UNIVERSITÀ DI PISA Dipartimento Di Filologia, Letteratura, Linguistica

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UNIVERSITÀ DI PISA Dipartimento Di Filologia, Letteratura, Linguistica UNIVERSITÀ DI PISA Dipartimento di Filologia, Letteratura, Linguistica Corso di laurea magistrale in Lingua e Letteratura italiana Tesi in Letteratura italiana ‹‹Fruscìo di seta››. Amalia Guglielminetti poetessa (e la corrispondenza con Gozzano) Relatore: Candidata: Chiar.mo Prof. Giorgio Masi Claudia Brunotti Correlatrice: Chiar.ma Prof.ssa Angela Flora Guidotti ANNO ACCADEMICO 2012/2013 A B. e M., che con la loro dolce tenacia mi hanno insegnato l’abc della vita INDICE Avvertenza Introduzione Cap. I ‹‹Mi foggiò la natura in una creta / indocile››: Amalia Guglielminetti alla conquista di Torino .............................................................................11 1.1 Profilo biografico-culturale di Amalia: una ricostruzione difficile .........12 1.2 Dalla nascita al primo successo letterario (1881-1907) ........................26 Cap. 2 Dalla scena poetica torinese al palcoscenico letterario italiano (1907-1913) ..............................................................................................48 2.1 Importanza e limiti dell’epistolario con Gozzano ..................................54 2.2 Un interessato avvio di corrispondenza: strategie pubblicitarie e scambi di favori ...................................................................................61 2.3 Dino Mantovani: l’interlocutore privilegiato di Amalia .........................77 2.4 I rapporti con il resto della critica ..........................................................95 2.5 Amalia Guglielminetti e gli intellettuali dell’epoca: gli amici torinesi..109 2.6 L’amicizia con Ada Negri ......................................................................116 2.7 Due incontri letterari: Gabriele D’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti .............................................................................121 2.8 Amalia e le femministe ........................................................................124 2.9 Amalia e gli artisti dell’epoca ...............................................................128 2.10 Confidenze letterarie .........................................................................134 Cap. 3 Amalia e le seduzioni della poesia ..........................................................149 3.1 Introduzione a Le seduzioni .................................................................156 3.2 Quella che va sola ................................................................................157 3.3 Ciò che fu .............................................................................................168 3 3.4 Nuovi incanti ........................................................................................176 3.5 Incitamenti ...........................................................................................180 3.6 Indugi ...................................................................................................185 3.7 Tentazioni ed Eleganze ........................................................................189 3.8 Sensazioni ............................................................................................195 3.9 Ostilità ..................................................................................................200 3.10 Ombre ................................................................................................203 3.11 Ondeggiamenti ..................................................................................209 3.12 Ore folli ..............................................................................................214 3.13 Inquetudini .........................................................................................217 3.14 Desideri ..............................................................................................221 3.15 Infermità ............................................................................................223 3.16 Voragini ..............................................................................................226 3.17 Profili ..................................................................................................231 3.18 L’invito ...............................................................................................234 3.19 Belle istorie ........................................................................................237 3.20 Vibrazioni ...........................................................................................242 3.21 Le lettere ............................................................................................245 3.22 La vita .................................................................................................248 3.23 I sonetti………………………………………………………………………………………… 253 Appendice ............................................................................................................261 Bibliografia ...........................................................................................................271 Ringraziamenti 4 AVVERTENZA Si avverte che per le principali raccolte poetiche di Amalia Guglielminetti (Le vergini folli, Le seduzioni, L’insonne) il presente lavoro fa riferimento al volume: S. Raffo, Lady Medusa. Vita, poesia e amori di Amalia Guglielminetti, a cura di G. Bianchi, Edizioni Bietti, Milano, 2012. Per l’antologia allestita e curata dalla poetessa nel 1934 ci riferiamo, invece, ad A. Guglielminetti, I serpenti di Medusa, a cura di R. Furgoni, Artiglio editore, Mantova, 2004. Tutte le citazioni della corrispondenza con Guido Gozzano provengono da Lettere d’amore di Guido Gozzano e Amalia Guglielminetti, a cura di S. Asciamprener, Garzanti, Milano, 1951. Per l’opera poetica di Guido Gozzano facciamo riferimento a Guido Gozzano, Poesie, a cura di G. Bàrberi Squarotti, BUR Rizzoli, Milano, 1977 (ristampa 2012), salvo diversamente indicato. Inoltre, tutti i testi di Rerum vulgarium fragmenta (d’ora innanzi RVF) sono tratti da F. Petrarca, Canzoniere, testo critico e introduzione di G. Contini, annotazioni di D. Ponchiroli, Einaudi, Torino, 1949 (ristampa 1966). Per la Commedia dantesca ci riferiamo a D. Alighieri, La Commedia secondo l’antica vulgata, a cura di G. Petrocchi, Mondadori, Milano, 1966 (4 voll.) Le citazioni dello Zibaldone leopardiano provengono, infine, da G. Leopardi, Zibaldone di pensieri, ed. critica e annotata a cura di G. Pacella, Garzanti, Milano, 1991 (3 voll.): si indicano in nota, com’è nell’uso, i numeri delle pagine in cui, nell’autografo, compaiono i vari pensieri leopardiani. 5 Introduzione La corposa produzione scrittoria di Amalia Guglielminetti, che spazia dalla poesia alla prosa alla drammaturgia, è stata generalmente ignorata dalla critica e dalla storiografia letteraria; il suo nome, quando non è del tutto trascurato, è associato a quelli dei suoi amanti più famosi, Guido Gozzano e Pitigrilli, oppure è ricordato esclusivamente come sinonimo di femme fatale. Nella convinzione che un tale stato di cose sia originato da motivazioni che prescindono dal valore letterario dell’opera della scrittrice, il presente lavoro intende fornire un contributo alla ricostruzione della fisionomia biografica e poetica di Amalia Guglielminetti. Tentativi in tal senso sono già stati avviati negli ultimi anni, soprattutto ad opera di Marziano Guglielminetti e Patrizia Guida che, coi loro studi, hanno illuminato circa le ragioni di questo oblio e hanno gettato le basi per una riflessione sulla figura e sull’opera della poetessa finalmente scevra da pregiudizi di stampo ideologico o moralistico. Dopo il pieno e unanime apprezzamento accordatole dalla critica all’uscita de Le vergini folli nel 1907, su questa autrice sono stati espressi giudizi sempre più divergenti man mano che all’evoluzione della sua scrittura si è accompagnata quella del suo personaggio, divenuto, col passare del tempo, sempre più trasgressivo e provocatorio: l’attenzione della critica si è spostata, così, dall’opera alla personalità della Guglielminetti che, nel frattempo, giocava a incarnare la femme fatale d’ispirazione dannunziana. Ne è conseguita una svalutazione della sua produzione letteraria, interpretata riduttivamente come il resoconto delle conquiste e delle nevrosi di una frivola e avida mangiatrice di uomini e, in quanto tale, condannata fortemente dalla morale bigotta del tempo. Al pregiudizio moralistico si è aggiunto quello ideologico: di estrazione alto- borghese e di formazione cattolico-monarchica, la Guglielminetti non ha mai simpatizzato né per la Repubblica, né tantomeno per l’ideologia di sinistra che, 6 grazie a figure del calibro di Gramsci e Gobetti, consolidava il suo prestigio nella Torino primo-novecentesca; non solo, ma negli ultimi anni della sua vita, caduta ormai in disgrazia dopo un periodo di grande successo, Amalia fu costretta ad ammiccare al regime fascista per guadagnarsi da vivere. Accusata di collaborazionismo nei confronti della dittatura mussoliniana, la scrittrice sarà quindi del tutto ignorata dalla critica del dopoguerra, particolarmente severa con chi era anche solo sospettabile di simpatia verso il fascismo. Neppure la critica femminista che, a partire dagli anni ’70, ha cercato di ricostruire una storia della letteratura femminile italiana, ha dedicato spazio a una rilettura dell’opera della Guglielminetti, a causa del suo mancato allineamento al movimento: dopo la partecipazione al primo Congresso Nazionale Femminile indetto a Roma nell’aprile del 1908, Amalia aveva infatti preso le distanze dal gruppo, assestandosi talvolta addirittura su posizioni anti- femministe. Si consideri, infine, che a partire
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