L'immagine Di Me Voglio Che

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

L'immagine Di Me Voglio Che I libri di «Levia Gravia» Collana diretta da Mariarosa Masoero e Giuseppe Zaccaria, n. 19???? I volumi pubblicati nella Collana sono sottoposti a un processo di peer review che ne attesta la validità scientifica. “L’immagine di me voglio che sia” Guido Gozzano cento anni dopo a cura di Mariarosa Masoero Edizioni dell’Orso Alessandria Volume pubblicato con il contributo ????. © 2017 Copyright by Edizioni dell’Orso s.r.l. via Rattazzi, 47 15121 Alessandria tel. 0131.252349 fax 0131.257567 e-mail: [email protected] http://www.ediorso.it Realizzazione editoriale e informatica di Francesca Cattina È vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno e didattico. L’illecito sarà penalmente persegui- bile a norma dell’art. 171 della Legge n. 633 del 22.04.41 ISBN 978-88-6274-???-? INDICE pag. Giorgio Bárberi Squarotti, Premessa 0 Gilberto Lonardi, Introduzione 0 Giulio Ferroni, Gozzano e il Novecento 0 Ugo Nespolo, Illustrare Gozzano. Saltellando qua e là alla ricerca delle fonti 0 Andrea Rocca, “Un gros meuble à tiroirs”. Gli scartafacci di Guido e le seduzioni della ‘musa del tempo che fu già’ 0 Valter Boggione, Gozzano e la citazione: il caso Leopardi 0 Gianfranca Lavezzi, Giochi di sillaba e di rima: sulla metrica di Guido Gozzano 0 Manuela Manfredini, Alcune considerazioni sulla lingua poetica di Gozzano 0 José Muñoz Rivas, Il canto popolare nell’opera di Guido Gozzano 0 Giuseppe Zaccaria, Gozzano in versi e in prosa: l’ironia postmoderna 0 Bruno Quaranta, Gozzano esule a Torino 0 Matilde Dillon Wanke, Un’idea di leggerezza nella «quête senza fine» delle fiabe 0 Pompeo Vagliani, Fiabe d’autore 0 Lorenzo Mondo, Davanti alla guerra 0 V Indice pag. Claudia Gianetto, Il cinema ai tempi di Gozzano: le fiabe e i film perduti 0 Stefano Baldi, Due collaborazioni di Guido Gozzano con i musicisti 0 Tavola rotonda: Gozzano e la poesia di oggi. Coordina Gian Luigi Beccaria Intervengono: Umberto Fiori, Alessandro Fo, Fabio Pusterla, Enrico Testa, Patrizia Valduga 0 Paolo Mauri, Gozzano tra cronaca e storia: l’amicizia con Mario Vugliano, Giulio Gianelli e Giovanni Cena 0 Anna Nozzoli, Su Montale lettore di Gozzano 0 Franco Contorbia, Per un carteggio che non c’è 0 VI Giorgio Bárberi Squarotti PREMESSA Ecco Gozzano, un’altra volta ancora: sì, per il rito dell’anniversario, ma il fatto è che è un autore vivo e vitale sempre, e non ha bisogno di calepini per tirare fuori nell’anno il nome, le vicende, la bibliografia, scuotendone via la polvere. Gozzano è un punto di riferimento della poesia del Novecento (non soltanto italiana), ma anche d’oggi, dal momento che tanti versificatori lodati e premiati pretendono astutamente o semplicemente ripetono a cent’anni di distanza analoghe conversazioni con la minima e banale realtà quotidiana, ma ahimè senza ironia, senza l’eco vera della poesia eterna del tempo che fu, senza il sapore supremo dell’antifrasi che è l’altro alternativo aspetto del su- blime. Altri (è vero) alla fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento in Italia ha scelto tale forma di poesia, come il D’Annunzio del Poema paradisiaco e Graf, ma Gozzano ne rimane l’emblema esemplare ben difficile e nuovo in assoluto se è necessario invocare il buon Dio che lo conservi (e “pare”, cioè sembra, ma anche “appare” e tale non è proprio in virtù dell’antifrasi, quella dello scolare che la serva un poco corregga). È bene non lasciarsi ingannare da tale apparenza: è ben altro, è un’idea di poesia fortemente alternativa rispetto a quella lirica o celebrativa o narrativa e altri generi ancora di quel tempo, di sempre. E non si dimentichi che le farfalle dell’incompiuto poema più tardo di Gozzano non ha nulla a che vedere con la scienza più o meno divulgativa, ma è una grande indagine della nascita e della morte, se la farfalla è la meta- fora dell’anima. Il convegno torinese, come è d’obbligo, è notizia e interpre- tazione, perché la letteratura, come tutte le arti, non si conclude mai, è antica e nuova, è scoperta e riscoperta dei suoi messaggi, delle sue lezioni. Dopo, sapremo altro ancora di Gozzano, con stupore e con la soddisfazione di tanta conoscenza; e l’interpretazione e le notizie andranno avanti sul fondamento dei discorsi attuali per ulteriori sviluppo e scoperte o revisioni. Ogni ricerca critica e filologica porta alla speranza e al futuro, ma intanto è un punto fermo di conoscenza, come è accaduto nei convegni del passato e nelle indagini del secolo e ora in corso altrove. Posso allora concludere citando i tre studiosi che, nel corso degli anni, hanno segnato in diverso modo anche oppositivo VII Giorgio Bárberi Squarotti e contraddittorio l’interpretazione dell’opera di Gozzano: Giovanni Getto, Edoardo Sanguineti, Marziano Guglielminetti. È un omaggio cordiale e com- mosso perché sono la testimonianza del perché siamo a leggere, a rileggere, a commentare, a studiare l’opera di Guido Gustavo Gozzano. VIII Gilberto Lonardi INTRODUZIONE 1. Ci sono i grandi classici, da Dante a Manzoni e Leopardi, e forse oltre; e ci sono i piccoli maestri, i classici che tali sono, ma non così imponenti: nessuna ansia, nessuna angoscia dell’influenza, da parte loro, a carico del dopo. Il loro dono è quello di venirci incontro in modo più disteso, magari più immediata- mente familiare e simpatico. Altre civiltà ne dispongono in maggior numero. Da noi la sovrana triade dell’inizio a lungo, per secoli, ha minacciato, non dico di morte in culla, ma di vita grama ogni nascita, ogni creatura che, in Italia, abbia conosciuto come una necessità l’avventura dello scrivere, del fare poesia, del pensare il mondo e se stessi in poesia. Diceva più o meno Montale, eccolo un altro grande classico italiano – e perdoniamogli un tanto di esagerazione –: c’è Dante, alle nostre spalle, e ha prosciugato o quasi il serbatoio della benzina. 2. Ebbene, tra i classici, dicevo, non così intimidenti, della nostra civiltà let- teraria, un posto di spicco spetta certo a Guido Gozzano. Un classico «con le mani in tasca». Sappiamo come questo «consapevole di sé» si sia destreggiato abilmente per non essere soffocato in cuna dai Grandi Fantasmi della nostra let- teratura: molto, anche troppo omaggiandoli, e, insieme, molto attraversandoli. Io quel come l’ho appreso soprattutto leggendo le lontane pagine di Montale su Gozzano: del 1951 e tuttora splendide, anche per come ci parlano di Montale medesimo. Di Gozzano sono specialmente, osserva Montale, l’attraversamento del fasto e del lusso verbale anzitutto dannunziano, l’effetto di choc all’incontro-scontro dell’alto col basso, il timbro sicuro della sua poesia: una sicurezza figlia, glosse- rei, del perimetro e del limite… Che vuol dire, fatto importante nella storia della poesia italiana – e importante mentre si annunciavano, mettiamo, lirici, pur tra loro diversissimi, come Ungaretti o come lo stesso Saba, cioè il riproporsi ad alto livello, secondo un dettato nuovo, nuovissimo, della grande tradizione dell’io lirico – smarcarsi da ogni epifania storica proprio dell’Assoluto-in-lirica. Queste che dicevo poco fa e altre di Montale, che comunque disponeva di alcuni bravi suggeritori, erano altrettante ‘messe a fuoco’ memorabili. E a quelle IX Gilberto Lonardi sue precisazioni devono molto i lettori che seguirono. Erano in debito con lui, se non sbaglio, anche gli interventi che miravano a stabilire una decisa frattura nel consenso – da quasi subito accomunante personaggi tra loro ben diversi, come, mettiamo, Renato Serra e un Anonimo che potrebbe chiamarsi, se ha visto bene Guglielminetti, Antonio Gramsci –: penso qui alle pagine di Pasolini, ormai del 1973. Una presa di posizione, la sua, esemplarmente bifronte: come di chi tenga a bada la simpatia arrampicandosi sul muro del dispetto. 3. Mi sono chiesto, in questi giorni, rileggendo Gozzano e non dimentican- do, per esempio, quel La Fontaine che piaceva al Gozzano favolista – quel La Fontaine cui si usava attribuire un motto come «Glissez, mortels, n’appuyez pas», ad accompagnare un’illustrazione di patineurs, di pattinatori sul ghiaccio, che il poeta indimenticabile di Invernale poteva avere in mente, incontrandolo forse nella francese «Gazette anecdotique» dell’anno 1884 –, quanto anche tut- ta una cultura di Francia poteva essere presente al Gozzano poeta: anche per suggestioni semi-nascoste, qui tra parola e figura. Dal motto che citavo, «Glis- sez, mortels, n’appuyez pas», sembra a me che spunti la silhouette dell’indomita pattinatrice (un’antenata non meno sportiva della però non così imperiosa, per niente così femme fatale, Esterina montaliana) che sfida, leggera, il ghiaccio del Valentino, e infine sibila un «Vile!» – a sua volta copertamente dannunziano – a Guido: il quale resta invece appuyé, ben appoggiato, aggrappato alla terrafer- ma. Un inetto che, in altra famosa poesia gozzaniana, «supino nel trifoglio», non sa o anzi non vuole cogliere il «quatrifoglio», che pure è lì, a portata di mano e, chissà, di fortuna vitale. E così pure mi sono chiesto, a proposito non di Francia, ora, ma di Alema- gna, e precisamente a proposito non di Arturo e Federico, ma del Werther go- ethiano, quanta sia la frizione di Guido appunto con Werther, non solo a ovvio proposito di un nome famoso che rimbalza dall’uno all’altro, quello di Carlotta (vedi L’amica di nonna Speranza), ma riguardo a una più interna e direi strate- gica prospettiva. Il gusto ‘da virtuoso’, e già parecchio francese, dello choc – le «camicie» in rima con «Nietzsche» –, cui già rinviava Serra e di cui parlava con particolare efficacia Montale, il piacere di accoppiare da vicinissimo, per esempio, nella Signorina Felicita, l’antico, le statue antiche, «le Stagioni camuse e senza braccia», con i prodotti dell’orto, «i porri e l’insalata», quanto devono a Werther che legge Omero? Legge l’Odissea, l’Antico per eccellenza, il sublime Antico, ma intanto lo fa rimare con tutt’altro, lo familiarizza e intimizza, se ci fa sapere che lo legge mentre, in cucina, sgrana i piselli, altri prodotti dell’orto, in vista della sua cena solitaria… X Introduzione 4.
Recommended publications
  • Antirromanticismo E Impresionismo En La Poesía De Guido Gozzano
    Antirromanticismo e impresionismo en la poesía de Guido Gozzano José Muñoz Rivas ([email protected]) UNIVERSIDAD DE EXTREMADURA Resumen Palabras clave Recorrido por las principales líneas de Guido Gozzano la poética de Guido Gozzano, desde la Decadentismo crisis esteticista anterior a La via del Antirromanticismo rifugio (1907), hasta la elaboración y Impresionismo publicación de I Colloqui (1911), y el Naturalismo sucesivo final de la actividad literaria Clasicismo de Gozzano. Se pone de manifiesto la Crepuscularismo tendencia de su poética hacia una poesía anticlasicista y antirromántica, aunque siempre a la sombra de la literatura clasicista y romántica italiana y europea contemporáneas. Abstract Key words A journey through the main lines Guido Gozzano derived from the poetics of Guido Decadentism Gozzano, from the aesthetic crisis prior Anti-romanticism to the publication of La via del rifugio Impressionism (1907), to the composition and Naturalism publication of I Colloqui (1911), and the Classicism subsequent end of Gozzano's literary Crepuscolarism activity. This article evinces the trend of his poetic towards an anti-classicist and anti-romantic poetry, although still remaining in the shade of the classicist and romantic Italian and European AnMal Electrónica 36 (2014) contemporary literatures. ISSN 1697-4239 Una parte dell’attualità di Gozzano consiste nel fatto che egli è alle origini di quel processo di dissolvimento e di ricerche (la «crisi dell’uomo contemporaneo») in sede estetica e in sede spirituale, che non è ancora concluso. Anche se i rapporti fra noi e lui sono lontani e infranti, qualcosa torna a legarci, con diverse corde, a quel processo. (Antonicelli 1982: 101) 12 La poesía de Guido Gozzano AnMal Electrónica 36 (2014) J.
    [Show full text]
  • Rewriting Dante: the Creation of an Author from the Middle Ages to Modernity
    Rewriting Dante: The Creation of an Author from the Middle Ages to Modernity by Laura Banella Department of Romance Studies Duke University Date: _______________ Approved: ___________________________ Martin G. Eisner, Supervisor ___________________________ David F. Bell, III ___________________________ Roberto Dainotto ___________________________ Valeria Finucci Dissertation submitted in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy in the Department of Romance Studies in the Graduate School of Duke University 2018 ABSTRACT Rewriting Dante: The Creation of an Author from the Middle Ages to Modernity by Laura Banella Department of Romance Studies Duke University Date: _________________ Approved: ___________________________ Martin G. Eisner, Supervisor ___________________________ David F. Bell, III ___________________________ Roberto Dainotto ___________________________ Valeria Finucci An abstract of a dissertation submitted in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy in the Department of Romance Studies in the Graduate School of Duke University 2018 Copyright by Laura Banella 2018 Abstract Rewriting Dante explores Dante’s reception and the construction of his figure as an author in early lyric anthologies and modern editions. While Dante’s reception and his transformation into a cultural authority have traditionally been investigated from the point of view of the Commedia, I argue that these lyric anthologies provide a new perspective for understanding how the physical act of rewriting Dante’s poems in various combinations and with other texts has shaped what I call after Foucault the Dante function” and consecrated Dante as an author from the Middle Ages to Modernity. The study of these lyric anthologies widens our understanding of the process of Dante’s canonization as an author and, thus, as an authority (auctor & auctoritas), advancing our awareness of authors both as entities that generate power and that are generated by power.
    [Show full text]
  • Masoero 1A Bozza.Pdf
    AperTO - Archivio Istituzionale Open Access dell'Università di Torino "L'immagine di me voglio che sia". Guido Gozzano cento anni dopo This is the author's manuscript Original Citation: Availability: This version is available http://hdl.handle.net/2318/1677167 since 2018-09-24T11:20:05Z Publisher: Edizioni dell'Orso Terms of use: Open Access Anyone can freely access the full text of works made available as "Open Access". Works made available under a Creative Commons license can be used according to the terms and conditions of said license. Use of all other works requires consent of the right holder (author or publisher) if not exempted from copyright protection by the applicable law. (Article begins on next page) 10 October 2021 I libri di «Levia Gravia» Collana diretta da Mariarosa Masoero e Giuseppe Zaccaria, n. 19???? I volumi pubblicati nella Collana sono sottoposti a un processo di peer review che ne attesta la validità scientifica. “L’immagine di me voglio che sia” Guido Gozzano cento anni dopo a cura di Mariarosa Masoero Edizioni dell’Orso Alessandria Volume pubblicato con il contributo ????. © 2017 Copyright by Edizioni dell’Orso s.r.l. via Rattazzi, 47 15121 Alessandria tel. 0131.252349 fax 0131.257567 e-mail: [email protected] http://www.ediorso.it Realizzazione editoriale e informatica di Francesca Cattina È vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno e didattico. L’illecito sarà penalmente persegui- bile a norma dell’art. 171 della Legge n. 633 del 22.04.41 ISBN 978-88-6274-???-? INDICE pag.
    [Show full text]
  • Italian Trivia and Social Evening the Films of Giorgio
    Settembre Ottobre 2012 “To preserve and disseminate Italian language and culture” ISSN 1441-8592 Periodico bimestrale del Comitato di Canberra della Società Dante Alighieri 2nd Floor Notaras Multicultural Centre 180 London Circuit Canberra City ACT 2601 Ph: 02 6247 1884 Email: [email protected] Web page: www.dantealighiericanberra.org.au Regular Events ITALIAN TRIVIA Term 3 starts on Tuesday 11 September AND SOCIAL EVENING Conversation groups on Thursdays 7 - 9 pm All present receive a free copy of the Thurs 20 Sept. at 8 pm Italian newspaper La Fiamma Spend a convivial hour with us learning all sorts of facts about Conversation sessions Italy - eg its geography, history, cuisine, sport and culture - preceded by while enjoying snacks and the company of fellow contestants. Dante Musica Viva Win prizes! $5 to participate. Form your own group rehearsals 5 - 7 pm INSIDE THE FILMS OF News from the Office 2 Biennial Conference 3 GIORGIO MANGIAMELE Emilia-Romagna Appeal 4 L’angolo della lingua 6 Thurs. 18 Oct. at 8 pm (article Y. Devlin) the only Italian film director to have worked in Australia L’angolo della poesia 7 will be presented by GINO MOLITERNO (article Y. Devlin) Modi di dire 8 Head of ANU’s Film Studies Program. (article F. Foppoli) Mangiamele’s films, set in Melbourne in the ’50s, Trova il tempo 8 have recently been restored by the National Film and Sound Archive (article Y. Devlin) Cenno storico 9 (article Y. Devlin) Venue for both events: nd Italy: disintegration to Function Room, 2 Fl, Notaras Multicultural Centre reunification 10 180 London Cct, Civic (entry via Civic Square) (article D.
    [Show full text]
  • A New Perspective on Crepuscular and Futurist Avant-Garde
    KNOWLEDGE THROUGH THINGS: A NEW PERSPECTIVE ON CREPUSCULAR AND FUTURIST AVANT-GARDE Danila Cannamela A dissertation submitted to the faculty at the University of North Carolina at Chapel Hill in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy in the Department of Romance Languages (Italian) in the College of Arts and Sciences. Chapel Hill 2014 Approved by: Federico Luisetti Dino Cervigni Amy Chambless Valeria Finucci Mauro Novelli © 2014 Danila Cannamela ALL RIGHTS RESERVED ii ABSTRACT Danila Cannamela: Knowledge Through Things: A New Perspective on Crepuscular and Futurist Avant-Garde (Under the direction of Prof. Federico Luisetti) This dissertation provides a first systematic English-language study on Crepuscularism. Challenging the common critical understanding that reduces Crepuscularism to a pre-modern poetic regression while identifying Futurism with Marinetti’s hymn to technological progress, I argue that these two Avant-Gardes share similar reactions to the modern bourgeois paradigm, both at a cognitive and ontological level. Overcoming the ghettoization of Crepuscularism as a provincial Italian phenomenon, the first chapter maps the historical and cultural setting of this movement, illustrating its intersection with philosophy, visual arts, and mysticism. In the subsequent chapter, I borrow from Bruno Latour’s thesis that modernity encounters its limits in dealing with cross-category relationships such as nature-culture and human-thing. Crepuscularism expresses its Avant-Garde role by ushering in an anti-modern discourse on hybridization that Futurism inherits and further develops. The third chapter explores how the two currents envision cognition as immediate intuition and participative immersion that entails also ignorance, understood as maximum freedom of knowing.
    [Show full text]
  • UNIVERSITÀ DI PISA Dipartimento Di Filologia, Letteratura, Linguistica
    UNIVERSITÀ DI PISA Dipartimento di Filologia, Letteratura, Linguistica Corso di laurea magistrale in Lingua e Letteratura italiana Tesi in Letteratura italiana ‹‹Fruscìo di seta››. Amalia Guglielminetti poetessa (e la corrispondenza con Gozzano) Relatore: Candidata: Chiar.mo Prof. Giorgio Masi Claudia Brunotti Correlatrice: Chiar.ma Prof.ssa Angela Flora Guidotti ANNO ACCADEMICO 2012/2013 A B. e M., che con la loro dolce tenacia mi hanno insegnato l’abc della vita INDICE Avvertenza Introduzione Cap. I ‹‹Mi foggiò la natura in una creta / indocile››: Amalia Guglielminetti alla conquista di Torino .............................................................................11 1.1 Profilo biografico-culturale di Amalia: una ricostruzione difficile .........12 1.2 Dalla nascita al primo successo letterario (1881-1907) ........................26 Cap. 2 Dalla scena poetica torinese al palcoscenico letterario italiano (1907-1913) ..............................................................................................48 2.1 Importanza e limiti dell’epistolario con Gozzano ..................................54 2.2 Un interessato avvio di corrispondenza: strategie pubblicitarie e scambi di favori ...................................................................................61 2.3 Dino Mantovani: l’interlocutore privilegiato di Amalia .........................77 2.4 I rapporti con il resto della critica ..........................................................95 2.5 Amalia Guglielminetti e gli intellettuali dell’epoca: gli amici torinesi..109
    [Show full text]
  • World's Fairs Mis-Sold
    Cristina Della Coletta. World's Fairs Italian Style: The Great Exhibitions in Turin and Their Narratives, 1860-1915. Toronto: University of Toronto Press, 2006. x + 351 pp. $74.00, cloth, ISBN 978-0-8020-9115-4. Reviewed by Jonathan Morris Published on H-Urban (September, 2009) Commissioned by Alexander Vari (Marywood University) From the 1851 Great Exhibition at London's economies and consumption systems," Della Co‐ Crystal Palace onward, the World's Fairs interna‐ letta does not discuss the role of Italian World's tional trade expositions fulfilled dual roles as dis‐ Fairs in promoting consumer values or dissemi‐ plays of the latest products of the modern indus‐ nating new products and practices into Italian so‐ trial world and depictions of "national narratives" ciety (p. 4). Rather, her focus throughout the work that underlined the host nation's claim for consid‐ is on the second role of the World's Fairs as propa‐ eration as part of the avant-garde of international gators of national narratives, so that "by examin‐ capitalism. The huge number of visitors that such ing how Italian expositions masterminded Italy's fairs attracted made them as much instruments of process of nation formation from the margins of consumer education and political communication industrialised Europe yet within the ideological as of commercial exchange. As Cristina Della Co‐ context of modern nationalism and imperialism letta rightly recognizes, analyzing the staging of [it] offer[s] ways to individualise and diversify such World's Fairs in Italy, at a time when the what has often been constructed as the West's country was still situated on the edge of the global monolithic and univocal 'discourse of Empire'" (p.
    [Show full text]
  • Teodolinda Barolini Is Lorenzo Da Ponte Professor of Italian at Columbia University
    Teodolinda Barolini is Lorenzo Da Ponte Professor of Italian at Columbia University. She is a Fellow of the American Academy of Arts and Sciences, the American Philosophical Society, and the Medieval Academy of America. She served as fifteenth President of the Dante Society of America (1997-2003). A graduate of Sarah Lawrence College (B.A. 1972) and Columbia University (M.A. 1973, Ph.D. 1978), Barolini taught at the University of California at Berkeley and New York University before returning to Columbia University in 1992 as Chair of the Department of Italian, serving in that capacity until 2004. The first volume of her edition and commentary to Dante’s lyrics, Rime giovanili e della “Vita Nuova” (notes by M. Gragnolati), was published by Rizzoli in 2009. She is also the author of Dante’s Poets : Textuality and Truth in the “Comedy” (Princeton, 1984; Italian trans. Il miglior fabbro : Dante e i poeti della “Commedia” , Bollati Boringhieri, 1993; winner of the Marraro Prize of the Modern Language Association and the John Nicholas Brown Prize of the Medieval Academy), The Undivine Comedy : Detheologizing Dante (Princeton, 1992; Italian trans. La Commedia senza Dio : Dante e la creazione di una realtà virtuale , Feltrinelli, 2003), and Dante and the Origins of Italian Literary Culture (Fordham, 2006; Italian trans. Bompiani, forthcoming; winner of the Premio Flaiano). She is the editor of Medieval Constructions in Gender and Identity (Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2005) and (with H. Wayne Storey) of Dante for the New Millennium (Fordham, 2003) and Petrarch and the Textual Origins of Interpretation (Brill, 2007).
    [Show full text]
  • Guido Gozzano E Il Dolce Paese Che Non Dico
    GUIDO GOZZANO E IL PAESE CHE NON DICO SABATO 16 APRILE 2016 ATTI FINALI DEL CONVEGNO Guido Gozzano e il dolce paese che non dico Intervento di Lilita Conrieri La casa di un poeta: il Meleto di Guido Gozzano “Più bel piacer davver non c’è che andare ad Agliè…” Così, si dice, recitasse un Gozzano bambino, precocemente innamorato del Canavese. Ed è nel Canavese e, precisamente ad Agliè, la via del rifugio che, prato dopo prato, curva dopo curva, conduce a Villa il Meleto , il buon ritiro del giovane poeta. Una villa che, di volta in volta, di sentimento in sentimento, diviene Villa tipo del libro di lettura o cascina volgare e senza sogni ma, intanto, resta , forse, l’unico porto sicuro che “biancheggia fra le glicini leggiadre”. Costruita nella seconda metà del 1800, villa Il Meleto , fu donata dal deputato Mautino, alla figlia Deodata in occasione delle nozze con l’ingegnere Fausto Gozzano. I genitori di Guido sono entrambi canavesani con casa ad Agliè. La mamma Deodata, donna colta e dall’indole artistica, recita in una compagnia teatrale amatoriale del luogo, la “Società degli amici del teatro” e, presto, verrà indicata come la piccola Duse del Canavese. Anche l’ingegnere Fausto Gozzano calca le scene ed è recitando la partita a scacchi di Giacosa che i due si conoscono e poco più tardi, il 10 gennaio 1877, si sposeranno. Guido, come i suoi fratelli, nascerà a Torino e a Torino morirà ma la frequentazione canavesana e il Meleto, soprattutto, resteranno un capitolo importante nella sua vita artistica e non solo.
    [Show full text]