazione urbanistica, paesistica, ambientale.

A seguire si intende descrivere sinteticamente gli elementi individuati dalle singole tavole grafiche costituenti il vigente PTCP della Provincia di Brescia. Seguono estratti cartografici delle stesse.

Tavola di struttura Dall’analisi della tavola risulta possibile individuare alcuni elementi. Relativamente alle vocazioni d’uso del territorio: - le zone a prevalente non trasformabilità a scopo edilizio coincidono con aree circostanti un pozzo ed i fontanili presenti sul territorio; - le zone di controllo interessano la maggior parte del territorio oggetto di analisi, eccetto una porzione a sud – est circostante la località Sabbionera; Relativamente alle tipologie insediative si segnala la presenza di: - centri storici: i due principali (Comezzano e Cizzago), nonché quattro nuclei “minori”, identificati con la cascina Marocchina, due insediamenti in località Sabbionera ed il cimitero di Cizzago; - ambiti caratterizzati da usi prevalentemente residenziali (la quasi totalità del territorio urbanizzato, costituito dalla “saldatura” tra i due nuclei storici principali, nonché altri insediamenti sparsi in ambito rurale); - ambiti caratterizzati da usi prevalentemente produttivi (un unico ambito, localizzato a nord-ovest di Cizzago). Relativamente agli ambiti a statuto particolare si segnala che il territorio non è individuato come tale, ma si trova nella fascia compresa tra l’ambito a statuto particolare proposto che interessa i comuni di Trenzano, , Corzano, Pompiano, Barbariga, la porzione est di Orzinuovi e ad est e l’ambito a statuto particolare proposto che costituisce l’ampliamento dell’ambito a statuto particolare esistente (fascia fluviale dell’Oglio) ad ovest.

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Relativamente al sistema della mobilità, gli elementi che interessano direttamente il territorio sono: - la strada secondaria che collega Chiari ad Orzinuovi; - la pista ciclabile/sentiero che attraversa il territorio da est ad ovest passando da cascina Roncatole. A scala maggiore, il territorio è compreso nel “quadrilatero” i cui limiti sono costituiti da: la suddetta strada secondaria che collega Chiari ad Orzinuovi, la strada secondaria – Orzinuovi, la strada primaria – Chiari (cui si affiancherà la TAV), la strada primaria “corda molle”. Si segnala che i centri ordinatori più prossimi sono Chiari (individuato anche come interscambio logistico) ed Orzinuovi.

Tavola paesistica Dall’analisi della tavola risulta possibile individuare alcuni elementi che sono stati, per comodità, suddivisi per componenti come proposto dalla tavola di analisi paesistica a livello provinciale. Componenti del paesaggio fisico e naturale Si tratta di tematismi riconducibili agli aspetti geomorfologici, idrografici e vegetazionali d’origine naturale. Per il comune oggetto di analisi risultano rilevabili le seguenti componenti: - boschi di latifoglie, macchie e frange boscate, filari (ovviamente, nel caso di Comezzano Cizzago si tratta di formazioni lineari: vegetazione interpoderale); - fascia dei fontanili e delle ex-lame (fascia a sud dei nuclei principali); - corpi idrici principali: fiumi, torrenti e loro aree adiacenti. Componenti del paesaggio storico-culturale Si tratta di elementi lineari (viabilità, tracciati ferroviari storici…) e puntuali (chiese, palazzi…) che caratterizzano storicamente il territorio. Nel comune oggetto di analisi risultano rilevabili le seguenti componenti: - rete stradale storica secondaria (asse est – ovest Trenzano – che attraversa l’abitato di Cizzago; asse nord – sud Cizzago - Castelcovati; asse nord – sud Chiari – Roccafranca, che costituisce il limite amministrativo nord – ovest del territorio comunale; viabilità di collegamento tra Comezzano e la località Sabbionera, viabilità in direzione sud che collega Comezzano al cimitero); - testimonianze estensive dell’antica centuriazione. Per quanto riguarda gli elementi puntuali, si rimanda al quadro conoscitivo del territorio comunale relativamente al sistema delle permanenze storico-culturali e del paesaggio urbano ed al sistema paesistico, limitando l’osservazione al fatto che il PTC non ne individui. Componenti del paesaggio agrario e dell’antropizzazione colturale Si tratta di elementi la cui presenza è correlata con le attività agricole e con le trasformazioni da esse indotte sul territorio. Pertanto si collocano in questo ambito le colture, la rete idrica superficiale, la viabilità rurale e la vegetazione, strutturata in filari e ripe boscate, a margine degli appezzamenti agricoli. Per il comune oggetto di analisi risultano rilevabili le seguenti componenti: - seminativi e prati in rotazione; - aree agricole di valenza paesistica; - cascine;

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- fontanili attivi. Componenti del paesaggio urbano Si tratta di aree edificate con destinazione residenziale o produttiva e aree impegnate per diverse destinazioni dai P.R.G. vigenti. Per il comune oggetto di analisi risultano rilevabili le seguenti componenti: - centri e nuclei storici; - aree produttive realizzate; - altre aree edificate; - altre aree edificate impegnate dai PRG vigenti. La tavola paesistica individua inoltre la componente “limitazione all’estensione degli ambiti delle trasformazioni condizionate”: rispetto al nucleo di Cizzago ad ovest e a sud, rispetto al nucleo di Comezzano ad est, a sud e ad ovest. Comezzano Cizzago fa parte dell’ambito “Pianura”. A livello di rilevanza paesistica componenti identificative, percettive e valorizzative del paesaggio dobbiamo segnalare la presenza di alcune di tali componenti, come di seguito meglio specificato: - per quanto riguarda i luoghi di rilevanza paesistica e percettiva caratterizzati da beni storici puntuali (landmarks), ne è individuato uno in corrispondenza della cascina Marocchina; - sentieri di valenza paesistica (la già citata pista ciclabile/sentiero individuata nella tavola di struttura); - itinerari di fruizione paesistica (lungo la strada che collega Chiari a Roccafranca e lambisce il territorio a nord - ovest).

Tavola Ambiente e Rischi – Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici Questa tavola, oltre alla rete idrografica, ai pozzi ed ai fontanili, evidenzia quali siano le aree a vulnerabilità alta e molto alta della falda, che interessano la maggior parte del territorio.

Tavola – Ambiente e Rischi – Carta inventario dei dissesti Questa tavola non individua elementi che interessino il territorio comunale.

Tavola– Rete ecologica Per quanto riguarda gli elementi areali, si segnala che sul territorio sono presenti: - aree della ricostruzione polivalente dell’agroecosistema (BS13) - aree della ricostruzione ecosistemica polivalente in ambito planiziale e collinare (BS10) - ambiti della ricostruzione del sistema dei fontanili (BS14), cui si sovrappone un’area individuata come “gangli secondari in ambito planiziale”. Le aree urbanizzate sono individuate come “principali barriere infrastrutturali ed insediative”. Il territorio è inoltre attraversato da “corridoi terrestri principali” e “greenways principali” nella porzione sud del territorio, nonché, anche se solo parzialmente, da “corridoi fluviali secondari” (Roggia Averolda ad est della località Sabbionera e Roggia Cesaresca). Sono individuati due “punti di conflitto”.

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PTCP – Tavola di struttura e relativa legenda

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PTCP – Tavola paesistica e relativa legenda

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PTCP – Ambiente e Rischi – Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici e relativa legenda

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PTCP – Ambiente e Rischi – Carta inventario dei dissesti e relativa legenda

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PTCP – Rete ecologica e relativa legenda

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3.2.2 – La variante al PTC adottata Con delibera di Consiglio Provinciale n. 14 del 31/03/2009 è stata adottata la variante di adeguamento del PTCP alla LR 12/2005. La variante conferma la struttura generale del PTCP vigente e approfondisce i temi di prescrittività della LR 12/05 e il ruolo di coordinamento della Provincia. In particolare la variante puntualizza, nella parte I delle NTA, le procedure di concertazione fra enti, di attuazione del PTCP e di aggiornamento e variante allo stesso; definisce, di concerto con i comuni interessati, gli ambiti agricoli strategici e aggiorna la disciplina delle salvaguardie infrastrutturali.

Come indicato nella “Relazione di presentazione della variante di adeguamento alla LR 12/2005” in merito agli elaborati della proposta di adeguamento: - la “Tavola 1 – Struttura” è stata integrata con i progetti infrastrutturali come da indicazioni dei settori competenti; - la “Tavola 2 – Paesaggio” non è stata modificata; - la “Tavola 3 – Ambiente e rischi” è stata aggiornata con i livelli informativi regionali relativi al PAI aggiornato e all’inventario delle frane e dei dissesti (GEOIFFI) e integrata con le zone umide come censite dalla Provincia (settore ecologia) e i geositi riconosciuti. E’ stata aggiunta: - la “Tavola 4 – Ambiti agricoli di interesse strategico”. Completa gli elaborati cartografici - la “Tavola 5 – Rete ecologica”.

Si riportano sinteticamente a seguire i contenuti, in riferimento al PTC vigente, dei suddetti elaborati ed i relativi estratti. Per quanto riguarda la tavola di struttura, rispetto al PTC vigente, risulta più estesa la zona a mix prevalentemente industriale posta a nord di Cizzago e non è più individuata la pista ciclabile/sentiero che attraversava il territorio. La tavola “Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici”, non presenta differenze significative apprezzabili, eccetto l’individuazione delle aree umide (come censite dalla Provincia: n. 59 Roggia Cesaresca e vaso Fiume, localizzata ad est di Ludriano, circa 500m a nord-ovest di Cascina Macogna e che interessa, oltre al territorio comunale di Comezzano Cizzago, anche quello di Orzivecchi e Roccafranca; n. 60 Roggia Bianca, ricadente interamente nel territorio di Comezzano Cizzago e localizzata a nord – est di Cascina Faede). La tavola che individua gli ambiti agricoli strategici è, come detto, un elaborato introdotto con la variante. Sono individuate le aree urbanizzate/urbanizzabili da PRG/PGT vigente, gli ambiti agricoli strategici, che rappresentano la maggior parte del territorio, e gli ambiti esterni, che costituiscono un “cuscino” tra il nucleo principale urbanizzato e gli ambiti agricoli. La tavola relativa alla rete ecologica presenta notevoli differenze rispetto all’individuazione degli elementi areali: BS14 (ambiti della ricostruzione del sistema dei fontanili) viene esteso a nord fino al limite delle aree urbanizzate ed oltre; BS10 (aree delle ricostruzione ecosistemica polivalente in ambito planiziale) viene notevolmente ridotto dal suddetto ampliamento di BS14, così come BS13 (aree della ricostruzione polivalente dell’agroecosistema). Viene confermata l’individuazione di BS16 – Gangli secondari in ambito planiziale, dei punti di conflitto e del corridoio primario. Le principali barriere infrastrutturali ed insediative sono aggiornate allo stato di fatto (aree urbanizzate).

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PTCP – Variante adottata - Tavola di struttura e relativa legenda

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PTCP – Variante adottata - Ambiente e Rischi – Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici e relativa legenda

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PTCP – Variante adottata - Ambiente e Rischi –Carta inventario dei dissesti e relativa legenda

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PTCP – Variante adottata – Ambiti agricoli di interesse strategico e relativa legenda

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PTCP – Variante adottata – Rete ecologica e relativa legenda

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Capitolo IV – Analisi degli aspetti demografici e socio-economici

Lo scopo della presente indagine è quello di analizzare le dinamiche sociali ed insediative della popolazione residente nel Comune di Comezzano – Cizzago operando un confronto con l’evoluzione avvenuta nei comuni limitrofi e nella totalità della provincia di Brescia. Comezzano - Cizzago fa parte del Sistema Urbano 7 “Chiari” (art. 13 NTA PTCP), costituito da 17 comuni; oltre a Comezzano – Cizzago: , , Castelcovati, Castrezzato, Chiari, , , , Ospitaletto, , Roccafranca, Rudiano, , Travagliato, Trenzano, Urago d’Oglio. Il centro ordinatore è Chiari. Comezzano - Cizzago fa inoltre parte, insieme ad altri 10 comuni (Castelcovati, Castrezzato, , Chiari, Coccaglio, Roccafranca, , Rudiano, Trenzano, Urago d’Oglio) del distretto socio-sanitario 7 “Oglio ovest - Chiari”.

La valutazione delle tendenze demografiche è legata allo studio di alcuni fenomeni tra loro relazionati come: - l'andamento e la suddivisione per sesso e fasce d'età della popolazione residente; - l’evoluzione della struttura della famiglia; - la struttura del patrimonio edilizio; - l’analisi dei fattori economici. A tale scopo sono stati raccolti i dati relativi alla popolazione residente nel Comune in corrispondenza dei censimenti eseguiti dal 1861 al 2010 con cadenza decennale, pubblicati in varie edizioni dall’Istituto Centrale di Statistica (ISTAT) e i dati forniti dall’ufficio anagrafe del comune di Comezzano Cizzago. In particolare, per gli indicatori socio-demografici, sono state utilizzate le elaborazioni eseguite (sui dati di fonte ISTAT dei Censimenti della Popolazione del 1971-1981-1991-2001) dal Comune di Brescia con la collaborazione dell’ACB (Associazione Comuni Bresciani) per la predisposizione dei Piani Sociali di Zona 2006-2008. Queste elaborazioni si sviluppano lungo tre direzioni: popolazione, occupazione e titolo di studio. Al fine di effettuare un confronto tra la realtà comunale e quella del territorio in cui si inserisce, sono stati considerati i comuni limitrofi appartenenti ai distretti 7 – Oglio ovest Chiari e 8 – Bassa bresciana occidentale Orzinuovi.

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4.1 – La popolazione residente: censimenti e dati anagrafici L’analisi dell’andamento demografico del comune di Comezzano Cizzago tra il 1861 e il 2010 dimostra che la popolazione residente è quasi triplicata nell’ultimo secolo e mezzo, passando da 1.313 abitanti nel 1861 a 3.702 abitanti nel 2010, con una crescita complessiva del 282%. Analizzando il tasso di incremento decennale della popolazione si può osservare come le variazioni in termini percentuali più significative si siano verificate all’inizio del secolo scorso (variazione +39%) e tra gli anni Cinquanta e Sessanta (-30,4%). Nel secondo caso si può ipotizzare che tale variazione sia dovuta ad uno spostamento della popolazione verso centri abitati di maggiori dimensioni e verso il capoluogo dove, in quegli anni, l’espansione è stata notevole. A partire dagli anni Settanta il dato relativo alla popolazione residente ha assunto un andamento crescente, con la variazione più significativa nell’ultimo decennio, fino ad attestarsi al valore di 3.702 abitanti (al 31/12/2010).

Anno Residenti Variazione Note 1861 1.313 1871 1.276 -2,8% Minimo 1881 1.329 4,2% 1901 1.856 39,7% 1911 1.896 2,2% 1921 2.138 12,8% 1931 2.329 8,9% 1936 2.610 12,1% 1951 2.996 14,8% 1961 2.085 -30,4% 1971 1.848 -11,4% 1981 2.057 11,3% 1991 2.266 10,2% 2001 2.708 19,5% 2010 ind 3.702 36,7% Massimo Comune di Comezzano Cizzago: andamento decennale popolazione residente (fonte dati ISTAT)

4.000

3.500

3.000

2.500

2.000

1.500

1.000

500

0 1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2010 ind

Comune di Comezzano Cizzago: andamento decennale popolazione residente (fonte dati ISTAT)

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Confrontando l’andamento demografico nei comuni limitrofi a Comezzano Cizzago nella seconda metà del secolo scorso, non è possibile identificare una tendenza prevalente. Alcuni comuni, come Chiari, Castelcovati, Castrezzato e Rudiano si distinguono per avere sempre avuto variazioni percentuali con valori positivi (ove negativo, il valore era minimo); gli altri presentano variazioni negative, anche con valori molto elevati (es. : Corzano -31% tra gli anni Sessanta e Settanta), fino agli anni Settanta. Successivamente le variazioni percentuali negative assumono valori più ridotti o positivi (es. : andamento crescente per Corzano). Comezzano Cizzago rientra in questa ultima casistica: dagli anni Cinquanta la variazione percentuale della popolazione ha registrato valori negativi, mentre a partire dagli anni Settanta ha registrato valori positivi con andamento tendenzialmente crescente. Il confronto tra l’andamento della variazione percentuale decennale di Comezzano Cizzago con quello della provincia di Brescia sottolinea ulteriormente la tendenza riscontrata a livello locale: la variazione percentuale della popolazione della provincia si è sempre attestata su valori positivi inferiori al 10% (l’andamento pressoché costante di questo valore è dato, ovviamente, dal fatto che racchiuda in sé situazioni poste agli estremi: comuni in cui la variazione della popolazione residente è stata positiva e comuni in cui è stata negativa), mentre quella di Comezzano Cizzago ha subito una variazione da valori negativi a positivi in un intervallo molto più ampio (-30% - +20%).

1951 Var. % 1961 Var. % 1971 Var. % 1981 Var. % 1991 Var. % 2001 Comezzano 2.996 -30,4% 2.085 -11,4% 1.848 11,3% 2.057 10,2% 2.266 19,5% 2.708 Cizzago Chiari 15.768 -2,8% 15.332 7,1% 16.424 0,3% 16.476 3,6% 17.061 1,9% 17.393 Castelcovati 2.491 5,8% 2.635 22,6% 3.230 38,0% 4.456 12,1% 4.995 7,1% 5.348 Castrezzato 3.653 -1,8% 3.587 9,5% 3.929 11,9% 4.395 14,7% 5.042 15,0% 5.800 Trenzano 4.439 -16,6% 3.703 -1,9% 3.634 11,1% 4.036 10,8% 4.472 8,4% 4.848 Roccafranca 3.729 -18,5% 3.040 -10,0% 2.735 9,3% 2.988 13,4% 3.387 10,6% 3.746 Rudiano 2.836 -1,4% 2.795 9,1% 3.049 31,0% 3.993 7,0% 4.273 7,9% 4.610 Corzano 2.402 -33,7% 1.592 -31,0% 1.098 -15,0% 933 -4,0% 896 9,4% 980 Pompiano 3.324 -26,4% 2.447 2,8% 2.516 20,0% 3.018 4,6% 3.158 7,3% 3.388 Orzivecchi 2.887 -18,8% 2.345 -9,6% 2.120 -2,2% 2.073 1,7% 2.108 8,4% 2.286 Provincia Bs 858.243 2,9% 882.949 8,5% 957.686 6,2% 1.017.093 2,7% 1.044.544 6,1% 1.108.776

50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% -10,0% 1961 1971 1981 1991 2001 -20,0% -30,0% -40,0%

Comezzano Cizzago Chiari Castelcovati Roccafranca Rudiano Corzano Castrezzato Trenzano Pompiano Orzivecchi

Variazione decennale della popolazione 1951-2001 – Confronto tra Comezzano Cizzago ed i comuni limitrofi

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30,0%

20,0%

10,0%

0,0% 1961 1971 1981 1991 2001 -10,0%

-20,0%

-30,0%

-40,0%

Comezzano Cizzago Provincia BS

Variazione decennale della popolazione 1951-2001 – Confronto tra Comezzano Cizzago e la provincia di Brescia

Entrando nel dettaglio delle dinamiche demografiche del comune di Comezzano Cizzago, si riportano a seguire i dati forniti dall’ufficio anagrafe relativi agli ultimi 10 anni.

RESIDENTI SALDO SALDO SALDO FAMIGLIA ANNO NATI MORTI IMMIGRATI EMIGRATI FAMIGLIE (31/12)* NATURALE MIGRATORIO TOTALE MEDIA

2001 2.718 25 9 16 99 37 62 78 942 2,89 2002 2.872 48 21 27 197 61 136 163 993 2,89 2003 3.026 30 13 17 197 63 134 151 1.023 2,96 2004 3.149 34 12 22 174 73 101 123 1.091 2,89 2005 3.234 53 16 37 147 99 48 85 1.116 2,90 2006 3.345 50 14 36 187 112 75 111 1.148 2,91 2007 3.450 57 20 37 157 89 68 105 1.181 2,92 2008 3.569 46 16 30 199 110 89 119 1.218 2,93 2009 3.654 56 29 27 164 106 58 85 1.244 2,94 2010 3.702 53 17 36 133 121 12 48 1.292 2,87

MEDIA DECENNIO 45,20 16,70 28,50 165,40 87,10 78,30 106,80 1.124,80 2,91 SOMMA DECENNIO 452,00 167,00 285,00 1.654,00 871,00 783,00 1.068,00

*eccetto anno 2001 in cui il periodo di riferimento è 1° gennaio - 20 ottobre Comune di Comezzano Cizzago: movimento anagrafico 2001-2010 (fonte dati: ufficio anagrafe)

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Andamento demografico 2001 - 2010

4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Comune di Comezzano Cizzago: evoluzione popolazione residente 2001-2010

Saldi demografici 2001 - 2010

180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

SALDO NATURALE SALDO MIGRATORIO SALDO TOTALE

Comune di Comezzano Cizzago: saldi demografici 2001-2010

Per quanto riguarda l’evoluzione della popolazione residente, negli ultimi dieci anni si è verificata una crescita costante, con in media +45 unità/anno, che ha portato la popolazione dalle 2.718 unità (al 31/12/2001) alle attuali 3.702 (31/12/2010). Il saldo naturale è sempre stato positivo, con un numero di nati sempre superiore, anche di molte unità, rispetto al numero di morti. Anche il saldo migratorio è sempre stato positivo, con valori assoluti maggiori rispetto a quelli relativi al saldo naturale, per cui ha determinato in massima parte il saldo totale in tutte le annualità considerate, tranne nel 2010.

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Lo studio dell’andamento demografico passato consente di proiettare le tendenze al futuro utilizzando un modello, in base al quale si ipotizza che sia possibile calcolare la popolazione futura (in assenza delle previsioni di piano) in base alla formula Pn=P0*(1+r)n dove r, detto saggio di variazione, è la variazione media annua di popolazione rapportata al valore iniziale calcolabile dalla formula:

− PP ji r = con Pj = popolazione iniziale, Pi = popolazione finale, i – j = n. )( ⋅− Pji j

L’ipotesi che r sia costante è semplificativa, ma dà risultati accettabili e vicini alla realtà se applicato ad una società “permanente”, ossia una società nella quale permangano nel tempo i fattori che determinano l’evoluzione demografica: non vengono meno le risorse economiche, non cambiano i principi morali, sono inalterate le caratteristiche sociali.

anno popolazione r variazione %

2000 2.640 2001 2.718 0,030 2,95% 2002 2.872 0,057 5,67% 2003 3.026 0,054 5,36% 2004 3.149 0,041 4,06% 2005 3.234 0,027 2,70% 2006 3.345 0,034 3,43% 2007 3.450 0,031 3,14% 2008 3.569 0,034 3,45% 2009 3.654 0,024 2,38% 2010 3.702 0,013 1,31% Andamento della popolazione, valori del saggio di variazione r e della variazione %

Applicando il valore medio di r calcolato fra il 2006 ed il 2010 e pari a 0,027, la proiezione della popolazione è pari a 5.556 abitanti al 2015. Applicando il valore medio di r calcolato fra il 2001 ed il 2010 e pari a 0,034, la proiezione della popolazione è pari a 6.154 abitanti al 2015.

proiezione proiezione anno popolazione popolazione con r=0,027 con r=0,034 2010 3.702 3.702 2011 3.804 3.830 2012 4.015 4.098 2013 4.355 4.537 2014 4.853 5.195 2015 5.556 6.154

In tutti e due i casi si tratta di variazioni piuttosto consistenti rispetto alla popolazione residente attuale. Bisogna comunque considerare che il dato è più attendibile quanto più breve è il periodo su cui si fa la proiezione.

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La struttura della popolazione residente è stata inoltre valutata considerandone la ripartizione per classi di sesso e di età. I grafici seguenti rappresentano i dati rilevati per il comune di Comezzano Cizzago, per il distretto 7 Chiari e per il distretto 8 Orzinuovi ai censimenti 1971, 1981, 1991 e 2001. E’ dunque possibile effettuare una valutazione sia in merito all’evoluzione temporale della struttura della popolazione, sia in merito al suo andamento nelle aree geografiche di riferimento. Subito a seguire uno “zoom” sulla struttura della popolazione nel comune di Comezzano Cizzago al censimento del 2001.

85 e oltre Da 80 a 84 Da 75 a 79 Da 70 a 74 Da 65 a 69 Da 60 a 64 Da 55 a 59 Da 50 a 54 Da 45 a 49 Da 40 a 44 Da 35 a 39 Da 30 a 34 Da 25 a 29 Da 20 a 24 Da 15 a 19 Da 10 a 14 Da 5 a 9 Fino a 4

-6% -4% -2% 0% 2% 4% 6%

Maschi Femmine

Comezzano Cizzago - Popolazione per classi d’età al censimento del 2001

Dall'esame del diagramma cartesiano a gradoni è possibile riconoscere un andamento tipico delle città giovani, con una forte presenza di popolazione nella fascia d’età tra i 25 e i 40 anni, una buona presenza di bambini e un restringimento del diagramma in corrispondenza delle fasce d’età più anziane. Il rigonfiamento centrale del diagramma, che coinvolge la fascia d'età adulta tra i 25 e i 55 anni, indica che il luogo offre opportunità di lavoro ed è oggetto di immigrazione, come confermano anche i dati forniti dall’ufficio anagrafe. Possiamo supporre che, con il passare del tempo, questo diagramma potrebbe evolversi in uno schema “a fungo” cioè con un rigonfiamento in corrispondenza delle fasce d’età meno giovani ad indicare un’alta percentuale di popolazione in età avanzata, così come si può riscontrare sia già avvenuto nel complesso dei territori di riferimento. Questo fenomeno, detto “invecchiamento della popolazione” rispecchia la tendenza nazionale e provinciale degli ultimi anni. L’ incremento nella fascia di età più anziana della popolazione è di maggior rilevanza per le donne che, in base a statistiche nazionali, risultano più longeve. Già al 2001 si può notare, infatti, che la percentuale di donne di età superiore agli 85 anni costituisce lo 0,8% della popolazione residente a Comezzano Cizzago, a fronte di uno 0,1% di maschi, con un rapporto di 5 a 1 (21 donne / 4 uomini).

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L’andamento della popolazione suddivisa per classi d’età (0-14, 15-64, >65) è stata valutata anche nell’arco temporale 1971-2001, operando un confronto con i comuni confinanti (più Rudiano, anche se non direttamente confinante) e con i distretti 7 Chiari ed 8 Orzinuovi, come illustrato nei seguenti grafici.

COMEZZANO CIZZAGO - D7 ROCCAFRANCA - D7

100% 100% 6,80 7,30 7,00 9,40 11,40 8,70 9,20 12,10 90% 90%

80% 80%

70% 70%

62,60 63,90 60% 67,00 60% 65,40 69,90 70,60 70,40 50% 50% 72,10

40% 40%

30% 30%

20% 20% 30,60 25,70 29,00 25,90 10% 19,90 10% 20,90 18,10 15,90

0% 0% 1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001

% 0-14 % 15-64 % >65 % 0-14 % 15-64 % >65

CHIARI - D7 RUDIANO - D7

100% 100% 8,20 8,10 7,90 10,30 12,30 8,70 12,50 90% 16,50 90%

80% 80%

70% 70%

60% 65,30 60% 63,90 65,30 68,40 69,60 71,90 70,70 50% 69,20 50%

40% 40%

30% 30%

20% 20% 26,50 28,00 26,80 10% 21,40 10% 21,70 15,80 14,30 16,90 0% 0% 1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001

% 0-14 % 15-64 % >65 % 0-14 % 15-64 % >65

CASTELCOVATI - D7 CORZANO - D8

100% 100% 6,60 6,00 7,10 9,00 10,30 10,20 11,00 14,50 90% 90%

80% 80%

70% 70%

60% 63,20 65,40 60% 62,20 71,20 68,10 73,10 73,20 50% 50% 73,30

40% 40%

30% 30%

20% 20% 30,20 28,70 28,80 21,80 21,70 10% 16,60 10% 15,70 12,20 0% 0% 1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001

% 0-14 % 15-64 % >65 % 0-14 % 15-64 % >65

Documento di Piano 80 P.2.1 Relazione illustrativa

Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012

CASTREZZATO - D7 POMPIANO - D8

100% 100% 8,30 9,10 9,90 11,80 7,10 7,80 10,30 90% 14,30 90% 80% 80% 70% 70%

60% 63,50 65,80 60% 63,30 71,00 68,20 71,00 70,10 50% 50% 71,00

40% 40%

30% 30%

20% 20% 28,20 29,60 25,10 24,00 10% 19,10 10% 19,70 17,20 14,70 0% 0% 1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001

% 0-14 % 15-64 % >65 % 0-14 % 15-64 % >65

TRENZANO - D12 ORZIVECCHI - D8

100% 100% 7,30 8,30 10,70 9,40 11,50 11,30 12,60 15,70 90% 90%

80% 80%

70% 70%

60% 62,80 60% 66,70 65,90 69,10 67,70 70,50 72,80 50% 50% 70,20

40% 40%

30% 30%

20% 20% 29,90 24,90 24,70 10% 20,20 10% 20,80 16,90 15,90 14,10 0% 0% 1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001

% 0-14 % 15-64 % >65 % 0-14 % 15-64 % >65

DISTRETTO 7 - CHIARI DISTRETTO 8 - ORZINUOVI

100% 100% 8,00 9,20 10,80 9,00 10,70 14,10 12,30 15,80 90% 90%

80% 80%

70% 70%

60% 64,40 60% 65,10 67,00 67,40 71,40 71,20 50% 70,60 50% 69,70

40% 40%

30% 30%

20% 20%

27,50 23,80 25,90 10% 10% 22,00 17,80 15,30 16,50 14,40 0% 0% 1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001

% 0-14 % 15-64 % >65 % 0-14 % 15-64 % >65

Come emerge dai grafici, in tutti i comuni, nel trentennio, la popolazione ricadente nella fascia di età 0-14 anni ha subito un calo, mentre quella nelle fasce di età superiori ai 65 anni, seppure non costituisca la componente principale in termini percentuali, risulta in progressivo aumento, il che conferma la tendenza all'invecchiamento medio.

Documento di Piano 81 P.2.1 Relazione illustrativa

Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012

La componente principale della popolazione è sempre stata quella nella fascia 15-64. L’incremento della percentuale di popolazione in questa fascia d’età (fascia di popolazione in età lavorativa) trova ragionevolmente origine nel fenomeno dell’immigrazione che, come visto relativamente all’analisi dell’andamento demografico dell’ultimo decennio, ha sempre determinato un saldo migratorio positivo, contribuendo in modo significativo al saldo totale. Operando un confronto dei dati al censimento del 2001 la percentuale di popolazione di Comezzano Cizzago nella fascia 0-14 é comunque maggiore rispetto a quella dei due distretti presi in considerazione, mentre quella nella fascia >65 è inferiore, il che significa che la tendenza all’invecchiamento, seppure in atto, non è così accentuata come nei comuni limitrofi.

80,00

70,40 70,60 69,70 70,00

60,00

50,00

40,00

30,00

18,10 20,00 15,80 15,30 14,10 14,40 11,40 10,00

0,00 COMEZZANO CIZZAGO DISTRETTO 7 - CHIARI DISTRETTO 8 - ORZINUOVI

% 0-14 % 15-64 % >65

Popolazione per classi d’età al censimento del 2001 – Confronto tra Comezzano Cizzago ed i distretti 7 ed 8

I censimenti riportano anche i dati relativi alla percentuale di popolazione che supera i 75 anni, che rappresenta un “sotto-insieme” della fascia >65 riportata nei precedenti grafici. La tabella seguente riassume la situazione.

1971 1981 1991 2001 COMEZZANO CIZZAGO 1,70 2,30 3,40 4,50 CHIARI 2,50 3,30 5,00 6,50 CASTELCOVATI 2,10 1,90 2,80 3,70 CASTREZZATO 2,20 3,40 4,00 4,70 TRENZANO 2,80 2,60 4,40 5,00 ROCCAFRANCA 2,30 2,30 3,40 4,70 RUDIANO 2,30 2,90 3,30 5,10 CORZANO 3,60 3,00 4,80 4,80 POMPIANO 2,30 2,70 3,80 5,80 ORZIVECCHI 3,30 4,30 4,40 5,90 DISTRETTO 7 - CHIARI 2,50 3,00 4,30 5,60 DISTRETTO 8 - ORZINUOVI 2,90 3,50 4,70 6,70

I dati confermano che, in tutti i comuni, la percentuale di popolazione in tale fascia di età è sempre stata tendenzialmente in crescita.

Documento di Piano 82 P.2.1 Relazione illustrativa

Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012

Un ulteriore indicatore sociale da prendere in considerazione è il grado di istruzione della popolazione. Se si osserva la rappresentazione grafica della popolazione di Comezzano Cizzago di età superiore ai sei anni suddivisa, in termini percentuali, per titolo di studio, si può notare che, per quanto riguarda i titoli di studio dalla licenza elementare alla laurea, si ha una crescita/decrescita lineare: a fronte di una progressiva diminuzione della percentuale di popolazione che, come titolo di studio, ha raggiunto solo la licenza elementare, aumentano sempre più le persone che ottengono la licenza media, il diploma e la laurea. Se si osserva la distribuzione dei titoli di studio tra uomini e donne, si può inoltre notare che, se negli anni passati, il raggiungimento di un titolo di studio elevato era una prerogativa per gli uomini, oggi la percentuale di donne che ottiene titoli di studio elevati è paragonabile a quella di uomini (al 2001 1% donne laureate a fronte di 1,04% uomini laureati). L’andamento, ai quattro censimenti, relativo alla popolazione analfabeta e che sa leggere e scrivere, è altrettanto lineare, in calo, tuttavia non azzerato. Il confronto con i distretti di riferimento all’ultimo censimento evidenziano valori percentuali minori rispetto ai distretti stessi per quanto riguarda la popolazione che ha conseguito la laurea ed il diploma.

Popolazione residente di età maggiore ai 6 anni

POP POP RES > 6 POP POP RES < ANNI RES > RES 6 ANNI F M 6 ANNI TOT 1971 222 760 866 1.626 1.848 1981 171 918 968 1.886 2.057 1991 162 1.035 1.069 2.104 2.266 2001 203 1.243 1.262 2.505 2.708 Comune di Comezzano Cizzago

POP POP RES > 6 POP POP RES RES < ANNI RES > TOT 6 ANNI F M 6 ANNI 1971 6.187 28.593 27.945 56.538 62.725 1981 5.896 31.789 30.875 62.664 68.560 1991 4.562 34.661 33.663 68.324 72.886 2001 4.864 37.252 36.775 74.027 78.891 Distretto 7 Chiari

POP POP RES > 6 POP POP RES RES < ANNI RES > TOT 6 ANNI F M 6 ANNI 1971 3.739 18.833 18.626 37.459 41.198 1981 3.333 20.056 19.499 39.555 42.888 1991 2.511 20.782 20.508 41.290 43.801 2001 2.828 22.615 22.547 45.162 47.990 Distretto 8 Orzinuovi

Documento di Piano 83 P.2.1 Relazione illustrativa

Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012

Residenti di età maggiore ai 6 anni suddivisi per titolo di studio – Valori assoluti

LICENZA SA LEGGERE E LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA ANALFABETA ELEMENTARE SCRIVERE F M F M F M F M F M F M 1971 0 2 16 13 62 111 396 472 282 266 4 2 1981 3 5 41 44 232 296 419 437 223 183 0 3 1991 4 11 89 82 378 456 428 402 136 114 0 4 2001 25 26 190 163 527 637 375 333 126 101 0 2 Comune di Comezzano Cizzago

LICENZA SA LEGGERE E LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA ANALFABETA ELEMENTARE SCRIVERE F M F M F M F M F M F M 1971 59 222 814 940 2.747 3.504 17.203 16.074 7.157 6.582 613 623 1981 193 409 1.920 2.178 7.561 8.468 16.744 15.186 5.242 4.528 129 106 1991 451 665 3.632 3.816 11.679 13.016 14.988 12.860 3.786 3.157 125 149 2001 1.337 1.290 6.977 6.877 12.874 15.296 12.841 10.466 3.099 2.712 124 134 Distretto 7 Chiari

LICENZA SA LEGGERE E LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA ANALFABETA ELEMENTARE SCRIVERE F M F M F M F M F M F M 1971 70 170 686 677 2.148 2.705 11.926 11.288 3.733 3.474 270 312 1981 165 286 1.414 1.493 4.893 5.668 10.626 9.502 2.880 2.486 78 64 1991 312 474 2.680 2.690 6.683 7.862 9.185 7.763 1.844 1.671 78 48 2001 942 816 4.674 4.839 7.460 9.025 7.959 6.268 1.502 1.516 78 83 Distretto 8 Orzinuovi

Residenti di età maggiore ai 6 anni suddivisi per titolo di studio – Valori %

LICENZA SA LEGGERE E LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA ANALFABETA ELEMENTARE SCRIVERE F M F M F M F M F M F M 1971 0,0 0,2 2,1 2,1 8,2 8,2 52,1 52,1 37,1 37,1 0,5 0,5 1981 0,3 0,5 4,5 4,5 25,3 30,6 45,6 45,1 24,3 18,9 0,0 0,3 1991 0,4 1,0 8,6 7,7 36,5 42,7 41,4 37,6 13,1 10,7 0,0 0,4 2001 2,0 2,1 15,3 12,9 42,4 50,5 30,2 26,4 10,1 8,0 0,0 0,2 Comune di Comezzano Cizzago

LICENZA SA LEGGERE E LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA ANALFABETA ELEMENTARE SCRIVERE F M F M F M F M F M F M 1971 0,2 0,8 2,8 2,8 9,6 9,6 60,2 60,2 25,0 25,0 2,1 2,1 1981 0,6 1,3 6,0 7,1 23,8 27,4 52,7 49,2 16,5 14,7 0,4 0,3 1991 1,3 2,0 10,5 11,3 33,7 38,7 43,2 38,2 10,9 9,4 0,4 0,4 2001 3,6 3,5 18,7 18,7 34,6 41,6 34,5 28,5 8,3 7,4 0,3 0,4 Distretto 7 Chiari

LICENZA SA LEGGERE E LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA ANALFABETA ELEMENTARE SCRIVERE F M F M F M F M F M F M 1971 0,4 0,9 3,6 3,6 11,4 11,4 63,3 63,3 19,8 19,8 1,4 1,4 1981 0,8 1,5 7,1 7,7 24,4 29,1 53,0 48,7 14,4 12,7 0,4 0,3 1991 1,5 2,3 12,9 13,1 32,2 38,3 44,2 37,9 8,9 8,1 0,4 0,2 2001 4,2 3,6 20,7 21,5 33,0 40,0 35,2 27,8 6,6 6,7 0,3 0,4 Distretto 8 Orzinuovi

Documento di Piano 84 P.2.1 Relazione illustrativa

Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012

Residenti di età maggiore ai 6 anni suddivisi per titolo di studio – Valori % sul tot. femmine + maschi

LICENZA SA LEGGERE E LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA ANALFABETA ELEMENTARE SCRIVERE F M F M F M F M F M F M 1971 0,00 0,12 0,98 0,80 3,81 6,83 24,35 29,03 17,34 16,36 0,25 0,12 1981 0,16 0,27 2,17 2,33 12,30 15,69 22,22 23,17 11,82 9,70 0,00 0,16 1991 0,19 0,52 4,23 3,90 17,97 21,67 20,34 19,11 6,46 5,42 0,00 0,19 2001 1,00 1,04 7,58 6,51 21,04 25,43 14,97 13,29 5,03 4,03 0,00 0,08 Comune di Comezzano Cizzago

LICENZA SA LEGGERE E LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA ANALFABETA ELEMENTARE SCRIVERE F M F M F M F M F M F M 1971 0,10 0,39 1,44 1,66 4,86 6,20 30,43 28,43 12,66 11,64 1,08 1,10 1981 0,31 0,65 3,06 3,48 12,07 13,51 26,72 24,23 8,37 7,23 0,21 0,17 1991 0,66 0,97 5,32 5,59 17,09 19,05 21,94 18,82 5,54 4,62 0,18 0,22 2001 1,81 1,74 9,42 9,29 17,39 20,66 17,35 14,14 4,19 3,66 0,17 0,18 Distretto 7 Chiari

LICENZA SA LEGGERE E LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA ANALFABETA ELEMENTARE SCRIVERE F M F M F M F M F M F M 1971 0,19 0,45 1,83 1,81 5,73 7,22 31,84 30,13 9,97 9,27 0,72 0,83 1981 0,42 0,72 3,57 3,77 12,37 14,33 26,86 24,02 7,28 6,28 0,20 0,16 1991 0,76 1,15 6,49 6,51 16,19 19,04 22,25 18,80 4,47 4,05 0,19 0,12 2001 2,09 1,81 10,35 10,71 16,52 19,98 17,62 13,88 3,33 3,36 0,17 0,18 Distretto 8 Orzinuovi

Residenti di età maggiore ai 6 anni suddivisi per titolo di studio – Valori % totali

LICENZA SA LEGGERE E LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA ANALFABETA ELEMENTARE SCRIVERE 1971 0,12 1,78 10,64 53,38 33,70 0,37 1981 0,42 4,51 28,00 45,39 21,53 0,16 1991 0,71 8,13 39,64 39,45 11,88 0,19 2001 2,04 14,09 46,47 28,26 9,06 0,08 Comune di Comezzano Cizzago

LICENZA SA LEGGERE E LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA ANALFABETA ELEMENTARE SCRIVERE 1971 0,50 3,10 11,06 58,86 24,30 2,19 1981 0,96 6,54 25,58 50,95 15,59 0,38 1991 1,63 10,90 36,14 40,76 10,16 0,40 2001 3,55 18,71 38,05 31,48 7,85 0,35 Distretto 7 Chiari

LICENZA SA LEGGERE E LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA ANALFABETA ELEMENTARE SCRIVERE 1971 0,64 3,64 12,96 61,97 19,24 1,55 1981 1,14 7,35 26,70 50,89 13,57 0,36 1991 1,90 13,01 35,23 41,05 8,51 0,31 2001 3,89 21,06 36,50 31,50 6,68 0,36 Distretto 8 Orzinuovi

Documento di Piano 85 P.2.1 Relazione illustrativa

Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012

Residenti di età > ai 6 anni suddivisi per titolo di studio – Rappresentazione grafica dei valori % totali

100%

80%

60%

40%

20%

0% 1971 1981 1991 2001

LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA LICENZA ELEMENTARE SA LEGGERE E SCRIVERE ANALFABETA

Comune di Comezzano Cizzago

100%

80%

60%

40%

20%

0% 1971 1981 1991 2001

LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA LICENZA ELEMENTARE SA LEGGERE E SCRIVERE ANALFABETA

Distretto 7 Chiari

100%

90%

80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0% 1971 1981 1991 2001

LAUREA DIPLOMA LICENZA MEDIA LICENZA ELEMENTARE SA LEGGERE E SCRIVERE ANALFABETA

Distretto 8 Orzinuovi

Documento di Piano 86 P.2.1 Relazione illustrativa

Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012

Nel Comune di Comezzano Cizzago l’incidenza della popolazione straniera sul totale degli abitanti ha raggiunto quasi il 15% nel 2009. E’ quindi utile fornire alcune indicazioni riguardo l’evoluzione di questo fenomeno migratorio ed insediativo. La percentuale di stranieri sul totale della popolazione è aumentata progressivamente negli ultimi anni. Il confronto con il dato provinciale, evidenzia un andamento analogo, con percentuali anche superiori a quelle provinciali.

Comezzano Cizzago % sulla popolazione % stranieri - ANNO residente a dato provinciale M F TOT Comezzano Cizzago 2003 105 53 158 5,5% 5,6% 2004 154 80 234 7,7% 7,2% 2005 199 102 301 9,6% 8,5% 2006 239 128 367 11,3% 9,4% 2007 263 159 422 12,6% 11,1% 2008 289 187 476 13,8% 12,2% 2009 307 221 528 14,8% n.d. Comune di Comezzano Cizzago – Popolazione straniera al 1° gennaio dal 2003 al 2009 (fonte dati: Istat)

Il fenomeno della presenza di stranieri é strettamente connesso alle esigenze del territorio e ne rispecchia le tipicità locali. Innanzitutto è fortemente connesso alla domanda di lavoro, da parte del sistema delle imprese (agricoltura, costruzioni, industria e ristorazione), di persone con profilo professionale a bassa qualificazione. In secondo luogo, è riconducibile alla richiesta, connessa al fenomeno di una società in progressivo invecchiamento, di badanti ed assistenti per gli anziani da parte delle famiglie. Di conseguenza, si può prevedere che, nel caso permangano le attuali condizioni sia sul versante economico che nell’evoluzione sociale, non vi sono motivi per ritenere esauriti i flussi migratori.

I seguenti grafici rappresentano la distribuzione della popolazione straniera presente a Comezzano Cizzago dal 2003 al 2009 suddivisa per sesso ed età. A prescindere dai singoli dati, è evidente che le fasce di età più presenti sono quelle in età lavorativa (in particolare uomini) e quelle di minori, il che indica la presenza di famiglie giovani con bambini in età scolare e pre-scolare.

2003 2004

> 85 > 85 80 - 84 80 - 84 75 - 79 75 - 79 70 - 74 70 - 74 65 - 69 65 - 69 60 - 64 60 - 64 55 - 59 55 - 59 50 - 54 50 - 54 45 - 49 45 - 49 40 - 44 40 - 44 35 - 39 35 - 39 30 - 34 30 - 34 25 - 29 25 - 29 20 - 24 20 - 24 15 - 19 15 - 19 10 - 14 10 - 14 5 - 9 5 - 9 0 - 4 0 - 4 -10 -5 0 5 10 15 20 25 -15 -10 -5 0 5 10 15 20 25 30

M F M F

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2005 2006

> 85 > 85 80 - 84 80 - 84 75 - 79 75 - 79 70 - 74 70 - 74 65 - 69 65 - 69 60 - 64 60 - 64 55 - 59 55 - 59 50 - 54 50 - 54 45 - 49 45 - 49 40 - 44 40 - 44 35 - 39 35 - 39 30 - 34 30 - 34 25 - 29 25 - 29 20 - 24 20 - 24 15 - 19 15 - 19 10 - 14 10 - 14 5 - 9 5 - 9 0 - 4 0 - 4 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50

M F M F

2007 2008

> 85 > 85 80 - 84 80 - 84 75 - 79 75 - 79 70 - 74 70 - 74 65 - 69 65 - 69 60 - 64 60 - 64 55 - 59 55 - 59 50 - 54 50 - 54 45 - 49 45 - 49 40 - 44 40 - 44 35 - 39 35 - 39 30 - 34 30 - 34 25 - 29 25 - 29 20 - 24 20 - 24 15 - 19 15 - 19 10 - 14 10 - 14 5 - 9 5 - 9 0 - 4 0 - 4 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60

M F M F

2009

> 85 80 - 84 75 - 79 70 - 74 65 - 69 60 - 64 55 - 59 50 - 54 45 - 49 40 - 44 35 - 39 30 - 34 25 - 29 20 - 24 15 - 19 10 - 14 5 - 9 0 - 4 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50

M F

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4.2 – L’evoluzione della struttura della famiglia La crescita demografica ed il numero delle famiglie negli ultimi dieci anni presentano un incremento percentuale analogo.

RESIDENTI FAMIGLIA ANNO FAMIGLIE (31/12)* MEDIA 2001 2.718 942 2,89 2002 2.872 993 2,89 2003 3.026 1.023 2,96 2004 3.149 1.091 2,89 2005 3.234 1.116 2,90 2006 3.345 1.148 2,91 2007 3.450 1.181 2,92 2008 3.569 1.218 2,93 2009 3.654 1.244 2,94 2010 3.702 1.292 2,87 Comune di Comezzano Cizzago – Numero di famiglie e numero di componenti medi per famiglia 2001 - 2010 (Fonte dati: Ufficio anagrafe)

1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Comune di Comezzano Cizzago – Rappresentazione grafica dell’andamento del numero di famiglie nell’ultimo decennio

2,98 2,96 2,94 2,92 2,90 2,88 2,86 2,84 2,82 2,80 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Comune di Comezzano Cizzago – Rappresentazione grafica dell’andamento del numero di componenti medi per famiglia nell’ultimo decennio

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Non si rileva, infatti, come in altre aree geografiche, il fenomeno della cosiddetta “nuclearizzazione”, ossia la riduzione media della dimensione della famiglia. Dai dati forniti dall’ufficio anagrafe risulta che attualmente la famiglia media a Comezzano Cizzago è costituita da 2,87 componenti, a fronte dei 2,89 del 2001, per cui si può affermare che tale dato sia rimasto praticamente inalterato, con variazioni in un intervallo di valori molto ristretto.

Si riporta inoltre la suddivisione delle famiglie in base al numero di componenti rilevata durante l’ultimo censimento ISTAT (anno 2001) ed il confronto con il dato provinciale.

N° componenti 1 2 3 4 5 6 o più Totale Comezzano Cizzago 154 191 232 230 84 22 913 % 16,87% 20,92% 25,41% 25,19% 9,20% 2,41% 100,00% Provincia 112.679 120.656 102.097 77.970 19.440 4.864 437.706 % 25,74% 27,57% 23,33% 17,81% 4,44% 1,11% 100,00% Famiglie per numero di componenti – Censimento 2001 – Fonte dati: Istat

Provincia

Comezzano Cizzago

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

1 2 3 4 5 6 o più

Famiglie per numero di componenti – Censimento 2001 – Fonte dati: Istat

La rappresentazione grafica della distribuzione percentuale del numero di famiglie suddivise per componenti evidenzia che, per il comune di Comezzano Cizzago, la maggior parte delle famiglie è composta da 3 persone. A seguire, in termini percentuali, le famiglie composte da 4 persone, da 2, da 1, da 5, da 6 o più. Rispetto ai dati provinciali, in termini percentuali, sono meno diffuse le famiglie mono e binucleari, mentre vi sono percentuali piuttosto elevate di famiglie con 5 o più componenti. Di conseguenza, il dato medio comunale é superiore a quello provinciale: nel 2001 il numero medio di componenti per famiglia a Comezzano Cizzago era pari a 2,87, mentre il dato medio della provincia era pari a 2,51.

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4.3 – La struttura del patrimonio edilizio Le tabelle seguenti mostrano i dati relativi alle caratteristiche del patrimonio edilizio nel comune di Comezzano Cizzago ai censimenti Istat del 1991 e del 2001, operando un confronto anche con il dato medio provinciale.

Dato Occupanti 1991 2001 provinciale al 2001 Numero di famiglie 704 913 437.706 Componenti 2.266 2.708 1.108.776

GRADO DI OCCUPAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO Numero di abitazioni occupate 698 906 433.875 % abitazioni occupate in proprietà 73,8 / / % abitazioni occupate affitto 19,3 / / % abitazioni occupate 93,1 97,6 83,4 Numero di abitazioni non occupate 52 22 86.059 % abitazioni non occupate 6,9 2,4 16,6 Numero di abitazioni totali 750 928 519.934

CARATTERISTICHE DELLE ABITAZIONI Incr % Numero 698 906 29,8 433.875 Superficie totale 76.588 98.561 28,7 43.333.948

Superficie media 109,7 108,8 -0,9 99,9 Numero di stanze 3.317 4.172 25,8 1.886.797

Occupate Numero medio di stanze per abitazione 4,8 4,6 -3,1 4,3 Occupanti per stanza 0,68 0,65 -5,0 0,6 Mq per occupante 33,8 36,4 7,7 39,1 Numero 52 22 -57,5 86.059

Superficie totale 6.120 2.804 -54,2 6.350.945 Superficie media 118,3 127 7,8 74 Numero di stanze 269 118 -56,1 291.302 Numero medio di stanze per abitazione 5,2 5 3,1 3 Non occupate Occupanti per stanza 0,02 0,01 -64,4 0,08 Mq per occupante 2,7 1,0 -61,7 5,7 Numero 750 928 23,8 519.934 Superficie totale 82.708 101.365 22,6 49.684.893

Superficie media 110,3 109,23 -1,0 95,56 Numero di stanze 3.586 4.290 19,6 2.178.099 Totale Numero medio di stanze per abitazione 4,78 4,62 -3,3 4,19 Occupanti per stanza 0,63 0,63 -0,1 0,51 Mq per occupante 36,5 37,4 2,6 44,8 Grado di occupazione e caratteristiche delle abitazioni

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Il patrimonio edilizio del comune di Comezzano Cizzago consta, al 2001, in 928 abitazioni, di cui il 98% (906) occupate. Rispetto al decennio precedente, il numero di abitazioni ha subito un incremento pari al 23,8%. Al maggior numero di abitazioni corrisponde un aumento percentuale di abitazioni occupate, con un notevole calo di quello non occupate. La percentuale di abitazioni occupate è passata dal 93,1% del 1991 al 97,6% del 2001, mentre la percentuale di abitazioni non occupate è calata. Questo significa che vi è stata una corrispondenza positiva tra domanda ed offerta di abitazioni. Una verifica dell'adeguatezza del patrimonio edilizio si ottiene operando un confronto tra il numero delle famiglie residenti e il numero delle abitazioni occupate. Se le abitazioni occupate coincidono o sono superiori al numero delle famiglie residenti, la condizione abitativa può essere ritenuta adeguata in quanto sono assenti casi di coabitazione forzata. Al 2001, secondo il censimento, le famiglie residenti a Comezzano Cizzago erano 913, per un totale di 906 abitazioni occupate. Di conseguenza, nonostante il numero di abitazioni sia di poco inferiore a quello delle famiglie, il rapporto abitazioni/famiglia risulta soddisfatto(~1,00). Per quanto riguarda le caratteristiche delle abitazioni, i dati evidenziano la tendenza, attualmente riscontrabile nel mercato immobiliare, ad una diminuzione della superficie media degli alloggi. Tuttavia, tale tendenza è poco marcata (solo -1%) e la dimensione media degli alloggi si attesta su un valore nettamente superiore a quello della media provinciale, cioè intorno ai 110 mq. Anche il numero medio di stanze per abitazione ha subito un modestissimo calo, confermando la tendenza generale ad una riduzione dei tagli degli alloggi, ma, come nel caso della dimensione media degli alloggi, il dato medio è superiore a quello provinciale. Per quanto riguarda la valutazione dello standard abitativo si può constatare, valutando l’indice di affollamento, una condizione di sostanziale stabilità. L’indice di affollamento è calcolato come il numero di occupanti per stanza in abitazioni occupate. Nel 1991 tale indice era pari a 0,68, nel 2001 il valore si è abbassato a 0,65. Un indice di affollamento al di sotto dell’unità rappresenta una distribuzione equilibrata di residenti per alloggio. Questo fattore, come l’adeguato numero di stanze per abitazione (che, nonostante sia calato, è comunque superiore alle 4,6 unità), è indice di buone condizioni abitative.

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4.4 – L’analisi dei fattori economici L'analisi dei fattori economici si riferisce all’evoluzione delle attività svolte dalla popolazione residente. Tali informazioni non danno tuttavia indicazioni esaustive sull’effettivo stato economico del comune perché, provenendo dai censimenti, si riferiscono al tasso di occupazione e al tipo di attività svolta dalla popolazione residente, ma non specificano dove l'attività venga svolta.

Le tabelle ed i grafici seguenti illustrano i dati relativi al tasso di popolazione attiva (rapporto percentuale tra la popolazione residente attiva di età tra 15 e 65 anni e la popolazione residente totale, dove per popolazione attiva si intendono gli occupati, i disoccupati, le persone in cerca di prima occupazione, i militari) per il comune di Comezzano Cizzago e per i distretti 7 Chiari ed 8 Orzinuovi. I tassi sono stati rapportati alla popolazione residente, ottenendo così il dato relativo all’occupazione in termini sia assoluti che percentuali, rappresentato anche graficamente. Il tasso di popolazione attiva risulta essere sempre in crescita in tutti gli ambiti considerati, grazie ad un aumento sia della componente femminile che di quella maschile di popolazione attiva. Tuttavia, è solo l’ultimo censimento a rilevare il superamento della soglia del 50% di popolazione attiva rispetto alla popolazione residente.

Comezzano Cizzago Distretto 7 - Chiari Distretto 8 - Orzinuovi F M TOT F M TOT F M TOT 1981 23,4 60,1 42,3 25,7 60,3 42,8 28,6 59,5 44 1991 23,7 61,5 42,9 27,5 61,4 44,3 30,1 59,8 44,9 2001 32,7 73,5 53,2 36,7 70,4 53,4 38,4 67,7 52,9 Tasso di popolazione attiva per sesso 1981-2001. (fonte: Comune di Brescia – Unità di Staff Statistica su dati ISTAT)

Rapportando i tassi alla popolazione residente, si ottengono i seguenti dati: % non F M n F att n M att n TOT att % F att % M att % TOT POP RES att 1981 998 1059 2057 234 636 870 11,4 30,9 42,3 57,7 1991 1111 1155 2266 263 710 972 11,6 31,3 43,0 57,0 2001 1344 1364 2708 439 1003 1441 16,2 37,0 53,3 46,7 Comezzano Cizzago – Dati assoluti e percentuali relativi al rapporto tra popolazione attiva e popolazione residente

% non F M n F att n M att n TOT att % F att % M att % TOT POP RES att 1981 34689 33871 68560 8915 20424 29344 13,0 29,8 42,8 57,2 1991 36836 36050 72886 10130 22135 32288 13,9 30,4 44,3 55,7 2001 39621 39270 78891 14541 27646 42128 18,4 35,0 53,5 46,5 Distretto 7 Chiari – Dati assoluti e percentuali relativi al rapporto tra popolazione attiva e popolazione residente

% non F M n F att n M att n TOT att % F att % M att % TOT POP RES att 1981 21592 21296 42888 6175 12671 18871 14,4 29,5 43,9 56,1 1991 22013 21788 43801 6626 13029 19667 15,1 29,7 44,9 55,1 2001 24007 23983 47990 9219 16236 25387 19,2 33,8 53,0 47,0 Distretto 8 Orzinuovi – Dati assoluti e percentuali relativi al rapporto tra popolazione attiva e popolazione residente

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100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1981 1991 2001

% F att % M att % non att

Comezzano Cizzago – Rappresentazione grafica del rapporto tra popolazione attiva e popolazione residente

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1981 1991 2001

% F att % M att % non att

Distretto 7 Chiari – Rappresentazione grafica del rapporto tra popolazione attiva e popolazione residente

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1981 1991 2001

% F att % M att % non att

Distretto 8 Orzinuovi – Rappresentazione grafica del rapporto tra popolazione attiva e popolazione residente

Documento di Piano 94 P.2.1 Relazione illustrativa

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Le tabelle ed i grafici seguenti rappresentano i dati relativi al tasso di occupazione (rapporto percentuale tra la popolazione residente occupata e la popolazione residente attiva) per Comezzano Cizzago, e per i distretti 7 Chiari ed 8 Orzinuovi. I dati sono stati rapportati sia alla popolazione attiva che alla popolazione residente. La distribuzione percentuale della popolazione occupata, distinta nella componente maschile e femminile, rispetto alla popolazione attiva e rispetto alla popolazione residente è stata rappresentata anche graficamente, per un confronto tra i dati più immediato. Da questo emerge che la percentuale di popolazione attiva non occupata é sempre stata inferiore al 10%; rispetto alla popolazione residente e per tutti gli ambiti considerati, se ai censimenti del 1981 e del 1991 la percentuale di popolazione occupata rispetto alla popolazione residente si aggirava intorno al 40%, al 2001 tale percentuale si è innalzata al 50%.

Comezzano Cizzago Distretto 7 - Chiari Distretto 8 - Orzinuovi F M TOT F M TOT F M TOT 1981 90,2 93,4 92,5 89,5 94,3 92,8 91 93,8 92,9 1991 91,6 93 92,6 89,7 92,4 91,5 89,1 91,1 90,4 2001 92,5 95,5 94,6 94 96 95,3 92,8 95,8 94,7 Tasso di occupazione per sesso 1981-2001. (fonte: Comune di Brescia – Unità di Staff Statistica su dati ISTAT)

n TOT % TOT % non n F att n M att n TOT att n F occ n M occ % F occ % M occ occ occ occ 1981 234 636 870 211 594 805 24,2 68,3 92,5 7,5 1991 263 710 972 241 661 900 24,8 68,0 92,6 7,4 2001 439 1003 1441 407 957 1363 28,2 66,5 94,6 5,4 Comezzano Cizzago – Dati assoluti e percentuali relativi al rapporto tra popolazione occupata e popolazione attiva

n TOT % TOT % non n F att n M att n TOT att n F occ n M occ % F occ % M occ occ occ occ 1981 8915 20424 29344 7979 19260 27231 27,2 65,6 92,8 7,2 1991 10130 22135 32288 9087 20452 29544 28,1 63,3 91,5 8,5 2001 14541 27646 42128 13668 26540 40148 32,4 63,0 95,3 4,7 Distretto 7 Chiari – Dati assoluti e percentuali relativi al rapporto tra popolazione occupata e popolazione attiva

n TOT % TOT % non n F att n M att n TOT att n F occ n M occ % F occ % M occ occ occ occ 1981 6175 12671 18871 5620 11886 17531 29,8 63,0 92,9 7,1 1991 6626 13029 19667 5904 11870 17779 30,0 60,4 90,4 9,6 2001 9219 16236 25387 8555 15555 24041 33,7 61,3 94,7 5,3 Distretto 8 Orzinuovi – Dati assoluti e percentuali relativi al rapporto tra popolazione occupata e popolazione attiva

Documento di Piano 95 P.2.1 Relazione illustrativa

Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1981 1991 2001

% F occ % M occ % non occ

Comezzano Cizzago – Rappresentazione grafica della distribuzione % della popolazione occupata rispetto alla popolazione attiva

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1981 1991 2001

% F occ % M occ % non occ

Distretto 7 Chiari – Rappresentazione grafica della distribuzione % della popolazione occupata rispetto alla popolazione attiva

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1981 1991 2001

% F occ % M occ % non occ

Distretto 8 Orzinuovi – Rappresentazione grafica della distribuzione % della popolazione occupata rispetto alla popolazione attiva

Documento di Piano 96 P.2.1 Relazione illustrativa

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n TOT % TOT % non F M POP RES n F occ n M occ % F occ % M occ occ occ occ 1981 998 1059 2057 211 594 805 10,2 28,9 39,1 60,9 1991 1111 1155 2266 241 661 900 10,6 29,2 39,8 60,2 2001 1344 1364 2708 407 957 1363 15,0 35,4 50,4 49,6 Comezzano Cizzago – Dati assoluti e percentuali relativi al rapporto tra popolazione occupata e popolazione residente

n TOT % TOT % non F M n F occ n M occ % F occ % M occ POP RES occ occ occ 1981 34689 33871 68560 7979 19260 27231 11,6 28,1 39,7 60,3 1991 36836 36050 72886 9087 20452 29544 12,5 28,1 40,5 59,5 2001 39621 39270 78891 13668 26540 40148 17,3 33,6 51,0 49,0 Distretto 7 Chiari – Dati assoluti e percentuali relativi al rapporto tra popolazione occupata e popolazione residente

n TOT % TOT % non F M n F occ n M occ % F occ % M occ POP RES occ occ occ 1981 21592 21296 42888 5620 11886 17531 13,1 27,7 40,8 59,2 1991 22013 21788 43801 5904 11870 17779 13,5 27,1 40,6 59,4 2001 24007 23983 47990 8555 15555 24041 17,8 32,4 50,2 49,8 Distretto 8 Orzinuovi – Dati assoluti e percentuali relativi al rapporto tra popolazione occupata e popolazione residente

Documento di Piano 97 P.2.1 Relazione illustrativa

Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1981 1991 2001

% F occ % M occ % non occ

Comezzano Cizzago – Rappresentazione grafica della distribuzione % della popolazione occupata rispetto alla popolazione residente

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1981 1991 2001

% F occ % M occ % non occ

Distretto 7 Chiari – Rappresentazione grafica della distribuzione % della popolazione occupata rispetto alla popolazione residente

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1981 1991 2001

% F occ % M occ % non occ

Distretto 8 Orzinuovi – Rappresentazione grafica della distribuzione % della popolazione occupata rispetto alla popolazione residente

Documento di Piano 98 P.2.1 Relazione illustrativa

Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012

Il tasso di occupazione è stato analizzato anche per settore di attività professionale (rapporto percentuale tra la popolazione residente occupata per settore di attività economica – agricoltura, industria e costruzioni, servizi - e la popolazione residente attiva). Dai grafici risulta evidente come il settore di attività principale a Comezzano Cizzago e nei distretti di riferimento sia sempre stato quello produttivo. Se per tutti i settori si può registrare un andamento analogo (calo del settore primario, sostanziale stabilità del produttivo ed incremento del terziario), tuttavia, si può notare come, rispetto ai distretti territoriali considerati, a Comezzano Cizzago gli occupati in agricoltura siano, in termini percentuali, superiori. Al censimento del 2001 infatti, risulta impiegato nel settore primario il 8,7% della popolazione attiva di Comezzano Cizzago, mentre nel distretto di Orzinuovi è pari all’ 8,2% ed in quello di Chiari al 4,6%. Al contrario, il settore terziario registra percentuali nettamente inferiori a quelle degli ambiti considerati.

Comezzano Cizzago Distretto 7 - Chiari Distretto 8 - Orzinuovi Agricoltura Industria Servizi Agricoltura Industria Servizi Agricoltura Industria Servizi 1981 17,7 54,9 19,9 8,1 56,6 28,1 14 51,4 27,6 1991 13,4 56,9 22,3 5,7 54 31,8 9,8 48,2 32,5 2001 8,7 56,7 29,2 4,6 52,8 37,9 8,2 46,7 39,8 Tasso di occupazione per settore di attività professionale 1981-2001. (fonte: Comune di Brescia – Unità di Staff Statistica su dati ISTAT)

100%

90%

80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0% 1981 1991 2001

Agricoltura Industria Servizi % pop att non occ

Comezzano Cizzago – Tasso di occupazione per settore di attività professionale 1981-2001.

100%

90%

80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0% 1981 1991 2001

Agricoltura Industria Servizi % pop att non occ

Distretto 7 Chiari – Tasso di occupazione per settore di attività professionale 1981-2001.

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Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012

100%

90%

80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0% 1981 1991 2001

Agricoltura Industria Servizi % pop att non occ

Distretto 8 Orzinuovi – Tasso di occupazione per settore di attività professionale 1981-2001.

Si specificano inoltre, sia in termini numerici che percentuali, i dati relativi alla suddivisione per sesso degli occupati nei vari settori.

Settore primario

% non occ n F occ in n M occ in n TOT occ % F occ in % M occ % TOT n F att n M att n TOT att e occ in agr agr in agr agr in agr occ in agr altre att 1981 234 636 870 1 153 154 0,1 17,6 17,7 82,3 1991 263 710 972 6 124 130 0,6 12,8 13,4 86,6 2001 439 1003 1441 14 112 125 0,9 7,8 8,7 91,3 Comezzano Cizzago – Occupati nel settore primario suddivisi per sesso

% non n F occ in n M occ in n TOT occ % F occ in % M occ % TOT n F att n M att n TOT att occ e occ agr agr in agr agr in agr occ in agr in altre att 1981 8915 20424 29344 125 2252 2377 0,4 7,7 8,1 91,9 1991 10130 22135 32288 152 1688 1840 0,5 5,2 5,7 94,3 2001 14541 27646 42128 378 1560 1938 0,9 3,7 4,6 95,4 Distretto 7 Chiari – Occupati nel settore primario suddivisi per sesso

% non n F occ in n M occ in n TOT occ % F occ in % M occ % TOT n F att n M att n TOT att occ e occ agr agr in agr agr in agr occ in agr in altre att 1981 6175 12671 18871 148 2494 2642 0,8 13,2 14,0 86,0 1991 6626 13029 19667 106 1821 1927 0,5 9,3 9,8 90,2 2001 9219 16236 25387 286 1796 2082 1,1 7,1 8,2 91,8 Distretto 8 Orzinuovi – Occupati nel settore primario suddivisi per sesso

Documento di Piano 100 P.2.1 Relazione illustrativa

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Settore produttivo

% non n F occ in n M occ in n TOT % F occ in % M occ % TOT n F att n M att n TOT att occ e occ ind ind occ in ind ind in ind occ in ind in altre att 1981 234 636 870 136 342 478 15,6 39,3 54,9 45,1 1991 263 710 972 129 424 553 13,3 43,6 56,9 43,1 2001 439 1003 1441 157 660 817 10,9 45,8 56,7 43,3 Comezzano Cizzago – Occupati nel settore produttivo suddivisi per sesso

% non n F occ in n M occ in n TOT occ % F occ in % M occ % TOT n F att n M att n TOT att occ e occ ind ind in ind ind in ind occ in ind in altre att 1981 8915 20424 29344 4404 12204 16609 15,0 41,6 56,6 43,4 1991 10130 22135 32288 4204 13232 17436 13,0 41,0 54,0 46,0 2001 14541 27646 42128 4958 17285 22243 11,8 41,0 52,8 47,2 Distretto 7 Chiari – Occupati nel settore produttivo suddivisi per sesso

% non n F occ in n M occ in n TOT occ % F occ in % M occ % TOT n F att n M att n TOT att occ e occ ind ind in ind ind in ind occ in ind in altre att 1981 6175 12671 18871 3322 6377 9700 17,6 33,8 51,4 48,6 1991 6626 13029 19667 3015 6465 9479 15,3 32,9 48,2 51,8 2001 9219 16236 25387 3291 8565 11856 13,0 33,7 46,7 53,3 Distretto 8 Orzinuovi – Occupati nel settore produttivo suddivisi per sesso

Settore terziario

% non n F occ in n M occ in n TOT % F occ in % M occ % TOT n F att n M att n TOT att occ e occ ser ser occ in ser ser in ser occ in ser in altre att 1981 234 636 870 74 99 173 8,5 11,4 19,9 80,1 1991 263 710 972 106 111 217 10,9 11,4 22,3 77,7 2001 439 1003 1441 236 185 421 16,4 12,8 29,2 70,8 Comezzano Cizzago – Occupati nel settore dei servizi suddivisi per sesso

% non n F occ in n M occ in n TOT occ % F occ in % M occ % TOT n F att n M att n TOT att occ e occ ser ser in ser ser in ser occ in ser in altre att 1981 8915 20424 29344 3450 4795 8246 11,8 16,3 28,1 71,9 1991 10130 22135 32288 4721 5547 10268 14,6 17,2 31,8 68,2 2001 14541 27646 42128 8317 7649 15966 19,7 18,2 37,9 62,1 Distretto 7 Chiari – Occupati nel settore dei servizi suddivisi per sesso

% non n F occ in n M occ in n TOT occ % F occ in % M occ % TOT n F att n M att n TOT att occ e occ ser ser in ser ser in ser occ in ser in altre att 1981 6175 12671 18871 2149 3059 5208 11,4 16,2 27,6 72,4 1991 6626 13029 19667 2776 3615 6392 14,1 18,4 32,5 67,5 2001 9219 16236 25387 4969 5135 10104 19,6 20,2 39,8 60,2 Distretto 8 Orzinuovi – Occupati nel settore dei servizi suddivisi per sesso

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Dai dati si può notare come, sia a Comezzano Cizzago che nei due distretti considerati, le donne occupate in agricoltura siano in continuo aumento, al contrario degli uomini. Nel settore produttivo, la percentuale di donne occupate è calata, mentre la percentuale di uomini si è mantenuta stabile (distretto 7 ed 8) o è aumentata (Comezzano). Nel settore terziario si registra un aumento percentuale di occupati sia per quanto riguarda gli uomini che per le donne, per le quali il fenomeno risulta più marcato.

La tabella seguente riporta i dati relativi agli occupati per sezioni di attività economica al censimento del 2001.

Sezioni di attività economica Comezzano % Provincia % Cizzago Agricoltura, caccia e silvicoltura 103 9,2% 17467 3,6% Pesca, piscicoltura e servizi connessi 0 0,0% 583 0,1% Estrazione di minerali 2 0,2% 1644 0,3% Attività manifatturiere 271 24,3% 173268 36,2% Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua 2 0,2% 3696 0,8% Costruzioni 394 35,3% 47618 9,9% Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa 137 12,3% 65941 13,8% Alberghi e ristoranti 25 2,2% 20163 4,2% Trasporti, magazzinaggio, e comunicazioni 13 1,2% 14183 3,0% Intermediazione monetaria e finanziaria 10 0,9% 13293 2,8% Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali e imprenditoriali 31 2,8% 26068 5,4% Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 22 2,0% 17915 3,7% Istruzione 34 3,0% 25335 5,3% Sanità e altri servizi sociali 36 3,2% 32091 6,7% Altri servizi pubblici, sociali e personali 25 2,2% 15335 3,2% Servizi domestici presso famiglie e convivenze 11 1,0% 4385 0,9% Organizzazioni ed organismi extraterritoriali 0 0,0% 123 0,0% Totale 1116 100,0% 479108 100,0% Occupati per sezioni di attività economica (fonte dati: censimento Istat 2001)

I dati evidenziano un’alta percentuale di occupati nel settore delle costruzioni (35,3%, dato molto superiore a quello provinciale). Le altre sezioni di attività economica più significativi sono: le attività manifatturiere (24,3%), il commercio all’ingrosso ed al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa (12,3%) e l’agricoltura, caccia e silvicoltura (9,2%). Si ribadisce comunque il fatto che i dati non diano indicazioni sull’effettivo stato economico del comune perché non specificano dove l'attività venga svolta.

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4.5 – Imprese, istituzioni, unità locali e addetti per comune

Questo tipo di censimenti è svolto su base aziendale, ovvero ogni singola impresa ha una sua scheda di censimento. Questi censimenti, dai quali sono stati tratti i numeri degli addetti, non tengono conto di coloro che svolgono un’ attività nel settore primario. Questo è dovuto al fatto che solamente pochi di coloro che lavorano nell’agricoltura risiedono fuori dal comune dove svolgono le proprie mansioni, quindi, per quanto riguarda il settore agricolo, il numero degli addetti è considerato uguale a quello degli attivi. Questa precisazione è importante in quanto il dato degli addetti è un dato puramente economico, mentre quello degli attivi è negli altri casi un dato sociale. La tabella seguente rappresenta i dati del 7°(1991) e dell’8°(2001) censimento generale dell’industria e dei servizi per il comune di Comezzano Cizzago, rapportando i dati al totale della provincia.

Dati assoluti Imprese Istituzioni Unità locali n° Addetti n° Addetti n° Addetti Comezzano Cizzago 129 380 1 6 138 413 1991 Provincia 75.861 345.279 1.583 25.159 88.091 412.012 Comezzano Cizzago 161 542 8 41 177 583 2001 Provincia 93.259 407.611 5.327 64.563 107.754 472.174

La tabella mostra come sia il numero di imprese che quello di istituzioni e dei relativi addetti sia aumentato. Sia al 1991 che al 2001, il numero di unità locali è superiore, anche se di poco, al numero di imprese e istituzioni presenti. Per il censimento del 2001, viene specificato anche quante siano le imprese artigiane sul totale. A Comezzano Cizzago sono 75, pari al 46,6%. Il numero di addetti alle imprese artigiane rappresenta il 54% del totale degli addetti alle imprese. Per quanto riguarda le istituzioni, l’ incremento è stato di ben sette unità.

Per valutare se la popolazione attiva operi o meno sul territorio comunale, si opera infine un confronto tra addetti ed attivi relativamente all’anno 2001. I dati che emergono sono i seguenti: - il numero di attivi era pari a 1441 persone - il numero di addetti era pari a 583 persone (N.B.: come specificato, non comprende le persone che svolgono attività nel settore primario) Anche escludendo dal numero di attivi le persone occupate in agricoltura (125), è evidente che il numero di attivi sia nettamente superiore (più di 700 unità) a quello degli addetti, il che significa che più della metà della popolazione attiva di Comezzano Cizzago si sposta in altri comuni per svolgere la propria attività lavorativa.

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4.6 – Strutture di vendita Le seguenti tabelle riportano i dati relativi alle strutture di vendita suddivise per tipologia alla data del 30 giugno 2010. Per quanto riguarda gli esercizi di vicinato, l’ambito considerato coincide con il territorio comunale, per quanto riguarda le medie strutture di vendita, invece, sono state indicate anche quelle presenti nei comuni confinanti con Comezzano Cizzago (compreso Rudiano, anche se non confinante), mentre sono state segnalate le grandi strutture di vendita nei comuni limitrofi. Non sono state segnalate le grandi strutture di vendita presenti nel capoluogo e nell’hinterland, che risultano comunque facilmente raggiungibili (circa entro 20Km).

Sup. non Comune N. alimentari Sup. alimentari N. non alimentari N. misti Sup. misti alimentari COMEZZANO-CIZZAGO 5 350 6 400 3 270 Esercizi di vicinato nel comune di Comezzano Cizzago al 30 giugno 2010 (fonte dati: Osservatorio regionale del commercio)

Settore Sup. non Sup. Comune C. C. Titolare Indirizzo merc. non Sup. alim. alim. totale alim. CASTELCOVATI NO SCALVINI PIETRO Via Manzoni, 6 D - 353 353 CASTELCOVATI NO PLATTO MARINA SNC Via Marconi, 11 - 152 42 194 CASTELCOVATI NO PIZZAMIGLIO PIETRO SERGIO Via Capitanio, 1 D - 185 185 CASTELCOVATI NO NODARI FRANCESCO Via Petrarca, 15 D - 204 204 CASTELCOVATI NO L'ALCO SPA Via Gramsci, 6 - 400 200 600 CASTELCOVATI NO GRITTI VALERIA Via Giotto, 24 D - 180 180 CASTELCOVATI NO COOP. SRL Viale Caduti, 20 - 250 - 250 CASTELCOVATI NO CADEO DOMENICO Via Roma, 65 C - 400 400 CASTREZZATO NO EL SAS DI LORENA ROSSI E C Via Valenca 3 D 280 40 320 CASTREZZATO NO CENTRO SPESA CUCCHI SNC Via Risorgimento 7 D 160 30 190 CAV. GIAN BATTISTA CAVALLI & CASTREZZATO NO Via Torri 42 D 200 65 265 FIGLI SRL CAV. GIAN BATTISTA CAVALLI & CASTREZZATO NO Via X Giornate 14/B D 155 293 448 FIGLI SRL CASTREZZATO NO CAVALLI PIETRO Via Artigiani 1 D - 1.495 1.495 CASTREZZATO NO CAVALLI PIETRO Via C. Battisti 50 C - 313 313 CA.PI. DI CAZZAGO ANTONIO & C. CASTREZZATO NO Via Paolo Vi 12 C - 195 195 SNC COMEZZANO-CIZZAGO NO MONDINI SNC Via Zanardelli A - 950 950 CHIARI NO ZERBIMARK SPA Via Cologne, 1/A - 1.300 350 1.650 CHIARI NO TOP 20 SRL Via Brescia N. 35 D - 722 722 Via Coonsorzio CHIARI NO S.ANGELO S.R.L. - 700 116 816 Agrario Via San Sebastiano, CHIARI NO RAVIZZA ARREDAMENTI SRL C - 285 285 36/40 CHIARI NO RAMERA G. S.R.L. Via Milano N. 6 C - 1.480 1.480 CHIARI NO PARLADORI S.P.A. Via Milano, 11 D - 355 355 CHIARI NO LOMBARDINI DISCOUNT SPA Via Brescia N. 39 - 923 150 1.073 CHIARI NO LOCATELLI ANDREA Via Brescia N. 25 C - 529 529 Via C.A. Dalla CHIARI NO L'ALCO SPA - 380 218 598 Chiesa, 6 CHIARI NO KERRY S.R.L. Via Brescia N. 39 C A 388 - 388 CHIARI NO INKASA S.R.L. Via Buffoli, 11/13 C - 255 255 CHIARI NO GRUPPO BOSSONI S.P.A. Via Brescia, 18/20 D - 280 280 EREDI RAVELLI DI RAVELLI CHIARI NO Via M. Mellini, 4 - 324 81 405 GIUSEPPE & C. SNC CHIARI NO ENOTECA CARAVAGGI SNC Viia Brescia N. 29 - 380 20 400 CHIARI NO CLAREN SRL Via Milano, 7 A - 447 447 CHIARI NO CITS S.R.L. Via Cologne, 1/A D - 1.502 1.502 CENTRO AUTOVEICOLI CHIARI NO Via Milano, 19 C - 296 296 INDUSTRIALI SRL

Documento di Piano 104 P.2.1 Relazione illustrativa

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Via S.M. Della CHIARI NO CASA DEL TENDAGGIO SNC C - 365 365 Battaglia, 13 CHIARI NO BRICOSERVICE SRL Via Brescia, 43 D 1.873 - 1.873 CHIARI NO BILLA AKTIENGESELLSCHAFT Via Brescia, 61 - 450 95 545 Via Caduti Del CHIARI NO BACCANELLI SPA D - 400 400 Lavoro 2/4 ORZIVECCHI NO ZANOLA MANUEL Via Don Piccinelli 33 B - 298 298 Via Del Commercio ORZIVECCHI NO IL MAGGIOLINO S.R.L. C - 917 917 4 FALEGNAMERIA E MOBILI SACCHI Via Don A.Piccinelli, ORZIVECCHI NO C - 210 210 DI SACCHI ANDREA & C. SNC 82 Via Del Commercio, ORZIVECCHI NO CALONGHI PARIDE D - 1.470 1.470 14 Via Del Commercio, ORZIVECCHI NO ARREDAMENTI BOTTURI S.R.L. C - 1.490 1.490 10 ABBIGLIAMENTO LAZZARI ORZIVECCHI NO P.Za Roma, 1 A - 251 251 G.BATTISTA E C. SNC Via Francesca Nord, ROCCAFRANCA NO GIACOMASSI WALTER - 900 400 1.300 2 RUDIANO NO GAMBA ALBERTO Via Fenilazzo, 1 - 500 500 1.000 Via Vittorio Veneto TRENZANO NO GUZZAGO GIOVANNI 43 302 Sera, 15 Via San Gottardo, TRENZANO NO GOFFI ARMANDA C - 280 280 8/A Via San Valentino TRENZANO NO G & G ALIMENTARI SRL D 207 20 227 N. 22 Via Vitt: Veneto TRENZANO NO ERMI GEOM.VALERIO & C. SNC D - 178 178 Mattina, 7 Viale Stazione TRENZANO NO EDIL 2000 SPA D - 198 198 Senza N.C. Via Vittorio Veneto TRENZANO NO COOP.LAVORATORI UNITI SCRL D 137 63 200 Mattina, 7e Medie strutture di vendita nel comune di Comezzano Cizzago e nei confinanti al 30 giugno 2010 (fonte dati: Osservatorio regionale del commercio)

Settore Sup. Sup. Sup. Comune C.C Titolare Indirizzo merc. non alim. totale non alim. alim. GESTIONE CENTRI CHIARI NO Via Milano, 30 - 1.808,00 700,00 2.508,00 COMMERCIALI CHIARI NO RAMERA SRL Via Brescia, 35 C - 3.149,00 3.149,00 CHIARI SI ITALFRUTTA SPA Via Brescia, 31 - 4.000,00 7.307,00 11.307,00 ORZINUOVI SI ITALFRUTTA SPA Via Adua, 35 - 1.800,00 1.607,00 3.407,00 ORZINUOVI SI METALMARK SRL Via Einaudi, 3 - 4.000,00 10.141,00 14.141,00 GESTIONE CENTRI Viale G. Tovini, ORZIVECCHI SI - 2.500,00 2.880,00 5.380,00 COMMERCIALI SRL 1 Grandi strutture di vendita nei comuni limitrofi al 30 giugno 2010 (fonte dati: Osservatorio regionale del commercio)

I dati evidenziano la presenza nel comune di 14 esercizi di vicinato, la cui superficie complessiva è pari a 1.020mq. Degli esercizi di vicinato, 5 sono destinati al commercio di articoli alimentari, 6 non alimentari e 3 misti. Per quanto riguarda le medie strutture di vendita, a Comezzano Cizzago ne è presente una (settore merceologico “A – Abbigliamento e scarpe”), mentre nei comuni confinanti ve ne sono ben 50, per una superficie complessiva di poco più di 29.500 mq, il 65% dei quali non alimentari. Nessuna di queste strutture fa parte di un centro commerciale. Sono presenti tutti i settori merceologici (A – Abbigliamento e scarpe; B – Electronics, audio, video e TV; C - Mobili e accessori casa arredo; D - Sport, tempo libero, brico, libri e classificazioni residuali, comprese le auto. Nei comuni limitrofi sono state individuate 6 grandi strutture di vendita, delle quali 4 si configurano/fanno parte di un centro commerciale. Su un totale di quasi 40.000mq, quasi il 65% è destinato a non alimentari. Tutte le strutture di vendita elencate sono raggiungibili con tragitti brevi (inferiore ai 20 Km). Si può quindi affermare che il sistema della grande e della media distribuzione abbiano un ottimo grado di accessibilità.

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4.7 – Sintesi degli aspetti demografici e socio-economici A seguire si riassumono i dati e le considerazioni generali emerse dall’indagine socio-demografica. La popolazione residente, che al 31 dicembre 2011 risulta pari a 3.778 abitanti, è quasi triplicata nell’ultimo secolo e mezzo. Negli ultimi dieci anni la crescita è sempre stata costante, con un saldo sempre positivo, al quale ha contribuito in modo determinante il saldo migratorio, in particolare nei primi anni del decennio. La variazione percentuale positiva più significativa si è verificata all’inizio del secolo (+39,7%), ma una percentuale analoga (+36.7%) si è presentata anche nell’ultimo decennio. Se si proiettano le tendenze riscontrate negli ultimi anni al futuro, si dovrebbe ipotizzare al 2015 una popolazione residente superiore alle 5.500 unità, dato di cui l’amministrazione comunale ha tenuto conto. Il fenomeno della tendenza all’invecchiamento è in atto, ma nel comune di Comezzano Cizzago é meno accentuato che nel territorio di riferimento. Anche il fenomeno della nuclearizzazione non è riscontrabile: al 31 dicembre 2011 il numero medio di componenti per famiglia è pari a 2,88 mentre all’inizio del decennio (2001) era pari a 2,88 – sostanzialmente invariato. Negli ultimi anni la presenza di popolazione straniera risulta costantemente in crescita, in termini percentuali, rispetto al totale. Le fasce di età più presenti sono quelle in età lavorativa, scolare e pre-scolare, il che indica la presenza di famiglie giovani con figli. In merito al patrimonio edilizio, il dato circa l’occupazione delle abitazioni (2,4% non occupate al censimento del 2001) e sulle caratteristiche delle abitazioni non occupate (numero medio di stanze = 5), evidenzia la situazione sostanzialmente satura del patrimonio edilizio esistente. Per quanto riguarda i fattori economici, il settore di attività principale è sempre stato quello produttivo. Negli ultimi anni questo settore ha registrato tassi di occupazione costanti, mentre il settore dei servizi ha registrato un aumento, a scapito del settore primario, che resta tuttavia un settore di riferimento. Rispetto ai territori di riferimento, comunque, gli occupati in agricoltura risultano superiori in termini percentuali. La percentuale di popolazione attiva non occupata non ha mai superato il 10%, per cui non sono presenti evidenti casi di disoccupazione. Il grado di accessibilità al sistema della grande e della media distribuzione risulta ottimo.

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Capitolo V – Gli obiettivi dell’Amministrazione

Le finalità di carattere generale che il comune intende perseguire attraverso la redazione del nuovo strumento urbanistico di governo del territorio sono le seguenti: - impostare il nuovo strumento urbanistico con un’ ottica di lungo periodo; - definizione di un quadro urbanistico complessivo che consenta un adeguato sviluppo economico e sociale della comunità nel rispetto delle peculiarità delle singole zone del territorio comunale e degli elementi di pregio ambientale e paesaggistico; - definizione di ambiti di trasformazione urbanistica ed ambiti di completamento edilizio sostenibili e facilmente attuabili, anche in base alle istanze ed alle sollecitazioni pervenute dai cittadini e dai portatori di interessi diffusi; negli obiettivi dei singoli ambiti verranno date indicazioni finalizzate alla realizzazione di tratti viari o altre opere di interesse pubblico a servizio delle nuove edificazioni che siano anche utili a completare e migliorare la trama viaria esistente; - definizione di un adeguato assetto dei servizi pubblici e di interesse pubblico in relazione alle effettive necessità del territorio e della popolazione, mettendo a sistema i servizi, rendendoli accessibili grazie ad una riorganizzazione del sistema della sosta e ad una razionalizzazione/adeguamento dei percorsi; - tutelare e valorizzare le risorse ambientali, naturali ed economiche del territorio, i caratteri del paesaggio e il patrimonio storico, architettonico e artistico; - innescare meccanismi urbanistici, anche di tipo perequativo, compensativo e/o incentivante, finalizzati ad un migliore assetto del tessuto urbano esistente. Il PGT si deve porre l’obiettivo della riqualificazione, urbana e quindi sociale, del tessuto urbano anche attraverso meccanismi urbanistici innovativi, i quali possono anche consentire interventi urbani ed edilizi finalizzati a ridare centralità e significato alle parti storiche del tessuto urbano. Le iniziative dei privati, volte a riqualificare e riutilizzare il patrimonio edilizio nei nuclei di antica formazione ai fini residenziali, commerciali e terziari ovvero all’individuazione di nuovi ambiti edificabili, saranno incentivate anche mediante la predisposizione di adeguati atti propedeutici; - definizione di un quadro urbanistico complessivo che consenta un adeguato sviluppo economico e sociale della comunità nel rispetto delle peculiarità delle singole frazioni e degli elementi di pregio ambientale e paesistico; - individuazione di soluzioni viabilistiche che permettano il miglioramento dell’attuale assetto trasportistico; - tutela e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, in particolare per i nuclei di antica formazione; - coinvolgimento della cittadinanza anche attraverso forme dirette di partecipazione (questionario); - previsione di adeguate nuove aree residenziali che possano rispondere alle esigenze demografiche e delle nuove coppie; - potenziamento della struttura produttiva esistente anche attraverso l’individuazione di aree per nuove attività che possano portare occupazione all’interno del comune; - particolare attenzione alle attività agricole e zootecniche considerate attività economiche fondamentali per l’identità della comunità, per la salvaguardia del paesaggio ed importanti baluardi per la difesa della “ruralità” del territorio.

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Alle suddette finalità si aggiungono esigenze specifiche: - completamento ed implementazione del sistema della mobilità lenta (piste ciclopedonali); - potenziamento del sistema della sosta; - individuazione di un’area mista commerciale-terziaria in adiacenza alla SP XX ma nel contempo limitrofa al centro abitato, così da fornire un importante servizio alla zona residenziale ad oggi fortemente carente di tali destinazioni attraendo nel contempo anche flussi dai comuni limitrofi; - potenziamento della struttura dell’aviosuperficie considerata un’attività importante per il comune e come servizio anche per realtà ubicate nei comuni limitrofi (autodromo, campo da golf ecc.); - volontà di individuare una nuova area per servizi di carattere comunale quali un moderno ed adeguato centro sportivo e ricreativo ed una casa di riposo.

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5.1 – Il sistema della mobilità Con la redazione del PGT si è proceduto ad una verifica dello stato e delle condizioni della viabilità (comunale e sovracomunale - provinciale) che attraversa e serve il territorio di Comezzano Cizzago creandone le interconnessioni locali ed i collegamenti del territorio amministrativo al sistema dei Comuni contermini e dei Centri Ordinatori (Chiari – SUS di appartenenza – e Orzinuovi) rispetto a cui il Comune si colloca in posizione baricentrica sull’asse ideale nord- sud.

Il territorio comunale è interessato da una rete di mobilità sia di rango territoriale, sia di rango locale. In particolare, esso è interessato marginalmente dalla presenza di una viabilità secondaria provinciale, la SP72, che si sviluppa in direzione nord-sud in prossimità del margine occidentale del territorio comunale. L’arteria, che per il tratto d’interesse definisce parte del limite amministrativo occidentale di Comezzano Cizzago, pur essendone esclusa, collega il Comune, verso nord, con il Comune di Chiari e, verso sud, con il Comune di Roccafranca. Diversamente dalla SP72, altre strade provinciali intersecano il territorio comunale, connettendone il nucleo edificato principale agli agglomerati urbani contermini. Fra queste si rileva la SP20, arteria viabilistica che attraversa il tessuto urbano consolidato del Comune in posizione centrale, con direzione est-ovest, permettendo il collegamento con il Comune di Trenzano (ad oriente) e di Rudiano e Roccafranca (ad occidente), consentendo altresì il convogliamento del traffico comunale alla SP72 di cui sopra. L’arteria provinciale SP17 (transitante nella porzione settentrionale del territorio comunale con orientamento nord- sud) si innesta proprio sul tracciato della SP20, lambendo il nucleo fondativo di Cizzago (e lo sviluppo a nord del tessuto urbano) sino a connetterlo al centro abitato di Castelcovati (Comune contermine a nord). Infine, la SP62, che si sviluppa al margine sud-est del territorio comunale con direzione nord-sud, interviene in una porzione limitata del contesto rurale comunale; tale viabilità permette il collegamento con i Comuni di Trenzano, Castrezzato e Rovato (verso nord) e con il Comune di Pompiano (verso sud). Oltre alla sopra descritta rete viabilistica di carattere provinciale, la maglia delle interconnessioni viarie di livello locale si ramifica in vie che avvolgono in modo capillare l’intero tessuto edificato e di fruizione quotidiana (spazi pubblici, etc.), sino a protendersi in una rete minore allungata verso il territorio rurale, in grado di collegare velocemente l’urbanizzato del capoluogo ai nuclei sparsi del sistema agricolo. Premettendo che il traffico veicolare che interessa il Comune è pressoché esclusivamente di livello locale, non si sono rilevate problematiche particolari o ingenti connesse al tema in disamina. In generale, la presenza delle arterie di gerarchia sovraordinata non influenzano significativamente l’intensità e la scorrevolezza del traffico, le cui caratteristiche sono da ricondursi pressoché esclusivamente al ciclo giornaliero della realtà locale. Delle strade provinciali sopra elencate, l’unica ad intervenire direttamente nel ciclo ordinario di smistamento del traffico urbano locale è la SP20 che, come poc’anzi descritto, attraversa e divide il tessuto urbano consolidato del Comune nel settore settentrionale.

Fra le principali azioni di piano per il miglioramento dei flussi veicolari vi sono proprio quelle che riguardano la succitata provinciale che, grazie alla programmazione di interventi di fluidificazione ed ammodernamento nelle intersezioni cardine alle porte del centro edificato (mediante rotatorie, programmate e finanziate dall’Ente gestore) e, contestualmente, ad azioni puntuali (lungo il tratto di attraversamento del Centro) volte al rallentamento del traffico

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Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012 veicolare, consentiranno di fluidificare la distribuzione delle utenze lungo l’intera maglia dei collegamenti dei settori ed isolati che costituiscono il cuore della città urbana. Con il riassetto (prettamente demandato ad opere di moderazione del traffico) di tale tratto della strada provinciale, tutte le arterie minori che discendono dalla SP20 e si ramificano a servire l’intero territorio urbano si troveranno a svolgere correttamente la propria funzione (in relazione alle destinazioni) in quanto appaiono sostanzialmente ben commisurate al flusso veicolare e altrettanto ben conservate.

La via principale del Comune – via Zanardelli – è quella che collega i due nuclei fondativi principali del Comune (Cizzago, a nord ovest, e Comezzano, a sud-est del tessuto urbano consolidato) e, quindi, oltre ad assurgere ad una sorta di “via di presentazione” della città, distribuisce uniformemente il traffico al sistema minore di vie e viuzze che da essa si propagano verso i distretti residenziali e quelli dei servizi pubblici. La via, recentemente oggetto di rilevanti opere di riqualificazione commisurate all’importanza della strada (arredo urbano, rinverdimento dei margini, etc.), risulta essere ottimamente conformata al proprio ruolo ed alle previsioni urbanistiche di contesto; anche le intersezioni a raso che la interessano non fanno rilevare problematiche particolari proprio in funzione della tipologia di traffico sopportato. In particolare, la strategica dislocazione di parcheggi pubblici in fregio alle vie minori consente di evitare congestioni veicolari lungo la direttrice principale, smistando i veicoli verso le destinazioni sui rami secondari della trama stradale e sgravandone la percorribilità da rallentamenti in asse. Gli interventi infrastrutturali del PGT declinati alla scala locale si sostanziano nella realizzazione/potenziamento di pochi e brevi tratti stradali di bypass del tessuto residenziale (di costituzione antica o recente), opere ben programmate nel contesto in cui intervengono e prive di riflessi sul sistema preesistente dell’edificato, così come prive di influenza diretta sul traffico della distribuzione principale. In ambito extraurbano, il PGT reitera la previsione viabilistica (già anticipata dal previgente strumento urbanistico) afferente alla realizzazione di una via tangenziale al tessuto urbano consolidato che, connettendo le vie Rudiana, Abba, Breda e Orzinuovi, consente di attraversare verticalmente il territorio comunale senza intervenire nel centro abitato e senza gravare sul flusso veicolare centrale del paese. L’infrastruttura, che sfrutterà per la maggior parte del suo sviluppo i sedimi viari preesistenti, sarà alleggerita da sistemi a rotatoria nei punti nevralgici di connessione delle vie di attraversamento e di quelle di accesso al centro del paese. Le azioni di piano per il sistema della mobilità non discendono dalle politiche alla base delle principali trasformazioni urbanistiche di cui al DdP del PGT. Solo un Ambito di Trasformazione (AdT 4) comprende un tratto di strada che, se formalmente servirà i nuovi insediamenti, si qualifica come naturale completamento delle previsioni insediative adiacenti (e preesistenti), collegando la viabilità distributiva del settore e creando un fluido anello di bypass dell’edificato del settore settentrionale del paese.

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5.2 – Il sistema della residenza Il tessuto urbano a destinazione prevalentemente residenziale del Comune si è sviluppato, nel corso degli anni, sino a comportare una saldatura dei nuclei fondativi di Cizzago e Comezzano. La linearità del paesaggio, l’assenza di particolari barriere o elementi morfologico-naturali ed il conseguente rapporto di reciprocità dai poli estremi di questo continuum edificato (i NAF) sono fra le caratteristiche territoriali che hanno improntato da sempre lo sviluppo edilizio locale verso un’aggregazione ordinata di isolati circoscritti dalla viabilità di servizio che trova ideale soluzione di continuità proprio al cospetto dei centri della memoria insediativa storica. All’interno di questo compatto tessuto edificato, compenetrato e rivitalizzato dal sistema del verde e dei servizi alla persona (servizi pubblici, pubblici esercizi, etc.) lungo le direttrici viarie principali, il sistema della residenza è distribuito in modo tanto omogeneo da impedire la localizzazione di distretti territoriali, ancorché poco estesi, a vocazione prevalente diversa. Le funzioni al contorno quindi, mai prevalenti per peso insediativo, si distribuiscono nella trama abitativa a soddisfare la richiesta della popolazione residente senza costituirsi a comparti territoriali isolati. Il paese residenziale inizia e finisce idealmente con i NAF, e per i Nuclei d’Antica Formazione il Piano promuove la salvaguardia dell'identità del loro sistema (edifici e pertinenze) attraverso azioni efficaci di tutela di tutti gli elementi significativi ed irripetibili dal punto di vista storico, architettonico, testimoniale ed urbano. Ciò anche per conseguire il mantenimento dell’identità dei centri stessi, che dovranno acquisire una “qualità” maggiore per non “subire” la pressione del contesto urbano adiacente. L’ordine e l’omogeneità che caratterizza quasi interamente il territorio urbanizzato residenziale recente configura il tessuto urbano centrale del paese come risultato di una unica “scuola” urbanistica che, nel corso del tempo, ha cesellato i propri parametri sulla base delle esigenze della località, senza mai stravolgere il proprio equilibrio intrinseco. Il risultato è ben leggibile quasi in ogni isolato residenziale di matrice recente, dove struttura, caratteristiche distributive, architettoniche e degli spazi pertinenziali propongono moduli di riferimento radicati nella tradizione locale che si ripetono (pur con poche variazioni sul tema) sul territorio edificato. Alla luce di una necessità di intervenire capillarmente e puntualmente sul territorio nel pieno rispetto della sua vocazione, della sua storia e delle sue caratteristiche, con il PGT le azioni fondamentali si sono sostanziate in una sorta di ammodernamento funzionale della normativa tecnica d’attuazione capace di calarsi ancor più efficacemente nell’aspetto dell’applicabilità delle disposizioni conformate in base alle esigenze di territorio e popolazione recependo le disposizioni ed i principi delle normative sovraordinate vigenti. Inoltre, la forma coesa e compatta dell’urbanizzato ha spinto ad una politica di completamento della trama urbana residenziale a consumo zero di suolo in grado di assolvere alle esigenze abitative locali mediante la concessione edificatoria in quelle aree sostanzialmente già urbanizzate che si ubicano in zone di “conclusione” della maglia edificata. La politica di riuso del tessuto già edificato si sostanzierà altresì nelle azioni di riconversione e riqualificazione di alcuni episodi territoriali per i quali è stato necessario rivalutare gli insediamenti esistenti in un’ottica congiunta di risoluzione di problematiche di carattere ambientale e valorizzazione del patrimonio emergente. Nel particolare, il piano prevede la riconversione ai fini abitativi di realtà industriali ubicate in zone problematiche data la loro vicinanza ai siti residenziali contermini (anche di matrice storica), realtà produttive che si qualificano come episodi conurbativi incompatibili con il contesto (anche ambientale e storico-culturale).

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L’individuazione di volumi residenziali a consumo di suolo zero potrà altresì avvenire con il recupero e la riconversione di edifici di matrice storica e rilevato pregio (e dei volumi d’immediato contesto) appartenenti ad aggregazioni sparse in ambito rurale. Con la possibilità di recuperare tali ambiti territoriali, il piano si pone il triplice obbiettivo di soddisfare le esigenze abitative senza erodere suolo agricolo, valorizzare (e riconsegnare loro identità) alcuni episodi irripetibili di testimonianze della tradizione edilizia locale e liberarli dalle aggregazioni recenti degli accessori agricoli ad elevatissimo impatto percettivo, concorrere alla rivalutazione del contesto rurale incentivando attività legate alla promozione turistica.

5.3 – Il sistema della produzione e del commercio Individuazione delle criticità La distribuzione sul territorio delle attività produttive mostra il livello di più alta concentrazione all’interno del comparto artigianale a nord ovest dell’abitato di Cizzago, delimitato da Via Rudiana e Via Mazzini, nonché lungo l’arteria stradale principale che collega il comune ai comuni di Rudiano e Trenzano; inoltre, all’interno del tessuto residenziale, ai piani terra degli edifici, e soprattutto lungo via Roma e Via Zanardelli, si possono trovare numerosi esercizi commerciali. Le attività di bar e ristorazione si concentrano, per la maggior parte, nella piazza principale (Piazza Europa) del centro abitato e lungo le principali vie di comunicazione, così come le attività di commercio dei generi alimentari, localizzate nei nuclei fondativi. Come detto, le realtà produttive presenti sono concentrate in un ambito molto preciso che si segnala per i suoi pregi e difetti: da un lato la specializzazione dell’ambito, dall’altro il possibile elevato impatto a livello ambientale che la concentrazione di tali attività quasi sempre comporta. Si segnala inoltre la presenza di alcuni episodi produttivi in contrasto con il tessuto residenziale. Individuazione degli obiettivi Vista la specializzazione dell’ambito produttivo esistente, posto a nord ovest del nucleo di Cizzago, l’obiettivo è quello di mantenere tale specificità, eventualmente spostandovi anche le attività che, attualmente inserite al tessuto consolidato di carattere residenziale, risultano incongrue e rappresentano elemento di disturbo per lo stesso. Obiettivo prioritario dell’Amministrazione comunale è di evitare, per quanto possibile, l’allontanamento delle attività insediate per carenze dimensionali, strutturali e funzionali. Particolare attenzione è inoltre dedicata alla potenzialità del comune di “offrirsi” in maniera competitiva per l’insediamento di nuove attività artigianali offrendo disponibilità anche alle ditte provenienti da altri comuni di insediarsi sul territorio. Individuazione delle strategie Tenuto conto delle dinamiche del sistema economico locale e delle richieste poste costantemente dagli operatori agli uffici comunali per la realizzazione delle più svariate operazioni edilizie sul patrimonio immobiliare produttivo; considerati i rilevanti condizionamenti territoriali che hanno limitato sensibilmente, la previsione di aree per l’espansione delle attività, l’Amministrazione comunale ha inteso utilizzare tutte le opportunità consentite dalla vigente legislazione in materia per consentire al sistema produttivo locale di meglio affrontare le sfide di mercato. A tal fine, anche attraverso la predisposizione del Documento Ricognitivo per l’attuazione dello Sportello Unico per le Attività Produttive, l’Amministrazione aveva fissato obiettivi che assicurassero la compatibilità delle scelte con le strategie più generali di gestione del territorio perseguite. Tali criteri erano stabiliti al fine di valutare la congruenza tra le esigenze dei privati e gli obiettivi la tutela e la gestione e del territorio comunale che l’Amministrazione comunale si è prefissata per lo sviluppo urbanistico del comune di Comezzano Cizzago. Le scelte pianificatorie del presente Piano Documento di Piano 112 P.2.1 Relazione illustrativa

Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012 perseguono gli obiettivi stabiliti dall’amministrazione attraverso l’individuazione di un ambiti di trasformazione a destinazione produttiva, nonché prendendo atto del procedimento di SUAP. Inoltre alcune realtà produttive, oggi in contrasto con le destinazioni d’uso al contorno, sono state appositamente individuate al fine di favorire, al verificarsi della loro dismissione, una conversione a destinazione più compatibile.

5.4 – Il sistema dei servizi Rimandando al Piano dei Servizi per una trattazione approfondita dell’argomento, si elencano di seguito i principali obiettivi che la pubblica amministrazione si è posta in merito: - la valorizzazione del ruolo della “città pubblica”, adeguando con razionalizzazione, coerenza e continuità le diverse categorie di servizi tra loro e con gli altri elementi della struttura urbana; In relazione all’ obiettivo di definire un adeguato assetto dei servizi pubblici e di interesse pubblico in relazione alle effettive necessità del territorio e della popolazione, mettendo a sistema i servizi, rendendoli accessibili grazie ad una riorganizzazione e potenziamento del sistema della sosta e ad una razionalizzazione/adeguamento dei percorsi, queste le specifiche azioni di Piano individuate: - l’individuazione di un’area per il nuovo centro sportivo comunale (anche in relazione al fatto che tale funzione fosse già prevista nel PRG); - l’individuazione di un’area per la realizzazione di una RSA; - il potenziamento del sistema dei percorsi ciclo-pedonali di carattere locale e di connessione con la rete territoriale. L’Amministazione si è inoltre posta l’obiettivo di perseguire, quale impegno amministrativo, l’adeguamento del sistema di trattamento delle acque reflue. Sono in corso o si sono recentemente concluse altre importanti opere relative all’implementazione della qualità dei servizi (realizzazione di una nuova scuola materna, riqualificazione della via Zanardelli, opera quast’ultima che ha coinvolto anche la razionalizzazione delle limitrofe strade residenziali).

5.5 – Il sistema dei vincoli Con la tavola dei vincoli si rende immediatamente visibile ed utilizzabile uno strumento per la valutazione di un sistema complesso quale quello dei vincoli presenti su un territorio. Con i nuovi strumenti di consultazione cartografica e con il puntuale e dettagliato lavoro di verifica e individuazione degli ambiti sottoposti a tutela, l’amministrazione avrà a disposizione le informazioni che consentiranno una utilizzazione del proprio territorio più consapevole e puntuale. Le informazioni sono rappresentate in modo stratificato in un unico elaborato cartografico. La valutazione di un progetto potrà essere effettuata avendo sotto controllo velocemente ogni limitazione, vincolo, prescrizione, procedura previste per legge o imposta dai singoli studi di settore. La carta dei vincoli contiene infatti informazioni relativamente alle principali problematiche urbanistico edilizie e territoriali, tra le altre: - presenza dei vincoli paesaggistico - ambientali e tipologia; - presenza di vincoli infrastrutturali e igienico-sanitari (fasce di rispetto stradale, presenza di vincoli cimiteriali, fasce di rispetto delle sorgenti e dei pozzi, presenza di vincoli derivanti dalla presenza di depuratori, fasce di rispetto da allevamenti, fasce di rispetto degli elettrodotti); Documento di Piano 113 P.2.1 Relazione illustrativa

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- presenza di vincoli monumentali; - aree boscate. Nello specifico il territorio comunale di Comezzano Cizzago è interessato dai seguenti vincoli: - aree boscate (art. 142.1g D. Lgs 42/2004); - vincoli monumentali; - vari vincoli infrastrutturali (fasce di rispetto stradale, fasce di rispetto cimiteriali, fasce di rispetto delle sorgenti e dei pozzi, fascia di rispetto del depuratore, fasce di rispetto degli allevamenti, fascia di rispetto della rete elettrica Alta Tensione, fascia di rispetto metanodotti); - vincoli di natura geologica ed idrogeologica.

5.6 – Il sistema dell’agricoltura, del paesaggio e dell’ambiente Gli elementi naturali e gli interventi antropici che nel corso del tempo hanno contribuito a definire l’identità del paesaggio sono la base sulla quale viene affrontata l’analisi del sistema paesistico. Gli strumenti di pianificazione sovraordinati di riferimento sono il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) ed il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). La lettura delle componenti paesistiche del territorio viene articolata secondo i diversi sistemi sotto brevemente introdotti. Il sistema fisico - naturale, costituito da: elementi naturali (rete idrografica, fascia dei fontanili, boschi di latifoglie - filari, seminativi), vegetazione interpoderale e presente lungo elementi idrografici secondari, viabilità ed itinerari di valenza paesistica. Il sistema dell’agricoltura: aree agricole e loro caratterizzazione colturale e geomorfologica, insediamenti rurali di origine storica, elementi e forme dell’antropizzazione colturale (sistema degli alberi in filare, colture specializzate, etc.), allevamenti. Il sistema delle permanenze storico-culturali: catasti storici ed individuazione dei nuclei di antica formazione, ricognizione degli elementi puntuali di valore storico-vedutistico-simbolico-sistemico, individuazione della viabilità di origine storica, beni culturali e paesaggistici individuati ai sensi del D.lgs 42/2004. La lettura incrociata delle informazioni desunte dall’analisi dei tre sistemi, consente di individuare sinteticamente quali siano le presenze e le valenze paesistiche. Il quadro che ne scaturisce, oltre a fornire un’immagine del territorio ed essere spunto per progetti finalizzati alla sua valorizzazione, costituisce uno strumento per la valutazione dei progetti di trasformazione dello stesso. Agli elementi presenti sul territorio viene, infatti, attribuito un valore morfologico-strutturale (piuttosto che vedutistico o simbolico) in base al quale viene elaborata una tavola delle classi di sensibilità paesistica. In base alla metodologia d’analisi sovraordinata e consolidata, le classi di sensibilità in cui il territorio può essere articolato sono: 1 molto bassa, 2 bassa, 3 media, 4 alta, 5 molto alta. I fattori che maggiormente influenzano la classificazione di sensibilità si possono sinteticamente riassumere in: - elementi puntuali caratterizzanti il paesaggio storico culturale (immobili di pregio, luoghi di riconoscimento della collettività, luoghi di devozione religiosa, etc.);

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- tracciati viari di origine storica con valenza panoramica e paesistica, ovvero generatori della forma urbana ed aree prossime a tali percorsi; - aree coltivate caratterizzate da forme di antropizzazione colturale di origine storica; - elementi naturali, parchi e giardini storici, etc.. La redazione del P.G.T. consente di definire principi generali condivisi e di fare in modo che la definizione delle priorità degli interventi per la tutela e valorizzazione del paesaggio sia condivisa da tutti i soggetti coinvolti. Individuazione delle criticità Il sistema del paesaggio è fortemente legato a quello dell’agricoltura e dell’ambiente. Per quanto riguarda il territorio di Comezzano Cizzago, che appartiene al sistema della pianura cerealicola, tale legame risulta particolarmente evidente, al punto da diventare elemento strutturante del piano, che pone la sua salvaguardia tra gli obiettivi principali. Alle generali peculiarità che connotano il territorio della bassa pianura irrigua non fa eccezione il Comune di Comezzano Cizzago, caratterizzato da una forte banalizzazione degli ambienti naturali, che sono sostanzialmente assenti dal territorio e occasionalmente solo limitati a formazioni lineari lungo i confini interpoderali o lungo gli elementi secondari del reticolo idrografico superficiale. Gli elementi strutturanti del sistema ambientale sono le formazioni vegetazionali lineari (lungo confini interpoderali, la viabilità locale e soprattutto lungo elementi del reticolo idrografico secondario, in modo particolare in corrispondenza delle teste e delle aste dei fontanili), che complessivamente si estendono per oltre 77 km, conferendo al territorio un aspetto comunque diversificato, in particolare nella sua porzione occidentale e a sud del centro abitato principale, mentre decisamente più povera di elementi di diversità risulta essere la porzione orientale. La diffusa presenza di fontanili generalmente risulta accompagnata, in particolare nella zona della “testa”, da un buon corredo vegetazionale, costituito da formazioni che, pur non raggiungendo quasi mai una struttura tale da essere individuabile quale macchia boscata, nella maggior parte dei casi si configurano come elementi importanti. La presenza dei fontanili e delle fasce arborate al margine riveste un ruolo fondamentale per la biodiversità del territorio, in particolare in un contesto agricolo fortemente antropizzato, rappresentando, in molti casi, l’unica zona di rifugio e riproduzione per molte specie endemiche sia animali sia vegetali. Il principale elemento di criticità di questo sistema è dato dalla presenza di episodi insediativi incongrui con il contesto e la frammentazione dell’ambiente agricolo. Obiettivi e strategie L’obiettivo è, ovviamente, quello di mitigare se non (ove possibile) eliminare le criticità, assumendo lo strumento della Rete ecologica comunale come elemento concreto per la caratterizzazione ambientale. Ulteriormente, la politica territoriale per l’attività agricola dovrà consentire lo sviluppo del Settore in applicazione delle disposizioni normative sovraordinate vigenti e contestualmente nel rispetto delle misure qualitative introdotte con il PGT. Il territorio extraurbano dovrà essere valorizzato sfruttando la possibilità di recupero e riqualificazione dei nuclei frazionali di matrice storica (ed il contesto di riferimento) che, risolvendo episodi di criticità percettiva ridando all’edificato l’originario valore formale, potrà riflettersi in una ricontestualizzazione dei nuclei frazionali di pregio con il conseguente accrescimento del valore compositivo e percettivo della “quinta” di riferimento. Altresì, la politica territoriale diffusa, che permea il Piano, di limitare al massimo immotivata erosione di suolo agricolo concorre al mantenimento dell’integrità della struttura attuale del territorio e, semplicemente eludendone un’ulteriore frammentazione, ne accresce il ruolo di preminenza.

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Capitolo VI – Il progetto di Piano

Le strategie generali sulle quali il piano è strutturato, prevedono che lo stesso sia ecologicamente e paesaggisticamente compatibile, che riduca al minimo il consumo di suolo, individuando solo gli ambiti di trasformazione strategici e/o residui.

6.1 – Regole per l’individuazione di risorse tramite le operazioni di urbanistica negoziata La redazione del Piano di Governo del Territorio prevede la codifica di regole finalizzate al reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione delle opere previste dal Piano dei Servizi che terranno conto di: - destinazione e valore delle aree prima e dopo l’avvenuta trasformazione urbanistica complessiva; - il mix di nuove destinazioni;

Tali risorse consistono nella cessione del cosiddetto “standard qualitativo”, aggiuntivo alla quota minima di servizi pubblici e di interesse pubblico prevista dal Piano dei Servizi, che potrà incrementare il patrimonio dell’Amministrazione Comunale.

6.2 – Criteri di compensazione territoriale e regole per l’individuazione di risorse tramite le operazioni di urbanistica negoziata L’attenzione posta alla trasformazione del territorio, attraverso scelte urbanistiche che comportano il consumo di suolo non urbanizzato, è divenuta negli ultimi anni un valore cardine nella prassi e nella teoria pianificatoria. Gli atti di pianificazione sovraordinata, Piano Territoriale Regionale e Piano di Coordinamento della Provincia di Brescia, sottolineano l’importanza di verificare, attraverso un bilancio, anche di tipo ambientale e strategico, la sostenibilità delle scelte urbanistiche proposte. La consapevolezza di dovere tutelare un bene non rinnovabile eccessivamente aggredito negli ultimi decenni, qual è il territorio non urbanizzato, e la presa di coscienza del ruolo strategico, dal punto di vista ambientale ma anche paesaggistico ed urbanistico in senso lato, è divenuta la nuova base culturale sulla quale improntare le scelte urbanistiche effettuate dai piani. Il rischio di modificare irreversibilmente la percezione e la natura stessa del territorio naturale e del paesaggio come consolidato da secoli di azione antropica ha reso evidente come il suolo non urbanizzato abbia un’importanza che va ben al di là del puro valore venale delle aree. La necessità di individuare nuovi Ambiti di Trasformazione, per esigenze di riordino urbano, per l’individuazione di strategie sinergiche legate alla realizzazione di opere infrastrutturali necessarie al nuovo contesto sociale ed urbano, per consentire ed agevolare un corretto e compatibile sviluppo economico, non può essere scissa dalla consapevolezza che tali scelte hanno un “costo” ambientale, paesaggistico e sociale. Per queste motivazioni la redazione del Piano di Governo del Territorio prevede la codifica di regole finalizzate al reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione delle opere previste dal Piano dei Servizi a compensazione della

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Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012 quantità di “suolo sacrificato”, ovvero del suolo non ancora consumato che viene inserito all’interno degli Ambiti di Trasformazione. Si è scelto, per chiarezza e trasparenza, di utilizzare un criterio di tipo economico al fine di valutare la congruità dei benefici derivanti dalla trasformazione urbanistica proposta; lo stesso criterio viene utilizzato per stabilire quale sia il congruo interesse pubblico a compensazione del consumo di suolo effettuato, considerando il suolo non urbanizzato un bene comune (in senso generale e quindi non legato alla proprietà fondiaria). In pratica, attraverso la definizione del valore della plus-valenza economica derivante dalla trasformazione urbanistica programmata, si definisce il parametro di riferimento per la valutazione della quota di “standard di qualità aggiuntivo”, da considerare addizionale alla quota minima di servizi pubblici e di interesse pubblico o generale da cedere o realizzare secondo i parametri stabiliti dal Piano dei Servizi, nonché alle opere di urbanizzazione primaria e secondarie previste dalla legge.

Per tutti gli ambiti di trasformazione residenziali, terziario-commerciali e produttivi identificati nelle tavole grafiche del DdP, è prevista una dotazione per servizi pubblici e di interesse pubblico e/o generale, “aggiuntiva” alla dotazione minima disciplinata dalle NTA, in favore dell’Amministrazione Comunale sulla base di criteri e priorità individuati dalla stessa e contenuti nella relazione del Documento di Piano e del Piano dei Servizi. Tale quota aggiuntiva (cosiddetto “standard di qualità aggiuntivo”) sarà oggetto di negoziazione in sede di pianificazione attuativa secondo modalità che saranno recepite dalla convenzione urbanistica, così come definito dall’art. 8, comma 2 della L.R. 12/2005 e s. m. e i e come specificato a seguire La dotazione di standard di qualità aggiuntivo, da considerarsi addizionale alla quota minima di servizi pubblici e di interesse pubblico o generale prevista dalle singole schede di progetto, corrisponde ad una percentuale, da assegnare in favore dell’Amministrazione Comunale, della plusvalenza economica derivante dalla trasformazione urbanistica programmata sulla base dei parametri economici di seguito indicati. La stima del beneficio immobiliare concesso per la trasformazione sarà calcolata in funzione della seguente tabella. A. area interessata da trasformazione mq B. capacità edificatoria assegnata dal PGT mq (mc) C. valore di mercato dell’area trasformata €/mq (€/mc) D. valorizzazione edilizia complessiva lorda (CxB) € E. valore dell’area/dell’immobile prima della previsione del DdP €/mq F. valore complessivo dell’area prima della previsione del DdP (ExA) € G. oneri a carico dei promotori per l’attuazione € H. incremento di valore netto (plusvalenza) (D-F-G) € I. percentuale (%) della plusvalenza in favore dell’Amministrazione Comunale quale standard di qualità aggiuntivo in cui: A. corrisponde alla superficie territoriale interessata;

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B. quantifica la superficie lorda di pavimento o la volumetria assegnata al singolo Ambito di Trasformazione, in funzione dei valori e/o degli indici stabiliti dal Pgt; in caso di ambiti a carattere prevalentemente produttivo, si considera come parametro di riferimento il mq di superficie territoriale trasformata; C. valutato in base ai parametri pubblicati dal “Listino del valore degli immobili” rilevati presso la Borsa Immobiliare di Brescia (Probrixia – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brescia); i valori economici desunti sono di: - 110 €/mc (equivalente a 330,00 €/mq di SLP) per la capacità insediativa prevalentemente residenziale e terziario-commerciale; - 80 €/mq per le aree (ST) a destinazione prevalentemente produttiva e artigianale. I parametri economici sopra riportati, in virtù dell’effettivo andamento del mercato, potranno essere aggiornati ogni 2 anni dall’Amministrazione Comunale con delibera di Giunta Comunale ovvero qualora ritenuto necessario. Tale aggiornamento potrà avvenire contestualmente a quello degli oneri di urbanizzazione; D. corrisponde al valore lordo parametrizzato dell’area conseguente alla trasformazione; E. valutato in 20 €/mq per aree inserite nel Prg vigente come zone agricole (E) e servizi pubblici; F. corrisponde al valore parametrizzato dell’area prima della previsione del DdP; G. corrispondenti agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria; H. calcolato, al netto, come differenza tra il valore dell’area a seguito della trasformazione e quello prima della stessa, a cui detrarre i costi derivanti dagli oneri a carico dei lottizzanti; I. stabilito come regola nel 30%. Tale percentuale può essere aggiornata dall’Amministrazione Comunale con delibera di Giunta Comunale. La suddetta percentuale di “standard di qualità aggiuntivo” ed il corrispettivo valore economico, saranno corrisposti secondo le indicazioni dell’Amministrazione Comunale e secondo quanto stabilito dalle convenzioni urbanistiche dei singoli Piani Attuativi, attraverso: - la realizzazione di opere di urbanizzazione, di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale extra comparto e comunque non funzionali esclusivamente alle previsioni insediative del comparto medesimo; - la cessione di aree per servizi pubblici e di interesse pubblico o generale in favore dell’Amministrazione Comunale, aggiuntive alla quota minima prevista dalla singola scheda di progetto; - la cessione di lotti edificabili interni agli ambiti di trasformazione alla pubblica amministrazione ovvero di immobili già realizzati; - il finanziamento di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, anche esterne al perimetro degli ambiti, mediante contributo diretto. La quantificazione della percentuale di “standard di qualità aggiuntivo” potrà essere rivista, in sede di Piano Attuativo, alla luce di eventuali costi per operazioni di bonifica dimostrati da specifici studi ambientali e/o piani di caratterizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/2006. La Deliberazione di Consiglio Comunale n. 24 del 17.09.2011 ha stabilito dei valori parametrici da riconoscere alla pubblica amministrazione a fronte del riconoscimento della trasformazione urbanistica. Tali valori sono così definiti:

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- zona A (centro storico) – riconoscimento di nuova volumetria a destinazione residenziale, commerciale e terziaria: 50,00 euro/mc; - zona B (zone residenziali di completamento) - riconoscimento di nuova volumetria a destinazione residenziale, commerciale e terziaria: 50,00 euro/mc; - trasformazione urbanistica di aree agricole in zona a destinazione produttiva: 10,00 euro/mq di superficie interessata; - trasformazione urbanistica di aree agricole in zona a destinazione commerciale e terziaria: 10,00 euro/mq di superficie interessata; - trasformazione urbanistica di aree agricole in zona a destinazione residenziale: 10,00 euro/mq di superficie interessata; - alle zone residenziali non verrà applicato standard qualitativo, nel caso si applicherà quello già previsto nell’attuale PRG vigente. I valori di cui sopra sono stati oggetto di atti d’obbligo e d’intenti registrati e trascritti espressamente citati nelle presenti NTA. Per gli ambiti di trasformazione per i quali non sia stato stipulato tale atto, valgono le norme e le indicazioni di carattere generale.

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6.3 – Gli ambiti di trasformazione Il Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio di Comezzano Cizzago individua quattro Ambiti di Trasformazione, di cui uno a conferma di una previsione previgente, uno individuato su un’area già impegnata dal PRG (e che nello stesso era individuato con diversa destinazione: zona F “Attrezzature e servizi pubblici di interesse generale”. In particolare, dalla tavola “S6 – Piano dei Servizi – Previsione di adeguamento dei servizi e della rete distributiva – Planimetria intero territorio scala 1: 5.000” del PRG, si evince che l’area fosse destinata ad attrezzature sportive As4 – Impianti sportivi: campo sportivo, palazzetto sport, centro natatorio e parcheggio, con distribuzione da definire in sede attuativa), gli altri gli che comportano nuovo uso del territorio, individuati secondo criteri di contiguità con il tessuto esistente. La funzione sportiva precedentemente prevista viene comunque riconfermata con una localizzazione più consona al disegno complessivo del Piano. Ogni ambito assume un valore strategico all’interno del nuovo Piano di Governo del Territorio, coniugando l’operazione di trasformazione urbanistica con finalità generali di riqualificazione. I parametri e la stima per la verifica dell’equilibrio sono quelli citati nel capitolo precedente, unitamente ai criteri urbanistici e agli obiettivi strategici fondanti il nuovo PGT.

Come già evidenziato in precedenza, la realizzazione dei nuovi ambiti di trasformazione consente il reperimento, da parte dell'Amministrazione Comunale, di "standard di qualità aggiuntivo", ottenuto attraverso le modalità esposte nel precedente capitolo. L'Amministrazione Comunale, all'interno dell'iter pianificatorio, ha individuato alcuni obiettivi strategici: - tutelare e valorizzare le risorse ambientali, naturali ed economiche del territorio, i caratteri del paesaggio e il patrimonio storico, architettonico e artistico; - tutelare e valorizzare il patrimonio edilizio esistente, in particolare i nuclei di antica formazione; - prevedere adeguate nuove aree residenziali che possano rispondere alle esigenze demografiche e delle nuove coppie; - organizzare, razionalizzare e migliorare l’assetto viabilistico anche con riferimento al sistema della mobilità lenta; - migliorare la qualità e la fruizione del territorio, dei centri abitati e dei servizi; - innescare meccanismi urbanistici, anche di tipo perequativo, compensativo e/o incentivante, finalizzati ad un migliore assetto del tessuto urbano esistente; - prestare particolare attenzione alle esigenze correlate alle attività economiche presenti sul territorio

A seguire si riassumono le principali caratteristiche degli AT del DdP, così come dettagliati nelle NTA del PGT, alle quali si rimanda per tutte le specifiche, le prescrizioni e le indicazioni funzionali all’attuazione del progetto di Piano.

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Ambito di trasformazione n. 1 Localizzazione Ad ovest dell’abitato di Comezzano, delimitato a nord dalla via Rudiana (SP 20 Maclodio-Trenzano-Rudiano), ad est dalle vie Giuseppe Mazzini – Goffredo Mameli (unico asse viario in direzione nord-sud che separa l’ambito dall’abitato e nel tratto meridionale dal nucleo di antica formazione). A sud si segnala la presenza dell’insediamento “Cascina Possessione Sotto”, complesso rurale che costituisce tipico esempio di cascina lombarda a corte e dichiarato di interesse storico-artistico ai sensi dell’art. 10, comma 1 del D. Lgs. 42/2004. Inquadramento urbanistico L’area oggetto di trasformazione urbanistica è individuata nel Prg come zona E2 “Agricola di salvaguardia”. Obiettivi della trasformazione Realizzazione di un intervento di carattere residenziale e di un nuovo polo di servizi pubblici e di interesse pubblico o generale che preveda la realizzazione di un moderno ed efficiente centro sportivo comunale, di una RSA e di una piazza pubblica. Destinazioni d’uso Subcomparto A Residenza, strutture e servizi pubblici e di interesse pubblico o generale e per il tempo libero, così come disciplinate dal precedente art. 1.20. Sono ammesse, nella misura massima del 30% della Slp, anche le seguenti attività terziarie compatibili con la residenza: - attività commerciali (esercizi di vicinato); - artigianato di servizio; - pubblici esercizi; - attività direzionali (uffici privati, studi professionali, agenzie bancarie, centri di ricerca, terziario diffuso).

Sono escluse le attività agricole, le attività produttive, le attività terziarie e commerciali non previste dal presente articolo.

Subcomparto B Strutture e servizi pubblici e di interesse pubblico o generale e per il tempo libero (servizi sportivi), così come disciplinate dal precedente art. 1.20. Sono ammesse, nella misura massima del 30% della Slp, anche le seguenti attività terziarie compatibili: - pubblici esercizi (bar);

Sono escluse le attività agricole, le attività produttive, le attività terziarie e commerciali non previste dal presente articolo.

Subcomparto C Strutture e servizi pubblici e di interesse pubblico o generale e per il tempo libero (servizi socio-assistenziali), così come disciplinate dal precedente art. 1.20. Sono ammesse, nella misura massima del 30% della Slp, anche le seguenti attività terziarie compatibili: - pubblici esercizi (bar);

Sono escluse le attività agricole, le attività produttive, le attività terziarie e commerciali non previste dal presente articolo. Indici urbanistici - superficie territoriale indicativa: 90.725 mq;

A - Subcomparto residenziale - superficie fondiaria (indicativa): 26.670 mq - U.f. ammesso (valore vincolante): 0,5 mq/mq; - s.l.p. ammissibile (valore indicativo): 13.335 mq; - volume ammissibile (valore indicativo: slp ammissibile x 3): 40.005 mc;

B - Subcomparto SP (aree e edifici per servizi pubblici e di interesse pubblico o generale - attrezzature sportive e per il tempo libero) - superficie fondiaria (indicativa): 21.157 mq - U.f. ammesso (valore vincolante): 0,5 mq/mq, comunque sempre derogabile in base a specifici progetti definitivi da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale in base all’art. 3.10 delle NTA;

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- s.l.p. ammissibile (valore indicativo): 10.578,5 mq; - volume ammissibile (valore indicativo: slp ammissibile x 3): 31.735,5 mc;

C - Subcomparto SP (aree e edifici per servizi pubblici e di interesse pubblico o generale - sanitarie e socio-assistenziali) - superficie territoriale (indicativa): 10.013 mq - U.f. ammesso (valore vincolante): 1,5 mq/mq, comunque sempre derogabile in base a specifici progetti definitivi da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale in base all’art. 3.10 delle NTA; - s.l.p. ammissibile (valore indicativo): 15.019,5 mq; - volume ammissibile (valore indicativo: slp ammissibile x 3): 45.058,5 mc;

Parametri urbanistici generali per l’ambito: - altezza massima: 7,50 m. Esclusivamente per il sub-comparto “C”: altezza massima 10,00 m; - distanze minime tra edifici: 10 m. ovvero pari all’altezza del fronte dell’edificio più alto; è fatto salvo quanto previsto dal comma 3 dell’art. 9 del D.I. 1444/68; - distanze minime degli edifici dai confini: 5 m; - distanze minime dalle strade: almeno 5,00m, fatti salvi i contenuti del comma 3 dell’art. 9 del D.M. 1444/68 Modalità attuativa Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica, secondo le procedure e modalità attuative definite dal precedente art. 2.7. Alla richiesta di attuazione dell’ambito di trasformazione dovrà obbligatoriamente essere allegata la documentazione attestante la non sussistenza di vincoli di destinazione connessi a finanziamenti per l’attività agricola. Priorità - Cessione e/o asservimento ad uso pubblico delle aree per l’urbanizzazione primaria e delle aree per servizi pubblici; - realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria entro il termine stabilito dalla convenzione urbanistica; - tutela paesaggistica e adeguato inserimento degli edifici nel contesto di riferimento. Particolare attenzione dovrà essere prestata alla tutela del fontanile presente nell’area. Norma particolare Previa approvazione di strumento attuativo e convenzionamento urbanistico, all’interno delle aree individuate (A - Subcomparto residenziale), è consentita la traslazione dei volumi derivanti dalla eventuale demolizione dei fabbricati privi di valore storico-testimoniale e/o architettonico presenti all’interno del compendio immobiliare “Cascina Possessione di Sotto”, così come individuati nell’elaborato “R.2b – Nuclei di antica formazione: categorie di intervento”. Tale capacità insediativa è da considerarsi aggiuntiva rispetto a quella ammessa per il subcomparto A come definita nella presente scheda. Dovrà essere prevista la realizzazione di opere di mitigazione rispetto all’area produttiva posta a nord dell’ambito al fine di mantenere distinte e separate la destinazione residenziale da quella produttiva. Si raccomanda che vengano garantite la massima integrazione fra espansioni insediative e trasporto pubblico. In occasione dell’attuazione del presente ambito devono pertanto essere favorite e facilitate la mobilità lenta e l’accessibilità alla rete del trasporto pubblico. Devono essere sempre previsti ed individuati, ove possibile e logico, percorsi pedonali continui e protetti che colleghino, secondo il percorso più breve possibile, il nuovo ambito di trasformazione alle fermate della TPL presenti o di previsione, nonché ricercate risorse necessarie al miglioramento dello standard qualitativo e di sicurezza delle stesse. Le fasce inedificate, individuate dalla presente scheda di progetto, verso il nucleo antico di Cizzago sono da considerare prescrittive. Si specifica inoltre che in fase attuativa dovrà essere ulteriormente approfondito e studiato il rapporto architettonico e materico tra i due tessuti insediativi (nuova edificazione e nucleo antico), verificando il mantenimento di coni visivi liberi tra il tessuto agricolo e i fabbricati storici.

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Ambito di trasformazione n. 2 Localizzazione A nord- ovest di Comezzano, adiacente alla zona produttiva esistente. Inquadramento urbanistico L’area oggetto di trasformazione urbanistica è individuata nel Prg come zona E2 “Agricola di salvaguardia”. Obiettivi della trasformazione Realizzazione di un nuovo insediamento di carattere produttivo in contiguità dell’area produttiva esistente. Destinazioni d’uso Attività produttive così come disciplinate dal precedente art. 1.17: - fabbriche e officine; - magazzini, depositi coperti e scoperti; - attività di autotrasporto; - asili nido aziendali; - residenza di servizio. Sono ammesse, nella misura massima del 30% della Slp, anche le seguenti destinazioni d’uso: - attività commerciali (medie strutture di vendita non alimentari, esercizi per la vendita di oggetti a consegna differita, artigianato di servizio, commercio all’ingrosso, attività direzionali).

Sono escluse le attività agricole, la residenza, le attività terziarie non previste dal presente articolo.

In base a quanto stabilito nell’atto d’obbligo del 23/11/2011 N. 40289 di rep. registrato a Gardone V. T. in data 02/12/2011, sull’area indicata con la lettera “C” individuata nelle NTA, priva di capacità volumetrica, è consentita la destinazione d’uso “piazzale con possibilità di movimentazione materiali e prodotti”. Indici urbanistici - superficie territoriale indicativa: 13.130 mq, di cui 11.525 con capacità volumetrica; - R.C. su superficie territoriale (valore vincolante): 50% - U.T. ammesso (valore vincolante): 0,6 mq/mq; - s.c. ammessa (valore indicativo): 5.762,5 mq; - s.l.p. ammissibile (valore indicativo): 6.915 mq; - altezza massima: 11 m, fatte salve esigenze tecnologiche; - distanze minime tra edifici: 10 ml.; è fatto salvo quanto previsto dall’art. 9 del D.M. 1444/68; - distanze minime degli edifici dai confini: 5 ml; - distanze minime dalle strade: almeno 5,00m, fatti salvi i contenuti del comma 3 dell’art. 9 del D.M. 1444/68 Modalità attuativa Piano Attuativo di iniziativa privata, secondo le procedure e modalità attuative definite dal precedente art. 2.7. Alla richiesta di attuazione dell’ambito di trasformazione dovrà obbligatoriamente essere allegata la documentazione attestante la non sussistenza di vincoli di destinazione connessi a finanziamenti per l’attività agricola. Priorità - cessione e/o asservimento ad uso pubblico delle aree per l’urbanizzazione primaria e delle aree per servizi pubblici; - realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria entro il termine stabilito dalla convenzione urbanistica; - tutela paesaggistica e adeguato inserimento degli edifici nel contesto di riferimento. Norma particolare Si raccomanda che vengano garantite la massima integrazione fra espansioni insediative e trasporto pubblico. In occasione dell’attuazione del presente ambito devono pertanto essere favorite e facilitate la mobilità lenta e l’accessibilità alla rete del trasporto pubblico. Devono essere sempre previsti ed individuati, ove possibile e logico, percorsi pedonali continui e protetti che colleghino, secondo il percorso più breve possibile, il nuovo ambito di trasformazione alle fermate della TPL presenti o di previsione, nonché ricercate risorse necessarie al miglioramento dello standard qualitativo e di sicurezza delle stesse.

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Ambito di trasformazione n. 3 Localizzazione A sud della via Rudiana, in prossimità dell’incrocio con la via Montello ove è prevista la realizzazione di una rotatoria. L’ambito è collocato all’ingresso del centro abitato per chi proviene da est (Trenzano-Cossirano). Inquadramento urbanistico L’area oggetto di trasformazione urbanistica è individuata nel PRG come zona F “Attrezzature e servizi pubblici di interesse generale”. In particolare, dalla tavola “S6 – Piano dei Servizi – Previsione di adeguamento dei servizi e della rete distributiva – Planimetria intero territorio scala 1: 5.000” del PRG, si evince che l’area fosse destinata ad attrezzature sportive (As4 – Impianti sportivi: campo sportivo, palazzetto sport, centro natatorio e parcheggio, con distribuzione da definire in sede attuativa). Obiettivi della trasformazione Realizzazione di un nuovo insediamento a destinazione mista: terziaria e residenziale. Dal punto di vista tipologico, tale insediamento dovrà configurarsi come una corte, il cui spazio centrale (eventualmente coperto) costituirà una piazza pedonale. Gli spazi di distribuzione veicolare e di sosta saranno perimetrali all’edificio. Destinazioni d’uso Attività terziarie, strutture e servizi pubblici e di interesse pubblico o generale e per il tempo libero così come disciplinate dal precedente art. 1.20: - attività commerciali (esercizi di vicinato, medie e strutture di vendita, alimentari e non alimentari) - artigianato di servizio, botteghe artigiane ed artistiche - pubblici esercizi - attività direzionali - residenza di servizio E’ ammessa, nella misura massima del 30% della Slp, anche le seguente destinazione d’uso: - residenza Sono escluse le attività agricole, le attività produttive, le attività terziarie non previste dal presente articolo. Indici urbanistici - superficie territoriale indicativa: 22.781 mq; - R.C. su superficie territoriale (valore vincolante): 50% - U.T. ammesso (valore vincolante): 0,3 mq/mq - s.c. ammessa (valore indicativo): 7.000,0 mq ; - s.l.p. ammissibile (valore indicativo): 6.834,3 mq; - altezza massima: 7,5m; - distanze minime tra edifici: 10 ml.; è fatto salvo quanto previsto dall’art. 9 del D.M. 1444/68; - distanze minime degli edifici dai confini: 5 ml; - distanze minime dalle strade: almeno 5,00m, fatti salvi i contenuti del comma 3 dell’art. 9 del D.M. 1444/68 Modalità attuativa Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica, secondo le procedure e modalità attuative definite dal precedente art. 2.7. Alla richiesta di attuazione dell’ambito di trasformazione dovrà obbligatoriamente essere allegata la documentazione attestante la non sussistenza di vincoli di destinazione connessi a finanziamenti per l’attività agricola. Priorità - cessione e/o asservimento ad uso pubblico delle aree per l’urbanizzazione primaria e delle aree per servizi pubblici; - realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria entro il termine stabilito dalla convenzione urbanistica; - tutela paesaggistica e adeguato inserimento degli edifici nel contesto di riferimento. Norma particolare Dovranno essere recepite le previsioni dei lavori di realizzazione della rotatoria con via Montello per Castelcovati (prog. va Km 6+975) comprendenti, tra l’altro, lo spostamento di un fontanile e relative polle di risorgiva, così come descritti nella relazione tecnica allegata al progetto definitivo-esecutivo redatto a cura della Provincia di Brescia – Area tecnica – Settore viabilità. La piazza interna individuata dalla presente scheda è da considerare di uso pubblico. In sede di pianificazione attuativa dovrà essere recepita la nuova posizione del Vaso Pozza tenendo conto dell’obbligo di rispettare la normativa del Reticolo Idrico Minore. Eventuali accessi all’ambito di trasformazione dalla rotatoria dovranno essere realizzati secondo le indicazioni del settore Manutenzioni e viabilità della Provincia, cui i progettisti dovranno indirizzarsi. Si raccomanda che vengano garantite la massima integrazione fra espansioni insediative e trasporto pubblico. In occasione dell’attuazione del presente ambito devono pertanto essere favorite e facilitate la mobilità lenta e

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Comune di Comezzano - Cizzago – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio 2012 l’accessibilità alla rete del trasporto pubblico. Devono essere sempre previsti ed individuati, ove possibile e logico, percorsi pedonali continui e protetti che colleghino, secondo il percorso più breve possibile, il nuovo ambito di trasformazione alle fermate della TPL presenti o di previsione, nonché ricercate risorse necessarie al miglioramento dello standard qualitativo e di sicurezza delle stesse.

Ambito di trasformazione n. 4 Localizzazione A nord-ovest del nucleo di Cizzago, delimitato sui lati ovest, sud ed est da tessuto urbano esistente e sul lato nord da un ambito agricolo. Inquadramento urbanistico L’area oggetto di trasformazione urbanistica è individuata nel Prg come zona C2 “Residenziale di espansione” subordinato alla preventiva approvazione di uno strumento urbanistico attuativo. Obiettivi della trasformazione Realizzazione di un intervento di carattere residenziale, di completamento del tessuto residenziale esistente, a conferma di una previsione da PRG. Destinazioni d’uso Residenza, strutture e servizi pubblici e di interesse pubblico o generale e per il tempo libero, così come disciplinate dal precedente art. 1.20. Sono ammesse, nella misura massima del 30% della Slp, anche le seguenti attività terziarie compatibili con la residenza: - attività commerciali (esercizi di vicinato); - artigianato di servizio; - pubblici esercizi; - attività direzionali (uffici privati, studi professionali, agenzie bancarie, centri di ricerca, terziario diffuso).

Sono escluse le attività agricole, le attività produttive, le attività terziarie e commerciali non previste dal presente articolo. Indici urbanistici - superficie territoriale indicativa: 16.991 mq; - U.T. minimo ammesso (valore indicativo): 0,33 mq/mq; - s.l.p. ammissibile minima (valore vincolante): 5.507mq; - volume ammissibile minimo (valore: slp ammissibile minima x 3): 16.520mc; - altezza massima: 7,5m; - distanze minime tra edifici: 10 m. ovvero pari all’altezza del fronte dell’edificio più alto; è fatto salvo quanto previsto dal comma 3 dell’art. 9 del D.I. 1444/68; - distanze minime degli edifici dai confini: 5 m; - distanze minime dalle strade: almeno 5,00m, fatti salvi i contenuti del comma 3 dell’art. 9 del D.M. 1444/68 Modalità attuativa Piano Attuativo di iniziativa privata, secondo le procedure e modalità attuative definite dal precedente art. 2.7. Alla richiesta di attuazione dell’ambito di trasformazione dovrà obbligatoriamente essere allegata la documentazione attestante la non sussistenza di vincoli di destinazione connessi a finanziamenti per l’attività agricola. Priorità - Cessione e/o asservimento ad uso pubblico delle aree per l’urbanizzazione primaria e delle aree per servizi pubblici; - realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria entro il termine stabilito dalla convenzione urbanistica; - tutela paesaggistica e adeguato inserimento degli edifici nel contesto di riferimento. Norma particolare Si raccomanda che vengano garantite la massima integrazione fra espansioni insediative e trasporto pubblico. In occasione dell’attuazione del presente ambito devono pertanto essere favorite e facilitate la mobilità lenta e l’accessibilità alla rete del trasporto pubblico. Devono essere sempre previsti ed individuati, ove possibile e logico, percorsi pedonali continui e protetti che colleghino, secondo il percorso più breve possibile, il nuovo ambito di trasformazione alle fermate della TPL presenti o di previsione, nonché ricercate risorse necessarie al miglioramento dello standard qualitativo e di sicurezza delle stesse.

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6.4 – Determinazione della capacità insediativa teorica La determinazione della capacità insediativa teorica viene eseguita tenendo conto di quanto stabilito dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della provincia di Brescia all'art. 142. Nel caso in esame si è proceduto al Dimensionamento del Piano focalizzando l'attenzione sui nuovi insediamenti a destinazione d’uso residenziale previsti sia dal Documento di Piano, che dal Piano delle Regole, nonché sulla capacità insediativa derivante da previsioni previgenti. Il fabbisogno è stato calcolato in funzione dei dati anagrafici locali, proiettati negli anni futuri. Per un maggiore dettaglio relativo alla capacità insediativa dei diversi comparti si vedano la seguente tabella e la tavola P.2.4.

Tenuto conto che al 31/12/2011 gli abitanti residenti a Comezzano Cizzago erano 3.778, a completa attuazione di tutte le previsioni del presente PGT si avrebbe un incremento della popolazione pari a 1.246 unità, per una popolazione prevista pari a 5.024 abitanti.

Tenuto inoltre conto del fatto che la durata del Documento di Piano è di 5 anni, ma che il dimensionamento è presumibilmente attuabile in 10 (tempi effettivi perché vengano realizzate le previsioni degli ambiti di trasformazione), tale dato (popolazione di piano = 5.024 abitanti) è inferiore alle previsioni effettuate nello studio dell’andamento demografico, che porterebbe, nelle ipotesi effettuate, a 5.556 oppure a 6.154 abitanti al 2015.

Documento di Piano 126 P.2.1 Relazione illustrativa

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6.5 – Stima convenzionale di consumo di suolo Per la stima convenzionale del consumo di suolo per fabbisogno endogeno ed esogeno, si prende come riferimento l'art. 141 del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Brescia. La domanda endogena fa riferimento alla domanda di suolo da urbanizzare a seguito dell'incremento di popolazione endogeno, dovuto all'aumento del numero di famiglie insediate sul territorio comunale; tale incremento può essere dovuto ad una duplice tipologia di fattori: - l'evoluzione in positivo del saldo naturale della popolazione; - la diminuzione della dimensione media delle famiglie (componenti per famiglia).

Nell'esecuzione del calcolo per la determinazione del fabbisogno endogeno si ipotizza il sistema costituito dal tessuto residenziale urbano isolato dall'esterno, escludendo in tal modo qualunque contributo dovuto ad eventuali flussi migratori (in ingresso o in uscita dal territorio comunale). Per la determinazione del fabbisogno endogeno, il PTCP stabilisce un numero minimo di famiglie ipotizzabili in termini di crescita, pari al massimo tra 20 e l’1% del numero di famiglie registrate all’inizio del tempo di riferimento. Quindi, nel caso di una crescita endogena inferiore al massimo dei due valori sopra indicati, si ipotizza un incremento pari a quest’ultimo valore.

Per quanto riguarda la componente esogena, dovuta ai flussi migratori, essa è presa in considerazione nel momento in cui si valuta la parte esogena della domanda di consumo di suolo; il fabbisogno esogeno risulta per differenza tra la domanda totale ed il fabbisogno endogeno.

Analogamente a quanto visto in precedenza in termini di fabbisogno endogeno, anche per quello esogeno il PTCP individua valori parametrici atti a garantire un quantitativo minimo di suolo esogeno urbanizzabile; tali valori fanno riferimento alla suddivisione del territorio provinciale in SUS, caratterizzati da specifiche dinamiche sociali, economiche e quindi demografiche. Il PTCP garantisce quindi un incremento di consumo di suolo esogeno atto al soddisfacimento di un aumento di famiglie (esogene) pari a 50 ovvero ad un tasso di incremento esogeno predefinito (nel caso del SUS 7 Chiari, di cui Comezzano Cizzago fa parte, tale valore è pari a 7,4%). In definitiva, nel caso di crescita esogena inferiore a quella di riferimento, determinata con il massimo valore tra i due enunciati in precedenza, si considera comunque un incremento minimo pari a questo ultimo valore. Nei processi pianificatori di un Piano di Governo del Territorio si esegue la verifica considerando l'andamento demografico del Comune negli ultimi 10 anni, suddiviso nelle due componenti endogena ed esogena ed effettuando una proiezione sui 10 anni successivi in funzione dei dati ottenuti. In base ai valori relativi al saldo naturale, al saldo migratorio ed al numero di famiglie insediate viene effettuato il calcolo del fabbisogno di nuovo suolo urbanizzabile; tale valore viene successivamente confrontato con l'effettivo consumo di nuovo suolo derivante dalle scelte progettuali.

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In relazione all'effettiva durata del Documento di Piano (pari a 5 anni), il valore finale del suolo consumabile, confrontato con quello determinato dal nuovo consumo di suolo derivante dalla completa attuazione delle previsioni del PGT, è la metà rispetto a quello ottenuto dalla procedura di calcolo effettuata, eseguita considerando lo sviluppo territoriale in un arco temporale di 10 anni.

Di seguito la specifica di alcuni criteri in base ai quali è stato effettuato il calcolo del consumo di suolo:

- i dati anagrafici di riferimento, riportati nella tabella allegata, comprendono l’arco temporale 2001 – 2011; - per la determinazione del suolo urbanizzato, ovvero di quello di nuova urbanizzazione ovvero di quello residuo da PRG si considera quanto stabilito delle NTA del PTCP: a tal proposito, a titolo esemplificativo, gli ambiti di trasformazione previsti dal PRG vigente si configurano come suolo urbanizzato qualora siano già interessati da permessi di costruire per i fabbricati o per il sistema delle opere di urbanizzazione; contrariamente, in caso di ambiti completamente non attuati, gli stessi si considerano come facenti parte del cosiddetto "residuo di PRG"; - è stata effettuata una specifica analisi in merito alla dotazione di servizi pubblici interessanti la realtà di Comezzano Cizzago all’atto dell’adozione del PGT in modo tale da determinare l’effettivo fabbisogno residuo atto al raggiungimento del minimo previsto dalla legge (18 mq/ab); quindi, prendendo in considerazione lo “standard” residuo da PRG vigente non attuato al 31 dicembre dell’anno precedente l’adozione del PGT e per il quale l’Amministrazione Comunale ha espresso specifica volontà di una riconferma tra le superfici a servizio pubblico di interesse pubblico o generale di progetto, a seguito dell’effettuazione della verifica sopra citata, si determina il quantitativo (se esistente) di superficie atta al raggiungimento del minimo di legge, il quale può essere scomputato dal totale di suolo consumabile residuo da PRG;

Di seguito si riportano le tabelle utilizzate per il calcolo del consumo del suolo.

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